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primo M@GGIO www.cgiltoscana.it CGIL TOSCANA Numero 22/ 2012 - Anno 2 28 . 05 . 2012 La Newsletter del Lunedì

Numero 22 anno 2012

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Numero 22 anno II

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CGILTOSCANANumero 22/ 2012 - Anno 2

28 . 05 . 2012La Newsletter del Lunedì

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Indice

Editoriale di Alessio Gramolati02 Il 2 giugno in piazza. Crescita ed equità non possono attendere voto e neanche Europa

Primo Piano03 Ddl lavoro: le osservazioni critiche e le richieste della CGIL al Parlamento

Copertina04 2 giugno in piazza05 il fumetto

Primo Piano Toscana06 Distretto vero o minerario? di Daniele Quiriconi07 Gara TPL: sindacati, investimenti e occupazione di Gianfranco Conti08 Stranieri in patria: primo incontro di "siamo tutti terrestri"09 RSA- MPS: crisi politica non dipende da sindacato- SLC CGIL: in RSU Telecom è prima in Toscana10 Sciopero generale a Lucca il 15 giugno- Comune Firenze: sospeso lo sciopero- Pramac di Casole azienda in liquidazione

NonSoloToscana11 Funzione Pubblica e Fornero: licenziamenti, insopportabili parole

La rubrica - Appunti di diritto del lavoro12 Licenziare oggi in Italia

Toscana in breve13 Notizie dalle province toscane

Il caso16 La giusta proporzione di Gabriella Del Rosso

L'iniziativa17 - 20 Le iniziative in Toscana

Legalità21 Corleone, 24 maggio

... in evidenza 22 sito, agenda

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Editoriale

Sabato prossimo è il 2 giugno: Festa della Repubblica.Quella Repubblica democratica che la Resistenza e il voto popolare degli Italiani conquistarono sottraendo l’Italia alla monarchia e al fascismo.

Quest’anno la celebreremo insolitamente, con una manifestazione nazionale promossa da CGIL CISL UIL a Roma, per il lavoro e per l’equità. Non era mai accaduto prima, quindi qualcosa di significativo sta accadendo se si sceglie di mobilitarsi in un giorno anche simbolicamente così evocativo.

D’altra parte è sempre più difficile trovare qualcuno che guardandosi intorno pensi onestamente che non ci sia di che essere preoccupati e contrariati di come stanno andando le cose in Italia.Piuttosto dovremmo convincerci tutti che ci sarebbe molto di più da fare per il Paese. Lo dico innanzitutto per il Governo che si è progressivamente sottratto dalla responsabilità di dare risposte a quelle priorità, come l’equità e la crescita, concentrando tutto su un rigore che si è abbattuto solo sui ceti popolari e produttivi, alimentando per questa via una spirale recessiva con risultati che tutti conosciamo.

Molti pensano che senza un diverso equilibrio parlamentare le soluzioni su questi temi non possono che essere deboli, altri ancora credono che senza una svolta in Europa qualunque sforzo

sarebbe velleitario.Sono entrambi valutazioni oneste, ma i problemi e le persone colpite dalla crisi non possono più aspettare né il voto, né l’Europa.Queste persone pretendono risposte, e una democrazia è forte quando sa affrontare le situazioni difficili nei tempi giusti.

Noi abbiamo bisogno di una democrazia forte e dobbiamo essere forti nel sostenerla e difenderla da ogni tipo di attacco: dalla violenza, dal terrorismo, dai populismi e da ogni tipo di neoautoritarismo.Dobbiamo farlo adesso perché la crisi alimenta ciascuna di queste patologie. Quindi dobbiamo dare risposte alla crisi.

Lavoro e fisco sono le priorità. Anche per questo il 2 giugno saremo in piazza.

di Alessio Gramolati segretario generale CGIL Toscana

Il 2 giugno in piazzaCrescita ed equità non possono aspettare il voto e neanche l'Europa

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Primo PianoDdl lavoro: le osservazioni critiche e le richieste della CGIL al Parlamento

“Si è ancora in presenza di un testo che ha bisogno di importanti modifiche”. E' quanto si legge in una nota della Segreteria Confederale CGIL che analizza punto per punto l'ultima versione del Ddl sul mercato del lavoro che è stato varato dalla commissione del Senato e si appresta ora ad andare in Aula. Il testo del decreto, secondo la CGIL, conterebbe “diverse novità positive e alcuni peggioramenti”. Per questo il sindacato di Corso d'Italia conferma la propria intenzione di presidiare la discussione del Disegno di legge sia al Senato che successivamente alla Camera dei Deputati.

