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Anno XX - numero 1 - FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS www www www www www.paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it FEBBRAIO 2014 FEBBRAIO 2014 FEBBRAIO 2014 FEBBRAIO 2014 FEBBRAIO 2014 Nonostante sia proprietario di locali sfitti, il Comune di Catania sborsa, sborsa... di NUNZIO CONDORELLI CAFF pagina 3 Andrea Lino Pietro a pagina 7 Furio Pamami a pag. 10 SAN PIETRO CLARENZA Carmelo Di Mauro a pag. 5 Michele Milazzo a pag. 6 MASC AL UCIA MASCALI ETNA Consigli utili affinché una gita non si trasformi in disavventura SONIA D’ARRIGO a pagina 4 MAURIZIO GIORDANO a pag. 8 SOS L’ufficio Tributi è off- limits Stage al Comune, i risvolti nell’inchiesta che fa tremare l’Etna “Fa freddo sulla mia scrivania posta avanti la finestra scassata. Gli spifferi mi penetrano sulla testa nonostante il cappello, l’indice e il mignolo mi dolgono mentre battono sulla tastiera. Ma devo fare questa scrittura, non so per chi, non so più intorno a che cosa: Stat Iustitia pristina nomine, nomina nuda tenemus!” Il presidio sanitario fantasma Ars, piove... governanti ladri Aumentano i collaboratori dei deputati: +19,8% rispetto al 2013 NUNZIO CONDORELLI CAFF a pag. 8 Agen: «finanziaria senza alcuna logica» Confcommercio Sicilia, analizza e conferma la bocciatura Battiati, La Farina: «un copia incolla dell’anno precedente» PATRIZIO NICOLOSI a pagina 2 BILANCIO DI PREVISIONE 2013

Febbraio 2014 - Paesi Etnei Oggi

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Paesi Etnei Oggi N. 1 febbraio 2014

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Page 1: Febbraio 2014 - Paesi Etnei Oggi

Anno XX - numero 1 - FREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESS w w ww w ww w ww w ww w w. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t FEBBRAIO 2014FEBBRAIO 2014FEBBRAIO 2014FEBBRAIO 2014FEBBRAIO 2014

Nonostante sia proprietariodi locali sfitti, il Comune di Catania

sborsa, sborsa...

di NUNZIO CONDORELLI CAFF

pagina 3

Andrea Lino Pietro a pagina 7

Furio Pamami a pag. 10

SAN PIETROCLARENZA

Carmelo Di Mauro a pag. 5Michele Milazzo a pag. 6

MASCALUCIA MASCALI

ETNA

Consigli utili affinchéuna gita non si trasformiin disavventura

SONIA D’ARRIGO a pagina 4

MAURIZIO GIORDANO a pag. 8

SOSL’ufficioTributi è off-limits

Stage al Comune,i risvoltinell’inchiesta chefa tremare l’Etna

“Fa freddo sulla mia scrivania posta avanti la finestrascassata. Gli spifferi mi penetrano sulla testa nonostante ilcappello, l’indice e il mignolo mi dolgono mentre battonosulla tastiera. Ma devo fare questa scrittura, non so perchi, non so più intorno a che cosa: Stat Iustitia pristinanomine, nomina nuda tenemus!”

Il presidiosanitariofantasma

Ars, piove...governanti ladri

Aumentano i collaboratori deideputati: +19,8% rispetto al 2013

NUNZIO CONDORELLI CAFF a pag. 8

Agen: «finanziariasenza alcuna logica»

Confcommercio Sicilia, analizzae conferma la bocciatura

Battiati, La Farina: «uncopia incolla dell’annoprecedente»

PATRIZIO NICOLOSI a pagina 2

BILANCIO DI PREVISIONE 2013

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www.paesietneioggi.it2 HINTERLANDHINTERLANDHINTERLANDHINTERLANDHINTERLAND

Il 9 dicembre dell’anno appena tra-scorso il Consiglio comunale ha ap-provato il bilancio di previsionedel 2013. E qui inizia la prima eviden-te contraddizione. L’importante do-cumento contabile rappresenta, infat-ti, uno degli atti fondamentali nonsolo per la pianificazione della ge-stione economica e finanziaria del-l’ente ma soprattutto per l’influenzache esso assolve nella vita degli stes-si cittadini. Il bilancio, infatti, appro-vato dal Consiglio, stabilisce aliquo-te fiscali, impone tariffe dei servizipubblici essenziali quali trasporti, asi-lo nido, assistenza agli anziani e al-tro ancora.

E’ evidente, dunque, che l’appro-vazione tardiva di un documento chedovrebbe, come dice lo stesso termi-ne, preventivare, quindi pianificare,le spese di gestione e la previsionedi entrate non fa altro che trasforma-re il bilancio da preventivo difatto ad un m e r obilan-

Sant’Agata Li Battiati approva il Bilancio preventivo 2013 ma è bufera in Consiglio comunale

La Farina: «Un copia-incolla dell’anno precedente»cio consuntivo, senza la possibilitàda parte dei consiglieri comunali diavere il tempo necessario di poterapportare al bilancio stesso quellemodiche o quegli emendamenti chelo stesso corpo elettorale chiede at-traverso lo strumento del voto.

Di fatto, dunque, i consiglieri co-munali vengono così svuotati delloro ruolo istituzionale e, soprattut-to, politico, non potendo indirizzarela gestione economica e finanziariadell’Ente verso quegli obiettivi e queiprogetti definiti durante la campagnaelettorale e che gli stessi cittadinihanno democraticamente scelto conil proprio voto. Non tutte, anzi lagran parte, delle responsabilità di tut-to ciò vanno addossate all’ammini-strazione comunale guidata dal sin-daco Carmelo Galati. La data di ap-provazione del bilancio di previsio-ne 2013, infatti, è andata via via slit-tando per cause imputabili alla for-mazione del Governo prima (che

come tutti sanno è stata ritardataper i motivi che cono-

sciamo) e dal-l a

stesura di una legge di stabilità (chea cascata deve disciplinare anche lapianificazione della previsione dientrate e spese da parte degli entilocali) confusa e incomprensibile, ge-neratrice di profonde incertezze diinterpretazione persino per addetti allavori come commercialisti e tribu-taristi sulla seconda rata dell’Imu, fi-guriamoci quindi lo stato di incertez-za cui si trova chi dovrebbe pianifi-care la gestione economica e finan-ziaria del proprio ente sulla base diinformazioni confuse ed incerte. Neicontenuti il bilancio comunale risen-te fortemente dei drastici tagli ai tra-sferimenti statali e regionali agli entilocali, tagli lineari che ormai hannoridotto all’osso questo tipo di entra-ta, per dirla in parole povere non cisono più trasferimenti, al posto loroesiste soltanto il fondo di solidarietàcomunale la cui quantificazione daparte del Comune di Battiati è stataappresa soltanto a novembre 2013 equindi il Comune ha adottato il bilan-cio senza avere una contezza esattadell’ammontare di tale fondo.

Dunque all’amministrazione comu-nale non è restato altro lasciare allo0.8 per cento l’aliquota dell’addizio-nale Irpef, trasferendo dunque sulreddito delle persone fisiche la mag-gior parte del gettito per finanziarela spesa per il mantenimento dei ser-vizi comunali, mentre l’aliquota Imuprima casa resta ancorata al minimodello 0.4 per mille, non è prevista lamini Imu nel Comune di Battiati, l’ali-quota Imu per la seconda casa è in-vece al massimo consentito dalleamministrazioni comunali, ovvero

1,06 per cento. Una quota di questerisorse (ci riferiamo ovviamente sem-pre all’Imu) va versata allo Stato equesta circostanza assottiglia anco-ra di più le risorse che i sindaci hannoa disposizione per soddisfare i biso-gni dei propri concittadini.

Oltre ai comprensibili “mal di pan-cia” da parte di numerosi consigliericontrari ad un’addizionale Irpef giu-dicata troppo alta, in Aula si è parla-to molto delle spese per consulenzeed esperto del sindaco.

Su questo tema si è espresso an-che il collegio dei revisori dei contiche, pur dando parere favorevole albilancio di previsione nel suo com-plesso, non ha potuto fare a meno di“esprimere delle riserve – citiamo iltesto riferito in aula dal revisore deiconti Dott. Cuntrò – riguardo i vin-coli di spesa contenuti nell’articolo 6comma 7 del D.L. 78/2010". Si trattadi una legge con la quale lo Stato haimposto ai Comuni di tagliare inmodo lineare alcune spese che de-vono essere “ridotte in misura - spie-ga in aula il dott. Cuntrò - del 50/20per cento; gli esperti vanno ridottidell’80%, quindi il 20% di spesa asso-luta nel 2009". In sostanza si tratta diuna questione di lana caprina.

Ciò che infatti viene contestatoal Comune (e che i Revisori dei Con-ti hanno dovuto rilevare perché è lalegge ad imporlo) è la mancata ridu-zione delle spese per esperti e con-sulenti del 20 per cento rispetto al2009. Cioè il Comune, stando allalegge, avrebbe dovuto ridurre di que-sta percentuali tale voce di spesa. Equi casca l’asino, perché nel 2009

tale spesa era pari a zero e quindi, ilventi per cento di zero fa zero, quin-di il Comune non avrebbe dovutospendere un centesimo di euro nonperché aveva speso molto l’anno pre-cedente, ma perché non aveva spe-so nulla.

“E’ un paradosso evidente – hadetto amareggiato il sindaco Carme-lo Galati - che penalizza di fatto pro-prio i Comuni come il nostro che dasempre sono stati attenti e virtuosi,riducendo sempre al minimo indi-spensabile la spesa per esperti e con-sulenti”.

C’è da dire, inoltre, per dovere dicronaca, che l’osservazione mossadal collegio dei revisori dei contisarà si trasmessa alla Corte dei Con-ti, tuttavia finora la magistratura con-tabile non ha ancora avviato alcunaprocedura formale di infrazione neiconfronti del Comune e non è affat-to scontato che lo faccia, data l’evi-dente incertezza normativa.

“A questo volevo precisare - hadetto il segretario generale del Co-mune dottoressa Floresta - che in Si-cilia, in base ad un diverso orienta-mento sposato dalla corte dei contisiciliana, solo nel 2013, si ritiene chela figura dell’esperto sia equiparata aquella del consulente , quando fino apochissimo tempo fa la stessa cortedei conti siciliana aveva tenuto con-to delle peculiarità dell’esperto delsindaco, rispetto alla figura del con-sulente”.

Tra polemiche a mal di pancia, allafine il bilancio di previsione 2013 èstato approvato con 9 voti a favoree 4 astenuti. Tra le polemiche più in-

cisive quelle del consigliere France-sco La Farina, che oltre a rilevare cheil bilancio di previsione, di fatto, “èun consuntivo” … mentre “nel plurien-nale - ha detto La Farina - non notia-mo aspetti nuovi e cosa più graveinversione di tendenza sulle cose dafare.. siamo davanti alle stesse pro-cedure ed agli stessi servizi, forseaddirittura meno dell’anno scorsovisto che si è trattato quasi di uncopia incolla”.

Il sindaco Galati: “Il bilancio è l’at-to fondamentale dell’ente, per il pros-simo anno ci impegneremo a presen-tarlo per tempo entro il 28 febbraio,in modo da consentire ai consigliericomunali la possibilità di intervenirenel merito delle scelte politiche, infi-ne già da febbraio 2014 faremo delleproposte, con il sostegno della mag-gioranza consiliare, per ridurre l’ad-dizionale Irpef, anzi, meglio ancora,scaglionarla in base alle fasce di red-dito al fine di evitare impatti gravosiper le fasce meno abbienti.

Non è vero inoltre che l’ammini-strazione non è stata propositiva,anzi abbiamo predisposto un bilan-cio partecipato che non grava sullaprima casa e che lascia intatti i servi-zi essenziali, come asilo nido, traspor-ti, scuolabus ect. La scelta di non di-minuire l’addizionale Irpef è statadettata per evitare di addossare tuttii costi sulle fasce più deboli che han-no la sfortuna di possedere un’abita-zione principale (l’Imu prima casa in-fatti è al minimo) e diversi figli a ca-rico senza lavoro, benché maggio-renni”.

Patrizio NicolosiPatrizio NicolosiPatrizio NicolosiPatrizio NicolosiPatrizio Nicolosi

Imu, Tares, Trise, Tari, Tase,Iuc… Già risulta difficoltoso ri-cordarne i nomi,figuriamoci poile scadenze. A trovarsi in unostato confusionale non sono,però, soltanto gli utenti ma avolte anche gli addetti ai lavo-ri. Il Governo ci parla tanto di“stabilità” ma cambia idea ognigiorno sull’applicazione delletanto temute tasse da pagare,e come se non bastasse ven-gono assegnati a queste ulti-me nomi tanto incomprensibili

quanto fanta-siosi. Alla

fine chipagheràe che

cosa?Ma

cominciamo dall’Imu,la tassa sul“mattone” che lo Stato ha pri-ma promesso di eliminare, al-meno per il 2013 e solo sull’abi-tazione principale, saldandosuccessivamente il mancatointroito ai Comuni. Ma così nonè andata. Abbiamo atteso permesi la scadenza della secon-da rata e poi un nulla di fatto.

Imu si? Imu no? Ed ecco chea gennaio esce fuori la mini imuda pagare improrogabilmenteentro lo scorso 24 gennaio,come residuo dell’imposta del-l’anno precedente ma solo per iComuni che hanno applicatoun’aliquota superiore al 4 permille. Tutto chiaro, no? Beh, nonper tutti. Ed ecco di nuovo fileinterminabili davanti ai Caf o

dal commercialista. Alcunipoi non sono nemmenovenuti a conoscenza del-la nuova tassazione.

Intanto è attesa del-le decisioni riguardo lanuova imposta unicacomunale che il Go-verno dovrebbe ap-provare a breve,composta da Imu,Tasi e Tari. A talproposito abbiamo

incontrato il primo cittadino diSan Giovanni La Punta, AndreaMessina.

Sindaco come intendeSindaco come intendeSindaco come intendeSindaco come intendeSindaco come intendeprocedere nei prossimiprocedere nei prossimiprocedere nei prossimiprocedere nei prossimiprocedere nei prossimimesi, prevede altri aumen-mesi, prevede altri aumen-mesi, prevede altri aumen-mesi, prevede altri aumen-mesi, prevede altri aumen-ti di aliquota sulla primati di aliquota sulla primati di aliquota sulla primati di aliquota sulla primati di aliquota sulla primac a s a ?c a s a ?c a s a ?c a s a ?c a s a ?

“Oggi amministrare signifi-ca districarsi in questa giungladi tasse e imposte che lo Statoogni giorno si inventa. Si eradeciso di abolire anche la se-conda rata del 2013 e invecealla fine i cittadini qualcosahanno dovuto versare ugual-mente, spiazzando così i Co-muni. Già nel 2012 avevamodeciso di alzare l’aliquota perla prima casa al 5,5 per mille eabbiamo mantenuto la stessaanche per il 2013 abbassandoinvece l’addizionale Irpef, allo0,6% mentre i Comuni limitrofil’avevano alzata al massimo ecioè allo 0,8%. Questo perchésulla prima casa ci sono oppor-tunità di detrazioni in modo danon far gravare l’imposta com-pletamente sul cittadino. Inol-tre ciò che è stato versato peri fabbricati industriali lo ha as-sorbito interamente lo Stato.Comunque per il 2014 cerche-

remo di lasciare l’esenzionedelle tasse quantomeno per lecase principali, compatibilmen-te con le normative del Gover-no”.

LLLLLo Stato ha delegato aio Stato ha delegato aio Stato ha delegato aio Stato ha delegato aio Stato ha delegato aisindaci ogni decisione insindaci ogni decisione insindaci ogni decisione insindaci ogni decisione insindaci ogni decisione inmerito alle tasse, asseren-merito alle tasse, asseren-merito alle tasse, asseren-merito alle tasse, asseren-merito alle tasse, asseren-do che ciò aiuta a garan-do che ciò aiuta a garan-do che ciò aiuta a garan-do che ciò aiuta a garan-do che ciò aiuta a garan-tire il patto di stabilità:tire il patto di stabilità:tire il patto di stabilità:tire il patto di stabilità:tire il patto di stabilità:cosa ne pensa?cosa ne pensa?cosa ne pensa?cosa ne pensa?cosa ne pensa?

“Purtroppo questo è la con-seguenza del federalismo fisca-le. Lo Stato non manda più sol-di per mantenere lo stesso stan-dard di servizi offerti fino adora al cittadino, parlo dell’assi-stenza scolastica e ai potatoridi handicap, manutenzionescuole, strade, pubblica illumi-nazione e tant’altro. Ovvia-mente tutto ciò deve essere fat-to col denaro ricavato dalletasse comunali perché non ven-gono più trasferite le risorse ne-cessarie ai Comuni”.

Per quel che riguardaPer quel che riguardaPer quel che riguardaPer quel che riguardaPer quel che riguardaSan Giovanni LSan Giovanni LSan Giovanni LSan Giovanni LSan Giovanni La Punta ina Punta ina Punta ina Punta ina Punta inche modo si potrebbe ap-che modo si potrebbe ap-che modo si potrebbe ap-che modo si potrebbe ap-che modo si potrebbe ap-plicare la spending re-plicare la spending re-plicare la spending re-plicare la spending re-plicare la spending re-v i e w ?v i e w ?v i e w ?v i e w ?v i e w ?

“Dovremmo effettuare deitagli ai servizi non obbligatori,come ad esempio la refezione

scolastica, asilo nido, traspor-to alunni ect….

Per quanto riguarda le ope-re pubbliche possiamo accede-re alle somme ricavate dal pa-gamento delle concessioni edi-lizie senza gravare sul cittadi-no, mentre per ciò che riguardale manutenzioni ci limitiamo alminimo indispensabile”.

