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a pagina 4 d’areamediterranea CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected] LA FURIA DELL’ACQUA Anno IV numero 8 - 04 Marzo 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino Il cedimento del pilone Una commissione di indagine conoscitiva, “da affi- dare ad esperti, sulle cause delle alluvioni e del dis- sesto del suolo che hanno colpito principalmente il Metapontino”: l’ha proposta il consigliere regionale della Basilicata, Franco Mattia (Pdl). “Dopo che la magistratura materana ha avviato un’indagine sul cedimento di un pilone del viadotto Calciano 2 sulla ss 407 Basentana che ha 'spezzato' in due la nostra regione e bloccato i collegamenti tra Potenza e Ma- tera, l’istituzione regionale - ha spiegato Mattia – non può sottrarsi alle proprie competenze e respon- sabilità per accertare quello che è accaduto con le calamità naturali del primo marzo scorso”. Mattia ha evidenziato che “la commissione a cui penso deve essere composta da personalità del mondo dell’università e della scienza, in collega- mento con il Gruppo Grandi Rischi del Cnr e il Cen- tro Geodesia Spaziale Asi di Matera che dispone della documentazione satellitare sui fenomeni di ca- lamità naturali”. “Penso dunque – ha concluso il consigliere regionale – ad una commissione che avrebbe anche un ruolo di supporto per la Giunta, i Dipartimenti Infrastrutture, Agricoltura, Ambiente e Attività Produttive, nella quantificazione dei danni ingenti provocati dagli eventi alluvionali e in generale a sostegno della fase di interlocuzione con il Go- verno nazionale decisa nella riunione di ieri con i parlamentari lucani”.

Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

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a pagina 4

d’areamediterranea

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

LA FURIA DELL’ACQUAAnno IV numero 8 - 04 Marzo 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

Il cedimento del pilone

Una commissione di indagine conoscitiva, “da affi-

dare ad esperti, sulle cause delle alluvioni e del dis-

sesto del suolo che hanno colpito principalmente il

Metapontino”: l’ha proposta il consigliere regionale

della Basilicata, Franco Mattia (Pdl). “Dopo che la

magistratura materana ha avviato un’indagine sul

cedimento di un pilone del viadotto Calciano 2 sulla

ss 407 Basentana che ha 'spezzato' in due la nostra

regione e bloccato i collegamenti tra Potenza e Ma-

tera, l’istituzione regionale - ha spiegato Mattia –

non può sottrarsi alle proprie competenze e respon-

sabilità per accertare quello che è accaduto con le

calamità naturali del primo marzo scorso”.

Mattia ha evidenziato che “la commissione a cui

penso deve essere composta da personalità del

mondo dell’università e della scienza, in collega-

mento con il Gruppo Grandi Rischi del Cnr e il Cen-

tro Geodesia Spaziale Asi di Matera che dispone

della documentazione satellitare sui fenomeni di ca-

lamità naturali”. “Penso dunque – ha concluso il

consigliere regionale – ad una commissione che

avrebbe anche un ruolo di supporto per la Giunta, i

Dipartimenti Infrastrutture, Agricoltura, Ambiente e

Attività Produttive, nella quantificazione dei danni

ingenti provocati dagli eventi alluvionali e in generale

a sostegno della fase di interlocuzione con il Go-

verno nazionale decisa nella riunione di ieri con i

parlamentari lucani”.

Page 2: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

04 MARZO 20112

Il futuro è tracciato, ma la strada non è né breve né scontata.In questo percorso che porterà un mondo mosso dalle energie rin-novabili si inserisce il tema dello sfruttamento ancora indispen-sabile delle energie da fonte fossile, con tutti i problemi e leopportunità che questo può portare alla Basilicata. Una realtàcon cui fare i conti ancora per lungo tempo, ma non necessaria-mente una realtà negativa. Perché se è vero che il petroliosarà ancora “duro a morire” è pur vero che per la Basilicata ilmix di risorse e know how che il greggio comporta, insieme a unasempre più sviluppata sensibilità ambientale, ci può essere spazioper costruire un futuro di sviluppo che vada oltre l’orizzonte delpetrolio.

Copam

«Il nostro amico Silvio Berlusconi s

i in-

teressa non solo alle

ragazze ma si oc-

cupa anche di cose co

ncrete»: lo ha detto

il primo ministro russ

o Vladimir Putin a

Briansk durante una r

iunione regionale

del suo partito, Russia Unita, pres

en-

tando l'Italia come u

n Paese all'avan-

guardia in Europa nell'attenzione ai

problemi ecologici.

LE CENTRALI COOPERATIVE Agci, Confcoopera-

tive e Legacoop Basilicata esprimono – in un comunicato

- “seria preoccupazione per quanto si sta verificand

o in

seguito alle avverse condizioni meteorologiche di qu

esti

giorni. Le copiose precipitazioni hanno messo a nudo

non

solo la fragilità idrogeologica del territorio, ma an

che

le carenze della rete infrastrutturale della region

e, in

particolare quella agricola, creando enormi disagi p

er i

cittadini e gravi problemi alle imprese del metapont

ino e

del materano.Ad una veloce e dettagliata

stima dei danni occorre ab-

binare un celere ripristino dei collegamenti viari, t

ra-

mite interventi strutturali e definitivi che garantis

cano

sicurezza e che scongiurino in futuro il ripetersi di

si-

tuazioni analoghe.

