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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 23 Maggio 2010 Incidente Mortale Sulla Provinciale Venosa-Ginestra ……………...…………………..PAG. 2 Mostra di Pittura nell’UNITALSI di Rionero ……………………...……………….….….. PAG.3 Unità D’Italia: Continuano Gli Eventi A Filiano……………..…………………………….PAG. 3 Di Barile Il Vincitore Del Primo Premio Di Poesia In Arbereshe ……………….……PAG 4 Carmine Crocco Detto Donatello Si Racconta………………….………………....…….PAG. 6 MELFI: Notte Rosa, consuntivo…………………...……...………………..…..……..…..PAG. 8 Marco Gai Di Venosa Stabilisce Il Nuovo Primato Regionale……………………………………PAG. 9

Vulture Magazine - 23 Maggio 2011

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notizie dal cuore della Basilicata

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 23 Maggio 2010 Incidente Mortale Sulla Provinciale Venosa-Ginestra ……………...…………………..PAG. 2 Mostra di Pittura nell’UNITALSI di Rionero ……………………...……………….….….. PAG.3 Unità D’Italia: Continuano Gli Eventi A Filiano……………..…………………………….PAG. 3 Di Barile Il Vincitore Del Primo Premio Di Poesia In Arbereshe ……………….……PAG 4 Carmine Crocco Detto Donatello Si Racconta………………….………………....…….PAG. 6 MELFI: Notte Rosa, consuntivo…………………...……...………………..…..……..…..PAG. 8 Marco Gai Di Venosa Stabilisce Il Nuovo Primato Regionale……………………………………PAG. 9

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VENOSA 22 MAGGIO 2011. INCIDENTE MORTALE SULLA PROVINCIALE N°10 VENOSA-

GINESTRA, MUOIONO DUE GIOVANI DI VENOSA, SABINO

AMABILE E NICOLA MINUTIELLO.

Venosa. Ancora una volta la provinciale n° 10 IV tronco, la Venosa-Ginestra, lascia un segno negativo. Nella giornata dello scorso 22 maggio, poco dopo le 18, in località Bosco Monte a circa un km dall’abitato di Venosa, al km 77,90, una macchina, un Mercedes ML con a bordo quattro giovani di Venosa, è uscita fuori strada ed hanno perso la vita due occupanti di questo mezzo, l’autista Sabino Amabile di 40 anni e Nicola Minutiello di 33 anni. L’utilitaria stava percorrendo un tratto rettilineo di questa strada. Saranno i carabinieri della compagnia di Venosa, giunti sul posto numerosi per regolamentare, in collaborazione con la Polizia Municipale, anche il notevole flusso di macchine che sopraggiungevano in quel momento, a stabilire la dinamica di questo incidente mortale. Sul posto sono giunti anche una eliambulanza da Potenza per soccorrere gli altri due occupanti della macchina uscita fuori strada, Filippo Caldarone di 26 anni e Pasquale Mollica anche di 26 anni. Sembra che le loro condizioni di salute non destano preoccupazione, erano coscienti subito dopo l’incidente. Sabino Amabile, di professione operaio,

era sposato ed aveva due figli. Nicola Minutiello non era sposato e col fratello Giovanni conduceva un’azienda agricola in località Boreano, a pochi km da Venosa, sulla strada che porta a Gaudiano. Tutta Venosa si è riversata sul posto dell’incidente. Le famiglie dei due giovani morti erano abbastanza conosciute. Tra i presenti anche il presidente della pro-loco di Venosa, Michele Duino, che ogni giorno percorre questa strada per motivi di lavoro. Di questa strada, riferisce: “ è pericolosa,soprattutto dove è successo l’incidente, di sera, manca della necessaria segnaletica laterale.E’ una strada abbandonata al suo destino. In questo periodo l’erba alta, che sorge ai bordi della strada, la fa da padrone, per cui in prossimità delle curve la visibilità è notevolmente ridotta. A chi si aspetta a rendere questa strada, così trafficata, degna di questo nome? La Provincia sta investendo sull’Oraziana, ma intanto la gente muore sull’unica strada per raggiungere Venosa, per chi esce dalla superstrada Potenza-Melfi”. L.Z.