Oltre all’Imu c’è ancheOltre all’Imu c’è ancheOltre all’Imu c’è ancheOltre all’Imu c’è ancheOltre all’Imu c’è anchela Tares che quest’annola Tares che quest’annola Tares che quest’annola Tares che quest’annola Tares che quest’annodovrebbe confluire nel cal-dovrebbe confluire nel cal-dovrebbe confluire nel cal-dovrebbe confluire nel cal-dovrebbe confluire nel cal-derone dell’imposta unica,derone dell’imposta unica,derone dell’imposta unica,derone dell’imposta unica,derone dell’imposta unica,come fare per uscire dacome fare per uscire dacome fare per uscire dacome fare per uscire dacome fare per uscire daquesto tunnel di tasse?questo tunnel di tasse?questo tunnel di tasse?questo tunnel di tasse?questo tunnel di tasse?

“La Tares nasce da un cal-colo matematico, perché loStato ci obbliga a coprire tuttele spese comunali pertanto l’im-posta viene calcolata dividen-do tali spese per la quantità dicittadini residenti.

La nostra Tares é risultatapiù bassa rispetto ad altri Co-muni grazie alla raccolta diffe-renziata che, con la collabora-zione dei cittadini, sta portan-do i suoi frutti. Inoltre nella ter-za rata del 2013 è stata ancheaggiunto l’addizionale del-l’energia elettrica che primaveniva riscossa in bolletta”.

Lo Stato rilancia le tasse. Ne abbiamo parlato con il primo cittadino di San Giovanni La Punta, Andrea Messina

Sindaci etnei confusi: «cosi non si può governare»

Agata AmantiaAgata AmantiaAgata AmantiaAgata AmantiaAgata Amantia

Istallati 10 distributori di sacchetticon raccoglitore di deiezioni canineall’interno del territorio di San Giovan-ni La Punta.

Il Comune è tra i primi della provin-cia etnea ad aver provveduto all’istal-lazione dei “totem” al fine di risolverela problematica che vede contrappostii possessori dei cani ed il resto dellacittadinanza, facilitando lo smaltimen-to dei “bisognini”. Pratico e facile dausare il distributore fornisce i sacchettiper la raccolta ed un contenitore all’in-terno del quale depositare il tutto al ter-mine della passeggiata con il propriofido. D’obbligo ricordare che i posses-

sori di cani devono: provvedere a registrare all’anagrafe cani-na l’animale da compagnia, con l’inserimento del microchip;

durante la passeggiata devono portare con se il documen-to di identificazione che ne attesti la proprietà;

infine, l’animale deve essere condotto al guinzaglio chenon deve superare il metro e mezzo di lunghezza e portarecon se la museruola, nel caso di rischio per l’incolumità dellepersone o animali, quando si trova in aree urbane e luoghiaperti al pubblico così come fissato dalla legge 6 agosto 2013.

Anche nella provincia etnea si procedeall’installazione dei totem

Bisognino? No problem, arrivail “Dogtoilet”

A. A.A. A.A. A.A. A.A. A.

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Così, parafrasando eaggiornando la proposi-

zione e l’esametro conclusivo di quelgrande libro che è “Il nome della rosa”(che il suo eccelso autore confessadi aver “variato sul tema” dal verso952 del “De contemptu mundi” di Ber-nardo Morliacense, U. Eco, Postille a“Il nome della rosa”, apparso su “Al-fabeta” nel giugno del 1949), il risul-tato è questo: “della Giustizia ora ri-mane solo il nome, oggi ci restanosolo nomi vuoti”.

Utilizzando la Lingua madre si puòridurre in sette brevi parole la dram-matica situazione che sta attraver-sando in Italia la Giustizia. E la mediascende se ci rechiamo a Catania.

Le varie giurisdizioni, la prolifera-zione delle sezioni specializzate e deivari riti hanno favorito solo una bu-rocratizzazione dannosa di un siste-ma per sua natura nemico della len-tezza e della fretta, la vertiginosaimpennata dei costi quale illegaledeterrente al servirsi della Giustiziastessa; poi vi è lo sparpagliamentodelle varie sedi e il conseguente au-mento dei costi a carico dello Stato,ossia di tutti i cittadini, per un siste-ma sempre più inefficiente e semprepiù … ingiusto.

La chiusura delle sedi distaccatedella Corte d’Appello di Catania hadeterminato un incredibile sovracca-rico della sede centrale di piazzaVerga. “Per capire il paradosso chequesta riunificazione ha creato, èsufficiente passeggiare nei corridoidel Tribunale di Catania al primo pia-no, nel cul de sac della prima sezioneoppure nel rettilineo che va dalle sca-le centrali al primo angolo”, ci diceun famoso avvocato del Foro cata-nese, nel quale tengono udienza i giu-dici della III e della V sezione..

Nonostante sia proprietario di locali sfitti, il Comune sborsa, sborsa...

Nunzio Condorelli Caff

AAA... ingiusta giustizia affittasi

E in effetti è terrificante. Centina-ia di avvocati, parti, consulenti tec-nici e qualche curioso si accalcanoverso le piccole stanzette nelle qualii giudici giornalmente nel bene e nelmale tengono udienza, in una confu-sione assoluta, assordante, caldo chese nel mite inverno dà un blando ri-storo, e che fa tremare il pensieroall’arrivo della lunga, bella e caldastagione siciliana….

“Noi abbiamo un carico di lavoroimpensabile. – ci dice un giudice, conbarba curata, durante l’udienza – Ognigiorno mi riprometto di lavorare dipiù, ma a fine giornata non riesco afare più di quello che già giornalmen-te faccio. Siamo la magistratura piùproduttiva del mondo!”, conclude.

“C’è il rischio di paralisi in alcunidei servizi essenziali”, precisa AlfioScuto, presidente della Corte d’Ap-pello di Catania in occasione del-l’inaugurazione dell’anno giudiziario,riferendosi alla chiusura delle sedi di-

staccate chehanno affolla-to la/le sedicentrali, e alreiterato defi-cit di organi-co. “Le scoper-ture del distret-to si attestanosu una percen-tuale mediadel 14,51% pergli uffici giudi-canti e rag-g i u n g o n oquelle del19,15% per gliuffici requiren-ti” continua il

magistrato, precisando che la situa-zione dell’organico amministrativo èancora più drammatica, attestandosial 25%, “con un previsto ulteriore ag-gravamento della situazione nel vol-gere di pochi anni”.

I faldoni si accalcano su corridoie ovunque nelle sedie e sui tavolinelle cancellerie e nelle stanze deigiudici, aumentano giornalmentestante la cronica insufficienza e di-sorganizzazione del personale impe-gnato ad assolvere elefantiaci com-piti che rallentano (e talvolta bloc-cano) il treno della giustizia italiana.

Un esempio di inefficienza?Un esempio di inefficienza?Un esempio di inefficienza?Un esempio di inefficienza?Un esempio di inefficienza?I nuovi locali del TribunaleI nuovi locali del TribunaleI nuovi locali del TribunaleI nuovi locali del TribunaleI nuovi locali del Tribunale

del Ldel Ldel Ldel Ldel Lavoroavoroavoroavoroavoro

Dopo essere stato relegato peranni nel pietoso e miserevole palaz-zaccio ad angolo in via Verona, ov-viamente in affitto all’esosa sommadi 350 mila euro l’anno, il tribunaledel lavoro ha oggi trasferito i suoi24.000 (ventiquattromila) procedi-menti pendenti nell’ancora più esosoe altrettanto inadeguato palazzettosito in via Guardia della Carvana, diproprietà dell’imprenditore Domeni-co Toscano.

Circa € 880.000 (ottocentoottan-tamilaeuro) annui, per un affitto dalletinte fosche, “calato dall’alto” ma nonsi sa da chi, poco prima del terminedel quinquennio stancanelliano, conclausole troppo onerose per il Co-mune, per certo non favorevoli,come sempre stipulate nell’assenzadi un pubblico forte e capace di lot-tare per il bene comune, contrattomilionario rescisso dal Comune di

Catania per eccessi-va onerosità con l’ar-rivo della nuova giun-ta, anche se ancorala sede è occupata enon è ben chiaroquale sarà la nuova.

“A questa cifra sitrovano palazzi incentro città molto piùgrandi e fruibili, que-sto è uno scantinatonon abitabile secon-do le norme genera-li”, ci dice un avvoca-to all’ingresso del tri-bunale del lavoro. Nelbreve corridoio d’en-trata veniamo inve-stiti da una puzza difogna che fuoriescecon forza da una grata posta al suocentro preciso, “si sente sempre, èpersistente e continua. Nelle giorna-te di caldo l’odore è insopportabile”,confermano i giornalieri fruitori.

Gli uffici si snodano in un pianoseminterratonel quale sus-siste il “perico-lo radon, gasnobile e radio-attivo, perico-loso per la sa-lute, che si ac-cumula soprat-tutto nei pianiinterrati e nel-le cantine, èoggi una delleprincipali cau-se di tumore alpolmone” ci fanotare un geo-logo consulen-te del Tribuna-le del Lavoro.,“io non stareitutti i giornichiuso in uffi-ci come questi,

non ventilati. Nonso come il Comu-ne abbia affittato un tale luogo…”,conclude. Vi si accede da scale e sca-le: “se sei un disabile devi chiedere ilpermesso per entrare, nonostante letante leggi e promesse, qui come algiudice di pace civile non hai la liber-tà di muoverti”, aggiunge un consu-lente del lavoro uscendo con le stam-pelle e la gamba fasciata.

In totale l’amministrazione comuna-le sborsa la bellezza di 2.263.367,00(duemilioniduecentosessantatretre-centosessantasette,00 di euro) annua-li per uffici giudiziari oltre 636.456,00(seicentotrentaseimilaquattrocento-cinquantasei,00 di euro) per affittispeciali, oltre 3.715.879,00 per ufficie scuole per un totale di € 6.615.702,00(seimilioniseicentoquindicimilasette-centodue,00 euro), non consideran-do che possiede oltre 300 edifici sfittidi proprietà….

Ora si parla di come sistemare eriunire in pochi edifici i vari tribunalisparsi per la città.

Una soluzione assurda portataavanti dai signori del cemento e cen-

tri di po-

tere che costerebbe al Comune qual-che centinaio di milioni di euro, pro-pone di costruire ex novo una citta-della della giustizia, nel quartiere pe-riferico di Librino, con tanto di pro-getto già depositato (come ci dico-no alcuni dipendenti del Comune), aquanto pare proprio sui terreni neiquali si sarebbe dovuto costruire il

L'ex Palazzo delle Poste

Immagine virtuale Città della Giustizia a Librino

nuovo stadio del Catania calcio (pro-getto che pare bloccato dal pocochiaro -e opaco- fallimento del ma-nager del Catania Nino Pulvirenti edella Wind Jet).

Accantonato il restauro del Pa-lazzo delle poste in viale Africa, ilcui costo è oggi stimato in 42 milio-ni di euro, già finanziato coi fondi fasnel 2011, ma rimasto bloccato a cau-sa della “manina” che ha dirottato ifondi, durante la giunta Stancanelli,per coprire il buco di bilancio delComune accumulato negli anni pre-cedenti da anni e anni di cupio dissol-vi, la Regione ha offerto l’abbando-nato nosocomio “Ascoli Tomaselli”,la cui sistemazione è stata forfetta-riamente prevista dalla stessa “dona-trice” incirca 2-3 milioni di euro, inpratica un’annualità dei soli affitti giu-

diziari che il Comu-ne di Catania è co-stretto a pagareper l’incapacità or-ganizzativa dei

governanti.Facendo una somma definitiva di

quanto riportato, della Giustizia oggiresta solo un altisonante nome, svuo-tato, la cui Dea così nomata attendedi essere valutata e apprezzata perquello che è: un pilastro dello Stato,della società e della democrazia.

Tribunale del Lavoro: ingresso con tombini fogna e scale

L'ingresso del Presidio Ospedaliero Ascoli Tomaselli

dalla prima pagina

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www.paesietneioggi.it4 HINTERLANDHINTERLANDHINTERLANDHINTERLANDHINTERLAND

La stagione invernaleporta con se l’entusiasmodi tantissimi appassiona-

ti della montagna, degli sport su neve,delle passeggiate in mezzo alla na-tura innevata. L’Etna si presenta agliocchi dei suoi visitatori (anche setutti i sensi vengono interessati dauna così particolare bellezza) comeuna meraviglia della natura e adessoanche Patrimonio dell’Umanità cheva a maggior ragione ancora più tu-telato, protetto e rispettato.

In merito ai servizi strutturati of-

Marito e moglie con un neonato intrappolati nella neve sulla SP 92. Salvati dalla GdF

Etna, consigli utili affinché una gita non sitrasformi in una disavventura

ferti al turista, purtroppo questi sonopochi se si pensa alle enormi poten-zialità di questo vulcano così polie-drico e ricco di risorse (ci riferiamoanche ai tanti giovani che potrebbe-ro trasformare le loro passioni in veroe proprio lavoro) da “sfruttare positi-vamente” in termini di progetti am-bientali innovativi e di turismo (chenon riesce a decollare come si deve,restando per lo più un turismo mordie fuggi). In estate, la funivia permet-te di salire più in quota e godersi unpanorama mozzafiato o, per chi nonriesce a spingersi così su (anche per icosti, non proprio modici e facilmen-

te sostenibili da tutti, soprattutto sipensi al costo per intere famiglie) sipuò passeggiare dal piazzale dei ne-gozietti di souvenir fino ai crateriSilvestri. In inverno, senza neve idemcome in estate. La variante neve è unaspetto molto rilevante: negli ultimianni sull’Etna si sono verificati o pe-riodi di poca neve o nevicate ecce-zionali che hanno paralizzato l’inte-ro apparato di gestione della viabili-tà e non solo quello. Con la neve,infatti, si presentano problemi legatialla tempestività dei mezzi per ren-dere le strade nuovamente percorri-bili e i piazzali sicuri, e allo scarsocontrollo da parte delle forze dell’or-dine a causa della mancanza di unitàdi personale. Gli impianti di risalitasono spesso chiusi, non sono stateancora predisposte (ma ci auguria-mo siano già in fase di realizzazionea breve tempo) piste da bob sicure oper meglio dire spazi da poter adibi-re ufficialmente a piste, o sempliciaree divertimento “sicuro” per bam-bini, etc. Da parte dei turisti sarebbebuona norma di comportamento nonrecarsi in montagna con attrezzi spor-

tivi “di fortuna” (buste di plastica,coperchi dei bidoni dell’immondizia,slittini fai da te…) da utilizzare per di-scese libere sulla neve senza alcunasicurezza per sé e per gli altri. Tan-tissime sono le idee, i sogni e i possi-bili servizi: da aree attrezzate gesti-te da associazioni o cooperative, allacreazione di spazi verdi per il relaxdei turisti, da servizi di accoglienza,ad un centro multifunzionale consale-conferenza, nursery e area gio-chi per bambini, spogliatoi, parafar-macia, servizi di assistenza disabili,perché no un mini-market, punti di wi-fi free con internet point, un centroassistenza per gli automobilisti, pro-poste turistiche di escursioni alter-native per tutti su mezzi di trasportoecologici (bici, asini, slitte, etc). Que-sto è il primo inverno sull’Etna del-l’instaurazione della ZTL di cui si èampiamente parlato nei mesi scorsiall’interno delle pagine del nostrogiornale. È auspicabile (e siamo sicu-ri che le aspettative non verrannodeluse) una gestione dei momenti dimaggiore criticità con azioni effica-ci e programmate, sia in ambito di

protocolli legati alla sicurezza chedi organizzazione.

Come ogni anno c’è il rischio delverificarsi di incidenti spesso causa-ti dal mancato rispetto di sempliciregole di comportamento che met-tono in pericolo noi stessi e, il piùdelle volte, coinvolgono anche chici sta accanto. Bisogna ricordareperò che recarsi in montagna perescursioni o per praticare sport, chesia sci o altri sport, necessita di alcu-ni accorgimenti relativi all’abbiglia-mento, all’attrezzatura, alla prepara-zione atletica, all’alimentazione e alrispetto di alcune regole di buonaeducazione e sicurezza. Teniamopresente che le condizioni climatichepossono cambiare repentinamenteed è quindi necessario consultare ibollettini nivo-meteorologici primadi recarsi sulle piste o prima diun’escursione. Ultimo episodio quel-lo di alcuni giorni fa, dove i finanzie-ri del Comando Provinciale dellaGuardia di Finanza di Catania hannotratto in salvo una famiglia bloccatadalla neve sull’Etna.

Infreddolita e impaurita, era rima-

sta intrappolata sulla propria auto-vettura sulla strada provinciale 92,nei pressi dei crateri Silvestri, a cau-sa di un’improvvisa bufera di neveche aveva reso difficoltoso il transi-to degli automezzi. Così una coppiadella provincia di Ragusa, con unneonato al seguito, è stata trovatadalla pattuglia del Soccorso Alpinodella Guardia di Finanza di Nicolosidurante un servizio di controllo delterritorio.

I militari hanno provveduto a met-tere in sicurezza la donna e il bambi-no conducendoli presso il RifugioSapienza, mentre l’uomo è rimasto inattesa dei mezzi spazzaneve pronta-mente avvisati per ripristinare la via-bilità.

La natura così come il nostro cor-po vanno rispettati e ascoltati e ba-stano pochi accorgimenti (riconosce-re o prevenire un pericolo, esserecoscienti delle proprie capacità edelle proprie forze e seguire i consi-gli degli esperti) per far si che unabella escursione, estiva o invernale,rimanga tale senza disavventurecome questa.

di Sonia D’Arrigo

I contratti dei lavoratori del-l’AGT sono scaduti il 30 otto-bre e poi il 31 dicembre 2013.L’Amministrazione si era impe-gnata a rinnovarli entro i primigiorni di gennaio, fino al 31 lu-glio, ma l’impegno non è statomantenuto, pertanto la societàsi è trovata costretta a manda-re a casa i lavoratori. Il risulta-to?

