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In questo numero : E’ finita ! Alcuni componenti della classe La vignetta del mese I PRO E I CONTRO DEI GIOVANI DOGGI 2 IL COMPORTAMENTO SOCIALE 3 LA SFIDUCIA DEGLI ITALIANI VERSO LA CLASSE POLITICA 4 LA MORTE SU DUE RUOTE 5 LA TV SPAZZATURA 6-7 MUSICA E SPETTACOLO 8 Il secondo volume del Giornale di Classe lo po- tete trovare anche in file PDF scaricabile dal sito della classe : marconisezioneg.altervista.org Nocera Inferiore 05/06/2012 Volume 2, Numero 2 IL GIORNALE DI CLASSE marconisezione g .altervista.org di Luciano Citarella In una scuola moderna che col passare del tempo va sempre più scemando tra tagli e sprechi vari, il ruolo del personale ATA rimane tra quelli più utili ed apprezzati dagli alunni. Sarà perché sono semplici, simpatici e disponibili, sembrerà strano, ma i ragazzi preferiscono confidarsi con loro anziché con qualche docente. Ai bidelli questo non può fare altro che piacere, stare un po’ di tempo a contatto con per- sone più giovani di loro e ricordare magari i vecchi tempi, quando anch’essi tra un’interrogazione e l’altra trascorrevano le ore seduti tra i banchi di scuola. Possiamo definirla, questa, una vera e propria amicizia scolastica perché, guai a pen- sare, che in nove mesi sia tutto “rose e fiori”, come si suol dire; Infatti non è raro che avvengono discussioni, magari per la troppa arrogan- za o la mancanza di rispetto da parte di qualche studente. A volte, purtroppo, sono co- stretti a sgridarli oppure, nei casi peggiori, a chiamare il preside o chi di dovere per far sì che vengano presi prov- vedimenti. Ma gli alunni sanno benissi- mo che questi eventi si verifi- cano per la colpa loro e non dei bidelli. In poche parole, i collaboratori scolastici sono coloro che alleggeriscono le giornate scolastiche, coloro che anche se si è nervosi per un brutto voto preso riescono subito a far sì che ritorni il sorriso. Per favore basta con questi cambiamenti alla scuola, per- ché è nostra e ci piace così com’è. Alunni e Collaboratori Scolastici I.I.S. “G. Marconi” Nocera Inferiore - Classe: 4 a G (Informatico) Alcuni componenti della IV G sulla spiaggia di Vietri sul Mare.

2* Numero del 2*Volume

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Ecco a voi il 2*numero del giornalino di questo volume ! Sfogliatelo

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Page 1: 2* Numero del 2*Volume

In questo numero :

E’ finita !

Alcuni componenti della classe

La vignetta del mese

I PRO E I CONTRO DEI GIOVANI D’OGGI

2

IL COMPORTAMENTO SOCIALE 3 LA SFIDUCIA DEGLI ITALIANI VERSO LA CLASSE POLITICA

4

LA MORTE SU DUE RUOTE 5

LA TV SPAZZATURA 6-7

MUSICA E SPETTACOLO 8

Il secondo volume del

Giornale di Classe lo po-

tete trovare anche in file

PDF scaricabile dal sito

della classe : marconisezioneg.altervista.org

Nocera Inferiore 05/06/2012 Volume 2, Numero 2

IL GIORNALE DI CLASS E

marconisezioneg.altervista.org

di Luciano Citarella

In una scuola moderna che

col passare del tempo va

sempre più scemando tra

tagli e sprechi vari, il ruolo

del personale ATA rimane tra

quelli più utili ed apprezzati

dagli alunni. Sarà perché

sono semplici, simpatici e

disponibili, sembrerà strano,

ma i ragazzi preferiscono

confidarsi con loro anziché

con qualche docente.

Ai bidelli questo non può fare

altro che piacere, stare un po’

di tempo a contatto con per-

sone più giovani di loro e

ricordare magari i vecchi

tempi, quando anch’essi tra

un’interrogazione e l’altra

trascorrevano le ore seduti tra

i banchi di scuola.

