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Rassegna stampa Gennaio 2015

Rassegna stampa gennaio - SUPSI

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Rassegna stampaGennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Rassegna stampaGennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Sommario rassegna stampa

laRegioneTicino, 2 gennaio 2015I DIPLOMATI

Corriere del Ticino, 7 gennaio 2015WooTI <<così abbiamo recuperato la lana perduta>>

Corriere del Ticino, 7 gennaio 2015Lavoro, nella quarta rivoluzione dovremo tutti studiare di più

Corriere del Ticino, 8 gennaio 2015Riconoscimento alla SUPSI per il progetto <<GridSense>>

Corriere del Ticino, 8 gennaio 2015In un’esposizione i <<Campioni dell’altitudine>>

Corriere del Ticino, 9 gennaio 2015SUPSI, gli immobili e i valori di stima

laRegioneTicino, 10 gennaio 2015Mediazioni in divenire

Corriere del Ticino, 12 gennaio 2015Appartamenti al posto dei magazzini

Corriere del Ticino, 12 gennaio 2015SUPSI, porte aperte al DFA di Locarno

laRegioneTicino, 12 gennaio 2015“Immota manet”

Corriere del Ticino, 14 gennaio 2015Da lunedì in consultazione il Campus USI/SUPSI

Corriere del Ticino, 15 gennaio 2015Più ricerca e innovazione per il Ticino

Corriere del Ticino, 16 gennaio 2015Verso un aumento delle stime delle abitazioni

Giornale del Popolo, 16 gennaio 2015Permessi studenti: più flessibilità

Giornale del Popolo, 16 gennaio 2015Stime messe sotto la lente

Rivista di Lugano, 16 gennaio 2015Alla SUPSI il Watt d’or 2015

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Rivista di Lugano, 16 gennaio 2015Convegno fiscale a Lugano

Corriere del Ticino, 17 gennaio 2015In classe cento futuri docenti

Corriere del Ticino, 17 gennaio 2015La Polcom più simile all’FBI

Giornale del Popolo, 17 gennaio 2015Scuole dell’obbligo: mancano docenti in arrivo centro nuove matricole

Giornale del Popolo, 17 gennaio 2015Videosorveglianza, progetto pilota al via

laRegioneTicino, 17 gennaio 2015Appello tra i banchi

laRegioneTicino, 17 gennaio 2015La sicurezza affina il suo occhio

laRegioneTicino, 17 gennaio 2015Scuole elememtari, servono docenti

laRegioneTicino, 17 gennaio 2015Verscio, un settembre di giubilei per l’artista Dimitri e la sua scuola

Giornale del Popolo, 19 gennaio 2015Dove inizia e finisce l’antisetismo

Corriere del Ticino, 20 gennaio 2015Iscrizioni aperte per i 20 bachelor e i 13 master

Giornale del Popolo, 20 gennaio 2015La scuola nel mondo

laRegioneTicino, 21 gennaio 2015Note per anima e corpo

Giornale del Popolo, 22 gennaio 2015La scuola nel mondo il mondo a scuola

Giornale del Popolo, 22 gennaio 2015Master e Bachelor, la SUPSI apre le iscrizioni

Rivista di Lugano, 23 gennaio 2015Iscrizioni ai corsi SUPSI

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italianaScuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Rivista di Lugano, 23 gennaio 2015Occhi e tecnologia per la sicurezza

Corriere del Ticino, 24 gennaio 2015Sulle multinazionali più pressioni dell’OCSE

Corriere del Ticino, 24 gennaio 2015Voluntary Disclosure Convegno della SUPSI

laRegioneTicino, 24 gennaio 2015Brissago, nuove sfide per Casa San Giorgio

Giornale del Popolo, 26 gennaio 2015Alla scoperta del mestiere del docente

laRegioneTicino, 29 gennaio 2015Casa anziani, il bando in aprile

Giornale del Popolo, 30 gennaio 2015E se la domanda ragruppata nascondesse qualche insidia?

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Lo scorso 29 novembre si è tenuta pres-so il Palexpo Fevi di Locarno, la Ceri-monia di consegna dei diplomi Bache-lor della Scuola universitaria professio-nale della Svizzera italiana (Supsi). 466 i laureati che hanno terminato consuccesso il proprio curriculum.

Laureati Bachelor 2014Dipartimento ambiente costruzioni edesign (Dacd)

Bachelor of Arts Supsi in architettura

d’interni

Abalo Tamara, Beccaro Mischa-Lara,Cappelletti Sarah, Cornaggia Martina,Denti Eleonora, Derighetti Gallo Sara,Franke Tamara, Galofaro Silvia, GeletaNastasja, Giovannini Chiara, Maccaro-ne Carmela, Navonne Barbara, PonzoniAnnalisa, Previatello Davide, Saccoma-ni Elena, Safwan Sabrina, Sirsova Lju-bov, Tatti Florence, Thomas MarcoTitoli Bachelor of Arts Supsi in comuni-

cazione visiva

Banfi Ramona, Bellicini Sara, BiancoDaria, Caneva Monica, Dotti Aris, FluryFilippo, Frigerio Giada, Gada Lorenzo,Gerber Mathieu, Larghi Michele, Mara-fioti Valentina, Masdea Anna, Mazzoli-ni Mara, Menghini Luca, Parini Dina,Rosi Dimitri, Rusca Carlo Alberto, Sci-mé Sharon, Tassi Giulia Cristina, Valca-renghi Lisa, Zorzi EleonoraTitoli Bachelor of Arts Supsi in conser-

vazione

Jaccard Pierre, Manship Elisabeth,Wiesner Francesco MariaTitoli Bachelor of Arts Supsi in architet-

tura

Ammann Elisa, Armetti Sharon, Arna-boldi Andrea, Bassi Filippo, Bilen Ser-hat, Bordogna Nicole, Canepa Mattia,Casè Enea, Civelli Maurizio, ColomboMarta, Corral Diego, De Jesus SantosNatacha, Ferrari Riccardo, FerrarioChiara, Fischer Alessandro, FontanaGiorgio, Gianetti Valeria, Gregorini Mat-teo, Guggino Alessandro, ImperatoriScilla, Lambrughi Jody, Maira Gabriele,Makaj Rinaldo, Michea Mattia, OnetaSharon, Pantaleo Valentina, PisoniMatteo, Prencipe Marco, Pullara Anto-nio, Quadroni Veronica, Quaglia An-drea, Redaelli Alice, Rubanyak Yana,Scheggia Andrea, Sertorio Davide, Shi-chkov Nikita, Solcà Alan, Speranca Ta-tiana, Veronesi Vanessa.Titoli Bachelor of Science Supsi in inge-

gneria civile

Bagnasco Alessandro, Barberis Gracco,Bassi Martino, Bizzozzero Diego, BrauMatteo, Cadlolo Romildo, Cattani Davi-de, Costini Alessandro, Ernst Nelson,Farrace Fabio, Ferrari Daniele, Fioren-tin Cristiana, Fry Nicolò, Fusco Raffae-le, Galgiani Flavio, Iaria Marco, LettieriAlfio, Lia Michela, Maffioli Patrik, Mari-ni Andrea, Moschen Ivan, Munz Sacha,Piazzalunga Ramon, Rezzonico Mirko,Vasic Marko, Zardoni Federico.

Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale (Deass)

Titoli Bachelor of Science Supsi in eco-

nomia aziendale

Ambrosio Francesca, Anderlind Nils,Ardemagni Giulia, Baraglia Alessio,Barrera Nadia, Bauk Aleksandar, Bela-kova Vlada, Bernasconi Giulia, BuerginDaniele, Cocca Daniela, Corbella Corin-ne, Cuni-Berzi David, D’Addazio Ketty,De Ciccio Adriano, De Gennaro Josef,Deini Nathalie, Di Lorenzo Irene, Fili-povic Cristiana, Gadoni Cecilia, GenazziAlessandra, Giannone Danilo Antoni-no, Giovannini Federica, Giuffrida Eleo-nora, Gobbi Ornella, Gogova Stojna, Go-lubovska Valentina, Grau Fabian, GrecoSara, Hoettges Stephanie, Ierardi Giu-seppe, Ilic Anica, Manna Simone, Mari-ni Erica, Meneghelli Dominique, Mihay-lov Martin, Miletic Ksenija, NiklausMara, Ostini Davide, Papa Belinda,Pe-droia Silvia, Peroni Francesco, Quaren-ghi Lisa, Registo André, Ruscio Claudia,Rüttimann Fabio, Salvalaggio Cheyen-ne, Schira Jleana, Sejdiu Visar, Spa-gnuolo Riccardo, Sylejmani Lavdrim,Teixeira Santos Walter, Torrigiani An-drea, Veljic Natasha, Ventriglia Marco,Voneschen Loris, Wiedemeier Mattia,Zurkirchen Enrico.Titoli Bachelor of Science Supsi in lavo-

ro sociale

Aliprandi Larissa, Artaria Anna, BaggiAlessandra, Ballabio Matteo, Ballardin

Marta, Barenco Nicola, Bättig Cecilia,Bernasocchi Micaela, Bonoli Gianna,Borgnini Jan, Buloncelli Francesco,Corti Giulia, Croci-Maspoli Guya, DeBolla Ylenia, De Giovanetti Luana, De-curtins Anna, Di Benedetto Melania,Fenini Alessandro, Ferrari Elisa, Göste-ris Sara, Gualtieri Rosaria, GubitosaGiulia, Guglielmetti Thea, Jametti Ales-sia, Lepori Martina, Maggi Roberto,Mandelli Martina, Maniero Nicole, Mar-cacci Sabrina, Masurica Florentina,Mazzacchi Elisa, Mena Valentina, MerloFederica, Moresi Carlo, Papa Serena,Pasini Jessica, Pavone Tatiana, Pedraz-zini Giada, Perler Nicole, Pifferini Ro-berta, Pignatiello Sara, Pizzino Piffaret-ti Laura, Ponti Roberto, Pugliese Massi-miliano, Rezzonico Alessia, Sahin Ales-sia, Scavo Sabrina, Schwarz Stefania,Simonetta Nadja, Sirica Fabrizio, Ta-magni Tina, Türkyilmaz Özlem, Ustu-ner Sandra, Valsangiacomo Miriam,Vasiljevic Suzana, Venturini Gloria, Ve-tro Marinella, Visconti Matteo, Wer-thmüller Xenia Arianna, Zanetti Danja.Titoli Bachelor of Science Supsi in cure

infermieristiche

Albertelli Nicole, Arnaboldi Elisa, Au-recchia Camilla, Barboni Simona, Ber-cini Marina, Bynzar Alina, Cakolli Ma-jlinda, Chiancone Giulia, Colombi Sara,Cortesi Gaia, Falkowski Alice, Frusetta-Zenone Lisa, Iemolini Sara, Jörg Lisa,Letras Catarina, Lurati Rosa, Maag Mi-chele, Maag Miriam, Marcionelli Lisa,Matkovic Vedrana, Milani Flavia, Motti-ni Michela, Muschi Sara, Patella Corin-ne, Perriard Florence, Pino Leonardo,Pucci Shari, Ransenigo Gaia, Risi Giu-lia, Russo Martina, Scanga Roberto,Schira Rita, Sciolli Flora, Scirè Valenti-na, Solcà Samuela, Succetti Manuela,Svaluto-Ferro Anna, Toffoletto Cateri-na, Troxler Claudia Sarah, WettsteinAllison, Ziboni Gloria.Titoli Bachelor of Science Supsi in ergo-

terapia

Cereghetti Cora, Chiapuzzi Elisa, Cleri-cetti Tommaso, Colombo Mario, Gobba-to Veronica, Kitanov Miki, Maag GiadaElisa, Meylan Thomas, Miranda Arian-na, Moreyra Burga Claudia, PellandaMarica, Poeti Francesca, Rodio Simona,Simoni Alice, Snozzi Vanessa, Stojme-nova Rosana.Titoli Bachelor of Science Supsi in fisio-

terapia

Avanzini Mersia, Barilani Greta, BolzanNico, Cerini Tamara, Cvijan Sanja, DeGirolamo Valeria, Di Conza Diana, Fal-darini Nicola, Feliciani Anna, FerrettiClaudia, Filipovic Cristian, GhirlandaFilippo, Janner Pascale, Levin Silvana,Lüthi Massimiliano, Marchio Manuel,Marinelli Fabio, Paiona Alessia, Parato-re Luca, Schaer Isabelle, Viegas Guer-reiro Stéphanie, Zanzi Laura.Titoli Bachelor of Science Supsi in fi-

sioterapia (fisioterapia Graubünden,

Landquart)

Bachmann Andreas, Baumann Vanes-sa, Beer Elvira, Beetschen Bettina, Bol-tshauser Fabienne, Calendo Luigi-Ric-cardo, Danz Florina, Durr Samuel,Geissberger Dominik, Länzlinger Ani-ta, Meierhofer-Schädeli Deborah, Me-yer Nicole, Niederer Dominique, PlüssMarcel, Rimle Cornelia, SalzmannFranziska, Sax Thomas, Schneider Ur-sula, Sedlaczek Robert Juan, SpöhrleAnika, Stähli Fabia, Stoob Franziska,Stump Daniela, Suter Ingris, VincenzSimon, Vollenweider Daniela, Wild Mi-lena, Zurcher Sandra.

