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Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno IV num 7 - 23 aprile 2011 - € 1,00 IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO PAGINA 10 VILLAGGIO FALCONE PICCOLI, PICCOLI A PAGINA 28 BORGHESIANA Non si ferma l'ondata di delinquenza sul versante Casilino. Rapinati ancora due commercianti che denunciano il totale stato di indiffe- renza da parte delle istituzioni. PAGINA 18 GROTTE CELONI A causa della Metro C, una cittadina, disabile, costretta a restare in casa, non può nemmeno più guardare fuo- ri dalla sua finestra. Una barriera antirumore le ostacola la visuale. DURA LA VITA DI ALCUNI CONSIGLIERI MUNICIPALI. SEMPRE DI CORSA PER TROVARE LESCAMOTAGE PIÙ ADATTO ALLA LORO SITUAZIONE. TRA RIMBORSI DORO, RESIDENZE FITTIZIE, GETTONI PRESENZA, COMMISSIONI E BUSTE PAGA GONFIATE A PAGARE SONO I CONSIGLIERI PERBENE E OVVIAMENTE I CITTADINI. S ettemila euro di rimborsi per la con- sigliera Vanda Raco. Rimborsi di benzina per i fuorisede. Residenze fittizie presso associazioni onlus. Consi- glieri che non conoscono il loro datore di lavoro, né la sede della loro azienda. Con- siglieri che trascorrono 40 ore settima- nali in municipio, passando la maggior parte del tempo nelle loro stanze. O an- cora peggio a partecipare a commissioni che durano ore, nelle quali non si produ- ce un atto. E intanto il tempo passa e il rimborso lievita. Dipendenti pubblici di cui ormai i colleghi di lavoro hanno dimenticato la faccia. Il sistema però lo permette e quin- di tutti siete in regola. E invece no. Esi- ste, o almeno dovrebbe, il comune sen- so del pudore. Quello a cui, voi ammini- stratori, avete abituato i cittadini. Che si devono prostrare per ottenere i più ele- mentari diritti. Che devono pregare per sentirsi ascoltati. Che devono lottare per ottenere una casa. Che vivono tra i rifiu- ti, su strade disastrate. In assenza di par- chi curati, di spazi di aggregazione. Di scuole degne di questo nome. Senza di- gnità. Una dignità che molti dei consiglie- ri, che gli stessi cittadini votano e paga- no, hanno perso. Una dignità che la vo- stra incapacità e la vostra ingordigia gli hanno strappato via. E mentre voi, a fine mese, state lì, con- tenti a contare euro su euro i soldi dei contribuenti, loro, i vostri datori di lavo- ro, piangono, urlano, si disperano. Chie- dono di sentirsi di nuovo padroni della lo- ro vita. Non vogliamo generalizzare. Esi- stono ancora amministratori che svolgo- no il loro lavoro onestamente. Che sono capaci. Che sono puliti. Che fanno politi- ca non per arricchire le loro tasche, ma per sentirsi utili per tutta la comunità. E voi, tutti voi, che mettete la faccia sotto la sabbia, che fate finta di non vedere il furbetto di turno, voi siete colpevoli. Co- me loro. Fatevi piccoli, piccoli. Fatevi da parte. E lasciate il posto a coloro che hanno an- cora il senso della responsabilità. Del do- vere. Del pudore. E soprattutto il senso del rispetto. E a te, che getti il nostro gior- nale per paura di queste verità diciamo: VERGOGNA. FEDERICA GRAZIANI DA PAG. 2 A PAG. 5 VITA DA CANI VITA DA CANI Di nuovo sgomberi nel quartiere po- polare di Ponte di Nona. Sgombera- ta una madre con il suo bambino in via Caterina Usai. Protestano i cittadini in strada, bloc- cando la Prenestina. PER LA TUA PUBBLICITÀ 0622460838

La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

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Il periodico dell'VIII municipio di Roma

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Page 1: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno IV num 7 - 23 aprile 2011 - € 1,00

IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO

PAGINA 10

VILLAGGIO FALCONE

PICCOLI, PICCOLI

A PAGINA 28

BORGHESIANA

Non si ferma l'ondata di delinquenzasul versante Casilino. Rapinati ancora due commercianti chedenunciano il totale stato di indiffe-renza da parte delle istituzioni.

PAGINA 18

GROTTE CELONI

A causa della Metro C, una cittadina,disabile, costretta a restare in casa,non può nemmeno più guardare fuo-ri dalla sua finestra. Una barriera antirumore le ostacolala visuale.

DURA LA VITA DI ALCUNI CONSIGLIERIMUNICIPALI. SEMPRE DI CORSA PERTROVARE L’ESCAMOTAGE PIÙ ADATTOALLA LORO SITUAZIONE. TRA RIMBORSI D’ORO, RESIDENZEFITTIZIE, GETTONI PRESENZA, COMMISSIONI E BUSTE PAGA GONFIATEA PAGARE SONO I CONSIGLIERIPERBENE E OVVIAMENTEI CITTADINI.

Settemila euro di rimborsi per la con-sigliera Vanda Raco. Rimborsi dibenzina per i fuorisede. Residenze

fittizie presso associazioni onlus. Consi-glieri che non conoscono il loro datore dilavoro, né la sede della loro azienda. Con-siglieri che trascorrono 40 ore settima-nali in municipio, passando la maggiorparte del tempo nelle loro stanze. O an-cora peggio a partecipare a commissioniche durano ore, nelle quali non si produ-ce un atto.

E intanto il tempo passa e il rimborsolievita. Dipendenti pubblici di cui ormai icolleghi di lavoro hanno dimenticato lafaccia. Il sistema però lo permette e quin-di tutti siete in regola. E invece no. Esi-ste, o almeno dovrebbe, il comune sen-so del pudore. Quello a cui, voi ammini-stratori, avete abituato i cittadini. Che sidevono prostrare per ottenere i più ele-mentari diritti. Che devono pregare persentirsi ascoltati. Che devono lottare perottenere una casa. Che vivono tra i rifiu-ti, su strade disastrate. In assenza di par-chi curati, di spazi di aggregazione. Discuole degne di questo nome. Senza di-gnità. Una dignità che molti dei consiglie-ri, che gli stessi cittadini votano e paga-no, hanno perso. Una dignità che la vo-stra incapacità e la vostra ingordigia glihanno strappato via.

E mentre voi, a fine mese, state lì, con-tenti a contare euro su euro i soldi deicontribuenti, loro, i vostri datori di lavo-ro, piangono, urlano, si disperano. Chie-dono di sentirsi di nuovo padroni della lo-ro vita. Non vogliamo generalizzare. Esi-stono ancora amministratori che svolgo-no il loro lavoro onestamente. Che sonocapaci. Che sono puliti. Che fanno politi-ca non per arricchire le loro tasche, maper sentirsi utili per tutta la comunità. Evoi, tutti voi, che mettete la faccia sottola sabbia, che fate finta di non vedere ilfurbetto di turno, voi siete colpevoli. Co-me loro.

Fatevi piccoli, piccoli. Fatevi da parte.E lasciate il posto a coloro che hanno an-cora il senso della responsabilità. Del do-vere. Del pudore. E soprattutto il sensodel rispetto. E a te, che getti il nostro gior-nale per paura di queste verità diciamo:VERGOGNA. FEDERICA GRAZIANI

DA PAG. 2 A PAG. 5

VITA DA CANIVITA DA CANI

Di nuovo sgomberi nel quartiere po-polare di Ponte di Nona. Sgombera-ta una madre con il suo bambino invia Caterina Usai. Protestano i cittadini in strada, bloc-cando la Prenestina.

PER LA TUA PUBBLICITÀ 0622460838

Page 2: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

MUNICIPIONUMERO 7ANNO IV2

Le somme riportate sono quanto il mu-nicipio rimborsa ai datori di lavoro dei

consiglieri. I rimborsi non è detto che corrisponda-

no alla busta paga totale del consigliere. Alcuni consiglieri però lavorano in mu-

nicipio pari pari le stesse ore per le qualisono assunti nelle loro aziende. Come èpossibile che si possa stare l'intera setti-mana in aula municipale?

Facciamo i conti in una settimana:

* 2 sedute di consiglio (se vanno in se-conda convocazione ,spesso, diventano 3)= due/tre giorni giustificati da lavoro

* 4 commissioni a cui può partecipareogni consigliere = giustificazione delle orein cui sono in commissione a partire daun' ora prima che inizi fino ad un'ora dopoche si è conclusa. Vale a dire che se unacommissione dura 4 ore, hanno 6 ore diassenza giustificata da lavoro

* I capigruppo sono giustificati nelle orein cui fanno riunione di capigruppo.

Ipotizziamo che un consigliere abbia uncontratto di 40 ore settimanali (otto ore dilavoro per cinque giorni):

2 giorni di consiglio equivalgono a 16 oregiustificate (24 ore se sono 3 consigli)

4 commissioni in una settimana se du-rano 4 ore l'una equivalgono a 24 ore giu-stificate da lavoro perché la giustificazioneè valida da un'ora prima ad un'ora dopo laseduta.

Totale? 40 ore esatte! Uno stipendio.

Una cifra esorbitante che spendono icittadini per pagare il suo lavoro inmunicipio e il suo datore di lavoro nel-

le ore in cui è assente. In una pri-ma intervista ci aveva dichiara-to di non percepire rimborsi , senon i gettoni presenza e le rica-riche del telefono. "Non percepi-sco alcun rimborso dal munici-pio", ci aveva ripetuto fermamen-te. Abbiamo trovato le determi-ne dei rimborsi e ne abbiamo trovata più d'unache la riguardava. La più esorbitante: novem-bre 2009, 7.000 Euro date alla Conser Con-sorzio di cui è dirigente, pagati dal Comune.Una società, quella per cui lavora, di cui di-ce di non ricordare né la sede né il nome delpresidente. Siamo tornati da lei a chiederespiegazioni in merito e, d'improvviso, s'è ri-cordata dei rimborsi, giustificandosi di non es-sere l'unica, "Lo fanno tutti" ci ha ripetuto piùe più volte.

Così non fanno tutti. "Sono anni che vaavanti in questa maniera..Tutti quanti ne han-no usufruito fino ad adesso.. Non me la sen-to questa colpa.. Non sono la prima", ci di-chiarava quasi a voler far credere che in fon-do è solo una dei tanti ad aver rimborsi esor-

bitanti. "Lo faccio da ottobre 2009" continua-va nell' intervista, come a dire, è da poco tem-po che "faccio" (cosa?!) così, c'è chi lo fa da

tanto tempo. Ed è sicura che altri con-siglieri abbiano esorbitanti rimborsi co-me i suoi. Ma così non è. Almeno perquanto concerne il periodo tra il 2009ed il 2010. Ci sono altri consiglieri mu-nicipali che sono dipendenti privati.Anche ai loro datori di lavoro il Comu-ne risarcisce le ore impegnate nell'au-

la consiliare e sottratte a lavoro. Da Biferi aGrasso, passando per Mancuso, Dari e Fon-ti. Cifre più contenute. Cifre "normali". Soprat-tutto rimborsi di cui i consiglieri si ricordano.Mentre la consigliera in questione se ne scor-da. Salvo poi, quando le diciamo che abbia-mo le determine, fingere d'aver capito malela domanda. E accusarci di violazione dellaprivacy. Una gaffe dietro l'altra e una serie dirisposte insensate ed assurde che infila unadietro l'altra. Forse perchè colta in fallo? Oforse perchè anche lei si rende conto che queisettemila euro sono una cifra esorbitante, fuo-ri dal normale? Ora la normativa è cambia-ta e fortunatamente non si spenderanno piùquasi 8.000 euro di rimborsi al mese. Alme-no speriamo.

Nelle scorse puntate…NELLO SCORSO NUMERO ABBIAMO PARLATO DEI RIMBORSI D'ORO DI ALCUNI CONSIGLIERI

MUNICIPALI. TRA I RIMBORSI AL DATORE DI LAVORO E GETTONI PRESENZA LA CONSIGLIE-RA VANDA RACO, CORRENTE PICCOLO, SUPERA I 7.900 EURO.

QUANTO COSTA UN CONSIGLIERE MUNICIPALE ALLE CASSE COMUNALI?

COME SI LEGGONO I RIMBORSI

LE CIFRE SOTTO INDICATE SONO AL LORDO. I CONSIGLIERI PERCEPISCONO IL NETTO DI QUESTI RIM-BORSI. MA IL COMUNE PAGA LA SOMMA PER INTERO. I RIMBORSI SI RIFERISCONO ALLE SOMME PER-CEPITE DALLE DITTE DEI CONSIGLIERI DIPENDENTI NEL PRIVATO.

WANDA RACO novembre 2009 7.087,39 euro lordi + GPgiugno - dicembre 2010 37.429.48 euro lordi + GPottobre 2009 4.893,47 lordi + GP

MASSIMO ROSSI luglio - settembre 2010 11.977,83 euro lordimedia di 3992,61 euro/mese + GP+ rimborso benzina)

luglio - dicembre 2009 23.294,04 lordi+ GPMASSIMO MANCUSO settembre 2010 3.278,64 euro lordi + GPROMOLO BIFERI settembre 2010 2.632,56 euro lordi + GPMARCO DARI gennaio 2011 2.242,21 euro lordi + GPMASSIMO FONTI luglio-settembre 2009 5.831,88 euro lordi

media di 1943,96 al mese + GPDANIELE GRASSO gennaio - dicembre 2009 19.862,28 euro lordi

media di 1.655,19 al mese + GP

MAURIZIO MATTEITorano di Borgo Rose (Rieti)176 km ca (A/R) *dal 2009Si

MASSIMO ROSSIRoiate120 kmca (A/R)*da sempreSi

FENANDO VENDETTISan Cesareo46 Km ca (A/R)*dal 2005Si

VITTORIO ALVETIAriccia60 km ca (A/R)*dal 2004Si

SANDRO BATTISTINICastelnuovo di Farfa (Rieti)126 Km ca (A/R)*dal 1990Si “Solo x 10 gg al mese"

M. LORENZOTTIBomarzo (Viterbo)200 Km (A/R)*dal 2010Si.” Ora ho rinunciato”

COME CALCOLARE

IL COSTO DEI FUORISEDE

ABCD

ABCD

ABCD

ABCD

ABCD

ABCD

Ai consiglieri che vivono fuori Roma ilComune risarcisce parte delle spese dicarburante. Per andare e tornare dal mu-nicipio

GP = gettone presenza

* I chilometri sono la somma del tragitto fatto all' andata e al ritorno. La distanza chilometrica è stata calcolata con il programma "google maps". Il program-ma fornisce diverse strade percorribili -che differiscono tra loro di qualche chilometro -per raggiungere la destinazione selezionata. Abbiamo fatto la media delle diverse so-luzioni proposte quindi il dato indicato può differire dalla realtà di qualche chilometro.

" Il rimborso della benzina ai consiglieri è per ogni chilometro pari ad un quinto delcosto di un litro di benzina.Se la benzina costa 1,5 euro a litro, al consigliere verranno rimborsati 30 centesimi akm, sia all'andata che al ritorno per ogni giorno in cui è certificata da firma la sua pre-senza in sala consiliare (commissioni + consiglio).Ci sono alcuni consiglieri che sono da sempre residenti fuori Roma mentre altri hannocambiato la residenza in corso di mandato. A questi ultimi soprattutto il rimborso "ben-zina" ci sembra una spesa quasi fuori luogo. Soprattutto se a conti fatti la spesa risul-ta davvero eccessiva. Ma anche chiedere questo tipo di rimborso è consentito dal re-golamento.

A. Residenza B. Distanza C. Residente dal D. Rimborso benzina

SERVIZIO A CURA DI ELENA BRUNI

Page 3: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

MUNICIPIO NUMERO 7 ANNO IV 3

“Risiedo presso l'associazione per

motivi di sicurezza. Per motivi

molto personali sono stato co-

stretto a prendere la residenza in quel po-

sto. Non ho nessun legame con l'associa-

zione e non ho certo preferito avere lì la mia

residenza per motivi fiscali".

Commenta così il consigliere

Romolo Biferi (PdL) la sua parti-

colare situazione. Siamo stati per

settimane in dubbio se pubblica-

re o no questa notizia. Ci siamo

chiesti quale sia il limite che se-

para l'interesse pubblico da quel-

lo privato. Ci siamo chiesti in che

modo potevamo ledere il consi-

gliere. Alla fine una scelta dovevamo farla:

la notizia. Non abbiamo motivi per dubita-

re sull’ integra figura del consigliere.

Non siamo qui per giudicarlo, ma la sua,

che è una scelta dettata da motivi di sicu-

rezza, la riteniamo comunque sbagliata. Per

alcuni motivi. Primo: un consigliere dovreb-

be combattere le irregolarità e non avva-

lersene. Secondo: un'associazione non do-

vrebbe concedere la residenza ad una per-

sona, qualunque essa sia, se la richiesta

non rientra nei requisiti stabiliti dalla legge.

Terzo: il consigliere in questione si mette

nella condizione di aver ottenuto un favo-

re da un'associazione che potrebbe voler-

selo ricambiato. Ultimo: se è la mia sicu-

rezza che voglio difendere, mettere la mia

residenza presso un'associazione (dato pub-

blico), non mi garantisce l'incolumità. Il ma-

lintenzionato di turno, quando scoprirà che

all'indirizzo della mia residenza c'è la sede

di un'associazione, ci metterà poco a sco-

prire il mio vero domicilio. Questi sono i mo-

tivi che ci hanno spinto

a scrivere. E se da un la-

to il consigliere non ha

leso né i cittadini, né ha

commesso atti illeciti,

dall'altro ha contribuito

a peggiorare un sistema

ormai radicato: il man-

cato rispetto dei ruoli e delle direttive.

Contattato il presidente dell'associazio-

ne, Vincenzo Fiermonte, in merito alla que-

stione risponde: "Può essere un consiglie-

re come il Presidente della Repubblica, noi

accogliamo chi ha bisogno. Abbiamo rite-

nuto validi i motivi addotti dalla persona in

questione. Non è che il servizio delle resi-

denze anagrafiche convenzionali debba es-

sere esclusivo per i senza fissa dimora. Se

c'è un discorso di emergenza, se un disa-

gio può creare situazione di pericolo noi as-

sistiamo. Le residenze anagrafiche conven-

zionali sono per casi particolari. Esiste una

legge: possiamo dare la residenza sia per

motivi morali che pratici. Le motivazioni che

addusse il 'nostro amico' erano particolar-

mente gravi". L'associazione ad oggi conta

8.000 residenti, di cui 1.660 italiani, il re-

sto stranieri. Si offre la residenza a tutti co-

loro che per motivi pratici o morali ne sia-

no bisognosi. "Il servizio non è riferito so-

lo ai senza tetti ma anche a persone disa-

giate disabili mentali, coniugi separati, per-

sone in pericolo. Non c'è una quota da pa-

gare, il contributo è volontario. Non pren-

diamo fondi da nessuno. L'unico vantaggio

che abbiamo è quello di non pagare l'affit-

to della struttura.

Le domande di residenza anagrafica con-

venzionale devono essere fatte direttamen-

te da noi che valutiamo ogni domanda. Per

fare questo abbiamo l'autorizzazione del

Comune e della Prefettura.

La richiesta di residenze relative ai pro-

blemi di sicurezza, le accettiamo visionan-

do le denunce e chiedendo informazioni al-

le forze dell'ordine". Peccato che la delibe-

razione n. 84 della Giunta Comunale riser-

va il servizio solo e soltanto ai senza fissa

dimora. A volte invece di applicare si pre-

ferisce interpretare. FEDERICA GRAZIANI

IL CONSIGLIERE PDL, ROMOLO BIFERI, PER MOTIVI DI SICUREZZA, È RESIDENTE

PRESSO LA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE ONLUS 'CAMMINARE INSIEME', CHE OPERA

COME EMANAZIONE DELLA CARITAS E OFFRE RESIDENZA CONVENZIONALE

PER I SENZA FISSA DIMORA.

E'uno dei consiglieri che, a causadel cambiamento della norma,

dovrà diminuire la sua presenza sulterritorio. Assistente domiciliare nel-la vita, Daniele Grasso vede la nuo-va legge come una discriminazioneverso tutti coloro che vogliono farepolitica ma non sono ricchi.

Nell'anno 2009 (gennaio 2009- dicembre 2009) il totale dei tuoirimborsi è di 19.862, 28 Euro puoispiegare questa cifra?

"Di netto prendo al mese circa1.000 Euro. I circa 19mila Euro so-

no riferiti al Cud e ad altre spese cheha sostenuto la cooperativa. Nelle1.000 Euro circa che prendo, 200 Eu-ro sono per il compenso del lavoroche svolgo il sabato per la mia coo-perativa.

Cosa cambierà per te con lanuova legge?

24 ore a settimana sarò in muni-cipio senza essere retribuito. La nuo-va legge copre 951 Euro (solo 15 ore).Io ne faccio 38. Nella mia cooperati-va ci stiamo organizzando per farmilavorare tre volte a settimana.

"Alcuni consiglieri chiedevanodi fare le commissioni il sa-

bato nonostante fosse tutto chiuso".E' lo sfogo di Annamaria Addante,Presidente del Consiglio nella scor-sa consigliatura. Presidente del mu-nicipio era Fabrizio Scorzoni. " So-no riuscita ad impedirglielo e per que-sto hanno tentato di sfiduciarmi conl'aiuto dell'opposizione. Volevano lacopertura per non andare a lavoro.Le commissioni che si volevano te-nere di sabato erano quelle dellacommissione Università. Era Fabri-

zio Cremonesi". Ma il consigliere Pd, Fabrizio Cre-

monesi, oggi all'opposizione, tagliacorto: "Non rispondo alla Addante,gli atti sono pubblici, ci sono i diret-tori che hanno firmato gli atti".Più lo-quace è invece il capogruppo delpartito Fabrizio Scorzoni:" "Non mirisultano commissioni fasulle. Se fariferimento a quando alcuni consi-glieri chiesero di fare le commissio-ni il sabato, mi risulta che alla fine,dopo una verifica con il direttore, nonvennero indette ".." ELENA BRUNI

ASILO POLITICO

Una forma di protesta stravagante quella di Mas-simo Filipponi, che tempo fa perse la sua ca-

sa popolare in seguito ad un incendio. Ad oggi sitrova ancora in attesa di una nuova sistemazionee intanto a sua spesesta pagando un alber-go. E così, vista l'im-mobilità dell'ammini-strazione, ha decisodi stampare migliaiadi fotocopie della fat-tura relativa al suo sog-giorno nell'hotel, della somma di Euro 3.095,00, dal29 febbraio al 14 aprile, e di distribuirla ai consi-glieri e i cittadini dei vari quartieri. Alla fotocopia del-la fattura era allegata un'altra fotocopia: quella del-l'articolo de La Fiera dell'Est dal titolo 'La donna da7.000 euro'. La donna in questione è Vanda Raco,la consigliera più rimborsata del municipio. Insom-ma tanti soldi per gli amministratori, nulla per i cit-tadini! TESTO E FOTO DI ALESSIO CARTA

DELIBERAZIONE N. 84 DELLA GIUNTACOMUNALE (26 FEBBRAIO 2002)

La Giunta Comunale delibera di istituire 19 sezionidecentrate dell'indirizzo anagrafico denominato 'ViaModesta Valenti' che sostituisce la precedente deno-minazione 'Via della casa Comunale'… al fine di per-mettervi l'iscrizione delle persone senza fissa dimorapresenti sul territorio comunale ma prive di domicilio. Il rilascio della dichiarazione di disponibilità all'iscrizio-ne anagrafica in 'via Modesta Valenti' avverrà a curadel Servizio Sociale del Municipio di riferimento ac-creditando così le persone che ne faranno richiestapresso gli Uffici di Anagrafe dei singoli Municipi …

E IO PAGO!

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE DIVI-SI SU TUTTO, MA NON SUL DENARO!L'inchiesta del giornale "La fiera dell'est" riguardo imaxi rimborsi percepiti dai consiglieri dell' VIII mu-nicipio ha portato alla luce uno scandalo di enormiproporzioni, facendo indignare la popolazione TUT-TA, del territorio più povero della città. Un munici-pio, che secondo i dati, risulta essere quello conpiù problematiche sociali ed economiche, e che vie-ne rappresentato da consiglieri di dubbia moralitàe che grazie a scorciatoie "politiche-economiche",fanno pesare i bilanci con rimborsi inaccettabili.

Tutto questo sapendo che, questi soldi, non èaltro che denaro pubblico, che può essere usatoper aiutare la popolazione del municipio che in que-sto periodo di crisi si trova in grave difficoltà eco-nomica. Come Forza Nuova, ma in primis comesemplici cittadini annunciamo iniziative clamorosecome ad incatenarci nell'aula consiliare se questepersone non si dimetteranno siamo pronti anche ainiziare lo sicopero della fame la stessa fame chela gente soffre anche a causa di queste persone.

"Sottolineiamo che la nostra battaglia non riguar-da solo i consiglieri municipali dell'VIII, la quale si-tuazione la viviamo da vicino, ma la classe politicatutta, dal municipio al parlamento. Giusto ieri il Cor-riere della Sera riportava i dati dei rimborsi per i con-siglieri provinciali, caso strano dopo un anno dallaprima denuncia dello scandalo consiglieri che si fa-cevano ridare oltre 50.000 euro di rimborsi nel 2009hanno richiesto zero rimborsi nel 2010. Tutti disoc-cupati?? Ah per curiosità quelli che si fanno rimbor-sare 10.000 euro all'anno di benzina come spesedi trasferte in Provincia, hanno forse fatto il giro delmondo in auto?? Mah ai posteri l'ardua sentenza…"

GRASSO (PD): "LA NUOVA NORMA NON

PERMETTE A TUTTI DI FARE POLITICA"

ADDANTE :"LE COMMISSIONI ERANO

APERTE DA MATTINA A SERA"

Page 4: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

MUNICIPIONUMERO 7 ANNO IV4

Da luglio a settembre 2010 ci so-no circa di 12.000 di rimborso.Una media di 4000 euro al me-

se. Ad agosto non c'è statoconsiglio…

Ad agosto c'è stato l'aggiorna-

mento del contratto collettivo del

lavoro. Ad agosto ho accumula-

to 70,5 ore (2323,18 euro).

Quindi sei sempre in Con-siglio?

Si

A lavoro non vai mai?Come non ci vado, ci vado la

sera, il pomeriggio…

Non vai mai alla Sine die perché seisempre al municipio, però poi dici checi vai la sera?

Sono cose mie …Ci vado la sera, ho il

mio ufficio, viene la mia gente, faccio po-

litica insomma.

Alla Sine die fai politica?Io sono nel municipio, poi quando esco

di qua vado dove voglio. Però durante l'ora-

rio lavorativo risulto in consiglio in com-

missione.

Di norma stai 8 ore in municipio?Si,ogni giorno, sono coper-

to. Tra commissioni, consiglio,

capigruppo. Però se guardi al-

tri mesi non è così.

Dai rimborsi si deduceche tu ogni giorno del me-se hai tutte le ore coperte,però poi mi dici che vai alavoro una volta uscito dalmunicipio …

Vado in Sine die e posso an-

darci anche la sera, ma è un

mio fatto personale.

Io sono presente e non ti vedo qua-si mai

Io ho 300.000 persone che possono te-

stimoniare, perché sto nella mia stanza

dalla mattina alla sera Il consigliere Rossi

è l'unico consigliere che riceve le persone.

E nello stesso momento faccio le commis-

sioni. Non puoi dire che sono sempre as-

sente, perché sono l'unico che riceve, a di-

mostrazione dei 1.000 elettori che ho sul

territorio.

Ma tu sei giustificato per lavorare incommissione e in consiglio non per ri-cevere gli elettori …

Sono sempre in commissione e in con-

siglio.

Delle due l'una. O sei in commissio-ne e in consiglio o ricevi i tuoi elettori

Faccio tutto. Io sono sempre presente.

Però non in consiglio e in commis-sione …

No, anche in commissione e in consiglio.

Se mi arriva una telefonata ed esco, pos-

so tranquillamente uscire, perché la firma

mi giustifica tutta la giornata.

Certo, ma non è buon costume met-tere la firma uscire perché arriva unatelefonata …

Però c'è un decreto legge che prevede

questo. Poi non puoi dire che non sono pre-

sente, ci sono le mozioni mie e del mio

gruppo. ELENA BRUNI

ROSSI (IDV): "SONO L'UNICO CHE RICEVE I CITTADINI"

Dal 2009 risiede a Torano di Borgorose. Diverse per-sone ci hanno indicato che lei in realtà vive a Grotte Ce-loni

Io lì ho la casa dove abita mia moglie e dove ho abitato dal

2001. Nel 2009 ho preso la residenza fuori per motivi persona-

li, mio padre non sta bene.

Né lei né sua moglie siete residenti a Grotte Celoni?Mia moglie è residente lì. Quando ho comprato quella casa

risultavo residente a via Benedetto Torti. Dal primo gennaio

2009 sono andato fuori, a Torano, per assistere mio padre. La

casa in via Benedetto Torti è metà mia e metà è di mia moglie

Sua moglie vive a Grotte Celoni?Mia moglie vive e dorme lì. Io, personalmente, Maurizio Mat-

tei, faccio avanti e indietro. Mia moglie abita e vive a via Bene-

detto Torti. Se per caso a pranzo passo qui, vado a mangiare a

via Benedetto Torti.. Casa è anche mia mica di qualcun altro..

Mi sembra strano che sua moglie risieda da una partee lei da un'altra parte…

Ho cambiato residenza per assistere mio padre e per altri

motivi.. Lì ho terreni, case.

Lei ogni sera torna a Torano e quotidia-namente percorre quasi 200 km …

Si, non ho problemi.

Molti cittadini la vedono rientrare lì lasera…

Mi fanno le foto? Posso passare la sera. Nes-

suno mi nega di passare la serata lì… Quella è

sempre casa mia … Nessuno me lo nega … Non capisco il fine..

Mi vedono passare? Quella è sempre casa mia …

Sembra strano questo cambio di residenza visto chetutte e due le case sono sue …

L'altra casa è di mio padre. La residenza l'ho cambiata per

prendere la 104, perchè per avere anche i tre giorni della 104,

devi vivere con la persona a cui fai assistenza. E poi ho un im-

mobile e visto che mio padre è ammalato non può essere ab-

bandonato. ELENA BRUNI

“Avrei potuto emettermi una busta pa-ga, ad oggi avrei avuto rimborsati

circa 500.000 euro".Avrebbe potuto ma non l'ha fatto. Non

sono tutti uguali come lasciava intenderela consigliera Raco. Ci sono anche consi-glieri che non ne approfittano. E Battisti-ni, fortunatamente, non è il solo. C'è Mar-co Dari che ha lavorato fino allo scorso an-no presso l'azienda di famiglia e non si èfatto emettere la busta paga per essererimborsato, c'è Massimo Sbardella che non"l'ha fatto", ci sono Mario Disli ed Emanue-le Amici . Ai consiglieri Dislied Amici riconosciamo l'one-stà di non essersi "assunti"una volta eletti, ma ci pre-me ribadire e sottolinearela loro perenne assenza inaula. Autoassumersi e far-si rimborsare sarebbe sta-ta una beffa!

"Mi faccio rimborsare 300 euro al mesedi benzina, non metto tutte le presenze cheho in municipio". Il consigliere Battistini abi-ta in provincia di Rieti, circa 126 Km, traandata e ritorno dal municipio. Se si faces-se rimborsare tutti i giorni della benzina checonsuma ci costerebbe 700 euro al mesesolamente per questo. Facendo così ci farisparmiare 24.000 euro in 5 anni (400 eu-ro risparmiati al mese x 12 mesi x 5 anni).Mica poco! E se facessero tutti come lui?Pensateci.. non fareste un soldo di danno!i

ELENA BRUNI

SANDRO BATTISTINI:

“SOLO 300 EURO AL MESE"

REGOLAMENTO. ART. 77,COMMA 6.

LA CONSIGLIERA RACO NON È L'UNICA A PERCEPIRE I RIMBORSI. ALL' AZIENDA DI MASSIMO ROSSI, SINE DIE SRL, PER LA

QUALE LAVORA DAL 2009, VENGONO PAGATI 4000 EURO DI RIMBORSO MENSILE. A QUESTI VANNO AGGIUNTI I GETTONI PRE-SENZA E IL RIMBORSO PER LA BENZINA PERCHÈ RESIDENTE FUORI ROMA.

Mattei (Lista Civica): "L'ho fatto per la 104"

IL CONSIGLIERE MAURIZIO MATTEI, LISTA CIVICA, HA CAMBIATO RESI-DENZA NEL 2009. È PASSATO DA GROTTE CELONI A TORANO DI BOR-GOROSE, A 200 KM DA QUI. OGNI MESE IL COMUNE RIMBORSA CIRCA 700 EURO (COME LUI STESSO

DICHIARA) PER LA BENZINA . ALCUNI CITTADINI DOPO AVER LETTO NELLO SCORSO NUMERO IL LUOGO

DI RESIDENZA DEL CONSIGLIERE, CI HANNO CONTATTATO DICENDOCI CHE

LO VEDONO QUASI OGNI SERA RIENTRARE A GROTTE CELONI."E' CONSENTITA LA CONVOCAZIONE DELLE

COMMISSIONI NEGLI STESSI GIORNI DELLE SE-DUTE DEL CONSIGLIO,PURCHÈ IN ORARI NON

COINCIDENTI".AI CONSIGLIERI SMEMORATI, FINGIAMO PER

BONTÀ CHE ABBIANO SMARRITO LA MEMORIA,E A QUELLI CHE HANNO LETTO UN ALTRO RE-GOLAMENTO, RICORDIAMO CHE NON È ILLECI-TO CONVOCARE LA SEDUTA DI COMMISSIONE

NELLO STESSO GIORNO IN CUI È CONVOCATA

LA SEDUTA DI CONSIGLIO. A BUON INTENDITOR POCHE PAROLE!

Page 5: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

MUNICIPIO NUMERO 7 ANNO IV 5

Caccia a "gola profonda" in VIII Municipio.

Chi ha parlato? Chi ha venduto chi? Chi ha

messo in pasto all'opinione pubblica (al pub-

blico ludibrio?) i consiglieri municipali?

