32
4/2000

Rosarium 2000-04

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Rosarium 2000-04

Citation preview

Page 1: Rosarium 2000-04

4/2000

Page 2: Rosarium 2000-04

ROSARIUMPubblicazione trimestrale del

Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà:Provincia Domenicana Utriusque LombardiaePiazza San Domenico 13 - 40121 BOLOGNA

Direttore ResponsabileOrazio D’Amato

Autorizzazione al Tribunale di Bolognan. 3309 del 5/12/1967

Rivista fuori commercioLe spese di stampa e spedizione sono

sostenute da tutti gli amici

Anno 33°- n. 4finito di stampare

il 17 novembre 2000

postalizzatoil 18 novembre 2000

stampa:

Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Milano - via P. della Francesca 38

Amministrazione:Movimento Domenicano del Rosario

Via IV Novembre 19/E43012 Fontanellato (PR)

Tel. 0521822899Fax 0521824056

e-mail [email protected]

CCP. 22977409

Direttore amministrativo:P. Mauro Persici o.p.

tel. 0521829903 - 3355938327

Collaboratori:P. Riccardo Barile o.p.

P. Bernardo Gianluigi Boschi o.p.P. Paolo Calaon o.p.

P. Giovanni Cavalcoli o.p.P. Roberto Coggi o.p.P. Paolo Gerosa o.p.

P. Marcolino Muraro o.p.P. Stefano Rabacchi o.p.

Paolo RisoTiziana Tittarelli

Lettera del Promotore 3

Tutto è scritto nel cuore di chi crede, spera e ama 4

La “Catechesi sulla Santa Vergine” del Card. Journet 7

Perché il rosario? 11

Il rosario con i Salmi 15

Il rosario preghiera domenicana 19

Il santo rosario meditatocinque personalità commentano i misteri gloriosi 24

Testimonianze sul pellegrinaggio a Fatima 25

Nuovi iscritti 29

Peregrinatio Mariae 30

Pagina della riconoscenza 31

SOMMARIO

Vogliamo informarLa che - ai sensi della Legge675/96 “Tutela delle persone e altri soggetti rispettoal trattamento dei dati personali”- se non dovessimoricevere comunicazione contraria ci riterremo auto-rizzati alla memorizzazione dei suoi dati personali inun archivio elettronico. Tali dati saranno utilizzatiesclusivamente allo scopo di informare sulle iniziati-ve in generale degli Enti di Culto: “Provinciadell’Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani) per laRegione di Piemonte e Liguria” con sede a Torino e“Provincia Domenicana Utriusque Lombardiae” consede a Bologna, e non potranno in alcun modoessere utilizzati a fini commerciali o di vendita direttaovvero per il compimento di ricerche di mercato o dicomunicazione commerciale. Queste informazionipersonali non verranno comunicate o diffuse a terzie in ogni momento Lei potrà esercitare i diritti di cuiall’art. 13 della Legge 675/96 chiedendo di essereragguagliato circa tali dati, richiederne la modifica ola cancellazione previa comunicazione allo scrivente.

La foto in copertina è di Paolo Gavina

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non vengonorestituiti.L’invio delle fotografie include il consenso per una eventualepubblicazione.

Page 3: Rosarium 2000-04

3

Gentilissimi lettori,

è con gioia che, ancora una volta, mi rivolgo a tutti Voi dopo che iSuperiori, in questi mesi, mi hanno confermato nel compito diresponsabile del Movimento Domenicano del Rosario.Questa preziosa continuità (al servizio Vostro e di quanto P. Gior-dano, mio predecessore, ed io abbiamo promosso nell’ambito delladevozione mariana e rosariana) è un grande sacrificio che i Dome-nicani dell’Italia del Nord hanno gioiosamente accettato per essereancor oggi fedeli al mandato che Li riconosce, “per tradizione custo-di e propagatori di così salutare devozione” (Marialis Cultus). Questo sacrificio trova riscontro nell’impegno che tanti di Voi stan-no offrendo con una impagabile collaborazione senza la qualeanche noi ben poco potremmo concludere... collaborazione chespero possa approfondirsi sempre più per aiutare tutti i fedeli a

riscoprire anche oggi, nel santo rosario, unmodo ineguagliabile per meditare la Paroladi Dio.Visto che questo numero di ROSARIUM Vigiungerà durante il tempo di Avvento, neapprofitto per farVi giungere gli auguri perle festività ormai imminenti e invocando lamaterna protezione della Beata Vergine,regina del santo rosario, Vi saluto fraterna-mente

P. Mauro

LETTERA DEL PROMOTORE

Page 4: Rosarium 2000-04

4

LL utero aveva detto “Sola Scriptura”, cioè solo in essa sarebbe contenuto iltesoro della Rivelazione, e in effetti lo scisma luterano non fu solo una rottu-ra dell’unità della Chiesa, fu anche un abbandono della Tradizione.

La Chiesa Cattolica (come anche gli Ortodossi) ha sempre invece tenuto fermo chenon si può attingere la certezza sulle cose rivelate dalla sola Scrittura, ma anche dallaviva Tradizione della Chiesa. Il Concilio Vaticano II, riprendendo il Concilio di Trentoe il Vaticano I afferma:

“La Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura costituiscono un solo sacro depositodella Parola di Dio affidato alla Chiesa.” (“Dei Verbum”, n. 10)

Perché questa affermazione è così importante? Che cos’è la Tradizione? è quello checercherò di spiegare, o almeno di far intravvedere, in questo breve articolo.

Per parlare della Tradizione bisogna cominciare col dire qualcosa sullaRivelazione, “tradizione” infatti vuole dire “trasmissione”, ma ciò che viene tra-smesso (oralmente o per iscritto, come vedremo più avanti) è la DivinaRivelazione.

La “Dei Verbum” presenta più volte la Rivelazione come un dialogo:“Dio invisibile nel suo immenso amore parla agli uomini come ad amici e si intrat-

tiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con sé.” (n. 2)“Nei Libri Sacri il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai

suoi figli ed entra in conversazione con loro” (n. 21)E’ Dio che apre il discorso ma perché ci sia un dialogo è necessaria la fede:

“A Dio che si rivela è dovuta l’obbedienza della fede... con la quale l’uomo siabbandona tutto a Dio liberamente, prestando il pieno ossequio dell’intelletto edella volontà... e assentendo volontariamente alla rivelazione data da Lui” (n. 5)

Sarà poi lo Spirito Santo a far entrare sempre di più in questo dialogo (vd. n. 5 piùsotto, e n. 8).

E’ “per l’abbondanza della sua carità” (n. 2) che Dio ci parla come ad amici di sestesso, del mistero della sua volontà (nn. 2 e 6), dei suoi segreti (n. 4): la Rivelazione èuna confidenza, in essa Dio non ci fornisce delle informazioni, non ci impartisce dellelezioni, ma si consegna disarmato a noi, mostrandoci l’ardente desiderio che ha di ren-derci partecipi della sua vita.

La Rivelazione, essendo un atto di Dio, non può essere soltanto un evento del passato.Certo ha avuto delle manifestazioni e uno svolgimento nel tempo, dall’elezione diIsraele (anche se già ai nostri Progenitori Dio si era manifestato) fino all’Incarnazionedel Verbo, che con le sue parole e opere e con la sua Morte e Risurrezione è insieme “ilmediatore e la pienezza di tutta la Rivelazione” (n. 2), ma se abbracciamo con la fede la

Page 5: Rosarium 2000-04

5

memoria di queste manifestazio-ni la Rivelazione si compie pernoi in quel momento. In questosenso il Concilio può dire:

“Dio il quale ha parlatoin passato non cessa diparlare con la sposa delsuo Figlio diletto.” (n. 8)

E, citando una frase di san-t’Ambrogio:

“E’ a Dio che parliamoquando preghiamo; Luiascoltiamo quando leg-giamo i divini oracoli.”(n. 25)

E’ dunque ascoltando le paro-le del Figlio, mediatore e verticedi tutta la Rivelazione, che pos-siamo ascoltare Dio; ora questeparole, pronunziate dal Figlionegli anni della sua permanenzatra di noi, non sono andate per-dute. Ci sono state tramandate,Egli stesso si è preoccupato chegiungessero a noi:

“Dio, con la stessa sommabenignità, dispose che

quanto egli aveva rivelato... rimanesse sempre integro e venisse trasmesso a tuttele generazioni. Perciò Cristo Signore... ordinò agli Apostoli di predicare a tutti ilVangelo... Ciò venne fedelmente eseguito, tanto dagli Apostoli, i quali nella pre-dicazione orale... trasmisero sia ciò che avevano ricevuto dalla bocca, dal vivereinsieme e dalle opere di Cristo, sia ciò che avevamo imparato per suggerimentodello Spirito Santo; quanto da quegli Apostoli e uomini della loro cerchia, iquali, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, misero per iscritto l’annunzio dellasalvezza.Gli Apostoli poi, affinché il Vangelo si conservasse sempre integro e vivo nella

Chiesa, lasciarono come successori i Vescovi, ad essi affidando il loro proprioposto di magistero. Questa Sacra Tradizione dunque e la Sacra Scrittura dell’u-no e dell’altro Testamento sono come uno specchio nel quale la Chiesa peregri-nante in terra contempla Dio, dal quale tutto riceve, finché giunga a vederlo fac-cia a faccia così come Egli è.” (n. 7, le sottolineature sono mie).

Page 6: Rosarium 2000-04

6

E’ dunque attraverso la predicazione della Chiesa, che continua quella degliApostoli, e attraverso la Sacra Scrittura che Dio ci rivolge oggi la sua parola per invi-tarci alla comunione con Lui. Ma rileviamo, nel testo succitato, le parole-chiave “inte-grità” e “fedeltà”: esse tornano sempre, assieme a “custodire”, “conservare” e anche“interpretare” (vd. i nn. 10 e 12), quando si parla della trasmissione del deposito rivela-to. Vi riconosciamo la preoccupazione della Chiesa - ne va della nostra salvezza! - diessere appunto sempre fedele al mandato e all’insegnamento di Cristo e degli Apostoli.Per quanto riguarda l’interpretazione autentica della Parola di Dio (scritta o trasmessa)il Concilio afferma senza equivoci che si tratta di un ufficio “affidato al soloMagistero vivo della Chiesa” (n. 10). Questo i Santi non l’hanno mai dimenticato, e seè capitato che abbiano potuto comprendere il messaggio rivelato più profondamentedei Pastori, si son sempre preoccupati di sottomettere ad essi e ai loro Successori i loroinsegnamenti.

