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1 Numero #14 - Giugno 2008 JVC MINI RINNOVATO SOREN HANSEN LA RIVISTA INDIPENDENTE PER LA COMUNITÀ UBUNTU full circle COMANDA & CONQUISTA! GIMP PARTE 3 INSERIRE LE FOTO NEL PROPRIO IPOD CREARE UNA ZONA PLUG 'N' PLAY CREA IL TUO SERVER PERSONALE 6 - MOSTRIAMO COSA NON FARE NELLA CONSOLE INCONTRA IL TUO NUOVO AMICO: LA RIGA DI COMANDO! Full Circle magazine non è affiliata nè sostenuta da Canonical Ltd. O O R R G G O O G G L L I I O O S S I I D D I I U U B B U U N N T T U U N N E E L L S S U U D D E E S S T T D D E E L L L L ' ' I I N N D D I I A A

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A partire da questo mese vogliamo far crollare il mito della difficoltà della linea comando. In "Comanda e Conquista", Robert Clipsham comincia con il raccontarvi le basi, come ottenere aiuto sulla linea comando, e, più importante, cosa non scrivere sulla linea comando! Dal prossimo mese, comincerà a parlare dei comandi più facili e più usati per arrivare a quelli più difficili ed esoterici.

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Numero #14 - Giugno 2008JVC MINI RINNOVATO

SOREN HANSEN

LA RIVISTA INDIPENDENTE PER LA COMUNITÀ UBUNTU

full circle

COMANDA & CONQUISTA!GIMP PARTE 3INSERIRE LE FOTO NEL PROPRIO IPODCREARE UNA ZONA PLUG 'N' PLAYCREA IL TUO SERVER PERSONALE 6

- MOSTRIAMO COSA NON FARE NELLA CONSOLE

INCONTRA IL TUO NUOVO AMICO: LA RIGA DI COMANDO!

Full Circle magazine non è affiliata nè sostenuta da Canonical Ltd.

OORRGGOOGGLLIIOOSSIIDDII UUBBUUNNTTUU NNEELL SSUUDD EESSTT

DDEELLLL''IINNDDIIAA

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PP..3344

P.12P.08

P.26P.14 PP..1177

full circle

Tutti i testi e le immagini contenuti in questa rivista sono stati rilasciati sotto la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0. Significa che siete liberi di adattare, copiare, distribuire ed inviare gli articoli solo alle seguenti condizioni: la paternità dell'opera deve essere attribuita in qualsiasi modo (con almeno un nome, un'email o un

URL) all'autore originale e al nome di questa rivista (full circle) e all'URL www.fullcirclemagazine.org (ma non attribuire il/gli articolo/i in alcun modo che lasci intendere che gli autori e la rivista abbiano esplicitamente autorizzato voi o l'uso che fate dell'opera). Se alterate, trasformate, o aggiungete informazioni all'opera, dovete distribuire il lavoro risultante con la stessa licenza o una simile o compatibile.

P.19

w w w . f u l l c i r c l e m a g a z i n e . o r g

p.04

Cosa non scrivere e le Man Pages p.06

Creare una zona Plug 'n' Play p.08Serie Server - Parte 6 p.12GIMP - Parte 3 p.14Inserire le foto nel proprio iPod p.17

: Felici in India p.19 :

Le prime impressioni rimangono p.21 : JVC Mini rinnovato p.23

: Soren Hansen p.26 p.28

p.29 p.30 p.32 p.33 p.34 p.36 p.37

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Molte persone esitano a passare a Linux, perchè hanno paura di dover imparare e usare la linea comando per eseguire i programmi, invece di interagire solo tramite il mouse con un interfaccia utente grafica. Anche se le moderne distribuzioni Linux, come Ubuntu, possono girare senza bisogno di digitare comandi, alcuni comandi facili-da-imparare e facili-da-usare spesso possono semplificare la vita anche ai nuovi arrivati rispetto a quanto si possa fare con il mouse. Così come un lettore (Cibby) fa notare in una lettera (pagina 31), che nei (bei?) tempi passati usare i comandi DOS sui PC non era un grosso problema. Quindi, perchè avere paura dei comandi Linux?

A partire da questo mese vogliamo far crollare il mito della difficoltà della linea comando. In "Comanda e Conquista", Robert Clipsham comincia con il raccontarvi le basi, come ottenere aiuto sulla linea comando, e, più importante, cosa non scrivere sulla linea comando! Dal prossimo mese, comincerà a parlare dei comandi più facili e più usati per arrivare a quelli più difficili ed esoterici.

