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Ultr'Azzurro Gennaio 2010

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Il mensile dei tifosi napoletani

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EDITORIALE

IL MATCH8 NAPOLI-PALERMO

5 DI GENNAROMONTUORI

10 NAPOLI-PALERMOVISTA DAIDOPPI EX

14 IL NEO ACQUISTO ANDREADOSSENA

18 NAPOLICHIEVO

20 ATALANTANAPOLI

22 NAPOLISAMPDORIA

24 JUVENTUSNAPOLICOPPA ITALIA

26 BIGON: DI PADREIN FIGLIO

28 PESAOLA E’UFFICIALMENTENAPOLETANO

32 ADDIO... BEPPONECHIAPPELLA

36 SETTORE GIOVANILE

40 RESPIRO AZZURRO

42 LE VOSTREFOTO

28262214

la spedizione in 24/48hlavorative è a cura

del corriere espresso:

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Carissimi amici,prima di addentrarmi nella consueta analisi sulmomento del Napoli, volevo manifestare la vicinanza

mia personale e di tutto il popolo partenopeo alle famiglie deinumerosissimi fratelli che hanno perso la vita nell'immanetragedia che ha sconvolto Haiti. Da cattolico praticante, invitotutti a rivolgere una preghiera che possa alleviare le sofferenzedegli abitanti dell'isola. Tornando alle vicende più leggere delnostro Napoli, a parte la coppa Italia coincisa con la perditadell'imbattibilità della gestione Mazzarri (nella disfatta diTorino non mi sono affatto piaciuti Rinaudo e Hoffer, seriprofessionisti ma non giocatori da Napoli), in campionato lasquadra va a mille. Anche la Samp se n'è resa conto. Arinforzare l'organico è finalmente arrivato Dossena (a cuidedichiamo due pagine), esterno sinistro atteso ormai dacinque anni. In questa fase mancherà il Pocho, ma il Napoli puòaltresì contare su un'arma in più, quel German Denis finorarisultato decisivo quando è stato schierato. Questo numero diTifosi Napoletani è impreziosito dagli articoli di due firmeimportanti come Mimmo Carratelli e Salvatore Caiazza(quest'ultimo entrato a far parte della squadra dei nostriopinionisti), con il primo che racconta la cittadinanza onorariaconferita a Pesaola e con il secondo che presenta il derby distasera tra Napoli e Palermo. Servizi da leggere tutti d'un fiatoinsieme alla gara presentata dagli ex, a un profilo sui Bigon e alricordo di Beppone Chiappella. Non tralasciate il solito insertocon la cronaca delle partite e quello sul settore giovanile delquale vi proponiamo le rose delle principali squadre del Napoli.Infine, ho il piacere di comunicarvi che è nato ufficialmente il“Respiro azzurro”, i cui soci fondatori hanno voluto chediventassi il presidente. Nel salutarvi, vi ricordol'appuntamento con “Tifosi Napoletani”, in onda il giovedì (ore20.50) su Napoli Canale 21. Per interagire da casa e partecipareal quiz è possibile scrivere a: [email protected]. Per tuttigli aggiornamenti potete sfogliare il nostro sitowww.tifosinapoletani.it. Buona lettura e dal profondo delcuore Forza Napoli.

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RIVENDITORI AUTORIZZATI- FANTA FORTUNA C. C. Auchan Le Ginestre Volla (NA)- CANDY HOUSE C. C. Auchan Mugnano (NA)- CANDY HOUSE C. C. Auchan Giugliano (NA)- M.A.V. P.za Francese, 31 Napoli (nei pressi di P.za Municipio)- CRYPTON Via Napoli, 202 Arzano (NA)- JAMPA C/C "Al Centro" Via Taverna Rossa, 157 Casavatore (NA)- CARTOLERIA Brescia Via Nuova Macello, 48 (zona Poggioreale) NA- ‘A PUTECA ‘E SPACCANAPOLI C.C. Iamm Via Napoli, 270 Arzano (NA)- NAPOLI STORE C.C. Il golfo dei desideri MANDI (piano superiore) Afragola (NA)- CART. & GADGET PROCACCINO C.C. Meridiana Casalnuovo (NA)- GIOIEL. & OROLOG. AVITABILE Piazza Roma, 31 Pimonte (NA)- G.T. SPORT WEAR di Giaccio Teresa Via E. Fermi, 13 Villaricca (NA)- IL PAIO DISPARI Via Gemito, 22/24 Napoli - IL PAIO DISPARI C.so della repubblica, 124/B Pozzuoli (NA)- DRIBBLING SPORT P.zza Cota, 16/18 Piano di Sorrento (NA)- HOLLYWOOD Via Marconi, 127/129 Mariglianella (NA)- SWEET DREAMS Via Trieste, 32 Palma Campania (NA)- GLAMOUR Via Nicola Nicolini, 60 A/B Napoli- SPORT POINT Via A. Moro,1 e Via Roma, 5 Sant'Antimo (NA)- NON SOLO POMPEA Via Lepanto, 205 Pompei (NA)- OROLOGERIA ESPOSITO Via Nazionale n°1 Napoli- SCEGLIERE... C.so Umberto I, 247 Marigliano (NA)- CUORE AZZURRO C.so Garibaldi, 48 Afragola (NA)- EL NUEVO 10 Via Ugo Nutta, 35/37 Napoli- SFIZIOMANIA Viale D’Amore, 15 Portici (NA)- IDEA NUEVA Via Napoli, 105 Castellammare di Stabia (NA)- L'ANGOLO DEGLI ANGELI Via Salvator Rosa, 359 Napoli- CUORE AZZURRO C.so Vittorio Emanuele II, 98 Acerra (NA)- VERTOLOMO SPORT Via Casa D'Antuono, 37 S.Antonio Abate (NA)- 19 STORE C.so Garibaldi, 3 Monte di Procida (NA)- CENTURY Via Epomeo, 159 Napoli- HAPPY DAYS Via Epomeo, 143 Napoli- CANDY HOUSE C. C. Campania Marcianise (CE)- MINA SPORT C. C. Jambo Trentola Ducenta (CE)- PISANO Viale Kennedy, 14 San Marcellino (CE)- CENTURY Via S. Felice, 40 Aversa (CE)

