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Regione Abruzzo
Piano di riqualificazione del Servizio Sanitario Abruzzese
DCA 55/2016 Intervento 6.2
MISurare
per MIgliorare
Pag. 2 a 38
Gruppo di lavoro Regionale – Delibera ASR n°18 del 27/02/2017
ASR-Abruzzo
Simona Martines
Vito Di Candia
Anita Saponari
Chiara Tuccella
Lamberto Manzoli
Dipartimento Salute e Welfare
Antonia Petrucci
Adriano Murgano
Direzioni Sanitarie Aziendali
Maria Teresa Colizza, ASL 01
Vincenzo Orsatti, ASL 02
Valterio Fortunato, ASL 03
Maria Mattucci, ASL 04
Si ringraziano per la collaborazione i Direttori di Presidio ospedaliero, i Direttori di
Dipartimento e di U.O.C., e tutti i professionisti coinvolti.
Angelo Muraglia Alfonso Mascitelli
Direttore Dipartimento per la Direttore ASR-Abruzzo
Salute e il Welfare
Pag. 3 a 38
SOMMARIO
Introduzione e Obiettivi Generali ...................................................................... 4
Quadro Normativo......................................................................................... 5
Percorso Metodologico .................................................................................... 6
Calcolo delle soglie per la definizione delle classi di valutazione ......................... 13
A) Indicatori di esito/outcome ....................................................................... 13
B) Indicatori di volume ................................................................................. 16
Sistema dei Pesi .......................................................................................... 17
Fonti informative ......................................................................................... 18
Considerazioni conclusive .............................................................................. 19
Allegato 1 - Indicatori di esito e di volume e le relative soglie ............................ 21
Allegato 2 - PROTOCOLLO OPERATIVO ........................................................... 26
Pag. 4 a 38
Introduzione e Obiettivi Generali
La misurazione della performance clinica e degli esiti delle cure da un lato, e la qualità
dell’assistenza sanitaria percepita dai cittadini/pazienti, dall’altro, rappresentano un binomio
inscindibile. Per questo è importante che nella programmazione sanitaria siano valutati il corretto
equilibrio tra ospedale e territorio, la riduzione dei ricoveri impropri e dei tempi di attesa, l’impatto
degli investimenti nel settore ospedaliero ed extraospedaliero, la coerenza dell’assistenza con gli
standard nazionali previsti dalle indicazioni statali e specificamente dal Programma Nazionale Esiti
(PNE). In effetti, il PNE acquista valenza di uno strumento operativo a disposizione delle Regioni,
delle Aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi dei profili
critici attraverso attività di audit. Il Programma Nazionale Esiti non è solo valutazione comparativa
di esito tra strutture e per gruppi di popolazione, ma anche valutazione comparativa tra interventi (
tra diversi modelli organizzativi, tra tipologie di intervento chirurgico, ecc.) e individuazione dei
fattori dei processi assistenziali che determinano gli esiti, tra cui i volumi di attività.
Scopo del presente documento è quello di contestualizzare, nella realtà sanitaria della regione,
parametri di valutazione il più possibile omogenei tra di loro, nella logica che il raggiungimento
degli obiettivi della programmazione sia possibile anche attraverso la misurabilità di specifici
indicatori, verificabili e perseguibili in un definito arco temporale. L’obiettivo è stato pertanto
quello di ordinare per tipologia e classificazione di struttura e mettere a sistema un insieme di
indicatori selezionati dal PNE, in grado di valutare e monitorare nel tempo gli interventi e i risultati
del Programma di Qualificazione del Sistema Sanitario Regionale.
Nel documento viene, quindi, indicata una metodologia per correlare tali obiettivi ad una serie di
indicatori ritenuti maggiormente qualificanti e tali da consentire di orientare i processi decisionali
dei diversi livelli istituzionali: Regione, Aziende ASL, Presidi Ospedalieri, Aree Clinico –
Assistenziali, Unità Operative.
In termini pratici, nella selezione degli indicatori proposti dal PNE, sono considerati elementi
prioritari la accessibilità e la semplice comprensibilità delle misure, la disponibilità e soprattutto la
tempestività e qualità dei corrispondenti flussi informativi. La scelta degli indicatori, inoltre, non
Pag. 5 a 38
costituisce l’ultimo step di un processo programmatorio di verifica, in quanto la progressività del
percorso di aggiustamento diviene elemento fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi sistema
di monitoraggio. In coerenza con il PNE vengono identificate le sette aree clinico-assistenziali:
cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza-parto
e osteomuscolare. Nell’ambito di tali aree vengono identificate le classi di valutazione per ciascun
indicatore e a ciascuna di esse si attribuisce un punteggio variabile da 1 (qualità molto alta) a 5
(qualità molto bassa).
Quadro Normativo
L’impiego degli indicatori in campo sanitario risale a livello normativo al 1992 con gli artt. 10 e 14
del D. Lgs. n. 502. Negli anni recenti il DL 158/2012, “Disposizioni urgenti per promuovere lo
sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, ha stabilito che: “..ciascuna
Regione promuove un sistema di monitoraggio delle attività assistenziali e della loro qualità,
finalizzato a verificare la qualità delle prestazioni delle singole unità assistenziali delle strutture
sanitarie pubbliche e private accreditate, in raccordo con il Programma Nazionale Valutazione
Esiti”. Tale finalità viene ribadita nel DM 70/2015, “Regolamento recante definizione degli
standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, laddove
vengono definiti sia per i volumi che per gli esiti le soglie minime identificabili a livello nazionale
sulla base di evidenze scientifiche, per consentire di definire criteri non discrezionali per la
riconversione della rete ospedaliera ed eventuali valutazioni per l’accreditamento. Le soglie
identificate si applicano a tutti i soggetti pubblici e privati accreditati. A tal fine, un Tavolo Tecnico
composto da rappresentanti del Ministero della Salute, Agenas, Regioni e Province autonome,
provvederà anche a formulare proposte per l’aggiornamento periodico delle soglie di volume e di
esito sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili, da recepire come integrazione del presente
decreto.
L’utilizzo dello strumento degli “indicatori” ai fini del monitoraggio dell’assistenza sanitaria è stato
successivamente riconfermato nella Legge 208 del 28/12/2015, legge di stabilità 2016, e nel
Pag. 6 a 38
Decreto del Ministero della Salute 21/06/2016, il quale ha introdotto attività di misurazione,
analisi, valutazione e monitoraggio delle performance delle Aziende Sanitarie sia per gli aspetti
economico-gestionali e contabili, sia per quelli organizzativi e di efficacia clinica, prevedendo
piani di rientro in caso di disallineamento per il mancato rispetto dei parametri relativi ai volumi,
qualità ed esiti delle cure.
Infine, nella Regione Abruzzo il Decreto Commissariale 55/16, “ Piano di Riqualificazione del
SSR”, ha posto come obiettivo della Regione l’introduzione di meccanismi in grado di misurare gli
outcome, con l’ausilio del PNE di Agenas, al fine di rimodulare l’esito delle cure, a cui collegare il
massimo delle risorse ed attenzioni. L’Assessorato alla Programmazione Sanitaria ha demandato
alla ASR Abruzzo il compito di coordinare un Gruppo Tecnico di Lavoro al fine di definire
meccanismi di monitoraggio, con l’individuazione di un set di indicatori su cui valutare le strutture
di erogazione.
L’Agenzia Sanitaria Regionale, d’intesa con il Dipartimento della Salute e in condivisione con il
gruppo di lavoro ha individuato, in sede di elaborazione le seguenti direttrici:
1. Verifica della applicabilità degli indicatori previsti dal DM del 21/06/2016 e di quelli
indicati dal PNE;
2. Distinzione delle Aree Clinico - Assistenziali per tipologia di struttura (DEA I
Livello e Presidi di Base), come da programmazione della rete ospedaliera (DCA
79/2016);
3. Censimento delle banche dati regionali utili all’attività di monitoraggio, prevedendo
la possibilità di implementare un tracciato informativo di uniforme applicabilità.
Percorso Metodologico
Condizione fondamentale del programma regionale di valutazione degli esiti è la sua
“sistematicità”, l’obiettivo cioè di realizzare indicatori di esito utilizzando informazioni di validità e
riproducibilità definite, derivate dai sistemi informativi correnti, opportunamente integrate
attraverso processi di record linkage. Tali processi permettono l’abbinamento di dati di diversa
origine e contenuto, assicurando il rispetto delle norme di protezione della riservatezza e della
sicurezza dei dati personali in vigore. Considerando che le informazioni contenute negli strumenti
dei sistemi informativi del SSR, con particolare riferimento alle SDO, costituiscono a tutti gli effetti
Pag. 7 a 38
parte integrante della cartella e documentazione clinica, le Aziende sanitarie della Regione Abruzzo
debbono attuare tutti i controlli di qualità necessari per assicurare validità e riproducibilità dei
contenuti dei sistemi informativi.
Come specificato nelle premesse, per valutare lo stato di salute della popolazione e confrontare il
livello assistenziale in aree geografiche diverse, gli indicatori sono stati contestualizzati alla
Regione Abruzzo tenendo conto della riorganizzazione della rete ospedaliera così come previsto dal
DCA 79/2016.
Appare evidente che i risultati del monitoraggio sono fortemente dipendenti dalla qualità dei dati
dei sistemi informativi sanitari e, pertanto, le misure devono essere utilizzate in modo appropriato a
supporto di programmi di auditing clinico ed organizzativo che prevedano una prima fase di
valutazione della qualità dei dati.
A) Gli indicatori di esito, proposti, si concentrano su interventi sanitari di provata efficacia che
dovrebbero essere offerti a tutta la popolazione in condizioni di equità. Le evidenze scientifiche
dimostrano che la pubblicazione dei dati di esito e l’utilizzo di queste misure come strumento di
governo del sistema migliora la qualità delle cure. Tuttavia, di contro, un uso riduttivo e
meccanicistico delle misure di esito per definire incentivi o sanzioni può determinare effetti
indesiderati e opportunismi di codifica dei sistemi informativi, che rischiano di inficiare le
valutazioni.
B) I volumi di attività sono una caratteristica misurabile di processo che possono avere un impatto
rilevante nel modificare l’efficacia degli interventi, tuttavia la stima dell’associazione tra volume di
attività ed esito delle cure risente delle differenti caratteristiche organizzative e di contesto.
Le conoscenze scientifiche, da sole, attualmente non sempre identificano per gli indicatori di
volume un preciso e puntuale valore soglia, minimo o massimo. Alla scelta di “volumi minimi di
attività” al di sotto dei quali non deve essere possibile erogare specifici servizi nel SSN devono
pertanto contribuire, oltre alle conoscenze sul rapporto tra efficacia delle cure e loro costi, anche le
informazioni sulla accessibilità dei servizi e sulla distribuzione dell’offerta.
In assenza di soglie normative o basate su valori riportati in letteratura o da organismi nazionali/
internazionali, il gruppo tecnico di lavoro per la determinazione delle soglie per il volume di
attività ha elaborato una metodologia basata su valori interni (soglia empirica secondo letteratura
scientifica), ossia definita in modo statistico sui valori osservati in un arco temporale di 5 anni
(2011-2015), in un insieme di presidi di pari livello di classificazione.
