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e-Retail�Finance�in�ItaliaI�risultati del�1° semestre 2006�– Gennaio 2007
FINANCIAL SERVICES
ADVISORY
1
e-Retail Finance in Italia
I risultati del 1° semestre 2006
Indice
Abstract 3
Premessa 7
Conti e clienti dei servizi finanziari on line 9
L’operatività via web della clientela retail 25
Le disposizioni e-banking 31
I mercati finanziari e l’operatività di trading on line 39
I ricavi dell’operatività on line 63
Obiettivi e criticità del canale on line 69
e-banking in Europa e nel mondo 73
Ipotesi di sviluppo di conti ed operatività on line in Italia 83
Conclusioni 89
Numero 13
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
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Abstract Questo è il 13° rapporto KPMG Advisory sull’e-Retail Finance in Italia. L’offerta finanziaria via internet per la clientela retail sta ormai interessando un’ampia fascia di clientela: crescono pertanto, rapidamente, conti e clienti, ma ancor più l’operatività effettuata con il nuovo canale.
Nel primo capitolo – Conti e clienti dei servizi finanziari on line - analizziamo il profilo quantitativo e qualitativo degli utenti e-banking ed e-trading nel 1° semestre 2006. La clientela retail ha attivato circa 9,4 milioni di conti/accessi on line, cresciuti del 9% rispetto al semestre precedente. Nello stesso periodo i conti/accessi e-trading hanno superato di poco i 3,9 milioni, e sono cresciuti, rispetto al periodo precedente, con un tasso inferiore a quello dei conti complessivi (+4,1%). Diverso il conteggio degli “utenti unici” di banche e SIM on line, che KPMG stima in 7,3 milioni, pari al 12,4% circa della popolazione. Gli utenti di servizi e-banking ed e-trading sono destinati a crescere notevolmente nei prossimi anni, anche se non tutti ancora usano il loro conto/accesso. Nel 1° semestre 2006, secondo le stime KPMG, i conti attivi nell’e-banking sono stati 3,2 milioni, il 34% dei conti/accessi complessivi. I conti titoli “movimentati” sono, invece, circa 530.000, un’incidenza di poco superiore al 13%, nonostante il positivo andamento dei mercati finanziari ed il numero eccezionale di eseguiti.
Il secondo capitolo - L’operatività via web - presenta le stime KPMG sui volumi complessivi (quasi 43 milioni) effettuati on line dagli intermediari: le disposizioni banking, 21 milioni, aumentate del 20%, gli eseguiti trading, 21,9 milioni, aumentati del 19%. Nell’e-trading analizziamo l’operatività in relazione a due macro-profili di clientela: investitori e traders professionisti e professionali. Nelle banche (sono dunque escluse quelle specializzate nel trading) le disposizioni e-banking hanno ancora superato quelle e-trading: nel 1° semestre rappresentavano, infatti, il 62% delle disposizioni complessive. La crescita delle disposizioni non ha ancora comportato variazioni significative nell’operatività per conto. Nelle stime KPMG nei primi sei mesi del 2006 sono state effettuate per ciascun conto “sottoscritto” 2,4 disposizioni e-banking e 3,8 disposizioni complessive (includendo anche gli eseguiti e-trading).
Il terzo capitolo – Le disposizioni e-banking – presenta i dati delle banche in merito ad operazioni sul conto corrente, quali ordini di pagamento, ricariche di carte di credito pre-pagate e di cellulari ed altre operazioni. I pagamenti, ed i bonifici in particolare, costituiscono la parte più rilevante delle disposizioni: nei primi sei mesi del 2006 sono stati 13,3 milioni circa, aumentati del 23%. Le ricariche di cellulari, stimate in 5,8 milioni hanno registrato un incremento del 14%, mentre sono già 1,6 milioni le ricariche di carte pre-pagate, in aumento del 37%. I tassi di crescita registrati nelle disposizioni inducono a prevedere un sicuro e stabile successo per l’operatività e-banking. Esiste una diretta correlazione tra numero di operazioni dispositive e numero di conti on line. Per questo motivo i gruppi maggiori registrano elevati volumi dispositivi e consistenti quote di mercato.
Nel quarto capitolo riportiamo i dati riguardanti i mercati finanziari nel 1° semestre 2006 e l’operatività degli intermediari italiani nel trading on line. Secondo le stime KPMG, nel periodo considerato (gennaio-giugno 2006) sono stati eseguiti on line circa 21,9 milioni di ordini (di cui il 23% sui derivati), per un controvalore di 363 miliardi di euro sui mercati cash. La clientela privata ha aumentato le proprie operazioni di trading del 19,3% rispetto al semestre precedente. La crescita degli eseguiti on line è direttamente correlata alla crescita del Mibtel ed è stata elevata sia nelle banche (+20%) che tra gli intermediari specializzati (+19%). I numerosi grafici riportati in questo capitolo - l’andamento delle operazioni semestrali, il grado di
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concentrazione dell’offerta, l’evoluzione delle quote di mercato aggregate, oltre ai dati ed agli indicatori relativi ai singoli intermediari - permettono di considerare come il mercato del trading si sia evoluto negli anni.
Nel quinto capitolo - I ricavi dell’operatività on line - consideriamo i ricavi complessivi del canale on line, che derivano dal canone e dalle commissioni banking e trading. Non tutti gli intermediari hanno dichiarato i propri ricavi, ma quanti hanno riportato tali dati hanno consentito di stimare i ricavi complessivi per cliente e valutare la ripartizione di commissioni e canoni tra quanto generato dal banking e quanto dal trading, che rimane ancora la componente più redditizia del canale.
Nel sesto capitolo - Obiettivi e criticità dei canali on line - riportiamo gli obiettivi indicati dagli intermediari per il proprio canale, nonché i punti di forza e di debolezza nei confronti dei competitors. Le banche, con sempre maggiore chiarezza, si attendono che il canale on line aiuti a diminuire il costo di gestione del cliente, almeno nelle operazioni ordinarie.
Nel settimo capitolo- e-banking in Europa e nel mondo - capitolo presentiamo un confronto tra la penetrazione di internet ed e-banking in Italia e negli altri Paesi europei. I pochi dati evidenziano un minor utilizzo del canale on line da parte della clientela italiana rispetto a quella di Francia, Germania, UK e di altri Paesi. Ciò induce ad ipotizzare, nel capitolo seguente, un interessante sviluppo potenziale.
Nell’ottavo capitolo, infine, - Ipotesi di sviluppo di conti ed operatività on line in Italia - stimiamo i conti/accessi previsti in Italia sino al 2008 ed ipotizziamo quanti di questi saranno realmente usati nel periodo per disporre bonifici, pagare bollettini o ricaricare le proprie carte di credito. Stimiamo anche le disposizioni a tendere per i prossimi 4 semestri. Ci attendiamo che pagamenti e ricariche raggiungano volumi significativi anche se le operazioni per conto resteranno contenute.
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Alcuni dati di sintesi
Riteniamo opportuno, stante la velocità che ha caratterizzato l’evoluzione di questo business, presentare una sintesi numerica delle sue componenti critiche: la clientela, come dimensione e profilo, e l’operatività effettuata.
Precisiamo che il mondo finanziario si è affacciato su internet concretamente, cioè consentendo operatività e non solo informazioni, alla fine del 1999, cioè circa sei anni fa.
Clienti ed intermediari - Stima
2000 2001 2002 2003 2004 2005
Conti/accessi - -
Complessivi on line
… di cui e-trading
1.050.000
500.000
3.400.000
1.800.000
4.750.000
2.400.000
6.200.000
3.200.000
7.050.000
3.500.000
8.650.000
3.800.000
Indice operatività e-banking 10% 27% 30% 31% 31% 32%
Indice operatività e-trading 64% 28% 21% 17% 14% 13%
Operatività - Stima
2000 2001 2002 2003 2004 2005
Operatività banking -
Disposizioni on line
Interrogazioni sul conto
2 milioni
40 milioni
5,3 milioni
70 milioni
9,4 milioni
145 milioni
15,6 milioni
300 milioni
21,1 milioni
450 milioni
31,5 milioni
600 milioni
Quote di mercato su disposizioni banking
Primi 3 gruppi (cum.) n.d. 36% 36% 40%
Volumi e-trading
Eseguiti totali (considerando i lotti)
17,4 milioni 24 milioni 27,7 milioni 30,2 milioni 28,7 milioni 35,8 milioni
Quota derivati (lotti) - 7% 13% 19% 26% 23%
Quota eseguiti e-trading su eseguiti clientela privata
40% 75% 87% 85-90% 85-90% 85-90%
Quote di mercato su eseguiti
Primi 3 intermediari singoli (cum.)
SIM e specializzati (cum.)
49%
29%
39%
33%
40%
40%
46%
40%
48%
40%
46%
39%
Comm. media unitaria cash 9 euro 8 euro 7 euro 7 euro 7 euro 7 euro
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
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Nota Importante
I dati qui presentati ci sono forniti da Banche e SIM e concernono le operazioni dispositive on line, cioè via internet, effettuate dalla sola clientela privata:
• il termine “on line” comprende anche una piccola quota di ordini passati via telefono da clientela privata, sempre comunque abilitata ad inviare ordini via web;
• con “clientela privata” si intende clientela retail e private, cioè clienti, anche con alto patrimonio, che movimentano on line il proprio conto titoli. I dati qui presentati non includono l’operatività in conto proprio di clientela istituzionale, Banche e SIM;
Per quanto possibile, controlliamo tutti i dati forniti dagli intermediari, sia perché eventuali errori di calcolo o di comunicazione dei valori emergono nelle nostre moltissime analisi e simulazioni, sia perché confrontiamo i dati a noi comunicati con quelli di Assosim e chiediamo il motivo di risultati che manifestano potenziali incoerenze.
Possiamo confermare la correttezza di quanto qui riportato, non possiamo ovviamente garantire l’esattezza di tutti i dati a noi trasmessi.
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Premessa Il 13° Rapporto KPMG Advisory sulla finanza on line ripercorre nelle linee essenziali le precedenti edizioni, approfondendo gli aspetti relativi alla domanda (i clienti ed i conti attuali ed a tendere) ed all’offerta, in termini quantitativi e qualitativi. Presentiamo i risultati raggiunti nell’e-banking e nell’e-trading dall’intero mercato e dagli intermediari, considerati in relazione al loro profilo dimensionale e competitivo. Il Rapporto, seppur focalizzato sui dati del primo semestre 2006, presenta, come sempre, anche l’evoluzione che ha interessato il mercato e-banking ed e-trading dal suo esordio ad ora, sia in termini di clientela che di operatività.
KPMG Advisory ha censito, attraverso specifici questionari, le risposte di 56 (*) tra gruppi, banche e SIM, che rappresentano quasi tutti i principali intermediari. Sono stati rilevati i conti ed i clienti, i pagamenti e le altre disposizioni effettuate via internet, i volumi e-trading e sui fondi, i ricavi dei canali innovativi. Partecipano alla rilevazione KPMG un nutrito numero di intermediari, abbastanza costante negli anni.
Gli intermediari sono stati suddivisi in categorie: gruppi e banche “maggiori”, di grandi, medie e piccole dimensioni, banche “pure” on line, banche-reti focalizzate sul risparmio ed intermediari specializzati nel trading. Non sempre la “categoria” riflette adeguatamente il profilo competitivo; nel tempo ci sono stati passaggi da una categoria all’altra. Partecipano all’Indagine KPMG:
• 4 gruppi maggiori con i dati separati di 17 realtà: Capitalia (con i dati presentati singolarmente di Banca di Roma e di FinecoBank), Intesa (con i dati aggregati di Banca Intesa e di IntesaTrade e, a parte, quelli della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza), MPS (con i dati presentati singolarmente di MPS, Banca Agricola Mantovana, MPS Banca Personale e di Banca Toscana) e San Paolo-IMI (tra cui rilevati e presentati separatamente Banca Fideuram, Banca San Paolo, Banca San Paolo-Banco di Napoli, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Carisbo, Cassa di Risparmio di Venezia, Popolare dell’Adriatico e Friulcassa).
• 6 gruppi di grandi e di medie dimensioni con i dati di 21 banche: BPU (con i dati separati di Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Popolare di Ancona, Banca Popolare di Todi e Carime), Banca Lombarda (Banco Brescia e BRE Banca), Banca Popolare di Milano (we@bank, con i dati aggregati di Popolare di Milano e di Banca di Legnano), Banca Popolare di Verona-Novara (dati separati di Popolare Verona-Novara, Popolare Novara e Creberg), Cassa di Risparmio di Firenze (dati aggregati di 6 banche) e Creval (dati aggregati di Credito Valtellinese, Credito Artigiano, Credito Siciliano e, separatamente, di Bancaperta).
• 27 banche, che qui riportiamo prescindendo dalla loro dimensione: BNL, Banca Agricola Mantovana, Banca Antonveneta, Banca di Roma, Banca delle Marche, Banca Etruria, Banca Intesa, Banca San Paolo, Banca San Paolo-Banco di Napoli, Banca Toscana (MPS), Banco di Brescia (Lombarda), Banco Posta, BRE (Banca (Lombarda), Carige, Carisbo (San Paolo-IMI), Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (San Paolo-IMI), Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza (Intesa), Credito Bergamasco (Popolare Verona-Novara), Cassa di
(*) In realtà i nostri dati per la parte e-trading sono relativi ad almeno 214 intermediari, se consideriamo anche l’operatività e-trading di 158 banche di Credito Cooperativo che si appoggiano per tale offerta a Directa SIM.
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Risparmio di Venezia (San Paolo-IMI), Credito Emiliano, Deutsche Bank, Friulcassa (San Paolo-IMI), Monte Paschi Siena, Popolare dell’Adriatico (San Paolo-IMI), Popolare di Novara, Popolare di Verona e UniCredit Banca.
• 4 banche “pure” on line: Bancaperta (Gruppo Creval), FinecoBank, IWBank; ING Direct, anche se, al momento l’operatività con è confrontabile con quella delle altre banche pure on line.
• 6 SIM con piattaforme “specializzate” per il trading: Brunetta, Directa, IntesaTrade, Millennium, Nuovi Investimenti, Twice, cui abbiamo aggiunto, solo per il trading, IW Bank.
• 3 intermediari in cui il canale on line è offerto ad una clientela servita da promotori, abituata all’utilizzo del call center per inoltrare gli ordini di Borsa. Si tratta di Banca Fideuram, MPS Banca Personale e Banca Mediolanum (solo per il trading). Sono intermediari focalizzati sulla gestione del risparmio, alcuni di origine assicurativa, altri di recente costituzione (in qualità di banca on line).
Si tratta di un’importante “rilevazione sul campo”, anche se alcuni intermediari non sono stati in grado di fornirci tutti i dati richiesti. L’Indagine, ora non più distribuita gratuitamente, ha mantenuto gli intermediari “storici”, con un “ritorno” (Finecobank) e poche perdite (alcune banche di piccola e media dimensione). Il campione è tale, per ampiezza e significatività, che ci permette di stimare con discreta approssimazione clienti/accessi on line ed operatività di quanti non partecipano alla rilevazione.
Questo Rapporto è focalizzato sui risultati ottenuti in Italia nell’e-banking e nell’e-trading. Il posizionamento delle singole Banche e SIM rispetto ai competitors, omogenei per tipologia di offerta e per dimensione, è riportato in un documento a sé stante (“Posizionamento dell’operatività on line”), così come i risultati di dettaglio (“Gli indicatori degli Intermediari”).
Come i precedenti Rapporti, anche questo documento è una considerazione approfondita e completa su quanto sta succedendo nel mondo della finanza “virtuale”, che si sta sviluppando lungo percorsi ben delineati, con risultati e posizionamenti diversi. Il Rapporto KPMG Advisory, dopo una panoramica sulla clientela attuale e futura, stima la dimensione del mercato on line e le quote ottenute dai diversi player, analizza le commissioni incassate, considera il posizionamento degli operatori, il mercato potenziale, nonché rischi ed opportunità futuri. Nelle pagine seguenti abbiamo cercato di mostrare, il più compiutamente possibile, l’evoluzione del fenomeno nei suoi aspetti essenziali, fornendo analisi e stime sull’evoluzione attesa.
Uno specifico Rapporto e-Small Business presenta risultati, confronti e penetrazione del canale on line su questo specifico segmento di clientela, intermedio tra i Retail ed il Business vero e proprio.
Ringraziamo i numerosi responsabili di banche, SIM e canali on line con cui ci siamo confrontati e che hanno reso possibile la realizzazione di questo documento.
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Conti e clienti dei servizi finanziari on line
Gli utenti di servizi finanziari via internet Continuano a crescere i clienti italiani che hanno aderito ad un canale on line per fare operazioni bancarie e per comprare e vendere titoli sui mercati finanziari. Considerando le risposte ai questionari KPMG da parte di 56 tra gruppi, banche e SIM che offrono questo servizio, a metà 2006 i conti on line detenuti dalla sola clientela retail sono 9,4 milioni, e di questi circa 4 milioni sono abilitati al trading. Altri conti on line sono aperti ed utilizzati dalla clientela così detta “small business”, approfondita, insieme alla sua operatività, in un nuovo specifico Rapporto.
La tabella che segue sintetizza il numero dei conti/accessi sottoscritti per operare nel banking e nel trading on line, evidenziando i dati relativi al nostro campione e le stime sull’intero mercato. I conti on line nei primi 6 mesi del 2006 sono aumentati del 9%, mentre l’incremento dei conti e-trading è stato inferiore (+4,1%). Con l’aumentare della diffusione del conto on line diminuisce, ovviamente, il tasso di crescita, anche se, da qualche anno, i tassi dei primi sei mesi sono sempre leggermente più alti di quanto rileviamo nella seconda parte dell’anno.
In anni passati la diffusione del canale on line è stata spinta anche dall’aumentato pricing richiesto dalle banche per la tenuta del conto corrente “tradizionale” e per operare allo sportello. Ormai il numero di conti e di clienti indica, piuttosto, che l’utilizzo del nuovo canale inizia ad essere riconosciuto comodo ed utile anche da quanti adottano un’innovazione in tempi successivi al suo lancio, quando è stata testata ed adattata alle esigenze di un pubblico più ampio.
I conti on line
Conti/accessi on line (inclusi i soli e-Trading)
di cui (anche) e-Trading
di cui (anche) Fondi on line
Dicembre 2003 6.200.000 3.200.000 1.400.000
Giugno 2004 6.720.000 3.350.000 1.400.000
Dicembre 2004 7.050.000 3.500.000 1.850.000
Giugno 2005 8.100.000 3.700.000 1.950.000
Dicembre 2005 8.650.000 3.800.000 2.200.000
Giugno 2006
Campione KPMG
Totale mercato
7.372.000
9.415.000
2.972.000
3.940.000
2.193.000
2.690.000
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
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In poco più di 6 anni (da inizio 2000 a giugno 2006) i conti on line sono diventati 10 volte tanto. Il tasso di crescita permane elevato, anche se diminuisce nel tempo. La crescita del 1° semestre 2006 è interessante (+9%), anche perché molte banche includono nei conti a pacchetto l’accesso gratuito via internet.
I conti on line ed il tasso di crescita - Stima
-
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
8.000.000
9.000.000
10.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1°sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
140%
Conti e-retail Tasso d'incremento conti
-
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
8.000.000
9.000.000
10.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1°sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1°sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
140%
Conti e-retail Tasso d'incremento contiConti e-retail Tasso d'incremento conti
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Il tasso di crescita registrato nella prima parte del 2006 è stato abbastanza omogeneo tra le banche di diversa dimensione, anche se i maggiori incrementi si sono verificati, soprattutto, nelle realtà di grandi dimensioni.
Conti “puri” on line ed accessi on line al conto corrente ed al deposito titoli detenuti allo sportello
I conti on line dichiarati dal nostro campione comprendono sia quelli “puri”, caratterizzati da specifico contratto, con condizioni ed interessi diversi rispetto ai conti bancari tradizionali, che “l’accesso via internet al conto tradizionale”, con il riconoscimento, nel caso di utilizzo del canale on line, di un pricing diverso. È difficile determinare il numero esatto dei conti accessibili solo on line. Le stesse banche, talora, non distinguono le due forme di conto.
Sulla base dei dati raccolti tramite il nostro questionario riteniamo che i conti “puri” siano poco più di 2,2 milioni, pari al 24% del totale. Sono conti proposti dalle banche “puramente on line”, dalle banche “risparmio” (quindi accessibili anche dai negozi finanziari), dalle SIM, dai canali specializzati nel trading e da poche altre banche. A questi si aggiungono i conti risparmio di ING, attivati e gestiti solo via internet.
Tutti gli altri conti sono da intendersi come accessi on line al conto corrente tradizionale operativo allo sportello. Riteniamo comunque che tutti i conti cui si può accedere via web, con un pricing per operazione eseguita diverso da quello applicato dai canali tradizionali,
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indipendentemente dal modo e dal tempo in cui sono stati aperti, siano da considerarsi a tutti gli effetti conti on line.
Nel grafico che segue è evidente che la crescita dei conti on line sia dovuta soprattutto all’aumento degli accessi, grazie alla diffusione del canale innovativo presso la clientela delle banche, che, se le differenze di pricing e servizio sono contenute, preferisce accedere on line al proprio conto (in ottica multi-canale) piuttosto che sottoscrivere un nuovo conto puramente on line con un diverso intermediario, dovendo poi spostare tutti i rapporti collegati al conto.
Questa affermazione non è sempre vera. I giovani, ad esempio, sono abituati sin dalla scuola ad utilizzare personal computer ed internet e tendono a privilegiare un unico canale (internet) alla multicanalità: costituiscono il più interessante mercato potenziale per le banche che offrono conti puramente on line.
I conti on line: conti “puri” e accesso on line a conti “tradizionali” - Stima
24%24%26%28%30%35%38%40%40%43%48% 27% 27%
76%76%74%
72%
70%65%62%
60%60%57%
52%
73%73%
-
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
8.000.000
9.000.000
10.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Nuovi conti on line Accesso on line a conti tradizionali
24%24%26%28%30%35%38%40%40%43%48% 27% 27%
76%76%74%
72%
70%65%62%
60%60%57%
52%
73%73%
-
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
8.000.000
9.000.000
10.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Nuovi conti on line Accesso on line a conti tradizionaliNuovi conti on line Accesso on line a conti tradizionali
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
La diffusione di conti e accessi on line non può che aumentare, perché effettuare disposizioni e-banking è più comodo e meno costoso che effettuare le stesse operazioni allo sportello, anche se, per il cliente retail, la differenza di prezzo tra on e off line risulta, in considerazione della sua operatività, contenuta.
