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Il Piano Educativo Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) Individualizzato (PEI) Individualizzato (PEI) Individualizzato (PEI) Dr ssa Chiara Trubini Dr .ssa Chiara Trubini

PEI unimore

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Il Piano Educativo Il Piano Educativo Individualizzato (PEI)Individualizzato (PEI)Individualizzato (PEI)Individualizzato (PEI)

Dr ssa Chiara TrubiniDr.ssa Chiara Trubini

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LEGGE 104 DEL 1992 LEGGE 104 DEL 1992 LEGGE 104 DEL 1992 LEGGE 104 DEL 1992

DIRITTO EDUCAZIONE E ISTRUZIONE: DIRITTO EDUCAZIONE E ISTRUZIONE: PEIPEI

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Momento conoscitivo PEIPEIDIAGNOSI

FUNZIONALEdei punti di forza/ debolezza e bisogni educativi specialiICDICD--10 10

PROFILO DINAMICO

Momento di definizione di obiettivi a lungo

+ ICF+ ICF

DINAMICO FUNZIONALE

di obiettivi a lungo, medio e breve termine: sintetizzo cosa SA fare e cosa NON SA fare e

MATERIALI E METODI DI

cosa NON SA fare e scelgo cosa insegnare

LAVORO Momento di definizione di tecnichee risorse di lavoro

VERIFICAVERIFICAMomento di revisione e correzionee correzione

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1. DATI ANAMNESTICI, CLINICO-MEDICI, FAGLIARI E SOCIALI

Storia clinica – diagnosi clinica – effetti prevedibili sulla prassi scolastica -“condizioni famigliari”

2. LIVELLI DI COMPETENZA RAGGIUNTI NELLE DIVERSE AREE DI SVILUPPO (a confronto con dati normativi o criteri specifici)

- Abilità cognitive

- Abilità metacognitive e attributivi

- Abilità di comunicazione e linguaggio

- Abilità interpersonali

- Autonomia personale e sociali

- Motricità e percezione (motorio-prassico e neurpsicologico)

AREE DELLA DIAGNOSI FUNZIONALEFUNZIONALE

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RRCOGNIZIONI

RREELL

COMPORTAMENTISé

LLAAZZ

EMOZIONI

COMPORTAMENTISéIIOONNEMOZIONI NNEE

“Genitori Positivi Figli Forti”, Fabio (2003)g ( )

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I PROCESSI COGNITIVII PROCESSI COGNITIVI

I processi di input

I processi di elaborazione

I processi di output

“Genitori Positivi Figli Forti”, Fabio (2003)

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ATTENZIONE

MEMORIA

I PROCESSI COGNITIVI

MEMORIA

RAGIONAMENTO

ESPRESSIONE DI ESPRESSIONE DI QUANTO APPRESO

I PROCESSI META- COGNITIVI

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COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE

VERBALE (linguaggio)NON VERBALE (pragmatica, gesti, espressione …)

PRODUZIONE: 1 ti l i i i t i b l i1.articolazione suoni, sintassi, vocabolario2.espressione bisogni, emozioni, pensieri

COMPRENSIONE:1. suoni, sintassi, vocabolario 2. consegne …

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MOTRICITA’ MOTRICITA

GLOBALEFINE

PERCEZIONE

UDITOOLFATTOVISTATATTO

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AUTONOMIE PERSONALI E SOCIALE E E E E

Cura della persona: vestirsi, lavarsi …Organizzare il proprio materiale Utilizzare il denaroSpostarsi per la città (segnali stradali …)Orientarsi nello spazioOrientarsi nello spazioOrientarsi nel tempo

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ABILITA’ INTERPERSONALI - SOCIALIABILITA INTERPERSONALI SOCIALI

“Un repertorio di comportamenti verbali e non verbali con i quali i ragazziUn repertorio di comportamenti verbali e non verbali con i quali i ragazzi influenzano le risposte di altre persone nel contesto interpersonale. Questo repertorio agisce come un meccanismo attraverso il quale i ragazzi influenzano il loro ambiente ottenendo, rimuovendo o evitando risultati desiderabili o indesiderabili nella sfera sociale.” (Rinn e Markle 1979)(Rinn e Markle, 1979)

