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GIUGNO 2010 - anno 4 - numero Economia, attualità, costume e stile LA CONGIUNTURA A Bergamo timida ripresa della produzione industriale La performance bergamasca è tra le peggiori della Lombardia L’APPROFONDIMENTO Enzo Rodeschini: “La sfida con i cinesi non è sul costo del lavoro” Prodotti con più “appeal” per il vicedirettore di Unioncamere Lombardia L’INTERVISTA Paolo Agnelli: “Alle imprese serve un federalismo decontributivo” Il presidente di Apindustria Bergamo traccia un bilancio del suo mandato Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. 32 Nato dalla collaborazione con "Nrg Agrivis", l'azienda bergamasca - guidata da Alfredo Volpi assieme ai figli Alberto e Raffaele - sta ultimando Agroenergia 2.5, il parco solare a due metri dal suolo che non intacca la regolare attività di coltivazione Vipiemme Solar, a Isso il primo fotovoltaico agricolo

Bergamo Economia Giugno 2010

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Bergamo Economia Giugno 2010

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GIUGNO 2010 - anno 4 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

LLAA CCOONNGGIIUUNNTTUURRAAA Bergamo timida ripresa della produzione industrialeLa performance bergamasca è tra le peggiori della Lombardia

LL’’AAPPPPRROOFFOONNDDIIMMEENNTTOOEnzo Rodeschini: “La sfida con i cinesi non è sul costo del lavoro” Prodotti con più “appeal” per il vicedirettore di Unioncamere Lombardia

LL’’IINNTTEERRVVIISSTTAAPaolo Agnelli: “Alle imprese serve un federalismo decontributivo”Il presidente di Apindustria Bergamo traccia un bilancio del suo mandato

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Nato dalla collaborazione con "Nrg Agrivis", l'azienda bergamasca - guidata da Alfredo Volpi assieme ai figli Alberto e Raffaele - sta ultimando Agroenergia 2.5, il parco solare a due metri dal suolo che non intacca la regolare attività di coltivazione

Vipiemme Solar, a Isso il primo fotovoltaico agricolo

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Il consorzio APIENERGIA compie 10 anni. Costituito nel 2000, oggi aderisce al gruppo d’acquisto CONFAPI che fornisce più di 370 imprese per un volume di oltre un terawattora di energia elettrica.

Noi abbiamo energia

da vendere

Via San Benedetto, 3 - 24122 Bergamo tel. 035 210151 - fax 035 223448 - www.apindustria.bg.it - [email protected]

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L’editorialeGiugno 2010

Green economy: bolla o realtà? Per capirlo servono nuovi incentivi

DI LUCA T. BILOTTA

Con quasi 70 mila impianti attualmente in esercizio, il fotovoltaico haraggiunto e superato in Italia la quota di 1 Gigawatt di potenzainstallata. Si può definire un traguardo storico, considerando la

veloce e rapida esplosione d'aziende di settore nate proprio in questi ulti-mi anni. Secondo il contatore del "Gestore dei Servizi Energetici", si regi-stra una potenza generata globale di 836.208 kW relativa ad impiantiincentivati con il "Nuovo Conto Energia" e 165.238 kW di potenza relativaal "Primo Conto Energia" di qualche anno fa. Da oggi l'energia elettrica dafotovoltaico prodotta in Italia è pari a circa 1.300 Gwh all'anno ed è in grado

Entro il 2050il 75% dell’energiaprodotta al mondoderiverà da pannellifotovoltaiciCon i giusti incentivil’Italia può giocareun ruolo fondamentale

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di soddisfare il fabbisogno di quasi mezzo milione di fami-glie. Grazie a questi "Kwh fotovoltaici" viene evitata laproduzione di 875 mila tonnellate di CO2 e ridotto il con-sumo di combustibili fossili per 230 mila tonnellate dipetrolio. Un dato non indifferente considerando i disastriambientali che, cronaca internazionale alla mano, stannocoinvolgendo Stati Uniti e Singapore. Se l'Italia è ancoraindietro anni luce sul fronte del nucleare, per quantoriguarda le energie rinnovabili naviga a gonfie vele. Crisi,ovviamente, permettendo.

S icuramente, in questi ultimi anni, due cose hannoprofondamente caratterizzato l'industria del fotovol-taico in Italia: in primis la presa di coscienza che

anche nel nostro Paese - grazie ad una crescita dell'in-stallato che a fine 2008 ha fatto segnare un +380% rispet-to all'anno precedente - il settore della green economynon fosse più un "fenomeno" da relegarsi nel novero deimercati "di nicchia". Bensì uno spiraglio industriale conelevate potenzialità di generazione di valore e con ricadu-te importanti nel rivitalizzare il tessuto imprenditorialeitaliano. La seconda che, pur considerando i dati positivi disviluppo del settore (solo in Lombardia il rapporto2008/2009 parla di un +259% di crescita economica), ilmercato sta subendo una fisiologica trasformazione eriqualificazione. Già perché, con l'acuirsi della crisi finan-ziaria - i cui prodromi si erano già avvertiti al termine del2008 -, si sono ulteriormente ridotte le risorse a disposi-zione per gli investimenti e la crescita delle imprese. Equesto ha reso ancora più ampia la forbice fra le realtà più"mature" e tecnologicamente più avanzate, da quelle natesulla scorta dell'entusiasmo un po' come era accaduto aitempi della Internet bubble. In pratica il fotovoltaico ita-liano, ora, è più maturo.

S ul piano economico, comunque, la green economylegata al sole rappresenta sempre una realtà signifi-cativa: a fine 2009 si contavano circa 1.000 imprese

operanti in Italia, con un fatturato che ha superato i 2,5miliardi di euro complessivi e oltre 20.000 addetti. A que-sti si devono aggiungere le diverse migliaia di operatori

locali, coinvolti principalmente nella fase d'installazioneresidenziale e più di 350 banche e istituti di credito attivinel finanziamento degli impianti. Dati forti, resi ancora piùsignificativi dal ruolo della Lombardia e di Bergamo inquesti scenari. Se la nostra regione sembra proprio esse-re la terra promessa del comparto, Bergamo rappresenta ilfulcro creativo dell'industria fotovoltaica. BergamoEconomia ha avuto modo di parlare in varie occasioni direaltà industriali dedite al settore. Come la ComitalfEnergy e l'Elettrica Service - rispettivamente costruttori edinstallatori di sistemi fotovoltaici -, o la Fonderia Viganò,che ha creduto nella "green economy" installando impian-ti sui tetti della propria catena produttiva a Ciserano. Nonsaranno i primi e non sono gli ultimi. Questo mese vi pre-sentiamo la Vipiemme Solar, azienda nata "da una costo-la" della Vipiemme - consolidata realtà leader nella produ-zione di accumulatori e batterie -, complice un'idea vin-cente di Alfredo Volpi. L'ennesima dimostrazione di quan-to Bergamo sia creativa in un mercato in grande espansio-ne in Italia e in Europa. Ma soprattutto tecnica, in un set-tore che - come in ogni comparto industriale - vede nellaspecializzazione l'arma vincente per emergere ed affer-marsi.

I ntanto, per il futuro recente della green economy, leprevisioni più rosee sembrano riguardare gli impianti afilm sottile, che raggiungeranno il 34% del mercato glo-

bale entro il 2012, essendo più semplici da applicare e conminore necessità di materiale attivo. Mentre per il solaretermodinamico è previsto il raggiungimento dei 18,6Gigawatt entro dieci anni. Molto, comunque, dipenderàdal nuovo fondo per gli incentivi, ora in via d'esaurimento.Previsto per il 2011, il nuovo piano subirà un ribasso delleagevolazioni. Il Governo, infatti, sembrerebbe avere inprogramma il taglio del Conto Energia del 20%, una per-centuale particolarmente alta che metterebbe addiritturaa rischio l'eccellenza italiana (e bergamasca). Sarebbedavvero un peccato, considerando che - proprio ora - era-vamo arrivati al punto di svolta. La consacrazione dellabolla verde in una florida industria ecologica potrebberestare, quindi, solo una chimera.

IL CAPOREDATTORE

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Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG)Via Strauss, 42, 20038 Seregno (MI)

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Sommario

A pagina 62

Giugno 2010

62 CopertinaVipiemme Solar, a Issoil primo fotovoltaico agricolo

32 Eccellenze"Le aziende lasciate sole dalle istituzioni”La denuncia di Franco Rho della Cam

36 MatricolaTesmec va a Piazza AffariL'azienda di Grassobbio quotata in Borsa

38 Dati&StatisticheEsposizione media di 291mila euroIn 10 anni debiti delle imprese raddoppiati

42 "Il piatto piange"Per liquidità con la cartolarizzazioneL’ipotesi del bergamasco Mario Comana

ECONOMIA& BUSINESS

Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l.

Presidente: Paolo AgnelliCuratori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE:

Speb S.r.l.(Impaginazione, testi e foto)

Caporedattore: Luca T. BilottaMail: [email protected]

Redattore: Livio Casanova

Fotoreporter: Giorgio Chiesa

Collaboratori: Carlo Di Gregorio (ha collaborato a questo numero Paola Bergamelli)

Consulenti: Marco Amorese, Claudio Rossi, Laura Adele Feltri, Maria Zaccone, Alberto Capitanio, Barbara e Cristina Putortì

Art: Francesco LegramantiMail: [email protected]

Fotografi: Laura Pietra, Loris Sambinelli e Franco Pasinetti

PUBBLICITA’:

Tel. 035 678812

Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini, Renato Ardizzone, Jarno Sambinelli e Antonio Mandato

Mail: [email protected]

Concessionaria pubblicità nazionale:A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano.

Tel. 02 57494211

Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

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Capitale sociale 75.000,00 Euro

Stampatore: Castelli Bolis Poligrafiche S.p.a.24069 Cenate Sotto (Bg) - Via Alessandro Volta, 4

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Abbonamenti: 035 678838Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi

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72 Shopping Center"Le Due Torri", un futuroin costante evoluzione

76 Salute&BenessereClimasalis Srl, l’aria del mareè nel cuore di Bergamo

80 Sport&BusinessVilla Paradiso,ora il golf è per tutti

84 Prova su stradaJaguar XJ, innovazione e tradizioneHonda CR-Z, spirito sportivoM3 Coupé e X5 M, emozioni estreme

96 La kermesseTennis Vip, un altrogame solidale a Cividino

100 Chi, dove e perchéFoto e curiosità

68 Top businessCSP Prefabbricati di Ghisalbal'innovazione nell'edilizia

A pagina 68

RUBRICHE& EVENTI

A pagina 100

www.bergamoeconomia.it

AZIENDE

46 Cash FlowNuove regole controi "cattivi pagatori"

50 FidoLia eurofidi"ossigeno" per le Pmi

54 "Bucare" i confiniGli affari si fannosui mercati. Esteri

58 Mercato&ArchitetturaPer la casa stile, spazio e funzioneLa ricetta del designer Massimo Castagna

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Notizie in breve

La Commissione Europea ha assegnatoa Italcementi il premio EuropeanGreenbuilding Award 2010. Il riconosci-mento è stato conferito a ITCLab, ovveroal progetto che sta dando vita a i.lab, ilnuovo Centro Ricerca del Gruppo incostruzione nell'area del KilometroRossoalle porte di Bergamo.

Il centro di ricerca i.lab è stato premiatocome miglior edificio d'Italia per l'efficien-za energetica nella categoria "best newbuilding". Il GreenBuilding Programme èstato creato nel 2004 dalla CommissioneEuropea - nell'ambito del progettoIntelligent Energy Europe dell'AgenziaEsecutiva per la Competitività el'Innovazione (EACI) - e ha lo scopo di sti-molare l'efficienza energetica e promuo-vere l'integrazione delle energie rinnovabi-li negli edifici. L'European Greenbuilding

Award si inserisce in questo programma.

Il nuovo laboratorio Italcementi, proget-tato dall'architetto americano RichardMeier, si sviluppa su uno spazio di 11.000mq, di cui 7.500 mq adibiti esclusiva-mente alla ricerca, e ha l'ambizione dirispondere ai requisiti, anche i più strin-genti, in materia di risparmio energeticoe di qualità innovativa della progettazio-ne. Sono impiegate in modo significativoenergie alternative e materiali all'avan-guardia e sostenibili. I pannelli solari equelli fotovoltaici - che produrranno ognianno oltre 54.560 kWh, per un risparmiocomplessivo di 12,7 tonnellate di combu-stibili fossili ogni anno - ridurranno il con-sumo delle energie tradizionali e quindil'emissione di CO2 in atmosfera. Un ulte-riore contributo finalizzato a ridurre l'e-missione di CO2, sarà dato dall'impian-

to geotermico che sfrutta il caloreaccumulato nel suolo e nel sottosuolo.

"Il premio assegnato a i.lab riconosce leottime prestazioni energetiche di que-sto edificio - spiega Lorenzo Pagliano,direttore di eERG, il gruppo di ricercapresso il Dipartimento di Energia delPolitecnico di Milano che rappresenta ilpunto di riferimento del GreenBuildingProgramme in Italia -. Il Centro di ricercaItalcementi sarà in grado di ottenere unrisparmio di energia fino al 60% rispet-to al riferimento della normativa in vigo-re, grazie sia alle modalità di costruzio-ne e ai materiali dell'involucro, sia all'u-tilizzo di fonti rinnovabili. Un altro aspet-to molto interessante di i.lab è quello diessere un edificio low-energy e allostesso tempo artistico, con caratteristi-che architettoniche di alta qualità".

L'Oscar ecologico

116 euroE' l'aumento medio per il rinnovo del CCNL dei lavoratori addetti allaproduzione di laterizi e manufatti in cemento. Le tranches: 26 eurodall'1.4.2010; 30 dal 1.1.2011, 31 dall'1.9.2011 e 29 dal 1.9.2012

121 euro

No Profit

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E' l'aumento medio per il triennio 2010-2012 per i lavoratori del settorelegno. Il primo aumento è di 27,23 euro dal 1° aprile 2010, 46,90 dal 1°gennaio 2011 e l'ultimo di 46,90 euro dal 1° luglio 2012 per il 3° livello

All’Italcementi l’EuropeanGreenbuilding Awardper il centro di ricerca i.Lab

Maurizio Carrara nuovo Presidente della FondazioneUnidea

Maurizio Carrara, manager bergamasco, èil nuovo presidente di Unidea-UnicreditFoundation. Carrara, da sempre attivo nelsettore no profit e della cooperazioneinternazionale, ha fondato il Cesvi(Cooperazione e Sviluppo), oggiFondazione Cesvi onlus, che ha presiedutofino al 2005. Nel 2000 è diventato membrodel CdA della Società Editoriale Vita,editrice del settimanale Vita no profitMagazine. Dal 2005 al 2010, ha assunto ilruolo di Consigliere delegato di SocietàEditoriale Vita e Amministratore unico diVitaconsulting srl. Ora è il nuovo presiden-te di Unidea-UniCredit Foundation, la fon-dazione corporate no profit del GruppoUniCredit. Un idea che, in partnership conassociazioni ed enti, progetta, implementae controlla direttamente progetti di svilup-po nei 22 paesi dove il Gruppo UniCredit èpresente e in aree dove il Gruppo non hainteressi commerciali, in particolare inAfrica Sub-Sahariana. La Fondazione èimpegnata nella promozione di unamoderna filantropia d'impresa, così comedella cultura dell'impegno civile, delladonazione e del volontariato. Unidea èinteressata ad approfondire i temi dell'eco-nomia sociale, con particolare attenzio-ne al significato della filantropia d'im-presa e, più in generale, della relazionetra mondo for profit e mondo no profit.

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In "vetrina" i settori trainantidel Made in Italy

I l periodo estivo segna generalmente una diminuzione del numero dieventi fieristici Business to Business, per poi riesplodere in modosignificativo da fine agosto. Tuttavia, per questo mese abbiamo

selezionato cinque manifestazioni di livello internazionale che si tengo-no in Italia, sulle quali ci si aspettano segnali per la ripresa economica.

74° Expo Riva Schuh Dal 12 al 15 giugnoSede: Riva del Garda Fierecongressi Info: www.exporivaschuh.it - Tel. 0464 570153

Conosciutissima dai buyer internazionali, ma praticamente sconosciuta al pub-blico, Expo Riva Schuh si conferma il primo appuntamento annuale al mondonell'ambito del quale presentare le collezioni di calzature per la grande distribu-zione, il primo, quindi, dove i compratori pianificano una parte consistente delbudget a loro disposizione. Expo Riva Schuh rappresenta un'occasione unicaper scoprire in anteprima le tendenze della prossima primavera - estate 2011assieme a vaste collezioni di pronto moda in un piacevole clima di business erelax sul bellissimo Lago di Garda. I numeri della fiera: 32.216 mq superficienetta; 1157 espositori di cui 787 stranieri e 10247 visitatori professional

EIREExpo Italia Real Estate Dal 8 al 10 giugnoSede: Fiera MilanoInfo: Gefi Spa - Tel. 02 31911911www.italiarealestate.it

Il rilancio del sistema immobiliare riparte da Eire - ExpoItalia Real Estate, appuntamento al quale sono attesinumerosi investitori dall'area del Mediterraneo e daiBalcani. Che il momento non sia dei migliori per il settoreè risaputo, così come è risaputo che questo stop pesa inmodo preoccupante su economie come la nostra che hacome asse trainante il mondo delle costruzioni. Eire offri-rà spunti interessanti per investimenti in diverse aree nelmondo, oltre ad essere un punto di riferimento per molte-plici iniziative in chiave Expo 2015 e interpretare almeglio le opportunità offerte in tema di social housing.Eire offre un vaglio di respiro internazionale grazie allapresenza d'istituzioni e operatori privati di Paesi del NordAfrica come Marocco ed Egitto, e di Paesi europei dell'a-rea balcanica come Slovenia, Montenegro, Ungheria,Romania e Turchia. A questi vanno aggiunti alcuni Paesiemergenti come il Brasile o nuove presenze comeNicaragua e Malta. In mostra, come già accennato, ancheil social housing, che ha assunto in quest'ultimo perio-do un ruolo rilevante e sostanziale per il mercato interna-zionale come modalità privilegiata per dare una rispostaconcreta all'esigenza abitativa. Social Housing Exhibitionsarà un'area espositiva e di comunicazione all'interno diEire 2010, dove gli studi di progettazione e di architettura,le imprese, i consorzi e le cooperative promuoveranno iprogetti realizzati, i modelli e le migliori tecnologie einnovazioni nella costruzione, nei materiali e nell'arredo.Da segnalare i Focus dedicati al Retail e alla Logistica.

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DI FIERA... IN FIERA - RUBRICA A CURA DI ALBERTO CAPITANIO

78° Pitti UomoDal 15 al 18 giugnoSede: Firenze, Fortezza da BassoInfo: www.pittimmagine.com - [email protected] - Tel. 055 36931

Ben 890 i marchi e le collezioni che saranno presentate a questa edizione, dei quali sono 292 i marchiprovenienti dall'estero (33% del totale). 709 le aziende che parteciperanno al salone, 59.000 i metriquadrati di superficie espositiva, 14 sezioni nell'ambito della moda uomo, 30.000 i visitatori comples-sivi del salone mentre sono oltre 18.000 i compratori all'ultima edizione estiva. Infine, 6.100 sono ibuyer dall'estero (il 34% del totale) provenienti da Germania, Giappone, Spagna, Olanda, Francia, GranBretagna, Svizzera, Cina, Turchia, Belgio, Grecia, Austria, Stati Uniti, Russia, Corea del Sud, Portogalloe Danimarca. Pitti Immagine Uomo è l'appuntamento più atteso e importante delle rassegne Pitti digiugno e, a giudicare dalle anticipazioni, dovrebbe segnare la ripartenza della moda internazionale.

6° Pitti WomanDal 15 al 18 giugnoSede: Firenze, ex-Dogana, via ValfondaInfo: www.pittimmagine.com - [email protected] - Tel. 055 36931

In contemporanea con "Pitti Uomo" in scena la sesta edizione di Pitti W-Woman Precollection, il salone-even-to di Pitti Immagine dedicato alle collezioni donna. Negli spazi della Ex Dogana di via Valfonda, una selezio-ne di oltre 60 marchi internazionali presenterà in anteprima assoluta le collezioni per la primavera/estate2011. Pitti W si è ormai consolidato come un appuntamento strategico. Special Guest - Haider Ackermann.

71° Pitti BimboDal 24 al 26 giugnoSede: Firenze, Fortezza da Basso Info: www.pittimmagine.com - [email protected] - Tel. 055 36931

Immagine sempre più contemporanea per Pitti Bimbo, l'unico salone internazionale che dà una rappre-sentazione completa dell'universo della moda bimbo, presentando i diversi stili. Tra le novità e i progettispeciali - sono 99 i nomi nuovi e i rientri di questa edizione - segnaliamo il debutto nella moda bambino diuna prestigiosa griffe come Fendi, l'esordio in anteprima assoluta della linea kids di Hackett London e lenuove collezioni della griffe bergamasca I Pinco Pallino che festeggia 30 anni di successi in tutto il mondo.

Milano

Riva del garda

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I l primo agosto, nel momento in cui la maggiorparte del paese inizia a godersi un meritatoriposo e a dissolvere al sole le tensione accu-

mulate durante l'anno, entra in vigore l'obbligoper il datore di lavoro di procedere ad una valu-tazione del rischio stress-correlato. L'introduzione di una valutazione del benesserepsicologico delle risorse umane dell'aziendaaveva fatto parlare molto di sé: detta novità erala principale del nuovo impianto legislativosulla sicurezza introdotto con il D.Lgs. 81/08 edaveva generato entusiasmi e timori. Il decretocorrettivo n. 106/09 aveva però allontanato ladata di entrata in vigore di detta valutazioneall'estate del 2010, sedando gli entusiasmi elenendo i timori. In un periodo di tensione finanziaria in cui molteaziende stanno affrontando un profondo ripensa-mento della struttura del personale, introdurreun ulteriore adempimento a molti non è sembra-ta una scelta propizia. In realtà, la valutazionedel rischio stress-correlato non dovrebbe incide-re in modo significativo sui costi dell'impresache dovrebbe essere in grado di fare affidamen-to prevalentemente sulle proprie risorse internee generare un miglioramento delle condizioni dilavoro. Certamente, tuttavia, l'ausilio di profes-sionisti esterni che forniscano consulenza intema di diritto alla privacy dei lavoratori, di psi-cologia del lavoro e di psicologia delle organiz-zazioni potrà essere almeno in parte necessario. Se questo è l'auspicio, l'incertezza operativanon aiuta a confortare detto auspicio: l'art. 28D.Lgs.81/08, infatti, fa esplicito rinvio alle indi-cazioni elaborate dalla Commissione consultivapermanente per la salute e la sicurezza sul lavo-ro costituita presso il Ministero del lavoro.Tuttavia, dette indicazioni non sono state redat-te e, pertanto, mancano indicazioni precise sucome si debba procedere e quali aspetti devonoessere oggetto di valutazione prevalente. Lacarenza di indicazioni specifiche non deve tutta-

via spaventare in modo eccessivo: infatti, lalogica della valutazione è identica a quella pre-vista per la valutazione di altri rischi, cui gliimprenditori sono ormai da tempo abituati. Ilparametro cui il datore di lavoro dovrà fare rife-rimento è la salute sul lavoro inteso come"benessere fisico, mentale e sociale" (questa èla definizione dell'accordo quadro europeo cui lanorma fa esplicito riferimento). Una volta defini-to il parametro, il datore di lavoro dovrà proce-dere, con la partecipazione del personale incari-cato ad attuare la sicurezza nella propria com-pagine lavorativa, ad una valutazione di tutti irischi che possano incidere su detto bene-salu-te. Sarà importante che, almeno in sede diprima valutazione, detta valutazione sia compiu-ta nel rispetto della procedura posta dall'art. 29D.Lgs.81/08 e, pertanto, unitamente al respon-sabile del servizio di prevenzione e protezioneed il medico competente con consultazione delrappresentante dei lavoratori per la sicurezza.Sarà, altresì, opportuno dotare di data certa ildocumento di valutazione redatto alla fine delprocesso. Il sistema prevede, come al solito,un processo reiterativo per cui all'esito dellavalutazione, si devono individuare gli adempi-menti che possano assicurare la prevenzione ela programmazione degli interventi necessari aridurre il rischio al di sotto del livello consenti-to. Una volta messo in atto detto piano di azio-ne, si dovrà procedere ad una nuova valutazio-ne per individuare i rischi da affrontare e sot-toporre a nuova valutazione. Agosto è vicino egli imprenditori che non abbiano ancora prov-veduto dovranno iniziare al più presto la valu-tazione del rischio anche in assenza delle lineeguida di cui sopra si è detto. Va sottolineato,tuttavia, che i datori di lavoro che impieghinofino a 10 dipendenti potranno, fino al 30 giu-gno 2012, utilizzare l'autocertificazione usu-fruendo della valutazione "semplificata" di cuiall'art. 29 c. 5 D.Lgs. 81/08.

