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Bollettino del Rotary Club "Sesto Milium - Centenario" (Marzo 2010)
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Bollettino n. 6 del Rotary Club Sesto Milium Centenario - Distretto 2040
Lunedì 8 Marzo 2010 Anno Rotariano 2009/2010
R.C. Sesto Milium Centenario: Progetti, aiuto e condivisione
Tra le molteplici attività della vita rotariana, ce n’è una che
riveste particolare rilievo ed è considerata un campo di
prova della vitalità dei Club Rotary. Si tratta dei Progetti
che annualmente ogni Club è chiamato a proporre,
condividere, realizzare, da soli o aggregati ad altri Club.
Per questi motivi vale la pena, ogni tanto, riflettere sul
nostro modo di proporre e realizzare i progetti. Innanzitutto
perché approfondire le motivazioni che ci spingono a farci
carico di una determinata iniziativa ci permettono anche di
conoscere la realtà che ci circonda, incontrare le persone che vi sono coinvolte,
usare dei mezzi che ci aiutino ad affrontare tale realtà e tendere alla soluzione dei
problemi che si impongono.
A me pare che uno degli aspetti del Rotary sia quello di far conoscere l’impegno che
ogni rotariano si assume al momento dell’adesione e cioè quello di lavorare per il
bene comune e per la pace tra i popoli. Per farsi conoscere diventa allora
necessario rendere visibile l‟azione rotariana nell‟ambito della città in cui è
presente un Club. Quale azione migliore può essere quella di operare perché siano
recuperate le origini di una società cresciuta nei secoli in un determinato territorio?
Quale iniziativa migliore potrebbe essere quella di riproporre ai cittadini di oggi le
tracce di una presenza artistica e umana che ha attraversato la stessa comunità nei
secoli passati. Ecco allora la validità di recuperare, sotto una forma adeguata, gli
affreschi del Luini presso la Villa Pelucca a Sesto San Giovanni e posarli nello
stesso luogo in cui furono realizzati.
E’ opinione diffusa che la musica esprime un linguaggio universale, e il linguaggio
è la forma più normale per rapportarsi con le persone. Il proporre ogni anno un
concerto, oltre che offrire un prezioso momento
culturale, vuole essere anche un modo per incontrare la
gente di Sesto e far conoscere le finalità e gli ideali che
informano i nostri gesti e la nostra presenza nella città.
Lavorare per la pace vuol dire anche educare alla pace.
A volte la pace e l’educazione hanno aspetti così ampi che ci fanno sentire impotenti,
tanto sono enormi le problematiche che ne sono all’origine. Nel nostro piccolo però
un contributo lo diamo nel sostenere a distanza l‟educazione di una fanciulla
camerunese. E’ un piccolo seme da cui potrebbero nascere frutti da noi imprevisti.
La Bacheca del
Sesto Milium
PRESIDENTE
Pier Mario Biava
E-mail: [email protected]
VICE PRESIDENTE
Alberto Ceppi
E-mail: [email protected]
SEGRETARIO
Mario Santi
E-mail: [email protected]
PREFETTO
Stefania Vangeli
E-mail: [email protected]
TESORIERE
Fausto Dell‟Orto
E-mail: [email protected]
ROTARY FOUNDATION
Emanuele Borgonovo
E-mail: [email protected]
INCOMING PRESIDENT
E-mail: Federico Santini
PAST PRESIDENT
Sergio Airaghi
E-mail: [email protected]
REDAZIONE de „LA BACHECA‟
Andrea Fosco
E-mail: [email protected]
SITO INTERNET
www.rotarysestomilium.it
SEDE:
Grand Hotel Barone di Sassj - Sesto S.G.
“Sono le nostre azioni quotidiane, e le nostre decisioni
quotidiane, a determinare il corso del Rotary per tutti noi. Il
Futuro del Rotary è nelle vostre mani”
John Kenny
Earth & Environmental Ingegneria e Consulenza
Ambientale Sesto San Giovanni (MI)
- tel 02. 9288 9650
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Molte sono le iniziative di adozione a distanza e l’esserci inseriti in questo fiume di
solidarietà rafforza il significato del nostro gesto.
