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LA RIFORMA PROFESSIONALE FORENSE L 247/2012 1 FORENSE: L.247/2012 AVV. GUIDO BARDELLI 07 MAGGIO 2013 Studio Legale Amministrativisti Associati

LA RIFORMA PROFESSIONALE FORENSE L 247/2012 FORENSE… · delldell ordinamento’ordinamento forense previgente fino allall entrata’entrata in vigore ... w15 novembre 2012 il Consiglio

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LA RIFORMA PROFESSIONALE FORENSE L 247/2012

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FORENSE: L.247/2012

AVV. GUIDO BARDELLI

07 MAGGIO 2013

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SEZIONE I2

SEZIONE I

INTRODUZIONE

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ITER PARLAMENTARE DEL PROGETTO DI LEGGE ITER PARLAMENTARE DEL PROGETTO DI LEGGE

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•Occorre preliminarmente ripercorrere per brevi cenni il percorso che ha•Occorre preliminarmente ripercorrere per brevi cenni il percorso che haconsentito all’Avvocatura di giungere alla definizione di una propria proposta diriforma dell’ordinamento professionale:•23 giugno 2008 – Si è tenuta a Milano una riunione a cui hanno partecipato il23 giugno 2008 Si è tenuta a Milano una riunione a cui hanno partecipato ilCNF, l’OUA, diversi Ordini e Unioni regionali. In tale sede – rispondendoall’invito del Ministro della Giustizia Alfano – è stata presa la decisione dielaborare un progetto di riforma che potesse raccogliere il più ampioelaborare un progetto di riforma che potesse raccogliere il più ampioconsenso da parte dalle diverse componenti dell’Avvocatura.•A tale fine, è stato costituito un gruppo di lavoro con l’incarico di fare una sintesitra le diverse proposte provenienti dal mondo forense e i disegni di legge fino adp p p g ggallora presentati in Parlamento.•27 febbraio 2009 –Il CNF ha approvato il testo della riformadell’ordinamento professionale, a conclusione dell’intenso confronto che haavuto luogo per diversi mesi tra le rappresentanze istituzionali e associativedell’Avvocatura.•Il lavoro svolto ha dunque permesso di mettere a punto una proposta unitaria

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ampiamente condivisa all’interno della professione forense.

ITER PARLAMENTARE DEL PROGETTO DI LEGGE ITER PARLAMENTARE DEL PROGETTO DI LEGGE

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• Il testo proposto dall’Avvocatura viene preso a riferimento dal Parlamento.p p pI successivi passaggi parlamentari possono essere riepilogati nel seguente modo:• 23 novembre 2010 – Il Senato approva il d.d.l. di riforma (AS-601 e coll.).• 29 novembre 2010 – La Camera assegna il d.d.l. (AC-3900) alla CommissioneGi i i i d f l l’ R b C i lliGiustizia in sede referente; rel. l’on. Roberto Cassinelli.• 11 giugno 2012 – Inizia l’esame del disegno di legge davanti all’Assemblea dellaCamera, nel corso del quale sono apportate ulteriori modifiche.• 31 ottobre 2012 – La Camera approva il disegno di legge AC 3900 A• 31 ottobre 2012 – La Camera approva il disegno di legge AC 3900 A.• 7 novembre 2012 – Inizia l’iter in Senato, davanti alla Commissione Giustizia (AS.601-711-1171-1198-B).• 12 dicembre 2012 – La Commissione Giustizia del Senato dà mandato ai relatori delDdl di riforma dell'Ordinamento della professione forense per riferirefavorevolmente all'Assemblea sul testo licenziato dalla Camera dei deputati il 31ottobre 2012.

di b l i i il d ll l i l il i i• 21 dicembre 2012 – Ultimo giorno utile della legislatura, il Senato approva in viadefinitiva la riforma professionale.• 18 gennaio 2013 – Pubblicata in G. U. la Legge 31 dicembre 2012, n. 247.• 2 febbraio 2013 La legge di riforma entra in vigore

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• 2 febbraio 2013 – La legge di riforma entra in vigore.

ITER PARLAMENTARE DEL PROGETTO DI LEGGE ITER PARLAMENTARE DEL PROGETTO DI LEGGE

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• Si apre ora una delicata fase, nel corso della quale l’Avvocatura dovrà esserep , qaccompagnata nella transizione dalla disciplina precedente, il cui impiantosappiamo risale a ottant’anni fa, al nuovo assetto delineato dalla legge 247/2012.

• In questo senso, risulta utile rammentare sin da subito che le tappe di attuazionedella riforma sono dettate da:

1) LE DISPOSIZIONI TRANSITORIE

2) I REGOLAMENTI ATTUATIVI

3) LE DELEGHE AL GOVERNO

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LA DISCIPLINA TRANSITORIA SC S O6

• Le disposizioni transitorie sono contemplate all’art. 65 dellap p 5riforma.• In primo luogo esse prolungano l’efficacia delle disposizionidell’ordinamento forense previgente fino all’entrata in vigore deidell ordinamento forense previgente fino all entrata in vigore deidiversi regolamenti previsti nell’articolato della legge 247.• Sempre l’articolo 65 stabilisce che il Consiglio Nazionale Forensee i consigli circondariali in carica all’entrata in vigore della leggee i consigli circondariali in carica all’entrata in vigore della legge247 siano prorogati fino al 31 dicembre 2014.• Viene, quindi, previsto il termine di un anno per l’emanazione da parted l CNF d l C di D l i F l i idel CNF del nuovo Codice Deontologico Forense, la cui entrata invigore determinerà la cessazione dell’efficacia di quelle precedenti,anche se non specificamente abrogate.

È• È anche chiarito che le disposizioni del nuovo Codice si applicheranno,se più favorevoli all’incolpato, anche ai procedimenti in corso.

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LA DISCIPLINA TRANSITORIA SC S O7

• Vi sono poi due norme specificamente dirette a disciplinare lap p ptransizione tra le vecchie disposizioni e il nuovo regime per quantoriguarda la pratica professionale e l’esame di Stato:- con l’articolo 48 l’accesso all’esame di abilitazione restacon l articolo 48, l accesso all esame di abilitazione restadisciplinato, fino al secondo anno successivo all’entrata in vigore dellariforma e fatta salva la riduzione a 18 mesi del periodo di tirocinio, dalledisposizioni vigenti al 2 febbraio 2013;disposizioni vigenti al 2 febbraio 2013;- con l’articolo 49, invece, si prevede che l’esame di abilitazione allaprofessione di avvocato, sia per le prove scritte e per quelle orali, sia per

l d li à d’ ff i i i dquanto concerne le modalità d’esame, venga effettuato - per i primi dueanni - secondo le norme previgenti.• Altre disposizioni ancora, secondo le modalità e i tempi nelle stesseprecisati, fanno salvi i requisiti acquisiti in vigenza della precedentedisciplina.

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I REGOLAMENTI8

Nel quadro normativo disegnato dalla riforma assumono un ruoloq grilevante i numerosi regolamenti cui è stato affidato il compito di dareattuazione a diversi aspetti dell’ordinamento forense.Diversi sono anche i soggetti cui competerà l’adozione deiDiversi sono anche i soggetti cui competerà l adozione deiprovvedimenti:

• Ministero della Giustizia• Consiglio Nazionale Forense• Consiglio Nazionale Forense• Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense• Consigli dell’Ordine

T l i iù i i l i iTra le materie più importanti sottoposte a regolamentazione si possonorammentare in sintesi i parametri per la determinazione del compenso, lespecializzazioni, la formazione continua, le modalità di accertamentodell’esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione,le elezioni nei consigli dell’ordine, il tirocinio e l’esame di Stato, le modalitàdi svolgimento del procedimento disciplinare.

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g p p

I REGOLAMENTI9

È necessario notare che, all’articolo 1, della riforma è determinato l’iter per l’adozione dellatipologia generale di regolamento attuativo, di origine ministeriale (Ministero dellaGiustizia).

La richiamata norma infatti stabilisce che:La richiamata norma, infatti, stabilisce che:all'attuazione della legge si provvede mediante regolamenti adottati con decreto delMinistro della Giustizia, entro due anni dalla data di entrata in vigore della legge stessa;è necessario il preventivo parere del Consiglio nazionale forense o della CassaForense (per le sole materie di interesse di quest’ultima);in merito a ciò, il CNF è chiamato a esprimere il suddetto parere entro 90 giorni dallarichiesta, sentiti i consigli dell'ordine territoriali e le associazioni forensi che siano costituite daalmeno cinque anni (individuate come maggiormente rappresentative dal CNF);almeno cinque anni (individuate come maggiormente rappresentative dal CNF);è altresì necessario che sui suddetti regolamenti si pronuncino (entro 60 giorni) anche leCommissioni parlamentari competenti, cui gli schemi dei regolamenti dovranno esseretrasmessi, ciascuno corredato di relazione tecnica e dei pareri di CNF o Cassa a secondadella materia (se tempestivamente comunicati).Decorsi i termini per l'espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari, iregolamenti possono essere comunque adottati.

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REGOLAMENTO 11 aprile 2013, n. 1.“Norme per l’istituzione e le modalità di tenuta dell’elenco delle

i i i f i i li i h i iassociazioni forensi specialistiche maggiormente rappresentative.10

• Regolamento di attuazione della disposizione di cui all’art. 15, della l. 247/2012•Entrata in vigore: 12 aprile 2013•Disciplina la istituzione e le modalità di tenuta dell’elenco delle associazioni forensi specialistichemaggiormente rappresentative di cui all’art. 35, comma 1, lettera s) della legge 31 dicembre 2012, n. 247.

i i i di i i i ll’ l i i il i i d ll i i i•Art. 3 Requisiti di iscrizione nell’elenco e criteri per il riconoscimento delle associazionispecialistiche maggiormente rappresentative1. Sono riconosciute come maggiormente rappresentative dal Consiglio nazionale forense e iscritte nell’elencodi cui all’art. 2, le associazioni che:

) h h d li i d ll’ i i l i d l fila) hanno uno statuto che preveda espressamente tra gli scopi dell’associazione la promozione del profiloprofessionale specialistico, la formazione e l’aggiornamento nella materia di competenza;b) hanno un numero di iscritti significativo su base nazionale, tenuto conto del settore di interesse e sonopresenti con una sede operativa in almeno la metà dei distretti di corte d’appello;) h d i l d i h di l i i à d ll di di l il i ic) hanno una sede nazionale ed un organismo che coordina le attività delle sedi dislocate su tutto il territorio

nazionale;d) hanno un ordinamento interno a base democratica;e) assicurano l’offerta formativa nelle materie di competenza attraverso strutture organizzative e tecnico-

i ifi h d di d di i ll’ d l i hi di i iscientifiche adeguate, dimostrando di aver organizzato, nell’anno precedente la richiesta di riconoscimento,significativa attività formativa nel settore di interesse;f) non hanno scopo di lucro e assicurano la gratuità delle attività formative, ferma restando la possibilità dirichiedere ai partecipanti il rimborso delle spese sostenute per l’organizzazione.

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REGOLAMENTO 19 aprile 2013, n. 2.“Norme per le modalità di accesso allo sportello per il cittadino”.Norme per le modalità di accesso allo sportello per il cittadino .

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• Regolamento di attuazione della disposizione di cui all’art. 30, della l.g p247/2012•Entrata in vigore: 4 maggio 2013• Lo sportello ha il compito di fornire un servizio di informazione e orientamento per laf i i d ll i i f i li d li i l’ ll i i ifruizione delle prestazioni professionali degli avvocati e per l’accesso alla giustizia, conesclusione di ogni attività di consulenza. È altresì vietata l’informazione sui giudizipendenti.

