60
CONFARTIGIANATO VICENZA CENTRO CONGRESSI CONFARTIGIANATO VICENZA - VIA E. FERMI - VICENZA 25 MARZO 2015 LA BIODIVERSITA’ IN AMBIENTE URBANO Elisabetta Tescari – Dottore Forestale – Libero professionista SEMINARIO IL RUOLO DEL VERDE NELLA RIQUALIFICAZIONE URBANA E PAESAGGISTICA

2015 biodiversità ambiente urbano _

Embed Size (px)

Citation preview

CONFARTIGIANATO VICENZA CENTRO CONGRESSI CONFARTIGIANATO VICENZA - VIA E. FERMI - VICENZA

25 MARZO 2015

LA BIODIVERSITA’ IN AMBIENTE URBANO

Elisabetta Tescari – Dottore Forestale – Libero professionista

SEMINARIO IL RUOLO DEL VERDE NELLA RIQUALIFICAZIONE URBANA E PAESAGGISTICA

EC

OS

IST

EM

A U

RB

AN

O

LA BIODIVERSITÁ URBANA

inurbamento

servizi ecosistemici funzioni sociali

conoscenze in Italia (avifauna)

PROGETTI DI FORESTAZIONE

Bosco del Quarelo (VI)

Carpaneda (VI)

ECOLOGIA STRADALE

(road ecology)

infrastrutture di trasporto e connettività della rete ecologica locale

Ecosistema

urbano

- struttura eterogenea e “mosaicizzata”

- topografia modificata

- suolo livellato e impermeabilizzato

- importazione materiali, energia, acqua

- esportazione rifiuti e inquinanti

- immissione di animali e piante esotiche

- presenza elevata persone ed edifici .

caratteristiche:

INU

RB

AM

EN

TO

AV

IFA

UN

A

- flessibilità e opportunismo

-confidenza con l’uomo

-taglia medio-piccola

-habitat di origine rupestre o forestale

-abitudini sedentarie

-dieta onnivora o vegetariana

-disponibilità a vivere in territori piccoli e frammentati

Caratteristiche che rendono un

uccello selvatico

“adatto” alla vita urbana:

INU

RB

AM

EN

TO

AT

TIV

O

Esempi:

Gabbiano reale

Larus michahellis

Tortora dal collare

Streptopelia decaocto

Merlo

Turdus merula

Gazza

Pica pica

Cornacchia grigia

Corvus cornix

Storno

Sturnus vulgaris

Colonizzazione città da parte di un animale.

insediamento stabile e nidificazione avvengono, di solito, dopo presenza in inverno

(stagione favorevole per clima, abbondanza di cibo, assenza caccia)

INU

RB

AM

EN

TO

PA

SS

IVO

Esempi:

Saltimpalo

Saxicola torquatus

Beccamoschino

Cisticola juncidis

Occhiocotto

Sylvia melanocephala

Picchio muratore

Sitta europaea

Averla piccola

Lanius collurio

-La specie vive in città “involontariamente”

-habitat gradualmente accerchiato da espansione

urbanistica

-si verifica nelle periferie

-coinvolge specie di ambiente: arbustivo, rurale,

boschivo, steppa, zone umide

-La specie riesce a sopravvivere, “adattandosi”

all’ambiente urbano, se rimane una porzione minima di

habitat.

STRUTTURA COMUNITÀ AVIFAUNISTICHE

CENTRO STORICO

- Poche specie

- Densità elevata specie dominanti

- Biomassa elevata

ZONE PERIURBANE Parchi estesi con vegetazione, periferie con

siepi, boschetti, incolti

- Molte specie

- Elevata variabilità con 20-30 specie

nidificanti

- Rapporti numerici più equilibrati

QUADRO DELLE CONOSCENZE SULLA FAUNA URBANA

Lo sviluppo degli studi sulla fauna urbana in Italia può essere ricondotto a tre momenti

“storici” principali (Zapparoli, 2000):

anni 1970: pubblicato primo esempio di ricerca organica sulla fauna urbana italiana