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Riecco il derby delle due Sicilie. Per Napolie Palermo c'è la vetrina del posticipo diserie A nella prima giornata del girone

di ritorno. Negli occhi dei tifosi azzurri c'èancora quella beffa subita all'esordio incampionato in piena estate. Era il 23 agosto,sempre alle 20,45, quando i rosanero ebbero lameglio per degli errori individuali di Maggio eZuniga ma anche per colpa dell'arbitro Rosettiche decise di penalizzare non poco ipartenopei. Ma erano altri tempi, in panchinac'era Donadoni e alla guida della direzionegenerale Pierpaolo Marino. Oggi non ci sonopiù e i risultati si sono visti. Dall'avvento diMazzarri sono stati dodici i risultati utiliconsecutivi. Ben sette le vittorie griffate daltecnico toscano, cinque i pareggi. Il frutto ditutto ciò è stato l'attuale terzo posto inclassifica in condominio con l'odiata Juventus.Inutile dire che la piazza sogna la ChampionsLeague ma fa bene l'allenatore a gettare acquasul fuoco. Sì perché il torneo è pieno di insidiee come ci si rilassa un attimo si rischia disoccombere. Anche in virtù del fatto chel'avversaria di turno, appunto il Palermo, è in

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di SALVATORE CAIAZZA

netta risalita dopo l'arrivo di Delio Rossi.Non è un caso che i siciliani sono sotto disole tre lunghezze avendo battutodomenica scorsa l'Atalanta. Il Napoli, però,sta vivendo un momento fantastico e siconfronta con Miccoli e compagni innotturna dove non ha mai perso. Anzi,tante le volte che le luci del San Paolohanno visto gli azzurri vincere. Sarebbestato bello poter vedere all'opera pureLavezzi ma il Pocho dovrà restare fermoun bel po' dopo l'infortunio alla cosciasinistra durante la sfida con la Sampdoria.Mancherà pure Campagnaro, appiedatodal giudice sportivo per la quartaammonizione subita. Ma queste defezionisono diventate ormai un dettaglio per una

squadra che ha ritrovato il gioco masoprattutto l'anima. Chi va in campo dàsempre il massimo ed è per questo che sispiegano le prove magistrali di Pazienza eGrava ma anche dello stesso Aronica. Perquest'ultimo sarà una domenicaparticolare poiché è nato a Palermo cosìcome Rinaudo. A quanto pare entrambidovrebbero essere della partita. Itantissimi tifosi che accorreranno al SanPaolo vorranno vedere pure di che pasta èfatto il nuovo acquisto Dossena con lasperanza che possa essere l'uomo in più perraggiungere i traguardi tanto attesi. Ciòche conta adesso è fare tredici. Magarivincendo la quarta partita consecutiva.

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Napoli-Palermo vista dai doppi ex. Gianni Di Marzio, GuidoPostiglione, Peppe Volpecina e Pino Taglialatela ricordano iloro trascorsi al San Paolo e alla Favorita e, almeno i primi

tre, fanno le carte alla sfida tra le squadre che rappresentano le cittàpiù importanti di quello che fu il Regno delle due Sicilie. Dalle paroledegli ex, pur equilibrate, viene fuori che la differenza può farla ilpubblico del San Paolo, oltre ai giocatori in campo e alle mosse diMazzarri e Rossi. Dal ritorno in massima serie del Napoli, per unapura coincidenza, l'incontro si giocherà in notturna.Dice il tecnico nativo di Mergellina, prima allenatore degli azzurri esuccessivamente dei rosanero. “Napoli e Palermo? Due città con unmare fantastico. Ma c'è mare e mare. Quello partenopeo è unico almondo”. E il pubblico? “Entrambi hanno lo stesso calore e la stessapassione, tipici delle squadre del Sud. Con alcune differenze, però:l'acustica della Favorita fa sì che il pubblico diventi il 12esimo uomoin campo. Il San Paolo, invece, a prescindere dall'acustica, non haeguali al mondo. Neanche al Maracanà di Rio de Janeiro si riesconoa vivere emozioni simili”. Quali ricordi la legano alle due realtà? “Piùdensa di eventi l'esperienza azzurra. Con una squadra cambiata per8/11 rispetto all'anno precedente, senza i vari Burgnich, Carmignanied Esposito, e con tanti giovani ottenemmo un sorprendentepiazzamento Uefa e arrivammo in finale di coppa Italia, persa neiminuti finali contro l'Inter sul neutro di Roma, dopo essere andati invantaggio (era il 1977-'78, ndr). Alla fine di quella stagione, proposial presidente Ferlaino di acquistare un certo signor Maradona,l'avevo visto in Argentina ai mondiali giovanili. Ma non se ne fecenulla. Quell'estate mi volevano Roma e Lazio, il patron decise ditrattenermi. L'annata successiva iniziò con un ottimoprecampionato e il superamento del primo turno di Coppa Italia.Vinsi la prima di campionato, ma dopo la seconda giornata deltorneo fui esonerato. Dell'esperienza napoletana conservo ricordibellissimi di tutto e tutti tranne che di Ferlaino il quale mi sparòletteralmente alle spalle, spezzandomi una carriera iniziatasplendidamente. Avevo solo 36 anni, andai via da Napoli,togliendomi, però, altre soddisfazioni, a Catania e Cosenza”. Piùrecente la guida tecnica del Palermo. “Anche lì ricordi eccezionali,subentrai a Enzo Ferrari”. Parliamo, invece, della sfida di questa sera.Tra Mazzarri e Rossi, chi la spunterà? “Tutti e due sono bravi emoderni, sanno far giocare bene le squadre di volta in volta dirette.Li stimo molto, insieme a Gasperini, Allegri e Giampaolo usanometodi nuovi e moderni”. Chi sono i giocatori che potranno decidereil match? “I soliti noti: Quagliarella e Hamsik da un lato, Miccoli,Simplicio e Cavani dall'altro. Mi dispiace non poter vedere all'operal'infortunato Lavezzi”.

Dall'unico ex allenatore tra gli intervistati a un ex attaccante, GuidoPostiglione, in forza al Napoli e al Palermo negli anni Sessanta. Pureil posillipino, ora apprezzato opinionista di “Tifosi Napoletani” parladelle bellezze delle due città e dell'apporto che il pubblico può dare aifini della vittoria finale. “Napoli e Palermo con le loro vedute, le lorospiagge e le isole della provincia sono due località fantastiche. Ilpubblico? Quello di Fuorigrotta e del Barbera si equivalgono, anchese i sostenitori partenopei sono più fedeli a differenza di quellisiciliani che, quando gira male, si disaffezionano un po'”. Cosaricorda delle due esperienze? “Con la maglia del Palermo ho segnatouna doppietta al Napoli (il match finì 4-0, ndr). Restanoindimenticabili anche due reti realizzate al San Paolo in Italia-Francia (3-2), all'epoca della militanza in rosanero”. Facciamo unsalto in avanti di quaranta anni, come vede la sfida di stasera? “Puòdeciderla Quagliarella, che ha ripreso alla grande, e Hamsik. AlNapoli mancherà l'imprevedibilità di Lavezzi. Ora, con l'acquisto diDossena, la Champions non può sfuggire. Vedo un terzo oaddirittura un secondo posto. Altri piazzamenti sarebberofallimentari. Mazzarri ha dato un'anima alla squadra, peccato perquelle sette gare iniziali, molti punti sono stati regalati per strada.Sull'altro fronte, occhio a Cavani, Miccoli e Pastore, i più pericolosi”.Se gli azzurri meritano, secondo lei, la partecipazione allacompetizione europea più importante a livello di club, a cosa puòambire il Palermo? “Credo possa essere l'antagonista per il quartoposto e dar fastidio a Roma e Fiorentina. Con Delio Rossi finora uncampionato normale, l'undici siciliano non è ancora al top”.