La nostra "How-to Serie Server" continua, e David Lamb vuole sapere cosa gli vorreste vedere scrivere in futuro, quindi per favore mandategli una email. Il suo indirizzo email è alla fine dell'articolo.

Godetevi questo numero e restate in contatto!

Editore, Full Circle [email protected]

EEDDIITTOORRIIAALLEE

Questa rivista è stata creata utilizzando:

Ubuntu è un sistema operativo completo, perfetto per i computer portatili, i desktop ed i server. Che sia per la casa, per la scuola o per il lavoro, Ubuntu contiene tutte le applicazioni di cui avrete bisogno, compresi l'elaboratore di testi, la posta elettronica e il browser web.

Non dovete pagare alcuna licenza d'uso. Non dovete pagare alcuna licenza d'uso. Potete scaricare, utilizzare e condividere Ubuntu con i vostri amici, la famiglia, la scuola o per lavoro del tutto gratuitamente.Una volta installato, il sistema è pronto per l'uso con un insieme completo di applicazioni per la produttività, per l'internet, per il disegno, per la grafica e per i giochi.

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NNOOTTIIZZIIEE Inviate le notizie a : [email protected] un URL di riferimento.

Team Ubuntu pronto per 8.04.1Il rilascio di Ubuntu 8.04.1 è previsto per il 3 luglio. Ubuntu 8.04.1 non è una nuova versione, ma un'immagine CD aggiornata cosicché gli utenti che intendono provare Ubuntu 8.04 per la prima volta dovranno solamente scaricare l'immagine CD e non tutti gli aggiornamenti che sono stati rilasciati dalla versione 8.04 originale. Questi aggiornamenti sono inclusi nell'immagine CD che verrà rilasciata il 3 luglio. Per gli sviluppatori questo significa che

, ha annunciato il team oggi.

Fonte: tectonic.co.za

Ubuntu 8.04 vs. Fedora 9

Fonte: www.pcworld.com

Microsoft estende la vita di Windows XP, ancora

Il nuovo sistema operativo Vista di Microsoft non è stato accolto così caldamente e numerosi privati e grosse compagnie hanno optato per rimanere con Windows XP. Microsoft aveva

dichiarato che le vendite di Windows XP avrebbero avuto termine il 30 giugno. Microsoft ha deciso che estenderà la vita di Windows XP e ne permetterà la vendita fino a giugno 2010 con grande prudenza. Il SO potrà essere venduto solo su desktop economici. Un annuncio simile era stato fatto ad aprile e permetteva la vendita del SO XP su portatili economici. Questa modifica permetterà al SO XP di essere usato su macchine come l'economico E-box di Asus così come attualmente viene utilizzato sugli Eee. La mossa è ampiamente considerata come un tentativo per impedire a Linux di diventare il SO preferito per macchine low cost.Fonte: news.bbc.co.uk

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NNOOTTIIZZIIEE

Recensioni positive per Ubuntu Server Posso dirvi a testa alta che Ubuntu Server riceve alti riconoscimenti per il suo supporto aziendale; facili backup, installazioni e aggiornamenti; documentazione ed altro.Così ho deciso di cercare alcuni professionisti IT che potessero parlare di Ubuntu Server e non è stato difficile. Ho semplicemente chiesto: "

in una newsletter. Ecco alcune visioni di Ubuntu Server, sia positive sia non-così-positive.Nel passato, Linux è stato denigrato per lo scarso supporto a livello aziendale; ma Canonical Ltd. (partner aziendale di Ubuntu) ha fornito il giusto supporto con Ubuntu Long Term Support (LTS), secondo Jim Read, un amministratore IT per un istituto finanziario.

, dice Read. Se dovesse cambiare il servizio di supporto, occorrerebbe eseguire una ricostruzione del sistema principale, ma LTS 6.06 non ha dato nessuna ragione per considerare un cambiamento.Fonte: itknowledgeexchange.techtarget.com

La Comunità KDE annuncia il secondo rilascio beta di KDE 4.1

La Comunità KDE è fiera di annunciare il secondo rilascio beta di KDE 4.1. La beta 2 è indirizzata a tester, membri della comunità ed

appassionati per l'identificazione di errori ed incompatibilità, cosicché la 4.1 può rimpiazzare completamente KDE 3 per gli utenti finali. KDE 4.1 beta 2 è disponibile come pacchetto binario per un'ampia gamma di piattaforme e come pacchetto sorgente. Il rilascio finale di KDE 4.1 è dato per la fine di luglio 2008.Dopo un mese trascorso dal blocco delle caratteristiche nel ramo KDE 4.1, gli hacker KDE hanno lavorato alla pulizia delle nuove caratteristiche, all'integrazione desktop e alla documentazione e traduzione dei pacchetti. Si sono tenute diverse sessioni di correzione degli errori e sterminati bug nel software beta. Mentre ci sono ancora errori che necessitano di essere corretti prima del rilascio, KDE 4.1 Beta2 prende piacevolmente forma. Prove e commenti su questa release sono apprezzati e necessari a KDE 4.1 per fare colpo.Fonte: www.kde.org