Analogamente le medesime considerazioni valgono
per quei progetti di solidarietà nei confronti dei
bimbi cardiopatici assistiti dal Centro medico di
San Donato o il sostegno alla Fondazione Maria Grazia
Focacci che assiste le persone ammalate e i loro
famigliari. E’ un modo per chinarsi sulle sofferenze
dell’uomo, un tendergli la mano per aiutarlo a
risollevarsi o ad incoraggiarlo nei drammatici giorni della sofferenza.
Molte volte non ha importanza l‟entità dell‟aiuto quanto la dimensione del cuore
che ognuno di noi offre al progetto da condividere. Il cuore però cresce nella stessa
misura in cui tra noi ci guardiamo, ci accogliamo, ci aiutiamo alla reciproca
conoscenza, perché il progetto più importante deve partire dalle nostre persone,
da noi.
Giuseppe Cassina
1° marzo 1810: nei pressi di Varsavia nasce Fryderyk Franciszek Chopin che - con
il francesizzato nome di Frédéric - attraverserà come una
splendida, ma effimera, farfalla il palcoscenico musicale della
prima metà del XIX secolo.
Il tempo e la banalizzazione - inevitabilmente legata al suo
scorrere - lo hanno troppo spesso abbassato dalle altezze
vertiginose a cui si librava per farne l'emblema di un
romanticismo (notare l'iniziale minuscola) che si fa sinonimo di
sentimentalismo. I Valzer, le Mazurke, i Notturni, la Berceuse
sembrano avvalorare (per le orecchie superficiali) questa
immagine, mentre altre pagine - le Ballate, le Polacche, gli
Scherzi, le tre Sonate - suggeriscono immagini di un eroismo che
non corrisponde affatto alla natura profondamente snob del
compositore. C'è tuttavia un indizio - sempre riportato nelle
biografie, ma non con la centralità che merita - che può condurci
al nucleo più solido della sua musica, uno dei lasciti più alti della
civiltà musicale occidentale: il suo indefettibile amore per la
musica di Johann Sebastian Bach e, in particolare, per
l'impervia raccolta del Clavicembalo ben temperato, che si
Prossimi appuntamenti del mese di Marzo per i soci del Sesto Milium
Martedì 9 Marzo: Grand Hotel Barone di Sassj - ore 20,15
Conviviale con Marco Roveda, Presidente di Lifegate,
importante Network del mondo dell‟informazione e
dell‟ecologia
Martedì 23 Marzo: Grand Hotel Barone di Sassj - ore 20,15
Conviviale in interclub con il Dott. Pascal Mittermaier,
Amministratore Delegato della Roche.
Mercoledì 21 Aprile: Università Bocconi - ore 14,00 - 19,00
Convegno: “Ricerca e modelli di Assistenza nella Sclerosi
Laterale Amiotrofica e nelle Malattie Cronico-Degenerative”
Spazio alla musica del Sesto Milium: „Un eroe romantico‟
Da non perdere la
Conviviale in Interclub
con l‟Amministratore
Delegato della Roche
La nostra consueta
rubrica mensile
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vantava di suonare quotidianamente. Nel profondo della sua fantasia - come in quella
del Kantor di Lipsia - abitava, rivestita di morbide forme, una struttura d'acciaio fatta
di scienza armonica e rigore strutturale assoluto. Dove cercarla? Certamente nelle
due raccolte di Studi pianistici op.10 e 25 - un fuoco d'artificio di virtuosismo e di
profondità, divenuto popolare nella celeberrima Caduta di Varsavia. Altrettanto, la
ritroviamo nelle più concentrate e interiorizzate forme dei 24 Preludi op.28,
idealmente modellati sulla duplice successione dei 24 Preludi e Fughe della citata
raccolta bachiana.
Forse, fu questo senso del comporre segreto - e non
solamente un carattere esasperatamente aristocratico -
che gli fece caparbiamente rifuggire il contatto con il
grande pubblico (l'unica esibizione in un vero auditorium
fu un fallimento, certamente provocato dalla malavoglia
con cui suonò). Una storia, la sua, che sembra fatta
apposta per alimentare la leggenda dell'artista troppo
grande per poter abitare il nostro stesso mondo. Mentre,
invece, ci troviamo di fronte ad un uomo che - meglio di
noi - ha saputo esprimere, con l'inarrivabile rubato
della sua musica, l'ondeggiare segreto del mare che è
il nostro cuore: un genio, insomma.