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Peppe Volpecina, invece, dopo essere cresciutonel vivaio azzurro ed aver vinto lo scudetto conla Primavera nel 1979, andò a farsi le ossa inSicilia, dove restò quattro anni prima dieffettuare altri giri, e poi tornare alla base evincere il tricolore con Maradona. “Palermo èl'altra magnifica esperienza della mia carrierainsieme a Napoli. Ho trascorso momentibellissimi. In particolare, l'ultimo anno quandomisi a segno sei reti, con due doppiette, una alPescara e l'altra al Varese. Per un difensore è ungrande bottino. Uno solo è il rammarico”.Quale? “Non essere riusciti a salire in A,sfiorammo la promozione in due occasioni”.Passiamo ai ricordi del Napoli di Re Maradona.“L'accoppiata scudetto-coppa con il gol allaJuventus a Torino e le 13 vittorie su 13 incoppa. Un vero record. Un'annata meravigliosa.Con il contributo di un grande pubblico, che perpassione e calore è molto simile a quellosiciliano, anche se quello partenopeo dà unaspinta in più”. Chi può decidere il match dellaprima di ritorno? “Per gli azzurri Quagliarella eHamsik, forse Maggio. Per i rosanero, il piùpericoloso è Miccoli”. Il suo pronostico?Volpecina non si sbilancia più di tanto, “peraffetto e calore sono legato a entrambe. Credoche la gara sia aperta a ogni tipo di risultato, lodimostra la filosofia di entrambi gli allenatoriche vanno in campo sempre per vinceregiocando un buon calcio. Anche se, alla fine,penso che il Napoli abbia qualcosa in più”.

A Napoli e Palermo è legato anche l'exportiere Pino “Batman” Taglialatelache più volte, anche a “TifosiNapoletani”, ha ricordato episodi daautentico tifoso azzurro, durante laprima militanza nel Palermo. “Quandogli azzurri vinsero il secondo scudetto,difendevo i pali del club siciliano. Nonposso mai dimenticare che, dagiocatore rosanero, scesi in strada aNapoli per festeggiare insieme alpopolo partenopeo la vittoria delsecondo titolo dopo il successo sullaLazio. La stagione seguente fuirichiamato a Soccavo per fare ilsecondo di Galli e, con il tricolorecucito sul petto, debuttai in massimaserie a Torino contro la Juventus”.

di ANDREA PETRELLA

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Andrea da Lodi è un ragazzo di 28 anni che nella vita hadeciso di risolvere un problema che da anni attanaglia ineuroni di una squadra e di sei milioni di tifosi: trovare

un esterno sinistro di ruolo. “Inutile nascondere che è statauna trattativa lunga quella che mi ha portato a Napoli. Ma hovoluto questa maglia ed ora sono venuto a dimostrare il miovalore”: Andrea Dossena così si è presentato lunedì mattina aCastelvolturno. E per il suo battesimo azzurro non ha sceltouna partita qualsiasi, ha esordito in quella che è la partita perantonomasia: Juve-Napoli. Un'ora per prendere confidenzacon gli schemi, per farsi conoscere dai compagni, perriprendere il ritmo partita. Sessanta minuti da sei in pagella,facendo il compitino, senza strafare, per inserirsi con i tempigiusti nei meccanismi del 3-4-2-1. Il suo arrivo è un'insalata diambizioni e piedi per terra, quelli di chi ha girato tanto per laprovincia prima di vivere un sogno che si è trasformato in unmezzo incubo. “Andare al Liverpool è stato bellissimo, certonon è andata come vorrei. Ma non cerco rivincite”. Ancheperché sedici presenze in un anno e mezzo sono pochine,alcune apparizione in Champions, una rete al Real Madrid equalche minuto in Coppa di Lega hanno lasciato qualchemuscolo infreddolito ed un posto perso in Nazionale. “Ma aNapoli so di avere la possibilità di riguadagnarmi la fiducia di

Lippi. Devo lavorare, dipende solo da me essere tra i 23 delMondiale”. Da un allenatore all'altro, si arriva a quel toscano incamicia bianca che sta facendo sognare i napoletani. “ConMazzarri ci sono voluti pochi minuti per capirsi, qui nessunoha il posto assicurato ed io mi devo mettere a disposizione diuna squadra che sta facendo benissimo”. Le parole hanno unpeso, il campo ne ha un altro. Dossena è quell'elemento allaMaggio richiesto dall'allenatore livornese, di qualità equantità che serve sull'out mancino, uno che macinachilometri, ma che sa metterla anche sulla testa degliattaccanti. “Con il mister abbiamo lo stesso credo: la magliettadeve pesare a fine partita, si deve correre e sudare. Anchequando ci sarà un momento difficile, sono convinto che ilpubblico ci applaudirà se avremo dimostrato di mettercelatutta”. Dossena a Napoli c'è stato da avversario e da spettatore.“Ora voglio cosa si prova in campo, Fabio Quagliarella eMorgan De Sanctis mi hanno detto che è difficile da spiegarecon le parole quello che si prova quando i tifosi ti spingono,quando ero in tribuna contro la Samp ho avuto un assaggio evi confesso che volevo prendere il posto di qualche miocompagno ed entrare subito in campo”. La voglia c'è, il piedeanche: la fascia sinistra del San Paolo ha il suo nuovoproprietario.

di MARCO GIORDANO

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Un Napoli cinico conquista la vittoria contro il Chievo con un gol pertempo, disputando una gara non bella dal punto di vista del gioco. Gliazzurri, prima al 7' con Hamsik su rigore, poi al 42' della ripresa con