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MCGINNIS, GOLDSTEIN, SPRAFKIN & GERSHAW MCGINNIS, GOLDSTEIN, SPRAFKIN & GERSHAW

ABILITA’ PREREQUISITE PER LA VITA DI CLASSE : ascoltare, dare e chiedere aiuto, ringraziare, portare l’occorrente per la lezione, ignorare lechiedere aiuto, ringraziare, portare l occorrente per la lezione, ignorare le distrazioni …

ABILITA’ PER FARE O MANTENERE AMICIZIE: presentarsi agli altri, p g ,avviare e concludere una conversazione, proporre un’idea, condividere, fare e accettare un complimento, chiedere scusa …

ABILITA’ DI GESTIONE DELLE EMOZIONI: conoscere e comunicare le proprie emozioni, capire le emozioni altrui, affrontare la paura ...

ABILITA’ PER CONTROLLARE L’AGGRESSIVITA’: risolvere i problemi, autocontrollo, accettare le conseguenze, trovare un accordo …

ABILITA’ PER GESTIRE LO STRESS : affrontare la noia, fare e affrontare una rimostranza, affrontare l’esclusione, l’imbarazzo, l’insuccesso, prendere una decisioneprendere una decisione

Page 13: PEI unimore

3 LIVELLI RAGGIUNTI RISPETTO ALLA PROGRAMMAZIONE3. LIVELLI RAGGIUNTI RISPETTO ALLA PROGRAMMAZIONE

SCOLASTICA

Operazioni, risoluzione dei problemi, letto-scrittura, comprensione del testo,

ortografia

4. ASPETTI AFFETTIVI, COMPORTAMENTALI E RELAZIONALI

stile attributivo, autoefficacia, autostima, emotività (ansia, paura, rabbia,stile attributivo, autoefficacia, autostima, emotività (ansia, paura, rabbia,

depressione, motivazione motivazione …)

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AutoefficaciaAutoefficacia: convinzione delle proprie capacità di esercitare

un’influenza sugli eventi (Bandura, 2000).

I processi attivati dal senso di autoefficacia:

Cognitivi (pianificazione degli obiettivi e autocontrollo).

Motivazionali (ce la posso fare e dipende da me).Motivazionali (ce la posso fare e dipende da me).

Emozionali

Scarsa autoefficacia (Freda e Albertazzi 2001):Scarsa autoefficacia (Freda e Albertazzi, 2001):

Gli obiettivi non sono chiari, non sono equilibrati, non sono riferiti a standard personali demotivazionea standard personali demotivazione.

I pericoli sono inaffrontabili ansia.

Non vale la pena (è inutile) provare depressioneNon vale la pena (è inutile) provare depressione.

“Formazione, Ricerca e Interventi Psico-educativi a scuola”, Celi e Fontana (2007)

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LA SCUOLA COME FATTORE DI RISCHIOLA SCUOLA COME FATTORE DI RISCHIO

L’insegnante ha i suoi standard.L l i i l t i ti “i ”La classe incoraggia una valutazione normativa “ingenua”.L’insegnante è condizionato da varie aspettative interne ed

esterneesterne.L’insegnante ha talvolta una preparazione incerta sulla

psicopatologiapsicopatologia.L’insegnante ha un suo modello del mondo.L’insegnante “vede” (o non vede) i progressi dell’allievoL’insegnante “vede” (o non vede) i progressi dell’allievo

nella sua ottica.Da tutto questo il bambino può finire schiacciatoDa tutto questo il bambino può finire schiacciato.

(Moé, De Cal e De Beni, 2002)

Page 16: PEI unimore

COME SI ABBASSA SENSO DI AUTOCOME SI ABBASSA SENSO DI AUTO--EFFICACIA?EFFICACIA?

Concentrare l’attenzione sugli aspetti immodificabili:Sono un “cattivo lettore”Sono un cattivo lettore .

Sottolineare gli errori e gli insuccessi.Interpretare i successi come determinati da cause nonInterpretare i successi come determinati da cause non controllabili dal bambino:

Vuol dire che la verifica era molto facileVuol dire che la verifica era molto facile.Non partecipare al processo di cambiamento:

Mi sembra che si comporti come primaMi sembra che si comporti come prima.Mi sembra che legga come prima.È sempre un “cattivo lettore”È sempre un cattivo lettore .

