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Rosarium 2000-02

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Gentilissimi lettori,nel 3° numero di ROSARIUM dello scorso anno, presentando l’iniziativa della “PeregrinatioMariae”, a pagina 3 si diceva che “il Movimento del rosario ha fatto preparare 4 statue di 60 cmraffiguranti la Beata Vergine Maria nell’atto di consegnare il Rosario a S. Domenico e a S.Caterina da Siena”. Da allora, considerando la generosa disponibilità di tante persone che l’han-no promossa, ma soprattutto il favore con cui l’iniziativa è stata accolta dalle comunità e dallefamiglie, si è ritenuto cosa buona poterne avere a disposizione un maggior numero perché: * alcune sono sempre disponibili presso la sede del Movimento in quanto usate sia da me che da

altri religiosi domenicani che accogliendo l’iniziativa hanno cominciato a collaborare diretta-mente,

* altre sono state affidate a persone appositamente designate in tutte le regioni del nord estd’Italia affinché, dopo aver promosso la “Peregrinatio”, possano consegnarle a quanti si impe-gnano ad accogliere l’invito,

* altre ancora sono state acquistate da alcune persone che si sono assunte permanentemente ilgioioso onere di fare della loro casa un centro di irradiazione del s. rosario, ma non solo... per-ché ho constatato che spesso dalla loro casa la statua viene portata momentaneamente anchein altri luoghi affinché anche lì si possa meditare con la Madonna recitando il s. rosario.

Complessivamente perciò sono ben 12 le statue della Beata Vergine del Rosario che stanno pere-grinando nel nord est d’Italia: nei vari numeri di Rosarium potrete seguirle nel loro peregrinare,così come potrete anche condividere le testimonianze di cui -volta per volta- troverete alcunistralci... sono unanimi nell’attestare la gioiosa e vivificante accoglienza. Sentiamoci tutti impegnati, non solo nel promuovere attivamente, ma soprattutto nell’accompa-gnare con la nostra preghiera quanti si adoperano affinché -come auspicato nel testo dellabenedizione apostolica-, facendo “vivere e amare il “Rosario benedetto di Maria”, l’iniziativa sidiffonda in maniera feconda e sia un’autentica occasione per “rinnovare nelle comunità e nellefamiglie lo spirito di preghiera” al fine di “crescere nella fede e nella carità evangelica”.

Il mese di Maggio appena iniziato troverà molti impegnati in tante lodevoli iniziative diriflessione, di preghiera... occasioni favorevoli per incontri con la disarmante dolcezza di Mariae per questo ci rallegriamo e ringraziamo, ma perché limitarsi ai 31 giorni di maggio? L’amoredella Vergine si effonde sull’umanità per tutto l’anno!Invocando la materna protezione della Beata Vergine, Vi saluto fraternamente

P.Mauro

LETTERA DEL PROMOTORE

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Nel numero precedente di “Rosarium” vi ho parlato dell’atteggiamento propriodi colui che chiede a Dio il dono delle lacrime, perché i suoi occhi aprendosi allaluce tornino a vedere e a ... capire. Non si può chiedere questo dono senza “farsipellegrini”, e cercare, come un mendicante la luce.

Il giovane ricco - come si legge nel vangelo - va da Gesù per chiedere la luce,ma soprattutto per capire. E’ uno che non “sta più nella pelle”, va’ da Gesù corren-do, e si getta in ginocchio ai suoi piedi: sa che Gesù gli può donare tutto, e vuolecapire. E il giovane ricco dopo l’incontro con Gesù capisce... Che cosa capisce?Comprende che Gesù lo invitava ad entrare in un dialogo d’intimità inaudita conLui, dove anche il minimo attaccamento è fatale. Il Vangelo ci dice che Gesù “fis-satolo lo amò” (Mc 10,21). Il giovane ricco voleva capire, ed ha capito che la veravita è vivere di quest’amore con il quale lui era amato da Gesù. Ma... era troppo,perché aveva molti beni, e ... se ne andò triste. Gli bastava un piccolo gesto diumiltà per dire: “Signore, sono pieno di me, sono legato alle mie ricchezze, hopaura del tuo invito e di essere bruciato dal tuo amore, ma ti prego, rendi il miocuore povero”. Gesù a quel punto - come ha fatto per Maria Maddalena - lo avreb-be amato ancor più. Quest’amore è un mistero di intimità, di trasparenza unico einaudito. Il giovane ricco ha visto questo, ne ha avuto paura, ed è fuggito triste. Lavera risposta è quella di colui che ne ha paura, e, invece di fuggire si rifugia sempredi più, come un bambino tra le braccia di sua madre.

Recentemente mi trovavo presso una famiglia e ho di nuovo contemplato que-st’immagine, vedendo la figlia di questi miei amici che, in preda alla paura perchissà che cosa, si è risvegliata piangendo e, subito ha cercato i suoi genitori, e si èrifugiata nell’abbraccio della madre. E poi, tutto è passato... Diventare bambini,secondo l’invito che Gesù ci rivolge significa rifugiarsi, e per questo accettare di

IL CRISTIANO E

... UN RIFUGIATO!

POSSIAMOCAPIRE QUALCOSAANCHE NOIDEL GIUBILEO?

a cura diP. Paolo Maria Calaon O.P.

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avere paura. Dio non crea nulla a caso. Se vuole la famiglia, è perché vuole che impariamo a

rifugiarci. Ma vuole che questo rifugio sia l’immagine creata di un rifugio ancorapiù profondo che è il rifugiarsi in Dio. Il cristiano è invitato a rifugiarsi in Dio, pro-prio come il bambino si rifugia nell’intimità d’amore che scorre all’interno dellafamiglia. Per questo la Chiesa non smette di invitare alla preghiera in famiglia. Ilsegreto della preghiera è il rifugio. E’ proprio all’interno della famiglia dove sponta-neamente ci si rifugia, che la Chiesa invita a riscoprire la preghiera a Maria... invo-cata come il rifugio dei peccatori.

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La “peregrinatio Mariae”è stata promossa:

◗ a Bolzano dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta: – nella parrocchia della B. Vergine Maria del S. Rosario dal 3 al 24 ottobre 1999 dove è stata accolta dalle

famiglie Cecchetto, De Pascalis, Quinzio, Bontempelli; dalle sigg.re Pierina Zampini, sig.ra Pina Gatti, RitaGiacomozzi-Laurentis, Adelina Roni, Minchio e dal Gruppo Missionario.

– in casa della famiglia di Nevona Turchetto a Bolzano dal 26 ottobre al 3 dicembre e durante questo perio-do ha anche brevemente visitato la famiglia di Adriano Giurato il 5 novembre, l’Associazione Emmanuele il17 novembre, la famiglia Moreno Bissacco dal 18 al 20 novembre.

– nella parrocchia della Sacra Famiglia a Bolzano dal 5 al 26 dicembre 1999 dove è stata accolta dallefamiglie Ferragina, Napoleone, Villotti, Alfieri, Modena, Corradini, Perez, Bissaro e dal Centro Anziani.

– in casa della signora Patrizia Cescato dal 14 gennaio al 24 febbraio, della signora Agnese Masola dal 25febbraio al 3 marzo 2000.

◗ in provincia di Trento dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta:– nelle case di Barbara Tonini dal 21 al 28 settembre 1999 a Villazzano, di Maria Oberosler dal 20 al 26

ottobre a Trento, di Felice Oberosler dal 26 ottobre al 3 novembre a Trento, di Agnese Moltrer dal 4 all’11novembre a Fierozzo, di Antonio Oberosler dal 11 al 18 novembre a Fierozzo, di Anna Valle dal 18 al 25novembre a Trento, di Marco Trentini dal 25 novembre al 2 gennaio 2000 - di Natalino Trentini dal 2 all’8gennaio - di Emma Stelzer dall’8 al 15 gennaio - di Alfredo Rubino dal 15 al 22 gennaio - di ElenaMalacarne dal 22 al 30 gennaio - di Antonietta Formaini Sartori dal 30 gennaio al 6 febbraio - di CarlaMaria Margoni dal 6 al 13 febbraio - di Rosalinda Mengon Roncador dal 14 al 21 febbraio - di AnnaChemelli Zanetti dal 7 al 14 marzo a Villazzano.

◗ in Lombardia dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta:– a Castenuovo Bocca d’Adda (Lo) in casa della famiglia di Enrica Contardi dal 5 all’11 ottobre 1999, di

Glicerio Peviani dal 12 al 18 ottobre 1999, di Stefano Merli dal 19 al 25 ottobre 1999 a CastelnuovoBocca d’Adda (LO).

– a Busto Arsizio (Va) in casa della famiglia di Giovanni e Maria Grazia Armiraglio dal 5 al 15 dicembre1999, di Antonia - Lino e Graziano Pinna dal 15 dicembre 1999 al 21 gennaio

– a Bienate (Va) in casa della Sig.a Silvia Fava dal 25 al 30 gennaio 2000, di Annunciata Forzani dal 30gennaio al 6 febbraio, di Luigi Magnoli dal 6 al 14 febbraio, di Biagio Rinaldi dal 14 al 20 febbraio, diGiuseppe Grassi dal 20 al 27 febbraio, di Silvana Fava dal 27 febbraio al 5 marzo, di Maurizio Caradonnadal 5 al 12 marzo, di Giovanni Paganotto dal 12 al 19 marzo, di Rosalindo Macinini dal 19 al 26 marzo, diRosa Pisoni dal 26 al 31 marzo, di Angelo Galazzi dal 31 marzo al 2 aprile, di Barbara Colombo dal 2 al10 aprile.