“Tremestieri unico comunecon i contratti non rinnovati”,questo lo sfogo di molti consi-glieri comunali.

Nei giorni scorsi presso lacasa comunale ha avuto luogoun incontro per discutere diquesta spinosa situazione, riu-nione alla quale erano presentioltre al primo cittadino KettyRapisarda, il segretario genera-le, il dirigente delle partecipa-te, l’amministratore in rappre-sentanza della società ed alcu-ni consiglieri che aggiungono:“non si sa a che titolo, visto chealla presidenza del Consiglionon era pervenuta alcuna co-municazione in merito a quel-l’incontro”.

Durante la riunione il sinda-co ha ipotizzato di rinnovare icontratti per il 2014 ma senzaintegrazione di somme rispet-to alle previsioni fatte nell’an-no precedente. Questo, per i la-

voratori della società, signifi-cherebbe avere una busta pagaridotta di circa il 40 % con uncompenso medio di 300 euro.

“E’ assolutamente assurdo -commentano alcuni consiglie-ri comunali - soprattutto perl’esiguità del compenso stesso.Il sindaco si era impegnato inConsiglio e durante le riunionia rinnovare i contratti senzadecurtazioni, ma ancora unavolta non sono state mantenu-te le promesse”.

Nel contempo undici consi-glieri comunali, alla luce delledimissioni degli assessori, au-spicano collaborazione e re-sponsabilità reciproca al fine diraggiungere l’obiettivo di sana-re l’Ente “facendo sperare in unfuturo migliore i nostri cittadi-ni - e ribadiscono a giunta di-sintegrata - di volere fortemen-te assessori tecnici.

Non abbiamo preclusioninei confronti di nessuno, siamodisponibili a costruire metten-do in campo gente di alto livel-lo che possa dare al territorioampio respiro e serenità di scel-ta. Vogliamo semplicementeuna giunta di professionisticompetenti mediante la concer-tata individuazione di nomina-tivi validi e graditi a tutto ilConsiglio comunale, una giun-

ta di tecnici e non di politici”.Ed ecco di prima mattina, è il28 gennaio, venir fuori la nuo-va giunta: gli assessori sonotutti di Tremestieri, due donne,Maria Mascia Scalia e SantinaValentina Motta, e due uomini,Vito Giangreco e FrancescoSciuto.

Non sono politici ma tecni-ci, ma è ancora troppo prestoper esprimere giudizi in quantoancora non hanno avuto il tem-po di operare nel territorio vi-sto il tempo piuttosto esiguo adisposizione.

Un primo passo dunque èstato fatto seppur senza il be-neplacito di tutti i gruppi consi-liari. Il che sarebbe stato un se-gno di distensione e di avvici-namento per il futuro quieto vi-vere.

E sempre gli undici consi-glieri comunali hanno stilato unprogramma in sei punti cosisuddivisi: riorganizzazione del-l’organigramma comunale; ri-modulazione del numero dei di-pendenti nei settori per aumen-tare l’efficienza e la produttivi-tà; riformulazione del serviziodi RSU mettendolo a bando pub-blico e ponendo in risalto unprogetto di massima sul servi-zio di raccolta dei rifiuti chepreveda centri di conferimen-

to prestando maggiore atten-zione ai servizi ed alla qualitàdegli stessi ed il potenziamen-to della quarta direzione tributiper rendere più efficiente la ri-scossione, la gestione del con-tenzioso ed il controllo del-l’evasione.

E poi, ancora, il controllo ela rivisitazione del regolamen-to edilizio per evitare agglo-merati cementizi, dando la pos-sibilità ai piccoli proprietari dipotere edificare con indici ade-guati e rivedere il Piano di svi-luppo economico commercia-le, che porterebbe parecchi sol-di al Comune; preservare il ver-de per dare una vivibilità mag-giore; preservare con un impe-gno globale i lavoratori preca-ri e quelli dell’AGT che - affer-mano nel documento i consi-glieri firmatari - non trovanocontinuità per mancanza di in-tenti comuni; inoltre chiedonocon forza l’immediato rinnovodei contratti, ma anche misureurgenti per risolvere la mancan-za di loculi al cimitero proce-dendo con un progetto diespansione. Progetti tutti di vi-tale importanza per la soprav-vivenza del Comune.

Per raggiungere tutto que-sto occorrerebbe evitare adogni costo scontri politici che

finiscono per snaturare gli in-tendimenti finali di un Consigliocomunale che dovrebbe pensa-re esclusivamente al bene co-mune e del Comune.

Sarebbe assolutamente ne-cessario evitare correttivi eco-nomici che servano per sanaretemporaneamente i conti matartassano sempre più i cittadi-ni.

E rincarano la dose con unatto di indirizzo firmato da 10consiglieri e consegnato in oc-casione del Consiglio comuna-le dove “prendono le distanze”- così è scritto nel documento -dalla “deplorevole condotta delsindaco ed impegnano l’Ammi-nistrazione a procedere all’im-mediato rinnovo dei contrattiin favore dell’AGT , adoperan-dosi a reperire tutte le risorsepossibili per garantire i serviziai cittadini e salvaguardare i po-sti di lavoro.

L’atto proposto dalla mino-ranza, e firmato dalla maggio-ranza dei presenti, impegnal’Amministrazione a rinnovarei contratti fino al 31 dicembreper i servizi di pulizia degli im-mobili (tra l’altro obbligatori perlegge) e fino al 31 luglio per irestanti servizi senza diminu-zione delle ore lavorative. Im-pegnano l’Amministrazione a

garantire i servizi per tutto il2014 così da salvare i posti dilavoro.

Secondo i firmatari occor-rerebbe risparmiare tra il 5 ed il10%, per garantire almeno unanno sereno ai lavoratori.

In merito al Puc (Piano Urba-nistico Comunale) che interes-sa otto dipendenti, che perce-piranno lo stipendio con qual-che ritardo, c’è l’impegno allastabilizzazione con un contrat-to a tempo indeterminato.

I consiglieri sono stati chia-mati anche a votare la presad’atto della deliberazione dellaCorte dei Conti relativa al con-trollo finanziario degli enti lo-cali (rendiconto 2011 e bilancio

Tremestieri Etneo, adesso è la questione AGT ad infiammare il dibattito politico

Nominati i nuovi assessori... ma la tensione resta alta

di previsione 2012): atto final-mente votato dopo due sedu-te. Rammarico e violenti diver-bi sono nati - sostengono i con-siglieri - per l’incoerenza di al-cuni che hanno votato favore-volmente la proposta dell’Am-ministrazione mentre pochi mi-nuti prima si erano accordati pernon farla passare, scatenandol’ira di chi nella riunione di po-chi minuti prima aveva dato fi-ducia agli accordi presi.

Il sindaco è uscito dall’aula -accusano ancora- senza ascol-tare la proposta dell’atto di in-dirizzo, firmato anche da parec-chi consiglieri che fanno partedella maggioranza storica.

LLLLLucia De Lucia De Lucia De Lucia De Lucia De Lutiisutiisutiisutiisutiis

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A. L. P.A. L. P.A. L. P.A. L. P.A. L. P.

Mascalucia, la Procura della Repubblica di Catania chiede il rinvio a giudizio per dieci persone

Stage illegali? Imputati l’ex sindacoMaugeri e sette suoi assessori

Ci sono nomi eccellenti della sinistra citta-dina e qualche autonomista tra gli otto examministratori comunali per i quali la Procuradella Repubblica di Catania ha avanzato larichiesta di rinvio a giudizio. Sono tutti accu-sati di aver messo in piedi degli stage e corsidi formazione fantasma, “con artefici e raggi-ri” traendo in inganno la Regione Siciliana e lostesso ente comunale. In realtà, secondo gliinquirenti l’obiettivo sarebbe stato quello dicompiere delle assunzioni a tempo determi-nato ponendo le spese a carico dell’ente pub-blico eludendo la normativa vigente dichia-rando il falso. I politici coinvolti sono l’ex sin-daco Salvatore Maugeri e i suoi ex assessori

Francesco Zito, Pasquale Paolillo, Matteo Bar-baro, Nicolò Oliveri, Giovanni Rapisarda, Lu-ciano Reina e Carmelo Ragona. Il reato con-testato sarebbe stato reiterato nel tempo conpiù atti deliberativi. La funzionaria comunalecoinvolta è l’ex capoarea dei Servizi socialiMarisa Raciti mentre l’associazione coinvol-ta, che di fatto fornì gli stagisti al Comune, èl’A.RI.A.L. tanto che la Procura ha chiesto ilgiudizio per la sua presidente Benedetta Vit-torio. Agli imputati la procura contesta, a va-rio titolo, reati gravissimi che vanno dalla truffadiretta all’erogazione di contributi pubblici, pe-culato, abuso d’ufficio e falso materiale.

L’inchiesta prende spunto da una denunciapresentata dal padre di una stagista,che evidentemente aveva avvertitopuzza di bruciato, e da una interroga-zione-denuncia presentata dall’alloraconsigliere comunale Fabio Cantarel-la (oggi vicesindaco). Secondo la ri-costruzione dei fatti effettuata dallaProcura etnea all’interno della richie-sta di rinvio a giudizio, Benedetta Vit-torio, presidente dell’associazioneA.RI.A.L., “previo accorso e su istiga-zione di Francesco Zito, Pasquale Pa-olillo e Matteo Barbaro, presentavacon nota protocollata al Comune di

Mascalucia una richiesta d’inserimento di nr.15 stagisti senza che in realtà fosse stato atti-vato dal richiedente alcun tipo di stage e/ocorso di formazione”. Istanza che veniva su-bito dopo accolta, -”sulla base della semplicee scarna richiesta “ scrive la procura- con unadelibera di giunta votata dall’ex sindaco Sal-vatore Maugeri e dagli assessori FrancescoZito, Pasquale Paolillo, Matteo Barbaro, Nico-lò Oliveri, Giovanni Rapisarda, Luciano Reinae Carmelo Ragona.

La Procura accusa gli ex amministratori diaver successivamente riproposto il percorsoformativo pur in assenza della pur minima ri-chiesta da parte da parte di qualsiasi ente. Perquesto ad assessori ed ex sindaco viene conte-stata la reiterazione del reato. Un ruolo nellavicenda, come dicevamo, ha anche l’ex capoarea dei Servizi sociali, Marisa Raciti, per avercon determina individuato i capitoli di spesa esuccessivamente -accusano i magistrati- peraver in maniera del tutto arbitraria “assunto” su“segnalazione” una serie di soggetti senza ri-spettare alcun critero oggettivo. Maugeri e isuoi sette assessori oltre che di truffa aggrava-ta per il conseguimento di erogazioni pubbli-che sono accusati di falsità ideologica com-messa dal pubblico ufficiale in atti pubblici per-ché “affermavano falsamente nella delibera di

giunta l’esistenza di uno sta-ge aziendale regolamentatodal D.M. 25 marzo 1998 n. 142in svolgimento presso la casadi riposo Villa Cristina (nellafoto) gestita dall’associazio-ne A.RI.A.L. ma anche di abu-so d’ufficio perché al fine dicommettere il reato “adotta-vano le delibere di seguitoindicate in violazione di leg-ge al fine di procurare inten-zionalmente un ingiusto van-taggio patrimoniale ai sog-getti poi “assunti” per lo svol-gimento del tirocinio di for-mazione.

A Maugeri, Zito, Paolillo,Barbaro, Oliveri, Rapisarda,Reina e Ragona la procuraetnea contesta anche il pe-culato “perché in esecuzione di un medesimodisegno criminoso, in concorso e previo ac-cordo tra di loro, al fine di commettere il reatosi appropriavano della somma complessiva dicirca 40.000 sottraendola dai fondi del Comu-ne di Mascalucia”. I pubblici amministratori coin-volti rischiano, oltre alle pena detentiva, l’inter-dizione perpetua dai pubblici uffici.

Adesso sarà il giudice dell’udienza prelimi-nare Flavia Panzano a valutare la posizione deisingoli imputati valutando la richiesta di rinvioa giudizio avanzata dalla procura di Catania.Parti offese dal reato anche i dieci lavoratori“assunti” nella convinzione di prendere partead uno stage.

C. D. M.C. D. M.C. D. M.C. D. M.C. D. M.

C’è anche l’architetto VincenzoMagra (nella foto), ex assessore del-la giunta Maugeri, tra i numerosi socidella cooperativa edilizia “Adria-

na89” accusati dalla Procura della Re-pubblica etnea di abuso edilizio inconcorso nell’ambito della nota vi-cenda giudiziaria che ha coinvolto

alcune cooperative di edilizia popo-lare realizzate nel territorio di Ma-scalucia. Vincenzo Magra, che allerecenti amministrative ha corso perla carica di primo cittadino (poi scon-fitto dall’attuale sindaco Giovanni Le-onardi al turno ballottaggio), deveanche lui rispondere del reato di cuiall’art. 44 lettera b del Testo unicoper l’edilizia per “aver assentito allaprogettazione e all’esecuzione in tuttigli alloggi, compreso quello allo stes-so assegnato, di lavori edili, che com-portavano un aumento di superfici edi volume oltre che la variazione deiprospetti, opere queste preordinatealla realizzazione finale di un orga-nismo edilizio totalmente difformerispetto alle previsioni progettualiassentite, in conseguenza della tra-sformazione del piano terra da gara-

Mascalucia. Sono tutti accusati di abuso edilizio in concorso. Tra di essi l’ex assessore Vincenzo Magra

A giudizio i soci della cooperativa “Adriana89”

Dopo le critiche dell’opposizione la parola al primo cittadino Domenico Rapisarda

Gravina, opere in corso: «entro il 2014 la fine dei lavori»Il tribunale di Catania, quarta sezione

penale, dott. Centonze in riforma della sen-tenza di condanna emessa lo scorso feb-braio 2013 dal giudice di primo grado diMascalucia, ha assolto l’ex consigliere delcomune di San Gregorio di Catania IvanAlbo (oggi assessore e Vice Sindaco delcomune etneo) dal reato di ingiuria perchéil fatto non costituisce reato.

Secondo il tribunale catanese, infatti,quell’epiteto del consigliere Albo all’allo-ra sindaco Remo Palermo, definendolo“Porco”, altro non sarebbe stata che unareazione immediata ed in preda all’ira ge-nerata dal fatto illecito dell’allora sinda-co Palermo che, intervenendo in replicaad un attacco politico dello stesso con-sigliere comunale, lo aveva ingiustamen-te insultato con gratuite insinuazioni edoffese personali. La vicenda risale alloscorso maggio 2011 quando, nel corso di

una animata sedutaconsiliare, i l consi-gliere Albo interve-niva per sollecitarel’amministrazione co-

munale, allora guida-ta da Remo Palermo, a

costituirsi in un pro-cedimento pena-

le che coinvol-geva tra gli al-tri imputati an-che un diri-gente dellostesso ente.

Dopo le critiche della minoran-za consiliare, lanciate dalle paginedel nostro giornale, adesso è ilgruppo al governo del paese a direla sua. A parlare è il primo cittadi-no Domenico Rapisarda, per gliamici Mimmo, alla guida del Co-mune da sei anni, dopo aver con-quistato il secondo mandato allerecenti amministrative.

Sindaco com’è iniziato ilSindaco com’è iniziato ilSindaco com’è iniziato ilSindaco com’è iniziato ilSindaco com’è iniziato ilnuovo anno?nuovo anno?nuovo anno?nuovo anno?nuovo anno?

“In questi giorni abbiamo atten-zionato la manutenzione ordina-ria degli impianti di pubblica illumi-nazione e semaforici posti sul ter-ritorio comunale. Abbiamo volutoun servizio in grado di provvede-re alla manutenzione ordinaria de-gli impianti, mantenendo gli stessiin piena efficienza. Dobbiamo però

registrare che, in alcune strade co-munali, l’efficienza degli impianti diilluminazione pubblica è stata com-promessa non solo dalla normaleusura ma anche a seguito di attivandalici che speriamo non abbia-no più a ripetersi. Abbiamo lavo-rato anche per dotare le strade cit-tadine di una nuova segnaleticaorizzontale: una buona amministra-zione passa anche per la sicurezzadei cittadini, pedoni o automobili-sti, che ogni giorno si trovano adattraversare le strade comunali. L’importo complessivo del servizioaffidato ammonta a 24.400 euro”.

Cantieri servizio, come siCantieri servizio, come siCantieri servizio, come siCantieri servizio, come siCantieri servizio, come sista muovendo l’Amministra-sta muovendo l’Amministra-sta muovendo l’Amministra-sta muovendo l’Amministra-sta muovendo l’Amministra-zione comunale?zione comunale?zione comunale?zione comunale?zione comunale?

“““““L’Amministrazione gravinese,ha avuto finanziati 255mila euro

che serviranno ad attivare tre can-tieri, nei settori delle Manutenzio-ni e dei Servizi sociali. I cantierioccuperanno 60 lavoratori per unperiodo di tre mesi. Le graduato-rie, redatte in base alla normativaregionale, sono pubblicate all’in-terno del nostro sito”.

LLLLLavori di manutenzioneavori di manutenzioneavori di manutenzioneavori di manutenzioneavori di manutenzionedella “Casa delle Arti”, ubi-della “Casa delle Arti”, ubi-della “Casa delle Arti”, ubi-della “Casa delle Arti”, ubi-della “Casa delle Arti”, ubi-cata all’interno della villacata all’interno della villacata all’interno della villacata all’interno della villacata all’interno della villacomunale, cosa ci dice?comunale, cosa ci dice?comunale, cosa ci dice?comunale, cosa ci dice?comunale, cosa ci dice?