Le centrali cooperative Agci, Confcooperative e Lega-

coop Basilicata invitano pertanto il Governo regionale e

gli enti locali ai vari livelli ad affrontare con tem

pesti-

vità una situazione che non può più essere rinviata,

pro-

grammando in maniera rapida tutte le azioni necessa

rie

ad una riqualificazione dell'intero sistema infrastrut

tu-

rale a partire dal riassetto del territorio che è ri

ma-

sto intatto da oltre mezzo secolo”.

Doveva andare in onda sulle reti Rai da domenica

6 marzo. Ma per ora i telespettatori non ve-

dranno lo spot di Silvio Forever, il film di

Ro-

berto Faenza e Filippo Macelloni dedicato a Silvio

Berlusconi il cui soggetto è stato sc

ritto dagli

autori de La Casta (e giornalisti del Corriere

della Sera) Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella.

La Rai ha sospeso la messa in onda, si le

gge sul

sito ufficiale del film, motivando la

decisione «con

non meglio specificati approfondimen

ti in corso da

parte dell'ufficio legale di viale M

azzini». E la

decisione dell'emittente pubblica ha

naturalmente

scatenato la polemica politica, con e

sponenti delle

opposizioni che parlano senza mezzi t

ermini di «cen-

sura ridicola».

Putin

Il libro

su Berl

usconi

Antonio Savino

Appuntamenti personali

Ore 23.00 Belen Rodriguez

Essere o non essere, questo e’ il

problema : “ Se dovesse emergere

con certezza, che mio cognato e’ il

propretario della casa di Montecarlo,

non esiterei a lasciare la Presidenza

della Camera”.

Essere o non essere, questo e’ il

problema : “ Se F.L.I fallisce, lascio

la politica”.

Essere o non essere, questo e’ il

problema : il partito si scioglie come

neve al sole!.

Essere o non essere, questo e’ il problema : “ Mi dimetto

solo se lo’ fa’ anche Berlusconi!”.

Essere o non essere, questo e’ il problema : “ Ci sono, o

ci faccio?”.

P.S C’E’ DEL MARCIO A MONTECITORIO�.

FILE TOP SECRET(Gli appunti del direttore)

Page 3: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Più pensionati, meno pensioni

Tra gli argomenti al

centro dell’attenzione

dell’ultima sessione

plenaria del Parlamento di

Strasburgo, il delicato ed at-

tuale tema delle pensioni.

La questione è di rilevanza

primaria, se si tiene conto del

fatto che la longevità media

di uomini e donne va aumen-

tando e che sono sempre più

numerose le persone con

un’età superiore ai 65 anni,

che hanno smesso, cioè, di

svolgere la propria attività

lavorativa.

Dal Libro verde della Com-

missione europea risulta che

attualmente per ogni indivi-

duo in pensione ce ne sono 4

in età lavorativa, tra 50 anni

il rapporto sarà di uno a due.

Durante la sessione plenaria,

che si è tenuta tra il 14 e il 17

febbraio scorsi, il Parlamento

ha adottato una risoluzione in

materia, con 535 voti favore-

voli, 85 voti contrari e 57

astensioni.

La risoluzione si pone come

risposta ai dati forniti dalla

Commissione, nel tentativo

di trovare proposte e solu-

zioni comuni che siano effi-

caci e comunemente

accettate.

Il Parlamento ha evidenziato

innanzitutto che, benché sia

fondamentale l’interessa-

mento e la collaborazione di

ogni singolo Paese membro,

è altrettanto rilevante coordi-

nare la materia a livello euro-

peo, anche attraverso

l’attività dell’autorità di vigi-

lanza. Quest’ultima, in parti-

colare, ha il compito

importantissimo di monito-

rare e valutare l’efficienza

dei sistemi pensionistici dei

diversi Stati, per assicurare

che ognuno di essi rispetti gli

obiettivi prefissati dal-

l’Unione.

E’ evidente e preoccupante il

fatto che non tutti gli Stati

Giusi Santopietro

3

Direttore Responsabile

A�TO�IO SAVI�O

Direttore Politico

SARO ZAPPACOSTA

Redattori

Agnese AlbiniLuca Arlotto

Danilo ChiaradiaLaura CutullèSerena Danese

Michela Di PalmaSimona MarganellaLoredana Romanelli

Giusi Santopietro

Impaginazione &Grafica

Francesco Pietro Falotico

Stampa

Martano Editrice Modugno (BA)

Reg. Trib. Potenza �°375del 24 04 2008

Direttore Editoriale

Emilio D’AndreaSVI.MED.

associazione onlus per lo sviluppo

sostenibile del mediterraneo

Concessionaria Pubblicitaria

METIS srl

Contatti

[email protected]. 0971 22715

d’areamediterranea

04 MARZO 2011

sionabile, rendendo i posti di lavoro

più vivibili per i lavoratori più an-

ziani e rafforzando le protezioni con-

tro i licenziamenti. Per la

Oomen-Ruijten è fondamentale, in

ogni caso, il dialogo con le parti so-

ciali su tali argomenti.