Dipartimento formazione e apprendimento (Dfa)

Titoli Bachelor of Arts Supsi in insegna-

mento nella scuola dell’infanzia

Barra Jessica, Bernasconi Nathalie,Bianchi Ilaria, Bignasca Laura, BoianiSimona, Bonetti Jasmine, Canello Chia-ra, Catenazzi Valentina Melody, De Ni-cola Sara, Del Notaro Viola, Ferrari Cri-stina, Giovanettina Patricia, GustariniSimona, Joye Sandrine, Martignoni Me-lissa, Mazzoleni Carolina, Mikulic Iva-na, Quadri Veronica, Ramelli Sandra,Richina Cornelia, Togni Lisa, ZgraggenStefania.Titoli Bachelor of Arts Supsi in insegna-

mento nella scuola elementare

Akayoglu Begum, Alfieri Mario, Altin-top Sibel, Bagutti Michela, Ciocco Va-lentina, Crocetti Veronica, Di DomenicoDavide, Fontana Filomena, Fornera

Melody, Frontini Aline, Isolini Serena,Loda Sharon, Luzzi Arianna, MagginiChiara, Marra Ilaria Simona, MeierAnna, Melek Sabrina, Merlo FrancescaSara, Minetti Matteo, Poma Evelyn,Pontarolo Claudia, Sartori Alessia,Sciaraffa Chiara, Sciarini Sharon, Scia-rini Taryn, Serio Omar, Streit Claudia,Vannini Sara, Veglio Cesare, ViscontiCarolina.

Dipartimento tecnologie innovative (Dti)

Titoli Bachelor of Science Supsi in inge-

gneria elettronica

Barbato Daniele, Della Cà Raphael, Giu-dicetti Alan, Mai Federico, PizzagalliFabio, Serravalle Gianluca Antonio, Vi-tal Steve.Titoli Bachelor of Science Supsi in inge-

gneria gestionale

Caspani Maila, Ceraudo Mattia, D'Ago-stin Loris, De Gottardi Dafne, EyikatAssan, Gregori Claudia, Guscetti Prisco,Iacomino Pietro, Iametti Michele, Man-cuso Luca, Mazzoni Marco, Moham-mad Hasan Gohar, Montorsi Federico,Pagnoncelli Mattia, Quadroni Andrea,Raffa Jonathan, Riva William, UggèAlessandro, Ventriglia Luca.Titoli Bachelor of Science Supsi in inge-

gneria informatica

Alberti Michele, Dafond Didier, DiasEmanuele, Fachini Guglielmo, FerrariPamela, Goro Luis, Gubler Michele,Gurnari Alessio, Lavio Valerio, MeroniDevis, Molteni Omar Davide, Sefaj Lo-rik, Valeri Corrado, Vescovi Andrea,Zambrino Fabio, Zintchenko Ioulia.Titoli Bachelor of Science Supsi in inge-

gneria meccanica

Andreoli John, Baietti Matteo, De MariaLuca, Gajic Miro, Landoni Enrico, Luc-chini Loris, Malorgio Shani Sebastian,Polacsek-Maffei David, Sabia Carmine,Schapfel Damian, Schurmann Boris,Semolini Andrea, Tettamanti Alessio,Trapletti Davide.

Conservatorio della Svizzera italiana (Csi)

Bachelor of Arts Supsi in music perfor-

mance

Bernasconi Lorenza (chitarra), Borra-dori Brenda (violino), Cartoni Viola(pianoforte), Cereghetti Roberto (trom-bone), D’anna Lucia (violoncello), Krui-singa Rosette (violoncello), Mena Lo-renzo (chitarra), Pirrone Carmen (vio-la), Roggiani Laura (pianoforte), RossiAlice (canto), Savary Timothee (piano-forte), Terzi Mattia (percussioni).

Scuola teatro Dimitri (Std)

Bachelor of Arts Supsi in theatre

Ardito Alessandra, Barrett Christa,D'Angelo Alfonso, Giboudeau Maud, JanMaëlla, Krähenbuhl Fanny, Kröger Mar-tha, Leroy Sidoine, Lesage Léonard,Schira Rocco, Sautter Maria, ThüringSelina, Vuillemier Raphael.

Premi TalenThesis 2014

Il Premio viene attribuito ai laureatiBachelor distintisi per gli eccellenti ri-sultati raggiunti nella tesi di Bachelor:Bassi Filippo, Cartoni Viola, CatenazziValentina Melody, De Girolamo Valeria,Dias Emanuele, Dotti Aris, Frusetta Ze-none Lisa, Geleta Nastasja, GiudicettiAlan, Jan Maëlla, Maggini Chiara, Man-ship Elisabeth, Meyer Nicole, MontorsiFederico, Ponti Roberto, QuarenghiLisa, Rezzonico Mirko, Sabia Carmine,Simoni Alice.

I DIPLOMATI

466 laureati Bachelor alla Supsi

laRegioneTicino, Venerdì 2 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

WoolTI «Così abbiamo recuperato la lana perduta»Un progetto sviluppato da Pro Verzasca e SUPSI dimostra come oggi si possano modernizzare anche i mestieri più tradizionali

❚❘❙È facile parlare di innovazione tecno-logica e di progetti futuristici nel mon-do accademico e nella ricerca, in cuivengono sviluppati sistemi a dir pocoavveniristici e ad appannaggio di pochi,perlopiù di grosse aziende. Ma la veritàè che la ricerca e la tecnologia possonoanche aiutare piccole comunità locali ecreare anche nel nostro Ticino nuovefigure professionali. È stato il caso diSonogno, una storia che ha come prota-gonista WoolTI, un progetto sviluppatoda SUPSI e da Pro Verzasca. Ne parlia-mo con Marcel Bisi, presidente dell’as-sociazione e coordinatore di WoolTI.Signor Bisi, cos’è WoolTI e per qualescopoè stata creata?«Si tratta di un progetto davvero ecce-

zionale, che ha saputo recuperare e va-lorizzare un prodotto tutto ticinese: lalana di pecora. Deve sapere che in Tici-no sono censite circa 20 mila pecore, dicui il 90% è della razza Bianca alpina. Lalana della tosatura annuale di questepecore veniva regolarmente buttatavia. Avevamo già fatto dei tentativi inpassato per cercare di recuperarla, la-vandola e lavorandola, ma i risultatinon erano stati dei migliori. Non sape-vamo se questo fosse dovuto alla diffi-coltà di lavaggio della lana stessa, che dipartenza era molto sporca, o se inveceera piuttosto la qualità della lana. Quin-di ho deciso di raccoglierla e di portarlaa Biella, dove esiste un grosso stabili-mento per il lavaggio e la lavorazione

della lana. E qui balza subito all’occhiola grandezza dell’impianto: a Biella la-vorano circa 50 mila chili di lana algiorno, mentre noi in Ticino ne produ-ciamo circa 15 mila in un anno!».Echecosaha scoperto aBiella?«La lana alla fine è risultata di buonaqualità! Quindi il problema risiedevanella sua lavorazione, soprattutto nellavaggio. A questo punto l’ostacolo erarappresentato dal fatto che noi nonavevamo comunque la possibilità diacquistare e far funzionare dei macchi-nari così grandi, industriali. Non avreb-be nemmeno avuto senso visti i quanti-tativi esigui. Così mi sono rivolto allaSUPSI per vedere se era possibile lavo-rare insieme a una soluzione e abbia-

mo sviluppato il progetto WoolTI».In che cosa consiste il progetto?«In sostanza abbiamo reso tutto a “no-stra misura”. Abbiamo sviluppato glistessi macchinari ma in una scala mol-to più ridotta. La difficoltà è stata inoltrequella di convincere gli allevatori a por-tarci la lana, poiché per loro era un di-spendio di tempo e di risorse racco-glierla e portarcela. Ma alla fine il mes-saggio è passato e oggi vendiamo lanostra lana in vari punti vendita e persi-no online! E non bisogna dimenticare ilfatto che abbiamo anche risolto un pro-blema ecologico: la lana marciva neicampi e inquinava. Inoltre, la lana cheviene scartata finisce in Svizzera inter-na, a San Gallo, presso un’azienda che

produce isolazioni per case ecologiche:la nostra lana viene utilizzata al postodella lana di vetro.».Avetedegli altri progetti nel cassetto?«Si, WoolTI ha aperto le porte a un ulte-riore sviluppo per la regione. Oltre adaver creato posti di lavoro in Valle Ver-zasca (è stato assunto un giovane atempo pieno), stiamo sviluppando una“piattaforma” di servizi, tra cui appuntola consulenza ad altre realtà che vorreb-bero implementare lo stesso tipo di atti-vità. Ci sono tante piccole comunità in-teressate, anche all’estero, al nostroprogetto. Ad esempio, ora stiamo aiu-tando una cooperativa di Bolzano a re-alizzare un piccolo impianto simile alnostro».

Corriere del Ticino, Mercoledì 7 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Lavoro, nella quarta rivoluzionedovremo tutti studiare di piùL’innovazione tecnologica porta a continui e profondi mutamenti nelle professioniL’esperto della SUPSI Emanuele Carpanzano getta uno sguardo sul nostro futuro

Interaction design, esperto nelle relazioni pubbliche nei social media, crea-tore di ambienti virtuali: sono solo alcunedelle nuoveprofessioni legate allosviluppo del mondo digitale e delle tecnologie. Ma quale sarà l’impatto nelprossimo futuro delle tecnologie sul mondo del lavoro? E quale importanzarivestirà ancora il fattore umano? In unmondo in costante evoluzione, doveparole come dinamismo e flessibilità sembrano assumere nuovi significati,Emanuele Carpanzano, direttore del Dipartimento tecnologie innovativedella SUPSI, ha tratteggiato quelle che secondo lui saranno le importanti sfi-de che tutti noi lavoratori ci troveremo ad affrontare nel prossimo futuro,mentre con Paolo Attivissimo, giornalista e consulente informatico, espertodi tecnologie, cercheremo di capire su quali mestieri sarà meglio puntare. Epernondimenticarci dellanostradimensione, quella reale e locale, illustria-mo in basso un progetto, WoolTI, che Pro Verzasca ha realizzanto collabo-rando conSUPSI.Unprogetto chedimostra come l’innovazione tecnologicapossa aiutare l’occupazioneanche inunapiccola comunità, inmestieri anti-chi edella tradizione comequellodella produzionedella lana.

PAGINE DI

MICHELLE CAPPELLETTI

❚❘❙ Televisione, computer, Internet,smartphone sono solo alcune delle tec-nologie inventate negli ultimi cento an-ni. Ma se negli ultimi decenni queste sisono sviluppate in modo notevole,cambiandoci letteralmente la vita pri-vata, ma soprattutto quella professiona-le, in futuro il ritmo sarà ancora piùserrato e influenzerà profondamentetutti i mestieri, dai più tradizionali aquelli più strettamente legati all’inno-vazione e al digitale. Emanuele Carpan-zano, direttore del DTI (Dipartimentotecnologie innovative) della SUPSI aquesto proposito afferma che «si preve-de che nei prossimi 25 anni questa rivo-luzione tecnologica avrà un’ulterioreaccelerazione e ci saranno più cambia-menti di quanti ce ne siano stati negliultimi cento. Quindi è necessario essere

consapevoli che il nostro modo di vive-re e quindi anche di lavorare cambieràancora radicalmente».