Quagliarella, inanellano il decimo risultato utile consecutivo, chiudendo l'annoin bellezza. Il primo sussulto arriva dopo 4' di gioco: Gargano serve in profonditàDenis, il Tanque supera Sorrentino che lo atterra. Nessun dubbio per Bergonziche assegna il penalty agli azzurri e ammonisce il portiere. Dal dischetto batteHamsik e spiazza l'estremo difensore clivense. A questo punto il Chievo inizia apressare e al 14' Luciano serve Abbruscato ma De Sanctis non si fa trovareimpreparato. Il Napoli crea continue occasioni che però non riesce aconcretizzare e così la squadra di Di Carlo costruisce un'altra azione pericolosa.Luciano supera puntualmente Zuniga sulla corsia destra e anche al 23' DeSanctis deve metterci una pezza per evitare il gol ad Abbruscato.Nella ripresa Mazzarri toglie Zuniga e inserisce Contini che va a fare il centraledi sinistra. Ma questa volta è il Chievo a condurre il gioco e il Napoli rischia piùvolte di essere raggiunto. Di Carlo inserisce Bentivoglio e Granoche (al posto diPinzi ed Abbruscato) che sfiora il gol con un tiro dal limite. Gli azzurri nonrispondono alle indicazioni di Mazzarri, subendo l'iniziativa degli avversari. Al30' grande occasione per il Napoli con Quagliarella che mette Hamsik davanti alportiere ma lo slovacco spara alto. Il Chievo continua a spingere e proprioquando il pari è nell'aria arriva Quagliarella che, servito da un ottimo Bogliacino,supera con un diagonale Sorrentino mandando in estasi il San Paolo: è 2-0. Dopo4' di recupero il Napoli festeggia la vittoria con 27 punti in classifica.

di ROSA SAMBUCA

De Sanctis 7Campagnaro 6.544' st Rinaudo svCannavaro 6.5Aronica 6.5Maggio 6Gargano 6.5Pazienza 6.5Zuniga 51' st Contini 6Hamsik 7Denis 623' st Bogliacino 6.5Quagliarella 7A disp. Iezzo, Cigarini,Datolo, Pià.All. Mazzarri 7

Bergonzi di Genova 6.5

Sorrentino 5Sardo 5.5Morero 5Yepes 6.5

Mantovani 6Luciano 6

Rigoni 5.5Marcolini 6.5

36' st Ariatti svPinzi 5

20' st Bentivoglio 6Pellissier 5

Abbruscato 620' st Granoche 6

A disp. Squizzi, Mandelli, Malagò, Bogdani

All. Di Carlo 6

NOTE: Spettatori 30mila circa. Angoli 0-4. Recupero: 1'pt, 4'st.

87’

7’R

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Inizio d'anno travolgente da parte del Napoli che con una prodezza diQuagliarella in avvio di gara e un colpo di testa di Pazienza al quartod'ora dalla ripresa, battono l'Atalanta volando in zona Champions.

Mazzarri manda in campo un 3-4-1-2, con Grava al posto di Contini eAronica sulla mediana. Lavezzi è titolare in coppia con Quagliarella conHamsik alle spalle. Dopo 6' dal fischio di inizio Quagliarella raccoglie pallada 35 metri, si gira e fa partire un tiro che prima colpisce il palo interno perpoi finire direttamente in rete per il vantaggio del Napoli. Al 13' ancoraavanti gli azzurri con Aronica che ci prova di sinistro, ma Coppolainterviene con la punta delle dita sventando la minaccia. Altra azionepericolosa dei partenopei al 17': cross di Pazienza, Quagliarella di testasfiora il palo. L'Atalanta risponde prima con Guarente su calcio d'angolo diPadoin, ma la palla finisce sul fondo, poi con un destro di Tiribocchibloccato da De Sanctis. Il primo tempo si chiude con il vantaggio del Napoli,padrone del campo e della partita. Nella ripresa ancora Quagliarella siritrova da solo contro Coppola, sprecando però una grande occasione:l'attaccante stabiese non riesce a mettere in rete dopo che il portiereatalantino era già a terra. Al 7' esce Rinaudo per Zuniga, con Aronica che vaa fare il centrale difensivo. Al quarto d'ora arriva finalmente il raddoppio:angolo di Hamsik, svetta di testa Pazienza che anticipa Coppola e firma ilgol che mette l'ipoteca sulla gara. Al 17' Hamsik lascia il posto a Cigarini,mentre l'Atalanta effettua una doppia sostituzione: fuori Garics eAcquafresca, dentro Doni e Valdes. Ma la musica non cambia, è sempre ilNapoli a gestire il gioco fino ai minuti finali, dimostrando grinta, caratteree personalità, un mix vincente.

Coppola 5Garics 521'st Valdes 5Manfredini sv20' pt Peluso 5.5Bianco 5Bellini 5Padoin 5.5De Ascentis 5Guarente 5Ceravolo 5.5Tiribocchi 6Acquafresca 521' st Doni 5A disp.: Consigli, Talamonti,Caserta e Chevanton.All. Conte 5.5

Rosetti di Torino 6.5

De Sanctis 6.5Campagnaro 6.5

Rinaudo 67'st Zuniga 6

Grava 7.5Maggio 7

Gargano 7Pazienza 7Aronica 7

Hamsik 6.517' st Cigarini 6

Lavezzi 6.535' st Datolo svQuagliarella 7.5

A disp.: Iezzo, Rullo,Denis e HofferAll. Mazzarri 7

NOTE: Spettatori: 13mila circa. Angoli: 7-4. Recupero: pt 2'; st 4'.

57’

6’

di ROSA SAMBUCA

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Ma il cielo è sempre più blu… Sono le note di una famosa canzone chemeglio descrive il trend positivo di Mazzarri sulla panchina delNapoli. Gli azzurri battono anche la Sampdoria con un gol di Denis al

