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Renzi a Frattura: "Adesso bastaaa"!
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di Tommaso Di Domenico Direttore editoriale
Cosa succede nei piani alti della Giunta regionale? La risonanzamediatica avuta con l’articolo di Sergio Rizzo (Corriere della Sera)e il giorno dopo sul Fatto Quotidiano, relativa al questore di Cam-pobasso indagato per favoreggiamento al presidente della RegionePaolo di Laura Frattura, a sua volta ipoteticamente coinvolto nel-l’inchiesta Biocom per aver intascato 265mila euro di fondi pubbliciper costruire una centrale biogas a Termoli senza però realizzarel’opera, sta avendo ripercussioni che mettono in dubbio l’autore-volezza dell’autonomia della magistratura. Il procuratore capo Ar-mando D’Alterio ha affiancato al pm che segue le indagini, FabioPapa, il collega Nicola D’Angelo. Cosa c’è di strano? L’opportunità. Proprio ieri, in maniera del
tutto casuale, sulla prima pagina di questo giornale è stata pubbli-cata una foto che ritrae in un momento conviviale il procuratoreD’Angelo con l’avvocato della Bio.com, Salvatore Di Pardo, il suo
collega di studio legale Mariano Prencipe a tavola con il capo areadi una banca nazionale (Carletto Marianeri) ed il proprietario delCinema di Campobasso, Gilberto Serluca. Di certo non si mettonoin dubbio le buone intenzioni della Procura, ma per la salvaguardiadi un magistrato che deve non solo essere ma anche apparire im-parziale, ci si chiede: il procuratore capo (che ha autorizzato il pmPapa a seguire le indagini sulla società del governatore del Molise)spostando il fascicolo dalle proprie mani a quelle di Papa (fascicoloche quindi non è mai stato archiviato), perché oggi decide di affian-care allo stesso Papa chi imparziale, in apparenza, potrebbe nonsembrare? In fondo a testimonianza dell'imparzialità dello stessoFabio Papa ci sono le inchieste su vari politici di spicco in Molisealcune delle quali, come per l'ex presidente Iorio o l'eurodeputatoPatriciello entrambi di Forza Italia, conclusesi con una sentenza dicolpevolezza. Se al tutto ci si aggiunge che sulla questione Bio.com è già inda-
gato il vertice della Questura per favoreggiamento, i dubbi aumen-
tano. D'Altronde il senatore Di Giacomo ha già presentato un'in-terrogazione relativa ad una situazione anomala in Questura: la so-rella del presidente della Regione è capo di Gabinetto del questoreindagato. Se anche la Procura cade nello stesso vortice, come pos-sono i cittadini avere fiducia negli organi deputati alla ricerca dellaverità? Nasce da qui l’esigenza di fare chiarezza da parte del Mini-stero di Grazia e Giustizia. Ecco perché si eleva una voce, in nomee per conto di un intero popolo, che si rivolge direttamente allastessa Annamaria Cancellieri sensibile a questioni delicate sul tema. Cosa succede in Molise? Perché a Roma nessuno si occupa di
questo cortocircuito che vede un intreccio tra politica e magistra-tura? Da notizie documentabili risulta che già ieri sia saltato un in-terrogatorio per volontà del procuratore D’Angelo. Perché? Alministro Cancellieri si vuole far presente che, nonostante le piccoledimensioni del Molise, i molisani rientrano nella categoria del po-polo italiano e quindi godono degli stessi diritti civili e politici. Nonfateci pentire di essere italiani molisani.
L'Oscar del giorno lo asse-gniamo a Carlo Maria De Filippodirettore dell’U.O.C di ChirurgiaCardiaca e dei Grossi Vasi dellaFondazione “Giovanni Paolo II.Ha organizzato per oggi, unita-mente ad altri colleghi, il conve-gno: "Aneurisma aorta addomi-nale: qual’ è il trattamento diprima scelta?" Oltre l'appunta-mento, però, va sottolineata l'at-tività messa in essere nell'Unitàdiretta che rappresenta un fioreall'occhiello per il sistema sani-tario molisano. Non aduso amettersi in mostra, per i risultatiraggiunti, l'Oscar lo merita ap-pieno.
Il Tapiro del giorno lo diamo aNicola Cefaratti. L'ineffabile as-sessore al Comune di Campo-basso si è espresso sulla que-stione del Master Plan come sel'avesse conosciuta solo oggi. Sba-gliamo, o è da quattro anni emezzo in Giunta? E in tutto que-sto periodo non si è accorto che ilprogetto era fermo? O, forse, presodalla furia elettorale, per correre esurclassare Di Bartolomeo, ha ri-tenuto sposare la causa? Questanon è politica ma solo una corsaper cercare visibilità mantenendo,ancora in queste ore, la delega diassessore. Delegato, ricordiamo, difiducia del Sindaco.
Il Tapiro del giorno
a Nicola Cefaratti
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
ANNO X - N° 14 - SABATO 18 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita
Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico
L’Oscar del giorno
a Carlo Maria De Filippo
Lettera aperta al ministro CancellieriTensione in Procura, tensione in Questura e tensione in Giunta regionale
Di appuntamenti mancati, la storia molisana ne conta a
bizzeffe. Salviamone almeno uno, si dissero alcuni anni
fa maggioranza e minoranza alla Regione Molise, volendo
trattare del “Un nuovo modello assistenziale da realizzarsi
tra l’ospedale e il territorio” in un convegno sollevato dal
peso della diatriba politica e attestato su garantiti livelli
scientifici, accademici e istituzionali, mercé il contributo
sostanziale del Direttore generale della programmazione
sanitaria del ministero della Salute, Filippo Palombo.
La Regione Molise intendeva cucirsi addosso un abito
su misura e per il quale si diceva disposta a spendere te-
sori di energia intellettuale per indurre le parti in causa
a ragionare serenamente perché lo confezionassero. Ac-
cadeva poco prima che la crisi globale spandesse i suoi
mortiferi effetti e il Piano sanitario regionale non ancora
apriva la cataratta del debito pubblico. Per cercare di fare
chiarezza sulla dicotomia che investe tutt’ora la salva-
guardia della salute, ovvero se debba essere considerata
un costo oppure un diritto, il professore incaricato del-
l'Università del Molise, Vincenzo Colalillo, il Direttore
Assr, Aldo Ancona , e i rappresentanti della Regioni Cam-
pania (Angelo Motemarano), Abruzzo (Bernardo Maz-
zocca), Puglia (Alberto Tedesco) e Lazio (Augusto
Battaglia), s’incontrarono a Isernia e si confrontarono a
viso aperto sul ruolo delle Agenzie dei servizi sanitari re-
gionali e sulle problematiche delle Regioni alle prese coi
piani di rientro e il diritto alla salute.
Al preside della Facoltà di medicina dell'Università del
Molise, Giovanni Oriani, toccò di spiegare nel dettaglio il
ruolo da svolgere per una sanità d'eccellenza. In quella
circostanza fu discusso di tutto intorno ai cardini di una
questione vasta e complessa, con implicazioni tecniche,
scientifiche, economiche, sociali e culturali spesso avvilite
dallo strumentalismo della lotta politica. La sanità, infatti,
da sempre è il campo di battaglia di enormi interessi po-
litici, professionali ed economici. Al di là delle riflessioni
di merito basate su dati ed elementi tecnico-scientifici, in
quell’occasione venne fuori la certezza che dovessero es-
sere posti dei margini invalicabili alla tendenza e alla ten-
tazione di creare un sistema sanitario assecondando le
richieste, i suggerimenti (fraudolenti) e le (false) oppor-
tunità che venivano di volta in volta avanzate. Sull’argo-
mento ebbe un impatto sostanziale la critica tutt’altro che
qualunquista di Domenico Di Lisa, che la questione
l’aveva studiata da consigliere regionale di sinistra e la
conosceva a menadito. Si fece portavoce infatti di un pen-
siero che nobilitava il Piano sanitario regionale qualora
avesse rappresentato il primo vero atto di lungimiranza
e di programmazione di un “ceto politico” che non riusciva
a diventare “classe dirigente”.
Le critiche e le analisi più sensate su come rimettere
ordine al comparto sanità e ai servizi sanitari in quella
circostanza vennero quindi da sinistra. Quella vera, non
certo la sinistra accattona che per vincere ha imbarcato
tutto il peggio possibile alla quale fanno gola gli exploit
logorroici dei Pietraroia e la ferraglia ideologica di Danilo
Leva. Di Lisa, al contrario, nelle sue analisi trasfuse l'au-
spicio che si fosse impiantato un Servizio sanitario regio-
nale (Ssr) poggiato sul potenziamento e sul
miglioramento della gamma e della qualità dei servizi sa-
nitari, attraverso una seria riorganizzazione e razionaliz-
zazione delle 6 strutture ospedaliere pubbliche, più il
Neuromed, la Cattolica, e altre tre cliniche private con-
venzionate. Tradotto, voleva significare “servizi ospeda-
lieri organizzati ed erogati da un unico presidio
ospedaliero regionale di eccellenza (il Cardarelli) che
avrebbe consentito di abbattere enormemente i costi e,
però, tenuto conto della difficile tormentata orografia del
territorio molisano, la infelice situazione della viabilità e
dei trasporti, anche la presenza di tre presidi strategica-
mente dislocati nel territorio, opportunamente riconver-
titi e specializzati".
Sono trascorsi 7 anni da quel convegno, da quella ana-
lisi e da quella proposta a conferma della fissità dello
sguardo della politica sulla sanità regionale. Siamo allo
stesso punto, con l’aggravante di avere amministratori in
veste di dilettanti allo sbaraglio. Quella presente al conve-
gno d’Isernia era gente che, al di là della collocazione in
maggioranza o all’opposizione, era determinata a inter-
venire con l’onestà dell’intelletto e la responsabilità di ga-
rantire l’interesse collettivo.
Dardo
TAagliolto
218 gennaio 2014
A Isernia nel 2007 un convegno di alto profilo tecnico-scientifico su “Un nuovo modello assistenziale da realizzarsi tra l’ospedale e il territorio”
Sette anni fa, sulla organizzazione della sanità, si sono dette cose che si vorrebbero dire oggi
CAMPOBASSO. La disfatta in corso del
sistema del trasporto pubblico in Molise è
una delle poche cose che destano ancora
meraviglia in una regione oramai avvezza
alla cattiva gestione del territorio, all’as-
senza di programmazione e alla mancanza
di priorità nelle cose da fare a fronte di
una congiuntura economica sfavorevole.
Se ne sarà accorto l'assessore Nagni?
Da politica-simbolo dell’efficienza pro-
grammatoria dell’ente regionale, il tra-
sporto pubblico si è quasi d’improvviso
trasformato, senza una spiegazione plau-
sibile che non si nasconda dietro la co-
perta troppo corta della crisi, in un
groviglio insolubile: riduzione delle corse,
soppressione di linee ritenute “non essen-
ziali”, cronica carenza di manutenzione
dei mezzi, di blocco di tutti i progetti, al-
cuni già finanziati, e persino dell’arresto
insensato di cantieri già pienamente in
corso.
