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Rosarium 2000-03

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Gentilissimi lettori,

anche se non credo qualcuno possa dire che le attività si sianomai fermate per un momento, è certo che in questi mesi caldi c’è stato uncerto rallentamento, per cui ora dopo il periodo estivo penso sia intenzio-ne comune riprendere con maggior impegno da parte di tutti. Con l’articolo del P. Giovanni Cavalcoli o.p. su “Il rosario e la famiglia”,che troverete nelle pagine seguenti, ho voluto soffermarmi un momentocon Voi per chiarire ancor meglio il motivo che ci ha spinti a promuoverela “Peregrinatio Mariae”... spero avrete il tempo per leggerlo e meditarlo! Seppur necessari ed auspicabili gli appuntamenti che vengono celebraticon l’immagine della Beata Vergine Maria Regina del Santo Rosario inchiese o nei luoghi comuni, rimane che sono e debbono essere solo unmomento iniziale di proposta e di diffusione dell’invito ad accoglierla.Infatti, caratteristica della “Peregrinatio Mariae” da noi promossa deverimanere il fatto che l’immagine venga accolta per un certo periodo (chesempre più si sta confermando nei termini di una settimana se non addirit-tura di una novena) nelle case private, dalle famiglie. Sì, perché è nellecase che l’immagine accolta vuole radunare l’intera famiglia trasforman-dola in un piccolo cenacolo di meditazione e preghiera, aperto anche a

tutti coloro che fra parenti, amici, vicini osemplici conoscenti vogliono unirsi... le testi-monianze che ci giungono provano che è giàquesta la prima grazia che la generosa dispo-nibilità di accogliere l’immagine della BeataVergine Maria Regina del Santo Rosario e lafede dei singoli partecipanti ottiene in manieraindubitabile.

Quelli compiuti finora sono solo piccolipassi... comunque, invocando la materna pro-tezione della Beata Vergine, Vi saluto fraterna-mente

P.Mauro

LETTERA DEL PROMOTORE

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UU na tradizione cristiana sempre raccomandabile è indubbiamente quella dellarecita del Rosario in famiglia. E’ vero che oggi in molti casi i membri dellafamiglia faticano a trovare il tempo per riunirsi tutti assieme a causa dei ritmi di

lavoro e delle varie attività ai quali essi si dedicano. E’ importante, tuttavia, che lafamiglia cristiana faccia il possibile per trovare periodicamente dei momenti da vivereassieme non solo per i pasti o per il riposo o gli svaghi, ma anche per una qualche formadi preghiera, che non è detto debba essere necessariamente il Rosario ma può trattarsianche di preghiere d’altro genere, come per esempio la recita dell’ufficio divino, un’u-sanza che si è venuta diffondendo dopo il Concilio.L’Esortazione apostolica Familiaris consortio di Papa Giovanni Paolo II, del 1981, illu-stra in vario modo la funzione educativa che la famiglia cristiana è chiamata a svolgerein ordine all’edificazione della comunità ecclesiale, e nell’ambito di questo discorso ilPapa esorta a più riprese alla pratica della preghiera in comune. Dice il Papa: “In forzadel ministero dell’educazione i genitori, mediante la testimonianza della vita, sono iprimi araldi del Vangelo presso i figli. Di più, pregando con i figli, dedicandosi con essialla lettura della Parola di Dio e inserendosi nell’intimo del corpo - eucaristico edecclesiale - di Cristo mediante l’iniziazione cristiana, diventano pienamente genitori,generatori cioè non solo della vita carnale, ma anche di quella che, mediante la rinnova-zione dello Spirito, scaturisce dalla croce e risurrezione di Cristo” (n. 39).

Il Papa insiste sullo stretto legame che esiste edeve esistere tra la famiglia e la Chiesa: la fami-glia svolge la prima iniziazione del cristiano allavita ecclesiale; mentre la Chiesa, dal canto suo,tra i vari compiti della sua missione ha quelloassai rilevante ed essenziale, di promuovere lafamiglia cristiana, di illuminarla, proteggerla esostenerla nel suo non facile cammino nellasocietà e nella Chiesa stessa. “Tra i compiti fon-damentali della famiglia cristiana - dice il Papa(n. 49) - si pone il compito ecclesiale: essa, cioè,è posta al servizio dell’edificazione del regno diDio nella storia mediante la partecipazione allavita e alla missione della Chiesa... E’ anzitutto la Chiesa madre che genera, educa,edifica la famiglia cristiana, mettendo in operanei suoi riguardi la missione di salvezza che haricevuto dal suo Signore. Con l’annuncio della

Il rosario e la famiglia

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Parola di Dio, la Chiesa rivela alla famiglia cristiana la sua vera identità, ciò che essa èe dev’essere secondo il disegno del Signore... A sua volta la famiglia cristiana è inseritaa tal punto nel mistero della Chiesa da diventare partecipe, a suo modo, della missionedi salvezza propria di questa”.Così la famiglia cristiana, prosegue il documento, svolge un ruolo essenziale nel primoannuncio della fede fatto dai genitori ai figli. Citando Paolo VI, il Papa afferma: “Lafamiglia, come la Chiesa, deve essere uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e da cuiil Vangelo s’irradia. Dunque nell’intimo di una famiglia cosciente di questa missionetutti i componenti evangelizzano e sono evangelizzati. I genitori, non soltanto comuni-cano ai figli il Vangelo, ma possono ricevere da loro lo stesso Vangelo profondamentevissuto. E una simile famiglia diventa evangelizzatrice di molte altre famiglie e del-l’ambiente nel quale è inserita” (n. 52).“La famiglia - afferma il Papa più avanti (n. 53) - che è aperta ai valori trascendenti, cheserve i fratelli nella gioia, che adempie con generosa fedeltà i suoi compiti ed è consa-pevole della sua quotidiana partecipazione al mistero della croce gloriosa di Cristo,diventa il primo e miglior seminario della vocazione alla vita di consacrazione al regnodi Dio”.Il matrimonio stesso, dice Giovanni Paolo II, è un “atto di culto” (n. 56): “come tutti isacramenti che ‘sono ordinati alla santificazione degli uomini, alla edificazione delcorpo di Cristo e, infine, a rendere culto a Dio’ (Conc. Vat. II, Sacrosanctum Concilium,n. 59), è in se stesso un atto liturgico di glorificazione di Dio in Gesù Cristo e nellaChiesa: celebrandolo, i coniugi cristiani professano la loro gratitudine a Dio per il subli-me dono ad essi elargito di poter rivivere nella loro esistenza coniugale e familiare l’a-more stesso di Dio per gli uomini e del Signore Gesù per la Chiesa sua sposa”.In questo contesto di alto impegno religioso e spirituale, si comprende come il Papainsista sull’importanza della preghiera fatta in famiglia, affinché questa possa valida-mente e fruttuosamente far fronte agli impegni della sua missione educativa e della suatestimonianza nella società e nella Chiesa.

Questo alto ideale di spiritualità che il Ponteficepropone alla famiglia cristiana non deve essereconsiderato come utopistico, ma corrispondeeffettivamente alle esigenze e prospettive intrin-seche della sua dimensione soprannaturale, cosìcome esse scaturiscono e sono richieste dallarealtà stessa del sacramento del matrimonio.Indubbiamente in una società come la nostra,così pervasa da spinte secolaristiche o sottilmen-te anticristiane (esiste spesso un cristianesimo difacciata al quale corrisponde un reale paganesi-mo), la realizzazione di questo ideale non è faci-le: ma proprio per questo il Papa esorta calda-mente le famiglie alla pratica della preghiera,come sicuro sostegno nelle loro difficoltà.E a tal proposito egli afferma: “In forza dellaloro dignità e missione, i genitori cristianihanno il compito specifico di educare i figli alla

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preghiera, di introdurli nella progressiva scoperta del mistero di Dio e nel colloquio per-sonale con lui”; e cita il Concilio: “Soprattutto nella famiglia cristiana, arricchita dellagrazia e della missione del matrimonio-sacramento, i figli, fin dalla più tenera età devo-no imparare a percepire il senso di Dio e a venerarlo e ad amare il prossimo secondo lafede che hanno ricevuto nel battesimo” (Dich. Gravissimum educationis, n. 3) (n. 60).A questo punto il Papa fa alcuni riferimenti espliciti al Rosario richiamando alcuni passidi Paolo VI: in un tratto dall’Udienza generale dell’11 agosto 1976, il Papa, rivolgendo-si ai genitori presenti, rivolge loro molte domande, ognuna delle quali nasconde un’im-plicita esortazione, e tra queste Paolo VI chiede: “Lo dite il rosario in famiglia?”(n.60).E poco oltre Giovanni Paolo II cita un altro brano di Papa Montini, tratto dalla Marialiscultus : “Vogliamo ora, in continuità con i nostri predecessori, raccomandare vivamentela recita del santo rosario in famiglia... Non v’è dubbio che la corona della beataVergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci preghiere incomune, che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare evivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, ilrosario ne sia l’espressione frequente e gradita”. E Giovanni Paolo II aggiunge: “Cosìl’autentica devozione mariana, che si esprime nel vincolo sincero e nella generosasequela degli atteggiamenti spirituali della Vergine santissima, costituisce uno strumen-to privilegiato per alimentare la comunione d’amore della famiglia e per sviluppare laspiritualità coniugale e familiare” (n.61).Lo stesso santo rosario si può considerare come la “storia di una famiglia”: in esso sononarrate le vicende principali della Famiglia di Nazareth, una famiglia che è al centrodella storia, e che come nessun’altra famiglia umana ne ha cambiato il corso, trasfor-mandola da una storia di miserie e di ingiustizie, ad una storia, nella quale, grazie allapresenza operante del Verbo incarnato, gli uomini possono sperare nel perdono dei pec-cati e in una nuova umanità nella quale regnano la pace e la giustizia.Sembra dunque esistere una speciale affinità fra il Rosario e la famiglia: la preghierarosariana, per la sua semplicità, si presta ad essere recitata anche dai piccoli e dai sem-

plici; gli avvenimenti presentati dai singolimisteri, pur nella loro insondabile soprannatura-lità, ci vengono essi pure presentati in una sobriasemplicità; la preghiera del Rosario non richiedeparticolari sforzi intellettuali, per cui si presta adessere recitata anche quando si è stanchi, anzianio malati: tutte condizioni tanto comunementeumane e così diffuse in tutte le famiglie.Con la recita del Rosario, la famiglia cristiana si

mette in movimento con Gesù, Giuseppe eMaria, li accompagna ed è da loro accompagna-ta, e nelle vicende di ogni giorno, nella gioia onel dolore, nella prova o nel riposo, nella bana-lità o nelle avventure entusiasmanti procedeserena e coraggiosa verso i lidi della patriabeata.