Dall’altra parte ci sono gli Stati che,

come la Francia, si oppongono in

maniera decisa a tale proposta, che

considerano contraria al modello so-

ciale europeo.

Per l’europarlamentare francese

Françoise Castex, per esempio, vi-

vere più a lungo non vuol dire dover

lavorare più a lungo, perché ciò por-

terebbe uno squilibrio ulteriore nel

sistema pensionistico. Ci sono, in-

fatti, classi sociali più disagiate che

non possono accedere alle cure me-

diche e per le quali la speranza di

vita, a differenza della tendenza ge-

nerale, si abbassa. A suo avviso,

quindi, bisogna partire dalle persone

per giungere alla soluzione del pro-

blema e non adeguare le regole alle

esigenze del sistema economico-fi-

scale. La soluzione proposta in alter-

nativa è dunque quella di tutelare i

cittadini e di rendere sufficienti i

fondi destinati a garantire le pen-

sioni.

Attendiamo che si giunga ad un mag-

giore accordo tra i Paesi membri e

che si arrivi finalmente a soluzioni

che consentano di risolvere, o quan-

tomeno di alleggerire, il delicato

problema, che preoccupa non poco

chi è prossimo alla pensione, ma

ancor più chi inizia oggi ad entrare

nel mondo del lavoro.

Qualche dato…

membri abbiano messo da parte

risorse sufficienti a pagare le pen-

sioni per i prossimi anni, e ciò

graverà in maniera pesantissima

sulle giovani generazioni.

Atro dato allarmante è la palese

disuguaglianza tra uomini e donne

in relazione al trattamento pensio-

nistico. La popolazione di sesso

femminile, infatti, a parità di

mansione, percepisce una retribu-

zione - quindi anche una pensione

- più ridotta rispetto a quella di

sesso maschile.

Ciò che si chiede ai singoli Stati

membri è in primo luogo la neces-

sità di rivedere la normativa in-

terna, alla luce dei dati concreti

che li riguardano, così da co-

struire un sistema “stabile, affida-

bile e sostenibile”, e contrastare il

crescente problema della povertà

in età avanzata.

Si invitano inoltre gli Stati ad age-

volare i sistemi pensionistici di

coloro che – sempre più nume-

rosi- lavorano per alcuni periodi

in Paesi dell’Unione diversi dal

proprio.

Tra le proposte per risistemare la

questione delle pensioni, non c’è,

tuttavia, accordo tra tutti i Paesi

dell’Unione.

Alcuni Stati, come l’Olanda, pro-

pongono di innalzare l’età pensio-

nabile, così da prolungare la

produttività dei cittadini.

L’europarlamentare olandese Ria

Oomen-Ruijten, che ha redatto la

risoluzione, sostiene la necessità

di ampliare l’accesso al mondo

del lavoro e di innalzare l’età pen-

Nel 2008, per ogni persona in

età pensionabile, 4 persone

sono state assunte; si prevede

che per ogni pensionato sa-

ranno 5 le persone a trovare

un’occupazione nel 2020, e

soltanto 2 nel 2060.

La media effettiva dell’età di

cessazione del rapporto di la-

voro nel 2010 in Italia è stata

di 61,4 anni.

L’aspettativa di vita dal 2008

al 2060 si alzerà da 76 a 84

anni per gli uomini e da 82 a

89 anni per le donne.

Si prevede che entro il 2060

il 4,75% del PNL sarà desti-

nato alla cura degli anziani,

mentre il 2,4% servirà a pa-

gare le pensioni.

Page 4: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Il metapontinosommerso

Flagellate da pioggia in-

cessante e violenta, le

province lucane messe

in ginocchio dalla potenza in-

controllabile della natura. Il

Metapontino, l’area maggior-

mente colpita. Le esondazioni

dei fiumi hanno invaso le aree

abitate e le campagne portando

morte e distruzione. Decine e

decine di animali rimasti in-

trappolati nelle stalle non

hanno potuto sfuggire alla

furia dell’acqua. E’ dispera-

zione per i tanti sfollati, privati

di ogni bene dall’alluvione. I

danni calcolati ammontano a

16 milioni di euro circa e si

parla di “stato di calamità”. Su

richiesta dei rappresentati della

cittadina materana, sono stati

inviati dei contingenti in aiuto

ai senza tetto lucani. Militari

del 7° Reggimento Bersaglieri

di Bari e ad altri soldati dell’

11° Genio di Foggia sono

giunti in soccorso, attivandosi

tempestivamente per ripristi-

nare la situazione, estrema-

mente drammatica. Sono stati

allestiti campi di accoglienza

per ospitare i tanti sfortunati

che non hanno un letto dove ri-

posare ed un piatto caldo da

gustare. Il sindaco di Matera,

Salvatore Adduce, ha stilato

una relazione dettagliata su

quanto accaduto e ha reso note

le esigenze delle provincie col-

pite a tutti gli alti organi com-

petenti, speranzoso che la

richiesta di aiuto venga accolta

e presa a cuore dalle dirigenze.

