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w Shabbat Parashat Lech Lecha 7 Cheshvan 5778 25 Ottobre 2017 ב״הOrari Accensione delle Candele DELLO SHABAT Milano 18:00 19:01 Roma 17:53 18:52 Torino 18:06 19:08 Verona 17:53 18:54 Venezia 17:47 18:49 Lugano 18:00 19:02 Tel Aviv 17:34 18:32 Responsabilità verso un mondo perduto DI Gheula Canarutto Nemni Non immaginavo sarebbe andata così. Che la mia vita avrebbe preso questa svolta. Ho un buon lavoro, il week end lo trascorro con amici e famiglia. Non mi pongo troppe domande sulle cose profonde della vita, le giornate scorrono così, dall’alba all’uscita delle stelle. O almeno trascorrevano. Sei mesi fa è mancata mia nonna. Una donna tutta d’un pezzo, di quelle che non si trovano più. Con mia madre ci siamo messe a svuotare la sua casa, a rimuovere oggetto per oggetto, i pezzi della sua vita. Sul pavimento si accatastavano carte e fotografie, non c’era quasi più spazio per camminare. Finché tra le mani mi è comparso un foglio. Di razza ebraica, c’era scritto. Alzo gli occhi alla ricerca di quelli di mia madre. “E questo cosa è?” le domando. Lei alza le spalle. “Cioè?” “Niente di importante”, mi risponde. “Quindi sai di cosa si tratta?” “Di qualcosa che non ci riguarda più”. “Ma la nonna era ebrea? Tua madre era ebrea?” Dopo qualche minuto di silenzio sento un ‘sì’ vagare per la stanza. Ebrea. Mia nonna era ebrea. Sono tornata a casa e ho cercato su Google. Nei miei ricordi sono affiorati quei pugni nello stomaco che ho sentito a quindici anni mentre leggevo Anna Frank, come se in lei, nella sua tragedia, ci fosse un pezzo di me. Se mia nonna, la mamma di mia madre, era ebrea, lo sono anch’io, così ho scoperto su un sito ormai sei mesi fa. Mia madre lo sapeva. Ma, per proteggermi dal destino del suo popolo, da quella storia che, a suo avviso, è stata costellata più che altro da tragedie, non ha mai voluto dirmelo. Da quel giorno di sei mesi fa, le mie giornate non scorrono più senza un perché. Ho una nuova responsabilità, oltre a quella professionale, sentimentale e famigliare. Ricomporre quel pezzo di mondo perduto, quell’identità sepolta dal tempo e dalla storia, e ridarle vita. “Vai via dalla tua terra” dice D-o ad Avraham. Finché non uscirai dalle tue abitudini, non potrai tornare ad essere chi realmente sei. Ora che so cosa è successo, quante prove ha dovuto affrontare lungo la guerra, solo perché era nata ebrea, ho fatto una promessa a mia nonna. Sua nipote farà di tutto per riportare orgoglio in quelle tre parole ‘di razza ebraica’, stampate su quel foglio. EDITORIALE In memoria di Reizi Rodal z”l Si prega di non trasportare questo opuscolo durante lo Shabat in un luogo pubblico Numero 348 PENSIERI DI TORA’ In Onore del Bat Mitzvà di Hanna Canarutto Che H‘ ti dia successo in tutto ciò che fai, e che tu possa essere un’ esempio per tutte le persone che ti stanno vicino. Mazal Tov!

348-Lech Lecha

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Shabbat Parashat Lech Lecha 7 Cheshvan 5778 25 Ottobre 2017 ב״ה

