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3/99 Spedizione Abb. Post. - Art. 2 Comma 20/C - Legge 662/96 - Filiale di Bologna - Anno XXXII - n. 3 - III trimestre Movimento Domenicano del Rosario provincia “S. Domenico in Italia” RIVISTA DI COLLEGAMENTO PER I PELLEGRINI, I DEVOTI E GLI APPARTENENTI LE ASSOCIAZIONI ROSARIANE

Rosarium 1999-03

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Movimento Domenicano del Rosarioprovincia “S. Domenico in Italia”

RIVISTA DI COLLEGAMENTO PER I PELLEGRINI, I DEVOTI EGLI APPARTENENTI LE ASSOCIAZIONI ROSARIANE

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ROSARIUMPubblicazione trimestrale del

Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà:Provincia Domenicana Utriusque LombardiaePiazza San Domenico 13 - 40121 BOLOGNA

Direttore ResponsabileOrazio D’Amato

Autorizzazione al Tribunale di Bolognan. 3309 del 5/12/1967

Rivista fuori commercioLe spese di stampa e spedizione sono

sostenute da tutti gli amici

Anno 32°- n. 3finito di stampare il 30 luglio 1999

postalizzatoil 25 agosto 1999

stampa:

Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Milano - via P. della Francesca 38

Amministrazione:Movimento Domenicano del Rosario

Via IV Novembre 19/E43012 Fontanellato (PR)

Tel. 0521822899Fax 0521824056

e-mail [email protected]

CCP. 22977409

Direttore amministrativo:P. Mauro Persici o.p.

tel. 0521829903 - 3355938327

Collaboratori:P. Riccardo Barile o.p.

P. Pio Bazzi o.p.P. Bernardo Gianluigi Boschi o.p.

P. Paolo Calaon o.p.P. Giovanni Cavalcoli o.p.

P. Roberto Coggi o.p.P. Paolo Gerosa o.p.P. Pietro Lippini o.p.

P. Marcolino Muraro o.p.Paolo Riso

Tiziana Tittarelli

Lettera del Promotore 2

La nostra proposta per il Giubileo se le montagne non si muovono ... 3

Il beato Bartolo Longo 7

Ti basta ciò che sai? La “Catachesi sulla Vergine” (parte I) 10

Il rosario e gli angeli 13

Lo conoscevate? fra Girolamo Savonarola (parte II) 17

25 anni di “moto perpetuo” 19

Fontanellato sospinti, motivati, concentrati 20

Loro Piceno che gioia! 22

Rescaldina qualcuno si è impressionato 23

Pelingo non solo nelle case, ma anche nelle chiese 24

Marotta non viene mai da solo ... 25

Bolzano da cosa ... nasce cosa 27

Archimede cercava una “leva per sollevare il mondo” ... 29

Nuovi iscritti 30

Pagina della riconoscenza 31

SOMMARIO

Gentilissimi lettori,

dopo la pausa estiva, conquesto numero che dovrebbegiungerVi nel mese di settembre,ci vogliamo preparare alla cele-brazione di un altro momentoforte per la devozione mariana ela pia pratica del s. Rosario: il mese di ottobre!

Ed è proprio per quest’ultimo mese di ottobre del millennioche voglio formularVi la proposta che verrà esposta nell’artico-lo pubblicato nella pagina successiva.

Spero vivamente che questa possa incontrare il Vostro inte-resse affinché il nuovo millennio ci veda tutti desiderosi edimpegnati nell’accogliere Colei che, facendosi pellegrina, desi-dera contagiarci con il Suo “clima”...

In attesa delle Vostre telefonate per concordare insieme lemodalità di questa iniziativa, invoco su tutti la materna prote-zione della Mamma Celeste e Vi saluto Fraternamente.

P. Mauro o.p.

LETTERA DEL PROMOTORE

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La nostra propostaper il Giubileo:

se le montagne non si muovono ... la Madonna si fa pellegrina

Spesso nei nostri cuori dimorano delle vere e proprie “montagne” che ci allonta-nano da Dio. Sono “montagne” non solo di miseria, ma d’indifferenza, indelica-tezza, e soprattutto d’orgoglio, durezza e ribellione. Queste “montagne” pesano

sulla nostra vita: è il peso del peccato in noi, che ci schiaccia e ci opprime. Non levediamo e ... non le vogliamo vedere. Se, nella migliore delle ipotesi, ne abbiamo uncerto presentimento, spesso non abbiamo la voglia di toccarle nemmeno con un dito.

Ma se le montagne non si muovono ... Dio ha una tattica: ci invia Maria. Comeuna volta ha fatto per sua cugina Elisabetta, la Madonna si mette ancora oggi “in viag-gio” perché tutti possano conoscere l’intensità dell’amore di Dio, e siano da esso con-vertiti. Lo fa, sostanzialmente, in due modi: di sua iniziativa, vedi le sue innumerevoliapparizioni, e per opera di suoi “apostoli”, cioè uomini e donne che ancora oggi simuovono per far rivivere innumerevoli “visitazioni”, dove Maria porta Gesù e viene aprovocare nuove meraviglie di grazia.

I figli di S. Domenico sono “custodi” di un’arma - come la chiamava il BeatoBartolo Longo - che costituisce un “pericolo” per i cuori duri perché li chiama allaconversione: è il Rosario. Così come una volta faceva il Beato Bartolo Longo, per iluoghi più sperduti del suo paese, anche oggi, siamo invitati a fare altrettanto.

Inoltre in tutta la Chiesa ci si sta preparando alla celebrazione del GrandeGiubileo del 2000, con iniziative straordinarie. Un grande movimento si sta espanden-do in tutti luoghi della cristianità, in occasione del Giubileo.

Per questi motivi, dal mese di ottobre di quest’anno, alle soglie del GrandeGiubileo, e rispondendo alle attese di molti, partirà la “peregrinatio Mariae”: Mariache si fa pellegrina per visitarci e “bussare” alle porte del nostro cuore, delle nostrefamiglie, dei nostri gruppi, delle nostre comunità.

Con questo fine, il Movimento del rosario ha fatto preparare 4 statue di 60 cm -ispirate ad un quadro del Guercino che si trova a Torino nella chiesa di S. Domenico -

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Foto della statua: per chi lo desidera è possibile acquistarla su ordinazione

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raffiguranti la Beata Vergine Maria nell’atto diconsegnare il Rosario a S. Domenico e a S. Ca-terina da Siena.

Le statue benedette saranno “affidate” a uno oa più responsabili per ogni regione della nostraProvincia religiosa, i quali si incaricheranno dicustodire l’immagine della Vergine del Rosario, ediffonderne la venerazione e il culto.

Infatti questi “responsabili di regione”, inaccordo con il responsabile del Movimento delRosario, e comunque con i locali parroci, dovranno far sì che la statua della Madonnaloro affidata sia portata ovunque possibile o dove ne sia fatta richiesta: nelle chiese,nelle parrocchie, nelle comunità, dagli ammalati, dagli anziani, nei gruppi e soprattut-to nelle famiglie.

E’ la famiglia il “luogo” dove la Vergine desidera entrare, perché si ritorni a pre-gare il rosario nelle famiglie, e da qui si diffonda ovunque.

S. Domenico trascorreva le notti a pregare Dio chiedendosi: “Che ne sarà mai deipeccatori?”. Questo grido e questa preghiera è ciò che anima la “peregrinatio Mariae”.Essa sarà così come un forte invito alla conversione perché -nella povera offerta ditutta la nostra miseria- crollino le montagne, le difese, le mura di arroganza, presun-zione ed egoismo dietro le quali ci si nasconde e protegge dall’invasione di Dio nellanostra vita.

Al “movimento” che Dio, attraverso sua Madre, desidera donare alla nostra vita,corrisponderà il “movimento” che si creerà attorno alla “visita” di Maria.

Come una volta a Cana di Galilea, la Vergine ha creato “scompiglio” per la suarichiesta, così anche oggi. Non si può desiderare di essere visitati dalla Vergine se nonaccettando lo “scompiglio” che Lei stessa vuole suscitare nella nostra vita, per operarein noi meraviglie di grazia.

Perciò, essere visitati dalla Vergine, accettando che la Sua immagine entri neinostri luoghi, significa:

1. desiderare che nasca o si rafforzi, attorno alla Vergine un “movimento” di pre-ghiera e meditazione. Infatti una famiglia o una comunità che, accogliendoMaria, mettono a disposizione non solo i loro cuori ma anche i loro ambientifanno di questi dei luoghi di preghiera privilegiati del rosario di Maria.

2. Accettare che, nel periodo in cui viene ospitata la statua della B. Vergine, siarivoluzionato e “scombussolato” il ritmo della propria vita, uniformandolo almovimento che la Madonna stessa, con la sua presenza, susciterà.

Nel periodo in cui la statua della Vergine sarà “ospite” in un luogo, a tutti coloroche lo desidereranno sia veramente data la possibilità di andare a pregare. QuandoGesù era ospite di una casa, tutti andavano da Lui. Così quando la Vergine Maria, che

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si fa “pellegrina” viene a visitarci, a tutti sia data la possibi-lità di rispondere al suo desiderio e al suo invito: quello diandarla a visitare per sostare in preghiera affinché operi lemeraviglie di grazia di cui è dispensatrice.

Per farvi meglio comprendere tutto questo, vi faccioalcuni esempi. Quando in una famiglia entra un ospiteimportante non lo si lascia mai solo, nemmeno un istante. Amaggior ragione se intuiamo che l’ospite ha delle coseimportanti da dirci. Se poi nella nostra casa vive un familiareche è malato o soffre, tutti spontaneamente intuiamo che più

si sta accanto a lui, più lui è felice. In entrambe queste situazioni, la vita della famigliaè rivoluzionata, gli impegni saltano, e tutto “gira” attorno alla visita dell’ospite, o alleesigenze dell’ammalato. E’ proprio questo il significato della “visita” di Maria in unacasa: la preghiera e la meditazione saranno come “l’aria” che si respira. Tutto gireràattorno a Lei.

Ho letto di una bambina, Cristiana, che è morta a causa di un grave incidente chel’aveva completamente sfigurata. Da quel momento, tuttavia, anche se sfigurata, la bel-lezza della sua anima e della sua santità si “irradiava” dal suo corpo. E così tutti andava-no al suo capezzale con una “processione” interminabile di giovani, bambini, adulti. Atutti lei diceva una parola e donava una piccola luce. Così la visita di Maria nella nostracasa: sia il centro di un “movimento” incessante, una processione interminabile di “pel-legrini” che cercano la “Vergine pellegrina”, e Le chiedono grazia e luce.

Se ci lasciamo prendere da questo movimento, nessuno se ne andrà via senza chela Vergine abbia parlato al suo cuore... al termine della “visita” di Maria si sentiràspontaneamente il desiderio di continuare, come quando si è ascoltata una musicameravigliosa, non si ha che un desiderio: quello di riascoltarla ancora. La sua “visita”sarà un po’ come portare una scintilla, perché il fuoco si accenda e continui ad ardereanche dopo la sua venuta.

Sembra un follia? La Beata Vergine ne ha fatte tante di “follie”, e continua a farle.Pregare la Madonna significa non solo fare delle “follie” per lei, ma ... amare la “fol-lia” divina alla quale Lei ci invita. La “follia” del Cielo ...