26' della ripresa e volano al terzo posto in classifica. Mazzarri conferma Gravain difesa al fianco del rientrante Cannavaro. Nella Samp Zauri prende il postodi Cacciatore, mentre Mannini viene preferito a Tissone. Il primo tempo regalapochi sussulti. Partono bene i blucerchiati con un tiro di Semioli servito daLucchini: salvataggio di Aronica nell'area piccola e palla in angolo. Il Napoli nonriesce a trovare i ritmi giusti, le occasioni sono poche e Mazzarri è insoddisfatto.Al 20' Lavezzi è costretto ad uscire per un infortunio muscolare alla cosciasinistra durante un allungo. Al suo posto Denis che, appena entrato, si mettesubito all'opera: colpo di testa su cross di Pazienza, Castellazzi controlla bene. Al28' grande occasione per Maggio che non riesce a superare Castellazzi in uscita.Nella ripresa il Napoli riesce a venir fuori. Al 1' gol annullato a Denis su cross diQuagliarella per fuorigioco. Intanto Castellazzi è costretto ad uscire perinfortunio: entra il giovane Fiorillo. Napoli l'attacco: cross di Maggio, Fiorillonon trattiene, Denis a contatto con il portiere va giù: l'arbitro fa segno dicontinuare. Al 7' testa di Quagliarella su punizione di Gargano: il portiere blocca.La Samp ci prova con Zauri, ma Pazienza salva su Poli. Al quarto d'oraclamorosa occasione per il Napoli: Aronica mette in mezzo e Maggio da solo allimite dell'area sbaglia tutto. La gara diventa frenetica. Al 25' finalmente arrivail gol-partita: apertura sulla destra di Campagnaro per Denis che, di testa,anticipa Fiorillo in uscita. Il San Paolo si infiamma. Del Neri risponde con le trepunte, i liguri sfiorano il pari nel finale con un tiro di Cassano, bloccato da DeSanctis, e una punizione di Palombo, fuori di poco. Non succede più nulla. IlNapoli conquista il 12esimo risultato utile consecutivo. Il sogno europeodiventa sempre più realtà.

De Sanctis 6Campagnaro 6.5Cannavaro 7Grava 6.5Maggio 6Gargano 6Pazienza 6.5Aronica 6.5Hamsik 6Quagliarella 6.545’st Cigarini svLavezzi sv21’pt Denis 7A disp. Iezzo, Rinaudo,Zuniga, Contini e DatoloAll. Mazzarri 7

Rizzoli di Bologna 5

Castellazzi 6 4’st Fiorillo 5.5

Zauri 5.5Gastaldello 6

Lucchini 6Ziegler 5.5

Semioli 5.532’st Pozzi svPalombo 6.5

Poli 6Mannini 6

34’st Padalino svPazzini 5.5

Cassano 5.5A disp. Bellucci, Accardi,

Tissone, RossiAll. Del Neri 5.5

NOTE: Spettatori 48 mila circa. Angoli 5-3. Recupero pt 1’; st 5’.

71’

di ROSA SAMBUCA

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Un Napoli poco propositivo esce sconfitto dall'Olimpico di Torino e diceaddio alla Coppa Italia. La Juve colpisce con i gol di Diego nel primo tempoe una doppietta di Del Piero nella ripresa e infrange definitivamente i

sogni partenopei di proseguire la marcia nella competizione nazionale. Buone leprestazioni di Cigarini e Campagnaro, da dimenticare quella di Hoffer, sostituitoda Mazzarri, Rinaudo e Contini. Emergenza totale per Ferrara che deve fare ameno di tanti infortunati eccellenti e di Sissoko, impegnato in Coppa d'Africa.Mazzarri, invece, manda in campo il Napoli 2 e dà spazio al neoacquisto Dossena.Napoli subito avanti nei primi minuti di gioco, prima con Zuniga e poi con Hofferche mandano la palla di poco fuori. Al'8' la Juventus segna con Del Piero, ma èfuorigioco. Le due squadre sembrano molto confuse, con tanti errori da una partee dall'altra. Al 23' Diego fa 1-0, tra le proteste del Napoli per un fallo ai danni diDatolo nella precedente azione. Dopo il gol il Napoli soffre: al 31' un liscio diRinaudo regala a Del Piero l'occasione per il raddoppio, ma l'attaccante bianconerosbaglia da due passi davanti a Iezzo. Nella ripresa novità tra i bianconeri: Grossorileva Grygera, mentre nel Napoli Mazzarri lancia Hamsik al posto di Dossena. Gliazzurri sembrano essere scesi in campo con un piglio diverso. Al 15' proteste perun tocco di mano in area di rigore da parte di Melo, ma Romeo fa proseguire. LaJuve risponde con Diego, il cui tiro colpisce il palo, mentre al 26' una clamorosatraversa di Hamsik su conclusione da trenta metri fa tremare i bianconeri. Proprioquando si vede un Napoli a trazione anteriore con l'entrata di Quagliarella, DelPiero raddoppia al termine di un'azione ben orchestrata. Al 36' il tris: fallo diContini in area su Diego. Romeo ammonisce per la seconda volta il difensore - cheva a farsi la doccia anzitempo - e decreta il penalty che Del Piero trasforma,mettendo la parola fine alla sfida. Nei quarti di finale sarà Inter-Juventus.

Manninger 6Caceres 638'st Zebina svLegrottaglie 6Chiellini 6Grosso 61'st Grygera 6Salihamidzic 6Felipe Melo 6Diego 7De Ceglie 6Del Piero 6.539'st Immobile svAmauri 6A disp.: Cannavaro, Rossi eGiandonato.All.: Ferrara 6

Romeo di Verona 4.5

Iezzo 5.5Campagnaro 6

30'st Quagliarella svRinaudo 5Contini 4Zuniga 6

Gargano 5Cigarini 6

Dossena 5.514' st Hamsik 6

Dàtolo 5.5Hoffer 5

18'st Maggio 5.5Denis 5.5

A disp.: Gianello, Cannavaro,Aronica e Pazienza

All.: Mazzarri 6

NOTE: Spettatori: 20mila circa. Espulso al 35'st Contini.Angoli: 7-4 per il Napoli. Recupero: pt 2'; st 0'.

di MARIA BARBARO

81’R76’

23’

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Di storie di padri e figli, fratelli, e parenti a vario titolo, il calcioè pieno. Oggi vi raccontiamo la storia dei Bigon, Albertino eRiccardo, padre e figlio, che a distanza di 20 anni, si ritrovano

a dover lavorare per la stessa squadra, il nostro amato Napoli.Albertino debutta nella massima serie a 20 anni con la maglia

della Spal. Dopo aver girovagato per alcune stagioni, gioca aFoggia e veste anche le casacche di Lazio e Vicenza, approdaal Milan. Con i rossoneri giocherà dal 1971 al 1980,

mettendo insieme 218 presenze e andando a segno per 58volte. Nel suo palmares uno scudetto, una Coppa delleCoppe e tre Coppe Italia.Da allenatore, si segnala al grande calcio, guidando ilCesena per due stagioni, conducendo la formazioneemiliana alla salvezza. Nel 1989, Ferlaino individua inlui l'uomo a cui affidare il Napoli. Albertino Bigonraccoglie la pesante eredità di Ottavio Bianchi,

l'allenatore dello storico primo scudetto. Resterà sullapanchina degli azzurri per due anni, il tempo per

conquistare il secondo scudetto e la Supercoppa italiana.La sua carriera da allenatore, dopo una parentesi a Perugia,

proseguirà poi con una serie di esperienze all'estero, traSvizzera, Grecia e Slovenia.

