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La rivista della mobilità # 10 | NOVEMBRE 2015 | FR. 4.50 T O U R O L I N O T O U R O L I N O del papa I motociclisti LAVORI FORZATI PER LE 4×4 Test TCS comparativo IL FASCINO DELLA CINA DAL FIUME AZZURRO AD HONG KONG 12 motivi per essere socio TCS PER I BAMBINI CON TCS SEZIONE TICINO

Touring 10 / 2015 italiano

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Il giornale della mobilità, edizione del novembre 2015

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Page 1: Touring 10 / 2015 italiano

La rivista della mobilità # 10 | NOVEMBRE 2015 | FR. 4.50

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del papaI motociclisti

LAVORI FORZATI PER LE 4×4Test TCS comparativo

IL FASCINO DELLA CINA

DAL FIUME AZZURRO AD HONG KONG

12motivi

per essere

socio TCS

PER I BAMBINI

CON

TCS SEZIONETICINO

Page 2: Touring 10 / 2015 italiano

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Page 3: Touring 10 / 2015 italiano

Con il TCS si va sempre avanti

Anche al giorno d’oggi conviene essere soci di un club della mobilità come il TCS. Non appena ci si rende conto dei vantaggi che ne derivano, aderire diventa quasi un dovere. Dall’esterno il TCS viene visto in

primo luogo come un servizio affidabile in caso di panne al proprio veicolo, e anche il Libretto ETI è noto e apprezzato. Ma il TCS non è solo questo: è sempre al fianco dei suoi soci, tutelandone gli inte-ressi di consumatori, s’impegna per la sicurezza stradale, la politica dei trasporti e nell’ambito della protezione giuridica. Il club organizza corsi di guida e viaggi, e gestisce pure alcuni campeggi. Offre poi l’interessante rivista della mobilità «Touring», carte di credito, assicurazioni auto e molto di più. In altre parole: un club forte, che si occupa delle esigenze di mobilità dei propri soci. E tutti coloro che sono stati assistiti in Svizzera o all’estero dal TCS rimangono dei soci fedeli con in più un ricordo particolarmente indimenticabile del club.

Felix Maurhofer caporedattore

novembre 2015 | touring 3

EDITORIALE

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Il nostro impegno : il nostro futuro.

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Le esperienze dei soci con il club

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4×4 a confronto nel test TCS

46

Mi chiamo Bond, James Bond e guido belle auto

39

Corsi moto TCS in Vaticano

28

15 seggiolini auto valutati dal TCS

40

novembre 2015

dossier14 Linea temporale Dal 1896 ai nostri giorni

16 Due generazioni Dal socio fedele... alla nuova affiliata

20 Professioni insolite al TCS Eh sì, non ci occorrono solo pattugliatori

22 Raggiunti i 50 anni Protezione dei consumatori TCS

mobilità36 Presente a 10 film di 007 Intervista allo svizzero Stefan Zürcher

40 All’attenzione dei genitori Nuovo test TCS dei seggiolini auto

tecnica42 Test della Hyundai Tucson Si destreggia bene in tutte le situazioni

52 Volvo XC90 Un gran condensato di tecnologia

svago63 Crociera sullo Yangtze Fiume calmo con la diga faraonica

73 Cinque attrazioni a Soletta Chris von Rohr ci mostra la sua città

La rivista della mobilità

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SOMMARIO

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Affascinati dalla Cina

63

Test della SUV Hyundai Tucson

42

Mitsubishi L200

49Break Subaru Levorg

55

I bolidi di Bond al Museo dei trasporti

78

Bastian Baker, ispirato dai suoi viaggi

86

Per sentirsi come un agente 007

60Touring n. 11Temi trattati nella prossima edizione della rivista: vacanze invernali, test Honda Jazz e Myanmar. Data di pubblicazione: 19.11.2015

novembre 2015

club80 Ritratto TCS Mario Brunelli, mister TCS Viaggi

81 I ricordi di un pattugliatore Gli interventi di Raphaël Berger

rubriche34/56 L’esperto TCS

60 Gli sfiziosi

73 Un salto in città

82 Forum

83 Impressum

84 Tourolino

86 In giro con

88 Prestazioni TCS

89 Gioca & vinci

TCS Sezione Ticino92 Licenza internazionale

93 Consulenza: pneumatici

94 Gottardorama

96 No al «Road pricing»!

97 Tassa di collegamento

98 Serata informativa: Gottardo

98 Mobilità a Rivera

La rivista della mobilità

Copertina: Foto: Emanuel Freudiger

novembre 2015 | touring 7

SOMMARIO

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1827

Dall’archivio TCSSfortuna e spa-vento al Gran San Bernardo nel mag-gio 1974 per que-sto automobilista di una Peugeot 404. Con l’aiuto di alcuni volonterosi e l’argano si è co-munque riusciti a riportare sulla car-reggiata il veicolo da dove è poi stato rimorchiato dal soccorso stradale.

Joël Dicker scrive sulla DS4

Per la salute si può spendereIl turismo della salute in Svizzera è in auge: 770 000 pernottamenti e 3,65 milioni di ingressi sono stati registrati nei 47 stabilimenti dell’Associazione bagni termali e case di cura della Sviz-zera. Il fatturato generato di circa 200 milioni di franchi nei settori riabilitazione, terme, cura, salute e wellness sono pure la dimostrazione che le prestazioni of-ferte vengono usate intensamente. Gli stabilimenti di punta sono il Parkresort Sole Uno a Rheinfelden (www.soleuno.ch) o il Bogn Engiadina a Scuol (www.rehazentrum-scuol.ch). Marianne Schiess dell’Associazione bagni termali e case di cura della Svizzera aggiunge: «Siamo anche gli unici in Svizzera ad offrire consulenza durante i soggiorni di cura» – www.kuren.ch.

Eletto ambasciatore della DS4, il celebre scrittore ginevrino Joël Dicker ha scritto un racconto a bordo della compatta di lusso francese. Potrete acquistarlo allo Store DS a partire dal 4 novembre. Ridi-segnata di recente, la DS4 si distingue da Citroën per la calandra specifica DS. Inoltre, è anche declinata in una se-

conda variante tra l’aggressivo e lo chic, chiamata Crossback (+1600 fr.). La sua altezza da terra è superiore di 3 cm rispetto alla DS4 classica, che a sua volta è stata abbassata per sembrare più berlina. Nel ventaglio di sei motori, da notare il propulsore a benzina portato a 210 CV e il diesel da 180 CV.

Quest’anno il TCS celebra 50 anni di consulenza ai consumatori. Dal 1965 su «Touring» sono apparsi circa 1827 con-tributi. Si tratta di un campionario del settore della consulenza mobilità del TCS durante gli ultimi 50 anni, che spa-zia dai test su prodotti e prestazioni ai

consigli per i clienti o questioni ambien-tali. Così, sfogliando il giornale si incon-trano temi come «Le monovolume com-patte fanno bella figura», «Quanto costa davvero un’auto», «100 000 km con il ca-talizzatore», «Test dei seggiolini auto», «Scompare la benzina con piombo».

LA FOTO

LA CIFRA

Mostra RecyclingUn terzo dell’alimentazione mondiale finisce nel cestino. Come questo spreco di risorse possa essere arginato, lo mo-stra tra l’altro l’esposizione Recycling City nell’Umwelt Arena di Spreitenbach (Canton Argovia). L’Umwelt Arena è un’impressionante piattaforma esposi-tiva nel campo della sostenibilità: natura, vita, energia, mobilità, costruire e modernizzare vengono resi comprensi-bili a tutti anche visivamente, informa-zioni: www.umweltarena.ch.

DS4 Crossback Altezza da terra aumentata, passaruote stile 4×4 e barre sul tetto.

Norman Gobbi Il Consigliere di Stato ticinese sulla pos-sibile chiusura del tunnel del San Gottardo.

«Noi tici-nesi non vogliamo essere svizzeri solo in estate»

CITAZIONE

8 touring | novembre 2015

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Carvelo2go, una prima mondiale!

Il direttore generale Grötzinger parte dal TCS

Prima nel suo genere, la piattaforma di condivisione di bici cargo elettriche car-velo2go è stata lanciata a fine settembre a Berna. È ora possibile noleggiare per qualche ora le ebike da carico per una scampagnata con i bambini oppure per fare delle commissioni. «Le bici cargo elettriche permettono di compiere degli spostamenti veloci. Sono pratiche ed ecologiche, sottolinea Julia Zosso, re-sponsabile della comunicazione del pro-getto. Inoltre il noleggio è gratuito per i

soci del TCS». Al momento, le due ruote che sono stazionate in diversi quartieri della capitale, possono essere noleggiate solamente a Berna. Dei colloqui sono già in corso per estendere questa iniziativa ad altre città in Svizzera. Il progetto pilota carvelo2go, che durerà un anno, è sorto su impulso dell’Accademia della mobilità in partenariato con Engage-ment Migros, le ferrovie BLS, la città di Berna e il TCS. Informazioni e noleggio sul sito www.carvelo2go.ch.

Il direttore generale del TCS Stephan Grötzinger lascia il TCS per assumere al-tri compiti. Per consentirgli di occuparsi del suo futuro professionale, il TCS ha accolto il suo desiderio di essere liberato immediatamente. Stephan Grötzinger era entrato in funzione il 1° gennaio 2013 e si era concentrato sulla moder-

nizzazione del club a livello nazionale. L’ufficio di presidenza del TCS lo ringra-zia per il suo grande impegno e si ram-marica per la sua partenza. Il presidente centrale Peter Goetschi ricopre così al momento anche la funzione di direttore generale fino alla nuova nomina del suc-cessore di questa carica.

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Dieselgate: chiare scadenze per VWL’Istituto federale tedesco della motoriz-zazione (KBA) ha fissato termini chiari a VW per applicare il programma di mi-glioramento dei modelli diesel truccati. Entro la fine del mese la casa automobi-listica tedesca deve presentare al KBA il nuovo software per motori diesel 2,0 li-tri. Entro fine novembre devono essere disponibili le soluzioni tecniche per i motori diesel di 1,2 e 1,6 litri. Per quest’ultimo non basta eliminare il software manipolato, bensì sono neces-sari degli interventi di modifica del mo-tore. Stando a VW le componenti neces-sarie sono disponibili dal settembre 2016. L’azione di richiamo ordinata dal KBA dovrà cominciare ad inizio 2016. Il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt, che ha annunciato la deci-sione dell’istituto, ha lodato «anche in questo caso la collaborazione molto costruttiva dimostrata da VW».

AMAG se ne occupaL’Ustra ha reso noto che anche in Sviz-zera avrà luogo un’azione di richiamo, ma non da parte loro, bensì dell’impor-tatore AMAG, che ha accettato di pren-dersi a carico dell’azione di richiamo di tutti i veicoli coinvolti. Le soluzioni svi-luppate da VW per software e hardware – precisa AMAG – vengono presentate prima all’Ustra e poi nelle settimane successive i clienti coinvolti vengono contattati da AMAG. In Svizzera verranno richiamati 130 000 veicoli. I proprietari delle auto non devono sopportare alcun costo.

VW ha ammesso di aver truccato i risul-tati dei test sulle emissioni dei motori diesel con software speciali. Colpiti sono i motori diesel quattro cilindri a gasolio TDI di tipo EA 189 (1,2, 1,6 e 2,0 litri), che sottostanno ad EURO 5. Gli anni di produzione sono dal 2009 al 2014 dei modelli VW, Audi, Skoda e Seat.

novembre 2015 | touring 9

ATTUALITÀ

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Il TCS può contare su migliaia di soci fedeli, che fanno parte del Club già da decenni.

Abbiamo interpellato al-cuni di questi soci di lunga data sulle loro mo-tivazioni e le loro espe-rienze con il TCS. È quindi emerso che la maggior parte associa in-dissolubilmente il TCS con il soccorso stradale. Anche le loro esperienze si basano generalmente sui guasti agli autoveicoli. A tutti i soci poniamo le stesse tre domande:

Con una vasta campagna per il rinnovo della quota sociale su diversi canali, il TCS sottolinea i suoi vantaggi e quindi i casi in cui c’è bisogno di lui. Diamo la parola direttamente ad alcuni soci del TCS.

REDAZIONE PETER WIDMER | FOTO ARCHIVIO TCS, ALD

1. Da quando e perché è socio TCS?

2. Durante questo periodo di affilia-zione ha già fatto ricorso alle pre-stazioni del TCS (Libretto ETI, soc-corso stradale, assistenza giuridica, controlli tecnici in un nostro cen-tro, viaggi/tempo libero/camping, rivista Touring o altri prodotti)? È rimasto soddisfatto delle presta-zioni e dei prodotti?

3. Secondo lei cosa può ancora migliorare il TCS?

Per quanto riguarda la lunghezza, le risposte sono state molto variegate: alcune brevi (per non dire brevissime), altre particolareggiate e differenziate, ma tutte appassionate! → al

12 touring | novembre 2015

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Il soccorso stradale TCS è sempre

primo posto

Panne in un luogo importante L’«angelo

giallo del TCS» negli anni Settanta sulla

Piazza federale a Berna.

novembre 2015 | touring 13

DOSSIER

Page 14: Touring 10 / 2015 italiano

In panne nel sud della FranciaRoland Schirato57 anni, collaboratore della polizia, Thun

1. Socio TCS da circa 35 anni, ossia da quando viaggio con la mia mac-china.

2. Nell’estate del 2013 ci siamo messi in viaggio per la Spagna, come tutti gli anni: sei persone con cane e rou-lotte al seguito. Improvvisamente, nei pressi di Valencia abbiamo notato un fumo nero che usciva dal tubo di sca-rico. Ci siamo fermati su un’area di sosta e abbiamo accertato che il tubo del turbo si era probabilmente strap-pato. Grazie al libretto ETI fu suffi-ciente chiamare la Centrale del TCS, che in pochissimo tempo ha organiz-zato un servizio di rimorchio, due ca-mere d’albergo e un taxi che ci ha ac-compagnato in hotel. Nel giro di un giorno il tubo del turbo venne ripa-rato provvisoriamente e potemmo ri-prendere il nostro viaggio verso sud.

3. Vorrei una linea più ferma nella po-litica dei trasporti e per le questioni che mi riguardano in quanto automo-bilista.

Bibita per il nipotinoMargrith Schneider-Tschumi 67 anni, casalinga, Muri presso Berna

1. Socia TCS dal 1980; mio padre era già socio da parecchi anni.

2. Circa cinque panne con l’auto e qualche controllo tecnico; tutto è stato risolto o controllato nel migliore dei modi. Mi è accaduto un grave guasto sull’autostrada tra Berna e Zurigo, poco dopo l’area di servizio Grauholz vicino Berna. A causa della pompa della benzina difettosa non ri-uscivo più ad accelerare, la macchina si era spenta e rimasta ferma in mezzo al gran traffico del mezzo-giorno. Grazie alla pronta reazione di mio marito, il quale non può guidare personalmente, siamo riusciti ad evi-tare un grave incidente. La polizia e il pattugliatore del TCS arrivarono subito sul posto per aiutarci. Come prima cosa, il nostro nipotino rice-vette qualcosa da bere. Alla fine fummo rimorchiati nel centro tecnico del TCS a Ittigen.

3. Niente.

Mi hanno pure tranquillizzata!Erika Wenger62 anni, responsabile comu-nicazione interna/sviluppo del personale, Zurigo

1. Socia TCS dal 1992. A quei tempi mi dava una certa sicurezza. Oggi ogni marca automobilistica ha il pro-prio «servizio di soccorso» e rimango affiliata al TCS semplicemente per abitudine e per le buone esperienze che ho avuto. È una bella sensazione sapere che c’è qualcuno che ti tira fuori dai guai.

2. Sono rimasta soddisfatta del TCS già diverse volte. Fu imbarazzante quella volta che lasciai la chiave chiusa nell’automobile! Ma sono stata sempre aiutata e senza mai essere presa in giro. Una volta mi si strappò la cinghia del motore appena fuori dal tunnel del Baregg. Mi spaventai terribilmente! Il pattugliatore TCS ri-uscì, però, a sostituire la cinghia e si impegnò perfino a calmarmi. Una volta sull’auto successiva lampeggia-vano tutte le luci. Anche allora venni tranquillizzata: «Prosegua con calma, quelle luci accese non significano nulla. Ma se l’auto dovesse comunque fermarsi, ci chiami semplicemente di nuovo. Siamo qui per lei!»

3. Per me al primo posto c’è sempre il soccorso stradale. Finora non ho avuto mai tempo per partecipare ad una manifestazione della sezione. Ma penso che quando andrò in pensione, presenzierò a uno di queste manife-stazioni, soprattutto se riguardano la sicurezza stradale, ad esempio le nuove regole della circolazione ecc. Sfoglio volentieri anche la nuova rivista Touring.

Il TCS, nel corso degli anni

1896Ginevra Il TCS è fondato da 205 ciclisti appassionati.

1901Auto Il club stila una lista delle località dove trovare benzina.

14 touring | novembre 2015

Page 15: Touring 10 / 2015 italiano

Bisogni copertiFritz von Gunten67 anni, consulente indipendente per questioni pubbliche, Berna

1. Socio TCS dal 1982.

2. Per fortuna in tutti questi anni ho dovuto ricorrere al soccorso solo due volte, per la precisione d’inverno quando la batteria dell’auto «va a terra». Fa però sempre bene sapere di avere alle spalle un partner affidabile che assicura una vasta gamma di pre-stazioni e sul quale si può contare in caso di emergenza.

3. Il costante adattamento e l’ottimiz-zazione delle prestazioni soddisfano completamente le mie esigenze.

Ricambi auto a DubrovnikRudolf Hediger64 anni, già direttore finan-ziario del sindacato SEV, Iffwil

1. Socio TCS dal 1972, subito dopo la patente. All’epoca era un fatto scon-tato entrare nel più gran club automo-bilistico. La cosa più importante per me erano, e sono, il soccorso stradale e l’ETI.

2. Una storia con la mia prima auto – un’Austin 1100 – resta indimentica-bile: nel 1975 intrapresi un lungo viaggio attraverso l’Italia, la Grecia e l’allora Jugoslavia. Nei pressi di Du-brovnik, i giunti cardanici del veicolo si ruppero con un gran frastuono. Il sistema idraulico non aveva funzio-nato e la pressione aveva fatto spez-zare questi componenti. Nella ex- Jugoslavia comunista naturalmente quei pezzi di ricambio non esistevano. Così mi dovetti rivolgere al TCS. No-nostante l’enorme difficoltà con la bu-rocrazia locale, tutto funzionò al me-glio e i pezzi arrivarono in pochi giorni. Trovammo pure un meccanico che riuscì a montarli e che ci assicurò il rientro in Svizzera anche senza ri-parare la parte idraulica. Poco tempo dopo, accadde nuovamente la stessa cosa e l’auto finì dal rottamaio…

3. Penso che la sfida maggiore per il TCS consista nell’essere in grado di adeguarsi in modo rapido ed efficace alle mutevoli condizioni sociali ed economiche. Dovrebbe comunque continuare a concentrarsi sul suo campo d’attività originario ed esserne semplicemente al vertice. ETI e l’assi-stenza giuridica restano sicuramente importanti, se l’offerta è migliore e/o più vantaggiosa di quella della con-correnza e se la liquidazione dei sini-stri avviene in modo efficiente ed ac-comodante. Vedo meno futuro nel settore dell’offerta di viaggi, sia vista la competitività del mercato sia per-ché diventa sempre più personaliz-zato grazie ad internet. La nuova rivi-sta Touring mi piace e la leggo più regolarmente del vecchio giornale.

ESSERE SOCIO TCS12 buoni motivi per diventare socio TCS o restarlo

1 Proseguimento del viaggio in 8 casi di panne su 10 Nei tre casi di avaria più fre-quenti proseguirete certamente il viaggio.

2 Vi aiutiamo a prescindere da cosa state guidando Dallo scooter di vostra figlia all’auto del vostro capo.

3 È colpa vostra? Mobili senza preoccupazioni! Avete fatto il pieno sbagliato? Lasciato le chiavi in auto? Vi aiutiamo ugualmente.

4 Risparmiate in Svizzera e in tutto il mondo Con la tessera di socio TCS presso 20 000 sportelli.

5 Test neutrali dei prodotti Dal raschietto per il ghiaccio ai seggiolini per bambini: scoprite qual è il migliore.

6 Risparmiate facendo il pieno Sconti in oltre 500 distributori.

7 Campagne per la prevenzione degli incidenti Tutti dovrebbero viaggiare si-curi, a partire dai più piccoli.

8 Consulenza di esperti gratuita Veri esperti, vera assistenza, vera utilità.

9 Sapere quel che succede Touring, la nuova rivista dei soci.

10 Molte sedi, sempre vicini Per controlli tecnici e una vita di club attiva.

11 Al vostro fianco Ci impegniamo per i vostri interessi nella mobilità.

12 Il tutto per soli 7.25 fr. al mese Un piccolo investimento che si ripaga in fretta.

Da metà ottobre troverete nella vostra bucalettere la fattura della quota so-ciale 2016; pensate a questi motivi e rinnovate con convinzione la vostra affiliazione! Ulteriori informazioni su www.buoni-motivi.tcs.ch

Dagli archivi TCS Intervento di soccorso stradale sul Col des Mosses nell’aprile del 1970.

Giudico invece piuttosto criticamente l’ampliamento delle vendite promo-zionali, perché molto interscambia-bili con quella di altri operatori. •

1923Societariato Il club conta già oltre 10 000 affiliati!

19291052 interventi Inizio dell’attività del servizio di mutua assistenza stradale.

1908Educazione stradale Corrispondenza con il Consiglio federale.

novembre 2015 | touring 15

DOSSIER

Page 16: Touring 10 / 2015 italiano

«L’immagine del TCS è

INTERVISTA JULIANE LUTZ | FOTO RAPHAEL HUENERFAUTH, ARCHIVIO TCS

Perché siete soci del TCS? Abbiamo rivolto questa semplice domanda contemporaneamente ad un socio di lunga data e ad una socia di recente acquisizione.

Lei è diventata socia TCS alla fine di agosto. Che cosa l’ha spinta?Linda Pollari: Due mesi fa ho

comprato la mia prima automobile. Mi sembrava proprio il momento adatto.

Però anche le varie compagnie di assicurazione offrono attualmente il soccorso stradale.Certo, ma trovo l’immagine del TCS semplicemente simpatica. Mi hanno convinto anche le sue numerose of-ferte di campeg-gio, visto che an-che a me piace campeggiare.

I suoi genitori erano già soci?No, sono cresciuta senza automobile.

Signor Meier, come è appro-dato al TCS?René Meier: Semplicemente tramite mio padre, che era un appassionato d’auto e a Basilea era custode di grandi par-cheggi. Dev’essere diventato socio già attorno al 1950. È stato del tutto natu-rale che lo facessi anch’io. Ciò che ac-cadde il 2 gennaio 1965.

Lei è socio ininterrottamente da 50 anni. Quale opinione si è fatta nel frattempo sul TCS?

Ho avuto qualche avaria circolando in Svizzera ed i pattugliatori sono sempre arrivati molto velocemente, anche nei luoghi più isolati. Ed erano sempre competenti e molto cortesi. Inoltre, una volta grazie al Libretto ETI riuscii ad annullare senza spese un viaggio in Bretagna.

Usa anche altre proposte del TCS?Ho anche l’assicurazione auto. Prima ero da un concorrente. Ma poi quando

un giorno dovetti beneficiare delle prestazioni, fu molto pignolo. Ol-tretutto, l’assicu-razione auto del TCS è più a buon mercato della con-correnza.

Usufruisce anche di altri servizi del TCS?Linda Pollari: Dap-prima voglio fare

esperienza come socia motorizzata. Ma sono sicuramente aperta a nuove proposte.

Quali sono le sue aspettative?Non sono molto portata per le cose tec-niche. Per questo motivo voglio poter contare sul TCS nel caso in cui un giorno qualcosa non funzioni con l’auto.

Nel frattempo si sente più rilassata quando guida?

Sì, perché so che in caso di panne posso chiamare la Patrouille e poi sarò aiutata.

Signor Meier, in tutti questi anni avrà sicuramente ricevuto offerte di soccorso stradale da parte di vari costruttori d’auto? Inoltre in Svizzera ci sono anche altre associazioni automobilistiche.René Meier: Per me il prezzo è molto decisivo. Ho sempre confrontato le varie offerte e il TCS si è sempre piazzato nel migliore dei modi. Inoltre copre tutti gli ambiti che ruotano attorno all’automo-bile. Trovo buoni anche i centri tecnici. L’anno scorso ci ho portato la mia Peu-geot 407 per un controllo prima del collaudo e ho ricevuto alcuni preziosi consigli. Ne ero felice. Altrimenti avrei dovuto portarla in un garage, dove forse mi avrebbero aggiustato decine di cose, che forse non sarebbero state necessarie.

Anche i suoi figli fanno parte del TCS?Mia figlia è socia, mentre mio figlio lo è stato fino a poco tempo fa, allorché è diventato professore a New York.

