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d’areamediterranea CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected] Un “termometro” nazionale... Anno IV numero 17 - 13 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino UNA QUESTIONE DI VOTI Le amministrative di domenica e lunedì (15 - 16 maggio )sono destinate a ristabilire i rap- porti fra Pdl e Lega: specie se la destra perde. Se persino Roberto Castelli, se persino il più berlusconiano tra i leghisti avverte che «se le cose a Milano dovessero andare male biso- gnerebbe comunque aprire un ragionamento nella maggioranza» — un modo come un altro per far sapere che in caso di rovescio Bossi chiederà una verifica di maggioranza — allora vuol davvero dire che nel Carroccio ci si sta attrezzando all'eventualità di un brusco atter- raggio d'emergenza. Pesa molto il voto di Mi- lano. Il tam-tam del centrodestra, fondato sui rilevamenti in possesso dei partiti, annuncia che il trend della Moratti non mostra segni di miglioramento: il candidato sindaco di Milano, nonostante tutti gli sforzi del Cavaliere, po- trebbe non farcela al primo turno. Con tutte le conseguenti incognite che gravano sul ballot- taggio. Alcuni giorni fa, nel sabato della ker- messe elettorale milanese di Berlusconi al Palasharp, hanno fatto gran rumore le parole con cui Bossi ha detto di condividere la scelta di Napolitano di chiedere un passaggio parla- mentare dopo l'infornata di sottosegretari vo- luta dal premier per rappattumare la sua maggioranza.

Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

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Page 1: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

d’areamediterranea

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

Un “termometro” nazionale...

Anno IV numero 17 - 13 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

UNA QUESTIONE DI VOTI

Le amministrative di domenica e lunedì (15 -16 maggio )sono destinate a ristabilire i rap-porti fra Pdl e Lega: specie se la destra perde.Se persino Roberto Castelli, se persino il piùberlusconiano tra i leghisti avverte che «se lecose a Milano dovessero andare male biso-gnerebbe comunque aprire un ragionamentonella maggioranza» — un modo come un altroper far sapere che in caso di rovescio Bossichiederà una verifica di maggioranza — alloravuol davvero dire che nel Carroccio ci si staattrezzando all'eventualità di un brusco atter-raggio d'emergenza. Pesa molto il voto di Mi-lano. Il tam-tam del centrodestra, fondato suirilevamenti in possesso dei partiti, annunciache il trend della Moratti non mostra segni dimiglioramento: il candidato sindaco di Milano,nonostante tutti gli sforzi del Cavaliere, po-trebbe non farcela al primo turno. Con tutte leconseguenti incognite che gravano sul ballot-taggio. Alcuni giorni fa, nel sabato della ker-messe elettorale milanese di Berlusconi alPalasharp, hanno fatto gran rumore le parolecon cui Bossi ha detto di condividere la sceltadi Napolitano di chiedere un passaggio parla-mentare dopo l'infornata di sottosegretari vo-luta dal premier per rappattumare la suamaggioranza.

Page 2: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

13 MAGGIO 20112

Si è per il momento conclusa l'emissione di cenere che ha accompagnato la nottescorsa l'attività stromboliana sull'Etna. Dal 'pit crater' che da tempo è apertosul fianco orientale del cono del cratere di sud-est è emersa una colata lavica,che non appare particolarmente alimentata, che si sta riversando nella deserticaValle del Bove. Esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia diCatania si stanno recando sul luogo. Un sopralluogo sarà eseguito anche in eli-cottero sulle zone sommitali del vulcano attivo più alto d'Europa. Nella notteforti boati accompagnati da fontane di lava e emissione di cenere vulcanica che èricaduta su Catania e sui centri abitati a sud del vulcano. I fenomeni hannocausato la chiusura, all'alba, a scopo precauzionale dell'aeroporto di Catania.

Secondo la televisione di Stato libica, Muammar

Gheddafi è ancora vivo. L'emit

tente ha diffuso

mercoledì sera delle immagini

del Colonnello im-

pegnato in una riunione con al

cuni capi tribali in

un hotel della capitale: la tel

evisione ha riferito

che le immagini sono state g

irate intorno alle

19.30, ma non vi è alcuna co

nferma indipendente

in proposito. L'emittente ha

mostrato il colon-

nello, che indossa occhiali da

sole neri, mentre

saluta i capi tribù ed ha un

colloquio con loro.

CASO MELANIA - E' durato 7 ore il nuovo colloquio nella caserma dei

carabinieri di Castello di Cisterna di Salvatore Parolisi, marito di Melania

Rea, con il pm Umberto Monti di Ascoli Piceno e con i carabinieri che in-

dagano sul brutale omicidio della donna, scomparsa

da Ascoli Piceno il 18

aprile e ritrovata due giorni dopo uccisa a coltellat

e nei boschi del Tera-

mano. Un faccia a faccia, finito poco prima delle 21, e non

un interrogato-

rio, dato che il caporalmaggiore dell'esercito riman

e un testimone, nonche'

parte offesa nel procedimento, che ha reso sommar

ie informazioni testimo-

niali. Insomma, per ora, un vedovo e non un indagato

. Dalla caserma, cami-

cia rosa e viso tirato, Parolisi e' uscito a bordo di un'auto condotta da un

familiare, senza rilasciare dichiarazioni. Il faccia a

faccia si aggiunge a

un'altra audizione di otto ore la scorsa notte. Da quel colloquio era attes

a

da molti la svolta, in particolare per la posizione di

Parolisi, da subito fi-

nito sotto la lente degli investigatori per alcune in

congruenze e contraddi-

zioni nella ricostruzione delle ore della scomparsa d

ella moglie.

CASO CLAPS E' iniziato con schermaglie legali il processo a Danilo Re-

stivo per l'omicidio della sarta inglese Heather Barnett nel tribunale di

Winchester. Domani si insediera' la giuria e anche la seconda udie

nza sara'

di carattere tecnico. Per queste ragioni oggi la mamma di Elisa Claps non

ha partecipato ai lavori e non lo fara' nemmeno dom

ani mentre ha previsto

di essere presente insieme al legale Giuliana Scarpetta all'inizio del diba

t-

timento vero e proprio in programma gia' lunedi' pro

ssimo. La madre della

studentessa potentina ha deciso di non perdere nulla

delle fasi salienti del

processo in quanto Restivo e' accusato anche dell'omicidio della figlia.

FILE TOP SECRET(Gli appunti del direttore)

Nell'eurozona sussiste un rischio "tang

ibile" di contagio

della crisi del debito sovrano. Lo af

ferma il Fondo mo-

netario Internazionale nel rapporto

regionale dedicato

all'Europa.Il Fondo si attende pe

r quest'anno una frenata del Pil

di Grecia e Portogallo e ritiene che le tensioni

nei

Paesi della periferia dell'eurozona

rappresentino il

principale fattore di rischio per l

e prospettive del-

l'economia. Per questo, gli Stati europei devono intra-

prendere "azioni decise" afferma il

Fondo sottolineando

che per combattere la crisi del debi

to è necessario ri-

pristinare la fiducia.

Nell'eurozona il tasso di crescita del Pil sarà

dell'1,6% nel 2011 e dell'1,8% nel 2012. L'infl

a-

zione nell'eurozona viaggerà in media

al 2,3% nel corso

del 2011, per poi rallentare all'1

,7% nel 2012.

E' quanto prevede il Fondo monetario int

ernazionale.

Vivo o morto?

L’Etna torna a sputare fuoco

Antonio Savino

Appuntamenti personali

Ore 22.30 Lady Gaga

Fondo Monetario Internazionale

Page 3: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

raggiungere illegalmente i nostri Paesi,

rifugiati e persone che richiedono asilo

politico, migranti temporanei che mi-

rano a fare ritorno nei propri Paesi di

origine, e ha individuato alcune linee

guida per raggiungere gli importanti

obiettivi prefissati.

In primo luogo è necessario scegliere un

approccio comune per tutti i Paesi euro-

pei, con lo scopo di rendere più agevole

l’informazione e lo svolgimento delle

attività. In secondo, luogo è fondamen-

tale intervenire in maniera decisa sulle

zone di confine sia interne che esterne.

Serve un fronte comune per gestire l’immigrazione

Infine, altro passo importantis-

simo è quello di adottare un ap-

proccio strategico e costruttivo

con i Paesi terzi da cui proven-

gono i flussi migratori.

Tutto ciò avrà lo scopo di preve-

nire l’immigrazione irregolare e

clandestina, e, con essa, il peri-

colo della criminalità, e, nello

stesso tempo, favorire quella le-

gale.

E’ inutile sottolineare che ogni

Stato membro è chiamato a svol-

gere un importante e costante

impegno attivo in tal senso, a

sostegno e a completamento del-

l’azione della Commissione e

degli altri organi dell’UE.

Quello dei flussi migra-

tori verso l’Europa è un

problema che non può

passare inosservato.

Si è calcolato che, solo nel

2011, anche a causa dei noti di-

sordini che stanno interessando

i Paesi del Nord Africa, gli im-

migrati approdati sulle coste eu-

ropee siano stati circa 25 mila.

I flussi più elevati si sono regi-

strati a Malta e nella nostra pe-

nisola. E se si volge lo sguardo

appena indietro, si evidenzia

come nel 2010 siano stati rein-

sediati più rifugiati in Europa

che nel Nord America. Si parla

di circa 5 mila persone.

