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Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione Digitale www.anorc.it mail: [email protected] Trattamento dei dati personali nelle attività di marketing e profilazione on line Avv. Sarah Ungaro Digital & Law Department Studio legale Lisi Vice Presidente ANORC Professioni IL COMMERCIO ELETTRONICO NELLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE

Il commercio elettronico nella società dell'informazione - Avv. Sarah Ungaro

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Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili

della Conservazione Digitale

www.anorc.it mail: [email protected]

Trattamento dei dati personali nelle

attività di marketing e profilazione on line

Avv. Sarah Ungaro

Digital & Law Department – Studio legale Lisi

Vice Presidente ANORC Professioni

IL COMMERCIO ELETTRONICO NELLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE

Spesso l’attività di marketing promozionale si scontra

con la riservatezza degli individui (utenti e

consumatori) e trovare un giusto equilibrio non è così

semplice!

Il web non è un Far Web, anzi è sempre più

un mondo regolamentato nel minimo dettaglio

- Vademecum marketing e privacy 2015

- Linee guida in materia di attività promozionale e

contrasto allo spam - 4 luglio 2013

- Provvedimento generale in materia di trattamento

dei dati personali nell'ambito dei servizi di mobile

remote payment - 22 maggio 2014

- Linee guida in materia di trattamento di dati

personali per profilazione on line - 19 marzo 2015

Provvedimenti e documenti dell’Autorità garante per la protezione dei

dati personali in tema di marketing, profilazione on line e pagamenti

da remoto

Ruolo del Garante: bilanciamento

fra diritti e libertà fondamentali

Diritti utenti e interessati

In particolare: diritto alla privacy, diritto alla

protezione dei dati personali, diritti del consumatore a

scelte consapevoli in quanto ben informate (Codice

privacy, Codice Consumo)

VS

Iniziativa economica e libertà d’impresa di

imprenditori individuali o in forma collettiva come

società (41 Cost.; art. 16 Carta Nizza; Trattati CE, etc…)

i principi fondamentali

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI:

Diritto alla protezione dei dati personali

Principio di necessità del trattamento

dei dati

Principio di finalità

Principio di autodeterminazione

informativa

Principio di correttezza

Principio di precauzione

Audit e limiti al trattamento dei dati

Principi fondamentali di finalità, proporzionalità e non eccedenza, necessità

del trattamento dei dati (art. 3-11 Codice)

Misure minime di sicurezza

Tutela diritti fondamentali dell’interessato:

- informativa idonea ex art. 13

- Diritto di opposizione e gli altri diritti ex art. 7 ss del Codice in forma

agevole e gratuita

Va fatto salvo, nel bilanciamento, il «nocciolo duro» (l’essenza) dei diritti in

gioco (es. diritto all’identità e dignità della persona) Cfr. orientamento

costante Corte Cost.: non ci sono diritti fondamentali assoluti, vanno

ragionevolmente contemperati fra loro (e possono anche sopportare un

pregiudizio ragionevole) alla ricerca di un possibile equilibrio che ne faccia salva

l’essenza

Art. 11. D.Lgs. 196/2003

Modalità del trattamento e requisiti dei dati

1. I dati personali oggetto di trattamento sono:

a) trattati in modo lecito e secondo correttezza;

b) raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, ed utilizzati in

altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;

c) esatti e, se necessario, aggiornati;

d) pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono

raccolti o successivamente trattati;

e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per un

periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono

stati raccolti o successivamente trattati.

2. I dati personali trattati in violazione della disciplina rilevante in materia di

trattamento dei dati personali non possono essere utilizzati.

Trasparenza delle operazioni;

Responsabilizzazione degli operatori;

Tracciabilità dei procedimenti;

Controllo dei sistemi informativi.

Dal punto di vista organizzativo è

importante regolamentare e formalizzare le

corrette procedure per il trattamento dei

dati personali garantendo:

Il legislatore ha imposto precise regole di comportamento

e un nuovo modello organizzativo: al vertice di questo

modello, oltre al Titolare, vi è la figura del Responsabile

(o meglio di Responsabili a più livelli).

Occorre definire un organigramma privacy, che

riporti:

• Responsabile/i

• Incaricati interni

• Incaricati esterni

• Incaricati con particolari compiti

(amministratore di sistema)

• Terze parti (autonomi titolari, co-titolari,

responsabili esterni, ecc.).

