56
nr. 2 / Mar. 2011 L'economia incontra la politica © iStockphoto.com/VladimirCetinski

Ticino Business

  • Upload
    cc-ti

  • View
    228

  • Download
    6

Embed Size (px)

DESCRIPTION

n. 02 - Marzo 2011

Citation preview

nr. 2 / Mar. 2011

L'economia incontrala politica

© iStockphoto.com/VladimirCetinski

�0

�5

�2�5

�7�5

�9�5

�1�0�0

�T�_�0�0�0�8�7�0�_�C�V�A�_�E�L�E�Z�I�O�N�I�_�T�I�B�U�_�B�M�P

�d�o�m�e�n�i�c�a�,� �1�3�.� �f�e�b�b�r�a�i�o� �2�0�1�1� �2�0�:�5�6�:�2�5

Marzo 2011Strong opinion 4 Crescita economica: perché serve

Editoriale 5 L’economia incontra la politica

Contromano 6 San Gottardo, il tunnel delle beffe

Il Tema 8 Una piattaforma programmatica per il Ticino che verrà

Ospite 12 Rinaldo Gobbi, candidato PLR al GC n. 24

Ospite 14 Marco Passalia, candidato PPD al CdS n. 5 e al GC n. 67

Biblioteca liberale 16 Libertà, liberalismo e libertarismo possibile

Attualità 18 La politica nucleare per non brancolare al buio

Attualità 20 Energia: la Svizzera nel contesto globale

Attualità 22 arcobaleno: uno sguardo al futuro

Attualità 24 Forum del commercio estero svizzero con il motto “Nuovi territori, nuove opportunità”

Eventi 26 Elezioni cantonali 2011: l’economia incontra la politica

Eventi 27 Brasil: A situação e as oportunidades

Formazione 32 Corsi proposti dalla Cc-Ti

Osec 33 Commercio estero

Fiere internazionali 37 I prossimi appuntamenti

Vita dei Soci 38 Svega Consulting Web Sagl

Vita dei Soci 42 PAMP SA

Vita dei Soci 44 Züst & Bachmeier SA

Vita dei Soci 46 Luisoni Consulenze SA

Vita dei Soci 48 Qualicon Consulenze SA

Vita dei Soci 49 Gruppo Sicurezza SA

Vita dei Soci 50 Studio Picas SA e Chiodoni Luigi SA

Vita dei Soci 52 Gemana Consulting SA

Vita dei Soci 53 Hotel Cadro Panoramica

Sommario

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, Lugano

Redattrice responsabile: Lisa Pantini

Comitato redazionale:Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Simona Morosini Marconi e Marco Passalia

Redazione:Cc-Ti, Corso Elvezia 16, 6900 LuganoTel. +41 91 911 51 11Fax +41 91 911 51 [email protected] www.cc-ti.ch

Pubblicità: Pubblicità Sacchi, C.P. 5586928 MannoTel. +41 91 600 20 [email protected] www.pubblicitasacchi.ch

Stampa: TBS, La Buona Stampa savia Fola 11, Pregassona (Lugano)

Diffusione: Tiratura: 2’500 copieAbbonamento gratuito per i soci Cc-TiAbbonamento supplementare: - CHF 50.- annuo- per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)

Frequenza: Ticino Business è pubblicato in 10 numeri annuali

I m p r e s s u mnr. 2 / Mar. 2011

© iS

tock

phot

o.co

m/V

ladi

mirC

etin

ski

L’economia incontra la politica

nr. 2 / Mar. 2011

8

�0

�5

�2�5

�7�5

�9�5

�1�0�0

�T�_�0�0�0�8�7�0�_�C�V�A�_�E�L�E�Z�I�O�N�I�_�T�I�B�U�_�B�M�P

�d�o�m�e�n�i�c�a�,� �1�3�.� �f�e�b�b�r�a�i�o� �2�0�1�1� �2�0�:�5�6�:�2�5

42

12

4427

53

14

4 Ticino Business

Nella storia della dottrina economica la teoria della crescita, intesa come incremento della ricchezza prodotta da un Paese in un dato periodo, ha registrato fasi di grande interesse alternate a momenti di indifferenza. Dello sviluppo economico nel lungo periodo si era occupata la scuola classica (Smith,Ricardo e Malthus), in seguito l’accento si spostò su altre problematiche e tranne poche eccezioni, come le opere di Schumpeter, di crescita si riparlerà seriamente solo nel dopoguerra. Durante la crisi del 1929 infatti il la disoccu-pazione dilagante e la sparizione di immense capacità produttive, aveva costretto gli economisti a studiare misure efficaci per affron-tare questi problemi dando il via libera all’attuazione di una politica dell’occupazione moderna, ancora oggi impiegata in molti Paesi. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale il livello produttivo del ‘29 non era ancora stato raggiunto, ma dopo il ‘45, la necessità di ricostruire ciò che era andato distrutto riporta inevitabilmente l’at-tenzione sul tema della crescita di lungo periodo. Il contesto politico è caratterizzato dalla Guerra fredda e dalla sfida di chi cresce più svelto tra sistema di libero mercato capitalistico e sistema pianifi-cato socialista, entrambi tendenti alla supremazia economica co-me premessa necessaria per l’ottenimento dell’egemonia politica. Sappiamo come sia finita: con il crollo del muro di Berlino, simbolo del disfacimento del sistema di pianificazione economica sovietico. Negli ultimi 15-20 anni i temi economici e con essi quelli legati alla crescita conquistano spazi sempre maggiori nei media scritti ed elettronici, il pensiero economico viene propagato, divulgato, a volte banalizzato, il cittadino del mondo globale impara ad essere attento ai problemi economici mentre la politica cavalca l’onda, portando l’economia nel bel mezzo di bollenti campagne elettorali come non s’era mai visto prima. Siccome occuparsi di scienze economiche richiede qualche conoscenza in più rispetto al mondo dello sport, delle veline o della cronaca nera, a volte comprendere il significato di certi concetti dal senso oscuro per i non addetti ai lavori non è da tutti. Come ad esempio capire fino in fondo l’importanza della crescita per il futuro di un Paese. La pesantissima crisi scoppiata nel 2008 e tutt’ora non del tutto risolta,causando fortissime e disgreganti tensioni nella zona euro, ha riportato in primissimo piano la problematica degli Stati che non crescono o crescono troppo poco. Il mercato dei titoli di Stato è entrato in subbuglio sopratutto rispetto a quei Paesi che da an-ni registrano crescite bassissime come Grecia, Portogallo, Italia, e quelli che, pur con tassi di crescita medio alti nel recente passato, sembrano incapaci di ripartire come Spagna e Irlanda. La ragione per cui gli investitori (che è scorretto anche se comodo chiamare speculatori) sono preoccupati è ovvia: chi non cresce non potrà disporre delle risorse finanziarie per ripagare il debito sovrano con-tratto. Sembra una banalità ma molti si chiedono: perché crescere è importante sopratutto quando un Paese è ricco? Per spiegare pren-diamo un economia domestica,una famiglia. Ogni componente che ha un lavoro retribuito percepisce un reddito chiamato,dopo dedu-zione dei contributi e delle tasse, reddito personale disponibile. Tale reddito viene in parte consumato e in parte risparmiato. Il risparmio si accumula e va a formare la sostanza, il patrimonio della famiglia. Se si perde il lavoro in genere si perde anche il reddito disponibile, salvo per il periodo in cui subentra l’assicurazione disoccupazione.

Per vivere si attinge perciò alla sostanza la quale non essendo più alimentata diminuisce. La famiglia di conseguenza si impoverisce.

Non è diverso per lo Stato. Un Paese che non crei ricchezza di anno in anno, si impoverisce, per far fronte ai propri impegni deve attingere alla sostanza e se non c’è, deve chiedere un prestito; si indebita e i debiti vanno rimborsati come ben si vede dalle turbolenze per nulla sopite dei mercati finanziari della zona euro. È imperativo perciò crescere, creare quella ricchezza in grado di garantire una redistribuzione dei redditi conseguiti dallo Stato necessaria a garan-tire il buon funzionamento della socialità (AVS,disoccupazione,AI, istruzione,ecc.). Un tempo i postulati prioritari della politica econo-mica erano quelli del cosiddetto triangolo magico: piena occupa-zione, stabilità dei prezzi, equilibrio della bilancia dei pagamenti. Oggi i postulati più importanti sono essenzialmente quattro: crescita economica (per alcuni con l’avverbio “sostenibile”) che comprende la piena occupazione, stabilità dei prezzi, equa distribuzione dei red-diti, equilibrio della bilancia dei pagamenti. Paesi che mettono cre-scita e stabilità dei prezzi al primo posto si sono dimostrati vincenti (Germania, Svezia, Olanda) rispetto ad altri che antepongono la di-stribuzione dei redditi alla crescita nel lungo periodo (Italia, Grecia). Per stimolare lo sviluppo economico si deve far leva su quattro fattori: lavoro, capitale, risorse naturali (ove ci siano) e, fondamen-tale, tecnologia. I Paesi europei che mostrano l’indebitamento più cospicuo sono quelli che non hanno potuto o voluto attuare riforme nei mercati del lavoro e dei capitali ,che hanno frenato gli investi-menti in ricerca e sviluppo, cultura e formazione. Ostentando inoltre insofferenza verso l’introduzione di politiche della concorrenza volte ad eliminare o ridurre corporazioni (per facilitare il libero accesso alle professioni), rendite di posizione, monopoli statali e non, caste privilegiate e gruppi oligarchici, frenando l’attenuazione di una fisca-lità esosa e penalizzante permettendo invece una socialità troppo generosa, Governi troppo grandi(= a tasse troppo alte), burocrazia abnorme e invadente questi Governi hanno creato una serie di osta-coli alla crescita che senza interventi riformistici rapidi e profondi riducono le speranze di ripresa al lumicino col rischio di portare il Paese verso un inevitabile, seppur lento declino. È un déjà vu, la storia trabocca di esempi, dalla Spagna del 1600 che con Filippo II per ben cinque volte dichiarerà bancarotta, al “lungo gelo dell’economia italiana” (sempre ’600) come lo definisce Carlo Cipolla o in tempi recenti l’Inghilterra (anni ‘70), la Russia (fine anni ‘80). Ma se appare comprensibile un declino indotto da guerre estenuanti come la devastante guerra dei trent’anni che mi-se in ginocchio l’Europa intera con in testa gli Stati germanici, è inaccettabile che nel più lungo periodo di pace della storia umana, il declino avvenga per colpa di una classe politica pusillanime i cui rappresentanti pur sapendo a cosa va incontro il Paese, nulla o quasi nulla fa per contrastarlo. In un Europa a macchia di leopardo con Paesi virtuosi e Paesi spendaccioni, il “chi è causa del suo mal pianga sé stesso” serve a poco, suona moralistico ed egoista tanto quanto il “a casa mia comando io”. Keynes aveva definito la Seconda guerra mondiale come “guerra civile europea”. C’è da sperare che non ci tocchi assistere alla guerra economica europea...

Strong Opiniondi Franco Ambrosetti, Presidente della Cc-Ti

CRESCITA ECONOMICA: PERCHÉ SERVE

5

Editorialedi Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti

L’ECONOMIA INCONTRA LA POLITICA

L’economia incontra la politica non è solo il titolo di questo numero di Ticino Business ma è anche lo “slo-gan” utilizzato negli ultimi due mesi per gli eventi che abbiamo organizzato e stiamo organizzando nelle varie regioni del Cantone per presentare alle aziende i can-didati alle elezioni cantonali vicini all’economia. Questi incontri, fortemente voluti per cercare di avvicinare la realtà aziendale e quella politica e raccogliere le preoc-cupazioni del mondo produttivo, hanno fornito spunti di grande interesse. Gli imprenditori sono consapevoli del fatto che l’importante appuntamento elettorale potreb-be avere risvolti decisivi per gli equilibri e gli sviluppi del Cantone nei prossimi anni. Proprio per questo sarà importante serrare i ranghi in maniera decisa per cer-care di portare in Gran Consiglio un numero consistente di rappresentanti pronti a difendere gli interessi dell’e-conomia. In effetti, a causa dei ricambi forzati imposti dalle regole di alcuni partiti, il rischio è di non avere un numero sufficiente di parlamentari attenti alle esi-genze delle aziende, ciò che avrebbe ovviamente effetti molto negativi per chi produce la ricchezza del Paese. Del resto, già oggi si osserva come l’economia sia poco rappresentata, a causa soprattutto del fatto che per gli imprenditori è difficile trovare il tempo per mettersi a disposizione della politica. Se poi questa politica è liti-giosa e poco propositiva ed orientata più agli equilibri partitici e agli scontri personali che ad un dibattito sui temi, diventa assai difficile trovare la motivazione per lanciarsi nell’arena. Proprio perché consapevole di tali difficoltà, la Cc-Ti schiera due dei suoi Vicedirettori, Rinaldo Gobbi e Marco Passalia, sostiene i candidati presentati dalle altre associazioni economiche e pure coloro che hanno dimostrato con i fatti di voler difendere gli interessi del mondo imprenditoriale. Si cerca così di dare un contributo fattivo ai fini della costruzione di una rappresentanza credibile dell’economia. Gli eventi elet-torali summenzionati hanno dimostrato che vi è un’esi-genza forte in questo senso ed è emersa chiaramente la necessità di creare una rete fra le persone che nei vari gruppi hanno visioni simili su quelle che devono essere le scelte del Cantone in materia di politica economica e non solo. Non ci siamo pertanto limitati a cercare una visibilità pre-elettorale per i nostri candidati, ma abbia-mo gettato le prime basi per la costituzione di una rete permanente di persone che possano interagire anche dopo le elezioni, indipendentemente dagli schieramenti partitici e sulla base di punti concreti. Pensare in termini

di rigorosi steccati di partito è infatti un atteggiamento ormai superato, di cui il mondo dell’economia non sente più il bisogno. Occorre poter lavorare in maniera trasver-sale e se le idee possono essere considerate buone, po-co importa da quale campo esse traggano origine. L’im-portante è la visione comune, finalizzata all’ottenimento di soluzioni e risultati. Il resto è relativo. Si tratta di un messaggio che le aziende hanno lanciato in modo molto forte e che noi abbiamo recepito perché è importantissi-mo in prospettiva futura. Le lunghe serate dedicate alle preoccupazioni delle aziende e condivise con candidati del PLRT, del PPD, della Lega e dell’UDC sono state molto arricchenti e l’unità di intenti che ne è emersa va “sfruttata” in maniera costruttiva. Vi è un potenziale che non può essere ignorato e che nemmeno il mon-do politico potrà sottovalutare. La sfida è importante, ma siamo pronti a raccoglierla e tocca a noi dimostrare che non si tratta solo di un’illusione. Parecchie persone mi hanno chiesto se non stia così nascendo un partito dell’economia. Francamente non lo so e non è questo l’obiettivo che stiamo perseguendo. È però chiaro che un gruppo interpartitico di persone pronte a schierarsi a difesa degli interessi di una parte vitale del Paese non è cosa da poco. Di per sé non vogliamo sostituirci ai par-titi, ma sarebbe miope ignorare la possibilità di lavorare con le varie forze che, in modi diversi, sono disposte a farsi latrici dei nostri messaggi.

Intanto, per dare sostanza ai punti che ci stanno a cuore, stiamo allestendo una sorta di decalogo con i temi più importanti che vorremmo vedere realizzati a partire dalla prossima legislatura. Di questa piattaforma program-matica, già in parte anticipata il mese scorso, diamo conto dettagliatamente nelle pagine seguenti di questa edizione di Ticino Business. La piattaforma, non anco-ra completa, evolverà ancora nelle prossime settimane, con ulteriori elementi concreti provenienti dalla nostra base, cioè dalle aziende. Chi intende rappresentare l’e-conomia in parlamento, dovrà adottare tale decalogo, sottoscrivendo un impegno chiaro nei confronti degli imprenditori. Sarà poi nostra premura vegliare affinché i vari argomenti siano effettivamente portati avanti con convinzione all’interno di un dibattito che speriamo co-struttivo.

6 Ticino Business

SAN GOTTARdOIL TuNNEL dELLE bEffE

Contromanodi Alessio del Grande

Novecento giorni. Provate solo ad immaginarvi chiuso per quasi tre anni il tunnel autostradale del San Gottar-do. Provate ad immaginare di essere costretti a trasbor-dare l’auto o il camion sui treni navetta o a fare la strada del Passo. È questo che spetta al Ticino e ai ticinesi quando cominceranno i lunghi lavori di risanamento del-la galleria. Berna ha deciso così. Per fortuna il Consiglio Nazionale ha invitato l'Ufficio federale delle strade a ri-considerare l'ipotesi di una chiusura della galleria. Con-tro questa prospettiva nel nostro Cantone c’è stata una generale levata di scudi, a parte naturalmente le vestali, sinistra e verdi, dell’inviolabilità alpina. Una reazione, però, tardiva, quella del Governo e di talune forze poli-tiche ticinesi, sino a qualche mese, del tutto silenziose davanti alla legittima rivendicazione del completamento del tunnel, sostenuta dalle associazioni economiche e da pochi politici che non temono di urtare la sensibilità delle cerchie rosso-verdi. Era ovvio che davanti a tanto silenzio e a tanta acquiescenza, i funzionari federali ci assestassero questo altro colpo.Attenzione però, non si tratta soltanto dei 200, 300 o 400 milioni che il Ticino e la sua economia perdereb-bero con questa lunga chiusura del tunnel. Si tratta del diritto di un Cantone di avere un collegamento rapido e sicuro col resto della Svizzera. Si tratta del diritto dei cittadini di viaggiare in modo altrettanto rapido e sicuro. Si tratta del sacrosanto diritto della nostra economia di trasportare le merci in modo agevole, veloce e con meno costi. Questi sono diritti e non semplici interessi, tanto più in un Paese federale come il nostro.Oltre ai diritti violati c’è anche il il fatto non meno gra-ve che con il Gottardo il Cantone ha subito una beffa lunga trent’anni. Già nel settembre del 1980 quando venne inaugurata la galleria, la Confederazione si era impegnata a realizzare il secondo tubo non appena si fosse oltrepassata una certa soglia di transiti. Ebbene, già nel 1981 quasi tre milioni di veicoli attraversarono il Gottardo, nel ‘90 sono stati più di 5,5 milioni. Quella soglia, dunque, la si era superata da un pezzo già venti anni fa. Il tunnel, invece, è rimasto sempre quello, ma esponendo automobilisti e camionisti a disagi e rischi maggiori. Nel 2009 nella galleria si sono contati 6,1 milioni di passaggi, oltre un milione i camion, la media giornaliera dei transiti è di quasi 17 mila veicoli. Una media che fa

del Gottardo l’asse tra Nord e Sud più trafficato della Svizzera. Come ci può illudere che Alptransit riuscirà a smaltire tutto questo traffico? Come ci si può fidare delle varianti, alternative alla galleria, elaborate da quei pianificatori federali che, con la nuova trasversale alpina quasi ultimata, ci vengono a dire che non tutti i nuo-vi treni (e parliamo anche di convogli merci) potranno transitare sulla linea poiché il profilo di gran parte delle altre gallerie è molto più basso?Per troppo tempo il Ticino è rimasto passivo davanti all’urgenza del raddoppio. Rinunciando a rivendicare la realizzazione di quello che era stato un impegno formale della Confederazione. Per troppo tempo ci si è lasciati intimidire dai proclami e dall’opposizione rosso-verde contro ogni ipotesi di completamento della galleria. E per tutto questo tempo si è assistito ad incidenti, alcuni gravissimi e con parecchi morti, a colonne continue e a ritardi crescenti nei tempi di percorrenza. In poche parole si è subito in silenzio.Se per far ragionare Berna non sono bastati i morti, i feriti negli incidenti avvenuti nella galleria e i continui disagi che devono sopportare automobilisti e camionisti, oggi davanti alla sciagurata ipotesi di una chiusura per 900 giorni, bisogna reagire con la forza e la determi-nazione che sono mancate in tutti questi anni. Ma non per arrivare ad una qualche misura di compromesso che serva solo ad addolcire la pillola, per rivendicare e ottenere, invece, il secondo tunnel. È un diritto del nostro Cantone a cui la Confederazione deve adempiere, e con gli interessi per i disagi e i danni economici subiti in questo trentennio.Che in Svizzera ci siano anche altre priorità stradali da finanziare, soprattutto per alcuni grandi agglomerati ur-bani, nessuno lo nega. Ma questo non giustifica il man-cato raddoppio della galleria, né tanto meno 900 giorni di isolamento. I soldi nelle casse della Confederazione ci sono e finanziando il secondo tunnel autostradale non si buttano di certo al vento, ma in un investimento di cui economicamente si avvantaggeranno non solo il Ticino e gli altri cantoni gottardisti, ma tutto il Paese. Da Uri e dai Grigioni si è pure levata una vigorosa pro-testa, bisogna, dunque, fare massa, premere con forza sulla Confederazione affinché si arrivi al più presto al raddoppio.

sistema d'allarme

antintrusione

per aziende e privati

Già a partireda CHF 2’450.-

la sicurezza che si ama

Gruppo Sicurezza SA• sistemi d’allarme

• rilevazione incendio• videosorveglianza

• controllo accessi• uscite di sicurezza• diffusione sonora• centrale operativa

Via Cantonale 20, CH-6942 Savosatel.+41 (0)91 935 90 50

www.grupposicurezza.ch

ProtezioneAttiva

Progetto4_Layout 1 15.02.11 14.28 Pagina 1

8 Ticino Business

Il tema

di Alessio Del Grande

uNA PIATTAfORMA PROGRAMMATICAPER IL TICINO CHE VERRà

Entrambi economisti, entrambi Vice Direttori della Camera di commercio. Tutti e due con alle spalle una solida espe-rienza e un lungo impegno a favore dell’economia cantonale e del mondo delle imprese. Rinaldo Gobbi, candidato al Gran Consiglio sulla lista del PLR, e Marco Passalia, candi-dato del PPD al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio, rap-presenteranno la nostra associazione alle prossime elezioni cantonali di aprile. Non saranno solo la voce del mondo delle aziende, ma quella di un Ticino che osa guardare al futuro per garantire al Cantone una crescita economica e sociale che si traduca in più benessere per tutti. Per que-sto è importante che gli imprenditori li sostengano sino in fondo per un successo elettorale che è la migliore garanzia per una rappresentanza politica competente ed efficace.Due voci dirette, dunque, nella politica dal mondo che lavo-ra e produce, poiché non tutti i politici in questi anni si sono dimostrati sensibili e solleciti verso i problemi, e non sono pochi, degli imprenditori. Non tutti hanno capito o appena percepito le difficoltà in cui si sono trovate ad operare le aziende ticinesi di ogni settore, con le conseguenti ricadute negative per tutta la collettività. Purtroppo la politica resta spesso confinata a Palazzo, chiusa in un ovattato circui-to autoreferenziale che non avverte con l’immediatezza, invece, necessaria i grandi cambiamenti che avvengono all’esterno, là dove si produce la ricchezza del Paese. In tempi di elezioni è inevitabile che decine e decine di can-didati chiedano l’appoggio delle associazioni economiche, ed è altrettanto ovvio che ciò è impossibile. Come Cc-Ti pensiamo che per gli imprenditori sia oggi più importante che mai affidarsi a candidati di fiducia, competenti e qua-lificati come Gobbi e Passalia, non dimenticando quanti altri si sono sino adesso dimostrati concretamente vicini all’economia. Quanti condividono e sottoscrivono, senza se e senza ma, la nostra piattaforma programmatica per un Cantone efficiente e competitivo. Pochi ma qualificanti punti, che qui riassumiamo brevemente, per tracciare un possibile percorso di sviluppo su cui si deve concretizzare l’impegno non solo del Governo ma di tutta la classe po-litica.