Con una illogica distinzione da tutte le
altre regioni italiane, ma anche da tutte le
altre nazioni europee, in Molise si è rite-
nuto sensato provare a riequilibrare i bi-
lanci e i rendiconti in rosso agendo sul
trasporto pubblico, come se si trattasse di
un accessorio utile, ma non indispensa-
bile.
Il Rapporto della Fondazione Cittalia,
tanto per citare una fonte indipendente,
mette in evidenza come il rafforzare la
mobilità di tipo pubblico sarebbe una
delle poche cose da fare in tempo di crisi,
quando diventa necessario razionalizzare
le risorse e ridurre i costi e le pressioni
sulla società. Come, inevitabilmente, rileva
Cittalia, infatti, il trasporto pubblico ha ri-
cadute dirette sull’accessibilità ai servizi
pubblici urbani, sulla qualità dell’am-
biente, sull’efficienza e la competitività
delle aree urbane, sulla qualità della vita
dei cittadini, dei lavoratori, delle fasce più
deboli.
I costi sociali, in termini economici e
ambientali, di una sua irrazionale ridu-
zione, soprattutto nelle fasi di crisi, rica-
dranno sulla collettività in misura
amplificata e sempre meno sostenibile.
L'assenza di programmazione e l'attuale
confusione generata da chi è salito al po-
tere in regione, sta trasferendo diretta-
mente sui cittadini e sui pendolari, non
solo il costo più elevato in termini econo-
mici per l’aumento costante delle tariffe,
ma soprattutto il disagio e le difficoltà di
ritrovarsi, quasi d’improvviso, in un terri-
torio meno interconnesso, frammentato,
dove persino il percorso casa-lavoro non
pare più garantito.
Un risultato sbalorditivo e in gran parte
legato non tanto alla difficile congiuntura
economica, quanto molto di più a politiche
regionali mediocri e finalizzate, di con-
certo con il governo centrale, a non spen-
dere danaro, per ora, in attesa di tempi
migliori.
Trasporti, una politica del nulla
Siamo allo stesso punto, con l’aggravante di avere
amministratori regionali in veste di dilettanti allo sbaraglio
La disfatta del sistema generato dall'assenza di una programmazione
TAagliolto
318 gennaio 2013
“Un consigliere regionale non può prendere più di un parlamentare” tuona il segretario Pd
Renzi tira le orecchiea Frattura, tutta colpa delle indennità
ROMA. Direzione nazionale del Pd. Dalla sede del
partito in via Sant’Andrea della Fratte a
Roma Matteo Renzi chiarisce la sua posizione sugli
stipendi dei consiglieri regionali. “Io ritengo che un
consigliere regionale non possa prendere più di un
parlamentare oppure il doppio o il triplo di un
sindaco, credo che sia un errore nella percezione dei
cittadini e quindi noi dobbiamo essere i primi a dire
che un consigliere non può prendere più del
sindaco del capoluogo di regione”.
Parole sante? Dipende dai punti di vista. Perché
se lo sguardo è rivolto al Molise, i renziani locali con
a capo Paolo di Laura Frattura hanno già compiuto
un’inversione di marcia sui soldi percepiti dagli
eletti in Consiglio regionale.
E come se non bastasse l’aumento delle indennità
e la figuraccia rimediata, da Frattura e gli altri (con
l’esclusione di qualcuno), per l’articolo 7, oggi ci si
mette pure il segretario nazionale del Pd ha
richiamare all’ordine i suoi. Ma lo sa Renzi che i
suoi renziani molisani, dopo aver fatti due conti per
stare meglio, hanno anche deciso di continuare sulla
strada dell’aumento dell’esecutivo?
La tirata di orecchie non è stata diretta, ma il
segretario del Partito Democratico è al corrente che
il suo uomo locale, nel ruolo di presidente di
Regione, applica una politica completamente
opposta a quella dettata dalla linea nazionale?
Chissà come si sarà sentita Micaela Fanelli, membro
della direzione, ad ascoltare quelle parole
rapportandole a quanto succede nel suo Molise.
L’unico punto di congiunzione tra Renzi e Frattura
sembra essere il dialogo con Forza Italia. Solo che
Renzi parla con il leader Berlusconi, Frattura con
l’alleato Patriciello.
Renzi dialoga con una forza politica opposta per
un accordo istituzionale volto alla formulazione di
una nuova legge elettorale, Frattura per ampliare il
suo esecutivo e mantenere stabile l’equilibrio in
maggioranza. Perché in Molise le riforme sembrano
interessare solo per raggiungere determinati
obiettivi. I sondaggi del Pd sono amari: in 7 giorni
perde l’1,5%. Se a livello nazionale ci si domanda: è
finito l’effetto Renzi?
In Molise la risposta appare più chiara: Renzi
potrà anche avere buone idee per un recupero di
gradimento del partito, ma se poi a livello locale la
sua squadra opera all’inverso, come può pensare di
vincere le elezioni politiche?
Questo vale sia per le indennità sia per questioni
amministrative. Si pensi ai trasporti pubblici locali.
Sempre il renziano Frattura impone di mettere una
lapide su un’organizzazione del settore. Invece di
affidare un bando di gara vinto secondo legge cosa
fa? Annulla tutto. Eppure il sistema di
funzionamento che si doveva applicare in Molise
seguiva la falsariga del trasporto pubblico di
Firenze, ossia la città dove Renzi riveste il ruolo di
sindaco.
Tornando alla questione delle indennità Renzi
tuona: un consigliere regionale non può prendere
più di un parlamentare o il triplo di un sindaco del
capoluogo di Regione.
E visto che in Molise accade proprio questo, chissà
se alla prossima tornata elettorale ci saranno
renziani che dal resto dell’Italia preferiranno
correre per carica di consigliere a Palazzo Moffa
piuttosto che da parlamentare per Montecitorio.
giorug
CAMPOBASSO. Primarie il 16 febbraio per il Partito democratico per la scelta del se-gretario regionale. Entro sabato 25 gennaio la presentazione delle candidature. Intanto,l’area degli elettori e dei simpatizzanti della mozione Civati, dopo una serie di incontriterritoriali, ha deciso unanimemente di proporre a tutte le sensibilità del Partito Demo-cratico del Molise come candidato alla segreteria regionale il nome di Michele Di Giglio(membro della direzione regionale e coordinatore della mozione Civati) "nella prospettivadel rinnovamento".
In fermento, invece, le aree più forti come quelle che fanno a Cuperlo, con Ruta e Levae di Renzi con Frattura e Fanelli che nei prossimi giorni dovranno calare la carta del ri-spettivo candidato.
"Come al solito la ristrettezza dei tempi, imposta intenzionalmente dalle gerarchie, nonaiuterà ad aprire una larga discussione sul futuro del partito sui territori, finendo per pe-nalizzare ancora una volta la volontà di partecipazione espressa nei circoli, lasciati semprepiù al loro destino". Così il commento di Daqvide Vitiello segretario dei Giovani Demo-cratici. "Questa è la logica conseguenza della distanza incolmabile tra gruppi dirigenti e labase del Partito Democratico. La burocrazia esasperata e i giochi di potere vincono ancorasugli ideali e sui programmi. Tutto si risolverà nel solito, inutile e noioso votificio - chiudeVitiello - mascherato da aperta manifestazione della democrazia".
Pd, il 16 febbraiola scelta del segretarioL'area di Civati ha scelto come candidato Di Giglio. Le Primarie contestate dai Giovanidemocratici: "E' il solito votificio"
CAMPOBASSO. Sembra una storia di in-
trighi politici e giudiziari quella che ruota
intorno all’indagine in corso su una società
del governatore Frattura e nella quale è
coinvolto anche il questore di Campobasso
Giancarlo Pozzo.
Una storia che rischia di mandare in tilt
non solo gli uffici della Questura ma anche
quelli della Procura di Campobasso. Proprio
ieri infatti il procuratore capo D’Alterio ha
affiancato al pm titolare dell’inchiesta,
Fabio Papa, il collega Nicola D’Angelo che,
secondo indiscrezioni, pare essere legato da
amicizia proprio con l’avvocato del gover-
natore. Tale co-assegnazione, secondo
quanto si apprende dagli uffici della Que-
stura dove il clima è rovente a causa di una
guerra in atto tra Digos (spodestata della ti-
tolarità delle indagini più delicate, soprat-
tutto quelle politiche, a loro funzionali) e la
Squadra Mobile (a cui il questore, senza il
potere per farlo, ha affidato le indagini),
avrebbe già fatto saltare interrogatori in
programma nella giornata di ieri su inizia-
tiva del pm D’Angelo. E mentre accade tutto
questo in Procura è stata aperta una ulte-
riore inchiesta per fuga di notizie.
A.c.
Questore indagato “per colpa” di Frattura: Procura e Questura in tiltD’Alterio affianca al pm Papa il collegaD’Angelo che stoppa i primi interrogatori
Un finanziamento di sei miliardi di euro, a partiredal 2014, per sei anni (un miliardo all’anno), sonodestinati a tutti i Paesi dell’UE per realizzare loYouth Guarantee programme, che punta allo svi-luppo di politiche attive per offrire ai giovani desti-natari l’opportunità di un colloquio specializzato,preparato da percorsi di costruzione del curricu-lum vitae e di autovalutazione, che li aiuti a farescelte di vita, ad entrare nel mercato del lavoro, adessere incoraggiati attraverso interventi sistematicinei confronti dei cosiddetti ‘Neet’, giovani fra i 15 ei 29 anni che non lavorano, non studiano, né (appa-rentemente) hanno intenzione di farlo. Ne hanno parlato a Roma gli assessori regionali
alle Politiche Sociali. Per il Molise, Michele Petraroia.Il quale a conclusione dei lavori ha dichiarato che,oltre a considerarlo un impegno istituzionale, l’in-contro è servito a registrare ulteriormente il co-ordinamento di cui hanno necessità le Regioni peraffrontare e gestire la nuova misura europea. Di-
scussi anche il Piano d’azione straordinario controla violenza sessuale e di genere, e la proposta di in-tesa quadro per i Fondi del ministero del Welfare.Soldi in prospettiva, dunque, e azioni tutte da capiree da fare con la messa a punto dello Youth Guaran-tee programme che, come non pochi progetti eu-ropei, se non capito o gestito male, potrebberisolversi in una complicazione e non già in mi-sura a favore della ripresa per l’occupazione giova-nile. Comunque, prima di affrontare l’argomento
Youth Guarantee programme, c’è stato un prologosulle attività di comunicazione del Piano nazionale“Garanzia Giovani” nel corso del quale l’assessorealle Politiche sociali del Molise, nonché vicepresi-dente della giunta regionale, ha parlato con variesponenti ministeriali e del Governo nazionale aiquali ha ribadito la necessità di adottare provvedi-menti straordinari per reindustrializzare il distrettoproduttivo di Bojano, Isernia – Venafro per il supe-
ramento della crisi della Gam, dell’Ittierre, dell’ in-dotto metalmeccanico, del settore edilizio e dellenumerose vertenze che attanagliano i lavoratori ele centinaia di famiglie, crisi che ha assunto le sem-bianze di un profondo dramma sociale di fronte alquale nessuno può rimanere inerte. Come gli capitaspesso, a Roma, di incontrare casualmente genteimportante, l’assessore Petraroia, sul finire dellagiornata, ha incrociato l’ambasciatore argentino
presso lo Stato italiano, Torquato Di Tella, originariodi Capracotta. Quale migliore occasione per darsianche la veste di presidente facente funzioni dellaRegione Molise? Difatti, ne ha assunto il ruolo, e hainvitato ufficialmente l’ambasciatore “per una duegiorni in Molise”, in occasione dell’iniziativa chel’Associazione sociale e culturale “Padre GiuseppeTedeschi” terrà il prossimo 2 febbraio.