Le foto riprendono la macchina un Mercedes completamente rovesciata ed una curva pericolosa per l’erba alta .

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Mostra di Pittura nell’UNITALSI di Rionero.

Rionero in Vulture. La sede dell’UNITALSI (in Palazzo Catena) ha ospitato di recente una mostra collettiva di pittura. Una mostra un po’ speciale, in quanto ad offrire all’occhio dell’osservatore le proprie opere sono gli allievi di un corso che per la prima volta si cimentano con l’arte pittorica e le raffigurazioni più intime. Si tratta degli allievi del primo e secondo Corso di Tecniche Pittoriche (della durata di 20 giorni ciascuno) istituito dall’UNILABOR, curato dalla già dirigente scolastica Gina Bozza. La docente del corso è Roberta Lioy, laureatasi all’accademia delle Belle Arti di Foggia, la quale si è “prodigata con infinita pazienza ed un costante impegno per insegnare tecniche pittoriche e materiche” – come sostengono all’unisono alcune allieve - . Le opere esposte sono state realizzate seguendo tematiche individuali e soggettive sotto l’attenta guida della docente, che ha espresso grande soddisfazione per i risultati conseguiti. L’iniziativa culturale, che non sarà originale ma è di assoluto valore creativo oltre che aggregativo, ha raccolto un ampio consenso tra i visitatori, affascinati in particolare dalla maniera di saper esporre, con poche lezioni, quanto di più nascosto l’arte riesce a trarre da ognuno di noi. Questi gli autori delle opere: Annalisa Biagini, Giovanna Di Gregorio, Angelina Gerardi, Donato Larotonda, Maria Carmela Lepellere, Patrizia Lepellere, Marcella Martino, Carmita Mazzucca Clelia Paolino, Rosa Sibilia, Marisa Sordetti e Teresa Terzulli. Visto l’interesse suscitato e la passione del confronto ottenuta, è presumibile che ci sarà un seguito con altre manifestazioni simili di pittura e tecniche materiche. (armando lostaglio)

UNITÀ D’ITALIA: CONTINUANO GLI EVENTI A FILIANO

Domani incontro sul tema “La Costituzione e l’Unità d’Italia”

Continuano le iniziative della Pro Loco di Filiano relative ai festeggiamenti per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Dopo il convegno “La Basilicata e l’Unità d’Italia” e il Concorso “SMS150X150ANNI”, nella mattinata di domani, avrà luogo l’incontro “La Costituzione e l’Unità d’Italia. Il valore della memoria e la forza delle idee”. Scopo dell’incontro è quello di creare, all’indomani della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità italiana, una correlazione tra due momenti storici che hanno segnato la nascita e la successiva crescita del nostro Paese: l’Unità d’Italia e la redazione della Costituzione, che ha sancito l’affermarsi della nostra Repubblica. «Costituzione e Unità d’Italia sono due temi inscindibilmente legati: l’augurio è

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che si difendano nel tempo le conquiste democratiche e civili», dichiara il promotore dell’incontro Vito Sabia, che continua: «I simboli sono elementi fondamentali, per dire chi siamo, a cosa apparteniamo, qual è il nostro passato e qual è il nostro futuro».

La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco di Filiano, in collaborazione con la Biblioteca comunale e l’Istituto Comprensivo di Filiano, e con il patrocinio del Comune di Filiano e della Provincia di Potenza. Interverranno: Nicola Martinelli (Presidente Associazione Pro Loco di Filiano), Giuseppe Nella (Sindaco di Filiano), Vito Sabia (Responsabile Biblioteca Comunale di Filiano), Tania Lacriola (Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Filiano), Giovanni Battista Bochicchio (Assessore alla Cultura del Comune di Filiano), Piero Lacorazza (Presidente Provincia di Potenza) e Luigi Riccio (Prefetto di Potenza). Gli studenti della Scuola secondaria di I grado dell'Istituto Comprensivo di Filiano illustreranno il lavoro di approfondimento sulla Costituzione Italiana realizzato durante l'anno scolastico. Durante l'incontro avrà luogo la premiazione del Concorso "SMS150X150ANNI" riservato agli studenti della Regione Basilicata, e che prevedeva l’invio di un sms di 150 caratteri sul tema “Mi sento italiano perché…” L’appuntamento è per domani martedì 24 maggio 2011, con inizio alle ore 9:00, presso il Centro sociale “Prof. G. Lorusso” a Filiano. Per informazioni: Associazione Pro Loco - Viale 1° maggio snc - 85020 Filiano (PZ) - Tel. 0971.1835137 – cell. 347.7821498 - e-mail: [email protected] - sito internet: www.prolocofiliano.it. Nicola Martinelli