◗ in Emilia dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta nel modenese– in casa di Giuseppe Butitta dal 9 al 23 novembre, di Amedeo Balboni dal 30 novembre al 16 dicembre, di

Paolo Preti dall’11 al 25 gennaio, di Andrea Preti dal 1 al 29 febbraio.

◗ in Romagna dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta:– a Faenza (Ra) in casa della sig.ra Maria Grazia Varaldo dal 7 dicembre 1999 al 14 gennaio 2000, della

sig.ra Pierina Cantoni dal 14 al 21 gennaio, di Vincenzo Piancastelli dal 22 al 28 gennaio, di AntonioGuarriello dal 29 gennaio al 4 febbraio 2000.

– a Castelbolognese (Ra) dalle Monache Domenicane dal 5 al 10 febbraio, nelle comunità curate da DonSandro Pompignoli l’11 febbraio, in casa del Dr. Stefano Bosi dall’11 al 16 febbraio, di Carlo ed Anna

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consolo la famiglia che viene lasciataProveniente da Busto Arsizio, dove era stata accolta da alcune famiglie per diversotempo, il 25 gennaio la statua della Beata Vergine Maria, Regina del S. Rosario, si è fattapellegrina d’amore anche a Bienate, nella nostra comunità. Il nostro parroco DonLamberto Leva, ha accolto con gioia l’iniziativa che ha “caldeggiato” invitando i fedelidall’altare perché era quanto mai opportuno accogliere la statua della Madonna del S.Rosario affinché, proprio nell’anno giubilare, si pregasse in famiglia.

Come proposto dal Movimento Domenicano del Rosario la statua della Vergine delRosario viene ospitata per una settimana nella casa della famiglia che l’accoglie... setti-mana nella quale in quella casa la famiglia riunita insieme prega anche con amici econoscenti: oltre il giorno in cui la porto, cerco di tornare almeno una volta durante la set-timana. Nel momento di preghiera familiare normalmente -ma sempre con tanta libertà-vengono coinvolti tutti i presenti perché ad ognuno viene affidata o la recita di una “deci-

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LOMBARDIA

BIENATE

Zaniboni dal 17 al 24 febbraio, di Maria Luisa Merenda dal 24 al 27 febbraio, di Salvatore eLibera Tamburri dal 27 febbraio al 2 marzo, nella comunità di Don Gian Luigi Dall’Osso dal 3al 5 marzo 2000, nella comunità delle Suore Maestre Pie dell’Addolorata dal 5 al 10 marzo,nella casa di Francesco Poggiali dal 10 al 15 marzo, di Lucilla Contarini dal 16 al 24 marzo,di Francesca Piancastelli e Luigi Santandrea dal 24 al 31 marzo 2000.

◗ in Veneto dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta – a Verona in casa della famiglia del dott. Silvio Fontanini dal 21 al 26 febbraio 2000, nella

Basilica di S.Anastasia dal 27 febbraio al 4 marzo 2000, nella comunità delle SuoreComboniane dal 5 all’11 marzo 2000,

– a Lugagnano (VR) in casa della sig.ra Imelda Tomelleri Mazzi dal 11 al 19 marzo - diAmabile Mattuzzi Rudari dal 19 al 27 marzo 2000,

– a Peschiera (VR) in casa del sig. Fabio Trevisan dal 28 marzo al 5 aprile 2000

◗ ad Ancona dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta– in casa della sig.ra Giulia Sparapani dal 22 febbraio al 1 marzo 2000, in casa della fami-

glia Agostinelli Socionovo dal 1 all’8 marzo 2000, in casa della famiglia Tanassi dall’8 al15 marzo 2000, della famiglia Andreoni dal 16 al 22 marzo 2000.

◗ a Popetto di Tresana (MS) dove la statua della B.V. del Rosario è stata accolta– nella casa natale del P. Pio Giocondo Lorgna o.p. dal 21 febbraio al 9 marzo 2000

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na”, o una lettura, o la recita della Litanie. Quando alla fine della settimana torno per tra-sferire la statua portandola in un’altra famiglia, nel rito di congedo recito solo una “deci-na” e “consolo” la dispiaciuta famiglia che viene lasciata dicendo che non è la statua insé che ci deve far pregare, ma è la Madonna stessa che è sempre presente e alla qualepossiamo unirci ogni volta che ci mettiamo in Sua presenza.

Pur avendo diverse richieste, fino ad oggi ho accompagnato la Statua nella visitasolo in 6 famiglie e posso affermare che c’è devozione per Maria Santissima, e riscontroche questa Peregrinatio Mariae può aiutarci a farla diventare vera devozione.

Personalmente spero anche che questa iniziativa possa coinvolgere anche luoghi,persone e famiglie in cui non c’è fede o... poca, per far nascere nuovi germogli di grazia.Ho scoperto che mi sento a mio agio con la gente, mi apre il cuore stare con loro, ascol-tare i loro racconti e a volte condividere i loro dolori... sento che la Beata Vergine vuoleaiutarli, amarli in quanto sono figli di Dio, suoi figli desiderosi d’avvicinarsi alla fontedella Salvezza ma... spesso incapaci di farlo perché non credono che un piccolo cammi-no di preghiera potrebbe aiutarli molto. Credo che se sperimentassero il rapporto perso-nale con Dio, la pace che da questo sgorga, le cose che Lui stesso dona, in ultimol’Amore di Gesù stesso, capirebbero perché tanti donano tutto sé stessi per l’UnicoSalvatore del mondo. Un grande miracolo chiedo a Dio per intercessione di MariaVergine: che tutti possano salvarsi e godere della vita di grazia.

De Paola Patrizia

La Romagna, terra di... devozione!Il 5 febbraio, nel primo pomeriggio, la sig.ra Maria Grazia Varaldo della FraternitaLaica Domenicana di Faenza, responsabile per la Romagna della “Peregrinatio Mariae”lanciata dal Movimento Domenicano del Rosario, ha portato la statua della MadonnaPellegrina nel nostro Monastero. Con una processione semplice e raccolta, mentre si into-navano canti mariani, le Monache hanno portato la statua lungo i corridoi del conventofino alla chiesetta, dove è stata sistemata sull’altare del Crocifisso, circondata da lumi eda fiori. Dopo aver tutte insieme pregato attorno alla Vergine, abbiamo proseguito lecelebrazioni liturgiche esponendo il SS. Sacramento per la quotidiana adorazione. LaMadonna del Rosario è rimasta nostra “ospite” fino al giorno 10, l’11 ha fatto una tappaalla Casa di Riposo, poi ha iniziato a pellegrinare nelle famiglie per sostarvi alcuni giornirendendo quelle case luoghi mariani di preghiera. Mentre la statua si trovava presso ilMonastero, abbiamo invitato Gruppi e Associazioni, oltre ai fedeli che frequentano solita-mente la nostra chiesa, a venire ad onorare la Madonna insieme a noi. Concludiamo conun pensiero escatologico su Maria e sul Rosario: dobbiamo sempre aver presente che i

ROMAGNA

CASTELBOLOGNESE

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misteri di questa preghiera mariana, tanto diffusa ed amata, sono i misteri della nostrafede, i misteri della vita eterna: essi hanno tutti una loro dimensione escatologica, relativacioè ai destini ultimi dell’uomo e dell’universo, perché sono immersi nella vita soprannatu-rale in Dio stesso. Il Rosario ci aiuta a meditare le stesse cose che Maria meditava nel suocuore, ed è al suo Cuore Immacolato che affidiamo le nostre vite, il nostro monastero e ilnostro paese.

Le Monache Domenicane di Castelbolognese (Ra)

Di fronte ad una Presenza nuova in casaQuando siamo venuti a conoscenza della possibilità di ricevere a casa propria l’immagi-ne della Madonna siamo rimasti molto sorpresi perché non ci era mai capitato di venire aconoscenza di una tale opportunità. Al tempo stesso è nato subito in noi il desiderio diricevere a casa nostra l’immagine della Madonna. Ci è parso, infatti, un dono bellissimopoter accogliere come unospite la Madre Santa incasa nostra, fra noi, nellanostra famiglia. In realtà l’immagine sacra ciha fatto riflettere sulla “fisicità”della Madonna che, comepersona, si muove per venireincontro ai suoi figli; è stato unpo’ come fare l’esperienza deiveggenti di Fatima, diLourdes... Maria è scesa dalParadiso preoccupata dellanostra salvezza e ci è venutaincontro, ci è venuta a cercaredi persona, come donna ecome Madre: come donnacon le sue caratteristicheumane e come Madre con isuoi privilegi derivanti dallamaternità divina. Di fronte ad una Presenzanuova in casa nasce da unlato lo stupore, la sorpresaper questa venuta inattesa edil desiderio di creare per Leiuno spazio di attenzione, didisponibilità nuovo, come

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accade quando in una famiglia nasce un figlio.Questa è stata l’esperienza cui la visita della Madonna ci ha educato, a Lei abbiamodomandato la grazia di permanere in questo atteggiamento del cuore ed in questa con-sapevolezza, in questa coscienza rinnovata.