Dardo
4 TAagliolto18 gennaio 2013
di Luigi Zappone*
Di questi tempi, sapere che c'è, anche qualche notizia buonada dare agli operatori del terziario e del mondo produttivo ingenere, fa sempre piacere. Nella circostanza siamo a rappresen-tare, ai nostri lettori, che sono arrivate le "istruzioni operativeper prenotare la garanzia diretta al fondo PMI per i finanzia-menti stanziati a favore delle imprese femminile". Va subito dettoche le risorse stanziate per le piccole e medie imprese femminili,per accedere a condizioni vantaggiose a 300 milioni di euro dicredito garantito, ammontano a 20 milioni di euro e che, nellasezione speciale del fondo di garanzia PMI – che è operativo dal14 gennaio scorso - «presidenza del consiglio dei ministri - di-partimento per le pari opportunità» sono disponibili i modellidi prenotazione. La modulistica, predisposta in formato Excel, svolge automa-
ticamente i calcoli per la determinazione della fascia di appar-tenenza dell'impresa. Questo è quanto è quanto abbiamo avutomodo di leggere nella Circolare del Medio Credito Centrale del14 gennaio 2014 n. 660 e che ci fa piacere divulgare; va ancheaggiunto che, per la definizione delle voci relative al modello divalutazione, si deve fare riferimento alla scheda 6 bis del modulodi prenotazione. La disamina della citata Circolare, evidenzia,inoltre, che nel caso l'impresa risultasse in fascia 2 è obbligatoriocompilare anche «scheda 7» della Richiesta di prenotazione. Qualora l'impresa fosse una start up (cioè costituita o avviata
non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione) dovràcompilare il modello di valutazione per operazioni presentate
con bilanci previsionali contenuto nella scheda 6.12 o 6.13 dellarichiesta di prenotazione (da scegliere in base all'importo del-l'operazione). Si dovrà inoltre inviare un business plan utiliz-zando l'allegato 7 o 7 bis (sempre in base all'importo delfinanziamento). Nell'esporre i contenuti della circolare e le mo-dalità operative da attuare, non può farsi a meno di ricordareche, ai sensi dall'art. 2, comma 1, lettera a) della legge 215/1992e successive modifiche e integrazioni, come riportato nellaparte I delle Disposizioni operative del Fondo, le "imprese fem-minili" sono le società cooperative e le società di persone co-stituite in misura non inferiore al 60% da donne, le società dicapitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non in-feriore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazionesiano costituiti per almeno i due terzi da donne, nonché le im-prese individuali gestite da donne. Rappresentiamo, ancora, chela Sezione speciale è istituita ai sensi del decreto del Ministrodell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dellosviluppo economico, del 26 gennaio 2012 e della successivaConvenzione del 14 marzo 2013 tra Presidenza del Consigliodei Ministri – Dipartimento per le Pari opportunità, Ministerodello sviluppo economico e Ministero dell'economia e delle fi-nanze. Ferme restando le percentuali massime di copertura del
Fondo previste dalle Disposizioni operative in vigore, le risorsedella Sezione speciale, pari a € 10.000.000, sono impiegate me-diante interventi di compartecipazione alla copertura del ri-schio sulle operazioni ammissibili. Nell'ambito della Sezionespeciale, una quota pari al 50% della dotazione è riservata alle
nuove imprese (Start up) di cui alla lettera ww) della parte Idelle vigenti Disposizioni operative. Con decreto del Ministrodello Sviluppo Economico del 27 dicembre 2012 sono state,inoltre, integrate le Disposizioni Operative con i paragrafi "L"della Parte II e della Parte III, introducendo modalità semplificatedi accesso al Fondo che prevedono la prenotazione della garan-zia o della controgaranzia da parte dell'impresa beneficiaria. Inparticolare, le imprese ammissibili alla Sezione Speciale possonorichiedere la prenotazione della garanzia mediante la presenta-zione dell'allegato 22 al Gestore, tramite posta (raccomandataA/R), fax (0647915005) o posta elettronica certificata ( [email protected]).I criteri e modalità di accessodella Sezione speciale sono regolati dalla normativa ordinariadel Fondo di cui alle vigenti Disposizioni operative. In partico-lare sono ammissibili alla Sezione Speciale tutte le operazionipreviste dalla medesime Disposizioni operative secondo i con-sueti criteri di valutazione economico-finanziaria. Ricordiamo infine che, ai sensi delle Disposizioni operative in
vigore, alle operazioni a favore delle imprese femminili viene ri-conosciuta la priorità e di istruttoria e di delibera, l'esenzionedal versamento della commissione una tantum al Fondo e ali-quote di copertura che nella maggior parte dei casi raggiungonol'80%. Le percentuali di copertura della garanzia e della contro-garanzia sono riconosciute sulla base di una specifica tabella. La speranza e che, anche nella nostra realtà regionale, qualche
impresa al femminile possa prenotare la garanzia per l'accessoal fondo dei finanziamenti stanziati per le PMI in rosa.
*Presidente Confimpresa
Disponibile un finanziamento di 6 miliardi di euro in favore dei Paesi dell’Unione
Nell’incontro a Roma, l’assessore Petraroia ha parlato con vari esponenti ministeriali e del governo nazionale ai quali ha ribadito la necessità di adottare provvedimentistraordinari per reindustrializzare il distretto produttivo di Bojano, Isernia – Venafro
Interventi a favore delle imprese femminili:le istruzioni operative per prenotare la garanzia diretta al fondo Pmi
Youth Guarantee programme:
progetto europeo per l’occpazione giovanile
CAMPOBASSO. La Giunta regionale ha tanto mate-
riale su cui lavorare e su cui sviluppare una strategia
che, una volta per tutte, metta il turismo al centro della
crescita economica del Molise in sinergia con le risorse
ambientali, paesaggistiche, culturali, tradizionali ed
eno-gastromiche: validi ingredienti per una ragione-
vole e ragionata politica turistica ma non ha previsto
nessun programma.
Eppure i dati dicono che il Molise deve ripartire dal
basso, lentamente, con pazienza, con giudizio, e con ap-
plicazione, massimizzando le strutture ricettive esi-
stenti (alberghiere ed extralberghiere, gli impianti
ludici e sportivi), creandone altre più moderne, e valo-
rizzando le risorse naturali che tutt’ora permettono di
sostenere l’assunto "Molise, scrigno di bellezze inedite".
A questo progetto non devono mancare i soggetti
istituzionali e territoriali, le componenti associative di
categoria (operative e gestionali) con un solo obiettivo,
però: puntare sulla originalità e sulla qualità dell'of-
ferta turistica per competere in un mercato selettivo in
cui sopravvivono ed hanno prospettive di crescita uni-
camente le realtà di assoluta peculiarità, con strutture
e servizi di prim’ordine.
Il Molise non è lontano da una rappresentazione di
tal fatta. Ma bisognerebbe sviluppare una strategia tu-
ristica liberata finalmente dal pressappochismo, dal di-
lettantismo, e dalla limitatezza culturale di quanti
hanno trattato finora la materia, fallendo.
Solo avendo coscienza e conoscenza delle strutture di
cui il turismo molisano dispone e di come le utilizza, di
ciò che ancora manca, del grado di professionalità
espresso dai gestori, dell’analisi economica delle ge-
stioni resa in termini statistici, sarà possibile impian-
tare una strategia turistica che abbia un senso pratico
e una finalità certa.
Diciamo questo per ribadire che non saranno, come
non lo sono stati per il passato, i workshop a determi-
nare ciò che davvero occorre al turismo per uscire dallo
stato confusionale e di precarietà in cui attualmente si
trova.
I workshop sono stati e sarebbero di nuovo la dimo-
strazione di quanto sia stato inutile e sarebbe inutile
perdersi nel mare delle chiacchiere degli imbonitori.
Partire dalle certezze, anche se poche. Ultima nota-
zione: fintanto la qualità, cui bisognerà tendere con
tutte le forze, non sarà compagna del bello, il turismo
molisano continuerà ad essere il cane che si morde la
coda.
TAagliolto
518 gennaio 2013
CAMPOBASSO. Cinquemila posti di
lavoro persi, mentre i mancati incassi
dalla pubblica amministrazione sfio-
rano i 30 milioni di euro. Ecco perchè
bisogna far ripartire il settore attra-
verso lo sblocco dei cantieri e il paga-
mento dei crediti vantati dalle
aziende con gli enti locali: otto milioni
di euro solo per gli imprenditori
iscritti all’Associazione costruttori
edili del Molise. Si tenterà, a breve, di
fare partire almeno le opere già can-
tierate.
La Regione deve cominciare a pen-
sare seriamente a investire in infra-
strutture. A partire dall'autostrada
del Molise.
Del resto l’edilizia è il settore più
indicato per la ripresa economica
della nazione: è un settore anticiclico,
ha un grande indotto, rappresenta
una fetta importante del Pil, circa
l’11% ed è il motore della green eco-
nomy. Bisogna intervenire con ur-
genza sulle infrastrutture, anche per
permettere di recuperare il gap del
sud Italia rispetto al nord e della no-
stra nazione rispetto al resto dell’Eu-
ropa. Ma la sola previsione della
costruzione dell'autostrada non
basta.
Oggi l'Europa sta puntando sulla
rete ferroviaria e il Molise risulta es-
sere grande assente. Eppure è il tratto
più corto di collegamento tra Adria-
tico e Tirreno. Perchè non sfruttare,
allora, questo percorso e far vedere
con un progetto reale e credibile che
il territorio è appetibile? Anche alla
luce della crisi economica che ha
coinvolto lo scenario mondiale, si
profila un futuro per il nostro Paese
in cui tra le linee guida da seguire vi
sarà verosimilmente la necessità di
programmare investimenti in infra-
strutture e tecnologie e richiamare la
sensibilità soprattutto delle istitu-
zioni per pianificare, definire norma-
tive, sistemi di incentivazione e
regole sempre più rivolte a favorire
l'intermodalità e la crescita del tra-
sporto ferroviario.
E' anche questa una sfida che la
Regione deve portare nelle sedi com-
petenti anche scommettendoci finan-
ziariamente di proprio. Del resto, è
ancora bassissima la spesa dei fondi
europei che potrebbero trovare collo-
cazione in tale genere di investimenti.
Ecco perchè bisogna ripartire dagli
investimenti in infrastrutture per so-
stenere la crescita economica.
Occorre, dunque, riportare le infra-
strutture al centro del programma per
lo sviluppo della regione, tramite
l’identificazione di 5 o 6 opere ur-
genti, che possano dare un impulso
allo sviluppo ed allo stesso tempo in-
fluenzare positivamente l’immagine
del nostro territorio.