Linux vs. OS X vs. Vista vs. XPChe sia a causa della confusione della gamma di versioni di Vista, dei suoi pesanti requisiti hardware, delle sue versioni dei driver o della sua invadente caratteristica di sicurezza, gli utenti resistono all'aggiornamento a Vista e considerano altre opzioni, da Mac OS X a Linux fino a fissarsi semplicemente con Windows XP, grazie molte.Ciascuno [dei nostri esperti] è convinto che il proprio sistema operativo sia il migliore e cercherà duramente di convincervi di questo, e non è meglio di prendere qualche botta ad una gara. Non sono recensioni razionali, disinteressate; queste sono tesi di parte con lo scopo di sviare il vostro punto di vista.Quando avrete letto tutte le discussioni, fateci una visita votando nel nostro sondaggio dei lettori e certamente apprezzeremo anche i vostri dibattiti nell'area dei commenti.Fonte: www.pcworld.com/businesscenter/

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CCOOMMAANNDDAA EE CCOONNQQUUIISSTTAAScritto da Robert Clipsham

La riga di comando in un primo momento può apparire poco allettante ma, una volta che se

ne ha padronanza, non si capirà come si è potuto vivere senza. Questo mese vi presenterò il vostro nuovo miglior amico e vi mostrerò come stare al sicuro.

Per incontrare il vostro nuovo amico, andate su Applicazioni > Accessori > Terminale (in GNOME), oppure in K > Sistema > Konsole (in KDE). Aperto il terminale, vedrete: username@computer-name:~$

Significa che siete autenticati nella riga di comando con <nome-utente> su <nome-computer>. Il simbolo :~$ significa che siete nella vostra directory home (~) e che siete autenticati come utente non root ($). Se non ne comprendete ancora il significato, non preoccupatevi: sarà spiegato più tardi in questo articolo o in articoli successivi.

Il primo passo per la sicurezza

della riga di comando è, che ci crediate o no, sapere cosa si sta scrivendo! Se state per scrivere un comando e non sapete a cosa serve, NON lanciatelo. Non intendo dire che dovete conoscere pienamente cosa fa ogni cosa che scrivete, dato che ciò richiederebbe anni di conoscenza di comandi che voi potreste usare solo una o due volte. Ci sono alcuni modi per capire cosa faccia un comando. Il più semplice è di scrivere:whatis <command>

Questo cercherà sull'intero manuale (detto anche "man") il comando e ve ne restituirà una breve descrizione; potrebbe non essere sempre utile a sufficienza e non descrivere appieno i comandi. Una via migliore èman <command>

A differenza dello strumento "whatis", "man" vi darà accesso a tutte le pagine del manuale e vi permette di vederne la descrizione, le opzioni e gli argomenti che accetta e alcuni esempi di utilizzo. Un argomento è tutto ciò che viene

dopo il comando: ad esempio, nei due comandi di poco fa, voi avete inserito un argomento, cioè il nome del comando. Per leggere le pagine del manuale, utilizzate le frecce su e giù (oppure i tasti PaginaSu e PaginaGiù se avete fretta!) e il tasto Q per chiudere. man man

Questo comando vi informerà su come usare il "man" stesso. La prima cosa che probabilmente vi colpirà è una grande e complessa quantità di testo. Se guardate attentamente, vi accorgerete che non è così complicata come sembra. Tutto quello che si trova tra parentesi quadre [] è opzionale, per cui, se ignorate queste parti, vedrete soltanto "man", "man -l file", "man -k espr_reg", "man -f pagina". Ognuno di essi accetta un differente gruppo di argomenti che vengono mostrati tra parentesi quadre. Anche se questa parte è utile, non vi mostra però cosa fanno le opzioni. Queste vengono spiegate più sotto. Se scorrete la pagina, vedrete la tipica impostazione di una pagina di manuale. Noterete che ci sono

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tante informazioni che probabilmente non vi serviranno. La sezione "OPZIONI" sarà probabilmente di maggiore aiuto, dato che vi elenca cosa fa ogni opzione: per esempio, -L <locale> oppure --locale=<locale> vi consentirà di leggere le pagine del manuale in una lingua diversa dalla vostra predefinita. Questa sezione ve ne illustra molte altre di pertinenti e utili delle pagine del manuale; comunque, vi sono molte più informazioni di quelle che vi ho mostrate in questo articolo.

