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# 12/1 | GENNAIO 16 | FR. 4.50 T O U R O L I N O T O U R O L I N O PER I BAMBINI San Gottardo Il sì di Doris Leuthard al SVAGO COMPATTO Test Opel Astra SPIAGGE, CORCOVADO… NELLE BRACCIA DEL BRASILE 6 consigli per una gita a Montreux La rivista della mobilità CON TCS SEZIONE TICINO

Touring 12 / 2015 italiano

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Il giornale della mobilità, edizione del dicembre 2015 / gennaio 2016

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#12/1 | GENNAIO 16 | FR. 4.50

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PER I BAMBINI

San GottardoIl sì di Doris Leuthard al

SVAGO COMPATTOTest Opel Astra

SPIAGGE, CORCOVADO…

NELLE BRACCIA DEL BRASILE

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Montreux

La rivista della mobilità

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Page 3: Touring 12 / 2015 italiano

Un secondo tubo al S. Gottardo è ragionevole

 Non conosco nessuno che di quando in quando non abbia voglia di scen-dere in Ticino per trascorrervi il fine settimana o le vacanze al sole. Una volta arrivati, le giornate sono spen-

sierate, ma il viaggio attraverso il tunnel del San Gottardo è sgradevole. La lunghezza di questo traforo e il traffico in senso contrario mettono an-sia a conducenti e passeggeri. Ora sappiamo tutti che siamo di fronte al risanamento della galleria, che dovrà essere chiusa per anni durante i lavori. Per non bloccare il transito, è necessaria una seconda canna, altrimenti si dovrà ripiegare sulla variante dell’autostrada viaggiante. Perché la costruzione di un secondo tubo di risanamento è ragionevole? Lo spieghiamo nell’attuale edizione. Gli aspetti fondamentali sono la sicurezza degli utenti della strada e i costi. Ma non voglio antici-pare nulla, l’essenziale lo apprenderete nel dossier dedicato alla questione. Vi segnalo comunque l’ampia intervista con la consigliera federale Doris Leuthard che troverete nelle pagine che seguono.

Felix Maurhofer caporedattore

gennaio 2016 | touring 3

EDITORIALE

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gennaio 2016

dossier10 Intervista a Doris Leuthard Per il risanamento del San Gottardo

14 Itinerari alternativi Scendere al sud senza la via del Gottardo

16 HCAP in pericolo Le dure conseguenze per la Leventina

18 Il San Gottardo in cifre Grafici informativi e spiegazioni

mobilità21 Consumi delle auto Differenze tra dati di fabbrica e realtà

26 10 film culto da (ri)vedere Avventure epiche direttamente dal divano

tecnica34 Verso la guida autonoma Il pilota automatico della Tesla

39/40 Le familiari si rinnovano Renault Talisman e Skoda Superb

svago44 Viaggio dei lettori in Brasile I primi passi a Rio de Janeiro

La rivista della mobilità

Doris Leuthard e il San Gottardo

10

Test Opel Astra

30

Undici passaggi pedonali alla lente

28

Dati di fabbrica troppo ottimisti

21

Strenne natalizie per tutti

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gennaio 2016 | touring 5

SOMMARIO

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Al bel sole di Rio de Janeiro

44

Un salto a Montreux

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Soccorso TCS digitalizzato

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Risvegliare i sensi in modo divertente

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Copertina: Foto: Emanuel Freudiger

Touring n. 2Temi trattati nella prossima edizione della rivista: dossier nuova mobilità, test Mercedes-Benz GLC e viaggio dei lettori in Mongolia e Siberia.Data di pubblicazione: 28.01.2016

gennaio 2016

club61 Intervista a Peter Goetschi

Attività TCS di rimpatrio

rubriche41/56 L’esperto TCS

42 Gli sfiziosi

53 Un salto in città

62 In giro con

65 Impressum

67 Tourolino

72 Prestazioni TCS

73 Gioca & vinci

TCS Sezione Ticino76 Accidenti... cosa regalo?

77 A teatro con il TCS: I Fughezzee

78 Gottardorama: la salute

80 Mendrisiotto e Gottardo

81 La Pedemontana e i pedaggi

82 Dibattito ad Airolo: Gottardo

82 Opportunità a Rivera

La rivista della mobilità

82 Dibattito ad Airolo: Gottardo

82 Opportunità a Rivera

Ti soccorre ora pure una pattugliatrice

62 gennaio 2016 | touring 7

SOMMARIO

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71 ct./km

Show di velocitàIl deserto salato nello Stato ameri-cano dell’Utah è il luogo più veloce del mondo. Ogni anno gli amanti della velocità vi si danno appunta-mento per testare i loro bolidi. La fotografa tedesca Alexandra ha inse-rito nel suo libro «The World’s fa-stest place» imma-gini incredibili.

Il boom della trazione integrale

Eventi natalizi à gogoDa Basilea a Chiasso e dal Lago di Ginevra al Lago di Costanza in questi giorni si incontrano mercati dell’Av-vento e di Natale (vedi anche pagina 53). Nella grande hall della stazione a Zurigo quest’anno l’albero sarà più grande e gli ornamenti cristallini saranno più brillanti. A San Gallo le stradine del centro storico illuminate a festa e il mer-cato natalizio sono degne di una visita. In modo più sportivo avviene a Lucerna: oltre al mercato di Natale, tra la stazione e il lago una pista di ghiaccio attende i pattinatori. Christmas Circus si chiama il Cirque de Noël nell’enorme Piazza di Plain-palais a Ginevra. Mentre se non avete voglia di recarvi nelle grosse città, trovate il mercato natalizio che fa per voi nella vostra regione al sito www.myswitzerland.com.

La parte di veicoli 4×4 progredisce con-trocorrente nel mercato elvetico. A tal punto da raggiungere ora il 40% delle immatricolazioni. Ma a proposito di 4×4, si dovrebbe piuttosto parlare di vetture a trazione integrale. In effetti, questa lusinghiera statistica include un certo numero di veicoli convenzionali. Marche

come Audi o Skoda smerciano per esem-pio una forte proporzione di modelli a trazione integrale. E alcune auto di lusso come la BMW 7 sono proposte solo nella versione 4×4. All’opposto, certe SUV compatte sono vendute esclusivamente con la semplice trazione anteriore. Insomma, un mondo alla rovescia.

È il costo al chilometro di un’auto di 35 000 fr. calcolato dal TCS. Di nuovo in calo, questa cifra è diminuita di 2 ct./km a seguito della flessione dei prezzi di carburante, assicurazioni, pneumatici ecc. Questa media si basa sulle spese fisse (6560 fr.) e variabili (4053 fr.). Per

saperne di più e facilitare le detrazioni fiscali, si può acquistare la chiave USB «Costi chilometrici 2016» del TCS che permette di calcolare i costi per auto e moto. Disponibile, solo in francese e in tedesco, per 19 fr. (o 29 fr. per i non soci TCS) su www.tcs.ch/costi-chilometrici.

LA FOTO

LA CIFRA

«Concierge digitale»Di solito nelle camere di albergo le scri-vanie sono occupate da informazioni cartacee per gli ospiti. Nelle camere dell’Hotel Schweizerhof a Zurigo (www.hotelschweizerhof.com) non è più così. Adesso ci sono «suitepad». Con il tablet si può prenotare un tavolo al ristorante o uno dei 30 giornali a disposizione oppure scaricare un gioco per i bambini. Naturalmente il «concierge digitale» offre anche informazioni nella sua piattaforma «news».

Trazione su 4 ruote I veicoli 4×4 non corrispondono sempre a ciò che si pensa.

Dimitri fautore dell’Iniziativa delle Alpi nell’intervista al Corriere del Ticino

«Non si può vivere senza compromessi. Mi schiero per il tubo di risanamento del Gottardo»

CITAZIONE

8 touring | gennaio 2016

Page 9: Touring 12 / 2015 italiano

Il contrassegno autostradale 2016 è viola metallizzatoBen presto dal parabrezza si dovrà già togliere il contrassegno autostradale di quest’anno. La vignetta per il prossimo anno sarà viola metallizzato e il suo prezzo rimarrà di 40 franchi. È disponi-bile nei consueti punti vendita.

Le auto elettriche più rumoroseBasta con le auto silenziose: in futuro i veicoli elettrici in Svizzera dovranno essere provvisti di un segnale acustico di avvertimento. Il Consiglio federale vuole introdurre il relativo provvedi-mento previsto dall’Unione europea con entrata in vigore il 1° luglio 2019.

Il consumo per PSA Peugeot Citroën PSA Peugeot Citroën stringe un’alle-anza con l’Organisation Transport & Environment. Obiettivo: entro la pri-mavera 2016 dovranno essere mi-surati e pubblicati i dati di consumo ed entro la primavera 2017 le emis-sioni inquinanti delle proprie auto.

«Touring» su iPadPotete scaricare gratuitamente dall’App Store sull’iPad questa edizione di «Tou-ring», arricchita da elementi multime-diali quali video, gallerie di immagini e collegamenti direttamente ad internet.

Informazioni rapide per gli sciatori Basta un’occhiata e gli sportivi invernali già sanno com’è lo stato delle piste e della neve, le previsioni del tempo, il grado di pericolo valanghe, gli orari degli impianti di risalita e tanto altro. Ciò che una volta si riusciva a sapere a fatica, ora l’app «Swiss Snow Report» di Svizzera Turismo l’offre in un batti-baleno. Le informazioni riguardano 250 stazioni sportive invernali. Conclu-sione: da scaricare assolutamente.

A 275 km/h attraverso la montagna

Uomo di campagna, 51 anni, cerca auto elettrica

La galleria di base del San Gottardo viene esaminata a fondo da inizio otto-bre. Nei primi 50 giorni del test sono già state compiute oltre 500 corse attraverso il nuovo tunnel. L’AlpTransit San Got-tardo SA si dichiara soddisfatta dei primi viaggi di prova. Da novembre 2015 hanno avuto inizio i test ad alta ve-locità. Durante queste corse di prova, in cui la velocità viene aumentata gradual-mente, viene impiegato un treno tipo ICE-S noleggiato in Germania. Il primo

viaggio alla velocità massima di 275 km/h ha avuto luogo a inizio novembre. Sino alla fine di maggio 2016 sono in programma altre 3000 corse di prova nel più lungo tunnel ferroviario del mondo. Da fine febbraio 2016 avranno luogo anche le prime corse dei treni merci. Durante la fase di otto mesi di test verrà verificato il funzionamento di tutte le componenti all’interno del tun-nel. In giugno poi dovrà avvenire l’inau-gurazione ufficiale della galleria.

Si pensava abitassero in città, ma vivono piuttosto in campagna... Ma chi sono i veri proprietari delle automobili elettri-che? L’Istituto di ricerca sui trasporti del Centro aerospaziale tedesco (DLR) si è chinato sulla questione lo scorso anno facendo un’inchiesta tra i 3111 proprie-tari di vetture elettriche. È risultato che

sono maggiormente gli uomini di età media 51 anni senza preoccupazioni di soldi che acquistano tali veicoli. Più della metà dei proprietari privati risie-dono in una piccola città o in campagna e dispongono di una seconda auto. Inoltre, l’84% di questi raccomanda questo tipo di automobile.

L‘APP

Contrassegno autostradale Per il 2016 è viola.

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gennaio 2016 | touring 9

ATTUALITÀ

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Il 28 febbraio il popolo si esprimerà in merito alla galleria di risanamento al San Gottardo. La ministra dei trasporti Doris Leuthard spiega perché, dopo un iniziale scetticismo, ritiene che la variante con il secondo tubo sia la soluzione giusta.

INTERVISTA DINO NODARI | FOTO EMANUEL FREUDIGER

«Il risanamento con la galleria è la

questo tratto non succedano ancora più incidenti. Tramite il risanamento con una seconda canna potremo migliorare sensi-bilmente la sicurezza, che rappresenta la nostra preoccupazione principale. Appena il nuovo tunnel sarà costruito e il vecchio risanato, il traffico scorrerà su carreggiate separate, una direzione per tunnel. Si potranno così evitare collisioni frontali e laterali. Con la larghezza e l’al-tezza esistenti nell’odierna galleria, si potrebbe migliorare la sicurezza solo in modo limitato. I trafori con traffico bidi-rezionale comportano maggiori rischi degli altri. Con una seconda galleria, invece, la sicurezza aumenterebbe signi-ficativamente.

Gli oppositori affermano che la sicurezza si potrebbe aumentare con accorgimenti quali ad esempio le barriere centrali a scomparsa.Gli specialisti sono scettici o del tutto contrari a questa proposta, perché così la carreggiata diventerebbe ancora più stretta, con conseguenti scontri contro questi spartitraffico, che ostacolerebbero fortemente anche le squadre di soccorso. Un argomento che mi convince. Inoltre: tutto quel che possiamo fare per la sicu-rezza in galleria lo facciamo già, quali i portali termici (che rilevano la tempera-tura dei camion, i quali vengono fermati se è troppo alta, ndr.). Resta il fatto che la combinazione di traffico bidirezionale, carreggiata stretta e lunghezza della gal-leria, richiede la massima concentra-zione e aumenta il rischio di incidenti.

Inizialmente, Lei aveva espresso scetticismo nei confronti di una galleria di risanamento. Perché adesso è favorevole?Ero scettica, ma non ho mai detto di no. Un risanamento con le stazioni di tra-

sbordo era tecnicamente fattibile. Ma più si approfondiva la questione, più emerge-vano svantaggi e problemi irrisolti. Si rischiava un pasticcio. Per gestire il traf-fico durante la chiusura della galleria, si dovrebbe ripiegare sul trasbordo ferro-viario per auto e camion. Ma le stazioni per caricare i camion non ci sono ancora; e siccome richiedono molto terreno nes-suno le vuole. Queste resistenze vanno messe in conto. Inoltre, ci sono i costi del risanamento con stazioni di trasbordo: secondo la variante che ha superato meglio gli accertamenti della Confedera-zione, si attestano tra 1,4 e 1,7 miliardi di franchi. Si tratta di neppure un miliardo in meno del risanamento che prevede un secondo tubo. La maggior parte di questa cifra sarebbe investita in strutture che dopo quattro anni verrebbero smantel-late, senza produrre alcun valore ag-giunto. Ritengo inefficiente e irresponsa-bile dal punto di vista dei contribuenti, sborsare così tanto denaro pubblico solo per un breve periodo di tempo – per di più sapendo che il problema si ripresen-terà identico tra una quarantina d’anni. I fondi andrebbero nuovamente persi. Per le nostre infrastrutture abbiamo bisogno di soluzioni durature. Detto ciò e consi-derando tutti i fattori, il risanamento con la galleria è la soluzione giusta.

Gli oppositori del tunnel di risanamento argomentano che la seconda canna condurrebbe ad un aumento del traffico pesante.Respingo con fermezza queste tattiche intimidatorie. Da dieci anni abbiamo una situazione viaria stabile al San Gottardo. Già con la capacità odierna potrebbero transitare più camion in galleria, ma non lo fanno. Lo considero un segnale che la nostra politica in favore del trasporto merci su rotaia funziona. E la NTFA vi contribuirà ulteriormente. Nulla lascia prevedere un’inversione di tendenza dello sviluppo degli ultimi anni. Una cosa molto importante: la capacità non sarà aumen-tata neppure con un secondo traforo. Lo si dimentica spesso. Faremo esattamente quello che facciamo già oggi. L’unico cambiamento è che i flussi di traffico po-tranno essere separati, incrementando

Diligenza, fortezza militare e protezione delle Alpi: il San Gottardo rappresenta un mito svizzero. Cosa la lega

a questo massiccio?Doris Leuthard: Mi ricordo dell’epoca in cui non esisteva la galleria stradale e dovevamo transitare sul passo, per an-dare a visitare i nostri parenti in Ticino. A metà del passo si doveva fare il pieno d’acqua perché dal motore della vecchia auto si sprigionava vapore. E mi ricordo bene delle code sulla strada del passo. Era davvero un viaggio faticoso, che d’altronde intraprendevamo solo una volta all’anno.

E oggi, quante volte attraversa il San Gottardo all’anno?Ho già fatto avanti e indietro fino a 16 volte all’anno. Ci sono progetti stradali in Ticino, inoltre l’Ufficio federale delle strade vi ha una filiale, poi si aggiungono gli incontri con il governo ticinese e an-che le visite private.

Alcuni automobilisti avvertono una brutta sensazione nel tunnel. Cosa le passa per la mente durante il tragitto di 17 chilometri?La galleria non si può più paragonare con quelle più moderne, è stretta e le pareti sono annerite dai gas di scarico. È inevitabile che in un tunnel stretto e senza corsie d’emergenza, affiori una sensazione soffocante e opprimente.

Ci sono sempre più registrazioni filmate di veicoli in sorpasso o che fanno manovre di inversione. Li ha già visti personalmente?Una volta ho visto gente che faceva picnic in una nicchia d’emergenza. Se poi guardo le immagini delle manovre di in-versione o simili, sono contenta che su →

10 touring | gennaio 2016

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soluzione giusta»RUBRIKTITEL

«Chi dice no, dice sì alla variante con le stazioni di trasbordo»

gennaio 2016 | touring 11

DOSSIER

Page 12: Touring 12 / 2015 italiano

mettere a disposizione in eterno i loro terreni a questo scopo. Si dovrebbe spen-dere a più riprese un miliardo di franchi per l’autostrada viaggiante. Per un inve-stimento di questa entità, non possiamo pensare in termini così brevi. Tant’è che auspichiamo una soluzione sostenibile sul lungo periodo e soprattutto un gua-dagno in termini di sicurezza. Oltretutto: nella regione del San Gottardo ci sono ripetute cadute di massi, come questa estate sulla strada del passo. Nel 2012 la caduta di una roccia ha bloccato per un mese la ferrovia. È giusto avere un si-stema integrato che si completi. Inoltre, se il principale asse Nord-Sud rimanesse chiuso per un lungo periodo, dannegge-

remmo massicciamente l’economia e i posti di la-voro del Ticino settentrio-nale.

Le stazioni di carico non dovrebbero per forza essere costruite solo nel Canton Uri. Ci sono già anche progetti per ripartirle in Argovia oppure nel Canton Basilea.Più lunga è l’autostrada viaggiante, maggiori sono i costi per il personale e il materiale rotabile. Inoltre è già stato accertato dove si trova il terreno disponi-bile e dove questi impianti di trasbordo sono sensati

dal punto di vista logistico. Più sono lon-tani dal San Gottardo, maggiore sarebbe la distanza e il tempo di percorrenza dell’autostrada viaggiante, maggiore sarebbe anche il traffico deviato e quindi si ridurrebbe il numero di veicoli trasbor-dati. Erstfeld è la scelta migliore per il traffico pesante interno. Per le localizza-zioni più a Nord proposte dal governo urano sussistono molti punti interroga-tivi. I Cantoni interessati hanno già rea-gito respingendo la proposta. Se poi, per realizzare questi impianti, si dovessero coinvolgere anche proprietari di terreni privati, si rischiano situazioni spiacevoli e sicuramente gravi ritardi.

E per quanto riguarda la proprietà del terreno, per fare un esempio pensiamo a Biasca?Qui la terra è perlopiù di proprietà del Patriziato, che si oppone con veemenza agli impianti di trasbordo strada-ferro-via. Lo stesso dicasi delle autorità comu-

così la sicurezza. Inoltre, il San Gottardo sarà equipaggiato per i futuri risana-menti: quando tra 30 o 40 anni si proce-derà alla prossima bonifica della galleria, non ci sarà bisogno di una chiusura to-tale. Il traffico potrà transitare attraverso l’altro tunnel, e così sarà anche per i re-golari lavori di manutenzione che oggi provocano la chiusura notturna.

E come può garantire che un giorno non saranno aperte due corsie per ogni direzione?Ve lo garantiamo due volte. Da un lato fa fede la Costituzione, ovvero l’articolo sulla protezione delle Alpi, dall’altro nella legge sarà inserita un’ulteriore restrizione: anche dopo il risanamento potrà essere operativa sempre e solo un’unica corsia per ogni di-rezione di marcia. Non si potrà semplicemente chia-mare la polizia o avviare un’azione politica per aprire le corsie. Ci vor-rebbe per forza una modi-fica della Costituzione. Ci si può fidare. Anche una strada a senso unico in un quartiere residenziale viene rispettata. Al San Gottardo le restrizioni sa-ranno ancora più severe, oltre che ancorate nella Costituzione e nella legge.

E se Bruxelles desidera maggiori capacità?Stiamo agendo in piena conformità con l’accordo sui trasporti terrestri, come ci ha confermato l’UE per iscritto. Per l’UE il problema sorgerebbe piuttosto se il principale asse Nord-Sud venisse chiuso per un lungo periodo. Con la soluzione della galleria di risanamento il collega-mento resta praticabile.

Visto che la seconda canna non aumenterà comunque la capacità, perché dovremmo spendere più di quanto costerebbe l’opzione del trasbordo?Perché il risanamento con il secondo tubo è la migliore soluzione per gli anni a venire! Costruzioni come quella del San Gottardo vanno risanate completamente ogni 30 o 40 anni. Senza un secondo tunnel si dovrebbe realizzare ogni volta una struttura di trasbordo ferroviario per auto e camion, per poi smontarla di nuovo. I Comuni interessati non vogliono

nali e del Canton Ticino. Anche qui esiste una notevole resistenza.

Inoltre si dovrebbe allentare il divieto di circolazione notturna almeno a livello locale, per far funzionare le strutture di carico.Questo è un punto che gli oppositori della galleria di risanamento preferi-scono sottacere. Per poter smaltire la maggior parte dell’odierno traffico attra-verso il San Gottardo ed evitare quanto più il traffico di aggiramento verso altri itinerari, per il trasbordo dei camion, operazioni di carico e scarico comprese, sarebbe necessario un funzionamento di 20 ore. Perciò il divieto di circolazione notturna dovrebbe essere allentato, e la quiete durerebbe soltanto da mezzanotte alle 4 del mattino. Inoltre, si tratta di aree molto vaste che andranno completa-mente illuminate di notte. Anche per quanto riguarda il trasbordo delle auto, bisogna essere consapevoli delle dimen-sioni: al Lötschberg, con orari di servizio tra le 5.50 e le 23.50, si trasbordano circa 1,3 milioni di veicoli all’anno. Però al San Gottardo transitano circa 5 milioni di automobili all’anno! Si tratta di cifre completamente diverse. Non bisogna farsi illusioni, il trasferimento su rotaia provocherebbe enormi disagi alla popo-lazione. Chi dice no alla nostra proposta, dice sì a questa soluzione decisamente peggiore.

Sono già stati fatti calcoli di quanto soffrirebbe l’economia ticinese e svizzera nell’ipotesi di una totale chiusura della galleria?Ci sarebbero senz’altro forti ricadute, ma i pronostici sono difficili per loro natura. Per casi concreti e certe aziende le pro-spettive sono però chiare: molte imprese familiari, come concessionarie e officine o carrozzerie della Leventina, sarebbero in pericolo. Dovrebbero spostare l’atti-vità, una cosa che però spesso non è pos-sibile. Prendiamo ad esempio la segheria Filippi, la maggiore del Ticino. Trasporta quotidianamente legname da Uri attra-verso il San Gottardo, lo lavora ad Airolo e poi torna a rifornire di trucioli gli im-pianti di riscaldamento di Göschenen e Schattdorf. Con una chiusura plurien-nale della galleria, i costi di trasporto au-menterebbero e perciò fornitori e clienti cercherebbero altri partner. Sarebbero colpite anche le grandi imprese. È chiaro che la chiusura del tunnel sarebbe nega-tiva per tutta l’economia elvetica. È da evitare. Non dimentichiamolo: la Lom-

«Una volta ho visto gente che faceva picnic nella nicchia d‘emergenza»

12 touring | gennaio 2016

Page 13: Touring 12 / 2015 italiano

bardia è uno dei principali partner com-merciali della Svizzera.

Perché è fuori discussione un pedaggio per finanziare la galleria di risanamento?Perché da noi in Svizzera non preleviamo il pedaggio sulle strade, per principio. È vero che il Parlamento potrebbe stabi-lire un’eccezione e il Consi-glio federale l’ha anche posta in discussione, ma da quel che posso dedurre, l’i-dea non raccoglie consensi in Parlamento. Perché si dovrebbe far pagare l’u-tente del traforo del San Gottardo e non per il pas-saggio nel San Bernardino, nel Gubrist o ancora nel tunnel del Glion? Per una tassazione generale ci vor-rebbe una modifica costituzionale, una clausola di eccezione del Parlamento non basterebbe.

La campagna attorno al raddoppio si preannuncia emotiva. Come si

potranno convincere i cittadini nella Svizzera settentrionale o in Romandia a votare sì?Per il San Gottardo si tratta di un tipico progetto di risanamento, come ne esi-stono altrove. Nessuno dei progetti previ-sti dal Fondo per le strade nazionali e il

traffico d’agglome-rato (Fo-stra) è com-promesso. Procedono fianco a fianco, per-ché c’è bisogno di entrambi. Non an-diamo da nessuna parte se ognuno

guarda solo a se stesso. Se dovessimo votare sulle gallerie del Gubrist o del Bel-chen oppure sulla circonvallazione di Lo-sanna-Morges, non mancherebbero certo le polemiche; ci si chiederebbe ogni volta perché il resto del paese dovrebbe finan-

ziare delle opere per gli zurighesi, i basi-lesi o i losannesi. C’è una rete stradale e non percorro logicamente con la stessa frequenza ogni tratto di questa rete. Però è una rete e noi siamo una nazione. Sa-rebbe contro l’essenza stessa del nostro Paese tagliare fuori una regione, una parte della popolazione, da un collega-mento vitale come lo è il San Gottardo.

Insomma dunque si tratta anche di una questione di coesione nazionale?Sì. In ogni regione finanziamo progetti costosi e ogni galleria è cara. Ma in ul-tima analisi, è sempre una rete stradale, e dobbiamo prendercene cura tutti as-sieme.

Cosa succede se il 28 febbraio il popolo dirà di no?Allora si realizzerà la variante con le stazioni di trasbordo. E qui gli elettori non avrebbero più voce in capitolo, nonostante la portata degli interventi. Una cosa è chiara: il risanamento dell’attuale galleria autostradale è inevi-tabile e richiederà una lunga chiusura totale. •

RUBRIKTITEL

«Con una direzione per tunnel si potranno evitare collisioni frontali e laterali»

Indispensabile Il tunnel stradale del San Gottardo

deve essere risanato.

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DOSSIER

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Se la galleria stradale del San Gottardo venisse chiusa durante il periodo di risanamento, la conseguenza sarebbe un traffico intenso sulle vie alternative in quasi tutte le regioni svizzere.

TESTO DINO NODARI

Ripercussioni negative sull’intera Svizzera

bilisti se non caricheranno i veicoli sul treno navetta?

17 000 veicoli al giornoIn Svizzera il traffico attraverso le Alpi si suddivide su quattro vie. Con oltre 17 000 veicoli in media al giorno, il San Gottardo è di gran lunga il più impor-tante asse nord-sud del nostro Paese. Quasi il 60% di tutti i veicoli attraver-sano le Alpi usando questa strada. Al secondo posto si situa la via del San Ber-nardino. L’anno scorso questo tunnel è stato percorso in media da 6700 veicoli al giorno. Le altre vie che permettono di scendere a sud senza dover prendere de-viazioni fuori dai confini nazionali sono quelle che conducono attraverso il Gran San Bernardo o il Sempione. Se durante il periodo di risanamento si bloccherà il più importante collegamento stradale

Tunnel chiuso Chi non vuol caricare il veicolo sul treno,

affronterà lunghe deviazioni.

