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d’areamediterranea CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected] Come cambia il cielo Anno IV numero 18 - 20 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino La tavolozza del ballottaggio Il 29 e 30 di Maggio si vota per il ballot- taggio. Nel Paese gli occhi sono puntati su Milano e Napoli. In Basilicata sotto os- servazione sono Melfi e Pisticci. Il cielo di Milano e di Napoli è ancora iridato in at- tesa di definire gli apparentamenti. In Ba- silicata ed in particolare a Melfi e Pisticci il cielo, invece, ha assunto tonalità già ben definite. L’assoluta mancanza dei co- lori sociali del Popolo della Libertà lascia via libera all’unica tinta disponibile che è quella rossa. Infatti gli unici a duettare sono rappresentanti del Pd. Solo a Melfi figura una eccezione, una lista civica in rotta con quelli del Pdl. Il centrodestra è letteralmente sparito per cui c’è da chie- dersi come voterà. Può darsi che molti non andranno proprio a votare, oppure se lo faranno saranno costretti almeno per una volta a cambiare colore. Cosa assai più difficile a Pisticci dove la lotta è tutta in famiglia, mentre a Melfi c’è la possibilità di schierarsi con una civica più vicina al rosa anziché all’azzurro. A questo punto non ci resta dire: vinca il migliore.

Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

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d’areamediterranea

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

Come cambia il cieloAnno IV numero 18 - 20 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

La tavolozza del ballottaggio

Il 29 e 30 di Maggio si vota per il ballot-

taggio. Nel Paese gli occhi sono puntati

su Milano e Napoli. In Basilicata sotto os-

servazione sono Melfi e Pisticci. Il cielo di

Milano e di Napoli è ancora iridato in at-

tesa di definire gli apparentamenti. In Ba-

silicata ed in particolare a Melfi e Pisticci

il cielo, invece, ha assunto tonalità già

ben definite. L’assoluta mancanza dei co-

lori sociali del Popolo della Libertà lascia

via libera all’unica tinta disponibile che è

quella rossa. Infatti gli unici a duettare

sono rappresentanti del Pd. Solo a Melfi

figura una eccezione, una lista civica in

rotta con quelli del Pdl. Il centrodestra è

letteralmente sparito per cui c’è da chie-

dersi come voterà. Può darsi che molti

non andranno proprio a votare, oppure se

lo faranno saranno costretti almeno per

una volta a cambiare colore. Cosa assai

più difficile a Pisticci dove la lotta è tutta

in famiglia, mentre a Melfi c’è la possibilità

di schierarsi con una civica più vicina al

rosa anziché all’azzurro. A questo punto

non ci resta dire: vinca il migliore.

Page 2: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

20 MAGGIO 20112

''La legge e' uguale per tutti'': il procuratore distrettuale di Manhattan,Cyrus Vance, ha tenuto a sottolineare questo semplice messaggio in una di-chiarazione pubblica resa all'esterno del palazzo di giustizia di New Yorkdove Dominique Strauss-Kahn ha vissuto oggi la giornata piu' lunga dellasua vita. Davanti agli occhi esterrefatti di moglie e figlia, presenti inaula, l'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale ha saputo di esserestato formalmente incriminato da un gran giuri' per tutti e sette i capi diimputazione di cui e' accusato; ha appreso che la Corte Suprema dello Statodi New York ha accolto la sua domanda di liberta' su cauzione, ma lui dovra'comunque restare ancora una notte in carcere, fino a quando - domani - nonavra' versato un milione di dollari e avra' fornito garanzie in deposito peraltri 5 milioni di dollari; ha avuto la conferma che, fuori dal carcere,dovra' comunque portare un braccialetto elettronico.

'Almeno una ventina di civili, tr

a cui un bambino, sono rimasti

uccisi dalle forze di sicurezz

a siriane che hanno aperto i

l

fuoco contro i dimostranti ant

i-regime scesi in piazza nella

città di Homs, 160 chilometri a nord

ovest di Damasco, e

in quelle meridionali di Deraa e a Sanamin. Lo rif

eriscono

attivisti per i diritti umani e

alcuni testimoni. Mentre la

televisione araba al Jazeera, ha rif

erito che sono in corso

numerosi cortei contro il go

verno, a Damasco, Banias e

Qamshili e in moltissime altre

città siriane.

IL CENTRO OLI di viggiano dell'Eni, capace di trattare decine di mi-

gliaia di barili di petrolio al giorno, ha fermato ogg

i l'attivita' per per-

mettere l'esecuzione di lavori di manutenzione strao

rdinaria e

ammodernamento che dureranno ''circa 25 giorni''. L

o ha reso noto l'Eni,

precisando che i lavori saranno eseguiti da 1.400 l

avoratori di 60 im-

prese e consentiranno ''una migliore gestione operat

iva del centro olio e

andranno a ridurre ulteriormente le emissioni in atm

osfera'', i rumori e

gli odori.

LA SITUAZIONE dei collegamenti ferroviari con potenza e la Basili-

cata fa pensare ad una ''regione fuori dal Paese e con collegamenti d

a

terzo mondo'': lo ha scritto il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, al-

l'amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. Nella let-

tera, il cui testo e' stato diffuso dall'ufficio stamp

a del Comune,

Santarsiero ha espresso ''stupore, amarezza e giudizi

o negativo sullo

stato dei collegamenti ferroviari a servizio della ci

tta' e dell'intera re-

gione'' e ha evidenziato i ''gravi disagi'' patiti dai via

ggiatori lucani.

IL COMUNE di Potenza intensifichera' i controlli dei vigili urbani de

l

quartiere Bucaletto: e' quanto e' emerso nel corso di un incont

ro che si

e' svolto nella sede locale degli uffici comunali, a c

ui hanno partecipato

il sindaco del capoluogo lucano, Vito Santarsiero, l'assessore al

le politi-

che abitative, Donato Pace, e il comandante della Polizia locale, Donato

Pace. E' anche previsto - e' scritto in una nota - il monitor

aggio ''delle

famiglie che abitano nella cittadella'' sorta per osp

itare i prefabbricati

dopo il terremoto del 1980.

FILE TOP SECRET(Gli appunti del direttore)

Dopo la clamorosa chiusura in antic

ipo del pro-

gramma - il mio canto libero-(questo

è il vero nome

del programma di Sgarbi), vogliamo

far capire,

che la cultura non si cancella per

ché non fa au-

dience. Iniziamo dalla scena, la scen

ografia ispirata

alla Scuola di Atene di Raffaello dà profondità

senso di grandezza.E lui, Vittorio Sgarbi pronto

per una “lectio magistralis”, gran

de è stata la

scelta di parlare con suo figlio ospi

te nello studio

e il padre novantenne in collegament

o, di “L’essere

genitore e l’essere padre”, parlar

e in prima se-

rata di Raffaello, Michelangelo e poi addirittura

deviare su Martinez e Serafini , scusate ma tutto

questo è geniale.Poi il parlare della

bellezza del-

l’Italia, del paesaggio, del mondo ag

ricolo perduto

con il conforto di Leo longanesi, G

uido Ceronetti,

Pier Paolo Pasolini, Thomas Bernahard, Cesare

Brandi, Carlo Petrini, insomma una serata dove si

respirava cultura da ogni parte. P

er questo pro-

testo contro la Rai che cancella un

programma di

cultura in prima serata e ribadisco

il concetto, la

cultura non si cancella perché no

n fa audience,

perché vogliamo ancora respirare a

ria di cultura,

onore a quei duemilioni di persone c

he hanno visto

la trasmissione. Rivogliamo Vittorio Sgarbi in prima

serata, perché la cultura non può

avere audience.

Fiofab

Caos in Si

ria

I domiciliari di Strauss-Khan

Antonio Savino

Appuntamenti personali

Ore 09:00 Elisabetta Canalis

Sgarbi Televisivi

Di nuovo la POTE�ZA - FOGGIADa lunedì 23 maggio ultimati con una settimana d’anticipo i lavori di ripristinodella sede ferroviariaPotenza, 20 maggio 2011Torna operativa la linea Potenza – Foggia.Saranno i Regionali 3523 delle 11.33 e 3520 delle 11.51 i primi due treni apercorrere la tratta da lunedì prossimo.Con una settimana di anticipo rispetto al programma sono ultimati gli interventidi ripristino della sede ferroviaria (rilevato, massicciata, traverse e binari), traLeonessa e Rocchetta Sant’Antonio, e degli impianti di sicurezza collegati. Laferrovia era stata danneggiata da un movimento franoso in atto nella zona damolti anni, innescato dalle abbondanti piogge invernali.A causa della difficoltà di accesso alla sede ferroviaria dei mezzi e dei materialie delle avverse condizioni meteorologiche, i lavori sono stati piuttosto impe-gnativi.

Escavatori, macchine perforatrici, ruspe e binari sono stati trasportati sul postovia ferroviaria e, per consentire l’accesso alle betoniere, sono stati rimossi epoi ripristinati 700 metri di binari.Per tutta la durata dell’interruzione, i collegamenti tra Potenza e Foggia sonostati garantiti con autobus sostitutivi.

Page 3: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Lo Stato che si è dimostrato più attivo

nel corso del 2010 è la Germania, con

ben 204 notifiche, seguita da Bulgaria

e Ungheria.

Le categorie di prodotti che hanno ri-

cevuto maggiori segnalazioni sono

quelle del settore tessile e i giocattoli,

seguite da motori ed elettrodomestici.

Ciò che si richiede alle autorità nazio-

nali per affrontare le sfide del pros-

simo futuro sono la diffusione

dell’informazione tra gli operatori del

settore e un’intensa sorveglianza e ap-

Più controlli sui prodottinon alimentari

plicazione delle norme sulla

sicurezza, nell’ottica di una

maggiore cooperazione tra gli

Stati.