Possiamo definirla, questa,

una vera e propria amicizia

scolastica perché, guai a pen-

sare, che in nove mesi sia

tutto “rose e fiori”, come si

suol dire; Infatti non è raro

che avvengono discussioni,

magari per la troppa arrogan-

za o la mancanza di rispetto

da parte di qualche studente.

A volte, purtroppo, sono co-

stretti a sgridarli oppure, nei

casi peggiori, a chiamare il

preside o chi di dovere per

far sì che vengano presi prov-

vedimenti.

Ma gli alunni sanno benissi-

mo che questi eventi si verifi-

cano per la colpa loro e non

dei bidelli. In poche parole, i

collaboratori scolastici sono

coloro che alleggeriscono le

giornate scolastiche, coloro

che anche se si è nervosi per

un brutto voto preso riescono

subito a far sì che ritorni il

sorriso.

Per favore basta con questi

cambiamenti alla scuola, per-

ché è nostra e ci piace così

com’è.

Alunni e Collaboratori Scolastici

I.I.S. “G. Marconi” Nocera Inferiore - Classe: 4a G (Informatico)

Alcuni componenti della IV G sulla spiaggia di Vietri sul Mare.

Page 2: 2* Numero del 2*Volume

I Pro e i Contro dei Giovani d’oggi

marconisezioneg.altervista.org

Pagina 2

di Alfonso Menichino I ragazzi italiani non sono mai stati così fermi. E’ la fotografia di una generazione di “Bradipi”, quella che emerge dall’indagine “Abitudini e stili di vita degli adolescenti” elabo-rata dalla Società italiana di pedia-tria. La ricerca ha coinvolto più di 2000 studenti di età compresa fra i 13 e 14 anni. Stanno fermi ,o meglio dire, stanno seduti davanti ad un Pc o una Tv oppure semplicemente sdraiati comodamente con le cuffie nelle orecchie. Insomma per gli esperti è una generazione di giovani sedentari, oltre il 60% trascorre la maggior parte del tempo seduto, senza contare le cinque-sei ore pas-sate nei banchi di scuola. Dopo anni di lento ma inesorabile calo, torna a crescere la “tendenza” a stare sedu-ti davanti alla Tv, che va ad incre-mentare il tempo passato in seden-tarietà. Dal 2008 al 2010 il boom di Internet ha in gran parte “zombificato” le persone facendole restare incollate allo schermo. Da un’indagine statistica si è scoperto che nemmeno un ragazzo su cinque segue il consiglio dei pediatri di non superare le due ore al giorno tra Tv e Pc. Di recente è subentrata la “moda” di restare svegli la notte

per restare connessi a Facebook

e ad altri Social Network, pertanto la maggior parte degli studenti va a letto circa a mezzanotte anche se il giorno dopo ha scuola. Dopo tutta questa negatività s’intravede anche un lato positivo: sono diminuiti gli episodi di bullismo ”classico”, ma occorre fare maggior attenzione al cyberbullismo, che imperversa sul web. Ha assistito ad atti di bullismo il 54% degli adolescenti. Purtroppo il 43% di questi registra atti di cy-berbullismo quando naviga in rete, percentuale che sale al 62% per i grandi utilizzatori della rete. Quindi che si stia in strada o in rete saremo sempre vittime, ma dobbiamo ve-dere anche chi di loro fa o sono realmente vittime. Credo che que-sta generazione sedentaria debba svegliarsi da questa dipendenza, prima di atrofizzarsi a vita, ritrovan-do il buon gusto di una passeggiata.

