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CN/BO1420/2008 anno 14, Numero 2, Dicembre 2014 AGGIORNAMENTI DA MONTECATONE OPEN DAY 2014 A MONTECATONE: LA NOSTRA BELLEZZA Simona Pepe 4 pagina GIARDINO RIABILITATIVO A MONTECATONE: INCONTRO GIOCO A BOCCE PER PERSONE CON DISABILITÀ Roberta Vannini 6 pagina MONTECATONE NEWS Claudia Corsolini, Elisabetta Cardelli 12 pagina UNA SETTIMANA AL "DUKE OF CORNWALL SPINAL TREATMENT CENTER" A SALISBURY Lidia Buscaroli, Federica Montanari 14 pagina NUOVE PUBBLICAZIONI: PERSONE CON LESIONE MIDOLLARE SI RACCONTANO 15 pagina CONGRESSO "LA RETE REGIONALE DELLE LESIONI MIDOLLARI" IMOLA, 7 NOVEMBRE 2014 Jacopo Bonavita 10 pagina EDITORIALE Augusto Cavina, Roberto Pederzini 2 pagina PERCORSO DELLE LESIONI DA DECUBITO A MONTECATONE Donatella Brillanti Ventura, Rossella Sgarzani, Luca Negosanti 8 pagina

Involo Nr 02 Anno 2014

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Aggiornamenti da Montecatone

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CN/BO1420/2008

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AGGIORNAMENTI DA MONTECATONE

OPEN DAY 2014A MONTECATONE:LA NOSTRA BELLEZZASimona Pepe

4pagina

GIARDINO RIABILITATIVOA MONTECATONE:INCONTRO GIOCO A BOCCE PER PERSONE CON DISABILITÀRoberta Vannini 6

pagina

MONTECATONE NEWSClaudia Corsolini,Elisabetta Cardelli

12pagina

UNA SETTIMANA AL "DUKE OF CORNWALL SPINAL TREATMENTCENTER" A SALISBURYLidia Buscaroli, Federica Montanari

14pagina

NUOVE PUBBLICAZIONI:PERSONE CON LESIONEMIDOLLARESI RACCONTANO

15pagina

CONGRESSO "LA RETE REGIONALEDELLE LESIONI MIDOLLARI"IMOLA, 7 NOVEMBRE 2014Jacopo Bonavita

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EDITORIALEAugusto Cavina, Roberto Pederzini

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PERCORSO DELLE LESIONIDA DECUBITOA MONTECATONEDonatella Brillanti Ventura,Rossella Sgarzani, Luca Negosanti

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Editoriale

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Novità nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale

Firmata, in data 10 Luglio 2014, l’intesa della Conferenza Permanente per i rap-porti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, concer-nente il nuovo Patto per la Salute per il triennio 2014-2016

Il Patto definisce l’entità del Finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel triennio 2014-2016 in significativo incremento rispetto al 2013, dopo un quadriennio di sostanziale invarianza dell’entità del finanziamento con conseguente significativa riduzione del suo potere di acquisto in termini reali. Altri elementi rilevanti contenuti nel nuovo Patto per la Salute sono:- l’adozione di un nuovo regolamento sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera;- la definizione, entro il 31 ottobre 2014, dell’Intesa Stato-Regioni sugli indirizzi per realizzare la continuità assistenziale ospedale-territorio;- la definizione, entro Gennaio 2015, dei criteri di appropriatezza di utilizzo dei vari setting riabilitativi, per garantire alla persona con disabilità un percorso integrato all’in-terno della rete riabilitativa.

Per il prossimo trienno, anche per l’area della riabilitazione, avremo quindi un contesto programmatorio nazionale favorevole per azioni di sviluppo, con particolare riferimen-to, all’implementazione della rete nazionale dei Centri di riabilitazione delle persone con lesioni midollari e/o gravi cerebro-lesioni. A questo proposito è in avanzato stato di realizzazione il progetto CCM 2012: “La presa in carico delle persone con mielolesione nelle Regioni italiane: implementa-zione dei percorsi di cura integrati ospedale-territorio e degli strumenti di gestione”. Il progetto, presentato da Agenas in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e l’Ospedale di Montecatone, coinvolge 12 Regioni in un importante net work collabo-rativo. Gli sviluppi del progetto potrebbero portare all’adozione di linee guida clinico-organizzative comuni fra le Unità Spinali del network; alla definizione di criteri condivisi per l’accreditamento istituzionale; alla implementazione di un registro interregionale delle mielolesioni.

Un anno di lavoro:

Primo bilancio Direttore scientifico:Roberto Pederzini(Direttore Sanitario Montecatone R.I. S.p.A.)

Comitato di Redazionedel MontecatoneRehabilitation Institute S.p.A.:Gabriele Bazzocchi(Medico Responsabile Unità OperativaComplessa di RiabilitazioneGastroenterologica e Medicina InternaDay Hospital e Ambulatori)

Gian Piero Belloni(Medico Responsabile Unità OperativaComplessa Area Critica e Direttore del Dipartimento Clinico-Riabilitativo e dell'Integrazione)

Jacopo Bonavita(Medico Responsabile Unità OperativaComplessa Unità Spinale)

Donatella Brillanti Ventura(Aiuto Dirigente Fisiatra)

Elisabetta Cardelli (Segreteria Scientifica)

Nicoletta Cava (Responsabile Area AssistenzialeInfermieristica Riabilitativa)

Claudia Corsolini (Coordinatore del Dipartimento Clinico Riabilitativo e dell’Integrazione)

Orianna Monti (Direttore Programma Abilitazione& Vita Indipendente)

Andrea Naldi (Medico Responsabile Unità Operativa Complessa Gravi Cerebrolesioni Acquisite)

Daniela Rossetti(Psicologa e Psicoterapeuta)

Maria Lucia Scarpello(Specialista in Urologia.Assistente del Servizio di Neurourologia)

Roberta Vannini(Coordinatore Area Riabilitativa)

Mauro Venturelli(Presidente CCM di Montecatone RI)

Foto di Vito Colamarino

Impaginazione grafica e stampa a cura di:Tipografia Malagoli s.r.l.41037 Mirandola (MO) - Tel. 0535.21028Fax 0535.21028 - [email protected]

Redazionevia Montecatone, 3740026 Imola (Bologna)

Tel. 0542.632811 - Fax 0542.632805e-mail: [email protected]

Anche per l’anno in corso ci fa piacere cogliere l’occasione del numero di “In Volo”, pubblicato in prossimità della fine dell’an-no, per riassumere brevemente le novità principali nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale e gli obbiettivi gestionali rag-giunti, nell’esercizio 2014 e rendicontati in maniera esaustiva

nel bilancio di missione 2014. Al fine di permettere ai lettori di “In Volo” di seguire più agevolmente gli stati di avanzamento nel tempo del piano delle azioni aziendali, si farà riferimento ad alcuni obbiettivi di riferimento poliennale che sono stati con-fermati dal nuovo CdA (Consiglio di Amministrazione) per il triennio 2014-2017.

A tutti i lettori di In Volo i migliori auguri

di Buon Natale e felice Anno Nuovo

da parte del Comitato di Redazione,

della Direzione Aziendale

e del Consiglio di Amministrazione

Augusto Cavina

Presidente del CdA

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Obiettivo: promuovere lo sviluppo di percorsi assisten-ziali integrati e di alta qualità, in grado di garantire tempestività degli interventi e continuità assistenziale nell’ambito delle reti ospedaliere, nelle fasi di reinse-rimento territoriale e follow-up post dimissione, per pazienti affetti da lesioni midollari (Rete per le Mielo-lesioni) e gravi cerebrolesioni (Rete GRACER)

I gruppi di lavoro permanenti istituiti presso l’Assessorato alla Salute della nostra Regione per il governo della rete ria-bilitativa regionale (Comitati Tecnico-Scientifici per le mie-lo e cerebrolesioni, Commissione Regionale per la Riabili-tazione), nel 2014 hanno definito importanti aggiornamenti delle linee guida sui criteri di appropriatezza e modalità di funzionamento della rete regionale per il trattamento delle gravi cerebro e mielolesioni, finalizzate a migliorare l’ap-propriatezza dell’utilizzo della rete per la riabilitazione ad alta specialità, la presa in carico dei pazienti, la continuità assistenziale, il livello di integrazione ospedale-territorio. Grazie ad un intenso lavoro dei professionisti in collabo-razione costante con i rappresentanti delle associazioni dei pazienti, la situazione è sicuramente evoluta in senso positivo, anche se rimangono tutt’ora margini di migliora-mento soprattutto per quanto riguarda l’integrazione ospe-dale-territorio. Un importante contributo, per l’area della mielolesione, è stato dato nell’ambito di un convegno, or-ganizzato dall’ospedale di Montecatone e rivolto ai servizi di riabilitazione territoriali dell’Emilia-Romagna, che ha registrato una larghissima partecipazione ed ha permesso un confronto serrato e costruttivo di verifica sugli aspetti cruciali dei percorsi assistenziali con particolare riferimento all’integrazione ospedale-servizi territoriali.

Obiettivo: “garantire adeguati tempi di attesa per il primo ricovero di pazienti mielo-cerebrolesi in fase acuta e tempi di attesa adeguati, in relazione alle con-dizioni cliniche, per il ricovero di pazienti riacutizzati”

Anche per l’anno in corso è stato possibile garantire il ri-covero di pazienti acuti, compreso pazienti ventilati, pro-venienti dai Trauma Center regionali entro 24-48 ore dalla richiesta; entro 7-10 gg. per pazienti provenienti da ospe-dali extra-regionali. L’adeguamento dei tempi di attesa per i re-ricoveri in relazione alle condizioni di priorità cliniche è stato reso possibile da un ulteriore incremento dell’attività chirurgica per la riparazione di gravi lesioni da pressione (circa 60 pazienti) ed altri trattamenti critici.