Pag. 8 a 38
In particolare è stato calcolato lo scostamento percentuale, nei cinque anni di riferimento, per gruppi
di organizzazioni simili al fine di definire il valore medio di scostamento, quale stima approssimata
della variabilità’ casuale. Tale valore è risultato relativamente omogeneo per ciascun indicatore
oggetto di studio ed è pari al 20%. La classe centrale è stata costruita attorno alla mediana
considerando la variabilità casuale del 20% , per poter definire l’intervallo della classe media.
MOLTO ALTO (+15%)
ALTO
(+-20%)
MEDIO
(-15%)
BASSO MOLTO BASSO
1 2 3 4 5
Le soglie per il volume di attività sono state calcolate per ciascuna area assistenziale e per ciascuna
tipologia di struttura sulla base della mediana dei volumi di attività degli anni di riferimento.
I volumi di attività, per ciascun indicatore oggetto di studio, sono stati riprodotti ripercorrendo i
criteri di eleggibilità e di esclusione riportati nei protocolli operativi del PNE. Gli indicatori e le
soglie definite secondo la metodologia sopra descritta sono stati contestualizzati alla realtà
regionale e alle diverse tipologie di strutture ospedaliere presenti sul territorio abruzzese.
Per ogni stabilimento di ente ospedaliero, la metodologia ci consente, pertanto, di classificare il
punteggio complessivo di ciascun'area clinica in base a 5 classi di valutazione della qualità
assistenziale (molto alta, alta, media, bassa, molto bassa).
Nelle tabelle seguenti vengono indicati i valori soglia degli indicatori di volume selezionati per le
sette aree clinico-assistenziali.
Pag. 9 a 38
AREA CLINICA:CARDIOVASCOLARE
INDICATORE TIPOLOGIA LAB_OSP SEDEVOLUMI
2015
(+15%)
MOLTO
ALTO
(+15%)
ALTO
(-15%)
BASSO
(-15%)
MOLTO
BASSO
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 592
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 310
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 299
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 443
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 519
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 273
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 225
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 110
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 135
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 1042
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 390
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 161
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 617
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 569
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 308
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 419
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 398
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 414
OSPEDALE "VAL VIBRATA" SANT'OMERO 439
OSPEDALE CIVILE SAN LIBERATORE ATRI 165
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 717
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 267
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 161
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 482
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 350
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 236
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 312
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 337
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 193
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 92
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 167
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 105
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 28
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 23
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 143
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 118
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 228
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 110
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 184
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 86
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 109
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 79
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 109
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 53
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 49
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 27
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 5
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 77
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 200
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 140
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 154
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 177
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 132
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 37
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 198
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 67
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 163
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 77
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 19
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 221
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 324
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 121
Valvuloplastica o sostituzione
valvole cardiache: volume di ricoveri
>228 228-199 199-133 133-113 <113
DEA I LIVELLO HUB >110 110-96 96-64 64-54 <54
Bypass aortocoronarico:volume di
ricoveri
DEA I LIVELLO HUB
CARDIOCH
<294
CENTRI HUB
DEA I LIVELLO HUB
CARDIOCH>257 257-224 224-149 149-126 <126
Rivascolarizzazione carotidea
endoartectomia
DEA I LIVELLO HUB
CARDIOCH
DEA I LIVELLO
CENTRI HUB
CENTRI SPOKE
196-171 171-114 114-96>196
>108 108-94 94-63 63-53
90-60103-90>103
347-294
Rivascolarizzazione carotidea
stenting e angioplastica
DEA I LIVELLO HUB
CARDIOCH>146 146-127 127-84 84-71 <71
DEA I LIVELLO HUB >77 77-67 67-44 44-37 <37
>240 240-200 <200*
Aneurisma aorta addominale non
rotto: volume di ricoveriDEA I LIVELLO HUB
>318 318-277 277-185 185-157 <157
<100*
DEA I LIVELLO HUB
DEA I LIVELLO HUB
CARDIOCH
>326 326-284 284-189 189-160
Scompenso cardiaco: volume di
ricoveri
(+-20%)
MEDIO
PO DI BASE
PO DI BASE
>120 120-100IMA: volume di ricoveri
>598 598-520 520-347DEA I LIVELLO
STEMI: Volume di ricoveri
60-51 <51CENTRI SPOKE
NSTEMI: Volume di ricoveri
>66 66-58 58-39 39-33 <33
PTCA: volume ricoveri
<160
<96
<53
>300 300-250 <250*
* SOGLIA NORMATIVA
Pag. 10 a 38
AREA CLINICA: NERVOSO
INDICATORE TIPOLOGIA LAB_OSP SEDE
VOLUMI
2015
(+15%)
MOLTO
ALTO
(+15%)
ALTO
(-15%)
BASSO
(-15%)
MOLTO
BASSO
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 392
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 270
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 213
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 274
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 378
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 57
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 218
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 142
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 67
OSPEDALE "VAL VIBRATA" SANT'OMERO 44
OSPEDALE CIVILE SAN LIBERATORE ATRI 70
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 53
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 40
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 40
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 57
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 55
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 102
49-41 <41
186-158STROKE UNIT
(+-20%)
MEDIO
>322 322-280 280-186
Ictus ischemico: volume di
ricoveri
PO SENZA STROKE
UNIT>85 85-74 74-49
55-48
<158
48-32 32-27 <27
Int.chirurgico per t
cerebrale:volume di
craniotomie
DEA I LIVELLO
NEUROCHIRURGICO>89 89-78 78-52 52-44 <44
Emorragia sub
aracnoidea:volume di
ricoveri
DEA I LIVELLO
NEUROCHIRURGICO>55
AREA CLINICA: RESPIRATORIO
INDICATORE TIPOLOGIA LAB_OSP SEDEVOLUMI
2015
(+15%)
MOLTO
ALTO
(+15%)
ALTO
(-15%)
BASSO
(-15%)
MOLTO
BASSO
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 381
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 236
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 61
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 205
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 165
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 303
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 78
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 104
OSPEDALE "VAL VIBRATA" SANT'OMERO 80
OSPEDALE CIVILE SAN LIBERATORE ATRI 106
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 60
206-236 >236
<65 65-77 77-129 129-148 >148
BPCO: BPCO:
volume di
ricoveri
ordinari
DEA I LIVELLO
PO DI BASE
(+-20%)
MEDIO
<104 104-123 123-206
Pag. 11 a 38
AREA CLINICA: CHIRURGIA GENERALE
INDICATORE TIPOLOGIA LAB_OSP SEDEVOLUMI
2015
(+15%)
MOLTO
ALTO
(+15%)
ALTO
(-15%)
BASSO
(-15%)
MOLTO
BASSO
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 87
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 218
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 163
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 255
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 99
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 156
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 156
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 125
OSPEDALE "VAL VIBRATA" SANT'OMERO 117
OSPEDALE CIVILE SAN LIBERATORE ATRI 112
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 87
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 32
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 15
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 16
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 25
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 24
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 52
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 36
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 68
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 6
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 15
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 76
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 135
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 25
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 49
OSPEDALE CIVILE "GAETANO BERNABEO" ORTONA 15
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 12
OSPEDALE "VAL VIBRATA" SANT'OMERO 18
OSPEDALE CIVILE SAN LIBERATORE ATRI 30
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 0
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 142
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 130
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 63
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 424
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 142
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 48
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 25
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 4
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 49
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 38
45-30 30-25 <25
Rivascolarizzazione
arti inferiori :
volume di ricoveri
DEA I LIVELLO CON
CHIRURGIA
VASCOLARE
>51 51-45
<33
Arteriopatie degli
arti inferiori II-IV
STADIO : volume di
ricoveri
DEA I LIVELLO CON
CHIRURGIA
VASCOLARE
>187 187-163 163-108 108-91 <91
PO DI BASE >25 25-22 22-14 14-11 <11
DEA I LIVELLO >66 66-58 58-39 39-33Intervento
chirurgico di
legatura o stripping
di vene : volume di
ricoveri
<90*
>100 100-90 <90*
Colecistectomia
laparoscopica :
volumi di ricoveri
DEA I LIVELLO
PO DI BASE
Tonsillectomia con
adenoidectomia :
volumi di ricoveri in
età pediatrica
(+-20%)
MEDIO
>100 100-90
33-22 22-18 <18DEA I LIVELLO >37 37-33
* SOGLIA NORMATIVA
AREA CLINICA : CHIRURGIA ONCOLOGICA
INDICATORE TIPOLOGIA LAB_OSP SEDE
VOLUMI
2015
(+15%)
MOLTO
ALTO
(+15%)
ALTO
(-15%)
BASSO
(-15%)
MOLTO
BASSO
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 88
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 68
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 43
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 38
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 33
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 73
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 27
STABILIMENTO DI CHIETI OSPEDALE CIVILE "GAETANO BERNABEO" ORTONA 18
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 36
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 10
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 11
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 21
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 19
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 37
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 5
STABILIMENTO DI CHIETI OSPEDALE CIVILE "GAETANO BERNABEO" ORTONA 4
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 129
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 58
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 103
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 118
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 95
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 281
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 0
STABILIMENTO DI CHIETI OSPEDALE CIVILE "GAETANO BERNABEO" ORTONA 656
<100*150-100
14-11 <11Intervento chirurgico per TM
utero: volume di ricoveri
DEA I LIVELLO>24 24-21
<28Intervento chirurgico per TM
colon: volume di ricoveri
DEA I LIVELLO34-28
Intervento chirurgico per TM
polmone: volume di ricoveriDEA I LIVELLO >150
>150
(+-20%)
MEDIO
>59 59-52 52-34
21-14
<135*DEA I LIVELLOIntervento chirurgico per TM
mammella: volume di ricoveri150-135
* SOGLIA NORMATIVA
Pag. 12 a 38
AREA CLINICA: OSTEOMUSCOLARE
INDICATORE TIPOLOGIA LAB_OSP SEDE
VOLUMI
2015
(+15%)
MOLTO
ALTO
(+15%)
ALTO
(-15%)
BASSO
(-15%)
MOLTO
BASSO
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 231
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 117
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 129
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 175
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 184
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 152
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 94
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 57
OSPEDALE "VAL VIBRATA" SANT'OMERO 77
OSPEDALE CIVILE SAN LIBERATORE ATRI 51
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 141
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 453
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 215
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 293
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 244
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 270
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 266
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 217
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 141
OSPEDALE "VAL VIBRATA" SANT'OMERO 127
OSPEDALE CIVILE SAN LIBERATORE ATRI 112
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 185
OSPEDALE CIVILE DELLO SPIRITO SANTO PESCARA 17
OSPEDALE CIVILE MAZZINI TERAMO 40
OSPEDALE CIVILE RENZETTI LANCIANO 43
OSPEDALE CIVILE SAN SALVATORE L'AQUILA 11
OSPEDALE CIVILE SS. FILIPPO E NICOLA AVEZZANO 103
OSPEDALI RIUNITI SS. ANNUNZIATA CHIETI 35
PRESIDIO OSPEDALIERO VASTO 27
OSPEDALE CIVILE "GAETANO BERNABEO" ORTONA 24
OSPED. MARIA SS.MA DELLO SPLENDORE GIULIANOVA 10
OSPEDALE "VAL VIBRATA" SANT'OMERO 51
OSPEDALE CIVILE SAN LIBERATORE ATRI 17
OSPEDALE DELL ANNUNZIATA SULMONA 102
69-46 46-39 <39
PO DI BASE
Intervento di
protesi di
ginocchio: volume
di ricoveri
>40 40-35 35-23 23-19 <19
>42 42-37 37-24 24-20
PO DI BASE
Intervento di
protesi di anca :
volume di ricoveri
>79 79-69
<20DEA I LIVELLO
292-195 195-165 <165
PO DI BASE >178 178-155 155-103 103-87 <87
Frattura del collo
del femore:
volume di ricoveri
DEA I LIVELLO >335 335-292
108-91 <91DEA I LIVELLO
(+-20%)
MEDIO
>186 186-162 162-108
Calcolo delle soglie per la definizione delle classi di valutazione
A) Indicatori di esito/outcome
Tutti gli indicatori di esito (o outcome) per i quali sono già state indicate delle soglie, come da DM
21/06/2016, sono stati inseriti nel sistema di valutazione, e sono state per essi mantenute le soglie
nazionali, riferite alle percentuali (di mortalità, riammissione, etc.) aggiustate secondo la severità
della casistica (tramite una metodologia a due passaggi descritta in seguito). Gli altri indicatori di
outcome, presenti nel PNE ed inseriti nel sistema di valutazione regionale (Allegato 1), sono stati
selezionati durante la fase di concertazione con i professionisti, ma non avevano soglie definite in
base ad una normativa di riferimento. Per questi indicatori, si è optato per la valutazione della
performance riferita alla performance media nazionale, espressa da Agenas con il valore di rischio
relativo aggiustato per la severità della casistica (RRadj). Tale rischio relativo è il rapporto
dell’incidenza di eventi nei pazienti della U.O. in esame e l’incidenza di eventi media nazionale
(aggiustando per la severità della casistica), ed esprime la probabilità che ha un paziente ricoverato
in una determinata U.O., rispetto al paziente medio italiano ricoverato per la stessa patologia e con
severità clinica comparabile, di un esito negativo del ricovero (ovvero, per alcuni indicatori, di un
esito positivo). Per chiarire meglio, poiché il valore nazionale di riferimento per ciascun indicatore è
fissato ad 1, se l’U.O. XXY ha avuto un RRadj pari a 1,50 per l’indicatore, ad esempio, “IMA
mortalità a 30 giorni”, ciò significa che i pazienti ricoverati per IMA presso l’U.O. XXY hanno
avuto una probabilità di decesso entro 30 giorni superiore del 50% rispetto alla probabilità di morire
media di tutti i pazienti italiani con IMA di simile severità. Se, al contrario, il RRadj per lo stesso
indicatore fosse risultato 0,80, la probabilità di decesso entro 30 giorni dei pazienti di quella U.O.
