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d’areamediterranea a pagina 5 CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected] Peace&Love Christiania Anno IV numero 26 - 15 Luglio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

Terra di Basilicata mediterraneo SVI.MED

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Page 1: Terra di Basilicata mediterraneo SVI.MED

d’areamediterranea

a pagina 5

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

Peace&Love ChristianiaAnno IV numero 26 - 15 Luglio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

Page 2: Terra di Basilicata mediterraneo SVI.MED

15 LUGLIO 20112

Il feretro di Roberto Marchini, il parà di Caprarola morto nell’at-tentato in Afghanistan, arriverà a Ciampino su un aereo dell’Aero-nautica militare. L’atterraggio è previsto per le 10. Ad attendereil suo arrivo ci dovrebbe essere papà Franco, mamma Pina e la sorellaElisa. Insieme a loro anche il sindaco di Caprarola Eugenio Stelliferi.Dalle 15 alle 17 sarà allestita una camera ardente. I funerali diStato inizieranno alle 18, a Roma, nella basilica di Santa Maria degliAngeli. Dopo la cerimonia di Stato la salma del militare, sempre ac-compagnata dai familiari e dal primo cittadino, si dirigerà verso Ca-prarola, suo paese d’origine, fino a raggiungere la chiesa dellaMadonna della Consolazione, dove arriverà domani sera intorno alle21,30. Nella chiesa della Madonna della Consolazione sarà allestitauna nuova camera ardente che sarà aperta venerdì dalle 8 alle 17per permettere alla popolazione di dare l’estremo saluto e rendereomaggio al ragazzo. Alle 17 di venerdì l’inizio dei funerali privati. Lacerimonia funebre sarà presieduta dal vescovo Romano Rossi.

Almeno 13 persone sono morte i

n tre attentati ter-

roristici compiuti Mumbai, in India,

fa sapere il go-

verno di New Delhi, che ha dichiarato lo

stato

d'allerta. Una bomba è scoppiata in un'a

uto nella

zona di Opera House, una vicino a una centr

alina

elettrica nel rione di Dadar, una nell

' affollato

mercato di Zaveri Bazar. Gli investigatori sospet-

tano gli Indian Mujahiddin, ai q

uali sono stati at-

tribuiti diversi attacchi ter

roristici in India, e

affiliata a gruppi della jihad

pachistana.

LA MAGGIORANZA SI DIVIDE sul caso Papa: il Pdl non vota,

mentre la Lega si astiene e Umberto Bossi annuncia il si’ in aula

sulla

richiesta di arresto del deputato del Pdl. In una giornata crucia

le per

il governo e la maggioranza, sono tre i fronti aper

ti: la decisione della

Giunta per le autorizzazioni della Camera sul caso Papa, il voto di fidu-

cia sulla manovra e la posizione del ministro Saverio Romano. Scontato il

sì al provvedimento economico, su cui è stata posta l

a fiducia, Pdl e

Lega si differenziano invece nel voto sulla richiesta

di arresto del de-

putato azzurro Alfonso Papa chiesta dalla procura di Napoli nell’ambito

dell’inchiesta P4, su cui la Lega si è astenuta e già annuncia un vo

to

favorevole. La giunta per le autorizzazioni della Camera ha infatti vo-

tato sì alla richiesta di arresto nei confronti di Alfonso Papa. Il Pdl

non ha partecipato al voto per protesta, lamentando

la "violazione del

regolamento", mentre la Lega si è astenuta. Hanno quindi votato a fa-

vore dell’arresto le opposizioni, sulla base della pr

oposta dell’Idv Fe-

derico Palomba. La proposta è passata quindi con 9 voti a fa

vore (Pd,

Terzo Polo e Idv) e due astenuti. Mentre il resto della magg

ioranza

(7 Pdl, 1 responsabile e 1 del Misto) hanno abbandonato i

lavori. Il

parere favorevole all’arresto passerà ora al vaglio

della Camera che

voterà sulla questione mercoledì 20 alle 16. Il vot

o può essere a scru-

tinio segreto. Ma il leader leghista Umberto Bossi ha già annunciato

che in aula, mercoledi’, la Lega "voterà a favore"

dell’arresto.