Page 3: 2* Numero del 2*Volume

di Roberto Contaldo Il comportamento è il modo di agi-re e reagire di una persona messa in relazione con altre persone, o semplicemente con l’ambiente. Esso è l’esternazione di un atteg-giamento, il quale si basa su un’i-dea o una convinzione che può essere anche un pregiudizio. Il comportamento umano può esse-re comune, insolito, accettabile o inaccettabile. Gli uomini valutano l’ accettabilità di un determinato comportamento usando norme sociali e regolando i comporta-menti tramite mezzi di controllo sociale. Il comportamento degli uomini è sicuramente determinato dalle inclinazioni e dal carattere dei singoli individui, ma anche dalle situazioni in cui esse si trovano. In merito a questo, mi ha colpito mol-to il pensiero di una studiosa statu-nitense, Martha Nunbaum, che ha posto la domanda: “Quali sono le circostanze più a rischio che indu-cono comportamenti scorretti?. La risposta è sicuramente vaga per-ché ogni uomo è diverso, ognuno ha un carattere unico al mondo. Una cosa è certa, le persone si comportano male quando non so-no ritenute personalmente respon-sabili, cioè si nascondono dietro a falsi nomi perché non hanno il co-raggio di esporsi nella vita reale. Questo è un comportamento vi-gliacco, perché ogni persona quan-do dice una cosa deve prendersi le proprie responsabilità e sicura-mente questo non accade!!. ” La responsabilità ” è una parola trop-po grande per l’uomo, è una paro-la che ormai nessuno rispetta e alla fine rimane solo un concetto. Un altro rischio che ci induce ad un comportamento scorretto, è quan-

do nessuno ci fa sentire una voce di critica. Un esempio di questo compor-tamento, lo trovo nella mia passione per il canto. Se la mia insegnante non mi criticasse costantemente io non potrei mai crescere e migliorarmi e questo sicuramente condizionerebbe la mia performance e il mio comporta-mento. Infine il comportamento più scorretto si verifica quando un essere umano sfruttando il potere, disuma-nizza e deindividualizza una persona. L’esempio più chiaro in merito a que-sto atteggiamento lo riscontriamo tuttora, in quegli ambienti dove gover-na la schiavitù. Non c’è cosa più brutta di quando una persona viene privata dei propri diritti, del proprio nome, cioè viene considerata un animale, cosicché l’unica cosa che rimane è la speranza. Personalmente devo dire che nella vita reale cerco di allontana-re questi comportamenti cercando di essere una persona migliore.

Il Comportamento Sociale

Volume 2, Numero 2

Pagina 3

“Se la mia

insegnante non mi criticasse

costantemente io non potrei mai

crescere e migliorarmi”

Page 4: 2* Numero del 2*Volume

marconisezioneg.altervista.org

essendo state elette dal popo-

lo sono state chiamate dal

Presidente della Repubblica

Napolitano per cercare di

venire fuori dalla grave si-

tuazione in cui il nostro pae-

se versa. Ciò sta a significare

che il nostro è un sistema

politico che fa acqua da tute

le parti. La verità è che per

prendere delle decisioni,

anche se impopolari, c’è

bisogno di persone libere da

qualsiasi vincolo, che posso-

no scegliere le soluzioni che

ritengono più opportune,

senza essere schiave di que-

sto o di quel partito. Ciò si-

gnifica che i partiti dovreb-

bero scegliere i candidati

giusti tra le persone compe-

tenti, oneste e che dovrebbe-

ro operare solo nell’interesse

del paese e non per i gruppi

di potere. Solo cosi si potrà

di nuovo cercare di recupera-

re la fiducia, si potrà di nuo-

vo cercare di dialogare. An-

che nella scuola, tra noi stu-

denti bisognerebbe aprire

dibattiti nuovi, proporre delle

iniziative costruttive che

possano dare un valido con-

tributo alla soluzione di que-

sti problemi. Soprattutto do-

vremmo lottare contro coloro

che in nome della politica

continueranno a fare i loro

sporchi affari trascurando

quelli della collettività. Per

fare tutto ciò l’unica arma

che abbiamo è il voto. Anche

noi giovani che, in un futuro

non lontano, saremo chiama-

ti al voto, dovremo stare

attenti a scegliere persone

degne la cui storia sia garan-

zia di qualità e non i soliti

ciarlatani e disonesti che

fanno politica solo quando si

vota, per fare solo i loro inte-

ressi. Solo con questa pre-

messa si potrà riprendere un

sereno dibattito politico, al-

lora sì che potrà ricrearsi

quel clima di fiducia che è

indispensabile per una risali-

ta sia morale che economica.