sarebbe inferiore del 20% rispetto al paziente medio nazionale con uguale patologia e simile livello
di severità.
Il valore di RRadj calcolato da Agenas rappresenta quindi il valore di riferimento attorno al quale
sono stati poi identificati dei valori di scostamento (inferiore o superiore) per l’attribuzione della
classe di risultato. Lo scostamento considerato accettabile tra il valore di riferimento nazionale
(fissato per ogni indicatore in RRadj =1), è stato fissato a priori come il valore di RRadj al 25%
percentile di tutte le U.O. italiane di tale disciplina (limite inferiore), ed il valore di RRadj al 75%
percentile di tutte le U.O. italiane di tale disciplina (limite superiore). In altri termini, per lo stesso
indicatore di cui sopra, se il 25% delle UU.OO. italiane della stessa disciplina della U.O. abruzzese
XXY ha avuto un RRadj superiore o uguale a 1,20 (ovvero una mortalità a 30 giorni superiore del
20% rispetto al valore medio nazionale), questo sarà considerato il valore minimo da raggiungere
affinché l’U.O. sia assegnata alla classe media. Similmente, se il 75% delle UU.OO. italiane ha
avuto un RRadj inferiore o uguale a 0,80 (ovvero una mortalità a 30 giorni inferiore del 20% rispetto
al valore medio nazionale), questo sarà considerato il valore massimo entro il quale una U.O.
rimane all’interno della classe di performance intermedia. Con un RRadj inferiore a 0,80, invece,
l’U.O. sarà assegnata alla classe di performance positiva (classe 1), mentre con RRadj superiore a
1,20 la stessa U.O. sarà assegnata alla classe di performance negativa (classe 5).
Quello descritto sarà il criterio di assegnazione delle classi di merito definitivo, tuttavia la scelta dei
valori di RRadj corrispondenti al 25% ed al 75% percentile per l’identificazione delle soglie potrà
essere successivamente rimodulato. Inoltre, la Regione Abruzzo dovrà procedere ad una prima
valutazione, preliminare, dei risultati di ciascuna UU.OO., che inevitabilmente non potrà essere
basata sui risultati finali del PNE, poiché questi sono resi disponibili da Agenas non prima del
settembre dell’anno successivo a quello valutato, ed ai fini della programmazione regionale, e per
poter progettare eventuali interventi correttivi e di auditing, non potrà essere atteso un arco di tempo
così ampio.
Gli indicatori di esito saranno quindi calcolati preliminarmente dall'Agenzia Sanitaria Regionale
(ASR-Abruzzo), utilizzando la stessa metodologia di Agenas, fatta salva la pesatura per la severità
della casistica (non calcolabile da un ente regionale perché riferita a dati nazionali che sono nella
disponibilità esclusiva di un ente nazionale quale Agenas), che sarà invece determinata
preliminarmente con un algoritmo basato sulla pesatura storica di ciascuna U.O. per ciascun
indicatore. In breve, per l'esempio di cui sopra, riferito all'indicatore "mortalità per IMA a 30
giorni", l'ASR-Abruzzo calcolerà la mortalità grezza dei pazienti afferenti alla U.O. XXY
incrociando i dati delle SDO e dell'anagrafe regionale. Una volta ottenuta la mortalità grezza, tale
valore sarà moltiplicato per il fattore di correzione di pesatura per la severità della casistica
utilizzato da Agenas nell'anno precedente, ottenendo quindi un valore di mortalità pesato per la
severità della casistica. Tale valore sarà poi diviso per il valore nazionale medio dell'anno
precedente, per ottenere il RRadj. Questo RRadj sarà poi confrontato con i valori di RRadj
corrispondenti al 25% ed al 75% percentile dell'anno precedente, per determinare (come descritto in
precedenza) l'assegnazione preliminare alla classe di risultato. Il fattore di correzione di pesatura per
la severità della casistica utilizzato da Agenas sarà calcolato come segue: la mortalità grezza
dell'anno precedente dell'U.O. sarà divisa per la mortalità media per lo stesso indicatore, ottenendo
il RR grezzo. Questo valore, a sua volta, sarà diviso per il RRadj riportato da Agenas nel Rapporto
PNE dello stesso anno, ottenendo quindi il coefficiente di pesatura (se, ad esempio, la mortalità
grezza della U.O. è stata del 4,5%, la mortalità nazionale del 5%, ed il RRadj della stessa U.O. è
stato 0,81, essendo il RR grezzo pari a 0.045/0.050=0.90, il coefficiente di pesatura risulta pari a
0.90/0.81= 1.10, indicando che l'U.O. in questione risulta avere una casistica leggermente più
severa della media nazionale delle UU.OO. della stessa disciplina). Nelle valutazioni svolte sullo
storico, tale coefficiente di pesatura per la severità della casistica è apparso relativamente stabile
negli anni (il 90% delle UU.OO. ha scostamenti inferiori al 15%), rappresentando quindi un proxi
accettabile per una verifica preliminare.
Le analisi preliminari da parte di ASR-Abruzzo saranno svolte nel mese di aprile dell'anno
successivo a quello valutato, ovvero non appena il database regionale SDO (tipicamente consolidato
nel mese di marzo) e quello anagrafico saranno resi disponibili dal Servizio Flussi del Dipartimento
per la Salute ed il Welfare della Regione Abruzzo. Tutte le assegnazioni preliminari delle classi, che
dovranno essere utilizzate per avviare le attività di audit e pianificare gli eventuali interventi in caso
di performance negative, saranno successivamente verificate sulla base dei dati finali resi noti da
Agenas nel settembre successivo. I dati correlati con il Report PNE di Agenas, valutati con la
metodologia in precedenza descritta, saranno in ogni caso i dati finali utilizzati per la valutazione
definitiva della classe di merito.
Questo approccio in doppio si rende necessario perché, da un lato, non è possibile ad alcun ente
regionale calcolare autonomamente gli indicatori del PNE per indisponibilità dei dati nazionali
necessari come riferimento, dall'altro lato non è ragionevole attendere il mese di settembre dell'anno
successivo per poter avviare dei processi correttivi che, inevitabilmente, non avrebbero alcuna
efficacia prima di uno o due anni dal momento della valutazione.
Infine, va specificato che, relativamente agli indicatori di esito presenti nel DM 21 giugno 2016, per
le quali sono già state indicate delle soglie di riferimento, in modo analogo a quanto descritto in
precedenza si è optato per il calcolo preliminare delle percentuali grezze, in seguito aggiustate in
base al coefficiente di pesatura "storico" (dell'anno precedente) di ciascuna UU.OO., per poi
valutare in correlazione i risultati diffusi da Agenas nel Report PNE, pubblicati nel settembre
dell'anno successivo a quello valutato. In questo caso, tuttavia, il coefficiente di pesatura per la
severità clinica è stato derivato, per ciascuno indicatore, calcolando il rapporto tra la percentuale
grezza e la percentuale aggiustata dello stesso anno.
B) Indicatori di volume
Per tutti gli indicatori di volume selezionati, per i quali non sono già previste o raccomandate soglie
di riferimento sulla base di disposizioni ministeriali (All.1), si è proceduto alla valutazione della
produzione dell’anno in corso, rapportata alla produzione storica di un arco temporale di cinque
anni. Quale valore di riferimento, verso il quale confrontare la produzione dell’anno in corso, è stata
quindi scelta la mediana di cinque anni (2011-2015).
Sono stati poi calcolati i valori limite per la determinazione della classe centrale, ovvero la classe di
valutazione media. Questi valori, pari a -20% della mediana e +20% della mediana, sono stati scelti
sulla base del calcolo della variabilità casuale media nazionale della produzione per tutti gli
indicatori selezionati. In breve, per ognuno dei 5 anni considerati (2011-2015), sono stati calcolati i
valori relativi alla variabilità percentuale da un anno all'altro per le stesse UU.OO. Se, ad esempio,
per uno degli indicatori di volume, l'U.O. XY ha effettuato 100 ricoveri per scompenso nel 2011, 95
nel 2012, e 116 nel 2013, sono stati inseriti nel database complessivo i valori di -5% (riferito al
confronto tra 2011 e 2012), e +16% (riferito invece al confronto tra il 2012 e 2013). Una volta
ottenuto il database complessivo, dopo aver trasformato in valori positivi gli scostamenti negativi, è
stato calcolato il valore medio di scostamento da un anno all'altro, sia grezzo che dopo aver escluso
tutti i confronti nei quali vi erano meno di 10 osservazioni in ciascuno dei due anni considerati.
Tale variabilità percentuale media, da un anno al successivo, rappresenta un indice della variabilità
"casuale", ed è risultata pari a 19,7%. Il database per il calcolo ha incluso oltre 1000 confronti, ed il
risultato è stato relativamente omogeneo per ciascun indicatore, per cui si è optato per l'utilizzo di
un valore unico per tutti gli indicatori.
