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BreakingNewsVENERDI 27 MARZO 2015ANNO 5 N. 3

Direttore Responsabile: Avv. Mirko Dolcini

Serrata 1 Aprile

SARACINESCHE ABBASSATE IL

1 APRILE! E’ questo uno dei risultati della serata pubblica organiz-zata giovedì scorso e firmata OSLA - USC - USOT.Certo, non era necessario radunare tanti operatori eco-nomici nella sala Montelupo di Domagnano per capire che il malcontento è ancora alto e che puntualmente si sono verificate delle situazioni (o meglio, disservizi) subiti da chi con la SMaC ci deve con-vivere quotidianamente. Facciamo chiarezza anche su un altro punto: non vogliamo definirci i veggenti di Medjugorje ma conosciamo, da imprenditori e da con-sumatori, lo stato dell’arte della gestione di un’azienda,

fatta di scadenze da rispet-tare, tecnologie che richie-dono di essere aggiornate in maniera veloce e snella, incertezze e rischi, respon-sabilità verso le proprie famiglie e verso tutto l’entourage di persone che gravitano intorno alla vita di un’azienda.

Rispediamo al mittente quin-di le polemiche poco costrut-tive di chi nei giorni passati ci ha definito evasori. Noi con-testiamo il meccanismo cer-vellotico, burocratico, cos-toso ed indegno della SMaC Fiscale.Inoltre, esistono gravi violazioni della privacy soprat-tutto nei confronti del con-sumatore. Aspetto, questo della privacy, che approfondi-

remo prossimamente.Non servono a nessuno le prese di posizioni ne gli attac-chi personali. Serve soltanto un reale e fattivo confronto.La serrata delle attività com-merciali del centro storico di mercoledì 1 Aprile, non sarà una contestazione

contro l’insediamento della massima carica istituzionale della Repubblica ma una rich-iesta di aiuto urlata a gran voce, affinchè chi ha potere decisionale capisca e si fac-cia carico una volta per tutte di un disagio totalmente sulle spalle degli imprenditori.

VENERDI 27 MARZO 2015

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Il 28 e 29 Marzo, Milano taglia il nastro di inaugurazi-one -presentazione dell’EXPO per San Marino con il San Marino EXPO Week End, una due giorni di eventi e degus-tazioni di prodotti tipici e descrittivi della Repubblica

(www.sanmarinoexpo.com) e dove sarà possibile visitare in anteprima, lo stand con le ultime dotazioni tecnologie a disposizione. La giornata ufficiale di San Marino però sarà domenica 14 Giugno e proprio per quel

OSLA si prepara all’EXPO

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VENERDI 27 MARZO 2015

Non possiamo più attendereLa tanto attesa ratifica dell’accordo per l’uscita dalla Black List italiana doveva es-sere l’evento dell’anno, quel propulsore atomico che avrebbe rilanciato in orbita la Repubblica, sanato ogni problema, rilanciata l’economia, ridate prospettive ad un Paese rinchiuso in sè stesso in attesa dell’invasore. Assediato senza esserlo; pri-gioniero volontario, repressivo contro i deboli, timido contro i forti. Tutte le caratteristiche insomma che lasciavano ben poco sperare sull’esito della Mission. Una Mission che è diventata impossibile a causa della mancanza di progetti, di idee, di voglia di riscatto, di coesione sociale e politica, di carenze culturali che si sono abbattute sul Paese come un uragano.Ed ora il Paese è paralizzato, a studiare quali altre tasse mettere, come impedire ai cit-tadini di fare impresa, come regolamentare il colore dei calzini da indossare al venerdì, un’orgia di leggi e regolamenti che forse nessuno conosce neppure quelli che le votano e che pochi rispettano. Nessuno pensa all’economia, nessuno pensa ad un proget-to sammarinese. Si incarica-no tanti “studiosi” ben pagati per farci dire quello che già sappiamo, per indurci ancora in errori, per colonizzarci, per

conquistarci e per estinguerci riducendoci a semplici Ascari sottomessi ai tanti “Vicerè”.Dunque siamo bloccati, siamo in una forte recessione, si stanno esaurendo i rispar-mi dei nonni e dei genitori, i figli stentano a trovare lavoro, il diritto alla casa è tornato ad essere un sogno, il diritto ad essere tutti uguali davanti alla legge è ormai sfumato e molte leggi sono contro la carta dei diritti. Si tolgono pensioni agli anziani, si impedisce a coloro che lo vorrebbero di lavorare magari nell’impresa di famiglia, si fa di tutto insomma per creare il bisogno per poi fronteggia-rlo con l’assistenzialismo e l’elemosina. Si punta tutto sul-la Caritas, sui pacchi alimenta-ri, sui farmaci da regalare, ma nulla si fa per il rafforzamento dei diritti e per la libertà di in-traprendere.

