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Documento del consiglio di classe
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ISTITUTO d’ISTRUZIONE SUPERIORE “E.TORRICELLI”
MILANO
SIMULAZIONE ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO
DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
PROVA DI ITALIANO – 18 dicembre 2017
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Primo Levi, dalla Prefazione di La ricerca delle radici. Antologia personale, Torino 1981
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Poiché dispongo di input ibridi, ho accettato volentieri e con curiosità la proposta di comporre anch’io un’«antologia personale», non nel senso borgesiano di autoantologia, ma in quello di una raccolta, retrospettiva e in buona fede, che metta in luce le eventuali tracce di quanto è stato letto su quanto è stato scritto. L’ho accettata come un esperimento incruento, come ci si sottopone a una batteria di test; perché placet experiri e per vedere l’effetto che fa. Volentieri, dunque, ma con qualche riserva e con qualche tristezza. La riserva principale nasce appunto dal mio ibridismo: ho letto parecchio, ma non credo di stare inscritto nelle cose che ho letto; è probabile che il mio scrivere risenta più dell’aver io condotto per trent’anni un mestiere tecnico, che non dei libri ingeriti; perciò l’esperimento è un po’ pasticciato, e i suoi esiti dovranno essere interpretati con precauzione. Comunque, ho letto molto, soprattutto negli anni di apprendistato, che nel ricordo mi appaiono stranamente lunghi; come se il tempo, allora, fosse stirato come un elastico, fino a raddoppiarsi, a triplicarsi. Forse lo stesso avviene agli animali dalla vita breve e dal ricambio rapido, come i passeri e gli scoiattoli, e in genere a chi riesce, nell’unità di tempo, a fare e percepire più cose dell’uomo maturo medio: il tempo soggettivo diventa più lungo. Ho letto molto perché appartenevo a una famiglia in cui leggere era un vizio innocente e tradizionale, un’abitudine gratificante, una ginnastica mentale, un modo obbligatorio e compulsivo di riempire i vuoti di tempo, e una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza. Mio padre aveva sempre in lettura tre libri contemporaneamente; leggeva «stando in casa, andando per via, coricandosi e alzandosi» (Deut. 6.7); si faceva cucire dal sarto giacche con tasche larghe e profonde, che potessero contenere un libro ciascuna.
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Aveva due fratelli altrettanto avidi di letture indiscriminate; i tre (un ingegnere, un medico, un agente di borsa) si volevano molto bene, ma si rubavano a vicenda i libri dalle rispettive librerie in tutte le occasioni possibili. I furti venivano recriminati pro forma, ma di fatto accettati sportivamente, come se ci fosse una regola non scritta secondo cui chi desidera veramente un libro è ipso facto degno di portarselo via e di possederlo. Perciò ho trascorso la giovinezza in un ambiente saturo di carta stampata, ed in cui i testi scolastici erano in minoranza: ho letto anch’io confusamente, senza metodo, secondo il costume di casa, e devo averne ricavato una certa (eccessiva) fiducia nella nobiltà e necessità della carta stampata, e, come sottoprodotto, un certo orecchio e un certo fiuto. Forse, leggendo, mi sono inconsapevolmente preparato a scrivere, così come il feto di otto mesi sta nell’acqua ma si prepara a respirare; forse le cose lette riaffiorano qua e là nelle pagine che poi ho scritto, ma il nocciolo del mio scrivere non è costituito da quanto ho letto. Mi sembra onesto dirlo chiaramente, in queste «istruzioni per l’uso» della presente antologia.
Primo Levi (Torino 1919-‐87) è l’autore di Se questo è un uomo (1947) e La tregua (1963), opere legate alla esperienza della deportazione, in quanto ebreo, nel campo di Buna-‐Monowitz presso Auschwitz, e del lungo e avventuroso viaggio di rimpatrio. Tornato in Italia, fu prima chimico di laboratorio e poi direttore di fabbrica. A partire dal 1975, dopo il pensionamento, si dedicò a tempo pieno all’attività letteraria. Scrisse romanzi, racconti, saggi, articoli e poesie.
A proposito di La ricerca delle radici, Italo Calvino così scrisse in un articolo apparso su «la Repubblica» dell’11 giugno 1981: «L’anno scorso Giulio Bollati ebbe l’idea di chiedere ad alcuni scrittori italiani di comporre una loro «antologia personale»: nel senso d’una scelta non dei propri scritti ma delle proprie letture considerate fondamentali, cioè di tracciare attraverso una successione di pagine d’autori prediletti un paesaggio letterario, culturale e ideale. [...] Tra gli autori che hanno accettato l’invito, l’unico che finora ha tenuto fede all’impegno è Primo Levi, il cui contributo era atteso come un test cruciale per questo tipo d’impresa, dato che in lui s’incontrano la formazione scientifica, la sensibilità letteraria sia nel rievocare il vissuto sia nell’immaginazione, e il forte senso della sostanza morale e civile d’ogni esperienza».
. Comprensione del testo
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo.
. Analisi del testo
2.1 Quali sono per Levi le conseguenze degli «input ibridi» (r. 1) e dell’«ibridismo» (r. 7)?
2.2 Spiega le considerazioni di Levi sul «tempo soggettivo» (r. 15).
2.3 Perché si leggeva molto nella famiglia di Levi? Spiega, in particolare, perché leggere era
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«una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza» (r. 18).
2.4 Soffermati su ciò che Levi dichiara di avere ricavato dalle sue letture (rr. 26-‐33). In particolare, spiega l’atteggiamento di Levi nei confronti della «carta stampata» (r. 29).
2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
. Interpretazione complessiva ed approfondimenti
Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al libro da cui il brano è tratto o ad altri testi di Primo Levi. In alternativa, prendendo spunto dal testo proposto, proponi una tua «antologia personale» indicando le letture fatte che consideri fondamentali per la tua formazione.
TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN“ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: L’aspirazione alla libertà nella tradizione e nell’immaginario artistico-letterario.
DOCUMENTI
Dolce consorte, le rispose Ettorre, ciò tutto che dicesti a me pur anco
O stranieri, nel proprio retaggio torna Italia, e il suo suolo riprende;
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ange il pensier; ma de’ Troiani io temo fortemente lo spregio, e dell’altere Troiane donne, se guerrier codardo mi tenessi in disparte, e della pugna evitassi i cimenti. Ah nol consente, no, questo cor. Da lungo tempo appresi ad esser forte, ed a volar tra’ primi negli acerbi conflitti alla tutela della paterna gloria e della mia. Giorno verrà, presago il cor mel dice, verrà giorno che il sacro iliaco muro e Priamo e tutta la sua gente cada. Ma né de’ Teucri il rio dolor, né quello d’Ecuba stessa, né del padre antico, né de’ fratei, che molti e valorosi sotto il ferro nemico nella polve cadran distesi, non mi accora, o donna, sì di questi il dolor, quanto il crudele tuo destino, [...] Ma pria morto la terra mi ricopra, ch’io di te schiava i lai pietosi intenda. OMERO, Iliade, libro VI
o stranieri, strappate le tende da una terra che madre non v’è. Non vedete che tutta si scote dal Cenisio alla balza di Scilla? Non sentite che infida vacilla sotto il peso de’ barbari piè? O stranieri! Sui vostri stendardi sta l’obbrobrio di un giuro tradito; un giudizio da voi proferito v’accompagna a l’iniqua tenzon; voi che a stormo gridaste in quei giorni: Dio rigetta la forza straniera; ogni gente sia libera, e pèra della spada l’iniqua ragion. Se la terra ove oppressi gemeste preme i corpi de’ vostri oppressori, se la faccia d’estranei signori tanto amara vi parve in quei dì; chi v’ha detto che sterile, eterno sarìa il lutto dell’itale genti? Chi v’ha detto che ai nostri lamenti sarìa sordo quel Dio che v’udì? A. MANZONI, Marzo 1821, vv. 41-‐64, 1848
Or ti piaccia gradir la sua venuta: libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta. Tu ’l sai, che non ti fu per lei amara in Utica la morte, ove lasciasti la vesta ch’al gran dì sarà sì chiara. DANTE ALIGHIERI, Purgatorio, I, vv. 70-‐75 «1. -‐[...] E se, come io dissi, era necessario, volendo vedere la virtù di Moisè, che il populo d'Isdrael fussi stiavo in Egitto, et a conoscere la grandezza dello animo di Ciro, ch’e’ Persi fussino oppressati da’ Medi e la eccellenzia di Teseo, che li Ateniensi fussino dispersi; così al presente, volendo conoscere la virtù d’uno spirito italiano, era necessario che la Italia si riducessi nel termine che ell’è di presente, e che la fussi più stiava che li Ebrei, più serva ch’e’ Persi, più dispersa che li Ateniensi, sanza capo, sanza ordine; battuta, spogliata, lacera, corsa, et avessi sopportato d’ogni sorte ruina.
2. -‐[...] In modo che, rimasa sanza vita, espetta qual possa esser quello che sani le sue ferite, e ponga fine a’ sacchi di Lombardia, alle taglie del Reame e di Toscana, e la guarisca di
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quelle sue piaghe già per lungo tempo infistolite. Vedesi come la prega Dio, che le mandi qualcuno che la redima da queste crudeltà et insolenzie barbare. Vedesi ancora tutta pronta e disposta a seguire una bandiera, pur che ci sia uno che la pigli.»
N. MACHIAVELLI, Il Principe, Capitolo XXVI, 1532
«Sciorinarono dal campanile un fazzoletto a tre colori, suonarono le campane a stormo, e cominciarono a gridare in piazza: -‐ Viva la libertà! – Come il mare in tempesta. La folla spumeggiava e ondeggiava davanti al casino dei galantuomini, davanti al Municipio, sugli scalini della chiesa: un mare di berrette bianche; le scuri e le falci che luccicavano. Poi irruppe in una stradicciuola.
-‐A te prima, barone! che hai fatto nerbare la gente dai tuoi campieri! – Innanzi a tutti gli altri una strega, coi vecchi capelli irti sul capo, armata soltanto delle unghie. – A te, prete del diavolo! che ci hai succhiato l’anima! – A te, ricco epulone, che non puoi scappare nemmeno, tanto sei grasso del sangue del povero! – A te, sbirro! che hai fatto la giustizia solo per chi non aveva niente! A te, guardaboschi! che hai venduto la tua carne e la carne del prossimo per due tarì al giorno! –
E il sangue che fumava ed ubbriacava. Le falci, le mani, i cenci, i sassi, tutto rosso di sangue! – Ai galantuomini! Ai cappelli! Ammazza! Ammazza! Addosso ai cappelli – [...] E come l’ombra s’impiccioliva lentamente sul sagrato, la folla si ammassava tutta in un canto. Fra due casucce della piazza, in fondo ad una stradicciola che scendeva a precipizio, si vedevano i campi giallastri nella pianura, i boschi cupi sui fianchi dell’Etna. Ora dovevano spartirsi quei boschi e quei campi. Ciascuno fra sé calcolava colle dita quello che gli sarebbe toccato di sua parte, e guardava in cagnesco il vicino. – Libertà voleva dire che doveva essercene per tutti!».
G. VERGA, La Libertà, da “Novelle rusticane”, 1883
Su i quaderni di scolaro Su i miei banchi e gli alberi Su la sabbia su la neve Scrivo il tuo nome Su ogni pagina che ho letto Su ogni pagina che è bianca Sasso sangue carta o cenere Scrivo il tuo nome Su le immagini dorate Su le armi dei guerrieri
E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze, sull’erba dura di ghiaccio, al lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo? Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento S. QUASIMODO, da Giorno dopo giorno, 1947
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Su la corona dei re Scrivo il tuo nome [...] E in virtù d’una parola Ricomincio la mia vita Sono nato per conoscerti Per chiamarti Libertà P. ELUARD, Liberté, 1942, trad. F. Fortini
«Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell’avida ingiustizia. Venne come un’alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività. [...]
Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell’anima.
Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità negra non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è inestricabilmente legata alla nostra libertà».
Martin Luther KING, da I have a dream, 1965
È una delle opere più note dell’artista. La libertà che guida il popolo nasce in relazione ai moti rivoluzionari del luglio 1830, che rovesciarono il regno di Carlo X
E. DELACROIX La libertà che guida il popolo. 28 luglio 1830 (olio su tela, Parigi, Louvre)
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in soli tre giorni.
La tela è dominata dall’impeto travolgente del popolo che avanza e che nessuna forza reazionaria potrà arrestare. È, questo, un quadro nel quale è rappresentata con chiarezza l’ideologia liberale dei giovani romantici.
2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: Il viaggio: esperienza dell’altro, formazione interiore, divertimento e divagazione, in una parola, metafora della vita.
DOCUMENTI
«La felicità, che il lettore lo sappia, ha molte facce. Viaggiare, probabilmente, è una di queste. Affidi i fiori a chi sappia badarvi, e incominci. O ricominci. Nessun viaggio è definitivo».