Buon compleanno, Frédéric!
Umberto Bombardelli
Il nostro Presidente ci aveva preavvisato già da tempo che quella del 4 febbraio
sarebbe stata una conviviale di grande interesse per la qualità del relatore, per
l‟attualità del tema trattato, per il fatto di trascorrere la serata con gli amici degli altri
club del gruppo dei Parchi e, ancora, per la location proposta del Club Dell‟Adda,
organizzatore dell‟evento, ovvero il noto ristorante “Il Vigneto” di Capriate San
Gervasio, affacciato sulle rive del fiume Adda.
I fatti hanno pienamente confermato le aspettative e dato ragione al nostro Pier
Mario!
Due parole le merita anzitutto la location che ci ha accolto. Purtroppo di sera
sicuramente non si riesce a percepire pienamente il fascino del luogo, ma la posizione
e la storia della prestigiosa villa che ospita il ristorante “Il Vigneto” sono davvero
degne di nota: giunti a Capriate, prima di attraversare il ponte, si scende al fiume,
accompagnati dalla sensazione di essere condotti per luoghi lontani, antichi, ricchi di
storia e tradizioni, che solo vedendoli dal vivo si può credere che esistano ancor oggi.
Relatore della conviviale era l‟Avv. Carlo Fratta Pasini, Presidente del Consiglio
di Sorveglianza del Banco Popolare di Verona
e Novara, il quale ci ha intrattenuto sul tema
del ruolo assunto dal mondo bancario nell‟attuale panorama economico e
finanziario e il cui intervento ha suscitato, come prevedibile, un acceso e
interessante dibattito, in particolare riguardo al grave stato di crisi che ha coinvolto
l‟intera economia mondiale e in relazione al quale, come confermato anche dallo
stesso relatore, con generale soddisfazione da parte dei presenti, si sta forse
cominciando finalmente a intravedere qualche timido segnale di ripresa.
L‟obiettivo della relazione, del resto, era in particolare quello di affrontare e
discutere, proprio anche con gli interlocutori, lo scottante problema che investe un
istituto di credito come quello del Banco Popolare, sensibile ai problemi del
territorio, in una fase critica quale è l‟attuale crisi economica. Un tema sul quale
l‟Avvocato ha, segnatamente, posto l‟accento è stato quello della necessità di
comprendere quali fossero i comportamenti e gli atteggiamenti che un istituto di
credito è chiamato ad assumere e mantenere in questa fase di depressione
Giovedì 4 Febbraio:
Conviviale in interclub con l‟Avv. Carlo Fratta Pasini
1° Marzo 2010:
centenario della nascita
di Chopin
La tomba di Chopin al
cimitero Père Lachaise
di Parigi
Una piacevole serata in
compagnia degli Amici
del Gruppo dei Parchi
Il ruolo del mondo
bancario nell‟attuale
contesto economico
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economica per poter restare fedele alle proprie finalità. E, dal quadro delineato
dal nostro illustre relatore, si deve concludere che il Banco Popolare, certo in buona
parte anche per merito proprio del suo Presidente, e, anche gettando il cuore al di là
dell‟ostacolo, ha saputo reggere brillantemente all‟urto della delicatissima fase
economica, dimostrando e confermando la solidità di questo importante gruppo
bancario.
La conviviale, dunque, che nelle premesse avrebbe dovuto essere soprattutto una
piacevole occasione per ascoltare e incontrare l‟Avvocato e banchiere Carlo Fratta
Pasini, ha lasciato ai presenti un vivo e piacevole ricordo anche per la ventata di
ottimismo che l‟illustre relatore ci ha trasmesso con le sue parole, che ci consentono
di ben sperare per il futuro della nostra economia, oggi ancora un po‟ malaticcia!
Davide Pirovano
Cos‟è la Beat Generation? Cosa ha significato questo movimento nella storia sociale,
culturale e letteraria dell‟epoca?
Su questo particolare e interessantissimo tema ci hanno intrattenuto gli illustri ospiti
rotariani, Prof. Antonio Colleoni e Dott. Carlo Meroni, studiosi e conoscitori di
tale movimento per pura passione. Passione che traspariva evidente dalle parole e dal
trasporto con cui hanno proceduto alla sua rievocazione.