Dinamismo e flessibilitàQuesta ulteriore accelerazione porteràa tutta una serie di preoccupazioni, so-prattutto sul mondo del lavoro. Qualisaranno i mestieri del futuro? Comecambierà il modo di lavorare e qualimestieri scompariranno? «L’impattosul mondo produttivo e di conseguenzasull’occupazione sarà molto forte»,spiega Emanuele Carpanzano, «ma for-se sarebbe più corretto spostare l’atten-zione sul fatto che non esisteranno piùmestieri che si potranno condurre permolto tempo, proprio a causa della ve-locità di trasformazione. Già ora si diceche la maggior parte dei mestieri che sisvolge oggi fra dieci anni o non ci saràpiù o sarà molto diversa». Quindi ilmondo del lavoro sarà sempre più di-

CIBERNETICA Sarà sempre più al servizio dell’uomo e lo aiuterà a svolgerevarie mansioni quotidiane, come ad esempio alzare pesi.

namico e la formazione continua gio-cherà un ruolo fondamentale, in tutti icampi: «Chi produce bulloni farà anco-ra bulloni, chi produce latte lo farà an-cora, ma in modo completamente di-verso. Occorrerà essere sempre “stu-denti-lavoratori”. Bisognerà aggiornarsicontinuamente, cosa che probabil-mente inconsapevolmente si fa già inparte. Anche nei mestieri più tradizio-nali: chi alleva le mucche da latte lo fain modo completamente diverso da chilo faceva anche solo pochi anni fa».

Verso la personalizzazioneQuindi quali saranno i nuovi lavoridell’era digitale? «In realtà tutti i me-stieri evolveranno e andranno verso unmaggiore utilizzo delle tecnologie, an-che quelli più tradizionali diventeran-no molto più tecnologici: ormai ci sonogià trattori automatici, che funzionanoda soli grazie a un sistema GPS, non c’èpiù nessuno che li guida e vanno adarare i campi da soli. La tecnologia puòportare a prodotti di altissima qualità,se ben sviluppata e usata bene».Ma non c’è il rischio di standardizzareprodotti e servizi, perdendo anche ilvalore del fattore umano? SecondoEmanuele Carpanzano è piuttosto ilcontrario. «Se osservassimo gli ambitidi ricerca – ci spiega – ci accorgeremmoche la tendenza è la personalizzazione.Ad esempio, oggi quando si comperaun mobile da IKEA, in negozio lo sisceglie dall’esposizione e si ritira in ma-gazzino lo scatolone. Se si desidera unmobile su misura bisogna andaredall’artigiano e lo si paga molto di più.Le tecnologie che stiamo sviluppando– e stiamo proprio progettando questosistema per IKEA – consistono nel po-ter tagliare il mobile scelto direttamen-te nel negozio. In reparto eseguo l’ordi-ne, in magazzino mi preparano il mobi-le con le misure che mi servono e primadi andare a casa lo ritiro. Stesso discor-so per le scarpe: ci si reca al negozio, sisceglie un modello di proprio gusto, ein base all’utilizzo che se ne deve fare(correre, camminare, ecc) in un labora-torio prepareranno la suola su misura.L’evoluzione dell’industria sta andandoverso questo tipo di personalizzazionedel prodotto».

Il fattore umanoIn tutto questo ci si potrebbe chiedere:ma che ne è dei posti di lavoro? E dellavalorizzazione del fattore umano? Per ildirettore del DTI questo verrà valoriz-zato, se la tecnologia verrà utilizzatacorrettamente. «Quando utilizziamobene la tecnologia nei processi produt-tivi in pratica non facciamo altro che

trasferire l’esperienza umana nella tec-nologia. Ma questo non vuol dire cheuna volta eseguita questa operazionetutto si ferma, ma ci sarà una continuaevoluzione. Quindi il fattore umano re-sterà, solo che verrà valorizzato utiliz-zando mouse e terminali video. Nonverrà mai meno, semplicemente utiliz-zerà strumenti diversi. Bisogna ancheessere consapevoli che la tecnologiasiamo noi a crearla, non sono mica glialieni che ce la portano!». Spesso perònelle aziende si è utilizzata e si usa an-cora oggi la tecnologia per ottimizzare icosti, tra cui appunto anche il persona-le. «Sta a noi capire come vogliamo uti-lizzarla, se bene o male, e se vogliamosubirla o no, soprattutto da un punto divista del lavoro – illustra Emanuele Car-panzano, che prosegue – noi oggi a vol-te abbiamo un’esperienza negativa chederiva dal nostro passato recente, in cuila tecnologia è stata usata dal sistemaeconomico industriale per migliorare ilfatturato, in cui l’uomo è stato visto co-me fattore di costo penalizzante. È statouno dei motivi per cui si è andati adesempio in Cina a produrre, perché co-stava molto meno. Da qui è scaturitaun’avversione verso tutto ciò che è digi-tale, che è produzione». E tutto questosi è tradotto in calo della qualità e unaumento della disoccupazione. «Stia-mo entrando in un periodo storico di-verso e noi qui alla SUPSI, che facciamoricerca e abbiamo uno sguardo verso ilfuturo, ci accorgiamo che i temi stannocambiando. Prima erano orientati a mi-gliorare la produttività, poi al migliorarela produttività e la sostenibilità. Adessoil nuovo tema paradigmatico è “ricor-diamoci dell’uomo”. Ci si è dimenticatidella rilevanza dell’uomo come obietti-vo finale». Un uomo che deve poteravere una buona qualità di vita, usufru-ire di prodotti di qualità e vivere benesul posto di lavoro.

Più salute e sicurezza«Oggi un grosso problema che i braviimprenditori si pongono è “se io cam-bio il modo in cui faccio le cose, posso

garantire la dovuta occupazione?”. Sicrea un problema etico e sociale. I no-stri progetti sono perciò sempre piùorientati all’uomo all’interno del pro-cesso di produzione», ossia progetti chevalorizzino le capacità dell’uomo e chegarantiscano salute e sicurezza. Car-panzano spiega che «ad esempio BMWfino a qualche anno fa assemblava lemacchine dritte, per cui gli operatori dilinea dovevano strisciare sotto le auto elavorare in una posizione innaturale.Dopo dieci anni di lavoro iniziavano ti-picamente ad accusare mal di schiena.Facendo degli studi si sono accorti chele auto potevano anche costruirle girateal contrario. Sono piccole cose che peròcambiano radicalmente la vita deglioperai». Altro esempio è il sollevamen-to dei pesi: «In generale si dovrebbeevitare che le persone in fabbrica solle-vino più di 20-25 kg. A questo propositostiamo progettando degli esoscheletriche potranno essere indossati e chepermetteranno di sgravare il carico dal-la struttura ossea e dalla muscolatura,preservando la salute dei lavoratori».

Industria 4.0Dal punto di vista storico oggi si parla diIndustria 4.0. «Dalla rivoluzione indu-striale ci sono state tre grandi rivoluzio-

L’uomo al centro«Il nuovo tema nell’innova-zione tecnologica è “ricor-diamoci dell’uomo”. Ci si èdimenticati della rilevanzadell’essere umano comeobiettivo finale»

Corriere del Ticino, Mercoledì 7 gennaio 2015

ni, ora siamo alla quarta», rivela il diret-tore del DTI. La prima rivoluzione in-dustriale ha riguardato l’introduzionedella meccanica, la seconda dell’elet-tronica, mentre la terza è avvenuta gra-zie all’informatica. «La quarta rivolu-zione, quella che è in atto ora, è quellainerente gli cyber physical systems, os-sia l’unione del mondo virtuale conquello reale attraverso dei sistemi intel-ligenti. Quindi ci saranno sempre piùsistemi di produzione non solo mecca-tronici e informatici, ma sistemi intelli-genti in cui l’uomo sarà un attore».Nell’ambito dei cyber physical systemsquali sono le nuove figure professionaliemergenti? Come trasferire il nuovosapere alle generazioni più «anziane»?«È chiaro che il rischio è quello di farscomparire delle figure senza rimpiaz-zarle adeguatamente e di far sparire deiposti di lavoro. La quantità di posti dilavoro che voglio creare dipende moltoda come imposto il problema economi-co – afferma il direttore del DTI – ossia,oggi con le tecnologie è possibile inseri-re tra i parametri la creazione di uncerto numero di posti di lavoro, deter-minandone anche la qualità».I mestieri che evolveranno più di tuttisaranno quelli che utilizzano i cosid-detti soft skill, le competenze in ambito

relazionale e interpersonale sul postodi lavoro, che vengono anche definite«trasversali». Emanuele Carpanzanospiega che «l’impatto digitale negli softskill è molto forte e immediato. Il mon-do dei servizi è già stato e sarà sempredi più radicalmente cambiato, velociz-zato. Ma questo crea anche posti di la-voro in più, perché se noi pensiamo alleprofessioni dell’interaction design, adesempio, prima non esistevano. E sonomestieri molto creativi. A parità di lavo-ro, bisognerà investire di più nella for-mazione: si investirà di più nel miglio-ramento delle persone, a livello delleloro competenze».Tra le varie potenzialità, vi sono i nuovirisvolti che aprono sistemi come lestampandi 3D. «Esse permettono di re-alizzare degli oggetti che non possonoessere prodotti attraverso i canali tradi-zionali», spiega Emanuele Carpanzano,«è importante rendersi conto che inun’azienda, c’è bisogno di diverse figu-re, da quella che è brava a vendere ilprodotto (marketing), a quella che èbrava nella progettazione (quindi ricer-ca e sviluppo di nuovi prodotti), senzadimenticare gli operai in linea: sono lo-ro che avviseranno quando c’è qualco-sa che non va nella produzione. Il fatto-re umano è essenziale a tutti i livelli».

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Giovedì 8 gennaio 2015

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Giovedì 8 gennaio 2015

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Venerdì 9 gennaio 2015

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Mediazioni in divenire L’associazione ticinese èrimasta senza sede, ma ciònon le impedisce di crescere.Anche da noi, non senzaqualche difficoltà, è una pratica che va affermandosi.

di Elena Spoerl

Con il 2015 non ha più una sede, ma or-mai ne può fare a meno: l’Associazioneticinese per la mediazione – l’Atme, fon-data il 10 maggio del 2001 a Lugano – inquesti anni ha potuto farsi conoscere eoggi conta una cinquantina di associa-ti – tra avvocati, psicologi, operatori so-ciali, insegnanti e altri professionisti. Èin grado di operare senza uno spazio fi-sico di riferimento perché in fondo ba-sta poco: la volontà e... tre sedie.«Siamo molto grati alla Città che ci hamesso a disposizione dei locali, dimo-strando una sensibilità tutt’altro chescontata per una nuova modalità di ge-stione dei conflitti» ci dice il segretariodell’Atme, Pierre Bravin. Fino al 2010infatti l’Atme ha potuto disporre di spa-zi in centro Città, mentre negli ultimianni si era trasferita in via Ronchetto aMolino Nuovo. «Vista la diminuzionedelle prenotazioni del locale e per noncaricare ulteriormente le casse cittadi-ne, alla fine del 2014 vi abbiamo rinun-ciato» spiega ancora Bravin. Sono statiorganizzati incontri informativi e porteaperte per far conoscere anche in Tici-no i pregi della mediazione, una tecnicaper affrontare e risolvere conflitti chealtrove già è abituale e che invece da noiancora stenta ad affermarsi. Perché? Forse che il ticinese è litigioso

per sua natura? Meglio non azzardaresimili giudizi, ma sta di fatto che in ge-nerale sì, anche da noi l’interesse per lamediazione è andato crescendo, manon si può dire la stessa cosa per il nu-mero di persone che poi vi fanno effetti-vamente capo. Eppure i vantaggi chel’intervento della figura del mediatoreporta con sé sono importanti: il succes-so non è garantito, ma vale senz’altro lapena provarci.In quali casi? Quando i diretti interes-sati non vogliono delegare a terzi maessere parte attiva nella ricerca di unasoluzione; quando si desidera che que-sta tenga conto delle particolarità delproprio caso; quando è importante ri-stabilire buoni rapporti con la contro-parte poiché si desidera, o si deve, man-tenerli anche in futuro; quando si vo-gliono capire le ragioni alla base delconflitto; quando si vuole risparmiaretempo, denaro e stress; e infine, quandooccorre mantenere il rischio finanzia-rio entro limiti accettabili.