Art 4 Accesso al servizio Art. 4. Accesso al servizio 1. Può accedere allo sportello chiunque necessiti di informazione e orientamento per lafruizione delle prestazioni professionali degli avvocati e per l’accesso alla giustizia.2. L’accesso allo sportello è gratuito.p g3. Il servizio prestato dallo sportello viene reso nei locali del Consiglio dell’Ordine, neigiorni e nelle ore indicati dallo stesso e resi noti al pubblico con idonee modalità.4. Al fine di usufruire del servizio, l’utente dovrà firmare un modulo di consenso al

d i d i li i f i à ll di i i i di i l d l i l itrattamento dei dati personali, in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo30 giugno 2003, n. 196.5. Il Consiglio dell’Ordine non trattiene alcun documento fornito dall’utente e non redigealcun verbale in relazione al servizio prestato

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alcun verbale in relazione al servizio prestato.

FOCUS: I COMPENSI PROFESSIONALI12

23 agosto 2012: entra in vigore il DM 140/2012 (artt. 11 e ss.) che stabilisce inuovi parametri per la liquidazione delle parcelle degli avvocati da partedell’autorità giudiziaria.

15 novembre 2012 il Consiglio Nazionale Forense e 21 Ordini presentano unricorso al TAR contro il citato decreto ministeriale sui parametri sostenendocome ingiustificata la riduzione dei compensi professionalicome ingiustificata la riduzione dei compensi professionali.

18 gennaio 2013: il Consiglio di Stato esprime il proprio parere sullaproposta di correzione da parte del ministero della Giustizia.p p p

2 febbraio 2013: come visto entra in vigore la nuova legge di riforma dellaprofessione forense la quale prevede una nuova procedura perl’ i d i i d d i f i l d ll’approvazione dei parametri rendendo nei fatti superata la proposta delMinistero.Spetta infatti al CNF determinare il parere in base al quale verrà emanato ilDM relativo ai parametri per i compensi dei professionisti

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DM relativo ai parametri per i compensi dei professionisti.

FOCUS: I COMPENSI PROFESSIONALI13

Art. 13.(Conferimento dell'incarico e compenso)(Conferimento dell incarico e compenso)

1. L'avvocato può esercitare l'incarico professionale anche a proprio favore. L'incarico può essere svolto a titolo gratuito.2. Il compenso spettante al professionista è pattuito di regola per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale.3. La pattuizione dei compensi è libera: è ammessa la pattuizione a tempo, in misura forfettaria, per convenzione avente ad oggetto uno o piùaffari, in base all'assolvimento e ai tempi di erogazione della prestazione, per singole fasi o prestazioni o per l'intera attività, a percentuale sulvalore dell'affare o su quanto si prevede possa giovarsene non soltanto a livello strettamente patrimoniale il destinatario della prestazionevalore dell affare o su quanto si prevede possa giovarsene, non soltanto a livello strettamente patrimoniale, il destinatario della prestazione.4. Sono vietati i patti con i quali l'avvocato percepisca come compenso in tutto o in parte una quota del bene oggetto della prestazione o dellaragione litigiosa.5. Il professionista è tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente il livello della complessità dell'incarico,fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico; a richiesta èaltresì tenuto a comunicare in forma scritta a colui che conferisce l'incarico professionale la prevedibile misura del costo della prestazione,altresì tenuto a comunicare in forma scritta a colui che conferisce l incarico professionale la prevedibile misura del costo della prestazione,distinguendo fra oneri, spese, anche forfetarie, e compenso professionale.6. I parametri indicati nel decreto emanato dal Ministro della giustizia, su proposta del CNF, ogni due anni, ai sensidell'articolo 1, comma 3, si applicano quando all'atto dell'incarico o successivamente il compenso non sia stato determinato in forma scritta,in ogni caso di mancata determinazione consensuale, in caso di liquidazione giudiziale dei compensi e nei casi in cui la prestazioneprofessionale è resa nell'interesse di terzi o per prestazioni officiose previste dalla legge.p p p p gg7. I parametri sono formulati in modo da favorire la trasparenza nella determinazione dei compensi dovuti per le prestazioni professionali el'unitarietà e la semplicità nella determinazione dei compensi.8. Quando una controversia oggetto di procedimento giudiziale o arbitrale viene definita mediante accordi presi in qualsiasi forma, le partisono solidalmente tenute al pagamento dei compensi e dei rimborsi delle spese a tutti gli avvocati costituiti che hanno prestato la loro attivitàprofessionale negli ultimi tre anni e che risultino ancora creditori, salvo espressa rinuncia al beneficio della solidarietà.p g , p9. In mancanza di accordo tra avvocato e cliente, ciascuno di essi può rivolgersi al consiglio dell'ordine affinché esperisca un tentativo diconciliazione. In mancanza di accordo il consiglio, su richiesta dell'iscritto, può rilasciare un parere sulla congruità della pretesa dell'avvocatoin relazione all'opera prestata.10. Oltre al compenso per la prestazione professionale, all'avvocato è dovuta, sia dal cliente in caso di determinazione contrattuale, sia insede di liquidazione giudiziale, oltre al rimborso delle spese effettivamente sostenute e di tutti gli oneri e contributi eventualmente anticipati

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nell'interesse del cliente, una somma per il rimborso delle spese forfettarie, la cui misura massima è determinata dal decreto di cui al comma6, unitamente ai criteri di determinazione e documentazione delle spese vive.

PARAMETRI PER LA DETERMINAZIONE DEL COMPENSO PROFESSIONALENORMATIVA DELIBERATA NELLA SEDUTA AMMINISTRATIVAO S U SSTRAORDINARIA DEL 03/05/2013

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Art. 1. Determinazione consensuale del compensop1. Il compenso dovuto all’avvocato per ogni singolo incarico in materia civile,amministrativa e tributaria, è convenuto con il cliente.2. La convenzione fra avvocato e cliente, di regola redatta per iscritto, potrà prevederela possibilità di uno scostamento dal compenso concordato in ipotesi di significativevariazioni del valore della pratica e/o della sua complessità durante lo svolgimentodell’incarico. Potrà, inoltre, prevedere la corresponsione all’avvocato di un premio ocompenso aggiuntivo in correlazione all’esito particolarmente favorevole dellapratica.3. Il compenso dell’avvocato potrà essere concordato con il cliente anche in misura

t l l l d ll tipercentuale sul valore della pratica.4. In ogni caso il compenso dovuto all’avvocato dovrà essere concordato in misuraadeguata all’importanza dell’opera.

Art 3 Obbligo del clienteArt. 3. Obbligo del cliente1. I compensi sono sempre dovuti all’avvocato dal cliente, indipendentemente dallestatuizioni del giudice sulle spese giudiziali.2 Le spese legali recuperate in danno della controparte spetteranno al difensore

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2. Le spese legali recuperate in danno della controparte spetteranno al difensoreanche nell’ipotesi in cui sia stato concordato un compenso inferiore.

CRITERI GENERALI PER LA DETERMINAZIONE DEI COMPENSI (ART 5)COMPENSI (ART. 5)

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1. In caso di liquidazione del compenso dell’avvocato da parte del giudice, in mancanza di accordo tra avvocato e cliente, dovrà tenersi conto delle caratteristiche, dell’urgenza e del pregio dell’attività prestata, quali importanza dell’opera, natura e valore della pratica, quantità delle attività compiute in relazione alla posizione processuale ed all’impulso dell’azione, condizioni soggettive del cliente, risultati conseguiti, numero delle questioni trattate, contrasti giurisprudenziali, quantità e contenuto della g , q , g p , qcorrispondenza intrattenuta dall’avvocato con il cliente e con gli altri soggetti nel corso della pratica. A tal fine il giudice dovrà obbligatoriamente tenere conto dei parametri di cui alle tabelle allegate e, ove ricorressero i presupposti, nella liquidazione potrà motivatamente discostarsi in aumento fino al 70% ovvero in diminuzione fino al 30%ovvero in diminuzione fino al 30%.2. Nelle cause di particolare importanza e/o complessità per le ragioni sopra esposte, la liquidazione dei compensi potrà arrivare fino al doppio dell’aumento massimo di cui al primo comma.3. Nelle cause di straordinaria importanza, la liquidazione potrà arrivare sino al quadruplo d ll’ t i di i l i dell’aumento massimo di cui al primo comma.4. Qualora in una causa l’avvocato assista e difenda più soggetti aventi la stessa posizione processuale, il compenso unico potrà essere aumentato per ogni soggetto oltre il primo nella misura del 20% fino a un massimo di dieci soggetti e, ove questi siano in numero superiore, del 5% per ciascun soggetto oltre i primi dieci e fino ad un massimo di venti. La stessa disposizione troverà applicazione ove più cause vengano riunite, dal momento dell’avvenuta riunione e nel caso in cui l’avvocato assista e difenda un solo soggetto contro più soggetti.

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(segue) CRITERI GENERALI PER LA DETERMINAZIONE DEI COMPENSI (ART 5)DETERMINAZIONE DEI COMPENSI (ART. 5)

165. All’avvocato competerà la maggiorazione del 20%, oltre il compenso previsto per l’assistenza e difesa di un soggetto, nel caso in cui egli assistaambedue i coniugi nel procedimento per separazione consensuale e nel divorzio ad istanza congiuntaambedue i coniugi nel procedimento per separazione consensuale e nel divorzio ad istanza congiunta.6. Nell’ipotesi in cui, pur nell’identità di posizione processuale dei vari clienti, la prestazione professionale non comporti l’esame di situazioniparticolari di fatto e di diritto, spetterà all’avvocato il compenso dovuto in relazione all’assistenza e difesa di ciascuno secondo le previsioni di cui aiparametri indicati nelle tabelle allegate, con la riduzione del 30%.7. La liquidazione del compenso prevista dall’art. 91 del codice di procedura civile dovrà essere fatta in relazione a tutte le prestazioni effettivamenteoccorse ogni volta che vi sia stato un provvedimento decisorio ancorché non definitivo.8. Con riferimento alle diverse fasi del giudizio si intende:a) per fase di studio della controversia l'esame e lo studio degli atti a seguito dellaconsultazione con il cliente, le ispezioni dei luoghi, la ricerca dei documenti e la conseguente relazione o parere, scritti oppure orali, al cliente,precedenti la costituzione in giudizio;b) per fase introduttiva del giudizio gli atti introduttivi del giudizio e di costituzione ingi di io e il relati o esame incl so q ello degli allegati q ali ricorsi controricorsi cita ioni comparse chiamate di ter o ed esame delle relati egiudizio, e il relativo esame incluso quello degli allegati, quali ricorsi, controricorsi, citazioni, comparse, chiamate di terzo ed esame delle relativeautorizzazioni giudiziali, l'esame di provvedimenti giudiziali di fissazione della prima udienza, memorie iniziali, interventi, istanze, impugnazioni, lerelative notificazioni, l'esame delle corrispondenti relate, l'iscrizione a ruolo, il versamento del contributo unificato, le rinnovazioni o riassunzionidella domanda, le autentiche difirma o l'esame della procura notarile, la formazione del fascicolo e della posizione della pratica in studio, le ulteriori consultazioni con il cliente;c) per fase istruttoria le richieste di prova, le memorie di precisazione o integrazione delle domande o dei motivi d'impugnazione, eccezioni ec) pe ase st utto a e c este d p ova, e e o e d p ec sa o e o teg a o e de e do a de o de ot v d pug a o e, ecce o econclusioni, ovvero meramente illustrative, l'esame degli scritti o documenti delle altre parti o dei provvedimenti giudiziali pronunciati nel corso e infunzione dell'istruzione, gli adempimenti o le prestazioni comunque connesse ai suddetti provvedimenti giudiziali, le partecipazioni e assistenzerelative ad attività istruttorie, gli atticomunque necessari per la formazione della prova o del mezzo istruttorio anche quando disposto d'ufficio, la designazione di consulenti di parte,l'esame delle corrispondenti attività e designazioni delle altre parti, l'esame delle deduzioni dei consulenti d'ufficio o delle altre parti, la notificazioned ll d d di l i i l d l i di i i lli l l l i i hi di i l lli l i l i didelle domande nuove o di altri atti nel corso del giudizio compresi quelli al contumace, le relative richieste di copie al cancelliere, le istanze al giudicein qualsiasi forma, le dichiarazioni rese nei casi previsti dalla legge, le deduzioni a verbale, le intimazioni dei testimoni, comprese lenotificazioni e l'esame delle relative relate, gli atti comunque incidentali comprese le querele di falso e quelli inerenti alla verificazione delle scrittureprivate. Al fine di valutare il grado di complessità della fase rilevano, in particolare, le plurime memorie per parte, necessarie o autorizzate dalgiudice, comunque denominate ma non meramente illustrative, ovvero le plurime richieste istruttorie ammesse per ciascuna parte e le plurime proveassunte per ciascuna parte La fase rileva ai fini della liquidazione del compenso quando effettivamente svolta;