Obiettivo: “promuovere una ambiente favorevole allo sviluppo della ricerca clinica e innovazione assisten-ziale”

Nell’anno in corso è continuato l’impegno per lo sviluppo di questo importante obiettivo sia mediante lo sviluppo di network per la partecipazione a bandi di ricerca sia sup-portando l’attività scientifica dei professionisti i cui risultati sono riportati in una sessione specifica di questo numero di “In Volo”.

Obiettivo: “sviluppo e valorizzazione delle risorse umane anche mediante un nuovo contratto integrativo aziendale (CIA) correlato, per quanto compatibile, al contratto della sanità pubblica”

Augusto CavinaAmministratore Delegato Presidente del CdA

Roberto PederziniDirettore Sanitario

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Nel corso del 2014 è sottoscritto il nuovo Contratto Integra-tivo Aziendale (C.I.A.) per il personale medico, che prevede l’equiparazione allo stipendio tabellare della sanità pubblica e la creazione dei fondi per la retribuzione variabile. L’ap-plicazione del nuovo CIA permetterà, fra l’altro, la gradua-le attivazione di un più efficace sistema di incentivazione e valorizzazione delle risorse umane. È continuata l’imple-mentazione del progetto “benessere organizzativo” condotto con docenti del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, finalizzato a sviluppare azioni volte al benesse-re psicologico dei lavoratori, alla prevenzione e cura dello stress e alla valorizzazione del clima organizzativo interno all’Ospedale di Montecatone. Nell’anno in corso sono stati realizzati gli interventi ritenuti prioritari e si è proceduto alla valutazione dei risultati mediante interviste e questionari di-retti al personale che ha aderito al progetto. Un significativo numero di lavoratori è stato coinvolto per la costituzione di Gruppi di Miglioramento e sono stati realizzati gli interventi ritenuti prioritari per il superamento delle criticità segnalate dai Gruppi stessi. Il Progetto proseguirà con l’avvio di per-corsi più direttamente orientati ai lavoratori per migliorare le condizioni relazionali/comunicative e per migliorare le capacità di gestione dello stress lavorativo.

Obiettivo: “ammodernamento della struttura edilizia ed impiantistica, recupero e valorizzazione del parco storico”

L’anno in corso ha visto la realizzazione di importanti stati di avanzamento del piano poliennale di investimenti per lavori: è stato realizzato l’intervento di recupero sul parco storico con la realizzazione di una area adibita a “giardino riabilitativo” fruibile per il percorso di abilitazione alla vita autonoma e indipendente dei pazienti e per un migliore comfort loro e dei loro famigliari/caregivers. È stata realiz-zata una nuova area di parcheggio per dipendenti e visita-tori in grado di accogliere circa 60 autoveicoli e sono stati avviati i lavori per la realizzazione della nuova palazzina amministrativa che permetterà, nel 2015, il recupero degli spazi dell’attuale area amministrativa (circa 240 mq) per funzioni sanitarie, di supporto e miglioramento del comfort per pazienti e famigliari.

Obiettivo: “buon uso delle risorse ed equilibrio di bi-lancio”

L’Obiettivo dell’equilibrio di bilancio mediante migliori li-velli di efficienza in tutte le funzioni di supporto e funzioni amministrative e migliori livelli di appropriatezza nei con-sumi sanitari è stato realizzato anche per l’esercizio 2014. I risultati positivi raggiunti sugli obiettivi 2014 sono stati realizzati grazie: alle competenze e straordinario impe-gno di tutti i professionisti ed operatori dell’Ospedale di Montecatone; all’importante contributo della Fondazione Montecatone; delle Associazioni di volontariato; del Co-mitato Consultivo Misto (CCM); di “Casa d'AccoglienzaA. Guglielmi”; ai quali va il ringraziamento della Direzio-ne Aziendale unitamente ai migliori auguri di Buone Feste che estendiamo anche ai lettori di "In Volo".

Sintesi risultati pianodelle azioni aziendali 2014

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Grandissimo successo, partecipazioni emozionan-ti, arte spettacolare mozzafiato: tutto questo è sta-to l’Open Day di Montecatone, che si è svolto il 28 giugno scorso. Un misto di sensazioni, suoni, gesti, sorrisi, stupore e commozione ci hanno accompa-gnati in questa giornata che adesso ripercorreremo passo per passo.

Partiamo dal titolo: perche “La nostra bellezza”? Per far capire, e soprattutto per far aprire gli occhi, alle persone, che esistono vari modi di fare arte, e che ogni modo ha la sua bellezza, basta osservare e co-gliere ogni sfumatura di ciò che è intorno a noi. Si sono viste esibizioni spettacolari di teatro, danza, pittura, Pet Therapy… e si sono sentiti suoni forti di una band che ci ha accompagnati durante tut-ta la giornata e suoni che colpiscono interiormen-te, come la lettura di poesie. La cosa straordinaria è stata quella di vedere che tutte queste emozioni ce le hanno trasmesse persone con disabilità, che dopo percorsi affrontati di riabilitazione qua a Mon-tecatone, hanno avuto la grinta di mettersi in gioco, di non rinunciare ai propri sogni e ci hanno dimo-strato che nulla è impossibile. Basta volerlo. Basta crederci. L’arte non ha forma, non ha schemi: l’arte è passione. Adesso, dopo questa piccola premessa, ripercorriamo il programma che si è svolto.Durante la mattinata c’è stata l’inaugurazione del nuovo Parco e Giardino Riabilitativo di Monteca-tone, che ha il principale scopo di ospitare la ria-

OPEN DAY:LA NOSTRA BELLEZZA

Simona Pepe - Fondazione Montecatone Onlus

bilitazione dei pazienti nel verde, con percorsi dif-ferenziati che preparano ad ogni eventualità che si incontrerà una volta usciti da Montecatone.Durante l’inaugurazione sono stati presenti: - il Vescovo di Imola, Tommaso Ghirelli- il Presidente della Fondazione Montecatone On-

lus, Marco Gasparri- il Presidente del CCM di Montecatone, Mauro

Venturelli- il Presidente dell’AUS Montecatone, Vito Colama-

rino - il Presidente della FISH (Federazione Italiana Su-

peramento Handicap) e della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Para e tetraplegici), Vincenzo Falabella

- Il sindaco di Imola, Daniele Manca.

Dopo l’inaugurazione, c’è stata una dimostrazione di Pet Therapy con l’associazione Chiaramilla di cui fanno parte Alessandra Santandrea, ex paziente di Montecatone, e Marina Casciani che con Alessandra ha scritto il libro “La sedia di Lulù”. La Pet Therapy comprende le attività e le terapie svolte con l’ausilio di alcuni animali. Esse costituiscono un supporto, un’integrazione ed un elemento motivante alle te-rapie mediche e neuro-psicologiche, per la riabili-tazione psico-fisica e il miglioramento della qualità della vita. Durante la dimostrazione, oltre il cane, c’è stato un coniglio nano ariete ed è stato emozio-nante vedere come un animale può dare un grande aiuto/supporto e affetto. In questa occasione, il Pre-sidente Marco Gasparri della Fondazione Monteca-tone Onlus, ha comunicato che si darà il via ad una raccolta fondi finalizzata proprio a riprendere, dopo l’estate, una regolare attività di Pet Therapy.Dopo quest’attività, c’è stato un momento di pausa, dove, oltre ovviamente a pranzare e spuntini vari, si poteva fare una bella passeggiata per il parco, ma anche ammirare gli stand di carrozzine e ausili del-le aziende ortopediche ADJUTOR, PROGETTIAMO AUTONOMIA E CORSINI che hanno sponsorizzato l’evento con DEKRA e FORZA BLU; lo stand di Ra-dio Montecatone Web e Fondazione Montecatone Onlus dove si davano anche informazioni sul vo-lontariato e lo stand dell’AUS Montecatone (Asso-

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ciazione Unità Spinale). Durante il pomeriggio c’è stata la dimostrazione di danza sportiva in carroz-zina di Roberta Macrì e Simone Vasquez. Roberta è una giovane ragazza che da quando è uscita da Montecatone, si è fatta promotrice di numerose ini-ziative di sensibilizzazione nella sua terra natale, la Sicilia, e ha partecipato con ottimi risultati a varie competizioni di danza sportiva in carrozzina. Qui, c’è da soffermarsi un attimo: è stato uno dei momen-ti più emozionanti, è stata un’esibizione molto bella e lei, con un discorso, ha cercato con tanta grinta e determinazione di far capire che anche se la vita può cambiare, non vuol dire che non si può fare ciò che si sogna, anzi, in base alle proprie possibilità si deve sempre andare avanti e tirare fuori la forza che è dentro noi.Un’altra esibizione è stata quella teatrale: “LO SPORTELLO” di Jean Tardieu. Gli attori sono stati Massimo Brasa e Clarissa Ronchi, voce fuori scena: Marta Bencini, Musica ed effetti sonori: Luca Troiani, Regia di Clarissa Ronchi e Massimo Brasa. Massimo è stato un utente di Montecatone; negli anni passati e negli ultimi anni si è dedicato alla passione per il teatro, sia come attore, che come regista ed autore di testi. Esibizione molto simpatica e persone molto divertenti.

