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CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE D’AZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

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CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE D’AZIENDA

ANALISI DI BILANCIOTATIANA MAZZA

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OVERVIEW

L’ANALISI DI BILANCIO OBIETTIVI TEMPISTICA SOGGETTI

FASI fase 1: NORMALIZZARE I DATI fase 2: RICLASSIFICAZIONI

STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO

fase 3: L’ANALISI PER INDICI INDICI DI SOLIDITA’ INDICI DI LIQUIDITA’ INDICI DI REDDITIVITA’

ROE: ANALISI MOLTIPLICATIVA E ADDITIVA ROI: ANALISI MOLTIPLICATIVA SCOMPOSIZIONE EBIT/OF

fase 4: L’ANALISI PER FLUSSI e il RENDICONTO FINANZIARIO

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ANALISI DI BILANCIO

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Le analisi di bilancio per indici e flussi sono una tecnica fondamentale per conoscere ed interpretare la dimensione economico-finanziaria della gestione aziendale. Attraverso le

analisi è infatti possibile ottenere importanti sintomi ed indizi su aspetti significativi dell’attività d’impresa, con l’esame critico del sistema di valori di cui è espressione il

bilancio d’esercizio.

Conoscenza della situazione

economica

Conoscenza della situazione

finanziaria

Interpretazione dei risultati

Conoscenza della

Situazione patrimoniale

OBIETTIVI

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1) Periodicamente (il più spesso possibile) per comprendere l’andamento della gestione aziendale a fini interni (ma anche esterni)

2) Quando è necessario al fine di presentare dei documenti agli istituti finanziari ai fini di rilascio/conferma di linee di affidamento

3) Nei casi di piani di ristrutturazione aziendale

TEMPISTICA

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L’analista interno all’impresa avrà una mole di informazioni senz’altro maggiore

rispetto all’analista esterno. Egli potrà, conseguentemente, arrivare, nell’analisi

dei bilanci e delle relative performance aziendali, fino alla singola distinzione ed

evidenziazione dei comportamenti e delle prestazioni a livello di singole funzioni

aziendali e aree strategiche d’affari.

L’analista esterno, invece, deve necessariamente fare riferimento ai dati di

bilancio e dalle informazioni da questo desumibili evitando di procedere mediante

l’uso di ipotesi arbitrarie che potrebbero condurre a conclusioni fuorvianti sullo

stato di salute e di efficienza dell’impresa.

SOGGETTI

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FASI

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Le tappe fondamentali dell’analisi sono le seguenti

• fase 1: Normalizzare i dati

• fase 2: Riclassificare i dati contabili secondo le finalità dell’analisi

• fase 3: Analizzare i dati rielaborati calcolando degli indici

• fase 4: Costruire il rendiconto finanziario

FASI

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Normalizzare i dati

Normalizzare significa cercare didepurarlo da eventuali, frequenti, interferenze fiscali o

«extragestionali»

FASE 1

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Cos’è la riclassificazione del bilancio?

La riclassificazione dei documenti contabili del bilancio consiste in una rielaborazione e riaggregazione delle voci dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico ai fini di disporre di dati più significativi per

l’analisi di bilancio

FASE 2

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STATO PATRIMONIALE

-SCHEMI PREVISTI DAI PRINCIPI CONTABILI

-CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

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SCHEMI PREVISTI DAI PRINCIPI CONTABILI

NAZIONALI INTERNAZIONALIATTIVO   PASSIVO E NETTO   ATTIVO   PASSIVO E NETTO  

  A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI 

 A) PATRIMONIO NETTO

 

  ATTIVITA' NON CORRENTI

   PATRIMONIO NETTO

 

  B) IMMOBILIZZAZIONI   B) FONDI RISCHI E ONERI  

  ATTIVITA' CORRENTI  

  PASSIVITA' NON   CORRENTI  

  C) ATTIVO CIRCOLANTE    C) TFR        

  D) RATEI E RISCONTI    D) DEBITI         PASSIVITA' CORRENTI  

    E) RATEI E RISCONTI          

STATO PATRIMONIALE

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CRITICHE AGLI SCHEMI PREVISTI DAI PRINCIPI NAZIONALI• CRITERI MISTI DI CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’

CRITERIO FINANZIARIO CRITERIO GESTIONALE

• CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE PASSIVITA’ ABBANDONO CRITERIO FINANZIARIO SEPARAZIONE DELLE VOCI RELATIVE A MEZZI PROPRI