Secondo lei, in cosa dovrebbe ancora migliorare il TCS?Penso che sarebbe positivo se il Touring club svizzero offrisse una piattaforma di viaggi online, sulla quale si potrebbero cercare voli oppure pacchetti di vacanze a buon mercato, con offerte all’ultimo minuto. Ma forse questo è troppo parti-colare. •

«Ho parago-nato le offerte e il TCS si è piazzato sem-pre meglio»René Meier, 73

«Ho comperato un’auto. Era il momento giusto per di-ventare socia»Linda Pollari, 28

simpatica»

1933Turismo Primo viaggio organizzato all’estero, destinazione Stati Uniti!

1934In strada Gli itinerari sono ora personalizzati e più precisi.

1930Sicurezza stradale Successo della campagna «Siete prudenti?».

16 touring | novembre 2015

Page 17: Touring 10 / 2015 italiano

Volti TCS Da anni i pattugliatori contribui-

scono al successo tramite competenza e cortesia.

1936Patrouille Il Touring- Soccorso sostituisce il servizio di mutua assistenza stradale.

1949Camping 680 persone diventano soci campeg-giatori.

1936Revue Nasce il nuovo periodico Touring pub-blicato in due lingue.

novembre 2015 | touring 17

DOSSIER

Page 18: Touring 10 / 2015 italiano

… e lo dicono illustri

IDEE JULIANE LUTZ

Tra i soci del TCS ci sono anche alcuni nomi celebri. Sei illustri personaggi spiegano perché fanno parte del TCS.

SAM KELLERDIRETTORE DELLA FONDAZIONE BEYELER

La mia famiglia era già so-cia del TCS prima che na-scessi. Ho proseguito vo-lentieri questa buona tradizione. Il TCS è il mio «piano B». Chi guida l’auto senza essere socio TCS ha... una ruota sgonfia! Anche l’offerta di servizi lo fa diventare un’associa-zione di cui si deve assolu-tamente far parte.

Dall’apertura della Fonda-zione Beyeler sono già ar-rivati oltre sei milioni di visitatori, moltissimi dei quali in automobile. Il soc-corso stradale del TCS ha già tirato fuori dai guai molti di questi appassio-nati d’arte, me compreso.

CHRISTOPHE DARBELLAYPRESIDENTE PPD, PARTITO POPOLARE DEMOCRATICO

Sono socio TCS da molto tempo. All’origine di que-sto lungo romanzo auto-mobilistico: un viaggio in Provenza. Ero partito con un amico guida di monta-gna per compiere una sca-lata. La nostra autovettura con tutto il nostro mate-riale è sparita una sera a Cavaillon. Eravamo nel mese di novembre in jeans e maglietta. È in quel mo-mento che il TCS ha com-piuto... dei veri e propri miracoli!

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STÉPHANE LAMBIELCAMPIONE DI PATTINAGGIO

Il TCS mi ha reso un im-menso servizio quando ho bucato una gomma an-dando all’aeroporto. Do-vevo prendere l’aereo per recarmi all’estero a parte-cipare ad uno spettacolo. Grazie ad un intervento rapido ed efficace, sono potuto ripartire e arrivare a tempo per imbarcarmi sul mio volo!

1958Libretto ETI Assistenza all’estero per completare le varie prestazioni.

1957Soccorso stradale I 17 pattugliatori interven-gono 25 000 volte.

1954Assistenza giuridica Un aiuto prezioso in caso di incidente.

18 touring | novembre 2015

DOSSIER

Page 19: Touring 10 / 2015 italiano

soci del TCS

EMANUEL PROBSTCEO DELLA DITTA DI MACCHINE PER IL CAFFÈ JURA

Ho già richiesto varie volte l’aiuto del TCS e l’ho sempre trovato veloce, cordiale e competente. Gli specialisti del TCS mi hanno salvato da tutte le situazioni difficili, che si tratti della batteria sca-rica a Disentis, del serba-toio vuoto a Romanshorn oppure della chiave chiusa in macchina nel centro commerciale. Con com-prensione, professionalità e attenzione. Sul TCS si può contare.

HEIDI MARIA GLÖSSNERATTRICE

Da quando comprai la mia prima auto nel 1980, sono una socia entusiasta del TCS. Per me, farne parte era un’esigenza assoluta. Guido in modo più sereno, se so che verrò aiutata in caso d’emergenza. Quelle volte che ho richiesto il servizio dei pattugliatori, quei cordiali signori ave-vano spesso già con sé il pezzo di ricambio ade-guato. Straordinario! An-che mio figlio è da tempo un socio convinto. Il li-bretto ETI si è rivelato molto utile. In Italia sono stata derubata due volte e grazie a quest’assicura-zione di viaggio sono stata ogni volta rimborsata di una parte dei danni. E dato che non ci avevo con-tato, si è trattato di una sorpresa positiva.

Infine un piccolo piace-vole aneddoto: dopo 25 anni ricevetti dal TCS un portachiavi che mi pia-ceva moltissimo. Dato che poco dopo si era già graf-fiato andai alla Sezione di Berna per comprarmene uno nuovo, ma mi venne regalato seduta stante!

URS FISCHERALLENATORE FC BASILEA

Si può fare affidamento al cento per cento al TCS per quanto concerne il soc-corso stradale. Io ci conto.

1961Perfezionamento Primi corsi «Guidare meglio, reagire meglio» a Zurigo.

1965Veicoli Gli esperti tecnici procedono ai primi test.

1967Soci Raggiungono e oltrepassano il mezzo milione!

novembre 2015 | touring 19

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Mestieri st

FERNANDO ALVITE

L’angelo custode dei pattugliatoriTecnico Helpdesk, Schönbühl39 anni, al TCS dal dicembre 2010

«Il mio mestiere è unico al mondo. Solo i club automobilistici cercano dei tecnici Helpdesk per aiutare telefonicamente i pattugliatori a risolvere i casi di panne complessi. Talvolta mi chiamano semplice-mente per rassicurarsi nella loro decisione. Prima di entrare al TCS, ho lavorato alcuni anni come mecca-nico d’auto e, dopo un certo tempo, mi sono messo alla ricerca di una nuova sfida. Ora lavoro nella calma del mio ufficio e dispongo di ottimi mezzi informatici. Questi mi per-mettono di sostenere nel migliore dei modi i pattugliatori e mi aiutano nel dar loro soluzioni pratiche. Il la-voro è molto esigente, occorre te-nersi costantemente aggiornati sulle ultime tecnologie ed evoluzioni, per esempio leggendo delle riviste spe-cializzate o seguendo dei corsi speci-fici. Ma il santo vale la candela e, alla fine della mia giornata, sono fiero di ciò che ho potuto compiere!»

LENNY ROGGERO

Il coach dell’esercitoIstruttore di guida, diversi centri TCS di formazione alla guida 36 anni, al TCS dal dicembre 2000

«I corsi di guida di cui mi occupo sono obbligatori per certe reclute dell’esercito svizzero. Malgrado ciò, la maggior parte di loro sono moti-vate. Dopo la parte teorica, effettu-iamo 4 esercizi di manovra sulla pista. In questo modo i militari im-parano a conoscere le reazioni del loro veicolo, le differenti condizioni stradali e acquisiscono familiarità con le distanze di frenata. Queste dipendono dalla qualità e dal tipo di pneumatici, come pure dalla velo-cità del camion militare. Per eserci-tare questo lavoro, bisogna aver pas-sione per i veicoli, possedere una licenza di condurre della categoria insegnata, aver superato le differenti formazioni necessarie e conoscere le lingue nazionali. Quest’ultimo punto è indispensabile per i corsi destinati all’esercito, in quanto i partecipanti di un gruppo non parlano tutti la stessa lingua e le istruzioni devono essere precise! Do dei corsi di guida sportiva, off-road, neve e ghiaccio e due fasi per la clientela privata. Alla fine di una formazione è primordiale che i par-tecipanti si sentano maggiormente a proprio agio al volante, che ricono-scano e sappiano evitare i pericoli della strada. E spero pure che ripar-tano col sorriso.»

Tecnico Helpdesk, Schönbühl39 anni, al TCS dal dicembre 2010

«Il mio mestiere è unico al mondo. Solo i club automobilistici cercano dei tecnici Helpdesk per aiutare telefonicamente i pattugliatori a risolvere i casi di panne complessi. Talvolta mi chiamano semplice-mente per rassicurarsi nella loro decisione. Prima di entrare al TCS, ho lavorato alcuni anni come mecca-nico d’auto e, dopo un certo tempo, mi sono messo alla ricerca di una nuova sfida. Ora lavoro nella calma del mio ufficio e dispongo di ottimi mezzi informatici. Questi mi per-mettono di sostenere nel migliore dei modi i pattugliatori e mi aiutano nel dar loro soluzioni pratiche. Il la-voro è molto esigente, occorre te-nersi costantemente aggiornati sulle ultime tecnologie ed evoluzioni, per esempio leggendo delle riviste spe-cializzate o seguendo dei corsi speci-fici. Ma il santo vale la candela e, alla fine della mia giornata, sono fiero di ciò che ho potuto compiere!»

Dovete ricredervi, il TCS non dà lavoro solo ai pattugliatori. In effetti sono ben 80 i diversi mestieri rappresentati, per un totale di 1600 collaboratori ripartiti in tutta la Svizzera. Dal tecnico helpdesk all’istruttore di guida, scoprite una selezione dei mestieri più insoliti del nostro club.

TESTO ALINE BEAUD | FOTO EMANUEL FREUDIGER, ARCHIVI TCS

1968Protezione giuridica Il TCS fonda la società Assista SA.

1976Telefono Il Touring- Soccorso è raggiungibile al numero diretto 140!

1979Emmen Entrata in fun-zione e inaugurazione del centro tecnico.

20 touring | novembre 2015

DOSSIER

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strani!THOMAS KRIEGER

Il genio del bricolageResponsabile dell’allestimento dei veicoli di soccorso, Emmen47 anni, al TCS dal maggio 1989

«Quando i veicoli destinati alla Pa-trouille sono consegnati all’officina, il loro abitacolo è quasi vuoto. Sola-mente i due sedili anteriori sono già fissati. Spetta a noi installare la gri-glia di sicurezza e i cassetti in legno nei quali troveranno posto gli at-trezzi del pattugliatore. Incolliamo le marcature sulla carrozzeria e pro-cediamo all’installazione dei diversi sistemi elettrici. L’interno del veicolo dev’essere costruito in modo tale da rispettare le norme legali, ma anche gli aspetti pratici e di sicurezza de-vono essere tenuti in considerazione. E tutto è stato pensato nei minimi dettagli! Per concepire l’equipaggia-mento dei VW Caddy, le nuove auto dei pattugliatori, ho ricevuto delle istruzioni sul contenuto del veicolo e su ciò che dovevano poter fare. Per il resto, avevo carta bianca. Prima ho immaginato l’abitacolo e ho tra-scritto le mie idee nero su bianco con disegni tecnici. Poi è stato con-cepito un prototipo. Questo lavoro è un insieme di mestieri racchiusi in uno: la mia professione è al tempo stesso quella di meccanico, inge-gnere, elettricista, inventore… e la lista sarebbe lunga! Per me, conce-pire l’interno di un veicolo è come risolvere un puzzle: bisogna comin-ciare dal bordo.»

HAUJIN ALIPOUR

La consulente poliglotta Consulente clientela gestione chiamate B2B, Schönbühl, 25 anni, al TCS dall’agosto 2014

«Le chiamate giungono diretta-mente al centro di contatto del TCS. Siamo praticamente la «porta d’en-trata» del club. Ogni telefonata è unica e inattesa. Devo quindi dimo-strare una grande flessibilità e man-tenere il mio sangue freddo in ogni circostanza, anche quando il nu-mero delle chiamate aumenta consi-derevolmente. Per compiere questo mestiere occorre avere conoscenze geografiche approfondite, essere motivati a lavorare 24 ore su 24 e, soprattutto, è necessario padroneg-giare le lingue. Per quanto mi con-cerne, mi esprimo correntemente in tedesco, svizzero-tedesco, francese, inglese e curdo. Quest’ultima è la mia lingua materna. Mi è suc-cesso più volte di rispon-dere a chiamate in questo idioma: era come sen-tirsi a casa! L’aspetto più appassionante di questo mestiere? Po-ter aiutare dei soci a rimanere mobili. Da poco tempo faccio anche da coach agli ultimi arrivati nel nostro team. Per me, si tratta di una nuova sfida. D’al-tronde, questo me-stiere è già di per sé una vera e propria espe-rienza.»

giare le lingue. Per quanto mi con-cerne, mi esprimo correntemente in tedesco, svizzero-tedesco, francese, inglese e curdo. Quest’ultima è la mia lingua materna. Mi è suc-cesso più volte di rispon-dere a chiamate in questo idioma: era come sen-tirsi a casa! L’aspetto più appassionante di questo mestiere? Po-ter aiutare dei soci a rimanere mobili. Da poco tempo faccio anche da coach agli ultimi arrivati nel nostro team. Per me, si tratta di una nuova sfida. D’al-tronde, questo me-stiere è già di per sé una vera e propria espe-rienza.»

1983Societariato Oltre un milione di soci fanno fiducia al TCS.

1996Un secolo Il club della mobilità celebra i suoi 100 anni!

1998Sede centrale Trasloco a Blandonnet, comune ginevrino di Vernier.

novembre 2015 | touring 21

Page 22: Touring 10 / 2015 italiano

Se alla metà degli anni Sessanta erano solo i test dei veicoli, nel corso degli anni l’attività di

consulenza del TCS si è estesa ai settori della sicu-rezza e dell’educa-zione stradale, delle questioni ambientali, dei test dei pneuma-tici, calcoli dei co-sti chilometrici, test dei seggiolini auto ecc. A collo-quio con la rivista Touring, Anton Keller, responsa-bile TCS Consu-lenza mobilità e

TESTO PETER WIDMER/ERICH SCHWIZER | FOTO ARCHIVIO TCS

i consumat Quest’anno la consulenza ai consumatori del TCS compie 50 anni. Quel che iniziò timidamente nel 1965, in mezzo secolo si è diffuso in tutti i settori della mobilità.

sicurezza stradale, parla del passato e del futuro.

Il TCS viene percepito dai soci come organizzazione di tutela dei consumatori?

Anton Keller: Da quel che posso constatare, per quanto riguarda i nostri test sui pro-dotti veniamo presi molto sul se-rio come organiz-zazione di prote-zione dei consuma- tori. Ovviamente, però, non si fa mai abbastanza e c’è ancora biso-

Il TCS tutela

«Fai del bene e fallo sapere!»Anton Keller, respon-sabile TCS Consulenza mobilità e sicurezza stradale →

2008Mobilità del futuro Fondazione dell’Accademia della mobilità.

2000Formazione di guida Creata la filiale TCS Training & Events SA.

2006Formazione I corsi due fasi vengono proposti nei centri di guida TCS.

22 touring | novembre 2015

Page 23: Touring 10 / 2015 italiano

ori

Cura dei soci Immagine degli anni

Settanta: un collabora-tore TCS in uniforme

al letto di una malata.

2010ETI Casi d’assistenza all’estero valutati da medici ETI-Med.

2009Assicurazione I pro-dotti ETI convincono un milione di affiliati.

2011Look Il club si colora di giallo lanciando la sua nuova immagine.

novembre 2015 | touring 23

DOSSIER

Page 24: Touring 10 / 2015 italiano

Dal 1965 Iniziano i test dei veicoli (dall’Austin alla Volvo)

1966 Primo test comparativo su 17 liquidi antigelo in colla-borazione con la Fondazione per la protezione dei consu-matori (SKS).

Dal 1968 Primo test dei seg-giolini auto con la fondazione tedesca per i test sui prodotti STIWA e l’ADAC.

Dal 1973 Iniziano i test dei pneumatici con partner inter-nazionali; fino ad oggi sono oltre 1800 gli articoli pubbli-cati su Touring in tema di pneumatici.

1974–80 La visualizzazione grafica del consumo di carbu-rante nei veicoli testati con velocità da 30 a 130 km/h ha dimostrato che vale la pena passare rapidamente alla marcia superiore.

gno di sviluppare la comuni-cazione, all’insegna del motto «Fai del bene e fallo sapere!»

Prendiamo ad esempio i test delle gallerie, che sono svolti regolarmente a par-tire dall’incendio nel tun-nel del Monte Bianco nel 1999: la politica prende sul serio le lacune accertate e vengono adottati dei miglioramenti efficaci?Di regola per i tunnel c’è biso-gno di avviare grossi investi-menti, quindi è naturale che ci voglia sempre un po’ di tempo finché i miglioramenti siano visibili. Non dobbiamo però sottovalutare la pres-sione che creiamo con i nostri risultati. Penso ad esempio alla galleria autostradale del San Gottardo: alcuni chilo-metri prima del portale Sud, da qualche tempo esiste un sistema che riconosce auto-maticamente le parti calde dei camion, per esempio i pneumatici surriscaldati. Il conducente non se ne accorge mentre guida. Un veicolo di-fettoso verrà quindi bloccato prima dell’ingresso in galle-ria. Un analogo dispositivo di monitoraggio sarà installato prossimamente anche prima del portale Nord. Tuttavia, la sicurezza di questo tunnel non può ancora competere con quella dei concorrenti eu-ropei. Per noi è chiaro già da anni: soltanto con due canne separate, ciascuna con una sola corsia unidirezionale, il San Gottardo diventerà significativamente più sicuro. Con i suoi test, il TCS ha notevolmente incrementato la sicurezza nelle gallerie.

Quali sono stati i test più spettacolari di questi 50 anni?

Sono stati i primi crash test di automobili alla fine degli anni Ottanta. Dal 1997 il TCS è anche membro dell’associa-zione Euro NCAP (European New Car Assessment Pro-gramme), della quale oggi fanno parte sette governi europei, oltre agli automobil club e alle associazioni dei consumatori di tutti i Paesi d’Europa. Questa organizza-zione svolge crash test con nuovi modelli di automobili e ne valuta la sicurezza. Un test tra i più spettacolari è stato quello della Brilliance BS6 cinese. Ne venne fuori così male che, dopo il tentativo di un importatore, non fu mai commercializzata in Svizzera.

Quali sono le domande più frequenti dei clienti rivolte alla Consulenza dei consumatori del TCS?Circa un terzo di tutte le domande riguardano certa-mente i seggiolini, che con-sentono un trasporto sicuro dei bambini in auto, mentre un altro grande tema è la compravendita di autovetture d’occasione. Quest’ultimo anche in relazione ai prezzi delle automobili nuove, che sono finiti sotto pressione e perciò si ripercuotono anche sui prezzi dei veicoli usati. Mai come oggi l’acquirente è riuscito ad ottenere così tanto in cambio di pochi soldi.

Quale considera la maggiore sfida attuale nella protezione dei consumatori?Sicuramente i dati nei veicoli. Dal 2018 il cosiddetto Emer-gency Call (eCall) sarà obbli-gatorio in ogni nuova auto. In caso di forte urto scatterà automaticamente un allarme

verso una speciale centrale predefinita nel sistema e saranno trasmessi così dati importanti per i soccorsi. Parallelamente i costruttori svilupperanno un loro bCall (Breakdown Call), tramite il quale i conducenti potranno segnalare una panne pre-mendo semplicemente un ta-sto. La chiamata di soccorso arriva direttamente al co-struttore, il quale analizza il guasto. Spetterà poi al co-struttore decidere se avver-tire il soccorso stradale del TCS oppure intervenire diret-tamente. Questa tecnologia tocca naturalmente anche la protezione dei dati. Quali dati del veicolo saranno rac-colti e successivamente tra-smessi? Come saranno usati? Si pone allora la questione di quanto si tenga conto della mia volontà di utente. Il TCS s’impegnerà per introdurre regole chiare nell’interesse dei consumatori sullo sfondo di un preciso quadro legisla-tivo.

Quali sono i suoi piani concreti in un futuro prossimo?Lavoriamo ad un progetto per la mobilità degli anziani. In futuro sempre più persone anziane rimarranno mobili. Questo fatto ha un influsso sulla sicurezza stradale. Vorremmo – come è il caso per i giovani utenti della strada – sviluppare strumenti di perfezionamento di guida, che possano tra l’altro pro-muovere la presa di coscienza della fascia d’età a partire dai 65 anni, nello spirito dell’ap-prendimento permanente. Negli ultimi decenni, sono cambiate molte cose nella cir-colazione stradale ed è giusto tenersi sempre al corrente!

Pietre miliari 1965–

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2011Facebook Dopo 3 mesi il nostro sito conta 10 000 fan.

2012Smartphone L’applicazione è dotata di un’assistenza geolocalizzata.

2011Patrouille Un nuovo numero in caso di panne: 0800 140 140.

24 touring | novembre 2015

Page 25: Touring 10 / 2015 italiano

2014 Video informativo «Ac-cesso ai dati dell’auto» in col-laborazione con la Fédération Internationale de l’Automo-bile (FIA).

2015 Consumo di carburante: scarti tra dati dichiarati e consumi effettivi; il TCS pro-pone un metodo di misura-zione più vicino alla pratica.

Ulteriori test, come per esem-pio sui box e le barre da tetto e portabici, estintori, sistemi di navigazione, catene da neve, qualità dei carburanti, batterie auto, parti della carrozzeria, integrazione smartphone, fari diurni, sistemi di controllo della pressione pneumatici, scoo-ter, caschi, bici elettriche ecc. vengono svolti in base alle esigenze.

Dichiarazioni e accordi congiunti

Febbraio 1997 Dichiarazione congiunta con gli importatori di automobili per rendere noto il consumo di carbu-rante con tre valori su ogni auto in vendita.

Dicembre 2009 Presenta-zione congiunta con l’UPSA per una formulazione chiara degli ordini di riparazione in officina. •

delle automobili a quelle dell’Unione europea.

1992–2002 Valutazione siste-matica del consumo di carbu-rante di tutti i modelli di auto venduti con cinque categorie in base al peso del veicolo.

2001–2003 Richiesta di ri-nunciare alla manutenzione obbligatoria dei gas di scarico per i veicoli muniti di dia-gnosi di bordo OBD. Accor-data una semplificazione.

2004/2005 Test pratico con 26 veicoli a gas naturale nelle Sezioni del TCS.

1983–2009 Misurazione sistematica dei gas di scarico durante i test delle auto del TCS.

Dal 1999 Inizio dei test dei tunnel dopo l’incendio nella galleria del Monte Bianco.

2011 Inizio dei test pratici con veicoli elettrici, ibridi plug-in e ad energia fotovol-taica per una guida «CO₂ neutrale».

2000–2014 Collaborazione attiva con il consorzio Euro-Test, che esamina in tutta Europa l’efficienza e l’infra-struttura viaria nell’interesse degli utenti (strisce pedonali, cantieri, autogrill, taxi, tra-sporti pubblici, competenze di primo soccorso ecc.)

Dal 2011 Test dei passaggi pedonali in 30 città svizzere. Dopo la serie di incidenti sulle strisce pedonali alla fine del 2011, Cantoni e Comuni hanno iniziato ad esaminare attentamente i passaggi pe-donali.

2012–2014 Contributo attivo per estendere l’intervallo dei collaudi ufficiali delle auto-mobili e delle motociclette fino al sesto anno della messa in servizio.

Dal 1980 Inizia il calcolo dei costi chilometrici.

Dal 1983 Inizia il calcolo degli intervalli di servizio e dei costi di manutenzione.

Dal 1988 Iniziano i crash test delle autovetture con partner internazionali (dal 1997 Euro NCAP).

1991–93 Test pratico del veicolo elettrico «Microcar spid» con le Sezioni del TCS.

1993 Viene accolta la richie-sta di estendere da 12 a 24 mesi l’intervallo dei test dei gas di scarico obbligatori per tutti i veicoli muniti di cata-lizzatore.

1993–95 Contributo attivo per liberalizzare il commer-cio delle auto e adattare le prescrizioni svizzere in mate-ria di scarichi e rumorosità

della consulenza per i consumatori del TCS2015

Il video del test

2013ETI Un aereo sanitario completa la flotta d’intervento del TCS.

2014Itinerari Il calcolatore multimodale www. via-tcs.ch è online.

2012Derendingen Viene aperto il sesto centro di sicurezza stradale.

novembre 2015 | touring 25

DOSSIER

Page 26: Touring 10 / 2015 italiano

Il padrino a ZurigoPer due giorni Vito Corleone incute paura sulla Limmat. Il film culto degli anni ‘70 passa al gran schermo con accompagnamento di un’orchestra sinfonica.

Palazzo dei Congressi di ZurigoBiglietti: da 79.90 fr.www.actnews.ch

Musical ThrillerMichael Jackson e le sue hit sono intramontabili. Il musical londi-nese «Thriller» farà rivivere i suoi successi sino al 22 novembre.

Teatro di Basilea Biglietti: da 55 fr.www.actnews.ch

NovembreStupendi eventi cinematografici e musicali sono gli appuntamenti di questo mese. In più a Berna apre i battenti il Salone del veicolo commerciale, a Lucerna si possono ammirare le auto di James Bond, a Vevey si festeggia San Martino e a Soletta è esposto un presepio.

