24
10 gennaio

Rassegna 10 gennaio

Embed Size (px)

DESCRIPTION

rassegna 10 gennaio

Citation preview

Page 1: Rassegna 10 gennaio

10 gennaio

Page 2: Rassegna 10 gennaio
Page 3: Rassegna 10 gennaio
Page 4: Rassegna 10 gennaio
Page 5: Rassegna 10 gennaio

IL TIRRENO Pagina 3 - Toscana La Regione frena ma le Province temono il blocco del settore: oggi un vertice Limiti ai pannelli solari nei campi Grosseto e Pisa chiedono più concertazione: «Con il fotovoltaico si frena lo spopolamento delle campagne» ANTONIO VALENTINI La giunta regionale prova a regolamentare la proliferazione di quelle lastre di silicio, fredde e squadrate quasi fossero scaraventate sulla terra da uno spazio siderale, che trasformano i raggi del sole in elettricità grazie a una tecnologia che solo 25 anni fa era fantascienza. In particolare, gli assessorati all’ambiente, alla pianificazione del territorio e all’agricoltura vogliono frenare la tendenza a coprire i campi con pannelli fotovoltaici, moltiplicati grazie agli incentivi, suscitando appetiti imprenditoriali che hanno sottratto porzioni di campagna all’agricoltura e mutato i panorami. «Vorremmo salvaguardare il paesaggio rurale e l’agricoltura, indirizzando le installazioni di grandi impianti nelle aree urbanizzate o degradate», dice Anna Marson, assessore al governo del territorio, per illustrare la delibera d’indirizzo adottata dalla giunta regionale, di cui è firmataria assieme ai colleghi Gianni Salvadori (agricoltura) e Annarita Bramerini (ambiente). La delibera limita la diffusione dei grandi impianti fotovoltaici (oltre i 200 kilowatt) nelle aree agricole, favorendo quelli di piccola (da 5 a 20 kw) e media dimensione (da 20 a 200 kw). E stila un elenco di aree non idonee, tra cui quelle inserite nel patrimonio mondiale dell’Unesco, oppure vincolate o d’interesse naturale, culturale e panoramico. Senza tralasciare quelle vocate alla produzione di olio e vino di pregio. I dubbi. Ma se anche tutti si dicono d’accordo sull’esigenza di una regolamentazione, peraltro sulla scia delle linee guida nazionali sulle fonti di energia rinnovabile, i dubbi non mancano. A farsene portatore è Walter Picchi, assessore all’ambiente della Provincia di Pisa: «Quanto a produzione, siamo ben al di sotto delle previsioni del piano regionale: la soglia minima è di 300 megawatt, la massima si spinge fino a 700». In altre parole, se i pannelli necessari a raggiungere la quota massima fossero disposti a cerchio, il raggio avrebbe una lunghezza di 8 chilometri. «Non è molto - aggiunge Picchi -. La delibera della giunta regionale mette un po’ d’ordine. Ma stabilire che solo gli imprenditori agricoli possono investire nel fotovoltaico per i fabbisogni energetici della propria azienda, limita la libera concorrenza. E poi - conclude - non dimentichiamoci che dietro all’energia verde c’è un’economia in crescita». Il boom. Il mercato è in pieno sviluppo. In Italia, attesta l’osservatorio internazionale “iSuppli” (www.isuppli.com), nel 2010 il giro d’affari è raddoppiato rispetto all’anno precedente. Significativi i dati sulla potenza impiantata: 975 megawatt solo nel dicembre scorso, vale a dire il 100% in più rispetto all’ultimo trimestre dell’anno. E se allo stato attuale la potenza installata è stimata in 3 gigawatt, è prevedibile che a fine anno sia superata quota 3,9, per una crescita pari al 30%. A Pisa, nell’area dei Navicelli, il parco fotovoltaico realizzato da Toscana Energia green ha richiesto un investimento pari a dieci milioni di euro, per una potenza di 3,7 megawatt e una capacità produttiva di 5 milioni di kilowatt annui. Marco Braccini, vicepresidente di