P. Paolo Maria Calaon o.p.

E tu ... vuoi fare delle “follie” per la Madonna? Vuoi rispondere alsuo invito, e alla sua visita? Vuoi essere tra coloro che La accolgo-no nella sua casa perché diventi una “casa di preghiera”, un picco-lo centro di irradiazione del Rosario?

Per offrire la tua disponibilità o per ogni informazione al riguardo,puoi metterti in contatto con P. Mauro (0335-5938327).

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Nella prima domenica di ottobre in tutte le chiese viene solennemente recitata lacosiddetta “Supplica alla SS. Vergine del Rosario di Pompei”. Fu composta dalbeato Bartolo Longo, terziario domenicano, in occasione della consacrazione delsantuario rosariano di Pompei da lui voluto. Nelle prime edizioni di essa si leggevaquesta invocazione: “Benedite l’Ordine Domenicano e in modo speciale il Terz’Or-dine che ha eretto a Pompei la vostra casa”.

Con questo articolo vogliamo ricordare ai membri della Famiglia Domenicanaquesto nostro grande confratello, del quale ricorre la memoria liturgica il 6 ottobre.

Il Santuario di Pompei, dedicato alla Madonna del Rosario, è l’opera più gran-diosa dell’Avvocato Bartolo Longo di Latiano, in provincia di Brindisi, un laicoapostolo del nostro tempo che, con la parola e gli scritti, promosse con ognisforzo e diffuse il culto e la devozione mariana.

“L’uomo della Madonna” come giustamente lo definirà Giovanni Paolo II, il 26-10-1980, durante la solenne beatificazione in S. Pietro, diverrà effettivamente, nellemani della Vergine Maria, lo strumento privilegiato per realizzare una vasta opera dievangelizzazione e promozione umana.

Per amore della Madonna sarà infatti scrittore, testimone del Vangelo, questuan-te, missionario del Rosario. E proprio con il Rosario, popolarmente definito “il salte-rio di Maria” e “la scala del cielo”, scriverà la pagina più bella, quando in un’area dimiseria, di ignoranza e di paura come era Pompei nella seconda metà del XVIII sec.,farà sorgere il grande santuario mariano nel 1875, al centro di uno straordinario com-plesso educativo e culturale con molto anticipo sui tempi.

In un contesto drammatico, qual era appunto la situazione desolante della Valledi Pompei, un pugno di terra abitata da ladri e sopraffattori, capì che le armi necessa-rie per una vera rivoluzione delle coscienze erano, oltre alla catechesi, l’incontro conil Vangelo di Gesù, la celebrazione dei sacramenti, in particolar modo della S. Messa,l’adorazione eucaristica, la diffusione e la recita del Rosario da parte di apostoli con-vinti ed entusiasti.

E qui non si può fare a meno di ricordare la figura del domenicano P. AlbertoRadente, che gli trasmise convinzioni religiose profonde e un forte e tenero amore alRosario, da diffondere nelle parrocchie e nei chiostri di Napoli, tra i ceti nobili erurali, nei sodalizi dei Terziari e nelle Confratemite disseminate nelle zone vesuvia-

Fondatore del santuario di PompeiApostolo del Rosario

IL BEAIL BEATTO BO BARARTTOLO LONGO OLO LONGO (1841-1926)

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ne, nei rioni della città e nelle iso-le del Golfo.

Nell’antica città degli idolipagani, il figlio di S. Domenicosvolse un arduo e costante aposto-lato. Infatti al suo sopraggiungerea Pompei nel 1872 e con la colla-borazione di uomini e donne, tuttiuniti nella Regola del Terz’Or-dine, sotto la sapiente guida delP. Radente, loro maestro di spirito,tutto rinasceva a nuova vita cri-stiana.

Le opere sociali sorte via viaaccanto al Santuario sono una elo-quente testimonianza di carità delBeato, per i più svantaggiati e gliultimi della società.

La nuova Pompei, infatti, sor-gerà attorno al Santuario comeuna cittadella di opere educative,culturali ed assistenziali, che san-no ancora oggi di miracolo, segnodella rinascita morale, spirituale ecomunitaria della città.

“Chi propaga il Rosario è salvo” soleva ripetere spesso Bartolo Longo: insegna-re questa preghiera si rivelerà subito per lui una catechesi in azione, anzi costituiràl’ambito logico di ogni sua catechesi, dal momento che il Rosario è un compendio ditutta la storia della salvezza, un viaggio dentro le meraviglie di Dio, con Cristo inprimo piano e con Maria intimamente e indissolubilmente legata a lui, nel compito diMadre universale della salvezza e di Regina della Chiesa trionfante e militante.

Raccolta attorno al quadro della Vergine del Rosario, la gente non rimanevainsensibile alla Parola di Dio, ma ascoltava, si avvicinava ai Sacramenti, recitava ilS. Rosario, cominciava ad aprirsi alla grazia e all’amore verso la Madre del Signore.

Il popolo avvertiva la presenza di Maria, anzi sotto la spinta del suo beneficoapostolato, convalidato puntualmente da numerosi prodigi da parte della venerataImmagine, Pompei divenne ben presto centro di irradiazione universale della devo-zione mariana.

Quella di Bartolo Longo è forse la più straordinaria avventura moderna, di unlaico che “evangelizzando e santificando gli uomini, e animando e perfezionandocon lo spirito evangelico l’ordine temporale” (AA, 2), ha saputo orientare le ansie e

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le speranze di una società caratterizzata dall’indifferenza religiosa e sociale, puntan-do sui valori trascendenti della preghiera, dei sacramenti, dell’educazione cristiana,come mezzi di elevazione e di redenzione di larghe masse di poveri e di emarginati.

Attraverso una costante catechesi sui misteri del Rosario, inculcava poi le veritàdella fede, per diradare le tenebre dell’ignoranza e dell’incredulità del suo tempo,offrendo così alle popolazioni del Meridione, assetate e affamate di Dio, il Vangelodi Gesù Cristo e la sua certezza.

In questa ottica, acquista valore di testimonianza quello che dichiarò ad una dellesue figlie del S. Rosario di Pompei, la Congregazione fondata da lui stesso il 26 ago-sto 1897: “Io vi posso assicurare di me che se faccio qualche poco di bene, lo debbotutto alla devozione del Rosario e per l’esperienza che tengo, vi accerto che il miospirito è migliore o deteriore a seconda il fervore o meno fervore al Rosario”.

In questa confessione c’è tutta l’anima semplice di bambino del più grande mis-sionario del Rosario dei nostri tempi.

Anche per noi la recita del Rosario deve portare ad un miglioramento dei costu-mi e ad un serio impegno di testimonianza nel mondo, dal momento che questa prati-ca rimane, per ogni generazione di anime, un elemento educativo basilare, nonché

scuola di eccezionale importanza per la crescitadella pietà popolare e della stessa santità.

Il 5 ottobre 1926 il grande Cavaliere di Ma-ria rendeva la sua anima a Dio dopo aver consu-mato tutte le sue energie fisiche e spirituali perla Regina del cielo.

Sulle sue labbra le parole della Supplica,composta in occasione della solenne consacra-zione dello stupendo Santuario, l’8 maggio1891: “O Rosario benedetto di Maria. Catenadolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amoreche ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negliassalti dell’inferno, porto sicuro nel comunenaufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu cisarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimobacio della vita che si spegne. E l’ultimo accen-no delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, oRegina del Rosario di Pompei”.

Con la penna, il cuore e il Rosario, BartoloLongo ha insegnato a vincere da cristiani e amorire da santi. A noi tocca perciò imitarlo!

Salvatore Raho(Bollettino di S. Domenico, 5/93)

La modesta immagine della Madonna, donata aBartolo Longo dal suo direttore spirituale P.Alberto Radente O.P., la quale per lo zelo delbeato divenne centro mondiale di devozionemariana

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La “Catechesi sulla Vergine” del Card. Charles Journet

11Parte prima (continua)

Dopo aver esaminato la maternità divina di Maria, il Card. Journet passa atrattare del momento dell’Incarnazione, e della maternità divina intesa come lacausa di tutti i privilegi della Beata Vergine.

Il momento dell’Incarnazione si è avuto il giorno dell’Annunciazione, la cuifesta ricorre il 25 marzo. Si potrebbe dire, in un certo senso, che la festadell’Annunciazione è la più grande dell’anno liturgico, più grande ancora delNatale, della Pasqua, della Pentecoste. Infatti il Natale commemora la semplicevenuta alla luce di Gesù Bambino, che però esisteva già nel seno della VergineMaria. La Risurrezione è certamente un avvenimento straordinario e meraviglioso,ma a ben pensarci, se Gesù era veramente il Figlio di Dio, del Dio vivente, che è lasorgente della vita, come poteva non risorgere? Ci sarebbe da meravigliarsi piutto-sto del contrario. La Pentecoste poi non è altro che il compimento della Missione diGesù. E’ logico che la Terza Persona della SS. Trinità porti a compimento l’operadella salvezza iniziata dalla Seconda.

Tutto ha dunque radice in quel momento straordinario in cui il Verbo, laSeconda persona della SS. Trinità, unisce a sé una natura umana, si fa uomo.Questo è l’avvenimento decisivo; tutto il resto è una conseguenza.

LA MISSIONE DIVINA

L’avvenimento di cui stiamo parlando è descritto da S. Paolo con le potenti paroledella lettera ai Galati (4,4): “Quando venne la pienezza del tempo Dio mandò il suo Figlio,nato da donna”. “Dio mandò”: che senso hanno queste parole? Se il Figlio di Dio è Dio,come può essere mandato dal Padre? Infatti essere mandati sembra indicare una dipenden-za, una subordinazione. Il Figlio dunque dipende dal Padre? E’ subordinato al Padre?Sarebbe eretico pensarlo. E allora in che senso il Figlio è mandato?

C’è poi una seconda difficoltà: il fatto di essere mandato (sottinteso “nel mondo”)sembra far pensare che prima il Figlio non fosse nel mondo. Ma essendo Dio, il Figlio era giànel mondo. Infatti Dio, da quando esiste il mondo, è in ogni parte del mondo, è in cielo, interra, in ogni luogo. E allora, che cosa significa il fatto che il Figlio fu “mandato nel mondo”?

S. Tommaso d’Aquino, il grande teologo medioevale, risolve così le due difficoltà:essere mandato, quando lo si dice del Figlio rispetto al Padre, implica soltanto origine, nondipendenza o subordinazione. Un po’ come quando diciamo che il fiore “manda” il profu-mo. Ciò significa soltanto che il profumo ha origine dal fiore. Quanto poi all’altra difficoltà, si

TI BASTA CIO’ CHE SAI O VUOI SAPERNE DI PIU’?

a cura di P. Roberto Maria Coggi O.P.

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dice che il Figlio è mandato nel mondo non perché prima non fosse presente nel mondo, maperché con la missione comincia ad esistere nel mondo come incarnato, comincia ad esserepresente come uomo. Qui sta la novità: prima era presente solo come Dio, adesso è presenteanche come uomo. In questo senso il Figlio è “mandato”.

