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re veterinarie. Credo che tutti i medici veterinari debbano cogliere il significato profondo e quasi epocale di que- sto atto. Finalmente le strutture veterinarie hanno una loro classificazione ed un minimo di normativa che le classifica in studi, ambulatori, cli- niche/case di cura, ospedali e la- boratori analisi. In realtà in questo decreto non viene detto molto, vengono dati dei nomi precisi alle strutture ve- terinarie a seconda della tipologia del servizio offerto. (...) Dopo oltre sei anni di travaglio, finalmente è stato emanato il decreto sulle struttu- Le strutture veterinarie Editoriali di Carlo Scotti CONTINUA A PAG. 3 Inserto speciale in questo numero I l Ministero dell’Università sta avviando una serie di incontri con CUP e CONSILP Conf-pro- fessioni per definire un sistema di accesso alla professione omoge- neo per aree (sanitaria, tecnica, legale, economica). D’altra parte la stessa bozza Vietti di riforma degli ordini, approvata anche dall’ADEPP, prevede un esame di Stato più rigido e selettivo dell’at- tuale. La posizione dell’Europa su questo tema è in contrasto con l’orientamento italiano ed il Commissario Monti ha più volte sollecitato un intervento legislati- vo che renda più libero il nostro sistema professionale. Lo stesso Tesauro, presidente dell’Antitrust, ha chiesto al mondo politico ita- liano di intervenire per rendere questo sistema meno rigido. Gli strali europei si abbattono so- prattutto su notai e farmacisti che trovandosi di fatto in un regime professionale a numero chiuso possono godere di una posizione di rendita assicurata che limita enormemente la concorrenza. La professione veterinaria è fra tutte quella in assoluto più aperta avendo un esame di Stato pura- mente formale (è superato al pri- mo tentativo da circa il 97% dei candidati), un tirocinio che viene svolto sostanzialmente all’interno della struttura universitaria e du- rante il corso di laurea, un tariffa- rio nazionale che è atteso da an- ni, ecc. Questa situazione, non solo ha portato il numero dei ve- terinari a livelli veramente inso- stenibili con forti situazioni di di- soccupazione, sottoccupazione e de-qualificazione professionale ma rischia anche di togliere al cliente/consumatore la garanzia di qualità e serietà professionale che dovrebbe essere il primo obiettivo dello stesso esame di Stato e della istituzione degli Or - dini. L’ANMVI più volte ha soste - nuto, anche di fronte al prolifera- re di corsi di laurea in veterinaria, che il sistema di accesso alla professione debba essere fon- damentalmente rivisto. Un grup- po di giovani laureati che colla- bora con la commissione Giova- ni Veterinari dell’ANMVI ha fatto però notare che, sia pure in mo- do non molto significativo, esi- stono dei vincoli all’iscrizione al- l’ordine che a volte portano i neolaureati a rinviare il momento dell’esame di Stato. Per molti giovani, infatti, che hanno la pro- spettiva di anni di pratica non re- tribuita o considerata come sem- plice apprendistato diventa im- possibile affrontare subito il ver- samento annuale ENPAV o il co- sto di un aggiornamento obbli- gatorio (ECM). Anche questi aspetti dovranno essere considerati dall’ANMVI nella proposta di riforma dell’ac- cesso alla professione. E N P AV ed ECM, un freno alla professione? w w w. a n m v i . i t @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. PR O FESSI O NE VETERINAR I A ORGANODIINFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI 0 0 3 MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 13, numero 11, mensile, novembre 2003 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza Concessionaria esclusiva per la pubblicità E . V. srl - Cremona 11 2 A.N.M.V.I. piuti nel corso di questi dieci anni sono stati considerevoli e le inizia- tive promosse per l’aggiornamento scientifico dei veterinari per equini si sono moltiplicate. In continuità con l’attenzione mostrata anche dai rappresentanti dei Direttivi in carica negli anni precedenti, la SI- VE intende proseguire la propria attività a favore dell’aggiornamen- to professionale dei propri soci. (...) La SIVE, fondata nel 1994, sta per iniziare il suo decimo anno di attività. I passi com- SIVE, verso i dieci anni di attività di Sandro Barbacini Presidente SIVE CONTINUA A PAG. 5 Global Leader in Pet Nutrition *Marchi di fabbrica di proprieta’della Hill’s PetNutrition,Inc ©2002 Hill’s PetNutrition,Inc. Approvati i requisiti minimi delle s t r u t t u r e v e t e r i n a r i e Nella seduta del 26-11-03 la Conferenza Stato-Regioni ha definito i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi delle strutture veterinarie pubbliche e p r i v a t e (in questo numero:) 1 11 23 Prima Pagina: Approvati i requisiti minimi delle strutture veterinarie. (inserto allegato) A t t u a l i t à : Videoconferenze, multisala, FAD e ECM di Antonio Manfredi B i o e t i c a : Dal Comitato Nazionale per la Bioetica un docu - mento su macellazioni ri - tuali e sofferenza animale 3 15 26 L’ i n c h i e s t a : La riforma universitaria: sospesa tra offerta forma- tiva,riconoscimento dei titoli e mercato del lavoro di Fabrizio Pancini A N M V II n f o rm a : ANMVI e Obiettivo Lavo- ro portano la flessibilità nel settore veterinario a cura della redazione R i f l e s s i o n i : Clonazione, biotecnologie e OGM: che fare? di Luigi Poretti 9 19 27 A t t u a l i t à : Gli OGM dovrebbero essere considerati alimenti “normali” di Leonardo Vingiani Rubrica Legale: Liquidazione dell’avviamento al socio receduto di M.T. Semeraro L’ O p i n i o n e : Veterinari o tuttologi di Oscar Grazioli 10 20 28 L’ a p p ro f o n d i m e n t o : OGM:l’Europa “raccomanda”,l’Italia si adegua.Con riserva... di Sabina Pizzamiglio Rubrica Fiscale: Acconti IRPEF e IRAP di novembre di G. Stassi Dalle Associazioni: Possibilità di tirocinio pratico presso strutture abilitate a cura di Lara Zava

Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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re veterinarie.Credo che tutti i medici veterinaridebbano cogliere il significatoprofondo e quasi epocale di que-sto atto.Finalmente le strutture veterinariehanno una loro classificazione edun minimo di normativa che leclassifica in studi, ambulatori, cli-niche/case di cura, ospedali e la-boratori analisi.In realtà in questo decreto nonviene detto molto, vengono datidei nomi precisi alle strutture ve-terinarie a seconda della tipologiadel servizio offerto. (...)

Dopo oltre sei anni ditravaglio, finalmenteè stato emanato ildecreto sulle struttu-

Le stru t t u re v e t e r i n a r i e

Editoriali

d i Carlo Scotti

CONTINUA A PAG. 3

Inserto speciale in questo numero

I l Ministero dell’Università staavviando una serie di incontri

con CUP e CONSILP Conf-pro-fessioni per definire un sistema diaccesso alla professione omoge-neo per aree (sanitaria, tecnica,legale, economica). D’altra part ela stessa bozza Vietti di riform adegli ordini, approvata anched a l l ’ A D E P P, prevede un esame diStato più rigido e selettivo dell’at-tuale. La posizione dell’Euro p asu questo tema è in contrastocon l’orientamento italiano ed ilCommissario Monti ha più voltesollecitato un intervento legislati-vo che renda più libero il nostrosistema professionale. Lo stessoTe s a u ro, presidente dell’Antitru s t ,ha chiesto al mondo politico ita-liano di interv e n i re per re n d e requesto sistema meno rigido. Glistrali europei si abbattono so-prattutto su notai e farmacisti chet rovandosi di fatto in un re g i m ep rofessionale a numero chiusopossono godere di una posizionedi rendita assicurata che limitae n o rmemente la concorrenza. Lap rofessione veterinaria è fra tuttequella in assoluto più apert aavendo un esame di Stato pura-mente formale (è superato al pri-mo tentativo da circa il 97% deicandidati), un tirocinio che vienesvolto sostanzialmente all’intern odella struttura universitaria e du-rante il corso di laurea, un tariff a-rio nazionale che è atteso da an-

ni, ecc. Questa situazione, nonsolo ha portato il numero dei ve-terinari a livelli veramente inso-stenibili con forti situazioni di di-soccupazione, sottoccupazionee de-qualificazione pro f e s s i o n a l ema rischia anche di togliere a lc l i e n t e / c o n s u m a t o re la garanziadi qualità e serietà pro f e s s i o n a l eche dovrebbe essere il primoobiettivo dello stesso esame diStato e della istituzione degli Or -dini. L’ANMVI più volte ha soste-nuto, anche di fronte al prolifera-re di corsi di laurea in veterinaria,che il sistema di accesso allaprofessione debba essere fon-damentalmente rivisto. Un grup-po di giovani laureati che colla-bora con la commissione Giova-ni Veterinari dell’ANMVI ha fattoperò notare che, sia pure in mo-do non molto significativo, esi-stono dei vincoli all’iscrizione al-l’ordine che a volte portano ineolaureati a rinviare il momentodell’esame di Stato. Per moltigiovani, infatti, che hanno la pro-spettiva di anni di pratica non re-tribuita o considerata come sem-plice apprendistato diventa im-possibile affrontare subito il ver-samento annuale ENPAV o il co-sto di un aggiornamento obbli-gatorio (ECM). Anche questi aspetti dovrannoe s s e re considerati dall’ANMVInella proposta di riforma dell’ac-cesso alla professione. ■

E N P AV ed ECM, un freno alla professione?

w w w. a n m v i . i t @ n m v i O g g i . L’informazione quot idiana on l ine A.N.M.V.I.

PROFESSIONE VETERINAR I A

ORGANODIINFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANI 0 0 3MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 13, numero 11, mensile, novembre 2003Spedizione in abbonamento postale - 45%

A rt. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di PiacenzaConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E . V. srl - Cremona 112A.N.M.V.I.

piuti nel corso di questi dieci annisono stati considerevoli e le inizia-tive promosse per l’aggiorn a m e n t oscientifico dei veterinari per equinisi sono moltiplicate. In continuitàcon l’attenzione mostrata anchedai rappresentanti dei Direttivi incarica negli anni precedenti, la SI-VE intende pro s e g u i re la pro p r i aattività a favore dell’aggiorn a m e n-to professionale dei propri soci.

(...)

La SIVE, fondata nel1994, sta per iniziareil suo decimo anno diattività. I passi com-

SIVE, verso idieci anni di attività

d i Sandro BarbaciniPresidente SIVE

CONTINUA A PAG. 5

Global Leaderin Pet Nutrition

*Marchi di fabbrica di proprieta’della Hill’s PetNutrition,Inc ©2002 Hill’s PetNutrition,Inc.

Approvati i requisitiminimi delles t r u t t u r ev e t e r i n a r i eNella seduta del 26-11-03 la ConferenzaStato-Regioni ha definito i requisitistrutturali, tecnologici e organizzatividelle strutture veterinarie pubbliche ep r i v a t e

( in questo numero: )

1 11 23Prima Pagina:Approvati i requisitiminimi delle struttureveterinarie.(inserto allegato)

A t t u a l i t à :Videoconferenze,multisala, FAD e ECMdi Antonio Manfre d i

B i o e t i c a :Dal Comitato Nazionaleper la Bioetica un docu-mento su macellazioni ri-tuali e sofferenza animale

3 15 26L’ i n c h i e s t a :La riforma universitaria:sospesa tra offerta forma-tiva,riconoscimento dei titoli e mercato del lavorodi Fabrizio Pancini

A N M V II n f o rm a :ANMVI e Obiettivo Lavo-ro portano la flessibilitànel settore veterinarioa cura della re d a z i o n e

R i f l e s s i o n i :Clonazione,biotecnologie e OGM:che fare?di Luigi Pore t t i

9 19 27A t t u a l i t à :Gli OGM dovrebberoessere consideratialimenti “normali”di Leonardo Vi n g i a n i

Rubrica Legale:Liquidazionedell’avviamento al socio recedutodi M.T. S e m e r a r o

L’ O p i n i o n e :Veterinari o tuttologidi Oscar Grazioli

10 20 28L’ a p p ro f o n d i m e n t o :OGM:l’Europa“raccomanda”,l’Italia siadegua.Con riserva...di Sabina Pizzamiglio

Rubrica Fiscale:Acconti IRPEF e IRAPdi novembredi G. S t a s s i

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N egli ultimi anni anchein Europa (e in Italia inparticolare), a seguito

della riforma del sistema universi -tario (leggi n. 127/97 e n. 4/99),così come da tempo accade nel-le università americane, si è svi-luppata una capillare offerta uni-versitaria post-laurea soprattuttoper quanto riguarda i cosiddetti“master”. Una particolarità del no-stro sistema è che l’offerta di ma-ster da parte degli atenei italiani siconcentra in particolar modo sul-l’area medico-sanitaria che contaben 337 titoli dei 1222 mastercomplessivi.I master sono un valido stru m e n t op rofessionalizzante e rappre s e n t a-no per i docenti una ghiotta oppor-tunità per selezionare i giovani chedimostrano le migliori capacità neivari settori d’appart e n e n z a .Va da sé che per quegli stessi gio-vani che si apprestano ad intra-p re n d e re questa impegnativascelta di vita, l’iscrizione ad un ma-ster deve scaturire sulla base di unp rogetto professionale che rappre-senti una scelta consapevole delleesigenze del mercato del lavoro .Nel nostro Paese, per favorire i gio-vani ad intrapre n d e re la stradadella migliore pro f e s s i o n a l i z z a z i o-ne, è stata promulgata una leggeche introduce il cosiddetto “pre s t i-to d’onore”, consistente in un sus-sidio statale che però solo alcuneRegioni hanno stanziato e solo inalcuni casi i master sono stati so-stenuti in tutto o in parte dal FondoSociale Europeo, che prevede acarico dello studente, una iscrizio-ne pressoché gratuita o quasi.Ma vediamo brevemente in cosaconsiste la riforma universitaria:questa off re agli studenti perc o r s idi studio più brevi (articolati in duecicli) e la possibilità di ottenere ti-toli che consentano la libera circ o-lazione delle professionalità all’in-t e rno dell’Unione Europea. Il primo ciclo è di tre anni e con-

sente il conseguimento di una lau-rea triennale, mentre il secondo ci-clo, di durata biennale, permette ilraggiungimento di una laurea spe-cialistica. Successivamente, alconseguimento del titolo di primo edi secondo livello il neo-laure a t opuò scegliere di intrapre n d e re per-corsi formativi per il perf e z i o n a-mento scientifico e per l’alta form a-zione permanente e ricorrente, igià citati master universitari. Tu t t a-via, per quanto riguarda il settoresanitario, sono rimasti in vigore laspecializzazione e il dottorato di ri-c e rc a .Per compre n d e re meglio il nuovosistema universitario occorre sa-p e re che la riforma ha intro d o t t odei “crediti formativi universitari”(CFU) che misurano da un lato laquantità di lavoro richiesta allo stu-dente e, dall’altro lato, il diritto allamobilità fra percorsi formativi all’in-t e rno del sistema universitario.O l t re alle leggi citate in pre c e d e n-za, nel gennaio del 2000 è statopubblicato sulla Gazzetta Uff i c i a l edella Repubblica Italiana il cosid-detto decreto MURST n° 509/1999dal titolo “Regolamento re c a n t en o rme concernenti l’autonomia di-dattica degli Atenei”.Tale decreto ha di fatto introdotto lel a u ree triennali e le lauree speciali-stiche ed ha inoltre istituito i corsidi “M a s t e r u n i v e r s i t a r i o ” .“M a s t e r universitario”, sta a signifi-c a re che l’ottenimento di questaqualifica avviene esclusivamentea l l ’ i n t e rno e sotto la re s p o n s a b i l i t àdell’Università, in contrapposizionea corsi di M a s t e r o rganizzati da al-tri enti pubblici e privati. Fin qui la chiarificazione di quelloche la riforma universitaria ha ap-p o rtato in fatto di off e rta form a t i v ain funzione delle opportunità delm e rcato del lavoro .A fronte di una ingente off e rta for-mativa, a livello veterinario si av-v e rte però una preoccupante ca-renza di scuole di specializzazio-

menti, si sono approfonditi anchegli aspetti legati alla mancanza diun Albo Nazionale degli SpecialistiVeterinari e dei Diplomi conseguitip resso i Colleges veterinari Euro-pei di specialità.

Carlo Girard iP reside Facoltà MedicinaVeterinaria Università di To r i n o

P ro fe s s o r e, può tracciare unq u a d ro generale riguardo il pro-blema della carenza di scuole dispecializzazione in ambito vete-rinario (sulla falsariga di quantoesiste nella medicina umana) equale è la situazione dei masteru n i v e rsitari e dell’opport u n i t àche questi possano o meno con-ferire un titolo accademico?Le vecchie Scuole di Specializza-zione, in base a quanto pre v i s t odal D.M. del 3.11.99 n, 509, sonostate disattivate con l’eccezione diquelle istituite in applicazione dispecifiche norme di legge. Quelledi interesse veterinario rientranotra queste ultime, in quanto pre v i-ste dal D.L.vo 502 per l’accesso alSSN, come sancito dalla Legge401 del 29.12.2000.Le nuove Scuole di Specializzazio-ne di interesse veterinario, con gliadeguamenti previsti dalla norm a-tiva attualmente in vigore, sono infase di approvazione. Saranno ar-ticolate in tre classi corr i s p o n d e n t iai settori in cui è suddiviso il serv i-zio veterinario: sanità animale,ispezione degli alimenti, igiene de-gli allevamenti e riguarderanno te-matiche pertinenti a tali settori.D i fficilmente sarà possibile attivarescuole di stretto interesse zooiatri-co, poiché la cura degli animalinon rientra nei compiti del SSN.Tuttavia, argomenti specialistici,quali ad esempio la cardiologia oaltri squisitamente clinici che nonp resentano strette attinenze al

servizio pubblico, possono essereaffrontati con maggiore flessibilitàfacendo ricorso ai Master univer-sitari.Si tratta di corsi di durata annualeo biennale, che prevedono l’acqui-sizione di 60 CFU per anno ed untitolo accademico finale che hapari dignità rispetto a quello rila-sciato dalle Scuole di specializza-zione, anche se non è valido perl’accesso al SSN.

Perché non esiste un Albo Na-zionale degli Specialisti, nem-meno per le specializzazioni ve-terinarie nazionali che sono atti-vate? E perché i Diplomati diuno o più dei Colleges veterina-ri Europei di specialità,esisten-ti e attivi, non hanno alcunapossibilità di vedere trascrittonell’Albo Professionale Provin-ciale di appartenenza il DiplomaEuropeo da essi conseguito edel quale sono ben note la rile-vanza e il significato anche pro-fessionale?Sia le Scuole di Specializzazioneche i Master Universitari attivati da-gli Atenei italiani consentono dic o n s e g u i re un titolo accademicou fficiale che può essere utilizzatoper gli usi consentiti dalla norm a t i-va vigente. Il titolo rilasciato daiColleges europei, anche se di no-tevole prestigio, non essendo uff i-cialmente riconosciuto dal nostroo rdinamento, non può essere uti-lizzato. Io penso che tale situazio-ne debba essere superata di con-c e rto tra Università, FNOVI e Mini-steri competenti. Quando ero Pre-sidente della Conferenza dei Pre s i-di avevo assunto iniziative al ri-g u a rdo che però non hanno pro-dotto risultati.

Data l’impossibilità da parte del-l ’ u n i v e rsità di gestire completa-mente lo svolgimento dei ma-s t e r, le facoltà di medicina veteri-

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 3L’INCHIEST A

Le stru t t u re veterinarie

SEGUE DALLA COPERTINA

(...) Le caratteristiche dei conte-nuti sono veramente minimali.La gestazione è stata veramen-te difficile e complessa, bastip e n s a re che la volontà di dareuna prima normativa ai localidove il Medico veterinario svol-ge la sua attività pro f e s s i o n a l einizia nel 1995 e nasce dall’esi-genza, ormai sentita dal medi-co veterinario, di tro v a re unacollocazione della propria stru t-tura all’interno di una norm a t i v ache non lasciasse spazio a pe-ricolose traslazioni dalla medi-cina umana, o a pretese ana-c ronistiche da parte degli org a-ni di vigilanza.I problemi da affrontare sono sta-ti molteplici ed estremamente dif-

ficili da risolvere. Si è partiti dauna opposizione di principio dialcune componenti la categoriache, con un atteggiamento a miogiudizio estremamente poco lun -gimirante hanno portato ad unrallentamento notevole della co-struzione del decreto, ma infinedopo ostacoli di tutti i generi econ una ampissima mediazionesui contenuti, quando quasi nonci speravamo più e credevamoche fosse fermo per tempi lun-ghissimi il decreto è finalmentearrivato.Oggi è stato sancito che esisto-no le stru t t u re veterinarie, ieri èstato sancito che il medico vete-rinario può dispensare il farm a-co, il veterinario aziendale ha

avuto via libera.Il progetto per una nuova vete-rinaria che abbia una sua fisio-nomia ben precisa e che non civeda essere come la classemedica negli oneri e veterinarinegli onorari sta prendendo for-m a .Il lavoro di anni e anni sta inizian-do a dare i suoi frutti e ne daràancora, abbiamo messo le fon-damenta per una veterinaria nuo-va, identificabile e con dei suoiconnotati ben precisi.C’è ancora molto da lavorare ,ma ci sono molte persone dibuona volontà che hanno vogliadi fare e i risultati conseguiti nonpossono che spro n a re ad anda-re avanti. ■

d i Carlo Scotti

?!

ne. Infatti, in base a quanto pre v i-sto dal già citato decreto MURSTn° 509/1999 non sono ancora sta-te approvate le nuove Scuole diSpecializzazione di pertinenza me-dico veterinaria che riguard a n operò solamente la part e c i p a z i o n ea concorsi pubblici destinati all’ac-cesso nelle Aziende Sanitarie Lo-cali, le cui assunzioni sono attual-mente bloccate per problemi di bi-l a n c i o .Un altro nodo da sciogliere derivadalla creazione delle lauree bre v i(triennali) che, pur riscuotendo unbuon successo in termini di iscri-zioni, stanno creando molte per-plessità in ambito veterinario, perle possibili sovrapposizioni di ru o l ie competenze a danno di coloroche hanno conseguito la laure aq u i n q u e n n a l e .Infine, un dato confortante chee m e rge dalla nostra inchiesta èche, a fronte della scarsità di risor-se umane ed economiche intern ealle facoltà di medicina veterinariae non solo di gestire pienamente losvolgimento dei master, le facoltàdi medicina veterinaria sembranoorientate a ricorre re a forme di col-laborazione con associazioni cul-turali accreditate per l’attivazionedi convenzioni finalizzate a re n d e-re operativo lo svolgimento dei ma-ster necessari alle esigenze dellamedicina veterinaria pubblica e li-b e ro - p ro f e s s i o n a l e .La Facoltà di Medicina Ve t e r i n a r i adi Torino, ad esempio, ha già con-cluso accordi in tal senso e, perbocca del Prof. Girardi, pre s i d edella stessa Facoltà, si dice pro n t aa pro s e g u i re in questa dire z i o n esia con associazioni culturali, checon sindacati ed ordini pro f e s s i o-n a l i .Con due illustri cattedratici, en-trambi già presidenti della confe-renza dei presidi delle Facoltà diMedicina Veterinaria, il Pro f e s s o rCarlo Girardi ed il Professor CarloTamanini, oltre che di questi arg o-

L’ o f f e rta formativa universitariaL a u r e aHa durata triennale. Per il conseguimento della laurea di qualsiasi tipo, è ob-bligatorio lo studio di almeno una lingua straniera europea. Sono inoltre ne-cessari 180 crediti formativi. Sono escluse, oltre a Farmacia, Odontoiatria eMedicina e Chirurgia, anche Medicina Veterinaria che resta a ciclo unico.

Master di 1° livelloVi si può accedere dopo la laurea: subito, oppure dopo diversi anni. Anchese già si lavora, un master universitario consente di mantenersi aggiornatied aumentare le competenze specifiche.

Laurea specialisticaHa durata biennale. Vi si accede dopo la laurea, scegliendo tra le tante spe-cializzazioni destinate alla preparazione in specifiche professioni. Sono ne-cessari 300 crediti formativi. Di questi, 180 sono i crediti già conseguiti perla laurea, a meno che non si scelga una specializzazione diversa da quelladel corso di laurea.

Laurea specialistica a ciclo unicoRiguarda le facoltà di Farmacia, Odontoiatria e Medicina Veterinaria (chedurano tutte 5 anni) e di Medicina e Chirurgia (che dura 6 anni), per le qua-li non è previsto alcun titolo dopo i primi tre anni, ma solo al completamentodel ciclo.

Master di 2° livelloVi si può accedere dopo la laurea specialistica per completare la formazio-ne e/o acquisire ulteriori competenze utili nel mondo del lavoro.

Facoltà di Medicina Veterinaria: master, lauree brevi, specializzazioni e diplomi, rischiano di creare indebite invasioni di campo

La riforma universitaria: sospesa tra offerta f o r m a t i v a , riconoscimento dei titoli e mercato del lavoro

d i Fabrizio Pancini

Page 4: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

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PROFESSIONE VETERINAR I A

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DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANI 0 0 4SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 14, numero 1, settimanale, 1 2 gennaio 2004Spedizione in abbonamento postale - 45%

A rt. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di PiacenzaConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E . V. srl - Cremona 12A.N.M.V.I. A.N.M.V.I.A.N.M.V.I.

7 GIORNI

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P ROFESSIONE

V E T E R I N A R I A

Dal 2004 Professione Veterinariasarà settimanale

C o n t i nueranno a riceverlo gratuitamentetutti i Soci delle Associazioni Federate ANMVI:

A I V E M P, A N V U, S C I VAC , S I VA E , S I VAR e SIVE.A L I V E L P, A S VAC , AVULP e SOV E P.

A M V E T PA , A P VAC , AV M , AV E A S , CVB e CVM.

Page 5: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

naria sono orientate a ricorrere aforme di collaborazione con as-sociazioni culturali (es. S c i va c ,A n m v i , ecc.) accreditate, al finedi rendere operativo lo svo l g i-mento dei master necessari allee s i ge n ze della medicina veteri-naria pubblica e libero - p ro fe s-s i o n a l e ?La Facoltà di Medicina Ve t e r i n a r i adi Torino ha già concluso accord i

in tal senso ed è disponibile a pro-s e g u i re su questa strada sia conassociazioni culturali, che con sin-dacati ed ordini professionali. La ri-chiesta formativa di III livello è mol-to elevata ed io ritengo che l’Uni-versità debba impegnarsi sempredi più su questo versante. Cert a-mente la collaborazione con le or-ganizzazioni della Veterinaria pub-blica e libero - p rofessionale puòc o n s e n t i re di migliorare l’off e rta siasotto l’aspetto quantitativo cheq u a l i t a t i v o .