Page 6: Rassegna 10 gennaio

Toscana Energia, spiega che la convenienza del business è collegata al conto energia, che tuttavia nel corso del 2011 verrà ridimensionato. Ma quanto produce, in termini di profitto, un impianto come quello dei Navicelli, capace di captare i raggi solari con una pannellatura pari a 25mila metri quadrati? Secondo un calcolo per difetto, il guadagno non dovrebbe essere inferiore ai 500mila euro ogni 12 mesi. La Maremma. Francesco Pugliese, direttore di “Solaria”, che opera nel fotovoltaico a terra soprattutto in Maremma, fa un rapido calcolo: un impianto da 200 kilowatt, soglia massima della media dimensione stabilita dalla giunta regionale, richiede un investimento da 6-700mila euro (Iva al 10% esclusa) che frutta un ricavo di 30/35mila euro all’anno. La convenienza è indiscutibile, soprattutto se si considera il risparmio in bolletta. Ma il fotovoltaico a terra, sostenuto dagli incentivi statali, nel Grossetano è stato pure identificato come uno strumento per evitare il definitivo spopolamento delle campagne. Fino a oggi remunerativo come un investimento capace di rendere il 7% annuo. Marco Sabatini, vicepresidente dell’amministrazione provinciale, ricorda che le zone rurali si spopolano al ritmo di 4-5 unità al giorno, finendo per gonfiare la popolazione del capoluogo. «Ecco, favorendo l’installazione dei pannelli nei campi - dice Sabatini - ancoriamo gli abitanti al loro territorio». Strategia rimessa in discussione dalla delibera della giunta regionale: «Nel giugno scorso abbiamo approvato il piano territoriale di coordinamento, stabilendo alcuni principi che in larga parte ricalcano quelli regionali. Ovvero: nessun problema per i tetti o le aree industriali degradate, come miniere o vecchie fabbriche dismesse. Certo è che dovremo rivedere i piani. Ma è una storia tutta italiana: prima s’incentiva il fotovoltaico, poi si emanano le linee guida». Campi e officine. Qualcosa, dopo l’approvazione della delibera, andrà concertato. E stamani gli assessori all’ambiente delle province toscane s’incontreranno per mettere a punto una linea comune nei confronti della Regione. E Anna Marson ha voluto chiarire meglio il senso della delibera: «Nessuno può dirsi contrario alle energie rinnovabili. Il problema è che la loro incentivazione ha mosso grandi interessi finanziari sui terreni agricoli. E allora, perché non spostare gli impianti dai campi alle officine, usando i tetti dei capannoni industriali, commerciali e i parcheggi?». Insomma, nuove regole per tutelare il territorio, in attesa che la Regione definisca i criteri per il corretto inserimento paesaggistico di tutti gli impianti a energia rinnovabile.

Page 7: Rassegna 10 gennaio
Page 8: Rassegna 10 gennaio
Page 9: Rassegna 10 gennaio
Page 10: Rassegna 10 gennaio
Page 11: Rassegna 10 gennaio
Page 12: Rassegna 10 gennaio
Page 13: Rassegna 10 gennaio

LIVORNOwww.lanazione.ite-mail: [email protected]

Lunedì10 Gennaio 2011

— LIVORNO —

«A QUALCUNO forse interesse-rà sapere — dice l’irritatissimoAndrea Romano, capogruppodell’IdV in consiglio comunale— che le proposte contenute neldocumento della giunta sulla mo-bilità urbana non sono state innessun modo condivise e discussecon i gruppi consiliari della mag-gioranza». Una denuncia che, aparte sottolineare forti attriti inmaggioranza, assume un valore

ancora maggiore se si pensa cheRomano è il presidente della Com-missione Viabilità. E attacca a te-sta bassa: «Resto sconcertato difronte all’atteggiamento autorefe-renziale dell’assessore Bettini (di«Sel», ndr) , che più volte in Com-missione ha dichiarato che l’am-ministrazione era ancora lontanadall’elaborazione di un nuovo pia-no della mobilità, salvo poi scaval-care i consiglieri ed i partiti delcentrosinistra e compiere questiblitz durante la chiusura del consi-glio per le festività natalizie. Nel

merito, è strabiliante che la giun-ta insista con la storia della riaper-tura di piazza Cavour, dopo averincassato il no dei capigruppo diPd e IdV, senza neanche prender-si il disturbo di convocare una riu-nione di maggioranza sul tema.Quel provvedimento faceva partedel programma elettorale di Tara-dash, non di quello della coalizio-ne che ha confermato il sindacoCosimi!».

