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Rischi da Agenti fisici «D.lgsl. 81/08 Titolo VIII»

Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

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Page 1: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

Rischi

da

Agenti fisici«D.lgsl. 81/08 Titolo VIII»

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RISCHI da

AGENTI FISICI

Page 3: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

RADIAZIONI OTTICHE

“Norme di tutela della salute per i lavoratori a radiazioni

ottiche artificiali recependo la direttiva europea per la

tutela dei lavoratori esposti a radiazioni ottiche artificiali

sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative

all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli

agenti fisici (radiazioni ottiche artificiali)”.

«Decreto Legislativo 81 /08 Capo V Titolo VIII

«Eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico e,

ove ciò non è possibile, la loro riduzione al minimo".

«Osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme e delle disposizioni aziendali in materia

di sicurezza e l’uso dei mezzi di protezione collettivi ed individuali messi a loro disposizione da

utilizzare in modo appropriato».

«Obbligo del dDL di fornire formazione ed informazione a tutti i lavoratori sui rischi connessiall’attività lavorativa»

Page 4: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

Tali radiazioni possono essere prodotte sia da fonti naturali che da fonti artificiali.

La sorgente naturale per eccellenza è il sole che, come è noto, emette in tutto lo

spettro elettromagnetico.

Le sorgenti artificiali possono essere incoerenti o coerenti (caso dei laser).

Per radiazioni ottiche si intendono tutte le radiazioni elettromagnetiche che si

possono controllare mediante: lenti, specchi prismi e fibre ottiche comprese nella

gamma di lunghezza d'onda tra 100 nm e 1 mm. Lo spettro elettromagnetico delle

radiazioni ottiche va:

dall'ultravioletto (UV) all'infrarosso (IR), passando per il visibile(VIS).

DEFINIZIONI ed UNITA’ di MISURA

Page 5: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

EFFETTI delle RADIAZIONI OTTICHE

Processo accelerato di invecchiamento della

pelle.

cornea cristallino retina

Le Radiazioni Ottiche, come tutte le onde

elettromagnetiche, interagendo con un “corpo”

materiale possono essere assorbite, riflesse o

diffuse. La quota di radiazione assorbita

concorrerà a determinare gli effetti biologici. La

Radiazione Ottica ha una limitata capacità di

penetrazione, ne segue che gli effetti di tale

interazione avverranno solo a carico degli organi più

esterni

Page 6: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

SEGNALETICA DI SICUREZZA –PERIMETRAZIONE -PRESCRIZIONI

In caso di superamento della esposizione

Massima permessa devono essere indossati

occhiali protettivi (operatori, paziente) etichettati

(sui filtri o sulla montatura) con la densità ottica e

la lunghezza d’onda per cui è garantita la

protezione.

Marcatura – Filtro – Produttore – Classe ottica – Resistenza – Campo – Requisiti

Page 7: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

RADIAZIONI IONIZZANTI

«Le radiazioni ionizzanti sono onde elettromagnetiche o

particelle sub-atomiche che, irradiando la materia,

determinano la creazione di particelle cariche»

«Decreto Legislativo 81/08 Capo IV Titolo VIII

Il rischio da campi elettromagnetici (CEM) è

un rischio che appartiene alle "Radiazioni non

Ionizzanti" (che comprendono anche le

radiazioni ottiche e cioè i raggi ultravioletti,

le radiazioni del visibile, i raggi infrarossi).

I CEM comprendono in particolare le

radiofrequenze (RF), le microonde (MO), le

radiazioni a frequenze estremamente basse

(ELF) e i campi elettrici e magnetici statici. I

rischi da CEM non comprendono i rischi da

contatto con parti in tensione che sono

oggetto di altra normativa.

Page 8: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

L'uomo è da sempre esposto a

radiazioni ionizzanti di origine

naturale (raggi cosmici, prodotti

di decadimento dei cosiddetti

nuclidi primordiali, ecc.)

USO ed ESPOSIZIONE

Page 9: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

USO ed ESPOSIZIONE

L'impiego delle radiazioni ionizzanti è sempre più diffuso,

benché, a seguito dei ben noti gravi incidenti che hanno

coinvolto centrali nucleari, nella percezione comune si sia

sviluppata l'idea che queste siano ormai poco o per nulla

utilizzate.

A partire dalla fine del IXX secolo le

radiazioni ionizzanti sono state

deliberatamente utilizzate per scopi

medici e industriali, e ciò ha

comportato la possibilità di

un'accresciuta esposizione da parte

dei lavoratori che le utilizzano e della

popolazione in generale. Ciò

nonostante, il corretto impiego delle

radiazioni ionizzanti, effettuato nel

rispetto delle norme vigenti e in base

alle attuali possibilità tecniche,

fornisce vantaggi assai superiori

rispetto agli eventuali danni sanitari

che potrebbe determinare.