Nell'aula del consiglio municipale, fino a ie-

ri arena di scontro politico, ormai è caccia

aperta: PDL contro Pd, IDV stretta nella mor-

sa, Lista Civica, per ora, alla finestra e API

apparentemente distaccata. In questi giorni,

in cui apparentemente si parla d'altro, si cer-

ca solo di scoprire come certe notizie siano

arrivate alla stampa e il solo sospetto ha av-

velenato i rapporti, anche personali, tra i con-

siglieri delle varie fazioni o appartenenti allo

stesso gruppo politico.

Il gruppo che fa riferimento all'On. le Picco-

lo si guarda intorno con fare guardingo, il PDL

giura compattezza, ma sotto le ceneri cova la

vendetta, nel PD c'è la gara a dissociarsi, l'Ita-

lia dei Valori, tradendo la sua natura, si chiu-

de in un riservato silenzio e intanto si bisbiglia-

no nomi di possibili traditori, si fanno battute

sperando che un segno del viso tradisca chi ha

tradito.

In consiglio municipale si respira aria pesan-

te: una parola detta male, un accenno, un so-

spiro, diventano motivo di accesa polemica,

anche il Presidente del Consiglio, Marco Dari,

fatica a mantenere l'ordine, anche lui offusca-

to dal risentimento.

Ma perché se così fan tutti, se sono atti pub-

blici i rimborsi dei consiglieri, se non c'è sta-

ta violazione di legge, perché si è scatenata

questa caccia? Si potrebbe dire che è stata La

Fiera dell'Est, svolgendo il suo lavoro, che ha

portato alla luce ciò che doveva essere chia-

ro per tutti (basta fare un semplice accesso

agli atti), ma siamo curiosi di vedere come an-

drà a finire senza interferire nelle dinamiche

"politiche".

In ottavo municipio tempo instabile, con ten-

denze al peggioramento. BERNACCA

Il consigliere PdL, Romolo Biferi, è sta-

to assunto nel maggio 2008, dopo l'ele-

zione, dalla Grotte Celoni s.r.l., società

che percepisce i rimborsi dal municipio.

Amministratore della società la moglie del

consigliere. Biferi fuga ogni sospetto e

dubbio sulla sua posizione.

Prima di essere eletto c'era una let-tera di impegno tra lei e la societàGrotte Celoni srl perché?

Sono stato assunto a maggio 2008. La

lettere di impegno di febbraio 2008 pri-

ma delle elezioni si spiega perché un c'era

un finanziamento di Sviluppo Lazio per

l'incremento oc-

cupazionale. Do-

po un anno è sta-

ta assunta un'al-

tra persona. Ab-

biamo una teso-

reria importante

si esigono contri-

buti pubblici. Non

c'è niente di so-

spetto. L'ammini-

stratore della so-

cietà è mia mo-

glie e ci sono due soci che fanno cogno-

me Biferi. Poi se qualcuno si vuole diver-

tire alle spalle di Biferi lo faccia pure.

Abbiamo la certezza che lei peròin questo studio va a lavorare sem-pre …

Io ho testimoni che mi vedono lavora-

re dalla mattina alla sera nello studio. I

miei elettori sanno dove lavoro. Il mio è

un ufficio pubblico. Di me tutti sanno do-

ve lavoro, gli altri non so … Ho 20.000

persone l'anno che mi vedono lavorare.

Biferi è l'unico del quale si conosce il po-

sto di lavoro. Il problema vero sta nel fat-

to che qualcuno si dovrà licenziare dal

posto di lavoro, io invece ci andrò in pen-

sione. Con rimborso o senza a me non

interessa nulla. Io non ho nulla da na-

scondere.

E i rimborsi?La società per cui lavoro prende i rim-

borsi. Guadagno più o meno 3.000 Euro

al mese lordi. Prendo la metà dei getto-

ni presenza per non gravare né sulla so-

cietà Grotte Celoni srl né sul pubblico. Io

di certo. FEDERICA GRAZIANI

CHE TEMPO CHE FA

IL VELENO DEL SOSPETTO

I consiglieri che sono dipendenti pub-

blici non costano poco per le casse

comunali. Lo stipendio da dipenden-

ti, mentre sono in carica, rimane intatto

ed anche loro percepiscono i gettoni pre-

senza. Sempre un massimo di 15 per 951

euro lorde mensili.

Alcuni di loro credono, o fanno finta di

credere, di costare meno alle casse co-

munali ma in realtà non è proprio così.

Se ad esempio un dipendente pubblico

manca dal suo posto di lavoro per tante

ore in un mese il suo compito dovrà svol-

gerlo un sostituto. Quindi due persone pa-

gate per un' unica ora di lezione.

Non andare mai a lavoro poi per i di-

pendenti pubblici,così come per i privati,

è molto facile. Tra commissioni che dura-

no ad oltranza e sedute del consiglio, la

settimana vola in fretta. Facciamoci due

conti.

Due giorni a settimana c'è il consiglio,

quindi sono giustificati per l'intera gior-

nata. Spesso il Consiglio va in seconda

convocazione. Teniamoci stretti: due con-

sigli a settimana, ricordandoci che spes-

so si arriva a tre. Ogni consigliere può es-

sere membro di due commissioni perma-

nenti e due commissioni speciali. Altre

quattro mattine impegnate. Ricapitolan-

do, due giorni di consiglio più quattro di

commissioni, ed ecco che ci sono ben sei

mattine impegnate a far politica nell'ar-

co di una settimana.

Se si facessero almeno due commissio-

ni negli stessi giorni del Consiglio ecco che

si ridurrebbero le giornate impegnate a

quattro.

Due mezze giornate in meno da retri-

buire ai datori di lavoro e due mezze

giornate in meno giustificate e retribui-

te ai dipendenti pubblici. Piccole som-

me? Moltiplicate per 25 consiglieri e poi

per 19 municipi ed infine per cinque an-

ni di mandato. Non sono più piccole som-

me. Ma l'entità di una mezza manovra

finanziaria.

In più poi i consiglieri sono giustificati

da un'ora prima che cominci la commis-

sione fino ad un'ora dopo che è termina-

ta. Cinque, sei ore giustificate. E se per

alcune commissioni il gioco vale la can-

dela, per altre invece, quelle che non pro-

ducono chissà quante risoluzioni o deli-

bere, ci viene da storcere il naso di fron-

te a così tante sedute.

Ma soprattutto di così tante e tante ore

passate a parlare e parlare spesso senza

arrivare mai ad un punto, ad una decisio-

ne, ad un atto da portare al vaglio del con-

siglio.

Ed il dubbio che alcune siano solo tem-

po sprecato è più che lecito. ELENA BRUNI

BIFERI: "DI ME TUTTI

SANNO DOVE LAVORO,

GLI ALTRI NON SO…"

La vicenda dei mega rimborsi a qualcheconsigliere del municipio scopre una sto-

ria vecchia e annosa. Da anni molti consiglie-ri dicono: "la politica senza compensi è unaattività che possono svolgere solo i ricchi. LorSignori su questo punto hanno ragione per lacopertura salariale media, ma quello che nonè giusto è il meccanismo dei super-rimborsi.Eticamente ci deve essere un limite e dal co-mune, sembra che arrivi un tetto a tali costi.Mentre, il meccanismo attuale premia i ric-chi e anche i furbi e ciò è inaccettabile.

Chi scrive aveva un rimborso-stipendialedi mille euro più gettone di presenza. Chi scri-ve aveva fatto tre consiliature gratis. Fino al1999 i consiglieri circoscrizionali ricevevanoun rimborso annuo di 500 mila lire. Allora cibattemmo per garantire a tutti la possibilitàdi fare bene il ruolo di consigliere ma troppaacqua e passata sotto i ponti della questionemorale. Se non si sana questa situazione conun regolamento interno del municipio, pro-mosso dallo stesso parlamentino locale e nonsolo sui rimborsi, si perde di credibilità poli-tica e si lasciano senza risposte i bisogni deicittadini. Come si potrà dire: "non abbiamo isoldi per intervenire sulle buche delle nostrestrade pubbliche, quando i super-rimborsisfiorano le cifre citate?" Come si potrà giusti-ficare nel silenzio istituzionale locale, la re-visione prezzi dei lavori della città dello sportdi Tor Vergata e della metro linea C, che som-mati faranno oltre 1 miliardo di euro? Constupore, vediamo che nessuno in municipiochiede una commissione d'inchiesta per la le-gittimità di tali revisioni prezzi?

Come Federazione della Sinistra invitiamoi cittadini ad assediare il Municipio per pre-tendere in modo democratico; il rispetto deicittadini attraverso la tutela, la trasparenzadella spesa pubblica locale e cittadina.

ROBERTO CATRACCHIA

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

LA POLITICA MUNICIPALE

DEI RICCHI E DEI FURBI

E non scordiamoci dei dipendenti pubblici... e soprattutto delle commissioni!

Non ci sta il Pd ad essere accomunato a chi è stato inghiottito nello scandalo dei rim-

borsi. E così con una conferenza stampa, i consiglieri gridano a gran voce la loro

estraneità ai fatti. Introduce la discussione il segretario municipale Andrea Sgrulletti:

"Respingiamo al mittente questa vulgata per cui tutta

la classe politica sarebbe caratterizzata dagli stesi com-

portamenti".

Arriva il primo attacco politico nei confronti del pre-

sidente Lorenzotti: "Lorenzotti ha affermato di vivere

a Bomarzo per questioni di sicurezza, che è una di-

chiarazione offensiva per il buonsenso". Interviene an-

che il Presidente dell'Assemblea Municipale, Doriana

Mastropietro: "E' talmente inconsistente il ruolo poli-

tico che Lorenzotti ha all'interno di questo territorio

che non credo abbia dato fastidio a nessuno. Credo che la scel-

ta di vivere a Bomarzo è stata dettata da suo piacere persona-

le". Parte la staffetta dei consiglieri.

A parlare per primo Cremonesi: "Prendiamo la legge di una

grande città europea e facciamola nostra". E' il turno di Alveti che

fa una distinzione tra costi e sprechi: "Credo che la norma vada

modificata, ma non è detto che possa far risparmiare. La politi-

ca deve essere un costo e non uno spreco". Il testimone passa

a Contartese: "Le norme devono dare a tutti la possibilità di fa-

re politica". Tocca a Grasso: "Da questa settimana ho ripreso a

lavorare in considerazione che al mio datore verrà rimborsato un

massimo di 950 euro". A Scorzoni, il capogruppo, spetta il di-

scorso finale: "Vedrete che quelli che hanno cercato di piegare

le norme a loro favore andranno a bussare all'istituzione superiore chiedendo i soldi che

non prenderanno più. Avremo un'altra lesione della democrazia perché faranno i consi-

glieri di A, B e C". La parola passa al nostro giornale. E per una volta, la deriva aggres-

siva de La Fiera dell'Est lascia il posto alla pacatezza. Una conferenza stampa, che si è

invece trasformata in un incontro privato, in cui era presente una solo testata: la no-

stra. Apprezziamo comunque l'impegno. FEDERICA GRAZIANI

"NON LO FANNO TUTTI". E' IL GRIDO DEL PD MUNICIPALE. PER QUESTO LUNEDÌ 18 APRI-LE SI ORGANIZZA UNA CONFERENZA STAMPA NELL'AULA CONSILIARE. UN SOLO GIORNALE

PRESENTE: IL NOSTRO.

IL PD INCONTRA LA FIERA DELL'EST

LA NOSTRA PROPOSTA- ELIMINARE I GETTONI PRESENZA E I RIM-BORSI BENZINA.- FISSO MENSILE IN LINEA CON LA MEDIA NA-ZIONALE DEGLI STIPENDI DEGLI ITALIANI CAL-COLATO AL MOMENTO DELL' ELEZIONE. - ASPETTATIVA NON RETRIBUITA DAL POSTO

DI LAVORO.

Page 6: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

MUNICIPIONUMERO 7 ANNO IV6

L’aria si taglia con il coltello durante

il consiglio straordinario, richiesto

dal Pd, nel centro anziani di Bor-

ghesiana. E la tensione non si deve ai te-

mi che saranno discussi di lì a breve, ma

alla pubblicazione dell'inchiesta del nostro

giornale sui rimborsi ai consiglieri. Pesan-

te come un macigno l'assenza della consi-

gliera Vanda Raco che, davanti ai suoi con-

cittadini, decide di non pre-

sentarsi.

Gli animi si surriscaldano

da subito. Parlano per pri-

mi i cittadini che puntano il

dito soprattutto sui temi del-

la manutenzione delle stra-

de, i parcheggi, i marciapie-

di, il progetto della nuova

piazza a largo Monreale.

Prende la parola il consiglie-

re Pd Cremonesi: "Mentre

noi siamo qui, Lorenzotti

sceglie di stare all'assem-

blea di Finocchio". Già, perché i due even-

ti pubblici sono stati organizzati incompren-

sibilmente in concomitanza. La palla pas-

sa al consigliere PdL Biferi: "La mia fami-

glia abita a Borghesiana dal 1971. Posso

assicurare che qui non vengono asfaltate

solo le strade dove abitano i consiglieri. In-

fatti la mia e quella della consigliera Cola-

grossi sono in condizioni pessime. Noi non

ci siamo prestati a questo giochino! Anche

io come voi sono in attesa di vedere il pro-

getto della piazza. Borghesiana è una del-

le borgate più belle di Roma!".

Interviene il consigliere ApI, Mastrange-

li: "Non capisco perché incentrare tutti gli

interventi sulla zona di via Vermicino. Esi-

ste anche un'altra parte di Borghesiana!".

Il presidente Dari si scusa e

lascia l'aula a causa di un

problema personale. La di-

scussione continua e a go-

vernare il caos è chiamata

la vicepresidente Claudia Co-

lagrossi. Tuona il consiglie-

re Pd Contartese: "Voi la tra-

sparenza non sapete nem-

meno cos'è. Siete voi a do-

ver decidere quali debbano

essere gli interventi più importanti. Inve-

ce state delegando tutto al centro!". Scop-

pia il caos quando Scorzoni, capogruppo

Pd, torna dal bagno: "L'antibagno di que-

sto centro è pieno di manifesti elettorali di

Lorenzotti. E' una vergogna! Questa strut-

tura è di proprietà del Comune di Roma,

che qualcuno li faccia sparire subito!". In-

terviene il presidente del centro anziani dal

pubblico: "Li usiamo come tovaglie". E di

risposta si becca da Scorzoni un bel "Di-

mettiti!". Da sempre il Pd denuncia l'am-

ministrazione di Borghesiana, quartiere ori-

ginario di Lorenzotti, spesso definita il suo

feudo.

A far scoppiare l'aula in una grassa risa-

ta è il Presidente Commissione Urbanisti-

ca e Ambiente, Ezio D'Angelo, che fa rife-

rimento all'inchiesta che ha visto protago-

nista l'amica Vanda Raco: "E' facile attac-

care le persone che scelgono di restare in

silenzio". E conclude il discorso con il mot-

to mussoliniano: "Vinceremo!". Sul finale

arriva l'ospite più atteso, il presidente del

municipio: "La borgata ha avuto forti cam-

biamenti. Tutti meritiamo di vivere in un

quartiere bello ed è questo che stiamo cer-

cando di fare". FEDERICA GRAZIANI

CONSIGLIO STRAORDINARIO NEL CENTRO ANZIANI BORGHESIANA. TRA DISSAPO-RI E VELENI POLITICI, SPUNTA FUORI IL CASO DEI MANIFESTI ELETTORALI.

Erano centinaia i manifesti della scorsa cam-pagna elettorale del presidente Lorenzotti

riposti nell'antibagno del centro anziani Bor-ghesiana. "Li usiamo come tovaglie", commen-tano gli anziani. Ma la domanda è: perché stan-no lì? Un centro anziani non è una sede di par-tito e dovrebbe lavorare e muoversi in com-pleta autonomia e in modo apartitico.

Nel nostro territorio gli anziani riescono sem-pre meno a tenere fuori dalla porta il politicodi turno. Una reazione dura è stata quella delcapogruppo Pd Scorzoni, tanto che ha inviatouna lettera di denuncia agli organi competen-ti per segnalare l'utilizzo improprio dei localidel centro anziani di Borghesiana. "Dopo cir-ca tre anni in cui chiedevo un incontro con ilcentro anziani di Borghesiana - spiega - sonofinalmente riuscito a capire le motivazioni percui non venivo mai invitato.

In base all'art. 2 del Regolamento dei Cen-tri Anziani, quei locali possono essere usati so-lo 'allo scopo di promuovere relazioni interper-sonali tra anziani e tra questi e i cittadini del-le altre fasce di età esistenti sul territori'. Sitratta quindi di un utilizzo del tutto impropriodei suddetti locali. Nell'assoluta cancellazionedella democrazia che stiamo vivendo ormai daanni in questo Paese, siamo di fronte ad un ul-teriore evento che chiamare indegno è il mi-nimo che si possa fare". FEDERICA GRAZIANI

Si è fatto un po' prendere la mano il presi-dente della Commissione Urbanistica e Am-

biente, Ezio D'Angelo, nel corso del consigliostraordinario di Borghesiana. Mancava il bal-cone e la folla sotto ad ascoltarlo. Tono deci-so e ad alto volume, pugni sul tavolo, bracciain alto in segno di vittoria. Aspettavamo solole mani sui fianchi e il gioco era fatto! Non par-lava ad una folla venuta ad acclamarlo, ma aduna quarantina di iscritti al centro anziani.

Un discorso propagandistico, una sicurezzapreoccupante sulla certa, a detta sua, vittoriadel PdL alle prossime elezioni municipali. E con-clude il suo discorso all'urlo "Vinceremo!", tal-mente convinto, ma fuori luogo vista la situa-zione, che i presenti, e i consiglieri tutti, sbot-tano in una fragorosa risata. Capiamo però chein certe situazioni, una piccola opera di auto-convincimento non guasta! FEDERICA GRAZIANI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

USO IMPROPRIO

“VINCEREMO”

Il presidente della Commissione Lavori Pub-blici, Massimo Fonti, è preso di mira da

maggioranza e opposizione da mesi. Vuoi peruna guerra interna al partito, vuoi per il gio-co delle parti.

Ma non si arrende, lotta, difende il suo ope-rato e va avanti. In un giorno solo porta trerisoluzioni in consiglio. Quasi la risposta atutti gli attacchi che gli vengono fatti.

La prima. Doppio senso di circolazione neltratto finale di via Domenico Parasacchi, TorBella Monaca, verso via del Torraccio di Tor-renova. Tra le solite polemiche e battibecchiviene approvata all'unanimità la richiesta diincaricare i vigili per fare uno studio di fatti-bilità per realizzare il doppio senso. Anche laseconda risoluzione presentata dal Presiden-te Fonti. Dopo le lamentele dei due comitatidi Finocchio e dei cittadini, e dopo un sopral-luogo sul posto, la commissione lavori pub-blici chiede che venga installato il divieto ditransito per le macchine in prossimità dellascuola Domenico Savio in concomitanza congli i orari di entrata e uscita degli alunni, al-meno in via sperimentale fino a fine annoscolastico. Viene chiesto anche di realizzareun parcheggio in via Basicò,area destinata averde pubblico, così da permettere a genito-ri e docenti di parcheggiare. Ed anche que-sta mozione viene approvata da tutti i pre-senti in aula. Ma sarà la terza mozione chescalderà gli animi del consiglio: le opere dicompensazione di Metro C nel quartiere diFinocchio. Più che una vera risoluzione unmemento indirizzato al comune e al diparti-mento e soprattutto alla Regione. Nel quar-tiere che si estende lungo la Casilina, sonostate previste opere di compensazione dellametro C per un valore di 3 milioni di euro. Fi-nora sono state realizzate opere solo per 1,3mln. La matematica non è un'opinione e re-stano quindi 1,7 mln d'euro da impegnareper ulteriori impianti. Quindi con questa ri-soluzione si invita il Dipartimento ad investi-re nel quartiere quel che già era preventiva-to da tempo. A correre in soccorso del Pre-sidente Fonti ci penserà Vittorio Alveti, vice-presidente della commissione:" Questa ri-chiesta viene fatta per cercare i fondi . Nonvorrei che la Polverini dirotti le risorse versoaltro. Qui quei fondi servono per necessità".

Una risoluzione volta a reperire i fondi giàstanziati per le opere di compensazione. Pa-radossale? Se si pensa che a Corcolle sonospariti i soldi per le opere di compensazionedella Tav, nemmeno quest' ultima risoluzio-ne sembra lapalissiana. Ma, purtroppo, ne-cessaria. ELENA BRUNI

Nella tana del nemicoE' IL CONSIGLIO DEL PRESIDENTE C FONTI,PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE LAVORI PUB-BLICI, CHE IN UNA SEDUTA SOLA PORTA BEN TRE

RISOLUZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO.

LAVORI PUBBLICI

IN PARTENZA

Egr. Direttore, sulla Fiera dell' Est n. 5 pag. 3, leggo una

del Rag. Fabrizio Scorzoni, ex presidente delMunicipio VIII. Rivolgendosi al mio interven-to sul vostro periodico egli chiede chi si resedisponibile a muovere le realtà per il recupe-ro del Teatro Romano del sito archeologico diGabii.

Va detto che solo tramite il vostro giornaleottengo finalmente una risposta alla lettera dame pensata, redatta e diretta all'ACEA, conse-gnato e poi firmata dal Rag. Scorzoni, dal Sin-daco di Monte Compatri e dal Presidente dell'-XI Comunità Montana. Purtroppo i politici ingenere, appena vengono informati delle situa-zioni culturali proposte dagli operatori, se neappropriano, si mostrano come ideatori di que-ste scoperte ed eventi, escludendo totalmen-te chi le ha ideate e proposte. La stessa cosasuccesse a noi nel 2008 sempre a Gabii con laFederconsumatori che, dopo aver ricevuto i no-stri documenti si eclissarono, ma ancor primacol Teatro Tor Bella Monaca inaugurato nel 1991dalla Compagnia da me diretta.

Speriamo che i politici, prima o poi, anzichèquesta arroganza, riescano, facendo un passoindietro, ad uscire da questo assurdo, negazio-nista e anticulturale, tentativo di sovraesposi-zione mediatica. E' documentato che fin dal

1996 e fino al maggio 2010 (per ben 15 anni)la Compagnia Teatrale Il Gruppo che dirigo harealizzato visite guidate con eventi di spetta-colo nell'area archeologica di Gabii proprio peril recupero del Teatro Romano e che nessun'al-tra associazione ha fatto questo. E' anche do-cumentato che la Compagnia ha interessatoMinistri e Ministeri, Enti etc. con petizioni, let-tere e quant'altro: e che costoro invece - a dif-ferenza dell' VIII municipio - educatamente ri-sposero. Poiché dopo anni sembrava che l'osta-colo fosse più che altro il costoso progetto perattivare il teatro, la Compagnia nel 2007 rea-lizzò anche un progetto tecnico, REGALANDO-LO alle istituzioni. Mi sembra inutile contarequante volte il sindaco Veltroni e l'allora asses-sore Borgna furono interpellati e sollecitati danoi, negli anni sull'argomento. Vi uniamo trelettere della nostra copiosa documentazione ri-cordando al Rag. Scorzoni che la politica develavorare per i cittadini, non per se stessa, sevuole recuperare i voti persi.

EDOARDO TORRICELLA

P.S. Desidero precisare che come Fellini, Mar-coni e Leopardi, anch'io non sono un 'dottore',ma autodidatta e che, nelle docenze a cui ven-go chiamato, insegno ai dottori. Inoltre la Com-pagnia che dirigo è formata attualmente da so-ci laureati.

Page 7: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

MUNICIPIO NUMERO 7 ANNO IV 7

IL 12 E IL 13 GIUGNO VOTA SIPER DIRE NO

Il 12 e 13 Giugno prossimi si voterà per il

referendum che sta scaldando il dibattito

tra le opposte posizioni. I tre quesiti che ver-

ranno posti al popolo italiano riguardano l'ab-

bandono del tanto propagandato program-

ma di sviluppo nucleare e la privatizzazione

dell'acqua. Tre quesiti i cui esiti determine-

ranno il futuro della popolazione. Gli italiani

saranno nuovamente chiamati ad esprimer-

si direttamente, nonostante sul nucleare l'ab-

biano già fatto.

Ma a quanto pare quell'esito referendario

non ha avuto valore vincolante, dato che og-

gi, come allora, si propone al popolo quello

che il popolo non vuole oggi come non vo-

leva allora. Soprattutto alla luce del dram-

ma che, dallo scorso marzo, affligge il Giap-

pone. Per evitare tuttavia che la totale as-

senza di informazione che si rileva dai mass

media circa l'appuntamento referendario im-

pedisca il raggiungimento del quorum, o che

insinui convinzioni propagandistiche tra la

gente, è necessaria una costante e intensa

campagna di informazione. La Sinistra Cri-

tica, insieme al centro sociale "El Che" e al

Cubo Libro di Tor Bella Monaca, con il sup-

porto del comitato cittadino "No masterplan"

uniscono le forze per or-

ganizzare la campagna

referendaria, che accom-

pagnerà la popolazione

dell' VIII municipio sino

alla data del voto. "L'idea

è quella di essere costan-

temente presenti su tut-

to il territorio, per mezzo

di incontri, dibattiti politici, universitari, ma-

nifestazioni, banchetti, cercando di avvici-

narci anche alla gente che solitamente non

si avvicina alla politica", chiarisce Angela Ra-

nauda, Sinistra Critica.

Il programma operativo si preannuncia

ricco: aperitivi, concerti, cene, biciclettate,

giochi per bambini: tutto pur di coinvolgere

il maggior numero di persone e riuscire a

trasmettere l'importanza e il valore del pros-

simo referendum. Gli incontri previsti all'uni-

versità inoltre avranno lo scopo di fornire,

oltre alle utili informazio-

ni sull'acqua, anche no-

zioni di natura chimica e

tecnica circa gli effetti del-

l'imbottigliamento sulla

bontà della stessa. La par-

tecipazione del comitato

"No masterplan" segnala

inoltre una piacevole pre-

senza: la volontà popolare di partecipare.

Nonostante questo però, secondo Armando

Morgia, Sinistra critica, "è necessario evita-

re un pericolo incombente: quello di adagiar-

si sul fatto di aver raccolto quasi un milione

e mezzo di firme a supporto della richiesta

referendaria. Di voti ne occorrono molti di

più". LUCIA BRAICO

25 APRILEFesta della Liberazione

CREMONESIFinge di non conoscereil regolamento

DARISi riscopre rigoroso

RACOSapete perché

D’ANGELO"Vinceremo!"

UP&DOWNMASTRANGELILa politica tra la gente

ACQUA PUBBLICA “SI GRAZIE”

Era la mina vacante del Pd, fino al-

la definitiva rottura che lo ha por-

tato, con non poca sofferenza, a

passare nelle fila dell'API. Dopo il succes-

so della protesta 'Le serrate', Valter Ma-

strangeli si racconta.

Quando eri nel Pd spes-so ha denunciato scarsalibertà…

Il Pd è una struttura ele-

fantiaca, nel senso che è un

grande partito e quando si

muove lo fa all'unisono. Le

iniziative personali non era-

no ben viste. Se avessi fat-

to questa iniziativa con il Pd si sarebbero

viste bandiere e i commercianti avrebbe-

ro pensato ad una iniziativa propagandi-

stica. Nel Pd, le manifestazioni si svolgo-

no spesso in spazi chiusi. E invece credo

si debba avere il coraggio di rischiare e di

andare tra la gente. Tutti i partiti della si-

nistra debbono tornare a scendere in piaz-

za, bisogna ritrovare quello spirito di una

volta.

Perché ha scelto di togliere simbo-li politici?

Senza simboli hanno partecipato il 100%

dei commercianti. L'iniziativa è stata rea-

lizzata in collaborazione dell'API,

ma volutamente sul territorio non

ci sono stati simboli. Questa è sta-

to il motivo della buona riuscita.

Il segreto del successo del-l'iniziativa?

Con il termine 'serrata' ho fatto

salire l'attenzione sull'evento. Chiu-

dere le serrande alla stessa ora è

stata la chiave del successo. Ab-

biamo cercato di non gravare sulla situa-

zione dei negozi, scegliendo un orario co-

modo, le 15.30. Bar, parrucchieri e este-

tiche erano aperti a quell'ora, ma hanno

partecipato lo stesso. La protesta si è pro-

tratta fino alle 17.30.

Lei era vicepresidente della com-missione sicurezza che ha deciso diabbandonare per entrare in quella de-

dicata al masterplan come mai?Ci doveva essere un cambio di commis-

sioni. Se fossi rimasto nella sicurezza avrei

dovuto abbandonare quella del master-

plan. Anche se da quello che sento c'è

stato un ripensamento…

Molti l'accusano di pensare solo alquartiere di Grotte Celoni …

Ho realizzato l'iniziativa dove ho mag-

giori conoscenze, ma la protesta era per

tutta la periferia. Sono stati richiesti rin-

forzi per il Commissariato Casilino e per

la caserma dei Carabinieri che agiscono

su tutto il territorio. Era un richiamo per

tutta la periferia.

Chi vuole ringraziare?Tutti quelli che mi hanno aiutato da un

punto di vista pratico, in particolare Ga-

briele Mattei, un ragazzo che mi ha aiu-

tato pur non essendo un mio elettore.

Se l'API entrasse nella coalizionidel centrodestra che farà?

Non sono entrato nell' API per andare

con il centrodestra. FEDERICA GRAZIANI

Mastrangeli, il coraggio di stare tra la genteIL SUCCESSO DELL'INIZIATIVA A FAVORE DEI COMMERCIANTI DI GROTTE CELONI È STA-TA UN SUCCESSO. COSÌ DECIDE DI TOGLIERSI QUALCHE SASSOLINO DALLA SCARPA.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il movimento si sta organizzando anche nel mu-nicipio VIII, e ha la necessità di farsi conoscere

e presentare le proprie idee ai cittadini. Ad oggiconta circa 70iscritti, non moltiper la verità. Tut-tavia, sostiene Al-berto Ilaria, un ra-gazzo di TorreSpaccata, "nondobbiamo nume-rare le persone in base all'appartenenza, ma in ba-se ai temi. Se ad esempio parliamo di acqua pub-blica, o del no alla cementificazione di Tor BellaMonaca, non siamo 70, ma molti di più: guardia-mo ai temi concreti, all'anima delle cose."

E andando proprio ai temi concreti, parliamo unpo' del masterplan di Alemanno. Ilaria è nettamen-te contrario a "questo smantellamento totale. Acheserve, e a chi serve demolire tutto per poi ricostrui-re? Serve solo ai palazzinari. Il territorio va inveceriqualificato: come si può pensare di riqualificarlosolo cementificando e costruendo sul verde?"

"Il problema - gli fa eco un altro ragazzo del mo-vimento, Elia Tamburella - è che non si lascia lascelta ai cittadini. Non ci sono alternative, c'è soloun piano calato dall'alto, ma gli abitanti non voglio-no che il verde scompaia dal loro quartiere. C'è bi-sogno di informazione dal basso, ed è quello chenoi cerchiamo di fare, con i volantini e con gesticoncreti".

Quindi, conclude Alberto Ilaria, "meglio pensa-re prima alle strade, ai trasporti e ai servizi pubbli-ci. Solo dopo si può pensare a nuove case, e so-lo quelle che realmente servono. DAVIDE LOMBARDI

In merito alla manifestazione che si è tenuta venerdì08.04.2011 promossa dal Capogruppo dell'API WalterMastrangeli, mio carissimo amico e che ho sostenuto afavore dei commercianti, ha parer mio è stata strumen-tale e in cerca di un po' di visibilità ad personam.

Vorrei fare solo un po' di considerazioni. E mi sonoposto 5 domande:

1 Perche' la manifestazione della serrata degli eser-cizi commerciali è stata fatta in un orario di normale chiu-sura e cioè dalle 15.30 alle 16.30 ?

2 Perche' è stata pubblicizzata solo dove abita lo stes-so Mastrangeli e non è stata estesa agli altri esercizi com-merciali del territorio, anche loro vessati da fenomeni diviolenza ma solo nella sua enclave ?

3 Perchè il Consigliere Walter Mastrangeli non ha coin-volto le altre Forze Politiche del territorio a favore di unainiziativa così nobile ?

4 Perche' il Consigliere Walter Mastrangeli ha decisodi lasciare la Vicepresidenza della Commissione Specia-le Sicurezza per preferire quella della Commissione Spe-ciale per la Ricostruzione di TOR BELLA MONACA ?

5 E ancora mi viene il dubbio che Mastrangeli sia pas-sato a destra e non lo sa ?

AVVERTITELO !!!!Il problema invece è più di natura Tecnica che Politi-

ca e non bisogna usare politicamente le vittime della cri-minalità come sciacalli per una marchetta elettorale e difacciata. Mi aspetto ora che l'ex Vice Presidente dellaCommissione Speciale Sicurezza dia un contributo piuconcreto per ovviare al fenomeno e resti in commissio-ne. Bisogna sensibilizzare le Istituzioni insieme, Compat-ti, sia centrodestra che centrosinistra perchè la crimina-lità non guarda i colori politici.

Coinvolgere le Istituzioni preposte alzando la voce,non solo per una via ma per tutto il territorio. Eppure gliarresti e il contrasto alla criminalità da sempre con po-chi mezzi e pochi uomini, viene fatto grazie alle forzedell'0rdine che operano facendo veramente i salti morta-li e spesso e volentieri senza neanche dirgli Grazie ….ma anzi si lamenta la loro latitanza ingiustamente .

Ci vogliono piu mezzi OVVIO !Troppo pochi mezzi e uomini per un territorio così va-

sto e popoloso, invece di fare manifestazioni ad perso-nam noi Forze Politiche dovremmo chiedere alla Centra-lità più attenzione, la periferia non è più lontana dal Cam-pidoglio e non è piu dormitorio della Capitale …. bastacon questa ottica che ROMA finisce al GRA …. RomaCentro siamo anche Noi !!!

Io toglierei da dietro le scrivanie dei Ministeri i giova-ni Poliziotti e Carabinieri che si sono arruolati per farequesto mestiere e li destinerei per strada sicuramente cisarebbe più presenza e legalità nei nostri territori !

Caro Walter la Sicurezza è una cosa seria non è unamarchetta elettorale, invece di apparire è ora di... Lavo-rare !!!!!

