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1 Bollettino n. 6 del Rotary Club Sesto Milium Centenario - Distretto 2040 Lunedì 8 Marzo 2010 Anno Rotariano 2009/2010 R.C. Sesto Milium Centenario: Progetti, aiuto e condivisione Tra le molteplici attività della vita rotariana, ce n’è una che riveste particolare rilievo ed è considerata un campo di prova della vitalità dei Club Rotary. Si tratta dei Progetti che annualmente ogni Club è chiamato a proporre, condividere, realizzare, da soli o aggregati ad altri Club. Per questi motivi vale la pena, ogni tanto, riflettere sul nostro modo di proporre e realizzare i progetti. Innanzitutto perché approfondire le motivazioni che ci spingono a farci carico di una determinata iniziativa ci permettono anche di conoscere la realtà che ci circonda, incontrare le persone che vi sono coinvolte, usare dei mezzi che ci aiutino ad affrontare tale realtà e tendere alla soluzione dei problemi che si impongono. A me pare che uno degli aspetti del Rotary sia quello di far conoscere l’impegno che ogni rotariano si assume al momento dell’adesione e cioè quello di lavorare per il bene comune e per la pace tra i popoli. Per farsi conoscere diventa allora necessario rendere visibile l‟azione rotariana nell‟ambito della città in cui è presente un Club. Quale azione migliore può essere quella di operare perché siano recuperate le origini di una società cresciuta nei secoli in un determinato territorio? Quale iniziativa migliore potrebbe essere quella di riproporre ai cittadini di oggi le tracce di una presenza artistica e umana che ha attraversato la stessa comunità nei secoli passati. Ecco allora la validità di recuperare, sotto una forma adeguata, gli affreschi del Luini presso la Villa Pelucca a Sesto San Giovanni e posarli nello stesso luogo in cui furono realizzati. E’ opinione diffusa che la musica esprime un linguaggio universale, e il linguaggio è la forma più normale per rapportarsi con le persone. Il proporre ogni anno un concerto, oltre che offrire un prezioso momento culturale, vuole essere anche un modo per incontrare la gente di Sesto e far conoscere le finalità e gli ideali che informano i nostri gesti e la nostra presenza nella città. Lavorare per la pace vuol dire anche educare alla pace. A volte la pace e l’educazione hanno aspetti così ampi che ci fanno sentire impotenti, tanto sono enormi le problematiche che ne sono all’origine. Nel nostro piccolo però un contributo lo diamo nel sostenere a distanza l‟educazione di una fanciulla camerunese. E’ un piccolo seme da cui potrebbero nascere frutti da noi imprevisti. La Bacheca del Sesto Milium PRESIDENTE Pier Mario Biava E-mail: [email protected] VICE PRESIDENTE Alberto Ceppi E-mail: [email protected] SEGRETARIO Mario Santi E-mail: [email protected] PREFETTO Stefania Vangeli E-mail: [email protected] TESORIERE Fausto Dell‟Orto E-mail: [email protected] ROTARY FOUNDATION Emanuele Borgonovo E-mail: [email protected] INCOMING PRESIDENT E-mail: Federico Santini PAST PRESIDENT Sergio Airaghi E-mail: [email protected] REDAZIONE de „LA BACHECA‟ Andrea Fosco E-mail: [email protected] SITO INTERNET www.rotarysestomilium.it SEDE: Grand Hotel Barone di Sassj - Sesto S.G. Sono le nostre azioni quotidiane, e le nostre decisioni quotidiane, a determinare il corso del Rotary per tutti noi. Il Futuro del Rotary è nelle vostre mani John Kenny Earth & Environmental Ingegneria e Consulenza Ambientale Sesto San Giovanni (MI) - tel 02. 9288 9650

La Bacheca del Sesto Milium (2009/10, n.06)

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Bollettino del Rotary Club "Sesto Milium - Centenario" (Marzo 2010)

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Bollettino n. 6 del Rotary Club Sesto Milium Centenario - Distretto 2040

Lunedì 8 Marzo 2010 Anno Rotariano 2009/2010

R.C. Sesto Milium Centenario: Progetti, aiuto e condivisione

Tra le molteplici attività della vita rotariana, ce n’è una che

riveste particolare rilievo ed è considerata un campo di

prova della vitalità dei Club Rotary. Si tratta dei Progetti

che annualmente ogni Club è chiamato a proporre,

condividere, realizzare, da soli o aggregati ad altri Club.