Page 10: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

EFFETTI BIOLOGICI da ESPOSIZIONE

Gli effetti biologici, potenziali effetti sanitari,

che principalmente scaturiscono

dall’interazione materia-campi elettrici e

magnetici sono di due tipi:

effetti derivanti da stimolazione elettrica

dei tessuti muscolari e nervosi

effetti termici connessi al riscaldamento

della materia (assorbimento di energia

elettromagnetica).

La distinzione delle sorgenti di campi elettromagnetici

sulla base della frequenza è necessaria in quanto le

caratteristiche dei campi variano a seconda della

frequenza di emissione, così come variano i

meccanismi di interazione di tali campi con i tessuti

biologici e quindi le possibili conseguenze per la

salute.

Quando un organismo interagisce con un CE il suo

equilibrio viene perturbato non si traduce in un effetto

biologico immediato o un effetto sanitario apprezzabile.

TUMORI SOLIDI

LEUCEMIE

INFERTILITA’

CATARATTA

MUTAZIONI GENETICHE

ABERRAZIONI CROMOSOMICHE

Page 11: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

Riguarda:

tutte le imprese in cui sono presenti attrezzature che

generano campi elettromagnetici;

tutte le attività che espongono i lavoratori a potenziali

rischi, come la manutenzione e la riparazione di

attrezzature che generano campi elettromagnetici.

La valutazione dà precise indicazioni circa la protezione dei

lavoratori dai rischi di esposizione a campi di intensità tra 0 Hz

e 300 GHz.

Il datore di lavoro risulta pertanto obbligato a valutare,

misurare o calcolare i livelli dei campi elettromagnetici a cui

vengono esposti i lavoratori.

L’OBBLIGO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

Page 12: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

VALUTAZIONE DEL RISCHIO - CAMPI ELETTROMAGNETICI

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

PROGRAMMA D’AZIONE

PREVENZIONE E PROTEZIONE

SORVEGLIANZA SANITARIA

Annuale o più ravvicinata

SEGNALETICA di SICUREZZA PER SUPERAMENTO VALORI TABELLARI

Divulgazione su:

entità dei valori limiti e

rischi associati al loro

superamento

misure adottate

modalità con cui vengono

segnalati gli effetti

negative

circostanze in cui diventa

necessaria la sorveglianza

sanitaria

procedure indispensabili

per ridurre al minimo i rischi legati all’esposizione

Page 13: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

SEGNALETICA DI SICUREZZA –PERIMETRAZIONE -PRESCRIZIONI

Page 14: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

RISCHIO MICROCLIMATICO

1.9.2. Temperatura dei locali

1.9.2.1. La temperatura nei locali di lavoro deve essere

adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro,

tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici

imposti ai lavoratori.

1.9.2.2. Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori

si deve tener conto della influenza che possono esercitare

sopra di essa il grado di umidità ed il movimento dell'aria

concomitanti.

1.9.2.3. La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il

personale di sorveglianza, dei servizi igienici, delle mense e dei

locali di pronto soccorso deve essere conforme alla

destinazione specifica di questi locali.

1.9.2.4. Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono

essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di

lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo

di lavoro.

1.9.2.5. Quando non è conveniente modificare la temperatura di

tutto l'ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori

contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante

misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione.

(…)

«D. Lgs. 81/08-All. IV _Requisiti dei luoghi di lavoro»

Il livello ottimale della

temperatura dell’aria viene

generalmente indicato fra i

19° e i 24° centigradi.

“La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo

di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori”.

Page 15: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

AMBIENTI SEVERI

Sono definiti ambienti

severi quelli in cui le

esigenze produttive o le

condizioni climatiche

esterne (per le

lavorazioni effettuate

all’aperto) determinano

parametri

Termoigrometrici

stressanti per chi vi

lavora che costringono

l’organismo alla ricerca

di un equilibrio termico

(omeotermia).

AMBIENTI MODERATI

Gli ambienti moderati

sono caratterizzati da

condizioni ambientali

omogenee poco variabili

nel tempo, da assenza di

scambi termici rilevanti

fra le persone e

l’ambiente, da attività

fisica modesta e

sostanziale uniformità del

vestiario indossato dai

diversi operatori.