Eventuali violazioni delle disposizioni in

tema di informativa sono sanzionate in

sede amministrativa (art. 161, da 6.000 a

36.000 euro).

N.B. OBBLIGO DI RENDERE

L’INFORMATIVA EX ART. 13 DEL Codice

privacy (D.Lgs. 196/2003)

Il consenso deve essere “determinato”

vale a dire: riferito a una specifica finalità

Nel CRM, convivono varie finalità

Marketing diretto

Profilazione

Fidelizzazione

Cessione dati a terzi

Per marketing diretto e profilazione

Occorrono due consensi distinti

Per la fidelizzazione, non occorre consenso

Requisiti del consenso

Consenso: quando è obbligatorio

Linee guida in materia di attività promozionale

e contrasto allo spam

Finalità:

- assicurare l’uniforme applicazione della normativa e l’osservanza

del fondamentale principio di certezza del diritto;

- chiarire alcuni profili problematici relativi alle diverse modalità di

spam, affinché gli operatori del settore possano conformarsi alla

disciplina sul trattamento dei dati personali;

- inquadrare alcune nuove forme di spam, con l’intento di limitare i

rischi connessi all’utilizzo delle novità tecnologiche.

Analizziamo alcuni passaggi fondamentali delle nuove Linee Guida:

le persone giuridiche, gli enti e le associazioni (seppur tutelate

dallo spam), poiché non rientrano nella definizione di “interessato”,

non possono azionare gli ordinari strumenti di tutela previsti dal

Codice Privacy, ma possono procedere presso l’autorità giudiziaria

ordinaria, mediante l’azione inibitoria e/o l’azione di risarcimento

del danno (o, se ricorrono i presupposti di cui all’art. 167 del Codice

Privacy, mediante denuncia-querela);

Semplificazioni Garante

Linee Guida del 4 luglio 2013

Unico consenso per tutte le finalità del 130 comma

1 Codice

Unico consenso per modalità tradizionali e

modalità automatizzate di cui all’art. 130, commi 1

e 2

Unico consenso per la comunicazione/cessione dei

dati raccolti a tutti i terzi (anche se numerosi per

numero di soggetti o categorie)

Alcune indicazioni del Garante tratte da “Linee guida in materia

di attività promozionale e contrasto allo spam “(4 luglio 2013)

• indirizzi di posta elettronica aziendale (nome.cognome@società.com):

vanno considerati indirizzi "personali" di posta elettronica e i loro rispettivi

assegnatari come "interessati", con la conseguente applicabilità del Codice

e del relativo impianto di diritti e tutele;

• necessità di fornire un’informativa chiara e completa, specificando le

modalità che saranno utilizzate per il trattamento dati (di cui all'art. 130,

commi 1 e 2) e le finalità del trattamento;

• garanzia che le persone presenti in mailing list hanno ricevuto

un’informativa privacy veritiera ed efficace e hanno rilasciato il consenso;

• ai fini della legittimità della comunicazione promozionale effettuata, il

titolare del trattamento non può – con la prima comunicazione inviata –

avvisare l’utente o il contraente della possibilità di opporsi a ulteriori invii,

né può essere considerato lecito chiedere, con il primo messaggio

promozionale, il consenso al trattamento dei dati per finalità promozionali;

• senza il consenso preventivo non è possibile inviare comunicazioni

promozionali “neanche nel caso in cui i dati personali siano tratti da

registri pubblici, elenchi, siti web, atti o documenti conosciuti o conoscibili

da chiunque” (compreso gli indirizzi di PEC contenuti nell’ “Indice

nazionale degli indirizzi pec delle imprese e dei professionisti”);

• per l’invio di materiale pubblicitario, di vendita diretta, di compimento di

ricerche di mercato e di comunicazione commerciale non è necessario un

consenso specifico per ciascuna di esse, in quanto le suddette attività “sono

funzionali a perseguire un’unica finalità (lato sensu) di marketing, con la

conseguenza che il connesso trattamento appare giustificare l’acquisizione di un

unico consenso”;

• il consenso deve essere libero, informato, specifico e “documentato per

iscritto” (sebbene ciò non significhi necessariamente il conferimento in “forma

scritta”, potendo gli operatori del settore ritenersi liberi di scegliere il metodo

organizzativo più opportuno per fornire la prova della sua acquisizione);

• possibilità di beneficiare dell’eccezione del “soft spam” (art. 130, comma 4, del

Codice) quale causa di esonero dall’acquisizione del consenso;