FILE TOP SECRET(Gli appunti del direttore)

''Due famiglie su cinque costrette a «

tagliare» la spesa ali-

mentare e tre su dieci che compran

o soltanto promozioni, sem-

pre più frequenti nella nostra cate

na distributiva. E ancora:

sei famiglie su dieci che cambiano m

enù e una su dieci che dice

addio a pranzi e cene fuori dalle mur

a domestiche (ristoranti,

trattorie, tavole calde, pizzerie).

Lo afferma la Cia-Confe-

derazione italiana agricoltori in mer

ito al Rapporto sulla po-

vertà in Italia diffuso oggi dall’Istat

. Sono dati che dimostrano

le gravi difficoltà economiche delle

famiglie che si impoveri-

scono sempre di più. Da quando è cominc

iata la crisi a oggi,

la spesa media a famiglia per gene

ri alimentari e bevande è

diminuita già del 6 per cento. E sul fronte dei «t

agli» -come

rileva un’indagine della Cia condotta a live

llo territoriale-

gli italiani certo non rinunciano sol

o al superfluo, anzi: nel

2010 il 41,4 per cento delle famig

lie ha ridotto gli acquisti

di frutta e di verdura, il 37 per ce

nto quelli di pane e pasta,

il 38,5 per cento quelli di carne (so

prattutto bovina) e pesce.

India: att

entato te

rroristic

oCordoglio per

il parà Roberto Marchini

Antonio Savino

Appuntamenti personali

Ore 20:00 Melissa Satta

La Cia commenta i dati Istat

Oltre alle ataviche gatte da pelare (fronte giudi-ziario), Silvio Berlusconi ha da faticare parec-

chio (fronte politico). La sua leadership necessita diuna robusta cura ricostituente. �el partito. �ellasquadra di governo. Perchè questo centrodestramanca di amalgama e visione corale.L'idea di sce-gliere il superfido Angelino Alfano (pronto comunquea mollare la poltrona ministeriale) come segretario unico protempore alla guidadel Pdl è coraggiosa ma arriva in leggero ritardo. Una prospettiva di largo re-spiro (ossia antiassolutistica) era necessaria già ai tempi della plastificata ForzaItalia. Con la Lega l'idilio volge al disamoramento. Dopo un breve attimo di tre-gua, la freschissima "querelle" relativa al lodo Mondadori ha rinvigorito ulte-riormente il braccio di ferro. Rinunciare alla norma "salva Fininvest" dopoaverla infilata nella Finanziaria per poi volerla riproporre, non sgombra il campoda equivoci. Crea cunfusione. A priori il ragionamento fila; nella pratica, moltomeno. Prima della pausa balneare, il Cavaliere deve rimboccarsi le maniche

come non mai per mettere in riga le sue prime-donne. Assistere all'ennesima manfrina tra unsempre più sfilacciato-recidivo Tremonti ed un

loquacissimo-recidivo Brunetta (seconda manchedella serie: a pesci in faccia due anni dopo) da-vanti alla platea depressa di giornalisti pronta asorbirsi le cifre della manovra, fa capire che il la-

voro è più duro del previsto. Risaputo che fra i due non sia scoccato l'idillio,peròl'esuberante Renato è stato protagonista (per poi fare dietro front) nei giorniscorsi di un imbarazzante show con un gruppo di lavoratori precari. Da partesua, l'algido Giulio, dovrebbe ranghi evitando inutili, quanto dannosi, giudizispecie se rivolti ad un compagno di cordata. Azzardi che, nei dintorni della PrimaRepubblica, nessuno si sarebbe azzardato di fare. Dove, tra una coltellata ed unfranco tiratore, ci si presentava allineati e coperti. Uniti e sorridenti,soprattutto.

�icola Melfi

SineLineaManovre

Page 3: Terra di Basilicata mediterraneo SVI.MED

schio”.

Al fine di garantire un servizio a 360°

gradi, gli Stati dovranno cooperare

nel reciproco riconoscimento delle

misure di sicurezza, così da evitare

che passeggeri, bagagli e merci siano

sottoposti a doppi controlli, e, affin-

ché venga rispettato il principio della

Bye byebody scanner

trasparenza, i biglietti do-

vranno indicare il costo delle

misure di sicurezza.

Gli Stati che imporranno mi-

sure più rigide rispetto a

quelle previste dalla futura

normativa comune saranno te-

nuti a sostenerne l’intero

onere.