P. Giovanni Cavalcoli o. p.

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La “Catechesi sulla Vergine” del Card. Charles Journet

44Parte seconda (conclusione)

Dopo aver trattato nel numero precedente dell’Immacolata Concezione della BeataVergine Maria, rimane da dire qualcosa sul dogma della Sua Assunzione al Cielo.

L’ASSUNZIONEIl cammino di questo dogma fu meno travagliato del precedente. Sin dai primi secoli era dif-fusa la convinzione che il corpo della santissima Vergine non aveva conosciuto la corruzionedel Sepolcro, ma che la Madre di Dio era stata miracolosamente assunta in cielo in anima ecorpo. Il Papa Pio XII, che ha definito l’Assunzione l’1 novembre 1950 dopo aver consultatol’episcopato mondiale, nel documento in cui definisce tale verità riporta un’ampia serie ditesti presi dai santi Padri, sia dell’Oriente che dell’Occidente, dai quali risulta quanto fosseradicata nei pastori e nei fedeli la credenza nell’Assunzione al Cielo della Beata Vergine. Erainfatti inammissibile per la sensibilità cristiana ammettere che quel corpo che aveva dato lavita umana al Verbo di Dio potesse conoscere la corruzione del sepolcro. Il suo posto nonpoteva essere che accanto al suo Figlio, gloriosamente asceso al Cielo.Il fatto che questa verità fosse creduta dal popolo cristiano ben prima che venisse proclamatacome dogma è confermato anche dalla festa liturgica dell’Assunzione, che cominciò ad esse-re celebrata nella Chiesa sin dalla metà del I millennio.

Testo del Card. Journet:L’Assunzione29) Che avviene alla nostra morte in seguito al peccato originale?

- Il nostro corpo si decompone e non risusciterà prima della fine del mondo.30) Che cosa è e avvenuto, invece, alla morte di Gesù?

- Il corpo di Gesù non si è decomposto, ma è resuscitato, ed è salito al cielo il giornodell’Ascensione.

TI BASTA CIO’ CHE SAI O VUOI SAPERNE DI PIU?

a cura di P. Roberto Maria Coggi O.P.

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31) Che cosa è avvenuto alla morte della Vergine?- Il corpo della Vergine non si è decomposto, ma Gesù lo ha resuscitato e lo ha

accolto nel Cielo il giorno dell’Assunzione.32) La rivelazione dell’Assunzione è fondata sulla Scrittura?

- Sì, su due testi soprattutto, l’uno di S. Paolo, l’altro del suo discepolo S. Luca.33) Qual è l’insegnamento di S. Paolo sulla resurrezione di Cristo e dei cristiani?

- S. Paolo insegna che Dio, il quale ha resuscitato e glorificato Cristo, resusciteràanche i fedeli di Cristo: Cristo che è senza peccato, è resuscitato e glorificatoimmediatamente; ma i fedeli, poiché sono toccati dalla colpa, non potranno essereresuscitati e glorificati che alla fine del mondo, quando sarà vinto pienamente ilpeccato e la morte (Rom 8, 11; 1 Cor 15, 22-26).

34) Quando la Vergine sarà resuscitata e glorificata?- Lo sarebbe alla fine del mondo, con noi, se Ella fosse stata toccata dal peccato. Ma

lo è, invece, subito, con Cristo, poiché, come insegna S. Luca, Ella è senza peccatoe veramente piena di grazia.

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Commento:Per quanto riguarda l’Assunzione, il card. Journetnel suo testo sembra dare per scontata la morte diMaria prima della sua Assunzione in Cielo. E’ beneperò far notare che il Papa Pio XII nella definizionedel dogma dell’Assunzione evita deliberatamente difare alcun cenno alla morte della Beata Vergine. Vierano e vi sono infatti dei teologi, degni del massi-mo rispetto, che sostengono l’ipotesi cheMaria Santissima non sia passata attra-verso la morte, ma “giunta al terminedella Sua vita mortale” (questa è l’e-spressione usata dal Papa Pio XII) siastata direttamente assunta in Cielo inanima e corpo.

E’ vero che questa ipotesi nongode attualmente del favore della mag-gioranza degli studiosi, i quali preferi-scono parlare della morte di Maria edella sua conseguente resurrezione, maha al suo attivo il fatto di rispettaremeglio il concetto di “incorruzione”. Tuttisono d’accordo nell’affermare che ilcorpo della Beata Vergine, pur separatodall’anima nel periodo intercorso tra la morte e l’Assunzione, è rimasto incorrotto. Ma ariflettere bene, un corpo separato dall’anima è per definizione un corpo “corrotto”, quindi èun altro corpo rispetto a quello precedente. Infatti, filosoficamente parlando, la morte, cioè laseparazione dell’anima dal corpo, è chiamata “corruzione”, anche se non avviene il disfaci-mento esteriore e visibile. E la corruzione comporta una nuova esistenza del corpo, del tutto separata da quella prece-dente. Diverso invece è il caso del corpo di Gesù posto nel sepolcro: esso continuava ad esse-re lo stesso corpo dotato della medesima esistenza precedente, anche se era un corpo morto.Esso infatti era unito alla divinità, e la sua esistenza, il suo “atto di essere” continuava adessere quello del Verbo. Ma non è qui possibile approfondire questo discorso non facile,anche se molto interessante. Ci basti per ora aver fatto questo accenno, per ricordare che èlegittimo ritenere che l’Assunzione della Beata Vergine sia avvenuta prima della sua morte,anche se, ripeto, non è oggi questa l’opinione più comune.

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PELLEGRINAGGIO IN TERRASANTA

Rivolto ai pellegrini dell’Esododal 27 dicembre 2000 al 5 gennaio 2001

Il Movimento Domenicano del Rosario promuove dal 27 dicembre 2000 al 5 gennaio 2001 il camminodell’Esodo biblico, partendo dall’Egitto, proseguendo per la penisola del Sinai, e poi attraverso il MarRosso passando in Giordania per risalire fino al monte Nebo (dove morì Mosè) ed approdare infine,

attraverso il fiume Giordano, nella Terra Promessa, fino alla Città Santa di Gerusalemme.Si comincia con l’Egitto, la terra di “schiavitù” del popolo biblico (Es 1), dalla quale fu liberato dal profe-ta-condottiero MOSE’. Nella capitale attuale, il Cairo (di oltre 15.000.000 di abitanti, quasi 1/3 dellapopolazione di un paese, allungato nel Nilo, più grande di tutti gli stati europei, eccettuata la Russia, con93/100 di deserto) si trovano le famose piramidi di Ghiza ed il quartiere copto o cristiano, dove si vene-ra ancora la casa della Sacra Famiglia, che vi avrebbe dimorato nel tempo della fuga in Egitto.La partenza dell’itinerario dell’Esodo è così collegata alla famosa civiltà egizia antica, e nello stesso tempoalle origini cristiane, dando un senso immediato ed incisivo al pellegrinaggio.Il cammino dell’Esodo è lungo ed impegnativo. La penisola sinaitica, infatti, è un triangolo irregolare di60.000 km, con la base nel Mediterraneo di 200 Km e una lunghezza del lato ovest - sud di 380 km, for-mato da piane costiere e all’interno da un altopiano a tavolato a nord e da montagne di granito a sud,dove si trova il monte di Mosè, il Sinai appunto della tradizione cristiana.La strada del pellegrinaggio al monte Sinai oggi parte dal Cairo verso est, lungo il deserto, fino a Suez,dove a poca distanza è stato scavato un tunnel sotto il Mar Rosso, o meglio il canale che unisce il MarRosso al Mediterraneo, lungo 161 km e largo tra 80 e 150 m, costruito nel 1859-69, su progetto degliingegneri F. de Lesseps, francese, e dell’italiano L. Negrelli. L’attraversamento del Sinai è aspro ed affascinante: le precipitazioni annue sono di soli 10 mm. (1/6 inmeno del necessario), per cui piante e animali sono rari, e la popolazione è costituita da beduini (il cuinome arabo significa uomo del deserto): le piante sono il ginepro, l’acacia e il tamerice, oltre a cespugli evarie erbe aromatiche (circa 900 specie di piante), mentre gli animali sono la gazzella, la capra, la lepre,il lupo, la iena, la volpe, l’irace, la marmotta e, ovviamente, dromedari e cammelli, oltre a varie specie divolatili e rettili. L’escursione termica tra giorno e notte è notevole.Il deserto -per quanto pericoloso per gli effetti della fame, della sete e di alcuni animali velenosi- è ancheuno scenario suggestivo e sconfinato che avvicina all’assoluto e quindi a Dio: e in un modo spesso impen-sato avvengono episodi provvidenziali, che avvicinano l’uomo all’uomo, e allo stesso Dio. Come, delresto, possono verificarsi casi di sconsolato abbandono o anche di disperazione.Tutti questi elementi si trovano nel racconto biblico dei libri dell’Esodo, del Levitico, dei Numeri e del Deu-teronomio, con riprese molteplici negli altri libri dell’Antico Testamento, che attinge ampiamente dai fattidell’Esodo.