OrariAccensionedelleCandele

DELLOSHABAT

Milano18:0019:01

Roma17:5318:52

Torino18:0619:08

Verona17:5318:54

Venezia17:4718:49

Lugano18:0019:02

TelAviv17:3418:32

ResponsabilitàversounmondoperdutoDI Gheula Canarutto Nemni

Nonimmaginavosarebbeandatacosì.Chelamiavitaavrebbepresoquesta svolta. Hounbuon lavoro, il week end lo trascorro conamici e famiglia. Non mi pongo troppedomande sulle cose profonde della vita, legiornate scorronoc o s ì , d a l l ’ a l b aall’uscitadellestelle.O a l m e n otrascorrevano. Seimesi fa è mancatamia nonna. Unadonna tutta d’unpezzo,diquellechenon si trovano più.Con mia madre cis i amo messe asvuotarelasuacasa,a r i m u o v e r eo g g e t t o p e roggetto,ipezzidellasuavita.Sulpavimentosiaccatastavanocartee fotografie, non c’era quasi più spazio percamminare.Finchétralemanimiècomparsounfoglio.Di razzaebraica,c’erascritto.Alzogliocchiallaricercadiquellidimiamadre.“Equestocosaè?”ledomando.Leialzalespalle.“Cioè?”“Nientedi importante”,mirisponde.“Quindisaidicosasitratta?”“Diqualcosachenonciriguardapiù”.“Malanonnaeraebrea?Tuamadreeraebrea?”Dopoqualcheminutodi silenziosentoun ‘sì’ vagareperla stanza.Ebrea.Mia nonnaera ebrea.Sono tornata acasaehocercatosuGoogle.Neimiei ricordisonoaffiorati quei pugni nello stomaco che

ho sentito a quindici anni mentre leggevoAnnaFrank,comeseinlei,nellasuatragedia,ci fosse un pezzo di me. Semia nonna, lamamma di mia madre, era ebrea, lo sonoanch’io,così hoscopertosuunsitoormaisei

mesi fa.Mia madrelosapeva.Ma,perproteggermi daldestino del suopopolo, da quellastoria che, a suoavviso, è statacostellata più chealtro da tragedie,nonhamaivolutodirmelo. Da quelgiornodi sei mesifa,lemiegiornatenon scorrono piùsenza un perché.Ho una nuova

responsabilità, oltre a quella professionale,sentimentale e famigliare. Ricomporre quelpezzo di mondo perduto, quell’identitàsepoltadaltempoedallastoria,eridarlevita.“Vaiviadallatuaterra”diceD-oadAvraham.Finché non uscirai dalle tue abitudini, nonpotraitornareadesserechirealmentesei.Orache so cosa è successo, quante prove hadovuto affrontare lungo la guerra, soloperchéeranataebrea,hofattounapromessaa mia nonna. Sua nipote farà di tutto perriportareorgoglioinquelletreparole‘dirazzaebraica’,stampatesuquelfoglio.

EDITO

RIA

LE

In memoria di Reizi Rodal z”l

Si prega di non trasportare questo opuscolo durante lo Shabat

in un luogo pubblico

Numero 348

PENSIERI DI TORA’

In Onore del Bat Mitzvà di

Hanna Canarutto

Che H‘ ti dia successo in tutto ciò

che fai, e che tu possa

essere un’ esempio per tutte le persone che ti stanno vicino.

Mazal Tov!

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Risposta:“Rashì”èacronimodi RabbiShlomoYitzchaki (1040-1105 E.V.), il suocommentario è considerato,senza esagerazioni, il principalecommento alla Torà. La grandemaggioranza dei testi di Toràstampati riportano anche ilcommento classico di Rashì, chein genere è stampato in caratteri

diversidaquellideltesto.Rashìperònonscrissemaiconquesticaratteri.In

ogni caso, tranne che per le lettere àlef,bet, tzadi e shin i caratteri di Rashì sonomolto simili a quelliconvenzionaliconcuisistampal’ebraico.