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assunte per ciascuna parte. La fase rileva ai fini della liquidazione del compenso quando effettivamente svolta;

(segue) CRITERI GENERALI PER LA DETERMINAZIONE DEI COMPENSI (ART 5)DETERMINAZIONE DEI COMPENSI (ART. 5)

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d) per fase decisionale le precisazioni delle conclusioni e l'esame di quelle delle altre) p p qparti, le memorie, illustrative o conclusionali anche in replica, compreso il lorodeposito ed esame, la discussione orale, sia in camera di consiglio che in udienzapubblica, le note illustrative accessorie a quest'ultima, la redazione e il deposito dellenote spese, l'esame e la registrazione o pubblicazione del provvedimento conclusivodel giudizio, comprese le richieste di copie al cancelliere, il ritiro del fascicolo,l'iscrizione di ipoteca giudiziale del provvedimento conclusivo stesso;e) per compenso delle prestazioni post decisione sono ricompresi la disamina deltitolo esecutivo, la notificazione dello stesso unitamente al precetto, l'esame dellerelative relate, il pignoramento e l'esame del relativo verbale, le iscrizioni, trascrizioni

t i i li tti d'i t t l i i i i t i t t li l' d ie annotazioni, gli atti d'intervento, le ispezioni ipotecarie, catastali, l'esame deirelativi atti, le assistenze all'udienza o agli atti esecutivi di qualsiasi tipo.9. L’eventuale remissione della causa in istruttoria farà sorgere il diritto a percepire ilcompenso delle attività svolte secondo i criteri sopra indicaticompenso delle attività svolte secondo i criteri sopra indicati.10. All’avvocato, nell’ipotesi di conciliazione giudiziale o transazione dellacontroversia, spetterà un compenso pari alla metà di quello spettante per la fasedecisionale oltre quanto già maturato per l’attività svolta

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decisionale oltre quanto già maturato per l attività svolta.

LE DELEGHE AL GOVERNO18

Vanno infine evidenziate le tre deleghe che la nuova disciplina dell’ordinamento forense conferisce alGoverno:

• La prima, all’articolo 5, deve essere attuata entro 6 mesi ed è rivolta a disciplinare l’esercizioin forma societaria della professione forense: esercizio che, in deroga alla norma generalein materia di STP della legge 183/2011, sarà consentito solo agli avvocati iscritti all’albo;

ll’ i l è l d l il i di d ll i i i di dif• all’articolo 16, è contenuta la delega per il riordino della normativa in materia di difesad’ufficio. In questo caso il provvedimento attuativo della delega dovrà essere adottato entro 24mesi. Esso dovrà prevedere l’istituzione di una lista unica, fissando criteri e modalità per accedervi;• il Governo è poi delegato, con l’articolo 64, ad adottare entro 24 mesi uno o più decreti legislativi

i i di i di d ll di i i i i i i i di f icontenenti un testo unico di riordino delle disposizioni vigenti in materia di professioneforense.

In attuazione della delega, il Governo dovrà attenersi ai seguenti princìpi e criteri direttivi:• accertare la vigenza attuale delle singole norme, indicare quelle abrogate, anche implicitamente,

i ibili à i di i i i ll h i i l i iper incompatibilità con successive disposizioni, e quelle che, pur non inserite nel testo unico, restano invigore;• allegare al testo unico l’elenco delle disposizioni, benché non richiamate, che sono comunqueabrogate;

d l di d l d ll di i i i i i d i li i i di l• procedere al coordinamento del testo delle disposizioni vigenti apportando, nei limiti di talecoordinamento, le modificazioni necessarie per garantire la coerenza logica e sistematica della disciplina.

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SEZIONE II19

SEZIONE II

I PRINCIPALI CONTENUTI DELLA RIFORMA

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L’ORDINAMENTO FORENSE20

Disciplina dell’ordinamento forense (Art. 1)L’ordinamento forense, stante la specificità della funzione difensiva e inconsiderazione della primaria rilevanza giuridica e sociale dei diritti alla cuitutela essa è preposto:p pa) regolamenta l’organizzazione e l’esercizio della professione di avvocato e,nell’interesse pubblico, assicura la idoneità professionale degli iscritti ondegarantire la tutela degli interessi individuali e collettivi sui quali essa incide;garantire la tutela degli interessi individuali e collettivi sui quali essa incide;b) garantisce l’indipendenza e l’autonomia degli avvocati, indispensabilicondizioni dell’effettività della difesa e della tutela dei diritti;c) tutela l’affidamento della collettività e della clientela prescrivendoc) tutela l affidamento della collettività e della clientela, prescrivendol’obbligo della correttezza dei comportamenti e la cura della qualità edefficacia della prestazione professionale;d) f i l’i ll f i di l’ ll id) favorisce l’ingresso alla professione di avvocato e l’accesso alla stessa, inparticolare alle giovani generazioni, con criteri di valorizzazione del merito.

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L’ORDINAMENTO FORENSE21

Disciplina della professione di avvocato (Art. 2)L’avvocato è un libero professionista che, in libertà, autonomia e indipendenza, svolge leseguenti attività:l’assistenza, la rappresentanza e la difesa nei giudizi davanti a tutti gli organi giurisdizionali enelle procedure arbitrali ritualinelle procedure arbitrali rituali.Tali attività sono esclusive dell’avvocato (salvo i casi espressamente previsti dalla legge).l’attività professionale di consulenza legale e di assistenza legale stragiudiziale, ove connessaall’attività giurisdizionale.Se svolta in modo continuativo, sistematico e organizzato, tale attività è di competenza degliavvocati (salvo i casi in cui ricorrono competenze espressamente individuate relative a specificisettori del diritto e che sono previste dalla legge per gli esercenti altre professioniregolamentate)regolamentate).Al riguardo occorre evidenziare che è comunque consentita l’instaurazione di rapporti di lavorosubordinato ovvero la stipulazione di contratti di prestazione di opera continuativa e coordinata,aventi ad oggetto la consulenza e l’assistenza legale stragiudiziale, nell’esclusivo interesse deldatore di lavoro o del soggetto in favore del quale l’opera viene prestata.Se il destinatario è un’associazione o un ente esponenziale nelle diverse articolazioni, purchéportatore di un interesse di rilievo sociale e riferibile ad un gruppo non occasionale, tali attivitàpossono essere svolte esclusivamente nell’ambito delle rispettive competenze istituzionali e

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possono essere svolte esclusivamente nell ambito delle rispettive competenze istituzionali elimitatamente all’interesse dei propri associati ed iscritti.

L’ORDINAMENTO FORENSE22

Doveri e deontologia (Art. 3)L’esercizio dell’attività di avvocato deve essere fondato sull’autonomia e sulla indipendenzadell’azione professionale e del giudizio intellettuale.La professione forense deve essere esercitata con indipendenza, lealtà, probità, dignità, decoro,diligenza e competenza tenendo conto del rilievo sociale della difesa e rispettando i princìpidiligenza e competenza, tenendo conto del rilievo sociale della difesa e rispettando i princìpidella corretta e leale concorrenza.Per quanto riguarda il Codice Deontologico (che, ai sensi dell’art. 65, dovrà essere emanato dalCNF), all’articolo 3 è previsto che in esso siano inserite le norme di comportamento chel’avvocato è tenuto ad osservare in via generale e, specificamente, nei suoi rapporti con il cliente,con la controparte, con altri avvocati e con altri professionisti.Nel codice deontologico, inoltre, devono essere individuate espressamente le norme che,rispondendo alla tutela di un pubblico interesse al corretto esercizio della professione hannorispondendo alla tutela di un pubblico interesse al corretto esercizio della professione, hannorilevanza disciplinare.Tali norme, per quanto possibile, devono essere caratterizzate dall’osservanza del principio dellatipizzazione della condotta e devono contenere l’espressa indicazione della sanzione applicabile.Sempre l’articolo 3 stabilisce che il codice deontologico entra in vigore decorsi 60 giorni dallasua pubblicazione in G.U. e che i relativi aggiornamenti sono pubblicati e resi accessibili achiunque (con modalità che saranno stabilite dal Ministero della Giustizia).

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ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE IN FORMA ASSOCIATAASSOCIATA

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Associazioni tra avvocati e multidisciplinari (Art. 4)p ( 4)La professione forense può essere esercitata individualmente o con lapartecipazione ad associazioni tra avvocati.L’incarico professionale è tuttavia sempre conferito all’avvocato in viaL incarico professionale è tuttavia sempre conferito all avvocato in viapersonale.La partecipazione ad un’associazione tra avvocati non può pregiudicarel’autonomia la libertà e l’indipendenza intellettuale o di giudiziol autonomia, la libertà e l indipendenza intellettuale o di giudiziodell’avvocato nello svolgimento dell’incarico che gli è conferito.È nullo ogni patto contrario.All di i l li i i hAllo scopo di assicurare al cliente prestazioni anche a caratteremultidisciplinare, possono partecipare alle associazioni, oltre agli iscrittiall’albo forense, anche altri liberi professionisti appartenenti alle categorieindividuate con regolamento del Ministro della giustizia.La professione forense può essere altresì esercitata da un avvocato chepartecipa ad associazioni costituite fra altri liberi professionisti.

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p p p

ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE IN FORMA ASSOCIATAASSOCIATA

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Possono essere soci delle associazioni tra avvocati solo coloro che sono iscritti alrelativo albo.Le associazioni tra avvocati sono iscritte in un elenco tenuto presso il consigliodell’ordine nel cui circondario hanno sede (circondario ove si trova il centroprincipale degli affari).Gli associati hanno domicilio professionale nella sede della associazione.L’avvocato può essere associato ad una sola associazione.I redditi delle associazioni tra avvocati sono determinati secondo i criteri di cassa,come per i professionisti che esercitano la professione in modo individuale.Gli avvocati e le associazioni possono stipulare fra loro contratti di associazione in

t i i i i d li ti li ti d l di i ilpartecipazione ai sensi degli articoli 2549 e seguenti del codice civile.L’associato è escluso se cancellato o sospeso dall’albo per un periodo non inferiore adun anno con provvedimento disciplinare definitivo. Può essere escluso per effetto diquanto previsto dall’articolo 2286 del codice civile (motivi di esclusione del socioquanto previsto dall articolo 2286 del codice civile (motivi di esclusione del socio –società semplice).Le associazioni che hanno ad oggetto esclusivamente lo svolgimento di attivitàprofessionale non sono assoggettate alle procedure fallimentari e concorsuali

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professionale non sono assoggettate alle procedure fallimentari e concorsuali.