«IO NON SONO stato eletto perapplicare il programma della de-stra — rincara la dose Romano —e quindi non voterò mai una deli-bera che vada in quella direzione.Per il resto, la proposta di semipe-donalizzare via Grande e di co-struire qualche pista ciclabile inpiù non bastano di certo a cancel-lare l’inerzia sul potenziamentodel trasporto pubblico: costruire

nuovi parcheggi di scambio quan-do quelli esistenti restano vuoti sadi presa in giro, pedonalizzare so-lo via Goldoni e via Mayer in tut-to il centro è come non fare nien-te. Bisognerebbe aumentare subi-to le corsie preferenziali, pedona-lizzare o riservare ai soli autobuslarghe aree del centro per riquali-ficarlo e rilanciare commercio eturismo, invece si punta su nuoviparcheggi a pagamento e si procla-mano alla leggera tagli di corse, dipersonale e aumenti di biglietti eabbonamenti, con la scusa del ta-glio dei fondi del Governo (in par-te rientrato)».

«SPERO che la Befana — concl-due Romano — oltre alle festivitàsi porti via anche la disdicevoleabitudine di ignorare le opinionidei consiglieri comunali e di pro-gettare la politica dell’Ammini-strazione con arroganza e appros-simazione».

PAROLE di fuoco contro la giun-ta, dunque, e sopratutto control’assessore Bettini: parole chenon potranno non avere delle con-seguenze. Tra l’altro, è vero cheanche il Pd era contrario alal ria-pertura di piazza Cavour. Si an-nunciano giorno di forte fibrilla-zione.

OSPEDALE

Folla commossaper l’addioalladonnavittimadi «mucca pazza»

— CECINA —

E’ STATO l’allarme dato dai vicini di casa a scongiurare unasituazione pericolosa che avrebbe potuto avere conseguenzedrammatiche per una donna che abita in una casa di via Arno,una stradina a due passi dal centro. I vicini di casa ieri si sonoinsospettiti poco prima di pranzo per uno strano odore cheproveniva dalla casa e hanno chiamato i vigili del fuoco. Ilsopralluogo dei vigili del fuoco ha permesso di verificare che loscaldabagno, collocato in un vano all’esternodell’appartamento, era difettoso e aveva sprigionato esalazionidi monossido di carbonio. Una situazione quindi pericolosache avrebbe potuto avere un epilogo ben diverso. Il sottoscaladove era lo scaldabagno a gas, tra l’altro nuovo mapalesemente difettoso era saturo di monossido di carbonio. Ivigili del fuoco hanno messo fuori uso lo scaldabagnobloccandolo con le le fascette e ne hanno vietato l’uso con unacomunicazione scritta: dovrà essere sostituito.

Maria Nudi

CECINA TEMPESTIVO ALLARME AI VIGILI DEL FUOCO

I vicini la salvanodal monossido di carbonio

COMUNE CLAMOROSE ACCUSE DI ROMANO ALLA GIUNTA E ALL’ASSESSORE BETTINI

Lamaggioranzasispaccasullescelteper laviabilità

E’ STATO l’allarme amettere in fuga imalviventi che nella nottetra sabato e domenicahanno preso di mira ilsalone di esposizione diuna ditta di materialeedile in via deiMaterassai. I malviventihanno agito nella notte ehanno raggiunto il localeda dove hanno acciuffatocinque martellipenumatici. Ma il suonodell’allarme li ha costrettiad una precipitosa fuga ead abbandonare larefurtiva. Indagini dellapolizia in corso.

SOLITI IGNOTI

Razzìadi gioielliinunappartamentodi viaMameli

COLPOFALLITO

Ladrimessi in fugadall’allarme

SONO rientrati a casa dopo unaserata del fine settimanatrascorsa fuori e hanno trovatouna brutta sorpresa:l’appartamento svaligiato. E’successo nella notte di sabato invia Mameli. I proprietaririentrano a casa a trovano lamanomessa mentre nelle stanze ètutto a soqquadro. I malviventihanno portato via gioielli epreziosi, oggetti che hannopotuto nascondere con facilitànelle tasche. Il valore dellarefurtiva deve ancora esserequantificato, ma si trattacomunque di alcuni migliaia dieuro. E’ intervenuta la polizia peri rilievi ed il sopralluogo.