Per questi motivi vale la pena, ogni tanto, riflettere sul

nostro modo di proporre e realizzare i progetti. Innanzitutto

perché approfondire le motivazioni che ci spingono a farci

carico di una determinata iniziativa ci permettono anche di

conoscere la realtà che ci circonda, incontrare le persone che vi sono coinvolte,

usare dei mezzi che ci aiutino ad affrontare tale realtà e tendere alla soluzione dei

problemi che si impongono.

A me pare che uno degli aspetti del Rotary sia quello di far conoscere l’impegno che

ogni rotariano si assume al momento dell’adesione e cioè quello di lavorare per il

bene comune e per la pace tra i popoli. Per farsi conoscere diventa allora

necessario rendere visibile l‟azione rotariana nell‟ambito della città in cui è

presente un Club. Quale azione migliore può essere quella di operare perché siano

recuperate le origini di una società cresciuta nei secoli in un determinato territorio?

Quale iniziativa migliore potrebbe essere quella di riproporre ai cittadini di oggi le

tracce di una presenza artistica e umana che ha attraversato la stessa comunità nei

secoli passati. Ecco allora la validità di recuperare, sotto una forma adeguata, gli

affreschi del Luini presso la Villa Pelucca a Sesto San Giovanni e posarli nello

stesso luogo in cui furono realizzati.

E’ opinione diffusa che la musica esprime un linguaggio universale, e il linguaggio

è la forma più normale per rapportarsi con le persone. Il proporre ogni anno un

concerto, oltre che offrire un prezioso momento

culturale, vuole essere anche un modo per incontrare la

gente di Sesto e far conoscere le finalità e gli ideali che

informano i nostri gesti e la nostra presenza nella città.

Lavorare per la pace vuol dire anche educare alla pace.

A volte la pace e l’educazione hanno aspetti così ampi che ci fanno sentire impotenti,

tanto sono enormi le problematiche che ne sono all’origine. Nel nostro piccolo però

un contributo lo diamo nel sostenere a distanza l‟educazione di una fanciulla

camerunese. E’ un piccolo seme da cui potrebbero nascere frutti da noi imprevisti.

La Bacheca del

Sesto Milium

PRESIDENTE

Pier Mario Biava

E-mail: [email protected]

VICE PRESIDENTE

Alberto Ceppi

E-mail: [email protected]

SEGRETARIO

Mario Santi

E-mail: [email protected]

PREFETTO

Stefania Vangeli

E-mail: [email protected]

TESORIERE

Fausto Dell‟Orto

E-mail: [email protected]

ROTARY FOUNDATION

Emanuele Borgonovo

E-mail: [email protected]

INCOMING PRESIDENT

E-mail: Federico Santini

PAST PRESIDENT

Sergio Airaghi

E-mail: [email protected]

REDAZIONE de „LA BACHECA‟

Andrea Fosco

E-mail: [email protected]

SITO INTERNET

www.rotarysestomilium.it

SEDE:

Grand Hotel Barone di Sassj - Sesto S.G.

“Sono le nostre azioni quotidiane, e le nostre decisioni

quotidiane, a determinare il corso del Rotary per tutti noi. Il

Futuro del Rotary è nelle vostre mani”

John Kenny

Earth & Environmental Ingegneria e Consulenza

Ambientale Sesto San Giovanni (MI)

- tel 02. 9288 9650

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Molte sono le iniziative di adozione a distanza e l’esserci inseriti in questo fiume di

solidarietà rafforza il significato del nostro gesto.

Analogamente le medesime considerazioni valgono

per quei progetti di solidarietà nei confronti dei

bimbi cardiopatici assistiti dal Centro medico di

San Donato o il sostegno alla Fondazione Maria Grazia

Focacci che assiste le persone ammalate e i loro

famigliari. E’ un modo per chinarsi sulle sofferenze

dell’uomo, un tendergli la mano per aiutarlo a

risollevarsi o ad incoraggiarlo nei drammatici giorni della sofferenza.