• il consenso per la comunicazione e/o cessione a terzi dei dati personali ai fini

promozionali, deve essere distinto da quello richiesto dal medesimo Titolare per

svolgere esso stesso attività promozionale;

• nell’informativa – per la cessione a terzi - occorre indicare ciascuno dei terzi o,

in alternativa, le categorie (economiche o merceologiche) di appartenenza degli

stessi;

• nel caso in cui i terzi siano stati individuati singolarmente e siano stati forniti

all'interessato anche gli altri elementi previsti all’art. 13 del Codice relativi

al trattamento che verrà da questi svolto, non sarà necessario che i predetti

soggetti rilascino agli interessati un'ulteriore informativa in quanto la stessa

“può non comprendere gli elementi già noti alla persona che fornisce i dati”;

• se la richiesta di consenso non è accompagnata da un’informativa con tali

requisiti, i terzi (art. 13, comma 4, del Codice) potranno inviare ai medesimi

interessati le comunicazioni promozionali in questione solo dopo il rilascio di

una propria informativa che contenga anche l’origine dei dati personali a loro

comunicati, in modo tale che ciascun interessato possa rivolgersi anche al

soggetto che li ha raccolti e comunicati per opporsi al trattamento;

• le suddette regole si applicano anche quando i soggetti terzi (ai quali si

intenda comunicare o cedere i dati raccolti per finalità di marketing) siano

società controllate, controllanti, o comunque a vario titolo collegate con il

soggetto che ha raccolto i dati personali degli interessati;

• i soggetti appartenenti al medesimo gruppo societario, al fine di adempiere

all’obbligo del consenso, devono essere comunque ritenuti, di regola, quali

autonomi e distinti titolari dei rispettivi trattamenti.

i provider di posta elettronica devono assicurare la

mutua autenticazione dei rispettivi server al fine di

garantire agli utenti il livello più elevato possibile di

protezione anti-spam (occorre utilizzare filtri per

prevenire lo spam e al contempo garantire la riservatezza

degli interessati);

l’operatore può contattare telefonicamente il contraente (presente

negli elenchi telefonici o pubblici e che non sia iscritto nel registro delle

opposizioni) per chiedere il suo consenso a ricevere comunicazioni

promozionali;

il consenso del contraente/utente deve essere specifico per ciascuna

eventuale finalità perseguita, compresa la comunicazione a terzi dei suoi

dati per l’invio di loro comunicazioni promozionali. Pertanto, il Titolare

deve acquisire un consenso specifico e distinto a seconda del

perseguimento di finalità di:

- marketing,

- profilazione,

- comunicazione a terzi.

NB Le caselline non devono essere già preselezionate (violazione dell’art. 162

co. 2 bis)

Marketing e Profilazione

Marketing : art. 130, comma 1. Codice Privacy

Art. 130. Comunicazioni indesiderate

1. Fermo restando quanto stabilito dagli articoli 8 e 21 del decreto legislativo 9

aprile 2003, n. 70, l'uso di sistemi automatizzati di chiamata o di comunicazione

di chiamata senza l'intervento di un operatore per l'invio di materiale

pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di

comunicazione commerciale è consentito con il consenso del contraente o utente.

Profilazione : l’elaborazione aggregata di dati, scelte di consumo e abitudini, al

fine di proporre un marketing personalizzato o comunque mirato sugli effettivi

gusti, interessi e abitudini dell’interessato

Quest’ultima presenta vantaggi sia per le imprese, che abbattono i costi di una

pubblicità indiscriminata, sia per il cliente, che, destinatario di una pubblicità

mirata, è facilitato nella ricerca del prodotto.

PROFILAZIONE: REGOLE E LIMITI

Quali sono i limiti di liceità ?

L’attività di profilazione (e nello specifico l’analisi di gusti e preferenze

dell’interessato) a scopo di marketing è un’attività lecita (ed è anche utile) ma deve

rispettare i seguenti limiti (principi) del Codice:

1) l’obbligo di informativa idonea ai sensi del 13 del Codice, cioè l’utente deve

essere chiaramente informato al momento della raccolta dei suoi dati personali che

questi ultimi verranno utilizzati (anche o solo) per la finalità di profilazione;

2) L’obbligo del consenso specifico ex art. 23 del Codice per tale finalità;

Consenso che quindi deve essere distinto e ulteriore rispetto a quello necessario per

la mera attività promozionale o a quello necessario per la comunicazione a terzi per

le loro finalità promozionali;

3) Anche per il marketing e per la profilazione, come per ciascun altro trattamento

di dati, vanno rispettati i fondamentali principi di finalità, necessità, non

eccedenza e proporzionalità (cfr. 3-11 Codice), con riferimento anche a tempi e

modalità di conservazione dei dati personali in questione;

4) È obbligatorio procedere alla notificazione (art. 37 Codice) al Garante Privacy.