(Treviso). Panoramica popolamento animale della città, caratteristiche e significato delle

faune urbane, incluse le problematiche connesse (Minelli, 1974);

inizio anni 1980: Accademia Nazionale di Entomologia ha organizzato il Convegno

“Entomologia urbana per la qualità della vita”. Prima sintesi degli studi applicativi sugli

artropodi infestanti;

dalla fine anni 1990: “esplosione” studi su fauna urbana, sfociata nel Primo Convegno

Nazionale sulla fauna urbana (Bologna et al., 1998), dove è stato messo in risalto il

concetto di ecosistema urbano (la fauna è una delle componenti). Accento sull’elevata

biodiversità presente nelle areeurbane, nonché l’esigenza di una sua tutela. Emersi alcuni

aspetti conflittuali del rapporto tra animali selvatici ed esseri umani nelle città.

SINTETICAMENTE:

attualmente esistono più informazioni sulla

fauna delle città del centro-nord

in città meridionali e delle isole i dati sono

più scarsi

nonostante la crescita degli studi sulla fauna

urbana negli ultimi anni, la situazione

è ancora disomogenea e frammentaria

dall’approccio delle liste faunistiche gli studi

di avifauna urbana si sono diversificati e

articolati

presi in esame ambiti specifici:

parchi urbani

tratti di fiumi che scorrono in città

zone umide

discariche

aeroporti

aree industriali

ATLANTI ORNITOLOGICI URBANI

PUBBLICATI :

• Torino

• Biella

• Cossato (BI)

• Pavia

• Voghera (PV)

• Cremona 1990-1993, 2001-2004

• Crema (CR)

• Brescia

• Bergamo

• Trento

• Venezia

• Marcon (VE)

• San Donà e Musile di Piave (VE)

• San Donà di Piave (VE)

• Padova

• Udine

• Genova

• La Spezia

• Reggio Emilia

• Forlì

• Firenze 1986-1988, 1997-1998, 2007-2008

• Livorno 1992-1993, 2006-2013

• Grosseto 1998-1999, 2009-2010

• Roma

• Parco Regionale Appia Antica (RM)

• Lido di Ostia (RM)

• Napoli 1990-1994, 2001-2005

IN CORSO/TERMINATI:

• Asti

• Varese

• Milano

• Portogruaro (VE)

• Treviso

• Parma

• Pisa

• Prato

• Lucca

• Senigallia (AN)

• Roma 2008-2010

• Viterbo

• Martina Franca (TA)

• Caltanissetta

• Cagliari

ATLANTI ORNITOLOGICI URBANI

SERVIZI ECOSISTEMICI DELLE AREE VERDI URBANE

parchi, giardini ed altri spazi verdi svolgono importantissime funzioni per migliorare la

vivibilità urbana:

- riduzione inquinamentoatmosferico

- miglioramento climatico e risparmio energetico

- rimozione dall’atmosfera e stoccaggio del carbonio

- attenuazione dei rumori fastidiosi

- assorbimento delle acque piovane, con prevenzione delle alluvioni

- produzione alimenti e materie prime (es. orti urbani)

- incremento del valore degli immobili

- funzioni ricreative e sociali

- occasione per attività culturali e sportive

- conservazione della biodiversità locale

FUNZIONI SOCIALI

In molte città, gran parte della gente vive lontano da riserve naturali e

da aree ricche di specie (Turner, Nakamura & Dinetti, 2004).

Interazioni tra esseri umani e natura dipendono soprattutto dalla

presenza di aree verdi informali (Fuller & Gaston, 2009).

I visitatori possono incontrare più specie, rispetto ad aree urbane

circostanti (Strohbach et al., 2013).

Esperienze con biodiversità messe in relazione al benessere umano

(Fuller et al., 2007).

Natura in città: importanti funzioni sociali, quali svago, relax,

svolgimento di attività sportive, culturali e di educazione ambientale

per scolaresche e giovani.