Come valuta la creazione dellec o s i ddette lauree brevi (trienna-li) ch e, tra l’altro , stanno inne-scando nel mondo veterinarion o t evoli perplessità per la possi-bile sovrapposizione di ruoli ec o m p e t e n ze con le lauree quin-q u e n n a l i ?O c c o rre pre m e t t e re che per laL a u rea in Medicina Veterinaria co-sì come per quelle in Medicina eC h i ru rgia ed in Farmacia, non so-no previsti percorsi triennali, masoltanto il ciclo unico di 5 o 6 anni.

Nel caso della nostra Facoltà, leclassi di laurea triennali riguard a n ole Produzioni animali (Classe 40) ele Biotecnologie (Classe 1).Gli studenti o i laureati di questeclassi non possono accedere allaclasse 47/S (Medicina Ve t e r i n a r i a )se non superano il test di accessoed in ogni caso non sono pre v i s t iautomatici riconoscimenti di tutti iCFU acquisiti.Non si può tuttavia dimenticareche la normativa che disciplina inuovi ordinamenti didattici univer-

sitari consente larga autonomiaagli Atenei.Non si può quindi escludere che inquesti percorsi formativi, che do-v re b b e ro essere nettamente diff e-renziati da quello in Medicina Ve t e-rinaria, vengano inseriti contenutipoco attinenti alle produzioni ani-mali ed alle biotecnologie e di per-tinenza più o meno stretta con laMedicina Ve t e r i n a r i a .Anche se non è facile tracciare unconfine netto, io penso che questip e rcorsi formativi “ibridi” non siano

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 5L’INCHIEST A

?!

SIVE, verso i dieci anni di attività

SEGUE DALLA COPERTINA

(...) Per tale motivo sono stati fis-sati degli obiettivi prioritari, checonsistono nel perseguire il mi-glioramento dello spirito di cate-goria, nel coinvolgimento di unn u m e ro sempre crescente dicolleghi alle attività della SIVE edelle Società Specialistiche (SI-RE e SIOCE), nell’org a n i z z a z i o-ne di eventi di elevato contenutoscientifico, nell’adeguamento ditutte le iniziative alle nuove esi-genze della formazione continuacon l’attribuzione dei cre d i t iE.C.M. Tutte queste componentisono state tenute in considera-zione nella programmazione delcalendario 2004 che pre v e d en u m e rose possibilità di incontroe di scambio per i soci: il 10°C o n g resso Nazionale Multisalasi terrà a Perugia dal 30 gennaioal 1 febbraio e comprenderà, co-me in passato, una sessione de-dicata a ciascuna Società Spe-cialistica nei cosiddetti Pre - C o n-g ress; il seminario tradizional-mente organizzato in occasionedella Fiera Cavalli di ReggioEmilia è stato abolito per lascia-re più ampio spazio agli altri dueseminari nazionali organizzati aC remona e a Ve rona e dedicatirispettivamente alle patologiedella grassella e alle pro b l e m a t i-che legate all’alimentazione delcavallo sportivo; i seminari dellaSIRE e della SIOCE vengonop roposti con tematiche altamen-te specialistiche. Oltre alla ripeti-zione del corso pratico di dia-gnostica per immagini che hasuscitato interesse da parte dimolti colleghi nell’edizione del2003, altri due corsi sono dedi-cati alla neonatologia e alla se-meiotica delle zoppie. Infine, inseguito all’istituzione delle ma-c ro regioni, la programmazione alivello locale ha cercato di incon-t r a re in modo sempre migliore leaspettative e le esigenze terr i t o-riali con una serie di incontri gra-tuiti, accreditati ECM, ripetuti arotazione su tutto il territorio na-z i o n a l e .Va, infine, sottolineato lo sforz oper re n d e re la rivista Ippologiapiù accessibile agli autori italianicon la redazione delle nuoveI s t ruzioni che consentono la pre-sentazione di articoli per la pub-blicazione senza la versione inlingua inglese. Con tutto ciò la SIVE si pre f i g g e ,p e rtanto, lo scopo primario dir a p p re s e n t a re un punto di riferi-mento significativo per i propri as-s o c i a t i . ■

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o p p o rtuni, prima di tutto perc h éc reano negli studenti che li fre-quentano false aspettative riguar-do alle future possibilità lavorative.Ritengo che nel caso della Facoltàdi Torino i nuovi percorsi triennali,p rogrammati consultando, comep revede la legge, gli Ordini pro f e s-sionali, siano ben diff e renziati ri-spetto alla Medicina Veterinaria echiaramente orientati verso le pro-duzioni animali e le biotecnologie.Questi laureati ricevono una form a-zione ed hanno competenze che

sono diverse da quelle del corso dil a u rea in Medicina Veterinaria enon avranno maggiori possibilità disovrapposizioni di ruoli e compe-tenze rispetto ad altri laureati trien-nali, quali ad esempio i biologi e glia g ro n o m i .

Carlo Ta m a n i n iO rdinario di Fisiologia Ve t e r i n a r i ac/o Facoltà di Bologna

P ro fe s s o r e, può tracciare un

q u a d ro generale riguardo il pro-blema della carenza di scuole dispecializzazione in ambito vete-rinario (sulla falsariga di quantoesiste nella medicina umana) equal è la situazione dei masteru n i v e rsitari e dell’opport u n i t àche questi possano o meno con-ferire un titolo accademico?Mi sembra doveroso pre m e t t e reche parlo a titolo personale, non ri-c o p rendo alcun ruolo istituzionale,se non quello di Docente universi-t a r i o .

La c a renza di Scuole di Specializ-z a z i o n e in ambito veterinario a cuifaceva riferimento la domanda, èprincipalmente dovuta, a mio mo-do di vedere, alla carenza di risor-se, sia per quanto attiene al sup-p o rto alla docenza, sia per quantoc o n c e rne la possibilità per lo spe-cializzando, di fru i re di borse distudio ad hoc. Per quanto si riferi-sce al primo punto: l’attività di do-cenza in una Scuola di Specializ-zazione è considerata a tutti gli ef-fetti un obbligo istituzionale e, co-

me tale, non viene di norma re m u-nerata. Ne consegue che, moltospesso, il Docente è alquanto rilut-tante a dare la propria disponibi-lità. In merito al secondo punto: so-lo in rari casi lo specializzando ès u p p o rtato da borse di studio ed èin condizione di poter essere coin-volto a tempo pieno (a titolo di lo-devole esempio, anche se non uni-co, ricordo la Scuola di PatologiaSuina attivata dalla Facoltà di Me-dicina Veterinaria di Parma, in lar-ga misura finanziata dalla Fonda-zione Iniziative Zooprofilattiche diB rescia). La situazione è pert a n t oben diversa da quella della medi-cina umana, nella quale gli specia-lizzandi fruiscono di norma di bor-se di studio. Situazione Master: sono ancora infase iniziale di attivazione e, in am-bito veterinario, hanno per ora inte-ressato solo poche Sedi. Ritengoche costituiscano delle ottime op-p o rtunità dal punto di vista didatti-co, fra l’altro, in misura maggiore diquanto sia possibile per le Scuoledi Specializzazione, permettono ilricorso, come Docenti, a pro f e s s i o-nisti altamente qualificati, anchestranieri, che sicuramente posso-no contribuire al miglioramentod e l l ’ o ff e rta didattica. A tal pro p o s i-to, ritengo auspicabile che, in tem-pi brevi, questi professionisti ab-biano un riconoscimento (peraltronon solo accademico).

Pe rché non esiste un Albo Na-zionale degli Specialisti, n e m m e-no per le specializzazioni veteri-narie nazionali che sono attiva-te? E perché i Diplomati di uno opiù dei Colleges veterinari Euro-pei di specialità, esistenti e attivi,

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?!

Fnomceo, no anuove scuole dis p e c i a l i z z a z i o n e

N o della Federazionedegli Ordini dei medici

(Fnomceo) a nuove scuole dispecializzazione per i camicibianchi. Lo afferma, in unanota, Salvatore Amato, vice-p residente della Fnomceo,p rendendo posizione sullatendenza, in atto nelle Univer-sità, a istituire nuove scuole dispecializzazione per i medici.Una tendenza che, secondoAmato, avrebbe il ‘’risultatonegativo di delimitare troppoil campo delle competenze, adiscapito di una visione unita-ria del paziente’’. Non solo. Sid u p l i c h e re b b e ro incarichi,c a t t e d re e ambiti form a t i v iche non trovano riscontro nel-la pratica medica. “In tempinei quali è richiesta ai mediciuna competenza sempre piùspiccata, finalizzata all’eserci-zio della professione - precisaAmato - riteniamo che occor-ra mettere in atto un binomiodi formazione e aggiorn a-mento che ha come scopop roprio l’esaltazione dellacompetenza”.

(AdnKronos)

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non hanno alcuna possibilità divedere trascritto nell’Albo Pro-fessionale Provinciale di appar-t e n e n z a , il Diploma Europeo daessi conseguito e del quale sonoben note la rilevanza e il signifi-cato anche pro fe s s i o n a l e ?Penso di non essere in grado did a re alcuna risposta a queste do-mande, risposte che dovre b b e roeventualmente essere sollecitateagli Organi sopraccitati e, non so-no peraltro nemmeno in grado dii n d i v i d u a re le specifiche compe-tenze in ordine a questa materia. Sicuramente il problema esiste e ri-tengo che si debba arr i v a re ad unriconoscimento formale e ad una le-gittimazione di tutti i titoli maturati inambito di stru t t u re che non sianosemplicemente autoaccre d i t a t e .

Quali sono le cause che spingo-no diversi laureati in MedicinaVeterinaria a compiere stages al-l ’ e s t e ro presso istituzioni uni-v e rsitarie o strutture private rico-n o s c i u t e, con notevoli sacrificip e rsonali in termini di vita priva-ta ed economici?A parte la ben nota esterofilia checontraddistingue l’italiano medio(non lo aff e rmo io: ma gran parte diquanto proviene da oltre confineviene di norma considerato miglio-re e preferibile), sicuramente un’e-sperienza presso istituzioni univer-sitarie o stru t t u re private stranierea rricchisce notevolmente e con-sente spesso un considerevole ap-p rofondimento delle specifiche co-noscenze. La motivazione che ilpiù delle volte spinge a questaesperienza è costituita dalla mag-gior possibilità di eff e t t u a re attivitàpratica, di poter disporre di unacasistica più ampia, etc. Sono tut-tavia convinto che anche da que-sto punto di vista le cose, seppurlentamente, stiano cambiando eche, soprattutto in alcune Sedi,l ’ o ff e rta formativa pre - l a u rea siagià molto qualificata.Ma siamo poi certi che questa si-tuazione interessi i laureati in medi-cina veterinaria in maniera perc e n-tualmente più significativa di quan-to succeda per altre categorie dil a u reati? S a rebbe interessante eff e t t u a re

qualche verifica in tal senso.

Data l’impossibilità da parte del-l ’ u n i v e rsità di gestire completa-mente lo svolgimento dei ma-s t e r, le facoltà di medicina veteri-naria sono orientate a ricorrere aforme di collaborazione con as-sociazioni culturali (es. S c i va c ,A n m v i , ecc.) accreditate, al finedi rendere operativo lo svo l g i-mento dei master necessari allee s i ge n ze della medicina veteri-naria pubblica e libero - p ro fe s-s i o n a l e ?Come già accennato in pre c e d e n-za, la mia risposta è certamente af-f e rmativa. Personalmente, sonoc e rto che al di fuori delle Università(nel nostro caso: al di fuori delleFacoltà di Medicina Ve t e r i n a r i a )esistano competenze e qualifica-zioni professionali di alto livello ilcui coinvolgimento sia molto utileal fine di migliorare l’off e rta form a-tiva. Le modalità di tale intere s s a-mento potranno essere diverse,ma sono assolutamente convintoche anche questa strada debbae s s e re perc o r s a .

Come valuta la creazione dellec o s i ddette lauree brevi (trienna-li) ch e, tra l’altro , stanno inne-scando nel mondo veterinarion o t evoli perplessità per la possi-bile sovrapposizione di ruoli ec o m p e t e n ze con le lauree quin-quennali? Le lauree triennali hanno inizial-mente interessato Facoltà diverseda quella di Medicina Ve t e r i n a r i a ,ma è sicuramente vero che, attual-mente, anche alcune delle nostreFacoltà ne siano coinvolte, al pun-to che, in alcuni casi, queste lau-ree triennali hanno riscosso unbuon successo in termini di iscri-zioni. Tuttavia, credo sia innanzitutto do-v e roso fissare, in maniera chiara, ilimiti entro i quali è possibile muo-versi, in termini di corsi integrati at-tivati e di programmi proposti, pernon illudere nessuno; penso anco-ra sia doveroso tenere conto di talicorsi integrati e dei relativi pro-grammi quando si dovrà pro v v e-d e re al riconoscimento formale deic rediti acquisiti, al fine di un’even-

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Lauree brevi: considerazioni

L ’istituzione delle lauree brevi nel settore zootecnico ha determinato un’ampia proliferazione di cor-si di laurea triennale da p a rte delle Facoltà di Medicina Ve t e r i n a r i a , come risulta dall’elenco allegato.

Molte di esse sono orientate all’approfondimento degli aspetti zootecnici, mentre alcune sono decisamenteorientate agli aspetti sanitari. La Federazione pertanto esprime le seguenti pre o c c u p a z i o n i :1. che la denominazione sanitaria di alcune lauree brevi porti alla creazione di figure professionali, con tito-

lo di dottore, che si sovrappongono decisamente a quelle medico-veterinarie, specifiche del corso di lau-rea specialistico, pur non possedendone i requisiti. Vedi ad esempio: ”Igiene e sanità animali”, “Scienzedell’allevamento, igiene e benessere del cane e del gatto”.

2. che per la maggior parte di queste lauree brevi non esistano le richieste da parte del mondo del lavoro,considerata l’ampia disoccupazione o sottoccupazione di molti medici veterinari che già posseggonoqueste competenze. L’Italia sta infatti producendo un numero di medici veterinari spropositato rispetto al-le possibilità di occupazione.

3. che le lauree brevi siano diventate pertanto un mezzo subdolo di evasione del numero programmato diaccesso alle Facoltà di Medicina Veterinaria, peraltro già più elevato delle reali esigenze del Paese, per-mettendo a molti altri soggetti di accedere allo stesso mondo professionale.

4. che la sovrapposizione di competenze tra molte lauree brevi e quella specialistica in medicina veterinariadetermini la comparsa di numerosi contenziosi a livello ordinistico e di magistratura, creando anche diso-rientamento nel pubblico e negli stessi utenti non più in grado di attribuire a ciascun professionista dellecompetenze precipue.

La FNOVI ritiene pertanto indispensabile un ripensamento, sia del numero che delle denominazioni delle lau-ree brevi per evitare i pericoli sopra elencati.

Aldo Vezzoni, Segretario FNOVI

Le Scuole di Specializzazione nelle Facoltà di Medicina Ve t e r i n a r i aAT E N E O SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE

UNIVERSITÀ DI BA R I - Fisiopatologia della Riproduzione degli Animali Domestici;- Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;- Biochimica Marina e Biotecnologie Applicate alla Pesca e all’Acquacoltura;- Patologia e Tecnologia delle Specie Avicole, del Coniglio e della Selvaggina;- Malattie Infettive, Profilassi e Polizia Veterinaria;- Allevamento Igiene e Patologia delle Specie Acquatiche e Controllo dei Prodotti Derivati;

UNIVERSITÀ DI BOLOGNA - Patologia e Clinica degli Animali d’Affezione;- Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche;- Alimentazione Animale; (non attivata)

UNIVERSITÀ DI MESSINA - Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;- Clinica bovina,- Sanità Animale, Igiene dell’Allevamento e delle Produzioni Animali;- Tecnologia e Patologia delle specie Avicole, del Coniglio e della Selvaggina;- Malattie Infettive, Profilassi e Polizia Veterinaria; (da attivare)

UNIVERSITÀ DI MILANO - Diritto e Legislazione Veterinaria;- Tecnologia e Patologia delle Specie Avicole, del Coniglio e della Selvaggina;- Patologia e Clinica degli Animali d’Affezione;- Allevamento Igiene e Patologia delle Specie Acquatiche e Controllo dei Prodotti Derivati;- Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche;- Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;- Sanità Pubblica Veterinaria;- Scienze e Medicina degli Animali da Laboratorio;- Igiene e Tecnologia del Latte e Derivati;- Igiene e Tecnologia delle Carni;- Miglioramento Genetico degli Animali Domestici;- Alimentazione Animale;- Etologia applicata e benessere degli animali di interesse zootecnico e degli animali d’affezione;

UNIVERSITÀ DI NAPOLI - Malattie Infettive, Profilassi e Polizia Veterinaria;- Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;- Alimentazione Animale;- Tecnologia e Patologia delle Specie Avicole, del Coniglio e della Selvaggina;- Fisiopatologia della Riproduzione degli Animali Domestici;

UNIVERSITÀ DI PA D OVA - Allevamento, Igiene, Patologia delle Specie Acquatiche e Controllo dei Prodotti Derivati;- Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;

UNIVERSITÀ DI PA R M A - Diritto e Legislazione Veterinaria;- Sezione di Clinica Medica Veterinaria;- Patologia Suina;- Sezione di Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria;- Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche;

UNIVERSITÀ DI PERU G I A - Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;- Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche;

UNIVERSITÀ DI PISA - Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;- Patologia e Clinica degli Animali d’Affezione;- Sanità Animale, Igiene dell’Allevamento e della Produzione Animale;

UNIVERSITÀ DI SASSARI - Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;- Sanità Animale, Allevamenti e Produzioni Zootecniche;

UNIVERSITÀ DI T E R A M O - Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;- Medicina e Chirurgia del Cavallo;

UNIVERSITÀ DI TO R I N O - Patologia suina;- Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;- Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche;

UNIVERSITÀ DI UDINE - Allevamento, Igiene, Patologia delle Specie Acquatiche e Controllo dei Prodotti Derivati

tuale passaggio alla laurea specia-listica. Tale legittimità formale, ovviamen-te, dovrà competere ai vari Consi-gli di Corso di Laurea, mentre, agli

O rdini Professionali competerà poidi vigilare attentamente perc h énon si verifichino indebite “invasio-ni di campo” e di inform a re nellamaniera più capillare circa l’ambito

di competenza di ognuno. Sicura-mente è fondato il rischio che unai n f o rmazione inadeguata o, peg-gio, in malafede, possa cre a res c o n c e rto nell’utenza. ■

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Hill ’s*

Animal Health

Rimini, 27-30 Maggio 2004PALACONGRESSI DELLA RIVIERA DI RIMINI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

in collaborazione con

®

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PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 9

N egli ultimi decenni, la ri-c e rca scientifica e l’in-n ovazione tecnologica

nel loro complesso hanno portatoad un significativo miglioramentodella qualità della vita: oggi vivia-mo più a lungo e meglio, e ciòanche grazie al continuo stimoloverso l’innovazione condotto siadall’industria, sia dai centri di ri-c e rca. Le moderne biotecnologiestanno svolgendo un ruolo im-p o rtante in questo contesto, perle grandi potenzialità che mo-strano nei loro diversi campi diapplicazione, dalla cura della sa-lute, all’ambiente, ai processi in-dustriali, all’area agro a l i m e n t a re. Tra tutti i settori applicativi dellebiotecnologie, gli organismi gene-ticamente modificati hanno godu-to di larghissima eco da parte deimedia, e a tutti è ormai noto chesu questo argomento è in corsoun acceso dibattito. In ambitoagroalimentare, la ricerca è sem-pre più orientata verso il migliora-mento della qualità o delle carat-teristiche nutrizionali delle specieagronomiche più importanti perl’alimentazione umana (cere a l i ,ortaggi, frutta) e animale, con si-gnificativi aumenti di resa nutrizio-nale: ad esempio, la ricerca hapermesso di ottenere varietà ve-getali arricchite di ferro e vitamine(come il riso), che rappresentanouna risorsa per l’alimentazione dimolti paesi del mondo.L’ingresso delle biotecnologie inagricoltura, e di conseguenza nel-l’alimentazione, rappresenta, al dilà di ogni dubbio, un’innovazionedi portata storica. I benefici pro-messi e attesi (e in una certa mi-sura già verificabili) sono consi-stenti. E proprio perché si tratta diun’innovazione vera, in grado di

interagire con la vita e le abitudinidi milioni di persone, è forse inevi-tabile che venga accompagnatada interrogativi, incertezze, dub-bi. Tutti legittimi: sono domandealle quali è doveroso offrire rispo-ste convincenti. Meno legittimi so-no i pregiudizi, o gli allarmismisenza giustificazione. Le preoc-cupazioni per le biotecnologie intavola vengono ormai rilanciateda alcuni anni, ciclicamente. Alpunto di essere entrate a far partedi un immaginario di diverse fa-sce di consumatori. Fino ad ora,tuttavia, queste pre o c c u p a z i o n inon hanno trovato riscontro neifatti, in nessuna parte del mondo.Ci si dimentica troppo spesso chetutte le varietà vegetali coltivatesono il frutto di costanti migliora-menti genetici. Questo vale pertutti i cereali, gli ortaggi, gli alberida frutta: le loro caratteristiche(quelle che oggi conosciamo eapprezziamo) sono il risultato dicontinue ‘‘modificazioni geneti-che’’, cioè di ‘’manipolazioni’’ delDNA originario delle piante: mani-polazioni condotte però in modonecessariamente casuale, impre-ciso e con tempi lunghissimi. Inuovi metodi biotecnologici nonfanno altro che permettere le stes-se modificazioni genetiche, ma inmodo ‘’mirato’’, molto più rapido epreciso.

Riassumendo brev e m e n t ealcuni dei va n t agg iOltre ai già citati benefici, la ricer-ca nel campo delle biotecnologiea g roalimentari ha consentito direndere le piante tolleranti agli er-bicidi, riducendo così l’uso deiprodotti chimici che vengono co-munemente impiegati per limitarele erbe che infestano il terreno, avantaggio del suolo, della faldaacquifera e, naturalmente, deiprodotti stessi.I n o l t re alcune piante, come ilmais, sono infestate da insetti par-ticolarmente aggressivi: la piantehanno imparato a difendersi pro-ducendo però sostanze tossiche.Per esempio il mais, che nei cam-pi è attaccato da un insetto, la pi-

ralide, sviluppa tossine altamentecancerogene, le micotossine che,tra l’altro, sono state classificatetra le cause certe di cancro dal-l’AIRC, l’Associazione italiana perla ricerca sul cancro. Grazie allebiotecnologie, la pianta di mais èstata resa capace di difendersi“naturalmente” dagli attacchi ditale insetto: le piante, genetica-mente modificate, sono quindi piùsicure perché prive di queste tos-sine decisamente nocive per l’or-ganismo umano.Un altro importante beneficioconsentito dalle biotecnologie èla possibilità di re n d e re le piantein grado di cre s c e re in condizio-ni climatiche e ambientali diff i c i l i ,al caldo e al freddo e con quan-tità molto più ridotte di acqua,aumentando così la capacità dimolti paesi di pro d u rre da soli ip rodotti alimentari di cui hannob i s o g n o .È però fondamentale sottolineareche l’impiego di prodotti o ingre-

dienti alimentari che in tutto o inp a rte derivino da organismi ge-neticamente modificati è vincola-to a severe norme pre c a u z i o n a l i :tutte prevedono un’attenta valu-tazione dei possibili rischi. Sitratta di una valutazione che pre-cede non solo l’eventuale com-m e rcializzazione di questi pro-dotti, ma addirittura le stesse fa-si di ricerca e sviluppo, nonché,ovviamente, la produzione. In al-tri termini, per ottenere l’autoriz-zazione alla messa a punto di unvegetale bioingegnerizzato, è in-dispensabile dimostrare chequesto non avrà alcuna conse-guenza, sotto il profilo della sicu-rezza, sui prodotti alimentari chene deriveranno, così come sul-l’ecosistema nel quale verrà in-t ro d o t t o .A tale proposito è bene sottoli-n e a re che la Commissione Euro-pea ha recentemente pubblicatoun rapporto che rende noti i ri-sultati degli studi finanziati negliultimi 15 anni con fondi comuni-tari. Si tratta di ricerche, che hannoimpegnato oltre 400 équipe in 81p rogetti per una spesa di 70 mi-lioni di Euro, le cui conclusionihanno dimostrato che le piantegeneticamente modificate ed ip rodotti sviluppati e commerc i a-lizzati fino a oggi non hannoc o m p o rtato alcun rischio per lasalute umana o per l’ambiente. Eche anzi l’uso di una tecnologiapiù precisa e il maggior scru t i n i oregolatorio rendono questi pro-dotti probabilmente ancora piùsicuri delle piante e degli alimen-ti convenzionali.L’Unione Europea si è dotata diun quadro normativo complessi-vo riguardante gli OGM ad usoagricolo ed alimentare (ed i pro-dotti alimentari per l’uomo e glianimali) che, in termini di con-t rolli di sicurezza, è il più rigoro-so al mondo ed esplica già ilmassimo di precauzione, assicu-rando un elevatissimo livello ditutela e sicurezza dei consuma-tori e dell’ambiente. Per nessun prodotto alimentare“ t r a d i z i o n a l e ’’ sono previste leverifiche preventive, i controlli ele misure precauzionali allequali sono sottoposti gli OGM.Ciò dovrebbe essere suff i c i e n t eper considerarli alla stregua dialimenti “norm a l i ’’ e, sotto ilp rofilo della sicurezza, miglioridegli altri.Ciò vale per ogni tipo di alimen-to, indipendentemente da chi poilo andrà a consumare. È infatti appena stato appro v a-to il regolamento europeo che

impone l’etichettatura anche aimangimi che contengono org a-nismi geneticamente modificati,in percentuale superiore allo0,9%. Ciò che invece non saràsoggetto ad etichettatura, sonoi prodotti di origine animale, in-dipendentemente dalla tipolo-gia di mangime con cui sonostati nutriti gli animali in quantonessun residuo della modifica-zione genetica rimane nell’or-ganismo degli animali e di con-seguenza nei prodotti che daessi derivano. ■

B i o t e c n o l o g i e

Gli OGM d o v r e b b e r o essere c o n s i d e r a t i alimenti “ n o r m a l i ”Nessun prodotto alimentare ‘’ t r a d i z i o n a l e ’ ’ è tanto controllato quanto l’OGM

d i Leonardo Vi n g i a n i

Direttore di Assobiotech(Associazione Nazionale per losviluppo delle biotecnologie)

ATTUALITÀ

I consumatori e gli OGM

L ’Ispo conferma l’ostilitàdel consumatore medio

italiano nei confronti degliOgm. Il 13% disposto a con-s u m a re prodotti geneticamentemodificati chiede in cambiosconti sul prezzo d’acquisto.