John Dalli, responsabile della

salute e della politica dei con-

sumatori, si è dichiarato sod-

disfatto del lavoro svolto

finora e fiducioso nel successo

del sistema per il futuro.

Secondo il suo parere, la sicu-

rezza dei prodotti inizia dalla

fonte, soprattutto oggi che la

produzione ha i caratteri della

globalizzazione, pertanto sono

i produttori stessi a dover atti-

vare e gestire la qualità delle

merci nelle varie fasi della

loro realizzazione.

Dal 2004, anno in cui

gli ordinamenti na-

zionali hanno rece-

pito la Direttiva UE sulla

sicurezza dei prodotti, è attivo

in Europa il RAPEX, un si-

stema di allarme rapido in

grado di segnalare i prodotti

non alimentari pericolosi che

sono immessi sul mercato.

Dal momento della sua istitu-

zione, l’attività del RAPEX si

è intensificata notevolmente,

aumentando di anno in anno

l’efficienza del sistema.

Il sistema chiama tutti i Paesi

membri dell’Unione ad atti-

varsi nell’identificazione e se-

gnalazione dei prodotti che

possono destare allarme in

termini di sicurezza.

Sono sempre meno i prodotti

pericolosi che raggiungono il

nostro mercato, in quanto tra

i principali obiettivi del si-

stema approntato dall’UE c’è

quello di puntare molto sulla

prevenzione.

Oggi i prodotti a rischio sono

individuati ed eliminati molto

più facilmente.

Secondo il rapporto annuale

pubblicato dallo stesso

RAPEX, nel 2010 i prodotti

ritirati dal mercato a dai con-

sumatori sono aumentati del

13% rispetto al 2009, rag-

giungendo la cifra di ben

2.244 unità, rispetto alle 468

del 2004.

Anche le imprese europee

stanno incrementando l’uti-

lizzo del sistema di allarme

rapido attraverso attività di

controllo e monitoraggio sui

prodotti pericolosi.

Attualmente l’attività del

RAPEX si sta orientando

verso due principali direzioni:

il rafforzamento della sicu-

rezza nei luoghi di origine dei

prodotti e l’intensificazione

della collaborazione con par-

tner internazionali, in partico-

lare con la Cina, dalla quale

proviene un quantitativo sem-

Giusi Santopietro

3

Direttore Responsabile

A�TO�IO SAVI�O

Direttore Politico

SARO ZAPPACOSTA

Redattori

Agnese AlbiniLuca Arlotto

Danilo ChiaradiaLaura CutullèSerena Danese

Michela Di PalmaSimona MarganellaLoredana Romanelli

Giusi Santopietro

Impaginazione &Grafica

Francesco Pietro Falotico

Stampa

Martano Editrice Modugno (BA)

Reg. Trib. Potenza �°375del 24 04 2008

Direttore Editoriale

Emilio D’AndreaSVI.MED.

associazione onlus per lo sviluppo

sostenibile del mediterraneo

Concessionaria Pubblicitaria

METIS srl

Contatti

[email protected]. 0971 22715

d’areamediterranea

20 MAGGIO 2011

pre crescente di merce.

La crescita di efficienza del si-

stema sembra dovuta a molteplici

fattori, che si sono perfezionati nel

corso degli anni, quali una mag-

giore partecipazione da parte dei

governi nazionali, una maggiore

consapevolezza di produttori,

aziende e commercianti, un più in-

tenso intervento da parte della

Commissione, attraverso la crea-

zione di reti e sistemi coordinati

tra gli Stati membri.

E’ attivo in Europa il Rapex,

un sistema di allarme rapido in grado

di segnalare merci pericolose

Page 4: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

consigliere regionale anche per-ché ciò avrebbe potuto suscitarenon pochi malumori dalla granparte del PdL lucano che lo hasostenuto in massa per consen-tirgli una elezione in consiglioregionale certamente a rischiosenza il corposo sostegno.Ma quello che sinceramentemeraviglia è l’inerzia e l’apatiadella dirigenza lucana del PdLche di fronte a debacle così cla-morose che si ripetono oramaida dieci anni ad ogni competi-zione elettorale non trovino laforza per chiedere ed ottenere ledimissioni di politici che se lacantano, se la suonano e comesempre stonano.Con tutta probabilità i nostri tretenori sono riusciti a far scom-parire anche quella classe diri-gente che con fatica si eracreata dal nulla negli anniscorsi. Crediamo che il PdLdebba aprire una seria rifles-sione sui continui errori pro-vando veramente a cambiareclasse dirigente diversamentel’estinzione dei consensi per ilcentro destra è irreversibile.

Saro Zappacosta

Il recente turno delle ammi-nistrative di Basilicata ci haregalato l’ennesima stecca

dei tre tenori del PdL Lucano,capaci anche questa volta di nonfarsi votare dall’elettorato purdesideroso di cambiare.Infatti dei 27 comuni in cui si èvotato solo tre sono riconduci-bili a candidati vicini al partitodel Cavaliere vale a dire unapercentuale dell’11% e di questiin uno si è vinto facile essendol’unica lista presente.La percentuale dei comuni ap-pannaggio del centro destra, èmolto vicina a quella registratadalle liste del Popolo della li-bertà (intorno al 10%) e questola dice tutta sulla attrattiva delPdL, sulla capacità e sulle stra-tegie messe in campo dalla suaclasse dirigente; mica tutta però,solo quella che effettivamentepesa nelle decisioni locali ossiai parlamentari con responsabilitàdi partito. I nomi li conosciamotutti sia quelli del potentino chedel materano, non fosse altroperché è da circa un decennioche continuano a far registraresconfitte su sconfitte: la succes-siva più clamorosa della prece-dente e ciononostante non siriesce a sostituirli.

4 20 MAGGIO 2011

Anche questa volta i tre tenori hannofatto registrate l’ennesima stecca anziuna ennesima clamorosa stonaturabasta pensare che il serbatoio di voti delcentro destra fino a qualche anno ad-dietro appannaggio del Vulture-melfeseper il potentino e del materano si è con-centrato sulla cittadina di Francavilla.Non c’è che dire un ottimo risultato ov-viamente per il centro sinistra che è l’unico a trarre giovamento da questaclasse dirigente quasi come ci fosse untacito accordo che dovrà portare al-l’estinzione dei consensi per il PdL ouna vera e proprio strategia tesa a ri-durre al minimo il numero dei poten-ziali contendenti per le poltroneromane: “meno siamo meglio stiamo”.Alla maggior parte di colpe derivantidai plenipotenziari parlamentari i qualiimpongono sul territorio ogni decisione(checché ne dica qualcuno di essi cheabilmente ha cercato di spostare sugli

indigeni del luogo errori eclatanti), sisomma la miopia di parte della classedirigente regionale che nei propri centridi residenza non solo non riesce a vin-cere ma non riesce neanche ad andareal ballottaggio dove questo avviene. Èil caso di Melfi dove il candidato ricon-ducibile al PdL e quindi a NicolaPagliuca riporta appena la metà deiconsensi del candidato di Ernesto Na-vazio il quale va al ballottaggio.Peggiore è caso di Lauria dove aldanno si aggiunge la beffa: il candidatoPidiellino Mariano Pici primo elettoalle scorse regionali per il suo partito,si è classificato per ultimo promettendoin caso di vittoria che si sarebbe di-messo dalla carica di consigliere regio-nale (è evidente che era certo diperdere).Nutriamo forti dubbi che in presenza diun siffatto miracolo ci sarebbero statele dimissioni dalla comoda carica di

Una rivoluzione necessariaLa Lega sta portando avanti un progetto, che sé condotto a buon fine

sarebbe “Epocale”. Vi spiego : si tratta di una proposta di decentra-

mento dei Ministeri, che di fatto potrebbe trasferire dei ministeri da

Roma in altre città, non solo del Nord ma anche al Sud che rappre-

senta uno dei ultimi cavalli di battaglia della Lega, poichè guarda al

modello britannico come esempio di decentramento amministrativo.

La Lega ha già fatto una bozza di mappa che ritiene ideale: il Mini-

stero dell’Economia a Milano, quello dello Sviluppo economico a To-

rino, quello della Cultura a Venezia, il Ministero dell’Interno a Reggio

Calabria o Palermo, a Napoli la sede dell’Ambiente, mentre la Difesa

e Pubblica Istruzione a Roma. Con questa mossa, il carroccio fa ca-

pire come è cresciuto il suo livello di maturità e di responsabilità isti-

tuzionale, di quanto lavoro ha fatto e quanto tenga con il Federalismo

all’Italia a differenza della sinistra che parla, parla�e basta, adesso

se la cosa và in porto, chi avrà piu’ il coraggio di additare la Lega

come un gruppo sparuto di Uomini rozzi, senza idee e senza respon-

sabilità istituzionale? Ora ci vorrebbe che tutti, da Destra e Sinistra

che inchinandosi, facciano un mea culpa e Chapeau alla Lega!