“La villa Casa delle Arti, deva-stata anni fa per mano di vandali,sta per tornare al suo antico splen-dore. Siamo molto soddisfatti perl’andamento dei lavori di recuperoed adeguamento. La devastazionee l’incuria di questo importante edi-

ficio era da anni uno scempio alquale confidiamo di poter porrefine, salvo imprevisti, entro la ta-bella di marcia prevista per l’iniziodella prossima estate. Nell’aprile2012 attraverso finanziamenti eu-ropei, avevamo aggiudicato i la-vori in via definitiva ad un impre-sa, per l’importo complessivo di 356.512 euro oltre iva. Stipulato ilcontratto, ed espletate le procedu-re burocratiche, i lavori hanno così

potuto prendere il via. Unaltro tassello importantedel programma della miaamministrazione ma ancheuna grande soddisfazioneper essere riusciti, in tempidi crisi e tagli, a reperirefinanziamenti europei e ag-giudicare importanti lavoripubblici che la comunità at-tende da anni”.

Cimitero, qual è at-Cimitero, qual è at-Cimitero, qual è at-Cimitero, qual è at-Cimitero, qual è at-tualmente lo stato deitualmente lo stato deitualmente lo stato deitualmente lo stato deitualmente lo stato deil a v o r i ?l a v o r i ?l a v o r i ?l a v o r i ?l a v o r i ?

“L’ampliamento del cimi-tero comunale procede se-condo i tempi indicati nelcronoprogramma e, se non

ci saranno intoppi, confido chepossa essere concluso entro l’an-no in corso. I lavori riguardano lacostruzione di 300 loculi con strut-tura in calcestruzzo armato daeseguire in opera. Si tratta di un’im-portante opera pubblica, prevista

nel programma dell’Amministra-zione, che qualifica il nostro la-voro e viene incontro alle esigen-ze della comunità. Al momento sista procedendo alla realizzazionedei loculi, che saranno assemblatiin blocchi da 20, disposti 5 per fila,su 4 livelli e pensati anche per es-sere prodotti in blocco per even-tuali successive richieste. Sia i per-corsi pedonali che quello carrabiledi servizio saranno realizzati conuna pavimentazione con mattonel-le autobloccanti. E’ prevista an-che la realizzazione di due spaziper la cura delle decorazioni flo-reali delle lapidi e per la manuten-zione ordinaria delle stesse. Faràparte dell’ampliamento anche unedificio, da realizzare con muratu-ra portante, contenente i serviziigienico-sanitari, distinti per sessoe per portatori di disabilità. Per con-sentire un utilizzo adeguato delservizio cimiteriale ed una fruizio-ne degli spazi, il progetto prevedel’esecuzione di diversi impianti, tracui quello di pubblica illuminazio-ne e di adduzione di acqua potabi-le. I lavori sono stati aggiudicatinella primavera del 2012 per l’im-porto complessivo di 600 milaeuro, mediante prestito della Cas-sa Depositi e Prestiti, per circa260 mila euro, e con fondi comu-nali per 340 mila euro”.

Andrea Lino PietroAndrea Lino PietroAndrea Lino PietroAndrea Lino PietroAndrea Lino Pietro

San Gregorio, assoltoil consigliere che disse

“porco” al sindaco

ge a locale destinato ad abitazionecomunicante con il piano sovrastan-te, della trasformazione del contro-soffitto del piano secondo a solaiocalpestabile con conseguente utiliz-zo di altra superficie e volume, tra-mite accesso attraverso foro e scalaretrattile, della variazione delle se-zioni con maggiore altezza del pia-no terra da mt 2.40 a mt. 2.70 e conl’innalzamento del colmo del sotto-tetto rispetto al solaio sottostantecon relativa variazione della penden-za rispetto a quella prevista dal pro-getto approvato (da 32% a 42%)”.

Con tutta probabilità, all’udienzain programma in questi giorni, il Co-mune di Mascalucia si costituirà par-te civile com’è già avvenuto per iprocedimenti penali a carico dell’al-tra cooperativa edilizia coinvolta

nella bufera giudiziaria. Una vicendagiudiziaria che, nell’ipotesi in cui l’ar-chitetto Vincenzo Magra l’avessespuntata nel turno di ballottaggio,oggi avrebbe creato non poco imba-razzo istituzionale perché il Comu-ne si sarebbe ritrovatoa costitu-

irsi parte civile contro il proprio sin-daco.

Carmelo Di MauroCarmelo Di MauroCarmelo Di MauroCarmelo Di MauroCarmelo Di Mauro

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L’emergenza a San Gregorio circala mancanza di loculi disponibili pressoil cimitero sarà presto ridimensionata.Una volta aver approvato il bilanciopreventivo del 2013, infatti, la giuntacomunale della nuova Amministrazio-ne Corsaro ha stabilito, con delibera n.

153 del 31 di-cembre 2013,che verrannoaggiunti qua-rantotto loculiin più. La spesatotale sarà dicirca 67.000euro e il pro-getto per lacostruzione èstato ideatodall’arch. Anto-nello Feroletoe dal geometra

Massimiliano Cavallaro, entrambi tec-nici dell’Area Territorio e Patrimoniocomunale del Comune di San Grego-rio.

L’ultimo intervento nel cimitero intal senso avvenne tra dicembre 2008 esettembre 2009, quando vennero co-

struiti cinquantasei loculi, oggi peròtutti occupati. Per il Comune sangre-gorese, quindi, è scattata l’emergenza,come lo dimostrano le parole del sin-daco Carmelo Corsaro, il quale ha spie-gato che ciò rappresenta “una delle prio-rità della nostra Amministrazione, e perquesto è in corso una procedura ammi-nistrativa atta a realizzare nuovi loculiper sopperire alla carenza di nicchie, inconsiderazione della necessità e dell’ur-genza che si è venuta a creare.

So – ha concluso il primo cittadino –come questi siano pochi, ma per il mo-mento permetteranno anche di sistema-re situazioni rimaste da tempo in so-speso”.

Sulla scia di quanto detto dal primocittadino, l’assessore ai lavori pubblicinonché vicesindaco Ivan Albo precisache “fin dalle prime battute del mio in-sediamento mi sto occupando per la

HINTERLAND

Ospedale di Paternò, il sen. Torrisi controla disinformazione: «alla città va detto il vero»

A seguito di al-cune inesattezze

rese note dalla stampa, il sen.Salvo Torrisi ha inviato al pe-riodico Freedom24 una detta-gliata precisazione sulla que-stione Ospedale a Paternò e lapresunta soppressione di alcu-ni reparti.

A seguito della visita a Pa-ternò dell'assessore regionaleLucia Borsellino e della commis-sione regionale Sanità, questala dichiarazione di Torrisi: "I ri-sultati emersi durante l'incontroa Palazzo Alessi lo scorso 24gennaio, alla presenza dell’as-

Doveva essere un presidio sani-tario per i clarentini, oggi è solo unrudere. Nel corso del nostro viag-gio in compagnia di una troupe te-levisiva de “La7” ci siamo recati afar visita a ciò che, dopo il finan-ziamento da parte della RegioneSiciliana (allora di un 1.600.000.000di vecchie lire) doveva essere unvero e proprio presidio sanitario,pronto ad accogliere persone con

1.600.000.000 di vecchie lire buttati al vento. Inadempiente la Cooperativa “Il Redentore”

San Pietro Clarenza e il presidio sanitario fantasmahandicap gravi e mirato al loro in-serimento nel tessuto sociale.

Avrebbe dovuto essere ancheuna casa di riposo per anziani ed uncentro rieducativo per minori conl’attivazione di un presidio sociosanitario altamente specializzato.

Dal canto suo, il Comune alloracedette un’area di 35.000 mq., sen-za far pagare oneri di urbanizza-zione. Stando all’inadempienza del-

la cooperativa “Il Redentore”, il Co-mune di San Pietro Clarenza sta cer-cando di venire in possesso del ter-reno ormai ridotto in condizionepietose.

Da queste pagine noi di “PaesiEtnei Oggi” tante volte abbiamoscritto della ingarbugliata vicenda.Pensate che per accedere all’immo-bile s’imbocca una stradina che sidiparte da via Siracusa, a fondo na-

turale, pericolosa per il transito diauto, autocarri e moto. Insieme allatroupe de “La7” siamo giunti sul luo-go e siamo rimasti senza parole:attorno all’immobile si è formatauna enorme discarica di qualchemigliaio di metri quadri.

A fare da patrone del materialenocivo di ogni genere, amianto, ma-terassi, vecchi mobili, scarti di car-rozzeria di auto, elettrodomestici, Michele MilazzoMichele MilazzoMichele MilazzoMichele MilazzoMichele Milazzo

L’illuminazione delle strade contribuisce alla sicurezza col-lettiva dei residenti e a quella di automobilisti, momotociclistie pedoni, rendendo possibile la visibilità dei percorsi così ridu-cendo il rischio di incidenti. Oltre ad assicurare una maggioresicurezza negli spostamenti, permette di scongiurare atti dimicrocriminalità e contribuisce al senso di sicurezza e di be-nessere di ognuno. Nello specifico, trattiamo la via GesualdoBufalino ricadente nel Comune di Misterbianco, priva di illumi-nazione ed oltretutto piena di buche e senza asfalto. “Da anniormai – asseriscono i residenti – facciamo reclami, solleciti eviaggi invano presso gli uffici del Comune, dai quali veniamorinviati, con false speranze, di mese in mese, ma nulla si muo-ve”. Sale quindi la preoccupazione da parte dei cittadini per lostato di abbandono in cui versa tutta l’area in questione, presadi mira da malviventi, che approfittano del buio per prenderedi mira case e autovetture.

“Durante le ore notturne, la zona è spesso frequentata dasconosciuti, che cercano ovviamente spazi in zone come que-ste, spesso difficile ad essere intercettate dalle forze dell’ordi-ne. I nostri figli sono preoccupati quando devono ritirarsi atarda sera. Chiediamo – concludono i residenti – al primo citta-dino misterbianchese Nino Di Guardo ed a tutta l’amministra-zione comunale di intervenire al più presto affinché si possagodere dell’urbanizzazione, dell’illuminazione e di tutte le mi-gliorie che ridiano decoro e decenza a quest’area figlia diMisterbianco.

residui di vernici, copertoni di auto,telai di moto e tanto altro.

Passando oltre i rifiuti, si notauna enorme zona sciarrosa risalen-te alla eruzione del 1669, di rara bel-lezza, poi c’è la famosa colata acorde.

Nelle spaccature di lava sonocresciuti arbusti di ginestre, con fio-ritura gialla. Il sito se ripulito e mes-so in sicurezza potrebbe divenire

un enorme attrazione per tutti queituristi che decidono di visitare letante bellezze alle piedi del vulca-no.

Sulla questione, arriva la presadi posizione del sindaco clarentinoGiuseppe Bandieramonte: “se nonveniamo in possesso dell’immobi-le, i progetti rimangono solo paro-le, aspettiamo risvolti”.

Andrea Di BellaFreedom24

sessore regionale Lucia Borsel-lino ed alla com-missione re-g i o n a l eS a n i t à ,indica-

no chiaramente come tutti inostri argomenti a favore delmantenimento dell'ospedale diPaternò fossero validi, e quindiil perché abbiano avuto acco-glimento".

"D'altronde non poteva es-sere diversamente, poiché ab-biamo portato all’attenzioneanzitutto numeri e dati statisti-ci incontrovertibili che confer-mano l’indiscussa importanza

strategica del“SS. Salvatore”di Paternò e deisuoi reparti".

"Così, nellospecifico, con-fermo il mante-nimento del

Punto Nascite per il quale ab-biamo ottenuto un’importanteproroga per l'intero 2014: unanno in cui si avrà la possibilitàdi potenziare questo importan-te reparto concentrando in essoi parti delle madri paternesi, maanche dell’intero territorio. Perquanto riguarda i reparti di Chi-rurgia e quello Trasfusionale,essi saranno mantenuti e van-no anch’essi potenziati. Pertan-to, dall'incontro avuto a Pater-nò è emersa con forte eviden-za la centralità del nostro ospe-dale in un territorio a serviziodi un’utenza che supera le cen-tomila unità".

"Così, come tutti auspicava-mo, la stessa commissione e

l'assessore hanno chiaramenteespresso l'intenzione di rivede-re il piano sanitario regionale,con un cambiamento di valuta-zione verso la nostra strutturasanitaria. Si tratta di un succes-so per quanti si sono spesi inquesta battaglia, ovvero l'inte-ra città. Quindi niente chiusuradi Chirurgia e Punto Nascite,come è stato detto e talvoltariportato dalla stampa: alla cit-tà va detto il vero. Un risultatoche adesso va tutelato attra-verso gli incontri e l'impegnodella politica, degli operatorisanitari dei cittadini, affinchépossano essere migliorati i datie i risultati dei reparti del no-stro ospedale".

San Gregorio, in arrivo 48 nuovi loculi. La spesa totale sarà di circa 67.000 euro

Cimitero, scatta l’emergenza e…si corre ai ripari

Francesco PattiFrancesco PattiFrancesco PattiFrancesco PattiFrancesco Patti

risoluzione delle problematiche cimite-riali bandendo, dopo appena cinque mesidall’insediamento, la gara per la realiz-zazione di cinquantasei loculi. A breve– ha concluso - avverrà anche la realiz-zazione dell’imponente struttura cimite-riale prevista col progetto di finanza ri-masta inspiegabilmente ferma in passa-to e da oltre un anno”.

Più polemico invece l’assessore albilancio, Carmelo Chiarenza, per il qua-le tale evento rappresenta “un segnaleimportante da parte dell’amministrazio-ne, ma non dovrà più accadere che siapprovi il bilancio così in ritardo. La pros-sima volta – ha concluso lo stesso - sifarà in modo di rientrare nei tempi, affin-ché si possa avere lo strumento finan-ziario disponibile e funzionale per darerisposte più immediate ai cittadini e fron-teggiare in tempo possibili emergenze”.

Misterbianco, le segnalzioni secondo i lettori

Via Bufalino?Terra di nessuno!

Giusy PercipalleGiusy PercipalleGiusy PercipalleGiusy PercipalleGiusy Percipalle

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www.paesietneioggi.it 7

Affissioni e impianti pubblicitari,un tema caldo a Catania che da qual-che tempo deve fare i conti tra con-correnza, abusivismo e sentenze delCga.

E su tutte le questioni del momen-to c’è quella che vede sfortunata pro-tagonista la Job Creation Srl, azien-da che da anni invoca il rispetto del-le normative vigenti che adesso sivede messa a rischio da una senten-za quantomeno inaspettata. Ne ab-biamo parlato con uno dei titolaridell’azienda, il dott. Maurizio Giuffri-da che s’è sfogato al nostro taccui-no raccontantoci le principali batta-glie del settore e il rischio chiusurache pende sulla testa della Job Crea-tion.

Dott. Maurizio Giuffrida laDott. Maurizio Giuffrida laDott. Maurizio Giuffrida laDott. Maurizio Giuffrida laDott. Maurizio Giuffrida laJob Creation S.r.l . opera in unJob Creation S.r.l . opera in unJob Creation S.r.l . opera in unJob Creation S.r.l . opera in unJob Creation S.r.l . opera in unsettore regolamentato da unasettore regolamentato da unasettore regolamentato da unasettore regolamentato da unasettore regolamentato da unadisciplina ben precisa.. .disciplina ben precisa.. .disciplina ben precisa.. .disciplina ben precisa.. .disciplina ben precisa.. .

“La nostra è un’azienda che detie-ne una sola autorizzazione di impian-ti pubblicitari per una quantità di 68spazi (di simensioni 6x3 mt), spaziindividuati all’interno del vigente Pia-no regolatore della Pubblicità di Ca-tania in vigore dal 1997.

Al contrario di tutte le altre so-cietà, che operano in città, questi spazisono gli unici (assieme a quelli diun’altra sola società che ne possiedecirca 250 di vario formato) in regolacon le normative previste dalle leg-gi nazionali (D. Lgs. 507/93 e nuovoCodice della Strada del 1992).

Molte altre aziende, infatti, ope-rano in virtù di autorizzazioni rila-sciate tra il 1989 e il 1991, che avreb-bero dovute essere adeguate entro

Lo sfogo di Maurizio Giuffrida, uno dei titolari dell’azienda catanese “Job Creation”

Impianti pubblicitari, benvenuti nellagiungla...senza regoleil 1998 allenormativevigenti: matutto ciònon è acca-duto, conla conse-guenza chele “vec-chie” auto-rizzazionisono diven-tate assolu-tamente il-legittime”.

E in tutto questo come s’èE in tutto questo come s’èE in tutto questo come s’èE in tutto questo come s’èE in tutto questo come s’èmosso il Comune di Catania?mosso il Comune di Catania?mosso il Comune di Catania?mosso il Comune di Catania?mosso il Comune di Catania?

“L’ente comunale non ha mai prov-veduto alla consequenziale e dovu-ta rimozione (o a limite alla previstacopertura dei messaggi pubblicitaririportati nelle suddette strutture), spe-cie quelle più pericolose poste agliincroci delle strade, accettando, e nonse ne spiega il motivo, questo statodi fatto.

Ma come sono i rapportiMa come sono i rapportiMa come sono i rapportiMa come sono i rapportiMa come sono i rapporticon la concorrenza?con la concorrenza?con la concorrenza?con la concorrenza?con la concorrenza?

“Dopo una serie molto cospicuadi contenziosi, che traggono originefin dal 1998, instaurati da diverse so-cietà del gruppo Alessi (Alessi S.p.A.appunto, Start s.r.l., Publiposter &Multimedia S.p.A.) contro il Comunee nei nostri confronti, da ultimo se neè avuto uno per l’annullamento dellanostra autorizzazione (Prot. 384 del23/05/2012) il Cga di Palermo, a se-guito del ricorso proposto dalla so-cietà Publiposter & Multimedia (dap-prima in sede cautelare al TAR diCatania in data 23/10/2012 che perònon lo ha accolto, e successivamen-te appunto al suddetto CGA di Pa-lermo) ha disposto, con la Ordinanzan. 55/2013, la sospensione della vali-dità della autorizzazione in quantola stessa “autorizzazione comunalea installare impianti pubblicitari, im-pugnata avanti al Tar, appare allostato in grado di alterare le regolesulla concorrenza e di ripercuotersiin modo negativo sullo sviamentodella clientela”.

