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BIODIVERSITA BIODIVERSITA COME MOTORE DELLO COME MOTORE DELLO SVILUPPO RURALE SVILUPPO RURALE ESPERIENZE A CONFRONTO ESPERIENZE A CONFRONTO Trento, 15 novembre 2014 Trento, 15 novembre 2014 Le caratteristiche degli Ecosistemi e le forme organizzative per la tutela e la valorizzazione della biodiversità nelle aree protette del Trentino Antonella Agostini – Ufficio Biotopi e Natura 2000 Provincia Autonoma di Trento

Biodiversita muse 04_agostini

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Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento. Il convegno aveva l'obiettivo di accostare e mettere a confronto le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative sono state comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino. Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale. Questa è la quarta di otto presentazioni. Cerca su youtube i video!

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BIODIVERSITABIODIVERSITA ’’ COME MOTORE DELLO COME MOTORE DELLO SVILUPPO RURALESVILUPPO RURALE

ESPERIENZE A CONFRONTOESPERIENZE A CONFRONTOTrento, 15 novembre 2014Trento, 15 novembre 2014

Le caratteristiche degli Ecosistemi e le forme organizzative per la tutela e la

valorizzazione della biodiversità nelle aree protette del Trentino

Antonella Agostini – Ufficio Biotopi e Natura 2000

Provincia Autonoma di Trento

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MarmoladaPunta Penia 3.343 m

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Le Alpi sono un hotspot di biodiversità della massima rilevanza ecologica in Europa, comprese nella lista delle 238 ecoregioni prioritarie per la conservazione della biodiversità del pianeta.

La presenza millenaria dell’uomo ha costantemente modellato il territorio, arricchendone lo straordinario valore ecologico con la creazione di biodiversità attraverso attivitàagricole, selvicolturali e zootecniche estensive.

. LE ALPI

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BIODIVERSIT À ALPINA IN CIFRE

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LA BIODIVERSITÀ IN TRENTINO

Il territorio trentino conserva ancora un buon livello di biodiversità.

La conformazione fisica, con grandi catene montuose, ha impedito lo sfruttamento incontrollato che ha toccato altri territori.

La posizione di cernieratra le Alpi e l’ambiente dei grandi laghi prealpini, determina una grande varietàclimatica e quindi anche biologica.

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LE SPECIE ANIMALI

Nelle aree protette della provincia di Trento sono state censite 3724 specie animali e vegetali, di cui 126specie di importanza europea

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LE SPECIE VEGETALI

Nelle aree protette della provincia di Trento sono state censite 3724 specie animali e vegetali, di cui 126specie di importanza europea

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NUOVE SCOPERTEAnche il nostro territorio ci riserva autentiche sorprese che ci avvertono di quanto ancora rimane da capire. I ricercatori del Museo Civico di Rovereto hanno scoperto ben 3 nuove specie: Brassica repandabaldensis, Gentiana brentae, Primula recubariensis

Sattleria sophieè una specie nuova recentemente scoperta sull'Altopiano della Rosetta, nel Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino

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Le caratteristiche degli Ecosistemi

TRE GRANDI GRUPPI• Foreste(quasi il 56% del territorio)• aree aperte asciutte(prati, pascoli, sistemi agrari) • ambienti acquatici(laghi, fiumi, torrenti, paludi,

torbiere ecc)

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GLI HABITAT

Nel territorio coperto della provincia di Trento sono stati censiti 57 tipi di habitat di interesse europeo di cui:

•15 di interesse prioritario, cioè quelli giudicati minacciati di estinzione

suddivisi in 7 categorie (su 9 complessivamente previste dalla direttiva europea “Habitat”)

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VEGETAZIONE ACQUATICA E RIPARIA (9 tipologie)

3130Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea unifloraee/o degli Isoeto-Nanojuncetea

3140Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Charaspp.3150Laghi eutrofici naturali con veg. del Magnopotamiono Hydrocharition3160Laghi e stagni distrofici3220Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea3230Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Myricaria germanica3240Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix eleagnos3260Fiumi delle pianure e montani con veg. del Ranunculion fluitantis

e Callitricho-Batrachion3270Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubrip.p

e Bidentionp.p.