CRITICHE AGLI SCHEMI PREVISTI DAI PRINCIPI INTERNAZIONALI CRITERIO MISTO DELLE ATTIVITA’ E PASSIVITA’ ECCESSO DI FLESSIBILITA’

STATO PATRIMONIALE

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1) Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio di LIQUIDITÀ –

ESIGIBILITÀ

2) Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio di PERTINENZA

GESTIONALE

STATO PATRIMONIALE

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SCOPO:

Esprime l’attitudine degli investimenti e delle fonti di

finanziamento a procurare e a richiedere mezzi di pagamento

Permette di verificare l’equilibrio tra le scadenze temporali degli

investimenti e finanziamenti

LIQUIDITÀ - ESIGIBILITÀ

STATO PATRIMONIALE

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RISULTATO:

Stato patrimoniale a sezioni contrapposte con indicazione degli impieghi,

complesso di investimenti in attesa di realizzo, e delle fonti, complesso di

finanziamenti in attesa di estinzione.

Gli impieghi sono classificati per LIQUIDITA’: attitudine a trasformarsi in

forma monetaria nel breve periodo

Le fonti sono classificate per ESIGIBILITA’: tempo entro cui si prevede di

sostenere l’esborso monetario per la loro estinzione.

LIQUIDITÀ - ESIGIBILITÀ

STATO PATRIMONIALE

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L’analisi avviene riaccorpando le varie classi di valore (voci di bilancio) in base a criteri finanziari, secondo i quali le attività e le passività vengono presentate in

ordine di liquidità decrescente (orizzonte temporale entro/oltre 12 mesi)

STATO PATRIMONIALE     IMPIEGHI     FONTI    ATTIVITA' A BREVE   CAPITALE DI CREDITO    liquidità immediate   passività a breve    liquidità differite   passività a lungo    disponibilità di magazzino                 ATTIVITA' A LUNGO   CAPITALE PROPRIO    immobilizzazioni materiali        immobilizzazioni immateriali        immobilizzazioni finanziarie                 TOTALE ATTIVO     TOTALE A PAREGGIO    

STATO PATRIMONIALE

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SCOPO:

Separazione di impieghi e fonti relativi alla gestione

caratteristica o operativa da altre aree della gestione

Evidenziare il ciclo acquisto-produzione-vendita

indipendentemente dalle scadenze

PERTINENZA GESTIONALE

STATO PATRIMONIALE

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RISULTATO:

Stato patrimoniale a sezioni contrapposte con separazione degli impieghi e delle

fonti operativi

Gli impieghi e le fonti sono classificati per OPERATIVI e NON OPERATIVI.

Gli impieghi e le fonti OPERATIVI sono classificati in CORRENTI, derivanti da

fottori produttivi la cui entità è influenzata dal ciclo acquisto-produzione-vendita

che si rinnovano continuamente e NON CORRENTI, derivanti da fattori

produttivi durevoli e strumentali per la gestione tipica

PERTINENZA GESTIONALE

STATO PATRIMONIALE

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L’analisi avviene riaccorpando le varie classi di valore (voci di bilancio) in base a criteri di pertinenza gestionale, secondo i quali le attività e le passività

vengono presentate in base a quale area gestionale appartengono indipendentemente dalla loro durata

STATO PATRIMONIALE     IMPIEGHI     FONTI    ATTIVO OPERATIVO   PASSIVO OPERATIVO    attivo corrente   passivo corrente    attivo non corrente   passivo non corrente             ATTIVO NON OPERATIVO    PATRIMONIO NETTO             CAPITALE INVESTITO     TOTALE A PAREGGIO    

STATO PATRIMONIALE

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ESERCITAZIONE

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CONTO ECONOMICO

-SCHEMI PREVISTI DAI PRINCIPI CONTABILI

-CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

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SCHEMI PREVISTI DAI PRINCIPI CONTABILI

NAZIONALI INTERNAZIONALI

A) VALORE DELLA PRODUZIONE    RICAVI  

B) COSTO DELLA PRODUZIONE    ONERI FINAZIARI  

RISULTATO OPERATIVO    REDDITI DA PARTECIPAZIONI  

C)PROVENTI E ONERI FINAZIARI   REDDITI DA DISMISSIONI  D) RETTIFICHE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE    REDDITI DA FAIR VALUE  E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI      