Che ne pensa di questa de-Che ne pensa di questa de-Che ne pensa di questa de-Che ne pensa di questa de-Che ne pensa di questa de-c i s i o n e ?c i s i o n e ?c i s i o n e ?c i s i o n e ?c i s i o n e ?

“Tale ordinanza può certamente

considerarsi quantomeno bizzarraoltre che molto strana, e per far com-prendere ciò bisogna chiarire unaspetto della vicenda e cioè che lasocietà che ha proposto ricorso, laPubliposter & Multimedia, è una so-cietà di Palermo che sul territoriodella città di Catania non possiedenessun impianto pubblicitario. Perquesto non si riesce a comprendereperché la Job Creation possa fareconcorrenza sleale e sviare la clien-tela”.

E voi?E voi?E voi?E voi?E voi?“La Job Creation ha fin dal 2010,

nella scia dei continui contenziosi dicui parlavo sopra, presentato all’uffi-cio competente del Comune di Ca-tania (Ufficio Affissioni e Pubblicità)oltre che al Sindaco ed ai VV.UU.diversi esposti dettagliati con centi-naia di foto con cui ha denunciato lasituazione riguardante le società delGruppo Alessi che si ritrovavano adavere i propri impianti difformi dalleleggi in vigore perché non adeguatefin dal 1998, e quindi praticamenteabusivi.

Ci riferiamo in special modo aldiscorso già accennato relativo allestrutture pubblicitarie poste negli in-croci e quindi pericolose per la pub-blica incolumità e al fatto che le altrestrutture fossero poste in siti noncoincidenti con quelli previsti dal vi-gente piano regolatore sulla pubbli-cità. Ma tali nostre iniziative di de-nuncia, aumentate notevolmente nelcorso del 2012 e 2013, non hanno maiportato di fatto a nessun riscontrofattivo e diretto sulle strutture (rimo-zione o copertura dei messaggi pub-blicitari) ma solo alla predisposizio-ne di alcune Determine Dirigenziali(gennaio – febbraio 2013) con cui ilComune, per cercare di metter unapezza alla situazione di assoluta ille-gittimità dallo stesso provocata, haprevisto di rinnovare le vecchie au-torizzazioni risalenti al 1989/1991 (la-sciando però le postazioni nei sitioriginari e quindi non conformi alnuovo Piano Regolatore) e nel con-tempo di revocare tutti gli altri spa-zi, circa 300, che si trovavano postiin violazione al C.d.S. e quindi peri-colosi per la pubblica incolumità. Ma

a questo grande risultato, da noi ot-tenuto con i tanti esposti, non ne èperò derivata nessuna azione coer-citiva da parte dell’Ente, che ha con-tinuato a non intervenire fattivamen-te, non andando quindi ad eliminarela pericolosità delle strutture posteagli incroci con il mezzo più imme-diato cioè la copertura dei messaggipubblicitari”.

Qual è la vostra situazioneQual è la vostra situazioneQual è la vostra situazioneQual è la vostra situazioneQual è la vostra situazioneattua lmente?attua lmente?attua lmente?attua lmente?attua lmente?

“Noi invece a causa della (purtrop-po per noi) incredibile ordinanza delCGA, abbiamo coperto la pubblicitàcommerciale fin dalla fine di marzo2013.

A questo punto abbiamo intrapre-so l’iniziativa di fare stampare delleimmagini e dei messaggi a caratteresociale come la foto di Falcone eBorsellino, la lotta al femminicidio, lacampagna contro l’alcool per chiguida, contro l’abbandono degli ani-mali e tanti altri.

Ciò nella speranza che nel frat-tempo il Comune intervenisse anchenei confronti di chi lo stesso Enteaveva dichiarato non era in regola.Ma niente di tutto ciò”.

E poi c’è la vostra dura pre-E poi c’è la vostra dura pre-E poi c’è la vostra dura pre-E poi c’è la vostra dura pre-E poi c’è la vostra dura pre-sa di posizione, no?sa di posizione, no?sa di posizione, no?sa di posizione, no?sa di posizione, no?

“Sì, alla fine del mese di ottobre,stanchi di ciò che stava maturandosotto ai nostri occhi e con il seriorischio, di lì a poco, di dover licenzia-re del personale per poi cominciare a

riflettere sulla possibilità anche di unachiusura aziendale, abbiamo decisodi ripristinare la pubblicità commer-ciale sui nostri spazi mirando altresìa vedere se il comportamento del Co-mune fosse per tutti univoco.

Niente di tutto ciò, perché in data04/12/13 gli attacchini del comune diCatania, su incarico del Dirigente,dopo una segnalazione della societàPubliposter & Multimedia (quella checi aveva fatto ricorso) hanno inizia-to a coprire solo i nostri impianti equalche altro di alcune società, (nonnella posizione delle aziende con leautorizzazioni vecchie del 1989 e nonpiù valide) completamente abusive”.

Ma come avete reagito?Ma come avete reagito?Ma come avete reagito?Ma come avete reagito?Ma come avete reagito?“A questo punto per evitare di far

coprire tutti i nostri impianti dal Co-mune abbiamo deciso di farlo noi stes-si con messaggi di protesta del tipo:- “ Perché il Comune di Catania nonoscura o rimuove gli impianti pubbli-citari pericolosi agli incroci? (art. 23Codice della Strada)”; “ Perché il Co-mune di Catania ha sanato le posta-zioni esistenti che non rispettano ilvigente piano regolatore sulla pub-blicità?”.

Come per incanto il Comune si èfermato. Le sopra indicate societàabusive neo-nate che si erano vistecoprire qualche impianto, immedia-tamente sono andate a ripristinareregolarmente i messaggi pubblicita-ri. Il Comune naturalmente, una vol-ta finito il compito con noi, non si èpiù mosso.

Come ulteriore grido di dolore edisperazione abbiamo altresì pensa-to di preparare ed esporre, in data 16dicembre, il seguente messaggio: “Il Procuratore salvi la Job Creatione 30 posti di lavoro”.

A questo punto ecco nuovamen-te materializzarsi le maestranze co-munali che ancora una volta inizia-no e coprono solo noi e solo que-st’ultimo nuovo messaggio. Quelloche si vede oggi in giro è l’ultimomessaggio da noi proposto “La leg-ge è uguale per tutti. La Job Crea-tion continuerà a difendere il pro-prio lavoro”.

In attesa che la legge faccia ilsuo corso nei secoli dei secoli...

Il mese di dicembre è statosenza dubbio uno dei più ricchidi furti di automobili per la no-stra città, le feste hanno purtrop-po agevolato i ladri che, nelperiodo natalizio, hanno fattouna vera e proprio razzia delleauto dei cittadini.

Quello dei furti di auto è unodei problemi più frequenti concui hanno a che fare gli auto-mobilisti catanesi, ed ormai ilsentimento comune è di purarassegnazione, non si cerca ne-anche più di combattere questofenomeno. Anche tra le forzedell’ordine c’è lo stesso senti-mento, quando ci si reca in que-stura per fare la denuncia si per-cepisce rassegnazione, come se

ci trovassimo davanti ad unabattaglia persa in partenza.

La Sicilia si trova, secondo idati raccolti da Viasat group,al quinto posto tra le regioniitaliane per il più alto numerodi furti, Catania è, purtroppo,nella Regione il Comune mag-giormente colpito con 9.371 fur-ti e 4.937 ritrovamenti. La FiatPanda ha il primato delle autopiù ricercate, seguita a ruotadalla Punto e dalla Uno.

Sono dati decisamente allar-manti che mettono in evidenzale difficoltà degli automobili-sti, per i quali si aggiunge oltreal danno la beffa del costo ele-vato delle assicurazioni, con-seguenza proprio di questo cat-

E’ la città maggiormente colpita con 9.371 furti e 4.937 ritrovamenti

tivo trend etneo.Catania, soprattutto la ter-

za municipalità, è da un po’ ditempo a questa parte tartassa-ta dai furti e da atti di vandali-smo, numerosi sono i casi diauto scassinate, date alle fiam-me o finestrini spaccati. Impos-sibile stare tranquilli, senza unposto auto o garage, si vivecon il costante timore di nontrovare più il proprio mezzo.

Facendo un giro proprio nel-le zone più colpite e parlandocon i residenti si scopre comemolte persone abbiano già su-bito il furto non di una, ma dipiù mezzi di trasporto posteg-giati nella loro via, per lo più ifurti avvengono nelle ore not-turne, in modo che solo nellemattinate ci si accorge dellascomparsa; in questo modo lemacchine difficilmente vengo-no ritrovate, anche quelle mu-nite di antifurto satellitare, ilquale si dimostra utile solo nelcaso in cui ci si accorga del

furto in tempi brevi, prima cioèche quest’ultimo venga rimos-so o disattivato dalla vettura.

I residenti della zona si dico-no stufi di questa impotenza,dopo essersi attrezzati di ognitipo di deterrente come catene,blocca sterzo o blocca pedaliora chiedono maggiore vigilan-za da parte della polizia munici-

pale, il cui numero sembra esse-re insufficiente ad arginare ilproblema. Abbiamo raccoltoqualche dichiarazione in merito“se nella nostra via in tanti ab-biamo subito il furto della vet-tura vuol dire che le denunce difurti per questa strada sonomoltissime, ma volanti che ef-fettuino un controllo non se ne

Catania la regina dei furti di autovedono molte...

Se mandassero delle volantia controllare queste zone ma-gari i furti potrebbero diminuire.Non so se possa funzionare, si-curamente qualcosa deve esse-re fatta, non possiamo compra-re sempre auto per farcele ruba-re!” e aggiungono “ è assurdoormai le auto vengono addirit-tura sequestrate, se rivuoi la tuaauto devi pagare”. Abbiamo in-contrato anche Fabio Currò,consigliere della terza circoscri-zione, il quale ha dichiarato “Ilfenomeno dei furti d ‘auto rap-presenta, a Catania ,anche all’in-terno della terza circoscrizione,uno dei problemi costanti e pur-troppo in forte crescita negliultimi anni, soprattutto in deter-minate aree della Circoscrizio-ne. La zona maggiormente inte-ressata sembra essere la parteNord-Ovest, riceviamo conti-nuamente numerose segnalazio-ni dai cittadini residenti in viaMineo, via Costanza D’Arago-

na e via Orto dei Limoni.Inoltre, aggiungo che la scar-

sa illuminazione pubblica deinuovi led voluti dall’amministra-zione in sostituzione della vec-chia illuminazione accentuerà ,non di poco, il problema piutto-sto che limitarlo.

Urgono maggiori controllida parte delle forze dell’ordinee soprattutto l’interesse reale daparte dell’amministrazione diaffrontare e limitare un proble-ma che, per i cittadini della ter-za Circoscrizione ,è ormai di-ventata una piaga”.

Effettivamente in alcunezone si sta provvedendo allamodifica degli impianti elettrici,i quali avranno sicuramente iloro pregi, ma basta circolarein queste strade per rendersiconto del cambiamento, le stra-de prima adeguatamente illumi-nate, si trovano ora in penom-bra; i ladri apprezzeranno sicu-ramente l’aiuto loro offerto.

Claudia FisicaroClaudia FisicaroClaudia FisicaroClaudia FisicaroClaudia Fisicaro

Andrea Lino Pietro

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www.paesietneioggi.it8 REGIONEREGIONEREGIONEREGIONEREGIONE

“Pensiamo adesso chesono un principe, e comeprincipe posso fare quello

che voglio io...che potrei desidera-re? ...Ah!...nu bicchiere di vermouth,tanto per stuzzicar l’appetito”. Conqueste parole, quasi alla fine del IIatto de “Miseria e nobiltà il grandeEdoardo Scarpetta fa concludere ilsoliloquio al povero disgraziato” Fe-lice Scosciammocca che si finge prin-cipe e nel frattempo a casa di un mi-sero arricchito gli “scrocca il pran-zo” e l’argento…. “Adesso sono unprincipe e posso fare quello che vo-glio”. È la frase clou del siciliano, cheha la scienza infusa, che vuole sem-pre avere ragione e si sente il saledella terra, l’indispensabile di questoe quell’altro mondo. Questi e tantialtri fattori, miscelati ad un’atavicavolontà di voler “far poco quantobasta” e soprattutto al disinteresseper la cosa pubblica hanno fatto ot-tenere alla bella isola sul Mediterra-neo il poco ambito riconoscimento

175 collaboratori per 90 deputati, un aumento del 19,8% rispetto al 2013

Ars, piove... governanti ladri

de Parlamento più costoso d’Europae per certo fra i più inefficienti delmondo.

BUDGETBUDGETBUDGETBUDGETBUDGET

160.000.000(Centosessantamilionidieuro)

LA CLASSIFICA DELLA CLASSIFICA DELLA CLASSIFICA DELLA CLASSIFICA DELLA CLASSIFICA DELSOLE 24 ORESOLE 24 ORESOLE 24 ORESOLE 24 ORESOLE 24 ORE

A stilare questa la classifica ci hapensato il Sole 24 Ore, quotidianodel Biscione che a quanto pare diconti ed economia “se ne intende pro-prio proprio, bellezza mia” come di-rebbe Scarpetta.

In effetti, qui c’è solo da leggerefra le righe del conto economico cheannualmente presenta alla Regione(cioè ai contribuenti siciliani) la pocofamosa Ars, ossia l’Assemblea regio-nale siciliana. E tutto per soli 90 de-putati.

LE ALTRE REGIONILE ALTRE REGIONILE ALTRE REGIONILE ALTRE REGIONILE ALTRE REGIONI

La Lombardia con 80 consiglieriregionali (solo quelli siciliani si van-tano il privilegio di poter essere chia-mati deputati) costa 68 milioni dieuro, senza però contare che ha qua-si 10 milioni di abitanti contro i cin-que stentati milioni della Sicilia. Il Pie-monte del “mutandaro Cota” costacirca 62 mln di euro; la sudista e pro-blematica Campania (che come adelinquenza, inefficienza ed elefan-tiasi non differisce molto dalla Sici-lia) si limita a spenderne meno di 70mln di euro.

SICILIA...EDSICILIA...EDSICILIA...EDSICILIA...EDSICILIA...ED IO PAGO IO PAGO IO PAGO IO PAGO IO PAGO

Dei 160 mln, quasi 90 sono spesiper il personale, oltre i pensionatianche baby, “deputati”, “rimborsini”ai gruppi parlamentari e ovviamen-te …portaborse.

Difatti in tempi di crisi, l’ultimanovità dal quel di “Paliemmo” è rap-presentata proprio dai portaborse.

In tempi di magra, spending re-view, crisi e cinghie strette, rimbor-si lenti, teatri che chiudono e artisti

a riposo forzato, i mega-presidentiin barba ai comuni “fantozziliani”cosa possono fare dei già numero-si portaborse in dotazione ad ogniconsigliere? Aumentarli.

Così 90 onorevolizzati hannodal 2014 a disposizione ben 175 col-laboratori, un aumento del 19,8% ri-spetto al 2013. Quasi due per cia-scuno.

La “madre” di questa ulteriore buf-fonata è il solito e ben sbandierato(per meschini interessi) Statuto spe-ciale, molto utile a bloccare e ral-lentare qualsiasi progetto che pos-sa porre il benché minimo rispar-mio.

Il decreto lacrime (Fornero) e san-gue (italiano) del famigerato sboc-coniano Monti prevedeva la riduzio-ne del personale collaboratore deiconsessi politici: solo che in Sicilia,scandalizzati, i suoi deputati hannoprovveduto a bloccare questa inva-sione di campo.

Così, per darsi qualcosa da fare,in comune accordo e senza troppeproteste i deputati salvano i “contratti

in essere fino al 31 di-cembre 2013”, provo-cando in due settima-ne l’esplosione dellerichieste (oltre 60) per poter aggiudi-carsi i 3.180 (tremilacentottanta) euromensili. E fra gli “stabilizzati” spunta-no anche contratti di colf e badanti.Ce n’è per tutti, senza distinzione disesso, razza e colore politico. Se lamadre dei cretini è sempre gravida,figurarsi la pancia dei nostri parla-mentari. Solo che i cretini sono i “sud-diti” di questa dittatura pseudo-demo-cratica e le “panze” che crogiolanonell’indifferenza delle reali necessitàdel Paese sono invece quelle “onore-voli”. Non si può, visto il momento,che concludere con Scarpetta e conla sua più famosa maschera teatrale,il povero Felice Sciosciammocca:quando assume il suo momento diimportanza fingendosi principe nonmendica insulti e offese a coloro chelo credono voluto da Dio sul podio“egregio signore, noi in data odier-na ci siamo degnati di venire in que-sta misera casa, al cospetto di lei

che in fondo, sebbene danaroso, èun disgraziato” dice all’arricchitocuoco. La vera amara, triste e umi-liante realtà è che non ci sono, sal-vo sparuti casi, ereditieri della poli-tica ma comuni cittadini (miseri) chediventati politici (nobili), hanno fat-to il salto della quaglia, sono salitisu quel podio e diventati indifferen-ti ai problemi delle persone e al benedella comunità, interessati solo alleproprie tasche e al come mantener-le sempre gonfie e al sicuro, impe-dendo un qualsiasi positivo progres-so culturale, sociale ed economico.

Il problema è che loro sono comenoi, sono anzi noi, e rispecchiano intutto e per tutto la popolazione cheli ha sostenuti, votati e subito dopoinsultati. Quanti dei comuni cittadi-ni, saliti o scesi che siano in politicanon farebbero la stessa cosa.

Il tutto sempre fra la “miseria verae la falsa nobiltà” … si intende!