È stupendo percorrere la strada che serpeggia tra il verde fino a rag-giungere la vetta della montagna per poi ricompensarti dello sforzo

di concentrazione nelle curve con una vista panoramica indimenticabile. I viaggi sui passi sono prediletti da ciclisti e utenti dei mezzi pubblici di trasporto e naturalmente dai motociclisti. Anche gli automobilisti decidono di scendere a sud affrontando la deviazione di circa 20 minuti sul passo del San Gottardo per godersi anche il percorso e non solo la meta del viaggio. In estate è diver-tente – in inverno un po’ meno, e non sempre possibile. È proprio anche in questa stagione, che senza un tubo di risanamento, la galleria stradale del San Gottardo rimarrebbe chiusa per un pe-riodo di tre anni e mezzo. Quali sono le vie alternative che avranno gli automo-

con il Ticino, in tutta la Sviz-zera aumenteranno gli im-bottigliamenti e le code. Chi parte dalla Romandia o dalla Svizzera orientale non andrà nella Svizzera interna per far caricare il proprio veicolo sul treno na-vetta. Si sa che il sistema delle navette assorbirà soltanto due terzi delle attuali capacità di transito di conseguenza gli autoveicoli si sposteranno sugli altri passi alpini, quelli aperti in inverno, provocando così maggior traffico.

Le vie alternativeDove e quanto traffico si ripercuoterà sulle vie alternative per raggiungere il sud, è già noto. In passato lo si è visto ogni volta che la galleria stradale del San Gottardo è rimasta chiusa a causa di incidenti o smottamenti sulla tratta. A essere colpiti dal traffico dirottato

video animazione tunnel

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sulle vie alternative verso sud del Gran San Bernardo e del Sempione sarebbero soprattutto i cantoni Friburgo, Vaud e Vallese. Come lo ha dimostrato la chiu­sura nel 2001 a causa del tragico inci­dente nel tunnel autostradale del San Gottardo e nel 2006 a causa della frana sul tratto autostradale nei pressi di Gurt­nellen, il traffico soprattutto pesante tende a spostarsi molto velocemente sulle vie alternative. Sul Sempione ad

esempio tale traffico è aumentato del 136% durante la chiusura di un mese del tunnel del San Gottardo. Anche per quanto riguarda il traffico leggero degli autoveicoli si è registrato un aumento di oltre il 39 percento. Il Gran San Ber­nardo allora ha subito un aumento del traffico del 36 percento per i mezzi pesanti e del 54 percento per gli auto­veicoli. L’Ufficio federale delle strade (Ustra) ha calcolato che nel caso del ri­sanamento senza la costruzione di un secondo tubo si avrebbe un aumento an­nuo di sino a 10 000 camion sulle vie al­ternative – naturalmente con le relative ripercussioni negative su abitanti, aria e pericolo d’incidenti nelle regioni colpite.

Molto ben documentato è il traffico sulla deviazione che porta sul San Ber­nardino. Durante il blocco per due mesi

del San Gottardo nel 2001 il traffico pesante su questo passo è aumentato del 32 percento. Durante il secondo blocco nel 2006 sul San Bernardino è stato re­gistrato un aumento di camion del 286 percento. Anche per quanto riguarda il traffico degli autoveicoli questo valico ha subito un massiccio incremento a causa del traffico di deviazione. L’Ustra stima che il traffico dei camion potrebbe aumentare di 20 000 unità. Da notare

che è una strada in salita e che è possi­bile superare solo su quei tratti dell’A13 che sono a due corsie. È chiaro che su questa via ci sarà un aumento notevole del traffico, anche perché per la regione zurighese costituirebbe l’unico collega­mento stradale con il Ticino accessibile tutto l’anno. A coloro che non vorranno affrontare le code sulla via del San Ber­nardino non rimane che scegliere di affrontare anche in inverno (quando praticabile) la deviazione che passa sul Lucomagno.

Chiusura invernale ridottaPer permettere al traffico di transito verso il Ticino di percorrere le vie alter­native in modo sicuro su queste strade sarebbero necessari degli interventi mirati, i cui costi di attuazione però, stando all’Ustra, non sono ancora quan­

Code Più traffico sulle strade provoca code più lunghe in

tutta la Svizzera.

NELL’INTERESSE DI OGNI CANTONE

Spesso si sottovaluta l’importanza che il tunnel autostradale del San Got-tardo ha per l’economia. Solo nello scorso anno in Svizzera il commercio totale attraverso il Sopra e il Sotto Ce-neri ammontava a oltre 9 miliardi di franchi. All’interno della Svizzera sono i Cantoni Basilea Città e Basilea Cam-pagna assieme al Giura i più impor-tanti partner commerciali con l’Italia. Nel 2014 questi cantoni hanno fornito all’Italia merci per un valore attorno a 1,3 miliardi di franchi. Anche l’econo-mia della Romandia ha un grande in-teresse affinché si applichi una solu-zione efficiente del risanamento. Nel 2014 il valore delle merci esportate in Italia dai Cantoni Vaud, Vallese, Gine-vra e Neuchâtel ammontava a un mezzo miliardo di franchi. I Cantoni Berna e Friburgo hanno esportato merci per circa 600 milioni di franchi in Italia passando dal Ticino. E per l’a-rea economica relativamente piccola del Ticino il traffico interno con le al-tre regioni della Svizzera è di estrema importanza.

tificabili. Sarebbe inoltre possibile pure una riduzione del periodo di chiusura invernale del passo del San Gottardo ri­ducendolo dagli attuali 210 giorni a 150. La conseguenza sarebbe anche in questo caso ulteriori costi per misure di sicu­rezza supplementari, come ad esempio un maggior numero di brillamento di mine nei pendii con pericolo di valan­ghe. Solo queste misure arriverebbero a toccare la cifra di 16 milioni di franchi. •

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DOSSIER

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Una minaccia

Pelle d’oca per il presidente Filippo Lombardi nella leggendaria pista Valascia.

Una minaccia

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Una chiusura per diversi anni della galleria stradale del San Gottardo avrebbe conseguenze fatali non solo per l’economia svizzera. A essere minacciato sarebbe anche l’HC Ambrì Piotta, il club di disco su ghiaccio più vecchio del Ticino.

TESTO DINO NODARI | FOTO EMANUEL FREUDIGER

per i biancoblùa del San Gottardo, dato che il pullman è stazionato a Horw (LU) presso l’impresa di trasporti Gössi. Il risanamento dell’attuale tunnel – afferma l’autista – è in generale una questione importante per il settore dei trasporti. «Spero che si scelga l’opzione del tubo di risana-mento, altrimenti per noi la situazione diventa difficile».

La via alternativa attraverso il San Ber-nardino significherebbe impiegare un secondo autista, per poter rispettare i tempi di lavoro e di riposo. «La trasferta non sarebbe a buon mercato e il pericolo di danni al pullman aumenterebbe», afferma Zilio, che dall’anno scorso è perlopiù attivo come autista del team durante l’inverno. Il 45enne lucernese viaggia volentieri con il bus dell’HCAP attraverso la Svizzera: «La gente saluta, suona il clacson o fa segnali con gli ab-baglianti quando ci vede passare. È im-pressionante vedere quanta simpatia suscita il club biancoblù».

Secondo datore di lavoro Un vento freddo soffia attraverso la Va-lascia, l’unico stadio ancora interamente aperto della lega svizzera superiore di hockey su ghiaccio. Un fatto che non guasta l’entusiasmo dei tifosi. Dopo la vittoria a Friburgo ci si attende un trionfo anche contro l’EHC Bienne. All’inizio del terzo tempo gioiscono i tifosi e gioisce anche il presidente Lombardi. I biancoblù sono in van-taggio 2:0. Nono-stante ciò, Lom-bardi mette in guardia la squadra dal giocare solo in difesa. E mette in

RUBRIKTITEL

 La pista della Valascia rappresenta l’Anfield Road dell’hockey su ghiaccio svizzero. Quando nella leggendaria curva sud i tifosi

biancoblù cantano «La Montanara» per celebrare una vittoria, la pelle d’oca è garantita. Il simpatico, eterno «under-dog» del disco su ghiaccio svizzero, l’HC Ambrì Piotta dispone di un carisma che ben oltrepassa il massiccio del San Gottardo. Oltre 20 club di tifosi ne sono una prova impressionante.

Fine del club?Qui in Leventina, a Quinto, solo pochi chilometri a sud della galleria del San Gottardo, si parla anche tanto tedesco – almeno quando l’HC Ambrì Piotta gioca in casa. In questo sabato d’inizio novem-bre sempre più autoveicoli arrivano sulla pista di atterraggio dell’ex aero-porto militare a Quinto. Automobili tar-gate Uri, Obvaldo o Lucerna si allineano una accanto all’altra. «Più di un terzo dei nostri fan arrivano dalla Svizzera te-desca», spiega Filippo Lombardi. Il club dipende dai suoi tifosi, ci spiega ancora il consigliere agli Stati e presidente del club. Una gran parte delle entrate del più vecchio club di disco su ghiaccio tici-nese infatti provengono dagli ingressi alla pista di ghiaccio. «Per noi – sostiene Lombardi – la chiusura della galleria stradale del San Gottardo sarebbe fatale e significherebbe la fine della squadra dell’HCAP».

Quattro volte nel tunnelIl giorno prima la squadra ha raggiunto La Chaux-de-Fonds a bordo del bus del club. Si è allenata, ha giocato e poi è ripartita verso Friburgo, dove era in pro-gramma la prossima partita di campio-nato. Mentre i giocatori si riscaldavano, Roberto Zilio si è bevuto un caffè. Per ogni partita fuori cantone l’autista del team attraversa quattro volte il tunnel

guardia anche la Svizzera da un isola-mento del Canton Ticino e dalle conse-guenze sull’economia, che dipende enormemente da questo vitale asse di transito. «L’HC Ambrì Piotta non è solamente un fenomeno sportivo, bensì anche il secondo più grande datore di lavoro in Alta Leventina. Del club appro-fittano anche i ristoranti e gli alberghi dei dintorni.

9 miliardi di franchiOltre all’economia locale, anche quella nazionale soffrirebbe dell’interruzione del transito lungo l’asse nord-sud. L’Ita-lia del nord è il secondo partner com-merciale della Svizzera. Imprese di tutti i cantoni esportano ed importano merci attraverso il San Gottardo e il confine italo-svizzero. L’anno scorso il valore delle merci ammontava a oltre 9 mi-liardi di franchi. Le imprese interessate dipendono da un collegamento stradale funzionante. A causa del franco forte proprio le ditte orientate all’esporta-zione e i loro posti di lavoro sono attual-mente già sotto pressione.

Sotto pressione è anche l’HCAP nel terzo tempo della partita. Filippo Lombardi ri-schia di vedere confermati i suoi timori. Ai supplementari la partita è definitiva-mente persa. Così questo sabato non si è cantata la «Montanara». E per molti fan il rientro con la coda fra le gambe è avvenuto attraverso il San Gottardo in direzione della Svizzera interna. ◆

L’autista del club Roberto Zilio trasporta l’HC Ambrì Piotta

attraverso la Svizzera.

vittoria a Friburgo ci si attende un trionfo anche contro l’EHC Bienne. All’inizio del terzo tempo gioiscono i tifosi e gioisce anche il

taggio 2:0. Nono-stante ciò, Lom-bardi mette in guardia la squadra dal giocare solo in difesa. E mette in

L’autista del club Roberto Ziliotrasporta l’HC Ambrì Piotta

attraverso la Svizzera.

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DOSSIER

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Con la costruzione di un tunnel di risanamento, la sicurezza nella galleria stradale del San Gottardo migliorerà nettamente. Le collisioni frontali e quelle di striscio potrebbero essere così evitate. Un’ovvietà ormai perfino per le ferrovie.

TESTO DINO NODARI

Con traffico separato

il tunnel è più sicuro

strato che la galleria del San Gottardo non rispetta svariati requisiti. Tra questi la larghezza delle corsie di marcia e la mancanza di corsie d’emergenza. Il com-mento sulla valutazione dei rischi inse-rito nel rapporto non poteva essere più chiaro: «Considerata la lunghezza del tunnel, dei volumi del traffico bidirezio-nale, della grossa quota di traffico pe-sante (23 percento) e del lungo tratto in salita prima della galleria, il rischio deve essere stimato come molto elevato».

Incidenti sfiorati Negli anni tra il 2001 e il 2012 hanno perso la vita nel tunnel del San Gottardo 19 persone, 18 delle quali in seguito a una collisione frontale. Con due tubi a una sola corsia di marcia questi incidenti potrebbero venire evitati. Inoltre, anche a prescindere da morti e feriti, sono fre-quenti i casi ad alto potenziale di rischio, come le avarie, gli incendi o altri guasti, che potrebbero rapidamente diventare pericolosi per le persone all’interno di una galleria. Tra il 2008 e il 2012, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire nel tunnel mediamente 130 volte all’anno, mentre il servizio di soccorso stradale addirittura tra le 250 e le 300 volte all’anno. Altre discussioni sono inutili se si pensa che il tunnel non dispone di cor-sie d’emergenza e che le corsie di marcia sono piuttosto strette.

Uno sguardo alle nazioni vicine dimo-stra che nelle principali gallerie stradali esse investono in una seconda canna. In Austria, per esempio, dove il tunnel del Katschberg (5,9 chilometri), il tunnel dei Tauri (6,6 chilometri) e quello di Pfänder (6,7 chilometri) sono stati do-tati di un secondo tubo. E inoltre nel 2019 si aggiungeranno alla lista la galle-ria di Karawanken (7,9 chilometri) e quella dell’Arlberg (13,9 chilometri). La stessa cosa in Francia, dove la galleria del Fréjus sarà ristrutturata con un se-

condo traforo. Una volta messa in fun-zione, diventerà un tubo a due canne unidirezionali dotate di corsie d’emer-genza, proprio come si prevede per il San Gottardo.

Treni con flussi separatiMa torniamo in Svizzera: nel dicembre 2019, dovrebbe essere inaugurato il tunnel di base del Ceneri delle Nuove trasversali ferroviarie alpine (NTFA). In seguito, i primi treni passeggeri transite-ranno nelle nuove gallerie di base del San Gottardo e del Ceneri. Per motivi di sicurezza, questi tunnel disporranno di canne separate per ogni direzione di marcia. La nostra mobilità poggia sulla sicurezza, questo è oggi un fatto scon-tato perfino per le ferrovie. Tuttavia, questa ovvietà viene ancora combattuta per quanto riguarda la galleria stradale del San Gottardo. Il previsto tunnel di ri-sanamento non aumenterà nel modo più assoluto la capacità stradale nello spazio alpino, ma porterà finalmente la sicu-rezza sui vigenti standard internazionali anche nella più lunga galleria stradale delle Alpi. •

Nella galleria la temperatura raggiunse i 1200 gradi. Il sof-fitto crollò lungo 100 metri, il fumo nero impediva di orien-

tarsi. Durante la sciagura nel tunnel del San Gottardo dell’autunno 2001 mori-rono undici persone, dieci delle quali a causa di intossicazione da fumo. La causa scatenante di questo inferno fu una collisione frontale tra due camion. Un cavo penzolante fece cortocircuito e innescò l’incendio del diesel fuoriuscito. In un attimo i due veicoli e i loro carichi – tra cui dei pneumatici – si ritrovarono in fiamme.

Insegnamento dagli incendiL’inferno del San Gottardo e, in partico-lare l’incidente nel tunnel del Monte Bianco di due anni prima, dimostrarono che le norme di costruzione in materia di sicurezza in galleria andavano ade-guate in tutto il mondo. Anche in Sviz-zera le competenti autorità misero mano alla questione. Si avviò un dispendioso risanamento della galleria, soprattutto per quanto concerneva la ventilazione e l’illuminazione. La segnaletica e l’im-pianto di comunicazione furono portati ai livelli più moderni. Ma nonostante ciò permane un grosso deficit di sicurezza. Oggi come allora la più lunga galleria al-pina è fonte di pericoli, perché la circola-zione non si svolge in flussi separati.

Collisioni frontaliNell’attuale tunnel il pericolo è in ag-guato. Con una lunghezza di 17 chilome-tri è la galleria europea in cui sussiste il maggior rischio di collisioni frontali. Inoltre, il volume del traffico e la quota di traffico pesante non favoriscono la situazione. Infatti, attraverso il San Gottardo transitano ogni anno quasi 900 000 camion, ai quali si aggiungono i grandi flussi di traffico nei fine setti-mana e nei periodi di vacanza. Un re-cente test europeo dei tunnel ha dimo-

Interventi di risanamento

allargamento cunicoli di sicurezza

nuove condotte

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Il massiccio del San Gottardo

I tunnel più lunghi

Incidenti nel tunnel del Gottardo

Numero di chiusure del San Gottardo

Veicoli all’anno

Strade per attraversare le Alpi

secondo segnalazioni fatte da Viasuisse◼ incidenti ◼ panne ◼ incendi ◼ totale

miglioramento ventilazione

innalzamento so-letta intermedia

ricostruzione volta interna

canale laterale scolo acqua

nuova canalina di scolo

sostituzione strato di usura

aria fresca

sostituzione banchina

aria viziata

Göschenen Airolo

nuovo impianto di drenaggio stradale

canale principale scolo acqua

◼ 5% Gran San Bernardo◼ 7% Sempione◼ 15% San Bernardino◼ 73% tunnel stradale San Gottardo

◼ incidenti con danni materiali◼ incidenti con feriti◼ incidenti con morti

veicoli al giorno: 17 400veicoli all‘anno: 6.3 milionigiorni di coda al portale nord: 168giorni di coda al portale sud: 173

0.9 mio. 5.4 mio.

◼ Monte Prosa, 2737 m◼ Portale nord Göschenen, 1111 m◼ Portale sud Airolo, 1175 m

◼ 1. Tunnel Laerdal, Norvegia, 24 509 m◼ 2. Tunnel Zhongnanshan, Cina, 18 040 m◼ 3. Tunnel stradale San Gottardo, Svizzera, 16 918 m

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DOSSIER

Page 20: Touring 12 / 2015 italiano

Coppa Spengler a DavosPer sei giorni tutto ruota attorno al disco su ghiaccio. Sei squadre si affrontano per vincere il più an-tico torneo di hockey al mondo. Davos Biglietti: da 105 fr. (in piedi 32 fr.) www.spenglercup.ch

Fiabe a Stein am Rhein In dicembre (4–31) Stein am Rhein si presenta come la città delle fiabe, con luci e vetrine de-corate a festa. Tema: «Il piccolo sarto coraggioso». Stein am Rhein Gratuito www.maerlistadt.chAvvento a Rapperswil

La quarta domenica di Avvento alle 18 i cantori della stella di Rapperswil si danno appunta-mento sulla piazza principale. E inizia lo spettacolo del presepio. Rapperswil, città vecchia www.vvrj.ch

Mercato a BrunnenCon il mercato del carnevale a Brunnen cominciano le feste in maschera nella Svizzera centrale. Brunnen, centro del paese Gratuito www.fasnachtsmarkt-brunnen.ch

Dicembre/gennaioAvete ancora del tempo libero in agenda? Sino alla prossima edizione vi consigliamo i cantori dell’avvento, i cantanti del nuovo anno, un po’ di sport e un mercato del carnevale.

SABATO

26.

SABATO

12.

DOMENICA

20.

VENERDÌ

1.

DOMENICA

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Nuovo anno a InterlakenIl Nuovo Anno comincia al meglio con un festival. Al «Meet the Mountains» si esibiscono Polo Hofer, Hanery Amman, Dodo e Baschi. Gratuitamente. Paga solo chi vuole il primo posto davanti al palco. In programma, pure fuochi d’artificio e un afterparty.Interlaken Biglietti: gratis o 35 fr. (posti davanti al palco) www.touchthemountains.ch

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9.1 SnowUp nel Giura

Divertimento nella neve garan-tito grazie alla manifestazione snowUp intergiurassiana. Saignelégier e altre localitàGratuito www.snowup-interjurassien.ch

Coppa Spengler a DavosPer sei giorni tutto ruota attorno al disco su ghiaccio. Sei squadre si affrontano per vincere il più an-tico torneo di hockey al mondo.

1.Paga solo chi vuole il primo posto davanti al palco. In programma, pure fuochi d’artificio e un afterparty.Interlaken Biglietti: gratis o 35 fr. (posti davanti al palco) www.touchthemountains.ch

Biglietti: da 105 fr. (in piedi 32 fr.) www.spenglercup.ch

20 touring | gennaio 2016

CALENDARIO

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I dati sui consumi e l’efficienza energetica delle auto sono spesso ottimizzati in condizioni di laboratorio. Ma negli ultimi anni gli scostamenti rispetto ai consumi effettivi sono diventati sempre più ampi. Occorre un nuovo processo di misurazione.

TESTO FELIX MAURHOFER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Dati sui consumi

I costruttori ottimizzano in maniera crescente

Gli automobilisti sono sovente delusi rispetto ai dati di con-sumo presentati sui prospetti in carta patinata. Infatti nella

realtà l’auto consuma molto di più. Se per anni queste differenze erano situate entro limiti tollerabili, durante le verifi-che gli esperti del TCS da alcuni mesi costatano sempre più spesso che i co-struttori ottimizzano fortemente i test sui consumi. Da 20 anni, il TCS effettua nei suoi centri accreditati le misurazioni secondo il NEDC (Nuovo ciclo di guida europeo) che rispetta le direttive dell’UE, al fine di verificare i dati di fab-brica. I costruttori misurano il consumo di carburante e le emissioni di CO2 in condizioni di laboratorio. «È palese che la gran parte di questi ultimi sfruttano i

margini di manovra ammessi dalle di-rettive UE, composte da centinaia di pagine, ciò che è legale», commenta l’esperto del TCS Herbert Meier. La filo-sofia è quella che chi meglio riuscirà a spremere gli spazi di manovra concessi dalle normative, maggiori vantaggi trarrà.

E come avviene quest’ottimizzazione? Spesso i dati sono rilevati su un modello di base più leggero. Nella pratica, i mo-delli sono dotati di equipaggiamenti supplementari, quindi pesano fino a 200 kg in più, per cui l’auto può consumare fino ad un litro di carburante supple-mentare. Inoltre, sempre secondo le di-rettive, il ciclo di guida è percorso senza consumi accessori dovuti a ventilazione,

luci, climatizzatore o impianto audio e senza raggiungere il carico massimo per il motore, ciò che non corrisponde alle effettive condizioni dell’uso quotidiano. L’esperto del TCS Meier cita inoltre un altro esempio: durante i test di misura-zione, su alcuni modelli la batteria non è ricaricata. Inoltre il fabbricante consi-glia di non premere troppo a lungo, in quanto la luce dei freni potrebbe solleci-tare troppo la batteria. Un parametro ancora più importante per i rilevamenti è il dato indicato dal fabbricante relativo alla fase di rilascio alla velocità di 120 km/h fino all’arresto. Vengono infatti indicati dati di fabbrica che nella realtà il veicolo in questione non può raggiun-gere. Tutto questo, come detto, avviene entro i margini delle normative, →

Misurazioni TCS Il ciclo è calcolato al banco di prova rego-lato in modo realista.

gennaio 2016 | touring 21

MOBILITÀ

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spiega Meier. Contrariamente al caso delle emissioni di ossidi di azoto di VW, qui ci si muove nella legalità. Le misura-zioni del TCS rivelano ora che la forbice tra le verifiche di laboratorio e i con-sumi reali si allarga. Nel 2002 la diffe-renza media di tutte le auto testate si attestava a soli 0,85 l, mentre nel 2014, con +1,52 l era quasi raddoppiata. Per avvicinarsi maggiormente al consumo effettivo, gli esperti del TCS hanno svi-luppato un proprio processo di misura-zione per il NEDC, chiamato TCS-P. La differenza consiste nel fatto che sul banco di prova la vettura pesa quanto quella effettivamente venduta e durante la misurazione ventilazione, climatizza-tore, luci e radio restano accesi. Il risul-tato: i valori dei consumi si aggirano a circa 1,9 l in più di quanto indicato dai produttori, ma sono realizzabili e vicini a quanto si registra nel quotidiano.

Correzioni dei limiti di CO2?Le misurazioni dei consumi del TCS, che nei casi con grosse differenze sono sempre state riverificate e confermate dall’Empa, rivelano chiaramente che i dati dei costruttori indicano, salvo rare eccezioni, valori troppo bassi. È altresì evidente che poi i consumi effettivi nell’uso quotidiano risultano ancora de-cisamente superiori rispetto al banco di prova. E parallelamente ai consumi di

carburante, saranno più elevate anche le emissioni di CO2. Al servizio della protezione dell’ambiente e con riferi-mento all’UE, l’Ordinanza sul CO2, fissa quanta CO2 possono emettere media-mente le auto nuove vendute in Sviz-zera. Il limite attuale fissato nel 2012 è di 130 g/km e dovrà essere ridotto a 95 g/km entro il 2020. In realtà, tuttavia, queste emissioni sono nettamente più alte rispetto a quanto dichiarato. In altri termini, questi obiettivi possono essere raggiunti soltanto con la prassi odierna e «grazie» alle direttive permissive dell’UE. E che in quest’ambito si otti-mizzi ad ogni costo, è palese. Anche per-ché se un costruttore non ottempera le prescrizioni UE in materia di CO2, ri-schia una sanzione. In Svizzera passano invece alla cassa gli importatori. Nel 2014, questi ultimi hanno versato, se-condo l’Ufficio federale dell’energia (Ufe), 1,7 milioni di franchi.

Chi ha il controllo?Affinché un nuovo modello di auto possa circolare in Svizzera, necessita di un’approvazione del tipo da parte dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) e di un’etichetta energetica o energia dell’Ufficio dell’energia (Ufe). La base per l’autorizzazione del tipo e l’etichetta energetica è data dalle indicazioni sui consumi da parte del fabbricante. In

pratica i dati su consumi ed emissioni misurati in condizioni di laboratorio e sfruttando al massimo i margini con-cessi dalle direttive UE. Herbert Meier annota che da alcuni anni, per l’omolo-gazione i costruttori scelgono un peso inferiore a quello effettivo dell’automo-bile. La conseguenza è un consumo infe-riore. Quando però si elabora un’eti-chetta energetica, la stessa automobile ha una massa maggiore rispetto a quanto pesi il veicolo incluso il passeg-gero e il carburante. Con questo strata-gemma, si ottiene una buona valuta-zione. Infatti più l’auto pesa e meno consuma, migliore sarà la categoria energetica del veicolo. Inoltre Sabine Hirsbrunner dell’Ufe precisa che il rego-lamento prevede una tolleranza per il peso a vuoto. Di regola tuttavia in caso di varianti di modello, è calcolata la ca-tegoria d’efficienza sulla base del peso e del consumo maggiori. L’Ufe inoltre non effettua prove a campione per ragioni di razionalità, quindi riprende 1:1 i dati dei fabbricanti. Anche l’Ufe tuttavia considera fastidioso ed insoddisfacente il divario tra i dati effettivi e quelli di fabbrica. L’Ufficio federale ne trae anche la conclusione che la reale riduzione delle emissioni degli ultimi anni sia in-feriore rispetto a quelle misurata in con-dizioni di laboratorio. Secondo Hirs-brunner la pressione sulle autorità da

Banco di prova Il TCS verifica sistematica-

mente i consumi.

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Page 23: Touring 12 / 2015 italiano

Perché il TCS non ha criticato prima la procedura di misurazione?Il TCS già nel 2008 e da al-lora ripetutamente, ha segna-lato la grande discrepanza tra i consumi normati e quelli ef-fettivi. Nel Touring n. 2 del 5 marzo 2015 è stata presen-tata la procedura di misura-zione del TCS (TCS-P). Se i dati sui consumi non sono conformi, essi sono contestati direttamente al costruttore.