IMPOSTE   IMPOSTE  

UTILE NETTO   UTILE NETTO  

CONTO ECONOMICO

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CRITICHE AGLI SCHEMI PREVISTI DAI PRINCIPI NAZIONALI• Classificazione dei costi operativi solo per natura • Mancanza di disclosure per alcune voci di bilancio (esempio: costi per servizi)

CRITICHE AGLI SCHEMI PREVISTI DAI PRINCIPI INTERNAZIONALI• Mancata separazione della gestione straordinaria• Eccesso di flessibilità• Assenza di risultati intermedi obbligatori

CONTO ECONOMICO

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1) Conto economico riclassificato secondo il criterio di COSTO DEL

VENDUTO

2) Conto economico riclassificato secondo il criterio del VALORE

AGGIUNTO

3) Conto economico riclassificato secondo il criterio della

VARIABILITA’dei costi di gestione

CONTO ECONOMICO

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SCOPO:

Comprensione più efficace della gestione tipica divisa in

sottoinsiemi industriale, amministrativo, commerciale tramite

informazioni dalla contabilità analitica

Strumento di pianificazione e controllo

COSTO DEL VENDUTO

CONTO ECONOMICO

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RISULTATO:

Conto economico a forma scalare che mostra il contributo di ogni area

di gestione alla formazione del risultato d’esercizio tramite risultati

intermedi

Costi e ricavi classificato per funzione / destinazione economica

COSTO DEL VENDUTO

CONTO ECONOMICO

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RICAVI- COSTO DEL VENDUTO

MARGINE LORDO INDUSTRIALE

- COSTI COMM., AMM. E DI RIC. E SVIL.

REDDITO OPERATIVO

GESTIONE FINANZIARIA

COMPONENTI STRAORDINARI

REDDITO ANTE-IMPOSTE

- IMPOSTE

REDDITO NETTO

COSTO DEL VENDUTO

CONTO ECONOMICO

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RIMANENZE INIZIALI

+ ACQUISTI

+ COSTI INDUSTRIALI

(personale, ammortamenti, …)

- RIMANENZE FINALI

COSTO DEL VENDUTO

CONTO ECONOMICO

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SCOPO:

Separazione della ricchezza creata all’interno dai fattori

acquistati all’esterno per crearla

Strumento di pianificazione e controllo

VALORE AGGIUNTO

CONTO ECONOMICO

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RISULTATO:

Conto economico a forma scalare che mostra il contributo di ogni area

di gestione alla formazione del risultato d’esercizio tramite risultati

intermedi

Costi e ricavi classificato per natura economica

VALORE AGGIUNTO

CONTO ECONOMICO

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RICAVI- CONSUMI (acquisti, rimanenze)- COSTI DEI SERVIZI CONSUMATI

VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO

- COSTI PER IL PERSONALE

MARGINE OPERATIVO LORDO - AMMORTAMENTI E ACCANTONAMENTI

REDDITO OPERATIVO

GESTIONE FINANZIARIA

COMPONENTI STRAORDINARI

REDDITO ANTE-IMPOSTE

- IMPOSTE

REDDITO NETTO

VALORE AGGIUNTO

CONTO ECONOMICO

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SCOPO:

Valutare il grado di rischio operativo in base alla struttura dei

costi, alla capacità della produzione di assorbire i costi fissi

Strumento di di pianificazione e controllo

VARIABILITA’ DEI COSTI

CONTO ECONOMICO

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RISULTATO:

Conto economico a forma scalare che mostra il contributo di ogni area di

gestione alla formazione del risultato d’esercizio tramite risultati

intermedi

Costi e ricavi classificato per dipendenza dalle quantità prodotte

VARIABILITA’ DEI COSTI

CONTO ECONOMICO

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RICAVI NETTI

- COSTI VARIABILI PRESUNTI

MARGINE DI CONTRIBUZIONE AZIENDALE

- COSTI FISSI

REDDITO OPERATIVO AZIENDALE

GESTIONE FINANZIARIA

COMPONENTI STRAORDINARI

REDDITO ANTE-IMPOSTE

- IMPOSTE

REDDITO NETTO

VARIABILITA’

CONTO ECONOMICO

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SCHEMA FINALITÀ CONOSCITIVE

A costo del vendutoRedditi attribuibili alle diverse funzioni aziendali (industriale, amministrativo, commerciale)