La maggior parte dei casi

ha un esito positivo, nonostante

non vi sia garanzia

di successo.

La mediazione può essere richiesta indiversi ambiti: aziendali, pubblici, pri-vati. La formazione (post-laurea) in Ti-cino è organizzata dal Dipartimentoeconomia aziendale, sanità e socialedella Supsi. I corsi si suddividono indue livelli: il primo è di base, a cui se-guono le due specializzazioni (econo-mia privata e pubblica, famiglia). Ilprossimo corso di base inizierà nell’au-tunno del 2015. www.supsi.ch/fc. La vecchia sede in centro città TI-PRESS

L’ATTE

Un pomeriggioper presentarel’AtmeProssimamente l’attività del mediatoresarà presentata durante un incontroaperto al pubblico che si terrà giovedì22 gennaio dalle 15 nella sala multiusoin via al Doyro a Melide. Il pomeriggio,organizzato dal locale gruppo dell’As-sociazione ticinese della terza età(Atte), è aperto a tutti e al termine aipresenti sarà offerto uno spuntino. Apresentare il tema sarà lo stesso refe-rente dell’Atme, Pierre Bravin, segreta-rio della ‘filiale’ ticinese. L’Atme fa infat-ti parte della Federazione svizzera me-diatori. Per saperne di più: www.me-

diazioneticino.com.Torniamo ancora sulla figura profes-sionale: quale dev’essere l’atteggia-mento del buon mediatore? Egli rima-ne imparziale, non giudica, non decideed è tenuto al segreto professionale.Accettare di mediare è forse un segnodi debolezza? No, non c’è nulla da per-dere a intraprendere una mediazione,neppure per la parte che si trova nellaposizione maggiormente favorevole.Pochi avvocati, infatti, possono assicu-rare ai loro clienti la vittoria in tribuna-le. A proposito di avvocati, come puòcomportarsi un legale che ha pure laformazione di mediatore? Se il caso chegli si presenta è adatto, può suggerire alproprio cliente di accordarsi senza l’in-tervento dell’autorità e a quel momen-to, se è formato anche come mediatore,cambia cappello.In Ticino la mediazione ha ancora unsuccesso relativamente modesto. Per-ché? Occorre forse abbracciare un’altrafilosofia? È probabile. Con la mediazio-ne non c’è un vincitore e un vinto e laconquista è proprio questa: al termineognuna delle parti è convinta e soddi-sfatta di quel che è stato raggiunto. La mediazione ha ragione d’essere siain ambito professionale, o pubblico, chein quello privato, familiare. Nel primocaso si presta alla gestione di conflittitra (o all’interno di) aziende, banche,assicurazioni; per successioni, contrat-ti d’affitto o di lavoro, problemi di vici-nato, con l’amministrazione pubblica ocon associazioni; nel secondo, per casidi divorzio, separazione, ascolto dei mi-nori, per difficoltà in ambito scolastico,penale, generazionale, ereditario...

FAQ

Le domande più frequenti su un’apprezzata modalità di gestire opposizioniCos’è la mediazione?

È una procedura volontaria, confiden-ziale ed extragiudiziaria. Una terza per-sona neutrale, imparziale e senza poteredecisionale – il mediatore - aiuta le partia trovare una soluzione giusta e duratu-ra al loro conflitto, che tenga conto deirispettivi interessi e bisogni.

Quando vi si può ricorrere?

Quando le parti ritengono importanteristabilire buoni rapporti senza però ri-nunciare a vedere riconosciute le loroesigenze e bisogni. Alla mediazione si

può far capo anche se una proceduragiuridica è già avviata e senza che siapregiudicato un successivo ricorso allevie legali in caso di mancato successo.

Cosa offre il mediatore?

Il mediatore è un professionista formatoin materia di gestione dei conflitti: è im-parziale, gradito alle parti, non ha pote-re decisionale, ha invece il compito diaiutarle a ristabilire una comunicazionecostruttiva, a elaborare soluzioni e a fa-vorire la loro relazione anche in futuro.Egli evidenzia alle parti i punti condivisi

e chiarisce quelli conflittuali, bada cheognuno abbia le stesse possibilità diesprimersi e che lo faccia educatamente.

I vantaggi rispetto a una causa?

In una causa giudiziaria non è detto chevinca chi ha ragione ma piuttosto chi hale prove. Esistono soluzioni più pratica-bili di quanto può essere stabilito da unasentenza. Con la mediazione le partipossono ristabilire buoni rapporti, ilconflitto non s’inasprisce, come spessosuccede in una causa giudiziaria. Con lamediazione non ci sono vincitori e vinti:

vince la soluzione che risolve i bisogni,compresi quelli di giustizia (win-win).

Come funziona e quanto costa?

Dopo una prima fase di presa di contat-to e di informazione, le parti decidonose intraprendere o meno un percorso dimediazione. Viene poi firmato un ac-cordo che stabilisce le modalità d’inter-vento del mediatore. I costi sono chiari-ti prima di iniziare e le parti decidonoinsieme chi pagherà. In genere, ognunopartecipa in misura uguale e di solito inanticipo.

LaRegioneTicino, Sabato 10 gennaio 2015

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Lunedì 12 gennaio 2015

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Corriere del Ticino, Lunedì 12 gennaio 2015

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

‘Immota manet’Scuola Teatro Dimitri, nell’ambito delprogetto “Master of Arts in PhysicalTheatre”, metterà in scena “Immota ma-net” (Resta immobile), di e con LuigiGuerrieri, sabato 17 gennaio alle 20.30 edomenica 18, alle 16, al Teatro Paraventoin via Cappuccini 8 a Locarno. “ImmotaManet” è una storia formata da tante al-tre piccole storie ascoltate, raccontate,inventate, vissute oppure mai accadute.Una narrazione che gravita intorno apersonaggi e anonimi, intorno al terre-moto e alla città dell’Aquila. Informazio-ni e prenotazioni: 091 751 93 53; e-mail:[email protected].

LaRegioneTicino, Lunedì 12 gennaio 2015

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Corriere del Ticino, Mercoledì 14 gennaio 2015

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Corriere del Ticino, Giovedì 15 gennaio 2015

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Corriere del Ticino, Venerdì 16 gennaio 2015

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Permessi studenti:più flessibilitàIl Governo ha incontrato

i dirigenti dei due atenei.

Per chi ha più di 30

anni o ha già lavorato

all’estero torneranno

ad aprirsi le porte

delle università.

«Abbiamo a cuore gli interes-si degli atenei presenti nel nostro Cantone e non è certamente nostra intenzione porre degli ostacoli in-sormontabili alla loro importan-te attività». È stata resa nota ieri l’attesa risposta del Consiglio di Stato sulla vicenda dei tre studenti stranieri che si sono visti negare il permesso di dimora per seguire un master presso la Scuola Dimi-tri di Verscio. Il caso, sollevato in un’interrogazione del deputato del PS Francesco Cavalli, si è rivelato essere solo la punta dell’iceberg. Il fenomeno riguarda infatti anche gli atenei SUPSI e USI, confrontati con diverse decine di studenti “re-spinti” dall’Ufficio dell’immigra-zione cantonale. Un trend – quello di negare il permesso di studio – in aumento e che pone non pochi problemi sia agli studenti che agli istituti scolastici stessi, prima di tutto a livello finanziario. Nella sua risposta all’atto parlamentare il Consiglio di Stato spiega che le leggi federali sono sempre le stes-se, ma dal 2013 vengono applicate con maggior rigore. «L’Ufficio fe-derale della migrazione (UFM) ha chiesto all’Ufficio della migrazione cantonale di essere maggiormente rigoroso nell’esame delle pratiche relative a studenti provenienti da Stati terzi (…)». I rifiuti riguarda-vano in particolare studenti che avevano già superato i 30 anni di età, che erano già in possesso di una formazione o che avevano già svolto un’attività lucrativa all’este-ro. Il timore di Berna è infatti che il motivo che spinge gli studenti a venire in Svizzera sia in realtà una scusa per poi installarsi e trovare lavoro.

L’anno scorso i dirigenti di Usi e Supsi hanno sollecitato in due oc-casioni il Governo, sottolineando le difficoltà riscontrate con l’intro-duzione della nuova prassi dell’Uf-ficio migrazione. Il 3 novembre scorso si è svolto un primo incon-tro tra rappresentanti degli atenei e del DECS. Dopo una «costruttiva discussione» è stato concordato che l’Ufficio migrazione «potrà rilasciare dei permessi di dimo-ra a studenti di età inferiore ai 30 anni e provenienti da uno Stato extra-UE che lo richiedono, moti-vandolo, indipendentemente dal fatto che abbiano già svolto un’at-tività lucrativa all’estero». Quanto agli studenti con età superiore ai trent’anni, «l’UM rilascerà loro un permesso di soggiorno a scopo di formazione e perfezionamento,

unicamente in casi eccezionali e dettagliatamente motivati».

Le cifreNella sua risposta il Governo

mette in luce le cifre. Nel 2014 l’Usi è stata confrontata con 23 rifiuti (cinque dei quali sono stati riesaminati positivamente) nelle

facoltà di scienze della comuni-cazione, scienze informatiche e scienze economiche. Sempre nel 2014 per la Supsi sono stati negati 7 permessi (5 richieste riesaminate positivamente) tra il dipartimento di sanità, il dipartimento ambien-te, costruzioni e design e la Scuola Teatro Dimitri. (RED)

Alunni di varie etnie.

di SABRINA RIGOZZI

Quasi un centinaio di persone hanno partecipato alla conferenza pubblica organizzata ieri dal Cen-tro di competenze tributarie della SUPSI inerente il probabile adegua-mento verso l’alto dei valori di stima degli immobili ticinesi.

Come ha sottolineato Samuele Vorpe, responsabile del Centro di competenze tributarie della SUPSI, l’adeguamento si rende necessario perché i valori di stima degli im-mobili, che per legge devono esse-re pari al loro valore venale, sono nettamente sottovalutati rispetto al loro valore di mercato. Vi è quindi un problema costituzionale legato alla disparità di trattamento tra i proprietari di immobili, che li di-chiarano ai fini fiscali secondo il va-lore di stima (che è pari ad un terzo del valore venale) e i proprietari di sostanza mobiliare (azioni, obbli-gazioni, ecc.) che dichiarano inve-ce questi beni al valore venale, pa-gando quindi più imposte. Si rende quindi necessario un adeguamento

Stime messesotto la lente

IMMOBILI Grande interesse per il pomeriggio di studio -

verso l’alto dei valori di stima degli immobili ticinesi. Tra le soluzioni proposte, per garantire una neu-tralità finanziaria dei proprietari immobiliari che si vedono aumen-tare anche considerevolmente il loro carico fiscale, vi è la possibilità di introdurre il cosiddetto “freno all’imposta sulla sostanza”, oppu-re un abbassamento delle aliquote fiscali dell’imposta sulla sostanza e/o dell’imposta immobiliare, sen-za però dimenticare che i valori di stima hanno un impatto non solo sulla legislazione fiscale, ma anche in ambito di sussidi, aiuti sociali, ecc. e che quindi sarebbero neces-sari interventi anche in questi altri contesti. Mario Jametti, Professore all’USI di Lugano, ha analizzato le finanze pubbliche del Canton Ti-cino, che generalmente hanno se-guito il trend della media svizzera, ma, rispetto agli altri Cantoni, sen-za avere dei veri periodi “di vacche grasse”. Da questo punto di vista quindi, ben vengano le maggiori entrate fiscali derivanti da un even-tuale aumento dei valori di stima

degli immobilila parola Chrifessore alla SUla teoria di Thodendo che unazazione degli atiene conto delpatrimonio e dzione nelle vapuò avere effetfiscale. Sergio dinario all’Unha quindi espo

Giornale del Popolo, Venerdì 16 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

di SABRINA RIGOZZI

Quasi un centinaio di persone hanno partecipato alla conferenza pubblica organizzata ieri dal Cen-tro di competenze tributarie della SUPSI inerente il probabile adegua-mento verso l’alto dei valori di stima degli immobili ticinesi.