Molte volte non ha importanza l‟entità dell‟aiuto quanto la dimensione del cuore

che ognuno di noi offre al progetto da condividere. Il cuore però cresce nella stessa

misura in cui tra noi ci guardiamo, ci accogliamo, ci aiutiamo alla reciproca

conoscenza, perché il progetto più importante deve partire dalle nostre persone,

da noi.

Giuseppe Cassina

1° marzo 1810: nei pressi di Varsavia nasce Fryderyk Franciszek Chopin che - con

il francesizzato nome di Frédéric - attraverserà come una

splendida, ma effimera, farfalla il palcoscenico musicale della

prima metà del XIX secolo.

Il tempo e la banalizzazione - inevitabilmente legata al suo

scorrere - lo hanno troppo spesso abbassato dalle altezze

vertiginose a cui si librava per farne l'emblema di un

romanticismo (notare l'iniziale minuscola) che si fa sinonimo di

sentimentalismo. I Valzer, le Mazurke, i Notturni, la Berceuse

sembrano avvalorare (per le orecchie superficiali) questa

immagine, mentre altre pagine - le Ballate, le Polacche, gli

Scherzi, le tre Sonate - suggeriscono immagini di un eroismo che

non corrisponde affatto alla natura profondamente snob del

compositore. C'è tuttavia un indizio - sempre riportato nelle

biografie, ma non con la centralità che merita - che può condurci

al nucleo più solido della sua musica, uno dei lasciti più alti della

civiltà musicale occidentale: il suo indefettibile amore per la

musica di Johann Sebastian Bach e, in particolare, per

l'impervia raccolta del Clavicembalo ben temperato, che si

Prossimi appuntamenti del mese di Marzo per i soci del Sesto Milium

Martedì 9 Marzo: Grand Hotel Barone di Sassj - ore 20,15

Conviviale con Marco Roveda, Presidente di Lifegate,

importante Network del mondo dell‟informazione e

dell‟ecologia

Martedì 23 Marzo: Grand Hotel Barone di Sassj - ore 20,15

Conviviale in interclub con il Dott. Pascal Mittermaier,

Amministratore Delegato della Roche.

Mercoledì 21 Aprile: Università Bocconi - ore 14,00 - 19,00

Convegno: “Ricerca e modelli di Assistenza nella Sclerosi

Laterale Amiotrofica e nelle Malattie Cronico-Degenerative”

Spazio alla musica del Sesto Milium: „Un eroe romantico‟

Da non perdere la

Conviviale in Interclub

con l‟Amministratore

Delegato della Roche

La nostra consueta

rubrica mensile

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vantava di suonare quotidianamente. Nel profondo della sua fantasia - come in quella

del Kantor di Lipsia - abitava, rivestita di morbide forme, una struttura d'acciaio fatta

di scienza armonica e rigore strutturale assoluto. Dove cercarla? Certamente nelle

due raccolte di Studi pianistici op.10 e 25 - un fuoco d'artificio di virtuosismo e di

profondità, divenuto popolare nella celeberrima Caduta di Varsavia. Altrettanto, la

ritroviamo nelle più concentrate e interiorizzate forme dei 24 Preludi op.28,

idealmente modellati sulla duplice successione dei 24 Preludi e Fughe della citata

raccolta bachiana.

Forse, fu questo senso del comporre segreto - e non

solamente un carattere esasperatamente aristocratico -

che gli fece caparbiamente rifuggire il contatto con il

grande pubblico (l'unica esibizione in un vero auditorium

fu un fallimento, certamente provocato dalla malavoglia

con cui suonò). Una storia, la sua, che sembra fatta

apposta per alimentare la leggenda dell'artista troppo

grande per poter abitare il nostro stesso mondo. Mentre,

invece, ci troviamo di fronte ad un uomo che - meglio di

noi - ha saputo esprimere, con l'inarrivabile rubato

della sua musica, l'ondeggiare segreto del mare che è

il nostro cuore: un genio, insomma.

Buon compleanno, Frédéric!