Inizia poi a seguire il figlio Riccardo che, cresciuto a pane epallone, intraprende la carriera di direttore sportivo,

dispensandogli consigli e suggerimenti. Rimosso Marino, DeLaurentiis si affida proprio a Bigon jr come nuovo uomo di mercato

che ha già lavorato a stretto contatto con Walter Mazzarri a ReggioCalabria nella stagione 2006/2007, quando gli amaranto

conquistarono una storica salvezza malgrado gli undici punti dipenalizzazione. Il nuovo ds s'è messo subito all'opera. La squadra al giro di

boa è in un'ottima posizione di classifica ma necessita comunque di alcunitasselli per essere più competitiva. Il presidente si è più volte chiaramenteespresso: urge sfoltire l'organico. Tanti, troppi i giocatori sotto contratto chenon trovano spazio in prima squadra. La prima operazione di Bigon è stata

proprio in uscita: ha provveduto a cedere Pià in prestito al Torino; poi, conun vero e proprio blitz, s'è fiondato in Inghilterra dove, a Liverpool, ha

concluso l'acquisto dell'esterno sinistro Andrea Dossena.Si è solito dire che, chi ben inizia, è a metà dell'opera. E il nuovo

di STEFANO NAPOLITANO

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ds ha iniziato davvero bene. Ha assicurato alNapoli, dopo tempo immemore, leprestazioni di un esterno sinistro di ruolo.E, francamente, si è avuta netta lasensazione, che sia andata in portoun'operazione quanto mai necessaria ediretta, figlia delle richieste dell'allenatore.In pratica, con l'avvento di Riccardo Bigon,per il Napoli è iniziato, meglio tardi chemai, un ciclo del tutto nuovo che porterà lacompagine azzurra a raggiungere i traguardiche il presidente si è prefisso e che tutti itifosi si aspettano. Il lavoro in sintonia con lerichieste dell'allenatore, non potrà nonpagare. Certo, disfarsi dei giocatori insovrannumero non sarà facile. Purtroppo, Bigondovrà fare anche i conti con gli errori del passato,ma entusiasmo, professionalità e competenzenon gli mancano. E magari, un giorno,anche lui, come il padre, potràscrivere una pagina storica delCalcio Napoli. E chissà chenon accada proprioquest'anno, 20 anni dopola conquista del secondotricolore, che fu vintoproprio dalla squadradi Albertino Bigon.

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Cuori azzurri in casa Pesaola che s'affaccia da viaCaravaggio sullo stadio di Fuorigrotta. Un botto dichampagne per la cittadinanza onoraria che il Consiglio

comunale di Napoli ha conferito al petisso all'unanimità.Davanti alla pergamena che gli consegnava l'assessorePonticelli, accompagnato dal consigliere Di Marzio, Pesaola hatrattenuto l'emozione cavandosela con una battuta, come alsolito: “Sono napoletano da 57 anni, mi fa piacere che ve nesiate accorti”. Cinquantasette anni, una vita e un amore,Pesaola e Napoli.Una città scelta per stabilircisi con la moglie Ornella, appenasposata. Era stata proprio lei a fargli preferire Napoli a Milano.Giocava nel Novara, il petisso, al fianco del grande Piola, e lovolevano il Napoli e il Milan. “Conosco Napoli, ci lavora miofratello” lei disse. “Andiamo a Napoli”. Era il 1952. Pesaola aveva27 anni. Dal viaggio di nozze in costiera amalfitana, il petissosbucò puntuale al raduno del Napoli fissato da Monzeglio alParker's davanti a un Lauro trionfante che aveva appenaingaggiato Jeppson. Con il centravanti svedese, Pesaola eGiancarlo Vitali alle ali, il Napoli sfoderò un formidabiletridente.Il petisso ebbe la sua prima casa in cima all'Arenella compratacon l'ingaggio azzurro, sei milioni di lire. Legò a Napoli il suo

cuore. “Perché questa è una città dove non ti senti mai solo”dirà un giorno dopo avere perso Ornella, stroncata da unbrutto male. Costretto a un paio di “esili” dalle vicendecalcistiche, vincendo uno scudetto a Firenze e diventando unbeniamino a Bologna, di passaggio in Grecia al Panathinaikos,il petisso non si è mai staccato da Napoli. “Sono un napoletanonato a Buenos Aires”. Figlio di un calzolaio di Montelupone, inprovincia di Macerata, emigrato in Argentina dopo la primaguerra mondiale che, a Buenos Aires, sposò una spagnola di LaCoruna, Inocencia Lema.Bruno fumava dieci sigarette al giorno e raccontava tantocalcio. Nelle giovanili del River Plate aveva giocato con DiStefano e il suo maestro era stato il fantastico Cesarini. IlNapoli lo pagò al Novara 33 milioni. Nel Napoli entrò un amico,un uomo generoso, un uomo allegro. Confezionò con i suoicross i gol di Amadei, Jeppson e Vinicio. 240 partite in magliaazzurra, 27 gol. In serie A, fra Roma, Novara e Napoli, giocò394 gare segnando 62 reti. Da allenatore azzurro, 304 partitecon 136 vittorie, 93 pareggi e 75 sconfitte tra campionati ecoppe. Lo storico secondo posto del 1968 fra i suoi successiinsieme a una Coppa Italia (1962), la Coppa delle Alpi e laCoppa Europa (1966), la Coppa di Lega italo-inglese (1976),una semifinale di Coppa delle coppe (1977).

di MIMMO CARRATELLI

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Dice: “Napoli è come il quartiere della Boca aBuenos Aires, colori, gente, chiasso, allegria,favola, ma qui c'è il mare e là c'è solo uncanale, il Riachuelo”. Nel suo giorno di festaun attacco azzurro al completo, Canè,Juliano, Vinicio, Abbondanza, Montefusco.L'hanno stretto in un abbraccio commossoinsieme a tanti amici e ai giornalisti chesono stati i suoi alunni del sole.E' stato Dino Celentano, storico dirigenteazzurro, ad agitare le acque perché Pesaolaavesse il riconoscimento del suo fortelegame con Napoli. Gennaro Montuori sene è fatto eco nella sua popolaretrasmissione. Mariano Piscopo, legato aPesaola da un sentimento filiale, si èbattuto per rompere i tabù dellaburocrazia.Pesaola è la storia del Napoli. Se cominciaa raccontarla, ancora oggi si fa l'alba con ilpetisso come in tante notti, alla vigiliadelle partite del Napoli, quando con unbicchiere di whisky in una mano e unasigaretta tra le dita cominciava così: “Eallora…”. Ha 85 anni, Bruno, e non è maistanco di raccontare.