Poiché il valore, approssimato, di scostamento "casuale" è stato pari al 20%, si è optato per la scelta
di tale valore per identificare uno scostamento nella performance considerato "accettabile". La
classe di risultato media, quindi, è stata identificata come la classe entro la quale sono da includere
tutte le strutture che, da un anno all'altro, hanno mostrato un valore della produzione compreso tra il
120% e l’80% del valore della mediana della produzione dei cinque anni precedenti. In caso di un
valore di produzione superiore del 20% rispetto alla citata mediana, la performance è stata
considerata positiva (classi 1 o 2), mentre in caso di produzione inferiore di oltre il 20% rispetto alla
mediana, la performance è stata considerata negativa (classi 4 o 5). L’ulteriore stratificazione,
assegnando l’U.O. alla classe 1 o 2, è stata effettuata sulla base di uno scostamento ulteriore del
15% rispetto alla mediana. In altri termini, se l’U.O. considerata ha svolto meno del 35% dei
ricoveri rispetto alla mediana degli anni precedenti, la classe di valutazione è stata la classe 1
(totalmente negativa), mentre se ha avuto una produzione compresa tra -20,1% e 35%, è stata
assegnata alla classe di merito 2 (parzialmente negativa). Identico criterio è stato utilizzato per
distinguere tra le classi 4 e 5.
Sistema dei Pesi
I diversi indicatori inseriti nel sistema di valutazione non hanno lo stesso peso nel determinare il
punteggio complessivo delle UU.OO. Per motivazioni di natura clinico-assistenziale, si è assegnato
un peso maggiore agli indicatori di esito/outcome, ed in particolare a quegli indicatori già inseriti
nel DM 21 giugno 2016, per i quali esistono già delle soglie validate di riferimento. Nel complesso,
all'interno di ogni area clinica (ad es. l'area osteomuscolare, vedasi Allegato 1), si è assegnato un
peso pari al 50% del totale agli indicatori di esito presenti nel DM 21 giugno 2016 (per garantire un
allineamento alle indicazioni nazionali), un peso pari al 30% agli indicatori di esito non presenti in
tale Decreto, ed il rimanente 20% agli indicatori di volume. Tale ripartizione, da un lato, garantisce
al sistema di valutazione regionale un certo grado di concordanza con il sistema di valutazione
nazionale di riferimento, dall'altro, tuttavia, tiene in conto il fatto che la valutazione regionale, come
richiesto peraltro dalla normativa, abbia incluso un set più ampio di indicatori, per permettere la
valutazione di un maggior numero di ambiti e processi assistenziali importanti.
Nel dettaglio, all'interno del 50% degli indicatori di esito presenti nel DM 21 giugno 2016, il peso
di ciascuno di essi è stato ricalcolato a partire dal peso ad essi assegnato. Per chiarire, come
mostrato nell'Allegato 1, gli indicatori di esito presenti nel suddetto DM per l'area clinica
osteomuscolare sono due: (1) "Frattura del collo del femore: intervento chirurgico entro 2 giorni", e
(2) "Frattura della Tibia e Perone: tempi di attesa per intervento chirurgico". Poiché in base al DM
21 giugno 2016, al primo dei due indicatori è stato assegnato il 90% del peso, ed al secondo il 10%,
il peso finale dei due indicatori nel determinare la performance complessiva dell'area
osteomuscolare è stato ricalcolato pari a 45% e 5%, rispettivamente.
All'interno del 30% degli indicatori di esito non presenti nel DM 21 giugno 2016, il peso di ciascun
indicatore, invece, in assenza di indicazioni ministeriali, né di soglie validate, è stato equamente
ripartito tra gli indicatori presenti. Come riportato nell'Allegato 1, per l'area osteomuscolare gli
indicatori selezionati sono due: (1) "Intervento di protesi di anca: riammissioni a 30 giorni", e (2)
"Frattura del collo del femore: mortalità a 30 giorni". Ad entrambi è stato quindi assegnato un peso
del 15% nel determinare la performance complessiva dell'area osteomuscolare.
Infine, all'interno del 20% degli indicatori di volume, anche in questo caso, in assenza di indicazioni
da parte del Legislatore, né di soglie validate, il peso di ciascun indicatore è stato equamente
ripartito tra gli indicatori presenti. Come illustrato nell'Allegato 1, gli indicatori di volume
selezionati per l'area osteomuscolare sono tre: (1) "Intervento di protesi di anca: volume di
ricoveri", (2) "Intervento di protesi di ginocchio: volume di ricoveri", (3) "Frattura del collo del
femore: volume di ricoveri". A ciascuno di questi indicatori è stato quindi assegnato un peso del
6,67% nel determinare la performance complessiva dell'area osteomuscolare. Gli stessi criteri sono
stati applicati per gli indicatori selezionati in tutte le altre aree cliniche.
Va evidenziato che, per evitare penalizzazioni sul monitoraggio dell’attività di UU.OO. dove uno
specifico intervento non viene svolto, per tutti gli indicatori di esito il peso sarà pari a zero nel caso
in cui il numero di osservazioni nell'anno valutato sia inferiore a 10, e per gli indicatori di volume il
peso sarà pari a zero nel caso in cui non siano stati svolti ricoveri di quel tipo nell'anno in
valutazione. I pesi di tutti gli altri indicatori saranno aumentati in modo proporzionale per
raggiungere un totale di area pari a 100.
Fonti informative
Il Sistema Sanitario abruzzese ha l’obiettivo di implementare, per un corretto sistema di
misurazione dei risultati da un punto di vista clinico assistenziale, azioni specifiche che interessano
tanto l’affinamento e il consolidamento di flussi informativi già esistenti, quanto la progettazione e
sperimentazione di nuovi flussi informativi. In coerenza con il Decreto Ministeriale del 21 giugno
2016, che detta indicazioni sulla verifica della qualità dei dati registrati nei Sistemi Informativi
Sanitari, le Aziende in una prima fase, da completare entro quattro mesi dalla data di approvazione
del presente documento, devono prevedere la valutazione e la verifica della qualità dei dati di
ricovero, sulla base dei quali sono stati calcolati gli indicatori, e l’identificazione di eventuali
criticità nella codifica e nella registrazione dei dati che devono essere oggetto di interventi di
miglioramento. Il Decreto Ministeriale del 27 ottobre 2000, n.380, come modificato e integrato dal
DM 261 del 7/12/2016 ha aggiornato i contenuti ed il flusso informativo della SDO ed ha fissato
regole generali per la codifica delle informazioni di natura clinica (diagnosi, interventi chirurgici e
procedure diagnostico-terapeutiche) che utilizza la versione aggiornata del sistema di codici ICD-9-
CM . Nell’Allegato 2 sono trascritti per singolo indicatore i codici da utilizzare per la codifica delle
diagnosi e delle procedure. Le Aziende in tutto o in parte inadempienti per le singole aree clinico-
assistenziali saranno valutate con punteggio molto basso.
Gli obiettivi specifici della verifica della documentazione clinica riguardano, in particolare, la
misura della misclassificazione, rispetto ai criteri definiti nei protocolli PNE delle diagnosi e/o delle
procedure utilizzate nella selezione dei ricoveri.
Lo sviluppo e la qualificazione del sistema informativo è alimentato dalla Banca dati delle schede di
dimissione SDO (File A), trasmessa dal Servizio “Gestione Flussi Informativi” del Dipartimento
per la Salute e il Welfare, integrata dai dati ufficiali dell’anagrafe regionale.
A tal fine la completezza e attendibilità dell’anagrafe assistiti regionale, indispensabile per il calcolo
degli indicatori di esito relativi alla mortalità, il gruppo tecnico valutata la possibilità di integrare le
informazioni con altre basi dati ed in particolare attraverso l’istituzione di un flusso informativo
alimentato dalle Aziende Sanitarie o con il Sistema Informativo dell’Anagrafe tributaria (AT),
istituita con il Decreto del Presidente della Repubblica del 29 settembre 1973 ,n. 605, che gestisce i
dati e le informazioni relative ai contribuenti nei rapporti con il fisco.
Considerazioni conclusive
Valutare la qualità dell'assistenza ospedaliera, come di ogni altro servizio pubblico, rappresenta un
dovere etico, con potenziali ampie ricadute positive in termini economici, sociali, e scientifici.
Quanto descritto rappresenta per la regione Abruzzo il primo programma di un sistema di
valutazione che, viene identificato a sintesi dei suoi obiettivi con l’acronimo MISMI - Misurare per
Migliorare - . Il programma dovrà nel tempo essere aggiornato sulla base dei risultati ottenuti nei
primi due anni, delle eventuali criticità emerse, nonché delle ulteriori indicazioni degli organi di
governo centrali che dovessero essere adottate (ad esempio, le risultanze delle attività del Tavolo di
lavoro congiunto Agenas-Ministero della Salute per stabilire le soglie di ciascun indicatore).
Tuttavia, sebbene le soglie e la metodologia complessiva potranno essere oggetto di revisione
periodica, per il primo biennio di attività il sistema descritto dovrà essere considerato a tutti gli
effetti il sistema di valutazione della performance e della qualità dell'assistenza sanitaria ospedaliera
della Regione Abruzzo, anche perché prodotto dallo sforzo congiunto delle strutture regionali
deputate alla programmazione e controllo, dalle direzioni strategiche degli enti erogatori, infine dai
professionisti clinici coinvolti.
Come in precedenza ricordato, l'impianto complessivo del sistema di valutazione è basato su
indicatori del PNE, a loro volta riferiti ad interventi di provata efficacia ed evidence-based, che
utilizzano i database sanitari che attualmente permettono le analisi più valide e riproducibili.
Tramite la valutazione comparativa dei presidi ospedalieri, il sistema si pone il fine ultimo di
migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria, tramite il ben conosciuto effetto "trascinamento" di
ogni sistema di valutazione, tramite gli audit e la revisione dei percorsi da parte degli operatori (che
seguono le valutazioni), infine tramite l'incentivazione degli operatori virtuosi; un sistema
premiante tuttora assente o poco supportato in molti degli ambiti di attività del servizio pubblico.
Come ogni sistema di valutazione di qualità dell'assistenza sanitaria, anche il sistema proposto ha
diversi limiti: molte aree assistenziali non vengono esaminate (spesso per carenza di indicatori
validi), sono possibili comportamenti opportunistici, i dati a disposizione possono essere
relativamente limitati. E' altrettanto vero, tuttavia, che la situazione attuale, di assenza di un sistema
complessivo di valutazione della qualità dell'assistenza ospedaliera, a decadi di distanza dai primi
tentativi dei pionieri Donabedian e Cochrane, non è più rinviabile, perlomeno nell'era dei Big Data,
della Responsabilità Professionale, e della Medicina basata sulle Evidenze. Come per ogni altra
metodologia, una volta avviatone l'utilizzo, anche questi sistemi evolveranno e miglioreranno,
divenendo sempre più precisi ed affidabili.