Dunque siamo ad un bivio: morire dissanguati o prendere i necessari provvedimenti per tornare a produrre la linfa vitale e garantire ai nos-tri figli il “diritto di essere es-seri liberi”. Lo sappiamo molto bene quali sono questi provvedimenti da prendere, conosciamo le regole del mercato così come conosciamo bene il va-lore della Sovranità, quello dell’Autonomia e quello della

Sicurezza che è un’altra buo-na ragione per essere preoc-cupati. Non sono problemi difficili da affrontare occorre sono buo-na volontà, consapevolezza che si deve lavorare per tutti e non solo per i soliti amici. Occorre capacità di ragiona-mento, volontà di decidere e capacità di mettere in atto le azioni conseguenti, utili e non contradditorie come da un paio di decenni accade.

Occorre ritrovare la collegialità attorno ad un pro-getto condiviso da tutti, recu-perare la legalità in ogni cam-po, rimettersi in testa che per avere ricchezze e benessere occorre lavorare e che la ren-dita parassitaria appartiene ad altri tempi.Fortunatamente non siamo ancora un Paese diviso in classi sociali, esiste ancora il valore e la solidarietà della famiglia dove convivono la-voratori dipendenti, liberi professionisti, commercianti, imprenditori vari che uniti lottano per progredire e ga-rantire uguali diritti per tutti.Nonostante le grandi pres-sioni sia interne che esterne, questo grande valore della sammarinesità è sempre viva e forte ed è ora che incominci a far sentire chiaramente la propria voce. Il lavoratori dipendenti hanno

giustamente diritto al rinnovo dei contratti di lavoro, magari ammodernati, più semplici che diano più libertà a loro stessi ma anche ai datori.Gli imprenditori devono fare la loro parte riconoscere, come stiamo facendo, il valore del lavoro, premiare i risultati, garantire diritti e pretendere doveri. Non è difficile!Anche la parte pubblica deve fare la sua parte senza punire nessuno e con-tinuare ad essere anche quel grande ammortizza-tore sociale che è sempre stato, garantire legittimità e produttività, semplificazione delle procedure, rispetto del cittadino, fornitore imparziale di dati necessari a program-mare, grande professionalità nell’espletamento delle rispet-tive funzioni. Anche questo non è difficile.Vogliamo infine lanciare un grido di dolore ma anche di speranza perché San Marino non può finire così nella paura e nella vergogna, preda dei Vicerè e dei truffatori, della malavita e di una cultura che non ci appartiene. Il Samma-rinese non è un Ascaro. Ritroviamo la Sammarinesità e la nostra tradizionale sem-plicità ed anche la grande voglia di lavorare!

Peppino Della Balda

VENERDI 27 MARZO 2015

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Spesso in questo spazio mi sono dedicato all’E-commerce, insist-endo sul fatto che negozio fisico ed e-commerce, debbano essere inte-grati.Ora uno studio di Epson rivela che, anche offline, le persone ricer-cano velocità, soluzioni tecno-logiche diffuse e pagamenti mobili, altrimenti rischieranno di perdere clientela.Lo studio di Epson (5000 interv-iste fra donne e uomini tra 18 e 50 anni), riguarda consumatori di Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna ed emerge che gli europei

non vogliono più fare la coda alla cassa. Gli italiani che hanno esposto questo problema sono il 63%, addirittura sopra la media europea (54%) e affermano che i tempi morti alla cassa sono fattori critici che influenzano l’immagine (negativa) del brand.Gli italiani definiscono essenziale al 64% la presenza di postazioni self service, nei supermarket e nei mag-azzini, per ricercare gli articoli e or-dinarli direttamente. Il 62% (contro 50% media europea) vorrebbe la possibilità di eseguire pagamenti anche lontano dalle casse. La

strada del futuro prossimo è ben tracciata: inserire nel commercio fisico (offline) tutti gli elementi di elasticità dell’online.Gli europei e soprattutto gli italiani, vogliono negozi intelligenti, velo-ci, senza fare code alla cassa, con la possibilità di interagire con i prodotti stessi.La problematica della coda alla cas-sa, è quella più sentita e meno vale il prodotto meno si è disposti a fare la fila, infatti, il 29% dei consuma-tori intervistati, lascia il prodotto in negozio e il 25% cerca un altro negozio. In sostanza, fare la fila alla

cassa è oggi inaccettabile. Il 66% degli italiani, vorrebbe pagare in mobilità e addi-rittura il 90% vede con favore promozioni personalizzate. Per un negozio fisico, appare quindi evi-dente che dovrà innovare la propria esperienza d’acquisto. Dovrà es-sere Omnicanale, colmo di tecnolo-gia e integrato con l’online.

Fabio AndreiniConsulente Marketing Digitalewww.fabioandreini.com

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