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4030Lande secche europee4060Lande alpine e boreali4070Boscaglie di Pinus mugoe di Rhododendron hirsutum(Mugo- Rhododendretum hirsuti)4080Boscaglie subartiche di Salixspp.

VEGETAZIONE ARBUSTIVA DI TIPO BOREALE (4 tipologie)

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5110 Formazioni stabili xerotermofile a Buxus sempervirenssui pendii rocciosi (Berberidionp.p.)

5130 Formazioni a Juniperus communissu lande o prati calcicoli

VEGETAZIONE ARBUSTIVA DI IMPRONTA MEDITERRANEO -ATLANTICA (4 tipologie)

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VEGETAZIONE ERBACEA (10 tipologie)6110 Formazioni erbose calcicole rupicole o basofile dell'Alysso-Sedion albi6150 Formazioni erbose boreo-alpine silicee6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine6210 *Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su

substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)6230 Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone

montane (e delle zone submontane dell'Europa continentale)6240 Formazioni erbose sub-pannoniche6410 Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limoso

(Molinion caeruleae)6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile6510Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis,

Sanguisorba officinalis)6520 Praterie montane da fieno

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TORBIERE (7 tipologie)

7110 Torbiere alte attive7140 Torbiere di transizione e instabili7150 Depressioni su substrati torbosi del Rhynchosporion7210 Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion

davallianae7220 Sorgenti pietrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion)7230 Torbiere basse alcaline7240 Formazioni pioniere alpine del Caricion bicoloris-atrofuscae

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VEGETAZIONE PRIMITIVA DI ROCCE E DETRITI DI FALDA (9 tipologie)

8110 Ghiaioni silicei dei piani montano fino a nivale (Androsacetaliaalpinae e Galeopsietalia ladani)

8120 Ghiaioni calcarei e scistocalcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii)

8160 Ghiaioni dell'Europa centrale calcarei di collina e montagna8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica8220 Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica8230 Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthiono del

Sedo albi-Veronicion dillenii8240 Pavimenti calcarei8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico8340 Ghiacciai permanenti

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BOSCHI (16 tipologie)

9110 Faggeti del Luzulo-Fagetum9130 Faggeti dell'Asperulo-Fagetum9140 Faggeti subalpini dell'Europa centrale con Acer e Rumex

arifolius9150 Faggeti calcicoli dell'Europa centrale del Cephalanthero-

Fagion9160 Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell'Europa

centrale del Carpinion betuli9180 Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion91D0Torbiere boscose91E0Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus

excelsior(Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)91H0Boschi pannonici di Quercus pubescens91K0Foreste illiriche di Fagus sylvatica(Aremonio-Fagion)9260 Foreste di Castanea sativa9340 Foreste di Quercus ilexe Quercus rotundifolia9410 Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-

Piceetea)9420 Foreste di Larix deciduae/o Pinus cembra9170 Querceti di rovere del Galio-Carpinetum91L0 Querceti di rovere illirici ( Erythronio-Carpinion)

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TERRITORIO, BOSCO E RETICOLO IDROGRAFICO

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TIPI FORESTALI REALI

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http://www.foreste.provincia.tn.it/progetti/formazioninew/home.htm

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Come altre categorie di bosco, anche i LARICETI si suddividono in diversi tipi

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Diversità genetica

Diversità specifica Diversità strutturale

Diversità colturaleculturale

IL BOSCO: UN ECOSISTEMA COMPLESSO

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Specie arboree native o naturalizzate in Trentino

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PIANO DI ASSESTAMENTO DEI BENI SILVO -PASTORALI

Il 76% delle foreste è di proprietà pubblica, gestito attraverso il piano di Assestamento, che indica quanto, quando, dove e come va utilizzato il bosco.

In assenza di uno strumento di pianificazione il capitale bosco verrebbe brevemente dilapidato da utilizzazioni troppo intense o localizzate, ciò che purtroppo sta succedendo in altre parti del mondo.

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Nei boschi trentini sono accumulati 71,9 milioni di tonnellate di Carbonio, circa 207 ton/ha. Ogni anno il bosco accumula circa mezzo milione di tonnellate

http://www.sian.it/inventarioforestale/jsp/home.jsp

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LE TORBIERE•da millenni sottraggono anidride carbonica(CO2) dall'atmosfera terrestre e la trattengono in forma organica

•con un contenuto medio in C del 30/35%,sono fra i piùefficaci serbatoi di di stoccaggio ecosistemico dei gas serra.