Altresì, è necessario chiarire e ve-
locizzare il processo di autorizzazione
per queste opere, definire un pro-
gramma di finanziamento realistico,
massimizzando il ricorso al settore
privato, ove possibile.
Sono anni che si parla della loro riorganizzazione ma non si trova il tempo per farlaInfrastrutture, nessun investimento
Un invito alle giovani generazioni a non abbandonarela propria terra
di Michele Lucarelli*
Come questa Gazzetta ha pubblicato, oggi, alla
Piana dei Mulini, sono a convegno esperti scien-
tifici, rappresentanti della cultura delle tradizio
ni, giornalisti, allevatori, nell’ambito dell’assem-
blea nazionale dell’Albergo Diffuso. ll convegno
mira a riportare l’attenzione sui pascoli e sul
pastore, come custode di una risorsa dimen-
ticata, ma con grandi potenzialità socio-
economiche da mantenere.
Un’idea convincente che parte da lontano.
Fin dal Medioevo i nostri territori erano ric-
chi di pascolitali da generare un’economia dell
a pastorizia forte, fondamentale sostenta-
mento delle nostre comunità.
Il messaggio vuole essere chiaro, soprattutto p
er sensibilizzare le giovani generazioni a
non abbandonare la propria terra che ancora og
gi può rivelarsi, per essi e per la nostra
società, una grande opportunità.
Nel contempo, ci si auspica che tale messag-
gio arrivi anche alle nostre aziende regionali, pe
r crederci insieme e creare un sistema di pro-
duzione e di commercializzazione
che diventi un punto di partenza per un’offerta t
uristica di qualità.
Diverse aziende agricole e di produzione arti-
gianale saranno presenti con degustazioni
delle eccellenze molisane.
L'intervento
Il settore continua a brancolare nel buio nonostante risorse e posti da scoprire
Turismo, nessuna programmazione
Il presidente della Provincia di Campobasso,
Rosario De Matteis ha partecipato all’ufficio
di presidenza dell’Upi convocata a Roma dal
presidente Saitta. L’assemblea nel ribadire
la negatività della riforma Delrio ha posto
in essere tutte una serie di misure da at-
tuare sul territorio prima che il testo vada
in aula al Senato. La prima è appunto con-
tattare i propri senatori in carica per appro-
fondire l’argomento ed è per questo che il
vertice di Palazzo Magno ha convocato
ha convocato i senatori Ro-
berto Ruta e Ulisse Di Gia-
como lunedì alle 15,30 presso
la sala consiliare dell’ente. Il
presidente Saitta nel corso
dell’assemblea ha eviden-
ziato gli effetti negativi del
Ddl Delrio che svuoterà le
Province facendo nascere
venti città metropolitane.
“Questa grande rivoluzione
che, cancellando le Province,
doveva salvare il Paese è in
realtà una piccola, banale ri-
forma, che non semplificherà nulla e ren-
derà la vita impossibile ai cittadini e agli
stessi sindaci; ma come si fa ad affermare
che una riforma che spezzetta le funzioni
oggi esercitate dalle Province tra Comuni,
Unioni di Comuni, Comunità Montane, Città
metropolitane, Regioni e Agenzie regionali,
è una semplificazione? Certo quello che non
si semplifica, anzi si rende
caotica, è la vita dei
cittadini e delle imprese che non sapranno
più chi li amministra. Il Parlamento e il Go-
verno – ha aggiunto Saitta – si stanno pren-
dendo la responsabilità di
negare servizi essenziali:
loro, che hanno tagliato ri-
sorse alle Province per un
pregiudizio politico, sono re-
sponsabili delle strade
sempre più dissestate e di
scuole a rischio riaper-
tura perché insicure. E
siccome si continua a fare
passare questa mediocre e
inutile riforma come una
grande rivoluzione, rende-
remo pubbliche
le lettere che
invieremo ai
Parlamentari in
cui metteremo nero su bianco, tutte le in-
congruenze di questo disegno di legge, che
avrà come unico risultato l’interruzione di
servizi pubblici essenziali cui i cittadini
hanno diritto, a partire dalle scuole”.
di Carmine De Dona*Il territorio di Campobasso si estende intorno al colle sulquale domina il castello Monforte. Prima del 1969, anno incui venne fatta la prima vera ed unica variante al Piano Re-golatore Generale (PRG), la popolazione stanziava nel cen-tro storico e nella zona Murattiana. Con la suddettavariante la classe politica dell’epoca, pressata dalla forte ri-chiesta di abitazioni, non seppe resistere alla tentazione diconsolidarsi al governo della città e, probabilmente, neanchedi perseguire altri fini personali e relazionali. Questo totaledisinteresse del bene pubblico portò all’adozione di una va-riante di PRG che riguardò soltanto una sezione del cerchioterritoriale di Campobasso e fu attuata in modo da edificarele massime volumetrie possibili fino ai confini di altri comunilimitrofi (Ferrazzano e Campodipietra) generando quelli chepoi verranno chiamati “quartieri dormitorio”. Il resto del ter-ritorio comunale, sia quello a ridosso del colle, in pieno cen-tro urbano, sia quello che insiste distante da essovolutamente non venne regolamentato. Così nacque il disa-stro urbanistico di Campobasso.Tale disastro si sarebbe potuto evitare se le Amministrazioniche si sono succedute da allora ad oggi non avessero ere-ditato la sensibilità al tornaconto personale e l’insensibilitàal bene pubblico: è palpitante di attualità l’ignobile vicendadegli avvisi di pagamento per ICI-IMU dei terreni ex- agricolidiventati fittiziamente residenziali e edificabili grazie all’ir-razionalità della Perimetrazione Lucarini, costituita da 12zone territoriali completamente diverse tra loro per: morfo-logia, estensione, presenza di servizi primari e secondari econtesti urbanistici nei quali sono inserite. Regolamentaretali zone così disomogenee con una legge che le considerauguali è, dunque, il presupposto per la creazione di disastriurbanistici e, di conseguenza, di ingiustizie sociali. Non solo.Anche la rimodulazione degli importi fiscali dovuti basatasulla tabella sinottica di valori tesa a renderli congrui traloro rispecchiando le effettive prerogative all’edifica-zione dei suoli risulterà ingiusta. Tutte le tavole si-nottiche ipotizzabili, infatti, saranno sbagliateperché sarebbero basate sul carico urbanisticodelle diverse zone, cioè su un dato viziato da errorein quanto, come detto, non corrispondente alla realtà ter-
ritoriale. Questo è sotto gli occhi di tutti i cittadini: si conti-nuerà ad edificare in zone ipercariche urbanisticamente(vedi rione S.Pietro e zone per le quali è stata richiesta lariqualificazione urbanistica a fini edificativi) e non si edifi-cherà nelle zone dove, invece, c’è spazio reale ai fini edifi-cativi. L’irragionevole Perimetrazione Lucarini è espressionedi una volontà esterna al Consiglio Comunale ed è inseritain uno scenario urbanistico discendente da un PRG del1969, che è stato continuamente violentato da altre leggi,a loro volta, non di diretta emanazione della volontà delConsiglio: isole industriali, accordi di programma, prusst e,ultimamente, piano casa. Tutte norme che in un contestopianificato a dovere avrebbero apportato alla città bellezza,funzionalità e ricchezza redistribuita tra la popolazione, mache, al contrario, hanno dato agli speculatori la possibilità diedificare a loro piacimento, facendoli arricchire impoverendoil resto della città. Le altre numerose edificazioni sono state realizzate da im-prese o privati cittadini che hanno costruito lottizzazioni divillette o singole villette in zone fittiziamente agricole, quellea ridosso del colle, o realmente agricole, quelle lontano daesso. Tutte costruzioni autorizzate da licenze rilasciate dal
Comune nella piena consapevolezza chenon sarebbero state e non potevano
essere de-
stinate ad uso agricolo, ma abitativo. La responsabilità diquesto volutamente falso abusivismo è totalmente del Co-mune che, dunque, se ne deve fare carico! Ciò sarà possibilesoltanto se contestualmente si revoca la Lucarini e si pro-cede a una veloce e seria pianificazione urbanistica. Dandoquelle autorizzazioni il Comune, oltre che se stesso, ha dan-neggiato in diverso modo i cittadini che ne hanno usufruito:quelli che sono a ridosso del colle, infatti, pagano le impostecomunali come quelli che risiedono nel centro urbano, mahanno dovuto edificare, assurdamente in pieno centro, conla legge agricola rispettandone i vincoli di altezza (massimom. 7,5) e di volumetrie (con un indice di 0,003 per metroquadro), pagando alti costi per realizzare volumetrie chenon potranno mai essere utilizzate a fini abitativi, e perciòinvendibili, impegnando vaste aree di terreno che non po-tranno essere edificate, sopportando, oltre tutto, la superfi-cialità di parte dell’informazione che farebbe credere chequesti cittadini sono stati beneficiati dal pagamento di bassiimporti per gli oneri di urbanizzazione; quelli lontani dalcolle, che potevano contare su terreni realmente agricoli, sitroveranno a pagare, per effetto della Lucarini, imposte one-rosissime per gli appezzamenti al disotto dei 10000 metriquadri, che non saranno mai edificabili e non saranno maiassistiti dagli stessi servizi delle zone urbane per la loro lo-calizzazione periferica; quelli periferici, proprietari di terrenicon un'estensione di oltre 10000 metri quadri, che teorica-
mente dovrebbero essere beneficiati perché inaperta campagna potrebbero ancora co-
struire lottizzazioni di villette, checon gli ampliamenti previsti con ilpiano casa diventerebbero palaz-zine in zone periferiche dando ori-
gine a nuove aree urbane degradate,ma che in realtà difficilmente potranno
godere di tali benefici in quanto tali costru-zioni presenterebbero gli stessi costi di mano
d’opera e di materiali, sopporterebbero alti oneridi urbanizzazione e sarebbero situate in zone peri-
feriche risultando poco appetibili a livello commerciale. Perché siamo arrivati a questo punto? Perché la lobby deipotentati economici della città, traendo vantaggio da questa
situazione, condiziona il Consiglio a non cambiare, a nonregolamentare, a vessare i cittadini “iloti“ con la tassazionedella legge Lucarini per ripianare i debiti di bilancio, senzaperaltro dargli la possibilità di edificare. Al contempo, l’attivitàdi lobbing è tesa ad avvantaggiare le seguenti restanti ca-tegorie della popolazione: la prima che, avendo già edificatoabbondantemente in passato, adesso chiede le riqualifica-zioni urbanistiche a fini edificativi per aree che dovrebberorimanere verdi perché ricadenti in zone dal carico urbani-stico più che saturo; la seconda che, celandosi dietro la scusadi evitare nuove cementificazioni, vorrebbe abbattere l’esi-stente per ricostruirlo e tornare a speculare dove i “padri”specularono 40 anni fa, vendendo a prezzi altissimi perchénon ci sarà concorrenza alla vendita; la terza che non vuoleaumentare l’offerta di nuove abitazioni perché non le con-sentirebbe di vendere gli appartamenti già esistenti a prezzianch’essi altissimi; la quarta che, ricevendo il canone di lo-cazione da enti pubblici perpetuerà le rendite di posizione;infine, la quinta, la peggiore, quella degli sciacalli immobiliariche non aspettano altro che questa assurdità urbanistica di-venti pienamente operativa. Tutto questo sarà reso possibile,con un altissimo costo per la collettività, se il Comune con-tinuerà a fingere di non vedere che i carichi urbanistici dellevarie zone della città sono artefatti. Ricalcolarli vorrebbedire creare le premesse per l’adozione di un nuovo PRGche tutti dicono di volere a parole, ma nessuno lo vuole ve-ramente. Se così non sarà il Consiglio continuerà ad esserequello che è sempre stato: il ratificatore di volontà esternead esso derivanti o da leggi nazionali e regionali che scaval-cano il PRG o dalle pressioni dei gruppi di potere operantiin modo occulto a danno della collettività cittadina. Io credoche i cittadini che colpiti da quest’ingiustizia, ma anche quelliche vogliono una città diversa da quella che si prospetta,debbano trovare forme comuni di tutela per affrontare inmaniera radicale la questione. L’idea è quella della costitu-zione di un’associazione, in modo da contarsi e fare pres-sione al fine di revocare una norma che ledeeconomicamente e calpesta la dignità di un gran numerodi cittadini.