Schiacciare il bambino tra cose più grandi di lui.

“Psicopatologia dello sviluppo”, Celi (2002)

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LA MOTIVAZIONE

= spinta che porta il soggetto a concentrare tutte le sue energie psichiche in una determinata attività

Attività motivanti lasciano una traccia più chiara e durevole nella struttura cognitiva dell’individuo g

“Genitori Positivi Figli Forti”, Fabio (2003)

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MOTIVAZIONE …MOTIVAZIONE …

• ESTRINSECA … “fare qualcosa per ottenere qualcos’altro”

• INTRINSECA … “fare qualcosa perché mi piace”

EE II

AUTOAUTONOMIA NOMIA AUTOAUTOEFFICACIA EFFICACIA AUTOAUTOSTIMASTIMA

EE II

AUTOAUTONOMIA … NOMIA … AUTOAUTOEFFICACIA … EFFICACIA … AUTOAUTOSTIMASTIMA

MOTIVAZIONE E’ FUNZIONE DELLE CONSEGUENZE MOTIVAZIONE E’ FUNZIONE DELLE CONSEGUENZE … MOTIVAZIONE E FUNZIONE DELLE CONSEGUENZE …… MOTIVAZIONE E FUNZIONE DELLE CONSEGUENZE …

“Psicologia dell’Educazione”, Perini (1997)

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DIAGNOSI FUNZIONALEFUNZIONALE

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Come si fa una diagnosi funzionale?

Page 21: PEI unimore

Una premessa …p

1. Valutare come misurare …

t di l i l l’i t… sarto, medico, lo psicologo e l’insegnante …

“dare una stima oggettiva e descrittiva di un comportamento e/o

di un prodotto ottenuta attraverso degli strumenti che possonodi un prodotto ottenuta attraverso degli strumenti, che possono

risultare più o meno precisi … più o meno diretti …”

(Trubini e Pinelli, 2005)

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Una premessa …

2. Valutare come giudicare …

PER i di ?… o PER giudicare?

“guidata da inferenze, valori, aspettative, percezioni, emozioniguidata da inferenze, valori, aspettative, percezioni, emozioni soggettive … rischia di non valutare solo le prestazioni o i

t ti i t f i i di i di l t ttcomportamenti ma si trasforma in un giudizio di valore su tutto l’individuo ... ”

(Trubini e Pinelli, 2005)

Page 23: PEI unimore

VALUTARE E DESCRIVEREVALUTARE E DESCRIVEREVALUTARE E DESCRIVEREVALUTARE E DESCRIVERE

Page 24: PEI unimore

TEST NORMATIVI

TEST DI PERFORMANCEPANORAMICA ..

PROCEDURE DIRETTE

TEST DI PERFORMANCE

OSSERVAZIONE DIRETTA DEL COMPORTAMENTO ANALISI FUNZIONALE

TEST CRITERIALI

PROCEDURE DIRETTE DEL COMPORTAMENTO

AUTOMONITORAGGIO

QUESTIONARI, SELF-REPORTTEST PROIETTIVI

COLLOQUIO

PROCEDURE INDIRETTE

AUTORESOCONTO COLLOQUIO

AGENTI MEDIAZIONE(genitori, operatori)

SCALE DI VALUTAZIONECHECK- LIST

COLLOQUIO

“Handicap, passi vero l’autonomia”, Meazzini (1997)

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TEST PERFOMANCE(COMPORTAMENTI COGNITIVI)

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VALUTO COMPETENZE CON I TEST/PROVEVALUTO COMPETENZE CON I TEST/PROVE

1.Il parametro utilizzato dai Test Criteriali non è la norma (media e deviazione t d d) il it i d t d iù li lli di t i d l ttstandard) ma il criterio dato da uno o più livelli di prestazione del soggetto.

Punteggi superiori a tale livello indicano che vi è una padronanza totale o accettabile per quanto riguarda l’abilità esaminata. Punteggi inferiori indicano il contrario.Il criterio viene stabilito dall’operatore a seconda degli obiettivi educativi che intende raggiungereintende raggiungere.