PROGETTAZIONE VERDE URBANO E INTERVENTI DI

FORESTAZIONE

Collegare la gestione urbanistica del verde con la gestione della fauna e della

biodiversità:

• uccelli, per indirizzare scelta essenze arboree ed arbustive

• canoni ecologici e di sostenibilità ambientale

• specie ornitiche insettivore (controllo biologico parassiti)

• incremento avifauna tramite installazione nidi artificiali

• uccelli assunti come “indicatori ambientali”

• concetto di “giardino naturale”: progettare con approccio ecologico-orientato

• bassa manutenzione, da gestire anche coinvolgendo associazioni di volontariato

L’analisi dello stato di fatto

L’analisi del paesaggio (morfologia, orografia, vegetazione, ambiti da

mitigare, ambiti da valorizzare)

L’analisi dei piani sovraordinati

L’analisi dei vincoli (urbanistici, giuridici, idrogeologici) e delle servitù

Lo studio e la ricerca della memoria dei luoghi

La valorizzazione delle preesistenze

Le connessioni con il territorio

Identificazione degli obiettivi del progetto

LO STUDIO DI FATTIBILITA’

IL PROGETTO

BOSCO PERIURBANO PONTE DEL QUARELO – VICENZA: Funzione naturalistica ed ambientale

BOSCO PERIURBANO PONTE DEL QUARELO - VICENZA

SUPERFICIE: CIRCA 9 ETTARI

DENSITA’ D’IMPIANTO 1900 P/HA

PROGETTO ANNO 2005 – REALIZZAZIONE ANNO 2007

Le preesistenze

La realizzazione dell’impianto

L’evoluzione e la crescita

Estate successiva all’impianto Estate ‘08 ad un anno dall’impianto

Estate ‘09 a due anni dall’impianto

Bosco Quarelo oggi

Verdone

Fringuello

Cardellino

Verzellino

Lucherino (inverno)

Cinciallegra

Cinciarella

Capinera

Rondine (migratore estivo)

Balestruccio (migratore estivo)

Cornacchia Grigia

Gazza

Ghiandaia

Passera d’Italia

Merlo

Pettirosso

Codibugnolo

Scricciolo

Rigogolo (migratore estivo)

Ballerina gialla

Cesena (svernante)

Storno

Luì piccolo

Passeriformi censiti nel 2014 (LIPU Vicenza – F. Costa)

COLUMBIFORMI

Tortora dal collare

Colombaccio

PICIFORMI

Picchio Verde

Picchio Rosso Maggiore

Torcicollo ( migratore estivo)

ACCIPITRIFORMI

Poiana

CORACIFORMI

Martin Pescatore

CICONIFORMI

Ardeidi

Airone Cenerino (specchio d’acqua interno)

Airone Bianco Maggiore (inverno- campagne circostanti)

Nitticora (estate - canali perimetrali al bosco)

Altre specie censite nel 2014 (LIPU Vicenza – F.

Costa)

Il coinvolgimento degli enti

Il contatto con le associazioni culturali, ambientali e di

volontariato

La divulgazione

La proposta di nuovi interventi

Le autorizzazioni

LA SENSIBILIZZAZIONE

SENSIBILIZZAZIONE

Adozione ed interessamento all’area da parte delle Associazioni , degli

Enti, dei gruppi di volontariato in convenzione e accordo con l’ente

gestore.

La ricerca di connessione tra gli interventi

BOSCO PERIURBANO DI CARPANEDA– VICENZA:

Funzione ambientale in un progetto per la sicurezza idrulica

Superficie: circa 7 ettari

densita’d’impianto 1900 p/ha

progetto anno 2005

realizzazione anno 2009

LINEE TECNOLOGICHE – VINCOLI PROGETTUALI

Il progetto della cassa di espansione

La realizzazione dell’impianto

Dopo sei anni dall’impianto

CONSERVAZIONE BIODIVERSITÀ LOCALE

Reti ecologiche urbane e periurbane

Oasi urbane

Parchi ecologici

Creazione di:

Sentieri natura

RETE ECOLOGICA

Infrastruttura naturale che connette gli ambienti di un territorio.

Elementi principali:

aree centrali (core areas)

nodi (key areas)

zone cuscinetto (buffer zones)

corridoi (corridors)

pietre da guado (stepping stones)

aree di ripristino ambientale (restoration areas)

STRATEGIA UE SULLA BIODIVERSITÀ FINO AL 2020

(COMMISSIONE EUROPEA, 3 MAGGIO 2011)

Nuova strategia per migliorare stato biodiversità in Europa nella prossima

decade.