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Di titoli alla guida del Napoli non ne ha ottenuti nessuno,pur avendo allenato in un periodo importante della storiaazzurra. Il suo nome resta comunque scritto a caratteri

cubitali negli almanacchi per aver centrato un piccolo primato: è ilterzo allenatore del club partenopeo per numero di giorniconsecutivi (1491), alle spalle di Monzeglio (2326) e Garbutt(2065), davanti a Bianchi (1386) e Pesaola (1337). Questo mesededichiamo la rubrica de “I miti azzurri” a Beppe Chiappella,l'allenatore meneghino scomparso a Milano, il giorno di SantoStefano, all'età di 85 anni, dopo una lunga malattia (era nato a SanDonato Milanese il 28 settembre 1924). Guidò il Napoli dal 1968al 1973, in una fase di grandi trasformazioni, coincisa con ilpassaggio da Gioacchino Lauro ad Antonio Corcione finoall'avvento di Corrado Ferlaino nel 1969. Rimase in sella cinquestagioni, tranne un breve interregno di Egidio Di Costanzo.Da giocatore interpretò con buoni risultati il ruolo dicentromediano metodista e vinse il primo storico scudetto nel1955-'56 con la maglia della Fiorentina, di cui rimane tuttora unabandiera. Esordì in serie B con la maglia del Pisa nel 1946. Tre annidopo si trasferì in riva all'Arno, disputando, con la maglia viola 329partite in A (è il secondo giocatore più presente in assoluto) e

segnando 5 reti, fino al 1960.Iniziò ad allenare nel 1960. La squadra? La Fiorentina, manco adirlo. Alla guida dei gigliati, in otto stagioni, conquistò due coppeItalia e la Coppa delle Coppe nel 1961. Poi il passaggio al Napoli,avvenuto al termine di una vicenda particolare. Nell'estate del1968, infatti, il presidente Corcione voleva liberarsi di Pesaola peringaggiare Omar Sivori come allenatore. Ma l'alloraamministratore delegato Roberto Fiore, intendendo fare megliodel suo massimo dirigente, volò in Portogallo per prendere iltecnico del Benfica, Otto Gloria. Alla fine, l'idea di Fiore non siconcretizzò. Mentre il Petisso andava a Firenze dove vinse ilsecondo scudetto della storia viola nel 1969, l'altra possibilità erala coppia Parola allenatore-Sivori direttore tecnico, ma il Cabezonnon accettò. Fu così che in Coppa Italia, gli azzurri partirono conParola in panchina per poi essere allenati da Chiappella, la cuiquinquennale esperienza alla guida del club partenopeo, verràinterrotta solo dalla squalifica - e dalla conseguente gestionetecnica di Di Costanzo - dopo la rissa scoppiata durante Napoli-Juventus del 18 dicembre 1968, che culminò con un'espulsione aidanni di Sivori, il quale di lì a poco abbandonerà il calcio. Il migliorpiazzamento alla guida del Napoli, un terzo posto, lo ottenne nel

di GENNARO MONTUORI

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1970-'71, con i vari Zoff, Bianchi, Altafini, Juliano, Sormani, Improta ecc. A 9 turnidalla fine del campionato, gli azzurri erano in piena corsa scudetto. Ad escluderli cipensò l'arbitro Gonella durante la ormai tristemente famosa Inter-Napoli,quando concesse, nella ripresa, sul risultato di 1-0 per gli azzurri(rete di Altafini), un rigore inesistente ai padroni di casa per untuffo di Boninsegna nella nebbia del Meazza. Accadde tuttonell'intervallo: capitan Mazzola fece irruzione nello stanzinodel direttore di gara e determinò a modo suo il prosieguo delmatch. La Beneamata, grazie a quel rigore, rimontò conBoninsegna che marcò pure il 2-1. L'unico a smascherarequel sopruso fu Tarcisio Burgnich che, passato al Napoli,accennò a quella storia con un insopprimibile attoliberatorio di verità. Tornando al nostro amatoChiappella, durante il suo periodo azzurro, la moglie siera innamorata delle bellezze del capoluogopartenopeo. Lasciata Napoli, nel 1973 andò aCagliari, poi all'Inter, ancora a Firenze, quindiVerona, Pisa, Pescara e Arezzo, fino al 1985,anno di chiusura della carriera. Giocòanche 17 volte in Nazionale, era moltostimato dal Ct dell'epoca, FulvioBernardini. La nostra redazione gli hadedicato la puntata di Capodanno diTifosi Napoletani. Ciao Beppone,serberemo un grato ricordo per latua sapiente opera: quel terzoposto del 1971 per noi equivale auno scudetto.

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Il primo bilancio del 2010 del settore giovanile delNapoli vive di un chiaroscuro disegnato nel solcodella continuità del 2009. La Primavera ritrova la

vittoria contro il Frosinone, recuperando due volte ilrisultato e trovando il gol-vittoria solo grazie ad unacarambola in aria. I ragazzi di Faustino non hannoancora superato quei problemi di dinamismo e dicircolazione della palla che dal mese di ottobre hannodeterminato una crisi di gioco e di risultati.Esordio d'anno amaro anche per la Berretti di CiroMuro. Le note positive viste in termini di sviluppodella manovra e di crescita delle individualità nonhanno portato ad una maturità capace di gestire ilrisultato: la vittoria in rimonta del Real Marcianise è la

prova di un gruppo ancora a corto di carattere e diquella capacità utile a risolvere le partite. Se gli AllieviNazionali riprenderanno il loro cammino oggi dandola caccia al Frosinone capolista, gli Allievi Regionalihanno inanellato il loro decimo successo consecutivocontro la Ferrini Benevento: i ragazzi di mister Cusanohanno dato l'ennesima prova di non avere rivali nelgirone. Infine per i Giovanissimi il riscatto si chiamaCassino: infatti, dopo l'esperienza poco felice deltorneo natalizio di Bastia Umbra, i baby di MimmoPanico hanno battuto i laziali e si apprestano allarincorsa della Roma capolista.