I deputati europei sottoli-

neano, comunque, che tali de-

cisioni non mirano a

penalizzare e a rendere più

gravosi i sistemi di controllo

negli aeroporti, ma ad indivi-

duare soluzioni che, oltre a ga-

rantire la sicurezza dei voli,

siano in grado di rispettare la

sfera privata dei passeggeri.

Apochi giorni da

un’importante deci-

sione che dovrà arri-

vare dalla Commissione in

materia di sicurezza aerea, il

Parlamento ha approvato, per

alzata di mano, una risolu-

zione sui sistemi di controllo

negli aeroporti.

Al centro del mirino c’è la di-

battuta questione riguardante

l’utilizzo dei body scanner.

Secondo i deputati europei,

alla base della disciplina

sull’utilizzo di tali macchinari

devono esserci due priorità: la

tutela della salute e il rispetto

della dignità dei passeggeri.

Dal primo punto di vista, sono

da escludere gli scanner che

utilizzano radiazioni ioniz-

zanti.

E’ necessario, poi, prestare

particolare attenzione ad al-

cune categorie di persone,

quali bambini, donne in gravi-

danza, anziani e disabili.

Altro aspetto da tenere in con-

siderazione è la salvaguardia

della dignità e della privacy,

che impone di escludere si-

stemi in grado di riprodurre

immagini integrali del corpo e

di conservare i dati riguar-

danti i soggetti sottoposti a

screening.

Da non sottovalutare è anche

la necessità di non operare di-

sparità di trattamento nell’uti-

lizzo dei sistemi di sicurezza.

I controlli, a parere del Parla-

mento, devono avvenire sulla

base di una selezione casuale,

senza alcuna discriminazione

legata a nazionalità, etnia,

confessione religiosa e ideo-

logia politica.

Si afferma ancora nella risolu-

zione che il controllo tramite

body scanner dovrebbe essere

volontario, con la possibilità,

per ogni passeggero, di sce-

gliere sistemi alternativi, al-

trettanto efficienti ma meno

invasivi, senza che tale deci-

sione comporti sospetti o re-

strizioni nei suoi confronti.

Per quanto riguarda la sicu-

rezza degli aerei che traspor-

Giusi Santopietro

315 LUGLIO 2011

tano merci, gli europarlamentari

chiedono maggiori e più efficaci

controlli, soprattutto per i voli pro-

venienti da Paesi terzi.

Per tale delicata materia, si invita

la Commissione a precisare criteri

più chiari per l’identificazione dei

carichi considerati “ad alto ri-

Direttore Responsabile

A�TO�IO SAVI�O

Direttore Politico

SARO ZAPPACOSTA

Redattori

Agnese AlbiniLuca Arlotto

Danilo ChiaradiaLaura CutullèSerena Danese

Michela Di PalmaFabrizio Fiorini

Simona MarganellaLoredana Romanelli

Giusi Santopietro

Impaginazione &Grafica

Francesco Pietro Falotico

Stampa

Martano Editrice Modugno (BA)

Reg. Trib. Potenza �°375del 24 04 2008

Concessionaria Pubblicitaria

METIS srl

Contatti

[email protected]. 0971 22715

d’areamediterranea

Gli europarlamentari bocciano l’utilizzodello strumento negli aeroporti. Salutee privacy dei passeggeri al primo posto.

Page 4: Terra di Basilicata mediterraneo SVI.MED

le Botteghe erano oscure”, quelloche fu il segretario di Togliatti,Massimo Caprara, raccontò diaver accompagnato Aldo a Pragae di avere avuto la sensazionefortissima che non fosse comuni-sta, come invece lo erano ilpadre, la madre, una intera gene-razione di idealisti persuasi chestavano sovvertendo i connotatidella storia. Poi la voce sulle crisimistiche di cui presumibilmentesoffriva. Aldo non ne poteva più,tentò più volte la fuga, silenzio-samente e senza lasciar tracce,dalla famiglia e dai collaboratoriche spesso ne facevano le vecisolo a parole. Venne trovato inAmerica, nel pieno della guerrafredda. Poi a Le Havre, in Fran-

cia. Una volta finanche a Civita-vecchia: confessò, qui, di volerraggiungere Disneyland. Un par-ticolare, questo, che tinge la suainfelicità di innocenza e fragilitàtoccante. Quando sua mammamorì, per un paio di anni Aldo ri-mase a Torino: il partito chiese aicompagni modenesi di occuparsidi lui e offrirgli una sistemazione.È qui che fece il suo ingresso aVilla Igea. È qui che un vecchiocomunista ex operaio, OnelioPini, si legò a lui prendendosenecura, non facendogli mai man-care libri, sigarette e la settimanaenigmistica. Ad un certo punto,confessandogli pure che l’URSSera sono un vecchio ricordo enon esisteva più.