Allegato 1
Indicatori di esito e di volume e le relative soglie 1 2 3 4 5
Peso Decreto
2016
Rimodulazio
ne pesi
MOLTO ALTO
ALTO
MEDIO
BASSO
MOLTO BASSO
DEA I LIVELLO
PO DI BASE
Infarto Miocardico Acuto con esecuzione di PTCA entro 2 giorni: mortalità a 30 giorni 15,0 RRadj<0.66 RRadj: 0.66|-|1.36 (A) RRadj>1.36
Infarto Miocardico Acuto: mortalità a 30 giorni 30 15,0 ≤ 6 6 –l 8 8 –l 12 12 –l 14 > 14
Infarto Miocardico Acuto: % di trattati con PTCA entro 2 giorni 15 7,5 ≥ 60 45 l– 60 35 l– 45 25 l– 35 < 25
CENTRI HUB >196 |196-171 171|-|114 114-96| <96
CENTRI SPOKE >108 |108-94 94|-|63 63-53| <53
DEA I LIVELLO HUB
DEA I LIVELLO HUB CARDIOCHIRURGICO
Scompenso cardiaco congestizio: mortalità a 30 giorni 10 5,0 ≤ 6 6 –l 9 9 –l 14 14 –l 18 > 18
Scompenso cardiaco congestizio: riammissioni ospedaliere a 30gg 15,0 RRadj<0.83 RRadj: 0.83|-|1.18 (B) RRadj>1.18
DEA I LIVELLO >598 |598-520 520!-|347 347-294| <294
PO DI BASE >318 |318-277 277|-|185 185-157| <157
DEA I LIVELLO HUB >326 |326-284 284|-|189 189-160| <160
DEA I LIVELLO SPOKE >103 |103-90 90|-|60 60-51| <51
Aneurisma aorta addominale non rotto: volume di ricoveri DEA I LIVELLO HUB 2,0 >66 |66-58 58|-|39 39-33| <33
By-pass Aortocoronarico: mortalità a 30 giorni 20 10,0 ≤ 1.5 1.5 –l 4 > 4
Bypass aortocoronarico: volume di ricoveri DEA I LIVELLO HUB CARDIOCHIRURGICO 2,0 >240 240|-|200 <200*
Riparazione di aneurisma non rotto dell'aorta addominale: mortalità a 30 giorni 10 5,0 ≤ 1 1 –l 3 > 3
Valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache: mortalità a 30 giorni 15 7,5 ≤ 1.5 1.5 –l 4 > 4
Valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache: volume di ricoveri DEA I LIVELLO HUB CARDIOCHIRURGICO 2,0 >257 |257-224 224|-|149 149-126| <126
DEA I LIVELLO HUB >110 |110-96 96|-|64 64-54| <54
DEA I LIVELLO HUB CARDIOCHIRURGICO >228 |228-199 199|-|133 133-113| <113
DEA I LIVELLO HUB >77 |77-67 67|-|44 44-37| <37
DEA I LIVELLO HUB CARDIOCHIRURGICO >146 |146-127 127|-|84 84-71| <71
STEMI: volume di ricoveri
Rivascolarizzazione carotidea: endoarterectomia
2,0
N-STEMI: volume di ricoveri
PTCA: volume di ricoveri
>120 120|-|100
Scompenso cardiaco: volume di ricoveri 2,0
<1002,0
2,0
2,0
Area
ClinicaIndicatore TIPOLOGIA STRUTTURA
CA
RD
IOV
AS
CO
LA
RE
Rivascolarizzazione carotidea: stenting e angioplastica
IMA: volume di ricoveri
<250*>300 300|-|250
2,0
2,0
Segue: Indicatori di esito e di volume e le relative soglie 1 2 3 4 5
Peso Decreto
2016
RIMODULAZI
ONE PESI
MOLTO ALTO
ALTO
MEDIO
BASSO
MOLTO BASSO
Emorragia sub aracnoidea: volume di ricoveri DEA I LIVELLO NEUROCHIRURGICO 6,7 >55 |55-48 48|-|32 32-27| <27
Ictus ischemico: mortalità a 30 giorni, % 75 37,5 ≤ 8 8 –l 10 10 –l 14 14 –l 16 > 16
Ictus ischemico: riammissioni ospedaliere a 30 giorni 30,0 RRadj<0.73 RRadj: 0.73|-|1.23 (C) RRadj>1.23
PO CON STROKE UNIT >322 |322-280 280|-|186 186-158| <158
PO SENZA STROKE UNIT >85 |85-74 74|-|49 49-41| <41
Intervento chirurgico per T cerebrale: mortalità a 30 giorni dall'intervento di craniotomia, % 25 12,5 ≤ 1.5 1.5 –l 3.5 3.5 –l 5 > 5
Intervento chirurgico per T cerebrale: volume di craniotomie DEA I LIVELLO NEUROCHIRURGICO 6,7 >89 |89-78 78|-|52 52-44| <44
BPCO riacutizzata: mortalità a 30 giorni, % 100 50,0 ≤ 5 5 –l 7 7 –l 12 12 –l 16 > 16
BPCO riacutizzata: riammissioni ospedaliere a 30 giorni 30,0 RRadj<0.79 RRadj: 0.79|-|1.20 (D) RRadj>1.20
DEA I LIVELLO <104 |104-123 123|-|206 206-236| >236
PO DI BASE <65 |65-77 77|-|129 129-148| >148
DEA I LIVELLO
PO DI BASE
Colecistectomia laparoscopica: proporzione di ricoveri con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni, % 50 25,0 ≥ 80 70 l– 80 60 l– 70 50 l– 60 < 50
Tonsillectomia con adenoidectomia: volume di ricoveri in età pediatrica DEA I LIVELLO 4,0 >37 |37-33 33|-|22 22-18| <18
Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: complicanze a 30 giorni 30,0 RRadj<0.59 RRadj: 0.59|-|1.37 (E) RRadj>1.37
Proporzione di colecistectomie eseguite in reparti con volume di attività superiore a 90 interventi annui, % 50 25,0 =100 80 l– 100 50 l– 80 30 l– 50 < 30
DEA I LIVELLO >66 |66-58 58|-|39 39-33| <33
PO DI BASE >25 |25-22 22|-|14 14-11| <11
Arteriopatie degli arti inferiori (II - IV stadio): volumi di ricoveri DEA I LIVELLO CON CHIRURGIA VASCOLARE 4,0 >187 |187-163 163|-|108 108-91| <91
Rivascolarizzazione arti inferiori: volume di ricoveri DEA I LIVELLO CON CHIRURGIA VASCOLARE 4,0 >51 |51-45 45|-|30 30-25| <25
Area
ClinicaIndicatore TIPOLOGIA STRUTTURA
Intervento chirurgico di legatura o stripping di vene: volume di ricoveri
Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: volume di ricoveri
RE
SP
IRA
TO
RIO
BPCO: volume di ricoveri ordinari
6,7
20,0
NE
RV
OS
O
Ictus ischemico: volume di ricoveri
<90
4,0
CH
IRU
RG
IA G
EN
ER
AL
E
4,0 >100 100|-|90
Segue: Indicatori di esito e di volume e le relative soglie
1 2 3 4 5
Peso Decreto
2016
RIMODULAZI
ONE PESI
MOLTO ALTO
ALTO
MEDIO
BASSO
MOLTO BASSO
Intervento chirurgico per TM colon: mortalità a 30 giorni, % 25 12,5 ≤ 1 1 –l 3 3 –l 6 6 –l 8 > 8
Intervento chirurgico per TM colon: volume di ricoveri DEA I LIVELLO 12,5 >59 |59-52 52|-|34 34-28| <28
Intervento chirurgico per TM polmone: mortalità a 30 giorni, % 17 8,5 ≤ 0.5 0.5 –l 3 > 3
Intervento chirurgico per TM stomaco: mortalità a 30 giorni, % 8 4,0 ≤ 2 2 –l 4 4 –l 7 7 –l 10 > 10
Proporzione di interventi per tumore maligno della mammella eseguiti in reparti con volume di attività superiore a
135 interventi annui33 16,5 =100 80 l– 100 50 l– 80 30 l– 50 < 30
Proporzione di nuovi interventi di resezione entro 120 giorni da un intervento chirurgico conservativo per tumore
maligno della mammella17 8,5 ≤ 5 5 –l 8 8 –l 12 12 –l 18 > 18
Intervento chirurgico per TM polmone: volume di ricoveri DEA I LIVELLO CON CHIRURGIA TORACICA 12,5 >150 150|-|100 <100
Intervento chirurgico per TM utero: volume di ricoveri DEA I LIVELLO 12,5 >24 |24-21 21|-|14 14-11| <11
Intervento chirurgico per TM mammella: volume di ricoveri CENTRI DI SENOLOGIA 12,5 >150 150|-|135 <135
Parto cesareo: complicanze durante il parto e il puerperio (struttura di ricovero), % 10 10,0 ≤ 0.30 0.30 –l 1.2 > 1.2
Parto naturale: proporzione di complicanze durante il parto e il puerperio (struttura di ricovero) 10 10,0 ≤ 0.20 0.20 –l 0.70 > 0.70
Proporzione di parti con taglio cesareo primario 80 80,0 ≤ 15 15 –l 25 25 –l 30 30 –l 35 > 35
Area
ClinicaIndicatore TIPOLOGIA STRUTTURA
CH
IRU
RG
IA O
NC
OL
OG
ICA
GR
AV
IDA
N Z
A E
PA
RT
O
Segue: Indicatori di esito e di volume e le relative soglie
1 2 3 4 5
Peso Decreto
2016
RIMODULAZI
ONE PESI
MOLTO ALTO
ALTO
MEDIO
BASSO
MOLTO BASSO
Intervento di protesi di anca: riammissioni a 30 giorni 15,0 RRadj<0.66 RRadj: 0.66|-|1.41 (F) RRadj>1.41
DEA I LIVELLO >186 |186-162 162|-|108 108-91| <91
PO DI BASE >79 |79-69 69|-|46 46-39| <39
DEA I LIVELLO >42 |42-37 37|-|24 24-20| <20
PO DI BASE >40 |40-35 35|-|23 23-19| <19
Frattura del collo del femore: intervento chirurgico entro 2 giorni, % 90 45,0 ≥ 70 60 l– 70 50 l– 60 40 l– 50 < 40
Frattura del collo del femore: mortalità a 30 giorni 15,0 RRadj<0.66 RRadj: 0.66|-|1.32 (G) RRadj>1.32
DEA I LIVELLO >335 |335-292 292|-|195 195-165| <165
PO DI BASE >178 |178-155 155|-|103 103-87| <87
Frattura della Tibia e Perone: tempi di attesa per intervento chirurgico, gg 10 5,0 < 2 2 l– 4 4 l– 6 6 l– 8 ≥ 8
Area
ClinicaIndicatore TIPOLOGIA STRUTTURA
OS
TE
OM
US
CO
LA
RE
Intervento di protesi di anca: volume di ricoveri
Intervento di protesi di ginocchio: volume di ricoveri
Frattura del collo del femore: volume di ricoveri
6,7
6,7
6,7
Note relative all'interpretazione del RRadj (Rischio Relativo aggiustato per la severità clinica della casistica)
(A) Il RR medio di riferimento degli ospedali italiani è pari ad 1.00, che corrisponde ad una mortalità grezza del 4,5%. I valori di RRadj al 25% e 75%
percentile degli ospedali italiani, ovvero RRadj 0.66 e RRadj 1.36, corrispondono, per un ospedale con una casistica di severità clinica analoga alla
casistica media nazionale, ad un tasso di mortalità medio, rispettivamente, del 3,0% e del 6,1%.