Come ha sottolineato Samuele Vorpe, responsabile del Centro di competenze tributarie della SUPSI, l’adeguamento si rende necessario perché i valori di stima degli im-mobili, che per legge devono esse-re pari al loro valore venale, sono nettamente sottovalutati rispetto al loro valore di mercato. Vi è quindi un problema costituzionale legato alla disparità di trattamento tra i proprietari di immobili, che li di-chiarano ai fini fiscali secondo il va-lore di stima (che è pari ad un terzo del valore venale) e i proprietari di sostanza mobiliare (azioni, obbli-gazioni, ecc.) che dichiarano inve-ce questi beni al valore venale, pa-gando quindi più imposte. Si rende quindi necessario un adeguamento

Stime messesotto la lente

verso l’alto dei valori di stima degli immobili ticinesi. Tra le soluzioni proposte, per garantire una neu-tralità finanziaria dei proprietari immobiliari che si vedono aumen-tare anche considerevolmente il loro carico fiscale, vi è la possibilità di introdurre il cosiddetto “freno all’imposta sulla sostanza”, oppu-re un abbassamento delle aliquote fiscali dell’imposta sulla sostanza e/o dell’imposta immobiliare, sen-za però dimenticare che i valori di stima hanno un impatto non solo sulla legislazione fiscale, ma anche in ambito di sussidi, aiuti sociali, ecc. e che quindi sarebbero neces-sari interventi anche in questi altri contesti. Mario Jametti, Professore all’USI di Lugano, ha analizzato le finanze pubbliche del Canton Ti-cino, che generalmente hanno se-guito il trend della media svizzera, ma, rispetto agli altri Cantoni, sen-za avere dei veri periodi “di vacche grasse”. Da questo punto di vista quindi, ben vengano le maggiori entrate fiscali derivanti da un even-tuale aumento dei valori di stima

Le stime immobiliari ora sono sottovalutate, per questo si tratterà di porvi rimedio.

degli immobili. Ha preso in seguito la parola Christian Marazzi, Pro-fessore alla SUPSI, che ha illustrato la teoria di Thomas Piketty, conclu-dendo che una politica di neutraliz-zazione degli aggravi fiscali che non tiene conto della composizione del patrimonio e della sua concentra-zione nelle varie classi di reddito, può avere effetti negativi sul gettito fiscale. Sergio Rossi, Professore or-dinario all’Università di Friborgo, ha quindi esposto le sue riflessioni

sul possibile impatto a livello ma-croeconomico di un aumento dei valori di stima, sia esso positivo, che negativo. Infine, l’avvocato Peter Jäggi, ha spiegato come sia possibi-le “sfruttare” l’aumento del gettito fiscale per finanziare la cosiddetta Riforma III delle imprese (aboli-zione degli statuti fiscali cantonali privilegiati). L’incontro è terminato con una tavola rotonda moderata da Alfonso Tuor, docente alla SUPSI.

Giornale del Popolo, Venerdì 16 gennaio 2015

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L’8 gennaio la Supsi ha ricevu-to, insieme al gruppo Alpiq In-Tec, il premio Watt d’or 2015istituito dall’Ufficio federaledell’energia per la categoriatecnologie energetiche. Il pre-mio è assegnato alla Supsi peraver sviluppato la tecnologiadenominata GridSense e adAlpiq InTec che si occuperàdell’industrializzazione e dellancio sul mercato dei nuoviprodotti. La tecnologia svilup-pata alla Supsi ottimizza la reteelettrica di distribuzione. Ini-zialmente dimensionata per ladistribuzione capillare del-l’energia elettrica fino alle pre-se domestiche, la rete deve og-gi fare i conti con un numerocrescente di impianti di produ-

Alla Supsi il Watt d’or 2015

zione decentrati, di nuovi con-sumatori e con la diffusione diauto elettriche. Una possibilesoluzione è il suo potenziamen-to, un’altra è la realizzazione direti intelligenti. Esiste da oggiuna terza via più economica esicura, come dimostra un’inno-vazione unica nel suo genere,basata sull’intelligenza artifi-ciale e sviluppata in Ticino: unalgoritmo capace di auto-ap-prendimento, integrato negliapparecchi e negli impianti, ingrado di assicurare autonoma-mente la compensazione deicarichi nella rete locale. Nellafoto, da sinistra: Davie Rivola(Supsi), Roman Rudel (Supsi),Filippo Lombardi, Marcel Morf(Alpiq), Peter Arnet (Alpiq).

Rivista di Lugano, Venerdì 16 gennaio 2015

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�Convegno fiscale a LuganoGiovedì 29 gennaio dalle 14 alle 17.30all’hotel De La Paix di Lugano, si terrà ilconvegno «La voluntary disclosure italia-na, il nuovo reato di autoriciclaggio e loscambio di informazioni». Iscrizioni entrolunedì 26 gennaio su sito internetwww.supsi.ch/fisco.

Rivista di Lugano, Venerdì 16 gennaio 2015

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Corriere del Ticino, Sabato 17 gennaio 2015

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Corriere del Ticino, Sabato 17 gennaio 2015

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Strategia DFA, SUPSI e DECS per l’anno accademico 2015-2016

Scuole dell’obbligo: mancano docentiIn arrivo cento nuove matricole

generazionale dei maestri, la strate-gia per l’anno scolastico 2015-2016 si articola così attorno a 4 pilastri fondamentali: 1) L’aumento del nu-mero di matricole al primo anno. 2) L’inserimento, se il Legislativo lo permetterà, di un nuovo piano di studi che prevede, al terzo anno di Bachelor, di svolgere accanto agli studi un incarico di insegnamento professionale al 50% quale docente in formazione (invece degli attuali periodi concentrati a tempo pieno). 3) L’apertura di un nuovo Master in Attività creative nella scuola ele-mentare. 4) Facilitare l’ammissione per i titolari di un Bachelor o Master in Scienze dell’educazione. «Grazie a queste modifiche, il divario tra fabbisogno e persone impiegabi-li si ridurrà quindi notevolmente nei prossimi anni», ha dichiarato Francesca Antonini, responsabi-le formazione Bachelor. Lo studio

In Ticino mancano docenti. Ieri, durante una conferenza stampa, DFA, SUPSI e DECS hanno confer-mato che per l’anno accademico 2015-2016 saranno 75 i candidati che verranno ammessi all’abilita-zione per le Elementari e 25 quelli per la scuola dell’infanzia, per un totale di 100 nuove matricole.

«Quando si parla di scuola l’argo-mento è delicato – ha dichiarato il direttore del DECS Manuele Bertoli –. È importante precisare che ci tro-viamo in una situazione di ristret-tezza di docenti, ma non ancora di carenza». Per ovviare alle future esigenze del settore scolastico, il DFA in collaborazione con il DECS, ha quindi elaborato un nuovo pia-no d’azione che si basa soprattutto sull’aumento del numero di matri-cole. Per mantenere un equilibrio tra il previsto aumento di allievi, fabbisogno di docenti e ricambio

realizzato dal DFA nel 2014 ha così permesso di indirizzare meglio la gestione della formazione dei do-centi a Locarno. Un tassello, quello della formazione, indispensabi-le per Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola: «Le riforme previste nel settore dell’in-segnamento porteranno a grandi cambiamenti. Puntare sulla qualità della formazione dei docenti è d’ob-bligo». Dello stesso parere anche Franco Gervasoni, direttore gene-rale SUPSI, che ha rilevato come in questi sei anni in cui il DFA è stato integrato alla SUPSI siano state promosse innovazioni decisive. «Abbiammo abbattuto molti muri in questo senso – ha evidenziato Gervasoni –. E occorre approfitta-re di questo momento critico per trasmettere un messaggio chiaro sull’importanza del ruolo del mae-stro». (CDT/RED)

Giornale del Popolo, Sabato 17 gennaio 2015

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Videosorveglianza, progetto pilota al via Grazie al finanziamento federale concesso dalla

Commissione per la tecnologia e l’innovazione (CTI), la DOS Group di Besazio, in collaborazione con la Scuola universitaria professionale della Svizzera ita-liana (SUPSI), il Politecnico federale di Zurigo e la Po-lizia Comunale di Lugano, sta lavorando allo sviluppo di un prodotto innovativo nel campo della videosor-veglianza e gestione della sicurezza. Presentato uffi-cialmente ieri a Manno, alla presenza del municipale Michele Bertini e del comandante Roberto Torrente, del promotore del progetto Stefano Doninelli, degli ingegneri Giacomo Poretti (SUPSI) e Andrea Fossa-ti (Poli), il progetto durerà 18 mesi e punta a rendere possibile alle forze dell’ordine (e in futuro anche ai servizi di soccorso come pompieri, ambulanze ecc.)

la ricerca, l’identificazione e l’intercettazione di per-sone e auto segnalate, tramite una tecnologia in grado di gestire informazioni raccolte in tempo reale e clas-sificate secondo caratteristiche morfologiche e cro-matiche. Tutto ciò allo scopo di consentire ai singoli operatori di ottenere e fornire dati utili in pochi mi-nuti, e alle centrali operative di meglio coordinare gli interventi con un enorme risparmio di tempo a tutto vantaggio della velocità delle operazioni. Grazie alla presenza di telecamere fisse e mobili (queste ultime sistemate sulle auto di servizio o portate sull’unifor-me dagli stessi agenti), questa soluzione consente alla centrale di polizia di decidere di far intervenire la pat-tuglia più vicina al luogo dell’evento segnalato, con l’invio in tempo reale di tutte le informazioni necessa-

rie e il monitoraggio a distanza della zona circostan-te a quella dell’accaduto. Si tratta sostanzialmente di un’estensione di DriveOnStreet che, abbinata alle registrazioni effettuate dalle telecamere fisse, mobili o di ultima generazione (Google Glass ad esempio) della Polizia, permetterà di identificare, classificare e archiviare in pochi minuti (oggi sono necessarie ore se non giorni per ottenere il medesimo risultato) im-magini di persone e oggetti ricercati, via via fornite nel corso delle diverse operazioni. Tutto ciò permette di generare segnalazioni spontanee in tempo reale in base alla richiesta degli agenti e di restituire risultati di ricerca all’archivio (si parla di milioni di informa-zioni), ma anche di prevedere un avvenimento in fun-zione dei dati archiviati. (CDT/RED)

Giornale del Popolo, Sabato 17 gennaio 2015

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Docenti, il fabbisogno nella scuola elementare continua a crescere. Il Dfa alza il numero chiuso