Umberto Bombardelli

Il nostro Presidente ci aveva preavvisato già da tempo che quella del 4 febbraio

sarebbe stata una conviviale di grande interesse per la qualità del relatore, per

l‟attualità del tema trattato, per il fatto di trascorrere la serata con gli amici degli altri

club del gruppo dei Parchi e, ancora, per la location proposta del Club Dell‟Adda,

organizzatore dell‟evento, ovvero il noto ristorante “Il Vigneto” di Capriate San

Gervasio, affacciato sulle rive del fiume Adda.

I fatti hanno pienamente confermato le aspettative e dato ragione al nostro Pier

Mario!

Due parole le merita anzitutto la location che ci ha accolto. Purtroppo di sera

sicuramente non si riesce a percepire pienamente il fascino del luogo, ma la posizione

e la storia della prestigiosa villa che ospita il ristorante “Il Vigneto” sono davvero

degne di nota: giunti a Capriate, prima di attraversare il ponte, si scende al fiume,

accompagnati dalla sensazione di essere condotti per luoghi lontani, antichi, ricchi di

storia e tradizioni, che solo vedendoli dal vivo si può credere che esistano ancor oggi.

Relatore della conviviale era l‟Avv. Carlo Fratta Pasini, Presidente del Consiglio

di Sorveglianza del Banco Popolare di Verona

e Novara, il quale ci ha intrattenuto sul tema

del ruolo assunto dal mondo bancario nell‟attuale panorama economico e

finanziario e il cui intervento ha suscitato, come prevedibile, un acceso e

interessante dibattito, in particolare riguardo al grave stato di crisi che ha coinvolto

l‟intera economia mondiale e in relazione al quale, come confermato anche dallo

stesso relatore, con generale soddisfazione da parte dei presenti, si sta forse

cominciando finalmente a intravedere qualche timido segnale di ripresa.

L‟obiettivo della relazione, del resto, era in particolare quello di affrontare e

discutere, proprio anche con gli interlocutori, lo scottante problema che investe un

istituto di credito come quello del Banco Popolare, sensibile ai problemi del

territorio, in una fase critica quale è l‟attuale crisi economica. Un tema sul quale

l‟Avvocato ha, segnatamente, posto l‟accento è stato quello della necessità di

comprendere quali fossero i comportamenti e gli atteggiamenti che un istituto di

credito è chiamato ad assumere e mantenere in questa fase di depressione

Giovedì 4 Febbraio:

Conviviale in interclub con l‟Avv. Carlo Fratta Pasini

1° Marzo 2010:

centenario della nascita

di Chopin

La tomba di Chopin al

cimitero Père Lachaise

di Parigi

Una piacevole serata in

compagnia degli Amici

del Gruppo dei Parchi

Il ruolo del mondo

bancario nell‟attuale

contesto economico

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economica per poter restare fedele alle proprie finalità. E, dal quadro delineato

dal nostro illustre relatore, si deve concludere che il Banco Popolare, certo in buona

parte anche per merito proprio del suo Presidente, e, anche gettando il cuore al di là

dell‟ostacolo, ha saputo reggere brillantemente all‟urto della delicatissima fase

economica, dimostrando e confermando la solidità di questo importante gruppo

bancario.

La conviviale, dunque, che nelle premesse avrebbe dovuto essere soprattutto una

piacevole occasione per ascoltare e incontrare l‟Avvocato e banchiere Carlo Fratta

Pasini, ha lasciato ai presenti un vivo e piacevole ricordo anche per la ventata di

ottimismo che l‟illustre relatore ci ha trasmesso con le sue parole, che ci consentono

di ben sperare per il futuro della nostra economia, oggi ancora un po‟ malaticcia!

Davide Pirovano

Cos‟è la Beat Generation? Cosa ha significato questo movimento nella storia sociale,

culturale e letteraria dell‟epoca?

Su questo particolare e interessantissimo tema ci hanno intrattenuto gli illustri ospiti

rotariani, Prof. Antonio Colleoni e Dott. Carlo Meroni, studiosi e conoscitori di

tale movimento per pura passione. Passione che traspariva evidente dalle parole e dal

trasporto con cui hanno proceduto alla sua rievocazione.