C’è stata la Sfilata di moda a cura dell’associazio-ne ADRA Romagna Onlus. Qui, sono stati presen-tati modelli studiati appositamente per le esigenze di praticità ed eleganza di persone in carrozzina; la stilista è Sandra Avarello, la sorella di un ex paziente di Montecatone. I Modelli che hanno sfilato sono ex pazienti di Montecatone. Anche in questa dimostra-zione si è potuto ammirare una straordinaria bellez-za e tanta emozione in chi ha partecipato.Infine, c’è stato laboratorio di pittura ed asta dei pro-dotti del laboratorio di pittura con ricavato a favore della Fondazione Montecatone Onlus. Il laborato-rio di pittura è guidato dal maestro d’arte Vincenzo Gualtieri (Associazione Paraplegici Emilia Roma-gna), che ha scoperto la passione del dipingere dopo l’incidente. Prima è diventata la molla per riprende-re la sua autonomia, e poi è diventata un lavoro…

ecco perchè da anni ogni settimana torna a Mon-tecatone per guidare persone come lui su questo sentiero. E, vi posso assicurare, sono quadri a dir poco stupendi, si vede che c’è passione. Le esibi-zioni sono state intervallate dalla lettura di po-esie sulla gioia di vivere, a cura del Gruppo 77 di Alessandro Dall’Olio, partner di Happy Hand, la nota manifestazione di sport e inclusione sociale promossa ogni anno dal “Willy the King Group” e dalla musica della “White Mama & the Soul’d Out” band, il cui repertorio spumeggiante e voce incredibile, parlano di Montecatone: tra i compo-nenti una ex paziente ed una dipendente dell’Isti-tuto. C’è stata anche la partecipazione di Clown (volontari) della CRI Comitato locale di Imola che hanno dato allegria e un sorriso a bambini e grandi. L’Open Day è stato presentato dal giornalista di Ra-dio Bruno (e volontario di Radio Montecatone Web) Giorgio Conti. L’evento è stato seguito integralmente dalla redazione di Radio Montecatone Web, di cui io, che vi sto raccontando quest’evento, faccio orgo-gliosamente parte.Che dire… giornata indimenticabile e meravigliosa, voglio ringraziare tutti quelli che hanno organizzato l’evento (so quanto ci hanno creduto e quanto im-pegno, fatica e sudore ci hanno messo), tutti quelli che hanno partecipato, tutti quelli che hanno colla-borato, tutti gli artisti che ci hanno lasciato un segno, ognuno per qualcosa, tutti i volti nuovi che ho visto e tutti i volti conosciuti. Grazie a ognuno di voi che ha reso questa giornata un ricordo indelebile, una lezione di vita… Non abbiate paura di conoscere un mondo nuovo, un mondo diver-so; la diversità non deve far paura, anzi, ci deve fare affacciare tutti in nuovi orizzonti… ogni cielo merita di essere attraversato e scoperto. Ogni scoperta ci fa arricchire e crescere. Ma, una cosa mi ha lasciato questa giornata, oltre alla bellezza: non fate bruciare le passioni, anzi, alimentatele sempre e usatele in ogni cosa che fate, perché senza passione nessuno di noi può vivere.

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GIARDINO RIABILITATIVO A MONTECATONE E INCONTRO DIMOSTRATIVO DEL GIOCOA BOCCE PER PERSONE CON DISABILITÀRoberta Vannini

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Dossi, gradini, ram-pe, ciottolati e tante altre difficoltà rac-chiuse in un'unica area, all'interno di un parco storico inaugu-rato durante l’Open Day del 28 giugno scorso: questo è il Giardino riabilitati-vo di Montecatone, in pratica, una pale-stra all’aperto dove le persone posso-no sperimentarsi e mettere in pratica le abilità acquisite durante il ricovero, per tornare a vivere pienamente la loro città e ogni tipo di ambiente. Il parco storico di Montecatone fu realizzato tra il 1930 e il 1945 e negli anni questa area verde di circa 40 mila metri quadri si era progressivamente degradata. Quando è stato deciso di recuperarla dallo stato di abbandono in cui versava si è pen-

sato di utilizzarne una parte per ri-creare dei percor-si con terreni e ostacoli uguali a quelli che le per-sone trovano al di fuori dell’am-

biente ospe-daliero.L’asse cen-trale è com-posto da due percorsi che raggiungono il fondo del par-co, dove si tro-va il campo da

bocce, già pre-sente nel vecchio parco e riportato alla luce durante i lavori di recu-pero.

Di dimensioni ido-nee al gioco agoni-stico, è stata rifatta la pavimentazione in materiale drenante e sono state poste delle sponde perimetrali in legno, di cui una con un’apertura a chiavi-stello per permettere l’accesso in carroz-zina. Sabato 18 otto-bre scorso l’istruttore federale Bernardelli Alessio ha portato alcuni suoi atleti pa-

ralimpici nel campo di Montecatone per una di-mostrazione di gioco delle bocce, atleti che poi hanno coinvolto gli utenti di Montecatone in una partita a squadre miste. Il presidente regionale della FIB (Federazione Italiana Bocce) Emilia Ro-magna Benatti Franco, assente per concomitanti

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impegni, ha però donato a Montecatone il mate-riale mancante per poter praticare l’attività: bocce di tipo agonistico, segnapunti, misuratore, ecc. Dalla prossima primavera l’attività sarà sicura-mente inserita tra quelle praticabili stabilmente nel parco. Lungo il tragitto dell’asse centrale sono predisposte aree ad uso ricreativo per utenti e vi-sitatori, con tavolini, giochi per i bambini in visita, un canestro da basket, un tavolo da ping pong, un biliardino e altro ancora. Il materiale “ricreativo” come carte da gioco, palle, palline e racchette è a disposizione presso il centralino. Nel giardino riabilitativo sono state create diverse situazioni di difficoltà alla circolazione delle per-sone in carrozzina o che deambulano con l’ausi-lio di bastoni. Per motivi di sicurezza si può ac-cedere all’area solo accompagnati dal personale sanitario.In un’area pianeggiante, posta sulla sinistra del giardino, sono state realizzate superfici con varie tipologie di pavimentazione: selciato, ciottolato, assi di legno, sabbia, autobloccanti a griglia, ghia-ia, con l’intento di creare un percorso di allena-mento.

Sul lato destro del giardino sono state, invece, realizzati percorsi con dislivelli: una gradonata articolata con varie alzate, alcuni gradini e ram-pette che si trovano normalmente per accedere ai marciapiedi, dossi rallentatori e due rampe con pendenze diverse, dal 5 fino al 20%, pavimentate con materiali differenti, compreso il ciottolato. Tutto questo in modo da avere la maggior casi-stica possibile di barriere architettoniche che si possono incontrare. Inoltre durante il periodo estivo in quest’area vie-ne attrezzata una zona per la pratica del tiro con l’arco, attività prevista dal programma di Rieduca-zione tramite il Gesto Sportivo.

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PERCORSO DELLE LESIONIDA DECUBITO CHIRURGICHE:REVISIONE DI 3 ANNI DI ATTIVITÀDonatella Brillanti Ventura, Rossella Sgarzani, Luca Negosanti

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I pazienti mielolesi e cerebrolesi a causa della loro scarsa mobilità, sono a rischio per lo svilup-po di lesioni da pressione. Nonostante i grandi progressi sulla prevenzione dell’insorgenza di le-sioni da pressione, grazie a presidi antidecubito e allo studio accurato della postura dei pazienti e la progettazione di presidi su misura, le ulcere da decubito restano un importante problema sociale.Un’ulcera da decubito costituisce, nel paziente ricoverato per una riabilitazione, un importante freno al processo riabilitativo e, nel paziente a domicilio, una limitazione alle attività quotidiane e al grado di autosufficienza. Costituisce inoltre un grande costo sociale in termine di dispendio per le medicazioni e per l’assistenza domiciliare.Le ulcere trascurate non coinvolgono solo la cute, ma anche i tessuti sottostanti, fino a raggiungere il piano osseo ed alcune volte gli apparati gastroin-testinale ed urinario, e possono determinare im-

portanti infezioni potenzialmente pericolose per la vita del paziente. Il trattamento risolutivo di un’ulcera da decubito complessa è un percorso multidisciplinare che coinvolge infermieri specia-lizzati in vulnologia, medici vulnologi, chirurghi plastici, infettivologi, a volte chirurghi generali, ortopedici e urologi. Dal 2011 l’Unità Operativa di Chirurgia Plastica del Policlinico S.Orsola Mal-pighi di Bologna, diretta dal Dr. Riccardo Cipria-ni, è coinvolta in una collaborazione con Monte-catone Rehabilitation Institute per l’esecuzione di interventi ricostruttivi in pazienti affetti da ulcere da decubito. La Dr.ssa Rossella Sgarzani ha inizia-to questa attività di consulenza nel giugno 2011 e, dal novembre 2012, è stata affiancata dal Dr. Luca Negosanti. Inizialmente i casi trattati erano sem-plici ed il numero di interventi programmati era 24 all’anno. Dal 2011 al 2014 la richiesta per tratta-menti di ulcere da decubito è aumentata gradual-

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EQUIPE MEDICO-CHIRURGICA:Donatella Brillanti Ventura, Rita Capirossi, Micaela Battilana,

Rossella Sgarzani, Luca Negosanti

EQUIPE INFERMIERISTICA:Siriana Landi, Matteo Rossi, Alba Borriello, Debora Donatini, Carlo Golinelli

E i professionisti medici e non medici dell'Azienda USL di Imola,che assicurano un prezioso contributo alla buona riuscita del percorso.