J. SARAMAGO, Viaggio in Portogallo, Torino, 1999
«Che cosa non è un viaggio? Per poco che si dia un’estensione figurata a questo termine – e non ci si è mai trattenuti dal farlo – il viaggio coincide con la vita, né più né meno: essa è forse altra cosa che un passaggio dalla nascita alla morte? Lo spostamento nello spazio è il primo segno... Il viaggio nello spazio simboleggia il passaggio del tempo, lo spostamento fisico, a sua volta, il cambiamento interiore; tutto è viaggio».
T. TODOROV, Le morali della storia, Torino, 1995
«Oggi più che mai vivere significa viaggiare; la condizione spirituale dell' uomo come viaggiatore, di cui parla la teologia, è anche una situazione concreta per masse sempre più vaste di persone. Sempre più incerto, nelle vertiginose trasformazioni del vivere, appare il ritorno -‐ materiale e sentimentale -‐ a se stessi; l' Ulisse odierno non assomiglia a quello omerico o joyciano, che alla fine ritorna a casa, bensì piuttosto a quello dantesco che si perde nell' illimitato».
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C. MAGRIS, Tra i cinesi che sognano Ulisse, CORRIERE DELLA SERA, 12/12/2003
«Il bambino che amerà viaggiare comincia a sei anni a guardare i mappamondi e le carte geografiche. Inginocchiato nella sua stanza, indifferente a qualsiasi richiamo della madre e del padre, segna col dito la strada lunghissima che lo conduce per mare e per terra da Roma a Pechino, da Mosca a Città del Capo, lungo gli andirivieni dei continenti e l’azzurro scuro e chiaro degli oceani. Sfoglia le carte: si innamora del nome di Bogotà o di Valparaiso, immagina di violare foreste tropicali e deserti, di scalare l’Everest e il Kilimangiàro, come gli eroi dei suoi libri d’avventura. Così l’infinito del mondo diventa famigliare e a portata di mano... Il ragazzo impara che, quando viaggiamo, compiamo sempre due viaggi. Nel primo, il più fantastico, egli legge la guida dell’Austria o della Svezia o dell’Irlanda: città, fiumi, pianure, foreste, opere d’arte, notizie storiche ed economiche. E studia il viaggio futuro. Nulla è più divertente che progettarlo: perché il ragazzo muta gli itinerari della guida, stabilisce nuovi rapporti, insegue luoghi sconosciuti, giunge in Austria dalla Baviera o dalla Boemia, evita città o regioni che non ama, stabilisce la durata dei percorsi, distingue mattine, pomeriggi e sere. Le ore sono piene di cose: in una piazza di Vienna si fermerà, chissà perché, quattro ore. Il tempo viene governato da una gioiosa pedanteria. Quando inizia il viaggio, il ragazzo si accorge che la realtà non ha nulla o poco da fare coi suoi progetti fantastici. Il paese che immaginava giallo è verde: quello che pensava rosso è celeste. I due viaggi, quello fantastico e quello reale, quello delle guide e quello del mondo, ora si accordano, ora si combattono».
P. CITATI, Le guide delle meraviglie, LA REPUBBLICA, 28/12/2004
«In definitiva, che modo di viaggiare è questo? Fare un giro per questa città di Miranda do Douro, questa Cattedrale, questo sacrestano, questo cappello a cilindro e questa pecora, dopodiché segnare una croce sulla mappa, rimettersi in marcia e dire, come il barbiere mentre scuote l’asciugamano: «Avanti un altro». Viaggiare dovrebbe essere tutt’altro, fermarsi più a lungo e girare di meno, forse si dovrebbe addirittura istituire la professione del viaggiatore, solo per chi ha tanta vocazione, è di gran lunga in errore chi crede che sarebbe un lavoro di poca responsabilità, ogni chilometro non vale meno di un anno di vita. Alle prese con questo filosofare, il viaggiatore finisce per addormentarsi, e quando al mattino si sveglia, ecco davanti agli occhi la pietra gialla, è il destino delle pietre, sempre nello stesso posto, a meno che non venga il pittore e se le porti via nel cuore».
J. SARAMAGO, Viaggio in Portogallo, Torino, 1999
«Il viaggiatore aveva un pregiudizio favorevole nei confronti di popoli di contrade lontane e cercava di descriverli ai suoi compatrioti;... ora l’uomo moderno è incalzato. Il turista farà quindi, un’altra scelta: le cose, e non più gli esseri umani, saranno oggetto della sua predilezione: paesaggi, monumenti, rovine... Il turista è un visitatore frettoloso ...non solo perché l’uomo moderno lo è in generale, ma anche perché la visita fa parte delle sue vacanze e non della sua vita professionale; i suoi spostamenti all’estero sono limitati entro le sue ferie retribuite. La rapidità del viaggio costituisce già una ragione della sua preferenza per l’inanimato rispetto all’animato: la conoscenza dei costumi umani, diceva Chateaubriand, richiede tempo. Ma c’è un’altra ragione per questa scelta: l’assenza di
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incontri con soggetti differenti, è molto riposante, poiché non mette mai in discussione la nostra identità; è meno pericoloso osservare cammelli che uomini».
T. TODOROV, Noi e gli altri, “L’Esotico”, Torino, 1991, passim
«Ero a Volgograd...Ero a Benares...Ero a Ketchum...Ero a Jàsnaja Poljana...Ero a Colonia...Ero sull’Ortigara... Tutti gli spostamenti fisici, se l’intelligenza vuole e il cuore lo concede, possono assomigliare a splendidi incroci magnetici. Attraversare lo spazio eccita il tempo. Sarà per questo che, quando parto, cerco sempre di trovare, innanzitutto, le ragioni del ritorno? Non erano così i viaggi del Novecento! Molti di quelli che li compivano avrebbero voluto smarrirsi in un altrove fantastico capace di garantire, a poco prezzo e senza troppi disagi, chissà quali clamorose scoperte e fulgide ebbrezze... In classe abbiamo una bella carta geografica. Molti miei alunni, slavi, arabi, africani e asiatici, possono considerarsi esperti viaggiatori. Hanno mangiato la polvere dei deserti, il catrame delle autostrade. Conoscono la vernice scrostata delle sbarre doganali, i sonni persi con la testa appoggiata al finestrino dell’autobus, i documenti stropicciati fra le mani... Adesso sono loro a spiegarmi, con pazienza e lungimiranza, lasciando scorrere il dito sulla mappa, le scalcinate periferie di Addis Abeba, la foresta pluviale poco distante da Lagos, i mercati galleggianti di Dacca, gli empori di Herat, le feste di Rabat, gli scantinati di Bucarest. Ed io compio davvero insieme a loro, senza pagare il biglietto, il giro del mondo in aula».
E. AFFINATI, Viaggiare con il cuore, CORRIERE DELLA SERA, 4/2/2005
«Si vorrebbe sempre essere: essere stati, mai. E ci ripugna di non poter vivere contemporaneamente in due luoghi, quando e l’uno e l’altro vivono nel nostro pensiero, anzi nel nostro sistema nervoso: nel nostro corpo... Possiamo infatti metterci in viaggio. Ma mentre la meta si avvicina e diventa reale, il luogo di partenza si allontana e sostituisce la meta nell’irrealtà dei ricordi; guadagnamo una, e perdiamo l’altro. La lontananza è in noi, vera condizione umana... Laggiù si sognava la patria, come dalla patria si sogna l’estero. Ma il primo grande viaggio lascia nei giovani, di qualunque levatura e sensibilità, un dissidio che le abitudini non possono comporre; precisa l’idea degli oceani, dei porti, dei distacchi; crea quasi, nella mente, una nuova forma, una nuova categoria: la categoria della lontananza; la considerazione, ormai, di tutte le terre lontane. È forse un vizio. Chi è stato in Cina vorrebbe provare l’Argentina, il Transvaal, l’Alaska. Chi è stato al Messico si commuove anche quando sente parlare dell’India, dell’Australia, della Cina. Questi nomi, una volta al più colorate e melanconiche geografie, sono ora possibili, reali, affascinanti. Chi ha provato la lontananza difficilmente ne perde il gusto. Il primo viaggio, la prima sera che il novo-peregrin è in cammino, nasce la nostalgia, per sempre. Ed è il desiderio di tornare non soltanto in patria; ma dappertutto: dove si è stati e dove non si è stati. Due grandi direzioni si alternano: verso casa, verso fuori... Non capisce, forse, non ama il proprio paese chi non l’ha abbandonato almeno una volta, e credendo fosse per sempre».
M. SOLDATI, America primo amore, “Lontananza”, 1935
3. AMBITO STORICO-POLITICO
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ARGOMENTO: La memoria storica tra custodia del passato e progetto per il futuro.
DOCUMENTI
“Osserva il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi; salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo, e così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere e con il suo dispiacere, attaccato cioé al piolo dell’attimo e perciò né triste né annoiato ... L’uomo chiese una volta all’animale: Perché mi guardi soltanto senza parlarmi della tua felicità? L’animale voleva rispondere e dire: Ciò avviene perché dimentico subito quello che volevo dire - ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque; così l’uomo se ne meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di essere sempre attaccato al passato: per quanto lontano egli vada e per quanto velocemente, la catena lo accompagna. » È un prodigio: l’attimo, in un lampo, è presente, in un lampo è passato, prima un niente, dopo un niente, ma tuttavia torna come fantasma e turba la pace di un istante successivo. Continuamente si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade, vola via - e improvvisamente rivola indietro, in grembo all’uomo. Allora l’uomo dice ‘mi ricordo’.”
F. NIETZSCHE, Considerazioni inattuali – Sull’utilità e il danno della storia per la vita, 1884
“La distruzione del passato, o meglio la distruzione dei meccanismi sociali che connettono l’esperienza dei contemporanei a quella delle generazioni precedenti, Ë uno dei fenomeni più tipici e insieme più strani degli ultimi anni del Novecento. La maggior parte dei giovani alla fine del secolo è cresciuta in una sorta di presente permanente, nel quale manca ogni rapporto organico con il passato storico del tempo in cui essi vivono. Questo fenomeno fa sì che la presenza e l’attività degli storici, il cui compito è di ricordare ciò che gli altri dimenticano, siano ancor più essenziali alla fine del secondo millennio di quanto mai lo siano state nei secoli scorsi. Ma proprio per questo motivo gli storici devono essere più che semplici cronisti e compilatori di memorie, sebbene anche questa sia la loro necessaria funzione.”.
E. J. HOBSBAWM, Il secolo breve, Milano, 1997
“Mai si è parlato tanto di memoria da quando è caduto il Muro di Berlino nell’autunno ‘89, e tuttavia questo discorrere concitato restava ingabbiato nel nominalismo: i fatti riesumati non erano che flatus vocis, il cui significato sembrava destinato a sperdersi. [...] La storia recente dell’uomo europeo si riassume in questa incapacità di cadere nel tempo, e riconoscerlo. Di lavorare sulla memoria, ma anche di oltrepassarla per estenderne i confini e costruire su di essa. [...] Quel che ci salva, e ci dà il senso del tempo, è il nostro “esser nani che camminano sulle spalle di giganti”. I giganti sono le nostre storie, i successivi e contraddittori volti che abbiamo avuto in passato, e in quanto tali personificano il vissuto personale e collettivo che ci portiamo dietro come bagagli. Dalle loro alte spalle possiamo vedere un certo numero di cose in più, e un po’ più lontano. Pur avendo la vista assai debole possiamo, col loro aiuto, andare al di là della memoria e dell’oblio”.
B. SPINELLI, Il sonno della memoria, Milano, 2001
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“La memoria è il rombo sordo del tempo, scandisce il distacco dal passato per tentare di capire quel che è accaduto”.
E. LOEWENTHAL, “La Stampa” 25.1.2002
4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Catastrofi naturali: la scienza dell’uomo di fronte all’imponderabile della Natura!
DOCUMENTI
«Natura! Ne siamo circondati e avvolti -‐ incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più addentro in lei. Non richiesta, e senza preavviso, essa ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina seco, finché, stanchi, non ci sciogliamo dalle sue braccia. Crea forme eternamente nuove; ciò che esiste non è mai stato; ciò che fu non ritorna – tutto è nuovo, eppur sempre antico. Viviamo in mezzo a lei, e le siamo stranieri. Essa parla continuamente con noi, e non ci tradisce il suo segreto. Agiamo continuamente su di lei, e non abbiamo su di lei nessun potere. Sembra aver puntato tutto sull’individualità, ma non sa che farsene degli individui. Costruisce sempre e sempre distrugge: la sua fucina è inaccessibile... Il dramma che essa recita è sempre nuovo, perché crea spettatori sempre nuovi. La vita è la sua più bella scoperta, la morte, il suo stratagemma per ottenere molta vita... Alle sue leggi si ubbidisce anche quando ci si oppone; si collabora con lei anche quando si pretende di lavorarle contro... Non conosce passato né avvenire; la sua eternità è il presente... Non le si strappa alcuna spiegazione, non le si carpisce nessun beneficio, ch’essa non dia spontaneamente... È un tutto; ma non è mai compiuta. Come fa oggi, potrà fare sempre».