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Delega al Governo sulle società tra professionisti (Art. 5)Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge diriforma, un decreto legislativo per disciplinare, tenuto conto di quanto previsto dall’articolo 10della legge 12 novembre 2011, n. 183, e in considerazione della rilevanza costituzionale deldiritto di difesa le società tra avvocatidiritto di difesa, le società tra avvocati.Il decreto legislativo è adottato su proposta del Ministro della giustizia, sentito il CNF.Nell’esercizio della delega il Governo si attiene ai seguenti princìpi e criteri direttivi:a) prevedere che l’esercizio della professione forense in forma societaria sia consentitoesclusivamente a società di persone, società di capitali o società cooperative, i cui soci sianoavvocati iscritti all’albo;b) prevedere che ciascun avvocato possa far parte di una sola società di cui alla lettera cheprecede;precede;c) prevedere che la denominazione o ragione sociale contenga l’indicazione: «società traavvocati»;d) disciplinare l’organo di gestione della società tra avvocati prevedendo che i suoi componentinon possono essere estranei alla compagine sociale;e) stabilire che l’incarico professionale, conferito alla società ed eseguito secondo il principiodella personalità della prestazione professionale, possa essere svolto soltanto da sociprofessionisti in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della specifica prestazione

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professionisti in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della specifica prestazioneprofessionale richiesta dal cliente;

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(Segue) Delega al Governo sulle società tra professionisti (Art. 5)f) prevedere che la responsabilità della società e quella dei soci non escludano la responsabilità delprofessionista che ha eseguito la prestazione;g) prevedere che la società tra avvocati sia iscritta in una apposita sezione speciale dell’albo tenutodall’ordine territoriale nella cui circoscrizione ha sede la stessa società;;h) regolare la responsabilità disciplinare della società tra avvocati, stabilendo che essa è tenuta alrispetto del codice deontologico forense ed è soggetta alla competenza disciplinare dell’ordine diappartenenza;i) stabilire che la sospensione cancellazione o radiazione del socio dall’albo nel quale è iscrittoi) stabilire che la sospensione, cancellazione o radiazione del socio dall albo nel quale è iscrittocostituisce causa di esclusione dalla società;l) qualificare i redditi prodotti dalla società tra avvocati quali redditi di lavoro autonomo anche ai finiprevidenziali;

) t bili h l’ i i d ll f i f i f i t i tit i tti itàm) stabilire che l’esercizio della professione forense in forma societaria non costituisce attivitàd’impresa e che, conseguentemente, la società tra avvocati non è soggetta al fallimento e alle procedureconcorsuali diverse da quelle di composizione delle crisi da sovraindebitamento;n) prevedere che alla società tra avvocati si applichino, in quanto compatibili, le disposizionisull’esercizio della professione di avvocato in forma societaria di cui al d. lgs. 2 febbraio 2001, n. 96.

È previsto che l’elenco delle associazioni e delle società comprendenti avvocati tra i soci, contengal’indicazione di tutti i partecipanti, anche se non avvocati.

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SPECIALIZZAZIONI E FORMAZIONE CONTINUASPECIALIZZAZIONI E FORMAZIONE CONTINUA

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Specializzazioni (Art. 9)ÈÈ riconosciuta agli avvocati la possibilità di ottenere e indicare il titolo di specialista.Le modalità per l’ottenimento del titolo di specialista saranno fissate con regolamento adottato dal Ministrodella giustizia, previo parere del CNF.Il titolo di specialista si può conseguire all’esito positivo di percorsi formativi almeno biennali o per

i l di i li icomprovata esperienza nel settore di specializzazione.I percorsi formativi saranno organizzati, secondo modalità da stabilirsi con apposito regolamento ministeriale,presso le facoltà di giurisprudenza con le quali il CNF e i consigli degli ordini territoriali stipuleranno appositeconvenzioni.l i d l i l di i li i f i l è i li i hIl conseguimento del titolo di specialista per comprovata esperienza professionale è riservato agli avvocati che

abbiano maturato una anzianità di iscrizione all’albo, ininterrotta e senza sospensioni, di almeno 8 anni e chedimostrino di avere esercitato in modo assiduo, prevalente e continuativo la professione in uno dei settori dispecializzazione negli ultimi 5 anni.

’ ib i d l i l di i li i i l i l C ì l C il diL’attribuzione del titolo di specialista spetta in via esclusiva al CNF, così come spetta al CNF il potere direvocarlo.Il conseguimento del titolo di specialista non comporta riserva di attività professionale.

Gli i d i i i i di l i i i idi h l h ll d di i i d llGli avvocati docenti universitari di ruolo in materie giuridiche e coloro che, alla data di entrata in vigore dellalegge di riforma, abbiano conseguito titoli specialistici universitari possono indicare il relativo titolo con leopportune specificazioni.Sarà istituito presso gli Ordini un apposito elenco degli avvocati specialisti (Art. 15, c. 1).

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SPECIALIZZAZIONI E FORMAZIONE CONTINUASPECIALIZZAZIONI E FORMAZIONE CONTINUA

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Formazione continua (Art. 11)( )L’avvocato è tenuto a curare il continuo e costante aggiornamento della propriacompetenza professionale.Sono esentati:gli avvocati sospesi dall’esercizio professionale per le cariche istituzionali eamministrative assunte (previste dal c. 1, art. 20), per il periodo del loro mandatogli avvocati dopo venticinque anni di iscrizione all’albo o dopo il compimento delgli avvocati dopo venticinque anni di iscrizione all albo o dopo il compimento delsessantesimo anno di etài componenti di organi con funzioni legislative e i membri del Parlamentoeuropeoeuropeoi docenti e i ricercatori confermati delle università in materie giuridicheLe modalità e le condizioni per l’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento daparte degli iscritti e per la gestione e l’organizzazione dell’attività diparte degli iscritti e per la gestione e l organizzazione dell attività diaggiornamento a cura degli ordini territoriali, delle associazioni forensi e di terzi,sono fissate dal CNF, con superamento dell’attuale sistema dei crediti formativi.

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PUBBLICITÀU C29

Informazioni sull’esercizio della professione (Art. 10)Informazioni sull esercizio della professione (Art. 10)È consentita all’avvocato la pubblicità informativa su:- attività professionale

i i t tt d ll t di- organizzazione e struttura dello studio- eventuali specializzazioni e titoli scientifici e professionali possedutiLa pubblicità e tutte le informazioni diffuse pubblicamente conp pqualunque mezzo, anche informatico:devono essere trasparenti, veritiere, correttenon devono essere comparative con altri professionisti equivochenon devono essere comparative con altri professionisti, equivoche,ingannevoli, denigratorie o suggestivedevono fare riferimento alla natura e ai limiti dell’obbligazionegprofessionaleL’inosservanza delle disposizioni del presente articolo costituisceillecito disciplinare

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illecito disciplinare.

OBBLIGHI ASSICURATIVIO G SS CU30

Assicurazione per la responsabilità civile e contro gli infortuni (art. 12)p p gÈ previsto l’obbligo per l’avvocato, l’associazione e la società tra professionisti di stipulare,autonomamente o anche per il tramite di convenzioni sottoscritte dal CNF, da ordiniterritoriali, associazioni ed enti previdenziali forensi, polizza assicurativa a copertura della

bili à i il d i d ll’ i i d ll f i ll lresponsabilità civile derivante dall’esercizio della professione, compresa quella per lacustodia di documenti, somme di denaro, titoli e valori ricevuti in deposito dai clienti.Gli estremi della polizza assicurativa stipulata devono essere resi noti al cliente.È altresì previsto l’obbligo di stipulare un’apposita polizza a copertura degli infortuni inÈ altresì previsto l obbligo di stipulare un apposita polizza a copertura degli infortuni inconseguenza dell’attività svolta nell’esercizio della professione anche fuori dei locali dellostudio legale.La copertura riguarda anche collaboratori, dipendenti e praticanti.p g , p pDegli estremi delle polizze assicurative e di ogni loro successiva variazione deve essere datacomunicazione al consiglio dell’ordine.La mancata osservanza delle disposizioni previste nel presente articolo costituisce illecitodi i lidisciplinare.Le condizioni essenziali e i massimali minimi delle polizze sono stabiliti e aggiornati ogni 5anni dal Ministro della giustizia, sentito il CNF.

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COMPENSI E PARAMETRICO S 31

Conferimento dell’incarico e compenso (Art. 13)L’avvocato può esercitare l’incarico professionale anche a proprio favore.L’incarico può essere svolto a titolo gratuito.Il compenso spettante al professionista è pattuito di regola per iscritto all’atto del conferimentodell’incarico professionaledell incarico professionale.La pattuizione dei compensi è libera. La norma precisa inoltre che è ammessa la pattuizione atempo, in misura forfetaria, per convenzione avente ad oggetto uno o più affari, in baseall’assolvimento e ai tempi di erogazione della prestazione, per singole fasi o prestazioni o perl’intera attività, a percentuale sul valore dell’affare o su quanto si prevede possa giovarsene,non soltanto a livello strettamente patrimoniale, il destinatario della prestazione.Viene reintrodotto il divieto del patto di quota lite, secondo la seguente formulazione: “Sonovietati i patti con i quali l’avvocato percepisca come compenso in tutto o in parte una quota delvietati i patti con i quali l avvocato percepisca come compenso in tutto o in parte una quota delbene oggetto della prestazione o della ragione litigiosa”.Il professionista è tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente illivello della complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneriipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incarico.A richiesta egli è altresì tenuto a comunicare in forma scritta a colui che conferisce l’incaricoprofessionale la prevedibile misura del costo della prestazione, distinguendo fra oneri, spese,anche forfettarie e compenso professionale

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anche forfettarie, e compenso professionale.

COMPENSI E PARAMETRICO S 32

I parametri che saranno indicati con decreto emanato dal Ministro della giustizia, su propostadel CNF, ogni 2 anni, si applicano:quando all’atto dell’incarico o successivamente il compenso non sia stato determinato in formascrittain ogni caso di mancata determinazione consensualein ogni caso di mancata determinazione consensualein caso di liquidazione giudiziale dei compensinei casi in cui la prestazione professionale è resa nell’interesse dei terzi o per prestazioniofficiose previste dalla leggeIn mancanza di accordo tra avvocato e cliente, ciascuno di essi può rivolgersi al consigliodell’ordine affinché esperisca un tentativo di conciliazione.In mancanza di un accordo, su richiesta dell’iscritto, il consiglio può rilasciare un parere sullacongruità della pretesa dell’avvocato in relazione all’opera prestatacongruità della pretesa dell avvocato in relazione all opera prestata.Oltre al compenso per la prestazione professionale, all’avvocato è dovuta, sia dal cliente in casodi determinazione contrattuale, sia in sede di liquidazione giudiziale, oltre al rimborso dellespese effettivamente sostenute e di tutti gli oneri e contributi eventualmente anticipatinell’interesse del cliente, una somma per il rimborso delle spese forfetarie, la cui misuramassima è determinata con il decreto che stabilisce i parametri, unitamente ai criteri dideterminazione e documentazione delle spese vive.