PRESIDENTE COMMISSIONE SPECIALE SICUREZZA

VIII MUNICIPIO - CONS. FERNANDO VENDETTI

GRILLINI A TOR BELLA

MONACA: "NO ALLA

CEMENTIFICAZIONE"

I RAGAZZI DEL MOVIMENTO A CINQUE STELLE DEL

MUNICIPIO VIII PUNTANO A FAR ELEGGERE UN LO-RO CONSIGLIERE PER LE PROSSIME AMMINISTRATI-VE. E BOCCIANO IL MASTERPLAN DI ALEMANNO

Page 8: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

MUNICIPIONUMERO 7 ANNO IV8

Decine di anziani non hanno potuto

candidarsi nè come Presidente del

proprio centro nè come consiglieri.

Il gap ha inizio con il rinnovo del regola-

mento dei centri approvato lo scorso 13 di-

cembre dall'assemblea capitolina e dal con-

siglio municipale.

In alcuni centri anziani, nove su tredici

nel nostro municipio, si sarebbe dovuto vo-

tare nel marzo 2010, ma le elezioni sono

state rinviate proprio perchè da lì a poco

sarebbe stato approvato il nuovo regola-

mento. Il consiglio municipale ha poi ap-

provato l' undici febbraio scorso di indire

le elezioni nei centri anziani il 14 aprile. Al

momento in cui alcuni anziani hanno pre-

sentato la propria candidatura se la sono

visti respingere perché non risultavano

iscritti da abbastanza tempo.

Questo perchè l'articolo 15 dello Statu-

to prevede infatti che si possa candidare a

presidente solamente chi è iscritto al cen-

tro da almeno un anno, e a consigliere chi

è iscritto da almeno sei mesi. L'iscrizione

va rinnovata ogni tre anni. Così molti an-

ziani non essendosi ricordati di rinnovare

l'iscrizione per tempo, nonostante il diret-

tore del Municipio Noris abbia mandato

due circolari nei nove centri anziani, non

hanno potuto concorrere alle elezioni. Sep-

pure frequentano il centro da anni.

Un errore causato dallo slittamento del-

le elezioni in vista del rinnovo del regola-

mento. Si sarebbe potuto risolvere facil-

mente se la politica fosse venuta a cono-

scenza del problema in tempi utili.

Nonostante in ben tre sedute la commis-

sione politiche sociali abbia affrontato la

questione cercando di giungere ad una so-

luzione, nulla è stato risolto. Emanuele Ami-

ci, presidente della commissione politiche

sociali, accusa gli uffici: "Hanno fatto un

anno di vacanza".

Settimane di proteste e di riunioni. La

soluzione alla fine l'hanno trovata gli an-

ziani stessi in due centri sociali: a Torre

Maura e a Torre Angela gli stessi iscritti

hanno ritirato le candidature così da riman-

dare le elezioni e permettere a tutti di can-

didarsi. Mentre a Finocchio e a Torrenova

- Tor Vergata le candidature giunte negli

uffici erano un numero inferiore a quelle

necessarie. Anche in questi due centri ele-

zioni rinviate a data da destinarsi. Per gli

altri cinque centri anziani invece nulla s'è

potuto fare. Nè considerare quest'anno nul-

lo nè rimandare le elezioni, così come ave-

va proposto il Pd.

Nell'ultimo giorno utile, il 13 aprile, il

consiglio approva la delibera per rimanda-

re le elezioni nei sopracitati centri anziani.

Una delibera però che non sarebbe esisti-

ta se gli anziani non avessero risolto il pro-

blema da soli. Come a dire voi risolvete e

poi noi vi diamo il bene placito.

LA DELIBERA SUI CENTRI ANZIA-

NI ARRIVA IN ZONA CESARINI.

DOPO SETTIMANE DI AGITAZIONE NEI CENTRI

ANZIANI E IN MUNICIPIO SI ARRIVA ALLA DE-LIBERAZIONE IL 13 APRILE 2010, IL GIORNO

PRIMA DELLE FATIDICHE ELEZIONI.Una montagna che ha partorito un to-

polino. Dopo settimane di dibattito in com-

missione politiche sociali sullo slittamento

delle elezioni nei centri anziani arriva in au-

la, l'ultimo giorno utile la delibera che cer-

ca di mettere le toppe. Non si vota nei cen-

tri anziani di Torre Maura, Torre Angela,

Torrenova - Tor Vergata e Finocchio.

Ed in aula si scatena la bagarre davan-

ti gli occhi increduli degli anziani presenti

in sala consiglio.

"E' il pasticcciaccio brutto dei centri an-

ziani!" tuona il consigliere Grasso, Pd, rein-

terpretando Gadda.

Il presidente Amici ha provato a trova-

re una soluzione ma il problema vero era

che nel centro sociale anziani di Borghe-

siana, dove abbiamo trovato i manifesti di

Lorenzotti, bisognava andare al voto!".A

La delibera sarà approvata, ma a conti

fatti a poco serviva. Nei centri anziani in

cui sono state rinviate le elezioni in realtà

non si arrivava al numero minimo di can-

didati, quindi,con o senza delibera, le ele-

zioni si sarebbero annullate. Una delibera

che di per se non aggiunge nulla, arrivata

in pompa magna il giorno prima delle ele-

zioni. E' il modo per poter dire agli anzia-

ni "abbiamo fatto qualcosa per voi!" Ma ci

giuriamo, loro, gli anziani, non si faranno

trarre in inganno. Sanno bene a Torre Mau-

ra e a Torre Angela che la possibilità di far

candidare tutti gli iscritti se la sono con-

quistatati da soli.

Non hanno aspettato delle soluzioni po-

litiche gli anziani di questi due centri che

per sopperire alle mancanze della politica

hanno ritirato le candidature ,facendo co-

sì rinviare le elezioni, per poter permette-

re a tutti di candidarsi. E poi naturalmen-

te, arriva qualcun altro a "metterci il cap-

pello!" ELENA BRUNI

Rita Colangeli,centro anziani Torrenova -Tor Vergata:"Io per quattro giorni non mi posso candidare.Da noi candidabile è solo una persona comepresidente e un' altra come consigliera".

Antonio Parisi, membro del centro anzia-ni di Torre Angela:"Ci sono persone che da anni sono iscritti alcentro anziani e che non riescono a candidar-si. Si rischia che il presidente diventi chi delcentro c'è da pochissimo tempo e non ne sanulla".

Fiore Antonio, presidente del centro an-ziani di Borghesiana"Sono un presidente modesto. Io come respon-sabile del mio centro, ritengo di aver sostenu-to le elezioni in modo regolamentare e per tan-to non vi trovo nulla di strano nel fatto che do-po tre anni il mandato del presidente non pos-sa rinnovarsi. E' giusto che si cambi così nonvi sono imbrogli."

Il Presidente del centro anziani di Finoc-chio, ad un nostro invito a rilasciare un'inter-vista a riguardo, risponde che preferisce aste-nersi dal commentare la cosa per motivi per-sonali.

Domenico Di Marcantonio, presidente delcentro anziani di Torre Angela:"Nessuno si può candidare. Eppure le schededel centro dimostrano che i rinnovi ci sono. Og-gi (16 aprile) si sta votando per gli organi col-legiali, e avremmo dovuto votare anche pereleggere presidente e consiglieri. Siamo statinoi a protestare con il Comune, che ci ha ascol-tato e deciso di rinviare le elezioni".

Umberto Caroselli, candidato presidenteTorre Maura"Solo in prossimità delle elezioni si ricordanodello statuto. Ti dirò di più: dal marzo 2010,data di scadenza della mia iscrizione, all'ago-sto 2010, data di rinnovo, sono stato consiglie-re de facto pur non essendo iscritto. Perché inquell'occasione nessuno passò al setaccio il re-golamento del circolo?"

Carlo Alberto Coticone, Torrenova/Tor Ver-gata: "Le elezioni sono state rimandate al 14aprile a causa di questo rinnovo dello statuto.Ma se il nuovo statuto viene redatto e pubbli-cato in ritardo, vorrei che mi spiegassero co-me hanno previsto di far svolgere le elezioni"

PROFUGHI IN OTTAVO

CAOS CENTRI ANZIANI

Anche l'ottavo municipio è stato indicato co-me una delle zone dove fare alloggiare unaparte delle centinaia di tunisini approdati inItalia. Dopo le polemiche e le proteste degli scorsigiorni che hanno coinvolto il XX municipio, unacinquantina di tunisini sembrerebbe siano sta-ti accolti e suddivisi tra il centro di accoglien-za in via della Riserva Nuova a Ponte di Nonae nella parrocchia di Torre Gaia.In seguito all'unico caso di vera accoglienza,che vede protagonista un parroco nella zonadi San Giovanni, a Roma, che ha ospitato neilocali della sua parrocchia una decina di pro-fughi, si spera che anche l'ottavo municipio simeriti un riconoscimento in termini di acco-glienza. ANNA GIUFFRIDA

VIVAVOCE

NELLE ULTIME SETTIMANE NEI CENTRI ANZIANI È SUCCESSO UN VERO E PROPRIO MA-REMOTO. A RIDOSSO DELLE ELEZIONI PER I PRESIDENTI IN MOLTI SI SONO RITROVATI

A NON POTERSI CANDIDARE.

IL DELEGATO INFERRERA

SI RISCOPRE FOTOGRAFO

Non deve averla presa bene il delegato delPresidente Antonio Inferrera vedendo la sua

foto pubblicata. Assieme ad Angelo Colagrossi,presidente del cdq spontaneo di Finocchio, se larideva durante la seduta del Consiglio. L' ha pre-sa talmente male da essere caduto in un grosso-lano illecito. Inferrera decide di "vendicarsi". Inconsiglio con fare beffardo e ben poco amiche-vole decide di scattarmi foto su foto.

Mi si piazza davanti e click! A nulla è servito ri-cordargli che da regolamento NON PUO' fotogra-fare. Già, perchè, per farlo occorre l'autorizzazio-ne. Decide di smetterla solamente quando si ac-corge che "denuncio" l'illecito al Presidente delConsiglio. Ricordo al Delegato che non può scat-tarmi foto nè usarle, tantomeno pubblicarle sen-za il mio espresso consenso. Soprattutto se nelfarlo ha compiuto un' infrazione al regolamentodel municipio. Lei che ha una delega dal Presi-dente, sancita da un atto ufficiale, non può per-mettersi di incorrere in questi illeciti. E se per ca-so la sua non è altro che una velleità artistica, laprego, si attenga alle regole e la sfoghi al di fuo-ri della sala consiliare. ELENA BRUNI

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 7 ANNO IV10

Si riaffaccia la paura degli sgomberi trale case popolari di Ponte di Nona. Etorna ad essere bersaglio prediletto,

come avvenne lo scorso novembre, unagiovane mamma e il suo bambino di dueanni e mezzo.

Si chiama Tiziana Fer-dinandi e, alcuni mesi fa,in seguito allo sgomberoai danni di un'altra ragaz-za con il suo bambino, aPonte di Nona, ci avevaraccontato la difficoltà divivere da occupante conun figlio, aspettando da un momento al-l'altro di restare senza una casa. Quel gior-no è arrivato prima del previsto e senza unpreavviso.

Quando la mattina dello scorso 18 apri-le gli ufficiali giudiziari sono arrivati nell'abi-tazione occupata in via Caterina Usai, Ti-ziana era già da ore sul posto di lavoro.Un'assenza che non è stata di ostacolo al-la procedura per lo sfratto esecutivo. "So-no entrati che mia figlia non era in casa -racconta agitata Anna, madre della ragaz-za - Gli ho detto che lei stava lavorando edi darle almeno il tempo di arrivare, ma mihanno detto che loro avevano il mandato.Mia figlia però non è stata avvertita: l'ulti-mo avviso è arrivato a settembre. Nessu-n'altra lettera è arrivata in questi giorni".

Precipitatasi nel quartiere, la giovane oc-cupante trova la casa in buona parte giàsmontata. Giocattoli e pezzi di mobili, susua richiesta, hanno sostato di fronte al por-tone d'ingresso fino a sera, in attesa di sa-pere la sorte di questa madre e a suo figlio."Purtroppo l'unica cosa che le possono of-frire è la casa famiglia, che lei ha rifiutato- spiega Daniela Blondelli, del comitato diquartiere - Ma il residence è solo se seisgomberato da un alloggio privato".

Impossibile accettare di dividere la fami-glia, andando a vivere a tempo indetermi-nato in una delle strutture per ragazze ma-dri. "Lei è una ragazza che lavora, si è pre-sa le sue responsabilità, mica è un'ubria-cona. Perché deve andare nella casa fami-glia?" si chiedono alcuni cittadini, fermi acontrollare i mobili di Tiziana.

Degli assegnatari, che qual-cuno ha visto durante lo sgom-bero, non c'è traccia a finemattinata. E presto si sospet-terà anche il motivo. Sullaporta dell'abitazione è statoapposto il documento da cuirisulta che la casa è posta

sotto sequestro amministrativo. "E gli as-segnatari?" si allarma qualcuno dei presen-ti, e altri suggeriscono che "sono venuti,hanno visto casa e l'hanno rifiutata".

Un'assegnazione su scelta da catalogo,che fa montare la rabbia di assegnatari eoccupanti presenti che assistono all'asse-gnazione di case, nella migliore delle ipo-tesi, lasciate inabitate. "Se l'assegnatarionon c'è, casa gliela occupano, perché laserratura è rotta e se la spingi un po' siapre" dice una delle giovani cittadine delquartiere.

Dopo una lunga giornata di attesa, tra-scorsa per i genitori accanto ai mobili la-sciati in strada, almeno questo rischio è sta-

to evitato. Nuovi assegnatari sono arrivatie hanno preso possesso della casa.

A poco è servito il vai e vieni, prosegui-to anche il giorno successivo, di Tiziana chesi era recata all'ufficio politiche abitativeconfidando in un incontro con il responsa-bile Bianchini per trovare una soluzione perl'alloggio. Un nulla di fatto che non fa de-mordere questa tenace madre. "Per ades-so mi spetta solo la casa famiglia - dice Ti-ziana - Ma se vado lì, il mio compagno po-trebbe stare con me e il bambino solo du-rante il giorno e la sera dovrebbe comun-que andare via. Tornerò quindi a chiedereo il residence o qualcos'altro".

Richieste non solo da occupante abusi-va, ma soprattutto da madre di una giova-ne famiglia.

SEERVIZIO DI ANNA GIUFFRIDA

“Caro Alemanno, prima di sgombe-rare una donna con bambino, ve-rifica quanti alloggi ci sono (non

assegnati) vuoti". Recitava così uno dei car-telloni fatti sfilare daalcuni cittadini sulla viaPrenestina lo scorso 18aprile, dopo lo sgom-bero della giovanemamma occupante nelquartiere popolare.

Una manifestazionedi solidarietà e di richie-sta di aiuto prosegui-ta, come nell'intento iniziale, pacificamen-te e con sana allegria fino all'improvvisa ris-sa scoppiata tra alcune manifestanti e un'au-tomobilista.

La manifestazione, partita nel pomerig-gio, ha visto la partecipazione di una quin-dicina di abitanti del quartiere che sulla viaPrenestina, in prossimità di via della Riser-va Nuova, hanno protestato mostrando stri-scioni e cartelli. Tra un passo di danza e l'at-

traversamento della via Prenestina, per at-tirare l'attenzione degli automobilisti in tran-sito, la manifestazione si è protratta fino altardo pomeriggio.

Tra rallentamenti eclacson che suonava-no in segno di appro-vazione e altri per il fa-stidio provocato dallacongestione del traffi-co, gli animi si sono im-provvisamente accesi.Un colpo dato ad unadelle macchine, che cer-

cavano di aggirare di fretta il piccolo cor-teo, ha acceso la miccia della rabbia. L'au-tomobilista, una signora con i suoi due figlia bordo, è scesa dalla macchina gridandocontro i manifestanti per quel gesto. Daquesto momento in poi, solo schiaffi pugnie violente tirate di capelli tra lei e alcuneragazze presenti alla protesta.

Separate le donne dai figli dell'automo-bilista e da altri cittadini che manifestava-

no, sul posto sono giunti i Cara-binieri della stazione di Setteca-mini che hanno raccolto la testi-monianza dei due figli e chiama-to l'ambulanza, che ha trasporta-to la donna ferita e sotto shock inospedale. "La signora avrà novan-ta giorni per decidere se sporge-re denuncia", spiegano i carabi-nieri.

Arrotolati i cartelloni e ripiega-ti gli striscioni resta il disappuntotra chi aveva organizzato la ma-nifestazione. "Questa era una ma-nifestazione per cercare di dareuna casa a Tiziana, non per fareviolenza - dice una delle manife-stanti - Era dall'inizio che ripete-vamo a tutti di non accettare pro-vocazioni, di ridere e scherzare.Una manifestazione come questanon doveva finire così. Potevamoottenere qualcosa, invece si è do-vuto interrompere tutto".

Scesa la sera e ripristinata lanormale circolazione sulla via Pre-nestina, anche i cittadini del quar-tiere tornano a casa. Ma con unavicenda irrisolta di troppo.

NUOVO SGOMBERO A PONTE DI NONA STAVOLTA AI DANNI DI UNA COPPIA CON UN BAM-BINO. UNO SFRATTO ESECUTIVO CHE APRE LE PORTE DELLA CASA FAMIGLIA ALLA RAGAZ-ZA SFRATTATA E A SUO FIGLIO. UNA SOLUZIONE INACCETTABILE, PER CHI VUOLE TENE-RE UNITA LA PROPRIA FAMIGLIA.

UNA PROTESTA FINITA MALEUNA LOTTA FRA POVERI

SGOMBERA E DIVIDI

ALCUNI CITTADINI DEL QUARTIERE POPOLARE DI PONTE DI NONA HANNO MANIFESTATO SUL-LA VIA PRENESTINA IN SEGNO DI SOLIDARIETÀ PER LA RAGAZZA OCCUPANTE SGOMBERATA CON

IL FIGLIO. UNA PROTESTA DEGENERATA IMPREVEDIBILMENTE IN UNA RISSA CON UN'AUTOMO-BILISTA. BOLLETTINO FINALE DELLA SERATA: UN FERITO E IL RISCHIO DI DENUNCIA PER AL-CUNE MANIFESTANTI.

Davanti alla casa, in via Caterina Usai,si sono riuniti i conoscenti, gli amici, i

vicini e i genitori della ragazza. In un climadi amarezza e rabbia tutti parlano e ognu-no vuole dire la propria.

"Sono venuti con il fabbro a forzare laporta dell'appartamento e stanno portan-do via i mobili. Non hanno aspettato nean-che che Tiziana tornasse dal lavoro - rac-conta Francesco, il padre - Adesso sono inmezzo a una strada e per di più il bambinodi mia figlia è stato male ed è uscito da po-co dall'ospedale". Tra le persone indignatec'è Marcella Stampete, una ragazza di 29anni che da 11 aspetta che le venga asse-

gnata una casapopolare. "Neiquartieri popola-ri le istituzioni so-no assenti Daqueste parti ci so-no appartamen-ti vuoti che risul-tano assegnati apersone che in-vece li affittano.C'è gente con ca-sa al mare o inmontagna, chefa false separa-

zioni per farsi assegnare un appartamentoin più. C'è chi si dichiara nullatenente e in-vece va in giro con il BMW...Tutto questonon viene controllato. E poi quando c'è damandare via qualcuno si accaniscono suquelli che, come Tiziana o come me, sonocostretti a occupare una casa popolare".

Rosa, una signora che in passato è sta-ta costretta a vivere per quindici anni in unascuola occupata prima di vedersi assegna-ta una casa popolare, commenta: "Qualchetempo fa alcuni assegnatari hanno rifiuta-to 45 appartamenti che non sono stati rias-segnati a nessuno. Quelle case rimangonovuote e quindi la gente che ha bisogno diun posto dove dormire le va ad occupare.Non ci sono più vie di mezzo: esistono i ric-chi e i poveri. E la nostra è una lotta fra po-veri". CRISTINA CORI

RABBIA E SDEGNO DEGLI AMICI DI TIZIANA

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PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 7 ANNO IV 11

Buone notizie per gli abitanti attuali efuturi di Colle degli Abeti. Il 6 aprileè passato in giunta l'accordo con il

proprietario del terreno che porterà all'espro-prio dello stesso. Ci sono ancora degli iterda completare, ma lo scoglio più difficilesembra ormai superato. Solo per questopassaggio si è atteso circa due anni, spe-riamo quindi che non siano necessari altrianni prima dell'atto finale.

Stiamo parlando del piano di zona Ca-stelverde B4, così è chiamato il lotto in que-stione. Palazzine costruite e vendute su unterreno del quale il comune non era anco-ra in possesso.

Della notizia possono gioire non solo lefamiglie che sul terreno hanno acquistatola casa, ma tutto il quartiere. Il terreno in

questione infatti bloccava la costruzione dinuove abitazioni, la cui vendita porterebbei ricavi necessari per l'urbanizzazione delquartiere. Ma soprattutto blocca la costru-

zione delle opere primarie, quali acqua efognature che dovrebbero passare propriosotto il terreno da espropriare.

"Ci è stato detto dall'amministrazione chetempo due o tre mesi avremo la chiusuradefinitiva dell'esproprio - racconta Carmi-ne D'Anzica (nella foto) presidente del Co-mitato di Quartiere - dopo questo dovreb-bero iniziare i lavori". Trentasei famiglie chehanno già acquistato gli immobili hanno ri-preso a sperare di poter entrare in posses-so della propria abitazione entro la fine del-

l'anno. La ditta che ha ottenuto l'appaltoper la costruzione delle opere primarie èsolo in attesa dell'atto finale per poter ini-ziare i lavori. L'impresa stessa ha comuni-cato che i lavori non dovrebbero durare piùdi un paio di mesi. "In seguito a questa no-tizia - prosegue D'Anzica - ho sentito mol-to la vicinanza degli abitanti del quartiere.Quando abbiamo messo la notizia sul sitoabbiamo ricevuto molte chiamate da partedelle persone che conoscono la nostra espe-rienza. Mi ha fatto molto piacere perchéquesto significa che noi abitanti siamo incomunione ancor prima di venire a vivereinsieme". PAOLO LUSTRI

DOPO ANNI DI BATTAGLIE È STATO FATTO UN PASSO DECISIVO PER L'ESPROPRIO

DEL TERRENO SU CUI SONO COSTRUITE LE ABITAZIONI.

Tubi rotti e perdite d'acqua dai pan-nelli solari. Questa la situazione

in cui continuano a vivere, dallo scor-so dicembre, decine di famiglie nel-le case popolari a Colle degli Abeti.Un disagio che finora si è confronta-to solo con l'indifferenza del munici-pio e del gestore Romeo.

"La situazione è diventata insoste-nibile - fa sapere Mohammed Amr,presidente del comitato case popolari di Colle de-gli Abeti - Chi pagava bollette del gas di 50-60 eu-ro, al momento si ritrova a pagarne 150. I pannel-li che non funzionano incidono molto sull'acqua cal-da, e adesso che è primavera la differenza i citta-dini la avvertono".

Tra chi ha potuto a proprie spese pagare la ripa-razione e chi ancora attende un intervento, nessu-no è rimasto ad aspettare che piovesse la dovutamanutenzione. Ma segnalazioni e richieste sono fi-nite sempre nel nulla. "Un signore si è attivato e hachiamato quelli della garanzia dei pannelli solari,che sono venuti e hanno fatto solo una relazione -aggiunge Amr - Abbiamo anche invitato le famigliea fare almeno 2-3 segnalazioni ad abitazione. So-no una valanga le segnalazioni fatte, per cui ades-so la situazione la sanno benissimo. È strano quin-di che ancora non si sono mossi".

Nonostante la vicenda siaarrivata anche in consigliomunicipale, con un'interro-gazione del consigliere Da-niele Grasso, nessuno ha an-cora dato una risposta a que-ste famiglie.

L'unico aspetto su cui èstata fatta chiarezza è la cau-sa della rottura, che deriva

dalla sbagliata installazione dell'impianto da partedella ditta costruttrice, che non ha fatto né la coi-bentazione delle valvole né ha inserito l'antigelo.Una presa d'atto che serve a poco. "Al momentopiù che scrivere alla Romeo e al Patrimonio non pos-siamo fare, perché sono loro che si devono attiva-re per far valere un loro diritto" prosegue Amr. Ela bella stagione rischia di essere disturbata anchedalla presenza delle zanzare, provocata dai due fos-si che circondano il quartiere e soprattutto dallapresenza stabile di discariche e dell'ormai noto pe-coraio di via Mejo de Gnente. "Quando ci siamo in-sediati, un anno fa, le strade erano tutte di cantie-re - dice Amr - Essendo ancora area di cantiere,non possiamo neanche fare la ri-chiesta di disinfestazione". Vita dacantiere, che priva del diritto a chie-dere alcunché.

Colle degli Abeti: l'esproprio passa in giunta!

CONTINUANO A PERDERE LE VALVOLE DEI PANNELLI SOLARI DI ALCUNE CASE A COLLE DEGLI ABETI, ESPLOSE PER IL

GHIACCIO QUATTRO MESI FA. FINITE NEL VUOTO LE TANTE SEGNALAZIONI E L'INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO MUNI-CIPALE. INTANTO I CITTADINI VEDONO AUMENTARE A VISTA D'OCCHIO I PAGAMENTI DELLE BOLLETTE DEL GAS.

LUNGHEZZA C2, PERDITE DI ACQUA E SOLDI

"Ilavori sulla complanare di via Liberti procedono, ma lentamente. Almeno gli operai non si sonofermati con la pioggia". La speranza del presidente del comitato di quartiere Colle degli Abeti

Federico Verdicchio, e dei cittadini della zona, è che almeno vengano rispettate le scadenze. Tutta la complanare, secondo quanto assicurato al comitato nelle scorse settima-

ne dall'architetto impegnato per i lavori, verrà consegnata entro la fine di aprile. Evi-tato almeno il rischio che i cittadini della zona Castelverde B4 si trovassero via Liber-ti chiusa su quel fronte al traffico, lo stato dei lavori fa ben sperare sulla consegna.Resta il timore che la data come avvenuto finora continui a slittare di mese in mese,se non a causa delle condizioni meteo per le ricorrenze e festività imminenti. Un finelavori che i cittadini di Lunghezza C2 aspettano anche su alcune strade del quartie-re, via Oliboni e via Don Tonino Bello, non ancora completate nell'asfaltatura. La scadenza del 31 mar-zo per la consegna dei lavori non è stata rispettata. Opere che se non essendo consegnate, hannofinora rallentato altri interventi sul quartiere come quello dell'Ama "per potenziare il servizio di raccol-ta con nuove postazioni" come spiega in una nota Federico Verdicchio.Tante ancora le opere da fa-re, e meno quelle già realizzate.

Si chiama Salvatore Coco ed è il proprietario, legittimo, dell'ovile situato lungo via Mejo degnente. "Lui è regolarissimo - precisano all'ufficio sezione Tutela Ambiente dei vigili dell'ot-

tavo municipio - Ha una convenzione con il comune da 15 anni. I capi sono tutti controllati dal-l'ufficio veterinario, quindi noi non dobbiamo intervenire".

La convenzione risale a prima dell'urbanizzazione della zona, quando l'area era agricola. I la-vori edilizi sulla zona sono partiti non preoccupandosi di fare prima il cambio di destinazione ur-banistica, arrivato solo nel febbraio 2009, e senza chiedere la revoca di quell'autorizzazione."Siamo andati da Coco, con l'ufficio veterinario e l'amministrazione, abbiamo verificato gli attie a lui non possiamo fare nulla - spiega la polizia municipale - Quella non è neanche una strut-tura fissa, quindi non si può denunciare. Il pastore è comunque sensibile a questa situazione eha detto che se ne va". Manca però ancora l'accordo con il comune su quale altro spazio con-cedergli, altrimenti l'alternativa resta l'atto di revoca. Intanto, aumentano gli appartamenti invendita con vista sull'ovile.

UNA PETIZIONE PER SBLOCCARE VIA GASTINELLI

È INAMOVIBILE IL PASTORE PROPRIETARIO DELL'OVILE LUNGO VIA MEJO DE GNENTE. SENZA UN ACCORDO

TRA COMUNE E PASTORE PER UN ALTRO SPAZIO PER IL PASCOLO O UN ATTO DI REVOCA, LA CONVIVENZA

CON I CITTADINI DEL QUARTIERE È DESTINATA A DURARE NEL TEMPO.

"IL PECORAIO? REGOLARE E AUTORIZZATO"

PROSEGUONO I LAVORI SULLA COMPLANARE DI VIA LIBERTI. MA IL RITMO TENUTO FINORA FA TEME-RE I CITTADINI IN UN NUOVO SLITTAMENTO DELLA CONSEGNA DEI LAVORI, PREVISTA ENTRO APRILE.

Via Liberti, lavori a passo d'uomo

DA QUATTRO ANNI I COMMERCIANTI E GLI ABITANTI DI VIA GASTINELLI ASPETTA-NO DI RIAPPROPRIARSI DEI SERVIZI PROMESSI SU QUESTA STRADA. RACCOLTE

CENTINAIA DI FIRME, TRA I CITTADINI DEL QUARTIERE, PER OTTENERE LA RIAPER-TURA DELLA STRADA E UNA FERMATA DELL'AUTOBUS.

Detto, fatto. Nei giorni scorsi, i commercianti dell'isolata via Gastinelli aPonte di Nona Nuova hanno inviato una lettera in Campidoglio e al pre-

sidente dell'ottavo municipio Lorenzotti, allegando le 650 firme raccolte tragli abitanti della strada. Una richiesta di intervento a nome di chi vive e la-vora su questa via che ha ad oggetto la riapertura di via Gastinelli, che se-condo il progetto iniziale doveva collegarsi alla Collatina, e la realizzazionedi alcune fermate dell'autobus, anche queste previste e rimaste solo sullacarta.

"Le firme sono arrivate un po' da qua, un po' da altre strade del quartie-re perché anche altri abitanti vogliono che si riapra questa strada - diceMarcel Dumitru, che gestisce una pizzeria sulla via - Qui noi abbiamo inve-stito dei soldi. Ma il problema non è solo nostro. Vogliamo che il quartiereabbia un po' di negozi, non è giusto che ci fanno solo il centro commercia-le. Uno deve avere i negozi anche sotto casa, no?".

Una situazione che si trascina da quattro anni e che ha costretto alcuninegozianti alla chiusura e gli abitanti della via a vedersi privati dei princi-pali servizi. Chi deve portare i figli a scuola, o semplicemente fare la spe-sa, è costretto a percorrere in macchina o a piedi anche chilometri.

"Noi una lettera l'avevamo fatta tempo fa, a nome nostro dei commer-cianti - prosegue Marcel - ma adesso ci siamo appoggiati ai cittadini stes-si, che hanno bisogno e diritto di avere un autobus e un'altra via di entra-ta nel quartiere". Impegni non mantenuti, dopo quella lettera, ma questavolta "spero che le promesse vadano a buon fine" si augura Marcel.

Page 12: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 7 ANNO IV 11

Buone notizie per gli abitanti attuali efuturi di Colle degli Abeti. Il 6 aprileè passato in giunta l'accordo con il

proprietario del terreno che porterà all'espro-prio dello stesso. Ci sono ancora degli iterda completare, ma lo scoglio più difficilesembra ormai superato. Solo per questopassaggio si è atteso circa due anni, spe-riamo quindi che non siano necessari altrianni prima dell'atto finale.

Stiamo parlando del piano di zona Ca-stelverde B4, così è chiamato il lotto in que-stione. Palazzine costruite e vendute su unterreno del quale il comune non era anco-ra in possesso.

Della notizia possono gioire non solo lefamiglie che sul terreno hanno acquistatola casa, ma tutto il quartiere. Il terreno in

questione infatti bloccava la costruzione dinuove abitazioni, la cui vendita porterebbei ricavi necessari per l'urbanizzazione delquartiere. Ma soprattutto blocca la costru-

zione delle opere primarie, quali acqua efognature che dovrebbero passare propriosotto il terreno da espropriare.

"Ci è stato detto dall'amministrazione chetempo due o tre mesi avremo la chiusuradefinitiva dell'esproprio - racconta Carmi-ne D'Anzica (nella foto) presidente del Co-mitato di Quartiere - dopo questo dovreb-bero iniziare i lavori". Trentasei famiglie chehanno già acquistato gli immobili hanno ri-preso a sperare di poter entrare in posses-so della propria abitazione entro la fine del-

l'anno. La ditta che ha ottenuto l'appaltoper la costruzione delle opere primarie èsolo in attesa dell'atto finale per poter ini-ziare i lavori. L'impresa stessa ha comuni-cato che i lavori non dovrebbero durare piùdi un paio di mesi. "In seguito a questa no-tizia - prosegue D'Anzica - ho sentito mol-to la vicinanza degli abitanti del quartiere.Quando abbiamo messo la notizia sul sitoabbiamo ricevuto molte chiamate da partedelle persone che conoscono la nostra espe-rienza. Mi ha fatto molto piacere perchéquesto significa che noi abitanti siamo incomunione ancor prima di venire a vivereinsieme". PAOLO LUSTRI

DOPO ANNI DI BATTAGLIE È STATO FATTO UN PASSO DECISIVO PER L'ESPROPRIO

DEL TERRENO SU CUI SONO COSTRUITE LE ABITAZIONI.

Tubi rotti e perdite d'acqua dai pan-nelli solari. Questa la situazione

in cui continuano a vivere, dallo scor-so dicembre, decine di famiglie nel-le case popolari a Colle degli Abeti.Un disagio che finora si è confronta-to solo con l'indifferenza del munici-pio e del gestore Romeo.

"La situazione è diventata insoste-nibile - fa sapere Mohammed Amr,presidente del comitato case popolari di Colle de-gli Abeti - Chi pagava bollette del gas di 50-60 eu-ro, al momento si ritrova a pagarne 150. I pannel-li che non funzionano incidono molto sull'acqua cal-da, e adesso che è primavera la differenza i citta-dini la avvertono".

