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KNIPHOFIA Famiglia: Liliaceae Nome comune: Cnifofia Generalità Genere di piante della famiglia delle Liliaceae, che comprende oltre 70 specie per la maggior parte provenienti dal Sudafrica,.ma anche dall’Africa orientale, dall’Etiopia e dal Madagascar, sconfinando con una sola specie nello Yemen. La pronuncia corretta del nome del genere è nip-hoff-ee-uh, in memoria del botanico tedesco Johann Hieronymus Kniphof (1704-1763). Caratteristiche botaniche Le K. sono tutte piante erbacee perenni, con un rizoma corto e verticale, dotate di una consistente “rosetta” di foglie radicali, da cui s’innalza un fusto fiorifero ben eretto, robusto e nudo. Queste foglie rappresentano uno dei maggiori punti di forza delle K.: grandi e allungate, lineari o ristrette, un po’ simili a quelle di alcune graminacee alte, esse formano una sorta di corona basale di un bel verde lucido, una piattaforma ideale per lanciare verso il cielo gli scapi e i fiori sgargianti che li sormontano. L’infiorescenza, davvero singolare per forma e colori, tecnicamente viene chiamata racemo a forma di spiga, ma più semplicemente può essere paragonata a un pennacchio ovoidale. I singoli fiori, quasi sempre numerosi, addensati o talvolta radi, sono tubuloso- cilindrici o anche un po’ aperti a imbuto, lunghi fino a 5 cm, con colori compresi fra il giallo pallido, il giallo limone, l’arancione, il salmone e il rosso vivo. Una delle loro doti maggiormente apprezzate è che essi sbocciano verso metà estate, ma la fioritura può prolungarsi per parecchie settimane fino all’autunno. Pur provenendo da paesi molto caldi non hanno avuto troppe difficoltà ad adattarsi al nostro clima, poiché nei loro territori originari crescono a quote elevate, mediamente fra i 1600 e i 3000 metri di altitudine.

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KNIPHOFIA Famiglia: Liliaceae

Nome comune: Cnifofia

Generalità Genere di piante della famiglia delle Liliaceae, che comprende oltre 70 specie per la maggior parte provenienti dal Sudafrica,.ma anche dall’Africa orientale, dall’Etiopia e dal Madagascar, sconfinando con una sola specie nello Yemen.

La pronuncia corretta del nome del genere è nip-hoff-ee-uh, in memoria del botanico tedesco Johann Hieronymus Kniphof (1704-1763).

Caratteristiche botaniche Le K. sono tutte piante erbacee perenni, con un rizoma corto e verticale, dotate di una consistente “rosetta” di foglie radicali, da cui s’innalza un fusto fiorifero ben eretto, robusto e nudo. Queste foglie rappresentano uno dei maggiori punti di forza delle K.: grandi e allungate, lineari o ristrette, un po’ simili a quelle di alcune graminacee alte, esse formano una sorta di corona basale di un bel verde lucido, una piattaforma ideale per lanciare verso il cielo gli scapi e i fiori sgargianti che li sormontano.

L’infiorescenza, davvero singolare per forma e colori, tecnicamente viene chiamata racemo a forma di spiga, ma più semplicemente può essere paragonata a un pennacchio ovoidale. I singoli fiori, quasi sempre numerosi, addensati o talvolta radi, sono tubuloso-cilindrici o anche un po’ aperti a imbuto, lunghi fino a 5 cm, con colori compresi fra il giallo pallido, il giallo limone, l’arancione, il salmone e il rosso vivo.

Una delle loro doti maggiormente apprezzate è che essi sbocciano verso metà estate, ma la fioritura può prolungarsi per parecchie settimane fino all’autunno.

Pur provenendo da paesi molto caldi non hanno avuto troppe difficoltà ad adattarsi al nostro clima, poiché nei loro territori originari crescono a quote elevate, mediamente fra i 1600 e i 3000 metri di altitudine.

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Specie e cultivar Appartenente alla famiglia delle Liliaceae (per alcuni botanici alla sezione delle Aloeaceae), il genere K. comprende circa 70 specie, che per ragioni pratiche si è soliti suddividere in due grandi gruppi. Il primo è formato da specie con fiori molto corti (fino a 3 cm) ed è quindi il meno sfruttato nel campo della flora ornamentale, mentre il secondo, con fiori più lunghi, ha fornito il materiale migliore per la decorazione di parchi e giardini. In quest’ultimo gruppo sono comprese specie come K. northiae, K. thomsonii, K. caulescens, K. triangularis e soprattutto quella K. uvaria che si è stabilmente affermata come la più importante tra le forme spontanee, anche per la sua variabilità naturale.

K. northiae vive tra la Provincia del Capo e il Lesotho, prediligendo profonde gole dai fianchi ripidi, su suoli torbosi e umidi e tra erbe alte; è una specie che in natura non forma masse compatte ma resta solitaria, con foglie lunghissime e fusti molto spessi, alti anche più di 1 metro, che portano infiorescenze ovoidali e giallo-biancastre.