Di seguito la nota integrale della Segreteria Confederale CGIL.Il testo del Disegno di legge di riforma del mercato del lavoro giunge in aula al Senato con diverse novità positive e alcuni peggioramenti.

Per la CGIL si può fare di più e meglio nella riduzione della precarietà e nell'allargamento in senso universale degli ammortizzatori sociali e nelle tutele nei confronti degli abusi, pertanto il testo ad oggi all'esame non risponde alla necessità di riaprire per l'Italia una “prospettiva di

crescita”, come pure recita il titolo del provvedimento, della quale il lavoro dovrebbe essere parte essenziale.

La logica della riduzione dei costi che accompagna il provvedimento non dà alcuna garanzia alla stabilizzazione dei giovani nel mercato del lavoro e all’allargamento dell’occupazione femminile.

Per la CGIL si è ancora in presenza di un testo che ha bisogno di importanti modifiche.

Per questi motivi la CGIL, non rinunciando all'idea che vi possano essere miglioramenti al testo, conferma la propria intenzione di presidiare la discussione del Disegno di legge sia al Senato che successivamente alla Camera dei Deputati.

Sulle tipologie di lavoro, la CGIL apprezza il fatto che il compenso dei collaboratori a progetto non possa essere inferiore ai minimi salariali dei lavoratori subordinati equivalenti.

Si tratta di una conquista importante in assoluto, a maggior ragione se posta ... LEGGI TUTTO ...

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Primo Piano Toscana

L'interessante convegno promosso dalla Fillea venerdì scorso, nell'ambito della fiera internazionale del marmo a Carrara, ha proposto punti di

vista a confronto sia con esperienze sindacali di differenti realtà italiane, sia con realtà imprenditoriali e istituzionali. Ne è emersa la forza e la criticità di un settore che poggia la sua tenuta rispetto alla crisi globale, sull'ampliamento delle esportazioni verso i paesi BRICS più l'Arabia Saudita, mentre crolla il mercato del maghreb anche per effetto delle rivoluzioni e l'Europa, a parte la Germania, sparisce come mercato anche per effetto della crisi verticale delle costruzioni. Settore "speciale" quello del marmo, che porta con sè consumo del territorio e problemi ambientali e di sicurezza non banali e una contraddizione che dal punto di vista sindacale è ineludibile; il distretto apuo-versiliese può essere ridotto solo a miniera, estraendo materiale da esportare grezzo, con lavorazioni che si fanno solo nel far-east e la morte di tutte le aziende di trasformazione, specie in lucchesia, che peraltro sono quelle che garantiscono maggior occupazione? Domanda retorica ovviamente.... Senza affrontare qui il tema dell'elusione e del "nero" pur importante, la domanda posta nella tavola rotonda a cui abbiamo partecipato come CGIL con il sen.

Passoni e rappresentanti dei comuni e degli imprenditori di Carrara, siciliani e veneti è stata questa. Quale è cioè il senso e la funzione del distretto oggi, come si può intervenire con agevolazioni per favorire lo sviluppo di tutta la filiera, come raccordare in una visione comune i livelli istituzionali oggi contrapposti per interesse, anche per le risorse che le concessioni garantiscono ai comuni, particolarmente utili in tempi come questi? Tutti i partecipanti hanno ritenuto inutile riferirsi ad aspettative verso il Governo nazionale, eppure se si parla di tracciabilità o di sostegno alle produzioni tipiche, di sostegno alla crescita dimensionale qualcosa sarebbe lecito aspettarsi; tutti hanno messo in luce la dimensione di impresa che va ancor più polverizzandosi come un problema. Opinioni di buon senso espresse da tutti con una davvero discutibile e poco originale ricetta dell'associazionismo toscano: " il distretto va bene ma a comporre la sua governance e a decidere devono essere solo gli imprenditori". Già sentita, sbrigativa e poco convincente potremmo dire eufemisticamente. Peró....tragicamente coerente! È il Paese! Com'era quella storiella sulla fine delle ideologie?