A valore aggiuntoRedditi attribuibili ai diversi stakeholders (fornitori di materie prime, dipendenti, banche, fisco)

A margine di contribuzione

Grado di flessibilità aziendale in base alla struttura dei costi

CONTO ECONOMICO

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ESERCITAZIONE

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La riclassificazione del bilancio risulta utile, oltre che per i motivi visti in precedenza, in quanto consente di ricorrere ad altri strumenti di analisi:

IL SISTEMA DEGLI INDICI

FASE 3

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Mediante l’analisi per indici si mira ad accertare lo stato di salute dell’impresa, nonché la sua capacità di conseguire

un’adeguata remunerazione del capitale in essa investito.

Gli indici di bilancio possono essere raggruppati in tre distinti sottoinsiemi, a

seconda della dimensione aziendale a cui si riferiscono:

Indici di Redditività

Indici di Liquidità

Indici di Solidità

INDICI

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Gli indici di bilancio se usati in modo originale sono strumenti assai efficaci; se applicati meccanicamente possono portare ad errori

grossolani

Il metodo e l’obiettivo per cui si procede ad un’analisi di bilancio condiziona la scelta degli indici da utilizzare e la metodologia per

costruirli

Un indice di bilancio è solo un rapporto aritmetico.Solo la combinazione di più indici può fornire indicazioni

sull’azienda oggetto di analisi (unita alla conoscenza dell’ambiente di riferimento)

Non esiste un unico valore corretto per un indice di bilancio.La correttezza dello stesso dipende dagli obiettivi dell’analista e

dalle strategie competitive dell’azienda

Il concetto di risorsa finanziaria assume significato in funzione del contesto in cui si effettua l’analisi

L’analisi per indici e per flussi si devono “parlare” tra loro.È opportuno collegare sia quantitativamente (costruzione di indici) che qualitativamente (ricerca di correlazioni) le due analisi così da considerare il globale assetto economico-finanziario della società

INDICI

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INDICI DI SOLIDITA’

- CALCOLO-INTERPRETAZIONE- CLASSIFICAZIONE- VALORI SOGLIA

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La SOLIDITÀ indica la capacità di resistenza dell’azienda a fronte di particolari eventi interni o esterni

d’ambiente

INTERNI

ESTERNI

NUOVI INVESTIMENTI

RECESSIONE ECONOMICA

STRETTA CREDITIZIA

PROBLEMI VALUTARI

RIORGANIZZAZIONERISTRUTTURAZIONE

SVILUPPO DELL’ATTIVITA’

SOLIDITA’

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ESPRIME LA RELAZIONE TRA IL CAPITALE DI PRESTITO ED IL CAPITALE DI RISPARMIO

Rapporto d’indebitamento

proprio Capitale

terzi di Capitale

SOLIDITA’

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INTERPRETAZIONE:

Analisi verticale delle fonti: quanto capitale di debito a pagamento è presente rispetto al capitale proprio che non è soggetto a oneri finanziari.

A volte si calcola considerando solo il capitale di terzi oneroso.

CLASSIFICAZIONE:

Tutte le classificazioni che separano il capitale proprio (gli schemi secondo i principi contabili e le riclassificazioni)

Rapporto d’indebitamento

proprio Capitale

terzi di Capitale

SOLIDITA’

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45

CAMPO DI VARIAZIONE: da 0 a “INFINITO”

piu’ si incrementa, più si riduce il grado di solidità e di resistenza

alti valori dell’indice sono sintomo di sottocapitalizzazione

Rapporto d’indebitamento

proprio Capitale

terzi di Capitale

SOLIDITA’

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46

ESPRIME QUANTI INVESTIMENTI SONO A LUNGO TERMINE RISPETTO AL TOTALE DEGLI INVESTIMENTI

Indice di rigidità

attivo Totale

azioniImmobilizz

SOLIDITA’

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47

INTERPRETAZIONE:

Analisi verticale degli impieghi: indica il grado di rigidità dato dall’investimento in attività a lungo ciclo di utilizzo, con difficoltà a far fronte ai cambiamenti ambientali esterni tipici dell’attuale contesto economico

CLASSIFICAZIONE:

Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario

Indice di rigidità

attivo Totale

azioniImmobilizz

SOLIDITA’

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48

Campo di variazione da 0 a 1:

Inferiore alla metà (50%) indica un certo grado di flessibilità.