Questi dati richiedono certa-

mente di rivedere e perfezio-

nare la normativa europea in

materia di migrazione, soprat-

tutto nell’ottica di un intervento

comune e integrato che abbia

come base di riferimento il

lungo periodo.

L’Unione attualmente si sta

dando da fare su più fronti, cer-

cando innanzitutto di rafforzare

i controlli e la regolamenta-

zione delle zone di frontiera,

ma anche rafforzando la sorve-

glianza nelle zone interne di

viaggio senza barriere.

Ma l’attività dell’Unione non si

ferma qui e guarda al futuro,

per cercare di integrare gli in-

terventi in materia di migra-

zione con quelli legati ad un

altro settore chiave che inte-

ressa tutti gli Stati membri,

quello del lavoro.

La popolazione lavorativa, che

sostiene il peso fiscale, pensio-

nistico e socio-assistenziale

degli Stati, è in continua dimi-

nuzione, e, nel giro di qualche

decennio, potrebbe ridursi dra-

sticamente.

Tale variabile è legata anche al

tasso di migrazioni.

Si è calcolato che, se la percen-

tuale degli immigrati si man-

terrà sulle grandezze storiche,

nel 2060 la popolazione attiva

in Europa si ridurrà di circa 50

milioni di unità; tale preoccu-

pante dato verrà raddoppiato

senza l’apporto dei migranti.

Giusi Santopietro

3

Direttore Responsabile

A�TO�IO SAVI�O

Direttore Politico

SARO ZAPPACOSTA

Redattori

Agnese AlbiniLuca Arlotto

Danilo ChiaradiaLaura CutullèSerena Danese

Michela Di PalmaSimona MarganellaLoredana Romanelli

Giusi Santopietro

Impaginazione &Grafica

Francesco Pietro Falotico

Stampa

Martano Editrice Modugno (BA)

Reg. Trib. Potenza �°375del 24 04 2008

Direttore Editoriale

Emilio D’AndreaSVI.MED.

associazione onlus per lo sviluppo

sostenibile del mediterraneo

Concessionaria Pubblicitaria

METIS srl

Contatti

[email protected]. 0971 22715

d’areamediterranea

13 MAGGIO 2011

L’importantissimo aiuto che potrebbe

provenire dai migranti in tema di in-

tegrazione di posti di lavoro ha in-

dotto al Commissione europea ad

attivarsi, con l’aiuto dei Paesi mem-

bri, per regolamentare in maniera

omogenea la questione dell’immigra-

zione, così da garantire condizioni

migliori a chi entra legalmente nel

nostro continente, e, contemporanea-

mente, aiutare noi stessi.

La Commissione ha individuato di-

verse categorie di migranti, distin-

guendo tra clandestini che tentano di

Page 4: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

politici, i britannici lasciano, da noi è

diverso - Nel suo botta e risposta con

gli studenti universitari nel Salone dei

Cinquecento a Firenze, il capo dello

Stato ha citato in particolare lo "scan-

dalo" riguardo ad alcuni benefici di

cui avrebbero approfittato alcuni par-

lamentari britannici che "lì, in Gran

Bretagna ha fatto scalpore". "Ma noi

abbiamo una scala di giudizio un po'

diversa e per questo motivo tutto quel

clamore ci può sembrare ecces-

sivo...".Libia: ora attenzione a come i

Paesi faranno la loro parte - "L'Italia

non ha dichiarato nessuna guerra", ma

si è mossa nel solco della Carta fon-

damentale dell'Onu e delle disposi-

zioni del Consiglio di sicurezza delle

Nazioni Unite. Ora in Libia è neces-

sario "stare attenti a come i Paesi del-

l'Alleanza fanno la loro parte con la

Nato che li guida". Napolitano ha

confermato la fondatezza dell'inter-

vento italiano in Libia spiegando che

quando si è trattato di decidere "nes-

sun Paese ha messo il veto sull'esi-

genza generale di non lasciare

soffocare nel sangue" i movimenti

popolari. "Non credo che il passato

coloniale dell'Italia possa impedirle di

esercitare le sue responsabilità" tanto

più che Gran Bretagna, Spagna e Ger-

mania "hanno un passato coloniale

molto più impegnativo".

http://www.tiscali.it

“Non c’è nessunsgretolamento”

Il Parlamento nazionale non ècondannato a sparire e non èdestinato a ridursi a un eser-

cizio povero e meschino delle suefacoltà. Lo ha detto il presidente della

Repubblica, Giorgio Napolitano, par-

lando nel Salone dei Cinquecento di

Firenze con gli studenti universitari.

Napolitano ha posto l'accento sulla ne-

cessità di rilanciare in Italia il Parla-

mento nazionale spiegando che "c'è un

problema di motivazione e riqualifica-

zione dei parlamenti nazionali", ma,

detto questo, va rispettata la pienezza

del ruolo delle Camere senza desti-

narle a un esercizio "povero e me-

schino" delle loro prerogative.Guai a

parlare di sgretolamento - "Stiamo at-

tenti prima di parlare di sgretolamento"

dell'Unità d'Italia: è il monito che ha

lanciato Napoltano con la voce incri-

nata dall'emozione. Il capo dello Stato,

pur riconoscendo la necessità di un de-

centramento, ha sottolineato che "va

salvaguardata la struttura portante

dello Stato nazionale".Federalismo:

non rassegnarsi al divario nord-sud -

Napolitano ha sottolineato pure che

"non ci può essere Stato unitario e

Paese degno di questo nome se non c'è

unità" e Stato centrale su alcune fun-

zioni come la sicurezza, la politica

estera e altro. Il presidente ha ribadito

che "anche all'interno dei decreti attua-

tivi del cosiddetto federalismo fiscale

saranno necessarie molte verifiche

prima di scrivere la parola fine perché,

4 13 MAGGIO 2011

va bene un decreto dietro l'altro, ma restano da

misurare gli effetti complessivi e da bilanciarli

anche con correttivi oltre quelli che sono già

stati previsti". Da questo punto di vista, ha con-

cluso, "è positivo" il fatto che di queste que-

stioni si occupi una commissione bicamerale

"di cui fanno parte senatori e deputati" in pro-

porzione paritetica e dove "non c'è una logica

di maggioranza destinata a prevalere ma uno

sforzo di convergenza".Decentramento nel-

l'unità - "Nessuno può mettere in discussione

il ruolo del ministero degli Esteri né quello del

ministero degli Interni" né quello di altri. Bene

dunque la realizzazione del decentramento

senza mettere in discussione quella che deve

restare la struttura unitaria dello Stato. Ma per

Napolitano "non bisogna rassegnarsi" al diva-

rio tra Nord e Sud "che non è stato superato" e

che costituisce una parte incompleta dell'uni-

ficazione del Paese. Il presidente ha anche ri-

cordato che "al centro e al nord del Paese ci

deve essere la coscienza che o l'Italia cresce in

tutto il Paese o non cresce".Mia responsabilità

rappresentare gli italiani - "Faccio come posso

quello che debbo, quello che devo fare secondo

la Costituzione". Il capo dello Stato ha ringra-

ziato gli amministratori per i complimenti ri-

cevuti, per aver definito la sua una "funzione

insostituibile" e ha commentato: "Sento la re-

sponsabilità della fiducia che mi viene rivolta

da italiani di tutte le tendenze politiche e di tutte

le condizioni sociali".Cadono le braccia a ve-

dere la rappresentanza femminile nelle Camere

- "Cadono le braccia" a vedere la scarsa rap-

presentanza delle donne nel Parlamento nazio-

nale. Lo ha detto il presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano parlando a Firenze durante

un confronto con gli studenti. Rispondendo a

una domanda sulle quote il capo dello Stato ha

spiegato che "il punto più nero della rappresen-

tanza femminile è nelle istituzioni" ad alto li-

vello "in Parlamento".Dopo gli scandali

RIVOLUZIONE D’EGITTO�

Tutto succede come “Terra di Basilicata” aveva previ-

sto nell’ articolo “NON C’ E’ PACE IN MEDIO-

ORIENTE” del 1 Aprile 2011. E’ di questi giorni la notizia

che i fondamentalisti islamici, sono padroni della piazza

con assalti e violenze contro i Cristiani Copti: si contano

12 morti e 200 feriti. I militanti integralisti armati di spran-

ghe e coltelli, circondano le Chiese Copte, e urlando “Con

il nostro sangue e la nostra anima difenderemo l’Islam”

bruciano e assaltanno le Chiese. Questo odio contro i Cri-

stiani Copti (che rappresentano il quindici per cento della

nazione), e il tentativo di possedere Chiese e luoghi di

culto e di vivere fianco a fianco dei musulmani. Dove

sono quelli, che parlavano di fratellanza e solidarietà du-

rante la rivoluzione di piazza Tahrir? Adesso risulta se

confermato, che c’è di una componente militare infiltrata

da elementi islamici pronta a stringere un patto di ferro

con i Fratelli musulmani e che dietro una nuova politica

estera, ispirata e dettata dal Ministro degli Esteri fiera-

mente anti israeliano. L’Egitto punta al riavvicinamento

con l’ Iran, alla legittimazione di Hamas e a nuovi rapporti

con lo Stato di Israele. Si fa strada un programma politico

orripilante, con l’obiettivo di cancellare il trattato di pace

con Israele firmato dal Presidente Anwar Sadat. Il Ministro

degli Esteri Nabil El Arabi ha letteralmente ribaltata la

politica estera dell’Egitto mirando alla riconciliazione di

Hamas e Fatah senza informare gli Stati Uniti d’America

e Israele. Ci domandiamo : era giusto dare fiato alle pro-

teste contro Mubarak? Perché gli Stati Uniti d’America e

tutti gli alleati non hanno difeso Mubark? E’ stato un errore

non difendere il Presidente egiziano, il quale riusciva a

mantenere l’equilibro in una zona che è una polveriera. E

adesso cosa accadrà? E soprattutto, se gli integralisti isla-

mici prendono potere ( come sembra ), l’Europa può an-

cora girare la testa e fare finta di non vedere? L’errore è

stato fatto, anche sé c’è ancora tempo per fermare il fon-

damentalismo islamico.