Ripercorriamo brevemente il contesto, quello del secondo dopoguerra, in cui prende
vita negli Stati Uniti la corrente letteraria definita Beat Generation. Un periodo
storico molto difficile per il mondo e in particolare per gli Stati Uniti: l‟instaurarsi
della Guerra Fredda, oltre a determinare un quadro politico internazionale disastroso,
provocava fortissime tensioni interne, un clima di „caccia alle streghe‟ contro i
nemici della patria e del modello americano in genere, che si estendeva anche al di là
della politica, imponendo nella società comportamenti conformistici, intolleranti,
autoritari; il periodo insomma del cosiddetto „maccartismo‟. Per contrapposizione si
assisteva alla nascita spontanea di gruppi pacifisti, di lotta per i diritti civili, per le
libertà sessuali.
E‟ in questo contesto storico che va letta la nascita della Beat Generation, una
corrente letteraria di ribellione - interiore e intellettuale - contro il conformismo,
la violenza, il potere, l‟ordine costituito.
Una generazione, quella Beat, di „battuti’, „sconfitti’ che trova nella letteratura e
soprattutto nella poesia l‟unica chiave di espressione possibile. Una poesia che,
contraddicendo il proprio nome, non è affatto remissiva o sconfitta: Infatti una poesia
forte, estrema, urlata nelle performances, quasi a risvegliare le coscienze sopite dal
conformismo imperante.
La Beat Generation ha sicuramente più diritto di altre generazioni di credere di aver
ricevuto in eredità uno dei peggiori mondi possibili. Essa, che è specificamente il
prodotto di tale mondo, nella storia americana è stata la prima a crescere in un'epoca
in cui l'addestramento militare in tempo di pace rappresenti un dato di fatto della vita
nazionale. E' stata la prima a conoscere le formule "magiche" della psicanalisi come
"pane" quotidiano dell'intelletto. E' stata la prima alla quale il genocidio, il lavaggio
del cervello, brain-wash, e la cibernetica risultino così familiari. Ed infine è la prima
generazione che sia cresciuta in un mondo nel quale la soluzione finale di tutti i
problemi sembri essere una sola: la distruzione nucleare.
La reazione fu rivoluzione. Un misto di amarezza e volontà di lottare per sé, di
scoprire le verità interiori, di combattere l'ovvietà e la falsità delle generazioni adulte
con armi che vanno dalla provocazione alla negazione, dall'attacco
all'autodistruzione; creare un nuovo mondo chiuso grazie cui entrare in contrasto,
piuttosto che in contatto, con gli altri.
Martedì 23 Febbraio: Conviviale sul tema “Dai Beat agli Hippie”
La Beat Generation:
utopia o sogno
realizzabile?
Nasce dalla ribellione…
…amarezza e
volontà di lottare…
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Il movimento è sostanzialmente frutto di un'utopia che nasce all'interno di un
gruppo di amici, amanti della
letteratura e completamente saturi
della società che vivono, delle
regole, dei tabù. I beat vogliono
scappare, viaggiare, fare l'autostop
fino a dove possono arrivare, ma
non per un senso di fuga dalle
responsabilità, ma per trovarsi da
soli nuove regole e stili di vita.
Da qui viene l'avvicinamento alla
spiritualità Zen, al cattolicesimo,
al taoismo che tanto viene
approfondito, discusso e
rimodellato in un'ottica beat; ma
da qui viene anche l'abuso di sostanze stupefacenti, di alcol per trovare un nuovo
sistema di regole, per sedare la sofferenza e per riunire l'io e il Tutto.
Gli autori beat riprendono e amplificano i temi della contestazione giovanile della
loro epoca che, partendo da una critica radicale alla guerra del Vietnam, si
estendono all'intero sistema americano, mettendo in discussione la segregazione
razziale dei neri, la condizione subordinata della donna, le discriminazioni sulla base
dell'orientamento sessuale.
Scrivono di viaggi mentali - anche mediante la sperimentazione psichedelica di
droghe quali l'LSD - e fisici, in lungo e in largo attraverso le strade americane. I beat
e i loro seguaci introducono l'uso delle droghe (allucinogeni, hashish e marijuana)
nella cultura occidentale. Ritengono infatti che l'uso di sostanze che alterino la
percezione avvicini l'uomo all'esperienza del trascendente e lo liberi dai legami con
lo squallore e i vizi del presente..
Inizialmente la compagine dei beat era formata dalla triade composta da Kerouac,
Neal Cassady e Allen Ginsberg che si incontravano con altri ragazzi al Greenwich
Village di New York, discutevano, facevano baldoria, e condividevano i propri
lavori fino a tarda notte.
Si è soliti assumere come data della prima manifestazione della Beat Generation il
1956, anno in cui vi fu una lettura di poesie (descritta da Kerouac nel suo romanzo
The Dharma Bums) alla quale parteciparono tutta una serie di poeti poi definiti in
seguito Beat, e che dette vita a una tradizione di letture sfrenate dalla durata di ore e
ore, che riportava la letteratura, la poesia, al mondo dell‟oralità della
rappresentazione dal vivo, della performance.
«La Beat Generation è un gruppo di bambini all'angolo della strada
che parlano della fine del mondo» (Jack Kerouac)
“Howl” (Urlo) di Allen Ginsberg costituisce, con “On the road" (Sulla strada) di
Jack Kerouac il Manifesto della Beat Generation. Nel primo componimento, che è scritto con un verso ritmato che ha la cadenza della
lingua parlata, il poeta rivive le sue crude esperienze, dal ricovero in un ospedale
psichiatrico, all'uso delle droghe e all'omosessualità.
La seconda opera, che ottenne immediato successo, narra
in soggettiva un immaginario viaggio di uno scrittore, ed
è in realtà un racconto di sette anni di viaggi realmente
effettuati da Kerouac in compagnia di altri amici.
Nel racconto Kerouac è Sal Paradise ed il suo
coprotagonista Dean Moriarty raffigura l'amico Neal
Cassady. Sal e Dean incrociano nel loro vagare numerosi
altri personaggi reali, da Allen Ginsberg (Carlo Marx) a
William S. Burroughs (Old Bull Lee), dalla madre
dell'autore, indicata come una zia, a Herbert Huncke, che
diventa Elmer Hassel.
La tomba di Chopin al
cimitero Père Lachaise di
Parigi
La Beat Generation:
un gruppo di amici
Si narra che “On the
road” sia stato
(dattilo)scritto in tre
settimane su un rotolo di
carta per telex lungo 36
metri, con spaziatura
singola, senza margini o
interruzioni di paragrafo
6
«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»
«Dove andiamo?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare»
Come molti altri fenomeni sociali e culturali, in Italia quello beat è giunto solo in
maniera marginale, sebbene i grandi scrittori americani visitassero la nostra
penisola, alcuni per trovarvi ispirazione, altri invitati a rassegne
La Beat generation sfociò poi nel movimento Hippies dopo un periodo di
metabolizzazione e di adattamento alla repulsione delle società anglosassoni.
All‟interno del movimento beat, gli Hippies ricercarono una soluzione esistenziale
alternativa all‟integrazione in una società che essi consideravano “marcia e
disumana”, creando piccole comunità autosufficienti basate sulla libertà, la non-
violenza, il rapporto con la natura, l‟abbandono al flusso delle cose, mutuando
parecchi concetti della filosofia Zen. Il “flower power” si espresse soprattutto nella
ricerca di una felicità prodotta artificialmente con l‟uso di droghe, nella libertà
sessuale, nella moda dei culti orientali.
Il movimento hippie sorge sulla costa occidentale degli Stati Uniti all'insegna del
pacifismo,delle filosofie orientali e dei
grandi raduni musicali. Il nome di
questo movimento deriva da un termine
gergale nero che significa "uno che la sa
lunga" Gli Hippies si sentono gli eredi
della beat generation, protestavano
contro la divisione del mondo in due
parti, quello capitalista e quello
comunista. In antitesi a tutto ciò esaltano
il corpo e la libertà sessuale, l'unione
con la natura,di cui i fiori diventano il
simbolo,la libertà e la pace. Gli Hippies
fanno uso sia di droghe leggere come Hashish e Marjuana, sia di allucinogeni come
l'Lsd, poiché ritengono che gli effetti prodotti da queste sostanze liberino la psiche.