Tra parentesi è indicato l'anno di nascita

PrimaveraALLENATORE: IVAN FAUSTINOROSA COMPLETAPortieri: Sepe (91), Pascale (92);Difensori: Diana (91), Errico (91),Guerra (91), Romano (91), Petrarca(92), Monda (91), Izzo (92);Centrocampisti: Donnarumma (92),Liccardo (91), Maiello (91), Pontillo(91), Rapicano (92), Simonetti F.(91), Simonetti C. (92); Attaccanti:Conte (91), Insigne (91), Vacca (91),Varriale (91).

BerrettiALLENATORE: CIRO MUROPortieri: Saggiomo (92), D'Auria (92),Schettino (93), Vitiello (93); Difensori:Panariello (93), Connola (93), Di Falco(93), Di Donna (93), Mazzarella (92),Attrice (93), Gennaro Laezza (93);Centrocampisti: Colella (92), Piccirillo(92), Gatto (92), Sigillo (91), Maiello(93), Eligibile (92), Sorrentino (92),D’Andrea (93), Chianese (91),Angelino (92), Varone (92), GiulianoLaezza (93); Attaccanti: Montuori(92), Perrella (93).

di ROSA SAMBUCA

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Allievi NazionaliALLENATORE: NICOLA LIGUORIPortieri: Sestile (93), Tafuto (93),Moggio (94); Difensori: Allegra (94),Nicolao (94), Piscopo (93), Federico(93), Esperimento (93), Marchitelli(94), Celiento (94), Corsini (93);Centrocampisti: Esposito (93), Palma(94), Ammaturo (94), Fornito (94),Insigne (94), Raspaolo (94); Attaccanti:Iuliano (93), Signorelli (94), Tito (93),Simeri (93), Amico (94).

Allievi RegionaliALLENATORE: POMPILIO CUSANOPortieri: Crispino (94), D'Antonio(94), Moggio (94); Difensori: Savarise(94), Picascia (94), Cipriano (94),Diana (94), Carezza (94), Andriola(94), Cipolletta (94), Lo Monaco (94);Centrocampisti: De Rosa (94), LaTorre (94), Viviani (94), Scognamiglio(94), Lapegna (94), Franco (94),Conte (94), Torino (94), Capezzuto(94), Scielzo (94); Attaccanti: Iattarelli(94), Ciccone (94), Visone (94),Murolo (94), Bernardo (94), Apollo(94), Muro (94).

Giovanissimi NazionaliALLENATORE: MIMMO PANICOPortieri: Loffredo (95), Picco (95);Difensori: Cretella (95), Russo (95),Vitulano (95), Mileto (95), Cozzolino(95), Stefanile (95), Pianese (95),Mattiello (95); Centrocampisti: Senese(95), Guarino (95), La Gatta (95),Crispino (95), Palmiero (96), Gaetano(96), Romano A. (96), D'Alisa (95);Attaccanti: Del Bono (95), Barone (95),Del Gaudio (95), Salzano (95),Libertino (95).

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L'anno è iniziato davvero bene per il Napoli e perRespiro Azzurro, che nasce ufficialmente il giornodopo la magica doppietta in quel di Bergamo.I promotori dell'iniziativa si erano già incontrati aluglio per definire le linee guida dell'associazione estilare una prima bozza dell'atto costitutivo.Nei pressi della neonata piazza Salvo D'Acquisto (giàPiazza Carità), presso lo studio del Notaio Dott.ssaEnrica Di Petrillo, il 7 gennaio, Gennaro Montuori,nella qualità di presidente, e gli altri soci fondatorihanno “siglato” l'atto costitutivo dell'associazione“Respiro Azzurro Onlus”, assistiti dalla scriventeavvocato, fervida amante della città di Napoli e sotto lamagistrale direzione della Dott.ssa Di Petrillo.Presidente onorario dell'associazione, il cui prossimopassaggio è l'iscrizione nel registro regionale delleOnlus, è l'insigne tifoso avv. Enrico Tuccillo (anchepresidente dell'associazione avvocati europei) che,insieme agli altri soci fondatori Salvatore Nicolò (già

tra i componenti del club omonimo di Bolzano), l'avv.Francesco Gala Trinchera (console onorario delMontenegro), l'avv. Domenico Fontanella (giovane evalente esponente dei penalisti napoletani), l'artistanapoletano Armando Vano e l'appassionatosostenitore Maurizio Ercolano, è tra i fortunatiprotagonisti di questa meravigliosa avventura.Già pronti ad unirsi al gruppo Gennaro Brancato,Presidente del Club omonimo di La Spezia e,immancabilmente, il “Battito Azzurro” napoletano,fondato alcuni anni fa da Gennaro Montuori nellatribuna Posillipo del San Paolo. L'associazione, la cuiidea nasce per il calcio partenopeo nel cuore azzurro di“Palummella”, si propone di unire l'amore per il Napolialla cultura della solidarietà umana contro la violenza,la droga, l'indifferenza, l'emarginazione e lediscriminazioni di ogni sorta, l'ingiustizia e l'illegalità.“Respiro Azzurro” intende, quindi, porsi al servizio ditutti coloro che vorranno accettarne le finalità,

di DANIELA GIORDANO

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accomunati non solo dal tifo azzurro ma, soprattutto, dallospirito di solidarietà e di amore per Napoli, angolo di paradisotroppo spesso “confuso” dai media quale anticamera dell'inferno.In seno all'antico connubio di umanità e bellezza, che ha semprecontraddistinto Napoli e la sua gente e che molti - loro malgrado- in silenzio invidiano, la neonata “Respiro Azzurro” apparepronta ad intraprendere il cammino della solidarietà socialeattraverso ogni genere di iniziativa sportiva, culturale ed artisticache promuova, nel contempo, l'immagine ed il patrimonio dellacittà di Napoli nel mondo e che - come sono certi i fondatori -possa riunire un numero sempre maggiore di tifosi del Napoli e diNapoli.Non mancate all'appuntamento!

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i gemelli Marco e StefanoFerrentino insieme al padreGiulio hanno una sola cosa in testa, il Napoli!Forza azzurri, sempree comunque.

Diman super tifosodel Napoli

Dai suoi occhi sicapisce il coloredel suo cuore.Forza Napolidalla piccolaFederica PiaNicolò

Cristiano Nicolòha già il Napoli

nel cuore

Simone DellaRagione,

tifosissimo delNapoli come

papà Isaia,con il bomberazzurro FabioQuagliarelòla

iinnvviiaattee LLEE VVOOSSTTRREE FFOOTTOO aa:: VViiaa CCeessaarree PPaavveessee IIIIII ttrr //AA iinntt MMuuggnnaannoo ((NNAA)) oo aallll’’iinnddiirriizzzzoo ee mmaaiill:: iinnffoo@@ttiiffoossiinnaappoolleettaannii iitt

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