GIOVEDÌ

12

LUNEDÌ

2

MARTEDÌ

10

DOMENICA

1

MARTEDÌ

17 VENERDÌ

27

Auto di 007 al Museo dei trasportiPer l’uscita di «Spectre» il Museo dei trasporti mostra alcune auto apparse nei film, ad es. l’Aston Martin DB5. Se fortunati, i soci TCS siederanno al volante.

Museo svizzero dei trasporti, LucernaIngresso per soci TCS con riduzione del 50% (solo novembre)www.verkehrshaus.ch

1 DB5. Se fortunati, i soci TCS siederanno al volante.

Museo svizzero dei trasporti, LucernaMuseo svizzero dei trasporti, LucernaIngresso per soci TCS con riduzione del 50% (solo novembre)www.verkehrshaus.ch

Un presepe da vedereLe sue sontuose 60 figure lo rendono unico: il «Presepe degli Ambasciatori» solettese.

Soletta, Chiesa gesuitaIngresso libero www.museumblumenstein.ch

Veicoli utilitari a BernaCamion, furgoncini o betoniere – all’ottavo Salone svizzero del veicolo commerciale vengono presentate le novità del settore. E il TCS è partner.

Bernexpo, BernaBiglietti: 22 fr.www.transport-ch.com

Mercato a VeveyCon un grande mercato Vevey celebra San Martino. Questo santo ha diviso il mantello con un povero. Naturalmente la scena viene rappresentata con cavalieri e cavalli. Dalle 7 alle 18.

Vevey, vari luoghi Ingresso liberowww.vevey.ch

MARTEDÌ

E il TCS è partner.

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26 touring | novembre 2015

CALENDARIO

Page 27: Touring 10 / 2015 italiano

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Page 28: Touring 10 / 2015 italiano

In giro

Il TCS istruisce le guardie del papa alla guida di una moto.

In giro

28 touring | novembre 2015

MOBILITÀ

Page 29: Touring 10 / 2015 italiano

Con coraggio e fedeltà il Corpo della Guardia Svizzera protegge il Papa. Nel loro tempo libero molti di questi giovani soldati vanno in moto attraverso Roma. Il TCS ha mostrato loro come si circola in sicurezza in sella ad una motocicletta.

TESTO DINO NODARI | FOTO EMANUEL FREUDIGER

in moto

Papa Francesco conta sulla protezione delle guardie svizzere.

nei giardini del Papa

novembre 2015 | touring 29

Page 30: Touring 10 / 2015 italiano

A dire il vero Jan Schmidhalter non è in ser- vizio, ma una

guardia svizzera pontifi-cia non ha mai veramente libero. Perciò questo mer-coledì mattina di metà set-tembre si trova in Piazza San Pietro con indosso la sua uniforme di gala. In Vaticano il mercoledì mat-tina vige lo stato di emer-genza: ogni volta 15 000 pellegrini accorrono per l’udienza generale di Papa Francesco. Un compito ve-ramente non facile per il corpo costituito da 110 guardie. Da secoli, esatta-mente dal 1506, gli sviz-zeri proteggono il sommo pontefice della Chiesa «con coraggio e fedeltà» (questo il motto della Guardia Svizzera Pontifi-cia) e, se necessario, sacri-ficando anche la propria vita – così hanno dichia-rato nel loro giuramento.

L’accesso alla piazza è an-cora chiuso, ma davanti alle transenne attendono già innumerevoli pelle-grini, turisti, intere squa-dre di calcio e coppie di fi-danzati. Il 22enne vallesano Jan Schmidhal-ter è in piedi in mezzo a Piazza San Pietro e os-serva la folla che avanza verso di lui. Già il mattino si nota che: le guardie de-vono stare spesso in piedi, alle udienze, ai ricevi-menti, ai servizi d’onore, durante la guardia agli in-gressi in Vaticano e anche nei viaggi. «All’inizio fa-cevo molta più fatica a stare così a lungo in piedi», confessa l’alabar-diere Schmidhalter. Ma col tempo si diventa più resistenti e diventa solo una questione di concen-

In uniforme di gala Si tratta sicuramente della divisa più conosciuta al mondo, ha 3 colori brillanti e un taglio particolare.

Transenne aperte in Piazza San Pietro, si corre per prendere il miglior posto per l’udienza.

Papa Francesco saluta la folla dalla papamobile circondato dagli uomini della sicurezza.

30 touring | novembre 2015

Page 31: Touring 10 / 2015 italiano

trazione. E mi sono anche abituato a essere conti-nuamente fotografato.

Un lavoro duroPer il piacere della folla la papamobile circola su Piazza San Pietro sotto la protezione della Guardia Svizzera Pontificia e del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano. La protezione corpo a corpo viene presa a carico da ufficiali e sot-toufficiali della Guardia Svizzera che hanno se-guito un addestramento speciale. Papa Francesco saluta la folla, stringe le mani e fa fermare il vei-colo in modo da poter ac-carezzare la testa di un giovane disabile. «L’at-tuale pontefice ci rende il lavoro più difficile del pre-decessore», sottolinea la guardia Urs Breitenmoser, che si muove a fianco della papamobile. In effetti, Papa Benedetto XVI se-guiva più alla lettera il protocollo. Papa France-sco però ha promosso un miglioramento dei rap-porti una volta tesi tra la Guardia Svizzera e la Gendarmeria Vaticana. Ancora adesso il Papa si rifiuta di abitare negli appartamenti nei Palazzi Vaticani e preferisce la Casa Santa Marta, dove la Guardia e la Gendarmeria lavorano fianco a fianco.

Appena dietro il Duomo si estendono i giardini vati-cani, un luogo di quiete in mezzo a Roma. Le alte mura costituiscono una barriera sia visiva che so-nora del trambusto vissuto in mattinata a Piazza San Pietro. Jan Schmidhalter si è tolto l’uniforme di gala gialla-rossa-blu e scor-

razza in civile con la sua Kawasaki Z750 dalle siepi tagliate con cura fino alla pista dell’elicottero nei giardini del Vaticano.

Dominare la motoInfatti con altri alabar-dieri sta frequentando il corso di guida per motoci-clisti organizzato dal TCS appositamente per le guardie pontificie. I colla-boratori del TCS René Altschul e Roman Anger-mann mostrano ai soldati come si domina al meglio la moto. Dato che: «An-dare in moto è la cosa più pericolosa che si possa fare sulla strada», afferma Angermann, già guardia svizzera e ora responsa-bile TCS della sicurezza delle due ruote. Il corso è stato offerto per la prima volta in settembre e ha avuto luogo su tre giorni. A dire il vero – sottolinea Angermann – ci sono già richieste per lezioni di ap-profondimento.

I partecipanti al corso sono stati suddivisi in tre gruppi a seconda del li-vello di capacità di guida. Jan Schmidhalter ha com-prato la sua moto solo un mese fa da un altro collega e ha percorso circa 200 chilometri. Prima di salire in sella alla due ruote – spiega René Altschul del TCS Sezione Argovia – si deve sapere a cosa pre-stare attenzione, ovvero quali controlli si devono fare. Dato che proprio gli alabardieri in Vaticano spesso si prestano le moto a vicenda, prima di girare la chiavetta dell’accen-sione si dovrebbero controllare i freni, le luci e i pneumatici. In pro-gramma dunque ci sono

Guardie concentrate seguono le spiegazioni dell’istruttore TCS

René Altschul.

Giardini vaticani Un luogo inso-lito per il corso TCS di moto.

L’ex guardia Roman Angermann dà una mano all’istruttore René.

Controllo Si verificano le buone condizioni dei veicoli.

Bilanciare Guida lenta per controllare bene

la motocicletta.

L’istruttore TCS René Altschul a Roma.

novembre 2015 | touring 31

MOBILITÀ

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GUARDIA SVIZZERA: QUALI I REQUISITI

Chi vuole prestare servizio nella Guardia Svizzera Pontificia deve soddisfare diversi requisiti. Si deve essere di sesso maschile, cittadino svizzero, alto almeno 174 centimetri, celibe e non avere più di 30 anni. Inoltre si deve essere in buona salute e avere una reputazione impecca-bile. Chi ha fatto il servizio mili-tare, ha un diploma di maturità o di scuola professionale e natu-ralmente è un cattolico prati-cante, può partecipare al con-corso per diventare una Guardia Svizzera Pontificia. Se assunto, s’impegna per due anni.

www.guardiasvizzera.va

Nel giuramento della Guardia si promette di proteggere il Papa anche a costo della vita. Quando lavora pensa a questa eventualità?Si è consapevoli di ciò che potrebbe succedere, altri-menti non saremmo qui. In particolare ci si pensa ogni volta al 6 maggio, quando le nuove reclute prestano giuramento. È infatti la data in cui ricorre il Sacco di Roma del 1527 in cui morirono 147 guardie svizzere.

Nel tempo libero qual è il suo luogo preferito a Roma?Non ho veramente un luogo prediletto nella città eterna. Quando ho li-bero vado volentieri però in mezzo alla natura. Come ad esempio a Ca-stel Gandolfo con vista sul mare. È un posto che mi piace tanto ed è an-che ben tranquillo.

Perché ha deciso di servire nel Corpo della Guardia Svizzera Pontificia?Jan Schmidhalter: Anche mio padre era una guar-dia. Ha prestato servizio per dieci anni, un periodo che mi ha permesso di ca-pire il significato di questa professione e in più dopo mi ha portato con sé agli incontri delle ex guardie. La Guardia Svizzera che collega la tradizione con la novità – come la prote-zione corpo a corpo – mi ha sempre affascinato.

In cosa si differenzia la Guardia Svizzera Pontificia dall’esercito svizzero?I processi interni sono molto simili. Però qui l’at-mosfera è più familiare e la scuola reclute, che dura cinque set-timane, è molto più breve di quella per l’esercito svizzero.

«La tradizione e la protezione corpo a corpo mi hanno fatto scegliere la guardia svizzera»

«Quando ho visto il Papa per la prima volta ero molto nervoso»Jan Schmidhalter, maître assistante, Università di Losanna

In veste di alabardiere quanto spesso si vede il pontefice?Ci sono diversi ruoli in cui si entra in con-tatto direttamente con il Papa. Quando l’ho vi-sto per la prima volta ero molto nervoso.

Si riesce anche a parlare con Papa Francesco?Si tratta più che altro di poche parole. Ma stringe sempre la mano e au-gura buon appetito.

il funzionamento della moto, la scelta della linea e la direzione dello sguardo nonché l’imposta-zione della curva.

Graffi e lividiNei giardini vaticani così tanto traffico come du-rante il corso è veramente raro. Non sorprende dun-que che anche il coman-dante delle guardie, il co-lonnello Christoph Graf, venga a dare un’occhiata veloce. Lui stesso ha supe-rato l’esame di guida della moto, ma in auto si sente più a suo agio, confessa Graf. Ciononostante: «Il corso è una buona cosa. Per la sicurezza non si fa mai abbastanza». Anche se sinora non si è verificato alcun incidente grave, non sono mancati i graffi e i lividi causati da giri in moto.

Nel bel mezzo di splendidi ulivi i partecipanti impa-rano ad affrontare le curve in modo corretto. Dato che qui le strade sono chiuse al traffico normale, gli alabardieri possono concentrarsi completa-mente sulla scelta della li-nea. «Il corso mi è servito tanto», afferma Jan Sch-midhalter al termine delle lezioni. Ha appreso tante cose e ora comprende me-glio anche il funziona-mento della sua moto. A questo punto si tratta solo di applicare tutto ciò che ha imparato. Il traffico a Roma è molto diverso da quello in Svizzera. Sulle strade sbucano veicoli da ogni dove. «Il traffico è in-tenso e fonte di stress sì – spiega la guardia svizzera – ma la gente presta più attenzione che in Sviz-zera».

INTERVISTA DINO NODARI

GUARDIA SVIZZERA: QUALI I REQUISITI

Chi vuole prestare servizio nella Guardia Svizzera Pontificia deve soddisfare diversi requisiti. Si deve essere di sesso maschile, cittadino svizzero, alto almeno

avere più di 30 anni. Inoltre si deve essere in buona salute e avere una reputazione impecca-bile. Chi ha fatto il servizio mili-tare, ha un diploma di maturità o di scuola professionale e natu-ralmente è un cattolico prati-cante, può partecipare al con-corso per diventare una Guardia Svizzera Pontificia. Se assunto,

Nel tempo libero qual è il suo luogo preferito a Roma?Non ho veramente un luogo prediletto nella città eterna. Quando ho li-bero vado volentieri però in mezzo alla natura. Come ad esempio a Ca-stel Gandolfo con vista sul mare. È un posto che mi piace tanto ed è an-che ben tranquillo.

ha sempre affascinato.

In cosa si differenzia la Guardia Svizzera Pontificia dall’esercito

I processi interni sono molto simili. Però qui l’at-mosfera è più familiare e la scuola reclute, che dura cinque set-timane, è molto più breve di quella per l’esercito svizzero.

«Quando ho visto il Papa per la prima volta ero molto nervoso»Jan Schmidhaltermaître assistante, Università di Losanna

32 touring | novembre 2015

MOBILITÀ

Page 33: Touring 10 / 2015 italiano

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Page 34: Touring 10 / 2015 italiano

ODILE RECORDON

Funzione: giurista del servizio di protezione e responsabile del settore «Lavoro, affitto e consumi»

Professione: giurista

Età: 53

Contatto:[email protected]

Acquistare bene in rete

TESTO ODILE RECORDON

Fare shopping online è un sistema veloce, semplice e comodo, ma incombono anche pericoli e tranelli. Alcuni consigli per evitare che l’acquisto si trasformi in un vero incubo.

Internet offre innumere-voli vantaggi ai consu-matori, che possono informarsi meglio sui

prodotti e fare i loro acquisti da dove desiderano. Per que-sto motivo e parallelamente alla generale diffusione delle tecnologie digitali, il com-mercio di beni e servizi su internet negli scorsi anni si è rapidamente intensificato ed ha acquistato un’importanza sempre maggiore.

A differenza ad esempio dell’UE, che già nel 2000 ha adottato severe normative a tutela dei consumatori su internet, la Svizzera non dispone (ancora) di alcuna legislazione propria sul commercio elettronico.

Legge federaleIn realtà alcune disposizioni sono contenute nella Legge federale contro la concor-renza sleale (LCSl), che si esprimono espressamente sul cosiddetto commercio elet-tronico (ad esempio l’art. 3

LCSl impone che siano for-nite diverse informazioni sul gestore dell’online-shop e che al consumatore siano messi a disposizione mezzi tecnici adeguati che permettano di individuare e correggere errori di immissione prima dell’invio dell’ordinazione). Oltre a ciò, per il commercio elettronico valgono sostan-zialmente le stesse regole del Codice delle obbligazioni (CO), che vigono anche per il commercio tradizionale. Questo solleva tuttavia alcuni quesiti giuridici. Tra questi in primo luogo è da evidenziare quello riguar-dante il diritto di recesso.

Mentre il diritto europeo a prescindere dalla motiva-zione riconosce un diritto di recesso di 14 giorni, le norme svizzere – contrariamente ad un diffuso convincimento – non prevedono una simile possibilità. Il semplice gesto di cliccare su un pulsante in Svizzera può quindi bastare per concludere un contratto d’acquisto irrevocabile.

D’altro canto è ad esempio aperta la questione a sapere a quali condizioni un’offerta su internet sia vincolante per l’offerente. A questo propo-

CONSIGLI

1 Informatevi sul venditore.

2 Verificate la chiarezza delle indicazioni di prezzi e prodotti.

3 Documentate la vostra ordinazione attraverso una schermata.

4 Non fornite dati per-sonali da computer pubblici o via e-mail.

5 Non pagate con un servizio di trasferi-mento di denaro contante (ad es. Western Union).

6 Inserendo i dati della carta di credito accer-tatevi che la sessione sia protetta (https o simbolo del lucchetto).

sito sono applicabili agli ac-quisti online le disposizioni del CO pensate per il com-mercio «tradizionale» rela-tive all’invio dei prezzi cor-renti e all’esposizione delle merci. Con il risultato che un’offerta online è vincolante solo a condizioni particolari.

Le clausole in piccoloAnche per la sottoscrizione delle Condizioni Generali di Contratto (CGC) su internet vigono regole particolari, nella misura in cui il cliente, prima di procedere all’ordine, ossia prima di cliccare sull’i-cona dell’ordinazione, deve poterle leggere sullo schermo in modo sufficientemente chiaro ed accettarle vistando un apposito campo di con-ferma.

Questi sono solo alcuni esempi delle questioni aperte, la cui evasione seria dipende da singoli casi concreti e non è possibile senza il contributo di giuristi esperti.

Shopping online Le normative europee

sono più severe di quelle svizzere.

Lavoro, affitto e consumi»

questi in primo luogo è da evidenziare quello riguar-dante il diritto di recesso.

l’offerente. A questo propo-

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L’ESPERTA TCS

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Page 36: Touring 10 / 2015 italiano

36 touring | novembre 2015

MOBILITÀ

Page 37: Touring 10 / 2015 italiano

Prossimamente al cinema verrà proiettato il nuovo film di James Bond «Spectre». Il responsabile delle scene invernali è Stefan Zürcher di Wengen. Da 47 anni il bernese collabora con la famiglia Broccoli, la produttrice della famosa serie.

Per il nuovo film dell’agente 007 James Bond «Spectre» ha dovuto compiere ancora un paio di stunt mozzafiato?

Stefan Zürcher: No, però ho preparato le scene nella neve. Il mio compito è stato quello di organizzare tutta l’infrastrut-tura, gli uffici, i parcheggi, gli hangar per gli aerei eccetera. Un lavoro a cui hanno partecipato sino a 650 persone.

Ma come ha fatto uno dell’Oberland bernese ad arrivare così vicino al mitico agente 007?Nel 1968 avevo 23 anni e lavoravo come maestro di sci ad Aspen. Attraverso i miei genitori a Wengen ho saputo che stavano cercando un maestro di sci per le riprese di «Al servizio segreto di Sua Maestà». Mi sono annunciato e alla fine ho interpretato uno dei cattivi che rincorre James Bond nella neve.

Allora fece uno dei suoi incredibili stunt acrobatici?Sì. Per il film «Al servizio segreto di Sua Maestà» ho dovuto saltare per 30 metri al di sopra di un crepaccio su un ghiac-ciaio ad una velocità da 80 a 100 km/h. Il salto doveva riuscire al primo tenta-tivo, altrimenti per me sarebbe stato fatale.

Non ha avuto paura?Si deve affrontare il compito con ri-spetto, ma non con paura. Non appena si avverte sentimenti di paura, ci si deve fermare.

Nel frattempo ha partecipato a dieci film di James Bond. Come è riuscito a diventare una componente costante della famiglia Broccoli?Quando si fa un buon lavoro si viene sempre ingaggiati. Ho avuto la fortuna

Bond

INTERVISTA JULIANE LUTZ

Servus! Con «Spectre» Daniel Craig è di nuovo in

pista. Le riprese sono state fatte in Austria.

Wow! Grazie a Zürcher alcune scene di «Golden-eye» sono state girate sulla diga della Verzasca e sul Susten.

«I film di

sono la Champions League»

novembre 2015 | touring 37

Page 38: Touring 10 / 2015 italiano

di conoscere già nel 1968 Michael Wilson e nel 1984 Barbara Broccoli (i produttori della serie di film, nota della redazione). Si fidavano di me e delle mie abilità. E così attraverso gli anni si è approfondita la nostra collabo-razione e sono stato promosso a Loca-tion Manager e poi a Production Ma-nager. Ma naturalmente sono molto esigenti ed errori non dovrebbero mai accadere.

Le scene invernali di «Spectre» sono state filmate in Austria. Pensa che uno dei prossimi film di James Bond possa venire di nuovo girato in Svizzera?

Il franco è molto forte, i costi di pernottamento sono molto alti e in generale in Svizzera la vita è piutto-sto cara. In più i progetti cinemato-grafici in-ternazio-nali che

vengono girati in Svizzera non ottengono alcun sostegno finanzia-rio. Per contro in Austria questi progetti possono godere di una copertura di sino al 25% dei costi sostenuti nel Paese. E l’IVA viene rimborsata. Ma anche in Alto Adige e in Francia vengono sostenuti i progetti cinematografici esteri. Per le case di produzione internazionali rap-presentano degli argomenti molto va-lidi.

Che cosa la affascina ancora dopo tutti questi anni accanto a James Bond?Mi piace comparare la produzione di film con il mondo del calcio. La serie di James Bond è come la Champions Lea-gue. Sul set lavorano i migliori e la pro-fessionalità è immensa. I film vengono prodotti in soli undici mesi e lavorarci è una sfida costante. Ancora adesso per me parteciparvi è un’avventura ecci-tante.

Lei può vedere i protagonisti da vicino – qual è il suo agente 007 preferito?A parte Sean Connery ho avuto a che fare con tutti. Ma anche lui lo conosco. Naturalmente il mio agente prediletto è Pierce Brosnan. È molto aperto, un tipo

proprio in gamba. Abbiamo mangiato spesso insieme e ci siamo divertiti.

Che ne pensa di Daniel Craig?A lui non mi sono potuto avvicinare troppo. A causa del forte interesse me-diatico, che negli ultimi anni è aumen-tato ancor di più, gli attori sono ora difficilmente raggiungibili. Daniel ar-riva con le sue guardie del corpo sul set, fa il suo lavoro e poi se ne va.

Ci può rivelare qual è il suo film preferito?Mi piace molto «Goldeneye» con la sua premiata scena di apertura, in cui James Bond salta con una motocicletta per raggiungere un aereo in caduta libera senza pilota e arriva così a saltare a bordo dell’aereo riuscendo poi a mano-vrarlo. Questa scena di apertura è stata girata sulla diga della Verzasca e al Tällistock al di sopra del Passo del Su-sten.

A quel tempo lavoravo come direttore di produzione, avevo ideato le scene e ho condotto le trattative direttamente sul luogo. È un ricordo che mi è particolar-mente caro.

Un’amicizia! Stefan Zürcher (a sinistra) e l’ex James Bond Pierce Brosnan.

Il favorito Al bernese Zürcher piace partico-larmente «Goldeneye» per la spettacolare scena iniziale.

In pilloleStefan Zürcher (1945) è cresciuto a Wengen. Dopo un apprendistato come elettromeccanico si è trasferito negli Stati Uniti per lavorare a Vail e Aspen come maestro di sci. Nel periodo 1968/69 ha lavorato come stuntman nel suo primo film di James Bond «Al servizio segreto di Sua Maestà». In altri nove ha partecipato svolgendo varie fun-zioni. Oltre che nella serie di 007 ha collaborato in 39 film, tra cui «Cabaret» e «Il senso di Smilla per la neve». Nel 1989 ha fondato la ditta Alpine Films a Wengen. Ha lavorato come Production Manager e produce anche film pubblicitari. FO

TO

ALD

38 touring | novembre 2015

Page 39: Touring 10 / 2015 italiano

Il 5 novembre è finalmente arrivato. E di nuovo Daniel Craig nei panni di James Bond difende gli interessi della Gran Bretagna contro tutti i nemici.

Spalancano gli occhi anche gli appassio-nati di auto, quando vedono l’Aston Mar-tin DB10, il nuovo veicolo di servizio di 007. È stato sviluppato e costruito in soli cinque mesi esclusivamente per il film, in una serie limitata di soli 10 veicoli. La sua velocità di punta è di 304 chilometri all’ora e accelera da 0 a 100 km/h in 4,7 se-condi. Per le riprese sono stati utilizzati ben otto esemplari. Se-condo Aston Martin, tutti sono «più o meno» sopravvissuti alle acro-bazie da far rizzare i capelli. Questo razzo con il muso a forma di squalo non è in ven-dita. Un unico esem-

Jaguar a caccia di Aston Martin

TESTO JULIANE LUTZ

plare sarà messo all’asta a caro prezzo per beneficienza. Aston Martin e James Bond costituiscono un abbinamento di lunga data. Già nel 1964 in «Goldfinger» Sean Connery guidava un’Aston Martin, la DB5.

Only british, pleaseVere britanniche sono anche le altre au-tomobili in scena. In fatto di auto Hinx,

uno degli scagnozzi del supercattivo e miste-rioso Franz Oberhau-ser, non è da meno dell’agente Bond, al quale dà la caccia al volante di una Jaguar C-X75 attraverso una Roma immersa nella notte. Altri ruoli da protagonista su quat-tro ruote li recitano una Range Rover Sport SVR e una vistosa Land Rover Defender. •

SPECTRE – IL FILMQuesta volta James Bond deve veder-sela con il passato, mentre è in gioco il futuro dell’M16. Sulla trama del film non si è riusciti a sapere molto di più, anche se gira già il trailer. Di certo c’è Daniel Craig nel ruolo di un 007 stoico e spietato. Christoph Waltz nel ruolo del nemico dovrebbe garantire un enorme piacere cinematografico. E alla bellezza spumeggiante ci pensano Léa Seydoux e Monica Bellucci.