Ripercorriamo brevemente il contesto, quello del secondo dopoguerra, in cui prende

vita negli Stati Uniti la corrente letteraria definita Beat Generation. Un periodo

storico molto difficile per il mondo e in particolare per gli Stati Uniti: l‟instaurarsi

della Guerra Fredda, oltre a determinare un quadro politico internazionale disastroso,

provocava fortissime tensioni interne, un clima di „caccia alle streghe‟ contro i

nemici della patria e del modello americano in genere, che si estendeva anche al di là

della politica, imponendo nella società comportamenti conformistici, intolleranti,

autoritari; il periodo insomma del cosiddetto „maccartismo‟. Per contrapposizione si

assisteva alla nascita spontanea di gruppi pacifisti, di lotta per i diritti civili, per le

libertà sessuali.

E‟ in questo contesto storico che va letta la nascita della Beat Generation, una

corrente letteraria di ribellione - interiore e intellettuale - contro il conformismo,

la violenza, il potere, l‟ordine costituito.

Una generazione, quella Beat, di „battuti’, „sconfitti’ che trova nella letteratura e

soprattutto nella poesia l‟unica chiave di espressione possibile. Una poesia che,

contraddicendo il proprio nome, non è affatto remissiva o sconfitta: Infatti una poesia

forte, estrema, urlata nelle performances, quasi a risvegliare le coscienze sopite dal

conformismo imperante.

La Beat Generation ha sicuramente più diritto di altre generazioni di credere di aver

ricevuto in eredità uno dei peggiori mondi possibili. Essa, che è specificamente il

prodotto di tale mondo, nella storia americana è stata la prima a crescere in un'epoca

in cui l'addestramento militare in tempo di pace rappresenti un dato di fatto della vita

nazionale. E' stata la prima a conoscere le formule "magiche" della psicanalisi come

"pane" quotidiano dell'intelletto. E' stata la prima alla quale il genocidio, il lavaggio

del cervello, brain-wash, e la cibernetica risultino così familiari. Ed infine è la prima

generazione che sia cresciuta in un mondo nel quale la soluzione finale di tutti i

problemi sembri essere una sola: la distruzione nucleare.

La reazione fu rivoluzione. Un misto di amarezza e volontà di lottare per sé, di

scoprire le verità interiori, di combattere l'ovvietà e la falsità delle generazioni adulte

con armi che vanno dalla provocazione alla negazione, dall'attacco

all'autodistruzione; creare un nuovo mondo chiuso grazie cui entrare in contrasto,

piuttosto che in contatto, con gli altri.

Martedì 23 Febbraio: Conviviale sul tema “Dai Beat agli Hippie”

La Beat Generation:

utopia o sogno

realizzabile?

Nasce dalla ribellione…

…amarezza e

volontà di lottare…

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Il movimento è sostanzialmente frutto di un'utopia che nasce all'interno di un

gruppo di amici, amanti della

letteratura e completamente saturi

della società che vivono, delle

regole, dei tabù. I beat vogliono

scappare, viaggiare, fare l'autostop

fino a dove possono arrivare, ma

non per un senso di fuga dalle

responsabilità, ma per trovarsi da

soli nuove regole e stili di vita.

Da qui viene l'avvicinamento alla

spiritualità Zen, al cattolicesimo,

al taoismo che tanto viene

approfondito, discusso e

rimodellato in un'ottica beat; ma

da qui viene anche l'abuso di sostanze stupefacenti, di alcol per trovare un nuovo

sistema di regole, per sedare la sofferenza e per riunire l'io e il Tutto.

Gli autori beat riprendono e amplificano i temi della contestazione giovanile della

loro epoca che, partendo da una critica radicale alla guerra del Vietnam, si

estendono all'intero sistema americano, mettendo in discussione la segregazione

razziale dei neri, la condizione subordinata della donna, le discriminazioni sulla base

dell'orientamento sessuale.

Scrivono di viaggi mentali - anche mediante la sperimentazione psichedelica di

droghe quali l'LSD - e fisici, in lungo e in largo attraverso le strade americane. I beat

e i loro seguaci introducono l'uso delle droghe (allucinogeni, hashish e marijuana)

nella cultura occidentale. Ritengono infatti che l'uso di sostanze che alterino la

percezione avvicini l'uomo all'esperienza del trascendente e lo liberi dai legami con

lo squallore e i vizi del presente..