Approssimativamente negli stessi territori vive K. caulescens, il cui nome specifico si riferisce al fatto che si tratta di una delle pochissime specie dotate di un breve fusto semi-legnoso (caule), che talvolta produce rami; i fiori sono bicolori (giallo-arancione) e numerosissimi, anche perché il racemo è alto fino a 60 cm! Questa pianta, al contrario della precedente, vive in estese e fitte colonie, su suoli torbosi ricoprenti rocce stillicidiose, ad una quota di

1800-3000 m, il che le consente di tollerare temperature fino a -20°C.

Nel medesimo areale prospera K. triangularis , che invece ama le alte praterie, umide e torbose, fino ai 2000 m di quota e che ha una fioritura più tardiva. Si tratta di una pianta molto variabile, tanto nella forma e nelle dimensioni del fogliame, quanto nei colori dei fiori oscillanti fra l’arancione e il corallo.

Ancora nel Sudafrica, ma anche nello Swaziland e nello Zimbabwe, nelle praterie umide si trova K. uvaria, una delle specie più diffuse e importanti, perché variabilissima soprattutto nell’infiorescenza: grande, oblunga o ovoidale, densa, ha fiori di 3-4 cm che possono essere colorati di giallo, giallo-arancione o anche rosso vivo.

Essa fu la prima specie di K. ad essere importata in Europa e, in seguito a incroci con altre specie, come la simile K. linearifolia, pure robusta, ma con infiorescenze più grandi, se ne ricavarono i primi ibridi da giardino.

Altre specie spontanee concorrono a rendere appetitoso il genere K., anche se oggi sono ibridi e cultivar a dominare i mercati: K. citrina, ad esempio, non molto diversa da K. uvaria, ha pennacchi più globosi di colore giallo-verde; K. ensifolia, con fiori piccoli e un po’ imbutiformi, può toccare i 2 m d’altezza; K. foliosa, che vive in Etiopia, possiede

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infiorescenze cilindriche molto dense e compatte, dai fiori arancione, gialli o anche rossi; al contrario, K. pauciflora è tutta piccola, con foglie che ricordano quelle di una qualsiasi graminacea; il “pennacchio” di K porphyrantha è invece quasi globoso, con le gemme fiorali rossastre all’inizio e poi sempre più tendenti al giallo; curioso il metodo di fioritura della piccola K. pumila , i cui fiori posti in cima all’infiorescenza si aprono prima di quelli in basso, mentre nelle a ltre specie accade il contrario.

Quasi tutte le specie spontanee di K. hanno la proprietà di incrociarsi facilmente fra loro, dando vita ad ibridi spontanei: tale fenomeno naturale ha incoraggiato orticoltori e vivaisti a percorrere fino in fondo questa strada, sperimentando gli accoppiamenti più diversi, con risultati davvero sorprendenti per varietà di forme e colori. Le specie che maggiormente si sono prestate a tale compito sono K. uvaria e K. pauciflora, con l’aiuto secondario ma non meno importante di due specie pressoché sconosciute: K. macowanii e K. nelsonii.

Il vasto complesso di ibridi e cultivar viene solitamente suddiviso i due gruppi per ragioni pratiche, soprattutto in vista di un razionale impiego in giardino. Il primo comprende piante che non superano i 90 cm d’altezza e che, di conseguenza, possono essere considerate nane: Little Maid, ad esempio, raggiunge a malapena i 60 cm con un’infiorescenza in equilibrio fra il giallo e il bronzo. Altre, invece, sono assai più alte, arrivando quasi a

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toccare i 2 m: la più precoce fra le K., ad esempio, è Atlanta, che supera i 150 cm e che fiorisce già in maggio o prima ancora.

Ovviamente conoscere la sola altezza non è sufficiente per operare distinzioni significative, poiché resta fondamentale il colore dei fiori. Le sessanta e più varietà si distribuiscono in sei gruppi cromatici: rosso-arancione, bicolore giallo-rosso, giallo -bronzo, giallo puro (in differenti tonalità), giallo-verde, bianco e rosa-salmone.

Coltivazione Terreno Come la maggior parte delle piante da giardino, gradiscono un terreno fertile e moderatamente umido, ma molto ben drenato. L’essenziale non è tanto la natura del suolo, quanto il fatto che esso sia leggero, profondo, se possibile un po’ sabbioso e soprattutto fresco. Infatti, quando le condizioni d’umidità sono carenti per qualsiasi ragione, le piante crescono lentamente e arrivano anche a non fiorire. Esposizione La posizione in giardino deve essere ben esposta al sole, anche se esse tollerano la

mezz’ombra: in inverno la maggior parte di loro resiste fino a -15°C o anche fino a -20°C, ma si raccomanda una protezione delle radici, per mezzo di paglia, torba o foglie secche per uno strato di una ventina di cm.

Annaffiature In estate le annaffiature devono essere abbondanti e soprattutto continuate.

Concimazione

Necessitano di un buon nutrimento (sostanza organica), in mancanza del quale diventano gradualmente meno vigorose e belle. Se il luogo in cui vivono risulta particolarmente umido, è opportuno eliminare in autunno i fiori avvizziti e le foglie rovinate, mentre le altre vanno legate insieme.

Propagazione Pur essendo piante perenni dalla vita lunga, è bene dividerle ogni tre o quattro anni, perché tendono ad impoverirsi nell’infiorescenza con il passare del tempo.

Il metodo migliore per la moltiplicazione è sicuramente la divisione, che può essere effettuata quasi per tutto l’anno, anche se la primavera resta la stagione migliore.