LaStampaFino al XV secolo, gli scribi ebrei scrivevano meticolosamenteognicopiadellaBibbia,commentiemanoscritti.Conl’invenzionedellastampa, intornoal 1439,il“popolodel Libro”cominciòadapprofittare di questa innovazione per disseminare le opereebraiche.LaprimaoperaebraicadicuisihaunadataprecisaèilcommentodiRashìalPentateuco,pubblicatoil5Febbraio1475aReggio Calabria da Abraham Garton (esisteva una precedenteedizionediRashìdeifratelliOvadia,MenasheeBiniamindiRomama non eradatata).Nell’edizione di Garton il tipografo creòeutilizzòun nuovo stile di caratterebasatosu unagià esistentegrafia sefardita semi-corsiva. Nelle prime edizioni di Rashì ilcommento veniva stampato come opera separata rispetto altestobiblico;piùavanti,questostiledicaratterefuadottatodaaltri editori che stamparono edizioni del testo biblico conassiemevaricommenti,tracuiquellodiRashì.Perpermettereallettoredidistinguere tra il testodellaToràeicommenti, iltestobiblicovenivastampatoconicomunicaratteriquadrati, mentreicommentaricomparivanoneicaratterichesonoconosciuti oggi

come i “caratteri di Rashì”.Nonostante non sia chiaro chiabbia effettivamente coniatoquesti caratteri, sono chiamaticosì perchédi fattoil commentodiRashì è perlopiùstampatoconquesticaratteri,e inmolteedizionièl’unico commento stampatoassieme altestodellaBibbia.

Motividell’usodeicaratteridiRashìCi sono anche altre ragioni per cui gli editori scelgono distampareicommentiincaratteridiversi:1) ilcaratterediRashìèunostile più compatto, che permette di stampare unmaggiornumerodi parole nellastessa pagina, risparmiandonei costidistampa.2)Siconsideravaquestocaratteremenosacro,equindiadattoagliscrittirabbiniciperdifferenziarlidaltestoDivinodellaTorà. 3) Il carattere normale quadrato assomiglia alle letterescritteamanoneiSifrèTorà,ma i caratteridellaToràpossonoessere usati soloper lepergamenedi Torà e degli altri oggettisacri (mezuzàe tefillìn). Nonostante queste argomentazioni, ilRebbe di Lubàvitch ha incoraggiatol’usodei caratteri quadratianche per i commentiperrenderliaccessibili a un pubblicopiùvasto possibile. Infatti, Il Rebbe precedente, Rabbi YosefYitzchak Schneersohn, aveva istituito la pratica per cui ognipersona,nelsuostudioquotidiano,deve includereunasezionedella parashà settimanale con il commento di Rashì,indispensabilepercapire ilsignificatopiùsempliceeletteraledeltestoebasepertuttiglialtricommentatorisuccessivi.

Domanda:Hovistol’ebraico

scrittosianeicaratterinormaliquadratichenei“caratteridiRashì”.

Potrestispiegarmil’originediquestascrittura?Rashì

avevaisuoipropriocaratteri?

gni settimana è caratterizzatadalla parashàchesileggequelloShabbàt: Rabbi Shalom DovBer,padre di Rabbi Yosef YitzchakSchneerson, una volta spiegò a

suo figlio: “La parashà diBereshìt ègioiosa:D-o crea il mondo e le creature ed èsoddisfatto,èqualcosadibuono; lafinedellaparashà perònonèaffattopiacevole…nellaparashà di Nòach c’è il Diluvio: è unasettimana deprimente con un lieto fine, lanascita di Avrahàm. Ma la settimanaveramente gioiosa è quella di Lech Lechà:ogni giorno della settimana viviamo con ilnostroPatriarca Abramo…”.Perchéleprimetre parashòt sono strutturate proprio inquesto modo? Perché rendere amara laparashà dellacreazioneconilraccontofinaledellacorruzionedegliuominiedelrimpiantodiD-odiaverlicreati,preludioalDiluviodicui

siparlaperònellaparashàsuccessiva?Lo s tesso accade ne l l a

p a r a s h à d i N ò a c h ,incentrata sul Diluvio

e sulla torre diBabele, che sichiude con lan a s c i t a d iAvrahàm e isuoi primia n n i d iv i t a ,anche sel a s u av i t ao c c u p al e t r e

parashòtsuccessive.