Tra chi ha potuto a proprie spese pagare la ripa-razione e chi ancora attende un intervento, nessu-no è rimasto ad aspettare che piovesse la dovutamanutenzione. Ma segnalazioni e richieste sono fi-nite sempre nel nulla. "Un signore si è attivato e hachiamato quelli della garanzia dei pannelli solari,che sono venuti e hanno fatto solo una relazione -aggiunge Amr - Abbiamo anche invitato le famigliea fare almeno 2-3 segnalazioni ad abitazione. So-no una valanga le segnalazioni fatte, per cui ades-so la situazione la sanno benissimo. È strano quin-di che ancora non si sono mossi".

Nonostante la vicenda siaarrivata anche in consigliomunicipale, con un'interro-gazione del consigliere Da-niele Grasso, nessuno ha an-cora dato una risposta a que-ste famiglie.

L'unico aspetto su cui èstata fatta chiarezza è la cau-sa della rottura, che deriva

dalla sbagliata installazione dell'impianto da partedella ditta costruttrice, che non ha fatto né la coi-bentazione delle valvole né ha inserito l'antigelo.Una presa d'atto che serve a poco. "Al momentopiù che scrivere alla Romeo e al Patrimonio non pos-siamo fare, perché sono loro che si devono attiva-re per far valere un loro diritto" prosegue Amr. Ela bella stagione rischia di essere disturbata anchedalla presenza delle zanzare, provocata dai due fos-si che circondano il quartiere e soprattutto dallapresenza stabile di discariche e dell'ormai noto pe-coraio di via Mejo de Gnente. "Quando ci siamo in-sediati, un anno fa, le strade erano tutte di cantie-re - dice Amr - Essendo ancora area di cantiere,non possiamo neanche fare la ri-chiesta di disinfestazione". Vita dacantiere, che priva del diritto a chie-dere alcunché. ANNA GIUFFRIDA

Colle degli Abeti: l'esproprio passa in giunta!

CONTINUANO A PERDERE LE VALVOLE DEI PANNELLI SOLARI DI ALCUNE CASE A COLLE DEGLI ABETI, ESPLOSE PER IL

GHIACCIO QUATTRO MESI FA. FINITE NEL VUOTO LE TANTE SEGNALAZIONI E L'INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO MUNI-CIPALE. INTANTO I CITTADINI VEDONO AUMENTARE A VISTA D'OCCHIO I PAGAMENTI DELLE BOLLETTE DEL GAS.

LUNGHEZZA C2, PERDITE DI ACQUA E SOLDI

"Ilavori sulla complanare di via Liberti procedono, ma lentamente. Almeno gli operai non si sonofermati con la pioggia". La speranza del presidente del comitato di quartiere Colle degli Abeti

Federico Verdicchio, e dei cittadini della zona, è che almeno vengano rispettate le scadenze. Tutta la complanare, secondo quanto assicurato al comitato nelle scorse settima-

ne dall'architetto impegnato per i lavori, verrà consegnata entro la fine di aprile. Evi-tato almeno il rischio che i cittadini della zona Castelverde B4 si trovassero via Liber-ti chiusa su quel fronte al traffico, lo stato dei lavori fa ben sperare sulla consegna.Resta il timore che la data come avvenuto finora continui a slittare di mese in mese,se non a causa delle condizioni meteo per le ricorrenze e festività imminenti. Un finelavori che i cittadini di Lunghezza C2 aspettano anche su alcune strade del quartie-re, via Oliboni e via Don Tonino Bello, non ancora completate nell'asfaltatura. La scadenza del 31 mar-zo per la consegna dei lavori non è stata rispettata. Opere che se non essendo consegnate, hannofinora rallentato altri interventi sul quartiere come quello dell'Ama "per potenziare il servizio di raccol-ta con nuove postazioni" come spiega in una nota Federico Verdicchio.Tante ancora le opere da fa-re, e meno quelle già realizzate. ANNA GIUFFRIDA

Si chiama Salvatore Coco ed è il proprietario, legittimo, dell'ovile situato lungo via Mejo degnente. "Lui è regolarissimo - precisano all'ufficio sezione Tutela Ambiente dei vigili dell'ot-

tavo municipio - Ha una convenzione con il comune da 15 anni. I capi sono tutti controllati dal-l'ufficio veterinario, quindi noi non dobbiamo intervenire".

La convenzione risale a prima dell'urbanizzazione della zona, quando l'area era agricola. I la-vori edilizi sulla zona sono partiti non preoccupandosi di fare prima il cambio di destinazione ur-banistica, arrivato solo nel febbraio 2009, e senza chiedere la revoca di quell'autorizzazione."Siamo andati da Coco, con l'ufficio veterinario e l'amministrazione, abbiamo verificato gli attie a lui non possiamo fare nulla - spiega la polizia municipale - Quella non è neanche una strut-tura fissa, quindi non si può denunciare. Il pastore è comunque sensibile a questa situazione eha detto che se ne va". Manca però ancora l'accordo con il comune su quale altro spazio con-cedergli, altrimenti l'alternativa resta l'atto di revoca. Intanto, aumentano gli appartamenti invendita con vista sull'ovile. ANNA GIUFFRIDA

UNA PETIZIONE PER SBLOCCARE VIA GASTINELLI

È INAMOVIBILE IL PASTORE PROPRIETARIO DELL'OVILE LUNGO VIA MEJO DE GNENTE. SENZA UN ACCORDO

TRA COMUNE E PASTORE PER UN ALTRO SPAZIO PER IL PASCOLO O UN ATTO DI REVOCA, LA CONVIVENZA

CON I CITTADINI DEL QUARTIERE È DESTINATA A DURARE NEL TEMPO.

"IL PECORAIO? REGOLARE E AUTORIZZATO"

PROSEGUONO I LAVORI SULLA COMPLANARE DI VIA LIBERTI. MA IL RITMO TENUTO FINORA FA TEME-RE I CITTADINI IN UN NUOVO SLITTAMENTO DELLA CONSEGNA DEI LAVORI, PREVISTA ENTRO APRILE.

Via Liberti, lavori a passo d'uomo

DA QUATTRO ANNI I COMMERCIANTI E GLI ABITANTI DI VIA GASTINELLI ASPETTA-NO DI RIAPPROPRIARSI DEI SERVIZI PROMESSI SU QUESTA STRADA. RACCOLTE

CENTINAIA DI FIRME, TRA I CITTADINI DEL QUARTIERE, PER OTTENERE LA RIAPER-TURA DELLA STRADA E UNA FERMATA DELL'AUTOBUS.

Detto, fatto. Nei giorni scorsi, i commercianti dell'isolata via Gastinelli aPonte di Nona Nuova hanno inviato una lettera in Campidoglio e al pre-

sidente dell'ottavo municipio Lorenzotti, allegando le 650 firme raccolte tragli abitanti della strada. Una richiesta di intervento a nome di chi vive e la-vora su questa via che ha ad oggetto la riapertura di via Gastinelli, che se-condo il progetto iniziale doveva collegarsi alla Collatina, e la realizzazionedi alcune fermate dell'autobus, anche queste previste e rimaste solo sullacarta.

"Le firme sono arrivate un po' da qua, un po' da altre strade del quartie-re perché anche altri abitanti vogliono che si riapra questa strada - diceMarcel Dumitru, che gestisce una pizzeria sulla via - Qui noi abbiamo inve-stito dei soldi. Ma il problema non è solo nostro. Vogliamo che il quartiereabbia un po' di negozi, non è giusto che ci fanno solo il centro commercia-le. Uno deve avere i negozi anche sotto casa, no?".

Una situazione che si trascina da quattro anni e che ha costretto alcuninegozianti alla chiusura e gli abitanti della via a vedersi privati dei principa-li servizi. Chi deve portare i figli a scuola, o semplicemente fare la spesa, ècostretto a percorrere in macchina o a piedi anche chilometri. "Noi una let-tera l'avevamo fatta tempo fa, a nome nostro dei commercianti - prosegueMarcel - ma adesso ci siamo appoggiati ai cittadini stessi, che hanno biso-gno e diritto di avere un autobus e un'altra via di entrata nel quartiere". Im-pegni non mantenuti, dopo quella lettera, ma questa volta "spero che lepromesse vadano a buon fine" si augura Marcel. ANNA GIUFFRIDA

Page 13: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

PRENESTINO - COLLATINONUMERO 7 ANNO IV12

ACastelverde l'allaccio alle acque chia-re è un privilegio per pochi. Ma trai tanti che vivono su strade, che ad

ogni pioggia si trasformano in torrenti, c'èchi subisce le conseguenze peggiori. È ilcaso del signor Riccardo Carocci, la cui ca-sa infondo a via San Buono, è sempre arischio allagamento. "Da quando hannofatto tutte queste case vicino, appena c'èun temporale tutta l'acqua della strada edelle canalette delle case finiscequa giù da me - spiega il signor Ca-rocci - Alcuni anni fa l'acqua è ar-rivata nella mia cantina, ad un'al-tezza di 70 centimetri, e da quelmomento quando piove più fortesto sempre col batticuore".

Su tutta via San Buono l'unicacanaletta che dovrebbe assorbire il flussod'acqua è di fronte l'abitazione del signorRiccardo, ma si è presto rivelata inadegua-ta a sostenere lo scolo che arriva anche dal-le case circostanti. La pendenza della stra-da, unita alle canalette che riversano ac-qua dalle abitazioni, ha finora costretto ilsignor Carocci ad attrezzarsi con sacchi di

terra e grate per frenare il fiume diacqua e rifiuti. "Se fa un tempora-le tutta la sporcizia delle case e del-

le piante qui intorno arriva qua giù e ottu-ra lo scarico della fogna - dice il signor Ric-cardo - Il problema è che queste fogne nonhanno uno scarico adeguato, a volte tira avolte no. Io vivo qui da anni e ho trovatotutto così, solo che prima attorno c'era laterra ad assorbire mentre adesso le casenon hanno l'allaccio e scaricano l'acqua sul-

la strada, e quindi verso casa mia". Nell'attesa che l'amministrazione inter-

venga, è impossibile per chi come il signorCarocci vive con il costante rischio di esse-re inondato, tamponare il problema. La con-seguenza sarebbe di incorrere in una mul-ta salata da parte dell'Acea, come è statoavvertito in passato questo cittadino di Ca-stelverde, o di dover comunque pagare unconto salato per intervenire sulle fogne. "Mihanno detto che si potrebbe fare uno sca-vo, così l'acqua viene frenata e quando ar-riva giù è un po' più morbida. Però quellaè una spesa che dovrei sostenere io", ag-giunge il signor Riccardo. Come per altrevicende, ci sono abitazioni su traverse divia Massa San Giuliano che sono state rea-lizzate e consegnate a rigore di legge e al-tre, seppure recenti, dichiarate abitabili sen-za aver previsto le giuste condizioni di vi-vibilità. Un unico quartiere, ma ancora trop-pi differenti disagi. ANNA GIUFFRIDA

Fondi stanziati e opere rinviate a data da de-stinarsi. Qualcosa si muove per via Massa

San Giuliano dal comune. Di Cosimo, presiden-te della commissione urbanistica in Campidoglio,conferma che "tra circa 40 giorni dovranno par-tire i lavori e faremo una buona parte di via Mas-sa San Giuliano". E precisa: "Abbiamo stanziatosul bilancio comunale 100 milioni per il rifacimen-to di strade e scuole, ed entro la fine dell'annopartirà qualche altro intervento". La situazionecambia su altri problemi che il quartiere si trasci-na da tempo, come per la realizzazione di un ef-ficace impianto e allaccio delle acque chiare."Quella delle acque chiare è un'opera che costatantissimo, ci vorrebbero 50 milioni di euro e sin-ceramente non li abbiamo. Piano, piano cerche-remo di arrivarci ma oggi è difficile dire che a Ca-stelverde facciamo tutta la raccolta delle acquechiare. Su quel territorio comunque ci sono unpo' di oneri che entreranno e vediamo se riuscia-mo a fare qualche altra opera in questo senso".

ANNA GIUFFRIDA

LA POLIZIA MUNICIPALE DELL'OTTAVO MUNI-CIPIO SPIEGA IL TIPO DI INTERVENTO E LELORO COMPETENZE SULLA CASA TRASFORMA-TA IN DISCARICA DI VIA GILDONE. PER PRO-CEDERE AD UNA BONIFICA DELL'AREA, ADES-SO OCCORRE L'ORDINANZA DEL SINDACO.

VIA GILDONE, ADESSO TOCCA

ALL'AMMINISTRAZIONE

Dopo aver riaffrontato nello scorso nu-mero la vicenda di una casa in via Gil-

done, a Castelverde, che da molti anni è co-vo di topi, rifiuti pericolosi e, di recente, ri-fugio per extracomunitari, ci siamo recatiagli uffici della sezione Tutela Ambiente del-la polizia municipale dell'ottavo municipio.

"Quello che si deposita nella proprietàpubblica noi lo facciamo rimuovere, su quel-lo che si trova nelle proprietà private noifacciamo l'intervento e li sanzioniamo conuna contravvenzione anche irrisoria, per-ché poi dovranno rimuovere e portare tut-to in discariche autorizzate - spiegano i vi-gili - Su via Gildone abbiamo un fascicoloalto così, ma a noi compete solo di sanzio-nare e all'apparato politico amministrativodi emettere poi l'ordinanza". Al signor A.A.,proprietario della casa-discarica, pur nonessendo stato possibile notificare all'attua-le abitazione la sanzione perché "barricatoin casa", ne è stato comunque registratol'atto. Per andare avanti nell'intervento ades-so servono i soldi che "li mette la sicurezzaurbana". Finito il compito della polizia mu-nicipale, si attende l'intervento dell'ammi-nistrazione. ANNA GIUFFRIDA

MARCO DI COSIMO, PRESIDENTE COMMISSIONE UR-BANISTICA DEL COMUNE, FA SAPERE CHE MOLTE OPE-RE PARTIRANNO A BREVE, ALTRE ENTRO L'ANNO.FONDI RINTRACCIATI PER STRADE E SCUOLE. A SEC-CO EVENTUALI INTERVENTI SULL'ALLACCIO DELLE AC-QUE CHIARE.

Castelverde, l'optional delle acque chiareDA SEMPRE ALCUNE ZONE DEL QUARTIERE SONO PRIVE DEL NORMALE ALLACCIO IN FO-GNA, PER LE ACQUE CHIARE. UN'ASSENZA CHE ALCUNI AVVERTONO PIÙ DI ALTRI. E C'ÈCHI AD OGNI TEMPORALE È COSTRETTO A CONVIVERE CON LA PAURA DI ALLAGARSI.

LAVORI E MIRAGGI

LUNGHEZZINA, ASPETTANDO LE OPERE PUBBLICHE

“Qui siamo ancora areadi cantiere. In que-sto senso non è cam-

biato nulla". Roberto Ledda, pre-sidente del comitato di quartie-re di Lunghezzina 1 e 2, ricordabene quando nel 2008 venneroinaugurati i due parchi della zo-na e come tutto, da quella da-ta, sia poi rimasto fermo.

Solo la scorsa settimana, do-po una lettera infuocata alle am-ministrazioni, qualcosa ha ripreso a muoversi. "Ci è stato dettoche ci sono le autorizzazioni per l'illuminazione e che anche la se-gnaletica dovrebbe essersi sbloccata - dice Roberto - La segnale-tica era ferma al settimo dipartimento in attesa di due sole firme,e sembra che queste firme sono arrivate".

Tra parchi privi di illuminazione e circondati da giardini incolti,di cui si prendono cura soprattutto gli abitanti del quartiere, Lun-ghezzina potrebbe vedere sorgere prima del previsto almeno lachiesa. "Finora hanno spianato e si sono fermati. Sono stanziati10 milioni di euro per le chiese di periferia, così la nostra richiestaha fatto un passo avanti - spiega Roberto Ledda - Per il momen-to qui metteranno un prefabbricato, io però non volevo perché ri-schi di tenertelo così 30 anni. Ma dovendo aggiustare la chiesa diCastelverde, questa è l'unica alternativa. Il rischio è che alla fine,come sempre, toccherà gestirla noi".

Un'autogestione non sempre possibile, come nel caso della Ri-serva dei Selci inizialmente destinata a parco e rimasta abbando-nata alle erbacce e agli incendi. L'area, che nasconde allo sguar-

do dei passanti due ville romane oggetto di studiodelle Belle Arti, è stata da tempo sottratta alla pub-blica utilità dei cittadini. "Al nono dipartimento ciavevano garantito che c'erano 700mila euro per si-stemarlo, ma da un paio di anni questi fondi sonospariti per essere destinati ad altri scopi come ci è

stato detto". Ma a rendere cattedrale nel

deserto questa recente zona, cipensa la viabilità. Quella di viaOrtona de' Marsi che si inter-rompe in fondo al quartiere, maanche le opere nei quartieri vi-cini che darebbero una secon-da via d'uscita a tutta la zona:dalla parallela di via Massa SanGiuliano alla strada che attra-

verserà la futura Lunghezzina 3.Per il recente quartiere, percorso a metà dallo 042, l'arrivo del-

la scuola è l'altra richiesta in agenda. "La scuola era prevista nelpiano di zona, ma è successo che chi ha preso l'incarico ha 25 an-ni di tempo per costruirla - precisa il presidente del comitato - Isoldi c'erano, ma adesso bisogna vedere quanto è rimasto". Il pre-sidente della commissione urbanistica al comune Di Cosimo ras-sicura su questo fronte dicendo che "per realizzare questa scuolaci sono un milione e 800mila euro. Stiamo in questi giorni deci-dendo se è meglio una materna o un asilo, confrontandoci con leesigenze del municipio. Abbiamo comunque già in cassa i soldi deiconsorzi". Sperando che i piccoli alunni di oggi vedano l'opera com-pleta prima dei loro figli. ANNA GIUFFRIDA

Nel quartiere di Lunghezzina da anni ormai i cittadini aspettano il completamento delle opere pubbliche garantite nel pia-no di zona. Ad alcune hanno dovuto rinunciare per annullamento dei fondi, altre dopo anni potrebbero vedere la luce.

Page 14: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011
Page 15: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

PRENESTINO - COLLATINONUMERO 7 ANNO IV14

Vivono da cinque anni con il ri-schio di vedersi sottrarre casa,in cambio di una manciata di

euro. Sono una quindicina di cittadi-ni che abitano a ridosso del-l'autostrada A24 a Lunghez-za e le cui case sono inte-ressate dai lavori delle com-planari, che prevedono l'am-pliamento del tratto auto-stradale.

Una vicinanza che, oltrea creare danni alle abita-zioni dovuti alle vibrazionidella confinante A24, ha co-stretto questi cittadini a di-fendersi con gli avvocati dal-le proposte delle ditta co-struttrice. "Loro ogni tan-to ci chiamano e fanno del-le richieste. Ci hanno fattoun'offerta bassa, di 2milaeuro al metro quadro, chenoi abbiamo rifiutato - di-ce Giancarlo Simonini, chevive in una delle case chesi affacciano sull'autostra-da - Io non voglio ricomprar-mi una villa, ma almeno glistessi metri quadri che hoqua. Noi è 50 anni che sia-mo qua e loro tentano di in-vaderci. Abbiamo cambia-to finora tre avvocati, perdifenderci dalle loro chiac-chiere, e abbiamo fatto anche delle contropropostema non riceviamo nessuna risposta".

Ad escludere, perlomeno, il rischio di un espro-prio è il presidente della commissione urbanisticaal comune Marco Di Cosimo che da quando è inizia-ta questa vicenda è impegnato per trovare una so-luzione. "Di esproprio non se ne parla, perché nonè previsto - precisa Di Cosimo - Abbiamo aperto datempo un tavolo con chi dovrà costruire le compla-nari, per provare a far realizzare l'opera ad un me-tro dalle case dei cittadini o arrivare ad un accor-do per l'acquisizione delle abitazioni. Al momentoperò non abbiamo ancora trovato una soluzione".

A rallentare gli accordi con la ditta, pesa l'attua-le progetto delle complanari già approvato e finan-ziato. Un muro di gomma ancora difficile da ab-battere e tenuto in piedi dalle firme che l'alloraamministrazione comunale aveva apposto al pro-getto.

Ma se l'acquisizione "bonaria" a cui punta il co-mune, che si basa su un accordo reale tra i citta-dini e la ditta, interessa alcuni degli abitanti di viaGiovanni Casoni che difendono l'intenzione di far-si "acquisire le case, pagarcele in modo adeguatoe poi farli passare", la possibilità di coesistere conle complanari ad un metro non lascia tutti soddi-sfatti. "Queste case sono state costruite negli an-ni '50 con un po' di pietre, e le trivelle che passa-no le farebbero accartocciare su stesse - spiega An-tonio Bonanno, sulla soglia di casa - Io sono del-l'idea che me la devono acquisire, altrimenti noisiamo disposti a non farli costruire fin tanto chenon si definisce la cosa". Per chi ha costruito que-ste case quando l'orizzonte non era ancora taglia-to in due dall'autostrada, si aggiunge anche il ti-more di essere privati di ogni diritto perché non inregola. "L'anno scorso uno della ditta ha detto chenon ci devono nulla perché 'siamo in difetto' - ag-giunge il signor Bonanno - Loro sostengono chenon rientriamo nel condono, perché è successivoall'avvento dell'autostrada. Ma qui è tutto in rego-la". Dello stesso parere è Marco Di Cosimo che spie-ga che "quelle sono case che c'erano prima dellarealizzazione della A24, quindi non ha senso par-lare di terreni abusivi. Io ritengo, semmai, che

quando si fanno queste grandi operebisogna fare attenzione all'impatto sulterritorio e non togliere dei cittadiniche vivono lì da 30 anni, inoltre aven-do vicino l'autostrada".

Intanto, alcuni rilievi so-no stati avviati e alcuni trat-ti di strada attorno le casetransennati, con nuovi di-sagi per queste famiglie."Qui accanto ci hanno chiu-so e la sera è anche diffici-le trovare un parcheggioper le auto - spiegano Ke-ty Valvason e Anna Rango,le cui abitazioni sono inte-ressate dall'inizio dei lavo-ri delle complanari - Peruscire da qui facciamo tut-to in retromarcia. È una si-tuazione di disagio comple-to. Quelli della ditta Totoche fa i lavori ci hanno det-to che loro comunque pas-

sano e qui faranno la galleria. Abbia-mo chiesto di pagarci almeno l'affitto,perché dovremmo quanto meno usci-re di casa durante i lavori perché lacasa è quella che è, senza fondamen-ta. Ma non ci hanno risposto. Chi l'ha

detto allora che tu non mi dai i soldi e io devo met-termi un mutuo sulle spalle?".

Tra la pubblica utilità di un'opera e i diritti legit-timi di un cittadino, l'ago della bilancia resta unequo buon senso. Quello che queste famiglie si aspet-tano dal tavolo di confronto in corso. ANNA GIUFFRIDA

ALCUNE FAMIGLIE DI LUNGHEZZA VIVONO DA CINQUE ANNI CON LA SPA-DA DI DAMOCLE DI VEDERSI TOGLIERE LA PROPRIA CASA, CHE IN BASE AL

PROGETTO DELLE COMPLANARI È TERRENO DESTINATO ALL'OPERA PUBBLI-CA. TRA RICHIESTE NON ACCETTATE E LA DITTA CHE AVANZA DIRITTI, AL

COMUNE È IN ATTO UN TAVOLO PER CONCORDARE SOLUZIONI PIÙ EQUE.

BUGIE E PROMESSE SULARGO MONTENERODOMO

KetyValvason-AnnaRango, AntonioBonanno e Giancarlo Simonini.Nelle altre foto le case da espropriare

"Chiuso, perché non cela fa più". A Largo

Montenerodomo i commer-cianti sono arrabbiati e pre-occupati. Solo un paio di me-si fa un altro negozio ha ab-bassato definitivamente lesaracinesche, e c'è chi persopravvivere ha rinunciatoad un locale spazioso per pa-gare un affitto più basso, apochi metri dalla sede pre-cedente. "Qui noi siamo ab-bandonati come cani - diceuno dei negozianti - Hannofatto le case e non hannofatto una viabilità. Qui sesuccede qualcosa rimania-mo anche bloccati, dato chec'è una sola entrata ed usci-ta". Una condizione che vi-vono tutti i commerciantidella piazza di Lunghezzina1che ricordano come "quan-do abbiamo aperto non eracosì, avevano detto che fa-cevano le strade i giardini lascuola, invece non si è fat-to niente. Noi chiediamo diaver aperta la strada, nonchissà cosa".

Il piccolo quartiere dormi-torio, circondato dal nulla, èun'opera lasciata a metà. Dailavori su Largo Montenero-domo, iniziati e mai comple-tati, a via Ortona de' Marsiuna strada senza uscita do-ve "entra ed esce solo chi ciabita e ci dorme". Una con-

dizione insostenibile per chilavora solo grazie al passag-gio e alla visibilità. "Da quan-do siamo arrivati abbiamovisto pochi clienti, si conta-no sulla punta delle dita - di-

ce un altro commerciante -Noi facciamo distribuzione aRoma e ci paghiamo giustol'affitto. Ma se fosse statosolo per il punto vendita, nonavremmo dovuto aprire".

In questa piazza abban-donata a se stessa, si ag-giunge anche il problemadella sicurezza che causa ol-tre il danno anche la 'beffa'.Furti e danneggiamenti adopera di "qualche individuo"che tengono alla larga i clien-ti da alcuni negozi. "Adessonon si lavora bene - fa sa-pere un negoziante della zo-na - La gente qui non vieneperché è pericoloso e cosìnon entrano nel locale".

Un quartiere abbastanzarecente e già degradato. Esu Largo Montenerodomo fi-nora sono stati proprio i ti-tolari delle attività commer-ciali a mantenere pulita lapubblica piazza. "Io sto quida cinque anni e sono venu-ti a tagliare l'erba solo unavolta, poi lo abbiamo fattonoi - precisa un commer-ciante, guardando l'erba giàalta - Noi abbiamo pagatoanche gli alberelli, ma è di-ventata una spesa insoste-nibile. Qua ci ritroviamo conprezzi alti di affitto e degra-do ambientale. Ci sono ve-tri e bottiglie: non puoi por-tare neanche il cane lì den-tro".

E prosegue "Sono venu-te persone dalla circoscrizio-ne a vedere il degrado e sene sono fregati. Dovrebbe-ro essere al servizio del cit-tadino, invece arrivano quicon arroganza senza dartil'opportunità di capire".

ANNA GIUFFRIDA

I COMMERCIANTI DI LUNGHEZZINA 1 DA ANNI ASPETTANO CHE I

LAVORI DELLA PIAZZA VENGANO COMPLETATI E CHE LA ZONA VEN-GA RESA ATTRAVERSABILE. DOPO SOPRALLUOGHI DI POLITICI E

PROMESSE DI OPERE, TRA CHI È RIMASTO AVANZA IL TIMORE DI

CHIUDERE.

O la casa o le complanari

Page 16: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 7 ANNO IV 15

La linea ADSL è ormai conside-rata un servizio indispensabile,al pari di acqua e luce. Eppure,

nonostante la sua impor-tanza, in molti quartie-ri continua a mancare.Cosa ancora più grave èche i gestori telefonicinon si preoccupano di rag-giungere le aree scoper-te dal servizio. Probabil-mente perché la fornitu-ra del servizio non ga-rantirebbe all'impresache lo fornisce un ade-guato rientro economico.

Per quanto riguardaCorcolle, l'ADSL vienefornita solo per un numero di utenzelimitate. Questo perché il server dacui il quartiere è servito è saturo e nonpermette nuovi allacci. Sarebbero ne-cessari degli investimenti per dotarela zona di centraline più moderne epiù efficienti che possano garantire ilservizio a tutti. Ma gli investimenticostano.

I disagi vengono percepiti soprat-tutto dai commercianti. "L'ADSL sa-rebbe un grosso vantaggio per lavora-re - racconta Barbara, operatrice pres-so un negozio - per fare gli ordini, lapubblicità e tutto il resto". In questoquartiere gli utenti hanno dovuto ri-correre a servizi alternativi basati sul-le onde radio e segnali WI-FI, i qualiperò non garantiscono la stessa affi-dabilità. "Qui abbiamo la parabola conOk.Com oppure con Alternatyva - pro-

segue Barbara - che però a volte pren-de e a volte no perché gli spot sonopiuttosto lontani, inoltre ci sono trop-

pi utenti collegati di con-seguenza il segnale nonarriva bene e per aprireuna pagina ci mette tan-tissimo".

A Corcolle sono statefatte petizioni e raccoltefirme per migliorare que-sta situazione, eppurenulla si è mosso. "Il pro-blema sono le centralinetelefoniche di via Spine-toli - ci dice Silvano Giar-dina commerciante - so-no vecchissime e appena

piove salta la linea, salta il telefono eil bancomat".

Nonostante la mancanza di servi-zio, molto spesso gli operatori di tele-fonia continuano a contattare le uten-ze per offrire un'ADSL che non esiste.Questo è sicuramente dovuto ad ungrossolano errore da parte delle com-pagnie telefoniche.

Al giorno d'oggi si parla molto spes-so dei vantaggi della privatizzazionedei servizi. In questo caso la privatiz-zazione del servizio di telefonia ha por-tato disagi, in quanto il libero merca-to non è in grado di fornire un servi-zio ormai fondamentale come l'ADSLa tutti gli utenti. Ma lo fornisce solonei quartieri dove ha un forte rientroeconomico. Un intervento delle istitu-zioni in questo caso sarebbe fondamen-tale. Ma chi interverrà? PAOLO LUSTRI

NESSUN PROGRESSO DA PARTE DI CHI GESTISCE IL SERVIZIO, ED I PROBLEMI SONO SOPRATTUTTO PER I COMMERCIANTI

Corcolle e il miraggio dell'ADSL

MAGELLANO: È UNAVERA LINEA VELOCE?

PRATO FIORITO: L'ADSL

TARDA AD ARRIVARE

Sembrava ormai cosa fatta per i quar-

tieri del versante prenestino l'arri-

vo dell'ADSL. Negli ultimi giorni pe-

rò sono sorti dei problemi che non lascia-

no ben sperare. Procediamo con ordine.

Il 2 aprile la Telecom avrebbe dovuto

allacciare la linea ADSL, tanto pubbliciz-

zata nelle ultime settimane, alle utenze di

Prato Fiorito che erano in lista di attesa

per l'attivazione. Questa attivazione sa-

rebbe stata resa possibile grazie all'utiliz-

zo delle centraline della nuova Ponte di No-

na zona Caltagirone. Tutto il versante Pre-

nestino infatti è collegato telefonicamen-

te alle centraline di Tor Sapienza, le quali

sono ormai sature e non permettono l'uti-

lizzo dell'ADSL. Attraverso lo spostamen-

to di utenze dalle centraline di Tor Sapien-

za a Ponte di Nona, si sarebbe potuto for-

nire l'ADSL alle zone che ne erano sprov-

viste.

Questo dello spostamento di utenze era

un vecchio progetto del 2008, e che la Te-

lecom stava tentando di mettere in prati-

ca nei mesi scorsi. Ciò però non è avve-

nuto. Infatti pochi giorni prima del 2 apri-

le, data prevista per l'allaccio della linea,

gli utenti sono stati ricontattati dai tecni-

ci della Telecom, i quali dicevano che era-

no insorti dei problemi e che l'attivazio-

ne sarebbe dovuta slittare di qualche gior-

no. I giorni di attesa si sono così trasfor-

mati in settimane. Ad oggi gli utenti di

Prato Fiorito ancora non hanno novità su

quando potranno usufruire del servizio

ADSL.

Come mai questo ennesimo ritardo?

Sarà forse che dal 2008, anno in cui

era stato ideato il piano di trasferimento

delle utenze, ad oggi, le centraline della

nuova Ponte di Nona sono divenute sa-

ture a causa della continua urbanizzazio-

ne che ha subito la zona?

Se così fosse sarebbe molto grave. In

quanto il problema non sarebbe di facile

soluzione e gli utenti in attesa dovrebbe-

ro attendere non qualche giorno, ma mol-

to di più. Inoltre sarebbe l'ennesima pro-

messa non mantenuta.

Per saperne di più non ci resta che at-

tendere, sperando che i nostri dubbi sia-

no presto fugati. PAOLO LUSTRI

LA TELECOM NON MANTIENE LE PROMES-SE, E SULL'ARRIVO DELLA BANDA LARGA

SORGONO DEI DUBBI

Imanifesti sono ovunque ed è impossibi-

le non notarli. Stiamo parlando di Magel-

lano, una compagnia che opera nel campo

informatico e che offre servizi wi-fi per la

connessione ad internet.

Proprio in questo ambito bisogna fare un

po' di attenzione. Sui manifesti c'è scritto a

chiare lettere ADSL. Si tratta di connessio-

ne wi-fi tramite ripetitori. Non quindi, come

si potrebbe pensare, di ADSL la quale deve

viaggiare assolutamente tramite linea tele-

fonica. Quest'ultima è infatti un servizio si-

curamente

più affidabi-

le rispetto

al wireless.

M o l t i

quart ier i

dell'ottavo

municipio

non sono

stati anco-

ra raggiun-

ti dall'ADSL

via cavo. Di

conseguen-

za l'unica

possibilità è

data dal si-

stema wireless. Non siamo qui a discutere

l'efficienza del servizio fornito dalla compa-

gnia Magellano, ma semplicemente la sua

pubblicità è un po' ingannevole nei confron-

ti dei consumatori. PAOLO LUSTRI

NELLE ULTIME SETTIMANE I MURI DELLE

NOSTRE STRADE SONO STATI TAPPEZZATI

DA QUESTA PUBBLICITÀ, MA DI COSA SI

TRATTA REALMENTE?

COLLE PRENESTINO: FINALMENTE C'È UN NUOVO COMITATO DI QUARTIERE

DA MOLTI ANNI MANCAVA UN'ASSOCIA-ZIONE CHE TUTELASSE GLI INTERESSI DEL

QUARTIERE

Il giorno 4 aprile scorso a Colle Prenesti-

no è stato eletto il nuovo Comitato di

Quartiere. Mentre il giorno successivo, il 5

aprile ne sono state definite le cariche. Que-

sto l'elenco:

Presidente : Rebiscini OrianoVicepresidente : Moretti MassimoSegretario : Feliziani AntonellaEconomo: Arena LetterioSicuramente una buona notizia per tutti

gli abitanti della zona: da troppo tempo in-

fatti mancava un comitato che portasse avan-

ti gli interessi di Colle Prenestino. "Nello sta-

tuto abbiamo indicato quelle che sono le pro-

blematiche più importanti - racconta Anto-

nella Feliziani - tra queste in testa c'è la via-

bilità, problema di cui il quartiere risente for-

temente. E poi i mezzi pubblici, la raccolta

differenziata, la linea ADSL. E via a scende-

re tutti gli altri servizi di cui il quartiere è ca-

rente".