tato di cultura, appassionato di numeri escienze, di ingegneria, di giochi di intel-ligenza, come gli scacchi che lo vede-vano gareggiare contro se stesso,conoscitore di quattro lingue. In Italia i

genitori lo iscrissero in più di una scuola,ma finiva per isolarsi dalla classe posi-zionandosi lontano dal resto della classee seguendo le lezioni fornito di un bino-colo. Il padre provò ad impiegarlo nellaSocietà Idroelettrica Piemontese: un di-sastro perché Aldo comunicava soltantocon se stesso, ignorando colleghi e capi.Fu spedito nei paese dell’Est, in cura.Miriam Mafai, nel suo “Botteghe Oscure,

addio”, scrisse che“I figli dei più auto-revoli dirigenti delleBotteghe Oscure fu-rono infelici”. L’in-felicità era trattodistintivo di questoragazzo con gli oc-chiali tondi ed i ca-pelli scarmigliati.L’ennesimo sospettosu Aldo gettò ancoraun’ombra sul ra-gazzo. In un libro dimemorie, “Quando

Piccolo fragileTogliatti

Aldino, Aldolino, piccoloTogliatti. Tanti appella-tivi, un unico piccolo

uomo. Si è spento lunedì 11 lu-glio, a 86 Anni, Aldo, figlio infe-lice e disturbato di PalmiroTogliatti e Rita Montagnana.Luogo di lunga degenza e ultimorespiro, una casa di cura mode-nese. Una infanzia a tratti tragicaa tratti incredibile, al seguito diquei genitori che hanno sì fatto lastoria ma che, con il loro esserecontrocorrente, qualche strascicolo hanno purtroppo fatto subire alloro piccolo. Un vagabondo, unrivoluzionario già in tenera età vi-vendo di luce riflessa di un papàaccanito comunista e di unamadre fedele alla stessa ideologia.

Un girovago innocente tra laFrancia e la Russia, seconda pa-tria della famiglia, tra Parigi eMosca. La sua casa era l’hotelLux, i suoi tutori amici e cono-scenti che si prendevano cura dilui parcheggiandolo in un cantuc-cio con in mano libri sulla rivolu-zione, niente compagni di gioco,scodelle di minestre come pastounico alla mensa dell’asilo del-l’Internazionale. E poi il casodella “disgrazia” a lui attribuita:quel sacco colmo di soldi desti-nato alle attività clandestine delCentro Estero del PCI e che Aldo,si racconta, gettò per gioco nel ca-minetto dell’appartamento pari-gino della famiglia. Una tragediaper l’epoca e per quanti brama-vano soldi, puliti o sporchi, da in-vestire e riciclare in politica, trapartiti, gruppi e leader. Aldo nonera solo taciturno, restio ed edu-cato al silenzio e alle buone ma-

niere, non era solo figlio di uno degliesponenti più plauditi della sinistra chefu: perché Aldo era prima di tutto schizo-frenico. Una malattia mentale che lo ac-compagnava dalla nascita e che presto fu

liquidata in questo modo. Anzi, “schizo-frenico con spunti acustici”, il responsomedico. In quegli anni di disordini poli-tici e scarsa attenzione ai formalismi ealla discrezione, era ufficialmente “il fi-glio matto di Togliatti”. Per anni, comeuno spettro sconosciuto ai più, Aldoaveva vissuto insieme alla madre a To-rino. Il padre viveva suo figlio come uncruccio impossibile, un punto di do-manda, un quesitoinspiegabile: “Haletto più libri di me,ma non riesco a ca-pirlo”, confessò ungiorno da Roma,dove viveva da annicollaborando fiancoa fianco con NildeIotti. Aldo Togliattifu uomo di elevatastatura morale, col-tissimo tanto da la-sciare a bocca apertai suoi genitori, asse-

Michela Di Palma

15 LUGLIO 20114

Nel silenzio del suo disturbomentale, muore Aldo, figliodel leader comunista Palmiro.