Ed è questo che dovremmo

fare e per cui dovremmo

batterci TUTTI. Nessuno

escluso !!!

di Giammarco D’Agosto

Attualmente per noi gio-

vani cercare di impostare un

dibattito politico, un confronto

sulle idee o qualsiasi cosa ri-

guardi la politica diventa diffi-

coltoso perché non si trovano

interlocutori disposti a farlo,

ma solo gente arrabbiata che

non indugia a riempire di insul-

ti questa classe dirigente inca-

pace ormai perfino di vergo-

gnarsi. Ormai regna solo una

grande sfiducia, perché i feno-

meni di corruzione, collusione

con le organizzazioni crimina-

li,scandali vari sono all’ordine

del giorno. All’indifferenza,

che è il vero problema della

società civile, sta subentrando

ormai la rabbia anche per tutti i

privilegi di cui usufruiscono

questi politici che non solo

sono un lusso che non possia-

mo permetterci, ma che nem-

meno lontanamente accennano

a diminuirsi. La lista dei politi-

ci corrotti e/o indagati che an-

cora siedono in parlamento non

è solo lunga, ma è anche inutile

farla perché riguarda quasi tutti

gli schieramenti. Ma probabil-

mente il vero dramma è la scar-

sa competenza che hanno di-

mostrato gli amministratori

nell’ultimo periodo. Non a caso

attualmente si è dovuto ricorre-

re al governo “tecnico,” cioè

formato da persone che pur non

Attualità...

Pagina 4

La Sfiducia degli italiani verso la classe politica

Page 5: 2* Numero del 2*Volume

di Michele Costa

È purtroppo diventata una consuetudine

dolorosa leggere sulle prime pagine dei

quotidiani, specialmente quelli a diffusio-

ne locale, la notizia di qualche giovane

vita stroncata in un incidente automobili-

stico.

Per lo più si tratta spesso di ragazzi che

rientrano a casa dopo una nottata trascor-

sa in un locale.

Spesso i ragazzi non si rendono conto che

la guida di un veicolo richiede responsa-

bilità, infatti

molti pensano che sia solo un oggetto

per potersi spostare da una parte all’ altra

con gli amici senza rendersi conto dei

pericoli.

Un problema ancora più grande sono i

CENTAURI , troppi ragazzi sono morti

in incidenti provocati dall’alta velocità

delle loro motociclette.

Quante volte ci è capitato di assistere per

strada alle impennate incoscienti dei

ragazzi sui motorini! Loro lo fanno per

puro divertimento! Poco importa se poi a

perderci la vita sono loro stessi o addirit-

tura altre persone innocenti.

Recentemente è venuto a mancare un

pilota professionista , un ragazzo che con

la sua motocicletta aveva il suo più gran-

de sogno: stiamo parlando del grande

MARCO SIMONCELLI , meglio cono-

sciuto come “SIC”.

Marco Simoncelli è stato un grande pilo-

ta italiano, campione del mondo della

classe 250 nel 2008.

Conosciuto fra gli appassionati con il

nomignolo di Super Sic, è morto a soli 24

anni durante il Gran Premio della Malesia

disputatosi sul circuito di Sepang.

L'incidente e la personalità dolce e com-

battiva di Simoncelli ci deve far riflettere

su quanto sia rischioso questo sport che ci

appassiona e ci fa esultare da casa, fa-

cendoci a volte dimenticare i reali rischi

che corrono quegli "eroi", poco più che

adolescenti, che donano la propria vita a

questo sport che sembra tanto bello ma

nello stesso momento è rischioso a tal

punto da stroncargli la vita.

La Morte su due ruote..

Pagina 5

Volume 2, Numero 2

Visita l’Archivio nel nostro sito: Ecco il link : marconisezioneg.altervista.org ”

Vai nella sezione Archivio Lavori

Un Archivio che raccoglie tutte le nostre esercitazioni delle

varie materie svolte in classe o in laboratorio, e inoltre i vari

progetti a cui aderisce la classe.

Attualità… giovani rischi !