Famiglia dr. Stefano Bosi di Castelbolognese (Ra)

Se non ci fosse GiuliaDa diverso tempo in una chiesa di Ancona ogni mercoledì sera viene recitata e meditatal’intera corona del Santo Rosario; Giulia, la zelatrice di Ancona, partecipa spesso a que-sto momento di preghiera e così quando riceve l’invito di padre Mauro di promuovere laperegrinatio Mariae pensa subito di renderne partecipe padre Giuseppe, il sacerdote cheguida la funzione. Egli accoglie la proposta della Vergine: il Rosario non si concluderà ilmercoledì sera ma continuerà nelle case, nelle famiglie di tutte quelle persone che deside-reranno ricevere la visita della Madonna del Rosario.Così la settimana successiva padre Giuseppe e Giulia salgono sul pulpito e presentano l’ini-ziativa: “Aprite le porte a Maria, Lei stessa compirà meraviglie nella vostra vita! Apritele laporta del cuore e deponete ai suoi piedi ogni “ma” ed ogni “forse”, offritele solo la vostradisponibilità e la Vergine non mancherà di ricompensare la vostra fiducia ...”.Intanto la statua della Madonna viene fatta entrare nel presbiterio e.... è bellissima! Ciguarda con tenerezza e attende il nostro sì! Le persone presenti si avvicinano tutte alla statua e poi qualcuno domanda a Giulia dipoter ospitare la Vergine... Così è iniziata ad Ancona la peregrinatio Mariae, la prima persona che ha accolto laVergine è stata Giulia stessa, che a sua volta, presentava l’iniziativa della peregrinatio atutte le persone che si recavano a pregare a casa sua, invitando ed esortando a nonlasciarci sfuggire queste grazie della Regina del Rosario.... Eh sì, perchè purtroppo non siamo abituati a deporre i nostri dubbi dinnanzi allaVergine e tante persone, che magari nel cuore desidererebbero accogliere questo invitodi Maria, si lasciano un po’ sopraffare dalle tante preoccupazioni... così abbiamo pro-prio bisogno di persone come Giulia che ci scuotano dalla nostra quotidianità perchè cisi lasci finalmente avvolgere da quel misterioso movimento che è l’anima della preghieradel Rosario.

MARCHEANCONA

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L’Eucarestia, come gli altri sacramenti, consiste in un segno esterno che indica eproduce una realtà interiore. Il segno esterno, nel caso dell’Eucarestia, si ha nelleparole: Questo è il mio corpo, dato per voi e questo è il mio sangue, versato per

voi, pronunciate dal sacerdote rispettivamente sul pane e sul vino. La realtà interioreè quella stessa che le parole significano: il corpo del Signore dato in sacrificio e il san-gue sparso in remissione dei peccati.

Come si vede, il mistero eucaristico, nella sua semplicità, racchiude realtà profon-de e sublimi. Innanzitutto vi è il fatto della reale presenza del corpo e del sangue delSignore. Vi è poi l’aspetto sacrificale, perché il corpo e il sangue del Signore sono pre-senti come “offerti” in sacrificio. Infine vi è l’aspetto del nutrimento spirituale, perchéil corpo e il sangue vengono dati come cibo: Prendete e mangiate prendete e bevete. Diquesti tre aspetti: presenza reale, sacrificio, nutrimento spirituale prenderemo in consi-derazione in questo articolo soltanto il primo, riservandoci (eventualmente... N.d.R.) ditornare in seguito sugli altri due.

Il dato biblicoSe esaminiamo la Scrittura vediamo come il mistero della presenza reale appaia in

maniera netta ed inequivocabile, purché si prendano i testi per quello che sono, senzavolerli diminuire o alterare.

Le parole di Gesù sono molto esplicite: Questo è il mio corpo, questo è il mio san-gue. Esse indicano che quelle realtà che Gesù tiene fra le mani e offre agli apostoli incibo e bevanda sono il suo corpo ed il suo sangue. Nulla di più e nulla di meno. Non sivede quale altro senso si possa trovare a meno di non ripiegare su interpretazioni arbi-trarie e riduttive. Si potrebbe dire (e i Testimoni di Geova insistono sempre su questaobiezione) che Gesù aveva anche detto: Io sono la vite (Gv 15,1), ma nessuno prendealla lettera queste sue parole. E’ vero, ma in quest’ultimo caso il valore simbolico è

LLAA PPRREESSEENNZZAA RREEAALLEE NNEELLLL’’EEUUCCAARREESSTTIIAA

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chiaro e inequivocabile, mentre non si vede con altrettanta chiarezza ed immediatezzaquale sia il valore simbolico delle parole: Questo è il mio corpo, questo è il miosangue. Si aggiunga che l’affermazione di Gesù va letta alla luce della sua promessafatta tempo prima a Cafarnao, quando Egli, scandalizzando i suoi uditori i quali pren-

devano giustamente alla lettera il suodiscorso, aveva detto e ripetuto: “Il paneche io vi darò è la mia carne per la vitadel mondo... La mia carne è vero cibo e ilmio sangue vera bevanda” (Gv 6,51.54).

La testimonianza della TradizioneLa Chiesa ha sempre interpretato alla

lettera le parole di Gesù sull’Eucarestia.Le testimonianze in questo senso sonoinnumerevoli e non è certo possibile elen-carle in questa sede. Ne riportiamo soltan-to alcune fra le più significative.

Fra le testimonianze più antiche varicordata quella di S.Ignazio di Antiochiail quale afferma: “L’Eucarestia è la carnedel nostro Salvatore Gesù Cristo, che hapatito per i nostri peccati e che il padrenella sua benignità ha resuscitato” (AdSmyrn. 7,1). S.Giovanni Crisostomo, fral’altro scrive: “Quanti adesso dicono: Vor-rei vedere il suo volto, la sua persona, lesue vesti, le sue calzature! Ma nell’Euca-restia è lui stesso che tu vedi, lui stessoche tu tocchi, lui stesso che tu mangi!”(De Poen. hom. 9,1). Anche S.Ambrogiosi esprime con grande chiarezza: “Questoche noi realizziamo (conficimus) è ilcorpo nato dalla Vergine... E’ veramentela carne di Cristo che è stata crocifissa,che è stata sepolta: è veramente dunque ilsacramento della sua carne” (De mist.,9,53).L’insegnamento del Magistero ecclesia-stico

Molte volte il magistero ecclesiasticoè intervenuto per affermare e ribadire laverità di fede della presenza reale delSignore nella Eucarestia. In particolare ilConcilio di Trento, che si trovava di fron-

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te alle negazioni dei protestanti, espone con ampiezza e precisione la dottrina cattolica:“Apertamente e semplicemente affermiamo che nel sacramento della Santissima Euca-restia, dopo la consacrazione del pane e del vino, nostro Signore Gesù Cristo, vero Dioe vero uomo, è contenuto veramente, realmente e sostanzialmente sotto l’apparenza diquelle cose sensibili.

Pertanto il nostro Salvatore nella sua umanità è presente non solo alla destra delPadre, secondo il modo di esistere naturale, ma insieme anche nel Sacramento dell’Eu-carestia secondo un modo di esistere che, sebbene sia inesprimibile per noi a parole,tuttavia con la mente illuminata dalla fede possiamo intendere e dobbiamo fermissima-mente credere che è possibile a Dio” (DS 1636).

Sul mistero della presenza reale è tornato qualche anno fa Paolo VI nel Credo delPopolo di Dio. Dopo aver ricordato la dottrina espressa dal Concilio di Trento il Papaconclude: “E’ dunque per noi un dovere dolcissimo onorare e adorare nell’Ostia santa,che vedono i nostri occhi, il Verbo Incarnato che essi non possono vedere e che, senzalasciare il cielo, si è reso presente dinanzi a noi”.

L’approfondimento teologico di S.TommasoLa teologia, come sappiamo,

parte dal dato di fede, accettatosenza discutere, e lo approfondi-sce mediante la riflessione razio-nale. Quale sarà dunque l’atteg-giamento del teologo di fronte almistero della presenza reale?Guardiamo come si è comportatoS.Tommaso, il principe e il mae-stro dei teologi e il cantore insu-perato dell’Eucarestia.

Nell’articolo della Sommateologica dedicato alla presenzareale (III, q.75, a.1) S.Tommasoinnanzitutto ricorda che la pre-senza eucaristica non può esserecolta dai sensi, ma deve essereaccettata soltanto in forza dellafede che si basa sulla parola delSignore. E cita S.Cirillo Alessan-drino il quale scrive: “Non dubi-tare se ciò sia o non sia vero, mapiuttosto accogli nella fede laparola del salvatore: essendo eglila Verità, non può mentire”.

Tuttavia S.Tommaso non silimita a ribadire il dato della fede

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ma, da vero teologo, porta anche degli argomenti razionali di convenienza a favoredella presenza reale: porta cioè delle argomentazioni che mostrano come questa veritàsi accordi mirabilmente con gli altri dati della fede. Non si tratta di provare con laragione una verità rivelata da Dio, ma solo di indagarne tutta la profondità e la bellez-za.

Dice dunque S.Tommaso che conviene alla perfezione del Nuovo Testamento cheil Signore sia presente nell’Eucarestia veramente e realmente, e non soltanto simboli-camente. Infatti la differenza fra l’Antico e il Nuovo Testamento sta proprio in questo:che nel primo si avevano solo delle prefigurazioni e degli annunci, nel secondo invecesi hanno delle realtà. Ritenere che Cristo sia presente nell’Eucarestia solo simbolica-mente significherebbe dunque restare al livello dell’Antico Testamento.

Inoltre, continua S.Tommaso, la presenza reale conviene mirabilmente alla perfe-zione della carità di Cristo. E’ infatti caratteristica del vero amore di amicizia il volerrestare vicini alla persona amata. Ora Gesù, prima di lasciarci per risalire al Cielo, havoluto trovare il modo di rimanere accanto a noi. Per cui, conclude S.Tommaso, “que-sto sacramento è il più grande segno della carità e sostegno della nostra speranza, amotivo di una così intima familiarità di Cristo con noi”.