LA RIVELAZIONE DELLA TRINITA’

Il momento dell’Annunciazione è di somma importanza anche perché è la primarivelazione del mistero della SS. Trinità. Infatti in esso si manifesta il Padre, poiché l’Angeloparla del “Figlio dell’Altissimo”, e qui l’Altissimo è il Padre. Compare poi il Figlio, poiché èLui che si incarna. Compare lo Spirito Santo; infatti l’angelo dice: “Lo Spirito Santo scenderàsu di te”. Quindi possiamo dire che la Vergine Maria è stata la prima creatura umana che haconosciuto il mistero della SS. Trinità. Possiamo dire che è stata la prima cristiana, poiché perprima ha conosciuto e accettato nella fede quelli che sono i due misteri principali della fedecristiana: la Trinità e l’Incarnazione.

IL CONSENSO DELLA BEATA VERGINE

Il mistero dell’Incarnazione è dipeso dal consenso della Beata Vergine. Infatti Dionon forza mai le sue creature. L’angelo propone alla Vergine Maria la sua maternità divina,poi attende la sua risposta. Quale momento straordinario! Tutto il mondo rimane sospeso inattesa del sì di Maria. S. Tommaso d’Aquino ha un’espressione bellissima, che è stata ancheripresa nel Catechismo della Chiesa cattolica al n° 511: “Si attendeva il consenso dellaVergine a nome di tutta la natura umana”. Maria santissima rappresentava la natura umana,natura chiamata a diventare misticamente la Sposa del Verbo nel mistero dell’Incarnazione.Infatti i Santi Padri e S. Tommaso d’Aquino hanno spesso visto il mistero dell’Incarnazionecome il mistero delle mistiche nozze fra il Verbo eterno e l’umanità. Il Verbo aveva già dato ilsuo consenso decidendo l’Incarnazione. Mancava il consenso dell’altra parte, cioè dell’uma-nità. Ma l’umanità non poteva dare il suo consenso se non mediante un rappresentante.Questo rappresentante fu appunto la Beata Vergine Maria.

Il momento dell’Incarnazione

08 - Quando la Santa Vergine è diventata Madre di Dio?- Il giorno dell’Annunciazione, quando Dio le inviò l’Angelo Gabriele, in

Nazareth, per dirle che stava per diventare la Madre del Salvatore.

09 - Cosa ha risposto la Vergine all’Angelo Gabriele?- “Io sono la serva del Signore, sia fatto di me secondo la tua parola” (Lc I,38)

10 - La Santa Vergine ha allora compreso quanto Dio l’amava?- Sì, poiché ella rispose: “Ecco che d’ora in poi tutte le generazioni mi

chiameranno beata, perché l’Onnipotente ha fatto in me grandi cose” (Lc 48-49).

La maternità divina causa di tutti i privilegi di Maria

11 - La Santa Vergine ha ricevuto altre grazie?- Sì, ma la grazia d’essere Madre di Dio è la causa di tutte le altre.

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COMMENTO

“Io sono la serva del Signore, avvenga in me secondo la tua parola”. Con questasua risposta all’angelo la Vergine Maria esprime il suo consenso all’Incarnazione del Verbo.Si tratta di un atto di obbedienza, di sottomissione a Dio, con cui Maria Santissima ripara ladisobbedienza di Eva. E’ stato fatto notare che la parola AVE, cioè la prima del saluto ange-lico, non è altro che la parola EVA letta all’incontrario; è il nome di Eva capovolto. Infattil’Annunciazione, con il sì di Maria, capovolge la situazione che si era determinata con il pec-cato originale: là Eva aveva disobbedito, qui Maria obbedisce. Là Eva era stata causa dimorte, qui Maria è causa di vita. Molto più di Eva Ella quindi merita di essere chiamata“Madre dei viventi”.

Un grande Padre della Chiesa del II secolo, S. Ireneo, ha messo bene in luce l’antitesiEva-Maria. Sentiamo le sue parole: “Parallelamente troviamo Maria, la Vergine obbediente(...). Eva che disobbedì quando era ancora vergine (...) e divenne per sé e per tutto il genereumano causa di morte (...); Maria, che divenne con la sua obbedienza per sé e per tutto ilgenere umano causa di salvezza (...).Vi è una ripresa retroattiva di Maria rispetto a Eva.Infatti ciò che è legato non viene sciolto se non seguendo l’ordine inverso della legatura (...).Il nodo della disobbedienza di Eva fu sciolto dall’obbedienza di Maria; ciò che la VergineEva aveva legato con la sua incredulità, la Vergine Maria lo sciolse con la fede”.

“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”. Ecco la vera umiltà. L’umiltà non consi-ste nel negare i doni (i talenti) ricevuti da Dio: sarebbe fare un torto al Creatore. L’umiltà con-siste nel riconoscere che tutto viene da Dio. Quindi chi è più dotato deve essere più umile,poiché ha ricevuto di più. L’importante è riconoscere che tutto è dono.

La grazia della maternità divina, scrive il Card. Journet, è la causa di tutte le altregrazie. E’ esattissimo. Infatti molti teologi, volendo trovare la spiegazione ultima di tutti i pri-vilegi di Maria (Immacolata Concezione, Verginità, Assunzione ecc.), pensano che tutti ten-dano a far sì che Maria sia la “degna Madre di Dio”. Non soltanto la “Madre di Dio”, ma la“degna Madre di Dio”. Era ben giusto che il Verbo per incarnarsi si scegliesse una madreveramente degna di Lui!

P.Roberto Maria Coggi o.p.

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Asentire parlare di angelioggi molti sorridono,come se fosse una fiaba

per bambini.Il mondo d’oggi,evoluto, tecnicizzato, emancipa-to si rifiuta di accettare l’esisten-za degli angeli. E si pensa chequesto sia un progresso: inrealtà non è altro che una formadi materialismo piatto e volgare,che non è certo una scoperta delnostro tempo. Già fra gli antichigreci vi erano dei pensatorimaterialisti, i quali ritenevanoche esistesse soltanto la materia(pensiamo agli atomi diDemocrito). E anche ai tempi diGesù. Leggiamo negli Atti degliApostoli (23,8) a proposito deiSadducei: “I Sadducei afferma-no che non c’è risurrezione, néangeli, né spiriti; i farisei inveceprofessano tutte queste cose”. Ilmaterialismo non è di oggi enon è un segno di progresso:anzi si potrebbe dire che il pro-gresso scientifico va verso unsuperamento del materialismo.

Esistenza degli angeliChe possano esistere dei puri spiriti lo possiamo comprendere anche con il solo ragiona-

mento, indipendentemente dalla fede. Pensiamo a noi stessi: noi siamo capaci di attività pura-mente spirituali. Noi formuliamo delle idee: l’idea di “casa”, per esempio. Quanto pesa l’idea

IL ROSARIOIL ROSARIOE GLI ANGELIE GLI ANGELI

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di “casa”? Quanto è lunga, quanto è larga, di che colore è? L’idea è puramente spirituale. Eancora di più lo sono le idee di bontà, di bellezza, di giustizia, di diritto... Tutte realtà pura-mente spirituali che rivelano l’esistenza in noi di un principio immateriale, appunto l’animaspirituale (e quindi immortale).

In noi però l’anima è unita al corpo, il principio spirituale è unito al principio materialeformando con esso una sola realtà: l’uomo. Ma non si vede perché non possano esistere degliesseri puramente spirituali. Lo spirito è più nobile della materia, e ciò che è più nobile non èdetto che debba legarsi necessariamente a ciò che è meno nobile. La nostra ragione quindi cimostra che non è affatto impossibile che esistano degli esseri puramente spirituali.

Ma che questi esseri esistano davvero ce lo afferma con certezza e sicurezza la nostrafede: la Sacra Scrittura parla spessissimo degli angeli. E il magistero della Chiesa è interve-nuto più volte con chiarezza su questo argomento.

Il Concilio Lateranense IV dice: “Dio, con la sua onnipotente virtù, all’inizio del tempoha creato dal nulla ambedue le creature, la spirituale e la materiale, l’angelica e la mondana, einfine l’uomo, composto di ambedue”. Il testo è ripreso dal Vaticano I. Paolo VI poi iniziacosì la sua professione di fede, pronunciata in piazza San Pietro il 29 giugno 1968: “Noi cre-diamo in un solo Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo, creatore delle cose visibili, come questomondo dove trascorre la nostra vita fuggevole, e delle cose invisibili quali sono i puri spiriti,chiamati altresì angeli, e creatore in ciascun uomo dell’anima spirituale e immortale.”

Gli angeli dunque esistono, e ricordare l’esistenza di questi puri spiriti, pensare agli ange-li, pregare gli angeli è quanto mai utile e consolante: ci ricordiamo così che non esiste soloquesto mondo visibile, ma che esiste un altro mondo, più alto, più elevato, più bello, il mondodei puri spiriti, e anche delle anime di quanti hanno lasciato questa vita e sono in attesa dellarisurrezione: i santi del cielo e le anime sante del Purgatorio.

La salutazione angelicaOra, il Rosario ci ricorda continuamente l’esistenza degli angeli. Basti pensare che il

Rosario è essenzialmente la ripetizione (ripetizione contemplativa) dell’Ave Maria.Ma, l’Ave Maria è anche detta salutazione angelica, non essendo altro che il saluto del-

l’angelo. Ed è molto significativo che noi ci rivolgiamo alla Beata Vergine ripetendole leparole dell’angelo. Infatti, se riflettiamo bene, ci accorgiamo che alla vergine purissima,immacolata, senza macchia, Madre castissima, Madre inviolata, Madre intemerata, solo unangelo può rivolgersi degnamente. Noi dunque facciamo nostre le parole dell’angelo, la salu-tazione angelica, perché soltanto delle parole angeliche si addicono alla Vergine purissima:“Ave maria, piena di grazia, il Signore è con te”.

Maria SS. infatti è Vergine, è la Vergine per eccellenza (notiamo le litanie: Sancta Maria,Sancta Dei Genitrix, Sancta Virgo Virginum ... ). Ora la verginità rende simili agli angeli.Vivere verginalmente significa condurre una vita che in un certo qual modo è simile alla vitadegli angeli. Dice S. Girolamo: “è significativo che alla Vergine sia stato inviato un angelo”(In serm. Assumpt.). Gesù stesso mette in stretto rapporto la verginità con gli angeli quandodice: “Nella risurrezione né gli uomini avranno moglie, né le donne marito, ma saranno comegli angeli di Dio”. (Mt. 22,30).

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Gli angeli nei misteri del RosarioIl primo mistero gaudioso, l’Annunciazione, ci presenta il sublime dialogo fra l’angelo,

anzi l’arcangelo Gabriele e Maria Immacolata, la Regina degli Angeli. E, caso unico, vedia-mo l’angelo che rende omaggio a Maria SS. Una creatura angelica per sua natura più alta epiù nobile, rende omaggio a una creatura umana, che per natura sua le è inferiore. E’ l’angeloche saluta per primo: “Ave, o Maria,piena di grazia”. Nel suo commentoall’Ave Maria S. Tommaso si chiede ilperché di questo fatto, e risponde che laBeata Vergine Maria era superiore agliangeli per tre motivi. Primo, perchéaveva una grazia più abbondante (eccoperché l’angelo le dice: “Ave, o Maria,piena di grazia”). Secondo, perché avevauna familiarità con Dio superiore a quel-la degli angeli (ecco perché le dice: “IlSignore è con te”). Terzo, perché avevauna purezza maggiore di quella degliangeli, nel senso che non solo era purain se stessa e per se stessa, ma anchefonte di purezza per gli altri, portandoagli uomini la benedizione: “Benedettatu fra le donne”: la benedizione delladivina maternità, fonte di salvezza pertutto il genere umano.