J. W. GOETHE, Frammento sulla natura, 1792 o 1793
«Molte sono e in molti modi sono avvenute e avverranno le perdite degli uomini, le più grandi per mezzo del fuoco e dell’acqua... Quella storia, che un giorno Fetonte, figlio del Sole, dopo aver aggiogato il carro del padre, poiché non era capace di guidarlo lungo la strada del padre, incendiò tutto quello che c’era sulla terra ed anch’egli morì fulminato, ha l’apparenza di una favola, però si tratta in realtà della deviazione dei corpi celesti che girano intorno alla terra e che determina in lunghi intervalli di tempo la distruzione, mediante una grande quantità di fuoco, di tutto ciò che c’è sulla terra... Quando invece gli dei, purificando la terra con l’acqua, la inondano,... coloro che abitano nelle vostre città vengono trasportati dai fiumi nel mare... Nel tempo successivo, accaduti grandi terremoti e inondazioni, nello spazio di un giorno e di una notte tremenda... scomparve l’isola di Atlantide assorbita dal mare; perciò ancora quel mare è impraticabile e inesplorabile, essendo d’impedimento i grandi bassifondi di fango che formò l’isola nell’inabissarsi».
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PLATONE, Timeo, 22c – 25d passim
«La violenza assassina del sisma ci pone davanti alla nostra nuda condizione umana e alle nostre responsabilità. Inadeguatezza delle nostre conoscenze, l’insufficienza delle nostre tecnologie... Un punto tuttavia – tutto laico -‐ è ineludibile: dobbiamo investire nuove energie sul nesso tra natura e comunità umana. Energie di conoscenza, di tecnologie ma anche di solidarismo non genericamente umanitario, ma politicamente qualificato».
G. E. RUSCONI, L’Apocalisse e noi, LA STAMPA, 30/12/2004
«Mi fa una certa tenerezza sentire che l’asse terrestre si è spostato. Mi fa tenerezza perché fa della Terra un oggetto più tangibile e familiare. Ce la fa sentire più «casa», piccolo pianeta dal cuore di panna, incandescente, che mentre va a spasso negli spazi infiniti insieme al Sole, gli gira intorno, ruota su se stesso e piroetta intorno al proprio asse – un ferro da calza infilato nel gomitolo del globo – che con la sua inclinazione di una ventina di gradi ci dà il giorno e la notte e l’alternarsi delle stagioni. Non è male ricordarsi ogni tanto che la Terra è grande, ma non infinita; che non vive di vita propria in mezzo al nulla, ma ha bisogno di trovarsi sempre in buona compagnia; che non è un congegno automatico ad orologeria, ma che tutto procede (quasi) regolarmente soltanto per una serie di combinazioni fortunate. La Terra è la nostra dimora, infinitamente meno fragile di noi, ma pur sempre fragile e difesa soltanto dalle leggi della fisica e dalla improbabilità di grandi catastrofi astronomiche... Quella dello spostamento dell’asse terrestre è solo una delle tante notizie–previsioni di matrice scientifica... C’è chi dice che a questo evento sismico ne seguiranno presto altri «a grappoli»... Altri infine fanno previsioni catastrofiche sul tempo che sarà necessario per ripristinare certi ecosistemi... Ciò avviene...perché moltissime cose le ignoriamo, soprattutto in alcune branche delle scienze della Terra... La verità è che, eccetto casi particolarmente fortunati, non siamo ancora in condizione di prevedere i terremoti e i maremoti».
E. BONCINELLI, Dall’asse distorto ai grappoli sismici. Quando la scienza vuol parlare troppo, CORRIERE DELLA SERA, 2/1/2005
«Il paradosso è questo: i fattori che causano un maremoto... sono gli stessi che, ragionando in tempi lunghi, hanno reso il nostro Pianeta un luogo privilegiato del sistema solare, dove la vita ha potuto svilupparsi ed evolvere. Partiamo da considerazioni banali: gli ingredienti di uno tsunami o maremoto sono due: grandi masse d’acqua liquida, cioè l’oceano; e, sotto all’oceano, uno strato solido e rigido, la litosfera terrestre, che però si muove. La litosfera che giace sotto gli oceani varia di spessore tra i 10 e gli 80 chilometri; in alcune zone particolari è squassata periodicamente da improvvisi sussulti con spostamenti di masse che possono trasmettere grande energia alle acque sovrastanti e causare il maremoto. Ma perché questi sussulti, perché questa litosfera solida ma viva, vibrante, sempre in movimento...? E poi, perché questi grandi volumi di acqua liquida che coprono i due terzi della nostra Terra?».
E. BONATTI, Ma è l’oceano che ci dà vita, IL SOLE 24 ORE, 2/1/2005
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«Il XX secolo ci ha insegnato che l’universo è un posto più bizzarro di quanto si immagini... Né l’instabilità dell’atomo, né la costanza della velocità della luce si accordano allo schema classico della fisica newtoniana. Si è aperta una frattura fra ciò che è stato osservato e quanto gli scienziati possono invece spiegare. A livello microscopico i cambiamenti sono improvvisi e discontinui: gli elettroni saltano da un livello energetico all’altro senza passare per stadi intermedi; alle alte velocità non valgono più le leggi di Newton: la relazione fra forza e accelerazione è modificata, e così pure la massa, le dimensioni e perfino il tempo... La speranza che tutti i fenomeni naturali possano essere spiegati in termini di materia, di forze fondamentali e di variazioni continue è più esile di quanto si creda, anche negli ambiti di ricerca più familiari. Ciò vale per buona parte della fisica e per alcuni aspetti della chimica, scienza che solo nel XIX secolo è divenuta rigorosamente quantitativa, mentre è molto meno vero per la chimica organica e per la biochimica. Scienze della Terra, come la geologia o la meteorologia, in cui la complessità non può essere troppo idealizzata, si basano più su descrizioni e giudizi qualitativi specializzati che su una vera teoria».
A. VOODCKOC – M. DAVIS, La teoria delle catastrofi, Milano, 1982
«Comprendere il mondo, agire sul mondo: fuor di dubbio tali sono gli obiettivi della scienza. In prima istanza si potrebbe pensare che questi due obiettivi siano indissolubilmente legati. Infatti, per agire, non bisogna forse avere una buona intelligenza della situazione, e inversamente, l’azione stessa non è forse indispensabile per arrivare ad una buona comprensione dei fenomeni?... Ma l’universo, nella sua immensità , e la nostra mente, nella sua debolezza sono lontani dall’offrirci sempre un accordo così perfetto: non mancano gli esempi di situazioni che comprendiamo perfettamente, ma in cui ci si trova ugualmente in una completa incapacità di agire; si pensi ad un tizio la cui casa è invasa da un’inondazione e che dal tetto sui cui si è rifugiato vede l’onda che sale o lo sommerge. Inversamente ci sono situazioni in cui si può agire efficacemente senza comprenderne i motivi... quando non possiamo agire non ci resta più che fare buon viso a cattivo gioco e accettare stoicamente il verdetto del destino... Il mondo brulica di situazioni sulle quali visibilmente possiamo intervenire, ma senza sapere troppo bene come si manifesterà l’effetto del nostro intervento».
R. THOM, Modelli matematici della morfogenesi, Torino, 1985
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
L‟Europa del 1914 e l‟Europa del 2014: quali le differenze?
Il candidato esamini la questione sotto almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali degli Stati principali; stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rapporti fra l’Europa e il resto del mondo.
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TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE
«L’industrializzazione ha distrutto il villaggio, e l’uomo, che viveva in comunità, è diventato folla solitaria nelle megalopoli. La televisione ha ricostruito il «villaggio globale», ma non c’è il dialogo corale al quale tutti partecipavano nel borgo attorno al castello o alla pieve. Ed è cosa molto diversa guardare i fatti del mondo passivamente, o partecipare ai fatti della comunità.»
G. TAMBURRANO, Il cittadino e il potere, in “In nome del Padre”, Bari, 1983
Discuti l’affermazione citata, precisando se, a tuo avviso, in essa possa ravvisarsi un senso di “nostalgia” per il passato o l’esigenza, diffusa nella società contemporanea, di intessere un dialogo meno formale con la comunità circostante.
___________________________ ���
Durata massima della prova: 6 ore.���
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.���
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 4 ore dalla dettatura del tema.
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ISTITUTO d’ISTRUZIONE SUPERIORE “E.TORRICELLI”
MILANO
SIMULAZIONE ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO
DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
PROVA DI ITALIANO – 20 aprile 2018
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Giovanni Pascoli, Nella Nebbia, da Primi Poemetti, Zanichelli, Bologna, 1926. E guardai nella valle: era sparito tutto! Sommerso! Era un gran mare piano, grigio, senz’onde, senza lidi, unito. E c’era appena, qua e là, lo strano vocìo di gridi piccoli e selvaggi: uccelli spersi per quel mondo vano. E alto, in cielo, scheletri di faggi, come sospesi, e sogni di rovine e di silenziosi eremitaggi. Ed un cane uggiolava senza fine, né seppi donde, forse a certe péste* che sentii, né lontane né vicine; eco di péste né tarde né preste, alterne, eterne. E io laggiù guardai: nulla ancora e nessuno, occhi, vedeste. Chiesero i sogni di rovine: – Mai non giungerà? – Gli scheletri di piante chiesero: – E tu chi sei, che sempre vai? Io, forse, un’ombra vidi, un’ombra errante con sopra il capo un largo fascio. Vidi, e più non vidi, nello stesso istante. Sentii soltanto gl’inquieti gridi d’uccelli spersi, l’uggiolar del cane, e, per il mar senz’onde e senza lidi,
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le péste né vicine né lontane. *péste: orme, impronte, quindi passi 1. Comprensione del testo Dopo un’attenta lettura, presenta in sintesi il contenuto della lirica. 2. Analisi del testo 2.1 Analizza il testo dal punto di vista stilistico, con riferimento alla metrica, alla presenza di figure retoriche, alle scelte lessicali. 2.2 Spiega il significato simbolico dell’immagine del “mar senz’onde e senza lidi” presente nella prima e nell’ultima strofa del testo. 2.3 Spiega a che cosa può alludere l’espressione ‘un’ombra errante’ al v. 19. 2.4 Soffermati sulle modalità descrittive dell’ambiente naturale, evidenziando l’uso dei diversi piani sensoriali e il particolare effetto di sospensione degli elementi di riferimento spazio-temporali. 2. Interpretazione complessiva e approfondimenti Sulla base dell’analisi condotta, proponi una tua interpretazione complessiva della poesia, ricostruendone simboli e temi. Approfondisci l’interpretazione con opportuni collegamenti ad altri testi di Pascoli e/o di altri autori a te noti, in cui il rapporto con l’ambiente naturale diventa esperienza dell’insondabilità del reale e percezione del mistero dell’esistenza. Giovanni Pascoli nasce a San Mauro di Romagna nel 1855, quarto di dieci figli. Il poeta è segnato dolorosamente da un’infanzia e un’adolescenza costellate da lutti familiari e sciagure, prima fra tutte l’assassinio del padre. Dopo alcuni anni di insegnamento nei licei, inizia la carriera universitaria, che lo porterà a succedere a Carducci all’Università di Bologna. Muore a Bologna nel 1912, accudito dalla sorella Mariù, con la quale aveva cercato tutta la vita di ricostituire il ‘nido’ distrutto. Le raccolte poetiche di Pascoli presentano un’organizzazione che non corrisponde alla reale sequenza cronologica dei testi, in quanto l’autore lavora contemporaneamente a contenuti e generi diversi. La lirica Nella Nebbia, tratta dai Primi poemetti, presenta molti dei motivi, delle immagini e dei simboli che caratterizzano la produzione poetica pascoliana.
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TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN“ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Il tema della gelosia nella letteratura e nell’arte
DOCUMENTI
Edvard Munch, Gelosia, 1895, Bergen Kunstmuseum La figura maschile sulla destra del quadro mostra una sfumatura verdastra negli occhi e nel viso ed ha lo sguardo allucinato; evidentemente la sua sofferenza nasce dalla scena che si svolge in secondo piano, dove un uomo sta offrendo dei fiori rossi ad una donna seminuda rappresentata nell’atto di cogliere un frutto da un albero.
«Quand'aveva la barba era veramente un bell'uomo; alto di statura, ferrigno. Ma ora, tutto raso per obbedire alla moda, con quel mento troppo piccolo e quel naso troppo grosso, dire che fosse
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bello, via, non si poteva più dire, soprattutto perché pareva che lui lo pretendesse, anche così con la barba rasa, anzi appunto perché se l'era rasa. - La gelosia, del resto, - sentenziò, - non dipende tanto dalla poca stima che l'uomo ha della donna, o viceversa, quanto dalla poca stima che abbiamo di noi stessi. E allora... Ma guardandosi per caso le unghie, perdette il filo del discorso, e fissò donna Giannetta, come se avesse parlato lei e non lui. Donna Giannetta, che se ne stava ancora alla specchiera, con le spalle voltate, lo vide nello specchio, e con una mossetta degli occhi gli domandò: - E allora... che cosa? - Ma sì, è proprio questo! Nasce da questo! - riprese lui, con rabbia. - Da questa poca stima di noi, che ci fa credere, o meglio, temere di non bastare a riempire il cuore o la mente, a soddisfare i gusti o i capricci di chi amiamo; ecco!»