(Fonte: Agrisole)

Il Va t i c a n oconvoca un

pool di espert i

P er elaborare la propriaposizione in materia di

ogm il Vaticano ha convocatoun pool di esperti. Durante unseminario di studio di duegiorni, fra il 10 e l’11 novem-bre dal titolo OGM: minacciao spe r a n z a ? , la questione èstata ampiamente dibattuta fi-no all’esito favorevole dellaSanta Sede che ha così moti-vato l’interesse per l’arg o m e n-to: “la questione degli ogm in-veste uno dei diritti fondamen-tali della persona umana: il di-ritto all’alimentazione”. Il Va t i-cano sta vagliando possibili ri-sposte al problema della famedei paesi in via di sviluppo. Lebiotecnologie insomma sare b-b e ro un potenziale scientificoper accre s c e re le riserve ali-mentari del mondo. P. V.

M a i sc o n t a m i n a t o ,A s s o b i o t e c h :

a r b i t r a r i od i s t r u g g e r l o

Q uesta estate sono sta-ti distrutti su ordinan-

za del Presidente della Re-gione Piemonte Ghigo 380ettari di mais positivo ai con-t rolli sugli ogm. Anche inL o m b a rdia sono stati identifi-cati campi con tracce di ogme disposti sequestri; contro l l ia tappeto sono stati condottiin Friuli e in Veneto. L’ o rd i-n anza di Ghigo è stata impu-gnata dalla Pioneer, ma il Ta rha dato ragione al Govern a-t o re del Piemonte. Secondo ild i re t t o re di Assobiotech, Leo-n a rdo Vingiani “le perc e n t u a l idi contaminazione riscontratesono almeno 5 volte inferiori aquanto la Ue si appresta ada m m e t t e re a part i re dallap rossima stagione di seminee se il mais giudicato fuori-legge fosse arrivato a com-pleta maturazione sare b b estato etichettato come Ogm -f ree in base alla nuova nor-mativa comunitaria”. Secon-do Bruxelles la presenza ac-cidentale di Ogm è assoluta-mente inevitabile e in baseagli studi finora condotti dal-la Commissione Europea nonc o m p o rt e re b b e ro rischi perla salute umana e per l’am-biente. P. V.

Leonardo Vingiani

Assobiotech pubblica il Bolletti-no Biotecnologico Italiano. Vi e-ne spedito via email gratuita-mente agli utenti registrati. Lemodalità per la registrazione el ’ a rchivio completo del Bolletti-no biotecnologico italiano sonodisponibili sul sito di Assobio-tec, nella sezione ‘’Serv i z i ’’, al-l’indirizzo w w w. a s s o b i o t e c . i t

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A t t r av e rso lo strumenton o r m a t i vo della “ R a c c o-m a n d a z i o n e ” non vin-

colante, l’Unione Europea ha indi-cato agli Stati membri la strada del-la coesistenza fra transgenico, tra-dizionale e biologico per assicura-re libertà di scelta al pro d u t t o re e alc o n s u m a t o re. A questa Raccomandazione si ispi-rerà la norma nazionale annunciatadal Ministero delle Politiche Agrico-le, della quale esiste al momentosolo una bozza dall’esito norm a t i v oi n c e rto fra la via del decreto e quel-la del disegno di legge. A lugliol ’ E u ropa ha detto che non si puòv i e t a re nessuno dei tre metodi dicoltivazione esistenti. I pro d u t t o r ifacciano le loro scelte e di conse-guenza i consumatori siano liberi did e c i d e re come alimentarsi.

Il pro blema nu m e ro 1:la contaminazioneIl primo problema posto dal princi-pio europeo della coesistenza se-parata delle filiere è la c o n t a m i n a-zione accidentale, da ogm: se lap resenza involontaria supera le so-glie consentite dall’Europa quellap roduzione dovrà suo malgradop resentarsi come transgenica. Laseparazione delle filiere pre s u p p o-ne quindi un sistema di sorv e g l i a n-za che riduca al minimo il rischio dicommistione (dispersione di polli-ne, mescolanza di colture durante ilraccolto, sementi rimaste nel terre-no che generano piante spontaneenelle annate successive, ecc.). Ilsecondo è un problema stru t t u r a l e:è in grado il settore alimentare di

a rticolarsi in tre filiere separate, in-dividuabili (etichettatura) e contro l-labili (tracciabilità)? Senza questip resupposti il consumatore non hauna reale capacità di scelta.

Le indicazioni della UE La Raccomandazione rimanda allacollaborazione e alla traspare n z afra i soggetti coinvolti, ai “migliori ri-sultati scientifici disponibili sullap robabilità e sulle fonti di commi-stione tra colture transgeniche enon transgeniche”*, nonché a me-todi di separazione gìà collaudati(ad esempio il granoturco indenta-to destinato all’alimentazione ani-male che già coesiste in Euro p acon il granoturco destinato al con-sumo umano).La UE dice anche che “è opport u-no che gli Stati membri incoragginoe sostengano le attività di ricerc avolte a migliorare la conoscenzasulle modalità più idonee a garanti-re la coesistenza” e che devono“ i s t i t u i re adeguati sistemi di contro l-lo e di ispezione in modo da ga-r a n t i re il corretto funzionamentodelle misure relative alla coesisten-z a ” .Quanto agli aspetti strutturali dellef i l i e re, la Raccomandazione dellaUE dice che “è opportuno dare lapossibilità a tutti gli agricoltori dis c e g l i e re il tipo di produzione chep referiscono”, ed informarli dellel o ro responsabilità nell’adozione diuna determinata filiera (Gm o nonGm) così come della loro re s p o n-sabilità civile per danni economiciderivanti da contaminazione (per ilbiologico l’impiego di ogm è asso-lutamente vietato e non sono statefissate al momento soglie di tolle-ranza specifiche per la cosiddettacontaminazione- tecnica-inevitabi-le). La UE raccomanda anche di“ e v i t a re di cre a re oneri non neces-sari a carico degli agricoltori” e di-ce che “gli Stati membri dovrannoconcentrarsi innanzitutto sulle col-t u re le cui varietà transgeniche so-no già state o stanno per essereautorizzate e saranno pro b a b i l-mente coltivate su larga scala a li-vello nazionale”. Gli agricoltori po-tranno abbattere “i costi connessialle misure di isolamento fra filieredi produzione di colture transgeni-che e non transgeniche se si rag-g ruppano e coordinano la pro p r i ap roduzione in base ad accordi vo-l o n t a r i ” .

L’orientamento dell’ItaliaIn Italia vige la tolleranza zero, ma

nei mesi scorsi l’Ispettorato Fro d iha riscontrato un 10% circa di se-menti di mais con valori di contami-nazione accidentale e in varie re-gioni sono stati distrutti circa 1 mi-lione di ettari di mais. Per questo ilM i n i s t ro delle Politiche AgricoleAlemanno ha avviato una serie dicampionamenti ed analisi sulla pre-senza accidentale di ogm nelle se-menti di mais e soia, in vista dellal o ro commercializzazione nel 2004.Il 27 n o v e m b re ha inoltre varato und e c reto che conferma la tolleranzaz e ro per le semine di mais e soiadel 2004. Prudenza dunque in Ita-lia, dove le coltivazioni biotech re-stano vietate fino a che non saran-no attuate tutte le disposizioni sullacoesistenza. Secondo la bozza del Mipaf lenuove regole dovre b b e ro andare inquesta direzione: le coltivazioniogm dovranno avere linee pro d u t t i-ve diverse da quelle tradizionali eda quelle biologiche e tutta la filie-ra ogm dovrà re s t a re separata dal-le altre, dalla raccolta alla lavora-zione, trasporto e stoccaggio inclu-si. Tolleranza zero per il biologico.Soglie da stabilire per il tradiziona-le. Individuazione da parte delleRegioni di aree in cui la coesisten-za non è applicabile, divieto di col-tivazione ogm nelle aree dove èstato ottenuto il marchio comunita-rio dop (nato per difendere le pro-duzioni tipiche dalle falsificazioni),niente biotech quindi nelle aree del

Grana Padano vale a dire per buo-na parte della Pianura Padana. Ac-c o rdi fra gli agricoltori per esclude-re le varietà transgeniche, oppurep re v e d e re filiere separate; sanzioniper chi non starà alle re g o l e .

Il fronte “ogm free”Non si può vietare, dice la UE, main Italia sono in molti a rispondere“no, grazie”. Il modello agricolo tra-dizionale è prediletto da pro d u t t o r i ,ambientalisti e consumatori chehanno organizzato un fronte del“no”: gli “Stati generali della coali-zione liberi da OGM”, al quale han-no aderito 11 Regioni italiane.E anche in Europa nasce un fro n t et e rritoriale “ogm free”: nove re g i o n ie u ropee fra cui la Toscana, le Mar-che e l’Alta Austria in prima fila,hanno chiesto a Bruxelles di potere s s e re considerate “ogm free”, mal ’ E u ropa ha risposto che la norm a-tiva europea non lo pre v e d e .

Sui mangimi nessuna normas p e c i f i c aNon esiste attualmente legislazionecomunitaria specifica che regoli l’u-tilizzo di materiali derivati da ogma scopo mangimistico. Otto ogm (4varietà di mais, 1 di soia e 3 di col-za) sono utilizzati nei mangimi aisensi della direttiva 220/1990. Lan o rmativa chiama incidentalmentein causa i mangimi, in part i c o l a re indue recenti Regolamenti comunita-ri sulla tracciabilità e l’etichettatura:

Alemanno annuncia un decreto sul transgenico

OGM: l’Europa “raccomanda”, l’Italia si adegua. Con riserva...Gli ogm non si possono vietare, devono coesistere col tradizionale e con il biologico

* tutti i virgolettati sono tratti daltesto della Raccomandazione UE,presentato il a Bruxelles il 23 lu-glio 2003.

A l Convegno internaz i o-nale di biodinamica con-

clusosi il 30 novembre a Sa-baudia il Ministro delle PoliticheAgricole Gianni Alemanno haelogiato la UE per il rigore neltutelare la salute dei suoi cittadi-ni, ma ha aggiunto che perquanto riguarda gli ogm: “La UEha fatto come Ponzio Pilato dan-do solo raccomandazioni gene-riche”. Il Ministro si riferisce alla

Raccomandazione del luglio scorso con la quale la Commissione Eu-ropea si è limitata a tracciare le linee guida della coesistenza fra lecolture tradizionali, biologiche ed ogm, demandando il compito agliStati membri di regolamentarla sui loro territori nazionali e di affronta-re il problema della contaminazione accidentale da ogm. In sostan-za, la UE si è limitata a dire che le colture ogm non si possono vieta-re, che la contaminazione accidentale non è dannosa per l’uomo, aldi sotto di soglie ben definite e che ogni Stato membro è libero di de-cidere come separare le filiere. A seguito della Raccomandazione,Alemanno si è impegnato ad emanare un decreto legge da sottopor-re al Consiglio dei Ministri in tempi brevi e che porrà paletti molto ri-gidi all’uso di prodotti geneticamente modificati: “Il nostro interesse èpuntare su un’agricoltura di alta qualità. Non abbiamo bisogno di pro-durre di più, abbiamo bisogno di vendere meglio - ha detto il Ministro,aggiungendo che la risposta agli ogm “non è un no secco, ancheperché sarebbe incompatibile con l’attuale orientamento dell’Europa,ma nel testo che proporrò sarà chiaramente scritto che occorre evi-tare l’uso di organismi geneticamente modificati finché non sarannoattuate le verifiche sugli effetti per le coltivazioni vicine. Man manoche approfondisco- ha concluso Alemanno- aumentano le mie preoc-cupazioni.

L’ a u t o r i z z a z i o n edi un OGM

L ’iter di autorizzazione diun OGM è disciplinato

dalla Direttiva 18/2001 sullaimmissione deliberata nell’am-biente e sul mercato di ogm.L’autorizzazione si basa sullav a l u t azione scientifica del ri-schio per la salute umana el’ambiente. Dal 1991 al 1998sono stati autorizzati 18 ogm.Da allora non sono state daterisposte a decine di richiesteper altrettanti nuovi ogm. Conil regolamento 1829/2003 leautorizzazioni non partono piùdal paese di origine, ma ven-gono centralizzate presso l’Au-torità europea per la sicure z z aa l i m e n t a re che trasmette unp a re re alla Commissione. Ladecisione della Commissione,per il sì o per il no, deve esse-re approvata dalla maggioran-za degli Stati membri. L’ a u t o-rizzazione vale per 10 anni.

L’APPROFONDIMENTO

-Regolamento Ce 1830/2003 s u l l atracciabilità degli organismi geneti-camente modificati. Principio base:f o rn i re al successivo operatore del-la filiera una specifica inform a z i o n esu prodotti contenenti o derivati daogm. I documenti che accompa-gnano materie prime, ingre d i e n t i ,alimenti e mangimi devono indica-re l’ogm utilizzato. -Regolamento Ce 1829/2003 s u l l eetichette di alimenti e mangimiogm. Principio base: tutti gli ali-menti e i mangimi contenenti ogmin misura superiore alla soglia con-siderata accidentale (0,9%) do-vranno indicarlo sull’etichetta (nonvale per prodotti di origine animalep rovenienti da animali nutriti conmangimi ogm o trattati con farm a c iogm). ■

Il mais in Italia(Fonte: Agrisole)

Gianni Alemanno, Ministrodelle Politiche Agricole

d i Sabina Pizzamiglio

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Alcune iniziative organizzate dal-la SCIVAC o con la sua collabo-razione hanno sviluppato un am-pio dibattito sui criteri del migliora g g i o rnamento possibile, criteriche, rispettando le caratteristichedi qualità degli eventi, possanoanche tener conto delle esigenzedegli iscritti, dei loro interessi esoprattutto dei loro impegni tem-porali ed economici.

Alcuni punti di fo n d oQuesta discussione deve ovvia-mente tener conto anche degliobblighi ECM che per il prossimoanno saranno di 30 crediti. Conti-nuare ancora oggi a sostenereche l’ECM non è obbligatorio pertutti gli operatori sanitari, pubblicie privati, più volte smentito anchedal ministero della Salute e dallostesso ministro Sirchia, sarebbecome sostenere che l’iscrizioneall’ordine non è obbligatoria o cheil codice deontologico è facoltati-vo. Il problema quindi non è quel-lo di continuare a discutere suaspetti ormai inutili e superati maarrivare, come sta cercando di fa-re l’ANMVI, ad un confronto con ilministero per definire un progettoECM che tenga conto delle carat-teristiche del settore veterinario esoprattutto delle esigenze dei ve-terinari.

I pro bl e m iMolte richieste, anche minime,non sono ancora state accolte dalministero o sono ferme a livello dibozza per mancanza di chiarezzadi idee, problemi gestionali, er roridi valutazione e ad un confronto,se non conflitto, con le Regioniche ritengono il problema dell’ag-giornamento degli operatori sani-tari di loro diretta competenza. Hosempre sostenuto che la devolu-tion sanitaria e professionale, cheprevede forti deleghe e compe-tenze alle regioni, creerà enormiproblemi anche al mondo veteri-nario e l’ECM, pur non essendofra quelli più importanti, sta giàevidenziando questa situazione.Le richieste del recupero fiscaledegli investimenti per l’aggiorna-mento, del riconoscimento del-l’autoaggiornamento in proprio edi quello a distanza, la valutazio-ne dell’aggiornamento all’estero,un sistema più celere ed obiettivoper la valutazione degli eventi,una maggior selezione dei provi-der sulla base della loro storia eserietà, una minor fiscalità del si-stema, sono alcune delle richiestetuttora ferme al ministero e che

costerebbe poco considerare permigliorare da subito tutta la ge-stione senza dover affrontare il te-ma di fondo della discussione,certamente più complesso, che èquello di arrivare ad un progetto

specifico per la veterinaria. Ri-sparmio poi l’elencazione di altriproblemi puramente tecnici cherendono spesso veramente inge-stibile l’evento ed alcuni aspettiche i responsabili ECM al ministe-

ro propongono e sostengono eche al contrario non hanno alcunagiustificazione o applicabilità.

Le assurd i t àNessuno ha ancora chiaro cosa

potrà capitare se un veterinarionon sarà in grado di dimostrare diavere i crediti richiesti. Il sistema,a questo proposito, è ancora inuna fase di fatto sperimentale e cisi trova tuttora in una situazione di

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 11ATTUALITÀ

Videoconferenze, multisala, FAD e d E C M

d i Antonio Manfredi

D.A.P . aiuta a pr evenire e controllare i segni cor relati a stress e paura in cuccioli e adulti:• Paura di rumori forti (es.temporali,fuochi d’artificio)• Adozione di un cucciolo• Problemi legati all’assenza del proprietario

(Distruzioni, Vocalizzazioni,Eliminazioni inappropriate)• Leccamento eccessiv o

C E V A VETEM S.p . A . - Via Colleoni 15 - 20041 Agrate Brianza (MI) - T e l . 0396559.442 - Fax 0396559.244 - e-mail: m a r ke t i n g . i t a ly @ c ev a . c o m

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

grande disinformazione. L’ANMVIper questo ha già chiesto al mini-stero di prevedere una specie dicondono, vanno tanto di moda,per gli anni 2002/3 con possibilitàdi recupero parziale nei prossimianni, ma sarebbe veramente orache gli Ordini sapessero qualesarà il loro ruolo, cosa dovrannof a re , dovranno fare controlli, apartire da quando? La cosa certaè che i provider seri si sono impe-gnati subito per dare ai veterinarimolte iniziative accreditate di ag-g i o rnamento, spesso gratuite,che potessero soddisfare tutte lediverse esigenze, sto parlando in

particolare della SCIVAC, ma valeanche per tutte le altre associa-zioni federate ANMVI, sostenendoun impegno economico di variedecine di migliaia di euro vistoche il Ministero, pur dando spes-so un servizio sul proprio sito webveramente scadente, si fa pagarecome se fosse ottimo. Ricordoche durante un incontro con i re-sponsabili del progetto ECM, an-cora in fase di definizione, allemie rimostranze per gli elevati co-sti che i provider avrebbero dovu-to sostenere mi fu tranquillamenterisposto di ricaricarli sugli iscritti,tanto era obbligatorio!

Le scelte della SCIVACLa SCIVAC ha deciso di non se-guire il consiglio dei funzionaridell’ECM e non ha aumentato lequote di iscrizione per gli eventi apagamento cercando di caricare imaggiori costi sostenuti per l’ECMfra quelli generali dell’associazio-ne nella speranza che l’aumentodegli iscritti e delle sponsorizza-zioni potesse giustificare questadecisione. Purtroppo la crisi ge-nerale del settore non ha permes-so di arrivare all’equilibrio previstoe per il 2004 verrà chiesto ai sociun minimo aumento di quota perl’iscrizione alla società a fronte

anche di nuovi ed intere s s a n t iservizi. Nel 2003 inoltre, la SCI-VAC, ha valutato anche nuovi si-stemi di aggiornamento residen-ziale ed a distanza che dovrebbe-ro soddisfare sempre di più le di-verse necessità ed esigenze ditutti gli iscritti. Sono aumentate leiniziative gratuite accreditate, nonsolo quelle regionali ma anchenazionali che in alcuni casi perl’elevata presenza di partecipanti,d i fficilmente prevedibile, hannoavuto problemi organizzativi. Èstato sperimentato il sistema dellavideoconferenza via cavo unendole due sedi SCIVAC, Cremona e

Perugia, e quella satellitare che laBayer ha voluto utilizzare per illancio di un nuovo antiparassitarioraggiungendo circa 2000 veteri-nari su tutto il territorio nazionale.Sono stati accreditati i congressimultisala sia pure con enormi pro-blemi organizzativi e gestionaliche a Perugia, per l’elevata parte-cipazione, sono ricaduti in partesul livello di ospitalità offerto agliiscritti. Sono state sollecitate lesocietà specialistiche ad accredi -tare tutti i loro eventi e ad aumen-tare l’offerta formativa per dare lapossibilità agli iscritti di poter rac -cogliere il maggior numero di cre-diti nella materia di specifico inte -resse. È stato preparato un pro-getto di aggiornamento a distan-za, molto ampio e su diversi livel-li, che permetterà agli iscritti divedersi accreditato l’impegno perl ’ a g g i o rnamento svolto pre s s ol’ambulatorio o l’abitazione. È infase di realizzazione un sistemache potrà gestire per conto di tut-ti gli iscritti i loro crediti ECMcreando una banca dati a dispo-sizione futura del ministero o degliO rdini. Inoltre tutte le iniziativedella SCIVAC, come quelle di tut-te le società che hanno sede aCremona a Palazzo Trecchi, sonogestite da un punto di vista orga-nizzativo ed amministrativo da EV(Eventi Veterinari) srl. che fra po-chi giorni avrà chiuso la procedu -ra per avere la certificazione ISO9001. Questa era una delle condizionirichieste dal ministero per diven-tare autoprovider e quindi non do-ver passare più dalla centraleECM del Ministero per avere l’ac-credito dei propri eventi formativi.Questo, evitando i tempi per l’as-segnazione dei crediti, darà lapossibilità di pro p o rre all’iniziodell’anno tutte le iniziative in ca-lendario già con i relativi creditipermettendo ad ogni iscritto di fa-re autonomamente un suo proget-to di aggiornamento che oltre atener conto dei suoi interessi edelle sue esigenze consideri an-che l’acquisizione dei crediti ne-cessari. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 312ATTUALITÀ

La progressionedei crediti ECM

L a Commissione ha rite-

nuto opportuno prev e d e-

re una pro g ressione nel nume-

ro di crediti acquisibili annual-

mente secondo il pro g r a m m a

quinquennale così definito:

- 2002: 10 crediti

(con un minimo di cinque

ed un massimo di 20)

- 2003: 20 crediti

(con un minimo di 10 ed un

massimo di 40)

- 2004: 30 crediti

- 2005: 40 crediti

- 2006: 50 crediti

http://ecm.sanita.it

VI Congresso Nazionale Multisala SIVAR Cremona, 21-22 Maggio 2004

PREMIO “BENVENUTO IN SIVAR”Vetrina di tesi di laurea in Medicina Veterinaria su argomenti pratici

nel settore degli Animali da Reddito.

Con l’intento di creare un’occasione di incontro e conoscenza fra giovani colleghi che sia f facciano alla professione ed altri già inseriti nel mondo del lavo r o, SIVAR ha deciso di ospitarea l l ’ i n t e rno delle sessioni congressuali contri buti originali di tipo pra t i c o - a p p l i c a t i vo che siano statioggetto di tesi di laurea in Medicina Ve t e ri n a ria nei seguenti settori di interesse:

- Bovini da Carne - Bovini da Latte- Suini- Altri Animali da Reddito (avicoli, cunicoli, fauna selvatica, ittici, ovi-caprini, struzzi)- Filiera degli Alimenti

La partecipazione è riservata a Medici Veterinari neolaureati in Facoltà italiane che abbianodiscusso la propria tesi negli anni accademici 2002/2003; a tutti i colleghi che farannopervenire la propria tesi verrà offerta l’iscrizione al Congresso SIVAR 2004.I partecipanti dovranno far pervenire alla segreteria SIVAR una copia della propria tesi dilaurea entro il 31 marzo 2004 accompagnata da un abstract redatto secondo i seguenticriteri:

1. lunghezza abstra c t : da uno a tre cartelle su s u p p o rto cartaceo e floppy disk in fo rmato A4,c o rpo 12, interlinea singola

2. settore della tesi presentata 3. facoltà, dipartimento e/o istituto di appartenenza3. domicilio fiscale e recapiti telefonici per comunicazioni

Il materiale inviato verrà valutato dalle specifiche commissioni professionali SIVAR cheindicheranno il miglior lavoro per ciascun settore; l’abstract di ogni tesi verrà pubblicato sullarivista LARGE ANIMALS REVIEW ed ai vincitori del premio di ciascuna sezione verrà offertala partecipazione gratuita ad uno dei Corsi di aggiornamento promossi dalla SIVAR nelperiodo intercongressuale dal 01/07/2004 al 31/12/2004.

Verrà inoltre assegnato un premio di 516 € all’autore della tesi considerata migliore perciascuno dei settori menzionati.

Info: Segreteria SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372/40.35.39, [email protected], www.sivarnet.it

Animal Healthin collaborazione con

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

I l Sottosegretario alla SaluteCesare Curs i , n o n ché Com-missario Straordinario di Go-

v e rno per l’Anagrafe Zootecnica harinviato al 31 dicembre 2003 la cer-tificazione, da parte dei detentori diallevamenti, del numero di capi dibestiame per garantire l’allineamen-to, ovvero la coincidenza fra il patri-monio bovino reale e quello pre s e n-te nella Banca Dati Nazionale.A fine ottobre il Presidente di Con-fagricoltura ha detto senza mezzit e rmini che l’anagrafe “non funzio-na” e ha ricordato che è stato con-validato soltanto il 5% degli anima-li su oltre 7,5% milioni di capi alle-vati in tutta Italia. “Il processo - haaggiunto - è spaventosamente in-d i e t ro, è arrivato il momento di la-v o r a re seriamente alla soluzione diquesto annoso problema e verifica-re cosa davvero impedisce all’ana-grafe zootecnica italiana di funzio-n a re bene così come avviene neglialtri paesi europei.” Del resto è lostesso Senatore Cursi a dichiarareche la pro roga della cert i f i c a z i o n e“si è resa necessaria in quanto, ad

oggi, per motivi tecnico-org a n i z z a-tivi non si è totalmente conseguitol’allineamento dell’anagrafe con lee ffettive situazioni di stalla’’. Infatti,senza le informazioni da parte ditutti i detentori, “i dati contenuti nel-l’anagrafe - ha sottolineato Cursi -

non rispecchiere b b e ro la reale si-tuazione esistente”. E pensare che l’esatta ‘fotografia’della situazione bovina a livello na-zionale doveva essere scattata al15 novembre del 2003. Lo pre v e-deva proprio una specifica ord i-

nanza, firmata da Cursi, come attoprimo del suo incarico di Commis-sario Straordinario per l’Anagrafe, ametà giugno. Cursi sottolineava giàallora che la struttura commissaria-le aveva predisposto tutti gli attip reparatori in grado di assicurare il

g o v e rno complessivo dell’anagrafebovina e “l’attivazione di un fattivos u p p o rto alle specifiche e ben indi-viduate realtà operative che, nell’e-rogazione dei servizi inerenti l’Ana-grafe, ancora oggi manifestanop e rf o rmance non adeguate’’.