Infine, aggiunge l’Angelico Dottore, è conveniente per la perfezione della nostrafede che in questo sacramento ci rimanga nascosta non solo la divinità, ma anche l’u-manità del Signore.

In tal modo infatti l’Eucarestia può diventare il mistero della fede per eccellenza,credendo al quale noi dimostriamo nel modo più evidente la nostra totale fiducia nelleparole di Gesù, al di là di quanto possiamo vedere, toccare e gustare con i nostri sensi.

Quest’ultimo richiamo alla fede fa tornare alla mente le calde parole conclusivedell’inno eucaristico Adoro Te devote, parole che possono diventare anche la nostrapreghiera:” Gesù, che ora contemplo velato, fa’ che avvenga ciò che tanto desidero:che contemplandoti un giorno a volto scoperto, possa divenire beato nella visione dellatua gloria” (Jesu, quem velatum nunc aspicio,/oro fiat illud quod tam sitio:/ ut te reve-lata cernens facie,/visu sim beatus tuae gloriae).

P. Roberto Coggi o.p.da: Bollettino di S.Domenico n° 6 del 1985

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MISTERI GAUDIOSI

Primo mistero gaudioso: Maria accoglie il Figlio di DioMaria rispose: sono la serva del Signore; avvenga di me quelloche hai detto (cfr. Lc 1,26-38).Orazione - O Maria, giglio immacolato, per quel gaudio cheprovasti, quando all’annunzio dell’Angelo divenisti la Madre diDio: ottienimi la virtù della purezza e dell’umiltà, affinché iodiventi degno tuo figlio e fratello di Gesù Cristo. Amen.

Secondo mistero gaudioso: Maria visita ElisabettaElisabetta esclama: Benedetta tu fra le donne e benedetto il fruttodel tuo grembo! (cfr. Lc 1, 39-56).Orazione - O Maria, Madre di grazia e di carità, per quel gaudioche provasti quando, nel visitare Elisabetta, portasti la gioianella casa di Zaccaria e il Battista fu santificato al suono dellatua voce, visita l’anima mia; fa’ che senta la tua voce di Madre, eriempila dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo. Amen.

Terzo mistero gaudioso: Gesù nasce a BetlemmeMaria diede alla luce suo Figlio, lo avvolse in fasce e lo pose inuna mangiatoia (cfr. Lc 2,1-20).Orazione - O Maria, specchio di umiltà e di povertà, per quelgaudio che provasti quando, respinta dagli abitanti diBetlemme, costretta a rifugiarti nel freddo e nell’oscurità di unastalla, desti alla luce il divin Redentore, fa’ che io, accettando idisprezzi e la povertà, mi mantenga fedele alla grazia e meriti,con le buone opere, di conseguire l’eterna salvezza. Amen.

Quarto mistero gaudioso: Gesù è offerto al PadreSimeone disse a Maria: Egli è segno di contraddizione... E a teuna spada trafiggerà l’anima. (cfr. Lc 2,22-40).Orazione - O Maria, modello perfetto di ubbidienza e di sacrifi-cio, tu che offristi per noi Gesù all’eterno Padre, poni sul miocuore il tuo Bambino, affinché, insieme con te, gli faccia il sacri-ficio delle mie passioni e di tutto me stesso. Amen.

IL S. ROSARIOIL S. ROSARIOCON IL BEACON IL BEATOTO

BARBARTOLO LONGOTOLO LONGO

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Quinto mistero gaudioso: Gesù è ritrovato nel TempioDopo tre giorni trovarono Gesù nel tempio, seduto in mezzo aidottori (cfr. Lc 2,41-52).Orazione - O Maria, esempio luminoso di pazienza, per quel gau-dio che provasti quando, dopo tre giorni di affannosa ricerca,ritrovasti Gesù nel Tempio, fa’ che anch’io, a tua imitazione, cer-cando con amore Gesù in tutti gli istanti di mia vita, lo ritrovifinalmente tra le tue braccia nel momento di mia morte per nonperderlo mai più. Amen.

MISTERI DEL DOLORE

Primo mistero doloroso: Gesù agonizza nel GetsémaniGesù pregava: Padre, se è possibile, allontana da me questo calice! (cf. Mt 26,36-39). Orazione - O Vergine Addolorata, per l’angoscia di quella tri-stissima notte in cui Gesù agonizzante nell’orto sparse vivo sudo-re di sangue alla vista delle mie ingratitudini, e, tradito, fu legatocome reo, ottienimi il dolore perfetto dei miei peccati e la perse-veranza nella preghiera, affinché mai più tradisca il suo amabi-lissimo Cuore.

Secondo mistero doloroso: Gesù è flagellatoLa folla gridava: Crocifiggilo! Allora Pilato lasciò libero Barabbae fece frustare a sangue Gesù (cfr. Mc 15, 14-15).Orazione - O Madre afflittissima, per quella pena che soffristi nelsapere il Figlio tuo, innocente e santo, pubblicamente denudato elacerato a sangue dai flagelli, impetrami lo spirito della verapenitenza e la virtù della castità e della mortificazione dei sensi.Amen.

Terzo mistero doloroso: Gesù è coronato di spineI soldati intrecciarono una corona di spine e la conficcarono sulcapo di Gesù (cf. Mt 27,27-30).Orazione - O Madre dei dolori, per quell’atroce tormento che titrafisse il cuore quando vedesti Gesù, il Re della gloria, divenutoRe di dolore, coronato di spine e di ignominie, con una canna frale mani, esposto ai ludibri del popolo, deh! Circonda di quellespine il mio intelletto e il mio cuore, affinché più non l’offendacon pensieri ed affetti malvagi; ed ottienimi purezza nella mente eretta intenzione nell’operare. Amen.

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Quarto mistero doloroso: Gesù porta la croceLe guardie costrinsero Gesù ad andare fuori della città e a portarela croce sulle spalle (cfr. Gv 19,17).Orazione - O madre desolata, per il martirio del tuo cuore, quan-do incontrasti il tuo Figlio schiacciato sotto il peso della croce,segnando del suo sangue la via del Calvario, fa’ che io, abbrac-ciato alla croce di Gesù, lo segua portando ogni giorno la crocedei miei affanni con mansuetudine e con perfetta uniformità alvolere di Dio. Amen.

Quinto mistero doloroso: Gesù muore in croceGesù gridò a gran voce: “Padre, a te affido il mio spirito”. Poidisse: “Tutto è compiuto”! e, chinato il capo, spirò (cfr. Lc 23,33-46).Orazione - O Regina, dei Martiri, per lo spasimo estremo del tuocuore, quando vedesti Gesù morire sulla croce tra mille dolori,abbandonato e senza conforto, fa’ che io muoia a me stesso, almondo e al peccato e viva solo nel cuore di Gesù, abbandonatonelle sue santissime braccia. Amen.

MISTERI DELLA GLORIA

Primo mistero glorioso: Gesù risorge dal sepolcroRallegratevi! Dite ai discepoli di andare in Galilea; là mi vedranno (cfr. Mt 28,1-10). Orazione - O Santissima Madre di Dio, per la gioia che provastinel vedere Gesù, risorto dalla morte, circondato di gloria, ottieni-mi che risorga anch’io dalla morte del peccato alla vita dellagrazia e della fede ed in essa perseveri sino all’ultimo respirodella mia vita. Amen.

Secondo mistero glorioso: Gesù ascende al CieloGesù li benedisse e si elevò verso il cielo. Essi lo adorarono

(cfr. Lc 24,50-512).Orazione - O Regina dei Cieli, per quel giubilo che provastinel vedere Gesù trionfante salire al Cielo come Redell’Universo e nostro Avvocato presso il Padre, ottieni anchea me la sua benedizione, che mi muti da peccatore in santo, estaccandomi da ogni affetto terreno, con la virtù della speran-za, accenda in me il desiderio del Paradiso. Amen.

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Terzo mistero glorioso: Gesù invia lo Spirito SantoVidero delle lingue di fuoco che si posarono su ciascuno di loro.E tutti furono ricolmi di Spirito Santo. (cfr. At 2, 1-6).Orazione - O Regina dell’Universo, per quel giubilo che prova-sti allorché discese su di te e sugli Apostoli lo Spirito santo, fa’che Egli venga nell’anima mia e la riempia dei suoi santi doni edei frutti celesti della carità, della gioia, della pazienza e dellapace del cuore. Amen.

Quarto mistero glorioso: Maria è assunta alla GloriaL’Immacolata Vergine, finito il corso della sua vita terrena, fuassunta alla celeste gloria in anima e corpo (cfr. LG 59).Orazione - O Regina, Signore degli Angeli, per quel giubilo cheprovasti allorché fosti assunta in anima e corpo in cielo, vienicon Gesù ad assistermi nel punto della mia morte, e conducimicon te all’eterna felicità. Amen.

Quinto mistero glorioso:Maria Regina con CristoL’Immacolata Vergine fu dal Signore esaltata quale Regina dell’universo (cfr. LG 59).Orazione - O Sovrana di tutti i Santi, onore e letizia del genereumano, per quel giubilo che provasti quando dalla SS. Trinitàfosti coronata Regina del Cielo e della Terra, deh! Accendimidell’amor tuo e dell’amor di Dio, affinché ti ami e ti serva interra, e ti glorifichi, Regina del mio cuore, in cielo. Amen.