Terminiamo con un passo molto importante sulla crescita della comprensione dellaparola di Dio. Senza questa ulteriore precisazione la dottrina sulla Tradizione sarebbepriva di qualcosa di essenziale:

“Questa Tradizione, che trae origine dagli Apostoli, progredisce nella Chiesasotto l’assistenza dello Spirito Santo: infatti la comprensione, tanto delle cosequanto delle parole trasmesse, cresce sia con la riflessione e lo studio dei cre-denti, i quali le meditano in cuor loro (cf. Lc 2,19.51), sia con la profonda intelli-genza delle cose spirituali che essi sperimentano ... La Chiesa, cioè, nel corsodei secoli tende incessantemente alla pienezza della verità divina finché in essagiungano a compimento le parole di Dio” (n. 8, cf. i nn.° 20 e 23)

Con queste parole il Concilio rileva il ruolo essenziale, nella trasmissione della veritàdivina, dei Padri, dei Dottori e dei Santi. La Parola di Dio infatti non va solo trasmessaintegralmente e fedelmente (il che è vitale, come ho già detto), va anche approfondita evissuta (le due cose sono indissolubili: non si può vivere ciò che non si conosce o ciòche si conosce superficialmente).

Dobbiamo cioè essere discepoli del Magistero ma anche dei Santi, se vogliamoanche noi approfondire e vivere la verità che ci è stata trasmessa, con un approfondi-mento che non è erudizione ma tensione alla pienezza della verità divina e cioè allavisione beatifica, come leggevamo al n. 7.

In questo ci è modello e guida la Beata Vergine Maria: quando l’ultimo passo citatoparla della meditazione dei credenti fa riferimento al Vangelo di san Luca dove si diceche Maria “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”: tutte queste cose: ilMistero del Natale e del Ritrovamento di Gesù nel Tempio... ma certo anche tutti glialtri Misteri della vita di Gesù: è questo il Rosario!

La Madonna non ha predicato e non ha scritto un Vangelo, ma ne possedeva il segre-to. Ad esso ci introdurrà se Le siamo devoti; e dei Santi (almeno di alcuni di loro) sipuò dire che Le prestano la loro voce sempre con questo scopo. Tutta la complessadottrina su Rivelazione, Scrittura, Tradizione e Magistero si condensa, insomma, inquesta docilità che dobbiamo avere verso di Lei e verso la dottrina della Chiesa.

P. Paolo Maria Gerosa

Page 7: Rosarium 2000-04

7

La “Catechesi sulla Santa Vergine” del Card. Charles Journet

44Parte terza

Nella terza parte del suo libro il card. Journet tratta di “Maria Madre degli uomini”.Questa parte consta di quattro brevi capitoli:

1) Maria nostra madre secondo la grazia 2) Maria ci dà Gesù; 3) Maria corredentrice; 4) Maria mediatrice di tutte le grazie.

Prendiamo in esame per ora i primi due capitoli.

Il card. Journet si introduce nell’argomento attraverso il tema del binomio Eva - Maria. Comeinfatti Eva è la madre di tutti i viventi, ossia di tutti gli uomini, così Maria è anch’essa Madre di tuttigli uomini. Naturalmente però vi sono delle differenze. Infatti Eva è madre di tutti gli uomini secon-do una generazione fisica e materiale, mentre Maria Santissima è madre di tutti gli uomini inquanto Madre di Gesù, al quale, sia pure secondo diversi gradi, tutti gli uomini sono congiunti spi-ritualmente, in quanto membra del suo corpo mistico, o almeno chiamati a esserlo, secondo ilpiano di Dio.

Il tema Eva - Maria compare negli scrittori cristiani del secondo secolo, e poi diventerà tradi-zionale. Il primo a parlarne è S.Giustino verso la metà del secondo secolo, seguito qualche decen-nio dopo da S.Ireneo di Lione, il quale su questo argomento espone una dottrina così chiara eprofonda che non sarà superata nemmeno dai più grandi teologi dei secoli successivi.

Il parallelo Eva - Maria è illuminante sotto vari punti di vista, chiarendo il rapporto della beataVergine non solo con Eva, ma anche con il nuovo Adamo, che è Gesù, e con tutti noi. Quando -peresempio- Gesù chiama Maria Santissima «Donna» possiamo vedere una chiara allusione al fattoche la Beata Vergine è la nuova Eva, cioè la «donna» per eccellenza, accanto al nuovo Adamo,cioè all’«uomo» per eccellenza, che è Gesù. E come Eva è stata data come aiuto ad Adamo, cosìla nuova Eva è stata data -per così dire- in «aiuto» al nuovo Adamo. Ma come l’aiuto che Eva cheEva dà ad Adamo riguarda soprattutto la generazione dei figli, così l’«aiuto» che MariaSantissima dà a Gesù riguarda la sua cooperazione alla nascita dei figli di Dio. Come si vede iltema è ricchissimo di spunti anche per la riflessione e la meditazione personale.

TI BASTA CIO’ CHE SAI O VUOI SAPERNE DI PIU?

a cura di P. Roberto Maria Coggi O.P.

Page 8: Rosarium 2000-04

8

Testo del Card. Journet:Maria, nostra Madre secondo la grazia.

35) Si può paragonare Eva a Maria?- Sì. Eva, che ascolta il demonio, e disobbedisce a Dio, ha la più grande colpa, dopoAdamo, della disgrazia di tutti gli uomini. Maria, che ascolta l’Angelo, e obbedisce a Dio,ha la più grande parte, dopo Gesù, nella salvezza di tutti gli uomini.Sant’Ireneo scrisse verso l’anno 180: “come Eva, avendo per sposo Adamo, ma ancoravergine, è stata per la sua disobbedienza causa di morte per se stessa e per tutti gli uomi-ni, così Maria, destinata a uno sposo ma tuttavia vergine, è stata per la sua obbedienzacausa di salvezza per se stessa e per tutti gli uomini”.Tertulliano scrisse verso il 200: “Eva crede al serpente, Maria a Gabriele; là dove la cre-denza dell’una pecca, la fede dell’altra ripara”.

36) Chi ha voluto che la Vergine avesse una così grande parte nella salvezzadegli uomini?- Gesù; egli ha voluto attendere la risposta della vergine all’Angelo, prima di discenderesulla terra e salvare gli uomini.

Page 9: Rosarium 2000-04

9

Maria ci dà Gesù, sorgente di grazia

37) Quando la Santa Vergine è diventata, per la prima volta, la Madre di tutti gliuomini secondo la grazia?- Quando è diventata Madre di Gesù, Autore e Sorgente di grazia per tutti gli uomini.

38) La Santa Vergine amava da molto tempo gli uomini?- Sì, ella era felice di sapere che Gesù veniva a salvare gli uomini dai loro peccati (Mt1,21); ella era pronta a soffrire molto per la nostra salvezza (Lc 2,35).

Commento:Il card. Journet dice che Eva ha la più grande colpa dopo Adamo, ma i teologi medioevali,

seguendo anche l’insegnamento dei Padri della Chiesa dei primi secoli, sostengono generalmenteche il peccato di Eva fu più grave di quello di Adamo, il quale avrebbe peccato più per condiscen-

Page 10: Rosarium 2000-04

10

dere alla proposta della donna che per iniziativa propria. E ciò sarebbe conferma-to anche dal castigo inflitto alla donna (“partorirai con dolore, sarai sottomessaall’uomo”) che è più grave di quello inflitto all’uomo (“lavorerai con il sudore dellafronte”). Se le cose stanno così anche il ruolo della nuova Eva risulta accresciuto.Non nel senso certamente che la nuova Eva, cioè Maria, abbia contribuito allanostra salvezza più del nuovo Adamo, ossia più di Gesù (sarebbe follia pensarlo!),ma nel senso che il compito di Maria nella nostra redenzione non può essere inalcun modo svalutato, o ignorato, o negato. Pensare alla nostra redenzione nontenendo conto in nessun modo della figura di Maria è come pensare al peccatooriginale senza tenere conto di Eva! Ma che cosa rimane allora della narrazionebiblica del peccato originale?

E’ ancora una volta S.Ireneo che sottolinea l’importanza del ruolo della donnasia nel peccato che nella redenzione ispirando il testo del Concilio Vaticano II nelcapitolo VIII° della Lumen Gentium: “Volle il Padre delle misericordie che l’accetta-zione della predestinata madre precedesse l’Incarnazione, perché così come ladonna aveva contribuito a dare la morte, così la donna contribuisse a dare la vita”(n. 56).

La maternità di Maria Santissima nei nostri riguardi appare chiaramente dalleparole di Gesù in croce: “Donna, ecco tuo figlio”; “Ecco tua madre” (Gv 19,26-27), ma non dobbiamo pensare che Maria Santissima sia divenuta nostra Madresolo in quel momento.

Come dice giustamente il card. Journet, ella lo è diventata al momento dell’an-nunciazione, quando ha concepito Gesù nel suo seno. Ciò è confermato dallesolenni parole con cui Paolo VI proclama la Beata Vergine Maria Madre dellaChiesa: “La divina maternità costituisce il fondamento principale dei rapporti diMaria con la Chiesa, essendo ella Madre di Colui che fin dal primo istantedell’Incarnazione nel suo seno verginale ha unito a sé come Capo il suo CorpoMistico, che è la Chiesa. Maria, dunque, come Madre di Cristo, è Madre anche deifedeli e dei pastori tutti, cioè della Chiesa” (21-11-1964).

Quindi concependo Gesù la Beata Vergine ha concepito misticamente anchetutti noi, e come dice S.Alfonso “ci ha abbracciati tutti nel suo materno affetto”.Non dimentichiamolo quando meditiamo il primo mistero del santo rosario!