E’ DI BARILE IL VINCITORE DEL PRIMO PREMIO DI POESIA IN

ARBERESHE. EMILIO D’ANDREA.

Barile. Tra i vincitore del premio “Principe Giorgio Castriota Skanderbeg” del Concorso Nazionale di Poesia Arbereshe indetto dall’Associazione Culturale “Vatra Arbereshe” di Chieri (TO), vi figura Emilio D’Andrea di Barile, autore di numerose poesie e di libri. Ha vinto la 10^ edizione di questo premio, nel quale partecipano gente proveniente da ogni parte d’Italia, soprattutto da quei centri dove si conserva ancora bene la lingua arbereshe. Questo è l’evento più importante che l’associazione Vatra Arbereshe di Chieri, presieduta dal prof. Vincenzo Cucci di Maschito, organizza durante l’anno. Ecco la poesia, dal titolo. Ricordati, che Emilio D’Andrea ha composto (rigorosamente scritta in lingua arbereshe, come vuole la giuria del premio Skanderbeg e tradotta in italiano per i lettori). Ricordati Mos harò (mbaje mènd) Un giorno che sarai grande Nje dite kur beha i madhe ricordati quando eri bambino, mba mènd kur isha kriature, coi capelli affondavi il cuscino kur llèsht jota puthjen kaptallen fra fiabe di fate e ghirlande. dhe ndritja sèmb fate te mira dhe te bukure Quando andrai per le strade del mondo Kur ti jei nga njeter vènd te shèkulit e la vita ti porta lontano, dhe gjiella te qollen gelate nga ktèna, pensa ai tuoi bei girotondo mos harò kur lloja nde mèst udhen

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e al paese che tenevi per mano. ta hora jota ce ti mbaje e dora e dora. Poche case fra boschi e montagne, Pak ishen shpite ndemèst kembet e mallet verdi terre e ridenti campagne, bukure dhera dhe vreshta te ndrequra, con il sole o il vento che impazza nje hère diell njèter hère ce shetjie e la casa vicino alla piazza. mbi shpjien jota ce prane qacen rjie. Orgoglio di antiche radici Nder nga rènjet te vjetra rivive fra la tua gente: rron ndmèste populen jote: aquile dal volo struggente, shqiponje çe fluturonjen, condottieri di gesta felici… fatosa surbise te medha …. Se a volte ti sentirai più cupo, Ndi nje hère ndihe i helmum, col silenzio nel cuore e nei pensieri, qèt me zemren dhe me trute, non ti lasciare sull’orlo del dirupo mos u ler afer projen, ma torna ai suoni della lingua di ieri: dehej te zhurme e gluhes e vjeter: Proverbi Arbereshe e un falò con gli amici, Fjale te urta Arbereshe, prane nje zjarr me miqet, magiche danze sempre propiziatrici, vallet magjike gjithmone me urime, canti corali e balli ben ritmati dhe kènge dhe valle pèrfekte che fan sentire più vivi e innamorati… çe pata ndihen me gjalle te dashurim. La nostalgia è lacrima di vita Lothet dhe gjèlles isht dashurie che accompagna l’incerto cammino: çe ècen me pashe jo sigur: sorte di un popolo ramingo e pellegrino, fati te nje popule i vètem dhe udhetar, diaspora eterna, perenne ed infinita. sèmb djaspore pa fund.