Il Presidente Napolitano

a confronto con gli studenti

universitari di Firenze

Page 5: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Il Federalismo in Salsa Lucana

Troppo spesso quando si

parla di Federalismo ed

i suoi presunti rischi,

dell’ipotizzato taglio delle ri-

sorse finanziarie, il centrosini-

stra italiano si erge a difensore

delle regioni che secondo la

loro opinioni diventano più de-

boli con l’entrata in vigore del

nuovo sistema.

Non mancano anche in Basili-

cata gli esponenti lucani del

centrosinistra, che in coro, si

ergono a difensori di quei pic-

coli comuni che oggettiva-

mente hanno serie difficoltà di

bilancio e di reperimento ri-

sorse.

Di fronte a tutto ciò, ci si

chiede cosa fanno di concreto

in Basilicata questi paladini

del centrosinistra che da noi

sono maggioranza di governo?

La risposta la troviamo nei

fatti: taglio di quelle poche ri-

sorse che per Legge sono de-

stinate ai piccoli comuni

lucani.

Difatti, così come già denun-

ciato nei mesi passati, la

Giunta Regionale ha disatteso

la Legge Regionale n. 10 del

31/01/2002 che all’art. 22 pre-

vede “è istituito il Fondo di

Coesione Interno per il sostegno dei

Comuni più svantaggiati delle aree

interne della Regione …”. Nel 2011

il Governo De Filippo ha deciso di

stanziare zero euro per il Fondo di

Coesione, senza alcun dibattito poli-

tico, anche in seno al Consiglio Re-

gionale. Il 28 gennaio 2011 è stata

presentata un’interrogazione con la

quale si chiedeva il rispetto da parte

della Giunta del disposto normativo,

finanziando il Fondo di Coesione per

le annualità 2011/2013, e le ragioni

politiche ed amministrative a monte

di detta “disattenzione“ che va solo a

danno dei piccoli comuni. In risposta

alla nostra iniziativa è giunta una for-

male risposta, a firma del dirigente

Pasquale Monea che spiega la genesi

del Fondo di Coesione, la normativa

nazionale e regionale, concludendo

“Pertanto, si suppone, a parere di chi

scrive, che le ragioni per cui non si è

provveduto ad approvare la Disci-

plina del Fondo vanno ritrovate nella

volontà del legislatore regionale, di

dare al territorio un assetto più orga-

nico e funzionale … ”. Ovvero il

nulla, o meglio l’ovvio come

da prassi in Viale Verrastro.

La risposta “politica” De Fi-

lippo la affida alla burocrazia

regionale, lui che è obbligato

tace, almeno spiegasse ai co-

muni mortali ai quali appar-

tengono anche i consiglieri

regionali le “intenzioni sup-

poste del legislatore regio-

nale”. Per essere ancora più

chiari, da dove emergono sulla

vicenda le intenzioni dell’in-

tero Consiglio, che mai ha

abrogato con un suo deliberato

la normativa del Fondo di

Coesione.

Per quanto evidenziato, siamo

stati costretti a presentare

nuova interrogazione, con la

quale sollecitiamo De Filippo

a rispettare il dispositivo legi-

slativo sul Fondo di Coesione

e chiediamo nuovamente a lui

la risposta ai nostri interroga-

tivi politici relativi alle disat-

tenzioni della Giunta sulla

vicenda. Risposta che atten-

dono anche i tanti Sindaci

delle piccole comunità lucane.

513 MAGGIO 2011

I paladini di centrosinistra tagliano

le risorse ai piccoli comuni

Gianni Rosa

Page 6: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Eipli cambio al vertice

Nei giorni scorsi si è proce-

duto al cambio del vertice

dell’Ente Irrigazione.

Al direttore generale dott. Lo-

renzo Larocca, chiamato alla Pre-

sidenza di prestigiose

commissioni nazionali c/o il Mi-

nistero delle Infrastrutture e dei

trasporti, è succeduto il dott. Ste-

fano Zoccali. Lorenzo Larocca ha

assunto la presidenza delle com-

missioni relative alla regione Ba-

silicata ed alla regione Campania

per l’erogazione dei residui con-

tributi al fine di completare

l’opera di ricostruzione a seguito

del sisma del 1980 e 1981. Le

commissioni dovranno quantifi-

care la spesa ancora occorrente,

ammontante a circa 2 miliardi di

€uro, verificare le effettive esi-

genze rappresentate dai comuni ed

individuare le modalità per l’ero-

gazione della massa economica

ancora da erogare. La nomina di

Larocca, è un riconoscimento a

chi ha sempre operato per il pro-

prio territorio: prima da capo della

Segreteria Tecnica del sottosegre-

tario alle Infrastrutture Sen. Mario

Mantovani con il quale ha colla-

borato alla redazione del Piano

Casa e al piano di edilizia scola-

stica che recentemente ha visto

erogare alla Basilicata circa 10

milioni di Euro per la ristruttura-

zione di edifici scolastici, poi da

Direttore generale dell’Eipli,

primo Lucano ad assurgere a tale

prestigioso ruolo, dimostrando

come l’EIPLI potesse essere un

ente produttivo di attività e non di

passività.

A Larocca succede il dott. Stefano

Zoccali già responsabile della

soppressa Cassa per il Mezzo-

giorno nella Regione Basilicata,

attualmente in staff presso il Co-

mune di Muro Lucano e consu-

lente di una azienda della Val

Basento: la Tecnoparco del Poten-

tino Faustino Somma; azienda che

partecipa in una società di ricerca

c ostituita con lo stesso Ente Irri-

gazione. Per un Lucano chiamato

a Roma un Calabro-romano chia-

mato a dirigere un Ente che gesti-

sce la maggiore risorsa lucana:

l’acqua.

Ad entrambi il nostro augurio di

sereno e proficuo lavoro.

Stefano Zoccali al posto

di Lorenzo Larocca

dirottato alla Presidenza

di un’altra struttura

6

Saro Zappacosta

13 MAGGIO 2011

Il Ministro delle Infrastutture e dei Trasporti Altero Matteoli e il Sotto-

segretario Mario Mantovani, hanno rila-

sciato, a seguito dell’approvazione del

Piano Casa da parte del Governo Berlu-

sconi, hanno commentato la decisione

dell’esecutivo con ampia soddisfazione. Se-

condo il Ministro “Il Decreto Legge per losviluppo contiene tra le altre una serie di mi-sure che semplificano le procedure e chequindi daranno impulso al settore delle in-frastrutture pubbliche e private. Si tratta -egli ha detto- di un provedimento che incidesulla materia degli appalti sull’edilizia pri-vata e sul settore della nautica. Con questoprovvedimento atteso dalle imprese e daicittadini crediamo si dia una ulteriore spintaa velocizzare e rendere più semplice la realizzazione di opere grandi,medie e piccole”.Mario Mantovani, Sottosegretario alle Infrastrutture con delega al piano

casa, dopo aver precisato che il “Il Presidente Berlusconi aveva fattouna promessa che oggi diventa realtà” tra

l’altro ha sostenuto che “Con l’approva-zione da parte del Cipe, degli schemi di ac-cordo di programma tra il Ministero delleInfrastrutture e dei Trasporti e delle RegioniBasilicata, Campania, Emilia Romagna, Li-guria, Lombardia, Marche, Molise, Pie-monte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana,Umbria, Veneto e la Provincia autonoma diTrento, diventa operativa una ulteriore fasedel Piano, nazionale di edilizia abitativa cheporterà alla costruzione di altri 15200 al-loggi, affrontando così delle centinaia di fa-miglie che da anni aspettano un abitazionein locazione o a riscatto, contribuendo al-

tresì al rilancio del sistema economico, per le aziende e i lavoratori chesaranno coinvolti. E’ la vittoria della concretezza e della laboriosità diquesto Governo e del Presidente Berlusconi”.