Page 6: 2* Numero del 2*Volume

marconisezioneg.altervista.org

Pagina 6

di Muollo e De Luca Fiscone

Perché ci poniamo davanti al tele-

schermo, nonostante gli attuali palin-

sensti ci propongano programmi

senza grande spessore? Ha senso

sacrificare la qualità a vantaggio

dell'audience? E poi, altra questione:

si può ancora conside-

rare una risorsa edu-

cativa la televisione?

Vi siete mai chiesti

perché guardiamo la

tv? Ebbene, per quan-

to sia un quesito di

apparente semplicita',

difficilmente siamo in

grado di dare una ri-

sposta. L’interrogati-

vo, nasce spontanea-

mente qualora ognuno

di noi seduto davanti

al teleschermo, presa

in mano l'arma del

potere (il telecoman-

do), comincia a fare

zapping alla ricerca di

qualcosa di potenzial-

mente interessante.

A questo punto, dati i

programmi che di

frequente ci propon-

gono i palinsesti delle

nostre reti televisive,

statali o private che

siano, la risposta risul-

ta essere fin troppo evidente, e all'o-

recchio dell'umano pensatore potreb-

be avere un suono simile: “Non so,

ma e' il caso di smettere subito...!”

Non è certo a questo tipo di soluzio-

ne drastica, che costituirebbe fra

l’altro riflessione e comportamento

eccessivo, che si vuole arrivare, sem-

plicemente si vuole fare il punto su

una situazione che talvolta risulta

avere superato il limite, che altre

volte tende a banalizzare anche la

parte buona di sé, a minimizzare

quelle onde di positività nel mare di

fatto quanto più rilevante, che lo abbia scelto.

Un tempo si diceva, o meglio si credeva, che

la televisione fosse strumento utile, che edu-

casse quel popolo di ascoltatori che ne diveni-

va fruitore. Ed oggi? Si potrebbe pensare che

per le ragioni appena illustrate, la televisione

non abbia più la sua preziosa pubblica utilità.

Non è proprio così, anzi è proprio l’esatto

contrario!

Quella piccola scatola parlante, riposta in

tutte le case e spesso anche nei locali pubbli-

ci, continua, anche nel ter-

zo millennio, ad educare i

suoi spettatori e, quindi, ad

occupare uno spazio netta-

mente significativo.

Sì, perché anche quando

trasmette un messaggio,

per così dire, negativo, la

televisione sortisce grandi

effetti su quanti la guarda-

no.

Se si chiede a molte adole-

scenti qual è il loro sogno

nel cassetto, gran parte di

queste rispondono che so-

gnano di diventare veline.

Si pensi ai modi di dire che

costanti e prepotenti entra-

no nel linguaggio comune,

frutto di un altro tipo di

linguaggio che è il meta-

linguaggio che possiede

quel contenitore che, appa-

rentemente, si presenta

come un semplice elettro-

domestico. Una dialettica

sottile, nascosta, che riesce

a celare significati dietro

altri, che lancia messaggi, i quali divengono

mezzo d’istruzione, un’istruzione diversa, al

di fuori dei canoni tradizionali, ma più forte

proprio di quest’ultimi.

La sfacciataggine è oggi intesa nei termini di

bravura e furbizia, la stupidità è sinonimo di

divertimento. E' questa forse l'educazione a

cui noi siamo abituati?

Nonostante spesso si perdano le attenzioni per

le dinamiche, le problematiche, le esigenze

della vita quotidiana degli spettatori, presso le

quali i messaggi televisivi imperversano, in-

vadendone a volte le specifiche dimensioni,

dobbiamo, comunque, porre l’accento sulle..

una programmazione televisiva tipi-

camente poliedrica.

La cosa più grave e preoccupante è

che la cosiddetta tv-spazzatura ha un

vantaggio non indifferente per chi la

“produce”: rende molto in termini di

ascolti. Infatti, nella guerra degli

ascolti, di frequente, la qualità va a

perire in favore dell’audience.

Il discorso è controverso, se lo analiz-

ziamo illogico, eppure tutti criticano i

reality-show, ma tutti, vuoi per piace-

re vuoi per curiosità, li guardano. E

questo accade anche per tanti altri

varietà o programmi di ipotetico in-

trattenimento, talk show e quant’altro.