In tutto il mondo nostro sangue è sparso, Kudo gjaku ione isht, pena e fierezza d’un’epopea grandiosa, fuqi dhe ndèr te motet dhe madh, vive l’idioma sopito e poi riapparso: rron gluha dhe qellur dhe gialle: spirito, etnia e storia laboriosa… shpirt, fisnik dhe history…. Dovunque tu sarai, spero felice, Kudo ti vète, me harè, pensa a tua madre, tua prima genitrice mba mènd memen jote bekure e a tuo padre che ti ama più del sole, dhe te tate ce te do mire si djel, loro ti han dato la luce e le parole… ato te dhan driten e fjalet… Ricorda sempre, figlio mio adorato, Mba mènd sèmb, biri jme, che la memoria è storia della vita sa kujtimi isht gjèlla e chi la perde la sente già finita, dhe kush e dhebir u sos, come quegli esseri che negano il creato… si ato ce neng kan bèse Krishten te bakùm…. l.z. la foto riprende Emilio d’Andrea di Barile, vincitore del primo premio di poesia Principe Giorgio Castriota Skanderbeg di Chieri (To).

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CARMINE CROCCO DETTO DONATELLO SI RACCONTA

Un interessante romanzo di Matteo Donato Gallucci sul capobrigante

di Michele Traficante

E tre. Sono i volumi che Matteo Donato Gallucci ha dedicato al brigantaggio post-unitario ed, in particolare, al capobrigante Carmine Crocco detto ( soprannominato) Donatello. Infatti, dopo “Briganti” del 2002 e “Caccia al Brigante” del 2004 è uscito recentemente “Cronache Minute del Brigante Crocco”, Editore Aletti di Villalba di Guidonia (Roma), febbraio 2011, pagg. 293. Si tratta di un pregevole lavoro che rientra nel filone del romanzo storico in cui Matteo Donato Gallucci sta dando prove eccellenti. Sulla scorta dell’autobiografia di Carmine Crocco, pubblicata a cura del capitano Eugenio Massa nel 1903, l’autore ripercorre ( o meglio fa ripercorrere allo stesso Crocco) le vicende brigantesche del famoso capobrigante rionerese. E Crocco lo fa nel carcere di Portoferraio alla presenza del capitano Eugenio Massa e del suo aiutante stenografo. Una narrazione che Gallucci ci presenta

su due piani: uno con una rappresentazione quasi filmica del brigantaggio post-unitario e l’altro, antropologico e più intimistico dei vari protagonisti pubblici e privati. Un Crocco che narra le sue gesta, le sue imprese, diremmo militari con l’assalto a Comuni anche di una certa importanza, con le stragi e i saccheggi, che costrinsero l’esercito piemontese e le Guardie Nazionali a sconfitte clamorose e a pericoli continui.

Non si sottotacciono le nefandezze, le violenze inaudite e brutali che caratterizzarono i fatti briganteschi, gli omicidi, gli incendi, gli stupri effettuati dalle sue bande durante le varie scorribande nella zona del Vulture ed oltre. Pesanti sono i giudizi di Crocco su alcuni capobriganti, come il famigerato e sanguinario Coppa che beveva il sangue umano, sangue dei nemici uccisi ( “ Un autentico diavolo in veste umana. Crudele fino all’estremo, un mostro che ripugna persino parlarne”) e poi sul feroce Ninco Nanco, Caruso e via elencando. Oltre a questi numerosi episodi, ormai diventati storici, trattati da numerosi autori, Matteo Donato Gallucci ha il merito, come ha evidenziato anche Giampaolo D’Andrea nel corso della presentazione del volume, di farci conoscere la vita dei briganti, l’ambiente in cui operarono, le condizioni economiche, la cultura e la società del tempo, le superstizioni, le credenze e le abitudini di quelle popolazioni. Si riporta, fra l’altro, la storia del “munaciello”, uno