La crescita dei conti di trading on line è stata influenzata sia dal periodo d’introduzione del nuovo canale (tra la fine del 1999 ed il 2000, in pieno boom di Borsa) che dalle sue caratteristiche salienti. Le commissioni richieste per l’e-trading sono, infatti, 4-5 volte più basse di quelle allo sportello. Inoltre, l’e-trading assicura velocità (per accedere all’informativa, per eseguire l’ordine, per conoscerne lo “status”), disponibilità di informazioni su titoli, quotazioni ed indici, nonché possibilità di operare su mercati e con leve difficilmente accessibili tramite i canali tradizionali.
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Nel corso del 1° semestre 2006 i nuovi accessi/conti e-trading sono stati poche decine di migliaia ed il tasso di crescita è circa la metà di quello registrato sui conti complessivi: +4,1%. Anche in questo caso, l’incremento ha interessato, soprattutto, l’accesso via web al conto titoli tradizionale, che concerne il 67% dei 4 milioni di conti ove è possibile effettuare trading on line.
I conti di trading on line “puri” a giugno 2006 sono stimabili in circa 1,3 milioni (*).
I conti e-trading: conti “puri” e accesso on line a conti “tradizionali” - Stima
33%33%33%32%38% 34%45% 44%44%46%43,5%46%58%
67%67%67% 68%62% 66%55%
56%56%
54%
56,5%
54%42%
-
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
3.500.000
4.000.000
4.500.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Nuovi conti on line Accesso on line a conti tradizionali
33%33%33%32%38% 34%45% 44%44%46%43,5%46%58%
67%67%67% 68%62% 66%55%
56%56%
54%
56,5%
54%42%
-
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
3.500.000
4.000.000
4.500.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Nuovi conti on line Accesso on line a conti tradizionaliNuovi conti on line Accesso on line a conti tradizionali
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I conti su cui è possibile acquistare fondi on line sono circa 2,7 milioni, quindi più della metà dei conti abilitati al trading. Le risposte ricevute si riferiscono ai 21 intermediari che offrono ai propri clienti anche tale operatività.
Le operazioni effettuate su questi conti sono numericamente poche e l’indice di movimentazione risulta molto inferiore a quello rilevato nell’e-trading anche se le operazioni sono aumentate, così come è successo per il trading. Ciò nonostante, la possibilità di operare sui fondi tramite il canale on line continua ad interessare un mercato di nicchia.
(*) Usiamo il termine “stimabili” perché spesso nelle banche, come anticipato, esistono più tipologie di conto on line e, tranne che nelle SIM, la disponibilità di un conto e-trading non può prescindere da quella di un conto banking.
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Conti e clienti
Non tutti gli intermediari, per i propri sistemi di rilevazione, sono in grado di distinguere conti e clienti on line. In questo caso forniscono un solo valore, identificando le due classificazioni, anche se queste possono differire significativamente. Un cliente può, infatti, disporre di più conti on line, sia per effettuare disposizioni banking che trading, così come può detenere presso la stessa banca più conti off line. D’altra parte, i conti sono spesso co-intestati.
Le banche di grandi dimensioni in genere identificano entrambe le voci: ad ogni loro cliente sono mediamente imputabili da 1,1 a 1,2 conti. In altri intermediari, soprattutto nelle banche focalizzate sul “risparmio”, il numero dei clienti è spesso superiore, anche del 35-45%, a quello dei conti, per le co-intestazioni, più frequenti in queste realtà.
Considerando i dati dell’intero mercato, i due numeri (clienti e conti) tendono a coincidere: a giugno 2006, infatti, lo scarto tra la sommatoria dei clienti ed i conti/accessi era di circa 200.000. Nel seguito, pertanto, consideriamo sempre i 9,4 milioni di conti quale unica unità di misura, pur sapendo che talora di clienti, e non di conti, si tratta.
Alcuni tra i conti/accessi (ma si tratta esclusivamente di accessi al conto tradizionale) on line sono informativi . In quest’ultima rilevazione nessuna banca li ha segnalati, mentre alla fine del 2005 erano dichiarati da 8 banche, per un totale di meno di 80.000 conti. E’ in atto un processo, sia da parte delle banche che dalla clientela, di trasformazione dei conti informativi in dispositivi. Probabilmente continuano ad esistere tali conti, anche se non dichiarati dalle banche del campione, ma riteniamo ammontino a poche centinaia di migliaia (non più di 300-400.000).
I risultati raggiunti sui conti on line sono ottenuti come sommatoria dei dati forniti dagli intermediari. Il numero dei conti è, ovviamente, superiore a quello dei singoli clienti italiani, cioè delle “teste uniche”, spesso anche nei stessi intermediari. Abbiamo stimato il numero dei clienti “unici” (contati una volta sola, indipendentemente dal numero e dal tipo di conti detenuti con uno o più intermediari) in circa 7,3 milioni di persone per quanto concerne l’intera operatività finanziaria on line (e-banking ed e-trading).
In considerazione delle nostre stime sulle “teste uniche”, e dei dati forniti dagli intermediari, il numero medio di conti e-banking ed e-trading per persona è poco meno di 1,3. Il tasso di crescita dei clienti unici è simile a quello registrato sui conti. La proliferazione dei conti on line per persona è avvenuta nei primi anni di diffusione del nuovo canale, per poi rallentare con la richiesta, da parte di molte banche, di un canone per accedere via internet al conto corrente ed al deposito titoli.
La penetrazione dei conti/accessi on line sul numero complessivo di conti correnti (circa 37 milioni in Italia) raggiunge il 25,5% ed ancor più elevata è l’incidenza dei conti e-trading rapportati ai depositi titoli (circa 13 milioni): raggiunge, infatti, il 31%, a conferma della modalità con cui si è sviluppato in Italia il canale on line.
Con l’incremento dei conti e dei clienti on line aumenta anche il tasso di penetrazione del canale innovativo sulla popolazione italiana ed ancor più su quella in età compresa tra 14 e 74 anni.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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14
A fine giugno 2006 il 12,4% dell’intera popolazione italiana ed il 15,3% di quella “target” (14-74 enni) aveva uno o più conti/accessi on line.
L’incidenza dei conti on line sulla popolazione e sui conti tradizionali “off line” - Stima
15,3%
12,4%
30,8%
25,5%
43,8%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50%
Incidenza delle “teste uniche”sulla popolazione 14-74 anni
Incidenza delle “teste uniche”sulla popolazione
Incidenza conti e-trading suconti on line
Incidenza conti e-trading sudepositi titoli
Incidenza conti on line suConti correnti
15,3%
12,4%
30,8%
25,5%
43,8%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50%
Incidenza delle “teste uniche”sulla popolazione 14-74 anni
Incidenza delle “teste uniche”sulla popolazione
Incidenza conti e-trading suconti on line
Incidenza conti e-trading sudepositi titoli
Incidenza conti on line suConti correnti
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
La penetrazione dei conti on line sui conti correnti non è omogenea tra le banche: nelle maggiori e in quelle di grandi dimensioni è generalmente superiore (è il 26%) rispetto alle piccole e medie banche. Ovviamente è molto alta, quando non pari al 100%, nelle banche pure on line e in quelle focalizzate sul risparmio.
Riportiamo il tasso di penetrazione dei conti on line della clientela retail sui conti correnti complessivi calcolato sui dati forniti dalle banche. E’ opportuno segnalare che nelle banche piccole la diffusione del conto on line è inferiore a quanto riportato nel grafico, che presenta i dati di poche banche, tutte appartenenti ad un gruppo maggiore.
L’incidenza dei conti on line sui conti correnti per tipologia e dimensione di banca
46%
14%
15%
26%
0% 10% 20% 30% 40% 50%
Banche risparmio
Banche piccole
Banche medie e grandi
Banche maggiori
46%
14%
15%
26%
0% 10% 20% 30% 40% 50%
Banche risparmio
Banche piccole
Banche medie e grandi
Banche maggiori
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
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Per approfondire meglio verso quale tipologia di intermediario si è rivolta la clientela abbiamo ricostruito l’andamento del numero di conti on line dall’inizio del 2000 sino ad ora, suddividendolo in relazione alla natura degli intermediari che tali conti hanno proposto: gruppi maggiori, banche, banche-reti e specializzati. Abbiamo tenuto separato un canale “particolare” perchè manifesta alti tassi di crescita, superiori alla media di mercato.
La crescita dei conti on line per tipologia di intermediario - Stima
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Specializzati Banche Gruppi maggiori
Risparmio Particolari
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Specializzati Banche Gruppi maggiori
Risparmio Particolari
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I gruppi bancari maggiori hanno iniziato a “spingere” il conto on line presso la propria clientela prima delle altre banche, per sfruttare l’opportunità di diminuire i propri costi di gestione del cliente trasferendo operatività dal personale di sportello al cliente. L’evoluzione delle quote di mercato aggregate per tipologia di intermediario conferma la maggiore crescita dei grandi intermediari. I gruppi “maggiori” detengono il 58% dei conti on line della clientela privata. La quota cumulata detenuta dalle altre banche è pari al 24% circa(*).
Le banche risparmio hanno raccolto un discreto numero di clienti: a giugno 2006 la loro quota era dell’11%, stabile rispetto al periodo precedente. Nel corso degli anni, anche come conseguenza dell’andamento dei mercati finanziari e del pricing e-trading, è avvenuta una trasformazione di molti canali e società autonome, nati come “specializzati”, in “risparmio”.
Ora il panorama potrebbe cambiare nuovamente: con l’opportunità di gestire fondi pensione, le banche-risparmio potrebbero trovare altre alleanze e soluzioni organizzative.
(*) In questa categoria sono comprese tutte le banche ed i gruppi di grandi, medie e piccole dimensioni non incluse nei gruppi maggiori, prima citati.
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Nel grafico che segue le quote di mercato degli intermediari che non partecipano alla rilevazione KPMG sono stimate.
Crescita delle quote di mercato nei conti per tipologia di intermediario - Stima
Gruppi maggiori “Particolari”Risparmio SpecializzatiBanche
2000 2001 2002 2003 2004 2005
Conti on line e-retail Solo retail
0,6 ml 1,2 ml 2,5 ml 3,4 ml 4,05 ml 4,7 ml 5,5 ml 6,2 ml 6,7 ml 7,1 ml 8,1 ml8,6 ml 9,4 ml
2006
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
0%
Gruppi maggiori “Particolari”Risparmio SpecializzatiBancheGruppi maggiori “Particolari”Risparmio SpecializzatiBanche
2000 2001 2002 2003 2004 2005
Conti on line e-retail Solo retail
0,6 ml 1,2 ml 2,5 ml 3,4 ml 4,05 ml 4,7 ml 5,5 ml 6,2 ml 6,7 ml 7,1 ml 8,1 ml8,6 ml 9,4 ml
2006
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
0%2000 2001 2002 2003 2004 2005
Conti on line e-retail Solo retail
0,6 ml 1,2 ml 2,5 ml 3,4 ml 4,05 ml 4,7 ml 5,5 ml 6,2 ml 6,7 ml 7,1 ml 8,1 ml8,6 ml 9,4 ml
2006
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
0%
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Da anni l’incremento dei clienti di SIM e di canali specializzati nel trading è limitato, pertanto diminuisce gradualmente la quota cumulata detenuta da tali intermediari, ormai è pari all’1,2%.
Al contrario, aumenta nel tempo la quota di un intermediario “particolare”, che detiene, da solo, quasi il 7% del mercato complessivo.
Il profilo della clientela in relazione all’operatività L’operatività ordinaria effettuata sui conti on line (pagamenti, ricariche di cellulari e carte pre-pagate, ecc.) continua a crescere, ma resta limitata se rapportata al totale conti, in quanto al momento non tutti i conti sono realmente attivi nelle disposizioni.
Ci sono differenze notevoli di operatività tra una banca e l’altra. I motivi sono diversi, ma assumono maggiore importanza il coinvolgimento della rete di sportelli nell’informazione alla clientela sull’utilizzo del canale innovativo e il pricing applicato (canone e commissioni). L’area geografica in cui opera la banca è altrettanto determinante, ma difficilmente influenzabile dal comportamento di un unico intermediario.
Col tempo e con l’abitudine all’utilizzo di internet, aumenta il numero di conti movimentati, come si può facilmente arguire considerando che il tasso di crescita delle operazioni banking
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permane, da alcuni semestri, superiore a quello rilevato per i conti on line. Nel grafico che segue presentiamo le stime KPMG sugli indici di movimentazione, calcolate considerando le sole operazioni dispositive.
Si tratta di stime e non di dati certi: solo una parte degli intermediari è stata, infatti, in grado di definire quanti conti, tra quelli sottoscritti dalla propria clientela, sono stati realmente movimentati in un dato periodo. Nel primo semestre 2006 l’indice di movimentazione (considerando le sole disposizioni) dei conti on line della clientela retail è stato il 34% (*), aumentato di 1 punto percentuale rispetto al semestre precedente. Sono dunque stati utilizzati per effettuare disposizioni banking circa 3,1 milioni di conti, con un incremento, in valore assoluto, di poco meno di 300.000 conti. Un deciso successo per la finanza on line.
I conti on line effettivamente operativi sulle disposizioni e-banking - Stima
Conti e-retail Conti movimentati
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
8.000.000
9.000.000
10.000.000
1° sem
00
2° sem
00
1° sem
01
2° sem
01
1° sem
02
2° sem
02
1° sem
03
2° sem
03
1°sem04
2° sem
04
1° sem
05
2° sem
05
1° sem
06
28% 29% 31% 31% 31% 32% 33% 34%30%25%
30%
Conti e-retail Conti movimentatiConti e-retail Conti movimentati
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
8.000.000
9.000.000
10.000.000
1° sem
00
2° sem
00
1° sem
01
2° sem
01
1° sem
02
2° sem
02
1° sem
03
2° sem
03
1°sem04
2° sem
04
1° sem
05
2° sem
05
1° sem
06
28% 29% 31% 31% 31% 32% 33% 34%30%25%
30%
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
L’incidenza dei conti attivi nell’e-banking varia per tipologia di intermediario, come è facilmente ipotizzabile, ma dipende anche dalla dimensione della banca e dalle sue logiche distributive.
Abbiamo calcolato l’operatività media dei conti on line in ciascuna categoria dimensionale (definita con i criteri di Banca d’Italia) in base ai dati reali dichiarati da 24 banche(**) . Il valore calcolato in ciascuna categoria risulta talora più alto della media stimata, pari al 34%. Riteniamo, infatti, che molte banche che non hanno dichiarato l’indice di movimentazione presentino valori più contenuti.
(*) L’indice di movimentazione è stato calcolato considerando parte dei conti attivi forniti da alcune banche e banche risparmio, relativi all’intera operatività on line. E’ stato quindi stimato includendo le realtà che non hanno fornito tali valori. L’operatività è elevata, in quanto influenzata dagli alti valori relativi ai conti gestiti esclusivamente on line (alcune banche e le banche risparmio, per un totale di almeno 1,5 milioni di conti).
(**) Nel 1° semestre 2006 sono. 3 banche maggiori, 15 di medio-grandi dimensioni, 3 “piccole”, 2 banche on line ed 1 banca risparmio. Banche e gruppi maggiori e banche pure on line sono confrontabili, mentre il campione varia rispetto al semestre precedente in banche e gruppi di medie e piccole dimensioni.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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Nelle banche maggiori la movimentazione è apparentemente “contenuta”, ma in queste realtà il denominatore (totale conti/accessi on line) include anche l’offerta di operare gratuitamente via internet compresa nei conti a pacchetto. L’indice di penetrazione dei conti/accessi on line sui conti correnti complessivi è infatti più alto (è il 26%) della media di sistema.
Le banche medio-grandi nel 1° semestre 2006 dichiarano un indice di movimentazione piuttosto consistente, aumentato nell’ultimo semestre. In queste banche, però, la penetrazione dei conti/accessi on line sui conti complessivi è limitata al 15%: in queste banche, pertanto, i pochi clienti con il conto on line lo movimentano. In pochi casi l’indice di movimentazione potrebbe forse essere riferito anche a clienti small business.
Solo una banca-rete ha dichiarato l’indice di movimentazione dei propri conti nel semestre in oggetto e questo spiega la diminuzione rispetto al semestre precedente.
Le banche on line “pure” manifestano un indice ancor superiore alle banche risparmio. Il loro grado di movimentazione concorre a determinare i conti attivi complessivi.
L’incidenza dei conti on line attivi per tipologia di intermediario
29% 29%
18%
51%
59%
32%35%
22%28%
60%
27%21% 19%
37%
22%28%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Banche e gruppimaggiori
Banche e gruppimedio-grandi
Banchepiccole
Bancherisparmio
Banche pureon line
2° sem 05 1° sem 06
2° sem 05-campione omogeneo 1° sem 06/campione omogeneo
29% 29%
18%
51%
59%
32%35%
22%28%
60%
27%21% 19%
37%
22%28%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Banche e gruppimaggiori
Banche e gruppimedio-grandi
Banchepiccole
Bancherisparmio
Banche pureon line
2° sem 05 1° sem 06
2° sem 05-campione omogeneo 1° sem 06/campione omogeneo
2° sem 05 1° sem 06
2° sem 05-campione omogeneo 1° sem 06/campione omogeneo
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Nei conti e-trading l’indice di movimentazione tende a decrescere nel tempo, in quanto il numero di persone attive sul proprio deposito titoli difficilmente aumenta con lo stesso tasso rilevato nell’e-banking. I conti attivi aumentano o diminuiscono in valore assoluto in relazione all’andamento dei mercati finanziari (o alla percezione che la clientela ha di tale andamento), che dunque enfatizzano o contrastano la flessione della loro incidenza percentuale sul totale.
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Nel 1° semestre 2006 hanno comprato e/o venduto titoli circa 530.000 clienti (circa 35.000 in più rispetto al semestre precedente). I conti attivi, rapportati ai conti complessivi, sono quindi aumentati solo di pochi decimi di punto, restando a quota 13,4%.
I conti e-trading effettivamente operativi - Stima
0
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
3.500.000
4.000.000
4.500.000
1° sem
00
2° sem
00
1° sem
01
2° sem
01
1° sem
02
2° sem
02
1° sem
03
2° sem
03
1° sem 2° sem
04
1° sem
05
2° sem
05
1° sem
06
Conti e-trading Indice movimentazione e-trading
04
0
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
3.500.000
4.000.000
4.500.000
1° sem
00
2° sem
00
1° sem
01
2° sem
01
1° sem
02
2° sem
02
1° sem
03
2° sem
03
1° sem 2° sem
04
1° sem
05
2° sem
05
1° sem
06
Conti e-trading Indice movimentazione e-trading Conti e-trading Indice movimentazione e-trading
04
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Nell’e-trading l’incidenza di conti attivi è correlata alla tipologia di piattaforma offerta, al pricing richiesto per operare, ai mercati cui si offre l’accesso ed in definitiva al “profilo” di clientela servita. L’operatività media varia quindi in relazione al “profilo” degli intermediari. I risultati scaturiscono da stime effettuate sulla base di dati reali forniti nel 1° semestre 2006 dal 50% circa dei partecipanti alla nostra rilevazione.
• Nei canali specializzati nel trading, ove la clientela è costituita da traders professionali e professionisti, l’indice di movimentazione è il 38%, stabile. Considerando i “doppi” e “tripli” conti per singolo trader, il reale indice di movimentazione della clientela degli intermediari specializzati è probabilmente compreso tra il 60% ed il 70%.
• Nelle banche “miste”, in cui la clientela che effettua operazioni di trading on line è costituita sia da traders che da investitori (quali, ad esempio, Fineco e Sella) stimiamo l’indice di movimentazione (non disponiamo di tali dati) pari al 23%.
• Nelle altre banche (incluse le banche-reti, la cui clientela è costituita da persone con risparmi da investire in fondi ed, in parte, direttamente in titoli) l’indice di movimentazione del portafoglio titoli è contenuto, seppur aumentato di un punto percentuale.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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20
L’incidenza dei conti e-trading attivi per tipologia di intermediario - Stima
11%
22,8%
38%
0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
35,0%
40,0%
Banche e banche-reti SpecializzatiBanche “miste”
13,4%Indice medio di movimentazione
11%
22,8%
38%
0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
35,0%
40,0%
Banche e banche-reti SpecializzatiBanche “miste”
13,4%Indice medio di movimentazione
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Nel 1° semestre 2006, i conti e-trading movimentati sono aumentati di poco se si considera l’assai più consistente incremento del numero di operazioni di trading.
L’incidenza percentuale dei diversi profili di clientela, stimata da KPMG sulla base delle indicazioni degli intermediari (ripartizione dei conti per numero di eseguiti effettuati nel periodo di riferimento), è anch’essa poco variata rispetto al semestre precedente (pochi decimi di punto). La composizione dei conti attivi per profilo di operatività rimane simile a quella presentata nel precedente Rapporto.
La ripartizione dei conti e-trading attivi per prof ilo semestrale di operatività - Stima
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2,4% traders(> 200 es. day ed
heavy traders)
6,4% molto attivi(51-200 es.)
71,2% operativi(1-12 eseguiti)
20% attivi(13-50 es.)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2,4% traders(> 200 es. day ed
heavy traders)
6,4% molto attivi(51-200 es.)
71,2% operativi(1-12 eseguiti)
20% attivi(13-50 es.)
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I traders professionisti (day ed heavy traders) in Italia sono solo poche migliaia, ma movimentano la metà degli eseguiti on line e generano pertanto ingenti commissioni.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
21
Questo tema è approfondito nel rapporto “Inside View”, dove i dati sono presentati per profilo di clientela (in relazione all’operatività) e per segmento di mercato (cash, estero, derivati). L’analisi sull’operatività della clientela e-trading delinea sempre più nettamente il mercato italiano come diverso rispetto a quello di altri paesi europei.
Il profilo degli utenti di servizi finanziari on li ne, l’operatività e le esigenze KPMG Advisory effettua da anni ricerche specifiche sulla clientela on line, raccogliendo la voce della clientela attraverso uno specifico questionario posto su numerosi siti di informazione finanziaria, quali IlSole24ore.com, Borse.it, Finanzaonline.com, LombardReport.com ed altri. A questi si aggiungono i clienti on line, invitati direttamente da alcune banche a compilare il nostro questionario.
Il campione KPMG è rappresentativo della componente più evoluta, sia in termini socio-demografici che finanziari ed operativi, della clientela italiana con uno o più conti on line. E’ infatti, costituito da persone molto interessate ai mercati finanziari, con buona cultura finanziaria e con un’elevata propensione all’utilizzo di internet. E’ pertanto il campione più interessante per identificare i trend, gli aspetti critici nell’operatività e-banking ed e-trading, i motivi che determinano una valutazione positiva o critica nei confronti dei propri intermediari.
Presentiamo nel seguito alcune considerazioni estratte dall’ultima Indagine, effettuata nel mese di ottobre 2006, e i cui risultati completi sono riportati nel rapporto KPMG di approfondimento “Inside View” (febbraio 2007).
La ricerca KPMG determina il profilo della clientela che accede via internet ai servizi di banking e di trading on line, i criteri di scelta degli intermediari, il grado di importanza e di soddisfazione nei confronti delle componenti che caratterizzano i prodotti/servizi e dell’intermediario di cui è cliente.
Il profilo della clientela con uno o più conti on line nel campione KPMG
76,0%Maschi
4,3% 18-24 6,5% Media
34,7%Nord-Ovest
24,0%Femmine
36,8%Laurea
15,8%Centro
17,3%45-54 anni
10,6%Master 19,0%
Sud-Isole11,9%55-64
2,8% >65 anni
33,0%25-34 anni
46,1%Diploma
30,4%Nord-Est
30,9%35-44 anni
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Sesso Età Istruzione Provenienza
76,0%Maschi
4,3% 18-24 6,5% Media
34,7%Nord-Ovest
24,0%Femmine
36,8%Laurea
15,8%Centro
17,3%45-54 anni
10,6%Master 19,0%
Sud-Isole11,9%55-64
2,8% >65 anni
33,0%25-34 anni
46,1%Diploma
30,4%Nord-Est
30,9%35-44 anni
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Sesso Età Istruzione Provenienza Fonte: KPMG Advisory S.p.A. - Rapporto Inside View – Febbraio 2007.
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22
Il profilo socio-demografico che emerge dall’ultima indagine (1.894 persone con uno o più conti/accessi on line) è caratterizzato, come nelle precedenti, da netta prevalenza di sesso maschile (anche se la presenza delle donne è aumentata), predominanza di clientela con età compresa tra 25 e 44 anni, buon livello d’istruzione e residenza nelle regioni settentrionali, soprattutto nel Nord-Ovest.
Il campione KPMG dispone di uno o più conti/accessi on line al proprio conto corrente ed al deposito titoli. Utilizza internet per effettuare disposizioni e-banking ed e-trading in misura superiore a quanto rilevato in questo Rapporto. Utilizza la rete anche per mantenersi informato su tematiche e notizie economico-finanziarie. Il 72% del campione KPMG, infatti, ritiene internet ed i siti di informazione finanziaria i migliori canali per tenersi aggiornato su queste tematiche.
Un’altra importante fonte informativa su questi argomenti sono i grandi quotidiani nazionali, letti e consultati dal 50% del nostro campione. Inferiore, invece, la quota di quanti preferiscono chiedere informazioni economico-finanziarie alla propria banca o ai promotori finanziari.
Le fonti di informazione
42%
14%
32%
9%11%
17%
38%
49%
72%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%70% 80%
Banca (anche on line) o promotore finanziario
Programmi radiofoniciProgrammi televisivi
Stampa quotidiana localeAltri periodici
Stampa settimanale economico-finanziaria
Stampa quotidiana economico-finanziariaStampa quotidiana generalista nazionale
Internet e siti di informazione finanziaria
42%
14%
32%
9%11%
17%
38%
49%
72%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%70% 80%
Banca (anche on line) o promotore finanziario
Programmi radiofoniciProgrammi televisivi
Stampa quotidiana localeAltri periodici
Stampa settimanale economico-finanziaria
Stampa quotidiana economico-finanziariaStampa quotidiana generalista nazionale
Internet e siti di informazione finanziaria
Fonte: KPMG Advisory S.p.A. - Rapporto Inside View - Febbraio 2007.
Nell’84% dei casi ha preferito sottoscrivere un accesso on line al conto corrente detenuto allo sportello, piuttosto che aprire un conto accessibile solo on line. Quest’ultima modalità è stata scelta dal 13% del nostro campione. Un altro 13% possiede sia conti on line “puri” (ad esempio con Fineco, IWBank, ING Direct o con una banca-rete) che accessi al conto tradizionale.
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Tra le persone che dispongono di più conti/accessi on line aumenta la quota di possesso ed utilizzo di un conto “puro on line”.
Accesso on line al conto corrente (e al deposito titoli) tradizionale o conto puro on line?
Media del campione Analisi per numero di conti
87%
30%
7%
8%
76%
37%
17%
22%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
1 solo conto Più conti
84%
32%
11%
13%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Un accesso on lineal tuo conto corrente
Un accesso on lineal deposito titoli
Un contoesclusivamente
on line
Sia accessi checonti esclusivamente
on line
87%
30%
7%
8%
76%
37%
17%
22%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
1 solo conto Più conti
84%
32%
11%
13%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Un accesso on lineal tuo conto corrente
Un accesso on lineal deposito titoli
Un contoesclusivamente
on line
Sia accessi checonti esclusivamente
on line
Fonte: KPMG Advisory S.p.A. - Rapporto Inside View - Febbraio 2007.
La metà del nostro campione utilizza il conto/accesso on line alla propria banca sia dal luogo di lavoro che da casa. Anche in questo caso la quota aumenta (59%) qualora si considerino le persone che dispongono di più conti/accessi on line, mentre è maggiore l’accesso da casa tra chi ha un solo conto.
Da dove ti colleghi ai servizi finanziari on line?
Media del campione Analisi per numero di conti
51%
36%
13%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
Da entrambi
Da casa
Dall'ufficio
47%
40%
13%
59%
29%
13%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
1 solo conto Più conti
51%
36%
13%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
Da entrambi
Da casa
Dall'ufficio
47%
40%
13%
59%
29%
13%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
1 solo conto Più conti1 solo conto Più conti
Fonte: KPMG Advisory S.p.A. - Rapporto Inside View – Febbraio 2007.
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Il campione KPMG è molto attivo sui propri conti/accessi on line e ad ogni rilevazione aumenta leggermente la quota di persone che dichiarano di aver effettuato bonifici, ricariche di cellulari o di carte pre-pagate, eseguiti e-trading. Una maggiore operatività da parte della clientela emerge anche in questo rapporto, come risulta evidente considerando il tasso di crescita delle operazioni e-banking ed e-trading.Anche la tabella che segue, che risale ad un anno fa, evidenzia come stia mutando l’approccio degli italiani all’operatività on line: il 16% delle persone monitorate aveva, infatti, considerevolmente aumentato la frequenza di utilizzo del proprio conto on line, mentre in un altro 34% l’incremento era più limitato.
Variazioni della frequenza di utilizzo del conto corrente on line nell’ultimo anno
Utilizzo del C/C Online Utenti (000) Quota %
Considerevolmente aumentato 1.071 16,3%
Un po’ aumentato 2.222 33,9%
Rimasto invariato 3.184 48,6%
Un po’ diminuito 69 1,1%
Considerevolmente diminuito 4 0,1%
Totale 6.550 100,0% Fonte: Human Highway, ottobre 2005 [email protected].
Del resto il campione KPMG è sempre più abituato ad utilizzare internet per servizi finanziari, ancor più in quanto si dichiara mediamente più soddisfatto del canale on line di quanto non lo sia dei servizi allo sportello.
Il livello di soddisfazione
56,8
77,4
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Banca tradizionale
Banca on line
Molto insoddisfatto
Abbastanza insodd.
Né sodd.né insodd.
Abbastanza soddisfatto
Molto soddisfatto
56,8
77,4
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Banca tradizionale
Banca on line
Molto insoddisfatto
Abbastanza insodd.
Né sodd.né insodd.
Abbastanza soddisfatto
Molto soddisfatto
Molto insoddisfatto
Abbastanza insodd.
Né sodd.né insodd.
Abbastanza soddisfatto
Molto soddisfatto
Fonte: KPMG Advisory S.p.A. - Rapporto Inside View – Febbraio 2007.
L’attuale livello di soddisfazione è il motivo per cui il campione KPMG intende, nel futuro, continuare ad effettuare operazioni e-banking ed e-trading utilizzando l’attuale intermediario.
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L’operatività via web della clientela retail L’operatività on line comprende: informazioni ed interrogazioni sul saldo e sui movimenti del proprio conto corrente, disposizioni di pagamento e ricariche di cellulari e carte pre-pagate ed, infine, acquisti e vendite di titoli (trading).
In questo documento consideriamo le disposizioni effettuate dalla sola clientela retail. L’operatività di clienti identificabili come “small business” o “retail produttivo” è riportata in uno specifico Rapporto. Pochissime banche (solo 3) includono, in parte, tali dati tra quelli retail. Il confronto dell’indice di movimentazione di queste banche induce, comunque, a ritenere tali clienti commercianti e professionisti piuttosto che piccole aziende.
I volumi complessivi sono stati stimati sulla base dei dati forniti da 56 intermediari, che costituiscono una rappresentanza rilevante di quanti offrono l’operatività on line. Nei primi sei mesi del 2006 i volumi on line della clientela retail sono costituiti da:
• alcune centinaia di milioni di informazioni (almeno 350-400), cioè interrogazioni e consultazioni sul conto. Poche banche forniscono questo dato, che viene calcolato con diversi criteri.
• 2-3 milioni di consultazioni di estratti conto e rendiconti. Sono solo 7 le banche che indicano tale voce, alcune perché non offrono tale opzione, altre perchè le contano tra le interrogazioni;
• 42,9 milioni di operazioni dispositive da parte di clientela retail, aumentate del 20% rispetto al 2° semestre 2005 (erano 35,7 milioni). Le disposizioni complessive sono composte da 21 milioni di disposizioni “banking”, + 21,4% (erano 17,3) e da 21,9 milioni di acquisti e vendite e-trading, + 19,3% (erano 18,4).
L’andamento dei volumi on line – Stima
-
5.000.000
10.000.000
15.000.000
20.000.000
25.000.000
30.000.000
35.000.000
40.000.000
45.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Eseguiti e-trading Disposizioni e-banking retail
-
5.000.000
10.000.000
15.000.000
20.000.000
25.000.000
30.000.000
35.000.000
40.000.000
45.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Eseguiti e-trading Disposizioni e-banking retailEseguiti e-trading Disposizioni e-banking retail
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
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26
Il tasso d’incremento delle operazioni banking, +21,4% è molto interessante, ancor più in quanto è relativo ai volumi della sola clientela retail(*) ed al fatto che è rimasto simile al semestre precedente. Le disposizioni e-banking effettuate dalla clientela retail sono: bonifici, pagamento di imposte e di bollettini, ricariche di cellulari e di carte pre-pagate. Continuano a crescere con costanza perché la comodità del canale induce ad un suo maggiore utilizzo per l’operatività “ordinaria”.
Anche il tasso d’incremento degli eseguiti e-trading (+19,3%) è molto buono: i volumi ottenuti nel primo semestre del 2006 sono stati eccezionali, il maggior picco nella storia del trading on line, mai raggiunto in precedenza.
Il tasso d’incremento dei volumi on line – Stima
5,4%
19,3%
22,2%
21,4%
0% 5% 10% 15% 20% 25%
2° sem 05
1° sem 06
Tasso crescita op. trading Tasso crescita op. banking
5,4%
19,3%
22,2%
21,4%
0% 5% 10% 15% 20% 25%
2° sem 05
1° sem 06
Tasso crescita op. trading Tasso crescita op. bankingTasso crescita op. trading Tasso crescita op. banking
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I volumi di trading variano in relazione all’andamento dei mercati finanziari, ottimi nell’intero anno 2005 e nel 2006. L’incremento di operatività dei primi 6 mesi del 2006 è enfatizzato dal fatto che il semestre di confronto (la seconda parte dell’anno 2005) risente, come sempre, dei più tranquilli mesi di agosto e dicembre.
Gli eseguiti complessivi variano in considerazione della tipologia di clientela servita costituita, oltre che da investitori (i clienti delle banche), anche da poche decine di migliaia di traders professionisti, con elevatissima operatività unitaria, che utilizzano SIM ed intermediari specializzati nel trading e generano, nel complesso quasi il 40% delle operazioni e-trading.
(*) Poche banche non riescono ancora a separare i volumi di clienti small business dal totale. Si tratta di volumi assolutamente marginali nella prima parte del 2006, ma più incerti in anni precedenti.
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Gli eseguiti e-trading – Stima volumi e loro composizione
-
3.000.000
6.000.000
9.000.000
12.000.000
15.000.000
18.000.000
21.000.000
24.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Trading specializzati Trading banche
-
3.000.000
6.000.000
9.000.000
12.000.000
15.000.000
18.000.000
21.000.000
24.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Trading specializzati Trading bancheTrading specializzati Trading banche
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Se consideriamo le operazioni gestite on line dalle banche, dai gruppi bancari e dalle banche risparmio (escludiamo quindi SIM ed intermediari specializzati nel trading), vediamo che nel 1° semestre 2006, così nei precedenti, le disposizioni e-banking sono state superiori agli eseguiti e-trading. Ammontano, infatti, al 62% delle operazioni dispositive complessive, come nel precedente semestre.
Le operazioni on line nel sistema bancario: incidenza disposizioni on line – Stima
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Banking Trading
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Banking TradingBanking Trading
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Nonostante l’incremento dei volumi, l’operatività per conto è aumentata di poco per il progressivo aumento dei conti. Si vede chiaramente, nel grafico che segue, che il leggero e costante aumento in atto dalla fine del 2003, l’indicatore cresce solo di decimali.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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28
Stimiamo siano state effettuate 3,8 operazioni complessive (banking e trading) e 2,4 disposizioni banking. Stante i limitati volumi unitari, è evidente che l’ampliamento della base di clientela è la discriminante che porta ad un aumento dei volumi complessivi.
Le operazioni semestrali per conto – Stima
-
2
4
6
8
10
12
14
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Disposizioni complessive per conto (banking+trading)
Disposizioni banking per conto
-
2
4
6
8
10
12
14
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Disposizioni complessive per conto (banking+trading)
Disposizioni banking per conto
Disposizioni complessive per conto (banking+trading)
Disposizioni banking per conto
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I dati effettivi, forniti dagli intermediari confermano che le disposizioni (operazioni banking+trading della sola clientela retail) per conto “nominale” (sempre solo retail) permangono limitate. Nel grafico sono riportate le medie delle sole banche che hanno fornito sia i volumi e-banking che e-trading. I dati di dettaglio di tutti gli intermediari sono riportati in allegato.
I risultati e gli indicatori degli intermediari sono suddivisi in “categorie”, così da costituire benchmark coerenti e confrontabili:
• Banche maggiori: comprendono Banca di Roma, Banco Posta, BNL, Intesa, Monte dei Paschi, San Paolo, Unicredit.
• Banche grandi: Antonveneta, Banco di Napoli, Popolare Novara e Popolare Verona.
• Banche medie: Banca Agricola Mantovana, Banca delle Marche, Banca Toscana, Banco di Brescia, BRE, Carige, CariParma, Carisbo, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Creberg, Credem e Deutsche Bank.
• Banche Piccole: Banca Etruria, CariVenezia, Friulcassa, Popolare Adriatico.
• Banche pure on line: Bancaperta (Creval), FinecoBank, ING Direct e IWBank.
• Banche-risparmio: Fideuram, Mediolanum, MPS BP.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
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• Gruppi maggiori : Capitalia, Intesa, San Paolo e MPS.
• Gruppi grandi : BPU, Popolare Milano e Popolare Verona-Novara;
• Gruppi medi : CariFirenze, Creval e Banca Lombarda.
Nel 1° semestre 2006 nei gruppi maggiori sono state effettuate in media 5 disposizioni per conto, anche se la metà sono eseguiti trading.
Molto diversa la scala usata per le banche “pure” on line: le disposizioni per conto sono 25 nel semestre, più di cinque volte il valore delle banche. In questo caso è interessante considerare che anche le disposizioni banking (bonifici ed altri pagamenti, ricariche di cellulari e carte pre-pagate, ecc.) per conto sono più del doppio di quanto effettuato tramite i canali delle banche, di ogni dimensione.
Le operazioni dispositive (trading + banking) per conto aperto nel 1° semestre 2006
0
10
15
20
25
30
0
1
2
3
4
5
6
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio On line
Operazioni dispositive per conto Eseguiti per conto
2° sem2005
1° sem2006
5
0
10
15
20
25
30
0
1
2
3
4
5
6
0
1
2
3
4
5
6
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
2° sem2005
1° sem2006
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
RisparmioBanchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio On line
Operazioni dispositive per conto Eseguiti per contoOperazioni dispositive per conto Eseguiti per conto
2° sem2005
1° sem2006
5
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I clienti e-banking hanno effettuato un maggior numero di bonifici e di pagamenti di altra natura (utenze, tasse, ecc.). Torneranno a fare queste operazioni allo sportello solo occasionalmente.
Le stesse banche inducono la propria clientela ad utilizzare i nuovi canali con supporti informativi e formativi presso lo sportello e con un più oneroso pricing per l’operatività effettuata mediante i canali tradizionali. E’ per loro più conveniente se l’operatività ordinaria assorbe tempo del cliente piuttosto che dello sportellista.
e e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
31
Le disposizioni e-banking KPMG stima che nella prima parte del 2006 siano state eseguite 21 milioni di disposizioni e-banking. Sono volumi rilevanti, attribuibili alla sola clientela retail, depurati quindi da operazioni effettuate da clienti small business, in quanto la maggior parte delle banche distingue i volumi dei due profili di clientela. Nelle poche banche che non riescono a separare tali volumi, gli indicatori “operatività per conto” non sono molto diversi da quelli di altre banche.
Le disposizioni e-banking della clientela retail
Periodo di riferimento Disposizioni complessive Tasso d’incremento
Giugno 2005
• Stima volumi complessivi
14,2 milioni
Dicembre 2005
• Campione KPMG
• Stima volumi complessivi
16,1 milioni
17,3 milioni
+22%
Giugno 2006
• Campione KPMG
• Stima volumi complessivi
18,04 milioni
21 milioni
+ 21,4%
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
La crescita delle operazioni e-banking è evidente dal grafico che segue.
La crescita delle disposizioni e-banking - Stima
-
3.000.000
6.000.000
9.000.000
12.000.000
15.000.000
18.000.000
21.000.000
24.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Disposizioni e-banking retail
-
3.000.000
6.000.000
9.000.000
12.000.000
15.000.000
18.000.000
21.000.000
24.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Disposizioni e-banking retailDisposizioni e-banking retail
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
32
Nel primo semestre 2006 le disposizioni e-banking sono aumentate del 21,4%, un tasso simile a quello del periodo precedente. Gli incrementi sono stati sostanzialmente uniformi tra le tipologie di banche: maggiori, grandi, medie, piccole, on line e “risparmio”.
I 21 milioni di operazioni dispositive e-banking effettuate da clientela retail sono costituiti da:
• operazioni di pagamento: sono state circa 13,3 milioni, aumentate del 23%. Sono costituite soprattutto da bonifici e giroconti (10,7 milioni, +25%). La crescita, rispetto al precedente semestre è consistente, e lo è ancor più in quanto un numero crescente di banche separa le operazioni di clientela small business da quanto effettuato dal retail;
• ricariche di cellulari e di carte pre-pagate: sono state 7,4 milioni, in incremento del 19%. Queste ultime sono circa 1,6 milioni, + 37%. Il servizio è ormai accessibile dai siti di numerose banche (erano solo 5 alla fine del 2004) e l’incremento è dunque indicativo dell’interesse nei confronti dell’offerta, da parte sia delle banche che dei clienti;
• altre operazioni (297.000) comprendono, tra l’altro, mutui e crediti personali (la somma delle due voci ammonta a 47.000 operazioni) e i volumi relativi all’acquisto di prodotti e servizi non finanziari. I dati sono ancora limitati in valore assoluto, anche perché offerti sinora solo da poche banche.
Nel dettaglio il grafico che segue riporta i dettagli dei volumi e-banking rilevati dalle banche partecipanti all’Indagine KPMG e stimati sull’intero mercato.
Le operazioni dispositive e-banking – Dati delle banche e stima intero mercato
Dati intermediari Totale mercato
10.717.873
566.144
1.418.105
636.689
5.717.688
47.152
1.641.497
55.246
195.049
20.995.442
8.735.204
499.388
1.354.980
550.075
5.085.125
44.152
1.631.599
4.717
132.309
18.037.549
03.000.000
6.000.0009.000.000
12.000.00015.000.000
18.000.00021.000.000
24.000.000
Pagamento (bon e giro)
Pagamento imposte
Utenze e bollettini
Altre operazioni di pagamento
Ricariche telefoniche
Mutui/Cred personali
Ricarica carte pre-pagate
Acquisti on line altri pdt
Altro
DISPOSIZIONI COMPLESSIVE
Dati intermediari Totale mercatoDati intermediari Totale mercato
10.717.873
566.144
1.418.105
636.689
5.717.688
47.152
1.641.497
55.246
195.049
20.995.442
8.735.204
499.388
1.354.980
550.075
5.085.125
44.152
1.631.599
4.717
132.309
18.037.549
03.000.000
6.000.0009.000.000
12.000.00015.000.000
18.000.00021.000.000
24.000.000
Pagamento (bon e giro)
Pagamento imposte
Utenze e bollettini
Altre operazioni di pagamento
Ricariche telefoniche
Mutui/Cred personali
Ricarica carte pre-pagate
Acquisti on line altri pdt
Altro
DISPOSIZIONI COMPLESSIVE
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
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33
Nell’e-banking le quote di mercato sono correlate, soprattutto, al numero di conti sottoscritti. Le quote maggiori sono detenute dai grandi gruppi, che possono contare su un ampio bacino di utenti potenziali. Le quote cumulate sono riportate nel grafico sottostante e sono state, in parte, stimate. L’andamento un po’ oscillante tra i semestri è forse dovuto alla progressiva estrapolazione delle operazioni “small business” dai volumi on line, che non sempre siamo riusciti a rettificare.
L’evoluzione delle quote di mercato nelle disposizioni “banking” per tipologia di intermediario – Stima
Gruppi maggiori Banche Risparmio
0%
20%
40%
60%
80%
100%
2001 1° sem 2006 2002 2003 2004 2005
Operazioni dispositive “banking” (pagamenti, ricariche cell., ecc.) in ml2,2 3,0 4,0 5,4 7,2 8,3 10,0 11,2 14,2 17,3 21
Gruppi maggiori Banche RisparmioGruppi maggiori Banche Risparmio
0%
20%
40%
60%
80%
100%
2001 1° sem 2006 2002 2003 2004 2005
Operazioni dispositive “banking” (pagamenti, ricariche cell., ecc.) in ml2,2 3,0 4,0 5,4 7,2 8,3 10,0 11,2 14,2 17,3 21
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I dati delle banche e dei gruppi nel 1° semestre 2006 I grafici con gli indicatori relativi ai singoli intermediari sono riportati in un documento separato, dove sono più facilmente confrontabili.
I risultati e gli indicatori delle banche sono suddivisi in “categorie” definite in considerazione della loro dimensione ed alla loro logica competitiva, così da costituire benchmark coerenti e confrontabili. Abbiamo pertanto raggruppato le banche in:
• Banche maggiori: comprendono Banca di Roma, Banco Posta, BNL, Intesa, Monte dei Paschi, San Paolo, Unicredit.
• Banche grandi: Antonveneta, Banco di Napoli, Popolare Novara e Popolare Verona.
• Banche medie: Banca Agricola Mantovana, Banca delle Marche, Banca Toscana, Banco di Brescia, BRE, Carige, CariParma, Carisbo, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Creberg, Credem e Deutsche Bank.
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34
• Banche piccole: Banca Etruria, CariVenezia, Friulcassa, Popolare Adriatico.
• Banche pure on line: Bancaperta (Creval), FinecoBank, ING Direct e IWBank.
• Banche-risparmio: Fideuram, Mediolanum, MPS BP.
• Gruppi maggiori : Capitalia, Intesa, San Paolo e MPS.
• Gruppi grandi : BPU, Popolare Milano e Popolare Verona-Novara.
• Gruppi medi : CariFirenze, Creval e Banca Lombarda.
Nel primo grafico abbiamo posto a confronto gli intermediari (con l’esclusione delle SIM), considerando il numero di conti/accessi on line (in ascissa) e le operazioni dispositive banking per conto (in ordinata).
Il posizionamento degli intermediari: conti on line e disposizioni banking per conto
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000
Conti on line
Op
era
zio
nid
isp
osi
tive
per
conto
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000
Conti on line
Op
era
zio
nid
isp
osi
tive
per
conto
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Banche e gruppi maggiori e di grandi dimensioni (con molti conti on line) tendono ad avere un numero di operazioni per conto “nominale” (cioè sottoscritto) abbastanza omogeneo.
Le banche di piccole e medie dimensioni, con un ristretto numero di clienti, possono avere molte o poche operazioni per conto in considerazione del numero di conti complessivi (sono pochi perché hanno sottoscritto il conto/accesso on line solo i clienti che lo utilizzano veramente?) e dell’inclusione o meno del retail produttivo.
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35
Resta comunque valido che il profilo di clientela servita (più o meno evoluta) e le modalità di offerta del canale (ed in particolare le componenti di pricing e piattaforma) concorrono a determinare l’operatività per conto.
L’indicatore riflette anche l’incremento del numero di conti (denominatore). Le disposizioni banking per conto sono aumentate in tutti gli intermediari in quanto il numeratore, le disposizioni, è quasi sempre aumentato più del denominatore, i conti/accessi. L’apparente diminuzione dell’indicatore nelle banche risparmio è dovuta solo ad una diversa base di intermediari.
Le operazioni dispositive semestrali “banking” per conto (per tipo di intermediario)
2,442,68
2,162,28
1,831,99
1,411,70
2,22
2,40
2,38
2,77
2,23
2,63
1,291,19
4,474,95
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio On line
2° semestre 2005 1° semestre 2006
2,442,68
2,162,28
1,831,99
1,411,70
2,22
2,40
2,38
2,77
2,23
2,63
1,291,19
4,474,95
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio On line
2° semestre 2005 1° semestre 20062° semestre 2005 1° semestre 2006
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Le disposizioni di pagamento sono la parte più consistente dei volumi e-banking. Sono ulteriormente aumentate, anche se, rapportate ai conti aperti risultano in media 1,5 operazioni (per lo più bonifici o bollettini) in 6 mesi.
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Gennaio 2007
36
Le disposizioni semestrali di pagamento per conto (per tipo di intermediario)
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio On line
1,381,51
1,391,46
1,14
1,50
1,070,96
1,481,61 1,62
1,92
1,381,59
0,901,09
3,003,26
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
2° semestre 2005 1° semestre 2006
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio On line
1,381,51
1,391,46
1,14
1,50
1,070,96
1,481,61 1,62
1,92
1,381,59
0,901,09
3,003,26
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
2° semestre 2005 1° semestre 20062° semestre 2005 1° semestre 2006
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Anche le ricariche di cellulari e di carte pre-pagate per conto restano in numero limitato, nonostante il rilevante incremento. Gli alti valori delle banche maggiori sono dovuti soprattutto ai consistenti volumi di una sola banca.
Le ricariche semestrali di cellulari e di carte pre-pagate per conto (per tipo di intermediario)
0,770,82
0,770,82
0,660,48
0,620,73
0,690,71
0,710,80
0,580,64
0,390,33
1,181,21
0,280,34
0,000,00
0,04
0,030,00
0,00 0,010,04 0,020,04
0,270,39
0,000,00
0,020,15
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1,6
Ricariche cell per conto Ricariche prepagate per conto
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio On line
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
0,770,82
0,770,82
0,660,48
0,620,73
0,690,71
0,710,80
0,580,64
0,390,33
1,181,21
0,280,34
0,000,00
0,04
0,030,00
0,00 0,010,04 0,020,04
0,270,39
0,000,00
0,020,15
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1,6
Ricariche cell per conto Ricariche prepagate per contoRicariche cell per conto Ricariche prepagate per conto
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio On line
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
37
La composizione percentuale delle operazioni banking si evolve negli anni: aumentano le ricariche di cellulari e carte pre-pagate, mentre la composizione delle operazioni di pagamento rimane stabile.
La composizione delle operazioni dispositive “banking”
56,7%
56,6% 64,5%
63,9%
61,2%75,0% 76,2%
56,7% 66,6%66,8%
68,1%69,4%
61,9%60,5%
69,2%91,5%
67,0%72,1%
31,4%30,6%
35,5%36,1%
35,5%22,5% 23,8%
43,3%
31,1%
29,7% 29,9%
28,9%
26,1%24,2%
23,2%
8,5%
26,5%19,9%
0,1%
1,3% 0,3% 0,5%0,1%
0,1%0,1%
1,2% 1,4%11,6%12,6%
2,0% 1,6% 0,6% 1,7%1,0% 1,3%11,9%14,7%
0,5% 2,5%
0,9% 0,1%0,3%0,1%0,9% 1,4% 1,3%
0,3%
0,5%7,6%
4,8% 4,1%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppi medi
Risparmio On line
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
Operazioni pagamento Ricariche cellulari Mutui
Ricariche carte prepagate Acquisti non bancari Altre operazioni
56,7%
56,6% 64,5%
63,9%
61,2%75,0% 76,2%
56,7% 66,6%66,8%
68,1%69,4%
61,9%60,5%
69,2%91,5%
67,0%72,1%
31,4%30,6%
35,5%36,1%
35,5%22,5% 23,8%
43,3%
31,1%
29,7% 29,9%
28,9%
26,1%24,2%
23,2%
8,5%
26,5%19,9%
0,1%
1,3% 0,3% 0,5%0,1%
0,1%0,1%
1,2% 1,4%11,6%12,6%
2,0% 1,6% 0,6% 1,7%1,0% 1,3%11,9%14,7%
0,5% 2,5%
0,9% 0,1%0,3%0,1%0,9% 1,4% 1,3%
0,3%
0,5%7,6%
4,8% 4,1%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppi medi
Risparmio On line
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
Operazioni pagamento Ricariche cellulari Mutui
Ricariche carte prepagate Acquisti non bancari Altre operazioni
Operazioni pagamento Ricariche cellulari Mutui
Ricariche carte prepagate Acquisti non bancari Altre operazioni
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I pagamenti sono, in maggioranza, bonifici e giroconti, ma acquistano peso anche i pagamenti dei bollettini, di tasse e di imposte.
La composizione delle operazioni di pagamento
70,7%
69,7%
86,0%
86,1%
86,6%
94,2%
88,3%
89,3%
84,3%
85,0%
81,6%
80,3%
89,7%
92,4%
88,4%
100,0%
86,6%
90,2%
7,3%5,3%
5,3%4,3% 5,9%2,0%
2,8%3,8%6,0%3,5% 6,0%5,8%
8,9%5,7%
5,4% 5,3%2,7%17,4%18,4%
8,5%9,6% 6,4%2,8%2,4%6,4% 5,6%6,1% 7,1%7,7%
0,3%0,4%
5,2% 4,2%3,6%4,6%6,6%0,2% 1,1% 1,0%
6,5%0,5%
4,1%5,4% 5,3%6,2%1,1%
1,5%1,0% 3,9%3,5%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Bonifici e giroconti Imposte e tasse
Utenze e bollettini Altre operazioni di pagamento (mav,riba)
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppi medi
Risparmio On line
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
70,7%
69,7%
86,0%
86,1%
86,6%
94,2%
88,3%
89,3%
84,3%
85,0%
81,6%
80,3%
89,7%
92,4%
88,4%
100,0%
86,6%
90,2%
7,3%5,3%
5,3%4,3% 5,9%2,0%
2,8%3,8%6,0%3,5% 6,0%5,8%
8,9%5,7%
5,4% 5,3%2,7%17,4%18,4%
8,5%9,6% 6,4%2,8%2,4%6,4% 5,6%6,1% 7,1%7,7%
0,3%0,4%
5,2% 4,2%3,6%4,6%6,6%0,2% 1,1% 1,0%
6,5%0,5%
4,1%5,4% 5,3%6,2%1,1%
1,5%1,0% 3,9%3,5%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Bonifici e giroconti Imposte e tasse
Utenze e bollettini Altre operazioni di pagamento (mav,riba)
Bonifici e giroconti Imposte e tasse
Utenze e bollettini Altre operazioni di pagamento (mav,riba)
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppi medi
Risparmio On line
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
2° sem05
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Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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Solo 5 banche hanno indicano le operazioni dispositive effettuate dalla clientela retail tramite tutti i canali della banca. L’incidenza delle loro disposizioni on line varia tra l’1% di 2 banche ed il 20-40% delle altre 3, appartenenti allo stesso gruppo.
E’ quindi difficile stimare quanta parte delle disposizioni della clientela retail venga effettivamente effettuata in Italia via internet.
L’incidenza dei pagamenti e-banking sui pagamenti complessivi retail
2° semestre 2005 1° semestre 2006
19,94%
25,75%23,90%
30,16%32,42%
39,42%
1,60% 1,59% 0,36% 0,38%0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
Bancamedia
Bancamedia
Bancamaggiore
Bancamaggiore
Bancamaggiore
2° semestre 2005 1° semestre 20062° semestre 2005 1° semestre 2006
19,94%
25,75%23,90%
30,16%32,42%
39,42%
1,60% 1,59% 0,36% 0,38%0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
Bancamedia
Bancamedia
Bancamaggiore
Bancamaggiore
Bancamaggiore
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I ricavi complessivi dell’operatività e-banking sono stati valutati, congiuntamente a quelli e-trading, nel 5° capitolo di questo Rapporto. Nelle banche che richiedono un canone per l’accesso on line al proprio conto le commissioni “banking” unitarie semestrali sono comprese tra i 9 ed i 13 euro. Inferiori le commissioni unitarie nelle banche che, a fronte dell’accesso gratuito, richiedono il pagamento solo per le operazioni dispositive effettuate on line.
e e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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I mercati finanziari e l’operatività di trading on line Nel 1° semestre 2006 gli investitori sono ritornati ad interessarsi ai mercati finanziari. (anche se non come nei primi mesi del 2000). Le operazioni effettuate da questo profilo di clientela, che compra e vende titoli con orizzonte temporale di medio-lungo periodo, sono aumentate del 19%, anche se il numero di investitori del periodo è aumentato solo del 7%. Nei primi sei mesi dell’anno sono aumentati anche gli eseguiti di traders professionisti e professionali, il cui orientamento è a brevissimo termine (la giornata generalmente) e l’ottica quindi altamente speculativa sia al rialzo che al ribasso. In primavera è, infatti, aumentata anche la volatilità, indicatore che mantiene un ruolo critico nel determinare i volumi dei traders professionisti e quindi anche quelli complessivi.
Nel complesso, il quadro riassuntivo del periodo è rappresentato nel grafico che segue.
Mercati finanziari ed operatività di investitori e traders
Investitori Traders professionaliT I
VolatilitàBassa (7-12%) Alta (>24%)
Mib
tel
In d
imin
uzi
one
In c
resc
ita
I
Traders
I
T
Investitori
Traders
Investitori
T
Elevativolumi
Medi volumi
Medi volumi
Limitati volumi
1° sem 06
A
BC
D
Investitori Traders professionaliT I Investitori Traders professionaliT I
VolatilitàBassa (7-12%) Alta (>24%)
Mib
tel
In d
imin
uzi
one
In c
resc
ita
I I
Traders
I
T
I
T
Investitori
Traders
Investitori
T T
Elevativolumi
Medi volumi
Medi volumi
Limitati volumi
1° sem 06
A
BC
D
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Ricordiamo la composizione dei quadranti.
• A - Mibtel e volatilità in crescita: sia gli investitori che i traders effettuano molte operazioni sui mercati finanziari. E’ questa la situazione attuale.
• B - Alta volatilità e Mibtel in diminuzione. In questo caso operano soprattutto i traders professionisti e professionali. Crescono pertanto le operazioni on line, anche in controtendenza con l’andamento dei volumi di Borsa, con elevato controvalore unitario (per l’uso di leve quali “short” e “long”) e alta incidenza di operazioni sui derivati.
• C - Bassa volatilità e Mibtel in calo. Diminuiscono i volumi di trading perché, in queste condizioni, l’investimento finanziario diventa incerto e rischioso, soprattutto se effettuato
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
40
con orientamento a medio/lungo. La bassa volatilità frena, a sua volta, l’operatività di chi specula sui differenziali giornalieri di prezzo scommettendo anche al ribasso.
• D - Mibtel in crescita con bassa volatilità: diventano nuovamente attivi gli investitori. I volumi complessivi crescono, con una maggiore incidenza delle operazioni sui mercati azionari ed una contrazione dei contratti sui derivati.
I risultati dei primi 6 mesi 2006, così come lo erano stati quelli del 2005, sono caratterizzati da Mibtel in crescita e media volatilità: hanno operato sui mercati sia gli investitori che i traders.
Prima di presentare l’operatività e-trading delle banche e delle SIM riprendiamo, come di consueto, i dati e gli indicatori principali che hanno caratterizzato i mercati finanziari nei primi sei mesi dell’anno. Nel grafico riportiamo l’andamento del Mibtel e dell’indice di volatilità negli ultimi 3 anni. Sono indici di fine mese, ma consentono di valutare a colpo d’occhio l’andamento dei mercati. A fine giugno 2006, l’indice Mibtel segnava quota 27.866, un punto molto alto quando confrontato con gli anni precedenti.
Andamento degli indici azionari: MIB e volatilità (storica)
Ultimo Mibtel Volatilità ultimo Mibtel
2003 2004 20050
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
Ulti
mo
Mib
tel
0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
Vo
latil
ità
2006
Ultimo Mibtel Volatilità ultimo MibtelUltimo Mibtel Volatilità ultimo Mibtel
2003 2004 20050
5.000
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15.000
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35.000
Ulti
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Mib
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0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
Vo
latil
ità
2006
Fonte: elaborazioni KPMG su dati Borsa Italiana.
Per valutare l’operatività effettuata sui mercati finanziari nel periodo di riferimento utilizziamo i dati diffusi da Borsa Italiana S.p.A., raddoppiati per calcolare correttamente le quote di mercato degli intermediari. Il sistema è limitatamente corretto quando applicato al numero di operazioni effettuate. In questo caso gli unici dati pubblici esistenti, forniti da Borsa Italiana, definiscono il numero di contratti conclusi, cioè con quante controparti si sono “chiusi” gli ordini di acquisto e di vendita, e non i contratti fatturabili (*), che corrisponderebbero effettivamente alla sommatoria di acquisti e vendite.
(*) L’informazione sul numero di contratti fatturabili esiste, ma il dato diffuso è relativo ai soli contratti conclusi, e, anche quando raddoppiato, non è funzionale a determinare le quote di mercato degli intermediari.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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Un ordine di vendita si può concludere con uno o più ordini d’acquisto, in relazione alla dimensione degli stessi. Il numero “ordini d’acquisto + ordini di vendita” sui mercati italiani è diverso da “contratti raddoppiati” ma, in ogni caso, questi sono gli unici dati disponibili.
Il confronto di intermediato ed eseguiti per trimestre, aggregato in mercati CASH ed IDEM, fornisce una chiara visione del trend che ha caratterizzato il periodo, ottimo sia per i traders che per gli investitori. Utilizziamo per questa tabella e per quelle seguenti, sempre i dati di Borsa Italiana, raddoppiati per poter considerare l’effetto combinato di acquisti e vendite. Nei primi sei mesi del 2006 sono stati eseguiti più di 68 milioni di ordini sui mercati cash, per un controvalore di 1.404 miliardi di euro, e 5,2 milioni di trades sull’IDEM, cui hanno corrisposto 35,4 milioni di contratti (lotti). Nel 1° semestre 2006 è stato effettuato sui mercati CASH il maggior numero di eseguiti dal 2000.
Eseguiti e controvalore intermediato, suddivisi per trimestre
Intermediato Eseguiti Intermediato Trades Contratti/tra desTotale anno 2000 2.108.859 141.174.116 2.767.901 7.444.938 3,6 Totale anno 2001 1.631.059 108.409.808 2.362.855 9.945.140 3,4 2001/2000 -23% -23% -15% 34%
Totale anno 2002 1.625.821 99.377.030 1.887.363 12.049.648 2,9
2002/2001 -0,3% -8% -20% 21%
Totale anno 2003 1.672.451 91.738.946 1.554.881 11.392.056 3,1
2003/2002 3% -8% -18% -5%
Totale anno 2004 1.798.576 81.811.854 1.412.025 8.202.428 2004/2003 8% -11% -9% -28%
1° trimestre 05 513.490 26.222.114 423.050 1.985.500 5,1
2° trimestre 05 620.661 26.495.374 497.265 2.132.716 7,7
3° trimestre 05 534.013 27.295.698 448.215 1.961.156 5,4
4° trimestre 05 586.573 28.092.374 482.944 2.024.500 7,3
Totale anno 2005 2.254.736 108.105.560 1.851.474 8.103.872 6,4
2005/2004 25% 32% 31% -1%
1° trimestre 06 659.318 36.047.606 566.687 2.440.426 5,7
2° trimestre 06 745.031 32.187.360 686.221 2.781.270 7,8
1° semestre 2006 1.404.349 68.234.966 1.252.908 5.221.696 6,8
CASH IDEM
Fonte: KPMG Advisory S.p.A. su dati Borsa Italiana, raddoppiati.
I dati riportati nelle tabelle che seguono, consentono di valutare l’andamento dei diversi mercati. Come si può vedere, la crescita del 1° semestre 2006 ha riguardato entrambi i trimestri. Il numero di contratti negoziati nel semestre è stato il migliore dal 2000. In particolare:
• Mercati CASH: le operazioni eseguite sono aumentate del 23% rispetto ai sei mesi precedenti. La variazione positiva è dovuta essenzialmente all’azionario, +25%, anche se tutti i mercati sono stati positivi. Anche il controvalore intermediato sui mercati cash è aumentato in pari misura: +25%.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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• Mercati IDEM: sono aumentati sia i trades complessivi (+31%) che i contratti (+40%). Ancora maggiore l’incremento del controvalore.
Eseguiti di Borsa Italiana
Contratti x 2TOTALE
CASH Azionario SeDeX MOTTOTALE IDEM
(Trades)TOTALE IDEM
(Contratti)Gennaio 11.291.334 9.961.420 827.584 502.330 752.424 4.099.238 Febbraio 11.386.744 10.100.014 777.018 509.712 769.788 4.320.758 Marzo 13.369.528 11.968.192 829.510 571.826 918.214 5.425.540 Aprile 9.584.390 8.512.836 658.098 413.456 732.000 6.280.842 Maggio 12.670.870 11.343.452 828.436 498.982 1.083.248 7.766.812 Giugno 9.932.100 8.814.224 682.334 435.542 966.022 7.544.018 TOTALE 1° sem. 06 68.234.966 60.700.138 4.602.980 2.931.848 5.221.696 35.437.208 Totale 2° sem. 05 55.388.072 48.679.936 4.196.450 2.511.686 3.985.656 25.290.070 Variaz. 1° sem 06/2° sem 05 23% 25% 10% 17% 31% 40%Totale 1° sem. 05 52.717.488 45.785.880 4.142.684 2.788.924 4.118.216 26.450.972 Variaz. 1° sem 06/1° sem 05 29% 33% 11% 5% 27% 34% Fonte: elaborazioni KPMG su dati Borsa Italiana (che vengono qui raddoppiati).
Controvalore intermediato di Borsa Italiana (milioni di euro)
Intermediato x 2 (Euro milioni)
TOTALE CASH Azionario SeDeX MOT TOTALE IDEM
... di cui MiniFIB
Gennaio 202.887,80 170.910,60 10.790,20 21.187,00 157.546,08 8.900,8 Febbraio 206.497,80 173.187,80 10.188,40 23.121,60 170.146,00 9.761,1 Marzo 249.932,40 213.441,00 10.049,40 26.442,00 238.995,40 11.916,0 Aprile 208.362,20 180.763,00 9.299,60 18.299,60 174.213,12 9.996,6
Maggio 287.669,00 254.648,80 11.701,80 21.318,40 260.012,42 14.267,2 Giugno 248.999,40 220.290,60 10.207,80 18.501,00 251.995,22 12.642,8
TOTALE 1° sem. 06 1.404.348,6 1.213.241,8 62.237,2 128.869,6 1.252.908,2 67.484,5 Totale 2° sem. 05 1.120.585,6 948.444,4 59.478,6 112.662,6 931.159,0 44.643,7 Variaz. 1° sem 06/2° sem 05 25% 28% 5% 14% 35% 51%Totale 1° sem. 05 1.134.150,8 961.147,4 39.247,8 133.755,6 920.314,7 40.015,8 Variaz. 1° sem 06/1° sem 05 24% 26% 59% -4% 36% 69% Fonte: elaborazioni KPMG su dati Borsa Italiana (che vengono qui raddoppiati).
L’operatività è concentrata negli orari di apertura tradizionale dei mercati. Nell’After Hours sono state eseguite, nel 1° semestre 2006, 1,255 milioni di operazioni, per lo più sull’azionario, per un controvalore di 9,8 miliardi di euro. Anche le operazioni sul TAH sono aumentate rispetto al periodo precedente, ma rappresentano meno del 2% degli eseguiti cash e sono incluse nei singoli mercati.
Il taglio medio delle operazioni eseguite in Borsa varia nei diversi mercati ed in considerazione della presenza di investitori istituzionali italiani ed esteri. Nella tabella abbiamo calcolato il controvalore unitario delle operazioni effettuate in Borsa in “conto terzi”, cioè per destinatari diversi dalla Finanza della banca, del gruppo o della SIM che ha passato gli ordini.
Il controvalore unitario degli ordini è leggermente diminuito, sia quello complessivo che “in conto terzi”.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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Dimensione media dei contratti scambiati nel 1° sem. 2006 per operazione
Controvalore Azioni Nuovo Mercato SeDeX MOTControvalore unitario 21.261,24 5.515,52 14.273,45 44.392,24 Controvalore C/terzi 73% 86% 56% 50%
Eseguiti C/terzi 79% 90% 63% 60%
Controvalore Unit. C/terzi 19.667,19 5.281,30 12.634,56 36.885,59
After Hour C/terzi 7.910,51 Fonte: elaborazioni KPMG su dati Borsa Italiana e Assosim (operazioni in conto terzi).
Il taglio medio del “conto terzi” sui mercati cash è inferiore a quello complessivo di Borsa, ma di poco, in quanto il termine “operatività in conto terzi” non coincide con “operatività della clientela privata”. In questo grande insieme confluiscono, infatti, oltre agli ordini dei privati, anche quelli di investitori esteri, di SGR, e delle stesse banche e SIM quando effettuano operazioni sui patrimoni dei privati in gestione o quando non hanno accesso diretto al mercato.
Borsa Italiana S.p.A., dalla fine del 2001, richiede agli intermediari di indicare l’origine dell’operazione: clientela privata (via sportello o internet) o investitore istituzionale (area finanza per il proprio conto titoli, operatori istituzionali che non hanno accesso diretto ai mercati, SGR, Banche e finanziarie per il risparmio gestito). Tali dati sono, in parte, ripresi da Assosim, che nei suoi rapporti ora riporta le quote di mercato degli intermediari in “conto terzi” su alcuni mercati (azionario e FIB30).
Nel semestre in oggetto, caratterizzato da un’ulteriore ripresa del numero di operazioni, si sono riavvicinati alla Borsa alcuni investitori che erano rimasti fermi nel periodo 2001-2004 ma, soprattutto, hanno aumentato i propri trades i clienti privati, traders o investitori, che già operavano, con assiduità o saltuariamente, sui mercati finanziari.
L’operatività e-trading dei privati nel primo semestre 2006 Le operazioni e-trading sui titoli sono state in crescita costante dall’inizio del 2000 sino alla fine del 2002. Per i due anni successivi, sino alla fine del 2004 ci sono stati semestri “altalenanti”, ma i volumi complessivi semestrali sono sempre rimasti in una fascia i cui estremi sono compresi tra 14 e 16 milioni (*).
A partire dal 2005 acquisti e vendite hanno iniziato nuovamente a crescere, raggiungendo ad ogni semestre un nuovo massimo. Anche nei primi sei mesi del 2006 le operazioni hanno superato i risultati del periodo precedente.
(*) I volumi e-trading stimati da KPMG sono variati più volte nel corso dei semestri, per motivi diversi. A fine 2004 abbiamo uniformato le modalità di rilevazione del numero di operazioni tra i diversi intermediari, contando, come da prassi internazionale, le operazioni effettivamente fatturate e non più anche quelle parziali. Inoltre, le banche variano talora le modalità di rilevazione delle proprie operazioni, e questo comporta un adeguamento anche dei loro volumi pregressi.
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L’evoluzione dei volumi (n° operazioni eseguite) e-trading - Stima
0
3.000.000
6.000.000
9.000.000
12.000.000
15.000.000
18.000.000
21.000.000
24.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
0
3.000.000
6.000.000
9.000.000
12.000.000
15.000.000
18.000.000
21.000.000
24.000.000
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Come è evidente dal grafico, i primi sei mesi del 2006 hanno registrato un nuovo massimo, con 22 milioni di operazioni di acquisto e vendita on line sui mercati finanziari.
Il trend dei volumi degli ultimi 6 anni è stato accompagnato da variazioni nella composizione dei volumi stessi. Con mercati volatili è cresciuto l’interesse per futures ed opzioni, che ha determinato una contrazione dei meno liquidi C.W. Gli acquisti e vendite di opzioni, italiane ed estere, infatti, permettono ai traders di operare anche in periodi in cui, come in anni passati, la volatilità era limitata.
Negli anni è aumentato anche il numero degli intermediari, banche e SIM, che offrono l’accesso all’operatività in derivati: ora sono più di una dozzina, mentre erano solo tre all’inizio del 2001. Ne è risultato un trend crescente delle operazioni con i derivati (calcolati come lotti) sino alla fine del 2004, quando hanno raggiunto il 23% degli eseguiti.
Con l’aumento del Mibtel, dal 2005 ad oggi, sono aumentate le operazioni sui mercati cash, con un tasso di crescita sostanzialmente in linea con quello che ha caratterizzato i derivati: l’incidenza di quest ultimi sulle operazioni è rimasta, da allora, sostanzialmente costante.
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L’incidenza dell’operatività in derivati sui volumi complessivi - Stima
30%
4,6%
8,4%
11,6%13,9%
17,3%
20,5%
24,1%25,7%
22,8% 23,1% 22,9%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Incidenza lotti derivati
30%
4,6%
8,4%
11,6%13,9%
17,3%
20,5%
24,1%25,7%
22,8% 23,1% 22,9%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Incidenza lotti derivatiIncidenza lotti derivati
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Ad ogni nuovo “censimento” si aggiungono i dati di nuovi intermediari e questo permette di verificare ed adeguare le nostre stime.
Vediamo, nel dettaglio, i volumi e-trading intermediati via internet nel 1° semestre 2006.
• Gli eseguiti on line sono stati 21,9 milioni, aumentati del 19,3% rispetto al semestre precedente (erano stati circa 18,4 milioni). Sul mercato CASH le operazioni sono state circa 16,9 milioni (+19,7%). Sono aumentati anche (+18%), i lotti sui derivati, ed hanno raggiunto quota 5,03 milioni.
• Il controvalore intermediato on line sui mercati CASH è stato di circa 363 miliardi di euro, in aumento del 21% rispetto al periodo precedente. Nella tabella che segue ricostruiamo l’entità dell’operatività on line sui diversi mercati, come numero di operazioni e loro controvalore.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
46
Il mercato del trading on line in Italia - Stima
Periodo di riferimento
TOTALE ESEGUITI
di cui eseguiti CASH
di cui cash Italia (az.,
obblig. e CW)
di cui lotti derivati
MERCATI CASH
(euro ml)
di cui Italia (azioni,
obblig. e CW)
Anno 1999 n.d. 14.000 n.d.
Anno 2000 17.300.000 16.950.000 n.d. 250.000 stima 140.000 n.d.
Anno 2001 24.300.000 22.850.000 21.850.000 250.000 stima 204.500 194.600
Anno 2002 28.000.000 24.440.000 23.390.000 250.000 stima 259.000 249.400
1° sem 2003 14.800.000 12.200.000 11.700.000 2.600.000 169.441 164.733
2° sem 2003 14.976.763 11.787.769 11.197.908 3.188.994 206.380 201.355
1° sem 2004 14.736.122 11.166.907 10.617.565 3.569.215 220.740 214.188
2° sem 2004 13.715.602 10.175.172 9.567.528 3.540.430 202.001 197.863
1° sem 2005 17.538.420 13.558.218 12.866.940 3.980.201 254.119 248.559
2° sem 2005 18.371.149 14.115.980 13.574.279 4.255.169 301.235 279.014
1° sem 2006 21.922.290 16.892.821 16.038.533 5.029.470 363.476 337.349
OPERAZIONI ESEGUITE ON LINE CONTROVALORE
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Gli eseguiti e-trading sono andati progressivamente diminuendo sino alla fine del 2004: il tasso di crescita delle operazioni era, infatti, inferiore a quello dei conti e-trading.
A partire dal 2005 sono aumentati gli eseguiti complessivi e così pure gli eseguiti per conto, raggiungendo nella prima parte del 2006 in media 5,6 eseguiti semestrali, quasi una operazione al mese. Questo dato è ottenuto come media tra i 79 eseguiti semestrali per conto delle SIM e degli intermediari specializzati nel trading e i circa 4 eseguiti delle banche, come si può vedere nelle pagine che seguono (I dati degli Intermediari).
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
47
Gli eseguiti per conto – Stima
26,3
19,2
11,2
7,96,7 7,0
5,3 4,6 4,6 3,8 4,7 4,9 5,6
0
5
10
15
20
25
30
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
26,3
19,2
11,2
7,96,7 7,0
5,3 4,6 4,6 3,8 4,7 4,9 5,6
0
5
10
15
20
25
30
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
All’aumentare del numero di conti e-trading tendono a diminuire gli eseguiti sia per conto aperto che per conto “attivo”. L’affermazione è applicabile a tutti gli intermediari, anche se concorrono a determinare questo risultato anche altre variabili: la bontà della piattaforma ed il pricing applicato. Questa regola è più facilmente verificabile negli intermediari specializzati, che offrono ai propri clienti piattaforma e pricing sostanzialmente comparabili con i competitors.
L’operatività per conto negli intermediari specializzati
Op. per conto semestrale Op. per conto attivo
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
Op
era
zio
nis
em
est
rali
x co
nto
Conti e-trading specializzati100 60.000
Op. per conto semestrale Op. per conto attivoOp. per conto semestrale Op. per conto attivo
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
Op
era
zio
nis
em
est
rali
x co
nto
Conti e-trading specializzati100 60.000
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Nel 1° semestre 2006 le operazioni on line sono ulteriormente aumentate, soprattutto sui mercati cash. La loro incidenza su Borsa Italiana è però rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi anni. L’e-trading (solo operazioni sui mercati cash) genera il 25% delle operazioni di trading di Borsa (mercati cash) ed il 24% del loro controvalore.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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48
La quota degli eseguiti complessivi (incluse le operazioni sull’IDEM) scende di uno/due percentuali. E’ dunque confrontabile la quota di eseguiti rispetto a quella del controvalore.
Il mercato del trading on line in Italia - Stima
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
2000 2001 2002 2003 2004 2005 1° sem 2006
Es. on line cash it/es. Borsit (SOLO cash)
% CTV cash on line/CTV cash Borsit
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
2000 2001 2002 2003 2004 2005 1° sem 2006
Es. on line cash it/es. Borsit (SOLO cash)
% CTV cash on line/CTV cash Borsit
Es. on line cash it/es. Borsit (SOLO cash)
% CTV cash on line/CTV cash Borsit
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Come abbiamo già segnalato, il numero di operazioni sui mercati cash, diffuso da Borsa Italiana, include anche gli eseguiti parziali. Con l’eliminazione dei lotti minimi, il numero di eseguiti (inclusi i parziali) è lievitato e ormai è sovradimensionato del 30% circa rispetto alla somma di acquisti e vendite.
Usando la stessa unità di misura (sommatoria di acquisti e vendite) anche per gli eseguiti di Borsa Italiana la quota dell’e-trading sarebbe maggiore, per raggiungere il 30-31% circa degli eseguiti sui mercati cash. Nel grafico che segue riportiamo le stime KPMG. Gli eseguiti effettuati dai privati via internet risulterebbero essere una quota più rilevante del controvalore.
Nel complesso dunque l’e-trading in Italia genera una quota compresa tra il 25 ed il 31% degli eseguiti di Borsa Italiana.
Questi risultati sono stati raggiunti in quanto, sin dai suoi esordi, il canale on line si è qualificato, in Italia, come canale per il trading e un buon numero di intermediari, banche e SIM, hanno investito in piattaforme, nell’arricchimento dei servizi e nel customer care per soddisfare le esigenze di un limitato numero di traders che effettuano buona parte dei volumi e-trading.
Le difficoltà reddituali che hanno caratterizzato il trading on line (in tutto il mondo ed ancor più in Italia) hanno portato alla contrazione nel tempo del numero di intermediari, soprattutto tra quanti intendevano percorrere la strada del trading on line. Alcuni (gli esteri) hanno chiuso, altri sono stati acquisiti.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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49
L’evoluzione nel tempo delle quote cumulate dei primi, 3 e 5 intermediari, riportate nel grafico seguente evidenzia il processo di concentrazione.
Il grado di concentrazione: quote cumulate, per eseguito, dei primi 3,5 intermediari
30%
35%
40%
45%
50%
55%
60%
65%
70%
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Primi 3 Primi 5
30%
35%
40%
45%
50%
55%
60%
65%
70%
1° sem00
2° sem00
1° sem01
2° sem01
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Primi 3 Primi 5Primi 3 Primi 5
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Una chiave di lettura interessante è data dall’evoluzione delle quote di mercato per tipologia di intermediario: gruppi bancari “maggiori”, banche, banche “risparmio” ed intermediari specializzati nel trading (solo per questa matrice abbiamo considerato tra gli specializzati anche IntesaTrade).
Un canale specializzato e tre intermediari “risparmio” facenti parte dei Gruppi maggiori compaiono 2 volte (una nella loro categoria ed una come parte del gruppo) per evidenziare più chiaramente l’evoluzione delle quote per tipologia di intermediario (i loro volumi sono contenuti e non inficiano l’ammontare delle quote).
Le quote di mercato (per eseguiti) dei grandi gruppi e quelle degli intermediari specializzati nel trading sono cresciute costantemente nel tempo, a fronte di una relativa staticità delle altre banche. Nella prima parte del 2006 il trend si è ulteriormente accentuato.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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50
L’evoluzione delle quote di mercato per tipologia di intermediario
Banche Gruppi maggiori Specializzati Risparmio
Finecoconsideratoin GruppoCapitalia(Gruppi
Maggiori)
2000 2001 2002 2003 2004 2005 20060%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
Eseguiti on line complessivi (in milioni) 7,6 9,7 11,3 12,6 12,6 15,1 15,1 15,1 14,9 13,8 17,5 18,4 21,9
Banche Gruppi maggiori Specializzati RisparmioBanche Gruppi maggiori Specializzati Risparmio
Finecoconsideratoin GruppoCapitalia(Gruppi
Maggiori)
2000 2001 2002 2003 2004 2005 20060%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
Eseguiti on line complessivi (in milioni) 7,6 9,7 11,3 12,6 12,6 15,1 15,1 15,1 14,9 13,8 17,5 18,4 21,9
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
L’analisi di questo grafico chiarisce più di lunghe spiegazioni il “sentiment” diffuso nel sistema bancario, che tende a definire fallimentare l’esperienza e-trading.
Notevoli sono le differenze tra le quote di mercato per eseguito e quelle per controvalore. Le quote di mercato per controvalore vedono, infatti, una dominanza ancora maggiore degli specializzati. Il controvalore medio unitario sul mercato cash è, infatti, più elevato negli specializzati e, soprattutto nelle SIM con un limitato numero di clienti, può anche essere dieci volte superiore alla media di mercato. Nel grafico che segue abbiamo riportato il controvalore medio unitario nei canali specializzati e nelle banche. La differenza è evidente.
Il controvalore medio unitario sui mercati cash: specializzati e banche - Stima
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
CTV unitario cash specializzati CTV unitario cash banche
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
CTV unitario cash specializzati CTV unitario cash bancheCTV unitario cash specializzati CTV unitario cash banche
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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51
Gli eseguiti e-trading sono aumentati in tutti gli intermediari: +20% nelle banche, +19% negli specializzati. Il controvalore (mercati cash) è aumentato rispettivamente del 24% (nelle banche) e del 18% (negli specializzati).
Le variazioni di eseguiti e controvalore - Stima
Variazione CTV banche Variazione CTV specializzati
Variazione eseguiti banche Variazione eseguiti specializzati
Variazione eseguiti
Variazione intermediato
24%
18%
20%
19%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
Variazione CTV banche Variazione CTV specializzati
Variazione eseguiti banche Variazione eseguiti specializzati
Variazione CTV banche Variazione CTV specializzati
Variazione eseguiti banche Variazione eseguiti specializzati
Variazione eseguiti
Variazione intermediato
24%
18%
20%
19%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
Variazione eseguiti
Variazione intermediato
24%
18%
20%
19%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Nella matrice che segue sono riportate le variazioni di contratti eseguiti e di controvalore intermediato dei singoli intermediari. Come è evidente dalla matrice, il semestre è stato molto positivo per tutti, con tassi d’incremento anche rilevanti. Solo due banche indicano una variazione negativa di acquisti e vendite.
Le variazioni di eseguiti e controvalore del 1° sem. 2006 rispetto al 2° sem. 2005
-60%
-30%
0%
30%
60%
90%
120%
150%
-30% 0% 30% 60% 90% 120% 150% 180% 210%
Variazione degli eseguiti totali (compresi i lotti)
Va
ria
zio
ne
del
l'in
term
ed
iato
cash
-60%
-30%
0%
30%
60%
90%
120%
150%
-30% 0% 30% 60% 90% 120% 150% 180% 210%
Variazione degli eseguiti totali (compresi i lotti)
Va
ria
zio
ne
del
l'in
term
ed
iato
cash
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
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I dati degli intermediari sul trading I dati presentati in questo capitolo sono stati forniti dai 56 (in realtà nel trading sarebbero 212) intermediari italiani (tra cui sono compresi i gruppi, con i dati aggregati di più banche) che hanno risposto al nostro questionario.
Sono banche e SIM che raccolgono l’80% circa della clientela on line in Italia e tramite i quali viene effettuato l’85% di eseguiti ed una quota superiore di controvalore intermediato. I loro dati permettono di ragionare concretamente sull’e-trading, valutando i risultati che scaturiscono da clientela, obiettivi e posizionamenti differenti. I risultati presentati concernono il 1° semestre 2006.
I diversi intermediari differiscono tra loro sia per dimensioni, obiettivi, offerta e clientela di riferimento. Il confronto dei risultati ottenuti, effettuato per lo più tramite indicatori, contribuisce ad evidenziarne il diverso posizionamento strategico, oltre che rischi ed opportunità future.
Ricordiamo che, a partire da questo rapporto, abbiamo riportato i risultati e gli indicatori degli intermediari suddividendo quest’ultimi in relazione alla loro dimensione ed alla loro logica competitiva, così da costituire benchmark coerenti e confrontabili.
In particolare abbiamo suddiviso gli intermediari nelle seguenti categorie:
• Banche maggiori: comprendono Banca di Roma, Banco Posta, BNL, Intesa, Monte dei Paschi, San Paolo, Unicredit.
• Banche grandi: Antonveneta, Banco di Napoli, Popolare Novara e Popolare Verona.
• Banche medie: sono Banca Agricola Mantovana, Banca delle Marche, Banca Toscana, Banco di Brescia, BRE, Carige, CariParma, Carisbo, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Creberg, Credem e Deutsche Bank.
• Banche Piccole: Banca Etruria, CariVenezia, Friulcassa, Popolare Adriatico.
• Banche pure on line: FinecoBank, Bancaperta (Creval).
• Banche-risparmio: Fideuram, Mediolanum, MPS BP.
• Gruppi maggiori : Capitalia, Intesa, San Paolo e MPS.
• Gruppi grandi : BPU, Popolare Milano e Popolare Verona-Novara.
• Gruppi medi : CariFirenze, Creval e Banca Lombarda.
• Specializzati: Brunetta, Directa, IntesaTrade, IW Bank (solo per quanto concerne il trading), Millennium, Nuovi Investimenti e Twice.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
53
Iniziamo anche in questo caso con un’immagine di “sistema”: eseguiti e conti e-trading degli intermediari. Ovviamente le poche migliaia di clienti che operano con le SIM generano altissimi volumi complessivi per i loro intermediari.
La matrice di dettaglio rappresenta un ingrandimento di quella più grande, ottenuto tagliando l’asse delle “x” a 300.000 clienti e l’asse delle “y” a 1.000.000 di operazioni di trading.
Questo dettaglio rende visibili i moltissimi intermediari con poche decine di migliaia di clienti, che nel periodo considerato (1° semestre 2006) hanno effettuato un numero contenuto di operazioni.
La clientela e gli eseguiti degli intermediari
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 800.000
Ese
gu
itio
n li
ne
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
1.000.000
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000
Conti trading on line
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 800.000
Ese
gu
itio
n li
ne
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
1.000.000
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000
Conti trading on line Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
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Nella matrice della pagina seguente gli intermediari sono posti a confronto riguardo agli eseguiti effettuati ed al controvalore intermediato sui mercati cash (azioni, covered warrants e obbligazioni).
Ad un comparabile numero di operazioni può corrispondere un controvalore assai diverso, in relazione soprattutto alle leve offerte alla clientela (marginazione short e long) per aumentare i risultati delle operazioni speculative. Nelle SIM e negli intermediari focalizzati sul trading, infatti, il controvalore unitario è generalmente più alto.
Eseguiti e controvalore intermediato
0
20.000.000
40.000.000
60.000.000
80.000.000
100.000.000
120.000.000
0 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000 6.000.000
Eseguiti totali
Inte
rme
dia
toca
sh (
00
0€
)
0
20.000.000
40.000.000
60.000.000
80.000.000
100.000.000
120.000.000
0 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000 6.000.000
Eseguiti totali
Inte
rme
dia
toca
sh (
00
0€
)
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Il grafico successivo riporta il numero medio di operazioni mensili per conto di trading aperto.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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55
Operazioni mensili eseguite per conto di trading aperto
On line Specializzati
1,742,17
10,90
13,19
0
2
4
6
8
10
12
14
0,280,30
0,66
0,85
0,220,25
0,41
0,53
0,66
0,81
0,51
0,61
0,180,21
0,320,33
0,0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio
2° semestre 2005 1° semestre 2006
On line Specializzati
1,742,17
10,90
13,19
0
2
4
6
8
10
12
14
0,280,30
0,66
0,85
0,220,25
0,41
0,53
0,66
0,81
0,51
0,61
0,180,21
0,320,33
0,0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio
2° semestre 2005 1° semestre 20062° semestre 2005 1° semestre 2006
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Le operazioni per conto aperto sono aumentate nella media, in tutte le tipologie di banche e nei gruppi, oltre che negli specializzati. Nelle banche maggiori sono stati effettuati circa 2 eseguiti al semestre (0,30 al mese) per conto.
A parte, perché richiedono una scala diversa, sono riportate le operazioni per conto nelle banche on line “pure” e negli specializzati. Le prime salgono a 2,2 eseguiti al mese (13 semestrali) mentre negli specializzati l’operatività per conto aperto arriva a 13 operazioni mensili.
Il controvalore medio intermediato per eseguito sui mercati cash è aumentato in tutti (tranne che negli specializzati, in cui è rimasto stabile). Nelle banche è stato di poco inferiore a 13.000 euro, nelle banche risparmio 14.000 euro, nelle banche on line 22.400 e negli specializzati 31.000 euro. In questi ultimi intermediari l’effetto leva contribuisce ad aumentare significativamente il controvalore medio unitario.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
56
Controvalore medio per eseguito (migliaia di euro)
7,69,5
11,413,1 13,212,9
5,6 5,5
16,617,3
16,1 16,1
11,3
15,2
11,713,9
23,222,4
30,7 30,8
0
5
10
15
20
25
30
35
40
On line SpecializzatiBanchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio
2° semestre 2005 1° semestre 2006
7,69,5
11,413,1 13,212,9
5,6 5,5
16,617,3
16,1 16,1
11,3
15,2
11,713,9
23,222,4
30,7 30,8
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On line SpecializzatiBanchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
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Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio
2° semestre 2005 1° semestre 20062° semestre 2005 1° semestre 2006
Fonte: KPMG Advisory S.p.A
Il grafico permette di comparare l’operatività effettuata dalla clientela sui diversi mercati.
Ripartizione degli eseguiti on line per mercato
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Azioni Italia Azioni estero CW Derivati Italia ed estero Obbligazioni
On line Specializzati
2° sem05
1° sem06
2° sem05
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Banchemaggiori
Banchegrandi
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2° sem05
1° sem06
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2° sem05
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0%
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Azioni Italia Azioni estero CW Derivati Italia ed estero ObbligazioniAzioni Italia Azioni estero CW Derivati Italia ed estero Obbligazioni
On line Specializzati
2° sem05
1° sem06
2° sem05
1° sem06
Banchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio
2° sem05
1° sem06
2° sem05
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1° sem06
2° sem05
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2° sem05
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2° sem05
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1° sem06
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
La commissione unitaria è stata calcolata in due modi: nel primo grafico le commissioni sono rapportate al numero di eseguiti, mentre nel secondo all’intermediato. In entrambi i casi sono leggermente aumentate.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
57
Commissione unitaria media (euro per eseguito) lorda
10,711,6 12,212,5 12,1
13,5 13,0 12,613,9
11,311,6
13,7
18,3
15,214,2
3,7 3,4
0
2
4
6
8
10
12
14
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18
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SpecializzatiBanchemaggiori
Banchegrandi
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Gruppimaggiori
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2° semestre 2005 1° semestre 2006
10,711,6 12,212,5 12,1
13,5 13,0 12,613,9
11,311,6
13,7
18,3
15,214,2
3,7 3,4
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SpecializzatiBanchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
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Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio
2° semestre 2005 1° semestre 20062° semestre 2005 1° semestre 2006
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
La commissione unitaria media nelle banche e nei gruppi è stata in genere di 11-14 euro per eseguito. Le banche risparmio richiedono commissioni medie più alte (14 euro circa). Nelle SIM e nelle banche specializzate nel trading la commissione media per eseguito è di 3,4 euro, ancora diminuita.
La commissione unitaria per controvalore è in linea con quella per eseguito, simile nelle banche e nei gruppi, più che dimezzata negli specializzati e più alta nelle banche risparmio. Le differenze oggettive di pricing che permangono tra gli intermediari riflettono sia la clientela target che logiche, storiche ed attuali, di posizionamento e di offerta.
Commissione unitaria media permillare (euro per controvalore) lorda
0,08%0,09%
0,07%0,07%
0,08%0,09%
0,09%0,09%
0,08%0,08%
0,12%0,12%
0,21%
0,16%
0,02%0,01%
0,00%
0,05%
0,10%
0,15%
0,20%
0,25%
SpecializzatiBanchemaggiori
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Risparmio
2° semestre 2005 1° semestre 2006
0,08%0,09%
0,07%0,07%
0,08%0,09%
0,09%0,09%
0,08%0,08%
0,12%0,12%
0,21%
0,16%
0,02%0,01%
0,00%
0,05%
0,10%
0,15%
0,20%
0,25%
SpecializzatiBanchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Gruppimaggiori
Gruppigrandi
Gruppimedi
Risparmio
2° semestre 2005 1° semestre 20062° semestre 2005 1° semestre 2006
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
58
I risultati ottenuti nel 1° semestre 2006 dai numerosi operatori che hanno partecipato al nostro benchmark continuano a confermare i driver critici dell’e-trading.
• L’allargamento della base di clientela porta ad un incremento della quota di “dormienti” e di prudenti e quindi ad una diminuzione media delle operazioni per conto, come già è avvenuto in anni precedenti presso i canali on line di grandi gruppi europei.
• Questi clienti movimentano il proprio conto solo se i mercati mostrano un deciso trend positivo. I buoni indici di Borsa degli ultimi semestri hanno comportato maggiore operatività sia per i traders professionisti che per gli investitori. Solo quelli finanziariamente più attenti ed evoluti hanno però operato sui mercati finanziari. Infatti, l’incremento delle operazioni è stato del 19%, superiore a quello dei conti attivi, +7% circa.
• Nel complesso i volumi e-trading sono in crescita ormai da 3 semestri e continuano a raggiungere nuovi record. Per tutti il semestre è terminato con ottimi risultati.
• Le commissioni unitarie per il trading in Italia sono molto basse. Nelle banche aumenti e diminuzioni dei volumi determinano variazioni reddituali minime.
• L’e-trading ha raggiunto un buon livello di volumi, che non sono in grado di generare altrettanti ricavi o per lo meno non lo sono a queste condizioni di pricing.
L’operatività on line sui fondi Hanno fornito i dati relativi all’operatività on line sui fondi 22 intermediari del nostro campione, ma non sempre sono stati indicati tutti i dati richiesti: generalmente sono riportate le operazioni effettuate on line sui fondi, mentre raramente è indicata la raccolta lorda. Ancor più che per il trading, è elevato lo scarto tra conti aperti (spesso coincidenti con quelli e-trading) e conti che hanno effettivamente acquistato o venduto quote di fondi.
Le operazioni sui fondi via internet sono state, nelle stime KPMG, circa 775.000 (le operazioni comunicate dagli intermediari sono 625.000), in aumento del 44% rispetto al semestre precedente. L’incremento è superiore a quello che ha interessato l’e-trading, ma i volumi continuano a restare limitati quando rapportati al più grande mercato e-trading.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
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Le operazioni on line sui fondi - Stima
198.451262.296
298.598
536.300
774.923
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
1° sem 04 2° sem 04 1° sem 05 2° sem 05 1° sem 06
198.451262.296
298.598
536.300
774.923
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
1° sem 04 2° sem 04 1° sem 05 2° sem 05 1° sem 06
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Anche le operazioni per conto “nominale” sono aumentate, pur restando sempre al di sotto di 0,3 operazioni semestrali per conto. Del resto, anche negli intermediari più attivi in questo campo, non viene superato il limite di 1 operazione semestrale per conto.
L’andamento delle operazioni sui fondi per conto “nominale” - Stima
0,060,08 0,09
0,17
0,24
0,000
0,050
0,100
0,150
0,200
0,250
0,300
0,350
0,400
1° sem 04 2° sem 04 1° sem 05 2° sem 05 1° sem 06
0,060,08 0,09
0,17
0,24
0,000
0,050
0,100
0,150
0,200
0,250
0,300
0,350
0,400
1° sem 04 2° sem 04 1° sem 05 2° sem 05 1° sem 06 Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
I dati degli intermediari confermano le nostre analisi sul mercato complessivo.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
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Le operazioni sui fondi per conto “nominale”
0,240,22 0,240,32
0,070,090,050,08
0,28
0,45
0,180,25
0,020,03
0,150,12
0,47
0,93
0,01 0,010,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
SpecializzatiBanchemaggiori
Banchegrandi
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Gruppimaggiori
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2° semestre 2005 1° semestre 2006
0,240,22 0,240,32
0,070,090,050,08
0,28
0,45
0,180,25
0,020,03
0,150,12
0,47
0,93
0,01 0,010,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
SpecializzatiBanchemaggiori
Banchegrandi
Banchemedie
Banchepiccole
Gruppimaggiori
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Gruppimedi
Risparmio On line
2° semestre 2005 1° semestre 20062° semestre 2005 1° semestre 2006
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Nonostante il significativo incremento di acquisti, vendite e switch on line di fondi, nel complesso questo mercato continua a manifestare numeri piccoli quando comparato con l’e-trading, confermandosi come mercato marginale.
Abbiamo riportato, nella matrice che segue, in ascissa le operazioni in fondi nel primo semestre 2006 ed in ordinata le variazioni di queste operazioni rispetto al semestre precedente.
Le variazioni dei fondi on line per intermediario
0%
50%
100%
150%
200%
250%
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000
Operazioni in fondi 1° semestre 2006
Vari
azi
on
iopera
zion
iin
fond
i
(1°
sem
est
re2
00
6/2
°se
mest
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Operazioni in fondi 1° semestre 2006
Vari
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re2
00
6/2
°se
mest
re2
00
5)
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
61
Il controvalore medio unitario è 8.700 euro, dove gli estremi sono compresi tra i 4.000 ed i 15.000 euro per operazione, in leggero incremento rispetto al semestre precedente. Ormai sono passati anni dalla prima offerta di fondi on line, ma questo mercato ha mantenuto tutti i connotati che caratterizzano le fasi iniziali del lancio di un nuovo prodotto, e che abbiamo già riportato in precedenti rapporti:
• ricorre ad internet per l’acquisto e la vendita di quote di fondi solo una clientela di nicchia, evoluta e preparata;
• l’operatività on line sui fondi continua ad aumentare, ma i volumi restano contenuti, sino quasi a scomparire nel confronto con gli eseguiti di trading;
• i clienti e-trading di intermediari che offrono fondi on line effettuano in media poche operazioni semestrali su tali prodotti, con significative differenze tra gli intermediari;
• la clientela è più interessata all’acquisto di quote di Sicav estere che non a prodotti di SGR italiane.
L’investimento in fondi on line, nonostante la riduzione, e talora l’eliminazione delle commissioni di ingresso, è ancora un mercato di nicchia, che interessa una nicchia ristretta di clienti in grado di confrontare autonomamente l’andamento dei benchmark, di valutare rischi e rendimenti.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
63
I ricavi dell’operatività on line L’offerta e-banking è nata in Italia alla fine del 2000, puntando sulla gratuità dell’operatività on line e su una competitiva remunerazione della liquidità detenuta sui nuovi conti. Gli italiani sono accorsi ed hanno incominciato ad apprezzare comodità del nuovo canale, effettuando bonifici, pagando bollettini e ricaricando la scheda del proprio cellulare. Gradualmente è stata abbandonata la gratuità dell’offerta e le banche hanno iniziato a rendere onerosi l’accesso e l’utilizzo dell’e-banking.
Alcune banche richiedono il pagamento di un canone per l’accesso all’operatività (e le disposizioni di pagamento sono poi gratuite), in altre l’accesso è libero, ma è richiesto il pagamento di commissioni per le disposizioni di pagamento, comunque inferiori a quelle applicate dallo sportello. In altre realtà l’offerta del canale on line prevede sia il pagamento di un canone, ridotto, che commissioni per le singole operazioni. Altre banche offrono alla propria clientela una gamma di “pacchetti” pre-definiti che includono, tra le altre opportunità, la possibilità di accedere on line al proprio conto detenuto allo sportello ed al deposito titoli senza ulteriori spese.
Con l’aumento della base clienti crescono, con tassi contenuti ma costanti, i ricavi da canone e da operatività “banking”. La variazione positiva non è sempre evidente proprio perché il canone per operare on line è spesso incluso nel “pacchetto”. Consideriamo ricavi e-banking ed e-trading prima separatamente, poiché le loro dinamiche sono sostanzialmente differenti, e poi in modo aggregato, per valutare gli effetti combinati.
Ricavi da canone e da operatività e-banking. Le commissioni incassate per l’operatività “banking” sono direttamente correlate al numero di conti sottoscritti. I ricavi per conto sono maggiori se scaturiscano dal canone, minori se solo da commissioni incassate per le operazioni dispositive. Nel primo caso l’entità dei ricavi non è correlata alla clientela, molto o poco attiva, nel secondo, invece, l’indice di movimentazione del conto determina ricavi complessivi assai diversi.
Ma per le banche, oltre ai ricavi, è importante che i clienti con conto/accesso on line utilizzino questo canale per le proprie operazioni “ordinarie” di pagamento, senza ricorrere allo sportello. In questo caso diminuisce, per la banca, il costo di gestione del cliente. Questo è, come vedremo nel prossimo capitolo, uno degli obiettivi critici assegnati al canale on line.
I ricavi che consideriamo in queste pagine sono parziali, ma, soprattutto, non comprendono i minori costi conseguenti al trasferimento di operatività dallo sportello al cliente, difficili da calcolare. Alcune banche, soprattutto maggiori, stanno iniziando a stimarli, perché impatteranno in misura consistente sull’evoluzione del sistema distributivo: numero e tipologia di sportelli, lay-out e ruolo degli stessi.
Nella matrice che segue sono riportati i conti on line e le commissioni e-banking lorde (rombo) e nette (quadrato) incassate degli intermediari. All’aumentare del numero di conti cresce anche l’entità delle commissioni. In questi dati sono spesso compresi, per intero, i canoni, che in realtà concernono l’accesso a tutti i servizi e non alla sola operatività banking.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
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Commissioni e-banking lorde e nette (in migliaia di euro)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000 160.000 180.000 200.000
Conti banking on line
Co
mm
issi
onib
an
king o
n li
ne
Lorde Nette
0
100
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600
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0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000 160.000 180.000 200.000
Conti banking on line
Co
mm
issi
onib
an
king o
n li
ne
Lorde NetteLorde Nette
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Nel 1° semestre 2006 sono aumentati i ricavi e-banking (includono anche il canone). L’incremento è generalmente inferiore a quello che ha interessato le operazioni. La minor crescita è, forse, dovuta al fatto che il canone annuale non sempre viene ripartito sui singoli mesi di competenza.
Variazioni di commissioni e di disposizioni (solo banking) 1° sem 2006/2° sem 05
Lorde Nette
-80%
-60%
-40%
-20%
0%
20%
40%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%
Variazioni di operazioni dispositive banking
Vari
azi
on
ico
mm
issi
oni
ban
kin
g
Lorde NetteLorde Nette
-80%
-60%
-40%
-20%
0%
20%
40%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%
Variazioni di operazioni dispositive banking
Vari
azi
on
ico
mm
issi
oni
ban
kin
g
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
65
Ricavi e-trading. Sono costituiti prevalentemente da commissioni richieste per comprare e vendere titoli. Nelle SIM e nelle banche con piattaforme specifiche per il trading, che talora richiedono un canone per l’utilizzo di quella piattaforma, l’elevata operatività media della loro clientela genera ingenti commissioni che limitano l’entità dei ricavi da canone.
I ricavi e-trading sono pertanto direttamente correlati all’ammontare dei volumi, all’andamento dei mercati e/o al profilo di operatività della clientela, oltre che alle commissioni unitarie richieste. Nel 1° semestre 2006 le commissioni complessive sono aumentate, in linea con l’incremento delle operazioni. Nella matrice che segue sono riportati i volumi di trading e le commissioni lorde e nette incassate dagli intermediari.
Commissioni e-trading lorde e nette (in migliaia di euro)
Co
mm
issi
on
itra
din
g o
n li
ne
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000 500.000
Eseguiti trading on line
Lorde Nette
Co
mm
issi
on
itra
din
g o
n li
ne
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
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0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000
0
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1.000
1.500
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3.000
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000 500.000
Eseguiti trading on line
Co
mm
issi
on
itra
din
g o
n li
ne
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000 500.000
Eseguiti trading on line
Lorde NetteLorde Nette
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
66
Le commissioni nette di trading possono essere molto inferiori alle lorde. Le commissioni passive, retrocesse ai promotori, e relative all’accesso diretto o indiretto a Borsa Italiana (maggiori nel secondo caso) possono erodere una fetta significativa di quelle “attive”.
Nella matrice che segue abbiamo evidenziato in ascissa la variazione degli eseguiti on line tra il 1° semestre 2006 e quello precedente, e in ordinata la variazione delle commissioni incassate per il trading. L’incremento delle commissioni è in linea con quello registrato nei volumi.
Incremento di commissioni e di eseguiti (solo trading) 1° sem 2006/2° sem 05
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
0% 20% 40% 60% 80% 100% 120%
Variazioni eseguiti on line
Va
riazi
on
ico
mm
issi
onit
radin
g o
n li
ne
Lorde Nette
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
0% 20% 40% 60% 80% 100% 120%
Variazioni eseguiti on line
Va
riazi
on
ico
mm
issi
onit
radin
g o
n li
ne
Lorde NetteLorde Nette
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
KPMG stima che le commissioni lorde annue incassate in Italia per l’e-trading possano essere quantificate in 220-240 milioni di euro, a fronte di 33-35 milioni di operazioni annue. Questo mercato è dunque interessante per gli intermediari, in termini di volumi, ma la struttura commissionale, troppo contenuta, lo rende poco remunerativo. Quando i mercati finanziari sono positivi le banche vedono crescere i volumi dei propri clienti e le loro commissioni, generalmente calcolate come permillare sul controvalore, ma non vivono di e-trading.
Competono su questo mercato gli intermediari “specializzati” e soprattutto quelli con una struttura di costi leggera anche se il trading on line costituisce il business primario solo per 4-5 di essi, tra banche e SIM. In tutti gli altri le fonti primarie di ricavo sono diverse: operatività sui mercati finanziari in conto, vendita di fondi ed acquisto/vendita di titoli tramite promotori.
Ricavi complessivi. Non è facile determinare i ricavi complessivi dell’offerta on line, per le tante considerazioni sin qui fatte, ma è possibile fare qualche stima.
Riteniamo che i ricavi unitari lordi annui , per ciascun conto on line, possano variare da un minimo di 36-40 euro, nel caso non sia richiesto il canone e l’operatività trading sia
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
67
limitata, sino ai 1.300 euro nelle SIM e nelle banche specializzate nell’e-trading. L’elevata variabilità di tale importo è data soprattutto dall’entità del canone richiesto e dal profilo operativo di clientela servita, che può determinare differenze sostanziali nelle commissioni e-trading e un po’ meno sostanziali nelle commissioni e-banking.
Nelle nostre stime, le banche che richiedono un canone di limitato importo (12-18 euro annui) e si rivolgono a clienti con media operatività possono ottenere, per ciascun conto on line dispositivo, ricavi compresi tra 50 e 60 euro, comprendendo canone e commissioni da trading e da disposizioni banking.
Sulla base delle risposte fornite al questionario, abbiamo calcolato la composizione percentuale dei ricavi (lordi e netti) del canale on line. Le commissioni e-trading includono quelle sui fondi ed i canoni richiesti per la piattaforma trading, mentre i ricavi “banking” sono stati divisi tra commissioni e canoni. Nel 1° semestre 2006 sono aumentate sia le commissioni “banking”, che quelle generate dall’e-trading. I ricavi da trading permangono, comunque, essenziali: nelle banche generano, infatti una quota dei ricavi complessivi compresa tra il 69% ed il 74%.
Banche: la composizione dei ricavi, netti e lordi, generati da operazioni on line
Commissioni banking Canoni e altre comm banking
Tot commissioni trading
11% 6%
21%22%
68% 72%
0%
10%
20%30%
40%
50%
60%
70%80%
90%
100%
1° sem 2006 1° sem 2006
Lorde Nette
Commissioni banking Canoni e altre comm banking
Tot commissioni trading
Commissioni banking Canoni e altre comm banking
Tot commissioni trading
11% 6%
21%22%
68% 72%
0%
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20%30%
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60%
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90%
100%
1° sem 2006 1° sem 2006
Lorde Nette
11% 6%
21%22%
68% 72%
0%
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20%30%
40%
50%
60%
70%80%
90%
100%
1° sem 2006 1° sem 2006
Lorde Nette
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Gli intermediari hanno a disposizione poche leve per aumentare i ricavi on line:
• e-banking: aumento del numero dei conti (anche non attivi se è richiesto un canone) oppure aumento del pricing richiesto per effettuare operazioni dispositive;
• e-trading: allargamento base clienti, aumento dell’operatività media effettiva (a seguito offerta nuovi prodotti/mercati e corsi di formazione), aumento del pricing unitario.
Una maggiore redditività nelle banche deriverà, soprattutto, dalla fidelizzazione della clientela attuale, dall’aumento della base clienti oltre che dal miglioramento dell’offerta.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
69
Obiettivi e criticità del canale on line Da tre anni chiediamo alle banche ed alle SIM che partecipano alla nostra rilevazione di definire gli obiettivi che assegnano alla propria offerta on line e di indicare i propri punti di forza e di debolezza nei confronti dei competitors. Non tutti rispondono a queste domande (sono stati 23 intermediari: 15 banche, 4 gruppi e 4 SIM) ma le loro risposte sono molto importanti per capire come gli intermediari intendono far evolvere il canale on line e quali sono le loro aspettative.
KPMG chiede di attribuire, ai singoli punti di una lista di possibili obiettivi, il valore “nullo”, “secondario”, “prioritario” o “critico”. La confrontabilità dei dati è ottenuta assegnando un punteggio a ciascuna possibilità. Le risposte confermano quanto dichiarato nelle precedenti indagini.
Le Banche da più di un anno assegnano al canale on line gli stessi obiettivi. I primi tre sono, come il semestre precedente, la diminuzione di operatività allo sportello, l’offerta del servizio a clienti esistenti (serviti allo sportello) e l’ampliamento dei servizi dispositivi. L’unica variazione è al quarto posto: sale il “miglioramento del customer service” (bene!) al posto di “la diminuzione dei costi on line”. Il nuovo canale è entrato in una fase più evoluta e le banche inducono i propri clienti ad effettuare autonomamente le principali operazioni di pagamento, garantendo loro un’ampia offerta ed un buon servizio di assistenza.
Gli obiettivi ritenuti prioritari per il canale on line delle banche
Nulli Secondari Prioritari Critici
Obiettivi
32,89
36,84
38,16
39,47
43,42
48,68
48,68
52,63
60,53
50
50
0 25 50 75
Incremento della redditività operazioni trading
Incremento della redditività operazioni banking
Miglioramento della piattaforma trading
Ampliamento nuovi prodotti/servizi trading
Miglioramento della piattaforma banking
Diminuzione costi on line
Nuovi clienti per la banca/gruppo
Miglioramento customer services
Ampliamento offerta nuovi prodotti/servizi banking
Offerta on line a clienti esistenti
Diminuzione dell'operatività allo sportello
Nulli Secondari Prioritari Critici
Obiettivi
32,89
36,84
38,16
39,47
43,42
48,68
48,68
52,63
60,53
50
50
0 25 50 75
32,89
36,84
38,16
39,47
43,42
48,68
48,68
52,63
60,53
50
50
0 25 50 75
Incremento della redditività operazioni trading
Incremento della redditività operazioni banking
Miglioramento della piattaforma trading
Ampliamento nuovi prodotti/servizi trading
Miglioramento della piattaforma banking
Diminuzione costi on line
Nuovi clienti per la banca/gruppo
Miglioramento customer services
Ampliamento offerta nuovi prodotti/servizi banking
Offerta on line a clienti esistenti
Diminuzione dell'operatività allo sportello
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Anche nelle SIM e negli intermediari specializzati l’ordine dei primi 3 obiettivi critici è rimasto simile a quanto rilevato nel semestre precedente.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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70
Il primo obiettivo resta l’estensione della base clienti con l’acquisizione di nuovi traders, a pari merito con il miglioramento della piattaforma. Il 3° obiettivo diventa l’incremento della redditività delle operazioni trading.
Gli obiettivi ritenuti prioritari per il canale on line: SIM e canali specializzati
Nulli Secondari Prioritari Critici
Obiettivi
33,3
33,3
43,8
50
50
25
25
12,5
0 25 50 75
Ampliamento nuovi prodotti/servizi banking
Incremento della redditività operazioni banking
Miglioramento della piattaforma banking
Diminuzione dell'operatività allo sportello
Offerta on line a clienti esistenti
Ampliamento nuovi prodotti/servizi trading
Miglioramento del customer services
Diminuzione costi on line
Incremento della redditività operazioni trading
Miglioramento della piattaforma trading
Nuovi clienti per la banca/gruppo
Nulli Secondari Prioritari Critici
Obiettivi
33,3
33,3
43,8
50
50
25
25
12,5
0 25 50 75
Ampliamento nuovi prodotti/servizi banking
Incremento della redditività operazioni banking
Miglioramento della piattaforma banking
Diminuzione dell'operatività allo sportello
Offerta on line a clienti esistenti
Ampliamento nuovi prodotti/servizi trading
Miglioramento del customer services
Diminuzione costi on line
Incremento della redditività operazioni trading
Miglioramento della piattaforma trading
Nuovi clienti per la banca/gruppo
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Il trading on line è redditizio solo se l’intermediario opera con struttura di costi contenuta e se riesce a conquistare e fidelizzare alcune migliaia di clienti, attivi e molto attivi, adeguando costantemente le leve “pricing” e “gamma di prodotti/servizi”.
I punti di forza e di debolezza degli intermediari on line Gli intermediari conoscono bene i propri punti di forza e di debolezza. A ciascuna auto-valutazione di banche (26 tra banche e gruppi) e SIM (5) è stato associato un valore numerico. I risultati differiscono sostanzialmente per “natura” di intermediario, ma risultano abbastanza omogenei all’interno delle singole classi.
Le banche valutano come proprio punto di forza la qualità del servizio “customer care”, l’offerta di pagamenti e di ricariche di cellulari e carte pre-pagate. Si considerano più deboli, nel confronto con gli altri intermediari del mercato, soprattutto relativamente all’offerta e-trading ed ancor più alle piattaforme di trading ma anche banking. Queste valutazioni sono un po’ variate rispetto a quelle del semestre precedente, ma non nella sostanza.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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La valutazione delle Banche sul proprio canale on line
0 25 50 75 100
28,75
45,00
45,83
48,21
52,00
54,00
54,17
55,56
57,14
59,21
59,62
61,46
63,33
63,54
65,38
65,38
Strumenti op trading
Piattaforme di trading
Accesso ai mercati
Tassi int liquidità
Piattaforma banking
Strumenti pag banking
Commissioni trading
Canone banking
Canone trading
Commissioni banking
Livello di sicurezza
Info su titoli e didattica
Ricariche carte prepagate
Ricariche cellulari
Pagamenti (bonifici, tasse, bollettini postali)
Qualità del customer care
Autovalutazione sul canale on line
Assenti Da migliorare
Superiore alla concorrenza
EccellenteIn linea con la concorrenza
0 25 50 75 100
28,75
45,00
45,83
48,21
52,00
54,00
54,17
55,56
57,14
59,21
59,62
61,46
63,33
63,54
65,38
65,38
Strumenti op trading
Piattaforme di trading
Accesso ai mercati
Tassi int liquidità
Piattaforma banking
Strumenti pag banking
Commissioni trading
Canone banking
Canone trading
Commissioni banking
Livello di sicurezza
Info su titoli e didattica
Ricariche carte prepagate
Ricariche cellulari
Pagamenti (bonifici, tasse, bollettini postali)
Qualità del customer care
Autovalutazione sul canale on line
Assenti Da migliorare
Superiore alla concorrenza
EccellenteIn linea con la concorrenza
Autovalutazione sul canale on line
Assenti Da migliorare
Superiore alla concorrenza
EccellenteIn linea con la concorrenza
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Un discorso diverso concerne l’offerta di crediti personali e di mutui: rispettivamente solo il 31% ed il 23% del nostro campione di banche offre questi servizi. Questi intermediari ritengono la propria offerta in linea con il mercato.
La valutazione delle banche su crediti personali e mutui
41,67
50,00
0 25 50 75 100
Richiesta Mutui
Richiesta Crediti Personali
Autovalutazione sul canale on line
Assenti Da migliorare
Superiore alla concorrenza
EccellenteIn linea con la concorrenza
41,67
50,00
0 25 50 75 100
Richiesta Mutui
Richiesta Crediti Personali
Autovalutazione sul canale on line
Assenti Da migliorare
Superiore alla concorrenza
EccellenteIn linea con la concorrenza
Autovalutazione sul canale on line
Assenti Da migliorare
Superiore alla concorrenza
EccellenteIn linea con la concorrenza
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
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Le analisi effettuate da KPMG confermano che la clientela dei canali on line, in media, valuta positivamente i propri intermediari e considera critiche, in questa valutazione, le caratteristiche (pricing, livello di sicurezza, customer care) che le banche indicano come propri punti di forza.
Per i canali specializzati nel trading sono aspetti qualificanti, come sempre, la piattaforma e-trading, la qualità del “customer care” ed il livello di sicurezza. Gli intermediari italiani “specializzati” sono riusciti in questi anni, adeguando costantemente le piattaforme ed abbassando il pricing, a conquistare migliaia di traders professionisti e professionali.
La valutazione degli “specializzati” sul proprio canale on line
Autovalutazione sul canale on line
Assenti Da migliorare
Superiore alla concorrenza
EccellenteIn linea con la concorrenza
0 25 50 75 100
55,00
55,00
56,25
75,00
75,00
80,00
80,00
85,00
Commissioni trading
Info su titoli e didattica
Canone trading
Accesso ai mercati
Strumenti op trading
Qualità del customer care
Livello di sicurezza
Piattaforme di trading
Autovalutazione sul canale on line
Assenti Da migliorare
Superiore alla concorrenza
EccellenteIn linea con la concorrenza
Autovalutazione sul canale on line
Assenti Da migliorare
Superiore alla concorrenza
EccellenteIn linea con la concorrenza
0 25 50 75 100
55,00
55,00
56,25
75,00
75,00
80,00
80,00
85,00
Commissioni trading
Info su titoli e didattica
Canone trading
Accesso ai mercati
Strumenti op trading
Qualità del customer care
Livello di sicurezza
Piattaforme di trading
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Nel complesso gli intermediari italiani on line, affacciatisi in ritardo sul mercato, hanno colmato velocemente il distacco nei confronti di banche e SIM europee, soprattutto rispetto ai grandi gruppi, che solo tre anni fa sembravano pronti a conquistare il mercato italiano. Non tutte le banche italiane offrono l’ampiezza di prodotti e di servizi e-banking di competitors europei; sanno quindi che questo è un proprio punto di debolezza. Sono ancora carenti i sistemi di customer knowledge e, ancor più, quelli di customer retention, che saranno sempre più indispensabili per mantenere e rafforzare la relazione con la propria clientela.
Il cliente on line è culturalmente più evoluto del cliente medio italiano; possiede talora più conti on line ed è in grado di fare confronti tra le banche. In questa seconda fase dell’e-banking e dell’e-trading, in cui il pricing è diventato sostanzialmente confrontabile tra i diversi intermediari (ovviamente all’interno di ciascuna tipologia) il cliente tende a rimanere fedele al suo intermediario qualora riconosca il livello di servizio offerto.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
73
e-banking in Europa e nel mondo Il Rapporto KPMG sull’e-Finance è sempre stato focalizzato sul mercato italiano. Il confronto dei risultati “domestici” con quelli raggiunti altri Paesi Europei non è facile, in quanto le fonti disponibili sono limitate e, soprattutto, sono spesso differenti le modalità di rilevazione dei dati. In questo capitolo articoliamo un confronto tra la penetrazione del canale e-banking in Italia ed in Europa usando i dati Eurostat ed OECD, integrati, in alcuni casi, con altre fonti.
Riprendiamo, in primo luogo, i dati relativi ad internet, in quanto il livello di penetrazione del canale e-banking nei diversi Paesi europei è direttamente correlato alla diffusione di internet ed, ancor più, della banda larga. I valori raggiunti variano, talora anche in misura rilevante, in relazioni alle fonti utilizzate, anche se in tutti i casi è evidente la sostanziale differenziazione di penetrazione di internet tra i paesi nordici, dove è sempre superiore al 70%, quelli continentali (quali Francia, Germania e Austria) in cui raggiunge livelli medi, ed i paesi mediterranei. In quest’ultimi, nel 2006 il grado di utilizzo di internet è stato generalmente inferiore a quello raggiunto 4-5 anni fa dai paesi nordici. Simili considerazioni si applicano alle connessioni a banda larga ed all’utilizzo del canale e-banking.
La popolazione in Europa (EU15) è costituita da 318,4 milioni di persone, 247 milioni delle quali ha un’età compresa tra i 14 ed i 74 anni. Nel 2006, per Eurostat, internet era usato da 144 milioni di persone (il 58% della fascia d’età 14-74 anni), con un tasso di crescita rispetto al 2004 di 5 punti percentuali. Nell’Europa “allargata” (EU25) le persone tra 14 e 74 anni sono 358,3 milioni, su una popolazione complessiva di 463,5 milioni. La penetrazione di internet, in questo caso, è del 56%, aumentata di 7 punti percentuali negli ultimi 3 anni. Nei paesi di nuovo inserimento, infatti, il tasso di crescita nell’utilizzo di internet è maggiore della media EU15.
Penetrazione di internet sulla popolazione europea (14-74 anni) nel 2006
53%
58%
58%
49%
54%
56%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
2004
2005
2006
EU 15 internet EU25 internet
53%
58%
58%
49%
54%
56%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
2004
2005
2006
EU 15 internet EU25 internetEU 15 internet EU25 internet
Fonte: Eurostat.
La penetrazione nei singoli Paesi varia da un minimo del 20% circa (in Grecia secondo OECD) ad un massimo del 78-80% (in Svezia, Danimarca o Olanda, per tutte le fonti). Presentiamo congiuntamente le stime Eurostat del 2006 (sulla popolazione in età compresa tra 14 e 74 anni)
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
74
e quelle OECD (sulle famiglie, dati relativi al 2005). In taluni Paesi sono evidenti differenze, che si riflettono anche sul livello di penetrazione dell’e-banking.
I dati Eurostat dicono che lo scorso anno solo il 38% della popolazione italiana usava internet, livello minimo, dopo la Grecia, di penetrazione in EU 25.
Diverse le stime OECD, secondo cui nel 2005 il 39% delle famiglie italiane accedeva ad internet, una quota superiore a Spagna (35,5%), Portogallo (31,5%), Grecia (21,7%) e probabilmente anche alla Francia (il cui 34% di penetrazione è però relativo al 2004). Questi valori sono confermati anche da altre fonti: Internetworldstats stima la penetrazione italiana superiore a quella francese e spagnola, pur restando nettamente inferiore a quella tedesca.
Si può quindi ipotizzare che in Italia, Francia e Spagna il livello di accesso ad internet sia sostanzialmente comparabile.
La penetrazione di internet nei Paesi Europei (Eurostat 2006; OECD 2005)
OECD Households with access to the Internet 2005,percentage of all households
EUROSTAT use of internet (last 1 year) 2006
48%
32%
47%
45%
38%
47%
50%
38%
64%
55%
64%
80%
69%
72%
83%
73%
88%
87%
83%
19%
22%
22%
30%
31%
34%
36%
39%
47%
47%
50%
54%
60%
62%
64%
65%
73%
75%
78%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%100%
Czech Republic
Greece
Hungary
Poland
Portugal
France
Spain
Italy
Austria
Ireland
Belgium
Finland
United Kingdom
Germany
Norway
Luxembourg
Sweden
Denmark
Netherlands
OECD Households with access to the Internet 2005,percentage of all households
EUROSTAT use of internet (last 1 year) 2006
OECD Households with access to the Internet 2005,percentage of all households
EUROSTAT use of internet (last 1 year) 2006
48%
32%
47%
45%
38%
47%
50%
38%
64%
55%
64%
80%
69%
72%
83%
73%
88%
87%
83%
19%
22%
22%
30%
31%
34%
36%
39%
47%
47%
50%
54%
60%
62%
64%
65%
73%
75%
78%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%100%
Czech Republic
Greece
Hungary
Poland
Portugal
France
Spain
Italy
Austria
Ireland
Belgium
Finland
United Kingdom
Germany
Norway
Luxembourg
Sweden
Denmark
Netherlands
Fonte: Eurostat (2006) ed OECD (2005). I dati OECD di Francia sono relativi al 2004.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
75
Anche la disponibilità di connessioni a banda larga favorisce la diffusione e l’utilizzo dell’e-banking. I dati riportati nel grafico seguente, diffusi da OECD, relativi alle sottoscrizioni effettuate, dovrebbero presentare un maggior grado di certezza rispetto alle diverse stime sulla penetrazione di internet.
Gli italiani che hanno acquistato connessioni a banda larga sono almeno 7,7 milioni e rappresentano il 13,2% della popolazione complessiva. La penetrazione italiana è simile a quella spagnola (13,6%), superiore alla portoghese (12,9%), ma inferiore a quella francese. Questi dati sono coerenti con quanto rilevato nell’ultima indagine KPMG sulla clientela on line (Inside View), effettuata nell’autunno 2006. L’80% del campione KPMG, rappresentativo della clientela abituata ad usare da tempo l’e-banking, dichiarava di connettersi ad internet via ADSL.
Le connessioni a banda larga in Europa nel 2006 (sottoscrizioni per 100 abitanti)
2,7%
2,9%
5,3%
7,8%
9,2%
9,4%
12,9%
13,2%
13,6%
15,1%
17,7%
17,7%
17,9%
19,3%
19,4%
22,7%
25,0%
27,3%
28,8%
29,3%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%
Greece
Slovak Republic
Poland
Hungary
Ireland
Czech Republic
Portugal
Italy
Spain
Germany
Austria
France
Luxembourg
Belgium
United Kingdom
Sweden
Finland
Iceland
Netherlands
Denmark
2,7%
2,9%
5,3%
7,8%
9,2%
9,4%
12,9%
13,2%
13,6%
15,1%
17,7%
17,7%
17,9%
19,3%
19,4%
22,7%
25,0%
27,3%
28,8%
29,3%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%
Greece
Slovak Republic
Poland
Hungary
Ireland
Czech Republic
Portugal
Italy
Spain
Germany
Austria
France
Luxembourg
Belgium
United Kingdom
Sweden
Finland
Iceland
Netherlands
Denmark
Fonte: OECD, 2006.
Eurostat rileva da alcuni anni molti ambiti di utilizzo di internet: la comunicazione (e-mail), il download di musica e film, la prenotazione ed acquisto di viaggi, l’e-commerce ed anche l’accesso a canali on line delle banche e di altre istituzioni finanziarie. Questa modalità di rilevazione non distingue tra utilizzo informativo e dispositivo del canale.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
76
Lo scorso anno, secondo Eurostat, di persone. in Europa (EU15) 59 milioni di persone (il 24% della popolazione di 14-74 anni) hanno utilizzato internet per servizi e-banking e finanziari. Sono aumentate dal 2004 di 2 punti percentuali, un incremento, in valore assoluto, di circa 5 milioni
Allargando il perimetro ai Paesi di recente inserimento (EU25) che utilizzano e-banking salgono a 79 milioni (22% della popolazione), aumentate in questo caso in 3 anni di 4 punti percentuali, +14 milioni di persone. Il tasso di penetrazione dell’e-banking cresce dunque molto più velocemente in paesi in cui era sino a pochi anni fa quasi inesistente che non nei Paesi nordici.
L’utilizzo e-banking nella popolazione europea nel 2006
22%
22%
24%
18%
19%
22%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
2004
2005
2006
EU15 e-banking EU25 e-banking
22%
22%
24%
18%
19%
22%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
2004
2005
2006
EU15 e-banking EU25 e-bankingEU15 e-banking EU25 e-banking
Fonte: Eurostat 2006.
Come per internet, anche la penetrazione dell’accesso e-banking varia tra i massimi dei paesi nordici ed i livelli molto contenuti dei paesi mediterranei.
Per Eurostat, in Finlandia il 63% della popolazione utilizza servizi e-banking. In Olanda, Svezia e Danimarca queste percentuali oscillano tra il 57% ed il 59% della popolazione (sempre in età compresa tra 14 e 74 anni). Nei paesi continentali il grado di penetrazione è compreso tra il 18% rilevato sulla popolazione francese ed il 32% della Germania. Nei paesi EU25 di più recente inserimento, quali la Slovacchia, la Slovenia e la Lituania, la popolazione che usa internet per accedere ai servizi finanziari varia tra il 13 ed il 16%.
Sempre secondo i dati Eurostat, nei Paesi dell’Europa mediterranea l’utilizzo dell’e-banking rimane ancora limitato ad alcune fasce di clientela, e la penetrazione complessiva è del 10% in Portogallo, del 9% in Italia, per scendere al 2% in Grecia. La Spagna, con il suo 15%, si confronta con i Paesi continentali.
Il tasso di penetrazione dell’e-banking nel nostro Paese, così come il dato riferito alla diffusione di internet, risulterebbe quindi inferiore anche a quello della Lituania, della Slovacchia e del Portogallo.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
77
Questi valori sembrano essere leggermente sotto-dimensionati, sia per le considerazioni già riportate relative alla penetrazione di internet e della banda larga, sia per quanto emerge dalla serie storica dei dati raccolti da KPMG sulle banche italiane.
Riteniamo che valori attendibili potrebbero essere stimabili nell’11-12% della popolazione compresa tra 14 e 74 anni, pari quindi, a poco più di 5 milioni di persone.
L’incidenza degli utenti e-banking sulla popolazione europea (14-74 anni)
Use internet in the last 3 months forfinancial services (internet banking) 2006
2%
6%
10%
13%
15%
15%
16%
18%
21%
22%
27%
28%
28%
32%
41%
48%
57%
57%
59%
63%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
Greece
Hungary
Czech RepublicCyprus
ItalyPortugal
Slovakia
LithuaniaSpain
SloveniaFrance
Ireland
LatviaAustria
BelgiumUnited Kingdom
Germany
LuxembourgEstonia
DenmarkSweden
Netherlands
Finland
11-12%9%
Use internet in the last 3 months forfinancial services (internet banking) 2006Use internet in the last 3 months forfinancial services (internet banking) 2006
2%
6%
10%
13%
15%
15%
16%
18%
21%
22%
27%
28%
28%
32%
41%
48%
57%
57%
59%
63%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
Greece
Hungary
Czech RepublicCyprus
ItalyPortugal
Slovakia
LithuaniaSpain
SloveniaFrance
Ireland
LatviaAustria
BelgiumUnited Kingdom
Germany
LuxembourgEstonia
DenmarkSweden
Netherlands
Finland
11-12%9%
Fonte: Eurostat (2006).
Moltiplicando questi tassi di penetrazione per la popolazione dei singoli Paesi europei vediamo che la Germania, con i suoi 20,5 milioni di clienti attivi nell’e-banking, è il Paese dimensionalmente più interessante, seguito da UK e Francia.
L’Italia, nonostante la limitata penetrazione, è al 6° posto con 4,3 milioni di persone entrate sui siti di banche e di altri intermediari finanziari nei 3 mesi precedenti la rilevazione. Usando le stime KPMG le persone attive, anche nelle consultazioni(*), potrebbero essere
(*) Come già rilevato, Eurostat non distingue tra utilizzo informativo e dispositivo. Le rilevazioni KPMG stimano, invece, i conti attivi nel 34% di quelli sottoscritti e sono calcolate in base alle disposizioni e-banking. Considerando anche le consultazioni, i conti attivi aumentano, per raggiungere, presumibilmente, il 55-60%.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
78
circa 5 milioni. La differenza è minima e non modifica la posizione dell’Italia che, con gli altri Paesi mediterranei raggiunge, in ritardo, risultati altrove già consolidati.
La penetrazione stimata da KPMG permette di quantificare scenari leggermente diversi per definire lo sviluppo dell’e-banking (conti, persone, disposizioni) nei prossimi 3-5 anni e gli anni di “delay” dell’Italia rispetto agli altri paesi mediterranei ed a quelli continentali.
Gli utenti di servizi e-banking in Europa: persone che nei 3 mesi precedenti la rilevazione hanno utilizzato internet per accedere ai servizi e-banking (dati in migliaia)
76.987,12
73.043,29
141,1
173,3
659,6
813,2
1.704,2
2.297,6
2.492,1
2.943,2
3.812,1
4.275,0 - 5.050,00
5.085,6
7.253,7
8.296,2
12.599,7
20.496,7
0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000
EU 25
EU 15
Luxembourg
Greece
Ireland
Portugal
Austria
Denmark
Finland
Belgium
Sweden
Italy
Spain
Netherlands
France
United Kingdom
Germany
76.987,12
73.043,29
141,1
173,3
659,6
813,2
1.704,2
2.297,6
2.492,1
2.943,2
3.812,1
4.275,0 - 5.050,00
5.085,6
7.253,7
8.296,2
12.599,7
20.496,7
0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000
EU 25
EU 15
Luxembourg
Greece
Ireland
Portugal
Austria
Denmark
Finland
Belgium
Sweden
Italy
Spain
Netherlands
France
United Kingdom
Germany
Fonte: Eurostat (dicembre 2006).
L’utilizzo di internet per disporre operazioni bancarie e finanziarie aumenta anche negli USA. Tower Group nel 2003 calcolava che il 36% della popolazione USA, circa 80 milioni di persone, accedeva ai servizi finanziari on line. Eurostat, invece, determina i clienti statunitensi attivi nel 2004 nel 18% della popolazione compresa tra 14 e 74 anni, come nei paesi continentali europei, quindi in circa 40 milioni.
Interessanti tassi di penetrazione del canale e-banking sono rilevati anche in Asia: in Giappone, a Singapore. In Malesia RHB Bank, uno dei più grandi gruppi finanziari, dichiara di avere a fine 2006 circa 500.000 clienti abilitati all’utilizzo dell’internet banking.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
79
In India gli utenti sono meno dell’1% della popolazione ma ormai alcune decine di milioni: Bank of India ritiene che i suoi attuali (fine 2006) 25 milioni di utenti di internet banking saliranno a 40 milioni entro il 2010. La seconda banca indiana dichiara 1,3 milioni di clienti che utilizzano l’e-banking, sempre a fine 2006.
Non abbiamo ancora trovato dati relativi alla Cina. Probabilmente il tasso di penetrazione è minimo, ma anche qui, come in India, decimi di punto corrispondono a milioni di persone.
Tassi di penetrazione e popolazione che utilizza servizi e-banking sono destinati ad aumentare. Una ricerca di DB Research –Forrester Research, effettuata nel 2006 presso la clientela tedesca, dimostrava che il possesso e l’utilizzo di un conto e-banking è direttamente correlato soprattutto alla disponibilità di connessioni a banda larga, oltre che all‘abitudine ad usare internet, al livello di scolarità ed al possesso di più prodotti finanziari. Indicatori, tutti, in costante aumento.
I fattori che favoriscono l’utilizzo del canale on line (base: consumatori tedeschi, 2006)
0 2 4 6 8 10 12 14 16
Banda larga
Possesso di più prodotti finanziari
Elevata scolarità
Transazioni on line considerate sicure
Anni di utilizzo di internet
Sesso maschile
Reddito netto (euro 000 mensile)
0 2 4 6 8 10 12 14 16
Banda larga
Possesso di più prodotti finanziari
Elevata scolarità
Transazioni on line considerate sicure
Anni di utilizzo di internet
Sesso maschile
Reddito netto (euro 000 mensile)
Fonte: DB Research, Forrester Research, 2006.
La ricerca DB Research – Forrester Research, condotta sulla clientela tedesca, considera anche la maggiore fedeltà del cliente e-banking nei confronti della propria banca. La correlazione tra fedeltà, reddito netto, scolarità e possesso del conto on line è stata dimostrata alta.
Le persone che accedono via internet al proprio conto corrente ed al deposito titoli, tendono ad utilizzare questo canale con frequenza. Il grafico che segue, ancora relativo alla clientela tedesca, confronta la frequenza di utilizzo del canale internet con quella dello sportello. Anche questo dato conferma che le operazioni per conto on line tenderanno a crescere.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
80
La frequenza di utilizzo del conto: on line vs sportello (base: consumatori tedeschi 2006)
6
2123
45
21
14
9
2
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
Una voltaal mese
Più volteal mese
Una volta asettimana
Più volte allasettimana
Utilizzo on line banking (clienti tedeschi e-banking)
Utilizzo sportello (clienti tedeschi > 16 anni)
6
2123
45
21
14
9
2
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
Una voltaal mese
Più volteal mese
Una volta asettimana
Più volte allasettimana
Utilizzo on line banking (clienti tedeschi e-banking)
Utilizzo sportello (clienti tedeschi > 16 anni)
Utilizzo on line banking (clienti tedeschi e-banking)
Utilizzo sportello (clienti tedeschi > 16 anni)
Fonte: DB Research, Forrester Research, 2006.
Una ricerca di Datamonitor del maggio 2005 presenta le strategie di investimento IT per l’e-banking. Alla domanda su quale tipologia di canale sono stati focalizzati gli investimenti 2005, ben 80 intervistati (su 100), managers delle principali banche europee, indicano internet.
Il focus sugli investimenti IT in un campione di banche
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
Internet Multichannelplatform/
integrationlayer
Branch ATM/kiosks
Call/contactcenter
Thidparty
distribution channels
Call/contactcenter
(automatedsystems)
Notincreasing
investment inany channel
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
Internet Multichannelplatform/
integrationlayer
Branch ATM/kiosks
Call/contactcenter
Thidparty
distribution channels
Call/contactcenter
(automatedsystems)
Notincreasing
investment inany channel
Fonte: Datamonitor European eBanking strategies, May 2005.
La stessa ricerca riporta, infine, la spesa sostenuta e prevista per l’e-banking in Europa. L’importo complessivo sembra abbastanza uniforme tra i diversi Paesi, ma varia quando rapportato alla popolazione o al numero di conti on line. Norvegia, Svezia e Finlandia, ad esempio, spendono molto più della media, considerando i loro conti on line.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
81
La spesa europea in tecnologie a supporto dell’e-banking ($ ml)
2004 2005 2006 Spesa/
popolazione Spesa/conto
on line
Italia 258 287 314 5,01 40,7
Benelux 210 223 247 8,4
Francia 302 325 359 5,43
Germania 267 281 309 3,40 15,9
Paesi Nordici 252 279 302 14,92 57,7
Spagna 186 208 225 4,99
Svizzera 61 66 72 9,02
Regno Unito 509 564 602 9,48 54,3
Paesi Europa orientale 131 138 153
Totale 2.176 2.369 2.583
Fonte: Datamonitor European eBanking strategies, May 2005.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
83
Ipotesi di sviluppo di conti ed operatività on line in Italia Iniziamo in questo Rapporto a stimare per i prossimi due anni, i conti on line, i conti “attivi” (cioè quelli che hanno effettuato almeno una disposizione di pagamento o una ricarica nel semestre) e le operazioni dispositive e-banking. Non presentiamo in questa sede i volumi a tendere nell’e-trading in quanto sono già riportati nel Rapporto Inside View.
Le stime KPMG per il 2007 ed il 2008 sono state effettuate sulla base dei seguenti dati:
• conti correnti complessivi in Italia, conti on line, tasso di movimentazione dei conti on line, disposizioni e-banking complessive e disposizioni per conto. Hanno cadenza semestrale, dal 1° sem. 2002 al 1° sem. 2006, sono stati forniti dalle banche del nostro campione e sono stati integrati con le stime KPMG sui volumi degli intermediari che non hanno partecipato alla rilevazione;
• indici di utilizzo (informativo e dispositivo) dei servizi e-banking in Italia ed in Europa (Paesi EU25): sono dati Eurostat, annuali, dal 2004 al 2006.
Le stime sono state effettuate con il supporto di SPSS.
Abbiamo identificato due scenari possibili, entrambi molto prudenziali. Nel primo scenario, “conservativo”, la penetrazione del conto on line in Italia ed il suo utilizzo cresceranno in linea con la media dei Paesi mediterranei (Spagna, Portogallo ed Italia). Nello scenario dinamico la penetrazione dell’e-banking in Italia raggiungerà quella già rilevata in Spagna (il più dinamico dei Paesi dell’area mediterranea) con un ritardo temporale di 1 anno circa. Quest’ultimo scenario sarà favorito, soprattutto, da una politica di comunicazione, attuata delle banche nei confronti della propria clientela, focalizzata sulla sicurezza, comodità e facilità d’uso del canale internet per disporre operazioni sui propri conti correnti.
Altre leve potranno accelerare la diffusione dell’e-banking, oltre alla crescente consuetudine nell’utilizzo di internet: il pricing richiesto per operare allo sportello, lo sviluppo di portatili tascabili e di tecnologie alternative di accesso ad internet (banda larga, TV e mobile banking). I loro effetti, però, saranno probabilmente visibili in un arco temporale che andrà oltre il 2008.
Lo sviluppo atteso di conti ed accessi e-banking e di conti ed accessi attivi Consideriamo l’andamento del tasso di crescita dei conti on line e di quelli movimentati (disposizioni banking) dal 2002, anno in cui i dati sono più attendibili, sia per il numero di banche partecipanti alla rilevazione KPMG che per una maggior capacità di separare l’operatività di clientela retail da quella di clientela “produttiva” (e quindi con maggiore operatività per conto).
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
84
Nel grafico che segue riportiamo il tasso di crescita dei conti on line e dei conti attivi. Come è evidente, non ha avuto un andamento lineare negli scorsi anni. Ci attendevamo una curva in costante diminuzione, pur sapendo che nei primi sei mesi degli ultimi anni, come già rilevato nelle prime pagine del 1° capitolo, i tassi sono sempre stati superiori ai secondi semestri.
La curva, invece, decresce sino a toccare un picco negativo della seconda parte del 2004, per poi risalire sino ai livelli del 2003 e quindi decrescere nuovamente. Nella prima parte del 2005 le banche italiane, e soprattutto i gruppi maggiori in cui, con rare eccezioni, si è manifestato questo trend, sembrano aver dato un forte impulso commerciale allo sviluppo dell’e-banking, agendo sia tramite la leva pricing (diminuito) che tramite un’intensa azione di comunicazione sui media ed allo sportello.
Il tasso di crescita dei conti on line e di quelli “attivi” dal 2002 al 2006
0%
5%
10%
15%
20%
25%
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Tasso crescita conti on line Tasso crescita conti movimentati
0%
5%
10%
15%
20%
25%
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
Tasso crescita conti on line Tasso crescita conti movimentatiTasso crescita conti on line Tasso crescita conti movimentati
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
In considerazione di questa sequenza e delle ipotesi scelte (conservativa ed evolutiva) nei prossimi due anni ci attendiamo che il tasso di crescita semestrale dei conti on line vari in un ambito compreso tra il 5% e l’8% (ipotesi conservativa ) e tra il 7% ed il 10% (evolutiva).
Leggermente maggiore il tasso di crescita dei conti movimentati: sino alla fine del 2007 ci attendiamo che resti compreso tra il 7 e l’8%, per poi schizzare (nell’ipotesi dinamica) al 13% nel 2008. Del resto da tempo le banche confermano un ritardo di mesi tra la sottoscrizione del conto ed il suo utilizzo a fini dispositivi.
Possiamo quindi calcolare i conti e gli accessi on line a tendere nei prossimi semestri e quanti di questi saranno effettivamente utilizzati per effettuare disposizioni.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
85
Il grafico pone a confronto i risultati dei due scenari.
• Fine 2006: ci attendiamo da 9,9 a 10,1 milioni di conti on line. I conti movimentati saranno circa 3,4 milioni.
• Giugno 2007: conti ed accessi e-retail saranno compresi tra 10,5 e 10,9 milioni.
• Dicembre 2007: da 11,4 a 11,7 milioni di conti/accessi on line. Ci attendiamo quasi 4 milioni di conti attivi sulle disposizioni e-banking.
• Giugno 2008: i conti saranno presumibilmente compresi tra 12,2 e 13 milioni e quelli attivi poco più di 4 milioni.
I conti/accessi on line e quelli “attivi” attesi 2002-2008 - Stima
0
2.000.000
4.000.000
6.000.000
8.000.000
10.000.000
12.000.000
14.000.000
1° sem
02
2° sem
02
1° sem
03
2° sem
03
1° sem
04
2° sem
04
1° sem
05
2° sem
05
1° sem
06
e2°sem
06
e1°sem
07
e2°sem
07
e1°sem
08
Conti On line
Conti On line
Conti movimentati
Conti movimentati
Hp conservativa
Hp dinamica
0
2.000.000
4.000.000
6.000.000
8.000.000
10.000.000
12.000.000
14.000.000
1° sem
02
2° sem
02
1° sem
03
2° sem
03
1° sem
04
2° sem
04
1° sem
05
2° sem
05
1° sem
06
e2°sem
06
e1°sem
07
e2°sem
07
e1°sem
08
Conti On line
Conti On line
Conti movimentati
Conti movimentati
Hp conservativa
Hp dinamica
Conti On line
Conti On line
Conti movimentati
Conti movimentati
Hp conservativa
Hp dinamica
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
In linea con queste stime, nel 2008 i conti/accessi on line rappresenteranno almeno il 30% dei conti correnti in Italia. Tutte le stime presentate presuppongono uno scenario economico-finanziario italiano stabile ed un altrettanto stabile sistema bancario.
Lo sviluppo atteso nelle disposizioni e-banking Anche il tasso di crescita delle disposizioni e-banking ha avuto un andamento altalenante, sostanzialmente simile a quello verificato sull’andamento dei conti on line. In questo caso il tasso risulta più alto, praticamente il doppio di quello dei conti.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
86
Il tasso di crescita delle disposizioni on line dal 2002 al 2006
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
TC_disposizioni
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
TC_disposizioniTC_disposizioni
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Le disposizioni che potranno essere effettuate dalla clientela nei prossimi semestri scaturiscono anche dal tasso di crescita registrato sinora, oltre che dai possibili scenari identificati. Nelle nostre stime ci attendiamo un tasso di crescita semestrale delle disposizioni compreso tra il 6 ed il 10% (ipotesi dinamica).
Nonostante il tasso prudenziale, i volumi attesi per i prossimi semestri sono molto alti:
• 2° semestre 2006: sino ad un massimo di 22,4 milioni di disposizioni e-banking;
• 1° semestre 2007: operazioni e-banking comprese tra 23,4 a 24,5 milioni;
• 2° semestre 2007: le disposizioni attese sono comprese tra 25,4 e 27 milioni;
Con questo trend, nei primi sei mesi 2008 le disposizioni di pagamento e le ricariche supereranno i 30 milioni.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
87
Le disposizioni banking attese, 2002-2008 - Stima
0
5.000.000
10.000.000
15.000.000
20.000.000
25.000.000
30.000.000
35.000.000
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
e2°sem06
e1°sem07
e2°sem07
e1°sem08
Totale disposizioni e-banking hp conservativa
Totale disposizioni e-banking hp evolutiva
0
5.000.000
10.000.000
15.000.000
20.000.000
25.000.000
30.000.000
35.000.000
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
e2°sem06
e1°sem07
e2°sem07
e1°sem08
Totale disposizioni e-banking hp conservativa
Totale disposizioni e-banking hp evolutiva
Totale disposizioni e-banking hp conservativa
Totale disposizioni e-banking hp evolutiva
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
La prudenza nello stimare il tasso di crescita delle disposizioni e-banking dei prossimi due anni si riflette anche sull’indicatore “disposizioni per conto”. Infatti, anche nell’ipotesi evolutiva, ci attendiamo una certa stabilità nelle disposizioni semestrali per conto “aperto”, che non supereranno le 2,3 disposizioni semestrali.
Le disposizioni per conto, 2002-2008 - Stima
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
1° sem02
2° sem02
1° sem03
2° sem03
1° sem04
2° sem04
1° sem05
2° sem05
1° sem06
e2°sem06
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Disposizioni per conto hp conservativa Disposizioni per conto hp evolutiva
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Disposizioni per conto hp conservativa Disposizioni per conto hp evolutivaDisposizioni per conto hp conservativa Disposizioni per conto hp evolutiva
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
89
Conclusioni Continua con successo, in Italia, come in Europa, la crescita dei conti on line: nella prima parte del 2006 la clientela retail italiana ha sottoscritto circa 9,4 milioni di contratti per accedere on line al proprio conto corrente o per disporre di un conto esclusivamente on line, con un aumento del 9% rispetto al semestre precedente. I conti e-trading hanno di poco superato i 3,9 milioni, con un tasso di incremento dimezzato rispetto a quello dei conti complessivi. Questi dati comprendono sia i conti on line “puri”, caratterizzati da specifico contratto, con condizioni ed interessi diversi rispetto ai normali conti bancari, che quelli tradizionali con accesso via internet, e diverso pricing per l’utilizzo del canale innovativo. La clientela, soprattutto quella più giovane, trova ormai naturale sottoscrivere il conto/accesso on line ed usarlo.
Nel 1° semestre 2006 il 34% dei conti/accessi complessivi ha effettuato almeno una disposizione e-banking. L’incidenza è aumentata di un punto percentuale rispetto al semestre precedente, pari a 300.000 ulteriori conti attivi in valore assoluto.
L’aumento delle disposizioni e-banking nel semestre in oggetto è stato ancor più elevato di quello dei conti. Nelle stime KPMG la sola clientela retail ha effettuato 21 milioni di disposizioni e-banking, aumentate del 21% circa rispetto al semestre precedente.
Negli ultimi sei mesi dell’anno sono aumentati, del 19%, anche i volumi e-trading. Le operazioni eseguite sono state poco meno di 22 milioni, un picco mai raggiunto prima. La crescita è stata in linea con i dati di Borsa Italiana ed ha riguardato, in misura simile, sia gli specializzati che le banche. Nei conti e-trading l’indice di movimentazione è rimasto sostanzialmente lo stesso del semestre precedente (poco superiore al 13%, cui corrispondono circa 530.000 conti). Le differenze tra l’operatività media dei conti detenuti da alcune decine di migliaia di clienti presso gli intermediari specializzati e quella dei milioni di clienti delle banche resta, ovviamente, sostanziale: più di 211 operazioni per conto attivo negli specializzati e circa 32 eseguiti nelle banche.
Le commissioni derivanti dall’e-trading restano ancora la fonte preponderante dei ricavi dei canali on line che, nelle banche, sono correlati sia al numero di operazioni che al loro controvalore. Il consistente incremento di entrambe le unità di misura ha comportato visibili aumenti di commissioni, soprattutto per le banche, il cui pricing è più che triplo rispetto agli specializzati.
Nelle banche, comunque, il successo del canale on line è misurabile, più che dai ricavi, dai minori costi sostenuti allo sportello. Lo spostamento di operatività “ordinaria” dal personale di sportello al cliente sta già comportando, ed ancor più lo farà in futuro, una diminuzione dei costi di gestione del cliente stesso.
Lo confermano le risposte delle banche: la riduzione di operatività allo sportello è evidente nel grafico che segue. Nella media delle banche del nostro campione (il confronto è stato effettuato su 10 intermediari con le considerazioni su entrambi i semestri) i bonifici effettuati allo sportello hanno registrato una flessione superiore al 30%. Ancora superiore la contrazione degli eseguiti sui mercati azionari: supera il 41% delle operazioni complessive.
Il sistema bancario sta iniziando, e le banche maggiori sono le capofila, a differenziare nettamente il pricing in relazione al canale utilizzato.
e-Retail Finance in Italia I risultati del 1° semestre 2006
Gennaio 2007
90
Le commissioni applicate per un bonifico allo sportello già ora sono il doppio di quelle on line. Questa politica porterà, nell’arco di pochi anni, ad una ulteriore diminuzione di operatività allo sportello e dunque a minori costi per il sistema bancario.
La riduzione di operatività allo sportello conseguente all’accesso on line
66,7
60,7
110,7
87,5
91,7
60
95
60
100
0 25 50 75 100 125
Acquisto/vendita obbligazioni
Acquisto/vendita azioni
Altri pagamenti
Bonifici
Info su CC cliente
Info su prodotti/servizi
Operatività banking
Info su CC e C/T cliente
Operatività trading
2° semestre 2005 1° semestre 2006
Riduzione quasi nulla
Scarsa riduzione (<10%)
Buona riduzione (21-30%)
Molto buona riduzione(31-40%)
Moderata riduzione (10-20%)
Ottima riduzione (>41%)
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87,5
91,7
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0 25 50 75 100 125
Acquisto/vendita obbligazioni
Acquisto/vendita azioni
Altri pagamenti
Bonifici
Info su CC cliente
Info su prodotti/servizi
Operatività banking
Info su CC e C/T cliente
Operatività trading
2° semestre 2005 1° semestre 20062° semestre 2005 1° semestre 2006
Riduzione quasi nulla
Scarsa riduzione (<10%)
Buona riduzione (21-30%)
Molto buona riduzione(31-40%)
Moderata riduzione (10-20%)
Ottima riduzione (>41%)
Riduzione quasi nulla
Scarsa riduzione (<10%)
Buona riduzione (21-30%)
Molto buona riduzione(31-40%)
Moderata riduzione (10-20%)
Ottima riduzione (>41%)
Fonte: KPMG Advisory S.p.A.
Diventa quindi sempre più urgente il ripensamento della banca tradizionale e dell’intero sistema distributivo, con decisioni in merito all’organico di sportello, alle professionalità ed alle modalità di offerta dei servizi. Le banche italiane devono quindi indirizzare gli investimenti nel canale innovativo ed adeguare l’intero sistema distributivo.
I volumi raggiunti sono significativi, ma il confronto con i dati di altri Paesi Europei, anche dell’Europa mediterranea, indica che la clientela italiana mantiene il ritardo di 1-2 anni nella sottoscrizione ed utilizzo dell’e-banking. Politiche di comunicazione più decise sulla comodità e facilità di utilizzo dell’accesso internet al proprio conto corrente e mirate a tranquillizzare la clientela su come utilizzarlo in condizioni di sicurezza, non potranno che favorire ulteriormente lo sviluppo del canale innovativo.
Lo confermano i risultati già ottenuti in Spagna, Germania, Francia ed Inghilterra (tralasciamo i distanti Paesi nordici), lo suggerisce l’esigenza stessa del sistema bancario di diminuire i costi di gestione del cliente, per focalizzare gli investimenti su altre aree. Diventeranno critici, infatti lo sviluppo e potenziamento di prodotti e servizi con maggiori tassi di crescita, quali i fondi pensione, gli insediamenti e le acquisizioni in aree geografiche con maggiore potenziale di sviluppo, i Paesi dell’Europa dell’est e quelli africani affacciati sul mediterraneo.
Il cliente italiano si abituerà sempre più ad effettuare in modo autonomo le proprie operazioni di pagamento e di investimento.
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