Quali sono le istanze TCS per le misurazioni?Il TCS richiede che il ciclo di misurazione futura possa ri-ferirsi ai consumi relativi a un veicolo di peso effettivo e che le fonti di consumo quali il climatizzatore e altri stru-menti elettrici siano conside-rati. Inoltre il TCS auspica l’a-dozione di parametri realisti al banco di prova, che do-vrebbero operare con ruote originali.

Il catalogo del TCS sui consumi ha ancora senso?

Certamente. Il catalogo dei consumi, pubblicato dal club con SvizzeraEnergia, con-tiene numerose informazioni sulla politica ambientale, l’e-tichetta energia, i carburanti, i consumi così come consigli utili (Eco-Drive). Inoltre nella top ten e nella lista dei veicoli è stato integrato il criterio dell’«equivalente benzina» come parametro di con-fronto. Il catalogo dei con-sumi deve essere esposto in ogni garage ed è una buona base per la scelta di un’auto nuova. Il consumo nell’uso ef-fettivo è certo più elevato, ma le automobili con una buona classe di efficienza energetica lo confermano di regola an-che sulla strada. L’etichetta energetica permette poi di paragonare le auto della stessa categoria, affinché il cliente possa scegliere l’auto meglio adatta alle sue esi-genze. Anziché rimettere in discussione tutte le informa-zioni importanti, il TCS si preoccupa di controllare che siano corrette. •

Le principali domande dei consumatori

Misurazioni ultra precise Il consumo di carbu-rante è controllato veramente al grammo.

Direttive UE Svariate centinaia di pagine con i regolamenti.

CONSEGUENZE SCANDALO VW

I dati sui consumi ottimizzati sono legali per le direttive UE, ma in futuro andranno introdotti cicli di guida vicini alla realtà. Un’altra cosa co-munque è lo scandalo VW. In questo senso il TCS chiede che siano approfon-dite le conseguenze in Sviz-zera di questo dieselgate. Per seguire questo dossier, il TCS ha perciò creato una task-force, per tutelare senza lacune i diritti dei pro-pri soci. E richiede che i co-struttori pongano rimedio alle irregolarità e se ne assu-mano i costi. Il cliente non deve subire alcun danno. Non appena le manipola-zioni saranno corrette, il TCS con i suoi club partner procederà a nuove verifiche.

Lo scandalo VW può avere pure conseguenze sulla tassa di circolazione. Diversi cantoni hanno premiato le auto di categoria A o B con incentivi fiscali. Se dovesse verificarsi il caso in cui la ca-

tegoria di efficienza fosse corretta verso il basso, in tal caso il detentore del veicolo si vedrebbe improvvisa-mente aumentare le tasse. Informazioni raccolte presso diversi uffici cantonali della circolazione, che emettono le tasse di circolazione, hanno rivelato che penaliz-zazioni fiscali non entrano in linea di conto. Non è pensa-bile penalizzare i clienti a posteriori, dopo che hanno acquistato in buona fede un’auto di una determinata categoria energetica e di colpo se la ritrovano classifi-cata in una peggiore, per-dendo il diritto all’incentivo fiscale. Questo il tenore delle risposte. Inoltre, il nuovo capo del gruppo VW Matthias Müller ha chiarito nei confronti della consi-gliera federale Eveline Wid-mer-Schlumpf che il gruppo VW intende compensare eventuali aumenti fiscali e che le competenti autorità non dovrebbero caricare ai clienti, bensì direttamente a VW, l’eventuale aumento delle tasse.

parte di Paesi UE con una rilevante pro-duzione automobilistica crescerà.

Metodi di misurazione realiQueste discrepanze potrebbero altresì avere influssi sull’autorizzazione del tipo di veicolo rilasciata dall’Ustra. Se-condo il suo portavoce Thomas Rohr-bach, una task-force dell’Ustra sta cer-cando di chiarire la tematica del CO2 unitamente ai fabbricanti e all’Ufficio federale tedesco della circolazione (KBA). Poiché non si dispone ancora dati certi, per il momento gli effetti sull’autorizzazione del tipo non possono ancora essere valutati. La ragione per cui l’Ustra non esegue prove a campione ce la spiega Rohrbach: «Poiché la Sviz-zera si è impegnata nell’ambito degli accordi bilaterali a riconoscere le pre-scrizioni per le auto in possesso di un’o-mologazione europea nell’ambito delle norme nazionali sui veicoli a motore, una nuova misurazione da parte sviz-zera costituirebbe perciò una violazione

di tali accordi». Simili misurazioni inol-tre richiederebbero un impegno di per-sone e mezzi finanziari inimmaginabili. Le autorità dell’Unione europea sono anch’esse coscienti del problema, ma l’Ustra non è in grado di prevedere se sarà messo a punto possibilmente in fretta un nuovo ciclo di guida più reali-stico del NEDC. È però un dato di fatto che il nuovo ciclo WLTC dovrebbe es-sere introdotto nel 2017 e dovrebbe al-tresì essere completato con il cosiddetto test RDE (Real Driving Emissions). In aggiunta, il veicolo sarà testato nella cir-colazione stradale reale e i gas emessi saranno misurati attraverso una stru-mentazione portatile (Portable Emission Measurement System, PEMS). I dati delle emissioni così registrati potranno superare quelli misurati in laboratorio soltanto in misura ridotta. Quale sarà questa tolleranza, è in questo momento ancora oggetto di trattativa all’interno dell’UE con i costruttori di veicoli, spiega Rohrbach. •

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MOBILITÀ

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Mai più

TESTO JULIANE LUTZ

La società Graphmasters vuole usare i dati del traffico in modo che in futuro non si formino più ingorghi. Questi sono infatti in aumento, nonostante i dispositivi di navigazione.

Ancora code! L’anno scorso gli automobilisti hanno avuto ancora più motivi del solito per arrabbiarsi. Con 21 541 ore di

ingorghi conteggiate, nel 2015 è stata superata per la prima volta in Svizzera la soglia delle 20 000 ore di colonna. È quanto conferma il rapporto annuale dell’Ufficio federale delle strade. Ciò significa una quantità incredibile di tempo sprecato. Il fatto che oggi quasi tutti gli automobilisti usino il navigatore dovrebbe provocare meno ingorghi. Invece, anche questo fa parte del pro-blema. Da quando i dispositivi sono di-ventati più economici, sono molti di più i conducenti che se ne servono. Dato che i vari operatori utilizzano perlopiù gli stessi algoritmi, gli automobilisti ven-gono diretti verso gli stessi percorsi alternativi per uscire dall’autostrada e si ritrovano tutti sulle stesse strade se-condarie, che nel frattempo sono a loro volta già congestionate. «I navigatori provocano ulteriori ingorghi su tratti che altrimenti non sarebbero percorsi», afferma Michael Schreckenberg, stu-dioso di ingorghi del traffico all’univer-sità tedesca di Duisburg-Essen.

Dati vecchi provocano codeUn altro problema è che molti usano di-spositivi vecchi e a buon mercato, dotati di TMC (Traffic Message Channel), fonte che include fra l’altro le stazioni locali di misurazione, videocamere, rilevatori del traffico o la polizia. I dati aggiornati ad intervalli compresi tra 15 e 30 minuti giungono al navigatore attraverso le onde radio FM. Gli utenti, quindi, rice-vono spesso la notizia degli ingorghi solo quando sono già in colonna. Inoltre il TMC copre in genere solo le autostrade. Le code sui percorsi alternativi non ven-gono segnalate. Eppure, già oggi sono disponibili informazioni in tempo reale sul traffico. Il servizio Traffic della so-cietà olandese TomTom, ad esempio, for-nisce dati sugli ingorghi attualizzati ogni due minuti che, stando alle affermazioni del produttore, coprono il 99,9 percento di tutte le strade di 36 Paesi. Se il primo percorso alternativo dovesse essere già intasato, il conducente viene pilotato da qualche altra parte. Può pure farsi sugge-rire tre ulteriori itinerari alternativi. Nel caso ideale, il conducente evita l’ingorgo. Questo ha però un prezzo. I TomTom, che forniscono dati sul traffico in tempo

coreale e indicano percorsi alternativi, partono dai 229 franchi. Una somma che non tutti sono disposti a sborsare.

Uno slot per ogni autoUn altro modo di procedere è quello de-scritto dalla start-up Graphmasters, con sedi a Losanna e Hannover. «Con il no-stro sistema le code non si formano af-fatto», afferma il co-fondatore Christian Brüggemann. Se un automobilista inseri-sce un itinerario, il sistema calcola il mo-mento in cui l’auto percorrerà una certa strada e, per così dire, la prenota per quel periodo di tempo. Se viene raggiunto il limite di capacità della strada, eventuali altri veicoli vengono deviati su itinerari diversi. Ogni sette secondi, il sistema calcola se il tratto percorso è ancora il più veloce. Ad ogni strada viene assegnata una determinata capacità, in base alla sua lunghezza, al numero di corsie e al li-mite di velocità in vigore. Tramite sofisti-cati algoritmi matematici, la tecnologia calcola un itinerario individuale per cia-scun utente del navigatore e lo ottimizza costantemente in base al comportamento stradale di tutti gli utenti. I fondatori di Graphmasters hanno preso a modello il

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traffico aereo, dove viene assegnato uno slot ad ogni aereo. «Con noi gli automobi-listi arrivano a destinazione più veloci del 30% rispetto ai sistemi di navigazione convenzionali», spiega Brüggemann.

Per poter usufruire del sistema occorre essere muniti di smartphone o tablet. Più utenti usano la tecnologia Graphmasters, meglio funziona il tutto. «Se solo il cin-

que percento di tutti gli automobilisti usasse il sistema, molti problemi di congestione potrebbero essere evitati, soprattutto in città», dichiara Robert Dohrendorf, CEO dell’im-presa. Si lavora con Open Street Map, il database stradale di Wikipedia. Le informazioni vengono attinte da autorità locali o aziende con un parco auto. Tramite GPS e sistemi di navigazione, i loro veicoli forniscono dati riguar-danti velocità, direzione di marcia e posizione geogra-fica. Brüggemann e i suoi

due soci fondatori generano dati utili an-che con l’applicazione per la navigazione «Nunav», gratuita per cellulari Android. Una versione per iPhone dovrebbe se-guire a breve. «Tutte queste informazioni sono anonime e non vengono registrate», sottolinea Brüggemann.

Tecnologia per i produttoriE Google con la sua app «Maps», natural-mente gratuita? Questo non rende di certo più facile la commercializzazione, sebbene il gruppo statunitense sia poco interessato alla navigazione ma piuttosto alla vendita dei dati, come fanno notare quelli della Graphmasters. Qui, non ci si propone comunque come ennesimo svi-luppatore di applicazioni per navigatori, destinate direttamente al cliente finale.

La tecnologia Graphmasters Routing serve per la fluidità del traffico.

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«Il nostro obiettivo sono le collaborazioni con gli attuali fabbricanti di navigatori», dichiara Dohrendorf. L’integrazione della tecnologia Graphmasters valorizzerebbe i loro prodotti in cambio di una commis-sione per ogni utente. Con alcuni opera-tori sono già in corso delle trattative.Graphmasters vorrebbe poi evolvere al-tresì come fornitore di soluzioni speciali nel settore della logistica. Schreckenberg giudica interessante l’idea, ma rimane scettico circa la disponibilità degli utenti a seguire effettivamente gli itinerari pro-posti. «Spesso non collaborano, se sono deviati su un tratto più lungo dell’origi-nale». Una delle cause degli ingorghi è, infatti, rappresentata dalla convinzione degli automobilisti di essere più furbi del navigatore. •

«Con noi gli automobilisti giungono alla meta più ve-loci del 30%»Christian Brüggemann, Graphmasters

L’app Nunav si basa sul sistema di Graphmasters.

Tempo perso Nel 2014 in Svizzera si sono

contate ben 21 541 ore di colonna.

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MOBILITÀ

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PARIS, TEXAS(1984, 147 min)Realizzato da Wim WendersCon Harry Dean Stanton, Nastassja Kinski e Dean Stockwell.

Walt Henderson ritrova il fratello Travis, scomparso quattro anni prima, e lo riporta a casa. Travis, che nasconde il motivo della sua partenza, vi ritrova suo figlio e viene a conoscenza della città in cui risiede Jane, la mamma del bambino. Accompagnato dal fi-glio parte quindi alla sua ricerca.

E Ci piace la scena del dialogo attraverso lo specchio…

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SUGARLAND EXPRESS(1974, 110 min)Realizzato da Steven SpielbergCon Goldie Hawn, William Atherton e Ben Johnson.

Desiderosa di riunire la sua fami-glia, una giovane donna costringe il marito a evadere dalla prigione. Insieme partono a recuperare il loro figlio. Lungo la strada sono costretti a rapire un poliziotto. Inizia allora l’inseguimento, fino a Sugarland, da parte di una sfilza di poliziotti!

E Ci piace il lato burlesco di questo Spielberg!

THELMA & LOUISE(1991, 130 min)Realizzato da Ridley ScottCon Susan Sarandon, Geena Davis e Brad Pitt.

Thelma e Louise decidono di tra-scorrere un week-end tra amiche per lasciarsi alle spalle la triste quotidianità. La prima sera del loro giro si trasforma però rapida-mente in un incubo... Le due donne devono ora scappare dalla polizia. Il loro piano? Racimolare un po’ di soldi e andar in Messico.

E Ci piace la splendida Ford Thunderbird 66 di Louise.

A PROPOSITO DI SCHMIDT(2002, 125 min)Realizzato da Alexander PayneCon Jack Nicholson, Kathy Bates e Hope Davis.

A seguito del suo pensionamento e al decesso improvviso della moglie, Warren Schmidt si pone degli interrogativi sul senso della sua vita. Inizia allora a patrocinare un giovane africano e intraprende un viaggio a bordo del suo cam-per per assistere al matrimonio di sua figlia.

E Ci piace la trama della storia molto realistica.

IDEE ALINE BEAUD

Un divano per evadere

Avete una voglia irresistibile di restare a casa? Vi abbiamo preparato un programma allettante per occupare le serate invernali. Ecco quindi una selezione di 10 road movie che vi permetterà di girare il mondo, approfittando al tempo stesso del vostro comodo divano. Avete di meglio? Probabilmente no, e allora concedetevi una bella maratona di film!

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MOBILITÀ

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LITTLE MISS SUNSHINE(2006, 101 min)Realizzato da Jonathan Dayton e Valerie FarisCon Abigail Breslin, Greg Kinnear e Steve Carell.

Olive Hoover, una bimba di 7 anni che vorrebbe diventare una regi-netta di bellezza, è ammessa al rinomato concorso «Little Miss Sunshine». La gioia di Olive è immensa e così, per permetterle di parteciparvi, la sua famiglia ini-zia un viaggio verso la California a bordo di un bus VW.

E Ci piacciono i componenti della famiglia Hoover.

EASY RIDER(1969, 95 min)Realizzato da Dennis HopperCon Peter Fonda, Dennis Hopper e Jack Nicholson.

In cerca di totale libertà, i due motociclisti Wyatt e Billy attraver-sano gli Stati Uniti da Los Angeles fino a New Orleans per celebrare il Martedì grasso. Durante il loro viaggio in motocicletta scoprono diverse sfaccettature del loro Paese e vivono vari incontri sorprendenti.

E Ci piace tutto. Semplice-mente da vedere o rivedere!

I DIARI DELLA MOTOCICLETTA(2004, 126 min)Realizzato da Walter SallesCon Gael García Bernal, Rodrigo De la Serna e Mía Maestro.

Nel 1952, l’argentino Ernesto Guevara, a quel tempo studente in medicina, parte in moto alla scoperta dell’America latina accompagnato dal suo amico Alberto Granado. Un viaggio che gli svela un altro volto del conti-nente e cambia la sua vita per sempre.

E Ci piace la storia basata sugli appunti di viaggio del Che!

ALICE NELLE CITTÀ(1974, 110 min)Realizzato da Wim WendersCon Yella Rottländer, Rüdiger Vogler e Lisa Kreuzer.

Bloccato all’aeroporto, Philip Winter, un giornalista tedesco un po’ sperduto, incontra Alice e sua mamma Lisa. Quest’ultima scompare, confidando sua figlia a Philip. L’improbabile duo impara allora a coesistere e parte alla ricerca della nonna di Alice in Germania.

E Ci piace il carattere risoluto di Alice.

NELLE TERRE SELVAGGE(2007, 148 min)Realizzato da Sean PennCon Emile Hirsch, Catherine Keener e Vince Vaughn.

Christopher McCandless, un giovane diplomato destinato a un avvenire brillante, abbandona tutto per mettersi in strada e par-tire all’avventura. Il suo viaggio lo porta dal Dakota all’Alaska, dove vive in totale comunione con la natura. Un film ispirato ad una storia vera.

E Ci piacciono la musica del film e i paesaggi!

COLPO GROSSO MA NON TROPPO(1965, 111 min)Realizzato da Gérard OuryCon Louis de Funès, Bourvil e Jacques Ary.

A seguito della distruzione com-pleta della propria auto, dovuta a un incidente, Antoine Maréchal accetta di portare, da Napoli a Bordeaux, la magnifica Cadillac prestatagli da Léopold Saroyan, un uomo d’affari poco scrupo-loso. Antoine ignora però che nel veicolo è camuffata dell’eroina…

E Ci piacciono la scena dell’in-cidente e il duo Funès-Bourvil.

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Attraversare la strada può rivelarsi difficile per gli anziani. Essi faticano per esempio

ad alzare la gamba quando il bordo del marciapiede è troppo alto, come nel caso del passaggio pedonale della Route des Ormonts a Aigle. Un problema d’accessibilità che gli esperti del TCS non

Grazie ai suoi soci, il TCS ha localizzato e testato 11 passaggi pedonali che, a priori, presentavano lacune per la sicurezza: 6 sono «insufficiente». A essere in causa è la cattiva visibilità.

I soci TCS aiutano a scovare i pericoli

TESTO ALINE BEAUD

hanno mancato di sollevare. L’attraversamento di Aigle fa parte delle 11 infrastrutture valutate dal TCS durante il test 2015 dei passaggi pedo-nali. Novità di quest’anno: le strisce gialle, a priori non confacenti ai criteri di sicu-rezza, sono state localizzate grazie ai soci TCS, che hanno risposto a un appello lanciato

nel 2014 tramite Touring. Il club ha ricevuto in totale 161 e-mail. Nella maggior parte dei casi segnalati, erano solo dei piccoli dettagli a non essere conformi alle esi-genze.

Visibilità assenteCinque passaggi pedonali ot-tengono la menzione «buono» oppure «sufficiente». I 6 altri ricevono un «insufficiente». Per questi ultimi, a pesare sulla nota è la mancanza di visibilità, sia di giorno che di notte. Vengono valutate: la qualità della marcatura, quella dell’illuminazione e la

segnaletica. Così, a Sion, l’at-traversamento all’uscita di un sottopassaggio ferroviario ottiene la nota «molto insuffi-ciente». Come per i criteri di visibilità, anche l’accessi bilità delle strisce gialle – gli esperti del TCS valutano tra l’altro la presenza d’ostacoli e l’altezza del marciapiede – non è sempre garantita. Eppure sarebbe un’esigenza fondamentale per la sicu-rezza delle persone a mobilità ridotta o ipovedenti. Al con-trario, la sistemazione dei passaggi pedonali ha ricevuto nel test note piutto-sto buone! •

Città, localizzazione Sistemazione Visibilità Visibilità Accessibilità Totale (23%) di giorno (26%) di notte (32%) (19%) (100%) Adliswil, Rellstenstrasse sufficiente insufficiente insufficiente insufficiente ★★☆☆☆

Aigle, Route des Ormonts insufficiente insufficiente insufficiente molto insuffic. ★★☆☆☆

Bulle, Rue de la Léchère sufficiente insufficiente insufficiente insufficiente ★★☆☆☆

Ginevra, Route du Bout-du-Monde sufficiente sufficiente buono buono ★★★★☆

Niederwangen, Freiburgstrasse buono sufficiente sufficiente insufficiente ★★★☆☆

Liestal, Oristalstrasse buono sufficiente buono sufficiente ★★★★☆

Neuhausen, Engestrasse buono buono buono insufficiente ★★★★☆ La Neuveville, Grand-Rue buono molto insufficiente insufficiente insufficiente ★★☆☆☆

Oberuzwil, Morgenstrasse sufficiente insufficiente insufficiente sufficiente ★★☆☆☆ Sion, Rue de la Blancherie sufficiente molto insufficiente molto insuffic. sufficiente ★★☆☆☆ Steinen, Bahnhofstrasse sufficiente sufficiente sufficiente insufficiente ★★★☆☆

★★★★★ molto buono★★★★☆ buono★★★☆☆ sufficiente★★☆☆☆ insufficiente★☆☆☆☆ molto insufficiente

Risultati del test 2015 dei passaggi pedonali

Adliswil Rellstenstrasse Aigle Route des Ormonts Bulle Rue de la Léchère

Ginevra Route du Bout-du-Monde Liestal Oristalstrasse

Niederwangen Freiburgstrasse

Neuhausen Engestrasse

Oberuzwil Morgenstrasse Sion Rue de la Blancherie Steinen Bahnhofstrasse

La Neuveville Grand-Rue

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Così non va Un piccolo

oblò non basta.

TESTO URS-PETER INDERBITZIN

L’inverno è alle porte e con esso il tempo delle auto coperte di neve e ghiaccio. Ma il codice della strada è perentorio: tocca al conducente garantire la perfetta visibilità in ogni condizione di guida. E niente neve sul tetto!

Chi non dispone di un garage, di una tettoia oppure di riscalda-mento stazionario

nella propria auto conosce il problema per esperienza di-retta: uscendo di casa si trova il veicolo coperto di neve e i finestrini rivestiti di uno spesso strato di ghiaccio. Avviare il motore, aspettare brevemente e poi partire nella speranza che il riscalda-mento dell’auto risolva il pro-blema in pochi secondi può costare caro, molto caro.

Perfetta visibilitàLa legge sancisce che i veicoli possono circolare soltanto se in perfetto stato di efficienza e conformi alle prescrizioni. Le auto vanno mantenute

così da rispettare le norme della circolazione e non met-tere in pericolo il conducente, i passeggeri e gli altri utenti della strada. Vetri e spec-chietti devono essere sbrinati, liberi da neve e ghiaccio e offrire una visione chiara e priva d’intralci. Chi non osserva queste re-gole e circola con i vetri co-perti di neve o ghiaccio, non rischia soltanto una multa, ma anche il ritiro della li-cenza di condurre. A tenore della legge sulla circolazione stradale, il Tribunale fede-rale considera un’infrazione medio-grave il fatto di met-tersi al volante dopo aver li-berato soltanto uno spiraglio nel parabrezza oppure con i

finestrini laterali ghiacciati o coperti di neve. In questi casi, non si va incontro solamente a una multa di diverse centi-naia di franchi, ma anche al ritiro della patente per al-meno un mese. Il conducente che viaggia senza nemmeno una minima visuale e con i vetri completamente ghiac-ciati, si vedrà invece ritirata la licenza di condurre per almeno tre mesi.

Recentemente, il Tribunale federale (1C_6/2015 del 25.4.2015), ha punito un au-

NON DIMENTICARE I FARIPer ragioni di sicurezza, una perfetta visibilità circolare è richiesta anche durante l’inverno. Limitarsi a grattare il vetro per creare piccole feritoie attra-verso cui guardare la strada non basta. È altresì importante liberare l’autovet-tura dalla neve, affinché questa non rischi di minacciare la sicurezza di altri utenti della strada o scivolare dal tetto finendo sul parabrezza e ostruire la vista del conducente. Non va nemmeno dimenticato di liberare fari, frecce e specchietti esterni.

tomobilista che già in prece-denza aveva infranto più volte gravemente la legge sulla circolazione stradale e si era reso colpevole di aver guidato alla cieca, con il ri-tiro della patente addirittura a tempo indeterminato. Il pa-rabrezza della sua automo-bile era completamente ghiacciato e non era stato pu-lito, per cui non era garantita una chiara visione della car-reggiata. Inoltre, anche i ve-tri laterali del veicolo erano ampiamente ricoperti di ghiaccio. •

URS-PETER INDERBITZIN

consulente giuridico

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Guidare alla cieca: addio patente

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IL CONSULENTE

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E4 cilindri 1,6 l diesel, 136 CV W5,3 l/100 km (consumo durante il test), etichetta energia A

Vautonomia: 905 km kpeso: 1415 kg (modello del test) P9 s da 0 a 100 km/h L31 500 fr.

OPEL ASTRA 1.6 CDTI EXCELLENCE

L’Opel Astra del test si distingue per un equipaggiamento degno del segmento premium e un comportamento agile. Inoltre, con un peso di 1415 chili, si presenta sensibilmente più leggera e maneggevole.

Equipaggiata come una grande

TESTO FELIX MAURHOFER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

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Materiali pregiati Il cruscotto ha gua-dagnato in qualità.SCHEDA TECNICA

VEICOLO PROVATO

Opel Astra 1.6 CDTi: 5 porte, 5 posti; 31 500 fr. (auto test: 37 730 fr.)Gamma: dalla Astra 1.4, 100 CV (20 900 fr.) alla Astra 1.6 CDTI Excellence, 136 CV, (33 500 fr.) Opzioni: vernice lucida (300 fr.), fari IntelliLux LED a matrice (1300 fr.), pac-chetto assistenti (900 fr.), pacchetto pelle (2300 fr.) Garanzia: 2 anni di fabbrica/km illimitati, mobilità illimitata; antirug-gine: 12 anni (con condizioni)Importatore: General Motors Suisse SA, Stelzenstrasse 4, 8152 Glattpark, www.opel.ch

DATI TECNICI

Motore: 4 cilindri, diesel 1,6l, 136 CV; cambio a 6 marce, trazione anteriore Peso: 1415 kg (auto test), totale am-missibile 1875 kg, carico rimorchiabile 1500 kg

Comportamento agile e sportivo

Buone prestazioni

Consumi contenuti

Presentazione riuscita

Spaziosità anteriore e posteriore

Luci LED a matrice

Piano di carico alto del bagagliaio

Abitacolo con pochi vani

portaoggetti

Innesti del cambio lunghi

Variabilità limitata

Prestazioni di garanzia minime

La nuova Opel Astra è la conferma che il segmento delle compatte è sempre più sovente equipaggiato con sistemi di assistenza d’alta

gamma. L’Astra 1.6 CDTi che abbiamo te-stato nella versione Excellence è dotata infatti, oltre che di vari aiuti di serie quali l’accesso keyless, i sensori per luci e piog-gia, la partenza in salita e il sistema anti-collisione, anche dei fari a matrice attiva opzionali. Questo sistema di luci Intelli-Lux LED composto di 16 elementi per-mette di guidare fuori città con i fari sem-pre accesi senza infastidire gli altri utenti, poiché a seconda della situazione esso

adatta autonomamente la lunghezza del fascio e la conformazione del cono di luce. Inoltre la telecamera riconosce le autovetture in senso inverso o che prece-dono, ciò che contribuisce sensibilmente alla sicurezza nella guida notturna. In breve, questo modello dispone di una dotazione ampia e utile. Chi desidera di più, potrà scegliere tra l’altro il sedile del conducente con funzione massaggio e ventilazione (pacchetto opzionale pelle Premium per 2300 franchi).