La soglia dipende molto dal settore industriale in cui l’azienda opera.

Indice di rigidità

attivo Totale

azioniImmobilizz

SOLIDITA’

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49

Autocopertura dell’attivo fisso

netto fisso Attivo

netto Patrimonio

Capitale proprio – Attivo fisso

Margine di struttura primario

SOLIDITA’

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50

Autocopertura dell’attivo fisso

netto fisso Attivo

netto Patrimonio

INTERPRETAZIONE: Analisi orizzontale fonti-impieghi: evidenzia in quale misura le attività immobilizzate sono state finanziate con capitale proveniente dai soci. In pratica, questo indice mostra la capacità dell'azienda di autofinanziare le immobilizzazioni tecniche e finanziarie, equilibrio finanziario di lungo periodo.

CLASSIFICAZIONE:Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario o altri schemi se viene calcolato considerando solo alcune immobilizzazioni.

SOLIDITA’

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51

Autocopertura dell’attivo fisso

netto fisso Attivo

netto Patrimonio

per valori =>1

Situazione ideale, evidenzia una solida struttura, le attività immobilizzate sono interamente finanziate con il Capitale di rischio, potenzialità di aumentare i propri investimenti durevoli. Se maggiore di 1 segnala l’esistenza di un patrimonio che, oltre a coprire gli investimenti durevoli e strutturali, rimane disponibile per la copertura degli impieghi dell’attivo circolante e anche come garanzia per i creditori.

per valori <0,50

Situazione di pericolo, possibili condizioni di squilibrio se gli investimenti strutturali non sono sufficientemente coperti da fonti a lungo termine.

SOLIDITA’

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Copertura dell’attivo fisso

netto fisso Attivo

oconsolidat Passivo

Passivo consolidato – Attivo fisso

Margine di struttura secondario

L’insieme del capitale proprio e dei debiti a medio/lungo termine (passività consolidate) è definito capitale permanente

SOLIDITA’

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53

Copertura dell’attivo fisso

netto fisso Attivo

oconsolidat Passivo

INTERPRETAZIONE: Analisi orizzontale fonti-impieghi: capacità dell’impresa di investire nelle immobilizzazioni con i debiti a lungo termine in modo da poterli ripagare con i ritorni di questi investimenti a lungo, equilibrio finanziario di lungo periodo.

CLASSIFICAZIONE:Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario

SOLIDITA’

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54

Copertura dell’attivo fisso

netto fisso Attivo

oconsolidat Passivo

PC / AFN > 1

PC / AFN = 1

PC / AFN < 1

capitali sufficienti a coprire l’afn ed a supportare scelte di espansione o contingenti

situazioni negativecapitalizzazione soddisfacente

parziale copertura degli investimenti con debiti di breve termine: situazione di rischio

SOLIDITA’

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ESERCITAZIONE

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INDICI DI LIQUIDITA’

- CALCOLO-INTERPRETAZIONE- CLASSIFICAZIONE- VALORI SOGLIA

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esaminare il GRADO DI LIQUIDITÀ significa determinare la capacità dell’azienda di fronteggiare

tempestivamente ed in modo economicamente conveniente tutte le uscite monetarie che lo svolgimento

della gestione determina

LIQUIDITA’

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DENARO

+ C/C ATTIVI

+ SPERANZE DI INCASSO ENTRO UN

ANNO PER VENDITE GIÀ EFFETTUATE

+ SPERANZE DI INCASSO PER SCORTE

DISPONIBILI DA VENDERE

IMPEGNI DI PAGAMENTI

ENTROUN ANNO

Indice di liquidità corrente

breve a Debiti

breve a Attivo

breve a Debiti - breve a ttivoA CAPITALE CIRCOLANTE NETTO FINANZIARIO

LIQUIDITA’

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Indice di liquidità corrente

breve a Debiti

breve a Attivo

INTERPRETAZIONE: capacità dell’impresa di far fronte a impegni finanziari a breve con l’attivo a breve, equilibrio finanziario di breve periodo con particolare attenzione al magazzino.