Costruita intorno a sei obiettivi, complementari e interdipendenti.

Secondo obiettivo: migliore protezione degli ecosistemi e maggiore utilizzo

delle infrastrutture verdi.

La Commissione UE ha adottato oggi una nuova Strategia sulle Infrastrutture

Verdi (Strategy on Green Infrastructure) per far sì che il miglioramento dei

processi naturali diventi parte integrante della pianificazione territoriale.

- migliorare la ricerca e i dati, arricchire la base di conoscenze e promuovere le

tecnologie innovative a sostegno delle infrastrutture verdi;

-facilitare l'accesso ai finanziamenti per i progetti dedicati alle infrastrutture

verdi, che potranno contare su uno strumento unionale di finanziamento che

la Commissione, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti,

istituirà entro il 2014;

- sostenere i progetti di infrastrutture verdi a livello di UE (entro la fine del

2015 la Commissione realizzerà uno studio per valutare la possibilità di

sviluppare una rete di infrastrutture verdi di portata europea).

- promuovere le infrastrutture verdi nelle politiche principali, ossia quelle in

materia di agricoltura, silvicoltura, natura, acqua, ambiente marino e pesca,

coesione sociale, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici,

trasporti, energia, prevenzione delle catastrofi e uso del suolo (entro la fine del

2013 la Commissione metterà a punto degli orientamenti per indicare in che

modo le infrastrutture verdi potranno far parte integrante di queste politiche

nel periodo 2014-2020);

Infatti la costruzione e l’utilizzo di autostrade, strade e ferrovie provoca

pesanti impatti sull’ambiente e la natura:

• distruzione di ecosistemi

• inquinamento e disturbo

• frammentazione degli habitat

• “effetto barriera” per la fauna

• mortalità di animali per investimento

DISTRUZIONE E ALTERAZIONE DI ECOSISTEMI

Causata da costruzione di strade e pertinenze (svincoli, aree di servizio, ponti,

ecc.).

Innesca urbanizzazione del territorio, in particolare attorno agli svincoli.

Favorisce maggiore presenza antropica negli ambienti (disturbo, vandalismo,

calpestio, incendi, dispersione rifiuti, attività venatoria, ecc.).

Quando la frammentazione

diviene eccessiva si può avere

l’estinzione locale, soprattutto

delle specie meno adattabili e poco

mobili.

La frammentazione degli habitat è uno degli impatti più dannosi.

Ecosistemi separati in

aree più piccole

maggiormente isolate.

ECOLOGIA STRADALE

(road ecology)

-disciplina innovativa e trasversale

-studia effetti ecologici delle infrastrutture di trasporto

- integra progettazione/ingegneria con ecologia/biologia della

fauna selvatica (Forman, 2003)

STRATEGIA DELLA road ecology APPLICATA

A = impatto (distruzione habitat, frammentazione disturbo)

B = PREVENZIONE (es. scelta tracciato ottimale)

C = MITIGAZIONE (es. realizzazione passaggi per fauna)

D = COMPENSAZIONE (es. ripristino ambientale)

TIPOLOGIE INTERVENTI MITIGAZIONE PER FAUNA

Grazie per l’attenzione

BIBLIOGRAFIA

Marco Dinetti – Ecologia Urbana – LIPU Italia

Dott. Agr. Paolo Semenzato – Tesaf – UniPd

Balzan; De Marchi; Zanetti – Ass. ISOIPSE

Pellegrino D.1*, Gaglioppa P.2, Guadagno R.1, Marucci A.1, Palmieri M.1, Picchi

S.Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente

Gian Luigi Corinto, Enrico Nicosia - Sezione Ambiente e Territorio, Dip. di

Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo, Università degli

Studi di Macerata.

Leonardo Lombardi e Michele Giunti (NEMO srl); Giacomo Santini

(Dipartimento di Biologia dell'Università di Firenze) - La rete ecologica della

Regione Toscana: la biodiversità nelle aree “non protette”e in quelle

“marginali”

Stefano Martellos, Melissa Amati-Dipartimento di Scienze della Vita, Università

degli Studi di Trieste:Citizen science, scoperta e gestione del territorio

-