Luigi PIRANDELLO, La fedeltà del cane, Novelle per un anno, CDE, Milano, 1987
«Fra i poteri della gelosia c’è quello di rivelarci quanto la realtà dei fatti esteriori e i sentimenti dell’animo siano qualcosa di sconosciuto che si presta a mille supposizioni. Crediamo di sapere esattamente le cose e quel che pensa la gente per la semplice ragione che non ce ne importa. Ma non appena abbiamo, come hanno i gelosi, il desiderio di sapere, davanti a noi c’è un caleidoscopio vertiginoso nel quale non distinguiamo più niente.»
Marcel PROUST, Alla ricerca del tempo perduto, Albertine scomparsa, trad. G. Raboni,
Mondadori, Milano, 1993
«La cucina è spenta, non preparo la cena, non apparecchio i piatti, niente vino. Siedo con il foglio del conto aperto e aspetto. Lei ritorna, saluta, vede e si mette a sedere. Quanto siamo rimasti zitti, poi che parole mandate allo sbaraglio nel campo dei centimetri che le nostre mani non potevano attraversare: ho scordato. Deve avermi detto di non fare così, ma io non so più di che materia fosse quel così, se bruciava o era spento. Ora che è vita andata, recito l’atto di dolore: mi pento e mi dolgo, mi dolgo e mi pento di averle presentato il conto. La presunzione di avere diritto mi gonfiava la vena della fronte. Avanzavo il mio rauco reclamo e più sacrosanto era, più era goffo: le chiedevo conto, e mai si deve tra chi sta in amore. Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l’empio, esiste l’amore finché dura e la città finché non crolla.»
Erri DE LUCA, Il conto, Il contrario di uno, Feltrinelli, Milano, 2009
2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: Emoji ed emoticon: una forma di comunicazione sempre più diffusa.
DOCUMENTI
«L'uso di emoji ed emoticon può modificare la percezione che gli altri hanno di noi e influire sulle nostre relazioni sociali. A indicarlo è un lavoro pubblicato su Trends in Cognitive Science,
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dalla 'cyberpsicologa’ Linda Kaye, dell'università britannica di Edge Hill, che indica come questa forma di comunicazione fornisca indicazioni sulla personalità di chi la usa. Oggi oltre il 90% degli utenti della Rete è solito usare emoticon ed emoji in testi scritti ed email. E non è solo un fatto generazionale, assicurano gli esperti. Un'indagine condotta nel 2014 su mille americani ha indicato che soltanto il 54% di chi usa le faccine ha dai 18 ai 34 anni. Tutti gli altri, quasi la metà, sono adulti fatti e finiti se non addirittura anziani. Segno che, spiegano le autrici del paper, questa forma di comunicazione è più collegata alla personalità che all'età. Durante un'interazione faccia a faccia, che sia dal vivo o attraverso video chiamate su Skype o FaceTime, usiamo non solo un linguaggio verbale ma anche una comunicazione veicolata ad esempio dal movimento delle mani, la postura o le espressioni facciali. Quando scriviamo tutto questo 'non detto' scompare ma l'uso delle emoji ed emoticon nelle chat va a creare un linguaggio che in qualche modo sostituisce la comunicazione non verbale. "Il più delle volte - ha detto Kaye - usiamo gli emoji come i gesti, come un modo di valorizzare le espressioni emotive. Ci sono molte peculiarità nel modo con cui gesticoliamo e le emoji sono qualcosa di simile, soprattutto nei differenti modi sul come e perché le usiamo". […] "Le persone formulano giudizi su di noi in base a come usiamo gli emoji", ha precisato Kaye. "Bisogna essere consapevoli - ha concluso - che questi giudizi possono differire a seconda del dove o con chi si usa quell'emoji, se ad esempio con persone di lavoro o con la famiglia o gli amici".»
Altro che gesti, gli emoticon raccontano come siamo, «La Repubblica», 17.1.2017 «L’uso di emoji è efficace sul piano comunicativo quando riesce a produrre un testo che è ironico e diretto. L’essenzialità della forma e la condensazione dei contenuti alleggeriscono il lavoro psichico alla base della ricezione del messaggio e producono un effetto distensivo che facilita il contatto, predispone alla comunicazione. L’ironia si accorda bene con questo meccanismo, che funziona nella sua stessa direzione, e aggiunge il proprio lavoro. Sospende, senza abolire, la censura di sentimenti repressi e di pensieri rimossi (incompatibili con la correttezza formale della relazione tra i comunicanti) e rende l’espressione dei sentimenti più immediata e sincera. La comunicazione ironica con gli emoji, consente di sostare tra il dire e il non dire, dove le cose dette, pur essendo dirette, non sono pietre che pesano. Si giova della libertà e della discrezione che alloggiano nell’allusione e trasforma l’immediatezza in prossimità. Tuttavia, la scrittura emoji stenta in modo evidente quando è usata per rappresentare emozioni e pensieri complessi. La rappresentazione per immagini stilizzate manca della ricchezza di connessioni e della plasticità della costruzione del discorso che offrono il testo scritto o l’opera pittorica. Di conseguenza irrigidisce il movimento/espansione del gesto psicocorporeo di apertura al mondo, che è all’origine di ogni nostra espressione. Si trova a disagio nell’area dell’incertezza tra ciò che riusciamo a sentire e ciò che ci sfugge, sentimenti che assumiamo e sentimenti in cui facciamo fatica a riconoscerci. Non riuscendo ad afferrare la potenzialità del nostro sentire, la scrittura emoji mente quando si cimenta con l’espressione del nostro modo di essere.»
Sarantis THANOPULOS, Sentire, pensare e dire con gli emoji, «Il Manifesto», 30.5.2015
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3. AMBITO STORICO-POLITICO
ARGOMENTO: Il colonialismo italiano.
DOCUMENTI
«Chi, in Italia, non ha sentito almeno una volta alla radio o in televisione esecuzioni di canzonette del periodo coloniale come Faccetta nera o Tripoli bel suol d’amore? Ma quanti sarebbero in grado di precisare quali domini coloniali l’Italia liberale e l’Italia fascista stabilirono, in quali anni, per quale motivo e con quali risultati? In quasi tutte le città della Penisola permane il ricordo toponomastico delle imprese coloniali dell’Italia unita: una piazza Adua, un corso Tripoli o una via Mogadiscio, o simili, fanno ancora mostra di sé negli elenchi stradali italiani. Ma quanti - soprattutto tra i giovani - sanno spiegarsi il perché di quei nomi a fronte dell’assenza di quelli di altre città africane, forse anche più importanti ma che non furono dominio italiano?»
Nicola LABANCA, Oltremare. Storia dell’espansione coloniale italiana, Il Mulino, Bologna,
2002 «Si deve a singoli episodi se, in modo sporadico e irregolare, l’Italia uscita dal fascismo e dalla guerra ha ricordato e ricorda il passato coloniale. La nostalgia ha cancellato le colpe dai libri di testo e i sensi di colpa dalle coscienze; l’oblio ha appannato i sentimenti e gli interessi. Eppure il colonialismo, benché in parte fuori tempo e pieno di manchevolezze, è parte integrante della storia d’Italia e della sua stessa formazione come nazione e Stato unitario. La lunga frequentazione con l’Africa autorizza i documenti del ministero degli Esteri o il dibattito politico
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ordinario a parlare pudicamente di legami storici e culturali, ma l’attenzione è scarsa, superficiale, inficiata da preconcetti e luoghi comuni.»
Gian Paolo CALCHI NOVATI, L’Africa d’Italia. Una storia coloniale e postcoloniale, Carocci,
Roma, 2011 «… lo scopo di questi tentativi coloniali è quello appunto di convertire questi vasti territorii in larghi mercati e centri novelli di consumazione. Quando in quelle ora deserte contrade il contatto di colonie italiane verrà mutando usanze e tenore di vita, e vi saranno introdotte le istituzioni e le abitudini dell’Europa, gl’indigeni, invece di cibarsi malamente di un po’ di dura [cereali], e di coprirsi di pochi cenci, cominceranno a sentire novelli bisogni, e diverranno consumatori utili dei prodotti europei, per le esigenze create dal sole della civiltà. D’altronde, dovunque l’uomo incivilito porta con sé in mezzo a popoli di civiltà inferiore capacità intellettuali, cognizioni tecniche, capitali, e lavoro, è impossibile economicamente, che non produca e non accresca valori e ricchezze.»
Giorgio ROCHAT, da Dichiarazioni del Ministro degli Esteri, Mancini, alla Camera dei
deputati sulla politica italiana nel Mar Rosso (27 gennaio 1885) – in Giorgio ROCHAT, Il colonialismo italiano, Loescher, Torino, 1973
«La grande Proletaria si è mossa. Prima ella mandava altrove i suoi lavoratori che in Patria erano troppi e dovevano lavorare per troppo poco. […] Il mondo li aveva presi a opra i lavoratori d’Italia; e più ne aveva bisogno, meno mostrava di averne, e li pagava poco e li trattava male e li stranomava. […] Ma la grande Proletaria ha trovato luogo per loro: una vasta regione bagnata dal nostro mare, verso la quale guardano, come sentinelle avanzate, piccole isole nostre; verso la quale si protende impaziente la nostra isola grande; una vasta regione che già per opera dei nostri progenitori fu abbondevole d’acque e di messi, e verdeggiante d’alberi e giardini; e ora, da un pezzo, per l’inerzia di popolazioni nomadi e neghittose, è per gran parte un deserto. […] Vivranno liberi e sereni su quella terra che sarà una continuazione della terra nativa, con frapposta la strada vicinale del mare. Troveranno, come in Patria, a ogni tratto le vestigia dei grandi antenati. Anche là è Roma. […] Ora l’Italia, la grande martire delle nazioni, dopo solo cinquant’anni ch’ella rivive, si è presentata al suo dovere di contribuire per la sua parte all’umanamento e incivilimento dei popoli; al suo diritto di non essere soffocata e bloccata nei suoi mari; al suo materno ufficio di provvedere ai suoi figli volonterosi quel che sol vogliono, lavoro ...»
Giovanni PASCOLI, La grande Proletaria si è mossa, discorso pronunciato a Barga il 26.11.1911 per celebrare la guerra per la conquista della Libia – in Giovanni PASCOLI, Prose I.
Pensieri di varia umanità, Mondadori, Milano, 1971
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4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO
ARGOMENTO: L’attività umana e la sfida globale dei cambiamenti climatici: responsabilità delle generazioni presenti verso le generazioni future.
DOCUMENTI
«[…] il cambiamento climatico è arrivato ad uno stadio avanzato, ma non ancora incontrollabile. La sua origine è l’attività umana e, proprio per questo, l’uomo può ancora intervenire per limitarne gli impatti più disastrosi. Per riuscirci, serve un cambiamento radicale nei nostri sistemi energetici, nelle nostre abitudini di consumo, nei modi di produrre. In altre parole, serve un nuovo modello di sviluppo, una transizione – inevitabilmente lenta, ma da guidare con mano sicura – verso un’economia sostenibile. Serve anche collaborazione internazionale, soprattutto a favore dei Paesi in via di sviluppo, spesso i più vulnerabili ai cambiamenti climatici. E servono politiche chiare e lungimiranti nei Paesi sviluppati. […] Abbiamo visto come il tema dei cambiamenti climatici sia strettamente legato a quelli dell’uguaglianza sociale e dello sviluppo economico. Abbiamo parlato di economia, di salute e di equilibri sociali usando metriche oggettive, basandoci sui risultati della ricerca scientifica, sia per quanto riguarda l’analisi delle cause, sia per gli scenari futuri e le vie d’uscita. Abbiamo parlato di benessere, di opportunità, di convenienza. […] Servono una nuova strategia ed un nuovo sforzo economico nella ricerca – simile a quello fatto anni fa per la ricerca spaziale – per individuare quelle tecnologie che, da un lato, ci possano permettere di produrre energia a basso costo e senza impatti sul clima e sull’ambiente, dall’altro migliorino la nostra capacità di conservare l’energia prodotta ed, infine, ci aiutino a rimuovere dall’atmosfera i gas serra che abbiamo immesso in questi ultimi decenni. […] La strada da percorrere non dipende solo dalle istituzioni: ogni individuo, ogni impresa, ogni comunità può decidere di intraprendere fin da oggi scelte coerenti nei consumi, nelle modalità di spostamento, nelle risorse utilizzate, nell’organizzazione della produzione, nei servizi, nella tipologia delle abitazioni, ecc.»
Carlo CARRARO, Alessandra MAZZAI, Il clima che cambia, Il Mulino, Bologna, 2015
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«La Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura riunitasi a Parigi dal 21 ottobre al 12 novembre 1997 nella sua 29a sessione. […] Constatando che la sorte delle future generazioni dipende in gran parte dalle decisioni e misure prese oggi e che i problemi attuali, tra i quali la povertà, l’insufficiente attrezzamento materiale e tecnologico, la disoccupazione, l’esclusione, la discriminazione e le minacce all’ambiente devono essere risolti nell’interesse delle generazioni presenti e future. […] Proclama solennemente in questo dodicesimo giorno di novembre 1997 la presente Dichiarazione sulle responsabilità delle generazioni presenti verso le generazioni future. […] Articolo 5. Protezione dell’ambiente 1. Affinché le generazioni future possano beneficiare della ricchezza offerta dagli ecosistemi della Terra, le generazioni presenti dovrebbero agire per uno sviluppo durevole e preservare le condizioni della vita e in particolare la qualità e l’integrità dell’ambiente.»