Inizialmente la compagine dei beat era formata dalla triade composta da Kerouac,

Neal Cassady e Allen Ginsberg che si incontravano con altri ragazzi al Greenwich

Village di New York, discutevano, facevano baldoria, e condividevano i propri

lavori fino a tarda notte.

Si è soliti assumere come data della prima manifestazione della Beat Generation il

1956, anno in cui vi fu una lettura di poesie (descritta da Kerouac nel suo romanzo

The Dharma Bums) alla quale parteciparono tutta una serie di poeti poi definiti in

seguito Beat, e che dette vita a una tradizione di letture sfrenate dalla durata di ore e

ore, che riportava la letteratura, la poesia, al mondo dell‟oralità della

rappresentazione dal vivo, della performance.

«La Beat Generation è un gruppo di bambini all'angolo della strada

che parlano della fine del mondo» (Jack Kerouac)

“Howl” (Urlo) di Allen Ginsberg costituisce, con “On the road" (Sulla strada) di

Jack Kerouac il Manifesto della Beat Generation. Nel primo componimento, che è scritto con un verso ritmato che ha la cadenza della

lingua parlata, il poeta rivive le sue crude esperienze, dal ricovero in un ospedale

psichiatrico, all'uso delle droghe e all'omosessualità.

La seconda opera, che ottenne immediato successo, narra

in soggettiva un immaginario viaggio di uno scrittore, ed

è in realtà un racconto di sette anni di viaggi realmente

effettuati da Kerouac in compagnia di altri amici.

Nel racconto Kerouac è Sal Paradise ed il suo

coprotagonista Dean Moriarty raffigura l'amico Neal

Cassady. Sal e Dean incrociano nel loro vagare numerosi

altri personaggi reali, da Allen Ginsberg (Carlo Marx) a

William S. Burroughs (Old Bull Lee), dalla madre

dell'autore, indicata come una zia, a Herbert Huncke, che

diventa Elmer Hassel.

La tomba di Chopin al

cimitero Père Lachaise di

Parigi

La Beat Generation:

un gruppo di amici

Si narra che “On the

road” sia stato

(dattilo)scritto in tre

settimane su un rotolo di

carta per telex lungo 36

metri, con spaziatura

singola, senza margini o

interruzioni di paragrafo

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«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»

«Dove andiamo?»

«Non lo so, ma dobbiamo andare»

Come molti altri fenomeni sociali e culturali, in Italia quello beat è giunto solo in

maniera marginale, sebbene i grandi scrittori americani visitassero la nostra

penisola, alcuni per trovarvi ispirazione, altri invitati a rassegne

La Beat generation sfociò poi nel movimento Hippies dopo un periodo di

metabolizzazione e di adattamento alla repulsione delle società anglosassoni.

All‟interno del movimento beat, gli Hippies ricercarono una soluzione esistenziale

alternativa all‟integrazione in una società che essi consideravano “marcia e

disumana”, creando piccole comunità autosufficienti basate sulla libertà, la non-

violenza, il rapporto con la natura, l‟abbandono al flusso delle cose, mutuando

parecchi concetti della filosofia Zen. Il “flower power” si espresse soprattutto nella

ricerca di una felicità prodotta artificialmente con l‟uso di droghe, nella libertà

sessuale, nella moda dei culti orientali.

Il movimento hippie sorge sulla costa occidentale degli Stati Uniti all'insegna del

pacifismo,delle filosofie orientali e dei

grandi raduni musicali. Il nome di

questo movimento deriva da un termine

gergale nero che significa "uno che la sa

lunga" Gli Hippies si sentono gli eredi

della beat generation, protestavano

contro la divisione del mondo in due

parti, quello capitalista e quello

comunista. In antitesi a tutto ciò esaltano

il corpo e la libertà sessuale, l'unione

con la natura,di cui i fiori diventano il

simbolo,la libertà e la pace. Gli Hippies

fanno uso sia di droghe leggere come Hashish e Marjuana, sia di allucinogeni come

l'Lsd, poiché ritengono che gli effetti prodotti da queste sostanze liberino la psiche.