Immediato l’interessamento

del presidente della Regione,

De Filippo, il quale con i suoi

collaboratori sta cercando di

fare un punto sulla situazione e

trovare una via di fuga risolu-

tiva. Si spera che il Governo

possa offrire tutto il sostegno

economico e morale, fonda-

mentale e necessario per risol-

levare le sorti di un popolo,

Agnese Albini

La pioggia ha distrutto tutto!

Disperato il coro d’aiuto degli sfollati lucani

404 MARZO 2011

aggrappato ad un debole filo di spe-

ranza. La stessa cura ed immediata

accoglienza che hanno ricevuto i ter-

remotati dell’Abruzzo, è ciò che serve

per ricominciare. Il dramma che

stanno vivendo le nostre genti è in

fondo lo stesso. Anche in questo caso

la forza della natura è prevalsa sul-

l’uomo, vittima incapace di imporre

la propria forza. Certi che, agli occhi

dei governatori non esistano figli e fi-

gliastri, non resta che attendere tutto

quanto i nostri rappresentati decide-

ranno di offrire in supporto alle vit-

time di questa disgrazia. Nel frat-

tempo, i malcapitati vivono

nell’angoscia e nella paura di rima-

nere soli, impotenti e rassegnati a su-

bire le sorti di una calamità inattesa.

Si pensa già a quanto duro lavoro sarà

necessario per ritornare alla norma-

lità. Quella “normalità” fatta di cose

semplice e di vita quotidiana, che ora

è stata bruscamente interrotta. Si

dovrà cominciare da zero! Strutture

turistiche, strade distrutte e soprat-

tutto l’agricoltura hanno su-

bito una terribile battuta d’ar-

resto. In una terra come la

“nostra”, già vittima della po-

vertà e della crisi, una “ca-

duta” come questa infliggerà

un’ ulteriore bastonata alle ri-

sorse locali, sempre più scarse

ed inconsistenti!

Page 5: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Cemento: della natura il tormento

Ogni anno coperti 500chilometri quadrati. Ilrapporto annuale di

Legambiente, redatto dall’isti-tuto di ricerche Ambiente Ita-lia, quest’anno è tutto dedicatoal fervore e al monopolio delcemento che brutalizza il suolodel nostro paese. Quei chilo-metri di paura lasciano senzafiato. Si legge: “È come seogni quattro mesi spuntasseuna città uguale all’area urba-nizzata del comune di Mi-lano”. Si cementificavisceralmente, si costruiscecome se i piani regolatori, chedovrebbero disciplinare ordi-natamente il fenomeno del-l’edificazione, non esistessero.Le città si ampliano a macchiad’olio, le periferie implodonorepentinamente, costruzionidove una volta esistevano pic-coli “grappoli” di abitazionioggi si notano palazzetti e nu-clei abitativi ampi e disomoge-nei. L’abusivismo èatteggiamento tipicamente ita-liano e la carenza di pianifica-zione una macchia durevole.Appare difficile quantificarenon solo i danni ma l’intero fe-nomeno. Le banche dati sultema sono antidiluviane e pocoattendibili: un serio controllosulla questione dell’edifica-zione in Italia non è mai statanon solo applicata ma neancheconcepita. Ad aiutare chi do-vrebbe controllare il fenomeno- perché pagato per farlo - ciprova Legambiente. In con-certo con l’Istituto nazionale diurbanistica ha fondato il Cen-tro di ricerca sui consumi disuolo, con il supporto del Di-partimento di Architettura ePianificazione del Politecnicodi Milano. La fotografia delconsumo del suolo, datata2010, mostra la Lombardia ca-pofila dell’edificazione “inso-stenibile” con il 14% di

Michela Di Palma

Il patrimonio territoriale italiano vittima

predestinata tra scempi e abusivismo

504 MARZO 2011

superfici artificiali sul totale della suaestensione; il Veneto con l’11%; laCampania con il 10,7%; il Lazio el’Emilia Romagna con il 9%. Ve-niamo a noi. Basilicata, Molise e Pu-glia, malgrado serbino una naturafortemente rurale, appaiono celer-mente in crescita: un aumento della“colonizzazione” del suolo che ap-

pare, secondo i dati pubblicati nellostudio, altamente ambiguo e spropo-sitato. Le nostre periferie sono quelledove vige uno stato di plenaria anar-chia, essendo sprovvisti di progettimetropolitani ed ambientali, di tra-sporto pubblico e servizi basilari. Lecoste non godono di alcuna tutela, lestesse che costituiscono un patrimo-