Il meraviglioso, sublime dialogo fral’angelo e la Beata Vergine Maria costi-tuisce il primo mistero del Rosario, masi estende a tutta la corona, perché tuttoil Rosario si svolge in questa luce angeli-ca, attraverso la continua ripetizionedelle parole dell’angelo.

E anche negli altri misteri spessoincontriamo gli angeli: nel terzo misterogaudioso gli angeli cantano sulla grottadi Betlemme. Nel primo mistero doloro-so un angelo scende dal cielo a conforta-re Gesù nell’orto degli ulivi: “Gli apparve allora un angelo del cielo a confortarlo” (Lc 22,43). E quando vengono per catturarlo e Pietro trae fuori la spada, Gesù gli dice:“Rimetti la spada nel fodero... Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio che midarebbe subito più di dodici legioni di angeli?”.

Incontriamo poi gli angeli alla Risurrezione: “E ecco che vi fu un gran terremoto: unangelo del Signore scese dal Cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Ilsuo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che

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ebbero di lui, le guardie tremarono tramor-tite. Ma l’angelo disse alle donne: “Nonabbiate paura. So che cercate Gesù, ilCrocefisso. Non è qui, è risorto, comeaveva detto...” (Mt 28,8 ss.).

E il Manzoni descrive mirabilmentequesta scena nel suo inno La Risurrezione:“Un estraneo giovinetto / si posò sul monu-mento: / era folgore l’aspetto, / era neve ilvestimento. / Alla mesta che il richiese /dié risposta quel cortese: / è risorto, non èqui”. All’Ascensione incontriamo ancoragli angeli: “Mentre essi stavano fissando ilcielo, ecco due uomini in bianche vesti sipresentarono a loro e dissero: “Uomini diGalilea, perché ve ne state a fissare il cielo?Questo Gesù che voi avete visto salire alcielo tornerà allo stesso modo in cui l’avetevisto salire al cielo” (Atti 1,10 ss.).

Nel quarto mistero glorioso vediamo laBeata Vergine Maria trasportata dagli ange-li in Paradiso. Ricordiamo la bella antifonadella liturgia: “Maria è stata assunta inCielo. Gioiscono gli angeli e lodando bene-dicono il Signore”.

Infine l’ultimo mistero del Rosario cimostra Maria SS. incoronata Regina delCielo e della terra, nella gloria degli angelie dei santi. E così il Rosario, possiamo dire,ci si presenta come una preghiera angelica:angelici sono i due misteri, iniziale e finale(l’Annunciazione e l’Incoronazione).

E notiamo di passaggio come questi siano anche i due temi in cui eccelle quel meravigliosopittore che fu il Beato Giovanni da Fiesole, chiamato appunto il Beato Angelico (il nome è signi-ficativo), insuperabile nel dipingere la Beata Vergine Maria e gli angeli, i suoi soggetti preferiti. IlRosario è quindi preghiera angelica per i due misteri che lo inquadrano, che lo incorniciano, percosì dire. Ed è preghiera angelica per tutta la sua struttura, la ripetizione cioé della salutazioneangelica, dell’Ave Maria.

Recitando il Rosario ci manteniamo in contatto con il mondo sublime degli angeli, ci mante-niamo in un clima di purezza angelica. E ne abbiamo tanto bisogno oggi, in questo mondo cosìmaterialista, così sensuale, così corrotto.

Che i santi angeli ci aiutino a dire sempre bene il santo Rosario, e ci aiuti soprattutto la BeataVergine Maria, Regina degli Angeli.

fra Roberto Coggi o.p.

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Maria, esempio di vita cristiana

A tutti: agli uomini, alle donne e ai fan-ciulli Savonarola ha un consiglio da dare in nomedi Maria, modello di vita cristiana. Agli uominiconsiglia l’unità degli animi e lo spirito di pace,perché Maria è “la madre dell’amore” e vuoleche tutti formino “un cuor solo e un’anima sola”;alle donne consiglia la modestia nel vestire, per-ché Maria è “Madre di bella dilezione e non d’a-mor mondano”; ai fanciulli dice di essere devotidi Maria, di recitare il suo Ufficio e “la coronella”(il rosario) e di raccomandarsi a Lei, perché ellaè la loro “mamma” e li libererà da ogni male(Sopra Amos e Zaccaria III, p. 119-122; cfranche I, p.115).

In particolare, Maria è esempio ai cristiani “per la gran conformità che aveva con lavolontà di Dio. Lei partecipò intensamente alla passione di Cristo con piena adesione alla volontàdel Padre”. Nella passione di Cristo, Maria “ebbe grandissimo dolore. La Vergine era illuminatadentro più che alcuna altra creatura. Credi tu che ella non sapesse tutta la passione di Cristo...Quasi tutti li segreti di Cristo aveva Maria nel suo santissimo petto... La Vergine gloriosa aveval’anima sua e la volontà e la ragione in Dio; si era fissa con la volontà di Dio... e non voleva che ilFigliuolo non patissi, anzi voleva ed eragli grata, perché tutta si conformava con la volontà divi-na. Nientedimeno, perché sapeva che era razionale il dolersi... disse: ‘io voglio ancor io patire,voglio patire ancora io...’. Ecco voi avete esempio della Vergine; per la gran conformità la qualeaveva con la volontà di Dio, ella stette forte in questa tribolazione” (Sopra Amos e Zaccaria III,p.263-266).

Nello spirito della “riforma dei costumi” per la quale egli lotta fortemente, Savonarolaesorta le donne fiorentine a imitare la semplicità di Maria e condanna anche “le vanità” che attra-verso l’arte sono entrate anche nelle chiese.

Savonarola condanna particolarmente gli artisti che, nelle loro opere esposte in chiesaper il culto, rappresentano in persona sanctorum personaggi di non buona vita cristiana o addirit-tura di pessimi costumi. Le immagini sacre -egli dice- sono come libri specialmente per le perso-ne semplici; hanno lo scopo di “mantenere la memoria de li santi nel cuore delli uomini e pereccitarli al ben vivere, dalli loro esempli e santa vita, e etiam acciocché spesso levino la mente a

Nel centenario della morte di fra Girolamo Savonarola(seconda parte)

Un grande devoto della B. Vergine e del s. rosario

lo conoscevate?

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fare orazioni a loro”. “ Le cose che i santi hanno fatto in questo mondo, dipinte o scolpite o peraltro simile modo espresse, sono poste in scambio di libri alle semplici persone” (TriumphusCrucis, Ed. Naz., pp. 482-483).

Rappresentare i santi o la beata Vergine Maria con personaggi di vita cristiana nonesemplare “è cosa molto mal fatta e di grande dispregio delle cose di Dio”. E aggiunge: “ Credetevoi che la Vergine Maria andasse vestita a questo modo come voi la dipingete? Io vi dico ch’ellaandava vestita come poverella... Vuoi fare parere la Vergine Maria vestita come meretrice?”(Sopra Amos e Zaccaria II, p. 25-26).

“Dicasi la coronella alla Vergine”.

Savonarola è pure molto devoto della Madonna del Rosario. Nella seconda metà del’400 il movimento rosariano ha un nuovo grande sviluppo, fra Girolamo si innamora della devo-zione e se ne fa subito grande propagatore. Egli esorta i fiorentini a dire “la coronella”, acquistaanche varie “corone” e le distribuisce ai suoi più fedeli ascoltatori.

Il 14 giugno 1495, festa della SS. Trinità, esorta i fiorentini ad aver fiducia in Dio enella B. Vergine. Se Dio è con noi -dice- siamo sicuri di vincere. Ricorda poi che Firenze ha unagrande “avvocata”, la Beata Vergine Maria; deve aver fiducia in Lei. “La tua avvocata mi disse:Firenze, diletta di Dio e del mio Figliuolo Iesù Cristo e amata da me, abbi fede sta’ in orazione efortificati in pazienzia, perché con queste cose conseguiterai appresso di Dio eterna salute e gloriaappresso agli uomini... Queste parole della Vergine non possono mancare”. Dopo aver esortatoalla penitenza, alla confessione e alla comunione eucaristica, Savonarola invita ancora i fiorentinia recitare il rosario. “Dicasi la coronella -egli dice- la coronella che abbiamo ordinato, allaVergine tre volte al dì” (Prediche sopra i Salmi, Ed. Naz., II, pp. 50-68). Esorta a recitare il rosa-rio “tre volte al dì”; il rosario è il “salterio mariano”, è “il breviario” dei laici. Le 150 Ave Mariadel salterio mariano corrispondono ai 150 salmi del salterio di Davide; vengono recitate in tremomenti distinti della giornata in corrispondenza ai tre momenti nei quali si recita l’Ufficio divi-no: primo mattino (mattutino e lodi), mezzogiorno (ore minori), sera (vespri e compieta).

Fra Girolamo è molto devoto del rosario di Maria, perché nella meditazione della vita,della passione e morte, della risurrezione di Cristo, accanto a Maria, trova la forza ed il coraggioper combattere la corruzione dei costumi, per sostenere le molte persecuzioni e per vivere con lamassima coerenza la propria vocazione di apostolo della verità, in ogni momento, senza il timoredi nessuno, fino al dono totale della sua stessa vita. A Maria, fra Girolamo affida il suo spirito nel-l’ultimo terribile momento della sua vita. E Maria avrà certamente accolto nel suo maternoabbraccio quell’anima tanto innamorata di Lei, quel suo apostolo, che nelle sue mani aveva già“lasciato il suo cuore”. (Compendio di rivelazioni, Ed. Naz., Roma 1974, p.116).

P. Alfonso Maria D’Amato o.p.

ALFONSO D’AMATO, Girolamo Savonarola. Martire della verità,presentazione del P. Innocenzo Venchi,Edizioni Tipoarte, Bologna 1998, pp.254.

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25 anni di “moto perpetuo”

E’ bene sottolineare che que-st’anno ricorrono i 25 annida quando il P. Lorenzo

Minetti ricopre l’incarico di Pro-motore del Rosario per il Piemon-

te, la Liguria e la Valle d’Aosta.Siamo talmente abituati a veder-

lo in “moto perpetuo”, che èquasi impossibile “tenergli

dietro”. Entusiasta delladevozione alla Madonna

ed al suo rosario, dasempre si impegna per

far conoscere e diffonderequesta devozione tra ragazzi,

adulti e religiose. Per lui è un continuosusseguirsi di tridui, novene, giornate rosariane

e di riflessione, incontri con le zelatrici e scolaresche,istruzioni sul rosario un po’ dappertutto, oltre ad incontri annuali per regioni in undeterminato Santuario e alla collaborazione per il pellegrinaggio nazionale delRosario. Senza parlare delle giornate di ritiro ed esercizi spirituali, che predicamolto spesso a religiose.

Come i suoi predecessori, quale collegamento tra gli associati, sfrutta beneil bollettino “Madonna del Rosario”, che senza grandi pretese si fa presente ogni duemesi tra gli iscritti e i simpatizzanti, per infervorare, aiutare e informare.