Distretto vero o minerario?di Daniele Quiriconi, segretario confederale CGIL Toscana

Considerazioni a margine del convegno sui lapidei organizzato dalla FILLEA CGIL venerdì scorso, in occasione di Marmotec 2012

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Primo Piano Toscana

Nella conferenza stampa di venerdì 25 la FILT-CGIL (assieme a FIT-CISL, FAISA, UGL) ha pubblicizzato la lettera inviata il giorno prima dalle quattro sigle all’Assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Toscana, sul merito della riforma del TPL e della relativa gara per l’affidamento del servizio su gomma.Lo stesso giorno la Conferenza dei Servizi regionale ha ratificato il lotto unico della stessa gara, affidando proprio all’Ufficio Unico della Regione il compito di gestire i rapporti con il futuro affidatario del servizio in Toscana.Nella lettera le OO.SS. hanno ribadito le richieste avanzate durante tutto il confronto, ormai da più di un anno, attivato per la condivisione dei meccanismi di gestione e controllo di qualità e quantità dei servizi e dell’occupazione per i prossimi anni.La richiesta è di avere riconosciute nel bando di gara in preparazione risorse e regole adeguate.Per il primo aspetto, pur riconoscendo l’impegno di Regione ed EE.LL. che ha compensato le politiche penalizzanti degli ultimi due Governi nazionali, le OO.SS. chiedono certezze sui 225 milioni di Euro più volte promessi, che comunque dovranno essere destinati completamente a mantenere livelli adeguati di servizio, specialmente da e per le aree extraurbane: le risorse aggiuntive per gli investimenti sul rinnovo del parco mezzi (30 milioni) non possono essere elargite al futuro gestore distogliendole dal servizio, piuttosto dovranno essere le capacità industriali

proprio del nuovo soggetto a garantire qualità d’impresa ai cittadini toscani.Per l’aspetto fondamentale delle regole, nella lettera si chiede la piena applicazione della Legge Regionale 42/1998 e s.m., che è stata costruita, proprio in Toscana, con la condivisione delle parti sociali per sopraintendere ai meccanismi di tutela del servizio pubblicamente finanziato e delle relative qualità e quantità occupazionali.Per questi ultimi aspetti, la legge prevede tutele importanti per la continuità del rapporto di lavoro (clausola sociale), sia quantitativamente che qualitativamente appunto, rappresentando quindi uno strumento fondamentale già disponibile e sperimentato, al quale non possono essere sostituiti impegni generici, proprio nella stesura del bando di gara, che così rischia di diventare il regolatore unico del sistema della mobilità collettiva regionale per i prossimi nove anni.Le Lavoratrici ed i Lavoratori del settore non possono approvare la rinuncia all’applicazione di una legge fondamentale della Toscana per completare il faticosissimo e controverso processo di riforma fin qui attuato: non ci sono ragioni ricevibili che possano in qualsiasi modo distruggere un quadro legislativo di riferimento regionale tanto importante, né sul piano politico, né tanto meno su quello tecnico.Se questi ostacoli verranno rimossi si potrà riprendere il confronto da subito.

Gara TPL: sindacati, occupazione e investimentiConferenza stampa FILT, FIT, Faisa, UGL

di Gianfranco Conti, segretario generale FILT CGIL Toscana

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Primo Piano Toscana

Giovedì 24 maggio, al circolo Arci di via Maccari a Firenze, si è svolto il primo incontro dell'iniziativa “siamo tutti terrestri”, un ciclo di tre serate con le comunità rom, nigeriana e cinese. Il ciclo di incontri promuove la conoscenza della cultura, la storia, le identità di questi popoli, la conoscenza come antidoto al razzismo, attraverso la valorizzazione delle differenze ed il superamento dei pregiudizi.Giovedì la serata era dedicata alla comunità ROM. In Italia, ma anche negli altri paesi europei, la popolazione romanì vive una situazione di estremo disagio, caratterizzato da elementi di isolamento politico, sociale, economico e culturale.Numerosi e importanti i relatori della serata:Demir Mustafa, coordinatore dell'associazione Amalipe Romano, Merkez Rufat imam della moschea del Poderaccio, Adem Bejzak attivista e rappresentante comunità ROM, Piero Colaccichi associazione OsservAzione, Luca Bravi dell'Università degli Studi di Firenze, Graziano Halivolic dell'Associazione Roma Onlus e Vojkan Stojanovic rappresentante ROM Federazione Romanì. Gli interventi ci hanno raccontato la storia delle popolazioni ROM presenti in Italia fin dall'Alto medioevo, l'olocausto della seconda guerra mondiale, il Poraimos, in cui vennero sterminati più di 500 mila rom e sinti. Ci hanno raccontato il loro continuo movimento alla ricerca di una vita migliore, la storia di un popolo che viene rifiutato e respinto, come avviene ancora oggi con gli sgomberi dei campi e le espulsioni forzate, anche di chi proviene da paesi in guerra o da conflitti etnici. E ci hanno raccontato il carattere di questo popolo, che nonostante tutto, mantiene l'ottimismo e la capacità di adeguarsi nelle situazioni più difficili. Un popolo che si sente parte della nostra società, che nel nostro paese ha visto nascere e crescere i propri figli.In un appello, lanciato nelle giornate del Salone del