nio di pregevole natura. Nonin Italia. È qui che non sispiega il fenomeno dell’abusi-vismo che dà il meglio di sécontro ogni logica. Zone a ri-schio idrogeologico violentatecon l’incuria tipicamente no-strana. I piani regolatori, ovepresenti, tacciono. "Il con-sumo di suolo - ha dichiaratoil presidente di LegambienteVittorio Cogliati Dezza - èoggi un indicatore dei pro-blemi del Paese. La crescita diquesti anni, senza criteri o re-gole, è tra le ragioni dei perio-dici problemi di dissestoidrogeologico e tra le cause dicongestione e inquinamentodelle città, dell’eccessivaemissione di CO2 e della per-dita di valore di tanti paesaggiitaliani e ha inciso sulla qualitàdei territori producendo di-spersione e disgregazione so-ciale. Occorre fare come neglialtri paesi europei dove lo sicontrasta attraverso precisenormative di tutela e con limitialla crescita urbana, ma anchecon la realizzazione di ediliziapubblica per chi ne ha vera-mente bisogno e interventi diriqualificazione e densifica-zione urbana, fermando così laspeculazione edilizia”. Ap-punto. Mentre nella ComunitàEuropea non solo si discutema si corre ai ripari, si fa pre-venzione, si studiano poi simettono in campo soluzioniconcrete, qui ci si domanda inche modo contrastare l’abusi-vismo, prima ancora di pen-sare che la materia è benregolamentata e che, quindi, lasoluzione potrebbe nascere dalcontrollo del territorio e del-l’applicazione delle leggi. Ilpressapochismo nostrano con-tinua a mietere vittime.

Page 6: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Appello ai giornalisti lucani

In difesa del territorio lucano perché il suo petrolio e la sua acqua, da fonte di ricchezza sono diventati fonte di corruzione

Egregio Direttore,con gliamici carissimi colle-ghi.

Il 30 Maggio del 1966, ToninoDapoto, Vittorio Sabia, LinoViggiani, Raffaele Garra-mone, Franco Corrado, Lu-ciano Carpelli, FerdinandoMoliterni, Pasquale Daraio,�icola Perri e Biagio Lacen-tra creammo i presupposti perla nascita dell’Associazioneprovinciale della Stampa lu-cana entrando a far parte delprimo consiglio direttivo.Sono trascorsi 45 anni fa.Oggi,come allora, credo che igiornalisti rappresentano unacorporazione, il cui principaleobiettivo debba essere il do-vere di difendere la società daisoprusi e dalle ingiustizie. Eche tale dovere potrà esserecompiutamente esercitato so-prattutto quando si è uniti, le-gati da spirito concorde ecomune visione. E’ vero: nonsempre lo siamo stati. Oggiperò, come uno dei decani delgiornalismo lucano, vi invitoper la prima volta nella nostrastoria a superare i naturalimomenti di divisione ideolo-gica e culturale, per diventareun corpo unito e compatto indifesa dei lucani, delle loro fa-miglie, del futuro dei nostrigiovani. In difesa del territo-rio lucano, perché il suo pe-trolio e la sua acqua, da fontedi ricchezza sono diventatifonte di corruzione. E’ in attoun feroce tradimento ai dannidel popolo lucano, che solo igiornalisti, per la prima voltauniti, potranno respingere sal-vando così le attese di quanti–e sono tutti- avvertono chesul petrolio e l’ acqua lucanasi sta assistendo ad un vero eproprio assalto alla dirigenza.Affermo ciò, e ne sono con-vinto, perché è pervenutanella redazione del settima-nale del quale sono editoriali-sta, una lettera firmata da untecnico della materia inesame, che non ritengo oppor-

tuno pubblicare in esclusiva, poichéin essa è contenuto un appello a tuttala stampa, e che pertanto sottopongoall’attenzione dei direttori e dei col-leghi giornalisti, nella certezza checoglieranno la drammaticità del con-tenuto. Con il titolo “Cui Prodest“questa la lettera che trascrivo inte-gralmente, invitandovi a pubblicarlaunitamente alla mia lettera.�el corso della settimana si terrannouna serie di incontri su una delletante risorse lucane: il petrolio, perdefinire le nuove intese tese a river-berare sulle comunità indigene i ri-flessi positivi dell’oro nero che,attualmente, contribuisce in misuradel 15% alla bolletta energetica na-zionale ed il cui peso nei prossimianni crescerà fino a circa il 25-30%.Se solo si considerasse che la Libiacontribuisce per circa i 20% alle im-portazioni petrolifere nazionali, cisarebbe da pensare che il governa-tore lucano debba essere ricevutocon onori maggiori dell’ormai exdittatore libico.Certo, ed è amaro constatarlo, unasorta di similitudine, prima dei tri-stissimi fatti di sangue di Tripoli, trail popolo libico e quello lucano sem-bra esistere; la gestione della cosapubblica in mano allo stesso partitoda oltre 65 anni, il reddito pro capitetra i più bassi della nazione, il tassodi disoccupazione tra i più alti dellanazione come pure l’emigrazione, ladisoccupazione giovanile, femminile,ecc.E … allora : cui prodest ?, ossia achi giova o a chi ha giovato la pre-senza del petrolio in Basilicata? �oncerto alla comunità lucana a quantopare; certamente alla compagnie pe-trolifere, certamente ai politici chechiudono un occhio sulla quantità dibarili estratti dalle stesse compa-gnie, certamente, ancora a quei lo-schi figuri che hanno conclusoaccordi locali e nazionali sul prezzoda riconoscere alle comunità lucaneper la coltivazione di idrocarburi icui effetti si possono vedere sullepiantagioni della ex verde val d’Agrila cui economia in termini agricoli èin via di distruzione.E allora gli incontri prossimi a te-nersi cosa tratteranno ancora?!