Il piccolo libretto tascabile “Il nostro Rosario”, poi, da lui curato -ormaigiunto all’11° edizione- diventa un aiuto prezioso che rimane nelle mani degli asso-ciati per pregare con sempre maggior attenzione e riflettere sui misteri del Rosarioper recitarlo con frutto.

Mentre gli porgiamo i rallegramenti da parte di tutta la Famiglia Rosariana,gli auguriamo di cuore tanta salute per poter continuare con slancio ed entusiasmo ilsuo prezioso lavoro, ed arrivare -perché no- a raddoppiare gli anni di attività.

Con gli auguri, una preghiera riconoscente: la Madonna del Rosario loricompensi come solo Lei sa fare, per tutto il bene che diffonde a piene mani, senzarisparmio di tempo, fatiche ed energie.

Uno dei tanti devoti del Rosario

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FONTANELLATO

Domenica 21 marzo a Fonta-nellato (PR) si è tenuto, come da

programma, l’annunciato Ra-duno del Rosario per l’inaugurazionedella nuova sede del Movimento, idea-ta e strutturata per promuovere il s.rosario... tesoro pregiato (quale stru-mento prediletto per invocare l’inter-cessione mariana) che il MovimentoDomenicano in tal modo vieppiù con-serva per diffonderne adeguatamentela pratica e quindi l’esercizio spiritua-le.La struttura nel suo complesso, apposi-tamente concepita e creata, è adiacen-

te al santuario e di questo è parte integrante perché lo completa quale peculiareluogo di devozione.

Non poteva scegliersi periodo migliore della Quaresima per celebrare taleavvenimento partecipando con commozione alla Passione del Signore e nello stessotempo donando pure omaggio alla Sancta Mater Dei e alla Sua sofferenza, veneran-do la Sua figura così da noi irragiungibile perché incorrotta epperò nel contempo anoi vicina nel conforto della speranza che ci dona di essere guidati, come Lei ci inse-gna, dalla Verità, dal Verbo, dalla Fede.

L’assemblea, abbastanza folta, con pre-ghiera corale, nel pensiero, nel ricordo, nel senti-mento si è accostata alla Madonna imparando adaccostarsi meglio al Signore, presso la Croce delSuo supplizio come dei nostri peccati, della Suarivelazione come della nostra salvezza.I pellegrini sono arrivati da luoghi diversi(Lombardia - Marche - Triveneto - Emilia Romagna)sospinti da un comune anelito di ricerca spirituale,motivati e concentrati, partecipi ed attenti, guidati

SOSPINTI, MOTIVATI, CONCENTRATI

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con sapienza per l’occasione da P. Mauro che haespresso fervidi pensieri aiutando tutti i presenti allacongeniale riflessione (quindi introspezione, per cuinecessario esame di coscienza penitente) al cospettoe col supporto della mirabile potenza dei misteri dellafede, la quale sola ci può portare in definitiva al gau-dio della Salvezza eterna che ci attende credenti. Un messaggio da diffondere tra i meno impegnati omeno attivi: combattere la dilagante corruzione che ciattanaglia; pertanto, in particolare, la forza della gioventù non deve essere accecatada falsi bagliori ma conoscere invece la ricchezza che proviene da tali celebrazioniinvece poco osservate rispetto a quanto si possa e si debba fare. Si tratta veramented’esperienze di vita che al giovane converrebbe certo quanto meno sperimentare perpoter far uso con discernimento adeguato del libero arbitrio di cui dispone. Si tratta dimomenti d’una intimità veramente formatrice!

Tra l’altro abbiamo addirittura potuto rallegrarci della presenza delle Monache diclausura che -dalla postulante alla novizia per finire alla Madre Superiora, che abbia-mo cordialmente salutato- ci hanno trasmesso, col linguaggio del loro volto radioso econ qualche illuminata parola, messaggi di Fede e di opportuno apostolato laicale.Questo eccezionale incontro è avvenuto dopo aver già tra di noi fraternizzato... atavola: il pranzo al sacco in verità nel complesso non è stato molto frugale, viste alcu-ne grandi simpatiche ed allegre tavolate.

Siamo stati tutti, certamente senza anagrafe, fratelli accumunati dallo stesso Padre chesempre dobbiamo cercare e ritrovare. Però come non sottolineare il rischio dell’ato-mizzazione, la presenza della quasi totalità di adulti, rispetto agli arrivi tradizionalidelle scorse generazioni di interi gruppi famigliari con gente composita, di ogni età,

unita in questi avvenimenti dal nipote albisnonno? Dalla famiglia patriarcale a quellanucleare, la Famiglia si trova adesso per-sino a rischio di identità, in crisi nellaguida verso i giusti valori assoluti, nel fra-stuono del relativismo più assoluto, dellosperimentalismo più dissennato, del mate-rialismo più bieco che potrebbe imperver-sare... se non ci fosse lo Spirito santo.C’è allora bisogno, sempre più, di risco-prire queste feste dell’anima!Ringrazio sentitamente il Movimento pertale vero arricchimento.

Davide Scaramozzino

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LORO PICENO

Sono le 21 del 16 ottobre 1998, nella nostra chie-sa, gremita di fedeli, inizia l’ora mariana presie-duta da Padre Mauro Persici. La nostra gioia è

grande: finalmente, con l’aiuto di P. Mauro, questasera abbiamo realizzato un nostro sogno!

Come è nata questa iniziativa? E’ stata la Madonnastessa a volerla da quando nella nostra chiesa nelluglio scorso è stata esposta per due giorni una ripro-duzione della statua della Madonna di Fatima. In queidue giorni si può dire che quasi tutti gli abitanti diLoro Piceno sono venuti ad onorare la Madre di Dio...non avevamo mai visto un’affluenza di fedeli così

massiccia! Questo ci ha rincuorate spingendoci a chiedere a P. Mauro di istituire da noi l’ora maria-na mensile e riprendere così una pratica accantonata con dispiacere tanti anni fa per la mancanza diuna presenza domenicana.

Andando incontro al periodo invernale si pensava ad una minor partecipazione dei fedeli, invecetranne un mese in cui la neve caduta abbondante permise solo ai più coraggiosi di affrontare la salitache porta alla chiesa, la gente viene numerosa e noi siamo liete di pregare, di contemplare, di santifi-care insieme alla nostra gente il tempo impiegato per la recita dell’intera corona del santo rosario.

Un grazie sincero e fraterno a P. Mauro che ogni mese viene da noi, per il bene che semina tra lagente buona e onesta del nostro piccolo paese, per l’entusiasmo che ci dona. Soprattutto vogliamoringraziare la Madonna che con la contemplazione dei Suoi gaudi, dei Suoi dolori e della Sua gloriarende salda la nostra fede nel suo diletto figlio Gesù.

Le monache domenicane di Loro Piceno

CHE GIOIA!

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RESCALDINA

Nel pomeriggio del giorno 11 maggio è stato organizzato un incontro di preghiera marianache, grazie al permesso ricevuto dal parroco Don Paolo Cortesi, è stato celebrato presso ilsantuario della Madonna della Neve a Ravello di Rescaldina.

Quest’incontro, al quale hanno partecipato i membri del gruppo del rosario di Rescaldina comeanche altri gruppi di alcuni paesi vicini, è stato guidato da P. Mauro.

Il ritrovo e il saluto ai partecipanti ha preceduto la celebrazione della solenne Ora di Guardia duran-te la quale è stato celebrato il s. rosario con una breve meditazione dei misteri. Alle ore 17 la cele-brazione della s. messa, quindi un momento di fraternità e il saluto.

Dopo questo incontro abbiamo avuto l’occasione di ascoltare i partecipanti: tutti sono rimasti contentie hanno invitato il Padre a ritornare al più presto per un altro bellissimo pomeriggio mariano.Ringraziamo la Madonna che per mezzo del padre ha messo nel cuore di queste persone tanta gioia.Alcuni partecipanti sono rimasti impressionati dalle meditazioni sulla famiglia e sulla preghiera.

Quanto è difficile oggi seguire i consigli di Maria, ma con lo sguardo che Lei rivolge a ciascuno Leiriesce a guarire le nostre ferite perché è madre, ma è anche maestra, perciò è bene per noi affidarcia Lei in ogni momento della nostra vita e metterci sotto il suo manto perché ci protegge sempre.

Grazie ancora P. Mauro di questa giornata, e grazie alla Madonna e a Gesù che ci hannofatto incontrare tramite Giuliana... e tanti affettuosi saluti da tutti noi

Paolo e Maddalena

QUALCUNO SI E’ IMPRESSIONATO

il Santuario dellaMadonna della Neve aRavello di Rescaldina

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PELINGO

Con molta semplicità voglio dare la mia testimonian-za. Erano tanti anni che pregavo il s. rosario incasa con i miei genitori. Sapevo che pregavo come

tanti cristiani, ma non avevo mai sperimentato quello che stoprovando ora.

La presenza della preghiera che P. Mauro sta portandonelle famiglie ci unisce, e mi ha fatto sentire che siamo unasola famiglia: persone vicine e lontane dall’OrdineDomenicano, una sola famiglia con Maria Madre dellaChiesa.

Quando abbiamo iniziato a pregare a casa mia con leamiche è nato un qualche cosa di più fra noi... un qualcosache non so neppure esprimere, certo è che la presenza diGesù e Maria ci arricchisce spiritualmente nella fraternità peril Regno di Dio.

Non solo nelle case, ma anche nelle chiese e neiSantuari... infatti P. Mauro è venuto ad animare il santo rosario anche nella nostra parrocchiaconcludendo con la celebrazione della s. messa, ma ciò non è bastato...

Il 13 maggio, P. Mauro ci ha invitati al Santuario del Pelingo, per un incontro di preghiera.Noi della parrocchia di Borgo S. Maria abbiamo organizzato un pullman unendoci con le par-rocchie di Villa Ceccolini e Montelabbate... insieme, siamo andati con due pullmans doppi.

Al Santuario eravamo attesi da P. Mauro con un gruppo di persone provenienti daFossombrone, Cagli, Secchiano e altre località. La cosa più commovente in quel momento era lastatua della B. Vergine del Rosario sotto l’albero, ornata di fiori e pronta per essere portata pro-cessionalmente in chiesa.

In processione con canti e preghiere la Vergine ci ha accolti nel Santuario dove, dopo averrecitato il santo rosario meditando i 15 misteri, è stata celebrata la s. messa da Don Giorgio eP. Mauro.

Nel ritorno in pullman abbiamo chiesto ai partecipanti che cosa aveva significato per loroquest’incontro: tutti hanno manifestato il loro vivo ringraziamento per l’opportunità che avevamoloro offerto!

Noi vogliamo ringraziare Gesù e la Vergine Maria per ciò che sta compiendo nel nostropaese per mezzo di un promotore del s. rosario... in più un vivo ringraziamento anche al nostroparroco Don Giorgio perché ha accolto P. Mauro come un dono del Signore.

Grazia Caravaggio

NON SOLO NELLE CASE, MA ANCHE NELLE CHIESE E NEI SANTUARI

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MAROTTA

Il mese di dicembre, in occasione della festa di S. Lucia ed in preparazione al SantoNatale, s’era svolto qui a Marotta il raduno dei gruppi del Rosario di Pesaro edUrbino. Guidato da P. Mauro, l’incontro si è concluso con la S. Messa al nostro santua-

rio, dedicato alla Beata Vergine Maria della “consolazione”.