Nella dirigenza lucana

del PdL domina inerzia ed apatia L’ennesima stecca

dei tre tenorihttp://steffanpaulus.files.wordpress.com

Page 5: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Giocare d’anticipo

Ebravo Egidio Digilio:

con una sola frustrata ha

messo al mondo i mas-

simi dirigenti della squallida

partitocrazia lucana, li ha scor-

ticati, ha messo a nudo tutta la

loro debolezza politica sma-

scherando la incapacità di in-

tuito politico che

contraddistingue i massimi di-

rigenti dei partiti lucani. E così

il leader del più piccolo movi-

mento politico presente in Lu-

cania, con un colpo di intuito,

ha fatto crollare tutto il castello

di sabbia costruito da oltre un

lustro da politici e magistrati, ai

danni di un amministratore del

settore sanitario, travolto da ac-

cuse ingiuste e risorto grazie a

giudici onesti, trasformando

così in un simbolo vittima di un

mondo mafioso ed omertoso. Il

giustiziere dell’ultimo mo-

mento, ripeto, è il Senatore

Egidio Digilio mentre la vit-

tima trasformata in simbolo è

Michele Cannizzaro, ex Presi-

dente dell’ospedale San Carlo

di Potenza, il quale diciamolo

subito oggi potrebbe rappre-

sentare un bel gruzzolo di voti

se non addirittura una piccola

miniera non solo per il credito

personale di cui gode, quanto

per il fatto di essere uscito vin-

citore dal conflitto che ha visto

i giustizialisti da una parte e

buonisti dall’altra intendendo

per buonisti gran parte dei mo-

derati di Potenza e tutti coloro

che non sono vittime dei pre-

giudizi sociali e politici. Ex de-

mocristiano, ha goduto della

fiducia di ex Popolari, fino a

quando a costoro ha fatto co-

modo: fino a quando cioè Mi-

chele Cannizzaro non è entrato

nel tritacarne che ha coinvolto

– a volte distruggendoli – pro-

tagonisti della politica e della

magistratura tra di loro in con-

flitto, rimanendone travolto

tanto che, in virtù della sua

onestà intellettuale e morale, ha

preferito dimettersi, piuttosto

che rimanere seduto in pol-

trona, come hanno fatto decine di uo-

mini politici che pur indagati, sono ri-

masti a godere dei frutti del potere!

Tutto ciò è stato compreso perfetta-

mente da Egidio Digilio, sia nel suo

aspetto politico che in quello umano e

sociale, e da politico di razza, e calco-

latore, alla notizia che quanto prima ci

sarà il rinnovo della dirigenza del-

l’ospedale San Carlo di Potenza, ha

anticipato la mossa di quanti avreb-

bero dovuto già farlo e non l’hanno

fatto, e come un fulmine a ciel sereno

ha piazzato la sua frustrata, con questa

iniziativa epistolare: “personalmentepropongo la candidatura del dottorMichele Cannizzaro, per l’aziendaospedaliera San Carlo, in modo diconsentire di portare a termine l’im-portante è positivo lavoro interrotto acausa delle note vicende giudiziarieche lo hanno ingiustamente coinvoltocome è stato ampliamente dimo-strato”. Un uomo nato cresciuto e pa-

sciuto all’opposizione dell’attuale

classe dirigente lucana, ha quindi

sponsorizzato un ex democristiano.

Non ci meravigliamo, con i tempi che

corrono. Quello che è sorprendente è

che gli ex popolari che pure hanno vo-

luto Cannizzaro alla guida del San

Carlo dove ha lasciato rimpianto per

la sua saggia, accolta, giusta ammini-

strazione, in virtù della sua acclarata

onestà intellettuale temporale oggi è

stato completamente dimenticato (o

volutamente isolato?) al punto tale che

si preferirebbe mettere al vertice

dell’ospedale San Carlo, quell’asses-

sore Martorato che, di medicina non

capisce un cavolo di niente. Tutto ciò,

quel volpone di Digilio l’ha compreso,

e per questo avvisa l’opinione pub-

blica lucana del misfatto che si po-

trebbe compiere alle spalle del popolo

per atroci interessi di botteghe politi-

che. Chi non ha compreso che Canniz-

zaro avrebbe potuto diventare un

uomo chiave, un valore aggiunto, una

miniera di voti delle proprie sorti, è

stato il maggiore partito di opposi-

zione, il Popolo della Libertà. Su que-

sto fronte, avrebbero dovuto lanciare

ponti d’oro all’ex Presidente del San

Carlo, fargli una corte spiegata, lottare

a denti stretti pur di coinvolgerlo nelle

vicende del pdl: invece – è tutti lo

sanno- nel partito di Berlusconi lucano

si contano sulle punte della mano gli

uomini dotati di intuito politico, legati

al partito e alle sue idee, e fra questi,

non ci sono certamente Guido Vice-

conte, Vincenzo Taddei e Cosimo La-

tronico, consociativi all’ennesima

potenza autori protagonisti di tutte le

sconfitte vergognose che ha subito – e

continua a subire- il popolo della li-

bertà. Ecco perché l’azione isolata di

Egidio Digilio acquista una luce par-

ticolare: nel centro destra è stato

l’unico esponente politico a lanciare

un messaggio positivo e saggio, anche

se probabilmente di origine

egoistica; il tempo ce lo dirà;

un fatto è certo: dinanzi alla

sua frustata, la maggioranza

dovrà rivedere le proprie posi-

zioni sul problema Cannizzaro.

Digilio infatti, tra l’altro, ha

messo in guardia tutti coloro

che saranno coinvolti nella

scelta dei candidati che do-

vranno diventare amministra-

tori all’Acquedotto Lucano,

Acqua spa, Sel, Sviluppo Ba-

silicata, Alsia e Arbea, perché,

se costoro non risponderanno a

requisiti di indubbia moralità,

il Senatore di destra non si li-

miterà soltanto alla denuncia

politica, ma “fornirà ai citta-

dini il curriculum dettagliato

dei meriti politici acquisiti,

delle protezioni e dei grandi

sponsor ”. Ne vedremo delle

belle insomma. Per quanto

concerne l’ospedale San Carlo,

da parte nostra non possiamo

non ribadire quanto abbiamo

sostenuto il 6 maggio sul pros-

simo concorso dirigenziale,

per il quale Michele Canniz-

zaro, come un fulmine a ciel

sereno, ha già presentato do-

manda di partecipazione: “…mai come questa volta nu-triamo un filo di speranza sulbuon esito del concorso, per-ché non solo bisogna renderegiustizia per dimostrare di es-sere giusti, ma soprattutto per-ché su questo concorso laclasse politica dirigente – siapolitica che sanitaria – sigioca quel residuo di credibi-lità che ancora gli rimane.D’altronde è difficile sba-gliare: basta ritrovare lo spi-rito con il quale i nuclei divalutazione stilarono la gra-duatoria dei dirigenti del2009. Si, nonostante tutto, ci èrimasto un pizzico di spe-ranza”Dopo la frustata di Egidio Di-

gilio, la nostra speranza è au-

mentata

520 MAGGIO 2011

Con una sola mossa

il Senatore Digilio mangia

le pedine politiche

Saro Zappacosta

Page 6: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Assoluzione piena “per

non aver commesso il

fatto”. Si è concluso in

questo modo per Lei, onorevole

Margiotta, il processo in cui era

accusato di corruzione, nell’am-

bito dell’inchiesta sulla gestione

della concessione per le estra-

zioni petrolifere nella Valle del

Sauro. A distanza di due setti-

mane dall’assoluzione piena,

qual è il suo stato d’animo

Sono felice perché la vicenda si èconclusa nei tempi sperati, e se-reno. Sa cosa mi ha colpito moltoin questi giorni? Le tante mail ogli sms ricevute dai miei colleghideputati, di tutti i partiti, in cui lafrase più ricorrente è stata “com-plimenti per come hai vissutoquesti anni con dignità e sere-nità”. Mi ha impressionato, per-ché sapevo bene di avercontinuato a svolgere il mio la-voro con grande impegno e diavere agito con correttezza, senzaatteggiarmi a vittima, ed ancheevitando le polemiche; non erocerto invece di avere mostrato al-l’esterno serenità. La serenità miveniva dalla certezza di non averecommesso il reato, e dalla fiduciache ciò sarebbe stato riconosciutodalla magistratura giudicanteche, è mia convinzione, non con-danna mai un innocente. Eppureche giorni terribili ho trascorso,quindici giorni tremendi: il 16 di-cembre 2008, ero alla Camera,pronto a svolgere l’intervento perdichiarazione di voto finale su undecreto sull’emergenza rifiuti a�apoli che il gruppo del PD miaveva affidato, con mia grandesoddisfazione; arrivò lì la notiziadell’ordinanza. L’impatto media-tico fu enorme, mi trovai catapul-tato in tutti i giornali nazionali enelle trasmissioni televisive. Duesettimane dopo, il 30 dicembre2008 si celebrò l’udienza innanzial Tribunale del Riesame, che an-nullò l’ordinanza medesima perinsussistenza di gravi indizi. Lì horipreso a vivere, ho potuto rico-minciare l’attività politica, dipartito ed istituzionale che avevototalmente sospeso. Lì ho potutoriacquistare quella serenità equella dignità che mi sono statericonosciute. La stampa nazio-

620 MAGGIO 2011

Una iniezione Saro Zappacosta

nale, ed anche la televisione –andai tral’altro a Porta a Porta, da Vespa – mi re-stituirono la visibilità e l’onore che eranostati intaccati. Poi, certo, sapevo beneche mi aspettava il processo: ma erocerto che anche in quella sede sarebbestata acclarata la mia innocenza; comeè davvero accaduto il 4 maggio scorso.Il ruolo dell’Avvocato Tuccino Pace in

questa sua vicenda

�utro per l’Avv. Pace, non da oggi, stimaed affetto profondi. E’ da sempre il miolegale e, sempre, le vicende si sono con-cluse nel modo migliore, confermando lacorrettezza del mio operato. In questacircostanza è stato fondamentale, soprat-

tutto per le scelte adottate nella strategiadifensiva: ha scelto di ricorrere subito alTribunale del Riesame, con l’esito perme decisivo di cui ho parlato in prece-denza, ed ha scelto, successivamente, dichiedere il rito abbreviato, saltando tuttala fase dell’udienza preliminare, che inteoria da più garanzie all’imputato, mache nel mio caso poteva tradursi in un al-lungamento a dismisura dei tempi. E perme i tempi erano fondamentali: vi era, evi è, la possibilità di elezioni anticipate,e desideravo arrivare alla fase di presen-tazione delle liste senza alcuna pendenzapenale, alcuna ombra sul mio operato.Anche di questo, come ovviamente della

brillante arringa finale, gli sonoe gli sarò sempre profondamentegrato.Un collega ha scritto, a seguito

della sua piena assoluzione, che

“finchè non ci lasceremo alle

spalle la pre-politica demago-

gica e ricattatoria della via giu-

diziaria al bene” e finchè, in

sostanza, le inchieste verranno

brandite “come clave chiodate

nel dibattito pubblico finanche

dai “finti amici”, la magistra-

tura, anziché essere –come do-

vrebbe essere- sobria

istituzione di verità, risulta es-

sere soltanto crocevia di perso-

nalismi, rabbia oscura,

messaggi, manovre politiche

trasversali”. In questa depri-

mente logica, la classe politica

dirigente lucana, ci ha sguaz-

zato gioiosamente. Avrà com-

preso la lezione?