Tale martellamento mediatico non ci

risparmia inoltre spot che si colorano

di non-senso e atteggiamenti che invi-

tano al consumismo e ad un’idea di-

storta di benessere e di bellezza, che

impongono, sotto forma di valori,

ideali che valori non sono. Tutto ciò

entra ogni giorno nelle case della gen-

te senza che nessuno se ne accorga e,

La TV Spazzatura

Attualità.. TV e giovani !

Page 7: 2* Numero del 2*Volume

Visita il nostro Sito Ecco il link : marconisezioneg.altervista.org

oppure

Digita sul motore di ricerca la parola chiave : ” m arconisezioneg”

Pagina 7

...buone trasmissioni, che in-

staurano una relazione specifi-

ca tra chi la tv la fa e chi la

riceve.

Fortunatamente vanno ancora

in onda programmi culturali,

rotocalchi pomeridiani che

affrontano temi importanti o

anche “leggeri” ma con quel

tocco di buon gusto e con una

sufficiente dose di occhio

critico, e di tanto in tanto ab-

biamo anche il “privilegio” di

poter seguire un bel film o

una fiction intelligente.

Insomma, siamo onesti, non

sempre è tutto da buttare, ma-

gari certe volte il problema è

che, anche ciò che c’è di buo-

no viene de-contestualizzato,

anche ciò che è giusto, forse

proprio perché lo è, viene

fatto scivolare con indifferen-

za e con magistrale disinvol-

tura.

Nell’epoca dell’apparire, che

diviene dunque, per chi della

televisione ne è protagonista,

sinonimo di reale esistenza,

dove i suoi spettatori, soprat-

tutto se piccoli, si tramutano

in spugne esposte ad assorbire

quanto passa per il telescher-

mo, già una semplice rifles-

sione critica e problematica,

da parte di noi che osservia-

mo, su quanto entra quotidia-

sero' il resto del mio pomerig-

gio a leggere un buon libro, o

magari a fare una passeggiata

in mezzo alla gente...

namente nelle nostre vite, ba-

sterebbe a segnare l’inizio di

una consapevolezza e di un’at-

tenzione non solo a ciò che va

in onda, ma anche, ed in parti-

colar modo, al nostro più o

meno immediato futuro. fonte:

Spesso comunque mi chiedo

se sia la TV, che sovente viene

definita come “spazzatura” ad

essere terribilmente mediocre,

o se sia il telespettatore medio,

che crea audience e alimenta l’

Auditel, ad essere un mente-

catto.

Se la televisione facesse dei

programmi migliori, più quali-

tativi evitando il trash standard

che la contraddistingue, la

gente si abituerebbe “al bello”

e non ne potrebbe più fare a

meno.

Di contro, se la gente non

guardasse la spazzatura che

viene propinata, i palinsesti

televisivi cambierebbero e i

programmi migliorerebbero

per forza.

Credo che la responsabilità

maggiore ricada sulla TV stes-

sa, in quanto essendo lei a

produrre e divulgare program-

mi, dovrebbe anche prendersi

la responsabilità di farli di

qualità… ma il telespettatore

ha la sua bella fetta di colpa

(io in primis). Credo che pas-

di Vincenzo Muollo e Gianluca De Luca

Volume 2, Numero 2

Attualità… Tv e giovani !

Page 8: 2* Numero del 2*Volume

marconisezioneg.altervista.org

Musica e Spettacolo

Pagina 8

di Raffaele Di Rosalia

Her name is Adele Adkins and she was

born in London in 1988. She began

singing when she was 5. After high

school, Adele graduated from The

BRIT School for Performing Arts &

Technology at the beginning, she didn't

have interest in becoming an artist. She

would later record a 3 song demo for a

class project, that she gave her friend.

Her friend would eventually post the

songs on MYSPACE, the songs beca-

me a campus hit and lead to a phone

call from XL Recordings. At first she

thought it was a joke because Virgin

Records was the only record company

she had heard of. This was the begin-

ning of "Adele" as singer.