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CASI DI INCOMPATIBILITÀ ED ECCEZIONIC S CO CC O33

Incompatibilità (Art. 18)La professione di avvocato è incompatibile:con qualsiasi altra attività di lavoro autonomo svolta continuativamente o professionalmente e conl’esercizio dell’attività di notaio.È consentita l’iscrizione:- nell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili- nell’elenco dei pubblicisti- nel registro dei revisori contabili- nell’albo dei consulenti del lavoroSono inoltre consentite le attività di lavoro autonomo di carattere scientifico, letterario, artistico e culturale.con l’esercizio di qualsiasi attività di impresa commerciale svolta in nome proprio o in nome o per contoaltrui.È fatta salva la possibilità di assumere incarichi di gestione e vigilanza nelle procedure concorsuali o in altrep g g pprocedure relative a crisi di impresa.con la qualità di socio illimitatamente responsabile o di amministratore di società di persone, aventi qualefinalità l’esercizio di attività di impresa commerciale, in qualunque forma costituite, nonché con la qualitàdi amministratore unico o consigliere delegato di società di capitali, anche in forma cooperativa, nonché cong g p , p ,la qualità di presidente di consiglio di amministrazione con poteri individuali di gestione.La norma precisa che non sussiste l’incompatibilità se l’oggetto della attività della società è limitatoesclusivamente all’amministrazione di beni, personali o familiari, nonché per gli enti e consorzi pubblici eper le società a capitale interamente pubblico.

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pe e soc e c p e e e e p bb cocon qualsiasi attività di lavoro subordinato anche se con orario di lavoro limitato.

CASI DI INCOMPATIBILITÀ ED ECCEZIONIC S CO CC O34

Eccezioni alle norme sulla incompatibilità (Art. 19)p ( 9)In deroga a quanto stabilito nell’articolo 18 e in aggiunta alle esclusionidell’incompatibilità indicate nello stesso articolo, l’esercizio della professione diavvocato è compatibile con l’insegnamento o la ricerca in materie giuridichep b g gnell’università, nelle scuole secondarie pubbliche o private parificate e nelleistituzioni ed enti di ricerca e sperimentazione pubblici.I docenti e i ricercatori universitari a tempo pieno possono esercitare l’attivitàI docenti e i ricercatori universitari a tempo pieno possono esercitare l attivitàprofessionale nei limiti consentiti dall’ordinamento universitario. Per questolimitato esercizio professionale essi devono essere iscritti nell’elenco specialeannesso all’albo ordinario.annesso all albo ordinario.È fatta, inoltre, salva l’iscrizione nell’elenco speciale per gli avvocati cheesercitano attività legale per conto degli enti pubblici (si veda il puntosuccessivo).successivo).Le disposizioni dell’art. 19 non si applicano agli avvocati già iscritti alla data dientrata in vigore della legge (art. 65 – norme transitorie).

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AVVOCATI DEGLI ENTI PUBBLICI E PATROCINIO NELLE GIURISDIZIONI SUPERIORINELLE GIURISDIZIONI SUPERIORI

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Avvocati degli enti pubblici (Art. 23)g p ( 3)È prevista l’iscrizione in un elenco speciale annesso all’albo per gli avvocati degli ufficilegali specificamente istituiti presso gli enti pubblici (anche se trasformati in personegiuridiche di diritto privato, sino a quando siano partecipati prevalentemente da entipubblici), ai quali venga assicurata la piena indipendenza ed autonomia nellatrattazione esclusiva e stabile degli affari legali dell’ente ed un trattamento economicoadeguato alla funzione professionale svolta.Nel contratto di lavoro deve essere garantita l’autonomia e l’indipendenza di giudiziointellettuale e tecnica dell’avvocato.Ai fini della suddetta iscrizione nell’elenco è necessario presentare la deliberazioned ll’ t d ll l i lti l t bil tit i di ffi i l l ifidell’ente dalla quale risulti la stabile costituzione di un ufficio legale con specificaattribuzione della trattazione degli affari legali dell’ente stesso e l’appartenenza a taleufficio del professionista incaricato in forma esclusiva di tali funzioni.La responsabilità dell’ufficio è affidata a un avvocato iscritto nell’elenco specialeLa responsabilità dell ufficio è affidata a un avvocato iscritto nell elenco speciale.Gli iscritti nell’elenco sono sottoposti al potere disciplinare del consiglio dell’ordine.Sono fatti salvi i diritti acquisiti alla data di entrata in vigore della legge 247/2012.

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AVVOCATI DEGLI ENTI PUBBLICI E PATROCINIO NELLE GIURISDIZIONI SUPERIORINELLE GIURISDIZIONI SUPERIORI

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Albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori (Art. p p p g p (22)

L’iscrizione nell’albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori può essere richiesta al Consiglio Nazionale Forense da chi:sia iscritto in un albo ordinario circondariale da almeno 5 anni e abbia superato l’esame disciplinato dalla legge 28 maggio 1936, n. 1003, e dal regio decreto 9 luglio 1936, n. 1482 (attuale norma in vigore);avendo maturato una anzianità di iscrizione all’albo di 8 anni, successivamente abbia lodevolmente e proficuamente frequentato la Scuola superiore dell’avvocatura, istituita e disciplinata con regolamento dal CNF.

Conservano l’iscrizione coloro che sono iscritti nell’albo dei patrocinanti davanti alle giurisdizioni superiori alla data di entrata in vigore della legge di riforma. Possono chiedere l’iscrizione coloro che:Possono chiedere l iscrizione coloro che:alla data di entrata in vigore della medesima legge hanno maturato i requisiti secondo la previgente normativa;maturino i requisiti secondo la previgente normativa entro 3 anni dalla data di

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maturino i requisiti secondo la previgente normativa entro 3 anni dalla data di entrata in vigore della legge.

ESERCIZIO PROFESSIONALE EFFETTIVO, CONTINUATIVO, ABITUALE E PREVALENTEREVISIONE DEGLI ALBI, DEGLI ELENCHI E DEI REGISTRI

OBBLIGO DI ISCRIZIONE ALLA PREVIDENZA FORENSEOBBLIGO DI ISCRIZIONE ALLA PREVIDENZA FORENSE

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Esercizio professionale effettivo, continuativo, abituale e prevalente (Art. 21)La riforma introduce il princìpio per cui la permanenza dell’iscrizione all’albo è subordinata all’esercizio dellaprofessione in modo effettivo, continuativo, abituale e prevalente (vengono comunque fatte salve le eccezionipreviste, anche in riferimento ai primi anni di esercizio professionale).Le modalità di accertamento dell’esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione, le

i i i l d li à l i i i di i li l d l i i d lleccezioni consentite e le modalità per la reiscrizione saranno disciplinate con regolamento del Ministero dellaGiustizia.È in ogni caso escluso qualunque riferimento al reddito professionale.In assenza di giustificati motivi, la mancanza della effettività, continuatività, abitualità e prevalenzad ll’ i i f i l l ll i d ll’ lbdell’esercizio professionale comporta la cancellazione dall’albo.La procedura che porta all’eventuale cancellazione deve prevedere il contraddittorio con l’interessato, chedovrà essere invitato a presentare osservazioni scritte; inoltre, se necessaria o richiesta, può esserecontemplata anche l’audizione dell’interessato.

d ll’ ff i i à i i à bi li à l è i hiLa prova dell’effettività, continuità, abitualità e prevalenza non è richiesta:per gli avvocati componenti di organi con funzioni legislative o componenti del Parlamento europeo, durante ilperiodo della carica;alle donne avvocato in maternità e nei primi due anni di vita del bambino (o, in caso di adozione, nei successivid i d l d ll’ d i )due anni dal momento dell’adozione stessa);agli avvocati vedovi o separati affidatari della prole in modo esclusivo;agli avvocati che dimostrino di essere affetti o di essere stati affetti da malattia che ne ha ridotto grandementela possibilità di lavoro;

li i h l i i à di i i i di i i i i d l i

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agli avvocati che svolgano comprovata attività di assistenza continuativa di prossimi congiunti o del coniugeaffetti da malattia qualora sia stato accertato che da essa deriva totale mancanza di autosufficienza.

ESERCIZIO PROFESSIONALE EFFETTIVO, CONTINUATIVO, ABITUALE E PREVALENTEREVISIONE DEGLI ALBI, DEGLI ELENCHI E DEI REGISTRI

OBBLIGO DI ISCRIZIONE ALLA PREVIDENZA FORENSEOBBLIGO DI ISCRIZIONE ALLA PREVIDENZA FORENSE

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Revisione degli Albi, Registri ed Elenchi (Art. 21)Il consiglio dell’ordine, con regolarità ogni 3 anni:compie le verifiche necessarie anche mediante richiesta di informazione all’ente previdenzialeesegue la revisione degli albi, degli elenchi e dei registri, per verificare se permangano i requisiti per laiscrizione, e provvede di conseguenza. Della revisione e dei suoi risultati è data notizia al CNF, p gQualora il consiglio dell’ordine non provveda alla suddetta verifica periodica o compia la revisione connumerose e gravi omissioni, il CNF nomina uno o più commissari affinché provvedano in sostituzione.

Obbligo di iscrizione alla previdenza Forense (Art 21)Obbligo di iscrizione alla previdenza Forense (Art. 21)L’iscrizione agli Albi comporta la contestuale iscrizione alla Cassa nazionale di previdenza e assistenzaforense.La Cassa Forense, con proprio regolamento, entro 1 anno dalla data di entrata in vigore della legge,d t idetermina:i minimi contributivi dovuti nel caso di soggetti iscritti senza il raggiungimento di parametri redditualieventuali condizioni temporanee di esenzione o di diminuzione dei contributi per soggetti in particolaricondizionieventuale applicazione del regime contributivoLa legge stabilisce inoltre che non è ammessa l’iscrizione ad alcuna altra forma di previdenza se non subase volontaria e non alternativa alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense.

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ALTRE DISPOSIZIONI DI RILIEVOALTRE DISPOSIZIONI DI RILIEVO

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Prescrizioni per il domicilio (Art. 7)L’avvocato deve iscriversi nell’albo del circondario del tribunale ove ha domicilio professionale, diregola coincidente con il luogo in cui svolge la professione in modo prevalente, come daattestazione scritta (che l’Ordine inserisce nel fascicolo personale) da cui deve anche risultare sesussistano rapporti di parentela, coniugio, affinità e convivenza con magistrati, rilevanti in

l i i d ll’ i l d ll’ di i di i i ( i )relazione a quanto previsto dall’articolo 18 dell’ordinamento giudiziario (R.D. 30 gennaio 1941, n. 12).

Regio decreto 30/01/1941 n. 12 - Art. 18 Incompatibilità di sede per rapporti di parentela o affinità con esercenti laprofessione forenseI magistrati giudicanti e requirenti delle corti di appello e dei tribunali non possono appartenere ad uffici giudiziari nelle sedi nelle quali iloro parenti fino al secondo grado, gli affini in primo grado, il coniuge o il convivente, esercitano la professione di avvocato.La ricorrenza in concreto dell'incompatibilità di sede è verificata sulla base dei seguenti criteri:a) rilevanza della professione forense svolta dai soggetti di cui al primo comma avanti all'ufficio di appartenenza del magistrato, tenuto,altresì, conto dello svolgimento continuativo di una porzione minore della professione forense e di eventuali forme di esercizio nonindividuale dell'attività da parte dei medesimi soggetti;b) di i d l d ffi i i l if i ll i i b llb) dimensione del predetto ufficio, con particolare riferimento alla organizzazione tabellare;c) materia trattata sia dal magistrato che dal professionista, avendo rilievo la distinzione dei settori del diritto civile, del diritto penale e deldiritto del lavoro e della previdenza, ed ancora, all'interno dei predetti e specie del settore del diritto civile, dei settori di ulteriorespecializzazione come risulta, per il magistrato, dalla organizzazione tabellare;d) funzione specialistica dell'ufficio giudiziario.Ri it i di i tibilità i d i T ib li di i i ti i ' i i ll P d llRicorre sempre una situazione di incompatibilità con riguardo ai Tribunali ordinari organizzati in un'unica sezione o alle Procure dellaRepubblica istituite presso Tribunali strutturati con un'unica sezione, salvo che il magistrato operi esclusivamente in sezione distaccata ed ilparente o l'affine non svolga presso tale sezione alcuna attività o viceversa.I magistrati preposti alla direzione di uffici giudicanti e requirenti sono sempre in situazione di incompatibilità di sede ove un parente oaffine eserciti la professione forense presso l'Ufficio dagli stessi diretto, salvo valutazione caso per caso per i Tribunali ordinari organizzaticon una pluralità di sezioni per ciascun settore di attività civile e penale

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con una pluralità di sezioni per ciascun settore di attività civile e penale.Il rapporto di parentela o affinità con un praticante avvocato ammesso all'esercizio della professione forense, è valutato ai fini dell'articolo 2,comma 2, del regio decreto legislativo 31 maggio 1946, n. 511, e successive modificazioni, tenuto conto dei criteri di cui al secondo comma.