Page 5: Terra di Basilicata mediterraneo SVI.MED

«Repubblica Libera», Knud Fol-

dschack. Che ha specificato:

«L'accordo consentirà di trasfor-

mare un luogo anarchico e dalle

idee stimolanti in una sperimenta-

zione legale». Anche il ministro

danese alle Finanze, Claus Hjort

Frederiksen, si è detto soddisfatto

della soluzione: «A Christiania

abbiamo offerto condizioni ragio-

nevoli ed equilibrate e ora si apre

un'opportunità». Nella sua campa-

gna elettorale con i liberali "Ven-

stre", il politico aveva promesso

di sgomberarla e raderla al suolo.

La comunità, secondo gli esperti

un vero e proprio caposaldo della

cultura alternativa, aveva fatto

parlare di sé l’ultima volta nel-

l’aprile scorso. Con un’azione di

protesta aveva denunciato una

pressione delle autorità per «nor-

malizzare» Christiania. I negozi,

le spiagge e i ristoranti della citta-

della erano stati chiusi ai visita-

tori. Nel corso degli anni la città

libera si è difatto trasformata in

una località turistica come molte

altre. Accanto alla Sirenetta e al

parco dei divertimenti Tivoli è in-

fatti la terza meta preferita. Ciò

nonostante, il mito dell’autarchia

è resistito. Qui si circola solo in

bicicletta, non c‘è polizia e tutti

conoscono tutti. Christiania ha

una propria valuta e propri «co-

stumi», leggi e regole. Uno dei di-

fetti, storce il naso qualcuno, è che

rappresenta la zona franca per il

consumo e il commercio di dro-

ghe leggere. Soprattutto per que-

sto motivo il governo danese ha

dichiarato guerra a più riprese,

con blitz della polizia nel quar-

tiere e con l’abbattimento di al-

cuni degli edifici. Nella città

libera la proprietà è collettiva. Le

auto praticamente non circolano,

così come la violenza, le armi e le

droghe pesanti sono tenute fuori.

Le decisioni politiche vengono

prese in «sessioni plenarie» o «in-

contri di zona». Insomma un vero

paradiso per i nostalgici ed i fana-

tici della cultura Hippy, che

adesso potranno vivere e circolare

indisturbati e tranquilli per le

strade della loro città libera.

Christiana,la città dell’utopia

Christiania, nota anche

come Città Libera di Chri-

stiania, è un quartiere par-

zialmente autogovernato della città

di Copenaghen. La città libera

venne fondata nel 1971, quando

un gruppo di hippies occupò una

base navale dismessa alle porte

della capitale danese costituita da

edifici militari abbandonati. Per

anni lo status legale della zona è ri-

masto avvolto nel limbo ed il go-

verno danese ha tentato a più

riprese di sgomberare l’area, senza

successo. Adesso Christiania è

salva: si è conclusa la lunga batta-

glia legale durata quasi 40 anni tra

il quartiere parzialmente autogo-

vernato di Copenaghen e le auto-

rità danesi. La comunità

alternativa più nota al mondo ha

accettato l’offerta di vendita dello

Stato per l’area dove nasce la «re-

pubblica La storia della «Repub-

blica hippy» ha avuto inizio nel

1971 quando alcuni occupanti

hanno dichiarato «Stato Libero», o

città libera («Fristad»), la base na-

vale dismessa alle porte della ca-

pitale danese e istituito delle leggi

proprie. Per decenni il governi da-

nesi che si sono susseguiti hanno

alternato concessioni a tentativi

giuridici e politici di rimuovere gli

occupanti. Con scarso successo.

Tuttavia, se a partire dal 1972

Christiania è stata tollerata come

«esperimento sociale», con il ta-

cito accordo delle autorità, per tutti

questi anni gli abitanti hanno te-

muto di ritrovarsi un giorno senza

più la loro «patria». Ora, a quaran-

t’anni dalla fondazione, è stato

raggiunto un accordo con i circa

700 abitanti. Il modello elaborato

dal ministero della Difesa di Co-

penaghen prevede infatti il diritto

di usufrutto del quartiere occupato

e autogestito (circa 35 ettari), a

condizione che gli abitanti acqui-

stino attraverso un fondo l’intero

complesso residenziale per 76,2

milioni di corone danesi, l’equiva-

lente di circa 10,2 milioni di euro.