Dichiarazione sulle responsabilità delle generazioni presenti verso le generazioni future adottata dalla Conferenza generale dell’Unesco, in Codice di diritto internazionale
dell’ambiente e dei diritti umani a cura di M. Déjeant-Pons, M. Pallemaerts, S. Fioravanti Sapere 2000, Roma, 2003
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Le leggi razziali del ’38. «Con l’espressione «leggi razziali» si fa riferimento a uno specifico episodio nella storia dell’Italia contemporanea: l’insieme di norme e provvedimenti legislativi emanati sotto il regime fascista nel corso del 1938 al fine di discriminare gli ebrei. Allo stesso tempo essa sta anche a indicare un altro fenomeno: l’affiorare non improvviso, né solo circostanziale, di tendenze razziste e antisemite radicate nel Paese e la loro acquisita visibilità pubblica alla vigilia della seconda guerra mondiale.»
Paola DI CORI, Le leggi razziali, in I luoghi della memoria (a cura di Mario Isnenghi), Editori Laterza, Bari, 1996
Linee orientative. Per lo svolgimento del tuo elaborato potrai, se vuoi, fare riferimento ad alcuni tra i seguenti argomenti: • al contesto storico in cui vengono emanate le «leggi razziali»; • ad alcune misure discriminatorie previste in queste leggi; • ai concetti di “identità”, di “razza”, di “appartenenza a una confessione religiosa”; • alle origini storiche dello stereotipo antisemita; • al modo in cui queste «leggi razziali» furono applicate; • a eventuali fonti storiche, letterarie e/o cinematografiche che conosci. Potrai, infine, concludere il tuo elaborato, se vuoi, con riflessioni e argomentazioni personali.
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Se lo ritieni, potrai aggiungere una tua riflessione sulla valenza che le tendenze razziste assumono quando la loro visibilità pubblica è «acquisita». TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE
Globalizzazione e vulnerabilità sociale. «Negli ultimi cinquant’anni il vertiginoso aumento della popolazione e la necessità di incrementare la produzione agricola e industriale hanno comportato l’ampliamento delle aree urbanizzate e un maggior consumo di suolo. «Megacittà» di milioni di abitanti hanno raggiunto anche aree potenzialmente pericolose per l’uomo, dove un tempo non si sarebbe costruito per le cattive caratteristiche geomorfologiche o climatiche. Di fatto, si è determinata una maggiore esposizione al rischio delle nostre società: siamo più numerosi e più vulnerabili agli eventi naturali, anche e soprattutto in considerazione del fatto che la globalizzazione crea condizioni di sempre maggiore interdipendenza tra i Paesi.» Silvia PEPPOLONI, La terra uccide ma possiamo limitare i danni – in: «Corriere della Sera – la
Lettura», 11 settembre 2016 Linee orientative. Sulla base delle tue conoscenze di studio e di quelle apprese dall’attualità, potrai sviluppare, se vuoi, il tuo elaborato riflettendo: • sul fenomeno del «vertiginoso aumento della popolazione», con riferimento alle aree del mondo in cui tale fenomeno si rende più evidente; • su ciò che si intende per «consumo di suolo»; • sullo sfruttamento agricolo e industriale dei territori e sul fenomeno dell’antropizzazione delle aree a rischio; • sul fenomeno del cambiamento climatico, sull’emergenza alimentare e sulla preziosità dell’acqua; • su ciò che si intende per «globalizzazione» e per «interdipendenza tra i Paesi». Potrai concludere il tuo elaborato con riflessioni sul concetto di vulnerabilità in relazione ai fenomeni appena trattati. I tuoi commenti personali potranno certamente conferire più originalità e maggior completezza all’elaborato. ___________________________ Durata massima della prova: 6 ore. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 5 ore dalla dettatura del tema. È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.
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SIMULAZIONE II PROVA ESAME DI STATO a.s. 2017-‐2018 TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI, PRINCIPI DI AUTOMAZIONE E DI ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE Il candidato realizzi il disegno dello schema descritto al punto 1 ed il problema al punto due e, a sua scelta, risponda ad almeno uno degli altri due proposti. 1) In un “reattore discontinuo ben agitato” (well stirred tank reactor) un liquido reagisce con un gas grazie ad un catalizzatore allo stato solido, finemente suddiviso, disperso nella massa liquida. Il liquido, già miscelato con il catalizzatore, viene introdotto nel reattore durante la preparazione della reazione. Successivamente il reattore viene portato alla temperatura di reazione con un circuito di riscaldamento alimentato da vapor d’acqua. Infine il gas gorgoglia nel liquido durante tutto il tempo di svolgimento della reazione stessa. Un agitatore rotante mantiene in sospensione il catalizzatore oltre a favorire la dispersione delle bolle di gas nel liquido. La reazione, esotermica, viene condotta a pressione superiore a quella atmosferica ed è mantenuta a temperatura costante con un circuito di refrigerazione alimentato con acqua. Il prodotto che si forma rimane liquido alla temperatura di esercizio della reazione. Al termine di essa il contenuto del reattore viene inviato alla filtrazione (filtro pressa) per separare e recuperare il catalizzatore. Il prodotto liquido procede verso altre lavorazioni senza essere refrigerato. Il candidato, tenendo presente le caratteristiche dell’operazione proposta, disegni lo schema dell’impianto, completo delle apparecchiature accessorie (pompe, valvole; serbatoi ecc.), e delle regolazioni automatiche principali, seguendo per quanto possibile la normativa Unichim. 2) Una colonna di rettifica, funzionante a pressione atmosferica, viene alimentata in continuo da F=200 kmol/h di una miscela formata da zF = 40 % di benzene e del 60% di toluene, liquida con il 30% di vapore alla temperatura di ebollizione (ci serve per trovare q=). Il vapore che si sviluppa dal primo piatto della colonna viene condensato in un condensatore nel quale viene utilizzata acqua che entra a 20°C ed esce a 55°C. Il ribollitore di coda serve per far evaporare il residuo che sotto forma di vapore rientra in colonna e impiega come fluido riscaldante vapore acqueo alla pressione di 3 bar. Sapendo che il distillato presenta una composizione in benzene del xD = 95 %, il prodotto di coda una composizione del 97% (ci indica che xW = 0,03) in toluene e il rapporto di riflusso vale R=1,4Rmin volte quello minimo, determinare:
• le portate di distillato (D) e di fondo (W) (residuo) • il numero dei piatti teorici (devo costruire il grafico x/y, trovare q, da cui Rmin da
cui R che mi fa trovare y per la retta di lavoro della zona di arricchimento e quella di esaurimento disegnare le linee orizzontali e verticali e contare le orizzontali)
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• Il numero dei piatti effettivo sapendo che l'efficienza del processo è del 78% (Npp= Npt/0,78)
• l'acqua necessaria per il condensatore • il vapore necessario per il ribollitore • il diametro della colonna nella zona di esaurimento e di arricchimento sapendo
che la velocità dei vapori è di 0,80 m/s • la superficie di scambio del condensatore di testa se il suo coefficiente globale di
scambio termico vale 7200 kJ/(h m2 °C).
I dati necessari sono i seguenti: Masse molecolari: benzene 78 toluene 92 e acqua 18 La temperatura di alimentazione è di 86,2°C La temperatura del prodotto di testa è di 81,0°C La temperatura del prodotto di coda è di 110°C Il calore latente di condensazione del vapore di testa è di 30600 kJ/kmol Il calore latente di ebollizione del prodotto di coda è di 32500 kJ/kmol Il calore specifico dell'acqua di raffreddamento 75,3 kJ/(kmol °C) Il calore latente di condensazione del vapore di rete impiegato nel ribollitore di coda 38900 kJ/kmol e la sua temperatura è di 133,5° C Il calore specifico dell'alimentazione 36,2 kJ/(kmol °C) Il calore specifico del prodotto di testa 33,5 kJ/(kmol °C) Il calore specifico del prodotto di coda 39,6 kJ/(kmol °C) I dati per disegnare la curva del diagramma di equilibrio sono inseriti nella tabella sottostante. X=1 0,82 0,66 0,51 0,38 0,26 0,15 0,06 0 Y=1 0,92 0,83 0,72 0,60 0,45 0,30 0,13 0 3) Il candidato descriva, a sua libera scelta, gli aspetti biochimici di un processo fermentativo a lui noto evidenziando gli aspetti impiantistici di tale processo 4) Etilene e propilene. Due monomeri che hanno segnato la storia della chimica nel ventesimo secolo. Il candidato illustri i processi che portano alla produzione di tali composti e quelli che permettono la realizzazione di polimeri di fondamentale importanza nella vita moderna.
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SIMULAZIONE II PROVA ESAME DI STATO a.s. 2017-‐2018 TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI, PRINCIPI DI AUTOMAZIONE E DI ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE Il candidato realizzi il disegno dello schema descritto nel primo esercizio e risponda agli altri due quesiti proposti. 1) Una miscela di due composti organici il cui comportamento può essere ritenuto ideale viene inviata in una colonna di rettifica continua operante a pressione prossima a quella atmosferica. La miscela viene inviata in colonna dopo essere stata riscaldata alla sua temperatura di ebollizione mediante uno scambiatore di calore. I vapori uscenti dalla testa della colonna vengono condensati e dal liquido ottenuto si ricavano sia il riflusso che viene inviato in colonna sia il distillato che procede verso altre lavorazioni rimanendo ad una temperatura prossima a quella di condensazione. Dal fondo della colonna, nel quale si trova un serpentino di riscaldamento che ne assicura il funzionamento, si ottiene il prodotto di coda che, una volta raffreddato a temperatura prossima a quella ambiente, viene inviato ad altre lavorazioni. I fluidi ausiliari sono il vapor d’acqua per il riscaldamento e l’acqua industriale per il raffreddamento. Il candidato disegni lo schema dell’impianto idoneo a realizzare l’operazione proposta prevedendo i recuperi di calore che ritiene possibili e convenienti, completo delle apparecchiature accessorie (pompe, valvole, serbatoi, ecc..) e delle regolazioni automatiche principali, rispettando, per quanto possibile, la normativa UNICHIM. È facoltà del candidato prevedere il funzionamento della colonna ad una pressione inferiore a quella atmosferica al fine di migliorare la separazione dei componenti della miscela e di abbassare le temperature di esercizio. A tal fine il candidato, in base alle sue capacità progettuali, può sistemare un’opportuna apparecchiatura per il vuoto nel modo che ritiene più consono per ottenere il risultato desiderato, corredando in tal caso l’elaborato con una nota esplicativa sui criteri che hanno guidato la scelta effettuata. 2) Un composto di pregio contenuto in soluzione con solvente organico viene recuperato con un processo di estrazione L-‐L multistadio in controcorrente utilizzando come liquido estrattore un altro solvente organico completamente immiscibile con quello in cui si trova solubilizzato il composto. All’equilibrio le condizioni di ripartizione possono essere rappresentate dalla retta di equazione Y = X ⋅ 3.5 (rapporti di massa) . Si conoscono:
• portata di soluzione da trattare 6000 kg/h
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• concentrazione del soluto nella carica di alimentazione 5 % in massa • si deve recuperare almeno il 90 % del soluto • la portata del solvente estrattore, che è praticamente puro, deve essere maggiore del 50% rispetto a quello minimo accettabile. Calcolare: 1. Il numero di stadi teorici richiesti dal problema 2. La portata del solvente da inviare 3. La composizione dell’estratto. 3) Le operazioni di cracking, reforming, alchilazione ed isomerizzazione, sono di particolare importanza per l’ottenimento delle moderne benzine per automobili. Il candidato, dopo aver descritto le finalità operative di ciascuna di esse, illustri a sua libera scelta gli aspetti termodinamici e cinetici di una di tali operazioni e descriva le caratteristiche costruttive dell’impianto idoneo a realizzarla.
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/18
12 dicembre 2017 3 maggio 2018
SIMULAZIONE DELLA TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE DEGLI ESAMI DI STATO
TIPOLOGIA B
Tempo disponibile: 150 minuti
Classe V A Chimica
Studente: __________________________________________________
Si raccomanda di:
• INDICARE IL PROPRIO COGNOME E NOME SU CIASCUN FOGLIO • LEGGERE CON ATTENZIONE LE DOMANDE PROPOSTE • FORNIRE RISPOSTE ADEGUATAMENTE MOTIVATE E SINTETICHE
È CONSENTITO l’uso del dizionario monolingue della lingua Inglese e della calcolatrice non programmabile È ESCLUSA dalla consultazione ogni altra manualistica
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………. CLASSE ………………………….. DATA……………………….. DISCIPLINA: MATEMATICA 1) Sia y= )(xf una funzione continua con )(xf ≥0, spiegare la differenza tra le seguenti
scritture:
∫ dxxf )( e ∫b
a
dxxf )( con ( ba < )
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2) Spiegare la tecnica di integrazione per parti e calcolare:
=∫ xdxx ln
3) Dopo aver descritto le proprietà dell’integrale definito, determinare l’area della regione
piana
compresa tra la curva di equazione e l’asse x nell’intervallo .