SCONTRO Romano capogruppo dell’Idv (a sinistra) e Bettiniasessore al traffico: nella maggioranza volano parole grosse

LA STOCCATA«Non sono stato elettoper realizzare il programmadel centrodestra»

UN ADDIOaccompagnato da unapplauso alla fine dellacerimonia funebre, unaddio nel silenzio di undolore incolmabile per ifamiliari della donna di 44anni, livornese, della qualenon mettiamo il nome perrispettare la richiesta dellafamiglia, che è morta lamattina del 6 gennaio peril morbo della «muccapazza», una malattia rarache non lascia scampo. Ifunerali si sono svolti ierialle 11 nella cappelladell’obitorio dell’ospedale.In tanti hanno volutostringersi ai familiari delladonna che dal 16 luglio eraricoverata nell’Hospicedelle cure palliative dovenon è mai stata lasciatasola. Al suo capezzale pertutti questi mesi medici efamiliari. E ieri mattinanella cappella dell’obitorio,troppo piccola peraccogliere le tante personeche hanno voluto salutarela donna, madre di unbambino di 4 anni, c’eraanche la dottoressa ElenaD’Imporzano che haseguito la paziente inquesti mesi ed il personaleinfermieristico. Rosebianche per lei ed unasomma di denaro che verràdevoluta alle curepalliative e la vicinanza ditanti amici che hanno fattosentire ai familiari, il padrechiuso nel suo dolore,affetto e vicinanza.

IL CORTEO ha raggiuntoil cimitero comunale doveil corpo sarà cremato e leceneri saranno disperse inmare ad oltre due migliadalla costa. Un desiderioche aveva espresso ladonna. E tra un mesedovrebbe arrivare l’esitodell’esameistoneuroscopico checonfermerà quanto emersodagli accertamenti fattidalla paziente e che cioèera affetta dalla malattia diCreutsferl-Jacob bellavariante nota come«mucca pazza».

m. n.

Page 14: Rassegna 10 gennaio

IL TIRRENO Pagina 13 - Livorno ROMANO (IDV) «La riapertura di piazza Cavour non era prevista» LIVORNO. Piazza Cavour non s’ha da riaprire. L’idea che Alessandro Cosimi lanciò addirittura nella campagna elettorale del 2004 (e che non è stata ancora concretizzata), proprio non va giù ad Andrea Romano, capogruppo in consiglio comunale dell’Italia dei Valori. «Non conosco il programma del 2004 - dice - forse conteneva anche il progetto per un nuovo ospedale nella stessa zona di quello attuale ma, come si è visto, le opinioni possono cambiare. Comunque a me interessa relativamente conoscere il programma del 2004 perché sono stato eletto nel 2009 ed il programma 2009-2014 non contiene assolutamente riferimenti alla riapertura di piazza Cavour, presenti invece nel programma della destra e di Taradash. Se quella proposta non è stata in serita nel programma evidentemente non c’era accordo sia tra le forze politiche che all’interno delle stesse, come dimostrano le dichiarazioni contrarie del capogruppo Pd Gulì. Perciò l’assessore Bettini non può procedere arrogantemente facendo finta di niente, ma deve rendere conto agli elettori, ai partiti e ai consiglieri comunali».

Page 15: Rassegna 10 gennaio

IL CORRIERE DI SIENA Testamento biologico “Registri nei comuni per il fine vita” SIENA - In questi giorni è tornato alla ribalta della cronaca il tema del trattamento di fine vita e non a caso: il governo si sa è alla ricerca di voti in Parlamento e con la prossima calendarizzazione del disegno di legge sul testamento biologico (confinato in un cassetto dal marzo 2009) tenterà di acquisire i voti e il consenso dell'Udc cercando di spaccare il nascente terzo polo. Si può dire che è tutt'altro che un disegno di legge sul testamento biologico, considerati i molti limiti che pone alla possibilità dei cittadini di decidere se e quando rinunciare alle cure o all'alimentazione e all'idratazione forzata. Al momento però questa legge non è in vigore e nei comuni che hanno deciso di istituire un registro, i cittadini possono depositare una dichiarazione anticipata nella quale esprimono le loro volontà sul trattamento di fine vita. Secondo noi dell'Idv l'istituzione di tali registri, in un momento, ormai lungo, di vacanza legislativa, è un atto di grande civiltà che dovrebbe prescindere da scelte dettate da "ragion di stato". Coordinamento Provinciale Idv Siena