SEVERI CALDI

SEVERI FREDDI

• condizioni ambientali

omogenee con una

contenuta variabilità nel

tempo;

• valori di temperatura

operativa bassi

• condizioni ambientali non

omogenee variabili nel

tempo;

• valori di temperatura

elevati rispetto all’attività

svolta e al vestiario

indossato dai diversi

operatori

AMBIENTI CLIMATICI

Page 16: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

AMBIENTI MODERATI

Questi ambienti richiedono un modesto

intervento del sistema di termoregolazione

umano.

Le condizioni di disagio non mettono a rischio

l’incolumità del lavoratore, ma possono tutt’al

più alterare il suo stato di benessere psicofisico

portandolo ad una riduzione delle sue

prestazioni.

AMBIENTI DI TIPO SEVERO CALDO

Il sistema di termoregolazione dell’organismo interviene attraverso i meccanismi di vasodilatazione

e sudorazione, per evitare il surriscaldamento eccessivo del corpo. L’organismo è sottoposto ad un

forte stress termico; il sistema cardiovascolare è sotto sforzo, per la maggiore richiesta di flusso

sanguigno necessario per lo svolgimento del lavoro e per creare le condizioni fisiologiche idonee al

raffreddamento. La termoregolazione perde gradualmente efficacia, fino a dar origine ad un collasso

“colpo di calore” con sintomi che vanno dalla disidratazione ai crampi.

Conseguenze da esposizione in AMBIENTI moderati e SEVERI

AMBIENTI DI TIPO SEVERO FREDDO

Per gli il rischio è rappresentato

dal possibile insorgere di uno

stato di ipotermia, che può

determinare anche conseguenze

letali.

Perdita temporanea delle

capacità sensoriali e intellettuali,

annebbiamento) del sistema

nervoso centrale: si manifestano

sonnolenza, riduzione della

vigilanza e della capacità

decisionale, fino alla perdita di

coscienza e al coma.

Page 17: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

EFFETTI sulla SALUTE

MANCATO CONTROLLO

delleCONDIZIONI AMBIENTALI

“SICK BUILDING SYNDROME”

(SINDROME da EDIFICIO MALATO)

Mal di testa, sonnolenza e difficoltà di

concentrazione nausea, capogiri

Malessere

generale

prurito, senso

di irritazione e

gola secca

Senso di costrizione toracica, difficoltà

respiratoria

Dolore degli occhi, senso di

secchezza, bruciore e

prurito

Tracheiti, bronchiti,

asma

Oppressione e stanchezza

Page 18: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

MICROCLIMA DEGLI AMBIENTI “SEVERI” (CALDI E FREDDI)

Le condizioni microclimatiche degli ambienti di lavoro variano a seconda del:

ciclo produttivo (produzioni legate a temperature particolari);

caratteristiche ambientali (lavori in sotterraneo, in altura ecc.);

caratteristiche strutturali dei luoghi di lavoro (materiali costruttivi, loro proprietà

termiche, ecc.);

impianti utilizzati per controllare le condizioni climatiche (ventilatori, condizionatori ecc.).

TEMPERATURA

espressa in °C

UMIDITÀ

RELATIVA

espressa in %

TEMPERATURA MEDIA

RADIANTE espressa in °C

VELOCITÀ

DELL’ARIA

espressa in m/s

MICROCLIMA: PARAMETRI FISICI

Page 19: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

“deve basarsi sulle indicazioni scientifiche e sulle normative tecniche”; che forniscono indici microclimatici di comfort e/o

di stress, indici che permettono di interpretare le condizioni microclimatiche ambientali integrate con il tipo di attività

svolta dagli addetti.

La valutazione del rischio in ambienti severi freddi

La valutazione del rischio in ambienti severi caldi

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

È indispensabile valutare lo stress da freddo sia in termini di raffreddamento generale del

corpo che di raffreddamento locale di singole parti, quali le estremità, capo, braccia e gambe.

Per l’eliminazione o la riduzione del rischio, … si dovrà intervenire prima di tutto sulle condizioni

organizzative e, …ricorrere all’individuazione e all’uso di DPI adeguati.

Si fa riferimento al WBGT (Wet Bulb Globe Temperature, indice di temperatura con bulbo umido

e lobotermometro) e al PHS (Predicted Heat Strain) per il calcolo del tempo massimo di

esposizione; la valutazione è indispensabile in tutte le attività in cui alle condizioni atmosferiche

si aggiungono in modo prevedibile altre sorgenti di calore o di umidità (per esempio nei lavori di

asfaltatura).