Appello tra i banchiPer rendere ulteriormenteattrattiva la formazione,durante il terzo anno si potràgià lavorare a tempo parziale

di Chiara Scapozza

Si pensava fossero pochi, ora c’è la cer-tezza che scarseggiano. Nei prossimianni il fabbisogno di maestri di scuolaelementare, visto il forte ricambio gene-razionale (già in atto), continuerà a cre-scere. Il picco più importante di nuoveassunzioni è previsto fino al 2020. A dir-lo è lo studio previsionale svolto dal Di-partimento formazione e apprendi-mento (Dfa) della Supsi, presentato ierinell’ambito della conferenza stampasull’offerta formativa per il prossimoanno. La stima conferma quanto già “anaso” si era intuito dal 2013 in avanti (sifa per dire “a naso”, perché a fine estatealcuni comuni si erano trovati con lacattedra sguarnita); previsioni che ave-va spinto il Dfa (su sollecitazione del-l’autorità cantonale) ad alzare il nume-ro di ammissioni di matricole al Bache-lor per l’insegnamento nel settore pri-mario. Ma la situazione, in realtà, è peg-giore del previsto. «Con il ritmo di cro-ciera delle ammissioni attuali, il divariotra fabbisogno e persone impiegabili sa-rebbe molto ampio» ha spiegato Fran-

cesca Antonini, responsabile della for-mazione nel settore Bachelor. Non èsolo il massiccio pensionamento dei do-centi a motivare questa “campagna ac-

quisti”, ma anche il fabbisogno di do-centi d’appoggio. Per questo settembres’impone quindi un ulteriore ritocco: ilnumero chiuso salirà da 54 a 75 unità(invariato quello per le scuole dell’in-fanzia, ovvero 25 posti). Contempora-neamente, sarà attivato un nuovo pianodi studio che prevede già al terzo annodi formazione la possibilità di lavorare ametà tempo nelle classi. Un’esperienzadi “pratica professionale” che vedrà im-piegato lo studente come “docente informazione”. Confermata inoltre la mi-sura introdotta l’anno scorso, cioè lapossibilità per venti docenti già abilitatiper la scuola dell’infanzia di acquisire iltitolo per la scuola elementare grazie aun anno di formazione a metà tempo(con possibilità di impiego a tempo par-ziale). Da ultimo, ai diplomati in scienzedell’educazione sarà garantita l’equiva-lenza dei crediti e potranno inserirsi nelpercorso di Bachelor al secondo anno.Per quanto concerne la scuola mediasaranno aperte le abilitazioni in tutte lediscipline per un totale di circa 100 nuo-vi studenti. Sarà riproposto il Master ininsegnamento della matematica per illivello secondario, che permette ancheagli ingegneri Sup di abilitarsi per inse-gnare la materia in Ticino (almeno perora). «Matematica si conferma la mate-ria in cui il fabbisogno è più alto» hacommentato Alberto Piatti, responsa-bile della formazione nella scuola me-dia. Una nuova abilitazione solo canto-nale sarà pure offerta in attività creativeper la scuola elementare. Nel boom del cambio generazionale TI-PRESS

I NUMERI

∑ Scuole professionali

Contrariamente alle scuolecomunali, non è in corso nessunricambio generazionale. Saranno aperte solo treabilitazioni, con quattro posticiascuno, in italiano, francese emusica. ‘I posti disponibili sonopochi e non possiamo nemmenogarantire l’occupazione a tempopieno’.

∑ Matricole scuola elementare 2015

75∑ Candidature attese (Se)

600-800∑ Abilitazioni cantonali Sono

previsti il Master per attivitàcreative nella scuola elementare equello di insegnamento dellamatematica per le scuole medie

∑ Matricole scuola infanzia 2015

25∑ Iscrizioni Le iscrizioni alla

procedura di ammissione per tutti i corsi di laurea del Dfa sono apertedal 19 gennaio al 16 febbraio. Per informazioni consultare il sitowww.supsi.ch/dfa

laRegioneTicino, Sabato 17 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

La sicurezza affina il suo occhioUna prima europea per gliagenti di Lugano, protagonistidi un progetto pilota inerente alla geolocalizzazione e succes -siva classificazione di veicoli e persone capace di garantireun risparmio di tempo e una maggiore efficacia nelle indagini

di Cristina Ferrari

Dal modello dell’auto al passegginospinto da una persona, dal colore diuna bicicletta alla tinta di un copricapo.L’occhio lungo della sicurezza affineràancor più il proprio campo di ricerca edi controllo. «Grazie al finanziamentofederale (350mila franchi) concessodalla Commissione per la tecnologia el’innovazione, Dos Group (azienda in-formatica di Besazio, ndr.), in collabo-razione con la Scuola universitaria pro-fessionale della Svizzera italiana (Sup-si), il Politecnico federale di Zurigo e laPolizia comunale di Lugano – ha antici-pato Giacomo Poretti, del Dipartimen-to tecnologie innovative della Supsi –sta lavorando allo sviluppo di un pro-dotto innovativo nel campo della video-sorveglianza e della gestione della sicu-rezza». A presentarlo ieri alla stampa ilfolto gruppo di protagonisti coinvoltinel progetto pilota.«La soddisfazione è molta, così comeun certo orgoglio – ha aperto gli inter-venti il capodicastero dell’Area sicurez-za e sport del Municipio di Lugano Mi-

chele Bertini –. Ciò ci stimola maggior-mente, in un momento, peraltro, dovela Città sta investendo molto nella sicu-rezza, non solo aumentando le risorseumane, ma anche affinando gli stru-menti in dotazione. Una possibilità pre-ziosa questa per il nostro corpo di poli-zia, che potrà beneficiare di una mag-giore presenza degli agenti sul territo-rio, investendo più risorse nell’operati-vità quotidiana».

Il progetto pilota permetterà

l’installazione sui veicoli o sugli

agenti di speciali telecamere

Ora che SecurCity è giunto al capoli-nea – come confermato dal comandan-te della Polcom Roberto Torrente – laCittà continua il suo cammino che haquale obiettivo l’efficacia del suo Gran-de Fratello. Al centinaio di telecamerepresenti sul territorio comunale (45

‘Non mi nascondo dietro a una foglia di fico...’ TI-PRESS

puntate sul traffico e 55 investite nellasicurezza), infatti, andranno ad aggiun-gersene una cinquantina: «Necessarioricordare – non ha mancato di annota-re il comandante – la mole di traffico acui siamo confrontati a Lugano: parlia-mo infatti di 220mila transiti giornalie-ri di cui 25mila nella galleria Vedeggio-Cassarate. Lo scorso anno solo per veri-ficare tutti i filmati ed estrapolare le im-magini attinenti a dei reati abbiamo“perso” 540 ore». Quello che mancava alsistema già in auge nella Polizia cittadi-na era proprio la possibilità di inserireparticolari caratteristiche (di persone edi veicoli) in grado di restringere ilcampo della ricerca, minimizzandocosì il tempo investito e aumentando

l’efficacia del risultato. «Un tipo di ri-cerca che ha la sua ciliegina – ha messoin risalto Torrente – nella possibilità diestenderlo anche in tempo reale».Una prima europea, soprattutto. «Dri-veOnStreet – ha spiegato il ceo di DosGroup Stefano Doninelli – è una dellesoluzioni più avanzate presenti oggi sulmercato per quanto riguarda la geolo-calizzazione di mezzi su strada e la ge-stione di missioni e incarichi a distan-za. Nel mondo è utilizzato al momentoda un corpo di polizia brasiliana. Ciòpermette una comunicazione criptata esicura, nel pieno rispetto della legisla-zione legata alla privacy».A contenere e archiviare per un periododi dieci giorni le informazioni una

grande banca dati, la Big Data capace difagocitare il materiale, impressionante,dell’attuale centinaio di telecamere. Permeglio far comprendere la mole, qual-cosa come 300 milioni di “oggetti” ri-conducibili a una decina di caratteristi-che (dalla data dell’evento all’ora, dalluogo al colore di un cappello al tipo diautoveicolo). L’occhio, soprattutto, potrà analizzareun milione di pixel ogni decimo di se-condo. Dati dunque a valanga che gra-zie al nuovo sistema – già attivo e delladurata di 18 mesi – potranno individua-re quanto cercato dalla polizia o dagliinquirenti (ricerca ora effettuata ma-nualmente) in pochi minuti. Più effica-cia e quindi più sicurezza.

IL GRANDE FRATELLO

∑ DriveOnStreet È definita una delle soluzioni più avanzatepresenti oggi sul mercato perquanto riguarda lageolocalizzazione di mezzi sustrada e la gestione di missioni eincarichi a distanza. Integrabilecon qualsiasi sistema informativo.

∑ Telecamere in città

150∑ Traffico Grande il passaggio

quotidiano di autoveicoli entro iconfini di Lugano: su stradecantonali e nella nuova galleria.

∑ Transiti giornalieri

220’000∑ Nella galleria Vedeggio-Cassarate

25’000∑ Risparmio di tempo Grazie alla

nuova tecnologia la Poliziacomunale di Lugano potràgarantire un risparmio di temponell’ambito delle indagini cherichiedono l’analisi di flussi video eaccrescere il livello di efficacia eimmediatezza del serviziopubblico degli agenti di polizia nelcontrollo del territorio.

∑ Ore ‘perse’ nel 2014

540∑ Big Data La grande banca dati

conterrà una grande mole diinformazioni.

∑ Caratteristiche individuate

300 milioni∑ Capacità in Terabyte

430∑ Frame al secondo

10-30∑ Pixel ogni decimo di secondo

1 milione

laRegioneTicino, Sabato 17 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Il fabbisogno di insegnanti resta alto. La Supsi corre ai ripari: più postiper le matricole del Bachelor e lavoro a tempo parziale nelle classi giàdurante il terzo anno di formazione.

Scuole elementari,servono docenti

laRegioneTicino, Sabato 17 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Verscio, un settembre di giubileiper l’artista Dimitri e la sua scuolaIl 2015 sarà un anno di giubilei per laScuola Teatro Dimitri di Verscio. In au-tunno (le date sono quelle del 19 e 20 set-tembre) nella località pedemontana sifesteggeranno, infatti, i 45 anni del teatro,i 40 della scuola, i 15 del museo (allestitoda Harald Szeemann e inaugurato nel2000) e, non da ultimo, gli 80 anni di Di-mitri. Animazioni, spettacoli e musicarallegreranno la due giorni di festa diquesta piccola ma importante realtà ar-tistica e del suo fondatore, nato ad Asco-na il 18 settembre del 1935. Queste parti-

colari ricorrenze legate al mondo dell’ar-te teatrale in tutte le sue sfaccettaturevanno dunque a mettere in luce quellache è ormai un’istituzione a tutti gli effet-ti, riconosciuta dalla Supsi, capace diproporre una formazione di base, unicaa livello europeo, in tutti gli ambiti delteatro di movimento. Workshop e semi-nari per professionisti e non, lavori di ri-cerca ed esplorazione completano l’of-ferta del polo culturale verscese, prontodunque a presentarsi al pubblico in unfine settimana indimenticabile.

laRegioneTicino, Sabato 17 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

A pag. 9 del GdP del 16.1.2015 un articolo di Loris Trotti fa rivive-re l’arte dei fratelli Chiattone e in modo specifico il monumento del-la principessa Elisabetta d’Austria chiamata popolarmente Sissi, tra-sportato a suo tempo a Montreux. Mi ero preoccupato del gesso della statua che era stato abbandonato, per fortuna sotto una tettoia, in Cor-so Elvezia a Lugano in fondo a un cortile tra i due palazzi Chiattone. Ora il fragile gesso viene restaurato sotto la benefica sponsorizzazione di Soroptimist, da allievi e professo-ri della SUPSI perché si tratta sem-pre di una bella memoria di impor-tanti artisti nostrani ed appare tanto imponente quanto delicata. La prin-cipessa appoggia la testa sul dorso della mano sinistra e con la destra tiene un dito infilato tra le pagine di un libro. Sulla copertina si legge un nome: Heine. Sissi sembra riflettere su un testo appena letto, magari una poesia. Heinrich Heine, 1807 – 1856 è stato un famoso poeta e scrittore tedesco, letto e citato nelle scuole e di cui Schubert musicò vari Lieder dai sui poemi. L’opera definitiva, di marmo bianco, troneggia in un

Dove inizia e finisce l’antisemitismo

ARTE Il prezioso ricordo di E. Bollag su un’opera dei Chiattone

parco di Montreux. Lo sguardo tra-sognato spazia tra gli alberi, il dito è fermo nel libro, ma manca il nome Heine.