32 xxy −= ⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡23;
21
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………… CLASSE ………………………….. DATA…………………………. DISCIPLINA: INGLESE 1) How are carbohydrates divided into? Besides, define each one. (10 lines)
2) A lot of scientists gave important contributions to the study of DNA. Who were
They? What did they discover? (10 lines)
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3) What are lipids? (10 lines)
E' consentito l'uso del dizionario monolingue.
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………… CLASSE ………………………….. DATA…………………………. DISCIPLINA: CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE 1) Definire l’efficienza di un sistema cromatografico, indicando i principali fattori da cui
dipende
2) Cosa indica la risoluzione cromatografica? Indica da quali parametri dipende
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………. CLASSE ………………………….. DATA……………………….. DISCIPLINA: CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA 1) Cosa s’intende per reazione di Maillard? Scrivila e spiega quali sono i fattori che la influenzano 2) Determina la sequenza amminoacidica dell’eptapeptide che: -‐ dopo idrolisi drastica fornisce i seguenti amminoacidi: Arg, Pro(2), Ala, Lys, Phe, Ile -‐ dopo trattamento con tripsina fornisce il dipeptide Ile-‐Arg e un pentapeptide -‐ dopo trattamento con carbossipeptidasi fornisce Lys -‐ dopo trattamento con reattivo di Sanger fornisce Ile -‐ dopo trattamento con chimotripsina fornisce un tetrapeptide e il tripeptide Pro-‐ Pro-‐Lys
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3) Spiega come la concentrazione del substrato influenza la velocità di una reazione enzimatica
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………. CLASSE ………………………….. DATA……………………….. DISCIPLINA: MATEMATICA 1) Spiegare il significato di equazione differenziale di primo ordine e calcolare:
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' 2131 x
xy +−= con la condizione y(0)=1
2) Spiegare che cosa si intende per integrale definito e calcolare l’area della regione piana compresa tra le curve di equazione f(x )= 132x 2 −− x e g(x) = -‐3x+1. (max 10 righe)
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3) Si lanciano due volte due dadi regolari numerati da 1 a 6. Si consideri la somma delle facce che si presentano. Calcolare la probabilità che la somma sia maggiore o uguale a 10. Si ripete il lancio dei due dadi cinque volte. Sia X la variabile casuale così definita: X= numero di volte che si presenta una somma maggiore o uguale a 10. Calcolare l’aspettazione, la varianza e lo scarto quadratico medio della variabile X. (max 10 righe)
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………. CLASSE ………………………….. DATA……………………….. DISCIPLINA: INGLESE 1) What is the greenhouse effect? (10 lines) _________________________________________________________________________________________________________
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2) What are the major types of renewable energy sources? Besides, define each of
them. (10 lines)
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3) What are the areas in which biotechnology is being used? Why has it been described
as “Janus-‐faced” science? (10 lines)
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Si consente l’uso del dizionario monolingue
Documento del consiglio di classe
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………… CLASSE ………………………….. DATA…………………………. DISCIPLINA: CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE 1) Descrivi il funzionamento del rivelatore FID
2) Confronta le colonne impaccate con le capillari dal punto di vista delle prestazioni generali
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3) Illustra lo schema a blocchi della HPLC, soffermandoti sulla descrizione del loop
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………. CLASSE ………………………….. DATA……………………….. DISCIPLINA: CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA 1) Descrivi il processo di traduzione del DNA
2) Descrivi brevemente le tre fasi di funzionamento della PCR e illustra in quali campi
questa tecnica trova impiego
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3) Descrivi la struttura degli eubatteri soffermandoti sulla parete cellulare
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………. CLASSE ………………………….. DATA……………………….. DISCIPLINA: MATEMATICA
1) Calcolare dx
xxx
∫ −−
−
2372
2
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2) Spiegare che cosa si intende per integrale definito e calcolare l’area della regione piana compresa tra le curve di equazione f(x )= 132x 2 −− x e g(x) = -‐3x+1.
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA MISTA
COGNOME……………………….. NOME………………………… CLASSE ………………………….. DATA…………………………. DISCIPLINA: INGLESE
Answer the following questions. Only one is correct
1 Nutritional polysaccharides are A Starch and glycocen. B Starch and chitin. C Starch and cellulose. 2 The fats and oils are respectively rich in A Unsaturated fatty acids. B Saturated fatty acids. C Saturated and unsaturated fatty acids. 3 Sucrose is a A Monosaccharide. B Disaccharide. C Polysaccharide. 4 In polysaccharides, monosaccharides are joined by A Peptide bond. B Glucose bond. C Glycosidic bond. 5 DNA is compared to a set of blueprints because of: A its structure B the instructions it carries to create proteins C the phosphate groups 6The most abundant bio molecule on the earth A Nucleic Acids. B Proteins.
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C Carbohydrates. 7 RNA is used to: A enhance cell functions B make copies of DNA during replications C make proteins 8 Protein synthesis involves: A three types of RNA B one type of RNA C four types of RNA 9 The Russian-‐American biochemist proved that DNA molecules were made of A a string of amino-‐acids B a string of histones C a string of nucleotides units 10 Each protein is made up of a combination of A twelve amino acids. B twenty amino acids C two amino acids 11 Insulin is a double -‐chain protein composed of A 51 amino acids B 21 amino acids C 31 amino acids 12 Codon is A a sequence of three adjacent nucleotides B a sequence of four adjacent nucleotides C a sequence of five adjacent nucleotides 2. ANSWER 1) What is Ribosomal RNA?
Documento del consiglio di classe
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2) What is Myosin?
E' consentito l'uso del dizionario monolingue.
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME NOME CLASSE V A CHI DATA 12 dicembre 2017 DISCIPLINA: CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE 1) Definire l’efficienza di un sistema cromatografico
2) Cosa indica la risoluzione cromatografica?
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………. CLASSE ………………………….. DATA……………………….. DISCIPLINA: CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA 1) Cosa s’intende per reazione di Maillard? Scrivila e spiega quali sono i fattori che la influenzano
Documento del consiglio di classe
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2) Spiega come la concentrazione del substrato influenza la velocità di una reazione enzimatica
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TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………. CLASSE ………………………….. DATA……………………….. DISCIPLINA: MATEMATICA 1) Spiegare che cosa si intende per problema di Cauchy relativamente a una equazione
differenziale e determinare l’integrale particolare della seguente equazione differenziale
con y(3)= -4.
(max 10 righe)
xyy −=ʹ′
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2) Da un mazzo di 40 carte (mancano 8, 9, 10) si estrae una carta. Sia X la variabile casuale che assegna 1 se la carta estratta è minore o uguale a cinque, 3 se la carta è una figura, 2 nei casi rimanenti . Calcolare aspettazione e varianza di X. Determinare quindi se è più probabile, estraendo una carta, che la variabile casuale X assuma valore maggiore o minore dell’aspettazione. (max 10 righe)
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA MISTA
COGNOME……………………….. NOME………………………… CLASSE ………………………….. DATA…………………………. DISCIPLINA: INGLESE
Answer the following questions. Only one is correct
1. The most abundant bio molecule on the earth A Nucleic Acids. B Proteins. C Carbohydrates. 2. Nucleic acids are made up of: A sugar, phosphate molecules and a nucleotide base. B a backbone of sugar. C phosphate molecules. 3. The typical double-helix structure characterizes: A RNA. B DNA. C both DNA and RNA. 4. Insulin is a functional protein that A helps regulate the storage of the sugar glucose in the human body. B helps regulate the movement of the foot. C helps regulate the storage of fructose in the human body. 5. Mendel identified the principles of: A fermentation. B microbiology. C inheritance. 6. Bioinformatics is also called: A biological science. B computational biology. C forensics biology.
Documento del consiglio di classe
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7. The element at the base of nuclear energy is: A gasoline. B natural gas. C uranium. 8. Photovoltaic cells are used for A taking photos. B converting sunlight directly to electricity. C creating current in a material upon exposure to light. 9. The ozone layer became widely known when scientists realized that: A some compounds destroyed it. B some substances increased it. C it was turning into another molecule. 10. During condensation a gas changes into a liquid because: A the temperature of the vapour freezes. B the temperature of the vapour increases. C the temperature of the vapour decreases. 2. ANSWER 1) What type of pollutants are released in the air?
Documento del consiglio di classe
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2) What is protein synthesis?
E' consentito l'uso del dizionario monolingue.
Documento del consiglio di classe
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………… CLASSE ………………………….. DATA…………………………. DISCIPLINA: CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE 1) Descrivere il funzionamento del rivelatore FID in GC:
2) Confrontare l’efficienza delle colonne impaccate con quelle capillari aiutandosi con un
grafico
Documento del consiglio di classe
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I.I.S. “E. TORRICELLI” Anno scolastico 2017/2018
TERZA PROVA PLURIDISCIPLINARE
TIPOLOGIA B
COGNOME……………………….. NOME………………………. CLASSE ………………………….. DATA……………………….. DISCIPLINA: CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA 1) Descrivi brevemente le tre fasi di funzionamento della PCR e illustra in quali campi
questa tecnica trova impiego.
2) Descrivi la struttura degli eubatteri soffermandoti sulla parete cellulare.
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ALLEGATO 4
GRIGLIE DI VALUTAZIONE
1. PRIMA PROVA
2. SECONDA PROVA
3. TERZA PROVA
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ANALISI DEL TESTO
Conoscenze Conoscenza, completezza e pertinenza Punteggio buone: padroneggia pienamente l’argomento proposto; comprende i quesiti e sviluppa risposte ampie e pertinenti
3
adeguate: conosce i dati fondamentali dell’argomento proposto; comprende i quesiti e sviluppa risposte pertinenti ma sintetiche
2
insufficienti: ha conoscenze lacunose; non comprende o comprende in modo molto parziale i quesiti; sviluppa risposte poco o per nulla pertinenti
1
Competenze
Correttezza morfosintattica e uso del lessico Punteggio buoni: usa correttamente l’ortografia; usa con disinvoltura e varietà la sintassi; si esprime con ricchezza e proprietà lessicale
3
adeguati: non commette gravi errori di ortografia; usa una sintassi semplice ma corretta; utilizza un lessico corretto, anche se non ricco
2
scarsi: commette errori gravi di ortografia e/o grammatica e/o sintassi; usa un lessico approssimativo, tale da compromettere la comprensibilità complessiva del messaggio
1
Analisi, sintesi e argomentazione Punteggio complete: analizza in modo approfondito, sintetizza in modo puntuale e argomenta in modo articolato ed efficace
3
adeguate: analizza in modo corretto ma generico, si esprime in modo semplice e lineare, si limita alle argomentazioni essenziali
2
scarse: non è in grado, o è in grado solo parzialmente, di formulare analisi e sintesi corrette e di articolare argomentazioni pertinenti
1
Capacità
Capacità di collegamento, confronto, contestualizzazione Punteggio buone: sa svolgere i quesiti utilizzando con proprietà e sicurezza dati appartenenti ad altri ambiti disciplinari; sa collocare un dato nel contesto storico-‐culturale di riferimento
3
adeguate: si orienta nell’utilizzare elementi appartenenti ad altri ambiti disciplinari e nel collocare un dato nel contesto storico-‐culturale di riferimento
2
inadeguate: non è in grado di compiere le operazioni sopra elencate 1
Rielaborazione personale a partire dai dati testuali e originalità interpretativa
Punteggio
buone: sa approfondire autonomamente l’argomento proposto; sa utilizzare i dati culturali a sua disposizione per elaborare valutazioni personali plausibili
3
adeguate: sa analizzare i principali dati in suo possesso per formulare una linea interpretativa coerente
2
insufficienti: non è in grado di utilizzare adeguatamente i dati in suo possesso e/o ne dà un’interpretazione parziale e criticamente non sostenibile
1
Punteggio attribuito /15
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SAGGIO BREVE Conoscenze
Comprensione del materiale fornito Punteggio buona: comprende e usa in modo sistematico ed efficace i documenti; sa trarre dal materiale fornito le informazioni necessarie
3
adeguata: comprende i documenti ma li usa in modo non del tutto sistematico; trae dal materiale di supporto prevalentemente le informazioni esplicite
2
insufficiente: non comprende o comprende in modo parziale i documenti e ne fa un uso scarso o nullo; non è in grado di utilizzare proficuamente il materiale di supporto
1
Competenze
Correttezza morfosintattica, uso di lessico e registro comunicativo congrui Punteggio buoni: usa correttamente l’ortografia; usa con disinvoltura e varietà la sintassi; è in grado di utilizzare con padronanza i lessici specifici e sa condurre l’elaborato con il linguaggio sobrio e rigoroso dello stile saggistico