libro di Torino, i rom nati in Italia hanno chiesto al Presidente della Repubblica un intervento su governo e parlamento ''per porre fine a una palese ingiustizia”. I giovani rom hanno chiesto il riconoscimento della cittadinanza. “Siamo in tanti, ragazze e ragazzi del popolo rom nati in Italia, di seconda, a volte anche di terza generazione, da genitori apolidi o residenti irregolarmente nel nostro Paese” si legge nell’appello “Siamo italiani, ci sentiamo parte integrante della nostra società, ma viviamo quotidianamente il disagio di essere considerati impropriamente stranieri. È una situazione difficile quella che viviamo: di ‘stranieri in patria’. Che rende precaria la nostra vita e non agevola l’integrazione sociale e l’accesso al lavoro, nonostante molti di noi abbiano frequentato le scuole e, soprattutto, vorrebbero inserirsi regolarmente e legalmente nella comunità civile”.Dopo il dibattito una gustosissima cena con tanti piatti tipici della cucina romanì.La serata è poi proseguita con la lettura di alcune poesie e con l'esibizione di vari gruppi dell'associazione “giovani Raklè”. Musica rap di ottima qualità, i rapper italiani e romanì che si alternavano al microfono ci hanno regalato versi di poesia, disagio, speranze e sogni di ragazzi delle Piagge.

L'iniziativa prosegue il 1 giugno al circolo Arci “Le Panche” con la comunità nigeriana e l'8 giugno alla Fondazione Spazio Reale di S. Donnino con la comunità cinese.

Simona Fabiani, segretaria confederale CGIL ToscanaDemir Mustafa, coordinatore Ass. Amalipe Romano

Stranieri in patriaPrimo appuntamento di "siamo tutti terrestri", con la comunità rom

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Primo Piano Toscana

Apprendiamo con sconcerto di dichiarazioni attribuite da alcuni organi di informazione al Sindaco di Siena, secondo le quali le attuali difficoltà politiche esistenti in città sarebbero da attribuire allo scontento di una parte minoritaria del sindacato che non avrebbe digerito la nomina del nuovo Direttore Generale.

La mobilitazione che ha coinvolto i lavoratori del Gruppo Mps e che ha prodotto il grande sciopero e la straordinaria manifestazione del 16 marzo sono state condivise da tutte le Organizzazioni Sindacali del primo tavolo, che rappresentano la stragrande maggioranza dei colleghi iscritti al sindacato.La mobilitazione è stata condotta alla luce del sole e su materie che interessano tutti i lavoratori.Abbiamo ritenuto di sollevare questioni che riguardano la tutela dei livelli occupazionali, dall'Azienda messi in discussione, e di tutte le garanzie normative, a partire dalla mobilità, e del salario, senza mai sottrarci ad un confronto di merito, da attuare all'interno della discussione sul Piano Industriale, sui costi complessivi.

Riteniamo che questa sia la strada giusta, a fianco di quella che porta a riflettere sull'utilizzo di strumenti finanziari che suscitano enormi perplessità rispetto all'eticità ed alle prospettive future.

Queste sono le problematiche che intendiamo

continuare a sollevare e su queste gradiremmo un pronunciamento, finora assolutamente assente, da parte di chiunque abbia qualcosa da dire sull'argomento, viste anche le quotidiane indiscrezioni, più o meno pilotate, pubblicate dalla stampa.Dobbiamo purtroppo registrare un silenzio assoluto, il sistematico tentativo di non affrontare le questioni di merito che il sindacato solleva, addirittura riesumando la teoria del complotto che pensavamo legata ad epoche e culture superate.