(…) tra gli indumenti di protezione si indicano gli indumenti di protezione contro il calore e contro il freddo. Si segnala

la necessità di indumenti di protezione contro le intemperie per i lavori edili all’aperto con clima piovoso e freddo.D.Lgs. 81/2008 All.to VIII

«quando non conviene modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro

le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione». D.Lgs. 81/2008 All.to IV

Page 20: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

RUMORE

Nell’UE il 28% dei lavoratori (oltre 60 milioni di persone) è

esposto a livelli di rumore elevati tali ad esempio da

rendere difficile una conversazione. Quasi 40 milioni di

lavoratori sono costretti ad alzare la voce al di sopra dei

normali standard di conversazione per essere uditi e ciò

per almeno la metà del loro orario di lavoro.

«Misure di prevenzione e protezione

contro l'esposizione professionale al

Rumore, in particolare per la

prevenzione del danno uditivo.»«D. Lgs. 81/08- Capo II del Titolo VIII

Rappresenta la terza causa di malattia

professionale denunciata all'INAIL.

Page 21: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

DEFINIZIONI ed UNITA’ di MISURA

RUMORE Suono indesiderato o sensazione uditiva sgradevole e fastidiosa

Variazione di pressione all'interno di un

mezzo che l'orecchio umano riesce a

rilevare.

(20 Hz ≤banda udibile ≤ 16.000 Hz)

SUONO

Frequenza misurata in Hertz (Hz) Numero delle variazioni di

pressione al secondo

Intensità misurata in Decibel (dB) Ampiezza dell’onda di pressione

Page 22: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

• CONTINUO O DISCONTINUO(intervallato da pause di durata

apprezzabile),

• STAZIONARIO O FLUTTUANTE(caratterizzato da oscillazioni rapide del suo

livello di pressione sonora superiori a ± 1 dB)

• COSTANTE O CASUALE(completa irregolarità dei tempi e dei livelli di

emissione)

• IMPULSIVO(innalzamento del livello di pressione in tempi

rapidissimi, ossia meno di 0,5 secondi).

MODALITÀ DI EMISSIONE

• RIDUZIONE delle emissioni alla fonte

• ALLONTANAMENTO dalle aree

residenziali dalle aree di maggiore

emissione acustica

• ADOZIONE di sistemi di protezione

passiva (barriere antirumore).

• ADOZIONE dei dispositivi di protezione

individualeAZIONI CORRETTIVE

SOCIOACUSIA, il progressivo innalzamento della

soglia uditiva causata della rumorosità presente nei

consueti ambienti di vita, soprattutto quelli di tipo

urbano . Fra le cause che possono esporre la

popolazione, ed in particolare i giovani, al rischio della

perdita dell'udito si possono ricordare, ad esempio,

l'ascolto della musica ad alto volume in discoteca, ai

concerti o con le cuffie, taluni giocattoli, i fuochi

d'artificio e la pratica di alcuni sport (sport

motoristici, tiro a segno, caccia).

Page 23: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

IPOACUSIA• perdita della

capacità uditiva

SISTEMA NERVOSO

CENTRALE

SISTEMA

ENDOCRINO

•cambiamenti nei livelli di

colesterolo

•sterilità

APPARATO

CARDIOVASCOLARE

• ipertensione

• aumento del ritmo cardiaco

• vasocostrizione

• patologie cardiache ischemiche

EFFETTI del RUMORE: UDITIVI ed EXTRA UDITIVI

ACUTO

CRONICO

Monolaterale

Dolore lancinante

Acufeni

Vertigini

Stordimento

Recupero

possibileDurata breve

Suono intenso

Durata

protratta

Recupero

impossibileAssenza di sintomi

Affaticamento

Bilaterale

Acufeni

Cefalea

Stordimento• fatica mentale

• interferenze su sonno e riposo

• depressione

• perdita efficienza e rendimento lavorativo

Page 24: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

FATTORI CONDIZIONANTI LA LESIVITÀ

DELL'IMPATTO SONORO

LIVELLO DI PRESSIONE SONORA

(INTENSITÀ DEL RUMORE)

TEMPO DI ESPOSIZIONE

FREQUENZA DEL RUMORE

SENSIBILITÀ E LA REATTIVITÀ INDIVIDUALE

TIMBRO DEL RUMORE

IDENTIFICABILITÀ DELLA NATURA DEL RUMORE E

DELLA LOCALIZZAZIONE DELLA SORGENTE

Tipi di IMPATTO

DANNO

Alterazione, anche parzialmente non

reversibile, dell'apparato

uditivo.

DISTURBO

Alterazione

reversibile delle

condizioni

psicofisiche dei

soggetti esposti al

rumore.