The album "19", was released in 2008

and was the number two on the UK

charts and it remained in this position

for four weeks, but she really became

famous worldwide with the album "21"

- with the hit "SOMEONE LIKE

YOU"-, released two years later and it

made Adele the first living artist

to have two simultaneous top five

singles and albums in the parade

since The Beatles. She was nominated

for seven gongs at the 2011 MTV Vi-

deo Music Awards and at the 2012

Grammy Awards , she won the "best

song of the year", "best recording of the

year", "best album of the year", "best

pop album of the year", "best hit and

video of the year" nominations. She

was been the queen of that night. With

the album "21", She held the hit for 12

weeks in the UK Chart , and FOR 37

WEEKS ( I REPEAT, 37!) IN THE

MONDIAL ONE. her voice is just so

lovely. No wonder why her album sold

15 million copies...and also if she's a

little bit overweight, she showed (by

winning lots of awards) that weight

has NOTHING to do with Talent so

people ADMIRE her. Adele is making

the music, she is making economy too.

From her emotional honesty, to her

heart-wrenching hits, one thing Is sure:

Adele, we’ve been waiting for- Someo-

ne Like You-!

Molti ragazzi di diverse età hanno un sogno ed un obiettivo da raggiungere nel momento in cui diventano più

responsabili e adulti. Alcuni sognano di diventare cantanti, altri sognano un futuro felice e pieno di avventure, altri invece sognano semplicemente di raggiungere il Giappone, affascinati da quelle tradizioni e culture a cui nes-

suno saprebbe resistere. Un sogno irrealizzabile da un punto di vista esterno, ma in realtà non è cosi! Per i ragaz-zi che non hanno la possibilità di raggiungerlo realmente, perchè minorenni oppure semplicemente perchè i geni-

tori non condividono la loro passione, è potenzialmente problematico il raggiungimento di questo sogno, ma per

loro fortuna il Giappone ha pensato di venire da loro! In che modo? Semplice! Tramite il mondo dei cartoni giap-ponesi, chiamati Anime.

Così, ogni anno vengono organizzati dai comuni di alcune città degli eventi nei quali si ritrovano tanti ragazzi con la stessa passione e lo stesso sogno! Si chiamano comix , dove ognuno decide se vestire i panni del proprio per-

sonaggio preferito(Cosplay),oppure assistere solamente agli spettacoli che questi ragazzi organizzano. L’ultimo comix a cui si è potuto assistere è stato il Comicon di Napoli a cui sono accorse circa 50.000 persone da tutta

l’Italia. L’evento è durato 4 giorni e i ragazzi che hanno avuto la fortuna di arrivare già il primo giorno hanno assi-

stito all’inaugurazione del sindaco presso la mostra di oltremare, dove l’evento ha avuto luogo. In molti hanno potuto assistere di persona a tutto questo catapultandosi in un mondo fantastico. Hanno potuto notare con

quanto impegno alcuni ragazzi hanno realizzato i propri costumi ,mossi dall’intenzione di colpire con la loro bravu-ra e la capacità di immedesimarsi nel loro personaggio.

Cosplay di Giammarco D’Agosto

Giovani crescono..

Adele: Who is the talent ?

Page 9: 2* Numero del 2*Volume

di Fonti Internet

Si capisce fin dalle primissime immagini,

che tipo di film sia A.C.A.B., l’esordio

cinematografico di Stefano Sollima, che

dopo aver (ri)raccontato Romanzo crimi-

nale in televisione, sceglie l’omonimo

libro inchiesta diCarlo Bonini che raccon-

ta, dal di dentro, la vita, il pensiero e le

manganellate dei celerini.

Un film duro, sporco, cattivo. E per que-

sto notevolmente affascinante. Ben gira-

to, ben interpretato dai protagonisti

(Marco Giallini su tutti), basato su una

sceneggiatura solida non solo per via

delle fondamenta garantite dal libro del

giornalista de La Repubblica.