Page 11: Rosarium 2000-04

11

Quando si pensa alla devozione verso Maria SS. non si può fare meno di pensareal Rosario, che fra tutte le devozioni, fra tutte le preghiere alla Madonna è senzadubbio la più importante.

Per convincersi di ciò basta guardare un momento a quello che la Chiesa (in parti-colare i Sommi Pontefici) hanno detto di questa preghiera.

IL ROSARIO NEL MAGISTERO DELLA CHIESADando uno sguardo rapidissimo alla storia e all’insegnamento dei Sommi Pontefici

rileviamo che il primo papa che dette una forma definitiva al Rosario fu S. Pio V, versoil 1570, alla vigilia della famosa battaglia di Lepanto (1571). Lo stesso Papa invitò tuttii Cristiani ad unirsi a Lui nella recita del S. Rosario e, grazie al Rosario, la civiltà cri-stiana, o, quantomeno, la civiltà europea, fu salvata dall’assalto dei Turchi. Da quelmomento (ma già prima se ne era sperimentata la grande efficacia) il Rosario è divenu-to la preghiera dei momenti difficili, alla quale ci si rivolge quando veramente la Chie-sa è in pericolo.

Qualche secolo più tardi Pio IX dirà che mediante il Rosario i fedeli “potranno piùfacilmente annientare tanti mostruosi orrori che ovunque insorgono”.

Poco dopo abbiamo un altro grande Papa, Leone XIII, che può essere chiamato ilprimo grande Papa dell’epoca moderna, il primo Papa che affronta veramente a visoaperto i problemi della nuova umanità e soprattutto quello che è il problema più dibat-tuto ancor oggi, che purtroppo divide gli uomini ed è la fonte di tante defezioni e ditante crisi di fede: il problema sociale. Leone XIII (1878 - 1903) è il Papa delle grandiEncicliche sociali, della “Rerum Novarum”, in cui espone il pensiero sociale dellaChiesa, quel pensiero sociale della Chiesa, che, se fosse stato veramente conosciuto epraticato, avrebbe impedito l’affermarsi di tante ideologie così contrarie non solo allafede, ma alla stessa dignità umana.

Ebbene, questo grande Papa, è stato il Papa del Rosario per eccellenza, il Papa chepiù di tutti ha parlato del Rosario. Fra Encicliche (12) , Lettere Apostoliche (2) ed altriscritti Leone XIII ci trasmette ventidue documenti ufficiali sul Rosario. Si potrebbedire che il Rosario era la sua “passione”. Se dovessimo parlare dell’insegnamento chequesto papa ci ha dato sul Rosario non si finirebbe più. E che dire di certe sue arditeespressioni? “Il Rosario è per Maria la più gradita delle preghiere e il mezzo più effica-ce per conseguire la vita eterna”. Ci vuole certo del coraggio per fare una affermazionedel genere e, se non la si leggesse in documenti di indubbia autenticità, si stenterebbead attribuirla ad un Papa così saggio, così moderato, così dotto come Papa Leone XIII.Eppure, considerando la grande efficacia del Rosario, egli non ha esitato a formulareespressioni ardite come quella citata.

PERCHE’ IL ROSARIO ?PERCHE’ IL ROSARIO ?

Page 12: Rosarium 2000-04

12

Dopo di lui, gli altri Papi non sono stati dameno. Non potendo citarli ad uno ad uno, ci limitia-mo a ricordare la magnifica definizione di Pio XII,che scrive: “Il Rosario è la sintesi di tutto ilVangelo”. Parole profonde e quanto mai espressive.

E Papa Giovanni XXIII? Anche Lui scrissemolto sul Rosario, ma soprattutto, visse in manieraunica il Rosario. Questo Papa, oltre al lavoro nonindifferente che riempie la giornata di un papa, oltrealla Messa (spesso cantata), oltre al Breviario, oltrealla meditazione, trovava il tempo di dire ogni gior-no il Rosario intero, 150 Ave Maria. E questa erauna promessa che egli aveva fatto alla Madonna nel1958 a Venezia. Pochi mesi dopo veniva elettoPapa. Sarà solo una coincidenza ? Il Papa del Con-cilio, il Papa dell’aggiornamento, il Papa dell’ecu-menismo, è, come Leone XIII, il Papa del Rosario.

Anche Paolo VI fra i pii esercizi raccomandatidal Concilio per onorare la Madre di Dio, richiamaripetutamente l’importanza del Rosario. E a questapratica mariana dedica un’importante e lungo capito-lo nel documento mariano “Marialis Cultus” del1974, in cui si dimostra che il Rosario è preghieraquanto mai adatta alla mentalità moderna e quindideve essere più che mai diffuso fra il popolo cristiano.

Certo, questa insistenza del Magistero dellaChiesa -richiamato con semplici accenni- è vera-mente impressionante e non può spiegarsi senza unaparticolare ispirazione del Cielo. Sappiamo del restoche la voce dei nostri Pastori non è che l’eco dellavoce della Chiesa celeste. La Madonna stessa, quan-do apparve a Lourdes e a Fatima quale preghieraraccomanda? Il Rosario, sempre il Rosario.

Si può rimanere indifferenti di fronte a questifatti? Si può dire di essere veramente i figli dellaChiesa se il Rosario non entra a far parte dellanostra vita?

CONTENUTO E STILE DEL ROSARIOMolti si chiederanno, a ragione: come mai que-

sta marcata preferenza per il Rosario? Che cos’ha dispeciale il Rosario?

Per rispondere a questa domanda, senza superarei limiti di questa nostra esposizione, penso sia suffi-ciente sottolineare due punti che ci fanno capire per-ché il Rosario è tanto importante: uno di questi puntiriguarda il contenuto del Rosario, l’altro il suo stile.

Page 13: Rosarium 2000-04

13

a ) Qual è anzitutto il contenuto del Rosario?È il mistero della nostra salvezza: è il mistero

dell’Incarnazione della Passione, Morte e Risur-rezione di Gesù, che rappresenta la sintesi del miste-ro Cristiano. Dio che scende, si fa uomo (misterigaudiosi); Dio che soffre e muore (misteri dolorosi);Dio che risorge e ci prepara un posto in Cielo(misteri gloriosi). E come S. Paolo, che al centro ditutta la sua predicazione ricorda sempre ed unica-mente il mistero della morte e risurrezione di Gesù...così anche il Rosario ci ricorda sempre questomistero, il mistero centrale, il mistero pasquale. IlRosario va all’essenza, va al fondo delle cose: ci facogliere il segno profondo di tutta la nostra fede.Pio XII affermava che «Il Rosario è la sintesi ditutto il Vangelo»: del Vangelo coglie, infatti quelloche è l’anima, quello che è il cuore, il mistero dellaPasqua, della Morte e della Risurrezione di Gesù.Questo è il contenuto del Rosario.

b) E lo stile del Rosario qual è?È lo stile caratteristico del Vangelo, lo stile

caratteristico dei discepoli di Gesù, lo stile dei vericristiani; cioè l’umiltà e la semplicità. Umiltà e sem-plicità che risultano in mille modi se noi, sia purebrevemente andiamo ad analizzare il Rosario .

Chi prega con il Rosario, ad esempio, si sentechiamato a contemplare il mistero della salvezza;ma sente nello stesso tempo di non essere degno dicontemplarlo da solo. Sente il bisogno di un aiuto.E nel Rosario l’aiuto ci è dato da Maria, che accom-pagnandoci nella nostra meditazione ci permette dicontemplare il mistero, ma quasi con i Suoi occhi.Nel Rosario, noi contempliamo la nascita, la morte,la risurrezione di Gesù come li ha contemplatiMaria. Noi vogliamo amare Gesù nei suoi mistericome lo ha amato Maria; vogliamo un po’ entrare inquello che è il suo Cuore Immacolato e quindi, men-tre meditiamo su questi misteri, ci accompagnamocon l’invocazione «Ave, Maria!», «Ave, Maria!».Proprio come i bambini che non si distaccano maidalla mamma, ma rimangono sempre aggrappati alei, così anche noi continuiamo a ripetere «l’Ave,Maria», per poter rimanere sempre aggrappati a Leinel contemplare questo mistero di salvezza, tantogrande che se Maria SS.ma ci abbandona a noi nonne comprendiamo più nulla.

Page 14: Rosarium 2000-04

14

E anche il modo di stare vicini a Maria, questo ripetere continuamente la preghiera«Ave Maria», è proprio il modo dei bambini, i quali sanno soltanto una preghiera.Quando vogliamo farli pregare, non facciamo altro che far ripetere loro la stessa pre-ghiera, perché non sanno fare altro. E così preghiamo noi, col Rosario.

Certamente, chi si sente molto avanti nella vita cristiana, chi sente ormai... in alto...può avere un senso di commiserazione, forse quasi un disprezzo per questa forma dipreghiera così semplice, così monotona, così insignificante. Possibile ripetere sempre:«Ave, Maria...Ave, Maria...» e nient’altro? Eppure Gesù ha detto: «Ti rendo lode, oPadre, Signore del Cielo e della Terra, perché Tu hai nascosto queste cose ai grandi e aisapienti, e le hai rivelate ai piccoli» (Matt.11,25). E quando Maria SS.ma appare aLourdes e a Fatima, a chi appare? Appare a delle grandi personalità? No. Appare aBernadette la quale, poverina, non riusciva ad imparare a memoria il « Credo»: eratroppo lungo, troppo difficile per lei. Per questo le fu rimandata l’ammissione allaComunione . Il «Credo» non riusciva a dirlo, Bernadette; ma l’ «Ave Maria» e il«Padre Nostro» ci riusciva e, quindi, il Rosario poteva dirlo. E la Madonna appare aLei e appare anche ai pastorelli di Fatima, che in fatto di preghiera neppure loro sape-vano andare più in là del Rosario.