3
adeguati: non commette gravi errori di ortografia; usa una sintassi semplice ma corretta; si orienta nell’utilizzo dei lessici specifici richiesti in un saggio
2
scarsi: commette errori gravi di ortografia e/o grammatica e/o sintassi; non sa usare il lessico specifico; confonde il saggio breve con il tema
1
Capacità di analisi e sintesi, formulazione della tesi, coerenza argomentativa Punteggio buone: sa operare le opportune inferenze; dimostra sicure capacità di astrazione e confronto; formula una tesi chiara e la argomenta in modo ricco, coerente e coeso
3
adeguate; sa occasionalmente compiere inferenze, astrazione e confronto; formula una tesi semplice e la argomenta in modo coerente, ma parziale, limitandosi ai punti essenziali
2
scarse: non è in grado di compiere inferenze, astrazione, confronto; non formula una tesi, o ne formula una confusa; svolge un’argomentazione incoerente o contraddittoria
1
Rispetto dei vincoli comunicativi (titolo, lunghezza) Punteggio buono: rispetta pienamente i vincoli comunicativi 3 accettabile: rispetta sostanzialmente i vincoli comunicativi 2 Insufficiente: non rispetta i vincoli comunicativi 1
Capacità
Rielaborazione personale e originalità dell’argomentazione Punteggio buone: sa sviluppare una tesi originale fondendo creatività e utilizzo del materiale d’appoggio; sa argomentare con disinvoltura e persuasività
3
adeguate: è in grado di introdurre elementi di valutazione personale, presentandoli in modo sobrio ed efficace
2
scarse: non è in grado di apportare contributi personali; oppure sviluppa una tesi contenente luoghi comuni; oppure si limita a riassumere i dati in suo possesso seguendo pedissequamente l’opinione corrente
1
Punteggio attribuito /15
Documento del consiglio di classe
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ARTICOLO DI GIORNALE Conoscenze
Comprensione del materiale fornito Punteggio buona: comprende e usa in modo sistematico ed efficace i documenti; sa trarre dal materiale fornito le informazioni necessarie
3
adeguata: comprende i documenti ma li usa in modo non del tutto sistematico; trae dal materiale di supporto prevalentemente le informazioni esplicite
2
insufficiente: non comprende o comprende in modo parziale i documenti e ne fa un uso scarso o nullo; non è in grado di utilizzare proficuamente il materiale di supporto
1
Competenze Correttezza morfosintattica, varietà lessicale e conformità al registro linguistico giornalistico
Punteggio
buone: usa correttamente l’ortografia; usa con disinvoltura e varietà la sintassi; usa un lessico preciso ed incisivo; sa utilizzare strumenti retorico-‐formali per una comunicazione efficace; imposta correttamente l’articolo tenendo conto del contesto comunicativo
3
adeguate non commette gravi errori di ortografia; usa una sintassi semplice ma corretta; si orienta nell’utilizzo delle caratteristiche tipologiche dell’articolo in modo non sempre sicuro; si esprime con un lessico sufficientemente preciso
2
scarse: commette errori gravi di ortografia e/o grammatica e/o sintassi; utilizza un lessico approssimativo con presenza di luoghi comuni e/o non adatto al contesto comunicativo
1
Capacità di analisi e sintesi, formulazione della tesi, coerenza argomentativa Punteggio buone: sa operare le opportune inferenze; dimostra sicure capacità di astrazione e confronto; formula una tesi chiara e la argomenta in modo ricco, coerente e coeso
3
adeguate: sa occasionalmente compiere inferenze, astrazione e confronto; formula una tesi semplice e la argomenta in modo coerente, ma parziale, limitandosi ai punti essenziali
2
scarse: non é in grado di compiere inferenze, astrazione, confronto; non formula una tesi, o ne formula una confusa; svolge un’argomentazione incoerente o contraddittoria
1
Rispetto dei vincoli comunicativi (titolo, lunghezza, intestazione, destinatario) e pertinenza dell’elaborato
Punteggio
buoni: rispetta pienamente i vincoli comunicativi; presenta il fatto/problema in modo completo e persuasivo, è in grado di costruire un contesto appropriato in cui calare la notizia per renderla efficace
3
adeguati: rispetta sostanzialmente i vincoli comunicativi; si orienta nel collocare il fatto/problema in un contesto; costruisce un testo pertinente ma frammentario
2
insufficienti non rispetta i vincoli comunicativi; si limita ad utilizzare i materiali letteralmente; non coglie la specificità tipologica dell’articolo
1
Capacità Elaborazione di un punto di vista personale e originalità espositiva Punteggio buona: sviluppa un punto di vista originale; sa operare un accorto “montaggio” delle notizie in suo possesso
3
adeguata: presenta i fatti/problemi in modo sobrio e lineare, esponendo un punto di vista meditato, pur senza particolare originalità
2
Insufficiente: presenta i fatti/problemi in modo prolisso o contorto; non è in grado di apportare contributi personali, limitandosi a riassumere i dati in suo possesso
1
Punteggio attribuito /15
Documento del consiglio di classe
77
TEMA STORICO Conoscenze Conoscenza, completezza e pertinenza Punteggio buone: padroneggia pienamente l’argomento proposto, comprende la traccia e la sviluppa in tutte le sue parti
4
accettabili: conosce i dati fondamentali dell’argomento proposto, comprende sostanzialmente la traccia e ne sviluppa in modo pertinente i punti essenziali
3
insufficienti: ha conoscenze lacunose; comprende in modo molto parziale la traccia e la sviluppa in modo poco pertinente
2
gravemente insufficienti: non conosce o conosce molto superficialmente l’argomento; non comprende la traccia e la sviluppa in modo non pertinente
1
Competenze
Correttezza morfosintattica e uso del lessico Punteggio buoni: usa correttamente l’ortografia; usa con disinvoltura e varietà la sintassi; si esprime con un lessico preciso, denotante il possesso di linguaggi settoriali
3
adeguati: non commette gravi errori di ortografia; usa una sintassi semplice ma corretta; utilizza un lessico chiaro e corretto, anche se non ricco
2
scarsi: commette errori gravi di ortografia e/o grammatica e/o sintassi; usa un lessico approssimativo, tale da compromettere la comprensibilità complessiva del messaggio
1
Capacità argomentative Punteggio complete: argomenta in modo approfondito, coerente e motivato 3 adeguate: argomenta in modo generico ma coerente 2 scarse: argomenta in modo contraddittorio, incoerente e poco motivato 1
Capacità
Capacità di collegamento, confronto, contestualizzazione Punteggio buone: sa confrontare con sicurezza e in modo pertinente dati appartenenti a diversi ambiti disciplinari e sa collocare un dato nel contesto storico-‐culturale di riferimento
3
adeguate: si orienta nell’operare confronti fra elementi appartenenti al medesimo ambito disciplinare e nel collocare un dato nel contesto storico-‐culturale di riferimento
2
inadeguate: non è in grado di compiere le operazioni sopra elencate 1
Rielaborazione personale, originalità, efficacia espositiva Punteggio buone: sa elaborare un punto di vista spiccatamente personale proponendo un approccio non scontato al problema; si esprime in modo scorrevole
2
adeguate: sa analizzare i dati in suo possesso per formulare una linea interpretativa coerente e con qualche tratto di originalità
1
insufficienti : interpreta il problema in modo scontato e banale 0
Punteggio attribuito /15
Documento del consiglio di classe
78
TEMA DI ORDINE GENERALE Conoscenze
Correttezza, completezza e pertinenza Punteggio buone: comprende pienamente la traccia e la sviluppa articolatamente in tutte le sue parti
3
adeguate: comprende sostanzialmente la traccia e la sviluppa in modo pertinente limitandosi alle argomentazioni essenziali
2
scarse: non comprende o comprende in modo molto parziale la traccia e la sviluppa in modo poco o per nulla pertinente
1
Competenze
Correttezza morfosintattica e uso del lessico Punteggio buoni: usa correttamente l’ortografia; usa con disinvoltura e varietà la sintassi; si esprime con un lessico preciso, denotante il possesso di linguaggi settoriali
3
adeguati: non commette gravi errori di ortografia; usa una sintassi semplice ma corretta; utilizza un lessico chiaro e corretto, anche se non ricco
2
scarsi: commette errori gravi di ortografia e/o grammatica e/o sintassi; usa un lessico approssimativo, tale da compromettere la comprensibilità complessiva del messaggio
1
Formulazione della tesi, coesione e coerenza argomentativa Punteggio buone: formula una tesi chiara e la argomenta in modo ricco, coerente e coeso 3 adeguate: formula una tesi semplice e la argomenta in modo coerente, ma parziale, limitandosi ai punti essenziali
2
scarse: non formula una tesi, o ne formula una confusa, con un’argomentazione incoerente o contraddittoria caratterizzata dalla presenza di luoghi comuni
1
Capacità
Riferimenti a conoscenze ed esperienze culturali Punteggio buoni: introduce riferimenti a conoscenze ed esperienze culturali efficaci e pertinenti 3 adeguati: introduce riferimenti a conoscenze ed esperienze culturali corrette 2 insufficienti: non introduce riferimenti a conoscenze ed esperienze culturali o ne introduce di generici, parziali o ripetitivi
1
Rielaborazione personale, originalità, efficacia espositiva Punteggio buone: sa elaborare un punto di vista spiccatamente personale proponendo un approccio non scontato al problema; si esprime in modo scorrevole
3
adeguate: sa analizzare i dati in suo possesso per formulare una linea interpretativa coerente e con qualche tratto di originalità
2
insufficienti: interpreta il problema in modo scontato e banale 1
Punteggio attribuito /15
Documento del consiglio di classe
79
GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA
TECNOLOGIE CHIMICHE E INDUSTRIALI
Documento del consiglio di classe
80
GRIGLIA DI VALUTAZIONE: PROBLEMA TECNOLOGIE CHIMICHE
COMPETENZE
Indicatore 1
SVILUPPO ANALITICO DEL
PROBLEMA
Inadeguato
Parzialmente corretto
Completo con qualche imprecisione
Completo e preciso
Completo, preciso e
critico
1 – 4 5 - 10
11 - 12
13 - 14
15
Indicatore 2
CONOSCENZA DEL PROCESSO
Insufficiente
Approssimato
Elementare
Completa
Completa, approfondita
e critica
1 – 4 5 - 10 11 - 12 13 - 14
15
ABILITA’ Indicatore
3
RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL PROCESSO
Non funzionante
e non conforme alle norme
Non funzionante
ma conforme alle norme
Parzialmente funzionante con qualche imprecisione
Funzionante, conforme
con qualche imprecisione
nel tratto
Funzionante, conforme e curato nel
tratto
1 – 4 5 - 10 11 - 12 13 - 14 15
N.B. Punteggio grezzo/3 = voto in quindicesimi Per la conversione in decimi sono previsti i decimali 15esimi 15 14 13 12-11 10 9 8-7 6-5 4-3 2-1
10imi 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1
Documento del consiglio di classe
82
Obiettivo Contenuto Valutazione Livello Voto
Conoscenze Comprensione e conoscenza dei contenuti richiesti nel quesito
Del tutto
insufficiente
Non conosce e non comprende i
contenuti richiesti
1
Gravemente
insufficiente
Gravemente lacunosa 2
Insufficiente Lacunosa e frammentaria 3-‐4
Sufficiente Conosce in modo sufficiente i contenuti,
pur con qualche lacuna o imprecisione
5
Buona Completa nei contenuti fondamentali 6
Ottima Completa e approfondita 7
Abilità 1 Correttezza nell'esposizione, utilizzo del lessico specifico oppure Utilizzo di formule e procedimenti specifici nel campo scientifico e correttezza nell'esposizione, utilizzo dei lessico specifico
Del tutto insufficiente
Risposta mancante 0
Gravemente insufficiente
Si esprime in modo poco comprensibile, con gravi errori formali
1
Insufficiente Si esprime in modo comprensibile, con alcune imprecisioni formali o terminologiche
2
Sufficiente Si esprime in modo lineare, pur con qualche lieve imprecisione
3
Buona Si esprime in modo corretto e complessivamente coerente
4
Ottima Si esprime in modo corretto e coerente
5
Documento del consiglio di classe
83
Abilità 2
Analisi e sintesi appropriate
Del tutto insufficiente
Risposta mancante 0
Insufficiente Procede senza ordine logico
1
Sufficiente Analizza in linea generale gli argomenti richiesti, con una minima rielaborazione
2
Buona Analizza gli argomenti richiesti operando sintesi appropriate
3
DSA LINGUA STRANIERA: INGLESE
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA TERZA PROVA SCRITTA Obiettivo
Contenuto Valutazione Livello Voto
Conoscenze Comprensione e conoscenza dei contenuti richiesti
Scarse Conoscenza scarsa e frammentaria
4
Soddisfacenti(sicure) Conoscenza appropriata e manualistica con lievi errori
8
Buone Conoscenza completa, corretta e approfondita
12
Decodifica della lingua
Sintassi dei periodi non corretta
L’alunno non ha ancora chiara la struttura sintattica inglese
1
Sintassi dei periodi non sempre corretta
L’alunno non ha sempre chiara la struttura sintattica inglese
2
Sintassi dei periodi corretta
L’alunno dimostra di conoscere le strutture fondamentali della lingua inglese
3
Documento del consiglio di classe
84
ALLEGATO 5
PROGRAMMI SVOLTI
1. LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
2. STORIA
3. INGLESE
4. MATEMATICA E COMPLEMENTI
5. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
6. CHIMICA ORGANICA E BIOCHIMICA
7. CHIMICA ANALITICA E STRUMENTALE
8. TECNOLOGIE CHIMICHE E INDUSTRIALI
Documento del consiglio di classe
105
Anno Scolastico: 2015/2016 Progettazione Alternanza Scuola Lavoro
Nome del Progetto Incontri sulla via per operare efficacemente in un laboratorio di analisi chimiche A.S. Attivazione Indirizzo di Studio 2015 ITI CHIMICA Nominativo Referente Indirizzo E-Mail Nepgen Donatella [email protected] 1. Risultati Attesi dei Percorsi Collaborazione al raggiungimento delle competenze caratteristiche del diplomato in Chimica e Materiali, in particolare nell'ambito di controllo-qualità. 2. Competenze - Abilità - Conoscenze da acquisire in classe 3^
COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZA Organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative sul campione da analizzare. Eseguire le metodiche di preparazione del campione per le successive fasi di analisi chimiche e strumentali. Utilizzare la strumentazione. per analisi chimiche. Elaborare i dati sperimentali per il calcolo delle concentrazioni degli analiti ricercati. Trasferire i dati su fogli di calcolo per redigere relazioni tecniche.