InfrastruttureConcetto centrale e imprescindibile di una nuova politica sulle infrastrutture è la consapevolezza che il Cantone ha bi-sogno di vie di comunicazione funzionali, rapide e sicure, in grado, cioè, di rispondere sia alle esigenze di mobilità delle persone e delle merci. Indubbiamente elemento prioritario

di questa politica è il completamento del tunnel autostradale del San Gottardo. Da anni la Camera di commercio si batte affinché per ragioni di sicurezza, innan-zitutto, e di rapidità nel collegamento con il resto della Svizze-ra, si elimini l’attuale strozzatura sul più importante asse au-tostradale tra Nord e Sud del Paese, tra Nord e Sud dell’Eu-ropa. La sciagurata ipotesi di una chiusura della galleria per 900 giorni per i lavori di ristrutturazione, pare aver accresciuto in Ticino una più generale sensibilità per i danni, non solo economici, che ciò comporterebbe per il Cantone, nonché la consapevolez-za che questo problema va risolto una volta per tutte alla radice, ossia raddoppiando il tunnel. I percorsi alternativi proposti da Berna per la fase di chiusura sono soltanto un’offesa all’intelligenza e al buon senso comune. C’è da augurarsi che questa maggiore consapevolezza si traduca in un’adeguata pressione politica i istituzionale capace di far retrocedere Berna dalla sua decisione e aprire la strada al raddoppio della galleria. Altrettanto urgente è procede-re al nuovo collegamento del Locarnese con l’autostrada. La regione rischia difatti un progressivo isolamento, inoltre gli attuali intasamenti di traffico non giovano di certo né all’ambiente né a quel territorio agricolo che si dice di voler difendere. Ma anche per il resto della rete stradale ticinese è arrivato il momento di una riflessione seria, non solo sulla situazione odierna, ma con la sguardo proiettato più avanti negli anni per individuare le tratte che in futuro saranno più soggette alla pressione del traffico. Una riflessione libera dall’illusio-ne che Alpitransit riuscirà ad assorbire gran parte del movi-mento su gomma, ma soprattutto libera dalla tentazione di penalizzare sempre e comunque il traffico motorizzato pri-vato e commerciale. A questa nuova visione delle infrastrut-ture si lega direttamente un altro grosso problema per la pianificazione territoriale, cioè l’individuazione di aree per

9

gli insediamenti aziendali che in Ticino stanno diventando sempre più rare. Si è già assistito a casi di imprese che si sono per questo insediate in altri Cantoni o che scartano il Ticino per la mancanza di spazi adeguati. Vanno, quindi, individuate queste aree e per esse pure previsti snodi stra-dali adeguati, e non micro rotonde dove a stento può girare un Tir come capita di vedere ora in alcune zone industriali.

FiscalitàI tentennamenti sull’amnistia fiscale e sulla riduzione delle aliquote per i contribuenti più facoltosi, hanno dimostrato ancora una volta che non servono misure estemporanee e provvedimenti cerotto. Serve improrogabilmente una rifor-ma seria che rimetta a pun-to la struttura della fiscalità. Una revisione complessiva che da un lato elimini subi-to le più vistose disfunzioni e discriminazioni e dall’altro ridia slancio alla competiti-vità fiscale del Cantone, sia per le persone fisiche che per quelle giuridiche. Detto in al-tri termini: lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini e a disposizione delle imprese che andrebbero incoraggiate fiscalmente per i loro investi-menti. Di allarmi sui pericoli per la perdita di concorrenzialità fi-scale ce ne sono stati fin troppi. Rischiamo di perdere facol-tosi contribuenti e di non attirare più nuove imprese che già adesso guardano con più interesse ad altri Cantoni. È ora di passare dalle parole ai fatti. Smobilitando innanzitutto a livello politico la cultura statalista del tassa e spendi e facendo crescere nella società la convinzione che se non si agevola la produzione della ricchezza, ossia le attività eco-nomiche, se non si incoraggiano i contribuenti più ricchi a restare o a venire in Ticino, nelle casse del pubblico erario ci sarà meno denaro anche per sostenere quella politica sociale tanto cara alla sinistra, che mai si domanda, però, da dove arrivino i soldi per finanziarla. Attualmente la composizione del gettito fiscale cantonale è molto fragile: il grosso delle entrate per l’erario arriva da un ceto medio che, va impoverendosi a vista d’occhio, dalle persone giuridiche e da circa tremila persone fisiche molto facoltose. A fronte di una realtà che vede il Cantone elargire sussidi e aiuti ad oltre 100 mila cittadini, ossia ad un terzo della popolazione.

Promozione economicaQuanto detto sopra fa anche da premessa ad una nuova strategia per il promovimento economico. C’è da augurarsi che la riorganizzazione dei competenti uffici cantonali dia finalmente buoni frutti. Ma c’è pure da pensare, al di fuori di qualsiasi logica centralistica e dirigistica, su quale modello di sviluppo bisogna puntare. A come valorizzare potenzialità

e ricchezze esistenti in tutti i settori, dal terziario avanzato all’industria di punta, dalla ricerca alla cultura, dal turismo all’agroalimentare, dai servizi alla piazza finanziaria. A co-me ricomporre in un progetto condiviso di crescita le aree forti di questi settori, a quali modelli operativi adottare per fare sistema. Servono scelte ragionate ma rapide, che chia-mano in causa anche la partecipazione e la responsabilità di tutti, della classe politica così come dei partner sociali ed economici. È assurdo pensare di aumentare l’attrattività del Ticino quando, da noi gli orari dei negozi, ad esempio, sono ancora regolati da una legge di 40 anni fa che non rispon-de più né alle esigenze delle popolazione locale, né tanto meno a quelle dei turisti o dei residenti stranieri che per

lavoro o altro scelgono di vive-re in Ticino. L’attrattività di un Paese non può prescindere dai nuovi stili di vita, di consumo e di fruizione del tempo libero che si sono affermati dagli anni ‘80 in poi.Col promovimento economico e il marketing territoriale per troppo tempo si è rimasti fermi, mentre pure in questo campo altri Cantoni hanno fatto grandi passi avanti. Adottando strate-gie aggressive quanto mirate che hanno dato ottimi frutti. Grazie ad una fiscalità attratti-

va, servizi e consulenze calibrate sui diversi mercati, sono riusciti a calamitare imprese ad alto valore aggiunto anche da Paesi molto lontani. Dovrebbe far squillare qualche cam-panello di allarme il fatto che parecchie aziende italiane, rinunciando persino al vantaggio della lingua, al Ticino ab-biano preferito per i loro insediamenti altri Cantoni. Se non si mette a fuoco al più presto un diverso concetto di mar-keting territoriale con tutti i supporti operativi necessari, rischiamo di attirare in Ticino soltanto aziende a scarso o nullo valore aggiunto, pronte solo a sfruttare possibili mar-gini fiscali e manodopera frontaliera a basso costo. Il che non è certamente un obiettivo ragguardevole. Ciò implica dei criteri di selezione nel valutare il tipo di imprese che si vogliono attirare in Ticino e a che condizioni. Più che ai numeri bisogna badare alla qualità, alle opportunità che nascono per l’indotto, alla partecipazione e alla funzionalità per quel sistema Ticino di cui si diceva prima, alle nuove possibilità produttive o di servizi che ne potrebbero deri-vare. Dovrebbe essere questa la bussola su cui orientare un nuovo marketing territoriale che richiede, peraltro, un affinamento di strumenti e servizi da modulare a seconda dei Paesi su cui s’indirizza. Perché non tutti Paesi sono uguali e non tutti gli imprenditori hanno le stesse esigenze.Vista l’esperienza fatta negli ultimi decenni, un’efficace pro-mozione economica dovrebbe tener conto anche di un altro importante fattore, ovvero la necessità di una differenziata strategia di sostegno e incentivazione per le imprese che operano sul mercato interno e per quelle invece che sono

Il tema

di Alessio Del Grande

10 Ticino Business

orientate sull’export. Si tratta di realtà aziendali che devono confrontarsi con difficoltà e problemi diversi e che quindi bi-sognano di supporti differenti per sostenerne e incoraggiar-ne la competitività. In pochi anni sono radicalmente cam-biati sia il modo di produrre che la commercializzazione dei prodotti. Che si tratti del mercato interno o di quelli esteri la concorrenza è più forte che mai e solo con la continua innovazione di processo e di prodotto vi si può tenere testa. Ma l’innovazione tecnologica va stimolata continuamente, sostenuta dalla ricerca (e in Ticino possiamo contare per questo anche su USI e SUPSI), va incoraggiata da un am-biente e da una cultura in cui imprenditore e imprese non siano solo pecore da tosare con le forbice del fisco.

Burocrazia e riforma dei compiti dello StatoLa tanto celebrata revisione dei compiti dello Stato, la ma-dre di tutte le riforme, è rimasta in mezzo al guado di una politica incapace di affrontare con decisione interessi corporativi, incrostazioni di strapotere burocratico e prote-zioni clientelari. Qualche taglietto là nei servizi erogati dallo Stato, qualche delega lì, qualche contratto di prestazione in più, ma non un ripensamento approfondito dei compiti dell’ente pubblico: quali deve svolgere davvero in prima persona e su quali invece si potrebbe attivare la società civile. E non si faranno passi avanti sino a quando non si sgombra il campo dall’equivoco che ogni interesse-bisogno collettivo, in quanto tale, è “pubblico” e, quindi, di perti-nenza statale. Pubblico non è sinonimo di Stato. Là dove i Governi hanno applicato il principio di sussidarietà, che del resto è connaturato alla tradizione istituzionale e fede-rale elvetica, ci sono stati risultati eccellenti, sia dal profilo dell’efficienza a minor costo sia da quello di un’ attivazione e responsabilizzazione della società civile sui bisogni della collettività. Non si tratta della vecchia querelle sul più o meno Stato,

bensì di capire quale sia lo Stato migliore, quello davvero più utile per i cittadini. Un malinteso concetto di “pubblico” per cui lo Stato deve fare di tutto e di più (con il perverso effetto moltiplicatore per cui dallo Stato ci si aspetta sem-pre di più) assieme all’eccesso di personale hanno reso particolarmente costosa la macchina statale. Per mante-nerla in moto non resta altra possibilità che tassare di più i cittadini o quantomeno non allentare la pressione fiscale. Ecco perché ogni accenno a possibili sgravi fiscali per le persone fisiche e le imprese incontra tante resistenze. In definitiva si sottraggono risorse alla società e al mondo economico per mantenere un apparato già costoso di per se stesso, ma che, inoltre, per giustificare e legittimare la sua funzione s’inventa anche sempre nuovi compiti. È questa l’infernale logica della burocrazia. L’altra faccia della me-daglia nell’ipertrofia statale è proprio la crescita della buro-crazia. Crescita non solo quantitativa, ma anche in termini di condizionamento dei processi decisionali politici e di esercizio diretto del potere. Per cui capita, come segnalato da più parti, di trovarsi di fronte ad uffici del Cantone molto occhiuti e puntigliosi con le imprese ticinesi, più elastici e permissivi con alcune aziende estere. (Detto per inciso, bisogna stare molto attenti con certi atteggiamenti, poiché contribuiscono anche a far montare un risentimento anti-stranieri assai pericoloso).Che la burocrazia cantonale sia ormai un potere intoccabile lo dimostrano la bocciatura del merito come criterio per gli aumenti salariali e ora le forti opposizioni al risanamento della cassa pensione dei dipendenti dello Stato. Una rifor-ma che eliminando assurdi e ingiustificati privilegi dovreb-be risanare la disastrata situazione della cassa, contro cui, però, sono già mobilitati sinistra e sindacati.Come Camera di commercio ribadiamo che serve uno sfor-zo d’innovazione istituzionale: 1) per definire quali sono i compiti che lo Stato non può fare a meno di assolve-re, e quali invece possono essere delegati a privati o ad organizzazioni della società civile; 2) per ridimensionare burocrazia e personale pubblico, i cui costi eccessivi non trovano rispondenza né in efficienza né in funzionalità am-ministrativa.

FormazioneDa almeno vent’anni si insiste sull’importanza della forma-zione, non solo quale migliore garanzia per la competitività economica, ma anche come il migliore mezzo per stare al passo con un mercato del lavoro oggi molto più selettivo e imprevedibile rispetto al passato. Sul fronte della forma-zione le imprese stanno facendo la loro parte, con la par-tecipazione (contributi) allo specifico fondo, l’assunzione di apprendisti e l’organizzazione di corsi per l’aggiornamento professionale continuo. In questo settore la collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale. Dal privato, dal mon-do dell’economia possono arrivare gli input necessari per adeguare i percorsi formativi alle trasformazioni sempre più veloci della produzione, perciò sarebbe necessario istituire un tavolo di consultazione permanente.Certamente non si possono calibrare curricoli formativi a misura della singola

Muovere grandi carichi? Anche questo è logistica.

Grandi dimensioni? Mai stato un problema. Uno o più pallet, carico parziale o intero: la Posta consegna nel più breve tempo possibile. Su richiesta anche entro dodici ore. Maggiori informazioni su posta.ch/trasporti

Per i clienti più esigenti del mondo.

azienda. Si possono, però, individuare alcu-ni assi strategici su cui orientare la formazio-ne, affinché in futuro sia maggiormente in sintonia con la doman-da reale del mercato del lavoro e con l’evo-luzione del mondo pro-duttivo, i cui sviluppi dipenderanno ancora di più dalla cosiddetta economia della cono-scenza. Per non andare a ri-morchio dei tempi e cercando, invece, di anticiparli, le linee guida di questo tavolo di consultazione permanente dovrebbero indirizarsi in una duplice direzione:1) sulla formazione in generale, intesa come un bagaglio

culturale in cui siano acquisiti i nuovi valori che regola-no il mondo del lavoro nell’epoca della globalizzazione: flessibilità, competenze in progress, mobilità, versatilità, conoscenze linguistiche, auto imprenditorialità, valoriz-

zazione e promozione personale. Valori che si dovrebbero conoscere e trasmettere sin dai primi anni di scuola, poiché senza questi requisiti sarà sempre più duro conquistarsi e conservare un impie-go ad ogni livello. Che piaccia o no, la vec-chia società del posto a vita e della carriera sicura è finita per tut-ti. È, dunque, compito e responsabilità del-la scuola trasmettere questa consapevolezza

ai ragazzi, per equipaggiarli al meglio nell’affrontare il nuovo mondo del lavoro;

2) sulla formazione intesa come specifico strumento pro-fessionale nei più svariati campi di attività. Campi per i quali bisogna sforzarsi di individuare i trend evolutivi, cercando di adeguare ad essi una rispondente offerta formativa intra o extra aziendale.

11

Ospite

Intervista di Lisa Pantini

Da tempo la Cc-Ti si prodiga a favore di una politica fiscale pragmatica ed attrattiva sia per le persone fisiche e giuridiche in loco, sia per essere più competitivi con le imprese estere. Come attuare questa politica? Quali sono le basi da gettare?“La politica fiscale necessita di un approccio globale sia per le persone fisiche sia per quelle giuridiche. Per quest’ultime è urgente rivedere l’aliquota verso il basso per esser maggiormente competitivi a nel confronto in-tercantonale. Rimanere fermi vuol dire perdere le posi-zioni raggiunte qualche anno fa. Per le persone fisiche le aliquote sono molto progressive e colpiscono soprattutto i redditi più alti. In ogni caso una revisione per essere accettata deve interessare tutte le categorie dei contri-buenti. È auspicabile che l’amnistia fiscale possa essere votata dal parlamento in tempi brevi; è comunque escluso che ciò possa avvenire ancora in questa legislatura”.

Quali sono le fondamenta da porre per fare in modo che l’economia (i datori di lavoro in primis) possano esprimersi e contribuire al miglioramento della formazione di base, per formare giovani competenti in linea con le esigenze del mondo del lavoro attuale e futuro?“Al termine della scuola dell’obbligo molti (troppi) giovani (circa il 40%) optano per le scuole medie superiori qua-li Liceo, Scuole medie di commercio, Scuola cantonale di commercio. Anche quando scelgono un tirocinio non approfittano del vasto ventaglio di professioni offerte. La scuola purtroppo non «orienta» i giovani verso quelle pro-fessioni che offrono uno sbocco interessante e richiesto dal mercato del lavoro; penso in particolare alle oppor-tunità offerte dal settore industriale, dove i ticinesi non sono praticamente presenti. Anche in molte professioni artigianali è difficile reperire apprendisti. Per ovviare a questo scollamento fra scuola e mondo del lavoro è ne-cessario, da un lato, un ripensamento del’operato degli orientatori troppo distanti dalla realtà del mondo del la-voro ma dall’altro lato anche un cambiamento culturale da parte dei genitori. La formazione professionale con l’introduzione della maturità apre le porte agli studi su-periori. Permette infatti l’accesso non soltanto alla SUPSI ma tramite le cosiddette «passerelle» anche agli studi universitari. Quindi la scelta del tirocinio non compromet-te la possibilità di studi superiori”.

«Vogliamo uno Stato efficiente che svolga bene i propri compiti e che sia snello». Affermazione sempre sostenuta dalla Cc-Ti. Da dove cominciare? Con quali mezzi?“La domanda porta inevitabilmente a chiedersi se ci vo-glia più o meno Stato. Io dico che ci vuole uno Stato «giusto». Lo Stato deve avere i mezzi necessari per ri-spondere alle vere esigenze dei cittadini. Quindi se si parla di revisione dei compiti bisogna intendere che da un lato occorre tagliare le prestazioni non più necessarie e dall’altro lato potenziare quelle che si rivelassero impor-tanti per la crescita del Paese (promozione economica, formazione, ricerca, ecc.). L’amministrazione è di per sé autoreferenziale e tende a voler estendere il proprio rag-gio di azione, sicuramente in buona fede, ben al di là di quanto richiesto. Il pericolo di una burocrazia troppo invadente, anche se in Ticino siamo lontani dai livelli ri-scontrati in altri paesi, va comunque sempre monitorato. Soprattutto le PMI sono gravate da eccessivi oneri am-ministrativi. Anche il nostro Parlamento non è esente da colpe. Troppe volte, e con troppa disinvoltura, vota leggi che, nella loro applicazione, comportano inevitabilmente un aggravio di oneri per il Cantone. Un’amministrazione efficiente e snella è un vantaggio competitivo che non possiamo permetterci di perdere. In questo senso bene ha fatto il PRD nazionale a lanciare l’iniziativa popolare «Stop alla burocrazia» che vi invito a sostenere”.

RINALdO GObbICandidato PLR al Gran Consiglio n. 24

RINALdO GObbI

Economista, classe 1949, partrizio di Castagnola, Vice Direttore della Camera di commercio, dell’in-dustria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino. Eletto in Gran Consiglio nel 2003 e nel 2007 nelle file del PLR.Consigliere comunale di Lugano dal 1992 al 2004.Presidente della sottosezione PLR Castagnola - Cassarate – Gandria.In Gran Consiglio è membro delle seguenti com-missioni: tributaria, aggregazione comuni, boni-fiche fondiarie; già membro della commissione pianificazione del territorio e sanitaria.

12 Ticino Business

13

RinaldoGOBBI

Per chi ha nel cuore il benessere del Ticino

Candidato al Gran ConsiglioLista PLR - Candidato n. 24

Ospite

Intervista di Lisa Pantini

MARCO PASSALIA Candidato PPD al Consiglio di Stato n. 5 ed al Gran Consiglio n. 67

Quali sono i passi da compiere per ottimizzare la politica infrastrutturale in modo da renderla più efficace?“Tutte le scelte infrastrutturali sono fondamentali per garantire delle condizioni quadro competitive ed all’a-vanguardia dell’economia cantonale. In questo senso l’approccio deve essere più lungimirante e efficiente in termini di tempo. Se penso al recente Piano Direttore (PD) cantonale, constato semplicemente che in gene-rale c’è un timore quasi reverenziale nel menzionare i necessari investimenti infrastrutturali quando si parla di pianificazione territoriale. In questo caso nel PD non è che non si parla per niente di opere infrastrutturali, ma semplicemente se ne accenna un po’ qua un po’ là in piccole dosi rendendo impossibile un discorso di priorità. E purtroppo il problema sta proprio nel non voler affron-tare apertamente tutte le tematiche legate alla politica infrastrutturale, alla pianificazione del territorio e quindi al futuro sviluppo socioeconomico del nostro Cantone. Per me quindi il primo passo da compiere è proprio quello di un cambiamento di mentalità. Per andare sul concreto credo inoltre che per raggiungere un alto grado di effica-cia nella realizzazione di infrastrutture sia fondamentale la preparazione ex-ante di un piano delle opere che sia consensuale e che tenga presente le diverse sensibilità. Infatti, non ha assolutamente senso lavorare per anni sulla possibile realizzazione di un progetto per poi vederlo bocciato da ricorsi prevalentemente ideologici o legati ad interessi personali. Tanto per fare un esempio, basti pensare all’annosa questione del collegamento A2-A13 Locarno-Bellinzona”.

Promozione economica del Canton Ticino. Come occorre muoversi per adottare una strategia delineata per la promozione del territorio in maniera da attirare nuove imprese?“Affronto questo tema partendo dal presupposto che una promozione territoriale finalizzata ad attrarre nuo-ve aziende deve assolutamente basarsi sul criterio della qualità in modo da giovare al nostro Cantone in termini di posti di lavoro, di gettito fiscale, di conoscenze speci-fiche, di reputazione del Ticino, ecc.. A questo proposito, sono convinto che per attrarre nuove realtà imprendito-riali sul nostro territorio occorre lavorare su due livelli, ovvero sulla promozione attiva fuori Cantone e su un’ac-coglienza coordinata degli imprenditori che intendono insediarsi nel nostro Cantone. Tutto ciò però deve essere accompagnato da strumenti legislativi e fiscali moderni e concorrenziali rispetto a quanto fanno altri Cantoni e altri Paesi. Non da ultimo anche in questo settore sarà più che

mai importante rafforzare la collaborazione fra pubblico e privato in modo da risultare più flessibili e rapidi nel supporto alle aziende ed agli imprenditori”.

Burocrazia. Tema «spinoso»… Pare siano stati riscontrati disparità di trattamento per alcune aziende estere insediatisi in Ticino rispetto al carico burocratico richiesto alle aziende locali. Come evitare queste situazioni, favorendo un alleggerimento della burocrazia esteso a tutte le imprese?“Spero veramente che i casi di disparità di trattamento siano un’eccezione involontaria. In realtà, però, ciò che veramente mi preoccupa è la crescente burocrazia fat-ta di nuovi formulari, inchieste, sondaggi, applicazioni di leggi o ordinanze e così via. Spesso la politica dimentica le implicazioni di ogni sua decisione che in fin dei conti va ad intaccare l’attività delle aziende che sono già costante-mente indaffarate a risolvere i problemi del proprio «core business». La burocrazia è quindi sinonimo di costi e di spreco di quelle risorse che potrebbero essere investite più produttivamente nel circuito economico. Per essere concreti, ritengo che gli ambiti di miglioramento sono sicu-ramente molti a partire da un coordinamento centralizzato delle inchieste statistiche fino ad un’implementazione più massiccia di nuovi software informatici, per non parlare della complessità dell’IVA, della gestione dei salari, di al-cune pratiche doganali, ecc.. Concludo, sposando appieno i principi dell’iniziativa nazionale PLR «Stop alla burocra-zia», ma insistendo sulla necessità di muoversi verso un alleggerimento anche a livello cantonale”.

MARCO PASSALIA

Economista, classe 1981, Consigliere comunale ad Ascona, Vice Direttore della Camera di commercio, dell'industria, dell'artigianato e dei servizi del Can-tone Ticino.È membro della Commissione consultiva per l'inno-vazione economica del DFE e del Gruppo di lavoro sulle questioni doganali e dell'origine di economie-suisse. È anche Segretario della Lugano Commodi-ty Trading Association (LCTA), membro di comitato della Società imprenditori di Ascona nonché segre-tario operativo di AQUANOSTRA Sezione Ticino e coordinatore del Forum della mobilità.