Un prestito che i residenti avreb-

bero già in tasca. D’ora in poi l’en-

clave di hippy dovrà inoltre

rispettare tutti i regolamenti edilizi

vigenti. «Il futuro di Christiania è

finalmente al sicuro», ha detto

all’emittente “Dr” l'avvocato della

Loredana Romanelli

15 LUGLIO 2011 5

Dopo 40 anni di lottalegale gli hippy sonoi suoi propietari

Page 6: Terra di Basilicata mediterraneo SVI.MED

Identita’ italiana Michele De Luca

150 anni d’arte moderna

e contemporanea al CART di Falconara

Il rischio di ricondurre una ri-

cognizione sulla grande sta-

gione creativa dell’arte

italiana nel secolo e mezzo di

storia e di vita unitaria ad

un’operazione di carattere mera-

mente celebrativo, come se ne

sono viste nel mare magnum

delle tante iniziative ispirate o

occasionate dal 150° anniversa-

rio dell’Unità d’Italia, era piena-

mente avvertito dal CART –

Centro per la documentazione

dell’Arte contemporanea di Fal-

conara Marittima, che ha voluto

(ed è riuscito) così ad evitare,

come ci dice il Prof. Stefano

Tonti, che è il responsabile scien-

tifico del Centro: “Ho pensato di

abbinare la caratteristica princi-

pale dell’attività del Museo (che

nasce secondo una concezione

prevalentemente didattico - dida-

scalica volta alla promozione,

diffusione e conoscenza dell’arte

contemporanea), ad un’occa-

sione di apertura verso quelle

esperienze di alto livello cultu-

rale che, nel recente passato, se-

gnatamente ad un equivalente

percorso storico - didascalico,

hanno rivolto l’attenzione alla

considerazione anche analitica

delle esperienze artistiche con-

temporanee, condivise e river-

sate in un progetto di

costituzione di una vera e propria

Collezione d’arte che si è andata

organizzando nell’ultimo decennio nel

Palazzo della Farnesina a Roma sede del

Ministero degli Esteri”. L’idea di questa

mostra (“Luoghi, tempi e gente d’Italia

alla collezione d’arte alla Farnesina”),

se pur collegata al grande evento del

centocinquantesimo compleanno del-

l’Italia unita, vuol porsi come contributo

originale, volendo offrire un’occasione

di riconsiderazione storico-critica, che –

in fondo – è il modo migliore per “cele-

brare” il secolo e mezzo d’arte ripropo-

sto attraverso una esposizione che (pur

nei “limiti” della raccolta da cui si at-

tinge) risulta certamente rappresentativa

e rispecchiante il meglio che l’arte ita-

liana ha saputo inventare. Partendo da

alcune opere come nucleo centrale in-

torno alle quali identificare il senso

della specificità del progetto, la mostra,

curata da Silvia Cuppini e dallo stesso

Tonti (catalogo curato e realizzato dal

Centro) , viene ad essere uno concen-

trato della nostra arte più recente attra-

verso la lettura di aspetti e tematiche che

si richiamano alla nostra Nazione, per-

corsi con poetiche, stili, tecniche e temi

diversi e diversificati i cui protagonisti,

anche distanti fra loro, sono da tempo ri-

conosciuti e “storicizzati” nel palcosce-

nico artistico nazionale ed

internazionale. L’esposizione ha una ca-

denza tematica, richiamata dal titolo

stesso della mostra, attraverso cui ci

conduce un brillante testo della Cuppini,

che ci fa spaziare in una selva popolata

di maestri, stili, tendenze, ricerche,

“scuole”, tutti fioriti nelle fertili aiuole

dello Stivale, in cui, per “orientarsi” ri-

sulterà molto utile il percorso da lei trac-

ciato. Vale la pena, comunque, di

riaffermare – se ce ne fosse bisogno –

quanto sia comunque importante ed ap-

pagante uscire da preoccupazioni filolo-

giche per sostare ed offrire il proprio

sguardo davanti ai tanti, singoli capola-

vori che la mostra ci dà occasione di ve-

dere da vicino. Il mare d’Italia lo

incontriamo in splendidi lavori di Schi-

fano (L’acqua è caduta), mentre la mon-

tagna nel bellissimo Rocce a Bordighera

di Ennio Morlotti e in Montagna – Ap-

pennino di Ettore Spalletti, in cui lo

sguardo riposa su un orizzonte che si

pone al centro della composizione fra la

linea mossa delle montagne e il cielo;