La Fiera dell'Est coglie l'occasione per au-

gurare buon lavoro al nuovo Comitato di

Quartiere. PAOLO LUSTRI

GRAZIANI EDITOREDIRETTORE RESPONSABILE FEDERICA GRAZIANI

STAMPA FOTOLITO MOGGIOStrada Galli 5, 00100 Villa Adriana (RM)

REDAZIONE VIA MONTEPAGANO, 5000132 - CASTELVERDE (RM)

tel. 0622460838 - [email protected]: La Fiera dell’Est

Grafica PIXEL scarl - Impaginazione Alessio Carta

TUTTE LE COLLABORAZIONI SONO GRATUITE SALVO DIVERSI ACCORDI SCRITTI

Page 17: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

PRENESTINO - COLLATINONUMERO 7 ANNO IV16

Da qualche settimana sono iniziati ilavori della chiesa S. Maria di Lore-to che ne prevedono l'allargamen-

to. Negli ultimi anni la popolazionedelle zone di Osa, Valle Castiglione,Fosso San Giuliano, Lunghezzina 1e Lunghezzina 2, di competenza del-la parrocchia di Castelverde, è cre-sciuta in maniera esponenziale e lachiesa, che risale al 1957, non è piùadeguata per contenere i numerosifedeli.

Il progetto iniziale prevedeva l'al-largamento della chiesa già esistente, mail cardinale Ruini preferì lasciare la struttu-ra originale per preservare la storicità del-la prima chiesa di Castelverde. Invece ilprogetto attuale porterà alla costruzione diuna nuova struttura che verrà accorpata al-la vecchia per formare un unico comples-so, senza però mantenerne lo stile. La nuo-va ala, che avrà un'ampiezza di 730 mq,sarà infatti caratterizzata da linee moder-ne e sobrie con due vele che ricalcano quel-le della chiesa di Dio Padre Misericordiosodi Tor Tre Teste progettata dall'architettostatunitense Meier. "Dietro la scelta dellostile minimalista e moderno c'è una preci-sa simbologia: l'immagine metaforica del-la nave della Chiesa sospinta dal vento del-lo spirito che viaggia nel mondo", spiegaDon Patrizio. Con i lavori non verrà ingran-dita solo la chiesa, ma verrà anche costrui-to un complesso di strutture tra cui 16 au-le per il catechismo e le attività caritative,una sala conferenze e un teatro, mentreper motivi di spazio sparirà il parco.

La durata dei lavori varierà fra i 18 me-si e i due anni. Nel frattempo la chiesa e lealtre strutture ad essa legate dovranno ade-guarsi alla scomoda situazione di cantiereche creerà alcuni problemi. Tra questi la fe-sta patronale, che sarà anticipata al 29 mag-

gio e ridotta ad un solo giorno e le messeche torneranno a svolgersi nella vecchiachiesa. Inoltre il gruppo teatrale della par-rocchia dovrà trovare un altro posto poiché

il 30 maggio ini-zierà la demoli-zione della salaS. Francesco, peredificare la strut-tura che ospite-rà il futuro tea-tro.

Ma il problemamaggiore riguarda la polisportiva che do-vrà lasciare l'attuale sede di proprietà delVicariato. "L'edificio che ospita la polispor-tiva dovrà essere liberato perché alla chie-

sa serve quello spazio che sarà destinatoalle aule per il catechismo - dice Don Patri-zio - Abbiamo concesso alla palestra tre an-ni di tempo, ma ora i lavori sono iniziati ea settembre dovremo trasferire la cateche-si proprio lì". La polisportiva non ha anco-ra una sede propria in cui trasferirsi a cau-sa della mancanza di fondi per la costruzio-ne del centro sportivo. Le istituzioni pro-mettono di trasferirla entro settembre nel-l'istituto superiore di via Picciano ...

Peccato che non ci sia ancora una stra-da adeguata per raggiungerlo.

La polisportiva Castelverde deve cam-biare sede, ma i lavori del centro spor-tivo non sono ancora iniziati. Così l'am-

ministrazione trasferirà temporaneamentela polisportiva nella palestra dell'istituto su-periore ultimato a Castelverde. Tuttaviamanca ancora una strada adeguata che por-ti alla scuola, non è stato nominato il pre-side e non si sa ancora con precisione l'in-dirizzo scolastico dell'istituto. Abbiamo par-lato con Marco Di Cosimo, che da tempo sista occupando in prima persona del proble-ma Polisportiva.

A settembre 2011 la polisportiva de-

ve trasferirsi nella palestra dell'istitu-

to superiore di Castelverde. Ma la scuo-

la sarà attiva per quel periodo?

È stato fatto un sopralluogo il 6 aprile esembra che per settembre riusciremo adinaugurarla. Purtroppo ci sono stati dei ri-

tardi nell'ultimazione della scuola, ma oral'edificio è pronto. La palestra dell'istituto,come anche la biblioteca, sono stati pensa-ti e progettati in maniera tale da poter es-sere utilizzabili anche al di fuori degli orariscolastici. Infatti entrambi i servizi hannogli ingressi indipendenti.

Se per il prossimo anno scolastico la

scuola sarà aperta, vuol dire che entro

quel termine dovrà essere pronta an-

che la strada d'accesso, che però ad og-

gi ancora non c'è?

Stiamo lavorando a tappe forzate. Il pro-getto è quasi definito. Sto cercando di tro-vare dei fondi nei piani del bilancio per lamanutenzione stradale da destinare per lastrada d'accesso. È un lavoro cospicuo, maè una cosa che dobbiamo assolutamentefare prima dell'apertura della scuola. Pen-so che faremo una consegna veloce dei la-

vori.La polisportiva si trova in una situa-

zione d'emergenza, sembra che tutto

si sistemerà all'ultimo minuto?

Purtroppo io non conoscevo il rapportotra la polisportiva e la chiesa, altrimenti cisaremmo mossi prima. Mi hanno detto del-la situazione circa due mesi fa. Se l'avessisaputo sei mesi prima avremmo avuto piùtempo per pensare alla soluzione.

La soluzione più immediata è il tra-

sferimento nella scuola, ma quali sono

le prospettive future?

Stiamo lavorando anche su aree di pro-prietà dell'amministrazione comunale conla possibilità di far realizzare alla polispor-tiva una palestra. Il prezzo della realizza-zione sarà scontato con un affitto gratuitoper dieci anni. Abbiamo anche individuatoun'area adatta a Castelverde. Questa po-trebbe essere la soluzione definitiva.

Per quanto riguarda il centro sportivo inprogetto, per ora ci sono i fondi solo per ilcampo da calcio che si sta costruendo. Sesi riuscisse a affidare alla polisportiva il ter-reno comunale di cui prima parlavo, allorain quell'area si potrebbero costruire altricampi. Questo per poter offrire la possibi-lità di praticare più sport.

POLISPORTIVA E ISTITUTO SUPERIORE, SI RINCORRONO LE EMERGENZE

PROBLEMI ANCHE PER IL TEATRO

La nuova chiesa di Castelverde, chi va e chi viene

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE URBANISTICA DEL COMUNE DI ROMA, MARCO DI COSIMO PARLA DELL'IMMINENTE TRASFERIMEN-TO DELLA POLISPORTIVA NELL'ISTITUTO SUPERIORE DI CASTELVERDE E DEL PROGETTO DELLA STRADA D'ACCESSO PER LA SCUOLA.

Al consiglio straordinario tenutosi a Castelver-de, il comitato non aveva posto all'attenzio-

ne degli amministratori il problema della polispor-tiva. Sotto accusa il manifesto a firma del presi-dente Landi in cui era elencati i punti di discus-sione scelti dal comitato per il consiglio. Fuori dall'elenco la polisportiva.

Accorato l'appello di Maria Cillis, la segretariadella Polisportiva Castelverde, che durante il di-battito lamentava il poco interesse sulla questio-ne da parte della cittadinanza. L'appello deve es-sere stato recepito dal comitato, che ha contatta-to in seguito la signora Cillis, invitandola ad unariunione in cui i rappresentanti dei cittadini hannopromesso impegno e sostegno alla polisportiva."La polisportiva - spiega Maria - da oggi non sa-rà più sola. Le mie parole durante il consiglio mu-nicipale hanno scosso gli animi". Contattato il pre-sidente del comitato di quartiere Dino Landi di-chiara: "Non è vero che non ci stiamo occupan-do della polisportiva. Stiamo sollecitando l'aper-tura della palestra della scuola in via Picciano, homandato un fax all'ingegnere responsabile. Inol-tre al sopralluogo della scuola il 6 aprile c'ero an-che io. Questo è quello che possiamo fare per-ché per ora non ci sono alternative. Sul manife-sto abbiamo elencato solo le iniziative che siamoriusciti a portare a termine, non tutte le problema-tiche del quartiere. L'interessamento c'è, stiamolavorando. La polisportiva non si è rivolta al co-mitato".

A CAUSA DEI LAVORI DELLA CHIESA IL GRUPPO

TEATRALE DELLA PARROCCHIA SI RIORGANIZZA

PER IL MUSICAL DI FINE ANNO

Ogni anno, da sette anni, le catechiste del-la parrocchia S. Maria di Loreto organiz-

zano un musical ispirato a vicende e perso-naggi legati alla storia della cristianità. L'ini-ziativa è nata dall'idea dei catechisti di coin-volgere i ragazzi nella recitazione per render-li più partecipi alla comunità.Quest'anno però i lavori di allargamento dellachiesa hanno costretto il gruppo teatrale a cam-biare la location e la data dello spettacolo, an-ticipata al 29 maggio. Il gruppo si trova dun-que a riorganizzare gli spazi e le modalità concui tenere il musical, ma nessuno è dispostoa rinunciare all'esibizione: "Dopo un anno dilavoro mi sembra sciocco non esibirsi", spie-ga Fina, una delle catechiste che dirige le pro-ve. In un primo tempo si pensò di iniziare i la-vori dalla sala S. Francesco. In questo modo il gruppo teatrale avrebbe avu-to a disposizione la pista di pattinaggio del par-co per l'esibizione che, come tutti gli anni sisvolge all'aperto in concomitanza con la festadella parrocchia di Castelverde a giugno. In-vece è stato necessario iniziare i lavori dal par-co e il gruppo dovrà esibirsi nella sala S. Fran-cesco, che forse alcuni ricordano come la vec-chia sede della polisportiva.

SERVIZIO A CURA DI CRISTINA CORI

COMITATO E POLISPORTIVA RIPARTONO INSIEMELa polisportiva da tre anni combatteper trovare una sede. Il problema e'ancora aperto. Ora il comitato promet-te il suo sostegno.

INIZIANO I LAVORI DI ADEGUAMENTO DELLA CHIESA. BUONE PROSPETTIVE PER I FEDELI. PROBLEMI PER LA POLISPORTIVA CHE, DOPO

ANNI DI PROMESSE NON MANTENUTE E DI DISINTERESSE, SI VEDE COSTRETTA A TRASLOCARE ANCORA UNA VOLTA E AD APPOGGIARSI

AD UNA SEDE PROVVISORIA.

Page 18: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 7 ANNO IV 17

In seguito alle segnalazioni ricevute dainostri lettori proseguiamo ad analizza-re la situazione degli incroci su via Po-

lense, una delle arterie principali del muni-cipio ottavo.

In questo articolo parleremo esclusiva-mente di due incroci che meritano partico-lare attenzione: l'incrocio su via Massa S.Giuliano e quello su via di Lunghezzina.

Il primo incrocio è totalmente privo di se-gnaletica direzionale. I poveri avventori chenon conoscono la zona, percorrendo via Po-lense, non potrebbero capire in che dire-zione stanno andando, ma soprattutto nonpotrebbero mai sapere dove andrebbero afinire svoltando, in quanto i quartieri nonsono indicati. "Dove dobbiamo andare, perandare dove dobbiamo andare?" direbbeTotò.

Questo incrocio è la principale via d'usci-ta da Castelverde ma è molto trascuratodal punto di vista della sicurezza. La visibi-lità è scarsa. Questo a causa di una lungaparete di lamiera che si trova sulla partedestra dell'incrocio che impedisce agli au-tomobilisti di avere la piena visibilità di viaPolense. Ciò costringe le vetture che pro-vengono da via Massa S. Giuliano a spor-gersi oltre il limite dello STOP. Mai come inquesto caso si può dire che il rischio inci-dente è "dietro l'angolo". Quel che non man-ca assolutamente sono le pubblicità abusi-ve. Cartelli posizionati nei punti più impen-sabili con il fine di attrarre l'attenzione del-l'automobilista.

Passiamo ora all'altro incrocio, quello travia Polense e via di Lunghezzina. Qui i car-telli direzionali ci sono, anche se mancanole strisce e lo STOP in terra. Il problema diquesto incrocio però è un altro: il traffico.Questa strada infatti porta al casello dellaRoma - L'Aquila. Inoltre permette di arriva-

re su via Collatina senza dover passare inmezzo ai quartieri. E' percorsa quotidiana-mente da numerose vetture, ed è inevita-bile che si formino lunghe code per attra-versare l'incrocio. Forse un semaforo od una

rotatoria potrebbero migliorare la situazio-ne. Di sicuro l'incrocio ora esistente non èpiù adeguato alla portata di autovetture chelo percorrono.

Altra possibile soluzione potrebbe esse-

re l'apertura di una strada da Corcolle di-rettamente su via di Lunghezzina. Questoavrebbe un doppio vantaggio: consentireb-be agli abitante di Corcolle di avere un'al-tra uscita dal quartiere, ed inoltre andreb-be ad alleggerire l'incrocio con via Polense.

Detto ciò non ci resta che augurarci chele amministrazioni locali si muovano permigliorarla. PAOLO LUSTRI

CARENZA DI SEGNALETICA PER GLI INCROCI DELLA VIA POLENSE CON VIA MASSA SAN GIULIANO E IN VIA DI LUNGHEZZINA

Domenica 10 aprile al circolo bocciofilodi Castelverde si è tenuta la finale del-

la 41esima gara nazionale di bocce. I par-tecipanti sono venuti principalmente dal La-zio e Umbria, ma anche da Treviso e Vare-se. La competizione, che è durata tutto ilgiorno, ha visto la partecipazione di 64 for-mazioni divise in 8 batterie ognuna com-posta da 16 persone.

I vincitori, premiati con trofeo e meda-glie d'oro, sono stati Ernesto Macioci e Gian-luca Bianchi della Eretum bocce, uno deicircoli bocciofili di Centocelle. Il circolo diCastelverde dalla sua fondazione, ben 41anni fa, organizza ogni anno almeno unagara nazionale, mentre lo scorso anno inoccasione del 40esimo anniversario di at-tività ha ospitato un torneo internazionale.In Italia quello delle bocce è uno degli sportcon il maggior numero di iscritti, infatti itesserati alla FIB (Federazione Italiana Boc-

ce), alla quale il circolo di Castelverde è af-filiato, sono circa 130.000. "È uno sportmolto praticato, ma purtroppo poco pub-blicizzato e sottovalutato perché viene sem-pre associato solo alla terza età ed è spes-so considerato un'attività da "dopo osteria- racconta Giuliano Tonelli, il presidente delcircolo bocciofilo di Castelverde - Si trattainvece di uno sport che richiede grande con-centrazione e tecnica ed è molto adatto an-che ai bambini. Infatti noi organizziamo an-che gare di bocce in cui a partecipare sonoproprio i più piccoli". CRISTINA CORI

Via Polense. Incroci pericolosi. Parte seconda

L'associazione Genitori Scuola Insieme il12 aprile ha organizzato la terza edizio-

ne della Primavera del Libro nell' istituto com-prensivo Villaggio Prenestino. Una mostra mer-cato libri in cui sono stati raccolti fondi per so-stenere la biblioteca scolastica.

Prossimo appuntamento quello del 12 mag-gio con la manifestazione 'Maggio Libri in Viag-gio' che si terrà presso l'istituto comprensivoPonte di Nona - Lunghezza. Non mancate esostenete tutti queste iniziative. La bibliotecascolastica era una delle tante promesse di Ale-manno. Una promessa fatta nel corso della suavisita alla scuola Falcone, in seguito allo spia-cevole incidente dell'accoltellamento. Aspet-tando il sindaco intanto si va avanti con l'auto-gestione. Libertà è partecipazione.

Nell'VIII municipio cresce il problema delle disca-riche abusive. Alcune sono "storiche", altre gio-

vani, alcune piccole ma in rapida espansione, altrepiù grandi. In ogni caso, posti isolati e campi incol-ti diventano i luoghi dove alcune persone approfit-tano della scarsa visibilità e/o percorrenza per sca-ricare immondizia e rifiuti ingombranti. Per cercare di arginare il fenomeno alcuni cittadinihanno affisso sui recinti dei cartelli che, a caratteri cubitali, invitano i passanti ad astenersi daldeturpare gli spazi verdi con la propria spazzatura. FOTO E TESTO DI CRISTINA CORI

PRIMAVERA DEL LIBRO

IL CIRCOLO BOCCIOFILO DI CASTELVERDE OSPITA LE OTTO COPPIE DI FINALISTI

41ESIMA GARA NAZIONALE DI BOCCE

NON È UNA DISCARICA!

Page 19: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

TORRINUMERO 7 ANNO IV18

“Voglio vedere se fuori è giorno o

è notte, se tira vento o se pio-

ve". E' questa la richiesta di Ed-

da Facciolo, 52 anni costretta a vivere in

casa per l'insufficienza respiratoria grave

che l'ha colpita anni orsono.

Non vede più cosa suc-

cede fuori di casa da

quando Metro C ha co-

struito le barriere anti-

rumore. La metro infat-

ti passerà proprio accan-

to casa sua, a Grotte Ce-

loni, e per questo sono

stati installati i pannelli

che attutiranno il frastuo-

no dei treni. La parte su-

periore di queste barriere è trasparente,

mentre la parte inferiore, alta alcuni me-

tri, è costituita da lastre grigie. Sono que-

st'ultime ad oscurare la vista ad Edda il cui

unico modo per uscire dalle quattro mura

domestiche è guardare fuori dalla finestra.

Da anni, oltre ad essere affetta da un'in-

sufficienza respiratoria grave, ha la colon-

na vertebrale fratturata. Vive con un respi-

ratore artificiale e non può camminare.

"Provo ad uscire con la sedia a rotelle,

ma non ci sono i marciapiedi. Ogni buca

che prendo con la sedia a rotelle è una tor-

tura per me, per questo nemmeno esco".Ol-

tre al danno la beffa.

Non esce più perchè ogni piccola solle-

citazione alla colonna vertebrale è una tor-

tura insopportabile. E' obbligata a stare su

una sedia imbottita di cuscini in cucina con

il respiratore sempre a portata di mano.

Da questa posizione può guardare al mon-

do fuori solo attraverso una piccola fine-

stra. Almeno poteva perchè ormai con i

pannelli grigi non vede più praticamente

nulla. Se è giorno o se è notte, se piove o

c'è il sole. Il mondo per lei è perennemen-

te buio. Potrebbe nevicare come potrebbe

esserci un sole battente, lei non lo può ve-

dere.

"Mi sembra di stare in carcere. A novem-

bre, grazie al consigliere Mastrangeli che

si è preso a cuore la mia situazione, è ve-

nuto a vedere come vivo un tecnico della

Metro C. Mi aveva assicurato che avrebbe-

ro sostituito i pannelli grigi con almeno uno

trasparente. Ma poi non si è più visto nes-

suno".

Bloccata in casa per una malattia, non

può più vedere nemmeno fuori dalla sua

finestra. Sembra follia, invece è la triste e

cruda realtà. Sembra quasi un accanimen-

to contro di lei. Eppure basterebbe davve-

ro poco per aiutare questa persona già ab-

bastanza provata dalla vita. Basterebbe

che un paio di lastre venissero sostituite

con dei pannelli trasparenti. E' forse chie-

dere troppo? No. Soprattutto perchè le è

stato promesso ben cinque mesi fa.

Un pannello sostituito non è nulla per

un'azienda, ma per Edda invece significa

molto. Significa aver un contatto con l'ester-

no. Le avevano promesso a novembre scor-

so che l'avrebbero sostituito ma dopo 5

mesi ancora non si è visto nessuno. E se

la Metro C porterà enormi benefici a tutta

l'area interessata dal suo passaggio, tutto

questo perde di valore se non porrà rime-

dio alla situazione di Edda. Risolvibile sem-

plicemente, solo con una sostituzione di un

pannello. ELENA BRUNI

"Voglio almeno vedere se fuori piove"

Ornella Bianchedi, condomina di una ca-

sa Isveur di via dei Codirossoni, nel

quartiere di Torre Maura, è una donna la cui

vita è legata da tre anni a una sedia a ro-

telle.

La sua malattia ha origini molto lontane,

risale a quando aveva soli 21 mesi e con-

trasse la poliomelite. Nonostante ciò, Or-

nella riuscì a condurre una vita normale, e

a tenersi in piedi con le sue gambe. Succe-

de però che, all'età di 61 anni, Ornella col-

pita da un'ischemia perde la totale capaci-

tà motoria, dal collo ai piedi. Anche questa

volta però la fortuna vuole che sia nuova-

mente salva dalla disabilità totale, finché

non accade che una cattiva attività riabili-

tativa la condanni irrimediabilmente.

"Da allora sono praticamente agli arresti

domiciliari pur non avendo commesso al-

cun reato", dice la donna. Infatti, vivendo

al secondo piano delle palazzine Isveur, la

donna è impossibilitata a scendere di casa,

eccetto quando il figlio può andare a farle

visita. La signora ha chiesto disperatamen-

te di poter usufruire del servizio Trambus

per i disabili ma poiché non ha compiuto

ancora 65 anni non ne ha diritto.

"Incredibile! - commenta Ornella - per

una questione burocratica sono costretta a

starmene qui chiusa tra queste quattro mu-

ra". Così la donna odia la sua casa e ag-

giunge: "Che senso ha una vita del gene-

re? Noi disabili non siamo aiutati veramen-

te. Mi vergogno di essere italiana. Per adat-

tare la scala ci vogliono 15 mila euro. Per

quelli nelle mie condizioni soldi non ce ne

sono ma per i parlamentari ne stanno in ab-

bondanza. Agli stranieri danno i sussidi…".

Per Ornella ormai è una guerra fra poveri

ma la sua richiesta di aiuto disperata non è

l'unica, tra le mura Isveur, perché all'inter-

no dello stesso stabile ci sono altri cinque

condomini portatori di handicap.

Ercole Brizzi, condomino dello stesso pa-

lazzo e affetto da miopatia ci dice: "Per for-

tuna ancora riesco a camminare". L'ex Pre-

sidente del Municipio Scorzoni, dopo aver

personalmente effettuato un sopralluogo,

si sta impegnando a trovare una soluzione.

Noi diciamo: inaccettabile non trovarla.

STEFANIA PANETTA

EDDA, COSTRETTA A VIVERE IN CASA PERCHÈ MALATA, DALLA FINESTRA DI CASA SUA NON PUÒ NEMMENO VEDERE SE FUORI C'È IL SO-LE. QUESTO DA QUANDO METRO C HA ALZATO LE BARRIERE ANTIRUMORE. CHIEDE SOLO CHE ALMENO UN PANNELLO DELLE BARRIERE

VENGA SOSTITUITO CON UNO TRASPARENTE. COSÌ PER VEDERE ALMENO CHE TEMPO FA FUORI.

"IO ODIO LA MIA CASA!"

“ASettembre non aprirò più".Aparlare è Ferdinand Kel-

ler titolare della libreria in via deiTordi nel quartiere di Torre Mau-ra. Dopo solo sei anni d'attivitàquesto piccolo gioiello chiude ibattenti.

Questa di Keller è una libreria"speciale". Nasce infatti grazie albando "Finanziamenti per libre-rie in aree di degrado urbano" del 2003. Un'iniziativa della scorsa giunta comunale in col-laborazione con il II ed il XIV dipartimento vol-ta ad incrementare la nascita e lo sviluppo del-le imprese e della cultura in periferia. Infatti ilbando prevedeva per i vincitori 50.000 euro afondo perduto. "Credo che il Comune abbia fat-to tanto" dice Keller mentre guarda la sua libre-ria, il suo piccolo sogno. "Il problema è che inquesto Paese sembra esserci la volontà di crea-re cittadini ignoranti", dice affranto.

Leggere, leggere un buon libro ormai inte-ressa pochi. In Italia ogni anno vengono stam-pate in media 3,6 copie di opere per ogni abi-tante, ma nell'arco di un anno meno del 47 percento degli italiani legge almeno un libro.

Un italiano su due legge un quotidiano al-

meno una volta a settimana, cir-ca il 40 per cento almeno cin-que giorni su sette.

Non c'è da stupirsi se il sognodi Keller sia svanito in così po-co tempo.

E se da un lato il Comune hafatto "molto" economicamente,dall' altro lato manca invece unavera educazione alla lettura, so-

prattutto tra i giovani. Un libro letto ogni annoè un dato scandaloso su cui bisognerebbe ri-flettere ed agire di conseguenza. Un dato cheva di pari passo con la decurtazione dei fondialla cultura. E nel nostro municipio la situazio-ne non è migliore purtroppo: 70.000 euro in unanno per la cultura. Poco più di sedici centesi-mi l'anno per ogni giovane sul territorio. Cifreallarmanti per la loro pochezza. Così come èallarmante la chiusura di questa libreria, di cuinessuno si occupa e nessuno cerca di salva-re. Nonostante siano stati investiti fondi pubbli-ci, nonostante sia l'unica nel raggio di chilome-tri. Ma in fondo a cosa serve incentivare a leg-gere? Solo a formare esseri umani migliori ecittadini consapevoli. Fosse proprio questo ul-timo il problema? ELENA BRUNI

NELLE CASE ISVEUR DI VIA DEI CODIROSSONI LA DISABILITÀ SI ARRENDE

ALLA POTENZA DELLA BUROCRAZIA.

CHIUDE LA LIBRERIA DI TORRE MAURA

E' UNA SCONFITTA DI TUTTI QUANDO A CHIUDERE LE SERRANDE È UNA LIBRERIA. E' UNA SCONFITTA CULTURALE, NON SOLO ECONOMICA.

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TORRI NUMERO 7 ANNO IV 19

“Vi garantisco che nel giro di duemesi il problema del nuovo mer-cato coperto dovrebbe essere ri-

solto". Le parole erano dell'assessore condelega al commercio Mario Brunetti, l'udi-torio erano i cittadini di Torre Spaccata, l'oc-casione era l'incontro con il presidente delmunicipio voluto dal comitato di quartieredi Torre Spaccata. Era il 15 febbraio. Ad og-gi è chiaro che il bluff era palese nella stes-sa dichiarazione dell'assessore, solo che èsfuggita. La parola "garantisco" seguita daun condizionale è una contraddizione in ter-mini, scivolata senza rumore perché travol-ta dall'entusiasmo che il breve termine del-la previsione aveva suscitato.

Il 15 aprile, alla scadenza dei due mesi,nulla sembra essere cambiato in quel di viaPietro Romano. Maestoso sull'incrocio convia dei Romanisti, il nuovo mercato riona-le è ancora lì, fermo nell'attesa di assolve-re alla sua funzione. Recinzioni nuove dizecca, saracinesche linde, pietra e marmo,panchine circolari e, a detta degli ammini-stratori, collaudi superati. Ci sono tutti gliingredienti per inaugurare il centro dell'at-tività commerciale del quartiere, che por-terebbe una soluzione anche al complemen-tare problema del mercato ambulante divia Sisenna. È tutto pronto, ma i cancellidell'immacolato mercato al quindici aprilerestano ancora chiusi. Immacolato poi ne-

anche tanto: "Ha già preso la maturità",scherza Bruno Coppola, musicista, riferen-dosi alla struttura. "Rischiamo di vederlainvecchiare prima ancora della sua inaugu-razione. I writers hanno già iniziato a mar-chiarne le pareti. Belli, no?".

In effetti, i muri dell'edificio sono terre-no vergine per i murales che iniziano a com-parire sempre più evidenti. Si tratta comun-que del male minore se si pensa "a tutti isoldi che è costato e a tutto quello che sisarebbe potuto fare, sapendo che il mer-cato sarebbe stato l'ennesima chimera", di-ce amareggiato Giuseppe Falconi, che non

si risparmia giudizi coloriti neiconfronti dell'amministrazio-ne. Restano comunque scono-sciute alla cittadinanza le ra-gioni per cui si tarda ad apri-re una struttura evidentemen-te pronta da tempo. "Si sup-pone a questo punto che sia-no gli esercenti a tardarnel'apertura, pare che l'affitto deibox sia troppo alto", sostieneFranca Orazio, che si dichiaradisillusa circa una prossimainaugurazione del mercato.

"È un gran peccato vedere una struttu-ra del genere logorarsi col tempo. Per nonparlare di quello che è costato e di quelloche costa, dato che la sera è sempre illu-minato. Inutilmente direi"; a detta di SilviaSalvucci infatti, la struttura sarebbe illumi-nata, a scapito sempre della spesa pubbli-ca che, in questo caso, pagherebbe per ilmercato un costo continuo a fronte di nul-la. Proviamo ad aspettare altri due mesi?LUCIA BRAICO

A TORRE SPACCATA, IN VIA PIETRO ROMANO, IL NUOVO MERCATO COPERTO RESTA

CHIUSO. ALLO SCADERE DEI DUE MESI PREVENTIVATI LE PROMESSE DELL'AMMINISTRA-ZIONE NON SONO STATE RISPETTATE E LA GENTE HA SEMPRE MENO FIDUCIA

Nuova stazione Metro C: Parcheggi? No, panchine!

Mercato a porte chiuse

Il progetto iniziale, accettato di buongrado dalla cittadinanza che si era bat-tuta a tal fine, individuava i parcheg-

gi di servizio della stazione metropolitanain due distinti luoghi, relativi ai due versan-ti del quartiere che avrebbero ospitato lestazioni. L'area incolta di via Namusa, peril versante Alessandrino, e l'artigianale par-cheggio adoperato attualmente su via Giu-seppe Berneri.

Mille posti auto avrebbero permesso unafruibilità ottimale delle stazioni, fornendo altempo stesso agli abitanti un servizio tut-t'ora assente. Un servizio ottenuto in fun-zione delle opere di compensazione ai la-vori della metro che il comitato di quar-tiere si è impegnato ad ottenere. Poil'alt, opposto da motivi tecnici e ar-cheologici. Motivo tecnico: lo sposta-mento del capolinea del percorso me-tropolitano oltre il raccordo. Motivoarcheologico: il rilevamento di un in-sediamento nel lotto relativo a via Na-musa. Per voce del delegato del pre-sidente Lorenzotti per i rapporti conMetro C a marzo è stata annunciatala variante di progetto per la suddetta via.Posti auto più che dimezzati.

La Sovrintendenza per i beni culturali hainfatti dato parere favorevole solo alla con-versione in parcheggi di una parte del lot-to interessato; la restante parte ospiterà,a quanto pare, un parco con annessa areadi ristoro. Nulla di ufficiale, ma si tratta pursempre di notizie, che invece sembrano del

tutto assenti se riferite ai futuri ex parcheg-gi di via Berneri. Il comitato di quartiere de-nuncia l'arbitrio protratto dagli organi e da-gli enti competenti nel non fornire, se noncomunicati ufficiali, quanto meno informa-zioni attendibili. Da via Berneri i parcheggisembrano del tutto scomparsi, l'unica ri-qualificazione prevista per l'attuale degra-do passerebbe dalla creazione di aiuole ver-di e piccoli giardini panchinati.

"Il parcheggio qui è un bene raro, già so-

lo serviti dal trenino, figurarsi conla metro. E vai con il far west!" è il com-mento ironico di Giordano Nicoli. È questoinfatti è anche il sentore del comitato, cheprevede il temuto fenomeno del "parcheg-gio selvaggio", generatore di disagi e rischi."Inoltre - continua Nicoli - fare un parco qui(via Namusa), se non custodito bene, si-gnifica correre il rischio di vedere una con-centrazione di tossicodipendenti, sempre

più numerosi". Riccardo Mostarda, titolaredi una ferramente che affaccia proprio suvia Namusa, non sembra essere dispiaciu-to dall'idea del parco, per quanto "i par-cheggi effettivamente sarebbero un servi-zio davvero utile, smaltirebbe il caos quo-tidiano". Circolano anche pareri più critici

tra i cittadini. Mirko Cimino sostiene che "lasoppressione del parcheggio da via Berne-ri è indice delle solite speculazioni fatte incorso d'opera. Qualcuno spartisce, a noi re-stano i disservizi". Il quartiere intanto re-sta in attesa di ricevere notizie ufficiali e, cisi augura, definitive. LUCIA BRAICO

Bruno Coppola, Franca Orazio e Giuseppe Falconi.Sopra il mercato coperto di Torre Spaccata

NEL PROGETTO ORIGINARIO PRESENTATO DA ROMA METROPOLITANE E METRO C, I PARCHEGGI ERANO PREVISTI. RAGIONEVOLMENTE.

POI, D'UN TRATTO, SPARITI. E NELLE PREVISIONI DEI CITTADINI I FUTURI DISAGI, SOMMATI AI PRESENTI, PARALIZZERANNO IL QUARTIERE.

TORRE SPACCATA, UN ANNO DI BATTAGLIE PER IL COMITATO

FESTA DELLA PACE AL CAMPUS DI TOR VERGATA

CONFERENZE, TORNEI E CELEBRAZIONI RELIGIOSE.

Lo scorso sabato 9 aprile, nei locali teatro della parrocchia "S. Maria Regina Mundi", TorreSpaccata, si è tenuta l'assemblea annuale del comitato di quartiere. Complice il pomerig-

gio caldo e soleggiato, non c'è stata grande partecipazione da parte dei cittadini. Nonostante le assenze, tuttavia, sono state tratte le somme di un anno di intenso lavoro,

somme positive e negative. I mercati restano ancora la nota dolente, quello di via Sisenna chenon accenna ad essere spostato, e quello di via Pietro Romano, che sembra non voglia aprirei battenti. Il risanamento del manto di molte strade è stato il diretto effetto dell'azione di unatempesta di segnalazioni, arma usata dai cittadini per infastidire e sollecitare l'amministrazio-ne pubblica.