Lorenzo Larocca

Piano casa: forte impulso alle opere pubbliche e privateDichiarazione di Matteoli e Mantovani: il Governo mantiene le promesse

Altero Matteoli Mario Mantovani

Page 7: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Gioielli di famiglia vendesi

Gli ambientalisti italiani

sono in rivolta. E questa

volta il puzzo dell’ingiu-

stizia e della negligenza viene av-

vertito non solo da loro: intere

popolazioni che vivono laddove il

mare bacia le spiagge si sentono

minacciate e sono pronte a dare

battaglia al governo e a chi ha lan-

ciato il decreto sviluppo, fresco di

approvazione. Ieri vincoli e oneri

per chi, maldestramente e avida-

mente, tentava di speculare sul

territorio delicato e fragile di

spiagge e arenili. Oggi la burocra-

zia in questo ambito è stata abro-

gata con un colpo di spugna: un

comma cassa drasticamente i vin-

coli. Le regole che disciplinano

questo delicato settore sono ri-

dotte ai minimi termini e i per-

messi per costruire o ampliare le

strutture balneari sono a portata di

mano. Si definisce “diritto di su-

perficie”. Il provvedimento ha le-

gittimato due elementi:

l’abusivismo e la congiura ai

danni dell’ambiente. Le coste ita-

liane tremano davanti allo scena-

rio inaspettato che da oggi, nel

Belpaese, si apre e fa inorridire

quanti lottano per la difesa del ter-

ritorio. O solo lo amano. "Per in-

crementare l'efficienza del

sistema turistico italiano, fermo

restando il diritto libero e gratuito

di accesso alla battigia anche ai

fini di balneazione, è introdotto

un diritto di superficie avente du-

rata di novanta anni". Novanta

anni, non uno di meno. Di gene-

razioni ne passeranno, di stabili-

menti ne verranno costruiti, di

violenza ai danni del paesaggio

ne vedremo. Una colonizzazione,

prospettano gli ambientalisti,

quantificando l’ammontare del

danno supponibile: dieci milioni di metri

cubi di mattoni. In termini spiccioli il Di-

ritto di Superficie sta a significare questo:

prima il gestore di un bagno era costretto

a rinnovare il suo nullaosta per l’utilizzo

della spiaggia periodicamente, oggi gli

viene concesso un diritto ad usufruire di

quel terreno per 90 anni. Ma la giurispru-

denza, come sempre, si mette al servizio

del cittadino che chiede spiegazioni. Il

Diritto di Superficie è uno strumento di

Diritto Privato basato su regole precise

stabilite dal Codice Civile. Tra queste ci

troviamo un altro diritto. Quello a co-

struire. Dove? Sia sul terreno in conces-

sione sia sul limitrofo. Nel caso degli

stabilimenti balneari, la norma si traduce

in possibilità di costruire sugli arenili. Gli

arenili, fino a giovedì 5 maggio - data

dell’approvazione del piano -, erano zone

di demanio marittimo: significa che era

impensabile costruire laddove esistevano

solo chioschi e piccole strutture che ospi-

tavano temporaneamente sedie, ombrel-

loni e docce. Hanno pensato di

risparmiare, alla barbarie colonizzatrice,

solo bagnasciuga e scogli. Ma questo

solo perché costruire uno stabilimento

su uno scoglio in mezzo al mare o

sulle “sabbie-mobili” tipiche dei ba-

gnasciuga richiederebbe un patrimo-

nio in termini di materiali e tecnologia

edile. Il disastro è paventato. Gli am-

bientalisti, che dai loro portali e blog

gridano disperati e furenti, ricordano

che il decreto contiene in sé altri arti-

coli: variazioni di destinazione d'uso

dei fabbricati, aumento di cubature, si-

lenzio-assenso per costruire, sgravi fi-

scali per i distretti turistici; case,

residence, alberghi, ristoranti, par-

cheggi avranno il via libera quasi im-

mediato. Angelo Bonelli, presidente

dei Verdi, parla di “provvedimento che

fa cadere il principio dell'indisponibi-

lità dei beni demaniali, ma soprattutto

apre alla possibilità di costruire sui ter-

reni delle concessioni e su quelli limi-

trofi, spesso aree verdi comunali dove

potranno sorgere parcheggi e alber-

ghi". Per poter costruire certo sarà

necessario il parere del Comune.

Ma questa è davvero una rivolu-

zione al contrario: ieri era inconce-

pibile l’idea di costruire sugli

arenili, oggi è facile quando andare

a protocollare una comunicazione in

Prefettura. I Verdi hanno presentato

un esposto all’Unione Europea.

Certo non passerà inosservata, con-

siderato che, la stessa UE, poca cle-

menza riserva a quei paesi che

violano le regole di buonsenso e

quelle scritte a tutela dell’ambiente.

"Cambia tutto sulle spiagge, con le

regole sul cambio di destinazione

d'uso per esempio si potranno tra-

sformare le cabine in bungalows da

affittare”, dichiara Bonelli. Anche il

WWF grida allo scandalo, lo fa con

comunicati stampa in continuo ag-

giornamento. Patrizia Fantilli,

dell’Ufficio Legale dell’associa-

zione, parla di “vendita di gioielli di

famiglia”. Quale miglior immagine

usare per definire lo sfacelo perpe-

trato ai danni di un paesaggio che il

mondo ci invidia e che, tra le sue

peculiarità, ha in sé proprio la fragi-

lità e la delicatezza tipiche della na-

tura. Alla ingordigia, alla insipienza

e al peggio non c’è mai fine. I gio-

ielli di famiglia nessuno li ha mai

sfiorati, se non per ammirarli, per

accarezzarli, se non per mostrarli

con orgoglio ed affetto, come un le-

game che continua, si coltiva, si ri-

spetta e si tramanda a figli e nipoti.

Oggi il nostro patrimonio paesaggi-

stico è in vendita. Le contrattazioni

sono aperte.

13 MAGGIO 2011

Michela Di Palma

Il Governo approva il decreto sviluppo:

edificazione consentita lungo coste e arenili

7

Page 8: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

loro pensiero, i manifestanti sono scesi in piazza

con vestiti alquanto succinti come minigonne o

giarrettiere o reggiseni. E il loro grido di batta-

glia è: “Non dite a noi come vestirci,

dite agli uomini di non stuprarci”

Dal Canada parte Slutwalkla marcia delle prostitute

Da poche settimane il Nord

America, e non solo, è stato in-

vaso da una serie di rivolte,

guidate in prevalenza da donne. A far

scaturire il tutto è stata una frase poco

amabile, pronunciata da un poliziotto di

Toronto il cui nome è Michael Sangui-

netti; egli si è scusato ed è stato richia-

mato dal suo superiore ma non è servito

a nulla. Il suo voleva semplicemente es-

sere un consiglio, ma certe parole ta-

glienti, non andrebbero mai proferite. In

particolare se si è una forza dell’ordine

e il tuo compito è quello di proteggere i

cittadini e non deriderli. Il tema affron-

tato dall’uomo è quello delle violenze

contro le donne. Problema sfortunata-

mente sempre più presente, anche da

noi in Italia. La frase incriminante è

stata la seguente: “Le donne dovreb-

bero evitare di vestirsi come prostitute

per non diventare vittime di qualunque

tipo di violenza". Indignanti per tutti co-

loro che hanno sentito queste parole

sono stati due fattori, sia il contenuto,

sia che a pronunciarle è stato un uomo

in divisa, il quale dovrebbe difendere

chi subisce incidenti del genere, cercare

un colpevole ma non certo incriminare

le vittime. E’ proprio per questo che le

donne di Toronto hanno deciso di fon-

dare la slutwalk, letteralmente la marcia

delle prostitute, per difendere tutte le

donne che ogni giorno vivono il terrore

di un ignobile atto che potrebbe cam-

biare per sempre la loro vita. E oltre al

danno è lecito dire che questa volta hanno do-

vuto subire anche la beffa. La marcia è iniziata

sotto le finestre del commissariato di Toronto,

dove lavora il signor Sanguinetti, ma ha trovato

subito nuovo luoghi fertili dove diffondersi: Au-

stralia, Europa e Nuova Zelanda. L’ultima ma-

nifestazione si è svolta a Boston, sabato scorso.

Le prossime sono già state programmate, via Fa-

cebook, e dureranno fino a settembre. Lo scopo

che si vorrebbe raggiungere è duplice: rendere

giustizia alla pessima frase pronunciata e smet-

tere di gettare vergogna sulle vittime. Chi subi-

sce uno stupro, chi viene giornalmente picchiata

dal marito o da un datore di lavoro o da altri, non

dovrebbe vergognarsi o nascondere l’accaduto.

Eppure queste donne sfortunate si sentono spor-

che dentro, macchiate di una colpa non loro, che

però le attanaglia comunque a un baratro infer-

nale senza fine. Bisognerebbe, invece, avere la

forza di reagire, di denunciare i peccati di uo-

mini più forti che non riescono a capire l’impor-

tanza della donna, ma la ritengono solo un

oggetto del desiderio che deve sottostare a ogni

loro ordine. Fortunatamente non tutti gli uomini

hanno questa mentalità, e ciò è dimostrato dalla

loro presenza nei cortei che si stanno svolgendo.

La prevalenza di partecipanti è femminile, ma

alcuni uomini le accompagnano. Uomini che

sanno che vestirsi in modo sensuale non è certo

una provocazione ma solo un modo di sentirsi

donne, un modo per stare bene con se stesse.

Non è plausibile che un essere solo perché di

sesso femminile, debba essere considerato infe-

riore e quindi debba essere condizionata in tutto,

anche nell’abbigliamento o nel modo di pensare.