Il Pd arriva a 30 assistenti per 17 deputati; il Pdl 23; Udc 11. Anche i Cinque Stelle neassumono 17, raggiungendo il totale di 29 assistenti per soli 14 onorevoli

Nunzio Condorelli Caff

“La bocciatura della finan-ziaria regionale rappresentauna sconfitta per tutti noi sici-liani, anche per quelli che comeConfcommercio Sicilia aveva-no espresso giudizi pesantissi-mi tanto sui metodi quanto suicontenuti. Infatti non è cadutoun articolo, è caduta una ma-novra. Ricordiamo che fin dai

Il presidente diConfcommercio

Sicilia, PietroAgen, analizzae conferma la

bocciatura deldocumentoeconomicoregionale

«Una Finanziaria senza alcuna logica di sviluppo»primi giorni del governo Cro-cetta, nel 2012, abbiamo segna-lato la necessità di un taglio dispese generalizzato che per-mettesse una politica di svilup-po vero, basato sulla creazio-ne di lavoro reale e non clien-telare. Non siamo stati neppu-re presi in considerazione edoggi si vedono i risultati”.

A parlare della Finanziaria èil presidente di ConfcommercioSicilia, Pietro Agen che spiegacosì i motivi del suo disappun-to per una bocciatura già pre-vista, già annunciata.

“Il documento economicodella Regione Sicilia – ribadisceil numero uno di Confcommer-cio Sicilia (nella foto)- è certa-mente peggiore di quantoavremmo potuto aspettarci.Dare un giudizio è abbastanzasemplice e si potrebbe riassu-mere tutto nelle parole: “Al peg-gio non c’è fine”. Non c’è unintervento per lo sviluppo, nes-sun intervento per le imprese esi ha l’impressione che per il

governo regionale esistanosolo i precari da sistemare, inun modo o nell’altro. Non si ècompreso che senza le impre-se non esiste lavoro vero e chei disoccupati giovani e non,vengono condannati ad emi-grare o a vivere di vane spe-ranze”.

Analizziamo meglio laAnalizziamo meglio laAnalizziamo meglio laAnalizziamo meglio laAnalizziamo meglio lamanovra finanziaria re-manovra finanziaria re-manovra finanziaria re-manovra finanziaria re-manovra finanziaria re-g i o n a l e . .g i o n a l e . .g i o n a l e . .g i o n a l e . .g i o n a l e . .

“Davanti a

416 pagine ripetitive, con spe-se ricorrenti ed un investimen-to pari a zero, ad una manovra,quindi, favorevole ai tagli e chenon punta alla crescita e allosviluppo dell’Isola, non si puòcerto essere d’accordo. Debboosservare che ci sono stati deitagli, ma alcuni sono ingiusticome quello sui trasporti chenon convince proprio. Non c’ènulla poi che possa servire afar nascere del lavoro vero,

c o s ì

come non c’è nulla per il turi-smo e pensare di non predispor-re una grande campagna turi-stica, anche con degli incenti-vi, è davvero inaccettabile”.

Dall’analisi della mano-Dall’analisi della mano-Dall’analisi della mano-Dall’analisi della mano-Dall’analisi della mano-vra quale parte o aspettovra quale parte o aspettovra quale parte o aspettovra quale parte o aspettovra quale parte o aspettol’ha colpita e sorpreso dil’ha colpita e sorpreso dil’ha colpita e sorpreso dil’ha colpita e sorpreso dil’ha colpita e sorpreso dip i ù ?p i ù ?p i ù ?p i ù ?p i ù ?

“Sicuramente la voce dedi-cata al fondo per abbattere gliinteressi per gli imprenditori chehanno fatto ricorso a prestitinei centri Fidi. Ebbene in quelfondo sono stati messi 400 mila

euro e quindi, a questopun-

to, sarebbe stato meglio taglia-re la voce. Indubbiamente il go-verno regionale non ha la mini-ma voglia di puntare sullo svi-luppo, sulla crescita, tanto chela somma destinata agli inve-stimenti è di una decina di mi-lioni. Sono poi davvero sorpre-so per la mancanza di confron-to con le imprese e per la pre-senza nel documento di tantis-simi paradossi”.

Vista la consistenzaVista la consistenzaVista la consistenzaVista la consistenzaVista la consistenzadella legge di stabilità re-della legge di stabilità re-della legge di stabilità re-della legge di stabilità re-della legge di stabilità re-gionale e la sua bocciatu-gionale e la sua bocciatu-gionale e la sua bocciatu-gionale e la sua bocciatu-gionale e la sua bocciatu-ra, a cosa vanno incontrora, a cosa vanno incontrora, a cosa vanno incontrora, a cosa vanno incontrora, a cosa vanno incontrole imprese?le imprese?le imprese?le imprese?le imprese?

“Sicuramente si affronta il2014 con pochissime speranzedi ripresa, anzi col rischio dicolare a picco. Non si è trova-to un solo strumento per aiuta-re le imprese ad uscire da unasituazione disastrosa, ma incompenso, però, la Regione sicarica i costi insostenibili dimigliaia di precari e di lavora-tori della formazione. Ad esem-pio al Ciapi di Priolo sono stati

Maurizio GiordanoMaurizio GiordanoMaurizio GiordanoMaurizio GiordanoMaurizio Giordano

caricati i 1750 dipendenti di Pa-lermo, dopo l’esplosione delloscandalo e adesso l’ente ne hacirca 3000.

E aggiungiamo poi i 30 miladipendenti, 2000 dirigenti, 20mila precari della Pubblica am-ministrazione, Forestali e tuttoil resto. Credo quindi che siaimpossibile parlare di ripresa edi futuro in Sicilia se non si cam-bia registro”.

LLLLLe imprese, i siciliani,e imprese, i siciliani,e imprese, i siciliani,e imprese, i siciliani,e imprese, i siciliani,cosa si dovranno aspetta-cosa si dovranno aspetta-cosa si dovranno aspetta-cosa si dovranno aspetta-cosa si dovranno aspetta-re dal 2014 appena arriva-re dal 2014 appena arriva-re dal 2014 appena arriva-re dal 2014 appena arriva-re dal 2014 appena arriva-t o ?t o ?t o ?t o ?t o ?

“Lo ribadisco, nella nostraterra andiamo incontro ad unastagione di sofferenza, di disa-gi, di crisi assoluta. E la cosache più indigna è che nessunosi affretta a trovare rimedi, sivive alla giornata, non c’è al-cun disegno, ma noi, comunque,come Confcommercio, siamosempre pronti al confronto e senon cambieranno le cose anchead attivare iniziative forti”.

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www.paesietneioggi.it 9AAAAACESECESECESECESECESE

E alla fine fu il dissesto.Vi abbiamo raccontatocome questa eventualità

fosse stata presa in considerazionedall’amministrazione guidata dal sin-daco Santo Caruso già nel mese dinovembre a seguito di una allarman-te comunicazione della Corte deiConti ma in fondo in fondo nessunosperava di dover davvero subire que-st’onta.

I FATTII FATTII FATTII FATTII FATTI

Una deliberastorica per ilbel paese del

Casalotto.I passaggi

salienti

Aci Sant’Antonio: e alla fine fu dissestoNella notte tra il 30 e il 31 dicem-

bre 2013 il civico consesso santanto-nese ha votato la delibera che apreufficialmente la fase di dissesto se-guendo, quindi, la sorte che in zona èfinora toccata solo al Comune di S.Venerina.

Nel corso della seduta, inutile dir-lo, a tratti burrascosa, l’opposizioneha cercato, senza riuscirci, di convin-cere la maggioranza dell’opportunitàdi percorrere strade alternative: il con-sigliere Alfio Puglisi, già Pdl oggi For-za Ita-lia, ha

anche presentato un possibile pianodi risanamento comprensivo di taglia spese e servizi che però non è statogiudicato sufficiente dalla maggio-ranza e dall’amministrazione.

Quest’ultima, sulla base della lineagià indicata nel corso di diversi incon-

tri pubblici svoltisi nel mese di dicem-bre, ha ritenuto il dissesto finanziariola soluzione migliore e l’unica in gra-do di far voltare pagina all’ente.

DELIBERA STORICADELIBERA STORICADELIBERA STORICADELIBERA STORICADELIBERA STORICA

A votare la storica delibera inConsiglio sono stati dodici consiglierimentre in sei si sono dichiarati con-trari (Pulvirenti, Sapuppo, PappalardoV., Maccarrone, Adorno, Puglisi); as-

senti i consiglieri Mita eCannavò.

Nel corsodella seduta il

primo cittadinoCaruso ha così com-

mentato: “E’ un momento storicoper Aci S. Antonio ma anche un pun-

to di ripartenza. L’impegno mio e ditutta la giunta è adesso quello di far sìche i sacrifici chiesti ai cittadini ven-

gano ripagati con servizi ottimali eun’azione amministrativa tra-sparente, in continuo contatto

con la comunità”.

L ’OPPOSIZIONEL’OPPOSIZIONEL’OPPOSIZIONEL’OPPOSIZIONEL’OPPOSIZIONE

Su ben altra posizione l’opposizio-ne che parla, invece, di una scelta “scel-

lerata”: “L’amministrazione Caruso –ha spiegato Alfio Puglisi- ha conti-nuato ad insistere sulla delibera pro-dotta nei giorni precedenti rifiutando-si di tornare indietro; ciò senza pren-dere in considerazione la proposta del-la minoranza che aveva individuatouna via diversa e meno dolorosa perrisolvere i problemi economici. Spul-ciando i conti capitolo per capitolo,abbiamo infatti individuato 95 milaeuro di maggiori entrate e 560 milaeuro di tagli, anche dolorosi comequello di qualche servizio alla collet-tività. A nostro avviso questo sareb-be bastato ad evitare il dissesto e in-vece l’amministrazione, che eviden-temente aveva obiettivi prefissati chea noi ci sfuggono, ha proseguito apercorrere con decisione la strada deldissesto”.

LA MAGGIORANZALA MAGGIORANZALA MAGGIORANZALA MAGGIORANZALA MAGGIORANZA

Sulla stessa linea dell’amministra-zione, invece, Rosario Pappalardo, ca-pogruppo di Movimento santantone-se in maggioranza: “Nessuna sorpre-sa di fine anno e nessun “regalo” èstato recapitato ai cittadini santanto-nesi da parte della maggioranza diquesto consiglio comunale. Una deci-sione dovuta e non voluta, per certi

versi drammatica e inaspettata. È chia-ro che la maggioranza non è chiama-ta a ricercare le responsabilità politi-che o amministrative, bensì a risolle-vare le sorti di questo comune, sob-barcandosi tante responsabilità e cer-cando, ove possibile, di creare le con-dizioni per un nuovo sviluppo per ilbene di tutti i santantonesi.

Una scelta di responsabilità, di pu-lizia e di trasparenza che gli elettori siaspettano da questa nuova classepolitica e nella quale hanno riposto leresidue speranze durante le recentielezioni amministrative.

Adesso non ci resta che chiuderedefinitivamente con il passato e ripar-tite, con fatti concreti che ci permet-

tano di dare risposte immediate ai sa-crifici economici richiesti ai nostri con-cittadini”.

LA NOMINALA NOMINALA NOMINALA NOMINALA NOMINADEI COMMISSARIDEI COMMISSARIDEI COMMISSARIDEI COMMISSARIDEI COMMISSARI

Adesso si attende la nomina deitre commissari nominati dal Ministe-ro che si occuperanno di risanare ildissesto.

Intanto, però, tutte le aliquote al-l’interno del territorio santantonesesono automaticamente schizzate almassimo previsto dalla legge in unmomento di crisi generalizzata chenon ha finora sicuramente risparmia-to il bel Paese del Casalotto.

Che lo sport, purtrop-po, difficil- mente sia frale priorità di una pubblicaamministra- zione è un fat-to consolida- to che do-vrebbe far ri- flettere ognicittadino sui danni presenti e futuri che questo atteggiamento causa alla cre-scita sociale di un popolo ma che addirittura in un’area sportiva si pensi dicreare un centro di raccolta per i rifiuti urbani è una notizia che lascia davverosconcertati e ci fa cadere a livelli di arretratezza culturale non paragonabileperché offensivo anche nei confronti di sistemi amministrativi appartenenti anazioni non propriamente avanzate. In sintesi, qualche settimana fa, si è appro-vato in consiglio comunale, da parte della maggioranza consiliare il Pianotriennale delle Opere Pubbliche 2013-2015 dove fra le altre cose si individuaun’area di pertinenza del campo sportivo comunale come luogo dove costitu-ire il Centro di Raccolta Comunale ad utilizzo diretto dell’utenza per il confe-rimento di tutte le frazioni di rifiuti previsti dalla legge. Una scelta contestatacon forza dai consiglieri di minoranza, che hanno poi abbandonato l’aula, nonnel merito dell’ iniziativa, utile per incentivare la raccolta differenziata sulterritorio comunale, già avviata con buoni risultati da alcuni anni, ma sullemodalità di scelta del sito che lascia trasparire una “superficialità di pensiero maanche di programmazione su scelte importanti per lo sviluppo del paese su cuisi invitano i cittadini a riflettere ed a esprimersi” come gli stessi consiglieri diminoranza hanno sottolineato nei loro interventi sull’argomento. L’area inquestione infatti, ha destinazione urbanistica come parcheggio a servizio peril campo sportivo comunale, dallo stesso luogo vi è l’accesso per il pubblicoverso le tribune interne ed i servizi igienici ed infine, non meno importante, èuna delle aree di ammassamento in caso di calamità già utilizzata in passatodalla protezione civile in occasioni di emergenza. Insomma tanti validi motivinon portano certamente a considerare ottimale una tale scelta che fra l’altro,per essere resa operativa ha la necessità di essere adeguata con interventicalcolati dal Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale in circa 150 mila euro.Ed allora perché non spenderli in altra idonea area che si potrebbe individuareanche nella stessa zona, ma non dentro il campo sportivo?

Una domanda che attende risposte e su cui certamente si ritornerà a parlare.

Il sindaco Garozzo: “Assieme a molticomuni siciliani, abbiamo condotto

una battaglia perché la Regioneadottasse una legge, sempre

promessa e mai approvata

Acireale, dopo un dibattito durato ben 7 anni arriva l’approdo definitivo

Abusi in aree parzialmente vincolate,ecco la nuova direttiva

Con direttiva sindacale del 23 gennaio, il sinda-co Nino Garozzo, ha dato disposizione al dirigentecaposettore urbanistica perché riapra e riesamini leistruttorie, con eventuale revoca degli atti già adot-tati, circa le pratiche di condono presentate ai sensidella legge 269 del 2003: abusi commessi in aree diinedificabilità relativa (aree parzialmente vincola-te). La direttiva sindacale è stata emanata a seguitodi una decisone del Cga (sez. riunite) che dà il vialibera sul piano amministrativo alla istruzione, esa-me e rilascio del condono in aree parzialmente vin-colate, pur rimanendo la competenza al giudice pe-nale degli effetti eventualmente estintivi del con-dono.

“Sembra l’approdo definitivo, dopo una rincorsadurata ben 7 anni, e cioè dal 26 ottobre 2007 quan-do ad Acireale organizzammo un convegno con lapartecipazione di tutti i comuni siciliani, e il signifi-cativo contributo dell’Associazione geometri ace-si, Associazione ingegneriarchitetti acesi e l’atti-vissima Associazione forense di Acireale – com-menta il primo cittadino acese -. In quella occasione,ravvisammo la necessità che la Regione legiferasseimmediatamente, conformemente a quanto fatto daaltre regioni, in particolare la Lombardia”. La Leggespecifica approvata dalla Regione Lombardia, infat-ti, aveva superato il vaglio di costituzionalità otte-nendo anche il parere dell’Avvocatura dello Stato.

In sostanza, prima della Legge della Lombardia, l’indirizzo assunto era quello che il condo-no non coprisse non solo gli abusi com-messi in aree con vincolo assoluto di ine-dificabilità, ma anche quelli con vincoloparziale, in una regione, la Sicilia, in cuisostanzialmente tutto il territo-rio è vincolato anche solo damotivazioni paesaggistiche.

“Questo aveva creato in-tollerabile e grave discrimi-nazione della Sicilia rispettoad altre regioni che pronta-mente avevano legiferato,in particolare la Regione

Lombardia - dice ancora il sindaco -. Persuperare la discriminazione, proprio daAcireale nacque un vasto movimentoche sollecitò la Regione Siciliana per-ché approvasse una norma fotocopiadi quella della Regione Lombardia”.

Le attese, però, furono disattese e ilprocesso legislativo si arenò, ancheperché furono inseriti dentro una nor-ma che avrebbe potuto essere sempli-ce e lineare, altri tipi di abusi.

I comuni, pertanto, in questi annisono stati costretti – anche per evitare responsabi-lità penali dei dirigenti – a far partire gli avvisi preli-minari di rigetto delle istanze, mentre le soprinten-denze non hanno rilasciato pareri perché trattavasidi abusi in aree vincolate, primo passo, questi, delcompletamento delle procedure che andavano acompletarsi con l’acquisizione al patrimonio pubbli-co e la demolizione dei beni non condonati. Con labeffa, per i proprietari, di essere condannati, pur aven-do pagato l’oblazione di condono prevista da unalegge dello Stato.