14 Ticino Business

Per il Ticino

5. Marco Passalia

+ passione+ azione

+ fatti

Lista Candidato n. 5 al Consiglio di Stato e n. 67 al Gran Consigliowww.passalia.ch

15

16 Ticino Business

Biblioteca liberaledi Alessio del Grande

Titolo: “Cosa significa essere un libertario”

Autore: Charles Murray

Editore: liberilibri

LIbERTà, LIbERALISMOE LIbERTARISMO POSSIbILE

“Il libertarismo è una visione di come le persone dovreb-bero essere in grado di vivere la vita, in qualità di individui, impegnandosi a realizzare il meglio di se stesse, insieme, cooperando per il bene comune senza costrizione. È una visione di come la gente potrebbe dare significato all’esi-stenza, vivendo secondo i propri convincimenti più pro-fondi e assumendosi la responsabilità per le conseguenze delle proprie azioni. (…) La libertà umana ha dovuto sem-pre dipendere in primo luogo dalla capacità dell’individuo di comprendere di essere il custode della propria esisten-za, senza tener conto di chi dice altrimenti”. Così Charles Murray concludendo il suo libro “Cosa significa essere un libertario”, un saggio pubblicato negli USA nella seconda metà degli anni ‘90 e recentemente ripubblicato in italiano da liberilibri, coraggiosa quanto meritevole casa editrice libertaria di Macerata.Murray, noto studioso americano di politica e scienze so-ciali, è oggi uno dei principali esponenti di quel pensiero libertario che proprio negli Stati Uniti sta conoscendo un crescente interesse. Interesse non solo teorico ma anche di orientamento concreto nella prassi politica, per rifonda-re un concetto di libertà quale migliore argine all’invasività dello Stato e alla continua erosione di spazi e prerogative della società civile ad opera dei Governi.Un libertarismo quello di Murray che lo stesso studioso de-finisce da libertario, con la “l” minuscola, rispetto ai mag-giori pensatori di un movimento che teorizza e propugna “una logica di libertà individuale più pura e intransigente”, ricordando, però, che un’ala consistente del pensiero liber-tario ha lavorato e sta lavorando “per conciliare gli impe-rativi della libertà umana con i ruoli indispensabili che la tradizione e le virtù classiche giocano nella società civile”. Uno sconfinamento, si potrebbe dire che, dalla pura teoria del laboratorio delle idee, tende spostare il libertarismo sul terreno concreto della prassi politica, a cui negli Stati Uniti attingono oggi le frange più attive dello schieramento neo conservatore. In buona sostanza Murray, cerca di unire in una visione teorico-pratica i diritti dell’individuo con i valori della tradizione, come ha sottolineato Carlo Lottieri dell’I-stituto Bruno Leoni: “Il suo libertarismo possibile intende attirare a sé quanti hanno a cuore tutte le libertà individuali e anche quanti sono affezionati al ruolo delle virtù tradi-zionali e alla funzione sociale della famiglia e delle altre aggregazioni comunitarie, quanti vogliono ridurre il peso dello Stato e pure quanti ritengono importante favorire le condizioni dei meno fortunati”. Dunque, un libertarismo che, per tradursi in azione poli-tica, riflette concretamente sulle politiche sociali, le stra-tegie per combattere la povertà e le disuguaglianze, e sul

ruolo dello Stato che soffoca la risposta spontanea della società civile a questi problemi. Un intento pratico ben evi-denziato, del resto, dalle proposte riformatrici che introdu-cono diversi capitoli, il cui filo conduttore è la convinzione che l’azione dello Stato con i suoi apparati burocratici più che risolvere complica ogni soluzione. Per Murray meno Governo c’è e meglio è. “Non c’è nulla di complicato o di insolito nell’essenza della libertà. La libertà – ricorda – è fatta dalle migliaia di scelte, grandi o piccole, non ostaco-late dal Governo, attraverso le quali plasmiamo le nostre carriere, le nostre famiglie, le nostre comunità, le nostre identità”.Solo una società con un Governo limitato è dunque in grado di promuovere la felicità umana, l’auto realizzazio-ne personale, una cultura più ricca e una comunità più dinamica. “La libertà è prima di tutto un nostro diritto di nascita – scrive Murray –. Ciò che mi ha fatto diventare libertario sono un’immagine familiare e la risposta ad una semplice domanda. L’immagine è quella di un uomo co-mune che conduce una vita onesta e cura i propri affari – il tipo di persona che costituisce la grande maggioranza degli adulti in tutto il mondo. La domanda è questa: cosa deve questa persona al Governo se non continuare ad agire come agisce? (…) Un adulto che conduce una vita onesta e bada agli affari suoi, merita di essere lasciato tranquillo e libero di vivere la propria vita. Merita di essere libero”. Soprattutto dall’ingerenza dello Stato. Alla domanda perché è necessario perseguire un Governo limitato, Murray risponde con poche e incisive parole che sarebbe bene sempre ricordare: “Non soltanto perché la libertà è un nostro diritto di nascita, ma perché un Governo limitato lascia alle persone la libertà e la responsabilità di cui hanno bisogno per crearsi vite appaganti, sia come individui che come membri di famiglie e di comunità”.

pronto, chi parla?

servizio in linea!

COLORTIME SACH - 6900 Lugano

T. +41 (0)91 960 52 30F. +41 (0)91 960 52 39

[email protected]

Opere da pittoreRifiniture d’interniIsolamento termico e fonicoRisanamento calcestruzzo

GIARDINIERI• Costruzione e manutenzione giardini• Gartenpflege• Gartenkostruktion

SCHLATTER SACH-6924 SORENGO, Via Cremignone 11Tel. 091 966 79 73 - Fax 091 950 82 [email protected] www.giardinischlatter.ch

IMPRESA DI PITTURA

ASSICURAZIONI

Giuseppe Cassina Agenzia Generale LuganoAgente Generale Via R. Simen 5 - 6904 Lugano

Tel. 058 471 17 17 Fax 058 471 17 [email protected] Prestazioni 058 471 17 77

Centro PolusSpazi modulari in affitto e luogo per incontrarsi

Via Corti 5 CH-6828 BalernaTel. +4191 683 35 05Fax +4191 683 35 [email protected] - www.polus.ch

IMMOBILIARE

IMPRESA GENERALE di PULIZIE

Manucasa SA • Impresa generale di pulizie e microsabbiature

Via al Fiume 1 - 6929 GravesanoTel. 091 971 12 10 • Fax 091 971 12 41www.manucasa.ch • www.manurestauro.ch

SANITARI - RISCALDAMENTI

Via Industria 5, C.P. 309, CH-6934 Bioggiotel. 091 913 44 70 fax 091 913 44 79

24h 091 913 44 [email protected] www.service-team.ch

-pronto 2011_Layout 1 15.02.11 14.26 Pagina 2

VALENTINOBENICCHIO

Candidato al Gran Consiglio

Candidato n. 21

FARE.Il mio pensiero sociale.

REALIZZIAMO• impianti di climatizzazione

e ventilazione• impianti di riscaldamento

convenzionali e con energiealternative

• installazioni idrosanitarie• centrali termiche a vapore,

acqua surriscaldata,olio diatermico

• centrali di refrigerazione• reti di distribuzione

per fluidi liquidi e gassosi• impianti per il

trattamento acque

OFFRIAMO• la competenza di ingegneri

e tecnici sperimentati• la consulenza specialistica

personalizzata

ASSICURIAMO• il servizio riparazioni• il pronto intervento 24 ore/24• la manutenzione

TECH-INSTA SAVia IndustriaCH-6807 TaverneTel. 091 610 60 60Fax 091 610 60 70

[email protected]

il partnercompetenteper impianticivili eindustriali

techinsta pub:Layout 1 3.5.2010 10:50 Pagina 1

18 Ticino Business

Attualita`di Angelo Geninazzi, Responsabile di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere

Non è ancora passato un mese da quando l’intera Svizzera ha puntato gli occhi sul Canton Berna. Era il 13 febbraio e mentre il popolo elvetico ha rifiutato massicciamente l’iniziativa sulle armi, i cittadini bernesi si sono espressi nell’ambito di una votazione consultiva – dunque senza un carattere giuridico vincolante – sulla sostituzione della centrale nucleare di Mühleberg. Quest’ultima è stata costruita nel 1967 e messa in eser-cizio nel 1972 e sta giungendo ormai verso la fine dei suoi giorni. Le grandi imprese elettriche hanno inoltrato alla Confederazione una domanda per la sostituzione di due centrali nucleari presenti sul suolo elvetico, tra cui quella di Mühleberg. Con il sostegno dei bernesi, che hanno approvato il progetto, viene lanciata la vera e pro-pria discussione sul rinnovamento della politica nucleare svizzera. Questa discussione si impone sullo sfondo del pericolo di una lacuna nell’approvvigionamento elettrico

che si prospetta a partire dall’anno 2030. La decisione positiva del Canton Berna è un indicatore importante in vista delle prossime consultazioni cantonali e in prospetti-va della votazione federale in materia di energia nucleare prevista nel 2013. Vale la pena sottolineare che i cittadini bernesi non solo si sono espressi a favore di un proseguimento della politica nucleare, ma hanno segnalato la loro disponibilità ad ospi-tare una centrale. A prima vista questo potrebbe sembrare paradossale, ma se analizzato da più vicino non sorprende più di tanto. Il progetto di Mühleberg II rappresenta una vera e propria locomotiva trainante per l’intera regione: esso garantirà entrate fiscali significative per decenni, oltre 1’300 impieghi e importanti fatturati per le imprese della zona. L’istituto di ricerche BAK di Basilea ha stimato a 500 milioni di franchi la creazione annuale di valore aggiunto.La politica federale in materia di energia nei prossimi an-

Proiezione dell’offerta di elettricità con il parco attuale di centrali (senza nuove costruzioni), fino al 2050 - in TWhel

LA POLITICA NuCLEAREPER NON bRANCOLARE AL buIO

0

10

20

30

40

50

Impianti a turbina a gas e combinati forza/calore

Contratti di prelievo (Francia)

Nuove energie rinnovabili

Energia nucleare

Energia idroelettrica

Domanda

Scenario IScenario IIScenario IIIScenario IV

1990

1995

2000

2005

2010

2015

2020

2025

2030

2035

2040

2045

2050

0

10

20

30

40

50

Impianti a turbina a gas e combinati forza/calore

Contratti di prelievo (Francia)

Nuove energie rinnovabili

Energia nucleare

Energia idroelettrica

Domanda

Scenario IScenario IIScenario IIIScenario IV

1990

1995

2000

2005

2010

2015

2020

2025

2030

2035

2040

2045

2050

0

10

20

30

40

50

Impianti a turbina a gas e combinati forza/calore

Contratti di prelievo (Francia)

Nuove energie rinnovabili

Energia nucleare

Energia idroelettrica

Domanda

Scenario IScenario IIScenario IIIScenario IV

1990

1995

2000

2005

2010

2015

2020

2025

2030

2035

2040

2045

20500

10

20

30

40

50

Impianti a turbina a gas e combinati forza/calore

Contratti di prelievo (Francia)

Nuove energie rinnovabili

Energia nucleare

Energia idroelettrica

Domanda

Scenario IScenario IIScenario IIIScenario IV

1990

1995

2000

2005

2010

2015

2020

2025

2030

2035

2040

2045

2050

Fonte: Prospettive energetiche 2007

19

ni si trova davanti una sfida non indifferente: evitare una – costosa – dipendenza dall’estero per quanto riguarda l’approvvigionamento elettrico. Questo scenario si tradurrà in realtà se le centrali nucleari su suolo elvetico che og-gi producono il 40% del consumo annuale non venissero sostituite. Certo, vi sono le cosiddette energie rinnovabili su cui vale puntare per il futuro. Ma il futuro di cui si parla è – purtroppo – ancora molto lontano. Questo i cit-tadini bernesi l’hanno considerato: il loro voto si orienta al pragmatismo. Infatti, se si volesse sostituire entro il 2020 la produzione di elettricità della centrale nucleare di Mühleberg – che apporta 2950 milioni di kWh di elettricità all’anno – con l’energia eolica, si dovrebbero inaugurare nei prossimi 10 anni 590 nuovi impianti eolici, uno ogni quattro giorni lavorativi, uno ogni 500 metri tra Ginevra e San Gallo per un costo totale di oltre 3 miliardi. Se invece si intendesse produrre l’elettricità con le tecniche solari di ultima generazione occorrerebbero 20 milioni di m2 di pannelli solari. Per raggiungere questo occorrerebbe costruirne 800 m2 ogni giorno lavorativo. Il costo totale supererebbe nettamente i 20 miliardi di franchi svizzeri. Queste cifre parlano da sole: i segnali che giungono da Ber-

na sono incoraggianti. Non si assiste a nessun trend per il quale il sostegno all’energia nucleare si starebbe erodendo. A questo si aggiungono inoltre ulteriori dati che devono essere considerati. Dal 1990 il consumo di elettricità del-la Svizzera è aumentato del 24%, mentre la produzione nazionale è progredita solo del 13%. In questi ultimi anni, il paese è passato dallo statuto di esportatore netto a quel-lo di importatore netto di elettricità durante il semestre invernale. In caso di calore o di freddo persistente, l’ap-provvigionamento in Svizzera potrebbe diventare critico già dopo il 2012. Non occorrono profeti per prevedere che nei prossimi anni i consumi di elettricità aumenteranno ulteriormente. Basti pensare al crescente aumento dell’of-ferta di mezzi di trasporto pubblici o all’utilizzo sempre più frequente delle pompe a calore. Il rischio di restare al buio non è una minaccia della lobby dei produttori di energia ma un vero e proprio pericolo per l’economia del nostro paese. Importare l’elettricità dall’estero ad un prezzo più alto im-plica una serie di costi che indebolirebbe sensibilmente la Svizzera. La garanzia dell’approvvigionamento di elettricità è dunque sempre più imperativa e fondamentale: in gioco vi è il nostro futuro, la nostra competitività.

20 Ticino Business

Piuttosto che di una spesso invocata indipendenza energetica la Svizzera necessita di un’integrazione più sistematica nel mercato energetico europeo. Le riserve fossili sono limitate e il fabbisogno delle economie emergenti cresce: questi fattori creano insicurezza attorno all’approvvigionamento energetico. Alle nostre latitudini sembra mancare una strategia coerente visto che molti approcci tralasciano per esempio l’importanza del contesto internazionale e le modalità di funzionamento dei mercati. La pubblicazione di Avenir Suisse «Energiesi-cherheit ohne Autarkie – Die Schweiz im globalen Kontext» analizza dal canto suo le strutture di approvvigionamento nazionali e globali per il petrolio, il gas e l’energia elettrica e i possibili rischi per la Svizzera. Su queste basi vengono esaminate, con riferimento ai loro costi, alla loro efficacia e al loro finanziamento, alcune misure volte a incrementare la sicurezza degli approvvigionamenti. In questo contesto viene evidenziato anche come i margini di manovra a disposizione di un piccolo Paese come il nostro nell’ambito della politica energetica siano limitati.

Sicurezza degli approvvigionamentiIn Svizzera le discussioni sulla sicurezza degli approvvigio-namenti hanno ruotato finora soprattutto attorno all’energia elettrica. A fronte della prevista chiusura di alcune centrali nucleari, il Paese rischia di dipendere sempre più dalle impor-tazioni. Per questo, e viste le crescenti incertezze che aleggia-no a livello internazionale, emerge sempre più spesso a livello politico la richiesta di un’indipendenza energetica. Mentre al-cuni auspicano risparmi più sistematici, altri chiedono invece un’indipendenza energetica intesa come un’autarchia degli approvvigionamenti, da realizzare con l’ampliamento delle pic-cole centrali (fotovoltaico, energia eolica) oppure, al contrario, attraverso la costruzione di nuove, grandi centrali elettriche. Avenir Suisse dimostra tuttavia che tutti questi approcci pec-cano di una certa miopia. Da una parte la crescita economica e del benessere devono poter fare affidamento anche in futu-ro sull’energia, nonostante gli aumenti di efficienza realizzati. D’altra parte, la Svizzera non può venir considerata un’isola sotto il profilo energetico, né per il petrolio, né per l’elettricità. L’autarchia energetica non sarebbe né tecnicamente né tanto meno economicamente possibile, visto che gli svizzeri sarebbe-ro chiamati alla cassa per sostenere dei costi enormi. Bisogna rendersi conto che da un lato le energie fossili sono destinate anche in futuro a svolgere un ruolo importante a livello mon-diale; dall’altro petrolio, gas, carbone ed elettricità sono legati tra loro da stretti rapporti d’interdipendenza, poiché anche in Europa la maggior parte delle centrali elettriche continua a funzionare a energia fossile.

Investimenti rischiosi L’analisi evidenzia ad esempio, come non sia possibile espan-dere a piacimento le scorte senza portare scompensi all’eco-nomia nazionale. Inoltre, spesso si tende ad associare alla proprietà statale delle infrastrutture una maggiore sicurezza anche se non vi è nessuna evidenza di questo. La sicurezza degli approvvigionamenti richiede soprattutto investimenti e questi sono naturalmente connessi con incognite notevoli sui mercati internazionali aperti: questi rischi non dovrebbero per-tanto essere sostenuti dai Cantoni, bensì da azionisti privati e venir diversificati. Anche i crescenti investimenti all’estero del-le società svizzere di approvvigionamento energetico è accom-pagnato da rischi economici e non offrono un vantaggio diretto in termini sicurezza degli approvvigionamenti interni, poiché i rischi più significativi della logistica dei trasporti permangono.

I vantaggi dell’atomica e nuove forme di finanziamentoNel contesto svizzero le energie rinnovabili non potranno garan-tire neppure in futuro una sicurezza (finanziabile) degli approv-vigionamenti. Il potenziale di espansione di queste tecnologie risulta modesto: sia per la più economica energia eolica che per il più caro fotovoltaico, ritenuto, a torto, più potente. Le centrali a gas offrono dal canto loro una sicurezza solo limitata degli approvvigionamenti, perché esso nel contesto europeo e in particolare in quello svizzero è tutt’altro che garantito. Per il nostro Paese è probabilmente più vantaggioso puntare sull’ener-gia atomica, proprio perché in Europa vengono costruite sempre più centrali a gas. L’autarchia energetica è però piuttosto legata alle economie di scala connesse con le grandi centrali elettriche che potrebbero essere sfruttate in modo efficace unicamente se la Svizzera si integrasse in modo ancora più sistematico nel mercato europeo. A causa del crescente fabbisogno di energia di regolazione e/o di riserva si corre altrimenti il rischio di far lievitare i prezzi. Proprio a causa della crescita del commercio di energia elettrica, appetibile sotto il profilo macroeconomico, sono necessarie nuove forme di finanziamento delle reti (società di rete quotate, tariffa di rete per i produttori) al fine di impedire che ai consumatori locali vengano addebitate spese superiori e ingiustificate. Questa stretta interconnessione nel mercato eu-ropeo esige in ultima analisi un maggior coordinamento con la politica energetica europea. Questo non sussiste però soltanto a livello di estensione della rete, bensì anche nel caso delle infra-strutture di magazzino, in particolare nel caso del gas, dove la Svizzera oggi non dispone di scorte strategiche.

Spunti tratti dalla pubblicazione: «Energiesicherheit ohne Au-tarkie – Die Schweiz im globalen Kontext» di Urs Meister, Avenir Suisse 2010, NZZ libro, 301 p.

Attualita`

ENERGIA: LA SVIzzERA NEL CONTESTO GLObALE

LE NOSTRE COMPETENZE AL VOSTRO SERVIZIOBDO: il vostro partner di fiducia.

Ai nostri clienti offriamo servizi di revisione, consulenza e fiduciari. BDO rappresenta il partner ideale per raggiungere i vostri obiettivi aziendali. I nostri servizi si rivolgono in parti-colare alle piccole medie imprese e agli enti pubblici presenti sul nostro territorio. Garan-tiamo prestazioni di qualità e personalizzate in funzione delle esigenze del cliente.

Ulteriori informazioni al numero +41 (0)91 913 32 00 o www.bdo.ch

BDO SA, Via G.B. Pioda 14, 6901 Lugano

Revisione • Consulenza • Fiduciaria

CONSULENZA AZIENDALE PER LE CERTIFICAZIONI DI QUALITA’

Consulenza Settoriale Sanitaria Consulenze Generali FACT-NETCORD per Banche del sangue Cordonale ISO 9001 JACIE per centri di manipolazione CSE ISO 14001 EFI per laboratori tipizzazione HLA Creazione sistema qualità ISO 9001 per Unita’ Operative ospedaliere Formazione personale ISO 15189 per laboratori clinici Gestione BSC STANDARD ISFC per centri PMA RISK MANAGEMENT SOFTWARE per etichetta mento, gestione indicatori Gestione in outsourcing del Servizio Qualità

www.exemconsulting.ch [email protected]

22 Ticino Business

ARCO

BALENO

AZ I E N D A L

E

LA SCELTA GIUSTAPER LA SUA AZIENDA

Attualita`

ARCObALENO: uNO SGuARdO AL fuTuRONel numero scorso di Ticino Business abbiamo presentato le ottime cifre del 2010 di arcobaleno aziendale. Il successo ottenuto dal prodotto è quindi spunto, questa volta, per una riflessione a tutto campo su arcobaleno con Gian Michele Zeolla, co-gerente Impresa Gerente della Comunità Tariffale Ticino e MoesanoGian Michele Zeolla

Signor Zeolla, il 2010 di arcobaleno è stato molto positivo. Quale il suo bilancio?“Per arcobaleno il 2010 è stato certamente buono, in linea continua con il trend positivo registrato negli ultimi anni. L’incremento del 7% di abbonamenti venduti testimonia l’ottimo lavoro svolto e premia la strategia di sviluppo promossa dal Cantone con la Comunità tariffale Ticino e Moesano”.

E per quanto concerne arcobaleno aziendale?“È un progetto estremamente interessante. Stiamo rag-giungendo un numero considerevole di aziende che si dimostrano sempre più interessate a tale offerta”.

Quale il futuro di questo prodotto?“Mi auguro roseo. Auspichiamo che la misura attuata dal Cantone per promuovere e sostenere finanziariamente il prodotto possa avere seguito, anche sulla scorta dei risul-tati incoraggianti ottenuti in questi anni. Con arcobaleno aziendale, infatti, si coinvolgono le imprese che operano sul territorio e di conseguenza i loro collaboratori, ampliando di fatto il bacino dei potenziali fruitori dei mezzi pubblici”.

Quali sono le iniziative in previsione per il 2011?“Ci muoviamo su diversi fronti. Tuttavia, il progetto prin-cipale è l'estensione della Comunità tariffale Ticino e Mo-esano anche ai titoli di trasporto per viaggi occasionali (biglietti singoli, carte per più corse e carte giornaliere). Oltre a ciò, reputo interessante citare altri due temi per noi certamente di grande valore e sui quali punteremo molto quest’anno: la campagna edutainment con lo stand promozionale ed il programma fedeltà, l’iniziativa dedica-ta agli abbonati annuali che propone sconti in esclusiva e ricchi premi”.

A proposito del progetto principale, può svelarci qualcosa in più sui tempi di realizzazione?“Stiamo lavorando alacremente. Il Cantone e tutte le imprese del Traffico Pubblico Regionale hanno messo in campo il massimo delle forze affinché si possano raggiungere gli obiettivi prefissati. Allo stato attuale dei lavori e premesso che tutti i test si svolgano positiva-mente, si prevede l’introduzione della CTM, in regime integrale, con il prossimo cambio d’orario, ossia a di-cembre 2011”.

pronto, chi parla?

servizio in linea!