(B) Il RR medio di riferimento degli ospedali italiani è pari ad 1.00, che corrisponde ad una quota di riammissioni grezza del 14,7%. I valori di RRadj al 25% e
75% percentile degli ospedali italiani, ovvero RRadj 0.83 e RRadj 1.18, corrispondono, per un ospedale con una casistica di severità clinica analoga alla
casistica media nazionale, ad un tasso di riammissione medio, rispettivamente, del 12,2% e del 17,3%.
C) Il RR medio di riferimento degli ospedali italiani è pari ad 1.00, che corrisponde ad una quota di riammissioni grezza del 7,3%. I valori di RRadj al 25% e
75% percentile degli ospedali italiani, ovvero RRadj 0.73 e RRadj 1.23, corrispondono, per un ospedale con una casistica di severità clinica analoga alla
casistica media nazionale, ad un tasso di riammissione medio, rispettivamente, del 5,3% e del 9,0%.
(D) Il RR medio di riferimento degli ospedali italiani è pari ad 1.00, che corrisponde ad una quota di riammissioni grezza del 13,4%. I valori di RRadj al 25% e
75% percentile degli ospedali italiani, ovvero RRadj 0.79 e RRadj 1.20, corrispondono, per un ospedale con una casistica di severità clinica analoga alla
casistica media nazionale, ad un tasso di riammissione medio, rispettivamente, del 10,6% e del 16,0%.
(E) Il RR medio di riferimento degli ospedali italiani è pari ad 1.00, che corrisponde ad una quota di complicanze grezza del 2,3%. I valori di RRadj al 25% e
75% percentile degli ospedali italiani, ovvero RRadj 0.59 e RRadj 1.37, corrispondono, per un ospedale con una casistica di severità clinica analoga alla
casistica media nazionale, ad un tasso di complicanze medio, rispettivamente, del 1,3% e del 3,1%.
(F) Il RR medio di riferimento degli ospedali italiani è pari ad 1.00, che corrisponde ad una quota di riammissioni grezza del 3,8%. I valori di RRadj al 25% e
75% percentile degli ospedali italiani, ovvero RRadj 0.66 e RRadj 1.41, corrispondono, per un ospedale con una casistica di severità clinica analoga alla
casistica media nazionale, ad un tasso di riammissione medio, rispettivamente, del 2,5% e del 5,4%.
(G) Il RR medio di riferimento degli ospedali italiani è pari ad 1.00, che corrisponde ad una mortalità grezza del 5,8%. I valori di RRadj al 25% e 75%
percentile degli ospedali italiani, ovvero RRadj 0.66 e RRadj 1.32, corrispondono, per un ospedale con una casistica di severità clinica analoga alla
casistica media nazionale, ad un tasso di mortalità medio, rispettivamente, del 3,8% e del 7,7%.
PROTOCOLLO OPERATIVO Allegato 2
AREA CLINICA: CARDIOVASCOLARE
IMA: volume di ricoveri
Codice ICD-9-CM di diagnosi: 410.xx
Infarto Miocardico Acuto con esecuzione di PTCA entro 2 giorni: mortalità a 30 giorni
diagnosi principale di IMA (ICD-9-CM 410.xx) o diagnosi principale di una condizione compatibile con la
diagnosi di infarto ed IMA in secondaria.
Le diagnosi principali compatibili con la diagnosi di infarto, comprese complicanze legate a procedura, sono
elencate nella tabella seguente:
Codice ICD-9-CM
411 Altre forme acute e subacute di cardiopatia ischemica
413 Angina pectoris
414 Altre forme di cardiopatia ischemica cronica
423.0 Emopericardio
426 Disturbi della conduzione
427, escluso 427.5 Aritmie cardiache
428 Scompenso cardiaco
429.5 Rottura di corda tendinea
429.6 Rottura di muscolo papillare
429.71 Difetto settale acquisito
429.79 Altri postumi di IMA non classificati altrove (Trombo murale acquisito)
429.81 Altre alterazioni del muscolo papillare
518.4 Edema polmonare acuto, non specificato
518.81 Insufficienza respiratoria acuta
780.01 Coma
780.2 Sincope e collasso
785.51 Shock cardiogeno
799.1 Collasso respiratorio
997.02 Infarto o emorragia cerebrovascolare iatrogena (stroke postoperatorio)
998.2 Perforazione accidentale da catetere
Infarto Miocardico Acuto: mortalità a 30 giorni
diagnosi principale di IMA (ICD-9-CM 410.xx) o diagnosi principale di una condizione compatibile con la
diagnosi di infarto ed IMA in secondaria.
Le diagnosi principali compatibili con la diagnosi di infarto, comprese complicanze legate a procedura, sono
elencate nella tabella seguente:
Codice ICD-9-CM
411 Altre forme acute e subacute di cardiopatia ischemica
413 Angina pectoris
414 Altre forme di cardiopatia ischemica cronica
423.0 Emopericardio
426 Disturbi della conduzione
427, escluso 427.5 Aritmie cardiache
428 Scompenso cardiaco
429.5 Rottura di corda tendinea
429.6 Rottura di muscolo papillare
429.71 Difetto settale acquisito
429.79 Altri postumi di IMA non classificati altrove (Trombo murale acquisito)
429.81 Altre alterazioni del muscolo papillare
518.4 Edema polmonare acuto, non specificato
518.81 Insufficienza respiratoria acuta
780.01 Coma
780.2 Sincope e collasso
785.51 Shock cardiogeno
799.1 Collasso respiratorio
997.02 Infarto o emorragia cerebrovascolare iatrogena (stroke postoperatorio)
998.2 Perforazione accidentale da catetere
Infarto Miocardico Acuto: % di trattati con PTCA entro 2 giorni
diagnosi principale di IMA (ICD-9-CM 410.xx) o diagnosi principale di una condizione compatibile con la
diagnosi di infarto ed IMA in secondaria.
Le diagnosi principali compatibili con la diagnosi di infarto, comprese complicanze legate a procedura, sono
elencate nella tabella seguente:
Codice ICD-9-CM
411 Altre forme acute e subacute di cardiopatia ischemica
413 Angina pectoris
414 Altre forme di cardiopatia ischemica cronica
423.0 Emopericardio
426 Disturbi della conduzione
427, escluso 427.5 Aritmie cardiache
428 Scompenso cardiaco
429.5 Rottura di corda tendinea
429.6 Rottura di muscolo papillare
429.71 Difetto settale acquisito
429.79 Altri postumi di IMA non classificati altrove (Trombo murale acquisito)
429.81 Altre alterazioni del muscolo papillare
518.4 Edema polmonare acuto, non specificato
518.81 Insufficienza respiratoria acuta
780.01 Coma
780.2 Sincope e collasso
785.51 Shock cardiogeno
799.1 Collasso respiratorio
997.02 Infarto o emorragia cerebrovascolare iatrogena (stroke postoperatorio)
998.2 Perforazione accidentale da catetere
N-STEMI: volume di ricoveri
Codice ICD-9-CM di diagnosi: 410.7x (infarto miocardico acuto NO STEMI)
Volume di ricoveri per angioplastica coronarica percutanea (PTCA)
Codici ICD-9-CM di intervento: 00.66, 36.01, 36.02, 36.05, 36.06, 36.07
Scompenso cardiaco congestizio: mortalità a 30 giorni
Codici ICD-9 CM di diagnosi:
398.91 Insufficienza reumatica del cuore
402.01 Cardiopatia ipertensiva maligna con insufficienza cardiaca congestizia
402.11 Cardiopatia ipertensiva benigna con insufficienza cardiaca congestizia
402.91 Cardiopatia ipertensiva non specificata con insufficienza cardiaca congestizia
404.01 Cardionefropatia ipertensiva maligna con insufficienza cardiaca congestizia
404.03 Cardionefropatia ipertensiva maligna con insufficienza cardiaca congestizia e insufficienza renale
404.11 Cardionefropatia ipertensiva benigna con insufficienza cardiaca congestizia
404.13 Cardionefropatia ipertensiva benigna con insufficienza cardiaca congestizia e insufficienza renale
404.91 Cardionefropatia ipertensiva non specificata con insufficienza cardiaca congestizia
404.93 Cardionefropatia ipertensiva non specificata con insufficienza cardiaca congestizia e insufficienza
renale
428.0 Insufficienza cardiaca congestizia (scompenso cardiaco congestizio)
428.1 Insufficienza del cuore sinistro
428.9 Insufficienza cardiaca non specificata
Scompenso cardiaco congestizio: riammissioni ospedaliere a 30 giorni
Codici ICD-9 CM di diagnosi:
398.91 Insufficienza reumatica del cuore
402.01 Cardiopatia ipertensiva maligna con insufficienza cardiaca congestizia
402.11 Cardiopatia ipertensiva benigna con insufficienza cardiaca congestizia
402.91 Cardiopatia ipertensiva non specificata con insufficienza cardiaca congestizia
404.01 Cardionefropatia ipertensiva maligna con insufficienza cardiaca congestizia
404.03 Cardionefropatia ipertensiva maligna con insufficienza cardiaca congestizia e insufficienza renale
404.11 Cardionefropatia ipertensiva benigna con insufficienza cardiaca congestizia
404.13 Cardionefropatia ipertensiva benigna con insufficienza cardiaca congestizia e insufficienza renale
404.91 Cardionefropatia ipertensiva non specificata con insufficienza cardiaca congestizia
404.93 Cardionefropatia ipertensiva non specificata con insufficienza cardiaca congestizia e insufficienza
renale
428.0 Insufficienza cardiaca congestizia (scompenso cardiaco congestizio)
428.1 Insufficienza del cuore sinistro
428.9 Insufficienza cardiaca non specificata
Scompenso cardiaco: volume di ricoveri
Codici ICD-9 CM di diagnosi:
398.91 Insufficienza reumatica del cuore (congestizia)
402.01 Cardiopatia ipertensiva maligna con insufficienza cardiaca congestizia
402.11 Cardiopatia ipertensiva benigna con insufficienza cardiaca congestizia
402.91 Cardiopatia ipertensiva non specificata con insufficienza cardiaca congestizia
404.01 Cardionefropatia ipertensiva maligna con insufficienza cardiaca congestizia
404.03 Cardionefropatia ipertensiva maligna con insufficienza cardiaca congestizia e insufficienza renale
404.11 Cardionefropatia ipertensiva benigna con insufficienza cardiaca congestizia
404.13 Cardionefropatia ipertensiva benigna con insufficienza cardiaca congestizia e insufficienza renale
404.91 Cardionefropatia ipertensiva non specificata con insufficienza cardiaca congestizia
404.93 Cardionefropatia ipertensiva non specificata con insufficienza cardiaca congestizia e insufficienza
renale
428.0 Insufficienza cardiaca congestizia (scompenso cardiaco congestizio)
428.1 Insufficienza del cuore sinistro (scompenso cardiaco sinistro)
428.2 Insufficienza cardiaca sistolica
428.3 Insufficienza cardiaca diastolica
428.4 Insufficienza cardiaca sistolica e diastolica
428.9 Insufficienza cardiaca non specificata (scompenso cardiaco non specificato)
STEMI: volume di ricoveri
Codici ICD-9-CM di diagnosi: 410.xx
Aneurisma aorta addominale non rotto: volume di ricoveri
Codice ICD-9-CM di diagnosi: 441.4
Codice ICD-9-CM di intervento: 38.34 (resezione dell’aorta con anastomosi), 38.44 (resezione dell’aorta
addominale con sostituzione), 38.64 (altra asportazione dell’aorta addominale), 39.71 (impianto
endovascolare di graft nell’aorta addominale)
By-pass Aortocoronarico: mortalità a 30 giorni
Codici ICD9-CM di intervento: 36.10-36.19
By-pass Aortocoronarico: volume di ricoveri
Codici ICD9-CM di intervento: 36.10-36.19
Riparazione di aneurisma non rotto dell’aorta addominale: mortalità a 30 giorni
Codice ICD-9-CM di diagnosi: 441.4 (aneurisma dell’aorta addominale senza rottura) e con le seguenti
procedure 38.34 (resezione dell’aorta con anastomosi), 38.44 (resezione dell’aorta addominale con
sostituzione), 38.64 (altra asportazione dell’aorta addominale), 39.71 (impianto endovascolare di graft
nell’aorta addominale)
Valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache: mortalità a 30 giorni
Codici ICD9-CM di intervento: 35.1X (valvuloplastica a cuore aperto senza sostituzione), 35.2X
(sostituzione di valvola cardiaca)
Valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache: volume di ricoveri
Codici ICD9-CM di intervento: 35.1X (valvuloplastica a cuore aperto senza sostituzione), 35.2X
(sostituzione di valvola cardiaca)
Rivascolarizzazione carotidea: endoaterectomia
Codici ICD-9-CM di intervento: 38.10, 38.11, 38.12 (endoaterectomia di vasi intracranici e di altri vasi del
capo e del collo)
Rivascolarizzazione carotidea: stenting e angioplastica
Codici ICD-9-CM di intervento: 39.50 e/o 39.90, 00.63 (stenting carotideo) o 00.61 (angioplastica
percutanea o aterectomia di vasi precerebrali extracranici) o 00.62 (angioplastica percutanea o aterectomia di
vasi intracranici)
AREA CLINICA: NERVOSO
Emorragia sub-aracnoidea: volume di ricoveri
codici ICD-9-CM di diagnosi: 430
Ictus ischemico: mortalità a 30 giorni, %
Codici ICD-9-CM di diagnosi: 433.x1, 434.x1, 436
Ictus ischemico: riammissioni ospedaliere a 30 giorni
Codici ICD-9-CM di diagnosi: 433.x1, 434.x1, 436
Ictus ischemico: volume di ricoveri
Codici ICD-9-CM di diagnosi: 433.x1, 434.x1, 436
Intervento chirurgico per T cerebrale: mortalità a 30 giorni dall’intervento di craniotomia, %
Codici ICD-9-CM di diagnosi: 191, 192, 194.3, 194.4, 198.3, 198.4, 225.0, 225.1, 225.2, 225.3, 225.4,
225.8, 225.9, 227.3, 227.4, 237.0, 237.5, 239.6, 239.7 (tumore cerebrale)
Codici ICD-9 CM di intervento: 01.14, 01.23, 01.24, 01.25, 01.31, 01.39, 01.51-01.59, 07.51-07.59, 07.61-
07.69, 07.72.