LE SEGRETERIE

La crisi politica non è colpa del sindacatoRSA - MPS: sconcerto per le parole del sindaco

Forte affermazione SLC CGIL in Telecom ItaliaIn Toscana alle elezioni RSU ha maggioranza assoluta

Si è svolta l’elezione della RSU presso TELECOM s.p.a. in Toscana, l’esito del voto ha premiato la SLC CGIL che, con oltre il 54% dei voti e 15 seggi su 27, raccoglie la maggioranza assoluta dei consensi e dei seggi confermandosi di gran lunga la prima organizzazione sindacale.SLC CGIL Toscana esprime soddisfazione per il risultato che vede riconosciuti gli sforzi e l’impegno della SLC e della CGIL in generale nella difesa dei diritti dei lavoratori e ringrazia tutte le lavoratrici ed i lavoratori di TELECOM della Toscana che con il loro voto hanno permesso questo risultato.

SLC CGIL Toscana

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Primo Piano Toscana

Accordo raggiunto tra l'amministrazione e la Rsu dei dipendenti del Comune di Firenze che martedì scorso avevano deciso 6 ore di sciopero per il mancato pagamento sia del premio incentivante sul 2011 (che riguarda tutti i dipendenti del Comune), sia delle indennità per notturni e per festivi (per circa mille lavoratori). In base all'accordo i pagamenti avverranno entro maggio per l'incentivante ed entro giugno per le indennità. "Possiamo dire che per ora è per noi una vittoria" spiegano dalla Rsu che ha deciso quindi di "sospendere il pacchetto di sei ore di sciopero e anche lo sciopero proclamato dai vigili urbani per il 27 maggio". Ieri il sindaco Matteo Renzi ha convocato un incontro tra l'amministrazione e la Rsu: la riunione in Palazzo Vecchio è iniziata questa mattina intorno alle 11 e l'accordo è stato sottoscritto nel pomeriggio. Nella prima parte dell'incontro ha partecipato anche il sindaco, che poi è uscito senza rilasciare dichiarazioni. "Ora - spiegano i rappresentanti della

Rsu - la trattativa va avanti su altre questioni legate, ad esempio, agli asili nido e alla polizia municipale". Le parti, inoltre, hanno avviato la discussione per la definizione di un nuovo contratto decentrato sul 2012.

Firenze, sospeso lo sciopero dei comunaliC'è l'accordo con il Comune sul pagamento dei premi

Pramac di Casole in liquidazioneNotizia schock per i 230 dipendenti

Notizie poco rassicuranti si stavano rincorrendo ormai da tempo rispetto alla situazione della PRAMAC, azienda metalmeccanica con sede legale a Casole d'Elsa. Ma è stato sufficiente che in tarda mattinata l'Azienda riferisse alle Organizzazioni Sindacali e alla RSU che nel pomeriggio l'Amministratore Delegato della Società Paolo Campinoti avrebbe chiamato a raccolta tutti i lavoratori per un'importante comunicazione per gettare nel panico tutta la forza lavoro.“Un’iniziativa insolita non rientrante nella prassi abituale osservata dall'Azienda - sottolinea Marco Goracci, Segretario Generale ... LEGGI TUTTO ...

Il 15 giugno a Lucca sarà sciopero generale

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NonSoloToscanaLicenziamenti nel pubblico impiego: Dettori, Funzione Pubblica: "insopportabili le parole di Fornero"Parlare di merito, non dei suoi incubi notturni

“Insopportabili le parole di Fornero, pare che l'unico obbiettivo della ministra del lavoro sia licenziare”: Così Rossana Dettori segretaria nazionale della FP Cgil a margine dei lavori dell'Assemblea Regionale Quadri e Delegati della categoria in corso a Firenze.