Esiste un altro modo più avanzato per ottenere aiuto: "info". Comunque in questo momento non è di grande aiuto per voi. Se volete saperne di più, digitate "?" quando visualizzate una pagina di info per capire come muoversi all'interno. Potrebbe rivelarsi utile anche "man info".

Ora che sapete come capire cosa faccia un comando, sarebbe bene conoscere alcuni comandi e altre cose di cui essere consapevoli. La prima di esse è "sudo". Questo programma lancerà il comando che lo segue con i diritti dell'utente root. Nel caso non lo sappiate, l'utente root ha poteri illimitati sul sistema e

dunque tutto ciò che viene avviato come utente root è potenzialmente pericoloso. Ciò non vuol dire che "sudo" sia una cosa da evitare. Può essere incredibilmente utile a volte, perché minimizza le possibilità di danneggiare il sistema e di digitare un comando sbagliato come root, obbligandovi ad anteporre "sudo" ad ogni comando. Tutto ciò che viene avviato con sudo deve essere fatto con cura e ci si deve assicurare di conoscere prima cosa fa.

La prossima cosa di cui dovreste essere a conoscenza sono le opzioni della riga di comando. Esse modificano il modo di lavorare di un comando. Per esempio: man -k PDF

Invece di visualizzare la pagina "man" del comando PDF (come ci si potrebbe aspettare), esso elencherà tutti i comandi che hanno a che fare in qualche modo con PDF. Vedete come l'aggiunta di "-k" ha modificato l'output del comando man? Altri modificatori permettono agli utenti di inviare l'output di un programma ad un altro, aggiungere i contenuti alla fine di un file, avviare un'applicazione in background e molte altre cose. Notate che quando vedete un simbolo che non conoscete,

è un "geek" dichiarato e i suoi hobby sono: programmare/creare script, chattare in IRC e consegnare gli articoli in ritardo.

questo può cambiare il comportamento che voi vi aspettereste dal programma: dunque dovreste fare qualche ricerca prima di lanciarlo.

Ci sono combinazioni di comandi e modificatori che non dovrebbero essere avviati visto che potrebbero danneggiare il sistema: il primo di essi è "rm -rf". Ciò rimuoverà file critici di sistema. Se volete saperne di più su cosa non debba essere digitato, visitate la pagina http://ubuntuforums.org/announcement.php?a=54. So che la cosa può procurare allarme, ma è meglio far crescere prima la consapevolezza di cosa non avviare.

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HHOOWW--TTOOScritto da Roger Wheatley

CCRREEAARREE UUNNAA ZZOONNAA PPLLUUGG ''NN'' PPLLAAYY UUTTIILLIIZZZZAANNDDOO UUBBUUNNTTUU

Una delle cose che odio è quella di dover reinstallare un sistema operativo più, più e

più volte. Dopo un po' diventa noioso e scomodo quando hai una nuova idea per la testa che vuoi sperimentare. Una delle cose che amo fare è quella di provare nuovi modi, idee o pacchetti Linux. Spesso questo significa dover iniziare da un sistema pulito, oppure dover reinstallare, cestinando un sistema esistente, a causa di errori commessi. Il punto? Bene, per esempio per me è un grande ambiente di apprendimento, aiuta i miei amici che hanno cambiato o stanno considerando un cambiamento, e mi fornisce informazioni che posso condividere gratuitamente e che aiutano chiunque!

Oggi non c'è nessuna differenza; a dire il vero sono piuttosto eccitato riguardo questo argomento!!! Ecco lo scenario:

1) volevo un modo semplice per permettere agli amici di migrare a

Linux (io sto usando Ubuntu); 2) personalmente, avevo bisogno di

un modo in cui Ubuntu potesse installarsi da solo mentre io avrei fatto qualcos'altro.

Nota a margine: durante il progetto odierno, ho realizzato che questa sarebbe una funzione perfetta per una scuola, per un laboratorio informatico, per un gruppo di appassionati di computer e, perfino, per un'azienda o per un negozio di assistenza per portatili.

Se qualcuno di voi utilizzasse questa idea, per favore me lo faccia sapere perché mi piacerebbe vederla! ;)

L'idea? Ho creato la mia personale "Zona Plug 'N Play Ubuntu Linux"!

É un semplice procedimento in 3 fasi.

Un utente collega il suo portatile a una delle due porte (raffigurate a sinistra), ed esegue un avvio da rete. Se ne va, torna più tardi, ed è tutto fatto. Voilà!