ALTRE DISPOSIZIONI DI RILIEVOALTRE DISPOSIZIONI DI RILIEVO

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Ogni variazione deve essere tempestivamente comunicata dall’iscrittog pall’ordine (che ne rilascia apposita attestazione). In mancanza, ognicomunicazione del consiglio dell’ordine di appartenenza si intendevalidamente effettuata presso l’ultimo domicilio comunicatovalidamente effettuata presso l ultimo domicilio comunicato.L’avvocato che stabilisca uffici al di fuori del circondario del tribunale ove hadomicilio professionale ne dà immediata comunicazione scritta sia all’ordinedi iscrizione sia all’ordine del luogo ove si trova l’ufficiodi iscrizione, sia all ordine del luogo ove si trova l ufficio.Presso ogni ordine è tenuto un elenco degli avvocati iscritti in altri albi cheabbiano ufficio nel circondario ove ha sede l’ordine.Gli i i li i h i l f i ll’ h i i h lGli avvocati italiani, che esercitano la professione all’estero e che ivi hanno laloro residenza, mantengono l’iscrizione nell’albo del circondario del tribunaleove avevano l’ultimo domicilio in Italia. Resta fermo l’obbligo del contributoannuale per l’iscrizione all’albo.

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ALTRE DISPOSIZIONI DI RILIEVOALTRE DISPOSIZIONI DI RILIEVO

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Impegno solenne (Giuramento – Art. 8)Per poter esercitare la professione, l’avvocato deve assumere dinanzi al consiglio dell’ordine in pubblicaseduta (non più in pubblica udienza) l’impegno di osservare i relativi doveri, secondo la formula:«Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno adosservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia, g p f p f ged a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i princìpi del nostro ordinamento».

Mandato professionale. Sostituzioni e collaborazioni (Art. 14)L’avvocato ha piena libertà di accettare o meno ogni incarico (salvo l’obbligo di cui all’art 3 su difesaL avvocato ha piena libertà di accettare o meno ogni incarico (salvo l obbligo di cui all art. 3 su difesad’ufficio e patrocinio dei non abbienti). L’avvocato ha inoltre sempre la facoltà di recedere dal mandato,con le cautele necessarie per evitare pregiudizi al cliente.Il mandato professionale si perfeziona con l’accettazione.L’i i l l i t di tti ità f i l è l h ll’i t i i i i f itL’incarico per lo svolgimento di attività professionale è personale anche nell’ipotesi in cui sia conferitoall’avvocato componente di un’associazione o società professionale. Con l’accettazione dell’incaricol’avvocato ne assume la responsabilità personale illimitata, solidalmente con l’associazione o la società.L’avvocato può farsi sostituire da altro avvocato, con incarico anche verbale, o da un praticanteabilitato, con delega scritta. Egli rimane comunque personalmente responsabile verso i clienti.È possibile nominare stabilmente uno o più sostituti presso ogni ufficio giudiziario, depositando lanomina presso l’ordine di appartenenza.

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ALTRE DISPOSIZIONI DI RILIEVOALTRE DISPOSIZIONI DI RILIEVO

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Sospensione dall’esercizio professionale (Art. 20)p p ( )La riforma della professione contempla il caso di sospensione dall’esercizioprofessionale (per il periodo di durata della carica) per l’avvocato:eletto Presidente della Repubblica, Presidente del Senato della Repubblica,Presidente della Camera dei deputatinominato Presidente del Consiglio dei ministri, Ministro, Viceministro oSottosegretario di Statoeletto presidente di giunta regionale e presidente delle province autonome di Trento edi Bolzanomembro della Corte costituzionale o del Consiglio superiore della magistratura;l’ tl’avvocatoeletto presidente di provincia con più di un milione di abitanti e sindaco di comunecon più di 500.000 abitantiIn ogni caso la sospensione dall’esercizio professionale può essere sempre richiestaIn ogni caso, la sospensione dall esercizio professionale può essere sempre richiestadall’avvocato iscritto all’albo.Della sospensione è fatta annotazione nell’albo (all’art. 15 è peraltro previsto chel’Ordine istituisca anche un elenco degli avvocati sospesi per qualsiasi causa la quale

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l Ordine istituisca anche un elenco degli avvocati sospesi per qualsiasi causa, la qualedeve essere indicata).

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L'Ordine forense (Art. 24)( 4)Gli iscritti negli albi degli avvocati costituiscono l’ordine forense.L’ordine forense si articola:Ordini circondarialiConsiglio Nazionale ForenseIl CNF e gli ordini circondarialisono enti pubblici non economici a carattere associativo istituiti per:

garantire il rispetto dei princìpi previsti dalla legge di riforma e delle regoledeontologiche;tutelare l’utenza e gli interessi pubblici connessi all’esercizio della professione e

l tt l i t d ll f i i i di i lal corretto svolgimento della funzione giurisdizionalesono dotati di autonomia patrimoniale e finanziaria;sono finanziati esclusivamente con i contributi degli iscritti;determinano la propria organizzazione con appositi regolamenti nel rispetto delledeterminano la propria organizzazione con appositi regolamenti, nel rispetto delledisposizioni di legge;sono soggetti esclusivamente alla vigilanza del Ministro della giustizia.

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ORGANI E FUNZIONI DEGLI ORDINI FORENSIORGANI E FUNZIONI DEGLI ORDINI FORENSI

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L'ordine circondariale forense e i relativi organi (Artt. 25 e 26)g ( 5 )L’Ordine degli avvocati è costituito presso ciascun tribunale e ivi ha sede.A esso sono iscritti tutti gli avvocati aventi il principale domicilio professionale nelcircondario.L’Ordine circondariale ha in via esclusiva la rappresentanza istituzionaledell’avvocatura a livello locale e promuove i rapporti con le istituzioni e le pubblicheamministrazioni.Sono organi dell’Ordine circondariale:Assemblea, costituita dagli avvocati iscritti all’albo ed agli elenchi specialiConsiglio, i cui componenti sono eletti dagli iscritti all’OrdineP id t h t l’O diPresidente, che rappresenta l’OrdineSegretarioTesoriereCollegio dei revisori nominato dal Presidente del TribunaleCollegio dei revisori, nominato dal Presidente del TribunalePresso ogni Consiglio dell’Ordine è costituito, anche, il Comitato pari opportunitàdegli avvocati (eletto con le modalità stabilite con regolamento approvato dalConsiglio dell’Ordine)

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Consiglio dell Ordine).

ORGANI E FUNZIONI DEGLI ORDINI FORENSIORGANI E FUNZIONI DEGLI ORDINI FORENSI

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Il Consiglio dell'Ordine (Art. 28)Il Consiglio dell’Ordine, secondo le nuove disposizioni, è composto:da 5 membri, fino a 100 iscrittida 7 membri, fino a 200 iscrittida 9 membri, fino a 500 iscrittid b i fi i i ida 11 membri, fino a 1.000 iscrittida 15 membri, fino a 2.000 iscrittida 21 membri, fino a 5.000 iscrittida 25 membri, oltre 5.000 iscritti.

d li à di l i d ll l i i ( ) bili l d lLe modalità di svolgimento delle elezioni (comunque con voto segreto) saranno stabilite con regolamento delMinistero della Giustizia che deve prevedere, in ossequio all’articolo 51 della Costituzione, che il riparto deiconsiglieri da eleggere sia effettuato in base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i generi.Il Consiglio dura in carica un quadriennio e scade il 31 dicembre del quarto anno; elegge il Presidente, ilS i il i l i ò l i idSegretario e il Tesoriere e, con almeno 15 componenti, può eleggere un Vicepresidente.La carica di consigliere è incompatibile con quella di:Componente del CNFComponente del consiglio di amministrazione della Cassa ForenseC d l C i d i D l i d ll C FComponente del Comitato dei Delegati della Cassa Forensemembro di un Consiglio Distrettuale di DisciplinaL’articolo 65, comma 4 della riforma precisa che l’incompatibilità tra componente del Consiglio dell’Ordine equella di delegato della Cassa Forense deve essere rimossa comunque non oltre 60 giorni dalla data di entratai i d ll if

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in vigore della riforma stessa.

ORGANI E FUNZIONI DEGLI ORDINI FORENSIORGANI E FUNZIONI DEGLI ORDINI FORENSI

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Compiti e prerogative del Consiglio dell’Ordine (Art. 29)Le principali funzioni del Consiglio sono:tenuta degli albi, degli elenchi e dei registriapprovazione regolamenti internivigilanza sull’esercizio del tirocinio forense e sulla condotta degli iscrittivigilanza sull esercizio del tirocinio forense e sulla condotta degli iscrittitrasmissione al consiglio distrettuale di disciplina degli atti relativi ad ogni violazione di normedeontologiche di cui sia venuto a conoscenzaelezione dei componenti del consiglio distrettuale di disciplinaistituzione e organizzazione delle scuole forensirilascio del certificato di compiuta praticaorganizzazione/promozione eventi ai fini della formazione continuaorganizzazione/promozione corsi per l’acquisizione del titolo di specialistaorganizzazione/promozione corsi per l acquisizione del titolo di specialistacontrollo della continuità, effettività, abitualità e prevalenza dell’esercizio professionalestesura pareri sulla liquidazione dei compensi spettanti agli iscritticostituzione di camere arbitrali, di conciliazione ed organismi di risoluzione alternativa dellecontroversieintervento nelle contestazioni insorte tra gli iscritti o tra costoro e i clienticostituzione e adesione a unioni regionali o interregionali tra ordinivigilanza sulla corretta applicazione nel circondario delle norme dell’ordinamento giudiziario

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vigilanza sulla corretta applicazione, nel circondario, delle norme dell ordinamento giudiziariosegnalando violazioni ed incompatibilità agli organi competenti.

ORGANI E FUNZIONI DEGLI ORDINI FORENSIORGANI E FUNZIONI DEGLI ORDINI FORENSI

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Sportello per il cittadino (Art 30)Sportello per il cittadino (Art. 30)Ciascun consiglio istituisce lo Sportello per il cittadinovolto a fornire informazioni e orientamento ai cittadinivolto a fornire informazioni e orientamento ai cittadiniper la fruizione delle prestazioni professionali degliavvocati e per l’accesso alla giustiziaavvocati e per l accesso alla giustizia.L’accesso allo sportello è gratuito.Il CNF deve determinare con proprio regolamento (cfrIl CNF deve determinare con proprio regolamento (cfrsliden.11) le modalità per l’accesso allo sportello.