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Il cammino del pellegrinaggio nel Sinai preve-de una sosta a Mara, le fonti di Mosè (Es 15,22-25), le acque salmastre sanate miracolosa-mente da Mosè per dissetare il popolo.Si prosegue quindi verso sud, fino alla tappadi Elim (Es 12,27), per inoltrarsi poi all’internoattraverso la vallata dell’oasi di Feiran (labiblica Refidim di Es 17,1): siamo nei capitolidi Esodo 16 -18, con la protesta del popoloper la fame e la sete, oltre all’assalto dei nemi-ci Amaleciti, e con i prodigi della manna,delle quaglie e dell’acqua sgorgata dalla roc-cia, per intercessione di Mosè.Si giunge infine all’altipiano che prelude allameta finale del Monte Sinai, ai cui piedi sitrova il Monastero di S. Caterina.Il Monastero ricorda il soggiorno di Mosè (conil roveto ed il pozzo di Ietro) e del popolo di Dio(la piana di er-Raha), oltre al colle del vitellod’oro fatto erigere da Aronne: è una grande fortezza giustinianea, con la Basilica dedicata in origine allaMadre di Dio e poi nell’VIII sec. alla martire alessandrina del III sec d. C., Caterina, il cui corpo sarebbe statopoi trasportato dagli angeli in questo luogo, sul quale domina anche il Monte di S. Caterina (gebel Cathrin,alto 2602). Ma il vero punto di attrazione è il MONTE SINAI (gebel Musa, alto 2244 m), dove Mosè entrò indialogo con Dio e ricevette la Legge e i comandamenti: tenendo presente che il Monastero si trova a 1.500 md’altezza, la salita al monte prevede un cammino a piedi di circa tre ore.Dalla cima si gode uno spettacolo meraviglioso delle alture del deserto sinaitico.Dopo la splendida esperienza del Sinai, il pellegrinaggio procede nella parte est della penisola, fino all’oa-si di Nuweiba, sul Mar Rosso, dove si prende un aliscafo che porta ad Aqaba, il porto della Giordania.Qui inizia l’ultima parte dell’Esodo, risalendo il cammino oltre la valle dell’Arabah fino al Nebo.Ci sono delle soste importanti: prima fra tutte PETRA, la capitale dei Nabatei, costruita in una fortezzanaturale di montagne rocciose, dai colori di granito rosa, tra il III sec. a.C. e il II sec. d.C. Anche in questiluoghi si ricordano episodi dell’Esodo, come le acque di Mosè o il monte di Aronne, dove sarebbe morto(Num 20, 22-29).Si riprende il cammino lungo l’antica via dei re, che passa accanto a luoghi biblici o cristiani, comeKerak, Dibon, la valle dell’Arnon, Macheronte, Madama, Hesbon e soprattutto il Monte Nebo, dove morìMosè (Dt 34), e dove si ammirano resti bizantini stupendi, compreso il panorama suggestivo sulla terrapromessa e la valle del Giordano.Ma il pellegrinaggio andrà oltre. Passando per la capitale della Giordania, Amman, si porterà al passag-gio del fiume Giordano per raggiungere la Terra Promessa, oggi Terra d’Israele e Palestina.

Ribera, Mosè,Napoli, Certosa di San Martino

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Nella Terra Promessa si visiteranno i luoghi più significativi di Gerusalemme e di Betlemme, per-correndo le pagine più suggestive dei Vangeli e della vita di Gesù, colui, che come Giosuè, ciintroduce nella Terra Promessa definitiva, cioè il suo Regno, Regno di Grazia e Santità, conl’aiuto della Beata Vergine Maria, Madre Sua e di tutti noi, che ci accompagnerà in questolungo e ricco pellegrinaggio mariano.Riprendendo lo schema dei Vangeli, il pellegrinaggio farà il suo cammino verso Gerusalemme,passando per la valle del Giordano - attraverso la Decapoli - e raggiungendo Gerico, con l’epi-sodio di Zaccheo sul sicomoro e la guarigione del cieco.Gerico è una delle più antiche città della terra (a tell es- Sultan esiste una torre di fortificazionedel VI mill. a.C.) e ricorda gli avvenimenti di Giovanni Battista nei dintorni, ovviamente il Battesi-mo di Gesù, e il monte dei quaranta giorni della tentazione dello stesso Gesù nel deserto. Esisteanche la reggia di Erode il grande, dove vi morì.In 30 Km circa si salirà quindi dai 350 m. sotto il livello del mare ai circa 800 m. sul livello delmare di Gerusalemme, la città santa e “dorata” meta e sogno delle grandi religioni, ebraica,cristiana e mussulmana.Prenderemo dimora a Betlemme, a circa 6 Km a sud di Gerusalemme, 100 m circa più inbasso. Betlemme possiede la grande Basilica della Natività, con la celebre Grotta, e la Tombadi Rebecca.Gerusalemme propone a est il monte degli Ulivi, sulla cui sommità si trova sia l’edicola dell’A-scensione al cielo di Gesù che il luogo dell’insegnamento del Maestro agli apostoli, con la grottadel Padre Nostro, da Lui stesso insegnato come preghiera principale. Dalla cima poi si gode unpanorama stupendo e completo di Gerusalemme, che può essere ammirata e spiegata in tutta lasua storia e grandezza. In basso si distende la valle del Cedron o di Giosafat, con le sepolture otombe di Ebrei, Cristiani e Musulmani poiché è ritenuta in base a testi profetici il luogo del Giu-dizio Universale e finale. Alla base del monte poi c’è l’Orto degli Ulivi, con la Basilica dell’Ago-

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nia, che conserva la roccia sulla quale Gesù sudò sangue, e a poca distanza si conserva lagrotta dell’arresto, quando fu preso dalle guardie del Sinedrio, guidate da Giuda, il traditore. La Via Dolorosa è la parte più significativa di Gerusalemme. Inizia alla porta di S. Stefano o deiLeoni (ne sono raffigurati 2, di Venezia) con la Basilica crociata di S. Anna. Qui secondo tradi-zioni apocrife antiche avrebbe dimorato Maria bambina con i genitori, Gioacchino e Anna, neisuoi anni infantili, accanto al Tempio. Prosegue con la Basilica francescana della Flagellazione,accanto alla Fortezza Antonia, dove Gesù fu processato e condannato. Si snodano quindi le 14stazioni della Via Crucis, che a varie tappe - nel cuore della vecchia città e dei suoi suk (mer-cati) - raggiunge il centro del Cristianesimo, e cioè la Basilica del S. Sepolcro dove si trova sia ilCalvario o Golgota, dove Gesù fu crocifisso, sia la Tomba vuota del Risorto. Il luogo oggi ècomplesso, con la presenza di tante confessioni cristiane, e si deve visitare con fede e anchepazienza, per l’enorme afflusso incessante di pellegrini. In alto, a destra entrando, accanto alpunto dove fu confitta la Croce, si trova anche il luogo e l’altare dell’Addolorata.

P. Bernardo Gianluigi Boschi o.p.

Caravaggio, Riposo nella fuga in Egitto, Roma, Galleria Doria

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Nella pinacoteca civica di Forlì si conservauna tela della “Madonna del rosario” delforlivese Pier Paolo Menzocchi. L’opera

proviene dall’antica chiesa domenicana di S.Giacomo. Fu commissionata nel 1583 dallaConfraternita del rosario di Forlì.

Carattere peculiare di quest’opera è cheaccanto a san Domenico e a santa Caterina, chetroviamo in tutte le iconografie rosariane, cisono alcuni personaggi della storia delle originidel movimento rosariano iniziato da Alano de laRoche nel ‘400.

La raffigurazione del Menzocchi (v. fig.)rappresenta al centro la Beata Vergine, mentrericeve dal cielo dalle mani di un angelo mazzi dicorone del rosario; sulle sue ginocchia GesùBambino che passa le corone a san Domenico ea santa Caterina. In alto il Padre Eterno, circon-dato da angioletti, che guarda compiaciuto la scena.

Accanto a san Domenico, a destra, troviamo il Pontefice Sisto IV, che il 12 maggio 1479approvò il movimento rosariano. La sua bolla è il primo documento di un Pontefice sul rosa-rio. Dietro al Papa c’è un cardinale. E’ il cardinale Alessandro Nanni Malatesta, legato ponti-ficio e vescovo di Forlì, che il 10 marzo 1476 approvò ufficialmente “la encomiabile confra-ternita del rosario della beatissima Vergine”; alla quale egli stesso si iscrisse.

A sinistra, vicino a santa Caterina, troviamo l’imperatore Federico III di Germania e suamoglie l’imperatrice Eleonora di Portogallo, che furono tra i primi a iscriversi alla confraterni-ta nel 1475 a Colonia1.