E per dare una dimostrazione più eclatante del

Serena Danese

13 MAGGIO 2011

Quattro secondi. Otto morti e centosessanta feriti nella regione di Murcia. La ridicolaattesa romana è diventata realtà nella Spagna sudorientale. Migliaia di persone

hanno trascorso la notte all'aperto nella Spagna sudorientale per paura di nuove scossesismiche dopo quella di magnitudo 5,3 della scala Richter che ieri sera ha causato lamorte di otto persone e più di 160 feriti nella regione di Murcia. Altre scosse di magnitudo4,5 gradi avevano preceduto quella principale. Nella notte sono state registrate decine discosse di assestamento. Unità speciali dell'esercito hanno portato avanti le operazioni diricerca tra le macerie degli edifici crollati a Lorca, la località più colpita. Il terremoto di ieripomeriggio, secondo fonti dell'Ign, è il più forte che ve-rificatosi nella Spagna sudorientale da almeno 500 anni.La regione di Murcia si trova nella zona di più intensaattività sismica della Spagna. Quattro secondi - è la du-rata della scossa più micidiale, verso le 19 del 11 Mag-gio, che hanno messo in ginocchio Lorca, cittadina dellaMurcia, nel sudest della Spagna: il terremoto, secondol'ultimo bilancio del governo regionale, ha fatto otto morti (e non dieci, come precedente-mente annunciato) ma le vittime potrebbero comunque aumentare perché alcuni edificisono crollati, e ha spinto in strada migliaia di abitanti della terza città murciana. Che siauna scossa preavviso Fonti dell'Istituto Geografico Nazionale (Ign) hanno avvertito che lascossa potrebbe essere stata «di preavviso» e che la terra potrebbe tremare di nuovo,forse con maggiore intensità. La protezione civile ha avvertito i 90mila abitanti di Lorca dinon tornare in casa, di allontanarsi dagli edifici e di restare all'esterno. Il premier Josè LuisZapatero ha subito ordinato l'intervento dell'esercito in aiuto della popolazione di Lorca eha inviato l'Unità Militare delle Emergenze (Ume). Le immagini giunte dalla città murcianamostrano uno scenario come dopo un bombardamento aereo. Diversi palazzi sono par-zialmente crollati, per le strade ci sono carcasse di auto schiacciate dai mattoni e dai cal-cinacci. La tv pubblica Tve ha ripreso in diretta il crollo del campanile della chiesa di SanDiego, distrutto dalla scossa delle 19. L'equipe televisiva se l'è cavata miracolosamentesenza danni. È stata solo coperta da una nuvola di polvere. Il parroco ha spiegato cheproprio dove la torre è crollata 10 minuti dopo si sarebbero riuniti, prima di entrare in chiesa,i ragazzi dell'ora di catechismo. Si sa che almeno tre delle vittime sono state uccise dalla

caduta di un cornicione. L'ospedale di Lorca e le case per anziani sono state evacuatedalla protezione civile. La scossa delle 19, la più forte, è stata sentita anche a Cartagenae in Andalusia, a Granada, Malaga, Siviglia. Con l'arrivo dell'oscurità è iniziata per gli abi-tanti di questa tranquilla città della provincia spagnola, nota soprattutto per un bel castello,alcuni palazzi in stile barocco e per le sue intense processioni della Settimana Santa, unanotte di paura. Centinaia di persone si sono sistemate come potevano sull'erba dei parchi,nei cortili delle scuole, nelle piazze, coprendosi in qualche modo, mentre iniziava la distri-buzione delle coperte della protezione civile e dell'esercito. Con, per tutti, la speranza che

la notte non riservi alla città ancora peggiori sorprese. Il pre-mier socialista Zapatero e il leader dell'opposizione MarianoRajoy, capo del Partido Popular, hanno concordato intantodi sospendere per oggi la campagna elettorale dei rispettivipartiti per le amministrative e regionali del 22 giugno insegno di lutto e rispetto per le vittime.

http://www.agenziami.it

Dopo la burla di Roma,

il terremoto in Spagna

8

Page 9: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

Il potere della cronaca

Sempre più spesso accade di

fare zapping e di imbattersi

in talk show e programmi

di dibattito in cui, esperti psico-

logi, criminologi si intrattengono

per ore a discutere dei terribili

fatti di cronaca nera. Uccisioni

violente, morti sospette o rapi-

menti sono il pane quotidiano

delle reti televisive. In ogni ora

del giorno e della notte è possibile

abbuffarsi delle chiacchiere dei

professionisti, agghindati per la

scena e pronti ad analizzare con

minuzia tutti gli elementi del

caso. Dal lato opposto della tele-

camera, il telespettatore, che con

orecchie tese e occhi fuori dalle

orbite si lascia ammaliare dai toni

sommessi e scrupolosi degli opi-

nionisti. Le tragedie di tante fami-

glie messe sul banco per fare

odience ed ottenere visibilità.

Spogliati della loro intimità e

della privacy, vengono letteral-

mente assediati dai giornalisti e

dalle telecamere, appostate sotto i

portoni in attesa di rubare una di-

chiarazione e fare l’esclusiva in

diretta. La sfera privata di persone

sconosciute diviene improvvisa-

mente di dominio pubblico. Tra la gente

comune cresce la voglia di sapere e co-

noscere ogni minimo dettaglio del terri-

bile fatto. Non è insolito spettegolare ed

ipotizzare soluzioni del caso comoda-

mente seduti sul divano, quasi come se si

parlasse di una soap opera. Con il fiato

sospeso e con incalzante curiosità non si

riesce a fare a meno della tv, strumento

fondamentale per saziare la voglia irre-

frenabile di seguire passo passo l’avvi-

cendarsi degli eventi dell’indagine. E’

addirittura accaduto, che proprio durante

una diretta, la mamma della povera Sarah

Scazzi apprendesse del ritrova-

mento del cadavere della figlia.

Milioni di persone hanno assi-

stito al dolore di una donna, co-

stretta a trattenere la rabbia e la

disperazione dinnanzi alle teleca-

mere. Ecco che la piccola scatola

diviene la “cattiva maestra tele-

visione”, come affermava il so-

ciologo Popper. Il piccolo

schermo detiene un potere incon-

trollato e i contenuti che essa vei-

cola influiscono notevolmente

sulla percezione dello spettatore,

che subisce passivamente.

Grandi e piccini bombardati da

informazioni di ogni genere, per-

dono la lucidità e la giusta com-

prensione delle cose e della

realtà. Strumento di informa-

zione per eccellenza, la tv sta

perdendo di vista il suo ruolo. Lo

share e gli indici di ascolto sono

la linfa vitale dei programmi e

dei dirigenti, disposti a far di

tutto pur di guadagnare la pa-

gnotta. Che piaccia o meno, que-

sta è la tv del momento!

Agnese Albini

913 MAGGIO 2011

Omicidi efferati, gialli inquietanti:

la nuova moda in tv

L’Italia rischia di non riuscire a sostenere il sistema universitariopubblico se non avvia un adeguato aumento delle tasse. Queste

le dure dichiarazioni di Angel Gurría, segretario generale del-

l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa."Un au-

mento progressivo – aggiunge Gurrìa – che dovrà tener conto delle

specifiche condizioni socio-economiche degli studenti. Nel lungo pe-

riodo un sistema di istruzione di massa richiederà un maggior contri-

buto finanziario da parte degli studenti che se lo possono permettere e

questo significa più alte tasse per seguire i corsi. Anche se le nuove

tasse non potranno e non dovranno essere introdotte in fretta – acclude

il segretario generale - e senza le opportune consultazioni, la nostra

raccomandazione è di mettere questo punto in agenda".

“Crediamo che non sia giusto un aumento delle tasse universitarie e

in questo caso neanche necessario”. Cosi' replica il ministro dell'Istru-

zione, Maria Stella Gelmini, nel corso della conferenza stampa di pre-

sentazione del rapporto Ocse sull'Italia. Il Ministro ha sottolineato che

il tema delle tasse universitarie è l'unico su cui il Governo non si trova

d'accordo con le valutazioni dell'Ocse, che ne suggerisce l'aumento.

Secondo Gelmini, infatti, la riforma dell'Università “ci consentirà di

non fare pagare agli studenti gli sprechi e le inefficienze di alcuni ate-

nei”. Tra le iniziative messe in campo il ministro ha ricordato il taglio

del 20% dei corsi di laurea e la chiusura delle sedi universitarie distac-

cate “dove non si faceva ricerca”.

Universitàquanto mi costi?

Angel Gurría, segretario generale

dell'OCSE lancia dure dichiarazioni

nei confronti dell’università pubblica italiana

Page 10: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

U put’ nzesEmblema di cultura e tradizione: il dialetto di casa nostra

Agnese Albini

Con la caduta dell’impero

romano, il latino perde il

ruolo oligarchico di lingua par-

lata e scritta. Man mano, in

tutto lo stivale, cominciano a

prendere forma insolite parlate

locali, diverse tra loro nel pro-

filo lessicale e fonologico. Ogni

regione si identifica con il pro-

prio dialetto, fortemente in-

fluenzato dai suoni e dagli

accenti dalle contigue aree stra-

niere. La prima grande discre-

panza è quella che slega e

contrappone il dialetto setten-

trionale da quello meridionale.

Proprio nel sud dell’Italia trova

collocazione la Basilicata. Inca-

stonata tra Campania, Puglia e

Calabria la piccola terra tiene

ben custodita la propria tradi-

zione linguistica. Il potentino -

detto in gergo locale u put’nzes-

deriva molto probabilmente dal

latino e dal greco, e come tutti i

regionalismi ha subito un forte

cambiamento nel corso dei se-

coli. Per certi versi simile alla

cadenza campana, calabra e

nelle province materane al pu-

gliese, l’ idioma locale presenta tratti

distintivi ben precisi. Tipico, nella pro-

nuncia potentina, la volontaria sop-

pressione della vocale in finale di

parola. E’ tratto marcato dello stesso,

la sostituzione della “p” con la “b”. La

particella pronominale “ci” viene rim-

piazzata da “gn”. In alcuni casi, accade

che alcune parole subiscano trasforma-

zioni radicali rispetto alla forma origi-

naria in lingua italiana. Dai toni

marcati e forti, il gergo locale è ancora

molto diffuso, soprattutto tra le vec-

chie generazioni, le quali ne fanno uso

quasi esclusivo rispetto al vocabolario

italiano. Anche i giovani sembrano

non disdegnare lo slang di casa

nostra. Con orgoglio, infatti, si

difende la storia e il senso di

appartenenza alla propria terra

facendo buon uso del dialetto.