CLASSIFICAZIONE:Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario

LIQUIDITA’

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60

il valore ideale dovrebbe oscillare a seconda dei settori fra 1,5 e 2

POSSIBILITA’ DI COPRIRE LE PASSIVITA’ A BREVE

LE PASSIVITA’ A BREVE SONO COPRIBILI SOLO VENDENDO

INTEGRALMENTE LE SCORTE AI VALORI ISCRITTI

INSOLVENZA

ATTENZIONE AL SETTORE

SITUAZIONE DI RISCHIO

SITUAZIONE DI ALTO RISCHIO

> 1

< 1

= 1

LE SITUAZIONI PATOLOGICHE SONO

LIQUIDITA’

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DENARO +

SPERANZE DI ENTRATE MONETARIE

ENTRO UN ANNO

IMPEGNI DI USCITE MONETARIE

ENTRO UN ANNO

Indice di liquidità immediata

breve a Debiti

Liquidità Crediti

breve a Debiti - Liquidità Crediti

MARGINE DI TESORERIA

LIQUIDITA’

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Indice di liquidità immediata

breve a Debiti

Liquidità Crediti

INTERPRETAZIONE: capacità dell’impresa di far fronte a impegni finanziari a breve con le sole disponibilità immediate e differite, equilibrio finanziario di breve periodo

CLASSIFICAZIONE:Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario

LIQUIDITA’

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63

Il valore ideale dell’indice dovrebbe essere 1 cioè:

DENARO + ENTRATE FUTURE = USCITE FUTURE

ECCESSO DI DEBITI A BREVE RISPETTO AI CREDITI A BREVE, QUINDI ECCESSO DI

PAGAMENTI RISPETTOAGLI INCASSI

EQUILIBRIO FRA DEBITI A BREVE E CREDITI A BREVE, QUINDI EQUILIBRIO

FRA PAGAMENTI ED INCASSI

ECCESSO DI CREDITI A BREVE RISPETTO AI DEBITI A BREVE, QUINDI ECCESSO DI

INCASSI SUI PAGAMENTI

POSSIBILITA’ DI INSOLVENZA

TUTTO OK

< 1

> 1

breve a Debiti

Liquidità Crediti = 1

LIQUIDITA’

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ATTIVO RELATIVO ALLA GESTIONE

CARATTERISTICA CORRENTE

PASSIVO RELATIVO ALLA GESTIONE

CARATTERISTICA CORRENTE

Capitale circolante netto operativocorrentePassivocorrenteAttivo __

LIQUIDITA’

Page 65: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

65

Capitale circolante netto operativocorrentePassivocorrenteAttivo __

INTERPRETAZIONE: Investimento netto richiesto dalla gestione caratteristica

CLASSIFICAZIONE:Stato patrimoniale secondo il criterio di pertinenza gestionale

LIQUIDITA’

Page 66: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

66

C.C.N. = 0 OMOGENEITA’ DI FONTI E IMPIEGHI

C.C.N. > 0 FABBISOGNO FINANZIARIO

C.C.N. < 0 DISPONIBILITA’ DI RISORSE

LIQUIDITA’

Page 67: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

67

PASSIVO RELATIVO

ALLA GESTIONE FINANZIARIA

ATTIVO RELATIVO

ALLA GESTIONE FINAZIARIA

Posizione finanziaria nettaafinanziariAttivitàfinanziariDebiti __

LIQUIDITA’

Page 68: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

68

Posizione finanziaria nettaafinanziariAttivitàfinanziariDebiti __

INTERPRETAZIONE: Indebitamento al netto delle attività finanziarie

CLASSIFICAZIONE:Stato patrimoniale secondo il criterio di pertinenza gestionale

LIQUIDITA’

Page 69: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

69

P.F.N. > 0 FABBISOGNO

P.F.N. < 0 DISPONIBILITA’ DI RISORSE

LIQUIDITA’

Page 70: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

70

La rotazione dei crediti e dei debiti commerciali e del magazzino

NELLA FORMA INDICATA ESPRIME I GIORNI MEDI DI VENDITA DA RICEVERE

CLIENTI_________________________

VENDITE / 360

NELLA FORMA INDICATA ESPRIME I GIORNI MEDI DI ACQUISTO DA PAGARE

FORNITORI_________________________

ACQUISTI / 360

MAGAZZINO_________________________

VENDITE/ 360

NELLA FORMA INDICATA ESPRIME I GIORNI MEDI DI PERMANENZA IN MAGAZZINO

LIQUIDITA’

Page 71: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

71

GG. MEDI GIACENZA SCORTE+ GG. MEDI INCASSO CREDITI

- GG. MEDI PAGAMENTO DEBITI= CICLO DEL CIRCOLANTE

Il ciclo del circolante è il tempo che intercorre dalmomento del pagamento dei fattori produttivi

al momento dell’incasso dei ricavi ottenuti con i prodotti venduti

LIQUIDITA’