•Sebbene esse ricoprano soltanto il 3% delle terre emerse, si stima trattengano più del doppio del Carbonio delle foreste del pianeta e il 30% di quello presente nei suoli.

•ecosistemi naturali in cui, a causa delle particolari condizioni ambientali, la sostanza organica si decompone molto lentamente, accumulandosi sotto forma di torba.

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Se viene turbato l’equilibrio naturale le torbiere si trasformano in pericolose fonti di emissione di carbonio. Le attuali emissioni di CO2 dovute a prosciugamento, incendi e sfruttamento delle torbiere rappresentano oltre il 10% delle emissioni dovute ai combustibili fossili con conseguenze negative per la biodiversità e il clima.

Le torbiere •sono veri archivi biologici, dove spore e pollini si sono conservati in ottimo stato per millenni, permettendoci oggi di risalire a preziose informazioni scientifiche•con la loro enorme capacità di assorbimento dell’acqua costituiscono importanti volani e filtri idrici•la torba viene usata in balneoterapia nella cura delle malattiedell' apparato locomotore e della pelle.•alcuneproduzioni pregiate localicome il salmone o il whisky dipendono della torba per il processo di affumicatura

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In Italia le torbiere si trovano soprattutto nella zona alpina.

In Trentino sono stati censiti più di 700 siticon torbiere e i più importanti sottoposti a tutela fin dal 1986

Le torbiere non sono una prerogativa dei Paesi nordici. Coprono 400 milioni di ha in circa 180 Paesi. In Europa sono localizzate soprattutto nel nord e di esse rimane oggi circa la metàdell’estensione originaria.

Anche il Sud Est asiatico è un’area ricca di torbiere, che vanno perdendosi a causa della produzione di cellulosa e biocarburanti

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AGRICOLTURA

Nell’ambiente alpino l’agricoltura ha da sempre rivestito una notevole importanza nella creazione e conservazione della biodiversità.

Il ruolo delle aree aperte seminaturali, quali prati e pascoli è stato pienamente riconosciuto da Natura 2000, che, in maniera innovativa rispetto alla tradizionale concezione di area protetta, ne richiede una gestione attiva.

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Da alcuni decenni però l’attività agricola/zootecnica si èradicalmente trasformata, percorrendo due linee di tendenza tra loro opposte:

abbandonodelle pratiche tradizionali e del territoriointensivizzazionedella produzione nelle aree vocate

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I PRATI

Le superfici agricole provinciali destinate al prato permanente ammontano a quasi 20.000 ettari, una porzione significativa del territorio•fondamentale risorsa per le produzioni zootecnichelocali•un importante elemento del paesaggiomontano.

•La prateria naturale primaria, ecosistema del tutto naturale, siestende in alta quota, oltre il limite superiore del bosco

•I prati da sfalciosono ecosistemi erbacei creati dall’azione dell’uomo, attraverso una azione secolare di selezione attenta e moltiplicazione delle specie erbacee costitutive.

• Ecosistemi del tutto nuovi nella storia naturale, sono dotati di una elevata valenza ecologica. La pratica costante dello sfalcio ha introdotto particolari modalità di rigenerazione e di combinazione erbacea e creato un’ elevata biodiversità .

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I PRATI RICCHI DI SPECIE

Un prato ricco di specie si presenta in genere pluristratificato, con una fioritura variopinta, con 30-40, talora anche 50 specie diverse su pochi metri quadrati.

Errori di coltivazione, come la discontinuità dello sfalcio, ma soprattutto gli eccessi di concimazione azotatafanno regredire gli equilibri della cotica erbosa, abbassando la quantità delle specie presenti e qualità del foraggio e il loro valore ecologico e paesaggistico

Molta della superficie costituita in origine da prati ricchi di specie èperduta a causa di trasformazioni agrarie intensive, bonifiche o l’abbandono (e avanzata del bosco).

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L’espansione del bosco su nuove superfici è anche una forma di compensazionedella perdita di superficie (per urbanizzazione o nuovi terreni agricoli). Il C perduto nel corso di quelle operazioni viene in parte ricatturato. La superficie di territorio disboscato in Trentino nell’ultimo trentennio è di circa 2600 ha.