Per il PERCORSO LESIONI DA PRESSIONEa MONTECATONE si ringraziano:

mente ed attualmente vengono eseguiti 50 interventi all’anno.La complessità dei casi trattati è inoltre incrementata notevol-mente e Montecatone è diventato centro di riferimento in Italia per le lesioni da pressione complicate con coin-volgimento del piano osseo (osteomieliti), del sistema gastointe-stinale ed urinario. La richiesta di consulenze da molte regioni italiane ha spinto all’apertura di un ambulatorio vulno-logico multidisciplinare dedicato, in cui medico esperto in vulnologia, chirurgo plastico e infer-miere formato in wound care, valutano insieme il paziente e definiscono il miglior iter terapeutico per ogni singolo caso.Uno dei reparti di Montecatone è stato dedicato al percorso lesioni da decubito (LDD) ed accoglie pazienti per ricoveri valutativi e per il percorso chirurgico. Fino al settembre 2013 sono state trat-tate chirurgicamente 151 LDD. La completa gua-rigione è avvenuta nell’87,4% dei casi.Nel 5,4% dei casi abbiamo avuto delle compli-canze che si sono risolte con trattamenti conser-vativi, senza dover ricorrere ad un nuovo inter-vento, prolungando il ricovero di qualche setti-mana. Solo nell’1,8% dei pazienti abbiamo avuto una mancata guarigione della lesione.Il tasso di recidiva ad oggi registrato è del 5,4%, rispetto alle percentuali riportate nella letteratura scientifica, che variano tra il 15 e l’82%.La superiorità dei risultati chirurgici ottenuti è sicuramente da attribuire alla gestione preopera-toria e postoperatoria dei pazienti, che vengono

seguiti da ricoverati fino a quando non possono stare seduti sulla zona operata per almeno 4 ore al giorno senza complicanze.Tutto questo è reso possibile da un team di professionisti dedi-cato al percorso che inizia dalla valutazio-ne periodica in Day Hospital o nell’am-bulatorio vulnologi-co, fino alla gestione

riabilitativa nel postoperatorio. La collaborazio-ne con gli ortopedici, i chirurghi generali e gli urologi dell’Ospedale di Imola rende possibile il trattamento di casi complicati da osteomieliti o dall’interessamento degli apparati gastroenterico ed urinario.Il grande impegno della direzione di Montecato-ne per soddisfare il crescente numero di richieste di consulenza sta portando ad una progressiva ri-duzione dei tempi di attesa per l’intervento.Una novità inserita nel percorso, oltre al già atti-vo ambulatorio vulnologico per le prime valuta-zione, sarà l’ambulatorio dedicato al follow up dei pazienti operati per poter offrire una gestio-ne completa ed intervenire tempestivamente su eventuali recidive.Un ringraziamento è dovuto a tutti i colleghi che hanno reso possibili i risultati che fino ad oggi abbiamo registrato a Montecatone; la gestione di queste lesioni è complessa e richiede un team preparato ed affiatato, che collabori in maniera ottimale. Quindi grazie a tutti gli infermieri del reparto, dell’ambulatorio e del Day Hospital, e a tutti i medici e chirurghi che hanno collaborato con noi in questi anni.

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CONGRESSO: "LA RETE REGIONALE DELLE LESIONI MIDOLLARI".IMOLA, 7 novembre 2014Jacopo Bonavita

Il 7 novembre 2014 si è svolto a Imola, presso la sala convegni SACMI il convegno organizzato dall’O-spedale di Montecatone sulla rete regionale delle lesioni midollari. Più di 200 persone provenienti dall’Emilia Romagna, ma anche da altre regioni ita-liane, hanno partecipato a questa iniziativa di ag-giornamento il cui significativo titolo era: misurare, comunicare e collaborare per accompagnare. Si è infatti voluta focalizzare l’attenzione sul delicato ar-gomento della dimissione della persona dalla Unità Spinale, dell’accoglimento più corretto sul territorio e sulle possibili necessità di rientro in Unità Spinale.La giornata è stata aperta dai saluti di Maria Lazzara-to, Direttore generale dell’AUSL di Imola e Augusto Cavina Amministratore Delegato di Montecatone. La giornata è iniziata con la sessione inerente l’in-quadramento clinico ed epidemiologico: diverse re-lazioni estremamente interessanti hanno focalizza-to l’attenzione sui nuovi trend epidemiologici a cui stiamo assistendo in questi anni: una riduzione dei casi di lesione midollare da trauma, ed un aumento di quelle non traumatiche, un aumento globale del-la età e della sopravvivenza delle persone, un au-mento delle lesioni incomplete. Dopo la relazione di Sandra China (Montecatone), ha presso la parola Domenico Nicolotti, Direttore dell’altra Unità Spi-nale della regione, Villanova d’Arda, per illustrare le principali scale di misura utilizzabili. Altri inte-ressanti interventi sono stati quelli di Salvatore Ferro (Assessorato regionale Emilia Romagna) e Giorgio Scivoletto (IRCCS S. Lucia di Roma), che hanno il-lustrato rispettivamente la rete regionale della Emi-lia Romagna per le persone con lesione midollare e

nuovi strumenti di valutazione del potenziale riabi-litativo della persona. La sessione successiva, incen-trata sulla migliore dimissione possibile dall’Unità Spinale, è stata moderata da Roberto Pederzini, Di-rettore Sanitario di Montecatone. Diversi interventi di operatori qualificati hanno illustrato quanto vie-ne fatto e si progetta di fare nel nostro Istituto per migliorare la fase di dimissione e la soddisfazione delle persone in questo delicato momento.La tavola rotonda, moderata da Massimo Annic-chiarico, Direttore Sanitario dell’Azienda USL di Bologna, ha chiuso la mattinata ed è stata estrema-mente dibattuta e coinvolgente. Al tavolo diverse importanti personalità delle diverse aziende sanita-rie della regione Antonella Dallari, Maddalena Con-tarini, Walter Gherardi e Riccardo Galassi, oltre al rappresentante dell’associazione delle persone con lesione midollare della regione, Mauro Venturelli.Con testimonianze molto interessanti e coinvol-genti tre persone con lesione al midollo spinale hanno aperto ogni sessione: Massimiliano Ferraresi, William Boselli e Loredana Teofilo (vice presidente dell’Aus, Associazione Unità Spinale Montecatone). Sono stati sicuramente interventi di grande impatto e hanno permesso di affrontare i lavori scientifici con uno spirito ed una empatia ben diversi da quelli di un “normale” evento congressuale.Il pomeriggio ha invece centrato l’attenzione sulle diverse possibili complicanze in cui può incorrere una persona con lesione midollare una volta arri-vato al domicilio, e in quali casi si possa rendere necessario un rientro in degenza in Unità Spinale in modo appropriato. Si è parlato quindi di proble-

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matiche respiratorie, vescicali, intestinali, musco-lo-scheletriche, psicologiche, ma anche di dolore, lesioni da pressione, spasticità.Gli interventi di questa sessione pomeridiana, pur nel breve tempo, hanno fornito una ampia panora-mica sugli argomenti di interesse per chi opera sul territorio, e sono stati inframmezzati da due rela-zioni sul “punto di vista” di chi opera sul territorio, medico riabilitatore (Gian Andrea Magagni, Rimi-ni) e medico di medicina generale (Pietro Speziali, Bologna). Le conclusioni della giornata sono state formulate da Roberto Piperno (AUSL Bologna), Vin-cenzo Falabella (FAIP) ed Andrea Rossi (AUSL Imo-la), portando i rispettivi punti di vista che riporto, in quanto fondamentali nelle conclusioni sull’evento.“I contenuti di questa giornata hanno confermato in pieno quanto emerso proprio quest’anno da una ricerca dell’Organizzazione mondiale della Sanità insieme alla Società internazionale per le lesioni mi-dollari ISCoS: l’organizzazione dei servizi è crucia-le per aumentare la speranza di vita e soprattutto la qualità di vita delle persone con lesione midol-lare” ha ricordato Andrea Rossi, Direttore Sanitario dell’Azienda Usl di Imola, nelle sue conclusioni “Come Regione p r o b a b i l m e n -te non abbiamo niente da invidia-re a nessuno per quanto riguarda la fase dell’emergen-za, ma soprattutto mi piace ricorda-re che anche le ricerche interna-zionali conferma-no che è impor-tante lavorare, come la nostra Regione ha scelto di fare, curando continuamente tutti i punti della rete territoriale, e dando enfasi ai percorsi dei pazienti a partire da Unità ospedaliere dedicate e di eccel-lenza come è oggi Montecatone. Possiamo invece migliorare nel garantire a tutte le persone con le-sione midollare, sia di origine traumatica che non traumatica, l’accesso tempestivo alle Unità Spinali - dove sono presenti tutte le competenze che oggi sono state evidenziate - e adeguare i servizi territo-riali in un'ottica di rete integrata”.Roberto Piperno dell’Azienda Usl di Bologna, chia-mato a sintetizzare le conclusioni dal punto di vi-sta clinico-assistenziale, ha sottolineato che tutte le presentazioni hanno evidenziato i cambiamenti che negli ultimi anni si stanno evidenziando a livel-lo epidemiologico, che costringono a un cambio di paradigma nell’affrontare i problemi. “La rete mul-ti specialistica del domani non può fermarsi a una semplice relazione di aiuto tra l’Unità Spinale e i servizi territoriali: dovremo diventare più capaci di considerare tutte le risorse di una comunità territo-riale e non solo i servizi istituzionali, di organizzare servizi innovativi di telemedicina o altre forme di avvicinamento tra i servizi specialistici e i pazienti,

e soprattutto migliorare nella valorizzazione delle competenze degli utenti”. E proprio al rappresen-tante degli “utenti” dei servizi di cura per la lesione midollare, ovvero Vincenzo Falabella (Presidente della FAIP, Federazione Italiana Paratetraplegici e della FISH, Federazione Italiana superamento Han-dicap) è stato affidato l’ultimo intervento: “Oggi abbiamo avuto dei contributi di livello eccellente, che dimostrano che in Italia c’è la cultura scientifi-ca per affrontare la lesione midollare con capacità pari ai migliori centri europei. Non è abbastanza, perché oggi, grazie alle cure, di lesione midolla-re non si muore più, ma quello che è veramente a rischio in questo momento di crisi e di tagli alla spesa pubblica (non solo quella destinata ai fon-di sociali, ma anche e soprattutto agli enti locali) è la possibilità che le persone con lesione midollare possano costruirsi una Vita Indipendente, come è loro diritto. E non voglio dimenticare che c’è un grandissimo problema di equità, visto che la forbice tra nord e sud del paese è evidente nei numeri delle risorse sanitarie, ed è ancora più evidente se contia-mo quante persone arrivano a Montecatone perché al sud non esiste la possibilità di trovare una cura, e