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 13ATTUALITÀ

Grandi progetti attorno all’anagrafe z o o t e c n i c a .Che però non funziona…

Via libera del MIPAF allecarni francesi

S e m a fo ro verde del Mi-n i s t e ro delle Po l i t i ch e

Agricole al disciplinare di pro-duzione delle carni francesi divitellone nato, allevato e ma-cellato in Francia. Il disciplina-re è stato depositato dal Con-s o rzio “Carni di Francia” checoinvolge 10mila allevatori divitelloni di razza francese, al-levati, dicono gli operatori del-la filiera, secondo rigorosi pa-rametri in materia anche di ali-mentazione e benessere. Ic o n t rolli vengono condotti nonsolo dal Consorzio, ma anchedall’ente di certificazione ita-liano Sgs Italia. Al capitolatoper l’export ha già aderito lacatena Auchan-Rinascente, ilcui dire t t o re generale ha spie-gato che “dopo la crisi legataalla Bse la garanzia della sicu-rezza alimentare diventa stra-tegica per l’approccio al con-s u m a t o re ” .Gli allevatori francesi forn i s c o-no al consumatore inform a z i o-ni supplementari sugli animalicome l’alimentazione, la re g i o-ne di nascita, di allevamento,di macellazione dei capi, il ti-po genetico e la data di matu-razione ottimale della carn e .In etichetta, oltre alle inform a-zioni per la tracciabilità, cisarà anche l’alimentazionepriva di grassi animali aggiun-ti, il numero di autorizzazioneministeriale e il nome dell’enteincaricato ai controlli.

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Un consorzio per l’anag r a fezootecnica A fronte di queste premesse ilC o n s o rzio Coanan per l’anagrafeanimale e Italia Lavoro, societàp a rtecipata del Ministero dell’Eco-nomia, hanno tuttavia lanciato unp rogetto occupazionale per la si-c u rezza alimentare che pro m e t t eun migliaio di posti di lavoro. L’ a-nagrafe animale off re grandi po-tenzialità di sviluppo occupaziona-le. Per ora si parla di 1000 posti dil a v o ro a tempo indeterminato in

q u a t t ro regioni italiane per l’ana-grafe zootecnica, ma il pro g e t t op o t rebbe allargarsi su scala nazio-nale e riguard a re anche altri ani-mali, “di cui l’uomo si ciba o con iquali viene a contatto”. Il Consor-zio Coanan per l’anagrafe animalee Italia Lavoro lanciano un pro g e t-to per la realizzazione dell’anagra-fe bovina che darà lavoro ad unmigliaio di addetti. L’azione delC o n s o rzio è condotta in collabora-zione con i Ministeri delle PoliticheAgricole e della Salute, con il Di-

p a rtimento per l’Innovazione e letecnologie e con le Regioni. Ser-vono soprattutto persone alle qua-li aff i d a re il compito di dotare glianimali di microchip, nonché in-stallatori e manutentori di sistemie l e t t ronici. Per queste attività ver-ranno assunti soprattutto diploma-ti senza lavoro e lavoratori social-mente utili. Ma ci sarà bisogno an-che di management formato dan e o - l a u reati in veterinaria, biolo-gia, economia e commercio ei n f o rmatica. Almeno 50 assunti di

livello manageriale per ciascunasocietà costituita. “Entro fine anno- spiega Natale Forlani, ammini-s t r a t o re delegato di Italia Lavoro -si costituiranno quattro società ina l t rettante Regioni pilota (Abru z z o ,Puglia, Calabria e Sicilia) per larealizzazione dell’anagrafe bovina,in pratica si tratta di digitalizzare ilsistema di informazioni, dotandoogni animale di un microchip utileper eff e t t u a re le opportune rileva-zioni”. Il bando di concorso è atti-vo dal 25 novembre. (S.P. ) ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 314ATTUALITÀ

E x p o rt verso la Cina di carne suina

i t a l i a n a

L e autorità governative cine-si hanno definitivam e n t e

approvato il modello di certifica-to sanitario necessario per le im-

portazioni dall’Italia di prodotti abase di carne. Lo ha reso noto ilMinistero della Salute con un co-

municato in cui si legge che “Ta-le traguardo di fondamentale im-portanza, cui è stato possibilegiungere dopo lunghe trattative

tra la sopraindicata Dire z i o n eGenerale di questo Ministerodella Salute e l’AQSIQ, la locales t ruttura di livello ministeriale

competente sulle importazioni dianimali e prodotti di origine ani-male e culminate in una missione

tecnica svolta a Pechino nel me -se di luglio 2003, consentirà dipassare alla successiva proce-dura di riconoscimento degli sta-

bilimenti ai fini delle esportazionidi tali prodotti verso la Repubbli -ca Popolare Cinese. Grazie an-

che al prezioso lavoro diplomati -co e agli intensi contatti dellaAmbasciata d’Italia a Pechino sisono potute risolvere molte delle

problematiche sanitarie che, uni-te ad aspetti commerciali, impe-divano da sempre ai nostri ope-

ratori l’accesso ad un mercatodalle enormi potenzialità”.

La corte dei conti

promuove il MIPA F

I giudici contabili hannoespresso giudizio positivo

sull’azione internazionale e co-munitaria sulla tutela del territorioe sulla lotta alle frodi, anche agaranzia della sicurezza alimen-tare, nonché sulla capacità dispesa del Mipaf che ha raggiun-to nel 2002 il 97,7% della quotaassegnata all’Italia dal Feogaper i Psr.

S t a n z i a m e n t iagli Istituti

Z o o p r o f i l a t t i c i

È p u b blicata sulla G.U.dell’11 novembre la delibe-

razione del CIPE che assegna glistanziamenti previ sti per le atti-vità degli Istituti Z o o p ro f i l a t t i c isperimentali per l’anno 2003. Intutto sono stanziati 139.910.000mln di euro. Il maggior beneficia-rio sarà l’Istituto Zooprofilattico diB rescia con oltre 28 mln di euro, as e g u i re quello di Padova (16,5mln), di Roma (14 mln), di To r i n o(13 mln), di Palermo, Sassari eP o rtici (11 mln ciascuno) e di Te-ramo, Perugia e Foggia (10 mln at e s t a ) .

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È stato formalmente siglatoil 28 novembre scors o , aC r e m o n a , un accord o f r a

ANMVI - Associazione NazionaleMedici Veterinari Italiani - e OBIET-TIVO LAVORO la più grande so-cietà italiana di fornitura di lavorotemporaneo. L’ a c c o rdo, che a v r ài m p o rtanti ripercussioni sugli svi-luppi occupazionali del settore ve-terinario italiano, è stato siglato dalPresidente ANMVI Paolo Bossi eda Antonio Saladino, R e s p o n s a-bile Special Programs di Obietti-vo Lavo ro .Le parti si sono impegnate a ricor-re re al lavoro interinale, come stru-mento di flessibilità del mercato dell a v o ro, presso le Aziende SanitarieLocali, gli Istituti Zooprofilattici e, ing e n e re, presso tutte le IstituzioniSanitarie pubbliche e private, nelcomune intento di off r i re un serv i-zio di incontro tra domanda e off e r-ta di lavoro. Obiettivo Lavoro favo-rirà l’inserimento lavorativo dellepersone che verranno formate daANMVI, nel rispetto della Legge675/96, e quindi iscritte nella Ban-ca Dati di Obiettivo Lavoro. “Le Finanziarie di questi ultimi anni- ha detto il Presidente dell’ANMVIPaolo Bossi - hanno posto un fre n opesante all’assunzione del perso-nale nelle amministrazioni pubbli-che, comprese ovviamente, quelledel settore sanitario. Tuttavia, perfar fronte ai pressanti impegni di si-c u rezza alimentare ed alle richie-ste del mondo produttivo, la sanitàPubblica Veterinaria, ha ricorsos e m p re più spesso all’arru o l a m e n-to di Medici Veterinari libero - p ro-fessionisti, con un rapporto talvoltasbilanciato, a sfavore di questi ulti-mi. Raccogliendo questa esigenzae nello spirito di tutela della Cate-goria l’ANMVI ha prospettato ec o n c retizzato una soluzione a que-sto problema”. Alla luce della normativa vigente inmateria e delle peculiari caratteri-stiche della professione veterina-ria, l’utilizzo del lavoro interinalepuò costituire un’adeguata rispo-sta alle esigenze del settore veteri-nario. Alla base c’è un rapport ocontrattuale stipulato con una so-cietà debitamente autorizzata, chesupera i problemi di fragilità legatiad altri strumenti (convenzioni, col-laborazioni, etc.) e assicura ai Me-dici Veterinari i diritti e le garanziep revidenziali e assistenziali pre v i-ste dal diritto del lavoro .Alla firma, Antonio Saladino, an-ch’egli medico veterinario, ha di-chiarato: “Vi è l’opportunità, visto ilmomento delicato del Paese, innetta re g ressione economico-indu-striale, di forn i re uno strumento diflessibilità, vera e tutelata, alla ca-tegoria dei veterinari, alle aziendesanitarie locali e ai privati, alla luce

della Riforma Biagi, per utilizzare los t rumento della somministrazionedi lavoro (staff leasing, lavoro ap rogetto e lavoro a tempo determ i-nato) per tutelare da una parte lacategoria dei veterinari- con tutte legaranzie che questi nuovi stru m e n-ti off rono- e dall’altra un’attenzioneai costi e all’efficienza che le azien-de pubbliche e private devono te-n e re presente. Questo accordo -haconcluso Saladino- sta dentro aduna cornice di collaborazione trasocietà che si occupano di out-s o u rcing e quindi di sviluppo delp roject management tra ANMVI eObiettivo Lavoro.

Il lavo ro interinale per leAmministrazioni Pubbl i ch eLa normativa recentemente ema-nata, a part i re dal decreto legge n.229/97 fino alla Finanziaria 2003

p resentata dal governo in carica,ha posto seri vincoli all’assunzionedi personale di ruolo nella PubblicaA m m i n i s t r a z i o n e .La Sanità Pubblica Veterinaria, pursoggiacendo anch’essa dovero s a-mente a questi vincoli, ha dovutocomunque far fronte alle impellentirichieste del mondo produttivo, do-vendo contro l l a re la salute deglianimali e la salubrità delle derr a t eal fine ultimo di garantire la sicu-rezza alimentare di tutti i cittadini.A tale proposito ed al fine di man-t e n e re uniformi Livelli Essenziali diAssistenza, in questi ultimi anni si èregistrato un significativo ricorso ap restazioni libero professionali diMedici Veterinari non dipendentidal Servizio Sanitario Nazionaleche, pur operando sotto la re s p o n-sabilità di un veterinario uff i c i a l e ,hanno positivamente contribuito am a n t e n e re valida e positiva la ri-sposta sanitaria nei confronti delprivato cittadino e dell’operatoreeconomico. Tale ricorso si è spes-so configurato contrattualmentecome rapporto collaborativo o con-venzionale di prestazione liberop rofessionale tra il soggetto fisicomedesimo e l’Ente Pubblico che neha fatto richiesta.Nel quadro di tali strumenti, un ru o-lo sicuramente rilevante è rivestitodal lavoro interinale. La possibilitàdel ricorso al lavoro interinale perle Amministrazioni Pubbliche di-

scende direttamente dalla norm a t i-va vigente in materia e, segnata-mente, dall’art. 36, comma 7 del D.Lgs. N. 29/93, così come modifica-to dall’art. 22 del D. Lgs. N. 80/98,il quale consente, per l’appunto, al-le Pubbliche Amministrazioni di av-valersi di forme contrattuali flessibi-li di assunzione e di impiego delpersonale previste dal codice civi-le e dalle leggi sui rapporti subor-dinati dell’impre s a .La disciplina del lavoro interinale èstata poi compiutamente disegna-ta dalla contrattazione di compart oche ha definitivamente suggellatola possibilità del ricorso al contrat-to di fornitura di lavoro temporaneoanche nella Sanità Pubblica indivi-duando, altresì, le ulteriori ipotesi diricorso a tale strumento rispetto aquelle previste dalla legge 196/97.Con l’introduzione della legge n.30del 14 febbraio 2003 vengono indi-cate le nuove regole del merc a t odel lavoro. Gli emanandi decreti at-tuativi del governo sanciranno defi-nitivamente tutte le opportune mo-dalità di attuazione del rapporto dil a v o ro .Alla luce di tali considerazioni edelle peculiari caratteristiche dellap restazione veterinaria pubblica, siritiene che l’utilizzo del lavoro inte-rinale possa costituire un’adeguatarisposta alle esigenze cui la SanitàPubblica Veterinaria deve rispon-d e re . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 15ANMVI INFORMA

Nuovi sviluppi occupazionali per il settore veterinario

ANMVI e Obiettivo Lavoro p o rtano la flessibilità nel settore v e t e r i n a r i oLavoro, formazione e ricerca di nuovi spazi occupazionali sono alla base dell’accordo stipulato fra ANMVI e OBIETTIVO LAVORO, alla luce della Riforma Biagi

Obiettivo Lavoro Spa è lapiù grande Società italianaspecializzata nella modernagestione delle risorse uma-ne. Attiva dal 1997, originaria-mente in forma cooperativa,si è sviluppata ed evolutastrutturalmente negli anni finoall’attuale assetto societario.Con il 1 aprile 2003 è nato in-fatti il Gruppo Obiettivo La-voro, che qualifica ed esten-de l’attività nel lavoro tempo-raneo grazie a due societàspecializzate: - Obiettivo La-voro Formazione, attiva nellaq u a l i f i c a z i o n e dei lavoratoritemporanei; Obiettivo Lavo-ro Servizi, che si occupa diselezione di operai e impie-gati; selezione di massa daconcorsi; selezione di quadri;r i c e rca diretta di dirigenti;consulenza alle imprese.Il Gruppo è controllato daO.L.COOP, nella quale sonopresenti aziende e cooperati-ve aderenti ai principali sog-getti dell’economia sociale.

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Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

I l fenomeno delle aflatossi-ne nel latte che nel mese din ovembre ha provo c a t o

l’allarme in alcune regioni d’Italia,soprattutto in quella lombarda, sista lentamente attenuando. InLombardia sono stati testati 3.008allevamenti di cui 1.988 sono ri-sultati nei limiti, mentre per 1.020aziende è stato necessario di-struggere il latte per un totale dic i rca 40mila quintali. Il piano,messo a punto dalla RegioneLombardia, aveva previsto che,alla positività dell’autocistern a ,scattasse il blocco dei conferenti;questi, campionati uno ad uno,avrebbero ripreso a consegnarelatte per la trasformazione solodopo che il campione uff i c i a l eavesse dimostrato la bontà del ri-sultato. Contestualmente, i mediciveterinari delle ASL impartivanodisposizioni e consigli sulla modi-fica della dieta dei bovini. Lap rovincia di Cremona, ha pro d o t-to in poco più di 2 settimane ben144 esami sulle cisterne di latte,campionato 220 allevamenti ebloccato il latte di oltre 50 azien-

de, fino a quando il loro latte nonè sceso sotto i 50 nanogrammi/ki-lo, la soglia di tolleranza ammes-sa dalla CEE. Causa della cre s c i-ta delle aflatossine sia per il Di-re t t o re dell’Istituto zoopro f i l a t t i c osperimentale della Lombardia edell’Emilia - Cesare Bonacina -che per Viviana Beccalossi - vi-c e p residente della Regione e as-s e s s o re all’Agricoltura è statas e n z ’ a l t ro la siccità e la forte umi-dità dell’estate scorsa. Sotto ac-cusa, oltre ai mangimifici e ai ca-seifici che praticano analisi di au-t o c o n t rollo e che non hanno se-gnalato nulla all’IZS di Brescia, illimite imposto dall’Unione Euro-pea. Per la regione Lombard i asono fissate soglie troppo basseper un Paese dal clima caldoumido come l’Italia. Secondo L’ A s s e s s o re all’Agricol-tura Viviana Beccalossi “È veroche in Europa siamo più garanti-sti, ma non si capisce perché al-lora manchino parametri di riferi-mento per le aflatossine nei for-maggi. Ci sarà proprio da discu-t e re. L’ e m e rgenza passerà pre-

sto e non creerà gravi danni.”Coldiretti Lombardia h a c o n d i-viso “la fermezza” con cui la Re-gione Lombardia e l’intero siste-ma zootecnico lombardo stannoa ff rontando l’emergenza emersadopo la rilevazione di pre s e n z a

di aflatossine in alcune partite dil a t t e .I problemi ora derivano dai dannisubitI dalle aziende, per le qualinon avendo la possibilità di stoc-c a re il latte è stato necessario di-s t ruggerlo. Il valore complessivo

stimato è di circa 1,5 milioni die u ro. I punti ancora da definire ,o l t re che a tro v a re le risorse, lemodalità di erogazione e stabilirese il problema è di competenzadell’Assessorato all’Agricoltura oalla Sanità. Gli allevatori per otte-n e re il risarcimento dovranno di-m o s t r a re l’entità del danno subi-to. Le ASL dovranno quindi esse-re in grado di pro d u rre l’opport u-na documentazione sulle azien-de colpite e sulla quantità del lat-te distrutto. Anche in Piemonte e in Toscanasono stati effettuati dei controllisul latte per la ricerca di eventua-li concentrazioni anomale di afla-tossine. In Piemonte, solo in duedelle 29 aziende piemontesi pro-duttrici di latte controllate e in 3 ci-sterne su 9 sono state trovateaflatossine, ma in nessuna in con-centrazione “superiore ai livelli diguardia”. Questi i primi risultati degli esamicondotti dall’Istituto Zooprofilaticodi Torino su disposizione della di -rezione di Sanità pubblica dellaRegione Piemonte. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 316ANMVI REGIONE

In Lombardia rientra l’emergenza a f l a t o s s i n eLa minaccia alla tutela del consumatore si sta gradualmente attenuando

Toscana, latte sotto controllo“Il latte toscano è sottoposto a controlli accurati e quello che viene di-stribuito è assolutamente indenne da qualsiasi problema: invito tutti icittadini ad usarlo con la massima traquillità’’. L’assessore regionale aldiritto alla salute, Enrico Rossi, interviene direttamente dopo la scoper-ta di valori fuori norma di aflatossina in alcuni campioni di latte. “Ab-biamo attivato - spiega Rossi - i tecnici dell’Istituto Zooprofilattico Spe-rimentale, che hanno lavorato anche nel fine settimana e che voglio rin-graziare per il loro impegno. Con analisi puntuali e velocissime sonoriusciti ad individuare l’origine del problema e a bloccare le partite fuo-ri norma, tanto che in Maremma l’80% del latte prodotto, da ieri è tor-nato sui mercati, mentre in Mugello è risultata fuori norma, e pronta-mente bloccata, una sola cisterna’’. Fortunatamente l’aflatossina nonprovoca un’intossicazione cronica, ed è sufficiente che il bestiame evi-ti per qualche giorno di mangiare le granaglie contaminate, perché ivalori rientrino immediatamente nella norma, cioè sotto gli 0,05 micro-grammi per litro. “Lo sforzo degli operatori della prevenzione - conclu-de l’assessore Rossi - ha dato buoni frutti e offre le migliori garanzie aicittadini della Toscana. Il pericolo aflatossine da noi è stato pronta-mente scongiurato e continuiamo a garantire tutti i nostri prodotti, lattecompreso, dal campo alla tavola’’. (Adnk/Adnkronos Salute)

L O M B A R D I A

Medicine nonc o n v e n z i o n a l i :progetto inr e g i o n e

I n Regione Lombardia si discu-te di ag o p u n t u r a , f i t o t e r a p i a ,

omeopatia e chiropratica. Le me-dicine alternative, cui si stima ab-biano fatto ricorso almeno unavolta nella vita 12 milioni di italia-ni, sono al centro di un accordo dicollaborazione triennale tra Re-

gione Lombardia e Organizzazio-ne mondiale della sanità (Oms).L’obiettivo dell’iniziativa - riferisceuna nota del Pirellone - è di rego-l a m e n t a re le pratiche comple-mentari a tutela sia dei cittadinisia degli operatori. Proprio in que-sti giorni è in corso un consulto traesperti al Jolly Hotel Touring, chesi concluderà giovedì alle 18.00con una tavola rotonda pressol’assessorato di via Pola. “Anchein Lombardia si assiste a un pro-gressivo sviluppo delle attività edelle esperienze nel campo dellamedicina alternativa - aff e rm al’assessore regionale alla Sanità

Carlo Borsani - Per questo voglia-mo offrire una garanzia scientificae di sicurezza in questo campo. Inprimo luogo dando informazionicorrette ai cittadini, perché non in-seguano soluzioni miracolistiche,e d’altra parte re g o l a m e n t a n d ol’attività di chi opera nella prepa-razione e nella vendita dei prodot-ti e nell’applicazione delle tecni-che alternative’’. Tre, in particola-re, i progetti Regione-Oms. Il pri-mo porterà all’elaborazione diinformazioni certe per i consuma-tori. Il secondo riguarderà il con-trollo qualità di piante medicinali eprodotti omeopatici. Il terzo ser-

virà a disciplinare la preparazionedi fitoterapeuti, chiro p r a t i c i ,osteopati e altri terapisti manuali.

(AdnKronos)

In Lombardia un cimitero per animali

D opo la morte e l’inceneri-mento della salma, i resti

in Lombardia potranno essere di-spersi. La disposizione riguardasia i residenti, sia le persone de-cedute in Regione. Lo ha deciso ilConsiglio regionale che ha antici-pato un progetto di legge ora al-l’esame del Parlamento.La disposizione regionale preve-de anche la creazione di cimiteriper animali chiamati ‘spazi per latumulazione’ in modo da distin-guerli dai luoghi dove vengonosepolti gli esseri umani.

Fonte: Animalieanimali, 13/11/03

V E N E T O

Mucca pazza:modificata leggeregionale carnib o v i n e

M odificata dal Consiglioregionale veneto la legge

n. 13/2001 sulla qualificazionedella carne bovina, a sostegnodel comparto zootecnico nell’e-

mergenza mucca pazza. Acco-gliendo le indicazioni della Com-missione europea, alla qualespetta il parere di congruità sullalegislazione regionale nel settoreagricolo, il presidente della Com-missione Agricoltura in Consiglioregionale, Vittoriano Mazzon (FI),ha proposto all’aula di riformularein alcuni punti il testo per evitareche gli aiuti previsti per l’etichetta-tura della carne bovina si som-massero agli aiuti di Stato nel set-tore agricolo, diventando incom-patibili con le regole del mercatocomunitario. “Dopo la riformula-zione approvata ieri dal Consiglioregionale - informa Mazzon in unanota - gli allevatori che hanno do-vuto macellare i capi in aziendanel periodo compreso tra il primoaprile e il 3 giugno 2001 vengonoindennizzati dalla Regione con160 euro per ogni bovino di etàcompresa tra i 18 e i 24 mesi econ 190 euro per i bovini compre-si tra i 14 e i 60 mesi”. Le impreseche producono o trasform a n ocarne, aggiunge il presidente del-la commissione regionale Agricol-tura, “possono inoltre concorrerea contributi regionali in conto ca-pitale fino a un massimo del 55%delle spese sostenute per l’intro-duzione e la certificazione di si-stemi per la qualità’’. La RegioneVeneto “prevede inoltre di contri-buire alle spese per studi e pro-gettazione svolti dagli organismidi certificazione accreditati, fino aun massimo di 50 mila euro perogni beneficiario’’. La legge, mo-dificata all’unanimità dall’assem-blea di Palazzo Ferro-Fini, pro-

a cura di Lara Zava

CERCASI SCIENTIFIC MANAGER

La Società nostra cliente, una realtà italiana parte di una Multinazionale leader di set-tore nell’ambito dell’allevamento di animali destinati all’industria farmaceutica cercaScientific Manager.Il candidato/a che stiamo cercando dovrà occuparsi di tutti gli aspetti operativi, scien-tifici e regolatori relativi all’allevamento di Beagle GH per l’industria farmaceutica.Sono richieste Laurea in Veterinaria, possibile esperienza all’interno della direzionemedico scientifica di un’azienda farmaceutica con prodotti destinati agli animali o inalternativa esperienza all’interno di gruppi che si occupano di allevamento (nutri-menti, mangimi, ecc.) sempre in posizione simile.La conoscenza della lingua inglese e la provenienza da aziende multinazionali costi-tuiscono titolo preferenziale.La sede di lavoro è in provincia di Brescia.Gli interessati sono pregati di inviare un dettagliato curriculum vitae, con l’indicazio-ne del riferimento RD/LU/031 e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali (Leg-ge 675/96) al seguente indirizzo:

[email protected]; PROMAN - Via Frua 21/6 - 20146 Milano

(fax 02/48009572).

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

muove inoltre l’adozione del siste-ma di etichettatura facoltativa perfavorire l’identificazione e la trac-ciabilità delle carni, a garanziadei consumatori. ( A d n k / A d n k ro-nos)Nel frattempo il Ministero della sa-lute ha reso noti i dati riferiti alleanalisi effettuate per il virus dellaBse. Dall’inizio di quest’anno al 3d i c e m b re sono stati eff e t t u a t i717.732 test anti prione. Altri1.844 campioni sono stati sotto-posti al test e si è in attesa del r e-sponso finale. Complessivamen-te, dal 1° gennaio 2001, da quan-do il controllo è diventato obbliga-torio, sono state eff e t t u a t e1.929.999 analisi per verificare lapresenza del cosiddetto morbodella “mucca pazza”, a cui ag-giungere altre 1.466 effettuate nel2000. Le analisi hanno rivelato finora114 casi di encefalopatia spon-giforme bovina in Italia, di cui 50individuati nel 2001, 36 nel 2002 e28 nel 2003. Nel 2003 i casi dimucca pazza in Italia potrebberod i v e n t a re 29, se confermato ilnuovo caso sospetto riguardanteun bovino femmina provenienteda un allevamento della provinciadi Viterbo. L’animale è risultatonon negativo al test rapido anti-prione. Il campione di encefaloprelevato è stato inviato al CentroEncefalopatie Spongiformi Ani-mali (CEA) di Torino per gli esamidi conferma diagnostica.Tutte le informazioni sulla Bse so-no disponibili alle pagine web delportale www.ministerosalute.it de-dicate alla sicurezza alimentare.