2.Il punteggio che il soggetto ottiene al Test Normativo viene confrontato ad una p gg ggnorma.Le norme (media e deviazione standard) vengono individuate dopo che il test è t t i i t t d i h i iti t ti d llstato somministrato ad un campione che si ritiene rappresentativo della

popolazione alla quale esso dovrà essere somministrato.

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10/11 12/11 13/11tit i 3sostituzione 3

omissione 5t 7accento 7

tempo impiegato 15’

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OSSERVAZIONE DIRETTA

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1. Osservazione Occasionale”1. Osservazione Occasionale”

• osservazione che non nasce da un progetto preciso, non è frutto di

un’attività programmata

• osservazione relativa a obiettivi generali

• osservazione senza strumenti

• osservazione utile per farci delle idee

• osservazione utile perché ci consente di fare le prime ipotesi

(Celi e Fontana, 2003)

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UN ESEMPIO …

Marco ha un Ritardo mentale medio lieve e spesso è aggressivo e oppositivo con i compagni.

La sua lettura è lenta e poco scorrevole, scandisce le sillabe, il tono della voce p

lieve, ha problemi notevoli con le parole trisillabiche, spesso perde la pronuncia di

una sillaba soprattutto quando la parola è molto lunga. In particolare ha grossi

problemi se il testo è scritto in stampato minuscolo.

Marco non è molto integrato in classe, picchia i compagni, se i compagni si

oppongono lui si arrabbia e tira calci, pugni, si agita. Ha stabilito dei rapporti con i

maschi, ma non con le femmine “loro non si devono permettere”, oggi un bambino

lo ha sfiorato con un foglio e lui si è irritato. Ha difficoltà a rapportarsi con gli altri.

Page 31: PEI unimore

“N i t ll i b b tt f é i l i ti i“Non riesce a controllarsi, borbotta fra sé, gironzola in continuazione per l’aula. Ha tempi di lavoro brevissimi, si stanca subito e vuole cambiare attività, non sta mai zitto e non controlla i suoi movimenti. In altre parole , pappare iperattivo e così impulsivo quando dà le risposte!”

“Quando inizia il dettato ha un visino sofferente … “

“Dimentica le doppie non stacca alcune parole sbaglia le sillabe complesseDimentica le doppie, non stacca alcune parole, sbaglia le sillabe complesse come GN GL, confonde la N con la M …“

“Infatti quando legge, si agita, sospira, confonde e salta le lettere, poi le parole, non legge bene la H, fino a che comincia a balbettare e non si capisce più nulla! … i compagni poi lo prendono in giro …”

Page 32: PEI unimore

2. “Osservazione sistematica”2. “Osservazione sistematica”

• osservazione frutto di un’attività programmata• osservazione frutto di un attività programmata

• osservazione con regole precise e fissate a priori che devono essere

padroneggiata dagli osservatori prima di iniziare l’osservazione

•• Si passa da una interpretazione, un’etichetta etichetta “Marco è un bambino

iperattivo”, ad una descrizione, descrizione, “Marco si muove sulla sedia e si alza

spesso dal posto”, ad una misurazionemisurazione, un numero numero “Marco oggi si è

alzato dal posto 7 volte in un’ora”

(Celi e Fontana, 2003)(C , 003)

MISURAREMISURAREMISURAREMISURARE

Page 33: PEI unimore

Come fare l’ “Osservazione sistematica”?Come fare l’ “Osservazione sistematica”?

CLASSIFICARE IL COMPORTAMENTOCLASSIFICARE IL COMPORTAMENTO

•• Definire le categorie di comportamento che si desidera osservareDefinire le categorie di comportamento che si desidera osservare

• Definire i comportamento in modo operazionale

• Non esiste una classificazione giusta o sbagliata, ma solo una più o meno utile per quel particolare obiettivomeno utile per quel particolare obiettivo