E' in grado di registrare e catalogare il campione ma non di redigere la scheda di analisi. Svolge le varie fasi dell'analisi preparativa sotto la guida di un tutor. Utilizza strumentazione disponibile in laboratorio guidato da un tutor. E' in grado di utilizzare soltanto fogli elettronici di calcolo. E' in grado di redigere relazioni tecniche se opportunamente guidato.
Tutte le conoscenze acquisite in ambito scolastico nelle discipline di Chimica Analitica, Chimica Organica, Tecnologie Chimiche e Matematica.
3. Attività previste per il percorso da realizzare a scuola e in azienda per le classi 3^
Attività a scuola Attività in azienda Lettura critica dell'etichetta dei composti chimici utilizzati in laboratorio. Pianificare le attività legate alla sicurezza applicando le conoscenze acquisite nel corso sulla Sicurezza e Salute sui luoghi di lavoro. Reperire e assemblare la vetreria utile allo svolgimento delle esercitazioni di laboratorio. Progettare ed eseguire analisi volumetriche.
Attività che concorrono all'acquisizione delle competenze sopra elencate.
4. Durata del percorso nella classe 3^
N. ore attività a scuola N. ore attività in azienda 40 100
5. Competenze - Abilità - Conoscenze da acquisire in classe 4^
COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZA Organizzare e valutare adeguatamente informazioni
E' in grado di registrare e catalogare il campione e di redigere la scheda
Tutte le conoscenze acquisite in ambito scolastico nelle discipline di
Documento del consiglio di classe
106
qualitative e quantitative sul campione da analizzare. Eseguire le metodiche di preparazione del campione per le successive fasi di analisi chimiche e strumentali. Utilizzare la strumentazione per analisi chimiche. Elaborare i dati sperimentali per il calcolo delle concentrazioni degli analiti ricercati. Trasferire i dati su fogli di calcolo per redigere relazioni tecniche.
di analisi. Svolge le varie fasi dell'analisi preparativa sotto la guida di un tutor. Utilizza strumentazione disponibile in laboratorio guidato da un tutor. E' in grado di elaborare dati sperimentali utilizzando software aziendali. E' in grado di redigere relazioni tecniche autonomamente.
Chimica Analitica, Chimica Organica, Tecnologie Chimiche e Matematica.
6. Attività previste per il percorso da realizzare a scuola e in azienda per le classi 4^
Attività a scuola Attività in azienda Reperire e assemblare la vetreria utile allo svolgimento delle esercitazioni di laboratorio. Scegliere la metodica analitica in funzione dei risultati richiesti. Progettare e realizzare semplici sintesi organiche. Conoscere i principi generali e applicativi riguardanti le tecniche di analisi qualitativa e quantitativa strumentale (metodi elettrochimici, ottici di emissione e di assorbimento, cromatografici)
Attività che concorrono all'acquisizione delle competenze sopra elencate.
7. Durata del percorso nella classe 4^
N. ore attività a scuola N. ore attività in azienda 60 140
8. Competenze - Abilità - Conoscenze da acquisire in classe 5^
COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZA
Sviluppare imprenditorialità e spirito di iniziativa. Imparare ad imparare.
E' in grado autonomamente di utilizzare la strumentazione disponibile in laboratorio. Trasferisce in modo autonomo i risultati sperimentali per stendere un protocollo di analisi. E' interessato a conoscere il contesto aziendale.
Tutte le conoscenze acquisite in ambito scolastico nelle discipline di Chimica Analitica, Chimica Organica, Tecnologie Chimiche e Matematica.
9. Attività previste per il percorso da realizzare a scuola e in azienda per le classi 5^
Attività a scuola Attività in azienda Relazionare sulle esperienze di laboratorio con disegni esplicativi e tabelle riassuntive di dati anche con l'ausilio di apposito software. Utilizzare programmi per effettuare analisi numeriche ed elaborazione dati. Utilizzare una metodica/protocollo reperiti in letteratura o assegnata utilizzando adeguata vetreria di laboratorio e/o di adeguati strumenti di laboratorio in funzione del tipo di analisi.
Attività che concorrono all'acquisizione delle competenze sopra elencate.
Documento del consiglio di classe
107
10. Durata del percorso nella classe 5^ N. ore attività a scuola N. ore attività in azienda
20 40
Documento del consiglio di classe
108
IIS “E. TORRICELLI” - A.S. 2016/2017 PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
CLASSE IV A CHIMICA E MATERIALI Questo progetto di Alternanza Scuola Lavoro è stato redatto dal Consiglio di Classe i cui referenti sono le prof.sse Cian Raffaella, Comito Filomena, Nepgen Donatella coerentemente e in prosecuzione di quello iniziato lo scorso anno scolastico. L’obiettivo è quello di valorizzare il percorso formativo svolto a scuola integrandolo con un percorso di orientamento e di avvicinamento al mondo del lavoro reso possibile dalla collaborazione con alcune aziende ed enti pubblici e privati. RISULTATI ATTESI Durante tutto il triennio gli obiettivi che il Consiglio di classe si prefigge sono la collaborazione al raggiungimento delle competenze caratteristiche del diplomato in Chimica e Materiali, in particolare nell'ambito di controllo-qualità. Di seguito sono elencati i Risultati Attesi dei Percorsi di Alternanza relativi all’intero triennio
a. Ampliare e rafforzare le competenze professionali acquisite durante il corso di studi b. Acquisire conoscenze integrate per ampliare le capacità di agire, di scegliere e di decidere
nella realtà, sia per l'inserimento nel mondo del lavoro, sia per l'eventuale prosecuzione degli studi
c. Favorire capacità organizzative e progettuali, nonché responsabilità e creatività d. Potenziare la capacità di lavorare in team e. Prendere contatto con la realtà del mondo del lavoro, per acquisire maggiore
consapevolezza rispetto all'inserimento nella vita attiva attraverso la conoscenza delle problematiche del lavoro e delle tecnologie utilizzate
f. Potenziare le competenze comunicative e relazionali In particolare per la classe IV chimica e materiali le Competenze attese sono:
- organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative sul campione da analizzare.
- eseguire le metodiche di preparazione del campione per le successive fasi di analisi chimiche e strumentali.
- utilizzare la strumentazione per analisi chimiche. - elaborare i dati sperimentali per il calcolo delle concentrazioni degli analiti ricercati. - trasferire i dati su fogli di calcolo per redigere relazioni tecniche.
ATTIVITÁ PREVISTE In merito alle attività che il progetto prevede alcune sono svolte a scuola in modo curricolare da tutti gli alunni, altre verranno svolte presso le aziende e gli enti pubblici e privati che si sono resi disponibili ad accogliere i nostri studenti in tirocinio. Di seguito sono descritte le attività svolte a scuola:
- reperire e assemblare la vetreria utile allo svolgimento delle esercitazioni di laboratorio.
- scegliere la metodica analitica in funzione dei risultati richiesti. Progettare e
Documento del consiglio di classe
109
realizzare semplici sintesi organiche. - conoscere i principi generali e applicativi riguardanti le tecniche di analisi qualitativa
e quantitativa strumentale (metodi elettrochimici, ottici di emissione e di assorbimento, cromatografici).
- conoscere come si progettano, gestiscono e controllano alcuni impianti chimici. Per quanto riguarda le attività previste in azienda saranno propedeutiche al conseguimento degli obiettivi indicati da concordarsi con i partner aziendali che verranno coinvolti.
ABILITÀ, CONOSCENZE DA ACQUISIRE IN CLASSE 4^ Di seguito sono descritte le abilità e le conoscenze funzionali al conseguimento delle competenze alcune di base, altre specifiche di indirizzo.
- Registrare e catalogare il campione e redigere la scheda di analisi. - Svolgere le varie fasi dell'analisi preparativa sotto la guida di un tutor. - Utilizzare la strumentazione disponibile in laboratorio guidato da un tutor. - Elaborare dati sperimentali utilizzando software aziendali. - Redigere relazioni tecniche autonomamente.
Al conseguimento di queste abilità concorrono tutte le conoscenze acquisite nelle discipline di Matematica, Chimica analitica, Chimica organica e Tecnologie chimiche. DURATA DEL PERCORSO NELLA CLASSE 4^ Sono previste circa 60 ore di attività a scuola e 140 ore di attività in azienda
Documento del consiglio di classe
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IIS “E. TORRICELLI” - A.S. 2017/2018 PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
CLASSE 5^ – INDIRIZZO CHIMICA Questo progetto di Alternanza Scuola Lavoro è stato redatto dal Consiglio di Classe della 5^ A Chimica, i cui referenti sono le proff. Da Rold, Comito e Pastorelli. L’obiettivo è quello di valorizzare il percorso formativo svolto a scuola integrandolo con un percorso di orientamento e di avvicinamento al mondo del lavoro. RISULTATI ATTESI Durante l’ultimo anno del corso di studi gli obiettivi che il CdC si prefigge sono prevalentemente di consolidamento delle competenze di base, le cosiddette soft skills, e di orientamento al lavoro. Di seguito sono elencati i Risultati Attesi dei Percorsi di Alternanza:
a. Ampliare e rafforzare le competenze professionali acquisite durante il corso di studi. b. Acquisire conoscenze integrate per ampliare le capacità di agire, di scegliere e di decidere
nella realtà, sia per l'inserimento nel mondo del lavoro, sia per l'eventuale prosecuzione degli studi.
c. Favorire capacità organizzative e progettuali, nonché responsabilità e creatività. d. Potenziare la capacità di lavorare in team. e. Prendere contatto con la realtà del mondo del lavoro, per acquisire maggiore
consapevolezza rispetto all'inserimento nella vita attiva attraverso la conoscenza delle problematiche del lavoro e delle tecnologie utilizzate.
f. Potenziare le competenze comunicative e relazionali. ATTIVITÁ PREVISTE Le attività che il progetto prevede sono svolte a scuola in modo curricolare da tutti gli alunni. Di seguito sono descritte le attività da svolgere a scuola: • Progetto “Giovani e impresa” per un orientamento al lavoro con attività pratiche finalizzate
ad affinare le competenze e la consapevolezza nelle proprie capacità per svolgere i primi passi nel mondo del lavoro in coerenza con le aspettative aziendali.
• Progetto di impresa simulata svolto nelle ore di analisi chimica con la prof. Pastorelli; tale progetto prevede attività laboratoriali per un numero di ore attualmente non quantificabile.
• Preparazione e partecipazione ai due open days. • Laboratori in orari curricolari di analisi chimica e tecnologie chimiche. • Laboratorio CUSMIBIO realizzato presso l’Università Statale di Milano dal titolo “SOS
ambiente”.
Documento del consiglio di classe
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COMPETENZE - ABILITÀ - CONOSCENZE DA ACQUISIRE IN CLASSE 5^ Di seguito sono descritte le competenze da acquisire in classe quinta, alcune di base altre specifiche di indirizzo, le abilità e le conoscenze funzionali al conseguimento delle competenze.
COMPETENZE o Accetta la ripartizione del lavoro e le attività assegnate dal team leader, collaborando
con gli altri addetti per il raggiungimento dei risultati previsti. o Rispetta lo stile e le regole aziendali di comportamento. o Sviluppa imprenditorialità e spirito di iniziativa. o Impara ad imparare.
ABILITÀ
o E' in grado autonomamente di utilizzare la strumentazione disponibile in laboratorio. o Trasferisce in modo autonomo i risultati sperimentali per stendere un protocollo di
analisi. o E' interessato a conoscere il contesto aziendale.
CONOSCENZE o Tutte le conoscenze acquisite in ambito scolastico nelle discipline di Chimica
Analitica, Chimica Organica, Tecnologie Chimiche e Matematica.
DURATA DEL PERCORSO NELLA CLASSE 5^ Sono previste circa 80 ore di attività a scuola così ripartite:
• Progetto “Giovani e impresa” : 25 ore • Preparazione e partecipazione ai due open days: 10 ore • Laboratori curricolari di analisi chimica: 30 ore • Laboratori curricolari di tecnologie chimiche: 10 ore • Laboratorio CUSMIBIO: 5 ore
A queste ore andranno aggiunte quelle relative al progetto di impresa simulata.