Come occupare economicamentealtri ambiti territoriali della nostraregione? È noto infatti le richieste didati avanzate da società americane(almeno nei nomi, un po’ meno negliinteressati palesi od occulti), per ilterritorio dell’alto Bradano a cui se-guirà certamente anche parte delMetapontino e poi sarà la volta dialtri ambiti territoriali, perché diuna cosa si può essere sicuri, che laBasilicata è su un mare di Petrolioquasi fosse l’Arabia Saudita solo chementre gli arabi pretendono petro-dollari per le loro estrazioni i lucanisi accontentano, grazie ai loro go-vernanti locali e nazionali, di pochicentesimi di euro (meno di quantoviene corrisposto a paesi del terzomondo) e sono anche disposti a sor-birsi i rifiuti delle trivellazioni per-ché è evidente che per emungerepetrolio bisogna scavare da 5 a 7mila metri nelle viscere della terra erimuovere il materiale ivi presente ilquale contiene metalli pesanti, e pe-ricolosamente inquinanti se non tos-sici e quindi pericolosi per la salutedelle comunità. Infatti, in analogia con l’ignoranzasul numero dei barili estratti anche ifanghi rinvenienti da estrazioni nonè noto che fine abbiano fatto, dovesiano stati smaltiti, con quali proce-dure e quale certificazione sulla nonpericolosità rispetto all’ambiente edalle falde acquifere.E con l’acqua si apre un altro tristescenario che si sta trascinando dadecenni:con l’acqua lucana si irri-gano i territori pugliesi e si disse-tano quelle comunità fornendo adacquedotto Pugliese la risorsa idricaaccumulata nelle nostre dighe, e, iro-nia della sorte i cugini pugliesi, nonsolo fondano buona parte del lororeddito sull’acqua lucana ma paganoanche meno l’acqua potabile rispettoa quanto la pagano i lucani.Ritornando poi indietro con la me-moria ci si ricorderà di come anchel’acqua lucana era gestita dai pu-gliesi fino ad un decennio fa grazieall’Acquedotto Pugliese con sede inBari. Ai lucani toccavano le briciolee qualche acquedotto colabrodo incambio di tanto oro blu.Sempre da circa un decennio, si è de-

finito che la Puglia ristori ilucani dei costi ambientali so-stenuti per accumulare l’ac-qua nelle dighe ma, detto chenon è noto se siano mai statipagati e quanto sia stato cor-risposto dai Pugliesi, non èda escludere che questi ultimipossano pensare di ripeterequanto già fatto in passatocon Acquedotto Puglieseossia gestire le leve delle ri-sorse lucane facendo gravareagli stessi lucani gran partedei loro costi senza corri-spondere un bel niente.Certo perché ciò avvenga ènecessario, come per il petro-lio e i rifiuti delle trivella-zioni, che vi sia la complicitào l’ignavia della classe poli-tica e della classe dirigentelucana che pur di contrarrequalche utilità personale sidisinteressi del futuro dellegenerazioni a venire e alloraè necessario che la società ci-vile, la gente libera da condi-zionamenti e la stampa inparticolare, faccia sentire lasua voce, eserciti la vigilanza,senza mollare mai la presasostituendosi a quella classepolitica di ogni colore, sem-pre più attenta ai propri contiin banca che alle nostre co-munità in attesa, appena pos-sibile, che il giudizio deglielettori lucani li trascini viacome il turbinio dell’acquanegli scarichi sanitari.Lettera firmataSul contenuto della lettera deltecnico, cari colleghi, lascioa voi le dovute conclusioni.Da parte mia l’invito a tutti dicogliere l’appello finale inessa contenuta, affinché igiornalisti lucani, per laprima volta nella loro storia,promuovano un’azione co-mune da concordare affinchési eserciti la vigilanza senzamollare mai la presa. Cordialmente Saro Zappacosta