TreEreSe calcoliamo gli anni che occupa lanarrazionediciascuna parashà, vediamochela sezione di Bereshìt corrisponde al primomillennio della storia del mondo; Nòachcorrispondealsecondomillennio(ilDiluviosièprodottonel1656dallacreazioneeAbramonacquenel 1948); LechLechà si apre con ilcomandamentodiD-oadAvrahàmdilasciarela sua terra natia, e ciò accadde quandoAvrahàm aveva 75 anni, nel 2023 dallacreazione. La Kabbalà spiega che i settegiornidella creazionesonoriprodottia livellomacro-storico nei settemillenni della storiadell’umanità; ciascungiornodella creazione,equindiciascunmillenniodistoria,manifestauno dei sette Attributi Divini (Sefiròt)attraversoiqualiD-odefinisceilSuorapportocon la creazione. Tuttigli eventi di Bereshìt,compresiquellifinali, appartengonoalprimomillennio che corrisponde alla Sefirà dichèsed,quelladell’amoreedellabontà.TuttalasezionediNòach, inclusi iprimiannidivitadiAbramo,corrispondeall’eradellaghevurà,ossia il rigoreeil giudizio. Glieventi di LechLechà descrivono la prima generazione delterzo millennio, che corrisponde all’era ditifèret e che si estende nelle successivecinquanta parashòt. L’Attributo di tifèret èl’armonia, una sintesidichèsedeghevurà. IprimimilleannifuronocaratterizzatidaunD-o benevolo, indulgente verso l’uomopeccatore,egiustiemalvagigodevanodivitelunghe e prospere. Gli ultimi versetti diBereshìt non sono l’inizio dell’era del rigore

ma la finedell’era della benevolenza edelleconcessioniunilaterali; descrivonounmondomora lmente immatu ro i n cu i ogn ibenedizione e ogni bene veniva dato perscontato. Nel secondo millennio D-o volleportare l’uomo a raggiungere i propriobiettivi da solo. A prima vista sembra unmillennio duro, perfino tragico.Ogni cosa, eanchela vita stessa,andava guadagnata conilpropriomerito.Siarrivòalpuntoincuisolootto persone furono considerate meritevolidi sopravvivere, il resto dell’umanità fuannientato dal Diluvio. Questa giustiziarigorosaperòpermisealmondodisvilupparsidal suo interno, di diventare un mondoproduttivo i cui atti hanno significato econseguenze. In effetti, l’ultima generazionedi questa era vide la nascita di Avrahàm,l’uomo che spiritualmente si fece da solo,figliodi pagani chearrivò a riconoscere perconto suo l’unicità di un D-o Onnipotente,creatore di ogni cosa e che combatté ilpaganesimo. Sì, l’uomo ècapacedi farsi dasolo.All’albadelterzomillennio,AbramoudìilrichiamoDivino;aquestopuntoeglidovevaspingersioltre sestesso, oltrelasua famigliae la sua terra, e cominciò così l’era dellasintesi del dono Divino e delle impreseumane. Questa era raggiunse l’apice alMonteSinai, doveD-o comunicò e trasmiseall’uomo la Sua saggezza e la Sua volontà,vestite del raziocinio e dello sforzodell’uomo. In questomillennio la Torà ruppelebarrieretra ilDivinoeil terrestre, facendosì che un dono di D-o potesse divenireunaconquista umana, e che uno sforzo umanopotessetoccareilDivino.

IlTerzoMillennioLA TAVOLA DI SHABBAT

BOTTA E RISPOSTA

Cosasonoi“caratteridiRashì”edadovevengono?RavYehudaShurpin,Chabad.org

OLech Lecha לך לך

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STORIA

e l 1 9 6 0cominciai alavorare perla NASA nel

programma per lo studiod e l l e c o n s e g u e n z eepidemiologiche di unapossibilevita suMarte. IlRebbe di Lubàvitch sid i m o s t r ò m o l t ointeressato almio lavoro.Quandoloincontraiperlaprima volta, mi chiese seconoscevo il significatod e l c o n c e t t o“Provvidenza Divina”come spiegato dal BaalShemTov,il fondatoredelchassidismo nel XVIIIsecolo.