Le automobili recitano ruoli di primo piano nei film di James Bond. In «Spectre» brillano ancora le marche britanniche, soprattutto Aston Martin e Jaguar.

Dive cinematografiche Range Rover Sport SVR, Jaguar C-X75,

Land Rover Defender.

Caccia in primo piano Il cattivo Hinx in Jaguar

all’inseguimento di Bond in Aston Martin argentata.

novembre 2015 | touring 39

MOBILITÀ

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I l secondo test TCS dei seggiolini di quest’anno fornisce risultati positivi: dei 15 seggiolini auto per bambini, testati con o senza

base, dieci hanno ottenuto un «molto consigliato», mentre altri tre hanno ricevuto un «consi­gliato». Ciò significa che questi prodotti valutati hanno soddi­sfatto piuttosto chiaramente i re­quisiti di legge. Se nell’ultimo test del TCS (5/2015) sei sono stati bocciati a causa dell’elevato te­nore di sostanze nocive, adesso soltanto l’Aton 4 di Cybex e Hold di Cosatto hanno ricevuto un «non consigliato». Questi modelli contengono grosse quantità di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), sospettati di essere cance­rogeni. Che i produttori facciano i compiti velocemente e accurata­

mente, lo dimostra l’esempio del Simple Parenting. Solo a maggio il TCS aveva rilevato una concentra­zione troppo elevata di sostanze nocive nel modello «Doona». La ditta israeliana ha preso molto sul serio la critica e ha apportato mi­gliorie. «Con il risultato che nel test attuale il Doona+ ha ottenuto un «molto consigliato», dichiara Daniel Ballmann, esperto TCS dei seggiolini auto.

i-Size oppure no?I rivenditori offrono sempre più modelli del tipo i­Size. In questo test del TCS ce n’erano tre. i­Size è una nuova normativa europea entrata in vigore nel 2013, che do­vrebbe aumentare ulteriormente la protezione dei bambini traspor­tati in automobile. Fino ad allora i

seggiolini erano suddivisi in cin­que classi di peso; i modelli i­Size sono invece classificati in base alla grandezza dei bambini. Per essere omologati come tali, de­vono superare un crash test fron­tale e un test di impatto laterale. Cosa, quest’ultima, che i produt­tori non sono obbligati per legge ad effettuare per i comuni seggio­lini.

Per sapere se i seggiolini i­Size sono adatti alla propria auto, biso­gna confrontare la lista dei veicoli come per i modelli convenzionali. A meno che l’auto abbia un’omolo­gazione i­Size. Da una ricerca di «Touring» è emerso che è già il caso ad esempio per i nuovi mo­delli Renault Espace, Ford C­Max, Skoda Superb e break, VW Passat e VW Touran. Un’altra particola­rità: sui sedili i­Size i bimbi fino a 15 mesi d’età vanno trasportati nel senso contrario di marcia. «I

Marca Modello Dimensione corpo/ Prezzo ca. Valutazione classe di peso in fr.5 TCSMaxi-Cosi Pebble Plus1 i-Size 45–75 cm 400.– Maxi-Cosi Pebble Plus + 2wayFix2 i-Size 45–75 cm 680.–

Concord Reverso i-Size 40–105 cm 450.–

Joie i-Anchor + i-AnchorFix Base i-Size 40–105 cm 430.–

Graco SnugFix + SnugFix Isofix Base4 da 13 kg 350.–

Graco SnugFix4 da 13 kg 210.–

Simple Parenting Doona+ Car Seat da 13 kg 400.– Simple Parenting Doona+ Car Seat + Isofix Base da 13 kg 580.– Cybex Aton 4 da 13 kg 200.– Cybex Aton 4 + Aton Base 2-fix da 13 kg 360.– Cosatto Hold4 da 13 kg 240.–

Cosatto Hold + Car Seat Base4 da 13 kg 360.–

Cosatto Hold + Isofix Car Seat Base4 da 13 kg 410.–

Britax Römer King II LS da 9 a 18 kg 270.– Maxi-Cosi Tobi3 da 9 a 18 kg 300.–

Peg Perego Viaggio1 Duo-Fix K TT da 9 a 18 kg 380.–

Joie Trillo Shield da 9 a 36 kg 140.–

Recaro Young Sport Hero da 9 a 36 kg 350.–

Britax Römer Kid II da 15 a 36 kg 150.–

Britax Römer Kidfix SL da 15 a 36 kg 180.– Kiddy Smartfix da 15 a 36 kg 260.–

1 costruzione come Bébé Confort Pebble Plus2 costruzione c. Bébé Confort Pebble Plus + 2wayFix3 costruzione come Bébé Confort Tobi

eccellente molto consigliato consigliato consigliato con riserva non consigliato

4 in Svizzera difficilmente disponibile 5 prezzi calcolati in franchi

La maggior parte dei seggiolini sono sicuri

Il secondo test dei seggiolini auto del 2015 giudica positivamente 13 dei 15 modelli. Trovate sostanze nocive solo in due. E ci sono più seggiolini i-Size.

TESTO JULIANE LUTZ

Test seggiolini auto II 2015

TC

S

40 touring | novembre 2015

Page 41: Touring 10 / 2015 italiano

Pubblicità

Può sorridere Nel suo seggiolino

è ben protetto.

NUOVA NORMATIVA I-SIZE

Nel 2013 è stata adottata la normativa i-Size per i seggiolini auto, che dovrebbe migliorare il livello di sicurezza.

I seggiolini i-Size sono classifi-cati in base alla dimensione del corpo del bambino.

Nella lista dei veicoli è indicato se il seggiolino i-Size è adatto all’auto. A meno che l’auto non abbia un’omologazione i-Size.

Nei seggiolini i-Size i bimbi fino a 15 mesi vanno trasportati nel senso contrario di marcia.

La normativa i-Size non sostitu-isce l’attuale normativa ECE R44. I seggiolini certificati con questa sigla potranno essere usati ancora per molti anni.

crash test dimostrano che i seg-giolini da posizionare al contrario sono tendenzialmente più sicuri», spiega Ballmann. Finora solo gli ovetti per i neonati dovevano es-sere montati al contrario. Se-condo l’attuale normativa euro-pea ECE n. 44, i bimbi che pesano più di nove chili possono già es-sere sistemati in un seggiolino nel senso di marcia.

Bisogna allora comprare soltanto i-Size? «I genitori devono basarsi sui risultati del test. Sottopo-niamo già da molto tempo i seg-giolini a crash test con impatto la-terale», spiega Daniel Ballmann. Tutti i modelli che superano con successo le prove del TCS, pos-sono essere comprati con la co-scienza tranquilla. Inoltre gli i-Size non sostituiranno così pre-sto l’attuale norma ECE R44. «I seggiolini omologati ECE-R44.04 ed ECE-R 129 potranno essere uti-lizzati ancora per molto tempo», afferma l’esperto del TCS. •

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MOBILITÀ

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E4 cilindri turbodiesel 2,0 l, 185 CV W7,2 l/100 km (consumo durante il test), etichetta energia E

Vautonomia: 861 km kpeso: 1775 kg (modello del test) P11,1 s da 0 a 100 km/h L38 850 fr.

HYUNDAI TUCSON 2.0 CRDI 4WD PLENA

La SUV compatta Hyundai Tucson offre molto spazio e convince con le sue buone prestazioni. Sebbene non sia una pura fuoristrada, fa comunque buona figura anche lontano dall’asfalto.

SUV esuberante in ogni situazione

TESTO FELIX MAURHOFER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Tucson frizzante Dentro e fuori dalla strada, la SUV si comporta bene.

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Chiaro e visibile L’ordine regna

nel cockpit

SCHEDA TECNICA

VEICOLO PROVATO

Hyundai Tucson 2.0 CRDi 4WD Plena: 5 porte, 5 posti; 38 850 fr. (auto del test: 39 650 fr.)Gamma: dalla 1.7 CRDi 2WD Origo, 136 CV (24 950 fr.) alla 2.0 CRDi 4WD Vertex, 185 CV (43 650 fr.) Opzioni: vernice metallizzata (800 fr.) Garanzia: 5 anni di fabbrica/km illimi-tati, 5 anni mobilità; antiruggine: 12 anni (con condizioni)Importatore: Hyundai Svizzera, Brandbachstrasse 6, 8305 Dietlikon, www.hyundai.ch

DATI TECNICI

Motore: 4 cilindri, diesel 2,0 l, 185 CV; cambio automatico a 6 rapporti, 4WD. Peso: 1775 kg (auto del test), totale ammissibile 2250 kg, carico rimor-chiabile 1900 kg

Ottimo rapporto prezzo-prestazioni

Buone prestazioni e motricità armonica

Comportamento equilibrato

Spazio davanti e dietro

Design indovinato

Elevato comfort di viaggio

Sedili scomodi e mal rifiniti

I sistemi di assistenza risultano un po‘ snervanti

Modello che non dispone del sistema start-stop

Qualità mediocre dell’impianto audio

Il segmento delle vetture SUV com-patte è sempre più apprezzato dagli svizzeri. Questo successo è ben com-prensibile se si pensa ai vantaggi che

queste vetture hanno sia in pianura sia in montagna, rispetto alle auto «normali». Ma quale marca scegliere? Domanda ef-fettivamente centrale se consideriamo l’attuale ampia offerta di modelli. Una che ha la stoffa per diventare cam-pionessa di vendite è la nuova Hyundai Tucson, che abbiamo provato nella ver-sione 2.0 CRDi 4WD Plena. Per quale mo-tivo? Perché l’erede della generazione ix35 appare gradevole e dinamica e ap-

pena si prende posto dietro al volante e si parte alla conquista di ogni fondo stradale risulta subito simpatica.

Tanto spazioA prima vista l’abitacolo non è esaltante, tuttavia proprio per questo ci si sente su-bito a casa. Strumenti e console sono in-tegrati adeguatamente nel cruscotto di plastica dura affinato con rifiniture in alluminio. La gestione del sistema di na-vigazione, del climatizzatore e del si-stema audio – che si collega fulmineo con lo smartphone – è semplice e molto logica. Anche per quanto concerne il comfort questa trazione integrale ha la sua da dire: sedili riscaldabili, clima-tizzatore oppure in opzione il volante riscaldabile.

Ciò che è degno di nota sulla Tucson è lo spazio generoso sia davanti sia die-

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TECNICA

Page 44: Touring 10 / 2015 italiano

Strumentazione leggibile a scanso di ogni fraintendimento.

In montagna Nelle discese ripide utile il regolatore di velocità.

A fine test La carrozzeria sportiva viene tirata a lucido.

tro. Non sorprende, in quanto la SUV, che tra l’altro è stata sviluppata a Rüss-elheim e prodotta in Cechia, è cresciuta di qualche centimetro sia in lunghezza sia in larghezza. Anche il bagagliaio con i suoi 513 litri è buono. Qualora poi si avesse la necessità di caricare oggetti di volume maggiore, con poche manipola-zioni è possibile ribaltare i sedili poste-riori e liberare ben 1503 litri. Ed a pro-posito di capienza, gli innumerevoli vani portaoggetti nell’abitacolo non la-sciano alcun desiderio insoddisfatto, an-che se poi bisognerà ricordarsi in quale cassetto si è riposto cosa. Il conducente ha una buona visibilità sia laterale sia anteriore. Verso la parte posteriore del veicolo la visione è limitata dal piccolo lunotto. Dunque qui entrano in gioco i sensori di parcheggio, che si rivelano utili.

Bolide agileEbbene, la nuova SUV di casa Hyundai, pesante 1775 kg e lunga 4,47 m, come si comporta sulla strada? Fin dai primi me-tri spicca la scattante accelerazione con coppia massima di 400 Nm del diesel da due litri. Le partenze sono buone e a ve-locità di crociera sull’autostrada si è sor-

presi dalla silenziosità del motore, che sviluppa 185 CV. A 120 km/h il rumore all’interno è di soli 68 decibel. Il motore diesel è perfettamente armonizzato con il cambio automatico a 6 rapporti. Una maggiore accelerazione è inoltre possi-bile con la modalità di guida «sport». La SUV si lascia guidare bene nonostante lo sterzo non troppo diretto. Il raggio di sterzata ridotto è utile specialmente nelle manovre di parcheggio. Se si af-fronta una stradina imbrecciata in mon-tagna, la Tucson supera la sfida senza colpo ferire, e questo sebbene sia classi-ficata quale fuoristrada soft. In questo caso è particolarmente utile il sistema di regolazione della velocità in discesa. Inoltre, se il fondo dovesse rivelarsi sci-voloso, basta inserire l’assistenza per le partenze in salita e la Tucson riparte si-

cura. In fatto di sistemi di assistenza Hyundai ha abbondato: tra gli altri an-notiamo in opzione il sistema di frenata d’emergenza, l’assistente per le partenze in salita così come l’assistente per il mantenimento della corsia o l’allerta per l’angolo cieco.

Ampia dotazione di sicurezzaQuesta compatta SUV Hyundai Tucson soddisfa tutte le esigenze di sicurezza che ci si può attendere da un’automobile moderna. Oltre ai sistemi di assistenza già elencati poco fa, dispone infatti an-che di un cofano attivo, che riduce l’im-patto in caso di collisione con un pedone o un ciclista. Anche l’impianto frenante è incisivo e lo spazio d’arresto misurato nel nostro test a 100 km/h è risultato di 36,9 metri.

FELIX MAURHOFER

COLLAUDATORELa Tucson è un po’ un lupo travestito da agnello. Per la sua categoria of-fre molto spazio, è ben equipaggiata e dispone di un motore diesel silenzioso ma potente.

80%

44 touring | novembre 2015

TECNICA

Page 45: Touring 10 / 2015 italiano

CARROZZERIALa Tucson all’interno è piacevole. Il vo-lume del bagagliaio è nella media del suo segmento, ma la modularità mediocre.

ABITACOLOLa facilità d’uso è un punto a favore di questa SUV. Il design è semplice, grade-vole e senza tempo. La qualità dell’audio non ha convinto.

COMFORTLa Tucson brilla per l’insonorizzazione dell’abitacolo. La comodità dei sedili potrebbe essere migliore. La dotazione di serie per il comfort è quasi perfetta.

PREZZO-PRESTAZIONIIl rapporto prezzo-prestazione è molto buono, poiché si acquista un’ottima auto ad un prezzo contenuto. Soltanto i successivi costi dei servizi rendono meno positivo il quadro.

COMPORTAMENTOIl cambio automatico a sei rapporti fun-ziona in modo morbido e reattivo ad ogni movimento del pedale del gas. Questa perfetta armonia tra motore e cambio genera un’ottima capacità di ripresa. Anche la guida fuoristrada non mette in difficoltà la Tucson. L’ottimo comfort di marcia rende gradevoli anche i lunghi viaggi.

MOTORE E TRASMISSIONELe prestazioni della Tucson sono buone. In concreto: il motore turbodiesel da 2 l eroga a partire da 1750 giri/min una cop-pia di 400 Nm e una potenza di 136 kW a 4000 giri/min. Questi dati consentono alla SUV un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 11,1 s. La buona trazione offre la migliore tenuta in ogni situazione.

CONSUMOI consumi di fabbrica ridotti del diesel, annunciati a 6,5 l/100 km, colpiscono. Nella realtà però sulla strada il dato è illusorio. Bisogna infatti prevedere un maggior consumo di circa un litro.

SICUREZZALa Hyundai Tucson pone l’asticella della sicurezza in alto. La dotazione di serie in quest’ambito è ampia. Con uno spazio di frenata di 36,9 m a 100 km/h la Tucson può competere tranquillamente con le altre SUV.

DINAMICA DI COMPORTAMENTO

Accelerazioni (0–100 km/h): 11,1 sElasticità:60–100 km/h (in posizione D) 5,4 s80–120 km/h (in posizione D) 7,7 sDiametro di sterzata: 11,34 mFrenata (100–0 km/h): 36,9 m Insonorizzazione: 60 km/h: 60 dBA 120 km/h: 68 dBA

COSTI DEI SERVIZI

Manutenzione ora mano d’opera (km/mese) (fr.)1

15 000/12 1,1 448.–30 000/24 2,3 749.–Manutenzione per 180 000 km:15 000 km/anno 21,3 7445.–

1 incl. materiale

COSTI D’ESERCIZIO

km/anno ct./km fr./mese fissi variabili15 000 77 621.– 347.–30 000 53 621.– 694.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS, agenzie Hyundai: da 90 a 176 fr.)

CONSUMO AL BANCO DI PROVA

(ciclo UE 80/1268) urbano extra urb. mistoTCS nessuna misurazione per 4×4fabbrica 8,0 5,6 6,5Emissioni di CO

2: 170 g/km

Media di CO2 in Svizzera 2014: 144 g/km

etichetta energia (A–G): E

CONSUMO DEL TEST

7,2 l/100 km autonomia 861 kmserbatoio: 62 litri

Tabella comparativaLa Hyundai Tucson e la Ford Kuga sono due rappresentanti delle SUV con buon equipaggiamento e prestazioni stradali.

Hyundai Tucson2.0 CRDi aut.Plena

Ford Kuga2.0 TDCi aut.Titanium

Prezzo (fr.) 38 850.– 38 550.–

Cilindrata (CC) 1995 1997

Potenza (kW/CV) 136/185 132/180

Coppia massima (Nm/min) 400/1750 400/2000

Consumo (l/100 km) 6,51 E2 5,41 C2

Volume del bagagliaio min./max. (l) 513/1503 456/1653

Costi al chilometro (fr./km)3 0,77 0,735

Costi di manutenzione4 7445.– 4656.–5

Test «Touring» 10/2015 18/20135

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 su 15 000 km/anno 4 costi totali su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Ford Kuga 2.0 TDCi 4×4 Titanium aut. 163 CV

90–111 cm

67–92 cm

165

cm

passo 267 cm

lunghezza 447 cm larghezza 185 cm

larghezza interna: ant. 151 cm, post. 150 cm bagagliaio: 513–1503 litri pneumatici: 225/60 R17, min. 215/70 R16

104 cm 100 cm

Il video del test

CHECK-UP TCS TCS MoBe: Reto Blättler

513 litri Il bagagliaio può essere ampliato a 1503 abbassando i sedili.

ix35 è storia Infatti ora la SUV di Hyundai torna a chiamarsi Tucson.

novembre 2015 | touring 45

Page 46: Touring 10 / 2015 italiano

Tre integrali ai lavori forzatiIl segmento delle SUV compatte vive un boom senza precedenti. Ma quanto valgono queste derivate delle fuoristrada rispetto alle automobili a trazione integrale? Un test comparativo del TCS rivela alcune sorprese.

Praticamente tutte le marche propongono delle SUV compatte. E talvolta queste fuori-

strada del tempo libero si ve-dono assegnare obiettivi più ambiziosi delle vetture usuali di identica taglia. A parte l’aspetto più trendy delle SUV, il TCS ha voluto scoprire se la scelta a volte puramente emotiva degli automobilisti si giustifichi. Per farlo, il test comparativo ha messo a con-fronto tre modelli diesel a trazione integrale venduti a circa 35 000 fr. e lunghi non più di 4,35 m: la Peugeot 4008 – una SUV classica deri-vata dalla Mitsubishi ASX -,

la Mazda CX-3 – SUV a voca-zione stradale – e la VW Golf 4Motion – archetipo dell’auto compatta.

Sullo sterratoOltre a un test tradizionale, questo comparativo ha valu-tato le attitudini sullo ster-rato delle tre auto. Qui, la Peugeot 4008 dotata di una trazione integrale regolabile (v. riquadro) e di un’altezza da terra di 17 cm ha chiara-mente distanziato le concor-renti. Bisogna dire che l’al-tezza da terra della Mazda CX-3 si limita a 15 cm, ossia soltanto 1 cm in più della Golf che si trova al livello

TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO EMANUEL FREUDIGER

delle auto tradizionali. Sullo sterrato, quest’ultima non si è affatto rivelata inferiore alla SUV Mazda, il cui fondo pre-diletto resta l’asfalto, come conferma peraltro la gomma-tura sportiva che montava. La CX-3 si è rivelata tanto maneggevole quanto agile su strada e ha staccato il primo posto nel test dell’alce.

I ruoli si sono invertiti sulla carreggiata innevata. In tal contesto, la CX-3 e la Golf hanno espresso miglior mo-tricità rispetto alla Peugeot.

Uno degli argomenti princi-pali delle SUV è la posizione

di guida rialzata. In questo senso, la Peugeot 4008 offre effettivamente una migliore visibilità. Grazie ai sedili rialzati, la CX-3 fa un po’ meglio della Golf.

La grande sorpresaAltro insegnamento sorpren-dente di questo test è il consi-derevole carico rimorchiabile della Golf, pari a 1700 kg. In netto svantaggio, le altre due SUV che si fermano a 1200 (Mazda) e 1300 kg (Peugeot). Un dato alquanto sconcer-tante, visto che le fuoristrada sono generalmente ricercate per le loro qualità di veicoli da traino.

46 touring | novembre 2015

Page 47: Touring 10 / 2015 italiano

Un trio rivelatore Gli esperti del TCS hanno riscontrato

notevoli differenze tra le tre auto a trazione integrale.

TRE SISTEMI 4×4

La Mazda CX-3 e la VW Golf sono dotate di trazioni integrali ad inserimento automatico. In condizioni normali, entrambe funzionano a trazione anteriore. Non appena le ruote anteriori accennano a pattinare, il sistema inserisce l’asse posteriore. Ciò avviene tra-mite una frizione a lamelle sulla CX-3 e tra-mite una frizione multidisco Haldex sulla Golf.

Il ricorso alla tecnologia Mitsubishi consente alla Peugeot 4008 diverse modalità di marcia. Può circolare a trazione puramente anteriore, a trazione integrale inseribile automatica-mente oppure con il differenziale centrale bloccato (ripartizione della coppia 40:60 tra anteriore e posteriore). Ne deriva così un notevole vantaggio circolando fuori strada. Sugli altri due modelli, in particolare sulla Golf, l’inserimento dell’asse posteriore richiede qualche secondo.

Per quanto riguarda il test convenzionale, la Golf ha confermato la sua reputa-zione. Modello più pratico e gradevole nell’uso quotidiano, passa tuttavia inosservato. Al contrario della Mazda CX-3 che sfoggia molto design e convince con la sua connetti-vità, l’equipaggiamento di si-curezza (sistema anti-colli-sione, display testa alta ecc.) e il consumo moderato. Di concezione più datata, la Peugeot 4008 emerge per l’abitabilità, il comfort e l’eco-nomicità del motore, anche considerandone le dimen-sioni. Al cliente la scelta, in linea con le sue priorità.

Marca/modello

Mazda CX-3Skyactiv D 105Revolution 4×4

Peugeot 40081.6 HDi Active4×4

VW Golf1.6 TDI Comfortline 4Motion

Prezzo (fr.) 32 800.– 35 500.– 33 180.–1

Test standard del veicolo 72% 61% 66%

Test attitudine da 4×4 68% 75% 66%

Positivo Comportamento agile e divertente

Equipaggiamento di sicurezza esaustivo

Basso consumo

Design riuscito

Rapporto prezzo-prestazioni

Basso consumo

Buone attitudini da fuoristrada

Abitabilità

Grande autonomia

Motorizzazione diesel armoniosa

Rifiniture e qualità percepita

Comfort di marcia elevato

Comportamento equilibrato

Abitabilità posteriore

Carico rimorchiabile di 1700 kg rispettabile

Negativo Accesso al bagagliaio

Visibilità posteriore

Carico rimorchiabile limitato a 1200 kg

Altezza da terra appena giusta per un fuoristrada

Abitabilità posteriore

Comportamento indiretto

Carico rimorchiabile limitato a 1300 kg

Strumentazione poco intuitiva

Comfort di marcia

Rapporto prezzo-prestazioni

Equipaggiamento di sicurezza

Prestazioni di garanzia

Rapporto consumo-potenza

Motore diesel fiacco

Altezza da terra limitata per un veicolo 4×4

Dati e misurazioni

Potenza fabbrica/misurata 77 kW/77 kW 84 kW/84 kW 81 kW/81 kW

Coppia g/min 270 Nm/1500 270 Nm/1750 250 Nm/1500

Consumo (nel test) 5,6 l/100 km 6,1 l/100 km 6,2 l/100 km

Accelerazione da 0–100 km/h 10,5/10,5 s (fabbrica/TCS) 11,6/11,1 s (fabbrica/TCS) 11,3/11,4 s (fabbrica/TCS)

Frenata da 100–0 km/h 35,9 m 37,3 m 38,8 m

Rumore interno a 120 km/h 70 dBA 71 dBA 68 dBA

Lunghezza 4,27 m 4,34 m 4,25 m

Peso a vuoto/misurato 1408 kg/1427 kg 1609 kg/1665 kg 1432 kg/1505 kg

Carico rimorchiabile 1200 kg 1300 kg 1700 kg

Volume del bagagliaio 350–1260 litri 416–1193 litri 343–1233 litri

Garanzia di fabbrica 3 anni/100 000 km 2 anni/100 000 km 2 anni/km illimitati

in neretto = misurazioni effettuate dal TCS 1incl. pacchetti comfort, inverno, radio Composition Media

Il videodel test

novembre 2015 | touring 47

TECNICA

Page 48: Touring 10 / 2015 italiano

Benvenuti nella soleggiata Bassa EngadinaLo sapevate che la nostra regione, con una media di 305 giorni di sole all’anno, è campionessa del bel tempo in Sviz-zera? Un valore che si riflette sui volti radiosi dei nostri ospiti. Il Parco nazionale svizzero, il simbolico Castello di Tarasp, il Bogn Engiadina di Scuol e i veri Villaggi engadinesi di va-canza dalla cultura romantica caratterizzano il Bogn Engia-dina. Nella regione di Scuol sgorgano più di venti sorgenti minerali. Ecco perché nel Bogn Engia dina di Scoul mente e anima escono rigenerati dall’acqua più pura.