Anche se relativamente in pochi, i cittadini del comitato di quartiere hanno rinnovato gli im-pegni per un altro anno, contando su una più calda partecipazione da parte della popolazio-ne. Urio Cini, presidente, ha sancito il rinnovo del mandato, di cui godrà ancora il comitato,con un appello: "Rinnovo l'invito alla partecipazione confidando che tale mandato non sia inrealtà solo una delega"! LUCIA BRAICO

Sarà l'Università di Tor Vergata a rendereomaggio alla beatificazione del pontefice

Giovanni Paolo II con la Festa della Pace, or-ganizzata dal 2 all'8 maggio.

Un programma interfacoltà organizzato perpromuovere il messaggio di pace che nel lon-tano 2005 Giovanni Paolo II aveva pronuncia-to in occasione della Giornata Mondiale per laPace, ma anche una serie di incontri mirati asensibilizzare gli studenti e quanti vorranno es-serne spettatori alle tematiche della guerra,della povertà e della solidarietà. La manifesta-zione prevede una serie di appuntamenti al-l'interno di ogni dipartimento. Partendo da unalettera che il Pontefice scrisse agli artisti nel1999 in cui diceva: "I vostri molteplici sentie-ri, possano condurre tutti a quell'oceano infi-nito di bellezza, dove lo stupore si fa ammira-zione, bellezza, indicibile gioia", la facoltà diLettere ospiterà gli appuntamenti artistici.

Si esibiranno, infatti, la Star Rose Accade-my, il musical Anni Ottanta, la mostra fotogra-fica e quella cinematografica. Un'attenzione sa-rà data anche alle attività sportive, per le qua-li sono stati programmati i tornei di pallavolo,di ping pong e la corsa campestre.

Tante attività per celebrare insieme l'idealedi pace nel mondo. La manifestazione avrà ini-zio alle 16 del 2 maggio a Piazzale della Cro-ce. La prima giornata sarà dedicata alla com-memorazione del Beato Pontefice con la dedi-cazione della Cappella del Campus Universita-rio. STEFANIA PANETTA

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TORRINUMERO 7 ANNO IV20

Icittadini di Grotte Celoni hanno riempi-

to di rabbia le loro parole. L'omertà, per

un pomeriggio, ha lasciato spazio alla

partecipazione e all'indignazione.

L'efferata rissa tra nigeriani dei giorni pas-

sati è stata solo la declinazione più visibile

di una condizione di crescente insicurezza.

Il sangue è ancora lì, come ci mostra Ga-

briele Mattei, cittadino che ha soccorso un

ragazzo nigeriano ferito, e aiutato Mastran-

geli nella realizzazione pratica dell'iniziati-

va. La promessa dei poliziotti di quartiere

è rimasta tale, "pro-

paganda" , dice An-

namaria Addante,

coordinatrice Api dell'

VIII. La signora Ma-

ria Primeano, pro-

prietaria di una tin-

toria ceduta alla fi-

glia, ci indica suo ma-

rito, Francesco Gia-

cobbe, vittima di due

rapine per strada:

"Servono più pattu-

glie a presidiare il

territorio, perché noi citta-

dini non percepiamo garan-

zie, né sicurezza. Perché pa-

ghiamo le tasse allora?".

La situazione pare criti-

ca: "A nulla sono servite le

richieste fatte a Lorenzotti

e Alemanno di rafforzare la

caserma dei Carabinieri di

Tor Bella Monaca e di istitui-

re un posto di polizia al cen-

tro commerciale Le Torri"

denuncia Felice Sinistri, vi-

cesegretario Pd del munici-

pio. "Il comune risparmia

sulla sicurezza dei cittadi-

ni!", tuona Antonio Tintiso-

na, titolare di un negozio di

abbigliamento, che sente

quello della sicurezza come

un problema di urgente ri-

soluzione. Tanto più quan-

to il pericolo non risparmia

nemmeno i più indifesi. Co-

me è accaduto a Mauro Ser-

rani, disabile scippato ben

due volte che denuncia l'as-

senza di controllo sul terri-

torio. "Mettiamoci insieme

e saremo più forti" è l'ap-

pello rivolto a tutti i com-

mercianti da Purkayartha

Ashish, gestore di un bar

che ha subìto una rapina a

mano armata lo scorso no-

vembre e un tentativo falli-

to circa due settimane fa.

"Aiutiamoci reciprocamen-

te, senza aspettare invano

l'intervento delle forze del-

l'ordine".

Anche Rosa Forestieri, ti-

tolare di una gioielleria, ha

subito due rapine, in una

delle quali è stata ferita sua

figlia: "Chiediamo tutela,

sicurezza e prevenzione",

reclama con Maria Burgio,

che gestisce un negozio di bomboniere.

Una richiesta unanime, alla quale parte-

cipa anche Forza Nuova che, per voce di

Daniele Lopolito, dichiara di "aderire al-

l'iniziativa che esprime un bisogno gene-

rale, senza colore politico né bandiere".

LUCIA BRAICO

Sicurezza in pericolo: a Grotte Celoni la protesta è popolareLA SERRATA DEI NEGOZI, SU INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE VALTER MASTRAN-

GELI, HA AVUTO SUCCESSO. I CITTADINI ESAUSTI PROTESTANO A GRAN VOCE.

LA SERRATA DEI COMMERCIANTI

LA RIVINCITA DI MASTRANGELI:

"FINALMENTE CI ABBIAMO

MESSO LA FACCIA"

E' IL DEUS EX MACHINA DELLA MANIFESTA-ZIONE, VALTER MASTRANGELI. CONSIGLIERE

EX PD, HA LASCIATO IN POLEMICA IL PARTI-TO CHE GLI DAVA POCO SPAZIO PER PASSARE

ALL'API. SEMPRE ATTIVO NEL RAPPRESENTA-RE LE ISTANZE DEI CITTADINI DEL SUO QUAR-TIERE, CON LA SERRATA DI VIA ACQUARONI

SI È PRESO LA SUA RIVINCITA.

Pare che l'Ama abbia firmato un accordo, una

sorta di convenzione, con il quartiere Grot-

te Celoni. Secondo tale accordo le strade del

quartiere, e in particolare via Raffaele De Fer-

rari, si prestano ad ospitare i mezzi della so-

cietà, fungendo da parcheggio, e in cambio ne

ricavano una perfetta, puntuale ed efficientis-

sima pulizia. Solo questo accordo, se esistes-

se, potrebbe spiegare infatti la presenza sulla

strada dei mezzi dell'Ama "a riposo". Oltre ad

essere inappropriati, creano disagio, privando

gli abitanti di quei posti parcheggio che proba-

bilmente sarebbero graditi anche a loro. O l'ac-

cordo prevede forse che, i fortunati, non pa-

ghino la spazzatura? LUCIA BRAICO

Come mai l'idea della serrata?Le continue lamentele cittadini mi hanno

dato l'input. C'era bisogno di un gesto for-te per attirare l'attenzione dell'amministra-zione, di qui l'idea di chiudere tutti i nego-zi per due ore.

Anche in altre borgate la situazioneè simile, perchè proprio via Acquaro-ni?

Qui c'è un'emergenza senza precedenti,ma questo grido di dolore sia da esempioanche per altri quartieri che vivono situa-zioni analoghe. Basta lamentarci tra noi, bi-sogna farsi ascoltare dalle istituzioni.

Servirà a qualcosa?Spero di sì. Ci hanno promesso che i con-

trolli aumenteranno, che gireranno più vo-lanti nella zona. Ma per me è già una vitto-ria il fatto che i commercianti siano scesi inpiazza e ci abbiano messo la faccia.

Sembra domenica a via Acquaroni. Ma è un normalissimo venerdì pomeriggio:

le serrande degli esercizi commerciali sono tutte abbassate, con sopra un car-

tello giallo. "Basta violenza, basta rapine". Circa 150 manifestanti portano, co-

me medaglie appuntate al petto, dei cartelli con il

numero di rapine subite. "Io ho subito 5 rapine",

"Io ho subito 3 rapine". Il non invidiabile record

spetta a un tabaccaio. Ha una vistosa cicatrice sul

viso, di rapine ne ha subite sette. Ma non vuole par-

lare.

A Grotte Celoni la criminalità c'è sempre stata,

ma mai la situazione è arrivata a questo punto, de-

nunciano i commercianti. Otto rapine nella sola set-

timana che precede la manifestazione. Avvengono

quasi sempre di sera, in orario di chiusura. Se a

questo ci aggiungiamo gli scippi per strada, anche

in pieno giorno, ne viene fuori un vero e proprio far

west. Le volanti della polizia non passano mai, il

commissariato fa quello che puo', ma le risorse sono limitate. E il poliziotto di quar-

tiere si è visto solo in campagna elettorale: finite le elezioni è scomparso.

Giorgio Ciardi, delegato del sindaco Alemanno per le politiche della sicurezza, pun-

ta il dito contro "Una politica trentennale che ha portato qui tutte le marginalità. Non

è tanto un problema di forze dell'ordine quanto di recupero sociale e riqualificazione

del territorio". Un'occasione per tessere le lodi del masterplan.

Tuttavia, annuncia Ciardi, "abbiamo chiesto al Prefetto e al Questore un controllo

dinamico nella zona". I politici parlano e presenziano, ma la gente aspetta i fatti. E

se Grotte Celoni non è ancora tornata allo stato di natura, all' "homo homini lupus",

lo dobbiamo ai cittadini onesti. Che ora sono stanchi e cominciano seriamente a pen-

sare di organizzarsi tra di loro. La sicurezza è una cosa seria, non una paura da ca-

valcare in campagna elettorale: se gli onesti di Grotte Celoni decidessero davvero di

farsi giustizia da sè, o di ricorrere a servizi di vigilanza privata, saremmo di fronte a

una sconfitta dello Stato. E del sindaco Alemanno. DAVIDE LOMBARDI

LE RAPINE SI SUSSEGUONO ALLA MEDIA DI UNA AL GIORNO. GLI ESERCENTI CHIEDONO PIÙ SICUREZZA, E VENERDÌ 8 APRILE HANNO MANIFESTATO

CHIUDENDO I NEGOZI PER DUE ORE.

FOTONEWS

PARCHEGGIO AZIENDALE A GROTTE CELONI

VIA DE FERRARI GARAGE DELL'AMA

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TORRINUMERO 7 ANNO IV22

L’opinione della gente che vive o lavo-ra nelle vicinanze, collima con la ne-cessità di un rapido intervento di re-

cupero. Stefano, il meccanico adiacentel'edificio, vede "ogni giorno un viavai di gen-te di ogni sorta, disposta anche ad accede-re scavalcando il cancello d'ingresso" ed An-gela, che spesso costeggia l'edificio in mac-china, trova "le serrande talvolta alzate, tal-volta no". Insomma il problema c'è e a far-sene carico, vedremo in che modo, è unadelibera del consiglio del municipio delleTorri.

L'ex scuola di via dei Tordi, preda di van-dalismo e incuria, dopo una relazione sul-lo "stato de quo" dei locali, necessita di unaspesa di ristrutturazione pari a euro600.000,00.

L'amministrazione comunale, proprieta-ria dell'immobile, sembra non propensa asobbarcarsi questo onere economico ed ec-co iniziare il triste giuoco della "svendita"al migliore offerente. Ad esibirsi in perico-losi salti mortali per accaparrarsi l'ambitoedificio, si presenta l'Istituto paritario Gia-como Leopardi, con sede a via del Pettiros-so e che ha da tempo avanzato alla com-missione Bilancio e Patrimonio la richiestadi avere in locazione il Giorgio Verne.

Ad affiancare il Leopardi, in questa ope-razione di privatizzazione, è il centro di for-mazione "S. Antonio", il quale vanta ancheun'altra struttura nel quartiere. Avvicinia-mo la lente d'ingrandimento: il GiacomoLeopardi ha in via ufficiale formalizzato lavolontà di sostenere l'ingente spesa (€600.000,00), si dichiara disponibile ad ospi-tare una biblioteca per i ragazzi che andran-no a ripopolare l'edificio e s'impegna ad ero-gare gratuitamente corsi scolastici a stu-denti meno abbienti nella misura del 10%.

I ragazzi che non rientreranno nel nove-ro degli esonerati, saranno chiamati a pa-

gare una retta molto salata, insostenibileai più. Rammentiamo a tutti gli addetti ailavori, che non siamo in prossimità del cen-tro storico e che il tasso di abbandono sco-lastico continua a lievitare, vuoi per emar-ginazione vuoi per scarse motivazioni. L'ap-pello della società civile giunge dalla sededel comitato di quartiere di via Giglioli, sem-pre in prima linea per dedizione e spessoinascoltato dalla maggioranza municipaledi centrodestra.

Ileana Lusetti ha le idee chiare, è una vo-lontaria ed ha un rapporto romantico conla bistrattata Torre Maura: "La scuola di viadei Tordi deve rimanere pubblica. Il 10%saranno esentati dal pagamento della tas-sa, ma per la maggiore parte si profila unaspesa insostenibile. Non credo sia un me-todo intelligente per tenere i ragazzi sui li-bri. Abbiamo chiesto un tavolo di confron-to con Lorenzotti - prosegue - ci aveva da-to il suo okay, non si è presentato e non ciha nemmeno avvertiti. Temo sia una que-stione culturale: con Fabrizio Scorzoni, acapo della precedente amministrazione edora all'opposizione, in forza ai democratici,

c'era dialogo e una maggiore collaborazio-ne. Memori delle altre gestioni, possiamodire di avere un muro di fronte a noi.

Il diritto all'istruzione non deve essereaggredito dalla mercificazione ed il fulminea ciel sereno rappresentato dalla deliberaconsiliare va cambiato. Dal settembre 2010,la scuola versa nello stato di degrado asso-luto e i 600mila euro di danni ne sono laprova. Perché non se ne sono occupati pri-ma? Noi vogliamo che la Regione o il Co-mune si facciano seriamente carico del pro-blema e che la smettano di delegare ai pri-vati, quel che è di loro competenza", ter-mina avvilita Ileana. MATTEO BAGLIONI

Scuola Verne, politica contro quartiereQUANDO LA POLITICA LATITA, LA SOCIETÀ CIVILE LEVA CORI DI SDEGNO. E' IL CA-SO DELLA SCUOLA ELEMENTARE GIORGIO VERNE, IN VIA DEI TORDI, TORRE MAU-RA. UNA SCUOLA IN TOTALE STATO D'ABBANDONO, ORA PRIVA DI QUALSIVOGLIAREQUISITO DI SICUREZZA E POPOLATA DA TUTTI FUORCHÉ STUDENTI.

Una questione lunga quarant'anni quelladell'ipotetico spostamento del mercato

di piazza degli Alcioni, nel quartiere di TorreMaura ma che ancora oggi non sembra tro-vare una soluzione. Annamaria Breccia, pre-sidente della Commissione Com-mercio spiega: "Il progetto peril mercato è ancora vago, non èancora stato presentato in Com-missione. Bisognerà ancora at-tendere. Anche se sono anni chela proposta è stata fatta".

Accadeva però, all'incirca do-dici anni fa, quando l' VIII Muni-cipio in vista del progetto di spo-stamento del mercato di piazzadegli Alcioni e in mancanza di li-quidità economica chiese ai mer-catari, un contributo del 5 percento per la realizzazione dellanuova area rionale da situare al-l'altezza di via Walter Tobagi.

"Eravamo 30 banchi. Ognunodi noi versò 5 milioni per l'areache doveva ospitare i banchi",racconta Luigi Di Trocchia. "Poi ilPresidente della Circoscrizione ècaduto e dei soldi non se n'è sa-puto più niente", continua Rinal-do Attaniesi, entrambi mercata-ri del quartiere.

Intanto, mentre il mercato con-tinua ad essere nella piccola piaz-za e lungo via delle Rondini e deisoldi non si ha nessuna notizia,c'è anche chi come il cittadinoAntonio Di Sarco osserva il cam-biamento dell'assetto del mer-cato: "Un tempo erano numerosissimi. Og-gi non lo sono più. Si riesce a stento a tira-re avanti. Dalla legge queste sedi sono con-siderate improprie perché non offrono servi-zi. Non ci sono bagni, i banchi sono sottopo-sti alle analisi igienico - sanitarie, bisogna es-sere molto precisi pur accontentandosi di do-ver restare aperti solo mezza giornata. È dif-ficile resistere". Antonio Menicocci continua:"Sembra essere in una fase di transizione perpoi sparire del tutto. Certo lo spostamentoin Walter Tobagi sarebbe una fortuna. Dob-biamo continuare ad attendere come atten-diamo da anni".

Tra la preoccupazione di chi non vuol ve-dere sparire una tradizione romana decen-nale c'è chi con grande rammarico chiede al-meno di sapere che fine abbiano fatto i pro-pri soldi? STEFANIA PANETTA

Qualche tempo fa gli abitanti di Torre An-gela, più precisamente di via del Tor-

raccio di Torrenova lamentavano la sporci-zia fra le strade, negli ultimi mesi a patirela stessa sofferenza sono gli abitanti di Tor-re Maura.

Percorrendo via dei Co-lombi, Chiara Cipollotti,abitante del quartiere, faosservare come gli ope-ratori ecologici siano lati-tanti nella zona, infatti, imarciapiedi ai loro borditrattengono i segni di unpassaggio affollato di gen-ti, e dice "oggi è pulito ri-spetto ad altri giorni in cuisi ha,invece, l'impressio-ne di stare nelle periferiepiù a sud del mondo perla trascuratezza dellestrade".

Non diversa la situa-zione lungo via WalterTobagi e tra i vicoli di viaEnrico Giglioli. La citta-dina Valeria Esposito, nell'intento di sotto-lineare l'incuria generale denuncia "c'è uncompleto abbandono del quartiere", indi-cando anche nel mercato di via delle Ron-dini "un motivo in più per rimanere nel ca-os e nella sporcizia". Pungente il commen-to dell'anziano Augusto Iori, che dice: "Leaiuole sono un cumulo di rifiuti. Questo èun bel quartiere che se valorizzato non avreb-be da invidiare niente a nessun'altro posto.Ma l'amministrazione certe cose non le ve-de".

Tra inciviltà cittadina, disservizio munici-pale e mancata vigilanza non manca chi co-glie l'occasione di lasciare a marcire i pro-pri rifiuti ingombranti fra le viuzze della pe-riferia e così in una traversa di via dei Co-lombi troviamo una piccola discarica dovesi può scegliere fra divani, tavolini e ogget-ti di vario genere. STEFANIA PANETTA

In seguito alla segnalazione di Massimo Mu-sumeci, presidente del Comitato Tor BellaMonaca Rinacse, relativamente ad un arti-colo pubblicato lo scorso 9 aprile, sull'As-semblea "Facciamolo Insieme", sul tema delmasterplan, organizzata nella Sala Cinemadell' VIII Municipio, con la partecipazione diEzio D'angelo, Wanda Raco, Mario Brunetti,Massimo Sbarbella, ci scusiamo per aver ri-portato erroneamente che l'iniziativa era sta-ta organizzata e voluta dal Municipio. In re-altà l'evento si deve al gruppo del Comita-to Tor Bella Monaca Rinasce.

RETTIFICA

STRADE SPORCHE PER TORRE MAURA

IL MERCATO DI PIAZZA DEGLI ALCIONI E L'IN-GANNEVOLE PROGETTO DEL MERCATO RIONA-LE A VIA WALTER TOBAGI.

DOVE SONO FINITI

I NOSTRI SOLDI?

SUI MARCIAPIEDI CARTE E CARTACCE, FRA I VICOLI MINI DISCARICHE

Chiara Cipollotti e

Valeria ùEsposito

Anna MariaBreccia,RinaldoAttenesi,LuigiDitrocchio,AntonioMenicoccie AntonioDi Sarco

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TORRI NUMERO 7 ANNO IV 23

Villa Verde avrà un centro polifunzio-nale. Il progetto partito molti annifa sta per andare in porto. Manca

solo l'ultima firma di approvazione da par-te del Comune nella figura dell'IngegnerMartinelli ma il piano di lavoropreliminare ha già avuto l'ok.

La struttura principale saràdi 300 mq su due livelli coper-ti a legno. Davanti sarà costrui-ta una piccola piazza con un par-co giochi per bambini. Non man-cherà il parcheggio riservato peri visitatori.

L'area ludica verrà integratacon un campetto per i più picco-li e un campo da bocce per gli anziani. Eper finire un'altra sala di 80 mq per le va-rie attività che si svolgeranno nel centro.Tutto completamente recintato. Sorgerà suun comparto ceduto al comune dai vecchi

proprietari in cambio della possibilità di am-pliare le cubature delle propri abitazioni.

7000 mq regalati al comune. E ilconsorzio, con i soldi delle opere ascomputo ha portato avanti il pro-getto. "Le adesioni risalgono al1996 - spiega il presidente del Con-sorzio di Villa Verde Benedetto Ru-scito - Il primo disegno che aveva-mo preso in considerazione è sta-

to quello delle acque chiare per viaGagliano del Capo e via del Torrac-cio. Ma l' Acea prima e il Comune

dopo ce l'hanno bocciato perché avrebbeprocurato allagamenti a Villaggio Breda,dotato di un sistema fognario vecchio e in-sufficiente. I proprietari del comparto giàvolevano creare una piazzetta. Abbiamo

solo ampliato il progetto di questi in colla-borazione con i cittadini".

Un punto di raccolta, quindi. Di coesio-ne tra gli abitanti. Quello che manca in que-sto quartiere. "L'unico centro di aggrega-zione è la parrocchia su via Gagliano delCapo, ma è sempre una chiesa". Le ideesono tante: corsi di cucina, di computer,ginnastica per anziani. Il tutto da affidarsiad una associazione che si occupi della ge-stione del centro. Coordinata dagli stessicittadini. Che si prenderanno cura della pu-lizia e della custodia.

La maggior parte dei residenti sono en-tusiasti del progetto. Ma cosa ne pensanogli altri? "Alcuni ancora ci contestano l'im-pegno che c'eravamo presi per le acquechiare. Ci dicono che pensiamo ai parchi

invece degli allagamenti. Ma in realtà vor-remmo fare qualcosa anche per quello: do-po che i lavori a Villa Verde per la costru-zione delle nuove abitazioni saranno ulti-mate, collegandoci al nuovo sistema fo-gnario".

L'opera verrà a costare circa un milioneseicentomila euro. Una bella cifra conside-rato che le opere a scomputo hanno frut-tato solo 250mila euro. Il consorzio peròpossiede l'intera somma poiché negli ulti-mi anni è riuscito a convincere diversi co-struttori ad associarsi facendo lievitare ilfondo cassa. "Sono soldi del comune, è ve-ro. Ma noi potevamo presentare un pro-getto. Ce l'hanno modificato: aggiungereun marciapiede; eliminare l'anfiteatro; cam-biare la pavimentazione. Ma è stato appro-vato. E manca solo l'ultima firma. Questio-ne di giorni. Se tutto andrà bene fra tremesi inizieranno i lavori. E in un anno emezzo dovrebbero essere ultimati." In boc-ca al lupo Villa Verde!

JESSICA SANTINI

Nasce il centro polifunzionale a Villa Verde

L’area interessata è il vasto prato adia-cente a via del Torraccio. Un disegno

già approvato in anni precedenti ma in mi-sura diversa: è prevista la costruzione dipalazzi di 5/6 piani per un totale di circa300 mq di cemento. Box, negozi, apparta-menti . E altri 5.000 nuovi abitanti. Un au-mento esponenziale di popolazione. In unazona con non pochi problemi di viabilità:ipunti d'accesso al quartiere sono o via Ca-silina, strada principale e ad alta percorren-za, di rado non ingorgata, o via di Vermici-no, anch'essa congestionata, soprattutto lamattina.

I cittadini sono allarmati: seguirà all'au-mento degli abitanti un incremento dei ser-vizi pubblici? Saranno ampliate le infrastrut-ture e adeguate alle nuove esigenze?

E mentre i comitati si movimentano acontrastare il progetto e farsi portavoce deiresidenti, tra pochissimo dovrebbero inizia-re i lavori.

"Come Comitato di quartiere di VillaggioBreda stiamo combattendo con forza la de-cisione presa", ci racconta Virgilio Consoli,presidente del comitato stesso. "Giovedì 14marzo c'è stato il confronto con le istituzio-ni. Dagli interventi dei consiglieri Quadra-na e Athos De Luca e del presidente dellacommissione De Priamo abbiamo avuto unriconoscimento sulle nostre ragioni, sul fat-

to che non vi sia stata una VAS(valutazione ambientale strategi-ca) chiara e definita da parte del-la Regione Lazio" . La contestazio-ne difatti riguarda la leggerezzacon cui sono state affrontate alcu-ne problematiche care ai cittadini:la sproporzione dell'aumento del-le cubature tra questi piani di zo-na e gli altri del comune di Roma;la mancanza di certezze dei cana-li di finanziamento; l'assenza adoggi di un progetto sovvenzionatodi nuova viabilità; , sul fatto che learee in questione hanno un certopregio ambientale e sulla probabi-lità di possibili ritrovi archeologicie di falde acquifere.

"L'architetto presente, che ha manifesta-to una certa ostilità verso le nostre ragio-ni, ci ha allarmato comunicandoci l'avviodelle costruzioni potrebbe aversi da settem-bre prossimo. Quindi è chiaro che entria-mo nella fase calda di questa vicenda. Ve-dremo come poter agire una volta che nonsi hanno delle risposte adeguate. Una co-sa è certa: venderemo cara la pelle!"

JESSICA SANTINI

IL COMITATO DI VILLAGGIO BREDA SI MOVIMENTA CONTRO IL PIANO PER LA CEMENTIFICAZIONE DEL QUARTIERE.

IL CONSORZIO È RIUSCITO A PORTARE AVANTI IL PIANO PER LA COSTRUZIONEDI UN CENTRO AGGREGATIVO PER I CITTADINI DEL QUARTIERE.

Diana Valentini, presidente delcentro anziani Villaggio Breda:"Dal 1938 non è mai cambiatoniente. Il quartiere non è mai sta-to oggetto di migliorie, le nuovecostruzioni con i nuovi abitanticreeranno ancora più problemidi traffico".

Fabio, titolare del bara Villaggio Breda:"Come commercian-te sono contento, co-me cittadino, però,sono preoccupato se non si ac-

compagnerà un adeguamentodei servizi.

Angelo: "I progettinon sono completidi infrastrutture. Si creerà solo ulte-riore caos.

E già ce n'è tanto"

Giuliano: "Voglionocostruire nuove stra-de? Dov'è il progetto?Quando inizianol'esproprio delle terre?

Sabatino Di Mau-lo: "Hanno aumen-tato la cubatura ap-provata dalla scor-sa amministrazio-

ne e non hanno chiesto pare-re a noi cittadini, che viviamoil quartiere e conosciamo i pro-blemi".

Giovanna: "Il postonon è adatto a unaumento di popola-zione di queste di-mensioni"

I CITTADINI PARLANO DEL PROGETTO IMMOBILIARE A VILLA VERDE

"VENDEREMO CARA LA PELLE!"

Perché non vi piace questo progetto? Il progetto è nato sulla scia dell'emergenza case. Continuano a chiamarla 167,

ma di quella legge non c'è più nulla: non è edilizia popolare quella che si appre-stano a fare. Di sovvenzionato non c'è più niente. di convenzionato nemmeno.La Regione ha speso i soldi per altro. Rimane solo la proprietà privata. E poi que-sta emergenza è reale? O piuttosto una speculazione privata?

Contestate anche l'impegno alla realizzazione di servizi e infrastrutture…Il loro interesse è solo costruire: abbiamo l'esempio di Ponte di Nona. Bello all'interno ma poi

nessuna via d'uscita. Temiamo che considerino solo l'area del piano. E non siano interessati al-le eventuali ripercussioni nelle zone limitrofe. Non abbiamo la certezza che le strade verrannorealizzate in concomitanza alle abitazioni. Ancora non è stato fatto ne un piano ne l'espropriodei terreni. Cosa accadrà con altri 5.000 abitanti?

Quale è stata la risposta delle istituzioni?Già durante la scorsa amministrazione c'è stata la battaglia. E in consiglio fu ridotta la cuba-

tura a 163 mq sotto la spinta di protesta dei cittadini. Con l'impegno di costruire due strade:una che girerebbe intorno al quartiere fino a via di Tor Vergata, l'altra verso via di Vermicino.Ora la cubatura è stata raddoppiata e non ci sono garanzie sui servizi. Appartamenti di 6 pia-ni. Un obbrobrio in questo contesto! Fino ad ora non hanno voluto sentire ragioni. Ora final-mente il sindaco si è impegnato ad ascoltarci.

E la storia del ricorso al TAR?Abbiamo evidenziato delle deficienze dal punto di vista comunale, tecnico e procedurale. Non

è stata presa in considerazione la situazione ambientale: falde idriche; siti archeologici.Eravamo disposti ad accettare il vecchio progetto ma le modifiche apportate non tengono

conto delle esigenze della cittadinanza e del territorio. E' per questo che stiamo raccogliendodei soldi per il ricorso. Necessitiamo di diecimila euro. E l'avvocato Zerboni sosterrà la nostracausa. Sarà dura ma non ci arrendiamo.

JESSICA SANTINI

LA BATTAGLIA DEL COMITATO DI VILLA VERDE

PARLIAMO CON PASQUALE GIDARO, VICEPRESIDENTE DEL COMITATO.

Benedetto Ruscito,presidente delConsorzio di VillaVerde

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TORRINUMERO 7 ANNO IV24

Percorrere per caso via del Torracciodi Torrenova per qualcuno che nonconosce il quartiere è un'esperienza

surreale. Un'arteria principale di Torre Angela con-

gestionata in qualsiasi ora del giorno. Strada di collegamento tra la via Casili-

na e via di Torrenova, ospita il cuore delquartiere: la piazza omonima, sempre in-gorgata , è un agglomerato insensato diauto che tentano di posteggiare e di tran-sitare. Privo di un senso ben distinguibile.Il resto della via, stretta e piena di eserci-zi commerciali, distribuisce il traffico versole strade limitrofe, perlopiù a senso unicoe molto anguste, creando un disomogeneozigzag tra le auto in transito.

"Mancano i marciapiedi su questa stra-da - ci dice Dario, proprietario del bar "il Po-mo d'Oro"- abbiamo creato una rampa di-sabili durante la ristrutturazione ma è inu-tile se non ci sono le strutture idonee a bor-do strada. Per non parlare poi dei parcheg-gi. E' un grosso danno per la mia attività ".

Ci conferma Dario, che lavora a Torre An-gela da qualche tempo "Passeggiare è pra-

ticamente impossibile: è un continuo su egiù dai piccoli marciapiedi antistanti i ne-gozi. E poi quando decidono di fare i lavo-ri li svolgono sempre di giorno. Bloccandoancora di più il traffico".

Situazione difficile per tutti, specialmen-te per chi prende l'autobus: le fermate so-no a bordo strada e le persone lo attendo-no praticamente sul ciglio correndo non po-chi rischi. "Quando si incrociano due auto-bus si blocca tutto. Se ci sono automobiliposteggiate lì poi è la fine. Può bloccarsitutto anche per mezz'ora - ci racconta Da-vide - Inoltre, che strano modo di mettere

le fermate: alcune attacca-te, altre a distanza anche dichilometri. Un enorme disa-gio noi cittadini". Enorme,certo. E mai veramente af-frontato: Torre Angela è cre-sciuta così, in barba alle nor-me edilizie in vigore e tuttacondonata in tempi succes-sivi. Con le conseguenze cheoggi si pagano a caro prez-zo. Ma sono previsti proget-ti di riqualifica: "Attualmen-te? No. E'necessario procu-rarsi delle risorse- spiega Vit-torio Alveti, consigliere Pd emembro della commissione

Lavori Pubblici - Tempo fa una proposta erastata fatta. E c'erano già i fondi stanziati.Ma il progetto era troppo lungo e quindi èstato abbandonato. E fondi destinati ad al-tro". Rassicurante, certo. E nel frattempoevitate via del Torraccio di Torrenova. So-prattutto se avete fretta. JESSICA SANTINI

Capannone ricoperto di amianto semi-dismesso e scuola nelle strette vicinan-

ze. Il binomio sembra essere indissolubi-le, e si ripresenta su via Giovanni Rizzi, po-co prima del suo incrocio con via di Torre-nova. E come in altre situazioni, la costru-zione sembra essere fantasma. Non un'in-segna, non un recapito eneanche una registrazionecatastale.

All'ufficio del territorio nonv'è traccia della costruzio-ne, né della sua proprietà.All'apparenza un relitto indisuso, in realtà si tratta diuna ditta di manutenzionedi impianti petroliferi. An-che in questo caso non sene conosce il nome, né laproprietà. Si sa però che sitratta di una sorta di rico-vero, di un deposito di ma-teriali evidentemente ne-cessari all'attività. La copertura in eternitdell'edificio non lascia respirare tranquilli-tà, soprattutto se l'aria fosse contaminata,come probabilmente lo è, dalle nocive fi-bre di amianto che si libererebbero dalleevidenti crepe. Ad una ventina di metri dal-la costruzione si trova la scuola primaria edell'infanzia "Maria Immacolata", della con-grega delle suore di Santa Chiara.

La scuola, a detta di suor Maria Luigia,pare non abbia mai sporto un reclamo ouna denuncia, né inoltrata una richiesta dibonifica da parte dell'amministrazione. "Na-turalmente la cosa è preoccupante, ma per-sonalmente non so se siano mai stati fattireclami formali", ci dice Giovanna Venan-zi, zia di due bambini che frequentano lascuola. D'altra parte molte mamme, comese il problema non esistesse, non hannovoluto esprimere il proprio parere.