Page 72: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

72

CICLO DEL CIRCOLANTE > 0 FABBISOGNO FINANZIARIO in quanto l’incasso deicrediti è successivo al pagamento dei debiti

CICLO DEL CIRCOLANTE < 0 DISPONIBILITA’ DI RISORSE eccedenza da investirein quanto l’incasso dei crediti è precedente alpagamento dei debiti

LIQUIDITA’

Page 73: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

ESERCITAZIONE

Page 74: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

INDICI DI REDDITIVITA’

- CALCOLO- INTERPRETAZIONE- SCOMPOSIZIONI

Page 75: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

75

ROE

proprio Capitale

eserciziod' Risultato

È una misura sintetica e globale dell’economicità dell’impresa, intesa come la capacità dell’impresa di remunerare il capitale investito dal

titolare e dai soci

Tutte le classificazioni evidenziano i risultati intermedi necessari al calcolo degli indici di redditività

REDDITIVITA’

Page 76: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

76

Per REDDITIVITÀ si intende, in prima approssimazione, la capacità dell’impresa di remunerare in modo adeguato

il capitale in essa investito dal titolare e dai soci (capitale proprio) e da terze parti (capitale di terzi)

REDDITIVITA’

Page 77: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

ROE: ANALISI MOLTIPLICATIVA

Page 78: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

78

Incidenza della gestione non caratteristica

ROI Leverage

ROE

proprio Capitale

eserciziod' Risultato

investito Capitale

operativo Reddito

proprio Capitale

investito Capitale

operativo Reddito

eserciziod' RisultatoX X

REDDITIVITA’

Page 79: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

79

ROI

Indica la remunerazione del capitale investito generata attraverso la gestione caratteristica, ovvero senza considerare gli effetti della gestione finanziaria e di altre componenti di reddito di natura

straordinaria

investito Capitale

operativo Reddito

REDDITIVITA’

Page 80: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

80

Leverage

Indica l’incidenza dei mezzi propri sul capitale investito, svolgendo un effetto moltiplicatore sulla remunerazione del capitale investito

(ROI).

Tanto più l’azienda è indebitata, tanto più alto sarà il valore di tale indice

proprio Capitale

investito Capitale

REDDITIVITA’

Page 81: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

81

Incidenza della gestione non caratteristica

Esprime il rapporto tra il risultato netto di esercizio ed il risultato della gestione caratteristica, evidenziando soprattutto l’incidenza

delle politiche di finanziamento e il costo del capitale di terzi

operativo Reddito

eserciziod' Risultato

REDDITIVITA’

Page 82: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

ROE: ANALISI ADDITIVA

Page 83: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

83

Formula additiva

RC

RN

PN

MT

MT

OF

A

RO

A

RO

PN

RN

RN = reddito netto

PN = patrimonio netto

RO = reddito operativo di gruppo

A = totale attività nette

MT = mezzi di terzi

OF = oneri finanziari

RC = reddito corrente

RN/PN = redditività netta di gruppo

RO/A = redditività operativa di gruppo

OF/MT = costo dei mezzi di terzi

MT/PN = effetto di leva finanziaria

RN/RC = incidenza gestioni extra correnti

REDDITIVITA’

Page 84: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

84

Formula additiva

RAI

RNRAI

RC

RAIRC

PN

PNO

A

RO

PN

DF

DF

OF

A

RO

A

RO

PN

RN11

DF = debiti finanziari onerosi

PNO = passività non onerose

RAI = reddito ante imposte

DF/PN = rapporto tra debiti finanziari e patrimonio netto

PNO/PN = rapporto tra passività non onerose e patrimonio netto

[1-(RC-RAI)/RC] = contributo della gestione straordinaria alla redditività

[1-(RAI-RN)/RAI] = contributo della gestione tributaria alla redditività

REDDITIVITA’

Page 85: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

85

Incidenza della gestione non caratteristica

[ ROI (ROI – COSTO DEB. )*Leverage ]

ROE

proprio Capitale

eserciziod' Risultato

+ Xgestione operativa

Incidenza gestione

straordinaria

[ ROI (ROI – COSTO DEB. )*Deb. Oner.