Feste, ricorrenze popolari ed

antichi proverbi si tramandano,

ancor oggi, da generazioni ri-

spettando la memoria storica e

i rituali dei precursori. L’area

lucana si presenta come un mo-

saico di lingue eterogenee, cer-

tamente molto diverse dal

potentino. Netta la divergenza

tra la parlata del capoluogo e

quella dei paesi delle provincie.

Il contatto con gente straniera,

approdata in terra lucana in

epoca ormai lontana, ha sicura-

mente contribuito a variegare

le parlate dei centri urbani.

Tutte le cadenze e tutti gli ac-

centi sono parte di una stessa

terra, la quale ha il difficile

compito di custodire e traman-

dare i miti e le leggende con la

speranza che il ricordo e le abi-

tudini non affievoliscano nel

tempo

13 MAGGIO 2011

10

Si ripetono le testimonianze di disagi che Trenitalia continua a garantire

spesso ai viaggiatori sulla tratta Melfi – Potenza, la testimonianza di

Marco.

Cosa è accaduto?

Dopo una giornata di lavoro, partendo alle sei del mattino, è davvero inam-missibile che ogni volta al ritorno, i treni ci donano belle sorprese: ritardi,soppressioni senza preavviso, o addirittura far circolare da ben due giorni,senza una minima presa di coscienza, il minuetto dove i fili del motorecreano problemi’.Da quanto tempo accade e quali sono stati i disagi?

Il caso verificatosi già lunedì si è protratto fino al giorno dopo, creando di-sagi ai viaggiatori, ritardi nel rientrare a casa, appuntamenti ospedalierisaltati e si sono perse successive coincidenze per raggiungere altre desti-nazioni. Il treno si è bloccato più volte e nonostante tutto gli è stata negatala possibilità di continuare a viaggiare, perciò ha fatto scendere i viaggiatoria Lagopesole per aspettare il prossimo circa 40 minuti dopo. Per l’opera-zione di montaggio tra i due treni, siamo arrivati a casa alle 18.27Quali sono state le motivazioni ?

É imperdonabile che gli operatori, non per colpa loro, ma non sapendodove appellarsi ogni volta trovino una scusante, tuttavia quando un trenoriporta problemi da giorni, è preferibile una manutenzione per non crearedisagi e non mettere a rischio le nostre vite.Oltre il danno vi è toccata anche le beffa?

Si, a noi pendolari è toccato anche sentire con tono ironico, la voce guidadel mezzo che ribadiva:"Grazie per aver viaggiato con Trenitalia" , quandoavrebbe dovuto pronunciare "grazie per la lunga compagnia pomeridiana.Sempre più esasperata è diventata la situazione dei mezzi di trasporto nella

nostra Regione, sembra quasi di vivere fuori dal mondo a causa dei colle-

gamenti che non migliorano, perciò si invita chi di dovere a prendere prov-

vedimenti e a non spegnere la speranza di chi ha esigenza di viaggiare

soprattutto per motivi lavorativi.

L’ira dei pendolari Simona Marganella

Page 11: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

TrenoRocky

Una volta, circa qua-

rant’anni fa, a Po-

tenza la raccolta dei

rifiuti cittadini la si faceva

porta a porta, vi era una orga-

nizzazione straordinaria, cu-

rata direttamente dal Comune

della Città. Addirittura si lava-

vano le strade e Potenza era

davvero una città pulita e de-

corosa. Con il passare degli

anni, ed il servizio affidato ad

una società a capitale pubblico

e poi trasformata nell’attuale

ACTA, il servizio è divenuto

a dir poco mediocre, con il

costo, per gli utenti, che cre-

sce di anno in anno.

La cosa che più stupisce e che

addirittura ha dell’assurdo è

stato quando qualche anno fa

si decise di togliere i casso-

netti nel centro storico, suc-

cesse che Potenza era

diventata peggio di Napoli!

Oggi, molti Comuni adottano

la raccolta differenziata porta

a porta (non a Potenza), una

tecnica di gestione dei rifiuti

che prevede il periodico ritiro

presso il domicilio dell'utenza

del rifiuto urbano prodotto

dalla stessa. La raccolta diffe-

renziata detta raccolta domici-

liare consente di raggiungere

elevati valori di raccolta diffe-

renziata. Con la raccolta diffe-

renziata vengono

generalmente ritirati i diversi

tipi di rifiuti (rifiuto umido or-

ganico destinato al compo-

staggio, vetro, alluminio,

carta, cartone, plastica, secco

non riciclabile) in giorni e

contenitori diversi. I rifiuti ur-

bani non differenziati ven-

gono solitamente ritirati con

frequenze diverse a seconda

della tipologia. Tipicamente le

frequenze variano da una

volta al mese a due o tre volte

a settimana a seconda della

frazione di rifiuto raccolta.

Contestualmente all'avvio del

sistema porta a porta vengono

rimossi dalle strade di tutta

l'area interessata i cassonetti per i ri-

fiuti indifferenziati.

Questo sistema è considerato il me-

todo più funzionale per incrementare

la percentuale di rifiuti destinati al ri-

ciclaggio. Tuttavia, un aspetto pro-

blematico del sistema è anche nella

possibile scarsa collaborazione da

parte dei cittadini. Quanto più alta è

la coscienza civica, tanto più il me-

todo garantisce ottimi risultati. Inol-

tre nella maggior parte dei comuni

che attuano questo tipo di raccolta

differenziata si è applicato il princi-

pio del "Chi inquina paga", ossia la

tariffazione del servizio operata dal

comune viene applicata in base alla

"produzione" del rifiuto più inqui-

nante (il secco non riciclabile); in

base al numero di svuotamenti ope-

rati da ogni utenza viene calcolata la

tariffa da applicare. In pratica meno

secco non riciclabile si produce

meno si paga, questo spinge i citta-

dini ad impegnarsi nella raccolta dif-

ferenziata.

Moltissime le amministrazioni co-

munali italiane che hanno sperimen-

tato la raccolta porta a porta, con

risultati generalmente superiori al

60% di rifiuti differenziati, contro

una media nazionale del 20% circa

con le strategie tradizionali. Secondo

uno studio condotto cita i casi di al-

cune città italiane facendo una clas-

sifica dei “Comuni più ricicloni”,

dove hanno raggiunto circa l’82% di

rifiuto da riciclo. Una bella sorpresa

è che anche alcune città del Sud,

quali Salerno, con i suoi circa

140.000 abitanti è riuscita a reciclare

circa il 74% dei rifiuti urbani.

Lo scandalo più eclatante è quello

dell’emergenza rifiuti in Campania,

in particolare Napoli, Caserta, e altri

comuni, dove non si riesce neanche

a recuperare il 10% dei rifiuti da ri-

ciclare, anche e soprattutto a causa

del non efficiente sistema di raccolta

generica.

Se guardiamo all’estero, come ad

esempio il Canada: c’è un sistema di

raccolta differenziata che dà il com-

pito ai residenti di differenziare i ri-

fiuti e lasciarli in strada in sacchetti

di colori diversi a settimane alterne.

Nella prima settimana viene lasciato

in strada un bidone verde e dei sac-

chetti arancioni opzionali con

i rifiuti organici. Nella se-

conda settimana sono am-

messi i rifiuti non riciclabili

in sacchi della spazzatura

neri. Sacchi blu vengono

usati per carta, plastica e me-

talli e vengono ritirati in en-

trambe le settimane. Il tasso

di rifiuti differenziati è di

circa il 60%, paragonabile a

quello ottenuto dai più vir-

tuosi comuni italiani.

Ma torniamo a Potenza, dove,

secondo un comunicato dif-

fuso dall’ACTA (visibile

anche sul sito internet della

società), dal 1 settembre 2010

ha iniziato il servizio di rac-

colta differenziata solo in al-

cune zone della città.

Il servizio viene svolto da un

mezzo che opera con un solo

addetto e che effettuerà i pre-

lievi dei rifiuti con due pas-

saggi settimanali. I rifiuti

saranno poi trasportati presso

la sede dell’impianto di sele-

zione che si trova a Tito

scalo. In alcuni quartieri della

città, come ad esempio Mac-

chia Romana, Parco Aurora,

CEP, Cocuzzo, Poggio tre

galli, Zona G, Malvaccaro,

Macchia Giocoli, sono stati

piazzati ben 138 cassonetti

per la raccolta differenziata.

Dal 1 Maggio u.s. il servizio

di raccolta differenziata do-

vrebbe essere allargato in

tutta le altre zone della Città,

ma le contrade, come sempre

resteranno sicuramente

escluse.

Per ora l’unica certezza che

hanno i cittadini è quello di

pagare la TARSU con tutti i

problemi che allo stato sono

sotto gli occhi di tutti, spe-

riamo che gli amministratori

non facciano vedere ai poten-

tini ..… i fuochi di paglia !!

13 MAGGIO 2011

11

I costi aumentanoma i benefici no!