*Un cittadino
618 gennaio 2014 Campobasso
Province da cancellare, De Matteis convoca i senatori
Arretrati Ici-Imu, l’ingiustizia delle finte aree residenziali
Cinquemila famiglie imbufalite, al via le sottoscrizioni per fare fronte comune
La mia lettera a giornalisti e cittadini campobassani.
Il capogruppo Pd a Palazzo san Giorgio,Antonio Battista, ha mostrato senza reti-cenze il sollievo di aver sentito dopo anniparole nuove in consiglio comunale, cheaprivano probabilmente un capitolo an-ch’esso nuovo nel divenire della città capo-luogo. Finora l’unico e il solo ad avvertire lanecessità di mostrare di sentirsi sollevatodal peso, come egli stesso ha ammesso,“dopo anni di ottuse rinunce dell’Ammini-strazione comunale, dove una fallimentaree retrograda visione del consumo del ter-ritorio è stata intravista come l’unica pos-sibilità per garantire vivacità economica allacittà”. L’unico e il solo probabilmente a nonavere scheletri nell’armadio politico né inquello amministrativo. Diversamente dallaposizione di chi – ad esempio – come il giàsindaco Massa , sulla sede regionale e sulmaster-plan si porta sulle spalle anni di rin-vii, di polemiche , di tentativo di dirottarealtrove la costruzione di ciò che tutti spe-rano diventi un simbolo (urbanistico e ar-chitettonico) della Regione, tale da coprirei decenni che sono trascorsi, i fiumi di de-naro che sono stati consumati e sciupatinel vortice delle locazioni, colpevolmenteaddebitabili alle amministrazioni comunalidall’85 ad oggi e alle giunte regionali dellostesso arco di tempo: una simbiosi di op-portunisti strumentalisti, di modestissimalevatura culturale, totalmente presi e com-
presi nell’interesse della prioria sopravvi-venza politica. Battista è intervenuto perliberarsi di una complicità volontaria es-sendo stato amministratore di Campo-basso anche negli anni in cui il Pd, sullafaccenda della sede regionale sul Roma-gnoli, ha dato il peggio di sé. Ricordiamoperò che non ha mai omesso di conside-rare quella soluzione per ciò che s’è rive-lata nel giorni scorsi allorché per bocca delpresidente della giunta regionale, Frattura, edel consigliere regionale Cotugno, la que-stione è stata riaperta, riassunta, ripropostae – si spera – verrà portata a termine. Por-tata a termine in versione riveduta e cor-
retta rispetto alla prima idea progettuale diPaolo Portoghesi e delle idee che sareb-bero venute dai maggiori studi professionalidel mondo qualora il bando internazionaleper la progettazione della sede fosse an-dato avanti. Accontentiamoci anche dipoco, rispetto al niente. Che poco propriodel tutto non è, se il capogruppo del Pd aPalazzo san Giorgio ritiene che il solo averparlato della sede e del master-plan, si siatornati a discutere del consumo del terri-torio, di una nuova vivacità economica, e aun momento per ragionare in consiglio –Battista dice “in grande” – “per rilanciare leambizioni della comunità, mortificate in
questi anni, e pensare di recitare in futuroun ruolo da protagonista e di traino dellepolitiche economiche, delle politiche cultu-rali, rispetto alle quali si sono abbandonateogni velleità, pure quelle riconosciute dalterritorio area vasta Molise Centrale”. Noiandremmo cauti rispetto ad un’attesa e auna convinzione del genere, fatti esperti deidecenni che ci son voluti per arrivare a ca-pire che la sede regionale e la ritessitura dispazi urbani adiacenti equivalgono ad unasorta di volano, che però va avviato. Vera-mente andava avviato molti anni addietro,anni spesi in chiacchiere, in malversazioniamministrative e politiche, che, al di là del-
l’incidenza della crisi economica , hanno ri-dotto Campobasso e il Molise nello statod’indigenza in cui sono. Battista ne condi-vide la responsabilità. Molto di più hannoda giustificare Massa e Di Bartolomeo chedei decenni passati sono stati assoluti pro-tagonisti. Ha parlato Battista e non parlanogli altri. Brutto segno. Che denota in fondocome anche questo sussulto intorno allanuova sede regionale e al master-plan nonli entusiasmi più di tanto. Quasi si tratti deldisbrigo di una pratica ammuffita e non già,come sommessamente e saggiamente ri-leva Battista, di un intervento che magarinon trasformerà la città, più probabilmentela modificherà, dando certamente un im-pulso affinché capitali pubblici e capitali pri-vati trovino motivo, certezze e sicurezze.Oggi smarrite. Riflessioni a caldo, che peròpotrebbero invogliare a riconsiderare dapiù angolazioni e con più punti di vistacome rendere possibile e concretamentetangibile la nuova sede e il master-planun’occasione e un’opportunità di sviluppo,crescita e progresso con un “accorto la-voro di concertazione e confronto socialee politico dal quale scaturire altre proposteprogettuali e programmi complessi”. Unmodo per uscire dal qualunquismo cultu-rale e amministrativo, comunale e regionale.
Dardo
CAMPOBASSO. Tantissima gente a San-
t'Antonio abate a Campobasso per la tradizio-
nale benedizione degli animali e l'accensione
del fuoco. Questo rito, a tutti gli effetti cano-
nico, era caduto in disuso con il mutamento
sociale che ha marcato le nostre campagne -
come in generale il mondo agricolo - e con la
scomparsa dell’allevamento diffuso, per riaf-
facciarsi ultimamente, grazie anche a una
sensibilità crescente verso il mondo animale.
Anche l’uso del fuoco per la celebrazione può
rispondere a diverse simbologie, riconducibili
comunque al fatto che il santo è protettore di
coloro che hanno a che fare con il fuoco e ne
sono afflitti (vedi il fuoco di Sant’Antonio e
l’herpes zoster, per esempio).La diffusione
dell’uso cerimoniale del fuoco, quindi, può ca-
ricarsi di caso in caso e di luogo in luogo, di si-
gnificati connessi al santo o all’occasione
calendariale: rimane fondamentale, nell’effi-
cacia di questo operatore rituale, il suo rom-
pere le tenebre, e in qualche caso rompere
anche il freddo della notte invernale, per ge-
nerare uno spazio imprevisto di condivisione
e di socialità. Per le festività più importanti, la
presenza di fuochi che si richiamano da una
collina all’altra rendeva visibile la condivi-
sione di un culto, disegnava, nella notte, una
vera e propria geografia
della devozione. L’altra con-
notazione interessante di
queste festività è la coinci-
denza con l’inizio del Car-
nevale. Una stagione nella
quale il mondo contadino
riponeva le speranze di di-
vertimento: balli e licenza
alimentare, avrebbero in
molti casi proprio a partire
da Sant’Antonio, fatto la
loro legittima comparsa
nelle serate di veglia, fino
allo scoccare del mercoledì
delle ceneri.
718 gennaio 2014Campobasso
Solo il capogruppo del Pd a Palazzo san Giorgio, Antonio Battista, ha sentito il bisogno di riflettere sulla nuova sede regionale e il master-plan.
Tantissima gente alla tradizionale festività rurale
Sant’Antonio abate,il rito del fuoco
Anni di inettitudini amministrative hannoazzerato la voglia e la capacità di crederee dibattere sulle idee e sui progetti di sviluppo
Eppure, sarebbe il modoper uscire dalqualunquismoculturale e amministrativo,comunale e regionale
di Massimo Dalla TorreAnche quest’anno Campobasso ha onorato il 17 gennaio, giorno in cui ufficialmente entra il carnevale e si
accedono i falò. I quali, si palesano attraverso la festa dedicata a Sant’Antonio Abate. Festa legata alla leggendadel santo che riportiamo dal sito della “Associazione Centro Storico” Il santo eremita tanti secoli fa viveva neldeserto insieme con un maialino che lo seguiva dappertutto; là, ogni giorno vinceva con i più svariati trucchi letentazioni del diavolo. Ebbene, la leggenda dice che, allora non esisteva il fuoco sulla terra e gli uomini soffrivanoun gran freddo. Dopo aver discusso a lungo, i governatori della terra inviarono una delegazione, dove viveva san-t'Antonio per pregarlo di procurare il fuoco. Il vecchio santo, impietosito, si recò col suo fedele maialino all'inferno,dove le fiamme ardevano giorno e notte, bussando all'immenso portone. Quando i diavoli videro che il visitatoreera il santo, il loro peggior nemico che non riuscivano a vincere, gli impedirono di entrare. Il maialino nelfrattempo si era intrufolato rapidamente, nella città diabolica. La bestiolina cominciò a scorrazzare facendo dannidappertutto: dopo aver tentato inutilmente di catturarla, i diavoli si recarono da sant'Antonio pregandolo di scen-dere all'inferno per riprendersi il maialino. L'eremita, che non aspettava altro, si recò nel regno dei dannati conil suo inseparabile bastone a forma di tau. Durante il viaggio di risalita in com¬pagnia del maialino fece pren-dere fuoco al bastone sicché, giunto sulla terra, poté accendere una grande catasta di legna offrendo così il primoe so¬spirato fuoco all'umanità. E’ per questo che il vecchio santo della lunga barba bianca viene raffigurato disolito con il suo bastone a forma di tau, un maialino ai piedi e in mano la fiammella del fuoco. Ecco perché ilgiorno della festa gli uomini accendono dappertutto dei grandi falò”. Festa che nel capoluogo di regione trovala sua apoteosi non solo nella chiesa prospiciente una delle sei porte d’accesso alla città ma soprattutto sulsagrato dove si celebra l’accensione del fuoco e la benedizione degli animali, un tempo da cortile oggi da com-pagnia. Il rito dell'accensione dei fuochi invernali, si legge sempre nello stesso sito, si collega ad un rito paganoche si ripete da secoli e simboleggia la funzione purificatrice, gli effetti magici dell'allontanamento delle streghe,degli spiriti invernali, dei morti, delle malattie quale espressione dell’ardore delle passioni gesti propiziatori controle tentazioni. In quest’ambito che si sviluppa la ricorrenza che affonda le radici nel lontano 1600 anche se glistudiosi e soprattutto i cultori della storia locale sono sicuri che e’ molto più antica. Manifestazione tra il sacroe il profano che rappresenta un tributo a quello che e’ la tradizione che vede annualmente raccogliere genteattorno al fuoco che, proprio perché tale, non si spegne con le prime luci dell’alba del 18 gennaio ma rimaneacceso dentro a dimostrazione che la campobassanità che onora il santo sono radicate. Radici che riportanoalla mente gestualità che oggi sono quasi del tutto scomparse perché l’incongruenza dell’attuale non permetteassolutamente di apprezzarne la valenza e di conseguenza il significato che, proprio perché tale, si rinnovaogni qualvolta arriva questo giorno chiamando a raccolta non solo gli abitanti del quartiere ma l’intera comunitàcittadina con la speranza che le fiamme purificatrici facciano svanire le contrarietà che rappresentano il latodeleterio della società odierna.