Social spam

Al riguardo il Garante Privacy afferma che:

- l'agevole rintracciabilità di dati personali in Internet (quali numeri di telefono o

indirizzi di posta elettronica) non autorizza a poter utilizzare tali dati per

inviare comunicazioni promozionali automatizzate senza il consenso dei

destinatari.

- i messaggi promozionali inviati agli utenti dei social network (come Facebook),

in privato come pubblicamente sulla loro bacheca virtuale, sono sottoposti alla

disciplina del Codice, e, in particolare, agli artt. 3, 11, 13, 23 e 130.

- la medesima disciplina è applicabile ai messaggi promozionali inviati utilizzando

strumenti o servizi tipo quelli offerti da Skype, WhatsApp, Viber, Messanger,

etc..*

Linee guida in materia di attività promozionale e contrasto

allo spam (4 luglio 2013)

* Per questi, si ricorda il rischio di proliferazione dello spam dato che tali strumenti talora

comportano la condivisione indifferenziata di tutti i dati personali presenti negli smart-

phone e nei tablet (quali rubrica, contatti, sms, dati della navigazione internet) o l'accesso

della società che li fornisce alla lista dei contatti o alla rubrica presente sul telefono mobile

dell'utente per reperire e/o conservare tali dati personali.

Nell’ambito del Social spam rientra il c.d. spam mirato cioè lo

spam basato sulla profilazione degli utenti.

Linee guida in materia di attività promozionale e contrasto allo spam

Inoltre, la tendenza dei gestori delle piattaforme tecnologiche a policy privacy

sempre più semplificate, nonché la tendenza all’unificazione dei profili sui

diversi servizi resi dalle medesime piattaforme, consente di pervenire a una

conoscenza sempre più approfondita degli utenti, a cui indirizzare messaggi

diversificati sulla base dei gusti rilevabili su molteplici applicazioni.

Lo Spam mirato agevola il rapporto commerciale tra produttore e consumatore

(riducendo sia i costi di marketing, sia i costi di ricerca del prodotto) ma può causare

all'interessato che viene profilato a dispetto della sua volontà, oltre alla ricezione

dello spam, anche la compressione della sua libertà di fruizione dei servizi della

società dell'informazione.

Le SANZIONI previste per tale attività possono variare dalla omessa o inidonea

informativa e mancata acquisizione del consenso (artt. 161 e 162, comma 2-bis del

Codice Privacy) sino ad arrivare alla configurazione di un vero e proprio reato

(perseguibile d’ufficio) rilevante sotto il profilo penale, qualora emergano i presupposti

di un possibile trattamento illecito di dati personali (art. 167 del Codice Privacy).

APP e Privacy

• mancanza di TRASPARENZA nelle modalità e nelle finalità di raccolta dei dati;

• incapacità o impossibilità da parte degli interessati di esercitare o recuperare il

CONTROLLO sui propri dati e sul modo in cui essi vengono comunicati a terzi;

• elementi tecnici di SICUREZZA INFORMATICA

Pertanto è necessario garantire:

- obblighi di informativa (contenente l’identità del fornitore, il tipo di dati raccolti, lo

scopo del trattamento e la possibilità di comunicazione a terzi) e consenso riguardo

all’archiviazione di informazioni sui terminali degli utenti, nonché per l’utilizzo da parte

delle applicazioni di dati di localizzazione o delle rubriche dei contatti (consenso per carte

di credito, navigazione in rete, dati biometrici);

- modalità per revocare il consenso ad alcuni trattamenti (che non rientrino tra quelli

obbligatori e necessari ad eseguire il servizio a regola d’arte) e disinstallare le app;

- impiego (per i developer) di “identificativi non persistenti, in modo da ridurre al minimo

il rischio di tracciamenti degli utenti per tempi indefiniti” e predeterminare un termine di

inattività decorso il quale l’account dell’utente scade e non è più utilizzabile;

- previsione (per i developer) di precisi tempi di conservazione dei dati i e l’impiego di

icone user friendly per segnalare che specifici trattamenti di dati sono in corso