FRIULI V. G I U L I A

Approvato dallaGiunta regionaleun disegno dilegge sullep r o f e s s i o n i

I l Friuli Venezia Giulia puntasui professionisti. La Giunta,

su proposta dell’assessore al La-voro e alle professioni RobertoConsolini ha approvato un dise-gno di legge sulle professioni. Ilprogetto mira a istituzionalizzare ildialogo con questo settore deiservizi per mettere in campo unaserie di incentivi dal credito age-volato alle facilitazioni per i giova-ni. Il Ddl in 12 articoli prevede l’i-stituzione di una Consulta regio-nale delle professioni, compostadall’assessore al Lavoro, dal Di-rettore regionale al Lavoro e da unrappresentante di ciascuna delleprofessioni organizzate in Ordini eCollegi che ne faranno richiesta.Vi sarà anche un Comitato nelquale potranno confluire le asso-ciazioni delle attività professionalinon regolamentate. Un riconosci-mento del ruolo sociale ed econo-mico anche di questi lavoratoriautonomi - si spiega in un comu-nicato che in questo modo po-

tranno usufruire delle misure dilegge di sostegno e degli incenti-vi previsti dal disegno di legge”.La Regione intende promuovere efinanziare progetti formativi tenen-do conto delle caratteristiche diciascuna professione. Positivo il commento dei tributari-sti Lapet che sottolineano il rico-noscimento delle nuove profes-sioni. In attesa che la visibilità giu-ridica sia sancita anche a livellonazionale.

(Il Sole 24 Ore, 18/11/2003)

L I G U R I A

Incontro inregione tral’Assessore allaSanità e ANMVIL i g u r i a

L ’Assessore alla Sanitàdella Regione Liguria, R o-

b e rto Levagg i, ha incontrato il1 8 n o v e m b re il vicepre s i d e n t edi ANMVI LIGURIA GualtieroTanturli. L’ i n c o n t ro, programmato datempo per un confronto con leautorità regionali su temi di inte-resse veterinario, è stato l’occa-sione per pre s e n t a re uff i c i a l-mente all’Assessore il testo del-l e Linee guida per una norm a t i-va nazionale sulla corretta con-vivenza dell’uomo con il cane ela prevenzione di episodi di ag-

g ressività canina, p re s e n t a t odall’ANMVI il 10 novembre scor-so e inviato al Ministro della Sa-lute.

L’ A s s e s s o re Levaggi ha appre z-zato il lavoro svolto dalla pro f e s-sione veterinaria ed ha rinviatoa futuri colloqui, la cui colloca-zione potrebbe configurarsi al-l ’ i n t e rno di una consulta re g i o-nale per la professione veterina-ria presso l’Assessorato alla Sa-n i t à .

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 17ANMVI REGIONE

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C A M PA N I A

Nella regionerecord europeodi diossina

F initi sotto sequestro, a Ca-serta e a Napoli, decine di

migliaia di capi di bestiame con-taminati dalla diossina. L’allarmeè stato lanciato dal Prof. PaulConnect, in occasione di una ma-

nifestazione organizzata ad Acer -ra il 23 novembre scorso dal Co-mitato anti-inceneritore e daGreenpeace, sottolineando comein Campania, il problema dellacontaminazione da diossina siamolto più grave che nel resto del -l’Europa. Sotto accusa i roghi di ri-fiuti che vengono appiccati nellecampagne e le scorie prodottedai processi di lavorazione delleindustrie chimiche. Il tetto massi-mo di diossina, registrato nel ’99 inE u ropa è presente in Danimarc a

con “appena” 2,27 picogrammi.Dai dati risulta che la contamina-zione da diossina oscilla tra i 9 edi 12 picogrammi di diossina, conpunte di oltre i 30 picogrammi pre-senti nel latte ovino e bovino. Se-condo il professor Connect, in Eu-ropa “sono state cifre ben più bas-se a far scattare l’emerg e n z a ,questo perché la presenza didiossina nel nostro organismo puòp ro v o c a re mutazioni a danno deinascituri, dello sviluppo mentale edelle funzionalità del sistema im-

munitario”. Per Paul Connect“queste cifre dovre b b e ro esclude-re completamente l’idea di costru i-re un inceneritore: nella combu-stione si producono gas acidi chesono facili da abbattere fatta ec-cezione per l’ossido di azoto, maanche metalli tossici, diossine efurani che non si possono distru g-g e re e che finiscono dire t t a m e n t enell’aria o nelle ceneri. L’ u n i c astrada da seguire per lo smalti-mento è il riciclaggio dei rifiuti”.

(Fonte: Il Mattino)

M O L I S ELingua blu:allevatori molisanirifiutano divaccinare capi

G li allevatori molisani si rifiu-tano di intraprendere la

t e rza campagna vaccinale contro ilmorbo della lingua blu. I pro p r i e t a r idi bovini e di ovicaprini della re g i o-ne ritengono, infatti, che il vaccinosia la causa dell’impoverimento dels e t t o re zootecnico e chiedono alp residente della Regione, MicheleIorio, di tutelare i loro interessi. Gliallevatori considerano, infatti, que-sta terza campagna vaccinale ob-bligatoria “un vero e proprio incubo,vista la tragica esperienza dellep recedenti due’’. A meno di tre set-timane dall’inizio della campagna,p revisto per il 1 dicembre, gli alle-vatori, sorretti dalla Coldiretti re g i o-nale, si dicono inoltre disposti ad“azioni di disobbedienza civile peri m p e d i re le vaccinazioni senza al-cuna garanzia contro gli effetti col-laterali”. Dalla segreteria re g i o n a l edella Coldiretti confermano che “so-no stati ingenti i danni avuti dagli al-levamenti e la stragrande maggio-ranza di allevatori non ha avuto al-cun aiuto per le perdite subite’’ .Facendosi poi portavoce della ri-chiesta di aiuto degli allevatori alg o v e rn a t o re, la Coldiretti ricord ache: “il presidente della giunta re-gionale in occasione della XVI gior-nata del pastore, il 20 luglio scorso,davanti a centinaia di allevatori, di-chiarò pieno accordo con le richie-ste della Coldiretti facendole pro-prie per un piano di interventi pera l l e v i a re lo stato di soff e renza delc o m p a rto zootecnico’’. “Ma dopo diversi mesi ed a pochig i o rni dall’inizio delle vaccinazioni -p roseguono dall’associazione- laC o l d i retti deve ricord a re all’onore-vole Iorio gli impegni assunti. Senon ci saranno nuovi e positivi svi-luppi della vicenda -concludono- laC o l d i retti e gli allevatori associatisono pronti ad aprire una vert e n z anei confronti del governo re g i o n a-l e ’’. (Adnkronos Salute) ■

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Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 19RUBRICA LEGALE

H o ritenuto necessario ri-prendere in parte il di-s c o rso iniziato sul N°

7/2003 della Rivista, dal titolo “L eAssociazioni professionali. Com-munio mater rixaru m?” in quantomi capita, sempre più spesso, die s s e re interpellata, nella mia vestedi avvocato, al fine di re d i m e re lec o n t roversie che insorgono tra ve-terinari associati allorquando, unodei soci recede dal contratto asso-c i a t i v o .Così come ho già avuto modo dio s s e rv a re i professionisti che siassociano non prestano attenzioneai patti che regolano il recesso del-l’associato, patti che non possono,sic et sempliciter, essere mutuatidalle norme del codice civile cheregolano le società semplici, so-prattutto per quanto riguarda lacontestata legittimità di un ricono-scimento, al socio receduto di unaAssociazione professionale, di unquantum a titolo di avviamento.Tale aff e rmazione è sostenuta, indottrina e giurisprudenza in consi-derazione del fatto che l ’ e s e rc i z i odella pro fe s s i o n e, seppur in for-ma associata, n o nc o s t i t u i s c e i m-p resa di carattere artigianale ec o m m e rciale. (cfr. “Le società dip ro f e s s i o n i s t i” a cura di CristinaBauco, Giampaolo Frezza e Giam-paolo Valente, E d i z. Il Sole 24 Ore). Nella pratica, però, si assiste, enon di rado alla cessione dello stu-dio professionale o dell’ambulato-rio medico/veterinario verso corr i-spettivo non solo a titolo di paga-mento del prezzo dei beni stru-mentali organizzati dal pro f e s s i o n i-sta e dei rapporti contrattuali, maanche della clientela.La cessione della clientela costitui-sce, infatti, secondo quanto ritenu-to da molti professionisti e tra que-sti da molti veterinari, un atto legit-timo e l’elemento su cui quantifica-re la richiesta di avviamento del-l’attività professionale ceduta.La giurisprudenza, però, ha ritenu-to e ritiene che la clientela di un li-b e ro professionista non può costi-t u i re oggetto di cessione in quantoil concetto di azienda mal si conci-

lia con quello di attività pro f e s s i o-nale in quanto l’azienda pre s u p p o-ne l’impre s a .Ancora oggi la dottrina giuridicache si occupa della materia, ritieneapplicabili i principi secondo cui“non è titolare di azienda l’eser-cente di uno studio pro f e s s i o n a l eanche se questo sia dotato di ap-p a recchi e attrezzi di notevole va-l o re che, però, servono all’espleta-mento di quella speciale attività in-t e l l e t t u a l e. Nello studio pro f e s s i o-nale quello che conta e prevale en e caratterizza l’importanza e il va-l o re è sempre l’opera intellettualedel titolare, il quale, agisce, nellosvolgimento della sua attività, nondi propria iniziativa, come nell’im-p resa, ma in base a un incarico fi-duciario (intuitu personae) delcommittente, espletato con lavorop revalentemente proprio e senzavincolo di subord i n a z i o n e ” ( C a s-saz. Sez. Unite N° 1889/67).Di contro l’avviamento è stato defi-nito “come la capacità di profitto laquale, benché propria dell’impre s ain senso lato, viene imputata all’a-zienda, in quanto si valuta che lastessa possa perm a n e re nono-stante il mutamento dell’impre n d i-t o re (omissis) (cfr. En. diritto vol. IV,Milano 1959, 634).Risulta, dunque, che solo in pre-senza di impresa vi è azienda eche, pertanto, solo in tale ipotesi sipuò parlare di avviamento com-m e rciale come un bene immateria-le, immanente ed incorporato nel-l’azienda e come tale, con essac e d i b i l e .Non si può, allora, che ribadire chenella cessione di uno studio pro-fessionale così come di un ambu-latorio veterinario non si possa pre-v e d e re una vera e propria cessio-ne di clientela con conseguente ri-chiesta e versamento di un pre z z oa titolo di avviamento.L’incedibilità della clientela, comevoce di per sé suscettibile di valu-tazione economica trova, però,dei contemperamenti laddove èstata riconosciuta la validità di pat-ti stipulati tra professionisti chep revedano una gradualità del pas-saggio della clientela tra il pro f e s-sionista cedente e il cessionario.In tale fattispecie, il pro f e s s i o n i s t acedente si impegna e si adoperaad indirizzare la propria clientelaverso il collega cessionario in mo-do che si possa ritenere, non solorispettato, ma anche realizzato l’e-spletamento dell’attività libero pro-fessionale in virtù di un carico fidu-ciario tra committente e pro f e s s i o-n i s t a .Ciò che viene richiesto, affinché sipossa legittimamente pre v e d e reun riconoscimento economico alla“cessione di clientela” in caso dicontratto di cessione di studio/am-bulatorio veterinario, è che il trasfe-rimento di clientela tra un pro f e s-sionista e l’altro non sia meramen-te e astrattamente pattuito ma co-

stituisca un’effettiva fase di pas-saggio e collaborazione tra i pro-f e s s i o n i s t i .Se, infatti, è pur vero che: “I rap-porti e le conoscenze - specie sea carattere strettamente persona-le - difficilmente possono essereceduti, generalmente il cedente,oltre alla cessione dei beni mate-riali e immateriali trasferibili, si ob-bliga a una serie di prestazioni - difare, di non fare e di permettere -idonee e mirate a far acquisire alcessionario i rapporti altrimenti in-trasferibili, quali, per esempio,l’obbligo di presentare il cessio-nario ai suoi clienti e collaboratori,di affiancarlo per un certo perio-do, di “volturare” i contratti in cor -so, di astenersi dallo svolgere lapropria attività (patto di non con-correnza) e, infine di adoperarsiper la prosecuzione del rapportocon la vecchia clientela” (cfr. “Lesocietà di Professionisti” op. giàcitata).Se solo in presenza di tali elemen-ti è possibile parlare di avviamentop rofessionale, bene si compre n d ecome tale istituto si diversifichi inmodo intrinseco dall’avviamentoc o m m e rc i a l e .Un riconoscimento economicodell’avviamento professionale insede di cessione di uno studio/am-bulatorio veterinario non è, infatti,deducibile dai libri contabili ma ri-chiede una vera e propria attività ep a rtecipazione del cessionario.Se mi è concesso volgarizzare ilconcetto, il cedente si deve gua-d a g n a re il prezzo che richiede a ti-tolo di avviamento pro f e s s i o n a l e ,ponendo in essere tutti quegli atti ec o m p o rtamenti necessari aff i n c h éil cessionario possa eff e t t i v a m e n t e

c o n s e rv a re la clientela.Declinato in tale modo, l’avvia-mento professionale si discostadel tutto dall’avviamento commer-ciale che, come qui già richiama-to, è suscettibile di per sé di unavalutazione economica a prescin-dere da qualsivoglia ultronea atti-vità del cedente in quanto quanti -ficabile con la capacità dell’azien-

da di produr re profitto al di là delcambiamento della persona del-l’imprenditore.Sulla base di tali rilievi, risulta, al-t rettanto evidente che anche incaso di liquidazione del socio re-ceduto (non escluso per fatti allostesso imputabili) da una Asso-ciazione Professionale, non vipotrà essere riconoscimentoeconomico di un avviamento se-condo i criteri con cui vienequantificato e/o riconosciuto l’av-viamento commerciale, in casodi recesso del socio di una so-cietà di persone.F e rmo restando quanto pre v i s t onello statuto associativo all’asso-ciato che recede potrà essere cor-risposta una somma a titolo di av-viamento professionale solo ed inquanto Egli per iscritto si impegni anon eserc i t a re la professione in unambito territoriale in grado di age-v o l a re la canalizzazione presso disé della clientela acquisita durantela partecipazione nell’Associazio-ne professionale e si attivi con attie comportamenti concordanti edidonei a non sviare in alcun altromodo detta clientela.Tali indicazioni devono costituireoggetto di una reale e valida pat-tuizione effettuata con l’assistenzadell’avvocato e del commerc i a l i s t aal momento della costituzione del-l’Associazione professionale ondee v i t a re l’acuirsi di conflitti tra veteri-nari che, certamente, seppur go-v e rnabili, non giovano certo allac rescita professionale della cate-goria. ■

Liquidazione dell’avviamento al socio receduto

d i Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

Animali e danno esistenzialePer il giurista Paolo Cendon perdere l’animaledomestico può determinare un “danno esistenziale”.Nella fenomenologia delle lesioni alla persona, tra vecchi diritti e nuo-ve sensibilità, ci sono anche gli animali da compagnia.Secondo Paolo Cendon, ordinario di diritto privato dell’università diTrieste, l’orizzonte del torto, in giurisprudenza, si va allargando alle of-fese che cambiano la quotidianità. Una serie di sentenze, più o me-no esplicite e consapevoli, di Cassazione o di merito, relative ai set-tori più disparati dell’agire umano, risultano accomunate da alcunitratti: tutte occasioni di offese arrecate a prerogative individuali. È ve-nuta affermandosi così una nuova lettura intitolata al “danno esisten-ziale”, quale insieme ben distinto sia dal danno patrimoniale, sia daldanno morale; una realtà incentrata sul “fare non reddituale” dellepersone. Nelle classificazioni possibili del “danno esistenziale” (dalmobbing all’inquinamento, dall’er rore giudiziario alla privacy violata)c’è anche la “perdita di beni affettivi” e fra essi la perdita degli animalidomestici, “quelli speciali (il cane lupo del cieco, il porcellino d’Indiaprezioso per la pet therapy), ma non solo: anche una bestiola qual-siasi, fedele compagna di un bambino, di una persona sola, comun-que di un padrone sensibile. Un bastardino senza pretese, un pap-pagallo con poca fantasia, un micio troppo grasso, un cane da cac-cia bonaccione, un cardellino”. Anche l’animale incide sulla vita quo-tidiana e la sua mancanza può prefigurarsi come torto: incide cioèsulla vita, così come intessuta prima che il torto avesse luogo o qua-le sarebbe venuta presumibilmente sviluppandosi, e quella che l’at-tore documenta di dover svolgere, per il presente come in avvenire,dopo il patimento dell’offesa.

S.P.

La cart e l l aclinica non èuna provap r i v i l e g i a t a

N el corso di un giudizioper risarcimento danni,

la Cassazione ha stabilito(sentenza n. 7201) che la car-tella clinica ha valore diagno-stico, ma non costituisce unfatto oggettivo: le attestazio-ni contenute in questo “dia-rio della malattia” sono opi-nioni di scienza che non co-stituiscono prova privilegiata.

S.P.

Apparecchiature Radiologiche

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di LUCARELLIM.& C.

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G

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 320

L ’ a rticolo 17 del D. P. R .4 3 5 /2001 così come modifica-to dall’articolo 2 del D. L .

15 aprile 2002 n. 63 stabilisce conc h i a rezza i termini previsti per ilversamento delle imposte derivan-ti dalle dichiarazioni annuali a sal-do e in acconto.Tutti coloro che hanno presentato ilmodello Unico 2003 sono tenuti inlinea teorica al versamento degliacconti d’imposta.

I R P E FSono tenuti al pagamento dell’ac-conto Irpef i soggetti che hannop resentato (o che avre b b e ro dovu-to pre s e n t a re) il modello Unico2003 Persone fisiche con l’indica-zione al rigo RN 28 di un import opari o superiore a 52,00 Euro .

Misura dell’accontoL’acconto Irpef per il 2003 è pari al98% dell’importo indicato al rigo“RN 28 - Diff e renza” del pre d e t t omodello Unico 2003.

Te rmini di versamentoNel caso in cui l’importo dell’ac-conto (rigo RN 28 x 98%) sia infe-r i o re o uguale ad Euro 103,00 ilversamento dovrà essere eff e t t u a-to in unica soluzione entro il 30 no-v e m b re. Per l’anno 2003 il versa-mento dovrà essere effettuato en-t ro il 1° dicembre 2003 dal mo-mento che il 30 novembre cade did o m e n i c a .Nel caso in cui l’importo dell’ac-conto sia superiore a 103,00 Euro il

versamento dovrà essere eff e t t u a-to come segue:■ la prima rata, pari al 40% del-

l’acconto come sopra calcolato,e n t ro il termine previsto per ilversamento del saldo dovuto inbase alla dichiarazione re l a t i v aall’anno d’imposta pre c e d e n t e ,cioè entro il 20 giugno di cia-scun anno.

■ la seconda rata, pari al 60%dell’acconto come sopra calco-lato, entro il mese di novembreed in part i c o l a re per l’anno2003 entro il 1° dicembre .

Soggetti esclusi dal versamentod e l l ’ a c c o n t oSono esclusi dal versamento del-l ’ a c c o n t o :■ i soggetti che non hanno pre-

sentato la dichiarazione model-lo Unico 2003 in quanto nonerano tenuti a farlo (ad esempioc o l o ro i quali erano titolari nel-l’anno 2002 solamente di re d d i-ti di lavoro dipendente oltre aredditi derivanti dal possessodell’abitazione principale);

■ i soggetti che hanno pre s e n t a t ola dichiarazione dei redditi nel-l’anno 2003 per l’ultima volta;

■ gli eredi dei soggetti decedutinel corso del 2003;

■ i soggetti che hanno evidenzia-to nel modello Unico 2003 unc redito d’imposta Irpef (rigo RX1), non utilizzato in compensa-zione con altri tributi, che copretutto l’acconto dovuto;

■ i soggetti che hanno dichiaratonel modello Unico 2003 sola-

mente redditi di impresa o di la-v o ro autonomo soggetti all’im-posta sostitutiva prevista dal-l ’ a rticolo 13 della Legge388/2000 (nuove iniziative pro-duttive) o dall’articolo 14 dellastessa Legge 388/2000 (attivitàm a rg i n a l i ) ;

■ i soggetti che presumono dinon dover pagare imposte perl’anno 2003 (dichiarazione dap re s e n t a re nell’anno 2004);

■ i soggetti falliti.

I R A PLe modalità di determinazione de-gli acconti Irap seguono le re g o l estabilite per l’Irpef sia per quantor i g u a rda la misura dell’acconto siaper quanto riguarda i termini pre v i-sti per il versamento.

Misura dell’accontoL’acconto Irap per il 2003 è pari al98% dell’imposta dovuta per il2002, indicata al rigo “IQ 90 - To t a-le imposta” del modello Irap 2003Persone fisiche.

Te rmini di versamentoNel caso in cui l’importo dell’ac-conto (rigo IQ 90 x 98%) sia infe-r i o re o uguale ad Euro 103,00 ilversamento dovrà essere eff e t t u a-to in unica soluzione entro il 30 no-v e m b re. Per l’anno 2003 il versa-mento dovrà essere effettuato en-t ro il 1° dicembre 2003 dal mo-mento che il 30 novembre cade did o m e n i c a .Nel caso in cui l’importo dell’ac-

conto sia superiore a 103,00 Euro ilversamento dovrà essere eff e t t u a-to come segue:■ la prima rata, pari al 40% del-

l’acconto come sopra calcolato,e n t ro il termine previsto per ilversamento del saldo dovuto inbase alla dichiarazione re l a t i v aall’anno d’imposta pre c e d e n t e ,cioè entro il 20 giugno di cia-scun anno.

■ la seconda rata, pari al 60%dell’acconto come sopra calco-lato, entro il mese di novembreed in part i c o l a re per l’anno2003 entro il 1° dicembre .

Soggetti esclusi dal versamentod e l l ’ a c c o n t oSono esclusi dal versamento del-l ’ a c c o n t o :■ i soggetti che non hanno pre-

sentato la dichiarazione model-lo Irap 2003 in quanto non era-no tenuti a farlo (ad esempioc o l o ro i quali nell’anno 2002non svolgevano alcuna attivitàsoggetta a tale imposta);

■ i soggetti che hanno pre s e n t a t ola dichiarazione Irap nell’anno2003 per l’ultima volta (adesempio coloro i quali nel corsodel 2002 hanno cessato l’attivitài m p renditoriale o di lavoro auto-n o m o ) ;

■ gli eredi dei soggetti decedutinel corso del 2003;

■ i soggetti che hanno evidenzia-to nel modello Unico 2003 unc redito d’imposta Irap (rigo RX5), non utilizzato in compensa-zione con altri tributi, che copretutto l’acconto dovuto;

■ i soggetti che presumono dinon dover pagare Irap per l’an-no 2003 (dichiarazione da pre-s e n t a re nell’anno 2004);

■ i soggetti falliti.

O b bligo di ricalcolod e l l ’ a c c o n t oI soggetti che per l’anno 2002 han-no beneficiato dell’agevolazione“Tremonti - bis”, ai sensi dell’art i-colo 4, comma 7, della Legge383/2001, devono calcolare l’ac-conto Irpef da versare per il 2003assumendo, quale imposta re l a t i v aa l l ’ e s e rcizio 2002 quella che si sa-rebbe determinata in assenza del-l’agevolazione “Tremonti - bis”.Tali soggetti dovranno in altre pa-role ricalcolare l’Irpef dovuta per il2002 senza tenere conto dell’age-volazione “Tremonti - bis” e quindic a l c o l a re l’acconto dovuto appli-cando il 98% sul nuovo importo ri-calcolato del rigo RN 28.

Metodo prev i s i o n a l eAi sensi dell’articolo 2 della Legge23 marzo 1977 n. 97 il contribuen-te ha la facoltà di ridurre od anchea n n u l l a re il versamento degli ac-conti per il periodo d’imposta 2003basandosi sul cosiddetto “metodop re v i s i o n a l e ” .In altre parole il contribuente chep revede per l’anno 2003 di re a l i z-z a re un reddito inferiore a quellodell’anno precedente dovrà calco-

l a re l’imposta presunta dovuta perl’anno 2003, al netto degli oneri de-ducibili o detraibili e delle ritenutesubite in corso d’anno, e, sulla ba-se di tale calcolo, determ i n a re gliacconti da versare .

S a n z i o n iLe sanzioni che si applicano agliomessi, insufficienti o ritardati ver-samenti di acconti, sono quellestabilite dai decreti legislativi nu-m e ro 471 e 472 del 18 dicembre1 9 9 7 .In caso di omesso, insufficiente or i t a rdato versamento degli accontiIrpef ed Irap si applicano:■ la sanzione amministrativa del

30% dell’importo non versato oversato in ritard o ;

■ l ’ i n t e resse annuo del 2,75%p revisto dall’articolo 20 delD . P.R. 602/73 calcolato per ig i o rni di ritard o .

R avvedimento opero s oAi sensi dell’articolo 13 del Dlgs. n.472 del 18 dicembre 1997 il contri-buente può pro v v e d e re al versa-mento delle somme dovute e nonversate nei termini con applicazio-ne di sanzioni ridotte nelle seguen-ti misure :■ sanzione pari ad un ottavo del

minimo e cioè in misura pari al3,75%, nel caso in cui il versa-mento venga effettuato entro 30g i o rni dal termine ord i n a r i o ;

■ sanzione pari ad un quinto delminimo e cioè in misura pari al6%, nel caso in cui il versamen-to venga effettuato oltre 30 gior-ni dal termine ordinario ma en-t ro il termine di pre s e n t a z i o n edella dichiarazione relativa al2 0 0 3 .

O l t re alle sanzioni il contribuentedovrà versare gli interessi di moracalcolati al tasso legale (pari al 3%annuo) per i giorni di ritard o . ■

RUBRICA FISCALE

A c c o n t i Irpef ed Irap di novembre d i Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

ECOGRAFIAE RIPRODUZIONE

DELLA SCROFABasi e applicazioni pratiche

Françoise Martinat-Botté, Guy Renaud,

François Madec, PatrickCostiou, Michel Te rq u i

Edizione italiana a cura diRoberto Preti

E.V. srl, 2003, 104 paginePrezzo di listino: € 47,00

Prezzo soci delle associazionifederate ANMVI: € 39,00

PER INFORMAZIONI E ORDINI: EVSRL - Francesca Chiari

Tel.0372/403507 - Fax 0372/457091

Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

La fattura è valida ancheper fax o via mailSi può ritenere consegnata ospedita una fattura inviata amezzo fax o è necessario ch evenga spedita anche quella ori-g i n a l e ?