Dietro l’imperatore fa capolino il beato Marcolino Amanni, forlivese e grande devotodella beata Vergine. Infine attorno alla Madonna si ammassa una moltitudine di gente; rappre-senta la moltitudine dei fedeli iscritti alla confraternita che già nel 1500 era enorme.

La tela prima di tutto è un atto di devozione alla Madonna del rosario; essa vuole esserepure un omaggio al vescovo di Forlì, il cardinale Alessandro Nanni Malatesta, che, a nomedel Pontefice, approvò la confraternita del rosario.

p. Alfonso D’Amato O.P.

1 Cfr. A. D’AMATO, La devozione a Maria nell’Ordine domenicano, Bologna 1984, pp.67-69.

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UUUUNNNNAAAA MMMMAAAADDDDOOOONNNNNNNNAAAA DDDDEEEELLLL RRRROOOOSSSSAAAARRRRIIIIOOOO DDDDIIII GGGGRRRRAAAANNNNDDDDEEEE VVVVAAAALLLLOOOORRRREEEE SSSSTTTTOOOORRRRIIIICCCCOOOO

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con il Servo di DioPPPP.... GGGGiiiiooooccccoooonnnnddddoooo LLLLoooorrrrggggnnnnaaaa oooo....pppp....Fondatore delle Suore domenicanedella Beata Imelda

IL ROSARIO

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MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRRIIII DDDDEEEELLLLLLLLAAAA GGGGIIIIOOOOIIIIAAAA

PPPPRRRRIIIIMMMMOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGAAAAUUUUDDDDIIIIOOOOSSSSOOOOLLLL’’’’aaaannnnnnnnuuuunnnncccciiiiaaaazzzziiiioooonnnneeee

ddddeeeellllllll’’’’aaaannnnggggeeeelllloooo aaaa MMMMaaaarrrriiiiaaaaQuando Maria venne salutatadall'Angelo Madre di Dio, inun solo sguardo ella abbrac-ciò tutta la sua vita e disse"ecco l'Ancella del Signore!".Chiediamo l’amore che porta alla fiducia, per guardare Dio e abbandonarci a Lui.

SSSSEEEECCCCOOOONNNNDDDDOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGAAAAUUUUDDDDIIIIOOOOSSSSOOOOLLLLaaaa vvvviiiissssiiiittttaaaa ddddiiii MMMMaaaarrrriiiiaaaa aaaallllllllaaaa ccccuuuuggggiiiinnnnaaaa EEEElllliiiissssaaaabbbbeeeettttttttaaaa

Maria, salutata da Elisabetta Madre di Dio, comprende quale vita di martirio l'attendeva, eppureintona un cantico di esultanza, di riconoscenza e d'amore.Chiediamo di cantare con gioia la nostra miseria, desiderando il martirio d’amore che trasfigureràil nostro cuore.

TTTTEEEERRRRZZZZOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGAAAAUUUUDDDDIIIIOOOOSSSSOOOOLLLLaaaa nnnnaaaasssscccciiiittttaaaa ddddiiii GGGGeeeessssùùùù

Maria vegliava continuamente sul suo bambino e offerse la sua anima, il suo corpo e tutta se stes-sa. Ella veramente poteva dire con la sposa del cantico dei cantici: "il mio diletto è con me ed iocon lui".Chiediamo il desiderio di incontrare il Cristo Gesù, Salvatore atteso, per restare sempre con Lui.

QQQQUUUUAAAARRRRTTTTOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGAAAAUUUUDDDDIIIIOOOOSSSSOOOOLLLLaaaa pppprrrreeeesssseeeennnnttttaaaazzzziiiioooonnnneeee ddddiiii GGGGeeeessssùùùù aaaallll TTTTeeeemmmmppppiiiioooo

Teniamo sempre lo sguardo fisso in Maria. Da lei impariamo l'amore alla legge di Dio. Essa sia laluce che guida ogni nostro passo.Chiediamo a Maria l’obbedienza e la docilità alla follia d’amore che ci attira al Cielo.

QQQQUUUUIIIINNNNTTTTOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGAAAAUUUUDDDDIIIIOOOOSSSSOOOOIIIIllll rrrriiiittttrrrroooovvvvaaaammmmeeeennnnttttoooo ddddiiii GGGGeeeessssùùùù ttttrrrraaaa iiii ddddoooottttttttoooorrrriiii nnnneeeellll tttteeeemmmmppppiiiioooo

Nella preghiera e nel pianto cerchiamo i tesori della fede, della speranza, della carità. Imitiamo laVergine che, perduto il suo Gesù, non si dette pace finché non l'ebbe ritrovato.Chiediamo l’umiltà per cercare Dio e la sua volontà, lasciandoci così trovare da Lui.

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MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRRIIII DDDDEEEELLLL DDDDOOOOLLLLOOOORRRREEEE

PPPPRRRRIIIIMMMMOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO DDDDOOOOLLLLOOOORRRROOOOSSSSOOOOLLLL’’’’aaaaggggoooonnnniiiiaaaa ddddiiii GGGGeeeessssùùùù

nnnneeeellllllll’’’’oooorrrrttttoooo ddddeeeegggglllliiii uuuulllliiiivvvviiiiIl Getzemani e il Calvario:ecco i due luoghi predilettidove Gesù conduce le animeche ama, e dove corrono evolano le anime amanti diGesù.Chiediamo la luce che unisce l’orto degli ulivi e il calvario: spettacolo d’amore che è stoltezza per gli uomini, ma sapienza per Dio.

SSSSEEEECCCCOOOONNNNDDDDOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO DDDDOOOOLLLLOOOORRRROOOOSSSSOOOOLLLLaaaa ffffllllaaaaggggeeeellllllllaaaazzzziiiioooonnnneeee ddddiiii GGGGeeeessssùùùù aaaallllllllaaaa ccccoooolllloooonnnnnnnnaaaa

Sono i grandi dolori che preparano le grazie e le gioie più belle.Chiediamo di accettare ed offrire con fede le sofferenze quotidiane.

TTTTEEEERRRRZZZZOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO DDDDOOOOLLLLOOOORRRROOOOSSSSOOOOLLLL’’’’iiiinnnnccccoooorrrroooonnnnaaaazzzziiiioooonnnneeee ddddiiii ssssppppiiiinnnneeee

La nostra natura così debole vorrebbe allontanare il calice del dolore; la natura, invece, confortatadalla grazia, accetta il dolore, si abbandona al divino volere ed esclama: "non la mia, ma la tuavolontà sia fatta!".Chiediamo l’umiltà per bere al calice del “dolore di Dio”, nell’offerta di noi stessi al suo cuore trafitto.

QQQQUUUUAAAARRRRTTTTOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO DDDDOOOOLLLLOOOORRRROOOOSSSSOOOOGGGGeeeessssùùùù ssssaaaalllleeee aaaallll CCCCaaaallllvvvvaaaarrrriiiioooo ccccaaaarrrriiiiccccoooo ddddeeeellllllllaaaa ccccrrrroooocccceeee

Rispondiamo con generosità all'amore infinito di Gesù quando a noi offre la sua croce.Accettiamola con amore e stringiamola al cuore come gioiello prezioso e divino. Ci farà Santi!Chiediamo di presentire il “segreto di povertà” della santità alla quale Gesù ci invita.

QQQQUUUUIIIINNNNTTTTOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO DDDDOOOOLLLLOOOORRRROOOOSSSSOOOOLLLLaaaa mmmmoooorrrrtttteeee iiiinnnn ccccrrrroooocccceeee ddddiiii GGGGeeeessssùùùù

E' solo la croce di Gesù quella che tutto santifica. Ed è l'amore che trasforma in gaudio il dolore.Chiediamo di non sottrarci alla “dolcezza” di Gesù crocifisso, dove il dolore si unisce alla gioia.

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MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRRIIII DDDDEEEELLLLLLLLAAAA GGGGLLLLOOOORRRRIIIIAAAA

PPPPRRRRIIIIMMMMOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGLLLLOOOORRRRIIIIOOOOSSSSOOOOLLLLaaaa rrrreeeessssuuuurrrrrrrreeeezzzziiiioooonnnneeee

ddddiiii GGGGeeeessssùùùù ddddaaaa mmmmoooorrrrtttteeeeVogliamo avere la pace delcuore, la serenità nell'anima egodere come un paradiso antici-pato? L'unico mezzo è questo:vivere d'abbandono al Divinovolere!Chiediamo al Risorto di penetra-re la “porta chiusa” del nostrocuore, abbattendo le mura diorgoglio e di durezza che ciimprigionano.

SSSSEEEECCCCOOOONNNNDDDDOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGLLLLOOOORRRRIIIIOOOOSSSSOOOOLLLL’’’’aaaasssscccceeeennnnssssiiiioooonnnneeee ddddiiii GGGGeeeessssùùùù aaaallll CCCCiiiieeeelllloooo

Nell'abbandono completo al volere di Dio troveremo sempre la calma, la gioia, la felicità.Chiediamo a Gesù il desiderio e la bruciante attesa del Cielo.

TTTTEEEERRRRZZZZOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGLLLLOOOORRRRIIIIOOOOSSSSOOOOLLLL’’’’eeeeffffffffuuuussssiiiioooonnnneeee ddddeeeelllllllloooo SSSSppppiiiirrrriiiittttoooo SSSSaaaannnnttttoooo ssssuuuu MMMMaaaarrrriiiiaaaa eeee

gggglllliiii AAAAppppoooossssttttoooolllliiii rrrriiiiuuuunnnniiiittttiiii nnnneeeellll CCCCeeeennnnaaaaccccoooolllloooo"Non si turbi il vostro cuore". Che bellezza di paradiso un cuore non turbato: è il vero tempio delloSpirito Santo.Chiediamo che Maria trasformi il nostro cuore ed attiri su di noi il fuoco dello Spirito.

QQQQUUUUAAAARRRRTTTTOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGLLLLOOOORRRRIIIIOOOOSSSSOOOOLLLL’’’’aaaassssssssuuuunnnnzzzziiiioooonnnneeee ddddiiii MMMMaaaarrrriiiiaaaa aaaallll CCCCiiiieeeelllloooo

Maria trionfò perché ha combattuto, è coronata perché ha vinto, è esaltata e glorificata perché simeritò l'esaltazione e la gloria per lo splendore della sua santità.Chiediamo d’accettare di vivere il buon combattimento della fede.

QQQQUUUUIIIINNNNTTTTOOOO MMMMIIIISSSSTTTTEEEERRRROOOO GGGGLLLLOOOORRRRIIIIOOOOSSSSOOOOLLLL’’’’iiiinnnnccccoooorrrroooonnnnaaaazzzziiiioooonnnneeee ddddiiii MMMMaaaarrrriiiiaaaa

RRRReeeeggggiiiinnnnaaaa ddddeeeellll CCCCiiiieeeelllloooo eeee ddddeeeellllllllaaaa tttteeeerrrrrrrraaaaMaria, sulla terra ha condiviso tutte le umiliazioni e i patimenti del Figlio, è giusto che in Cieloabbia parte alle sue glorie e trionfi.Proposito: consacrare se stessi a Gesù, sapienza incarnata, per le mani di Maria.

PPPPRRRREEEEGGGGHHHHIIIIAAAAMMMMOOOOO Signore Gesù, che per giungere alla glorificazione hai voluto prima vivere una esistenza umanaintessuta, come la nostra, di gioie e di dolori, fa’ che nella tua Chiesa non vengano mai a mancareferventi Sacerdoti, Religiosi e Laici che col Rosario di Maria trasmettano agli uomini i misteri dellanostra redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

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L’universalità della recita del s. rosario nel popolo di Dio è una realtà che puòmeravigliare. Si ha l’impressione che al di là di sottili discussioni l’anima cre-dente sappia cogliere nella recita della “corona di Maria” una sua validità che

viene incontro alle esigenze più profonde del suo spirito.San Paolo ci ricorda che tutto passa: rimarrà solo la carità, l’amore profondo

verso Dio e verso i fratelli. La fede, questa conoscenza di Dio nei suoi misteri e nellasua azione di salvezza verso noi peccatori, fino a mandare il Suo Figlio perché inMaria si facesse uomo per la nostra salvezza, è una conoscenza che ci spalanca realtàmeravigliose ma, fino a quando camminiamo in questo mondo, velate nel mistero. Edappunto perché velate, queste realtà che ci stanno tanto a cuore ci spingono adapprofondirle per poterle conoscere con maggior chiarezza in tutta la loro ricchezza.

I genitori che amano i loro figli, i figli che amano i loro genitori, l’artista che amale cose belle... tutti cercano con insistenza di comprendere, nella misura in cui ciò èpossibile, sempre più in profondità le persone e le realtà che amano.

Se noi amiamo veramente Dio, tutto quello che Dio è ed ha fatto per noi non ci èindifferente. Anzi, è l’amore stesso che ci spinge a conoscerlo sempre più e sempremeglio... Le vie di questo nostro approfondimento dei misteri di Dio e della Sua operadi salvezza possono essere diverse da persona a persona. Con il Rosario Maria ci offreuna via universale, una via che vale per tutte le anime: entrare nel mistero di Dio attra-verso la preghiera.

Pregare vuol dire una cosa semplice: lasciarsi portare liberamente dalla grazia diDio ad unirci con il cuore e con la mente a Lui. E’ Dio stesso che ci muove a pregare.Quando preghiamo siamo sotto l’influsso della Sua grazia, del Suo aiuto. Nella recita

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crea quel climadi raccoglimento che ci permettedi restare in ascolto

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del Rosario la grazia del buon Dio ci viene in modo particolare attraverso la mediazio-ne di Maria. Potremmo dire: è una grazia mariana che ci aiuta a rivivere con Lei quan-to l’amore di Dio ha fatto per noi.

Ogni decina inizia con le parole: contempliamo. E queste parole non sono solo unaindicazione programmatica di un punto centrale della storia della nostra salvezza maindicano il modo particolare con cui nella recita del Rosario ci inoltriamo in una cono-scenza più profonda di quanto è enunciato nel mistero. Non siamo invitati a studiare.La recita del Rosario non è un momento di studio, fosse anche teologico. Sarebbe ungrosso errore considerare la recita del Rosario un tempo di studio, per quanto sacro.Sarebbe un dimenticare il modo particolare con cui la recita del Rosario ci porta ad unapprofondimento dei misteri della nostra fede. Recitando il Rosario, la lenta (e questaparola dovremmo sempre tenerla ben presente) ripetizione delle “Ave Maria” e del“Padre Nostro” creano quel clima di raccoglimento che ci permette di restare in ascol-to di quanto Dio vuol dire a noi personalmente, di quanto ci vuole suggerire per lanostra vita spirituale alla luce del mistero che è proposto nella decina. Il Rosario è unapreghiera in cui noi possiamo, certamente, “ricreare” con la nostra mente quanto dice ilmistero e, quindi, cercare di capirlo meglio. Ma tutto questo non è l’approfondimentodei misteri della salvezza caratteristico al Rosario. Le nostre ricostruzioni, le nostre

Caravaggio,La Madonna delRosario,Vienna,KunsthistorischesMuseum

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ricerche non sono altro che un andare alla scoperta, come dei cacciatori, di quellapreda che è Dio. Ma quando l’abbiamo così afferrata, rimaniamo alla superficie. Noiincontriamo veramente la Persona che noi amiamo quando le nostre parole cedono ilposto alla parola, alla luce che Dio accende nel nostro cuore.

E’ questo avere ascoltato Dio che parlava al loro cuore che ha reso sagge, dellavera saggezza cristiana, tante anime. Forse erano anime che non sapevano studiare, oche sapevano molto bene che cosa vuol dire studiare, ma anime che nella recita tran-quilla del Rosario hanno incontrato quella parola che Dio ha rivolta al loro cuore cheha loro fatto gustare e, quindi, capire con gioia quello che Dio ha fatto per loro,

Il Rosario non crea dei teologi: la recita del Rosario vuol essere la scuola, conMaria, dei testimoni di Dio, di coloro che hanno incontrato Dio. Questo spiega perchéin tutte le sue ultime apparizioni la Madonna ha legato la conversione del mondo allarecita del Rosario.

P. Marcolino Muraro o. p.

1974, 2 febbraio: Papa Paolo VI pubblica l’esortazione apostolica “MarialisCultus” in cui un intero capitolo è dedicato al Rosario. Un passo di questo capito-lo è particolarmente bello e, credo, soddisfi le esigenze spirituali di coloro che

hanno posto il Cristo al centro della loro vita. “Incentrato nel mistero dell’incarnazione redentrice, il rosario è, dunque, preghiera di

orientamento nettamente cristologico. Infatti, il suo elemento caratteristico - la ripetizione

il vero Rosario

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litanica del “Rallegrati, Maria” - diviene anch’esso lode incessante a Cristo, termine ultimodell’annuncio dell’angelo e del saluto della madre del Battista: “benedetto il frutto del tuoseno” (Lc 1,42).

Molti, oggi, ritengono il Rosario superato dopo che la riforma liturgica, giustamente,ha focalizzato l’attenzione e la pietà del cristiano sul mistero dell’altare. Molto probabil-mente si tratta più di una reazione ad un certo modo di dire il Rosario che di un reale rifiu-to di questa preghiera.

Certo, se il Rosario è concepito come una ripetizione meccanica di formule fisse, èprobabile che serva a poco o nulla a chi è più sensibile ad una pietà contemplativa, biblicae liturgica; a chi sente forte il bisogno della spontaneità nella preghiera personale. Per evi-tare il pericolo di una preghiera statica e perciò monotona, è necessario conoscere e pregareil vero Rosario.

Secondo il domenicano P. Raimondo Spiazzi (Il Rosario nella vita cristiana) il veroRosario possiede queste caratteristiche:

1. è una preghiera cristocentrica che porta i fedeli ad onorare e a celebrare il misteropasquale del Figlio di Dio che si fa uomo, vive, muore, risorge, sale al cielo e regnae prega in eterno per la gloria del Padre e per la nostra salvezza;

2. è una preghiera contemplativa che immerge mente e cuore nei misteri divini;

3. è una preghiera didascalica, densa di verità rivelata che può essere sviluppata emessa in risalto con delle letture bibliche corrispondenti ai vari misteri;

4. è una preghiera ritmata sui motivi salienti della psicologia umana e sui momen-ti fondamentali dell’esistenza, non solo sul piano morale e spirituale, ma anche suquello fisico: gioia, dolore, gloria; la nascita, la crescita, il dolore e la morte. Cosìchi pratica il Rosario, rivive la sua piccola o grande storia spirituale, ripercorrendo ilcammino umano sulla via di Dio;

5. è una preghiera organica e periodica che permette di rivivere, in un tempo dadeterminarsi, il mistero di Cristo che si sviluppa nei tre cicli, Avvento, Pasqua,Pentecoste e nei vari tempi dell’Anno Liturgico come se il Rosario ne fosse una sin-tesi;

6. è una preghiera attiva che richiede l’impegno della partecipazione personale checomprende l’ascesi della volontà e dell’intelligenza, il raccoglimento nel dialogocon Dio, ma contemporaneamente suscita lo slancio spontaneo della mente e dellasensibilità attratte dalla rappresentazione dei misteri divini;

7. è una preghiera che di natura sua è sociale e corale e che perciò fa sentire l’eccle-sialità della preghiera, educa a vivere, pensare, soffrire e pregare in modo veramentecattolico cioè universale.