FOTOGRAFIA INDUSTRIALE, COMMERCIALE E PUBBLICITARIA

• Elaborazioni, correzionie recupero di immaginidanneggiate

• Matrimoni e eventi• Architettura• Panoramiche

in realtà virtuale a 360°• Steel life

Edmondo ViselliFotografo

Via SorencinoCH-6802 Rivera

Tel. 079 753 41 [email protected]

PROTEZIONE SOLARE

Sistemi innovativi di protezione da fattori natural i

Via Arbostra 3C, 6963 Pregassona - Tel./Fax 091 950 0909, [email protected]

• tende da sole• rolladen, lamelle• gelosie, serramenti• servizio riparazioni

AGENZIA VIAGGI

CH-6900 Lugano Cassarate - Viale dei Faggi 10 - Tel. +41 91 970 17 18 Fax +41 91 971 54 [email protected] - www.gabbianoviaggi.ch

Visitate il nostro nuovo sito, troverete proposte di viaggi fino a dicembre 2010!

CARTOLERIA - TUTTO PER L’UFFICIO

Lei ha talento.

Noi abbiamo il

Più di 45 succursali e dipartimenti specializzati in Svizzera.

www.kellyservices.ch

Kelly Services (Svizzera) SA Impiego temporaneo e fisso

LuganoVia Magatti 3Tel. 091 910 51 [email protected]

IMPIEGO TEMPORANEO E FISSO

ceramichemosaicipietre naturali

Entra nel nostro universo,scopri un nuovo mondo.

Visita il nostro ShowroomLu�Ve 8:00�12:00 / 13:30�18:00Sa 8:30�12:00 su appuntamento o digita www.gehri.com

Sede operativa e showroomResega di CornaredoVia Chiosso 12CH-6948 Porza

Tel. +41 (0)91 936 30 00Fax +41 (0)91 936 30 11

[email protected]

RIVESTIMENTI

-pronto 2011_Layout 1 15.02.11 14.26 Pagina 1

PrepressPressPostpress

TBS, La Buona Stampa sa Via Fola 11 CH - 6963 Pregassona

Tel. +41 (0)91 973 31 71 Fax +41 (0)91 973 31 72

[email protected]

Trasformare ogni stampato in un’opera d’arte

✔ Per la comunicazione

✔ Per l’informazione

✔ Per l’ufficio

✔ Per i fatti della vita

La qualità della vita è una questione di protezione assoluta.•  Sistemi di segnalazione scasso  •  aggressione  •  sor veg lianza video  •  controllo  accessi  •  rivelazione incendi  •  spegnimento incendi

Securiton SA Succursale Ticino Tel. +41 91 605 59 05 www.securiton.ch

Una società del Gruppo Securitas Svizzera

24 Ticino Business

Attualita`

fORuM dEL COMMERCIO ESTERO SVIzzERO CON IL MOTTO “NuOVI TERRITORI, NuOVE OPPORTuNITà”La prossima edizione del Forum del commercio estero svizzero si terrà il 7 aprile 2011 a Zurigo. Con il motto “Nuovi territori, nuove opportunità”, riunirà numerose personalità provenienti dal mondo economico e politico, che dibatteranno su temi attuali del commercio estero. I relatori attesi al Forum comprendono Jean-Claude Biver, CEO di Hublot, Kjell Nordström, ricercatore e filosofo del management, e Peter Kruse, psicologo e professore dell’organizzazione e ricercatore nell’ambito delle neuroscienze

Per la nona volta, il 7 aprile 2011 a Zurigo (Messe Zürich) l’Osec realizzerà la giornata dedicata al commer-cio estero, diventata il punto d’incontro per le aziende esportatrici svizzere. Varie imprese sveleranno i loro successi in nuovi territori esteri e rinomati esperti trasmetteranno il loro know-how agli esponenti delle PMI e ai rappresentanti della politica e dell’economia. Inoltre, i partecipanti potranno scambiare le loro opinioni sulle tendenze e sugli sviluppi dell’economia mondiale. Oltre 500 partecipanti sono attesi al Forum, che per la prima volta concentrerà il programma in una sola giornata. Quest’anno, i dibattiti, il trasferimento di know-how e i suggerimenti pratici sono dedicati a “Nuovi territori – nuove opportunità”. Il Forum accoglierà relatori rinomati e carismatici provenienti dalla Svizzera e dall’estero. Il marchio orologiero Hublot vanta successi in tutto il mondo. La forza trainante è il CEO Jean-Claude Biver, che ha saputo coniugare investimenti finanziari con cognizione di causa. Come avrà fatto? Cosa possiamo imparare, invece, dal filosofo del management Kjell A. Nordström? Egli ci svelerà come ottenere successo discostandosi dalle convenzioni, e anche perché non è possibile fare altrimenti. Segue la stessa scuola di pensiero anche lo psicologo e professore Peter Kruse, che mette il frutto delle sue ricerche nell’ambito delle neuroscienze a disposizione del mondo imprenditoriale.

Informazioni praticheIl costo di partecipazione ammonta a CHF 575.- per i soci dell’Osec e a CHF 675.- per gli altri interessati (IVA e cena escluse).Il programma dettagliato e le modalità d'iscrizione sono disponibili sul sito www.internationalforum.ch oppure via e-mail all’indirizzo [email protected].

Per ulteriori informazioni potete naturalmente anche contattare gli uffici di Osec Ticinovia e-mail all’indirizzo [email protected] oppure al numero telefonico +41 91 911 51 37.

Agenzia generale di Lugano • Marco Zanini, Agente generaleVia Nassa 29 • 6900 Lugano • Tel. 091 913 41 80www.vaudoise.ch

Inventare il futuro della vostra azienda approfittandodel presente.

Ci pensiamo prima.

• Contabilità• Amministrazioni• Consulenza fiscale e aziendale• Revisioni• Affitto, vendita e amministrazione immobili• Perizie• Elaborazione dati• Incassi• Costituzione, domiciliazione, gestione società• Intermediazioni e trading internazionali• Mandati speciali

CH-6500 BellinzonaVia Canc. Molo 11Tel. 091 820 67 67Fax 091 820 67 62

CH-6600 LocarnoVia Ciseri 23Tel. 091 756 02 00Fax 091 752 02 01

CH-6900 LuganoVia Curti 5Tel. 091 923 23 55Fax 091 921 30 41

[email protected] • www.fideconto.com

dal 1963

CH-6904 Lugano Via Trevano 49tel. +41 (0)91 973 56 45fax +41 (0)91 973 56 [email protected] www.reviglobal.ch

(•) Revisioni(•) Consulenza Aziendale e Fiscale(•) Amministrazioni(•) Contabilità

MFM tax consulting SA

Consulenzafiscale, azie

ndale-amministrativa, immobiliare

CH-6601 Locarno - Via Trevani 2

Tel. 091 751 20 30/32 - Fax 091 751 04 78

Michele Moretti, economista SSQEA, membro O.C.C.T.

Luciano Fumagalli, fiduciario commercialista

Boris Martinetti, esperto fiscale, dipl

. Fed.

Vendiamo immobili, pianifichiamo certezze.

fiduciari A5:Layout 1 18.5.2010 11:39 Pagina 1

Eventi

Elezioni cantonali 2011

L’ECONOMIA INCONTRA LA POLITICA

La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone Ticino (Cc-Ti) schiera due dei suoi Vice Direttori per le elezioni cantonali 2011. Rinaldo Gobbi, uscente, è sulla lista del PLR per il Gran Consiglio. Marco Passalia è sulle liste del PPD per il Consiglio di Stato e per il Gran Consiglio.Non tutti i politici sono sensibili ai problemi degli imprenditori ed attenti alle questioni che riguardano le aziende: in primis burocrazia, fiscalità, reciprocità con l’Italia, frontalierato, pianificazione territoriale, mobi-lità, ecc.; queste e tante altre sono le problematiche che tutte le ditte devono affrontare quotidianamente.Per questo motivo diventa più che mai importante che gli imprenditori alle prossime elezioni cantonali si affidino a persone di fiducia, impegnate e qualificate come i due candidati della Cc-Ti. Inoltre, la Cc-Ti come in passato non dimenticherà di dare spazio ad altri candidati vicini all’economia.

Rinaldo Gobbi Economista, Lugano Candidato al Gran Consigliouscente, n° 24

Marco PassaliaEconomista, AsconaCandidato al Consiglio di Stato, n° 5e candidato al Gran Consiglio, n° 67

Per il Ticino

Ecco le prossime date per gli incontri:

14.03.2011 a Locarno17.03.2011 ad Airolo

23.03.2011 ad Acquarossa

Potete trovare tutti i dettagli ed i programmi specifici relativi ad ogni singolo appuntamento sul nostro sito web www.cc-ti.ch

26 Ticino Business

27

Eventi

bRASIL: A SITuAçãO E AS OPORTuNIdAdESCari lettori, con l’anno nuovo sono ripresi gli incontri ed i seminari che vi proponiamo periodicamente. Lo scorso 21 febbraio, presso l’Hotel Parco Paradiso si è tenuto un seminario di approfondimento sul Brasile, Paese ricco di sfaccettature multiculturali e stimolante dal punto di vista delle opportunità di business. I brillanti relatori che si sono succeduti nelle presentazioni hanno suscitato l’interesse del pubblico in sala. Vi proponiamo di seguito alcune interviste su questo tema

Il BrasileIl Brasile rappresenta uno dei Paesi con il più alto potenziale economico e commerciale a livello globale, al punto che da qualche anno a questa parte si usa l’acronimo BRIC per riferirsi a Brasile, Russia, India e Cina. Negli ultimi anni questo Paese ha mostrato un forte incremento delle relazioni commerciali con il resto del mondo nonché un aumento importante del tasso di crescita (2010: circa 7%) e del PIL pro-capite (2010: circa 10’500 USD). Le importazioni elvetiche provenienti dal Brasile sono costituite in particolar modo da prodotti agricoli (2009: 63.4%), metalli (2009: 15.1%), prodotti chimici (2009: 8.4%) e carta (2009: 4.7%), mentre le esportazioni sono soprattutto prodotti farmaceutici (2009: 41.9%), prodotti chimici (2009: 22.8%), macchinari (2009: 20.4%), strumenti di precisione e orologi (2009: 7.5%).

Da sin.: Marco Passalia, Thomas Foerst, Silvia Roizenblatt, Monica Zurfluh, Thomas Hermann, Fabrizio Broggini e Flavio T.C. Moreira

28 Ticino Business

Eventi Intervista con Silvia Roizenblatt, Trade Officer, Swiss Business Hub Brazil e Thomas Foerst, Consultant Latin America, Osec

Silvia Roizenblatt

ASPETTI ECONOMICI NEL CONTESTO REGIONALE bRASILIANO: ECCO I PASSI dA COMPIERE PER LE PMI TICINESI CHE VOGLIONO APPROdARE IN bRASILE

Thomas Foerst

Il Brasile appartiene ai Paesi BRIC, ossia alle quattro Nazioni considerate i motori dell’economia mondiale nel 21° secolo. Il momento è quindi propizio per un’entrata su questo mercato?Silvia Roizenblatt: “Anche se siamo agli inizi del 21° se-colo, i tempi sono sicuramente maturi per prendere in seria considerazione un’entrata sul mercato brasiliano. Le prospettive di crescita sono rosee, i consumatori sono ottimisti e le imprese investono nel Paese. Ma prima di esportare in Brasile, assicuratevi di conoscere i potenziali clienti e i concorrenti, il contesto normativo e altri aspet-ti determinanti. Osec e lo Swiss Business Hub possono assistervi nella valutazione approfondita del mercato bra-siliano”.

Perché ritiene che il mercato brasiliano sia interessante per le PMI ticinesi?Silvia Roizenblatt: “Il Brasile è stato fondato dagli immi-grati, tra cui molti italiani. Vi capiterà di trovare dei part-ner commerciali brasiliani che amano e comprendono la cultura italiana, e che inoltre apprezzano molto la qualità svizzera. È quindi possibile che vi risulti più facile fare affari in Brasile rispetto, per esempio, alla Cina o all’In-dia. Naturalmente, in ultima analisi, la vostra provenienza conta meno, è determinante quello che siete in grado di fornire”.

Il commercio tra la Svizzera e il Brasile è aumentato del 55% tra il 2000 e il 2010, mentre le esportazioni svizzere sono quasi raddoppiate. Quali sono i prodotti più richiesti?

Silvia Roizenblatt: “I prodotti farmaceutici e chimici co-stituiscono la maggioranza delle esportazioni svizzere verso il Brasile. Non vi sorprenderà il fatto che il Bra-sile importi molti fitofarmaci per la difesa della coltura – dopotutto, è una superpotenza agricola. Anche la base industriale è ampia e spazia dalla produzione di frigoriferi fino agli aeroplani. Il Brasile intende accrescere la propria competitività industriale e le imprese svizzere possono beneficiare dalla crescente domanda di beni d’investi-mento, per esempio, di macchinari e apparecchiature. Vi sono ottime opportunità d’affari anche grazie all’attuale boom nelle industrie del petrolio e del gas, spronate dalle nuove riserve offshore. Le possibilità sono molteplici”.

Sia i Campionati mondiali di calcio del 2014, come pure le Olimpiadi estive del 2016 si terranno in Brasile. Quali aziende possono (ancora) beneficiare di questi eventi?Silvia Roizenblatt: “I grandi eventi sportivi richiederanno investimenti nelle infrastrutture urbane: aeroporti, tra-sporti pubblici e alberghi saranno ristrutturati. Le impre-se svizzere attive nella subfornitura e nella prestazione di servizi nell’ambito del trasporto e del turismo potrebbero beneficiarne. Naturalmente, occorrerà anche costruire nuovi stadi, di cui alcuni sono ancora nella fase di pro-gettazione, e allestire centri di radiocomunicazione. Gli appalti pubblici tendono a favorire i fornitori locali, ma le aziende di nicchia attive a livello mondiale nell’ambito calcistico possono beneficiare di ottime possibilità d’af-fari, capitalizzando sulle esperienze accumulate in eventi passati quali i campionati europei UEFA Euro ‘08”.

29

In quali difficoltà rischiano di incappare le PMI ticinesi che desiderano esportare verso il Brasile?Thomas Foerst: “Il Brasile non è solo il Paese più favorevo-le all’imprenditorialità: vi è anche meno concorrenza inter-nazionale grazie ad un mercato interno forte di oltre 190 milioni di consumatori, ossia la metà dell’intero continente sudamericano. Una tale piazza attira gli investitori esteri, che sono disposti ad affrontare le avverse condizioni qua-dro pur di penetrarvi, per esempio, l’estrema formalità del-le autorità. Questo vale anche per le imprese svizzere con succursali in Brasile. Chi intende esportare verso questo Paese deve attendersi dazi doganali alti e anche ostacoli non tariffari, a titolo d’esempio, la lentezza dell’ammini-strazione nel disbrigo delle pratiche doganali”.

Silvia Roizenblatt: “Sì, sono d’accordo, la burocrazia, le formalità, i dazi alti e le tasse per i prodotti esteri”.

Quali aspetti devono essere considerati e chiariti dalle PMI ticinesi che progettano un’entrata sul mercato brasiliano? Thomas Foerst: “Consigliamo di verificare accuratamente i seguenti punti:- Avete elaborato una strategia commerciale chiara (busi-

ness plan, strategia d’ingresso, partner idonei)?- Disponete di sufficiente know-how sulla piazza brasilia-

na? Avete effettuato un’analisi di mercato? Altre doman-de in questo senso: Conoscete le disposizioni all’im-portazione e i dazi doganali applicati in Brasile? Siete al corrente delle norme locali (registrazioni, standard tecnici)? La concorrenza locale, i suoi canali di distribu-zione e l’argomentazione di vendita vi sono noti? I vostri prezzi e costi sono da considerarsi competitivi rispetto alla concorrenza locale? La vostra strategia d’entrata sul mercato è consona alle realtà locali (export, alleanza strategica, produzione in loco)?

- I vostri prodotti devono essere adattati al mercato loca-le (imballaggi, garanzie, parametri linguistici)? Occorre adeguare la pubblicità e la comunicazione (conoscenze linguistiche, semantica, pubblico target)?

- Avete proceduto ad accurate verifiche sui potenziali partner commerciali brasiliani? Li avete conosciuti di persona e sono disposti a tessere relazioni d’affari con voi? Conoscete la cultura imprenditoriale locale?

- Avete tutelato i vostri prodotti (marchi, brevetti, dominio internet)?

- Vi siete rivolti a un legale che conosce anche la legisla-zione brasiliana per l’elaborazione dei contratti?

- Avete avuto sufficiente tempo per la pianificazione con il nuovo partner commerciale e per conoscervi recipro-camente?”

Silvia Roizenblatt: “Assicuratevi di avere una solida cono-scenza del mercato locale (possibilità, attori, restrizioni, mercati) prima di stabilirvi in Brasile. Personalmente, ri-tengo sia essenziale trovare un ottimo partner!”

Quale supporto possono fornire lo Swiss Business Hub a São Paulo e l’Osec?Silvia Roizenblatt: “Lo Swiss Business Hub Brazil fa parte della rete globale dell’Osec. Possiamo fornire le informa-zioni necessarie per decidere se e come sviluppare il mer-cato brasiliano con cognizione di causa. Inoltre, assistiamo le PMI svizzere a ricercare i partner commerciali giusti (per esempio, distributori), allacciare i primi contatti e regi-strare i loro prodotti. A questo scopo, l’Hub collabora con consulenti esterni ed esperti, spesso noti da diversi anni”.

Thomas Foerst: “Possiamo coprire le vostre necessità, dalla A di analisi di mercato fino alla X di raggi X mediante i quali valutare i vostri futuri partner commerciali. Vi aiu-tiamo a capire il mercato, a elaborare un’efficace entrata sul mercato e a scegliere partner idonei. Vi assistiamo durante i vostri viaggi d’affari e vi mettiamo in contatto con le persone giuste durante il vostro soggiorno. Inoltre, vi apriamo le porte, sveliamo come si svolgono le relazioni d’affari in Brasile e spieghiamo le caratteristiche delle diverse dinamiche di mercato”.

30 Ticino Business

Eventi Intervista a Fabrizio Broggini, Managing Director, Broggini do Brasil Consultoria Ltda., São Paulo

IL MERCATO bRASILIANO: COSA C’è dA SAPERE

Come si presenta il mercato interno brasiliano? Quale incidenza ha la domanda interna sulla crescita del Paese?“È in forte crescita in tutti i livelli sociali della popolazione e nei diversi settori merceologici. L’aumento dei consumi è particolarmente visibile nelle classi meno abbienti del Paese, grazie in particolare, ma non solo, alle politiche socio-economiche del Governo Federale, alla riduzione del fenomeno legato all’economia sommersa, alla ridu-zione del tasso d’inflazione ed al costante aumento del credito al consumo. Si stima che negli ultimi 8 anni siano entrati nel mercato del consumo circa 40 milioni di nuo-vi consumatori. L’aumento del consumo interno si nota inoltre nella classe media ed alta presente sia nei grandi centri urbani come, di forma crescente anche nelle città all’interno del Paese. Con tassi di crescita dell’economia stimati intorno al 6%-7% l'anno ed una stabile politica marco-economica, è quindi probabile che l’aumento co-stante dei consumi nei diversi strati della popolazione in Brasile debba proseguire anche negli anni a venire”.

Il clima di business è favorevole agli investimenti esteri? “Sia le agenzie internazionali di rating, ma soprattutto la realtà di mercato, confermano l’attrattività crescente del Brasile per investimenti diretti esteri. Investitori esteri sono ben visti dalle autorità pubbliche come dai privati. Il Brasile è l’unico mercato dei BRIC con clima «occi-dentale», dove l’investitore indipendentemente dalla sua origine è ben visto e ben accetto. Esistono inoltre diversi benefici anche fiscali da parte delle autorità pubbliche su investimenti produttivi esteri in particolare, ma non solo, in regioni del Paese ancora poco sviluppate”.

Il Brasile è un Paese emergente, significa che è anche low cost? “No, il Brasile così come diversi altri mercati emergenti, sta rapidamente diventando un Paese «caro» in diver-si aspetti del fare business e della vita quotidiana. È sufficiente entrare in un buon ristorante di São Paulo per rendersi conto che il differenziale di prezzo con la Svizzera si è negli ultimi anni praticamente annullato. Inoltre il forte apprezzamento del real nei confronti delle valute internazionali di riferimento rende «a boccie fer-me» il Paese sempre più caro. D’altro canto diventa un mercato sempre più interessante ed attrattivo per l’export

di servizi e di beni di consumo e d’investimento. Anche i costi del real estate così come quelli relativi alla mano-dopera qualificata ed al middle e top management sono in costante aumento sopratutto nei grandi centri urbani come São Paulo”.

Quali decisioni strategiche sono alla base del successo sul mercato brasiliano?“Fondamentale è il committment della Proprietà e del Top Management dell’azienda interessata a operare nel mercato brasiliano. Alcune azioni decisive che favorisco-no il successo dell’operazione, minimizzandone i rischi, comprendono realizzare a priori analisi dettagliate del contesto di mercato in cui si intende operare, rendere disponibili adeguate risorse umane ed economiche e di-mostrare la capacità di adeguarsi rapidamente alle for-me e modalità di fare business tipiche del contesto di mercato brasiliano. Inoltre è sempre più imprescindibile puntare ad una costante presenza diretta sul mercato an-che al fine di minimizzare l’impatto fiscale sulle eventuali importazioni e dimostrare credibilità al mercato locale”.

Quali sono le modalità d'entrata? “Variano evidentemente in funzione della singola azienda e del mercato di riferimento. Le PMI utilizzano gene-ralmente piani di entrata nella modalità «step by step», quindi con investimenti graduali nel corso degli anni. Pur dovendosi scontrare con alti dazi doganali sulle importa-zioni, l’export è una valida modalità d’entrata soprattut-to se accompagnata da una presenza diretta locale che assicuri un service locale e duraturo di pre e after sales e assicuri la clientela locale sulle reali intenzioni dell’a-zienda estera. Partnerships e Joint Ventures possono ri-sultare utili e vincenti in specifici casi, anche se i «divorzi aziendali» sono all’ordine del giorno. Spesso risulta più lungimirante puntare direttamente all’acquisizione della controparte brasiliana anche se comporta un maggiore impegno in termini di risorse economiche ed umane”.

In due parole, quale consiglio pratico darebbe a chi vuole avvicinarsi al mercato brasiliano?“Disporre di un quadro del mercato target completo ed attualizzato prima di realizzare investimenti o firmare ac-cordi di qualsiasi natura così come di una risorsa locale di fiducia per realizzare attività di promozione, vendita ed assistenza”.

Fabrizio Broggini

31

Eventi Intervista a Flavio T.C. Moreira, responsabile per i mercati sudamericani, J&M Partner's SA, Chiasso

GLI ASPETTI PRATICI dELL’INSEdIAMENTO IN bRASILE

Quali fattori attraggono gli investimenti in Brasile? Vi sono restrizioni?“Il primo fattore, spesso sottovalutato ma molto inte-ressante, è di carattere demografico-economico. Due terzi della popolazione brasiliana si situa in una fascia d’età compresa tra i 15 e 64 anni. L’aumento della popolazione produttiva crescerà fino al 2022 quando raggiungerà il 71% con 147 milioni di brasiliani attivi produttivamente. Un fenomeno demografico economico importante che garantirà un trend di crescita economica a lungo termine. Altri aspetti da tenere conto come in-duttori della crescita economica a breve termine sono i Mondiali di Calcio del 2014, i Giochi Olimpici del 2016 e il PAC (Programma di Accelerazione della Crescita) che sta realizzando grandi opere di infrastruttura in tut-to il Paese. Altri aspetti positivi per attirare investimenti nel Paese sono:− istituzioni democratiche consolidate,− un moderno e solido sistema bancario,− cultura occidentale e assenza di conflitti etnici,− aumento del potere d’acquisto della popolazione,− ambiente favorevole agli investimenti esteri con trat-

tamento paritetico tra il capitale straniero e quello na-zionale.