Se ho colto bene la citazione, sitratta di un suo collega che nonconosco personalmente, mastimo, per la sua capacità di sa-pere essere fuori dal coro, siaquando il coro è osannante, siaquando invece è sferzante. Laparola che mi piace di più è l’ag-gettivo sobrio: il richiamo allasobrietà vale per tutti, politici,pubblici ministeri, giornalisti,anzitutto, e poi per tutti gli altri.E’, peraltro, il costante richiamoche viene dal Presidente �apoli-tano. Quel che non condivido èche la classe politica lucana ciabbia sguazzato gioiosamente:prima di me moltissimi sono staticoinvolti in vicende analoghe,ancora non del tutto concluse;moltissimi, con me, recano nel-l’animo, nel cuore e nella menteferite profonde, anche se curatee rimarginate dalla benefica me-dicina della verità e della giusti-zia. �on credo – o almeno nonvoglio credere: mi arrendereisolo innanzi ad una solare evi-denza, che non vedo – che ci siaqualcuno, in Basilicata, cheabbia utilizzato, o tentato di uti-lizzare, le inchieste a fini di lottapolitica.Abbiamo l’impressione, tutta-

via, che in virtù dei sereni pro-

scioglimenti di “Totalgate” e di

“Toghe lucane” la magistra-

Page 7: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

720 MAGGIO 2011

tura abbia riacquistato sere-

nità, terzietà e sobrietà, e che

certe procure si siano bonifi-

cate dai “cavalieri della giusti-

zia assoluta e del successo

personale”. Un suo giudizio, in

merito, potrebbe essere confor-

tante…

E’ presto per dare un giudiziostorico obiettivo, e per compren-dere fino in fondo cosa sia acca-duto, e mi riferisco soprattutto aToghe Lucane, inchiesta in cui sisono contrapposti pezzi eccel-lenti dello Stato, dalla magistra-tura, alla politica, alle forzedell’ordine. Una cosa mi parecerta: il proscioglimento di tuttigli indagati, su proposta del pmdi Catanzaro, accolta dal GUPdopo una lunghissima udienzapreliminare, restituiscono un giu-dizio forte di innocenza ed inte-grità della classe dirigenteapicale lucana. E questo è im-portantissimo per la Basilicata.A proposito di giustizia, il Se-

natore Egidio Di Gilio ha pro-

posto la candidatura del dottor

Michele Cannizzaro per

l’Ospedale San Carlo “in modo

da consentirgli di portare a ter-

mine l’importante e positivo la-

voro interrotto a causa delle

note vicende giudiziarie che lo

hanno ingiustamente coinvolto

come è stato ampiamente di-

mostrato”. �oi crediamo che,

alla giustizia dei giudici, debba

seguire anche quella della poli-

tica. Lei, onorevole Margiotta,

che ci dice?

E’ stato bandito un avviso pubblico, enon so se il dottor Cannizzaro intendapresentare domanda; se lo farà, come èsuo diritto, la Giunta regionale dovràfare le proprie valutazioni di merito, inautonomia dai partiti, ed ancor di più daiparlamentari. Ho troppo rispetto per iruoli di ciascuno, per entrare nella que-stione. Ciò detto, anche io sento di espri-mere un giudizio assolutamente positivosul lavoro che il dottor Cannizzaro svolseal San Carlo: l’Azienda ne trasse sicurobeneficio.�el suo partito, il PD, sembra sia nata

una sorta di corrente, denominata

“Partecipazione democratica”, ricollo-

cata in posizione neutra. Inoltre il

Consigliere regionale Santochirico

sembra essersi alleato con Chiurazzi e

Viti, che a loro volta sono stati rag-

giunti da Gennaro Straziuso e Vito

Santarsiero, tutti della corrente di Fio-

roni. Lei che è “ritornato in campo”

con animo nuovo cha aria politica ha

trovato ma, soprattutto, non crede che

i movimenti interni al PD possano de-

terminare un nuovo assetto interno al

partito influenzando il futuro rimpasto

regionale e provinciale, incarichi sub

istituzionali, nonché le future candida-

ture al Parlamento? Le chiediamo il

quadro dell’organigramma attuale del

PD, se ce ne sarà uno nuovo e qual è il

suo messaggio sull’attuale evoluzione

del PD, anche alla luce dei risultati

elettorali, sia nazionali che locali

Domanda corposa e complessa, quasiuna nuova intervista! Proverò a rispon-dere sinteticamente. Intanto, lo dicevo al-l’inizio di questo nostro colloquio, io nonho mai abbandonato il campo, se non inquei terribili 15 giorni a cavallo di �a-

tale 2008. Lei però intelligentemente dice“con animo nuovo”, e dice una verità,perché ho più voglia, più entusiasmo epiù combattività da spendere sia nel miolavoro di deputato, a Roma, sia in quellodi dirigente di partito, a Roma e a Po-tenza. Partiamo dalla coda del suo inter-rogativo: oggi possiamo dire che leelezioni, nazionali e locali, sono stateuna sconfitta per Berlusconi e il centro-destra, e rafforzano le leadership di Ber-sani e Speranza, in Italia ed inBasilicata. Il dato più entusiasmante èquello di Milano, e mi riferisco alla per-centuale del PD, primo partito con il28,6% dei voti; si pensi che la Lega, contutta la retorica del �ord che mette ognivolta in campo, nel capoluogo lombardoè al 9%: ciò anche a conferma dell’au-tentico tasso di civiltà culturale e politicache caratterizza quella città. La strategiadi Bersani ha pagato, e molto: i prean-nunci di ridiscutere la linea del partito,contenuti in un’intervista a Veltroni, tro-veranno ben poca attenzione. Così le ra-gioni di Fioroni: è un mio amico, ma gliho sempre detto che stava portandoquella parte di ex popolari che lo se-guono in una delicatissima e pericolosis-sima posizione di confine, dalla qualemolti dei suoi seguaci hanno fatto ilpasso definitivo per uscire dal partito,con ciò indebolendo ulteriormente lapresenza e la forza dei cosiddetti cattolicidemocratici. Aveva invece visto beneDario Franceschini, nel decidere, e noicon lui, di collaborare fattivamente conil Segretario, superando la contrapposi-zione che vi era stata nelle primarie:l’asse Bersani-Franceschini esce raffor-zato da questa competizione, e sarà neiprossimi mesi sempre di più il baricentro

vero nella vita del partito. Cosaaccadrà lo vedremo: non escludoche la probabile sconfitta dellaMoratti a Milano determini unacrisi di Governo, magari con laformazione di un esecutivo tec-nico e le elezioni anticipate al-l’anno prossimo. In taledimensione tutti i temi che lei haposto, dalle candidature alle no-mine, potranno essere di strin-gente attualità, in Basilicata:Speranza, che esce bene da que-sta competizione, così come ilgiovane segretario provinciale diPotenza, Antonello Molinari,sarà messo alla prova, e noi tutticon lui, per cercare di comporreun puzzle di non semplice solu-zione. Io darò, come ho semprefatto, per mia cultura politica epersonale, il mio contributo indirezione del migliore equilibriopossibile, in cui ciascuno non sisenta prevaricato, e nessuno,però, provi a prevaricare: non ètempo di tentativi di egemonianel PD di Basilicata! I Congressihanno mostrato quanto com-plessa, frammentata e sostanzial-mente paritaria sia larappresentanza delle varie aree:chi non vorrà tenerne conto tro-verà in me, per il peso che saròin grado di esercitare, un osta-colo. Ho fiducia piena nel gio-vane gruppo dirigente delpartito, e sono certo che supere-remo bene anche le prossimeprove.

di fiducia Assoluzione piena per il Deputato Margiotta

coinvolto nella gestione delle concessioni

per le estrazioni petrolifere nella Valle del Sauro

Page 8: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

C’è una leggenda me-

tropolitana che si

racconta nella stanza

dei bottoni, in virtù della

quale sembra che tra i vertici

del Pdl e quelli del Pd c’è un

patto di desistenza grosso

così, quanto una casa. A

confermare che la leggenda

metropolitana non è affatto

leggenda, ma è una “mafio-

sicamente” storica, ci’è per-

venuta una soffiata secondo

la quale, in occasione del-

l’elezione di domenica

scorsa, alcuni uomini vicini

al Sole che scotta del pro-

fondo Sud, poco distante dal

fiume Agri, sarebbero con-

fluiti nella lista del neoeletto

sindaco di una meravigliosa

cittadina bagnata dalle

acque del Sinni per aiutarlo

a vincere, pur non apparte-

nendo al Popolo delle li-

bertà: “Io aiuto a vincere te,

tu non presenti uomini im-

portanti nella lista del Par-

tito democratico del mio

paese”. E così, una mano

lava l’altra e tutte e due la-

vano la faccia poco candida

di chi è l’ispiratore del patto

di desistenza. Se c’è ancora

qualcuno che si chiede per-

ché il Pdl è ridotto ad una ri-

serva indiana e rischia di

scomparire alle prossime

elezioni, è servito: rifletta

sulla notizia che abbiamo ri-

portato. Se c’è ancora qual-

cuno che nel Pdl, dopo

questa ennesima vergognosa

sconfitta, comincia a consi-

derare che il terzo polo as-

suma un fascino particolare

e può diventare sponda per

chi oggi nel Pdl lucano senta

di essere tradito dai vertici

del partito, è servito: rifletta

sulla notizia che abbiamo ri-

portato. Se c’è ancora qual-

cuno che ritiene che il pdl

dovrà iniziare a coinvolgere

al suo interno personalità

della società per avere più

820 MAGGIO 2011

Si salvi chi puòfortuna nelle future consul-

tazioni, la smetta di illu-

dersi, perché il partito di

Berlusconi è destinato a

scomparire e sapete perché?