Per tutte queste ragioni la preghiera del Rosario è anche oggi attualissima ed è forte-mente desiderabile che si diffonda sempre più.

Adriana ContiniZelatrice del Rosario

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FONTANELLATO

IN PIU’ DI 600 PER IL RADUNO

Nella maestosa basilica giubilare di Fontanellato, affollata ai limiti estremi della sua capienzada pellegrini”rosarianti”, bambini, ragazzi e non più tanto giovani, provenienti anche dalocalità lontane... il “Miracolo di Calanda”, raccontato dal convincente, espressivo giornali-

sta cattolico di fama internazionale, dott. Vittorio Messori, è stato un tempo molto toccante dellamanifestazione. Le voci dei Confratelli e Consorelle milanesi e melegnanesi, raccolte durante il viaggio di ritorno inpullman (eravamo in 50) hanno posto in meritato rilievo anche altri momenti di quella indimentica-bile giornata. Il santo Rosario, recitato subito dopo l’arrivo a Fontanellato, supportato dalle avvin-centi, profonde meditazioni del giovane P. Paolo Calaon o.p. ha creato una rilassante, distensivaatmosfera di fraterna cordialità. Sono seguite un paio d’ore di gioiosa, gustosa pausa “mangerec-cia” al ristorante “Scacciapensieri” (un nome che è tutto un programma!) alla periferia diFontanellato. E, dopo la menzionata esposizione del dott. Messori, gradevole nel linguaggio edinteressantissima nei suoi contenuti umani, scientifici e storici, cui hanno fatto seguito validi inter-venti di competenti interlocutori, la s. Messa è stata concelebrata dal dinamico, gentile ed appas-sionato P. Mauro Persici, organizzatore del “raduno” e responsabile della “peregrinatio Mariae”, edal P. Paolo Calaon. Per l’intensità dei suoi momenti più solenni (musica e canti, accoglienza deiragazzi e delle ragazze nel movimento rosariano giovanile) la cerimonia ha confermato l’evidenteefficacia della... benedizione apostolica del Santo Padre Giovanni Paolo II sugli organizzatori ed inumerosissimi partecipanti a questa “peregrinatio” giubilare.

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Nel luglio 1964 ero solo a Torino, genitori e fratelli erano in vacan-za all’estero. Io lavoravo tutta la notte, di giorno dormivo, mangia-vo, studiavo, avevo un’avventura dietro l’altra...Era un’estate caldissima, in quel luglio 1964 morì Togliatti, uno deimaestri per me. La sua morte mi aprì uno squarcio sulla caducitàdella vita umana, la vita solitaria, la città deserta, le notti vuote. Eproprio in quei giorni mi capitò tra le mani una copia dei Vangeli,in edizione popolare, quasi senza note. Il Vangelo puro e nient’al-tro. L’ho aperto per caso, per stanchezza di una vita e d’una culturachiuse. Io non so che impressione faccia il Vangelo a Voi che, già findall’infanzia, siete stati educati a sentirlo, almeno a messa. Forse vimanca il dono dello stupore e delle lacrime. Io era la prima voltache leggevo il Vangelo. Avevo letto migliaia di libri, avevo cercatoinvano una parola di verità e di pace in filosofi, ideologi, politici,maestri del dubbio ... Non sono, purtroppo, un uomo che trovi sfogoalle emozioni piangendo. Le lacrime, dicono i mistici, sono un dono.Eppure, in quel luglio 1964, leggendo per la prima volta il Vangelo,mi successe una cosa sconvolgente, una grazia appunto: ho comin-ciato a piangere. Passavo dallo stupore al pianto, dalla commozio-ne alla gioia, dalla ammirazione alla voglia di dire a tutti quel cheavevo scoperto: Gesù di Nazaret è veramente il Salvatore, l’unicosalvatore dell’uomo. Quel che non avevo trovato altrove, lo trovavoin quel piccolo libro che avevo sempre disprezzato. Sentivo che leparole di Gesù erano, per me, quelle giuste.

Vittorio Messori(da “Il Messaggio della Santa Casa” Novembre 1999)

“L’HO APERTO PER CASO...”

Sul pullman, durante il viaggio di ritorno, abbiamo pregato ilSignore, la Regina del Santo Rosario ed il Santo Padre Domeniconon solo per ringraziarli della gioia fraterna goduta in quella gior-nata, ma anche perché proteggano le iniziative del carissimo P.Mauro, finalizzate ad incrementare la “Peregrinatio mariana”.L’eccezionale riuscita del raduno sia un incentivante, significativosprone a continuare: risultati sempre più soddisfacenti, soprattuttonei loro contenuti religiosi e devozionali, non mancheranno di grati-ficare gli sforzi degli organizzatori. Saranno appuntamenti ai qualinoi parteciperemo con sempre maggior gioia.

Dr Mario CappiPriore Fraternità Laica Domenicana di Milano

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VILLESSE

HA SAPUTO DAR VITA A UN CANTO DALLE DIVERSE TONALITA’ SPIRITUALI

“Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io Vi ristorerò” è l’invito inesorabileche Gesù rivolge a noi tutti, attratti dai richiami mondani, messaggeri di una gioia inte-riore effimera.

In questo tempo liturgico di penitenza e di risurrezione ci sentiamo più aperti nel percepire il verovalore delle Sue parole in quanto, stanchi del vissuto, Lo sentiamo più vicino ed accorriamo perritrovare ristoro in Lui, fonte di Grazia.

La comunità di Villesse ha colto l’invito e si è preparata alla Santa Pasqua nella settimana giubilaredelle quaranta ore, che si è svolta in modo del tutto esemplare dal 2 al 7 aprile. La sofferenza sop-portata da don Luigi Fontanot, nostro parroco, nel silenzio e nell’offerta, l’amorevole dedizionedimostrata da don Sinhue e da don Andrea nel periodo in cui l’hanno sostituito, coadiuvati dacatechisti e da fedeli di profonda fede, la missione di don Paolo, attualmente guida spirituale, rivol-ta ai deboli e agli ammalati ed infine la preziosa preghiera quotidiana del gruppo “RosarioVivente” hanno segnato un lungo cammino di preparazione all’anno giubilare che ha avuto inquesta settimana di preghiera il suo apice.

Il programma, preparato da don Paolo, con l’ausilio di padre Paolo, dell’Ordine Domenicano,comprendeva funzioni religiose, incontri con la comunità e prevedeva l’accoglienza dell’immaginedella Madonna del Rosario e la Sua permanenza per un tempo indeterminato nelle famiglie, incenacoli di preghiera. Per ricchezza di contenuti e spiritualità, il programma ha colto di sorpresa lacomunità.

Padre Paolo, assistito da don Paolo, ha saputo dar vita a un canto giubilare dalle tonalità spiritualidiverse, rivolgendosi ai bambinidelle elementari, ai genitori dei bam-bini, agli studenti e ai giovani, aglisportivi, ai lavoratori ed agli anziani.Ha modulato la voce durante lediverse e numerose omelie, durantele celebrazioni eucaristiche, all’iniziodell’adorazione ed alla riposizioneeucaristica, nella recita meditata delrosario; ha saputo inchinarsi davantiagli ammalati e diventare un padremisericordioso nel sacramento dellariconciliazione.

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La settimana di riflessione e preghiera si è conclusa venerdì 7 aprile alle 20,30 con laVia Crucis del Rosario, avvalorata dalla presenza dell’immagine della Madonna delSanto Rosario ed animata dal Promotore provinciale del Movimento Domenicano delRosario, padre Mauro, che ha voluto essere presente alla celebrazione conclusiva. Laproiezione dei misteri del dolore sulle alte pareti esterne delle nostre case, accompa-gnata da incisive meditazioni, dalla recita del Santo Rosario, ha contribuito ad aprireil nostro cuore all’amore per Gesù. La processione si è conclusa alla cappelladell’Immacolata, dove la comunità ha voluto lasciare un’impronta simbolica dell’annogiubilare: una pianta d’ulivo, gentilmente offerta dall’amministrazione comunale.

Un grazie da parte di tutti noi fedeli per aver ricevuto la preparazione spirituale allaSanta Pasqua e per avere ancora per un periodo tra di noi l’immagine materna diMaria, che desidera farsi pellegrina anche nelle comunità vicine, invitandoci, comenelle nozze di Cana, a fare tutto quello che Gesù ci dice.

Luisa ScarelZelatrice del Rosario nella Comunità di Villesse

La vigilia dell’Immacolata, il P. Mauro, mi portò la statua della Madonna del Rosarioperché iniziasse la “Peregrinatio”. Quando il Padre mi chiese, quale zelatrice, diessere l’organizzatrice del Pellegrinaggio di Maria... dissi subito “sì”! Poi, nel rice-verla, una grande emozione sommerse il mio cuore: la preoccupazione di essereincapace a condurre questo impegno s’impadronì di me.