Page 16: Rassegna 10 gennaio

IL CORRIERE DI MAREMMA Scansano, successo per l’iniziativa promossa dall’Idv. Cento firme a difesa delle Poste Non si ferma la battaglia dell’Italia dei valori che in poco tempo ha già raccolto 100 firme contro la chiusura L’Italia dei Valori si schiera ancora a difesa degli uffici postali della Maremma nel tentativo disperato di scongiurare eventuali chiusure che potrebbero comportare disagi notevoli soprattutto per le comunità montane amiatine. Venerdì scorso è iniziata nel Comune di Scansano la raccolta firme “Mettiamo le mani avanti. Nessuno tocchi le Poste” per scongiurare, appunto la chiusura e/o il forte ridimensionamento degli orari degli uffici postali. A spiegare il significato dell’iniziativa Stefano Rosini del direttivo provinciale del partito. “In poco meno di 2 ore, nel banchetto allestito nella zona del Mercato settimanale e di fronte alla Coop di Scansano, sono state raccolte circa cento firme. La prossima settimana la raccolta firme farà tappa a Murci (mattina del 13 gennaio) ed ancora a Scansano (mattina dì venerdì 14 gennaio)”. “Ricordiamo che l'annunciato “Piano di razionalizzazione” delle Poste intende dismettere gli uffici ritenuti “insaturi e diseconomici”, cioè quelli che hanno un tasso di produttività al di sotto di quello minimo fissato dalle esigenze di bilancio. Il messaggio è chiaro, gli uffici delle frazioni dovranno ridurre le aperture se non chiudere del tutto, nel caso di frazioni con poca popolazione. Al Puntone di Scarlino la analoga decisione di chiusura completa delle Poste è stata ridimensionata da reiterate manifestazioni della popolazione. Noi dell’Italia dei Valori - conclude Stefano Rosini - andremo avanti con questa iniziativa al fine di evitare un disagio alla popolazione interessata che verrebbe causato da applicazione di orari ancora più disagevoli dello stato attuale”

Page 17: Rassegna 10 gennaio

IL TIRRENO Pagina 13 - Livorno DEL LUCCHESE (IDV) «Bettini ha ragione, limitiamo gli accessi in centro» LIVORNO. «Per risolvere il problema del trasporto pubblico serve anzitutto approvare velocemente un Piano del Traffico che permetta di regolamentare in maniera ferrea l’accesso dei mezzi privati in alcune aree della città, come per esempio il centro». Lo sostiene il consigliere comunale dell’Italia dei Valori Lorenzo Del Lucchese, che prende spunto dai tagli al servizio bus. «Tutto questo porterebbe benefici per chiunque, a cominciare da un miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini: la qualità dell’aria che respiriamo migliorerebbe, ci sarebbe un aumento della velocità commerciale dei mezzi pubblici (oggi è di soli 18 km/h), facendo così aumentare anche la frequenza dei passaggi. Infine, come ci insegnano altre città di ogni dimensione in Europa, in Italia e anche in Toscana, se si regolamenta in maniera seria l’accesso del mezzo privato in certe aree ricche di flusso di cittadini, anche i commercianti che insistono in quell’area, godrebbero del vantaggio di un maggior decoro e di una migliore vivibilità della zona, per rilanciare commercio e turismo». «Un incoraggiamento all’assessore Bettini - prosegue il consigliere Idv - affinché implementi quei progetti (corsie preferenziali, zone riservate alla circolazione dei soli mezzi pubblici, utilizzazione dei parcheggi di scambio già costruiti e oggi desolatamente vuoti), magari per gradi e valutandone gli effetti con l’azienda Atl e con l’ascolto dei cittadini interessati ai vari livelli».