Page 34: PEI unimore

Definizione Definizione operazionaleoperazionale degli obiettividegli obiettivi

• Descrivere un comportamento, una performance sulla base delle

operazioni con cui viene osservata, poi misurato e quindi valutata

“Dettagliare in modo preciso tutte le forme specifiche di

comportamento – che sono oggetto di interesse – riferendosi solo adcomportamento che sono oggetto di interesse riferendosi solo ad

una loro descrizione in termini di comportamenti osservabili e

manifesti”manifesti

(Ianes e Celi, 2003)

Page 35: PEI unimore

“N i t ll i b b tt f é i l i ti i“Non riesce a controllarsi, borbotta fra sé, gironzola in continuazione per l’aula. Ha tempi di lavoro brevissimi, si stanca subito e vuole cambiare attività, non sta mai zitto e non controlla i suoi movimenti. In altre parole , pappare iperattivo e così impulsivo quando dà le risposte!”

“Quando inizia il dettato ha un visino sofferente … “

“Dimentica le doppie non stacca alcune parole sbaglia le sillabe complesseDimentica le doppie, non stacca alcune parole, sbaglia le sillabe complesse come GN GL, confonde la N con la M …“

“Infatti quando legge, si agita, sospira, confonde e salta le lettere, poi le parole, non legge bene la H, fino a che comincia a balbettare e non si capisce più nulla! … i compagni poi lo prendono in giro …”

Page 36: PEI unimore

Obiettivo generale …g

• riduzione della sua impulsività

(prereq isito anche per altri obietti i più didattici )(prerequisito anche per altri obiettivi più didattici …)

Cosa vuol dire Cosa vuol dire “impulsività”?“impulsività”?mpmp

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Obiettivo generale (a medio termine)

• riduzione della sua impulsività

(prerequisito anche per altri obiettivi più didattici )(prerequisito anche per altri obiettivi più didattici …)

Obiettivo specifico, operazionalizzato (a breve termine)

a mento dei tempi di atten ione• aumento dei tempi di attenzione

• borbotta tra sé

• gironzola per l’aula, o meglio, lascia il suo posto + gira per l’aula

• e poi … giocherella con oggetti

• e poi … chiacchiera con il compagno

Page 38: PEI unimore

“Dimentica le doppie, non stacca alcune parole, sbaglia le sillabe complessepp , p , g pcome GN e GL, confonde la N con la M …“ ESCALATION ESCALATION

1. Discriminazione/lettura N-M (stampato, minuscolo, corsivo..)

2. Discriminazione/lettura GN …

3. Lettura parole staccate (brevi-uso comune e poi …)p ( p )

4. Lettura doppie

E ancoraE ancora …

• Quale lunghezza? Quale grado di difficoltà delle parole? …

• Gnomo è diverso da Prosopoagnosia

Page 39: PEI unimore

ANALISI DEL COMPITO ANALISI DEL COMPITO

(TASK ANALISIS)(TASK ANALISIS)

AL PIU’ COMPLESSO

DALL’OBIETTIVO DALL OBIETTIVO PIU’ SEMPLICE

“Psicologia dell’educazione”, Perini (1997)

Page 40: PEI unimore

1. … ORDINE SEQUENZIALE-DESCRITTIVO

• aumento dei tempi di attenzione

• borbotta tra sé

• gironzola per l’aula, o meglio, lascia il suo posto + gira per l’aula

• e poi … giocherella con oggetti

• e poi … chiacchiera con il compagno

2 ORDINE STRUTTURALE GERARCHICO2. … ORDINE STRUTTURALE-GERARCHICO

1. aumento dei tempi di attenzione

2 l tt (di i i i i i f f ) di i l2. lettura (discriminazione; associazione grafema - fonema …) di singole letterine

3. lettura di sillabe

4. lettura di parole … poi di frasi

5. Comprensione del testo scritto

Page 41: PEI unimore

ANALISI ANCHE DELLA CONSEGNAANALISI ANCHE DELLA CONSEGNA--STIMOLOSTIMOLOANALISI ANCHE DELLA CONSEGNAANALISI ANCHE DELLA CONSEGNA--STIMOLOSTIMOLO

• conteggio

• addizione (a una cifra; a due cifre ….)

• sottrazione (a una cifra; a due cifre; con riporto …)

• moltiplicazione

• divisione

• seriazione numeri fino a 10

• associazione numero-quantità fino a 10

• ….….