mentre, come suggerisce la Cuppini, un

“non luogo”, che ha sede soltanto nel-

l’immaginazione, è quello di Architet-

tura 1 di Bice Lazzari, “dove il mare, il

cielo, l’aria si conquistano attraverso le

quinte di architetture ammassate come

quelle di un teatro abbandonato”. Poi ci

sono i “tempi”, nella cui narrazione

l’arte italiana si pone con temi e

linguaggi di grande modernità e

originalità, rispetto ad un’arte

europea di stampo ottocentesco,

spesso di carattere eminente-

mente accademico e celebrativo,

oppure di impronta “realistica”,

che coglierà i migliori frutti nel-

l’Impressionismo. Erede di una

storia rappresentata in un lin-

guaggio moderno è espressa in

questa mostra dai pannelli di

Corrado Cagli, bozzetti per de-

corazioni murali in cui la sua

cifra stilistica si avvicina ai det-

tati di Novecento. Mentre un ta-

glio espressionista connota le

opere di Carlo Levi, il cui di-

pinto Lucania e autoritratto, ci

ricorda che la storia non è fatta

solo dai grandi “protagonisti”,

ma – come scriveva Elsa Mo-

rante - passa attraverso la vita e

spesso attraverso la sofferenza

di remote e sconosciute esi-

stenze umane. Con la fine della

seconda guerra mondiale, nel-

l’irripetibile clima della rico-

struzione ci sono poi artisti ,

come Pascali, Pistoletto, Ceroli

e Novelli ricordano le glorie

passate, ma con una forte carica

ironica e malinconica. Ma,

forse, nella mostra (e quindi nel

panorama artistico rievocato)

c’è soprattutto la “gente”, a par-

tire dalle tracce della propria

vita ed esperienza creativa che

gli stessi artisti, come Scipione

e Boccioni, hanno voluto la-

sciare nei propri “autoritratti”,

con i quali hanno inteso “auto-

rappresentarsi” e consegnare la

propria effige alla storia. Ma il

volto e i volti di un’epoca sono

riscontrabili nei décollage di

Rotella, nelle figure classicheg-

gianti di Carrà (Ulisse con i

compagni), nel Marinaretto di

De Pisis, nella Popolana di Cro-

cetti, nelle splendide Figure di

Viani, “una folla di volti colti

nella rapidità dell’appunto dal

vero o meditati a lungo nella

memoria, tutti da definire come

ritratti poiché hanno conservato

nello sguardo, nella mimica quel

tanto di somiglianza che li rende

riconoscibili”.

615 LUGLIO 2011

Corpora, (Cielo), 1992 - acquerello su carta

Ubaldo Bartolini, Il ritorno, olio su tavola

MORLOTTI, Rocce a Bordighera, 1998, pastello a olio

Page 7: Terra di Basilicata mediterraneo SVI.MED

Serena Danese

Nel ventunesimo secolo, c’è ancora

troppa arretratezza sui diversamente abili

Èpropriamente impensabile che nel 2011, era contemporanea, ci sia ancora arretra-tezza su temi estremamente attuali come la sindrome di Down. Coloro i quali sonoaffetti da questa patologia, se aiutati nel modo giusto possono svolgere una vita