Campobasso: rinnovato il ritodel fuoco di Sant’AntonioCampobasso: rinnovato il ritodel fuoco di Sant’Antonio
Antonio Battista
www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]
30.000 copie in omaggioISERNIAANNO X - N° 14 - SABATO 18 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
La Camera di Commercio di
Isernia informa che sono aperte
le candidature per la VII° edi-
zione del Premio Impresa Am-
biente, iniziativa promossa dalla
Camera di Commercio di Roma
in collaborazione con Unionca-
mere e con il patrocinio del Mi-
nistero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare,
quale riconoscimento per le im-
prese in ambito ambientale.Il
Premio nasce, pertanto, riferisce
il Presidente Piersimoni, con
l’obiettivo di dare un riconosci-
mento alle imprese, agli enti
pubblici e privati italiani che ab-
biano dato un contributo inno-
vativo a processi, sistemi,
partenariati, tecnologie e pro-
dotti in un’ottica di sviluppo so-
stenibile, rispetto ambientale e
responsabilità sociale. Il Premio
Impresa Ambiente, inoltre, con-
sentirà alle aziende premiate di
partecipare all’European Busi-
ness Awards for the Environ-
ment, promosso dalla
Commissione Europea (DG En-
vironment) per riconoscere e
promuovere le organizzazioni
che danno un reale contributo
allo sviluppo sostenibileLe cate-
gorie alle quali è possibile par-
tecipare sono quattro: “Miglior
Gestione”, “Miglior Prodotto”,
“Miglior Processo/Tecnologia”,
“Miglior Cooperazione Interna-
zionale”.Vi è inoltre un “Premio
Speciale Giovane Imprenditore”,
riconoscimento riservato a tito-
lari o dirigenti d’impresa under
40 in concorso per una delle
altre categorie che si siano parti-
colarmente distinti per capacità
imprenditoriali, innovazione ed
attività di ricerca nell’ambito
dello sviluppo ecosostenibile.I
vincitori per ogni singola catego-
ria e le menzioni speciali sa-
ranno selezionati da una giuria
composta da rappresentanti del
mondo della ricerca, dell’im-
presa e delle istituzioni. I ter-
mini per la presentazione delle
candidature sono fissati al 10
febbraio 2014.Le imprese vinci-
trici verranno premiate nel
corso della cerimonia che si
terrà a Roma nel mese di marzo
2014, e saranno ammesse di di-
ritto all’European Business
Awards for the Environment,
rappresentando le eccellenze
italiane.
1118 gennaio 2014Isernia
SAN PIERTRO AVELLANA. Il Tar Molise, ha ac-
colto la domanda cautelare nel ricorso (nrg
369/2013) proposto dalle associazioni abruzzesi di
cavatori di tartufi e raccoglitori di funghi, rappresen-
tati e difesi dall’avvocato
Massimo Romano, avverso
l’ordinanza n. 15/2013 del
sindaco di San Pietro Avel-
lana, con cui era stato dispo-
sto un divieto di transito su
talune strade comunali.I ri-
correnti, sempre difesi dal-
l’avv. Romano, avevano già
ottenuto ben due decreti
cautelari emessi dal Presi-
dente del Tar Molise di so-
spensione del divieto, sul
presupposto del danno grave
ed irreparabile connesso al ca-
lendario per la raccolta stabilito dalla Regione Mo-
lise.Soddisfatto l’avvocato dei ricorrenti che su
questa vicenda processuale incassa così, in due mesi,
il terzo provvedimento giurisdizionale favorevole.“Il
giudice amministrativo ha correttamente ravvisato
sia il carattere elusivo dell’ordinanza n. 15 che è
stata emessa successivamente al primo decreto di
sospensione reso su provvedimento del medesimo
contenuto, nonché l’inidoneità dello strumento del-
l’ordinanza sindacale per finalità di tutela ambien-
tale o di uso civico. La
posizione dei ricorrenti è
chiara: massima disponibi-
lità verso tutte le ammini-
strazioni pubbliche
coinvolte, a partire dal Co-
mune e dal Corpo Forestale,
per offrire la necessaria
collaborazione in tema di
tutela ambientale e rispetto
della natura; ciò a condi-
zione che siano questi gli
obiettivi perseguiti in con-
creto e non, invece, surretti-
zie finalità volte ad impedire ai
cavatori non residenti di godere del bosco e dei suoi
prodotti sulla base dell’indirizzo di residenza. Cosa
che oltre che illegittima è anche particolarmente
sgradevole e spiacevole” – ha spiegato l’avv. Massimo
Romano.Il merito della vicenda è fissato per giugno
prossimo. Fino ad allora, il divieto resta sospeso.
Tartufai, passa il ricorso
TARSU - addizionale10% ex ECA
I giudici del Tar danno torto al Comune
di San Pietro Avellana sul passaggio dei non residentiLettera aperta
di Albino Iacovone*
In questi giorni i contribuenti stanno ricevendo avvisi di pagamento
della TARSU che, a quanto pare, continuano a contenere importi re-
lativi all’” addizionale ex ECA”.
Innanzitutto cos’è tale prelievo :E.c.a. è la sigla degli ex “enti comu-
nali di assistenza”, istituiti con la legge n. 837 del 3 giugno 1937 in
sostituzioni delle preesistenti “ Congregazioni di carità”. Gli Enti ECA
sono stati soppressi di fatto già nel 1978, con il passaggio delle fun-
zioni sanitarie alle Regioni. L’addizionale (nella misura del 2% sui tri-
buti erariali) è stata istituita con il R.D.L. 2145 del 30 novembre 1937,
convertito con la l. 614 del 1938, e spettava inizialmente agli enti
Eca.Dopo la loro soppressione, l’addizionale – nel frattempo elevata
sino al 10 % – è stata devoluta dalla legge n.549 del 28 dicembre 1995
ai Comuni,che potevano riscuoterla sul prelievo della tassa rifiuti.Il
Regio Decreto consentiva il prelievo sui tributi riscossi tramite con-
cessionario e ruolo, e in questi termini hanno continuato le disposi-
zioni che nel tempo si sono succedute, in particolare la L. 549/1995 e
il D.M. Finanze del 02.05.1996. Con il D.Lgs. n. 446 del 1997 il legisla-
tore ha attribuito agli enti locali una specifica potestà regolamentare
in materia di accertamento e di riscossione dei tributi locali e delle
altre entrate proprie, introducendo la formula della riscossione di-
retta, che consente agli enti di procedere in autonomia senza l’inter-
vento del concessionario.Fin qui la storia. Ora, stabilito che l’
addizionale era consentita riscuoterla tramite il Concessionario ( ex
Esattorie) e il ruolo( titolo esecutivo), la domanda è se l’addizionale
Eca sia dovuta anche per quei Comuni che hanno optato per la ri-
scossione diretta e che trova, comunque, previsione nel regolamento
in materia di accertamento e di riscossione dei tributi locali ( come il
caso di Isernia ).Non serve, per non annoiare, richiamare dottrina e
giurisprudenza che sembrano fortemente contrari, dal 2010,al pre-
lievo della soppressa addizionale, è sufficiente far presente che :la
legge istitutiva dell’addizionale, la n.614 del 25/04/1938, di conver-
sione del R.D.L. 2145 datato 30 novembre 1937,è stata abrogata con
la legge di semplificazione normativa n. 9 del 18 febbraio 2009 (Al-
legato 1 – voce 21996), con decorrenza 16/12/2009. Ad abundantiam
tale abrogazione della quota dell’addizionale, pari al 10% in più della
somma da pagare, si rinviene anche nel comma 46 dell’art. 14 del D.L.
201/2011 N° 201 nel senso che a decorrere dal 1/1/2013 sono sop-
pressi tutti i vigenti prelievi relativi alla gestione dei rifiuti Urbani,sia
di natura patrimoniale sia di natura Tributaria compresa l’addizio-
nale per l’integrazione dei bilanci degli Enti Comunali di assistenza
( ECA)A cascata, tutte le altre disposizioni che ad essa si sono richia-
mate sono ormai prive di senso, perché rinviano a una norma non
più in vigore! In base a quale legge e regolamento il Comune di Iser-
nia continua ad applicare tale addizionale ? Dagli Amministratori
aspettiamo risposte e provvedimenti che escludano dalla TARSU
ogni prelievo impositivo non previsto dalla normativa di riferimento.
* Cittadino – contribuente del Comune di Isernia
VII° Edizione Premio Impresa AmbienteAlla Camera di commercio di Isernia la tradizionale cerimonia
Al via Letture Effervescenti
ISERNIA. Il Liceo scientifico statale Ettore Majorana di Isernia festeggia i dieci anni del progetto "Letture Effervescenti" con l'incontro "I librinella mia vita". Interverranno Chiara Gamberale e Raffaele Cantone. L'incontro avrà luogo all'Auditorium Unità d'Italia, martedì 21 gennaio2014 alle ore 9:30. Il progetto del Majorana di Isernia celebra il suo decimo anno di attività con numeri importanti per la diffusione dellalettura e della cultura: 41 titoli proposti, 35 autori ed esperti incontrati, circa 2.500 studenti partecipanti, circa 3.500 libri letti.L'attività propostaagli studenti mira all'acquisizione della consapevolezza della necessità dei principi democratici, dell'importanza della partecipazione attiva nelmicrocosmo «scuola» e nel macrocosmo «società», dei ritorni positivi, nella propria esistenza, dell'amore per la Bellezza.