Perché non è il partito de-

mocratico, dove i parlamen-

tari nazionali non hanno

cariche di partito e durante

le campagne elettorali si

mettono al fianco dei vertici

del partito, lottano con loro

e alla fine tutti insieme, ap-

passionatamente, raccol-

gono le vittorie, una dietro

l’altra. E sono condannati a

vincere. Sempre. Nel po-

polo della libertà , invece i

parlamentari occupano

anche le posizioni di vertice

all’interno del partito, per

cui non riescono ad eserci-

tare né l mestiere di parla-

mentare né quelle di

massimi dirigenti del par-

tito, portando di conse-

guenza a ripetute e

umilianti sconfitte. Questa è

l’incontestabile verità sto-

rica che ha costretto chi

scrive questa nota a chie-

dere –come ha chiesto dopo

la vittoria del Pd nelle pre-

cedenti elezioni ammini-

strative e regionali- ai

vertici del Pdl, di dimettersi

dalle cariche di partito, in-

vocare l’arrivo di un com-

missario straordinario per

gestire un congresso utile al

rinnovo del partito e sperare

nell’aiuto di un Dio mag-

giore. Perché quello minore

è già pronto a godere della

scomparsa della destra lu-

cana definitivamente. Co-

raggio, quindi, l’ultimo

coordinamento regionale

può rappresentare l’alba di

una nuova storia: ci vuole

solo la forza delle dimis-

sioni, altrimenti, tutto di-

venta legittimo, anche

seguire chi dal Pdl è andato

via.

Sa.Za.

La Basilicata presenta una peculiarità politica particolare con un

centrosinistra fortemente e capillarmente radicato su tutto il ter-

ritorio, dal Capoluogo di Regione fino al più piccolo borgo dell’en-

troterra, il suo continuum governativo gli permette una notevole forza

elettorale fondata sul controllo sistematico di ampi, se non tutti i set-

tori e gli aggregati della società lucana. Però, sul versante politico

opposto vi è un centrodestra guidato da un partito di maggioranza

relativa in Italia e che guida un governo nazionale che stenta ad af-

fermare la sua forza attrattiva in Basilicata, anzi affermo senza reti-

cenza che i Lucani non percepiscono il Pdl quale reale partito

alternativo al PD ed ai suoi alleati. In Politica contano le idee ed i

programmi, come sono importanti le donne e gli uomini e le loro in-

dividualità ma la sua cruda e ferrea logica si fonda sui numeri e sui

risultati che oggi ci hanno bocciato per l’ennesima volta. Sarebbe

facile per noi gruppo dirigente regionale affermare che in qualche

comune si è vinto, che in altri si è perso perchè divisi, certo è vero

anche questo ma sono concause non la Causa Principale. Oggi rac-

cogliamo poco, prendendo i pochi frutti del passato, ma non pos-

siamo pretendere di più perchè gli artefici della debacle siamo noi

stessi. Ma che pretendiamo dopo due anni di lontananza, di abban-

dono del territorio, di una linea politica poco chiara e indefinita. Che

potevamo aspettarci dopo due anni nei quali il partito è stato usato

come una porta girevole, dove si entra in cerca di incarico e si esce

subito dopo alla ricerca di uno migliore, tutto ciò in dispregio di chi

da anni si impegna ed è sempre con noi. Che pretendiamo se la

linea politica è dettata dagli umori e dai capricci dei singoli, spesso

autoreferenziali e nutriti solo dal proprio interesse di carriera; mentre

la forza viva del Pdl ovvero iscritti, militanti e rappresentanti istitu-

zionali dei vari territori sono lasciati a se stessi, senza alcuna sintesi

o guida politica. Ora non è più tempo di giocare a far gli strateghi

politici senza aver numeri e consenso, o giocare a fare i leader

senza avere consenso e struttura partitica. Ora è il tempo delle

scelte vere e nette, questa lezione che l’elettorato lucano ci ha dato

deve far comprendere che è necessario un radicale cambio di

passo, rompere ogni indugio e passare a quella fase di organizza-

zione del territorio e contemporaneamente di politica comunale, pro-

vinciale e regionale senza se e senza ma e con contenuti e

proposte.

Basta con i falsi moderatismi che hanno creato solo confusione,

basta con il non voler prendere decisioni o peggio prenderle in pochi

e in completo silenzio, noi siamo il Popolo della Libertà e siamo al-

ternativi al centrosinistra. I cittadini non ci percepiscono come op-

posizione, non credono nelle nostre capacità, e semplicemente

preferisce votare il certo anche se distruttivo, che l’incerto che oggi

appare inconsistente e schiacciato su posizioni alquanto confuse e

ambigue.

Lo dico a me stesso bisogna cambiare, lo dico ai miei amici i nostri

avversari sono nel centrosinistra, lo dico ai lucani teneteci d’occhio.

Gianni RosaVice Coordinatore Regionale PdL

Tra Pd e PdL:

“Tu dai una cosa a me

e io do una cosa a te”

Teneteci d’occhio

Page 9: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Perché la Regione Basilicata

non deve incassare tutti i soldi

dei proventi delle royalties, ap-

plicate alle produzioni degli

idrocarburi, ma bensì una parte

li deve destinare al Veneto? E

questo è stato concesso anche

dai nostri Parlamentari, e la

cosa più negativa è che tutti si

nascondono dietro il dito, ma

perché non uscite allo scoperto?

E che fine ha fatto lo sconto

della benzina per i Lucani?

Cari amici è solo propaganda

elettorale, è solo fumo negli

occhi. Il guaio è che i Lucani

sono fin troppo buoni, incas-

sano e tacciono!!

Intanto, in questo modo i nostri

rappresentanti continuano a fare

i fatti loro, tanto la gente è con-

tenta e soprattutto non si la-

menta. Purtroppo questa è

l’amara realtà. Fino a quando le

cose andranno avanti così i no-

stri giovani continueranno a la-

sciare la loro terra a cercare

altrove lavoro e quasi sicura-

mente in un altro paese europeo

o oltreoceano.

Mi viene da ridere (c’è da pian-

gere) quando dicono che il fu-

turo della Basilicata è stato

tracciato !! Ma cari omini di Pa-

lazzo, volete ancora prenderci

in giro, fate le solite passarelle

di turno per poi ritrovarci nuo-

vamente con i problemi di sem-

pre, ma sapete che in Basilicata

ci sono più anziani che giovani?

Sapete quant’è il reddito medio

di una famiglia lucana? Cono-

scete le cifre reali delle pensioni

sociali, con cui vivono gli an-

ziani? Sapete che non c’è abba-

stanza assistenza per i ceti più

poveri? E ci sarebbe da conti-

nuare a chiedersi ancora molte

cose, ma qui sembra di parlare

al vento, tanto chi ha la poltrona

comoda e gestisce non ha di

questi problemi. I proverbio

dice: IL SAZIO NON CREDE

AL DIGUNO!! (Le nuove ge-

nerazioni che vivono in questa

regione non hanno futuro)!!

Primi perchè senza lavoro

Igiovani lucani hanno final-

mente un primato, ma c’è

poco da stare allegri, anche

perché questo primato è sempre

stato in voga qui in Basilicata!

Infatti, sono quelli che in tutta

Italia hanno il più alto indice di

disoccupazione, e nonostante

un’alta istruzione universitaria,

sono quelli che pagano di più la

crisi e l’incuria di una classe po-

litica che non li tutela. C’è chi è

preoccupato del lavoro che non

si trova o in alcune occasioni

vengono sottopagati. Molti di

questi giovani hanno un futuro

da precari a vita e ci sono alcuni

che non hanno nemmeno il mi-

nimo di speranza, tutti giovani

che hanno una fascia di età tra i

18 ed 35 anni. In questa regione,

con la piaga della disoccupa-

zione, dove il lavoro continua a

essere una risorsa sempre più in-

trovabile o esclusiva per i soli

eletti (i cosiddetti figli di papà o

parenti dei potenti). Molti (i so-

liti politici di turno) escono con

la trovata che molti giovani non

si adattano ai lavori che il mer-

cato offre, però non dicono che

sono sottopagati !! In molte oc-

casioni non c'è una sufficiente

informazione, perché meno

gente sa, meglio è! In tutto que-

sto troneggia la delusione per le

sempre minori opportunità che

vengono offerte loro è ormai il

sentimento più radicato. Sta di

fatto che per molti giovani lu-

cani, il risultato di trovare un la-

voro, è diventato un terno al

lotto (e pensano che chi ci go-

verna ha già fatto il terno al

lotto!!).

Molti, delusi o amareggiati si

rende conto che l'istruzione uni-

versitaria non sia una soluzione

interessante, anzi peggiora lo

status economico.

Anche in altre regioni, a dire il

vero, le percentuali di disoccu-

pati sono preoccupanti ma da

noi, in Basilicata, le statistiche

indicano un indice sempre in sa-

lita. Molti giovani sono ormai

andati verso altri paesi europei

come la Norvegia, il Belgio, la

Germania, l’Olanda, mentre altri hanno

addirittura varcato l’Oceano andando

in USA, come facevano i nostri ante-

nati agli inizi del ‘900.

Se si osservano i dati demografici della

Basilicata si scopre che sono soprat-

tutto i giovanissimi a essere più attratti

da un'opzione di lavoro all’estero con

un'età compresa tra 18 ed i 35 anni. In

centri piccoli, che hanno poco più di

1.000 abitanti, la percentuale di gente

che si trasferisce, è altissima!! Infatti,

molti di questi paesi hanno 1.000 abi-

tanti sulla carta, ma in realtà quasi il

50% lavora o studia altrove.