Pur non essendo espre s s a m e n t ep revisto, abbondante prassi haevidenziato che la consegna o laspedizione delle fatture attraver-so fax o sistemi informatici èc o n f o rme alle norme IVA .La medesima prassi ha altre s ìchiarito che le fatture devono co-munque essere conservate in for -ma cartacea sia dall’emittenteche dal destinatario.

(Quesitario, Italia Oggi)

La formazione èun obbligoanche nellasanità privataL’ a rticolo 16-quarter del Dlgs229/99 prevede l’obbligo di fo r-mazione continua per le pro fe s-sioni sanitarie operanti per con-to di aziende ospedaliere, u n i-v e rs i t à , Usl e strutture sanitariep r i va t e.Gli infermieri pro fessionali ope-ranti presso case di riposo e Rsadebbono considerarsi esentatida quest’obbl i g h i ?

La partecipazione alle attività dif o rmazione continua costituisce re-quisito indispensabile per svolgereattività professionale, in qualità didipendente o libero pro f e s s i o n i s t a ,per i diversi profili, fra i quali quellodi inferm i e re, indipendentementedalla loro collocazione lavorativa.

Il Sole 24Ore - L’Espertorisponde, 20 ottobre 2003

Il 2004 saràl’ultimo anno dis p e r i m e n t a z i o n edello studio dis e t t o r ev e t e r i n a r i oA due anni dall’inizio della suasperimentazione, lo Studio di Set-t o re Veterinario si avvia verso ladefinitiva messa a punto. Dall’in-c o n t ro svoltosi il 1 dicembre scor-so fra il Consigliere Nazionale del-la FNOVI Giuliano Lazzarini e ifunzionari del Ministero delle Fi-nanze e della S.O.S.E. (la nuovasocietà che si occupa del monito-raggio degli Studi di Settore) èemerso che il 2004 sarà l’ultimoanno di sperimentazione dopo diche si passerà ad un secondo testdi screening durante il 2005 perm e t t e re a fuoco definitivamente gliStudi che diverranno operativi nel2006 per l’anno di imposta 2005.

I n o l t re ai medici veterinari non saràsottoposto un nuovo questionario,ma sarà sufficiente inserire un alle-gato a quelli già in essere. L’ a l l e-gato sarà predisposto dal Ministe-ro e presentato alla FNOVI a metàdel prossimo anno, sulla base del-le osservazioni portate in questacome in precedenti occasioni dic o n f ronto con il Dicastero delle Fi-nanze. Nel corso dell’incontro ,Giuliano Lazzarini, affiancato dal-l ’ a v v. della Federazione Maria Gio-vanna Trombetta, ha anche fatto il

punto su alcune difficoltà pro p r i edel settore veterinario a ricono-scersi perfettamente nei parametrip revisti dallo Studio. In part i c o l a re ,si legge nella relazione dell’incon-t ro pubblicata al sito della Federa-zione che “la territorialità intesa siacome dislocazione geografica siacome realtà socioeconomica e cul-turale è stata la prima variabilemessa sul tavolo quale motivo didiversa valutazione finanziaria nel-l’ambito di stru t t u re org a n i z z a t i v ea p p a rtenenti allo stesso cluster. A

questa è stata subito collegatal’assenza di un Ta r i ffario Naziona-le, non ancora emanato, che con-tribuisce a determ i n a re diversi ri-cavi a secondo delle tariffe minimeche ogni Ordine Provinciale stabili-sce”. Quanto alla redditività dels e t t o re, la FNOVI non ha mancatodi rilevare “situazioni di bassi rica-vi legati all’esubero di neolaure a t iche solo dopo una decina di annidi attività cominciano a vedere if rutti del loro operato, ma che pri-ma devono spesso dipendere dal-

le casse di famiglia” e l’errata in-t e r p retazione dell’apertura dellap a rtita I.V.A. “alla quale - ha ribadi-to la FNOVI- certamente non corr i-sponde un immediato guadagno”;è stata ricordata la condizione di“ n u m e rose colleghe che, per im-pegni familiari, possono dedicareuna fetta limitata del loro tempo al-l’attività professionale ma che nonr a p p resentano esempi di non Con-g ruità” ed anche il caso dei mediciveterinari che partecipano a lunghistages e che intraprendono per-

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c o rsi di internship all’estero, i qua-li “sono stati coinvolti affinché laloro posizione fiscale, al rientro,sia considerata da quel momentoe non dall’anno di iscrizione all’al-bo del loro Ordine Provinciale”.Fra l’altro, la FNOVI ha manifesta -to “notevole perplessità nella va-lutazione della Coerenza che sti-ma la resa oraria per il non realenumero di ore che ci vengono as-segnate per settimana e delle set-timane che ci vengono assegnateall’anno”. (@anmvioggi)

F o r m a z i o n e ,d e d u c i b i l i t ài n t e g r a l e ?L’obbligo alla formazione continuagiustifica la richiesta di re n d e re in-tegralmente deducibili le speseper la formazione. Lo sostengono iragionieri che chiedono a Tre m o n t iun emendamento in Finanziaria. Ilsistema ECM, rendendo obbligato-rio l’aggiornamento per tutti gli

operatori sanitari, ha spinto molteassociazioni professionali del set-t o re, fra cui l’ANMVI, a richiedere lacompleta deducibilità fiscale deicosti sostenuti per la form a z i o n e .Anche altre categorie pro f e s s i o n a-li non sanitarie, come quelle dei ra-gionieri, dottori commercialisti, in-gegneri, avvocati, ecc. stanno pre-sentando la stessa richiesta in se-guito alle deliberazioni dei rispetti-vi Ordini di appartenenza che han-no introdotto o raff o rzato l’obbligodeontologico all’aggiorn a m e n t o

p rofessionale. In part i c o l a re, i ra-gionieri commercialisti, che dals e t t e m b re 2002 sono obbligati dall o ro Ordine a 30 ore annue di ag-g i o rnamento, si sono rivolti al Mini-s t ro Tremonti; al Ministro delle Fi-nanze hanno così chiesto che nel-la Finanziaria venga inserito unemendamento per la deducibilitàfiscale integrale dei costi sostenutidai professionisti per la form a z i o n eobbligatoria. Si richiede in sostan-za la modifica dell’art.50 del Tu i rche a proposito di partecipazioni a

convegni o corsi di aggiorn a m e n t op rofessionale, prevede ora unadeducibilità fiscale limitata soltantoal 50% dei costi sostenuti.

(@anmvioggi)

Ordini e cart e l l ee s a t t o r i a l iChiarimenti dalla FNOVI agli Ordi-ni Provinciali che emettono cartel-le esattoriali per riscuotere la quo-ta di iscrizione. La quota ha natu-ra di “tributo” e la competenza èdel giudice di pace. Ecco la dici-tura da riportare sulla cartella.I Consorzi Nazionali dei Conces-sionari (CNC) hanno richiesto agliO rdini Provinciali che utilizzano lec a rtelle esattoriali per la riscossio-ne delle quote di iscrizione di forn i-re indicazioni, riguardanti le moda-lità, il termine e l’organo giurisdi-zionale cui ricorre re in caso di attiimpugnabili. Una circ o l a re del Pre-sidente della FNOVI, DomenicoD’Addario, suggerisce la diciturada riport a re in cartella: “ E n t ro tre n-ta giorni dalla data di notifica sipuò pro p o rre opposizione avversola cartella depositando idoneo attodi citazione in opposizione dinanzial Giudice di Pace del Foro al qua-le appartiene il concessionario del-la riscossione. La pro p o s i z i o n edell’atto di citazione non interro m-pe i termini di pagamento. La ri-chiesta di sospensione deve esse-re espressamente indicata nell’attodi citazione e deve essere conces-sa dal Giudice.” La circ o l a re pre c i-sa che la quota di iscrizione all’Al-bo ha natura di “tributo” e che, incaso di “eventuale opposizione al-la cartella esattoriale, emessa aseguito di iscrizione a ruolo di im-poste e tributi, deve essere esple-tata dinanzi all’autorità giudiziaria”,nella fattispecie il giudice di pace.

(@anmvioggi)

Finalmente lar i f o r m adell’IRAP? Secondo il Sottosegretario all’Eco-nomia, Daniele Molgora, interv e-nuto ad un convegno org a n i z z a t odai dottori commercialisti, vi è unp reciso impegno del Governo ada ff ro n t a re la riforma dell’IRAP nei li-miti, ovviamente, delle risorse di-sponibili e delle priorità e che, asuo pare re, l’esenzione dall’impo-sta per i professionisti non dovràbasarsi sull’individuazione di livellidiversi di organizzazione, sempree s t remamente discutibili, ma sup recisi scaglioni di volume d’aff a r i .Il vicepresidente della Commissio-ne Finanze della Camera, MaurizioLeo, è intervenuto re c e n t e m e n t esostenendo, al contrario, l’urg e n z adi arr i v a re alla definizione di livelliminimi di organizzazione cheescludano dall’IRAP i pro f e s s i o n i s t ir i c o rdando che si deve al più pre-sto far fronte al crescente conten-zioso che vede contrapposti Fiscoe contribuenti con la vittoria sem-p re più frequente di questi ultimi.

(Sole24Ore, 25 novembre 2003)

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 322RUBRICA FISCALE

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

I l Comitato Nazionale per laBioetica ha presentato allaPresidenza del Consiglio

d e i Ministri un documento su“Macellazioni rituali e soff e re n z aa n i m a l e ”. Il documento è statoa p p rovato a metà settembre inseduta plenaria dal Comitato ed èil frutto di circa un anno di rifles-sioni di bioetica interc u l t u r a l e .Il documento sarà pro b a b i l m e n t eintegrato da un testo pro d o t t odalla LAV che ha avanzato alcunecritiche al documento. SecondoGianluca Felicetti il testo “è mol-to incentrato sulla ritualità dellamacellazione, poco e male sullaconsiderazione della soff e re n z aanimale”. Ma i valori in gioco- co-me ha spiegato Pasqualino San-tori componente del Comitato inr a p p resentanza della medicinaveterinaria- erano la libertà di re l i-gione e il benessere animale”. Leconclusioni del Comitato diff e r i-scono dal pare re della FVE in me-rito al ruolo e al significato dellos t o rdimento. Per il Comitato, chep u re non intende riserv a re un va-l o re marginale al benessere ani-male, la tutela della libertà re l i g i o-sa costituisce un aspetto pre p o n-derante. Sullo stordimento, e sulleconsiderazioni che in proposito ilComitato ha ritenuto di adottare, ilp rof Maurizio Severini ha stilatouna relazione nella quale si rias-sumono le tecniche di stord i m e n-to adottate nel nostro Paese e lep roblematiche relative alla loroc o rretta applicazione. “Non ci silimita comunque a questo- ha ag-giunto Santori- c’è molto spazioper le attività della veterinaria. Leriflessioni che si possono trarresono almeno tre e riguardano ilconcetto di integrità dell’animale,i metodi alternativi allo stord i m e n-to e soprattutto le implicazionieconomiche necessarie alla so-stenibilità dei principi bioetici”.Per Santori la bioetica “non è eti-ca teorica” e invita a guard a re al-le ricadute delle scelte etiche ebioetiche sulla realtà: “non si puòp re s c i n d e re dai loro costi econo-mici. Per rispettare i principi bioe-tici si deve anche avere un’ideadei costi di cui si deve gravare lasocietà. La bioetica -ha concluso-ci serve quotidianamente e chil’ha veramente a cuore deve poisaperla calare nel mercato.”

PREMESSE DEL DOCUMENTOIl documento aff ronta il pro b l e m adella compatibilità delle macella-zioni rituali con i principi etici egiuridici della società italiana. Co-me si legge dall’introduzione, es-so “non intende pre n d e re in con-siderazione il problema delle ma-cellazioni rituali nella sua inte-

grità. Esso vuole esaminare sol-tanto un profilo specifico di que-sta pratica, che riguarda l’incre-mento di soff e renza degli animaliche essa potrebbe pro v o c a re. Datempo infatti il CNB ha preso co-scienza delle connessioni tra la ri-flessione etica che riguarda lasfera degli esseri umani e quellache interessa l’insieme degli es-seri viventi, definendo due princi-pi guida: il primo aff e rma che “tratutte le forme di vita, quella uma-na possiede un primato; il secon-do sottolinea che questo primatova considerato “come segno diresponsabilità e non di potere ” ,con la conseguenza che essonon può “dar luogo o peggio an-cora giustificare pratiche cru d e l i ,violente, nei confronti degli ani-m a l i ” .

Le Macellazioni Rituali“Le macellazioni rituali sono prati-che che interessano in part i c o l a rela religione ebraica e quella isla-mica. Esse consistono nell’ucci-sione di un animale causata daltaglio della trachea e dell’esofagomediante una lama part i c o l a r-mente affilata, al fine di assicura-re una resezione immediata, nettae profonda dei vasi sanguigni. Ta-le operazione è compiuta nel ri-spetto di precise regole di matri-ce religiosa ed è accompagnatada atti (benedizioni, invocazionedel nome di Dio, ecc.) che ne ma-nifestano il significato rituale ed ilc a r a t t e re sacro .

L’animale sottoposto a macella-zioni rituali deve essere integro :ciò esclude il ricorso a tecnicheche comportino qualsiasi lesione.Nel caso di macellazioni rituali l’a-nimale, dopo essere stato immo-bilizzato, viene immediatamenteucciso mediante la resezione ditrachea, esofago e grandi vasisanguigni del collo. Nei casi dimacellazione non rituale, invece,l’animale viene immobilizzato (siap u re meno rigidamente), stord i t ocon un colpo di pistola a pro i e t t i l ecaptivo (se è un bovino) che pe-netra nella corteccia cerebrale epoi ucciso mediante recisione dialmeno una delle due carotidi odei vasi sanguigni da cui esse di-p a rtono; per altre specie animalivengono usati altri metodi di stor-dimento come l’elettro n a rcosi pervolatili e suini. Entrambe le tecni-che di stordimento (colpo di pi-stola e scarica elettrica) sono giu-dicate lesive dell’integrità animalee pertanto respinte dalla comu-nità ebraica e, con qualche va-riante di posizione a pro p o s i t odell’ammissibilità della scaricaelettrica, dalla comunità musul-mana”. (Macellazioni rituali e sof-

f e renza animale, CNB, appro v a t oin seduta plenaria il 19 settembre2 0 0 3 )

Il Significato Etico delleMacellazioni Rituali(...) Le macellazioni rituali, sa-cralizzando la procedura di ucci-sione dell’animale, ne sottolinea-no la gravità e la solennità: non èun atto ordinario, banale, che puòe s s e re compiuto senza rifletteresul fatto che esso significa dare lam o rte ad un essere vivente. L’ i n-serimento della macellazione inun contesto religioso ha lo scopodi ricord a re all’essere umano cheegli non dispone arbitrariamentedegli altri esseri viventi: se ne puòs e rv i re ma soltanto all’interno diun orizzonte di senso che, perqueste due religioni, è definito dalriferimento a Dio. Questo è ap-punto il significato profondo dellaritualizzazione della procedura dimacellazione o delle benedizionied invocazioni che la devono ac-c o m p a g n a re (...)” (idem)

Il Significato Etico dellaS o f ferenza AnimaleGià si è detto che l’essere umanoha precise responsabilità nei con-f ronti degli animali: nell’orizzontedefinito da questo rapporto, las o ff e renza animale acquista unp reciso rilievo etico e pone alcunipenetranti interrogativi alla co-scienza umana.In precedenti documenti il CNBha aff e rmato la necessità di muo-v e re dal principio di re s p o n s a b i-lità dell’uomo nei confronti delmondo animale per sviluppareun’etica della cura, fondata su unatteggiamento di disponibilità neic o n f ronti dell’altro e sul riconosci-mento di una costitutiva ed es-senziale interdipendenza tra es-seri umani ed animali.In senso generale, con l’espre s-sione p rendersi cura ci si riferiscea una pluralità di accezioni chesembrano tutte rinviare a un’attitu-dine fondamentale di disponibilitànei confronti dell’altro, attitudineche nasce dal riconoscimento diun’essenziale e costitutiva interd i-pendenza e si traduce in un serioimpegno a compre n d e rne la re a-le situazione di bisogno e a farse-ne responsabilmente carico. (...)( i d e m )

Macellazione Rituali e Libert àR e l i g i o s a(...) Il fatto che un determ i n a-to comportamento costituiscauna manifestazione della libert àreligiosa non lo rende automatica-mente lecito o moralmente accet-tabile. (...) Nel caso delle ma-cellazioni rituali la comparazione

va operata con un principio cheha acquisito un crescente rilievonella coscienza sociale della po-polazione italiana: la pro t e z i o n edegli animali. (...) Chiariti i valo-ri che sono in gioco è possibileo p e r a rne una comparazione.Questo procedimento implica al-cuni passaggi fondamentali.a) Innanzitutto, le macellazioni ri-tuali non urtano contro i limiti oraindicati se non si dimostra che las o ff e renza inferta agli animali ma-cellati ritualmente è superiore aquella patita dagli animali macel-lati secondo gli altri metodi am-messi dal nostro ordinamento giu-ridico. Non disponiamo di metodi asso-lutamente sicuri per misurare ild o l o re degli animali e non possia-mo quindi parlare di cert e z z a .Sulla base degli studi scientificicondotti in questo campo esisteperò una forte presunzione (con-testata peraltro da una minoranzadi ricercatori) che la macellazionep receduta dallo stordimento del-l’animale causi minore soff e re n z adella macellazione senza pre v i os t o rdimento: su questa pre s u n-zione è fondata la legislazione ita-liana che, seguendo il modellotracciato dalle direttive dell’Unio-ne europea, impone come re g o l agenerale lo stordimento pur am-mettendo un certo numero di ec-cezioni (tra cui quella relativa allemacellazioni rituali, che peraltroi n t e ressa una frazione abbastan-za piccola degli animali macellatisenza previo stord i m e n t o ) .b) In secondo luogo, ammettendosulla base della presunzione orar i c o rdata che le macellazioni ri-tuali implichino un incremento dis o ff e renza, è necessario valutarequale sia l’entità oggettiva di que-sto incremento che si inserisce inuna catena di patimenti, talvoltaassai lunga, che l’animale desti-nato alla macellazione subi-s c e . ( . . . )c) Infine, ammettendo che l’incre-mento di soff e renza animale de-t e rminato dall’assenza di stord i-mento sia rilevante, si tratta dic o n s i d e r a re se esso è comunqueammissibile per salvaguard a re lal i b e rtà religiosa. Si tratta in altrep a role di ripetere il pro c e d i m e n t ocomparativo che ha già condottoil CNB, in altre occasioni, a ritene-re prevalenti le ragioni a favoredegli animali nel caso di soff e re n-ze loro inflitte in relazione ad atti-vità ludiche o di spettacolo manon a quelle collegate al conse-guimento di obiettivi scientifici dialto profilo. Considerando che la part i c o l a retutela costituzionale riconosciutanel nostro ordinamento alla libert à

religiosa induce a ritenere giuridi-camente lecita la macellazione ri-tuale, il CNB la ritiene bioetica-mente ammissibile ove sia ac-compagnata da tutte quelle prati-che non conflittuali con la ritualitàstessa della macellazione che mi-nimizzino la soff e renza animale.( i d e m )

Macellazioni Rituali eBenessere Animale: u n aConciliazione Possibile? (...) Nel caso della macellazionerituale il nocciolo della questionesembra individuabile nell’assenzadel previo stordimento dell’anima-le e nelle tecniche necessarie perla sua immobilizzazione. Come siè già rilevato, l’orientamento pre-valente nelle leggi di tutti i paesidell’Unione europea è fondatosulla ragionevole pre s u n z i o n eche l’animale soffra meno se ri-dotto in stato di incoscienza pri-ma della macellazione: i principibioetici della precauzione e dellaresponsabilità impongono di te-n e re conto di questa possibilità.Il CNB auspica pert a n t o :a ) che vengano sostenute le ri-

flessioni e le ricerche che, tan-to in ambito religioso che inambito scientifico, sono voltea tro v a re un punto di composi-zione tra le pratiche dettatedal rispetto dei precetti re l i g i o-si e quelle volte a ridurre las o ff e renza animale. (...)

b ) che venga sviluppata la ricer-ca sulla possibilità di ricorre rea forme di stordimento chesiano accettabili in base allen o rme religiose, come peraltroin alcuni casi sembra già veri-f i c a r s i ;

c ) che pur legittime esigenzeeconomiche degli impianti dimacellazione non pre g i u d i c h i-no il rispetto dei tempi e delletecniche necessarie per unac o rretta esecuzione delle ma-cellazioni, in particolar modoquelle rituali.

La necessità di evitare inutili sof-f e renze agli animali, unitamenteall’esigenza di rispettare elemen-tari norme igieniche e sanitarie edi non off e n d e re la sensibilità del-le persone, inducono il CNB a ri-t e n e re inammissibili macellazionirituali spontanee ed incontro l l a t e ,eseguite al di fuori di macelli ap-positamente autorizzati e senzaun adeguato controllo veterinario.(...) (idem) ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 23BIOETICA

Libertà religiosa e sofferenza animale

Dal Comitato Nazionale per la Bioeticaun documento su macellazioni rituali esofferenza a n i m a l e

Il testo integrale del documentoè pubblicato al sito

www.anmvi.it/anmvioggi

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

Buon Natalee Felice Anno Nuovo

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITA L I A N I

AIVEMP - SCIVAC - SIVAE - SIVAR - SIVE

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 25

T ra le varie risorse della Re-t e, i BBS (Bulletin BoardS y s t e m ) , ov v e ro Sistema

Bacheca Bollettini nascono comebacheche telematiche sulle qualipoter leggere e scrivere messag-gi o avvisi. Con le nuove tecnolo-gie informatiche anche i BBS sisono trasformati, tanto che attual-mente chi accede ad un BBS vipuò trovare non solo messaggima anche archivi di documenta-zione e ricche librerie di program-mi di qualsiasi tipo.Il responsabile del BBS è coluiche decide se ammettere o menoun utente, in pratica una sorta diamministratore di una lista di di-scussione, e viene chiamato Il Sy-sop. Inoltre, Il Sysop gestisce l’o-peratività del BBS e fa in modoche il sistema funzioni nel miglioredei modi.Ma cosa offrono in pratica i BBS? I files presenti sui BBS sono sud-divisi in aree tipologiche (giochi,testi, antivirus, ecc.), tutto mate-riale che può essere scaricato.Tuttavia, non tutto il software chepuò essere prelevato da un BBS èad uso gratuito: infatti, se moltiprogrammi o i file presenti posso-no essere Freeware, cioè utilizza-bili liberamente e gratuitamente,la maggior parte sono inveceShareware.Questo tipo di software non èdunque gratuito, ed è possibileutilizzarlo in prova per un certoperiodo, trascorso il quale, l’auto-re del programma richiede il pa-gamento di una certa somma perpoter proseguire l’uso del pro-gramma stesso.Una particolarità dei BBS è cheessi non ospitano software di tipocommerciale, quello cioè a paga-mento. Infatti, i programmi vannoacquistati direttamente dai distri-butore che li vende e non da altri.Molti BBS utilizzano una vera epropria Rete di comunicazione (lapiù diffusa è chiamata Fidonet) inmodo tale che i messaggi o i filesimmessi in un singolo BBS sid i ffondono rapidamente ancheagli altri BBS della rete. Nonostante che la maggior partedei programmi presenti nelle BBSsia a pagamento, l’attività più fre-quentemente svolta da coloro chesi collegano ai BBS è quella del

download, cioè di prelevare i filespresenti nel BBS.Meno frequente, ma molto piùgradita dai Sysop, è invece l’atti-vità di upload, cioè di invio di filesda parte dell’utente da postarenel BBS.I messaggi presenti sui BBS sisuddividono in diverse categorie.Tra le principali citiamo i messag-gi locali, che non vengono cioèdiffusi su altri BBS e possono es-sere suddivisi in aree per argo-mento che normalmente interes-sano aspetti strettamente locali alBBS o al territorio del BBS stesso.Oltre ai messaggi locali, nei BBStroviamo anche i cosiddetti echo-mail, suddivisi per argomenti qua-li sport, windows, mercatino, libri,cinema, ecc., i quali vengonocondivisi anche con altri BBS. Inquesti casi, il messaggio immes-so in un BBS, viene poi diffuso ra-pidamente ad altri BBS. Oltre atanti altri tipi di messaggi, sui BBSmeritano menzione i messaggiMatrix che vengono utilizzati ognivolta cheun utente di un BBS de-sidera inviare un messaggio adun utente di un altro BBS. In que-sto caso, il messaggio deve esse-re immesso nell’area matrix o net-mail, specificando oltre al nomi-nativo del destinatario anche l’in-dirizzo di rete del BBS di arrivo.Ma come ci si collega ad unaBBS?Per collegarsi occorrono princi-palmente tre cose: il Modem, col-legato ad una linea telefonica, unPC e un programma di Comunica-zione.Al primo collegamento il BBS ri-chiede di digitare il proprio nomi-nativo (Nome e Cognome) ed unapassword (parola chiave). Questeinformazioni servono per ricono-scere l’utente ad ogni successivocollegamento e a impedire che vipossano essere collegamenti nonvoluti.Un’altra caratteristica che rende iBBS molto diffusi ed utilizzati èche la maggior parte di loro nonrichiede alcun pagamento perl’accesso al servizio. Soltanto al-cuni BBS commerciali, gestiti daditte o società, richiedono di sot-toscrivere un abbonamento a pa-gamento per poter usufruire di ta-luni servizi offerti. ■

IN RETE

BBS (Bulletin Board System): una retefonte di programmi e files g r a t u i t i

d i Fabrizio Pancini

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VETLINKLista telematica

A.N.M.V.I.