Conoscendo da un po’ di tempo P. Mauro, so molto bene che, prima o poi, lo si vederitornare... E così è stato. La sorpresa per me è stata che non è ritornato da solo, ma haportato con sé un suo confratello, P. Paolo, che proveniva da Bolzano. Non uno solo,

NON VIENE MAI DA SOLO... LA VERGINE E LO SPIRITO SANTOMissione mariana a Marotta (PS) 15-22 maggio 1999

Beata Vergine della Consolazione.Venerata nella Parrocchia S. Giovanni Apostolo di Marotta di Fano

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addirittura due domenicani per Marotta: quale grazia per noi! L’occasione, questa volta,era ancora una grande festa: la Pentecoste. Non un giorno soltanto, ma una settimanaintera, dal 15 al 22 maggio!

Sin dal primo giorno, domenica dell’Ascensione, P. Mauro ha parlato del filo conduttoreche avrebbe animato tutta la settimana di predicazione: l’atteggiamento con il quale vive-re la preghiera con Maria, in attesa dello Spirito Santo. Il Cenacolo è stato per gliApostoli, ci dicevano i Padri, il “luogo” nel quale hanno vissuto poveramente alla presen-za di Maria, assaporandone il suo “clima”.

Ma come cercare questo “clima”?, come averne “fame e sete”? Ecco l’invito che i duesacerdoti, figli di S. Domenico, ci hanno, sin dall’inizio, rivolto: l’invito a pregare ilRosario, dono di Maria. Così ogni sera, nelle diverse zone della parrocchia, in diversefamiglie, hanno guidato gli “incontri del Rosario”, meditando per noi i misteri del SantoRosario, e spiegando il significato della preghiera tanto cara alla Vergine.

Dalle loro parole io stesso capivo che nel mio modo di recitare il Rosario, c’era qualcosache non andava. Infatti, i Padri hanno insistito in continuazione nel dirci che il Rosario èuna preghiera “contemplativa”, cioè ci invita a meditare sui misteri della nostra fede.Sarebbe come un corpo “senz’anima” - diceva P. Paolo in una predica - se non si unissealla preghiera la meditazione.

Mi ricordo, che in uno dei “centri del Rosario”, al quale ho partecipato anch’io, P. Mauroci ha provocato dicendoci: “Non vi sembra strano che la preghiera del Rosario, che tuttipossono recitare perché non occorre avere fatto degli studi particolari, sia data in conse-gna ai domenicani, ritenuti nella Chiesa dotti maestri e sapienti dottori?”.

E ci spiegava la natura “contemplativa” di questa preghiera, che ci invita ad instancabilidomande. S. Tommaso stesso, come ci ricordava P. Mauro in una predica, quando erapiccolo chiedeva a tutti: “Chi è Dio?”, e da questa prima domanda infinite altre ne sonosopraggiunte.

Oltre a questi appuntamenti, nel corso della settimana, i due sacerdoti domenicani sonostati in visita agli ammalati della parrocchia, incontrando anche i vari gruppi e le realtàecclesiali esistenti nel territorio. Volevano proprio raggiungere tutti! E per farlo si sonoserviti anche della radio parrocchiale, che trasmetteva già tutte le funzioni che si tenevanonel santuario. Ogni giorno, infatti, P. Paolo guidava due momenti di meditazione allaradio, alle ore 19 e alle ore 23 al termine della giornata.

La settimana a Marotta si è conclusa con due momenti significativi che hanno riassunto iltema conduttore di tutta la settimana: la “marcia” di preghiera il venerdì sera, e la “vegliadi Pentecoste” il sabato. Entrambi i momenti erano legati da un unico tema comune:“beati i poveri”. E i Padri ci hanno parlato di questa beatitudine sotto vari aspetti, per far-cene comprendere la “novità” che è in essa presente.

Questi giorni sono stati per noi giorni di grazia e di luce, e di questo dobbiamo ringra-ziare la Vergine Maria che ha “inviato” in mezzo a noi questi due padri domenicani. Aloro il nostro grazie, e un “arrivederci a presto”, e non solo in due, ma ... anche in tre!

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BOLZANO

Nel mese di maggio, ha luogo, nella nostra chiesa domenicana di Cristo Re inBolzano, la tradizionale celebrazione dell’Ora di Guardia comunitaria.Quest’anno, per rilanciare il rosario e per offrire a tutta la città un momento forte

di preghiera a Maria, ho pensato di estendere la proposta, tradizionalmente rivolta sol-tanto ai Gruppi dell’Ora di Guardia, anche a tutti i gruppi mariani e rosariani presentinella città.

Ma siccome “da cosa nasce cosa”, contattando alcuni dei diversi gruppi mariani e rosa-riani della città mi son reso conto di quanto concreta e reale sia, nel territorio, la diffusio-ne del Rosario. E allora mi sono detto, perché non provare ad organizzare qualcos’al-tro? E dall’idea è nato il progetto concreto di un’intera settimana di predicazione maria-na che si è svolta a Bolzano e nei dintorni.

Per questo motivo ho rivolto l’invito a P. Mauro, conoscendo la sua disponibilità e il suoimpegno per la diffusione del Rosario. Non ha esitato ad accettare, anche perché midiceva che non conosceva ancora la realtà di Bolzano e aspettava solo l’occasione pro-pizia.

La settimana è iniziata con l’incontro del Rosario di domenica 23 con la solenne celebra-zione dell’Ora di Guardia. La giornata è proseguita con l’incontro nella “Sala Stolcis”del Centro Giovanile “Cristo Re”, con la presenza di molti partecipanti alla celebrazionemariana, dopo un momento di fraternità nei locali del Centro. P. Mauro, nell’incontro, haspiegato l’importanza della diffusione del Rosario, e il suo desiderio di fare qualcosaanche in Trentino Alto Adige. Per questo ci ha lasciato in “consegna” la statua dellaBeata Vergine Maria del Rosario (di cui vi ho già parlato nel mio articolo che è presentein questo numero, a pag. 3).

Ciò che ha stupito un po’ tutti è stata la partecipazione dei fedeli all’Ora di Guardia, e atutte le proposte per la giornata. Questa “sorpresa” è continuata anche nei giorni suc-cessivi, nell’incontrare i vari gruppi e le comunità.

Durante la settimana, p. Mauro ed io abbiamo guidato momenti di preghiera e di rifles-sione in diversi luoghi e ambienti della città e dei dintorni. Siamo stati a Predazzo pressola Scuola alpina della Guardia di Finanza, dove abbiamo incontrato un gruppo di gio-vani che, guidati da P. Nicolas, loro cappellano e nostro confratello domenicano, aveva-no risposto all’invito di pregare il rosario. A Bolzano siamo stati ospitati dalle parrocchiedella Sacra Famiglia e del Santo Rosario. Quest’ultima era una “tappa” obbligata, tantopiù che nell’abside della chiesa c’è raffigurata la Vergine che dona il Rosario a S. Do-menico e a S. Caterina. Abbiamo incontrato il “Gruppo di Maria”, che fa capo allanostra chiesa di Cristo Re. Un gruppo di giovani che amano la Madonna e il suo rosario

DA COSA ... NASCE COSASettimana mariana a Bolzano

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e si riuniscono, anche più volte la settimana, per pregare assie-me. L’impegno però più esigente è stato l’incontro con i bambinie i ragazzi delle scuole “Marcelline”. Mentre ai bambini è stataproposta la recita della “decina” -invitandoli così a “collabora-re” con Maria perché la preghiera dei bambini ... può toccare ilCielo- con i giovani in un dialogo molto fecondo ci si è adden-trati nel segreto del s. rosario.

Il Rosario - amato dalla Vergine, e diffuso dai figli di S. Dome-nico - è stato per questa settimana, un’occasione per pregare edinvitare a pensare al Cielo al quale Gesù ci invita. E’ stato l’ini-zio, un piccolo seme gettato su una terra ... buona, che puòportare ancora molto frutto.

P. Paolo Maria Calaon o. p.

Chiesa di Cristo Re a Bolzano. Maestoso affresco di F. Lenhartriproducente la Beata Vergine del Rosario e sotto in ginocchioS. Domenico e S. Caterina.

Divino Amore: preghiere anche al supermercato o alla posta.

“Sei in un ingorgo stradale? Prova a recitare il rosario”

Roma - Sei in un ingorgo stradale, imbottigliato nel traffico delle ore di punta o, piùsemplicemente, in fila allo sportello delle poste o della banca? Per ingannare iltempo impara ad “esercitare” lo spirito recitando il rosario. L’esercitazione ad“attualizzare” la preghiera mariana formatasi nel XVI secolo arriva dal santuario delDivino Amore di Roma. Il rettore, padre Pasquale Silla, infatti, tramite il sito del san-tuario su Internet, suggerisce ai fedeli di imparare a pregare durante i momenti diattesa della giornata, come in fila al supermercato, davanti al semaforo rosso oaspettando l’autobus.Padre Silla illustra nel dettaglio anche come si deve recitare correttamente il rosario,dal segno della croce in poi, fino alla sequela delle litanie e dei misteri gaudiosi,dolorosi e gloriosi. “Si reciti il Gloria, poi si rifletta sul primo mistero del Rosario, poisi inizi a recitare le preghiere secondo i piccoli grani della corona”. Il Rosario intero -ricorda il religioso- comprende 15 misteri (o decine). I consigli di padre Silla nonfiniscono qui. La sera, esorta, “chiudete il televisore per 15 minuti e provate a reci-tare il Rosario con la famiglia: la pace entrerà nella vostra casa”.

Il risultato benefico, conclude il rettore del Santuario del Divino Amore, ègarantito.

(dall’Avvenire del 27 maggio 1999)

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Carissimo P. Mauro, chi le scrive è un giovane sacerdote che da poco ha iniziato la sua

attività di apostolato ed è alle sue prime esperienze di predicazione. Leisaprà molto bene la difficoltà che si incontra, soprattutto quando si sco-pre, come dice Gesù, che “la messe è molta, ma gli operai sono pochi”.Come si ricorderà ci siamo incontrati nel mese di aprile, in occasione diun’ora di preghiera mariana. Le avevo promesso che le avrei scritto, edora eccomi qua.

Sarà sorpreso nel vedere però che il motivo della mia lettera non è quello che Lei si aspettava.Infatti da quel nostro incontro e dalle parole che, in tutta semplicità, Lei ci ha detto, commentando iMisteri del Rosario, mi son detto: “e perché non io?”, perché non diffondere il Rosario, far sì che siaamato e recitato? Ho pensato al mese di maggio, dedicato alla Madonna, alle tante occasioni che laChiesa ci dà di pregare e parlare con Lei e di Lei, e così mi son “dato”, maldestramente forse, a que-sto apostolato, così nuovo per me.

Ma qual è stata la mia meraviglia nello scoprire che la preghiera del Rosario è un “pulpito”eccezionale, un vero “megafono” dal quale diffondere le verità della nostra fede, mentre la Verginestessa ci insegna a pregare.