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IL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSEIL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE

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Durata e composizione del Consiglio Nazionale Forense (Art. 34)Il CNF ha sede presso il Ministero della giustizia e dura in carica 4 anni.I suoi componenti non possono essere eletti consecutivamente più di 2 volte nel rispettodell’equilibrio tra i generi.Ciascun distretto di corte d’appello in cui il numero complessivo degli iscritti agli albi è inferioreCiascun distretto di corte d appello in cui il numero complessivo degli iscritti agli albi è inferiorea 10.000 elegge 1 componente.Ciascun distretto di corte di appello in cui il numero complessivo degli iscritti agli albi è pari osuperiore a 10.000 elegge 2 componenti. In tali distretti risulta primo eletto chi abbia riportato ilmaggior numero di voti, secondo eletto chi abbia riportato il maggior numero di voti,garantendo la rappresentanza tra i generi, tra gli iscritti ad un ordine circondariale diverso daquello al quale appartiene il primo eletto.In tutti i distretti il voto è comunque espresso per un solo candidatoIn tutti i distretti, il voto è comunque espresso per un solo candidato.A ciascun Consiglio spetta:1 voto per ogni 100 iscritti o frazione di 100, fino a 200 iscritti;1 voto per ogni successivi 300 iscritti, da 201 fino ad 800 iscritti;1 voto per ogni successivi 600 iscritti, da 801 fino a 2.000 iscritti;1 voto per ogni successivi 1.000 iscritti, da 2.001 a 10.000 iscritti;1 voto per ogni successivi 3.000 iscritti, al di sopra dei 10.000 iscritti.

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IL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSEIL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE

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Compiti e prerogative del CNF (Art. 35)Il Consiglio Nazionale Forense assolve alle seguenti principali funzioni:ha in via esclusiva la rappresentanza istituzionale dell’avvocatura a livello nazionale e promuovei rapporti con le istituzioni e le pubbliche amministrazioni;adotta i regolamenti interni per il proprio funzionamento e ove occorra per quello degli ordiniadotta i regolamenti interni per il proprio funzionamento e, ove occorra, per quello degli ordinicircondariali;esercita la funzione giurisdizionale;emana e aggiorna periodicamente il codice deontologico, curandone la pubblicazione e ladiffusione;cura la tenuta e l’aggiornamento dell’albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizionisuperiori e redige l’elenco nazionale degli avvocati;f) promuove attività di coordinamento e di indirizzo dei consigli dell’ordine circondariali al finef) promuove attività di coordinamento e di indirizzo dei consigli dell ordine circondariali al finedi rendere omogenee le condizioni di esercizio della professione e di accesso alla stessa;propone ogni due anni al Ministro della giustizia i parametri per i compensi;collabora con i consigli dell’ordine circondariali alla conservazione e alla tuteladell’indipendenza e del decoro professionale;esprime pareri in merito alla previdenza forense;propone al Ministro della giustizia di sciogliere i consigli dell’ordine circondariali quandosussistano le condizioni previste dalla legge;

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sussistano le condizioni previste dalla legge;esprime, su richiesta del Ministro della giustizia, pareri su proposte e disegni di legge.

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Competenza giurisdizionale del CNF (Art. 36)Competenza giurisdizionale del CNF (Art. 36)Il CNF si pronuncia sui reclami avverso i provvedimentidisciplinari nonché in materia di albi, elenchi e registri e rilasciodi certificato di compiuta pratica; si pronuncia anche sui ricorsirelativi alle elezioni dei consigli dell’ordine;Il CNF i l i lt i flitti di t t di iIl CNF risolve inoltre i conflitti di competenza tra ordinicircondariali ed esercita le funzioni disciplinari nei confronti deipropri componenti, quando il consiglio distrettuale di disciplinapropri componenti, quando il consiglio distrettuale di disciplinacompetente abbia deliberato l’apertura del procedimentodisciplinare.

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ACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONEACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONE

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Contenuti e modalità di svolgimento del tirocinio (Art. 41)Occorre innanzitutto rammentare quanto già indicato in premessa in merito alla disposizionetransitoria di cui all’articolo 48, in base alla quale, fino al secondo anno successivo all’entrata in vigoredella riforma, l’accesso all’esame di abilitazione resta disciplinato dalle disposizioni vigenti al 2 febbraio2013, fatta salva la riduzione a 18 mesi del periodo di tirocinio.3, pSi fa accenno, dunque, agli aspetti più rilevanti della futura disciplina.La legge stabilisce che il tirocinio professionale consiste nell’addestramento, a contenuto teorico epratico, del praticante avvocato finalizzato a fargli conseguire le capacità necessarie per l’esercizio dellaprofessione di avvocato e per la gestione di uno studio legale nonché a fargli apprendere e rispettare iprofessione di avvocato e per la gestione di uno studio legale nonché a fargli apprendere e rispettare iprincìpi etici e le regole deontologiche.L’iscrizione al Registro dei praticanti avvocati tenuto dal Consiglio dell’Ordine è condizione per losvolgimento del tirocinio professionale.Il ti i i ò ltIl tirocinio può essere svolto:presso un avvocato, con anzianità di iscrizione all’albo non inferiore a cinque anni;presso l’Avvocatura dello Stato o presso l’ufficio legale di un ente pubblico o presso un ufficiogiudiziario per non più di dodici mesi;in altro Paese dell’UE presso professionisti legali, con titolo equivalente a quello di avvocato, abilitatiall’esercizio della professione, per non più di sei mesi;in presenza di apposita convenzione, in concomitanza con il corso di studio per il conseguimento dellalaurea in giurisprudenza, dagli studenti regolarmente iscritti all’ultimo anno, per non più di sei mesi.

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g p , g g , p p

ACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONEACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONE

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Il tirocinio può essere svolto contestualmente ad attività di lavoro subordinato pubblico e privato, purché cond li à i id i i l’ ff i l l i i di ifi h i i dimodalità e orari idonei a consentirne l’effettivo e puntuale svolgimento e in assenza di specifiche ragioni di

conflitto di interesse.In ogni caso il tirocinio deve essere svolto per almeno sei mesi presso un avvocato iscritto all’ordine o pressol’Avvocatura dello Stato.Il ti i i è lt i f ti ti di i tt i L i t i lt i i lIl tirocinio è svolto in forma continuativa per diciotto mesi. La sua interruzione per oltre sei mesi, senza alcungiustificato motivo, anche di carattere personale, comporta la cancellazione dal registro dei praticanti, salva lafacoltà di chiedere nuovamente l’iscrizione nel registroIl tirocinio può essere svolto anche presso due avvocati contemporaneamente, previa richiesta del praticante eprevia autorizzazione del competente Consiglio dell’Ordine nel caso si possa presumere che la mole di lavoro diprevia autorizzazione del competente Consiglio dell Ordine, nel caso si possa presumere che la mole di lavoro diuno di essi non sia tale da permettere al praticante una sufficiente offerta formativa.Il diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali, è valutato ai fini del compimentodel tirocinio per l’accesso alla professione di avvocato per il periodo di un anno.Il tirocinio professionale non determina di diritto l’instaurazione di rapporto di lavoro subordinato ancheIl tirocinio professionale non determina di diritto l instaurazione di rapporto di lavoro subordinato ancheoccasionale.Negli studi legali privati, al praticante avvocato è sempre dovuto il rimborso delle spese sostenute per conto dellostudio presso il quale svolge il tirocinio.Ad eccezione che negli enti pubblici e presso l’Avvocatura dello Stato, decorso il primo semestre, possono essereg p p , p , priconosciuti al praticante avvocato con apposito contratto un’indennità o un compenso per l’attività svolta perconto dello studio, tenuto altresì conto dell’utilizzo dei servizi e delle strutture dello studio da parte del praticanteavvocato.Gli enti pubblici e l’Avvocatura dello Stato riconoscono al praticante avvocato un rimborso per l’attività svolta, ove

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previsto dai rispettivi ordinamenti e comunque nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.

ACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONEACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONE

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Attività professionale in sostituzione dell’avvocato (Art. 41)p ( 4 )Nel periodo di svolgimento del tirocinio il praticante avvocato, decorsi sei mesidall’iscrizione nel registro dei praticanti, purché in possesso del diploma di laurea ingiurisprudenza, può esercitare attività professionale in sostituzione dell’avvocatopresso il quale svolge la pratica e comunque sotto il controllo e la responsabilità dellostesso anche se si tratta di affari non trattati direttamente dal medesimo.L’attività del praticante può riguardare l’ambito civile di fronte al tribunale e algiudice di pace e l’ambito penale nei procedimenti di competenza del giudice di pace,in quelli per reati contravvenzionali e in quelli che in passato rientravano nellacompetenza del pretore.L’ bilit i d d ll d lib di i i i ll’ it i t E òL’abilitazione decorre dalla delibera di iscrizione nell’apposito registro. Essa puòdurare al massimo cinque anni, salvo il caso di sospensione dall’esercizioprofessionale non determinata da giudizio disciplinare, alla condizione chepermangano tutti i requisiti per l’iscrizione nel registropermangano tutti i requisiti per l iscrizione nel registro.

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ACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONEACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONE

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Corsi di formazione per l'accesso alla professione di avvocato C p p(Art. 43)

Il tirocinio, oltre che nella pratica svolta presso uno studio professionale,consiste altresì nella frequenza obbligatoria e con profitto per unconsiste altresì nella frequenza obbligatoria e con profitto, per unperiodo non inferiore a diciotto mesi, di corsi di formazione diindirizzo professionale tenuti da ordini e associazioni forensi, nonchédagli altri soggetti previsti dalla leggedagli altri soggetti previsti dalla legge.Il Ministro della giustizia, sentito il CNF, disciplina con regolamento:modalità e condizioni per l’istituzione dei corsi da parte degli ordini ed ll i i i f idelle associazioni forensicontenuti formativi dei corsi di formazionedurata minima dei corsi di formazione, prevedendo un carico didatticonon inferiore a centosessanta ore per l’intero periodo;modalità e le condizioni per la frequenza dei corsi di formazione daparte del praticante avvocato e per le verifiche intermedie e finale del

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p p pprofitto.

ACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONEACCESSO ED ESAME DI ABILITAZIONE

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Esame di Stato (Art. 46)A h t i d l’ di St t i d t l t it i ( ti l ) i i d h iAnche per quanto riguarda l’esame di Stato, si deve rammentare la norma transitoria (articolo 49) con cui si prevede che, siaper le prove scritte e per quelle orali, sia per quanto concerne le modalità d’esame, valgano - per i primi due anni - le normeprevigenti.

In ogni caso si può sinteticamente segnalare che il nuovo esame di Stato si articola in tre prove scritte ed in una prova orale.og caso s può s tet ca e te seg a a e c e uo o esa e d Stato s a t co a t e p o e sc tte ed u a p o a o a e.Le prove scritte sono svolte sui temi formulati dal Ministro della giustizia ed hanno per oggetto:a) la redazione di un parere motivato, da scegliere tra due questioni in materia regolata dal codice civile;b) la redazione di un parere motivato, da scegliere tra due questioni in materia regolata dal codice penale;c) la redazione di un atto giudiziario che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, su un quesito

t i t i lt d l did t t il di itt i t il di itt l d il di itt i i t tiproposto, in materia scelta dal candidato tra il diritto privato, il diritto penale ed il diritto amministrativo.Nella prova orale il candidato illustra la prova scritta e dimostra la conoscenza delle seguenti materie:ordinamento e deontologia forensi, diritto civile, diritto penale, diritto processuale civile, diritto processuale penale; nonchédi altre due materie, scelte preventivamente dal candidato, tra le seguenti: diritto costituzionale, diritto amministrativo,diritto del lavoro, diritto commerciale, diritto comunitario ed internazionale privato, diritto tributario, diritto ecclesiastico,d tto de a o o, d tto co e c a e, d tto co u ta o ed te a o a e p ato, d tto t buta o, d tto ecc es ast co,ordinamento giudiziario e penitenziario.Il Ministro della giustizia, sentito il CNF, disciplinerà con regolamento le modalità e le procedure di svolgimento dell’esamedi Stato e quelle di valutazione delle prove scritte ed orali da effettuare sulla base dei seguenti criteri:a) chiarezza, logicità e rigore metodologico dell’esposizione;b) di t i d ll t ità di l i di ifi i bl i i idi ib) dimostrazione della concreta capacità di soluzione di specifici problemi giuridici;c) dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici trattati;d) dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarietà;e) dimostrazione della conoscenza delle tecniche di persuasione e argomentazione.