PREGHIAMO

O Signore Gesù, che per giungere alla glorificazione hai voluto prima vivere una esistenza umanaintessuta, come la nostra, di gioie e di dolori, fa che nella tua Chiesa non vengano mai a mancareferventi Sacerdoti, Religiosi e Laici che col Rosario di Maria trasmettano agli uomini i misteri dellanostra redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

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La “Catechesi sulla Vergine” del Card. Charles Journet

33Parte seconda (continua)

Nella conclusione della seconda parte il card. Journet prende in esame i due dogmi maria-ni definiti negli ultimi due secoli del secondo millennio, e precisamente il dogma dell’Imma-colata Concezione (Pio IX, 1854) e dell’Assunzione (Pio XII, 1950). Su quest’ultimo riflette-remo nel prossimo numero, mentre ora tratteremo del dogma dell’Immacolata Concezione.

Precisiamo innanzitutto che questo dogma non va confuso con quello della verginità diMaria. L’Immacolata Concezione riguarda il concepimento di Maria Santissima da partedei suoi genitori (Gioacchino e Anna) e non quello di Gesù da parte di Maria. E precisa-mente il dogma dell’Immacolata Concezione significa che la Beata Vergine cominciò a esi-stere senza alcuna macchia di peccato, mentre noi sappiamo che ogni persona umanacomincia a esistere con la macchia del peccato originale, quel peccato commesso dai nostriprogenitori, Adamo ed Eva, che si trasmette per generazione in tutti i loro discendenti.Questo peccato viene cancellato dal sacramento del Battesimo. La Beata Vergine invecenon aveva bisogno di essere battezzata, poiché quella grazia che viene infusa dal sacra-mento e che cancella il peccato fu infusa in Lei direttamente da Dio sin dal primo istantedella Sua esistenza, e con sovrabbondanza.La storia di questo dogma è piuttosto travagliata, e costituisce uno degli esempi più chiari diquello che viene chiamato “progresso dogmatico”. Infatti nella storia della Chiesa non sem-pre le verità di fede vengono colte subito con chiarezza, ma spesso all’inizio sono credutesolo implicitamente in quanto incluse in altre verità più generali. Nel caso dell’ImmacolataConcezione di Maria sin dagli inizi la Chiesa ha creduto alla sua perfetta santità e all’esclu-sione in essa di ogni peccato, ma non ha subito avuto chiara coscienza del fatto che questaesenzione dal peccato si estendeva anche allo stesso peccato originale. Quando, verso l’inizio del II° millennio, si cominciò a riflettere su questo preciso, molti emi-nenti teologi, anche devotissimi della Madonna, pensiamo a S. Bernardo, dissero cheanche la Beata Vergine aveva contratto il peccato originale, dal quale però era stata subitopurificata quando era ancora nel seno materno. Il motivo che tratteneva questi teologi dal-l’ammettere l’Immacolata Concezione era che questa sembrava compromettere l’universa-lità della Redenzione di Gesù Cristo. Se infatti la Madonna Santissima non aveva contratto

TI BASTA CIO’ CHE SAI O VUOI SAPERNE DI PIU?

a cura di P. Roberto Maria Coggi O.P.

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il peccato originale sembravache si dovesse dire che non erastata redenta da Gesù Cristo,cosa assolutamente inammissibi-le ed esclusa da tutti.Fu merito del teologo francesca-no Giovanni Duns Scoto l’avertrovato la via per conciliare l’Im-macolata Concezione di Mariacon il fatto che anch’essa furedenta da Gesù Cristo. Bastainfatti dire che Maria fu redentain quanto preservata dal peccatooriginale, grazie ai meriti di Cri-sto. Ella risulta in tal modo reden-ta in un modo più sublime delnostro. Noi veniamo redenti daGesù Cristo mediante la cancel-lazione del peccato originale, laBeata Vergine invece è stataredenta da Gesù Cristo mediantela preservazione da tale peccato.

Trovata così la strada per risolvere lo spinoso problema, la verità dell’Immacolata Conce-zione fu in breve tempo accettata non solo dal popolo cristiano, ma anche dalla totalità deivescovi, e il Papa Pio IX non ebbe difficoltà a proclamarla come dogma l’8 dicembre 1854.Ricordiamo poi ancora che, quattro anni dopo, la Beata Vergine stessa, apparendo a Lour-des, confermava questa verità di fede dicendo a S. Bernadette: “Io sono l’Immacolata Con-cezione”.

Testo del Card. JournetImmacolata Concezione25) Se la Santa Vergine non ha commesso peccato, non ha Ella ereditato almeno

la colpa del peccato originale?- No! Affinché Ella sia veramente piena di grazia e degna Madre di Dio, Dio l’hapreservata dalla colpa del peccato originale; Ella non ha avuto bisogno di esserepurificata, come noi, con il Battesimo.

26) La Vergine è stata redenta anche Lei dalla preghiera di Gesù in croce?- Sì, è proprio per la preghiera che Gesù farà più tardi sulla croce, che Dio in antici-

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po ha preservato la Vergine dalla colpa originale.27) Come si chiama questo privilegio della Santa Vergine?

- Si chiama Immacolata Concezione. Ciò vuol dire che al suo concepimento, cioè almomento in cui la sua anima è stata creata e unita al suo corpo, ella è stata Immaco-lata, cioè preservata dal peccato originale.

28) La Bibbia non dice niente che annunci l’Immacolata Concezione?- Sì. La Bibbia racconta che il demonio ha fatto peccare la prima donna, che eraimmacolata. Tuttavia, dopo questo peccato, Dio non abbandona i nostri primi genito-ri. Egli promette loro una rivincita, e annuncia che a sua volta la Donna e la suaDiscendenza vinceranno il demonio (Gen 3,15). S. Giovanni spiega, nell’Apocalisse,che la Donna vittoriosa sul demonio è soprattutto la Vergine; la sua Discendenza èsoprattutto suo figlio Gesù (Apoc 12, 1-5).

Commento:

Quali sono i fondamenti biblici del dogma dell’Immacolata Concezione? Sono fondamen-talmente due. Uno è tratto dal cosiddetto “Protovangelo”, ossia Gen 3,15: “Io porrò inimi-cizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa, e tu leinsidierai il calcagno”.Il testo è molto discusso e non è di facile interpretazione, ma un dato è certo: si parla diuna radicale “inimicizia” fra la donna (nella quale è prefigurata la Madre del Messia) e ilserpente, cioè il diavolo. Questa inimicizia radicale, quest’opposizione totale esclude che anche solo per un istante ilserpente abbia il sopravvento sulla donna. Quindi viene escluso che anche per un soloistante la Beata Vergine sia stata sotto la schiavitù di Satana. Quindi neppure per un istanteElla ha avuto la macchia del peccato originale.L’altra prova è tratta dal Vangelo di S. Luca (1,28), là dove l’Angelo si rivolge alla BeataVergine con l’appellativo: “piena di grazia”, che più esattamente dovrebbe essere tradottodal greco con: “ricolma del favore divino”. La Chiesa, che illuminata dallo Spirito Santo, coglie il senso più profondo della Sacra Scrit-tura, legge in questa espressione il massimo della grazia che Dio può concedere ad unacreatura, il che comporta l’esclusione del peccato per tutta la durata della sua esistenza, acominciare dal primo istante. Quindi per tutta la durata della sua esistenza la Vergine è stata “piena di grazia”, o “ricol-ma del favore divino”. Quindi non può aver avuto neppure nei primi istanti, neppure nelprimo istante, la macchia del peccato originale. In tal caso non sarebbe stata “piena”, nonsarebbe stata “ricolma” del favore divino.

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Era solo un ragazzo, Antonio Ghislieri, di 14 anni e quel giorno si trovavaall’aperto nella campagna di Bosco (Alessandria) dove era nato nel 1504.Vide passare due frati con bianco saio e manto nero. Domandò: “E quelli

chi sono?” . Gli fu risposto: “Sono i Predicatori, i Domenicani”.Poco tempo dopo, affascinato dalla loro vita, entrò nel convento di Voghera,vestì il loro abito, chiamandosi fra Michele. Si fece subito notare per la sua parti-colare affezione alla Madonna. Intelligente, studioso, completò la sua formazio-ne teologica sulla “Summa theologiae” di S. Tommaso d’Aquino, maturandosulle orme di San Domenico e dei santi domenicani un’intensa unione con Dio eun grande zelo per la salvezza eterna dei fratelli.

Giovanissimo sacerdote, si meritò subito tanta stima che fu mandato a inse-gnare teologia nello “Studium” di Bologna...

Fu poi priore del convento domenicano di Alba (Cuneo), predicatore appas-sionato sui pulpiti e nelle piazze dell’alta Italia, difensore della fede cattolica nelsuo difficilissimo tempo in cui eretici e ribaldi come Lutero, Calvino, Zuinglio eEnrico VIII°, separavano dalla Chiesa Cattolica intere nazioni. P. Michele Ghi-slieri era l’apostolo della Verità nella fedeltà piena a Gesù Cristo e alla Chiesa.

Presto diventò Vescovo di Nepi e Sutri, subito dopo cardinale, infine Vescovodi Mondovì... con un prestigio sempre più grande nella Chiesa che stava cele-brando il grande Concilio di Trento per definire la Verità e ristabilire la disciplinacattolica, noto a tutti come il “Cardinale Alessandrino”.

Il 7 gennaio 1566, fu eletto Papa e volle chiamarsi Pio V. Sulla cattedra diSan Pietro, mantenne la stessa vita austera e orante che gli era propria. Il suoprimo decreto, otto giorni dopo l’elezione, lo fece per operare una grande “puli-zia”, buttando fuori dalla sua cerchia viziosi e avidi di denaro. Subito si dedicòad attuare le direttive del Concilio di Trento sulla Liturgia, la catechesi, la santifi-cazione dei sacerdoti e del popolo cristiano.