Risposi che conoscevoquesta nozione:nientediciòcheunisraelitavedeosente è vano; tutto èprevisto dal Sig-re alloscopo di avvicinarci allaToràeadHashèm.Nienteè i n u t i l e . I l R e b b eaggiunse: “Se questo èvero per tutti, lo è amaggiorragionepercoluicheesplora lestratosferee che cerca una vita suMarteo che lavora in unlaboratorio a sorvegliareleepidemie,ocheviaggiane l mondo in tero eincontra molta gente.Leipossiedesicuramenteunamarea di aneddoti cheprovano la ProvvidenzaDivina. Sicuramente haanche un diario in cuiannota tutte le suevicende peranalizzarle inseguito e vedere qualiinsegnamenti trarne.E selei non ci riesce da solo,mi porti pureil suodiarioe io l’aiuterò a capiremeg l i o d o v e s t a l aProvvidenzaDivina!”

Seguii il suo consiglio eo g g i h o u n d i a r i ocontenente un centinaiod i s t o r i e a c u i h ol’intenzione un giorno dia s s i cu ra re un ’amp iadiffusione.

A quei tempi, nei primianni ’70,quandosi seppechelavoravoper la NASAe che svolgevo ricerche

sullavita suMarte,alcuniebrei praticanti me lorimproverarono: “È unatteggiamento contrarioalla Torà!”. Io avevo giàcominciatoadavvicinarmiall’ebraismo e le loroo s s e r v a z i o n i m is c ompo s e r o ; f o r s e ,pensai, dovevo smetterequestericerche.NeparlaialRebbecheci riflettéunpo’suerispose:“Leidevep r o s e g u i r e q u e s t ericerche. Se non trovatraccia di vita su Marte,alloracerchialtroveenonsidiapervinto,inquantosostenere che non esistevitaaltrovesignificaporrelimiti a ciò che D-o puòfare. E nessuno ne ha ildiritto!”Poi mi domandòse poteva leggere alcunid e i m i e i r a p p o r t iconsegnati alla NASA,ammessochenonfosseroclassificati come Segretodi Stato. Gli risposi chepotevo consegnarg l inumerosi documenti nonc l a s s i fi c a t i m a e r osospreso: “Perché mai ilRebbe vorrebbe leggeretutto ciò? Voglio dire,sono solo delle ipotesi,delle supposizioni, suMarte non c i s i amoa n c o r a s t a t i . N o nf a c c i amo a l t r o c h eprogetti di un viaggio suMarte e s i tratta disemplice batteriologia,non sono argoment imolto interessanti...” IlRebbe mi rispose: “Laprego,lascidecidereames e s o n o o m e n ointeressanti”.

G l i e l o p r om i s i , m apassaronoimesienongliavevo ancora speditoniente.Un giorno chemitrovavo a NY, decisi dipregare Minchà nellasinagoga del Rebbe. Eglimi videemi chiamò:“Leimi avava promesso…”RisposichepensavocheilRebbe fosse t roppoo c cupa to pe r t u t t oquesto ma insistette:“Non abbia pietà di me.Non si preoccupi, mimandiisuoiresoconti!”

Di ritorno ac a s a ,preparai unap i l a d id o c umen t in o nc lass ificat i ,treo quattroclassificatorimolto spessi,e li inviai alR e b b e .Contenevanole descrizioni dic iò che cons ideravoa l l ’ e p o c a e s s e r el’ambiente su Marte inbase a l l e fo tografiescattate a partire dalles o n d e s p a z i a l i :intendevamo prelevarecampioni di polvere pertentare di individuareipotetici microbi viventi.E r a u n l a v o r o d ilaboratorio, infatti, moltimicrobiologi lavoravanop e r m e , r e d i g e n d ocentinaia di appunti cheinviavamo alla NASA.Mae r a n o p u r s e m p r esemplicispeculazioni.

D u r a n t e l ’ i n c o n t r oseguente con il Rebbe,egli fece notare: “Vorreiattirare la sua attenzionesu un paragrafo. È ovviochenoncapisco levostrericerche ma mi pare chelei scriva ad un certopunto (riportò pagina evolume) che i batteri sis v i l uppano su l que lp i a n e t a , e p o i s icontraddice affermandoc h e n o n p o s s o n osvilupparvisi!”