LEGGERE LA LEGGE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO MARCO AMORESE

ECONOMIA&BUSINESS

La scheda

ha conseguito unLL.M. presso laHarvard Law Schooled un Dottorato diricerca in diritto com-merciale pressol'Università degliStudi di Brescia.Italian Chair of theNew York State BarAssociation. È ammes-so all'esercizio dellaprofessione forensein Italia e a New York

STUDIO LEGALE AMORESEha sede a Bergamo Via Zelasco, 18; Tel. +39 035 212175 Fax +39 035 271110 e a Londra 76 Holland Park, Tel +44 207 229 0889(www.amorese.eu)

Stress da impresa: dal 1° agosto in vigore l'obbligo di valutazione

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Anno 2010, anno di importanti incentivi, ècosì che il Governo intende combattere lacrisi economica, che se pur con influssi

minori rispetto ad altri paesi, ha colpito moltisettori industriali del nostro sistema economiconazionale. Al fine, quindi, di sostenere l'attivitàproduttiva e i consumi, il Consiglio dei Ministriha approvato, il cosidetto "decreto incentivi". Inprimis, il decreto istituisce un fondo per ilsostegno della domanda finalizzata a obiettivi diefficienza energetica, ecocompatibilità e miglio-ramento della sicurezza sul lavoro, con unadotazione pari a 300 milioni di Euro per il 2010.Sul punto, il comunicato stampa della Presidenzadel Consiglio dei Ministri ha chiarito che i contribu-

ti riguarderanno motocicli elettrici, abitazioni, elet-trodomestici, cucine, macchine agricole, gru emotori per la nautica. Uno degli incentivi più impor-tanti è quello riferito alle agevolazioni fiscali indi-rizzate alle imprese che operano nel settore tessi-le, dell'abbigliamento e della moda made in Italy.L'Agenzia delle Entrate ha approvato il modello CRTper la comunicazione dei dati sugli investimentifatti nel 2010 in attività di ricerca industriale e svi-

luppo. Le imprese potranno accedere a fondi perun totale di 70 milioni di euro erogabili comeesclusione dall'imposizione sul reddito d'impresadelle spese sostenute nell'anno in corso per larealizzazione dei campionari. Non è previsto alcunlimite di natura giuridica o legato alla dimensioneaziendale per poter accedere al beneficio. La cir-colare chiarisce, infatti, che l'agevolazione è aper-ta a tutti gli operatori che svolgono attività pro-duttive di reddito d'impresa nei settori delle indu-strie tessili anche se l'attività non è svolta inmodo prevalente. Possono accedere al beneficiosia le imprese residenti sia le stabili organizzazio-ni, anche se determinano il reddito in modo forfe-tario e hanno iniziato l'attività dal 2010. Effettuare

attività di ricerca e ideazione estetica,o realizzazione prototipi per creare uncampionario o delle collezioni, sonoalcune delle condizioni necessarie perusufruire della detassazione dedica-ta al settore tessile e della moda.Inoltre la circolare dell'Agenzia delleEntrate fa una panoramica dei costiammissibili, specificando che il con-tribuente deve dimostrare l'inerenzadelle spese alle attività agevolate.La detassazione spetta esclusivamen-te ai fini dell'Irpef (comprese le addi-zionali) e dell'Ires, ed è riconosciuta aprescindere dal risultato di esercizio(utile o perdita). Tale agevolazionepotrà essere fruita solo al momentodel versamento del saldo delle impo-

ste sui redditi dovute per il periodo d'imposta dieffettuazione degli investimenti in oggetto. La cir-colare precisa che il risparmio d'imposta non puòsuperare l'importo massimo che l'agenzia delleEntrate comunicherà, in via telematica, al contri-buente in seguito alla sua richiesta di agevolazio-ne, che va presentata tra il 1 dicembre 2010 e il20 gennaio 2011. In caso di investimenti che nelloro complesso superano i 70 milioni di Euro stan-

CON... TRIBUTO - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA BARBARA PUTORTÌ

Fisco: ridiamo sprint al made in Italy

La scheda

Dottore CommercialistaRevisore Contabile

STUDIO ASSOCIATO MANAZZA - PUTORTÌ ha sede a Bergamo in via Cucchi n. 3,Tel +39 035 215205 +39 035 4136420 Fax +39 035 226736

ziati, l'agevolazione è attribuita pro-porzionalmente all'ammontare delrisparmio d'imposta richiesto dal con-tribuente. L'Agenzia inoltre chiarisceche, in base alle disposizioni comuni-tarie sugli aiuti “de minimis“, l'importomassimo per il quale si può fruire del-l'agevolazione è pari a 200mila euro.

ECONOMIA&BUSINESS

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Il Credito DocumentarioTrasferibile

C ome abbiamo avuto modo di apprendere nelleprecedenti edizioni, il credito documentario harappresentato sin dai tempi delle Repubbliche

Marinare la più utilizzata e sicura forma di regola-mento economico delle transazioni commercialiinternazionali tra importatori ed esportatori. Unadelle sue caratteristiche principali è quella di essereirrevocabile mentre, per la scarsa conoscenza tra glioperatori, solo in limitati casi, ne viene sfruttataappieno la potenzialità che discende dall'inserimen-to anche della clausola di trasferibilità. Questa clau-sola esprime la sua massima efficacia specialmentenelle transazioni commerciali che vengano poste in

essere da intermediari commerciali di merci, facen-do si che essi, senza rivelare le controparti finali,accrescano le proprie capacità di sostenere maggio-ri volumi di interscambio.La clausola di trasferibilità:- È inserita nel credito documentario dalla bancaemittente;- Conferisce al beneficiario il diritto di trasferiretotalmente o parzialmente il credito ad un altronominativo;- Non altera le caratteristiche di fondo del creditodocumentario (irrevocabilità, conferma, etc…)

Come procedere

T ale clausola viene fatta inserire all'atto dell'a-pertura del credito dall'ordinante-compratoresu richiesta del venditore a pena di inefficacia

del contratto di compravendita. Infatti, come visto, ilvenditore è solitamente un broker-intermediario che,mettendo a frutto la sua conoscenza dei mercati e lediverse situazioni degli stessi, sfrutta l'impossibilità delcompratore a contattare direttamente il reale fornitoredella merce, vendendogli dei prodotti di cui a sua voltasi approvvigiona presso terzi, lucrando solo sulla diffe-renza del prezzo. Nella sostanza l'intermediario risultacreditore nei confronti del compratore finale e debitoreverso il fornitore della merce e dovrebbe impegnarefondi propri o farsi anticipare da un finanziatore il dena-ro occorrente per l'acquisto. Facendosi aprire un credi-to trasferibile, l'intermediario può invece acquistare lamerce senza movimento di fondi propri e limitando almassimo il ricorso al finanziamento bancario; egli puo'infatti trasferire il credito all'effettivo fornitore dellamerce per un ammontare pari all'importo stabilito: que-st'ultimo ritenendosi adeguatamente garantito dall'a-

pertura di credito disposta dall'ordinanteconsegna i documenti alla banca ed incas-sa il corrispettivo della merce venduta.L'intermediario resta beneficiario della dif-ferenza tra l'importo del credito "originario"e l'ammontare del credito trasferito: taledifferenza rappresenta il suo utile nell'ope-razione. Si ricorre al credito trasferibileanche per fornire ad una persona di fiduciadell'ordinante-compratore (agente, rappre-sentante, etc...) i mezzi necessari per laconclusione di un affare quale, ad esempio,l'acquisto di merci durante una manifesta-zione fieristica. In questa situazione il"fiduciario" del compratore, beneficiariodel credito aperto a suo favore, puo' trasfe-

rire parzialmente al venditore il credito stesso ancheparzialmente, per il solo valore dell'affare concluso.

Qualche riflessione sui potenziali rischi

C ome noto a tutti gli operatori esperti di ven-dite contro documenti, il compratore-ordi-nante del credito non può controllare la

merce prima di regolarne il prezzo, svantaggio soloin parte attenuato dall'inserimento in contratto dipiù o meno complesse certificazioni di ispezioneemesse da parti di sua fiducia. Solo la correttezzacommerciale del venditore-beneficiario del creditopuo' con certezza assicurargli che i documenti cor-rispondano alla merce spedita e che la qualitàdella stessa sia conforme. Inoltre gli intermediari

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PILLOLE DI FINANZA - RUBRICA A CURA DEL DOTT. CLAUDIO ROSSI

La scheda

Con laurea in Scienzedell'Economia e Master SDA Bocconi in WealthManagement, ricopre da diversi anniposizioni di responsabilità in ambito bancario e scrive articoli e testi concernentil'Impresa. Opera oggi come FamilyBusiness Advisor

finanziari che intervengono nell'opera-zione, per effetto del principio del for-malismo caratteristico del creditodocumentario, non rispondono dell'au-tenticità e veridicità dei documenti epertanto non possono in alcun modocontribuire ad attenuare questo aspet-to di rischio. Salve le garanzie commer-ciali rilasciate dall'intermediario alcompratore finale, nel credito docu-mentario trasferibile, l'aspetto di rischiosopra esaminato, si traduce, quindi, perl'ordinante-compratore in un aggrava-mento del rischio stesso per lo più dovu-to alla non conoscenza dell'effettivo for-nitore - secondo beneficiario - che saràpoi colui il quale presenterà i docu-menti in utilizzo del credito trasferito.

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Nel tentativo di far fronte alle censure prove-nienti dalla Corte di Giustizia Europea, che nel2008 ha avviato una procedura di infrazione

nei confronti dello Stato Italiano per la non correttatrasposizione della direttiva 2004/35/CE in tema diresponsabilità per danno ambientale, il legislatoreitaliano ha varato il D.L. 25 settembre 2009, n. 135apportando, così, rilevanti modifiche a quanto pre-cedentemente disciplinato dal D.Lgs 152/2006. Una delle novità più significative riguarda la fattispeciedel concorso di più persone nel medesimo evento dan-noso che, con l'introduzio-ne della nuova normativa,non è più regolata dal prin-cipio della responsabilitàsolidale dei coobbligati,bensì, da quello dellaresponsabilità individualedei singoli soggetti. Si trat-ta, più in particolare, di unritorno a quanto preceden-temente disposto dall'art.18 della legge 349/1986che prevedeva la suddivi-sione per quote, nei limitidella propria responsabili-tà personale, del danno ambientale commesso in con-corso da più soggetti. Viene così superata l'impostazionedel Codice dell'ambiente secondo la quale, se un fattodannoso è imputabile a più persone, queste sono obbli-gate in solido al risarcimento e colui che ha rifuso l'inte-ro danno ha diritto di regresso contro ciascuno degli altriobbligati nei limiti della gravità delle rispettive colpe edell'entità delle conseguenze derivate. Nonostante losforzo del legislatore di adeguare la normativa italianaalle indicazioni comunitarie, non è stata ancora risol-ta la questione primaria concernete il criterio diimputazione dell'illecito ambientale che il D.L.135/2009 continua ad individuare come responsabi-lità per colpa, mentre la normativa comunitaria iden-tifica come responsabilità oggettiva. La legge ita-liana rimane, pertanto, ancorata al principio secon-

do cui la responsabilità deve essere accertata anchein base all'effettiva presenza degli elementi di dolo ocolpa ravvisabili in capo ai diversi coautori di unmedesimo evento dannoso, e non soltanto in base almero nesso causale esistente tra il danno ed i varicomportamenti lesivi. La responsabilità oggettiva, invece, comporta un'attribu-zione soggettiva dell'illecito prescindendo, quindi, dal-l'atteggiamento psicologico del soggetto a cui è attribui-to il fatto lesivo. Un'altra importante novità introdottadall'art. 5 bis del D.L. 135/2009 riguarda l'obbligo per il

responsabile dell'inquina-mento di procedere al ripristi-no, a sue spese, della situa-zione precedente al verificar-si del danno e, in mancanza,all'adozione di misure di ripa-razione complementare ecompensativa, limitando lapossibilità di un risarcimentoper equivalente monetariosolo, in via sostitutiva, nelcaso in cui, sia il ripristinoche le misure di riparazione,risultino omesse, impossibilio eccessivamente onerose.

Tale previsione è stata inserita in sostituzione di quantostatuito dall'art. 311 del D.Lgs 152/2006 che dava un'im-portanza primaria alla forma di risarcimento ambientaleper equivalente patrimoniale ed una posizione solo mar-ginale agli istituti della riparazione complementare ecompensativa. La modifica si è resa necessaria per ade-guare la normativa italiana alla direttiva 2004/35/CE cheprevede l'utilizzo della valutazione monetaria solo inalcuni casi e comunque al solo scopo di determinare laportata delle misure di riparazione complementare ecompensativa, e non certo al fine di sostituirle totalmen-te con risarcimenti di carattere pecuniario. Come si èavuto modo di osservare, numerose sono le novità intro-dotte dal D.L. 135/2009 in materia di danno ambientalee molti sono i passi compiuti dal legislatore al fine digiungere ad un corretto adeguamento della normativa

LEGGE AL VERDE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO CRISTINA PUTORTÌ

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Danno ambientale: le novità introdotte dal Decreto Legge 135/2009

La scheda

Avvocato presso il Foro di BergamoHa conseguito un master in Dirittodell'Ambiente presso l'Università degli Studi di Bergamo

STUDIO LEGALE PUTORTìHa sede a BergamoVia Silvio Spaventa, 25Tel. - Fax 035 [email protected]

italiana a quella comunitaria. Tuttavia,sono diversi i problemi ancora irrisolti ele questioni ancora aperte e molteplicisono i cambiamenti che dovranno esse-re ancora apportati alle nostre leggi persoddisfare le prescrizioni dettate dallaComunità Europea in tema di responsa-bilità per danno all'ambiente.

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C ome ci sentiamo quando qualcuno ci chiede di farequalche cosa per lui? Quale leva è necessario muo-vere affinché, nel nostro mondo privato, ci sentiamo

spinti ad agire? La prima obiezione da parte del lettore saràche un conto è la vita privata e un conto il tema del lavorodove il "do ut des" è apparentemente paritetico : io do il lavo-ro/stipendio a te tu mi dai il tuo tempo. Se fosse sempre cosìsarebbe di una semplicità decisamente allettante, ma cosìnon è affatto. Anche in quest'area il tema della formazione èdi fondamentale importanza poiché il vero valore aggiuntodella motivazione è composto da quanto contribuisceun'Azienda a "formare" la professionalità di un individuo,costituendo un valore intangibile, perché non fatto di dena-ro, ma creando automaticamente un sistema di forte fideliz-zazione, in quanto chi apprende e vede tracciare dinnanzi ase una strada con un obiettivo, è stimolato a fare meglio perraggiungerlo. Come vedete ho usato alcuni termini che sonodeterminanti per capire come costruire in un'Azienda il valo-re della motivazione e adesso riprendiamo questi terminicercando di analizzarli in una sorta di piccolo Glossario:

DenaroSe proponiamo un aumento di stipendio ad un nostro colla-boratore definendo la cifra, a fronte di una richiesta o di unaresa constatata, assisteremo ad un cambiamento momen-taneo composto da sorrisi e frasi di circostanza. Nelle oreimmediatamente successive la risorsa terrà per sè la novitàche il giorno dopo sarà un fatto acquisito. Il compenso vienevissuto come un dato di fatto e punto di partenza per ulte-riori avanzamenti. Questo nell'ipotesi di un aumento extra inun'Azienda meritocratica. Se parliamo di Aziende non meri-tocratiche dove tutto è regolato automaticamente da scattidi anzianità l'aumento non sarà assolutamente percepitocome "premio" ma come atto dovuto

Formazione"Contributo alla crescita professionale da partedell'Azienda per migliorare le performance delle proprierisorse". Quando si fanno le selezioni accade sempre piùspesso che il candidato chieda se viene svolto un program-ma di formazione, ancora prima di chiedere le condizionieconomiche. Inizia con questo primo passo la valorizzazio-ne non economica della risorsa che trova il vero valore

aggiunto nelle conoscenze prima e nelle competenze poiche l'Azienda si preoccuperà di trasferirgli. La formazionerappresenta anche un valore di "sicurezza" per le risorseche si sentiranno sicure di avere una guida certa per l'ac-quisizione delle competenze.

ProfessionalitàSe il denaro è spendibile per l'acquisto di beni di consumo,la professionalità è spendibile per stabilire il percorso dicarriera? Direi di si poiché in questo modo si potrà cresce-re professionalmente ma anche in termini retributivi.L'acquisizione di professionalità stabilisce un altro ele-mento di valore aggiunto, non espresso in moneta maugualmente utile come "merce di scambio", modificandoi parametri delle contrattazioni che la risorsa effettueràsuccessivamente, ponendo come elemento di tale con-trattazione non il valore monetario ma bensì gli elementidella costruzione di una "carriera", in questo modo anchele scelte saranno supportate da un valore reale. Infatti nelvalutare le posizioni offerte alla risorsa sia internamenteche esternamente il processo di analisi non si baserà solosu un discorso monetario ma bensì sul percorso di crescita.

MotivazioneQui iniziamo a fare la "summa" degli elementi che com-pongono la motivazione ribaltando l'ordine con il quale hosino ad ora elencato tali elementi e quindi porremo: in pri-mis - l'acquisizione di Professionalità come elemento dellamotivazione e come obiettivo da raggiungere. Secondo -i percorsi formativi visti come strumento per raggiungere laprofessionalità. Terzo - il danaro utile e indispensabi-le poiché tangibile ma il cui valore deve essere sem-pre comparato con la qualità di ciò che viene proposto

FidelizzazionePensate che una persona che viene formata correttamente, lacui professionalità viene stimolata e sollecitata e per la qualesia stata individuata la corretta leva della motivazione possanon rimanere fedele all'Azienda (non certo per tutta la vitaconcetto direi obsoleto) ma per un periodo congruo? Io riten-go che questo individuo saprà operare scelte oculate e segui-re con fiducia i percorsi indicati dall'Azienda. E non è questo

IN... FORMAZIONE - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA MARIA ZACCONE

La scheda

laureata in Sociologia a Roma, specializzandosisoprattutto in tecniche di gestionedella Risorsa Umana e FormazioneHa lavorato per realtà internazionali quali la ex Mobil Oil Italia,ora Q8, e la Meridiana

un obiettivo valido e congruo per sostenere unarisorsa che in questo modo avrà ben più di unsemplice compenso in denaro? Quanto investema quanto risparmia un'Azienda che sa moti-vare e di conseguenza fidelizzare i propri colla-boratori? La mia risposta è che investe moltoma riceve anche molto, torniamo al concettodel "do ut des" e non parliamo di semplicedanaro ma di un valore molto più alto, con-sistente e che potrà durare tutta una vita.

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Motivazione dei collaboratori

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"Fase delicatissima". Il neo presidente dell'en-te camerale, Paolo Malvestiti, ha commen-tato così i dati relativi alla produzione eall'occupazione, nei primi tre mesi del 2010,

in provincia di Bergamo. In occasione dell'ottava giornatadell'economia, il dettaglio dei numeri tratteggia un quadro

congiunturale di timido miglioramento, come si può legge-re nell'analisi approfondita. Un miglioramento, tuttavia,"debole e una ripresa non generalizzata, che non permetteottimismi superficiali - ha commentato lo stesso PaoloMalvestiti -. E' una fase molto delicata che va costante-mente monitorata. La Camera di Commercio farà da sup-

porto e promozione alle imprese, con un fortesostegno al credito, attraverso il sistema dei con-sorzi fidi. Nonostante le difficoltà, non dobbiamoragionare solo in un'ottica difensiva perchè si pos-sono progettare politiche di sviluppo, a sostegno

Industria: un altro passettino

Da gennaio a marzo 2010 il comparto industriale bergamasco ha segnato un leggero rialzo dello 0.4% rispetto agli ultimi tre mesidel 2009. Nessuna ripresa "vigorosa" e dai dati congiunturali Bergamo registra la performance peggiore di tutta la Lombardia

LA CONGIUNTURA

"La ripresa debole, non generalizzata, non permette ottimismi superficiali. E' una fasemolto delicata che va costantemente monitorata. La Camera di Commercio farà da supporto e promozione alle imprese, con un fortesostegno al credito, attraverso

il sistema dei consorzi fidi"Paolo

Malvestiti

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6,0% 5,0% 2,0%3,0%4,0% 1,0% 0,0%

Mantova

Cremona

Monza

Lodi

Pavia

Sondrio

Lecco

Milano

Lombardia

Brescia

Varese

Como

0,4

0,4

0,8

0,9

1,1

1,6

2,7

3,1

3,3

3,3

5,8

0,4

Il risultato tendenziale di Bergamodiverge dal dato regionale. Lavariazione trimestrale destagiona-lizzata, in Lombardia, nel primotrimestre del 2010 è nettamentepositiva (+3.1%). Al di sopra dellamedia lombarda c'è Como, Varesee Brescia. Bergamo, con Mantovae Cremona è fanalino di coda con+0.4%.

Bergamo

di strategie che vadano oltre l'emergenza del breve perio-do". Paolo Longoni dell'ufficio studi della Camera dicommercio, ha analizzato nel dettaglio dicifre che danno Bergamo ancora molto aldi sotto della crescita lombarda, ancherispetto agli ultimi tre mesi del 2009. Il ret-tore dell'Università di Bergamo, StefanoPaleari, ha richiamato la necessità diallargare la ricerca congiunturale versouna mappatura delle politiche per il terri-torio, non solo delle attività di punta, maanche dei settori emergenti che potreb-bero fungere da traino agli altri settori.

Il Quadro generale. Industria, artigia-nato, commercio e servizi in provincia diBergamo nel primo trimestre 2010. I primitre mesi del 2010 confermano la ripresadel ciclo della produzione industriale manifatturierain provincia di Bergamo, avviatasi nell'ultimo trimestre del2009. I segnali positivi sono molteplici e coerenti: il

miglioramento della dinamica congiunturale è pre-sente nei dati della produzione dell'industria e del-

l'artigianato, del fatturato,degli ordinativi, del tasso diutilizzo degli impianti, deilivelli delle scorte e delleaspettative delle imprese. Lavariazione trimestrale della pro-duzione nell'industria (+0,4%) èinferiore al dato medio regiona-le (+3,1%) ma conferma l'avviodi un graduale percorso di usci-ta dalla recessione che avevaavuto una prima conferma perl'industria bergamasca nell'ulti-mo scorcio del 2009 (+1,2% neltrimestre). L'indice della pro-duzione è invece ancora di

poco inferiore (-0,3%) ai livelli di un anno fa, quan-do si era ancora nel pieno della recessione. La mino-re intensità della crescita tra gennaio e marzo 2010 rispet-

0,7

Produzione industriale primo trimestre 2010Variazione trimestrale destagionalizzata

StefanoPaleari

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to agli ultimi tre mesi del 2009 e allostesso dato medio regionale puòessere dovuta, al netto della piùampia variabilità del dato provincia-le, alle caratteristiche di questa fasedel ciclo: la ripresa degli scambiinternazionali e della stessa doman-da interna stanno interessando i set-tori produttori di beni intermedi e nonancora pienamente il comparto deibeni d'investimento, nel quale l'indu-stria bergamasca ha un'elevata con-centrazione d'imprese. Per Bergamoquesto significa che la ripresanon è ancora robusta nel settoredecisivo del comparto meccanico, nonostante il sensibile migliora-mento delle prospettive. Si tratta diun fenomeno consueto - il mutamentodel ciclo e il risveglio della domanda siriflette prima sui beni di consumo e

-5,0% 0,0% 5,0%

Monza

Pavia

Lodi

Varese

Cremona

Sondrio

Lombardia

Brescia

Mantova

Lecco

Milano

Bergamo

-1,0

-1,0

-0,2

0,0

0,5

0,7

0,7

1,6

1,9

2,6

2,8

-1,9

Il risultato tendenziale di Bergamodiverge dal dato regionale. Lavariazione trimestrale destagiona-lizzata, in Lombardia, nel primo tri-mestre del 2010 è leggermentepositiva (+0.7%). A trainare laregione c'è Bergamo con + 2.8%,seguita da Milano, Lecco, Mantovae Brescia.

Como

-0,9

Produzione artigianato primo trimestre 2010Variazione trimestrale destagionalizzata

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intermedi e solo in ultimo sui benid'investimento -, ma potrebbe ancheindicare una maggiore incertezza sumodi e tempi di ritorno ai livelli rite-nuti "normali" di domanda e produ-zione e quindi un indebolimento dipiù lungo periodo degli investimenti.La distanza dai livelli produttiviprecedenti alla crisi finanziaria(siamo a -12% dall'inizio 2008)resta ampia e induce a valutarecon molta cautela ritmo e pro-spettive della ripresa in corso.

L'occupazione non sta reagendoagli impulsi del ciclo, anche se qual-che timido miglioramento si scorgenella graduale riduzione delle oreuti l izzate di Cassa Integrazione(mentre quelle richieste e autorizza-te, secondo i dati INPS, sono ancorain aumento) e in una relativa atte-nuazione della caduta degli addetti.La domanda di lavoro rispondein genere con alcuni trimestri diritardo alle fluttuazioni cicliche,ma è anche probabile che laprofondità senza confronti dellarecessione accresca l'incertezzasulla scala di produzione e i conseguenti livellioccupazionali su cui le imprese dovranno riposi-zionarsi. La perdita complessiva di posti di lavoro nelbiennio di crisi, dal I trimestre 2008 al I trimestre 2010,che si può desumere dal campione dell'indagine con-giunturale risulta per l'industria di Bergamo pari al -6,3%(-5,5% in Lombardia). Nonostante la ripresa sia più mar-cata nelle medie industrie rispetto alle piccole, l'arti-gianato manifatturiero a Bergamo mette a segno unbuon risultato nel primo trimestre del 2010 (+2,8 la varia-zione congiunturale), migliore rispetto al dato medioregionale ma ancora al di sotto (-1,6%) dei livelli di unanno fa. Si registra anche un leggero progresso del-l'occupazione, più sostenuto rispetto alla media lom-barda. Restano tuttavia molto caute, con una leggeraprevalenza dei pessimisti, le aspettative degli artigianibergamaschi sulla congiuntura del prossimo trimestre.

Nel commercio e nei servizi, i segni di ripresa sonomolto più labili, come conseguenza di una dinamicadei consumi ancora negativa.

Nel commercio a Bergamo le vendite sono ancoradistanti (-2,5%) dai livelli già non elevati di un anno

fa. Qualche relativo miglioramento, con dinamica inrecupero negli ultimi trimestri, è presente nel com-mercio al dettaglio non alimentare e nel commercionon specializzato, cioè nella distribuzione moderna.Gli addetti delle imprese commerciali risultano in calo(-0,5%) per il quarto trimestre consecutivo. Nellecostruzioni e nell'edilizia il quadro è negativo.

Nei servizi qualche spunto di miglioramento comparein attività più vicine al ciclo della manifattura - come itrasporti e il commercio all'ingrosso. I servizi alle perso-ne e i servizi di ristorazione e turistici registrano ancorafatturati in calo. Dagli altri servizi alle imprese datiancora in flessione. Nel complesso dei servizi - che nel-l'indagine congiunturale include anche l'edilizia - il girod'affari è in calo del -2,6% rispetto all'anno precedente.

Gli addetti nell'insieme delle attività dei servizi sonoin leggera riduzione (-0,2%) nel trimestre. La flessionepiù consistente si registra nelle costruzioni e negli altriservizi. Modesto il calo degli addetti nel commercioall'ingrosso. Nei rimanenti servizi la dinamica degliaddetti è positiva, con valori più pronunciati nell'infor-matica e telecomunicazioni e nei servizi alle persone.

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Primi "sbuffi" della locomotiva lombarda

Positivi i dati congiunturali, ma "per superare la crisi - sostiene EnzoRodeschini, vicedirettore di Unioncamere Lombaria - c'è solo una strada:la competitività. La concorrenza con i cinesi non gioca sul costo dellavoro, ma occorre dare più "appeal" e valore aggiunto ai nostri prodotti"

L’APPROFONDIMENTO

Sbuffa la locomotiva, stride e lancia le prime scintille.L'economia lombarda si muove, magari al passo della tartaru-ga, ma si muove. Per la nostra Regione, il 2010 si è aperto condati congiunturali indubbiamente positivi, al di sopra delle pre-

visioni di qualche mese prima. La produzione è cresciuta del 3,1% rispet-to agli ultimi tre mesi del 2009 e del 2,5% rispetto ad un anno prima. Ildato che dovrebbe rincuorare è la coerenza fra i diversi indicatori: produ-zione, fatturato, ordini, utilizzo degli impianti, export, ecc. confermano inmodo omogeneo l'inversione di tendenza. "Da scontare - ricorda EnzoRodeschini, responsabile dell’area studi di Unioncamere Lombardia -sono le pesanti perdite del passato: tra la fine del 2008 e quella del 2009la crisi ha colpito duramente, con perdite percentuali nell'ordine delle duecifre. La produzione industriale è risalita a quota 97 (fatto 100 il 2005),ma siamo ancora ben lontano da quota 106 raggiunta prima della crisi".

Qual è il termometro della ripresa a Bergamo e nelresto delle province lombarde? Ci sono aspetti pecu-liari per Brescia, Como, Milano, etc.?"I termometri sono diversi: il primo è relativo all'andamento della produ-zione industriale, correlato a quelli del fatturato, dell'export, degli ordi-nativi. Il più adatto a misurare lo stato di salute o meno dell'economialocale (sempre più integrata in quella globale) è l'andamento delladomanda sia nella sua componente estera - che di fatto sta aiutandociad uscire dalla crisi - che in quella interna. Su quest'ultimo fronte i datisono meno consolanti: i consumi delle famiglie e gli investimenti pub-

blici e privati sono ancora deboli, anche se almeno nel manifatturieroemergono i primi segnali di inversione di tendenza. Significative diffe-renze si sono verificate fra le province più industriali (Bergamo, Lecco,Como, Monza Brianza, Varese), il cui export ha risentito del crollo delladomanda mondiale a fine 2008, e quelle del sud lombardo (Mantova,Lodi, Cremona, Pavia), favorite dalla presenza significativa di settorianticiclici come quello della filiera agro-alimentare. Milano, polo ter-ziario della Lombardia, è in una situazione intermedia, espressionedella diffusione generalizzata della crisi e della caduta della domanda".

I dati presentati per la Regione Lombardia sono, in generale,positivi. La parola "ripresa", tuttavia, è ancora accompagnatada aggettivi come fragile, timida, debole. Da una certa omoge-neità e coerenza fra alcuni aspetti (produzione, ordini, fatturato,scorte, aspettative) si può parlare di un'inversione di tendenza?"L'inversione di tendenza è indiscutibile. C'è da chiedersi se nei pros-simi trimestri manterremo questa direzione o se fattori esogeni,soprattutto di origine finanziaria legati alla debolezza dell'Euro, allacrisi greca e ai rischi di altri Paesi, bloccheranno il consolidarsidella ripresa. Una ripresa che, in tutti i casi, sarà lenta e faticosa".

Il quadro generale ci dice che la crisi che stiamo attra-versando è diversa dalle altre. Come ne uscirà il siste-ma imprenditoriale lombardo? E quello bergamasco?"E' diversa perché globale. Meglio, perché esplosa proprio quando il mer-

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

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ENNZZOO ROODDEESSCCHHIINNII

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cato era concretamente globalizzato e tale datrasmettere i suoi effetti, in misura diversa, sututti i territori, su tutte le filiere. La via d'uscita èuna sola: competitività. E' impossibile da rag-giungere se facciamo concorrenza ai cinesi sulcosto del lavoro, ma solo se diamo ai nostri pro-dotti e ai servizi un valore aggiunto di intelli-genza integrata, di valore d'uso, di vendibilità.Vale per la Lombardia e vale per Bergamo".

Si pensa a politiche di sviluppo del siste-ma, ma come si può conciliare competiti-vità, innovazione e internazionalizzazionecon "l'urgenza" che molte piccole emedie imprese hanno di riposizionarsi,ma soprattutto, di resistere sul mercato? "Resistere, oggi, non significa sopravviveretirando la cinghia e continuando a fare quelloche si faceva prima. Resistere vuol dire "cam-biare" - e consiglio - il più velocemente possi-bile, per recuperare competitività, sapendoche la concorrenza internazionale ce l'abbia-mo in casa, volenti o nolenti. Da soli è diffici-le, forse è il momento in cui le medie impre-se, anche micro e piccole, debbano capire cheè nel loro interesse muoversi in rete, per potergenerare prodotti e servizi più competitivi,pieni di intelligenze diverse, in grado di esse-re vendute nel mondo intero. Cambiare assie-me, non illudendosi di poter fare tutto da soli".

A Bergamo la variazione trimestrale2010 della produzione nell'industria(+0.4%) conferma un graduale percorsodi uscita dalla recessione che avevaavuto la prima conferma già nell'ultimoscorcio del 2009 (+ 1.2%). Ma come sispiega il forte divario con il dato medioregionale (+3.1%)?"Nei trimestri scorsi ci sono stati momenticon risultati opposti, quando Bergamoandava meglio della media regionale.Guardando a tutta l'evoluzione della crisida fine 2008, direi che Bergamo è allinea-ta al dato regionale e in particolare all'an-damento delle province più industrializzatee più esposte (in quanto forti esportatrici)alla caduta della domanda mondiale. Inquesto primo scorcio del 2010, inoltre, ladomanda di beni di investimento - compar-to di forza del metalmeccanico bergama-sco - è stata fra le più deboli e le impreselocali ne hanno risentito più che altrove".

Auto, chimica, aerospaziale, macchinari,costruzioni, settori che insieme sfornanovalore aggiunto scontano il continuo rin-caro delle materie prime. Quali sono lericadute per le imprese lombarde?"Il rincaro delle materie prime è anche un indi-catore di ripresa della domanda mondiale.Purtroppo le imprese non sono in condizionedi caricare in egual misura i prezzi finali deiprodotti. Sono quindi costrette a subire unariduzione dei margini che resta sopportabilenel breve periodo, ma non nel lungo. Se laripresa si consoliderà, potrà determinarsi neltempo un maggior equilibrio fra variazioni deiprezzi delle materie prime e dei prezzi finali".

Legati al manifatturiero, al di là di fattoriesogeni, non crede che per la Lombardiaci siano nodi strutturali da risolvere? "I nodi strutturali ci sono, a partire da innova-zione e ricerca. Ricordo che investiamo l'1.2%del Pil contro quote doppie o triple dei nostriconcorrenti maggiori. In parte sono nodi chederivano dal quadro nazionale, del quale sub-iamo ovviamente vincoli e politiche macroe-conomiche. Ciò detto, si può sicuramente faredi più e meglio a livello regionale e locale persostenere la competitività del "sistemaLombardia". Regione e Sistema cameralehanno aggregato almeno in parte le loro risor-se proprio per concentrarle su queste priorità.Spendere bene il poco che è disponibile è giàun primo passo nella giusta direzione, puntan-do a supportare le imprese nel salto diqualità che sono chiamate a fare.Penso che nei prossimi mesi sarannocentrali e determinanti le politiche afavore delle aggregazioni e delle reti".

In un quadro sostanzialmente posi-tivo un elemento rimane preoccu-pante: il lavoro. Leggendo i dati diquesto primo trimestre come sispiega il fatto che al miglioramentoeconomico non si accompagni unaripresa occupazionale?"L'occupazione reagisce sempre in ritar-do alle variazioni dell'occupazione, nelmale ma anche nel bene. Tanto piùquando molte imprese non vedono,ancora, segnali di ripresa così forti daoffrire garanzie sulla produzione a mediotermine. Preferiscono aspettare qualche

mese prima di assumere, anche solo per rinno-vo del turn over. Restano poi casi non margina-li di crisi aziendali, oggi coperte dagli ammortiz-zatori ordinari o straordinari. Se la ripresa non siconsolida con uno sforzo eccezionale di cam-biamento, sul territorio bisognerà essere prontiad affrontare adeguatamente alcune chiusuredefinitive, attivando processi diffusi di riconver-sione e riqualificazione dell'imprenditorialità edelle forze lavoro, con il coinvolgimento ditutto il sistema locale, dalle imprese ai sin-dacati, dal mondo associativo agli enti locali".

Cosa dobbiamo aspettarci, per laLombardia e per Bergamo, nei pros-simi tre mesi?"Senza terremoti esogeni e sperando nellacapacità dell'Unione Europea di governare lecrisi-paese in corso, è ragionevolmente prevedi-bile che si continui nella positiva tendenza parti-ta a fine 2009. Ci vorranno anni per recuperarela caduta del 2008-2009 e sarebbe stupidoattenderci ritmi di crescita paragonabili a quellicinesi o indiani. Ci basta molto meno, anche per-ché, lo dimentichiamo troppo spesso, noipartiamo da livelli di ricchezza decisamentepiù elevati e forse è tempo di accettare unprogressivo riequilibrio mondiale che nonimplica "toglierci il pane di bocca", ma accet-tare di crescere meno velocemente di chi stamolto peggio di noi. E comunque crescere,proprio grazie alla domanda generata dallecrescenti disponibilità dei Paesi emergenti".

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ECONOMIA&BUSINESS

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"Alle imprese serve un federalismo decontributivo"

Paolo Agnelli, presidente di Apindustria Bergamo, traccia il bilanciodel suo mandato sottolineando che "non bisogna più finanziare chi,con la scusa dell'internazionalizzazione, cerca altri paesi dove trasferire la produzione. I contributi vanno erogati solo a chi resta"

PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

Maggio e giugno tempo di bilanci. Non solo per le socie-tà di capitali ma anche per Apindustria Bergamo, l'as-sociazione che difende e sostiene i piccoli e mediimprenditori bergamaschi. L'assemblea ordinaria che

l'associazione terrà il prossimo 22 giugno sarà un momento impor-tante per fare il bilancio degli ultimi tre anni di vita associativa e perscattare una fotografia dell'attuale situazione economica che vivonole imprese associate. In tema di rendiconti, dalle ultime rilevazioni diConfapi (la Confederazione italiana della piccola e media industria acui aderisce Apindunstria Bergamo) i bilanci aziendali delle Pmi nonlasciano spazio a troppe interpretazioni: solo il 41% ha registrato utili,il 59% ha chiuso in pareggio o perdita e il 3% ha registrato perditegravi. Con l'anno nuovo i dati mettono in luce segnali di migliora-mento ma il quadro è ancora denso di ombre più che di luci. Anche alivello provinciale "le aziende associate - sottolinea Paolo Agnelli,presidente di Apindustria Bergamo - hanno registrato un calo del fat-turato 2009 sull'anno precedente e la forbice va dal 20 al 35 percento di flessione. Nei primi tre mesi il volume d'affari è cresciuto del10% ma va sempre rapportato ai dati negativi dello scorso anno".

Nel corso di questo mese ci sarà il rinnovo del consiglio diret-tivo di Apindustria Bergamo. Un bilancio di questo mandatoalla guida dell'associazione delle piccole e medie imprese?

"Sono stati tre anni molto impegnativi, anche per via della situazio-ne economica che nel suo complesso ha interessato le aziende asso-ciate. Tuttavia, è stato un mandato positivo. Nell'ultimo triennio labase associativa é cresciuta del 10% e, oggi, Apindustria Bergamoconta 500 aziende associate. Oltre ai servizi tradizionali sono cre-sciute le attenzioni rivolte agli associati. Alla consulenza finanziariasi sono affiancati percorsi di politica aziendale, di bilancio.Attraverso strumenti camerali e progetti specifici, sia di natura regio-nale che nazionale, è stato affrontato il tema dell'innovazione e dellosviluppo aprendo l'associazione ad una prospettiva internazionale".

Come è cambiato, in questi ultimi anni, il modo di rap-presentare le imprese?"Le esigenze delle imprese stesse sono cambiate. Non è più solo unarappresentanza di natura politica o di matrice sindacale, volta a tute-lare le imprese. A questo si è aggiunta la volontà di offrire servizi inno-vativi, per consentire ai nostri associati di rimanere al passo con itempi e, soprattutto, con i mercati. Particolare attenzione è stata dataa tutte le novità legislative. Sono stati affrontati temi legati all'am-biente, alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Un esempio: la responsabi-lità civile e penale dei soggetti giuridici. L'imprenditore non è più sol-tanto un soggetto di natura commerciale, ma ha delle responsabilitàanche di natura civile e penale e la gestione dei rischi è un aspetto di

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: LAURA PIETRA

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Paolo Agnelli

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primaria importanza. Questi tre anni sono stati caratterizzati,inoltre, dal lavoro e dai successi ottenuti con Imprese&Territorio,che stanno dando benefici a tutte le associazioni coinvolte".

Con quali scelte e prospettive bisogna guidare l'as-sociazione nei prossimi anni?"Per chi guiderà l'associazione credo che gli obiettivi debbano esse-re una crescita quantitativa - nei numeri - e qualitativa - nei servizi -,ampliandone la gamma. In un percorso di personalizzazione andran-no approfondite le dinamiche legate alla ristrutturazione del debito,all'accesso al credito, alla ricerca dell'innovazione tecnologica finaliz-zata a nuovi mercati di sblocco e ai problemi organizzativi che gliassociati vivono quotidianamente. Sono temi che stiamo presidiandoe ritengo debbano essere continuamente monitorati e approfonditi".

Dagli ultimi dati presentati dalla Camera di commer-cio, risulta che l'industria bergamasca ha fatto segna-re un + 0.4%. E' possibile parlare di ripresa?"Io non parlerei di ripresa, ma di scosse di assestamento su volumidello scorso anno. Sono momentanee e riconducibili, il più dellevolte, a precise richieste dei committenti che non fanno tendenza.Qui non si tratta tanto di lanciare slogan sulla ripresa, ma di credere- in modo stabile - ad una ripresa. Il trimestre stesso presenta datidiscordanti con carichi di lavoro altalenanti, un'incertezza che non c'èmai stata in passato. E poi c'è legato tutto il problema occupazionale".

Nelle difficoltà di accesso al credito denunciato da moltePmi, lei più volte ha sottolineato che è venuto così a mancareil legame diretto tra la banca e la comunità produttiva.Secondo lei perché le banche hanno chiuso i rubinetti?"Hanno paura e senza chiari ed espliciti segnali di ripresa preferisconosoprassedere. Centellinano - ma sarebbe meglio un'altra parola - il cre-dito. Lo danno a chi se lo "stramerita", a chi ha i conti in ordine eche potrebbe anche non chiederlo. Non posso dire che le banche stia-

no uccidendo le imprese, certo è che non le stanno aiutan-do. Diciamo che svolgono lavoro d'ufficio, normale ammi-nistrazione. E poi rimane l'ombra dei derivati, credo che sistia mascherando un problema ancora irrisolto. Nessuno èin grado di dire chi sia ancora coinvolto e in che misura".

La riduzione degli affidamenti, sempre più selettivi haspinto le imprese a ricercare forme di garanzie al cre-dito bancario. In questo quadro come giudica il ruolodei confidi nella nostra provincia?"Assolutamente attivo. Confapi Lombarda fidie - il con-sorzio regionale che raggruppa le Apindustria distribuitesulla regione - ha garantito, nel 2009, 280 milioni di euro.Fondamentale è stato il ruolo dei Confidi nel finanzia-mento alle Pmi per aiutarle a superare la crisi e per scon-giurare il rischio chiusura che si profila anche per il 2010.Bergamo e Varese si sono dimostrate le province più atti-ve. Noi stiamo lavorando con "Jeremie", l'iniziativa frut-to di un accordo regionale tra Ubi, Confapi Lombarda

Fidie e Confidi Province Lombarde per agevolare l'accesso alcredito alle micro e pmi della Lombardia. Garantiamo l'80%".

Come giudica l'azione del Governo che preferisce distribuireincentivi piuttosto che sviluppare una seria politica industria-le a favore del sistema manifatturiero e di trasformazione?"Non ci sono le condizioni normali perché un'impresa possa lavorare.Mi chiedo: perchè un imprenditore deve costituire un'azienda di tren-ta dipendenti a Bergamo o Brescia e non oltre confine. Solo se ha un'e-norme vantaggio competitivo o rinuncia ai margini, pur di stare vicinoa casa, può farlo perché qui non ci sono vantaggi sul costo della mano-dopera, sull'energia, sul fisco e le infrastrutture. Continua la delocaliz-zazione dei Grandi, delle multinazionali estere, con la conseguenteperdita di posti di lavoro che vengono riassorbiti dalla piccola e mediaimpresa. Sono necessari deterrenti alla delocalizzazione Serve unfederalismo decontributivo a livello locale: a chi assume, a chi nonriduce, a chi viene e investe da noi. Non bisogna più finanziarechi, con la scusa dell'internazionalizzazione, cerca altri paesidove trasferire la produzione. I contributi vanno erogati a chi resta".

Chiudiamo con l'elezione di Paolo Malvestiti allaguida della Camera di Commercio, frutto della coesio-ne di Imprese&Territorio. Quali sono le sue aspettative?"L'elezione di Malvestiti è frutto di una politica collegiale dell'entecamerale e non più di una conduzione personalistica dell'ente. Ciaspettiamo, e già sono stati fatti passi in questa direzione, una con-divisione delle scelte, un'allargamento della platea e dei soggetti chepossono beneficiare degli interventi camerali. Le risorse che proven-gono dal sistema produttivo devono tornare alle imprese. Non si devepiù correre il rischio, com'è già accaduto in passato, che si disperda-no in attività che non siano pertinenti o di diretto interesse per le real-tà economiche. Userei una metafora: se Bergamo fosse una bottigliadi champagne e noi il suo contenuto, è come se - con Malvestiti -si fosse finalmente deciso di tagliare il tappo con la sciabola".

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"Le aziende sono solee le istituzioninon rispondono"

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La denuncia è di Franco Rho, padre fondatore della Cam. "Le imprese che producono nel ter-ritorio, invece che essere tutelate,sono abbandonate a loro stesseI problemi? Concorrenza slealecinese ed Euro troppo forte"

ECCELLENZE

ECONOMIA&BUSINESS

Quella che oggi è una delle più grandi aziende dellaBergamasca (produttrice di articoli per bambino, con oltre300 dipendenti), è allo stesso tempo una delle più "sac-cheggiate" nelle idee. Ciò che traspare dalle parole di

Franco Rho - fondatore, quarant'anni fa, del "mondo del bambino"assieme ai fratelli Aldo e Mario - è una solitudine palpabile, un'as-senza delle stesse istituzioni e associazioni che invece di tutelare leeccellenze locali incoraggiano le esternalizzazioni. Non parliamo solodi quattro stabilimenti divisi in due sedi, una a Telgate e l’altra aGrumello del Monte, ma anche e soprattutto di un mare d'innovazioniche hanno permesso alla Cam di essere un fiore all'occhiello dell'im-prenditoria nazionale. "La nostra produzione - afferma l'imprenditore -è quasi totalmente in loco. Il 95% della merce arriva dai nostri capan-

noni di Telgate e Grumello. Il risultato? Invece che essere tutelati alivello nazionale, la situazione italiana ed europea è sempre peggiore.Al giorno d'oggi, il problema maggiore è la concorrenza sleale, comequella cinese. Noi investiamo per avere idee, per produrle, per lan-ciarle sul mercato con la comunicazione. Poi arrivano le copie deinostri prodotti al 20% in meno del prezzo. Mi sembra evidente che cisia qualcosa che non funziona. Lo chiedo alle istituzioni, per farsopravvivere l'industria italiana serve dinamismo. Deve essere loStato, assieme alle associazioni industriali, a venire da noi perchiederci quali siano i problemi dell'economia reale".

Quali sono le soluzioni che propone?"Investiamo circa l'8% del nostro fatturato (59.886.858 di

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

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euro nel 2008, n.d.r.) in comunicazione e innovazione ognianno. Per avere un mercato equo non serve l'imposizionedi un dazio, ma solo il rispetto delle normative internazio-nali di concorrenza e lealtà. È troppo facile chiederci dicontribuire a risanare il PIL, prima lo Stato - o chi per esso- deve ascoltarci, deve portare da noi i suoi rappresentan-ti per discutere delle problematiche tangibili".

Il problema si è aggravato con la crisi?"Sicuramente. Oltretutto siamo entrati in un circolo vizioso, unasorta di catena di Sant'Antonio nella quale il primo committen-te non riesce a pagare, provocando insoluti che poi si ripercuo-tono a catena su tutta la filiera. Dal canto nostro, abbiamo sof-

ferto ma non eccessivamente di questo effetto domino.Tuttavia, a complicare la situazione ci si è messo anche l'Euro,una moneta troppo forte che limita le esportazioni".

Parla di esportazioni. Facendo alcune percentuali, comesi sviluppa la vostra rete vendita a livello internazionale?"Inizialmente il nostro business si sviluppava principal-mente all'estero. Parlo addirittura di un 70-80%. Piùrecentemente abbiamo investito anche sull'Italia, e oggisiamo così divisi: 40% nazionale, 40% europeo, 20%extra-europeo. Adesso cercheremo di tornare anche sulmercato brasiliano, e su quello argentino dato che la crisisembra essersi parzialmente sgonfiata".

Il presidenteFFrraannccoo RRhhoo assieme

alla figlia MMoonniiccaa,responsabile marketing

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11) Reparto di lavorazione del ferro;22) Assemblaggio del prodotto;

33) Comparto del tessile;44) Reparto di lavorazione della plastica

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È possibile entrare nel mercato cinese, proprio quelloda cui arrivano i problemi maggiori?"Purtroppo vige la regola (non scritta) del protezionismo.Noi, per riuscire ad esportare in Cina, dobbiamo avere unacertificazione chiamata C.C.C., un foglio di carta che puòessere emesso dopo che alcuni ispettori cinesisono venuti a controllare l'azienda. È un giro dicarte che costa circa 10mila euro e che non ti dala certezza di poter entrare nel loro mercato. Amaggior ragione dopo che le varie aziende chevengono ispezionate hanno già superato le piùsevere certificazioni europee".

Parlando di numeri, il vostro fatturato è decre-sciuto in modo gravoso nell'ultimo periodo?"In quasi mezzo secolo di storia siamo riusciti ad

incrementare il fatturato ogni anno, anche dipoco. Col 2009, invece, abbiamo subito un tra-collo dell'11%. Adesso la risalita è difficile, magià da aprile abbiamo registrato una differenzapositiva dell'1,5%. La nostra azienda esportamolto all'estero, specialmente nei paesidell'Est, dove la crisi è arrivata in ritardo. Parlodi Russia, Romania, Ucraina, Slovacchia, soloper fare alcuni nomi. Paesi in cui è sempre piùdifficile vendere, la nostra moneta - lo ripeto -ha troppo valore".

Cosa prevede per il futuro?"Se le cose non cambieranno, non vedo pro-spettive rosee per l'intera Comunità europea.Come già spiegato, i problemi sono due: Euro

troppo forte e concorrenza sleale. Io, personalmente,non intendo spostare la produzione e gli uffici dallanostra cara e amata Bergamo, la parola esternalizzazio-ne non rientra nel nostro vocabolario. Questa è, almomento, una delle nostre certezze".

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L'azienda di Grassobbio sbarcherà a Piazza Affari con un'offerta pubblica di vendita e di sottoscrizione dedicata per il 10% a retail

e per il 90% a investitori istituzionali. L'offerta globale ha come oggetto 53.230 milioni di azioni

MATRICOLA

Da Grassobbio a Piazza Affari, Tesmec si appoggia allespalle forti degli investitori istituzionali per l'immi-nente sbarco in borsa. L'offerta pubblica di vendita edi sottoscrizione sarà dedicata infatti solo per il 10%

al mercato retail, lasciando i nove decimi grandi player finan-ziari. E' quanto si legge nella newsletterConsob che ha autorizzato la pubblica-zione del prospetto informativo per laquotazione del gruppo di Grassobbio,attivo nelle soluzioni integrate per lacostruzione e manutenzione di infra-strutture. La Tesmec è controllata al56.64% dalla Ttc di Ambrogio CacciaDominioni, amministratore delegato delgruppo. L'offerta globale ha comeoggetto 53.230 milioni di azioni, inparte frutto di un aumento di capitaleper massime 16.5 milioni di azioni e inparte da dismissioni degli attuali azioni-sti. L'emittente - si legge nella pubbli-cazione Consob - intende utilizzare iproventi dell'operazione per supportaregli obiettivi di consolidamento e di svi-luppo della società e del gruppo e inparticolare l'aumento di capitale dareb-be alla società la possibilità di reperirei mezzi finanziari necessari per accelerare l'attuazione dellapropria strategia di crescita. La società di Grassobbio, tra leprime matricole dopo due anni di buio fitto, ha presentatodomanda di autorizzazione alla quotazione in borsa lo scorso 4marzo e potrebbe debuttare sul listino entro questo mese. Oggil'azionariato vede la famiglia fondatrice, Caccia Dominioni, al35,8% attraverso la Ttc, cui si aggiunge il 20,8% detenuto dalla

Fi.Ind, controllata a sua volta da Ttc con il 50,7% e partecipataanche da Alfredo Brignoli, Marco Lazzati e Matteo CacciaDominioni. Un altro 40% è in mano a 3T, finanziaria controllatada Gianluca Vacchi, entrato nella compagine sociale nel 2007 eche con l'ipo avrebbe la possibilità di valorizzare l'investimen-

to. Nell'ambito dell'operazionedi collocamento anche i CacciaDominioni potrebbero vendere unapiccola quota, ma la famiglia pun-terebbe a restare sopra il 40% delcapitale post-ipo. Oltre alla vendi-ta di titoli, l'offerta dovrebbe pre-vedere una quota di azioni deri-vanti da aumento di capitale. Lerisorse derivanti dall'offerta pub-blica di sottoscrizione dovrebberoessere utilizzate soprattutto per lacrescita interna. Tesmec puntainfatti a completare il processo diinternazionalizzazione produttivae distributiva che finora l'ha por-tata a essere presente in oltre 60Paesi. Il gruppo, nato nel 1951,può contare su oltre 300 dipen-denti e dispone di quattro siti pro-duttivi, tre in Italia, a Grassobbio,

Endine Gaiano e Sirone (Lecco), e uno negli Stati Uniti adAlvarado (Texas). Per lo sbarco in Borsa, il global coordinatordell'operazione è Mediobanca che agirà anche in qualità diresponsabile del collocamento per l'offerta pubblica, sponsor especialista. I consulenti incaricati sono ChiomentiStudio Legaleper Tesmec e Clifford Chance per Mediobanca mentre RecontaErnst & Young Spa è la società di revisione incaricata.

ECONOMIA&BUSINESS

Tesmec va in Borsa

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Più di 291mila euro. E' l'esposizione media di ogniimpresa bergamasca, in continua crescita negliultimi dieci anni. Se nel 1999 il debito complessivodelle aziende ammontava a 11.5 miliardi di euro,

oggi la somma è più che raddoppiata (+116.1%) superan-do quota 25miliardi di euro. Il caso vuole che nell'ultimoanno la stretta al credito abbia leggermente ridotto l'affi-damento (-2,8%) invertendo una tendenza ormai consoli-data, altrimenti il risultato sarebbe ancora più pesante.Considerando che a Bergamo operano importanti multina-zionali (Italcementi, Brembo, Tenaris, solo per citarne alcu-

Debiti delle imprese più che raddoppiati

Debito bergamasco pari a 2,5 miliardi(Valori assoluti in milioni di euro)

Dicembre 1999Dicembre 2008Dicembre 2009

Importo per impresa (in euro)Variazione % 1999/2009Variazione % ultimo anno

11.587,925.765,625.040,2

291.630,0116,1-2,8

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ne) indebitate a livello fisiologico ma per cifre astronomi-che, i 291mila euro che gravano su ognuna delle 86milaimprese attive in provincia non trovano molti rivali nelpanorama nazionale: stando alla ricerca della Cgia diMestre, infatti, la classifica delle maggiori esposizionivede capofila Milano (media di 418.361 euro), quindiBrescia (324.037), Siena (296.787) e Roma (media di292.376 euro). Sono questi alcuni dei risultati emersi dal-l'analisi condotta dall'Ufficio studi della CGIA di Mestreche ha osservato l'indebitamento delle società e quasisocietà non finanziarie e le cosiddette "famiglie produttri-

ci". Negli ultimi 10 anni la crescita dell'indebitamentodelle imprese italiane è stata del +93,6%. Sempre nellostesso periodo l'aumento dell'inflazione, invece, è statopoco superiore al +23%. In termini assoluti l'esposizionecon il sistema bancario ha raggiunto, a fine 2009, i 933miliardi di euro. Mediamente, ciascuna impresa italianaha un debito con le banche pari a 176.596 euro. Se dellerealtà provinciali più "scoperte" abbiamo parlato, in termi-ni percentuali l'aumento più sostenuto registrato nell'ulti-mo decennio spetta invece alla provincia di Siena(+229.7%). Al secondo posto si piazza Rimini (+191.8%) e

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DATI&STATISTICHE

Ogni azienda bergamasca ha un'esposizione media di 291mila euroSecondo un'indagine della Cgia di Mestre, se nel 1999 il debito complessi-vo delle aziende ammontava a 11.5 miliardi di euro, oggi la somma è piùche raddoppiata (+116%) superando quota 25miliardi di euro

ProvinciaDic. 1999

SienaRimini

GrossetoTrento

Bolzano

2.406,02.928,81.317,95.248,56.375,9

Indebitamento delle imprese*

RagusaPesaro e Urbino

BresciaPescara

Forlì

1.143,73.150,2

15.649,71.697,34.611,9

Vibo Valentia 293,4Ascoli Piceno 2.523,2

Venezia 6.368,4MilanoVerona

BergamoSalerno

Ravenna

66.974,59.350,64.071,511.587,93.314,8

Le prime. Indebitamento delle imprese per provincia

Dic. 2008

6.083,28.847,33.248,0

12.298,715.090,62.541,97.328,2

36.617,93.973,3

10.235,3647,8

5.405,314.350,1

153.337,820.650,38.586,0

25.765,67.145,5

Dic. 2009

7.931,98.547,13.385,8

12.729,115.281,92.674,17.323,3

35.788,33.873,8

10.330,3655,2

5.540,413.951,8146.114,220.267,38.803,1

25.040,27.085,9

Importo(in euro)

296.786,9253.939,7124.855,7262.146,7286.521,389.106,6

184.941,3324.037,2124.626,0254.129,150.659,8

132.723,1196.889,9418.360,8224.014,5231.489,6291.630,070.237,1

Var. %1999/2009

229,7191,8156,9142,5139,7133,8132,5128,7128,2124,0123,3119,6119,1118,2116,7116,2116,1113,8

Var. %Ultimoanno

30,4-3,44,23,51,35,2-0,1-2,3-2,50,91,12,5-2,8-4,7-1,92,5-2,8-0,8

*La voce impresecomprende le “società

e quasi società non finanziarie” e le“famiglie produttrici”

E l a b o r a z i o n i U f f i c i o S t u d i C G I A d i M e s t r e s u d a t i B a n c a d ’ I t a l i a e i n f o c a m e r e

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al terzo Grosseto (+156.9%). Se dal 1999 al 2008 - com-mentano i ricercatori - l'aumento dell'indebitamento èstato progressivo, con l'avvento della crisi economica efinanziaria si è registrata una inversione di tendenza.Tra il 2008 e il 2009 l'esposizione delle nostre impreseè diminuita del 2% per effetto sia della stretta crediti-zia praticata dalla banche sia per la riduzione dellerichieste di prestito avanzate dalle imprese. Infine, sot-tolineano dalla CGIA di Mestre, va osservato che perquanto riguarda le grandi imprese, la quota di investi-menti realizzati nel settore immobiliare è risultataessere superiore di circa2 volte e mezza (in valoreassoluto pari a 237.58 miliardi di euro) rispetto a quel-li compiuti in macchinari e attrezzature varie (97.27miliardi di euro). Tra il 2000 e il marzo del 2009 i primisono aumentati del 104% e i secondi solo del13.4%,mentre l'inflazione, sempre nello stesso periododi tempo, è aumentata del +21.5%. Le grandi imprese -conclude la CGIA -, hanno privilegiato, in larga misura,l'investimento di natura speculativa, trascurando, inve-ce, di investire nell'innovazione di processo per miglio-rare la competitività e divenire quindi più concorrenzia-li sul mercato domestico e quello internazionale.

ProvinciaDic. 1999

AvellinoComo

OristanoViterboNuoro

1.904,35.618,1485,5

1.513,2779,9

Indebitamento delle imprese*

Reggio CalabriaMessinaLatina

FerraraParma

1.360,12.222,62.551,72.688,38.417,2

Cagliari 3.877,8Siracusa 2.487,8Vercelli 1.513,8Torino

Palermo

PotenzaSassari

Biella

23.716,46.010,61.889,62.052,12.504,3

Le ultime. Indebitamento delle imprese per provincia

Dic. 2008

2.739,78.733,5743,5

2.183,01.169,22.088,03.186,83.610,43.947,0

12.314,85.112,72.870,91.872,9

28.853,26.515,82.162,72.198,43.169,6

Dic. 2009

2.888,98.491,6733,8

2.282,31.164,72.030,63.312,43.687,93.869,211.960,45.284,13.305,81.788,0

27.912,66.792,32.106,62.206,52.575,1

Importo(in euro)

72.863,9189.556,752.991,666.378,042.857,946.581,973.474,476.981,3111.404,9276.631,585.285,5112.618,6111.135,8135.022,085.347,3119.939,962.285,955.625,7

Var. %1999/2009

51,751,151,150,849,349,349,044,543,942,136,332,918,117,713,011,57,52,8

Var. %Ultimoanno

5,4-2,8-1,34,5-0,4-2,73,92,1-2,0-2,93,4

15,1-4,5-3,34,2-2,60,4

-18,8

*La voce impresecomprende le “società

e quasi società non finanziarie” e le“famiglie produttrici”

E l a b o r a z i o n i U f f i c i o S t u d i C G I A d i M e s t r e s u d a t i B a n c a d ’ I t a l i a e i n f o c a m e r e

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ECONOMIA&BUSINESS

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"IL PIATTO PIANGE"

Previa verifica di fattibilità finanziaria, la tecnica - proposta daMario Comana, professore ordinario di economia alla LUISS diRoma - permetterebbe di far confluire i crediti delle piccole impre-se verso una società veicolo che emette titoli obbligazionari

Potenziamento del ruolo dei Confidi, ipotesi di carto-larizzazione anche per le piccole imprese e lezioni di"Financial Education": è la ricetta di Mario Comana,professore ordinario di economia degli intermediari

finanziari alla LUISS Guido Carli di Roma, presentata allafiera di Bergamo nell'ambito di Artigiana 2010 - l'eventoregionale finalizzato alla valorizzazione e promozione del-l'artigianato lombardo - per affrontare il nodo del credito edella finanza, insomma per far circolare denaro all'internodel sistema. "La liquidità delle imprese, tema primario siaper la nascita che per il loro sviluppo - sottolinea il profes-sore bergamasco -, diventa argomento secondario e margi-nale quando si tratta di capire come intercettarla. E' un pro-blema che deve essere affrontato in termini concreti e prag-matici, sia sul versante della disponibilità delle risorsefinanziarie che sulla generazione del fabbisogno". Se primadella crisi, anche a fronte di tempi di incasso particolarmen-te lunghi, gli imprenditori potevano ricorrere agli sportellibancari per ottenere denaro, talvolta anche a buone condi-zioni, con la crisi tutto è cambiato. Il mercato ha perso lafiducia, le banche non erogano prestiti e guardano con diffi-denza ogni tipo di richiesta, dal fido allo sconto fatture. "Un'

impresa che vive problemi finanziari - ricorda Mario Comana- ha difficoltà reali e concrete, da risolvere subito. Non si puòpensare a interventi una tantum come meri contributi finan-ziari, fini a se stessi. Non sono un beneficio perché si rivela-no, il più delle volte, misure che acuiscono i problemi piutto-sto che risolverli". L'approccio può essere ruvido, ma la liqui-dità è uno dei grovigli principali da sciogliere, soprattutto perle piccole e le medie imprese che per natura sono sotto capi-talizzate e spesso non possono ricorrere a tagli produttivi perrecuperare risorse con cui rifinanziare le casse languide.Ancor di più vale per le micro imprese artigiane, perché "ilcuore di queste realtà è la produzione di servizi, di beni. Lafinanza è una condizione non solo sufficiente per il loro suc-cesso, ma assolutamente necessaria". E per la serie "tutti isalmi finiscono in gloria" "si possono avere tante idee, maga-ri geniali, ma se non ci sono "gli euri" per metterle in piedi,rimango allo stadio di idee. Belle, geniali, creative e magariremunerative, ma idee". Tre gli ambiti da aggredire: nel rap-porto banche imprese serve un potenziamento immediatodei confidi, è necessario risolvere l'annoso problema neiritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e biso-gna puntare su una financial education su misura per le Pmi.

Per far circolare più "euri"ipotesi cartolarizzazione

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

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Il problema del funding (situazione in cui imprese merite-voli non ottengono, a causa di imperfezioni di mercato, il volu-me di finanziamenti che otterrebbero in un mercato efficien-te). Nel processo del credito i Confidi hanno svolto un ruolocruciale. A fronte degli imminenti cambiamenti strutturali delsettore, organizzativi ed individuali, quella dei consorzi digaranzia è "un esperienza che deve essere valorizzata, - sot-tolinea Mario Comana - all'interno dell'evoluzione del sistemadi controllo sulle banche che va sotto il nome di Basilea 3. InBasilea 2 l'Italia è stata capace di introdurre - anche se per ilrotto della cuffia - il riconoscimento dei Confidi. Con modali-tà, certo, un po' anguste e come attenuazione dei rischi com-putati in capo alla banche". Con Basilea 3 si rischia, in uncolpo solo, di tagliare il mercato dei Confidi di un quinto. Labozza di revisione dei criteri di valutazione per il sistema ban-cario, finalizzato a rendere il sistema finanziario più stabile,costituisce un rischio concreto, attuale e rilevante per iConfidi e per le imprese dal rating di medio livello. "E' neces-sario un rafforzamento della dotazione patrimoniale dei

Confidi, perché questi assumano un valore decisivo nel facili-tare la bancabilità dei prestiti e nella promozione dell'econo-mia territoriale e delle eccellenze locali" e vanno in questadirezione vari interventi come Confiducia, Fondo Jeremie,Made in Lombardy e i recenti Formigoni Loan che agevolanol'incremento del volume delle garanzie bancarie prestate. "Inquesto senso - suggerisce il professore ordinario di economiadegli intermediari finanziari - potrebbe essere utile un'ipotesidi coinvolgimento e di concorso, in cui istituti bancari e impre-se d'investimento concorrano a finanziare progetti d'innova-zione per le imprese del territorio". Un altro ambito collegatopotrebbe essere il finanziamento delle reti.

La dinamica degli impieghi e la gestione dei flussi. Laconsiderazione è scontata ma "il modo migliore per averepochi problemi di liquidità - precisa Mario Comana - è di averemeno fabbisogno di risorse". Detto questo le altre problema-tiche derivano dal ritardo di pagamenti, soprattutto dalle pub-bliche amministrazioni e dalle difficoltà di accesso al credito

Successivamente i titoli vengono collocati sul mercato, per incamerare liquidità, riportandola poi a coloro che hanno conferito i crediti

Mario Comana

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per le piccole imprese. "Il problema più che il credito sono - al plu-rale - i crediti. Il problema, più che di razionamento del credito, ènell'impossibilità di portare a casa i crediti per i lavori già fatti. Inquesto caso c'è solo un verbo:pagare". L'ipotesi al vaglio di fat-tibilità finanziaria per smobilitarela situazione pregressa, in parti-colare per quanto riguarda lacessione dei crediti pubblici, èricorrere alla cartolarizzazione.Tecnicamente i crediti dellemicro imprese verso la pubblicaamministrazione non hanno lecaratteristiche per essere carto-larizzati. Aggiustando il tiro, que-sta tecnica permetterebbe farfluire i crediti verso una societàveicolo che emette titoli obbliga-zionari, li colloca sul mercato, ne incamera la liquidità e la riportaa coloro che hanno conferito i crediti. "C'è, così, un’anticipazione,

uno smobilizzo - ha tirato le somme ilprofessore bergamasco - che permettedi sbloccare una massa che oggi si èincancrenita. Ecco dove ha senso chela pubblica amministrazione ponga inessere quei correttivi che, sotto formadi garanzie e omogenizzazione dei cre-diti, rendono possibili quello che altri-menti non sarebbe praticabile".

L'importanza di una Financial Educationper le Pmi e per le micro imprese.Oggi, per un imprenditore, è difficileessere aggiornato sul suo mercato, sulbusiness, sulle opportunità di interna-zionalizzazione, e nel contempo andare"a caccia" di canali per recuperare risor-se finanziarie. "Serve qualcosa di piùinnovativo dei corsi che puntualmentevengono organizzati, servono soluzionimoderne come un "coaching" delleimprese nei loro rapporti finanziari". Visono deficit dovuti alla mancata cono-scenza di strumenti finanziari, all'inca-pacità di gestione degli stessi o all'impos-sibilità di combinare un portafoglio chepossa dirsi ottimale, "una soluzione di con-creta fattibilità - ipotizza Mario Comana -potrebbe essere intercettare le figure pro-fessionali uscite precocemente dal siste-ma bancario che conoscono l'operativitàdel rapporto banca impresa". Ad oggi,infatti, ci sono bacini di professionalità di

matrice bancaria e finanziaria che non si sono ancora ricollocatesul mercato. "Ognuno di questi professionisti, sotto l'egida diassociazioni, del sistema camerale o di altri alvei, si fa carico di

seguire una decina di impreseguardando dentro i loro contrat-ti, le richieste di garanzie", unasorta di outsouricng. Un diretto-re finanziario che una piccolaimpresa non si può permetterema che delle sue competenzeabbia la possibilità di fruirne acosti assolutamente compatibi-li. "Ovviamente - conclude ilprofessore bergamasco - se sitroveranno delle coperture dicosto sarà meglio ma non è ipo-tizzabile che interventi e misu-re partano sempre e solo dalla

disponibilità di risorse". Per le pmi e per le piccole impresesi è aperta una nuova stagione di caccia. Alla liquidità.

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Nuove regole contro i "cattivi pagatori"

L’UE contro i ritardi nei pagamenti propone un limite di 30 giorni, non solo per le pubblicheamministrazioni, ma anche per i privati. La nuovadirettiva, prima ancora di essere votata, ammettegià deroghe e "circostanze eccezionali"

CASH FLOW

Pagamento: 30 gg dffm (secondo la direttiva euro-pea x del x. x. 2010). Nonostante le x siano anco-ra delle incognite per le imprese bergamaschepotrebbe essere questa la nuova dicitura da indica-

re, in calce, alle fatture. A scriverlo, almeno per ora, ciprova l'Unione Europea che ha cerchiato di rosso, nell'a-genda delle priorità, il problema dei "cattivi pagatori". Ladirettiva sui ritardi di pagamenti è scivolata sul tavolo delParlamento europeo ad inizio aprile, la Commissione mer-cato interno chiede che il termine di pagamento di 30 gior-ni venga imposto non solo alla pubblica amministrazionema anche nelle transazioni tra privati. Va subito detto cheper una direttiva che pone e propone un limite: trenta gior-ni, sarebbe auspicabile un iter d'approvazione altrettantoveloce. In questi mesi, il rispetto dei termini di pagamen-to per molti imprenditori e imprese bergamasche, è dive-nuta una speranza più che una certezza. E se il pagamen-to in se stesso rappresenta una delle tante criticità che la

crisi ha reso solo più stringente, i 30 giorni si sono dilata-ti oltremodo. Il problema, evidenziato dai deputati chehanno sostenuto l'iniziativa, "è che i mezzi di ricorso pre-visti dall'attuale legislazione europea non si dimostranoefficaci a garantire le imprese e, per le amministrazionipubbliche come per i privati, la decisione di pagare inritardo è spesso un modo semplice, ma ingiustificato, disuperare le limitazioni di bilancio rinviando i pagamentiall'esercizio successivo". Comportamenti che portanospesso al fallimento di aziende altrimenti sane, alla com-promissione della competitività delle Pmi, ad un potenzia-le effetto a catena che genera in alcuni casi il fallimentodi un'intera filiera di fornitori. La situazione si sta ulterior-mente aggravando perché i debitori, enti pubblici edaziende private, per sistemare i loro problemi finanziaristanno allungando costantemente i termini di pagamento,scaricando l'onere sui piccoli. Si spiega, così, il motivo percui questi ultimi sono costretti a ricorrere alle banche per

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

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"provare" a farsi anticipare una parte degli importi dellefatture. "Non dimentichiamo - ha detto Barbara Weiler, ildeputato responsabile della legislazione - che la situazio-ne delle piccole e medie imprese è la ragione principaleper questa direttiva". La maggioranza in Parlamento èchiara: sui 36 membri del comitato, 30 hanno votato infavore del rapporto presentato dalla stessa relatriceBarbara Weiler e gli altri sei si sono astenuti. L'obiettivodelle istituzioni europee è: tutelare le imprese, soprattut-to quelle di piccole e medie dimensioni che per il proble-ma di liquidità rischiano di chiudere in conseguenze dellacrisi. L'intenzione è migliorare il cash flow delle impreseeuropee e italiane, fondamentale in questo periodo diflessione economica e agevolare il funzionamento delmercato interno tramite l'eliminazione delle barriere alletransazioni commerciali transfrontaliere. Questo è possi-bile solo se i creditori hanno a loro disposizione strumentiche permettano di esercitare efficacemente i loro diritti

quando subiscono ritardi nei pagamenti, scoraggiando,prima di tutto, le amministrazioni pubbliche. In Italia iltempo medio di pagamento della PA è 128 giorni,tre voltei 40 giorni tedeschi, ma più lungo anche dei 49 giorniinglesi o del 70 francesi. Nell'Unione Europea la media èdi 69 giorni mentre le aziende private saldano i propri for-nitori in 88 giorni. Ancora prima del voto finale, però, atte-so per questo mese all'assemblea di Strasburgo in sedutaplanetaria, sono state concesse deroghe sibilline e quan-to mai preoccupanti. Nelle transazioni tra privati (busi-ness-to-business) il termine di pagamento può esseresuperiore ai 60 giorni "se è dimostrato che il ritardo noncausa danni ingiustificati a nessuna delle parti". Per ilpubblico le regole sono più stringenti. Sono, infatti, neces-sarie "circostanze eccezionali" che giustifichino un ritar-do nel pagamento oltre i 30 giorni, mentre non sono giu-stificati ritardi ulteriori al limite dei 60 giorni. Derogasulla deroga: fanno eccezione le istituzioni di sanità pub-

BruxellesIl Parlamento europeo

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blica e le istituzioni pubbliche medico-sociale per la par-ticolare natura di organismi quali ospedali pubblici, chesono in gran parte finanziati attraverso rimborsi nell'am-bito dei sistemi di sicurezza sociale. Gli eurodeputatihanno votato per abolire lo standard di risarcimento del 5%del conto, che solo gli enti pubblicidovrebbero pagare in base al proget-to della Commissione. La commis-sione dell'Eurocamera ha deliberato,invece, di aumentare il tasso legaledi interesse applicato se il pagamen-to è in ritardo, al tasso di riferimen-to maggiorato di almeno nove puntipercentuali (invece di sette punti,come proposto dalla Commissione).Inoltre, i creditori riceveranno 40euro di risarcimento per i costiamministrativi. La posizione dellaCommissione Mercato interno dovràpassare al vaglio della plenaria di Strasburgo, la datadipenderà dal raggiungimento di un accordo in prima let-tura tra Consiglio e Parlamento, nel frattempo aumentanoi cattivi pagatori. Secondo i dati raccolti da Cribis D&b(società specializzata nella business information) nel 2009le aziende italiane puntuali sono state il 43,7% del totale,

con un calo del 5,9% rispetto all'anno precedente. Semprein confronto con il 2008, il 26,6% delle imprese ha peg-giorato i propri pagamenti. Numeri sicuramente preoccu-panti, soprattutto se si pensa che nel 2007 le aziende pun-tuali con i pagamenti erano il 7% in più rispetto ad oggi e

nel primo trimestre del 2010il trend negativo continua.Rispetto al 2007, i settoriche danno il buon esempio intermini di pagamento sono itrasporti, l'edilizia e l'indu-stria estrattiva, al contrario,le imprese più lente nel sal-dare appartengono ai servizifinanziari e al commercio aldettaglio. Le piccole e medieimprese sono le più virtuose:la percentuale di impreseche paga puntualmente dimi-

nuisce con il crescere del fatturato, ciò significa chementre le Pmi si sforzano di rispettare i contratti, leaziende con un alto fatturato, con più potere contrattua-le si prendono maggiori libertà sui tempi di pagamento.Adesso bisogna solo sperare che la nuova Direttiva suiritardi di pagamento non arrivi, anch'essa, in ritardo.

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Da 13 milioni di euro del 2008 ai 24 milioni dello scorsoanno. Due "semplici" numeri che fotografano il datooperativo e il volume dello sforzo - quasi raddoppiato- di Lia eurofidi, il consorzio di garanzia dell'associa-

zione Lia (Liberi Imprenditori Associati) di Bergamo, per far fron-te all'emergenza credito delle imprese associate. Anno di durolavoro e di profonda maturazione per il consorzio che ha contri-buito ad attenuare l'impatto della crisi per artigiani e piccoleimprese: nel solo 2009 le pratiche accolte sono state 500 controle 322 del 2008, garantendo 24 milioni di euro per circa 45 milio-ni di finanziamenti complessivi erogati dagli istituti di credito. Ela funzione di "ammortizzatore" degli effetti della crisi è testi-moniata anche dai dati del 2010, "le richieste di concessione digaranzie deliberate nei primi tre mesi - ha confermato IrenePaccani, presidente del Consorzio e vicepresidente della Lia

- ammontano a circa 13 milioni di euro, con un aumento del40% rispetto ai dati dello stesso periodo dello scorso anno".

Guardando ai numeri del 2009, qual è la situazione eco-nomica che emerge sul fronte delle sofferenze?"I dati confermano come la crisi abbia colpito i settori stra-tegici e nevralgici della nostra economia. Qualche esempioviene dalla ripartizione tra i vari comparti: per il settoredell'edilizia gli affidamenti perfezionati sono stati il 25% ehanno assorbito oltre 11 milioni di euro, per la metalmec-canica il 14% con 6.300 milioni, per il legno l'8% con 3.700milioni, poi la chimica con il 5% e quasi 2.500 milioni e,infine, l'autotrasporto il 4% e più di 1.500 milione di euro.La maggior parte dei finanziamenti è andato al commerciocon il 26% degli affidamenti e quasi 12 milioni di euro".

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

In piedi da sinistrai due vicepresidentiAlberto Armati e Gianfranco Soldo

Al centroil presidente Irene Paccani

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Ci sono state richieste anche da parte di imprese gesti-te da stranieri? "Poche le richieste di imprese straniere. Poche decine di doman-de se rapportate ad una sempre maggiore presenza di tali real-tà sul nostro territorio. Queste imprese scontano la difficoltà diprestare garanzie reali che permettano l'accesso al credito afronte di situazioni patrimoniali, in alcunicasi, piuttosto fragili. L'esame del loro por-tafoglio mostra quanto, rispetto alle altre,siano maggiormente esposte sul breve ter-mine nel segmento dei mutui per la defini-zione di progetti, per le minori garanzieche possono offrire e per le politiche piùcaute adottate dagli istituti di credito".

Molte imprese bergamasche hannodenunciato, da parte delle banche,condizioni di accesso al credito pocofavorevoli, rientro dei fidi concessi,una richiesta di maggiori garanzie etassi più onerosi. Anche voi aveteraccolto le stesse impressioni?"Le grandi imprese dispongono di mezzi pro-pri mentre le Pmi, sottocapitalizzate per loronatura, devono necessariamente ricorrere alcredito bancario. Sono dell'avviso che troppo

spesso il sistema creditizio non tenga conto che la piccola emedia impresa, nonostante sia vittima di una delocalizzazioneselvaggia, finanziata dallo stesso stato e mascherata comeapertura ai mercati esteri, abbia saputo reagire dimostrando-si pronta al cambiamento e alla novità. Questa maggiore fles-sibilità, dovuta anche ad una struttura gestionale più conte-

Lia eurofidi"ossigeno" per le PmiFIDO

Per garantire l'afflusso di credito e sostenere le piccole e medieimprese in un solo anno, nel 2009 è stato raddoppiato lo sforzo operativo. Per Irene Paccani, presidente del Consorzio e vicepresi-dente della Lia (Liberi Imprenditori Associati) i classici sistemi di valutazione penalizzano le imprese locali che potrebbero investire

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Da sinistraGianluigi Maffeis, IrenePaccani e Arianna Rota

nuta, dovrebbe essere premiata anziché messa "all'indice"come fattore di maggiore rischio".

Oggi, un'impresa che non ha i requisiti per ottenere credi-to direttamente dalla banca può rivolgersi a voi e, con lagaranzia di Lia eurofidi, accedere aifinanziamenti dell'istituto bancario? "Per tre quarti delle imprese bergama-sche la contro-garanzia dei Confidi è la"condicio sine qua non" per accedere alcredito bancario e, da questo punto divista, Lia eurofidi diviene il veicolonecessario. Le aziende si rivolgono a noinon solo per presentarsi all'istituto dicredito ma, spesso, per avere una con-sulenza e un'assistenza mirata sullareperibilità delle risorse economiche. Sicrea, così, quella sinergia necessariache diventa un’ulteriore iniezione di fidu-cia all' azienda troppo spesso lasciatasola in questo momento di difficoltà".

Il vostro radicamento sul territorio, la conoscenza del-l'economia locale e la rapidità di acquisizione delleinformazioni non solo quantitative (i dati di bilancio,per esempio) ma anche qualitative, non possono rap-presentare - nell' attuale fase di crisi - l'occasione per

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Da sinistraAugusto Cometti, Alberto Armati,Gianfranco Soldo, Irene Paccani,

Guido Pedrini e Giuseppe Vigani

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costruire un più solido rapporto tra banche e imprese?"Proprio per ribadire il concetto sopra esposto, mi piace ricordare cheLia eurofidi è un braccio operativo dell' asso-ciazione Lia, ed in quanto tale, dispone di uncanale preferenziale di conoscenza dell'im-presa, laddove spesso ne cura la formazio-ne, la sicurezza, la qualità, l'assistenza sin-dacale e molto altro ancora. Il sistemabanca che in questi ultimi anni ha dato vitaad un susseguirsi di fusioni e di accorpa-menti (in Italia le operazioni di aggregazionecondotte nel corso degli anni novanta hannoriguardato 450 banche, con una riduzione daun punto di vista numerico, del 18% c.a.) haforse perso per strada ed infranto per sem-pre il buon vecchio " rapporto umano" chetanto contava sul rapporto di fiducia trabanca ed impresa. E' quindi fuori da ognidubbio che, il radicamento sul territorio daun lato e l'attenzione alla struttura e alle esigenze dell' azienda dal-l'altro, creino i giusti presupposti per un maggior dialogo con le banche".

Quali sono le iniziative messe in campo da LiaEurofidi per sostenere le Pmi associate? Grazie alsistema della garanzia, coloro che negli ultimi 12mesi hanno presentato un'istanza di accesso al cre-dito tramite Liaeurofidi quali benefici hanno ottenuto?"Il nostro consorzio, in linea con gli strumenti messi a dis-posizione dal governo e dalla regione, si è subito attivatoper rendere operativi e facilmente accessibili le varie lineedi sostegno alle imprese. Mi riferisco alla moratoria suidebiti delle Pmi laddove, l'oggetto dell'accordo, prevede lasospensione per 12 mesi del pagamento della quota capi-tale, il progetto "Confiducia" sottoscritto tra FederfidiLombarda, Regione Lombardia e Sistema CameraleLombardo che amplia il margine di rilascio della garanziaal sistema creditizio fino al 70%. Nel contempo Liaeurofidisi è fatta garante di operazioni che richiedevano un'atten-ta analisi dei costi per sostenere importanti progetti di svi-luppo delle aziende associate. Abbiamo investito nei tempidi risposta, nel rapporto diretto con l'azienda. Possiamodire che "siamo scesi in campo", incontrando le imprese neiloro luoghi di lavoro, raccogliendo le impressioni e toccandocon mano le esigenze. E a volte, purtroppo, anche le difficoltà".

Il Consorzio di garanzia Lia eurofidi è operati-vo dal 2003. Oggi conta 700 associati, un montefinanziario superiore a 50 milioni di euro e unincremento prestiti erogati che negli ultimidue anni è aumentato di circa il 10%. Come sispiegano le performance di Lia eurofidi? "La crescita operativa di Lia eurofidi ha le sue radici nella realevolontà, da parte di un gruppo di imprenditori, di creare un con-

creto supporto alle Pmi. Da qui lo sviluppo di un pool di persone che,nel tempo, hanno ricercato i giusti equilibri tra credito e impresa. Le

crescenti richieste ci hanno indotto, tra il 2006 e il2007, a ridefinire scelte operative e gestionali. Daqui l'inserimento tra i nostri collaboratori di GianluigiMaffeis, una figura con ampia esperienza nelmondo dei Confidi. Oggi ricopre il ruolo diResponsabile della gestione crediti. Importanti sonostati i riconoscimenti e contributi dalla Camera diCommercio che si preannunciano più cospicui dalnuovo insediamento camerale, strumento neces-sario per far fronte ai maggiori volumi di attività".

Qual è il futuro di Lia eurofidi?"A coloro che al nostro esordio ci domandava-no quale fosse la necessità di proporsi sul ter-ritorio con una nuova realtà consortile, larisposta viene dai numeri e dai riconoscimenti.Numeri che ci permetteranno, in un futuro

prossimo, di ragionare in termini di coesione ed aggregazione.Condizione futura necessaria per il potenziamento dei Confidi".

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Il responsabilegestione crediti Gianluigi Maffeise Irene Paccani

Dott. Lorenzo Cavallini membro esterno del comitato tecnico

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"BUCARE" I CONFINI

Con la crisi e il crollo della domanda interna torna centrale la sfida dell'internazionalizzazione e il ruolo giocato dall'export"Artigiana 2010" ha presentato le opportunità offerte a Pmi e micro imprese per portare il "made in Bergamo" in Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Francia e Turchia

Gli affari si fannosui mercati. Esteri

Vendere petrolio agli arabi o ghiaccio agli esquimesi. E' l'inco-gnita che le imprese bergamasche corrono quando si affac-ciano, per la prima volta, sul grande palcoscenico dei merca-ti esteri. Non conoscendo il paese, il rischio è proporre un

doppione di qualcosa che loro hanno già, ad un prezzo inferiore. Visto ilmomento di fiacca e la domanda interna molto debole, l'internazionaliz-zazione (che non è solo una questione di export) rappresenta una sfidaa cui, volenti o nolenti, sono chiamate medie e piccole imprese berga-masche per rimanere sul mercato. E, soprattutto, per rimanerci sorrettida un giusto spirito competitivo. Nel momento in cui un'impresa orobicadecide di piazzare i propri prodotti oltre confine, la scelta è se collocarelo stesso prodotto su tutti i mercati o se modificarne la tipologia a secon-da della piazza. Ma ancora prima, quando si sceglie di sviluppare una

politica di presenza commerciale su altri Paesi, le precauzioni sono:muoversi con cautela, riducendo il rischio di prendere "bidoni", al finedi massimizzare l'efficacia e l'efficienza. Nell' ambito della manife-stazione "Artigiana 2010" è stato gettato uno sguardo sui mercatiinternazionali con la presentazione multisettoriale delle opportu-nità offerte alla Pmi lombarde e, in particolare, a quelle bergama-sche in Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Francia e Turchia.

La Svizzera. Il paese elvetico, nonostante sia l'unico con cui confina laLombardia, è una tra le zone più sottostimate per i suoi rapporti conl'Italia. Al mondo è il primo acquirente pro-capite di prodotti italiani eppu-re, spesso e volentieri, ci si dimentica di quella internazionalizzazione cheè a tre quarti d'ora dalla Lombardia. Dall'Italia la Svizzera importa molti

ARTICOLO&PHOTO DI LIVIO CASANOVA

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generi alimentari come olio, vino, liquori. E' importante sottolineareche i vini italiani con 62.5 milioni di litri importati sono la categoria piùimportante. L'olio d'oliva italiano occupa una quota di mercato pari al66%, mentre per quanto riguarda liquori e distillati segue, di poco, ilRegno Unito. Formaggi e latticini stazionano per il 42% del comparto.Prima della crisi, che ha segnato una flessione strutturale delle impor-tazioni nel paese elvetico, dal nostro paese, nel 2008 la Svizzera haimportato soprattutto prodotti chimico-farmaceutici, macchine indu-striali e agricole, articoli elettronici. Il successo del "Made in Italy" inquesti settori è una conseguenza della vicinanza geografica e cultura-le tra i due Paesi, della capacità dei prodotti italiani di soddisfare leesigenze di qualità del consumatore svizzero e dell'elevato potere d'ac-quisto del Paese che premia l'alto valore aggiunto delle produzioni pro-

venienti dall'Italia. La Svizzera non appartiene all'unione europea, percui sconta aspetti doganali e fiscali, ma offre dei margini di prezzo unicie interessanti. Ancora scarso, tuttavia, è l'interscambio con Bergamo.

Emirati arabi. In un'ipotetica classifica dei paesi pro-capite che acqui-stano prodotti italiani, gli Emirati Arabi Uniti sono terzi. Per il 2010 si pre-vede una crescita del Pil pari al 4.1%, dovuta, prima di tutto, ai proventipetroliferi e alla ulteriore espansione che sta vivendo l'economia nonlegata esclusivamente al petrolio. Il 2009 ha segnato una flessione del-l'esportazione italiana verso gli emirati arabi, ma nel 2008 il valore erastato di 5.2 miliardi di euro, in aumento rispetto all'anno precedente. Afarla da padrone è il settore della meccanica strumentale, mobili, metal-lurgia e prodotti in metallo, elettronica ed elettrotecnica. Tra le voci del-

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l'export anche generi alimentari, caldaie e l'oreficeria storica. Fortigli interessi italiani su Dubai a fronte di prospettive immobiliariche tornano ad essere interessanti. Dal 7 al 12 dicembre è previ-sta una missione incoming multisettoriale della Camera diCommercio di Bergamo negli Emirati Arabi Uniti. Dopo avere sele-zionato gli operatori emiratini dei relativi settori, verranno orga-nizzati degli incontri B2B in Dubai, Abu Dhabi, Sharjah, R.A.K,sono previsti minimo 6 incontri selezionati con operatori locali perogni impresa. Finalità: avviare contatti per la conclusione di affari.

Marocco. Per un interscambio con il paese nordafricano gli imprendi-tori bergamaschi hanno una carta inpiù: Luca Pezzani. Il segretario gene-rale della Camera di CommercioItaliana in Marocco, a Casablanca, èdi Bergamo. Il Marocco è in fortecrescita e negli ultimi 10 anni hapotuto vantare una crescita mediadel Pil intorno al 3.5%. Nell'annodella crisi la crescita è stata del 5%.Durante il triennio 2006 - 2008, l'an-damento dell'interscambio tra Italia- Marocco è stato costante con unsaldo positivo in costante crescitafino a superare il miliardo e mezzo dieuro. L'Italia importa dal paese nordafricano pesci, crostacei, molluschipreparati, surgelati e conservati, concimi chimici e composti azotati. Leopportunità di export sono legate al tessile (meglio se in un'ottica di par-tenariato) e in particolare ai tessuti di filati tipo cotone, al cuoio, ai car-buranti per motori, ai combustibili minerali e gassosi, agli autoveico-

li. Ampi margini di penetrazione ci sono per le imprese italianeche producono attrezzature agricole per la raccolta delle olive,della frutta e per i macchinari destinati all'agroindustria e all'im-bottigliamento. In Marocco, però, gli imprenditori italiani sifanno vedere poco e così hanno la meglio francesi e spagnoli.

Francia. L'Italia è il primo fornitore francese per quanto riguardala moda tra cui filati, tessuti, pelli e cuoio. E' al terzo posto per autoe componentistica, al quarto per la meccanica e gli elettrodome-stici e al quinto per il settore agroalimentare. Se mettiamo traparentesi lo scorso anno, nel 2008 scorrendo le principali voci del-l'import italiano troviamo: prodotti agroalimentari (4.3 mld/e),automobili e servizi associati (4.1 mld/e), prodotti dell'industriameccanica (3.1 mld/e) prodotti siderurgici e servizi associati (2.9mld/e), preparazioni farmaceutiche e servizi associati (2.8 mld/e),materie plastiche e servizi associati (2.5 mld/e). Tra le principalivoci dell'export italiano ci sono, come detto, prodotti dell'industriameccanica (6.2 mld/e), automobili e servizi associati (4.2 mld/e),tessile e moda (4.1 mld/e), prodotti siderurgici (3.6 mld/e) e infineprodotti agroalimentari (2.6 mld/e). I settori maggiormente inte-ressati dagli investimenti italiani in Francia sono stati: automotive(Fiat e Iveco), materiali da costruzione (Italcementi, Marazzi,MAPEI), macchine agricole (Case New Holland, Merlo

France), aerospaziale (Finmeccanica), finanza (Generali), energie(Eni, Enel), lavorazione dei metalli (Gruppo Zeni, Riva Acciaio), moda(Benetton, Prada, Armani, etc.), distribuzione (gruppo Borletti-Printemps), editoria (Mondadori), medicina e salute (Ligresti),ristorazione (Cremonini, Autogrill).

Turchia. Il mercato turco riveste una grande importanza per l'Italia e laLombardia. La nostra regione rappresenta il 26% dell'interscambio tra idue paesi. Nonostante ci sia stato, per il 2009, un calo dello scambiocommerciale, l'Italia è al quarto posto tra i Paesi partner commercialidella Turchia. L'interscambio ha superato i 13 miliardi e mezzo miliardi di

dollari, di cui: 7.7 miliardi di dollariin esportazioni (-30.4% rispetto al2008) e 5.9 miliardi di dollari inimportazioni (-24,6% rispetto al2008). L'Italia è il quinto paese for-nitore, preceduta dalla Russia,Germania, Cina e Stati Uniti ed è ilquarto mercato di sbocco dellemerci turche preceduta dallaGermania, Francia e Regno Unito.La crisi non ha fermato gli investi-menti italiani in Turchia con unacifra record di 300 milioni di dolla-ri. Gran parte dei prodotti esportati

dall'Italia riguarda il settore dei beni strumentali ed intermedi, oltre natu-ralmente a quelli più noti del "Made in Italy", come l'abbi-gliamento. In lieve aumento anche le esportazioni italiane difibre sintetiche ed artificiali, gioielli ed articoli di oreficeria.Gli affari si fanno sui mercati. Esteri.

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Parola all'architetto Massimo Castagna, direttore artistico e designer di prestigiose aziende dell'arredamento

"La crisi sta facendo una selezione, valorizzando gli aspetti qualitativirispetto ai temi quantitativi. Sono più importanti le singolarità

e le eccezionalità rispetto alla standardizzazione"

MERCATO&ARCHITETTURA

ECONOMIA&BUSINESS

Stile - Spazio - Funzione,la ricetta per l'acquisto

di un immobile

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La casa è il tema che affascina maggior-mente il mondo della progettazione,indubbiamente rimane il nucleo nelquale ci conformiamo e attraverso il

quale ci manifestiamo durante la nostra vita.Nella mia lunga carriera di consulente immobi-liare sono venuta a contatto con il mondo dellacasa attraverso ciò che era stato già costruito ea sua volta arredato. Ho potuto osservare comeconiughiamo lo stile con la funzione degli spaziattraverso la nostra personalità e le nostre quo-tidiane esigenze. In questo approccio alle fun-zioni ed allo stile, la figura cardine dalla qualedirettamente o involontariamente siamo guida-ti è quella dell'architetto. Se vi affidate ad unprofessionista serio e preparato, non solo risie-derete in una bellissima abitazione, ma avreteottimizzato gli spazi e le funzioni ed il vostroimmobile avrà un valore aggiunto. In questarubrica che Bergamo Economia mi mette gentil-mente a disposizione, c'è la volontà di parlaredella casa come forma d'investimento ed ana-lizzare tutti gli aspetti che possono confluirenelle scelte dell'acquisto, determinandone ilvalore. In questo filone logico, ha voluto coin-volgere la figura di un architetto molto interes-sante, Massimo Castagna, perché nella suaesperienza di lavoro non solo si è occupato diprogettare case e residenze, ma da diversi anniè direttore artistico oltre che designer di presti-giose aziende nel mondo dell'arredamento.

Che differenza esiste tra architetturadesign ed "interior design"?"L'architettura ha tempi di realizzazione piutto-sto lenti ed è normale che dal momento dell'i-deazione di un progetto alla sua realizzazionepassino degli anni, mentre "interior design" edesign hanno tempi di realizzazione molto rapi-di ed interpretano immediatamente i cambia-menti del gusto e del costume spesso antici-pandoli. Chi si occupa di design deve lavorareoggi su ciò che il mercato proporrà tra oltre unanno, con anticipo notevole rispetto all'evolu-zione sia dell'architettura che della percezio-ne e al gradimento diffuso del pubblico".

Secondo lei, quali sono gli elementiche deve valutare l'acquirente di unimmobile?"Il mercato dell'edilizia propone una grandequantità di edifici realizzati secondo criteri spe-culativi standardizzati, figli di anni in cui era faci-

le vendere case in cui le attenzioni del progettofossero spesso rivolte più all'esterno del fabbri-cato che alle qualità e vivibilità degli interni. Lacrisi sta facendo una precisa, profonda selezio-ne, valorizzando gli aspetti qualitativi rispetto aitemi quantitativi, e conferma che una casa nonva mai valutata puramente in termini di superfi-cie e costo/mq e chi acquista un bene durevole,soprattutto se è il luogo dove vivere, non puòconfrontare il valore di una casa solamente rife-rendola a parametri medi di mercato. Sono oggipiù importanti le singolarità, i plus e le ecce-zionalità rispetto alla standardizzazione".

Come giudicare le caratteristiche di unprogettista se si ha poca conoscenzanel campo dell'architettura?"Un edificio è frutto del lavoro di più professio-nisti che con competenze diverse contribuisco-no a realizzare l'opera ma, in generale, è impre-cisa e confusa l'identificazione dei ruoli. Il pro-gettista è l'anima ed il regista di un progetto,deve avere affinità culturale, la fiducia del com-mittente e facilità nel relazionarsi, ha il propriopreciso modo di esprimersi interpretando unproprio percorso stilistico ed è il coordinatore ditutte le figure che, con ruoli differenti, ruotanointorno al progetto ed alla realizzazione. Ciò cheposso consigliare è di valutare un professionistanon per la vicinanza o la conoscenza personale,ma per i caratteri della sua mano, del suo preci-so modo di pensare ed interpretare la casa".

La scheda

Vicepresidente FIMAABergamo (FederazioneItaliana MediatoriAgenti d'Affari), agenteimmobiliare dal 1988 e mediatore creditizioDa sottolineare ancheil ruolo di docente perBergamo Formazionenel campo immobiliare

CASAFELTRIVia Cucchi, 3BergamoTel. 035 4220053www.casafeltri.it

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C'è un pensiero a volte qualunquistache viene associato all'architetto,ovvero che sia più preoccupato dellostile del progetto a discapito delle fun-zioni di una casa. Proviamo a sfatarlo?"Progettare presuppone un diverso rapportotra le figure di progettista e committente,bisogna anche occuparsi dell'immediatocoinvolgimento di più professionisti già dalleprime fasi di lavoro, ed è obbligatorio unattento lavoro di sviluppo in sede progettua-le ove devono essere affrontati e sviscerati ivari temi. E' superficiale un rapporto dove dauna parte o dall'altra non vi sia consapevo-lezza della complessità e del metodo, o nonesista reale disponibilità al confronto: lostile è un linguaggio, caratteristica ed ele-mento di unicità del professionista che deveavere precisa affinità con il committente. Lefunzioni sono necessità, presupposti delprogetto che vanno visti, ragionati e discus-si entrando nella "vita" di chi abiterà la casa,valutati nella loro singolarità, rifuggendoogni schema preconfezionato con unareale e profonda disponibilità al dialogo".

Abbiamo visto in questi anni mutare leesigenze e le fruizioni di una casa lega-ta agli spazi cucina e bagno. Ritiene cheil futuro ci riservi uno sviluppo diverso?

"La casa è lo specchio della nostra vita edei nostri tempi e riflette le trasformazionidella cultura, del costume e del nostromodo di vivere. I temi del futuro sarannolegati a questi cambiamenti, probabilmen-te con una maggiore velocità di evoluzioneed una maggiore propensione da partenostra al cambiamento ed alla mobilità:tecnologia, semplicità d'uso, sicurezza,comfort, personalizzazione, fitness, benes-sere, outdoor, tempo libero, energia, eco-logia, comunicazione, multimedialità, sen-sorialità, piacere, emozione, sono soloalcuni dei temi che potranno trovare nuoveinterpretazioni secondo ricette sempre piùpersonali e sempre meno standardizzate".

Nella sua esperienza di progettistaha affrontato con grande competen-za il tema della domotica. Ci puòanticipare cosa ritiene basilare diquesto progetto?"La domotica è una tangibile differenza nelvivere le case di oggi rispetto al passato,forse una delle più grandi rivoluzioni dell'a-bitare degli ultimi decenni ma, sebbene sene parli molto, trovo ancora una grande dif-ficoltà nelle persone a capire esattamentequale sia la sua reale utilità e spesso la suavisione è superficiale, limitata alla gestio-

ne della multimedialità o al controllo cen-tralizzato degli impianti. Ho progettatoH2D, una casa domotizzata, completa-mente funzionante, frutto della collabora-zione con Siemens, Telmotor e Zenucchiarredamento. La domotica è una differen-za sostanziale ed un'esperienza sensoria-le che le parole non possono spiegare".

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ECONOMIA&BUSINESS

Vipiemme Solar, a Isso il primo fotovoltaico agricoloIN COPERTINA

Nato dalla collaborazione con "Nrg Agrivis", l'azienda bergamasca -guidata da Alfredo Volpi assieme ai figli Alberto e Raffaele - sta ultimando Agroenergia 2.5, il parco solare a due metri dal suolo che non intacca la regolare attività di coltivazione

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Da sinistra:Raffaele, Alfredoe Alberto Volpi

Com'è possibile costruire un campo solare aldi sopra un campo agricolo, in modo dasfruttare entrambe le attività produttive esenza creare danno all'ambiente? La doman-

da ha senz'altro occupato per molto tempo i pensieridi Alfredo Volpi e dei due figli Alberto e Raffaele,rispettivamente chief executive officer, amministrato-re delegato e responsabile marketing di VipiemmeSolar, realtà imprenditoriale di Isso che unisce pro-gettazione e produzione di moduli fotovoltaici innova-tivi. Parliamo di una vera e propria fusione tra terra ecielo, per molti romantica, per altri geniale o, più sem-plicemente, molto funzionale. "Grazie alla collabora-zione tra la nostra azienda e "Nrg Agrivis" - affer-mano all'unisono -, lo scorso novembre abbiamo aper-

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESAPHOTO: LAURA PIETRA

Il progetto sarà dotato d'impianto da 2,5 mWp

a inseguimento biassialeLa struttura verrà

conclusa a settembre, si estenderà su 11 ettari

e utilizzerà il brevetto "Sun Catch System"

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to il cantiere di Agroenergia 2.5, un progetto moltoambizioso che consiste nella realizzazione di un parcofotovoltaico dotato d'impianto da 2,5 mWp a inseguimen-to biassiale. La struttura verrà ultimata a settembre, siestenderà su 11 ettari e, grazie all'utilizzo del "Sun CatchSystem", avrà la peculiarità di produrre energia a impattozero anche in termini di utilizzo del suolo. Infatti, l'altezzadei pannelli da terra superiore a 2 metri permetterà il nor-male svolgimento delle attività agricole. Il primo lotto deilavori accanto alla sede è già ultimato". Dato senz'altrocurioso è che lo Stato ha da quattro anni riconosciuto chel'energia solare produce "reddito agrario", la creazione ecessione di energia dal fotovoltaico è infatti considera-ta attività agricola. "Si tratta di un'importante riconosci-mento - afferma Alberto Volpi -, riassumibile più sempli-

cemente così: perché si abbia tale reddito - con tutte leagevolazioni fiscali del caso -, è sufficiente che la strut-tura sia collocata al suolo. Questo fa capire la portatadella nostra realizzazione, in quanto perfino a livellonazionale non era concepibile che l'azienda agricolapotesse sfruttare i suoi terreni anche per impianti solari".

In cosa consiste esattamente il brevetto "Sun CatchSystem"?"Il parco solare - continua l'amministratore delegato -, consentiràdi fornire energia ad impatto zero a oltre 1.400 famiglie di quattrocomuni dell'area di Isso: Barbata, Covo, Fontanella e Antegnate. Ilbrevetto utilizzato per i pannelli fotovoltaici permette di sfruttaremeglio l'energia solare rispetto ai classici sistemi fotovoltaici, pro-ducendo rendimenti più elevati. Infatti, i pannelli solari sono con-

"Il parco solare - afferma l'amministratore delegato Alberto Volpi -, consentirà di fornire energia a impatto zero a oltre 1.400 famiglie di quattro comuni dell'area di Isso: Barbata, Covo, Fontanella e Antegnate"

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trollati da un software che ne gestisce la rotazione, tenendo contodella costante variazione dell'inclinazione della terra rispetto al sole.In questo modo si ottiene una grande efficienza aumentando la produ-zione di energia di circa il 35% rispetto ai sistemi classici. Inoltre, nonsaranno prodotte emissioni di alcun tipo e la fauna migratoria non sub-irà alcun disturbo. Ogni kilowattora (kWh) prodotto dall'impianto corri-sponde alla mancata emissione in atmosfera di 0,60 kg di anidride carbonica".

La Lombardia, quindi, è sempre più all'avanguardia in questo settore."Questo è un passo fondamentale verso la realizzazione di una vera e propria "Sunvalley" a livello regionale. Agroenergia 2.5 è un progetto importante in un periodoin cui sempre più emerge la necessità inderogabile di sviluppare energia pulita. Èun risultato frutto del lavoro di molte imprese attive nel territorio e numerose isti-tuzioni locali, regionali e nazionali che ci hanno sostenuto. A loro va il nostro piùsentito ringraziamento e la conferma di un impegno che porteremo avanti neltempo: creare energia pulita per i cittadini e valore per la comunità. Con questainiziativa, quindi, la Lombardia si conferma ai vertici del fotovoltaico italiano conpiù del 15,6% d'impianti sul totale di quelli operanti sul territorio nazionale".

"Vipiemme Solar -afferma Alfredo Volpi,chief executive officer-, è tra le poche azien-

de italiane in gradonon solo di commercia-

lizzare, ma anche direalizzare internamente

sia le celle fotovoltai-che che i pannelli"

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Inoltre, grazie alla vostra produzione in loco, possiamodire che il "made in Italy" del fotovoltaico è, e sarà, sem-pre più richiesto."Vipiemme Solar - continua il padre Alfredo Volpi -, si distinguenel panorama del fotovoltaico italiano, in quanto è tra i pochissi-mi gruppi in grado non solo di commercializzare, ma anche di rea-lizzare internamente sia le celle fotovoltaiche che i pannelli. Lanostra "Linea Gold Italy" evidenzia la produzione con filiera inte-ramente italiana: nei nostri stabilimenti ci occupiamo di tutto, ilaboratori di ricerca sviluppano costantemente nuove tecnolo-gie per moduli fotovoltaici ad alto rendimento e la creazioneinterna dei moduli ci permette di ottimizzare costi e qualità".

Non è eccessivamente dispendioso produrre tutto a Isso?"Contrariamente non potremmo avere alta efficienza (ottima resa

del modulo anche a temperature elevate), qualità (materialidall'elevato standard tecnologico e qualitativo), una proget-tazione accurata (il processo produttivo garantisce la massi-ma protezione delle celle anche in condizioni atmosfericheavverse), sicurezza (ogni pannello presenta al suo interno uncodice a barre posizionato sotto il vetro per garantire l'invio-labilità del codice riconoscitivo) e garanzia di prestazioni".

Immaginiamo che il prezzo da pagare sia comunque alto."Come avrete capito le idee non ci mancano - afferma il respon-sabile marketing Raffaele Volpi -, e quelle non hanno prezzo. Inostri impianti di produzione sono, infatti, alimentati dai pannelliche produciamo e che vengono utilizzati anche per il riscalda-mento a pavimento e per il raffreddamento. Vipiemme Solar è,dunque, una realtà produttiva a impatto ambientale nullo e zero

Il responsabile marketing Raffaele Volpi: "I nostri impianti sono alimentatidai pannelli che produciamo. Abbiamo realizzato l'ideale della "fabbrica pulita al 100%" e siamo associati a PvCycle come punto di raccolta dei prodotti esausti"

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emissioni, pulita al 100%. E che la salva-guardia ambientale sia un punto di riferi-mento assoluto per la nostra azienda è dimo-strato non solo per aver realizzato concreta-mente l'ideale della "fabbrica pulita al100%", ma anche dal fatto che l'azienda èassociata a PvCycle e punto di raccolta uffi-ciale dei pannelli esausti, inviati al riciclo".

Parlando di mercato, gli incentivi pre-senti in Italia non hanno "drogato" ladomanda?"Sicuramente molti investitori si sonoavvicinati al business dell'ecologia soloper motivi finanziari, senza che dietro cifosse una reale necessità industriale o unpiano di sviluppo economico. Gli impiantiche entrerebbero in funzione da aprile2011 usufruirebbero, stando alle ultimemodifiche, di una tariffa incentivante conuna riduzione che varia tra i 6,5 e gli 8,1punti percentuali, a seconda del tipo diinstallazione. Da aprile ad agosto potreb-bero trovare una diminuzione delle tariffe tra il 10 e il12,8%. Poi del 17,6%. Infine, dal 2012, andrebbe a regime iltaglio medio annuo del 6%. Ma è tutto ancora da definire".

Quando gli incentivi ces-seranno cosa succederà?"Riteniamo - continua AlbertoVolpi - che per affrontare ilmercato vero si debba puntaresulla tracciabilità dei compo-nenti. In altre parole, servirà ilmassimo della trasparenzariferita al prodotto e, sicura-mente, il fatto di avere unaproduzione italiana al 100%gioverà. Le prospettive, inogni caso, sono molto interes-santi. La Lombardia, comedicevamo, gioca un ruolo diprimissimo piano in questoscenario. Infatti, erano oltre6mila gli impianti installatinella nostra regione a giugno2009 per una potenza checomplessivamente sfiorava i57mila kW (con una crescitadi circa cinque volte tra il 2008e il 2007) e che stimiamo si quadruplicherà entro la finedel 2011. Più a lungo termine, il potenziale complessivo dicrescita tra il 2009 e il 2020 è pari a quasi 7mila MW".

In che modo si può favorire l'investimento nelle rin-novabili da parte di privati cittadini e aziende (e nonsolo gruppi finanziari)?"È molto importante sostenere l'investimento delle famiglie e

delle piccole e medie imprese. Si trattadi un tema che riguarda già un grannumero di persone: un anno fa eranocirca 36mila gli impianti installati nelsolo segmento residenziale. Per unimpianto con potenza media di 3 kW l'in-vestimento è di circa 15mila euro e iltempo di rientro dell'investimento previ-sto è di circa 10 anni. Non un periodoenorme ma certamente significativo perun individuo o una famiglia. Poter conta-re su incentivi fiscali ben studiati, ingrado di rendere meno pesante il caricocomplessivo sulle famiglie, costituirebbecertamente un ottimo sostegno".

Fino a che punto le rinnovabilipotranno arrivare a sostituire o inte-grare le fonti "classiche" di energia?"Quella prodotta da fonti rinnovabili, inparticolare quella solare, è l'energia delfuturo. Arriverà un giorno in cui non siuseranno più sistemi classici: questi ulti-

mi saranno interamente sostituiti dalle "sorgenti" oggi considera-te alternative. Non è più un'ideologia o un sogno. È una realtà cheha iniziato a realizzarsi, anche grazie a progetti come il nostro".

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Il tetto dell’azienda di Isso

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NATI PREFABBRICATI

Soluzioni sempre all'avanguardia per l'azienda di Ghisalba che per il complesso dell'AltraSede Regione Lombardia, inclusa la Torre, ha fornito oltre 20.000 mt lineari di travi e 6.000 mt lineari di pilastriUn brevetto che ha fatto rispar-miare più di 70 giorni di lavoro

Pilastro di Regione Lombardia è la Csp Prefabbricati Spa. Nelvero senso del termine. Nel grattacielo più alto d'Italia, nuovasede della Regione e conosciuto come "Palazzo Lombardia",sono stati utilizzati i pilastri "Pcm" (Pilastri cerchiati misti) bre-

vetto dell'azienda di Ghisalba. Una soluzione innovativa, messa a puntodalla stessa Csp Prefabbricati che incarna la miglior tradizione nell'artedel costruire, espressione di una vocazione cresciuta in quasi cinquan-t'anni di attività. Nata nel 1965 per iniziativa di Augusto Signorelli edAchille Rottigni è maturata grazie alla continua ricerca, alla serietà pro-

fessionale, alla competenza tecnica e alla flessibilità. Su questi "pilastri"e con la consapevolezza di una competitività sempre accresciuta, la CspPrefabbricati Spa ha fondato il proprio sviluppo e successo. PalazzoLombardia, simbolo dell'attuale sviluppo urbanistico del capoluogo né èuna testimonianza. "Il progetto originario di cantiere - ci spieganoCristina Signorelli, Flavio Rottigni e Massimiliano Signorelli, lanuova generazione alla guida dell'azienda - prevedeva un metodocostruttivo totalmente "in opera". Ma questo, per sopraggiunte esigen-ze organizzative, è diventato incompatibile con la nuova tempistica. In un

ECONOMIA&BUSINESS

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ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA & CARLO DI GREGORIO

CSP Prefabbricatil'innovazione nell'edilizia

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concreto spirito di "solution provider", abbiamo messo a punto una proposta difattibilità alternativa e risolutiva, basata sull'impiego del nostro sistema SMQ".

Di cosa si tratta?"E' una soluzione costruttiva integrata acciaio-calcestruzzo, con un alto gradodi affidabilità, adattabile a diverse esigenze progettuali e cantieristiche cheottimizza tempi realizzativi e costi. Si è deciso di adottare questa soluzione,perché dal 12° piano della torre la committenza si è trovata ad affrontare unaumento esponenziale delle difficoltà, la cosiddetta problematica dei fab-bricati alti. Ad esempio non sono più sufficienti le normali gru di cantiere,cambia il pompaggio del calcestruzzo, cambiano le attrezzature e le moda-lità di cantiere e, di conseguenza, si allungano i tempi di realizzazione".

DDaa ssiinniissttrraa::Cristina Signorelli,

Flavio Rottigni eMassimiliano Signorelli

sitema integrato SMP - SMQ per edificio

industriale

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Quali sono stati i risultati concreti? "Dal 16° piano in poi, dal momento cioè in cui si è riusciti aricorrere al nostro sistema innovativo, di cui sono stati utiliz-zati i pilastri, si è passati da 8 giorni a piano (con il metodotradizionale) a 5.5 con punte fino a 4 giorni per piano. Il siste-ma SMQ assicura numerosi vantaggi , oltre al risparmio ditempo, l'autoportanza e un'elevata sicurezza antisismica".

Quali sono i "pilastri" della Csp Prefabbricati? "In primis la versatilità. La nostra è un'azienda atipica e partico-lare. Normalmente, infatti, i nostri concorrenti sono specializza-ti nella realizzazione di prefabbricati per l'edilizia o di semi pre-fabbricati. Nella nostra azienda, invece, abbiamo sviluppato lecompetenze ed i sistemi per esserci in entrambi i settori. La Cspè una realtà bergamasca di riferimento nel panorama nazionale".

Come è strutturata?"A Ghisalba, nel cuore della Bassa Bergamasca, c'è la nostrasede storica che si dispiega su 90 mila mq, inoltre la retecommerciale ha come punto di riferimento le filiali di Romae Milano. La nostra azienda opera con due divisioni ben strut-turate e competenti, con larga autonomia operativa, mainterfacciate costantemente tra loro ad ogni livello. La divi-sione sistema misto di qualità (SMQ) si occupa di progettaree realizzare soluzioni innovative, caratterizzate dall'integra-zione funzionale ed applicativa di elementi in acciaio chevengono completati in opera con getti di calcestruzzo".

C'è anche un ambito, che potremmo definire "tra-dizionale"."Si tratta della divisione sistema modulare precompresso (SMP) che pro-pone diverse soluzioni progettuali modulari e complete per la realizzazionedi strutture prefabbricate in edilizia commerciale, artigianale e industriale,ideali anche per realizzare alberghi, scuole, metropolitane, parcheggi, sta-bilimenti e aeroporti. In questi ultimi anni abbiamo dato vita ad una riorga-nizzazione complessiva delle nostre risorse e potenzialità produttive, che ciconsente oggi di rispondere con tranquillità anche alle commessepiù impegnative dal punto di vista delle quantità e della tempistica".

In che misura la Csp collabora con il mondo accademico? "CSP è all'avanguardia nelle soluzioni innovative, offerte ed inse-rite nel mercato edilizio. Ricerca di laboratorio, ma sarebbemeglio dire, ricerca applicata. In quindici anni abbiamo registratoben quattro brevetti e non si contano le innovazioni che abbiamoapportato nel nostro settore, di cui le imprese hanno senz'altrobeneficiato. Abbiamo rapporti con università di tutta Italia esiamo tra i soci fondatori di "AssoPrem" (Associazione Nazionaledei Produttori di Travi Reticolari Miste) di cui il nostro respon-sabile Ricerca e Sviluppo, ingegnere Livio Izzo, è presidente".

La crisi del settore edile come sta cambiando lescelte del committente? "Il committente è alla ricerca della qualità. Nel 2008

abbiamo raggiunto il massimo storico del fatturato e nel 2009,anno tragico per il nostro settore, ci siamo riallineati con gli anniprecedenti. Nonostante le difficoltà del 2010 possiamo contaresu un adeguato portafoglio ordini. Per nessuno dei nostri colla-boratori - e sono un'ottantina - è stato necessario ricorrere allacassa integrazione. Rimaniamo fiduciosi anche per il futuro".

SSoopprraa ee ssoottttoo::il cantiere dell'Altra Sede Regione Lombardia

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"Le Due Torri", un futuro in costante evoluzione

SHOPPING CENTER

Il direttore del centro commerciale di Stezzano Roberto Speri tracciaun primo bilancio e parla delle prossime iniziative. "Siamo molto soddisfatti e non ci fermeremo, a breve sarà allestito "In4You", il nostro punto informazioni legato al territorio"

Da sinistraIl direttore Roberto Speri, Ludovic Castillo, ad di Altarea Italia e Lino Iemi, presidente Gruppo Policentro

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"Il bilancio a un mese dell'apertura è molto buono.Il centro è stato lanciato sul mercato attraversouna massiccia campagna di comunicazione e sindall'apertura abbiamo avuto un ottimo riscontro

da parte della clientela". Parola di Roberto Speri, diret-tore de "Le Due Torri", il neonato centro commerciale diAltarea Italia che ha aperto i battenti lo scorso 14 aprilea Stezzano. Un vero e proprio shopping center su due pianicostantemente in evoluzione, che darà del filo da torcereai suoi fratelli maggiori e che ha già dimostrato tutta lasua attrattiva. "Gli operatori sono entusiasti - continuaSperi - e questo non può che rendere sia la proprietà, siala società di gestione del centro (Cogest Italia, n.d.r.)estremamente soddisfatte. Rispetto ad altre strutture, ladifferenza si esprime attraverso questi principali fattorichiave: comunicazione, servizi e interattività. Per la primaè sufficiente guardare le immagini del lancio, diverse daquelle realizzate finora da qualsiasi concorrente. Per ciòche concerne i servizi e l'interattività, abreve sarà allestito "In4You", il punto infor-mazioni del centro commerciale le cui infor-mazioni saranno veicolate da una hostessformata ad hoc per rispondere a qualsiasiesigenza dei clienti. "In4You" sarà un luogoricco di contenuti, non solo legati al centrostesso, ma anche al territorio, attraversoservizi come la prevendita di biglietti pereventi e concerti della zona".

Dovremo aspettarci qualche altra sor-presa da questo punto di vista?"Interagiremo con il Comune di Stezzano, cheveicolerà attraverso "In4You" diversi servizial cittadino. Inoltre, saranno predispostediverse postazioni di totem interattivi, ingrado di veicolare contenuti dedicati allastruttura stessa. Infine, alcuni dei servizi delcentro "Le due Torri" sono già insiti nell'of-ferta merceologica: dai "must" quali banco-mat, edicola e agenzie di viaggi, alle dotazio-ni più attuali come l'area wi-fi, la nursery, ilsolarium e l'estetica. La novità più interes-sante per uno shopping center, però, è sen-z'altro il laboratorio dentistico".

Verrà quindi rinforzato il dialogo col ter-ritorio."A questo proposito abbiamo stretto rapportiimportanti, partecipando a iniziative di gran-de richiamo e valenza socio-culturale: dallaFiera del Libro di Bergamo, che si è tenutadal 23 aprile al 2 maggio scorso in città, al

famoso torneo Vip dell'Accademia del Tennis. In collabo-razione con l'Oratorio di Mozzo abbiamo avuto ospite ilcabarettista Fabrizio Fontana a favore dell'associazione"EOS: la stella del Mattino", che ha raccolto fondi perbimbi gravemente malati".

Parlando di numeri, possiamo fornire qualche datosull'affluenza del primo mese d'apertura?"Nel corso del primo week-end inaugurale abbiamo rag-giunto 50mila presenze. Questo è l'unico dato ufficialeche al momento possiamo diffondere. In ogni caso, misento di affermare che, per tutto il mese, i numeri sonostati più che soddisfacenti sia nei giorni feriali, sia neifine settimana".

Siete dunque riusciti ad inserirvi bene in un territo-rio che aveva già importanti centri commerciali?"Per quanto il territorio sia saturo di centri commerciali,

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ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

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sapevamo - grazie agli studi effettuati prima ancoradella realizzazione del progetto -, che avremmo potutoavere dei buoni margini. Inoltre, il nostro centro hadalla sua diversi plus che ci hanno permesso di rag-giungere risultati positivi in tempi piuttosto brevi. Inprimis, "Le Due Torri" è una struttura dove è possibiletrovare tutto, nonostante sia a misura d'uomo. È dota-to di negozi di qualità ma accessibili a tutti per fasciadi prezzo, è situato in una posizione strategica e facil-mente accessibile grazie al collegamento con la nuovatangenziale sud di Bergamo e, infine, ha offerto sinora(e continuerà a farlo) un ricco palinsesto di eventi einiziative un po' "fuori dal comune", così come recita lasubheadline della nostra comunicazione".

Cosa significa essere direttore di un centro com-merciale che è riuscito a offrire così tanti postidi lavoro?"In tempi di crisi non posso che essere felice. Milleposti di lavoro tra diretti e indotto sono numeri cheparlano da soli. Inoltre, in una logica di servizio per leimprese clienti e i lavoratori, il centro, tramite la suasocietà di gestione Cogest Italia, proporrà e sviluppe-rà corsi di formazione mirati per combattere il proble-ma dell'occupazione".

La partnership con Esselunga ha dato i suoi frutti? "Certamente. È un traino molto importante, cheaggiunge valore a un'offerta merceologica ricca evariegata".

Quali sono i progetti e le prospettive a medio elungo termine?"Oltre all'obiettivo prettamente commerciale di farcrescere ulteriormente le affluenze e quello di strin-gere legami sempre più consolidati con il territorio,il centro commerciale punta a diventare sempre piùattraente in termini di servizio, struttura, innovazio-ne e tecnologia, oltre che in termini di accessibilità.Stiamo studiando diverse soluzioni tecnologiche utilia fornire informazioni su come raggiungere il centro,su cosa si troverà all'interno, oltre alle promozioni eagli eventi. Per ciò che concerne l'accessibilità, dopoaver reso possibile, con l'apertura del 14 aprile, lafinalizzazione dell'intervento sulla viabilità circo-stante (che a oggi ci collega con la nuova tangenzia-le Sud di Bergamo), Le Due Torri - grazie alla profi-cua collaborazione instauratasi con il Comune diStezzano -, potrebbe essere raggiungibile anche dapiste ciclabili collegate direttamente al centro e danuovi mezzi di trasporto".

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RUBRICHE

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L’aria del mareè nel cuore di Bergamo

"Ci deve essere qualcosa di magico nel sale, perchéesiste nell'oceano e nelle nostre lacrime". Lo hascritto il poeta e pittore Khalil Gibran circa un seco-lo fa, quando le proprietà benefiche del sale comin-

ciavano ad essere riconosciute a tutti i livelli. Qualità spesso sot-tovalutate, ma che lo portarono ad essere considerato alla streguadell'oro nell'antichità. Tuttavia, è solo nel 1843 che il dottor FelixBoczkowski decise di approfondire quelle che fino ad allora eranostate solo intuizioni, osservando l'ottimo stato di salute dei lavora-tori delle miniere di sale. Nasce così la haloterapia, un metodonaturale che consiste nella somministrazione, per inalazione, dicloruro di sodio micronizzato. Ma Bergamo cosa centra in tuttoquesto? A rispondere è la Dott.ssa Sara Carafa, giovane impren-ditrice che proprio nel centro cittadino ha deciso di aprireClimasalis Srl (www.clinicadelsalebg.it), un luogo dove è possi-bile respirare e rigenerarsi con la benefica aria del mare. "L'idea èvenuta da un'esperienza di famiglia, mio fratello - infatti - conviveda molto tempo con una dermatite atopica e anche io sono vittimadi allergie (che si acutizzano con la primavera), come gran partedelle persone. Da diversi anni ci sentiamo ripetere dai dottori chel'aria di mare, grazie all'alta concentrazione di cloruro di sodio,sarebbe l'ideale rimedio ai problemi. Tuttavia, a meno che non siabiti in una località balneare, l'aria di mare è possibile respirarlasolamente durante le vacanze. È da questa volontà che abbiamo

scoperto le grotte di sale, caldamente consigliate anche dauno dei più importanti pediatri e allergologi d'Italia, il DottorFabio Agostinis, da cui mio fratello è in cura da diversi anni".

Come funzionano esattamente le grotte di sale?"E' una stanza ricoperta interamente di sale sulle pareti, sulpavimento e sul soffitto. L'ambiente è reso quindi asettico ele persone, appena entrate, avvertono una sensazione diassoluto relax grazie al colore bianco del sale e alla cromote-rapia. Le proprietà benefiche del sale fanno il resto: si crea unmicroclima puro, che viene mantenuto costante per tempera-tura (dai 18 ai 24 gradi) e umidità. Per entrare nella grotta nonservono particolari accorgimenti e neppure un abbigliamen-to specifico. Si rimane vestiti e ci si rilassa, magari ascol-tando musica o guardando un dvd, e in una sola seduta di30 minuti si gode degli stessi benefici di tre giorni al mare".

Passando ad una domanda meno gradevole, ma ugual-mente importante, specialmente di questi tempi: qual èil costo a seduta?"Trenta euro. All'interno della grotta di sale per adulti possonoentrare fino a quattro persone contemporaneamente e, natural-mente, avere il massimo della comodità. In quella dei bimbi, inve-ce, i piccoli fino al sesto anno di età entrano accompagnati dalla

PHOTO: GIORGIO CHIESA

Nata dalla volontà della giovane imprenditrice Dott.ssa Sara Carafa, Climasalis Srl è il primo centro della città dotato di grotte di saleper la haloterapia

SALUTE&BENESSERE

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La Titolare Sara Carafanella grotta dei bambini

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mamma, che non paga. Inoltre, stiamo stu-diando pacchetti differenziati per le personepiù sfortunate e per gli anziani, e naturalmen-te abbiamo sconti per tutti quelli che decido-no di sottoscrivere il classico abbonamento".

Quali sono i vantaggi dell'haloterapia?"Nelle grotte di sale Aerosal le particelle disale vengono nebulizzate a secco da uno spe-ciale apparecchio e le loro dimensioni sonoideali per raggiungere tutte le sezioni dellevie respiratorie. Il sale inalato ha un effetto didetersione dell'intero albero respiratorio,oltre che battericida (rimandiamo al box sull'-haloterapia per avere informazioni dettaglia-te, n.d.r.). In ogni caso, un nostro cliente potrà"monitorare" i suoi miglioramenti grazie allaconvenzione che abbiamo stretto conMedical Group, uno studio medico (nellostesso edificio di Climasalis Srl, in via XXSettembre 29, n.d.r.) che effettuerà visite pree post trattamento a un prezzo di favore".

Quindi, serve una ricetta medica perentrare in una grotta di sale?"Assolutamente no. Siamo ancora consideraticome dei centri benessere, anche se numero-si studi scientifici potrebbero trasformarci insanitario. È importante sottolineare che laterapia del sale è un coadiuvante delle curemediche, perché mantiene l'apparato respira-torio pulito e equilibra la flora della pelle".

La grotta degli adulti

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Vi portiamo la testimonianza di unluminare della medicina. Il Dr. FabioAgostinis è laureato in medicina echirurgia (con specializzazione inpediatria ed immunologia clinica).Il suo è un parereautorevole e spas-sionato sui beneficidell'haloterapia. "Almare, se si soggior-na in località caratte-rizzate da litorali sco-gliosi, si ha la possi-bilità di inalare natu-ralmente la salsedi-ne marina. Il sale e loiodio fanno si che siverifichi quell'aumento della produ-zione di muco nasale e di espettora-zione che, in maniera caratteristica,si verifica soprattutto nei primi giornidi permanenza al mare. Dopo pocotempo il naso non gocciola più, e i lin-fonodi del collo riducono progressi-

vamente il loro volume. Ecco perchéai bambini classificati una volta comelinfatici era consigliato il soggiornomarino. La terapia del sale, vale adire haloterapia, è totalmente natura-

le e non ha effetticollaterali, proprioper questo è adat-ta a tutte le fasce dietà. Il ciclo ideale diterapia è di 15-20sedute, preferibil-mente a cadenzagiornaliera. I bene-fici si protrarrannopoi per un periododi tempo che va da

sei mesi ad un anno, a seconda deicasi. Insomma, se non è possibileportare il mare vicino a casa, l'halote-rapia fa almeno in modo che si pos-sano sfruttare al massimo i suoi effet-ti benefici sulla salute. Senza perditadi tempo e senza sprechi di denaro".

Il parere del luminare Fabio Agostinis:“La haloterapia giova alla salute”

L’accoglientesala d’attesa

Il cloruro di sodio inalato è in grado di farfunzionare la "clearance muco ciliare", quel-l'insieme di piccole ciglia di cui sono dotatele cellule che tappezzano le vie respiratoriee che, con movimenti molto frequenti, tra-sportano il sottile strato di muco che le rico-pre verso il cavo orale: si ottiene così unacontinua detersione dell'intero albero respi-ratorio. Vi sono anche dimostrazioni di unmiglioramento del nostro apparato immuno-logico difensivo. Si può utilizzare l'halotera-pia per quanto riguarda la rinosinusite e lesue complicanze (adenoidi, patologie acarico dell'orecchio). L'haloterapia trovauna sua indicazione anche per altre patolo-gie come la fibrosi cistica. Studi condotti suasmatici hanno dimostrato come il tratta-mento con il sale inalato nelle grotte siarisultato efficace nel ridurre l'iperreattivitàbronchiale. Trovano indicazione anche lebronchiti, oltre che le laringiti e faringiti.Studi scientifici ne hanno dimostrato l'ef-ficacia nella cura della dermatite atopicain età pediatrica, della psoriasi e dellavitiligine. L'haloterapia, infine, normaliz-za la normale flora cutanea superficiale.

Uno sguardo clinico

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Parola a Carlo Carozza, titolare di International Golf Holding, società che ha preso in gestione la struttura di Cornate d'Adda: "Voglio avvicinare i giovani a questo sport, il futuro sarà fatto di circoli accessibili ed economici"

SPORT&BUSINESS

Villa Paradiso, ora il golf è per tutti

"Il golf viene ormai visto come uno sport dai giovani -Voglio portare questa disciplina al grande pubblico etra cinque anni conto di avere 5mila iscritti - In Italia lamentalità è ancora antiquata, ma per l'inversione di

tendenza non ci vorrà molto tempo". Sono solo alcune delle affer-mazioni di Carlo Carozza, quarant'anni d'esperienza tra i greennazionali e titolare di International Golf Holding, società cheopera a 360° nel marketing golfistico. "Con questa azienda, natanel 1994, abbiamo voluto dare un supporto concreto all'impren-ditore che decide d'investire in una struttura complessa come uncampo da golf. Ci occupiamo dello studio di fattibilità, delle ope-razioni turistiche e immobiliari, seguiamo la costruzione, il mar-keting, l'avviamento e la gestione finale dell'impianto, al momen-to seguiamo la direzione di otto impianti in Italia. Abbiamo dapoco preso in gestione la struttura del Golf Club Villa Paradiso,a Cornate d'Adda, per due ragioni fondamentali: è in una posizio-ne strategica tra Bergamo, Lecco e Milano, ed - a livello proget-tuale del campo vero e proprio - è tra i primi dieci circuiti d'Italia.La mia missione? Creare un circolo accessibile a tutti, soprattuttoin termini di costi, in cui i giovani possano finalmente giocare(e imparare a giocare) senza dover essere per forza di cosesoci. In altre parole, vorrei ridimensionare il concetto di "clubesclusivo", investendo maggiormente sulla comunicazione".

Quali investimenti sono previsti per la struttura di VillaParadiso?"International Golf Holding avrà la gestione per 12 anni, a giugnocompiremo sei mesi. Il nostro intento è portare il "18 buche" diCornate d'Adda tra i primi cinque impianti d'Italia. Quello che anco-ra manca a livello strutturale sono una piscina e una spa. Tuttavia,posso dire che abbiamo già stretto un accordo per realizzare entram-bi, partiremo da fine anno con la costruzione".

Cosa intende fare dal punto di vista del marketing?"Sul nostro sito internet (greenpassgolf.net, n.d.r.) abbiamo creato unportale telematico dove iscriversi e diventare soci virtuali. È possibi-le avere a basso prezzo anche la tessera della federazione, che ticonsente di poter scendere sui green. Attualmente, abbiamo 800iscritti e conto d'incrementare questa cifra in modo considerevole,fino a 5mila in cinque anni. Già adesso, comunque, possiamo orga-nizzare eventi e competizioni contattando le persone attraverso larete, così da dare una nuova vitalità ai vari circuiti".

E' un modo per rendere accessibili i "18 buche" algrande pubblico?"Al giorno d'oggi, con una spesa di 500 euro puoi già iniziare a gio-care sul campo executive. Se una persona non volesse acquisire la

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESAPHOTO: LAURA PIETRA

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Carlo Carozza

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quota per diventare socio, abbiamo letteralmente inventato il golfon-line, che come dicevo ti consente di giocare sui vari campi aseconda delle competizioni che organizziamo. A pensarci bene,quindi, il costo reale è già inferiore a quello dello sci o di altri sport".

Cosa occorre per creare una struttura e una rete dicontatti simile?"A differenza di altre società del setto-re, ci occupiamo anche della direzionedei vari campi. Attualmente abbiamola gestione di diverse strutture sull'in-tero territorio nazionale e, inoltre,siamo proprietari del Golf Club Jesolo,del Dolomiti Golf Club e stiamo parten-do con un progetto importante aDesenzano. Stiamo anche realizzandotre campi in Sicilia e uno in Campania.Risulta evidente che questo tipo diramificazione sul suolo italiano è fruttodi anni di lavoro, non ci si può improv-visare in un progetto tanto ambizioso".

Quindi, è questa poliedricità ilvostro valore aggiunto?"Rispetto a qualche anno fa è cambia-to il concetto di disciplina golfistica.Con questo genere d'iniziative i circoli

chiusi rimarranno la minoranza, mentre il resto deicampi sarà a disposizione di tutti. In Italia abbia-mo potenzialità che non riusciamo a sfruttare,basti pensare che esistono 350 impianti mapochissimi giocatori, siamo addirittura gli ultimi inEuropa in termini di praticanti. La Germania, cheha 700 impianti, mantiene un rapporto giusto tracircoli e iscritti. Attualmente, nel nostro paese, iseniores sono circa il 70%, la svolta generaziona-le è dunque a un passo. International Golf Holdingsarà la prima a interpretare questa nuova tendenza".

Si riferisce anche al fenomeno Monassero?"E' un esempio di ciò di cui stavo parlando. MatteoManassero ha iniziato a giocare in uno dei circoliche dirigo - il GardaGolf - ed è l'espressione più tan-gibile del cambiamento dei tempi. Ha appena com-piuto 17 anni ed è il più giovane e talentuoso gioca-tore professionista di tutti i tempi. Ormai è diventa-to un personaggio affermato, per giunta italiano: letelevisioni e i giornali ne parlano continuamente".

Concludendo, quando lei propone i suoi pro-getti in giro per l'Italia, come viene accoltodai vari imprenditori o immobiliaristi chehanno deciso d'investire nel golf?"Ad essere sincero, credo di essere un personaggiopiuttosto scomodo per tutte quelle persone che

hanno una visione di questa disciplina ancora stereotipata. Il futu-ro parla una lingua che probabilmente non conoscono, se il golfvuole sopravvivere ed essere florido deve aprirsi al grande pubbli-co una volta per tutte. E per farlo serve conoscere la rete telemati-ca, occorre saper organizzare importanti eventi, bisogna riuscire adaggregare le persone abbattendo le barriere economiche. Questoè ciò di cui International Golf Holding si sta facendo carico".

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Fra le curve e le buche del Golf Club l'Albenza, sveliamo in anteprima la nuova regina britannica dalle linee eleganti e raffinate: un'auto di classe

per uomini che si distinguono nel traffico

Nuova Jaguar XJ, binomio d'innovazione

e di tradizioneIN ANTEPRIMA

Stilisticamente imparentata con laXF, nettamente distante dalla serieprecedente, la nuova XJ segnauna moderna rivoluzione nella sto-

ria di Jaguar. Sostituire un autentico mitocome la Jaguar XJ che da ormai 23 annicontinua la lenta evoluzione della inizialeXJ40 non deve essere stato compito facile.Noi di Bergamo Economia l'abbiamo voluta

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: LAURA PIETRA

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svelare fra le curve e le buche del Golf Clubl'Albenza. La classe del green accostata allanuova regina "british", che proprio con il colo-re verde ha fatto la storia dell'automobilismo.

DESIGN - Quasi fosse una donna ritrattasecondo i canoni classici della bellezza pittori-ca, con i fianchi forti e le spalle strette, la nuovaJaguar XJ mostra una parte inferiore larga emuscolosa, scolpita in maniera decisa nei lati,con un frontale espressivo e cofano imponen-te, mentre la parte superiore del padiglione haun andamento più "aereo", leggero, filante econ finestrini laterali che disegnano una formaa goccia. Le misure (5.122 x 1.894 x 1.448 mm)sono molto simili a quelle della precedente XJ,ma i designers sono intervenuti in manieradecisa sulle proporzioni e hanno lavorato su diuna nuova impronta da coupé, sulla mascheri-na con griglia a nido d'ape e sui sottili fari allo

xeno. Il terzo volume posteriore è appenaabbozzato e si confonde con la parte spioventedel lunotto, mentre il cofano bagagli ha unaforma poco in linea con il resto della carrozze-ria; anche le luci posteriori a LED, caratterizza-te da tre strisce rosse verticali e poste a chiu-sura dei parafanghi, hanno una leziosità chesembra contrastare con l'insieme della vettura.

INTERNI - I famosi legni e i pellami chehanno fatto la fortuna degli abitacoli Jaguartornano in maniera ripensata e modernizza-ta, inseriti all'interno di un ambiente moltopiù moderno e tecnologico di prima, caratte-rizzato da una plancia che raccorda le portie-re e che con queste condivide l'impialliccia-tura di legno. La parte superiore del cruscot-to presenta una doppia sporgenza centraleper le bocchette di aerazione circolari e unasemplice palpebra per la strumentazione. I

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Tecnologia: la strumentazione

è composta da uno scher-mo da 12,3 pollici ad altadefinizione che provvedea riprodurre tachimetro,contagiri e tutte le infor-

mazioni sulla vettura

Iperauto BergamoVia Borgo Palazzo 205

Tel. 035.2924211 www.jaguarbergamo.it

cinque passeggeri hanno a disposizione tutta la luce e la visibilità offerta dal tettopanoramico in vetro scuro che si apre esternamente e ha una copertura anti-riflessocoadiuvata dalla presenza di tendine elettriche. Luxury, Premium Luxury, Portfolioe Supersport sono i quattro diversi livelli di equipaggiamento che permettono dicreare una XJ su misura scegliendo fra colori, finiture e pellami in un'inedita varietà.

STRUMENTAZIONE - Il matrimonio fra innovazione e tradizione ha una delle sue espres-sioni più evidenti nella presenza di un pannello strumenti che sembra composto dai classi-ci quadranti analogici presenti ancora sulla maggioranza delle vetture e sulle Jaguar in par-ticolare, ma che in realtà non ha nulla di fisico ed è composto da uno schermo da 12,3 pol-lici ad alta definizione che provvede a riprodurre tachimetro, contagiri e tutte le informazio-ni sulla vettura. Messaggi di allerta, una grafica rossa più sportiva e info multimediali chedal navigatore possono momentaneamente apparire al posto dei due quadranti secondari.Degno compagno di questa strumentazione iper-tecnologica è lo schermo touch screen da8 pollici alloggiato al centro della consolle centrale, munito di funzionalità Dual-View chepermette ai due occupanti dei posti anteriori di vedere cose diverse sullo stesso monitor,tipo il navigatore e un film in DVD. Il sistema audio e multimediale è completo di interfacciaBluetooth, USB e sistema Hard-Disc-Drive (HDD) per l'archiviazione fisica dei brani musicali.

MOTORI - In Italia la nuova Jaguar XJ sarà disponibile con tre motori (tutti Euro 5): il più inte-ressante è il diesel V6 di 3 litri con doppio turbocompressore, uno a geometria varia-bile che svolge il lavoro principale di sovralimentazione e un secondo più piccolo a geome-tria fissa. Vanta una potenza superiore del 33% rispetto al 2.7 precedente, facendo segnareil bel valore di 275 CV e una coppia che arriva a 600 Nm (+38%) ed emissioni di CO2ciclo misto 184g/Km passo corto e 189g/Km passo lungo. Con questo propulsore la XJ acce-lera da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi e può arrivare fino a 250 km/h. I motori a benzina sono inuovi V8 di 5 litri Gen IIIche vanno a sostituire il precedente 4.2, disponibili in versione aspi-rata e sovralimentata. Il V8 aspirato è lo stesso utilizzato sulla XF, sviluppa 385 CV e 515 Nm,spingendo la grande berlina a raggiungere i 100 km/h da fermo in 5,7 secondi ed emissionidi CO2 ciclo misto 264g/KM passo corto e lungo. Al top della gamma c'è il "Supercharged"da 510 CV e 625 Nm (emissioni di CO2 ciclo misto 289g/Km passo corto e lungo), disponi-bile solo in allestimento Supersport, che consente di arrivare ai 100 orari da fermo in 4,9secondi. Il cambio è un automatico-sequenziale Jaguar a 6 marce controllato elettronica-mente gestibile tramite il JaguarDrive Selector sul tunnel centrale o con le palette montatedietro il volante. Una delle principali innovazioni della XJ è rappresentato dalla costru-zione della carrozzeria in alluminio (50% di materiale riciclato) derivata dall'industriaaerospaziale, cosa che la rende più leggera di 150 kg rispetto alle concorrenti dirette.

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Design: le linee da compatta coupénascondono in realtà una 2+2 a 3 porte con portellone posteriore, parabrezza fortemen-te inclinato e coda tronca

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: LAURA PIETRA

RUBRICHE

Per le vie della città non può passareinosservata. L'abbiamo immortalatavolutamente immersa nella natu-ra grazie alla complicità di Honda

Radaelli Bergamo, perché proprio il suo Dna èpuro quanto l'aria che respiriamo. Honda, delresto, spinge sull'acceleratore presentandoun'altra vettura ibrida dopo la Civic, la Insighte in attesa della Jazz: parliamo della nuovaHonda CR-Z, in queste pagine in tutto il suosplendore in esclusiva. Già nel nome, le cuitre lettere stanno per "Compact-Renaissance-

Zero", sono racchiuse le caratteristichesalienti di una compatta coupé che attraversola lunga strada verso le emissioni zero vuolerappresentare la rinascita di una coscienzaecologica e di una vena sportiva difficile datrovare sulle auto ibride. In una sorta di idea-le quadratura del cerchio, i tecnici e i proget-tisti Honda hanno cercato di infondere nellanuova 2+2 prodotta a Suzuka sia i valori delrispetto per l'ambiente che quelli della dina-mica di guida, abbinando il sistema ibridoparallelo IMA al cambio manuale 6 marce.

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Presentata in anteprima la nuova coupé ibrida giapponese, una 2+2

capace di coniugare l'attenzione all'ambiente e lo stile di guida sportivo che piace ai giovani

e non solo con all'attivo 124 CV, con una coppia di 174 Nm a partire dai 1.500 giri/min

Honda CR-Z,naturale sportività

ESCLUSIVA

Interni: spicca subito

la strumentazione hi-tech in stile

tridimensionale, con tutti i comandi

di bordo raccolti nel volante

e nelle due zone vicine alle dita

del pilota

DESIGN - Le linee da compatta coupé nascon-dono in realtà una 2+2 a 3 porte con portelloneposteriore, sedili posteriori abbattibili ancheseparatamente, parabrezza fortemente inclinatoe coda tronca con doppia vetratura, verticale eorizzontale inclinata. Il design deriva in buonaparte dalla CR-Z concept del 2007, pur con gliaddolcimenti del caso che trasformano un proto-tipo in una vettura di serie. Le misure esterne(4.080 x 1.740 x 1.395 mm) e il passo di 2.435 mmstanno a testimoniare gli ingombri ridotti rispettoalla Insight, più lunga di 310 mm e con un passopiù ampio di 115 mm; anche il peso, di 1.198 kg,è inferiore di 57 kg rispetto a quello della ibrida a5 posti. Il frontale, pur rispondente alle stringen-

ti normative di sicurezza per i pedoni, è statomantenuto abbastanza basso e affilato per dareun'immagine ancor più accattivante alla CR-Z.

INTERNI - All'interno spicca subito la strumen-tazione hi-tech in stile tridimensionale e la plan-cia decisamente studiata per il guidatore, contutti i comandi di bordo raccolti nel volante e nelledue zone vicine alle dita del pilota. Il tachimetrodigitale con contagiri analogico attorno e i duepannelli informativi laterali danno una bella sen-sazione di modernità e di controllo totale dellecaratteristiche del mezzo. I sedili sportivi anterio-ri fanno un po' sfigurare le piccole sedute poste-riori della configurazione 2+2, evidentemente

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pensate per brevi spostamenti o piccoli passeggeri; glischienali di questi ultimi possono però essere abbattuti percreare un ampio vano di carico posteriore, che dalla confi-gurazione standard a 4 passeggeri (233 litri) arriva fino a unvolume di 401 litri. Climatizzatore automatico, lettore CD a6 altoparlanti, collegamento USB e avviamento del motorecon pulsante fanno parte della dotazione base della CR-Z.

MOTORE - Per dimostrare la versatilità del suo sistemaibrido IMA, la Honda ha deciso di puntare per la CR-Z sudi un'impostazione più dinamica, abbinandolo per laprima volta ad un cambio manuale a 6 marce anziché alpiù tradizionale CVT. A spingere la nuova coupé giappo-nese c'è innanzi tutto un motore i-VTEC 4 cilindri a ben-zina di 1,5 litri inedito per l'Europa ma già utilizzato sulle

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Motore: a spingere la nuova coupé

giapponese c'è innanzitutto un motore i-VTEC 4

cilindri a benzina di 1,5 litriinedito per l'Europa. Al suofianco il motore elettrico

da 14 CV (a 1.500 giri/min)e 78,4 Nm (a 1.000 giri/min)

Honda Radaelli24125 Bergamo (BG)

75, VIA VITTORE GHISLANDITel.: 035 355736

24047 Treviglio (BG)5, LARGO I MAGGIO

Tel.: 0363 48066

Jazz giapponesi, in grado di esprimere una potenza massima di 114 CV a6.100 giri/min e una coppia di 145 Nm a 4.800 giri/min. Assieme a que-sto, ospitato in un compatto alloggiamento fra motore termico e trasmis-sione, c'è il motore elettrico da 14 CV (a 1.500 giri/min) e 78,4 Nm (a1.000 giri/min). Attraverso un funzionamento congiunto e sinergico deidue propulsori, la potenza massima del sistema IMA arriva sulla CR-Z aquota 124 CV, con una coppia di 174 Nm a partire dai 1.500 giri/min, valo-ri vicini a quelli della Civic 1.8, ma con la coppia e l'elasticità di un turbodiesel.

ALLA GUIDA - Nuovo e interessante è il sistema "3-Mode Drive" per la sceltafra tre diverse modalità di guida: le impostazioni ECON, NORMAL e SPORT prov-vedono a modulare la risposta di acceleratore, sterzo, climatizzatore, cruise con-trol e l'assistenza del sistema IMA per avere prestazioni orientate di volta involta alla massima efficienza, all'utilizzo normale o alla marcia più brillante,colore della strumentazione e sonorità allo scarico compresa. Alimentato da bat-terie al nichel metallo-idruro (NiMH) da 28Ah, il motore elettrico somma la pro-pria spinta a quella del motore a benzina e permette alla Honda CR-Z di accele-rare da fermo fino a 100 km/h in 9,9 secondi, di arrivare a 200 km/h, di consu-mare mediamente 5 litri di benzina ogni 100 chilometri e di emettere 117 g/kmdi CO2, un valore inferiore di 35 g/km a quello della Civic. Nelle fasi di decele-razione il motore elettrico funge da generatore di corrente per le batterie, sotto-poste al non indifferente sforzo di riavviare il motore nelle situazioni di stop&start.

SICUREZZA - Una parte non visibile ma molto importante della Honda CR-Z è quella nascosta dalle forme della coupé, rappresentata da una scoccaparticolarmente rigida (a livello della Civic Type R) che sfrutta la tecnologiadi compatibilità avanzata Honda (ACE) e uno speciale ponte ad "H" permigliorare la risposta del retrotreno, dare dinamicità alla guida e contribui-re ad aumentare la sicurezza passiva. Pur sfruttando il pianale della Insight,la CR-Z sfrutta numerose modifiche per ottenere un comportamento diguida più brillante e piacevole, come ad esempio la carreggiata aumentatadi 20 mm all'anteriore e di 25 mm al posteriore; anche le sospensioni sonosimili alla sorella a 4 porte, con molle, ammortizzatori e barre antirolliospecifiche e i bracci anteriori delle sospensioni MacPherson realizzati inalluminio fucinato anziché in acciaio stampato come sulla Insight (-2 kg).

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RUBRICHERUBRICHE

Complice il "BMW MDrive Tour", protagonista alla concessionaria cittadina Lario Bergauto lo scorso aprile, abbiamo provato per voi due regine incontrastate dell'asfalto

M3 Coupé e X5 MEmozioni estremeTEST DRIVE

L'abito non fa il monaco, recitava un vecchio detto popo-lare. E anche per le sportivissime di casa BMW, questotipico "modo di dire" può calzare a pennello: sotto un'e-stetica sportiva non esasperata, infatti, pulsano motori

dalle velleità di F1. Il 20 e 21 aprile scorsi, tutti i modelli M eranoschierati all'esterno della concessionaria ufficiale di Bergamo eprovincia BMW Lario Bergauto, complice la kermesse "BMWMDrive Tour". Una due giorni a tutto gas, in compagnia dei piloti

Motorsport capitanati dall'esperto pilota Maurizio Amadori cheha illustrato, attraverso una serie di slides informative, la storia dellaSerie M ad un numero selezionato di clienti bergamaschi. Poi tutti instrada: 15 minuti a testa per testare al volante le più estreme BMWin commercio. Noi di Bergamo Economia abbiamo scelto due regineincontrastate: la fiammante Serie M3 Coupé e la potente X5 M. Duevere stelle del firmamento bavarese, due auto che lasceranno ilsegno. E non solo sull'asfalto, intendiamo nel mercato italiano.

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

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M3 Coupé - Era lei la regina. Bianca, siluette raffinata ed estrema alcontempo. Al primo colpo d'occhio si nota il tettuccio in carbonio, bel-lissimo nella sua trama cangiante e più leggero di cinque chilogrammirispetto all'acciaio, a tutto vantaggio del baricentro. Dettaglio sportivo epregiato, simbolo anche di un'attenzione di BMW alla tecnologia effi-ciente. Secondo dettaglio: sotto il cofano campeggia il potente V8 quat-tromila. Tutto in alluminio, con farfalle singole, doppio Vanos e con 420cavalli ha un bel rapporto cavalli/litro pari a 105. Gira alto, come un

motore da moto, con il limitatore a 8400 giri e la potenza massima a8300 giri. La coppia massima è generosa, 400 Nm a 3.900 giri mentre iconsumi sono da sportiva, con 8 km/litro per la media dichiarata (emis-sioni di CO2 ciclo misto 295 g/km). Più che i consumi, però, è meglio con-centrarci sui dati fondamentali, come i 4,8 secondi per lo 0-100 km/h el'esatta metà, 2,4 secondi per l'operazione inversa, il 100-0 km/h. Il cam-bio Drivelogic a doppia frizione e a sei marce (con puddle al volante),rende tutto più divertente. Da provare il "Launch-Control", un pulsante

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che permette uno sprint con partenza da fermo ottimale ed ener-gico (noi l'abbiamo testato: da restare senza fiato). Ovviamentetutto in massima sicurezza, grazie anche ai freni scompound, conmozzo e disco in materiali differenti, autoventilati con diametrodi 360mm davanti e 350 mm dietro, e spessore di 30mm.