quando tornano a casa si trovano ad affrontare un de-serto. Sono però contento di poter dire che, insieme a Montecatone e ad altre Unità Spinali, con la collaborazione di alcune Regioni, stiamo portando a termine un impor-

tante studio finanziato a livello nazionale dal CCM (Centro Controllo Malattie) che ha l’ambizione di ideare nuovi e più efficaci percorsi per la cura della lesione midollare: spero che l’anno prossimo po-tremo ritrovarci per darvi l’esito di questo impegno corale” ha concluso Falabella.Si può certo dire che l’iniziativa abbia avuto un buon successo e l’obiettivo di consolidare la rete e migliorare l’appropriatezza di chi opera in ogni fase di questo complesso processo sia stato cen-trato. Credo si possa inoltre affermare che il vero obiettivo, cioè quello di considerare l’attività di chi opera tutti i giorni per le persone con grave disabi-lità non una pura “gestione”, ma una vera e propria “presa in carico”, sia il risultato da mettere in cam-po ogni giorno , anche grazie a questa iniziativa. L'invito a organizzare un nuovo appuntamento il prossimo anno è stato accolto positivamente, come occasione di incontro e di consolidamento della rete regionale dei servizi per la cura della lesione midollare. L’intento è sicuramente quello di conti-nuare su questa linea, con altre iniziative di forma-zione e aggiornamento, per migliorare sempre più competenza, professionalità, e capacità di gioco di squadra.

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delle LESIONI MIDOLLARI

misurare per comunicare, collaborare per accompagnare. Venerdì 7 Novembre 2014Sala Congressi SACMIVia Prov.le Selice, 17/AImola (Bo)

11.0011.10 11.1011.40

14.5017.50

13.4013.5013,5014,50

Registrazione dei partecipantiApertura del congresso e Saluto delle Autorità

PRIMA SESSIONE

Inquadramento Generale Moderatore: Jacopo Bonavita

Introduzione alla giornata - Jacopo Bonavita Il quadro clinico e nuovi trend sull’epidemiologia Lidia Buscaroli e Sandra ChinaCome “misurare” la lesione midollare Domenico NicolottiLa complessità socio-assistenziale - Anna NeriLa rete ed il registro regionali delle mielolesioni Salvatore FerroAn International Model for the Spinal Cord Injury Ability Realization Measurement Index (SCI-ARMI) Giorgio Scivoletto

Discussione con i partecipanti

COFFEE BREAK

SECONDA SESSIONE

La migliore dimissione possibile dall’Unità Spinale: utopia o realtà? Moderatore: Roberto Pederzini

Preparazione alla dimissione dall’Unità Spinale Marianna Tessitore, Livia BacilieriPalestre di vita e Reinserimento - Laura Menna, Massimo RenziQualità percepita al momento della dimissione: strumenti e prospettive - Susanna Antolini, Elisa Bacchilega, Giovanna Caporali

08.3009.0009.30

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PROGRAMMA SCIENTIFICOIl territorio che “accoglie” TAVOLA ROTONDASTATO DELL’ARTE, CRITICITÀ E POSSIBILITÀConduttore: Massimo Annicchiaricocon Antonella Dallari, Simona Donati, Walter Gherardi, Andrea Naldi, Mauro Venturelli

Discussione con i partecipanti PRANZO

TERZA SESSIONE

Cronicità, Complicanze e “rientro” appropriato in Unità Spinale Moderatore: Roberto Piperno

Problemi respiratori e ventilazione - Franca CinelliLesioni da Pressione - Debora DonatiniProblematiche intestinali - Erica PolettiDolore - Angela MorrealeLa prospettiva del territorio I - Pietro SpezialiSpasticità - Federica Guerra, Gaia MusumeciVescica neurogena e sessualità - Erica Bonatti, Ilaria BaronciniAbilità motorie e problematiche muscolo-scheletriche Ilaria Baroncini, Silvia OliviAspetti Psicologici e relazionali - Norma Mazzoli, Flora MoraraLa prospettiva del territorio II - Riccardo Galassi, Gian Andrea Magagni

CONCLUSIONI DELLA GIORNATA

Il punto di vista clinico-assistenziale - Roberto PipernoIl punto di vista della persona con lesione al midollo spinale Vincenzo FalabellaIl punto di vista politico-organizzativo - Tiziano Carradori

Compilazione moduli ECM e Chiusura convegno

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crediti ECM 3,5

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MONTECATONE NEWS

Anche Montecatone alla seconda tappa della “Rehabike 2014”Promuovendo ogni ini-ziativa utile a una mo-bilità sostenibile e sicura Rehabike 2014 è nato per promuovere la co-

noscenza delle conseguenze delle lesioni del midollo spinale allo scopo di favorire inclusione e sensibilizza-zione verso le persone con disabilità, la prevenzione dei traumi e raccogliere fondi rivolti a progetti di riabili-tazione in questo campo. Grazie al prezioso contributo di Angelo Dall’Ara, consigliere della Fondazione Mon-tecatone e della FAIP, organizzatore del gruppo parti-to da Montecatone, lo scorso settembre otto ex pazien-ti dell’Ospedale di Montecatone hanno partecipato al Rehabike 2014, manifestazione organizzata da SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa) e FAIP (Federazione Associazioni Italiane paratetraple-giche), interamente dedicata alle persone con lesione midollare per promuovere e favorire l’inclusione di queste persone e raccogliere fondi in favore della ricer-ca. Alla seconda tappa (Vigarano Pieve/Ferrara -Correg-gio), di circa 82 Km, con partenza dall’Ospedale San Giorgio di Ferrara e arrivo all’Ospedale San Sebastiano di Correggio (RE), la delegazione di Montecatone era composta da tre persone in Handbike, una in biciclet-ta e quattro in carrozzina con dispositivo elettrico di trazione - nonché diversi professionisti dell’Ospedale, della Fondazione Montecatone e dell’AUS (Associazio-ne Unità Spinale) Montecatone. La giornata, a detta dei partecipanti, è stata positiva sia per lo spirito dell’inizia-tiva, sia per aver trascorso una giornata in compagnia di altre persone, sia per l’accoglienza ricevuta dalle auto-rità all’arrivo presso il Comune di Correggio.

CORTILI SENZA BARRIERE al Baccanale 2014Dall’8 al 23 novembre scorso è tornato a Imola il Baccanale con il nuo-vo tema “Orti e cortili tra campagna e città”: degustazioni, cene tema-tiche, incontri, film e do-cumentari, animazioni, spettacoli e laboratori per bambini, musica, mercati, mostre, scuole di cucina e altro ancora. La tavola ro-tonda promossa da Radio

Montecatone Web per il Baccanale di quest’anno si è proposta di studiare nella serata del 14 novembre pres-so la Casa di Accoglienza Anna Guglielmi il tema di orti e cortili, dal punto di vista di operatori del sociale e di persone con disabilità. Sono state presentate espe-rienze veramente disparate di “cortili senza barriere”, all’insegna della più ampia creatività e, come tradizio-ne, dell’ironia:

- Andrea Baruzzi, con il suo intervento “Incontri ravvi-cinati dell’Orto-tipo” ha presentato alcuni dei più in-sospettabili “ospiti animali” dell’area di Montecatone

- Giuseppe Cardamone ha presentato il progetto che sta realizzando con il babbo Mario, per poter godere del suo orto nonostante la tetraplegia

- Monica Boscarato con “La spontaneità delle Erbe” ha fatto una presentazione di come le erbe sponta-neamente presenti nell’area di Montecatone possono garantire ottimi risultati in cucina

- Monia Zavagli e Maria Rosa Fiacconi di Seacoop hanno presentato “La tartaruga nell’orto”, un proget-to di Agricoltura Sociale

- Massimo Renzi ha presentato modi creativi per gesti-re un “orto domestico” a misura dei pazienti di Mon-tecatone

- Giacomo Murari Dalla Corte Brà ha raccontato la sua esperienza di allevatore di conigli “a quattro ruote”

Esame di Maturitàall’Ospedale di Montecatone Nel settembre scorso il paziente Marco Vernola, ricoverato a Montecato-ne in seguito ad un inci-dente in moto, ha svolto l’esame di maturità in

sessione straordinaria, in collegamento in videocon-ferenza tramite Skype con la commissione scolastica dell’Istituto Tecnico Aeronautico “Euclide” di Bari.È stata la prima esperienza di esame di maturità in ses-sione straordinaria svoltasi completamente in videocon-ferenza e senza la presenza fisica della commissione della scuola di appartenenza. A Montecatone la Scuola in Ospedale è un elemento essenziale del percorso riabilitativo globale che con-sente ai ragazzi ricoverati di continuare gli studi non potendo frequentare la scuola territoriale di apparte-nenza. Gli alunni iscritti alle Scuole elementari e medie sono supportati dall’Istituto Comprensivo 6 di Imola, mentre gli alunni delle Scuole superiori sono affidati a insegnanti dell’Istituto Scappi di Castel S. Pietro Terme, polo regionale per il progetto “Scuola in ospedale”. Per questa occasione le veci di Commissario nella struttura sono state svolte dalla Prof.ssa Giulia Bassi, coordina-trice della Scuola in Ospedale a Montecatone, e dal Prof. Marcello Molinari, con la collaborazione dell’As-sistente dell’IIS “Scappi” Gabriella Begni per le pratiche burocratiche.Prepararsi per questo esame, in un determinato mo-mento della propria vita, non è mai semplice e spesso i progetti futuri devono essere rivisti, ma Marco è una persona molto positiva e pensando alla nuova situazio-ne condivideva così: “I Progetti futuri sono cambiati, con il non avere più l’uso delle gambe penso di conti-nuare gli studi in Ingegneria Meccanica o Psicologia”.Alla conclusione della prova è stata una sorpresa per il

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MONTECATONE NEWS

giovane studente avere persino la presenza degli amici di classe. Per preparare il tutto c’è stato un gran lavo-ro e una intensa collaborazione, sia dal punto di vista professionale che umano, tra la Scuola e gli operatori coinvolti nella struttura di Montecatone: Educatori, As-sistenti Sociali, Medici, Case Manager, Infermieri, Tera-pisti, OSS, Informatici e volontari.