L'occupazione, in questa Regione, è per

i giovani come un enigma che non offre

opportunità, da qualsiasi punto lo si af-

fronta. Ma cari cittadini lucani, i nostri

rappresentanti istituzionali cosa

fanno??

Molti risponderanno che qualcosa si

muove, vedi ad esempio l’intesa sul pe-

trolio tra il Governo Regionale e quello

Nazionale. L’obiettivo è proprio quello

di ottenere finalmente uno sviluppo

della Basilicata, individuare le priorità

e dare delle risposte ai cittadini di que-

sta terra. La presenza del Senatore Vi-

ceconte e del sottosegretario Saglia

hanno dato una notevole importanza al-

TrenoRocky

20 MAGGIO 2011

l’intesa con il Presidente De Filippo.

Prima di tutto quello di riconoscere la

Basilicata come riserva petrolifera

dell’intero Paese dove dai profitti deri-

vanti sarà necessario dare le premesse

allo sviluppo della regione. Ma quanti

altri giovani dovranno ancora andare

via dalla Basilicata, per poter vedere i

benefici che hanno sottoscritto De Fi-

lippo, Viceconte & C.? E come mai, a

distanza di 150 anni dall’Unità d’Italia,

solo ora si sono accorti che il sud ed in

particolare la nostra regione ha la ne-

cessità di infrastrutture, sviluppo, prio-

rità di nuove attività economiche? Ma

fino ad oggi questi personaggi (sia di

destra che di sinistra) dove hanno vis-

suto? Purtroppo viene da pensare che

la nostra classe dirigente ha fino ad

oggi pensato a coltivare il proprio orti-

cello, non curandosi dei problemi al-

trui, quelli del proprio popolo. Le

preoccupazioni dei ragazzi lucani non

le conoscono, o meglio cercano di ma-

scherarle. Il Governo centrale ha svolto

solo una politica di incentivi a favore

delle Regioni Settentrionali, questo

grazie alla Lega Nord. I leghisti hanno

saputo giocare bene le loro carte. Il fe-

deralismo è un esempio. Ma badate

bene che questo federalismo è monco.

9

La Basilicata con il più alto indice

di disoccupazione

Page 10: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

è concluso con l’accusa di colpevo-

lezza di alcuni degli imputati. Anche

in Basilicata si contano i morti e si

piange con rabbia per la loro ingiusta

scomparsa. Ai sindacati e alle ammi-

nistrazioni si rivolgono in coro le fa-

miglie dei cari deceduti. Chiedono

giustizia e riscatto per tutte le vittime

che hanno subito la furia di un vio-

lento destino. Fato o tragedie preve-

dibili? A volte il destino ci mette lo

zampino, ma, in troppe occa-

sioni l’incuria degli addetti ne

ha fatto da protagonista. Oggi

sono tanti i processi in atto

contro datori di lavoro, i cui

capi d’accusa sono davvero

pesanti: omicidio! Più fortu-

nati alcuni operai che sono

riusciti a scampare alla morte

e che portano sul corpo le

tracce indelebili degli inci-

denti subiti. I più fortunati

sono guariti e hanno conti-

nuato a vivere una vita nor-

male, altri hanno riportato

danni irreversibili che li

hanno resi invalidi ed inca-

paci di affrontare la quotidia-

nità come in passato.

Sensibilizzare le istituzioni e

imporre controlli a tappeto

potrebbero scongiurare ulte-

riori drammi. E’ necessario

agire con tempestività e meti-

colosità per mettere un freno

alle ormai numerose “morti

bianche”!

Le maledettemorti bianche

Quotidianamente il tg

da notizia di tragedie

sul posto di lavoro.

Non curanza delle norme di si-

curezza, poca attenzione al-

l’idoneità dei luoghi di lavoro

possono costare caro alla vita

di migliaia di lavoratori. La

categoria più a rischio è sicu-

ramente quella operaia. Mac-

chinari pericolosi, sostanze

tossiche e materiali pesanti da

trasportare, complicano le

mansioni da svolgere e au-

mentano il rischio di imbat-

tersi in situazioni azzardate.

Ancor peggio quando gli ad-

detti ai lavori sottovalutano

l’importanza di indossare in-

dumenti anti infortunistici, ob-

bligatori ed utili per

proteggersi. Ultimo in ordine

di tempo, il dramma che ha

colpito un giovane lucano, ca-

duto da un’impalcatura. Le

sue condizioni sono gravi e

l’episodio ha risollevato il

problema “sicurezza” scuo-

tendo l’opinione pubblica su

un problema attuale. Gli stessi datori,

a volte negligenti, sottovalutano, la

possibilità di incappare in dramma-

tici incidenti di percorso. Come di-

menticare il triste incidente,

conclusosi tragicamente nella fab-

brica torinese della Thyssenkrup. In-

trappolati in un inferno di fuoco, gli

operai non sono riusciti a sfuggire al-

l’infelice destino. Un lungo processo

a carico dei dirigenti dell’azienda si

Agnese Albini

20 MAGGIO 2011

10

Salgono i numeri di decessi sul lavoro:

pericolo sicurezza

Sempre più preoccupanti i

dati che quantificano i nu-

meri di abbandono scolastico

di adolescenti svogliati e im-

maturi. Sacrificati e costretti a

sedere tra i banchi della scuola dell’obbligo, i ragazzi del nuovo mil-

lennio titubano sulla possibilità di proseguire gli studi ed affrontare

altri 5 lunghi anni di duro lavoro. Stanchi e negligenti si trascinano

nelle aule di scuola e si preparano ad affrontare la vita da studente.

Sermoni infiniti di professori vecchio stampo ed interrogazioni stile

tortura cinese, mettono in crisi anche gli studiosi più diligenti e vo-

lenterosi. Per i più drastici la soluzione giunge immediata: abbando-

nare la “nave” e correre ai ripari! Lavorare o crogiolarsi sotto le

coperte fino a ora di pranzo? Dilemma che tortura mamma e papà,

incapaci di gestire i figli ribelli e scapocchioni. Altri, invece, non si

preoccupano di scaldare la sedia e di perdere l’anno, facendo magari

il bis o il tris in compagnia di nuovi amici. Disillusi della possibilità di

intraprendere la carriera dei loro sogni, troppi giovani decidono di

mettere in soffitta i libri e di rimboccarsi le maniche. Lavoretti stagio-

nali o poche ore mal retribuite ciò che aspetta al popolo dei rinuncia-

tari. Accontentarsi senza troppe pretese è l’imperativo di chi non ha

voluto proseguire la carriera scolastica. Non un semplice “pezzo di

carta”, ma un passepartout per accedere ad una carriera stimata e

dignitosa. Anni e anni di sudore e sacrificio con la speranza di una

vita soddisfacente. Dalle statistiche si evince che i giovani del Nord

Italia preferiscono lasciare in tenera età i libri e dedicarsi a qualsiasi

cosa, purchè retribuita. Certamente la scelta a loro disposizione non

sarà variegata e toccherà accontentarsi delle mansioni più semplici.

Al Sud, al contrario, si

preferisce di gran lunga

dottrinarsi di saggia

cultura e sperare che

nel frattempo spunti

qualche sistemazione sicura. Le possibilità di impiego sono scarse

e spesso distanti anni luce dal lavoro anelato da una vita. Acconten-

tarsi e tirare avanti, la formula segreta della felicita. Nell’incertezza

di un domani roseo, la soluzione temporanea rimane lo studio, rifugio

necessario per acquisire competenze e abilità.

Agn.Alb.

ADDIO SCUOLA..TROPPI GIOVANI ABBANDONANO GLI STUDI

Page 11: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED
Page 12: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Santarsiero, per sottoporgli

l’angoscioso problema. Il

sindaco ha esortato, poi, i

cittadini a chiedere risolu-

zione all’ATER in quanto

ente appaltato.

Ciononostante la questione

è lontana da una risolu-

zione. Ma i cittadini non si

arrendono e vogliono ri-

sposte. Non sembra piacere

affatto il detto ‘ campa ca-

vallo che… la discarica

cresce!’.

Se la discarica c’e’... i topi ballano

Luca Arlotto

Discarica a cielo aperto tra via Oscar Romero

e via Martin Luther King nel popoloso rione Macchia Romana

Un problema che non

sembra giungere a

risoluzione quello

della discarica a cielo

aperto in zona Macchia Ro-

mana, precisamente in un

tratto abitato che costeggia

via Oscar Romero e via M.

Luther King.

L’area in questione è stata

oggetti di lavori di manu-

tenzione da parte del-

l’ATER di Potenza che ha

disposto l’avvio di lavori di

pavimentazione delle pa-

lazzine popolari già da due

anni: lavori che si sono resi ne-

cessari per bloccare l’infiltra-

zione di acqua nei garage

sottostanti.

Sebbene risolutivi di un problema

i lavori ne hanno creato degli

altri: ancora incomplete, infatti,

le opere di manutenzione hanno,

di conseguenza, generato una pic-

cola discarica a cielo aperto.

Fogli di catrame maleodoranti ac-

catastati gli uni sugli altri, esala-

zioni polverose. Insomma, una

forma di polluzione che non è an-

data affatto giù ai tanto esasperati

residenti della zona.

La segnalazione giunta in reda-

zione sottolinea un ulteriore disa-

gio: una difficile convivenza con

gli altri ‘inquilini’ della discarica.

Infatti, i topi fanno da padroni a

questo ‘condominio abusivo’

sorto tra il verde che dovrebbe

costeggiare i complessi residen-

ziali.

Ulteriori paure sono legate al

fatto che avventori di ogni genere

possano alimentare la discarica,

ormai sita in pianta stabile, con

scarti e materiali di ogni sorta.