Page 12: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

contemporaneamente per an-

dare a scuola, al lavoro, per an-

dare presso gli uffici pubblici,

per lo sport ed il tempo libero,

per gli acquisti. Se gli uffici

sono concentrati è possibile

svolgere più servizi al giorno,

con un unico spostamento, se

sono localizzati irrazional-

mente il cittadino deve dedi-

care più giornate, con un

aumento dello stress e danno

per la propria qualità della vita.

I servizi dovrebbero essere ubi-

cati dove sono gli utenti, per

evitare gli spostamenti ed il

traffico cittadino, migliorando

anche l’ambiente. Il rilancio

della città parte dal centro sto-

rico e dalle sue aree adiacenti,

che rappresentano il cuore ed il

motore di Potenza. Siamo arri-

vati a uno svuotamento econo-

mico e sociale che ha prodotto

una perdita di identità del cen-

tro storico, lo stesso deve riac-

quistare la funzione di

“ricucitura” urbana e di cataliz-

zatore di servizi direzionali. Il

centro storico deve diventare il

centro del tempo libero, del tu-

rismo, della cultura e dello

shopping. Rivitalizzare il cen-

tro storico significa dare anche

visibilità turistica a Potenza,

esclusa da tutti gli itinerari va-

canzieri, questo per colmare il

vuoto cronico di spazio aggre-

gativi e ricreativi.

Adesso sorgono spontanee

delle domande:

1) Quale filosofia economica

ha prevalso?

2) Quali partiti sono colpevoli?

3) Chi ha difeso il centro sto-

rico?

4) Che indirizzo politico avrà il

sopravvento?

IL RESPO�SABILE

DEL CE�TRO STORICO

PDL POTE�ZA

FIORI�I FABRIZIO

Un vuoto a perdere

La citta’ di Potenza è pas-

sata dall’accentramento

di funzioni nel centro

storico (Comune, Regione, Pro-

vincia, Prefettura, Tribunale,

Uffici del lavoro, Poste, Cara-

binieri, Scuole, Uffici Finan-

ziari, Palazzetto dello sport,

Esattoria) ad un assetto policen-

trico della città : con una prima

fase di decentramento di fun-

zioni, e conseguenti valorizza-

zioni economiche delle aree, in

poli direzionali nel centro ur-

bano - rione Francioso - ( Tri-

bunale, Enel, Telecom, Anas,

Banche, Università), ed una se-

conda fase con lo spostamento

di aree pubbliche di attrazione

all’esterno del Centro urbano -

via del Galitello, zona indu-

striale, c.da Canale, S.Antonio

la Macchia ecc. - ( Regione,

Comune, Esattoria Sem, Uffici

del lavoro, Carabinieri, Uffici

Finanziari, Aci e Pra, Uffici

Prefettura, Bliblioteca Nazio-

nale, Università ecc..). Questo

disegno irrazionale nella loca-

lizzazione dei servizi pubblici,

dettati dagli “interessi del mo-

mento”, e non seconda un ar-

monico disegno di crescita della

città, ha portato ad un svuota-

mento del centro storico deter-

minando una frattura rispetto

alle periferie, causando l’espo-

sione della circolazione e del

traffico e riducendo la libertà di

mobilità del cittadino, a causa

del trasporto pubblico urbano

insufficiente e della mancanza

di aree di parcheggio nel centro

urbano. Il cittadino è costretto

ad utilizzare l’automobile, in

quanto i tempi di attesa ( la fre-

quenza degli autobus è un mi-

nimo di 25 ad un massimo di 35

minuti) di percorrenza e di at-

traverso il mezzo pubblico ri-

chiedono almeno un’ora per

corsa per recarsi ad un’unica

destinazione. Lo spostamento

del cittadino viene impedito

quando deve recarsi presso più

destinazioni nell’arco di una

giornata: infatti si può spostare

13 MAGGIO 2011

12

Il centro storico di Potenza

continua a svuotarsi economicamente

e socialmente

Page 13: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED
Page 14: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

I sogni di Onorio Bravi Francesco De Luca

In mostra al Palazzo Albertini di Forlì

i lavori dell’artista romagnolo

Idipinti di Onorio Bravi cioffrono una via di salvezza.Opere di ritmo e di colore.

Paesaggi e figure dove tutto sirende necessario, dove tutto èsviluppo compiuto, atmosferadi rappresentazione plastica,stato d’animo di uno stato dicose, dove tutto diventa natu-rale predominio del fatto in sé.Ecco allora che la realtà oni-rica si fonde nell’emozionecome unica nuda verità di vita.I fiori, le ombre di stilizzati uo-mini cristallizzati nella terra onel cielo. Con queste sugge-

stive ed illuminanti parole Ma-

risa Zattini ci fa entrare nel

cuore dell’arte di Onorio Bravi

(Portico di Romagna, 1955) e

ci introduce nel percorso della

mostra dei suoi lavori allestita

nelle sale di Palazzo Albertini

a Forlì in piazza Aurelio Saffi.

La mostra, intitolata “Momenti

contingenti” e curata dalla

stessa Zattini, si avvale di un

consistente catalogo pubblicato

dalla casa editrice “Il Vicolo”

di Cesena, cui si deve anche la

pubblicazione del raffinato pe-

riodico “Graphie”. Dopo Forlì,

nel corso dell’anno, la mostra

approderà anche a Portico e S.

Benedetto (Torre Portinari) e

Cesena (Galleria Il Vicolo).

Viene proposto un corposo nu-

mero di opere, selezionate dal

recente lavoro dell’artista,

composto da oltre cento lavori,

fra tecniche miste su tavola, xi-

lografie, incisioni e graffiti, a

dimostrazione di come la pit-

tura di Onori si inserisca piena-

mente in quel “solco”

struggente di una riconosciuta

tradizione del Novecento ro-

magnolo: pennellate materiche

dai toni caldi, vocazione alta-

mente poetica e onirica, pae-

saggi surreali che creano una

sorta di “spaesamento” nel sof-

fermarsi dello sguardo sulla

loro intrigante superficie in cui

si riflette una originale e fanta-

siosa “tavolozza”. Come leg-

giamo nel testo introduttivo della cu-

ratrice, “Onorio Bravi non racconta

ma è parte viva e partecipe dell’indi-

viduazione autentica della sua pittura.

Così tutto è vento, stasi, silenzio e co-

lore: paesaggio e visione, riverbero e

sogno. Il mare diventa «un gran pozzo

d’acqua» dalle sembianze umane e i

pini che si stagliano netti nel cielo

plumbeo «scricchiolando come alberi

di nave» entrano e si fissano nella no-

stra memoria”. Bravi ci racconta,

cioè, di una ineluttabile solitudine, di

un segreto cammino dove le stilizzate

sagome di uomini-ombra si intrec-

ciano nell’aria dei giochi onirici.

Enigmi, assorbimenti: è come se ci at-

tendesse una rivelazione. Un universo

in bilico tra vita sognata e vita vissuta,

intessuta di sogni che però altro non

sono riflessi inconsci di pulsioni reali

e pressanti, che pare ricreato nel mi-

sticismo di un tramonto carico di va-

lenze simboliche, avvolto nel fruscio

di silenziosi terreni fioriti, nei pleni-

luni dorati delle danze notturne, nei

profili misurati e incantevoli di nude

figure femminili che magicamente

trascolorano negli sfondi pastosi e

surreali. I quadri di Onori, carichi di

forza rivelatrice di un mondo incon-

scio, intimamente appartenente al-

l’universo dei linguaggi e dei segni

che corrodono il suo “sentire”, ma che

una volta materializzati e resi visibili

nella pittura diventano a loro volta

“luogo” di suggestivi percorsi per

l’osservatore, che sente in qualche

modo stimolato ed “evocato” il suo

stesso, misterioso ed insondato

mondo di sensazioni e di in-

terne “visioni”. Onorio Bravi

vive ed opera a San Zaccaria

in provincia di Ravenna. Si di-

ploma in pittura all’Accade-

mia di Belle Arti ravennate. I

suoi interessi fin dall’inizio

abbracciano numerosi campi:

pittura, scultura, scenografia,

mosaico ed incisione, que-

st’ultima praticata con molta

assiduità. Sue opere grafiche

sono conservate nel “Reperto-

rio degli Incisori Italiani nel

Gabinetto Stampe Antiche e

Moderne “Le Cappuccine” di

Bagnacavallo (RA) e presso la

Biblioteca Nacional di Ma-

drid, Ministero De Educacion

Y Cultura, sala Goya. Partico-

larmente significativo per la

sua formazione è stato il pe-

riodo trascorso, nella prima

metà degli anni ’80, in Algeria

per le tracce di sapore “etnico”

e le commistioni del Bacino

del Mediterraneo evidenti nei

suoi lavori. Ha esposto, su in-

vito, in numerose rassegne a

partire da metà degli anni ‘80

e sue opere sono presenti in

collezioni pubbliche e private

in Italia e all’estero. La sua è

una pittura semplice e com-

plessa, istintiva e colta nello

stesso momento, forte di una

carica di moderno “romantici-

smo”. E’ il critico Janus che

sottolinea giustamente questo

carattere che invade l’ambito

della sua ricerca sempre rigo-

rosa ed appassionata. Scrive il

critico torinese: “Il romantici-smo di Bravi è anche fatto disperanza e inquietudine; è unromanticismo molto emotivo,scosso dall’angoscia tipicadella nostra epoca. Sembrache ogni quadro indichi la finedi un percorso, ma è sempre ilpunto di partenza verso unanuova avventura”.