Una delegazionedal Kazakistan a MontecatoneA metà novem-bre l’Ospedale di Montecatone ha avuto la visita di una delega-zione di 17 tra

medici e fisioterapiste provenienti dal Centro Repub-blicano di riabilitazione infantile di Astana (Kazaki-stan), guidati dalla Direttrice Prof. Sholpan Bulekbaeva. Questa visita in Romagna è rientrata nell’ambito del seminario scientifico “Italia-Kazakistan e riabilitazio-ne termale integrata”, svoltosi presso le Terme di Riolo (RA) e le Terme della Fratta (FC). L’incontro a Montecatone ha avuto come tema una pre-sentazione della rete regionale per il trattamento delle gravi lesioni midollari e cerebrali acquisite, a cura del Presidente Augusto Cavina e del Direttore Sanitario Ro-berto Pederzini, con un particolare approfondimento sul tema della riabilitazione dell’intestino della perso-na con lesione midollare, a cura del Prof. Gabriele Baz-zocchi, Dirigente dell’Unità Operativa di Riabilitazione Gastroenterologica di Montecatone.Le operatrici di Astana, che in questo periodo sono im-pegnate nella definizione degli standard di assistenza del loro complesso Centro di riabilitazione, si sono dimostrate particolarmente interessate alle attrezzatu-re utilizzate da fisioterapisti e terapisti occupazionali, presentate dalla responsabile dell’Area Assistenziale e Riabilitativa Nicoletta Cava e dalla Coord. dei fisiotera-pisti Keti Checchi, nonché all’utilizzo delle scale di mi-surazione scientifica in riabilitazione, presentate dalla Dr.ssa Rita Capirossi.

ISCoS nel mondo:appuntamento fisso per Montecatone L’International Spinal Cord Society (ISCoS) è l’associazione di ri-ferimento internazio-nale per la cura della lesione midollare ed

ogni anno promuove un mutuo scambio dei contributi scientifici relativi a esperienze cliniche, linee guida e progetti di ricerca nel campo della lesione midollare. All’incontro scientifico di quest’anno (53rd ISCoS An-nual Scientific Meeting), che si è tenuto ai primi di set-tembre a Maastricht in Olanda, l’Unità Spinale di Mon-tecatone ha presentato tre contributi scientifici, frutto del rinnovato impegno della Unità Spinale per l’attività scientifica e della collaborazione con il Dr. Giorgio Sci-

voletto dell’IRCSS Fondazione S. Lucia di Roma (Sezio-ne Mielolesi, nella foto insieme al Dr. Jacopo Bonavita ed alla Dr.ssa Enrica Bonatti).Con uno di questi lavori Montecatone ha ottenuto il primo premio come miglior poster: uno studio retro-spettivo sull’efficacia della riabilitazione nelle lesioni midollari con un nuovo strumento di valutazione. Al congresso sono state presentate altre due relazioni ora-li su studi riguardanti validazioni di scale valutative. Questi lavori sono stati presentati in collaborazione con l’IRCSS Fondazione S. Lucia di Roma e il Swiss Paraple-gic Research di Nottwil, Svizzera, sui dati in parte pro-dotti ed elaborati nell’ Unità Spinale di Montecatone.

Un premio anche al CNOPUS 2014!l’Ospedale di Montecatone con-tinua a partecipare al Convegno Na-zionale CNOPUS, che quest’anno si è tenuto in ottobre a Roma. Questo appuntamento an-nuale tra gli Ope-ratori Professionali delle Unità Spinali italiane è stato ric-co di contributi da parte di medici,

fisioterapisti, terapisti occupazionali e logopedisti. Il convegno dal titolo “AGE QUOD AGIS (quel che fai, fallo bene)” ha avuto un intenso programma di varie sessioni in cui gli operatori di Montecatone hanno af-frontato vari argomenti nel trattamento di pazienti con lesione midollare, dai disturbi respiratori del sonno, all’ elettroterapia, alla rieducazione dei disturbi fun-zionali della deglutizione, fino allo studio dell’alvo neurologico e le abitudini alimentari. Di fondamentale importanza una sessione dedicata alla ricerca scienti-fica e clinica, in cui si è parlato dei limiti applicativi della ricerca nelle lesioni al midollo spinale. Il convegno è stato inoltre l’occasione per la presen-tazione di due poster che hanno rappresentato alcune esperienze dell’Ospedale e anche in questo convegno un poster è stato vincitore del primo premio nella cate-goria studio osservazionale, quello sulla valenza riabi-litativa durante le uscite al mare.

Ascolta RadioMontecatone Web!Continua ad ascoltare Radio Montecatone Web: vi ricor-

diamo che la programmazione continua e che l’espe-rienza di Radio Montecatone Web è stata presentata da Vito Colamarino nell’ambito di una sessione relativa alle tecnologie al servizio della riabilitazione nei casi di grave disabilità motoria nell’edizione 2014 di Handi-matica. (http://www.montecatone.com/radio)

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UNA SETTIMANA AL "DUKE OF CORNWALLSPINAL TREATMENT CENTER"a SALISBURY, INGHILTERRALidia Buscaroli, Federica Montanari

Al momento della partenza per la visita presso l’Unità Spinale di Salisbury, il problema principale era la lingua. Con la nostra conoscenza dell’inglese, poco più che sco-lastica, ci sembrava impossibile riuscire a portare a casa tutte le informazioni che ci era stato chiesto di acquisire. L’occasione era unica ed i diversi interlocutori dell’O-spedale di Montecatone, dai colleghi alla Direzione, ne hanno voluto approfittare per aggiungere domande a un nostro taccuino delle cose da fare: dati clinici, percorsi di cura, organizzazione della struttura, comunicazione con pazienti e famigliari, fra le diverse figure professio-nali e con il territorio, spazi, logistica e attrezzature.

In realtà, nonostante una preliminare preparazione relati-va al sistema sanitario inglese e all’unità spinale cui era-vamo destinati, la maggiore difficoltà è stata allontanare gli schemi precostituiti della nostra esperienza per com-prendere una realtà, analoga sotto il profilo clinico, ma significativamente diversa dal punto di vista culturale e organizzativo.

La comunicazione decisa della prognosi fin dai primi giorni di ricovero, la precoce definizione della data di dimissione sembrano essere fornite e accolte come infor-mazioni non discutibili. “Certo - ci dicevano - quando la dimissione si avvicina, nessuno si sente pronto ad affron-tare la nuova vita”, ma la dimissione non viene rinviata anche se il domicilio non è completamente accessibile.

La realizzazione del progetto riabilitativo, affidato ad un team multidisciplinare è soggetta ad un monitoraggio costante. Questo aspetto non si differenzia dal percorso a noi noto, ma quello che colpisce è la partecipazione del paziente allo sviluppo dei programmi attraverso una intensa e continua attività educativa da parte delle figure professionali a cui è affidato.

I rapporti con le realtà territoriali, organizzati molto di-versamente da quelli italiani, sono precoci e intensi sia sotto il profilo clinico che assistenziale.

Il Duke of Cornwall Spinal Treatment Center si pone come punto di riferimento post dimissione per tutti i pa-zienti del territorio in cui è insediato con un programma intenso di follow up e con la possibilità di:

§ comunicare con l’equipe riabilitativa per even-tuali dubbi o problemi

§ programmare visite domiciliari da parte di per-sonale infermieristico dedicato

§ recarsi presso altri reparti di degenza che ac-colgono il paziente per problemi intercorrenti non necessariamente in relazione alla lesione midollare.

Sotto il profilo clinico e riabilitativo non abbiamo riscon-trato differenze sostanziali. La lesione midollare, i suoi problemi e la loro gestione sono patrimonio ormai sopra-nazionale. Quando il paziente ha raggiunto la massima abilità consentita dal livello di lesione, appare evidente una propensione per le soluzioni che garantiscono una riduzione dell’impegno assistenziale e riducono al mini-mo la possibilità di complicanze. Ad esempio è abituale l’utilizzo del catetere sovrapubico in chi non ha possibi-lità di gestire l’autocateterismo.

A quindici giorni di distanza, nel lavoro di riordino delle annotazioni fatte durante la visita e della documentazio-ne gentilmente fornitaci, è sempre più evidente che que-sta esperienza ha innanzitutto aperto delle domande. Ma forse è proprio questa la cosa più importante: impossibile trovare risposte a domande che non si pongono.