Davide Dariva, papà di due bambine chefrequentano la "Maria Immacolata" fa no-tare come "siamo circondati da costruzio-ni in eternit e da altri materiali nocivi, eammettere la preoccupazione è una cosaovvia. Il problema è legato alla bonifica,che non può, in tutti i casi, essere soste-

nuta a livello privato". La faccenda è regolata dalla legge 257

del 1992 che vincola le regioni ad attuareun piano di protezione, bonifica e smalti-mento finalizzato alla difesa della popola-zione dai pericoli legati alle fibre di amian-to. Tuttavia, per ciò che riguarda l'onere dismaltimento, la pubblica amministrazionenon è molto propensa ad andare incontroal cittadino. E gli ecomostri vegetano indi-sturbati. LUCIA BRAICO

TORRENOVA, ECOMOSTRO A OROLOGERIA

Lasciate ogni speranza voi che entrateVIA DEL TORRACCIO DI TORRENOVA È PERENNEMENTE INTASATA. E NON C'È SOLUZIONE

UN CAPANNONE ALL'APPARENZA DISMESSO, RICOPERTO D'AMIANTO, MINACCIA L'INCOLUMI-TÀ DELLA CITTADINANZA. BONIFICA TROPPO ONEROSA.

La condizione in cui grava il parco giochi divia Pettineo, quartiere Due Leoni, è stata

più volte segnalata alle autorità competenti.Senza alcuna risposta.

Qualche mese fa abbiamo già ricordato lasituazione che è rimasta tale e quale e i resi-denti, stanchi e arresi, lamentano il totale sta-to di abbandono.

Il giardino pubblico è situato proprio allespalle della scuola di via Siculiana. Attrezza-

to con area ludica per i più piccini; un par-cheggio esterno per ospitare i visitatori; unarecinzione con inferriate per proteggere il be-ne pubblico; aree piastrellate e cementateche evitano di calpestare il verde. E poi.. l'ab-bandono. L'erba è alta e non curata; cartac-ce e sporcizia la fanno da padroni; il cancel-lo principale è il più delle volte accostato tan-to che l'area appare disabitata. A detta deipochi cittadini che scoraggiati ne vogliono par-lare, è frequentato nelle tarde ore pomeridia-ne da sbandati. I quali si accampano di fron-te il cancello creando non pochi problemi. Etrascorrendo ore a bivaccare brilli o chissà co-s'altro, si divertono con i loro motorini per-correndo la via su e giù. Grande disagio, quin-di. Sia per coloro i quali vorrebbero frequen-tare il parco con i figli, sia per gli abitanti di-sturbati dai continui schiamazzi. Senza con-tare la sporcizia, frutto del bivacco, lasciataun po' ovunque fin fuori la recinzione. Il Mo-vimento Spontaneo del quartiere ha affron-tato varie volte la materia ma nulla è cam-biato. Intanto gli operatori scolastici si rifiu-tano di accompagnare i piccoli studenti al par-co; l'area cade in un abbandono totale . Nonvengono sfruttate le potenzialità della strut-tura. Ma chi sono questi sbandati? Solo gio-vani che abitano nel quartiere. Con i quali sipotrebbe affrontare il problema. Ai quali da-re un punto di ritrovo; una collocazione so-ciale. Un'alternativa.

Siamo ancora qui a parlarne. In attesa diuna risposta. JESSICA SANTINI

NON DIMENTICATE

VIA PETTINEO

LE ISTITUZIONI NON SONO ANCORA INTER-VENUTE NELLA RIQUALIFICA DEL GIARDINO

PUBBLICO. E I CITTADINI SCONFORTATI AT-TENDONO.

TORRENOVA TENTATA RAPINA. ARRESTATO ROMANO

A SEGUITO DI UNA SEGNALAZIONE ARRIVATA AL 112 ICARABINIERI ARRESTANO UN GIOVANE 19ENNE ROMA-NO CHE STAVA PER RAPINARE UN SUPERMERCATO CON

UNA PISTOLA GIOCATTOLO.

Via del Torraccio di Torrenova. I carabinieri della sta-zione di Tor Bella Monaca hanno arrestato un 19 en-ne romano per tentata rapina. L’operazione è parti-ta dopo la segnalazione arrivata al centralino del 112,alcune persone avevano notato degli strani tipi ag-girarsi davanti al supermercato. I militari si sono im-mediatamente portati sul posto indicato dalle segna-lazioni, dove hanno sorpreso il giovane romano, poiarrestato, mentre stava per far irruzione nel localeper compiere la rapina armato di una pistola che do-po i controlli è risultata giocattolo. Non appena il ra-pinatore si è accorto dell'arrivo degli agenti, si è da-to immediatamente alla fuga, ma dopo pochi metri èstato raggiunto dai militari ed arrestato. Nel frattem-po il suo complice, è riuscito a scappare a bordo diuno scooter e al momento si stanno facendo accer-tamenti sull'identità del fuggitivo. I militari una voltaarrestato il il 19 enne, hanno sequestrato la pistolagiocattolo, replica di una calibro 38 a cui era statosfilato il tappo rosso che la contraddistingue da unavera arma. Il giovane rapinatore e stato portato nelcarcere di Regina Coeli e dovrà rispondere del rea-to di tentata rapina aggravata in concorso. il suo com-plice è stato identificato ma non ancora rintracciato.

ANDREA CAVADA

Davide Darivae Giovanna Venanzi

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TORRI NUMERO 7 ANNO IV 25

Al centro della polemica sul mercatodi via Cornelio Sisenna, nel quartie-re di Torre Spaccata, ci sono la spor-

cizia e l'eccessivo numero di banchi. Que-sto perlomeno a detta di alcuni cittadini del-la zona, che seppur entusiasti per la pre-senza del mercato, descrivono vergognosala situazione.Con un sentito "che schifo"esordisce Cristina Rossi, cittadina di TorreSpaccata, che spiega: "Le strade sono co-sparse di buche, tenendo conto che la viatra i banchi del mercato è stretta, si finiscecon lo starsene tutti ammucchiati, rischian-do di cadere e di essere derubati. Mi dicalei se non devo definirlo uno schifo!".

Ma c' è anche chi, al contrario, dice cheil mercato "né si deve spostare né si deveridurre nelle dimensioni". E' l'anziana Ma-ria Finocchiaro (3), cittadina di Torre Spac-cata da molti anni residente che ardente-mente difende questo spazio dicendo: "Epoi qui si spende poco non è come i nego-zi, ed è comodo per noi anziani che ce l'ab-

biamo sotto casa. Il mercato è bello anchesolo da vedere". Diversi i pareri di chi il mer-cato lo fa. Infatti mentre i banchi fissi la-mentano una certa insofferenze nel perma-nere ancora in via Sisenna perché "c'è un

nuovo mercatocoperto che ciattende da tem-po a pochi cen-tinaia di metri,il nuovo merca-to coperto di Tor-re Spaccata cherischia di diven-tare vecchio, eche garantireb-

be una maggiore pulizia", come riporta Au-gusto Cipriani (1), mercataro, c'è chi di con-tro ne ama la natura coriacea e vuole ri-manere in strada. È Franco Di Biase (2) chedice "se ci spostano di qui per portarci a na-

sconderci da qualche parte succede la ri-voluzione".

Tutto sommato nessuno vuole che il mer-cato si sposti definitivamente. Maurizio Mez-zaglia (4)ci spiega che "quando aprirannoil mercato coperto e molti dei banchi fissiverranno spostati, le dimensioni del mer-cato di via Sisenna si ridurranno il trafficorisulterà più scorrevole e la sporcizia la-mentata dai cittadini non sarà della stes-sa portata. La situazione sarà più comodaper tutti". Un suggerimento che l'ammini-strazione dovrebbe cogliere al volo.

STEFANIA PANETTA

Il parco di via San Biagio Platani, nel quartiere diRocca Fiorita, è abbandonato al suo destino da

tempo. Ne abbiamo già parlato diverse volte: è pre-da di corse in motorino tra gli adolescenti, è vittimaaddirittura del passaggio delle macchine la domeni-ca. La rete che lo recinge è stata divelta ed il parcodi 93.000 mq è in un totale stato di abbandono. "Ba-sterebbero anche dei piccoli interventi per impediretutto questo. L'amministrazione di centrodestra co-me al solito si dimostra incapace e dimostra di pen-sare solo al proprio interesse e non a quello dei cit-tadini", dichiara Fabrizio Scorzoni, capogruppo delPd. Nè una panchina nè un cestino in tutta l'area.Solo i solchi dei copertoni di moto e macchine. Unpolmone verde abbandonato a se stesso. In questoparco era prevista la realizzazione di un punto ver-de qualità da parte della Ime s.r.l.. Con una delibe-ra del 1995 il Comune indiceva un bando per l'asse-gnazione delle aree comunali ai privati. Non avendofondi per manutere gli spazi verdi comunali attraver-so una gara, affidava la realizzazione di impianti e lamanutenzione del verde a terzi. Su ben 62 aree co-munali insistono i punti verdi qualità. L'errore peròfu, a nostro avviso, nel non inserire penali per la man-

cata realizzazione degli impianti ai vincitori del ban-do. Forse oggi ci troveremmo con i 62 punti verdiqualità realizzati. Il progetto di San Biagio Plataniprevede la realizzazione di impianti sportivi, di unbar. delle piscine, di una pista di pattinaggio nonchèdella manutenzione delle aree archeologiche,qui cisono le famose Grotte di Pompeo, e la sistemazionedel parco.Un progetto che finora non ha mai visto lu-ce. Abbiamo contattato la Ime s.r.l. per avere delu-cidazioni sul perchè il progetto che hanno presenta-to non ha mai avuto luce. "Abbiamo ceduto il pro-getto venti giorni fa al gruppo Gherardi che ha giàrealizzato altri punti verde qualità. Da settembre do-vrebbero già iniziare a realizzarlo", ci risponde Bru-no Bigonzi dell' Ime srl. Forse una buona notizia peril parco e per i cittadini considerato che per il grup-po Gherardi non si tratta del primo punto verde darealizzare.E' forse giunta l'ora per i cittadini di Roc-ca Fiorita di poter usufruire di unparco attrezzato senza dover pre-stare attenzione ai motorini chesfrecciano a destra e a manca?Meglio tardi che mai.

ELENA BRUNI

Si studia, si socializza, ci si confronta. I locali del centro di aggregazione Godzilla a TorreMaura sono per molti adolescenti del quartiere un punto di riferimento e di incontro, do-

ve imparare a crescere integrandosi con culture diverse. Una realtà resa possibile dai fondi previsti dalla legge 285 sui minori, ma anche da una

solida rete di collaborazione con le scuole della zona. "Il centro Godzilla e l'unità di stradafanno entrambi capo ad un finanziamento che è a livello nazionale, e con questi finanzia-menti riusciamo a coprire il centro, che da contratto de-ve essere aperto tutti i giorni, e le attività dell'unità distrada" spiega Valentina Murino, operatrice della Data-coop che gestisce le attività del centro. Dal cineforumcon le scuole superiori del quartiere al progetto L2 perl'apprendimento della lingua italiana, le attività del cen-tro si appoggiano anche alle scuole del territorio. "Il pro-getto L2 esiste da due anni e i bambini iscritti sono cir-ca 25 - dice Valentina - Si tratta di bambini segnalati dal-le scuole e con cui iniziamo un percorso di apprendimen-to della lingua con strumenti multimediali e giochi dovesi crea l'appartenenza ad un gruppo".

Un esperimento riuscito a cui partecipano anche gli altri ragazzi che frequentano il cen-tro, adolescenti tra i 14 e i 20 anni, aiutando questi bambini ad inserirsi a scuola e a comu-nicare. "E' molto stimolante, perché vengono tutti da paesi diversi. Spesso invitiamo anchebambini italiani a fare da tutor - racconta Valentina, mostrando i lavori fatti da questi pic-coli stranieri italiani - Questi bambini non si sentono né carne, né pesce: dalla famiglia c'èla pressione per conoscere una lingua, dalle istituzioni per conoscerne un'altra".

Una difficoltà che rischia di diventare fonte di emarginazione, ma che nel centro Godzil-la non è più un ostacolo. Un risultato frutto della fertile progettualità del gruppo, dell'atten-zione delle scuole del quartiere e del necessario sostegno economico che il progetto è riu-scito ad ottenere. Un 'Grazie', in italiano, che anche altri bambini e ragazzi del municipiohanno il diritto di poter pronunciare. ANNA GIUFFRIDA

PASSAGGIO DI CONSEGNE AL PARCO DI SAN BIAGIO PLATANI

CENTRO GODZILLA, SOCIALIZZARE CON TUTTE LE LINGUE

DEL MONDOABITANTI DI VILLAGGIO BREDA E VILLA VERDE

A TORRE MAURA, DA DIVERSI ANNI, ESISTE UN CENTRO DI AGGREGAZIONE PER ADOLESCENTI DEL

TERRITORIO GESTITO DALLA DATACOOP. UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LE FAMIGLIE DELLA ZO-NA E UN LUOGO DOVE SI IMPARA L'INTEGRAZIONE. UN'IDEA DA ESPORTARE ALTROVE, FINANZIA-MENTI PERMETTENDO.

LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DEL PARCO DI SAN BIAGIO PLATANI PASSA DAL GRUPPO IME S.R.L. AL

GRUPPO GHERARDI. E' GIUNTA L'ORA DI VEDER REALIZZATA L'OPERA CHE RIDARÀ NUOVA LUCE AL PARCO?

Pareri discordanti sul mercatodi via Cornelio SisennaSTRETTO, SCOMODO, SPORCO EPPURE LÌ DAL 1972

A NOVEMBRE 2011 i lavori di ristrutturazione previsti per il Teatro Ex Enaoli, divia di Torre Spaccata, saranno ultimati. "Il quartiere potrà godere di uno spazioricreativo nel quale le associazioni del territorio potranno svolge-re le loro attività", a dirlo è il Presidente della Commissione Cultu-ra Antonio Villino (nella foto).I lavori di ristrutturazione già avviati,per ragioni di sicurezza, sono stati fatti sospendere dai Vigili delFuoco. Villino, però, garantisce che la situazione si sbloccherà nelgiro di pochi giorni e così la ristrutturazione potrà es-sere avviata. Una vecchia sala teatro per la quale ilMunicipio Ottavo ha messo a disposizione una spe-sa di 400mila euro. Un investimento economico chevuole determinare un cambiamento culturale.

Già nel 2008 i lavori erano stati annunciati con gran-de entusiasmo, solo ora però, sembrino intenderegiungere a termine. Il teatro ospiterà tra i duecentoposti a sedere e sarà adattato alle nuove tecnologie. L'intento, oltre quello di met-terlo a disposizione delle associazioni operanti sul territorio, è di renderlo idoneoad ospitare anche conferenze. Completamente rimesso a nuovo non farà ricor-dare il vecchio assetto. L'ambizione è quella di conferire una nuova prospettivaa chi il quartiere lo vive. STEFANIA PANETTA

Torre Spaccata avrà il suo teatroA novembre riapre il Teatro Ex Enaoli.

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TORRINUMERO 7 ANNO IV26

Giovane l'entusiasmo suscitato dal pal-coscenico del Teatro di Tor Bella Mo-

naca in occasione della rappresentazionedi “Oltre il velo di Maya”, lo spettacolo vin-citore del bando per le associazioni terri-toriali di Roma Capitale. Andato in scenasabato 16 aprile ha mostrato i giovani in-terpreti della compagnia Ottavo Atto.

Undici in tutto tra i 20 e i 25 anni. Peroggetto i testi pirandelliani. Ricercati trale Novelle per un anno, i testi ai più sco-nosciuti, portano avanti il fulcro centraledella drammaturgia dell'autore siciliano,ovvero, l'assurdità dell'esistenza. Regola-ta dal caos, infatti, questa si nasconde die-tro il fenomeno delle apparenze, dell'illu-sione (il velo di Maya).Rappresentato dal-

la collaborativa regia di altri tre giovani:Elisa Rocca, Massimo Roberto Beato e Ja-copo Bezzi, lo spettacolo in chiave moder-na ha mostrato il parallelismo tra la filo-sofia di Arthur Schopenhauer e le specu-lazioni di Luigi Pirandello. Racconta di una

realtà che si nasconde sotto la realtà chevediamo così come il velo di Maya dellatradizione indù narra. Sei in tutto le novel-le offerte Niente, L'uomo col fiore in boc-ca, La morte addosso, La liberazione delre, Quando si comprende e Musica Vec-chia. Unico l'intento tralasciare un barlu-me di speranza.Alla rappresentazione era-no presenti il direttore artistico della Com-pagnia Benedetto Cesarini e il Presidentedella Commissione Cultura Antonio Villino.

STEFANIA PANETTA

Accadeva venerdì 14 aprile, al Biblio-point del Liceo Amaldi di Tor Bella Mo-

naca, di sentire la voceautorevole di Marco Lo-doli, giornalista e scritto-re romano, classe '56. Aproposito del valore del-l'arte nella società, nellacornice dell'iniziativa il Caf-fè Letterario. Nato dallacollaborazione del Consigliere, Pd, Frabri-zio Cremonesi e di Silvio Cinque, respon-sabile della Biblioteca e appoggiato dal con-senso del Presidente Commissione CulturaAntonio Villino.

Nel corso dell'intervento Lodoli ha solle-

vato una questione a lui molto cara: "Lanecessità di guardare alla bellezza della vi-

ta e delle cose per non di-ventare una società peg-giore", come l'ha definita.L'occasione è stata la pre-sentazione dei suoi testi"Italia" e "Il blu e il rosso,errori ed orrori della scuo-la italiana", introdotti dal-

l'operatore culturale Marco Bartolucci.Tutto si è svolto dinnanzi ai cittadini di

Tor Bella Monaca e agli studenti del LiceoAmaldi.

Le letture dal vivo dell'attrice LorenzaGuerrieri sono state l'occasione vivace peraffrontare il tema dell'importanza della let-teratura e delle arti in generale. Si è tor-nati spesso su un argomento ampiamentediscusso negli ultimi anni: il ruolo della scuo-la e degli insegnanti. Ovvero del rischio del-l'imbarbarimento culturale, una volta esau-riti l'entusiasmo degli insegnanti, alle pre-se con i tagli della riforma, e la curiositàdegli studenti, annichiliti dal canale del-l'opulenza.

Lodoli ha infatti commentato: "Trattia-mo la vita male e la vita ci tratta male. Èimportante che la vita si debba individua-re. L'arte, la letteratura ci riportano ad ave-re un'attenzione all'identità e non all'im-personalità. I ragazzi naturalmente sonoportati ad opporsi al mondo in cui vivono,oggi invece sono troppo clementi con il lo-ro tempo". E a proposito degli insegnantiha detto "non troppo spesso mi capita di

vedere i professori alle prese con la lettu-ra e questo per via della loro depressione".

Un viaggio tra i significati della lettera-tura: "La letteratura è diventata la fabbri-ca del successo. Non dice un'altra vita, un'al-tra possibilità, un'altra sensibilità. Mentrecredo che debba essere come un carro cheti porta da un'altra parte". Ha poi parlatodella mancanza di sostegno: "La societàcontemporanea non offre più il suo soste-gno e questo anche a causa della freddez-za di internet".

L'incontro si è rivelato un'occasione nonsolo per i giovani studenti ma anche per gliadulti presenti in sala che hanno avuto mo-do di riflettere sul senso della responsabi-lità dell'educazione. STEFANIA PANETTA

INCONTRO E PRESENTAZIONE DEI LIBRI "ITALIA" E "IL BLU E IL ROSSO, ERRORI ED ORRORI DELLA SCUOLA ITALIANA", AL LICEO AMALDI DI TOR BELLA MONACA.

SPETTACOLO VINCITORE DEL BANDO PER LE ASSOCIAZIONI TERRITORIALI DI ROMA CAPITALE.

UN UOMO, UNO SCRITTORE, UN INSEGNANTE: MARCO LODOLI

Oltre il velo di Maya

Crede che nella scuola l'arroganzadel ruolo, tra gli insegnanti, determi-ni in qualche modo la mancanza diincidenza sugli studenti?

No, la depressione degli insegnanti neè la causa. Il sentirsi inascoltati stanca idocenti.

Quanto c'è di spirituale nei suoiscritti?

Tanto. La letteratura è spirituale. Bastipensare ai grandi autori russi.

Cosa dice ai ragazzi che vivono inperiferia, in condizioni di maggioredegrado?

Di non farsi buttare fuori dalla vita.

A TOR VERGATA IL CENTRO STUDI LIVIO MAITAN

IL NOSTRO MUNICIPIO SI ARRICCHISCE CON

L'APERTURA DELL'ARCHIVIO MAITAN. PIÙ DI

4.500 VOLUMI E L'ARCHIVIO PERSONALE DEL

FAMOSO INTELLETTUALE E POLITICO.

Si sposta in viadi Tor Vergata

430 il "Centro stu-di Livio Maitan". Ilcentro nasce nel2006 per mette-re a disposizionedi tutti l'enormebiblioteca donatadal famoso dirigente di Rifondazione Comuni-sta a Sinistra Critica.

Una biblioteca importante: più di 4.500 vo-lumi appartenuti allo stesso Maitan, decine diriviste raccolte dagli inizi degli anni cinquan-ta. Questo importante archivio che è stato di-chiarato di interesse storico importante dallaSoprintendenza archivistica per il Lazio ha alsuo interno le lettere, gli appunti e i documen-ti di Maitan stesso. Nato nel '23 , inizia il suoimpegno politico durante l'occupazione nazi-sta. Fu dirigente nazionale di spicco del par-tito della Rifondazione Comunista. Ha tradot-to in lingua italiana numerose opere di Trot-skij. Scrive inoltre molti saggi ed articoli sulquotidiano Liberazione, oltre ad aver fondatola rivista "Bandiera Rossa" nel 1948.

Il centro a lui dedicato fu ospitato fino al-l'anno scorso nella libreria delle edizioni Ale-gre, nel cuore del quartiere Pigneto, "grazie aPasquale Di Pietto, che ha messo a disposizio-ne queste sale, ci siamo spostati qui a Tor Ver-gata", dice Roberto Rossetti che cura ed aprela neobiblioteca. "E' un enorme patrimonio sto-rico. Livio ci ha donato i suoi volumi e i suoiappunti che devono essere fruibili dall'interacomunità - continua Rossetti - Abbiamo finitodi catalogare i suoi volumi e quelli che ci so-no stati donati anche da altre persone. Dalmese di maggio saremo aperti il martedì, ilgiovedì e il venerdì dalle 10 alle 14".

Un patrimonio di inestimabile valore che ap-proda nel nostro territorio e viene messo a di-sposizione di tutti. Ora non resta che farnebuon uso. ELENA BRUNI

TRE DOMANDE A...

Page 28: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

CASILINO NUMERO 7 ANNO IV 27

Parlano in modo diretto, anche trop-po, il presidente Lorenzotti ed i suoiuomini, presso la sala riunioni della

scuola Domenico Savio. Lo fanno come sefossero ad una cena tra amici, dimentican-do forse di trovarsi di fronte alle stesse per-sone che hanno dato fiducia a questa giun-ta e che adesso vorrebbero avere delle ri-sposte.

La conferenza inizia subito in quarta, conl'enunciazione di tutti i meriti di questaamministrazione ed i demeriti della vec-chia. Da buoni politici, non si trovano dicerto impreparati nel rispettare la scalettadel copione da sfoderare ad ogni incontropubblico. Il presidente apre le danze con ibuoni propositi, le strade da asfaltare ed ilavori pubblici previsti sul piano. "Non ab-biamo dimenticato questa borgata", affer-ma Lorenzotti rispondendo alle accuse, se-condo lui ingiustificate, dei cittadini chepuntano il dito sui lavori eseguiti nella vi-cina Borghesiana. Prosegue poi: "Abbiamoin programma la messa in sicurezza di mol-ti quartieri, presto daremo il via ai lavori.Sono qua, anziché a Borghesiana, dove inqueste ore si sta tenendo un consiglio stra-ordinario". Parole apprezzate dal pubblicoche applaude convinto. Parla infine dei la-vori della Metro C: "Si concluderanno traun anno, abbiamo spinto molto affinchè i

lavori fossero eseguiti a dovere. Lo stessopresidente della società, un uomo da mi-lioni di euro, si è dimostrato assai apertoal dialogo con il nostro municipio, venen-do incontro alle nostre esigenze".

Prende poi la parola Vendetti, consiglie-re municipale PdL, che dichiara di voler in-vestire molto per rendere sicuro il quartie-re, avvalendosi soprattutto del lavoro digiovani motivati. "Non più persone abitua-te a stare dietro ad una scrivania", e pro-segue parlando di un progetto futuro: uti-lizzare gli immobili confiscati per crearenuove centrali operative, guadagnandosi

così l'approvazione dei citta-dini. Ecco la volta dell'asses-sore Brunetti, il quale apreil suo soliloquio sul progettoMasterplan: "Non interesse-rà soltanto Tor Bella Mona-ca, l'attenzione è alta anchesu Borghesiana e Finocchio,per questo abbiamo decisodi avvalerci dell'aiuto di unacommissione straordinariaformata da cittadini in gra-do di promuovere nuove ideee progetti". Prosegue poi chia-mando in causa i mercati:"Il mercato è il cuore del com-mercio, dobbiamo dar valo-

re a questa risorsa" e si spinge oltre, la cul-tura, l'integrazione, nuove iniziative per fa-vorire uno scambio culturale più ampio.Chiude infine con il motto della periferiache non ha nulla da invidiare al centro.

A chiosare è il presidente della commis-sione ai Lavori Pubblici, Fonti, che non sidilunga e cede prontamente la parola alpubblico parlante. Primo a farsi avanti ilpresidente del centro anziani di Finocchio,

seguito dai rappresentanti del Casilina 18(Di Bernardo e Pivetta). È poi la volta delsignor Daniele Conti, portavoce del comi-tato spontaneo cittadini di Finocchio chechiede parcheggi nelle scuole, propone diridurre ad una volta a settimana, anzichédue, il mercato di via Motta Camastra,porta idee alla pubblica sicurezza: un cen-tro di polizia all'interno della Collina del-la Pace, il rifacimento del manto strada-le, rotatorie e parapedonali su via di Roc-ca Cencia.

I politici prendono appunti, ma non sem-brano troppo interessati. A riportare altal'attenzione è il signor Giovanni Nardo-ne, avvelenato nonno che si è stancatodi dover dare giustificazioni al nipote perla sporcizia che vede in strada: "Nellascuola di Motta Camastra c'è di tutto aterra, dai preservativi alle lattine, non èpossibile che nessuno se ne occupi, lo fa-rei io stesso se non rischiassi di esseremultato", inveisce contro la commissio-ne che risponde affibbiando la colpa allesocietà multiservizi che si occupano del-la manutenzione delle scuole.

Ezio Coppa, cittadino che da anni cercadi "far luce" sulle strade ,da via Piano Apia via Pachino, rimaste al buio per troppotempo. Chiude infine Vincenzo Di Virgilio,affranto dai continui lavori di apertura echiusura della strada su via di Rocca Cen-cia. A mettere la firma sull'elenco dei par-tecipanti anche il dottor Coccia del 12esi-mo dipartimento, una voce più autorevolecapace di spalleggiare il presidente ed ilsuo team. Bene, in apertura il motto erastato "non ci piace fare chiacchere", eppu-re nell'aria ridonda chiaro il suono di unaplatea in silenzio che non ha avuto alcu-na risposta ai propri dubbi, se non ancorachiacchere... CLAUDIA DELLA VERDE

La sede dell'Ama in via Rocca Cencia, aFinocchio, desta molteplici problemi agli

abitanti della zona. Coloro, che vi abitanonelle immediate vicinanze, lamentano lapresenza di cattivi odori, i quali aumenta-no con l'arrivo della stagione estiva ed ogniqualvolta sale il tasso di umidità.

In passato la questione era già stata di-scussa, in occasione della rimozione del-l'inceneritore, la quale andò a buon fine,ma a quanto pare non è stato sufficiente.Abbiamo contattato l'ufficio stampa del-l'Ente Ama, per poter parlare con chi dicompetenza, ma nonostante l'invio dellarichiesta, ad oggi alcuna risposta. La si-tuazione non è sostenibile per coloro cheabitano in zona, così come afferma LuigiCasciotti: "Sono anni che la situazione èquesta. Hanno tolto l'inceneritore anni fa,ma si sentono comunque odori sgradevo-li. Ci sono giorni in cui non è tollerabile lasituazione".

Della medesima opinione Domenico Brac-ciano: " Quando vengono caricati i camion

che trasportano altrove i ri-fiuti, qui si sentono dei cat-tivi odori. Sono insopporta-bili e non è gradevole vive-re in queste condizioni. Noicittadini chiediamo uno spo-stamento della sede del-l'Ama altrove".

"E' vergognoso - conclu-de Enzo Bibiani - dopo tan-ti anni dalla rimozione del-l'inceneritore, ancora siamoin queste condizioni. A vol-

te l'aria è irrespirabile e noi chiediamo chevenga presa una decisione definitiva in me-rito allo spostamento della sede dell'Ama".

CLAUDIA DELLA VERDE

"TRASFERITE L'AMA!"

Daniele Conti, Vincenzo Di Virgilio e Giovanni Nardone

LUNEDÌ 11 APRILE ASSEMBLEA PUBBLICA A FINOCCHIO. COMITATI E I CITTADINI IN-CONTRANO I RAPPRESENTANTI MUNICIPALI. "NON ABBIAMO DIMENTICATO QUESTO

QUARTIERE, SIAMO QUA OGGI PER DIMOSTRARLO". GLI ABITANTI DELLA ZONA NON LA

PENSANO PROPRIO ALLO STESSO MODO, NONOSTANTE GLI APPLAUSI DI CIRCOSTANZA.

“Non siamo qua per far chiacchere!”

I CITTADINI ESAUSTI DEI CATTIVI ODORI PROVENIENTI DALLA SEDE DELL'AMA

DI VIA ROCCA CENCIA, IN ZONA FINOCCHIO CHIEDONO IL TRASFERIMENTO.

Page 29: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

CASILINONUMERO 7 ANNO IV28

Via di Borghesiana. Alle ore 00:30

della notte tra l'11 e il 12 aprile quat-

tro malviventi si apprestano a met-

tere a segno il diciannovesimo furto ai dan-

ni del Bar Gino. Con un furgone ros-

so si recano di fronte alla vetrata

infrangibile nascosta alla strada

principale e di retromarcia la sfon-

dano.

Il rumore è fortissimo, tanto che

Aziz, gestore marocchino della piz-

zeria di lato, pensa subito ad un in-

cidente sulla Casilina. "Ho sentito

una sgommata - dice - seguita da

un botto fortissimo ed il rumore del

vetro che si rompeva". Accorgendosi che

non si trattava affatto di una fatalità, ma

di un vero e proprio attacco al vicino bar,

decide di armarsi di coraggio e di andare,

da solo, ad appurare quanto successo. Ve-

de due uomini sul furgone che aveva sfon-

dato la vetrina in retromarcia e altri 2 in-

tenti ad entrare, attraverso il vetro rotto,

nel locale. Intima loro di andarsene, urla e

cerca di intimorirli con la sua presenza. A

quel punto i ladri, per nulla preoccupati di

un solo uomo, proseguono nel loro piano.

"I due nel furgone mi hanno insultato, mi

hanno ordinato di andarmene, ma non l'-

ho fatto. Ho preso il telefono ed ho chia-

mato la polizia, ho cominciato a parlare pri-

ma che i poliziotti rispondessero davvero,

per fargli capire che non stavo scherzan-

do".

I quattro annusano l'odore delle pattu-

glie in arrivo e se la danno a gambe. Aziz

prende la targa, racconta tutto agli agen-

ti e torna a casa. Parlando con quest'uo-

mo, che afferma: "Ho paura solo di Dio,

non potevo non intervenire, sono i miei vi-

cini ed amici e non potevo stare a guarda-

re", ci accorgiamo di quanto abbia ragio-

ne. Nessun abitante dello stabile si è af-

facciato, nessuno ha lanciato l'allarme, no-

nostante il frastuono. Tutti, forse, credono

che farsi gli affari propri sia il mezzo più

semplice per arrivare alla beatificazione.

Tutti tranne Aziz. Parlando con la proprie-

taria del bar, la signora Marina Filippo, non

possiamo non avvertire il senso di totale

abbandono in cui si sentono molti commer-

cianti della zona. "Non ce la facciamo più,

stavolta è andata relativamente bene, il

danno è stato di 1.000 euro per rimettere

a posto la vetrina, ma la questione è un'al-

tra: servono più controlli". Trattandosi del

diciannovesimo furto, la famiglia Filippo

aveva deciso di fare da sè e provvedere ad

un inferriata che circondava il bar per non

incorrere nel rischio di altri attacchi, ma a

quanto pare anche stavolta non è bastata.

I gestori del bar non si arrendono ed han-

no chiesto l'aiuto di tutto il quartiere, prov-

vedendo ad una raccolta firme da conse-

gnare al Prefetto di Roma. "Abbiamo deci-

so di scavalcare direttamente la centrale

operativa del Casilino e l'ottava circoscri-

zione", dichiara, convinta che puntando

alla sede centrale possa trovare l'assisten-

za dovuta.

Nell'attesa che gli esercizi commerciali

di Borghesiana trovino un po' di pace, non

ci resta che sperare di trovare un uomo

come Aziz in ogni angolo delle strade.

CLAUDIA DELLA VERDE

A Borghesiana esistono ancora eroiDICIANNOVESIMO SCASSO IN UN BAR DI BORGHESIANA. IL BAR GINO STAVOL-TA È STATO PRESO DI MIRA DA 4 ROMENI A BORDO DI UNA FIAT DUCATO ROS-SA TARGATA VITERBO. A METTERE IN FUGA I MALVIVENTI IL COMMERCIANTE

DELLA PIZZERIA DI FIANCO.

"Erano le 14 e 30 del pomeriggio

del 7 aprile. Io stavo facendo il

mio solito riposino sulla sdraio, quando

vedo entrare due uomini con il volto co-

perto da un casco integrale ed una pi-

stola in mano". Comincia così il raccon-

to dell'uomo che ha subito una rapina

in pieno giorno al-

l'interno del suo ne-

gozio.

I due uomini lo in-

timano di dargli i sol-

di nella cassa pun-

tandogli l'arma con-

tro. Da loro l’incas-

so senza ripensa-

menti, dopodichè i

malviventi fuggono a bordo di un moto-

rino. "Era una pistola vera, non un gio-

cattolo - afferma Umberto - uno dei due

ha premuto il grilletto, ma il colpo non è

partito, è andata bene". L'uomo non ve-

de in volto i suoi aggressori, ma dalla

costituzione presume siano due ragazzi

giovani, a stento maggiorenni, dispera-

ti "avranno avuto al massimo sedici an-

ni, era chiaro che fossero giovanissimi".