Nel 1967 lo Human Be-In, un raduno giovanile tenutosi a San Francisco, rese

popolare la cultura hippie, preparando il terreno per la leggendaria Summer of Love,

sulla costa occidentale degli Stati Uniti, e il Festival di Woodstock nel 1969, sulla

costa est. La rivoluzione si espanse a macchia d'olio per tutto il globo, facendo creare

in quasi ogni nazione una propria versione del movimento controculturale.

Il festival di Woodstock si svolse a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New

York, dal 15 agosto al 18 agosto del 1969, all'apice della diffusione della cultura

hippy, che voleva riunire con "3 days of peace and music".

Prese il nome dalla città di Woodstock nella contea di Ulster, conosciuta per le sue

attività artistiche (vi si organizzano

festival d'arte) e fu l'ultima grande

manifestazione del movimento che

da allora si diffuse peraltro sempre

più pure fuori dagli Stati Uniti, dove

era nato

Woodstock venne ideato come un

festival di provincia (e come "An

Aquarian Exposition", il nome, dal

tono modesto, con cui era

pubblicizzato); ma accolse

inaspettatamente più di 400.000

giovani (secondo fonti non certe,

addirittura un milione di persone); trentadue musicisti e gruppi, fra i più noti di

allora, si alternarono sul palco; l'esibizione non smise che un giorno dopo il previsto

Sul palco sfilarono numerosi artisti, tra cui Jimi Hendrix, gli Who, i Santana, i Ten

Years After, Richie Havens, gli Sha Na Na, Crosby, Stills, Nash & Young, Joe

Gli Hippies e il

„flower power‟

Festival di Woodstock

3 days of peace and music

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Cocker, i Canned Heat, i Jefferson Airplane, i Grateful Dead, Country Joe, Sly

& The Family Stone, Janis Joplin. L'affluenza di pubblico fu enorme e nonostante

fosse previsto un biglietto d'ingresso, presto i controlli saltarono e gran parte degli

spettatori entrarono gratis.

Il festival fu una risposta di "pace, amore e musica" alla violenza della guerra del

Vietnam, ma fu anche la dimostrazione di come potessero convivere anime differenti.

Se si escludono tre morti accidentali e una scazzottata tra Pete Townshend e lo stesso

Hoffman, infatti, nel caos dei tre giorni del festival tutto filò liscio. Pubblico e

musicisti dispensarono nelle loro dichiarazioni gioia di vivere e ottimismo. Nacque

così la "Woodstock generation", apparentemente forte e inarrestabile, ricca di

speranze che avranno però vita breve.

Nel bene e nel male, gli Hippies hanno contribuito in maniera forte al delinearsi della

storia dei nostri tempi, concorrendo ad una rivoluzione culturale che si è affermata e

diffusa ben oltre il contesto territoriale e sociale, in cui hanno avuto origine,

modificando idee, modi di pensare, ordinamenti sociali, costumi di vita, espressioni

artistiche dei diversi paesi del mondo ed influendo anche sugli orientamenti politici

internazionali.

Gli Hippies furono sostenitori di un‟utopia e riuscirono a dimostrare, che anche le

utopie possono contenere elementi vitali in grado di incidere nella realtà e di

modificare situazioni cristallizzate.

Ma la loro era un‟utopia pre-moderna, antiindustriale, che trovava la sua

realizzazione nel ritorno ad un‟agricoltura senza macchine. Questo segnò la fine del

movimento, segnato dalla troppa astrattezza propria di tanti movimenti giovanili di

protesta.

La brillante esposizione dei relatori si è peraltro arricchita di significative immagini

dell‟epoca, con due riproduzioni

video del Festival di Woodstock che

hanno suscitato intense emozioni e

ricordi nei presenti.

Tra essi, il Sindaco Giorgio Oldrini,

il quale ci ha onorato della sua

presenza e che avremo presto

relatore ad una nostra conviviale.

Al termine della serata, i relatori ed

al Sindaco sono stati, come di

consueto, omaggiati con una copia

delle riproduzioni degli affreschi del

Bernardino Luini donate dal nostro

Club a Villa Pelucca.