G l i d i s s i c h e a v r e iverificato e, in effetti,c ’ e r a u n a p a l e s econtraddizione!

Un anno dopo rividi ilRebbee lo ringraziai peraver segnalato ciò che siriscontrò essere solo unerrore di stampa. Miringraziò a sua volta:“Non mi piacciono lecontraddizioni negli studiscientifici . Ma se leiafferma che è stato un

errore allora mi sentomeglio!”

Col tempo mi richiesequantità maggior i d iresocontiscientifici,finoache un giorno mi indurii:“Si dice che il Rebbep o s s i e d e i l R ù a c hHakòdesh, l’ispirazioneDivina. Ma allora perchélei mi chiede tutti questirapporti scientifici? Leinon li conosce già?” Sochese i suoi chassidìm sifossero trovati lì, miavrebbero aggredito pertale sfrontatezza. Ma ilRebbe si accontentò disorrideree concluse: “Sela gente parla, ebbene,che parli! Ma da lei, ioesigorapporti!”

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Direttore responsabile:Rav Ronnie Canarutto

Hanno collaborato: Fabio Mieli, Myriam Bentolila, Chani Benjaminson,Sterna Canarutto, Gheula Nemni, Deborah Klagsbald,Biniamin Canarutto

www.pensieriditora.it [email protected] 329.80.44.073

Onoredelloshabat

Oltre al rispetto dello Shabbat astenendosidalleazioniproibite,visonoulterioriazionicheportanorispettoaquestogiornosolenne.

Ilmangiare-Lepietanzedelloshabbatdevonoessere diverse da quelle del resto dellasettimana, per onorare lo shabbat si usa nonfar mancare in nessun pasto la carne ed ilpesce.

Ilvestire-gliabitidelloshabbatdevonoesserei più eleganti che abbiamo nel guardaroba.Non solamenteperdifferenziarsi da quelli deigiorni feriali ma per onorare nel migliore dei

modiquestogiornospeciale.

Ilparlare- “nonsia iltuomododiparlare di shabbatcome quello dei giorni feriali”, ciò significa che non

dobbiamoparlaredi lavorooppuredi azioniprofane,macercare di parlare solamente di parole di Torà oppure di

argomentidiMitzvà.

Vi sono altre usanze in molte comunità che vengono a risaltare ilrispetto dello Shabbat, ad es. nella comunità tripolina si usa indossare

perlaprimavoltagliabitinuovidiShabbat.

(ShulchanAruchharavCap.242,1)

SCINTILLE

Una mente acuta troverà la verità adatta asé. Uno spirito umile troverà, invece, unaverità superiorea sestesso.La verità nonèproprietà esclusiva degli intellettuali, ma dicolorochesonocapacidifuggiredalproprioego.

La Verità tratto da “Il Cielo in Terra” della Mamash

Domanda:Rabbino èaccadutodi nuovo.Mistoinnamorando di una ragazza non ebrea. Saquanto io abbia cercato di incontrarmi conragazzeebree,èsolochenonscatta la scintilla.Sembra che più sono determinato a sposarmiebraicamente, più incontro nella mia vitafantastiche ragazze non ebree. Non sonoosservanteperò voglio una famiglia ebraica.Maquanto posso ancora aspettare? Forse D-o stacercandodidirmiqualcosa?

Risposta: E’ paradossale, ma pensoproprio chepotresti aver ragione. Più sei determinato asposart i ebra icamente, p iù d iventanomeraviglioseleragazzeebreecheincontri.Fammispiegare.

Haimai notatoquanto sia facile innamorarsi diuna stella del cinema? O di una sconosciuta instrada? O di qualcuno che nonè “disponibile”?Perché?Perchéfacilmente amiamoqualcosa chenon possiamoavere.L’impossibileèsemprepiùallettante.

L’amorenecessita di un cuore aperto. Se il tuocuore non è aperto allora non avrà possibilitànemmenolapersonapiùattraenteecompatibile.Manelmomentostesso incuisiapreilcuoreseipronto ad innamorarti ed improvvisamente ti sipresentanotutteleopzioni.

Qual’èilsegretoperaprireilpropriocuore?Cosaci fa inizialmenteavvicinare l’un l’altro? Ci sonomolte possibilità, ma l’ostacolo principaleall’amoreè la paura. Uncuoreappesantito dallapaura non può amare. Ci sono molte forme dipaura: il timoredelmatrimonio, dell’impegno, iltimorediprendereunadecisione,pauradifareun

errore , paura de i cambiament i , de l leresponsabilità, di perdere la libertà, paura diaprirsi. Tutti, chi più chi meno, abbiamo questepaure,equandoemergonociparalizzanoilcuoree impediscono all’amore di infiltrarcisi.Innamorarsi significa anzitutto abbandonare lepaure, perché timore e amore non possonocoesistere.

Il problema è che proprio quando incontriamoqualcunocheconcuipotremmopotenzialmentefare sul serio arrivano queste paure. Quandosappiamoopensiamodisaperechenonneverràfuorinulla,chenonc’è possibilitàdidarseguitoaquesta relazione, allora le nostre paure nonemergono. Ma quando percepiamo chequesto“potrebbe essere quello giusto”, allora tutte lepaurevengonoagallacontemporaneamente.

Ironicamente, siamo più pronti ad innamorarciquando ci stiamo “soltanto divertendo”perchéabbiamo la guardia abbassata. E’ facileinnamorarsi di una stella del cinema vista sulloschermoodiunamodella suungiornaleperchénon abbiamo nulla da perdere – non ne verrànulla, quindi abbiamo le difese abbassate, lenostrepauresonnecchianoei nostri cuori sonoaperti.Oquandoguardiamoainostriamicisposatie diciamo a noi stessi: “Perché non riesco atrovarequalcunocomelamoglie di TizioeCaio?Con leisarei felice!”E’ una frasefacileperchéleinonèdisponibile:nontelapuoisposarequindiseiaperto per vederla esattamente com’è. Ma sefosse stata libera forse non l’avresti nemmenodegnata di una seconda occhiata: non te loavrebberopermessoletuepaure.

P e n s o c h equesta è lachiavedeltuocrucciocon leragazze noneb r e e . H a ip r e s o u n af e r m ad e c i s i o n e :vuoi sposareu n a r a g a z z aebrea. Quindi haimesso fuoriquestionetutteleragazze non ebree – e così facendo le haiimmediatamente rese doppiamente attraenti.Proprioperchéleconsideriuntabùnonhainullada temereda loro, seinizi una relazione “tantoperdivertirsi”facilmentetiinnamoreraidileiognivolta.

Ma improvvisamente ti trovidavantiproprio ciòche cercavi – una bella ragazza ebrea – e ticircondailcuoreunmurodifensivo.Nelmomentoincuipercepiscichedaquestarelazionepotrebbescaturire qualcosa di concreto, che c’è unpotenzialeveroperunimpegnodivita,tispegni.Non c’è nulla chela povera ragazza possa fare,perchénondipendeda leimadate.Letue pauretihannotagliatofuori.

Forse mi sbaglio, forse tutte le ragazze ebreesonosciape– madatochelacostanteintutteletuerelazioniseiTU,forsehocentratoilproblema.

Assumi il controllodelle tuepaure, eapri il tuocuore alla tua vera anima gemella. Ti staaspettando.

Inammorarsidiunaragazzaebrea.Fantascienza?Di Aron Moss

L’ANGOLO DELL’

HALACHA’

IN FAMIGLIA

Dove si trova la verità? Quando l’uomo fucreato essa protestò e venne gettata sullaterra. Da lì ha cominciato a germogliare.Quindi anche se le cose sembrano piùautentiche spiritualmente, l’ultimo test perverificarelaveritàèproprioquisullaterra.

La luceera celata,ma non la sua fonte. Lafontedellaluceèdappertutto.