Page 18: Rassegna 10 gennaio

LA NAZIONE Pagina 5 – Livorno Italia dei Valori. Tensione, parla Romano «Quel circolo non ha avuto il placet del partito» ANDREA Romano, capogruppo dell’Italia dei Valori in Comune, è intervenuto sulle iniziative del circolo culturale dell’Idv Livorno. «La fondazione di tale circolo — spiega Romano — non è stata condivisa dalle strutture territoriali dell’Idv, in quanto non è mai stata né annunciata né discussa in alcuna assemblea degli iscritti e neppure all’interno del coordinamento provinciale eletto dall’ultimo congresso. Il fatto che questo circolo sia stato promosso da alcuni fra coloro che hanno rinunciato ad un confronto politico e programmatico nel congresso, evitando di presentare una candidatura alternativa a quella del segretario Luca Bogi, potrebbe lasciar pensare che dietro questa improvvisa voglia di attivismo politico-culturale possa celarsi il tentativo di creare una sorta di fronda interna per indebolire un partito che a Livorno è solido, determinato e che ha riscosso alle ultime elezioni una percentuale fra le più alte del paese. Invito perciò gli amici del circolo, a cui mi legano stima e affetto sincero, a confrontarsi in sede congressuale, se hanno proposte alternative da presentare, oppure a far convergere i loro sforzi all’interno del partito per il raggiungimento degli obiettivi che ci uniscono, anzichè asserragliarsi in un circolo che dovrebbe servire ad allargare la cerchia dei simpatizzanti e non ad ufficializzare l’esistenza di eventuali minoranze interne».

Page 19: Rassegna 10 gennaio

IL TIRRENO Pagina 2 - Cecina L’assessore Tudisco: «Territorio troppo vasto, non potevamo ridurre di più» Il Comune taglia i telefonini Eliminate 23 schede per un risparmio di 10mila euro MARIO MOSCADELLI ROSIGNANO. Quel telefonino ogni due dipendenti registrato con un’inchiesta del Tirreno alla fine del 2009 era sembrato a molti cittadini e politici di opposizione uno spreco. Ma il dato ha fatto riflettere anche la giunta-Franchi, che soprattutto dopo la storica variazione di bilancio al ribasso ha dovuto fare i conti con una serie di tagli. Anche piuttosto netti in certi settori. E allora ecco la sforbiciata ai cellulari in dotazione all’ente. Subito i numeri: da 161 cellulari si passa a 138, anche se il dato non è ancora definitivo. Comunque, la riduzione di schede sim dovrebbe essere alla fine tra le 21 e le 23. Ma come si proceduto a questa riduzione? «Ai nostri dirigenti - spiega l’assessore alla finanze Gennaro Tudisco - abbiamo chiesto di indicarci quali fossero secondo loro i telefonini indispensabili per il buon funzionamento dell’ente. Una volta avuti questi indirizzi li abbiamo valutati per capire, in un quadro generale, dove davvero si poteva tagliare». In un primo momento nelle intenzioni della giunta c’era quella di dare uno sforbiciata decisamente consistente. «Avevamo ipotizzato un risparmio del 25% - continua Tudisco - ma dopo i resoconti dei dirigenti ci siamo accorti che rischiavamo di compromettere alcuni servizi, soprattutto le emergenze. E poi non dimentichiamoci che dobbiamo coprire un territorio davvero molto vasto e allora spesso una telefonata è più conveniente che di uno sopralluogo. Dunque ci siamo assestati intorno al 15% in meno rispetto all’ultima dotazione». Insomma, il Comune ha voluto lanciare un messaggio. «Il risparmio con questo taglio - afferma l’assessore al patrimonio Luca Simoncini - non è esgerato: tra tasse governative e telefonate riasprmeremo tra gli 8 e i 10mila euro. Cifra non elevata se presa in maniera assoluta, ma che diventa importante se aggiunta alle altre economie che abbiamo fatto scattare e che scatteranno con l’approvazione del nuovo bilancio».