Recentemente, però, la svolta: il Cga è tornatosull’argomento e con decisione articolata – pur ren-dendosi conto delle difficoltà interpretative – ha ri-tenuto corretto aderire ad una tesi sollecitata da unprivato. Il massimo organo giurisdizionale dell’Iso-la, ha deciso che, fermo restando la non condonabi-lità di abusi effettuati in aree con vincolo assoluto,

ha stabilito che nelle aree parzialmente vincolateè possibile la sanatoria, previo acquisizione delparere delle autorità preposte al vincolo (ad esem-

pio, le soprintendenze).“Il giudice amministrativo, al fine di adve-

nire al risultato, ha distino dal resto il pianopenale, su cui non può incidere, sostenen-

do che la procedura amministrativa può invece por-tare alla sanabilità delle opere in aree parzialmentevincolate – conferma il sindaco -. Ad Acireale sono304 le pratiche a rischio rigetto da parte dell’ufficioe, in parte, gli uffici comunali avevano anche ini-ziato le procedure di diniego. La decisione delCga, sotto il profilo amministrativo, oggi cambiala prospettiva. Dopo 7 anni, finalmente, anche le304 pratiche del Comune di Acireale (migliaia inSicilia), potranno essere riesaminate anche ovevi siano state revoche in auto tutela da parte deldirigente, ovviamente per le aree parzialmentevincolate”.

Il sindaco chiude dicendo: “Assieme a molticomuni siciliani, abbiamo condotto una estenuantebattaglia perché la Regione adottasse una legge,sempre promessa e mai approvata. Sarebbe ba-stato copiare quella della Regione Lombardia, dan-do le stesse opportunità alla nostra Sicilia. La de-cisione del Cga, adesso, consente la chiusura diun percorso attraverso la distinzione tra effettipenali e amministrativi. Non possiamo dimenti-care, però, che se il legislatore fosse stato piùattento e chiaro, si sarebbero evitate condanneemesse dai giudici penali che non hanno potutoapplicare gli effetti estintivi del reato a seguitodel pagamento dell’oblazione. Noi non siamo fa-vorevoli ai condoni, ma se lo Stato li prevede ègiusto che tutti i cittadini siano trattati allo stes-so modo. E’ stato questo il senso della battagliadi questi anni”.

Individuata un’area diparcheggio del campo

sportivo di Santa Venerina

Locazione Centro di Raccoltaper i rifiuti urbani: è scontro

A n g e -A n g e -A n g e -A n g e -A n g e -lo Silviolo Silviolo Silviolo Silviolo SilvioMusmeciMusmeciMusmeciMusmeciMusmeci

Davide Quattrocchi

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www.paesietneioggi.it10 JONICAJONICAJONICAJONICAJONICA

“Non è ammissibile tollerare que-sti pesanti disservizi. I cittadini avreb-bero dovuto essere informati per tem-po sugli orari d’ufficio magari attra-verso l’affissione di cartelli, evitan-do lunghe code proprio nell’andronedel palazzo municipale. Nessun ad-detto comunale, infatti, ha fornito in-formazioni, in molti si sono arrangia-ti organizzando i turni con il numero,tra non poche difficoltà. Non è ac-cettabile che un Ente pubblico tratti ipropri cittadini in questo modo; sa-rebbe stato opportuno predisporre

Nella città ancora coperta di cenere, gli utenti sono costretti a lunghe code

L’ufficio Tributi di Mascali è off limitsdei locali per l’accoglienza del pub-blico, evitando le scene che si vedo-no quotidianamente, peraltro in unclima di grane tensione”.

E’ la denuncia durissima del Comi-tato civico “La Nostra Mascali”, perbocca del coordinatore del sodaliziocittadino Giovanni Pellizzeri. Il Co-mitato, infatti denuncia con forza “imolteplici i disservizi che, con l’ini-zio del nuovo anno incidono forte-mente sulla collettività. Da alcunigiorni i cittadini mascalesi si sonovisti recapitare bollette di ogni tipo,

in particolare afferenti al servizioidrico, casa e rifiuti. Nei giorni scorsiin Municipio è andata in scena la di-sorganizzazione dell’Ente. Decine diutenti accalcati sin dalle prime oredel mattino nell’androne del palazzodi città, in attesa di potere raggiun-gere gli uffici”. Le difficoltà principaliriguardano le numerose persone an-ziane costrette a lunghe attese al-l’addiaccio e senza un posto a sede-re. La portineria del Comune impro-priamente trasformata in ufficio in-formazioni e assediata da decine di

cittadini infuriati per le lunghe atte-se. Una situazione di autentico disa-gio che il comitato civico La NostraMascali non può non denunciare conforza.

A Mascali, intanto, in tema di dis-servizi, sono parecchi ancora i cu-muli di cenere vulcanica. E nonostan-te sia stata predisposta la rimozione,molte zone del centro ospitano quel-le che ormai sono diventate dellemicrodiscariche e non solo di cenerevulcanica. Anche su tale questione,il Comitato civico “La Nostra Ma- Furio PamamiFurio PamamiFurio PamamiFurio PamamiFurio Pamami

Cittadini contro il degrado: la denuncia parte dal web ed arrivano i dossier

Strade di Giarre? Un colabrodo tra pozzanghere e buche

Mario PafumiMario PafumiMario PafumiMario PafumiMario Pafumi

L’intervista di questo mese è incen-trata su Federico, un giovane gay26enne, di origine giarresi e trasferito-si da 4 anni a Firenze per studio. La suastoria è particolare, molto forte per al-cuni argomenti e sopratutto intensa alivello emotivo. Incontrato un ragaz-zo mentre era ancora nella sua cittàd’origine, la storia tra loro due si è con-clusa. Federico non era innamorato,mentre Antonio sì. Cose che capitano,purtroppo, nella vita di ciascuno di noi.

Ma Antonio non si è dato per vintoe per anni il passato ha perseguitatoFederico, anche a chilometri di distan-za, attraverso minacce, ricatti… e un ten-tativo di suicidio. Dopo il salto, la sua

Di origini giarresi decide a ventisei anni di lasciare la sua città, perchè non accettato

storia:Parlami di te...Parlami di te...Parlami di te...Parlami di te...Parlami di te...Mi chiamo Federi-

co, ho 26 anni, sono diorigine catanese evivo a Firenze da cir-ca 4 anni. Mi sono tra-sferito per studio e in-tanto mi sono cerca-to un lavoretto parttime per coprire qual-che spesa. Dividocasa con due ragazzietero e mi sto laure-ando.

Quando hai ca-Quando hai ca-Quando hai ca-Quando hai ca-Quando hai ca-pito di esserepito di esserepito di esserepito di esserepito di essereg a y ?g a y ?g a y ?g a y ?g a y ?

Non ti so dire, me ne sono reso con-to tipo a 18/19 anni quando è entratointernet a casa (sorride). Alle superioriero comunque lo sfigato: mai baciatouna ragazza, timidissimo… Beh diciamoche ho capito cosa mi eccitava di più eperché mi incazzavo coi porno taglia-ti delle tv private (non fanno mai vede-re un pisello, hai notato?). E poi soprat-tutto ho scoperto la chat dove sonoriuscito a parlare con qualcuno nellamia stessa “condizione”

Ed eri ancora a Giarre in fa-Ed eri ancora a Giarre in fa-Ed eri ancora a Giarre in fa-Ed eri ancora a Giarre in fa-Ed eri ancora a Giarre in fa-miglia. Come vivevi la cosa?miglia. Come vivevi la cosa?miglia. Come vivevi la cosa?miglia. Come vivevi la cosa?miglia. Come vivevi la cosa?Era dura all’inizio?Era dura all’inizio?Era dura all’inizio?Era dura all’inizio?Era dura all’inizio?

Sì, in famiglia era un casino… Hodovuto parlarne per forza con mio

padre quando ha scoperto dei siti sullacronologia, che ho imparato a cancel-lare in un microsecondo. Mi ha presoda parte e mi ha detto cosa aveva tro-vato: gli ho inventato che li avevo vi-sitati per curiosità e da allora ho can-cellato files temporanei, cronologia,ecc ecc. Penso che abbia poi fatto fin-ta di niente… Calcola che nella mia fa-miglia vige molto l’ipocrisia cattolicae quell’essere siciliani stile anni 30.

Ipocrisia cattolica: spiegamiIpocrisia cattolica: spiegamiIpocrisia cattolica: spiegamiIpocrisia cattolica: spiegamiIpocrisia cattolica: spiegamimegl io?megl io?megl io?megl io?megl io?

Quella volta credo che mio padreabbia tenuto nascosto la cosa, è statosolo un episodio isolato. Anche miamadre non ne ho mai parlato, fino aquando non ho tirato fuori io l’argo-mento. Ma per arrivare a parlare benedi quello devo tornare indietro…

Ok, raccontami...Ok, raccontami...Ok, raccontami...Ok, raccontami...Ok, raccontami...Mi spiego meglio: il secondo ragaz-

zo che ho incontrato è stato il primocon cui sono andato a letto, era delmio stesso quartiere. Ci siamo frequen-tati per circa un anno, dopo di che luiha iniziato a dirmi che era innamoratis-simo di me ecc. io a quel punto gli hodetto che non provavo lo stesso neisuoi confronti e ho rotto. Siamo rima-sti in contatto come amici, io nel frat-tempo mi sono spostato a Firenze, luiin un’altra città. Dopo un mese mi hadetto che gli avevano diagnosticatoun tumore. Io, che tengo in grandissi-

mo conto l’amicizia, ho iniziato a star-gli il più vicino possibile, al telefonosoprattutto vista la distanza e in que-sto modo sono entrato nella sua trap-pola.

Trappola? Vai avanti…Trappola? Vai avanti…Trappola? Vai avanti…Trappola? Vai avanti…Trappola? Vai avanti…Mi faceva molta pena, era distrutto

per lui. Quando ci vedevamo si senti-va male, sveniva… chiaramente quan-do dicevo che volevo uscire fatalmen-te lui aveva una crisi e dovevo passa-re la serata con lui al telefono. Quan-do ha capito che io stavo mollando unpo il colpo, ha finto di tentare il suici-dio per colpa mia. Mi arrivavano an-che sms dal cellulare di sua madre epensai che lei sapesse di noi due. Sifece vedere da me con i polsi bendati.Io iniziai a sospettare in parte che cifosse qualcosa che non quadrava … Poitutto degenerò.

In che senso?In che senso?In che senso?In che senso?In che senso?La cosa è degenerata sempre più,

fino ad arrivare alle minacce. Ho sco-perto che mi aveva frugato nel porta-fogli e trovato indirizzo e numero ditelefono dei miei. Sicché quando si ar-rabbiava con me per qualcosa squilla-va ai miei genitori. Ecco divorato daisensi di colpa e aveva anche paura: luichiamava a casa dei miei genitori an-che alle 4 di notte. Per anni, io a Firenzee lui in un’altra città, mi teneva sottocontrollo: dovevo tenere nascoste lemie storie e se lui fiutava qualcosa, scat-

tava la minaccia. Arrivavo a fargli unosquillo ogni 5 minuti per fargli capireche ero da solo e non con un altroragazzo… La cosa mi ha talmente stres-sato da avermi portato alla depressio-ne: ecco perché devo ancora laurear-mi a 26 anni…

Ma non hai pensato di ribel-Ma non hai pensato di ribel-Ma non hai pensato di ribel-Ma non hai pensato di ribel-Ma non hai pensato di ribel-larti? Parlare ai tuoi, affrontarelarti? Parlare ai tuoi, affrontarelarti? Parlare ai tuoi, affrontarelarti? Parlare ai tuoi, affrontarelarti? Parlare ai tuoi, affrontarelui una volta per tutte, rivolger-lui una volta per tutte, rivolger-lui una volta per tutte, rivolger-lui una volta per tutte, rivolger-lui una volta per tutte, rivolger-ti anche alla ti anche alla ti anche alla ti anche alla ti anche alla PPPPPolizia….olizia….olizia….olizia….olizia….

Non volevo coinvolgere i miei ge-nitori in alcun modo, se per caso si met-teva a fare una scenata davanti a casamia era un casino. Nel quartiere tutti siconoscono paesino e i miei li cono-scono tutti.

E come ne sei uscito da que-E come ne sei uscito da que-E come ne sei uscito da que-E come ne sei uscito da que-E come ne sei uscito da que-sto incubo?sto incubo?sto incubo?sto incubo?sto incubo?

Ho incontrato un ragazzo che miha capito e supportato tantissimo esono arrivato a dire tutto ai miei spie-gando perché non mi laureavo, e cheero gay. E gli ho anche raccontato deltizio, ma in forma meno morbosa oossessiva, tralasciando alcuni dettagli.Ma che quello mi ha portato alla de-pressione… A quel punto il tizio ha ca-pito che non aveva più l’arma più im-portante per minacciarmi e lentamen-te si è arreso, ha provato a ricattarmiancora una volta per andare a lettocon lui, ma a quel punto ero forte… e gliho sputato in faccia.

E come hanno reagito i tuoiE come hanno reagito i tuoiE come hanno reagito i tuoiE come hanno reagito i tuoiE come hanno reagito i tuoi

al coming out?al coming out?al coming out?al coming out?al coming out?Pianti e discorsi tali per cui se non

fosse stata pesante la situazione avreiiniziato a ridere. Del tipo “Noi non tiabbiamo insegnato così” oppure “E’colpa di Firenze”Hanno anche tenta-to la carta del non farmi tornare aFirenze, ma io mi ero trovato un la-voretto e quindi ero in parte “indi-pendente”. Per tornare al discorso del-l’ipocrisia cattolica, la mattina dopoil mio coming out, le lacrime e lediscussioni, mia madre è entrata incamera mia, come nulla fosse, a chie-dermi cosa preferissi per colazione…Mi hanno poi mandato al consulto-rio che in realtà io ho usato per aiu-tarmi a uscire dalla depressione chemi aveva preso, avevo ancora stra-scichi della cosa. Ora con loro parlopoco o niente della mia vita privata:sapevano che ero fidanzato fino di-cembre 2013, ma in maniera moltoblanda

E ora come stai?E ora come stai?E ora come stai?E ora come stai?E ora come stai?Ora bene, ne sono uscito quasi

completamente, non sono dovutopassare da antidepressivi o simili, nesono uscito andando al lavoro tutti igiorni, trovando degli amici, insommaricreandomi una routine che era total-mente persa prima e sono pronto peruna nuova storia dopo quella conclu-sasi qualche mese fa.

scali”, sollecita un intervento pro-grammato e possibilmente in tempirapidi per la pulizia delle strade. Par-ticolarmente allarmante il quadro chesi presenta davanti al plesso di scuo-la primaria di via San Giuseppe a Car-rabba di Mascali.

All’ingresso dell’edificio scolasti-co a pochi metri dallo spazio ludicoprimeggia ormai da lungo tempo unamortificante discarica di cenere mo-strandosi ai tanti bambini che frequen-tano la scuola.

Intervista gay: storia di Federico ed un ex fidanzato che lo perseguita

Sono incalcolabili e di nume-ro crescente le segnalazioni dibuche o avvallamenti o di disse-sto delle strade a Giarre. Una si-tuazione annosa, ereditata dal-l’attuale amministrazione chenon riesce a dare risposte ade-guate ai cittadini, se non attra-verso interventi tampone asso-lutamente inefficaci. Occorre-

rebbe da parte del settore lavoripubblici del Comune etneo, pren-dere coscienza del dato che rat-toppare le strade non solo non èsicuro, ma non risolve il proble-ma.

Chi si mette in viaggio tra levie di Giarre, può facilmente no-tare lo stato delle strade cittadi-ne, ridotte a colabrodo per anno-

sa incuria e/o cattiva manuten-zione. A cosa è dovuto questoeffetto a Giarre? Nella maggiorparte delle arterie sicuramente alavori non eseguiti alla perfezio-ne nel corso degli anni, mai forseadeguatamente controllati dairesponsabili e al cosiddetto “ef-fetto rattoppo”.

Nell’epoca del 2.0 la denun-cia parte dal web, e così anche icittadini giarresi e non con pc etablet sui propri profili o su di-verse pagine facebook, docu-mentano implacabilmente lo sta-to delle strade “made in Giarre”.Navigando online è facile imbat-tersi in impietosi dossier fotogra-fici intitolati “I grandi crateri di…Giarre” o ancora “Buche di Giar-re” o ancora “inciviltà a Giarre”,iniziative con le quali i cittadinivoglio far emergere il continuodisagio nel percorrere su due oquattro ruote la città evidenzian-do anche il continuo pericolo in

cui incorrono. In particolar modo,ad esser colpiti sono i mezzi adue ruote: l’asfalto in molte zonedella città non esiste più e le stra-de assomigliano sempre di più altipico formaggio svizzero con ibuchi: il gruviera. Chi sta peg-gio? Certamente le strade piùtrafficate. Sia sul web, sia addirit-tura perfino mediante interroga-zione in Consiglio comunale,vengono indicate le strade nellequali è prioritario intervenire,come ad esempio: le vie Sacer-dote Penturo(ex Strada 37), S.Matteo, Strada 85, Cavour, Pa-lermo, Mascagni, viale delle Pro-vince, Settembrini, Federico II diSvevia, Strada, Paoli, Della Re-gione, Foscolo, Carolina, Libertàe Cairoli, solo per citarne alcu-ne. E con la pioggia tutto peg-giora. Basta un poco di acqua ele strade non esistono più. Conl’ondata di maltempo, ma anchecon semplici acquazzoni su di-

Via Ruggero

verse strade cittadine si sono for-mate nuove buche, piccole fra-ne e cedimenti o addirittura si ro-vinano nuovamente le strade giàasfaltate che recato non pochidisagi a chi viaggia. Adesso adessere intaccato è perfino il ba-solato delle storiche via Calli-poli e corso Italia!