Pare che Antonio Chiattone ebbe la visita a Lugano di discendenti, parenti della principessa, per rice-

Il gesso della statua di Sissi nel corso del restauro e il dettaglio del libro.

vere l’accordo della presentazione definitiva al pubblico. Gli fu chiesto, eravamo agli inizi del nazismo, di allontanare il nome dell’autore del libro che Sissi tiene amorevolmente tra le dita della mano. Heinrich Hei-ne era ebreo. ELIO BOLLAG

Giornale del Popolo, Lunedì 19 gennaio 2015

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Martedì 20 gennaio 2015

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

La scuola nel mondo

Continua il ciclo di incontri organizzato dal Dipartimento formazione e apprendi-mento della SUPSI in collaborazione con la Federazione delle ONG della Svizzera italiana (FOSIT). “La scuola nel mondo, il mondo a scuola”, questo il titolo della conferenza che si terrà giovedì 22 gennaio 2015, ore 20.30 all’Università della Sviz-zera italiana, nell’Auditorium.

Giornale del Popolo, Martedì 20 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Note per anima e corpoIl progetto verrà avviato tra qualche mese sul nostroterritorio e interesserà le case di riposo e di cura

di Juliane Roncoroni

Si chiama Art for Ages, il suo scopo: in-vestigare la maniera in cui l’esperienzamusicale influisce sul benessere fisico epsicologico delle persone in età avanza-ta. È costituito da una rete di progettiche interessano Londra e il Giappone,ma non solo: da maggio 2015 lo studioapproderà anche nella Svizzera italia-na – nel Luganese in particolar modo –promosso dalla collaborazione tra lascuola universitaria del Conservatoriodella Svizzera italiana e il Dipartimentoeconomia aziendale, sanità e sociale (esostenuto dalla fondazione basilese Ge-bert Rüf con un riconoscimento di297’000 franchi). Partner del progetto,gli Istituti sociali comunali di Lugano,sotto i quali si contano sei centri medi-calizzati di cura per anziani. Duecentopartecipanti, per la durata di due anni.L’esperimento ha dei precedenti nellacasa anziani di Faido, nell’ambito di unprogetto di mediazione artistica, comeci spiega Hubert Eiholzer, responsabi-le della Divisione ricerca e sviluppo delCsi, iniziatore del progetto ticinese: «Sitrattava di presentare, con un linguag-gio accessibile e non-accademico, alcu-ne opere liriche ai residenti di questacasa anziani, e subito è risultato che di-

versi di loro nutrivano un interesse mu-sicale. Nello stesso tempo abbiamopensato che sarebbe stato di grande in-teresse studiare gli effetti secondaridella musica, vedere come essa puòportar loro benefici». In Svizzera, dovela popolazione è sempre più anziana,stress e depressione, che aumentanocon l’andare degli anni, sono conside-rati come uno dei problemi maggioriper le persone della terza età. La solu-zione potrebbe essere quindi fornitadall’arte: «Abbiamo dati molto incorag-gianti che sembrano dimostrare che leattività musicali possono apportarenumerosi benefici» conferma Eiholzer.

Una buona opportunità per

sviluppare la ricerca in Ticino

coinvolgendo le risorse locali

Art for Ages intende sviluppare questotipo di ricerca effettuando misurazionianche di tipo fisiologico. Il punto cen-trale dell’esperimento è di misurare illivello del cortisolo, ormone surrenalela cui quantità indica il livello di stress:«Se l’attività musicale può ridurre il va-lore del cortisolo, potremmo supporreche essa può avere un effetto positivoriguardo allo stress, e più in generalesulla salute di una persona».Il progetto resta molto aperto in quantosi tratta di una novità nel panoramascientifico internazionale. Una voltaraccolti i dati si potranno in seguito de-finire i vari parametri – circa la duratadelle ore di musica, o il repertorio di

musica adoperato – per trovare il meto-do più efficace e avviare una serie diprogetti analoghi a lungo termine. «Po-trebbe rivelarsi motivante usare melo-die popolari, che sono conosciute e chehanno valore identitario – riferisce Ei-holzer –, per gli strumenti musicali bi-sogna trovare qualcosa che tutti possa-no suonare senza doversi applicare in-tensamente allo studio dello strumen-to, e ricerche condotte in passato sug-geriscono che le percussioni potrebbe-ro essere una buona soluzione». Sicuro per ora è che le attività compor-teranno da una parte gruppi che ascol-teranno musica e dall’altra gruppi chefaranno musica. Inoltre, per il progettoverranno coinvolti allievi del conserva-torio, professionisti musicali emergentiche prepareranno le lezioni, «in partico-lare pensiamo di ingaggiare studenti delMaster in pedagogia musicale. Essendoun progetto decisamente innovativo, co-stituisce una bella sfida per noi!».Parte del settimo asse di ricerca dellaSupsi, il cui scopo principale è di svilup-pare ricerca applicata che possa porta-re benefici alla regione, il progetto vuo-le quindi coinvolgere il territorio: «Cer-chiamo di sviluppare al massimo la ri-cerca nella Svizzera italiana, ed è natu-rale collaborare con le risorse vicine eche noi conosciamo bene. Personal-mente sono interessato a fare qualcosain Ticino per il Ticino. Inoltre questi ri-sultati potranno essere usati quali ar-gomenti per rafforzare il ruolo dellamusica sul territorio». Vibrazioni positive TI-PRESS

laRegioneTicino, Mercoledì 21 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

La scuola nel mondo, il mondo a scuola. Il DFA e la FOSIT continua-no il ciclo di incontri organizzati per un viaggio tra esperienze di scolarità differenti, riflessioni sul ruolo dell’educazione nello svilup-po e scambi reciproci dentro e fuori dall’aula. Un percorso per mettere in luce il valore aggiunto che l’aper-tura verso altri contesti può dare al lavoro di chi è attivo a casa nostra o in un paese lontano, e la ricchez-za proveniente dal contatto diretto tra mondi diversi. Educazione di base nei Paesi del Sud: opportunità e sfide. Dopo una serata dedicata al tema della migrazione e del suo im-patto sulle nostre scuole, l’incontro

di gennaio sarà dedicato alle opere educative nel sud del mondo. Che cosa significa impegnarsi nel lavoro scolastico, educativo e professiona-le in contesti di sviluppo? Dove si trova il sottile crinale tra efficien-za e rispetto della cultura locale, e tra qualità e nuovo colonialismo? Quali sono le sfide e le risorse? Ci porremo queste domande insieme a chi di questo si occupa sul campo e con la guida del prof. A. Akkari, in-vitato come moderatore della tavola rotonda. Relatori Fredy Franzoni, Silvia Lafranchi Pittet, Abdeljalil Akkari. L’incontro si terrà stasera 22 gennaio alle ore 20.30 all’USI di Lugano.

La scuola nel mondoil mondo a scuola

SUPSI Questa sera conferenza a Lugano

Giornale del Popolo, Giovedì 22 gennaio 2015

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Da lunedì 19 gennaio sono aperte le iscrizioni ai corsi di laurea Bache-lor e Master dell’anno accademico 2015/2016 della Scuola universitaria professionale della Svizzera italia-na (SUPSI), apertura che come ogni anno corrisponde all’avvio di una campagna promozionale coordina-ta per tutte le filiere di studio.

La SUPSI offre 20 corsi Bachelor e 13 corsi Master nei settori dell’ar-chitettura e costruzioni, design, formazione docenti, tecnica e tec-nologia dell’informazione, sanità, economia aziendale, lavoro sociale, musica e teatro. I corsi di laurea, im-partiti da qualificati docenti profes-sionisti, professori e docenti ricer-catori, si caratterizzano per il forte orientamento alla pratica, permet-tendo agli studenti di cimentarsi già durante gli studi con la professione che eserciteranno una volta ottenu-to il diploma.

Altra particolarità dell’offerta

Master e Bachelor,la Supsi apre le iscrizioni

FORMAZIONE Per l’anno accademico 2015-2016 - In totale 33 corsi

formativa della SUPSI è quella di proporre un numero crescente di percorsi di studio flessibili, concilia-bili con attività professionali o altri impegni famigliari o personali.

Anche quest’anno l’apertura delle iscrizioni coincide con l’avvio della campagna promozionale coordina-ta. Ed è con lo slogan “SUPSI, l’uni-

La direzione è quella giusta...

versità dell’esperienza” che questa volta la campagna vuole mettere l’accento proprio sulle esperienze che caratterizzano lo studio presso la Scuola universitaria professiona-le. Visite guidate, progetti in azien-da, atelier e laboratori, workshop, approfondimenti di temi con esper-ti, progetti interdisciplinari, stage di cooperazione internazionale, progetti didattici guidati: sono tutte attività che rendono unica l’espe-rienza vissuta dagli studenti e dalle studentesse durante gli anni di for-mazione trascorsi alla SUPSI; atti-vità messe in evidenza sui diversi supporti mediatici selezionati per la campagna promozionale 2015.

Come per le scorse edizioni, la campagna è stata progettata e re-alizzata internamente alla SUPSI grazie ad un team di designer e web designer laureati alla SUPSI in queste discipline. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 aprile.

Giornale del Popolo, Giovedì 22 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Sono aperte le iscrizioni ai corsi di laureabachelor e master dell’anno accademico2015/2016 della Scuola universitaria pro-fessionale della Svizzera italiana. L’istitutopropone 20 bachelor e 13 master nei setto-ri dell’architettura e costruzioni, design,formazione docenti, tecnica e tecnologiadell’informazione, sanità, economia azien-dale, lavoro sociale, musica e teatro. Leiscrizioni sono aperte fino al 15 aprile pertutti i corsi di laurea, fatta eccezione perquelli nell’ambito della formazione docenti(termine 16 febbraio) e per quelli dellaScuola teatro Dimitri (termine del 13 mar-zo per il master e il 15 maggio per il bache-lor). Info e iscrizioni su www.supsi.ch.

Laurea bachelor e masterIscrizioni ai corsi Supsi

Rivista di Lugano, Venerdì 23 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

mero di occupanti; per le persone a fasciad’età (adulto, ragazzo o bambino), sesso, og-getti accessori, ecc…». Come dire: allo sta-dio c’era un giovane con la giacca rossache bisogna identificare, oppure il 15 gen-naio un Suv bianco sospetto è transitatodal lungolago.Detto fatto in pochi secondi. Dell’apparec-chiatura ne beneficia da subito la polizia diLugano, che per i prossimi 18 mesi farà da«cavia» allo sviluppo di questa tecnologiaassolutamente inedita almeno a livello eu-ropeo. «Per noi si tratta di un risparmio ditempo nell’ambito di indagini che richiedonol’analisi di flussi video e accrescere il livello diefficacia e immediatezza del servizio pubblicodegli agenti di polizia nel controllo del territo-rio», sottolinea soddisfatto il comandanteRoberto Torrente. Soddisfazione e orgo-glio sono anche i sentimenti espressi daMichele Bertini, capo dicastero polizia,per «essere stati scelti da Supsi e Poli di Zuri-

go, le vette della ricercanel nostro Paese, per unprogetto che permette al-la città di migliorare ul-teriormente il livello disicurezza, nonché di ri-sparmiare tempo a van-taggio di una maggiorepresenza sul territorio».

Grazie al finanziamento federale di 350mi-la franchi concesso dalla Commissione perla tecnologia e l’innovazione, il Dos Groupdi Besazio – in collaborazione con la Scuo-la universitaria professionale della Svizzeraitaliana e il Politecnico federale di Zurigo– sta lavorando allo sviluppo di un prodot-to innovativo nel campo della videosorve-glianza che viene testato dalla polizia cit-tadina. Subito i dettagli: Lugano ha da po-co portato a termine il progetto Securcity,che tra le altre cose contempla la posa diun centinaio di telecamere per monitorareil traffico e migliorare la sicurezza in stradee piazze; a queste vanno ad aggiungersi al-tre 50 videocamere sulle auto e addosso aun agente per ogni pattuglia. Tutte le im-magini registrate vengono classificate inmodo da fornire un’ampissima banca datidalla quale attingere in caso di necessità.Fin qui niente di nuovo, se non che, adesempio per risalire a un’auto sospetta o al-l’azione di un malvivente, oggi occorre vi-sionare per ore e ore i filmati. Il nuovo me-todo di rilevazione e archiviazione consen-te invece di inserire nel computer determi-nate caratteristiche ricercate – macchinarossa, cappello blu, borsetta viola e via diquesto passo – e in pochi secondi sono pro-posti tutti i frammenti nei quali figural’elemento richiesto.«Il progetto – spiega Stefano Doninelli,Ceo di Dos group – nasce per merito di Dri-veOnStreet, una delle soluzioni più avanzatepresenti attualmente sul mercato per quantoriguarda la geolocalizzazione di mezzi su stra-da e la gestione di incarichi a distanza. Inte-grabile con qualsiasi sistema informativo, fun-ziona tramite un’applicazione mobile svilup-pata sia per Apple che per Android e si distin-gue per la semplicità di utilizzo». Ma la flessi-bilità di DriveOnStreet non si ferma qui,consentendo di semplificare il lavoro dipolizia, ambulanze e pompieri: le centralipossono decidere di far intervenire la pat-tuglia più vicina al luogo dell’evento se-gnalato, con l’invio in tempo reale delleinformazioni necessarie e il monitoraggio adistanza – attraverso una telecamera mon-tata sul veicolo – della zona circostante aquella dell’accaduto.