Vi sono tuttavia alcuni settori vietati, completamente o parzialmente, al capitale estero come ad esempio: l’ener-gia nucleare, l’industria aerospaziale, i servizi sanitari e le telecomunicazioni”.

Quali settori presentano opportunità d'investimento?“Il boom economico brasiliano presenta opportunità nei più svariati settori come gas, petrolio, costruzioni, tu-rismo, industria dell’intrattenimento, trattamento rifiu-ti, micromeccanica, industria agroalimentare, chimica, ecc.”.

Vi sono incentivi a livello federale, statale o municipale? Quali regioni sono particolarmente attrattive?“Essendo il Brasile una federazione, i programmi di attra-zione di investimenti vengono attuati in ambito federale, statale e municipale. Gli stati del Sud del Brasile presen-tano le migliori condizioni sia a livello di infrastruttura, sia di qualità di vita sia di livello di educazione della popolazione”.

In termini molto generali, qual è la struttura dell’imposizione fiscale per le aziende stabilite in Brasile?“La legislazione prevede molteplici imposte sia dirette che indirette a livello federale, statale e comunale come ad esempio l’imposta sul reddito, i contributi sociali, l’I-VA, l’imposta sui servizi, ecc.. Le aliquote sono variabili a seconda del tipo di società, prodotto e/o servizi. Si consiglia di allestire uno studio dell’impatto fiscale pri-ma di decidere dove stabilire l’azienda, dato che gli stati promuovono tra di loro una sorta di «guerra fiscale» per attirare maggiori investimenti sul proprio territorio. È im-portante sottolineare che, per norma interna, dal 1996 il Brasile non applica ritenute alla fonte nella distribuzione di dividendi dopo la chiusura dell’esercizio fiscale, e que-sto indipendentemente dalla giurisdizione di destinazione dei dividendi (sia on-shore sia off-shore)”.

È complicato aprire e registrare una società in Brasile?“Non esistono particolari vincoli o difficoltà. Negli ultimi anni sono stati messi in atto snellimenti burocratici per agevolare la costituzione e registrazione delle società. Va tenuto conto anche delle spese per le traduzioni e la suc-cessiva legalizzazione dei documenti della casa madre nonché della necessità di un rappresentante locale con poteri per ricevere notifiche ufficiali”.

In due parole, quale consiglio pratico darebbe a chi vuole avvicinarsi al mercato brasiliano?“Indipendentemente del Paese ci sono tre aspetti fonda-mentali che l’azienda che intraprende la strada dell’inter-nazionalizzazione deve comprendere:− il mercato locale: è fondamentale capire chi sono i con-

correnti (produttori e prodotti), qual è la dimensione del mercato e quali sono i canali di distribuzione;

− l’ambiente del business: come si fanno affari nel Paese, quali sono le pratiche commerciali, le forme di paga-mento, le aspettative dei clienti nel settore specifico e

− la cultura in generale: insediarsi in un altro Paese vuol dire prima di ogni altra cosa imparare al fine di poter guadagnare prima il rispetto delle controparti locali. È essenziale ascoltare, osservare e poi interagire. È sorpren-dente quanto si ottiene agendo in questa maniera. Le opportunità di business che ne derivano sono enormi”.

Flavio T.C. Moreira

32 Ticino Business

Formazione

Altre informazioni e iscrizioni: Cc-Ti, Tel. +41 91 911 51 18, [email protected], ww.cc-ti.ch

CORSI dI fORMAzIONEPROPOSTI dALLA CC-TI

Modelli e contratti di lavoroLunedì 28 marzo 2011, dalle 09.00 alle 13.00Programma Modelli di lavoro:• itipidioraridilavoro• leformedilavoro• idiversimodellidilavoroContratti di lavoro:• orario–mensileeannuale• contrattispeciali

Le assicurazioni sociali ProgrammaModulo 1 – Introduzione alle assicurazioni socialiAssicurazioni sociali federali e cantonali in generale, il finanziamento e le prestazioni. In particolare AVS, AI, prestazioni complementari, disoccupazione, assegni familiari, malattie, maternità, infortuni e previdenza professionaleDate: 29 marzo e 5 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30

Modulo 2 – Aspetti contributivi delle assicurazioni socialiLe attività dell’ufficio dei contributi dell’IAS: alcuni aspetti riferiti all’affiliazione, la fissazione dei contributi, la revisione dei datori di lavoro e l’incasso dei contributiData: 12 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30

Modulo 3 – Rendite di vecchiaia, superstiti e invaliditàModalità per l’ottenimento e il calcolo delle prestazioni di vecchiaia, dei superstiti e d’invalidità (prestazioni relative al I pilastro)Data: 19 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30

Modulo 4 – Assicurazione contro la disoccupazione I presupposti, la procedura di richiesta e l’entità delle indennità di disoccupazioneData: 3 maggio 2011, dalle 14.00 alle 17.30

Modulo 5 – Indennità di perdita di guadagno per militare e maternità I presupposti, la procedura di richiesta e l’entità delle indennità militare e di maternitàData: 10 maggio 2011, dalle 14.00 alle 17.30

Modulo 6 - Assegni familiari I contenuti di massima (prestazioni, aspetti organizzativi e finanziamento) delle normative, federale e cantonale, applicabili nel settore degli assegni di famiglia, con particolare riferimento ai salariati (non agricoli) ed alle persone senza attività lucrativaData: 17 maggio 2011, dalle 14.00 alle 17.30

Modulo 7 - Assicurazioni infortuni Conoscere le persone assicurate, durata della copertura assicurativa, prestazioni e contributiData: 24 maggio 2011, dalle 14.00 alle 17.30

Le lettere commerciali: tecniche, trucchi, trappoleMercoledì 30 marzo 2011, dalle 09.00 alle 17.00Programma• Pragmaticadellacomunicazionescritta• Strutturadelleletterecommerciali• Targetdilettori/consumatoridelloscritto• Contenutidellacomunicazioneefficace• Punteggiatura:ilcasoeilmetodo• Usointelligentedelpost-scriptum• Esercitazioni,esercitazioni,esercitazioni

L’ABC delle voci di tariffa doganaliGiovedì 31 marzo 2011, dalle 13.30 alle 17.30Programma• Lavoceditariffadoganaleedilsuosignificato• Definizioneecontenutodellatariffa• Ilt@resedilsuofunzionamento• Ilsignificatodeidatinelt@res(dazi,IVA,permessi,beni

a duplice impiego, ecc.)• levociditariffadoganalenelmondo(TARICeWorldtariff

in pratica)• Esempi

La conduzione di colloqui difficiliProgrammaModulo 1 • Elementidiuncolloquiodifficile• Strutturadiuncolloquioproblematico• Barrieredellacomunicazione• Modalitàeattitudinipersonali• ObblighiedoveriData: 4 aprile 2011, dalle 09.00 alle 13.00

Modulo 2 • EsercitazionipratichedicolloquioPer ottenere un buon risultato è auspicabile avere partecipato al modulo 1Data: 18 aprile 2011, dalle 09.00 alle 13.00

Essere membro di un Consiglio d’amministrazione: compiti e responsabilità Mercoledì 6 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30Mercoledì 13 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30Programma• Introduzionegenerale• Nozionediamministratoreediorganosocietario• La responsabilità civile: CC,CO, responsabilità verso

la società, gli azionisti ed i creditori, danno diretto ed indiretto

• Laresponsabilitàlegataalledisposizionipenali,fiscali,delle assicurazioni sociali e dell’esecuzione e fallimento

• Aspettiassicurativi• Discussione

33

Commercio esteroPagine a cura di Osec Ticino

Italia: nuovi progetti per il SudL’Italia ha pubblicato un nuovo “Piano nazionale per il sud”, che prevede d’investire 40 miliardi di euro entro il 2013 a sostegno dello sviluppo del Mezzogiorno. I seguenti progetti sono considerati prioritari:• costruzione di una linea ad alta capacità tra Napoli e Bari;• completamento delle linee ferroviarie Salerno-Reggio Cala-

bria e Palermo-Catania;• estensione della banda larga (posa di linee dati nei 33

capoluoghi di provincia); • costruzione di inceneritori e di discariche per i rifiuti (il

governo promette di ottimizzare le condizioni quadro per i gestori e investitori privati);

• edificazione di nuovi poli tecnologici (oltre ai cluster energe-tici già esistenti per i materiali avanzati, i polimeri, la tecno-logia alimentare, le nanotecnologie, l’energia e l’ambiente);

• costruzione di nuovi tecnopoli negli ambiti biomedicina, aviazione e ingegneria aerospaziale, edilizia sostenibile, IT, efficienza energetica, salute, logistica, tecnica di sicurezza e nuovi materiali;

• edificazione di nuove scuole, ristrutturazione e moderniz-zazione degli istituti scolastici esistenti.Governo italiano: “Piano nazionale per il sud”

www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/piano_sud/index.html

Polonia: aumento delle aliquote IVA Dal 1° gennaio 2011, la Polonia ha aumentato l’aliquota stan-dard dell’IVA di un punto percentuale, portandola al 23%. Anche l’aliquota ridotta (farmaci, giocattoli, diversi generi ali-mentari, gastronomia, settore alberghiero) è stata aumentata di un punto percentuale e si attesta ora all’8%. Un nuovo tasso ridotto del 5% è stato introdotto per i libri, diversi mezzi stampati e alcuni alimenti di base.La nuova legge polacca sull’IVA prevede incrementi annuali delle aliquote di un punto percentuale fino al 2013, che sa-ranno tuttavia diminuite dopo tale termine e riportate ai livelli dell’anno scorso, ossia ritorneranno al 22% rispettivamente al 7%.

Deloitte: “Steuern in Polen in 2011”http://portal.wko.at/wk/dok_detail_file.wk?angid=1&docid=1500716&conid=526751

Invest in Poland: “Tax on Goods and Services VAT (2011)” www.paiz.gov.pl/polish_law/taxation/vat_2011

Ucraina: la riforma fiscale è entrata in vigore Una nuova legge tributaria è entrata in vigore in Ucraina il 1° gennaio 2011. Le principali riforme sono le seguenti:• calo progressivo dell’imposta sulle aziende dal 25% (finora)

al 16% (dal 2014); nel 2011, l’aliquota si attesta al 19%;

• riduzione dell’IVA dal 20% al 17% (dal 1° gennaio 2014);• introduzione di un’imposta fondiaria per le persone fisiche

e giuridiche di circa 1 euro per m2 quale base imponibile (in linea di massima, l’ammontare dell’imposta è stabilito a seconda dell’ubicazione, della qualità e della densità di sfruttamento dell’immobile);

• limitazione delle deduzioni fiscali: per esempio, non è più possibile per le società registrate in qualità di Single Tax Payer (classe tributaria con fatturazione semplificata, molto popo-lare in Ucraina) dedurre l’acquisto di prodotti e servizi (ecce-zione: prodotti e servizi IT); anche le aziende non domiciliate in Ucraina non potranno più detrarre l’acquisto di servizi di marketing, pubblicitari, di consulenza e d’ingegneria. Ukraine Business online: “Law firm provides an overview

of Ukraine’s new tax code”http://ukrainebusiness.com.ua/news/1897.html

Deloitte: “Tax Reform in Ukraine”http://www.deloitte.com/view/en_UA/ua/insights/ukraine-tax-investment-guide/dba17d395da9b210VgnVCM1000001956f00aRCRD.htm

Ungheria: numerosi investimenti nell’infrastrutturaAll’inizio dell’anno corrente, l’Ungheria ha illustrato come in-tende impiegare i fondi messi a disposizione dall’UE nell’am-bito del “Nuovo piano Széchenyi” volto a promuovere l’econo-mia magiara. Gli investimenti saranno destinati allo sviluppo dei settori sanità, ambiente, costruzione di abitazioni, tra-sporto (traffico/logistica) e turismo; saranno altresì utilizzati per migliorare il clima degli investimenti e del commercio.I progetti concreti citati nel piano comprendono:• l’edificazione di un ponte sul Danubio a Komárom alla fron-

tiera con la Repubblica Slovacca;• lavori di costruzione nell’ambito del trasporto pubblico (per

esempio, nuove stazioni del bus, la ristrutturazione del no-do delle autolinee “Moszka Tér” a Budapest, un sistema Global System for Mobile Communications/Railway per la rete ferroviaria);

• diversi progetti turistici lungo il Lago Balaton e il fiume Tisza;

• un programma di protezione ambientale per la zona della Drava;

• la modernizzazione dello stadio di calcio a Debrecen e dello stadio Ferenc Puskás a Budapest.Budapester Zeitung: “Tamás Fellegi stellt Neuen

Széchenyi-Plan vor” www.budapester.hu/index.php?option=com_content&task=view&id=8195&Itemid=28

Budapester Zeitung: “Förderungen von Unternehmen im Rahmen des Neuen Széchenyi-Plans” www.budapester.hu/index.php?option=com_content&task=view&id=8220&Itemid=28

Commercio estero

34 Ticino Business

• restrizioni all’esportazione di determinati beni usati dall’in-dustria iraniana del petrolio o del gas;

• divieti di finanziare progetti petroliferi iraniani; • nuovi divieti e restrizioni per la concessione di assicurazioni

e riassicurazioni;• obblighi di diligenza per determinate relazioni bancarie con

l’Iran;• obblighi di notifica e di autorizzazione per i trasferimenti di

denaro oltre un certo importo. Secondo un comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia (DFE), queste misure impediranno che la Sviz-zera, per la diversa situazione giuridica, sia utilizzata per elu-dere i divieti di scambio di beni e servizi decisi l’anno scorso da importanti partner commerciali (tra cui, gli USA, gli Stati membri dell’UE, Giappone, Canada e Corea del Sud).

Comunicato stampa del Dipartimento federale dell’eco-nomia (DFE): “Iran: Il Consiglio federale vuole garantire la certezza del diritto e scongiurare il rischio di elusioni”www.news.admin.ch/message/?lang=it&msg-id=37283La SECO ha precisato in seguito che sono unicamente sog-gette ad autorizzazione le esportazioni di beni o le operazioni, che rientrano nelle attività commerciali e finanziarie o nelle prestazioni di servizi elencate nell’ordinanza sulle sanzioni contro l’Iran oppure nell’ordinanza sul controllo dei beni a duplice impiego. Tutte le altre operazioni commerciali con l’Iran possono continuare anche senza l’autorizzazione o l’ap-provazione della SECO.

SECO: “Ordinanza che istituisce provvedimenti nei con-fronti della Repubblica Islamica dell’Iran”www.seco.admin.ch/themen/00513/00620/00622/02048/index.html?lang=it

Emirati Arabi Uniti: tasso d’occupazione per i cittadini localiA gennaio 2011, gli Emirati Arabi Uniti hanno introdotto nuo-ve normative del lavoro, secondo le quali un minimo del 15% del personale impiegato in un’impresa privata deve essere cittadino degli Emirati. Molte aziende private operanti in loco faranno molta fatica ad applicare queste normative: da un lato, le amministra-zioni pubbliche offrono livelli salariali nettamente superiori e dall’altro, in molti rami risulta difficile reperire un numero sufficiente di lavoratori qualificati tra la manodopera locale. Le imprese che violano le nuove normative rischiano penali fino a 4’000 euro.

Arabianbusiness.com: “Private firms may struggle to meet 15% Emirati quota”www.arabianbusiness.com/private-firms-may-struggle-meet-15-emirati-quota-368967.html?parentID=372018

Hong Kong intende vietare i cartelliHong Kong possiede l’economia più liberale al mondo: talmen-te liberale, che permette persino di accordare i prezzi e creare cartelli. Ma non per molto: una nuova legge metterà fine alle pratiche sleali volte a limitare la concorrenza. Attualmente, il parlamento sta elaborando il relativo progetto di legge.In futuro, sia le misure per limitare la concorrenza (per esem-pio, gli accordi sui prezzi o il boicottaggio di fornitori), sia l’abuso del potere di mercato (monopoli o prezzi imposti) saranno vietati. Una commissione sulla concorrenza sarà in-caricata dal governo di vigilare sul rispetto delle nuove norme e disposizioni. Il progetto di legge prevede che un tribunale

Pagine a cura di Osec Ticino

UE: prosegue l’iniziativa per un brevetto comuneIl nuovo sistema comune di protezione dei brevetti in Europa potrebbe essere vincolante in 12 Stati membri dell’UE entro la fine dell’anno. Le novità maggiori riguardano l’armonizza-zione delle norme brevettuali e la diminuzione significativa dei costi, che attualmente risultano ben più alti rispetto ad altri paesi. Si potrà soprattutto ridurre le spese di traduzione da sostenere a livello nazionale, che rappresentano oltre la metà dell’esborso totale. Secondo il nuovo diritto, i brevetti europei dovranno essere tradotti solo in inglese, tedesco e francese. L’Italia e la Spagna si sono opposte a tale regola-mentazione, bloccando il progetto fino alla fine.Tuttavia, dall’entrata in vigore del trattato di Lisbona, non è più necessario che tutti gli Stati membri dell’UE approvino le convenzioni transnazionali per poterle attuare. La Com-missione giuridica del Parlamento europeo ha così deciso di ricorrere alla cosiddetta “cooperazione rafforzata” per creare il sistema comune di protezione dei brevetti in Europa. Le se-guenti 12 nazioni hanno richiesto questa soluzione: Danimar-ca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lituania, Lussem-burgo, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Svezia e Regno Unito.

Comunicazione della Commissione europea: “Brevetti: la Commissione consente ad alcuni Stati membri di proseguire l’iniziativa per un brevetto comune”http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/1714&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en

L’UE valuta nuove regole per gli appalti pubbliciLa Commissione europea si adopera per creare norme più chiare e trasparenti in materia di appalti nell’UE. Inoltre, gli aspetti sociali e ambientali dovranno essere tenuti in maggior considerazione. Gli appalti pubblici rappresentano circa il 17% del PIL dell’UE. Secondo un comunicato della Commissione europea, è quindi essenziale disporre di procedure snelle, direttive chiare e di un’organizzazione procedurale efficiente per favorire il rilan-cio dell’economia. Si intende semplificare e migliorare l’accesso soprattutto alle PMI, che si aggiudicano tra il 31% e il 38% degli appalti pubblici. A loro volta, i committenti necessitano di procedu-re semplici per contribuire al conseguimento degli obiettivi stabiliti nella strategia “Europa 2020”: promuovere l’inno-vazione, proteggere l’ambiente, lottare contro i cambiamenti climatici e a favore dell’integrazione sociale.

Comunicato stampa della Commissione europea: “La Commissione europea avvia una consultazione sulla moder-nizzazione del mercato europeo degli appalti pubblici”http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/88&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en

La Svizzera inasprisce le sanzioni contro l’IranIl Consiglio federale ha adeguato le sanzioni contro l’Iran al livel-lo applicato dai principali partner commerciali della Svizzera. La relativa modifica dell’ordinanza è entrata in vigore il 20 gennaio 2011. Le sanzioni ora applicate comprendono quanto segue:• ulteriori divieti di fornitura e di acquisto di beni dual-use

(beni a duplice impiego: civile e militare) e di altri prodotti, tecnologie e software sensibili in termini di proliferazione (os-sia utilizzabili per diffondere armi di distruzione di massa);

• estensione del divieto di esportare materiale bellico pesan-te a tutto il materiale d’armamento e ai beni impiegabili per repressioni interne;

35

sulla concorrenza tratti le denunce di infrazioni, che saranno sanzionate con pene pecuniarie fino al 10% della cifra d’affari annua globale. Ovviamente, la legge sulla concorrenza ha suscitato scarso entusiasmo nel mondo economico locale. Presenta invece dei vantaggi per le imprese estere, che intendono stabilirsi a Hong Kong: le nuove regole sono simili a quelle vigenti in Eu-ropa, garantiscono più equità, sono più trasparenti e facilitano quindi l’entrata sul mercato, che è sempre stata ostacolata dai cartelli (soprattutto nei settori edilizia, alimentari e com-mercio al dettaglio).

Mayer Brown JSM: “Hong Kong’s Competition Bill: An Update”www.mayerbrown.com/chinaantimonopolylaw/article.asp?id=10169&nid=11757

Cina: un nuovo ponte prestigiosoLa Cina realizza un ulteriore progetto prestigioso e simbolico. L’anno prossimo saranno avviati i lavori volti alla costruzio-ne di un ponte parzialmente sommerso lungo 30 chilometri, che collegherà le due regioni amministrative speciali di Hong Kong e di Macao alla Cina continentale (Zhuhai). Il progetto richiederà 9 miliardi di dollari, che saranno messi a disposi-zione dai tre governi coinvolti. Il committente sarà l’apposi-tamente creata Hong Kong Zhuhai Macao Bridge Authority, con sede a Zhuhai. Secondo un rapporto stilato da Germany Trade and Invest, le informazioni sulle gare d’appalto saranno pubblicate solo in lingua cinese. Sarà data priorità alle imprese locali, ma è pro-babile che la collaborazione internazionale sia indispensabile per realizzare un progetto di una tale portata. Le soluzioni tecnologicamente avanzate fornite dalle aziende estere do-vrebbero essere richieste soprattutto per quanto riguarda il traffico e la sicurezza.

China Economic Net: “China Communications Construc-tion-led consortium wins contract of HK-Zhuhai-Macao Bridge”http://en.ce.cn/Industries/Transport/201011/18/t201011 18_21979460.shtml

Indonesia: elettricità per tutti dal 2029Entro il 2029, l’Indonesia intende allacciare tutte le regioni del paese alla rete elettrica: il tasso di copertura attuale è del 66%. Collegare l’intera nazione richiederà investimenti per un totale di 227 miliardi di dollari: 200 miliardi per costruire nuove centrali elettriche, 15 miliardi per le reti di trasmissio-ne e 11 miliardi per distribuire la corrente.La prima fase prevede di aumentare le capacità produtti-ve di 10’000 megawatt entro il 2013, procedendo con due programmi accelerati. Il primo di questi è già stato avviato l’anno scorso, mentre la gara d’appalto per il secondo è stata pubblicata recentemente.