X5 M - Anche per la X5 c'è sotto il cofano un motore potentissimo,caratterizzato dal trattamento Motorsport. Ma anche sicurezzaestrema, cura nei dettagli massima, il top della tecnologia applicataad una autovettura. Il motore è il cuore ed il fulcro principale: un 8cilindri a V, con doppia turbina, una cilindrata di 4.400 cc ed in gradodi sviluppare una potenza di 550 cavalli a 6.000 giri, con una coppiamassima di 678 Nm disponibile tra i 1.500 ed i 5650 giri al minuto.Molte le peculiarità di questo propulsore, il primo della serie M adessere turbocompresso e soprattutto il primo in grado di combinarela tecnologia della nuova turbina con l'impianto di scarico armonizza-to nella risonanza per la Dynamic Performance Control. A questo si

M3 Coupé - Era lei la regina. Bianca, siluette raffinata ed estrema al contempo. Al primo colpod'occhio si nota il tettuccio in carbonio, bellissimonella sua trama cangiante

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devono aggiungere soluzioni avanzate e già conosciute ed apprezza-te quali lo sterzo Servotronic ed il sistema Adaptive Drive per lesospensioni. Le prestazioni della BMW X5 M sono, ovviamente,fenomenali: accelerazione da 0 a 100 km/ in 4,5 secondi ed una velo-cità massima autolimitata a 250 km/h (emissioni di CO2 ciclo misto325 g/km). Prestazioni queste che fanno della BMW X5 M il SUV piùveloce e potente del mondo. Le innovazioni estetiche introdotte sonole grosse prese d'aria frontali nella parte bassa del paraurti, ben 4 ter-minali di scarichi e cerchi in lega da 20 pollici. Il cambio è, per la primavolta, a 6 marce, gestibile mediante la leva elettronica centrale o tra-mite i bilancieri di alluminio posti sul volante, con le 3 modalità digestione selezionabili, a seconda delle proprie preferenze: Drive,Sport ed M Manual. Per quanto concerne gli ausili elettronici allaguida troviamo, oltre l'ABS, il controllo dinamico della frenata, i con-trolli per la frenata in curva e per la guida in discesa. Interessantela presenza dell'Adaptive Drive con sospensioni pneumaticheautolivellanti più basse di 10 mm rispetto alla versione normale.

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X5 M - Anche per il SUV c'è sotto il cofano un motore potentissimo, da ben 555 cavalliMa anche sicurezza estrema, cura nei dettagli massima, il top della tecnologia applicata ad un'autovettura

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RUBRICHE

ARTICOLO DI: CARLO DI GREGORIOTennis Vip,un altro gamesolidale a Cividino

Giunge alle battute finali la kermesse benefica. Dopo la vetta da "mezzo milione" toccata con la scorsa edizione, le premessesono rosee anche per questo 2010

LA KERMESSE

Il Tennis Vip edizione 2009 ha toccatoquota 500mila euro raccolti in beneficenza.E se il buongiorno si vede dal mattino, lakermesse ha - per questo 2010 - già i

numeri per "spiazzare" tutti ancora una volta. Iltrentaquattresimo compleanno del torneoorganizzato dall'Accademia del TennisBergamo è stato festeggiato venerdì 21 mag-gio scorso sotto i migliori auspici: spalti gremi-ti come non mai hanno infatti accompagnatol'avvio del diciannovesimo "Trofeo Achille eCesare Bortolotti" e del quarto "TrofeoGiacinto Facchetti". A commentare quellache è stata una delle più belle "conviviali spor-tive" delle ultime stagioni è, come sempre, unraggiante Giovanni Licini, mente e animadella kermesse di Cividino dalla sua fondazio-ne. "Sono venute a trovarci più di mille persone

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per l'evento inaugurale. Se la memoria non m'inganna, credosia stato un vero e proprio record". Giusto il tempo di lustrarsigli occhi e la partita d'avvio, come da tradizione, ha visto sfi-darsi quattro talenti tennistici del passato in un doppio misto:Raffaella Reggi, Cristina Casini, Paolo Canè e ClaudioPanatta. La giornata è stata anche l'occasione per presenta-re, con orgoglio, il gemellaggio tra il Tennis Club di Monguelfo-Val Pusteria ed il Vip: in rappresentanza delle istituzionibergamasche erano presenti il vice sindaco di BergamoGianfranco Ceci e l'assessore allo sport della ProvinciaAlessandro Cottini. Dulcis in fundo, la celebrazione è stata

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onorata dai sapori e dai profumi dell'Alto Adige: speck e for-maggi di baita alpina erano, infatti, parte del rinfresco per gliospiti. E, da buon Vip che si rispetti, sono passate ventiquattr’oreper vedere in campo darsi battaglia bergamaschi ed alto-ate-sini, naturalmente all'insegna dello sport in amicizia, come lostesso Licini ha tenuto a precisare. Da lunedì 22 maggio,invece, si è iniziato a fare sul serio: venticinque partite dimedia giornaliere ed altri due tornei inaugurati. Parliamo dellaprima "Coppa Elio Lodovici" e del torneo "Le Due TorriShopping Center", per un totale di circa trecentosettantapartecipanti. Ci sono stati personaggi dello sport, come il cicli-sta Claudio Chiappucci, e dello spettacolo, come Claudio

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Bisio e l'altrettanto mitico Aldo del celeberrimo trio comi-co che ha fatto ridere tutta Italia con innumerevoli sketch.Inoltre, giovedì 27, è stata la volta della prima squadradell'Atalanta, con l'allenatore Bortolo Mutti in prima filasulla terra rossa a dar battaglia come ci ha abituato finoalle ultime battute dello sfortunato campionato da pococoncluso. Ovviamente non sono mancati i vincitori del Vip2009: da Oscar Magoni al duo Damiani-Carmignani,passando per il misto Gallivanoni-Luisa Ancelotti eCristiano Agnelli. Anche qui, però, a trionfare sarà comesempre la solidarietà. A questo proposito, il ricavato dell'e-dizione 2010 sarà devoluto a due associazioni: gli "Amicidell'Oncologia" della Val Seriana e della Val Cavallina el'associazione "Wheelchair Tennis", che s'impegna a fargiocare insieme disabili e normodotati, così da migliorare eincentivare l'integrazione e la riabilitazione post-traumatica.Intanto, mentre in campo, ogni giorno, si susseguono le par-tite, l'atmosfera del Tennis Vip sarà scoppiettante fino all'11giugno (il 10 si giocheranno le finali), giorno della grandeserata di gala che chiuderà la kermesse. Sarà questo il gran-de momento dei Golden Vip edizione 2010. Ad essere insi-gniti saranno Gianpaolo Bellini - trent'anni di cui venti(fino ad ora) nell'Atalanta -, Maurizio Ganz - ventuno sta-gioni di calcio ad altissimi livelli e ospite d'onore fisso del Vipassieme al padre - e Gianluigi Viscardi, mente e cuore diCosberg e vice presidente di Confindustria Bergamo.

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La società grossista-trader di energia elettrica e gas ABenergie hapresentato in anteprima, giovedì 27 maggio scorso, il ciclo di mostre"Fotografare l'energia. Sole, acqua e vento negli scatti di seifotografi italiani", una serie di eventi ideati da "Libri Aparte", edito-

re e promotore di progetti artistici. L'iniziativa s'inserisce nell'ambito di uninnovativo piano di comunicazione aziendale che si affida al linguaggio dellafotografia digitale per sensibilizzare e portare all'attenzione del pubblico iltema dell'energie da fonti rinnovabili. Sei giovani fotografi si sono misurati,quindi, con i tre attori primari del cambiamento globale in atto nell'approvvi-gionamento energetico. Sole, acqua e vento guidano tre doppi appuntamentiespositivi - curati da Marcella Cattaneo, Viola Giacometti e SaraMazzocchi - che, di volta in volta, presenteranno al pubblico i lavori di dueautori a confronto. Per la prima volta in una mostra fotografica, tutti i parte-cipanti presenteranno i propri scatti (realizzati in digitale) su cornice anch'es-sa digitale, sostituendo alla stampa tradizionale la tecnologia LCD a rispar-mio energetico. Gli artisti coinvolti hanno infatti scelto di adottare un metodoespositivo coerente con la "mission" aziendale di ABenergie, compiendo unascelta coraggiosa dal risvolto ecologico, in quanto riduce l'impatto ambienta-le della stampa fotografica e consente di immortalare l'energia attraverso l'e-nergia stessa. Il primo appuntamento della rassegna è stato dedicato al solee ha presentato i lavori di Alvise Vivenza e Luca Volpe, due autori impe-gnati nel campo fotografico da diversi anni sia in Italia che all'estero. Lamostra è stata aperta al pubblico il primo giugno scorso (e rimarrà allestitaper l'intero mese) alla sede operativa di ABenergie, in via Tasca 3, a Bergamo.Seguiranno altri due appuntamenti nel mese di settembre e dicembre.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

ABenergie:in mostra l'energiacon le fotografie ecologiche

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Continua inanellando successi l'edizione 2010 della Travel Cup, iltorneo organizzato grazie alla partnership tra Roncalli Viaggi el'agenzia di pubblicità e marketing e20. Le prime cinque tappesono state giocate a Villa Paradiso Golf Club, Castello di

Tolcinasco Golf&Country Club, Golf Club Parco dei Colli, Golf BrianzaCountry Club e - per l'appuntamento del 22 maggio scorso -, ancora nel cir-cuito cittadino di Longuelo. La sesta tappa si è poi svolta il 2 giugno almitico Franciacorta Golf Club. Ciascuna competizione, come da miglioretradizione golfistica, è stata strutturata su un percorso di 18 buche moda-lità Stableford e i partecipanti sono stati divisi in tre categorie. Travel Cupha dunque proseguito sulla scia dei bei risultati già mostrati nei mesi dimarzo e aprile, parliamo di dieci gare (altre tre da disputare) che porte-ranno i fortunati iscritti fino alla finale nella splendida RepubblicaDomenicana. E proprio quest'ultima si giocherà, dopo una pausa di qual-che mese dal termine del torneo, a gennaio 2011. Teatro della grandesfida sarà il Golf Residence La Estancia, una struttura che si trova in unaposizione privilegiata, su una delle più belle spiagge dell'isola.

PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Travel Cup 2010,a tre gare dal sognocaraibico

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Eleganza e piacevolezza. Un clima conviviale e uno tra i torneigolfistici più belli d'Italia hanno fatto tappa nell'atmosfera buco-lica del "Golf Club Bergamo L'Albenza". Domenica 31 maggioscorso, con la complicità di Iperauto Bergamo, concessionaria

Jaguar di via Borgo Palazzo, è approdato tra i green del campo diAlmenno San Bartolomeo il circuito nazionale "Jaguar Gold Trophy2010". Durante la giornata si sono sfidati numerosi golfisti, propriomentre tra le verdi colline faceva bella mostra di sé una grande ante-prima. Parliamo della nuova e graffiante XJ - che verrà ufficialmente pre-sentata l'8 giugno - e della sempre attuale XF. Lungo il percorso, un 18buche Stableford, nulla è stato lasciato al caso anche per gli spettatoridella gara. Durante la giornata si sono infatti svolte diverse attività, tra cuialcuni test drive dei gioielli della casa britannica. Infine, dopo l'aperitivo,alle 19, le premiazioni hanno fatto da corollario allo spettacolo già offer-to dai giaguari di razza, adagiati sul verde percorso del circuito cittadino.

Iperauto Bergamoe Jaguar Golf Trophy,una graffiante anteprima

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Èstata inaugurata giovedì 13 maggio scorso, all'interno dello "UrbanCenter" di Bergamo, la mostra concorso d'arte "Acqua: confini invi-sibili", promossa dal Consorzio di Bonifica della Media PianuraBergamasca. Le 20 opere esposte, 5 per ogni categoria (pittura, video-

animazione, fotografia e installazione-scultura) sono state il risultato di un'accu-rata selezione effettuata dalla commissione giudicatrice tra gli oltre 100 lavoripervenuti da artisti, affermati e non, di tutta la provincia. Quella dei giurati, quin-di, è stata una scelta ardua, anche considerato il fatto che tutte le opere d'artericevute hanno dimostrato un'apprezzabile dose di originalità e creatività, pren-dendo spunto dalla traccia fornita dagli organizzatori. Anche quest'anno si è par-lato di acqua intesa come trasparenza e purezza, risorsa fondamentale, che sfug-ge ad ogni confine e custodisce il segreto poetico e metaforico della vita. E se lascelta dei finalisti del concorso è stata decretata da un'apposita commissione,quella dei vincitori, uno per ogni categoria, è stata effettuata direttamente dai 20selezionati nella stessa serata di giovedì. Grazie ad un'innovativa modalità divotazione, gli artisti hanno contribuito direttamente a premiare i quattro vincito-ri, che si sono aggiudicati altrettante borse di studio del valore di 1.500 euro cia-scuna. I più apprezzati sono stati Alfredo Colleoni - con l'opera "AnimaleSuperiore" (pittura) -, Silvia Valenti - "Mare Dentro" (video animazione) -, PaoloBaraldi - "Ritorno all'origine" (fotografia) - e Andrea Zanotti, con "2025Dreaming Water" (installazione-scultura). Naturalmente presente alla kermesseil presidente del Consorzio di Bonifica della Media Pianura BergamascaMarcello Moro, che davanti al numeroso pubblico accorso per l'occasione havoluto esprimere la sua soddisfazione per il successo della manifestazione."Ritengo che l'arte possa veicolare messaggi importanti. È anche grazie ad iniziati-ve come queste che il consorzio intende far conoscere l'importante azione che svol-ge quotidianamente, al fine di tutelare e salvaguardare il territorio in cui opera".

PHOTO: GIORGIO CHIESA

"Acqua: confini invisibili",il Consorzio di Bonifica incontral'arte bergamascaCHI, DOVE E PERCHÈ

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Dopo 38 anni di attesa, l'Inter si è giocata la finale di ChampionsLeague e l'ha vinta trionfalmente. L'Italia campione del mondo èarrivata in Sudafrica, dove dovrà difendere il suo titolo conqui-stato in Germania nel 2006. Il calcio giocato, insomma, mono-

polizza sempre le prime pagine dei giornali, ma dietro all'avvenimentoagonistico che infiamma milioni di italiani qualcosa non funziona: gliscandali sono sempre all'ordine del giorno, gli arbitraggi continuano afare discutere, mentre la legge sulla privatizzazione degli stadi fatica adecollare. Alla luce di tutto questo una domanda è d'obbligo: quale futu-ro può avere il nostro calcio? Di tutto questo si è parlato giovedì 20 mag-gio scorso nel corso della conviviale promossa dal PanathlonInternational Club di Bergamo, a cui hanno preso parte MarioMacalli, presidente della Lega Pro e vice presidente vicario della Figc, eCesare Gussoni, ex presidente dell'Aia (Associazione Italiana Arbitri).Come di consueto per le grandi occasioni, la cena è stata organizzataall'interno dell'elegante "concept restaurant" della Saps, a Lallio. Nei variinterventi accorsi durante la conviviale, Macalli e Gussoni - insieme adaltri ospiti -, hanno affrontato e sviscerato i vari aspetti del calcio ita-liano, spaziando fra le diverse categorie e le diverse problematicheancora irrisolte, lasciando poi agli interlocutori lo spazio per alcunedomande e, giusto per non farsi mancare nulla, anche qualche provocazione.

PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Panathlon Bergamo,con Macalli e Gussoniper il futuro del calcio

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Un'inaugurazione di altissimo livello per una kermesse che ha elet-to Bergamo capitale dell'arte. Il "Festival Internazionale dellaCultura" si è aperto sabato 15 maggio scorso, all'Auditorium delSeminario di Città alta, con il concerto "Note di Emozioni" della

Leipzig Philarmonic Orchestra, diretta da Michael Kohler. Un importantemomento di musica classica che è stato il preludio al viaggio nel mondodella creatività proposto dal programma della manifestazione. Una gitache ha attraversato anche la fotografia, il cinema, il teatro, la letteratura,la danza e l'architettura, una piacevole passeggiata all'interno delle emo-zioni, come suggerisce lo stesso tema del Festival rimasto in programmadal 15 al 30 maggio scorso. Un'iniziativa che è nata con lo scopo di contri-buire alla crescita sociale e culturale di Bergamo e del suo territorio conun modello nuovo, che guarda ai giovani e al loro futuro: li ha resi spetta-tori e, al contempo, protagonisti e attori di momenti di confronto e arric-chimento con ospiti provenienti da Boston, Melbourne, Messico, Belgrado,New Mexico e Lipsia. Lo sviluppo e la realizzazione stessa del progetto èopera di "Bergamo Convention Bureau" ed è stata patrocinata dalMinistero della Gioventù. Fra gli enti e le istituzioni coinvolti erano pre-senti la Diocesi di Bergamo, il Centro Congressi Giovanni XXIII, l'Ente FieraPromoberg, la Camera di Commercio, il Comune, la Provincia, il Csa (exprovveditorato agli studi), l'Università degli Studi di Bergamo, l'Istitutomusicale Donizetti, oltre ai partner come Ubi Banca, Trawel Group,Oriocenter ed Eco di Bergamo. Parlando poi delle iniziative, quest'ulti-me sono state numerosissime e tutte gratuite, a dimostrazione dellavolontà di far crescere il mondo dell'arte all'interno di tutta la Bergamasca,un territorio che spesso trascura il suo patrimonio culturale e storico.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

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"Note di emozioni"aprono il FestivalInternazionale dellaCultura

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Ècominciata con un ricchissimo aperitivo a buffet con protagonisti crudi-tè di mare, bignè agli scampi, ravioli di sarda e cocco, crema di aspara-gi con uova di quaglia, per proseguire con un antipasto a base di gustie profumi tutti italiani. Per non parlare poi dei primi e dei secondi e del

mitico buffet di dolci. Il tutto abbinato a vini eccellenti delle più rinomate cantineitaliane e bergamasche. È stato questo il menu della Cena delle Stelle, che siè tenuta giovedì 29 aprile scorso al Kilometro Rosso, il parco tecnologico che perun giorno si è trasformato nel ristorante più rinomato al mondo, per una kermes-se la cui regia è stata affidata al famoso conduttore televisivo Cesare Cadeo.Gli chef dei 9 ristoranti stellati di Bergamo, per la prima volta, hanno cucinatoinsieme a sostegno dell'Associazione In-Oltre e del progetto "Desiderio diLibertà", che permetterà a più di 100 ragazzi disabili e non di condividere un'e-sperienza di vacanza, all'insegna del rispetto delle differenze e della disponibili-tà all'aiuto. A Cesare Cadeo, inoltre, è stato affidato il compito di battere l'astadi bottiglie pregiate (tra cui un Chateau Margaux del 74) e di oggetti preziosi,sempre con l'obiettivo di raccogliere fondi a sostegno dell'associazione berga-masca che da anni lavora per permettere l'integrazione sociale delle personediversamente abili a Bergamo e provincia. Madrina della serata è stata l'attricefiorentina Barbara Enrichi, protagonista dei film di Leonardo Pieraccioni "I lau-reati", "Fuochi d'Artificio", "Ti amo in tutte le lingue del mondo" e "Il Ciclone", erecentemente sul grande schermo nel ruolo della preside della scuola del film diGiovanni Veronesi "Genitori e figli. Agitare bene prima dell'uso". Un parterre ditutto rispetto ha dunque brillato insieme ai cuochi entrati nell'olimpo della cuci-na mondiale, al Kilometro Rosso si sono infatti ritrovati l'eleganza del "RoofGarden", l'incanto della "Osteria di Via Solata", la classicità di "Da Vittorio", lacreatività di "Frosio", la tradizione della "Antica Osteria dei Camelì", la moderni-tà della "Anteprima", i colori della "Osteria della Brughiera", il sapore di "AlVigneto" e la ricercatezza del "San Martino". Una costellazione culinaria cheattraversa Bergamo, Brusaporto, Almè, Ambivere, Chiuduno, Villa d'Almè,Grumello del Monte e Treviglio, tracciando il percorso dell'alta cucina bergamasca.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

Cena delle Stelle al Km Rosso, per un"Desiderio di Libertà"

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Nella suggestiva cornice di quella che fu la residenza di campa-gna di Bartolomeo Colleoni, giovedì 20 maggio scorso il "pri-vate banker" di Mediolanum Roberto Gotti ha organizzatoun'elegante cena per i propri migliori clienti. La serata è stata

aperta da un aperitivo in giardino ed è continuata con una vera e propriaconferenza in uno dei saloni della residenza, dove Luinardo Rubertelli- direttore commerciale di Mediolanum - ha illustrato la storia dellabanca e trasmesso alcune interviste a personaggi della cultura e del-l'imprenditoria italiana. Successivamente, lo stesso Roberto Gotti hasalutato tutti introducendo l'ospite illustre della serata: una meraviglio-sa BMW X6 Active Hybrid gentilmente fornita dalla concessionaria diBergamo e Lecco Lario Bergauto, vale a dire il gioiello automobilisticocon una tra le più avanzate tecnologie pulite presenti sul mercato. BMWX6 Active Hybrid, inoltre, è anche la più potente 4x4 al mondo che uni-sce un motore V8 Twin Turbo a ben due motori elettrici. Caratteristicheche si traducono in 480cv di potenza ed un consumo inferiore del 20%rispetto ad un motore convenzionale. Infine, al termine della conferenza,il patron Fabio Acquaroli ha ricevuto gli ospiti nel salone del camino, deli-ziandoli con una cena all'altezza della residenza, dei presenti e della vettura.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

Banca Mediolanum,un invito irrinunciabileal Castello di Marne

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Venerdì 21 maggio scorso, l'Hotel San Rocco e il ristoranteLe Dodici Lune di Scanzorosciate sono stati il teatro del-l'esposizione di gioielli di Giampaolo Giardina dal titoloAmoremare. Un opale australiano dai colori straordinari

trasformato in una manta in oro bianco, una perla iridescente dive-nuta una medusa tempestata di brillanti, rami di corallo sardo cheformano tentacoli di calamari che escono da conchiglie d'argento,sono solo alcune delle creazioni che Giardina ha esposto in esclusivanel cortile dell'Hotel San Rocco. Negli spazi suggestivi, come laghiacciaia, del ristorante Le Dodici Lune, hanno trovato dimoragioielli raffiguranti pietanze e piatti a base di pesce davvero unici nelloro genere. L'atmosfera calda e accogliente, aiutata dalla tempera-tura piacevole di primavera inoltrata, ha facilitato l'intento di con-durre gli invitati in un viaggio attraverso fondali marini per incontra-re creature luccicanti. Le parole di accompagnamento alla mostra diClaudio Rota e le note di Roger Rota - che ha suonato inedite musi-che dal mare da lui composte - hanno accompagnato il viaggio, men-tre le interpretazioni marine dello chef Serravalle hanno deliziato ipalati dei presenti con composizioni a base di pesce e frutta esotica. Ipreziosi di Giardina hanno rapito il pubblico femminile, ma non sonostati gli unici a brillare nella notte, la Lexus IS 250C e la RX 450h Ibridadi Livio Cella Team hanno, infatti, ammaliato il pubblico maschile.

ARTICOLO DI: PAOLA BERGAMELLIPHOTO: GIORGIO CHIESA

San Rocco e Le Dodici Lune,a Scanzorosciate in mostrai gioielli del mare

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Anche quest'anno, come da tradizione da oltre vent'anni, si è svol-ta la prestigiosa tappa del "BMW Golf Cup International2010" all'interno della splendida cornice del "Golf ClubBergamo L'Albenza". Una piacevole ricorrenza che si è tenuta

sabato 8 maggio scorso, resa possibile grazie alla disponibilità della con-cessionaria BMW di Bergamo e Lecco Lario Bergauto, un partner che dicerto porta bene all'immagine di quello che è uno dei circuiti golfistici tra ipiù importanti a livello amatoriale. I soci del Club bergamasco, infatti, sonosempre riusciti a partecipare sia alla finale nazionale del circuito, sia aquella internazionale. Per l'occasione, è stata data l'opportunità di provarele nuove BMW Serie 5 Gran Turismo, Serie 5 berlina e X5 euro 5, untecnico della Lario Bergauto era infatti a disposizione per le varie prove sustrada delle vetture. Al termine della kermesse, prima del "cocktail buffet"allestito con immancabile classe nella clubhouse, sono stati premiati i vin-citori della gara con prestigiosi premi, tutti all'insegna della sportività.

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"BMW Golf CupInternational",Lario Bergauto evergreen a L'Albenza

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Martedì 4 maggio scorso è andato in scena un doppio appun-tamento al Centro Porsche Bergamo. All'interno dello show-room sono stati presentati la nuova Porsche Cayenne e,in contemporanea, il Team Bonaldi Motorsport impegna-

to nel campionato Carrera Cup 2010. Gli ospiti, avvolti da un atmosferaaccattivante sulle note di musica jazz, hanno gustato specialitàgreen?food accompagnate da cocktail intitolati alle novità del mondoPorsche. Più efficiente, più sportiva e, per la prima volta, anche ibrida:sono queste le doti della nuova Cayenne. Un vero e proprio cambio gene-razionale per la vettura sportiva fuoristrada, che si è presentata comple-tamente rinnovata negli esterni e negli interni. La novità più significati-va è la versione S Hybrid, dotata del sistema Full Hybrid parallelo, unconcetto di trazione tecnicamente innovativo con consumi di 8,2 litri per100 chilometri nel NEDC (Nuovo ciclo di guida europeo) ed emissioni diCO2 pari a soli 193 g/km. Capitanati dalla Cayenne S Hybrid, tutti imodelli della nuova generazione si sono imposti sulle vetture della loroclasse come standard di riferimento per efficienza e performance.Rispetto alle versioni precedenti, i consumi sono diminuiti fino al23%. Come ogni Porsche, infatti, anche la nuova Cayenne è stata svi-luppata rispettando fedelmente il principio "Porsche IntelligentPerformance": maggiore potenza a fronte di consumi ridotti, maggioreefficienza a fronte di minori emissioni di CO2. La serata è stata anchel'occasione per presentare ufficialmente il nuovo Team BonaldiMotorsport. Simona Bonaldi e Gianemilio Brusa (ad del GruppoBonaldi) hanno accolto i piloti Andrea Sonvico e Federico De Nora,svelando al pubblico entusiasta la nuova 997 GT3 Cup, il bolide che hadebuttato nel Campionato Carrera Cup Italia lo scorso 25 aprile a Misano.

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Cayenne e BonaldiMotorsport,due anteprime di lusso

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