Nel 1967 lo Human Be-In, un raduno giovanile tenutosi a San Francisco, rese
popolare la cultura hippie, preparando il terreno per la leggendaria Summer of Love,
sulla costa occidentale degli Stati Uniti, e il Festival di Woodstock nel 1969, sulla
costa est. La rivoluzione si espanse a macchia d'olio per tutto il globo, facendo creare
in quasi ogni nazione una propria versione del movimento controculturale.
Il festival di Woodstock si svolse a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New
York, dal 15 agosto al 18 agosto del 1969, all'apice della diffusione della cultura
hippy, che voleva riunire con "3 days of peace and music".
Prese il nome dalla città di Woodstock nella contea di Ulster, conosciuta per le sue
attività artistiche (vi si organizzano
festival d'arte) e fu l'ultima grande
manifestazione del movimento che
da allora si diffuse peraltro sempre
più pure fuori dagli Stati Uniti, dove
era nato
Woodstock venne ideato come un
festival di provincia (e come "An
Aquarian Exposition", il nome, dal
tono modesto, con cui era
pubblicizzato); ma accolse
inaspettatamente più di 400.000
giovani (secondo fonti non certe,
addirittura un milione di persone); trentadue musicisti e gruppi, fra i più noti di
allora, si alternarono sul palco; l'esibizione non smise che un giorno dopo il previsto
Sul palco sfilarono numerosi artisti, tra cui Jimi Hendrix, gli Who, i Santana, i Ten
Years After, Richie Havens, gli Sha Na Na, Crosby, Stills, Nash & Young, Joe
Gli Hippies e il
„flower power‟
Festival di Woodstock
3 days of peace and music
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Cocker, i Canned Heat, i Jefferson Airplane, i Grateful Dead, Country Joe, Sly
& The Family Stone, Janis Joplin. L'affluenza di pubblico fu enorme e nonostante
fosse previsto un biglietto d'ingresso, presto i controlli saltarono e gran parte degli
spettatori entrarono gratis.
Il festival fu una risposta di "pace, amore e musica" alla violenza della guerra del
Vietnam, ma fu anche la dimostrazione di come potessero convivere anime differenti.
Se si escludono tre morti accidentali e una scazzottata tra Pete Townshend e lo stesso
Hoffman, infatti, nel caos dei tre giorni del festival tutto filò liscio. Pubblico e
musicisti dispensarono nelle loro dichiarazioni gioia di vivere e ottimismo. Nacque
così la "Woodstock generation", apparentemente forte e inarrestabile, ricca di
speranze che avranno però vita breve.
Nel bene e nel male, gli Hippies hanno contribuito in maniera forte al delinearsi della
storia dei nostri tempi, concorrendo ad una rivoluzione culturale che si è affermata e
diffusa ben oltre il contesto territoriale e sociale, in cui hanno avuto origine,
modificando idee, modi di pensare, ordinamenti sociali, costumi di vita, espressioni
artistiche dei diversi paesi del mondo ed influendo anche sugli orientamenti politici
internazionali.
Gli Hippies furono sostenitori di un‟utopia e riuscirono a dimostrare, che anche le
utopie possono contenere elementi vitali in grado di incidere nella realtà e di
modificare situazioni cristallizzate.
Ma la loro era un‟utopia pre-moderna, antiindustriale, che trovava la sua
realizzazione nel ritorno ad un‟agricoltura senza macchine. Questo segnò la fine del
movimento, segnato dalla troppa astrattezza propria di tanti movimenti giovanili di
protesta.
La brillante esposizione dei relatori si è peraltro arricchita di significative immagini
dell‟epoca, con due riproduzioni
video del Festival di Woodstock che
hanno suscitato intense emozioni e
ricordi nei presenti.
Tra essi, il Sindaco Giorgio Oldrini,
il quale ci ha onorato della sua
presenza e che avremo presto
relatore ad una nostra conviviale.
Al termine della serata, i relatori ed
al Sindaco sono stati, come di
consueto, omaggiati con una copia
delle riproduzioni degli affreschi del
Bernardino Luini donate dal nostro
Club a Villa Pelucca.