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spiritello burlone e la credenza dei “pumminari”, i nati nella notte di Natale che avevano l’assurda capacità di trasformarsi, nelle notti di luna piena, in veri mostri forniti di artigli e zanne. Interessanti le usanze popolari in merito agli sposalizi con tutti gli “accorgimenti” ( scongiuri) per evitare “disgrazie”. E poi la solidarietà del vicinato come una famiglia allargata ( “ Un vicino di casa diventava quasi di famiglia, e ci si voleva bene”); ancora termini popolari come “appendirame”, piattara”, ”cascia” e “cascione”, “ buffetta” ecc. Un Carmine Crocco non solo brigante feroce e “guerrigliero”, quindi, ma presentato anche nei suoi aspetti umani, psicologici e privati. Matteo Donato Gallucci è soprattutto un narratore, un abile narratore di talento, dalla notevole e forte capacità espressiva con una delicata vene poetica ( “La pioggia prendeva a scendere sopra la cupola verde della foresta e un ticchettio si udiva sulle foglie, rare gocce giungevano al suolo”. “ I raggi del sole brillavano attraverso i rami dei cerri e tracciavano intricati disegni sugli uomini e sui cavalli”). Magnifiche e suggestive, fra l’altro, le descrizioni di albe e di tramonti, dei fenomeni naturali, dei paesaggi e delle scene campestri che Pongono Donato Matteo Gallucci in un posto di rilievo fra i più significativi narratori italiani. Infatti, ha già pubblicato i romanzi “La Marchesa di Mantova” (1998), “Specchio di giorni lontani” (2005), “Il Quinto Vangelo” (2008), “ L’ombra del Visir” (2010) con notevoli successi di pubblico e di critica, meritando anche ambiti riconoscimenti, fra cui il Premio Tolkien negli anni 1983,1984,1985. In questo ultimo lavoro spicca in lui anche un grande acume psicologico, soprattutto per quanto riguarda il pianeta femminile, come, ad esempio, nel trattare i primi turbamenti adolescenziali, le prime pulsazioni sentimentali e sessuali della sua piccola Carlina, una ipotetica ( immaginata) figlia nata dalla sua

compagna Filomena Contaldo e brutalmente uccisa all’età di tredici anni. Un Crocco, insomma, che rivela non comuni ed insospettati sentimenti di forte amore paterno, di delicate attenzioni verso la sua donna e dolcezze nella vita familiare. Il libro è stato presentato nei giorni scorsi a Rionero presso l’Auditorium del Centro Sociale “Pasquale Sacco. I lavori sono stati introdotti e moderati dal giovane Nicola Giansanti, presidente dell’Associazione culturale “ Suggesto”, il quale, fra l’altro, ha evidenziato dei collegamenti fra alcune situazioni narrate dal romanzo e l’attualità dei nostri tempi. Il sindaco di Rionero, Antonio Placido, nel suo ampio intervento, ha inquadrato le vicende del brigantaggio post-unitario nelle condizioni di miseria economica e sociale del tempo; condizioni di arretratezza del Mezzogiorno, non del tutto ( ed ovunque) ancora oggi cambiate in meglio. La dott. ssa Lucia Guarini, dirigente della Corte d’Appello di Potenza, sulla scorta del processo intentato a Crocco nel 1872, si è soffermata sui numerosi e gravi capi d’accusa mossi a carico del capobrigante rionerese ( dodici grassazioni, sessantasette omicidi consumati, sette omicidi mancati, quattro attentati all’ordine pubblico con strage, devastazione, saccheggio, cinque ribellioni, venti estorsioni, quindici incendi di case, con un danno di oltre un milione e duecentomila lire) con la conseguente condanna morte. La condanna a morte poi, con decreto Regio 13 settembre 1874, fu commutata in lavori forzati a vita. Nel carcere di Portoferraio, Crocco trascorse oltre trent’anni e qui vi morì il 18 giugno 1905, poiché, pur graziato, nessun familiare, come lui stesso dice, lo volle con sé. Alla domanda del capitano Massa “ Sei pentito del tuo passato? “, Crocco rispose: “ Vorrei non aver aderito al patto di sangue con il Borbone. Vorrei poter tornare indietro e disfare tutto”.