Ospiti del liceo Majorana, Chiara Gamberale e Raffaele Cantone
TERMOLI - Sulle notizie ap-
parse su diversi organi di informa-
zione sul comportamento di un
presbitero della nostra diocesi con
una minore che oggi ha 18 anni, la
Diocesi di Termoli-Larino precisa
quanto segue. La denuncia è sicu-
ramente gravissima, ci addolora e
ci sconcerta profondamente. Nel
prendere atto della denuncia e
della sua verosimiglianza, abbiamo
usato tutta le rapidità e la determi-
nazione necessarie sia nell’allonta-
nare il presbitero dal luogo del
proprio ministero, sia nel farci vi-
cino alla minore che risultava pro-
fondamente scossa dall’esperienza
vissuta. Il Vescovo, nei colloqui in-
tercorsi con la minore e i familiari,
ha in modi diversi e a più riprese,
espresso il dolore e chiesto per-
dono per l’accaduto, ha cercato di
salvaguardare la persona della mi-
nore esortandola, fin dal primo in-
contro, a esporre denuncia per
l’accaduto invitandola a restare se-
rena e a rimanere in tutte le attività
parrocchiali e non, nelle quali era
coinvolta, assistendola perché ini-
ziasse un percorso di sostegno psi-
cologico. Siamo in attesa della
sentenza del Tribunale Ecclesia-
stico Diocesano che il Vescovo ha
nominato per il caso. E di quella del
procedimento civile, del quale ad
oggi, solo grazie ai media, risulta
l’esistenza non essendo ancora
pervenuto alcun avviso di reato,
all’interessato. Tuttavia si tratta di
due procedimenti separati e di-
stinti e, nel rispetto dei modi e dei
tempi di ciascuno di essi, confi-
diamo pienamente nel percorso
della giustizia sia canonica che ci-
vile circa l’accertamento della ve-
rità e delle responsabilità.
Ricordiamo che fino alla eventuale
condanna c’è la presunzione d’in-
nocenza. Il Vescovo ha agito in ob-
bedienza alle linee guida: “chierici
e minori” della CEI rese note il 22-
5-2012 che sono una esplicitazione
delle indicazioni della Congrega-
zione della Dottrina della Fede del
15.07.2010. Ricevuta la notizia di
possibili abusi in materia sessuale
compiuti da un chierico della Dio-
cesi di Termoli-Larino nei con-
fronti di una minore, ha proceduto
immediatamente per conoscere la
verosimiglianza dell’accusa ascol-
tando le parti anche davanti a te-
stimoni. Il Vescovo, in totale
chiarezza di coscienza, è arrivato
alla determinazione che sussi-
stendo delle verosimiglianze circa
le accuse, ha allontanato immedia-
tamente dalla parrocchia e da ogni
altra attività pastorale il chierico,
proponendogli di vivere in una co-
munità di sostegno e accompagna-
mento, il tutto accettato dal chierico
e l’ha deferito direttamente alla
Congregazione della Dottrina della
Fede, secondo le norme. Il Vescovo
nel frattempo è stato sempre di-
sponibile ad ascoltare la ragazza e
i suoi familiari, suggerendole su-
bito di intraprendere iniziative giu-
diziarie presso la Procura della
Repubblica, assicurando allo stesso
tempo ogni cura nel trattare il caso
secondo giustizia e impegnandosi
ad offrire sostegno non solo spiri-
tuale e psicologico, nel rispetto
della libertà della ragazza. La vici-
nanza e il sostegno sono stati cali-
brati in riferimento al bene globale
della giovane, proponendo diverse
forme di sostegno pertinenti al
caso che la famiglia ha scelto, la-
sciando lo spazio anche ad altre
possibilità, soprattutto quando la
ragazza ha raggiunto la maggiore
età. Verso il chierico c’è stata chia-
rezza, fermezza e applicazione
delle norme, ma nello stesso tempo
quella vicinanza e sostegno che
ogni cittadino deve avere verso
tutti, anche nei confronti di chi,
eventualmente, commette atti gra-
vissimi. Successivamente il Ve-
scovo, dopo l’allontanamento, la
restrizione dell’azione pastorale e
l’invito a ricoverarsi in un luogo
adatto per un cammino di peni-
tenza e di revisione personale, ha
sospeso “a divinis” il chierico, prov-
vedimento grave che proibisce
ogni azione di ministero sacerdo-
tale, compresa la celebrazione
della santa Messa. Concludendo si
riafferma con forza che nella vi-
cenda il primo obiettivo è stato la
protezione e il sostegno della per-
sona e della dignità della ragazza e
l’accertamento della verità. A que-
sto riguardo riportiamo il pensiero
del vescovo il quale dice: “Sono for-
temente preoccupato perché non
vorrei che da quanto accade in
questi giorni venga ulteriormente
vilipesa e offesa la persona e la di-
gnità della ragazza che è da salva-
guardare e rispettare in modo
assoluto, senza riserve ed illazioni.
Purtroppo alcune reazioni, amplifi-
cate dai media, che colgo qua e là, e
che non condivido assolutamente e
sono certamente esecrabili, accre-
scono questa mia preoccupazione.
Voglia il Signore e la rettitudine
delle persone che amano e servono
la verità impedire questo. Io resto
fiducioso che la piena verità sulla
vicenda venga accertata dai proce-
dimenti giudiziali in corso”. Il Ve-
scovo anche questo pomeriggio,
dalle ore 16 in poi, sarà nelle
Chiesa parrocchiale di Portocan-
none a disposizione di ogni citta-
dino che voglia parlare con lui,
anche perché avverte che, alle già
gravi situazioni precedenti, ora il
trauma coinvolge la stessa comu-
nità della cittadina.
1218 gennaio 2014 Termoli
Presentazione IX stagione concertistica
TERMOLI – Questa mattina alle ore 10, presso la Torretta Bel-
vedere, sede dell’Assessorato alla Cultura, si terrà la conferenza
stampa di presentazione della IX stagione concertistica “Termoli
Musica”, curata dall’associazione Onde Serene. Sanno presenti
l’assessore comunale Michele Cocomazzi e il direttore artistico
dell’associazione Onde Serene, il Maestro Giuseppe Nese.
TERMOLI – Il responsabile del Corpo di Polizia
Municipale di Termoli, Capitano Alessandra Mar-
chetti, informa che è stata effettuata un’operazione di
sgombero di due siti sul territorio comunale. Le attività
sono state condotte in maniera congiunta dal perso-
nale del locale Comando di Polizia Municipale, coordi-
nato dal Vicecomandante Marchetti, e da quello del
Commissariato di Polizia di Termoli, coordinato dal
dottor Lagrasta. Il primo intervento è stato compiuto
presso il rudere “ex Petti” di Via Madonna delle Grazie,
nei pressi di Piazza Giovanni Paolo II; ignoti si sono
introdotti all’interno dello stabile, occupandolo abusi-
vamente e depositando indumenti di varia natura, al
chiaro fine di soggiornarvi. Operai del Comune di Ter-
moli e della Teramo Ambiente hanno provveduto alla
successiva bonifica e pulizia dell’area, chiudendo l’ac-
ceso allo stabile. Il secondo sgombero è stato compiuto
su Viale Marinai d’Italia dove, dopo alcune segnala-
zioni, sono intervenuti gli agenti fermando due uomini
ed una donna di nazionalità rumena. I tre soggetti
senza fissa dimora, che stazionavano abitualmente
sotto gli archi delle mura prospicienti il porto turistico,
sono stati accompagnati presso il Commissariato per
gli accertamenti di rito.
Aree occupate, nuovo sgomberoL’operazione ieri ad opera della polizia munucipale
Linea Blu, rinviata trasmissione su Termoli
La puntata della trasmis-
sione televisiva "Linea Blu"
dedicata a Termoli e presen-
tata dalla giornalista e con-
duttrice Donatella Bianchi,
inizialmente prevista per oggi
su RAI 1 alle ore 14,30 è stata
posticipata a sabato 25 gen-
naio alla stessa ora e stessa
rete.
Uecoop Molise: Fare rete per uscire dalla crisi BASSO MOLISE - “Fare rete
per uscire dalla crisi” è questo il
progetto ribadito dall’Assemblea
regionale di UeCoop del Molise.
All'Unione Europea delle Coope-
rative (UeCoop), che vede in Mo-
lise l’adesione di oltre 40
cooperative, hanno aderito, a li-
vello nazionale, oltre quattromila
cooperative che operano in tutte
le Regioni ed in tutti e 14 i settori:
dal lavoro al sociale, dall’edilizia
fino all’agricoltura. All’incontro
hanno partecipato oltre alle Coo-
perative del Molise socie, il re-
sponsabile nazionale della
Centrale delle Cooperative, Vin-
cenzo Sette, ed il dirigente nazio-
nale Piergiorgio Quarto.
“Promossa dalla Coldiretti, Ue-
Coop è nata per volontà di tanta
gente che crede nel ruolo della
cooperazione e nei valori forti di
solidarietà, sussidiarietà e soste-
nibilità - ha sottolineato Vittorio
Sallustio, presidente di Coldiretti
Molise -. L'Unione Europea delle
Cooperative (UeCoop) mette al
centro delle proprie azioni la per-
sona ed i territori, capitale umano
e sociale, ricchezze naturali e cul-
turali, risorse uniche del nostro
Paese, sul quale fondare una
nuova stagione di crescita che co-
niughi Pil e qualità della vita". Lo
stringente programma di impegni
che vedrà impegnata UeCoop nei
prossimi mesi è stato illustrato da
Vincenzo Sette, che ha fatto
anche un’analisi delle problema-
tiche della cooperazione nei sin-
goli settori, dall’edilizia al sociale,
così come dall’agroalimentare al
ricreativo e lo sport, evidenziando
come una criticità costante tra-
sversale sono i ritardi di paga-
mento della Pubblica
Amministrazione e la difficoltà di
liquidità e di accesso al credito.
Diversi sono stati i contributi di
proposte ed idee espressi dalle
cooperative molisane intervenute
all’assemblea. Piergiorgio Quarto,
nel chiudere i lavori dell’Assem-
blea ha sottolineato che Ue.Coop
persegue un nuovo paradigma di
sviluppo sostenibile ed alimenta
una moderna forma della rappre-
sentanza dove alla verticalità dei
settori si sostituisce l'orizzontalità
dei territori; una rappresentanza
cooperativistica, dunque, meno
corporativa ed egoista, più rivolta
alla gente e capace di integrare il
mondo sociale e produttivo.
Parroco abusò di una minore, il Vescovo chiede perdono
1318 gennaio 2014Termoli
ROTELLO - I Carabinieri della Stazione di Rotello uni-
tamente a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile
della Compagnia di Larino, hanno arrestato M. T. 63enne
del luogo, responsabile di maltrattamenti in famiglia le-
sioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, già cen-
sito per reati analoghi. Il sessantatreenne, per apparenti
futili motivi ed in evidente stato di alterazione psicofisica
dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche, aveva fisica-
mente aggredito la moglie e la figlia, quest’ultima inva-
lida civile. Gli accertamenti eseguiti dai militari
dell’Arma hanno permesso di stabilire che già in prece-
denti e recenti occasioni l’uomo aveva dato luogo a ripe-
tute gravi intemperanze verbali nei confronti delle vit-
time, le quali nell’occasione venivano trasportate presso
l’ospedale civile di Larino, dove i medici le riscontravano
affette da lesioni giudicate con prognosi di 10 giorni. Nel
corso dell’intervento M.T. si opponeva energicamente nei
confronti dei militari, spintonandoli ma venendo subito
bloccato. Per questi motivi i Carabinieri lo hanno arre-
stato e dopo le formalità di rito è stato associato presso
la Casa Circondariale di Larino a disposizione dell’Auto-
rità Giudiziaria.