Nel 1566, per i “tipi” di Aldo Manuzio, il celebre stampatore e artista, editòil Catechismo Romano, sintesi della Fede Cattolica per tutta la Chiesa, pietra

CON IL LIBRO,IL CALICEE IL ROSARIOSAN PIO V

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miliare per la trasmissione della medesima Fede. Nel 1570, rielaborò il MessaleRomano allora in uso e, in quanto sicuramente cattolico, lo introdusse dovunquecome norma e regola per la celebrazione della Santa Messa.

Questo Messale (detto comunemente “di S. Pio V”) da lui promulgato con labolla Quo primum tempore (14 luglio 1570), rimane a garantire la regola dellapreghiera e della fede (“lex orandi, lex credendi”), la “patria comune” della Litur-gia per i credenti dei secoli.

In difesa del Cattolicesimo e dell’Europa cristiana, Pio V organizzò una cam-pagna che si concluse con la vittoria di Lepanto contro i turchi, il 7 ottobre 1571,che egli attribuì alla protezione della Madonna e alla preghiera del Rosario, cosìche ne istituì la festa nel calendario, appunto il 7 ottobre.

“Era sì devoto della Vergine -scrive il suo biografo G. Catena (Vita del glorio-so Pio V, Roma, 1587) - e si raccomandava talmente al suo aiuto che non lasciòmai di dire, essendo Papa e occupato in tanti problemi, il Rosario intero”. Giàall’inizio del suo pontificato, aveva pubblicato una bolla sul Rosario, cui ne feceseguire un’altra (“Consueverunt romani Pontifices”) il 17 settembre 1569, che èla “magna charta” del Rosario: Pio V vede nel Rosario il compendio del Vangelo

e lo strumento idoneo per far giungere a tutti il messag-gio di Cristo: “Con il Rosario -afferma- i cristiani

diventano migliori, le tenebre dell’eresia sidiradano e si apre la luce della Fede cat-

tolica”.Egli stesso era solito ripetere che

aveva più fiducia nella grazia diDio e nella preghiera allaMadonna che non nelle fortifica-zioni militari e negli eserciti. Ilsultano, Solimano il Magnifico,una volta disse: “Io temo più lepreghiere di questo papa chetutte le milizie dell’imperatore”.Fu lui a introdurre nelle litaniedella Madonna, l’invocazione“Maria Auxilium christianorum,ora pro nobis”.

Morì il I° maggio 1572. Fucanonizzato nel 1712 da Papa

Clemente XI.Uno dei più grandi Pontefici

della Chiesa, davvero roccia incrolla-bile della Verità

Paolo Rissolaico domenicano

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PELLEGRINAGGIO IN TERRASANTA

il tesoro e... la sete

DD al 27 dicembre 1999 al 5 gennaio 2000 c’è stato il Pellegrinaggio in Terra Santa delMovimento Domenicano del Rosario. Vi ho partecipato anch’io, prima di tutto come pellegrino, ma anche come predicatore. Mi era affidata l’omelia delle S. Messe e una

meditazione serale.

Forti e indimenticabili le impressioni provate. E’ difficile dire, ad esempio, cosa si prova avedere con i propri occhi il lago di Tiberiade... certo, lo sapevo, lo sapevamo, il lago di Tibe-riade non esiste solo nel Vangelo, esiste anche nella realtà, ma appunto vederlo con i propriocchi è un’altra cosa, ci si sente in qualche modo più vicini a Gesù, che ha trascorso tantegiornate assieme agli Apostoli e alle folle sulle sue sponde e lo ha anche solcato tante volte.

Guardando le colline che lo sovrastano sarà venuto in mente a molti che era su uno di queipicchi che Gasù si recava di notte a pregare.

Certo che oggi Gesù non lo si può più incontrare sulle strade della Palestina... molti del restohanno avuto questo privilegio, ma non è loro servito, perché non lo hanno accettato e accolto.In ogni caso noi “sappiamo” nella fede che Gesù è “salito al Cielo e siede alla destra del

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padre”. Come dun-que possiamo in-contrare oggi GesùRisorto, e cosa fareperché questo in-contro riesca, non sitrasformi, cioè, inun rif iuto. Credoche siano queste ledomande che devo-no animare il pelle-grino; la mia predi-cazione era volta asuscitarle, sosì da poter ascoltare sul serio la risposta della Chiesa.

Ho parlato della Galilea perché è stata la nostra prima meta e anche perché non è possibileparlare di tutti i Luoghi visitati. Ciascuno di noi sarà stato colpito da uno in particolare, certotutti dal Santo Sepolcro, dove abbiamo avuto modo di sostare e pregare a lungo.

Che dire poi di Gerusalemme? Credo che sia la città più intensa della terra: a me ha toltoquasi il sonno per due notti (c’era di mezzo anche il sole del deserto di Giuda!). E’ una cittàche mostra che la passione di Dio è la passione più profonda dell’uomo... a meno che l’uomonon la soffochi come da secoli si cerca di fare nel nostro Occidente.

Di fronte alla gioia provata in quei giorni è difficile concludere con una nota critica, ma piùche una critica è l’espressione di un disagio che di certo non sono stato l’unico a provare. Acosa mi riferisco? Alla difficoltà che abbiamo incontrato, in molti luoghi, a raccoglierci inte-riormente, e questo per un certo “clima” diffuso, tipicamente turistico, di frastuono e curiositàsvagata. Come contrasta questo con l’atteggiamento con cui in passato i cristiani andavano inTerra Santa, disposti anche a morire (il viaggio era faticoso e rischioso fino a questo punto)pur di trovare Dio in quei luoghi. E questo i pellegrini lo testimoniavano facendo, prima dipartire, un pubblico testamento.

A Tiberiade, alla televisione giordana, ho visto delle riprese del pellegrinaggio musulmanoalla Mecca. Era impressionante: una folla enorme di uomini, vestiti dell’abito bianco del pelle-grino, in un silenzio totale, interrotto dalle invocazioni alla preghiera a cui rispondevano conle prostrazioni... sembravano davvero uomini coscienti di trovarsi di fronte a Dio. Non stodiventando musulmano, so che non è lì la risposta, nella pietra nera che è al centro di quelsantuario. La risposta, come mi diceva una pellegrina, è nel Santissimo Sacramento.

Potessimo noi, di fronte ad Esso a a tutto quello che Dio desidera donarci, avere lo stessoatteggiamento! Quegli uomini non avevano il tesoro ma avevano la sete, noi, che abbiamo iltesoro, forse non abbiamo la sete...

P. Paolo Maria Gerosa o.p.

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Dopo l’Ascensione gli Apostoli si riuniscono nel Cenacolo “assidui e concordi nella pre-ghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di Lui” (At1,14). Attendevano quel battesimo nello Spirito (o effusione dello Spirito, come lo chiamaanche la Scrittura) che Gesù aveva loro promesso.

Il giorno di Pentecoste, mentre “si trovavano tutti insieme nello stesso luogo, venneall’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, che riempì tutta lacasa dove si trovavano e apparvero loro lingue come di fuoco che si divisero e si posarono suciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito santo e cominciarono a parlare in altrelingue come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi” (2,1-4).

Per misurare l’importanza di questo evento (molto solennizzato nelle liturgie orientali)basta confrontare il comportamento degli Apostoli prima e dopo di esso.

Durante gli anni della vita in comune con Gesù gli Apostoli, benché attratti da Lui inmodo irresistibile e benché sostanzialmente a Lui fedeli, mostrano in molte occasioni di noncomprenderne le parole e i gesti; i Vangeli (in particolare quello di san Marco) lungi dalnascondere questo fatto lo evidenziano, se così posso dire, spietatamente. Non posso citaretutti i passi in questione, davvero numerosi, mi limito a questo, molto espressivo, di san Luca,che così riferisce la reazione dei Dodici dopo che Gesù, per la seconda volta, ha loro prean-nunziato la sua Passione:

“Essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne com-prendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento.” (Lc 9,45)

Questa incomprensione “esplode” durante gli ultimi drammatici giorni della vita terrenadi Gesù quando vediamo il gregge degli Apostoli disperdersi.

Tre giorni dopo la sua Morte Gesù risorge. Alle donne andate a vedere il sepolcro basta latomba vuota e il messaggio degli Angeli per credere, ma il loro racconto sembra agli Apostolialmeno in un primo tempo “come un vaneggiamento” (Lc 24,11). Credono solo quando vedo-no il Risorto con i loro occhi, ma la domanda: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituiraiil regno di Israele?” (At 1,6), che gli fanno nell’imminenza dell’Ascensione mostra che laloro comprensione degli eventi è ancora molto imperfetta.

Ma cosa succede con la Pentecoste? Gli Apostoli comprendono tutti gli eventi a cuihanno assistito, comprendono il senso delle parole di Gesù; non si tratta, evidentemente, di

IL MIRACOLODELLA NOSTRAPENTECOSTE

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una comprensione puramente intellettuale, ma di una piena apertura della mente e di una resatotale del cuore, che coincide con un slancio irrefrenabile ad annunciare a tutti la buona noti-zia della salvezza. Vediamo dunque gli Apostoli non più “chiusi nel Cenacolo per paura deiGiudei” (cf. Gv 20,19), ma animati da un entusiasmo e da un coraggio che farà loro sfidare lamorte e ogni pericolo, lieti anzi di essere perseguitati e di morire per il Nome di Gesù.