normale e non essere costretti ad una segregazione. Ma l’aiuto non può provenire esclu-sivamente dalla famiglia del disabile, dovrebbe giungere da tutta la società , in modo checi siano risultati concreti ed efficaci. Soprattutto le autorità cittadine dovrebbero farsi ca-rico delle particolari necessità dei propri concittadini meno fortunati. Ma tutto questo moltospesso si trasforma in pura utopia. Basti pensare alla storia della giovane Maria Pia, bam-bina cardiopatica e affetta dalla sindrome di Down, di nove anni, residente a Poggio Im-periale. Ella è integrata benissimo nel contesto scolastico e non solo, e grazie all’aiuto digenitori premurosi compie quasi le medesime attività dei suoi coetanei. La madre afferma,però, che le difficoltà sono numerose e il luogo in cui si trovano a vivere non è certamentedi grande aiuto. Il sindaco del Comune, Rocco Lentinio, è anche un medico curante, e piùdi una volta ha seguito la piccola Maria Pia; eppure nella sua ultima decisione ha dimo-strato un grado non irrilevante di arretratezza nonché di insensibilità. Il comune infatti, haorganizzato una colonia estiva per tutti i giovani che frequentano la scuola elementare emedia. La madre di Maria Pia essendosi accertata che la figlia rientrasse perfettamentenella suddetta fascia d’età, ha trovato il viaggio un’ottima alternativa per le vacanze dellabambina. Ma giunta in Comune per ritirare tutti i moduli necessari per l’adesione alla co-lonia, e dopo aver parlato con l’assistente sociale addetta al viaggio circa le condizioni disalute di sua figlia, ha ricevuto uno scioccante no. La bambina in questione viene giudicatanon idonea a una tale iniziativa; nessuno vorrebbe prendersi mai una responsabilità cosìgrande. Anche se la donna ha cercato in tanti modi di spiegare che la figlia non ha bisognodi attenzioni molto particolari, in quanto è abituata a svolgere attività fuori dal contestocasalingo e con altri coetanei, l’assistente sociale ha rifiutato la sua richiesta. La madrerammaricata per la decisione ha addirittura proposto di partire lei stessa per il campo, ov-viamente a sue spese, per assicurare maggiore tranquillità agli altri accompagnatori chenon avrebbero dovuto badare alla figlia. Ma anche questa alternativa è stata scartata, comenon attuabile. La donna incredula davanti a tanta mancanza di disponibilità si è rivolta di-rettamente al sindaco, nella speranza di trovare maggiore comprensione. Ma come accen-nato precedentemente, l’uomo non è stato all’altezza della situazione e ha confermatoancora un volta l’inadeguatezza di Maria Pia nel partecipare all’iniziativa comunale. Sem-bra impossibile sentire certe decisioni, eppure tutt’oggi e non si sa ancora per quanto, lepersone disabili sono e saranno trattate con diversità.

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15 LUGLIO 2011

Quando la diversità spaventa

Page 8: Terra di Basilicata mediterraneo SVI.MED

d’areamediterranea

Il famosissimo domeni-

cale inglese “News of

the World” esce fuori di

scena dopo il terribile scan-

dalo che ha coinvolto l’edi-

tore Rupert Murdoch.

Intercettazioni e pagamenti

illegali alla polizia, in cam-

bio di informazioni riser-

vate, queste le pesanti

accuse rivolte al giornalista

. Scuse e laconici addii,

quelli spesi dall’uomo,

ormai costretto ad un me-

schino ritiro dalla scena

pubblica. Per l’ultimo nu-

mero, divulgato pochi

giorni fa, Murdoch si è con-

gedato ai fedeli lettori con

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

News of the world... addio!

Anno IV numero 26 - 15 LUGLIO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

un’edizione speciale. 72 pa-

gine in più, l’aggiunta di un

supplemento di altre 48 pa-

gine ed una tiratura straordi-

naria: 5 milioni di copie, quasi

il doppio dell’abituale, 2,6

milioni di copie. In apertura,

si rivolge alle migliaia di ab-

bonati, condonandosi dell’ac-

caduto e garantendo loro il

rimborso spese per i paga-

menti già effettuati, oltre alla

copia gratuita dell’ultima pub-

blicazione. 168 anni di car-

riera ineccepibile che hanno

fatto la storia del giornalismo

inglese, questa l’esperienza,

ormai centenaria del News of

the World. E c’è chi non perde

tempo per arricchirsi, sfrut-

tando a pieno lo scoop e la con-

seguente possibilità di

racimolare qualche quattrino.

L’ultima copia del tabloid è

stata messa all’asta su Ebay a 5

sterline, circa 6 euro. Un bel

guadagno, visto che il costo

abituale era di 1 sterlina! L’ex

editoriale è giunto al diparti-

mento di polizia, rassegnato e

pronto a pagare per gli errori

commessi. Il suo sbaglio è co-

stato caro non solo alla sua re-

putazione, ma anche alle decina

di collaboratori, costretti a fare

le valigie e ritrovare nuove op-

portunità di lavoro. Le illiceità,

da quanto riporta il Guardian,

risalivano già al 2007,

anno in cui una serie di

mail certificavano dei pa-

gamenti fatti alla polizia.

Oltre a Murdoch una

lunga serie di pezzi

grossi sono stati travolti

dallo tsunami mediatico,

con irreparabili conse-

guenze per le loro car-

riere. Ai lettori non resta

che godere del ricordo

dei tempi d’oro, gli anni

in cui l’editoriale si è

fatto portavoce del vero

giornalismo, grazie al la-

voro di veri pionieri della

carta stampata.

Agnese Albini