Ho visto bambini, ragazzi, giovani ed adulti, appassionarsi alla preghiera del Rosario, e recitar-lo come mai avevo visto. In particolare ricordo un gruppo di bambini che, in occasione del mese dimaggio, hanno recitato tutte le sere il Rosario in una piccola chiesetta del loro rione. Vedo ancora iloro volti e i loro occhi pieni di domande, mentre parlavo loro della Vergine Maria. Capisco ora,ricordandomi quei momenti, quale ricompensa Gesù dona ai suoi ministri già su questa terra. Lagioia di incontrare anime che ricordano a te stesso prima di tutto che il Cielo... inizia sin da quaggiù.

Nel proporre incontri mariani o rosariani, a diversi gruppi o realtà ecclesiali, sono rimasto sor-preso poi di incontrare, sempre ed ovunque, delle porte aperte. Mi sono allora ricordato della suapreghiera, P. Mauro, al termine di quell’Ora mariana: “ti preghiamo, o Signore di suscitare, inmezzo a noi, veri apostoli del Rosario”. Quanto è mai vero questo! Ci vogliono veri “apostoli delRosario”, che sappiano infervorare e trasportare i cuori di molti che sono lì come in attesa di qualcu-no che accenda in loro una scintilla, che è poca cosa, ma che provocherebbe un vero “incendio” digrazia. Ci sono tanti cuori assetati e pronti, ai quali basta una scintilla per ardere...

Non saprei bene come definire tutto ciò, ma mi sembra che l’esperimento di Archimede sia il piùcalzante. Archimede cercava una “leva per sollevare il mondo”, ed io ho visto il Rosario come quella“leva” che solleva i cuori a Dio, perché lo contemplino in tutta verità. Archimede sta cercando ancorala sua leva, io sono felice, perché sento di averla trovata. Il Rosario è proprio questa leva, e credoche chiunque lo diffonda faccia proprio questa esperienza.

Un amico mi diceva che la preghiera del Rosario aveva salvato la sua vita. Lo credo veramentepossibile, perché sta salvando la mia. Siano rese grazie alla Vergine Maria, Regina del Rosario, eagli “apostoli del Rosario”.

Archimede cercavauna “leva per sollevare il mondo” ...

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NUOVI ISCRITTI AL MOVIMENTO DOMENICANO DEL ROSARIOa) sono stati iscritti all’associazione del Rosario Vivente:

1) dalla segreteria: Carla Remedi - Nada Diotalevi e Barbara Alegrucci di Pesaro, Paola Mariotti di Villa Ceccolini (PS), Gabriella Cecchini di Ginestreto(PS), Davide Gualano di Bologna, Maria Caterina Minardi di Faenza , Giovanni Viberti di Savignano (CN), Beatrice Palmisano - Oriana Ravera - EugeniaPizzigoni - Angela Mancini - Gianni Fiorella,- Riccardo Veronelli e Claudio Fantuz di Milano.

b) sono stati iscritti alla Fraternita o Gruppo del Rosario:1) da Maria Lonardi Quaglia di Verona: Elisa Cavallini De Giuli, Margherita Zampieri, Ianaro Maria, Pasqua Bianchi, Maria Passuelo, Bruna De Marchi,Maria Grazia Campedelli, Isabella Rossi, Elisa Guidato, Marcella Cordioli, Loretta Giurco, Angela Rossi, Eugenia Orlandi, Coato, Elena Marotta .2) da Marta Gemma Vicentini di Verona: Triestina Savioli, James Adami, Claudia Crosin, Bruna Lanzarotto, Rosina Trivellaro, Odilla Molinari, NatalinaFava, Giancarla Manzin, Amelia Tarocco, Mari Facco, Miranda Marcolongo, Almina Franzini, Elvira Rossi, Maria Di Rienzo, Marina Zanoni.3) da Lina Sona di Verona: Pia Caldognetto, Anna Recchia, Delia Fattore, Maria Teresa Carcereri, Irma Cerpelloni, Rita Cristofori, Luigina Rossi, SilviaCasella, Maria Zardini, Ernesta Compri, Liliana Donisi Spotti, Erminia Gragnato, Antida Castelletti, Maria Bortolmeazzi.4) da Maria Teresa Andreetto di Verona: Giuseppina Perina, Alessandra Peroni, Vicentini Gemma, Adriana Rossin, Elvira Luppi, Lilia Bianchi, Velia Calvetti,Ida Mazzoli, Elvia Turbiani, Alberina Menghini, Anna Luigia Venturelli, Luciana Bucci, Vittorina Silvestroni, Teresa Martellato. 5) da Severina Rossini Scotti di Verona: Rita Santoro Marella, Maria Teresa Mussola, Gianna Dalla Pozza, Laura Dalla Persia Casadei, Maria Jose RossignoliRossini, Gabriella Miguidi, Maria Teresa Ricciardi, Anna Trivellato, Natalina Masotti, Rosetta Sartori, Guerrino Barana, Clara Bolla, Anita Capponi, RenataBrigi.6) da Suor Maria Pia di Loro Piceno (MC): Maria Grazia Beribei, Cecilia Ceriscioli, Maria Pesci, Ivana Pazzarelli, Laura Nardi, Assunta Tedeschi, AnitaCruciani, Maria Tedeschi, Sesto e Maria Pisani, Giovanni Pettinari, Eleonora Tesei, Maria Nicola Micocci, Lorenzina Gentili, Maria Pettinari.7) da Marta Gemma Vicentini di Verona: Pierina Zanotti, Agnese Stolzian, Rosa Gelmetti, Rosa Bassoni, Iside Bernardi, Ubaldina Bertaiola, Flora Leoni, DinaZanolli, Assunta - Maria e Anna Vicentini, Luigina Boldrini, Nicoletta Russo, Laura Veneri, Anna Spezie.8) da Suor Maria Pia di Loro Piceno (MC): Maria Vecchiotti di Montevidoncorrado (AP), Maria Chiaravalle di Piane di Falerone (AP), Anita Bertoni -Alessandra Lattanti - Maria Bertoni - Anice Corridoni - Elvira Monteverde - Giuliana e Anna Sancricca - Lina Bartolini - Maria Teresa Lombi - Lina Ramadori -Elena Bianconi - Ida Lambertucci ed Alfredo Bartolini di Loro Piceno (MC).9) da Severina Rossini Scotti di Verona: Maria Lonardi, Claudia Mella, Agnese Rossini, Dirce Bianchi, Ester Carraro, Daniela Veneri, Gabriella Dallora, AnnaDe Fusco, Rita Lotta, Velia Calvetti, Maria Calabron, Elisa Carcereri Prati, Bruna Bravato, Maria Bellè, Ornella Stecca, Lucia Candeo. 10) da Suor Maria Pia di Loro Piceno (MC): Maria Petracci, Rita Bonfranceschi, Giovanna Beribei, Luisa Ciccioli, Paola Verdicchio, Marina Lombi, MarisaCortigiani, Adina Ciccioli, Caterina Baruffi, Arduina Quarchioni, Maria Verdicchio, Antonia Catalini, Maria Quarchioni, Lucia Ciccioli e Anninziata Liveratti diLoro Piceno (MC), Graziella Felicetti di Massa Fermana (AP).11) da Maria Lonardi Quaglia e Lina Sona di Verona: Elsa Facincani, Anna dal Lago, Rosina Padovan, Lucia Begani Persegati, Sandra Merlo, Attilio Vinco,Teresa Germani, Bruno Tosi, Angela Modenini, Laura Gazzani, Zita Palamidese, Rosanna Bendazzoli, Rosamaria Bragantini, Angelina Manni di Verona eMaria Teresa Zamboni di Cividate al Piano (BG).12) da Giulia Sparapani di Ancona: Carmela Parente di Campobasso, Elisabetta Pirani di Camerano (An), Floriana Ciotti di Casoria (Na), Fernanda Figurettidi Torrette (An), Maria Cristina Girombelli - Elisabetta Baccega - Gabriella Schiavoni - Sergio Zampini - Stefania salvolini - Maria Grazia Mimmotti - PalazziniEnrica - Enzo e Gabriella Bertini - Margherita Andreucci e Alessandra Matteucci di Ancona. 13) da Giuseppe Di Grazia di Milano: Luca Belotti di Corsico (Mi), Daniela Cantù di Velate (Mi), Marie Therese Barras di Chermignon (Svizzera), EmmaMaria Barbera di Biella, Anna Mariani di Monza, Aurelia Ceriani di Lainate (Mi), Caterina Paganini - Nicoletta Tetaz - Nuccia Russo - Magda Abbondanza -Celestina Baronio - Alberta Corti - Raffaella Mazza - Lina Fossati di Milano.14) da Carmen De Pedrini di Milano: Antonietta Madureri di Viganò, Rosa belotti - Piera Zummo - Dina Tognazzi - Adriana Perego - Enza Casale - WilmaBossi - Giulia Ferri - Tina Barchitta - Rosa Mazzi - Annamaria Mandirola - Benedetto Tomasini - Lina Pulcinotta e Marta Fabrizio di Milano.15) da Giuseppe Di Grazia di Milano: Magi Scanzani di Morbio Inf. (CH), Rosalba Dotto di Montaldo Bormida (Al), Gabriele Burzio di Assago (Mi), PatriziaSabbioni di Trezzano sul Naviglio (Mi), Emilio Pacchetti - Amalia Zani - Mariuccia Colombo - Decima Pagliari - Antonietta Calderoni - Nelide Carzoli -Isabella Cattaneo - Gelsomina Cubiciotti - Anita Cappello e Alda Tarantini di Milano.

c) sono stati iscritti all'Associazione del Rosario Perpetuo:Katia Baroni il 22 di ogni mese dalle 20 alle 21; Mariangela Savini il 23 di ogni mese dalle 10 alle 11; Alda Baccarini il 9 di ogni mese dalle 18 alle 19;Maria Pia Bartoli il 26 di ogni mese dalle 23 alle 24; Gabriela Biscaccianti il 1° venerdì del mese dalle 9 alle 10; Vincenzo Aversa il 25 di ogni mese dalle 6alle 7; Pasqua Mancini di Molfetta il 2° martedì del mese dalle 15,30 alle 16,30; Regina Pavan il giovedì dalle ore 06,00 alle ore 07,00; Ilaria Giannarelli il1° sabato del mese dalle 8,00 alle 9,00; Grazia Donatella il 1° sabato del mese dalle ore 20,15 alle 21,15; Giuliana Brugnoli il 1° sabato del mese dalle20,30 alle 21,30; Assunta Olivi il 1° giorno di ogni mese dalle ore 6 alle ore 7; Marzia Fontana il 1° venerdì del mese dalle ore 10,30 alle ore 11,30;Giovanni Ferraioli il 25 di ogni mese dalle 20 alle 22; Maria Mauriello Montaruli il 1° sabato di ogni mese dalle 6,30 alle 7,30; Massimo Brioschi il 15 diogni mese dall'1 alle 2; Antonio Alias il 23 di ogni mese dalle 18 alle 19,30; Anna Oldani il 2 di ogni mese dalle 12,30 alle 13,30; Silvia Della Casa il 1°giovedì del mese dalle 22 alle 23; Paolo Budai il 13 di ogni mese dall'1 alle 2;

d) sono stati nominati zelatori o zelatrici: Giuliano Aimi di Campegine (RE), Maria Cavallaro di Brescia, Paolo e Maddalena Battilana di Rescaldina (MI), Maria Andreani di Borgo S. Maria (PS),Giovanna Ercolani di Reda (Ra), Davide Bertolani di Vezzano sul Crostolo (Re),

RICORDO CHEper gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario nella Basilica Patriarcale di S. Domenico aBologna nelle prime quattro domeniche del mese, alle ore 18, viene celebrata una santa messa.