OFFERTA ESCLUSIVA• 3 pernottamenti in una bella camera

doppia

• 1 bagno romano-irlandese al Bogn Engiadina di Scuol: 150 minuti

gastronomia

• Aperitivo di benvenuto

• Colazione al buffet con specialità alpine

• 1 menù serale di 5 portate in trattamento di mezza pensione

• 1 menù serale al Nam Thai

skipass

• Utilizzo di tutte le funivie e impianti di ri-salita nel comprensorio sciistico di Motta Naluns-Ftan-Sent dal 12.12.15 al 3.4.16

• Riduzione del 50% sulle corse della ferro-via di montagna e sugli skipass giornalieri a Samnaun-Ischgl ed Alta Engadina in inverno

montagna

• Ferrovie di montagna Motta Naluns (dal 28.05.16) e seggiovie Ftan (dal 18.06.)

• Riduzione del 50% sulle corse della ferro-via di montagna Ischgl ed Alta Engadina in estate

piscina | spa | wellness | fitness

• Bogn Engiadina Scuol: ogni giorno accesso illimitato alle terme e alla sauna della piscina ad su 13 000 m²

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• Impianto per il tempo libero Trü: pista sul ghiaccio e curling

• Fitness Center Andor

bus | autopostale | ferrovia

• Offerta Autopostale nella regione Bassa Engadina e Val Müstair, bus locale Scuol, corsa dei tre Paesi Scuol–Nauders–Mals-Val Müstair–Zernez–Scuol fino all’11.12.15 e dal 03.04.16 al 09.12.16

• Bus sportivo Scuol–Sent–Ftan e Tarasp dal 12.12.15 al 3.4.16

• Ferrovia retica Scuol-Tarasp– St. Moritz/ Pontresina, 2a classe fino all’11.12.15 e dal 03.04.16 al 28.05.16; Scuol–Tarasp–Zernez dal 28.05.16 al 01.11.16

e inoltre…

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Benvenuti all’Hotel Belvédère****S di ScuolLa gioiosa generosità della Belle Epoque si fonde con un design moderno, la vista sui paesaggi alpini e sul Parco na-zionale lusinga i sensi e la famiglia Baumgartner provvede da oltre un decennio a creare un’atmosfera del tutto perso-nale. Ma il Belvédère deve il suo buon nome anche al famoso Bogn Engiadina di Scuol, con il quale è collegato diretta-mente attraverso una passerella di vetro. Gli ospiti dell’Hotel hanno accesso illimitato all’impianto con le sue piscine all’a-perto e coperte e la gigantesca sauna.

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Page 49: Touring 10 / 2015 italiano

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In ogni situazione Che sia in montagna o in

autostrada, l’L200 se la cava bene.

MITSUBISHI L200 DOUBLE CAB

Gli artigiani sa-ranno felici del nuovo pick-up Mitsubishi L200.

Certo, perché questa fuori-strada è una vera bestia da soma e nel contempo si presta benissimo, grazie al suo comfort, per una scampa-gnata domenicale.

Abitacolo da autoInfatti, la quinta generazione della L200 è caratterizzata da alcuni fattori rilevanti: è bene motorizzata, dinamica, moderna ed il suo abitacolo ha poco a che vedere con un veicolo da lavoro, ma tiene il passo con quello di un’auto-mobile. Questo pick-up da 5,28 m fa bella figura sia se impiegato per lavorare duramente sullo sterrato sia

Animale da soma con comfort Pratico e comodo: così si presenta il nuovo pick-up di Mitsubishi L200. Il motore turbodiesel è sorprendentemente silenzioso.

durante lunghi viaggi in autostrada per, ad esempio, un’escursione in famiglia. Il costruttore giapponese ha in-vestito molto nella cura del design del pick-up L200 2.4 DID AT Diamond con doppia cabina che abbiamo potuto pro-vare. Il cockpit è molto ordi-nato e visibile. Solamente i comandi del navigatore e del sistema au-dio sono leggermente piccoli. La connessione via USB o Bluetooth è tuttavia fulmi-nea. La spaziosità davanti e dietro è sufficiente per ogni robusto taglialegna. L’allesti-

mento del nuovo animale da soma di casa Mitsubishi è buona. Nella versione provata a cinque posti, c’era il clima-tizzatore a due zone, la radio

DAB+, il rego-latore, la tele-camera di retromarcia e l’assistente per il mante-nimento di corsia.

LavoratoreCome si con-viene ad un

pick-up, il piano di carico misura 1,51 per 1,47 metri. Il modello L200 può trainare 3,1 tonnellate e caricarne 1,035. Il motore turbodiesel in alluminio da 2,4 l e 181 CV, non ha alcuna difficoltà a

salire di giri con il veicolo a pieno carico. È inoltre molto silenzioso e ben armonizzato con il cambio automatico a 5 rapporti. Equilibrato anche il telaio, non troppo rigido, che permette di assorbire bene le irregolarità della carreggiata. Lo sterzo è comunicativo e di buona direzionalità. Degno di nota anche il raggio di ster-zata di soli 5,9 m.

ArrampicatoreSullo sterrato l’L200 si comporta bene ed è il terreno ideale per esprimere a pieno la forza della sua trazione integrale. Il comando elettro-nico a ghiera permette di selezionare la modalità di funzionamento tra trazione posteriore, integrale ed integrale con differenziale centrale e marce ridotte. Il pick-up riesce pertanto a cavarsela anche su fondi scivolosi o pietrosi senza problemi. •

NLunghezza: 5,28 m; superficie di carico 1,5×1,4 m E2,4l turbodiesel, 181 CV, 430 Nm;

cambio aut. a 5 rapporti; consumo (prova): 8,1 l/100 km; autonomia: 925 km L44 999 fr.

TESTO E FOTO FELIX MAURHOFER

novembre 2015 | touring 49

TECNICA

Page 50: Touring 10 / 2015 italiano

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Page 52: Touring 10 / 2015 italiano

VOLVO XC90 D5 AWD MOMENTUM

È vero che le forme smi-surate di tale auto XXL, e in particolare la lar-ghezza di 2,01 m, ne

spaventeranno più d’uno. Tuttavia, contro ogni previ-sione, ci si abitua più in fretta di quanto si possa pensare, e la XC90 si rivela piuttosto ben gestibile nell’uso quotidiano. In più, questa SUV di lusso racchiude numerosi attributi che condivideranno le Volvo di domani. Ad iniziare dalla firma luminosa incisiva dei fari diurni a forma di mar-tello di Thor. All’insegna del dio del tuono, la XC90 pro-mette di fare scintille conta-giose, poiché la sua piatta-forma permette di condividere varie dotazioni, soprattutto per la sicurezza.

Ciò comincia dalle motoriz-zazioni downsizing che non

Ruolo di pioniere

Segno dei tempi, l’inaugurazione della piattaforma modulare di Volvo spetta alla XC90. Va tutto nell’interesse di questa SUV dal fisico poco comune da noi. Un condensato di tecnologia sorprendente.

Lusso XXL La Volvo XC90 porta un tocco benvenuto di design

scandinavo.

superano ormai i 4 cilindri. Sulla versione D5 provata, il risultato è convincente. Se questo propulsore da 225 CV non ha la mor-bidezza dei V6 usuali, dimo-stra però un vero tempera-mento. Una modesta pres-sione sul gas e il mastodonte da 2,2 tonnel-late raggiunge rapidamente le velocità limite ammesse. Un tantino granulosa, la sonorità esprime un timbro di sportività ben percettibile. Al contrario, in autostrada il silenzio regna pressoché assoluto, grazie al cambio a 8 rapporti dalle cambiate morbide che permette di viaggiare a bassi regimi.

La XC90 è un po’ meno bril-lante in salita, visto il peso. Ciò non le impedisce di espri-mere un comportamento im-

perturbabile. Questa SUV dispone di 5 modalità di parametratura tra cui una funzione off-road che funge da cambio ri-dotto a bassa velocità. In fatto di con-

sumi, i valori sono corretti ma il dato misto di 5,8 l/100 km molto ottimista.

La XC90 offre inoltre un am-pio ventaglio di strumenti per la sicurezza. In manovra, si apprezza il rilevatore di veicoli che transitano poste-riormente e la preziosa tele-

camera di retromarcia che fornisce una visione a 360°. A parte qualche incertezza che fa spaventare gli occu-panti, il sistema anti colli-sione che individua ciclisti e pedoni ha la sua utilità.

Tocco scandinavoSobrie rifiniture in legno e plancia di bordo fluida, la XC90 poggia su un design nordico in versione di lusso. Fatto più inedito, è dotata di uno schermo stile tablet. Logico da manipolare per gli esperti e… pazienza per le ditate. Anche la strumenta-zione digitale inaugura il nuovo stile Volvo. Prevedibil-mente spaziosa, questa SUV 7 posti propone tre sedili in-dividuali regolabili. L’ultima fila ne comprende due estrai-bili per ospitare adulti di ta-glia media. In breve, è il mas-simo del comfort. Se è deplorevole che l’indispensa-bile telecamera di retromar-cia sia tra gli optional, biso-gna però dire che è proposta ad un prezzo corretto. •

NBagagliaio: 692–1868 l E2 l turbodiesel, 225 CV, 470 Nm; cambio aut. a 8 rapporti, 4×4;

da 0 a 100 km/h in 7,8 s; consumo (prova): 8,3 l/100 km, autonomia: 855 km L78 200 fr.

TEST0 MARC-OLIVIER HERREN

Ambiente scandinavoAmmiraglia dinamicaTecnologia di puntaModularità elaborataPrezzo-prestazioni Volume ingombranteConsumo ottimistaComfort piccole asperità

FOT

O A

LD

52 touring | novembre 2015

TECNICA

Page 53: Touring 10 / 2015 italiano

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Page 55: Touring 10 / 2015 italiano

SUBARU LEVORG AWD BREAK SPORTIVA

Levorg! Ammettiamolo, non è propriamente melodioso. Ma dietro questo nome legger-

mente ostico, che unisce i termini Legacy, Revolution e Touring, si nasconde una station wagon sportiva eccel-lente.

Chic e praticaL’ultima nata di casa Subaru è ben riuscita otticamente. L’immagine sportiva accen-tuata da linee slanciate, le vi-stose prese d’aria e lo spoiler posteriore parlano chiaro e dovrebbero ricordare le ori-gini di Subaru, quando il gruppo industriale Fuji Heavy Industries costruiva princi-palmente auto sportive. Nello stesso tempo la Levorg asso-miglia alla quarta genera-zione del modello di successo

L’erede riuscita della LegacyAvrebbe dovuto essere sportiva, pratica, sicura e naturalmente piacevole da vedere. Con la break di classe media Levorg, Subaru ha raggiunto l’obiettivo. In Europa coprirà il vuoto lasciato dalla Legacy.

di Subaru, la Legacy. Dal momento in cui la sua erede in Europa ha fatto un flop, la Legacy è stata tolta dall’assor-timento nel continente. La Levorg viene a rimpiazzarla. Dentro colpisce la sua ele-ganza sportiva ed essenziale grazie alle cromature e alle laccature nere. Chi trasporta bambini, animali o equipag-giamenti sportivi apprezzerà la spaziosità e la disponibilità di vani portaoggetti. Il baga-gliaio contiene 522 litri, ma con i sedili abbassati il vo-lume di carico sale a 1446 l, per cui ci sta comodamente anche una bicicletta.

Con questa station wagon di classe media Subaru s’indi-rizza principalmente a con-ducenti sportivi e famiglie giovani. Non soltanto queste

ultime potrebbero prendere atto con piacere dei seguenti aspetti: i montanti snelli ga-rantiscono un’ottima visione periferica, sette airbag sono di serie e in caso di collisione, il motore non invade la cella dell’abitacolo, bensì scivola sotto di essa. Inoltre già la se-conda versione d’allestimento offre di serie fari intelligenti, allarme per l’angolo cieco e

sensori per la retromarcia ed i veicoli in avvicinamento dietro l’auto.

In tema di motori non c’è tanto da scegliere: la Levorg è disponibile soltanto in versione 1,6 l benzina con motore boxer DIT da 170 CV e cambio a variazione conti-nua. Già a 1800 giri/min il quattro cilindri raggiunge la coppia massima di 250 Nm. In prova ha espresso buone riprese e il telaio si è rivelato assai equilibrato. Nel traffico urbano l’auto è maneggevole e affronta con facilità anche le curve più strette. Come sempre su Subaru, la trazione integrale permanente è di serie. La versione di base Advantage è disponibile da 27 900 franchi.

Citazione: la Levorg è un’auto per persone che hanno esi-genze elevate in fatto di immagine, ma desiderano anche una buona auto ad un prezzo contenuto. •

NLunghezza 4,69 m; bagagliaio: 522–1446 l E1,6 l turbobenzina , 170 CV, 250 Nm;

da 0 a 100 km/h in 8,9 s; consumo da 6,9 l/100 km Lda 27 900 a 37 700 fr.

TESTO JULIANE LUTZ

Sportiva, pratica, bella: la Subaru Levorg

possiede molti autout.

FOT

O S

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Bella anche dentro grazie alle rifini-ture nero pianoforte e metallizzate.

novembre 2015 | touring 55

TECNICA

Page 56: Touring 10 / 2015 italiano

I segreti della trazione 4×4

Complesse Le trazioni integrali

ed i loro assi po-steriori sofisticati.REDAZIONE MARC-OLIVIER HERREN

In continuo aumento la quota di SUV a trazione integrale rappresenta in questo momento circa il

40% delle immatricolazioni in Svizzera. Questo variegato segmento, in cui SUV e cross-over hanno il vento in poppa, si caratterizza per le grandi differenze tra sistemi di tra-zione integrale. I dispositivi ad inserimento manuale di un tempo hanno lasciato quasi ovunque il posto alle trazioni integrali permanenti a gestione automatica.

Esempi significativiAl fine di illustrare questa giungla di tecnologie, get-tiamo uno sguardo ai casi Su-baru e Audi. Pioniera del 4×4 in Svizzera a partire dagli anni ’80, Subaru è il cantore della trazione integrale sim-metrica. Con questo sistema, il motore, il cambio, l’albero di trasmissione ed i differen-ziali sono tutti disposti sullo stesso asse longitudinale. Ciò presenta il vantaggio di non penalizzare le forze motrici, contrariamente ad esempio ai motori trasversali. Questo di-spositivo che muove le quat-tro ruote in modo perma-nente assicura una motricità ottimale. Sulle versioni a cambio manuale, la riparti-zione della coppia tra gli assi

anteriore e posteriore av-viene tramite un giunto vi-scoso. Se per esempio le ruote anteriori pattinano, il sistema fornisce maggiore coppia a quelle posteriori.

In casa Audi, la famosa tra-smissione integrale «quattro» si declina in due versioni di-verse. I modelli A1, A3, Q3 e TT riprendono la trazione di VW. Si tratta in linea di prin-cipio di trazione anteriore con motore e cambio trasver-sali, ai quali è aggiunta una trazione integrale. Se neces-sario, la coppia è dirottata automaticamente sull’asse posteriore attraverso una fri-zione multidisco Haldex. Quanto agli altri modelli Audi, il gruppo motore-cam-bio è disposto longitudinal-mente. La trazione integrale opera in permanenza e la ri-partizione della coppia tra asse anteriore e posteriore avviene attraverso una fri-zione a lamelle oppure un differenziale Torsen.

Come l’intera tecnica auto-mobilistica, anche le trasmis-sioni integrali oggi includono diverse componenti elettroni-che ed un’infinità di sensori. Attraverso i sistemi di assi-stenza alla guida (antibloc-caggio ABS, antipattina-

HERBERT MEIER

Funzione: capo progetto test veicoli

Professione: meccanico diagnostico d’automobile

Età: 39 anni

Contatto: [email protected]

mento, controllo di stabilità ESP) i giri di ruota, il regime del motore, l’angolo di ster-zata e l’accelerazione laterale sono registrati quasi al mille-simo di secondo e i sistemi di trazione integrale automatici ripartiscono tempestiva-mente la coppia tra i due assi. Un’operazione spesso imper-cettibile per il conducente.

Considerato che le trazioni integrali comportano più parti mobili ed un peso mag-giore, i consumi sono gene-ralmente più elevati e pari a circa 0,5 l/100 km per un’auto di classe media.

CONSIGLI

1 Una trazione integrale garantisce una motri-

cità ideale. Numerose auto sono perciò disponibili in versione 4×4.

2 Le attitudini fuori-strada dipendono an-

che dal tipo di trazione così come dall’altezza da terra.

3 Talvolta la trazione integrale penalizza il

volume del bagagliaio. La VW Golf sacrifica 40 l.

4 La trazione a quattro ruote aumenta i con-

sumi. Vale la pena verifi-care se il modello deside-rato esiste in versione 4×2.

5 Le 4×4 devono an-ch’esse montare le

gomme da neve, indispen-sabili per garantire una buona frenata in inverno.

AU

DI

56 touring | novembre 2015

L’ESPERTO TCS

Page 57: Touring 10 / 2015 italiano

MAZDA MX-5 S-G 160 REVOLUTION PACK

D ivertente! Lo affer-mano all’unisono tutti quelli che hanno provato la

Mazda MX-5. E la maggior parte lo fa con un ampio sorriso.

Roadster riuscitaIl costruttore giapponese se-gna un punto con la quarta generazione del suo bestsel-ler. I motivi sono tre: prima di tutto la MX-5 è bella, col suo profilo elegantemente arro-tondato, il frontale largo ed elegante da cui ammiccano gli impertinenti fari al LED dalla linea obliqua ed il po-steriore spigoloso. In secondo luogo, fila via come una scheggia sin dal primo colpo di gas, grazie al motore aspi-rato Skyactiv-G da 2,0 litri e la trazione posteriore. I 160 CV la portano da 0 a

Gran divertimento per pochi soldi

Mazda ritorna a fare la felicità degli amanti delle roadster con la 4a generazione del suo bestseller. La nuova MX-5 viaggia a meraviglia, è bella da vedere e soprattutto non costa un occhio della testa.

Amata, non per nulla La roadster culto MX-5

ha tanto da offrire.

100 km/h in 7,3 secondi e la velocità massima è di 214 km/h. È inoltre un piacere passare da una marcia all’al-tra lungo i corti innesti del cambio a 6 rapporti. Dato che pesa soltanto una tonnellata circa, affronta anche le curve con agilità. Come sempre sulla MX-5, lo sterzo è di-retto e comu-nicativo. Terzo ed ul-timo motivo, il prezzo della roadster farà la gioia dei fan. Nella sua versione meglio equipag-giata, la Revolution, con l’ag-giunta di vernice metallizzata e pacchetto Recaro (sistemi di assistenza, sedili sportivi e fari al LED adattivi in curva)

costa 37 650 franchi, mentre la versione di base è disponi-bile già da 23 900 franchi.

Come in precedenza, il tetto si apre e si chiude a mano. Un’operazione rapida. Chi la vuole eseguire restando se-

duto sul sedile, deve però avere braccia lunghe e bici-piti allenati. Al tettuccio elettrico gli in-gegneri della MX-5 non hanno pensato neppure per un secondo,

poiché la roadster deve re-stare ridotta all’essenziale. Si nota anche dal cockpit senza strumentazioni né pulsanti inutili. Il risultato è una vera roadster, con la quale si torna

vicini alla strada, anche se le sospensioni assorbono bene le irregolarità. Un purismo che tuttavia non impedisce alla MX-5 di offrire l’indi-spensabile: connessione smartphone, display, naviga-tore (di serie o opzionale se-condo la versione) ed alcuni sistemi di sicurezza attivi e passivi.

Punti negativi? Inezie. Quando si chiude il tettuccio, i finestrini restano abbassati, per cui bisogna riavviare il motore e rialzare elettrica-mente i vetri. Il clacson dal suono misero non si adatta alla bella decappottabile. E i vani portaoggetti sono scarsi. Cassetto riponi oggetti? Non pervenuto. Ma in fondo chi si aspetta tanto spazio per le cianfrusaglie o un bagagliaio capiente? Quest’ultimo con-tiene soltanto 130 litri. La Mazda MX-5 è pur sempre un’auto ludica e non un’utili-taria. E il divertimento è enorme, stampa un sorriso in volto e crea dipendenza. •

NLunghezza: 3,92 m; bagagliaio: 130 l E2,0 l benzina, 160 CV, 200 Nm; cambio a 6 marce;

da 0 a 100 km/h in 7,3 s; consumo (in prova): 6,9 l/100 km; autonomia: 652 km L37 650 fr.

TESTO JULIANE LUTZ | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Design indovinatoMotore potenteOttimo rapporto prezzo-prestazioniTettuccio di facile manipolazione Vani portaoggetti scarsiBagagliaio minuscoloSuono del clacson misero

novembre 2015 | touring 57

TECNICA

Page 58: Touring 10 / 2015 italiano

BMW SERIE 7

Se il conducente della BMW davanti a voi di-segna cerchi nell’aria, non è impazzito. Sta

guidando la nuova serie 7 e sta regolando il volume della radio. La nuova berlina di lusso che si trova già dai ri-venditori, è infatti la prima automobile di serie in tutto il mondo a montare il comando a gesti.

Una classe a séÈ soltanto una delle nume-rose innovazioni tecniche, poiché il management di BMW, ha voluto «metterci tutto quello che ci andava». La sesta generazione della serie 7 dovrebbe perciò domi-nare il segmento delle berline di lusso e far trottare la classe S di Mercedes. La berlina è anche la prima che può par-cheggiare in modo completa-

Offensiva bavarese nel segmento di lusso

La sesta generazione dell’ammiraglia di BMW unisce lusso, sportività e high-tech ad altissimi livelli. Raramente guidare è così confortevole.

Gesti per comandare alcune funzioni dell’infotainment.

Belle forme e buona forma fanno della serie 7

un’avversaria per la classe S di Mercedes.

mente autonomo. Se lo spazio è esiguo, il conducente esce prima e preme un pulsante sulla chiave. L’auto entra nel parcheggio e vi esce a tempo debito completamente da sola. Un altro passo in dire-zione della totale automa-zione è l’assistente allo sterzo, che si orienta sulla base della linea di demarcazione e man-tiene la BMW in traiettoria. Basta mantenere la mano sul volante. Inoltre il telaio adat-tivo Executive Drive Pro ri-duce il rollio nelle curve, dove sulla serie 7 si ha concreta-mente la sensazione perciò di volare. Questi sono soltanto alcuni esempi, peraltro, di tutto quanto offre quest’auto.

Le versioni sono due: la nor-male e la versione lunga, au-mentata di 14 cm. Misura 5,24 m e si muove agilmente

anche sulle strade più tor-tuose. Chi si farà portare in giro dall’autista, potrà chia-marsi fortunato. Infatti se il proprietario avrà acquistato i necessari optional, basterà premere un pulsante e il se-dile del passeggero scivolerà completamente avanti, il mo-nitor sul retro si posizionerà e si solleverà il poggiapiedi. Il sedile posteriore si sposterà all’indietro, le tendine scen-deranno e nel tetto panora-mico si accenderanno delle stelline al LED.

Ibrida plug–in 2016Sulla 750i l’impeto dei 450 CV del motore biturbo V8 è costantemente disponibile. La versione a trazione inte-grale xDrive impiega 4,4 se-condi per passare da 0 a 100 km/h. Il consumo normale è indicato a 8,1 l. Tuttavia, per

le strade nostrane basta il sei cilindri diesel da 265 CV della 730d xDrive. Il suo con-sumo normale si fissa a 4,8 l. Verso fine 2015 arriveranno in Svizzera anche la 740d xDrive e la 740Ld xDrive da 320 CV. Nel nostro Paese sa-ranno disponibili unicamente serie 7 a trazione integrale. Il 2016 proporrà infine la ver-sione ibrida plug-in 740e con un consumo di 2,1 l e un’au-tonomia elettrica di 40 km. •

NLunghezza: 5,10 risp. 5,24 m; bagagliaio: 515 l EMotori: benzina 326/450 CV, diesel

265/320 CV, ibrida plug-in 326 CV; consumo da 4,8 l/100 km Lda 108 400 a 140 700 fr.