Il prossimo 21 Aprile - alle ore14:30 presso l‟Università Bocconi - si svolgerà un

importantissimo Convegno, organizzato dai Centri di ricerca Eleusi (diretto dal

nostro socio Prof. Emanuele Borgonovo) e Cergas (direttore Prof. Borgonovi), e

patrocinato dal nostro Club e dal Distretto 2040, dal seguente titolo:

"Ricerca e modelli di Assistenza nella Sclerosi Laterale Amiotrofica e nelle

Malattie Cronico-Degenerative".

Patologie quali la sclerosi laterale amiotrofica, e, più in generale, le malattie

cronico-degenerative, non coinvolgono soltanto aspetti medici, ma vanno ad

interessare il tessuto sociale e familiare intorno al malato. Gli interrogativi che

medici e centri di assistenza si pongono riguardano da una parte le frontiere della

ricerca, della scienza e delle nostre conoscenze del funzionamento del corpo umano,

dall’altra vedono la necessità di organizzare nuovi modelli di assistenza. Scopo del

Prossimi eventi di Club: 21 Aprile Convegno sulla SLA

La Woodstock Generation

Pier Mario che consegna

una copia degli affreschi

del Bernardino Luini

(a sin.: Prof. Colleoni,

a dx Dott. Meroni, di

spalle il Sindaco Oldrini)

Da non perdere:

Convegno sulla SLA

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convegno è di esaminare gli aspetti sociali, assistenziali, economici, medici e di

ricerca scientifica relativi alla sclerosi laterale amiotrofica e, più in generale, alle

malattie cronico-degenerative (Prof. E. Borgonovo)

Saranno presenti, tra gli altri, il Governatore Marino Magri e l'Amministratore

Delegato della Bocconi , Bruno Pavesi.

Il convegno vedrà altresì la presenza, in qualità di relatori, di Professori e Ricercatori

provenienti dagli USA, nonché il Prof. Melazzini, Chantal Borgonovo (moglie del

calciatore Stefano Borgonovo affetto da SLA,), il nostro socio onorario Giovanni

Longoni, il Direttore Sanitario del Niguarda e altri medici.

Il prossimo 20 Marzo, dalle ore 8:30 alle 12:45, presso la Sala Consiliare

dell‟Università Statale di Milano in Via Festa del Perdono 6 sarà organizzato il

Forum: “Tra la Vita e la Morte: Paure, Dubbi, Certezze” organizzato dal Dottor

Renato Coluccia del Rotary Club Milano Giardini in interclub con l‟Innerwheel

Milano Giardini e il Rotaract Milano Aquileia-Giardini).

Si tratterà di una Tavola Rotonda coordinata da Giangiacomo Schiavi

(Vicedirettore del Corriere della Sera) e che vedrà come relatori Mons. Franco

Buzzi (Prefetto della Biblioteca Ambrosiana), Dario Caldiroli (Primario Anestesista

Rianimatore Istituto Neurologico Besta), Renato Coluccia (Primario Anestesista

Rianimatore Istituto Ortopedico Gaetano Pini), Franco Fraschini (Presidente RC

Milano Giardini), Marino Magri (Governatore Distretto Rotary 2040), Adriano

Pessina (Professore Ordinario di Filosofia Morale, Università Cattolica del Sacro

Cuore di Milano), Giancarlo Rovati (Professore Ordinario di Sociologia Generale,

Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).

Cari Amici,

in concomitanza con i festeggiamenti per l'8 marzo, mi sembra importante ricordare

nella striscia di questo mese tutte le donne (socie, mogli, fidanzate e figlie) che, con

le loro intuizioni e femminilità, completano un connubio importante, qualche volta

non semplice, ma mai banale e sempre ricco di soddisfazioni. E come non ricordarle,

se non con la frase di una Donna che ha sempre affrontato la vita con entusiasmo,

sfidando i luoghi comuni dalla prima linea?

Con affetto e amicizia,

Ming San Hu

“Essere donna è così affascinante.

È un‟avventura che richiede un tale coraggio,

una sfida che non annoia mai”

(Oriana Fallaci, da “Lettera a un bambino mai nato”)

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Notizie dagli altri Club: 20 Marzo Forum “Tra la vita e la morte”

La striscia di Ming

Tavola Rotonda …tra la

vita e la morte…

Un gentile omaggio

alle donne