Intervento chirurgico per T cerebrale: volume di craniotomie
Codici ICD-9-CM di diagnosi: 191, 192, 194.3, 194.4, 198.3, 198.4, 225.0, 225.1, 225.2, 225.3, 225.4,
225.8, 225.9, 227.3, 227.4, 237.0, 237.5, 239.6, 239.7 (tumore cerebrale)
Codici ICD-9 CM di intervento: 01.14, 01.23, 01.24, 01.25, 01.31, 01.39, 01.51-01.59, 07.51-07.59, 07.61-
07.69, 07.72.
AREA CLINICA: RESPIRATORIO
BPCO riacutizzata: mortalità a 30 giorni, %
Codici ICD-9 CM di diagnosi:
1) in diagnosi principale:
490 bronchite non specificata se acuta o cronica
491 bronchite cronica (con o senza esacerbazione)
492 enfisema
494 bronchiectasie
496 altre ostruzioni croniche
OPPURE
2) dai codici 518.81, 518.82, 518.83, 518.84 (insufficienza respiratoria) in diagnosi principale E
uno dei codici di BPCO sopra indicati in una qualsiasi delle diagnosi secondarie
OPPURE
3) dai seguenti codici in diagnosi principale:
786.0 dispnea/iperventilazione/ortopnea
786.2 tosse
786.4 espettorazione abnorme E
uno dei codici di BPCO sopra indicati in una qualsiasi delle diagnosi secondarie
BPCO riacutizzata: riammissioni ospedaliere a 30 giorni
Codici ICD-9 CM di diagnosi:
1) in diagnosi principale:
490 bronchite non specificata se acuta o cronica
491 bronchite cronica (con o senza esacerbazione)
492 enfisema
494 bronchiectasie
496 altre ostruzioni croniche
OPPURE
2) dai codici 518.81, 518.82, 518.83, 518.84 (insufficienza respiratoria) in diagnosi principale E
uno dei codici di BPCO sopra indicati in una qualsiasi delle diagnosi secondarie
OPPURE
3) dai seguenti codici in diagnosi principale:
786.0 dispnea/iperventilazione/ortopnea
786.2 tosse
786.4 espettorazione abnorme E
uno dei codici di BPCO sopra indicati in una qualsiasi delle diagnosi secondarie
BPCO: volume di ricoveri ordinari Codici ICD-9 CM di diagnosi:
1) in diagnosi principale:
490 bronchite non specificata se acuta o cronica
491 bronchite cronica (con o senza esacerbazione)
492 enfisema
494 bronchiectasie
496 altre ostruzioni croniche
OPPURE
2) dai codici 518.81, 518.82, 518.83, 518.84 (insufficienza respiratoria) in diagnosi principale E
uno dei codici di BPCO sopra indicati in una qualsiasi delle diagnosi secondarie
OPPURE
3) dai seguenti codici in diagnosi principale:
786.0 dispnea/iperventilazione/ortopnea
786.2 tosse
786.4 espettorazione abnorme E
uno dei codici di BPCO sopra indicati in una qualsiasi delle diagnosi secondarie
AREA CLINICA: CHIRURGIA GENERALE
Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: volume di ricoveri
Codici ICD-9 CM di intervento: 51.23.
Colecistectomia laparoscopica: proporzione di ricoveri con degenza post-operatoria inferiore a 3 gg,
%
codice ICD-9-CM di intervento: 51.23
Codice ICD-9 CM di diagnosi: 574 in diagnosi principale o 575 in diagnosi principale E 574 in diagnosi
secondaria( litiasi della colecisti e del dotto biliare)
Tonsillectomia ed adenoidectomia: volume di ricoveri in età pediatrica
Codici ICD-9 CM di intervento: 28.3 (Tonsillectomia con adenoidectomia)
Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: complicanze a30 giorni
Codice ICD-9-CM di intervento: 51.23
Codice ICD-9 CM di diagnosi: 574 in diagnosi principale o 575 in diagnosi principale E 574 in diagnosi
secondaria( litiasi della colecisti e del dotto biliare)
L’esito in studio è costituito dalla presenza di almeno una delle seguenti condizioni:
A) Complicanze a carico delle vie biliari o di organi addominali:
• almeno una delle seguenti patologie presenti nel ricovero indice o nei ricoveri successivi (tra i ricoveri
successivi vanno esclusi quelli con diagnosi di trauma (codici ICD-9-CM 800-897) e gravidanza (DRG 370,
371, 372, 373, 374, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383, 384)):
Codice ICD-9-CM diagnosi:
998.1 Emorragia o ematoma complicante un intervento, non classificati altrove
998.2 Puntura o lacerazione accidentale durante un intervento, non classificate altrove
998.3 Rottura di ferita chirurgica, non classificata altrove
998.4 Corpo estraneo lasciato accidentalmente durante un intervento, non classificato altrove
998.5 Infezione postoperatoria, non classificata altrove
998.6 Fistola postoperatoria persistente, non classificata altrove
998.7 Reazione acuta a sostanza estranea lasciata accidentalmente durante un intervento, non classificata
altrove
998.81 Enfisema (sottocutaneo) (chirurgico) dovuto ad intervento
997.4 Complicanze gastrointestinali, non classificate altrove
998.83 Ferita chirurgica non cicatrizzata
998.89 Altre complicanze specificate dell’intervento, non classificate altrove
998.9 Altre complicanze non specificate dell’intervento, non classificate altrove
• almeno una delle seguenti patologie presenti solo nei ricoveri successivi (tra i ricoveri successivi vanno
esclusi quelli con diagnosi di trauma (codici ICD-9-CM 800-897) e gravidanza (DRG 370, 371, 372, 373,
374, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383, 384)):
Codice ICD-9-CM diagnosi:
567 Peritonite ed infezione retroperitoneale
575.4 Perforazione della colecisti
575.5 Fistola della colecisti
576.0 Sindrome postcolecistectomia
576.3 Perforazione del dotto biliare
576.4 Fistola del dotto biliare
577.0 Pancreatite acuta
789.0 Dolore addominale
B) Complicanze a carico di altro organi o apparati / sistemiche:
• almeno una delle seguenti patologie presenti nel ricovero indice o nei ricoveri successivi (tra i ricoveri
successivi vanno esclusi quelli con diagnosi di trauma (codici ICD-9-CM 800-897) e gravidanza (DRG 370,
371, 372, 373, 374, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383, 384)):
Codice ICD-9-CM diagnosi:
997.02 Infarto o emorragia cerebrovascolare iatrogena
997.1 Complicazioni cardiache, non classificate altrove
997.3 Complicazioni respiratorie, non classificate altrove
998.0 Shock postoperatorio, non classificato altrove
410 Infarto miocardico acuto
415.1 Embolia polmonare e infarto polmonare
431 Emorragia cerebrale
433.01 Occlusione e stenosi della arteria basilare con infarto cerebrale
433.11 Occlusione e stenosi della carotide con infarto cerebrale
433.21 Occlusione e stenosi della arteria vertebrale con infarto cerebrale
433.31 Occlusioni e stenosi multiple e bilaterali delle arterie precerebrali con infarto cerebrale
433.81 Occlusione e stenosi di altre arterie precerebrali specificate con infarto cerebrale
433.91 Occlusione e stenosi di arteria precerebrale non specificata con infarto cerebrale
434.01 Trombosi cerebrale con infarto cerebrale
434.11 Embolia cerebrale con infarto cerebrale
434.91 Occlusione di arteria cerebrale non specificata con infarto cerebrale
436 Vasculopatie cerebrali acute, mal definite
480-486 Polmonite
513.0 Ascesso del polmone
518.4 Edema polmonare acuto, non specificato
518.5 Insufficienza polmonare successiva a trauma o a intervento chirurgico
785.59 Altro shock senza menzione di trauma
788.2 Ritenzione urinaria
• almeno una delle seguenti patologie presenti solo nei ricoveri successivi (tra i ricoveri successivi vanno
esclusi quelli con diagnosi di trauma (codici ICD-9-CM 800-897) e gravidanza (DRG 370, 371, 372, 373,
374, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383, 384)):
Codice ICD-9-CM diagnosi:
038 Setticemia
Proporzione di colecistectomie eseguite in reparti con volumi di attività superiori a 90 interventi annui,
%
Codice ICD-9-CM intervento: 51.23
Intervento chirurgico di legatura o stripping di vene: volume di ricoveri
Codice ICD-9-CM di intervento : 38.59
Arteriopatie degli arti inferiori (II-IV stadio): volume di ricoveri
Codice ICD-9-CM di diagnosi: 440.21 (arteriopatie stadio II secondo Leriche-Fontaine), 440.22 (arteriopatie
stadio III secondo Leriche-Fontaine), 440.23, 440.24 (arteriopatie stadio IV secondo Leriche-Fontaine).