Allestimento di lussoPer dovere di cronaca ricordiamo che l’Astra è stata prodotta a partire dal 1936, dapprima come Kadett, in ben 24 milioni di esemplari. Con l’ultima evolu-zione, Opel punta decisamente su un allestimento di alta gamma, tecnologia moderna con costruzione leggera e mo-torizzazione d’avanguardia. Lunga

Agile compatta La nuova Opel Astra fa bella figura in tutte le manovre.

gennaio 2016 | touring 31

TECNICA

Page 32: Touring 12 / 2015 italiano

E la luce fu 16 LED compongono l’innovativo sistema di illuminazione.

La console centrale presenta un po’ troppi pulsanti.

Dinamica Il motore diesel da 1,6 l

permette una guida sportiva.

4,37 m e larga 1,81 m, pesa ad esempio soli 1415 kg. A seconda dell’allesti-mento, quindi, circa 200 kg in meno ri-spetto alla versione precedente. Nono-stante la compattezza del veicolo, l’abitacolo è spazioso, merito dei sedili innovativi che offrono a conducente e passeggeri più agio per testa e gambe. La versione Excellence si presenta con interni pregiati e un cockpit ordinato, dominato dall’opulento schermo dell’impianto di infotainment. Nella console troviamo invece qualche pul-sante di troppo. L’Astra offre un baga-gliaio nella norma per la categoria (370 l), sebbene sia un po’ disagevole da caricare e scaricare a causa dell’alto bordo. Anche la modularità meritava maggiore attenzione. Se si desidera be-neficiare dei 1210 litri di volume utile con i sedili ribaltati, bisogna infatti fare i conti con uno scomodo scalino che viene a formarsi nel pavimento.

La carrozzeria della nuova Astra è ele-gante ed esprime un tocco di sportività. Nel complesso, un’automobile di piace-vole presenza. La visibilità anteriore e la-terale è buona, mentre dietro è limitata,

per cui i sensori di parcheggio e la teleca-mera di retromarcia si rivelano un aiuto valido nelle manovre.

Buone prestazioniSu strada, la compatta di Opel si mostra agile e maneggevole, ciò che offre in-dubbi vantaggi in città. Il telaio è rigido e il motore diesel da 1,6 l e 136 CV consente una guida abbastanza sportiva. Il cambio – che sarebbe stato anche migliore con innesti più corti – e lo sterzo preciso si adattano bene a quest’auto, che passa da 0 a 100 km/h in 9 secondi e re-gistra consumi moderati. Nelle prove, l’Astra ha infatti consumato 5,3 l di diesel per 100 km. Anche nei lunghi tragitti, la nuova di Opel fa bella figura e convince per il comfort di marcia, fintanto che il

fondo stradale è regolare. I sedili ben rifiniti offrono numerose regolazioni e contribuiscono, uniti ad un livello sonoro moderato di 70 decibel a 120 km/h, ad una guida rilassata.

Sicurezza eccellenteDovesse andare storto qualcosa, l’Opel Astra è dotata del servizio di assistenza online personale «OnStar»: basta schiac-ciare un pulsante per segnalare la panne o l’incidente chiedendo soccorso. Inoltre in tema di sicurezza la compatta di Opel è ben dotata. Sistema anticollisione, mantenimento della corsia e controllo dell’angolo cieco sono di serie e come accennato in apertura, il sistema di fari a matrice attiva (opzionale a 1300 fr.) è un investimento utile. ◆

FELIX MAURHOFER

COLLAUDATORELa nuova Astra è ben riuscita e fa bella figura in ogni occasione. Il buon equipaggiamento, l’elevata sicurezza e le prestazioni sportive hanno convinto.

74%

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TECNICA

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CARROZZERIALa nuova Astra si presenta con un design sportivo e dinamico. La larghezza impo-nente di 1,81 m le conferisce un aspetto sicuro di sé.

ABITACOLOIn tema di funzionalità e stile, gli interni sono decisamente migliorati. La spazio-sità è buona sia davanti che dietro. Con 370 l, il bagagliaio è nella media, ma l’accessibilità risente del bordo alto.

COMFORTLa dotazione per il comfort è buona ed include tra l’altro di serie il sistema key-less, i sensori pioggia e luci, il regolatore di velocità e il climatizzatore bizona. Il telaio è piuttosto rigido e sulle strade dissestate offre un comfort mediocre.

RAPPORTOPREZZO-PRESTAZIONINel complesso è buono, grazie in parti-colare all’ampia dotazione e alle presta-zioni. In fatto di garanzia, con soli due anni, il modello testato lascia invece un po’ a desiderare.

COMPORTAMENTOLe prestazioni stradali sono invoglianti. Lo sterzo diretto e preciso unito al telaio efficiente offrono un bel piacere di guida. Anche in caso di guida aggressiva, l’ESP è dunque raramente sollecitato. Il com-portamento dell’Astra risulta agile e sicuro.

MOTORE E TRASMISSIONEIl motore diesel da 1,6 l e 136 CV tiene il passo con la concorrenza. Il peso ridotto di 1415 kg contribuisce però a dare all’A-stra una sportività inattesa. Anche i rap-porti del cambio sono ben intercalati e adattati al motore, sebbene gli innesti avrebbero potuto essere più corti.

CONSUMOIl peso ridotto si traduce positivamente anche sul fronte dei consumi. Nel nostro test, il dato registrato di 5,3 l è buono, sebbene il dato di fabbrica di 3,9 l/100 km è utopico.

SICUREZZAIn fatto di sicurezza, la dotazione di serie e opzionale è molto buona. Degno di nota è il sistema di fari IntelliLux LED a matrice.

DINAMICA DI COMPORTAMENTO

Accelerazioni (0–100 km/h): 9 sElasticità:60–100 km/h (in 4a) 5,6 s80–120 km/h (in 4a) 6,8 sDiametro di sterzata: 11,4 mFrenata (100–0 km/h): 34,5 m Insonorizzazione: 60 km/h: 61 dBA 120 km/h: 70 dBA

COSTI DEI SERVIZI

Manutenzione ora mano d’opera (km/mese) (fr.)�1

15 000/12 0,9 322.–30 000/24 1,4 554.–Manutenzione per 180 000 km con15 000 km/anno 15,4 5639.–

1 incl. materiale

COSTI D’ESERCIZIO

km/anno ct./km fr./mese fissi variabili15 000 64 545.– 260.–30 000 43 545.– 520.–Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Opel: da 82 a 180 fr.

CONSUMO AL BANCO DI PROVA

(ciclo UE 80/1268) urbano extra urb. mistoTCS 5,4 3,9 4,4fabbrica 4,5 3,5 3,9Emissioni di CO

2: 116 g/km

Media di CO2: 144 g/km

etichetta energia (A–G): A

CONSUMO DEL TEST

5,3 l/100 km autonomia 905 kmserbatoio: 48 litri

Tabella comparativaL’Opel Astra e la VW Golf diesel sono dei punti di riferimento nel segmento delle compatte.

Opel Astra1.6 CDTi Excellence

VW Golf2.0 TDIComfortline

Prezzo (fr.) 31 500.– 32 200.–

Cilindrata (cc) 1598 1968

Potenza (kW/CV) 100/136 110/150

Coppia massima (Nm/giri min) 300/1500 320/1750

Consumo (l/100 km) 4,4 A2 4,21 A2

Volume del bagagliaio min./max. (l) 370/1210 (ECIE) 380/1270 (ISO)

Costi al chilometro (fr./km)3 0.64 0.64

Costi di manutenzione4 5639.– 4427.–

Test «Touring» 12/2015 5/20131 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 su 15 000 km/anno 4 costi totali su 180 000 km (15 000 km/anno)

90–117 cm

59–85 cm

148

cm

passo 266 cm

lunghezza 437 cm larghezza 181 cm

larghezza interna: ant. 147 cm, post. 145 cm bagagliaio: 370–1210 litri pneumatici: 225/45 R17, min. 205/55 R16

110 cm 98 cm

Il video del test

CHECK-UP TCS TCS MoBe: Herbert Meier

Comfort Il sedile del conducente è regolabile in molte posizioni.

Bagagliaio L’alto bordo non risulta ottimale per caricare e scaricare.

COLLABORAZIONE: Le immagini dell’Opel Astra sono state riprese nel centro Training&Events del TCS di Stockental (BE) con il sostegno del team di istruttori.

gennaio 2016 | touring 33

Page 34: Touring 12 / 2015 italiano

Presagi d’autonomiaSe la vettura autonoma non è ancora in vista, sistemi d’assistenza alla guida premonitori sono già disponibili. Ad esempio il pilota automatico della Tesla Model S a cui lasciare mano libera in autostrada. Stupefacente.

Ecco una dolce consolazione per gli automobilisti frustrati di dover attendere il traguardo del 2030 per cedere il volante a

un’automobile interamente autonoma. Il pilota automatico concepito da Tesla for-nisce un bell’assaggio di quella che po-trebbe essere la guida del futuro. Cele-bre per il lungo raggio d’azione dei suoi bolidi elettrici, la marca californiana si vuole anche all’avanguardia in tema di nuove funzionalità. A tale proposito, l’opulenta berlina Model S è stata dotata dall’ottobre 2014 di tutti gli attributi che permettono una guida semi-autonoma. Radar, telecamere anteriori e posteriori, 12 sensori ad ultrasuoni e GPS: gli ingre-dienti c’erano tutti. Non restava che atti-varli, ciò che è stato fatto ad inizio anno attraverso il software 7.0. Improvvisa-mente, la Tesla Model S era in grado di mantenere la rotta e cambiare automati-camente corsia in autostrada. Come un’adulta e senza chiedere permesso al

conducente, ancora sotto choc per quest’amichevole presa del potere.

E funziona!In effetti, il sistema Tesla può essere utilizzato come i piloti automatici degli aerei di linea quando le condizioni sono buone. Da notare, tra l’altro, che teleca-mere e sensori ad ultrasuoni riescono a riconoscere le linee di demarcazione sulla strada, senza le quali il sistema non potrebbe peraltro individuare la via da percorrere. Un tantino dubbiosi, ci lan-

ciamo su un tratto d’autostrada, terreno prediletto di questo pilota automatico in erba, per verificare se lo stesso è effetti-vamente capace di operare un sorpasso in modo autonomo. Basta tirare due volte la leva che aziona il regolatore di velocità e il mantenimento della corsia, entrambi adattivi, per attivare il si-stema. Quindi s’inserisce la freccia. L’at-tesa toglie il fiato. Improvvisamente, dopo che il sistema ha verificato che la corsia di sinistra è libera, il volante gira e la Tesla s’immette tranquillamente nella corsia di sorpasso. A meno che non ci si sia fatti prendere dal panico e ri-preso il controllo dell’auto! Un aiuto alla guida sorprendente e riposante, una volta che ci si è familiarizzati con la tec-nologia, perché la vettura percorre la sua traiettoria, segue fedelmente le stri-sce al suolo e si mantiene a distanza di sicurezza dal veicolo davanti. Rassicu-rati, ripetiamo l’operazione in senso con-trario e la Tesla ritorna docilmente sulla corsia di destra. Unico obbligo, tenere le mani sul volante come impone la legislazione elvetica.

Questo pilota automatico può essere uti-lizzato anche di notte e su strade poco sinuose. Fornisce un aiuto nel traffico urbano, pur limitato poiché non identi-fica taluni elementi, quali i semafori. Per la cronaca va detto che Tesla fattura 2500 franchi per attivare i compo-nenti… già presenti nel veicolo. Un’altra innovazione, stavolta nella politica degli optional. •

TESTO MARC-OLIVIER HERREN

Abbozzo di auto autonoma Radar e tele-

camere verificano che la strada sia libera, mentre i sensori seguono le linee di sicurezza. E funziona!

FOT

O T

ES

LA

Guida da sola... o quasi. La Tesla è capace di cambiare corsia in autostrada.

34 touring | gennaio 2016

TECNICA

Page 35: Touring 12 / 2015 italiano

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Campione su tutti i terreni.

W

Page 36: Touring 12 / 2015 italiano

SUBARU LEVORG 1.6DIT LUXURY S

Accorciata di 10 cm rispetto alla vecchia Legacy, la Subaru Le-vorg gioca un ruolo

interessante inserendosi tra le compatte e le familiari. Per giunta, il suo stile dinamico le conferisce un look che ri-corda le shooting brake. Non piacerà a tutti la presa d’aria che spezza il cofano, ma il design è piuttosto riuscito per una marca che non ne fa la sua qualità saliente.

La prima buona impressione trova conferma all’interno, dove l’abitacolo, senza rivolu-zionare i canoni stilistici, è accogliente. Prova ne siano la presenza di plastiche morbide e selleria in cuoio di serie abbellita da impunture blu. I sedili sportivi mancano di tenuta, ma sono anatomici. Stesso discorso dietro, dove

Un’integrale equilibrata

La Subaru Levorg è degna erede della leggendaria Legacy. In evidenza la sua linea slanciata, il cambio CVT soddisfacente e la sua maneggevolezza senza pari. I consumi restano deludenti.

Pura razza Presa d’aria del turbo, spoiler laterali e posteriore: la Levorg si

mette in mostra.

troviamo spazio più che ade-guato per le gambe. Degni di nota pure gli schienali regola-bili. Grazie al piano di carico basso, il baga-gliaio è ben accessibile. Rivestito in moquette da premium, be-neficia dei se-dili che si ri-baltano tramite due levette, ve-nendo a libe-rare un volume utile di ben 1446 l.

Una vera station wagon pra-tica, tanto più che contraria-mente alla concorrenza, la larghezza è contenuta (1,78 m). Apprezzabile nelle mano-vre, senza dimenticare che il raggio di sterzata è ridotto e

la telecamera di retromarcia di serie.

Onesta ammiraglia, la Levorg poggia pur-troppo su so-spensioni un tantino rigide ed emette ru-mori aerodina-mici abba-stanza forti. Niente di grave, tanto più che vibra-zioni e ronzio

caratteristici del motore boxer sono sotto controllo. Meglio così, perché il cliente non ha altra scelta fuorché il turbo da 1,6 l, che in più viene accoppiato esclusiva-mente ad un cambio a varia-zione continua (CVT). A sorpresa, tuttavia, questo abbinamento si rivela armo-

nioso e docile in città. Il pro-pulsore a benzina è dotato di forte coppia tanto da raggiun-gere le velocità consentite con un filo di gas. In modalità Sport, il cambio CVT simula 6 rapporti corti che sarebbero pure credibili, senonché le ac-celerazioni lineari non sono molto sportive. Quantomeno ci risparmia i classici urli.

Motricità assetataFedele alla trazione integrale permanente, questa station wagon corretta beneficia di un baricentro basso, che si traduce in un comportamento quasi neutro. Detto ciò, la Su-baru Levorg è più dinamica che agile. Unico neo, il prezzo che sconta la tecnologia 4×4, oltre al peso, facendo regi-strare consumi ampiamente superiori ai 7,1 l/100 km di-chiarati. Ci si consolerà con il generoso equipaggiamento delle versioni di base, che di-venta ultra-completo sulla Luxury S (navigatore, keyless e schermo 7”). E tutto ciò a un prezzo ragionevole. •

NLunghezza: 4,69 m; bagagliaio: 522 l E1,6 l benzina turbo, 170 CV, 250 Nm; cambio CVT,

4×4; 0-100 km/h in 8,9 s; consumo (in prova): 9,4 l/100 km; autonomia: 638 km L37 700 fr.

TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Design rivisitatoTrazione/maneggevolezzaCambio CVT gradevoleBagagliaio e modularitàPrezzo/prestazioni Consumi elevatiUnica motorizzazione Sospensioni medie

36 touring | gennaio 2016

TECNICA

Page 37: Touring 12 / 2015 italiano

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Anche con la Classe B 4MATIC.Ora da CHF 37 800.–.

W

*B 220 4MATIC, 1991 cm3, 184 CV (135 kW), prezzo di acquisto in contanti: CHF 37 759.– (valore della vettura CHF 45 700.– meno un vantaggio di prezzo di CHF 7941.–). 6,5 l/100 km, 151 g CO2/km (media di tutte le vetture nuove proposte: 144 g CO2/km), categoria di efficienza energetica: E. Esempio di leasing: durata contrattuale: 48 mesi, percorrenza annua: 10 000 km, tasso annuo effettivo globale: 2,94 %, 1a maxirata di leasing: CHF 8700.–, rata di leasing a partire dal 2o mese: CHF 279.–. Esclusa assicura- zione delle rate PPI. Un’offerta della Mercedes-Benz Financial Services Schweiz AG. Assicurazione casco totale obbligatoria. È vietato concedere un credito se questo determina un indebitamento eccessivo del locatario. Offerta valida fino al 31.12.2015. Immatricolazione entro il 31.3.2016. Prezzi consigliati non vincolanti e con riserva di modifiche. Modello raffigurato: B 220 4MATIC con equipaggiamenti speciali (vernice metallizzata, linea di equipaggiamento Style, fari LED High Performance, assistente di parcheggio attivo con PARKTRONIC incluso): CHF 41 609.–, 6,5 l/100 km, 151 g CO2/km, categoria di efficienza energetica: E.

Con la Classe B porterete a destinazione la vostra famiglia in tutta sicurezza come del resto anche l’attrezzatura sportiva invernale o i bagagli per le vostre vacanze. E grazie alla trazione integrale 4MATIC, vi sposterete con classe e destrezza su qualsiasi tipo di terreno, proprio come Roger Federer sui campi da tennis sparsi per il mondo. Maggiori informazioni su www.mercedes-benz.ch/4matic-classe-b

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Page 38: Touring 12 / 2015 italiano

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della forte domanda, è possibile che alcune settimane in febbraio

(negli ski resort) e a Pasqua non siano prenotabili.

Offerta esclusiva• pernottamenti in camera doppia (camera singola su domanda)

• mezza-pensione «gourmet»: buffet di prima colazione e cena

gourmet di 4–5 portate giornaliera

• utilizzo gratuito dell‘area wellness

• partecipazione al programma di attività (se disponibili)

• un massaggio parziale per persona

Alberghi nella categoria «RELAX»

• Kurhaus Cademario Hotel & Spa, Cademario (cat. Parco, +SWE)

• Hotel Esplanade Resort & Spa, Minusio/Locarno (cat. Comfort, +SWE)

• Hotel Eden, Spiez (cat. Villaggio)

• Hotel Royal, Riederalp (Juniorsuite Nord, +SWE)

• Seminar- & Wellnesshotel Stoos, Stoos (cat. Classic, +SWE)

• Wellnesshotel Golf Panorama, Lipperswil / Turgovia

Alberghi nella categoria «EXCELLENCE» Kurhaus Cademario Hotel & Spa, Cade mario (cat. Lago, +SWE)• Hotel Esplanade Resort & Spa, Minusio/

Locarno (cat. Superiore, +SWE)

• Hotel Royal, Riederalp (Junior-Suite sud, +SWE)

• Seminar- & Wellnesshotel Stoos, Stoos (cat. Superiore, +SWE)

• Frutt Lodge & Spa, Melchsee Frutt (+SWE)

• Wellness- & Spa Hotel Ermitage, Schönried/Gstaad (+SWE)

• Wellness- & Spa Hotel Beatus, Merligen (+SWE)

• Hotel Eden, Spiez (cat. Baia)

• Hotel Bad Horn, Horn / Lago di Costanza

PrezziPrezzo speciale nella categoria «RELAX» CHF 495.– per persona per 3 notti

Prezzo speciale nella categoria «EXCELLENCE» CHF 645.– per persona per 3 notti

Negli alberghi con (+SWE) c‘è un supplemento di CHF 25.– per

persona e per notte per la notte di venerdì al sabato e/oppure la

notte di sabato alla domenica.

WELLNESS EXCELLENCEBenessere e Gourmet

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Gli alberghi da scegliere per il soggiorno «Wellness Excellence»

OFFERTA PER SOCI TCS

Page 39: Touring 12 / 2015 italiano

Con il suo vistoso frontale per-corso da esuberanti LED, la Renault Talisman si fa notare. Un’ostentazione equilibrata

chiamata a portare fortuna ad una dina-stia dove Safrane e Laguna non hanno scatenato grandi passioni. Questo però potrebbe cambiare a giudicare dal po-steriore della berlina che concilia tratti affermati e caratterizzanti, tanto che sa-remmo tentati di rimpiangere il fatto che il cliente svizzero di questa catego-ria privilegia quasi sempre le station wa-gon, terreno d’elezione per la VW Passat e la Ford Mondeo, tra le altre. Raggiunti per entrambe i 4,85 m, le Talisman ber-lina e station wagon (+5 cm) si piazzano nel bel mezzo del segmento, spesso tra-scurato dai modelli più trendy. A torto, come dimostra ancora una volta questa Talisman che offre belle prestazioni a prezzi modici. Infatti non siamo molto lontani dall’alta gamma a giudicare dalla plancia di bordo raffinata della versione Initiale Paris, sulla quale in-serti in legno e cuciture a vista produ-cono il loro effetto. Certo qua e là tro-

viamo plastiche meno nobili, ad esempio nella cornice del grande schermo tattile da 8,7”. Ma niente d’insormontabile visti i prezzi praticati ed i comodi sedili avvolgenti. Un buon condensato di am-biente accogliente e moderno. Stesso discorso dietro, dove lo spazio per le gambe è consono ai canoni generosi della categoria e le sedute ben dimensio-nate. La station wagon – disponibile solo da maggio – guadagna sensibilmente anche in capacità (+62 l).

Per il resto, questa Talisman che condi-vide la piattaforma dell’Espace, ne ri-prende il telaio a 4 ruote sterzanti e le sospensioni attive che operano di con-certo, almeno sulla versione superiore, permettendo di scegliere tra le modalità comfort, sport o personalizzabile. Tutt’a un tratto, questa grande auto familiare offre manovrabilità a velocità moderata e stabilità ad andatura sostenuta. Vi si aggiungono una precisione di guida e un’agilità piuttosto stupefacenti per un’auto imponente che di primo acchito potremmo giudicare goffa. Inoltre, il

piacere di marcia, valorizzato dall’ot-tima insonorizzazione, è di livello eccel-lente. Per giunta, la Talisman non è avara in fatto di sistemi di assistenza alla guida: allarme per l’angolo cieco, ri-conoscimento dei cartelli stradali e altro sono di serie a partire dalla versione in-termedia. Sul piano tecnologico, spiace annotare che il sistema di manteni-mento della corsia non è attivo e il rego-latore adattivo funziona soltanto entro un intervallo di velocità ridotto.

Spazio al downsizingPoche sorprese sotto il cofano, dove gi-rano dei 1,6 l downsizing che rivendi-cano consumi molto bassi. I cambi ma-nuali sono destinati ai piccoli motori diesel, mentre gli altri ricorrono a tra-smissioni automatiche a doppia frizione. A questo proposito, il diesel a doppio turbo da 160 CV si è rivelato molto equi-librato. Più scattante, il motore a ben-zina da 200 CV si è dimostrato più ner-voso e con una sonorità più roca in modalità sportiva. Il conducente benefi-cia inoltre di una connettività perfetta-mente attualizzata. La Talisman Initiale Paris aggiunge comodità quali l’head-up display e i sedili ventilati e massaggianti. Un aspetto seducente per un’autovettura che per nome si vuole portafortuna in movimento. •

Più di una Laguna rivisitata, la Renault Talisman si profila come una familiare di riferimento che unisce tecnologia di punta, comfort e comportamento brillante.

TESTO MARC-OLIVIER HERREN

FOT

O A

LD

NLunghezza: 4,85 m; bagagliaio: 572 l (break) EMotori: benzina 150/200 CV, diesel

110/130/160 CV; consumo (misto) da 3,6 l/100 km, 95 g/km di CO2 Lda 34 600 a 48 300 fr.

RENAULT TALISMAN

Alla ricerca del giusto karma

Statuaria Tratti marcati e firma luminosa inedita: la Renault Talisman possiede carattere.

gennaio 2016 | touring 39

TECNICA

Page 40: Touring 12 / 2015 italiano

SKODA SUPERB COMBI 2.0 TDI 4×4 L&K

Seppur confermando la reputazione di spazio-sità XXL, la Skoda Su-perb non è fortunata-

mente caduta nel gigantismo. Infatti, l’impiego della piatta-forma modulare del gruppo VW le permette di disporre di un passo più lungo, acconten-tandosi però di crescere sol-tanto di 2 cm in lunghezza. Tuttavia, i passeggeri dietro, sorpresi, godono di uno spa-zio così vasto che si vedono offrire anche un poggiapiedi regolabile sul pavimento, giu-sto per non perdersi nell’im-mensità del sedile.

Inutile dire che il bagagliaio – che guadagna altri 27 l – se-gue la stessa linea. L’enorme vano rettangolare è infatti anche ben studiato. Il piano di carico regolabile, la rete di

Un pizzico di superbia in piùCome prevedibile, la break Skoda Superb con i geni da limousine allungata offre un’abitabilità e un bagagliaio enormi. La vera novità sono i numerosi sistemi di assistenza, mentre il prezzo è nella media.

separazione e il telo copri-ba-gagli che fa pure da portaog-getti aiutano a suddividere i 660 l a disposizione. Un po’ deludente comunque il fatto che tali accessori, così come lo sgancia-mento a di-stanza della panca poste-riore, si tro-vano sulla li-sta degli accessori. Una caratteristica dell’alta gamma, seb-bene qui i prezzi sono modici e la rifini-tura del bagagliaio è piutto-sto spartana.

Stessa politica prevale per ta-luni sistemi di assistenza alla guida quali il mantenimento

di corsia attivo e l’allarme per l’angolo cieco. Almeno la Superb ha fatto un bel pro-gresso, giacché numerose concorrenti non possono es-sere così ben equipaggiate.

Ciò detto, que-sta station wa-gon di razza è generosa nella versione Lau-rin & Klement che abbiamo potuto provare su strada. Gra-devole selleria in pelle, cru-

scotto di bella fattura e cli-matizzatore a tre zone riser-vano un’accoglienza calorosa, pur senza essere veramente confortevole. Gli occupanti dispongono anche di una se-rie di vani portaoggetti e af-

fini, quali i vani per gli om-brelli. Per giunta, il portellone è motorizzato.

Goffa? Per nullaDa ammiraglia d’eccezione, questa Superb vanta una ca-pacità d’ammortizzamento e un’insonorizzazione di buon livello in autostrada. Comodo il regolatore di velocità adat-tivo che gestisce con efficacia la guida negli ingorghi, fino a veicolo fermo. Il peso limitato a 1,6 tonnellate e il telaio adattivo le consentono un comportamento equilibrato e per nulla goffo, tanto più che lo sterzo è preciso. E siccome la trazione integrale, aiutata dal cambio a doppia frizione, gestisce perfettamente l’e-norme coppia del diesel da 190 CV, tutto avviene in ma-niera armoniosa. In ambito urbano tuttavia il motore è poco discreto, mentre si ap-prezza l’assistente per il par-cheggio che posteggia con fa-cilità l’imponente station wagon. •

NLunghezza: 4,86 m; bagagliaio: 660–1950 l E2 l turbodiesel, 190 CV; DSG 6 marce, 4×4;

0-100 km/h in 7,7 s; consumo (prova): 6,7 l/100 km; autonomia: 985 km L50 760 fr.

TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Abitabilità fuori normaEnorme baule frazionabileBuon livello tecnologicoConsumi/autonomia Prezzo nella normaNumerosi accessoriInsonorizzazione perfettibile

Tocco d’eleganza Se il design non sorpren-derà nessuno, la Superb

esala dinamismo.

TECNICA

40 touring | gennaio 2016

Page 41: Touring 12 / 2015 italiano

KE

YS

TO

NE

Ottimo per il porta-foglio Risparmio di

carburante e di soldi.REDAZIONE MARC-OLIVIER HERREN

 Puntuale all’appello, eccolo, fresco di stampa, il «Catalogo dei consumi 2016».