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

N el 1987 si è tenuto unreferendum in Italia perfar chiudere le centrali

nucleari. A questo referendum siarrivò dopo molte manifestazioni,dibattiti, discussioni che avevanomesso in seria difficoltà il Governoe varie forze politiche. Con il refe-rendum si decise di chiudere lecentrali nucleari. In quel momentoe ro pienamente d’accordo suquesta decisione ma, se devo es-sere sincero, negli ultimi anni hoincominciato ad avere seri dubbisu questa scelta. Da allora, infatti,la nostra dipendenza dalle impor-tazioni di petrolio e metano hacontinuato ad aumentare con fortideficit per la bilancia commercia-le e dipendenza dai paesi produt-tori. L’inquinamento è nettamentepeggiorato sia a livello atmosferi-co che marino. Abbiamo dovutoimportare sempre di più energiaelettrica da altri paesi subendoanche negli ultimi mesi pericolosie costosissimi black out. Inoltre,ironia della sorte, siamo costrettiad importare energia dai paesiconfinanti Francia e Svizzera cheal contrario di noi, hanno sostenu-to la scelta energetica del nuclea-re. Molte delle loro centrali atomi-che sono posizionate ai confinicon l’Italia ed in caso di disastro,secondo i metereologi, saremmo iprimi a pagarne le conseguenze.Il caso di Chernobyl, pur a mi-gliaia di chilometri di distanza, è

significativo e sono anche convin-to che le conseguenze per noisiano state sottovalutate. Diciamoquindi che oggi di fronte alla stes-sa scelta sarei molto indeciso eprobabimente sarei favorevole al-l ’ e n e rgia nucleare, in quantoenergia rinnovabile, pulita ed oggisostanzialmente sicura.Ho anticipato questa riflessione,che può sembrare lontana daiproblemi del mondo veterinario,perché è un esempio significativodi come spesso nel nostro paesesi affrontano le scelte scientifichee tecnologiche avanzate. I temiche volevo affrontare sono infattialtri: biotecnolgie, clonazione edogm. Questi temi ci riguardano inmodo diretto ed ho l’impressioneche il nostro Governo li stia affron-tando come anni fa si fece per ilnucleare. Si rifiutano in partenzaspazi di sperimentazione e ricer-ca salvo poi, dopo un po’ di anni,rimpiangere le scelte fatte a van-taggio di altri paesi che si sonocomportati in modo più realisticoe razionale. Che senso ha direoggi di no agli ogm quando ormaila maggior parte dei paesi si èe s p ressa favorevolmente? Chesenso ha proibire in Italia le colti-vazioni transgeniche quando poisiamo costretti ad importarle daaltri paesi? L’esempio lo abbiamonei mangimi per il settore zootec-nico. Da quando sono state proi-bite le farine animali per l’alimen-

tazione, e incomincio a credereche le ricerche in corso in varipaesi finiranno per dimostrareche con la BSE avessero poco ache fare, siamo costretti ad impor-tare forti quantitativi di soia e dimais da paesi che ormai produ-cono tutto ogm. E allora è logicala scelta rigida e restrittiva del no-stro paese o rischiamo ancorauna volta di farci male da soli? Lastoria della clonazione in Italia,poi, meriterebbe un romanzo cheil veterinario Cesare Galli potreb-be tranquillamente scrivere .Quando ha presentato, primo almondo,il vitello clonato Galileo al -la Fiera di Cremona fu denunciatodall’allora ministro per la Sanità,Rosy Bindi, quando pochi mesi faha clonato, per la prima volta almondo, un cavallo la notizia èpassata senza tanti clamori e conil fastidio e la sufficienza degli or-gani istituzionali. Cesare Galli inaltri paesi sarebbe considerato ungrande scienziato ed avre b b eponti d’oro, in Italia fa molta faticaa tenere in piedi il suo gruppo dir i c e rca avendo finanziamenti ridi-coli. Siamo veramente un paesestrano, per secoli la Chiesa haf renato ogni evoluzione tecnolo-gica e scientifica oggi credo chesia soltanto l’incapacità del mon-do politico di saper guard a reavanti al di là degli immediati in-t e ressi dei partiti in termini di con-senso e di voti. Ho già detto altre

volte che penso che il mondo ve-terinario possa avere un ruolo im-p o rtante e debba pre n d e re posi-zioni su questi temi che ci riguar-

dano da vicino. Al contrario conti-nuiamo a re s t a re in silenzio la-sciando ancora una volta che al-tri decidano per noi. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 326

Clonazione, b i o t e c n o l o g i e , OGM: cosa fare?

d i Luigi Poretti

RIFLESSIONI

Clonazione, dov’è l’inghippo?

N onostante celebri casi isolati di successo, c o m e quello dellapecora Dolly, all’interno della comunità scientifica la tecnica

della clonazione non è ancora ritenuta perfezionata. Solo il due percento dei cloni ha buon esito e, talvolta, non gode di perfetta salute.Per comprendere esattamente dove la clonazione non funziona, alcuniricercatori della Scuola di Medicina della Temple University hanno esa-minato e confrontato le prime fasi di sviluppo in embrioni normali edembrioni clonati.“Per prima cosa, - spiega Keith Latham, biochimico e autore principa-le dello studio - abbiamo individuato alcuni dei primi passi necessari auna cellula uovo e a uno spermatozoo per dare origine a un embrione.Poi, abbiamo esaminato il modo in cui i cloni riescono a replicare que-sti passi. Abbiamo scoperto che, a questo stadio dello sviluppo, il 100per cento dei cloni replica interamente il processo. Dunque, il proble-ma deve verificarsi più tardi nel processo di sviluppo”.Lo studio sarà pubblicato sulla rivista “Developmental Biology”. La ricer-ca fa parte di un programma più ampio, diretto da Latham e finanziato daiNational Institutes of Health (NIH) americani, che indaga il modo in cui lecellule uovo comunicano con i cromosomi. (scienzeonline.it)

La vita emotivadei gattiUn viaggio nelcuore felinoJ e ff rey MoussaieffMassonPratiche Editrice

Sono oltre quattromila an-ni che vivono insieme anoi, li ospitiamo nelle no-s t re case, trascorr i a m oore intere in loro compa-gnia, malgrado questalunga consuetudine, i gat-

ti continuano a essere considerati creature insensibili e soli-tarie, che si limitano a tollerare la presenza dell’uomo. Diffici-le immaginare un’indole più distante da quella del cane. Enon è certo un caso che i fan del migliore amico dell’uomodifficilmente possono dirsi anche fanatici dell’universo felino.Jeffrey Moussaieff Masson, che ha già esplorato l’emotivitàdei cani, ha sempre creduto che quella dei gatti fosse altret-tanto complessa, solo più difficile decifrare. Da questa con-vinzione ha tratto un impegno: rendere giustizia a quei com-pagni di vita ancora incompresi. L’occasione, si è presentataquando l’autore si è trasferito in Nuova Zelanda, in una casasull’oceano dove, uno per volta hanno fatto il loro ingressoMoko, Yossie, Minnalouche, Miki e Megalamandira, i cinquegatti di famiglia. Dal racconto delle loro peripezie idiosincra-sie prende forma una mappa completa dell’interiorità felina:le emozioni primarie dei gatti sarebbero né più né meno, no-ve. E se nelle pagine del libro non mancheremo di incontra-re gatti curiosi, annoiati o affetti da narcisismo, avremo la sor-presa di scoprire che l’universo felino non è immune da sen-timenti come l’amore, l’attaccamento, persino la nostalgia.

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Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

L a Vetlink è una minierainesauribile di arg o m e n-ti (qualcuno sostiene di

stupidaggini) e, anche per que-sto nostro appuntamento, pesconella rete del Net per tro v a re una rgomento di sicura attualità, incampo sanitario. I medici, moltopiù abituati ad aggregarsi negliospedali, nelle cliniche, nei sa-natori e in generale nelle stru t t u-re pubbliche hanno capito, daquando sono nati, che riferire ilcaso al collega non vuol direp e rd e re il cliente, se la collabo-razione avviene seguendo re g o-le rigide, ampiamente pre v i s t ed ’ a l t ronde nei codici deontologi-ci. I veterinari, al contrario, chiu-si ad ogni collaborazione chepotesse rivelarsi un pericolo perla loro condotta o per il loro am-bulatorio, non hanno saputo, ingran parte sfru t t a re queste for-midabili sinergie che, per lacomplessità della materia sanita-ria, si rendono indispensabili.Per la verità negli ultimi anni, les t ru t t u re sanitarie rivolte alla cu-ra degli animali d’affezione sonostate spesso, volenti o nolenti,obbligate a pre n d e re in conside-razione collaborazioni con altres t ru t t u re per gestire casi part i c o-l a rmente complicati o che richie-devano competenze ed attre z z a-t u re specialistiche. È anche ne-cessario rilevare che certe colla-borazioni tra medici vanno beno l t re il lecito, configurandosi co-me vere e proprie tru ffe, allorc h éil malato, in balia della mafiabianca, viene sballottato da unsanitario all’altro con l’unico in-tento di spillargli dei soldi, manoi vogliamo discutere di com-p o rtamenti leciti. Gli illeciti sonos e m p re esistiti e sempre esiste-ranno in tutte le categorie.S e m b re rebbe scontato che unoo due o cinque veterinari nonpossano abbracciare tutto lo sci-bile della medicina veterinariaanche solo per quanto riguard ail cane e il gatto. Purt roppo la no-stra cronica assenza sul pianod e l l ’ i n f o rmazione e certe devia-zioni nel campo della pubblicitàhanno fatto sì che la maggiorp a rte delle persone pensi che ilveterinario sia, tout court, quelloche si occupa di animali. Riesco,ancora oggi, ad arr a b b i a rmi conmio padre quando avanzo uncenno di diniego nel sentireJ e rry Scotti chiedere come sichiama il pipistrello più piccolodel mondo. “Bella figura, se nonlo sa un veterinario chi lo deves a p e re!”. Credo sia esperienzacomune vedersi arr i v a re in am-bulatorio una persona, che hat rovato un riccio o un fringuello ouna talpa in difficoltà e pre t e n d eche venga curata come Dio co-manda (e comanda che vengafatto gratis di solito) solo perc h é

siete un veterinario. Un po’ la vi-sione del veterinario tuttologo eun po’ la nostra diffidenza nel ri-f e r i re il caso per paura di perd e-re il cliente fanno sì che spessoci si arrangi in qualche modo,f o rnendo prestazioni parz i a l i ,i n e fficaci quando non completa-

mente sbagliate. “D’altro n d e ”scrive qualche collega “se mi ar-riva dentro il pensionato con l’e-m e rgenza” io faccio quel cheposso e ho la coscienza a posto.Alt, amico mio. La coscienza va a posto se ab-biamo informato il pensionato

che sarebbe molto meglio, per ilbene del cane, portarlo nellas t ruttura X dove hanno l’attre z z a-tura e le competenze per risol-v e rgli il caso, anche se i costi lie-viteranno. È chiaro che di fronte al suo rifiu-to e alla fatidica frase “faccia

quel che può” si abbia il diritto dif a re, se non il massimo, il minimodanno possibile. Diversamente,se non lo s’informa, diff i c i l m e n t ep o t remo mettere a tacere la no-stra coscienza. Anche perché quella non si chia-ma coscienza, ma arro g a n z a . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 27

Veterinari o tuttologi d i Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

L’OPINIONE

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 328

I corsi di anestesia organizzatidalla SCIVAC hanno evidenziatola necessità di incrementare leesercitazioni pratiche. L’ovvia im-possibilità di utilizzo di animali vi-vi unita alla difficoltà di simulazio-ne su spoglie di animali hanno in -dotto a valutare la possibilità diprevedere per i partecipanti unperiodo facoltativo di tre giorni ditirocinio pratico, anche non con-secutivi, da effettuarsi, previo ac-cordo, in una struttura operativa ascelta tra quelle che verranno in-dicate precedentemente al corso.

In cosa consiste il tiro c i n i oIl tirocinio consiste nella parteci-pazione di massimo due tiroci-nanti per tutor in qualità di aiutonello svolgimento di pro c e d u reinerenti al programma del Corso,compatibilmente con l’attività del -la struttura. La partecipazione èprevista entro 12 mesi dalla finedel corso previo accordo con lastruttura prescelta. Il tirocinio pra-tico prevede il rilascio di un atte-stato di partecipazione attiva cheverrà inviato dalla Segreteria soloal termine del tirocinio.

Le strutturePrima del corso saranno indivi-duate una serie di strutture “abili-tate” da SCIVAC dove poteresvolgere il tirocinio pratico postCorsi in quei casi in cui le eserci-tazioni pratiche, per motivi logisti -ci, non possono essere svolte inmaniera esaustiva presso la sedestessa del corso.Le strutture vengono selezionatesia tra quelle ove operano i relato-ri/istruttori del corso, sia tra altrestrutture e devono avere attrezza-ture e materiali tali da permetteredi operare ad un livello qualitativoalmeno pari a quello descritto neigiorni del corso (requisiti minimiallegati). Inoltre la struttura deveavere un carico di lavoro tale dapermettere ai tirocinanti di assi-stere nei giorni a loro disposizionead una buona parte delle tecni-che e procedure descritte duran-

te il corso. In casi eccezionali discarso traffico il responsabile del-la struttura può, previo accordocon il tirocinante e senza ulterioricosti di iscrizione, programmarela ripetizione del tirocinioDurante i giorni di tirocinio (tre gior-ni, non necessariamente consecu-tivi) nella struttura deve operare inmaniera continuativa almeno un tu-tor per coppia di tirocinanti.

Il tutorIl tutor deve essere un relatore/istruttore del corso o avere un li-vello conoscitivo della materia inquestione e capacità didatticheequivalente che saranno stabilitemediante il modulo per punteggiorelatori SCIVAC. I partecipanti deicorsi saranno poi informati delles t ru t t u re e dei tutor disponibilicontestualmente alla conferma dipartecipazione al corso e da quelmomento possono operare libera-mente la propria scelta medianteaccordi diretti con la struttura.

Diritto di opzioneGli iscritti al corso hanno diritto diopzione per la partecipazione alt i rocinio pratico dalla con f e rm adi partecipazione fino al term i n edel corso compatibilmente conle esigenze amministrative dellaS e g reteria SCIVAC. Per ulteriori informazioni è possi-bile rivolgersi alla Segre teria allo0372/40.35.04 - email: c o m [email protected]. ■

DALLE ASSOCIAZIONI

Corsi di anestesia SCIVA C

P o s s i b i l i t à di un tirocinio pratico post-corsi presso strutture a b i l i t a t e

a cura di Lara Zava

REQUISITI MINIMI NECESSARI PER STRUTTURA TIROCINANTE

È richiesta la presenza continuativa nella struttura di un medico vete-rinario con funzioni di anestesista e tutor dei tirocinanti (almeno un tu-tor per due tirocinanti)

1) attrezzature minime necessarie per una struttura adatta alt i ro c i n i o• Apparecchio da anestesia corredato di palloni di diverse dimen-

sioni, canestri di calce sodata, circuiti semichiusi e semiaperti• Respiratore automatico (a scelta tra barometrico e volumetrico)• Laringoscopio• Tracheotubi di diversi tipi• Materiale per l’incannulazione venosa periferica• Sistema di monitoraggio minimo (Pulsossimetro, ECG, pressione

arteriosa non invasiva)• Sistema di riscaldamento del paziente• Armadietto farmaceutico rifornito di tutti i possibili sedativi, aneste -

tici per induzione, oppioidi, bloccanti neuromuscolari, farmaci perla rianimazione ecc.

2) procedure minime da far eseguire ai tirocinanti sotto las u p e rvisione di un tutor• Visita preanestesiologica accurata e scelta del protocollo• Premedicazione• Incannulazione di più vene periferiche• Scelta e dosaggi dei fluidi• Induzione con farmaci diversi• Intubazione• Scelta dell’analgesico e del mantenimento• Utilizzo di circuiti semiaperti e semichiusi• Monitoraggio clinico• Monitoraggio strumentale• Risveglio• Prevenzione e controllo farmacologico e non delle emergenze• Tecniche di anestesia locale infiltrativa• Valutazione e trattamento del dolore post-operatorio

Corso di anestesia11-14 febbraio 2004

Centro Studi SCIVAC

Palazzo Trecchi Cre m o n a

organizzato da

Durata Corso: 4 giorniAttività formativa totale: 30 ore

Tirocinio pratico facoltativo: 3 giorniEsercitazioni pratiche:121/2 ore

Numero di partecipanti: 40Limite iscrizione:15 gennaio 2004

Cadenza del Corso:annualeLingua:italiano

Accreditamento ECM: 34 creditiMaster SCIVAC Chirurgia: 50 crediti

Estratti delle relazioni: previsti

Partecipazione a prima riunione SIARMUV inclusa nella quota

Quota CON tirocinio pratico:Soci SCIVAC € 620,00 + IVA

Non Soci: € 770,00 + IVA

Quota SENZA tirocinio praticoSoci SCIVAC: € 470,00 + IVA

Non Soci: € 620,00 + IVA

Società Italiana Veterinari per EquiniSOCIETÀ FEDERATA ANMVI

C O N G R E S S ONAZIONALE M U LTISALA

C O N G R E S S ONAZIONALE M U LTISALA

PERUGIA31 Gennaio

1 Febbraio 2004Centro Congressi Quattrotorri

con il patrocinio

1 0°

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIAFACOLTÀ DI MEDICINA VETERINARIA

www.merial.com

Animal Health

Cari Colleghi,come ormai succede da anni questo 10° Congresso Nazionale vi offrela possibilità di “ascoltare” alcuni dei relatori più prestigiosi del panora -ma scientifico ippiatrico internazionale. Abbiamo infatti l’onore di averecome ospiti personaggi del calibro di Joe Bertone (USA), Peter Daels(USA), Brian Gilger (USA), Michelle Le Blanc (USA), Alan J. Nixon(USA) e Michael Spirito (USA).Visto il successo delle sessioni “How to do”, abbiamo deciso di riconfer -marle per il congresso di quest’anno. Nelle nostre intenzioni tali sessioni servono anche a darevisibilità a colleghi italiani di indubbio pre s t i g i o .La richiesta di accreditamento per l’intero congresso è stata inoltrata al Ministero della Sa -nità: diversamente dallo scorso anno non sarà possibile ricevere i crediti E.C.M. per le singoleg i o rnate, ma sarà necessario part e c i p a re all’intero congresso. Le sessioni dei pre - c o n g ress SI -RE e SIOCE, invece, sono state accreditate separatamente.Abbiamo, inoltre, deciso di trasform a re gli eventi pre - c o n g ress SIRE e SIOCE in eventi semprepiù specialistici e sfru t t a re altresì la sede congressuale per argomenti di “continuing educa -t i o n ” .Buon lavoro a tutti.

Sandro BarbaciniPresidente SIVE

Per informazioni e iscrizioni:SIVE- ELENA PICCIONI

Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - 26100 CremonaTel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 - Email: [email protected]

Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

Aracnidi pericolosi

Il Ministro delleP o l i t i c h eAgricole scrivealla SIVAE: Il Ministro delle Politiche AgricoleGianni Alemanno ha scritto il 20n o v e m b re scorso alla SIVA E ,aprendo uno spiraglio sulle confu-se disposizioni normative che direcente hanno vietato nel nostroPaese il commercio e la detenzio-ne di aracnidi pericolosi, senzatuttavia precisarne le specie. “Siritiene che la norma- scrive il Mini-s t ro- nella impostazione attualeconsenta di poter individuare conprovvedimento amministrativo se-parato, le specie di Aracnidi cherealmente costituiscono pericoloper l’incolumità pubblica, per lequali si applicano i divieti di de-tenzione e commercializzazione.Analogamente al provvedimentoemanato dal Ministro dell’Ambien-te e della tutela del territorio con ilDM 4 aprile 1997, nel quale sonostate elencate le specie di mam-miferi e rettili pericolose per l’inco-lumità pubblica e per la salute, èpossibile perfezionare la normaattuale integrandola di una listadelle specie di Aracnidi ritenuteanch’esse pericolose”. Il Ministroconclude rimandando ad una di-samina delle proposte avanzatedalla SIVAE di concerto con il Mi-nistero della Salute ed assicuran-do che le stesse “saranno sicura-mente utili alla formulazione di unprovvedimento in tal senso”.Non è dato sapere quanti siano ipossessori di aracnidi che nehanno denunciato il possesso allePrefetture entro il 4 ottobre scor-so, come previsto dal Decre t oche vieta il commercio e la deten-zione di “aracnidi altamente peri-

colosi per l’uomo”. Solo gli appas-sionati aracnofili hanno potutoinoltrare agli Uffici Territoriali com-petenti voluminose dichiarazioni“spontanee” che rischiano di ri-manere lettera morta. Tutto questosemplicemente perché il decretonon elenca le specie soggette adenuncia, né fornisce precise in-dicazioni su come presentarla. IlMinistero della Salute correrà ai ri-pari e sta valutando l’istituzione diuna commissione in grado di pre-parare una lista di aracnidi da de-nunciare e così perfezionare il De-creto. “In certi casi - spiega Mas-simo Millefanti della SIVAE, So-cietà Italiana Veterinari per Ani-mali Esotici - sono state denun-ciate centinaia di specie dellequali sono stati indicati dettaglisulle loro uova, che sono a mi-gliaia, per cui non è davvero faci-le capire come le autorità valutinoquesti rapporti”. In Italia si conta-no circa 150 soci di aracnofilia,detentori informati, appassionatiche sanno di che specie si parla,

per gli altri si può ipotizzare unpossesso inconsapevole, frutto diacquisti, un pò alla moda, al difuori dei confini italiani. MassimoMillefanti ritiene che la lista vadafatta, ma in Italia - precisa - “nonsi sono registrate aggressioni si-gnificative né tanto meno deces-si”. La lista potrebbe comprende-re in tutto “una decina di scorpio-ni e tra i ragni il gruppo delle ve-dove”. Non si tratta di sottovaluta-re la pericolosità, ma di ristabilirele giuste proporzioni del fenome-no, rendere applicabile il dettatonormativo e soprattutto impedireche, in mancanza di un elencopreciso si colpiscano indistinta-mente migliaia si soggetti “anchequelli - conclude Millefanti - chesono utili per ricerche con finalitàscientifiche”. Millefanti a questoproposito ricorda proprio gli studisui veleni, sul loro grado di peri-colosità ma anche i loro effetti te-rapeutici. “In Italia - conclude -questo tipo di ricerche le stannosvolgendo pochissimi ricercatori:si contano, alla lettera, su una ma-no”. Fra questi ricorda il ProfessorArnò di Aracnofilia con il quale laSIVAE sta collaborando.

ECM e medicinenon convenzionali:

il parere dellaS I M V E N C O

È scontro aperto con la Com-missione Nazionale per

l’ECM che ha sospeso il riconosci-mento dei corsi di medicina alter-nativa nel sistema di form a z i o n econtinua medica. I Ve rdi parlanodi “boicottaggio” e anche fra i me-dici si moltiplicano le perplessità.In medicina veterinaria si èe s p ressa la Società Italiana di Me-dicina Veterinaria Non Convenzio-nale: “Riconosco che il Ministerodella Salute abbia il compito di vi-g i l a re affinché gli eventi accre d i t a-

ti abbiano una valenza - com-menta R o b e rto Ors i, Pre s i d e n t edella SIMVENCO - mi chiedo peròse non sarebbe stato più saggionon accre d i t a re fin dall’inizio quelp a rt i c o l a re evento. Una maggioreserietà nella selezione dei corsis a rebbe perciò auspicabile. Miriesce difficile inoltre capire qualisono i motivi che hanno spinto ilM i n i s t e ro ad una decisione cosìdrastica, che secondo me mettesolamente in luce le debolezze delsistema degli ECM. Mettere sullostesso livello la terapia reiki conl’Omeopatia - continua Orsi - vuold i re semplicemente non cono-scerle e fare di tutte l’erbe un fa-scio, ed agire sull’onda dell’emoti-vità, la stessa che il Ministero hacavalcato per l’ordinanza sui canipericolosi. Considerando poi chesul territorio nazionale sono apert idiversi ambulatori ASL in cui sipratica l’ Omeopatia, e che moltiveterinari la adoperano, in part i c o-l a re i colleghi che operano nel set-t o re del biologico, tale decisionea p p a re sicuramente dannosa ec o n t ro p roducente. La FNOMCEOnella famosa riunione di Te rni del-l’anno scorso ha riconosciuto alle

MNC la dignità di atto medico, masolo in ambito umano. Indire t t a-mente tale decisione potrebbe es-s e re traslata anche per noi veteri-nari: si spera - conclude Orsi - chela neonata commissione istituitadalla FNOVI sulle MNC veterinarieaiuti a port a re chiarezza anche neln o s t ro ambito.Intanto per la Commissione Nazio-nale ECM le medicine non conven-zionali restano fuori dal sistema. Al-l ’ o rdine del giorno della seduta del20 novembre la Commissione hainfatti posto la questione delle me-dicine non convenzionali. La Com-missione si è richiamata agli obiet-tivi formativi di interesse generale,fra i quali è prevista la “valutazionedei fondamenti scientifici e dell’eff i-cacia delle medicine alternative onon convenzionali” e ha deliberatodi acquisire il pare re del ConsiglioS u p e r i o re di Sanità. “Non rientranoin questa valutazione - ha pre c i s a-to il Commissario per la Ve t e r i n a r i aGaetano Penocchio - l’agopuntura(che è tecnica) e la fitoterapia (chenon è una MNC)”.

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 29DALLE ASSOCIAZIONI

1 0 t hI n t e r n a t i o n a l

Conference onH u m a n - A n i m a l

I n t e r a c t i o n s6-9 ottobre 2004

Uomo e Animale:una relazione senza fine

Il convegno, che si terrà a Gla-sgow dal 6 al 9 ottobre è orga-nizzato dalla SCAS - Società diStudi sugli animali da compa-gnia per conto della IAHAIO. A Seattle, al Convegno dellaIAHAIO sull’interazione uomo-animale, la SISCA (Società Ita-liana di Scienze Comportamen-tali Applicate) lo scorso anno, èstata inclusa come NationalMember nell’International As-sociation of Human - Animal In-teraction Organisations. Per ulteriori informazioni sul 10°convegno: www.glasgow2004ad.com.

LISTA DEGLI ARACNIDI CONSIDERATIPOTENZIALMENTE PERICOLOSI*

CLASSE ORDINE FAMIGLIA GENERE SPECIE

Arachnida Araneae Ctenidae Phoneutria tutteDipluridae Atrax tutte

Hadronyche tutteTrechona tutte

Scytodidae Loxosceles tutteSicariidae Sicarius tutteTheridiidae Latrodectus tutte

Arachnida Scorpionidae Buthidae Androctonus tutteButhacus tutteButhiscus tutteButheolus tutteButhus tutteCentruroides tutteCompsobuthus tutteHottentotta tutteLeiurus tutteMesobuthus tutteOdontobuthus tutteOrthochirus tutteParabuthus tutteTytius tutte

Hemiscorpiidae Hemiscorpius tutte

* fonte: SIVAE - Società Italiana Veterinari per Animali Esotici -

35th Congress of the World Associationfor the History of Veterinary Medicine.4° Convegno Nazionale di Storia dellaMedicina Veterinaria - CISO-Ve t e r i n a r i a

Will be held in Torino & Grugliasco,on September 8-11, 2004

The congress is organised with oral and posters presentations and will face the following themes:

1s t International Session:Veterinary Medicine in Ancient Mediterranean World

(La medicina veterinaria nel Mediterraneo antico).