Anytimesnews: “Indonesia needs to invest $227b to en-sure electricity for all by 2029”www.anytimesnews.com/2010/12/10/indonesia-needs-to-invest-227b-to-ensure-electricity-for-all-by-2029

Giappone: approvato il pacchetto di riforme fiscaliA metà dicembre scorso, il governo giapponese ha approvato un ampio pacchetto di riforme fiscali. La novità principale è la riduzione per un totale di 5 punti percentuali dell’imposta sulle società, ossia un calo di 4,5 punti percentuali al 25,5%

dell’aliquota vigente a livello nazionale e di 0,5 punti percen-tuali all’11,5%-12,5% dei contributi locali alle prefetture e ai comuni. La diminuzione dovrebbe entrare in vigore il 1° aprile 2011.Ecco una panoramica delle ulteriori misure previste:• riduzione progressiva dell’imposta sulle società per le PMI

dal 18% al 15%;• incentivi per le imprese che creano nuovi posti di lavoro;• ulteriori ammortamenti fiscali su macchinari e apparecchi,

la cui produzione crea nuovi posti di lavoro in Giappone;• ulteriori ammortamenti fiscali per macchinari, impianti e

apparecchiature ecocompatibili, a basso consumo energe-tico e con scarse emissioni di CO2;

• nuovi incentivi per gli investimenti diretti esteri.The Japan Tax Site: “2011 tax reform proposals publi-

shed” http://japantax.org/?p=4238

Gli USA inaspriscono la legge sulla sicurezza alimentareUna nuova legge volta a garantire la sicurezza alimentare è entrata in vigore negli USA il 4 gennaio 2011. Le disposizioni adottate prevedono maggiori diritti di controllo per le autorità di vigilanza. Le seguenti prescrizioni devono essere rispettate:• gli importatori statunitensi di generi alimentari provenienti

dall’estero devono provare che la merce introdotta nel pae-se è stata prodotta e/o trattata nel rispetto delle norme vi-genti negli USA. Inoltre, devono assicurarsi che le etichette siano esatte e che riportino tutti gli allergeni contenuti nei prodotti;

• gli importatori statunitensi che partecipano con successo al programma facoltativo di garanzia della qualità, bene-ficiano di una procedura doganale accelerata per le loro importazioni. Questo programma prevede anche la verifica dell’affidabilità dei fornitori esteri;

• è possibile che sia richiesta una certificazione per le im-portazioni da paesi che non sono in grado di garantire una sicurezza alimentare sufficiente;

• la Food and Drug Administration (FDA), autorità compe-tente per la sicurezza alimentare negli USA, può stipulare accordi con paesi terzi al fine di semplificare le ispezioni presso le imprese estere;

• un divieto d’importazione può essere deciso per i generi alimentari che non soddisfano le norme statunitensi.FDA: “Food Safety Modernization Act”

www.fda.gov/Food/FoodSafety/FSMA/default.htm

Start-up Cile: assistenza alle nuove imprese estere in Cile Il Cile intende profilarsi quale maggior piazza innovativa dell’America Latina. Un passo in questa direzione è il pro-gramma di incentivi lanciato recentemente, che offre ottime opportunità d’avvio e di sviluppo a giovani imprese estere con nuove idee e alto potenziale innovativo.Nell’ambito di “Start-Up Chile”, ideato dal Ministero dell’e-conomia in collaborazione con InnovaChile, 1’000 aziende innovative estere saranno invitate nei prossimi quattro anni in Cile per svilupparvi i loro prodotti e per prepararne la di-stribuzione e la vendita all’estero.Il primo invito, destinato a 100 giovani aziende, partirà a febbraio. I progetti e le imprese, che saranno valutati secondo criteri severi, riceveranno 40’000 dollari per trattenersi sei

Commercio estero

36 Ticino Business

Pagine a cura di Osec Ticino

OsecCorso Elvezia 16Casella postale 5399 - CH-6901 LuganoTel. +41 91 911 51 35/37 Fax +41 91 911 51 [email protected] www.osec.ch

mesi in Cile, aumentare il capitale proprio, assumere perso-nale e creare reti di networking.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di “Start-Up Chile”: www.startupchile.org

L’Africa avanzaDopo l’ascesa delle “tigri”, assisteremo ora al dominio dei “re leoni”? Secondo attuali studi e analisi di mercato di McKin-sey e “The Economist”, gli stati africani subsahariani stanno avanzando.Vi sono sei nazioni subsahariane tra i paesi in più rapida cre-scita economica degli ultimi dieci anni (2001–2010). La clas-sifica è capeggiata dall’Angola (11,1%), per la seconda e terza posizione ci si sposta in Asia con Cina (+10,5%) e Myanmar (+10,3%), poi si torna in Africa con Nigeria (+8,9%), Etio-pia (+8,4%), Ciad (+7,9%), Mozambico (+7,9%) e Ruanda (+7,6%). Tra le Top ten si piazzano anche Kazakistan (+8,2%) e Cambogia (+7,7%).Nei decenni che hanno preceduto il nuovo millennio, solo l’Uganda figurava tra le dieci nazioni con maggior sviluppo: le altre nove si trovavano in Asia.Gli esperti dell’Economist stimano che l’Africa subsahariana manterrà l’attuale ritmo di crescita anche nei prossimi cin-que anni, sorpassando gli stati asiatici (almeno per quanto riguarda i valori medi). Tuttavia, è probabile che Cina (+9,5%) e India (+8,2%) capeggino la classifica, seguite da otto na-zioni africane (Etiopia: +8,1%, Mozambico: +7,7%, Tanzania: +7,2%, Repubblica democratica del Congo: +7,0%, Ghana: +7,0%, Zambia: +6,9% e Nigeria: +6,8%) e dal Vietnam: +7,2%.Evidentemente, l’Africa subsahariana non ha ancora raggiun-to il peso delle economie asiatiche emergenti. La quota-parte africana alla produzione globale ammonta solo al 2%, mentre quella dell’Asia oltrepassa il 20%. Tuttavia, la potenza eco-nomica africana cresce continuamente e sempre più rapida-mente, spronata anche dall’aumento degli investimenti esteri diretti, provenienti soprattutto dalla Cina. Inoltre, la domanda interna è in costante progressione grazie allo sviluppo urbano e all’aumento dei redditi.

The Economist: “A more hopeful continent – The Lion kings?” www.economist.com/node/17853324

McKinsey: “Lions on the move – The progress and poten-tial of African economies (study, June 2010)” www.mckinsey.com/mgi/publications/progress_and_poten-tial_of_african_economies/index.asp

World Energy Outlook 2010: l’energia diventa sempre più preziosaSecondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia pubblicate nel “World Energy Outlook”, il consumo energeti-co mondiale aumenterà di ben 34% entro il 2035. La doman-da dei paesi emergenti inciderà in misura crescente. Vi sarà una progressione delle energie rinnovabili e del nucleare, ma i combustibili fossili rimarranno le principali fonti di energia. Questo comporterà un incremento dei prezzi di petrolio, gas e carbone.Non è evidente stimare lo sviluppo a lungo termine del con-sumo energetico, soprattutto in tempi d’incertezza econo-mica. L’AIE ha valutato i diversi scenari futuri, giungendo a risultati interessanti ed eloquenti, ma anche sorprendenti e allarmanti:

Domanda mondiale di energia primaria per regioni (dal 2010 fino al 2035):• OCSE: continua con circa 5’000 milioni di tonnellate all’anno;• Cina: sale dalle attuali 2’500 a 4’000 milioni di tonnellate;• tutte le altre nazioni e regioni: aumenta dalle attuali 5’000

a 7’000 milioni di tonnellate.Prezzo del petrolio (dal 2010 fino al 2035):• 1° scenario (“Current Policies Scenario”: status quo della

politica energetica in vigore): aumenta da circa 60 dollari (2009) a ca. 135 dollari al barile;

• 2° scenario (“New Policies Scenario”: sviluppo rafforzato delle energie rinnovabili tramite direttive politiche concor-date a livello internazionale): sale a 115 dollari al barile;

• 3° scenario (“Scenario 450”: impiego diffuso delle energie alternative): cresce a 90 dollari al barile.

Consumo energetico per fonte e regione (in milioni di ton-nellate equivalente di petrolio MTOE; confronto 2008-2035)• OCSE: carbone: -450; petrolio: -450; gas: +150; nucleare:

+ 200; idrica: +10; altre energie rinnovabili: +600.• Cina: carbone: +500; petrolio: +350; gas: +200; nucleare:

+150; idrica: +50; altre energie rinnovabili: +150.• Altre nazioni e regioni: carbone: +450; petrolio: +550; gas:

+700; nucleare: +150; idrica: +100; altre energie rinnova-bili: +600.

Numero di automobili private:Raddoppia da ca. 800 milioni (2008) a quasi 1’600 milioni (2035):• negli Stati OCSE (gli USA esclusi): da 350 a ca. 450 mi-

lioni;• negli USA: da oltre 200 a ca. 300 milioni;• nei paesi non-membri dell’OCSE: da ca. 200 a oltre 500

milioni;• in Cina: da ca. 50 a 350 milioni.I maggiori fornitori di petrolio fino al 2035 sono:Arabia Saudita, Iraq, Brasile, Kazakistan, Canada, Venezue-la, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Iran, Qatar, Nigeria, Libia e Algeria.Sviluppo della domanda di energie rinnovabili: • regione OCSE e Pacifico: +60 a 90 MTOE;• Africa: +90 a 170 MTOE;• India: +120 a 175 MTOE;• Brasile: + 90 a 190 MTOE;• Cina: + 300 a 360 MTOE;• USA: +260 a 380 MTOE;• UE: +230 a 390 MTOE.

International Energy Agency: “World Energy Outlook 2010”www.worldenergyoutlook.org/

Sintesi in italiano del “World Energy Outlook 2010” www.worldenergyoutlook.org/docs/weo2010/weo2010_es_italian.pdf

37

Fiere internazionali

L’edizione 2010 ha contato 9’674 visitatori e 120 espositori su una superficie fieristica di 7’000 m2. SACCI (Swiss-Australian Chamber of Commerce and Indu-stry) vi allestisce il padiglione ufficiale SWISS Pavilion, a disposizione delle aziende svizzere e del Liechtenstein. Informazioni generali sulla fiera:www.ambientalexpo.com.br/enInformazioni sullo SWISS Pavilion:www.osec.ch/fiere > Fiere all’estero > Ambientalexpo 2011

Anuga Colonia, 8 - 12 ottobre 2011 Questo salone è organizzato ogni due anni a Colonia, in alter-nanza con la fiera SIAL di Parigi. È considerato tra i maggiori eventi mondiali del settore alimentare ed è molto apprezzato sia dagli espositori, sia dai visitatori, per la grande visibilità e popolarità di cui gode. L’Anuga riflette le tendenze osservate sul mercato e, inoltre, lo influenza. La fiera è regolarmente adattata alle esigenze del ramo e si articola attorno ai seguenti dieci settori: Anuga Fine Food; Drinks; Chilled & Fresh Food; Meat; Frozen Food; Dairy; Bread & Bakery, Hot Beverages; Organic; RetailTec e Foodservice. L’offerta nazionale e internazionale, chiaramen-te strutturata, riflette quindi l’insieme del mercato mondiale in tutta la sua diversità.La precedente edizione ha registrato la partecipazione di 6’522 espositori provenienti da 97 paesi, di cui l’84% dall’e-stero. I visitatori sono stati 153'500, provenienti da 180 nazioni, di cui il 61% esteri.

Il padiglione ufficiale SWISS Pavilion, organizzato dall’Osec in collaborazione con la Federazione delle Industrie Alimen-tari Svizzere FIAL e lo Swiss Business Hub Germany, si trova nel settore Anuga Fine Food. Switzerland Cheese Marketing AG allestisce uno stand collettivo svizzero nel settore Anuga Dairy.Informazioni generali sulla fiera: www.anuga.deInformazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/fiere > Fiere all’estero > Anuga 2011

INfORMAzIONI SuGLI “SwISS PAVILION”: www.OSEC.CH/fIERE

SWISS Pavilion: dona alta visibilità allo “Swissness”

CeBIT AustraliaSydney, 31 maggio - 2 giugno 2011Giunta alla 10° edizione, CeBIT è la maggiore fiera annua-le del settore delle informazioni e della telecomunicazione nella zona Australasia: tratta lo spettro intero del ramo TIC. È frequentata dalle aziende di riferimento e dai poteri deci-sionali sia del settore privato, sia di quello pubblico. Quest’anno, CeBIT Australia approfondirà la tematica della mobilità d’impresa, che sta trasformando il modo di fare business nel mondo. È considerata una tecnologia chiave per aumentare la produttività nel 2011, a complemento di concetti nuovi e assodati, quali il cloud computing: si prevede che quest’ultima tecnologia crescerà del 181%, attestandosi a 54,8 milioni nel 2011, di cui il 20% a li-vello societario. Le operazioni cloud saranno aumentate sviluppando la potenza dei sistemi IT nelle aziende oltre le capacità dello Smartphone. CeBIT si attende i seguenti trend per il 2011: cloud computing, nuova generazione di business intelligence, Mobile Computing e comunicazioni, social communications e collaborazioni, tavolette, user ex-perience e interfacce context driven, tecnologia nell’ambito della sanità e infrastrutture smart. La fiera è corredata da un ricco programma di conferen-ze: AusInnovate NBN, cloud computing, executive briefing, eGovernment forum, eHealth, retail e webforward.L’edizione 2010 ha contato oltre 30’000 visitatori e 500 espositori, 150 relatori e 2’000 delegati alle conferenze. Nel 2011, l’esposizione occuperà 5 capannoni con una su-perficie di 500 m2 l’uno. Il padiglione ufficiale SWISS Pavilion, a disposizione delle aziende svizzere e del Liechtenstein, sarà allestito dalla SAC-CI (Swiss-Australian Chamber of Commerce and Industry). Informazioni generali sulla fiera:www.cebit.com.auInformazioni sullo SWISS Pavilion:www.osec.ch/fiere > Fiere all’estero > CeBIT Australia 2011

AmbientalexpoSao Paulo, 20 – 23 settembre 2011Ambientalexpo è la fiera che presenta le apparecchiature, i prodotti e le tecnologie ambientali più recenti impiegate sia dal settore privato, sia da quello pubblico. Giunta alla 3° edizione, la fiera ambientale è dedicata ai settori principali: canalizzazione urbana, smaltimento dei rifiuti, aria, terra, rumore ed energia. I dati economici per il Brasile evidenziano ottime prospettive di crescita per l’industria nazionale grazie all’aumento della domanda di tecnologie pulite. L’associazione di categoria ABIMAQ (Associação Brasileira da Indústria de Máquinas e Equipamentos) evidenzia che: “Tra i mesi di gennaio e luglio 2010, l’industria è cresciuta del 14,98% rispetto al-lo stesso periodo dell’anno precedente. I motori principali di questo incremento sono la produzione automobilistica (31,4%) nonché le industrie dei macchinari e dell’equipag-giamento (37,5%). Inoltre, si sviluppano i settori metallur-gico (29,8%), prodotti chimici (15,9%), metalli (32,6%), industrie dell’estrazione (15,4%), alimentari (5.7%) nonché caucciù e plastica (19,8%).”

38 Ticino Business

Vita dei Soci di Lisa Pantini

SVEGA CONSuLTING wEb SAGL: LA VOSTRA wEb AGENCy

Dinamica, giovane, innovativa. Svega Consulting Web è un’impresa con sede a Viganello che si occupa di comunicazione ed implementazione di siti web, non-ché di soluzioni Internet. Fondata da Maximilian C. Schwenn – che dopo aver lavorato in un grande gruppo editoriale svizzero, decise di dar avvio ad un’esperienza «in solitaria» con una propria ditta – nel 2008, che oggi occupa 4 persone. Si tratta di un’azienda che vi affiancherà passo per passo nella realizzazione del vostro sito web e nella risoluzione delle vostre proble-matiche legate ad Internet, poiché vi sostiene, andan-do a svolgere un’analisi che permette di comprendere insieme a voi quali siano le vostre necessità. Quindi verranno studiate e progettate delle soluzioni persona-lizzate, strutturando il vostro sito web quale strumento di marketing, business e comunicazione e non come un semplice biglietto da visita. Una società all’avanguar-dia, attenta alle novità tecnologiche ed alle tendenze. Abbiamo incontrato Maximilian C. Schwenn

Signor Schwenn, può tracciare un profilo della sua impresa?“Svega Consulting Web è una web agency che si oc-cupa di progettare e creare soluzioni web su misura a 360° gradi per le PMI. Ci indirizziamo a tutte quelle ditte di piccole e medie dimensioni che hanno capito l’importanza dell’uso del web quale strumento per im-plementare il proprio successo, ma che non sanno/non hanno il tempo di definire strategie precise per poter far fruttare il potenziale di una loro presenza in rete. Uno dei nostri valori, in cui crediamo fermamente, è «convertire l’utente in cliente», ossia affiancarci ai no-stri clienti per verificare con loro le proprie esigenze ed i bisogni, in modo da studiare una soluzione efficace che innanzitutto sia tagliata su misura, come sa fare un buon sarto con un abito, ed in secondo luogo che incre-menti il successo della loro azienda. Abbiamo un team valido, composto da personale qualificato, che grazie anche all’interazione con numerosi partner esterni, ci permette di offrire un servizio primario ottimale”.

Come funziona lo svolgimento di un processo produttivo per un cliente?“Ci rivolgiamo alle PMI che hanno necessità di avere una presenza sul web, di rinnovarla e/o potenziarla. Af-

fianchiamo i nostri clienti per ogni evenienza, dall’inizio del progetto alla fine, studiando le peculiarità della dit-ta, valorizzandone i pregi e valorizzandone l’immagine. Non ci fermiamo però a questo punto: anche una volta realizzato e messo online il sito web continuiamo a se-guire il progetto. E questo lo facciamo periodicamente analizzando con regolarità il target di utenti del sito, perfezionando e calibrando su questi la comunicazione per rafforzare l’efficacia del messaggio.

www.knechtarredamenti.ch

www.veneta-lugano.ch

39

Attraverso questa metodologia di contatto, messa a punto, realizzazione ed implementazione, ma anche manutenzione e servizio post vendita, siamo sicuri di presentare sul mercato un prodotto e un servizio valido ed impareggiabile, e soprattutto garantiamo al cliente due vantaggi: 1. un ottimale ritorno sugli investimenti effettuati,2. un risparmio di tempo e di risorse umane”.

Quali sono le basi del vostro lavoro?“La consulenza per la realizzazione di siti web e la ma-nutenzione degli stessi. Dobbiamo innanzitutto restare aggiornati sulle tendenze per tradurle in chiave concre-ta. Dietro c’è un lavoro di analisi dell’azienda in primis, non solo per capire chi è e quello di cui ha bisogno, ma anche per valutare ed analizzare il target che visiterà il sito, pianificare le migliori strategie per «catturare» i potenziali clienti e impostare la comunicazione dello stesso in modo da coinvolgere l’utente e allungare la sua permanenza sul sito web”.

Una volta realizzato, la parola d’ordine è manutenzio-ne. Spesso capita di navigare su siti non aggiornati, con date vecchie, offerte non valide, numeri di telefono sbagliati e la conseguenza è inevitabile: questi siti non vengono più visitati. “Offriamo anche, dopo la messa online, una manu-tenzione completa e periodica. Il servizio manutentivo consiste in un controllo generale a partire dai contenuti fino alle implementazioni di novità e analisi delle sta-tistiche. Tutto questo e molto altro ancora affinché il cliente sia sempre al top nei propri obiettivi aziendali, sui motori di ricerca e nella fidelizzazione dei propri clienti”.

Quali sono i servizi che proponete?“Tutti quelli che ruotano attorno al mondo web. In-nanzitutto siamo una web agency specializzata nella realizzazione di siti web dinamici seguendo una filoso-fia ben precisa: usabilità facile, navigazione intuitiva e strumenti automatizzati. Un mix indispensabile per un sito web di successo.Siamo esperti nell’indicizzazione dei siti sui principali motori di ricerca, di modo che il sito appare sempre tra i primi risultati nelle ricerche su google, yahoo,

ecc.. Questo comporta dei vantaggi concreti perché ne aumenta la visibilità e porta risultati evidenti in poco tempo.Attiviamo campagne pay per click. Per esempio rea-lizzare una campagna su Google Adwords costa meno di qualsiasi altra campagna su giornali, riviste, radio, cartelloni stradali, volantini, ecc., evitando di spendere soldi alla cieca.Studiamo quindi insieme al cliente una strategia di web marketing che consentirà di generare traffico di

www.lapis-am.com

www.grand-cafe-lugano.ch

40 Ticino Business

Vita dei Soci di Lisa Pantini

qualità verso i loro siti web, con risultati tangibili ed evidenti. Tra gli strumenti che vengono maggiormente usati vi sono:•indicizzazioneneimotoridiricerca,•e-mailmarketing,•campagnebanner suportali locali, regionali ena-

zionali,•analisidellestatistiche,•blogaziendali,•emoltoaltroancora.Una cosa però è fondamentale: la manutenzione perio-dica del sito web. E questa è la nostra forza!”

Mi parlava prima delle vostre specializzazioni…“Abbiamo maturato una grande esperienza in quella fetta di mercato inerente i portali web, con la realiz-zazione, manutenzione e vendita di portali tematici come:•Agropool.ch, la più grande borsa online in svizzera di

macchine edili ed agricole;•webmobili24.ch, primo ed unico portale in Ticino con

mobili in offerta e da esposizione;• pneumatici.ch, un portale rivolto agli utenti privati e

ai rivenditori che desiderano acquistare pneumatici a prezzi imbattibili.

Su alcuni di questi portali abbiamo implementato l’e-commerce con PostFinance”.

L’e-commerce è oramai diventato un vero e proprio sistema di business per molte aziende, è noto che Internet ha modificato le abitudini di acquisto e consumo dei consumatori. Sempre di più infatti si fa shopping online. C’è anche però spesso ancora una certa reticenza a pagare online con la carta di credito. “Vero, confermo. Le nostre abitudini si sono modifica-te e le aziende che investono nell’e-commerce sono al passo con i tempi e ottengono un business da gestire con modalità innovative. Dalla nostra possiamo offrire a queste società una consulenza specifica, ed imple-mentare una soluzione ad hoc sicura e professionale. Per quanto concerne i pagamenti sicuri, dal canto nostro possiamo stare tranquilli: per il Ticino siamo stati scelti da PostFinance come agenzia partner per l’implementazione della piattaforma di e-payment di PostFinance. Una soluzione sicura, professionale e in linea con le esigenze dei clienti”.

Un ultimo commento?“Per concludere ci permettiamo di dire che: «Qualsiasi cosa venga fatto sul web non ha molto senso se non riesce a raggiungere gli utenti a cui è destinato, sempre che non vogliamo realizzare il sito solo per il piacere di farlo». Un sondaggio ha dimostrato che quasi il 70% delle aziende in Ticino che hanno un sito web non control-lano le statistiche e di conseguenza spendono soldi inutilmente. Installare un programma di statistiche è gratuito e porta una serie di vantaggi, soprattutto aiuta ad ottimizzare gli investimenti”.

Svega Consulting Web SaglVia al Fiume 66962 Viganello Tel.+41 91 971 49 [email protected]

Strategie d‘avanguardia esigono collaboratori d‘avanguardia

La strategia di un‘azienda non sarà mai migliore delle

persone incaricate di metterla in atto. Per valutare

correttamente le competenze professionali e perso-

nali, sono necessari un elevato grado di esperienza,

sensibilità e capacità di giudizio.

Oltre a questi requisiti, le consulenti di Luisoni van-

tano approfondite conoscenze dei vari settori, ruoli

e livelli gerarchici. Da oltre 20 anni i nostri clienti si

affidano a questa competenza completa ed esausti-

va per garantirsi una selezione intelligente e mirata

del personale.

Tel. +41 91 911 30 00www.luisoni.ch

Z u r i g o · S a n G a l l o · Va d u z · B a s i l e a · B e r n a · L u g a n o · G i n e v r a · L o s a n n a

www.postfinance.ch

www.pneumatici.ch

www.google.ch/analytics

Strategie d‘avanguardia esigono collaboratori d‘avanguardia

La strategia di un‘azienda non sarà mai migliore delle

persone incaricate di metterla in atto. Per valutare

correttamente le competenze professionali e perso-

nali, sono necessari un elevato grado di esperienza,

sensibilità e capacità di giudizio.

Oltre a questi requisiti, le consulenti di Luisoni van-

tano approfondite conoscenze dei vari settori, ruoli

e livelli gerarchici. Da oltre 20 anni i nostri clienti si

affidano a questa competenza completa ed esausti-

va per garantirsi una selezione intelligente e mirata

del personale.

Tel. +41 91 911 30 00www.luisoni.ch

Z u r i g o · S a n G a l l o · Va d u z · B a s i l e a · B e r n a · L u g a n o · G i n e v r a · L o s a n n a

42 Ticino Business

PAMP SA PRESENTA PER LA PRIMA VOLTA IL SuO bILANCIO SOCIO-AMbIENTALEUna prima per l’azienda di Castel S. Pietro attiva nel settore dei metalli preziosi

Vita dei Soci

PAMP è da sempre attenta al concetto di qualità esteso, un concetto che contempla l’eccellenza nella produzione ma anche il rispetto dell’ambiente, della sicurezza e delle persone. Con lo scopo di presen-tare in maniera concreta la sua filosofia ed il suo impegno per realizzare gli obiettivi nonché i risultati raggiunti in tali ambiti, PAMP pubblica per la prima volta il suo Bilancio socio-ambientale, un documento volto ad approfondire il ruolo dell’impresa nell’otti-ca delle relazioni intrattenute con i propri portatori d’interesse.