L’opuscolo, edito in coopera-zione da SvizzeraEnergia e il TCS, contiene l’elenco dei dati relativi al consumo, alle emissioni di CO2 e categoria di efficienza di circa 4500 au-tovetture nuove. Per la cro-naca: i consumi normalizzati si collocano in un’ampia fascia che va da 0,6 a 16,3 l/100 km! Per fare un esem-pio concreto: il modello di classe media a propulsione convenzionale più parsimo-nioso si accontenta di 3,5 l/ 100 km. Sebbene i consumi effettivi tendano a differire anche considerevolmente da quelli dichiarati, si stanno muovendo nella giusta dire-zione.

Continui progressiGrazie all’innovazione tecno-logica, negli ultimi anni l’effi-cienza energetica è costante-mente migliorata. Tra il 2003 e il 2014, le emissioni di CO2 sono diminuite da 198 a 142 g/km, pari ad un calo del 28%. Analogo il discorso per i consumi di carburante (espressi in equivalente ben-zina), scesi da 8,25 a 6,11 l/ 100 km, con una contrazione del 26%. La riduzione delle

emissioni di CO2 e dei con-sumi è merito di molteplici ottimizzazioni tecniche. Il ri-dimensionamento dei motori (downsizing), la sovralimen-tazione turbo, l’ibridazione, come pure lo sviluppo di di-spositivi innovativi quali, ad esempio, l’automatismo start-stop hanno permesso di ridurre in misura significa-tiva i consumi dei veicoli a benzina e diesel nell’ultimo decennio.

Sistemi alternativiInoltre, la quota di veicoli a propulsione alternativa messi in circolazione aumenta di anno in anno. Benché sia an-cora modesto in termini asso-luti, a fine 2014 il numero di veicoli elettrici, a gas natu-rale e idrogeno, ha raggiunto il traguardo dei 10 000. At-tualmente rappresentano il 3,2% delle nuove immatrico-lazioni. Il loro contributo alla riduzione dei consumi globali e, di riflesso, delle emissioni di CO2, si fa però già notare. D’altronde, i costruttori stanno rispondendo alle richieste del mercato, arric-chendo le proprie gamme di motorizzazioni alternative. Lo conferma il «Catalogo dei consumi 2016», che contiene 12 modelli elettrici (39 versioni) e 37 modelli ibridi.

SASCHA GRUNDER

Funzione: responsabile Ambiente e Support

Professione: Dipl. Scienze dell’ambiente ETH

Età: 46 anni

Contatto: [email protected]

Vi segnaliamo in particolare la selezione «Top Cars», che presenta le autovetture a più alta efficienza energetica, e ciò per ciascuna categoria e tipo di alimentazione. Sono ben evidenti gli sforzi delle varie case automobilistiche a tagliare i consumi di carbu-rante: 437 modelli non supe-rano la media di 4 l/100 km e 1862 modelli si fermano a 5 l/100 km.

Per saperne di più, consultate il «Catalogo dei consumi 2016». Potete scaricarlo da www.ambiente.tcs.ch oppure dal sito etichettaenergia.ch ◆

ECO-DRIVE

Il metodo Eco-Drive sfrutta in modo ottimale il potenziale dei motori moderni e contribuisce ad una guida più sicura. Queste le 4 regole d’oro:

1  Inserire subito la mar-cia superiore, accele-rare in modo deciso, aspettare a scalare.

2 Guidare con la marcia più alta possibile e a bassi giri.

3 Guidare in modo previdente, fluido e regolare.

4  Controllare regolar-mente la pressione dei pneumatici, ri-durre il carico (non dimenticare di to-gliere il box da tetto se non lo si usa), do-sare il climatizzatore con accortezza.

Sviluppo positivo dei consumi

gennaio 2016 | touring 41

L’ESPERTO TCS

Page 42: Touring 12 / 2015 italiano

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Chi viaggia sulle slitte Bobby Benz è il più cool sulla neve.

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42 touring | gennaio 2016

Page 43: Touring 12 / 2015 italiano

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gennaio 2016 | touring 43

GLI SFIZIOSI

Page 44: Touring 12 / 2015 italiano

REPORTAGE JULIANE LUTZ

La città di 12 milioni di abitanti è molto più di carnevale e calcio. Rio è un entusiasmante mix. E non molto lontano si trovano bellezze naturali da primato. Una tappa del viaggio dei lettori.

Il mio primo RioVIAGGIO DEI LETTORI DI TOURING

Cristo Redentore, a Rio una visita obbligatoria per ogni turista.

Copacabana, polo di attrazione che ammalia tutti.

44 touring | gennaio 2016

Page 45: Touring 12 / 2015 italiano

Con cosa cominciare? Con la Statua del Cristo Redentore o il Pan di Zucchero? È il mio primo giorno a Rio de Janeiro

e non riesco a decidermi. Un po’ più tardi mi ritrovo seduta sul treno a cre-magliera che passa attraverso il Parco Nazionale Tijuca e che mi conduce sino in cima ai 710 metri del Corcovado, che tradotto significa il gobbo. Ai piedi della statua del Cristo Redentore alta 38 me-tri si accalcano le masse, ma una visita a uno degli emblemi di Rio è d’obbligo.

Gesù ha le braccia aperte e tese, un ge-sto ideale per accogliere tutti, mi spiega la guida Juliette. In questo senso è un simbolo per Rio, una città in cui gli es-seri umani di tutte le religioni, etnie e origini vivono insieme in armonia. Per questo ama Rio, ma anche perché oltre a essere una metropoli è anche un para-diso naturale. E mi parla con entusia-smo di 460 chilometri di ciclopiste, che Rio avrà a disposizione entro fine anno. A Juliette, che è giunta in Brasile dalla Francia assieme alla madre

Impressionante Vista sul Corcovado

e sul Pan di Zucchero.

gennaio 2016 | touring 45

SVAGO

Page 46: Touring 12 / 2015 italiano

al largo dell’Atlantico e l’hotel di lusso bianco immacolato Copacabana Palace. Con la sua inaugurazione nel 1923 ebbe inizio la leggendaria vita da spiaggia. Mentre continuo la mia passeggiata in direzione di Ipanema, provo un pizzico di invidia nei confronti degli abitanti di Rio, i carioca. Le spiagge alla portata di tutti sono una specie di prolungamento del salotto. Qui ci s’incontra per giocare a pallavolo, per fare surf o per sorseg-giare la caipirinha in uno dei chioschi lungo la spiaggia. I brasiliani le coman-dano sempre con della vodka. Coloro che chiedono di aggiungere un goccio

di cachaça, l’acquavite ottenuta dalla canna da zucchero, rive-

lano di essere turisti.

Nel cuore di RioMa sarebbe un peccato trascorrere tutto il tempo a Rio sulla spiag-gia. Per potersi fare un

quadro di questa estre-

mamente emozionante metropoli, in cui il passato e il futuro s’incontrano costan-temente, si deve fare un giro in centro. Sulla Piazza del 15 Novembre l’impo-nente Paco Imperial ricorda che il Paese un tempo era una monarchia. Questo palazzo fu la residenza della famiglia reale portoghese, dopo che nel 1808 si rifugiò in Brasile per scappare dalle truppe di Napoleone. Appena accanto dei cantieri edili danno un’idea del fu-turo. Per i Giochi Olimpici del 2016 la città vuole ampliare la rete di trasporti pubblici con due linee del metrò e una rete di bus express. Anche per la felicità degli abitanti. «Questo ampliamento cerca di ridurre il quotidiano caos del traffico e rende più facile la nostra vita di abitanti», sostiene Juliette. Nel quar-tiere portuale, la Zona Portuaria, a lungo trascurata, non rimarrà nulla come prima: verrà stravolta da un pro-getto edilizio che durerà 15 anni e con un investimento miliardario. Juliette vuole mostrarmi la Barra da Tijuca per

quando era ragazzina, piace muoversi all’aria fresca. Io difendo il mio posto panoramico ancora un po’ e lascio scor-rere lo sguardo sulle innumerevoli colline della città, sul mare di case e spiagge sino al Pan di Zucchero. Quest’ultimo mi ha preparato un piccolo spettacolo di benvenuto nascondendosi ogni manciata di secondi nella nebbia.

Spiagge come salottoLe spiagge sono parte del mito della città, emanano una sensazione di eterna vacanza. Passeggio sul lungomare di Co-pacabana, con l’inconfondibile pa-vimentazione bianconera, e ammiro le Isole Cagarras

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dano sempre con della vodka. Coloro che chiedono di aggiungere un goccio

di cachaça, l’acquavite ottenuta dalla canna da zucchero, rive-

lano di essere turisti.

Nel cuore di Rio

quadro di questa estre-

vacanza. Passeggio sul lungomare di Co-pacabana, con l’inconfondibile pa-vimentazione bianconera, e ammiro le Isole Cagarras

Easy life sulla spiaggia di Ipanema.

Pittura murale nel centro di Rio.

Quartiere dello svago attorno alla pittoresca Travessa do Comercio.

Pomposo Il Theatro Municipal inaugurato nel 1909.

Caipirinha, tutta da gustare!

46 touring | gennaio 2016

Page 47: Touring 12 / 2015 italiano

le sue spiagge e le possibilità di shop-ping. Anche questo quartiere alla moda ha subito grandi cambiamenti. Qui vede la luce la maggior parte delle strutture per le Olimpiadi. Vengo di nuovo atti-rata dal passato, con un tuffo nel XVIII secolo. Passando attraverso l’Arco do Teles arrivo nella Travessa do Comercio, una delle vie più antiche della città. Una pittura murale ricorda le schiave e i lam-pioni di allora indicano la via ai nottam-buli di oggi. Dove un tempo aprirono i primi negozi della città, adesso i carioca escono a divertirsi la sera. Non mi sento mai insicura. Chi rinuncia a portare con sé gioielli, macchina fotografica, teleca-mera e telefonino e percorre solo strade frequentate ha ben poco da temere.

È mezzogiorno e davanti ai tanto ap-prezzati ristoranti di cibo al chilo si for-

Chiosco esclusivo K08 sulla spiaggia di Barra da Tijuca.

Spirito olimpico Barra sarà luogo di molte

gare sportive.

Il Copacabana Palace Hotel.

Feijoada, piatto tipico.

mano delle code. Il cibo messo sul piatto al buffet viene poi pagato a peso. Ho però voglia di grandeur belle époque e mi rifocillo alla Confeitaria Colombo del 1894 con pasticceria prelibata e un eccellente Café Mélange. I brasiliani sanno cos’è un buon caffè, in fondo il Paese dal XIX secolo sino agli anni Trenta del XX secolo fu una potenza mondiale dei chicchi bruni e profumati. Hanno portato ricchezza testimoniata dal sontuoso Theatro Municipal e dalla Biblioteca Nacional. Impressionanti sono anche parte delle vecchie chiese della città. L’Igreja da Ordem Terceira de Sao Francisco da Penitencia è un esempio illuminante del barocco brasi-liano. All’interno brilla come in uno scrigno di gioielli, anche perché gli al-tari e la navata centrale sono rivestiti di 400 chili di oro puro. →

gennaio 2016 | touring 47

SVAGO

Page 48: Touring 12 / 2015 italiano

ALCUNI CONSIGLI

Corcovado e Pan di Zucchero Un soggiorno a Rio comincia con una vi-sita a questi due simboli. La vista da qui spiega perché per molti Rio è la più bella città del mondo.

Passeggiare in spiaggia Una certa leggerezza dell’essere invade chi pas-seggia sui viali di Copacabana, Ipa-nema e Barra. Meglio delle scarpe sono le Havaianas, che si trovano in mille variazioni (souvenir perfetto).

Mangiare la feijoada A chi piace la carne, adorerà la zuppa con i fagioli neri. Consiglio: Casa da Feijoada, Rua Prudente de Moraes 10 B, Ipanema. Per chi cerca pure manzo e maiale: Churrascaria Palace, Rua Rodolfo Dantas 16, Copacabana.

Scoprire i quartieri Rio vive della va-rietà dei suoi quartieri. Valgono una visita Santa Teresa e Cosme Velho.

Bere caipirinha Lungo le spiagge ci sono vari chioschi dove vengono ser-vite a buon prezzo aromatiche caipi-rinha. Sedersi e sorseggiarle con i piedi nella sabbia godendosi il pae-saggio, essere felici può essere facile.

I dettagli del viaggio dei lettori in Brasile alle pagine seguenti.

Gita a ParatyMa il Brasile non è solo Rio de Janeiro. Per questo faccio una puntatina a Paraty che dista 160 km di distanza. La citta-dina fu importante dalla fine del XVII sino al XIX secolo, quando al porto veni-vano imbarcati oro e caffè. In seguito cadde in letargo sino a quando negli

Vista sulla città coloniale di Paraty.

Perfetto per i carnivoriAl momento della colazione ho avuto la conferma che il Brasile è un Paese dai piaceri culinari grandiosi. I tavoli da buffet sembrano piegarsi sotto il peso dei frutti tropicali che crescono qui. E chi non è vegetariano, dovrebbe assi-stere all’elegante balletto della carne, come viene celebrato nella Churrascaria Palace a Copacabana. Truppe di came-rieri vestiti di scuro circondano i tavoli e offrono sempre nuovi pezzi di manzo, maiale, agnello e pollo. Ma anche una feijoada è un’esperienza da non perdere. Secondo la tradizione si mangia il sa-bato. Juliette raccomanda la Casa de Fei-joada a Ipanema. Mentre noi sorseg-giamo ancora una batida, il titolare del ristorante ci offre il tipico stufato di fa-gioli neri e maiale. In seguito, come se-condo ci serve salsicce piccanti e infine ciotole di riso, manioca, cavolo, patate e una pentola in cui ribollono carne di maiale, manzo e ancora fagioli neri. Dopo un pasto così succulento ci si può rilassare in spiaggia o fare una passeg-giata. Mi decido per quest’ultima e parto all’esplorazione del quartiere romantico di Santa Teresa. È noto per i simpatici tram gialli, chiamati bondes e le case tradizionali in cui abitano gli artisti. Dal Parque das Ruinas mi godo ancora il pa-norama su questa città pulsante di vita.

Simboli, il tram a Santa Teresa.

anni Cinquanta venne riscoperta attra-verso la costruzione della Strada BR101. Paraty con il nucleo intatto risalente al XVIII secolo e la sua intensa vita cultu-rale è incantevole. Di colpo la sera co-mincia a piovere a dirotto e allora per me camminare sull’acciottolato della strada diventa un’impresa scivolosa. In più la corrente elettrica viene a mancare

e così consumo la cena al lume di can-dela, una soluzione di ripiego che ha il suo fascino. I brasiliani apprezzano Pa-raty soprattutto per i dintorni. Da qui si può partire per esplorare la foresta plu-viale con le sue cascate, orchidee selvati-che, bambù giganti e svariate piante tropicali, che lasciano a bocca aperta i botanici per hobby. Di quando in quando fanno capolino anche delle scimmiette.

Prima di andarmene compio una gita con una goletta nella baia che, con le sue 63 isole, è ritenuta la più bella del Bra-sile. A bordo, turisti di ogni parte del mondo. L’acqua è turchina e le isole in cui ci fermiamo fanno pensare che il pa-radiso su terra esiste. «Queste bellezze naturali e la gran varietà del paesaggio sono parte costituente del nostro Paese», afferma con orgoglio Gustavo, con cui scambio quattro chiacchiere. È origina-rio dei dintorni di Rio e lavora come guida turistica. Non posso che dargli ra-gione e penso che i miei primi passi in questo Paese non potrebbero essere stati posati in modo migliore. •

Antichi fasti nel quartiere Cosme Velho.

Orchidee selvatiche.

Scimmietta.

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SVAGO

Page 49: Touring 12 / 2015 italiano

Per gli amanti dell'inverno: SKI IN – SKI OUT, letteralmente a due passi della Royal Suite Hotel inizia il divertimento degli sport inver­nali: Riederalp offre a tutti gli appassionati di sci, snowboard e di tutti gli altri sport sulla neve una Mecca bianca. La terrazza sola­rium Aletsch Arena offre 104 km di piste di sci alpino ben curate, un divertimento sulla neve ad alto livello e per ogni livello. E anche i fondisti troveranno ciò che fa per loro: proprio davanti all'hotel, rispettivamente a 1 km di distanza, si trovano una pista di pattinag­gio e percorsi classici per tutti i gusti. Un'esperienza davvero unica con le racchette da neve nell'arena Aletsch! Seguite le nostre guide e…: quando lo scricchiolio della neve è l'unico rumore sotto le scarpe, vi state godendo sotto un cielo blu la vista delle cime più belle del Vallese, tra cui il Cervino, e vi state perdendo nella vasta distesa dei luccicanti campi di neve, il relax è garantito.

Riposo garantito anche all'Hotel Suite Royal Riederalp:al Riederalp, nell'Art Furrer’s Reich a 1950 m si aprono nuovi oriz­

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Junior Suite Sud (60 m2) con vista mozza­fiato, CHF 455.– * a persona (in camera doppia, invece di 605.–) notti supplemen­tari incl. prima colazione al prezzo di CHF 175.– * a persona e notte (invece di fino a CHF 250.– a persona, massimo, a seconda della stagione)

*Attenzione, si applica a tutti i prezzi: fine settimana – supplemento CHF 20.– a per­sona e notte di venerdì e/o sabato.

zonti per la vostra vacanza: ampie camere con finestre incredibili fondono gli spazi abitativi accoglienti con il panorama e consen­tono una veduta libera fino al Cervino. La più piccola junior suite misura 45 m2, mentre quelle orientate a sud misurano 60 m2. L'autentico stile moderno Alpenchic è stato combinato con un lusso accogliente. Tutte le suite sono arredate in legno di abete di 200 anni, travi che testimoniano la storia del Royal Hotel. Il con­cetto di colore è stato adattato alle tonalità del bosco autunnale dell'Aletsch e delle morene laterali del ghiacciaio. La piccola ma piacevole area benessere è modellata su un antico villaggio del Vallese. Il cuore – la reception con colazione e ristorante à la carte – è una rotonda panoramica in vetro che consente dal ta­volo una vista del mondo Vallese a 4000 metri di altezza. Gene­rosità e lusso sono gli elementi dominanti dell'Hotel Royal. La tranquillità come esperienza viene garantita dal Riederalp, libero da automobili, a lato del ghiacciaio più lungo delle Alpi, l'Aletsch, patrimonio dell'UNESCO.

HOTEL ROYAL RIEDERALPEsperienza di calma a lato del ghiacciaio più lungo delle Alpi

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Prenotabile esclusivamente tramite Private Selection Hotels: Tel. 041 368 10 05 (lun - sab) [email protected]

OFFERTA PER SOCI TCS

Page 50: Touring 12 / 2015 italiano

Nello stato federale di Minas Gerais si estraggono tutt’oggi rocce e minerali. Enormi gia-cimenti d’oro hanno procu-

rato sconfinata ricchezza alla regione nel XVII e XVIII secolo. Sontuose città coloniali ne rappresentano le vestigia. Tra queste, Ouro Preto, in italiano «oro nero», unica al mondo per il suo centro storico barocco. Nella cittadina storica di Tiradentes veniamo avvolti dallo spi-rito del passato: le strade lastricate, le signorili case coloniali e le chiese ricca-mente decorate ci riportano a questa epoca gloriosa.

I «baroni del caffè» e la vita nelle piantagioniBarra do Piraí sorge nella valle del caffè di Paraiba. Questo è stato per decenni il centro del mondo per il commercio del

caffè. Tutt’oggi, sui terreni fertili, si col-tivano caffè, canna da zucchero, mais, soia, riso e fagioli. Alloggerete come i cosiddetti «baroni del caffè» in una ma-gnifica fazenda del XIX secolo e degu-sterete caffè e cachaça. Vi attende inol-tre un appuntamento speciale: uno spettacolo di Jongo, musica e danze tra-dizionali degli schiavi dell’Africa nera a Minas Gerais.

Spiagge paradisiache e foresta pluviale atlanticaParaty, la cittadina sulla costa, è stato il principale punto di smercio dei metalli preziosi e del caffè. La cittadina por-tuale un tempo tanto importante si è preservata quasi intatta fino ai nostri giorni. La regione attorno a Paraty affa-scina per la presenza di numerosi par-chi nazionali e di una natura intatta.

Durante un’escursione in schooner (un tipo di veliero) è possibile scoprire isole paradisiache incontaminate. A est di Paraty si sviluppa il parco nazionale Serra da Bocaina, una foresta pluviale atlantica con numerose cascate e una flora e fauna uniche. Il bosco sulla co-sta è più ricco di specie delle foreste pluviali del bacino dell’Amazzonia.

Rio, «Cidade Maravilhosa»Secondo l’inno dei suoi abitanti, Rio de Janeiro è una città meravigliosa che sorge nel cuore del Brasile, la città delle mille tentazioni e la culla della samba. Qui regna sovrana la gioia di vivere. A intervalli regolari Rio viene proclamata la città più bella del mondo. Le sue at-trazioni sono tra quelle che contano e che tutti conoscono: Corcovado, la sta-tua del Cristo, il Pan di Zucchero, il

In esclusiva per i soci del TCS: un viaggio straordinario in magnifiche città coloniali, alla scoperta delle piantagioni, della foresta pluviale atlantica e di Rio de Janeiro, la capitale segreta. Un viaggio culturale per scoprire i tesori di ieri e di oggi.

Brasile

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Ouro Preto

Dal periodo coloniale alla modernità olimpica

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TCS VIAGGI

Page 51: Touring 12 / 2015 italiano

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CHF 200.–

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INFORMAZIONI DI VIAGGIOCome arrivareVoli TAP Air Portugal da/a Zurigo o Ginevra a Belo Horizonte*/ritorno da Rio de Janeiro* *coincidenza a Lisbona o Oporto

Esclusiva TCSViaggio nostalgico in treno a Mariana, visita di città storiche, pernottamento in piantagione di caffè/canna da zuc-chero, spettacolo folcloristico di Jongo, degustazioni di caffè + ca-chaça, escursione in schooner da/a Paraty, esperienza della foresta plu-viale, Rio de Janeiro classica + mo-derna, cena finale presso un artista locale, guida TCS da/a Svizzera, e molto altro ancora!

Il pacchetto comprendeVoli di linea TAP Air Portugal in classe Y incl. tasse e carburante (CHF 600.– aggiornate al mese di settembre 2015), 12 pernottamenti in hotel di 3*** e 5***** e pousadas, 12× cola-zione, 10× pranzo, 4× cena, trasferi-menti ed escursioni come da pro-gramma, guida locale parlante T o F, documentazione di viaggio completa

Non sono compresispese personali, visite ed escursioni facoltative, bibite + pasti non indicati, mance, assicurazione annullamento, rientro e spese di cura (consigliamo il libretto TCS ETI Mondo. Lo si può prenotare all’indirizzo: www.protezione-viaggio.tcs.ch)

Dimensioni del gruppoMin. 15/ max. 25 persone. Supple-mento per gruppi di 15–19 persone

Disposizioni di viaggioI cittadini svizzeri devono essere in possesso di un passaporto (con vali-dità di almeno 6 mesi oltre la data di rientro). Istruzioni dettagliate per il viaggio sono disponibili all’indirizzo:www.tcs-viaggi.ch/brasile

Il nostro partner di viaggio

Si applicano le condizioni speciali di viaggio di Baumeler Reisen AG che riceverete insieme alla documenta-zione per l’iscrizione. Con riserva di modifiche al programma di viaggio.

Organizzazione, prenotazione e informazioni dettagliate sul viaggio:Baumeler Reisen AGZinggentorstrasse 1, 6002 Lucerna tel. +41 41 418 65 65 e-mail: [email protected] o all’indirizzo: www.tcs-viaggi.ch/brasile

DATE DI VIAGGIO E PREZZI

18.04–01.05.2016 T, volo da/a Zurigo 10.–23.05.2016 F, volo da/a Ginevra13–26.09.2016 T, volo da/a Zurigo26.09-09.10.2016 F, volo da/a Ginevra

Prezzi per soci TCS a persona in CHF min. 20 partecipanti In camera doppiaSupplementi: in doppia uso singola Piccoli gruppi di 15–19 partecipantiVolo in Business Class Non soci TCS

6100.–1480.–400.–

su richiesta200.–

Carnevale e le spiagge di Ipanema e Co-pacabana. Da alcuni anni la megame-tropoli e capitale segreta del Brasile sta attraversando grandi sconvolgimenti: i Mondiali di calcio del 2014 e le Olim-piadi del 2016 hanno scatenato un vero e proprio boom edilizio in alcune parti della città. Il quartiere signorile di Barra da Tijuca è per Rio quello che Miami Beach è per Miami. Vi sorgono lussuosi palazzi e shopping-center. È proprio qui che si realizzano molti dei progetti di nuove costruzioni della città. Tra questi un nuovo centro finan-ziario. Inutile dire che anche lo speciale villaggio olimpico per l’edizione dei Giochi estivi del 2016 è in programma in questo quartiere. Per chiudere in bel-lezza il nostro splendido viaggio è pre-vista una cena comune presso un arti-sta locale. •

Convivialità

gennaio 2016 | touring 51

Page 52: Touring 12 / 2015 italiano

Il nuovo socio:

Il nuovo socio riceve come regalo di benvenutouna carta regalo SOCAR del valore di CHF 30.–.

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Carta regalo SOCARPrima o poi bisogna fare benzina. Con questa carta regalo fare sosta conviene.

Stazione metereologicaPrima o poi il tempo cambia. Grazie a questa moderna stazione metereologica Lei sarà avvisato prima.

Aspirapolvere a manoI gatti della polvere sono sempre in agguato in qualche angolo. Questo pratico aspirapolvere li elimina in un batter d’occhio.

Avvitatore a batteriaDa qualche parte c’è sempre una vite allentata. Questo e� ciente avvitatore se ne occupa.

Raccomandi

il TCS!

Inserisca qui il nome del nuovo socio, i Suoi dati e il regalo che desidera ricevere.

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Montreux

Lo studio dei QueenIl luogo in cui Freddie Mercury (con la leggendaria banda rock) hanno regi-stra to un capitolo della storia musicale.

Rue du Théâtre 91820 Montreux

Il mercato di NataleOltre 150 casettine di legno decorate con amore e ricche di regali. In più troverete di che mangiare e bere.

Lungo la Grand Rue, nel famoso mercato coperto e sul lungolago

Il museo specialeIn un gruppo di case di vignaioli del XVII secolo si può ammirare pure una collezione di 2100 ditali per il cucito.

Rue de la Gare 401820 Montreux (chiuso fino al 24.3)

Il Festival Jazz ha conferito splendore mondiale alla cittadina sul Lago di Ginevra. A Montreux c’è molto altro da scoprire, lo sa anche l’omone con il mantello rosso e la barba bianca.CONSIGLI BABBO NATALE | ILLUSTRAZIONE ANDREA PETER

Funky Claude‘s BarPer un cocktail ci si dà appuntamento al Funky Claude’s Bar, del noto fonda-tore del Festival Jazz di Montreux.

Avenue Claude Nobs 21820 Montreux

Castello di ChillonUn gioiello architettonico risalente a oltre 1000 anni fa che entusiasmò già Rousseau.