TESTO JULIANE LUTZ | FOTO JOÃO VASCO

58 touring | novembre 2015

TECNICA

Page 59: Touring 10 / 2015 italiano

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LE PIÙ FAMOSE ARIE DELLE OPERE VERDIANE

19.11.2015 HALLENSTADION ZÜRICH 20.11.2015 ST. JAKOBSHALLE BASEL

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membri di TCS !

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4002 Basel

ACT ENTERTAINMENTQUALIÀ EVENTI CHE ISPIRA

Biglietti & Info:

CON MICH A EL FL ATLE Y

Page 60: Touring 10 / 2015 italiano

OMBRELLO PER GENTLEMEN

Un parapioggia fatto su misura per i gentlemen britannici e per chi vorrebbe esserlo. L’om-brello può trasformarsi in sgabello e bastone da passeggio.

Il Marchesato, 175 eurowww.ilmarchesato.com

BOLLITORE INTELLIGENTE

Fare carriera e salvare il mondo! Agli eroi spesso manca il tempo di scaldare l’acqua per il tè. È un bene dunque che ci sia l’applicazione iKettle che permette di scaldare l’acqua a distanza.

Smarter, 149.95 fr.www.radbag.ch

PROFUMARE COME 007

James Bond usa anche il fascino per compiere le sue missioni. Gli risulta tutto più facile con l’eau de toilette giusta. La londinese Floris No. 89 è il pro-fumo degli agenti 007.

Floris, 75 sterline (100 ml)www.florislondon.com

Ben presto uscirà il nuovo film di James Bond «Spectre». È così giunto il momento di presentarvi un paio di gadget da 007. Attenzione, è richiesta un po’ di autoironia!

TESTO JULIANE LUTZ

Piacerebbero agli

ARMI PER LE BOND GIRL

Senza Bond Girl il mondo degli 007 sa-rebbe noioso. Le loro armi sono intelligenza e tacchi alti. Nelle scarpe décolleté di Paul Andrew ogni signora si sente come Jinx o Vesper.

Paul Andrew, 499 euro www.stylight.de

SET PER AVVENTURIERI

James Bond è sempre ben equipaggiato. Da imitare! E quando le cose si mettono male, viene in soccorso il kit del protagonista della serie tv Bear Grylls.

Gerber, 49.95 fr.www.radbag.ch

APRIBOTTIGLIE PER DURI

Okay, per questo apribottiglie a forma di bossolo è necessaria un po’ di autoironia. Ma di certo orna le cucine degli uomini ben sicuri di sé.

Mixology, 16.95 fr.www.radbag.ch

DI GIORNO COME DI NOTTEGli agenti usano apparecchi di visione notturna per sopraffare i nemici. I comuni cittadini li usano per cacciare, pescare, fare sport e anche giocare.

Bresser Optik, 139.95 fr.www.conrad.ch

60 touring | novembre 2015

Page 61: Touring 10 / 2015 italiano

RAZZI PER L’UFFICIO

Poter finalmente spa-rare sulla luna i colleghi d’ufficio? Un desiderio esaudito grazie all’app iLauncher che per-mette di pilotare missili di gommapiuma.

DreamCheeky, 129.90 fr. www.futuretrends.ch

SPIONE VOLANTE

Al giorno d’oggi un drone fa quasi parte di ogni famiglia. Il Phan-tom 3 rimane in aria 23 minuti, è facile da manovrare e l’app registra tutti i voli.

DJI, 1375 fr.www.futuretrends.ch

TELECAMERA DI CONTROLLO

My home is my castle. E deve essere protetto a dovere. Dato che non ci sono più ponti leva-toi, la finta telecamera tiene lontani i visitatori indesiderati.

ELRO, 19.95 euro www.elv.de

AUTO DA 007 A BUON MERCATOChi non può permet-tersi una vera Aston Martin, si accontenta del modellino. Da ammirare o da gio-carci. Sean Connery guidava la DB5 1964 in «Goldfinger».

Corgi, 19.99 sterlinewww.corgi.co.uk

SEXY COME JAMES

Anche nella moda Bond ha voce in capi-tolo. Con i calzoncini da bagno «Setter» – Daniel Craig li sfoggia in «Skyfall» – ogni uomo ci fa un figurone.

Orlebar Brown 165 eurowww.orlebarbrown.de

GUANTI PARLANTI

Telefonare con i guanti? Aha aha aha! E invece è una realtà grazie ai guanti hi-fun. Basta collegarsi tramite bluetooth al vostro smartphone...

hi-Fun, 49.99 eurowww.hi-fun.de

PER AGENTI SEGRETI

La telecamera nascosta può avere diversi volti. Ad esempio quello di una chiave per auto che può filmare e regi-strare l’audio. Sembra ideata da Ian Fleming.

Apfelkiste, 29.90 fr.www.apfelkiste.ch

ALLA CACCIA DEL DR. NO

Con il «Monopoly 007» si va alla caccia degli avversari di James Bond, invece di sempli-cemente comprare dei terreni. E le pedine sono incantevoli.

Winning Moves, 41.85 eurowww.amazon.de

novembre 2015 | touring 61

GLI SFIZIOSI

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Die Übertragung des Aufführungsrechtes für die Schweiz erfolgte in Übereinkunft mit Josef Weinberger Ltd. im Namen von Music Theatre International

Originalregie: Robert Jess Roth

Musik:Alan Menken

Texte:Howard Ashman & Tim Rice

Buch:Linda Woolverton

BB Promotion GmbH und Freddy Burger Management präsentieren eine deutschsprachige Produktion des Budapester Operetten- und Musicaltheaters (KERO®)

Regie: György Böhm

20% di sconto per i soci TCS su presentazione selezionateVenerdì 27.11.15, venerdì 04.12.15, domenica 06.12.15 e venerdì 11.12.15

Vendita bigletti presso Ticketcorner al numero 0900 800 800 (CHF1.19/Min.) e tutti puntivendita con la parola chiave «TCS». Offerta disponibile anche su www.musical.ch/tcs.

www.die-schoene-und-das-biest-musical.ch

25.11. - 13.12.15 · Musical Theater Basel

Offerta per

i soci TCS

20% di sconto

musical di versione

tedesca

Page 63: Touring 10 / 2015 italiano

La Cina colpisce ogni visitatore

Il battello stretto e basso scivola tran-quillo sulle acque del fiume lungo una ripida gola. Entrambi gli uomini a prua lavorano di pagaia, mentre a

poppa una terza persona tiene il timone accanto al capitano. Per portare il bat-tello verso riva gli uomini cominciano a tirare le funi con le braccia e si piegano per lo sforzo. Una manovra che si chiama «alaggio» e ci mostra come i battelli venivano tirati in secco prima della costruzione della diga ovvero quando le acque erano ancora selvagge.

Una diga enorme ha trasformato il Fiume Azzurro (Yangtze) in un tranquillo corso d’acqua. La Cina costruisce opere faraoniche. Un esempio: la Muraglia. O Chongqing, la città emblema della sua crescita. E Hong Kong dal fascino eterno.

REPORTAGE CHRISTIAN BÜTZBERGER

La gola di Xiling è una delle tre che

appartengono alla diga delle tre gole.

SVAGO

novembre 2015 | touring 63

Page 64: Touring 10 / 2015 italiano

Ripida si eleva verso il cielo la parete di roccia imponente nella stretta gola. Una pietra miliare in questo paesaggio pittoresco e collinare, che si trasforma in gole con rocce a strapiombo e si stringe come in un corridoio contorto. Di colpo scorrono davanti a noi campi terrazzati coltivati a fatica dai conta-dini. Neanche dieci minuti dopo scivo-liamo con il nostro battello di lusso sotto un elegante ponte di calcestruzzo alto 200 metri. A destra sulla riva si scorge una ripida strada di montagna, che scompare nell’acqua della diga. «Se si pensa che 100 metri sotto di noi si trovano templi, villaggi e intere città sommerse, vengono i brividi. Sono stati fatti scomparire sia beni culturali che beni privati di centinaia di migliaia di persone», fa notare un compagno di viaggio anche lui giornalista. Una crociera fluviale sul Fiume Azzurro e la sua diga è di certo un’esperienza che scuote ogni visitatore.

Contrasti irritantiMi trovo davanti all’enorme diga, o meglio davanti alla parte più grande visibile di questa centrale idroelettrica,

i cui primi piani di edificazione risal-gono al lontano 1913. Oggi è costruita al 95% e offre il 3% della corrente elettrica prodotta in tutta la Cina, che viene fornita interamente a Shanghai. A causa della diga delle tre gole sono state trasferite oltre un milione di per-sone, che hanno dovuto costruirsi una nuova vita altrove. Fuori Fengdu visi-tiamo due famiglie. Una abita in una vecchia casa senza comfort, l’altra in una nuova casa trifamiliare finanziata dal governo, che hanno potuto occu-pare in sostituzione della loro vecchia dimora nel letto del fiume. Ognuno di noi nel gruppo, se si fosse trovato di fronte all’alternativa, avrebbe scelto di vivere nella nuova casa. È natural-mente la nostra prima reazione, ma sicuramente per molte famiglie non è stata una decisione facile. «Gli anziani hanno più difficoltà ad affrontare le conseguenze sulla propria vita provo-cate dalla diga», racconta la nostra gio-vane guida cinese con il nome occiden-

tale Nick. «Giovani persone come me, che sono cresciute praticamente con il cantiere della diga, hanno studiato a Chongqing e per questo hanno ottenuto un lavoro sicuro, vedono soprattutto gli inequivocabili vantaggi della diga delle tre gole», racconta Nick. Chongqing: mai sentito?Teddy Garcia, il direttore filippino sullo Yangzi Explorer, si dimostra un pa-drone di casa molto cordiale e loquace. Sul battello confortevole si può osser-vare con tutta calma l’attività sul Fiume Azzurro: chiatte piene e vuote s’incro-ciano quasi ogni minuto, per la Cina centrale il fiume è un’importante arte-ria commerciale. È la molteplicità di impressioni ed emozioni, che rendono questa crociera fluviale di tre giorni sul Yangtze un’esperienza indimenticabile. Incluso l’ultimo approdo a Chongqing: uno degli agglomerati urbani più grandi al mondo che nessuno conosce. Attualmente vivono 36 milioni di per-

Gigantesca è l’aggettivo adatto

per la diga.

Nuova costruzione Se sale il livello dell’ac-qua, si costruisce un po’ più in alto.

Yangzi Explorer in attesa di chi è

sceso a terra.

Mercati variopinti dalle spezie alle

zampe di gallina.

Con rispetto gli abitanti ammirano

l’opera edile.

64 touring | novembre 2015

Page 65: Touring 10 / 2015 italiano

mezzo all’isola ci fa scoprire gli innu-merevoli grattacieli, lo stretto braccio di mare, che separa Hong Kong da Kowloon, e le montagne nello sfondo. Hong Kong è diversa, ha un odore tutto suo, internazionalità e grandezza sono tangibili in questa regione amministra-tiva speciale nella Cina, che offre casa a sette milioni di persone. Dunque scen-diamo dalla collina e ci immergiamo nel trambusto cittadino.

A Hong Kong Central, la stazione più importante dell’isola, mi compro un bi-glietto per circa 25 centesimi e in pochi minuti raggiungo Kowloon a bordo del prediletto Star Ferry. Ancora oggi lo scenario è straordinario, non importa se di giorno o di notte. Ma ci sono cose che non cambiano: la vecchia torre dell’orologio è rimasta precisamente allo stesso posto e i diversi mercatini notturni contribuiscono a creare l’atmosfera da shopping in questo quar-tiere estremamente pieno di vita.

sone su 80 000 chilometri quadrati di superficie, che corrisponde alla gran-dezza dell’Austria. Queste cifre fanno rimanere i visitatori a bocca aperta. Mi-gliaia di grattacieli uno accanto all’al-tro. Autostrade a sei e otto corsie così come veloci metropolitane fanno sì che i cittadini raggiungano la loro meta nel minor tempo possibile. Giorno e notte: movimento e stress. Durante la gita in città notiamo però anche molti sguardi vuoti al di sopra della mascherina che dovrebbe difendere dallo smog. Chong-qing, una città enorme per il visitatore, che promette a milioni di persone una vita migliore e che rappresenta un esempio dello sviluppo impressionante della Cina.

Il Peak e il «Tram»Cambio di scena. Hong Kong. Con la famosa funicolare, costruita dall’allora azienda svizzera Von Roll, che però tutti chiamano solo «Tram», saliamo sul Peak. La vista da questa collina in

Il tram efficiente La rete di tram a Hong Kong viene sempre ampliata, così come la metropolitana.

La skyline di Hong Kong fotografata

all’imbrunire da Kowloon.

SVAGO

novembre 2015 | touring 65

Page 66: Touring 10 / 2015 italiano

LA CINAViaggio: Cathay Pacific vola giornalmente da Zurigo a Hong Kong. Si può volare a un eccezionale rapporto prezzo-qualità nella nuova e spaziosa Premium Economy Class – www.cathaypacific .ch

MS Yangzi Explorer: sul Fiume Azzurro (in inglese noto come Yangtze) regna un intenso traffico navale come sul Reno o sul Mekong. Il lussuoso Yangzi Explorer appartiene al Sanctuary Re-treats, un operatore turistico che offre viaggi e pernotta-menti esclusivi – www.sanctuaryretreats.com.

Ristoranti stellati: dalla cucina delle bancarelle sino ai ristoranti a tre stelle Mi-chelin a Hong Kong ce n’è per tutti i gusti e budget. Ma ci sono anche ristoranti Michelin a buon mercato, in cui si ricevono eccellenti Dim Sung per una decina di franchi, ad esempio noi abbiamo provato il Tim Ho Wan.

Attività: esposizioni d’arte, eventi culturali, attività del tempo libero: per sapere cosa succede a Hong Kong si consiglia di consultare www.discoverhongkong.com.

GABYBAUMGARTNER

«Da qui si possono osservare diverse specie di uccelli e godere una vista stupenda sulle spiagge di sabbia fine», racconta Gaby Baumgartner mentre camminiamo su una delle montagne che circonda la città. Con la sua società Walk Hongkong la 46enne svizzera offre escursioni nel «Porto Profumato». Si sale e si scende per due buone ore. «Il 40% della superficie di Hong Kong è costituita da Country Park protetti, che la gente sfrutta per entrare in contatto con la natura», spiega Gaby, che da tre anni offre otto diversi tour assieme al partner d’affari Marco e ad altri liberi professionisti. «Non si può vivere solo di questo, ma è divertente e io amo Hong Kong», racconta l’architetta d’in-terni, «oltre a ciò insegno, sono madre di tre bambini e mio marito Tobias lavora all’Università di Hong Kong».www.walkhongkong.com

JONAS SCHÜRMANN

«Abbiamo la garanzia che tra noi e il porto possono essere costruiti edifici di al massimo due piani e dunque la no-stra vista sul mare e Kowloon non potrà mai essere ostruita», risponde Jonas Schürmann alla mia domanda. Il gene-ral manager del leggendario Hotel Mandarin Oriental è originario di Eger-kingen e ha cominciato la sua classica formazione di albergatore svizzero con un apprendistato da cameriere a Bals-thal. Da molti anni lavora in diverse funzioni per il gruppo alberghiero Oriental, attualmente come manager regionale con la responsabilità anche per altri hotel. Recentemente Jonas Schürmann ha ottenuto con il suo team di 850 persone cinque stelle in cinque diverse categorie dalla Forbes Travel Guide per la qualità del suo lavoro al Mandarin Oriental.www.mandarinoriental.com/hongkong

TRACCE SVIZZERE A HONG KONG

DA SAPERE

Downtown A Hong Kong si costruisce 24 ore su 24 e preferi-bilmente in altezza.

Questo viaggio è stato sponsorizzato da Cathay Pacific, Sanctuary Retreats e Hongkong Tourism.

ShanghaiNanchino

Fiume AzzurroFiume Azzurro Wuhan

Diga delleTre Gole

Chongqing

Pechino

Hong Kong

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FORMOSA

500 km

Fiume AzzurroFiume Azzurro

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Page 67: Touring 10 / 2015 italiano

WELLNESS- & SPA HOTEL BEATUSRilassarsi sulla riviera del lago di ThunVista sul Lago di Thun, nell’universo montano dell’Oberland

bernese. Un centro benessere e una spa con un bagno d’acqua ma-

rina che soddisfa ogni desiderio. Un’offerta gastronomica che stu-

pisce gli amanti della cucina con un tripudio culinario ogni giorno.

Un luogo davvero particolare, da vedere ma anche da vivere.

Quando le sere sono lunghe e buie e ci si ritrova a lume di candela

OFFERTA ESCLUSIVA

• 3 notti incl. pensione 3/4

• 3 × pacchetto Wellness base

• 1 × Alpienne-Harmonie (50 min.; massaggio rilassante con latte per massaggi all’iperico e fagottini di cereali con effetto rilassante e calmante)

• 1 cocktail presso l’Orangerie Piano Bar

Pensione 3/4:

• Ricca colazione a buffet Beatus (dalle 7.30 alle 11.00) con uova preparate al mo-mento oppure colazione in accappatoio (dalle 8.00 alle 11.00) al Café «le Palmier»

• «Süesses vom Chuechetisch» al pomeriggio

• Cena dalle ore 19.00 con diverse scelte

• Partecipazione alle «Ghiottonerie lettera-rie prima di dormire» come da «Pro-gramma After-Eight» (dal 19.10.15 al 23.03.16, Programma da lunedì a giovedì)

• Sport e tempo libero: Programma di sport e gite con accompagnatore (lun–ven)

• Oasi del benessere con 1001 soluzioni: area benessere di oltre 2000 m2, ampio bagno emozionale d’acqua marina (35°C), con bocchette per massaggi e per la cervicale, getto in piedi, idromassaggio in posizione sdraiata, canale con acqua corrente, piscina coperta (29°C)

• Saunapark «Classic» con percorso Kneipp, docce emozionali, sauna bio con finestra panoramica e fontane di ghiaccio

• Saunapark «Bamboo» in stile asiatico con sauna zen, sauna thai, grotta con acqua salina, area Kneipp, docce emozionali

• Sala relax con letti ad acqua e cuffie con musica a scelta, vitalbar con tè, succhi, frutta

• Sala fitness con macchine per la resistenza e la forza

• Programma di attività sportive e ginnastica gratuito ogni giorno.

PREZZI E VALIDITÀTutti i prezzi si intendono per persona, per 3 notti

Da subito fino al 21.12.2015 e dal 03.01. al 30.04.2016

Camera doppia Niederhorn, lato stradaCHF 554.– (anziché CHF 669.–)Camera doppia Schilthorn, balcone, lato lagoCHF 644.– (anziché CHF 759.–)Camera doppia deluxe Mönch, balcone, lato lago CHF 779.– (anziché CHF 894.–)Camera singola Rothorn, lato stradaCHF 584.– (anziché CHF 699.–)Camera singola Stockhorn, balcone, lato lagoCHF 734.– (anziché CHF 849.–)

30.04.–30.06.2016

Camera doppia con vista sul Niederhorn, lato stradaCHF 629.– (anziché CHF 744.–)

Camera doppia con vista sullo Schilthorn, balcone, lato lagoCHF 794.– (anziché CHF 909.–)Camera doppia deluxe Mönch, balcone, lato lagoCHF 884.– (anziché CHF 999.–)Camera singola Rothorn, lato stradaCHF 674.– (anziché CHF 789.–)Camera singola Stockhorn, balcone, lato lagoCHF 914.– (anziché CHF 1029.–)

davanti a un tè o a un bicchiere di vino rosso in un’atmosfera par-

ticolarmente accogliente, finalmente si trova anche il tempo per

coccolare anima e corpo. Presso il Wellness & Spa Hotel Beatus a

Merligen lungo la riviera del Lago di Thun non è solo il momento di

eventi di festa, luminose magie di luce e piacevole calore e benes-

sere, ma anche quello di un ricco programma culturale e letterario.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Prenotabile esclusivamente tramite Private Selection Hotels: Tel. 041 368 10 05 (lun - sab) [email protected]

Online: Completare il codice promozionale con TOURING per ottenere il prezzo speciale.

OFFERTA PER SOCI TCS

Page 68: Touring 10 / 2015 italiano

In collaborazione con Baumeler Reisen, il TCS ha organizzato, in esclusiva per i suoi soci, un breve viaggio frizzante e interessante a

Lisbona. La piccola metropoli sul lago è sulla bocca di tutti e vale certamente un viaggio. Accanto alla città ricca di storia, che sopravvive in molti luoghi, si è sviluppata la Lisbona moderna: la scena è caratterizzata da moda, design, street art e giovani artisti emergenti. La nostra visita comprende tappe classi-che, come il mitico tram n. 28 in città vecchia, e il quartiere di pescatori di Belém. Ma scopriamo anche l’architet-tura moderna al Parque das Nações e nel quartiere di Alcântara. Un’escur-sione alla punta estrema del continente europeo, a Cabo da Roca, ci mostra la bellezza aspra e selvaggia del paesag-gio costiero – dove finisce la terra e incomincia il mare. Nei nostri vari giri alla scoperta della città saremo accom-pagnati da giovani abitanti di Lisbona. Siamo ospiti a casa di amici – Bem-vindo!

Friendly LisboaLisbona, una metropoli con due volti: il passato e il futuro. Deve l’atmosfera particolare che la contraddistingue a una luce unica, alla vista sul fiume Tago e al vento fresco che arriva dal mare. Il tempo sembra essersi fermato. Qui s’incontrano la grandezza passata, l’eco dell’antica reputazione e la vita sobria degli abitanti di Lisbona. E chi meglio di loro può farci scoprire i punti più belli, i bar più alla moda e i grandi segreti della città? «Alfacinhas» e «Li-sboetas» veraci ci conducono nei loro luoghi prediletti e ci mostrano la loro città natale da un punto di vista del tutto personale. Dove si mangia meglio, dove si danno appuntamento gli artisti e cosa è meglio evitare di fare ad Alfama (ovvero, tra le altre cose, por-tare i tacchi alti): ci diranno tutto.

LX Factory e la modernitàLa Lisbona moderna si presenta in maniera molto diversa dal quartiere storico di Belém o dall’Alfama. Nel

quartiere di Alcântara, in un complesso industriale del XIX secolo ristrutturato, si trova la LX Factory. Dal 2007 gli ex magazzini ormai vuoti ospitano galle-rie, laboratori di design, atelier di arti-sti, caffè, ristoranti e negozi di design. Idee e prodotti proliferano in questo luogo, che è un palcoscenico eccezio-nale per l’emergente scena del design di questa città.

Expo e… cucina!Più a est, direttamente sul fiume Tago, sorge il Parque das Nações, realizzato nel 1998 per l’esposizione mondiale. L’architettura è moderna. Il fulcro dell’area è la stazione ferroviaria di Lisbona Oriente realizzata dalla star del mondo dell’architettura Santiago Calatrava.

Scoprite questa metropoli pulsante insieme a gente del posto: gli abitanti di Lisbona vi mostrano la loro amata città e vi aprono anche le porte della loro vita quotidiana.

Lisbona

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Vita notturna.

vivacissima e senza tempo

68 touring | novembre 2015

Page 69: Touring 10 / 2015 italiano

Sconto per

prenotazioni

anticipate

di CHF 100.–

valido fino al

31.12.2015

Hotel Gat Rossio.

INFORMAZIONI DI VIAGGIO

Come si arriva?Voli diretti con TAP Air Portugal da Zurigo o da Ginevra.

Attrazioni TCS Meet Friends – Gli abitanti di Lisbona vi mostrano la città | GoCar Tour a Belém | Sufficiente tempo libero per andare da soli alla scoperta della città | Accompagnatore TCS da/fino in Svizzera

Il pacchetto comprendeVolo di linea Zurigo o Ginevra/Li-sbona A/R | Biglietto e tasse aeropor-tuali | 4 pernottamenti incl. colazione | 5 pasti nei ristoranti indicati | Ricco aperitivo finale | Trasferimenti di gruppo, biglietti per i mezzi pubblici e trasferimenti in taxi come da pro-gramma | Traghetto & tram a Belém | Escursione Sintra – Cascais – Estoril incl. ingresso al Palazzo di Sintra | Visite ed escursioni come da pro-gramma | GoCar Tour a Belém | 4× visita di Friends | Guida locale che parla tedesco o francese | Esaustiva documentazione di viaggio

Il pacchetto non comprendeSpese personali | Pasti e bibite non menzionati | Assicurazione annulla-mento, rientro e spese di cura (consigliamo il libretto TCS ETI Europa. Lo si può prenotare direttamente su internet al sito: www.protezione-viaggio.tcs.ch)

Norme d’ingressoPer l’ingresso in Portogallo i cittadini svizzeri devono essere in possesso di passaporto o carta d’identità in corso di validità.

Il nostro partner di viaggio:

Si applicano le condizioni speciali di viaggio di Baumeler Reisen AG che riceverete insieme alla documenta-zione di iscrizione. Con riserva di modifiche al programma di viaggio.