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NUOVE PUBBLICAZIONI:PERSONE CON LESIONE MIDOLLARESI RACCONTANO

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SEMPRE IN PIEDI - Nicola Codega Nicola Codega ha raggiunto da tanto tempo l’equilibrio sopra la follia che Vasco Rossi, suo idolo musicale, ha descritto in Sally. Si tratta di un’autobiografia con prefazione di Gigi Buffon, di un libro che racconta la storia di un uomo che a ventisei anni si ritrova a vivere su una sedia a rotelle. Ma pubblicazioni di persone “disabili” (virgolette volontarie dell’autore) ce ne sono a decine in Italia, centinaia nel mondo. Cosa abbia di speciale in questo libro proviamo a descriverlo così: lui è uguale in tutto e per tutto all’uomo di “prima”. Lo capisci leggendo i capitoli del libro che scorrono veloci tra ricordi di gioventù, scherzi e serate divertenti. Le stesse identiche cose, l’autore, le fa anche adesso. Vive, sorride, si diverte. In più si è laureato, lavora, gioca a tennis, scia e recita in teatro. Il suo racconto diventa così una sorta di Sliding Door che scorre avanti e indietro, mescola esperienze e sensazioni cercando sempre la metà piena del bicchiere, tanto da farlo traboccare. “Non mi siedo neanche se me lo dicono“: queste sono le sue parole. Un libro terapeutico, ma non solo per chi ha un problema, ma anche per chi sta a fianco, di fianco e lo vive con te, quel problema. Nicola ha il pregio di lasciare, nella sua narrazione, la sofferenza in secondo piano rispetto alla smania di vivere: questo è il segreto. Una lettura semplice e non banale, leggera ma mai superficiale, realistica e mai patetica o in cerca di commiserazione, tutto questo grazie ad una famiglia straordinaria ed un gruppo di amici veri, elementi fondamentali per nascere, crescere, cadere e rialzarsi SEMPRE IN PIEDI. Per acquistare il libro si può inviare una mail a [email protected]

DISABILAMANDO - Daniele Furlan“Le barriere architettoniche peggiori sono quelle che ci impediscono di arrivare al cuore delle persone amate”. Ebbene, a distanza di quasi dieci anni dall’incidente che mi ha reso tetraplegico, ossia completamente paralizzato dal collo in giù, posso affermare che mai pensiero mi è sembrato più vivo ed attuale. Talmente attuale che, pure su sollecitazione di molti dei miei precedenti lettori, mi sto accingendo a scrivere ancora. A distanza di dodici anni dall’incidente stradale che lo ha reso tetraplegico ed a distanza di cinque dall’uscita del suo primo libro Il mio podere, con questo nuovo racconto Daniele Furlan decide di porre all’attenzione del pubblico uno degli aspetti più intimi e scono-sciuti della vita di una persona con disabilità: la sessualità. Emozioni e sensazioni di un mondo che sembrava perduto vengono trasferite al lettore in maniera viva e comprensibile ma soprattutto “veritiera”, con l’intento di ridare fiducia a tante persone che si trovano in una condizione di stand-by. Il racconto è supportato da un compendio tecnico, perché ognuno, disabile o no, nel modo di condurre la sua sfera affettiva rappresenta qualcosa di unico ed irripetibile. I proventi derivanti dalla vendita del volume verranno devoluti all’Associazione Lesioni Spinali LA COLONNA ONLUS (www.lesionispinali.org), attraverso il cui sito il libro di Daniele può venire facilmente acquistato online. Daniele Furlan è nato nel 1963 a Schaffausen (Svizzera). Nel 1965 la sua famiglia si trasferisce a Ponte di Piave (TV) ove Daniele tuttora risiede, in virtù di un forte legame con il territorio ed una serie di radicate amicizie. Nel 1982 consegue il diploma di ragioniere e perito commerciale presso l’Istituto Luzzati di Treviso. Nel 1985 nasce suo figlio Alessandro; nello stesso anno diviene amministratore delegato di un’azienda produttrice di macchine agricole, incarico che lo ha portato a viaggiare in tutto il mondo. Dopo l’incidente stradale che nel 2001 lo ha reso tetraplegico, la sua determinazione lo spinge a misurarsi con nuove attività. Attualmente è referente per gli ausili tecnologici e le tematiche fiscali per l’Associazione Lesioni Spinali LA COLONNA ONLUS della quale è socio attivo, è consigliere comu-nale presso il Comune di Ponte di Piave e si occupa dell’azienda agricola di famiglia (per contattare l’autore: [email protected]).

LA SEDIA DI LULÙ - Alessandra Santandrea e Marina Casciani Su “In Volo” e sulla Pet Therapy promossa dalla struttura, dalla Fondazione Montecatone Onlus e dall’Associazione ChiaraMilla è già sta-to scritto più volte. Questa volta abbiamo una nuova edizione di questo libro, che continua ad esprimere la forza di un legame prezioso e straordinario tra un cane e la sua padrona disabile. Cosa c’è di nuovo in questa nuova edizione? Il Dr. Augusto Cavina, Amministratore Delegato dell’Ospedale di Montecatone, ha desiderato sottolineare l’importanza che ha la relazione con il cane nel percorso post dimis-sione di una persona con lesione midollare ed ha aggiunto un suo contributo. Nel libro abbiamo anche una nuova intervista ad Alessan-dra. A Montecatone è partito un nuovo progetto, che prevede che una volta a settimana siano presenti in struttura operatori qualificati, per proporre un’attività di Pet Therapy a piccoli gruppi di pazienti con lesione midollare. L’obiettivo è di coinvolgere fino a 20 pazienti alla set-timana per 6-7 settimane consecutive. Anche l’Associazione Unità Spinale Montecatone partecipa attivamente al progetto dando valore all’esperienza del supporto mettendo a disposizione un consulente alla pari che si occuperà dell’osservazione dei risultati delle sedute. L’attività di Pet Therapy non è contemplata nel novero delle azioni riabilitative che vengono coperte dal pagamento della retta ospedaliera pertanto per attivare questo progetto la Fondazione Montecatone Onlus si è adoperata per raccogliere fondi. Due righe per parlare di questo libro a chi è nuovo sull’argomento: un incidente stradale ha cambiato il mondo di Alessandra ed il libro racconta di una rinascita dopo il dramma, di un cammino nuovo, dove la sofferenza è alleviata e accompagnata dal bene di tanti, dai familiari agli operatori delle strutture sanitarie. È un inno alla vita, in cui nella persona si assiste alla nascita di nuove risorse interiori ed esteriori fino ad allora impensate, fino a Lulù, un fedele e inseparabile cane da supporto. Accompagnata da Lulù, dalla sua amica e collaboratrice Marina Casciani, insieme a molte altre persone collaboratrici e volontarie, Alessandra Santandrea intreccia relazioni, supera ostacoli e barriere, paure e solitudine, silenzi e pregiudizi, tanto da divenire la prima ragazza con disabilità a svolgere gare di obedience a livello agonistico in Italia. ChiaraMil-la è l’Associazione di promozione sociale e sportiva dilettantistica, nata allo scopo di far conoscere e diffondere le Tecniche di Terapie ed Attività Assistite dall’Animale (Pet Therapy) che intervengono a migliorare il benessere di persone costrette a vivere disagi di vario genere. ChiaraMilla lavora attivamente con i suoi cani presso strutture pubbliche e private nella Regione Emilia-Romagna e con soggetti privati presso propria sede. Per ogni ulteriore informazione e per l’acquisto del libro: http://www.chiaramilla.it

NESSUNA BARRIERA FRA ME E IL CIELO - Laura Rampini con Graziella DuranteLa mia nuova vita da disabile a SuperAbile.“Non arrenderti mai davanti agli ostacoli, anche quelli apparentemente piccoli e banali, ma imponiti di trovare il modo per superarli o aggirarli. Serve a non dare mai per scontato di non poter più fare ciò che vuoi fare, avere quello che vuoi avere, raggiungere quello che ti serve. Ogni rinuncia, fosse pure piccolissima, innalza di un centimetro la gabbia che vedi all’esterno e ne proietta l’ombra dentro di te. Lentamente ti trasformi nel tuo stesso carceriere, perdi ogni fiducia in te stesso e ogni autostima. Se c’è una cosa che ho imparato negli anni, è che il modo in cui ti guarderanno gli altri dipende da come sai guardarti tu. Esattamente come l’amore, che non può mai raggiunge-re nessuno se non è prima di tutto amore di sé”. Laura Rampini aveva soltanto ventidue anni e un figlio piccolo quando un grave incidente automobilistico l’ha travolta e lasciata su una carrozzina senza più l’uso delle gambe. Era il 1995. Oggi, meno di vent’anni dopo, Laura è mamma per la seconda volta e, inoltre, ha preso il brevetto da paracadutista e vanta già centosessanta lanci. È la prima e unica paracadu-tista paraplegica al mondo. Difficile rialzarsi da terra quando la vita toglie gli appoggi della tua esistenza. Difficile, ma non impossibile. Laura Rampini ne è la dimostrazione vivente. Il racconto della sua vita e della sua battaglia per abbattere le barriere è una storia formida-bile, commovente, di spregiudicato eroismo, costruita pezzo a pezzo, con una determinazione d’acciaio e un atteggiamento naturalmente positivo. La storia di chi sa che non deve arrendersi mai, né di fronte a un marciapiede troppo alto né di fronte a un desiderio. Anche quando quel desiderio incontra lo scetticismo dei tanti, tanto è smisurato e coraggioso. Perché nulla è impossibile, tutto è superabile.Laura Rampini (Sigillo, Perugia, 1972) ha fondato l’associazione Liber-HAND-o per abbattere le barriere architettoniche e psicologiche, e Liberamondo, un’associazione che aiuta i disabili a viaggiare nel mondo in totale autonomia. Graziella Durante (Leonberg, 1978) è stata ricercatrice universitaria tra Napoli e Parigi e ora si occupa di traduzione e giornalismo.

“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere” Daniel Pennac

DIMENSIONE: 140x215 mm BROSSURA

UFF. TECNICODIR. EDITORIALE EDITOR GRAFICO REDAZIONEART DIRECTOR

2 M M D I A B B O N DA N Z A P E R L A P I E G A2 M M D I A B B O N DA N Z A P E R L A P I E G A

“Non arrenderti mai davanti agli ostacoli, an-che quelli apparentemente piccoli e banali, ma imponiti di trovare il modo per superarli o aggirarli. Serve a non dare mai per sconta-to di non poter più fare ciò che vuoi fare, ave-re quello che vuoi avere, raggiungere quello che ti serve. Ogni rinuncia, fosse pure piccolissima, innalza di un centimetro la gabbia che vedi all’esterno e ne proietta l’ombra dentro di te. Lentamente ti trasformi nel tuo stesso carceriere, perdi ogni fiducia in te stesso e ogni autostima.Se c’è una cosa che ho imparato negli anni, è che il modo in cui ti guarderanno gli altri di-pende da come sai guardarti tu. Esattamente come l’amore, che non può mai raggiungere nessuno se non è prima di tutto amore di sé.”