“Pensa forse la ministra”, ha continuato, “che la crisi si

risolve in questa maniera. Si preoccupi di costruire un piano per l'occupazione, per creare lavoro e dare risposte ai giovani e all'intero paese”“Non accettiamo”, ha concluso, “il suo atteggiamento ideologico contro l'art.18, vogliamo discutere di merito e non dei suoi incubi notturni”

“''Non vogliamo che ci siano difformita' di trattamento tra lavoratori pubblici e lavoratori privati''. Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero, conversando con i giornalisti al termine del suo intervento alla facolta' di Economia dell'universita' di Torino. Fornero ha spiegato che una delega a questo proposito e' in capo al ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi ''con cui siamo in contatto e stiamo lavorando''. Nel suo intervento davanti agli studenti il ministro aveva affermato che ''quello dei dipendenti pubblici non e' un mercato perche' e' regolato diversamente, mi auguro pero' che qualcosa di simile a quello che abbiamo fatto per i dipendenti privati, relativamente alla possibilita' di licenziare, sia inserito in una delega per i dipendenti pubblici''. Le parole del ministro del lavoro

scatenano la dura reazione dei sindacati. ''Un auspicio del genere, espresso perlopiu' in una fase di gravissima crisi economica, e' il segno di come il ministro non abbia chiaro il titolo del suo Ministero: e' a capo del dicastero del lavoro e non certo dei licenziamenti'' afferma il responsabile Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, replicando alle parole del ministro Fornero. I dipendenti pubblici, ricorda il sindacalista, ''sono sottoposti ad una chiara regolamentazione, con una disciplina rigida e con le previsione per i licenziamenti scritte nei contratti di lavoro stessi. Ma forse il ministro Fornero voleva riferirsi ai licenziamenti illegittimi? Voleva augurarsi cioe' la possibilita' di licenziare comunque anche quei lavoratori per i quali ... LEGGI TUTTO ...

Funzione Pubblica: dirigi ministero non licenziamenti

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La rubrica

Si può licenziare il lavoratore a tempo indeterminato per assumere un apprendista, purché la decisione sia sorretta da un’esigenza di riduzione dei costi necessaria per far fronte ad un oggettivo stato di crisi aziendale. E’ quanto afferma la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 2874, resa lo scorso 24 febbraio, torna nuovamente sul giustificato motivo oggettivo di licenziamento e sui suoi limiti.

La massima, per quanto possa apparire lineare, è in realtà sintesi di un equilibrio interpretativo ancora non del tutto sedimentato, né di semplice

ricostruzione sistematica. Alla domanda quando sia possibile licenziare per giustificato motivo oggettivo, infatti, la giurisprudenza della Suprema Corte ha dato nel tempo risposte diverse. Il tema dei presupposti di fatto del licenziamento, poi, si intreccia inevitabilmente con quello dei poteri di indagine del Giudice chiamato ad accertare la legittimità dell’atto di recesso. E fatalmente, dunque, il perché del licenziamento diventa connesso al che cosa deve provare il datore di lavoro portato in giudizio.

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Lo studio Rusconi è a Firenze, in via della Condotta 12, Tel. 055-2302805 CLICCA QUI

Licenziare oggi in Italia

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TOSCANA in breve

Carrara - Marmi, cresce traffico mondiale lapidei

Livorno - Lucchini, RSU decide manifestazione a Milano il 31 maggio

Circa 300 lavoratori della De Tomaso hanno partecipato all'assemblea davanti ai cancelli della fabbrica a Grugliasco (Torino). Una delegazione è arrivata da Livorno, dove ha sede l'altra fabbrica. I lavoratori andranno poi davanti all'Unione Industriale di Torino per chiedere che il mondo delle imprese s'interessi alla ricerca di una soluzione produttiva e occupazionale. I dipendenti dei due stabilimenti della De Tomaso sollecitano anche un incontro al ministero delle Attività Produttive. "L'iniziativa... LEGGI TUTTO ...

Continua a crescere il traffico di lapidei: la produzione mondiale supera i 115 milioni di tonnellate. Questo è uno degli elementi di valutazione emerso nel corso della presentazione di Stone Sector 2011-2012, il volume annuale realizzato dall'Imm con il bilancio e le prospettive del commercio internazionale dei prodotti lapidei presentato nel corso di Carrara Marmotec 2012 che si tiene a Marina di Carrara. Il rapporto ha messo in evidenza come, a fronte di una produzione mondiale di grezzi che ha superato i 115 ... LEGGI TUTTO ...