BOSCHI DINEOFORMAZIONE E ASSORBIMENTO DEL CARBONIO

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LE FORME ORGANIZZATIVE PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELLA

BIODIVERSIT À

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Metà del 1800: primi allarmi dei naturalisti sulle estinzioni

1872parco nazionale Yellowstone ( USA)

Valore scenico/ uso turistico ricreativo1909 - Svezia (6 parchi)

1914Engadina ( impostazione protezionistica)1919 - Bialowieza (Polonia)1922 – 23 Abruzzo e Gran Paradiso1926 - Kruger National Park1934Circeo1935 - Stelvio

LA NASCITA DEI PARCHI NAZIONALI

Protezione di grandi paesaggi, dove la natura è incontaminata o quasi, sottratti all’utilizzazione per preservarli in condizioni naturali per le nuove

generazioni.

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Le aree protette moderne hanno varie funzioni e diverso è il tipo di gestione a seconda di quelle prevalenti :

•conservazione degli ecosistemi e della biodiversità, protezione dei bacini imbriferi e del ciclo dell’acqua

ricerca scientificauso sociale dei beni ambientali

- funzione ricreativa- produzione di risorse sostenibili per la comunità locale- educazione ambientale

•abbandono del modello esclusivamente protezionistico

•ammissione delle attività tradizionali e compatibili

•valorizzazione didattica e ricreativa

EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI AREA PROTETTA

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Fondata nel 1948: 78 stati, 112 agenzie Governative, 735 NGO, 35 enti affiliati e 10.000 scienziati in 181 paesi

“un’area terrestre o marina, specialmente dedicata alla protezione e alla conservazione della biodiversità e delle risorse naturali e culturali associate, gestita con efficaci misure legali o di altro tipo”.

UNIONE INTERNAZIONALE PER LA CONSERVAZIONE

DELLA NATURA

Definizione di area protetta (risoluzione 19.4):

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Uso sostenibile degli ecosistemi naturali

Aree Protette per la gestione di risorse

Cat. VI

Conservazione di paesaggi e ricreazione

Paesaggi protettiCat. V

Conservazione attraverso interventi gestionali

Riserve per la gestione di specie e habitat

Cat. IV

Conservazione di specifiche singolarità naturali

Monumenti NaturaliCat. III

Protezione ecosistemi e ricreazioneParchi NazionaliCat. II

Scopi scientifici e di protezione di ambienti naturali

Riserve Naturali Integrali/aree wilderness

Cat. I

CLASSIFICAZIONE E FORME DI UTILIZZAZIONE

•Nel mondo ci sono 48.000 aree protette per 15 milioni kmq(10.6% terre emerse) + le riserve marine

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PECULIARITÀ DEL TERRITORIO EUROPEO

• Non esistono di norma grandi paesaggi in condizioni naturali da mantenere come tali per le generazioni future. Nei parchi sono presenti infrastrutture

• I rapporti di proprietà individuali e collettivenon sono compatibili con un criterio di salvaguardia assoluta, che non viene accettata a livello locale

• E’ opportuno mantenere dei paesaggi colturalitradizionali in via di scomparsa (causa le rapide modificazioni socio-economiche), per motivi di tipo:

– estetico (apprezzamento di questi paesaggi)- culturale (segno della civiltà tradizionale)- naturalistico (specie legati a questi ambienti e biodiversità)

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Il concetto di “area protetta ” ha subito negli anni una profonda evoluzione .

Fino agli anni ’90:

protezione” del patrimonio naturale = isolamento dell’area ad alto valore naturalistico. Lunghe e complesse fasi di definizione degli ambiti, di istituzione, regolamentazione, pianificazione.

tutela della biodiversità concentrata sulla tutela delle specie.

AREE PROTETTE TRA ISOLAMENTO E INTEGRAZIONE

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Lentamente si fa strada un approccio sistemico che porterà alla Convenzione sulla diversità biologica , sottoscritta a Rio de Janeiro nel giugno 1992 e alla Direttiva Europea Habitat , del 21 maggio 1992

A partire dagli anni ‘90 le iniziative internazionali e comunitarie di conservazione della natura si sono orientati verso la creazione di sistemi di aree protette, dove le aree sono “nodi” di una rete biologica che comprende anche “corridoi” biologici per la fauna e la flora ( Natura 2000 ad es.)