Page 42: PEI unimore

Come Come fare osservazione sistematica?fare osservazione sistematica?

DATA:___________ ORA: ___________ LEZIONE: ______________OSSERVATORE: ATTIVITA’:OSSERVATORE: ______________ ATTIVITA : ___________________

Picchia CC AAAA

Sputa CSputa C

Tira calci C

Minacce CCCCCCMinacce CCCCCC

Parolacce CCCCCCCC IIII

Ridacchia CCCCCCCCCCCCCCCC IIIIRidacchia CCCCCCCCCCCCCCCC IIII

Aiuta III C

IncoraggiaIncoraggia

Fa un compimento

Page 43: PEI unimore

OSSERVAZIONE DURANTE LEZIONE DI 60’ DATAOSSERVAZIONE DURANTE LEZIONE DI 60’ DATA: ore:

GIOCA CON OGGETTI (segna tempo e frequenza)

ESCE DALL’AULA

CHIACCHIERA CON COMPAGNOCHIACCHIERA CON COMPAGNO

RISPONDE IN MODO SGARBATO

INTERVIENE A SPROPOSITO A LEZIONE

NON ESEGUE LA CONSEGNANON ESEGUE LA CONSEGNA

INTERROMPE ATTIVITA’ DIDATTICA

ALZARSI DAL POSTO

TEMPO IN CUI GIRA PER L’AULA

SI OPPONE ALLE RICHIESTE

CHIEDE DI ANDARE AL BAGNO

TEMPO ATTENZIONE AL COMPITO (= contatto oculare alTEMPO ATTENZIONE AL COMPITO ( contatto oculare al compito)

RISPONDE IN MODO GARBATO

ESEGUE LA CONSEGNA

INTERVIENE A PROPOSITO A LEZIONE

ASCOLTO (contatto oculare con l’insegnante)

Page 44: PEI unimore

Relazioni con i coetanei … Relazioni con i coetanei … durante l’intervallodurante l’intervallo

ALUNNO INTERAZ VERSO MARCO ALUNNO INTERAZ DA PARTE DI

Alessio + + +

Barbara +++ ----

MARCOAlessio

B b +++++++++++Chiara

Davide

Barbara +++++++++++

ChiaraDavide

Enrica ----++++

Fausto

Davide

Enrica ---------------Fausto

…..Fausto -----------------------------

Page 45: PEI unimore

TEMPO DI ATTENZIONE …TEMPO DI ATTENZIONE …

Page 46: PEI unimore

E PER LE AUTONOMIE …

10/11 11/11 12/11

indica che deve andare in bagno N N APercorre da sola la strada N

sa svestirsi N

usa correttamente il water

usa correttamente la carta igienicaSa rivestirsiApre il rubinettosi lava le manisi asciuga le manisi asciuga le mani N = NON EMESSA