Tempo fa il comitato di quartiere

ha ospitato nella sua sede il

primo cittadino di Potenza, Vito

20 MAGGIO 2011

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tutte le società pubbliche,controllori di volo. L’attesa èlegata d un filo. I tecnici, nelfrattempo, stanno decidendose affidare la quinta tranchedell’aiuto da 110 miliardi dieuro concesso alla Grecia unanno fa. Come conseguenzadi questa decisione, si stabi-lirà se elargire, inoltre, unnuovo pacchetto di aiuti cheammonta a 60 miliardi dieuro. La Grecia, se privata diquesti aiuti, non riuscirà a pa-gare né bond in scadenza néstipendi. La disoccupazione al15% e una evasione storicacome mai si era constatata haportato il paese a subire unarecessione che ormai si attestaal terzo anno consecutivo. In-tanto è anche vero che ilpaese, almeno in certi settori,prova a rimboccarsi le mani-che e a far da sé. È il caso delturismo: la Grecia vuol far ri-partire da questo distretto, cheda sempre contraddistingueegregiamente il suo territorio,l’economia nazionale. Obiet-tivo: far ritornare nella top tendelle destinazione turistichemondiali le sue mete. La Gre-cia, insomma, ci prova. Tuttoil mondo è col fiato sospeso.

La Grecia al tramonto?

Se in Italia la preoccupa-zione per lo stato dicrisi generale, in campo

economico, resta alta, è suffi-ciente lanciare uno sguardooltre il mare per avere una per-cezione diversa. È il caso dellaGrecia: il paese è al collasso.Tre anni fa lo stato d’emer-genza fu lanciato. Nel frat-tempo si è consumato ildramma: disoccupazione aimassimi storici, uffici, aziendee negozi chiusi, suicidi, fughedi giovani all’estero, tagli aglistipendi del 20%, aumenti diIVA e accise su benzina e ta-bacchi, aumento dei prezzi deibeni di prima necessità, gliaiuti della Comunità Europea

e l’impotenza del governo locale.Sono trascorsi, dunque, tre anni. Manulla è cambiato. Oggi, però, è ri-volta. Ad Atene sono scesi in piazza,profittando dello sciopero generaleproclamato contro il piano di auste-rity voluto fortemente dalla UE e dalFondo Monetario Internazionale, chespera, attraverso le tasse, di tampo-nare la crisi debitoria del paese chesi attesta a quota 340 miliardi dieuro. Gli scontri, la scorsa settimana,hanno messo sotto assedio la capi-tale. I giovani alla testa e al cuore delcorteo non si sono risparmiati innulla. Poliziotti anti sommossa prontia tutto: e qui è pronto il paradosso,perché proprio loro sono tra le prin-cipali categorie ad aver subito tagliingenti sugli stipendi. In Grecia le or-

Michela Di Palma

20 MAGGIO 2011

ganizzazioni sindacali più compattee partecipate sono due: l’Adedy cherappresenta i dipendenti pubblici e laGsee che riunisce i lavoratori del set-tore privato. I leader delle due orga-nizzazioni, già nelle settimaneprecedenti il presidio, hanno caldeg-giato continuamente la partecipa-zione dei lavoratori allo sciopero ealla conseguente sollevazione. Finoad incitare i giovani “per fermare gliattacchi ai diritti dei lavoratori”. Ap-pello recepito tanto da provocare glistessi partecipanti ad una partecipa-zione mirata, sentita e non per forzainnocua. Alle dieci di mercoledìscorso si è visto un primo corteo ca-peggiato dal Partito Comunista lo-cale, mentre in una piazza nondistante sono scesi in piazza sinda-cati e appartenenti. Poi i due cortei sisono toccati ed insieme diretti versoil palazzo del Parlamento, nella cen-trale piazza Sintagma, sede, inoltre,del Ministero delle Finanze e dell’-hotel presso cui alloggiavano i tec-nici della UE, del Fondo Monetarioe della Banca Centrale Europea, allavoro da tempo per perseguire il sal-vataggio del paese. Le categorie dilavoratori che hanno preso parte allosciopero e alla manifestazione suc-cessiva sono le più disparate: medici,insegnanti, giornalisti, dipendentidelle amministrazioni locali, bancari,operai, studenti, precari, impiegati di

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L’Unione Europea tenta il tutto per tutto per recuperareil paese dal collasso definitivo. È rivolta.

Page 14: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Anche il Louvre ha uno sguardoMichele De Luca

Mostra-evento di Mimmo Jodice

nel tempio parigino dell’arte

Ho trascorso settimaneprima di scegliere, disoffermarmi solo sui

ritratti, accostando volti di fi-gure storiche e volti di personeche lavorano oggi in questoMuseo. Mi sono servito di unpiccolo specchio che, colpitoda una pila, produce una in-tensa luminosità negli occhi.Così Mimmo Jodice (Napoli,

1934), uno dei massimi artisti

italiani sulla scena della foto-

grafia internazionale, e tra que-

sti il primo in assoluto ad essere

invitato dal Louvre ad esporre

le sue opere, racconta il “me-

todo” che è alla base della idea-

zione di una coinvolgente

installazione nella Salle de la

maquette, Aile Sully del più

prestigioso tempio parigino, e

mondiale, dell’arte (dal 19

maggio al 15 agosto). Nella

mostra intitolata “Les yeux du

Louvre”, curata da Marie-

Laure Bernadac (catalogo Coé-

dision Actes Sud / Musée du

Louvre Editions 2011), il mae-

stro napoletano propone, in un

lavoro concepito e realizzato

tutto all’interno dello stesso

museo, sessanta opere in

bianco e nero, in cui mescola

volti catturati dai quadri delle

sue raccolte con quelli di per-

sone viventi da lui fotografati.

Le facce riprese dai quadri ap-

partengono ai più grandi pittori,

da Leonardo a Pontormo, da

Raffaello ad Antonello da Mes-

sina, dal Bronzino a Ingres,

mentre quelle riprese dalla re-

altà sono di dipendenti e fun-

zionari del Louvre.

L’idea che sta alla base di que-

sto lavoro di Jodice è quella di

azzerare i linguaggi (o, se si

vuole, i confini) tra pittura e fo-

tografia, da una parte, e, dall’al-

tra, di annullare le epoche,

lasciando all’espressività del

volto, e precipuamente alla

centralità comunicativa e rive-

latrice dello sguardo, il compito

di trasmettere sentimenti ed

emozioni, di svelare misteri o

enigmi, di rendere chiare le individua-

lità (gli occhi sono lo specchio del-

l’anima), oppure di nasconderle

gelosamente e definitivamente, avvol-

gendole in un’eterna ed impenetrabile

ambiguità. Ancora - dunque - dopo

aver lavorato sulle rughe causate dal

tempo sulle statue del Museo Archeo-

logico di Napoli e, in seguito, sulle

tele barocche del museo di Capodi-

monte confrontate con ritratti fotogra-

fici, Jodice propone un nuovo progetto

incentrato sullo sguardo; in un allesti-

mento che è strettamente funzionale

alla lettura di un’opera d’arte da con-

siderare nel suo complesso, di una

specie di mosaico, cioè, a cui le sin-

gole tessere sono “asservite” e finaliz-

zate.

Jodice sceglie i volti: si concentra sui

primi piani, volutamente escludendo

tutto ciò che è intorno. Non c’è nessun

rinvio a un “dove” e a un “quando”

nelle sue inquadrature, concentrandosi

la sua osservazione sugli gli occhi dei

personaggi ritratti, da cui irradia

un’intensa luminosità: gli sguardi di-

ventano, anche in fase di installazione,

una rigorosa e quasi ossessiva narra-

zione di stati d’animo, di cui la foto-

grafia diventa strumento originale di

investigazione, diretta a far emergere

dal profondo moti dell’animo, pas-

sioni, slanci, tormenti, ostentazione

del potere, ironia, ansia, paure, che ap-

partengono all’uomo in quanto uomo.

Ed ecco che diventano indistinguibili

il fanciullo del Perugino o il combat-

tente di Antonello da Messina da un

decoratore o da un custode del Lou-

vre, che per una sorta di “com-

pensazione” diventano tutti in-

sieme partecipi di una comune

idealizzazione e “solennità”.

Gli occhi dei personaggi sono

allineati alla stessa altezza

mentre “guardano” il visita-

tore, ma con ciò non si vo-

gliono creare delle analogie tra

i ritratti dipinti e quelli di per-

sone viventi, né – soltanto - ri-

dare vita, anima e carattere alle

figure del passato effigiate

sulla tela (che, peraltro, per-

dono ogni loro originaria

“identità” per rappresentare

soltanto una “categoria” so-

ciale, come nel lavoro di Au-

gust Sander: “condottiero”,

“giovane uomo”, “disegna-

tore”) . In questa affascinante

“sequenza” di facce e di yeux,

il volto umano, completamente

astratto e decontestualizzato da

qualsiasi riferimento storico-

ambientale, viene ad essere

considerato in sé, come

“luogo” e valore assoluto,

nella sua astoricità, e le sem-

bianze antiche ed artificiali (in

quanto opera di artisti) e quelle

di persone realmente ed attual-

mente esistenti si ritrovano af-

fiancate, in una imprevedibile

ed inimmaginabile “contempo-

raneità”. O, se si preferisce, in

una comune dimensione meta-

fisica, atemporale, in cui se un

“tempo” ha ragione di essere e

di affermarsi è solo quello “in-

teriore” del fotografo; che

scruta in queste pupille lumi-

nose e dilatate, vi riflette la

propria anima, le interroga e ci

invita ad esplorarle insieme a

lui, facendoci condividere la

forte ed ineluttabile sensazione

di esserne in qualche modo

“intimoriti”, di essere noi in

definitiva da loro osservati ed

indagati. Quasi in una terribile,

ineludibile ma intrigante sfida

a chi, tra noi e loro, per prima

abbassi le ciglia…

1420 MAGGIO 2011

Mimmo Jodice

Page 15: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

linghe (36,1%). Il 44,3% della

popolazione ha dichiarato di

aver letto fino a tre libri nel-

l’ultimo anno ("lettori deboli")

mentre soltanto il 15,1% ne ha

letti 12 o più (i cosiddetti "let-

tori forti").