Il prossimo 21 Aprile - alle ore14:30 presso l‟Università Bocconi - si svolgerà un
importantissimo Convegno, organizzato dai Centri di ricerca Eleusi (diretto dal
nostro socio Prof. Emanuele Borgonovo) e Cergas (direttore Prof. Borgonovi), e
patrocinato dal nostro Club e dal Distretto 2040, dal seguente titolo:
"Ricerca e modelli di Assistenza nella Sclerosi Laterale Amiotrofica e nelle
Malattie Cronico-Degenerative".
Patologie quali la sclerosi laterale amiotrofica, e, più in generale, le malattie
cronico-degenerative, non coinvolgono soltanto aspetti medici, ma vanno ad
interessare il tessuto sociale e familiare intorno al malato. Gli interrogativi che
medici e centri di assistenza si pongono riguardano da una parte le frontiere della
ricerca, della scienza e delle nostre conoscenze del funzionamento del corpo umano,
dall’altra vedono la necessità di organizzare nuovi modelli di assistenza. Scopo del
Prossimi eventi di Club: 21 Aprile Convegno sulla SLA
La Woodstock Generation
Pier Mario che consegna
una copia degli affreschi
del Bernardino Luini
(a sin.: Prof. Colleoni,
a dx Dott. Meroni, di
spalle il Sindaco Oldrini)
Da non perdere:
Convegno sulla SLA
8
convegno è di esaminare gli aspetti sociali, assistenziali, economici, medici e di
ricerca scientifica relativi alla sclerosi laterale amiotrofica e, più in generale, alle
malattie cronico-degenerative (Prof. E. Borgonovo)
Saranno presenti, tra gli altri, il Governatore Marino Magri e l'Amministratore
Delegato della Bocconi , Bruno Pavesi.
Il convegno vedrà altresì la presenza, in qualità di relatori, di Professori e Ricercatori
provenienti dagli USA, nonché il Prof. Melazzini, Chantal Borgonovo (moglie del
calciatore Stefano Borgonovo affetto da SLA,), il nostro socio onorario Giovanni
Longoni, il Direttore Sanitario del Niguarda e altri medici.
Il prossimo 20 Marzo, dalle ore 8:30 alle 12:45, presso la Sala Consiliare
dell‟Università Statale di Milano in Via Festa del Perdono 6 sarà organizzato il
Forum: “Tra la Vita e la Morte: Paure, Dubbi, Certezze” organizzato dal Dottor
Renato Coluccia del Rotary Club Milano Giardini in interclub con l‟Innerwheel
Milano Giardini e il Rotaract Milano Aquileia-Giardini).
Si tratterà di una Tavola Rotonda coordinata da Giangiacomo Schiavi
(Vicedirettore del Corriere della Sera) e che vedrà come relatori Mons. Franco
Buzzi (Prefetto della Biblioteca Ambrosiana), Dario Caldiroli (Primario Anestesista
Rianimatore Istituto Neurologico Besta), Renato Coluccia (Primario Anestesista
Rianimatore Istituto Ortopedico Gaetano Pini), Franco Fraschini (Presidente RC
Milano Giardini), Marino Magri (Governatore Distretto Rotary 2040), Adriano
Pessina (Professore Ordinario di Filosofia Morale, Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano), Giancarlo Rovati (Professore Ordinario di Sociologia Generale,
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).
Cari Amici,
in concomitanza con i festeggiamenti per l'8 marzo, mi sembra importante ricordare
nella striscia di questo mese tutte le donne (socie, mogli, fidanzate e figlie) che, con
le loro intuizioni e femminilità, completano un connubio importante, qualche volta
non semplice, ma mai banale e sempre ricco di soddisfazioni. E come non ricordarle,
se non con la frase di una Donna che ha sempre affrontato la vita con entusiasmo,
sfidando i luoghi comuni dalla prima linea?
Con affetto e amicizia,
Ming San Hu
“Essere donna è così affascinante.
È un‟avventura che richiede un tale coraggio,
una sfida che non annoia mai”
(Oriana Fallaci, da “Lettera a un bambino mai nato”)
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Notizie dagli altri Club: 20 Marzo Forum “Tra la vita e la morte”
La striscia di Ming
Tavola Rotonda …tra la
vita e la morte…
Un gentile omaggio
alle donne