PIOMBINO - I LAVORATORI della Lucchini manifesteranno il 31 maggio sotto la sede della banca Rothschild a Milano per chiedere una svolta nella crisi dell`azienda siderurgica piombinese che da tempo sta vivendo una situazione di incertezza. La banca Rothschild è l`advisor (il controllore) che si occupa del piano di asseveramento (rientro dai debiti) presentato dal pool di banche che detengono il pacchetto di maggioranza della Lucchini.LA DECISIONE di manifestare a Milano è stata presa ieri durante la riunione delle rsu Lucchini e le Segreterie di Fim- Fiom- Uilm, vale a dire ... LEGGI TUTTO ...

Livorno - De Tomaso: da Livorno a Grugliasco a chiedere un futuro

Massa Carrara - Pisa - Livorno - Lucca

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TOSCANA in breve

Prato - Crisi: suicidi, coordinamento sportelli solidarietà

Firenze - Ginori, saldato aprile ma il debito sale a 60 milioni. CGIL, "serve piano credibile"

Un detenuto del Carcere di Sollicciano si e' tolto la vita.Questo gesto e' l'estrema denuncia dello stato di degrado in cui versa il pianeta carcere a Firenze e in Toscana. A Sollicciano sono presenti 4 educatori a fronte di 1003 reclusi : come possono operare efficacemente? Sono presenti 300 agenti non contestualmente, ma distribuiti su turni.Stanotte un singolo agente aveva la responsabilita' di ben 3 postazioni, che non sono locali contigui! I detenuti sono ... LEGGI TUTTO ...

Un vertice in prefettura per coordinare e organizzare le iniziative delle istituzioni contro l'emergenza suicidi. Martedì a Prato si è svolta una riunione a cui hanno preso parte i rappresentanti degli Enti locali, della Asl e delle categorie produttive, nel corso della quale si è cercato di approfondire la discussione e mettere in comune le rispettive iniziative contro gli atti di autolesionismo ed i suicidi motivati da ragioni di disagio economico. Il confronto ha messo in luce la presenza sul territorio di numerose iniziative di sostegno, anche solo psicologico, nei confronti degli operatori economici o, in genere, ... LEGGI TUTTO ...

"Una grave mancanza di rispetto verso le istituzioni e verso i diritti dei lavoratori". Così l'assessore toscano alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha definito la decisione dei vertici dell'azienda Champion di non presentarsi all'incontro convocato per oggi in Regione. L'incontro avrebbe dovuto fare il punto sulla decisione di Champion di trasferire a Carpi attività attualmente insediata nello stabilimento di Scandicci nell'ambito di una riorganizzazione che ha suscitato forti preoccupazioni dei lavoratori e delle istituzioni. L'azienda ha inviato una lettera all'assessore spiegando di non ritenere ... LEGGI TUTTO ...

Firenze - Ancora un suicidio a Sollicciano. FP: degrado accomuna detenuti e lavoratori

Firenze - Prato - Pistoia

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TOSCANA in breve

Siena - Filctem CGIL, Biotech conferma cig

Arezzo - Beltrame, dopo la protesta al Giro, si attende esito del nuovo vertice

Nessun margine di trattativa, e così domani i vigili urbani di Arezzo si asterranno dal lavoro in concomitanza con due manifestazioni di grosso rilievo in città, ossia la partita di calcio valevole per i play off di Serie D, tra Arezzo e San Donà, e la gara podistica internazionale 'Scalata al Castello'. In questo ultimo caso il servizio d'ordine sarà effettuato da una quarantina di volontari, convocati dalla Polisportiva Policiano che organizza la gara. La rappresentanza sindacale unitaria ha convocato l'assemblea dalle 17 alle 20 presso la sede della ... LEGGI TUTTO ...

Questa mattina si è svolto un incontro presso la sede di Siena Biotech tra la Direzione Aziendale, la RSU e le Organizzazioni Sindacali per discutere della gestione della cassa integrazione in deroga, delle prospettive aziendali, del piano industriale e dei parametri economici del management.

Per quanto riguarda la cassa integrazione è emerso che per il mese di giugno verranno riconfermati i 107 lavoratori attualmente in cassa integrazione. “Ma c’è la necessità - spiega Thomas Borromeo, Segretario Generale della FILCTEM-CGIL di Siena - che i lavoratori, soprattutto ... LEGGI TUTTO ...