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Le prove scritte si svolgono con il solo ausilio dei testi di legge senza commenti e citazioni giurisprudenziali.

IL PROCEDIMENTO DISCIPLINAREIL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

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Le nuove norme relative al procedimento disciplinare non sono immediatamente applicabili perchél’ d i d ll’ i l i d d l C i li N i l Fpresuppongono l’adozione dell’apposita regolamentazione da parte del Consiglio Nazionale Forense.

Consigli distrettuali di disciplina (Art. 50)Il potere disciplinare appartiene ai consigli distrettuali di disciplina forense.Il consiglio distrettuale di disciplina è composto da membri eletti dai consigli dell’ordine del distretto su base capitariaIl consiglio distrettuale di disciplina è composto da membri eletti dai consigli dell ordine del distretto su base capitariae democratica, con il rispetto della rappresentanza di genere di cui all’articolo 51 della Costituzione, secondo ilregolamento approvato dal CNF.Il numero complessivo dei componenti del consiglio distrettuale è pari ad un terzo della somma dei componenti deiconsigli dell’Ordine del distretto, se necessario approssimata per difetto all’unità.g , pp pIl consiglio distrettuale di disciplina svolge la propria opera con sezioni composte da cinque titolari e da tre supplenti.Non possono fare parte delle sezioni giudicanti membri appartenenti all’ordine a cui è iscritto il professionista neiconfronti del quale si deve procedere.

Competenza (Art. 51)È il i li di l di di i li d l di i i è i i l’ il i d lÈ competente il consiglio distrettuale di disciplina del distretto in cui è iscritto l’avvocato o il praticante oppure deldistretto nel cui territorio è stato compiuto il fatto oggetto di indagine o di giudizio disciplinare.In ogni caso, si applica il principio della prevenzione, relativamente al momento dell’iscrizione della notizianell’apposito registro.La notizia dei fatti suscettibili di valutazione disciplinare è comunque acquisitaLa notizia dei fatti suscettibili di valutazione disciplinare è comunque acquisita.L’autorità giudiziaria è tenuta a dare immediata notizia al consiglio dell’ordine competente quando nei confronti di uniscritto:a) è esercitata l’azione penale;b) è disposta l’applicazione di misure cautelari o di sicurezza;

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) p pp ;c) sono effettuati perquisizioni o sequestri;d) sono emesse sentenze che definiscono il grado di giudizio.

IL PROCEDIMENTO DISCIPLINAREIL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

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Contenuto della decisione e sanzioni (Artt. 52-53)C l d i i h d fi i il di di i li d lib iCon la decisione che definisce il procedimento disciplinare possono essere deliberati:a) il proscioglimento, con la formula: «non esservi luogo a provvedimento disciplinare»;b) il richiamo verbale, non avente carattere di sanzione disciplinare, nei casi di infrazioni lievi e scusabili;c) l’irrogazione di una delle seguenti sanzioni disciplinari:Avvertimento: può essere deliberato quando il fatto contestato non è grave e vi è motivo di ritenere che l’incolpato nonAvvertimento: può essere deliberato quando il fatto contestato non è grave e vi è motivo di ritenere che l incolpato noncommetta altre infrazioni.L’avvertimento consiste nell’informare l’incolpato che la sua condotta non è stata conforme alle norme deontologiche edi legge, con invito ad astenersi dal compiere altre infrazioni.Censura: consiste nel biasimo formale e si applica quando la gravità dell’infrazione, il grado di responsabilità, ipp q g , g p ,precedenti dell’incolpato e il suo comportamento successivo al fatto inducono a ritenere che egli non incorrerà inun’altra infrazione.Sospensione: consiste nell’esclusione temporanea (da 2 mesi a 5 anni) dall’esercizio della professione o dal praticantatoe si applica per infrazioni consistenti in comportamenti e in responsabilità gravi o quando non sussistono le condizioni

i l l i d llper irrogare la sola sanzione della censura.Radiazione: consiste nell’esclusione definitiva dall’albo, elenco o registro e impedisce l’iscrizione a qualsiasi altro albo,elenco o registro, fatto salvoLa radiazione è inflitta per violazioni molto gravi che rendono incompatibile la permanenza dell’incolpato nell’albo.Il professionista radiato può chiedere di essere nuovamente iscritto decorsi cinque anni dall’esecutività delIl professionista radiato può chiedere di essere nuovamente iscritto decorsi cinque anni dall esecutività delprovvedimento sanzionatorio, ma non oltre un anno successivamente alla scadenza di tale termine.

La durata della pena accessoria dell’interdizione dall’esercizio della professione eventualmente inflitta dall’autoritàgiudiziaria all’avvocato è computata in quella della corrispondente sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio

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g p q p p pdella professione.

IL PROCEDIMENTO DISCIPLINAREIL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

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Riapertura del procedimento (Art. 55)Il procedimento disciplinare, concluso con provvedimento definitivo, è riaperto:se è stata inflitta una sanzione disciplinare e, per gli stessi fatti, l’autorità giudiziaria ha emesso sentenza diassoluzione perché il fatto non sussiste o perché l’incolpato non lo ha commesso. Deve essere pronunciato il

i li h i d di i liproscioglimento anche in sede disciplinare;se è stato pronunciato il proscioglimento e l’autorità giudiziaria ha emesso sentenza di condanna per reato noncolposo fondata su fatti rilevanti per l’accertamento della responsabilità disciplinare, che non sono stativalutati dal consiglio distrettuale di disciplina. In tale caso i nuovi fatti sono liberamente valutati nel

di di i li iprocedimento disciplinare riaperto.La riapertura del procedimento disciplinare avviene a richiesta dell’interessato o d’ufficio con le forme delprocedimento ordinario.

i i d ll’ i di i li (A 6)Prescrizione dell’azione disciplinare (Art. 56)L’azione disciplinare si prescrive nel termine di sei anni dal fatto. Nel caso di condanna penale per reato noncolposo, la prescrizione per la riapertura del giudizio disciplinare è di due anni dal passaggio in giudicato dellasentenza penale di condanna.

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IL PROCEDIMENTO DISCIPLINAREIL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

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Divieto di cancellazione (Art. 57)Durante lo svolgimento del procedimento, dal giorno dell’invio degli atti al consiglio distrettualedi disciplina non può essere deliberata la cancellazione dall’albo.

Notizia di illecito disciplinare e fase istruttoria pre-procedimentale (Art 58)Notizia di illecito disciplinare e fase istruttoria pre-procedimentale (Art. 58)Il presidente del consiglio distrettuale di disciplina provvede senza ritardo a iscrivere in unapposito registro riservato il ricevimento degli atti (esposto, denuncia, notizia di illecitodisciplinare) relativi a un possibile procedimento disciplinare, indicando il nome dell’iscritto acui gli stessi si riferiscono.Nel caso di manifesta infondatezza ne richiede al consiglio l’archiviazione senza formalità.Qualora invece il consiglio distrettuale di disciplina non ritenga di disporre l’archiviazione, e inogni altro caso il presidente designa la commissione che deve giudicare e nomina il consigliereogni altro caso, il presidente designa la commissione che deve giudicare e nomina il consigliereistruttore, scelto tra i consiglieri iscritti a un ordine diverso da quello dell’incolpato.Una volta conclusa la fase istruttoria, il consigliere istruttore può proporre al consigliodistrettuale di disciplina richiesta motivata di archiviazione o di approvazione del capo diincolpazione.Il consiglio distrettuale delibera senza la presenza del consigliere istruttore.Il consigliere istruttore non può fare parte del collegio giudicante.

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IL PROCEDIMENTO DISCIPLINAREIL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

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Sospensione cautelare (Art. 60)La sospensione cautelare dall’esercizio della professione o dal tirocinio può essere deliberata dalconsiglio distrettuale di disciplina competente per il procedimento, previa audizione, neiseguenti casi:applicazione di misura cautelare detentiva o interdittiva irrogata in sede penale e nonapplicazione di misura cautelare detentiva o interdittiva irrogata in sede penale e nonimpugnata o confermata in sede di riesame o di appello; pena accessoria (art. 35 C.P.) anche se èstata disposta la sospensione condizionale della pena, irrogata con la sentenza penale di primogrado;applicazione di misura di sicurezza detentiva;condanna in primo grado per i reati previsti negli articoli 372, 374, 377, 378, 381, 640 e 646 delcodice penale, se commessi nell’ambito dell’esercizio della professione o del tirocinio, 244, 648-bis e 648-ter del medesimo codice;bis e 648-ter del medesimo codice;condanna a pena detentiva non inferiore a tre anni.

La sospensione cautelare può essere irrogata per un periodo non superiore ad un anno ed èesecutiva dalla data della notifica all’interessato.Contro la sospensione cautelare l’interessato può proporre ricorso avanti il CNF nel termine diventi giorni dall’avvenuta notifica nei modi previsti per l’impugnazione dei provvedimentidisciplinari

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disciplinari.

IL PROCEDIMENTO DISCIPLINAREIL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

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Impugnazioni (Art. 61)A l d i i i d l i li di l di di i li è i i i d l d i d llAvverso le decisioni del consiglio distrettuale di disciplina è ammesso ricorso, entro trenta giorni dal deposito dellasentenza, avanti ad apposita sezione disciplinare del CNF:nel caso di affermazione di responsabilità, da parte dell’incolpato;per ogni decisione, da parte del consiglio dell’ordine presso cui l’incolpato è iscritto, del procuratore della Repubblica edel procuratore generale del distretto della corte d’appello ove ha sede il consiglio distrettuale di disciplina che hadel procuratore generale del distretto della corte d appello ove ha sede il consiglio distrettuale di disciplina che haemesso la decisione.

La proposizione del ricorso sospende l’esecuzione del provvedimento.

Esecuzione (Art. 62)La decisione emessa dal consiglio distrettuale di disciplina non impugnata è immediatamente esecutiva.Per l’esecuzione della sanzione è competente il consiglio dell’ordine al cui albo o registro è iscritto l’incolpato.

C i i di i l d l CNF (A 6)Competenza giurisdizionale del CNF (Art. 36)Il CNF pronuncia sui reclami avverso i provvedimenti disciplinari (nonché in materia di albi, elenchi e registri e rilasciodi certificato di compiuta pratica, sui ricorsi relativi alle elezioni dei consigli dell’ordine, oltre a risolvere i conflitti dicompetenza tra ordini circondariali e ad esercitare le funzioni disciplinari nei confronti dei propri componenti, quandoil consiglio distrettuale di disciplina competente abbia deliberato l’apertura del procedimento disciplinare)il consiglio distrettuale di disciplina competente abbia deliberato l apertura del procedimento disciplinare).La funzione giurisdizionale si svolge secondo le previsioni di cui agli articoli da 59 a 65 del regio decreto 22 gennaio1934, n. 37.Gli interessati e il pubblico ministero possono proporre ricorso avverso le decisioni del CNF alle sezioni unite dellaCorte di cassazione, entro trenta giorni dalla notificazione, per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge.

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, g , p p , p ggIl ricorso non ha effetto sospensivo; tuttavia l’esecuzione può essere sospesa dalle sezioni unite della Corte dicassazione in camera di consiglio su istanza del ricorrente.