Adempimenti organizzativi:

fornire agli utenti/utilizzatori una completa informativa ex art. 13 che

contenente l’identità del fornitore/proprietario della app, il tipo di dati

raccolti, lo scopo del trattamento e la possibilità di comunicazione a terzi, la

garanzia e descrizione circa le principali misure di sicurezza adottate e, infine,

le modalità su come esercitare i diritti di cui all’art. 7 d.lgs. 196/2003;

acquisire il consenso per l’eventuale tracciamento delle operazioni compiute in

rete dall’interessato, per l’archiviazione di informazioni sul suo dispositivo e

per l’utilizzo di dati di geolocalizzazione;

indicazione, se avviene il tracciamento dell’interessato e del tempo di

conservazione di tali informazioni;

esclusione dall’utilizzo delle app. per i minori di età;

ridurre (ma non eliminare) il rischio di tracciamento degli utenti;

stabilire tempi di conservazione certi (nel rispetto del principio di finalità,

pertinenza e non eccedenza: tali dati – compreso gli identificativi non

persistenti e l’eventuale tracciamento degli utenti – devono essere cancellati

venute meno le esigenze di conservazione).

OBBLIGHI PER GLI SVILUPPATORI DI APP

Rispettare gli obblighi previsti per il titolare del trattamento dei dati, sia

verso gli utenti, sia verso gli eventuali fornitori responsabili del

trattamento

Chiedere il consenso per il trattamento dei dati prima che l’app inizi a

ricevere informazioni (ad. es. prima dell’installazione)

trattare il minor numero possibile di dati personali

fornire all’utente un’informativa privacy completa

dare all’utente la possibilità di revocare liberamente il consenso al

trattamento dei suoi dati personali in caso di disinstallazione dell’app

implementare le misure di sicurezza richieste dalla legge

fornire un contatto unico per le esigenze privacy degli utenti

conservare i dati solo per un periodo di tempo ragionevole e prevedere

un periodo di inattività oltre il quale l’account verrà disattivato

Provvedimento generale in materia di trattamento dei dati personali nell'ambito dei

servizi di mobile remote payment - 22 maggio 2014

- Le compagnie telefoniche che forniscono il servizio di pagamento tramite cellulare, le

società che forniscono l'interfaccia tecnologica, le aziende che offrono contenuti

digitali e servizi, nonché tutti gli altri soggetti coinvolti nella transazione (come quelli

che consentono, anche tramite app, l'accesso al mercato digitale) devono essere in

regola con il provvedimento generale varato dal Garante privacy nel maggio 2014.

- In particolare, gli utenti che acquistano beni digitali devono essere informati sulle

modalità di trattamento effettuato sui loro dati sin dalla sottoscrizione o adesione al

servizio di pagamento da remoto. I loro dati (dal numero telefonico ai dati anagrafici,

dalle informazioni sul servizio o prodotto digitale richiesto all'indirizzo IP di

collegamento) possono essere conservati al massimo per 6 mesi e non possono essere

usati per altre finalità, come l'invio di pubblicità o analisi delle abitudini senza uno

specifico consenso. L'indirizzo IP degli utenti dove essere cancellato dal venditore una

volta terminata la procedura di acquisto.

Provvedimento generale in materia di trattamento dei dati personali

nell'ambito dei servizi di mobile remote payment - 22 maggio 2014

- Precise misure di sicurezza devono essere adottate per garantire la

riservatezza delle persone e impedire l'integrazione delle diverse

tipologie di dati a disposizione dell'operatore telefonico (dal consumo

telefonico ai dati sul consumo di beni digitali) a fini di profilazione

"incrociata" dell'utenza a meno che non venga espresso uno specifico

consenso informato dell'utente.

- I venditori, a garanzia della riservatezza delle transazioni dei clienti,

possono trasmettere all'operatore telefonico solo le categorie

merceologiche di riferimento senza indicazioni sullo specifico contenuto

del prodotto o servizio acquistato, a meno che non sia necessario per la

fornitura di servizi in abbonamento.

Linee guida in materia di trattamento di dati personali per profilazione on

line - 19 marzo 2015

- Consenso obbligatorio, revocabile in ogni momento.

- Chi opera su Internet deve fornire agli utenti informazioni chiare e

complete, richiedere ed ottenere il consenso degli interessati, revocabile

in ogni momento, e offrire concrete tutele anche a chi non dispone di uno

specifico account per accedere ai servizi offerti.