Mi sono vista così povera e piena di limiti, incapace, sola... e così ho trovato pacesolo raccomandandomi a Lei, la “Pellegrina”, la Regina del Rosario. A Lei che ben miconosce e che si è degnata di chiedermi di servirla, ho ricordato tutta la mia pochez-za perché la trasformi secondo il Suo potere e i suoi disegni. Tutte le sere mi rivolgevopure a S. Domenico, quale Laica Domenicana, imploravo Lui, che conduce tutti i suoifigli, affinché mi indicasse come e dove muovermi in questo servizio alla Regina delS. Rosario.

CASTELBOLOGNESE

SERVIRE MARIA ... UN DONO!

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Improvvisamente venne la luce... sentii impellente il desiderio di portare la Madonnafuori della mia città e dirigermi verso il Monastero Domenicano SS. Trinità diCastelbolognese. Ho così proposto alle Monache la visita della “peregrinatio Mariae”che, subito accettata con entusiasmo, ha dato il via al “viaggio” di Maria, che ancoroggi dopo tre mesi, continua festoso e colmo d’amore tra le famiglie di Castelbolo-gnese, e durerà per tutto Maggio.

La mia convinzione è che l’aiuto di S. Domenico c’è stato: ha voluto che partisse dauna sua casa e non solo, ha voluto anche che le sue Monache, fossero parte viva econcreta per l’organizzazione di questa “peregrinatio” mettendosi, con tanto entusia-smo, al servizio di Maria, coordinando le prenotazioni delle visite alle Famigliecastellane. Nel libro delle Testimonianze, che sempre segue la statua della Madonnadel Rosario, si possono infatti notare espressioni commoventi che rispecchiano lacalorosa accoglienza rivolta alla Madonna.

Per concludere sento anch’io l’urgenza di testimoniare per gratitudine la grazia avutadalla Regina del S. Rosario nel suo passaggio nella mia casa... verificatasi controogni aspettativa, all’improvviso proprio pochi giorni fa. Da dieci anni il mio cuoresoffriva per una situazione familiare che non sembrava risolversi: con fiducia ecostanza ho sempre chiesto a Maria questa grazia, in modo particolare quest’annodurante le “15 visite alla Madonna di Lourdes”. Ed ecco che, dopo aver sostato danoi come nella casa di Elisabetta, avendo visto il nostro dolore, con infinito amore etenerezza materna ci ha ottenuto la grazia tanto attesa.

Sono certa che in questa Sua “peregrinatio”, per la potente intercessione di MariaMadre di Misericordia, si verificheranno tanti casi come il mio. A Lei il mio graziecommosso e la gioia di poterla sempre servire.

Maria Grazia VaraldoZelatrice e Laica Domenicana

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MORTEGLIANO

L a preghiera del Rosarioha richiamato sempre più

persone desiderose di risco-prire un modo di pregare piùprofondo ed intenso.

Le meditazioni dei misterisono state particolarmentecurate così da far comprende-re come, in realtà, il Rosariosia preghiera a Maria che haperò come suo centro e moto-re il Cristo e il suo Vangelo.

L’ultimo sabato di Maggio,poi, ha visto la partecipazionedi P. Mauro che ci ha aiutatocon la sua proposta di medita-zione ed ha portato in mezzoa noi, per la prima volta, lapresenza domenicana.

Il Mese mariano si è chiusocon la consacrazione alla ver-gine in una bella e sentitacerimonia guidata dall’arci-prete Mons. Giuseppe Fai-dutti. Moltissime le personepresenti che hanno reso piùsolenne e corale la partecipa-zione.

Adriana ContiniZelatrice del Rosario

IL ROSARIO ...

HA COME CENTRO E MOTORE IL CRISTO E IL SUO VANGELO

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◗ in provincia di Trento dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta:in casa della sig.ra Maria Saveria Cavallar Pangrassi dal 1 all’11 aprile.

◗ in provincia di Gorizia dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta a Villesse dallafamiglia Macuz dal 2 al 6 aprile, da Amalia Perissin Montanari dal 6 al 14 aprile, da Mirando Montanari dal 3 all’8maggio, da Giorgia Blasizza dall’8 al 12 maggio, dalla famiglia Alfredo e Luisa Capello dal 12 al 18 maggio, dallafamiglia Anna e Mario Andrian dal 18 al 22 maggio, dalla famiglia Michele e Rina Brumat dal 22 al 25 maggio, daGuerrina Gerin dal 25 al 29 maggio.

◗ in Lombardia dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta: a Bienate di Magnano(Mi) da Giovanni Ferrario dal 10 al 16 aprile, da Fortunato Barlocco dal 2 al 5 maggio, da Luigi Paganini dal 16 al21 maggio, da Fernando Baratti dal 21 al 29 maggio, da Rossano Bernardi dal 29 maggio al 5 giugno, da AnfreaBorali dal 5 all’11 giugno, da Andrea Tannini dall’11 al 19 giugno, da Maria Colombo dal 19 al 26 giugno, daGiuliana Brambilla dal 26 giugno al 3 luglio ... e nella Scuola Materna Parrocchiale i periodi in cui la “peregrinatio”si è momentaneamente fermata.

◗ in Romagna dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta:a Castelbolognese (Ra) dalla famiglia Mario e Lucia Morini dal 3 al 5 aprile, dalla famiglia Roberto e Marisa Birestindal 5 al 7 aprile, della sig.a Antonietta Cani dal 7 al 9 aprile, del sig. Cesare Gaddoni dal 9 al 15 aprile, della sig.aGiuseppina Presutti dal 15 al 21 aprile, dei sigg.ri Maurizio e Rita - Gianpaolo e Manuela - Reginaldo e GiovannaDal Pane dal 21 aprile al 1 maggio, dei sigg.ri Erminio e Giuseppina Napoletano, del sig. Paolo Tarlombani dal 20al 25 maggio, delle sigg.re Laura Spanoli e Irene Palli dal 25 al 28 maggio, dei sigg.ri Gaetano e FrancescaMarzocchi dal 29 al 31 maggio, di Anna Rosa Minardi dal 1 al 2 giugno 2000.a Riolo Terme (Ra) in parrocchia dal 5 al 11 giugno,

◗ in Veneto dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta nel veronese a Ospedalettodi Pescantina da Vittoria Tommasini dal 7 al 19 aprile, a Domegliara di S. Ambrogio da Maria Frapporti Brunori dal19 al 26 aprile, a Ospedaletto di Pescantina da Silvia Marconi dal 26 aprile al 3 maggio, a Verona da Oliva Boaridal 10 al 18 maggio, da Esterina Bissoli Caucchioli dal 10 al 18 maggio, da Luigi Maoli dal 18 al 26 maggio, daAngela Bernardi dal 26 maggio al 4 luglio, da Anna Cappellari dal 4 al 18 luglio.

◗ nel padovano dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accoltaa Villaguattera di Rubano nella parrocchia di S.Prosdocimo dall’1 al 7 maggio, nella famiglia di Gottardo Bruno dal7 al 14 maggio, di Maurizio Mogno dal 15 al 17 maggio, di Franco Marcato dal 18 al 25 maggio, di FrancescoQuartesan dal 22 al 28 maggio, di Claudio e Federica Tosato dal 29 al 31 maggio, di Virginia Ofelia Zago dal 1 al4 giugno, Antonella Peloso dal 8 all’11 giugno, di Giuseppe Ramazzo dal 19 al 25 giugno.a Veggiano nella famiglia di Anna Valente dal 5 al 7 giugno. A Mestrino nella famiglia di Francesco Trombetta dal12 al 18 giugno. A Rubano da Daria Barco De Antoni dal 25 giugno al 2 luglio.

◗ ad Ancona dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta in casa della sig.ra LilianaSerafino dal 23 al 29 marzo, di Rosanna Marini dal 29 marzo al 6 aprile, di Maria Ambretta Pagani dal 6 al 12aprile, di Fernanda Figuretti dal 13 al 19 aprile, di Enrica Palazzini dal 19 al 26 aprile, di Maria Cristina Girombellidal 24 aprile al 3 maggio, di Anna Grazia Sarti dal 4 all’11 maggio, di Renata Rapposelli dall’11 al 18 maggio, diRita e Giorgio Catorci dal 18 al 25 maggio, di Edda Galassi dal 25 maggio all’1 giugno, di Pacetti Benito dal 1 al 15giugno, di Elio Manzotti di Polverigi dal 15 al 22 giugno 2000.

◗ a Pontremoli (MS) dove la statua della B.V. del Rosario è stata accolta da Don Savino Cappellano dell’Ospedalecivico dal 4 marzo al 12 aprile, da Emilia Orioli dal 13 al 27 aprile, da Bianca Formaini dal 30 aprile al 16 maggio.

La “peregrinatio Mariae” è stata promossa:

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NUOVI ISCRITTI AL MOVIMENTO DOMENICANO DEL ROSARIO

RICORDO CHEper gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario

nella Basilica Patriarcale di S. Domenico a Bolognanelle prime quattro domeniche del mese,

alle ore 18, viene celebrata una santa messa .

a) sono stati iscritti all’associazione del Rosario Vivente:

1) dalla Segreteria: Alberto - Andrea e Luisa Ridolfi Castelbolognese (Ra), Maria Assirelli di Faenza (Ra), D’UvaLibera e Tamburri Salvatore di Castelbolognese (Ra), Luca Colaci di Carloforte (CA), Livia Cometti e FrancescaBianchi di Bologna, Giuseppina Montorfano di Bienate (Mi), Gabriella Bertinelli di Milano, Sara Rovarin e CarloBertoncin di Este (Pd), Gianfranco Sdraulig di Udine, Rita Fornaia di Bienate (Mi).