INTERVISTA CON uMbERTO MAGRO, dIRETTORE PAMP SA

Come mai l’esigenza di pubblicare un Bilancio socio-ambientale?“Per PAMP gli aspetti ambientali, sociali, etici e della sicurezza sono centrali. Il Bilancio socio-ambientale rappresenta uno strumento concreto per quantificare il nostro impegno in questi ambiti e permettere una comunicazione completa e trasparente verso i nostri portatori d’interesse, condividendo con loro la volontà di continuare a lavorare per uno sviluppo sostenibile”. Nel Bilancio è citato il concetto QASE: di cosa si tratta?“QASE significa Qualità, Ambiente, Sicurezza e Salute, Etica. Si tratta di un concetto di qualità esteso, volto a contemplare e integrare questi diversi aspetti, con il fine ultimo di garantire la soddisfazione della clientela rispettando le esigenze e neces-sità di tutti gli stakeholder. Le certificazioni recentemente conseguite (tra queste ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001), le iniziative promosse in tema di sicurezza sul lavoro, i gruppi di studio e di lavoro istituiti di concerto con le autorità pubbliche e la cittadinanza sono tutte manifestazioni tangibili di questi valori”.

Ci faccia qualche esempio concreto di iniziativa o misura adottata.“La politica di formazione dei dipendenti regolata da un concetto e da un piano che prevede l’arricchimento personale e professionale costante. Il coinvolgimento del personale nella promozione della sicurezza con la creazione di un gruppo di rappresentanti per il dialogo costante con la direzione. L’integrazione nella comunità locale con il sostegno alla squadra di calcio dell’AS Castello e all’Istituto Sant’Angelo di Loverciano. La normalizzazione dell’uso di corrente attraverso una distribu-zione omogenea nell’arco delle 24 ore. Gli investimenti in efficienti e moderni dispositivi che consentono l’ottimizzazione dei consumi energetici”.

PAMP ha svolto negli anni un grande lavoro in particolare sul piano ambientale…“L’azienda si è impegnata molto per diminuire l’impiego di risorse e migliorare l’impatto ambientale. I risultati sono stati no-tevoli, raggiunti grazie ad importanti investimenti, all’organizzazione interna, a controlli sistematici e all’ottima collaborazione con il Dipartimento del territorio, con il Municipio e con il gruppo creato dai nostri vicini confinanti Vivigorlaedintorni”.

43

Un momento della presentazione del Bilancio socio-ambientale. Da sin.: Fiorenzo Arbini, Umberto Magro e Franco Porro

Lo svolgimento delle attività di un’azienda ha implicazioni non so-lo a livello economico ma anche so-ciale ed ambientale. Questi aspetti devono poter essere in equilibrio ed integrarsi in maniera armoniosa tra loro affinché l’azienda stessa pos-sa perseguire il concetto di qualità esteso e quindi la soddisfazione di tutti i portatori d’interesse. Il Bilan-cio socio-ambientale di un’azienda rappresenta quindi un’occasione di dialogo che permette di racconta-re questa filosofia, stimolando la comprensione del ruolo impren-ditoriale, ambientale e sociale di un’impresa e condividendo gli obiettivi, i traguardi e le visioni.

Dopo l’ottenimento delle diverse certificazioni ISO 17025, 9001, 14001 e OHSAS 18001, con la pubbli-cazione del suo Bilancio socio-ambientale, PAMP desi-dera compiere un ulteriore passo nell’ottica dell’aper-tura, dell’incontro e del confronto verso i suoi pubblici di riferimento, siano questi i clienti e fornitori come pure la comunità e le istituzioni. Grazie a questo nuo-vo strumento, l’azienda di Castel S. Pietro può infatti raccontare in maniera completa ed esaustiva la propria strategia aziendale fondata sulla ricerca e sul persegui-mento dell’eccellenza, sulla salvaguardia dell’ambiente e sul rispetto delle persone e degli enti governativi.

A livello di responsabilità sociale, tra gli aspetti prin-cipali, risulta fondamentale l’attenzione verso le ri-sorse umane, sia nella politica occupazionale come pure nella formazione e, in particolare, nell’ambito della sicurezza e salute sul lavoro. Un ruolo di primo piano è svolto anche dalla volontà dell’azienda di in-tegrarsi e partecipare alla vita della comunità locale. Dal punto di vista della responsabilità ambientale, per PAMP è essenziale la ricerca costante di soluzio-ni tecnologiche e di processo mirate a ridurre sempre più l’impatto ambientale, minimizzando i consumi e rendendo più efficiente l’utilizzo delle risorse.

PAMP SA6874 Castel San PietroTel. +41 91 695 04 50Fax +41 91 695 04 [email protected]

La PAMP ha presentato il suo Bilancio socio-ambien-tale all’Istituto Sant’Angelo di Loverciano (Castel S. Pietro), Istituto che l’azienda sostiene da parecchio tempo. Negli ultimi due anni, PAMP ha finanziato in-teramente un corso di disegno creativo per i ragazzi. La struttura di Loverciano accoglie circa 40 ragazzi e ragazze, tra i 6 e i 18 anni, con problemi di appren-dimento talvolta associati ad altri disturbi. L’Istituto svolge attività di formazione ed educazione: l’obiettivo è quello di permettere ai ragazzi di vivere con la mag-gior indipendenza possibile la loro vita sociale.

44 Ticino Business

Vita dei Soci di Lisa Pantini

züST & bACHMEIER SA: L’ARTE dEL TRASPORTO quI è dI CASA1911 – 2011: da cent’anni pionieri del trasporto

La storica sede di Chiasso svetta su Via Motta. Un palazzo storico nella via della stazione di Chiasso, in pieno centro e a due passi dal valico doganale. Una posizione strategica, che da anni i clienti di Züst & Bachmeier SA conoscono bene. L’azienda viene fondata nel lontano 1911, e da un secolo si prodiga al servizio dei clienti che le affidano le loro spedizioni di merci di diverso tipo nel mondo. Al pari dell’evoluzione tecnologica, dove una volta erano i carri ed i cavalli, oggi Züst & Bachmeier si presenta con una moderna ed efficiente strut-tura che garantisce un servizio specifico per ogni esigenza. Dal 2010 l’azienda si è dotata di un nuovo assetto interno, ed oggi conta 12 validi e motivati professionisti con ambiziosi progetti di crescita perché si desidera fortemente dare nuovo lustro al già consolidato prestigio di questo marchio.Conosciuta a livello mondiale per la sua professionalità e sto-ricità, garantisce un’accurata gestione di ogni spedizione, lo scambio merci da un Paese all’altro, potendo contare su part-nership consolidate ed una rete di agenzie e corrispondenti sparsi per il globo. Trasporto stradale, ferroviario, marittimo o aereo? Movimenta-zione di oggetti preziosi come opere d’arte? Un invio eccezio-nale per dimensioni e/o peso? Prodotti chimici o pericolosi? Nessun limite… Una consulenza ad hoc dalla A alla Z per ogni cliente, per ogni collo e per ogni invio. Il personale che lavora per Züst & Bachmeier è preparato a risolvere ogni specifico problema e a consigliare non solo la via di trasporto più conveniente, ma anche le tecniche accessorie quali operazioni di sdoganamen-to, cross trading, transito a confine, assicurazione, magazzi-naggio e distribuzione.Una struttura interna organizzata a comparti garantisce col-laboratori motivati e soprattutto altamente specializzati nel settore di riferimento.Oggi Züst & Bachmeier è una realtà consolidata e grazie all’in-tesa con UBV Group SPA - gruppo italiano leader indiscusso nel trasporto gommato in ambito nazionale ed internazionale, di cui l’azienda chiassese è agente esclusivo per il ticino - può offrire collegamenti giornalieri con tutte le principali piatta-forme europee.

Le opere d’arteIl primo settore nel quale l’azienda è considerata un pioniere è quello dedicato alle opere d’arte. Pitture, quadri, statue, antichità di valore inestimabile… “pezzi” di storia pregiati che devono essere protetti ad ogni costo, cominciando per l’appunto dal trasporto. L’azienda è membro ICEFAT (Inter-national Convention of Exhibition and Fine Art Transport), marchio certificato nel trasporto di quadri ed oggetti preziosi.

La specializzazione in questo settore è legata ad uno dei fondatori che ha lasciato la sua impronta all’azienda, Gio-vanni Züst, che è stato un collezionista di opere d’arte. Nel 1966 donò tutto il suo patrimonio artistico alla Pinacoteca Züst di Rancate. Oggi la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst raccoglie opere di artisti attivi sul territorio ticinese dal XVII al XIX secolo. Ecco allora come l’azienda, grazie alla specia-lizzazione di alcuni suoi collaboratori, possa offrire un’assi-stenza specialistica in tutto ciò che riguarda il trasporto di opere d’arte di qualsiasi genere, ma non solo: al trasporto si aggiungono l’imballaggio, l’immagazzinaggio, i sopralluoghi e l’organizzazione di mostre di opere d'arte per gallerie e musei, con corrispondenti in tutto il mondo. Per queste pratiche così

45

specifiche vengono utilizzate le più moderne e sicu-re attrezzature per oggetti preziosi e delicati (come

ad esempio: automezzi con sospensioni pneumatiche, sponda idraulica, sistema di sicurezza satellitare e dotato

di controllo della climatizzazione, cabine di sicurezza e sotto vincolo doganale). Anche tutte le pratiche doganali e la bu-rocrazia legata a questo tipo di operazioni è curata da Züst & Bachmeier.

Altre specializzazioniGrazie alle collaborazioni con partner italiani, Züst & Bach-meier ha potuto specializzarsi anche in altri settori, come quello della moda, degli accessori e del tessile, arrivando a collaborare con primarie aziende italiane di alta moda, che hanno la loro base nel Nord Italia e in Ticino.

Il settore del trasporto camionisticoUn classico per ogni spedizioniere, Züst & Bachmeier non fa eccezione. Vengono offerti servizi camionistici "groupage" e a carico completo in collaborazione con diversi prestigiosi partner europei. I terminali di stoccaggio sono presenti sia in Svizzera che in Italia.

Il trasporto ferroviario Il servizio ferroviario è garantito da e per ogni Paese euro-

peo in collaborazione con i principali network ferroviari. Le principali merci trasportate sono prodotti siderurgici, chimici, cellulosa, carta, legno segato e in tronchi. Il magazzinaggio, la distribuzione e la consegna sono offerti a domicilio sia con autotreno che con carrello stradale.

Il trasporto marittimo ed aereoL’azienda è forte di una folta rete di agenti in tutti i principali porti ed aeroporti europei. Per questo settore sono stati sele-zionate le migliori compagnie aeree e navali, considerate più affidabili, veloci e puntuali. Cielo e mare non hanno confini.

uN RINGRAzIAMENTO SPECIALE

In virtù del centenario che si celebrerà quest’anno, la Dire-zione dell’azienda desidera ringraziare i professionistiche per maturata anzianità hanno terminato la collaborazio-ne presso la Züst & Bachmeier e solo grazieai quali determinati obiettivi non sarebbero sicuramente stati raggiunti.Un grande Grazie anche alla storica clientela che ha rinno-vato anno dopo anno la fiducia nella nostra organizzazioneed ai nuovi clienti che hanno deciso di credere nei nuovi progetti.Ci piace pensare che l’opera d’arte da conservare più gelo-samente in azienda possa essere il proprio patrimoniointerno: LE RISORSE UMANE! Più che in altre realtà, nelle società di servizi sono un contributo prezioso con il proprio impegno e dedizione al successo di qualsiasi operazione.

Züst & Bachmeier SAVia Motta 66830 ChiassoTel. +41 91 695 18 00Fax +41 91 682 43 [email protected]

46 Ticino Business

L’IMPORTANzA dELL’ASSESSMENT E dEL NEwPLACEMENT NEL CONTESTO HR TICINESE

Vita dei Soci Intervista di Lisa Pantini a Leila Dressi, Consulente DMS per il Ticino per Luisoni Consulenze SA

Signora Dressi, può tracciare in alcune righe un suo breve profilo professionale?“Dopo la laurea in Lettere all’Università di Zurigo mi sono diplomata in Psicologia Applicata a Londra. Ho completato le mie conoscenze professionali con una formazione di Coaching presso la Zürcher Ho-chschule für Angewandte Psychologie. Al momento seguo un corso di studi Master in Human Capital Management. Dispongo di un’esperienza pluriennale nel campo Assessment, Newplacement e gestione di progetti/personale in ambito finanziario, assicurativo e formativo”.

Quali sono le sue aree di intervento in Luisoni Consulenze SA e in DMS? “Le aree di intervento sono principalmente tre e so-no indirizzate a destinatari che ricoprono funzioni manageriali medio/alto e specialisti con compiti di conduzione e non, o di direzione di progetto: 1. Assessment per la selezione del personale ester-

no all’azienda o per il riposizionamento e/o la pro-mozione interni all’azienda.

2. Assessment per la diagnosi del potenziale del capitale umano interno all’azienda e l’individua-zione dei talenti e la relativa ritenzione.

3. Newplacement, si tratta di un sostegno d’accom-pagnamento mirato alla ricerca di un reinserimen-to professionale”.

Quale rilevanza assume l’assessment per le PMI ticinesi?“Tale strumento è ideale per individuare il poten-ziale, incentivare le capacità individuali, rafforzare le persone, ma soprattutto sostenere le aziende nei loro processi decisionali durante la fase di selezio-ne del personale. La validità dei risultati forniti at-traverso l’utilizzo di tale strumento contribuisce al successo dell’impiego ottimale del capitale umano. La diagnosi comportamentale risultante da un as-sessment permette all’individuo in questione di au-mentare la consapevolezza in merito ai propri punti di forza e le aree di sviluppo. All’azienda, invece,

permette di orientare i comportamenti individuali verso un allineamento agli obiettivi aziendali sem-pre più strategici”.

Può descriverci come si svolge l’intervento di assessment?“Il processo di assessment va concordato diretta-mente con il committente sulla base del profilo ri-chiesto, del potenziale atteso, e dell’ambiente/del contesto/della cultura aziendale. Sulla base degli elementi raccolti, vanno definite le competenze/comportamenti chiave della posizione in questione ed in seguito si procede alla selezione di metodi e strumenti diagnostici da sottoporre all’individuo. Al candidato ed al committente va consegnato e di-scusso un rapporto scritto contenente l’analisi dei comportamenti osservati, un riassunto dei punti di forza ed i limiti, così anche delle proposte di inter-vento per un piano di sviluppo personale”.

Dato il particolare momento congiunturale, quale è il valore che assumono queste pratiche nella gestione aziendale e nelle risorse umane?“Le aziende sempre più non si possono permettere di commettere degli errori nella selezione del per-sonale e di investire dunque in una risorsa incapace di soddisfare le attese di un ruolo specifico. Coste-rebbe troppo. In un momento dove la capacità di

Leila Dressi

47

gestione del cambiamento e l’adattarsi a situazioni nuove diventa una competenza di primaria importan-za, gli strumenti che promuovono e sostengono tali comportamenti assumono una rilevanza centrale. La scelta di impiegare degli assessment come pratica per il riconoscimento e la creazione di consapevo-lezza delle competenze distintive è un investimento che permette di aumentare l’efficacia aziendale e di guadagnare un vantaggio competitivo. La valorizza-zione del proprio capitale umano è sempre più vissu-ta dalle aziende come un presupposto vincente per il raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati”.

Che cosa ci può dire invece riguardo al newplacement?“Il newplacement consente all’individuo sia di ela-borare una situazione problematica trascorsa che di riflettere sui prossimi obiettivi professionali pren-dendo coscienza delle competenze ed attivando le risorse. In questo modo si intende rendere il proces-so di riorientamento e dunque di reinserimento pro-fessionale tempestivo ed il più possibile corrispon-dente alle proprie esigenze ed aspirazioni. In Ticino assistiamo ad una maggiore richiesta di interventi di newplacement, poiché vi sono ancora diverse azien-de che stanno riorganizzando”.

Come si svolge l’accompagnamento di un collaboratore nell’uscita dall’azienda?“Lo svolgimento del percorso di newplacement viene definito in funzione alle esigenze specifiche discusse con il diretto interessato e si basa su un percorso modulare che va a toccare le seguenti fasi: - definizione della situazione personale attuale,- gestione del cambiamento ed analisi del percorso

professionale,- confronto tra percezione personale ed esterna;

identificazione dei punti forti/delle aree di svilup-po,

- sviluppo di una strategia di candidatura e prepara-zione della documentazione,

- accompagnamento mirato finalizzato al colloquio di presentazione,

- coaching processo di candidatura”.

Luisoni Consulenze SAvia Balestra 96900 LuganoTel. +41 91 911 30 00Fax +41 91 923 55 43www.luisoni.ch

48 Ticino Business

Vita dei Soci

(RI)quALIfICA PROfESSIONALE = fORMAzIONE

Il tema è di grande attualità perché riguarda la maggioranza dei disoccupati, dei giovani che si presentano per la prima volta sul mercato del lavoro e di coloro che, avendo già un impiego, devono soddisfare particolari esigenze e i cambia-menti delle aziende in cui sono occupati.Allora che fare? Innanzitutto pensare ad un aspetto fonda-mentale, ovvero che la competitività la si raggiunge con strategie aziendali in grado di anticipare le esigenze del mercato e di essere capaci di attuarle prima degli altri.Per la loro realizzazione si deve disporre di risorse umane preparate, motivate ed “allenate” ad affrontare il cambia-mento, che diventa un imperativo per tutti.Oggi bisogna avere il coraggio di cambiare i modelli per la formazione “passiva” che deve diventare un percorso “pro-attivo”, secondo le varie popolazioni interessate:

48 Ticino Business

Vita dei Soci

(Ri)qualifica pRofessionale = foRmazione

Il tema è di grande attualità perché riguarda la maggioranza dei disoccupati, dei giovani che si presentano per la prima volta sul mercato del lavoro e di coloro che, avendo già un impiego, devono soddisfare particolari esigenze e i cambiamenti delle aziende in cui sono occupati.Allora che fare? Innanzitutto pensare ad un aspetto fondamen-tale, ovvero che la competitività la si raggiunge con strategie aziendali in grado di anticipare le esigenze del mercato e di essere capaci di attuarle prima degli altri.Per la loro realizzazione si deve disporre di risorse umane pre-parate, motivate ed “allenate” ad affrontare il cambiamento, che diventa un imperativo per tutti.Oggi bisogna avere il coraggio di cambiare i modelli per la for-mazione “passiva” che deve diventare un percorso “proattivo”, secondo le varie popolazioni interessate:

IndividuoA prescindere dalla sua natura, stato sociale, professione at-tuale, ecc. deve essere effettuata una valutazione (assessment) per identificare:- le aspettative dell’individuo (obiettivi professionali),- il potenziale dell’individuo (caratteristiche attitudinali e

competenze di base).

FASE B: CATALOGO DELLE DISPONIBILITÀPer poter rispondere alle necessità dell’individuo e alle esigenze di mercato, viene “alimentato” un catalogo delle disponibilità che permette di identificare la persona “ideale” ed individuare la riqualifica professionale necessaria.

FASE C: FORMAZIONE E RIQUALIFICA PROFESSIONALEPrincipioIl principio della formazione è quello di poter (ri)abilitare l’in-dividuo alla nuova realtà professionale che si prospetta. Real-tà ricercata dall’individuo stesso o indotta dalle esigenze del mercato.RealizzazioneLa (ri)qualifica professionale avviene tramite un processo co-stituito da 3 tappe fondamentali: Formazione – Stage – (ri)Collocamento.1. Formazione: le basi teoriche permetteranno all’individuo di

promuovere le proprie competenze di base e di ricercarne delle altre richieste dal mercato del lavoro.

2. Stage: periodi pratici che consentiranno di acquisire espe-rienza professionale e conoscere il mondo del lavoro con va-lutazioni intermedie sulle capacità effettive.

3. (ri)Collocamento: attraverso un sostegno e un accompagna-mento, il tutor valorizza e valuta le competenze acquisite durante gli stage e la fase di formazione, aiutando l’individuo ad inserirsi nel posto di lavoro e a mantenere la fiducia nelle proprie capacità.

ObiettivoSviluppo delle capacità interdisciplinari dell’individuo ed inte-grazione dell’individuo nel mercato del lavoro o al reinserimento nell’azienda.Tutti i portatori d’interesse, pubblici e privati, devono avere il coraggio di “rompere” schemi di formazione statici promuoven-do la (ri)qualificazione professionale con l’obiettivo di rendere le persone più competitive nel mondo del lavoro. Lo Stato deve sostenere tali iniziative con il finanziamento diretto delle perso-ne che intendono seguire la formazione “Proattiva”.

Per maggiori informazioni:QUALICON Consulenze SACentro Monda 4, A la Munda, 6528 CamorinoTel. +41 91 857 81 33Fax +41 91 857 81 [email protected]

Chi? Cosa? Perché?

Neofiti

Lavoratori

Disoccupati

Riqu

alifi

ca p

rofe

ssio

nale

Inserimento nel mondo del lavoro

Sviluppare nuove

competenze

Trovare un posto di lavoro

Il modello Qualicon, propone:

FASE A: ANALISI DEI BISOGNIEsaminare lo scenario attuale del mercato del lavoro e dell’in-dividuo, fissando gli obiettivi strategici da raggiungere a breve termine.

Mercato del lavoroTramite l’analisi delle esigenze e dei fabbisogni dei vari settori aziendali e merceologici si identificano quali sono i ruoli ricerca-ti. L’analisi dei bisogni si deve basare sulle seguenti questioni:• Qual’èilbisognoprimariodell’azienda?• Quali sono le professionalità che l’azienda ricerca e che

necessita per rendere più efficace la propria competitività (gradodiinnovazione,produttività,ecc.)?

• Qualiprospettivefuturepossiedel’azienda?• Chetipodirisorsaumanarichiedeperraggiungerequeste

prospettive?

Il modello Qualicon, propone:

FASE A: ANALISI DEI BISOGNIEsaminare lo scenario attuale del mercato del lavoro e dell’individuo, fissando gli obiettivi strategici da raggiunge-re a breve termine.

Mercato del lavoroTramite l’analisi delle esigenze e dei fabbisogni dei vari set-tori aziendali e merceologici si identificano quali sono i ruoli ricercati. L’analisi dei bisogni si deve basare sulle seguenti questioni:•Qual’èilbisognoprimariodell’azienda?•Qualisonoleprofessionalitàchel’aziendaricercaeche

necessita per rendere più efficace la propria competitività (grado di innovazione, produttività, ecc.)?

•Quali prospettive future possiede l’azienda?•Che tipo di risorsa umana richiede per raggiungere queste

prospettive?

IndividuoA prescindere dalla sua natura, stato sociale, professione attuale, ecc. deve essere effettuata una valutazione (asses-sment) per identificare:•le aspettative dell’individuo (obiettivi professionali),•il potenziale dell’individuo (caratteristiche attitudinali e

competenze di base).

FASE B: CATALOGO DELLE DISPONIBILITÀPer poter rispondere alle necessità dell’individuo e alle esi-genze di mercato, viene “alimentato” un catalogo delle di-sponibilità che permette di identificare la persona “ideale” ed individuare la riqualifica professionale necessaria.

FASE C: FORMAZIONE E RIQUALIFICA PROFESSIONALEPrincipioIl principio della formazione è quello di poter (ri)abilitare l’individuo alla nuova realtà professionale che si prospetta. Realtà ricercata dall’individuo stesso o indotta dalle esigenze del mercato.RealizzazioneLa (ri)qualifica professionale avviene tramite un processo costituito da 3 tappe fondamentali: Formazione – Stage – (ri)Collocamento.1. Formazione: le basi teoriche permetteranno all’individuo

di promuovere le proprie competenze di base e di ricer-carne delle altre richieste dal mercato del lavoro.