604 MARZO 2011

Page 7: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

I click di Phillipssulla storia

Antonia Genovesi

Una mostra a Verona ed un libro

di Silvana Editoriale sul celebre fotografo

Come scrive Walter Gua-

dagnini nell’introdu-

zione del catalogo “La

figura e l'opera di John Phillips

racchiudono l'essenza della

grande stagione del reportage

fotografico, iniziata negli anni

Venti e protrattasi fino agli anni

Sessanta”. Guardare le foto di

John Phillips è come sfogliare

un libro di storia, perché alcune

immagini di questo grande foto-

reporter giramondo (nato a Bo-

uira, Algeria, il 1914 da madre

americana e padre inglese e

morto a New York nel 1996)

sono entrate nella memoria col-

lettiva più che di tanti studi sto-

rici o resoconti giornalistici. Tra

i tanti suoi scatti, appunto “sto-

rici”, ricordiamo quello che im-

mortala a Teheran, nel 1943,

Churchill, Roosevelt e Stalin,

una foto "rubata" che realizzò,

alla maniera di Erich Salomon,

spacciandosi per funzionario in-

glese, la foto dei due mutilati

della Prima Guerra Mondiale

che vendono fiammiferi a Pic-

cadilly Circus, del maresciallo

Tito al telefono nella caverna

che gli faceva da quartier gene-

rale con l’inseparabile cane

Tigar che dorme ai suoi piedi,

del ghetto di Varsavia ridotto in

macerie nel 1945… Ma Phillips

fotografò anche Re Farouk, De

Gasperi, Togliatti. Documentò i

conflitti e i gli incontri diplo-

matici, i disastri della guerra, i

sopravvissuti delle deporta-

zioni, esecuzioni e migrazioni,

manifestazioni e riti collettivi,

il mondo dello spettacolo e

quello della strada; in Italia im-

mortalò i volti di Fellini, Vi-

sconti, De Sica, Antonioni,

Sophia Loren (belle le sequenze

sul set del film “La riffa” a

Lugo di Ravenna), De Filippo,

e tanti altri; nella sua galleria di

ritratti in bianco e nero ci sono

poi le persone comuni, i bam-

bini italiani, i partigiani, i mina-

tori gallesi, i contadini

iugoslavi. Un obiettivo sulla

storia, così potrebbe definirsi il

lavoro di Phillips, quando però

la storia non è vista soltanto at-

traverso i grandi eventi e i cele-

bri personaggi; è lo svolgersi

anche, nei decenni da lui scrutati con

curiosità ed impegno civile, della vita

nella sua globalità, della gente comune

ed ignota, che nei suoi fotogrammi as-

surge a “protagonista”, come rivela-

trice della vera incidenza, spesso

dolorosa ed inumana, dei processi sto-

rici. Una bella mostra agli Scavi Sca-

ligeri di Verona, introdotta da Walter

Guadagnini nel catalogo edito da Sil-

vana Editoriale, ha riproposto all’at-

tenzione del grande pubblico la figura

e l’opera di quello che è stato uno dei

più grandi fotografi del Novecento;

nella città scaligera il fotografo rea-

lizzò nel 1959 un reportage di oltre ot-

tanta scatti, rimasto inedito fino ad ora,

nell’ospedale psichiatrico San Gia-

como della Tomba. La mostra ne ripro-

pone oltre cinquanta che, nel loro

rigore formale e nel forte impatto emo-

tivo, non indulgono a nessuna cru-

dezza ma esprimono un forte

sentimento di solidarietà umana, e,

come ha detto lo stesso Phillips, evo-

cano “una spaventosa sensazione di

solitudine e un profondo senso di de-

solazione”. Come dice ancora Phillips,

viene ritratta la vita quotidiana di un

ospedale psichiatrico, connotata da un

senso profondo di rispetto, di genti-

lezza e di moderazione che contraddi-

stingue il rapporto tra medici, ,

infermieri e degenti. Da un reportage

di questo tipo ci si può aspettare tut-

t’altro, che ha più a che fare con quella

che oggi chiamiamo spettacolarizza-

zione del dolore. Emerge invece –

come ci fa notare Erminia Perbellini,

Assessore alla Cultura del Comune di

Verona, il profondo senso di solitu-

dine, e a volte di desolazione, ma –

dice il fotografo – “attento a risve-

gliate un sentimento di compassione, e

non certo a stuzzicare menti contorte”.

La mostra inizia con una breve retro-

spettiva del lavoro di fotogiornalista;

trentuno scatti, dal 1937 al 1962: dalle

feste dell’alta società inglese alla pas-

seggiata di Sophia Loren sul set di un

suo film, dalle origini del nazismo fino

al ghetto di Varsavia in macerie. Dal

ritratto di Saint Exupery, l’autore del

Piccolo Principe, poco prima della par-

tenza per il suo ultimo volo, a quello

del grande regista Erich Von Stroheim

seduto sulla sella trasformata in sga-

bello. Scrive ancora Guadagnini nella

prefazione: “Si tratta davvero di una

fotografia “umanista”; Phillips è sem-

pre rispettoso dei suoi soggetti. Non

giudica nella convinzione che i fatti -

e le immagini - portino con sé il loro

giudizio, e forse anche che gli eventi

della storia superino le volontà dei sin-

goli protagonisti, soprattutto quando si

tratta delle comparse”. Quello

di Phillips, dunque, è uno

sguardo attento sulla storia

(con la “esse” sia maiuscola

che minuscola), che è nello

stesso tempo “freddo” come si

addice ad un reporter di razza,

ma nello stesso tempo parte-

cipe, appassionato, ricco di in-

tensa umanità. Resteranno

nella memoria collettiva i suoi

scatti più famosi, anche perché

spesso dedicati a eventi o per-

sonaggi “famosi”; ma non di

meno, una volta osservate con

attenzione, incideranno nel-

l’osservatore le immagini che

raccontano quell’ ordinary peo-

ple, spesso emarginato e do-

lente, come quelle degli

sconosciuti ed anonimi ospiti

del San Giacomo della Tomba,

destinati a non lasciare alcun

segno del loro “passaggio”, se

non ci fosse stato un obiettivo

come quello di Phillips a dare

loro questa pur dolente e scon-

solata forza di testimonianza.