DOPO LA PROTESTA pacifica al giro d`Italia della scorsa settimana e dopo un po` di silenzio, è stato fissato un nuovo incontro sul futuro della Beltrame lunedì prossimo 28 maggio. Il summit si terrà all`interno della sede dell`assessorato al lavoro della regione Toscana e saranno presenti come sempre il sindaco di San Giovanni, la Provincia di Arezzo, i sindacati e la proprietà della Beltrame. L`ultima volta la firma sul protocollo era slittata ed ancora ci sono punti interrogativi da risolvere. «Tutto il contenuto del progetto industriale sui nuovi mercati non ci convince aveva spiegato Mauro Faticanti, segretario regionale della Fiom Cgil - ... LEGGI TUTTO ...

Arezzo - Tagli all'integrativo, sciopero della Polizia Municipale

Arezzo - Siena - Grosseto

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Il casoLa giusta proporzione

L’art. 2104 del Codice Civile stabilisce che il lavoratore dipendente svolga le sue mansioni con la diligenza richiesta dal tipo di prestazione, osservando le direttive e le norme disciplinari impartite dal datore di lavoro. La violazione di questi obblighi legittima quest’ultimo, in base all’art.2106, ad irrogare sanzioni disciplinari, che però - come precisato dalla norma - devono essere proporzionate alla gravità dell’infrazione. Partendo da questi principi lo Statuto dei lavoratori (art.7 L.300/1970) ha previsto anche una determinata procedura che deve essere osservata prima di comminare una sanzione disciplinare; nei CCNL si sono introdotte norme che - a fronte di determinate mancanze - stabiliscono quale è la sanzione da applicare, anche in relazione alle altre norme del Codice Civile che riguardano le ipotesi di licenziamento in tronco (art.2119) o con preavviso (art.2118) a fronte di comportamenti particolarmente gravi. È ovvio che, stante la varietà di modi in cui può verificarsi una infrazione disciplinare in relazione alle circostanze di fatto, di tempo e di luogo, non è possibile una elencazione che sia onnicomprensiva, né che le sanzioni siano applicate automaticamente.

Il principio che comunque deve essere osservato è quello della proporzionalità.Un capoturno era stato accusato di aver abbandonato il

posto di lavoro, lasciando ad un operaio il compito di riparare un guasto del macchinario, per andare ad insultare un collega con offese e minacce. Il lavoratore si era difeso spiegando di non avere, in realtà, abbandonato il posto di lavoro, avendo verificato che il guasto poteva essere riparato dall’operaio addetto all’impianto, cui aveva impartito le istruzioni necessarie prima di rivolgersi al collega che sarebbe stato da lui offeso e minacciato. In realtà anche questa circostanza non era stata della gravità ritenuta dall’azienda, perché l’utilizzo di un tono particolarmente accalorato si giustificava, considerato che il collega stava effettuando una raccolta di firme per far rinunciare i lavoratori alle pause, proprio mentre si svolgeva una trattativa in merito fra la RSU (di cui il capoturno faceva parte) e l’azienda.Quest’ultima, ritenendo non valide le giustificazioni, aveva intimato il licenziamento in tronco per giusta causa. Il Tribunale - adito dal lavoratore in via d’urgenza ex art.700 del Codice di procedura - ha ritenuto illegittimo il licenziamento, perché sproporzionato rispetto alla condotta del lavoratore, che non rientrava in alcuna delle ipotesi specifiche previste dal CCNL (settore chimica) per applicare la sanzione espulsiva.Il Tribunale ha osservato che, in linea generale, la norma del contratto prevede il licenziamento quando il lavoratore commetta “gravi infrazioni alla disciplina o alla diligenza del lavoro o che provochi all’azienda grave nocumento morale o materiale o che compia azioni delittuose in connessione con lo svolgimento del rapporto di lavoro” ed anche quando vi siano “gravi guasti provocati per negligenza al materiale dell’azienda”.

A fronte di tali previsioni, il comportamento del lavoratore non poteva essere sanzionato con il licenziamento perché egli aveva impartito disposizioni ad un altro operaio (in grado - secondo il suo profilo professionale - di riparare il guasto), perché si era allontanato dal macchinario per un tempo brevissimo (8 minuti) senza che perciò si fossero verificati danni e perché l’aggressione verbale al collega - anche se sanzionabile - non poteva giustificare il licenziamento, dato anche il motivo del diverbio. Il lavoratore è stato pertanto reintegrato nel posto di lavoro, ex art.18 L. 300/1970, occupando l’azienda oltre 15 dipendenti.

Gabriella Del Rosso Avvocato in [email protected]

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