Ecco, quindi, due fra i tanti motivi che ci dimostrano la grandezza del Rosario: lasublimità del mistero che ci presenta, che è il mistero centrale di tutta la nostra fede; e,nello stesso tempo, l’umiltà e semplicità dei mezzi che ci aiutano a contemplarlo conefficacia, ed è proprio questo il paradosso della vita cristiana: l’infinito che si racchiudenel finito, Dio che si fa uomo, la sintesi tra la grandezza e la piccolezza, fra l’altezza el’umiltà. È sempre lo stile di Dio, che scende dal cielo e si fa uomo; è lo stile di Gesùche sceglie come suoi discepoli degli uomini illetterati; è lo stile di Maria SS.ma , chequando appare sceglie sempre persone semplici, umili, e quasi insignificanti; è questo lostile di Dio, che vuole compiere grandi cose in noi nella misura in cui noi ci sentiamopiccoli di fronte a Lui.

Ecco perché nei momenti difficili della nostra vita noi dobbiamo ricorrere alRosario, aggrapparci a quella Corona, che la Madonna di Fatima ha raccomandato pro-prio in vista delle grandi difficoltà che la Chiesa avrebbe incontrato.

Sentendoci piccoli, ma anche capaci di immergerci nel mistero di Dio, grazie alRosario, potremo fare nostre le parole di S. Paolo che diceva: « Quando sono debole, èallora che sono forte» (2 Cor. 12,10); e con Maria potremo ripetere ed attualizzare leparole del suo cantico:

“Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a ani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo, e alla sua discendenza, per sempre”.

P. Roberto Coggi O. P.(Dal Bollettino di San Domenico n. 10 del 1976)

Page 15: Rosarium 2000-04

15

IL S. ROSARIOIL S. ROSARIOCON I SALMICON I SALMI

MISTERI GAUDIOSI

Primo mistero gaudioso: L’annunciazione dell’Angelo a Maria Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre.Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, timi conosci fino in fondo. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivoformato nel segreto, intessuto nella profondità della terra. Ancora informemi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giornierano fissati, quando ancora non ne esisteva uno. Quanto profondi per me ituoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio; se li conto sono più dellasabbia, se li credo finiti, con te sono ancora. (Salmo 139, 13-18)

Secondo mistero gaudioso: La visita di Maria alla cugina ElisabettaEsultate, giusti, nel Signore: ai retti si addice la lode. Lodate il Signore conla cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un cantonuovo, suonate la cetra con arte e acclamate. Tema il Signore tutta la terra,tremino davanti a lui gli abitanti del mondo, perché egli parla e tutto è fatto,comanda e tutto esiste. Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vanii progetti dei popoli. Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieridel suo cuore per tutte le generazioni. Beata la nazione il cui Dio è ilSignore, il popolo che si è scelto come erede. Il Signore guarda dal cielo,

egli vede tutti gli uomini. Dal luogo della sua dimora scruta tutti gli abitanti della terra. (Salmi 33, 1-3. 6-14)

Terzo mistero gaudioso: La nascita di Gesù In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio saldo rifugio, la mia difesaè in Dio. Confida sempre in lui, o popolo, davanti a lui effondi il tuocuore, nostro rifugio è Dio. Non confidate nella violenza, non illudetevidella rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore.

(Salmo 138, 8-9.11)

Quarto mistero gaudioso: La presentazione di Gesù al TempioBeato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi! Beato chi trova in te lasua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio. O Dio, nostro scudo, guar-da il volto del tuo consacrato. Per me un giorno nei tuoi atri è più che millealtrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelletende degli empi. Poiché sole e scudo è il Signore Dio: il Signore concedegrazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine. Signoredegli eserciti, beato l’uomo che in te confida. (Salmo 84, 5-6. 10-13)

Page 16: Rosarium 2000-04

16

Quinto mistero gaudioso: Il ritrovamento di Gesù tra i Dottori neltempioSei tu, Signore, la mia speranza, la mia fiducia fin dalla mia giovinezza. Sudi te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre tu sei ilmio sostegno; a te la mia lode senza fine. Sono apparso a molti come unprodigio: eri tu il mio rifugio sicuro. Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla gio-vinezza e ancor oggi proclamo i tuoi prodigi. (Salmo 71, 5-7.17).

MISTERI DEL DOLORE

Primo mistero doloroso: L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi“Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto, che io faccia il tuovolere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del miocuore”. Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia, la tua fedeltà e la tuagrazia mi proteggano sempre, poiché mi circondano mali senza numero.Tu, mio aiuto e mia liberazione, Mio Dio, non tardare.

(Salmo 40, 8-9. 12-14. 18)

Secondo mistero doloroso: La flagellazione di Gesù alla colonnaDal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano iorecchi attenti alla voce della mia preghiera. Se consideri le colpe, Signore,Signore chi potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono; perciò avremo iltuo timore. Io spero nel Signore, l’anima mia spera nella sua parola.L’anima mia attende il Signore più che le sentinelle l’aurora .

(Salmo 130, 1-6)

Terzo mistero doloroso: L’incoronazione di spineIo mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino. Celebrate conme il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore e mi harisposto e da ogni timore mi ha liberato. Guardate a lui e sarete raggianti,non saranno confusi i vostri volti. Questo povero grida e il Signore lo ascol-ta, lo libera da tutte le sue angosce. L’angelo del Signore si accampa attornoa quelli che lo temono e li salva. Gustate e vedete quanto è buono ilSignore; beato l’uomo che in lui si rifugia. Temete il Signore, suoi santi,nulla manca a coloro che lo temono. (Salmo 34, 3-10)

Page 17: Rosarium 2000-04

Quarto mistero doloroso: Gesù sale al Calvario carico della croceSignore, tendi l’orecchio, rispondimi, perché io sono povero e infelice.Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in tespera. Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno. Rallegra la vita del tuoservo, perché a te, Signore, innalzo l’anima mia. Tu Signore, sei buonoSignore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t’invoca. Porgi l’orec-chio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce della mia supplica.Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; donamiun cuore semplice che teme il tuo nome. (Salmo 86, 1-6. 11)

Quinto mistero doloroso: La morte in croce di Gesù Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesadella mia vita, di chi avrò timore? Quando mi assalgono i malvagi per stra-ziarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere. Secontro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro dime divampa la battaglia, anche allora ho fiducia. Ascolta, Signore, la miavoce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi. Non nascondermi il tuo volto,non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, nonabbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Salmo 27, 1-3. 7. 9)

MISTERI DELLA GLORIA

Primo mistero glorioso: La risurrezione di Gesù da morteProteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore,senza di te non ho alcun bene”. Io pongo sempre innanzi a me il Signore,sta alla mia destra, non posso vacillare. Di questo gioisce il mio cuore ,esulta la mia anima: anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abban-donerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corru-zione. (Salmo 16, 1-2. 8-10)

Secondo mistero glorioso: L’ascensione di Gesù al CieloChi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? Chi hamani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi nongiura a danno del suo prossimo. Otterrà benedizione dal Signore, giusti-zia da Dio sua salvezza. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porteantiche, ed entri il re della gloria. Chi è questo re della gloria? Il Signoreforte e potente, il Signore potente in battaglia. (Salmo 24, 3-5. 7-9).

17

Page 18: Rosarium 2000-04

18

Terzo mistero glorioso: L’effusione dello Spirito Santo su Maria egli Apostoli riuniti nel CenacoloBenedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande!Rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto. Tustendi il cielo come una tenda, costruisci sulle acque la tua dimora, faidelle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento; fai dei venti i tuoimessaggeri, delle fiamme guizzanti i tuoi ministri. Quanto sono grandi,Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delletue creature. Ecco il mare spazioso e vasto: lì guizzano senza numerocreature piccole e grandi. Se nascondi il tuo volto, vengono meno, togliloro il respiro, muoiono e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spiri-to, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. (Salmo 104, 1-4. 24-25. 29-30)

Quarto mistero glorioso: L’assunzione di Maria al Cielo.La figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d’oro è il suo vestito.E’ presentata al re in preziosi ricami; con lei le vergini compagne a tesono condotte; guidate in gioia ed esultanza entrano insieme nel palazzodel re. Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; li farai capi di tutta la terra.Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, e i popoli ti loderannoin eterno, per sempre.(Salmo 45, 14-18)

Quinto mistero glorioso: L’incoronazione di MariaRegina del Cielo e della TerraIl tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuoregno. Figlie di re stanno tra le tue predilette; alla tua destra la regina inori di Ofir. Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio, dimentica il tuo popo-lo e la casa di tuo padre; al re piacerà la tua bellezza. Egli è il tuo Signore:prostrati a lui. Da Tiro vengono portando doni, i più ricchi del popolo cer-cano il tuo volto.(Salmo 45, 7. 10-13)

PREGHIAMO

O Signore Gesù, che per giungere alla glorificazione hai voluto prima vivere una esistenza umana intessuta,come la nostra, di gioie e di dolori, fa che nella tua Chiesa non vengano mai a mancare ferventi Sacerdoti,Religiosi e Laici che col Rosario di Maria trasmettano agli uomini i misteri della nostra redenzione. Tu che vivi eregni nei secoli dei secoli. Amen.

Page 19: Rosarium 2000-04

19

SS pesso si legge e si sente dire che l’Ordine domenicano è un Ordine “maria-no”. Che lo sia, data la sua provata devozione alla Vergine Maria fin dallesue origini e poi ininterrottamente continuata nei secoli successivi, è inne-

gabile. Non ci sentiamo però di affermare che essa sia una sua caratteristica esclu-siva. L’Ordine può certo definirsi mariano; ma al pari di esso, sia pure con fontidevozionali diverse, possono vantarsi di esserlo tanti altri Ordini religiosi, per nondire tutti, dato che non è concepibile essere cattolici senza una profonda devozio-ne alla madre del Verbo Incarnato e Corredentrice dell’umanità.

Proprietà o caratteristica essenziale dell’Ordine sono invece il suo culto ed ilsuo apostolato del Rosario.

Attribuitane l’origine, a ragione o a torto, allo stesso Santo Padre Domenico,esso fu innegabilmente fatto conoscere e divulgato in tutta la cristianità daiDomenicani e tutta una serie ininterrotta di Papi lo riconobbe ripetutamente comeretaggio dell’Ordine, riconoscendo fra l’altro in esclusiva al suo Maestro generalela facoltà di istituirne in tutto il mondo le fraternite e ai suoi religiosi il privilegiodi benedirne le corone con l’annessione di particolari ricchissime indulgenze. E inogni chiesa dove sarà venerata una immagine della Madonna del Rosario e vi sivorrà istituire la corrispondente fraternita, sarà d’obbligo anche la figura di S.Domenico nell’atto di ricevere da lei la corona.

Sicché, proprio per questo suo carattere rosariano, la corona del Rosarioentrerà giustamente a far parte dell’abito dell’Ordine (LCO 50) quale segno, nondel tutto accessorio, della sua speciale e specifica consacrazione ed adornerà unadelle tradizionali forme del suo stemma.

Ma, a parte le origini e i legami storico-giuridici che da sempre l’hanno legatoall’Ordine - e per i quali rimandiamo il lettore agli studi specialistici in materia(Cfr. ad esempio: D’Amato, La devozione a Maria nell’Ordine domenicano, ed.Studio Domenicano, Bologna 1984) - il Rosario è talmente connesso e congenialealla sua spiritualità da poter affermare ch’esso è scaturito nel nostro Ordine, nonsenza certo un’azione dello Spirito Santo che dirige secondo i bisogni la storiadella Chiesa, proprio come un logico naturale sviluppo del suo particolare cari-sma: “contemplata aliis tradere”.

Di tale legame col carisma dell’Ordine ce ne porge una prima ragione il n. 67delle Costituzioni dei frati - ripetuto quasi alla lettera dal n. 91, II di quelle delle

Il rosario preghiera domenicana

Page 20: Rosarium 2000-04

20

monache - quando, dopo averesortato i religiosi alla recita quo-tidiana del Santo Rosario, aggiun-gono: “Questa forma di orazioneconduce alla contemplazione delmistero della salvezza, nel qualela Vergine Maria è intimamenteunita all’opera del suo Figlio”.

Il Rosario, infatti, adeguando-si perfettamente alla natura del-l’uomo, che è materiale e spiritua-le insieme, non è soltanto né prin-cipalmente una preghiera vocale,ma è una preghiera che, mentre ledita sgranano la corona e le labbrasono occupate nella lode materia-le di Maria in quanto madre delRedentore, porta la mente allacontemplazione dei misteri dellanostra fede. Lo conferma autore-volmente anche Paolo VI nella“Marialis cultus” (n. 47): “Lacontemplazione è un elementoessenziale del Rosario, senzadella quale esso sarebbe un corposenza anima e la sua recita

rischierebbe di diventare una ripetizione meccanica di formule e di contraddirecosì all’ammonimento di Gesù: ‘Quando pregate non siate ciarlieri come i paga-ni, che credono di venir esauditi in proporzione della loro loquacità (Mt 6,7)’.Per sua natura la recita dal Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi un indugiopensoso che favoriscano nell’orante la meditazione dei misteri della vita delSignore, visti attraverso il cuore di colei che al Signore fu più vicina e ne dischiu-dano le insondabili ricchezze”.

Strumento, o meglio, via alla contemplazione, il Rosario si inserisce, così,perfettamente nel carisma dell’Ordine domenicano che della contemplazione,insieme alla predicazione, ha fatto il suo fine.

Ma, pur non ignorando che i misteri che il Rosario propone alla nostra medi-tazione sono quindici, le nostre Costituzioni preferiscono - come si è visto - vede-re nel Rosario una via alla contemplazione del “mistero della salvezza”. Anche sesuddiviso in quindici tappe, l’itinerario del Rosario ci deve cioè portare alla visio-ne globale di quel mistero della salvezza che inizia nell’Eden con la promessa di

Page 21: Rosarium 2000-04

21

un salvatore - cui ci richiama, percapirne il perché, il primo misterogaudioso - per terminare, attraver-so la redenzione operata da Cristoe alla quale sua madre è intima-mente associata, al traguardo del-la gloria dei santi, presentataci nelquinto mistero glorioso.

Ebbene, anche sotto questoaspetto di preghiera a sfondo teo-logico di ampiezza universale, ilRosario ben si inquadra nella spi-ritualità domenicana che ha nel-l’intellettualismo una delle suecaratteristiche principali (Cfr.Lippini, La spiritualità domenica-na, Bologna 1958, pp. 135 ss.).

Diversamente dal sentimento,è proprio infatti dell’intellettoavere un oggetto universale, laverità, da indagare e scoprire finoal giorno in cui la possederà tuttanella visione dell’infinita Verità diDio in paradiso. Orbene, più chea suscitare sentimenti e commo-zioni - cosa cui sembra invece

tendere, ad esempio, la pratica della Via Crucis, devozione sviluppatasi non pernulla in ambiente francescano, la cui teologia e spiritualità sono invece caratteriz-zate dal volontarismo - il Rosario fa spaziare l’intelletto non su un singolo miste-ro, ma sul mistero della Redenzione che li comprende tutti.

Sull’esempio di Maria, che in quanto associata ai misteri del Figlio “serbavatutto nel suo cuore” (Lc. 2,51) illuminandone e sostenendone la propria condottaquotidiana, anche il domenicano, consapevole di essere lui pure associato per ilbattesimo e per la sua speciale consacrazione alla vita e alla passione di Cristo,recitando il Rosario saprà calare ed applicare i misteri alla propria vita e alla pro-pria missione, sapendone scavare illuminazione, insegnamenti, aiuto e confortonell’ascesa quotidiana verso la perfezione. La meditazione dei misteri, in talmodo, non contribuirà soltanto a dilatare in lui e ad approfondire l’oggetto mate-riale della sua fede come se si trattasse di una riflessione teologica, ma si trasfor-merà in una vera crescita di fede come adesione amorosa a Colui che di queimisteri è il protagonista e l’oggetto, facendolo in pari tempo progredire in quelle

Page 22: Rosarium 2000-04

22

virtù’, e fra tutte le carità,che in ciascuno di essiappare praticata in manie-ra sublime.

In quanto scuola divita evangelica, che perciòevangelizza e forma ilPredicatore facendone uncontemplativo ed un santo,il Rosario si ricollega,così, indirettamente alsecondo elemento del finedell’Ordine, la predicazio-ne, che nella spiritualitàdomenicana è sempre statavista come necessario frut-to della santità e della vitacontemplativa del Pre-dicatore.

Ecco perché, oltre cheai frati e alle monache dell’Ordine, la recita quotidiana del Rosario viene calda-mente raccomandata anche ai Laici Domenicani (Direttorio Naz. 13, 11;Dichiarazioni del Maestro dell’Ordine, n. 7): perché anche “La loro propria especifica vocazione è ad un tempo contemplativa e apostolica” (Regola 10, d.).

Ma proprio perché “il Rosario mariano è una via che conduce alla contem-plazione dei misteri di Cristo e una scuola di formazione evangelica... e in essoviene esposta la dottrina della fede sotto l’aspetto di partecipazione della beataVergine Maria al mistero di Cristo e della Chiesa”, le nostre Costituzioni affer-mano che esso “deve essere ritenuto una forma di predicazione rispondente allospirito dell’Ordine” e ci esortano di conseguenza “a divulgarne la pratica confervore.. e a promuoverne le Associazioni” (LCO 129). Viene, così, autorevol-mente affermato che il Rosario è legato alla predicazione, fine dell’Ordine, nonsolo indirettamente in quanto utile strumento per formare il predicatore facendoneun contemplativo, ma anche perché per sua natura è già esso stesso una forma dipredicazione e quindi, anche sotto questo aspetto, preghiera perfettamente confor-me allo spirito dell’Ordine dei Predicatori, in seno al quale si è sviluppata e alquale la Chiesa stessa l’ha autorevolmente affidata.

Il Rosario, infatti - come già è stato notato - non è soltanto né principalmenteuna preghiera vocale, ma è preghiera mentale che, attraverso la contemplazionedei quindici misteri, offre all’orante lo spunto per ripassare ed approfondire tutto

Page 23: Rosarium 2000-04

23

il mistero della salvezza eper confrontare la sua vitasugli esempi di Cristo e diMaria. Se ben recitato, ilRosario può quindi para-gonarsi ad una SummaTeologica accessibile atutti, in cui tutti, in propor-zione alla loro cultura ealla loro sensibilità ed ele-vatura spirituale, possonorileggere le verità da cre-dere e le virtù cristiane dapraticare.

Il divulgarne la recitaè già quindi una forma dipredicazione, perché equi-vale a divulgare quelle ve-rità della fede che, in forzadel suo carisma, l’Ordine èinvitato a predicare in ogni forma e ad ogni ceto.

Ma il Rosario può inoltre diventare per il predicatore una delle occasioni piùbelle per adempiere alla sua missione, per cui l’uso, forse risalente alle origini emai tramontato, di alternare la recita vocale con la spiegazione orale del misterocorrispondente, è una forma di predicazione non solo consona alla natura delRosario ma anche rispondente allo spirito dell’Ordine. Per il quale ogni sforzo edogni attività devono sempre avere di mira l’evangelizzazione.

Ben si comprende, allora, come Pio XI potesse affermare che “Il Rosario diMaria resta il principio e il fondamento sul quale si regge, l’Ordine di S. Do-menico, per la perfezione della vita spirituale dei suoi membri e la salvezza delleanime” (in Gillet, La devozione e l’apostolato del Rosario, p. 18). E Paolo VI,scrivendo al Maestro generale Padre Aniceto Femandez, potesse a sua volta riba-dire: “Il Rosario è una preghiera propria della Vostra Famiglia e che mai doveteabbandonare” (30-6-1965) e “per la loro ardente devozione, i religiosi e le reli-giose domenicane, lungo il corso dei secoli sono divenuti figli e figlie della beataVergine del Rosario” (24-5-1970), e nella Marialis cultus (n. 43): “I figli di S. Do-menico sono per tradizione custodi e propagatori di così salutare devozione”.Sarebbe perciò enorme che noi, i custodi ufficiali del Rosario, fossimo secondi aqualcuno nella devozione e nella diffusione di esso!

† P. Pietro Lippini o.p.

Page 24: Rosarium 2000-04

24

In omaggio alla Madonna di Fatima, non poteva mancare il rosario, magistralmenteguidato da Mons. Alvim Pereira, che ha opportunamente affidato a turno a cinque

personalità presenti una meditazione per ciascun mistero, ispirate alle loro esperienzenei rispettivi paesi oppressi dal comunismo. Fra un mistero e l’altro, il coro della chie-sa di S. Nicola in Carcere eseguiva brani di musica gregoriana.

Il primo mistero, la risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, è statomeditato da Don Iosip Munjic, professore di teologia nel seminario di Spalato,Croazia, nonché cappellano dell’università. “Per noi questi settanta anni di comunismo -ha detto Don Munjic- sono statianni di morte e di sofferenze. Un chiaro esempio è il martirio del CardinalAloisys Stepinac, Arcivescovo di Zagabria, recentemente beatificato daGiovanni Paolo II. Ma, così come Nostro Signore è risorto, così la Fede catto-lica nei nostri popoli dovrà risorgere”.

Nel secondo mistero ha offerto le sue riflessioni Mario Zivkovic, già membrodel Pontificio Consiglio per la Famiglia, e attuale direttore del Centro per laFamiglia di Zagabria, Croazia.“I rischi che attualmente incombono sul nostro paese -ha detto- sotto un certoprofilo non sono minori di quelli provocati dal comunismo. Ma ci sono segni dirinascita, come il forte calo degli aborti. Con l’aiuto delle vostre preghiere, laCroazia sarà nuovamente cattolica e grande!”.

cinque personalitàcommentanoi misteri gloriosi.

Page 25: Rosarium 2000-04

25

Nel terzo mistero, S.E. Mons. Bartulis, vescovo di Siauliai, Lituania, ha parlatodi uno dei luoghi più simbolici della sua diocesi e forse dell’intero paese: lacelebre collina delle Croci, dove piantavano una croce le famiglie dei prigionie-ri internati dai sovietici nei lager siberiani. Oggi, più di cinquantamila crociricordano alle generazioni venture non solo la feroce persecuzione patita dalpopolo lituano, ma anche la sua Fede incrollabile che ha saputo resistere speran-do oltre ogni speranza.

Nel quarto mistero, il Principe albanese Gjon Gjomarkaj ha offerto una com-movente testimonianza della sua personale vicenda, intimamente intrecciata conquella del suo paese. Discendente dei governatori del nord dell’Albania, che nelpassato erano riusciti a conservare la Fede cattolica di fronte alla dilaganteminaccia musulmana, il principe Gjomarkaj ha ricordato come fu perseguitato etorturato dal governo comunista.

È toccato a Padre Candido Capponi, predicatore cappuccino di Genova e cap-pellano dell’Istituto Gaslini (Ospedale Pediatrico), chiudere il Rosario meditan-do il quinto mistero: Maria è incoronata Regina del Cielo e della terra.Tutta la creazione dà gloria a Dio, e perciò dà anche gloria a Maria, spiegavaPadre Candido. Noi dobbiamo contemplare Dio e Maria nell’universo, per ren-dergli omaggio quaggiù durante la nostra vita, e poi nell’eternità. È questo ilsenso della regalità di Maria.

Da “Luci sull’Est” - Dicembre 1999

Dal 10 al 15 settembre 2000 si è svolto il pellegrinaggio a Fatima, organizzato dalMovimento Domenicano del Rosario.

Noi eravamo i più lontani dall’aeroporto della Malpensa e, quando abbiamo saputoche non si era formato il gruppo che sarebbe partito da Fiumicino, pur felici della gra-zia immensa che c’era concessa di partecipare al pellegrinaggio, eravamo un po’preoccupati per la distanza da affrontare in pullman. L’invito di P. Mauro a considerare il lungo tragitto come “lenta terapia” per giungere a

destinazione con lo spirito giusto pronti per vivere il dono di quei comuni momenti digrazia, ci ha aiutati a vivere bene anche quest’imprevisto, ed abbiamo cercato di prepa-rare l’anima all’incontro con Maria. La lettura dei libri sui tre pastorelli, consigliata daP. Mauro, è stata un grande aiuto per entrare pian piano nel clima del pellegrinaggio ecomprendere più a fondo il “mistero di Fatima”.Nei giorni precedenti la partenza ci siamo sentiti spesso, per aiutarci scambievolmente

a superare le difficoltà, ed a pregare di più e meglio per prepararci ad ascoltare quantola nostra Mamma Celeste avrebbe voluto dirci.

Page 26: Rosarium 2000-04

26

Eravamo ben consapevoli che se Maria ci donava la possibilità di incontrarLa in unluogo a Lei tanto caro, era sicuramente per donarci la possibilità di entrare in comunio-ne più profonda con Lei, e così è stato! Il pellegrinaggio ha risposto appieno alle nostreaspettative: non desideravamo un “viaggio religioso” e non lo è stato!; volevamo inten-samente immergerci in quell’atmosfera di profonda fede che, a detta di chi vi era giàstato, è propria di Fatima, ed ora, ognuno di noi, è felice di confermarlo.È vero, la Madonna chiusa nella sua teca nella cappellina delle apparizioni; le giganto-grafie di Francesco e Giacinta sulla facciata esterna della basilica; la cappella dell’ado-razione perpetua dove si alternano, ogni ora, le suore, per non lasciare mai solo “Gesùnascosto”, come erano soliti chiamarLo i piccoli veggenti; il loggiato dove i malatiricevono la benedizione durante la messa solenne internazionale, nel giorno dell’anni-versario dell’apparizione; l’immenso piazzale gremito di gente proveniente da tutto ilmondo dove si mescolano lingue diverse, ma tutte rivolte ad un unico fine: glorificareDio e la Madre Celeste; le persone che percorrono il piazzale, in tutta la sua lunghezza,in ginocchio e con un’espressione sui loro volti di intensa commozione o di sofferen-za... tutto si è impresso in modo indelebile nei nostri cuori e nella nostra memoria.Grazie, Padre Mauro, per la profondità delle sue meditazioni, ci ha scosso e, soprattut-

to ci ha costretto a guardarci “dentro”, a rivedere le nostre certezze, a rimetterci indiscussione, a chiederci se nel nostro cuore era avvenuto “l’incontro con Cristo” chesolo può far di noi dei “veri cristiani”. L’adorazione Eucaristica, inoltre, che seguiva lameditazione giornaliera, ha rivestito un ruolo importante fornendoci la possibilità diinteriorizzare quanto avevamo precedentemente ascoltato.Sono stati giorni di grazie “speciali”, nei quali abbiamo vissuto un vero “ritiro spiri-

tuale” con Maria.Grazie ancora, P. Mauro, per averci fatto rivivere la passione di Cristo nella Via Crucismeditata di Valinhos, abbiamo vissuto momenti di profonda commozione che, di certo,non sarà possibile dimenticare.Un momento molto intenso, poi, è stato quello della celebrazione della S. Messa a

Coimbra, nel monastero delle suore Carmelitane, dove vive Suor Lucia: abbiamoavvertito la sua presenza, oltre le grate, ed una morsa ha stretto il nostro cuore al pen-siero che i suoi occhi hanno visto la Beata Vergine e le sue orecchie hanno ascoltato laSua voce celestiale, abbiamo goduto di una gioia immensa e ci siamo sentiti uniti nel-l’amore divino. Abbiamo compreso che Maria è veramente Madre di tutti; è Lei che ciha concesso la grazia di sentirci pienamente suoi figli perché, pur provenienti da tantecittà diverse e non conoscendoci, ci siamo ritrovati tutti “uno in Gesù e Maria” ed allafine del pellegrinaggio eravamo diventati tutti membri di una sola famiglia: la famigliadi Maria.Certo ci sono stati momenti di relax nell’arco della giornata e li abbiamo vissuti con

grande serenità di spirito, avvolti da quell’atmosfera di preghiera e di abbandono a Dioche ha riempito i nostri cuori di gratitudine e profonda pace.Per alcuni di noi è stata la prima esperienza di pellegrinaggio in gruppo, senza dubbio

pienamente positiva sia per l’organizzazione sia per l’unità che si è raggiunta; ora spet-ta ad ognuno far sì che quest’esperienza si trasformi in crescita di fede e conversione dicuore, per spalancare le porte a Cristo.Sentiamo, inoltre, prorompere dai nostri cuori il desiderio di rivolgere il nostro grazie

Page 27: Rosarium 2000-04

27

a Dio Padre, per aver fatto nascere in noi il desiderio di glorificarLo in questo annogiubilare, con un pellegrinaggio in quella terra benedetta; alla Vergine Maria, per aver-ci assistito con la Sua protezione materna; infine ancora un grazie a Padre Mauro, perla sua capacità di organizzare e guidare un gruppo eterogeneo di 42 persone che, inquei pochi giorni, ha vissuto e condiviso momenti di preghiera e, soprattutto, intenseesperienze di fede: sentiamo di essere tornati “diversi” nel cuore! Grazie Padre Mauro!La Madonna di Fatima ci aiuti e ci benedica.

Il gruppo dei pellegrini di Ascoli Piceno

Mi sono iscritta al pellegrinaggio a Fatima col desiderio di trovare un ampio spazioper la preghiera alla Madonna. Mi sono rivolta al vostro Movimento perché il program-ma privilegiava i momenti di spiritualità, rispetto ad altri che avevo visionato e cheprevedevano momenti “turistici” che non mi interessavano.

Devo confessare con soddisfazione che il mio desiderio è stato ampiamente esau-dito: ho vissuto giorni di intensa preghiera, ho condiviso con grande partecipazioneinteriore le celebrazioni che sono state proposte, ho potuto “staccare” dalla quotidianaroutine che mi assorbe in mille problemi, per rivolgermi a ciò che è più importantenella nostra vita.

In tutto ciò è stata davvero efficace la presenza di Padre Mauro che ci ha guidato inquest’esperienza di fede... per me sarà indimenticabile!

Vi voglio esprimere un sentito ringraziamento, assicurandovi un particolare ricordonelle preghiere perché possiate continuare -con rinnovato slancio- questa attività infavore dei pellegrini.

Maria di Melegnano (Mi)

Page 28: Rosarium 2000-04

28

Fra Alano de la Roche, ispirato domenicano iniziatore delmovimento rosariano nel ‘400, non si accontentò di pre-dicare e diffondere la devozione del rosario di Maria di

cui era innamorato. Per favorirne la diffusione pensò di crea-re una associazione che riunisse tutti i devoti del “salteriomariano”.

Nel 1470 fonda a Douai in Francia la prima “confraternitadel salterio di Gesù e Maria”. I confratelli si impegnano a reci-tare l’intero salterio, cioè i 15 misteri del rosario. Egli vuole chetutti i confratelli formino un’unica famiglia. La confraternitainfatti non è solo una associazione di devoti oranti; è pure unavera famiglia nella quale ognuno gode anche dei meriti deglialtri. Egli ha presente le corporazioni operaie che proprio alsuo tempo cominciano a organizzarsi. Sull’esempio dellesocietà di mutuo soccorso e soprattutto sul fondamento deldogma della comunione dei Santi, egli vuole che la confraterni-ta del rosario di Maria sia una vera “Società di mutuo soccorsospirituale”. Ogni iscritto infatti partecipa ai meriti e ai beneficispirituali di tutti gli altri confratelli. Quando uno di loro prega,ha presente tutta la famiglia degli iscritti all’associazione.

La prima norma dello Statuto della confraternita delSalterio mariano stabilisce: “Principio fondamentale di questafraternita è che tutti i meriti e gli esercizi di pietà di ciascunmembro siano comuni a tutti i membri”.

Naturalmente questa specie di “mutualità spirituale” a dif-ferenza delle mutualità delle corporazioni delle arti e mestieri,ha un carattere universale, come il dogma della comunione deiSanti. Gli iscritti cioè a una confraternita sono spiritualmenteuniti, come in un’unica famiglia, non solo ai membri della pro-pria confraternita, ma ai membri di tutte le confraternite delmondo; ogni membro partecipa ai meriti di tutti.

L’idea di questa mutualità universale dei meriti e delle pre-ghiere di tutti gli iscritti fu una delle cause della straordinariadiffusione delle confraternita del rosario già nel 1400.Dopo qualche anno dalla fondazione della prima confraterni-ta, erano già 50 mila gli iscritti. Presto si contarono a milioni.

È bello sapere che anche altri - molti altri - sono uniti a noi,mentre preghiamo Maria, e che altri pregano per noi in tutte leore della giornata.

p. Alfonso D’Amato o.p.

UNA SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO SPIRITUALELa confraternita (o fraternita) del S.Rosario

Page 29: Rosarium 2000-04

29

a) sono stati iscritti all'associazione del Rosario Vivente:1) dalla segreteria: Traverso Elianna - Francesco - Silvia - Anna Quartesan di Villaguattera di Rubano (Pd), Roberta Torquati di

Montegranaro (AP), Giuseppe Travaglia di Cavedine (TN), Romeo Ramazzo di Rubano (Pd), Marisa Pappalardo di Salerno,Valentina e Bruna Rivoletto di Fiesso (Ve), Assunta Callegeher di Villesse (Go), Anna Caldera di Cusano Milanino (Mi), CarmelaFaggioni e Maria Luigia Vangelista di Ponton (Vr), Maria Rosa Corradini di S.Lucia di Pescantina (Vr).

2) da don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Don Emidio Fattori, Don Attilio Galli, Antonio e Giuditta Mistichelli, Luigina Paletti, Chiara eCarlo Melosso, Francesco Rossi, Lia e Maria Teresa Melosso, Elisabetta De Santis, Maria Antonietta Collazioni, Suor MariaDionisia, Franca Monticelli, Giuseppina Ferretti di Ascoli Piceno.

3) dalla segreteria: Gabriella Zuliani di Pescantina (Vr), Lucio Ungherini e Maria Angela Gambucci di Sigillo (Pg), Angelica LaPorta di Olginate (Lc), Clara Polidori - Bianca Nobili - Giuseppina Polidori - Franca Paolini di Montelabbate (Ps), AlessandraTommasini di Gallo (Ps), Patrizio Tolomelli di Argelato (Bo), Francesca Munaretto di Treviso, Emanuele e Roberto Guerra diModena, Annarita e Dino Romagnoli di Firenze.

b) sono stati iscritti alla Fraternita o Gruppo del Rosario:1) da Giulia Sparapani di Ancona: Padre Giovanni Albanese di Zeri (MS), Fra Luigi Sparapani di Massa Carrara, Don Giovanni

Poggiali di Filetto (MS), Maria Grazia e Matilde Berardinelli e Anna Maria Zoppi di Osimo (An), Massimo Radaelli di BesanaBrianza (Mi), Manuela Trementino e Elda Rabeschi di Ancona, Anna Mosca - Giuseppina Coacci - Giuseppina Cartuccia - AdrianaSantilli - Nelly Buccolini - Cecilia Barbalarga di Agugliano (An).

2) dalla segreteria: Efrem Panelli di Gardone Val Trompia (Bs), Andrea e Teresa Passaglia di Pavullo (Mo), Stella Gattarello diRaffadali (Ag), Giovanna Uguzzoni di Modena, Rita Varone di Busto Arsizio (VA), Elisa Savi di Medesano (Pr), AntonellaMartellozzo - Maddalena e Fabio Peloso di Rubano (Pd), Franca Fiorai di Udine, Giuseppe Corrente di Negarine (Vr), MariaRosa Frapporti di Domegliara (Vr), Maria Fasoli di Pescantina (Vr), Letizia Tosoni e Rosa Girelli di Bussolengo (Vr).

3) da Giulia Sparapani di Ancona: Natalina Lorenzetti - Patrizia Papini - Vincenza Tancredi - Rosalba e Bruno Mengarelli diAncona, Luca Pecora di Montelupone (Mc), Suor Patrizia e Suor Bruna di Siena, Suor Damiana di Lucca, Suor Veronica e MarcoRovai di Marina di Massa, Suor Paola e Suor Elide di Massa Carrara, Don Giorgio di Carrara, Don Savino di Pontremoli (Ms).

4) dalla segreteria: Maria Cristina Marconi -Sofia Ambrosi - Giovanna Marconi - Valentina Migliori - Assunta Marconi - SilviaArduini di Pescantina (Vr), Rosa Girelli di Bussolengo (Vr), Margherita Malagoli di Modena, Alessandro Tuzzato di S.AgataBolognese (Bo), Maurizio Bianchini di Sondrio, Anna Maria Faenzi di Bastia Umbra (Pg), Maria Fini e Rita Piergiovanni diMontelabbate (Ps), Graziella Rizzi Conforto di Rubano (Pd), Patrizio Tolomelli.

5) da Giulia Sparapani di Ancona: Ivana Farotti - Anacleta Bitocchi - Lidia Guzzini - Umberto Capodoglio - Lucia Moranti eBeatrice Mandolini di Recanati (Mc), Gabriella Cajano di Collemarino (An), Leopoldina Ulissi - Lina e Lucia Pirani - AdalgisaRossigni - Nerina Picchio - Rosina Rabini - Maria Recanatini di Camerano (An), Suor Vincenza Fioravanti di Ancona.

6) dal Monastero di Fontanellato (Pr): Ileana Agnoli - Anna Alberini - Elvira Alessandri - Ercolina e Tina Aliani - Giovanni Allegri -Anna Maria Inastasi - Giovanna Anedda di parma, Rosa Alessandretti - Cosetta e Giorgio Aschieri di Cremona, Erminia Angioidi Nuoro, Luigia Aspesi di Varese, Luccia e Marisa Aroldi di Mantova.

7) dalla segreteria: Anna Maria Cetto di Madrano (Tn), Anna Maria Berardinelli di Senigallia (An), Pier Luigi Fabbri - RosannaFerretti - Valentina Bucci - Diva Sangiorgi - Alfredo Balzanelli - Maria Baldani - Domenica Passero di Faenza (Ra), Maria Ferrettie Guerrino Baroncini di Casola Val Senio (Ra), Marta Panini e Maria Luisa Bacchini di Parma, Suor Zaira Azzolini di Ravenna,Angela Assianata di Milano.

8) dal Monastero di Fontanellato (Pr): Baligan Elena - Bandini Roberto - Bani Sr. Giuseppina - Bastiani Mina - Bellini Anna - BelliniMaria Grazia di Parma, Ballasini Domitilla di Cremona, Bandinu Maria -Bandinu Annunziata - Bandinu Rosalia in Carta diNuoro, Baricchi Emanuela e Glauco di Reggio Emilia, Beltrami Alda di Modena, Beltrami Carla di Verbania, Bergogni Liviana diMilano.

c) sono stati iscritti all'Ora di Guardia:Rosa Girelli e Letizia Tosoni la 1° domenica del mese dalle 15 alle 16; Maria Cristina Marconi il 3°venerdì del mese dalle 21 alle22; Sofia Ambrosi - Giovanna Marconi - Valentina Migliori - Assunta Marconi -Silvia Arduini il 23 di ogni mese dalle 14,30 alle16; Efrem Pannelli la 3° domenica del mese dalle 9,30 alle 10,30; Anna Maria Faenzi l'8 di ogni mese dalle 6 alle 7; MaurizioBianchini il 15 di ogni mese dalle 20,30 alle 21,30; Lucia Altamura l'8 di ogni mese dalle 6,30 alle 7,30; Pier Luigi Fabbri il 9 diogni mese dalle 17 alle 18; Rosanna Ferretti il 7 di ogni mese dalle 15 alle 16;

d) sono stati nominati zelatori o zelatrici:Cesare Carloni di Osimo (An), Maria Antonietta Collazzoni e Paola Cagno Moricone di Ascoli Piceno, Don Stanislao di Argenta (Fe)

nuovi iscritti al movimento domenicano del rosario

RICORDO CHEper gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario nella Basilica Patriarcale di S. Domenico a Bologna nelle prime quattro domeniche del mese, alle ore 18,

viene celebrata una santa messa .

Page 30: Rosarium 2000-04

30

◗ in provincia di Udine dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta: a Udine in casa di Paolo Vezil dal 28 aprile al 28 giugno, di Aldo Gerometta dal 16 al 25 luglio, di Pietro Adamidall'8 all'11 agosto, di Luigino Zangirolami dal 24 agosto al 2 settembre, a Mortegliano nella famiglia di TizianoFurlan dal 28 giugno al 9 luglio.

◗ in provincia di Gorizia dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta:a Villesse dai sigg.ri Assunta e Giacomo Callegher dal 29 maggio al 5 giugno, dalla sig.a Lauretta Blasizza dal 5 al11 giugno, dalla sig.a Giovanna Circosta dall'11 al 18 giugno, dal sig. Antonio Circosta dal 18 al 30 giugno, dallasig.a Marietta Sorrenti dal 30 giugno al 6 luglio, dal sig. Antonio Circosta dal 6 al 12 luglio, dal sig. Orlando Circostadal 12 al 17 luglio, dal sig. Edino Weffort dal 17 al 20 luglio, dalla sig.a Laura Gabrielli dal 20 al 25 luglio.

◗ in Lombardia dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta:a Bienate di Magnano (Mi) da Carolina Farè dal 3 al 10 luglio, a Vanzaghello (Mi) da Erminia Torretta Zara dal 10 al17 luglio, da Alessia Conti dal 17 al 24 luglio, da Carla Testa dal 24 al 31 luglio, da Giuseppina Garascia dal 31luglio al 7 agosto, da Antonio Mainini dal 28 agosto al 4 settembre, da Luigi Ruscio dal 4 all'11 settembre, aMagnano (Mi) da Giuseppe Mazza dall'11 al 18 settembre, da Pietro Trentin dal 18 al 25 settembre, da MaddalenaFortunato dal 25 settembre al 2 ottobre.

◗ in Romagna dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta:a Riolo Terme (Ra) presso la Parrocchia dal 2 al 22 giugno, l'Istituto S.Giuseppe dal 22 al 25 giugno, da MaurizioFerraro dal 25 al 27 giugno, a Faenza (Ra) da Gina Masironi dal 24 luglio al 1 agosto, da Giulio e PasquinaCapodilista dal 1 al 10 agosto, da Diva Sangiorgi dal 20 al 28 agosto, da Anna maria Francescani dal 29 agosto al 4settembre, da Marta Lanzoni dal 4 all'11 settembre, da Pier Luigi e Rosanna Fabbri dal 11 al 24 settembre, daBarbara Savorani dal 25 al 30 settembre, da Valentina Bucci dal 2 al 6 ottobre, a Lugo (Ra) nella Chiesa Collegiatadal 6 all'8 ottobre.

◗ in Veneto dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta:a Castagnè di Mezzane di Sotto (Vr) nella chiesa dal 18 al 26 luglio, in casa di Attilio Menini dal 26 luglio al 2 ago-sto, di Giuseppe Valle dal 2 all'11 agosto, di Paolo Rubale dal 11 al 21 agosto, di Roberto Vinco dal 21 al 29 agosto,a Verona da Maria Conati dal 20 agosto al 16 settembre.

◗ nel padovano dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta:a Mestrino (Pd) da Anna Barco dal 3 al 10 luglio, a Rubano (Pd) da Graziella Rizzi Conforto dal 11 al 25 luglio, daAntonietta Abela dal 17 al 25 settembre, da Bressan Bianca dal 25 settembre al 2 ottobre, a Fiesso d'Arpico (Ve) daLuciano Bertocco e Stefania Tramarin dal 26 luglio al 4 agosto, da Rivoletto Franco dal 4 all'15 agosto.

◗ in provincia di Ancona dove la statua della B.V. del Rosario è stata accolta:a Polverigi da Benito Pacetti dal 1 al 15 giugno, da Elio Manzotti dal 15 al 22 giugno, ad Ancona da AnnaCandelabri dal 28 giungo al 6 luglio, da Paola Ferrato dal 20 al 26 luglio, da Cosetta Lanza dal 27 luglio al 2 agosto,da Bianca Andreanelli dal 23 al 30 agosto, da Papini Patrizia dal 8 al 13 settembre, da Rita Lucis dal 14 al 20 settem-bre, da Manuela Agostinelli dal 21 al 28 settembre, da Maria Crisitna Scoponi dal 28 settembre al 4 ottobre, daAntonietta Rampini dal 5 all'11 ottobre, ad Agugliano da Fabio Giantomassi dal 22 al 28 giugno, da GilbertoBelvederesi dal 6 al 12 luglio, a Sirolo da Paola Gentili dal 3 al 10 agosto, a Recanati da Ivana Farotti Catena dal 17al 23 agosto, a Camerano da Elisabetta Pirani dal 30 agosto al 6 settembre.

◗ in provincia di Massa Carrara dove la statua della B.V. del Rosario è stata accolta:a Filetto dalla famiglia Monteverde Quartieri dal 31 maggio al 2 agosto.

◗ nel comune di Osimo (An) dove la statua della B. V. del Rosario è stata accolta:a Osimo da Maria Grazia Berardinelli dal 13 al 19 luglio, da Mario Ascani dal 22 al 29 settembre, da MarinoLampacrescia dal 29 settembre al 6 ottobre.

La “peregrinatio Mariae”è stata promossa:

Page 31: Rosarium 2000-04

31

HANNO INVIATO OFFERTE:

✫ per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario:Longo Pagani, Angelina Colombo, Gruppo Rosario di Montodine (Mn), Luisa Scarel, Elena Bianconi, Carolina Farè, MariaColombo, Giuliana Brambilla, Cassettini Ranier, Nini Gavina Zanucchi Pompei, Famiglia Martelli, Eugenia Righetto, DomenicaCarlomagno, Fedele D’Alberto, Annachiara Amico, Adriana Agordati, Cleofe Cacciarru, Teresa Maria Noè Bollati, FamigliaFurlan, Enore Gambazza, Grazia Stevani, Augusta Paridi, Maria Rita Giuseppetti, Ivo Vanti, Maria Sandonà, Cesare Carloni,Marco Trentini, Barbara Tonini, Giulio Carducci, Silvia Marconi, Carla Giani Testa, Angelo Zara, Giuseppina Miriani, GabriellaBarberini, Famiglia Battilana Bolognini, Famiglia Negri, Maria Bondi, Giuseppe Tei, Giuseppina Cavedaschi, Paolo Cipriani,Parrocchia di S.Marino di Bentivoglio (Bo), Lucia Poletti Candeo, Lucia Carli, Marina Cesaroni, Angelo Galazzi, Pellegrini aFatima dal 10 al 15/9, Maria Perotti, Vittorio Regali, Francesco Fabrizio, Vittorio Macinini, Anna Reggiani, Mariarosa GottiMangili, Lucia Altamura, Carla Gilardi, Giuliana Rocchetti, Monache Domenicane di Montefiore dell’Aso (Ap), SalvatoreCassaniti, Parrocchia S.Pietro .Martire di Ascoli Piceno, Paolo Rubechini, Renato Adimari, Franca Crocetti, Enrichetta Tapparo,Gabriella Seren, Mons. Giovanni Signani, Cesare Carloni, Monache Domenicane di Castelbolognese (Ra), Gabriella Bertinelli,Margherita Malagoli, Francesca Vallorani e Luigi Borraccino, Diana Angeloni, Rita Roglieri, Livia Giaccoli, Simonetta Moroni,Cleonilde Saccomandi, Paolo Graffigna, Paolo Battilana, Maddalena Fortunato, partecipanti al raduno del rosario al SantuarioMadonna della Neve a Ravello di Rescaldina (Mi), gruppo del rosario di S.Felice sul Panaro (Mo), Maria Formaggio, GiuseppeFasolo, Fernanda Mantovani, Cesare Carloni, Angelamaria Zagore, Gruppo del rosario di Vignola (Mo), Istituto Salesiano diMontechiarugolo (Pr), Lauretta Gambineri, Maria Angeli in Giannarelli, Istituto Suore Canossiane di Bedizzole (Bs), Suore Scuolamaterna di S.Giovanni Bianco (Bg), Vittoria Tommasini, Stefano Rambaldi, Domenica Cangiotti, Mirella Caffarra, Suor Maria diMontfort, Leopoldina Ulissi, Giovanna Aschieri Rapalli, Rosaria Lanza, Maria Antonietta Di Marco, Don Pierluigi Marchesini,Paolo Vezil, Istituto Suore Martelline di Bolzano, Luisa Scarel Capello, Famiglia Ferragina, Irma Spelta, Marisa Striscia, FedeleD’Alberto, Silvia Sangiorgi, Maria Nuccia Ferrario, Paola Valvo, Anna Palazzetti.

✫ in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. messe:Antonia Barbi, Adriana Agordati, Gabriella Barberini, Lorenzo Pedrali, Angela Passoni, Assunta Barzotti, Anna Stamera,Pellegrini a Fatima dal 10 al 15/9, Chiara Gagliardi, Ilaria Giannarelli, Parrocchia S.Pietro Martire di Ascoli Piceno, SilvioValesi, Giovanna Forma, Gruppo del rosario di Vignola (Mo), Maria Invernizzi.

✫ per acquisto di sussidi:P. Angelico Menetti, Assunta Lorenzetti Barzotti, Monastero Domenicano di Cagli (Ps), Pellegrini a Fatima dal 10 al 15/9, P.Giorgio Carbone, Pretto Bianca, Mariella Alberini, Parrocchia S.Pietro Martire di Ascoli Piceno, Fedeli della Collegiata di Lugo(Ra), Isabella Pomata, partecipanti al raduno del rosario al Santuario Madonna della Neve a Ravello di Rescaldina (Mi), PatriziaDe Paola, Gruppo del rosario di Vignola (Mo), partecipanti raduno a Cormons del 21/10, Maria Invernizzi, Paola Valvo.

✫ per sostenere l’opera dei pellegrinaggi: D.ssa Giovanna Salsini.

✫ per le adozioni a distanza:Ambretta e Giampaola Negri, Assunta Lorenzetti, Ada Giacomello, Irene Di Giovanni, Daniele Savelli, Patrizia Ciuffoli, ManuelaBreveglieri.

pagina della riconoscenza

Ringrazio tutti di cuoreper quanto fate - ognuno nel suo piccolo - per sostenere il MOVIMENTO

nella promozione del s. rosario e della devozione alla B. Vergine:assicuro il quotidiano ricordo nella preghiera

ma soprattutto alla celebrazione della s. messa

Page 32: Rosarium 2000-04