Avere tanti libri in casa e vi-

vere con genitori che ne leg-

gono, in particolare quando

sono tutti e due a farlo, influi-

sce positivamente sui compor-

tamenti di lettura dei figli. I

dati evidenziano un significa-

tivo incremento della quota di

giovani lettori in quelle fami-

glie dove i libri sono presenti

in casa e, in particolare, in

quelle dove la biblioteca dome-

stica è più consistente. Infatti,

se in media il 58,2% dei bam-

bini e ragazzi di 6-14 anni di-

chiara di aver letto almeno un

libro, tale quota raggiunge il

78,1% nel caso in cui in casa

siano presenti più di 200 libri,

mentre la percentuale crolla al

23,6% se in casa non ce ne

sono affatto. Una famiglia su

dieci, infatti, non possiede libri

in casa. Nel 2010 il 90,1%

delle famiglie dichiara di

averne: il 62% ne possiede al

massimo 100, il 12,2% da 101

a 200 e il 15,9% più di 200. Il

9,6% (pari a 2 milioni e 338

mila famiglie) dichiara di non

possederne affatto. La regione

con la percentuale più alta di

famiglie che non possiedono in

casa alcun libro è la Basilicata

(20,5%), seguita da tutte le re-

gioni del Sud, la Sicilia, l’Um-

bria e le Marche. All’opposto

le regioni con la più bassa

quota di famiglie che non

hanno libri in casa sono il

Friuli-Venezia Giulia (3%), il

Trentino-Alto Adige (3,4%), la

Valle d’Aosta (4,5%), il Lazio

(5,2%) e la Sardegna (5,6%).

Anche per quanto riguarda i

libri, dunque, esiste una “que-

stione meridionale”... e visto

che la cultura, anche quella dei

libri, aiuta a crescere, forse è il

caso che insegniamo ai nostri

giovani ad amare un po’ di più

i libri!

Italiani, popolo di lettori?

Leggere nel tempo libero sembra

piacere sempre di più agli italiani

Donna, laureata, del Cen-

tro-Nord: è il ritratto

del "lettore-tipo" se-

condo l'Istat. Dal rapporto an-

nuale sulla lettura dei libri in

Italia emergono anche dati

“sconvolgenti”. E’ diffusa l'opi-

nione che i giovani leggano

poco? Bene, i dati dell'Istituto

italiano di statistica dicono il

contrario: i bambini e i ragazzi

sono divoratori di pagine - il

picco maggiore è tra gli 11 e i

14 anni - e il problema è proprio

la disaffezione al libro a mano a

mano che passano gli anni. Tut-

tavia, leggere nel tempo libero

sembra piacere sempre di più

agli italiani. Rispetto all'anno

precedente, nel 2010 l'Istat re-

gistra infatti un aumento della

quota dei lettori di libri dal

45,1% al 46,8%. Tradotto in

cifre, 26 milioni e 448 mila per-

sone dai sei anni in su dichia-

rano di aver letto, per motivi

non strettamente scolastici o

professionali, almeno un libro

nei 12 mesi precedenti. Nel

complesso, diminuiscono leg-

germente le differenze di ge-

nere, mentre si allarga il divario

territoriale e sociale. Le donne,

come detto, leggono più degli

uomini: le lettrici, infatti, sono

il 53,1% rispetto al 40,1% dei

lettori. Le differenze di genere

sono presenti in tutte le fasce di

età e risultano molto forti tra i

20 e i 24 anni - dove la quota di

donne che amano leggere sfiora

il 65%, mentre quella degli uo-

mini si attesta al 41,3% - e si ri-

ducono in modo significativo

solo tra la popolazione di 65

anni e più. La quota più alta di

lettori si riscontra tra la popola-

zione di 11-17 anni (oltre il

59%), con un picco tra gli 11 e

i 14 anni (65,4%). Anche tra

bambini e adolescenti l’inte-

resse verso la lettura di libri è

maggiore tra le femmine (il

63% delle bambine e ragazze di

6-14 anni rispetto al 53,8% dei

coetanei maschi). Emergono

inoltre forti differenze territo-

riali: dichiara di leggere il

68,7% dei bambini e ragazzi di

6-14 anni residenti nel Nord a

fronte di una quota che si attesta

1520 MAGGIO 2011

al 63,7% nel Centro e scende al 44%

nel Mezzogiorno. La passione per i

libri decresce con l’aumentare dell’età:

già a partire dai 35 anni la quota di let-

tori si colloca intorno al 50%, per di-

minuire drasticamente dai 65 anni in

poi e raggiungere il valore più basso

tra la popolazione di 75 anni e più

(22,9%). A livello territoriale si legge

più al Nord, dove circa il 54% della

popolazione dai sei anni in su ha letto

almeno un libro nei 12 mesi precedenti

l’intervista, e nel Centro (50,6%). Nel

Sud e nelle Isole, invece, la quota di

lettori scende, rispettivamente, al

34,5% e al 36,9%. Esiste, inoltre, una

significativa variabilità regionale nei

livelli di lettura: se Trentino-Alto

Adige, Friuli-Venezia Giulia, Valle

d’Aosta e Lombardia fanno registrare

livelli superiori al 55%, Marche, Um-

bria e tutte le regioni del Mezzogiorno

si attestano al di sotto della media na-

zionale. In particolare, agli ultimi posti

si collocano Basilicata (31,4%), Sicilia

(32,8%), Campania (33,3%) e Puglia

(33,6%). Unica eccezione tra le regioni

del Mezzogiorno è la Sardegna, dove

la quota dei lettori si colloca su livelli

superiori alla media nazionale

(49,1%).

Può sembrare strano, ma si legge di

più nelle grandi città - nonostante le

metropoli offrano più opportunità di

svago - rispetto ai centri più piccoli: si

passa, infatti, dal 57,4% nei Comuni

centro dell’area metropolitana al

40,9% in quelli fino a 2.000 abitanti.

Nella passione per i libri conta molto

anche il titolo di studio. Livelli di let-

tura superiori alla media si riscontrano

tra i laureati (80,8%), i quadri e gli im-

piegati (69,2%), i dirigenti imprendi-

tori e liberi professionisti (67,3%) e gli

studenti (66%); quelli più bassi tra chi

possiede la licenza elementare o nes-

sun titolo di studio, gli operai (31,7%),

i ritirati dal lavoro (35,3%) e le casa-

Loredana Romanelli

Page 16: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

d’areamediterranea

Ascoltare un tg o sfogliare un

giornale, oggi, è come

aprire il libro dell’Apoca-

lisse. Soprattutto da quando le

drammatiche vicende nipponiche

hanno scombussolato il grigiore

della vita quotidiana. Dappertutto

balzano vaticini sul futuro e previ-

sioni, fondate o meno, che alimen-

tano voracemente le nostre già

molteplici angosce. Per di più se

queste “profezie” hanno un sapore

scientifico.

A partire da quest’anno infatti, ba-

sterà sottoporsi a semplici analisi

del sangue per calcolare il tempo

che resta da vivere. Un esame al

costo di circa 400 sterline.

Sebbene l’esame ematochimico non

ci permetterà di conoscere giorno,

mese e anno del nostro capolinea,

darà importanti informazioni e cam-

panelli d’allarme.

La scoperta a cui è giunta Maria

Blasco, questo il nome della ricer-

catrice spagnola ora più discussa al

mondo, permetterà attraverso la mi-

surazione della lunghezza dei telo-

meri (la parte finale dei cromosomi)

di comprendere se l’orologio biolo-

gico corre più in fretta di quello cro-

nologico.

A partire dalla fine di quest'anno e

sottoponendosi a un'analisi del san-

gue speciale lanciata in Inghilterra al

costo di 400 sterline (dunque 500

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

Paura rosso sangue

Anno IV numero 18 - 20 MAGGIO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

euro circa), si potrà sapere quanto ri-

mane da vivere. La notizia riportata dal

The Independent, desta dubbi e incer-

tezze, nonché controversie di carattere

etico. Molti, infatti, sperano in un con-

trollo limitato e ragionevole dell’esame

stesso. La preoccupazione maggiore è

quella di un diffuso senso di paura nel

conoscere la propria età biologica e,

ancor di più, che possano proliferare cial-

troni pronti a gridare al mondo la sco-

perta di un elisir di lunga vita.

"Quanto è nuovo in questo test è la sua

precisione. Possiamo identificare diffe-

renze molto piccole nella lunghezza dei

telomeri; si tratta inoltre di una tecnica

molto semplice e veloce che per-

mette di analizzare diversi cam-

pioni allo stesso tempo. Fattore

più importante, possiamo deter-

minare la presenza di telemori

pericolosi, che sono quelli molto

corti. Al momento, é necessario

disporre di una serie di cliniche

che ci invii i campioni di sangue

e siamo in contatto con molti

gruppi del Regno Unito che sono

interessati", ha continuato Bla-

sco.

La società di Blasco, Life

Length, è così in trattative con di-

verse società diagnostiche in

tutta Europa, per raccogliere

campioni di sangue che verranno

analizzati poi in Spagna. Un ac-

cordo con una società operativa

nel Regno Unito dovrebbe essere

raggiunto entro un anno.

In molti a non volersi sottoporre

al fatidico test. Altri, invece,

guardano con totale indifferenza

la scoperta appena presentata.

Conoscere il proprio corpo,

forse, può aiutare a prevenire.

Chi può dirlo quanto resta da vi-

vere. In fondo le fatalità sono

dietro l’angolo.

Simona Marganella

http://www.worlditaliantalents.com