2. Stage: periodi pratici che consentiranno di acquisire esperienza professionale e conoscere il mondo del lavoro con valutazioni intermedie sulle capacità effettive.

3. (ri)Collocamento: attraverso un sostegno e un accompa-gnamento, il tutor valorizza e valuta le competenze ac-quisite durante gli stage e la fase di formazione, aiutando l’individuo ad inserirsi nel posto di lavoro e a mantenere la fiducia nelle proprie capacità.

ObiettivoSviluppo delle capacità interdisciplinari dell’individuo ed integrazione dell’individuo nel mercato del lavoro o al rein-serimento nell’azienda.

Tutti i portatori d’interesse, pubblici e privati, devono avere il coraggio di “rompere” schemi di formazione statici promuo-vendo la (ri)qualificazione professionale con l’obiettivo di ren-dere le persone più competitive nel mondo del lavoro. Lo Stato deve sostenere tali iniziative con il finanziamento diretto delle persone che intendono seguire la formazione “Proattiva”.

Per maggiori informazioni:QUALICON Consulenze SACentro Monda 4, A la Munda, 6528 CamorinoTel. +41 91 857 81 33Fax +41 91 857 81 [email protected]

49

Vita dei Soci di Lorenza Bernasconi, Marketing Manager Gruppo Sicurezza SA

LA SICuREzzA CHE SI AMAPROTEzIONE ATTIVA

Lorenza Bernasconi

Un canguro con un cucciolo nel suo marsupio. Questa avven-tura iniziò nel 1998. E da quella data abbiamo compiuto salti sempre più importanti nel ramo della sicurezza e dei servizi ad essa correlati, fedelmente accompagnati dalla nostra sim-patica e rassicurante icona.Un canguro con il cucciolo che porta nel marsupio non ha li-miti di spazio né di movimento, permettendo al suo piccolo di vedere e conoscere il mondo da un punto di vista decisamente sicuro e protetto. La sicurezza è una sensazione positiva, che si ama e si apprezza in tutto il suo essere. Per analogia, la sicurezza deve essere libertà di pensiero, di movimento, di espressione, di evoluzione.Abbiamo trovato delle similitudini interessanti nella società attuale ed elaborato dei servizi che sono poi diventati un “must” con il tempo. Saper ascoltare le esigenze, mantenen-do un contatto privilegiato con il settore, ci ha permesso di anticipare il mercato della sicurezza, garantendo servizi e pro-dotti a 360° che soddisfano tutte le richieste. Costantemente in ascolto delle esigenze, analizziamo la società nella quale viviamo e lavoriamo quotidianamente per capirne i meccani-smi ed anticiparne le richieste.Come abbiamo sottolineato durante il precedente redaziona-le, la prevenzione è un concetto fondamentale e di grande valore se utilizzato nel modo ottimale.È pure un dato certo che l’utente si trova disorientato rispetto a quanto propone il mercato, è sovente in difficoltà nel rico-noscere le proposte migliori e più efficaci alle sue esigenze, teme di doversi muovere andando a contattare diversi inter-locutori e di trovarsi di fronte a importi di spesa esorbitanti o poco chiari.Una sola cosa certa egli sa: desidera essere invaso da una sensazione di sicurezza che lo segue in tutte le attività che egli svolge per se stesso e per i suoi cari, è alla ricerca della sensazione di un marsupio che gli ricordi il suo vivere all’inter-no del grembo materno, garantendogli piena sicurezza nelle dinamiche della sua vita quotidiana, sperimentandone tutte le sue sfaccettature, con la consapevolezza di potersi rifugiare in un contesto di piena e totale sicurezza.La rappresentazione del canguro vuole illustrare un concetto di servizi orientati al Cliente, modulabile in funzione degli stili di vita e delle esigenze, un concetto di Protezione Attiva dunque, presente ed efficace che si muove con l’individuo, contrariamente a quanto si possa immaginare. Difatti, la sicu-rezza non deve essere sinonimo di coercizione, confinamento o subordinamento alla tecnica, bensì è la tecnologia che è subordinata e plasmata alle esigenze e necessità di sicurezza dell’essere umano.Da queste riflessioni è nata Protezione Attiva, un sistema d’allarme dedicato principalmente ai privati ed aziende ad un costo di partenza CHF. 2'450.- inclusa l’installazione. Il sistema di sicurezza è modulabile ed espandibile in funzione

delle esigenze, della vastità degli spazi da proteggere e del concetto di sicurezza che si definisce con il Cliente.Di facile utilizzo, discreto ed accattivante nel suo design è formulato per l’utilizzo in ogni ambiente.Nella Protezione Attiva è incluso un servizio di pronto inter-vento tecnico 24h/24h, 365 giorni l’anno, l’estensione della garanzia a 5 anni, un servizio di manutenzione annua, la ge-stione proattiva dei segnali di allarme dalla Centrale Operativa 24h/24h, l’intervento di pattuglie di agenti addestrati e for-mati a svolgere delicate missioni di pronto intervento. Il tutto tramite la sottoscrizione di un unico abbonamento mensile non più oneroso di un canone telefonico.Con la Protezione Attiva il Cliente ed i suoi cari si sentono in un marsupio, protetti e sicuri, senza preoccuparsi di sottoscri-vere diverse tipologie di contratti con molteplici aziende. Ne basta solo uno: la Protezione Attiva.Riscontriamo la soddisfazione di questo servizio dall’incre-mento rilevante delle richieste e dalle confortanti testimo-nianze dei nostri Clienti. Difatti, quando l’utente inserisce il sistema, si innesca il “Marsupio” attorno a lui ed ai suoi cari, attivando un’organizzazione professionale, discreta e co-stantemente vigile pronta ad intervenire secondo le modalità concordate.L’utente ha quale unica incombenza quella di attivare il siste-ma e la sua Protezione si Attiva.La nostra missione diventa dunque un successo affermato e accolto dai Clienti stessi. A tale scopo, non ci possiamo definire solo dei venditori di sicurezza ma – tramite la nostra missione – siamo riconosciuti quali integratori di sicurezza, che è un concetto ben diver-so da cui partire per offrire ad ogni tipologia di clientela la soluzione migliore, instaurando con essa un rapporto basato innanzitutto sulla fiducia per raggiungere ottimi risultati di reciproca soddisfazione.

Grazie a Protezione Attiva, Gruppo Sicurezza risponde in mo-do ideale alle esigenze dei privati che hanno la necessità pri-mordiale di preservare i valori, soprattutto quelli affettivi che nessuna assicurazione può ripagare e sostituire. Protezione Attiva è pure la soluzione preventiva all’attuale congiuntura – in riferimento alla criminalità maggiormente presente nel settore privato – che verte principalmente all’attacco dei be-ni di tipo affettivo. La Protezione Attiva diventa dunque una sicurezza che si ama.

Gruppo Sicurezza SAVia Cantonale 20. 6942 SavosaTel. +41 91 935 90 50Fax +41 91 935 90 [email protected]

50 Ticino Business

Vita dei Soci

®

PARLANdO dI SOfTwARE GESTIONALEGentlemen’s agreement in Ticino. Due affermate società per un unico gestionale: Studio Picas SA e Chiodoni Luigi SA

Didier BoissardMarketing Manager Studio Picas SA

Paolo BentoglioDirettore, Economista aziendaleChiodoni Luigi SA

Ogni imprenditore ed ogni titolare d’azienda, soprattutto all’interno delle PMI, si confronta con diverse scelte in ambito informatico e gestionale, volte a migliorare l’effi-cienza dei processi della propria impresa.Le società Chiodoni Luigi SA e la Studio Picas SA, da oltre un decennio promuovono uno tra i programmi ge-stionali più utilizzati in Svizzera, collaborando per l’assi-stenza, la vendita e lo sviluppo dello stesso direttamente con la casa madre, la SelectLine.Abbiamo rivolto ai rappresentanti delle due società alcu-ne domande per poter meglio comprendere i vantaggi e l’efficacia di questo innovativo programma gestionale e l’abbiamo fatto con il Sig. Paolo Bentoglio (Direttore della Chiodoni Luigi SA) e con il Sig. Didier Boissard (Marke-ting Manager della società Studio Picas SA). Entrambi ci hanno descritto con entusiasmo e professionalità le potenzialità del prodotto, le loro valutazioni e ci hanno raccontato un breve squarcio dell’importante storia delle rispettive aziende, che da oltre 10 anni promuovono e collaborano per la promozione, l’assistenza e la vendita del prodotto sul territorio ticinese.

Perché una PMI sceglie SelectLine?“Innanzitutto, ci informano i nostri interlocutori, il pro-gramma gestionale SelectLine ha un rapporto tra qua-lità e prezzo assolutamente concorrenziale e risponde in maniera efficace alle esigenze, sempre in crescita, delle PMI. Il programma SelectLine si distingue per la propria versatilità e per la propria stabilità garantendo, grazie al concetto modulare, un’efficace ed efficiente gestione di ordini, della cassa, della contabilità finan-ziaria, come pure dei salari e delle poste aperte che sono tra le voci più utilizzate nei diversi settori azien-dali. SelectLine, come detto, è in continua evoluzione e l’aggiornamento del prodotto viene garantito anche grazie al supporto e dalle indicazioni che giungono da oltre 20’000 aziende svizzere (oltre 500 in Ticino) che utilizzano con piena soddisfazione il software e segna-lano in continuazione le nuove esigenze che seguono il corso dello sviluppo aziendale. Queste segnalazioni permettono lo studio e lo sviluppo di nuovi contenuti ed applicativi che sono un vantaggio concreto per tutti gli utenti esistenti e futuri”.

51

Gestione SalariGestione Ordini

Contabilità

®

Come è nata la vostra collaborazione per questo prodotto?“Come spesso accade è dovuta ad una questione di fortu-nate coincidenze. A partire dall’anno 2000 la ditta Studio Picas SA di Poschiavo, con sede, oggi, anche a Bioggio, e la ditta Chiodoni Luigi SA di Lugano, hanno iniziato a commercializzare il software gestionale SelectLine. Con la Vision di poter incrementare ulteriormente la diffusione del prodotto, la SelectLine, affida alla Studio Picas SA e alla stessa Chiodoni Luigi SA, la distribuzione per tutto il territorio della Svizzera italiana. Nasce così l’incontro commerciale tra le due realtà. Oggi possiamo vantare una collaborazione di gentlemen’s agreement a tutto vantag-gio dei nostri clienti e dei clienti potenziali a cui potrem-mo sempre dare continuità, assistenza e consulenza su questo interessantissimo prodotto. Una sicurezza in più!”

Quale è il valore aggiunto di SelectLine?“In primis i tempi d’introduzione del programma sono brevissimi, l’utilizzo è intuitivo, semplice ed efficace, gra-zie a moduli perfettamente integrati tra loro, che permet-

te alle aziende di avere risultati immediati risparmiando uno dei beni più preziosi: il tempo. Inoltre l’affidabilità del software ed i contenuti permettono l’ottimizzazione dei processi aziendali”.

In conclusione, cosa potete promettere ai lettori di Ticino Business?“Più che promesse, possiamo mettere a disposizione tutta la nostra competenza ed esperienza proponendo ai vostri lettori una visita ed una prova del prodotto senza impegno”.

Approfittate delle prestazioni offerte da SelectLine e con-tattateci!

Studio Picas SAVia Mulini 66934 BioggioTel. +41 923 36 59Fax +41 923 37 [email protected]

Chiodoni Luigi SAVia Moncucco 16900 LuganoTel. +41 91 966 88 44Fax +41 91 966 39 [email protected]

52 Ticino Business

Vita dei Soci di Mario Gabriele Albera, Gemana Consulting SA

LE COMuNICAzIONI dELLE OPERAzIONI COMMERCIALI TRA ITALIA E SVIzzERA

Con oggi diamo inizio ad una serie di articoli finalizzati ad aprire una finestra sulla vicina Italia per osservarne le novità, le tendenze, ovviamente in materia fiscale, con le conseguenti reazioni che spesso si scatenano di fronte a comportamenti del legislatore italiano troppo spesso ispi-rati a pregiudizi quando non ad interessi protezionistici che portano a superare arbitrariamente la gerarchia tra norme di diritto internazionale e norme interne, creando non poco disagio e turbamento ai commerci internazionali.Nella stessa dimensione prospettica si pone, poi, l’Agenzia delle Entrate che non tralascia di confortare dette norme emanando circolari interpretative incentrate su di una visio-ne miope e partigiana. La Stampa ed i Media più in gene-rale, completano il fuoco di fila.A noi professionisti transnazionali il compito di fare un po’ di ordine fornendo informazioni che confidiamo potranno essere ritenute utili dagli operatori svizzeri che hanno rela-zioni con controparti italiane per limitarne quanto meono lo stupore quando ci si trova di fronte a richieste a dir poco incomprensibili.Il primo argomento scelto si riferisce alla interpretazione restrittiva che viene data, in Italia, a proposito dell’obbligo di comunicazione delle operazioni effettuate nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio negli Stati o territori, considerati, appunto dall’Italia, a regime fiscale privilegiato. Il riferimento normativo si riassume nel ricordare il D.L. del 25 marzo noi 2010 n.40, convertito dalla legge del 22 mag-gio 2 010 n.73 ed il D.M. del 5 agosto 2010, pubblicato sulla GU. n.191 del 7 agosto 2010, che ha fornito ulteriori precisazioni e preposto nuovi termini per l’invio delle comu-nicazioni. L’Agenzia delle entrate, nel prosieguo è interve-nuta con ulteriori chiarimenti. Senza approfondire gli obblighi della comunicazione a carico di detti soggetti, ci sembra interessante ricordare l’indivi-duazione che viene sviluppata dal punto di vista italiano dei Paesi che rientrano nella c.d. black-list in quanto non ci sembra fuor di luogo constatare come il dettato interpre-tativo irrigidisca, una volta di più, i rapporti tra Italiana e Svizzera. Ci si trova, infatti, di fronte ad una duplice realtà normativa riguardante l’elencazione di Paesi da considerarsi, appunto, a fiscalità privilegiata e scarsamente collaborativi in tema di scambio di informazioni.La prima elencazione, promulgata a sostegno della legittima detraibilità dei costi pone una presunzione relativa alla in-detraibilità di questi costi se generati da soggetti economici aventi sede, residenza o domicilio negli Stati o territori di cui al D.M. del 4 maggio 1999.Ora in tale elenco la Svizzera è ricompresa senza limitazione alcuna. Successivamente un’altra elencazione rilevante ai fini della presunzione di residenza in Italia delle persone giuridiche,

contenuta nel D.M. del 21 novembre 2001, fa riferimento alla Svizzera quale Paese a fiscalità privilegiata con esclusi-vo riguardo alle società non soggette alle imposte cantonali e municipali. Il quesito appare evidente. Quale delle due elencazioni deve essere presa in considerazione dagli operatori italiani che pongono in essere relazioni commerciali con imprenditori svizzeri ai fini della comunicazione di dette operazioni alla Agenzia delle Entrate Italiana?Proprio l’Agenzia delle Entrate, ha ovviamente ritenuto, contrariamente alla conclusione cui si addiverrebbe se si tenesse in maggior conto le ragioni ispiratrici delle norme, che ogni singola operazione intercorsa con soggetti svizzeri deve essere oggetto di segnalazione, senza alcuna distinzio-ne. Di contro sembrerebbe più logico il ritenere che l’obbli-go in parola trovi la sua piena applicazione per le relazioni commerciali poste in essere son Entità Svizzere che godono di particolare agevolazione; proprio come previsto nel DM del 2001. Non c’è ombra di dubbio sul fatto come la in-terpretazione più restrittiva crei un aggravio di burocrazia per gli operatori economici con la evidente conseguenza di una palese discriminazione delle aziende svizzere. Di contro, una interpretazione che si limiti a contemplare la Svizzera, a proposito della sua appartenenza alla Black List limitatamente alle società con imposizione privilegiata ci porterebbe a vedere escluse le relazioni intercorse con le società ad imposizione ordinaria. Quale la ragione per que-sta posizione restrittiva dell’Amministrazione finanziaria ita-liana? La risposta trova la sua giustificazione sulla semplice circostanza che le società Svizzere, in generale, potrebbero beneficiare dei regimi fiscali privilegiati con il passaggio da una tassazione agevolata ad una ordinaria, frutto questo, esclusivamente di un “ruling” (accordo con l’Amministra-zione) che come tale rappresenterebbe un privilegio che tra l’altro sarebbe altresì lesivo della concorrenza.È evidente come tale interpretazione italiana si scontri con il divieto di discriminazione e con quello della parità di trat-tamento. Ma tant’è!In questo scenario, nella pratica quotidiana, stiamo assisten-do ad una situazione quanto meno paradossale: l’imprendi-tore italiano assolve all’onere di comunicazione alla Agenzia delle Entrate per quanto attiene le sue relazioni commerciali con imprenditori svizzeri senza eccezione alcuna e senza farsi mancare “a futura memoria” la richiesta all’imprenditore sviz-zero della certificazione del suo assoggettamento ordinario a tutte le imposte previste dal nostro ordinamento.

Gemana Consulting SAVia Balestra 22 A6900 LuganoTel. +41 91 911 00 11Fax +41 91 911 00 [email protected]

53

HOTEL CAdRO PANORAMICA

L’Hotel Cadro Panoramica gode di una posizione immersa nel verde dove troverete un oasi di tranquillità con una vista me-ravigliosa sulla città di Lugano e il suo lago, il centro cittadino si raggiunge con soli 10 minuti di auto.La struttura offre 36 confortevoli camere doppie e 60 ap-partamenti, il ristorante principale Rôtisserie può accogliere comodamente fino a 300 persone e con piacere siamo a vostra disposizione per organizzare con voi le vostre ricorrenze di famiglia, matrimoni, compleanni, oppure cene aziendali o qualsiasi altra occasione che si presti per festeggiare un avvenimento, un pranzo o una cena. Con una vasta scelta di piatti stagionali e diverse proposte menu, il nostro Chef e la sua Brigata di cucina sanno come deliziarvi!Il vostro evento sarà accompagnato dalla meravigliosa vista sulla città e il lago di Lugano, che il nostro albergo offre ai suoi ospiti. La terrazza del nostro ristorante si presta per dei momenti di piacevole tranquillità.Per grandi eventi disponiamo anche di una sala banchetti che può accogliere comodamente fino a 800 persone.Qualora vogliate gustare una pizza o pietanze alla griglia vi proponiamo il nostro Grottino, aperto tutti i giorni dalle ore 15.00 con il suo ambiente tipicamente ticinese, una bella ter-razza e annesso campo di minigolf, offre un servizio famigliare e professionale che vi accompagnerà durante la vostra cena.Per quanto riguarda il “Business” il nostro albergo offre spazi in grado di ospitare convegni, seminari e congressi con 6 sale conferenze da 10 a 1’000 persone. Tutte le sale vengono fornite con materiale tecnico all’avanguardia e la disposizione delle sale è scelta in base al desiderio del cliente. Offriamo pacchetti vantaggiosi con caffè di benvenuto, pause caffè mattutine e pomeridiane, business lunch e cene, anche per-sonalizzati in base alle vostre esigenze.Per gli sportivi abbiamo a disposizione 12 campi da tennis, dei quali 5 campi in terra battuta, 5 campi in sintetico con sabbia al quarzo e 2 campi coperti in “supreme”, in più 2 campi da squash completano l’offerta sportiva.A Vostra disposizione abbiamo anche una piscina coperta, 2 piscine esterne, sauna e idromassaggio.Disponiamo inoltre di ampi posteggi.Hotel Panoramica – 6965 Cadro/Lugano Tel. +41 91 936 07 07 – Fax +41 91 936 07 [email protected] – www.cadro-panoramica.ch

Vita dei Soci

54 Ticino Business

Publiredazionale

di Christian Vitta

dIffERENzE SALARIALI IN TICINO

Il Ticino è da pochi anni entrato nel suo terzo secolo d’indipendenza. Deve ora cercare di colmare almeno in parte il divario con la madre-Patria, che con il triangolo d’oro Basilea-Berna-Zurigo (e non solo) è probabilmente il più avanzato a livello mondiale. Sforzo non da poco, per il quale occorrono maggiori certezze. L’Ufficio cantonale di statistica ha recentemente pubblicato un’analisi dei dati concernenti l’evoluzione dei salari medi in Ticino dal 2000 al 2008. Emergono verità sulle quali è doveroso riflettere. Ne risulta che i salari medi ticinesi sono di circa il 15% inferiori a quelli nazionali. Anche se non esistono statisti-che precise, è probabile che questa differenza sia in parte colmata da un minore costo della vita e, soprattutto, da un’imposizione fiscale diretta già molto generosa nei red-diti medio-bassi. Gli scarti salariali tra il Ticino e il resto della Svizzera sono spiegati principalmente dalla dinami-ca strutturale particolare che ha vissuto il nostro Cantone, passato da un’economia agricola ad un’economia dei ser-vizi senza uno sviluppo armonico di un settore industriale intensivo di capitale. Questo è accaduto principalmente perché l’industria che si è sviluppata ha approfittato del vantaggio competitivo di attingere a manodopera a basso costo delle zone di frontiera. Tale industria manifattu-riera non ha bisogno per la propria sopravvivenza della creazione di processi innovativi di ricerca e sviluppo che sono i fattori trainanti della crescita garante di alti salari. A questo fatto si è in parte posto rimedio potenziando ogni ordine di scuola e sostenendo la creazione di centri di competenza come l’Università, la Scuola universitaria professionale, il Centro svizzero di calcolo, l’Istituto di ricerca in biomedicina, il Cardiocentro, lo Iosi, il futuro

polo di scienze mediche, e tutte le altre numerose at-tività imprenditoriali a carattere innovativo. Ma ancora tanto deve essere fatto, senza dimenticare la necessità di vigilare sulla pressione sui salari verso il basso che può esercitare la libera circolazione delle persone. La seconda questione riguarda il divario tra retribuzioni maschili e femminili che si situa attorno al 20%. A livello svizzero queste differenze sembrerebbero imputabili in misura del 40% a fattori oggettivi, quali i ruoli ricoperti, i livelli formativi, o le competenze. Le differenze sono forti nel caso delle classi basse, si riducono poi per i redditi medio-alti e aumentano di nuovo per gli stipendi molto elevati. Le donne di oggi studiano più a lungo, si formano in maniera più completa e competitiva (già oggi nei licei ticinesi studiano più ragazze che ragazzi) e, se sostenute da strutture idonee, riescono anche ad esercitare il ruo-lo materno. Nel 2011 saranno diverse le ricorrenze: la giornata delle donne compirà i 100 anni, il loro diritto di voto 40, l’uguaglianza introdotta nella Costituzione 30 e la legge sulla parità dei sessi 15. Il Ticino di domani, che stiamo costruendo con determinazione da decenni, potrà, grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro con molto va-lore aggiunto, cercare di diminuire queste diseguaglianze. Al Governo che uscirà molto rinnovato dalle prossime elezioni non mancheranno dunque i compiti. Compreso quello di valutare in modo proattivo gli effetti, sui due te-mi toccati sopra, in particolare su quello tra salari ticinesi e salari d’Oltralpe, indotti dalla grande mobilità interna, anche di carattere professionale, che sarà determinata dal 12 dicembre 2016 tra il Ticino e la Svizzera tedesca dalla messa in esercizio regolare della linea ferroviaria di base del San Gottardo.

Piscine · Prodotti · Servizi

www.artepool.chArtepool Sagl · 6930 Bedano · T +41 91 966 37 07

contenerla è facile, darle forma è un’arte

desi

gn: p

hoto

grap

hica

www.pubblicitasacchi.ch

Solo noi abbiamole riviste professionali

per far crescere la vostra azienda

CP 558 - CH 6928 MannoTel. +41 091 600 20 70Fax +41 091 600 20 [email protected]

Pubblicità SacchiEdizioni Tecniche & Commerciali

Mondo Sacchi nero A4_Layout 1 20.01.11 10.15 Pagina 1