Page 20: Rassegna 10 gennaio

LA NAZIONE Pagina 9 – Livorno Rosignano Farmacie, le novità di Loprete ROSIGNANO — CROM SERVIZI, società partecipata dei comuni di Rosignano, Castellina e Montescudaio che gestisce le farmacie comunali, si rinnova e rilancia la propria mission a partire da un nuovo logo e un rinnovato sito internet. La Crom col nuovo presidente Patrizio Loprete ci fa sapere che sta seguendo con attenzione le proposte per migliorare e trasformare il ruolo delle farmacie comuali. La scommessa per la farmacia, si legge nel comunicato, è proprio quella di andare oltre il modello di farmacia dei servizi nata 15 anni fa. LA FARMACIA, non più luogo di sola dispensazione di farmaci, si evolve per diventare un moderno presidio sanitario per l’erogazione di servizi di grande valore per la salute. In tale ottica, prosegue il comunicato, Crom ha ritenuto rinnovare innanzitutto l’immagine societaria attraverso un nuovo logo e un sito internet che vorrà essere un punto di riferimento per l’utenza e i cittadini in generale. Fornirà informazioni farmaceutiche, promozione di parafarmaci, consulenza, farmacie di turno, i servizi offerti, una finestra dedicata al pronto soccorso e una parte riservata all’educazione sanitaria per adolescenti e adulti. LA CROM nasce nel 2007 e ha accumulato esperienza nel campo della gestione delle farmacie comunali, e il 2011, conclude il comunbciato, dovrà rappresentare il consolidamento e la crescita della propria missione aziendale. Il sito itnernet si trova all’indirizzo www.cromservizi.it.

Page 21: Rassegna 10 gennaio

LA NAZIONE Pagina 2 – Prato Il dibattito Partecipate, fare chiarezza di AURELIO DONZELLA* NEL CONSIGLIO del 28 dicembre, fui il solo a constatare con soddisfazione che l’Amministrazione Comunale per la prima volta veniva contestata da quella maggioranza dalla quale è stata voluta, ed è stata ammonita a non compiere fughe in avanti che prescindano dal dibattito consiliare (....e dal parere della maggioranza stessa). Il sottoscritto sotto la precedente amministrazione, fece eliminare pena il voto contrario la proposta di creare l’osservatorio sulle partecipate, formato da consulenti esterni pagati allo scopo di abbattere i costi della politica. E feci accettare che la commissione sulle partecipate fosse presieduta da un consigliere d’opposizione, e non di maggioranza perché il controllore non coincidesse col controllato. Più di un anno fa ho presentato una mozione per la ristrutturazione delle partecipate, che la presidenza del Consiglio Comunale non mi ha ancora fatto presentare. In tale mozione propongo un esame di tutte le partecipate secondo il criterio di efficienza ed economicità, proprio quei criteri richiesti nell’emendamento con il quale il 28 dicembre fu approvato l’o.d.g. su Sori ed Equitalia. GIORNI fa a proposito della triangolazione Comune-Consiag-Publiacqua, ho ribadito la richiesta che tutte le problematiche inerenti le partecipate vengano esaminate in Consiglio e che quì si decida sul futuro di queste. Anche il capogruppo Pdl Baldi nell’ultimo dibattito invocò su ciò la centralità del consiglio comunale. Stiamo a vedere se questa centralità invocata da un esponente di maggioranza sia ritenuta valida anche quando è invocata dall’ opposizione. A prescindere dalle recenti rivendicazioni di Fli, quanto è avvenuto nel consiglio del 28 dicembre è significativo: se tanto mi dà tanto, tra un anno i consiglieri di maggioranza avranno già sfiduciato e mandato a casa questa stessa amministrazione che un anno e mezzo fa mandarono in Palazzo Comunale. Mi sbaglierò? * consigliere comunale Idv

Page 22: Rassegna 10 gennaio

LA NAZIONE pagina 4 – Prato Idv all’attacco: «Niente giochi ai danni dei pratesi» SECONDO l’Idv «la crisi della giunta Cenni è sotto gli occhi di tutti» e il segretario provinciale Salvo Ardita mette in guardia la maggioranza: «Non gradiamo furbate ai danni dei cittadini. Che gioco è? E’ come se si dicesse: siamo pronti a sfiduciare il sindaco ma se ci concede un assessorato lo sosteniamo. E’ forse questo il significato della contestazione a Cenni? Qual è il problema? E’ una giunta da mandare a casa perché ha lavorato male o è una giunta, che se anche ha lavorato male, può offrire concessioni? Fli abbia coraggio e sfiduci Cenni senza chiedere nulla in cambio». I Socialisti riformisti, appena usciti dalla maggioranza, sottolineano infine che «a questo punto la decisione spetterà al sindaco, se continuare a sostenere la posizione di sindaco civico o fare un passo avanti e diventare un po’ politico. Ma che fine hanno fatto i seguaci di Fini? Si sono evoluti all’ombra degli incarichi?».

Page 23: Rassegna 10 gennaio
Page 24: Rassegna 10 gennaio