Come sappiamo è in questo contesto missionario che nacquero i Vangeli. L’annuncioinfatti fu dapprima orale, stimolato da quell’urgenza che san Paolo ha espresso nella frase:“Guai a me se non predicassi!” (1Cor 9,16), solo in seguito si avvertì l’esigenza di metterloper iscritto. I Vangeli sono dunque storici perché ai loro Autori (Apostoli o uomini della lorocerchia) non poteva neanche venire in mente di alterare il messaggio di Gesù, ma nello stessotempo non sono delle fredde biografie perché non era la filologia che li spingeva ma l’amoredi Cristo e del gregge loro affidato. Del resto non è l’esattezza materiale che ci fa comprende-re Gesù Cristo. Se qualcuno volesse risalire, oltre le versioni (talora divergenti) degli evange-listi, fino al puro e nudo svolgersi dei fatti, bisognerebbe dirgli: ammesso che questo sia possi-bile, ammesso che si possa ricostruire almeno a grandi linee la biografia di Gesù e l’esattacollocazione dei suoi discorsi, sei sicuro che questo ti farà comprendere Gesù Cristo megliodegli evangelisti e degli Apostoli? Ti assicuro che se davvero vuoi credere e incontrare ilSignore lasceresti da parte le tue ricostruzioni (che possono essere un utile sussidio) e ringra-zieresti gli evangelisti del loro apparente disordine (che è in realtà una sapiente scelta).

Torniamo insomma allo Spirito Santo. Il Vangelo, dice il Concilio, va letto e interpretatonello stesso Spirito nel quale fu scritto (“Dei Verbum”, n.° 12). Il Vangelo che ascoltiamonella santa Messa e che prendiamo in mano nelle nostre case non è un libro come gli altri, èun libro impregnato di Spirito Santo: se non ne siamo impregnati anche noi, o se non chiedia-mo di esserlo, tutta la curiosità e tutta l’erudizione di questo mondo non varrà a farcene com-prendere e gustare una sola riga.

Ma torniamo brevemente alla precedente incomprensione degli Apostoli. Cosa dire?Confesso il mio imbarazzo. Non mi sento di giudicare gli Apostoli, eppure i testi in propositosono chiari... Vorrei cercare di scusarli anche perché mi vien da pensare: se loro non hannocapito, cosa posso dire di me? Non capivano perché erano peccatori? perché non erano ancorapienamente convertiti? Oso rispondere di sì, ma non si tratta solo di questo.Ci doveva esserequalcosa di sconcertante nelle parole e nei gesti di Gesù, solo chi era veramente umile e total-mente arreso a Dio poteva superare questo sconcerto. Dico “ci doveva essere” perché pur-troppo l’abitudine ci fa banalizzare queste parole e questi atti...

Il Vangelo sembra attribuire questa sconcerto persino alla Madonna. Mi riferisco allosmarrimento di Gesù dodicenne (Lc 2,41-50), episodio misterioso che preannuncia lo smarri-mento molto più sconvolgente che avrà luogo più tardi, dal Venerdì Santo al primo giornodella settimana. Maria e Giuseppe lo cercano angosciati e lo ritrovano, dopo tre giorni, nelTempio; Gesù dà la spiegazione che sappiamo, e san Luca non teme di riferirci che “essi noncompresero le sue parole”, aggiungendo però poco più avanti che Maria “serbava tutte questenel suo cuore”. Lo stesso aveva detto poco prima: rimasta stupita delle parole dei pastorivenuti ad adorare il Bambino “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19).

Che cos’è questa meditazione? Non è di certo uno sforzo puramente umano di capire,quasi di dominare la situazione, all’opposto è una totale docilità e una totale apertura allaLuce. La Madonna non ha dovuto attendere la Pentecoste per entrare nel Mistero di Gesù e

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difatti san Luca ci dice che pre-gava con gli Apostoli nelCenacolo (o meglio erano loroche pregavano con Lei!) manon ci dice che fu riempita diSpirito Santo: lo era già, vivevain una Pentecoste permanente!.

Il suo caso, in ogni modo,ci mostra che ogni creatura nonpuò che trovarsi smarrita difronte al Mistero di Cristo equesto valeva anche per gliApostoli, che erano oltre a que-sto sottoposti al peso del pec-cato. Bisogna poi considerareche non avevano di fronte tuttoil Mistero di Cristo, il Misterodi Cristo si compie con la suaMorte, Risurrezione eAscensione al Cielo, da dovemanda lo Spirito Santo.Paradossalmente è solo dopoche Cristo “fu sottratto al lorosguardo”, (At 1,9), che gliApostoli possono capirlo.

Dobbiamo concludere.Come possiamo applicare tuttoquesto a noi? Credo che il let-tore l’abbia già fatto. Senza lo Spirito Santo non possiamo conoscere Gesù Cristo, possiamoanche essere credenti ma i nostri occhi rimarranno chiusi, proprio come quelli degli Apostoli(e anzi molto di più, come è evidente), ci sarà sempre un muro che ci separa da Lui.

Ed è per questo che lo preghiamo di inondarci colla sua luce così che anche per noi sipossa compiere il miracolo: il miracolo della nostra Pentecoste...

P. Paolo Maria Gerosa o. p

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Vieni, Spirito Santo, vieni per mezzo di Maria!

“L’apostolo delle genti, S. Paolo, in seguito scrive: “E che voi siate figli ne èprova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del Figlio suo, che grida:Abbà, Padre!” (Gal. 4,6).

Sappiamo anche che questo evento si è compiuto alla presenza di Maria. Comeera presente agli inizi dell’opera della redenzione di Cristo, così anche, nel giornodella Pentecoste, era presente agli inizi della Chiesa. Colei che il giornodell’Annunciazione fu colmata di Spirito Santo, il giorno della Pentecoste fu testimoneparticolare della Sua presenza. Colei che all’azione misteriosa dello Spirito Santodoveva la sua maternità, più di chiunque altro seppe apprezzare il significato dellavenuta del Consolatore.

Maria, come nessun altro, ha riconosciuto l’istante in cui la vita della Chiesa - diquella comunità di uomini, che inseriti in Cristo possono rivolgersi a Dio chiamando-lo: “Abbà Padre!”. Nel mondo non c’è un essere umano che sia introdotto nell’espe-rienza dell’Amore Trinitario del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, nello stessogrado che fu proprio di Maria, Madre del Verbo Incarnato.

Perciò mentre ci prepariamo a vivere il Grande Giubileo della redenzione, cirivolgiamo in modo particolare a Colei che è l’insosti-tuibile guida sulle vie della salvezza. Tale ricorso aMaria non può mancare. Da Maria infatti apprendiamoquesta docilità allo Spirito santo, grazie alla quale pos-siamo usufruire più pienamente dei frutti della Morte edella Risurrezione di Cristo”.

Giovanni Paolo II, Wadowice, 16 giugno 1999

Per mezzo di Maria SS. prescelta da Dio, è venutoa noi il Figlio suo Gesù. Che cosa non ci darà, laMadonna, insieme a Lui? Sicuramente tutte le grazie perconoscerlo, amarlo e vivere la sua vita divina in noi. Perquesto dobbiamo affidarci a Maria, via sicura e più faci-le per essere di Cristo.