2n d International Session:Veterinary Medicine in First World War

(La medicina veterinaria nella 1 a Guerra Mondiale)

3rd National Session:Storia della Sanità Pubblica Veterinaria

(History of Veterinary Public Health)

For further details on programme please contact:prof. Marco Galloni

Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria, Università di TorinoVia Leonardo da Vinci, 44 - 10095 Grugliascotel. 011-6709125 - mail: [email protected]

Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 330

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ca collega neolaureato, già iscrit-

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scenze linguistiche (inglese-spa-

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Page 31: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

Introduzione alla medicina

c o m p o rt a m e n t a l eQuesto il titolo dell’incontroche si è svolto mercoledì 29 ot-tobre 2003 presso la sala con-gressi della Clinica Ve t e r i n a r i aS .M a rco di Pa d ova e che ha vi-sto una corposa affluenza dimedici veterinari, attirati dal-l’attualità dell’argomento e dal-l’eccellenza del relatore: M a r i aCristina Osella, nota comport a-mentalista animale, n o n ché te-soriere dell’ESVCE (Euro p e a nSociety of Ve t e r i n a ry ClinicalE t h o l o g y ) .Si è trattato del secondo incontrod’autunno, organizzato da Inno-vet in collaborazione con la Clini-ca Veterinaria S. Marco di Pado-va. Un incontro importante, siaper l’argomento che per la com-petenza del re l a t o re. “Nonostan-te siano stati proposti appro c c idiversi, talora divergenti e addi-rittura contrastanti, ai pro b l e m ic o m p o rtamentali degli animalid ’ a ffezione, è fuor di dubbio che,oggi, la Medicina Comport a m e n-tale ha pienamente assunto di-gnità di branca veterinaria spe-cialistica e, come tale, richiedeuna rigorosa impostazione meto-dologica, sia nella diagnosi chenella terapia.”Questo l’esordio della confere n-za di Maria Cristina Osella che,dopo aver rapidamente descrittoil panorama teorico della medici-na comportamentale, si è calatanella patogenesi dei disturbi co-gnitivi ed emozionali del cane edel gatto, tracciandone le altera-zioni neurofisiologiche e corre-landole ai segni e sintomi che lic o n t r a d d i s t i n g u o n o .”I meccanismi neuro f i s i o l o g i c iche sono alla base dei disord i n ic o m p o rtamentali - ha puntualiz-zato la relatrice - sono spesso did i fficile individuazione e possonoe s s e re tra loro interc o rrelati. Perquesto, anche se esistono pro t o-colli specifici, la terapia farm a c o-logica deve essere usata concautela. È necessario non soloadattarla al singolo caso a se-conda della diagnosi form u l a t a ,ma, soprattutto, inserirla in unpiano terapeutico globale, nel-l’ambito del quale operare unas c rupolosa ricerca anamnestica,u n ’ a l t rettanto accurata diagnosid i ff e renziale ed un’attenta valuta-zione dell’ambiente di vita dell’a-n i m a l e . ”Molto utili le indicazioni “prati-che” consigliate dalla comport a-mentalista. Innanzitutto la visitad o m i c i l i a re, che permette al me-dico veterinario di rendersi contodi alcune cause “ambientali” chegenerano i disturbi comport a-mentali. Ma anche la puntigliosaesclusione di fattori organici che

“ p e rmettono di re s t r i n g e re signi-ficativamente il campo di quellealterazioni esclusivamente dip e rtinenza del medico comport a-m e n t a l i s t a . ”Un occhio di riguardo, infine, al-l’invecchiamento cerebrale ed aidisturbi che da esso possono de-r i v a re. “Come l’uomo, anche l’a-nimale da affezione può, con glianni, manifestare una variabilitàdi declino comportamentale, co-gnitivo ed emozionale, con con-dizioni che spaziano dall’invec-

chiamento “di successo” fino alv e ro e proprio deterioramentoc e rebrale patologico, oggi consi-derato sovrapponibile alla de-menza senile dell’uomo.”Una carrellata di casi clinici inte-rattivi ha, infine, concluso l’inte-ressante serata.Il prossimo incontro è previsto perm e rcoledì 19 novembre 2003, conla relazione “la visita ortopedica” diCarlo Maria Mort e l l a ro, semprep resso la Clinica Veterinaria S.M a rco di Padova. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 31DALLE AZIENDE

http://www.anmvi.it/oemf/

La pubblicazione in rete sul server web del -l'ANMVI dell'Informatore Farmaceutico diVeterinaria e Zootecnia dell'OEMF (un mar -chio Masson), collegato alle schede monogra -fiche dei Prontuari Terapeutici SCIVAC, SI -VE, SIVAR è una novità assoluta per il mon -do sanitario italiano nel suo complesso e testi -monia ancora una volta gli sforzi dell'ANMVItesi all'elevazione professionale dei medici ve -terinari italiani.Le informazioni contenute sono estratte dallaBanca dati dell'OEMF, Organizzazione Edito -riale Medico-Scientifica, da più di 40 anni ri -ferimento ufficiale per tutti gli operatori delsettore. La Banca dati viene aggiornata di con -tinuo in collaborazione con le Aziende produt -trici e il Ministero della Salute, che ne garan -tiscono la validità e dalla quale sono ancheestrapolati prodotti informatici come CODI -FA, OMEOCODIFA, REFI CD-ROM e laversione CD-ROM dell'Informatore Farma -ceutico di Veterinaria e Zootecnia.

L'apertura ufficiale del servizio è avvenuta gio -vedì 8 maggio 2003, in concomitanza con l'i -naugurazione del 46° Congresso NazionaleSCIVAC a Milano; ad oggi conta più di 500utenti registrati. L'accesso alla banca dati èGRATUITO e riservato ai soli medici veteri -nari previa registrazione.

CARATTERISTICHE E IMPLEMENTAZIONIL'interfaccia grafica è stata mantenuta identi -ca a quella, così familiare, del manuale carta -ceo “pubblicato da Masson” al fine di garanti -re una totale omogeneità di consultazione trale due versioni.

La ricerca si esegue operando su quattro me -nu:

- ATC (Classificazione Anatomica, Terapeu -tica, Chimica)

- Specialità

- Specie animale

- Ricettazionee su un campo letterale che con -sente l'inserimento di un testo da cercare in<nome specialità> e <principio attivo>.

L'esito della ricerca evidenzia nome commer -ciale, azienda produttrice, simbolo/i della spe -cie animale, ricettazione. Cliccando sul nomecommerciale si accede alla scheda tecnica com -pleta contenente i link con i file PDF dei di -versi prontuari SCIVAC, SIVE SIVAR.In tutte le fasi della navigazione è presente unaiuto in linea che visualizza la legenda di tuttile voci della scheda tecnica. I dati sono aggior -nati ogni 15 giorni.

Il fine dello sviluppo è stato quello di collega -re la Banca Dati dell'OEMF con i ProntuariTerapeutici SCIVAC, SIVE, SIVAR in mododa ottenere uno strumento che consentisse diaccedere contemporaneamente alla Banca DatiFarmaceutica Italiana (non solo specialità me -dicinali, ma anche aziende produttrici, grossi -sti, distributori ecc. - tutti servizi implementa -ti nei prossimi mesi) e ai nostri Prontuari T e-rapeutici.

Al momento l'archivio raccoglie i Medicinali(1569 monografie - Autovaccini, Medicinaliveterinari prefabbricati, premiscele medicate,prodotti intermedi medicati, specialità medici -nali veterinarie, vaccini stabulogeni); le altresezioni (Omeopatici, Alimenti, Varie) sarannoaggiunte successivamente.Si tratta del primo sistema informativo com -pleto che coinvolge tutti gli operatori del far -maco veterinario.

Quindi l'area tecnica (schede tecniche ditutti i prodotti), l'area clinico-terapeutica(schede dei Prontuari), l'area commerciale(servizi da e per le aziende, i grossisti e i di-stributori) con i relativi servizi in un unicosistema telematico aggiornato di continuo.

TUTTO IL FARMACO A PORTATADI...MOUSE

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H o l i s t i ccroquettes for dogs

Dopo il successo ottenuto qual-che anno fa con il lancio della li-nea Almo Nature umido e ripetutoqualche mese fa con quello diHolistic Croquettes for Cats, man-cava solo il tanto atteso alimentosecco per cani. E le premesse perché anche que-sto prodotto venga appre z z a t odal pubblico ci sono tutte:- come tutti i prodotti Almo Natu-

re, contiene solo ingredienti na-turali, senza conservanti chimiciné additivi di alcun tipo;

- il 26% è carne di pollo fresca eproveniente da allevamenti cheutilizzano mangimi biologici;

- il riso e le erbe officinali proven-

gono da agricoltura biologica;- i nutraceuti con cui è integrato

(condroitina e glucosamina sol-fato contro le osteoartriti, grapeseed extract come antiossidan-te) sono garantiti nel grado dipurezza e nella quantità neces-saria alla loro efficacia.

Provi Lei stesso, sul Suo cane,l’appetibilità di Holistic Cro q u e t t e sby Almo Nature: vedrà come Le di-m o s t rerà la sua riconoscenza!E allora di sicuro sarà Lei a volerr i n g r a z i a re noi, aiutandoci a diff o n-d e re la conoscenza di questo no-s t ro prodotto così speciale…

OROZYME GUM sono strisce ma-sticabili per l’igiene orale del caneche affiancanoOROZYME PASTA cani e gatti,prodotto già ampiamente noto perla sua efficacia dovuta al com-plesso enzimatico e per la prati-

cità d’uso grazie all’appetibilità eall’impiego senza la necessitàdello spazzolino. OROZYME GUM è costituito dacollagene e da un complesso en-zimatico; previene la formazionedella placca e del tartaro control-lando l’alito sgradevole e soddisfail naturale bisogno dei cani di ma-sticare.OROZYME GUM garantisce unacorretta igiene orale attraverso 2azioni:Azione enzimatica: il complessoenzimatico svolge un’eff i c a c eazione antiplacca ed aumenta e

potenzia le difese antibatterichenaturali della saliva. Azione meccanica: la prolungatamasticazione di OROZYME GUMsvolge un’azione meccanica checonsente la pulizia dei denti e nelcontempo attiva la salivazione edi suoi enzimi antiplacca. L’azionemeccanica consente anche la ri-mozione della placca di prima for-mazione. L’azione combinata enzimatica emeccanica di OROZYME GUMmantiene sano il cavo orale perlunghi periodi. OROZYME GUM ed OROZYMEPASTA costituiscono un program-ma di igiene orale efficace e faci-le da attuare anche per il proprie -tario.OROZYME GUM può essere im-piegato:- alternato alla pasta in particola-

re negli animali giovani che pre-feriscono masticare

- per rimuovere una formazioneiniziale di placca

- per cani che vengono più fre-quentemente alimentati con cibiumidi

OROZYME PA S TA può essereimpiegato quotidianamente peru n ’ e fficace azione preventiva incani e gatti; la presentazione inpasta è part i c o l a rmente indicatanei gatti e negli animali anzianiche hanno difficoltà di mastica-zione. Per ottenere migliori risultati èconsigliabile iniziare l’impiego diOROZYME GUM o PASTA dopo lapulizia dei denti. OROZYME GUM può essere som-ministrato 1-2 volte al giorno lon-tano dai pasti anche come premiovista l’elevata appetibilità.OROZYME GUM è confezionatoin atmosfera protettiva per mante-nere inalterata l’attività antiplaccadel complesso enzimatico. Per ulteriori informazioni rivolgersiagli informatori medico-scientificiCEVA VETEM o direttamente a: CEVA VETEM - Via Colleoni, 15 -20041 Agrate Brianza (MI). Tel. 039/6559.442 Fax 039/6559244 - e-mail: [email protected].

H i l l ’s lancia lanuova linea Science PlanN a t u r e ’s best

Hill’s Pet Nutrition, leader n e l l ’ a l i-mentazione e dietetica clinica dicani e gatti ha lanciato la linea dip rodotti Hill’s Science Plan Natu-re ’s Best, una miscela di ingre-

dienti naturali con l’aggiunta divitamine, sali minerali e sostanzenutrienti. Le confezioni conten-gono crocchette colorate, di di-verse forme, senza conserv a n t i ,con l’aggiunta di rosmarino e vi-tamina E, appositamente studia-te per assicurare freschezza eappetibilità. Il nuovo packaging,più colorato, comunica emozionied è pensato per i consumatoriche preferiscono un’alimentazio-ne naturale.Negli ultimi anni, in Europa, si èrapidamente diffusa una fort esensibilità nei confronti degli ali-menti naturali. I consumatori so-no sempre più consapevoli delfatto che una corretta alimenta-zione contribuisce al raggiungi-mento e al mantenimento di unabuona salute per se stessi e pergli amici di casa, ormai conside-rati parte della famiglia.Secondo un recente studio, si èregistrato un aumento degli ac-quisti di prodotti naturali e la do-manda di cibo per cani e gattip reparato con ingredienti natu-rali è in costante crescita. L’ a c-quisto di cibo per cani e gatti siconcentra maggiormente nei ne-gozi specializzati e i pro p r i e t a r isono disposti a pagare un pre z-zo più elevato (premium price).Il mercato del cibo per cani egatti preparato con ingre d i e n t inaturali sta crescendo quattrovolte più velocemente rispetto atutto il mercato del pet food. Sistima che in Europa, negli anni2000-2005, questo segmentoc rescerà annualmente del 29per cento e, entro il 2005, rap-p resenterà un quarto del merc a-to totale.

LA LINEA DI PRO D OT T ILa linea di prodotti Hill’s SciencePlan Nature ’s Best è disponibilein tutti i negozi specializzati peranimali domestici e nelle clinicheveterinarie. Per i cani sono disponibili, in ba-se a età e taglia:

- H i l l ’s Science Plan Nature ’sBest Mini/Medium(Puppy/Adult): formulati percani adulti con peso inferiore a25 kg.

- H i l l ’s Science Plan Nature ’sBest Large/Giant (Grande/Gi-gante): formulati per cani adul-ti di peso superiore a 25 kg.

Per i gatti (in base a età e taglia):

- H i l l ’s Science Plan Nature ’sBest Kitten (Gattini) con pollo

- H i l l ’s Science Plan Nature ’sBest Adult (Adulti) con pollo ocon tonno.

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 332DALLE AZIENDE

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

in collaborazione con

®

INTERNATIONAL CONGRESS ON CANINE LEISHMANIASISCONGRESSO INTERNAZIONALE SULLA LEISHMANIOSI CANINA

NAPLES 17-18 APRIL 2004 - ITALY

organizzato da

Eventi VeterinariIn fase di accreditamento

Page 33: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 3 33DALLE AZIENDE

IAMS aiuta i cani e gattiabbandonati

“IAMS AMICO DEL CUORE -UNA CIOTOLA PER DUE”:

UN PASTO PER LORODonare non è mai stato cosìs e m p l i c e. Tutti indistintamentepossono entrare a far part edel mondo di “IAMS Amico delcuore - Una ciotola per due” - edonare in tal modo tanti, t a n-tissimi pasti ai cani e gatti ab-bandonati nei canili e gattili ditutta Italia.Con il progetto di solidarietà“IAMS Amico del cuore - Unaciotola per due” , IAMS si fa pro-motore di un’iniziativa nazionaledi aiuto - e sostegno concreto - ri-volto a cani e gatti abbandonati eattualmente ospitati in migliaia dicanili e gattili in tutta Italia.Da oltre cinquant’anni IAMS (ri-sale al 1946 l’anno di fondazio-ne) contribuisce in modo signifi-cativo al benessere di cani egatti con un’alimentazione di altaqualità. Ora, con il pro g e t t o“IAMS Amico del cuore - Unaciotola per due”, IAMS non solosi fa pro m o t o re di una campa-gna di donazione di pasti a cani-li e gattili ma richiama l’attenzio-ne di tutti - indistintamente - sulp roblema dell’abbandono che ri-g u a rda centinaia di migliaia dicani e gatti ogni anno in Italia.Secondo quanto reso noto da unsondaggio dell’Eurispes, gli ani-mali abbandonati ogni anno in Ita-lia sono circa 350 mila di cui 200mila gatti e oltre 150 mila cani.Nello specifico, l’estate del 2003ha registrato un record negativo:150 mila cani e gatti abbandonaticon un aumento del 15% rispettoallo stesso periodo del 2002. L’ultimo conteggio del Ministerodella Salute, risalente al 2001, ri-porta a 816.610 i cani randagi e a1.290.692 i gatti randagi in Italia.Inoltre, le regioni con il più alto nu-m e ro dei randagi risultano laCampania (147.208), il Lazio(104.273), l’Emilia Romagna(102.000), la Calabria (81.700), laS a rdegna (80.000) e la Puglia(67.505).“IAMS Amico del cuore - Una cio-tola per due” è un progetto di so-lidarietà per non abbandonare chiè già stato abbandonato, attraver-so la donazione di pasti a cani egatti ospiti di canili e gattili e lasensibilizzazione del grande pub-blico verso il tema dell’abbando-no e dell’adozione responsabile.

Come entrare nel mondo di“IAMS Amico del cuore - Una ciotola per due”“IAMS Amico del cuore - Una cio-tola per due” è un progetto che sirivolge a tutti coloro che hanno ri-servato un piccolo posto nel loro“cuore” per gli amici a quattrozampe. Non è importante che si

abbia - o non si abbia - un cane oun gatto, che si compri IAMS onon si compri IAMS, che si vada ascuola o che non ci si vada più datanto tempo. Importante è far par-te del mondo “IAMS Amico delcuore - Una ciotola per due”. Donare uno o più pasti ad un ca-ne o un gatto abbandonato ospitedi un canile o gattile non è maistato più facile e semplice, ba -sta seguire una delle seguentimodalità: - c h i a m a re il Numero Ve rd e

“IAMS Amico del cuore - Unaciotola per due” 800-501-445 ecomunicare il codice segretoposto sul coupon presente sullaconfezione di “IAMS Amico delcuore”. Ogni codice segreto co-municato corrisponde a un pa-sto donato a un cane o a un gat-to abbandonato;

- inviare una storia o un diseg n oo r i g i n a l e, che abbia per pro t a-gonista un cane o un gatto, aIAMS&YOU Casella Postale10750 c/o Procter & Gamble -

00144 Roma, via fax a IAMS&YOU 06/50972930, oppure trami-te posta elettronica all’indirizzoiams&[email protected]. Un auto-re può partecipare con più sto-rie o disegni: ogni invio è un pa-sto donato ad un cane o gattoabbanonato!

Il progetto “IAMS amico del cuore- Una ciotola per due” sarà sup-portato da un’intensa campagnadi comunicazione c o n c e n t r a t asui principali periodici nazionali ap a rt i re dal mese di Novembre

2003 e su Internet. La campagna stampa, firmata daSaatchi & Saatchi Italia, è am-bientata in un canile/gattile e raffi-gura un padrone attorniato da ca-ni e gatti che, “a modo loro”, loringraziano per il gesto di solida-rietà ricevuto. La campagnastampa sarà disponibile ancheper le cliniche veterinarie che de-sidereranno aderire.IAMS ha già dato il via all’interaoperazione mettendo di suo “nel-la ciotola” 50.000 pasti.

Page 34: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 11

PROFESSIONE VETERINARIA 1 1 / 2 0 0 334CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un mensilespecializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore.

D i r e t t o r eCarlo Scotti

Direttore ResponsabileAntonio Manfredi

Comitato di RedazionePier Paolo Bertaglia

Paolo Bossi Marco Eleuteri

Giuliano LazzariniPier Mario Piga

Sabina Pizzamiglio

Capo RedattoreFabrizio Pancini

Segreteria di RedazioneLara Zava

p r o f e s s i o n e v e t e r i n a r i a @ a n m v i . it

Rubrica fiscaleGiovanni Stassi

Rubrica legaleMaria Teresa Semeraro

Coordinamento EditorialeAngelo Franceschini

i n f o @ a n m v i . i t

Progetto GraficoGermano Pontevichi

E d i t o r eS C I VA C

Via Trecchi, 20, CremonaIscrizione registro stampa del tribunale di Cremona,

n. 263 del 9/7/1991

Concessionaria esclusiva per la pubblicitàE . V. srl, Cremona

Ufficio PubblicitàFrancesca Manfredi

tel. 0372/40.35.38m a r k e t i n g @ e v s r l . i t

Per aggiornare il professionista sulla evoluzione delle tematiche

p r o f e s s i o n a l i

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- Filiale di Piacenzaa cura di Nacor di G. Manfredi,Bobbio - PC - tel 0523/936546

La rivista è gratuita per gli iscritti alleAssociazioni Federate ANMVI.

Per i non soci è disponibile al costo di € 31,00 come contributo spese di

s p e d i z i o n e .Viene inoltre inviata gratuitamente ad Enti Pubblici, Università, Ordini,

ASL, Istituti Zooprofilattici e alleaziende di settore.

Chiuso in stampa il 9 dicembre 2003

PROFESSIONE VETERINAR I A

CORSO SCIVAC CORSO AVANZATO DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - Cremona - Crediti ECM:23 - Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SOVI Cremona - Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - [email protected]

SISCA Cremona - Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC BASILICATA ARGOMENTI DI NEUROLOGIA VETERINARIA - Matera,Ostello Le Monacelle - Relatore:dr. Marco Bernardini - Crediti ECM4 - Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403511 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO L’ARTE E LA SCIENZA DELLA CITOPATOLOGIA DIAGNOSTICA - Roma,Crowne Plaza St. Peter’s - Relatore:dr. Davide DeLorenzi - Crediti ECM 5 - Per info:Monica Borghisani - Segr. SCIVAC - Tel.0372/403511 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TOSCANA LE ZOPPIE NEL CANE - Tirrenia,PI - Grand Hotel Continental - Relatore:dr. Aldo Vezzoni - Crediti ECM 4 -Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403511 - email [email protected]

1° WORKSHOP SCIVAC CISTO-RINO-OTOSCOPIA RIGIDA DIAGNOSTICA - Cremona - Crediti ECM:10 - Per informazioni: PaolaGambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAR UMBRIA RUOLO DEL VETERINARIO NELLA GESTIONE DEL FA R M ACO E NELLA GESTIONE DELLA QUALITÀ DEL LATTE - Umbria - Sede: C e n t ro studiAV U L P / S C I VAC , Perugia - Rel.: D r. Enrico Chiavassa - Crediti ECM 4 - Per info : Paola Orioli - Segr. S I VAR - Tel 0372/403539 - email info @ s i va r n e t . i t

INCONTRO MACROREGIONE MERIDIONALE SIVE RIPRODUZIONE EQUINA:LA FATTRICE - Napoli - Relatore: F. Camillo - Per informazioni:Elena Piccioni -Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REG.SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE AGGIORNAMENTI IN RIPRODUZIONE DEI PICCOLI ANIMALI - Trentino Alto Adige - Relatore:dr. Giovanni Majolino -Crediti ECM 4 - Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403511 - email [email protected]

SIMIV GIORNATA DI CASI CLINICI - Perugia - Richiesto accredito ECM - Per informazioni:Elena Piccioni -Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403502 - [email protected]

CORSO SIVAR CHIRURGIA DEL DITO DEL BOVINO - Cremona,Istituto Zooprofilattico - Relatori:Dr. L.de Vecchis,Prof . C.M.Mortellaro,Dr . G.Salomoni - Massimo 16iscritti - Crediti ECM 28 - Per info:Segreteria SIVAR - Paola Orioli - Tel.0372/40.35.39 - email [email protected] - web www.sivarnet.it

CORSO SIDEV CORSO AVANZATO ATOPIA DEL CANE - Cremona - Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC -Tel 0372/403502 - email [email protected]

SEMINARIO SIRE RIPRODUZIONE EQUINA - Cremona - Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 -email [email protected]

SIRVAC Cremona - Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI EMATOLOGIA CLINICA - Cremona - Crediti ECM:21 - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVE CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVE - Perugia,Centro Congressi Quattrotorri Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SCVI ARGOMENTI DI BASE DI CHIRURGIA TORACICA - Cremona - Crediti ECM: 5Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ODONTOSTOMATOLOGIA - Cremona - Crediti ECM:21Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC CHIRURGIA - Roma - Melià Roma Aurelia Antica,Via Degli Aldobrandeschi 223 - Relatori:dr. Gilles Duprè,dr. Matteo Tommasini Degna -Crediti ECM:6 - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SIODOV LE CHIAVI DEL SUCCESSO IN PARODONTOSTOMATOLOGIA - Cremona - Crediti ECM:7 - Perinformazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CITOLOGIA - Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP - Crediti ECM:45 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ANESTESIA - Cremona - Crediti ECM:34 -Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SIVAR OMEOPATIA PRATICA BOVINA - Cremona - Relatori: F. Pisseri, P. Landi,C.Colombo - Richiesto accreditamentoECM - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel 0372/403539 - email [email protected]

SIARMUV L’IMPORTANZA DELLA VENTILAZIONE CONTROLLATA IN ANESTESIA - Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC PUGLIA LA DERMATOLOGIA NELLA PRATICA AMBULATORIALE - Puglia - Relatore:dr.ssa Antonella Vercelli - Crediti ECM 5- Perinformazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403511 - email:[email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LIGURIA LA NEUROLOGIA NELL’AMBULATORIO DEL VETERINARIO PRATICO - Genova - Relatore:dr. Massimo Baroni - CreditiECM 4- Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403511 - email:[email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA ARGOMENTI DI NEUROLOGIA VETERIANARIA - Pavia - Relatore:dr. Marco Bernardini - Crediti ECM 4 -Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403511 - email:[email protected]

SEMINARIO SCIVAC NEUROLOGIA - Bari - Sheraton Nicolaus Hotel,Via Carinale Agostino Ciasca 9 - Relatori:dr. Marco Bernardini,dr . Andrè Jaggy Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

27-29nov.

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31 gen.1 feb.

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15feb.

15feb.

21-22feb.

Seminario nazionale

LA GESTIONE DEI RIFIUTI

SANITARIIN STRUTTURA VETERINARIA

PRIVATA

Cremona, Palazzo Trecchi, sabato 28 febbraio 2004

con la collaborazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Evento accreditato ai fini del programma ECM

A.N.M.V.I.AS SOCIAZIONE NAZION ALE MEDICI VETERINARI ITALIAN I