Apre poi una riflessione sui motivi che

spingono questi ragazzi a scegliere la

strada più breve, quella della delinquen-

za: "Non voglio puntare il dito sulla po-

litica, ma è pur vero che la disperazione

di molti elementi che non trovano lavo-

ro porti a compiere gesti estremi come

questo".

Non è la prima volta che la De Ange-

lis ceramiche subisce una rapina. "Que-

sta è almeno la quinta negli ultimi 5 an-

ni", dice Umberto,che continua "di furti

invece non ne parliamo, ci sono stati pe-

riodi neri in cui son venuti a rubare an-

che tre volte al mese". La denuncia con

la versione dei fatti del rapinato è stata

consegnata alla polizia, le ricerche sono

aperte, ma la paura di un uomo che ha

rischiato la vita per un incasso di otto-

cento euro rimane.

CLAUDIA DELLA VERDE

ENNESIMA RAPINA AI DANNI DI UN COMMERCIANTE DI BORGHESIANA, IL SIGNOR UMBERTO

DE ANGELIS, GESTORE DEL NEGOZIO DI CERAMICHE SITO IN VIA GIARRE 71.

RAPINA A MANO ARMATA IN VIA GIARRE

Nello scorso numero abbiamo rac-

contato del nostro "spazzatour", un

viaggio alla ricerca, tra l'altro, per nul-

la complicata, di tutte le discariche abu-

sive presenti sul territorio del Casilino.

Ebbene, da allora qualcosa è "cambia-

to".

Nella mattinata dell'8 aprile, in via

Quarto Grande, è divampato l'incendio

della discarica presente in loco. Cumu-

li di spazzatura e materiali di plastica,

hanno continuato ad ardere per diverse

ore fino all'intervento sul posto dei vi-

gili, avvertiti da Luigi Di Bernardo, pre-

sidente del Comitato di Quartiere Casi-

lino 18. Una discarica questa, già segna-

lata presso la Commissione Ambiente.

Essa si trova in via Quarto Grande, zo-

na Finocchio, all'incrocio con via Fonta-

na Corvia.La discarica in oggetto, pre-

sente da molti anni, si estende per cir-

ca 300 metri di lunghezza, occupando

tutta la carreggiata, quest'ultima ormai

inesistente. Inoltre, sui pendii laterali,

al centro della vigna sottostante, ci so-

no centinaia di copertoni di automobili

e camion, frigoriferi, lavatrici, televiso-

ri, carcasse di motorini e residui di tap-

pezzeria di macchine.

Un episodio, quello sopra menziona-

to, che, andando incontro alla stagione

calda, potrebbe ripetersi nuovamente

con più gravi e ulteriori conseguenze

ambientali e fisiche, per coloro vi abita-

no a ridosso. Nella stessa giornata il pre-

sidente Luigi Di Bernardo, ha provvedu-

to ad effettuare la segnalazione a mez-

zo fax al Comando dei V.V Urbani dell'

VIII Municipio, descrivendo la situazio-

ne di criticità in cui versa la sicurezza

pubblica relativamente all'episodio ap-

pena avvenuto. La risposta è giunta im-

mediata, con tanto di distinti saluti, in

cui si comunicava che la questione era

stata inoltrata per competenza, all'uffi-

cio T.A. del Comando di Gruppo. Noi ci

siamo recati sul posto e a circa una set-

timana dall'accaduto, i rifiuti sono an-

cora riversi nella zona. "Mi sono recato

sul posto appena accaduto l'evento -

spiega Di Bernardo - i materiali della di-

scarica in questione erano ancora in fiam-

me ed ho avvisato i vigili. In risposta mi

è stato detto che il caso era stato affi-

dato all'ufficio di gruppo competente in

materia. Ancora nulla è stato fatto. Quel-

la discarica era già stata segnalata alla

Commissione Ambiente e costituisce un

grave pericolo a livello ambientale e per

la salute degli abitanti della zona. De-

vono essere presi provvedimenti al più

presto, al fine di rimuoverla".

CATIA DEMONTE

BRUCIA LA DISCARICA

ABUSIVA DI VIA QUARTO

GRANDE

DIVAMPANO LE FIAMME, NELLA MATTINATA

DELL'8 APRILE, TRA I RIFIUTI ABBANDONATI

ABUSIVAMENTE IN VIA QUARTO GRANDE. IVIGILI DELL' VIII GRUPPO AFFIDANO IL CA-SO ALL'UFFICIO COMPETENTE. LA DISCARICA

È ANCORA PRESENTE NELLA ZONA.Aziz, l'uomoche ha datol'allarme e a destra Marina Filippo,proprietaria del bar Gino

Page 30: La Fiera dell'Est num. 7 del 23-04-2011

CASILINO NUMERO 7 ANNO IV 29

Via Biancavilla, situata a ridosso del-

la nuova linea metropolitana "pros-

sima" all'apertura, si trova nell'oc-

chio del ciclone da molti anni.

Da qui passa infatti tutto il traffico pro-

veniente da Ponte di Nona, soprattutto do-

po la chiusura dei collegamenti alla Colla-

tina. Non finisce qua: molti "furbi" credo-

no che sia la via più facile per evitare il traf-

fico sulla Casilina, contribuendo così ad au-

mentare gli ingorghi nelle ore di punta. In-

contriamo i residenti. Prima fra tutte è la

famiglia Francavilla / Ricci: la signora Im-

macolata non stende i panni sul balcone

da anni per lo smog e ogni giorno combat-

te per sostare di fronte casa sua. "Non ho

neanche la possibilità di scaricare merce di

fronte al cancello perchè gli automobilisti

mi aggrediscono - dice - se ne avessi la

possibilità proporrei l'istituzione di una col-

letta per chiudere questa strada".

Proseguiamo per incontrare il signor An-

drea Venassi, il quale se la prende con gli

incivili che non rispettano i sensi di mar-

cia. "Oltre ai parcheggi manca il buon sen-

so della gente". Il presidente del comitato

Giansanti, residente anch'esso nei pressi

di questa via tanto stretta quanto affolla-

ta, si propone di consegnare un nuovo pro-

getto per provvedere alla messa in sicu-

rezza della strada. "Il progetto è stato con-

segnato in municipio nel 2007, ma dopo il

cambio dell'amministrazione non se ne è

saputo più nulla, per questo adesso farò

riferimento al comandante Di Maggio per

avere delle risposte".

Ad essere d'accordo con la chiusura del-

la strada è anche il signor Paolo Spadaro

che attesta il reale disagio di vivere in una

zona immobilizzata dalle 7 di mattina in

poi.

Ai cittadini non resta che attendere, spe-

rando di non essere investiti e di non tro-

vare l'ennesimo graffio sulla propria mac-

china, parcheggiata regolarmente di fron-

te al proprio portone. CLAUDIA DELLA VERDE

Via Biancavilla chiede lo ZTL

Giansanti presidente del CdQ Borghesiana 2,Paolo Spadaro e Andrea Venassi,

Abbiamo incontrato ancora una volta i residenti ed i commer-

cianti di via della Lite, la strada che sfocia sulla Casilina e che

non molto tempo fa era stata bloccata dai cittadini stessi in segno

di protesta. Le risposte che ascoltiamo sono un ritornello, non nuo-

vo alle nostre orecchie. Prima a farsi avanti e la signora Stefania

Baffoni che afferma: "Dopo il blocco del traffico non è cambiato

molto, le macchine continuano a transitare nella via rimettendoci

pneumatici e ammortizzatori; i pedoni poi non possono di certo

sentirsi tranquilli in una strada in cui le buche non scoraggiano gli

automobilisti che corrono". La signora Stefania, unitamente alle

colleghe (Nicoletta e Ilenia) ed un'altra residente del quartiere che

vuole rimanere nell'anonimato, affermano di essere pronte ad una

nuova battaglia per far smuovere le acque, e chiude con un "Mi

vedrete con tanto di cartelloni in municipio per dar voce al mio dis-

senso". Nel bar che ha assistito in prima linea alla protesta incon-

triamo Christian Missori e Roberto Paone, che di cambiamenti ne

hanno visti ben pochi se non qualche lavoretto mal fatto per am-

mutolire i "rivoltanti". "Coprire i crateri con un po' di catrame di

bassa qualità non elimina il problema" dice il signor Paone. Lui ed

il gestore del bar al suo fianco sono molto arrabbiati per la questione e pronti a lanciare un

nuovo messaggio in circoscrizione: "Vi siete dimenticati ancora di noi?". La risposta, come

al solito, arriverà in forma muta, a testimoniare nuovamente che chi tace (il municipio), ac-

consente... Nello starsene a guardarli protestare. CLAUDIA DELLA VERDE

Via Rocca Cencia, zona Finocchio, è an-

cora al centro della questione sicurez-

za su strada. Spostandosi in direzione Pre-

nestina, è ben visibile la mancanza da am-

bo i lati, di quelli che dovrebbero essere dei

presidi atti a proteggere il pedone da ogni

evento di pericolo, i cosiddetti parapedona-

li. Una strada che collega la via Casilina

con la via Prenestina e che costituisce un

importante raccordo tra le due zone. Du-

rante il giorno, la circolazione è assidua e

muovendosi in direzione Prenestina, dove

la strada si allarga, le auto sfrecciano mol-

to spesso ad alta velocità e qualora sban-

dassero, per il pedone non vi sarebbe sicu-

ramente scampo.

Macchine parcheggiate su i pochi mar-

ciapiedi esistenti, segnaletica poco visibile,

carenza di attraversamenti pedonali e per

questo scenario di numerosi incidenti, al-

cuni dei quali di grave entità. La strada di

cui si parla, grida per l'ennesima volta ma-

nutenzione. Durante l'ultimo incontro di Lo-

renzotti, Presidente dell'VIII Municipio, con

i cittadini è stato sostenuto che presto la si-

tuazione di via Rocca Cencia, sarà risolta

con la predisposizione delle apposite pro-

tezioni per i pedoni a bordo strada. Restia-

mo in attesa. " Transito tutte le mattine su

questa strada - commenta Emanuela Niti -

e per i pedoni non c'è alcun tipo di sicurez-

za in quanto non vi sono, nel tratto in dire-

zione della Via Prenestina, i parapedonali.

Di sera , la situazione si aggrava, in quan-

to c'è scarsa illuminazione. Non sono man-

cati incidenti gravi proprio a causa di tutto

ciò".

"Bisognerebbe innanzi tutto moderare la

velocità - suggerisce Luciano Ronci - Inol-

tre dovrebbero far piantonare la strada do-

po le 9 di sera dai vigili, in quanto è assai

pericoloso camminare a piedi a causa del-

l'alta velocità alla quale circolano le auto-

vetture. Percorro tutti i giorni a piedi que-

sta strada - dice Pasquale Donato - e cam-

minando verso via Prenestina il pericolo au-

menta in quanto per il pedone non c'è al-

cuna protezione. Noi cittadini chiediamo la

messa in sicurezza di questa strada perchè

la situazione è diventata vergognosa."

CATIA DEMONTE

I CITTADINI DI VIA DELLA LITE, DOPO IL BLOCCO DI VIA CASILINA IN SEGNO DI PROTESTA PER LE

CONDIZIONI DEL MANTO STRADALE, FANNO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE: "COS'È CAMBIATO DA I

PRIMI DI APRILE AD OGGI?"SI CHIEDONO. LA RISPOSTA CHE SI SON DATI DA SOLI È "NULLA"...

COS'È CAMBIATO DOPO LA NOSTRA PROTESTA?

VIA ROCCA CENCIA "PRESTO SICURA"?

I CITTADINI SONO IN ATTESA DELLA PREDISPOSIZIONE DELLE APPOSITE PROTE-ZIONI PEDONALI PER CHI CIRCOLA IN VIA ROCCA CENCIA IN DIREZIONE PRE-NESTINA. UN TRATTO DI STRADA QUEST'ULTIMO AD ALTO RISCHI INCIDENTI.

NEL 2007 LA PRIMA RICHIESTA AL MU-NICIPIO PER INSERIRE UNA SEGNALE-TICA LEGGIBILE. OGGI IL COMITATO

BORGHESIANA 2 ED I CITTADINI CHIE-DONO LA CHIUSURA DELLA STRADA AI

NON RESIDENTI, MA SI ACCONTENTE-REBBERO ANCHE DI UN SENSO UNICO.

Sagaro, in collaborazione con Z. One Concept, hannorealizzato un interessante evento: Color Bar! Un pro-

gramma rivolto ai professionisti del settore che, attra-

verso vari step, approfondisce le tecniche di colorazio-

ne dei capelli nelle varie fasi. Dalla decorazione fino al-

lo stadio attuale. Quattro giornate in cui Gaetano Di Gangi ha avuto la

possibilità di condividere con colleghi e amici le varieesperienze fatte nel mondo della moda capelli. Tecni-

che, evoluzioni, mutazioni e tendenze sono sta-ti i temi più importanti dell'evento. Presso il sa-lone di Sagaro tanti professionisti si sono incon-trati per ascoltare i segreti e i trucchi del nostroamico Gaetano. Una collaborazione tra Sagaroe Z.One che sempre più significa crescita e suc-cesso. Già pronte le nuove acconciature e i nuo-vi colori per l'estate. Tanto spazio alla creatività e alla dinamicità.

Tagli asimmetrici, ma decisi. Rifiniture forti e colori ve-

ramente unici: viola, rossi caldi e decisi. Forme geome-

triche applicate sui capelli che creano un effetto dina-

mico ma anche innovativo. Non resta che andare a sco-

prire le novità e prepararvi all'estate con un look spe-

ciale e innovativo che solo Sagaro può garantire. Con l'occasione Sagaro e il suo team augurano a tut-

ti Buona Pasqua!

CCOOLLOORR BBAARR… SSAAGGAARROO!!

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CASILINONUMERO 7 ANNO IV30

Come è ben noto ai più, le scuole delCasilino presentano diversi proble-mi concernenti la messa in sicurez-

za degli edifici, a causa di una sempre piùevidente carenza di fondi. La dirigente sco-lastica Beatrice Anna Ma-ria, della scuola MottaCamastra (nella foto),ha pensato fosse oppor-tuno, prendere in con-siderazione la predispo-sizione di pannelli foto-voltaici direttamente nel-le scuole. L'idea nasce dall'intenzione diaffrontare in primis, con gli alunni il temadel recupero di energia e di riutilizzarla con-cretamente, per poter ovviare ai relativiproblemi concernenti la sicurezza dell'edi-ficio stabilendo un accordo, che preveda ladestinazione dei fondi ricavati nelle cassedella scuola, entrando di fatto all'internodel bilancio. "Già anni fa avevo idea di far

partire un progetto che riguardasse i pan-nelli fotovoltaici nella scuola - spiega il di-rigente scolastico Anna Maria Beatrice -Secondo me è importante. Siccome con leclassi quinte c'è anche l'intenzione di af-frontare il tema riguardante il recupero del-l'energia, perchè non chiedere al Munici-pio di poter far mettere dei pannelli foto-voltaici sul nostro terrazzo che è alquantospazioso? L' obiettivo è quello di produrreenergia, di autoalimentarsi e di coprire il

terrazzo, in quanto le apposite guai-ne spesso si spaccano, creando in-filtrazioni.

La scuola di via Motta Camastra,si trova in una posizione isolata ri-spetto al resto del quartiere, non èfornita di luci di emergenza, per cuiqualora d'inverno venisse a manca-

re la corrente dopo le quattro del pome-riggio, l'intero edificio rimarrebbe al buio."Per ora - continua - necessitiamo dell'au-torizzazione per poter avviare tutte le fasidel progetto. Il ritorno alla scuola, sareb-be quello di poter avere una parte fissa didenaro, che entri nel bilancio della scuolae sia reinvestito totalmente in sicurezza.Bisogna render il più sicura possibile lascuola, perchè è ben nota la situazione nel-la quale versiamo. Questo progetto è par-

tito da questa scuola. La prima operazio-ne che ho effettuato, è stata quella di con-sultare un architetto, per sapere se su que-sto edificio è possibile installare i pannelli.A seguito del suo parere positivo, oggi stes-so partirà per raccomandata ,una richiestaal Presidente del Municipio e al Dipartimen-to di competenza (SIMU). A questo pro-getto si sono aggiunte anche altre scuole.In questo edificio ci sono 123 bambini esclu-so il personale, quindi la mia intenzione èquella di farli stare più tranquilli". Gli infis-si della scuola non sono a norma, in quan-to appuntiti, e le uscite di sicurezza sonopredisposte in maniera errata perchè con-fluenti in un corridoio strettissimo che ral-lenta il passaggio verso la parte esternadella scuola. Un progetto ambizioso, que-sto di cui si parla, che è partito da questascuola, ma che ha visto aderire anche al-tre strutture scolastiche. Sarà accolta la ri-chiesta da chi di dovere? CATIA DEMONTE

La scuola di via Motta Camastra chiede il fotovoltaicoL’ INSTALLAZIONE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI PER CREARE FONDI NECESSARI AL-LA MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE DEL CASILINO.

Adriano Luffarelli, Assessorealle politiche educative e sco-

lastiche e Vicepresidente dell'ot-tava circoscrizione, amava i ra-gazzi, tanto da farli diventare ilsuo 'lavoro'.

Mauro, dopo un periodo di ne-gazione, ha preso coraggio ed ha istituitouna associazione in onore del fratello scom-parso. "Il suo ricordo è sempre vivo in noi,è per questo che abbiamo deciso di ricor-darlo nel modo in cui avrebbe voluto, la-vorando con la gioventù", dice Mauro. Luied altri amici intimi del consigliere si sonoquindi riuniti creando un'associazione, gli

"Amici di Adriano", con l'intento diproseguire ciò che lui aveva avvia-to: lavorare a stretto contatto conbambini e scuole. Già in suo ono-re, a settembre del 2010, un incon-tro sportivo, il "Memorial Luffarel-li", aveva dato l'opportunità a gio-

vanissimi (classe '96) di esibirsi in un tor-neo calcistico patrocinato dall'ottavo mu-nicipio, che aveva visto partecipare espo-nenti illustri, quali Claudio Lotito, conse-gnare il trofeo ai piccoli campioni. "Da quiil desiderio di proseguire per questa stra-da", afferma Mauro. Adesso l'associazionesarà impegnata, il 29 maggio, presso la

Collina della Pace. "Organizzeremo una fe-sta per bambini, con un mercatino basatosul riciclaggio, i fondi raccolti saranno ver-sati alle scuole partecipanti o in beneficen-za, a noi non interessano".

Alla festa saranno invitati Pluto, Topoli-no ed altri personaggi dei cartoons per al-lietare la giornata ai piccoli creativi cheesporranno le loro opere. I progetti natu-ralmente non finiscono qui. Mauro, insie-me ad una ventina di amici, coloro che han-no creato il progetto, intendono prosegui-re il cammino della memoria attraverso lasensibilizzazione di ragazzi all'interno del-le scuole. "L'idea è quella di creare deglispettacoli teatrali umoristici volti a invo-gliare i ragazzi al riciclo, so che mio fratel-

lo ci teneva molto". Le scuole si sono di-mostrate entusiaste dell'iniziativa ed han-no dato l'ok alla cooperazione, la Kolbe trale prime. Altro intento dell'associazione èquello di dare la possibilità a molti adole-scenti, che per motivi economici, o altro,non riescono a praticare sport. "Non tuttici riescono, per questo abbiamo intenzio-ne di farci segnalare dagli istituti scolasti-ci tutti quegli allievi che vorrebbero parte-cipare all'iniziativa. Siamo già in contattocon alcune società sportive".

Ecologia, spettacolo e sport andrannodunque a braccetto in una strada in cui laparola "dimenticare" si sposta per dar spa-zio ad un più motivante "ricordiamolo aiu-tando gli altri".... CLAUDIA DELLA VERDE

ADRIANO AVREBBE VOLUTO COSÌIN SEGUITO ALLA TRAGICA SCOMPARSA DELL’ASSESSORE ADRIANO LUFFARELLI, IL 31 MARZO 2010, NA-SCE OGGI UN'ASSOCIAZIONE VOLTA AL PROSEGUIMENTO DELLA PASSIONE DI QUEST'UOMO: I GIOVANI DEL-L'OTTAVO MUNICIPIO. INCONTRIAMO MAURO, SUO FRATELLO, CHE VUOLE RICORDARLO COSÌ...

MOBBING, STORIA DI UNA DONNA CHE NON SI ARRENDE

MARTEDÌ 19 APRILE, PRESSO L'ISTITUTO SANDRO PERTINI DI BORGHESIANA SI È TENUTA LA PRESENTA-ZIONE DEL LIBRO 'MOBBING, DIARIO MINIMO DI CATERINA FERRARO - STORIA DI UNA DONNA CHE NON

SI ARRENDE', MEMORI EDITORE.

Il libro di Caterina può aiutare coloro che sul postodi lavoro subiscono discredito ed isolamento, inti-

midazioni, discriminazioni, umiliazioni, vessazioni,vere e proprie persecuzioni psicologiche e violenzemorali tali da considerarsi "mobbing".

Chiediamo alla signora Maria Oresta dell'associa-zione DEDO, che si è occupata della presentazionedel libro, di parlarcene.

Quali sono le tematiche trattate e la posizionedell'autore nella narrazione?

Il libro di Caterina è un libro - diario che descrivele persecuzioni psicologiche e le violenze morali cheha dovuto subire sul lavoro e che ancora oggi persi-stono, tali da considerarsi "mobbing".

Questa pratica è spesso condotta con il fine di in-durre la vittima ad abbandonare da sé il lavoro, sen-za quindi ricorrere al licenziamento.

Il suo ruolo nella presentazione dell'opera?Come Presidente dell'Associazione culturale "DE-

DO", ho avuto modo di presentare, anche in passa-

to, dei libri di vari autori. Per quanto riguarda il libroMobbing mi fu chiesto a settembre dello scorso an-no di presentarlo a Castelverde, e in quella occasio-ne pensai di chiedere all'autrice di ripetere la presen-tazione anche in biblioteca a Borghesiana. Quandopartecipammo al bando del Municipio VIII delle Tor-ri, pensai di inserire la presentazione del libro. Vistoche in questi giorni la Biblioteca Borghesiana è chiu-sa per lavori, abbiamo pensato di presentarlo pres-so l'Istituto I.T.C. Sandro Pertini in via Lentini 79 sem-pre a Borghesiana.

Lo consiglierebbe perché?Consiglio a tutti di leggere questo libro perché può

essere non solo un aiuto a superare momenti pro-blematici sul posto di lavoro, ma anche a prevenire,intuendone subito il pericolo e, nei limiti del possibi-le, evitare che questi atteggiamenti possano poi svi-lupparsi in vero e proprio mobbing, problema che sipuò presentare in qualsiasi posto di lavoro.

CLAUDIA DELLA VERDE

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CASILINO NUMERO 7 ANNO IV 31

Compagnia delle BollicineDal 1989 la compagnia (Teatro delle Bol-

licine in principio) fondata da Pietro Mar-chiori, coinvolge bambini e ragazzi di tuttele età in progetti ludo edu-cativi ed eventi socio cul-turali. È impegnata nel re-cupero di adolescenti a ri-schio che risiedono nel quar-tiere.

Ha collaborato con di-versi istituti scolastici perspettacoli teatrali e vuolecontinuare ad educare fa-cendo divertire i propriragazzi. La sede è in viaSiculiana (zona Borghe-siana). Al momento la"Compagnia delle Bolli-cine" è tenuta in vita dal-la passione del fondato-re e di sua moglie, Tizia-na Di Norcia (direttrice di una comunità cheopera nel sociale), i quali mandano avantil'attività senza il sussidio delle istituzioni.

Parliamo con il fondatore Pietro Marchio-ri, che ci racconta di non avere neanche ilpatrocinio del Comune: "solo nella passa-ta amministrazione abbiamo ricevuto l'aiu-to di Scorzoni, il quale si è impegnato a ria-bilitare l'area sottostante la pista di patti-naggio. Con la nuova amministrazione ab-biamo avuto rapporti con la CommissioneCultura, che alla fine non ha potuto aiutar-ci, anche se per "l'Estate Romana" un even-to organizzato due anni fa, siamo stati ap-poggiati dal municipio". La compagnia pro-segue comunque nell'impegno con gli ado-lescenti: ogni due/tre mesi è stata convo-cata una psicologa per trattare i problemidi tutti quegli elementi che attraversano un'età difficile e che vivono in un ambiente al-trettanto complesso.

Il signor Marchiori chiude le sue dichia-razioni con uno sguardo incerto verso il fu-turo "avremo bisogno dell'aiuto del muni-cipio per sopravvivere, altrimenti non sa-premo per quanto tempo potremo anda-re avanti..."

Il MurettoIdeato per dar spazio all'incontro di gio-

vani dagli 11 ai 18 anni, la compagnia "ilMuretto" si colloca tra le associazioni conil maggior numero di iscritti nella borgatadi Finocchio. A dispetto di altri centri è so-stenuto dal municipio, il quale provvedealle spese di mantenimento del fondo e siimpegna a far sì che non scompaia comemolti altri centri collocati nell'ottavo.

Incontriamo Lorenzo Alegiani, educato-re professionale che si occupa del coordi-namento delle attività dei ragazzi all'inter-no dello stabile. È soddisfatto per l'inte-resse di quelli che frequentano il centrosocio ricreativo e si impegna, assieme aicolleghi Paolo (animatore) e Michela (tiro-cinante) a rendere efficiente il proprio ope-rato. Alegiani racconta " la sala seminter-rata è stata predisposta per attività socioricreative quali ping pong e biliardino, perdare la possibilità ai ragazzi di interagiretra loro e conoscersi meglio.” Prosegue poi"l'altra stanza è stata invece utilizzata perle attività di sostegno scolastico, dalle 15alle 16 e 30, i ragazzi, che scelgono libe-ramente di partecipare, sono seguiti nel-le lezioni di recupero in diverse materie".

Le proposte del centro di aggregazionenon finiscono qua: molti laboratori "crea-tive", audio e video e cucina, a seguito del-le lezioni di recupero studio, danno la pos-

sibilità a tutti gli iscritti di partecipare ad unprogetto divertente ed allo stesso tempoeducativo. Al momento "il Muretto" è im-pegnato nell' evento "tutto in un giorno",una sorta di festa volta a far incontrare tut-ti i ragazzi di ogni centro della capitale inuna giornata dedicata allo sport e al diver-timento.

Le volontarie del centro Pd di Finocchio

Valeria Forconi: Studia Filosofia all'uni-versità di Tor Vergata, il suo sogno è diven-tare giornalista e palesa una spiccata pro-pensione nel voler combattere per cambia-re le cose. Da due anni a questa parte si èavvicinata al centro Pd di Finocchio. La po-litica non la convince, ma il suo senso di ap-partenenza alla sinistra l'ha fatta avvicina-

re al Pd, che comunque critica nelle sceltedi coraggio e nel modo in cui il partito rin-nega le proprie origini. Afferma di aver scel-to il volontariato perchè "la possibilità diaiutare gli altri, le nuove generazioni in par-ticolare, mi fa sentire parte di un processoevolutivo che fa crescere non solo me stes-sa, ma anche i ragazzi che seguo".

Pamela Colavecchi: Si sta per iscrivereal D.A.M.S di Tor Vergata, ha la passioneper il canto, che l'ha portata a partecipare(e vincere) un'edizione della corrida, amaseguire i ragazzi che frequentano le sue ri-petizioni (è diplomata al liceo socio psico-pedagogico e con i più piccoli sembra sa-perci davvero fare). É ottimista e si augu-ra che molti scelgano la sua stessa strada."Fare volontariato, alla nostra età, è unacosa vista un po' da sfigati" afferma sorri-dendo; poi ci parla dei suoi progetti, il can-to ed un possibile futuro nell'ottavo muni-cipio, che non vede troppo radioso "la miagenerazione è cresciuta sotto il segno dell'i- phone e dei vestiti griffati, molti miei coe-tanei non sanno neanche cosa voglia direguadagnarsi qualcosa e vivono nel disinte-resse di tutto e di tutti".

CLAUDIA DELLA VERDE

QUALI SONO LE REALTÀ CHE OPERANO NEL TERRITORIO DEL CASILINO CON E PER I GIOVANI E QUANTO IL MUNICIPIO SI PRODIGA PER LORO? LO CHIEDIAMO ALLE ASSOCIAZIONI E AI GIOVANI STESSI.

Quando i giovani lavorano per i giovani

Incidente avvenuto a Roma, Via Casilinail 20/01/2011 ore 02:35 vicino al autoricam-bi "Liverotti" a 200 metri dal incrocio conVia Rocca Cencia tra auto Fiat Coupè (ro-sa) e la Mercedes classe A (grigia). Tel.3288691960 (Bira Marius) Grazie.

VIVAVOCE

CERCASI TESTIMONE

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

SEBI E VICTOR sono dueragazzi rumeni di 20 e 21anni, in italia da più di set-te anni. Sebi studia eco-nomia e lavora presso unmobilificio, Victor lavora e si augura di riusci-re a comprare una casa. Non credono che ilCasilino sia la loro tappa definitiva, ma ama-no pensare che un giorno avranno una vitaagiata, un lavoro normale e magari riusciran-no comunque a trovarsi nel solito punto allasolita ora anche da grandi. Per ora preferisco-no pensarlo sugli scalini di largo Monreale ape-ritiveggiando con qualche birra.

MAURIZIO INNOCENTI, 19 an-ni, sta per prendere un diplomada perito elettronico e gioca acalcio nel Libertas Centocelle. Vi-ve a Finocchio, ma il futuro lo ve-de di sicuro altrove: non si accontenta infattidi un posto da impiegato, ma di una carrierada calciatore o nel cinema(e la faccia ce l'haanche). Del suo quartiere odia che tutto lo por-ti a estraniarsi dal resto di Roma, i trasportiad esempio; "un ragazzo senza macchina èdestinato a rimanere dove sta" afferma, e pro-pone al municipio di rinnovarsi.

SIMONE CLEMENTONI, 22 an-ni, non cerca il lavoro da sogno,ma come molti "solo"un contrat-to a tempo indeterminato. "Il pro-blema di questa borgata è chenon da molte possibilità" com-menta alla domanda "cosa vuoi fare da gran-de?". Poi lancia una proposta: "creare nuoviimpianti sportivi in zone abbandonate, alme-no se non ti assumono c'è sempre un posto inpiù dove andare, ce ne sono davvero pochi".

CHRISTIAN POTENZIANI, 18anni, non vede grandi prospetti-ve nel quartiere di Finocchio, an-che se dichiara con disinvolturadi avere tempo per pensare alfuturo e che per il momento vor-rebbe divertirsi e basta (opinione condivisapienamente dai due amici di fianco). Nell'at-tesa di trovare una strada tutta sua guarda al-l'orizzonte dalla terrazza del bar in cui lavora,con gli amici che ogni giorno lo vanno a tro-vare

Per capire i giovani non bisogna essere gio-vani, ma saperli semplicemente ascoltare...CLAUDIA DELLA VERDE

A sinistra Pietro Marchiori e in alto insieme alla sua compagnia di bambini. Sopra PamelaColavecchi e Valeria Forconi e sotto LorenzoAlegiani, Paolo e Michela del Muretto

Gentile DirettoreVorrei fare una precisazione in riferimento all'articolo pubbli-cato sulla Fiera dell'Est del 19 febbraio 2011. Mi riferisco, inparticolare, al virgolettato dove, come più di qualcuno ha fat-to notare, risulterebbe che la sede del C.d.Q Casilina 18 siail Centro Anziani "Pierino Emili". Non è così. Io sono un frequentatore del Centro in quantotesserato da 5 anni circa e ho un ottimo rapporto con il Co-mitato di gestione e gli anziani tutti. E' vero il nostro punto diriferimento è la strada e spesso le riunioni le facciamo neibar perché purtroppo nel nostro quartiere non ci sono strut-ture dove è possibile potersi incontrare, parlare e confron-tarsi. In ragione di ciò, non mi sembra così discutibile se qualchevolta, previo permesso inoltrato al Presidente e a tutto il Co-mitato di gestione, utilizziamo le sale del Centro Anziani. Tral'altro ciò accade raramente e soprattutto in situazioni parti-colari come quando per esempio abbiamo qualche ospite odobbiamo discutere di questioni importanti con tutti i cittadi-ni. In seguito al Vostro articolo oggi, per avere la possibilitàdi usare una saletta per le riunioni, debbiamo fare la richie-sta al Mun. VIII° . Codesto Centro, è chiaramente piccoloper accogliere oltre 700 iscritti.Stiamo attendendo che siadato in appalto il nuovo centro già finanziato e progettato, datempo, ,sorgerà in via Villarosa.Su un terreno di 1.500 mq.Occorre però che sia riattivato il finanziamento per la suarealizzazione.Tuttavia nonostante tutte le difficoltà, in questiultimi anni, abbiamo unito le nostre forze e condiviso mo-menti importanti. Tra questi voglio ricordare: l'inaugurazionedel Parco Collina della Pace, avvenuto il 17 dicembre 2007;la realizzazione di Piazza Serrule, inaugurata il 23 febbraio2009, a cui è seguita proprio all'interno del Centro una mo-stra fotografica sulla storia del nostro quartiere, la lettura dibrani e un piccolo rinfresco. La nostra collaborazione nonsi ferma qui, da due anni ormai, il 4 novembre, giorno dedi-cato alla memoria dei caduti di tutte le guerre, deponiamoinsieme una corona al monumento che si trova proprio inquella Piazza che abbiamo imparato a sentire sempre di piùcome nostra. Credo fermamente che in un quartiere come il nostro, carat-terizzato da tante problematiche, la collaborazione tra i cit-tadini sia l'unica strada da percorrere e che l'amicizia che dasempre lega il C.d.Q Casilina 18 e gli anziani del Centro "Pie-rino Emili" sia una bella cosa. Nel prossimo futuro ci atten-diamo maggiori spazi pubblici, perché oltre al nuovo centroanziani, siamo in attesa dell'inizio lavori per la ristrutturazio-ne dei casali della collina della Pace.Distinti saluti.Luigi Di Bernardo Presidente C.d.Q. Casilina 18

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