Sessantenne arrestato per maltrattamenti
Mini-Imu: a Guglionesi non si paga BASSO MOLISE - A seguito dell’informazione
non corretta e alla confusione che regna in questi
giorni per le numerose scadenze fiscali, il sindaco
di Guglionesi Bartolomeo Antonacci chiarisce che
nel centro bassomolisano non c’è da pagare la co-
siddetta “Mini Imu” che per oltre 2500 Comuni
scade il 24 gennaio prossimo. Il motivo per il quale
i guglionesani non pagheranno tale imposta sulla
prima casa è che l’Amministrazione Comunale ha
confermato per il 2013 l’aliquota del 4 per mille
sulle prime case. “Nonostante questa conferma per
l’Imu – dice il Sindaco - e nonostante a Guglionesi,
nemmeno in questi anni difficili, l’Amministrazione
non abbia aumentato l’aliquota della addizionale
Irpef e tante altre tariffe, come sempre è stato ri-
spettato pienamente il Patto di Stabilità. La neces-
sità o le furbizie dei Comuni che hanno aumentato
per il 2013 l’Imu sulla prima casa, purtroppo, dan-
neggia i Comuni come il nostro. Infatti lo Stato si ac-
colla il 60 per cento di quell’aumento e, di
conseguenza, vengono a mancare quelle somme a
tutti gli altri Comuni. Per questo motivo – conclude
Antonacci - abbiamo aderito alla protesta dei cosi
detti “Comuni virtuosi” chiedendo che lo Stato ri-
partisca quel notevole importo, in parti proporzio-
nali, a tutti i Comuni”.
Politiche ambientali: dalla finanziaria 2014 solouna leggera pennellataBASSO MOLISE - "Come per
tante altre politiche attese dal
Paese – dichiara Augusto Cian-
foni, segretario generale della
Fai Cisl - anche le misure ri-
guardanti la cura e la manuten-
zione dell'ambiente collinare e
montano previste dalla Finan-
ziaria 2014 confermano che
questo Governo è affetto dalla
sindrome del ‘tirare a campare’
e dello spennellamento dei
problemi. "Peraltro è una
magra consolazione – prosegue
Cianfoni - che questa Legge Fi-
nanziaria, diversamente dai
comportamenti dei governi
degli ultimi trent'anni, comincia
a interessarsi di questioni come
il dissesto idrogeologico. Un
Paese alla ricerca spasmodica –
sottolinea il Segretario generale
- di nuove e aggiuntive occa-
sioni occupazionali per giovani,
per cassintegrati e immigrati da
sottrarre allo sfruttamento di
tanti imprenditori disonesti non
può non varare un Piano straor-
dinario pluriennale di risana-
mento dei mille territori fragili
investendovi almeno due mi-
liardi all'anno, spesa che sem-
bra insostenibile ma che
sarebbe comunque inferiore a
quella che l'Italia sopporta ogni
anno per il pronto soccorso e
per riparare i danni da frane, al-
luvioni e incendi estivi dei bo-
schi. "C'è anche da dire che il
nostro Governo – conclude
Cianfoni - deve urgentemente,
riguardo alle politiche ambien-
tali, fare due urgenti scelte:
quella della riforma del Titolo V
della Costituzione, riconse-
gnando allo Stato centrale la
competenza di un Piano Nazio-
nale per le politiche ambientali
e quella di chiedere all'Europa
una politica pluriennale per il
restauro del Territorio, su cui in-
vestire congrue risorse, che
produca economie nuove e una
diffusa occupazione".
Il trittico della “Madonna delle Grazie” a Roma in restauro con il VivariniGUGLIONESI - La Parrocchia
di Santa Maria Maggiore di gu-
glionesi e la Diocesi di Termoli -
Larino hanno aderito all’inizia-
tiva promossa dal Ministero dei
Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo per il restauro del
trittico cinquecentesco della
Madonna delle Grazie tra i santi
Sebastiano e Rocco conservato
nell’insigne collegiata di Santa
Maria Maggiore di Guglionesi.
Grazie all’impegno professio-
nale del soprintendente dott.
Daniele Ferrara, dirigente della
Soprintendenza per i beni sto-
rici artistici ed etnoantropologici
del Molise, il trittico del 1505,
opera autografata da Michele
Greco da Valona e “famulo” di
Carlo Crivelli,sarà restaurato,
gratuitamente dall’Istituto Su-
periore Centrale del Restauro di
Roma. L’esclusiva opportunità
culturale, riservata all’opera di
Guglionesi, consentirà “lo studio
e la divulgazione della cono-
scenza del patrimonio storico-
artistico molisano dell’inizio del
Cinquecento e delle sue rela-
zioni con la produzione di altri
centri”, da quanto si apprende
nella nota ministeriale. “Presso
l’ISCR – scrive nella proposta di
restauro il dott. Daniele Ferrara
- dapprima con le indagini dia-
gnostiche e gli interventi di re-
stauro e poi con l’esposizione
dei due trittici risanati, sarà pos-
sibile confrontare dal punto di
vista tecnico e storico-artistico
due opere significative del co-
siddetto “Rinascimento adrita-
tico”. Il muranese Vivarini
guardò con interesse da Venezia
alla tradizione bizantina e dal-
mata e fu attivo anche in altre
regioni adriatiche; Michele
Greco, invece, di formazione bi-
zantina, fu influenzato nelle sue
opere di Vasto e Guglionesi dalla
pittura quattrocentesca vene-
ziana (in particolare dallo stesso
Vivarini) e marchigiana (specifi-
camente da Carlo Crivelli e se-
guaci)”.Il trittico di Santa Maria
delle Grazie di Guglionesi fu
commissionato all'artista dal-
mata dall’antica congregazione
di Sant’Adamo Abate (patrono
della città fin dal 1102), come at-
testata dalla testimonianza
scritta sulla predella alla base
dell’opera. L'opera fu realizzata
“in honorem” di Santa Maria
delle Grazie nel settembre del
1505 e finanziata con le “elemo-
sine generali” della confrater-
nita patronale. Il trittico della
Madonna delle Grazie tra i santi
Sebastiano e Rocco appartiene a
uno straordinario patrimonio
culturale delle comunità di Gu-
glionesi e della Diocesi di Ter-
moli-Larino, le quali dell'artista
dalmata Michele Greco da Va-
lona, esponente tra le due
sponde del "Rinascimento adria-
tico", conservano altre due
opere autografate nello stesso
anno.
Edilizia: indetto il bando per l'assegnazione di alloggi SAN MARTINO IN PENSILIS - L'Amministrazione comunale
informa i cittadini che è stato indetto il bando di concorso finaliz-
zato alla formazione di una graduatoria generale per l'assegnazione
in locazione semplice degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.
Le domande di partecipazione, redatte sui moduli dovranno essere
presentate direttamente o con raccomandata A/R presso la sede
del Comune di San Martino in Pensilis inderogabilmente entro 60
giorni dalla data di pubblicazione del bando.
Rievocazione dei canti popolari di S.Antonio Abate e S.Sebastiano
SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI - L'Associazione San Giacomo UnicaMente ha organizzato per oggi alle ore 18,30 unospettacolo di piazza con le rievocazioni dei canti popolari di Sant'Antonio Abate, San Sebastiano, I mesi dell'anno e tanti altri. Du-rante la manifestazione si potranno degustare scrippelle calde e dell'ottimo vino locale e acquistare tanti oggetti carini presso glistand degli espositori del Mercatino delle Pulci e del Libro usato. "
A CAMPOBASSO E’ AR-RIVATA LA REGINA DELPIACERE, PROVOCANTEBRUNA, PICCANTISSIMASUDAMERICANA, SEN-SUALISSIMA, FISICO STA-T U A R I O , B E L L E Z Z AESPLOSIVA, 6^ MISURANATURALE, AMANTE DEIPRELIMINARI ...FACCIOTUTTO QUELLO CHEVUOI...SONO L’UNICACHE TI FARA’ DIVERTIREANCHE GIOCHI PARTICO-LARI, AMBIENTE RISER-VATO ANCHE LADOMENICA DALLE 8 ALLE23. TEL. 327.1743420A CAMPOBASSO PRI-MISSIMA VOLTA BELLIS-SIMA BAMBOLINABIONDA, STREPITOSA,SNELLA, FISICO MOZZA-FIATO, FONDOSCHIENADA URLO, 6^MISURA NA-TURALE, GIOVANISSIMA,
DOLCE, COCCOLONA,BRAVISSIMA, PICCANTIS-SIMA, BACI VERI,AMANTE DEI PRELIMI-NARI ALNATURALE…COMPLETIS-SIMA 389.5659454A CAMPOBASSO affasci-nante Vanessa, vera bam-bolina splendida,sensualissima, bella, vienida me, ci divertiremo allagrande… con me troveraitutto quello che cerchi, sod-disferò ogni tuo desiderio327.6980959A CAMPOBASSO BELLASIGNORA SPAGNOLA, 47ANNI, DONNA RAFFINATAE COCCOLONA, COM-PLETISSIMA E DISPONIBI-LISSIMA PER GIOCHIPARTICOLARI, TIASPETTA TUTTI I GIORNIANCHE LA DOMENICA IN
AMBIENTE RISERVATO ETRANQUILLO. CHIAMA IL333.5042781A CAMPOBASSO NA-TALY, bellezza mulatta,prima volta in città. Fisicoprorompente, 7^ misura na-turale, pronta a farti divertirecon lunghi preliminari al na-turale. Vieni a trovarmi ti faròdivertire e conoscere l’es-senza del piacere. Tutti igiorni chiama il329.4014892A CAMPOBASSO PRI-MISSIMA VOLTA STREPI-TOSA BAMBOLINA,SUPERSEXY CON FISICOMOZZAFIATO, UNABOMBA DEL PIACERE IN-FINITO. 5^NATURALE,AMANTE DEI PRELIMI-NARI, COMPLETISSIMA,ANCHE LATO B. IO INIZIODOVE LE ALTRE FINI-SCONO!!! TI FARO’ VO-
LARE IN PARADISO346.5939277A ISERNIA SUPER NO-VITA’ GIULIA, BELLISSIMABAMBOLA 19ENNE, ALTAE SNELLA UNA BOMBASEXY, MASSAGGIO PRO-STATICO E SOTTO LADOCCIA. TI ASPETTO389.4765728A CAMPOMARINOALESSANDRA, PRIMAVOLTA IN CITTA’, BELLIS-SIMA VENEZUELANA,AMANTE DEI LUNGHIPRELIMINARI AL NATU-RALE, PRONTA A TUTTO,TI FARO’ TOCCARE ILCIELO CON UN DITO! ME-RAVIGLIOSA E SEN-SUALE, TI MANDERO’ INESTASI, AMO FARETUTTO SENZA TABU’ ESENZA FRETTA, TUTTI IGIORNI, CHIAMAMI NONTI PENTIRAI 389.4654378
1518 gennaio 2013Annunci a pagamento
PER TARIFFE E MODALITA’ DI PAGAMENTO CHIAMARE
IL NUMERO0874.698012
VERRANNO ACCETTATI SOLO GLI ANNUNCI PRESENTATI
CON DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO VALIDO.
ROTOSTAMPA MOLISESI RISERVA
DI MODIFICARE PAROLE O FRASE RITENUTE POCO IDONEE
ALLA PUBBLICAZIONE NELLA SEZIONE DEGLI ANNUNCI
Pagina redazionale singolarmente autogestitaSi consiglia la lettura ad un pubblico adulto
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Termoli Isernia
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Sera
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