Un film efficace, persino. Efficace nel

mettere di fronte lo spettatore al disagio

della violenza, di quella violenza che non

è solo e soltanto fisica ma sociale, politi-

ca, etica. La violenza straziante di un

paese sul quale grava ancora lo spettro

ansiogeno del G8 di Genova e di quanto

accaduto alla scuola Diaz e alla caserma

di Bolzaneto, di un paese nel quale poli-

ziotti in servizio allo stadio vengono uc-

cisi da tifosi, ai tifosi si spara nel bel

mezzo dell’autostrada, donne vengono

violentate impunemente e gli ultras scate-

nano rivolte urbane con scenari apocalit-

tici.

L’Italia di A.C.A.B., sintetizzata nel

complesso e compresso territorio urbano

della sua Capitale, è un’Italia inesistente,

sepolta dalla rabbia, dall'egoismo e dalla

miseria, incapace di dare alcuna risposta,

alcuna speranza. È l’Italia che risponde

alla sua assenza con il razzismo e la vio-

lenza, con l’aggrapparsi a simbologie

vacue, che si dilania in una lotta intestina

tra povertà, ignoranze, fascismi.

Questo, ben oltre il ritratto “da dietro la

visiera del casco” degli agenti del Repar-

to Mobile, persone che fanno un lavoro

sporco e difficile, purtroppo necessario, è

il vero fuoco d’interesse del film di Solli-

ma. Anche perché, dopo quanto avvenuto

a Roma il 15 ottobre 2011, il dibattito

avvenuto in rete sul lavoro dei celerini e

sulle forze dell’ordine in generale quando

costrette a confrontarsi con la violenza,

aveva già squarciato in parte il velo in

precedenza alzato da Bonini.

Se però l’aspetto puramente cinematogra-

fico di A.C.A.B. è lodevole, e se il ritratto

di una società al suo grado zero è forte,

riuscito e necessario, non possiamo non

sottolineare come il film di Sollima nasca

da una contraddizione di fondo che ne

ipoteca anche le qualità.

Perché quello che sulla pagina scritta di

un libro inchiesta è sconvolgente ma neu-

tro nella sua proposizione, dato l’approc-

cio documentario e oggettivizzante, quan-

do viene tradotto in materiale narrativo,

in un film che nelle dichiarazioni del suo

stesso autore vuole essere un prodotto di

genere, ecco che i problemi si moltiplica-

no e le ombre si allungano.

Non tanto perché la natura stessa della

narrazione impone un’adesione soggetti-

va a personaggi negativi, faccenda a volte

perfino necessaria, ma perché troppe del-

le azioni violente che vengono rappresen-

tate, dei mantra filo-fascisti e razzisti che

vengono incessantemente pronunciati,

delle implicite “giustificazioni” fornite ai

protagonisti del film - e perfino ai loro

antagonisti - dalla situazione di degrado

generale e diffuso in cui si trovano ad

operare, rischiano di essere letti come

legittimi e inevitabili.

E questi rischi finiscono con l'essere esal-

tati dalla sorprendente faciloneria con la

quale il film tira in ballo i fatti di Genova

per poi metterli velocemente sotto il tap-

peto per non affrontarli (salvo ri-citarli

implicitamente e non solo nel finale di

Piazzale Maresciallo Diaz), e per la facile

scappatoia rappresentata dalla rottura del

circolo della violenza privata e dell’omer-

tà da parte della giovane recluta.

A.C.A.B. quindi si addossa la responsabi-

lità di (poter) essere letto come un inno

apologetico - e a tratti spettacolarmente

compiaciuto - a quella violenza, a quel

razzismo e a quel fascismo che invece

vorrebbe condannare attraverso la loro

rappresentazione.

A.C.A.B - Recensione ! … Non solo un film

Volume 2, Numero 2

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Ringraziamenti :

Il giornalino è stato realizzato da Vincenzo Albano in collaborazione con la classe 4° G tutta. Si ringrazia principalmen-

te gli autori dei singoli articoli usati per la realizzazione di questo volume del giornalino di classe :

Luciano Citarella Michele Costa Giammarco D’Agosto Roberto Contaldo Gianluca De Luca Fiscone & Vincenzo Muollo Alfonso Menichino Raffaele Di Rosalia Inoltre si ringraziano i docenti partecipanti :

Lopardo Angela-Moccia Giuseppina-Scala Alfonso-Edelvina Amabile.