704 MARZO 2011

Page 8: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

d’areamediterranea

Èrecord per l'inflazione a feb-braio: secondo i calcoli prov-visori dell'Istat si è attestata

al 2,4%, con una crescita dello 0,3%rispetto a gennaio. Si tratta di unnuovo record dal novembre 2008.Sul dato hanno pesato gli aumentidei beni alimentari e dei carburanti.In particolare, spiega l'Istat, il prezzodella benzina è aumentato a febbraiodello 0,8% su base mensile, con unacrescita annua dell'11,8%. Saleanche il gasolio per riscaldamento(+1,8% su mese e +17,2% sul-l'anno). Se si pensa alle turbolenzeche hanno colpito i paesi del NordAfrica, non si può non essere pessi-misti circa un probabile ulteriore au-mento del prezzo del petrolio....In forte crescita anche i prezzi dei

beni alimentari: in particolare il paneaumenta dello 0,3% su base mensile,dell'1,2% sull'anno. Vola anche lafrutta fresca, che in un mese è salitadell'1,8% e del 2,4% rispetto al feb-braio 2010, colpa del freddo pun-gente e del maltempo chenell’ultimo mese ha arrecato gravidanni all’agricoltura.Sul fronte dei conti pubblici nel2010 la crescita del Pil è statadell'1,3%. Il dato è migliore diquanto previsto dal governo chenella decisione di finanza pubblicaaveva indicato un +1,2%. Alla cre-scita hanno contribuito per 0,6 puntipercentuali i consumi delle famiglieresidenti, mentre la spesa della pub-

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

Un Paese sempre più in crisi

Anno IV numero 8 - 04 MARZO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

blica amministrazione ha segnato un -0,1 punti percentuali. In calo anche (0,4punti) la domanda estera. Il deficit inrapporto al Pil è stato pari al 4,6%. Ildebito pubblico è stato pari al 119% delPil. Lo rileva sempre l'Istat ricordandoche l'indebitamento lo scorso anno èstato pari al 5,4% (rivisto rispetto al5,3%). Cala invece la pressione delfisco. Nel 2010, secondo l'Istat, si è at-testata al 42,6%, ovvero cinque decimidi punto in meno rispetto al 43,1% del2009. Il saldo primario è stato invecenegativo e pari allo 0,1%.Ma non è solo la crescita dell'inflazionel'unico dato negativo per il nostropaese. A gennaio infatti come sottolineasempre l'Istat, prosegue la crescita del

tasso di disoccupazione giovanile, cheraggiunge il 29,4% su base mensile. Se-condo l'istituto di statistica, si tratta delrecord da gennaio del 2004, quando sonoiniziate le serie storiche mensili. A di-cembre 2010 il tasso di disoccupazionegiovanile si era attestato al 28,9%. La di-soccupazione a gennaio è pari all'8,6%,per il terzo mese consecutivo. Rispettoallo stesso mese dello scorso anno si re-gistra una crescita di 0,2 punti percen-tuali. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni,rileva l'Istat, aumentano dello 0,5% (80mila unità) rispetto al mese precedente.Il tasso di inattività è pari al 37,8%, dopotre mesi in cui risultava stabile al 37,6%.La disoccupazione maschile è in diminu-zione dello 0,9% (-11 mila unità) rispetto

al mese precedente, ma in au-mento del 5,2% nei dodici mesi.Il numero di donne disoccupatecresce dell'1,3% rispetto a di-cembre (+13 mila unità) e dello0,1% su base annua. Il tasso didisoccupazione maschile risultainvariato rispetto a dicembre e inaumento su base annua (+0,4punti percentuali). Il tasso di di-soccupazione femminile au-menta rispetto allo scorso mese(+0,2 punti percentuali), ma ri-mane stabile in termini tenden-ziali. Gli uomini inattiviaumentano dell'1,0% in con-fronto al mese precedente (+52mila unità) e del 2,4% su baseannua. Le donne inattive regi-strano una variazione positiva sianel confronto congiunturale(+0,3% pari a +28 mila unitá), sianei dodici mesi (+0,1%). «Con la bussola giusta, con ipiedi per terra un passo dopo l'al-tro, gli italiani e l'Italia stanno an-dando nella giusta direzione» haaffermato il ministro dell'Econo-mia, Giulio Tremonti, commen-tando i dati Istat relativi al Pil ealla pressione fiscale. Una do-manda però rimane senza rispo-sta.... Che dice il governoriguardo alle spaventose cifresulla disoccupazione giovanile?Tutto tace..... Non ci resta chesperare!

Loredana Romanelli