Ed è qui che prende vita l’innovativo me-todo Intelligence presentato negli scorsigiorni. «Si tratta sostanzialmente di un’esten-sione di DriveOnStreet che, abbinata alle re-gistrazioni effettuate dalle telecamere fisse,mobili o di ultima generazione (Google Glassad esempio) della polizia, consentirà di classi-ficare e archiviare immagini di persone e og-getti ricercati e poi di ripescarle in pochissimotempo», conclude Doninelli.Nel 2014, sono state complessivamente540 le ore passate dagli agenti davanti auno schermo per verificare i filmati atti-nenti a reati. Ora, invece, tutte le ripresefiniscono appunto in una banca dati e so-no classificate secondo diverse caratteristi-che. Spiega Giacomo Poretti del Diparti-mento tecnologie innovative della Supsi:«Per i veicoli si può risalire a tipologia, marca,modello, colore, direzione di movimento, nu-

Occhi e tecnologiaper la sicurezzadi Roberto Guidi

LA POLIZIA DI LUGANO SPERIMENTA UN INNO-VATIVO PRODOTTO NEL CAMPO DELLA VIDEO-SORVEGLIANZA

Da 540 ore a pochi secondi

Il sistema Intelligence aiu-ta notevolmente gli agentinella ricerca di immaginiattinenti a reati.

Alle 100 videocamere dislocate in città se ne aggiungono ora 50 su auto e agenti di polizia.

Rivista di Lugano, Venerdì 23 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Sabato 24 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Sabato 24 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Brissago, nuove sfideper Casa San GiorgioSarà presentato in una serata pubblicache avrà luogo giovedì 5 febbraio il“Modello d’Istituto sociosanitario poli-valente a Brissago” che la Commissio-ne amministrativa della FondazioneCasa San Giorgio ha fatto elaborarealla Supsi. Lo studio, ad opera del pro-fessor Riccardo Crivelli, verrà illustra-to nel corso di una serata a cui sonostati invitati il direttore del Diparti-mento sanità e socialità, Paolo Beltra-minelli, e i politici locali. Ma tutta lapopolazione di Brissago e Ronco sopraAscona interessata al tema potrà co-noscere i contenuti dell’interessantelavoro per il quale la Fondazione ha in-vestito 30mila franchi. L’annuncio èstato dato dal direttore dell’Istituto,Giuseppe Berta, sull’ultimo numerodel semestrale “Uno sguardo verso illago”, in cui pone l’accento sui notevolisforzi messi in atto per migliorare laqualità del servizio nella casa per an-ziani brissaghese.

Formazione continua

“Oltre a formare apprendisti, special-mente nel settore curante dove inve-stiamo circa 140mila franchi all’anno –rileva Berta – la nostra attenzione si ri-volge puntualmente alla formazionecontinua di tutti i collaboratori, doveper l’anno 2014 abbiamo speso 23’500franchi per diversi corsi di interessegenerale, così come delle formazionispecifiche per singoli collaboratori,dal settore curante, alla manutenzio-ne, passando per l’alberghiero”. Ma altri 30mila franchi sono stati in-vestiti per un mandato speciale allaSupsi per una formazione che ha inte-ressato tutto il personale. Il direttoresottolinea inoltre che negli scorsi mesigli specialisti della Supsi hanno inter-rogato – così come già fatto nel 2010 –gli ospiti e i loro familiari per conosce-re e quindi stabilire il loro grado di

soddisfazione nei confronti dell’istitu-to. I risultati, dopo la verifica dei datiraccolti, saranno resi noti prossima-mente. Circa 50mila franchi sono statispesi per la formazione di nuovi po-steggi da mettere a disposizione degliutenti e dei collaboratori, mentre altrerisorse finanziarie – ammontanti a cir-ca 45mila franchi – sono state destina-te alla sostituzione di mobili e infra-strutture diverse.

Importanti investimenti

In questi primi mesi del nuovo annosaranno sostituiti tutti i letti dei resi-denti, per un costo di circa 100milafranchi. E ulteriori importanti investi-menti sono previsti per il futuro. LaFondazione – conclude il direttoreBerta – cerca quindi di fare tutto il pos-sibile affinché l’istituto rimanga alpasso con i tempi in tutti gli ambiti ge-stionali.

Al passo con i tempi

laRegioneTicino, Sabato 24 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

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Alla scopertadel mestiere del docente

SCUOLE Porte aperte

Per dare la possibilità ai giovani di scoprire il fascino e i segreti del mestiere di docente il Di-partimento formazione e apprendimento della SUPSI e la Conferenza dei Direttori d’istituto propongono una giornata di porte aperte in di-verse sedi delle elementari e delle scuola dell’in-fanzia. La giornata è martedì 10 febbraio dalle 9.00 alle 16.30, presso gli istituti di Acquarossa, Alto Vedeggio, Arbedo-Castione, Ascona, Bel-linzona, Biasca, Capriasca, Collina d’Oro, Lo-carno, Lugano (zona centro, zona collina, zona Monte Brè), Minusio, Morbio, Olivone, Riva San Vitale, Serravalle e Vallemaggia. Un’occasione da non perdere per chi sta valutando la possibi-lità di intraprendere la formazione di insegnan-te. È richiesta l’iscrizione su www.supsi.ch/go/tuttiascuola entro il 2 febbraio.

Giornale del Popolo, Lunedì 26 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Coldrerio, oltre alla struttura con 60 posti letto includerà anche gli appartamenti protetti

Casa anziani, il bando in aprileDopo l’approvazione dellaconvenzione, il Municipio hagià depositato, per il loroesame preliminare, anche levarianti di Piano regolatore

di Prisca Colombini

La procedura che porterà alla creazionedi una casa anziani medicalizzata con60 posti letto a ridosso del centro civicodi Coldrerio continua senza intoppi.Dopo l’approvazione della convenzionecon la Fondazione San Rocco di MorbioInferiore, il Municipio ha già elaborato lenecessarie varianti di Piano regolatore eavviato discussioni e collaborazioni perdelineare i contenuti che permetteran-no la creazione di una struttura interge-nerazionale che, stando alla tabella dimarcia elaborata dal Comune, dovrebbeessere inaugurata entro la fine del 2019.«Le varianti di Piano regolatore sono giàstate depositate a Bellinzona per l’esa-me preliminare – conferma il sindaco diColdrerio Corrado Solcà –. Nel frattem-po abbiamo ricevuto dall’autorità canto-nale l’autorizzazione preliminare a pro-cedere con il progetto, per quanto è dinostra competenza, in collaborazionecon la Fondazione San Rocco e Vacallo».Il Municipio di Coldrerio può quindiconcentrarsi sul bando di concorso e ilprossimo passo sarà proprio la richiestadi credito al Consiglio comunale per ilsuo allestimento. «Vogliamo disporre diquesto bando entro la fine di aprile –

continua Solcà –, in modo da permettereun esame definitivo con la giuria entrola fine dell’anno e dotarci del progettodefinitivo e dei valori in gioco». L’annoprossimo sarà la volta della richiestadella partecipazione – «comunque giàconfermata» – al Consiglio di Stato e del-la successiva richiesta di credito al GranConsiglio. La tempistica «che vogliamomantenere» è stretta. Se non vi sarannoostacoli, «il cantiere potrà iniziare entrola fine del 2016 – spiega ancora il sindacodi Coldrerio –. Il complesso dovrebbe es-sere pronto nel giro di due anni».

Avviate diverse collaborazioni

Per raggiungere l’obiettivo fissato – lenuove case anziani di Coldrerio e Vacal-lo e l’ampliamento della struttura diMorbio Inferiore – la Supsi è «una parteintegrante del nostro gruppo di lavoro –aggiunge Solcà –. Un gruppo di ricerca-trici sta valutando questo progetto dalprofilo dell’intergenerazionalità percreare un modello che, un domani, po-trebbe essere realizzato anche in altreparti del cantone». Grazie ai contattidella San Rocco, «abbiamo incontratodegli architetti danesi che hanno visio-nato i tre spazi. Dato che i concetti sonomolto diversi da quelli oggi presenti inTicino, ci daranno degli input per pre-parare un bando di concorso che possaconsiderare le volontà di autorità e Fon-dazione per ottenere un villaggio inter-generazionale». Il bando di concorsocomprenderà anche la costruzione de-

La struttura, a ridosso del centro civico, dovrebbe essere inaugurata entro la fine del 2019 TI-PRESS/D. AGOSTA

gli appartamenti protetti. «Sarà un ban-do unico per avere una certa armoniaarchitettonica dell’area – puntualizza ilsindaco –. L’autorità di vigilanza ha rila-sciato l’autorizzazione per utilizzare ifondi della Fondazione Croci per questiappartamenti. Mentre il terreno verràmesso a disposizione dal Comune, vero-

similmente con un diritto di superficie».Riguardo ai contenuti della casa anzia-ni, «la Supsi sta esaminando questoaspetto per capire quali siano quelli chepossono entrare direttamente in contat-to con la realtà anziano e quali dovrannocrescere un po’ distanti da quest’area –conclude Corrado Solcà –. Saranno quel-

li che Coldrerio dispone già in quellazona, ma siamo aperti a nuove richiestee possibilità di sviluppo: nell’esame pre-liminare inviato a Bellinzona abbiamoun certo margine». Nelle prossime setti-mane verrà inoltre creato un sito inter-net per un’informazione continua sullosviluppo dei progetti.

laRegioneTicino, Giovedì 29 gennaio 2015

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SUPSI – Rassegna stampa, gennaio 2015

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Si è svolto ieri al De La Paix di Lugano il convegno della Supsi sull’amnistia italiana (Volunta-ry) con la partecipazione di Anto-nio Martino, Pierpaolo Angelucci, Andrea Mifsud, Sonia del Boca e Marco Bernasconi. I problemi ri-guardano in modo particolare l’autoriciclaggio che è una parziale novità, ma oggi c’è l’obbligo per il professionista di denunciare e la pena è aumentata quando il fatto è commesso nell’esercizio di un’atti-vità professionale, se non si ricorre alla normativa. Marco Bernasconi ha esposto alcune considerazio-ni sui negoziati fiscali tra Svizzera e Italia. In particolare dalla firma (entro il 2.3 corrente) si applicherà lo standard dell’articolo 26 dell’Oc-se che consente anche la domanda

E se la domanda raggruppatanascondesse qualche insidia?

SUPSI Un’autodenuncia in fieri che lascia alcuni problemi aperti

per casi raggruppati. È sufficiente che un istituto abbia inserito ad esempio una panamense come schermo a prefigurare una richie-sta? Il problema è aperto, compreso il ricorso al Tribunale Federale. Poi

sull’utilizzo dei dati rubati, la Sviz-zera è in contraddizione perché non concede assistenza, ma utilizza i dati di cittadini svizzeri passati da autorità fiscali estere. Poi rimane il problema dell’accesso al mercato...

Numerosi operatori al convegno sulla autodenuncia fiscale per contribuenti che abbiano denaro non dichiarato. Non tutti i problemi sono risolti con l’Italia dice Marco Bernasconi.

Giornale del Popolo, Venerdì 30 gennaio 2015

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SUPSI, Servizi centrali della Direzione – Rassegna stampa, gennaio 2015