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approccio ecosistemico - approccio integrato

tutela della specie -definizione singola area protetta

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LE AREE PROTETTEIN TRENTINO

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dalla tutela in senso stretto

alla rete ecologica

Dagli anni ’80 ad oggi: l’evoluzione dell’approccio:

Foto. S, Zanghellini

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le leggi sui Biotopi e sui Parchi Naturali

• 2 Parchi naturali

• 67 biotopi di interesse provinciale

• 219 biotopi di interessi comunali

Anni ‘80

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Anni ‘90• Il processo di individuazione dei siti della rete europea Natura 2000

135 siti di importanza comunitaria19 Zone di protezione Speciale

• La strategia di tutela attivadegli ecosistemi: conservazione tramite azioni pilota di ripristino in sito ed ex sito

• La promozione degli aspetti di • fruizione e di educazione ambientale

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Anni 2000

• L’istituzione dei siti della rete Natura 2000

• I parchi fluviali del PUP

• La L.P. 11/2007 sul governo del territorio:

– la rete provinciale delle aree protette ed il concetto di corridoi ecologici

– le reti di Riserve

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L.P. 11/07:GOVERNO DEL TERRITORIO FORESTALE E MONTANO,

DEI CORSI D’ACQUA E DELLE AREE PROTETTE.

Il principio di singola area da proteggereè integrato nel concetto di Rete di Aree Protette .

Rete costituita da nodi (le aree) e maglie (corrido i)che fa parte integrante del territorioe con esso interagisce

La rete delle aree protette provinciali é costituita da:

Rete Europea Natura 2000Parchi Naturali provincialiRiserve Naturali ProvincialiRiserve localiAree protezione fluvialeRete di Riserve

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FINALITÀ DEL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE

PROVINCIALI (art. 33 L. P. 11/07):

• In un’ottica di Rete delle aree protette provinciali, conservare, recuperare e valorizzare le caratteristiche naturali e ambientali, con particolare riferimento agli habitat, alle specie, alle emergenze naturali e alla biodiversità;

• applicare metodi di gestione idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale (anche mediante la salvaguardia e la valorizzazione dei valori antropologici, archeologici, storici earchitettonici).

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AREE PROTETTEDEL TRENTINOL.P.11/07 art.34

Aree di Protezione fluviale (secondo PUP e PGUAP)

Siti di Importanza Comunitariaora

Zone speciali di conservazione(135)

154313 ha

Parco Nazionale dello Stelvio

Settore Trentino17.910,31 ha

Parchi naturali provinciali

(Parco Adamello BrentaParco Paneveggio P.S.M.)

81.176,45 ha

Riserve naturaliprovinciali

Ex Biotopi di interesse Provinciale

+ Ex RiserveNaturali

(71)4591,4 ha

C o r r i d o i e c o l o g i c i

Riservelocali

Reti di riserve

Parchi naturalilocali

Zone di Protezione

Speciale(19)

127.137,29 Hadi cui 21.785

fuori SIC

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LA RETE ECOLOGICA

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RELAZIONI TRA ENTI

Enti parconaturale

PAT

Parco nazionale

Comuni

Reti di riserve Riserve locali

Stato

Riserve(ex biotopi)

U.E.

Rete natura 2000

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Natura 2000IN TRENTINO

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Rete Natura 2000 (ZPS + SIC) interessa

complessivamente una superficie di

ha 176.098

pari a circa il 28%

del territorio provinciale

comprendendo la quasi totalità delle aree protette a vario titolo

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Siti

Natura 2000

PARCHI

ZPS

ZSC

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Il sistema di protezione interessa tutto il territorio con caratteristiche di naturalità, tenendo conto dell’interdipendenza delle aree

L’obiettivo è una gestione sostenibile delle risorse naturali su tutto il territorio, restando nell’ambito della sua capacità portante

Viene tutelato il paesaggio, in particolare quello alto alpino ( soprattutto attraverso i parchi) ma anche la biodiversità e le emergenze naturalistiche.

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE