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Dicembre 2008 - anno 2 - numero Economia, attualità, costume e stile CRISI ECONOMICA Governo, ecco il vaccino per l'influenza Tutti i provvedimenti per famiglie e imprese CONGIUNTURA Dati ancora negativi, sarà un Natale al buio La meccanica s'inceppa, per il tessile altro strappo INVESTIMENTI I beni rifugio, nuove tendenze per i risparmiatori Vademecum nell'alta gioielleria e nell'antiquariato 15 Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. Un casco alla crisi Antonio Locatelli, leader a livello europeo nel mondo dei caschi con Airoh Helmet, si confronta sulla crisi economica e presenta il suo nuovo progetto: un'avveniristica sede da 20 mila metri quadri ad Almenno San Bartolomeo

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Dicembre 2008 - anno 2 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

CRISI ECONOMICAGoverno, ecco il vaccino per l'influenzaTutti i provvedimenti per famiglie e imprese

CONGIUNTURADati ancora negativi, sarà un Natale al buioLa meccanica s'inceppa, per il tessile altro strappo

INVESTIMENTII beni rifugio, nuove tendenze per i risparmiatoriVademecum nell'alta gioielleria e nell'antiquariato

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Un casco alla crisi

Antonio Locatelli, leader a livello europeo

nel mondo dei caschi con Airoh Helmet, si confronta

sulla crisi economica e presenta il suo nuovo progetto:

un'avveniristica sede da 20 mila metri quadri

ad Almenno San Bartolomeo

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L a manovra anticrisi non convince. Non piace allefamiglie e soprattutto non piace alle imprese. SeSilvio Berlusconi, come accennato qualche mese

fa dal settimanale statunitense Newsweek, era in lunadi miele con l'elettorato, a distanza di pochi mesi hafatto "cilecca" la prima notte di nozze. Il problema nonè politico, bensì economico. Figlio di una crisi globaleche, in Italia, ha reso difficile la vita di tutti. Nel 2009,per aziende e famiglie, si preannunciano tempi cupi eil piano prospettato non sembra dare quel pizzico di fi-ducia in più che serviva all'Italia. Anzi, a dirla tutta, gliinterventi hanno le sembianze di una manovra di bene-ficenza. Un palliativo giusto per non scontentare chinon arriva a fine mese, in un periodo di buio totale.Obiettivo amaramente fallito.

L a prima domanda da porsi - a prescindere daicommenti positivisti della coalizione di centro-destra - è: quanti italiani, in definitiva, benefi-

ceranno dei bonus natalizi? Potrà sembrare una pro-vocazione, ma riteniamo che la quota sia davvero mi-nima. Bassi, soprattutto, risultano i range - da 200 a1.000 - a cui si dovranno affidare i nuclei familiari. Avostro parere, una coppia con 4 o più figli a carico eun reddito annuo di 22 mila euro, riuscirà mai a risol-levare le proprie sorti con 1.000 euro? Soprattutto se,sulle spalle della stessa, grava un mutuo? Impensabi-le. Per non parlare di un pensionato, da solo e con unreddito annuo medio di 12 mila euro. I 200 euro rega-lati dallo Stato, cosa gli permetteranno di fare? Dicerto non una vacanza natalizia, forse di comprare unbiglietto per il film "Vacanze di Natale 2008" dei fra-telli Vanzina. Impossibile, inoltre, credere che i bonuse la Social Card - con 40 euro mensili "ad personam"- possano imprimere un'impennata nei consumi e rial-zare così l'economia italiana. Il rischio forte è che lefamiglie decidano di risparmiare, anziché spenderequei pochi euro in più. Per ridare fiducia serve ben al-tro. Certo, il rafforzamento degli ammortizzatori so-ciali, il calmieramento dei mutui e le agevolazioni sul-le bollette di luce e gas sono importanti. Ma non ba-stano. Cosa fare? Ad esempio, liberalizzare nel com-mercio tempi e modi delle svendite e dei saldi. Un in-

tervento immediato e, fra l'altro, a costo zero per lefinanze pubbliche.

D al punto di vista delle imprese, invece, c'è un'in-congruenza singolare. Le misure fiscali annuncia-te sono state presentate come un segnale per le

PMI, che dovrebbero così tornare ad essere il vero scudoper la tenuta dell'economia. A favore di questa tesi, en-trerebbero in gioco, soprattutto, l'Iva e il taglio di Ires eIrpef. Una boccata di ossigeno, una prima soglia di dedu-cibilità, a cui potrebbe seguire un "rafforzamento" nelprossimo futuro. Ma per stimolare la competitività dellepiccole e medie imprese, bisognerebbe - in primis -, au-mentare il merito di credito delle stesse. Così facendo,potrebbero accedere ai finanziamenti - che oggi filtranocon il contagocce - in modo più corposo. Senza un flussoregolare nei prestiti, infatti, il motore dell'economia nongira e i consumi si fermano. Ma per ottenere un simile ri-sultato, si doveva intervenire massicciamente sulle ban-che. Andare a monte, e non a valle della questione. Il ca-stello delle proposte di Silvio Berlusconi si rivela, così, dicarta, fragile soprattutto dinanzi a una crisi sistemica.Inoltre si dovevano almeno inserire nella manovra altridue punti focali. Per le aziende, la detassazione degli uti-li reinvestiti e, per i dipendenti, delle tredicesime. Così,la boccata d'ossigeno si sarebbe trasformata in un venti-cello d'ottimismo.

I n questo numero di Bergamo Economia abbiamo vo-luto presentare tutte le mosse del Governo in modoasettico. Senza commenti e riflessioni, ma basan-

doci solo ed esclusivamente sui fatti. Concretezza eco-nomica, non demagogia politica. E proprio con i nume-ri possiamo affermare che, questa volta, il duo Tre-monti-Berlusconi ha toppato. Precedentemente, nelcommentare la Finanziaria 2009, c'eravamo espressicon parole d'elogio. In questo caso li aspetta una bellatiratina d'orecchie. Non ci aspettavamo - ovviamente -che ci tirassero fuori dalla crisi, ma che almeno tra-smettessero ottimismo con scelte forti. Non possiamosapere se, entro la fine di dicembre, qualcosa cambie-rà. Però ce lo auguriamo, anche perché la sensazione,è di essere dinanzi solo ad un regalo di Natale.

L’editoriale

Manovra anticrisi, stavolta Berlusconi ha fatto "cilecca"

di Luca Bilotta, redattore responsabile

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ORGANIGRAMMA:

Presidente: Paolo AgnelliCuratori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE:

Redattore Responsabile: Luca BilottaMail: [email protected]

In redazione: Carlo QuiriMail: [email protected]

Collaboratori: Livio Casanova, Giorgio ChiesaRoberto Amaglio, Massimo Pighizzini

GRAFICA:

Art director: Francesco LegramantiMail: [email protected]

Impaginazione: Erika Malusardi

Fotografi: Laura Pietra, Franco Pasinetti, Tommaso Brigatti, Giorgio Chiesa

Website: Stefano Morleo

PUBBLICITA’:

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Responsabile: Antonio MilanesiMail: [email protected]

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Capitale sociale 500.000,00 Euro

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Abbonamenti: 035 678838Costo abbonamento40 euro per 11 mesi

IL PRIMO MENSILE ECONOMICO DI BERGAMO

S O M M A

16 Federalismo Fiscale, come cambierà la nostra cara Italia

La meccanica s'inceppa,per il tessile altro strappo26

CONGIUNTURA

Governo, ecco il vaccinoper l'influenza economica8

ZOOM CRISI

INCHIESTA

IN COPERTINAAiroh, un casco alla crisiAntonio Locatelli, si confronta sulla crisi economica e presenta la sua nuova sede

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www.bergamoeconomia.it

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Dicembre 2008

R I OOGNI PRIMO VENERDI’ DEL MESE IN EDICOLA

TOP BRAND

62 Nulli, Bergamo nuova casadei maestri del legno

Glink e Nuvola, un sistema informativo integrato

RUBRICHE

86 DESIGNSilenzio, parla Longo

CUCINASimposium, un mare di sapori

LA NOVITÀNuova Serie 7, l'arte della tecnica

IN ANTEPRIMAVolvo XC60, semplicemente bella

TEMPO LIBERO&TECNOLOGIABergamo Party, l'informazione del divertimento

BENEFICENZA&SOLIDARIETÀCasa Eleonora, al Donizetti musica per la "quotidianità"dei bambini

CHI, DOVE E PERCHE’

112 Eventi, foto e curiosità

INFORMATICA&INDUSTRIA

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TRAVEL&BUSINESS

70 Flygroup, in volo verso il business

INVESTIMENTI&IDEE

74 Rifugiamoci nei beni di un tempoCome investire nell’alta gioielleriae nell’antiquariato

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Zoom Crisi

Governo, ecco il vaccinoper l'influenza economica

Paura, speranza e volontà di costruire un futurostabile. Sotto l'albero di Natale gli italiani tro-veranno una serie di "regali" economici che ilGoverno Berlusconi preparerà ad hoc per fron-teggiare la crisi nazionale. Aspettare le deci-

sioni internazionali, del resto, non è possibile. La rispo-sta globale è arrivata, ma priva di progetti attuabili nel-l'immediato. Il G8 e il G20, infatti, hanno mostrato la vo-lontà dei grandi Paesi d'agire congiuntamente, ma i con-tenuti dei piani sono ancora oggetto di discussione inter-na. Basti guardare alla "confrontation" tra le due spondedell'Atlantico sul tema degli aiuti alle banche, per capireche la speranza di una coalizione anti-crisi sia stata dis-illusa in partenza. Da una parte gli States e dall'altral'Europa: divise non soltanto dall'Oceano, ma da punti di

pensiero totalmente opposti. E se la Commissione euro-pea ha dato il via libera al suo piano d'azione per il ri-lancio dell'economia, con un pacchetto di misure del va-lore di 200 miliardi di euro, in Italia aspettare è impossi-bile. Com'è deleterio pensare che il Federalismo, nell'im-mediato, possa essere il salvagente per tirare l'Italia fuo-ri da un mare di guai. La proposta della Lega Nord è otti-ma, ma poco pratica. Ci vorranno - come affermato, inquesto numero di Bergamo Economia, dal sottosegretarioalle Infrastrutture Roberto Castelli - almeno due o tre an-ni per poter ottenere dei benefici tangibili nella vita de-gli italiani. Ecco, quindi, la risposta dello Stato ai proble-mi di salute nazionale. Un vaccino che, in teoria, dovreb-be essere utile a debellare l'influenza economica che hacolpito famiglie e imprese in questi mesi d'inverno.

A cura di Luca Bilotta

3. SOCIAL CARDArriverà anche per i neonati da 0 a 3 annie sarà possibile utilizzare il plafond mensi-le di 40 euro per i generi di prima necessi-tà in aggiunta allo sconto sulle tariffe elet-triche se si gode della bolletta sociale

4. BENZINATaglio temporaneo (periodo natalizio) delleaccise sui carburanti

5. MUTUIPer calmierare gli interessi sui mutui primacasa si potrà far ricorso a una sorta di fon-do di garanzia istituito presso la Cassa de-positi e prestiti. Allo studio anche la proro-ga della convenzione Abi-Tesoro

1. BONUS FAMILIAREUn assegno nel periodo natalizio per i nuclei familiari con un reddito complessivoinferiore ai 22mila euro, così articolato

Famiglie

Componenti

2 (coppia senza figli)

3-5 (coppia con 1-3 figli a carico)

6 o più (coppia con 4 o più figli a carico)

Tetto di reddito annui

12.000

17.000

22.000

2. SCONTI SULLE BOLLETTE

Misura

Riduzione delle bollette di elettricità e gas

Importo

60-130 in tutto l’anno

Requisiti

Reddito massimo di 25mila euro annui

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L'incertezza globale e l'immobilismo europeo spingono lo Stato a trovare nuove soluzioni per migliorare

le condizioni delle famiglie e delle imprese italiane Ecco tutti gli interventi che Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti

hanno approntato per fronteggiare la crisi invernale

PUNTI FOCALI - La risposta alla crisi si preannunciacorposa. Si parte come detto dalle famiglie, che benefi-ceranno del bonus natalizio con una dote più elevata ri-spetto a quanto s'annunciava a fine novembre. Si passapoi alle imprese, che godranno di un taglio di 3 punti al-l'acconto Irpef e Ires, mentre per le aziende con fattura-to fino a 200 mila euro l'Iva si pagherà al momento del-l'incasso e non più all'emissione della fattura. Arriva an-che la possibilità, in caso di mutuo variabile, di ottenereun credito d'imposta se la rata supera il tetto. Ma vedia-mo nel dettaglio i concetti "salva-economia": per dovere

di cronaca, però, segnaliamo che tutti i punti sviluppatinell'articolo, sono legati alla data d'uscita della nostratestata. Nel mese di dicembre, infatti, potrebbero esser-ci ulteriori novità o modifiche.

FAMIGLIE - L'intervento in favore delle famiglie inte-resserebbe quelle più numerose e sotto i 22 mila euroeuro di reddito annuo. È previsto una sorta di bonus na-talizio da 200 a 1.000 euro, varato con lo scopo di dareuna boccata d'ossigeno ai nuclei in maggiori difficoltà eattenuare la crisi dei consumi. Il bonus sarà inviato con

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assegno postale direttamente a casa prima di Natale. In arri-vo anche la famosa social card (120 euro la prima tranche, poi80 euro a bimestre) per anziani a basso reddito e famiglie conbambini fino a 3 anni con un Isee al massimo di 6 mila eurol'anno. La carta garantirebbe sconti negli esercizi convenzio-nati. Come dicevamo - rispetto a quanto previsto - il bonus perle famiglie (in versione cash) sarà più robusto: da un minimodi 200 euro a un massimo di 1.000 euro. Un assegno che an-drà a tutti i nuclei, oltre che con figli, con lavoratori dipendentie pensionati con un reddito fino a 22mila euro annui (e nonpiù 20mila euro). Ad esempio, un pensionato solo con un red-dito annuo massimo di 15 mila euro riceverà 200 euro. Unafamiglia con 5 o più persone con un reddito inferiore ai 22mi-la euro, intascherà invece 1.000 euro. Al momento il bonussembrerebbe destinato ai soli titolari di reddito da pensione oda lavoro dipendente: autonomi e "partite Iva" sarebberoquindi esclusi. Complessivamente l'intervento costerà circa2,3 miliardi. Proseguendo, sono previsti anche deduzioni da60 a 130 euro l'anno sulle bollette di elettricità e gas per red-diti fino a 25 mila euro annui. Senza dimenticare il blocco del-

le tariffe autostradali per almeno quattro mesi. E a propositodi famiglie, ecco anche l'ultimo capitolo riguardo ai mutui im-mobiliari a tasso variabile. E', infatti, in arrivo la "rata dal vol-to umano". Il progetto studiato dal ministero dell'Economiaprevede la possibilità d'istituire un price cap sui mutui in es-sere, a partire dal primo gennaio 2009, vale a dire un tettomassimo intorno al 4 per cento. A fronte degli extra-costi sop-portati dal sistema bancario c'è la disponibilità dello Stato adintervenire attraverso il credito d'imposta. E non, com'erasembrato nei giorni scorsi, attraverso fondi pubblici messi adisposizione dalla Cassa depositi e prestiti. Il provvedimentodovrebbe riguardare, oltre ai mutui in essere nel 2009, anchei nuovi mutui. Infine gli sconti sui farmaci equivalenti: da gen-naio arrivano alcuni sconti sui cosiddetti farmaci equivalenti,con un taglio del 7%, in attesa che sia l'Agenzia del farmacoa rideterminare i prezzi entro il 31 marzo 2009.

LAVORATORI - Lo spauracchio della crisi, ha anche convintoil Governo a rinforzare il fondo per la Cigs (Cassa integrazioniguadagni straordinaria), fino ad arrivare a oltre un miliardo.

1. BONUS FAMILIAREPrevista la deducibilità parziale (10-15%) dell’Irap dalle imposte dirette

2. ACCONTI DI IMPOSTATaglio del 3% sia per le imprese sia per le persone fisiche (si veda il grafico a fianco)

3. IVA PER CASSAIl versamento dell’imposta slitta dalla fatturazione all’incasso dell’importo

4. SCONTI ALLA RICERCAEstensione del bonus ricerca per chi ha sedi all’estero

5. RIVALUTAZIONILe imprese potranno rivalutare i propri beni, con benefici sui parametri di Basilea sa-rà anche possibile, per i soggetti Ias, il riallineamento dei valori civilistici e fiscali

ImpreseIrpef

Irap

Ires

Segue le regole dell’impostaprincipale a cui il contribuenteè soggetto

96% 97%

99% 100%

LE GRANDI OPEREIl piano delle infrastrutture sa-rà alimentato dalla redistribu-zione di 12,7 miliardi dei fondiFas. Alle grandi opere ne an-dranno 7,3 che dovrebbero es-sere concentrate su cinque in-terventi: Mose, Salerno-Reg-gio, Jonica, ferrovia Palermo-Messina e Ponte sullo stretto.Nel piano saranno inserite an-che alcune arterie autostradalidel centro-nord autofinanziate

Sblocco di 16 miliardi per:A) Opere stradali:I Pedemontana lombardaII BrebemiIII Brescia-PadovaIV Parma-LaSpeziaV Superstrada ionicaVI Salerno-Reggio CalabriaB) Ferrovie: Messina-CataniaC) Altre opereI MoseII Ponte sullo Stretto (esproprio terreni)

InfrastruttureI II IIIIV

VVI

B

I

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Per la precisione, lo stanziamento aggiuntivo sarebbe diulteriori 600 milioni che si andranno ad aggiungere ai 600milioni già previsti dalla Finanziaria 2009. Il dispositivomesso a punto dal ministero del Welfare, prevede l'intro-duzione di strumenti di sostegno una tantum (in deroga)anche per lavoratori delle piccole e medie imprese, atipi-ci e "co.co.pro.". Resta da sciogliere il nodo della prorogadella detassazione degli straordinari (aliquota sostitutivadel 10% per gli straordinari e i premi individuali, che al-trimenti sarebbero soggetti all'aliquota Irpef marginale),che potrebbe essere integrale o in forma minima per "pre-miare" maggiormente la contrattazione di secondo livello.Si studia anche l'estensione del bonus al pubblico impie-go, come più volte richiesto dal ministro per la PubblicaAmministrazione. Una prerogativa del Governo, ma chedifficilmente entrerà in vigore entro fine anno.

IMPRESE - Grazie al decreto anti-crisi sarà ora possibilededurre dal reddito ai fini Ires e Irpef tra il 10 e il 15% del-la base imponibile dell'Irap. Una boccata di ossigeno perle imprese, una prima soglia di deducibilità cui potrebbeseguire un "rafforzamento" nel prossimo futuro, se le ri-sorse a disposizione lo consentiranno. L'altra misura, in-vece, riguarda gli acconti fiscali. La riduzione degli accon-ti sarà di 3 punti per l'Ires e l'Irap (l'entità dello "sconto"potrà variare ancora n.d.r.). Beneficio momentaneo, inogni caso, poiché comunque il versamento andrà "allinea-to" a giugno 2009, e che comunque può costituire an-ch'esso un parziale sollievo soprattutto per quelle impre-se che, più di altre, stanno soffrendo della crisi di liquidi-tà indotta dal "credit crunch". L'altro fronte di interventoriguarda l'Iva, per le aziende con fatturato fino a 200 milaeuro. L'opzione prevede che si passi al meccanismo delversamento al momento dell'effettivo incasso delle fattu-re. In sostanza, attuando in questo quanto previsto dalprogramma di Governo, si accorderà ai contribuenti Iva lapossibilità di liquidare l'imposta sul valore aggiunto solodopo aver ricevuto il pagamento del corrispettivo da par-te del cessionario. Anche in questo caso, si tratta di unrinvio, un sollievo momentaneo. Le imprese potranno inol-tre rivalutare i propri beni, con benefici sui parametri diBasilea e sarà anche possibile, per i soggetti Ias, il rialli-neamento dei valori civilistici e fiscali. Nessun interventoè invece previsto per il settore auto, mentre è indicata l'e-stensione del bonus ricerca per chi ha sedi all'estero. Al-lo studio anche i dettagli del piano per sostenere le ban-che attraverso bond convertibili comprati dal Tesoro.

INFRASTRUTTURE - Concludiamo con le infrastrutture.In primis si punterà a riavviare le grandi opere sbloccandocon il prossimo Cipe, quasi 20 miliardi di euro. Il pianodelle infrastrutture sarà alimentato dalla redistribuzionedi 12,7 miliardi dei fondi Fas (Fondi per Aree Sottoutiliz-

zate). Alle grandi opere ne andranno 7,3 che dovrebberoessere concentrate su cinque interventi: Mose, Salerno-Reggio, Jonica, ferrovia Palermo-Messina e Ponte sulloStretto. Nel piano saranno inserite anche alcune arterieautostradali del Centro-Nord autofinanziate, come Pede-montana, Brebemi e la Brescia-Padova.

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L a Social Card che il Go-verno sta per varare èun bancomat azzurro e

anonimo. Una carta dove sa-ranno caricati i soldi del Go-verno, come detto 40 euro almese a regime, 120 euro a di-cembre come somma delletranche da ottobre ad oggi. Lapuò usare chiunque, ha spiega-to il ministro dell'Economia Giu-lio Tremonti, il titolare della car-ta o un suo parente che va a fa-re la spesa. La tessera, che avràuna prima fase di sperimenta-zione prima di entrare a regimedefinitivamente, tiene contodelle esperienze che sono statefatte in altri paesi: in particola-re si è tenuto conto dell'espe-rienza britannica e di quellaolandese. L'operazione avràuna fase d'adattamento. Al ser-vizio di questa operazione sonole Poste, l'Inps, i Caf e anche al-tri operatori che operano nelladimensione sociale (ad esem-pio le comunità come la Cari-tas, il Sant'Egidio, che gesti-scono mense).

I POSSESSORI - La carta ac-quisti viene concessa agli an-ziani over 65 anni o a bambinidi età inferiore ai 3 anni (inquesto caso il titolare dellacarta è il genitore) che siano inpossesso di particolari requisi-ti. Per gli over 65 è necessarioessere italiani o residenti inItalia e regolarmente iscrittiall'Anagrafe, essere un sog-

getto la cui imposta netta ai fi-ni Irpef risulti pari a zero nel-l'anno d'imposta antecedenteal momento della richiestadella Social Card, o nel secon-do anno di imposta antece-dente al momento della richie-sta della card. Indispensabileavere trattamenti pensionisticio assistenziali che, cumulati airelativi redditi propri, siano diimporto inferiore a 6 mila eurol'anno o di importo inferiore a8 mila euro l'anno, se di etàpari o superiore a 70 anni. Peri bambini di età inferiore a 3anni, necessario un Indicatoredella situazione economicaequivalente, in corso di validi-tà, inferiore a 6 mila euro.

LA RICARICA - Per le doman-de fatte prima del 31 dicem-bre, la Social Card sarà inizial-mente caricata dal ministerodell'Economia con 120 euro,relativi ai mesi di ottobre, no-vembre e dicembre 2008. Suc-cessivamente, nel corso del2009, la Carta sarà caricataogni due mesi con 80 euro (40euro al mese), sulla base deglistanziamenti via via disponibi-li. Con la Carta si potranno an-che avere sconti nei negoziconvenzionati che sostengonoil programma Carta Acquisti,si potrà accedere direttamen-te alla tariffa elettrica agevo-lata e si potranno ottenere al-tri benefici e agevolazioni incorso di studio.

Carta acquisti, come funzionae chi può utilizzarla

La novità

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Zoom Crisi/2

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Commissione europea, a cosa servono i 200 miliardiPer evitare che l'Europa si avviti nella depressione economica, ecco il pacchetto dell'Ue pari all'1,5% del PilNel mirino Iva, imprese, banche e case automobilistiche

Il piano anticrisi della Commissione europea, sul qualedovranno pronunciarsi a metà dicembre i capi di Statoe di Governo, è piuttosto articolato. Dal testo finale èsaltato ogni riferimento alla manovra europea biennale(2009-2010). Bruxelles chiede di attuare il piano "imme-

diatamente" per evitare che l'Europa si avviti nella depres-sione economica. Il pacchetto vale 200 miliardi di euro, pa-ri all'1,5% del pil Ue: 170 miliardi, pari all'1,2% del pil Ue,proviene dai bilanci pubblici nazionali, 30 miliardi, pari allo0,3% dal bilancio Ue e dalla Banca europea degli investi-menti. Tiene conto dei due piani anticrisi varati in Germaniae Regno Unito, ma non ancora attuati. E, in linea generale,delle indicazioni già annunciate dagli altri stati membri. Nonc'è una proporzionalità: ci saranno Paesi che dovranno deci-dere una manovra superiore all'1,5% del pil nazionale, altriche potranno stare sotto l'1,5 percento. Saranno sfruttati i marginidi flessibilità previsti dal patto distabilità, quindi non c'è un conge-lamento delle regole europee. Bru-xelles ha diviso la Ue in tre gruppia seconda delle condizioni di bilan-cio: nel primo ci sono i virtuosi chehanno molti margini perché in sur-plus o vicini al pareggio, nel secon-do quelli che hanno pochi marginidi manovra, nel terzo quelli chenon ne hanno perché già travoltidalla crisi finanziaria o in condizio-ni di finanza pubblica precarissime(l'Irlanda, per esempio, ha già undeficit superiore al 3% del pil).

IVA - Bruxelles non interviene sulle misure fiscali, ma pro-pone esplicitamente tassi Iva ridotti, limitati ai prodotti ver-di e ai servizi per il settore delle costruzioni e ha già propo-sto riduzioni permanenti per i servizi ad alta intensità di la-voro (la Ue dovrebbe decidere entro primavera). Quanto al-l'idea di una riduzione generalizzata temporanea dell'Iva co-me quella decisa a Londra, Bruxelles indica che può essereintrodotta rapidamente una riduzione momentanea del livel-lo standard, che può costituire un impulso fiscale al soste-gno dei consumi.

AIUTI ALLE IMPRESE - Ogni Paese potrà ottenere l'auto-rizzazione per facilitare l'accesso delle imprese al capitale,attraverso garanzie e prestiti per investimenti in produzioni,che vanno oltre gli standard europei. Inoltre, resta la regola

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per cui sono ammessi sostegni nell'ambito degli schemiorizzontali: ricerca, innovazione, protezione ambientale, tec-nologie pulite, trasporti, efficacia energetica. E' stato inoltreannunciato, dalla Banca europea per gli investimenti, un in-tervento totale di 15,6 miliardi sia nel 2009 che nel 2010, ol-tre al sostegno fino a 30 miliardi alle PMI al 2011. La Bancaper la ricostruzione e lo sviluppo di Londra, aggiungerà 500milioni all'anno all'attuale livello di finanziamento agli statidell'Est. La Bei ha già confezionato un pacchetto di 30 mi-liardi di euro per i prestiti; un altro miliardo sarà conferitodalla Bei all'Eif (investimenti in venture capital) per facilitynella finanza mezzanina. Inoltre, è stata confermata la pro-posta di un rafforzamento della base di capitale Bei - entroquest'anno - nell'ordine di 60 miliardi. Un segnale politicovisibile per i mercati, che aumenterebbe in misura significa-tiva la capacità di prestito della Banca degli investimenti.

AIUTI ALLE BANCHE - Tra i presupposti sui quali si fonda ilpiano anti-crisi, c'è soprattutto la ripresa normale dell'attivitàbancaria. Le banche "devono fornire liquidità - si legge nel do-cumento - e sostenere gli investimenti nell'economia reale, gliStati devono usare la maggior parte del sostegno finanziario al-lo scopo di assicurare che i tagli dei tassi d'interesse di riferi-mento si trasmettano ai clienti". Infine la Commissione Ue sot-tolinea che la crisi finanziaria è lontana dall'essersi conclusa eche esiste il rischio di un avvitamento depressivo. In pratica, imercati finanziari restano precari e l'attuale minaccia all'econo-mia reale rappresenta il secondo round. Bruxelles non entra nel

merito del rischio deflazione, ma segnala che alcuni economistihanno espresso preoccupazione per uno scenario del genere. Ameno che uno stimolo fiscale non sia iniettato rapidamente nelsistema economico.

AIUTI ALLE CASE AUTOMOBILISTICHE - Infine le auto. DalBelgio è arrivato il secco no ad aiuti "vecchio stile", che sareb-bero contrari alle regole del commercio internazionale. Unaprecisa frecciata agli States, convinti in una politica opposta."Lo stimolo fiscale in quanto tale - è scritto nel documento co-munitario - aumenterà direttamente il potere di acquisto, raf-forzando la fiducia dei consumatori, dalla quale il mercato del-l'auto dipende". Inoltre la Ue chiede che "le banche, special-mente quelle che ricevono il sostegno pubblico, mantengano eaumentino i prestiti a tassi sostenibili". Queste le misure mira-te: autorizzazione temporanea agli Stati a sussidi per una par-te dei costi delle garanzie per prestiti; sostegno alla Bei per iprestiti alle società automobilistiche e ai fornitori per finanzia-re produzioni innovative (tecnologie pulite e migliori prestazio-ni ecologiche ad esempio); partnership tra pubblico e privatoper infrastrutture "intelligenti" e per utilizzare energia rinnova-bile e verde; riduzione delle tasse di registrazione e circolazio-ne per le auto a bassa emissione di anidride carbonica (CO2),per un valore totale 5 miliardi; autorizzazione temporanea agliStati a prestiti per investimenti in nuovi modelli, che anticipa-no o vanno oltre gli standard ambientali comunitari, anche pri-ma che entrino in vigore; intervento del fondo per la globaliz-zazione in merito alla gestione degli esuberi.

Josè Manuel Barroso - Presidentecommissione europea

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Federalismo, fondo perequativo, perequazione verticale, costistandard. Termini ai più sconosciuti fino a ieri, ma che do-mani rappresenteranno il fulcro dell'amministrazione statalee degli enti locali italiani. La riforma che introdurrà il Federa-lismo Fiscale, infatti, rappresenta la più importante innova-

zione istituzionale dell'Italia repubblicana; una modifica dell'assetto cheva a invertire il flusso impositivo, fino ad oggi previsto dal centro versola periferia, con una nuova concezione territoriale: le tasse restano sulterritorio, dove vengono prodotte, e solo una parte va - come direbberoi leghisti - a Roma. Ma cosa contiene il Disegno di Legge delega sul Fe-deralismo Fiscale? Più precisamente, come si stabiliscel'autonomia di entrata e di spesa di Comuni, Pro-vince, Città e Regioni, con l'attribuzione a tali entidi tributi propri e di compartecipazioni al gettito ditributi erariali riferibili al loro territorio? Parole aipiù incomprensibili, che andremo a scoprire inquesto approfondimento. Innanzi tutto una preci-sazione doverosa, per i più "polemici": già al primoarticolo si nota la volontà di cancellare qualsiasidubbio su un'ipotetica spaccatura tra il Nord ed ilSud del Paese. Il Federalismo non vuole di-videre, la Legge rispetta total-mente i principi di solida-rietà e di coesione so-ciale. Perno fondamen-

tale su cui si fonda tutto l'impianto dello schema di Disegno diLegge è la previsione, in prospettiva, del passaggio dal cosid-detto costo storico (ovvero dei trasferimenti statali effettuatisulla base di quanto si è speso negli anni precedenti) al co-siddetto costo standard, nel finanziamento dei servizi pubbliciessenziali (un sistema che premia le amministrazioni più effi-cienti). Questo però non potrà portare ad un aggravio per i cittadini,poiché "alla maggiore autonomia impositiva di Regioni ed Enti localicorrisponderà una riduzione dell'imposizione statale. La pressione fi-scale complessiva dovrà anzi ridursi e ad ogni trasferimento di funzioni

dallo Stato alle Autonomie, dovranno corrispondere trasferimen-ti di personale, in modo da evitare duplicazioni di funzioni ocosti aggiuntivi". Ad aiutare le Regioni meno sviluppate,provvederà il fondo perequativo per i livelli essenziali del-le prestazioni. Tra gli aspetti importanti del Decreto figura-

no anche le specifiche disposizioni per le aree metropolita-ne, la cui autonomia di entrata e di spesa dovrà essere

commisurata alla complessità delle più ampie funzioni e perRoma capitale, cabina di regia del Federalismo Fiscale, è la

Commissione paritetica. L'organismo avrà il compito di ri-ordinare l'ordinamento finanziario di Comuni,

Province, Città metropolitane e Re-gioni attraverso ricerche edelaborazione di dati su fi-

nanze e tributi. Un'analisi

Federalismo Fiscale,come cambieràla nostra cara ItaliaTutte le risposte sul Disegno di Leggeapprovato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri: prerogative, finalità e curiosità della più importante innovazione istituzionale del Belpaese repubblicano

Roberto Calderoli

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InchiestaA cura di Anna Saurgnani

Palazzo Chigi

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di come si forma il bilancio dell'ente locale, delle spese, dei co-sti e delle entrate e di come deve cambiare. Quando diventeràeffettiva la riforma federale? Per ora è iniziato l'iter parlamen-tare; nel decreto il Governo si è preso 24 mesi per portare a ter-mine questa fondamentale riforma auspicata ormai da tutti glischieramenti politici e dalla società civile.

E cco, nel dettaglio, i contenuti salienti divisi per argomenti prin-cipali dei 22 articoli che compongono il disegno di legge sul Fe-

deralismo Fiscale. Lo stesso che ha ricevuto il primo sì in via preli-minare l' 11 settembre scorso, dal Consiglio dei Ministri.

1 Commissione paritetica per l'attuazione del federali-smo fiscale (articolo 3) Istituita presso il ministero del-

l'Economia, con il compito di affiancare il Governo nella reda-zione dei decreti attuativi della riforma.

2 Conferenza permanente per il coordinamento della fi-nanza pubblica (articolo 4) Nascerà all'interno della Con-

ferenza Unificata, con rappresentanti locali e statali, e avrà ilcompito di monitorare i flussi perequativi e di definire gli obietti-vi di finanza pubblica per comparto, con un occhio attento al ri-spetto del patto di stabilità interno.

3 Copertura finanziaria (articolo 21) La riforma federalistanon dovrà comportare oneri aggiuntivi per lo Stato e, inoltre, do-

vrà essere compatibile con il patto europeo di stabilità e crescita.Stabilito, poi, che al trasferimento di funzioni corrisponda anche untrasferimento di personale e che le maggiori risorse finanziarie rese

disponibili dalla riduzione delle spese, conducano a una generaliz-zata riduzione della pressione fiscale.

4 Costi standard (articoli 6 e 9) Andranno a coprire le spe-se delle Amministrazioni locali per Sanità, Assistenza e

Istruzione e saranno erogati in condizioni di efficienza e di ap-propriatezza su tutto il territorio nazionale. Saranno finanziatidalla compartecipazione a Irpef e Iva, oltre a quote del fondo pe-requativo e all'Irap, fino alla sua definitiva sostituzione con altritributi. Sarà una sola la Regione cosiddetta benchmark, cioè do-tata di capacità fiscale tale da finanziare le uscite fondamentali.

5 Fisco di vantaggio (articolo 14) Previsti, in armonia con le nor-me comunitarie, interventi speciali a favore degli enti locali per il

loro sviluppo economico e sociale e per sopperire al deficit infrastruttu-rale o di una loro non ottimale collocazione geografica per, così, col-mare il gap ancora esistente tra Nord e Sud del Paese. Verranno fi-nanziati da contributi statali speciali, dai fondi europei o da forme di co-finanziamento nazionale.

6 Fondo perequativo statale (articolo 7) Servirà per sostenerele Regioni con minor capacità fiscale per abitanti, garantendo l'in-

tegrale copertura delle spese corrispondenti ai fabbisogni standard peri livelli essenziali delle prestazioni. Sarà alimentato, in particolare, dalgettito prodotto nelle singole Regioni e dalla compartecipazione all'Ivae le quote del fondo sono assegnate senza vincolo di destinazione.

7 Fondi perequativi locali (articolo 11) Saranno due, uno afavore dei Comuni, e l'altro delle Province, e verranno inseriti nel

bilancio regionale, sebbene finanziati dallo Stato. Andranno a tam-ponare le esigenze degli enti locali già svolte alla data di entrata invigore della presente legge. Da stabilire, poi, le modalità per la ri-partizione delle somme. Alla Regione, comunque, il compito di tra-sferire agli enti locali, entro 20 giorni dall'accredito, i fondi stanziatiin bilancio. Nel caso d'inerzia, provvederà direttamente lo Stato.

I sedici punti salientidel federalismo fiscale

Palazzo Chigi

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8 Gestione tributi e lotta all'evasione (articolo 19)Formeranno oggetto di appositi accordi di collaborazione

(e di una convenzione) tra Enti locali e Agenzia delle Entrate.

9 Oggetto e finalità (articoli 1, 2 e 22) Le nuove norme darannoattuazione al cosiddetto Federalismo Fiscale, previsto dall'articolo

119 della nostra Costituzione, assicurando a Comuni, Province, Cittàmetropolitane e Regioni piena autonomia di spesa e di entrata, nel ri-spetto dei principi di solidarietà e di coesione sociale. Il Governo avràtempo 12 mesi, dall'entrata in vigore della legge, per realizzare la rifor-ma, con l'emanazione dei relativi decreti legislativi, a cui è demandato,inoltre, il compito d'individuare le disposizioni incompatibili con il nuovoassetto fiscale federalista. Tra le direttive da seguire, previsto il gra-duale superamento del criterio della spesa storica (ovvero dei trasferi-menti statali effettuati sulla base di quanto si è speso negli anni pre-cedenti) e spazio ai nuovi costi "standard" per i servizi essenziali, chepremiano le amministrazioni più efficienti, oltre a un fondo perequativodi sostegno per quegli Enti che dispongono di ridotta capacità fiscaleper il numero minore di abitanti residenti. Dovrà, poi, essere esclusaogni doppia imposizione sulla medesima base imponibile, salvo le ad-dizionali eventualmente previste da leggi statali e si dovrà procedereverso un'estrema semplificazione del sistema tributario. Agli Enti lo-cali sarà, inoltre, richiesta una tendenziale corrispondenza tra auto-nomia impositiva e autonomia di gestione delle proprie risorse uma-ne e strumentali. Previste, infine, sanzioni per le amministrazioni"sprecone" o per quelle che nonassicurano ai propri cittadini i li-velli essenziali di prestazioni(Sanità, Istruzione, Assistenza).

10 Patrimonio degli Entilocali (articolo 16) A

tutte le Amministrazioni locali sa-rà garantito un proprio patrimonio,commisurato alle dimensioni terri-toriali, capacità finanziarie e allesingole competenze svolte. I beniimmobili saranno assegnati se-condo il criterio della territorialità.

11 Premi agli enti virtuosi(articolo 15) Sarà intro-

dotto un sistema che premia leAmministrazioni più virtuose, coneventuali modifiche dell'aliquotadi un tributo erariale. Per i cattiviamministratori, invece, strette di cinghia sui trasferimenti, divieto di as-sunzione di nuovo personale, fino ad arrivare alla più grave sanzione"politica" dell'ineleggibilità automatica per quei responsabili che avran-no condotto l'Ente amministrato in stato di dissesto finanziario.

12 Regime transitorio (articoli 17 e 18) Per Assistenza, Istru-zione e Sanità, andrà individuato strada facendo, mentre per le

funzioni non essenziali di competenza regionale, sarà di 5 anni. Saran-no, inoltre, definite regole e modalità per garantire il graduale supera-mento del criterio della spesa storica in un periodo di tempo sostenibile.

13 Regioni a statuto speciale (articolo 20) Concorreranno,assieme alle Province autonome di Trento e Bolzano, al conse-

guimento degli obiettivi di perequazione e di solidarietà secondo crite-ri e modalità da definire secondo le norme di attuazione dei rispet-tivi statuti. Prevista, poi, la possibilità di trattenere anche parte del-le accise sugli oli minerali in proporzione ai volumi raffinati sul loroterritorio, contestualmente al trasferimento e all'attribuzione dellecompetenze amministrative non ancora esercitate.

14 Roma capitale (articolo 13) Avrà quote aggiuntive di tri-buti e, nelle more di circoscriverne compiti e fabbisogni, ri-

ceverà, anche, in via transitoria, un contributo ad hoc, previo as-senso del Comitato interministeriale per la programmazione eco-nomica (Cipe). Previsto, poi, un trasferimento, gratuito, al comune diRoma di beni appartenenti al patrimonio dello Stato e non più fun-zionali alle esigenze dell'amministrazione centrale.

15 Spese Regioni (articoli 5 e 8)Le Regioni a statuto ordinariofinanzieranno le proprie spese con tre tipi di tributi (il terzo è in

via di definizione): quelli propri derivati, istituiti e regolati da legge sta-tale (con le aliquote riservate a valere sulle basi imponibili dei tributi sta-

tali) e con i tributi propri (istituiti con legge regio-nale, ma solo su basi imponibili che non sono giàassoggettate a imposizione erariale). Al momen-to, resta in cantiere l'Irpef regionale. Per i primidue tipi di tributi, le Regioni potranno modificaresia le modalità della base imponibile che le ali-quote, ma entro i limiti massimi fissati dalla leg-ge statale. L'attribuzione del gettito dei tributi re-gionali istituiti con legge statale e la comparteci-pazione ai tributi erariali avverrà secondo il prin-cipio di territorialità. Per le materie di competen-za regionale esclusiva e concorrente, prevista,poi, una riduzione delle aliquote dei tributi eraria-li, con conseguente aumento dei tributi propri de-rivati e dell'aliquota della compartecipazione all'I-va, destinata ad alimentare il fondo perequativo.

16 Tasse di scopo e tributi locali (arti-coli 10 e 12) I Comuni potranno intro-

durre una tassa di scopo per finanziare la realiz-zazione di opere pubbliche o oneri derivanti dal-

la mobilità urbana o da particolari eventi turistici. Lo stesso potrannofare Province e Città metropolitane per provvedere a specifiche fina-lità istituzionali. Prevista, poi, l'attribuzione di compartecipazioni e ad-dizionali di tributi erariali e regionali, oltre alla generica possibilità, perComune e Province, di individuare un paniere di tributi propri da ge-stire con adeguata flessibilità. Sparisce, quindi, ogni riferimento al-la cosiddetta service tax, cioè all'imposizione sui servizi immobiliari.

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Il presidente del consiglioSilvio Berlusconi

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F orse qualcosa cambierà. Lo sperano in molti, guardando l'oriz-zonte dell'Italia con occhi carichi di speranza. Il Federalismo Fi-scale, voluto fortemente dalla Lega Nord, appare come un Mes-

sia, pochi mesi dopo la catastrofe economica internazionale. La crisifinanziaria che ha colpito l'Europa e - seppur con implicazioni diffe-renti - anche l'Italia, hanno trasformato Roberto Calderoli e UmbertoBossi in veri e propri eroi della Patria. Alquanto strano, considerandoche fino a pochi giorni fa erano visti come secessionisti del Nord, inun'Italia centrista. In breve tempo si sono evoluti in figli di Garibaldi che,con le loro idee spesso bistrattate, ora possono risollevare le sorti del-lo Stato. Per il nostro Paese si tratta di una rivoluzione politica ed eco-nomica, ma soprattutto culturale. Un'apertura che fino a pochi mesi fasembrava impossibile. Il Federalismo, invece, è balzato alla ribalta del-la cronaca politica, come un'idea giusta e che potrebbe snellire - non so-lo economicamente, ma anche a livello burocratico - la grande macchi-na chiamata Italia. I presupposti sono ottimi, il Nord potrebbe ulterior-mente spiccare il volo. Inoltre Milano, in virtù anche dell'Expo 2015, po-trebbe rafforzarsi di più e divenire capitale economica del Belpaese.

A ttenzione, però, c'è una grande incognita. Parafrasando un anti-co assioma romano "Divide et Impera", c'è da porci un sostan-ziale interrogativo. Dividere l'Italia è giustissimo, ma chi gover-

nerà chi deve governare? Passateci il gioco di parole, ora entriamo nel vi-vo della questione. La nuova architettura federalista, si basa soprattuttosull'indipendenza degli Enti locali in fase di tassazione. Gli amministratoridovranno così giustificare davanti ai loro elettori ogni tassa e la sua enti-tà. Per rendere più virtuoso il meccanismo sarà introdotto un sistema chepremia le Amministrazioni più oculate - con eventuali modifiche dell'ali-quota di un tributo erariale - e penalizza i cattivi amministratori. Un ottimomodus operandi, che responsabilizza una volta per tutte Regioni ed Enti lo-cali. Oneri e onori, soprattutto per i governanti che - in caso di cattiva ge-stione - rischiano addirittura l'ineleggibilità automatica. C'è da considera-re, però, il malcostume che spesso regna nella classe dirigente attuale.Sprechi e non curanza delle esigenze del territorio, sono oramai parte in-tegrante della cronaca di tutti i giorni. Leggasi malasanità, nepotismo e in-frastrutture realizzate con fondi pubblici e mai utilizzate, soprattutto al Sud.Da una parte è vero che verranno introdotti dei trasferimenti perequatividalle Regioni ricche a quelle povere. Ma dall'altra, senza una supervisionegenerale dell'intero sistema, si rischia di creare un considerevole gap frale aree economicamente più virtuose e quelle in difficoltà. In pratica nulladi nuovo sotto il sole, una condizione distante anni luce da due repubbli-

che federaliste come Germania e Svizzera. Uno scenario che, fra l'altro, siriverserebbe ulteriormente sulla competitività delle industrie italiane.

I l forte rischio, infatti, è che il Federalismo Fiscale si tramuti in un'arma adoppio taglio. Da legge per la rinascita economico-amministrativa a dis-criminante della competitività industriale italiana. Le aziende devono già

combattere contro mille avversità, fra cui globalizzazione e crisi dei mercati fi-nanziari internazionali. Hanno bisogno di compattezza, d'unità d'intenti e sup-porto. Se l'Italia si trasformasse positivamente con il Federalismo Fiscale, lestesse potrebbero essere più libere di muoversi sul mercato. Le Regioni, infat-ti, conoscendo meglio il tessuto imprenditoriale in cui operano, potrebbero fa-cilitarne l'operato grazie a tasse mirate e minor vessazione fiscale. Ma se loStato non riuscisse a ottimizzare questi buoni propositi, il risultato sarebbe al-quanto drammatico. L'Italia si trasformerebbe in una nazione federalista atipi-ca, con squilibri incolmabili fra Nord-Sud. E se il progetto andasse a gambe al-l'aria, nel giro di pochi anni lo stesso Nord si ritroverebbe a pagare un prezzotroppo alto. Non tacciateci per disfattisti, siamo i primi a sostenere che il Fe-deralismo Fiscale sia una grande soluzione. Ma conosciamo anche l'Italia e so-prattutto gli italiani: poco propensi ai grandi cambiamenti culturali. Un esem-pio? Dinanzi a questa rivoluzione, il Sud è silente. Sembra preoccupato solodi garantirsi un sussidio per l'eternità con "compensazioni" adeguate, at-traverso la quota del gettito fiscale che le Regioni più ricche dovrannocomunque trasferire, tramite lo Stato centrale, alle Regioni più povere.

A fronte di questi foschi presagi, il Governo si deve responsabiliz-zare e trasformarsi in un organo di vigilanza super partes. Agodella bilancia dell'economia nazionale, con un occhio di riguardo

alla reale crescita del Sud. Un passaggio non facile: da primo esecutore amassimo controllore. Un salto che in pochi hanno considerato e che - daun certo punto di vista - fa paura. Lo Stato deve farsi paladino delle esi-genze di sviluppo delle imprese italiane, già preoccupate per l'attuale cri-ticità della congiuntura economica. E al contempo prepararne il terreno sucui si poggeranno in futuro, evitando l'aumento della pressione fiscale ela discriminazione della tassazione a livello territoriale. Tutto questo, pe-rò, sarà inutile se alla base non ci sarà un reale cambio culturale dell'Ita-lia e, soprattutto, degli italiani. E' questa la vera chiave di volta per ren-dere il Federalismo Fiscale l'arma giusta per il rilancio dell'economia na-zionale. Forse, però, la trasformazione è già in atto. Come detto, UmbertoBossi e Roberto Calderoli sono divenuti improvvisamente garibaldini. Vuoivedere che gli italiani "brava gente", lo sono diventati davvero? Come sidice in questi casi, "Spes Ultima Dea". La speranza è l'ultima a morire.

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L'impresa culturale del Federalismo,unica speranza per un'Italia migliore

Il commentoArticolo di Luca Bilotta

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Il parereArticolo di Anna SaurgnaniFoto di Franco Pasinetti

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"La crisi economica in Italia ha origini diverse rispetto agli altri Paesi, noi paghiamo una politica del passato fatta di sprechi"

Roberto Castelli

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Il Federalismo non ci salverà dalla crisiI risultati arriveranno dalle infrastrutture

Roberto Castelli, sottosegretario alle Infrastrutturecon delega per l'Expo 2015 a Milano, parla di Fede-ralismo e crisi finanziaria. La Riforma fiscale volutadal Carroccio - e in attesa del passaggio definitivo inParlamento - farà sentire i suoi benefici sull'econo-

mia dello Stato solo fra qualche anno. Adesso per uscire dallacrisi è fondamentale, spiega Castelli, investire nelle infrastruttu-re, un'operazione che costituirebbe una formidabile leva anticri-si per il nostro Paese. L'Italia del resto, come tutta l'Europa, è en-trata in una fase di recessione: per Castelli bisogna impegnarsiper contenerla imprimendo uno shock positivo alla parte realedell'economia, ovvero attraverso delle grandi opere. L'Italia haassoluto bisogno di infrastrutture e sul tavolo del Governo Berlu-sconi è già pronto un programma decennale d'investimenti giàapprovato dal Cipe per 115 miliardi di euro. Bergamo ne fa par-te: Brebemi e Pedemontana restano le priorità per il sistema via-rio lombardo e bergamasco: con l'aumento del traffico, infatti, laquarta corsia della A4 potrebbe non bastare più.

Senatore Castelli, possiamo dire che siamo ad unasvolta su quel Federalismo che la Lega ha fortemen-te voluto e imposto?"Il testo di Legge è stato depositato in Senato a fine ottobredopo essere passato al vaglio del Presidente della Repubbli-ca. Sarà un esame complesso: vedremo cosa deciderà il pre-sidente del Senato. Potrebbe venire esaminato, infatti, da piùCommissioni parlamentari e questo potrebbe complicare lecose. Noi spingeremo affinché l'iter sia il più breve possibile".

Saranno rispettati i tempi che prevedono l'ultimo passag-gio in Parlamento entro dicembre o al massimo gennaio?"Il documento avrà bisogno almeno di tre letture (dalla Cameraora è al Senato e poi ritornerà ancora alla Camera n.d.r.), a me-no che non si scelga di coinvolgere da subito i deputati per pre-sentare tutte le modifiche del caso. A noi sta a cuore che vengaapprovato prima della presentazione delle liste per le elezioniamministrative della prossima primavera".

Il Federalismo potrà aiutare il Paese ad uscire dallacrisi? Ci potrebbero essere effetti in questo senso?"Al momento non credo, perché da quando il federalismo entre-rà a regime si vedranno gli effetti non prima di tre o quattro an-ni. Allora sì cambierà qualcosa. Teniamo presente che la crisieconomica in Italia ha origini diverse rispetto agli altri Paesi, noipaghiamo una politica del passato fatta di sprechi. Con il Fede-ralismo finalmente potremo ridurli perché introduce, tra le altrecose, anche il principio di responsabilità per chi amministra".

Oggi si sta assistendo ad una sorta di Federalismo alcontrario: lo Stato ha concesso a Roma 500 milionil'anno e 150 milioni a Catania per due amministrazio-ni sprecone. Cosa dice la Lega?"C'è un dato da non sottovalutare: questi buchi sono stati coperti dafondi Fas (Fondi destinati al Sud), di conseguenza i lombardi hannopagato uno scotto molto basso per salvare i due Comuni. Del resto seal Governo c'è la Lega qualcosa doveva pur cambiare. Prima, lo sap-piamo tutti, pagava sempre "Pantalone", ovvero il cittadino di tasca

Roberto Castelli, sottosegretario alle Infrastrutture con delega per l'Expo 2015 a Milano, parla di riforma fiscale e crisi finanziaria: "Da quando entrerà a regime, si vedranno gli effetti non prima di tre o quattro anni"

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propria, oggi possiamo dire che è stato fatto un passo inavanti. Del resto è impensabile fermare il malcostume chec'è in Italia da un momento all'altro".

Lei sta dicendo che il Governo sta provando a cambiare rotta?"Mi sembra che i fatti siano sotto gli occhi di tutti. Da quando gliitaliani hanno mandato a casa Prodi e hanno voluto che li gover-nasse il centrodestra, la questione dei rifiuti napoletani è stata ri-solta in poco tempo. Per Alitalia sembrava non ci fosse più nullada fare e invece è stata salvata, a Roma e Catania, come ho dettoprima, abbiamo lanciato il salvagente. Le questioni più spinose edurgenti sono state tutte risolte dal Governo Berlusconi".

Passiamo alle questioni locali. Il sindaco di Bergamo la-menta la mancanza di fondi per il Comune penalizzato dal-l'abolizione dell'Ici. "Mi sembra una polemica inutile. Io non so se il sindaco ha dichiara-to che i fondi per l'Ici da gennaio a giugno sono stati versati e a fineanno verrà versata l'altra metà. E' vero che i Comuni hanno subìto itagli, ma tutti sembra vogliano dimenticarsi che se abbiamo questodebito pubblico è per l'eredità che ci hanno lasciato partiti come Dc,Psi e Pci. Noi adesso abbiamo sulle spalle questo immenso peso".

Come pensate di scrollarvi questo macigno che avete eredi-tato, come dice lei, dalla Prima Repubblica?"Per la prima volta dopo più di vent'anni nel 2011 riusciremo a porta-re il debito del Pil sotto il 100 per cento. Noi ci siamo impegnati se-riamente nella lotta per sanare i conti dello Stato e lo stiamo facen-do senza aumentare le tasse, ma tagliando le spese".

Sull'Italia, però, adesso si è abbattuta la crisi finanziariamondiale, dovrete fronteggiare anche questo."Purtroppo è arrivato questo Tsunami finanziario e c'è il reale perico-lo di una recessione. Il Governo è intervenuto immediatamente condue decreti legge per garantire la fiducia dei cittadini nelle banche.Un'operazione che è stata apprezzata dagli altri Paesi europei, perchéabbiamo dimostrato di aver agito in tempi rapidi".

E in vista della recessione quali misu-re attuerà il Governo?"La situazione è quella che è, siamo in unmomento difficile, è inutile negarlo.Adesso è il momento di attuare misureche sostengano la domanda, per non an-

dare verso la paralisi dell'economia".

Lei è vice ministro alle infra-strutture, si riferisce

alla realizzazionedelle grandi ope-re per rilanciare

l'economia del-le imprese?

"Certamente, è uno degli scenari più realistici da attuare".

Restando in ambito locale a che punto siamo con leinfrastrutture? Per Brebemi e Pedemontana si intra-vede uno spiraglio?"Premetto una cosa: prima le infrastrutture servivano per ri-lanciare l'economia e risolvere i problemi legati al traffico,oggi potrebbero avere un ruolo in più: quello di aiutarci afronteggiare crisi. Il traffico su gomma è destinato a raddop-piare entro il 2008, non possiamo stare a guardare. Dobbia-mo rimetterci in moto dopo che il Governo Prodi ha bloccatoquello che avevamo avviato con il precedente Governo".

Si deve ripartire insomma."Qualcosa si sta muovendo, anche da noi. Pensiamo al passanteferroviario, al raddoppio della Lecco-Milano e a quello della Berga-mo-Treviglio. Opere concluse che avevamo atteso per anni".

Ma ne mancano ancora altre, soprattutto in previsio-ne dell'Expo 2015."Il Governo sta facendo il possibile, pensiamo, a livello na-zionale, all'alta velocità Milano-Bologna, al traforo del Bren-nero o al passante di Mestre. Con noi le opere pubbliche sisono rimesse in moto, ma non possiamo forzare i tempi tec-nici per la loro realizzazione".

E nella nostra provincia, oltre che alla Lombardia, a chepunto siamo?"Stiamo procedendo con la Brebemi, opera fondamentale consi-derando che la quarta corsia della A4 ha alleviato le sofferenzedi chi la percorreva, ma le previsioni sul traffico, come dicevo pri-ma, non sono incoraggianti. Continuerà ad aumentare e non sipuò prescindere dalla nuova autostrada Brescia-Bergamo-Mila-no, altrimenti rischiamo di ricadere nell'incubo della A4. E poipensiamo alla Tramvia delle Valli che, finanziata dallo Stato, stagiungendo a maturazione. I lavori procedono, dobbiamo sola-mente attendere la conclusione tecnica dei lavori. Ma assicuroche faremo il possibile per terminare i lavori entro il 2015".

Il sindaco di Bergamo ha detto che l'opera prioritariaper la città, ma non solo, sarà il collegamento ferro-viario con l'aeroporto di Orio al Serio."E' un'opera sul tappeto ma non è ancora finanziata. Un progettoimportante credo che sia l'asse sud che deve continuare fino a Ma-pello. In questo modo Lecco e Bergamo diventeranno raggiungibiliin venti minuti e si potrà ripensare all'interazione tra le due città".

Un'ultima domanda: sarà lei il prossimo sindaco diBergamo? La sua candidatura, ufficiale, l'ha deci-sa Bossi in persona."Io sono a disposizione del movimento, so che la Legapunterà alla Provincia dove abbiamo già il nostro candi-dato che è Ettore Pirovano".

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Camera di Commercio

Il terzo trimestre del 2008 registra ancorauna caduta della produzione industrialein provincia di Bergamo della stessa en-tità (-2,6% la variazione annua) rilevatanello scorso trimestre. La dinamica de-

stagionalizzata, segna invece un lieve rialzo,anche se lungo una curva con molte oscilla-zioni. Il quadro è marcatamente negativo,tanto più se si considera che i risultati fornitidalle imprese si riferiscono a un periodo ditempo - tra inizio luglio e fine settembre - an-tecedente l'esplosione della crisi finanziariainternazionale. Il calo di produzione, ordini efatturato rispecchia un indebolimento delladomanda, interna ed estera, già in corso dadiversi mesi, nonché una tendenza di lungoperiodo che colpisce alcuni settori di specia-lizzazione dell'industria bergamasca (e regio-nale) e segnatamente il tessile. Ma è certa-mente l'approfondirsi del ciclo negativo per lameccanica a determinare una più ampia e dif-fusa flessione della produzione. Lo stesso ex-port mensile totale di Bergamo, a prezzi cor-renti, certificato da Istat, è risultato inferioreai corrispondenti mesi dell'anno precedente

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La meccanica s'inceppa,per il tessile altro strappo

La Congiuntura rivela segnali negativi per il secondo trimestreconsecutivo, dopo una striscia utile lunga 4 anni Continua inoltre il calvario del tessile che registra una flessionedegli addetti da 25 trimestri consecutivi

sia a giugno (-7,8%) che a luglio (-4,4%), soprattutto neiconfronti dei partner europei (-8,5% a giugno e -8,9% a lu-glio l'export verso i paesi dell'Unione europea a 27). Il va-lore corrente delle esportazioni di Bergamo cumulatenei primi 7 mesi dell'anno cresce solo del +1,8% sul-lo stesso periodo del 2007, un incremento ben distan-te dal dato medio nazionale (+6,1%) e regionale(+5,4%). L'intonazione negativa del quadro congiunturale èconfermata dalla netta caduta della produzione nell'artigia-nato manifatturiero (-3,9% su base annua), anch'essa este-sa a tutte le province lombarde con l'eccezione di Sondrio, eda segnali di rallentamento in alcuni settori manifatturiericollegati alla filiera dell'edilizia e della produzione di beniper la casa. Le aspettative sul quarto trimestre del 2008 so-no tutte negative. Per quanto riguarda l'occupazione, i risul-tati del terzo trimestre del 2008 registrano una moderataflessione degli addetti (-0,15% nei tre mesi), in linea con ilprofilo stagionale, e una divaricazione negli andamenti oc-cupazionali dei diversi settori, tra i quali si segnala il tessi-le con una flessione di addetti che si protrae da 25 trimestriconsecutivi. L'Indagine regionale sull'industria è realizzatada Unioncamere, Confindustria e Regione Lombardia. Nellarilevazione del terzo trimestre 2008 sono state intervistate,nelle prime settimane di ottobre 2008, 1.686 aziende in-dustriali lombarde con almeno 10 addetti. In provincia di

Bergamo hanno risposto 237 aziende. La produzione indu-striale in provincia è ancora in netto calo (-2,6 per cento co-me già nella precedente rilevazione) rispetto a un anno fa.L'indice destagionalizzato della produzione (base anno 2000= 100) mostra invece una leggera oscillazione al rialzo e siporta a quota 105,5, con una variazione su base trime-strale del +0,19 per cento. La congiuntura negativa riguar-da tutte le dimensioni d'impresa e la maggior parte dei set-tori: 9 settori (erano 10 lo scorso trimestre) su 13 registranouna variazione grezza negativa su base annua. I comparti deimezzi di trasporto, chimica, alimentari e gomma-plastica so-no al di sopra dello zero. Per il secondo trimestre consecuti-vo è negativa la variazione annua grezza della meccanica:dopo il -0,7% dello scorso trimestre 2008 (che interrompevauna lunga serie positiva di 16 trimestri), il calo si accentuacon un consuntivo del -2%. Il 39% delle numerose aziendemeccaniche presenti nel campione denuncia flessioni al disotto del 5% mentre il 27,2% registra ancora incrementi po-sitivi superiori al 5% a conferma di una certa polarizzazionedegli andamenti del settore. Resta invece ancora ampia-mente positiva la dinamica produttiva nel (meno consisten-te) settore dei mezzi di trasporto. Il sistema moda (tessile,abbigliamento e pelli-calzature) continua ad accusare fles-sioni pesanti, anche per la riduzione o sospensione dell'atti-vità in alcune importanti aziende. La caduta della produzio-

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ne del tessile è in fase di peggioramento, mentre nell'abbi-gliamento, che ha una stagionalità più accentuata, la varia-zione pur negativa è meno vistosa rispetto alla precedenterilevazione. Dall'inizio dell'anno è in calo anche il le-gno-mobili mentre solo nell'ultimo trimestre sinota anche una flessione del settore dei minera-li non metalliferi, settori entrambi legati alla fi-liera dell'edilizia e dei prodotti per la casa. Il set-tore alimentare recupera leggermente dopo diversi tri-mestri negativi. Peggiora la carta-editoria e risultanoin flessione anche la siderurgia e le industrie varie. Do-po un trimestre in calo, torna su valori positivi la chi-mica e, anche se solo di un soffio oltre lo zero, la gom-ma-plastica reduce da due trimestri consecutivi nega-tivi. Il ciclo congiunturale è in fase negativa in tutta laregione: se si eccettua Cremona, favorita probabil-mente da una specializzazione nell'industria alimenta-re, generalmente anticiclica, tutte le province lombar-de registrano variazioni annue negative, particolar-mente accentuate nell'area pedemontana caratterizza-ta da una maggiore concentrazione delle industrie tes-sili e meccaniche. Il fatturato a valori correnti su base

annua, dato grezzo, è in territorio negativo per il secondotrimestre consecutivo sia per la componente interna (-1,5%)che per quella estera (-1,6%). La meccanica registra unaflessione del fatturato interno (-0,7%) ma una variazione an-

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cora positiva per quello estero (+1,5%). Nel tessile invece levendite sono in calo di oltre 7 punti percentuali sul mercatonazionale e di oltre 17 punti sui mercati esteri. Gli ordina-tivi acquisiti nel trimestre sono in flessione sul mercato na-zionale (-1 per cento la variazione destagionalizzata) ma inmodo ancor più marcato (-2 per cento) sui mercati esteri. Legiornate di produzione equivalenti agli ordini acquisiti neltrimestre sono 42,1, in calo rispetto ai livelli precedenti(43,7 nell'ultima rilevazione). In termini di variazione trime-strale grezza, gli ordinativi della meccanica diminuisconodel -7% sul mercato interno e di 5 punti su quello estero.Nel tessile si registrano incrementi degli ordini nazionali diquasi 2 punti e flessioni fino al 15% per gli ordini esteri. Iprezzi delle materie prime decelerano dal +3,4% delloscorso trimestre al +2,1% dell'attuale, così come i prezzidei prodotti finiti la cui dinamica scende al +0,8% rispet-to al +1,2% del secondo trimestre dell'anno. Il numero degliaddetti delle imprese del campione è in calo (-0,15 per cen-to nel trimestre) come risultato a saldo di un tasso d'ingres-so di 1,75 e di un tasso di uscita di 1,90 per cento. La seriedestagionalizzata dopo due trimestri consecutivi di flessio-ne segna tuttavia un lievissimo recupero (+0,09). L'occupa-zione nella meccanica è pressoché invariata (+0,03) nel tri-mestre (1,55 il tasso d'ingresso e 1,52 il tasso di uscita). Neltessile ad un tasso di ingresso di 1,37 è corrisposto un tas-so di uscita di 2,59 con un saldo negativo del -1,22% percento nel trimestre. Variazioni negative dell'occupazione sisegnalano in 5 settori (erano 6 nella scora rilevazione) su 13.Le aziende che hanno utilizzato la cassa integrazione ordi-naria sono in leggero aumento (8,9% del campione contro il8,3 % del trimestre precedente); nel tessile sono però il38%. La quota di cassa integrazione ordinaria utilizzata èpari al 1,2% del monte ore trimestrale (3,7% nel tessile), indiminuzione rispetto al 3,2% nel trimestre precedente. Leaspettative sono per il secondo trimestre consecutivo ne-gative su tutte le componenti e in accentuazione soprattut-to per quanto riguarda la domanda estera e l'occupazione.

L' indagine congiunturale nel commercio aldettaglio, condotta da Unioncamere Lom-bardia e Regione Lombardia, ha coinvoltonel terzo trimestre del 2008 1.001 imprese

lombarde con un numero di addetti compreso tra 3 e199. In provincia di Bergamo hanno risposto 116 im-

prese con una copertura sul campione teorico pari al90%. Il volume d'affari nel terzo trimestre del 2008è segnalato in calo in provincia di Bergamo del -1,5% (- 3,3% in Lombardia) rispetto allo stesso pe-riodo dell'anno precedente. Negativa è anche la va-riazione congiunturale, sul trimestre precedente: -

Servizi, nessuna resaSofferenza del commercio

N ell'artigianato diproduzione - l'indagi-ne realizzata in otto-

bre ha raccolto le risposte di1.286 aziende della Lombardia,di cui 176 a Bergamo - il ciclocongiunturale è ancora più nega-tivo. Nel terzo trimestre la produ-zione provinciale diminuisce del-3,9% su base annua (nel secon-do trimestre la flessione era sta-ta del -1,9%). Il dato regionale èancora peggiore e sfiora un calodel 5%: tutte le province, con lasola eccezione di Sondrio, ripor-tano variazioni tendenziali nega-tive. L'indice destagionalizzatodella produzione artigiana scen-de a quota 94 (con base 100 nel2002) con una variazione nel tri-mestre anch'essa negativa parial -1,1 %. Il 38,2% delle aziende(erano il 35,2% nella scorsa rile-vazione) registra cali produttivioltre il -5%, mentre sono il14,5% (contro il 19,8% del I tri-mestre) quelle con incrementisuperiori al +5%. Il saldo com-plessivo tra segnalazioni di au-mento e diminuzione peggiorapesantemente portandosi al -26%, contro il -16,7% della pre-cedente rilevazione. Tutti i setto-ri (erano 9 su 11 nel secondo tri-mestre) riportano variazioni grez-

ze della produzione negative. Lameccanica è in flessione del 6%,il tessile del 3,4%, l'abbigliamen-to del 7%. Il fatturato complessi-vo grezzo cala su base annua del-4,2% (dopo il -2,2% della scorsarilevazione). Rallenta la dinamicadei prezzi delle materie prime(+2,8% contro il precedente+4,8%) e dei prezzi dei prodottifiniti (+0,6% rispetto al +1,1%nello scorso trimestre). Gli addet-ti diminuiscono del -1,6% comerisultato di un allargamento deldivario tra un tasso d'ingresso incalo (1,47% nel trimestre) e untasso di uscita che sale al 3,08%.Nella meccanica la variazione ènulla (1,53 in ingresso, 1,53 inuscita) mentre nel tessile l'occu-pazione cala del -4,23% (a untasso d'ingresso di 1,44 ha corri-sposto un tasso di uscita di 5,76).Peggiorano nettamente le aspet-tative per il quarto trimestre del2008. Il saldo tra previsioni di au-mento e diminuzione è negativoper la produzione( -23,2% rispet-to al -21,6% nella scorsa rileva-zione), per la domanda interna (-25,9% rispetto al -19,8% prece-dente), per la domanda estera (-19,4% contro il -10,6%) e ancheper l'occupazione (-9,4% contro il-5,6% precedente).

Il duro prezzo dell'artigianato

Zoom

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1,8% (-4,4% in Lombardia). La riduzione del girod'affari su base annua è marcata tanto nel settorealimentare (-2,2% a Bergamo, - 4,0% in Lombardia)che nel non alimentare (-2,5% a Bergamo, -1,8% inLombardia) mentre flessioni più moderate sono ri-portate nel non specializzato (-0,4%) a Bergamo dicontro a una forte caduta in regione (-4,7%). La va-riazione complessiva tendenziale per classe dimen-sionale segnala in genere un andamento fortemen-te negativo per i piccoli (tra 3 e 9 addetti) esercizicommerciali (-3,5%); stazionarietà (0,1%) negliesercizi tra 10 e 49 addetti e un modesto incremen-to pari al +1,6% in quelli maggiori (tra 50 e 150 ad-detti). Nel complesso del commercio al dettaglio siconferma una netta riduzione tendenziale delle ven-dite da tre trimestri consecutivi, con un peggiora-mento più netto in Lombardia rispetto a Bergamo.L'occupazione flette nel terzo trimestre del 2008 del-0,7% (contro un -1,1% a livello regionale) come ri-sultato di un tasso d'ingresso del 2,5% e di un tas-so di uscita del 3,3%. L'indagine congiunturale neiservizi ha riguardato 210 imprese della provincia. Ilvolume d'affari complessivo, dell'insieme dei serviziindagati, è in calo a Bergamo su base annua del -0,1% (-0,3% in Lombardia). La variazione nel trime-stre è negativa (-3,4%) a Bergamo e in Lombardia (-2,4%). Gli andamenti del giro d'affari su base annuavariano - con regolarità influenzata anche dalle di-verse coperture campionarie, più ridotte nel dato

provinciale - da settore a settore. Nelle costruzioni,dopo la netta caduta nel secondo trimestre del 2008,la variazione pur sempre negativa è in attenuazionesia a Bergamo (-0,2%) che in Lombardia (-0,9%). Nelcommercio all'ingrosso, Bergamo segna un -3,6%contro una flessione del -1,6% in Lombardia. Neglialberghi e ristoranti, il volume d'affari si confermaancora in calo (-1,8%) per il secondo trimestre con-secutivo; in regione la contrazione (-2,9%) è ancorapiù netta. E' invece positivo a Bergamo l'andamentonei trasporti ed attività postali (+4% a Bergamo) chesegnano invece il passo in Lombardia (-0,4%). Nel-l'informatica e telecomunicazioni la variazione ten-denziale a Bergamo è in peggioramento (-1,5 %),mentre è ancora positiva a livello regionale (+2,3%).Nei servizi avanzati alle imprese (ricerca e sviluppo,servizi professionali e imprenditoriali, ecc.) il volu-me d'affari a Bergamo dopo una brusca caduta nelsecondo trimestre si riporta ad un più contenuto -0,3% (+1,4% in regione). Negli altri servizi alle im-prese (finanziari, immobiliari, vigilanza, pulizia) ildato di Bergamo (+3,4%) è in progresso e continuaad essere più brillante del dato medio regionale datre trimestri a questa parte. Infine nei servizi allepersone (istruzione e sanità private, attività ricreati-ve, lavanderie, parrucchieri, ecc.) la dinamica ten-denziale si mantiene su valori positivi (+1,8%) a Ber-gamo mentre accusa una flessione (-0,3%) in Lom-bardia. L'occupazione nel complesso dei servizi cre-

sce nel trimestre a Bergamo(+0,6%) ed è ancora immutata inLombardia. La variazione trime-strale degli addetti è negativa ne-gli alberghi e ristoranti (-7,2%), neiservizi alle persone (-3,4%), nellecostruzioni (-2,8%) e nell'informa-tica e telecomunicazioni (-1,3%).Aumentano invece gli addetti neitrasporti e servizi postali (+0,9%),nei servizi avanzati (+0,6%) e neglialtri servizi. La congiuntura negati-va, sia nel commercio che nei ser-vizi, è un fenomeno generalizzatoall ' insieme delle province dellaLombardia: Bergamo registra calid' intensità relativamente minorinel commercio e nei servizi. Da no-tare invece la divaricazione massi-ma degli andamenti di commercio -fortemente negativo - e servizi - inbuon progresso - nell'area metro-politana corrispondente alle pro-vince di Milano e di Lodi.

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L'allarmeArticolo di Carlo Quiri

Il primo settore produttivo bergamasco dal punto di vista numerico, accusa preoccupanti difficoltà nel residenziale e nell’ industriale. ll grido d'allarme riguarda un compartoche, con circa 57.000 occupati tra dipendenti e indipendenti, equivale al 12% del mercato del lavoro provinciale

Crisi edilizia, a Bergamo le prime crepe nei mattoni

Il residenziale si è fermato, dall'edilizia industria-le c'è poco da aspettarsi vista la crisi produttivae inizia a farsi sentire anche la stretta del credi-to: "Se non si sbloccherà entro breve il settoredegli appalti pubblici - afferma Paolo Ferretti,

presidente dei grandi costruttori raggruppati nell'An-ce Bergamo - mi aspetto che anche l'edilizia sia inve-stita dalla bufera che si sta abbattendo sull'indu-stria". Secondo Marco Amigoni, presidente della Lia -Liberi Imprenditori Associati, "Per i nostri imprendito-ri il vero problema è la liquidità: ormai siamo arrivatial pagamento a 150 giorni, nel campo dei contoterzi-sti e dei subappaltatori - dichiara - così le piccole im-prese sono sempre più al limite e i nostri Confidi sistanno convertendo a un ruolo di banche, anticipandole risorse". Ma il segnale più preoccupante arriva dalfronte occupazionale: per la prima volta da 10 anni, ilnumero di addetti in provincia sta calando del 2% cir-

Paolo Ferretti

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ca, con un ritmo accelerato in questi ultimi due mesi."E' un fatto senza precedenti - spiega Alessandro Fu-sini, segretario degli edili Cgil - che ci lasciadavvero preoccupati". Il grido d'allarme riguardaun settore che, con circa 57.000 occupati tra di-pendenti e indipendenti, equivale al 12% delmercato del lavoro provinciale (la media regio-nale è 7,7%) e un quarto degli addetti all'indu-stria, per non parlare delle quasi 20.000 impre-se che rappresentano il 15% del totale lombar-do ma anche il primo settore produttivo berga-masco, se non altro dal punto di vista numerico.Del resto, nella vicina Brescia si è assistito altaglio delle assunzioni per la prima volta da 9anni e la preoccupazione del settore è notevole."Che sia in atto una contrazione dei volumi, èinnegabile - riprende Ferretti - su scala naziona-le il dato è già emerso con evidenza, mentre a

livello bergamasco è il nostro lavoro di tutti i giorni adirci che mancano commesse di spessore. Se pren-

AddettiElaborazione Fillea-Cgil

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diamo come esempio l'edilizia residenziale, l'anda-mento dei tassi sui mutui e la crisi generale delle fa-miglie non consentono previsioni ottimistiche; guar-dando invece al settore produttivo, oggi come oggi leaziende che investono sui muri risultano pochissime,preoccupate come sono a fronteggiare il crollo deimercati. Resta il settore pubblico, cioè i nostri entilocali esangui, oppure l'ultima Finanziaria che ha li-mato del 14% i finanziamenti alle infrastrutture;adesso Tremonti sembra tornare sui suoi passi, ma ilquadro è grigio". La ciliegina avvelenata sulla torta,per dirla come il presidente Ance, è infine rappresen-tata dal nuovo ospedale di Bergamo: "Al di là dei ma-teriali, delle materie prime, ben poco è rimasto all'e-dilizia bergamasca del più grande cantiere aperto inprovincia: c'è lavoro per qualche piccola azienda, mala struttura stessa del bando ha escluso in anticipo igrandi gruppi bergamaschi, creando di fatto una dis-parità di trattamento". Reduce da un incontro di ca-tegoria a Brescia, anche Marco Amigoni ha le ideemolto chiare sulla situazione della Pmi edile: "Preci-siamo subito che i costruttori bresciani dipendono al

50 per cento daMilano, e che Mi-lano è ferma. Ber-gamo invece sof-fre meno, su que-sto versante. Oggicome oggi, le pic-cole imprese chelavorano con capi-tali propri posso-no considerarsi alcoperto, mentrequelle che funzio-navano come pic-cole immobiliarisi trovano i rubi-netti del credito

chiusi e navigano in grande difficoltà. Di turismo eseconde case, meglio non parlarne nemmeno: ci dico-no i colleghi che perfino il lago di Garda non tira più.E poi fino all'anno scorso le banche finanziavano il100% di un mutuo, mentre adesso è già fatica spun-tare il 70-80%. Comunque mi aspetto il peggio a mar-zo, dopo la pausa invernale". Dicevamo dei primi ce-dimenti anche nella tenuta occupazionale. "Per l'edi-lizia, quasi metà del volume d'affari era frutto dellamanutenzione ordinaria dei Comuni - spiega il sinda-calista Alessandro Fusini, segretario provincialedella Fillea - e con gli enti locali al verde, si incep-pa tutto il meccanismo, come dimostra anche l'anda-mento della cassa integrazione. In teoria, questo do-

vrebbe essere un settore anticiclico, però la crisi eco-nomica sembra talmente profonda da rimettere tuttoin discussione. Il fatto poi che l'occupazione stia ce-dendo dopo dieci anni consecutivi di crescita, la dicelunga sulla gravità di questa crisi".

P er trovare un saldo ne-gativo nell'andamentodelle casse edili pro-

vinciali, occorre risalire allametà del 1998, quando il nu-mero di lavoratori iscritti risul-tò inferiore all'anno preceden-te. Da allora, i numeri sonocresciuti del 35% fino a oggi,ma per il settore è arrivataadesso la seconda battutad'arresto come strascico dellacrisi economica dilagante. Ep-pure, fino al giugno scorsonessun segnale di recessionesi era ancora manifestato peruno dei settori di punta dellaprovincia, capace di assorbirecon regolarità le eccedenzedelle ristrutturazioni industria-li e di crescere anche come nu-mero di imprese attive. Standoall'elaborazione dei dati effet-tuata dalla Fillea Cgil, le CasseEdili bergamasche (quella arti-giana e quella dell'industria) ametà 2008 l'andamento conti-nuava con il segno più, regi-strando 25.477 addetti iscritticontro i 25.257 di giugno 2007:+0,87%. In verità, passandodal dato di stock a quello men-sile, già la variazione di giugno2008 era leggermente negati-va (-0,32%) rispetto al giugnodel 2007. Adesso sono più omeno ufficiali anche i dati difine anno, visto che la stagio-ne dell'edilizia si chiude a set-tembre così come l'annata del-la Cassa Edile: risultano così

27.043 addetti (stock anno)contro i 27.375 di settembre2007: -1,21%. Più marcata lavariazione dell'ultimo stockmese disponibile: 19.658 lavo-ratori iscritti nel di settembre2008 contro i 20.055 di set-tembre 2007 (-1,98%). A que-sto ridimensionamento occu-pazionale, per ora, non corri-sponde comunque una flessio-ne in termini imprenditoriali,visto che il numero di aziendedel settore continua a cresce-re toccando 19.911 unità pro-duttive al terzo trimestre, con-tro le 19.610 del terzo trime-stre 2007 e le 18.876 di dueanni fa; al dato si accompagnaun leggerissimo calo per il nu-mero di nuove iscrizioni, sceseda 294 a 288 (ma nel 2006 era-no state 240) e un'altrettantolieve risalita delle cessazioni,diventate 233 contro le 210del terzo trimestre 2007 e le218 del 2006. Su scala nazio-nale, il 2008 ha registrato unsaldo negativo nei primi 9 me-si pari a sole 142 aziende; nel2007, però, il settore segnavaun attivo di 9.496 unità. Ri-spetto a poco più di 52.700aziende che hanno chiuso ibattenti quest'anno, l'annoscorso la cifra era inferiore diquasi 1.200 unità. A condizio-nare decisamente il saldo èstato il forte calo delle apertu-re, ben 8.500 circa in meno ri-spetto al 2007.

Costruzioni, i numeri della crisi fotografati dalle Casse edili

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Il segnale più preoc-cupante arriva dalfronte occupazionale:per la prima volta da10 anni, il numero diaddetti in provinciasta calando del 2%circa, con un ritmoaccelerato in questiultimi due mesi

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Nel 1928 il sociologo americano William Thomasconiò quello che oggi è noto come il Teorema diThomas. L'enunciato sosteneva che "se gli uo-mini definiscono reali certe situazioni, esse sa-ranno reali nelle loro conseguenze". Contestua-

lizzando l'assunto con la particolare congiuntura economicaattuale, ciò significa che se il sistema economico mondialesi ritiene in recessione, il mercato si muove di conseguenza,adottando tutte le risposte a tale situazione. Ovvero contra-zione della domanda, minor circolazione di liquidi e, neces-sariamente, calo degli investimenti. In due parole: sfiducia epaura. Quegli stessi termini scongiurati da Franklin DelanoRoosevelt nella sua storica frase "L'unica cosa di cui dob-biamo avere paura è la paura stessa", pronunciata durante isuoi celebri discorsi al caminetto nel 1932. Una citazioneentrata nei manuali di storia e recentemente ripresa ancheda un altro statunitense, l'economista Lyndon LaRouche, aproposito del clima d'insicurezza venutosi a creare a causa

della gigantesca bolla finanziaria il cui crollo sta trasci-nando in basso anche l'economia reale. Ovviamente ri-sulta difficile credere che la situazione attuale sia cau-sata semplicemente da uno stato di sfiducia, tuttavia ilclima è sicuramente reso più pesante dall'inquietudineche traspare quotidianamente dai media e dagli organidi stampa. O almeno questo è il pensiero di Angelo Car-rara, presidente dell'Associazione Artigiani Bergamo:"Io ci credo. Il momento non è sicuramente felice, maabbiamo i mezzi e soprattutto le capacità per riuscire afronteggiare questa congiuntura difficile e selettiva".

Una visione un po' fuori dal coro, fin troppo ottimistica."Parlando di ottimismo si rischia di essere additati co-me ciechi o venditori di fumo. Ma noi dell'AssociazioneArtigiani non stiamo nascondendo la testa sotto la sab-bia, vogliamo semplicemente inquadrare in modo diver-so il difficile periodo che stiamo vivendo".

Parola all'AssociazioneArticolo di Roberto AmaglioFoto agenzia Franco Pasinetti

Angelo Carrara

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Angelo Carrara, presidente dell'Associazione Artigiani di Bergamo: "I punti chiave per il rilancio del nostro sistema azienda sono quelle caratteristiche che incarniamo da sempre per definizione

"Riscopriamo l'artigiano bergamasco"

Ovvero?"La riscoperta dell'uomo artigiano.Questo è il titolo di un articolo pubbli-cato qualche giorno fa dal Corrieredella Sera e che ricalca esattamentela nostra filosofia. Le parole chiavesono: etica, qualità, perfezioni-smo e lungimiranza. Termini lon-tani da ricavi, finanza e profitto atutti i costi, ma che possono ser-virci per risollevarci da questomomento di difficoltà. Questa tesienunciata dal sociologo di Chica-go Richard Sennett ci trova per-fettamente d'accordo e rimette alcentro dell'azione artigiana non illavoro ma l'uomo, non il profittoma la soddisfazione lavorativa, le

idee e il territorio. Questi sono i punti chiave per il rilan-cio del nostro sistema azienda e la figura dell'artigianoincarna per definizione tutte queste caratteristiche".

Non pensa che sia un rilancio ideologico, trop-po slegato da un fattore economico comunquefondamentale?"Vede, noi non neghiamo la crisi e siamo consape-voli che per alcuni anni i numeri e i fatturati delleaziende non saranno più ingenti come nel recentepassato. Tuttavia non possiamo prenderci il lusso difermarci e rammaricarci per la situazione. Dobbiamoinvece essere capaci di rimetterci in discussione,cogliendo quelle opportunità che già ci sono, ma chein questo scenario di pessimismo sono difficili datrovare. La qualità dei nostri prodotti, la lungimiran-za dei nostri artigiani: sono questi i fattori su cui fa-re leva per non perdere il confronto con il mercato".

L'Associazione in questo settore in cosa può esse-re d'aiuto?"In questo momento il nostro maggiore sforzo è rivolto adassicurarci che le banche non riducano il credito alle picco-le e medie imprese. È un fattore fondamentale su cui ci stia-mo impegnando molto. Tuttavia, oltre alle normali attività di

L' Associazione Artigiani diBergamo vanta oltre14.000 iscritti che dal

1945 trovano al suo interno assi-stenza e rappresentanza d'inte-ressi comuni. Il gruppo guidato dalpresidente Angelo Carrara tutelagli interessi delle imprese artigia-ne di produzione e servizi e, graziea una sede all'avanguardia in viaTorretta a Bergamo, è luogo d'in-contro, armonizzazione e promo-zione di tutte quelle forze, antichee nuove, che rendono il mercatodel lavoro artigiano bergamascouno dei sistemi lavorativi più inte-ressanti, complessi e innovativi incampo europeo e mondiale. Tra leattività dell'Associazione, merita-no di essere evidenziati la fornitu-ra di servizi qualificati (contabilità,

cedolini e paghe in primo luogoma anche altri avanzati, come lo"sportello energia", Cait, lo spor-tello appalti, ecc) e di corsi forma-tivi continui, che si propongono dirispondere alle aspettative e alleesigenze non solo del mercato no-strano, ma anche delle maggiorirealtà europee. Tra i servizi messia disposizione degli artigiani: l'ag-giornamento sulle normative, lapredisposizione di progetti sullaqualità, l'internazionalizzazione,l'ambiente e la sicurezza e l'elabo-razione di progetti di sviluppo. Eun ricco sistema di comunicazioneche vede nel nuovo portalewww.artigianibg.com e nella tra-smissione "Bg Artigiana tv" (in on-da il mercoledì sera alle 20.20 suBergamo tv) il suo perno.

AAB, oltre 14 mila iscritti,una sede e mentalità all'avanguardia

La scheda

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controllo di bilancio, i corsi che stiamo svolgendo per forma-re i futuri dirigenti-artigiani sono il fattore su cui abbiamo in-vestito e vogliamo investire. La formazione permanente econtinua è un valore ormai fatto proprio dagli artigiani berga-maschi e lo dimostra la partecipazione massiccia ai nostricorsi, seminari e convegni. Soprattutto in virtù delle nuovedisposizioni su energia e sicurezza, Cait e Libro unico del la-voro per esempio. La qualità non è più un lusso per l'azienda,ma un requisito del suo successo. E la sicurezza è qualità".

Il vostro settore è alle prese con problemi di liquidità econcorrenza, come risolvere il problema?"I problemi dell'artigianato più che altro sono legati al mancato pa-gamento di alcune commesse a causa di grosse aziende che, nonpotendo più contare sui fidi degli istituti di credito, hanno proble-mi di liquidità. È difficile al momento individuare quando arriveràil picco negativo, anche se è presumibile che da febbraio 2009 lecose dovrebbero andare via via migliorando. Altro discorso è laconcorrenza, soprattutto quella cinese, molto spesso additata co-me sleale. A dire il vero non sono molto preoccupato di questoaspetto, perché anche loro attualmente sono alle prese con pro-blemi sociali e di mercato che li porteranno ad alzare i prezzi. Inol-tre, per quanto loro stiano facendo passi in avanti, la qualità delmarchio italiano rimane rinomata in tutto il mondo. Di conse-guenza la Cina potrebbe anche trasformarsi in una grossa oppor-tunità per il mercato italiano, i cui prodotti di nicchia sono senzadubbio apprezzati anche dai loro 3 milioni e 300 mila nuovi ricchi".

Cosa pensa della crisi dell'edilizia orobica? Il nu-mero di addetti in provincia sta calando del 2% circa."I problemi sono sempre gli stessi, ma come dettoprecedentemente sono i pagamenti delle commessea creare maggiori difficoltà, che purtroppo nell'edili-zia spesso si ripercuotono sugli addetti. Ma anchequi, i foschi scenari preventivati, credo andranno a

scemare con l'inizio dell'anno nuovo. Le difficoltà cisono, ma i cantieri bergamaschi procedono comunquesenza intoppi e questo rappresenta un buon segnale".

Intanto l'Unione Europea sta stanziando fondi dadestinare alle aziende in difficoltà. La Lombardia loscorso 18 novembre ha beneficiato di 12,5 miliardidi euro. Un primo passo positivo?"Sicuramente in questo momento l'abbassamento dei tassi diinteresse e una maggiore circolazione di denaro sono fattoriimportanti. Tuttavia, come ho già ricordato, questa soprattut-to è l'occasione per rimettere al centro dell'attenzione l'uomoe le sue idee, il lavoro dell'uomo, creando anche nuove op-portunità imprenditoriali. Per questo ottenere contributi pergarantire la cassa integrazione agli esuberi in questa fase sa-rebbe una soluzione facile da percorrere ma controproducente".

In pratica, come detto in questi mesi, nuova Bret-ton Wood."È un termine che già da qualche mese viene pronunciato, mache al momento non ha riscontri pratici sulla situazione. Credoche il problema sia politico e strutturale. Si dibatte molto manel concreto noto molto immobilismo e incapacità di agire.Stiamo tentando di fare sistema per trovare le risposte alle dif-ficoltà attuali e al contempo i nuovi margini di sviluppo. In fon-do la parola crisi, nell'etimologia latina, significa anche cam-biamento, un momento di separazione che non è detto sia so-lo negativo. E starà ai nostri artigiani, per quanto ci riguarda, ri-uscire a trovare le soluzioni giuste. E in questa circostanza l'As-sociazione Artigiani starà al loro fianco in questa nuova sfida".

38

La sala congressi della sede di via Torretta

“Non il lavoro ma l'uomo, non il profittoma la soddisfazione lavorativaSenza dimenticare le idee e il territorio"

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40

Utili record nel 2007: ecco i primi 73 bilancidegli operatori bergamaschi. Superati i 25 miliardi per giro d'affari e 1,4 miliardi di guadagni contro 165 milioni di "rosso"

Com’era bellala grande industria

ReportageArticolo di Carlo Quiri

Fatturato totale superiore ai 25,7 miliardi di europer i primi 73 gruppi industriali bergamaschi nel2007, capaci d'incamerare utili di competenzaper 1 miliardo e 227 milioni: rispetto all'annoprecedente (1.081 milioni) la crescita è di tutto

rispetto (+13,5%) e questo trend al rialzo diventa anco-ra più significativo con un'occhiata indietro al 2005 (938milioni) per abbracciare un arco triennale e rendersi con-

to del lauto periodo. Proprio la crescita costante è il da-to che spicca nell'indagine di Mediobanca "Le principalisocietà italiane 2008", giunto alla 47esima edizione, cheprende in considerazione i bilanci 2007 di 987 gruppi e2.698 imprese italiane, suddivise tra industria e servizi,finanza, banche, assicurazione. In questo caso, l'analisiriguarda il comparto industriale, commerciale e la pro-duzione di servizi, in cui figurano 73 grandi operatori ber-

gamaschi. Con ogni probabilità, il risul-tato orobico 2007 rimarrà il miglioreancora per qualche anno, visti gli at-tuali venti di recessione che hanno in-vestito molti - ma non tutti: la Brembovede 1 miliardo di fatturato 2008 - tra iprotagonisti della classifica.

Con ogni probabilità questo risultato rimarrà il migliore ancora per qualche anno, visti gliattuali venti di recessione che hanno investitomolti tra i protagonisti della classifica

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41

Società ordinate sul risultato 2007

20062007

Risultato dicompetenza

degli azionistidel gruppo

Fatturato Risultato dicompetenza

degli azionistidel gruppo

Fatturato

ITALCEMENTI - FABBRICHE RIUNITE CEMENTO (GRUPPO ITALMOBILIARE)

DALMINE

ITALCEMENTI - FABBRICHE RIUNITE CEMENTO (GRUPPO ITALCEMENTI)

SAME DEUTZ-FAHR GROUP

BREMBO - FRENI BREMBO

POLYNT

POLYNT (GRUPPO POLYNT)

SANPELLEGRINO (GRUPPO SANPELLEGRINO)

BREMBO - FRENI BREMBO (GRUPPO BREMBO)

SANPELLEGRINO

GEWISS (GRUPPO GEWISS)

GEWISS

FINANZIARIA IL BELVEDERE

SIAD - SOCIETA' ITALIANA ACETILENE & DERIVATI

SCHNEIDER ELECTRIC

SAME DEUTZ-FAHR ITALIA (GRUPPO SAME DEUTZ-FAHR GROUP)

FINOS - FINANZIARIA OPERAZIONI SOCIETARIE

GILDEMEISTER ITALIANA

SIAD - SOCIETA' ITALIANA ACETILENE & DERIVATI (GRUPPO SIAD)

TRS EVOLUTION (GRUPPO FINOS)

VOLVO ITALIA

SACBO - SOCIETA' PER L'AEROPORTO CIVILE DI BERGAMO - ORIO AL SERIO

PIETRO POZZONI E C.

CARVICO (GRUPPO FINANZIARIA IL BELVEDERE)

TENACTA GROUP

TENACTA GROUP (GRUPPO TENACTA GROUP)

SAN DIEGO

GIOVANNI BOZZETTO

BAYER MATERIALSCIENCE

CMS - COSTRUZIONE MACCHINE SPECIALI (GRUPPO SCM GROUP)

FONDERIE MARIO MAZZUCCONI (GRUPPO MABERFIN)

GIOVANNI BOZZETTO (GRUPPO GIOVANNI BOZZETTO)

M.S.AMBROGIO

NUOVO ISTITUTO ITALIANO D'ARTI GRAFICHE

SAINT-GOBAIN ISOVER ITALIA

PROMATECH

6.000.939

1.642.574

1.019.871

1.100.085

911.885

575.921

528.297

869.413

603.049

906.859

300.877

330.782

196.995

381.005

569.520

608.961

184.851

109.282

183.621

177.438

167.920

74.532

164.655

101.763

132.296

121.537

188.891

116.832

110.472

64.525

165.186

58.367

109.963

86.012

72.916

191.229

423.895

261.689

96.530

95.757

60.850

32.483

31.720

28.716

28.236

27.198

26.757

25.591

24.116

19.619

18.260

18.044

14.365

12.085

11.562

10.972

10.204

9.932

8.726

8.138

5.434

5.255

4.834

4.670

4.446

4.301

3.990

3.826

3.762

3.746

3.731

3.470

5.854.101

1.402.864

1.046.650

1.036.907

805.986

500.491

468.281

831.497

571.357

872.712

281.500

308.349

196.190

332.194

504.769

623.092

159.304

82.525

165.238

153.646

120.471

68.938

174.816

98.277

111.252

98.951

188.179

114.197

103.852

68.002

151.302

56.724

102.316

84.688

66.764

235.431

449.462

201.834

112.312

40.168

42.945

15.404

15.841

20.577

20.248

20.804

26.707

30.707

22.575

4.616

11.183

24.035

4.217

41

4.694

4.200

1.233

7.544

7.099

14.039

5.271

4.978

2.992

2.600

4.159

3.710

4.864

2.218

967

5.886

3.317

5.050

Le principali società industriali e di servizi italianePROVINCIA DI BERGAMO - Edizione 2008

Valori in migliaia di euro

IL QUADRO - Fra le 73 società con i maggiori fatturati,16 risultato in perdita (nel 2006 erano 15) per 165,7 mi-lioni (l'anno prima erano 110 milioni) mentre, le rima-nenti 60 che hanno chiuso i conti in bonis hanno distri-buito agli azionisti 1 miliardo e 393 milioni abbondanti,

cioè 200 in più dell'esercizio precedente. Per entrarenella hit di Mediobanca, il requisito minimo è un volumed'affari non inferiore ai 50 milioni annui. L'Italcemen-ti, a sua volta legata all'Italmobiliare, potrebbe esserequasi considerata fuori quota, trattandosi di una multi-

Page 42: Bergamo Economia 15

42

Società ordinate sul risultato 2007

20062007

Risultato dicompetenza

degli azionistidel gruppo

Fatturato Risultato dicompetenza

degli azionistidel gruppo

Fatturato

OLMO GIUSEPPE (GRUPPO SAN DIEGO)

CARTIERE PAOLO PIGNA

POZZONI (GRUPPO PIETRO POZZONI E C.)

GAPI

LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE (GRUPPO MARZOTTO)

RADICI NOVACIPS (GRUPPO RADICIFIN)

MABERFIN

CAM IL MONDO DEL BAMBINO

ITALGEN (GRUPPO ITALCEMENTI)

SCAME PARRE (GRUPPO SCAME PARRE)

SCAME PARRE

PREFABBRICATI CIVIDINI (GRUPPO RDB)

AGOSTINO FERRARI

ZANETTI

FOPPA PEDRETTI

ZANETTI (GRUPPO ZANETTI)

ZAMBAITI DISTRIBUZIONE TESSILE

LADYBERG

LOCATELLI GEOM. GABRIELE

PLATI ELETTROFORNITURE

ERREGIERRE

CEMENCAL (GRUPPO ITALCEMENTI)

FAR - FABBRICA ADESIVI RESINE

RADICIFIL (GRUPPO RADICIFIN)

TESSIVAL (GRUPPO FINAN)

COTIFA (GRUPPO COTIFA)

NOYFIL (GRUPPO RADICIFIN)

COTIFA

EUROGRAVURE

FINAN

COTONIFICIO HONEGGER

CALCESTRUZZI (GRUPPO ITALCEMENTI)

RADICIFIN

N&W GLOBAL VENDING

EXIDE ITALIA

SPEEDLINE (GRUPPO RONAL ITALIA)

RONAL ITALIA

74.540

116.112

149.927

73.440

60.219

98.998

169.931

56.437

50.712

55.151

77.663

75.257

82.684

257.422

58.790

245.253

115.685

55.112

66.788

51.662

64.994

81.709

142.698

339.516

184.729

279.443

53.879

489.383

71.142

184.945

62.951

456.971

1.419.565

264.427

183.836

170.757

190.667

3.272

2.862

2.734

2.647

2.576

2.339

1.794

1.515

1.297

1.262

1.237

810

768

593

538

447

301

224

128

5

-482

-649

-989

-1.562

-2.125

-2.579

-2.908

-3.765

-3.891

-5.002

-10.948

-10.995

-13.011

-25.426

-26.230

-27.023

-28.109

75.162

112.327

161.879

73.444

78.235

92.815

312.251

53.020

100.656

48.670

68.933

73.379

75.350

223.590

62.769

211.398

123.629

42.284

60.817

54.025

61.206

82.344

73.463

336.098

187.742

265.517

53.153

494.802

60.286

186.785

73.917

463.601

1.431.618

247.117

167.894

145.237

154.267

3.430

2.265

3.644

4.970

1.914

2.049

-10.880

2.081

6.786

1.521

1.951

-8.926

858

575

171

1.759

423

416

-464

-1.203

501

-283

2.088

-682

2.253

1.356

-2.019

451

-5.133

1.922

-1.656

-909

-3.961

-23.101

-20.404

-15.937

-15.106

Valori in migliaia di euro

nazionale presente in mezzo mondo. Quindi in vetta i no-mi rimangono gli stessi, ma nella graduatoria per fattu-rato la Radicifin viene scavalcata dalla Dalmine e re-trocede al terzo posto; Radicifin che è invece il quinto ri-sultato peggiore della grande industria orobica, avendoaccumulato 13 milioni di perdite nonostante volumi di1,4 miliardi. Tra i perdenti altri due fatturati da mezzomiliardo o quasi come la Calcestruzzi (nella pancia

Italcementi) finita al centro di un'inchiesta per mafia; eil consorzio farmaceutico Cotifa che l'anno prima avevadistribuito quasi mezzo milione di dividendi. Inversionenetta di tendenza per la Maberfin, passata da 10 mi-lioni e passa di perdite a 1,8 milioni di utili; per la Pre-fabbricati Cividini, acquisita nel frattempo dalla RDB,da - 9 milioni a +810.000 euro; e per la Plati Elettro-forniture, gruppo di Madone al centro di una controver-

Page 43: Bergamo Economia 15

sa delocalizzazione, da -1,2 milioni a +1,4 milioni. Vicever-sa, i nodi sono venuti al pettine per la Tessival, virata dalnero al rosso. Tra i nomi noti, la Siad di Roberto Sestini,presidente della Camera di commercio, è balzata da 4,6 a16,6 milioni di utili. Più dividendo anche per la Foppape-dretti (538.000 euro dai 171.000 dell'anno prima). Diceva-mo dell'Italcementi fuori quota, ma la capogruppo Italmobi-liare, 17esima realtà del Paese, sta addirittura davanti allaFininvest per la gioia dei Pesenti, ancora unavolta capaci di superare Berlusconi. Tra i primi100 fatturati italiani svetta anche la Dalmineall'86esimo posto (in risalita: era 94esima) su-

bito alle spalle di Costa Crociere e Citroen Italia, preceden-do realtà come Indesit, Caltagirone e Prada. Esce invecedalla top 100 la Radicifin che, da 92esima, scivola al102esimo posto nella hit del fatturato. Sempre consideran-do il volume d'affari, tra i primi 500 gruppi nazionali figura-no poi la Same (140esima), Brembo (170esima), Sanpelle-grino (173esima), Schneider Electric (293esima), Cotifa(325esima) la Siad (419esima) e la Gewiss (466esima).

43

La classe regina è guidata da Eni

Molta energia per Eni, che si conferma al primoposto tra le società industriali e di servizi, nellaclassifica per fatturati, seguita da Fiat ed Enel:

stesso podio dell'anno scorso. Così come sono rimaste in-variate anche le posizioni immediatamente successive,che vedono al quarto posto Telecom, al quinto Gse (Ge-store dei servizi elettrici), sesta Finmeccanica e settimaEsso. Ottava, grazie al greggio, si inserisce Erg - che eradecima - scalzando le Poste, scivolate al nono posto, ri-cacciando al decimo Riva. Una "top ten" Mediobanca chevede, dalla prima all'ultima posizione, fatturati superioriai dieci miliardi. E alla quale si avvicina sempre più la ga-lassia che fa capo a Gilberto Benetton: a seguito del con-solidamento integrale del gruppo Atlantia, infatti, Ragio-ne - la finanziaria del gruppo di Ponzano Veneto - guada-gna quattro posizioni, salendo dal quindicesimo all'undi-cesimo posto. Pirelli ne guadagna addirittura nove, grazieall'incremento delle vendite nel settore "real estate" (più1,447 miliardi) ottenuto grazie all'acquisizione della tede-sca Dgag. E l'aumento dei volumi di vendita regala puntiin classifica a Marcegaglia, che guadagna sei posizioni,Bmw (compreso il marchio Mini) e Sevel, che sale di ben15 "gradini". L'incremento dei prezzi della materia primaspinge Thyssenkrupp, che sale di 18 posizioni: venti neguadagna De Agostini grazie all'acquisizione di Gtech, etredici Hera. Ma c'è anche chi scende, addirittura di 38posti: Ifi passa dal 17esimo al 55esimo per effetto deldeconsolidamento del gruppo cartario Sequana Capital.Eni si conferma regina anche della classifica basata sugli

utili, seguita ancora da Enel, mentre Telecom e Fiat siscambiano di posto - piazzandosi rispettivamente terza equarta - rispetto alla "top ten" dei fatturati: seguono Ri-va Fire, Poste e Parmalat. In coda, le perdite maggiori so-no state archiviate da Alitalia - maglia nera con 495 mi-lioni -, Ferrovie di Stato, Sasol Italy, Saeco, Fastweb eStm. Mediobanca accende un faro anche su uno dei set-tori chiave del made in Italy, la moda. Qui la prima posi-zione è di Valentino, o meglio del fondo Red&Black chelo controlla: 2,146 miliardi di euro il fatturato 2007. Pra-da sfila per seconda, con 1,614 miliardi, terzo posto perArmani che si attesta a 1,596 miliardi. Re Giorgio si rifànegli utili: 218 milioni, mentre Prada è a 129 e Valentinoa 29 milioni. Red&Black è al primo posto nella classificaper incremento dei fatturati, seguito dal gruppo Benet-ton mentre al terzo posto riappare Armani. Nella grandedistribuzione si assiste alla performance di Supermar-kets Italiani (Esselunga), che passano dal 23° al 20° po-sto, e di Ikea Italia, salita dal 103° al 91°, grazie all'in-cremento delle vendite dovuto principalmente all'apertu-ra di nuovi negozi. Resta invariato, infine, rispetto al-l'anno precedente, il podio delle banche italiane. Unicre-dit (che ha incorporato Capitalia) si conferma quindi inprima posizione per totale dell'attivo tangibile, 996 mi-liardi, mentre Intesa Sanpaolo - che ha incorporato San-paolo Imi - è seconda (547 miliardi) davanti a Monte deiPaschi di Siena (160 miliardi). Per gli utili invece è Inte-sa (7,250 miliardi) a superare Unicredit (6,566) con Mpsterza a 1,437 miliardi. Quinto posto per UBI Banca.

In Italia si conferma al primo posto tra le società industriali e di servizi,nella classifica per fatturati, seguita da Fiat ed Enel

Berlusconi vs Pesenti: Italmobiliare, 17esimarealtà del Paese, è davanti alla Fininvest

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In copertinaArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra e Giorgio Chiesa

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Un casco alla crisiAntonio Locatelli, leader a livello europeo nel mondodei caschi con Airoh Helmet, si confronta sulla crisieconomica e presenta il suo nuovo gioiello: un'avve-niristica sede da 20 mila metri quadri ad Almenno SanBartolomeo

In un mondo colpito e quasi affondato dalla cri-si economica che sta attanagliando l'industriaitaliana e bergamasca, ci sono realtà che guar-dano al futuro con lo stesso sorriso di sfida cheha caratterizzato la propria storia imprenditoria-

le fin dalla nascita. Complice la globalizzazione e laconcorrenza dei paesi emergenti, il made in Italy hadovuto affrontare una battaglia durissima controscogli insuperabili chiamati Cina e India, senza di-menticare il black-out delle Borse internazionali chehanno affossato ulteriormente il comparto indu-striale in questi ultimi mesi dell'anno. Una guerramai vinta, che continuerà a mietere vittime nel lun-go periodo. Per fortuna, però, ci sono storie profes-sionali che regalano un pizzico di speranza, realtàche riescono a tenere banco in Europa trovando ri-sorse fondamentali nel lavoro di tutti i giorni. La sto-ria che andremo a raccontare è simile a molte altrevite imprenditoriali bergamasche e non solo, uomi-ni e padri di famiglia che da una piccola realtà pro-duttiva sono riusciti a costruirsi un futuro importan-te per sé e per i propri dipendenti. Sono proprio lo-ro a far capire, in un momento di difficoltà per l'e-

conomia italiana, come ci si può risollevare e ritor-nare a camminare. Se da una parte la finanza crea-tiva e la globalizzazione senza leggi hanno messo inrisalto la mancanza di valori nel mondo moderno fi-nanziario ed imprenditoriale, per cercare di riporta-re in alto l'Italia industriale è necessario ritornare al-le origini. Ripescare dall'oblio la classica - ma maiantiquata - figura dell'imprenditore "self mademan", capace d'aggredire il mercato globale con tresemplici parole: qualità, perfezionismo e lungimi-ranza. Caratteristiche che rappresentano appieno lafigura di Antonio Locatelli, mister Airoh Helmets,che dal 1997 è riuscito a conquistarsi un ruolo pre-dominante nel cuore dei motociclisti europei. Oltre350 mila caschi prodotti all'anno nel quartier gene-rale di Almenno San Bartolomeo, una gamma checomprende sei tipologie d'elmetti (open face, fullface, off road, modular, urban jet e junior) e un mer-cato ampio a tal punto da esportare il 70 per centodella produzione in Europa. Dati impressionanti, nu-meri significativi come la crescita media annua del15% dal 1998 ad oggi. Merito dei 70 dipendenti, o- come preferisce chiamarli Locatelli - dei suoi "ra-

Oltre 350 mila caschi l'anno e 70 dipendenti nel 2008:

questi i numeri dell'azienda bergamasca Locatelli S.p.a., nata nel 1986

e cresciuta dal 1997 ad oggi con un marchio innovativo

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gazzi", sparsi per i 10 mila metri quadri d'azienda. Merito del-l'esperienza acquisita dal 1986 a dieci anni fa, periodo in cuila Locatelli S.p.a. ha prodotto caschi per conto terzi. La coro-na d'alloro, però, è soprattutto sua: il boom ottenuto con Ai-roh Helmet prende vita in primis dalla voglia continua di guar-dare lontano. E proprio per questo, mentre tutti tirano indie-tro la mano, lui alza lo sguardo pensando ad un nuovo centroproduttivo, pronto fra due anni, da 20 mila metri quadri. Fol-lia? Assolutamente no, pura filosofia industriale. "Il momentonon è facile, lo sappiamo tutti, ma credo che sia giusto conti-nuare a percorrere la propria via. La paura non deve essere unlimite, ma uno stimolo per prendere certe strade professiona-li con maggiore attenzione. La volontà d'allargarci, a prescin-dere dai foschi presagi che vengono tracciati in questi mesi,è legata alla ricerca continua di migliorare i nostri prodotti".

In che senso?"Sono ben 11 anni che siamo ad Almenno San Bartolomeo, preci-samente in quest'azienda. E inizia ad essere un po' stretta per lenostre esigenze. Il successo di ogni imprenditore è frutto, oltre chedelle sue idee, anche del lavoro dei suoi dipendenti. Per questo vo-glio che lavorino in un ambiente il più possibile familiare. Non a ca-so nella nuova sede che andremo a costruire, le linee produttivesaranno caratterizzate da ampi spazi verdi, locali interamente cli-matizzati e condizionati, sistema Brisoleil combinato con un si-stema d'illuminazione naturale e integrato autonomamente conquello artificiale; il tutto impreziosito dal calore di un pavimentoin legno. Non è uno scherzo, bensì una questione psicologica:se una persona si sente a casa, lavora con molti più stimoli".

Legno?"Già, nessuno ci aveva mai pensato. E forse in molti storcerannoil naso, pensando che sia un'idea assurda. Invece è l'essenza del-la mia filosofia imprenditoriale: qualsiasi persona che lavora allaLocatelli S.p.a. deve considerare l'azienda una famiglia".

Ottimi propositi. Ma non è un rischio affrontare un inve-stimento simile, in un periodo di crisi?"No, è una scelta voluta fortemente per poter crescere. Nonintendo solo di fatturato o di produzione; quello che voglia-mo è ottenere un prodotto sempre più all'avanguardia, daldesign avveniristico e performante. E' pensabile che, neiprossimi mesi, il mercato diminuirà di volumi, vista l'aria direcessione che aleggia in ogni comparto economico. Ma lanostra fortuna è quella di essere un'azienda dinamica, conun'organizzazione interna agile e pronta a modificarsi con loscorrere del tempo. Se cambia la domanda, la nostra rispo-sta è pressoché immediata. Sappiamo adattarci, mantenen-doci competitivi e puntando tutto sulla qualità e sui costicontenuti. Inoltre contiamo su una rete di vendita innovati-va: questo ci permette d'intercettare ogni tipo di clientela".

Qualità, quindi, è sinonimo di successo?"E' l'unico vero modo per combattere la concorrenza, in un com-parto dove i controlli sono severissimi. A tal punto che le omo-logazioni sono rilasciate direttamente dal Ministero dei Tra-sporti. Pure nel nostro settore l'influenza cinese si è avvertita inmodo pesante. Ma per quanto ci riguarda, dato che si parla dicaschi, non accettiamo compromessi in termini di sicurezza".

Il made in Italy è la vitamina anticrisi: "E' logico che, nei pros-simi mesi, il mercato diminuirà di volumi. Ma la qualità

del prodotto e il binomio ricerca-sviluppo so-no fondamentali per superare lo stallo"

Il progetto della nuova sede

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Lei si può definire tranquillamente un "self mademan" contraddistinto da una forte carica motiva-zionale e da una filosofia aziendale all'avanguar-dia. Ma chi è realmente Antonio Locatelli?"E' soprattutto un uomo, un padre e un marito. Non so-no laureato, a dire la verità nemmeno diplomato. Ho ini-ziato a lavorare da piccolo, so cosa significa guadagnar-si il pane per vivere. Però, in ogni istante della mia vita,non ho mai perso di vista i veri valori: la famiglia e lo spi-rito di sacrificio, sia a casa sia in azienda. Mi sono spo-sato giovanissimo, ho cinquant'anni e due bellissime fi-glie. Ho costruito passo dopo passo quest'azienda, lavo-rando fianco a fianco ai miei ragazzi. Tutt'ora passo piùtempo in produzione che in ufficio".

In prima linea."Sempre. Mi piace il lavoro manuale. Passo ore e ore aosservare i miei caschi, studiando nuovi piccoli accorgi-menti e dettagli. Li tengo in mano, li giro e li rigiro davantiai miei occhi, parlo e mi confronto con chi lavora con me:solo così si può costruire qualcosa d'importante".

Una vita vissuta intensamente."Già, ovviamente da giovane mi sono anche divertito. Lecorse con le moto e le auto sono state la mia passione.Diciamo che ero uno spericolato, adesso invece mi con-tengo di più. Gli amici e il divertimento in generale re-stano una costante, ma sempre con la testa sulle spalle".

Una filosofia che si riscontra anche nella vita pro-fessionale."Cerco sempre di guardare avanti, le sfide mi stimo-lano e il marchio Airoh per me è una gran bella av-ventura. In tutto cerco di essere me stesso: come lanuova azienda che costruiremo. Anche quella, percerti versi, seguirà un po' il mio carattere e la mia fi-losofia: all'avanguardia nel design, tecnologicamen-te avanzata, ma con un occhio soprattutto al benes-sere e alla pulizia. Quest'ultimo aspetto, ad esempio,è quasi una mania: non a caso ogni dipendente deveseguire certi dettami sul posto di lavoro".

Siete, in brevissimo tempo, diventati un modelloper molte aziende del settore. Avete conquistatoil mercato italiano e quello europeo. Il segreto?"Sempre la qualità. Io, ad esempio, sono il primo acredere che - per raggiungere certi livelli - si devefornire al consumatore un prodotto al top. Chi com-pra un casco vuole in primis la sicurezza, poi la qua-lità, il comfort, il design e la performance. E noi cer-chiamo sempre di essere più avanti di un passo. Perfare questo, la ricerca e lo sviluppo sono fondamen-tali, come la promozione del marchio in ambiti sportivi".

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Ad esempio fornendo caschi ai campioni di MotoGp emotocross."Esatto. Fin dai primi anni imprenditoriali mi sono dedicato so-prattutto al mondo del motocross,non a caso il nostro modello porta-bandiera è lo Stelt, vincitore nel 2008di ben 9 titoli mondiali nelle varie di-scipline del fuoristrada. Comunquesia, sostengo che le competizioni sia-no il miglior veicolo promozionale, uti-le a far conoscere il prodotto nonchéa testarne la validità. Un casco chesoddisfa le esigenze di un professio-nista è un prodotto di alta qualità".

Quindi nei negozi, i caschi Airohsono identici a quelli utilizzati daivari piloti? "Proprio così. Il livello raggiunto dallaproduzione standard è altissimo. Laprecisione nei dettagli, che si può ri-scontrare nei caschi utilizzati in gara, è la medesima di tutti i pro-dotti della gamma Airoh: dal jet all'apribile, fino all'integrale".

Dall'anno scorso vi siete dedicati anche al mondodella MotoGp."Vero, fra l'altro è stato un ingresso molto fortunoso. Abbiamosupportato Anthony West in MotoGp per gran parte della sta-

gione 2007, dato che era nostro testimonial nella 250. Quan-do è stato chiamato dal team Kawasaki al debutto nellaclasse regina, anche noi l'abbiamo seguito nel grande salto.

Adesso, con la collaborazione di Ja-mes Toseland, stiamo affinando gliultimi dettagli del nuovo casco GP".

Tutte queste sponsorizzazionisaranno onerose. Non c'è il ri-schio di togliere all'aziendalinfa economica vitale?"E' un impegno gravoso, ma faparte della mia politica aziendale.Come detto, la ricerca e lo svilup-po sono fondamentali. Ogni annolanciamo più modelli sul mercatoe per farlo è necessario reinvesti-re gli utili - una volta garantiti i li-velli occupazionali - in questi duesettori. E lo sport è fondamentaleper trovare nuove soluzioni tecno-

logiche, da applicare poi nella produzione standard".

Inoltre garantisce un ritorno d'immagine non indifferente."I giovani e gli appassionati osservano le gesta dei campioni intv o dal vivo, e vedono i caschi Airoh indossati dai loro idoli.Questa è la migliore pubblicità, ma non deve essere fine a sestessa. Per esempio siamo stati i primi ad avere un laboratorio

La filosofia: "Il successo di ogni imprenditore è frutto, oltreche delle sue idee, anche del lavoro dei suoi dipendentiPer questo io li considero "i miei ragazzi" e, come tali, voglioche lavorino in un ambiente il più possibile familiare"

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mobile, in tutte le competizioni mondiali ed internazio-nali, al seguito dei nostri piloti. Un investimento onero-so e dal richiamo promozionale non indifferente, utilesoprattutto a raccogliere le indicazioni ed i suggerimen-ti dei piloti. Anche questo è sviluppo, immediato e fles-sibile, da trasferire nella produzione industriale".

Il massimo successo tecnologico ottenuto grazie alla ri-cerca e sviluppo?"Possiamo fregiarci d'aver immesso sul mercato caschi mol-to più leggeri e totalmente sicuri. La nostra tecnologia, i mi-gliori materiali e le migliori lavorazioni garantiscono similirisultati, del resto tutte le calotte infibra sono fatte in kevlar e carbo-nio, e sono percorse da nervatureche incrementano la solidità dellastruttura senza incidere nel peso".

Il vostro si può definire un lavoroartigianale e, al contempo, tec-nologicamente avanzato."Direi proprio di sì. Pur utilizzandole più avanzate tecnologie il fattoreumano è ancora preponderante.Inoltre la maggioranza dei dipen-denti sono donne, per una maggio-re capacità manuale. E' un lavorod'alta precisione: basta un piccolissimo errore per com-promettere un casco, che viene immediatamente scartato".

Obiettivi futuri?"Sbarcare sul mercato americano ed australiano, senza ombradi dubbio. Ma vogliamo procedere per gradi: attualmente le ri-chieste aumentano e fatichiamo a soddisfarle completamente,poiché non vogliamo compromettere la nostra qualità. Per cuisiamo concentrati sul mercato italiano ed europeo. Con la sedenuova, con spazi più ampi e maggiori risorse umane, saremo ingrado di fare il grande passo. Nel frattempo abbiamo presenta-to la nostra prima linea d'abbigliamento per fuoristrada."

Locatelli prossimo stilista per motociclisti?"Mi piacerebbe, il design e la moda hanno un grande ascen-

dente su di me, e vorrei espri-mermi nel settore con prodot-ti altamente innovativi. Delresto lo sto già facendo con icaschi: tutte le linee hannosempre un design e un'esteti-ca molto ricercata, moderna eraffinata al contempo".

Quindi nessuna pauradella crisi."E' una sfida, ma credo nellavittoria. Come ho detto, so co-sa significa guadagnarsi il pa-ne per vivere. Piuttosto che la-

sciare a casa i miei ragazzi troverei mille altre soluzioni. Per que-sto voglio procedere passo dopo passo, come ho sempre fatto".

Le due ruote: "Supportiamo molti piloti, dalla MotoGp al motocross; settori nei quali siamo attivi protagonisti"

Davide TrolliResp. Moto GP

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Formazione&ImpresaArticolo di Livio CasanovaFoto di Giorgio Chiesa

Universitas Mercatorum,il diritto allo studio non è solo virtualePresentata l'università telematica della Camera di Commerciodestinata a businessman e dipendenti d'azienda che vogliono diventare "dottori" frequentando corsi on line sostenuti da tutor che li affiancheranno nello studio

Parafrasando un vecchio adagio si può dire che"Se non è lo studente che va in Università, è l'U-niversità che entra nelle case degli studenti". Ilsistema Camerale ha istituito un corso di studitelematico, ribattezzato "Universitas Mercato-

rum", per tutti coloro che già lavorano ma vogliono conti-nuare il loro percorso formativo. Una proposta che concilia

l'impegno professionale e familiare conquello universitario, grazie alla fre-

quentazione di corsi on-line, af-fiancati nello studio da tutor."Il sistema camerale ha dato

vita a questa Università - haspiegato Carlo Spinetti,

segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo- che s'avvale delle più moderne strumentazioni. Si tratta diun'università telematica destinata ai lavoratori, motivati adaccrescere la propria profes-sionalità". Il progetto èideato dal sistema na-zionale delle Came-re di Commercio,favorito dal Decre-to Moratti - Stancadel 17 aprile 2003che ha previsto lapossibilità di istitui-re corsi di studi a di-

Carlo Spinetti Monica Didò

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stanza da parte delle Università Italiane già esistenti, e nelcontempo ha favorito la nascita di nuove "università tele-matiche" non statali, in grado di erogare corsi esclusiva-mente o prioritariamente via web. Il sistema camerale hasaputo superare le difficoltà congenite al sistema didatticotradizionale per raccogliere le opportunità offerte dai nuovistrumenti. "L'Universitas Mercatorum si rivolge al mondoche lavora - ha spiegato Monica Didò, responsabile dellerelazioni esterne dell'ateneo on line - E' un'università tele-matica della Camera di Commercio, che si rivolge ai chiun-que stia già lavorando". L'obiettivo è quello di strutturareun'offerta formativa indirizzata ad un target di persone chegià lavorano e che vogliono conseguire un titolo accademi-co, frequentando corsi on line. Attualmente le persone giàoccupate costituiscono solo il 3 - 4% degli iscritti alle uni-versità tradizionali, quindi una fascia di utenza numerica-mente marginale. "Questa università telematica è più como-da di quella tradizionale, ma questo non significa che sia piùfacile - ha continuato Didò - E' un ateneo che culla il lavora-tore, già impegnato per tutta la giornata, ma con questo nonsi vuole contrapporre alle università tradizionali". Ma rispet-to a quest'ultime, la struttura camerale può mettere in cam-po un ruolo consolidato, un know-how specifico e numeroseesperienze nel campo della progettazione ed erogazione di

formazione continua ed e-learning. La sfida è quella di su-perare i tradizionali metodi didattici per dar corso a modellinuovi d'apprendimento modulati su processi interattivi,strutturati nell'istruzione a distanza e più in generale nel-l'insegnamento tecnologicamente assistito. Le sfide quoti-diane del mondo del lavoro richiedono risposte competitiveche, per essere tali, necessitano di collaboratori cresciuticon bagagli formativi non appresi una tantum, ma sempre incostante aggiornamento e in continua evoluzione. Nella fat-tispecie, questa offerta formativa è rivolta principalmente alpersonale delle aziende che intende accedere a iniziative diformazione universitaria. Non è un fatto nuovo che per mol-te delle assunzioni programmate, le imprese richiedano e ri-tengano necessario una ulteriore formazione post-entry, chemolte volte risulta di difficile attuazione. Spesso le motiva-zioni di carattere personale si legano al tempo, alle modali-tà di fruizione della formazione e ai problemi logistici. Tuttociò rende impraticabile una politica di formazione ampia elungo tutto l'arco della vita. Per ovviare a questa difficoltà,tutta la didattica si svolge via internet, mentre gli esami sipossono sostenere nelle sedi universitarie di Roma e Mila-no. "Le lezioni sono quasi sempre in diretta - ha specificatoClaudio Carlucci, responsabile della segreteria dell'ate-neo - e si possono scaricare anche in formato Mp3, mentre

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ogni 8 giorni ci sono incontri on linecon il docente di ogni corso. Gli esa-mi sono organizzati dal giovedì al sa-bato, per agevolare ulteriormente ilavoratori". Durante l'anno accademi-co, lo studente è assistito da tre tu-tor: uno per la metodologia, uno perla didattica ed uno per gli aspetti informatici. Per cui, chivuole diventare "dottore" è sostenuto: dall'assistenza deitutor, dai continui progressi delle tecnologie informatiche eda molti ausili che consentono di seguire le lezioni da casae sostenere gli esami senza dover stravolgere la propria vi-ta. L'Universitas Mercatorum sta completando la Facoltà diEconomia, che si articola in due classi d'indirizzo economi-co e giuridico, che a regime vanterà 6 indirizzi di studio: Ge-stione d'impresa, Management delle risorse umane, Inter-nazionalizzazione d'impresa, Finanza d'Impresa, MarketingKnowledge, Management e Selezione e Amministrazionedelle Risorse Umane, riconosciuti dal Ministero dell'Univer-sità e della Ricerca. Nei primi tre anni saranno attivati duecorsi di laurea. Il primo di Gestione d'impresa che intendeoffrire una preparazione di base con una focalizzazione sulmondo delle PMI. I contenuti didattici affrontano tematichelegate allo scenario economico, giuridico, manageriale eproduttivo, con particolare attenzione alla normativa vigen-te degli acquisti e degli strumenti per pianificarli e gestirli.Il secondo di Management risorse umane intende formarepersone che siano in grado di gestire al meglio il personaledi aziende piccole, medie e grandi. Questo sia nella fase direcruiting e inserimento del personale, ma soprattutto nellafase successiva di gestione e crescita professionale, anchein relazione ad imprese con forte spinta all'internazionaliz-

zazione. Largo spazio verrà dato alla formazione in ambitogiuridico, al fine di giungere ad una comprensione multidi-sciplinare che garantirà al laureato di gestire anche proble-matiche legali relative al personale in azienda. Come per leuniversità tradizionali, non mancano le Borse di Studio chepossono coprire la metà del costo totale, la quota di iscri-zione per un corso triennale è fissata in 6.000 euro. I van-taggi per gli studenti si concretizzano grazie ad un anno ac-cademico personalizzato, della durata di dodici mesi chescatta al momento dell'iscrizione. Questo percorso formati-vo a distanza, inoltre, è in grado di rispondere agli specificibisogni del lavoratore. Per cui il limite della distanza fisicatra corsista e formatore è annullato, ricorrendo a strumentiquali e-mail e videoconferenze. In questo modo si crea unaclasse virtuale, in cui ogni studente può interagire in tem-po reale grazie anche a chat e forum e mantenere, in que-sto modo, una continuità di contatto. Altri vantaggi sono laqualificazione e l'aggiornamento continuo delle competen-ze in tempi brevi. Agli studenti dell'Universitas Mercato-rum non rimane altro che dotarsi di un computer con colle-gamento ad internet Adsl, mentre "Tutto il resto è a caricodell'università - ha concluso Carlucci - Il nostro obiettivo èdiventare l'eccellenza nell'ambito delle università telema-tiche". Le iscrizioni all'Università (www.unimercatorum.it)sono già aperte e si chiuderanno nel giugno del 2009.

Nei prossimi anni saranno proposti altri quattrocorsi: Internazionalizzazione d'Impresa, Finanzad'Impresa, Marketing Knowledge Managemente Selezione Amministrazione Risorse Umane

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In Lombardia, nell'ambito del restauro dei beni cultu-rali, verrebbe da dire "Chi ha il pane non ha i denti,chi ha i denti non ha il pane". E' di 400 milioni di eu-ro il giro d'affari per interventi edili, di conservazionee manutenzione del patrimonio storico, culturale e

ambientale. La salvaguardia di questi beni è garantita dal-la cura e dalla sollecitudine delle piccole e medie impre-se edili, ma le nostre Pmi mancano di manodopera ade-guata. Hanno bisogno di figure professionali, dagli operai

ai restauratori specializzati, con competenze adeguate aquesti tipi d'interventi. La necessità è quella di poter la-vorare con veri e propri specialisti del restauro che, at-tualmente, risultano irreperibili sul mercato del lavoro.

I FINANZIAMENTI PUBBLICI - Ma vediamo nel dettaglioquesto paradosso non solo lombardo. Nell'ultimo anno perla tutela del patrimonio, la nostra regione ha messo sul piat-to una quota di committenza pari a 270 milioni di euro. Con-

Arte&AziendeArticolo di Livio CasanovaFoto di Giorgio Chiesa

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siderati gli stanziamenti del 2006, oggi, detiene la quo-ta più ampia di mercato e la pone in cima alla virtualeclassifica interregionale degli appalti pubblici. E' segui-ta dal Lazio con 175 milioni, dall'Emilia Romagna con146 milioni e dal Piemonte con 137 milioni. Tra il 2006 eil 2007 la percentuale di committenza pubblica è prati-camente raddoppiata, raggiungendo il 70%. I bandi pro-mossi dalle pubbliche amministrazioni fanno registrareun valore medio che supera i 450 mila euro e hanno co-me oggetto: il restauro e la manutenzione dei beni im-mobili sottoposti a tutela culturale o ambientale, dellesuperfici decorate e dei beni mobili d'interesse storicoed artistico. Questa accelerazione non è solo il frutto diuna ritrovata sensibilità culturale. Molti bandi di gara siriferiscono ad interventi finanziati o cofinanziati attra-verso fondi strutturali e con l'approssimarsi della finedel periodo di programmazione europea 2001-2006, èindispensabile per molte amministrazioni pubbliche, ac-celerare le procedure di spesa. Il rischio da evitare è losvincolo automatico dei fondi già stanziati. "Il compartopubblico - sottolinea Luigi Colombo, presidente del-l'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) dellaLombardia - offre interessanti opportunità alle impreseedili e di restauro, sia in termini occupazionali che d'in-vestimento". A fronte di questi dati emerge, però la cri-ticità delle Pmi, che denunciano la mancanza di profes-sionalità adeguate, restauratori compresi.

IL MERCATO E LE PMI - Il mercato culturaleè dominato dal settore pubblico, e ricopre unafascia che spazia dall'amministrazione centra-le fino agli enti locali. Ma la finanza pubblicapone vincoli che, per le piccole e medie impre-

se, molte volte, costituiscono vere e proprie barrierepoiché le opportunità di operare in questo campo sonolegate a maggiori vincoli burocratici, amministrativi e fi-nanziari. Guardando alla tipologia degli enti, la stra-grande maggioranza dei bandi è emanato dai comuni,non tanto come enti finanziatori con risorse proprie, macome soggetti attuatori nell'iter di erogazione di risorsecomunitarie o di altra provenienza. I posti di lavoro cheannualmente si creano sono in grado di dare occupazio-ne soltanto a una piccola parte della forza lavoro che fail suo ingresso sul mercato, proveniente dal sistema diformazione universitario e professionale. Questo è ilnocciolo problema: l'assenza di professionalità idonee.In questo campo "le imprese edili lombarde - continuaColombo - necessitano di manodopera specializzata, siaa livello di operai che a livello di restauratori abilitati aoperare nei singoli settori d'intervento, essendo fortel'esigenza di operatori del settore attraverso una forma-zione specializzata di alto contenuto qualitativo con l'o-biettivo di fornire indicazioni puntuali sulle tecnichedella tradizione costruttiva e decorativa, sulle nuovetecnologie e metodologie impiegate nel recupero, sullostudio dei materiali e sui processi che li degradano".

LE FIGURE PROFESSIONALI - Le imprese lombarde ri-flettono la situazione nazionale, come è stato eviden-

Per i beni culturali, le PMI sono un patrimonioIn Lombardia gli interventi di restauro sfondano quota 400 milioni di euro: ma nelle aziende edili mancano le figure specializzate per portare a termine i lavori

Per la tutela del patrimonio storico, artisticoe culturale, la nostra regione ha messo a disposizione una quota di committenzapari a 270 milioni di euro

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ziato nella ricerca - Professioni e mestieri per il patri-monio culturale - riferita al mercato, promossa dallanostra Regione. Un'impresa su quattro necessita di re-stauratori e tecnici collaboratori di restauro. Elevata èla domanda di figure, fortemente specializzate, per in-terventi su murature, stucchi, vetri e vetrate, affreschie dipinti su muro. Accanto a questa si registra una for-te richiesta di operai specializzati nella costruzione emantenimento di strutture edili: oltre un terzo del fab-bisogno espresso si riferisce infatti a tale attività.Molto alta anche la domanda di operai specializzatinell'impiantistica ( il 7,6%) e nelle finiture di superfi-ci edilizie (il 4,4%). Per far fronte a queste istanze, laLombardia è stata la capofila di una ricerca interre-gionale - Professioni e mestieri per il patrimonio cul-

turale - per scandagliare le figureprofessionali operanti nel proces-so di conservazione e valorizzazio-ne del patrimonio culturale. Il pro-getto, finanziato dal Fondo SocialeEuropeo, nasce grazie all'iniziativapromossa dalla nostra Regione in-sieme all'Abruzzo, Calabria, Emilia

Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta eProvincia Autonoma di Bolzano. Lo scopo è offrire uncontributo tangibile alla formulazione di standard e li-nee guida per la formazione delle figure professiona-li, operanti nell'ambito della conservazione e valoriz-zazione dei beni culturali. Il Pirellone ha un obiettivodichiarato: arricchire il sistema formativo di profes-sionalità specializzate per la valorizzazione e la pro-mozione del patrimonio culturale e di contribuire allacrescita del sistema socio-economico e territorialelombardo. Un obiettivo tanto più importante visto ilnumero sempre crescente di visitatori nei musei lom-bardi, che solo nel 2007 hanno visto un afflusso disette milioni di persone con un incremento comples-sivo del 20% negli ultimi otto anni.

Un'impresa su quattro necessita di restauratorie tecnici collaboratori di restauro. Elevata è la domanda di figure, fortemente specializzate,per interventi su murature, stucchi, vetri e vetrate,affreschi e dipinti su muro

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Cristina Frua de Angeli58

Cristina Frua de Angeli, imprenditrice in diversi settori dell'economiafra cui la valorizzazione dei patrimoni artistici, racconta la sua esperienza con uno sguardo alla crisi finanziaria: "Puntare sulla convergenza di arte, cultura e impresa è la chiave di volta per superare il black-out economico"

Il problema del restauro dei beni culturali è a monte o avalle? Per il momento la risposta si pone a metà strada,come il più classico dei paradossi italiani. Con la galop-pante e incostante crisi economica di questo periodo, laregione Lombardia dimostra un trend in crescita negli

investimenti sul mercato culturale. A valle rimane siala dominanza del settore pubblico - che pone vincoliburocratici e amministrativi -, che l'assenza di pro-fessionalità idonee. A questo proposito la plurienna-le esperienza di Cristina Frua de Angeli, im-prenditrice milanese impegnata da anni in diversisettori dell'economia - legati all'editoria e allavalorizzazione di patrimoni artistici -, la pone co-me una delle più rilevanti protagoniste del set-tore. Lo spirito rinnovatore e antidepressivo, ètrasmesso chiaramente dalle sue parole. "La cri-si che stiamo vivendo non ha dei precedenti stori-ci. Questo è bene ricordarselo ai fini di un'analisiprecisa e complessa allo stesso tempo. Bisognaaffrontare le situazioni con metodi nuovi. L'idealesarebbe decidere di porsi da intellettuali, in quan-to la crisi è anche - e soprattutto - culturale".

L'Italia, paese conosciuto per le bellezze artisti-che ed architettoniche, ha visto nascere una nuo-va linea di pensiero: le PMI sono sempre più vici-ne ai beni artistici per sponsorizzare riqualificazio-

ni o restauri, ma al contempo mancano figure impren-ditoriali di riferimento - all'interno proprio delle PMI -per svolgere questi lavori. Un paradosso tutto italiano."Esatto. In Italia manca la cultura del restauro, un businessincontaminato e dagli scenari davvero incredibili. La nostra

nazione dispone di una quantità di beni artistici im-pressionante, ma finora sono stati "utilizzati" solo edesclusivamente per scopi turistici. In realtà siamo

seduti su una miniera d'oro, ci sono tutt'ora luoghiabbandonati o bisognosi di recupero pronti per es-sere rimessi in sesto. Strutture che potrebberoessere sfruttate anche in altri settori economici,come l'impresa o il marketing. A questo si ag-giunge un'altra lacuna: mancano figure specializ-zate nel restauro e - di conseguenza - aziende ca-paci di eccellere in questo settore".

Un business incredibile e mai considerato."Purtroppo la macchina statale spesso non riescea far fronte a tutte le spese economiche per valo-rizzare il proprio patrimonio artistico. Il connubiopubblico-privato, però, è sottovalutato: si potreb-bero veramente aprire scenari economici non in-differenti, che potrebbero mettere in moto un'e-conomia parallela d'indubbio valore: nuovi postidi lavoro, maggior prestigio per la nostra nazio-ne e maggior benessere culturale ed economico

Arte&Aziende2Articolo di Giorgio Chiesa

L'economia è un'arteanche in tempo di crisi

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per tutti. Le idee ci sono, bisogna solamente applicarle: unirecultura e impresa valorizzando il nostro patrimonio".

Bisogna, quindi, far tornare a trionfare l'idea. E' questo chepropone e applica con la sua attività imprenditoriale?"Esattamente. Anche se il core business personale è l'editoria, cisiamo dedicati in prima persona al restauro di una dimora stori-ca, Villa San Carlo Borromeo, nella quale sono stati investiti 280milioni di euro. Il fine della nostra proposta, è stato creare un po-lo dove l'impresa italiana e straniera potesse trovare ogni gene-re di servizio. Oggi esistono molte location destinate a eventiaziendali. La nostra forza è stata saper creare un meccanismounico che potesse dare alle aziende ospiti poliedrici servizi. Uffi-cio stampa, ufficio traduzioni, catering, possibilità di creare con-tatti con imprenditori in Italia e all'estero, pubblicazione di bro-chure e libri. Dalla cultura, appunto, all'impresa. Inoltre, il nuovoprogetto di ristrutturazione di Villa Rasini Medolago - del comu-ne di Limbiate -, sarà completo entro due anni. Questa nuova av-ventura imprenditoriale mi riempie il cuore d'orgoglio, in quantocostituisce la naturale continuazione delle attività che abbiamoportato avanti dal 1973 ad oggi. Non essendo immobiliaristi -

ma editori -, puntare sulla convergenza di arte, cultura e im-presa, diventa la giusta valorizzazione non solo delle nostre

qualifiche, ma anche di quelle delle PMI nostre clienti".

Lei è stata - ed è tutt'ora - pioniera in un settore po-co sfruttato. Quali sono gli scogli da superare per

chi volesse cimentarsi in una simile avventura?

"Come dicevamo in Italia ci sono luoghi bellissimi, pieni di fa-scino e carichi di tradizione locale che vengono spesso trascu-rati dalle amministrazioni pubbliche. Le PMI che volessero ci-mentarsi in una simile avventura, però, rischierebbero di sbat-tere contro moltissime difficoltà, in quanto i costi sono ingentie il personale specializzato di difficile reperimento. Il circolo vi-zioso che si è venuto a creare con le banche - mi riferisco ai cri-teri di prestito -, scoraggiano anche gli imprenditori più volen-terosi. Infine, bisogna sempre pensare che si sta andando adinvestire su di un patrimonio che potrebbe toccare la delicatasensibilità della popolazione locale, a cui bisogna dare del tem-po per abituarsi al nuovo. Fortunatamente il risultato finale,nonostante gli sforzi e le pressioni finanziarie, mi ha sempre to-talmente ripagata e presumo che sarà così anche per gli altriche decideranno d'investire in questo settore".

Cultura ed economia sono due concetti affrontati da leicon grande carattere ed innovazione. Ma osservando gliscenari economici mondiali di questi giorni, come neesce l'aspetto culturale?"I nostri tempi sono il corollario di un adeguamento. Quello cheha visto - e sta vedendo -, l'economia riassestarsi sulle frequen-ze della politica e della cultura. Sto parlando della globalizzazio-ne, intesa come uniformità e standardizzazione. Oggi i grandi im-peri globalizzanti stanno - uno a uno - tramontando e - in alcunicasi critici -, crollando. L'uomo nella sua intimità e quotidianità,è rimasto spettatore di un processo che ha visto le grandi massecome delle vittime designate dalla volontà carnefice di una èlite

" In Italia manca la cultura del restauro, un business incontaminato e dagli scenari incredibili. La nostra nazione dispone di una quantità di beni

artistici incredibili, che non vengono sfruttati a dovere"

Villa San Carlo Borromeo

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bancaria e multinazionale. Il processo antropologico e culturaledi una trasformazione così profonda e repentina, ha scoperto nelfallimento di quegli stessi - e fondamentalmente malati - idea-li, la loro unica, possibile spiegazione".

Parliamo dell'EXPO del 2015 a Milano: anche in attesa diquest'appuntamento, l'arte e la cultura - affiancata dal-l'impresa - possono fare la differenza per il nostro Paese."Sarà un'occasione incredibile non solo per Milano, ma anche pertutta la Lombardia e l'Italia. In questo caso la riqualificazione deibeni artistici o l'unione di arte e impresa potranno offrire unamaggiore offerta a chi s'appresterà a farci visita. Del resto, l'Italiaè famosa nel mondo per l'arte, i beni architettonici e la cucina.Perché non convogliare queste tematiche in un'unica cosa? Nona caso Villa San Carlo Borromeo potrà essere una valida alterna-tiva per chi vorrà soggiornare in un ambiente storico con i conforte la classe degli alberghi di lusso. E troverà, inoltre, appuntamen-ti culturali adatti a rendere ancora più piacevole il soggiorno".

Mentre, come si dovranno preparare le PMI per que-sto grande evento?"Ci si potrà finalmente rendere conto che la crisi nera che stannodipingendo, potrà forse riprendere il suo colore naturale e menoallarmistico, semplicemente sfruttando le occasioni che il nostropaese ci offre. Gli imprenditori veri, abituati a lottare per la so-pravvivenza delle PMI, e uniti dal motto del "carpe diem", saran-no di certo avantaggiati dagli scenari che si verranno a creare. In-somma, l'EXPO farà emergere un paradosso: l'imprenditore post-moderno troverà il suo know-how nella cultura del passato. Latradizione tornerà ad essere l'elemento distintivo cruciale".

Dalle sue parole si evince la speranza di veder brillare di

luce propria le PMI. Cosa le ha più penalizzate negliultimi anni?"Le banche e i grandi gruppi multinazionali. Non c'era più un sup-porto valido, in quanto tutto era delocalizzato. L'economia soffreperché i suoi interlocutori principali - PMI e banche -, non trovanopiù il codice comune per la comunicazione. E' come se il canaleprivilegiato che ha portato allo sviluppo scellerato di alcune real-tà industriali, avesse fatto dimenticare - a tutto il resto del mon-do -, che quella non era la via giusta per una sana crescita. Il de-finitivo fallimento del modello McKinsey, consentirà di portare inrisalto non solo la patrimonializzazione delle PMI pure, ma anchele piccole-medie banche del territorio. Le grandi fusioni di cartellibancari - che hanno portato alla perdita della cultura tradizionalee del patrimonio umano -, si dimostreranno un'arma a doppio ta-glio per i loro stessi promulgatori. Ora il puzzle deve ricomporsi,sfruttando - in particolare -, la grande cultura umanistica e comu-nicativa che in Italia non ha mai smesso di svilupparsi".

Per concludere: la sua figura imprenditoriale sintetizzain giusto mix tra umanismo e imprenditorialismo. Preve-de - nell'immediato futuro -, lo sviluppo di PMI che ri-escano a miscelare, come nel suo caso, la valorizzazio-ne di patrimoni artistici e la cultura d'impresa?"Ci saranno sempre più imprese che investiranno in questosenso. Sto parlando non solo del territorio milanese, ma an-che di quello bergamasco. Queste città - così vive ed efferve-scenti da un punto di vista culturale e imprenditoriale -, sa-ranno sempre più importanti per ricomporre la frattura traeconomia e uomo. Le metropoli italiane conservano ancoral'idea della Piazza e dell'incontro. Da qui bisogna ripartire. Lenostre idee, e il loro naturale confronto sono le fondamentasu cui ricostruire una società armonica e post-moderna".

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Top BrandArticolo di Roberto AmaglioFoto di Laura Pietra

"Tra le opere a cui teniamo in modo particolare spiccano le coperture del teatroLa Fenice di Venezia, il Palazzetto dellosport di Lumezzane e la sede dell'Ikea di Brescia"

Christian Martinelli

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Bergamo nuova casadei maestri del legnoIl Gruppo Nulli, importante realtà industriale italiana nelle strutture in legno, ha aperto un nuovo ufficio tecnico ad Albano Sant'Alessandro. Il responsabile Christian Martinelli:"Una scelta che permette di accelerare i tempi e mantenere un rapporto più stabile con i committenti"

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Un'importante realtà industriale, capace di estendereil proprio nome - sempre sinonimo di professionalitàe garanzia - in Italia e all'estero, ha fatto il suo in-gresso ufficiale nella Bergamasca. Stiamo parlandodel Gruppo Nulli, che dopo Brescia, Milano, Venezia,

Mantova, Cremona e Bologna ha aggiunto un nuovo tassello allasua fortunata scalata del mercato nazionale. Grazie ad un nuovoufficio tecnico, operativo ad Albano Sant'Alessandro, l'aziendache dal 1953 si occupa del-l'industria del legno e dellamessa in opera delle coper-ture, ha stretto infatti un filodiretto con il sempre floridomercato nostrano. Una scel-ta mirata quella dell'impresad'Iseo, determinata da uncrescente legame con la pro-vincia di Bergamo e dallaconseguente necessità di as-sicurare al cliente orobico unlegame più veloce e direttocon l'azienda. Il compito diguidare il nuovo ufficio tecni-co e seguire così il mercatodella Bergamasca è stato rin-novato a Christian Marti-nelli, il geometra che da die-ci anni fa parte della famigliaNulli occupandosi propriodella nostra provincia. "Dopopiù di mezzo secolo d'attività

incentrata soprattutto nel Nord Italia, il gruppo Nulli ha ritenutoopportuno insediarsi anche nella provincia di Bergamo, con unnuovo ufficio tecnico in grado di seguire tutte le necessità deiclienti. Una scelta che permette di accelerare i tempi e mante-nere un rapporto più stabile con i committenti. Per quanto ri-guarda lo staff di questa nuova filiale del gruppo, ad Albanooperano cinque persone che seguono il cliente dalla progetta-zione alla posa in opera della commessa, garantendo la qualità

e la professionalità che da semprecaratterizzano la nostra azienda".

L'attività del Gruppo Nulli è ba-sata sull'industria del legno edelle coperture. Ma qual è il fio-re all'occhiello dell'azienda?"Il Gruppo Nulli ha la capacità dispaziare dal settore privato a quellopubblico: oltre al residenziale, cheda sempre caratterizza la nostra of-ferta, ci siamo affermati anche nelsettore delle infrastrutture e nellecommittenze pubbliche. Ovviamen-te tra le opere a cui teniamo in mo-do particolare spiccano le coperturedel teatro "La Fenice" di Venezia, ilPalazzetto dello sport di Lumezzane,la sede dell'Ikea di Brescia e il cen-tro commerciale "Le Vele" di Desen-zano. Centri di grandi dimensioni,che evidentemente hanno apprezza-to le nostre soluzioni in legno".

I l Gruppo, che prende ilnome dal suo fondatoreVigo Nulli, occupa uno

spazio importante a livellonazionale nel campo dellestrutture in legno grazie allacontinua ricerca e sperimen-tazione e con l'immutato spi-rito d'innovazione che lo ac-compagna dal 1953. Ha sedecentrale ad Iseo e sorge suun'area di 80.000 mq di cui15.000 coperti. E' dotata diimpianti produttivi all'avan-guardia per l'essicazione,l'impregnazione, la lavora-zione del legno a garanzia distandard qualitativi elevati.

Il Gruppo Nulli è in grado disoddisfare una produzionegiornaliera di circa 3.000mq fra coperture e solai,frutto di una rete commer-ciale radicata nel territorioe che vanta le filiali di Bon-deno di Gonzaga (Mantova),Lazzate (Milano), Fiesco(Cremona) e Noventa di Pia-ve (Venezia), per un totale dicirca 350 dipendenti. Oltreal mercato italiano, la pro-fessionalità del Gruppo Nul-li ha permesso all'aziendadi sfondare anche nel mer-cato russo, in quello romenoe anche nello Sri Lanka.

Dal 1953 sulla cresta dell'onda, in Italia e all'estero

Il gruppo

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Secondo lei quali sono le peculiarità che hanno permessoall'azienda di affermarsi in tutto il Nord Italia?"Bisogna sottolineare come l'industria del legno non sia limitatasolo al residenziale. Com'è possibile dedurre dai pochi esempi ci-tati, le caratteristiche stesse del legno lo rendono appetibile ancheper opere pubbliche, siano esse di modeste dimensioni o di un'e-stensione importante. La solidità e il calore che questo materialeveicola, unita alla maggior valenza estetica rispetto al calcestruz-zo, rendono particolarmente attraenti queste soluzioni. Al restopensa la competenza del Gruppo Nulli, in grado di proporre solu-zioni ad hoc per ogni tipo di esigenza e di gusto estetico".

Oltre all'aspetto estetico, come può il legno vincere le sfi-de del futuro riguardanti il risparmio energetico, la conve-nienza e la velocità nella posa in opera?"L'innovazione e la ricerca sono le uniche risposte che ci per-mettono di rimanere competitivi in un mercato estremamenteconcorrenziale e in continua evoluzione come quello edilizio.Proprio per questo motivo, all'interno del Gruppo Nulli, esistonorealtà futuristiche come la Wood Engineering e la Wood Beton:la prima è un vero e proprio studio tecnico, specializzato nel-lo sviluppo di grandi strutture in legno lamellare; la seconda,invece, è un'azienda esclusivamente deputata a produrre esviluppare le strutture miste "legno-calcestruzzo": anche inquesto settore stiamo diventando leader del mercato, graziea speciali brevetti e prodotti che ci permettono di risponde-re velocemente alle esigenze dei committenti e proponendosoluzioni di ottima qualità".

Approfondiamo il tema delle strutture miste legno-calcestruzzo."Tecnicamente queste strutture miste riuniscono i vantaggi di di-versi materiali da costruzione: il legno, considerato materiale dipregio e che unisce ottime caratteristiche formali con un buoncomportamento strutturale, si combina con un prodotto non com-bustibile ed economico come il calcestruzzo, il quale conferisce lefunzioni statiche dei travetti o dei solai in latero-cemento. Il risul-tato di questa combinazione è utilizzabile sia nel risanamento e rin-forzo di solai in legno sia nelle nuove strutture portanti orizzontali".

È una soluzione già apprezzata sul mercato."Direi proprio di sì. Nel giro di due anni la bontà di questa sintesiha convinto molti costruttori edili, sia perché garantisce l'aumentodei carichi di servizio richiesto per i solai praticabili, sia per la pos-sibilità di evitare l'impiego di connettori metallici nello stesso so-

laio. Questo consente di allestire aree che, a paritàdi altezza, sopportano lo stesso carico di un solaioin latero-emento, con un peso tuttavia dimezzato.Ovviamente anche le prestazioni energetiche sonoottimali, rispondendo a quelle norme edili che ca-ratterizzeranno il mercato nei prossimi anni".

A garantire la velocità della realizzazione avete poipensato a dei pannelli prefabbricati."Questa è una delle altre innovazioni che caratterizzano i no-stri prodotti. Il prefabbricato garantisce velocità nella realizza-zione e costi inferiori. A garantire il minor costo della posa èla possibilità di far svolgere l'operazione a una squadra di duesoli uomini che, con l'utilizzo di una gru, sono in grado di po-sare in un giorno circa 400 metri quadrati di solaio. Inoltre ta-le possibilità permette l'elaborazione di preventivi certi e ga-rantiti, con costi fissi esplicitati già in fase di progettazione".

La posa di un pannello prefabbricato di molti metri nonrichiede tuttavia dei getti integrativi o delle puntella-zioni in opera?"La struttura dei nostri pannelli misti legno-calcestruzzi eli-mina anche questi inconvenienti, garantendo un risultatoeccellente sia sotto il profilo architettonico sia dal punto divista statico. A garantire la sicurezza dell'opera redigiamoper tutte le forniture il piano operativo di sicurezza, con testin laboratorio riguardanti gli scorrimenti tra la soletta in cal-cestruzzo e la trave in legno".

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"Abbiamo la capacità di spaziare dal settoreprivato a quello pubblico: oltre al residenziale,che da sempre caratterizza la nostra offerta, ci siamo affermati anche nel settore delle in-frastrutture e nelle committenze pubbliche"

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Due software applicativi nati per soddisfare le aspettative di chi aspira alla riorganizzazione dei propri servizi informatici ed ha l'obiettivo di realizzare un sistema informativo integratoAbramo Bonomini, responsabile marketing, e Oliviero Zanni, responsabile tecnico, della InfoMath: "Abbiamo riunito alcuni importanti imprenditori per presentare questi due innovativi e utili prodotti"

Informatica&IndustriaFoto di Giorgio Chiesa

Claudio Garavelli (Glink)

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Glink e Nuvola,un sistema informativo integrato

La missione è offrire soluzioni professionali destinatea risolvere problematiche aziendali di natura organiz-zativa e informatica. La società - nata nel 2003 dallavolontà di un gruppo di professionisti affiatati che dadecine d'anni operano nel settore dell'informatica

applicata alle piccole e medie imprese -, credendo nel lorosettore ed effettuando investimenti seri e mirati, è riuscita acreare un'ampia scelta di prodotti applicativi. Quest'ultimi -sviluppati in comune con partner specializzati -, costituisconosistemi e tecnologie d'avanguardia, derivanti da una plurien-nale esperienza nel fornire servizi qualificati.Questo è stato lo spirito che ha animato lepresentazioni di Glink e Nuvola, due nuovisoftware applicativi che andranno a comple-tare le già elevate competenze dei tecnici che

compongono il team di InfoMath. Ciò testimonia l'impegnocontinuo nell'acquisizione di nuove soluzioni e nella formazio-ne specifica su prodotti innovativi e sulle nuove tecnologie. Lasplendida cornice offerta dall'acetaia della Tenuta degli An-geli di Carobbio, ha recentemente fatto da storico contornoall'incontro fra l'efficienza nel problem solving e la concretez-za dell'analisi di progetto. I due attori protagonisti sono statipresentati in grande stile, con esposizioni esaustive e pun-tuali. Lo scenario che è stato prospettato è all'insegna del-l'ottimizzazione delle risorse, per un futuro più accessibile.

"Le novità proposte sono flessibili e adatte ad un uso immediato ed efficiente Detto in poche parole, basso costo di avviamento"

Matteo Ferraretto (NUVOLA)

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GLINK - software applicativo gestionale, è il risultato di con-sistenti investimenti effettuati dalla Keystone, della quale In-foMath è socio fondatore. Raggruppando diverse realtà delpanorama informatico italiano in tutto il Nord Italia,ha deciso d'implementare la propria posizione relati-va all'Information Technology. Il nuovo applicativo sicompone di una molteplicità di aspetti, tutti atti a ri-spondere alle mutate esigenze delle aziende. L'obiet-tivo manifestato è quello di fornire un'elevata qualità

grafica, notevoli funzionalità, frui-bilità via web e risparmio di

risorse sistemiche, in unquadro che ha semplifi-cato, e di molto, le polie-driche soluzioni gestio-nali di una qualsivogliaazienda. Abramo Bono-

mini e Oliviero Zanni, dirigenti diInfoMath, si sono dimostrati en-tusiasti verso il nuovo prodotto

informatico. "In un periodoin cui le varie com-

petenze vannodiversificando-si e mescolan-dosi allo stes-

so tempo - af-fermano all'uni-sono -, Glink si

dimostra un ulteriore passo in avanti verso delle soluzioni inlinea con le nuove esigenze organizzative, culturali e mana-geriali di un'azienda. In altre parole, un mix di contenuti ap-

plicativi adattabilialle varie persona-lizzazioni dell'uten-te. Il tutto con unanuova e potente ve-ste grafica, che con-sente un'elevata er-gonomia d'utilizzo,anche via Internet".

NUVOLA - Natocome strumento dianalisi dei dati, uti-le a tutti quei diri-

genti che desiderino controllare - in modo semplice edestremamente intuitivo -, le performance della propriaazienda. Il nuovo applicativo software è andato esibendouna serie di vantaggi . "La suite - aggiungono Bonomini eZanni -, è stata studiata per soddisfare le esigenze delleaziende che desiderano una soluzione rapida da installare, eche dia una risposta a tutte le esigenze d' analisi dei loro da-ti". Creata ad hoc da Levera s.r.l., società specializzata nelBusiness Intelligence, Nuvola è andata convincendo semprepiù professionisti del mondo dell' Information Technology.Facile da usare, installabile in pochi giorni e con un rappor-to qualità-prezzo estremamente concorrenziale, il Nuovo

La splendida cornice dell'acetaia della Tenuta degli Angeli di Carobbio,

ha fatto da storico sfondo, all'incontro fra l'efficienza

nel problem solving e la concretezza

dell'analisi di progetto

Oliviero Zanni

Abramo Bonomini e Luca Domeneghini

General Manager Gruppo Finaxis

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Modulo Controllo di Gestione permette, inoltre, di gestireinformazioni contabili ed extracontabili, e di organizzarlesecondo i criteri della contabilità analitica. A completarel'offerta, il Modulo Magazzino di Nuvola, consente di otti-mizzare le scorte, individuandone stagionalità, codici ob-soleti ed eccessi di stock, solo per fare alcuni esempi.

VANTAGGI - "Il filo comune di Glink e Nuvola - tengono aprecisare Abramo Bonomini e Oliviero Zanini -, è la loro tota-le fruibilità grafica. Le due interfacce sono Windows oriented.Il filo comune è facilitare il più possibile l'utente all'accetta-zione di un nuovo - e innovativo -, sistema di gestione. Sap-piamo bene che è sempre difficile passare da un meccanismoconsolidato da anni d'esperienza, ad uno totalmente diverso.La sensazione è quella dello smarrimento e della convinzionedi non essere all'altezza. Questo incontro vuole dimostrareproprio il contrario; le novità proposte sono totalmente flessi-bili e adatte ad un uso immediato ed efficiente. Detto in po-che parole, s'impara in fretta e s'impara insieme".

FINALITA' - Non solo professionalità e rapporto costruttivocon il cliente dunque, ma anche un'azienda in rete con altrerealtà dell' Information Technology Consulting. Grazie all'inten-to di far crescere le aziende clienti nella ricerca delle soluzioniottimali per l'abbattimento dei costi e il miglioramento dei pro-cessi, in InfoMath è andata sviluppandosi - nel corso degli an-ni -, la consapevolezza dell'importanza all'investimento. La for-mazione del personale diventa così lo snodo cruciale, su cui sidividono la strada della concretezza e quella per l'eccellenza. "Il

futuro - concludono i due dirigenti -, si compone così dalla fles-sibilità d'impresa e dalla possibilità di poter contare su part-nership valide. In questo senso ci piace considerarci come unapiccola azienda, radicata nel territorio del Nord, che riesce acoprire al meglio il mercato grazie alle comuni sinergie d'inten-ti che la costituiscono". Il clima conviviale di una piccola ed ef-ficiente realtà, si mescola con la tradizione del vigneto "bom-boniera" - come lo ha definito il suo creatore Pierangelo Testa-, offerto dalla Tenuta degliAngeli di Carobbio. Ilpercorso all'acetaia,vera chicca mo-strata a fine gior-nata, ricompone lascissione antico-moderno, facendo daconclusione alla ker-messe. Tra una bottedi Rovere contenente ace-ti invecchiati oltre venticin-que anni, e le presentazionidei nuovi software ge-stionali emerge ilvero spirito di In-foMath:innova-re mantenen-do il patri-monio ap-plicativo.

Abramo Bonomini

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Volare, "Nel blu dipinto di blu". La celeberrima melo-dia italiana degli anni 60', cantata da Domenico Mo-dugno, ha insegnato come uno slogan vincente pos-sa far trionfare una canzone sul mercato internazio-nale della discografia e far capitolare la concorrenza.

Le strategie di marketing sviluppate nell'epoca successiva, in set-tori totalmente differenti, si sono intrise di questa filosofia. Rima-ne solo un altro modo per far conoscere la propria personalità eprofessionalità al grande mercato libero: qualità dei servizi. Daquesta concezione parte Flygroup, società che dal 1985 opera nelsettore dell'aviazione generale ed in particolare dei voli executive,capace di adattarsi con professionalità all'internazionalizzazione

Travel&BusinessArticolo di Giorgio Chiesa

Gaetano Gruppi

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Viaggio in una delle compagnie aeree bergamasche più innovative, dal 1985 nel settore

dell'aviazione generale Gaetano Gruppi, general manager: "Siamo sempre stati dipinti come un comparto extralusso, ma si possono

benissimo avere voli a cifre ragionevoliBasta conoscere e non farsi trasportare

dalle dicerie ed etichette"

Flygroup, in voloverso il business

dell'aeroporto bergamasco di Orio al Serio, dove ha mosso i primipassi e tutt'ora ha sede. Un ramo di nicchia, un'isola lontana diffi-cile da far conoscere alla globalità moderna. A monte di una crisieconomica che ha coinvolto, fra i vari protagonisti anche società divolo ammiraglie - inutile ricordare il caso Alitalia -, l'aviazione d’af-fari continua a muovere migliaia di businessman in tutta comodi-tà e tranquillità. Lontana, e allo stesso tempo, attenta agli scosso-ni macroeconomici dei nostri tempi, Flygroup proietta il suo know-how nel futuro, proponendo ai clienti quel tipo di flessibilità chetanto farebbe comodo alle più blasonate società nazionali. Il suopadre fondatore Gaetano Gruppi, interviene puntualmente a sot-tolineare come si possa fornire un servizio di massima qualità, po-

nendo l'attenzione più totale a ogni tipologia di clientela. "Siamouna società - interviene - che fornisce voli privati. La flessibilità ri-siede nel nostro DNA. Aggiungiamo il fatto che la nostra offerta sicostituisce anche di voli economici, e così appare chiaro come ri-usciamo ad intercettare anche le esigenze dei businessman di so-cietà più piccole o non quotate. Non deve spaventare il fatto che ilnostro settore è sempre stato dipinto come extralusso, si possonobenissimo avere voli a cifre ragionevoli. Basta conoscere e nonfarsi trasportare dalle dicerie ed etichette". Aggiungiamo un altrotassello: tra sette anni a Milano arriverà l'Expo 2015. Trenta milio-ni di visitatori previsti. Non è ancora chiaro il numero di aeroplaniprivati di ogni tipo - intercontinentali e non -, che porteranno parte

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di costoro. L'aumento dell'esigenza di mobilità che treni e automobili non consentono più,è ormai un dato di fatto. A questo va unendosi la nuova realtà che viaggiare su piccoli ae-rei sarà presto una cosa comune, grazie anche all'abbattimento dei prezzi che Flygroup vapromuovendo da tempo. "Con la crisi imperante, gli utilizzatori andranno sempre più su vo-li economici, rivolgendosi a quelle società dotate di light jet come i nostri. Il low cost del vo-lo executive non è più una chimera o un miraggio, bensì una realtà già ben consolidata perla nostra società. Si tratta solo di sollevare il coperchio del silenzio che tradizionalmente lapolitica ha sempre mantenuto per questo settore. E' chiaro che si dovrà abbattere il murostabile di tutte quelle società che, con l'unico scopo di fare utili, mantengono la gestione divari aeroporti per non prestare, consentire e facilitare la mobilità". Strategie dunque. Ognu-no sceglie come spostare le proprie garanzie di servizio. Altissima qualità, flessibilità, co-modità e abbattimento dello stress lavorativo. La domanda è sempre la stessa: come con-vergono tutte queste qualità in un unico protagonista? Le parole dell'imprenditore berga-masco appaiono così naturali ed esplicative della curiosità che può suscitare la poliedricaofferta. "Con la nostra compagnia non esiste né biglietto, né check-in, né relativi lunghi tem-pi morti aeroportuali. Questo non vuol dire che non effettuiamo controlli, ma che la nostrapiccola realtà permette una maggiore conoscenza della clientela. In fondo non è ciò che siva cercando in questo mondo sclerotico? Tra pochissimo inoltre, sarà possibile avere un im-barco riservato anche ad Orio al Serio. Sovente capita che, da quando il cliente mette pie-de in aerostazzione, passano solo cinque minuti per la messa in moto dell’aereo . Tutto ciòper offrire maggiore privacy e sveltire ulteriolmente le fasi di imbarco". Già da tempo - inol-tre - non è più necessario pianificare la sveglia ore prima per prevenire eventuali code o pereffettuare check-in tra i vari gates dell'aeroporto. I voli non saranno l'eccezione di viaggioper i businessman, ma la regola più ragionevole per lo spostamento. Ciò che si spende didifferenza verrà ragionevolmente recuperato in termini di ore di produttività. "In un periododi forte incertezza, spostarsi nei tempi prestabiliti diventa di notevole importanza per tuttequelle società che devono muovere strategicamente i propri uomini d'affari in tempi ragio-nevoli, garantendone la lucidità e la freschezza, anche fisica. Ad oggi questo non è possibi-le se non con la nostra offerta. Noi non facciamo mai sciopero, altra caratteristica che ci di-stingue da tutto il resto. Inoltre aspettiamo il nostro cliente nel caso di eventuali ritardi, do-vuti alla viabilità stradale, o a qualsiasi altro inconveniente. Immaginatevi la seccatura diperdere un volo unico per Mosca - ad esempio -, per un ritardo di appena dieci minuti. Un

D ue nuovi bireattori in arrivo perl'inizio dell'anno prossimo. VeryLight Jet che vanno a comple-tare l'offerta low cost di

Flygroup. Il nuovo Cessna Citation Mu-stang è il fiore all'occhiello della moder-na tecnologia applicata al servizio delcliente. Capace di trasportare 4/5 pas-seggeri, può avvalersi di un autonomia di1800 km. Un equipaggio costituito da duepiloti professionisti vi guiderà dolcemen-te - con una velocità di crociera di 600km/h - attraverso tutte le principali desti-nazioni europee. In abbinato, la flessibili-tà dell'offerta e le garanzie di qualitàproposte della società bergamasca, fa-ranno ritrovare - o scoprire -, il piaceredel volo executive anche ai più scettici.

Citation Mustang

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V arie le tipologie d'offerta egli aerei a disposizione: daipiccoli Cessna Mustang ailearjet40/45/60 da 8/9 po-

sti, Hawker 400 e 850, Global ex-press e Gulfstream con 10/16 postiintercontinentali fino ad arrivare atutta la serie dei Falcon 50/2000 e900 - charter con 160 e oltre passeg-geri -, per iniziative incentive, senzatralasciare il servizio elicotteristico.Tutto ciò per rendere il volo adattabi-le alle esigenze lavorative dellaclientela. Nessun ritardo e partenzadecisa in accordo con i clienti, peravere un ritorno d'immagine azienda-le notevole e un maggior profitto eco-nomico e di tempo professionale

Citation XLS+

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“Con un km di strada non si va da nessuna parte,

con un km di pista si va in tutto il mondo”

affare che potrebbe saltare e un accumulo di stress non indifferente. Con noi tutto que-sto non può succedere, il ritorno d'immagine aziendale diventa così notevole". Seguendodunque le regole dell'aria - come tutte le altre compagnie -, FlyGroup allarga l'offerta an-che alle possibili destinazioni. Con pista adatta e tempo meteorologico compatibile al vo-lo, diventerà possibile fare scalo ovunque, grazie anche al notevole "parco aerei" a dis-posizione del gruppo. "Per poter coprire tutte le destinazioni siamo dotati di alcune diquelle che noi chiamiamo gioielli di alta tecnologia. Tre velivoli in comproprietà e svaria-ti altri mezzi per effettuare voli charter. Si va dai popolari Cessna ai Bombardier, passan-do anche per i Boeing, in casi di spostamenti di intere aziende per destinazioni lontane,come Los Angeles per esempio. Tutto questo per riuscire a coprire, in parallelo, tutte ledestinazioni e tutte le domande dei nostri clienti. In caso d'imprevisto, infine, siamo pron-ti a decollare a due ore dalla chiamata. Questa estrema flessibilità ci ha permesso di do-tarci - attraverso un accordo con una compagnia austriaca specializzata in un servizio ae-roambulanza pronto per qualsiasi evenienza". "I nostri piloti poi - conclude Gaetano Grup-pi -, devono essere sempre preparati ad accogliere una qualsivoglia emergenza. Per que-sto motivo sono tra i migliori. Volando con un'offerta così variegata, cambiano sempre lecondizioni e le destinazioni. In questo senso l'esperienza del nostro personale è superio-re a quella di un qualsiasi volo di linea, facendo anche della sicurezza totale un nostro ca-vallo di battaglia". La business aviation si costituisce dunque come una delle realtà piùpromettenti dei prossimi anni. Riuscendo ad abbattere non solo il velo d'ipocrisia legatoai costi e agli interessi terzi - ma anche promuovendo le qualità intrinseche di aziende co-me Flygroup -, potremmo davvero essere pronti per gli importanti avvenimenti e affari in-ternazionali dei prossimi anni, affinché l'inimitabile "made in Italy" delle nostre aziende,possa definitivamente slegarsi dai classici e stucchevoli tormentoni anni 60'.

Per info: tel. 035 330080 - cell. 335 7782159 - www.flygroup.it

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Investimenti&IdeeArticolo di Livio Casanova

Rifugiamoci nei beni di un tempo

"Conviene ancora investire?", questa doman-da, il vortice della crisi l'ha già divorata datempo. Ora rimane da chiedersi:"Si può an-cora investire?". Gli analisti prenderebberotempo e direbbero di aspettare. Invece è pro-

prio questa l'ora d'investire, e proprio nel tempo. Quello racchiu-so nei mobili di antiquariato che sfidano le speculazioni immobi-liari e quello incastonato nei diamanti e nei gioielli. Sono i co-siddetti beni-rifugio a cui affidare risparmi, in grado di garanti-re buoni margini di guadagno a medio e lungo termine. Questa èuna delle conseguenze della crisi dei mercati finanziari, crack percui in molti hanno abbozzato teorie e scenari, ma nessuno l'hapotuta prevedere con certezza. Una cosa però è certa: ciò che in-teressa tutti i risparmiatori è trovare un nido dove mettere al ri-paro il proprio capitale. E così mentre azioni, fondi comuni, ob-bligazioni, corporate bond, gestioni patrimoniali, fondi assicura-tivi, derivati e unit linked crollano a picco; mentre il prezzo degli

immobili è fermo da mesi, quello che, non solo resiste, ma au-menta il suo valore è la catenina d'oro che portiamo al collo o l'a-nello con diamante regalato ai tempi del fidanzamento. Tornanocosì a splendere i metalli preziosi, oro e argento in primis, che siprendono tutto il palcoscenico a discapito dei tradizionali inve-stimenti. Questi, per definizione popolare, sono gli asset o beni,che svolgono nel portafoglio di un risparmiatore la funzione di ri-fugio, di scudo, contro la perdita del potere d'acquisto della mo-neta. Sono, infatti, beni reali e fisici, in pratica merci il cui valoretende a salire quando sale l'inflazione. Da sempre, il primo benerifugio è la casa, che però non è trasportabile e la recente crisiimmobiliare internazionale ne ha minato le fondamenta. Tutt'al-tro è il discorso per i beni di lusso: gioielli, diamanti, opered'arte, raccolte filateliche, tappeti, mobili e oggetti d'an-tiquariato. Forti di una situazione economica che assicura un ri-torno sul lungo periodo, hanno anche il pregio di coinvolgereemotivamente l'investitore, appagandone il senso estetico. Va

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detto che si tratta d'investimenti alla portata non solo dei grandipatrimoni. L'oro, l'argento, il platino sono beni rifugio di natu-ra più "finanziaria", perché scambiabili nella versione cartaceadei certificati o dei titoli che li rappresentano, il più classico traquesti è l'oro, quotato su tutte le piazze del mondo. Nella fatti-specie, si apprezza quando sale l'incertezza sui mercati e, ulti-mamente, anche per la domanda dai nuovi ricchi dei Paesi emer-genti, come tutte le commodities. I massimi storici a 1.100 dol-lari l'oncia, li ha raggiunti all'inizio dell'anno. Inoltre negli ultimi10 anni il valore dell'oro si è triplicato, come quello dei gioielli dinote case internazionali e orafi locali. Un posto a sè nella fami-glia hanno i diamanti per l'alto valore misto alla trasportabilità.Tra i beni rifugio trasportabili ci sono anche i quadri, le scultu-re, i mobili d'antiquariato. Sono questi i settori che provano acontrastare il diffuso clima di pessimismo, comparti nobili dell'e-conomia reale che nel medio e lungo termine si rivelano essereun buon investimento, perché godono di un ottimo stato di salu-te, anche se non appartengono alla categoria dei beni di lusso insenso stretto. Vi è infatti una notevole differenza tra questi benie le altre categorie di beni rifugio. Nei momenti difficili, chiunquepuò essere interessato all'acquisto di oro e valute pregiate. Que-sti investimenti alternativi hanno un'evoluzione diversa, in gergotecnico è definito "sfasato" rispetto all'andamento di Borsa, per-ché riducono in misura considerevole il rischio dell'investitore.

Grazie ai diamanti, un vero e proprio taglio alla crisi"Un diamante è per sempre", è questa la garanzia per tutti colo-ro che non solo intendono salvaguardare i propri risparmi, ma in-vestono in quello che è considerato un bene rifugio al pari del-

l'oro. Lo slogan descrive le sue qualità: durata e durezza. Dal Do-poguerra, le quotazioni del diamante hanno seguito una perform-ance regolare sempre superiore all'inflazione, senza picchi o crol-li, effetto di un mercato che si è sempre strutturato dosando l'of-ferta in funzione della domanda, evitando di dar corso a pericolo-se speculazioni. Accanto al fascino indiscusso del suo aspettoestetico, l'acquisto di un gioiello, può essere visto, senza dubbi,nell'ottica di un investimento, quindi, non deve essere eccelso atutti i costi. Sotto il profilo qualitativo deve essere eccellente. In ca-so di disinvestimento una caratura troppo elevata o un colore trop-po alto nelle scale di classificazione, riducono la fascia di mercatoe rendono più difficile la ricollocazione. Ogni diamante non sfuggealle regole delle 4 "C": color (colore), clarity (purezza), cut (taglio) ecarat (peso). Oltre a questo, il diamante deve essere certificato daun istituto gemmologico internazionale e avere un codice "tatua-to" con il laser. A questo punto, non più è necessario chiudere ildiamante in cassaforte o custodirlo in un blister, in quanto l'iscri-zione al laser del codice di certificazione lo rende identificabile,quindi l'investitore è assolutamente libero di prendere il suo inve-stimento e incastonarlo in un gioiello, senza timore che la pietraperda di valore. E' opportuno aggiungere che nella scala che mi-sura la durezza dei materiali, il diamante è l'elemento più duro eindossandolo, non si rovina. Si può concludere che se non tutti igioielli possono diventare diamanti da investimento, il contrariovale sempre. E' comunque sempre opportuno affidarsi ad un ope-ratore specializzato (nel servizio successivo, abbiamo scelto unodei più importanti a Bergamo: Gioielleria Curnis) per avere dellecertificazioni e delle assicurazioni, tutti servizi che allontanano ilcosto all'origine del diamante da quello di quotazioni sul mercato.

Gli investitori stanno riscoprendo i beni rifugio, in particolare, i beni di lusso. Oggi conviene investire nell'alta gioielleria

e nell'antiquariato come forma di diversificazione patrimoniale

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Antiquariato, investire in arte, senza metterla da parteL'antiquariato è tra i pochi "beni rifugio" che, anche in tem-po di crisi, ha sempre dato notevoli gratificazioni all'investi-tore nel medio termine (10-15 anni). Ma perché antico? Per-ché vi è una garanzia fornita dal tempo e dalla scelta dellaqualità unita al senso estetico, perché quello dell'anticonon è più un mercato di nicchia, lo dicono le tendenzedell'arredamento dove l'oggetto adatto, quello antico, siabbina al gusto minimalista. L'antiquariato è, prima ditutto, un investimento culturale con l'enorme vantaggiodi offrire un "rendimento" estetico che non ha prezzo,inoltre è differente da tutti gli altri mercati perché allasua base ha il piacere. Non solo, perché un mobile d'e-poca, un tappeto o un quadro non può che rivalutarsi rap-presentando un bene realizzabile in qualsiasi momento.Il mobile autentico e di qualità, quindi, esprime il suo va-lore sia come oggetto di collezionismo, che come formad'investimento e può vantare una rivalutazione me-dia del 5% annuo. Ovviamente contenuta, ma altret-tanto sicura. L'andamento del mercato rispecchia una ca-pacità di spesa per oggetti di fascia alta ma, ovviamen-te, è un mercato abbastanza limitato con pochi pezzi, chesi muovono sul mercato con una certa lentezza. A guida-re la pattuglia ci sono oggetti e dipinti dell'Ottocento. InItalia l'antiquariato occupa un quarto dell'intero mercatodell'arte, in costante crescita, quantificabile in un miliar-do di euro. Il gusto che per molti è un bisogno di toccare,di possedere, di tramandare mobili ritenuti opere d'arte,permette a questo comparto di aprire nuove strade e al-largare i propri confini. Concentrandosi sulla fascia me-dia del mercato, ottimi margini d'investimento offrono imobili e i pittori dell'Ottocento e Novecento che devonoancora raggiungere le quotazioni che meritano. In tempimoderni, governati dalle necessità di far rendere al mas-simo il denaro, le motivazioni di carattere personaleesposte rafforzano il concetto d'investimento. Le opereche nel tempo sono più cresciute di valore sono quelledel XVII secolo e tutto quello che, considerata arte mino-re, ha arricchito gli arredi, come i vetri, le ceramiche, gliargenti, l'oggetto da wunder-cammer o stanza delle me-raviglie. E così che l'antico va sempre di moda. Le racco-mandazioni degli esperti, se si fanno acquisti nell'otticadi un investimento, è quello di privilegiare periodi clas-sici legati agli antichi maestri o l'arte moderna. Atten-zione però a chi ci si rivolge: in questo comparto è fa-cile cadere in truffe se non si ha un'adeguata compe-tenza. Meglio rivolgersi ad esperti, ad antiquari pre-

senti sul territorio da lungo tempo e sinonimo di garan-zia. Per facilitarvi nella scelta e capire come muoversisul mercato, abbiamo intervistato per voi (a pagina 82,n.d.r.) Gianmaria Previtali, figlio d'arte e proprietario del-la nota Galleria Previtali a Bergamo.

Oro, un' investimento lucidosenza gialli o retroscena

La scheda

I motivi per cui si sceglie l'oro,nel corso della storia, si sonorafforzati. Per la riserva di va-

lore che ha nel tempo, è un bene ri-fugio, è sinonimo di liquidità e infi-ne è un'opportunità di diversifica-zione. Sia in momenti di crisi che intempi di prosperità, l'oro continua aluccicare. Nonostante sia storicaed appurata la ciclicità del suo mer-cato, mantiene il suo valore neltempo. Questo perché sono molti imotivi che brillano negli occhi degliacquirenti: scelto per deliziare lepersone, per coprirsi dai rischi d'in-flazione e dalla fluttuazione dellevalute e anche perché molti investi-tori in tutto il mondo consideranol'oro come parte necessaria e sicu-ra del loro portafoglio investimenti.

BENE RIFUGIO - Nella storia, levalute nazionali vivono di alti e bas-si mentre il mercato dell'oro è ri-masto piuttosto stabile. Questoperché non è manipolabile dallepolitiche economiche di ogni singo-lo Paese e non può essere discono-sciuto o "bloccato" come nel casodei beni cartacei. Per queste ragio-ni, un quarto di tutto l'oro esistenteè detenuto dai governi, banchecentrali o altre istituzioni ufficiali

sotto forma di riserve monetarieinternazionali. Questo ci spingea pensare che, anche in futuro,l'oro manterrà inalterato neltempo il suo valore.

ALTA LIQUIDITA' - Tra i solidi, l'o-ro è uno tra i beni economici mon-diali maggiormente "liquidi". Puòessere prontamente venduto 24ore su 24 in uno o più mercati in tut-to il mondo. Questo non può esseredetto per altri tipi d'investimento,includendo titoli od azioni dellemaggiori società o enti mondiali.

PATRIMONIO DIVERSIFICATO -L'oro può giocare un ruolo impor-tante nella strategia di diversifi-cazione del portafoglio. E' questala ragione per cui molti investito-ri sono spinti ad investire in oro.Siccome gran parte dei portafoglisono composti per larga parte daazioni ed obbligazioni, la sua di-versificazione nasce dall'esigen-za di protezione contro le fluttua-zioni del valore di ciascun settored'investimento. Le forze economi-che che determinano il prezzodell'oro sono differenti, ed in mol-ti casi contrarie a quelle che de-terminano i prezzi di altri beni.

Bene rifugio per eccellenza, mantiene il valore nel tempo ed è facilmente rivendibile

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Investimenti&Gioielli

"Prezzi miti e seria garan-zia". In un periodo di ge-nerale recessione econo-mica, le parole di Gusta-vo Curnis, bisnonno di

Cesare - titolare di "Gioielleria Curnis" in ViaZambonate -, suonano come un'ancora di

salvataggio per tutte le persone che deci-dessero d'investire nel settore dei gioielli. Ilritorno degli oggetti di valore nella spesa diuna famiglia è un argomento di forte attua-lità, che passa anche attraverso l'attenzionetutta particolare di una cultura tramandatada diverse generazioni. In un mondo che ten-

Articolo di Giorgio Chiesa

Curnis, il taglio della qualità

La storica gioielleria di Bergamo sfodera tutto il suo charme per riqualificare l'artigianalità dell'oro e del made in Italy,

in un periodo in cui i beni rifugio sono in forte rilancio

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de a privilegiare le grandi marche che "vampirizzano" i pro-dotti stessi, gli investimenti in beni durevoli appaiono comeuna chimera di difficile chiarificazione. Merci che si svalu-tano contro gioielli ad alta carica emozionale e ad elevatovalore intrinseco. Dove risiede la giusta via da seguire, con-siderando il momento così difficile per i mercati internazio-nali? Alla difficile domanda cerca di dare una risposta Ce-sare Curnis, da sempre impegnato nella valorizzazione del-l'artigianalità e della cultura locale, a discapito magari di unpossibile guadagno che le moderne regole globalizzanti ten-dono a dettare. "Il principio legante tutta la tradizione deigioielli - afferma - si focalizza sempre sullo stesso desiderio:quello di donare. Ora sta nascendo anche una nuova consa-pevolezza. Quando si decide di fare un prezioso presente,contemporaneamente si sta investendo in un bene durevo-le, che non sente la generale crisi economica diffusa".

Il mercato dei gioielli in Italia. Come ci si adatta allarecessione?"Regalando credibilità e analizzando la situazione in modo

critico. Il mercato italiano non può piùessere quello fondamentale, questo èbene tenerlo presente. Il nostro valoreaggiunto sarà dato dall' inconfondibilegusto e dalla tradizionale cultu-ra che ci contraddistingue.Speriamo che la crisi ge-nerale possa regalarci al-meno un piccolo aspettopositivo. Quello di torna-re alle realtà che forni-scono una concreta si-curezza. Il nuovo at-teggiamento - che sa-rà dominante - è quellodella riflessività. Final-mente potremo riappropriarcidei rapporti umani".

Elementi positivi di una

Cesare Curnis

Cesare Curnis: "La qualità è fondamentale per massimizzare l'investimentoNoi, ad esempio, non ci limitiamo solo alla scelta dei marchi, dei materiali e dei fornitori.Ma, da quest'anno, firmiamo anche le nostre proposte d'alta gamma orafa"

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crisi così profonda. Bisogna essere ottimisti?"So bene che è una frase fatta, ma con un'aziendacome la nostra, che regala credibilità - anche in tem-pi non sospetti -, si può stare tranquilli. Potevamoanche in passato fregiarci di grandi brand che anda-vano per la maggiore, tuttavia preferiamo premiarenon solo la qualità, ma anche le specializzazioni ma-nifatturiere degli artigiani italiani. Anche oggi nondiamo mai per scontato quello che ci viene propostodalle aziende. Scegliamo i fornitori e la qualità deiprodotti solo dopo un'attenta verifica".

Come cambia il rapporto con la clientela, in unperiodo come quello che stiamo vivendo?"Nella difficoltà la gente si ferma a pensare. Si smet-te di generalizzare e si tende a scegliere tutto ciòche è credibile e durevole. In questo caso la diffe-renza non la fanno solo la resistenza alla svalutazio-ne di quello che si vende - come il caso dei gioielli -, ma anche il rapporto speciale che si riesce ad in-

staurare con il cliente. E' questa la vera differenzatra il commercio moderno e Curnis. Noi cerchiamo discegliere le migliori aziende che legano il nostro gu-sto personale a quello degli acquirenti. Il loro inte-resse - in questo senso -, è pari al nostro. Parlo di ac-quirenti anche se il termine non lo gradisco. Mi pia-cerebbe far capire che uno degli aspetti più affasci-nanti del mio lavoro è quello di poter dare consigli,riuscendo a capire l'esigenze dei nostri habitué.Esattamente come dei consulenti specializzati".

Tenendo presente questi aspetti, cosa prevedeper il futuro?"Il nostro mercato è anticiclico. Nonostante questo,il lusso subirà una frenata. Nel particolare, tutto ciòche mantiene una distanza eccessiva tra valore in-trinseco e valore nominale avrà notevoli difficoltà asopravvivere. Ritengo che il prodotto "sartoriale" re-cupererà notevolmente tutta la strada che è andatoperdendo per via della globalizzazione. Verranno a

"Ritengo che il prodotto sartoriale recupererà notevolmente tutta la strada che è andato perdendo per via della globalizzazione"

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costituirsi due grandi tipi di brand protagonisti: quel-lo "giustificato" dal suo stesso nome e quello della"credibilità", riferito all'artigianalità e alla qualitàinnata che lo costituisce".

Distanza tra valore intrinseco e valore nomina-le. Si riferisce al problema cinese?"Potremmo riassumere così: nell'alta gioielleria lascarpa su misura la si paga meno di una "griffata".Sembrerebbe assurdo, ma è un trend che ci vieneproposto quotidianamente a tutti i livelli. L'oro sub-isce delle pericolose oscillazioni borsistiche, ma ilnodo cruciale da sciogliere è un altro. Il problema ci-nese risiede più nella produzione di basso livello. Siparla d'ordini di moltissimi pezzi che per noi sono im-pensabili. E' possibile mettere in ginocchio questaspiacevole realtà moderna investendo sulla qualità esulla resistenza alla svalutazione, elementi che leproduzioni asiatiche non potranno mai garantire".

A proposito di produzione, siete anche artigiani?"Al momento la catena produttiva è ancora troppoframmentata, specialmente all'estero. L'Italia daquesto punto di vista garantisce un numero inferioredi passaggi commerciali rispetto ad altri paesi. Tutta-

via, avendo una piccola fabbrica non si riuscirebbe adoffrire la nostra grande varietà di preziosi. Possiamodire che - per il momento - non ci limitiamo solo allascelta dei materiali e dei fornitori, ma anche alla crea-zione di alcuni prototipi che potranno poi essere rea-lizzati attraverso le nostre garanzie di qualità. Per tut-te queste ragioni, da quest'anno abbiamo deciso di fir-mare le nostre offerte di gioielleria, riuscendo così neldifficile intento di unire il valore aggiunto dato dallanostra esperienza plurigenerazionale".

Prototipi garantiti dalla qualità. Un esempioconcreto?"Una linea di anelli che andremo a firmare rappresen-ta tutta la nostra tradizione. La passione di creare unanuova e sinuosa forma avvolgente, per evitare la sco-modità di uno spigolo troppo marcato. La qualità discegliere i migliori prodotti, incisi e tagliati a manodai migliori artigiani d'Italia. L'innovazione di crearedelle rifiniture anche nella parte interna dell'anellostesso, per il solo appagamento del cliente finale. Lacultura nell'intercettare le esigenze di tutti gli habituédi cui conserviamo la stima reciproca. E infine la com-petenza nel riuscire a fornire prodotti che intercettanoi desideri più nascosti. Tutto questo è Curnis".

"Uno degli aspetti più affascinanti del mio lavoro è quello di poter dare consigli,

riuscendo a capire l'esigenze dei nostri habitué

Esattamente come dei consulenti specializzati"

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Investimenti&AntiquariatoArticolo di Giorgio ChiesaFoto di Laura Pietra

In via Tasso la Galleria Previtalirappresenta una valida alterna-tiva per chi cerca un investimen-to sicuro e duraturo nel tempoGianmaria Previtali: "Gli oggettid'arte non perdono il loro valore,anzi ne acquistano con lo scor-rere del tempo

L'antiquariato aperto a tutti

La crisi moderna dell'economiacontinua a diramare i suoi mil-le tentacoli su ogni settoreproduttivo. Un elemento di no-vità però - paradossalmente -,

illumina il ramo che più di ogni altro sideve rapportare con il tempo e con i va-ri altri periodi di recessione economicache si sono susseguiti nel corso dellastoria. Gianmaria Previtali - imprendi-tore che da più di quarant'anni si occupadel "romanzo degli oggetti" -, fornisce unparere sull'attuale situazione del merca-to dell'antiquariato. Dall'atrio del suomondo antico, ci conduce in un viaggiotemporale attraverso le sei sale checompongono l'omonima galleria di ViaTasso, un vero e proprio show-room del-l'antiquariato aperto al pubblico.

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Come si è fatta sentire la generale crisi economi-ca in un mercato come quello dell'antiquariato?"Il momento non è dei più rosei per nessuno.Tuttavia sono fiducioso per il futuro. Gli ogget-ti d'antiquariato hanno sempre superato tuttele crisi economiche che si sono susseguite nelcorso della storia. Credo che la caratteristicafondamentale sia data dalla cultura. Ogniaspetto di questo speciale lavoro risiede inquella piccola parola che stiamo andando tuttidimenticando. Senza cultura, non esiste la sto-ria. Senza la storia, non esiste l'uomo. Per que-sto mantengo un atteggiamento positivo".

In termini prettamente economici,che vantaggi ha il suo settore ri-spetto ad altri?"Innanzitutto, attualmente l'antiquariato è il settore che possiede lapiù alta garanzia d'investimento. Mi spiego meglio. Si pensi ad unoggetto antico, come ad esempio uno dei dipinti antichi che abbiamoin galleria. E' forse un bene che si è svalutato per via della crisi eco-

nomica? Tutt'altro. E' chiaro che stiamo parlando d'investimenti dimedio-lungo termine, ma se a questo elemento uniamo il fatto che

tutti i beni d'antiquariato non sono sogget-ti ad alcuna imposizione fiscale, si va acomporre un'opera tutt'altro che scontata.Il nostro settore, in pratica, non può cheessere visto come un salvagente pertutte quelle persone che cercano un in-vestimento sicuro e duraturo".

Più che altro solo per coloro chepotranno permetterselo."Assolutamente no. Il mercato dell'anti-quariato non è lusso, ma molte altre cose.Passione, tradizione, cultura, costume. Ri-durre tutto ad un costo è esattamente ciòche sta paralizzando i mercati. Ci teniamo

a far capire che un oggetto d'epoca non è necessariamente dis-pendioso. Esistono opere per tutti i gusti e per tutti i prezzi".

In un mercato fortemente speculativo come quello moderno,

"La nostra Galleria si compone di sei sale in cui è possibile soffermarsi a guardare i vari oggetti, chiedendo - ogni qualvolta se ne ha la curiosità -, informazioni sulle varie opere esposte"

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come si può trasmettere una passione tanto antica?"E' molto semplice. Instaurare con il cliente un rapporto d'amicizia. Perquesto, oltre ad essere sempre aperti al pubblico, non imponiamo al-cun obbligo d'acquisto. La nostra Galleria si compone di sei sale in cuiè possibile soffermarsi a guardare i vari oggetti, chiedendo - ogni qual-volta se ne ha la curiosità -, informazioni sulle varie opere esposte. Saqual è il momento più gratificante per un antiquario? Quello in cui po-ter raccontare ai vari visitatori il "romanzo" di ogni oggetto. Vale adire la storia che vi risiede. Il contesto storico in cui è vissuto. I per-sonaggi nati con lui, e che ha visto andar-sene col passare del tempo. Questa è la cul-tura che deve possedere un vero esperto".

Stiamo forse dimenticando il gustoper l'antico e per le sue tradizioni?"E' chiaro che il modello di mercato propostoin questi decenni è stato quello consumisti-co. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Og-gi sembra tutto così velocizzato da internet edalle mille possibilità d'acquisto che offre,che la realtà storica della nostra quotidiani-tà - invece d'essere valorizzata -, sembra es-sersi persa. Non si può acquistare veloce-mente un oggetto che ha atteso paziente-mente di essere guardato per centinaia d'an-ni. Inoltre, in termini pratici, un vero antiqua-rio deve fornire - per legge - , una garanzia diqualità e di stato di conservazione dell'oggetto stesso. Nel libero mer-cato odierno bisogna assolutamente diffidare da tutti colori i quali im-provvisano un mestiere, senza fornire alcuna protezione al cliente".

Antiquariato, gioielli, garanzie di qualità. La Galle-ria Previtali ha fatto storia in questo senso."Vengo da una famiglia d'antiquari che hanno operato sul territorio ber-gamasco dal 1939. Avevamo un negozio in piazza Dante, poi dal 1963è stato aperto anche un nuovo punto vendita in via Tasso. Credo di po-termi definire un figlio d'arte. La nostra offerta si compone di oggetti ita-liani che vanno dal '500 al '700. Copriamo tutto quel meraviglioso pe-

riodo storico che percorre Rinascimento, Barocco e Rococò, arrivan-do anche ad alcune opere del '800. Inoltre abbiamo aperto nel 1999- in Via Silvio Spaventa -, Previtali Arte, gestita dai miei due figli Fran-cesco e Gabriele. Loro rappresentano la terza generazione della fa-miglia. La volontà comune è stata quella di completare l'offerta del-la nostra Galleria, affinché ogni momento storico fosse degnamen-te rappresentato. In questo senso, la nuova attività, propone mobili,oggetti e dipinti dal periodo Luigi XVI fino al Déco, passando attra-verso il gusto eclettico del XIX secolo".

Una realtà quasi centenaria. Come si ri-esce a mantenere un livello così alto -tanto da essere uno dei punti di riferimen-to di questo settore -, per tanto tempo?"Chiaramente non è facile. La Galleria Previ-tali non si è mai fermata in tutti questi anni,cercando - nel suo piccolo -, d'innovarsi, perfronteggiare le nuove sfide del mercato. Co-me accennavo prima, il nostro - pur essendoun settore leggermente diverso dal resto, in-contra tutte le difficoltà classiche di un'azien-da più tradizionale. Siamo presenti sul territo-rio nazionale e con una clientela di collezioni-sti privati e collaborando nel tempo con museiquali la Galleria degli Uffizi di Firenze e il mu-seo di Vilnius, in Lituania. Tuttavia quello checi interessa maggiormente non è una conqui-

sta commerciale al di fuori dei nostri confini. Per questo vorremmoriuscire a trasmettere la nostra passione per l'antiquariato anchenella città che ci ha visti nascere, la storica Bergamo".

Dobbiamo dunque aspettarci un regalo sotto l'albero?"Mia moglie Adriana, che da più di vent'anni mi segue in Italia e in ogniparte del mondo - occupandosi in via esclusiva della raccolta di gioiel-li antichi -, sta già pensando a delle speciali offerte per Natale. Conl'occasione di operare nel nostro territorio natio, speriamo di riuscirenel difficile intento di unire, alla storica modernità della città, tutto ilgusto per la tradizione che da secoli caratterizza la nostra cultura".

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In primo piano luce soft data da Random Light di Mooi,zona bar e zona tv Contempora in rovere moka con telo proiettore e camino L’Origine Televisore 50’’ Beovision 9 Bang & Olufsen Divani Febo in tessuto B&B ITALIA Maxalto

Foto di Laura Pietra

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Viaggio nei raffinati ambienti proposti da Longo Group al Salone del Mobile di Bergamo: stile e classe dell'arredo all inclusive

Silenzio, parla il design

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Ambienti raffinati,contraddistinti dall'e-leganza delle forme eda scelte cromatichemai casuali. Materiali

di pregio, finiture esclusive e tec-nologia al servizio del design. L'eleganza del made in Italy e dellemigliori marche presenti sul mercato sono state l'espressionepiù ampia dello stand di LongoGroup all'ultimo Salone del Mobiledi Bergamo. Un appuntamento incui, la nota realtà bergamascacondotta da Dario Longo, ha vo-luto rappresentare in un colpod'occhio armonioso l'essenza dellesue realizzazioni e personalizza-zioni. Un viaggio nell'arte dell'ar-redo, un percorso conoscitivo di tuttele possibili scelte che, una voltaentrati nel mondo di Longo Group,potrete trovarvi di fronte. "Questavolta - afferma Pier Maggi, responsabile di Longo Style - ab-biamo scelto il top delle nostre po-tenzialità. Siamo sempre stati po-liedrici nell'offerta, capaci d'arre-dare qualsiasi spazio. Qui, però, citroviamo di fronte al top della gam-ma. Nulla è lasciato al caso, gliambienti proposti sono il connubiodelle migliori marche dell'arredocon i gusti stilistici dei nostri

architetti e designer". Ebbene sì,chi si rivolge a Longo Group èconsapevole d'affidare la propriacasa in mani sapienti e creative.Pacchetti "chiavi in mano" capacidi trasformare un luogo privo dipersonalità nell'esemplificazionedel gusto estetico. Dalla cucina alsoggiorno, passando per la camerada letto: ogni piccolo dettaglio èvoluto, ricercato. "Ogni luogo deverispecchiare lo stile di chi ci abita -afferma Maggi -, rappresentare l'espressione culturale del proprie-tario". B&B Italia, Maxalto, Viking, Comprex, L'Origine,

In alto a destraAnima camino in acciaio inox ecologico con combustione biologica di In Camino.

In vetrina, libreria componibilelaccata Selecta di Lema, chaise longue in pelle con struttura cromata Landscapee mobile componi-bile tv laccato lucido Athos di B&B ITALIA

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Desig

n

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Rimadesio, e Bang&Olufsen. Sono stati loro i protagonisti dellostand Longo, insieme all'azienda vinicola Tallarini. "Per rimarcare l'alta qualità offerta e per rendere lavisita ancora più piacevole a chipasseggiava in Fiera, abbiamo voluto legare il nostro brand aduna casa vinicola conosciuta intutto il mondo". Sorprendere congusto e con il gusto. Longo Groupè stato l'unico espositore al Salo-ne del Mobile con una piccolacantina a disposizione del pubblico."Chi ha visitato il nostro spazioespositivo - conclude Pier Maggi -ha potuto così affiancare al design, il dolce e fruttato saporedi un buon bicchiere di vino. Unconnubio decisamente innovativoe appagante". Abbiamo già avutomodo di conoscere Longo Groupnella sua filosofia d'arredo "allinclusive". Questa volta, però, abbiamo preferito lasciare spa-zio alle immagini. Non dilungarciin presentazioni invasive, bensìfar parlare gli occhi. Gli ambienti catturati in queste pagine, in effetti, sono le migliori parole che si possanoaccostare all'hi-style italianoed internazionale. Lasciamo laparola al design.

B&B ITALIA, Maxalto, Viking, Comprex, L'Origine, Rimadesio, e Bang&OlufsenSono stati i protagonisti dello stand Longo

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LONGO DESIGNVia Circ. Ponente, 3Tel 035 841010

LONGO STYLEViale Olmi, 8Tel 035 4423543

24050 Calcinate Bg

www.longogroup.eu

Frigorifero, congelatore

e cantina vini trizona di Viking,luci clusterlamp

di Mooi

In bassoZona pranzo B&B

Maxalto,cucina Vintage laccata con top

inox Comprex sistema porte scor-revoli Velaria in ve-

tro grigio di Rimadesio

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CucinaArticolo di Giorgio Chiesa

Un luogo d'incontro per fuggire dalcaos metropolitano classico dellecittà moderne. Questo è il significa-to di "Simposium", termine latino acui i fratelli Massimiliano e Donato

Matassino - insieme al socio Mario Tomasello -, affidano il nome del neonato ristorante in cit-tà Alta. La collocazione della location seguequesti intenti in modo azzeccata. Da questopunto di vista, nessun luogo sarebbe più adatto

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Simposium, anche a mezzogiorno un mare di saporiA pochi minuti dal caos cittadino, un luogo incantevole in cui assaporare il gusto della cucina italiana, a pranzo e a cena

rispetto alla cornice storica offerta da Colle Aperto, cen-tro vero e proprio della parte alta della nostra città. A me-tà strada tra la Cittadella e il pittoresco Parco delle Ri-membranze, il nuovo angolo di paradiso enogastronomicotrova, fra la vista dei colli bergamaschi e il quieto roman-ticismo della storia, l'atmosfera ideale per poter espri-mere tutte le sue potenzialità. Massimiliano - uno dei treproprietari della struttura ristorativa -, commenta la suanuova iniziativa imprenditoriale con entusiasmo e grandisperanze per il futuro. "Quest'avventura è una vera sfida.Puntiamo a rilanciare un luogo che, da un punto di vistacommerciale, non è mai stato molto forte. Per fare que-sto, crediamo decisi nella nostra esperienza pluriennale,unitamente alla grande passione per questo lavoro, unodei più belli del mondo. La nostra idea è quella di offrireun prodotto di qualità per tutte le ore del giorno. Con unnome come il nostro non potevamo permetterci di nonpensare a tutti i lavoratori e imprenditori bergamaschiche, nelle ore pomeridiane, decidono di staccarsi - ancheper poco tempo -, dalla loro routine quotidiana. Chi sce-glierà di andare a pranzare in un luogo diverso dai solitilocali o dalle solite tavole calde, troverà nella nostra of-ferta enogastronomica quel qualcosa di diverso e stimo-lante che potrà appagare la loro voglia di distrazione".

In pratica trasportare il vostrotalento, anche per i businesslunch. Ma i costi per il cliente?"Saranno contenuti, come già avvie-ne per la nostra offerta della cena.Diciamo che si potrà fluttuare tra le25 e le 30 euro. Usando anche imezzi pubblici, bastano dieci minuti

per salire in Colle Aperto dal centro di Bergamo. La fer-mata dista qualche metro dal ristorante. Non si deve gui-dare, si spende poco e in breve tempo ci si ritrova sedutiin un ambiente caldo e confortevole. E' un bel risparmioanche in termini di stress. Inoltre, essendo originari di Sa-lerno, amiamo molto la "chiacchera". Il massimo per il no-stro lavoro infatti, è riuscire a capire le esigenze del clien-te senza neanche scomodarlo nel leggere il menù".

Cosa avete di diverso da tutte le altre offerte risto-rative di città Alta?"Come dicevo, la nostra esperienza si è consolidata nelcorso del tempo. Veniamo dai successi di Porto Rotondo,in cui abbiamo avviato felicemente un ristorante analogosia nel nome che negli intenti. Ora è arrivato il momentodi confrontarci con questa poliedrica città, che riesce a farconvivere al suo interno la tensione moderna e la tradi-zione per l'antico. Manteniamo comunque tutte quelle ca-ratteristiche e tutti quei vantaggi che la terra sarda ci haregalato ad ogni soffio di maestrale. Mi riferisco chiara-mente alla cucina a base di pesce, vero alimento cardinedella nostra offerta. Si va dai classici branzino e orata -cotti al forno, al sale o alla griglia -, sino ad arrivare ai piùrinomati crostacei dei nostri mari. In questo caso mi piace

menzionare l'asticelocale - inteso chia-ramente a quellomediterraneo -, chemantiene, a differen-za degli altri, un af-fascinante riflessobluastro ed una te-nerezza nella carne

Massimiliano e Donato Matassino

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tutta particolare, data dalla poca pressione che l'acqua sa-lata del mare esercita rispetto a quella dell'oceano".

Avete ereditato la grande cultura del mare. Nella vostraesperienza c'è spazio anche per altre offerte culinarie?"Naturalmente. La nostra struttura si compone di due piani. Quel-lo inferiore ospita una zona lounge, dedicata alla degustazione diprodotti tipici lombardi e non solo. Pregiate etichette di vini, di-stillati e champagne possono accompagnare la nostra clientela inuna serata dalle calde e rilassate atmosfere. Anche se possononon trovarsi i più classici vini commerciali - quelli da discoteca perintenderci -, la ricercatezza dell'offerta non impone assolutamen-te un prezzo più elevato. Passando poi al piano superiore, trove-remo il ristorante vero e proprio, che oltre a proporre una com-pleta e gustosa offerta di pesce, annovera nel suo menu alcuneattente selezioni di formaggi e salumi, facendo attenzione allatradizione della cultura bergamasca. Gli ambienti curati della no-stra location sono studiati anche per questo".

Mi sta dicendo che siete riusciti ad unire l'offertaenogastronomica al design?"Abbiamo voluto creare una vera e propria culla dei sapori. L'am-biente è il giusto mix degli stili di vari noti esperti del settore. Gra-

zie alla loro unione d'intenti, siamo riusciti a formare una perfet-ta armonia di colori e spazi, che accompagnano degnamente leofferte della cucina e del nostro american bar. La cura per i detta-gli e la raffinatezza per la scelta dei materiali, valorizzano l'atmo-sfera con un tocco d'eleganza che coinvolge tutti i sensi. Partico-larmente stimolata anche la vista dunque, grazie al panorama ga-rantito dall'ariosità della struttura e dalle scelte attente dell'arre-do. Tutto questo per sentire quel pizzico di romanticismo in più,troppo spesso dimenticato in nome di un'asettica semplicità, nonadatta a quello che vorrebbe essere - prima di ogni altra cosa -,un rilassante luogo di ritrovo. Sarebbe bello che ogni bergamascosi sentisse a casa non appena entra nel nostro ristorante".

A proposito di cultura, tradizione e calore di unambiente familiare, proponete qualcosa di specia-le per le festività?"Ci siamo già attivati in questo senso. Per le feste tradiziona-li - Natale e Santo Stefano -, Simposium proporrà dei menùparticolari per grandi tavolate, senza chiaramente mai dimen-ticare anche l'intimità di un posto per due, il classico tavolodell'amore. A Capodanno saremo aperti, proponendo dei verie propri inni al mare, così da poter unire il gusto della tradi-zione, all'euforia per un nuovo anno all'insegna della qualità".

In Colle Aperto, i fratelli Massimiliano e Donato Matassino - insieme al socioMario Tomasello - hanno ricreato le atmosfere di Salerno e Porto Rotondoper business man in pausa lavoro

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Sensazioni:non c'è da stupirsi se, al volante, l'unica cosa dafare è guidare. Per tutto ilresto ci ha pensato BMWNon è uno scherzo e lo si capisce appena ci si siede al posto del gui-datore: il sedile, allacciate le cinture, ti avvolge elettri-camente dandoti una sen-sazione di totale sicurezza

La novitàArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra

Osservare da vicino la Centrale Tac-cani di Trezzo sull'Adda lascia stu-piti dall'imponente maestosità del-l'opera architettonica a bordo fiu-me, realizzata dalla sapiente mano

di Gaetano Moretti. Uno dei maggiori architettidei primi anni del Novecento, protagonista diuna corrente ispirata al modernismo. Nel 1894l'industriale Cristoforo Benigno Crespi, quandoacquistò il terreno dove nel 1903 sorse la cen-trale, volle proprio lui per rendere l'opera indi-menticabile. Energia al servizio dell'arte, archi-tettura affiancata alla tecnologia. Un legameche si può ritrovare nell'ultima nata di casa

BMW, l'ammiraglia Serie 7. E proprio da quelluogo incantato, ricco di storia artistica edespressione di modernità dell'epoca, abbiamovoluto partire per un viaggio intenso grazie aLario Bergauto. I fili elettrici intrisi di vita in-dustriale si collegano con l'arte e la tecnica del-la nuova regina del segmento Premium, capacedi scavare un solco indelebile fra lei e le con-correnti. Un'astronave di classe, così si potreb-be definire l'ultima nata. Un'auto che non lascianulla al caso, sia nei dettagli sia nelle dotazioni.Guidarla è un piacere, osservarla una soddisfa-zione: è lei a spingerti oltre il confine fra purarealtà e futurismo. Non c'è da stupirsi se, al vo-

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Nuova Serie 7, l'arte della tecnica

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Innovazione:da segnalare la navigazionesatellitare con visualizzazione

tridimensionale degli edifici e la strumentazione

con tecnologia Black Panel,uno schermo ad alta

definizione che a vetturaspenta è completamente

nero e in marcia è capace di riprodurre

gli indicatori classici

lante, l'unica cosa da fare è guidare. Per tutto ilresto ci ha pensato BMW. Non è uno scherzo elo si capisce appena ci si siede al posto del gui-datore: il sedile, allacciate le cinture, ti avvolgeelettricamente dandoti una sensazione di totalesicurezza. Ai primi colpi d'acceleratore il cambioautomatico sequenziale ti fa capire di avere sot-tomano un bolide, una scheggia ma nel massi-mo controllo. E pure nei piccoli dettagli, comeun angolo cieco, anche qui la tecnologia bava-rese ti viene in soccorso: l'auto ti segnala l'o-stacolo attraverso il retrovisore. Ma non solo.Pure la notte, quando la visibilità è compromes-sa, un sistema a raggi infrarossi ti segnala even-

tuali ostacoli, distinguendo i pedoni in strada daquelli sul marciapiede. Infine una telecameradietro il retrovisore interno è capace di leggere isegnali stradali dei limiti di velocità, riproducen-doli con pittogrammi sul cruscotto o sul para-brezza attraverso l'head-up display. Tutto que-sto è BMW Serie 7, un'auto che - come è acca-duto per la Centrale Taccani di Trezzo nei primianni del Novecento - rappresenta il distaccodella realtà, a favore del modernismo.

PRIME SENSAZIONI - Della BMW Serie 7 sustrada, la versione provata per voi in queste pa-gine è la 730d con allestimento Eccelsa, si pos-

Alla Centrale Taccani di Trezzo abbiamo svelato per voi la nuova ammiraglia

di casa BMW. Full d'assi di tecnologia per la regina del settore Premium:

un'auto che non lascia nulla al caso, sia nei dettagli sia nelle dotazioni

Guidarla è un piacere, osservarla una soddisfazione

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sono dire solo meraviglie. Ma è nel comfort in generale che re-gna sovrana. Come l'hotel Trezzo, in cui è stata fotografata inquesto servizio e di cui siamo stati ospiti a pranzo. Dietro ab-bonda lo spazio e si possono addirittura allungare le gambe,

mentre nelle posizioni anteriori si è letteralmentecoccolati da una plancia preziosa nei dettagli enelle rifiniture, composte da un mix di pelle, le-

gno e alluminio. Di grande comodità il cofanoposteriore moto-

rizzato, così come le portiere che si fermano a qualsiasi ango-lo. Quando occorre chiuderle, basta appoggiarle appena persentirle tirare come a sigillare l'abitacolo. Tutti i benefici delle4 ruote sterzanti si avvertono a tutte le andature e in tutte lecondizioni. Quando occorre fare manovra negli spazi più stret-ti e si affronta un percorso molto tortuoso, sembra di guidareuna vettura nettamente più compatta soprattutto quando sisceglie la modalità Sport Plus. In velocità, invece, la vetturaviaggia dentro rotaie invisibili tanta è la sicurezza che la Serie

7 infonde sulle curve veloci e nei rapidi cambi di dire-zione. Notevoli infine i freni:

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la risposta al pedale è precisa, perfetta nel controllare la potenza del mezzo.

DESIGN - La quinta generazione della Serie 7 si presenta con un colpo d'occhio piùrassicurante, ma non per questo privo di novità. Le linee esaltano la sportività delmodello, come l'abitacolo spostato all'indietro ne rende più intraprendente la gui-da. Il frontale presenta due "reni" che non sono mai stati così grandi e verticali (an-che per meglio proteggere il pedone in caso di urto), mentre la vista laterale mettein evidenza la nervatura che non parte dal passaruota, come sulle altre BMW, madal faro anteriore e percorre tutto il fianco della vettura. A riempire lo spazio traparafango anteriore e portiera ci sono un fregio satinato che integra l'indicatore didirezione e un profilo discendente che termina verso il longherone sottoporta.

INTERNI - Anche l'abitacolo è nel segno della tradizione bavarese, rivisto con untocco di classica originalità. La plancia da vero transatlantico, infatti, non è più per-fettamente rettilinea e segna il ritorno al profilo avvolgente con la parte centrale ri-volta verso il guidatore. Il volante è più piccolo, ha tre razze invece di quattro, l'im-pugnatura più massiccia e perde i pulsanti e la levetta del cambio che ritorna, insie-me alla leva del freno di stazionamento, sul tunnel centrale. La manopola dell'iDri-ve, che prima aveva il monopolio, si sposta verso destra e diventa più piccola, ancheper fare spazio ad altri numerosi comandi. La logica del nuovo sistema è stata note-volmente semplificata, tanto che non è più necessario il libretto d'uso che sulla pre-cedente Serie 7 contava oltre 700 pagine. Ora è un documento elettronico consulta-bile attraverso l'enorme schermo da 10,2 pollici del sistema multifunzione, dotato fral'altro di disco rigido da ben 80 GB. Altre innovazioni sono il ConnectedDrive che con-sente di sbloccare a distanza la vettura se il guidatore ha dimenticato la chiave al-l'interno e offre navigazione internet illimitata, ma per ora solo in Germania. Altremeraviglie sono la navigazione satellitare con visualizzazione tridimensionale degliedifici e la strumentazione con tecnologia Black Panel, ovvero uno schermo ad altadefinizione che a vettura spenta è completamente nero e in marcia è capace di ri-produrre gli indicatori classici e di fornire una grande quantità d'informazioni. Le fi-nezze naturalmente non mancano, come i comandi di climatizzazione, il sistema au-dio e l'iDrive in ceramica per offrire un tocco di vera classe e i soliti 8 pulsanti per laselezione diretta personalizzata di alcune funzioni che qui sono a sfioramento.

TECNOLOGIA - La Serie 7 è da sempre la vetrina della migliore elettronica appli-cata alla sicurezza e anche questa quinta generazione conferma la regola. Per la pri-ma volta su una BMW, ci sono i sistemi che segnalano la presenza di una vetturanell'angolo cieco attraverso un LED sul guscio del retrovisore, quello che fa vibrareil volante se si supera involontariamente le linee che delimitano la carreggiata, ilcruise control attivo con funzione stop&go, la telecamera posteriore di parcheggio e

Motori:la tre le motorizzazioni, ognuna

disponibile con altrettanti allestimenti(Eletta, Futura ed Eccelsa).

Si parte con la 730d, un sei cilindricon turbocompressore a geometriavariabile e l'iniezione Common Rail

di terza generazione. A disposizione,inoltre, la 740i con 240 kW (326 Cv):

il motore BMW a sei cilindri più potente di tutti i tempi. Infine il 750i,

un bolide da 300 kW (407 Cv), 600 Nm da 1.750 a 4.500 giri/min

e un parziale di 0-100 km/h in 5,2 secondi

BMW 730 D

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quella anteriore angolare, molto utile negli incroci nei quali la visibilità scarsa impe-disce di capire se stanno sopraggiungendo vetture da entrambi i lati. Novità assolu-te, invece, sono il sistema di visione notturna a raggi infrarossi capace di rilevare lapresenza di una persona al di fuori del fascio luminoso dei fari e quello che, attraver-so una telecamera posizionata dietro il retrovisore interno, legge letteralmente i car-telli stradali relativi ai limiti di velocità riproducendoli con pittogrammi sul cruscotto osul parabrezza attraverso l'head-up display. Tutta questa tecnologia dialoga anche conmotore e cambio automatico, costituendo il cosiddetto Integrated Chassis Manage-ment, controllato da ben 16 centraline elettroniche collegate tra loro da una rete Flex-Ray, 20 volte più veloci delle normali CAN. Tale interazione consente il controllo del-la dinamica globale della vettura e di cambiarlo attraverso i due pulsanti del DriveDynamic Control su quat-tro posizioni: da Comfortpassando per Normal,Sport e Sport Plus che re-gala una maggiore reatti-vità dei comandi e uncontatto con la strada piùdiretto con la disattiva-zione del controllo elet-tronico di stabilità DSC.

RUOTE - Tecnologia, di-cevamo. Ma anche inno-vazione. La BMW ha, in-fatti, deciso di stupire ilmondo dell'auto montan-do sulla Serie 7 le quattroruote sterzanti (Integralactive steering). Finorac'era stato un solo prece-dente in casa BMW, con la 850 Csi coupé del 1992. Quando si va piano le ruote poste-riori sterzano controfase per facilitare, per esempio, le manovre di parcheggio; in velo-cità mantengono la stessa direzionalità di quelle anteriori e si ottiene una migliore sta-bilità e maggior comfort per i passeggeri posteriori. Le quattro ruote sterzanti lavoranoin combinazione con il Drive dynamic control. Innumerevoli, infine, le possibilità offerteper cerchi e pneumatici (runflat di serie garantiti per marciare 250 km da sgonfi).

VERSIONI E MOTORI - Tre le motorizzazioni, ognuna disponibile con altrettan-ti allestimenti (Eletta, Futura ed Eccelsa). Si parte con la 730d, un sei cilindri conturbocompressore a geometria variabile e l'iniezione Common Rail di terza ge-nerazione. Le valvole verticali e le nuove candele in ceramica fanno sì che la mi-scela sia sottoposta ad una combustione uniforme, diminuendo le emissioni eportando i consumi a soli 7,2 litri per 100 km. Il motore raggiunge una coppia di540 Nm con una potenza di 180 kW (245 Cv). A disposizione, inoltre, la 740i:con 240 kW (326 Cv) si tratta del motore BMW a sei cilindri più potente di tut-ti i tempi. Prestazioni massime che si sprigionano per tutta la fascia di regimegrazie ai Twin Turbo a risposta spontanea. Con High Precision Injection l'effi-cienza viene massimizzata, la miscela benzina/aria risulta perfetta anche neiregimi transitori. Da 0 a 100 km/h in soli 5,9 secondi. Infine il 750i, un bolideda 300 kW (407 Cv), 600 Nm da 1.750 a 4.500 giri/min e un parziale di 0-100 km/hin 5,2 secondi. Tra le bancate dei cilindri del motore V8 alloggia anche qui il TwinTurbo, con un peso e consumi nettamente inferiori alla precedente versione.

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BMW 730 D

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Tecnologia:novità assolute sono il sistema di visione notturna a raggi infrarossicapace di rilevare la presenza di una persona al di fuori del fascio luminoso dei fari e quello che, attraverso una telecamera posizionata dietro il retrovisore interno,legge letteralmente i cartelli stradalirelativi ai limiti di velocità

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E'impossibile non notarla, im-mersa fra le autunnali curvedella Maresana. La sua lineainconfondibile spicca dolce-mente, accompagnata dalle

flessuose curve che contraddistinguono lefiancate. Stiamo parlando della nuovissimaXC60, neo gioiello di casa Volvo. In questepagine ve la sveliamo in tutto il suo splen-dore, grazie alla complicità del nuovo con-cessionario Iperauto, da pochi mesi in Bor-go Palazzo a Bergamo. Il modello presceltoè il top della gamma: la XC60 D5 Summumcon cambio automatico, nera con interni in

pelle beige. Un tripudio di versatilità e fa-scino sportivo, snob quanto basta senzamai esagerare. Proprio lo spirito sobriodella casa svedese ha incastonato questaperla preziosa nel segmento delle piccoleSuv: un'auto capace di esaltare le carat-teristiche off-road della trazione integra-le permanente, senza tralasciare il com-fort tipico delle station-wagon che hannocaratterizzato Volvo nel corso di questianni. Del Suv XC90 prende solamente lasigla, il resto è tutto da scoprire. Tecnicae sicurezza in primis, strizzando l'occhioal design e all'ambiente.

Le dolci curve della Maresana hanno accolto la nuova piccola e lussuosa Suv svedese, provata in anteprima grazie a IperautoUn mix riuscito di versatilità e fascino sportivo, snob al punto giusto senza ostentare

Volvo XC60,semplicemente bella

Ambiente:oltre ai sistemi d'emis-sione la novità è lo studio dell'internoPer migliorare la qualitàdell'aria e dei materialinell'abitacolo è nato il sistema CZIP - CleanZone Interior Package -,giudicato positivamenteanche dall'Organizzazio-ne Mondiale della Sanità

In AnteprimaArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra

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DESIGN - E proprio dalla XC90 partiamo inquesto speciale viaggio in casa Volvo. Facen-do un paragone delle dimensioni, non dimi-nuisce solo la lunghezza di una ventina di cm(qui siamo a quota 4.628 mm, per 1.891 dilarghezza e 1.713 di altezza). La XC60 speri-menta diverse proporzioni, acquisendo unnuovo slancio e un'aria più moderna e filan-te. Il merito va diviso soprattutto tra il taglioa cuneo della fiancata e il parabrezza piutto-sto inclinato all'indietro, anche se tra gli at-tori non protagonisti si guadagnano una cita-zione i fari allungati con luci di posizione sepa-rate e le nervature che movimentano i paraurti.

INTERNI - Entrando in auto si notano subi-to gli interni sportivi e raffinati capaci diospitare cinque persone comodamente, co-me da tradizione Volvo. Qui, a fare da traitd'union con il resto della gamma, c'è l'ormaitipica consolle centrale "sospesa", rivoltaverso il pilota per rendere meglio accessibi-li i vari comandi. La cura costruttiva è otti-ma, una prassi consolidata per gli svedesi,dove materiali di buona qualità e assem-blaggi precisi sono la norma. Gli inserti del-la versione provata per voi sono in legno la-mellare e alluminio (tipici della versioneSummum). Speciale il sistema d'intratteni-

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Sicurezza:la nuova Volvo offre

di serie insieme a tutte le più importanti dotazionianche il Roll Stability Con-trol e un sistema che pre-

viene i tamponamenti a bassa velocità, chiamato

City Safety. In pratica l'auto, fino a 30 km/h,

frena da sola se dinanzi trova un ostacolo

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mento della vettura: nella configurazione più esclusivail suono può essere, addirittura, ottimizzato per adat-tarsi a tre diverse situazioni. Ad esempio per il sediledel conducente, per entrambi i sedili anteriori o soloper i sedili posteriori.

AMBIENTE - Andando a verificare le innovazioni tecni-che proposte dalla XC60, si nota innanzi tutto un ele-mento che fa parte di una certa cultura automobilisticasvedese: l'attenzione all'ambiente. Ci si è ovviamenteconcentrati sull'efficienza energetica dei motori e sullacapacità di produrre minori sostanze inquinanti, attra-verso l'elettronica, il filtro anti-particolato nei motori agasolio e il perfezionamento dei catalizzatori per la ver-sione a benzina. La novità, però, è lo studio effettuato al-l'interno della vettura, per migliorare la qualità dell'ariae dei materiali nell'abitacolo. Il sistema prende il nomedi CZIP - Clean Zone Interior Package -, ed è stato giudi-cato positivamente anche dall'Organizzazione Mondialedella Sanità: attraverso un filtro a carbone attivo, ven-gono drasticamente diminuiti pollini e altri allergeni, egli stessi tessuti e metalli sono sottoposti ad analisi per

verificare l'assenza di sostanze allergeniche, come adesempio il nickel o il cromo, in modo da ottenere la rela-tiva certificazione internazionale (Oeko-Tex 100). A que-sto si aggiunge l'utilizzo di materiali riciclabili, pariall'85% dei componenti della vettura.

MOTORI - Passando ai motori, sono previste ben tremotorizzazioni. Due sono turbodiesel: il 2.4D, da 163 Cve 340 Nm, e il pari cilindrata D5, da 185 Cv e 400 Nm.Per il primo, velocità massima, accelerazione 0-100 epercorrenza media sono nell'ordine 195 km/h, 10,5 se-condi e 13,3 km/litro, mentre per il secondo sono 205km/h, 9,5 secondi, con lo stesso consumo dichiarato. Leprestazioni più elevate si hanno invece con il tre litri 3.0sei cilindri turbo a benzina da 285 Cv e 400 Nm: 210km/h (velocità autolimitata elettronicamente) e 7,5 se-condi, a fronte di una percorrenza media di 8,4 km/litro.Le due unità a gasolio sono proposte di serie con cam-bio manuale a sei marce ma in alternativa si può avereanche un automatico sempre a sei rapporti, con funzio-ne manuale Geartronic. Quest'ultimo è invece l'unico ti-po di selettore abbinabile al 3.0 a benzina. A completa-

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Design:la XC60 sperimenta diverse proporzioni,

acquisendo un nuovo slancio e un'aria più moderna

e filante. Il merito va diviso soprattutto tra il taglio a cuneo

della fiancata e il parabrezzapiuttosto inclinato all'indietro

Motori:sono tre le motorizzazioni, due turbodiesel. Si parte

dal 2.4D, da 163 Cv e 340 Nm,passando al pari cilindrata D5,

da 185 Cv e 400 NmPrevisto anche un propulsore

a benzina, precisamente il tre litri 3.0 sei cilindri turbo

da 285 Cv e 400 Nm

re il reparto trasmissione di tutta lagamma c'è, come detto, la trazioneintegrale permanente AWD.

ALLESTIMENTI - Quanto agli alle-stimenti, Volvo ne propone anchequi tre: Kinetic come base, Momen-tum al livello intermedio e Summumcome top. Il primo si può avere abbi-nato ai motori 2.4D e D5, con di se-rie cerchi in lega da 17", fendineb-bia, cruise control, clima automaticoe stereo. La versione Momentum èquella su cui i vertici svedesi conta-no di più: l'offerta, in questo caso,propone in più all'allestimento baseil sensore pioggia, i sensori di par-cheggio e l'HDC che regola la veloci-tà nelle discese più insidiose. Chiu-de la lista la XC60 Summum (che ve-dete in queste foto, n.d.r.), che met-

te sul piatto della bilancia anche fa-ri bixeno, rivestimenti in pelle, lava-fari, cerchi da 18" e sedile di guidaregolabile elettricamente.

SICUREZZA - Infine il versante dellasicurezza. La nuova Volvo offre di se-rie insieme a tutte le più importantidotazioni (Abs con Ebd, Airbag ancheper proteggere eventualmente collo ela testa, dispositivi anticolpi di frusta,controlli di trazione e stabilità) ancheil Roll Stability Control e un sistemache previene i tamponamenti a bassavelocità, chiamato City Safety. In pra-tica se il veicolo che precede frena al-l'improvviso e City Safety ritiene chesia possibile una collisione, i frenivengono allertati e preparati. In que-sta circostanza, se il conducente nonreagisce, l'auto frena automaticamen-

te. Al tempo stesso,si accendono le luciposteriori di stop peravvisare chi segue. Ilsistema funziona fi-no ad una velocità di30 km/h e se la diffe-renza di velocità tra idue veicoli è meno di15 km/h, City Safetypuò evitare lo scon-tro. Tutto questo èXC60, l'ultima natain casa Volvo. La pic-cola Suv per nonpassare inosservatifra le strade e le col-line di Bergamo.

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Tempo libero&TecnologiaFoto di Giorgio Chiesa

Bergamo Party,l'informazione del divertimentoComplice un'idea imprenditoriale di quattro giovani e dinamici professionisti, è nato un portale web capace d'unire informazione culturale ed enogastronomica con eventi e appuntamenti del territorio

Una nuova lente d'ingrandimento sulla cultura, il costu-me e la società bergamasca. Un modo per osservaretutte le sfaccettature mondane della nostra piccola me-tropoli, con l'ausilio di una realtà imprenditoriale giova-ne e dinamica. Un mix innovativo caratterizza l'ecletti-

co portale web Bergamo Party, sviluppato in collaborazione con laLucchini Informatica, società specializzata nella consulenza ed assi-stenza telematica degli applicativi intranet/internet. Un progetto checonsente agli utenti non solo di conoscere quello che accade nellapropria città e in provincia, ma di scoprire il mondo del divertimento

in tutta la sua essenza: non il classico "sballo", ma un fenomeno cul-turale e sociale per tutte le età, capace d'inquadrare il variegato am-biente della "Bergamo da vivere". "Ho deciso d'investire in questaidea per una semplice e fondamentale ragione - afferma AlbertoGiambarini, proprietario della giovane società bergamasca 4Partys.r.l. -. Ci credevo e ci credo fortemente. Questo, in effetti, non è il co-re business dell'azienda di famiglia (la Olfez, industria dedita alla la-vorazione del ferro n.d.r.), ma il progetto fin dall'inizio ha suscitato lamia curiosità. Ci proponiamo al grande media del futuro, mi riferiscoad internet, con il conforto e l'appoggio delle idee. Nel nostro gruppo

convivono, infatti, personalità appar-tenenti a diversi settori lavorativi edell'industria, che hanno trovato attra-verso una speciale sinergia, un finecomune: cercare la giusta convergen-za tra modernità, tecnologia, monda-nità e cultura. In questo senso è natoBergamo Party, un portale sempreaperto non solo sulla Bergamo festan-te e modaiola, ma anche sulla culturae sulla nostra vivacità enogastronomi-ca". Un gruppo affiatato si propone,ancora una volta, come un ingredien-te fondamentale per ogni realtà im-prenditoriale che punti a conquistarsiuna fetta tutta sua di mercato. In que-

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sto periodo di forti incertezze economiche, il ritorno alla forza del grup-po e alla validità delle creatività è forte, anche nell' anima di Berga-mo Party. Proprio su questo concetto vuole soffermarsi MassimoBasile, direttore della società e figura legante le diverse personalitàche vanno a comporre lo staff. "Crediamo di aver creato una forma-zione vincente. Siamo completi e allo stesso tempo specializzati perle varie sezioni che vanno a comporre Bergamo Party. Si va dalla clas-sica finestra sui locali della Bergamasca, ad uno spazio riservato allepalestre per il fitness. Questa flessibilità è possibile solo grazie adun'altra figura del nostro organico: il programmatore puro. In questocaso con una particolare declinazione, quello del responsabile grafi-ca e web". Stiamo parlando di Alberto Lucchini, professionista chedetiene forse il compito più delicato. Quello d'appagare l'occhio del-l'utenza finale. "Il nostro portale - precisa Lucchini -, si compone inmodo dinamico. Nasce da un progetto informatico solido e stabileadatto al settore industriale. Mantenendone le peculiarità principali,e riadattandole ad una grafica giovanile, in linea con le prospettive dimarketing della nostra società, siamo riusciti a creare un prodotto fa-cilmente configurabile a possibili - future - espansioni. Grazie ad

un'attenta programmazione, infatti, cerchiamo - in un sol colpo -, direndere la navigazione fluida e piacevole, unendo a questo la facilitàdi modifica tecnica. Tradotto in termini semplici, il portale è comple-tamente adattabile alle esigenze della clientela. Parliamo di foto, lo-candine pubblicitarie e qualsivoglia modifica, effettuabile in tempibrevi". Unendo dunque lo spirito imprenditoriale, alla passione per illavoro della ristorazione e del beverage in generale, lo staff di Berga-mo Party s'avvale anche delle competenze di altri professionisti. Cin-que tra i migliori barman di Bergamo scrivono periodicamente artico-li d'approfondimento, andandone a completare l'offerta. La paginadedicata è una vera chicca. Con la loro ventennale esperienza, ri-escono a proporre nuovi abbinamenti e nuovi stili gastronomici chestimolano non solo la multiforme realtà del portale web, ma anche latradizione per la cucina che l'italianità pura va promuovendo in giroper il mondo. In questo senso la figura di riferimento è GianfrancoDi Nisio, esperto barman, profondo conoscitore della realtà monda-na bergamasca e vincitore del "Barfestival" di Kuala Lumpur dell'ot-tobre 2007. Il suo contributo e le sue pubblicazioni - assieme a quel-le di quattro suoi illustri colleghi - sono fondamentali per tutti quegli

"Nel nostro gruppo convivono personalità appartenenti a diversi settori lavorativi e dell'industria, che hanno trovato attraverso una speciale sinergia, un fine nobile e comune: cercare la giusta convergenza tra modernità, tecnologia, mondanità e cultura"

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aspetti riguardanti il giusto raccordo tra la qualità e il prestigio del"made in Italy" nel settore enogastronomico. "Attraverso BergamoParty sarà possibile scoprire un nuovo mondo - afferma -, troppo na-scosto dalla misticità che alcuni cibi e bevande suscitano verso ilgrande pubblico. Un esempio? La birra. Siamo tutti abituati a berla inabbinato con la pizza o come prodotto leggero da consumarsi in com-pagnia. In realtà è molto di più. Un mio recente articolo, pubblicatonell'apposita sezione del portale, mette in luce le intrinseche caratte-ristiche di questo prodotto, esaltandone l'adattabilità a varie tipologiedi cucina". Il contributo di Marco Sala, in qualità di responsabilechef, aggiunge quel pizzico di pepe in più ad ogni ricetta di BergamoParty. Come il resto dell'equipaggio, il suo know-how è al servizio del-l'azienda. "La sezione "gusto" di cui mi occupo con passione - ag-giunge -, nasce dall'esigenza d'avvicinare tutte le persone ai piaceridella tavola. Ricette selezionate, informazioni su manifestazioni, fie-re e appuntamenti enogastronomici, saranno costantemente aggior-nati. Il fine è quello di creare quel particolare tipo di rapporto di fidu-cia che uno chef deve necessariamente avere con i suoi clienti più af-fezionati. Avendo lavorato per anni nel settore del catering e ban-queting, accumulando molte esperienze da cuoco, conosco bene lafatica e le scelte difficili che si devono compiere per riuscire a far com-baciare tutti gli elementi di un piatto in modo armonioso". Scelte do-verose per riuscire a mantenere alta la qualità dei servizi proposti. Ilresponsabile commerciale Luca Degani, su questo punto, è intran-sigente. Mantenere alto il livello, anche a discapito di possibili ritornieconomici, sembra il corollario del suo pensiero e della filosofia di tut-to lo staff. "Esistono varie tipologie di clientela e diverse caratteristi-che da tenere in considerazione per ognuna. Non possiamo, comefanno molti, mischiare discoteche di dubbia fama con realtà impren-ditoriali che - nel corso degli anni -, si sono dimostrate capaci, pro-

fessionali e corrette. Bisogna porre un filtro per giovare all'immaginedi tutti quei locali che, decidendo di collaborare con noi, vogliono ave-re un ritorno anche in termini di prestigio e reputazione". Non solo in-ternet e cultura, Bergamo Party - come del resto vuole il nome - è an-che sinonimo d'eventi e divertimento. In questo campo ne fa da pa-drona l'esperienza di Jacopo Argenta. Un presente da laureandoin Giurisprudenza e un passato da Pr in molti locali bergamaschi. "Ilmio ruolo - conclude - è forse quello più ludico. Il portale BergamoParty vuole essere un luogo telematico d'incontro, per scoprire quel-lo che accade nel nostro territorio. Vista la mia esperienza, abbiamopensato di realizzare anche qualche appuntamento per i nostri "ami-ci". Ovvio, parliamo d'eventi raffinati e dedicati ad un pubblico com-preso fra i 25 e i 45 anni. Aperitivi, serate in locali di pregio e via dis-correndo. Il tutto per rendere chiaro che il nostro nome è sinonimod'informazione e cultura del divertimento, ma anche di svago vero eproprio". Dunque quello che si propone è un servizio completo all'u-tente, che potrà trovare nella fluidità e comodità della navigazioneweb, tutte le informazioni principali non solo sulla movida bergama-sca, ma anche su particolari altri eventi culturali. Una realtà che rac-conta molti aspetti della nostra società, senza dimenticarsi di tuttiquegli elementi trascurati dal grande occhio moderno, che spesso cifanno mantenere i piedi ben ancorati al suolo. Il direttore MassimoBasile infatti - per concludere -, ci confida un piccolo segreto. "Ci ri-teniamo persone fortunate. Per questo crediamo sia giusto impe-gnarci nella beneficenza. Nel nostro piccolo - e con tutta l'umiltàche questo genere di cose richiede - Bergamo Party lavora a stret-to contatto con alcune Onlus. Non vogliamo apparire come i salva-tori di nessuno - sia chiaro -, vorremmo solo dimostrare che il mon-do di cui facciamo parte, spesso ritenuto esteriorità e superficialità,è ancora capace di azioni fraterne e profonde".

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Beneficenza&SolidarietàFoto di Giorgio Chiesa

Giuseppe Locatelli, fondatore dell'associazione

già primario di chirurgia pediatrica a Bergamo

racconta com'è nata l'idea di realizzare un concerto

benefico con Francesco Renga e la band "2 Mondi"

Una serata di festa, con un obiettivo preciso: pro-muovere l'impegno ed il valore di Casa Eleonora,associazione che giorno dopo giorno dona un so-stegno concreto e una briciola di "quotidianità" acoloro che soffrono. E' questo il senso dell'appun-

tamento che il 4 dicembre ha accompagnato, al teatro Gaeta-no Donizetti di Bergamo, il noto cantautore Francesco Renga ei “2 Mondi”, band che propone fedelmente i brani di Lucio Bat-tisti, note che hanno fatto la storia della musica italiana. Emo-zioni in musica per un vero inno alla speranza e alla solidarie-tà. Un concerto per illuminare l'azione che la Casa Accoglienzadi Bergamo, Casa Eleonora appunto, conduce a favore di pic-coli pazienti degli Ospedali Riuniti. Una realtà che dal 2006 ge-stisce una struttura destinata a bambini e ragazzi meno ab-bienti, senza vincoli di provenienza geografica, in attesa od inpreparazione d'interventi chirurgici. In pratica un'oasi di quoti-dianità e di quasi normalità, composta da quattro monolocali

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Casa Eleonora, al Donizetti musica per

la "quotidianità" dei bambini

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e due bilocali arredati, che ospitano gratuitamente i piccoli in-sieme ai loro parenti. Un progetto creato e voluto fortementedal dottor Giuseppe Locatelli, fondatore dell'AssociazioneCasa Eleonora Onlus già primario di chirurgia pediatrica a Ber-gamo. "Un futuro senza sogni, senza speranze, non può esserefelice. Non può proprio esistere. Noi vogliamo continuare a so-gnare una casa d'accoglienza più ampia, che possa accoglierepiù bambini malati che ne hanno bisogno e che vorranno so-stare per periodi più o meno lunghi, durante il loro faticoso per-corso verso la guarigione. Il numero dei locali è purtroppo in-sufficiente e, troppo spesso, si è costretti a non accontentarele numerose persone che chiedono ospitalità. Per questo moti-vo è nato il proposito di realizzare, quanto prima, una nuovastruttura ricettiva, da ubicare nelle vicinanze del nuovo ospe-dale di Bergamo. E' un progetto impegnativo, sotto tutti i puntidi vista. Ma l'impegno non ci fa paura, soprattutto confidandonella generosità di tutti, per potere sempre dire sì a chi, già an-gosciato da tanti pensieri, ha bisogno di trovare nel nostro ab-braccio un tranquillo rifugio. Ecco da dove nasce l'idea del con-certo per raccolta fondi".

Quando è nata l'idea di questo grande evento al Donizetti? "L'idea del concerto è nata un anno fa, da una nostra volontariadell'associazione ABIO (associazione per il bambino in ospedalen.d.r.). Suo fratello ha dato vita, con un gruppo di amici, alla band"2 Mondi". Il progetto ci è subito piaciuto, anche perché ricorrequest'anno il decimo anniversario della morte di Lucio Battisti e lasua musica non ha perso il fascino e la capacità d'emozionare. Lesue canzoni sono cariche di amore, rabbia, fiducia, dolore, gioia,tutte emozioni in musica, che sono un inno alla speranza e alla so-lidarietà in accordo con lo scopo benefico della serata. Un pro-getto arricchito e sviluppato successivamente dall'agenzia LTS SrlPartner - che ringrazio -, capace di coinvolgere anche Francesco

Renga. Artista, fra l'altro, che non ha bisogno di presentazioni".

Come nasce il progetto Casa Eleonora? "Nasce da lontano, come risposta ad una pressante esigenza so-ciale nel campo sanitario. Il settore pediatrico del nostro ospeda-le, infatti, con l'introduzione di specialità chirurgiche (la chirurgiapediatrica, la cardiochirurgia e la chirurgia dei trapianti di organisolidi n.d.r.) e l'avvio d'importanti strutture di supporto (la patolo-gia neonatale e la terapia intensiva pediatrica n.d.r), ha ricevutoun' importante spinta verso la pe-diatria del futuro. Il persegui-mento dell'eccellenza del-le cure, ha fatto sì cheBergamo divenisse unodei più importanti centridi riferimento in Italia.Grazie a questo indirizzospecialistico, si è determina-to un importante afflusso dibambini ammalati in cerca di cu-re, e si è avvertito subito la ne-cessità di dare una sistema-zione ai genitori".

Creare un ambienteidoneo ai piccoli, ilpiù similare possibi-le alla casa d'origine."Esatto. Questo ruolod'accoglienza è stato as-sunto principalmente da en-ti religiosi (parrocchia di S. Lu-cia n.d.r.), talora anche da as-

Giuseppe Locatelli

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sociazioni e da privati cit-tadini. Ma, nonostante que-

sta generosa gara di solida-rietà, alcune richieste rimane-

vano inevase. Da qui nasce ilprogetto Casa Eleonora".

Il nome ha una motivazioneparticolare?

"Eleonora era una bambina bergamasca che, tra-piantata di fegato a Parigi negli anni '80, nel suo

percorso di malattia fu degente per lunghi periodianche nei reparti pediatrici dell'Ospedale di Berga-

mo, fino alla sua scomparsa. All'estero, accompagna-ta dalla madre, è stata accolta per lunghi periodi in una

casa d'accoglienza, dove ha conosciuto il calore della so-lidarietà di molte persone".

Basta poco per far sorridere un bambino o unabambina malata."Ovvio. Di fronte ad un bambino così gravemente malato, non èdifficile immaginare come tutta la famiglia possa entrare in unacrisi profonda, talora lacerante. Sofferenza e malattia sono pur-troppo un binomio inscindibile anche nei bambini ed è un dovereprioritario alleviarne la sof-ferenza sotto tutti gliaspetti, affinché nel lorofuturo non rimangano chetenui tracce del percorsoverso il recupero della sa-lute. La cosa più bella perloro è trascorrere insiemeai propri parenti, in una si-tuazione familiare di quasinormalità, il tempo nontrascorso in ospedale".

Come si struttura Ca-sa Eleonora?"Dal mese di settembre del2006, l'Associazione hapreso in locazione una pa-lazzina situata a Bergamoin Via Corti 25, una recentecostruzione di due pianicomposta da 4 monolocalie 2 bilocali, sobriamente arredati e dotati di stoviglie, biancheriada cucina, da camera e di televisore. Al primo piano è stata crea-ta una piccola ludoteca, donata da una scuola della provincia,mentre al piano terra si trovano la segreteria e la lavanderia, ol-tre ai locali utilizzati da un volontario che riceve gli ospiti e cura laconduzione della casa. Per i brevi spostamenti sono a disposizio-ne degli ospiti delle biciclette. L'utilizzo della struttura e delle at-

trezzature è completamente gratuito. Ovvio che, per andare avan-ti, il costo di gestione della struttura (pari a circa 30 mila euro l'an-no) è affidata al successo della raccolta di contributi volontari".

Le istituzioni hanno contribuito a questa realtà o laraccolta fondi si è sempre sviluppata grazie al contri-buto di sponsor o eventi?"Le Istituzioni sia pubbliche sia private hanno accolto favorevol-mente l'avvio dell'attività dell'Associazione. Ad esempio il LionsClub S. Marco mi ha assegnato il Premio della bontà 2007, attri-buendoci anche un importante contributo. Anche il Rotary ClubBergamo Città Alta è intervenuto concretamente in quest'iniziati-va umanitaria, sponsorizzando l'evento musicale realizzato al tea-tro Donizetti il 4 dicembre. Infine gli istituti bancari cittadini nonhanno mancato a dare il loro aiuto anche in quest'iniziativa,

così pure privati cittadi-ni o associazioni, comeil Gruppo dell'alternati-vità della parrocchia cit-tadina di S. Antonio".

A quanti bambini e alleloro famiglie, avete re-galato un sorriso?"Nel giro di poco più di 2anni sono passati nellacasa accoglienza diversigruppi familiari: solo nel2007 ne sono stati accolti35, nei primi 11 mesi del2008, addirittura 40. Igruppi sono per il 50%circa italiani, provenientiprevalentemente dall'Ita-lia centro-meridionale. Irimanenti 50% sono stra-nieri e provengono da

paesi europei (Russia, Ucraina, Uzbekistan, Serbia, Bosnia,Slovenia), dal Medio Oriente (Libano, Palestina e Iraq) e daipaesi sudamericani (Bolivia e Uruguay). L'obiettivo, come giàaffermato, è raggiungere numeri più ampi. Ma per fare que-sto servono nuove strutture, magari vicine al futuro Ospeda-le. Grazie all'evento organizzato al teatro Donizetti, il sorrisonon sarà più una speranza ma pura e semplice realtà".

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"Un futuro senza sogni, senza speranze, nonpuò essere felice. Non può proprio esistereNoi vogliamo continuare a sognare una casa d'accoglienza più ampia, che possaaccogliere sempre più bambini malati"

Veduta esterna di Casa Eleonora

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Chi, dove e perchèFoto Giorgio Chiesa

Non finiscono di stupire Renzo e Sandra Cornaro che, con lefiglie Giovanna e Marialuisa, ogni anno a novembre propon-gono esclusive emozioni. Un'iniziativa, questa, entrata nellatradizione dell'affermata gioielleria di via Camozzi 44 a Ber-gamo, che rappresenta un punto di riferimento per tutti gli ap-passionati di alta gioielleria ed orologeria. L'evento ha fattoda sfondo ad una mostra intitolata "Un rêve en rose". Unapreziosa occasione per esplorare un vero e proprio universo ditendenze. Da Cornaro, grande ritorno per l'oro rosè. In primopiano le collane: lunghe o corte, purchè incatenate con dia-manti multicolor, inserti di maglie preziose e perle. Sempreglamour infatti, le perle South Sea, Tahiti e Gold. Splendidi gliorecchini pendenti. Grandi i ciondoli delle forme più diverse.Stupiscono, anelli macro con incredibili intrecci in pavè di dia-manti dalle mille sfumature. E poi, alti bracciali volti a deco-

rare braccia lasciate scoperte anche d'inverno. Quindi, comenovità assoluta si assiste a insoliti accostamenti di colore etaglio nelle pietre preziose riscoprendo una nuova armonia.Incanta poi, nelle eleganti vetrine, la linea classica di Corna-ro. Pezzi unici di altissima gioielleria con diamanti declinati inparure da sogno; oltre a rubini, zaffiri e smeraldi dalle caratu-re importanti. Da Capri, singolari creazioni ancor più preziosefirmate Chantecler: dalla mitica campanella porta fortuna al-la nuova linea "Logo Vip". Grande successo anche per l'uni-verso maschile con sorprendenti complicazioni di storichemarche di orologi come Breguet, Chopard, Vacheron Constan-tin e Baume & Mercier. Insomma, una mostra che si è rivela-ta un laboratorio sofisticato di affascinanti novità. Ecceziona-li gioielli, volti ad interpretare e a far vivere lo straordinarioquotidiano di ogni donna firmato Cornaro.

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La sportività estrema, il lusso e la magia di un marchio che ha sa-puto esportare l'alto made in Italy nel mondo, si è fusa con la clas-se di una famiglia che - a Bergamo - è sinonimo di motori e quali-tà. Il matrimonio fra Lamborghini e il Gruppo Bonaldi Motori è sta-to suggellato lo scorso 27 novembre, nel corso di un evento indi-menticabile. Alla presenza di Stephan Winkelmann, presidente eamministratore delegato Lamborghini, è stato infatti inaugurato ilnuovo concessionario Lamborghini Bergamo, ad Azzano San Paoloin via Piemonte 12. Una nuova sfida imprenditoriale per il noto grup-po bergamasco, un appuntamento importante non solo per la no-stra città. Nel corso della serata, infatti, è stata svelata in antepri-ma europea la nuova stella della Casa di Sant'Agata Bolognese: la

Gallardo LP 560-4 Spyder. Un appuntamento esclusivo, in cui Si-mona Bonaldi e Gianemilio Brusa - insieme al general manager delconcessionario, Michele Brusa - hanno tracciato le linee guida diquesta stimolante avventura imprenditoriale. Un vernissage sug-gellato con una sfilata di moda by Lamborghini abbigliamento, lacucina di Enrico Roberto Cerea, la voce di Ilaria da X-Factor - notoreality musicale di Rai Due - e il beneaugurante taglio della torta fi-nale. L'ennesima conferma della validità di Bonaldi Motori, gruppoche d'ora in poi potrà fregiarsi di una nuova stella fra i marchi rap-presentati a Bergamo e provincia. Un nome che richiama, imme-diatamente, il rombo dei motori più estremi e sportivi. Lamborghini,design e tecnica da sempre protagonista nei sogni degli italiani.

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Chi, dove e perchèFoto di Giorgio ChiesaArticolo di Luca Bilotta

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Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

Cinque buone ragioni per scegliere la nuova Q5 Audi? Design,Sicurezza, Tecnologia, Motorizzazioni ed Equipaggiamento. Lanuova vettura ad alto tasso di dinamismo e sportività, fruttodell'estro tecno-design della Casa dei 4 anelli, è stata presen-tata in anteprima riservata, giovedì 20 novembre, negli spaziespositivi dello Showroom Audi di Bonaldi Motori. Una serataelegante in cui Simona Bonaldi e Gianemilio Brusa, con la par-tecipazione di Chiara Tortorella, hanno svelato ai selezionati lanuova nata della Casa di Ingolstadt. Berlina sportiva, fuoristra-da grintoso, SUV multi talento, nell'Audi Q5 il piacere della gui-da si sposa ai plus comfort, l'efficienza delle motorizzazioni al-l'avanguardia dei sistemi ad alta tecnologia. Un "all inclusive"di estetica, prestazioni e stile, senza dimenticare il fattore si-curezza. Tutto questo è stato svelato con la classe e l'eleganzatipici degli eventi Bonaldi Motori, in un after dinner by TassinoEventi caratterizzato dai sapori e profumi della montagna. Laregina della serata, però, era lei: Audi Q5. Affascinante per lesue spiccate potenzialità e peculiarità, il piccolo Suv si è pre-sentato nel segno del design, con forme scultoree e una sil-houette raffinata. Ma anche della sicurezza, con la "solida"leggerezza degli acciai iper resistenti di cui il nuovo Suv Audipuò disporre. Il tutto senza dimenticare la tecnologia. NellaQ5, infatti, high-tech e sperimentazione procedono lungo lastessa strada come conferma il sistema di regolazione "Audidrive select" che, combinabile con la regolazione elettronicadegli ammortizzatori e lo sterzo dinamico, gestisce al meglio larisposta del motore, il funzionamento del servosterzo e i puntidi innesto del cambio S tronic in modalità automatica. Menzio-ne doverosa anche per le motorizzazioni: tre motori, uno abenzina (2.0 TFSI da 211 Cv) e due TDI (il 2.0 da 170 Cv e il 3.0da 240 Cv), tutti a iniezione diretta e sovralimentazione Turbo,abbinati alla trazione integrale permanente quattro. Infine l'e-quipaggiamento, sempre al top: climatizzatore automatico eimpianto audio di serie a 8 altoparlanti. Inoltre sono disponibi-li il sistema di navigazione plus con DVD, disco rigido e logicadi comando MMI, il telefono a connessione Bluetooth, il tunerTV, il sistema di comando vocale intelligente, l'impianto per ra-dio digitale, interfaccia iPod o lettore Mp3 con porta USB. Dasegnalare anche la versione top del navigatore che dispone diun monitor ad alta risoluzione e di una cartina a visualiz-zazione tridimensionale di ultima generazione.

AAuuddii QQ55,, aafftteerr ddiinnnneerr ffrraa ddeessiiggnn ee tteeccnnoollooggiiaa

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Quest'anno il Natale sarà brillante, perché ai piedi dell'albero indono arriva l'ultima collezione 2008 griffata Pomellato. Sotto le lu-ci della gioielleria Cornali di Dalmine, nelle vetrine addobbate afesta, i gioielli della nuova linea creano un'atmosfera calda e se-ducente, tipicamente natalizia. Le splendide creazioni hanno fat-to capolino, lo scorso 23 ottobre, nello show-room di Marco Cor-nali: in un ambiente unico e raffinato, gli ospiti esclusivi hannoammirato i preziosi della brillante maison milanese d'alta gioiel-leria. Nomi seducenti per collezioni che evocano il calore e il fa-scino del deserto e ripercorrono le radici del ballo più sensuale:Sabbia, Harem, Sirene, Narciso, Nudo, Luna, Veleno, Capri, Vic-toria, Lucciole e soprattutto Tango. Proprio il fascino irresistibile diquest'ultima è stato il protagonista indiscusso dell'evento, cattu-rando l'attenzione dei fortunati che hanno ammirato la cascata di

brillanti "brown" e diamanti "rose cut" incastonati nell'argentobrunito montato su oro rosa. Memoria di una tecnica orafa anti-ca, settecentesca, che modella il classico pavé in una texture chelascia senza fiato. Nella parure spiccano il bracciale, la doppiacoppia di orecchini a cerchio, la collana e i tre anelli, di cui unocon grande quarzo fumé creati nella classica maglia di Pomellatoche diventa la materia di un sogno, ricoperta dai riflessi di millebrillanti. Pomellato non lascia nulla al caso, perché si distinguenelle ricercate fatture e nei dettagli, la custodia finemente lavo-rata, laccata è capace di mantenere la perfetta qualità dei gioiel-li nel corso del tempo. Le creazioni Pomellato, da sempre, si spo-sano con la cortesia e la qualità della gioielleria Cornali. Le im-mancabili bollicine offerte da "Bobadilla Ricevimenti" hanno resopiacevole il delicato buffet dalle note natalizie.

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Chi, dove e perchèFoto di Giorgio ChiesaArticolo di Livio Casanova

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Una cornice di classe - quella del Roof Garden, offer-ta dall' Hotel Excelsior San Marco di Bergamo -, e unacompagnia prestigiosa ed elegante. Tutto questo èstato l'evento che - giovedì 6 novembre scorso - ha vi-sto la Commissione CONI Bergamo, il Panathlon In-ternational Club di Bergamo e la famiglia Quarenghi-su proposta della Federazione medico sportiva -, as-segnare il famoso premio Angiolino Quarenghi al Pro-

fessor Enrico Castellacci. Un evento che si ripete ognianno, precisamente dal 1995, con la partecipazionedella famiglia Quarenghi. Condotta dal noto giornali-sta sportivo David Messina, la kermesse è stata ilgiusto tributo al chirurgo ortopedico e medico dellanazionale di calcio campione del mondo 2006. Perl'occasione non ha voluto mancare neanche un amicospeciale, il tecnico azzurro Marcello Lippi.

Chi, dove e perchèFoto di Laura Pietra

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Luci calde e soffuse, una piacevole compagnia e mu-sica blues avvolgente. Cosa chiedere di più? La rispo-sta è stata data dal Gruppo Iperauto, che venerdì 14novembre scorso, ha organizzato uno spettacolareevento,per festeggiare l'inizio di una nuova attività.Ovvero aver rilevato in Borgo Palazzo il bellissimoshow-room che ospiterà, tre importanti marchi auto-

mobilistici: Jaguar, Volvo e Land Rover. Classe, ele-ganza, cortesia e atmosfera raffinata. Durante la se-rata”gli ospiti invitati, hanno avuto modo di osserva-re da vicino le ultime nate Volvo XC60 e Jaguar XF, in-castonate nel design del concessionario preparato adhoc con candele e luci soffuse. Di grande qualità ilbuffet; accattivante la musica “blues”.

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Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

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L'imprenditorialità più antica e italiana, la bellezzadella manifattura più raffinata e, soprattutto, il lussointeso nella sua essenza più pura. Sono questi i trattipeculiari che hanno accompagnato la presentazionedella nuova collezione "Officine Panerai", voluta forte-mente dalla Gioielleria Curnis, al Concept Restaurantdella "Pentole Baldassare Agnelli" di Lallio. Una dellepiù importanti Case dell'alta orologeria internazionale- conosciuta al mondo per la tecnologia svizzera e ildesign italiano - unita alla centenaria storia di unadelle aziende leader mondiali nel campo delle pentoleprofessionali in alluminio. Due storie imprenditorialiunite per l'eccezionalità dell'evento, grazie alla com-plicità di Cesare Curnis: "Volevamo presentare ai no-

stri affezionati clienti le ultime creazioni di OfficinePanerai e per farlo abbiamo scelto una location moltosuggestiva. Un modo per sottolineare, in un periodostorico in cui si stanno riscoprendo valori come la sto-ria industriale e l'eccellenza manifatturiera, quantodue realtà possano essere simili, seppur divise dalprodotto finale". Il trait d'union è semplice: "La pas-sione e la voglia di realizzare sempre più prodotti dimassima qualità". E così i selezionati invitati, hannopotuto scoprire la nuova collezione "Officine Panerai"fra un calice di champagne, nel Museo della Pentola,e una gustosa cena al Concept Restaurant. Accompa-gnata da luci soffuse e dalla sapiente maestria ai for-nelli dello chef Sergio Mei, del Four Season di Milano.

Chi, dove e perchèFoto di Laura Pietra

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Come far convivere un'offerta poliedrica con la qualità clas-sica dell'eleganza BMW? Intercettando l'entusiasmo di oltre3000 giovani e la mondanità di una clientela più raffinata, idue eventi di venerdì 31 ottobre e giovedì 6 novembre han-no fornito sempre la stessa risposta: Lario Bergauto. Hallo-ween - dunque - non è mai stato così bello. Ospite della fa-mosa discoteca XX Secolo di Seriate, la Mini Clubman hadato sfoggio della sua spensieratezza. Truccata ad arte, lapiccola e simpatica "Station Wagon" ha fatto brillare gli oc-

chi della folla festante. La naturale continuazione dell'offer-ta si è spostata - una settimana più tardi -, sul tavolo da gio-co. Puntando le sue fiches più preziose, Lario Bergauto si èpresentato nel nuovo e riservato Slot House & Asso Berga-mo Texas Room, il primo locale bergamasco dedicato agliappassionati del gioco. A far capolino per la gioia dei pre-senti, un ricco buffet accompagnato da piacevoli bollicine, el'inconfondibile stile BMW, presente con due fiori all'oc-chiello: l'incantevole X5 e l'elegante Serie3 Station Wagon.

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Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

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Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

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Il tempo è misurato in secondi o in classe ed espe-rienza? La risposta - sotto la luce dei riflettori nell'e-vento di sabato 15 novembre -, ha avuto come suoiprincipali interpreti lo showroom Lario Bergauto e lagioielleria Arando Arte. Due i gioielli esposti: la nuo-va ammiraglia BMW Serie 7 e il bellissimo TourbillonArando "Grido". Il catering - curato dall'American &Lounge Bar "Bobino" -, ha condito l'atmosfera monda-

na con buonissimi dolci accompagnati da caffè e suc-chi di frutta, oltre dall'immancabile champagne. Il pre-dinner è proseguito nel negozio Arando in via San Gio-vanni 1, dove i presenti hanno potuto sorseggiare unpiccolo aperitivo in compagnia delle creazioni artisti-che di Antonino Rando. Il gusto si è dunque accompa-gnato alla vista, in quell'esaltazione dei sensi da sem-pre connubio degli eventi by Lario Bergauto.

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Come per la passata stagione, è l'eccellenza a 4 stelle dell'Hotel&Restaurant "Maresana Resort" ad aprire le danze perla nuova stagione agonistica 2008/2009 di Bluorobica. Laserata evento di lunedì 3 novembre scorso è stata intera-mente dedicata ai giovani cestisti che compongono la so-cietà bergamasca. Il Presidente Paolo Andreini ha così avu-to modo d'invitare tutti gli amici di Bluorobica, che con pia-cere hanno assistito alla premiazione dei migliori giovaniemergenti. La squadra - settore giovanile della Blu Basket

Treviglio -, può vantare infatti numerosi elementi nelle sele-zioni nazionali, oltre che l'invidiato ruolo di team giovanilefra i più forti in Italia dopo Fortitudo e Virtus Bologna. Comeciliegina sulla torta, la presentazione del nuovo Year Book2008/2009, contenente tutta l'attività agonistica della so-cietà, correlata anche ai vari e generosi sponsor - ricordia-mo in particolare Comark e Gruppo Bresciani Auto -, che daanni aiutano Bluorobica nel difficile intento di portare il no-me bergamasco tra i primi protagonisti del basket d'Italia.

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Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

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