Organizzazione, prenotazione e in-formazioni dettagliate sul viaggio:Baumeler Reisen Zinggentorstrasse 1, 6002 Lucerna Tel. +41 41 418 65 65Tramite e-mail:[email protected] o tramite il sito: www.tcs-viaggi.ch/lisbona

DATE E PREZZIPrezzi a persona per soci TCS in CHFIn camera doppia incl. prestazioni e presta-zioni extra TCS 30.03–03.04.16 ME–DO T*, da/a Zurigo04.04–08.04.16 LU–VE T*, da/a Zurigo13.04 – 17.04.16 ME–DO** F*, da/a Ginevra18.04 – 22.04.16 LU–VE F*, da/a Ginevra**volo serale alle ore 18.15 da Ginevra, programma di viaggio leggermente diverso. T*=tedesco; F*=franceseProgramma di viaggio: 5 giorni/4 notti da/a Zurigo o Ginevra

In camera doppia 1690.–Supplemento camera singola 220.–Supplemento: non soci TCS 100.–

Attenzione: minimo 10, massimo 24 partecipanti

A Lisbona c’è un numero assolutamente incredibile di ristoranti eccellenti – sarebbe inimmaginabile pensare di vi-sitarli tutti durante un breve soggiorno. Ma la cosa positiva è che grazie ai no-stri amici locali e ai loro consigli, la no-stra scelta sarà più semplice. Potremo così gustarci una caipirinha in un ex bordello, assaggiare sul Tago il miglior pesce della città e naturalmente pro-vare i famosi «Pastéis de Belém». La sera, quando inizia la vera vita degli abitanti di Lisbona, raggiungeremo i bar di Cais do Sodré. Sono garantite esperienze indimenticabili. •

Belém

LisbonaEstoril

Cascais

Sintra

OCEANOATLANTICO

Tago

Il simpatico tram in città vecchia.

La sistemazioneDesignhotel Gat Rossio***L’albergo Gat Rossio sorge nel cuore del centro di Lisbona, alla Rua do Jardim, nel quartiere «Bairro da Baixa». Si distingue per il design innovativo, giovane e contemporaneo.Tutte le camere sono dotate di televi-sore a schermo piatto, WLAN, bagno con doccia, sicura per computer, aria condizionata e riscaldamento.

novembre 2015 | touring 69

TCS VIAGGI

Page 70: Touring 10 / 2015 italiano

Sognate Paesi lontani, culture affascinanti e una natura mozzafiato ma non ve la sentite di partire all’avventura da soli? Anche l’anno prossimo abbiamo in serbo per voi numerose chicche. Partite in viaggio con noi!

TCS Viaggi 2016

Ecco cosa vi potete aspettare dai Circuiti TCS: l’assistenza per-

sonale TCS, una guida lo-cale perfettamente docu-mentata, una vasta gamma di interessanti escursioni,

VIAGGI CLUB

Vacanze attive per fami-glie, viaggi culturali o di scoperta, vacanze all’in-segna della musica e dei party. Ogni mese c’è una nuova sorpresa nella rivista Touring!

ONLINE

La pagina internet di TCS Viaggi – una fonte ine-sauribile di idee per i vostri viaggi con vantaggi per la prenotazione riservati ai soci TCS. Date un’occhiata al sito www.tcs-viaggi.ch

Vacanze per tutta la famiglia.

Volete saperne di più? Chiedete i programmi detta-gliati mediante codice QR, via e-mail o telefonicamente all’indirizzo:

TCS Viaggi Service Center Maulbeerstrasse 10 3011 Berna Tel. 0800 163 111

E-mail: [email protected]

Internet: www.tcs-viaggi.ch/infos

TCS Viaggi per i lettoriAffascinante Australia1° viaggio (T): 22 gennaio–10 febbraio 2016; 2° viaggio (T) 19 febbraio–9 marzo 2016; 3° viaggio (F): 5–24 febbraio 2016; 4° viaggio (F) 26 febbraio–16 marzo 2016

Regno del Bhutan e «Tetto del mondo»13–30 aprile 2016 (T+F)

Brasile – Dal periodo coloniale alla modernità delle Olimpiadi1° viaggio (T): 18 aprile–1 maggio 2016;2° viaggio (T): 13–26 settembre 2016; 3° viaggio (F): 10–23 maggio 2016;4° viaggio (F): 26 settembre–10 ottobre 2016

Meraviglie naturali nel Paese degli Sciamani –Viaggio alla scoperta della Mongolia e della Siberia orientale1° viaggio (F) 25 giugno–11 luglio 2016; 2° viaggio (T): 27 agosto–12 settembre 2016

Luci e colori d’Oriente–Su un treno speciale da Isfahan a Istanbul28 settembre–15 ottobre 2016 (T+F)

TCS Camping CrocierePolonia, natura e cultura6–26 maggio 2016 (T+F)

Amabile Provenza7–19 maggio 2016 (T)

Alla scoperta dell’Europa sudorientale30 maggio–4 luglio 2016 (T+F)

Il Nord-Ovest d’Italia, quello sconosciuto6–20 giugno 2016 (T)

Leggenda: T= tedesco, F= francese

incontri ed esperienze. Co-noscete gente nuova, lascia-tevi ispirare dallo scambio di opinioni con vostri simili e godetevi insieme specialità regionali, ritmi e suoni locali.

Con

numerose

prestazioni

extra TCS

70 touring | novembre 2015

CLUB

Page 71: Touring 10 / 2015 italiano

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Page 72: Touring 10 / 2015 italiano

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La leggenda del rock Chris von Rohr ci mostra la sua città natale: dove si va a passeggiare nella città degli ambasciatori, dove si trovano letture appassionanti e ci si gode la vita.CONSIGLI CHRIS VON ROHR | ILLUSTRAZIONE ANDREA PETER

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Verenaschlucht (Gole della Verena)4522 Rüttenen

A pieno ritmo con ChrisIl musicista, autore di libri e produttore discografico Chris von Rohr (63 anni) è la leggenda vivente del rock in Sviz-zera. Un purosangue del rock, ma an-che produttore discografico, autore di libri e conduttore radio e tv. È uno degli editorialisti più letti del Paese e i suoi libri sono dei bestseller. Con «Krokus» ha ottenuto incredibili successi, tour-nee che hanno fatto il tutto esaurito

attraverso gli Stati Uniti, diverse distinzioni d’oro e di pla-tino e addirittura la cittadinanza onoraria del Tennessee. Oggi va di nuovo a pieno ritmo con «Krokus», è padre di una bambina e in autunno pubblicherà il suo nuovo libro «Götterfunken».

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Verenaschlucht (Gole della Verena)4522 Rüttenen

Hardrock Chris von Rohr ci conduce attraverso la sua città natale.

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novembre 2015 | touring 73

UN SALTO IN CITTÀ

Page 74: Touring 10 / 2015 italiano

La linea del tram 10 dell’Azienda dei trasporti di Basilea Campagna (BLT) è una rarità: è una delle più lunghe d’Europa, collega Basilea ai dintorni, circola in due Paesi e tre Cantoni. Seduti comodamente nelle carrozze si oltrepassano svariati confini.

TESTO CHRISTIAN BÜTZBERGER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Il transfrontaliero 10 Alle dieci di mattina nel tram

numero 10 regna la calma asso-luta. Un pensionato contempla immerso nei pensieri il paesag-

gio autunnale colorato di grigio nel co-mune basilese di Münchenstein. I più giovani invece fissano gli smartphone e fanno scorrere le dita sul piccolo schermo alla ricerca delle novità. Una coppia sta discutendo a voce molto bassa, sta prati-camente sussurrando per non disturbare la quiete. Ma alla fermata di Dreispitz una classe elementare si precipita in una

carrozza. È la fine della pace perché i bambini portano a bordo una buona dose di vita molto rumorosa.

Sembrerebbe una situazione quotidiana in migliaia di carrozze del tram presenti nel Paese, ma non lo è. Con la linea del tram 10 dell’Azienda dei trasporti di Ba-silea Campagna (BLT) viaggiamo dalla stazione di Dornach attraverso l’Ae-schenplatz a Basilea sino a Rodersdorf. Per chi percorre per la prima volta questa tratta ci sono in serbo diverse sorprese

geografiche: Dornach si trova nel Canton Soletta, l’Aeschenplatz nel Cantone di Basilea Città e il capolinea Rodersdorf di nuovo nel Canton Soletta. Tra la fermata di partenza e di arrivo il moderno convo-glio «Tango» passa attraverso comuni come Arlesheim o Binningen, che si tro-vano nel Cantone di Basilea Campagna.

Leymen in AlsaziaSe fosse solo intercantonale non sarebbe poi così speciale, ma a Flüh, nella solet-tese valle di Leimen, il «Tram 10» esce

Urbano Il «Tram 10» valica i binari delle FFS sul ponte di Münchenstein.

Agglomerazione Il «Tram 10» circola nella solettese valle di Leimen presso Witterswil.

In campagna Lo sguardo vaga da prati verdi a campi arati o paesaggi incontaminati.

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74 touring | novembre 2015

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dalla Svizzera. Un cartello avvisa l’auti-sta del tram che tra poco si troverà nel Dipartimento dell’Alto Reno in Alsazia. La prossima stazione si chiama Leymen. La graziosa casa a graticcio fa sembrare la piccola stazione il prodotto di un libro di fiabe. Un paio di metri accanto ai bi-nari si trova il cartello della dogana. Il fotografo e io siamo gli unici a scendere. Una donna ci guarda con la curiosità di sapere cosa facciamo qui.

Il «Bahnhöfli» a RodersdorfContinuiamo a viaggiare sino al capoli-nea a Rodersdorf, un pittoresco ex villag-gio di contadini con un nucleo storico, circondato tutto dalla Francia. Solo un piccolo pezzetto del territorio comunale confina con la solettese Metzerlen. Nel frattempo la lancetta dell’orologio segna mezzogiorno. Gli allievi si affrettano in direzione di casa per il pranzo. Noi deci-diamo di mangiare nel simpatico risto-rante «Bahnhöfli» con le numerose tra-versine appese al soffitto. Un gruppo di anziani si rallegra per il pasto e parla delle escursioni in programma. Due

Alsazia La stazione è situata nella graziosa casa a graticcio di Leymen.

La dogana I frontalieri verranno controllati almeno una volta ogni tanto?

Capolinea Al ristorante «Bahnhöfli» nella pittoresca Rodersdorf.

operai al tavolo accanto gustano già il dessert, perché il dovere li richiama.

Quando il «Tram 10» si ferma alla sta-zione «Peter Merian», il convoglio si trova sui pilastri di un ponte. Sembra proprio una stazione della S-Bahn a Ber-lino o Amburgo, con il suo flair urbano. Una scena totalmente diversa è invece offerta dopo dal comune basilese di Therwil. Il tragitto lungo la valle di Lei-men e gli ex villaggi agricoli di Witters-wil, Bättwil, Flüh, Leymen in direzione di Rodersdorf è un viaggio attraverso un paesaggio curato dal lavoro dei conta-dini. Negli ultimi due, tre decenni in questi piccoli comuni sono state costruite tante casette in cui le famiglie che lavo-rano a Basilea cercano la quiete della campagna. La linea del 10 non è solo un mezzo pubblico di trasporto, bensì anche un’arteria vitale per Basilea. I passeggeri possono salire e scendere in 40 stazioni per una durata totale di 64 minuti.

A dire il vero nel Dreiländereck (l’angolo dei tre Paesi) il «Tram 10» non è l’unica

linea che attraversa i confini nazionali. La linea del tram 8 dell’Azienda dei tra-sporti di Basilea (BVB) collega la città sul gomito del Reno con Weil am Rhein nella tedesca Markgräflerland. Il viaggio dura 25 minuti e viene usato come ideale mezzo di trasporto dai pendolari tede-schi così come dagli svizzeri che vanno a fare la spesa. Soprattutto nei fine setti-mana si possono vedere migliaia di pas-seggeri sul «Tram 8» con borse stracolme.

Alla storia basilese dei tram non è ancora stata scritta la parola fine. Si sta ora af-frontando l’ampliamento della linea del 3. Il «Tram 3» viaggia al momento da Birs felden sino al confine a Burgfeld. Verso fine 2017, inizio 2018 – nel caso di opere così grandi non si possono fare previsioni esatte – anche questo tram trasporterà i passeggeri all’estero, nella francese Saint Louis. «In questo modo, la città di Basilea sarà ancor più integrata nella rete europea dei tram», sottolinea una portavoce della BVB. E per gli escur-sionisti sarà ancora più affascinante sco-prire il Dreiländereck sul Reno.

Senza confini Il «Tram 10» viaggia attraverso due Paesi e tre confini cantonali.

tempo previsto di percorrenza in minuti

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nella graziosa casa a graticcio di Leymen.

La dogana I frontalieri verranno controllati almeno una volta ogni tanto?

Senza confini Senza confini Il «Tram 10» viaggia attraverso due Paesi viaggia attraverso due Paesi e tre confini cantonali.e tre confini cantonali.

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novembre 2015 | touring 75

SVAGO

Page 76: Touring 10 / 2015 italiano

Già l’ingresso nel Mulino della Carta medievale nel nobile quartiere

basilese di St. Alban è spetta-colare: René von Arx sta cre-ando della carta. L’artigiano immerge un setaccio, rete di metallo e telaio di legno, in

Fresco di stampaCreare la carta, comporre dei caratteri, stampare dei testi: nel Mulino della Carta di Basilea si può imparare a conoscere quest’arte dal vivo.

Artigiano della carta René von

Arx dimostra come si fabbrica

un foglio di carta.

un tino riempito con una mi-scela biancastra ed estrae un po’ di questa pasta lattiginosa – fibre vegetali raffinate – che distribuisce su una tela. In seguito von Arx la pressa e la lascia seccare. Il visitatore spalanca gli occhi davanti a così tanta arte artigianale.

È meraviglioso vedere come si possa fabbricare un foglio di carta con le proprie mani. Due piani sopra una giovane donna siede trasognante a un piccolo tavolo e cerca di scrivere con il calamo su un pezzo di carta immacolato. A giudicare dall’espressione

estasiata, la ragazza è con-tenta del risultato ottenuto.

AttivarsiCiò che affascina di più del Mulino della Carta – noto an-che come Museo della carta, della scrittura e della stampa – è il fatto che i visitatori, sia grandi che piccini, si possono mettere nei panni di un antico fabbricante di carta. In generale chi desidera sco-prire il mondo della tipogra-fia e della legatoria viene qui. Con i suoi laboratori il museo non è solo un luogo della storia perché ogni giorno vengono prodotti articoli che vengono offerti alla vendita in negozio. Nel Mulino della Carta si può anche richiedere la produzione di biglietti da visita, annunci di matrimonio e compleanno nonché di libri. •www.papiermuseum.ch

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TESTO CHRISTIAN BÜTZBERGER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

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SVAGO

Page 77: Touring 10 / 2015 italiano

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INCIDENTALITÀ ELEVATA

Pericoli eccezionali e atti temerari, i cui rischi superano quelli della normale vita quotidiana, presentano un’elevata inci-dentalità. A tutela di chi paga i premi, le prestazioni pecuniarie agli assicurati che si espongono deliberatamente a questi rischi e subiscono un infortunio, possono essere ridotte fino al 50% ed in casi particolarmente gravi, addirittura negate.

Quando il rischio diventa incalcolabile...

Assicurazione supple-mentare Misura

preventiva per coprire i danni dovuti ad attività rischiose.

TESTO URS-PETER INDERBITZIN

Hobby pericolosi come gare di motocross o Speed-Flying richiedono ulteriori misure preventive: per evitare cattive sorprese, è bene stipulare un’assicurazione sugli infortuni supplementare.

Molti giovani cer-cano il brivido durante il loro tempo libero o le

vacanze praticando sport o attività che fanno aumentare sensibilmente l’adrenalina. Spesso queste avventure sono spinte al limite, creando un rischio elevato di caduta o infortunio. Il fatto che qual-cosa possa andare storto e causare un incidente grave è spesso trascurato. Da un punto di vista assicurativo queste pratiche sportive quindi sono problematiche.

È ciò che ha dovuto speri-mentare recentemente un giovane amante del «Dirt-

Bike», consistente nell’esecu-zione di salti acrobatici con la bicicletta su dossi artifi-ciali, che si è procurato una frattura al polso sinistro. La SUVA ha classificato quest’attività un atto temera-rio e ha dunque ridotto del 50% le indennità versate al giovane. Una decisione che è stata recentemente confer-mata dal Tribunale federale (sentenza 8C_762/2014).

Poiché il rischio di cadute e ferimenti non può essere con-tenuto a livelli ragionevoli neppure adottando apposite misure protettive – ad esem-pio nell’abbigliamento –, secondo il Tribunale federale

la pratica del Dirt-Bike è un atto temerario e ciò anche quando questa disciplina è praticata come hobby e non in ambito competitivo. Anche in questo caso, infatti, re-stano validi scopo e stimolo

di saltare sempre più in alto e in modo spettacolare e rag-giungere così i propri limiti. Chi pratica un’attività il cui rischio non è calcolabile – vedi il caso del Dirt-Bike –, dovrebbe stipulare una po-lizza contro gli infortuni sup-plementare. Sono altresì con-siderati atti temerari le gare di discesa in mountain bike, Speed-Flying, Base-Jumping, gare di motociclismo o moto-cross. •

URS-PETER INDERBITZIN

consulente giuridico

novembre 2015 | touring 77

IL CONSULENTE

Page 78: Touring 10 / 2015 italiano

Mettersi per una volta nei panni di James Bond: al Museo svizzero dei Trasporti di Lucerna i soci del TCS nel mese di novembre possono sedersi in un’autovettura utilizzata nella saga dei film del celebre agente 007 e poi, con un po’ di fortuna, farsi fotografare.

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Per i suoi soci il TCS stende il tap-peto giallo: nel mese di novem-bre i visitatori del Museo dei Trasporti di Lucerna possono

ammirare numerose Aston Martin che hanno provocato emozioni adrenalini-che negli inseguimenti sulle quattro ruote di diversi film di James Bond. Si possono vedere da vicino tutte le stravaganti auto sportive, alcune con funzioni speciali: dalla DB2 (DB sono le iniziali di David Brown, per lungo

tempo proprietario della Aston Martin), DB5 Goldfinger, DBS V12 (Casino Royale), DBS passando dalla V8 Vantage sino alla Vanquish. E adesso la ciliegina sulla torta: i soci del TCS possono accomodarsi nella Aston Martin Vanquish. E – se si è seduti nel giusto momento – si riceve una foto ricordo. Ulteriori informa-zioni sono disponibili nella zona per i soci del TCS contrassegnata nell’in-gresso del Museo dei Trasporti.

Lo showtruck del TCSNon è insieme ai bolidi di James Bond che il TCS presenta se stesso al Museo dei Trasporti, bensì in un enorme camion posteggiato nel cortile interno. In questo showtruck del TCS sia grandi che piccini vengono accolti con diverse attività riguardanti il tema della sicurezza stradale. Chi alla fine desidera riposarsi un po’, lo può fare nella lounge al primo piano del truck. Consiglio: compilare il concorso e vincere dei premi. E al termine della visita del nostro showtruck del TCS, ogni socio ottiene un piccolo ma esclu-sivo regalo. www.tcs.ch, www.verkehrshaus.ch

78 touring | novembre 2015

Page 79: Touring 10 / 2015 italiano

La DBS V8 Vantage offriva molti extra nel film «Zona pericolo» (1987).

La DB5 ben amata anche in «Goldeneye» (1995) e «Casino Royale» (2006).

La DBS fa compiere tante evoluzioni a Daniel Craig (007) in «Casino Royale».

Anche l’Aston Martin V8 Vantage racchiude gli squisiti gusti dell’agente Bond.

Compare la DB5 Nel film «Goldfinger» (1964) Bond (Sean Connery) guida la sua prima Aston Martin.

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L’offerta del TCS50% di sconto sui prezzi normali dei biglietti di entrata (entrata al Museo) per i soci TCS.

L’offerta è valida dal 1° novembre al 30 novembre 2015 e non cumulabile con altre riduzioni.

Nessun controvalore in contanti o emissione di buoni, non cumulabile con altre offerte o riduzioni. Lo sconto vale unicamente per l’entrata al Museo.

di fotografare

novembre 2015 | touring 79

GITE CONSIGLIATE

Page 80: Touring 10 / 2015 italiano

TCS Viaggi = gioia di vivere

Mario Brunelli, responsabile viaggi per i soci TCS, organizza viaggi con un particolare accento su contenuti e incontri. Oltre a fiuto, lungimiranza, innovazione ed esperienza.

Mario Brunelli e TCS Viaggi: un sinonimo. Scrive testi, compra, vende, consiglia, organizza, coordina esperienze.

TESTO PETER WIDMER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

MARIO BRUNELLI

BOTTA E RISPOSTAViaggiare fa parte del suo lavoro. Viaggia anche in privato?Sì, molto spesso. Attual-mente prediligo Paesi come la Germania orien-tale, il centro e il sud della Spagna.

Quali sono le regioni che ama di meno?Le nazioni in cui sussistono rischi a livello politico o sanitario non fanno parte dei miei programmi.

E quale tipo di viaggi preferisce?I viaggi culturali individuali, dalla musica alla gastro- nomia.

Ci si può informare sui futuri programmi di viaggio e soprattutto su quelli per il 2016 al sito www.tcs-viaggi.ch.

Che aspetto ha l’uffi­cio di un professio­nista dei viaggi? Poster con palme e

spiagge di sabbia bianca delle Seychelles, templi della Bir­mania, grattacieli di Dubai, dune di sabbia del deserto egiziano, vedute dell’antica città inca Machu Picchu? Niente di tutto ciò! Questo stereotipo non corrisponde assolutamente al sobrio uffi­cio di Mario Brunelli nel piano mansardato alla Maul­beerstrasse 10 in centro a Berna. Al posto di tonnellate di cataloghi turistici, si tro­vano molti raccoglitori, ben ordinati ed etichettati; nono­stante, infatti, i moderni mezzi di comunicazione, la carta non è ancora stata ab­bandonata del tutto da Mario Brunelli. Qui non lavora un disordinato, ma qualcuno

che ha tutto sotto controllo. Molto più colorite sono le chiare risposte che dà questo responsabile viaggi, attivo da oltre 30 anni nel settore turi­stico. Quando parla, l’inter­locutore si ritrova già a metà del viaggio: «Nei nostri viaggi studiati su misura per i soci sono importanti gli incontri. Per i nostri clienti rappresen­tano i momenti salienti per incontri e scambi tra persone affini. Organizziamo viaggi con escursioni speciali, in­contri con gente particolare, sono proprio queste sotti­gliezze che distinguono le nostre proposte da quelle dei concorrenti». Il motto di Brunelli suona infatti così: «Per la gioia di vivere, preno­tate da TCS Viaggi!». Tra viaggi organizzati ed eventi, sono circa una trentina i prodotti del settore turistico

che ogni anno passano dalla scrivania di Mario Brunelli. «Ogni prodotto è unico nel vero senso della parola; non organizziamo due volte lo stesso viaggio», sottolinea ancora Brunelli.

Allettanti progetti per il 2016Dal 2008 questo professioni­sta del turismo è responsa­bile per tutti i viaggi speciali e dei lettori (eccetto natural­mente quelli delle sezioni cantonali e gruppi regionali). Per farlo, lavora con i partner che sono specializzati in de­terminati prodotti: ad esem­pio il gruppo Knecht, Hotel­plan, Interhome, Cruise Center, Eurotrek ecc. «Per i circuiti in campeggio, che proponiamo dal 2014, il TCS è tornato ad essere l’organiz­zatore diretto», aggiunge Brunelli. Nel suo lavoro, la grande sfida consiste nel far capire ai clienti questo servi­zio supplementare – un va­lore aggiunto – e nel dimo­strare che il TCS è un operatore qualificato nel set­tore dei viaggi. Per il 2016

sono già in preparazione alcune perle: viaggio dei lettori in Australia a gennaio, viaggi per le famiglie e culturali, viaggi con party per giovani, circuiti di scoperta con soggiorni in campeggi. •

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CLUB

Page 81: Touring 10 / 2015 italiano

Autostrada Nel bel mezzo di

una colonna si ritrovano bloccati

fuori dal loro veicolo!

Bloccati in autostrada sulla corsia sinistra

TESTO ALINE BEAUD | ILLUSTRAZIONE CHRISTOPHE BADOUX

Raphaël Berger adora l’imprevedibilità del suo lavoro, che può andare dalle situazioni strane in autostrada ai pedinamenti con la polizia.