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Page 15: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

per raggiungere un dimagri-mento veloce. Ciò comportagravi danni alla salute, bastipensare che i carboidrati forni-scono l’energia immediataall’organismo per svolgerequalsiasi attività. Se ciò nonavviene l’organismo in tutta ri-sposta mobilizza i grassi di ri-serva attraverso una forzaturametabolica per produrre ener-gia con conseguenza di gravidanni. A tavola è concesso unbicchiere di vino a pranzo euno a cena. Si consiglia di berealmeno un litro e mezzo diacqua al giorno. Chiaramenteè necessario porre molta atten-zione alla quantità e alla qua-lità degli alimenti, abbinandoil tutto ad un’attività fisica re-golare, fondamentale per ilmantenimento del peso corpo-reo.Ritrovare se stessi è possibile.Ma sempre con il giusto equili-brio. In fondo si tratta di unaquestione di “buon costume”.Soprattutto alimentare.

Una questione di costume

L’estate è alle porte. In molti prontia sfoggiare il proprio corpo

Sebbene il tempo sia incle-mente, la tanto sospirataestate è ormai alle porte.

Ad attenderla noi comuni mor-tali che, tra ascetiche rinunce efatiche ercoline, cerchiamo diporre rimedio ai peccati di goladell’inverno ormai trascorso. Èora, quindi, di avvicinarci allospecchio per vedere cosa si puòfare. La ricompensa? Sfoggiarecorpi snelli e scolpiti sullespiagge tanto agognate. Spesso, però, questa spasmo-dica cura del corpo può romperei normali equilibri psico-fisicidi chi avverte imbarazzo nel-l’esibire la propria immagine inpubblico. È noto, infatti, chenella popolazione, soprattuttofemminile, vi sia una crescitavertigionosa dei “disturbi delcomportamento alimentare”,anche conosciuti come disturbialimentari psicogeni. Se neparla tanto ma, a fronte di unapervicace informazione, ancoranon si riesce a debellare questoche può essere considerato “ilmale del secolo”. Abbiamo pro-vato a fare chiarezza ponendoalcune semplici domande allaDott.ssa Raffaella Sodo, Dieti-sta, per conoscere da vicinoquesto mostro che divora l’esi-stenza. Tra i vari disturbi delcomportamento alimentare,anoressia e bulimia sono ormaiin pole position. Come possiamo definirli?

Con questo termine, racchiu-diamo non solo i due disagi piùconosciuti, cioè la bulimia el’anoressia, ma anche altri di-sturbi definiti atipici.L’anoressia nervosa è uno statomorboso-patologico che si av-verte quando si vuole raggiun-gere un peso molto basso, ingenere almeno inferiore del15% rispetto al peso ideale. Losi fa praticando digiuno o dietemolto ferree o addirittura, tra-mite il ricorso a lassativi e diu-retici. Con la bulimia, invece, difficil-mente si raggiungono pesitroppo bassi, poichè si alter-nano abbuffate incontrollate al-l’induzione del vomito, per ilforte senso di colpa.

1513 MAGGIO 2011

Infine i disturbi detti atipici, che sonouna sorta di mix tra i due disturbi ap-pena presentati, sono i più difficili dadiagnosticare, a causa dell’ampiagamma di sintomi. Inutile affermare che le conseguenze

prodotte sul nostro corpo sono deva-

stanti.

�ella maggior parte dei casi causa ca-renze e/o eccessi nutrizionali con il ri-schio di patologie particolarmentegravi.Come si spiega questa convulsa ri-

cerca della “perfezione” corporea?

La nostra società non ammette che unapersona sia obesa, specie se appar-tiene al genere femminile. Purtroppole donne, in particolare se giovani,spesso ossequiano questa richiesta au-tolimitandosi, a volte fino al costodella vita. Spesso si tratta solo dipochi chili ma nei posti sbagliati, chene amplificano la presenza debordantee ne rimarcano l’inestetismo.Se la quantità di grasso corporeo èproprio in evidente eccesso, si può ar-rivare all’insorgenza di malattie, tal-volta gravi come l’aterosclerosi, ildiabete, l’ipertensione arteriosa, lagotta e alcuni tipi di tumore.Quali i consigli per ritrovare la pro-

pria forma e abbandonare le forme?

Occorre utilizzare un metodo equili-brato, possibilmente con una dietapersonalizzata e completa di tutti i nu-trienti, inseriti nella giusta combina-zione, per ricondurre nella norma glieccessi o i deficit di singoli o piùgruppi di alimenti nutritivi.Il principio che bisogna affermare èche occorre ottenere un dimagrimentocome immagine di salute e di effi-cienza fisica, tenendo bene in conto glieffetti patologici che possono derivareda un comportamento superficiale edisinvolto, specie se si ricorre a peri-colosi metodi dimagranti che mirano araggiungere una determinata ma-grezza, trascurando la salute comples-siva.La piramide alimentare è il metodoper distinguere gli alimenti in base alloro utilizzo.Alla base sono collocati gli alimentida assumere con maggiore frequenza;salendo si trovano gli alimenti a mag-giore densità energetica, e pertanto daconsumare in minore quantità, al finedi ridurre il sovrappeso e prevenirel’obesità e le patologie metaboliche. Sempre più spesso si tende all’elimina-zione della pasta e del pane dalle diete

Luca Arlotto

Page 16: Terra di Basilicata d'areamediterranea SVI.MED

d’areamediterranea

Adistanza di una settimana

dal raid che ha portato al-

l’uccisione del “nemico nu-

mero uno” degli USA e del mondo

Occidentale, continuano i dibattiti,

in Usa e nel resto del mondo.... Sono

emersi particolari sul raid, sull’or-

ganizzazione, sulle modalità con

cui è stato ucciso Bin Laden, ma

nessuna foto del cadavere del terro-

rista è stata pubblicata.

La decisione di Obama di attaccare

il bunker nel quale da tempo si na-

scondeva Bin Laden– secondo il

New York Times - è arrivata du-

rante la visita del presidente ameri-

cano alle zone colpite dal maltempo

a fine aprile. Inizialmente si era

pensato di affidare il blitz a soli due

elicotteri con 24 commandos men-

tre altri due velivoli sarebbero rima-

sti in attesa in territorio afghano

pronti a intervenire in caso di emer-

genza. Ma sarebbe stato troppo ri-

schioso. Gli americani non si

fidavano – e non si fidano – dei pa-

kistani, che hanno inconsapevol-

mente (?) dato ospitalità al leader di

Al Quaeda. La possibilità di una

battaglia era concreta. Ed era stata

bocciata l’idea di coinvolgere Isla-

mabad nel raid. Inoltre, gli elicotteri

d’appoggio avrebbero impiegato

quasi 90 minuti per portare aiuto al

team impegnato nello scontro. Il ge-

nerale McRaven, il responsabile

della missione, ha quindi mobilitato

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

Il dopo Bin Laden...

Anno IV numero 17 - 13 MAGGIO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

4 elicotteri, più altri mezzi. E ciò ha sal-

vato probabilmente la missione. Perché

uno dei Blackhawk – un modello sofi-

sticato - ha avuto un’avaria e quello di

appoggio ha potuto dare supporto ai

commandos che altrimenti sarebbero ri-

masti a terra. Nel caso che i pachistani,

messi in allarme dalle sparatorie ad Ab-

bottabad, si fossero mossi – aggiunge il

quotidiano – era previsto che il capo di

Stato maggiore Mullen avrebbe chia-

mato d’urgenza la sua controparte per

informarla.

Durante la fase più calda dell’operazione,

aerei da ricognizione e velivoli radar

hanno monitorato le reazioni delle truppe

pachistane. Facevano le vedette per dare

tempo ai Seals di rastrellare i computer e

la documentazione trovata nel rifugio del

capo di Al Qaeda. Il New York Times ha

confermato poi che la Casa Bianca aveva

considerato due ipotesi per Bin Laden. Se

lo catturavano vivo doveva essere inter-

rogato sulla portaerei Carl Vinson, in na-

vigazione nel Mar Arabico, dove

erano in attesa funzionari e le-

gali. Se invece fosse stato ucciso

si doveva procedere a un funerale

musulmano. Cosa che è avvenuta

sempre sulla Vinson. La fonte ci-

tata dal quotidiano, però, con-

ferma che tutti pensavano che

sarebbe finita con la morte di Bin

Laden, perché avrebbe opposto

resistenza o si sarebbe suicidato

con una cintura esplosiva.

Il raid che ha portato all'ucci-

sione di Osama bin Laden è stata,

per il presidente degli Stati Uniti

una delle decisioni più difficili da

prendere. Sicuramente però, la

morte del leader dei terroristi non

mette fine allo scontro tra estre-

misti e mondo occidentale. Una

delle prime dichiarazioni degli

Usa, subito dopo il raid e dopo la

sua morte del capo di Al Quaeda

è stata “L’obiettivo degli Usa e

dell’intero mondo occidentale,

deve essere quello di infliggere il

colpo di grazia ad Al Qaeda ed al

terrorismo in generale”. Questo

perché seppur priva del suo capo

Al Quaeda resta un’organizza-

zione in grado di organizzare ul-

teriori attacchi terroristici,

soprattutto ora per vendicare il

proprio leader.

Loredana Romanelli

http://www.worlditaliantalents.com