Laura Rampini aveva soltanto ventidue anni e un figlio piccolo quando un grave incidente automobilistico l’ha travolta e lasciata su una carrozzina senza più l’uso delle gambe. Era il 1995. Oggi, meno di vent’anni dopo, Laura è mam-ma per la seconda volta e, inoltre, ha preso il brevetto da paracadutista e vanta già cento-sessanta lanci. È la prima e unica paracaduti-sta paraplegica al mondo.Difficile rialzarsi da terra quando la vita to-glie gli appoggi della tua esistenza. Difficile, ma non impossibile. Laura Rampini ne è la di-mostrazione vivente. Il racconto della sua vita e della sua battaglia per abbattere le barriere è una storia formidabile, commovente, di spre-giudicato eroismo, costruita pezzo a pezzo, con una determinazione d’acciaio e un atteg-giamento naturalmente positivo. La storia di chi sa che non deve arrendersi mai, né di fron-te a un marciapiede troppo alto né di fronte a un desiderio. Anche quando quel desiderio incontra lo scetticismo dei tanti, tanto è smi-surato e coraggioso. Perché nulla è impossibi-le, tutto è superabile.

Laura Rampini (Sigillo, Perugia, 1972) è l’unica donna paraplegica paracadutista. Ha fondato l’associazione Liber-HAND-o per abbattere le barriere architettoniche e psicologiche, e Libe-ramondo, un’associazione che aiuta i disabi-li a viaggiare nel mondo in totale autonomia.

Graziella Durante (Leonberg, 1978) è stata ri-cercatrice universitaria tra Napoli e Parigi e ora si occupa di traduzione e giornalismo.

In copertina:Foto © Sunrise Medical

A R T D I R E C T O R : G I A C O M O C A L L OP R O G E T T O G R A F I C O : A N D R E A FA L S E T T I

Sono la prima e unica paraplegica al mondoa lanciarmi col paracadute.

Non solo un traguardo, ma una rinascitaLa dimostrazione concreta

che la vita non è una sola, che puoi rinascereogni volta che lo desideri.

LAUR A R AMPINI

NESSUNA BARRIERAFRA ME E IL CIELO

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La mia nuova vitada disabile a SuperAbile

con Graziella Durante

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A distanza di dodici anni dall’in-cidente stradale che lo ha reso tetraplegico ed a distanza di cinque dall’uscita del suo primo libro Il mio podere, con questo nuovo racconto Daniele Furlan decide di porre all’attenzione del pubblico uno degli aspetti più intimi e sconosciuti della vita di un portatore di handicap: la sessualità.Emozioni e sensazioni di un mondo che sembrava perduto vengono trasferite al lettore in maniera viva e comprensibile ma soprattutto “veritiera”, con l’intento di ridare fiducia a tan-te persone che si trovano in una condizione di stand-by. Il racconto è supportato da un compendio tecnico tratto dal Blue Book, perché ognuno, disa-bile o no, nel modo di condurre la sua sfera affettiva rappresenta qualcosa di unico ed irripetibile.

I proventi derivanti dalla vendi-ta del volume verranno devoluti all’Associazione Lesioni Spinali LA COLONNA ONLUS. (www.lesionispinali.org)

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In copertina:elaborazione graficadi Ibiskos Editrice Risolo

9 788854 611368

ISBN 978-88-546-1136-8

ROMANZO

Prezzo € 12,00(iva compresa)

Daniele Furlan è nato nel 1963 a Schaffausen (Svizzera). Nel 1965 la sua famiglia si trasferisce a Ponte di Piave (TV) ove Danie-le tuttora risiede, in virtù di un forte legame con il territorio. Nel 1982 consegue il diploma di ragioniere e perito commerciale presso l’Istituto Luzzati di Tre-viso. Nel 1985 è nato suo figlio Alessandro; nello stesso anno diviene amministratore delega-to di un’azienda produttrice di macchine agricole, incarico che lo ha portato a viaggiare in tutto il mondo. Dopo l’incidente stra-dale che nel 2001 lo ha reso tetra-plegico, la sua determinazione lo ha spinto a misurarsi con nuove attività. Nel 2009 pubblica il suo primo libro, Il mio podere, giunto alla 9a ristampa. Attualmente è referente per gli ausili tecnologi-ci e le tematiche fiscali per l’As-sociazione Lesioni Spinali LA COLONNA ONLUS della quale è socio attivo, è consigliere comu-nale presso il Comune di Ponte di Piave e si occupa dell’azienda agricola di famiglia.Per contattare l’autore: [email protected]

Anthurium

DANIELE FURLAN

DISABILAMANDO

“Le barriere architettoniche peggiori sono quel-le che ci impediscono di arrivare al cuore delle persone amate.”Ebbene, a distanza di quasi dieci anni dall’in-cidente che mi ha reso tetraplegico, ossia com-pletamente paralizzato dal collo in giù, posso affermare che mai pensiero mi è sembrato più vivo ed attuale. Talmente attuale che, pure su sollecitazione di molti dei miei precedenti lettori, mi sto accingendo a scrivere ancora.

Page 16: Involo  Nr 02 Anno 2014

Centro estivo per bambiniUn grazie davvero di cuore a tutti i soggetti che insieme alla Fondazione Montecatone (Asso-ciazione Alecrim, Montecatone Rehabilitation Institute, Casa di Accoglienza Anna Guglielmi, Auser Imola, AUS Montecatone e Volabo Bologna) hanno permesso per la prima volta, nell’e-state del 2014, di avviare un “Centro estivo” per i figli (dai bambini di 3 anni fino a ragazzi di 14) di persone ricoverate a Montecatone, nel periodo delle vacanze scolastiche. Per tutta l’estate per tre pomeriggi la settimana, con l’impiego di un coordinatore e diversi volontari, sono stati circa 20 per un totale di 116 presenze. “Abbiamo capito che la formula dei 3 pomeriggi alla settimana è andata incontro ad un bisogno delle famiglie, mentre non è adatta per i bambini degli operatori. Abbiamo anzi avuto diverse richieste di presenza nel fine settimana” dice Pier-luigi Gentilini di Alecrim, coordinatore del progetto “pertanto per l’estate 2015 stiamo già pensando a come raccogliere questa sfida decisamente impegnativa”.

Iniziative per la raccolta fondiI love pet therapy. L’impegno a “dare una zampa” per poter realizzare il progetto di Pet therapy ha scatena-to la creatività dei volontari della Fondazione: il mese di luglio è stato all’insegna dello Street Food d’Autore nell’ambito delle serate Imola di mercoledì, “panini d’autore” realizzati nel centro di Imola con la collabo-razione delle associazioni dei panificatori e dei ma-cellai imolesi di ASCOM. Successivamente sono stati destinati alla raccolta fondi per questo progetto due simpatici eventi ovvero una festa il 7 settembre presso il Centro sociale di Fabbrica, e la “CiaoCup” - “Mini Cross”, motoraduno realizzato il 19 ottobre a Codri-gnano (Imola). L’impegno continua: già al lavoro la macchina organizzativa per cene ed eventi benefici, laboratori per realizzare piccoli omaggi natalizi.

Come siamo belli!Un percorso volto a riscoprire la bellezza intrinseca nelle persone e la cura di sé come espressione di un benessere profondo: questo il senso del ciclo di incontri realizzati nelle domeniche di agosto e settembre grazie alla collaborazione della Counselor artistica Nicoletta Chiarini. Alcune immagini delle pazienti partecipanti sono state inviate al concorso “Che ti sei messa in testa” promosso dal gruppo donne della Uildm (Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare, www.uildm.org/gruppodonne). Allo studio la possibilità di riprendere questo tipo di percorso anche nel 2015.

Fondazione Montecatone Onlus promotrice della pubblicazione di"Il mio cammino a Santiago". Ne è autore Andrea Bandini, che insieme al suo cane è partito dai Pirenei per giungere alla fine del mondo, sull’oceano Atlantico in Galizia. L’autore collabora da tempo con la Fondazione Montecatone Onlus nella veste di volontario. Ed a sostegno delle attività della Fondazione saranno destinati i pro-venti della vendita del libro. Gli appunti di viaggio e il diario personale che l’autore ha scritto durante i 35 giorni del suo cammino, percorrendo 928 chilometri a piedi da Saint Jean Pied de Port a Muxia, rappresentano una pausa di riflessione facendo il Camino de Santiago, un viaggio che è in grado di trasformare per il resto della vita, alla scoperta della serenità e di un modo nuovo di vedere le cose.

fondazione montecatone ONLUS

FONDAZIONE MONTECATONE ONLUSVia Montecatone, 37 - 40026 Imola (BO) - Tel: 0542 632812 - Fax: 0542 632805 - Mob: 388 2576925

Web: www.fondazionemontecatone.org - E-mail: [email protected]

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Prenoto ___ copie al prezzo di 15,00 Euro cad.

Sono interessato a un’edizione riservata e personalizzata minimo d’ordine 100 copie

www.fondazionemontecatone.org

Gli appunti di viaggio e il diario personale che l’autore ha scritto durante i 35 giorni del suo cammino, percorrendo 928 chilometri a piedi da Saint Jean Pied de Port a Muxia. Alla scoperta della serenità e di un modo nuovo di vedere le cose.

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in uscita il 28 novembre 2014

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