Rivascolarizzazione arti inferiori: volume di ricoveri
intervento principale o secondario di Bypass aorto-iliaco-femorale (ICD-9-CM 39.25) o di endoarteriectomia
delle arterie dell’arto inferiore (ICD-9-CM 38.18) oppure diagnosi principale o secondaria di Embolia e
trombosi delle arterie degli arti inferiori (ICD-9-CM 444.22) o Embolia e trombosi dell’arteria iliaca (ICD-9-
CM 444.81) e intervento principale o secondario di Inserzione di stent non medicato in vaso periferico (ICD-
9-CM 39.90) o Inserzione di uno stent vascolare (ICD-9-CM 00.45) o Inserzione di stent medicati in vasi
periferici (ICD-9-CM 00.55) o Angioplastica o aterectomia di altro/i vaso/i non coronarico/i (ICD-9-CM
39.50).
AREA CLINICA: CHIRURGIA ONCOLOGICA
Intervento chirurgico per TM colon: mortalità a 30 giorni, %
Codici ICD-9 CM di diagnosi: 153, 197.5 (tumore maligno del colon)
Codici ICD-9 CM di intervento: 45.7, 45.8, 45.9, 46.03, 46.04, 46.1 (asportazione parziale dell'intestino
crasso o colectomia totale)
Intervento chirurgico per TM colon: volume di ricoveri
Codici ICD-9 CM di diagnosi: 153, 197.5 (tumore maligno del colon)
Codici ICD-9 CM di intervento: 45.7, 45.8, 45.9, 46.03, 46.04, 46.1 (asportazione parziale dell'intestino
crasso o colectomia totale)
Intervento chirurgico per TM polmone: mortalità a 30 giorni, %
Codici ICD-9 CM di diagnosi: 162.2 ,162.3, 162.4, 162.5, 162.8, 162.9, 197.0 (tumore maligno polmonare
primitivo o secondario)
Codici ICD-9 CM di intervento: 32.29, 32.3, 32.4, 32.5, 32.6, 32.9 (resezione, lobectomia o asportazione del
polmone o dissezione radicale delle strutture toraciche)
Intervento chirurgico per TM stomaco: mortalità a 30 giorni, %
Codici ICD-9 CM di diagnosi: 151, 197.8 (tumore gastrico maligno)
Codici ICD-9 CM di intervento: 43.5- 43.9 (gastrectomia parziale o totale)
Proporzione di interventi per tumore maligno della mammella eseguiti in reparti con volume di
attività superiori a 135 interventi annui
Codici ICD-9 CM di diagnosi: 174, 198.81, 233.0 (tumore maligno della mammella )
Codici ICD-9 CM di intervento: 85.2x, 85.33, 85.34, 85.35, 85.36, 85.4.x (quadrantectomia della mammella
o mastectomia)
Proporzione di nuovi interventi di resezione entro 120 giorni da un intervento chirurgico conservativo
per tumore maligno della mammella
Codici ICD-9 CM di diagnosi: 174, 233.0 (tumore maligno della mammella: tumore invasivo e carcinoma in
situ)
Codici ICD-9 CM di intervento: 85.2x (procedura chirurgica conservativa)
Intervento chirurgico per TM polmone: volume di ricoveri
Codici ICD-9 CM di diagnosi: 162.2 162.3, 162.4, 162.5, 162.8, 162.9, 197.0 (tumore maligno del polmone)
Codici ICD-9 CM di intervento: 32.4, 32.5, 32.9, 32.6, 32.3, 32.29 (lobectomia o asportazione del polmone)
Intervento chirurgico per TM utero: volume di ricoveri
Codici ICD-9 CM di diagnosi: 179, 180, 182, 183, 184, 198.6, 198.82 (tumore maligno dell’utero)
Codici ICD-9 CM di intervento: 68.3, 68.4, 68.5, 68.6, 68.7 (isterectomia addominale o vaginale )
Intervento chirurgico per TM mammella: volume di ricoveri
Codici ICD-9 CM di diagnosi: 174, 198.81, 233.0 (tumore maligno della mammella)
Codici ICD-9 CM di intervento: 85.2x, 85.33, 85.34, 85.35, 85.36, 85.4.x (quadrantectomia della mammella
o mastectomia)
AREA CLINICA: GRAVIDANZA E PARTO
Parto cesareo: complicanze durante il parto e il puerperio (struttura di ricovero), %
Codici ICD-9-CM di diagnosi: V27.xx o 640.xy-676.xy dove y =1 o 2, o codici di procedura 72.x, 73.2,
73.5, 73.6, 73.8, 73.9, 74.0, 74.1, 74.2, 74.4, 74.99, con parto cesareo.
Si identificano come parti cesarei i parti con la seguente diagnosi ICD-9-CM 669.7, i codici di procedura
ICD-9-CM 74.0, 74.1, 74.2, 74.4, 74.99, 99 o codici ICD- 9-CM di diagnosi: V30.01, V31.01, V32.01,
V33.01, V34.01, V36.01, V37.01, V39.01.
L’esito in studio è costituito dalla presenza di almeno una delle seguenti complicanze:
Parto naturale: proporzione di complicanze durante il parto e il puerperio (struttura di ricovero)
codici ICD-9-CM di diagnosi (principale o secondaria) V27.xx o 640.xy-676.xy dove y =1 o 2, o codici di
procedura 72.x, 73.2, 73.5, 73.6, 73.8, 73.9, 74.0, 74.1, 74.2, 74.4, 74.99.
L’esito in studio è costituito dalla presenza di almeno una delle seguenti complicanze:
Proporzioni di parto con taglio cesareo primario
codici ICD-9-CM di diagnosi (principale o secondaria) V27.xx o 640.xy-676.xy dove y =1 o 2, o codici di
procedura 72.x, 73.2, 73.5, 73.6, 73.8, 73.9, 74.0, 74.1, 74.2, 74.4, 74.99.
AREA CLINICA: OSTEOMUSCOLARE
Intervento di protesi di anca: riammissioni a 30 giorni
Codici ICD-9 CM di intervento:
81.51 Sostituzione totale dell’anca
81.52 Sostituzione parziale dell’anca
00.85 Rivestimento totale dell’anca, acetabolo e testa del femore
00.86 Rivestimento parziale dell’anca, testa del femore
00.87 Rivestimento parziale dell’anca, acetabolo
Intervento di protesi di anca: volume di ricoveri
Codici ICD-9 CM di intervento:
81.51 Sostituzione totale dell’anca
81.52 Sostituzione parziale dell’anca
81.53 Revisione di sostituzione dell’anca non altrimenti specificata
00.70 Revisione di protesi di anca, sia acetabolare che componenti femorali
00.71 Revisione di protesi di anca, componente acetabolare
00.72 Revisione di protesi di anca, componente femorale
00.73 Revisione di protesi di anca, inserto acetabolare e/o della sola testa del femore
00.85 Rivestimento totale dell’anca, acetabolo e testa del femore
00.86 Rivestimento parziale dell’anca, testa del femore
00.87 Rivestimento parziale dell’anca, acetabolo
Intervento di protesi di ginocchio: volume di ricoveri
Codici ICD-9 CM di intervento:
81.54 Sostituzione totale o monocompartimentale, o bicompartimentale, o tricompartimentale del ginocchio
81.55 Revisione di sostituzione del ginocchio, non altrimenti specificata
00.80 Revisione della protesi di ginocchio, totale (tutti i componenti)
00.81 Revisione della protesi di ginocchio, componente tibiale
00.82 Revisione della protesi di ginocchio, componente femorale
00.83 Revisione della protesi di ginocchio, componente patellare
00.84 Revisione della protesi di ginocchio, inserto tibiale
Frattura del collo del femore: intervento chirurgico entro 2 giorni, %
codici ICD 9-CM di diagnosi: 820.0-820.9
codici ICD-9 CM di intervento:
81.51, 81.52: sostituzione protesica totale o parziale
79.00, 79.05, 79.10, 79.15, 79.20, 79.25, 79.30, 79.35, 79.40, 79.45, 79.50, 79.55: riduzione di frattura
Frattura del collo del femore: mortalità a 30 giorni
codici ICD 9-CM di diagnosi: 820.0-820.9
Frattura del collo del femore: volume di ricoveri
Codici ICD 9-CM di diagnosi 820.0-820.9
Frattura della Tibia e Perone: tempi di attesa per intervento chirurgico, gg
Codici ICD 9-CM di diagnosi:
823.00 frattura di epifisi prossimale,chiusa soltanto tibia
823.01 frattura di epifisi prossimale,chiusa soltanto perone
823.02 frattura di epifisi prossimale,chiusa perone e tibia
823.10 frattura di epifisi prossimale,esposta soltanto tibia
823.11 frattura di epifisi prossimale,esposta soltanto perone
823.12 frattura di epifisi prossimale,esposta perone e tibia
823.20 frattura di diafisi,chiusa soltanto tibia
823.21 frattura di diafisi,chiusa soltanto perone
823.22 frattura di diafisi,chiusa perone e tibia
823.30 frattura di diafisi,esposta soltanto tibia
823.31 frattura di diafisi,esposta soltanto perone
823.32 frattura di diafisi,esposta perone e tibia
823.40 frattura del torus soltanto tibia
823.41 frattura del torus soltanto fibia
823.42 frattura del torus di tibia e fibula
823.80 frattura di parte non specificata,chiusa soltanto tibia
823.81 frattura di parte non specificata,chiusa soltanto perone
823.82 frattura di parte non specificata,chiusa perone e tibia
823.90 frattura di parte non specificata,esposta soltanto tibia
823.91 frattura di parte non specificata,esposta soltanto perone
823.92 frattura di parte non specificata,esposta perone e tibia
Codici ICD-9 CM di intervento:
Sostituzione protesica totale:
81.56 Sostituzione totale della tibiotarsica
Riduzione cruenta di frattura:
79.20 Riduzione cruenta di frattura senza fissazione interna in sede non specificata
79.26 Riduzione cruenta di frattura della tibia e della fibula senza fissazione interna
79.29 Riduzione cruenta di frattura di altro osso specificato senza fissazione interna
79.30 Riduzione cruenta di frattura con fissazione interna in sede non specificata
79.36 Riduzione cruenta di frattura di tibia e fibula, con fissazione interna
79.39 Riduzione cruenta di frattura delle falangi del piede, con fissazione interna
79.50 Riduzione cruenta di epifisiolisi in sede non specificata
79.56 Riduzione cruenta di epifisiolisi di tibia e fibula
79.59 Riduzione cruenta di epifisiolisi di altro osso specificato
Applicazione di fissatore esterno :
78.17 Applicazione di fissatore esterno di tibia e fibula
Note: Per il calcolo degli indicatori si rimanda alla metodologia descritta nei protocolli operativi del PNE