Nel mio mestiere di pattugliatore non esiste la routine. Sono confrontato a

situazioni sorprendenti o ad-dirittura sconcertanti! Come nel caso di un socio che, dopo aver lasciato cadere nel mo-tore la protezione plastica di un faro cambiando la lampa-dina, finisce per tranciare la cinghia mettendo in moto il veicolo. Oppure nel caso di un automobilista che non riesce ad aprire il proprio vei-colo, dato che il telecomando non funziona più, ma che di-mentica di avere una chiave di contatto, proprio lì nella sua mano. Talvolta però le situazioni bizzarre possono trasformarsi in un vero in-cubo. Un giorno sono stato chiamato per un’auto in panne sull’autostrada. Fin qui nulla di sorprendente, salvo che la vettura era im-mobilizzata sulla corsia sini-stra e che due degli occupanti erano bloccati all’esterno per-ché fermi in coda da tempo, il conducente e la moglie erano

usciti dal veicolo per fumare una sigaretta. In quel mo-mento il figlio, di circa un anno e mezzo, ha chiuso l’auto dall’interno. Troppo piccolo, il bimbo non è più stato in grado di sbloccare l’auto, malgrado i numerosi tentativi di spiegazione dei genitori. A poco a poco la co-lonna si è dissolta e la circo-lazione si è normalizzata. Fortunatamente, una volta sul posto, ho potuto aiutarli rapidamente.

Un’altra volta sono stato chiamato per riparare un’auto della polizia in pieno pedinamento! Un vero gioco a nascondino. Ho perfino dovuto abbassare un po’ la mia salopette, affinché il giallo fluorescente dei miei abiti non atti-rasse troppo l’occhio dei delinquenti.

Con il veicolo di soccorso percorro annualmente circa 45 000 km e riparo tra le

1500 e le 2000 vetture. Il mio record è legato ad una gior-nata con 20 gradi sotto zero: ho dovuto intervenire per 19 panne, lavorando in pratica ininterrottamente. Avevamo costantemente una cinquan-tina di richieste di soccorso in attesa. In situazioni simili, dobbiamo fronteggiare l’ur-genza, risolvere la panne, senza però trascurare la qua-lità del nostro lavoro.

Per me il mestiere di pattu-gliatore è una miscela ideale di sfide tecniche e di contatti

umani. In qualità di forma-tore tecnico, ho inoltre la for-tuna di poter trasmettere le mie conoscenze. E in più, il lavoro è gratificante poiché i soci sono sempre ricono-scenti. Non potrei immagi-narmi di fare un altro me-stiere. D’altronde mio figlio, che ha 11 anni, pensa già di seguire la mia strada. Mi ha accompagnato per un intero giorno e ha adorato l’espe-rienza, ora sogna di diven-tare pattugliatore per il TCS. Ma questo, sarà solo il futuro a svelarcelo!

Fortunatamente, una volta sul posto, ho potuto aiutarli

Un’altra volta sono stato chiamato per riparare un’auto della polizia in pieno pedinamento! Un vero gioco a nascondino. Ho perfino dovuto abbassare un po’ la mia salopette,

miei abiti non atti-rasse troppo l’occhio

Con il veicolo di soccorso percorro annualmente circa 45 000 km e riparo tra le

RAPHAËL BERGERPATTUGLIATORE TCS

Raphaël Berger, 38 anni, lavora da 15 anni come pattugliatore TCS. Inoltre in qualità di formatore tecnico, si occupa pure dei corsi annuali e delle forma-zioni iniziali per i suoi col-leghi. Sposato, vive a Pailly, vicino a Echallens (nel canton Vaud), con moglie e figli. Consacra il suo tempo libero alla sua fami-glia e, occasionalmente, agli sport meccanici (karting e circuito).

novembre 2015 | touring 81

SULLA STRADA

Page 82: Touring 10 / 2015 italiano

Guidare e nuotare«Dal 1947 guidavo una Volkswagen anfibia modello 166 Schwimmer che per anni mi ha portato in tutta Europa. I controlli alla frontiera erano allora complicati, ma la guida (nel mio caso le nuotate!) non era ancora regolamen-tata rigidamente da un’infinità di leggi e norme di sicurezza, perlopiù super-flue. Nella sua versione originale, l’auto era comoda e riscaldata ottimamente d’inverno; l’aria di raffreddamento era soffiata sul davanti attraverso la coppa chiusa. Il veicolo anfibio poteva essere guidato in tutta sicurezza anche con il differenziale bloccabile davanti e dietro. Le mie avventure con questo veicolo vanno dalla ‘nuotata’ nel Lago dei Quattro Cantoni, per ben quattro chilometri da Gersau a Beckenried, compiuti in un’ora e mezzo fino al giro attraverso la campagna scozzese. Con l’apparizione della Porsche 356, la macchina fu poi portata dai 25 CV originali a quasi il doppio».

Christoph Marx, Basilea

La mia prima autoLa sesta puntata della prima automobile dei nostri lettori racconta di viaggi in giro per Libano, Svezia e Scozia, sempre all’insegna della voglia di avventura.

Carico appariscente in Svezia.

Svizzeri in viaggio!

Tra il 1942 e il ‘44 furono prodotte

14 000 Schwimmer.

La nostra fedele auto«Al termine dei nostri studi, nella primavera del 1967, la mia fidanzata dell’epoca (oggi mia moglie) ed io deci-demmo di trascorrere un anno sabba-tico in un kibbuz israeliano. Dai miei vicini di casa comprai una Citroën 2CV che aveva già 80 000 km sul ‘groppone’. Dopo di che ci mettemmo in viaggio con tenda e auto. Attraverso Italia, Ju-goslavia, Romania, Bulgaria, Turchia e Siria, giungemmo in Libano. Poiché nel giugno del 1967 era scoppiata la Guerra dei Sei giorni tra Israele, Egitto, Giorda-nia e Siria e le frontiere erano chiuse, restammo bloccati a Beirut. Dovemmo rinunciare al soggiorno nel kibbuz israeliano. Durante il nostro lungo sog-giorno in Libano, questo meraviglioso Paese, conoscemmo persone molto ospitali e disponibili ad aiutarci. Dopo alcuni mesi e qualche piccola ripara-zione alla nostra Citroën, tornammo in Svizzera. La nostra 2CV ci riportò in Patria dopo circa 27 000 chilometri percorsi senza grossi guai, seppur senza tergicristalli e con il tetto apribile strappato».

Ueli e Margrith Degele, Boppelsen

Con una canoa sul tetto in Svezia centrale«A 24 anni, nel 1981, ho comprato la mia prima autovettura d’occasione, una Simca 1100 giallo limone di sette anni. Nell’ottobre del 1983 intrapresi con mio padre un giro in canoa nella Svezia cen-trale. In quella stagione dell’anno, però, i noleggi di canoe erano già terminati, perciò avevamo comprato in Svizzera una ‘canadese’ e relativo equipaggia-mento ed avevamo caricato tutto sulla Simca. L’imbarcazione era nettamente più lunga della mia auto! Così proce-demmo verso la Svezia ad una velocità massima di 100 km/h. A ciascuna delle numerose tappe intermedie controlla-vamo le cinghie che fissavano la nostra canoa. Sulle solite strade svedesi a tre corsie dell’epoca, gli incroci con i grandi camion da trasporto del le-gname diventavano una sfida a causa della nostra grande superficie d’esposi-zione al vento. Quando era possibile, ci allontanavamo sempre dal margine destro della strada, in modo che la pressione del vento non ci spingesse fuori carreggiata. Il viaggio richiese altre difficili prove anche durante il giro in canoa di due settimane, ma ci ha portato anche ricordi indimentica-bili. Oggi mio padre ha 82 anni e pensiamo ancora volentieri a quel viag-gio con la mia vecchia Simca».

Franziska Schwitter, Basilea

Cerchiamo: foto scattate dai lettori Siete particolarmente fieri di una foto originale o speciale scattata ultimamente che ritrae gente, paesaggi, situazioni, monumenti. Condividete la foto con noi e i lettori inviandocela per e-mail con un breve commento entro il 30 novembre a: [email protected].

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82 touring | novembre 2015

FORUM

Page 83: Touring 10 / 2015 italiano

Regole per i pedoniTouring 9/2015, il consulente

Ho letto con piacere l’arti-colo «Sulle strisce pedonali anche i pedoni hanno i loro doveri». Tante volte mi sono ritrovato come conducente ad aspettare davanti alle strisce pedonali. Ma cosa mi serve la lista dei doveri del pedone illustrata nell’arti-colo se nessuno la conosce o non vuole conoscerla. Da quando vige la regola della precedenza per i pedoni l’automobilista è in balia degli altri sia giuridicamente che in pratica. Sarebbe magari meglio se invece di rendere noti agli automo-bilisti i doveri dei pedoni, si installassero dei cartelli rossi nei posti critici, come ad esempio sulle strisce pedonali, con il vostro articolo!

Peter Brandtner (@)

Nuovo radar sulla A2Verrà messo un nuovo radar sulla A2. Motivo: la sicu-rezza… Se però quello riportato sui giornali corri-sponde alla realtà, 50 000 passaggi al giorno, 365 giorni, 5 anni, fanno 91 250 mila passaggi. Incidenti 42. Serve il radar, sì, a fare cas-setta. P. Calderari (@)

Auto e inquinamentoPrendo spunto dal caso VW e dall’inquinamento pro-dotto da tutte le auto nel mondo. Ora si stanno speri-mentando vetture elettriche, con magri risultati. Per le ibride la situazione è mi-gliore. La mia auto, diesel, consuma 6,1 litri ogni 100 km su lunghi tratti. Un ot-timo risultato considerata la cilindrata e la potenza. Pra-ticamente pari al consumo di auto ibride di pari presta-zioni. Col traffico odierno e

con strade sempre più inta-sate una cilindrata di 1600–1800 ccm sarebbe più che sufficiente. Vedo però che ancora oggi vengono fabbri-cate auto con potenze supe-riori ai 250 cavalli, grosse cilindrate con conseguente maggior inquinamento. Sull’ultima vostra rivista presentate la Ford Mustang convertibile 5.0 GT che svi-luppa 421 CV! Non citate la categoria d’(in)efficienza! Sicuramente categoria G. Non vi sembra che sarebbe ora di promuovere un limite alle cilindrate e alle potenze delle nuove auto? Sono da sempre un gran appassio-nato di auto ma di questi tempi bisogna sapersi accon-tentare. Medesimo discorso per i voli low cost che sareb-bero da abolire all’istante. Bisognerebbe smetterla di parlare a vanvera sull’inqui-namento ecc. e agire per il bene nostro e dei nostri figli.

R. Bottinelli (@)

Traffico stradaleÈ da tanti anni che sono so-cio del TCS e devo dire che in Svizzera mi sento sempre più preso in giro. Sembra che si facci di tutto per rego-lare il traffico affinché stia più fermo che in movimento. Come con risanamenti delle strade nei momenti peggiori, riduzione della velocità e misure architettoniche che ostruiscono la visuale. Die-tro pietre e cespugli non si riesce più a rendersi conto della presenza di bambini. E ciò non basta. Le nuove segnalazioni sono così lumi-nose che di notte non si vede più nulla per alcuni secondi. In presenza di queste illumi-nazioni accecanti l’effetto dei fari delle auto è annul-lato e così i pedoni spesso vengono visti troppo tardi. Il risultato è sempre lo stesso. L’automobilista è comunque il capro espiatorio della na-zione e dunque sempre il col-pevole. Beat Wiesli (@)

I doveri dei pedoni Chi attraversa la strada conosce solo i suoi diritti.

MW

touring impressumRivista del Touring Club Svizzero (TCS)

EditoreTouring Club SvizzeroCasella postale 820, 1214 Vernier (GE)

Caporedattore Felix Maurhofer

Vice caporedattoriMarc-Olivier HerrenDino Nodari

Redazione Aline BeaudChristian Bützberger Juliane LutzPeter Widmer

Art DirectorAlban Seeger

Responsabile fotoEmanuel Freudiger

LayoutAndreas WaberStephan KneubühlSara BönzliMathias Wyssenbach

Assistenti di redazioneMichela Ferrari (I)Tania Folly (F)Oliver Marti (T)Irene Mikovcic-Christen

CorrispondenzaRedazione TouringMaulbeerstrasse 10, 3001 BernaTel +41 58 827 35 00Fax +41 58 827 50 [email protected]

TiraturaEdizione italiana: 83 246Totale: 1 334 694

Edizione/MarketingReto KammermannNatascia Prosperi

Abbonamento: compreso nella quota annua di socio. «Touring» è pubblicato 12 volte l’anno.

Modifica indirizzo: con il numero di socio: TCS, Sede centrale, Casella postale 820, 1214 Vernier, Tel. 0844 888 111, [email protected]

Pubblicità: Publicitas Publimag AG Seilerstrasse 8, 3011 Berna Tel. +41 44 250 31 31Fax +41 44 250 31 32Testi e foto sono protetti dai diritti di autore. Ogni riproduzione, anche parziale, richiede l’accordo scritto dell’editoria. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

ProduzioneSwissprinters SABrühlstrasse 5, 4800 ZofingenTel. +41 58 787 30 00

Scriveteci…Qui vale la regola: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata.

La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispon-denza. È possibile inviare le lettere per e-mail ([email protected]). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring (www.touring.ch).

novembre 2015 | touring 83

Page 84: Touring 10 / 2015 italiano

Ti annoi? Allora prova il gioco seguente:

Il primo che trova…Ecco un gioco di osservazione per divertirti con gli altri passeggeri, ad esempio durante un tragitto in bus. Il principio del gioco è semplice: qualcuno indica un oggetto, per esempio un’auto della Patrouille TCS, una bici verde oppure una casa di color salmone. Il primo che trova questo oggetto marca un punto e ha diritto a indicare l’oggetto seguente. Per essere sicuro di vincere non dimenticare di tenere gli occhi ben aperti!

COME FUNZIONA?

GIOCHI MOBILI

Quale pezzo manca a questa automobile?

La quotidianità di un pattugliatoreCiao, mi chiamo Valentino e sono un pattugliatore del TCS. Svolgendo il mio mestiere, incontro ogni giorno automobilisti che hanno piccoli guai con il loro veicolo. Chiedono aiuto al TCS se la loro automobile non parte più perché ha un problema di batteria o se hanno bucato una gomma oppure se sono rimasti chiusi fuori dal veicolo. In questi casi, uno dei 220 pattugliatori del TCS arriva in loro soccorso. Quando mi viene affidata un’avaria, chiedo alla persona dove si trova e poi mi reco sul posto per riparare l’auto. Spesso il problema si risolve subito. A volte, purtroppo, succede che non è possibile riparare l’automobile e bisogna portarla in garage. La mia divisa di lavoro è la salopette, che mi pro-tegge dalla sporcizia e dalla pioggia, ma anche dagli incidenti grazie al suo colore giallo fluorescente ben visibile. Chissà, magari un giorno mi vedrai a bordo del mio veicolo giallo?

GIOCO 2

Il computer aiuta il pattugliatore a capire l’origine di certi guasti.

Il triangolo d’emergenza con il lampeggiante è un elemento importante della dotazione.

Il pattugliatore usa ogni giorno svariati attrezzi.

Ogni pattugliatore ha con sé anche alcune batterie di riserva.

84 touring | novembre 2015

TOUROLINO

Page 85: Touring 10 / 2015 italiano

TOURO

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GIOCO 1

Trova l’ombra giusta.

Quando sarò grande, sarò… pattugliatore del TCS! In questa edizione, il pattugliatore Valentino spiega il suo mestiere e come arriva in aiuto degli automobilisti la cui automobile ha subito un guasto. Buon divertimento!

Il mestiere di pattugliatore

I premi sono stati offerti dal Museo svizzero dei trasporti, dal TCS e da Labyrinthe Aventure.

Inviaci un’e-mail a [email protected] con la soluzione giusta per partecipare al sorteggio e provare a vincere uno dei premi a lato.

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Partecipazione entro il 4 novembre 2015 per e-mail: [email protected] o tramite posta a: TCS, Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna

La risposta del concorso n. 9 era «A». Complimenti a Mauro De Angelis (Novazzano), Elena Za no (Bienne) e Fabienne Brunner (Perles).

PREMI

Un’entrata famiglia al Museo dei trasporti del valore di 65 franchi.

Un gioco di società «a sorpresa» del valore di 40 franchi.

Un’entrata al «Labyrinthe Aventure» del valore di 18 franchi.

CONCORSO

1.

2.

3.Il ciclista ha il diritto di sorpassare il bus? A: sì B: no, mai C: no, perché l’indicatore di direzione è acceso

Possono partecipare tutti i giovani lettori e le giovani lettrici di Touring della Svizzera e del Liechtenstein, a eccezione dei collaboratori TCS e dei loro familiari. I giovani vincitori del concorso «Tourolino» saranno estratti a sorte e avvisati personalmente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Sono escluse le vie legali. I nomi dei vincitori verranno pubblicati di volta in volta sulla rivista Touring.

GIOCO 3

Trova le 10 di erenze.

novembre 2015 | touring 85

Page 86: Touring 10 / 2015 italiano

«I viaggi

TESTO ALINE BEAUD | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Il 6 novembre esce il terzo album di Bastian Baker: «Facing canyons». Un’opera molto folk influenzata dall’esperienza raccolta nei suoi viaggi e composta nei quattro angoli del globo.

Con «Facing canyons», Bastian Baker ci offre un nuovo album molto personale che ci fa immergere in un uni-verso musicale notevolmente più folk, in cui ottoni, banjo, mandolini e armonica a bocca sono i protago-

nisti. A Losanna, il cantante autore-compositore-interprete ci svela come ha dato la luce a questo terzo album usando come fonte d’ispirazione i suoi viaggi e i suoi incontri.

Il suo nuovo album s’intitola «Facing canyons». Un titolo che ha tratto ispirazione da un viaggio?In effetti ho trovato questo titolo in seguito ad un viaggio negli Stati Uniti quest’estate. Dato che eravamo cinque amici in un bus per «giro-vagare» tra i canyon, l’atmosfera era piuttosto divertita. In compenso, ogni volta che ci trova-vamo al cospetto di un canyon, calava un silen-zio religioso. Ognuno cominciava a riflettere e faceva il punto sulla propria vita. Osservare i canyon permette di concedersi un momento di distacco dalla quotidianità e di relegare i piccoli problemi in secondo piano. «Facing canyons» dunque per me ha un significato im-menso. Mi piace introdurre una dimensione filosofica nei miei titoli d’album.

E lei, a cosa ha pensato al cospetto di questi canyon?Che mi sentivo bene, in pace con me stesso. E che ho una gran fortuna e che devo continuare su questa via.

Nel suo nuovo single «Tattoo on my brain», lei canta che il mondo è colmo di luoghi magnifici… Qual è il suo luogo preferito?Ne ho mille! Dato che sono particolarmente legato alla Sviz-zera, direi il Lavaux. Questo luogo emana una forza eccezio-nale. Per quanto riguarda le città, adoro l’atmosfera e l’efferve-scenza di New York in cui ogni quartiere possiede la propria

identità. Altrimenti Tokyo per i suoi abitanti, la sua cultura e il suo cibo. Vi ho anche vissuto delle esperienze musicali «folli». Per esempio a Summer Sonic, un festival mitico!

La canzone «Everything we do» è stata scritta in Canada, in Germania e negli Stati Uniti. È stata poi registrata a Winterthur, poi mixata a New York. Secondo lei, in che modo i suoi viaggi influenzano le sue canzoni?

Tutte le mie canzoni sono ispirate ai miei viaggi, che mi hanno cambiato la vita e aperto lo spi-rito. La cosa geniale è che scopro nuovi luoghi grazie al mio lavoro e alla gente che si occupa di me, mostrandomi quali luoghi visitare. Amo essere un viaggiatore e non un turista.

Quale effetto hanno su di lei i viaggi?Ogni viaggio mi regala moltissime esperienze, un bagaglio emotivo, nuovi incontri… e tanto piacere. «Everything we do» non è l’unica can-zone a essere stata scritta «on the road». E ap-profitto delle trasferte in aereo per comporre.

E perché?In aereo ho il tempo per scrivere senza essere disturbato. Quest’anno ho trascorso più ore di viaggio in aereo che in auto. L’aereo mi permette anche di vedere letteralmente le cose con distacco e di pensare a ciò che ho fatto nei giorni trascorsi e di programmare i giorni a venire.

Prendere un momento di distacco per rivelarsi meglio?Sì, parlo molto di me in questa terza opera, contrariamente al secondo album in cui ero piuttosto uno «spettatore della vita».

E quale canzone preferisce nel suo album?Per il momento «2000 years». È un duetto con B.J. Scott scritto alla ricezione di un albergo. Una canzone «nervosa» che con-clude l’album. È la direzione musicale che auspico prendere. •

mi hanno cambiato

BASTIAN BAKERcompositore cantante

PREFERENZEColore: nero

Veicolo: auto, moto

Musica: folk

Paese: Svizzera

Film: Searching for Sugar Man

Cucina: giapponese

la vita»

86 touring | novembre 2015

IN GIRO CON

Page 87: Touring 10 / 2015 italiano

Bastian Baker approfitta di qualche giorno in

Svizzera per visitare la famiglia e promuovere

il suo terzo album.

novembre 2015 | touring 87

Page 88: Touring 10 / 2015 italiano

Il punto di partenza per benefi ciare di tutti i vantaggi del Club e delle informazioni degli esperti del TCS, incluse dodici edizioni della rivista del Club touring. Inoltre, diventando socio supporta il nostro impegno a favore di una maggiore prevenzione e più sicurez-za stradale.

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Page 89: Touring 10 / 2015 italiano

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Il Galaxy Tab 4, sottile e raffinato, ha un dorso carat-terizzato da una lavorazione in similpelle che dona un tocco di eleganza e al tempo stesso garantisce una presa più confortevole. Il display da 10.1" piace per la nitidezza e la brillantezza dei colori. La tecnologia LTE consente di trasferire i dati veloce-mente nella rete mobile, mentre il sistema operativo KitKat 4.4 dispone della recente versione Android. La memoria interna da 16 GB può essere estesa fino a 64 GB con una SD-Flash.

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Inviate un SMS con tmi101 xxx (xxx = guardie) al numero 543.

Una vista mozzafiato sul lago di Lugano e le montagne circostanti fanno da cornice al soggiorno degli ospiti del Kurhaus Cademario

Teilnahme-

schluss für

alle Spiele:

16. November

2015

Hotel & Spa nell’omonimo e romantico paese del Ticino. Una vera oasi del benessere con 82 camere e suite, due ristoranti panora-mici, una DOT.Spa di 2200 m2 con tre piscine, area sauna, zone relax e area fitness vi attende a soli 12 km dalla vivace Lugano. È il luogo perfetto per rigenerare corpo, anima e spirito. Il Kurhaus è un punto di partenza ideale per gite e attività all’aperto nella natura.

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Possono partecipare tutte le lettrici e tutti i lettori di Touring in Svizzera e Liechtenstein, ad eccezione dei colla-boratori del TCS e dei loro familiari. I vincitori dei concorsi «Gioca & Vinci» di Touring saranno estratti a sorte e avvertiti direttamente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Non sarà possibile ri-correre alle vie legali.

Ogni SMS costa CHF 1.50.È possibile partecipare anche per posta, inviando la soluzione a TCS, Editoria Touring, Casella postale, 3024 Berna.

Risolvete l’indovinello matematico e compilate le caselle verdi (le altre segnate devono essere completate di volta in volta con le cifre da 1 a 9). Inviate un SMS con scritto tmi103 e le tre cifre al numero 543.

Risolvete l’indovinello matematico e compilate le caselle rosse. Inviate un SMS con scritto tmi102 e le tre cifre al numero 543.

OCCASIONE 1 – Gioco per i lettori

OCCASIONE 3 – SUDOKU 2OCCASIONE 2 – SUDOKU 1

16

novembre:

ultimo

termine per

partecipare

ai giochi

GRANDI OCCASIONIper vincere3

novembre 2015 | touring 89

GIOCA & VINCI

Page 90: Touring 10 / 2015 italiano

ST. JAKOBSHALLE BASILEA ORE 16

TOUR2015

T JSTT. JT. JSTSTST

FANTASY

HANSI HINTERSEERHANSI HINTERSEERHANSI HINTERSEERHOWARD CARPENDALE

FANTFANTANTF ASYANTASYASYANT

HANSI HINTERSEER

SEMINO ROSSIFFJÜRGEN DREWSVOXXCLUBVOXXCLUBVOXXCLUBDIE PALDAUER

OESCH´S DIE DRITTENOESCH´S DIE DRITTEN WOLKENFREI

HALLENSTADION ZURIGOORE 20

HALLENSTADION ZURIGOORE 19.30

VOLKSHAUS ZURIGOORE 20

LUNEDÌ

2015NOVEMBRE09

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VENERDÌ

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Page 92: Touring 10 / 2015 italiano

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Erni 1909-2015

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Lunghezza: 20 cm (prolunga inclusa) Larghessa: 2,3 cm

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Fuoco – Acqua – Terra – Aria

uniti in un elegante braccialettoartistico di Hans Erni

L‘armonica sequenza delle immagini di Hans Erni -fuoco - acqua - terra - aria- viene inserita nel brac-cialetto che viene, infine, smaltato. Il susseguirsiartisticamente intorno al polso, costituisce il cerchiodegli elementi.

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Nel creare gli orologi Hans Erni si con-fronta in maniera concreta con il tem-po. La lancetta dei secondi, che rappresen-ta la parte artistica dellʻopera, è lʻelemento diunione tra uomo e natura.

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