FASTIDIO

(ANNOYANCE)

Fastidio causato dal rumore sugli individui, ma anche dalla combinazione di fattori di natura psicologica e sociologica.

Page 25: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

OBBLIGO DI

ADOTTARE

PROTEZIONI

ACUSTICHE

SEGNALETICA DI SICUREZZA e DPI

La presenza di rumore eccessivo in

ambienti di lavoro può avere effetti

negativi rispetto alla sicurezza e

determinare, un mascheramento che

disturba le comunicazioni verbali e la

percezione di segnali acustici di

sicurezza, con un aumento di probabilitàdegli infortuni sul lavoro.

Page 26: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

VIBRAZIONI“Le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo

intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei

lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide”.

Effetti delle vibrazioni rappresentano la

quarta causa di malattia professionale

denunciata all'INAIL.

«Decreto Legislativo 81 /08 Capo III Titolo VIII

Diverse attività lavorative svolte a bordo di mezzi di trasporto o di movimentazione espongono il

corpo a vibrazioni o impatti, che possono risultare nocivi per i soggetti esposti; oltre il 5% dei

lavoratori è esposto a vibrazioni del sistema mano-braccio in quasi tutti i campi delle attivitàlavorative.

Page 27: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

DEFINIZIONI ed UNITA’ di MISURA

Vibrazioni libere: si verificano quando un

sistema meccanico vibra sotto l’azione delle

sole forze interne il corpo vibra alle proprie

frequenze naturali

Vibrazioni forzate si hanno quando ci sono

forze applicate esternamente al sistema.

Con il termine vibrazione si indicano oscillazioni meccaniche attorno ad un punto d'equilibrio di

grande rapidità e piccola ampiezza, generate da onde di pressione che si trasmettono attraverso

corpi solidi.L'unità di misura della frequenza per le oscillazioni periodiche è l'Hertz che

corrisponde a quante volte, in un secondo, si ripresenta la stessa configurazione

WBV

(Whole Body Vibration)HAV

(Hand-Arm trasmitted or Segmental)

Classificazione in ambito occupazionale

relative a vibrazioni trasmesse

all’interno di edifici o da

macchine mobili o fisse

dovute a macchine vibranti

impugnate dagli addetti a specifiche

mansioni professionali

Page 28: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

FATTORI da

considerare

gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori

particolarmente sensibili al rischio

condizioni di lavoro particolari come le basse temperature, il bagnato, l’elevata

umidità il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide

gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da

interazioni tra le vibrazioni meccaniche e l'ambiente di lavoro o altre attrezzature

le informazioni fornite dal costruttore

dell'apparecchiatura ai sensi della Direttiva Macchine

l'esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i

livelli di esposizione a vibrazioni meccaniche

i macchinari che espongono a

vibrazione e i rispettivi tempi di

impiego nel corso delle lavorazioni

VALUTAZIONE DEL RISCHIO(D. Legsl. 81/08_Art. 202)

Obbligo, da parte dei datori di lavoro di valutare il rischio da esposizione a vibrazioni dei lavoratori durante

il lavoro. valutazione, con o senza misure, programmata ed effettuata ad intervalli regolari da parte di

personale competente

Page 29: Sorveglianza sanitaria 4. rischio agenti fisici

Disturbi delle fasce muscolari

zona cervico brachiale

Disturbi digestivi con aumento dell’attività

gastrointestinale con ulcera e gastriti

Disturbi cocleo vestibolari

con ipoacusia

Disturbi circolatori con varici

venose ed emorroidi

Disturbi delle fasce muscolari

zona cervico brachiale

Disturbi psicosomatici,

modificazioni tono umorale,

neurologiche ed endocrine

EFFETTI delle VIBRAZIONI

• Ipertensione

• aumento del ritmo cardiaco

• vasocostrizione

• patologie cardiache ischemiche

Disturbi degli arti inferiori e

delle ginocchia

Parametri per quantificare il

rischio di un fenomeno

vibrazionale:

A. intensità: si misura in termini di

accelerazione (m/s²), e fornisce

un’idea di quanto sia ampio lo

scuotimento;

B. frequenza: rappresenta il ritmo

delle oscillazioni nel tempo. L’unità

di misura è l’Hertz (Hz) che indica

quante oscillazioni del corpo che

vibra avvengono in un intervallo di 1

secondo;

C. asse di percezione: sui veicoli,

si avvertono in particolare le

oscillazioni verticali (dovute

all’impatto degli organi di

propulsione con le irregolarità del

terreno).

D. tempo di esposizione: tanto più

a lungo si subisce una vibrazione,

tanto più pesanti e duraturi

saranno gli effetti negativi.

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