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Hanno offerto

� per sostenere ROSARIUM e il Movimento Domenicano del Rosario:Monastero Domenicano di Faenza, Elena Bianconi, Giovanni Brunelli, Tosca Carraro Pretin, Giaccoli Livia, Maria Rita Giuseppetti, LuigiMontenovo, Simonetta Moroni, Sestilia Santini, Silvia Vita Seppi, Amelia Spallaccia, Maria Staffolani, Angela Dottori Scortechini, FamigliaGhiro - Barbato, Maria Cavallaro, Suore Domenicane di Civitanova Alta, Maria Sandonà, Concetta Gasparini, Pietro Giacon, Dina Girolomini,Rosa Lucchetti, Anna Nobili, Anna Rosa Palazzetti, Patrizia Marra, Paola Amadori, Angelo e Fernanda De Angelis, Dora Ludolini, GiulioCarducci, Isidoro e Madera Mazzieri, Roberto Mengarelli, Padri Domenicani di Modena, Antonio Petrelli, Suor Giacinta delle Suore Imeldine,Alda Bonzi, Silvio Fontanini, Famiglia Pitto, Antonietta Bonan, Giuliana Cagnotto, Don Carlo Campagnaro, Maria Chasseur, Palmira Ferrari,Luigi e Valeria Manzani, Suore Domenicane di Fognano, Albertina Magrini, Natalina Malmusi, Clotilde Paolini, Valenzi Vittoria, AndreaRobiglio, Marina Ceriani, Anna Maria Fiorini, Maria Formaggio, Marisa Marsoni, Domenico Montevecchi, Gisella Natale, Milla Gino TizziBongiovanni, Laici Domenicani di Milano, Susanna Belletti, Anna e Teresa Bolmini, Graziella Franceschini, Roberto Pedron, Nini GavinaZanucchi Pompei, Daisy Falugi Arrigucci, Dina Cavazzini, Luisa Antoniazzi, Ilde e Bianca Colombi, Palma Cornago, Luisa Trappoli,Pierraffaele Savarè, Stefano Tomassoni, Teresa Cavallo, Maria Piera Corticelli, Neville Ferrari, Filippo Orati, Anna Brau Soru, Luciana eGiovanni Fontana, Gianluca Cremonesi, Giuliano Aimi, Suore Domenicane di S.Andrea di Rovato, Elisabetta Boccalini, Olga Dolcetta, LinaMoretti con 127 abbonamenti, Antonietta Rigamonti, Rosa Sommariva, Felice Zocco, Maria Pisani, Bianchini Luisa, Pierucci Tina, MariaBelelli Giuliodori, Lucia Broccoli, Angela Bara, Graziella Galli, Giulio Pertile con 9 abbonamenti, Suor Margherita Tini, Suor Maria GiovannaAnsaldo, Suore Domenicane di Ferrara, Lidia Baratelli, Rina Barzagli, Suor Rosalia Pepe, Luisa Bortolotto Teodori, Assunta Ghiani, AntonioZanetti, Monica Bianchi, Grazia Ceccattoni, Fraternita Laica di Castelbolognese (RA), Gaetano Giovanni Covezzi, Domenicane di Finalborgo(SV), Domenicane di Cagliari, Domenicane di Melegnano (MI), Adele Forlini, Fraternita Laica Domenicana di Modena, Angela Mariani,Monastero Domenicano di Cagli (PS), Quinta Speranzini, Annarosa Minto, Don Emilio Giavini, Maria Passoni, Maria Bartoletto, MaddalenaLunesu, Gabriella Previato, Elena Venturelli, Domenicane di S.Caterina di Venezia, Maria Dalla Longa, Vittorina Soccombi, Gabriella Gropelli,Carlo Moracca, Domenicane della B.Imelda di Venezia, Monastero "Matris Domini" di Bergamo, Maurizio Bottini, Elena Aruta, JolandaGuido, Giovanni Ceredi, Elda Speranzini, Annamaria Casotti, Anna Maria Franchini, Sorelle Facciuto, Suor Giuseppina Marras o.p., GraziaStevani, Domenicangela Virde, Sorelle Picco, Giuseppe Tei, Clara Volpi, Maria Duranti, Natalina Bruttomesso, Antonella Melandri, AugustaParidi, Fraternita "S.Domenico" di Bologna, Grazia Stevani, Maria Trappoli, Gruppo del Rosario di Secchiano, Monastero Domenicano diCagli, Gruppo del Rosario di Portorecanati, Ilaria Giannarelli, Gruppo del Rosario di Vignola, Gruppo del Rosario di Villa Ceccolini, FamigliaNegri, Marzia Fontana, Carmela Oliva Massetti, Teresa Benvenuto, Giuseppina Capodagli, Anna Maria Franchini, Anselma Amurri, PatriziaPrioretti, Mirella Marziali, Silvano Loccioni, Giovanna Barbieri, Paolo Cipriani, Maria Bondi, Fraternita Laica Domenicana di Forlì, LoredanaRomanini, Elena Bianconi, Padri Domenicani di Alessandria, Dina Betti, Domenicane di S. Caterina da Siena in Torino, Marchina Olivieri,Marisa Ruffi Gentili, Maria Luisa Turchi, Lina Rossi, Concettina Maggiore, Sofia Manto, Antonietta Loro, Rosa Zanchetta Modolo, Parrocchiadi Ponte della Priula (TV), Attilio e Teresa Vinco, Maria Toscani, Anna Pancot, Giuliana Brugnoli, Giovanni Viberti, Giovanna Chirico, Gruppodel rosario di S.Pancrazio (PR), Maria Mauriello Montaruli, Grazia Stevani, Carmela Massetti Oliva con 5 abbonamenti, Partecipanti all'incon-tro del rosario a Ravello di Rescaldina (MI), partecipanti incontro al Santuario del Pelingo (PS), Giovanna e Carmelina Faraoni, Andrea eMarta Reali, Daniela Zeda, Eugenio Zeppilli, Laura Turolla, Maria Cecilia Trillini, Maria Fasoli, Suor Gina Derin, Carmen De Pedrini, GiovannaCecchini, Don Renato Scopa, Donatella Agostini, Antonio Aliata, Apone Germano, Angelina Colombo, Gabriella Craboledda, Laura DellaPersia, Gambina Pennellina, Felicia Ghirardelli Persico, Pinato Suor Mariarosa, Guido e Gabriella Pioppi, Quintino Salsetti, Romano Aida, Dr.Renato Adimari, Maria Rosa Dalla Villa, Daria De Antoni, Giancarlo Riccio, Prof.ssa Gabriella Barbieri, Don Mario Giulietti di Marotta (PS),Domenicane S. Sisto di Falconara (AN), Fraternita Laica Domenicana di Lugo (RA), Partecipanti all'incontro del rosario a Cristo Re diBolzano, Don Giuseppe Nevi di Vicomoscano (CR), Stella Tombolesi, Erminia Mazzaretto, Gina Sartori, Maria Biziato, Milena e DanielaPaltrimieri, Domenicane del SS. Rosario di Melegnano, Giulio Pertile,

� in memoria dei defunti, per chiedere grazie o per la celebrazione di ss. messe:Annarosa Minto, Gabriella Gropelli, Paolo Risso, Glauca Menduini, Giuliana Bartali, Giuseppina Capodagli, Silvana e Franca Cassanelli, AnnaGuzzi, Partecipanti all'incontro del rosario a Ravello di Rescaldina (MI), Ilaria Giannarelli, Partecipanti incontro al Santuario del Pelingo (PS),Norma Neri, Dora Ludolini, Giuseppa Paparelli,

� per acquisto di sussidi:Maria Passoni, Fraternita Laica di Modena, Chiesa B. Vergine del Rosario di Trieste, Maria Luisa Odifreddi, P.Angelico Menetti, MonasteroDomenicano di Cagli, Gruppo del Rosario di Vignola, Fraternita Laica di Imola, Irene Di Giovanni, Mariella Albertini, Concettina Maggiore,Fraternita Laica Domenicana di Forlì, Comunità parrocchiale di Ponte della Priula (TV), Fraternita Laica di Castelbolognese (RA), ElisabettaCasoli, Giovanni Pavoncelli, Partecipanti all'incontro del rosario a Ravello di Rescaldina (MI), Partecipanti incontro al Santuario del Pelingo(PS), Suor Gina Derin, Suor Maria Giovanna Ansaldo, Paolo Cipriani, Laura Della Persia, Domenicane della B. Imelda di Thiene (VI),Domenicane S.Sisto di La Spezia, Fedeli della parrocchia di Marotta (PS), Assunta Lorenzetti, Partecipanti all'incontro del rosario e fedeli diCristo Re di Bolzano, Fratrenita Laica Domenicana di Lugo (RA), fedeli di Vicomoscano (CR), fedeli della parrocchia S.Famiglia di Bolzano,Maria Cavallaro, Fedeli della parrocchia B.V.Rosario di Bolzano, P. Nicolas o.p., Parrocchia di S. Pancrazio (PR),

� per sostenere l’opera dei pellegrinaggi: Elena Aruta,

� per le adozioni a distanza: Famiglia Masini Ferrari, Assunta Lorenzetti, Irene Di Giovanni,

� per le missioni: Famiglia Negri,

PAGINA DELLA RICONOSCENZA

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Abbiamo appreso dell’iniziativa promossa dal Santuario di Loreto di innalzare quotidianamente unapreghiera per l’Italia alla Beata Vergine all’accensione della lampada nella Santa Casa: con gioia civogliamo unire a questa proposta e riportando il testo della preghiera vogliamo invitare tutti i devoti e igruppi del santo rosario a farla propria al momento in cui si riuniscono in prehgiera.

Accendi o Maria,la lampada della fedein ogni casad’Italia e del mondo.

Dona ad ogni mammae ad ogni padreil tuo limpido cuore,affinché riempianola casa della lucee dell’amore di Dio.

Aiutaci o Madre del sì,a trasmettere alle nuove generazionila Buona Notiziache Dio ci salva in Gesù,donandoci il Suo Spirito d’Amore.

Fa che in Italia e nel mondonon si spenga maiil canto del Magnificat,ma continuidi generazione in generazioneattraverso i piccoli e gli umili,i miti, i misericordiosie i puri di cuore

IN CASO DI MANCATO RECAPITORESTITUIRE ALL’UFFICIO CMPBOLOGNA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA APAGARE LA RELATIVA TASSA

In casi di mancata consegna al destinatario il portalettere èpregato di specificarne il motivo contrassegnando con una Xil quadratino corrispondente

DESTINATARIO ❒ SCONOSCIUTO❒ PARTITO❒ TRASFERITO❒ IRREPERIBILE❒ DECEDUTO

INDIRIZZO ❒ INSUFFICIENTE❒ INESATTO

OGGETTO ❒ RIFIUTATO❒ NON RICHIESTO❒ NON AMMESSO

che fiduciosamenteattendono il ritorno di Gesù,frutto benedetto del tuo seno.

O clemente, o pia,o dolce Vergine Maria!

Amen.