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La preside emerita Luigia Bozza, presidente dell’UNILABOR rionerese, si è soffermata sulla vita privata di Crocco, sulla sua sensibilità nei confronti della figlia e della sua compagna Filomena Contaldo. Lo storico prof. Giampaolo D’Andrea, dal canto suo, ha tratto interessanti spunti di riflessione non solo sulle vicende brigantesche, ormai note, di Carmine Crocco, quanto sulla vita dei briganti e sull’ambiente sociale ed economico in cui esse sono avvenute, riconoscendo all’autore del libro, il merito di averle egregiamente portate a conoscenza.

L’autore, nelle conclusioni, si è soffermato soprattutto sul linguaggio semplice e lineare con cui ha scritto il romanzo, frutto dei tanti anni d’insegnamento nelle scuole medie e negli istituti d’istruzione superiore quale stimato docente di Lettere. Una lettura del libro, seppure delle vicende scabrose e orride del brigantaggio che hanno interessato il giovane Stato italiano, è pur sempre godibile ed accattivante grazie allo stile agile e scorrevole che caratterizza la narrazione di Matteo Donato Gallucci il quale s’inserisce a pieno titolo nel pur affollato panorama letterario italiano.

MELFI: Notte Rosa, consuntivo

Grande affluenza e positivi riscontri per la prima edizione dell'iniziativa "Notte Rosa", di scena nell'area interna ed esterna dell'imponente e rinomato Centro Commerciale 'Arcobaleno' della cittadina normanna, in un evento spettacolo polivalente con numerose attrazioni, intrattenimenti, varietà, ospiti, animazione e con la partecipazione del 'testimonial' Umberto Sardella e il suo cabaret, uno dei protagonisti più bravi, amati ed affermati del programma tv 'Mudu' ' di Telenorba, con uno show che ha divertito molto i numerosi visitatori accorsi, giusto tributo per un personaggio carismatico, simpatico e popolare che riesce sempre a rendere spassoso e divertente le sue esibizioni. E' stato un sabato da ricordare, pienamdente vissuto a partire dalle ore 20, ovviamente con ingresso libero, con chiusura negozi alle ore 02.00 e divertimento protattosi fino a notte inoltrata, con protagonista il rosa negli allestimenti e negli effetti luce scenografici e dedicato principalmente alle donne, con anteprima 'Moda Show' Tour Estate 2011 con le creazioni oriental style della stilista Morena, l'esibizione di danza del ventre di Elektra e le Rose del Deserto e del fachiro mangiafuoco Excalibur e tante sorprese, soprattutto imperdibili offerte promozionali di tutte le attività commerciali per una 'notte shopping' straordinaria.

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Inoltre animazione per bambini con grande partecipazione con dolciumi, sculture di palloncini, magia, trampoliere, truccabimbi e i castelli gonfiabili di Vultur Babylandia; i ritmi sudamericani con la ballerina cubana Teresita; le proiezioni su maxi schermo dei video live di U2 e Pink Floyd; i successi dance del d.j. Tony Delta (di Radio Tour) e i gadgets omaggio; la parformance di danze popolari, pizzica e taranta delle danzatrici Iatrida; il sound ethno beat partenopeo del gruppo musicale Skizzekea. Un nuovo evento studiato e realizzato a disposizione della sua affezionata e sconfinata clientela da parte del Consorzio che gestisce l'imponente strattura melfitana, grazie all'impegno del presidente Antonio Sapio e tutto il suo staff, con il coordinamento di Graziella Marchitiello e la direzione artistica di Antonio Petrino. Inoltre tutto questo, dopo il successo della 'Notte Bianca' dello scorso mese di dicembre e del festival nazionale di cabaret 'Mangia & Ridi' e di tante altre iniziative ludiche e di spettacolo, è in allestimento un ricco programma estivo per soddisfare i numerosi clienti e potenziali prossimi nuovi acquirenti, con uno pensiero anche al sociale e al mondo della scuola grazie alla recente operazione delle borse di studio 'Crescere insieme pensando al futuro'.

Nella foto il cabarettista Umberto Sardella con Carmen Gonnella (Miss Volto del Successo 2010); nell'altra foto le indossatrici del defilè con la giovane stilista Morena.

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