Paolo Rissolaico domenicano

Magistero mariano di Giovanni Paolo II

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PAGINA DELLA RICONOSCENZAHanno offerto:� per onorare la B. Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento Domenicano del Rosario:Domenicane di S. Caterina da Siena di Civitanova Alta (Mc), Daisy Arrigucci, Luigi Montenovo, Lucia vezzaro,Domenicane della B.Imelda di Thiene (VI), Agnese Lorenzi Nozza, Famiglia Berrtocchi Farnè, Angelo Frison, AdeleCavina, Monache Domenicane di Cagli (Ps), Dr. Raffaello Persici, Romano Aida, Suor Rosella Cosma, Giuseppe DiGrazia, Giuseppina Gulinelli, Jolanda e Mafalda Martinangeli, Pieraffaele Savarè, Rina Scala, Enore Gambazza, IdaMietto, Mirella Esposti, Francesco Trombetta, Eleonora Albanese, Sandro De Bortoli, Maria Belelli, Pia Gobbi, MarinellaGiorgetti, Anna Morelli, Giuliano Aimi, Suor Bianca Pola, Domenicane della Beata Imelda di S.Angelo di S.Maria disala (Ve), Padri Domenicani di Ancona, Amilcare Bendinelli, Nello Boschi, Ofelia Burattin, Rita Lubich, GiuseppeMaffucci, partecipanti pellegrinaggio Terra Santa, Giovanna Blotti Scotti, Nunzia Arcari Cè, Gianluca Cremonesi,Natalina Bruttomesso, Suor Maria D’Urso, Suore Domenicane della Beata Imelda di Trissino (VI), Claudio Bonometti,Clara Avena, Ernesta Fontana, Alda Bonzi, Cleofe Cacciarru, Pia Palazzo, Rosina Melissano, Priora Generale delleSuore Domenicane Missionarie di S.Sisto, Clementina Mattia, Vittoria Palazzi, Concettina Maggiore, Giovanna Ercolani,Famiglia Mari, Oriella Costanzini, Sestilia Santini, Rocchina Giordano, Anna Rosa Minto, Luigina Schiesaro Tienghi, LidiaBaratelli, Angela mariani, Adelmo Nedo Casini, Antonio Aliata, Fernanda Mantovani, Maria Carlesso Piccoli, MariaLuisa Odifreddi con / abbonamenti, Rina Barzagli, Maria Laghi, Anna Maria Bovo, Giulio Pertile, Gabriella Previato diGrignano Polesine (Ro) con 18 abbonamenti, Giancarlo Tione di Trino (Vc), Domenicane di S.Caterina di Torino,Quartina Animali, Maurizio Bottini, Fausto Locatelli, Dr. Mario Cappi con 7 abbonamenti, Silvana Silimbani,Domenicangela Virde, Dina Signoretto, Carlo Moracca, Lina Dellapina, Maria Dalla Longa, Paolo Graffigna, MarisaMarsoni, Giovanna Forma, Lina Ramadori, Luciana Galuzzi, Enrichetta Maccaferri, Giancarlo Riccio, Anania GrassoAnna, Saviana Crespi, Tosca Carraro Pretin, Giorgina Berto, Don Lamberto Leva, Maria Grazia Pinna, Jole Griggio,Amabile Mattuzzi, Angela Dottori Scotechini, Diana Angeloni Blasi, Donella Briguglio, Felice Zocco, Maria MaurielloMontaruli, Nella Maria Spingardi, Anna Alessandretti Schiavetti, Franca Gulina, Cleofe Cacciaru, Antonio Alias,Carmela Oliva Massetti, Suor Maria Giovanna Ansaldo, Francesca Piancastelli, Luisa Scarel, Secondo Tacchetto, MariaOrietta Rabini, Maria Denis Sabbatini, Alessandra e Gino Mazzuferi, Annunciata Forzani, Matteo Aguzzi, MonasteroDomenicano di Loro Piceno, Gruppo del Rosario di Rivara (Mo), Gruppo del Rosario di S.Lazzaro di Fossombrone (Ps),Gruppo del Rosario di Secchiano (Ps), Elena Andreoni, Gina Buffi, Evelina di Montelabbate (Ps), Vittoria Mengarelli,Alessandro e Rosina Pitto,Gruppo rosario di Rivara (Mo), Domenicane della B. Imelda di Venezia, Parrocchia S. CarloBorromeo di Ponte della Priula (Tv), Gina Angioletti, Ottavia Bartolini, Belletti Susanna, Tarcisio Comar, Giancarlo Cervo,Gabriella Craboledda, Liliana Dal Bello, Agnese Dall’Armellina, Davide Gualano, Alma e Mario Marchioni, RobertoMengarelli, Simonetta Moroni, Guido Rebecca, Lina Sona, Giovanna Tesei, Clara Vacchi, Maria Teresa Cadè, EldaTrovato, Anna Valente Zandonà, Parrocchia S. Caprasio di Aulla (MS), Giuseppina Poletto, Monastero Domenicano diMacerata, Maria Rivalta Babini, Domenicane di Melegnano (Mi), Rosina Cattaneo, Rosa Sommariva, Maria Perotti,Suor Maria Santarelli, Antonelli Capponi, Mirella Novasio, Gruppo sposi di S,Felice sul Panaro di (Mo), Maria RitaGiuseppetti, Adelio e Mariantonietta Carboni, Monioca Bianchi, Pietro Tonini, Angela Bara, Bice Zanon, Domenicanedella B. Iumelda di Idice. (Bo).

� in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. messe:partecipanti pellegrinaggio Terra Santa, Anna Rosa Minto, Danila Ciullo, Carmela Milone, Carla Comin Pavia, AnnaGuzzi, Francesco Trombetta, Alessandro e Rosina Pitto, Maria Rivalta Babini, Lorenzo Pedrali, Beatrice Formentin.

� per acquisto di sussidi:Domenicane della B.Imelda di Thiene (VI), partecipanti pellegrinaggio Terra Santa, Padri Domenicani Santuario diFontanellato (Pr), Domenicane del Santuario di Pompei (Na), Don Mario Daltin di Venezia, P. Angelico Menetti,Elisabetta Casoli, Francesco Trombetta, Grazia Caravaggio, Mariella Albertini, Franco Crescini, Parrocchia S. Caprasiodi Aulla (MS), Sabato De Luca.

� per sostenere l’opera dei pellegrinaggi:partecipanti pellegrinaggio Terra Santa,

� per le adozioni a distanza:famiglia Giacobazzi Breviglieri

� per le Missioni:partecipanti pellegrinaggio Terra Santa.

Ringrazio tutti di cuore per quanto fate -ognuno nel suo piccolo- per sostenere il MOVI-MENTO nella promozione del s.rosario e della devozione alla B.Vergine: assicuro il quoti-

diano ricordo nella preghiera, ma soprattutto alla celebrazione della s.messa

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NUOVI ISCRITTI AL MOVIMENTO DOMENICANO DEL ROSARIO

a) sono stati iscritti all’associazione del Rosario Vivente:dalla segreteria: Terenzi Lidia - Rosanna Baldelli - Piera Battistelli - Graziella Bonerba - Cialdini Daniela -Meris Cecchini - Ivana Girometti di Villa Ceccolini (Ps), Matteo Minardi di Faenza (Ra), Michele Dianda diMarlia (Lu), Tarcisio Comar di Villesse (Go), Maria Luisa Staffolani di Macerata, Loredana Jacovelli e GraziaBinetti di Bari, Benito Longo e Giuseppe Pagani di Milano.

b) sono stati iscritti alla Fraternita o Gruppo del Rosario:da Maria Grazia Pinna di Busto Arsizio (Va): Piera e Amelia Mariani - Graziano Pinna - Antonia Chighine -Anna Vacca di Busto Arsizio (Va), Campus Renato di Gallarate (Mi), Giuseppina Bice Ferrari di Milano,Gabriella Corradi - Pasqua Marcotti - Giovanna Michelazzi - Piero Baronio - Alberta Corradi - Anna Bersanie Gianni Manenti di Pieveottoville (Pr), Roberta Bruni di Fontana (Pr).dalla sig.ra Giulia Sparapani di Ancona: Fulvia Cacciamani, Paola Guerrini, Geltrude Rygielski, GiulianaGiuliani, Luisa Polenta, Bianca Coen, Anna Maria e Roberto Penna, Anna Candelari, Maria Grazia DeAngelis, Franca Ferretti, Fiorella Di Prenda, Franca Francucci, Marisa Sbriscia, Edda Galassi.dalla segreteria: Onorina Duellone - Fara Lombardo - Ofelia Burattin - Nondina Goldin - Liliana Del Bello -Lucia Carli - Giorgina Berto - Enrichetta Tapparo - Gabriella Seren - Eugenia Saggiorato - FernandaMontagnani di Este (Pd), Anna Paola Nocita Buzzacchi di Ferrara, Giacomo Sambugaro di Gazzo (Pd),Vittorio Regali di Carrara (Ms), Emanuela Scardovi di Granarolo Faentino (Ra).da Giulia Sparapani di Ancona: Maria Caramia di Laterza (TA), Lea Tanferna di Pesaro, Eva Dadey diAncona, Laura Tiglio di Puianello (RE), Sofia Prodi di Reggio Emilia, Giovanni Torresi di Civitanova Marche(MC), Delia Viviani di Conebbio di Negarine (VR), Angela Domizio di Loreto (AN), Laila e Luciano Tontarelli -Marcella Mori di Camerano (AN), Concetta Catalano - Giuseppe Damante di Gela (CL), Raffaella Dalla Breadi Roverbella (MN), Ofelia Marchi (PN).dalla segreteria: Sr. Domenica Ravaglia di Crespellano (Bo), Benedetto Cortese di Militello Rosmarino (Me),Michela Iannone di Catanzaro, Giuseppe Piacenza di Cremona, Amalia Pacchioni di Fontevivo (Pr), Sr.Maria Grumelli di Verona, Giancarlo Maria Luigi Tiano di Salerno, Ennio Borin di Montagnana (Pd), ReginaMezzanzanica di Cerro Maggiore (Mi), Gentilia Lina di Milano, Leonardo Soimero di Castelmaggiore (Bo),Maurizio Dall’Oca di Bologna, Caterina Pittaluga di Calasetta (Ca), Gianfranco Benassi di CastelfrancoEmilia (Mo), Paola Valvo di Busto Arsizio (Va).

c) sono stati iscritti all’Ora di Guardia:Fernanda Montagnani, Eugenia Soggiorato, Gabriella Seren, Enrichetta Tapparo, Giorgina Berto e CarliLucia il 1° sabato del mese dalle 15 alle 16; Roberta Bruni il 2° sabato del mese dalle 23 alle 24; SuorRavaglia Domenica il 13 del mese dalle 21 alle 22; Benedetto Cortese il 25 dalle 9,15 alle 10,15; MichelaIannone il 7 di ogni mese dalle 23 alle 24; Amalia Pacchioni il 2° venerdì dalle 9 alle 10; ReginaMezzanzanica il 1° venerdì del mese dalle 16.30 alle 17.30; Gentilia Lina il giorno 4 di ogni mese dalle 22alle 23; Caterina Pittaluga il giorno 21 di ogni mese dalle 15 alle 16.

d) sono stati nominati zelatori o zelatrici:Gisella Girotto di Este (Pd), Paolo Vezil di Udine, De Paola Patrizia di Bienate (Va), Don Attilio Galli di AscoliPiceno, Silvio Fontanini di Verona, Carlo Moracca di Roccabianca (Pr), Stefano e Silvia Ferragina di Bolzano.Suor Lidia e Suor Anna Maria di Castelbolognese (Ra), Adriana Contini di Castions di Strada (Ud), Sr.Innocenza e Sr. Cristofora delle Domenicane della B. Imelda di Este (Pd).

RICORDO CHEper gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario

nella Basilica Patriarcale di S.Domenico a Bolognanelle prime quattro domeniche del mese,

alle ore 18, viene celebrata una santa messa .

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