X = EMESSA

A = EMESSA CON AIUTOA = EMESSA CON AIUTO

Page 47: PEI unimore

Prerequisiti generali data

RACCOGLIE MONETE E BANCONOTE DAL TAVOLO CON LE MANIRACCOGLIE MONETE E BANCONOTE DAL TAVOLO CON LE MANI

PRENDE MONETE E BANCONOTE DALLE MANI DI UN ALTRO

PORGE MONETE E BANCONOTE A QUALCUNO

METTE MONETE E BANCONOTE NEL PORTAMONETE

PRENDE MONETE E BANCONOTE DAL PORTAMONETE

Prerequisiti matematiciRICONOSCE I NUMERI DA 1 A 10

RICONOSCE I NUMERI ENTRO 100RICONOSCE I NUMERI ENTRO 100

CONTA QUANTITA’ DI OGGETTI

Valutazione standardDISCRIMINA LE MONETE DA ALTRO

APPAIA MONETE E BANCONOTE UGUALI

RAGGRUPPA MONETE E BANCONOTE UGUALI

INDIVIDUA LA BANCONOTA DI MAGGIOR VALORE

SERIA MONETE E BANCONOTE

EFFETTUA CAMBI DI MONETE ENTRO 20 CENT

EFFETTUA CAMBI DI MONETE ENTRO 1 EURO

EFFETTUA CAMBI DI MONETE ENTRO 2 EURO

EFFETTUA CAMBI DI MONETE ENTRO 5 EUROEFFETTUA CAMBI DI MONETE ENTRO 5 EURO

EFFETTUA CAMBI DI MONETE ENTRO 20 EURO

COMBINA MONETE E BANCONOTE CHE SERVONO PER PAGARE OSSERVANDO UNO SCONTRINO

RICONOSCE CHE LE SPETTA DEL RESTO

CONTROLLA LA CORRETTEZZA DEL RESTO

Page 48: PEI unimore

PROFILO DINAMICO FUNZIONALEFUNZIONALE

22°° FASE:FASE:

TrasformareTrasformare conoscenze in conoscenze in punti di forza e deficit e punti di forza e deficit e STABILIRE OBIETTIVISTABILIRE OBIETTIVI

Page 49: PEI unimore

22°° FASE: IDENTIFICARE …FASE: IDENTIFICARE …

• OBIETTIVI A LUNGO TERMINE (O.Finali)

• OBIETTIVI A MEDIO TERMINE (O.Terminali)Obiettivo specifico su cui si deve lavorarePrestazione che l’allievo dovrebbe essere in grado di manifestare aPrestazione che l allievo dovrebbe essere in grado di manifestare a conclusione di un itinerario didattico mirato a fornire specifiche abilità

•• OBIETTIVI A BREVE TERMINEOBIETTIVI A BREVE TERMINE (O. Componenziali/ Sotto(O. Componenziali/ Sotto--obiettivi)obiettivi)Prestazioni necessarie affinché l’allievo raggiunga gli obiettivi terminaliSemplificazione e scomposizione degli obiettivi a medio termine in sotto-Semplificazione e scomposizione degli obiettivi a medio termine in sottoobiettivi, componenti che ne facilitino l’apprendimento.

Q S (O S )• PREREQUISITI (O. Strumentali)Competenze necessarie all’acquisizione di obiettivi a breve termine che possono anche non intervenire direttamente nel compitop p

Page 50: PEI unimore

ANALISI DEL COMPITO ANALISI DEL COMPITO

(TASK ANALISIS)(TASK ANALISIS)

AL PIU’ COMPLESSO

DALL’OBIETTIVO DALL OBIETTIVO PIU’ SEMPLICE

“Psicologia dell’educazione”, Perini (1997)

Page 51: PEI unimore

• OBIETTIVI A LUNGO TERMINE: Imparare a vestirsi; imparare a lavarsip p

• OBIETTIVI A MEDIO TERMINE:

1. Indossare il maglione

2. Indossare i pantaloni

3. Indossare le scarpe

O• OBIETTIVI A BREVE TERMINE:

1. Distinguere la parte frontale da quelle dorsale

2 Distinguere il dritto dal rovescio2. Distinguere il dritto dal rovescio

3. Infilare la testa nel foro

4. Infilare il braccio nella manica

5. Srotolare il maglione

• PREREQUISITI:1. Discriminare un indumento

2. Afferrare qualcosa

ESEMPIO

Page 52: PEI unimore

COME SCEGLIERE UN OBIETTIVO?COME SCEGLIERE UN OBIETTIVO?COME SCEGLIERE UN OBIETTIVO?COME SCEGLIERE UN OBIETTIVO?

1. Valutare i prerequisitiprerequisiti ed il livello di abilità già possedutalivello di abilità già posseduta

… gerarchiegerarchie di complessità crescente: step by stepstep by step! !

((diagnosi funzionalediagnosi funzionale))

22 Accordo e condivisioneAccordo e condivisione tra figure significative2.2. Accordo e condivisioneAccordo e condivisione tra figure significative

3. Ciò che è significativosignificativo per il soggetto, funzionalefunzionale

Page 53: PEI unimore

PREREQUISITI?PREREQUISITI?

PREREQUISITI ALLA BASE DI OGNI PROGRAMMA:PREREQUISITI ALLA BASE DI OGNI PROGRAMMA:

• la capacità di stare seduto;p ;

• il contatto oculare;• il contatto oculare;

l i di li i• la comprensione di semplici consegne;

• la coordinazione oculo - motoria

“L' intelligenza potenziale. Strumenti di misura e di riabilitazione”, Fabio R.A.

Page 54: PEI unimore

PREREQUISITI SPECIFICI DELL’AREA Q

LOGICO - MATEMATICA:

• le discriminazioni spaziali di base;

• i concetti verbali quantificatori;

• i concetti di misura;

• la capacità di seriazione;

• l’inclusione in classe;

• la corrispondenza biunivoca;

• la conservazione di liquidi, quantità, sostanze.

“Attività di potenziamento cognitivo”, Fabio R.A. e Pelegatta B.

Page 55: PEI unimore

ABILITA’ DI BASE?ABILITA’ DI BASE?

• numerare direttamente e inversamente?

• leggere e scrivere correttamente i numeri?• leggere e scrivere correttamente i numeri?

• comprendere il valore posizionale delle cifre?

• comprendere ed utilizzare le procedure di calcolo?

• comprendere e confrontare quantità?

i i d ti i i?• memorizzare i dati numerici?

“Attività di potenziamento cognitivo”, Fabio R.A. e Pelegatta B.

Page 56: PEI unimore

Accordo e condivisione Accordo e condivisione La condivisione porta ad una legittimazione sociale degli interventi

“ non c’è una decisione condivisa e chiara si possono creare p

fraintendimenti, incomprensioni e conflitti. Chi interviene non si sente

legittimato, non si sente nel giusto ad agire in quel modo, non ha kle g , g g q ,

spalle coperte da una decisione del gruppo e può cominciare a

dubitare delle sue valutazioni, rinunciando un po’ alla volta ad agire”, p g

(Ianes e Cramerotti, 2002)

Page 57: PEI unimore

Accordo e condivisione sulle REALE problematicità …Accordo e condivisione sulle REALE problematicità …

• E’ importante costruire un elenco dei comportamenti e delle performance scolastiche problematiche

• Questo elenco deve essere condiviso, cioè vissuto come reale e urgente da tutte le figura psico-educative

• l’elenco si restringe: definiamo come problematici e urgenti un numero sempre inferiore di comportamenti …

“… I comportamenti che rimangono devono essere quelli su cui c’è accordo, non

ci sono dubbi si deve andare avanti: c’è una base forte di alleanza che dà a chici sono dubbi, si deve andare avanti: c è una base forte di alleanza che dà a chi

opera direttamente nella relazione di aiuto un’energia insostituibile, l’energia della

decisione di gruppo e del consenso ottenuto, di un gruppo che di fatto è la rete decisione di gruppo e del consenso ottenuto, di un gruppo che di fatto è la rete

educativa che si è mobilitata per affrontare i problemi della persona”

(Ianes e Cramerotti 2002)(Ianes e Cramerotti, 2002)

Page 58: PEI unimore

CIO’ CHE E’ CIO’ CHE E’ SIGNIFICATIVOSIGNIFICATIVO PER ALUNNOPER ALUNNO

• partire da cose semplici per lui facilmente raggiungibili facilmente raggiungibili

ti d li i l i i t tii t ti ( di t ffi i )• partire da cose semplici per lui importanti importanti … (senso di auto-efficacia)

• partire da cose semplici per lui gratificanti, piacevoligratificanti, piacevoli

• monitoraremonitorare continuamente il suo apprendimento e le sue reazioni

“ non esistono bambini che no siano suscettibili d’apprendimento,

esistono solo metodi più o meno efficaci per loro”

(Adler, 1982)

“THE CHILD KNOW BEST ”“THE CHILD KNOW BEST ”

Page 59: PEI unimore

L’AUTONOMIAL’AUTONOMIAL AUTONOMIA…L AUTONOMIA…

E’ l’obiettivo ultimo di ogni PEI: fornire all’allievo tutti quegli strumenti che gli consentano di acquisire la padronanza delle principali modalità operative nellepadronanza delle principali modalità operative nelle diverse situazioni.

Page 60: PEI unimore

“N f l f f l “Non ci sono motivi filosofici, scientifici o morali perché la scuola debba diventare un luogo di sofferenza”

Vayer 1965Vayer, 1965