2) da Suor Innocenza di Este (Pd): Marta Lezziero, Chiara e Francesco Turato, Emanuela Ramazzotto, LindaFerrato, Elisa Gennaro, Gaia Brandolese, Chiara Cusin, Elena - Valeria ed Enrica Buchellaro, Marcello Motta,Stefano Fortin, Massimo Marcato, Martina Pellegrini di Este (Pd).

3) da Silvio Fontanini di Verona: Lucia Taffanin, Maria Rudari, Gilda Taioli, Amabile Mattuzzi, Igina Rudari,Mariangela Cerati, Lisetta Simonetti, Luigia e Imelda Mazzi, Noemi Simonetti, Rosa Recchia, Imelda Girelli, EddaChinellato, Brunetta Nicolo’ di Musano (TV).

4) da Luisa Scarel di Villesse (Go): Giorgia Benedetti, Daniele Cordella, Maria Dessabo, Maria Elisa Donda, CarlaFonzari, Neve Maria Furlan, Gianna Gerin, Amalia Montanari, Mirando Montanari, Angela Macuz, AnnaMaria Olivieri, Anna Maria Roman, Maria Grazia Salvini Tomasin, Rosalia Tomasin, Erzilia Weffort.

5) da Francesca Santandrea di Castelbolognese (Ra): Piera Morini, Marisa Sangiorgi, Sabina Sedani, MaurizioTorsani, Milena Bertelli, Lucia Sangiorgi, Angela Tondini, Cesare Gaddoni, Anna Bandini, Loretta Rio, LuciaCimatti, Giuseppina Bassi, Anna Bernagozzi, Tomasina Valenti, Anna Giangrandi.

b) sono stati iscritti alla Fraternita o Gruppo del Rosario:

1) da Giulia Sparapani di Ancona: Morena Festa e Graziosa Xumerle di Verona, Anna Lucia De Matteis diAcquatica (Le), Maria Caliandro di Brindisi, Anna De Pascalis di Lecce, Elga Schlubach di Montecatini Val diCecina (Pi), Celeste Lembo di S. Valentino Torio (Sa), Bruna Conti di Belvedere Ostrense (An), Don SantiMangiaratti (Germania), Don Giovanni Lodo di Loreo (Ro), Marina Fortuzzi di Sasso Marconi (Bo), AdaPalandrana e Antonietta Camozza di Fregassona (Svizzera), Rosa Sina di Palermo, Carla Beldì di Oleggi (No).

2) da Giulia Sparapani di Ancona: Angela Giuliani di Sarno (Sa), Giuseppina e Maria Marotta - AntoniettaAragosta di Limatola (Bn), Nicola Giuliani di Risceglie (Ba), Fiorenza Pezzetti e Roberto Negretti di Brescia,Raimondo Giorri di Villacidro (Ca), Lucia Altamura di Lecce, Alba Tolari di Cagliari, Elisabetta Papani e TeresaIncassio di Adelfia (Ba), Rosaria Lanza (Pa), Maria Rita Batacchio e Maria Amoroso di Bari.

c) sono stati iscritti all’Ora di Guardia:Rita Varone il 1° sabato del mese dalle 20 alle 21.

d) sono stati nominati zelatori o zelatrici:Don Mario Degaudenz di Copparo (Fe), Fiorenza Marini di Padova, Milko Di Luca e Tiziano Furlan di Udine.

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PAGINA DELLA RICONOSCENZAHanno offerto:� per onorare la B. Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento Domenicano del Rosario:partecipanti raduno del rosario 9 aprile a Fontanellato, Domenicane di S. Caterina di Vigevano (Pv), Glicerio Peviani,Maurizio Caradonna, Rosolindo Macinini, Enrichetta Tapparo, Silvia Sangiorgi, Sofia Manto, Giorgio Saccani, MariaBondi, Graziella Franceschini, Maria Formaggio, Paolo Graffigna, Imelde Sponticcia, Annina Balata, Rosa Pisoni, MariaNuccia Ferrarrio, Giovanni Duret, Domenicane di Falconara (An), Paolo Cipriani, Ennio Borin, Antonio Aliata, RenatoAdimari, Antonella Bruni, Maurizio Dall’Oca, Simonetta Smacchio, Maria Caffettani, Confraternita del SS. Sacramento diPetriolo (Mc), Luisa Picco, Antonio Zanetti, Daria De Antoni, Don Giovanni Pasquelli, Giulio Bianchi, Giulio Carducci,Giuliano Marsili, Assunta Olivi, Rosa Santambrogio, Mirella Caffarra, Alfonso Marzocchi, Famiglia Ravaioli Lancellotti, JoleSartori Franco, Gruppo del Rosario di Carmen De Pedrini, Suore Domenicane di Cagliari, Zini Gilda, Domenicane diRovato (BS), Silvano Ferrari, Leonardo Soimero, Roberta Reali, Giovanni Ferrario, Ambretta e Giampaola Negri, Suor GinaDerin, Elena Cecchi, famiglia Tamburri, Gianni Sava, Armando e Adelina Sebastiani, Elsa Tommasini, Ofelia Burattin,Mario Bianchi, Irma Cometti Gentilizi, Maria Belelli, Giuliano Brognoli, Partecipanti incontro del 13-5 a Bienate (Mi), BrunaPreti, Fortunato Barlocco, Giuseppe Salvatore Di Russo, Anna Candelabri, Paolo Battilana, Gaetano Covezzi, FrancescaRuggero, Gruppo Rosario Vivente di Este (Pd), Marisa Striscia, Famiglia Farolfi Gaddoni, Maria Formaggio, ErminiaLazzaretto con 20 abbonamenti, Barbara Bogna, Nella Rinaldi, Parrocchia di Reda (Fa) partecipanti pellegrinaggio del21/5, Monastero Domenicano di Montefiore dell’Aso (AP), Piera Di Baudo, Maria Cleofe Cacciarru, Faustina BoschiTognassi, Nandina Golden, Jolanda Guido, Dirce Sarti, Fabio Cappello, Antonella Meandri, Famiglia rabini, EnricaPierdicca, Renato Adimari, Angela Bernardi, Parroco di Villesse (Go), Migliori Fasoli Maria, Onorina Duellane, IsellaMelloni, Matteo Aguzzi, Stella Tombolesi, Maria Teresa Lombi, Luigi e Grancesca Santandrea, Erminio e GiuseppinaNapoletano, Giuseppe Tei, Virgilio Bossoli, Don Giampiero Marchesini, Giancarlo Riccio, Jolanda Marconi, LuigiPaganini, Francesco Maiolo, Felicia Persico, Amalia Pacchioni, Giulia Sparapani, Teresina Battisti, Direzione BancaPopolare dell’Emilia Romagna, Gianna Dalla Pozza, Eva Macchiarulo, Paolo Graffigna, Monastero Domenicano diMarrani (Fi), Ezia Veronesi, Anita Vecchi, Jole Franco, Natalia Fulgeri, Sandra Beghelli, Carmela Massetti Oliva, Gruppodel Rosario di Cagli (Ps), Ilaria Giannarelli, Famiglia Negri, Flora Scarpetti, Carmela Tascione, Livia Bianchi, Stefano Frigo,Lia Zambon, Nini Gavina Zanucchi Pompei, Mirella Caffarra, Maria Rossi, Silvia Vita Seppi, Graziano Masini, Don PietroBretoni, Natalina Barbieri, Andrea e Laura Battaglia, Anselma Amurri, Cesare Carloni, Fernanda Mantovani, GianfrancoBenassi, Donella Briguglio, Margherita Ladini, Maria Lugobani, Anna Cappellari.

� in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. messe:Rosanna Messori, Maurizio Caradonna, Rosolindo Mainini, partecipanti raduno del rosario 9 aprile a Fontanellato, MariaNeri Norma, Rosa Pisoni, Don Giovanni Pasquelli, Rosa Santambrogio, Giovanni Ferrario, Famiglia Farolfi Gaddoni, PaoloGraffigna, Dirce Sarti, Gruppo del Rosario di Gradisca d’Isonzo (Ud), Annarosa Minto, Gruppo del Rosario di Secchiano(Ps), Anna Guzzi, Graziano Masini, Luigi Leonardi, Andrea Tasini.

� per acquisto di sussidi:P. Giorgio Carbone, partecipanti raduno del rosario 9 aprile a Fontanellato, Paola Alberghi, Agostino Petrelli, EfremPanelli, Alfonso Marzocchi, P. Angelico Menetti, Adriana Contini, Francesco Maulà, Suor Gina Derin, Elsa Tommasini,Partecipanti incontro del 13-5 a Bienate (Mi), Nicla Taborelli, Don Mario Degaudenz, Parrocchia di S. Lorenzo a Tramezzo(CO), Paola Grezzi, Parroco di S. Daniele del Friuli (Ud), Parroco di Rizzolo (Ud), Adriana Contini, Gilda Zara Bon, MonacheDomenicane di Castelbolognese (Ra), Glauca Menduni, Monastero Domenicano di Marrani (Fi), Domenico Manferdini.

� per sostenere l’opera dei pellegrinaggi:Silvia Sangiorgi.

� per le adozioni a distanza:Famiglia Breveglieri Giacobazzi, Ada Giacomello, Famiglia Graziano Masini.

� per le Missioni:Luisa Picco, Vittorio Messori.

Ringrazio tutti di cuore per quanto fate -ognuno nel suo piccolo-

per sostenerci nella promozione del s. rosario e della devozione alla B.Vergineassicuro il quotidiano ricordo nella preghiera,ma soprattutto alla celebrazione della s.messa

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