Non ci sono interventi di ma-nutenzione sufficienti e qualorasussistano non sono mai risoluti-vi: si rattoppa come si può, ma ilrisultato non è mai buono. No-nostante l’intervento della squa-dra di lavoro addetta a questo(quando è possibile e solamen-te in casi di vera emergenza!) i“rattoppi” non sono mai decisi-vi anche perché per una siste-mazione definitiva servirebbe-ro parecchi fondi, dei quali l’am-ministrazione comunale nondispone. A Giarre, dunque, sipuò parlare di una vera e pro-pria “ “ “ “ “Emergenza strade” sem-

pre crescente. Il sindaco Rober-to Bonaccorsi e l’assessore aiLavori pubblici, Giovanni Finoc-chiaro, conoscono bene la pro-blematica e per cercare di farequalcosa di pratico, sembra ab-biano presentato nel Pianotriennale delle opere pubblicheuna serie di progetti che riguar-dano, nella prima annualità, lamanutenzione di alcune strade,che per criticità meritano parti-colare attenzione. Il problemadrammatico è sempre quello di

trovare la necessaria copertu-ra finanziaria, che nel caso diGiarre dipenderà dal Piano diriequilibrio dell’ente. Intanto,continua l’opera di monitorag-gio delle buche nelle strade piùcolpite per effettuare le soliteriparazioni di rattoppo tempo-raneo. Il rifacimento di parte divia Luminaria, in un piccolo trat-to, rappresenta una piccolagoccia nell’oceano delle stra-de dissestate giarresi.

Andrea Lino Pietro

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www.paesietneioggi.it 11SPORT E CULSPORT E CULSPORT E CULSPORT E CULSPORT E CULTURTURTURTURTURAAAAA

Grande partecipazione dipubblico alla kermesse di artimarziali (Karate e wushu kungfu) andata in scena al Palazzet-to dello Sport di Mascalucia eche ha visto protagonisti i gio-vani atleti dell’Ascam e del-l’Asdam guidati dai maestriFrancesco Spampinato e GiulioRagusa.

Alla premiazione finale del-la manifestzione, denominata“Natale per tutti”, hanno presoparte anche il presidente nazio-nale della federazione Fiwuk,avv. Ignazio Drago, la delega-ta regionale dott. Isabella Ma-gistro. Nel corso dell’evento alnumeroso pubblico presentesono state proposte delle dimo-strazioni delle tecniche da di-

Nani, streghe, principi, uno specchio magico e una melaavvelenata. Gli ingredienti della nota favola di Biancaneve cisono tutti, ma quella che è andata in scena all’Istituto MedicoPsicopedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati,non era di certo la solita fiaba.

Eccezionali protagonisti sedici ospiti dell’Istituto, ragazzidiversamente abili che con entusiasmo e impegno hanno la-vorato alla realizzazione di uno spettacolo dagli esiti impre-vedibili. Un progetto dal titolo “Diversamente teatrando”, natodall’impegno di tutte le figure professionali che quotidiana-mente lavorano con dedizione, attraverso interventi riabilita-tivi volti a sviluppare nuove competenze nei pazienti, utiliz-zando l’attività teatrale come canale comunicativo capace dipotenziare linguaggio, socialità, comprensione, percezionisensoriali, schema corporeo, orientamento ed autostima.

Un’iniziativa dell’avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istitu-to, da sempre sensibile e attento verso il dolore altrui: “L’uomovale per quel che sa rendere all’umanità sofferente” dice citan-do la scomparsa mamma Antonietta, fondatrice della struttu-ra. E quest’anno il progetto allarga i suoi orizzonti e diventapartner di Telethon, un aiuto concreto da chi ha bisogno a chine ha altrettanto.

“E’ la solidarietà nella solidarietà – spiega Labisi – i genitoridi questi ragazzi con difficoltà a sostegno di una campagna afavore della ricerca su altre malattie”.

Seimila sono in Italia le malattie genetiche poco o per nullaconosciute, e ventimila ogni anni i bambini colpiti. MaurizioGibilaro, coordinatore provinciale di Telethon, da anni cural’iniziativa a Catania, dove diversi eventi sono stati organiz-zati per raccogliere fondi da destinare alla causa.

Tra gli applausi della numerosa platea, Gibilaro ha conse-gnato gli attestati di benemerenza, agli attori e agli operatoriimpegnati nella realizzazione dello spettacolo: sul palcosce-nico Rita Santacroce nel ruolo di Biancaneve, Pina Favella lamatrigna, Rosanna Varghetto la regina, Giulio Gargano lospecchio, Cristina Protasi il cacciatore, Davide Macaluso eMarco Lauricella i due principi, e ancora nei ruoli minori Calo-gero Trapani, Giovanna Longo, Graziella Belfiore, GraziellaCarciotto, Ornella Ragusa, Irene Di Mura, Rita Zappalà, Mari-nella Ania.

Simona Pulvirenti Simona Pulvirenti Simona Pulvirenti Simona Pulvirenti Simona Pulvirenti

“La stràula di don Nenè”,questo è il titolo che lo scrit-tore ennese Giuseppe Ferran-te ha dato al suo ultimo ro-manzo, recentemente licen-ziato alle stampe per i tipi del-

l’Associazione “Radiusu edi-zioni”. Trattasi di un nuovoviaggio intrapreso dal prota-gonista verso gli Stati Uniti,alla ricerca di una realizzazio-ne lavorativa. Il tema sceltodal Ferrante non è nuovo, anziesso si installa sulla scia diquanto trattato precedente-mente negli ultimi suoi due li-bri, i quali hanno tutti per pro-tagonista un sicil iano cheemigra dalla Sicilia (in parti-colar modo da Enna), per poifare ritorno e registrare tuttele differenze tra il Settentrio-ne e il Meridione del nostroPaese. Prestando fede a quan-to dice Alfio Patti nella prefa-zione de “La stràula di donNenè”, sappiamo che i periodistorici rappresentati nelle al-tre opere di Ferrante sono di-versi (nella Sicilia a cavallotra l’’800 e il ‘900).

Un treno lungo più di cen-

t’anni sino ad Enna da Castro-giovanni, nell’Italia del secon-do dopoguerra ne Il politeistadi provincia, per finire ai gior-ni nostri con “La stràula di donNenè”), ma il tema è semprequello e fa fede al motto “cunesci, arrinesci”, ovvero “chiesce, riesce”. Tuttavia, ciò checontraddistingue l’ultima ope-ra di Ferrante è che il prota-gonista Paolo, emigrato nonpiù in Nord Italia, bensì negliUSA, non tornerà più, a dimo-strazione che oggi neanche ilNord del nostro Paese è ingrado di soddisfare i sognionesti della gente del Sud.

Oggi non c’è più spazio peri sentimentalismi, e la fame digratificazione dei giovani dioggi è più forte degli “ncuttu-mi” dettati dalla partenza, ov-vero quei dolori sordi che siingoiano senza dire una paro-la, nel momento in cui si la-

scia la terra natia. Inoltre,come ricorda Patti, “se i primipersonaggi partono sconfitti,con tante speranze e proposi-ti, ritornando di fatto altret-tanto sconfitti e disillusi difronte ad una Sicilia restia alcambiamento, ne “La stràula didon Nenè” invece Paolo, sici-liano moderno, non ritorneràpiù, respingendo quei luoghicomuni come “quannu tira ven-tu fatti canna” (“quando tiravento fatti canna”), indicandocosì l’atto di piegarsi nei mo-menti difficili anziché reagire,oppure, “munnu ha statu e mun-nu è” (“mondo è stato e mondoè”), come a dire che nulla cam-bierà mai”.

Ferrante dunque si aggiun-ge alla schiera di autori chehanno narrato la Sicilia percomprenderne a fondo l’anima,dando spazio soprattutto allarabbia per una terra che non

Il volume, prima produzione libra-ria del giovane Elia Torrisi (Catania,1994) studente universitario dai mol-teplici interessi, per dirla con le pa-role di Salvo Patanè (docente di Sto-ria dell’Arte nei Licei e architetto pro-fessionista. Impegnato fin da giova-ne in politica) è una particolare inda-gine volta a dare delle risposte circa“Il lavoro intellettuale che anima ilfondo di ogni impegno politico”.

Il giovane Torrisi, nonostante l’etàha già maturato importanti e signifi-cative esperienze in campo sporti-vo (medaglia di bronzo al campio-nato nazionale Kung-Fu nwl 2003); incampo musicale: ha conseguito, nel

2007, la licenza di teoria, solfeggioe dettato musicale presso l’I.M.P. “Ar-turo Toscanini” di Ribera (AG) e, nel2010, la licenza di pianoforte com-plementare presso l’I.M.P.

“Vincenzo Bellini” di Catania ri-portando il massimo dei voti; in cam-po letterario (alcune sue poesie han-no ricevuto riconoscimenti in con-corsi locali e nazionali, fra cui il pre-mio AVULSS -2005, Palermo - ed ilPremio “Santa Maria della Luce” -2006, Mattinata - indetto dall’Acca-demia Internazionale “Il Convivio”;1° classificato, per la capacità criticadei fatti, al III concorso a tema indet-to dalla sezione di Giarre del comita-to “10 Febbraio” nel 2012); in campopolitico (ha ricoperto a vario titoloincarichi di rappresentanza studente-sca. Socio di Azione Cattolica Ita-liana, Fuci, Addiopizzo, Legambientee Rifiuti Zero Sicilia, è, inoltre, mem-bro del partito democratico, dell’as-sociazione Giovani Cisl e del movi-mento Liberiecittadini.

Ha aderito a Italia Futura dal 2011al 2012. Ha sottoscritto il Manifestodel Gruppo Spinelli, “La Buona politi-ca per tornare a crescere”, manifestodel Forum delle persone e delle asso-ciazioni di ispirazione cattolica nelmondo del lavoro e “Verso la TerzaRepubblica”, appello lanciato da Ita-lia Futura. Dall’anno accademico 2012- 2013 studia Economia e Scienze

Sociali nell’università commerciale“Luigi Bocconi” di Milano, dove con-tinua ad impegnarsi nell’attività dirappresentanza studentesca. Il 9 e il10 giugno 2013, in occasione delleelezioni amministrative, è stato can-didato al consiglio comunale di Giar-re nella lista giarresi. Il 26 ottobre2013 è stato eletto componente delcoordinamento del circolo democra-tico “Vigentino - Angelo Vassallo”di Milano. Il 17 novembre 2013, a so-stegno della candidatura nazionaledi Matteo Renzi, è stato eletto dele-gato presso la Convenzione Metro-politana di Milano per il congressodel partito democratico. Ha pubbli-cato il suo primo pamphlet, nello stes-so mese, riscuotendo un successotale da indurre la casa editrice a fareuna ristampa, in corso in questi gior-ni.

Il libro è stato presentato a Giarrenella “Sala Romeo” del PalaCulture,in un incontro moderato dal giornali-sta Pippo Vecchio , che ha visto gliinterventi del docente universitarioNicolò Mineo, del vicesindaco Pa-tanè e del dottore Rosario Sorace(nella foto). Lo abbiamo incontratoper conoscere direttamente da lui icontenuti e l’ispirazione del libro.

LLLLLa politica che soprattuttoa politica che soprattuttoa politica che soprattuttoa politica che soprattuttoa politica che soprattuttooggi vive un momento di forteoggi vive un momento di forteoggi vive un momento di forteoggi vive un momento di forteoggi vive un momento di fortee drammatica contestazionee drammatica contestazionee drammatica contestazionee drammatica contestazionee drammatica contestazionepopolare per l’incapacità di sa-popolare per l’incapacità di sa-popolare per l’incapacità di sa-popolare per l’incapacità di sa-popolare per l’incapacità di sa-

per rispondere aiper rispondere aiper rispondere aiper rispondere aiper rispondere aibisogni colletti-bisogni colletti-bisogni colletti-bisogni colletti-bisogni colletti-vi di base, puòvi di base, puòvi di base, puòvi di base, puòvi di base, puòessere ancoraessere ancoraessere ancoraessere ancoraessere ancorauna vocazione?una vocazione?una vocazione?una vocazione?una vocazione?

“Il punto non èse la Politica - che ècosa diversa dalmercato elettorale -possa o non possaessere vocazione.A prescindere daquanto accade oggiin Italia (e non solo),essa è un ministero, un servizio darendere alla propria Comunità, nonsemplicemente un lavoro (pur impe-gnando a tempo pieno) o, peggio, unripiego”.

Cosa intendi per “bene co-Cosa intendi per “bene co-Cosa intendi per “bene co-Cosa intendi per “bene co-Cosa intendi per “bene co-mune” in una società fortemen-mune” in una società fortemen-mune” in una società fortemen-mune” in una società fortemen-mune” in una società fortemen-te frammentata in cui ciascu-te frammentata in cui ciascu-te frammentata in cui ciascu-te frammentata in cui ciascu-te frammentata in cui ciascu-no tende a portare acqua alno tende a portare acqua alno tende a portare acqua alno tende a portare acqua alno tende a portare acqua alproprio mulino cioè ai propriproprio mulino cioè ai propriproprio mulino cioè ai propriproprio mulino cioè ai propriproprio mulino cioè ai propriinteressi di parte, di casta, diinteressi di parte, di casta, diinteressi di parte, di casta, diinteressi di parte, di casta, diinteressi di parte, di casta, dicondiz ione?condiz ione?condiz ione?condiz ione?condiz ione?

“Il bene comune non è mai defini-to una volta per sempre: esso consi-ste nella continua ricerca di quel giu-sto mezzo che armonizza le esigen-ze ed i doveri delle diverse compo-nenti che danno corpo alla società.Non si impara (solo) sui libri di Filo-sofia. Piuttosto si pratica, con l’equi-librio e la saggezza dell’uomo e del-l’uomo politico”.

Quale significato attribuisciQuale significato attribuisciQuale significato attribuisciQuale significato attribuisciQuale significato attribuiscispecificamente all’espressionespecificamente all’espressionespecificamente all’espressionespecificamente all’espressionespecificamente all’espressione“L’impegno della Chiesa”, sem-“L’impegno della Chiesa”, sem-“L’impegno della Chiesa”, sem-“L’impegno della Chiesa”, sem-“L’impegno della Chiesa”, sem-pre più spesso oggetto di at-pre più spesso oggetto di at-pre più spesso oggetto di at-pre più spesso oggetto di at-pre più spesso oggetto di at-tacchi a causa dei numerositacchi a causa dei numerositacchi a causa dei numerositacchi a causa dei numerositacchi a causa dei numerosiscandali che la coinvolgono?scandali che la coinvolgono?scandali che la coinvolgono?scandali che la coinvolgono?scandali che la coinvolgono?

“La Chiesa è l’assemblea dei cre-denti, cosa diversa dal clero, che co-munque le appartiene. In un mondosempre più consumista e materiali-sta, è necessario ribadire il primatodello spirito e dunque della dimen-sione metafisica: perorare la causadella libertà dai vincoli terreni è, oggi,un gesto quasi rivoluzionario. LaChiesa che mi piace, sebbene ferita,è certamente più che uno scandalo: èla parrocchia che nel segreto si pren-de cura dell’indigente; il credente che,senza ergersi a detentore del sapereuniversale - e senza etichette - vivebene la propria vita, insieme agli altri

uomini”.Cosa significa per un giova-Cosa significa per un giova-Cosa significa per un giova-Cosa significa per un giova-Cosa significa per un giova-

ne oggi impegnarsi in politicane oggi impegnarsi in politicane oggi impegnarsi in politicane oggi impegnarsi in politicane oggi impegnarsi in politicacon una fede religiosa nel cuo-con una fede religiosa nel cuo-con una fede religiosa nel cuo-con una fede religiosa nel cuo-con una fede religiosa nel cuo-r e ?r e ?r e ?r e ?r e ?

“Significa rispondere ad una vo-cazione prima di tutto spirituale, im-parando a far coesistere positivamen-te le ambizioni personali con quelle,primarie, della società che si scegliedi servire. Un giovane credente, oggi,non può che spendersi per un mondouno, senza barriere e libero dalle ca-tene della materia - l’esasperazionedei poteri finanziari, ma anche l’op-posto nichilismo qualunquista - cheavvolgono il presente. Noi giovani,privati di certezze, possiamo fare piùdei nostri padri: con l’immaginazionee la speranza possiamo davvero co-struire un domani migliore. Per tutti”.

Il saggio diElia Torrisi.

Parla ilgiovane20enne

autore dellibro

La politica come vocazione: il bene comunee l’impegno della Chiesa

Mario PafumiMario PafumiMario PafumiMario PafumiMario Pafumi

fesa dalle insidie della strada.Una targa è stata consegnatadall’Amministrazione comuna-le (4° Dan di Karate Wado Ryu,

Un nuovo viaggio verso gli Stati Uniti alla ricerca di una realizzazione lavorativa

«La stràula di don Nenè» Il nuovoromanzo di Giuseppe Ferrante

cambia mai atteggiamento. Einfatti Ferrante scrive che “Lastràula carica di umanità scivo-lava sul dorsale ripido dellastoria senza meta né senso” eche “Questa stràula su cui viag-giamo da troppo tempo ha bi-sogno delle ruote della civiltà,ma solo quando la campagnasarà stata arata dalle nostremani”. Prestando fede allo stu-dio filologico di Patti, infatti,“la stràula è un carro senzaruote, trainato dai buoi, ma an-che una candelora altissimatutta addobbata di pane e allo-ro, presente a Ribera per la fe-sta di S. Giuseppe.

Come a dire – per conclu-dere con le parole di Patti - chela gente lotta sì per il pane, be-nedetto e quotidiano, ma è an-che vero che non si vive sol-tanto di questo: nella vita civuole anche gratificazione”.

Francesco PattiFrancesco PattiFrancesco PattiFrancesco PattiFrancesco Patti

Protagonisti i giovani guidati dai maestri Spampinato e Ragusa

Che spettacolo la kermesse di arti marziali

L’Istituto “Lucia Mangano” diBattiati a sostegno di Telethon

In scena «un’insolitaBiancaneve»

6° Duan di Wushu Kung Fu) alconcittadino Antonio Stornio-lo, carabiniere, acclamatissimoper le sue evoluzioni su Cana-

le 5 allo show Italia’s Got Ta-lent, e a Noemi Franco NoemiFranco per la sua partecipazio-ne alla trasmissione “Altrimen-

ti Ci Arrabbiamo”, al fianco delballerino Gabriele Rossi.

Francesco ManninoFrancesco ManninoFrancesco ManninoFrancesco ManninoFrancesco Mannino

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