- Le regole delle Linee guida armonizzano e rendono più chiara la gestione

delle attività di profilazione, ovvero la definizione di "profili" di utenti

(sulla base di caratteristiche, comportamenti, scelte, abitudini) allo scopo

di fornire servizi o promozioni personalizzate.

- Devono essere adottate da tutti i soggetti stabiliti su territorio nazionale

che forniscono servizi on line, quali motori di ricerca, posta elettronica,

mappe on line, social network, pagamenti elettronici, cloud computing.

Ecco in sintesi le regole previste nelle Linee guida:

Tutele per ogni utente

Le società dovranno tutelare la privacy sia degli utenti autenticati, cioè quelli che accedono ai servizi

tramite un account (ad esempio per l'utilizzo della posta elettronica), sia di quelli che fanno uso dei

servizi in assenza di previa autenticazione (utenti non autenticati), come in caso di semplice

navigazione on line.

Informativa

L'informativa sul trattamento dei dati dovrà essere chiara, completa, esaustiva e resa ben visibile, già

dalla prima pagina del sito. Essa costituisce il presupposto per consentire agli interessati medesimi di

esprimere o meno il consenso all'uso dei propri dati per fini di profilazione ed è preferibile che sia

strutturata su più livelli, per renderne più facile la lettura: un primo livello immediatamente

accessibile con un solo click dalla pagina visitata, con tutte le informazioni di maggiore importanza (ad

esempio l'indicazione dei trattamenti e dei dati oggetto di trattamento); un secondo livello, accessibile

dal primo, con ulteriori dettagli sui servizi offerti.

Conservazione dati

Dovranno essere definiti tempi certi di conservazione dei dati, sulla base delle norme del Codice

privacy, proporzionati alle specifiche finalità perseguite.

Consenso

Qualunque attività di trattamento dei dati personali dell'utente per finalità di profilazione e

diversa da quelle necessarie per la fornitura del servizio (ad esempio, i filtri antispam o

antivirus, gli strumenti per consentire ricerche testuali, etc.) potrà essere effettuata

esclusivamente con il consenso informato dell'utente.

Questo obbligo si applica dunque alla profilazione per finalità promozionali comunque

effettuata: sia quella sui dati relativi all'uso della posta elettronica, sia quella basata

sull'incrocio dei dati personali raccolti in relazione all'utilizzo di più funzionalità da parte

degli utenti (ad esempio: posta elettronica e navigazione sul web, partecipazione a social

network e utilizzo di mappe o visualizzazione di contenuti audiovisivi etc.), sia infine quella

fondata sull'impiego di strumenti di identificazione diversi dai cookie (che costruisce profili

dell'utente sulla base di specifici parametri di impostazione del terminale o sulle modalità

del suo utilizzo).

Attraverso modalità semplificate, gli utenti potranno scegliere in modo attivo e consapevole

se acconsentire alla profilazione. All'utente dovrà comunque essere sempre pienamente

garantito il diritto di revoca delle scelte espresse in precedenza. A tale scopo dovrà essere

predisposto un link, sempre ben visibile.

Diritti degli interessati (conoscitivi e di controllo)

Potenziamento dei contenuti obbligatori dell’informativa e obbligo per tutti i titolari

del trattamento di integrare le proprie informative fornite agli interessati;

Definizione di idonee modalità di acquisizione e revoca del consenso nei vari

contesti (es. sito web), nonché di fornire la relativa prova (dimostrazione

dell’acquisizione del consenso);

Introduzione – oltre a tutto quanto già previsto dal vecchio Codice privacy – dei nuovi

diritti alla limitazione del trattamento, alla portabilità dei dati e del diritto a una

cancellazione estesa (“oblio”), nonché diritto a conoscere eventuali violazioni di

dati personali causati da chi detiene la titolarità sui dati (c.d. data braches), che fa

sorgere conseguentemente un dovere per i titolari del trattamento di renderli effettivi

nei confronti degli interessati che ne facciano richiesta.

In relazione a tali novità, è importante integrare e revisionare tutte le informative

e creare delle procedura ad hoc per il riscontro delle richieste in caso di esercizio

dei propri diritti da parte degli interessati.

Novità del Regolamento Generale sulla protezione dei dati

personali n. 679/2016

COSA FARE

Revisione di tutte le informative e privacy policy del

sito web

Social Media policy

Linee Guida e-marketing

Regolamenti aziendali interni e corretta

responsabilizzazione degli incaricati

Avv. Sarah Ungaroemail: [email protected]&L Department – Studio Legale Lisi