+ X

(ROI* Incidenza Deb. Non Oner.) ]

+

Incidenza

gestione tributari

aX

gestione operativa

gestione finanziaria

gestione finanziaria

onerosa

gestione finanziaria non

onerosa

REDDITIVITA’

Page 86: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

ROI: ANALISI MOLTIPLICATIVA

Page 87: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

87

Rotazione del capitale investito

ROS

Incidenza della gestione non caratteristica

Leverage ROI

ROE

proprio Capitale

eserciziod' Risultato

investito Capitale

operativo Redditoproprio Capitale

investito Capitale

operativo Reddito

eserciziod' Risultato

Vendite

operativo Redditoinvestito Capitale

Vendite

X X

X

REDDITIVITA’

Page 88: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

88

Indica il margine di utile che si ottiene per ciascun ciclo operativo (acquisto delle merci,

gestione/lavorazione, vendita) ed è espressione dell’efficienza interna (utilizzo delle risorse) ed esterna (politiche degli acquisti) dell’impresa

ROS

Vendite

operativo Reddito

REDDITIVITA’

Page 89: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

89

AUMENTA

DIMINUISCE

BENE: Se l’aumento è “sostanziale” . Si veda, a tal proposito, il conto economico

riclassificato su basi percentuali MALE: Se l’aumento è puramente “nominale”.

BENE: Se l’azienda ha ridotto i prezzi per puntare sulla quantità (si deve verificare la variazione di V/CI)

MALE: Se la riduzione dei prezzi, non è compensata da una aumentata rotazione, ma è “subita”, imposta dal mercato.

REDDITIVITA’

ROS

Vendite

operativo Reddito

AUMENTA

Page 90: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

90

Esprime il rapporto tra il volume d’affari dell’azienda (vendite) e le risorse investite per realizzarlo (capitale investito), e rappresenta pertanto una misura di efficienza in quanto indica la velocità di disinvestimento delle

risorse impiegate.

Rotazione del capitale investito

investito Capitale

Vendite

REDDITIVITA’

Page 91: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

91

AUMENTA

DIMINUISCE

Quasi sempre BENEMALE: Quando l’aumentata rotazione è dovuta ad una riduzione dei prezzi che porta, nell’anno, a determinare un rapporto Ro/V “sostanzialmente” negativo. Ovvero: più vendo, più perdo (es. vendite sottocosto). Es. l’imprenditore decide di risolvere, in via temporanea, problemi di natura finanziaria.

Quasi sempre MALE:

BENE: Nei processi di ristrutturazione aziendale, processi che vedranno, pur in modo differente nel tempo, aumentare: La rotazione di V/CI per il passaggio alla produzione di un bene più gradito dal mercato; e/o la Ro/V per il passaggio alla produzione di un bene con

maggiore valore aggiunto.

REDDITIVITA’

Rotazione del capitale investito

investito Capitale

Vendite

Page 92: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

92

È diminuito il tasso di rotazione del

capitale investito?

SìPerché?

No NoSiPerché?

• E’ aumentata la dilazione media dei crediti concessi ai clienti• Il magazzino gira meno (fatturato /magazzino)• Si sono effettuati nuovi investimenti (fatturato/attività fisse) in:

impianti immobilizzi finanziari immobilizzi immateriali

• E’ peggiorato il valore aggiunto (V.A/fatturato)• E’ peggiorato l’utilizzo della struttura (costo del lavoro/fatturato e ammortamento/fatturato)

A che cosa è imputabile la diminuzione del ROI?

È diminuita la redditività delle

vendite?

REDDITIVITA’

Page 93: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

SCOMPOSIZIONE EBIT/OF

Page 94: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

94

Il tasso di copertura degli oneri finanziari esprime la capacità dell'impresa di remunerare i finanziatori

esterni (capitale di terzi) attraverso il risultato dell’attività operativa. Il giudizio è tanto migliore

quanto più elevato risulta il valore dell'indice.

Tasso di copertura dell’indebitamento

OF

)( MOL EBITDA

REDDITIVITA’

Page 95: CORSO DI METODOLOGIE E DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DAZIENDA ANALISI DI BILANCIO TATIANA MAZZA

95

Finanziari Oneri

EBIT

Vendite

Ebit

Debiti

Vendite

Debiti

Finanziari OneriX /

Redditività delle vendite

Indebitamento necessario per raggiungere un certo livello di

fatturato

Tasso di interesse

REDDITIVITA’