Avenue de Chillon 211820 Veytaux/Montreux

Buon Natale…Attorno a me ruotano leggende, tradi-zioni e riti, sono Babbo Natale. Sono famoso in Germania, Olanda, nell’in-tera Scandinavia, Gran Bretagna e in tanti altri Paesi come figura simbolica del piacere del dono. Da settimane sono in viaggio con il mio mantello rosso e il sacco stracolmo di regali. Per fare in modo che tutti ricevano per tempo ciò che desiderano, mi accomodo nella mia

slitta e faccio sfrecciare le renne. Non è sempre facile riu-scire a fare tutto e bene durante il periodo che precede le feste natalizie. Per questo, l’anno prossimo concedetevi un po’ più di tempo, anche solo per stilare la lista dei regali con un po’ di anticipo. Farete tanto felice Babbo Natale…

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Hotel Eurotel RivieraDi certo ci sarà di più bello, ma non si può non vederlo: il grattacielo-hotel da 155 camere e vista lago.

Grand Rue 811820 Montreux6

Babbo Natale Il sim-patico vecchietto con la barba bianca e lo sguardo gentile ben amato dai bimbi.

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UN SALTO IN CITTÀ

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La visibilità del

Foro del ronzìo La mia voce non è solo un mezzo per

scambiare informazioni.

Frédéric getta una manciata di sabbia su una fine lastra di rame quadrata. Adesso appoggia un archetto di violino su un lato della lastra e lo fa scorrere lentamente su e giù producendo

in questo modo un suono. Le onde acustiche di que-sto suono provocano una vibrazione e la sabbia co-mincia a muoversi allargandosi su tutta la superficie. A seconda dell’intensità e del volume del suono o dei suoni, la vibrazione diventa più forte e la sabbia prende la forma di piccoli cerchi e ovali. Sulla lastra di rame si formano delle figure. Gli occhi della ragazza accanto alla lastra di rame si fanno sempre più grandi per lo stupore.

Ci troviamo nel Sensorium. È un museo, ma di un genere veramente speciale. «Il Sensorium è un luogo della percezione dei nostri sensi», ci spiega il direttore Frédéric Blanvillain. In oltre 70 tappe sia bambini che adulti passano da uno stu-pore all’altro. Come nel foro del ronzìo. Infilo la mia testa nell’incavatura di una pietra e comincio a emettere un ronzìo. Vario l’altezza e il volume del ronzìo per cercare un determinato suono sino a produrre un effetto di risonanza. E riesco anche a trovarlo. In conclusione: mi rendo conto in modo evidente che la mia voce non è solo un mezzo per scambiare informazioni, bensì anche un organo di oscillazione che dà vita a tutto l’organi-smo. E di nuovo lo stupore si diffonde tra i visitatori.

TESTO CHRISTIAN BÜTZBERGER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

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Page 55: Touring 12 / 2015 italiano

suono

Al Sensorium tutto gira attorno ad attivare le proprie percezioni sensoriali.

Le onde acustiche prodotte dall’archetto muovono

la sabbia che forma bei disegni.

«Promuoviamo l’intelletto dei bambini, ma spesso ci dimentichiamo dell’espe-rienza e delle sensazioni. Ed è proprio a questa mancanza che vogliamo rime-diare grazie al Sensorium», sottolinea Blanvillain. Ogni informazione che noi otteniamo come essere umano è pura energia. È sapere. Il fatto che si possa sperimentare e percepire il sapere a ogni età anche con i propri sensi, lo dimostra il Sensorium, un luogo d’incontro degno di una visita. A ciò contribuiscono anche le esposizioni temporanee. «Il senso delle api» è quella che abbiamo visto noi. I visi-tatori si mettono nei panni di un’ape e in sei tappe possono conoscere i compiti delle api e il loro modo di sentire. Com’è la vista delle api? Com’è l’udito delle api? L’essere umano ha lo stesso senso di orientamento delle api? Anche qui il Sen-sorium, in quanto Regno dei Sensi, mette l’essere umano a confronto con le leggi della natura e della vita.

Il Sensorium è situato a Rüttihubelbad. Il Rüttihubelbad è una casa di cura e per anziani, ma è anche una comunità socio-terapeutica per persone con un handicap fisico oppure psichico. Naturalmente il Rüttihubelbad è però anche albergo, ristorante, luogo di seminari e d’incon-tro. E si trova nel comune bernese di Walkringen immerso nello stupendo paesaggio collinare della regione dell’Emmental. Sia il Rüttihubelbad che l’Emmental, che offre un numero quasi infinito di escursioni, sono entrambi degni di essere visitati.www.sensorium.ch, www.ruettihubelbad.ch

SVAGO

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BINA RUTZ

Funzione: giurista della protezione giuridica e capo gruppo «diritto del lavoro, della locazione e dei con-sumatori»

Professione: avvocato

Età: 35 anni

Contatto: [email protected]

protezione giuridica e capo diritto del lavoro,

della locazione e dei con-

Contatto: [email protected]

Camera di lusso o da incubo?

Camera con vista Gravi difetti autorizzano il cliente a recedere dal contratto.

TESTO BINA RUTZ

Quando si scopre che su internet l’albergatore ha mostrato le camere più belle di quanto siano dal vero, la rabbia è tanta. Quali possibilità ha il cliente qualora l’alloggio prenotato non corrisponde alla realtà?

 Avrebbe dovuto es-sere un weekend ri-generante. «Avevo regalato a mia mo-

glie due pernottamenti per un piacevole fine settimana di sci in un rinomato albergo di montagna. Questo tuttavia non si è rivelato conforme alle aspettative che ci era-vamo fatti dopo aver letto la descrizione presente sulla homepage. Quali possibilità ho di far valere i miei diritti, sia in loco, sia dopo la par-tenza?».

Qualora aveste acquistato in aggiunta al pernottamento anche il viaggio alla località invernale oppure almeno un

altro servizio turistico di una certa entità, quali ad esempio delle attività ricreative sotto forma di un pacchetto com-pleto, potreste invocare la Legge federale concernente i viaggi «tutto compreso», che all’art. 13 regola espressa-mente il diritto dei consuma-tori a provvedimenti alterna-tivi, indennizzi o trasporto di ritorno.

In buona fedePer contro, il contratto d’al-bergo, costituito da un contratto di alloggio e un

contratto di ristorazione, non è ancora regolato da alcuna legge. In primo luogo fanno quindi stato «gli accordi con-creti nella loro forma scritta oppure la loro concreta tradu-zione pratica secondo il prin-cipio della buona fede», come ha sancito il Tribunale fede-rale. In concreto, gravi difetti che si manifestassero durante il soggiorno, ad esempio ve-dersi assegnato un apparta-mento in una dependance al posto della lussuosa suite pre-notata, autorizzano il cliente a recedere dal contratto, rifiu-tarsi di pagare oppure a otte-nere il rimborso di quanto già pagato e, ove fosse il caso, an-che il risarcimento dei danni, ad esempio per i costi aggiun-tivi sostenuti per un alloggio sostitutivo. I difetti vanno valutati in base al diritto commerciale e al contratto d’appalto. In que-sto senso, bevande o pietanze scadenti (avariate, imman-giabili o non preparate a re-gola d’arte) oppure ancora la mancanza delle caratteristi-

CONSIGLI

1 Studiate con molta attenzione il catalogo o il sito internet.

2 Informatevi su aspetti poco chiari.

3 Fatevi confermare per iscritto i punti impor-tanti.

4 Contestate i difetti quanto prima, per iscritto o in un’altra forma appropriata.

5 Richiedete immedia-tamente una solu-zione sostitutiva o un intervento.

6 Documentate man-canze e difetti (foto, testimoni ecc.).

7 Conservate le varie ricevute delle spese aggiuntive sostenute.

che dichiarate (tipo di carne, cibo vegetariano o simile) possono giustificare il man-cato pagamento o la ridu-zione del prezzo della presta-zione contestata – qualora non fosse posto immediato rimedio a tali manchevolezze. Nel caso di menu composti da più portate, le pietanze e bibite consumate fino all’e-mergere delle carenze de-vono invece essere pagate.

Qualsiasi mancanza andrebbe segnalata sul posto, diretta-mente agli addetti dell’al-bergo o presso un’agenzia di viaggio. La contestazione va fatta per iscritto e con rice-vuta di ritorno, poiché altri-menti si potrebbe incontrare difficoltà a provare l’accaduto in caso di causa legale. ◆

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L’ESPERTO TCS

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Il tuttofare di ThunÈ l’uomo immagine del Punto di contatto della Sezione TCS di Berna a Thun-Allmendingen. Dallo scorso anno Patrizio Calvia gestisce da solo questa piattaforma d’incontro.

Accogliente Nel Punto di contatto di Thun-Allmen-

dingen Patrizio Calvia fornisce informazioni telefoniche.

TESTO PETER WIDMER | FOTO PIA NEUENSCHWANDER

PATRIZIO CALVIA

BOTTA E RISPOSTACosa significa per lei mobilità?La libertà di spostarmi con la mia auto o la mia bici dal punto A al punto B il più rapidamente possibile.

Come trova l’equilibrio fuori dal lavoro?Con la mia famiglia. Non c’è quasi fine settimana che non facciamo qual-cosa assieme. Inoltre sono responsabile del fuoco durante le marce sui carboni ardenti.

In che luoghi preferisce trascorrere le sue vacanze?I miei suoceri vivono in Italia, nei pressi di Pesaro, e io sono di origini sarde. Così una volta ci dirigiamo al Mare Adriatico e un’altra volta in Sardegna, finanze permettendo.

Questo 44enne, di formazione vendi-tore di pezzi di ricambio per auto,

deve sapere proprio tutto quando si tratta di affilia-zione al TCS. Non gli è possi-bile chiedere velocemente qualcosa alla collega vicina, perché Patrizio Calvia è com-pletamente solo nel suo bel e luminoso ufficio del Punto di contatto TCS a Thun-Allmen-dingen. Dà comunque l’im-pressione di essere contento e non sembra soffrire di soli-tudine. «Ho degli strumenti eccellenti per tutti i prodotti e le prestazioni del TCS. Inol-tre mantengo buone rela-zione con le colleghe e i colle-ghi del Call Center del TCS a Schönbühl, dai quali posso prontamente ottenere consi-gli», sottolinea. Non si tratta di un caso, visto che lo stesso

Patrizio Calvia ha lavorato al Call Center dal 2010 al 2014, iniziando come consulente per poi essere promosso capo squadra.

Esperienza di vitaAd ogni modo, ha l’abitudine di trattare con le persone e con le loro esigenze, dato che dopo l’apprendistato ha lavo-rato in svariati settori e fun-zioni, prima di approdare al TCS: venditore di mobili e tappeti, autista, giardinaggio, magazziniere di pezzi di ri-cambio, tecnico di macchine per il caffè. «L’esperienza la-vorativa e quella di vita sono basilari per il mio mestiere e costituiscono spesso un aiuto supplementare», aggiunge il tuttofare. «Al Call Center ho imparato dapprima ad ascol-tare chi telefona e poi a proporgli una soluzione».

Patrizio Calvia non ha una giornata tipo. «L’unica cosa che si ripete ogni giorno è l’accensione del computer al mattino e il suo spegnimento alla sera. Il tipico è rappre-sentato dalla varietà e dall’ir-regolarità; sono i soci a deter-minare la mia quotidianità. Quando un cliente in auto entra nel nostro parcheggio, non so ancora se vuole sem-plicemente una cartina stra-dale oppure se vuol sapere qual è il modo migliore per attraversare il San Gottardo a Pasqua». Se però si dirige verso l’ufficio di fronte, signi-fica che ha bisogno di una prestazione del centro tec-nico, ad esempio ha un ap-puntamento per un collaudo ufficiale. Infatti, il centro tec-nico della Sezione Berna del TCS a Thun si trova nello stesso edificio del Punto di contatto.

Patrizio Calvia individua la sfida maggiore nel fare in modo che «ogni socio che ci viene a visitare alla Zelgli-strasse 8, poi se ne vada felice e contento». Di lunedì

il Punto di contatto di Thun è chiuso e si può trovare Pa-trizio Calvia nel segretariato della Sezione a Berna. •www.sektionbe.tcs.ch, [email protected], tel. 031 356 34 56

gennaio 2016 | touring 57

CLUB

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TESTO TOURING | FOTO FABIAN UNTERNÄHRER

 La «scena del delitto» è il punto d’appoggio della Patrouille TCS a Schönbühl. Il pattugliatore Reto Burri riceve le indicazioni scritte

dal giallo veicolo di pattuglia, una VW Caddy. Quel che gli interessa questa volta è la vita interiore digitalizzata, dato che dal punto di vista del cliente un’avaria non è sicuramente qualcosa di divertente, ma alla quale si può rime-diare bene, rapidamente e senza lungag-gini burocratiche. La nuova app del TCS per il soccorso in caso di panne e inci-dente, nonché per le informazioni del club, trasmette i dati personali del socio e il luogo dell’avaria o dell’incidente du-rante una chiamata d’emergenza all’ad-detto del TCS nel Call Center; questi dunque non deve chiedere il luogo in cui si trova in panne il socio TCS. Pone

soltanto alcune do-mande di controllo, come per esempio: «Si trova con l’auto sulla via XY in lo-

calità Z?». La registrazione del caso si ac-corcia nettamente e i dati sono precisi. Il socio TCS si limita a descrivere il guasto: «La batteria è scarica, il motore non parte ecc.». L’addetto trasmette l’incarico diret-tamente dal sistema al pattugliatore. «Il socio comunque viene collegato telefoni-camente con la centrale d’intervento del TCS e parla con una persona», sottolinea il pattugliatore del TCS.

Tutti i dati sullo schermoOgni dato rilevante del cliente e del gua-sto appare sullo schermo del pattuglia-tore del TCS: nome e numero di socio, nome del chiamante, ora della chiamata, veicolo in panne, targa dell’automobile, luogo dell’avaria, guasto presunto. Tra-mite un software di navigazione inte-grato, il pattugliatore viene guidato in modo sicuro e diretto sul posto della panne. «Non devo più prendere contatto con la centrale, infatti sulla base di que-sti dati posso trattare la panne in modo autonomo», dice entusiasta Reto Burri. Spesso il cliente desidera essere avvi-sato per telefono prima dell’arrivo del pattugliatore; anche questo desiderio appare sullo schermo.

Supponiamo che si tratti di una panne causata dalla batteria scarica che dev’essere sostituita: il pattuglia-

tore porta sempre con sé alcune batte-rie nuove che il cliente può pagare in

contanti o con la carta. Quest’ultima viene letta da un terminale di paga-mento (come in un ristorante o in un ne-gozio) e una stampante collegata senza fili «sputa» immediatamente la ricevuta. «Con questi terminali di pagamento mo-

Le panne digitalizAllarme in caso di panne via smartphone, grazie all’app del TCS con geolocalizzazione automatica, ripartizione delle missioni e tracciato stradale con Navicom, pagamenti mobili con un terminale, rapporto degli interventi elettronico: non è musica del futuro, ma strumenti moderni che già oggi consentono al TCS un soccorso stradale rapido e preciso.

soltanto alcune do-mande di controllo, come per esempio: «Si trova con l’auto sulla via XY in lo-

modo sicuro e diretto sul posto della panne. «Non devo più prendere contatto con la centrale, infatti sulla base di que-sti dati posso trattare la panne in modo autonomo», dice entusiasta Reto Burri. Spesso il cliente desidera essere avvi-sato per telefono prima dell’arrivo del pattugliatore; anche questo desiderio appare sullo schermo.

Supponiamo che si tratti di una panne causata dalla batteria scarica che dev’essere sostituita: il pattuglia-

tore porta sempre con sé alcune batte-rie nuove che il cliente può pagare in

contanti o con la carta. Quest’ultima viene letta da un terminale di paga-mento (come in un ristorante o in un ne-gozio) e una stampante collegata senza fili «sputa» immediatamente la ricevuta. «Con questi terminali di pagamento mo-

Come al ristorante Un terminale legge le carte di credito o di debito.

Padroneggia la materia Il pattugliatore Burri dà informazioni competenti.

Via smartphone L’app del TCS per il soccorso per panne e incidente dà dati esatti.

58 touring | gennaio 2016

Page 59: Touring 12 / 2015 italiano

COME SARÀ IL FUTURO DEI PAGAMENTI MOBILI?

Risponde CCV Svizzera, che fornisce gli speciali terminali di pagamento ai pattugliatori TCS.

Si possono già utilizzare sui terminali mobili del TCS le carte di credito che permettono di pagare senza contatto?Sì, sia con Mastercard (Paypass) che con Visa (Paywave) e American Express (Expresspay).

Quali sono i vantaggi di pagare senza contatto con le carte di credito?La velocità e la facilità d’utilizzo. I pagamenti senza contatto sono per ora limitati ad un importo massimo di 40 franchi per acquisto.

E quali carte di debito consentono di eseguire pagamenti senza contatto presso i pattugliatori TCS?Attualmente la Postcard e la variante internazionale della carta Maestro.

Attualmente si parla sempre più di pagamenti mobili con le app per smartphone. I terminali mobili del TCS sono in grado di effettuarli?Sì, già adesso e senza scaricare il software. Ci aspettiamo che nel 2016 l’uso di Apple Pay (iPhone) si affermi anche sul mercato europeo. Tuttavia, il traffico dei pagamenti senza con-tatto via telefonino è ancora molto giovane, una situazione che dovrebbe cambiare nei prossimi anni.

Vengono conteggiate delle tasse supplementari al cliente TCS che paga con carta di debito o di credito?No!

www.ccv.ch

bili, non solo siamo attuali, ma siamo anche equipaggiati per future possibi-lità di pagamento», aggiunge Reto Burri (v. nel riquadro qui sotto). Viene stam-pato con l’apparecchio senza fili anche il rapporto d’intervento, che ha le dimen-sioni di uno scontrino e viene prima fir-mato dal socio in modo digitale sullo schermo. Esso contiene i dati del socio, del veicolo, del tipo d’intervento, della

fatturazione e del mezzo di pagamento, oltre a un campo per le osservazioni

del pattugliatore.

Diagnosi esatta«Se ad esempio si verifica un gua-sto al motore, il relativo difetto può essere rilevato grazie alla dia-

gnostica di bordo (OBD). Posso stamparla e darla al cliente che la

consegnerà al garagista, il quale potrà

successivamente riparare definitiva-mente il danno», racconta Reto Burri. Questo rapporto di diagnosi può anche essere inoltrato immediatamente al ga-rage via e-mail. Così il meccanico riceve la diagnosi esatta del guasto e non deve più basarsi sulla descrizione approssi-mativa del conducente del veicolo. Tra-mite una banca dati elettronica, il pattu-gliatore può richiamare praticamente qualsiasi informazione del relativo mo-dello di veicolo: piani dei flussi di cor-rente, posizione dei componenti, fusibili, illustrazione della cinghia trapezoidale ecc. Anche questo aiuto serve a una rapida soluzione della panne. «E se di-venta ancora più specifica, posso telefo-nare all’Helpdesk tecnico del TCS e rice-vere i consigli degli specialisti», afferma Reto Burri, «ma lo faccio solo dopo che non ci sono riuscito da solo!». •

zate

Sullo schermoBanca dati elettronica per tutti i modelli.

La stampante senza fili «Sputa» ricevute e rapporti d’intervento.

«Da decenni il TCS investe nei collaboratori e nel loro equipaggiamento. Ciò vale anche per la Patrouille. In questo modo, il TCS può continuare anche un domani ad offrire ai suoi soci e clienti un eccezionale servizio di soccorso in caso di panne e incidenti. La cosiddetta digitalizzazione interviene a partire dalla registrazione del caso tramite l’app del TCS fino alle procedure di pagamento mobili».

Jürg Marti, direttore TCS Assistance

gennaio 2016 | touring 59

CLUB

Page 60: Touring 12 / 2015 italiano

TESTO PETER WIDMER | FOTO PETER WIDMER/FOTOLIA

Originale, eccentrico, insolito, attraente, utile, benvenuto: sono alcuni degli aggettivi raccolti quando per Natale si regala l’iscrizione al TCS Cooldown Club ai giovani tra i 16 e i 25 anni.

 Lea Cermusoni di Bienne è da tre anni socio del TCS Cooldown Club. «L’affiliazione mi è stata regalata da mio fratello», racconta la

25enne studentessa in psicologia. Fino ad allora il Cooldown Club non signifi-cava niente per lei, mentre il TCS sì. Lea Cermusoni ha ottenuto la patente di guida a 19 anni, ma non ha (ancora) un’automobile propria. «Prendo spesso a prestito quella dei miei genitori o anche di amici. Quindi questa affiliazione è molto utile. Prima di allora non mi era neppure venuto in mente che potessi ap-profittare delle prestazioni del TCS an-che senza un’auto mia, per esempio in caso di guasto». Avrebbe preso in consi-derazione di affiliarsi al TCS soltanto dopo l’acquisto di una vettura propria, ammette.

Sconti del Cooldown Club«Purtroppo avevo già completato la for-mazione in due fasi, prima di diventare socio del Cooldown Club», si rammarica Lea Cermusoni. Infatti: per questa for-mazione obbligatoria e per altri corsi di guida, i soci Cooldown Club ricevono

Un simpatico regalo di Natale per i giovani

una riduzione fino a 150 franchi. Non proprio noccioline!

Sul sito www.cooldownclub.ch, Lea Cer-musoni ha già visionato innumerevoli offerte di risparmio e manifestazioni, «tanto per dare un’occhiata» dice lei. An-che se per il momento non ne ha ancora fatto uso, non esclude di approfittarne un giorno. Tuttavia, siccome ha 25 anni, non le resta molto tempo a disposizione dato che si può essere affiliati al Cool-down Club solamente nella fascia d’età dai 16 ai 25 anni.

Proposte mensiliPer 66 franchi all’anno si diventa così soci del TCS Cooldown Club e si appro-fitta di allettanti prestazioni esclusive: riduzioni sul TCS libretto ETI (che si ri-vela utile per le vacanze e i viaggi) e sulla protezione giuridica del TCS, ta-riffa speciale sul contrassegno autostra-dale ecc. Vale la pena anche dare un’oc-chiata al sito internet, perché ogni mese si avvicendano offerte di risparmio e vari concorsi a premi – chi li usa, ne fa buon uso!

Perciò, chi è alla ricerca di una brillante idea per un regalo di Natale perfetto per figli, figlie, figliocci e nipoti di età infe-riore ai 26 anni: ecco pronto il TCS Cooldown Club!

Anche Lea Cermusoni ritiene che i molti vantaggi di prezzo per i giovani abbiano un senso, «perché per un’autovettura la questione finanziaria si pone sicura-mente», sottolinea. «Trovo positiva la flessibilità dell’offerta, non solo per co-loro che hanno un’auto di proprietà». Per Lea la vita di club viene in secondo piano, «sebbene io sia in genere molto favorevole alla vita di gruppo. Però sono contenta di essere assicurata», riassume quest’appassionata giocatrice di palla a volo. ◆

Giovani e TCS Un’affiliazione fatta su misura

per le nuove generazioni.

Lea Cermusoni è contenta di essere «ben assicurata in caso di panne».

60 touring | gennaio 2016

CLUB

Page 61: Touring 12 / 2015 italiano

Il TCS rafforza il settore del rimpatrioIl TCS concentra in futuro i suoi sforzi sull’attività di rimpatrio. Il presidente centrale del TCS Peter Goetschi spiega il motivo.

INTERVISTA TOURING

Quattro anni dopo la fondazione di Alpine Air Ambu-lance (AAA) il

TCS esce ora dall’aziona-riato. Per quale ragione?Peter Goetschi: Con l’eliam-bulanza volevamo offrire una prestazione migliore ai soci ed aumentare la visibilità del TCS nei loro confronti e dei titolari del libretto ETI. Tutta-via, l’esperienza ha dimo-strato che, a causa delle tra-sformazioni avvenute sul mercato dei viaggi, il bisogno di rimpatri da Paesi lontani è aumentato, mentre restano tuttora limitati i rimpatri dalle corte distanze. Di con-seguenza la gestione di un proprio elicottero non ha più senso. Infatti, l’elicottero del TCS gestito da Alpine Air Ambulance (AAA) vola soprattutto per interventi di

salvataggio in Svizzera, ciò che non corrisponde ai biso-gni e alla strategia del TCS. Ne consegue l’uscita dall’a-zionariato di Alpine Air Am-bulance e come logica conse-guenza anche quella da una pro-pria attività di volo. Cosa significa in concreto?In concreto signi-fica che a fine no-vembre 2015 il TCS è decaduto come azionista di AAA e ha venduto le sue azioni al gruppo Lions Air, che tramite AAA continuerà a ge-stire l’elicottero (senza logo del TCS). A seconda del biso-gno, anche in futuro il TCS

prenderà in considerazione le prestazioni di alta qualità di AAA, come ad esempio quelle del jet Cessna Citation con i colori del TCS, che sarà an-cora in servizio in Europa per

conto del TCS.

Il TCS intende però intensifi-care anche la collaborazione con la Rega?Con la Rega ab-biamo già collabo-rato in passato per i vari rimpatri. A causa dell’au-mento dei rimpa-tri sanitari inter-continentali il TCS vuol raffor-zare ora questa

collaborazione e sta valu-tando inoltre in quale misura le prestazioni per i soci del

TCS possono essere svilup-pate.

In futuro chi effettuerà gli accertamenti medici e deciderà circa un eventuale rimpatrio in Svizzera dall’estero?Ogni urgenza sarà trattata dai collaboratori del TCS competenti. Questi ultimi, sulla base della valutazione del servizio medico del TCS, decideranno se un paziente deve essere rimpatriato e con quale mezzo di trasporto (ae-reo-ambulanza, volo di linea o autoambulanza).

Cosa cambia in concreto per i soci del TCS?A breve termine non cambia niente. Siamo però convinti che, tra le altre, la collabora-zione con la Rega permetterà di sviluppare ulteriormente le nostre prestazioni nel set-tore del salvataggio, della consulenza e della protezione, per ampliare il servizio ai nostri soci TCS. •

In servizio Il jet usato per i voli di rimpatrio

dall’Europa.

«Non cambia niente per i soci TCS»Peter Goetschi

TC

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gennaio 2016 | touring 61

CLUB

Page 62: Touring 12 / 2015 italiano

Dieci minuti per cambiare una

 Stefanie Frischherz mi accoglie alle 9.15 alla stazione di Basilea. Non abbiamo tempo

da perdere, perché da cinque minuti è stata chiamata per una missione: a Therwil l’a-spetta una donna accanto alla sua Daewoo Kalos blu, il cui motore non si avvia a causa della batteria scarica. Desidera essere avvisata per

telefono prima dell’arrivo del meccanico della Patrouille TCS. Tutti questi dati sono vi-sibili sullo schermo del laptop del veicolo di soccorso del club, una Chevrolet Captiva. Il tempo d’attesa indicato sullo schermo è di 30 minuti, ma ci incontriamo sul luogo della panne già dopo 20 mi-nuti esatti. La donna aspetta in silenzio vicino alla sua au-

bito». Nel veicolo di servizio ne tiene sempre alcune delle più comuni. La cliente appare soddisfatta e paga 206 fran-chi con la carta di credito. La nuova batteria funziona senza intoppi, il motore si av-via immediatamente, la si-gnora ringrazia, si congeda con un saluto e poi contenta riparte. «Batterie e gomme bucate sono le avarie più fre-quenti», mi informa Stefanie Frischherz.

I cari angeliLa missione successiva non si fa attendere troppo: alle 10.36 Stefanie viene già chia-mata per recarsi sul parcheg-

Alle 9.10: sostituzione batteria a Therwil. Alle 10.36: batteria scarica in Münchensteinerstrasse. Alle 11.45: avviamento difettoso a Kaiseraugst.

Stefanie Frischherz fa un mestiere tuttora tipicamente maschile: da febbraio è infatti pattugliatrice del TCS al Punto d’appoggio Füllinsdorf nel Canton Basilea. «Touring» ha accompagnato la 26enne meccanica d’auto durante il suo lavoro quotidiano.

TESTO PETER WIDMER | FOTO ANDRÉ ALBRECHT, ILLUSTRAZIONE CHRISTOPHE BADOUX

tomobile: «È vecchiotta», dice quasi scusandosi. «Una batte-ria scarica non ha nulla a che fare con l’età dell’auto», la tranquillizza gentilmente Stefanie Frischherz. Collega i cavi al veicolo e dopo alcune misurazioni scopre così che la batteria non assorbe più elet-tricità: «Mi dispiace, ma c’è bisogno di una nuova batte-ria, posso sostituirgliela su-

Saltando da una panne all’altra Stefanie Frischherz a bordo della Chevrolet Captiva.

62 touring | gennaio 2016

Page 63: Touring 12 / 2015 italiano

ruota

Alle 12.11: cambio gomma a Pratteln-Nord.

gio di un centro commerciale sulla Münchensteinerstrasse di Basilea. Una Mazda 3 gri-gia non riparte, come indica l’avviso di panne sullo schermo. Il socio TCS, un’an-ziana signora, è ferma sul parcheggio e si sbraccia già da lontano, non appena scorge il veicolo giallo della Patrouille: «Cari angioletti», dice salutandoci cordial-mente e scambiando anche me per uno dei suoi soccorri-tori… La sentenza della pat-tugliatrice arriva presto: «La batteria va ancora bene, si è soltanto scaricata perché la luce era rimasta accesa». La cliente ammette che non

RUBRIKTITEL

STEFANIE FRISCHHERZ

PATTUGLIATRICE TCS

Stefanie Frischherz è in ser-vizio a Basilea Città, Basilea Campagna, nella Fricktal e in una piccola porzione del Canton Soletta. Tra una missione e l’altra trova il tempo per rispondere ad alcune domande davanti a un caffè:

Cosa l’affascina del suo lavoro?I tanti contatti diretti con il cliente e la variazione. Inoltre, quando è sera tutto finisce e non ci si porta a casa delle pendenze. Il giorno dopo ricomincio tutto daccapo.

Come viene accettata come donna da colleghi e clienti?Durante l’apprendistato ho vissuto spesso situazioni difficili. Al TCS però non è assolutamente il caso. E finora neppure i clienti si sono espressi con pregiu-dizi o scetticismo. A volte succede che i clienti di sesso maschile si compor-tino come se sapessero già dove è localizzato il pro-blema, probabilmente per nascondere la loro impo-tenza! Ho già ricevuto an-che inviti a pranzo!

Ha già fatto incontri strani?Mi viene in mente una si-gnora che si lamentava del fatto che nell’abitacolo sentiva dei fischi mentre guidava. Quando però av-viai il motore non fischiava niente. Allora vidi una borsa sul sedile del passeggero: il sistema elettronico sospet-tava che ci fosse una per-sona sul sedile e faceva scattare l’allarme sonoro per allacciare le cinture di sicurezza!

guida molto, lo fa «soprat-tutto per far la spesa». Stefa-nie Frischherz le consiglia ora di guidare almeno mezz’ora, affinché la batteria si ricari-chi. «Fantastico come ha ri-solto», la elogia la donna, che farà tesoro del consiglio.

Auto da trasportareIl terzo avviso di panne di questa mite mattinata d’au-tunno arriva alle 11.45: area di un’azienda elettrotecnica a Kaiseraugst, una Ford C-Max automatica grigia, «il motore non si avvia». Un collabora-tore della ditta ci accoglie con queste parole: «Sono an-ch’io un meccanico d’auto, abbiamo cercato di fare un ponte elettrico con la batte-ria, ma senza successo. Su queste auto piene di elettro-nica non si può più lavorare! Si tratta probabilmente di un relè dell’avviamento difet-toso». Stefanie Frischherz ac-certa che la batteria è un po’ debole, ma comunque fun-ziona ancora. È l’avviamento e l’auto deve purtroppo an-dare in garage. Siccome il ga-rage convenzionato con l’a-zienda si trova a Duggingen, il veicolo in panne va caricato su un furgone da trasporto e portato lì. «Per le lunghe di-stanze non li trainiamo, ma li carichiamo», spiega Stefanie Frischherz. Telefona quindi in centrale e ordina un vei-colo da trasporto, precisando che «la macchina dovrebbe essere prelevata entro le 16, perché dopo il cortile della ditta chiude». Dopodiché compila il formulario di tra-sporto e ricopre con una pelli-cola protettiva il sedile del conducente e il volante, «per evitare che si sporchino». Un servizio davvero accurato…

In autostradaAlle 12.11 arriva il prossimo ordine d’intervento: «Area di servizio autostradale Prat-teln-Nord, una Mercedes classe C nera, ferma sul par-cheggio con una gomma a terra. Quando arriviamo, si

vede il veicolo in avaria ma non il cliente. «Sembra grave», sbotta Stefanie Frischherz dopo aver gettato un’oc-chiata. Il pneumatico ha in-fatti un bel taglio su un lato. Intanto, sopraggiunge di corsa il cliente, un uomo d’af-fari di mezza età. «Salve, non mi avete neppure dato il tempo di bere un caffè», dice scherzando. Il verdetto della pattugliatrice è chiaro: «Va cambiata la ruota». Per for-tuna il cliente ha con sé un pneumatico invernale. «È successo sull’autostrada nei pressi di Sissach. Il sistema indicava una pressione bassa delle gomme, ma non pen-savo ad una foratura», rac-conta il socio TCS mentre Stefanie Frischherz cambia la ruota con pochi sapienti ge-sti. «Io non l’ho mai fatto così velocemente, non ho proprio alcun talento manuale. Per questo mi sono dato alla co-municazione con la clien-tela», ironizza l’uomo d’affari. Stefanie, però, sa fare en-trambe le cose. ◆

gennaio 2016 | touring 63

SULLA STRADA

Page 64: Touring 12 / 2015 italiano

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Oggi sul Circolo polare c’è un centro commer-ciale e ristorante.

Pubblicità

Costi esorbitanti«Già da adolescente ero sedotto dalle vetture esotiche dell’American Motors Corporation, abbreviata in AMC. Ave-vano nomi come Gremlin, Javelin, Hornet, Eagle e Pacer. Perciò, nel 1986 realizzai il mio sogno da ragazzo e comprai una Eagle 4×4, la prima SUV sul mercato dell’auto! All’avvio si sen-tiva un sonoro borbottio dal motore V6 di 4,3 litri, l’elegante abitacolo era in legno e pelle. Il mio primo viaggio mi condusse in un campeggio ticinese, dove dormivo comodamente sui sedili posteriori ribaltabili. Rimasi quindi scioccato dalla tassa di pernottamento di 30 franchi. Il custode del campeggio applicò la tariffa dei camper! Con il passar del tempo, il consumo (tra 17–25 litri per 100 km) e gli elevati costi di manutenzione mi fecero tornare alla dura realtà. Nel 1992, a malincuore vendetti la mia curata AMC a un inge-gnere forestale».

Werner Tanner, Arni

La mia prima autoCamargue, Ticino e Circolo polare sono le destinazioni raggiunte con le loro prime automobili dai nostri lettori, che adesso ci raccontano le loro esperienze. Ottava puntata.

Camargue: un viaggio mozzafiato.

Le automobili AMC erano rare sulle strade svizzere.

Sempre più a nord«Nel luglio del 1967, con l’amico e com-pagno di studi all’Università di Berna, Hanspeter Gerber, decidemmo di sfug-gire alla canicola estiva andando a Nord. Con una DKW Junior rosso scuro, nel cui cofano si celava uno scoppiet-tante motore due tempi, facemmo rotta verso Amburgo. Non avevamo una meta fissa, ma dipendevamo dalle no-stre possibilità finanziarie e dall’affida-bilità della Junior. Passando per Am-burgo e Copenaghen approdammo in Svezia, pochi giorni prima del passag-gio dalla circolazione a sinistra a quella a destra. Ciò voleva dire che tutti i se-gnali stradali, le demarcazioni al suolo e i semafori erano già regolati sulla circolazione a destra, mentre però si continuava a guidare sul lato sinistro. Tuttavia, dopo aver visitato Stoccolma, non fu il traffico bensì l’alto livello dei prezzi in Svezia che ci spinse ad andar-cene in Norvegia, che all’epoca era meno cara. Su una strada di campagna non asfaltata proseguimmo verso Nord. E il 1° agosto scorgemmo un segnale so-litario con la scritta ‹Polarsirkel›. E così, nel giorno della nostra festa nazionale,

Spensieratezza giovanile«Con la mia prima auto, una Renault 4CV, nel 1967 andai con un amico nella Camargue. L’autovettura a quattro porte di 360 cm di lunghezza, con mo-tore di 750 cc, tre marce e 17 CV, ci portò in posti meravigliosi. In quei tempi di scarso traffico, ci divertivamo a sederci sul tetto, dopo aver fissato le portiere all’indietro, guidando con i piedi sul volante lungo la costa e goden-doci i dintorni. Con la seconda marcia e l’acceleratore al minimo eravamo veloci come i cavalieri... che procedevano ai lati della strada».

Walter Bärtschi, Zurigo

attraversammo il Circolo polare. In seguito decidemmo di proseguire a bordo di un piccolo battello postale (le odierne ‹Hurtigruter› non si possono quasi distinguere dalle navi da cro-ciera). Posteggiammo la nostra DKW Junior sulle isole Lofoten, dove si po-teva ancora parcheggiare senza limiti di tempo, e in nave ci recammo a Hon-ningvog e da lì in autobus verso Capo Nord. Dopo 14 giorni fummo felici di poter rimettere in servizio la nostra DKW, perché ormai eravamo a corto di soldi. Per risparmiare, da quel giorno dormimmo in macchina – era un po’ stretto, ma nei ricordi di quel mio primo lungo viaggio in auto, certi det-tagli non sono più protagonisti ormai da molto tempo».

Konrad Stamm, Tschingel

Cerchiamo: foto scattate dai lettori Siete particolarmente fieri di una foto originale o speciale scattata ultimamente che ritrae gente, paesaggi, situazioni, monumenti. Condividete la foto con noi e i lettori inviandocela per e-mail con un breve commento entro il 30 dicembre a: [email protected].

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FORUM

Page 65: Touring 12 / 2015 italiano

Scriveteci…Qui vale la regola: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata.

touring impressumRivista del Touring Club Svizzero (TCS)

EditoreTouring Club SvizzeroCasella postale 820, 1214 Vernier (GE)

Caporedattore Felix Maurhofer

Vice caporedattoriMarc-Olivier HerrenDino Nodari

Redazione Aline BeaudChristian Bützberger Juliane LutzPeter Widmer

Art DirectorAlban Seeger

Responsabile fotoEmanuel Freudiger

LayoutAndreas WaberStephan KneubühlSara BönzliMathias Wyssenbach

Assistenti di redazioneMichela Ferrari (I)Tania Folly (F)Oliver Marti (T)Irene Mikovcic-Christen

CorrispondenzaRedazione TouringMaulbeerstrasse 10, 3001 BernaTel +41 58 827 35 00Fax +41 58 827 50 [email protected]

TiraturaEdizione italiana: 83 246Totale: 1 334 694

Edizione/MarketingReto KammermannNatascia Prosperi

Abbonamento: compreso nella quota annua di socio. «Touring» è pubblicato 12 volte l’anno.

Modifica indirizzo: con il numero di socio: TCS, Sede centrale, Casella postale 820, 1214 Vernier, Tel. 0844 888 111, [email protected]

Pubblicità: Publicitas Publimag AG Seilerstrasse 8, 3011 Berna Tel. +41 44 250 31 31Fax +41 44 250 31 32Testi e foto sono protetti dai diritti di autore. Ogni riproduzione, anche parziale, richiede l’accordo scritto dell’editoria. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

ProduzioneSwissprinters SABrühlstrasse 5, 4800 ZofingenTel. +41 58 787 30 00

La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispon-denza. È possibile inviare le lettere per e-mail ([email protected]). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring (www.touring.ch).

I pigri della frecciaMi stupisco sempre come numerosi automobilisti ignorano di avere a disposi-zione delle frecce sul loro veicolo. Cambiano direzione, sorpassano, tornano sulla destra della carreggiata, si fermano ai bordi della strada, ripartono ecc., senza attivare i loro indicatori di direzione. È pericoloso quando, ad esempio, vo-gliamo superare il veicolo che ci precede dopo aver ben osservato la circola-zione nel retrovisore e im-provvisamente il veicolo che ci segue si sposta sulla no-stra sinistra senza il minimo preavviso. Inoltre constato pure che quasi due anni dopo l’introduzione dell’ob-bligo di circolare con i fari diurni accesi, incrocio ogni giorno decine di veicoli con i fari completamente spenti, a volte perfino in galleria! Sarebbe ora che si obbli-ghino tutti i veicoli a dotarsi di fari automatici, compresi i vecchi modelli.

René Luyet (@)

Fumare al distributoreNegli ultimi tempi, con il bel tempo, constato sempre più che in molti distributori di carburante si fuma nel rag-gio di due metri di distanza dalle varie pompe, igno-rando il divieto di fumare e le indicazioni del personale. Sono un pompiere e ho frequentato anche il corso SDR/ADR per il trasporto di merci pericolose. Rendo spesso attenti i clienti, la gente e il personale su que-sto punto, ma vengo quasi sempre deriso. Non mi me-raviglierei se certi clienti installassero un grill usa e getta all’ombra del distribu-tore per fare una grigliata.

Ueli Flueger (@)

Montaggio gommeQuando è possibile, cerco di seguire i consigli del TCS per le misure di sicurezza e soprattutto quelle riguar-danti i pneumatici. Dopo aver svolto qualche corso di formazione presso il TCS, ho capito che la pressione dell’aria può (deve) essere leggermente aumentata, ma anche che la qualità delle gomme posteriori è molto importante per evitare una sovrasterzata, che è molto difficile da correggere. Il mio trucco consiste nel met-tere le gomme nuove dietro, mentre monto davanti quelle che prima erano die-tro. Così facendo ho sempre dei buoni pneumatici poste-riori e ovunque dei modelli recenti. Ma quando vado a fare montare i miei pneuma-tici, mi accordo spesso che quelli nuovi vengono siste-maticamente messi davanti – anche se chiedo espressa-

mente di metterli dietro – e mi rispondono che lo fanno per avere aderenza sulla tra-zione. A me però sembra più prudente avere un po’ meno aderenza, ma una migliore tenuta di strada posteriore per evitare il sovrasterzo.

Mathieu Piccand (@)

Errata corrigeNell’ultima edizione c’era un’imprecisazione nell’arti-colo «Tunnel del San Got-tardo Lascia o raddoppia?».Naturalmente le stazioni di carico dei camion non do-vranno trasportare 6,3 mi-lioni di veicoli all’anno. In-fatti questa cifra concerne il totale dei veicoli (cioè auto e camion) che dovrebbero es-sere caricati al S. Gottardo. Comunque ciò non modifica l’affermazione che tali im-pianti al Gottardo dovranno essere più grandi rispetto a quelli dell’Eurotunnel.

La Redazione

Giovane pattugliatore TCS Alla giornata «Nuovo futuro» Mattia ha accom-pagnato il papà durante il turno di lavoro. La sorpresa dei nonni: tuta e foto.

ALD

gennaio 2016 | touring 65

Page 66: Touring 12 / 2015 italiano

Nel mese di novembre i soci del TCS potevano calarsi nei panni dell‘agente 007 James Bond e farsi immortalare con una fiammante Aston Martin.

Soci TCS e fan di James Bond

Peter Margowski con il figlioccio Luciano Sapio

FOTO MATHIAS WYSSENBACH

Stephan FreyElmar Müller e Patrick Lüdi

Dania Hazimé

Fabiana Donadi

Josef, Richard e David Zubler

1.11.2015

TCS E

JAMES BOND

A LUCERNA

Il TCS era presente con

i bolidi di James Bond

al Museo dei trasporti

a novembre.

1.11.2015

TCS E

JAMES BOND

A LUCERNA

Il TCS era presente con

bolidi di James Bond

al Museo dei trasporti

Nicoletta e Ywan Schmoutz

66 touring | gennaio 2016

PEOPLE

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Quest’anno sarai tu l’autore del pupazzo di neve più bello di tutto il quartiere! Oltre a divertirti fuori all’aria aperta, puoi risolvere i giochi di Tourolino e tentare di vincere un premio partecipando al nostro concorso speciale Natale.

Spazio ai

GIOCO 2

Trova i 10 errori.

GIOCO 1

GIOCHI MOBILI

Quale boccia di Natale non ha la sua coppia?

giochi!

Ti annoi? Allora prova il gioco seguente:

Un pupazzo di neve super!Ritieni che i pupazzi di neve tradizionali siano noiosi? Per stupire i tuoi vicini e i tuoi amici costruisci un pupazzo di neve al contrario. Cosa c’è di più di-vertente? Ecco come fare: prima pre-para tre palle di neve di diverse dimen-sioni e mettile una sopra l’altra dalla più piccola alla più grande. In seguito forma le braccia e le gambe e attaccale come mostrato sul nostro disegno. Poi puoi decorare il pupazzo di neve con gli stivali o le calze, una sciarpa, dei bottoni o dei sassi e una carota! Non esitare a doman-dare aiuto ad un adulto se fai troppa fatica.

TESTO ALINE BEAUD | ILLUSTRAZIONE ANDREA PETER

TOUROLINO

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I tre premi sono stati offerti da Tierpark Berna, la Maison Cailler e il Museo svizzero dei trasporti.

Partecipazione entro il 17 dicembre per e-mail:[email protected] o tramite posta a: TCS, Redazione Touring, Maulbeer-strasse 10, 3001 Berna.

La risposta del concorso n. 11 era A. L’indicazione ra� gurata signifi ca «carreggiata gelata». Complimenti ai vincitori: Simone Vigani (Moghegno), Lisa Porchet (Corcelles-le-Jorat) e Patricia Leuzinger (Sierre).

Un abbonamento annuo famiglia (2 adulti, 4 bam-bini dai 6 ai 16 anni).

Un atelier «Piacere cioccolato per piccoli e grandi», forfait famiglia.

Un’entrata famiglia al Museo e al Planetarium.

1.

2.

3.Possono partecipare tutti i giovani lettori e le giovani lettrici di Touring della Svizzera e del Liechtenstein, a eccezione dei collaboratori TCS e dei loro familiari. I giovani vincitori del concorso «Tourolino» saranno estratti a sorte e avvisati personalmente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Sono escluse le vie legali. I nomi dei vincitori verranno pubblicati di volta in volta sulla rivista Touring.

CONCORSO PREMI

Inviaci un’e-mail a [email protected] con la soluzione giusta per partecipare al sorteggio e provare a vincere uno dei premi a lato.

@

Trova i 4 disegni nascosti nell’immagine e annota in quale riquadro si trovano (ad esempio disegno 1 nel riquadro A1). In seguito inviaci le tue risposte per partecipare al nostro concorso speciale Natale. Buona fortuna!

1 — 2 — 3 — 4 —

TOUROLINO

gennaio 2016 | touring 69

Page 70: Touring 12 / 2015 italiano

TESTO ALINE BEAUD | FOTO NICOLAS ZWICKEL

Ha appena finito il suo ultimo romanzo ed esce già con un nuovo racconto scritto a bordo della DS4, la vettura d’alta gamma di cui è ambasciatore. Incontro con Joël Dicker, il genio del poliziesco.

Nominato di fresco ambasciatore della DS4, il gine-vrino Joël Dicker ha composto una novella in cinque capitoli per la marca francese. Lo abbiamo incon-trato a Parigi in occasione del lancio della compatta

di classe premium. Ci ha confidato le sue idee a proposito dei viaggi in automobile, del suo esame di guida e… delle donne al volante.

In veste di ambasciatore della DS4, lei ha composto un racconto a bordo di questa vettura. Cosa scaturisce da un’esperienza del genere?È stata una bella sfida. Ho scritto questa storia di una cinquantina di pagine dopo aver ulti-mato il mio romanzo. Una novella è un formato che mi fa paura. Trovo difficile scrivere un testo breve di qualità. Ho dovuto uscire dalla mia zona di comfort.

A proposito, è davvero comodo scrivere a bordo di un’automobile?Il racconto è stato scritto solo in parte in automobile. Ho preso soprattutto degli appunti e li ho anche dettati tramite il si-stema di riconoscimento vocale dell’auto. Al giorno d’oggi, di-sponiamo di tecnologie straordinarie a bordo dei veicoli, non bisogna ignorarle.

Lei è anche un grande appassionato di aviazione. Fondamentalmente, le piace più l’auto o l’aereo?Sono due cose molto diverse. L’automobile è sinonimo e vettore di libertà. L’aeroplano è un sogno straordinario! I decolli – volo all’incirca tre volte alla settimana – sono fantastici. Ed ogni volta risvegliano il bambino che c’è in me.

Il suo nuovo romanzo si svolge a Baltimora, in Florida e a Montclair. Va in avanscoperta per trovare i luoghi ideali dei suoi romanzi?

No, racconto storie ambientate in posti che già conosco. In se-guito verifico se quel che ho scritto corrisponde al vero. Ne «Le livre des Baltimore» (Il libro di Baltimora, ndt), parlo parec-chio di vetture. Invece di prendere l’aereo, Marcus scende in Florida viaggiando sulla strada. Gli ci vuole qualche giorno, ma scopre il paese. A proposito, se c’è una cosa che davvero mi

fa soffrire sono i monitor poggiatesta piazzati davanti ai seggiolini per bambini.

Ah sì? E per quale motivo?Lei si ricorda i viaggi in auto che faceva con i suoi genitori per andare in vacanza? Erano in-terminabili… Ma la noia è qualcosa di impor-tante. Bisogna saper apprezzare il momento, i paesaggi e lasciarsi ispirare.

Parliamo del suo esame di guida. Ha preso la patente al primo colpo?Sì, ho superato la licenza di condurre al primo colpo, anche la teoria. Il giorno dell’esame di

guida, il mio papà ed io eravamo un bel po’ in ritardo e non tro-vammo tempo per depositare il sacco dell’immondizia che tra-sportavamo nell’abitacolo. Prendendo posto a bordo, l’esperto mi chiese: «Cos’è questa immondizia?». Si era già innervosito prima di partire. Iniziava molto male per me…

A quando risale questo fatto?[Tira fuori il portafoglio e verifica la data della patente.] Ho su-perato il mio esame di guida il 17 marzo 2004! Avevo 18 anni.

Cosa ne pensa del detto «donna al volante, pericolo costante»?Ma non è piuttosto «donna al volante, pericolo al tornante»? [Ride.] Questa frase non è adatta alla nostra generazione. Non pensiamo più così, sono modi di dire da vecchi brontoloni. D’al-tronde, la maggior parte delle donne che conosco guidano e parcheggiano meglio di me! •

JOËL DICKERscrittore

PREFERENZEColore: blu

Veicolo: Airbus A330

Musica: jazz, folk

Paese: Svizzera

Film: The Elephant Man, Memento

Cucina: italiana

«L’esame era iniziato male»

di guida

70 touring | gennaio 2016

IN GIRO CON

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Joël Dicker (30 anni), un uomo dai molti talenti. Per la DS, cambia genere narrativo e si improvvisa

perfino attore!

gennaio 2016 | touring 71

Page 72: Touring 12 / 2015 italiano

Il punto di partenza per benefi ciare di tutti i vantaggi del Club e delle informazioni degli esperti del TCS, incluse dodici edizioni della rivista del Club touring. Inoltre, diventando socio supporta il nostro impegno a favore di una maggiore prevenzione e più sicurez-za stradale.

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Page 73: Touring 12 / 2015 italiano

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2015

Possono partecipare tutte le lettrici e tutti i lettori di Touring in Svizzera e Liechtenstein, ad eccezione dei colla-boratori del TCS e dei loro familiari. I vincitori dei concorsi «Gioca & Vinci» di Touring saranno estratti a sorte e avvertiti direttamente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Non sarà possibile ri-correre alle vie legali.

Ogni SMS costa CHF 1.50.È possibile partecipare anche per posta, inviando la soluzione a TCS, Editoria Touring, Casella postale, 3024 Berna.

Risolvete l’indovinello matematico e compilate le caselle verdi (le altre segnate devono essere completate di volta in volta con le cifre da 1 a 9). Inviate un SMS con scritto tmi123 e le tre cifre al numero 543.

Risolvete l’indovinello matematico e compilate le caselle rosse. Inviate un SMS con scritto tmi122 e le tre cifre al numero 543.

OCCASIONE 1 – Gioco per i lettori

OCCASIONE 3 – SUDOKU 2OCCASIONE 2 – SUDOKU 1

GRANDI OCCASIONIper vincere3

Private Selection Hotels è il sigillo di qualità per 59 alberghi di lusso e di prima classe gestiti privatamente, siti nelle più belle località d’Europa. Queste strutture si contraddistinguono soprattutto per il loro fascino particolare e il carattere autentico. Partecipando al gioco per lettori, avrete la possibilità di vincere un buono per due notti e due persone in un albergo Private Selection Hotels a vostra scelta. Il pacchetto naturalmente include anche una prima cola-zione ricca a buffet, l’utilizzo gratuito dell’area wellness e degli altri servizi (a seconda dell’offerta dell’albergo).

Sponsor del premio: www.privateselection.ch, telefono 041 368 10 05 (chiamando questo numero potete ordinare anche il catalogo cartaceo se non volete o potete informarvi tramite internet).

Domanda: Quanti metri è alta la statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro?Inviate un SMS con tmi121 xx (xx = metri) al numero 543.

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Apple lo definisce il miglior smartphone mai proposto nel proprio assortimento e le cifre di vendita da record non fanno altro che confermare tale affermazione. Carat-teristiche del display da 5.5 pollici: imma-gini super nitide ed elevata luminosità. La fotocamera frontale sa stupire anche in condizioni di luce non ottimali, consen-tendo di girare filmati e scattare foto sem-pre in alta definizione. Questo smartphone esegue anche le proce-dure più complesse in un lampo e la batteria di grosse dimensioni garantisce una lunga autonomia.

Il Surface 3 4G è il modello più sottile e più leggero (solo 622 g) della nuova gamma di tablet Microsoft. Sfrutta il nuovo sistema operativo Windows 10 ed è venduto con un abbonamento Office 365 Personal di un anno. Dotato di tastiera intelligente e di penna, il tablet si trasforma in un portatile comodo ed efficiente. Inoltre, grazie all’audio Dolby, al sostegno integrato e regolabile su tre posizioni e alle fotocamere frontale e posteriore, permette di guardare i propri contenuti preferiti a mani libere.

28dicembre:

ultimo

termine per

partecipare

ai giochi

gennaio 2016 | touring 73

GIOCA & VINCI

Page 74: Touring 12 / 2015 italiano

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Page 75: Touring 12 / 2015 italiano

TCS TICINOBollettino della Sezione Ticino #12/01

Gennaio 2016

Auguri a tutti!Il nostro regalo: l’impegno continuo nella prevenzione degli incidenti per i nostri fi gli.

Page 76: Touring 12 / 2015 italiano

76 touring | gennaio 2016

ImpressumBollettino ufficiale dei Soci TCS, Sezione Ticino

Tiratura 84 000 copie Edizioni 12 volte all’anno

Redazione Roberto [email protected]

LayoutSara Bönzli

Inserzioni TCS Sezione TicinoCP 5816802 RiveraTelefono 091 935 91 22

StampaSwissprinters AGBrühlstrasse 5, 4800 Zofingen

Indirizzi TCS

Punto di contatto a Rivera: informazioni sul societariato, libretto ETI, protezione giuridica Assista, corsi, scuola guida, collaudi e controlli tecnici. Per il viaggio: ViaCard (I), Télépeage (F) Contrassegno per le polveri fini (D)Vignetta autostradale per CH e AustriaSeggiolini per bambini e articoli Shop

TCS Sezione TicinoVia alla Chiesa 10Casella postale 5816802 Rivera

Telefono 091 935 91 35Fax 091 935 91 [email protected]

ETI pronto interventoTel. +41 58 827 22 20 (emergenze)

Patrouille TCS:Tel.: 0800 140 140 (richiesta intervento)0844 888 111 (Informazioni)

Infostrada163 (50 cts./chiamata + 50 cts./min.)

TCS SEZIONETICINO

Il Centro TCS di Rivera è pronto ad aiu-tarvi a rispondere al quesito. Vari pro-dotti e servizi potrebbero essere la solu-

zione, oltre ad essere originali ed utili. Inoltre la disponibilità, la cortesia e la pro-fessionalità del personale sarà un ulterio-re aiuto nella scelta dell’omaggio.Iniziamo la nostra carrellata di suggeri-menti, in crescendo di valore, con la clas-sica vignetta autostradale di CHF 40.–.

Oppure regalare sicurezza con un con-trollo tecnico standard dell’auto (CHF 70.–) oppure l’adesione al TCS per offri-re tranquillità in viaggio (CHF 87.– e CHF 66.– per giovani con meno di 25 anni). Un’altra possibilità, sempre in ambito si-curezza, potrebbe essere un corso di per-fezionamento alla guida (CHF 150.–) o ancor più divertente un corso «neve & ghiaccio» (CHF 250.–). Mentre per i non-

ni il corso d’aggiornamento della guida per la 3.a età sarà sicuramente apprezza-to. I nipotini forse hanno bisogno un seggio-lino per l’auto? La serie Kiddy, giudicata nei test TCS tra le migliori, è inoltre offer-ta ai Soci con interessant1 sconti (da CHF 239.– a 450.– secondo i modelli).I corsi «2 fasi» come regalo, necessari ai neopatentati per ottenere la licenza di gui-da definitiva, non potranno che rendere felici figli e nipoti (buoni a partire da CHF 250.– fino a CHF 560.–)Se invece il destinatario del regalo non ha ancora raggiunto i 18 anni, un corso pre-paratorio di una settimana per affronta-re l’esame teorico per l’auto o lo scooter potrebbe risultare azzeccato. I corsi Ju-nior Driving permettono di passare una divertente settimana, oltre che utile, tra coetanei nel villaggio di vacanza TCS a Quinto in Leventina. (CHF 950.–).I diversi pacchetti di buoni della Scuola guida TCS permettono di scegliere tra un minimo di 3 lezioni pratiche fino all’offer-ta completa di prestazioni dei nostri accre-ditati Maestri Conducenti (da CHF 255.– a CHF 1130.–).I dettagli dei prodotti e delle prestazioni indicate sono a disposizione al sito tcs-ticino.ch, dove potrete trovare altre moltissime ispirazioni. Per informazioni o richiesta di buoni 091 935 91 35. •

SEZIONE TICINO | PUNTO DI CONTATTO

Accidenti . . . cosa regalo?

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gennaio 2016 | touring 77

«I Fughezzee» a teatro con il TCS

«I Fughezzee»

Nel 2016 il gruppo di teatro-cabaret dei «Fughezzee» raggiun-ge il quarto di secolo di vita e proporrà uno spettacolo che, come al solito attraverso un simpatico fi lo conduttore, presen-terà in forma satirica i principali avvenimenti che hanno caratterizzato la recente cronaca regionale, cantonale, svizzera e internazionale. La collaudata struttura dello spettacolo lascia sempre spazio per l’inserimento di fatti di cronaca eclatanti dell’ultimo… minuto.

Il gruppo è nato nel 1991, all’interno del Coro folcloristico Eco di Lumino, con lo scopo di riuscire, attraverso la proposta

annuale di uno spettacolo di teatro-caba-ret, a reperire i fondi necessari per fi nan-ziare l’attività del Coro e ancora oggi que-sto obbiettivo resta primario. Il fondatore del gruppo, Gianfranco Fran-zi, trovò l’entusiastica adesione da parte di un drappello di persone, la maggior parte attiva in seno al coro, e gli altri amanti di questa particolare forma di spettacolo che permette agli attori di divertire la gente di-vertendosi a loro volta. Allora si fece di ne-cessità virtù, non pensando certamente che allo stesso tempo si gettarono le basi per quello che sarebbe divenuto un grup-po apprezzato in tutto il Cantone.Ogni anno sono più di 2’500 le persone che raggiungono la località alla periferia di Bellinzona per assistere allo spettacolo, sempre molto atteso, dei «Fughezzee» che

Il Gruppo Bellinzonese del TCS invita i Soci al teatro a Lumino (Salone dell’ Oratorio Parrocchiale) venerdì, 5 febbraio 2016, alle ore 20:30. Dopo lo spettacolo verrà o� erto un rinfresco.

L’entrata sarà o� erta gratuitamente ai primi 110 iscritti. E’possibile iscriversi a partire dal 15.12.2015 dalle ore 09:00 all’indirizzo [email protected] e nel rispetto delle seguenti modalità:• domicilio nel Bellinzonese, Riviera,

Leventina e Valle di Blenio.• riservazione massima 2 biglietti per

ogni Socio, indicando le generalità del secondo partecipante

• indicazioni: Cognome; nome; indirizzo completo; recapito telefonico

• numero socio

Iscrizioni e� ettuate prima della data stabilita o non complete, non saranno considerate.In mancanza di internet è possibile iscriversi allo 091 935 91 35 (sempre dalle ore 09:00 del 15.12.2015) comunicando le informazioni utili per l’iscrizione.Le riservazioni sono considerate in ordine cronologico. Verrà confermata la riservazione via e-mail.

nel dialetto di Lumino è così chiamata la lucciola, il simpatico insetto che magica-mente ma pure fugacemente appare nelle calde serate di prima estate.Il fi lo conduttore di quest’anno sarà del tutto particolare e per questo, contraria-mente al passato, non verrà svelato in an-ticipo. Sarà comunque un fi le-rouge chia-ramente legato sia alla ricorrenza che viene festeggiata a livello societario (chis-sà quanti luccichii, paillettes, ecc.) sia alla notorietà che i personaggi che verranno presentati in scena hanno raggiunto. In poche parole nessuno avrà di che lamen-tarsi: l’essere inseriti nello spettacolo dei Fughezzee é il pedaggio che la gente fa-mosa (Fughezzee compresi) dovrà pagare e questo lo conferma bene a tutti quanti il titolo: «Tiè, l’è isci a vess famos!». •

Maggiori informazioni sul sito www.fughezzee.ch

VITA ASSOCIATIVA | SEZIONE TICINO

Page 78: Touring 12 / 2015 italiano

78 touring | gennaio 2016

Marco Varini è nato il 26.5.1943 a Ascona. Diploma di medico nel 1969 con susseguente specializzazione in medicina interna e oncologia medica

negli USA, Zurigo e a Milano presso Maico l’Istituto Nazionale Tumori. Già Vice-primario del Servizio oncologico cantonale a Bellinzona e responsabile di vari progetti di ricerca sul carcinoma mammario per il Gruppo Svizzero di Ricerca sul Cancro (SA1414). Dal 1986 libera professione a Lugano come

oncologo (www.swissoncology.com). Attività ospedaliera presso la Clinica S. Anna di Sorengo dove dirige il reparto di oncologia e presso la Clinica di Moncucco. Socio fondatore e presiden-te dell’Associazione Triangolo, volonta-riato e assistenza per il paziente oncologico.

Curriculum Vitae: dott. med. Marco Varini

SEZIONE TICINO | GOTTARDORAMA

Nei paesi occidentali l’industria, l’ar-tigianato, le economie domesti-che, lo smaltimento dei rifiuti, l’a-

gricoltura e il traffico sono i principali imputati, con percentuali diverse a secon-da delle emissioni prodotte.Ogni anno, secondo l’Ufficio federale dell’aria, in Svizzera da 2’000 a 3’000 de-cessi prematuri sono riconducibili alle conseguenze dell’inquinamento atmosfe-rico. Dalla metà degli anni ‘80 nel nostro Pae-se, la qualità dell’aria è in continuo miglio-ramento, anche se un attento monitorag-gio è riservato alle polveri fini, ossidi di azoto, ozono e ammoniaca, inquinanti che nuocciono alle persone ed agli ecosi-stemi.

Per conoscere se la costruzione della gal-leria di risanamento al San Gottardo po-trebbe avere delle ripercussioni negative sulla salute della popolazione ticinese, ab-biamo chiesto l’opinione di due noti medi-ci l’oncologo dott. Marco Varini e il cardio-logo prof. dott. Tiziano Moccetti.

Dott. med. Marco Varini«La galleria di risanamento, come prevista dal Consiglio federale e senza aumento delle capacità di traffico, non avrà nessun impatto sull’incidenza dei tumori nella popolazione ticinese. Di gran lunga, il maggiore responsabile dei tumori polmonari è il tabacco e di con-seguenza, è sulla prevenzione del tabagi-smo che bisogna lavorare. Nello specifico,

annotiamo che, secondo il registro dei tu-mori del Canton Ticino dal 1996 al 2010, l’incidenza dei tumori polmonari dal 1992 è diminuita annualmente del 2,2% nella popolazione maschile e quindi non impu-tabile all’inquinamento. Inoltre, confrontando i dati dei vari di-stretti del Cantone non esistono differen-ze sostanziali regionali. (dati consultabili su: www4.ti.ch/dss/dsp/registro-canto-nale-dei-tumori/dati-epidemiologici/da-ti-specifici/tumori-del-polmone). La galleria di risanamento assicurerà maggior sicurezza agli utenti, in quanto saranno evitati i pericolosi incroci attuali, causa di possibili scontri frontali o latera-li, in più la presenza di una corsia di emer-genza, per ogni canna, agevolerà gli inter-

Galleria di risanamento al San GottardoNessun peggioramento per la salute

Nel dibattito in corso sul risanamento della galleria autostradale del San Gottardo, un tema che riveste una sua particolare importanza è se gli interventi previsti o ipotizzati hanno un influsso sullo stato generale della salute della popolazione.

Page 79: Touring 12 / 2015 italiano

gennaio 2016 | touring 79

venti dei soccorsi in caso di incidenti e guasti ai veicoli.»

Prof. dott. med. Tiziano Moccetti «Condivido, sia come cittadino, sia come medico la proposta del Consiglio Federale e il chiaro, pressoché unanime, sostegno del nostro Consiglio di Stato ticinese di creare un secondo tubo e di risanare l’ormai vetusta galleria. La realizzazione di un secondo tunnel, senza aumento delle capacità, secondo il mio parere, non avrà delle conseguenze negative sullo stato di salute della popola-zione. Un paio d’anni fa, tre colleghi me-dici ticinesi scrissero una lettera aperta al Consiglio Federale, chiedendo che venis-se assolutamente rigettata l’ipotesi del se-condo tubo in quando – a loro dire – essa avrebbe comportato un aumento delle malattie tumorali, polmonari e cardiova-scolari in Ticino e in particolare nel Men-drisiotto. Non condivido tale previsione basandomi su dati obiettivi.

Dopo gli studi di medicina a Zurigo e Parigi ha conseguito la laurea in medici-na nel 1963 e la «Venia Legendi» nel 1975 all’Università di Zurigo e dal 2008 è professore emerito

nella stessa Università. Dal 1972 al 1999 è stato primario del Servizio di Medicina e Cardiologia all’Ospedale Civico di Lugano. Dal 1999 è Direttore Medico e responsabile del servizio di Cardiologia del Cardiocentro Ticino di Lugano – Istituto associato all’Università di Zurigo dal 2012 – da lui fondato nel 1995. Membro di numerose società mediche,

in particolare della Società Svizzera di Cardiologia e dell’American Heart Association. Siede in diversi consigli di fondazione a scopo medico-sociale. È co-fondatore del centro di ricerca nell’ambito della medicina rigenerativa SIRM (Swiss Institute of Regenerative Medicine). Autore di oltre 400 pubblica-zioni scientifi che.

Curriculum Vitae: Prof. Dr. med. Tiziano Moccetti

Osservo innanzitutto che negli ultimi trent’anni l’età media della popolazione in Canton Ticino è aumentata di oltre 10 anni, raggiungendo oggi gli 84 anni. Ricordo che l’inquinamento da polveri fi ni nel Sottoceneri proviene in larga mi-sura dalla vicina Lombardia, e non possia-mo tenerlo fuori dai nostri confi ni. La concentrazione delle polveri sottili va monitorata e lo è, ma se mantenuta entro prudenziali livelli di guardia essa non rap-presenta un rischio rilevante per la salute pubblica. È risaputo che i gas di scarico emessi dai veicoli possono provocare intossicazioni subcliniche di monossido di carbonio con relativi seri rischi, come rilevato nel Car-diocentro per ricoveri per sindrome coro-narica acuta. Vorrei però che si parlasse anche del rischio derivante dallo stress di chi deve attendere ore e ore in coda ai portali della galleria, per poi a� rontare il tunnel provato e stanco, con l’ansia per il timore di uno scontro frontale.

Aumento dell’adrenalina e del cortisolo, aumento della frequenza e della pressione arteriosa: questi sì, che sono fattori di ri-schio cardiovascolare. La scelta dei due tubi è motivata anche da ragioni di sicurezza stradale: lo scontro frontale all’interno della galleria rappre-senta un rischio costante. Ma mi chiedo, quanti scontri frontali dovremo ancora registrare prima di decidere in favore del raddoppio? Penso che la tecnologia o� rirà in futuro soluzioni radicali e forse defi nitive ai pro-blemi della sicurezza e dell’inquinamento. Sono un fautore di ciò, ma ritengo, che in attesa di simili concretizzazioni, si debba-no a� rontare concretamente i problemi attuali e in questo caso aprendo al più pre-sto il secondo tunnel. Per quanto espresso sopra, il 28 febbraio 2016 voterò a favore del progetto del risa-namento della galleria autostradale del San Gottardo con la realizzazione di un se-condo tubo.» •

Fra le sostante inquinanti sotto accusa, ci sono le polveri fi ni rilasciate da processi di produzione industriali e artigianali, sono contenute nei gas di scarico dei motori diesel e dei riscalda-menti, si formano a causa dell’abrasione del materiale ferroso ferroviario, dei freni dei veicoli e del manto stradale, dallo spargimento di concimi, dai lavori agricoli e di selvicoltura. Nel 2014 le misurazioni svolte dal Dipartimento cantonale dell’Ambiente hanno registra-to un ulteriore sensibile miglioramento rispetto gli anni precedenti: la media annua di tutte le stazioni di misura presenti sul territorio si situa infatti per la prima volta, con 19 µg/m3, al di sotto del limite OIAt di 20, con le sole eccezioni di Chiasso, Mendriso e Bioggio. Per quanto riguarda invece il limite OIAt di 50 µg/m3 inteso come media giornaliera, un’altra

interessante novità è costituita dal fatto che nel 2014 ben 9 stazioni di misura rispettano il numero massimo di superamenti (1) di questo limite sull’arco di un anno. Di queste 6 non hanno registrato super-amenti durante il 2014, tra le quali Camignolo e Moleno situate proprio a lato dell’autostrada. Lo stesso discorso si applica alle stazioni di Sigirino, Camorino e Pollegio (1 superamento), atte a misurare le emissioni di polvere dai

cantieri Alptransit, i cui risultati positivi sono anche dovuti al progressivo spostamento dei lavori di traforo in punti sempre più distanti dall’imbocco delle rispettive gallerie oggetto dei lavori.

POLVERI SOTTILI (PM10)

Agricultura e Selvicoltura 30 %

Industria e Artigianato 35 %

Economie domestiche 9 %

Tra� co 25 %

Origine delle PM10

Il tra� co nel dettaglio

Tra� co stradale merci Tra� co passeggeri Tra� co ferroviario Tra� co aereo e navale

5 %

13 %

6 %

1 %

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80 touring | gennaio 2016

Ivo Durisch

Il Mendrisiotto è una regione martoriata dal tra� co e vede, nel risanamento del tunnel del Gottardo, un potenziale ed ulteriore elemento di disturbo della situazione

viaria. Il Gruppo del Mendrisiotto del TCS o� re l’opportunità alla popolazione di chiarire i dubbi su questa opera che sarà messa in votazione il 28 febbraio prossimo.

Questo secondo dibattito, in forma-to «contradditorio», è la conti-nuazione di quello tenutosi il 15

ottobre 2014 e intende trarre delle conclu-sioni sulle conseguenze, sui vantaggi e svantaggi economici e ambientali, sulla salute e in particolare sulla viabilità nel Mendrisiotto, derivanti dell’attuazione o meno del progetto di risanamento scelto dal Consiglio Federale.Il grande successo registrato durante la prima serata («primo tempo») ha stimola-to il Gruppo del Mendrisiotto a proporre il «secondo tempo». Gli animatori e il moderatore del dibattito sono autorevoli personalità del mondo politico, economico e culturale del Men-drisiotto.

Per i contrari alla costruzione del tunnel di risanamento interverranno:

Renzo Galfetti Marco Romano Tiziano CalderariMichele Rossi

l’On. Ivo Durisch, Parlamentare al Gran Consiglio, coordinatore di Cittadini per il Territorio e collaboratore dell’ATA e l’Avv. Renzo Galfetti, membro del Comitato borghese no al raddoppio.

A favore, invece, saranno presenti l’On. Marco Romano, Parlamentare al Consi-glio Nazionale, e l’avv. Michele Rossi, De-legato alle relazioni esterne per la Came-ra di Commercio, dell’industria e delloartigianato e dei servizi del Cantone Tici-no.Il ruolo di moderatore sarà a� dato a l’Ing. Tiziano Calderari, del Comitato del Gruppo TCS del Mendrisiotto e Consiglie-re Comunale a Mendrisio.Un’altra presenza fondamentale, nell’in-tento degli organizzatori, dovrà essere il pubblico con le sue domande e al quale sarà concesso ampio spazio durante il di-

battito. Dopo l’evento sarà o� erto un rin-fresco. L’entrata è gratuita e non è richie-sta l’iscrizione. L’evento si terrà mercoledì, 20 gennaio 2016 alle ore 20:00 nell’Aula Magna delle scuole Comunali di Canavee a Mendrisio, Viale Canavee 8 (Viale latera-le a Via Alfonso Turconi).È possibile usufruire del posteggio coper-to, a pagamento, dell’OBV situato in Via Alfonso Turconi a circa 100 metri dall’isti-tuto scolastico. •

SEZIONE TICINO | INFORMARSI

2º tempo:Mendrisiotto e Gottardo

Informazioni e argomenti sono a disposizione sui siti:tunnel-sangottardo-si.ch • 2tunnel.ch •sud-nord.ch • noalraddoppio.ch • no-borghese-al-raddoppio.ch.

Informazioni

Page 81: Touring 12 / 2015 italiano

gennaio 2016 | touring 81

MOBILITÀ | SEZIONE TICINO

La «Pedemontana» …come pagare?

L’autostrada Pedemontana Lombarda comprende i tratti da Gallarate a Len-tate sul Seveso (in futuro proseguirà

poi verso Bergamo), le tangenziali di Va-rese (da Gazzada a Vedano Olona) e di Como. È la prima autostrada italiana, e tra le prime in Europa, dove si viaggia senza doversi fermare al casello, grazie al nuovo sistema di esazione del pedaggio «Free Flow», costituito da portali muniti di ap-parecchiatura elettronica, che rileva il transito del veicolo, stabilisce la classe e determina automaticamente l’importo da pagare collegandolo al numero di targa.La domanda che tutti gli Svizzeri, e non solo, si pongono, è: ma come pago il pe-daggio? O per noi è gratuito? Evidente-mente no! Il sistema di pagamento in atto è concepito essenzialmente per i residen-ti in Italia, mentre per gli stranieri è al-quanto lacunoso.

Analizziamo i vari sistemi:• Telepass a bordo del veicolo

Nessun problema, tutto funziona corret-tamente e il pedaggio è addebitato sulla fattura mensile dell’automobilista.

• Attivazione «Conto targa» Se si prevede di transitare frequente-mente conviene attivare il CONTO TARGA. L’iter è laborioso ma una volta completata l’attivazione non ci si dovrà più preoccupare dei pagamenti.Collegandosi al sito www.pedemonta-na.com si può così sottoscrivere, trami-te gli appositi moduli, il contratto. Que-sto sistema, associato alla targa del proprio veicolo, addebita i pedaggi per i tragitti effettuati sulla propria carta di credito (esclusa l’American express) oppure su un conto corrente bancario italiano. Abbiamo provato ad attivarlo.

Al termine dell’inserimento dei dati biso-gnerà stampare il contratto (16 pagine!) firmandolo in ben 3 posizioni, e compi-lare la lista delle vetture per le quali si pa-gheranno i pedaggi. Il tutto è da spedire all’indirizzo indica-to sul sito con l’aggiunta di una copia del-la carta grigia dei veicoli e una delega degli eventuali proprietari di veicoli sup-plementari. Dopo il controllo di rito il «conto targa» sarà attivato.

• Tratto singolo (occasionale)Per un singolo o pochi transiti si può pa-gare, entro 15 giorni, con carta di credi-to sul sito web o chiamando il call-center di Pedemontana (+39) 02 39 460 460, previa registrazione online per ottenere il codice d’identificazione da comunica-re all’operatore per il pagamento. Que-sto sistema è più semplice rispetto al «Conto Targa» e permette di saldare il dovuto con una certa facilità.

• Pagamento nei punti assistenzaE’ possibile pagare anche nel «Punto Ver-de» di Mozzate, nel «Made in green» di Vedano, presso Ballarate srl di Como e nei «Punti Cortesia» delle tangenziali di Milano. Se non si è registrati, è necessa-rio presentarsi con un documento d’i-dentità e la carta grigia del veicolo. In caso di pagamenti per conto terzi, biso-gna presentare una delega con firma au-tografa e copia del documento d’identi-tà della persona per la quale si vuole effettuare il pagamento.

Se il pagamento del pedaggio non è effet-tuato entro i 15 giorni dal transito, dopo circa un mese sarà recapitato un sollecito da un’agenzia di recupero crediti, che ol-tre al dovuto addebiterà anche i costi am-ministrativi. RMO ∞

Malgrado l’intervento del TCS presso la direzione dell’autostra-da «Pedemontana» resta complicato pagare i pedaggi. Molti automobilisti, in particolare stranieri, hanno difficoltà nel capire e regolarizzare i pagamenti viaggiando su questo tratto. Abbiamo cercato la miglior procedura di pagamento: ad esclu-sione del Telepass, tutte sono laboriose ed irritanti.

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82 touring | gennaio 2016

Centro tecnico (091 935 91 35)Offre le risposte e i consigli dei nostri esperti per qualsiasi dubbio nella mobili-tà: domande tecniche, controllo di fatture emesse da garage, consulenza per proble-matiche tecniche. Aperto dal lunedì al gio-vedì, dalle 7.30 alle 18.30, e venerdì dalle 7.30 alle 16.30. Il sabato dalle 8.00 alle 12.00, solo su appuntamento.

OccasioniVolete comprare o vendere un’auto d’oc-casione: il prezzo è corretto? Desiderate conoscere lo stato del veicolo? Un control-lo di 90 minuti vi aiuterà a rendere la tran-sazione un vero affare, al costo di CHF 120.– (CHF 240.– non soci).

PrecollaudoDovete affrontare il collaudo dell’auto e volete sapere quanto vi costeranno le ne-cessarie riparazioni? Con un controllo di 40 minuti, al prezzo di CHF 55.– (CHF 110.– per i non soci) cono-scerete lo stato della vostra vettura e po-trete decidere cosa fare. Se invece è in per-fetto stato effettuerete subito il collaudo.

Sicurezza e viaggiDovete partire per le vacanze, per un lun-go viaggio oppure volete semplicemente essere sicuri che tutto funzioni a dovere con l’arrivo dell’inverno? Un controllo sul-la sicurezza del veicolo nelle sue parti es-senziali farà al caso vostro, permettendo-vi di viaggiare in completa tranquillità. Per i soci, il costo del solo controllo sicu-rezza è di CHF 45.– (durata 30 minuti), mentre per un controllo standard più ap-profondito della durata di 50 minuti, è di CHF 70.– (CHF 140.– per i non soci).

Corsi (091 935 91 21)Scuola guida e formazione in «2 fasi»La scuola guida TCS offre una formazione di qualità per l’ottenimento della licenza di condurre in forma individuale, tramite l’acquisto di comodi pacchetti di buoni per lezioni private, oppure seguendo i diver-tenti corsi di una settimana, denominati Junior e senior Driving, che preparano a sostenere l’esame teorico ufficiale e, in un secondo tempo, le lezioni private su stra-da per affrontare con sicurezza l’esame pratico. I corsi «2 fasi» vi permetteranno

poi di ottenere la licenza definitiva con il costo più basso in Svizzera (per soci Cool-down).

Corsi di perfezionamento della guidaGli anni passano, nuove norme entrano in vigore e nuove tecnologie approdano sul mercato. L’ampia offerta di corsi al Centro TCS di Rivera ed Ambrì costituisce un’ot-tima occasione per aggiornarsi ed eserci-tarsi in pista. Istruttori esperti vi guideran-no in un viaggio interessante e divertente tra teoria e pratica di guida, esercitandovi inoltre nelle più importanti manovre d’e-mergenza.Corsi per auto, moto, scooter, e-bike. Cor-si speciali per la 3° età, over 70 e, in cam-po professionale, corsi per aziende e corsi Oaut per autisti professionisti.

Punto di Contatto (091 935 91 35)

Al centro di Rivera è offerta tutta la vasta gamma di prestazioni TCS, con una con-sulenza, per ogni esigenza, professionale e cordiale. Lo shop propone, oltre ai pro-dotti di prima necessità per l’auto e per i viaggi (patente internazionale, télépeage francese, viacard e telepass italiani, vi-gnette germaniche e austriache), anche una vasta scelta di seggiolini per bambini, tra i migliori testati dai nostri esperti, a prezzi vantaggiosi e con un’ottima consu-lenza e servizio dopo-vendita.

Rivera, il centro della mobilità! www.tcs-ticino.ch

SEZIONE TICINO | OPPORTUNITÀ

In previsione della votazione popolare del 28 febbraio 2016, il Gruppo TCS Bellinzonese e Valli, invita i propri soci

ed altre persone interessate a una serata informativa sul risanamento della galleria al San Gottardo. L’on. Filippo Lombardi, il

portavoce TCS Renato Gazzola e Mauro Chinotti illustreranno dapprima i lavori di ristrutturazione, le varianti proposte (con o senza tunnel di risanamento) e i loro co-sti, gli aspetti negativi di un isolamento del Ticino, il ruolo di Alptransit e le rela-zioni con l’UE, in seguito sarà dato ampio spazio alle domande del pubblico.

È l’occasione per i soci TCS dell’Alto Tici-no di conoscere in dettaglio i molteplici e importanti aspetti del problema e ottene-re spiegazioni e risposte obiettive ai loro dubbi e perplessità. La serata si svolgerà nel Salone Olimpia di Airolo, giovedì 28 gennaio con inizio alle ore 20.00. Seguirà un rinfresco. •

Giovedì, 28 gennaio 2016 ad Airolo

Serata informativa:Il risanamento della galleria del San Gottardo

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23.04.2016ZURICH

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