Inoltre, potrete vedere che esiste l'opzione per l'installazione di Gutsy (7.10) e presto (non l'ho ancora preparato, probabilmente durante il weekend) ci sarà per l'installazione di Hardy (8.04). La figura sopra mostra come lascerò, per il momento, la "Zona" (non volevo scrivere sul muro, così ho messo un vecchio cartello di plastica sopra la porta, e ho scritto sulla plastica con un pennarello. Facile da migliorare e

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da cambiare in un secondo tempo). Com'è stato fatto ciò? Ahhh... Non è così difficile come si potrebbe pensare, novellino.

Per funzionare correttamente, è necessario un server DHCP su una rete separata (subnet). É anche necessario un server TFTP, e, ovviamente, dei portatili client (o PC) che possano eseguire un netboot. Un netboot si verifica quando il BIOS è configurato per eseguire l'avvio dalla scheda di rete. L'anno scorso ho destinato “30 dollari, 30 minuti, 1 bel Fileserver”, e quella è l'unità che ho cancellato completamente ed utilizzato per questo progetto. Possiamo iniziare installando Gutsy (7.10) nel sistema.

Nota: Controllate gli indirizzi IP. Assicuratevi che il vostro server stia usando un indirizzo IP statico all'interno della vostra sottorete, e prendete nota di questo IP. La prima volta che l'ho fatto, mi sono confuso e ho utilizzato l'indirizzo sbagliato.

Poi, questi sono i passi che ho seguito:

Nota: Al posto di scrivere "sudo" tutte le volte, possiamo digitare "sudo

su" (si diventa root) in modo da non dover continuare ad utilizzare il comando sudo.

La prima cosa che dobbiamo fare è recuperare alcuni pacchetti: apt-get update apt-get install dnsmasq atftpd atftp

Fonte: http://www.thekelleys.org.uk/dnsmasq/doc.html

atftpd è:

Fonte:

http://www.math.ucla.edu/computing/docindex/atftp-man-2.html

atftp è: : "

Fonte: http://freshmeat.net/projects/atftp

Siccome la prima porta è Gutsy (7.10), abbiamo bisogno dei suoi file netboot. É semplice ottenerli attraverso wget, in questo modo:

Se non è già presente, create una directory: cd /var/lib

mkdir /tftpboot

Utilizzate wget per scaricare il tarball in /source. cd /var/lib/tftpboot

wget http://archive.ubuntu.com/ubuntu/dists/gutsy/main/installer-i386/current/images/netboot/netboot.tar.gz

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Nota: per Hardy (8.04) il comando è: wget http://archive.ubuntu.com/ubuntu/dists/hardy/main/installer-i386/current/images/netboot/netboot.tar.gz

Ma ricordate, per fare questo con Hardy (o con qualsiasi altra piattaforma Linux), assicuratevi che la porta sia servita da un altro Dnsmasq in un'altra sottorete, altrimenti, potrebbe venir installata la versione errata di Linux.

Adesso scompattiamo (untar): tar -zxf netboot.tar.gz && chown -R nobody:nobody

Il comando chown sta dicendo di "cambiare il proprietario di qualsiasi cosa ricorsivamente in Nobody".

Ora dobbiamo impostare la configurazione DHCP/DNS (per Dnsmasq). Sono necessarie le seguenti informazioni:

1) quale range di indirizzi IP dare ai portatili collegati alla "Zona";

2) il gateway predefinito (solitamente il vostro router, il punto

per l'accesso esterno ad internet); 3) l'indirizzo IP del server che fornirà

Linux ai portatili; 4) l'indirizzo DNS (dovrebbe essere lo

stesso del server). Dopo alcuni tentativi, e un po' di

ricerche su Google, ho trovato la maniera corretta per farlo. La prima volta ho inserito i numeri sbagliati. Fu un errore semplice da correggere.

Nota: Il piccolo (economico) router che ho usato aveva preimpostato la rete su 192 e così l'ho lasciato. Potete cambiare il default per far in modo che corrisponda alla vostra sottorete! dhcp-range=192.168.0.150, 192.168.0.155,6h

dhcp-boot=pxelinux.0,192.168.0.5

dhcp-option=3,192.168.0.1

dhcp-option=6,192.168.0.1

Ecco a cosa corrispondono le linee: dhcp-boot=pxelinux.0 è l'indirizzo IP del server. dhcp-option=3 è l'indirizzo gateway predefinito. dhcp-option=6 è l'indirizzo DNS. dhcp-range fornisce la serie di indirizzi IP, con il periodo di validità, per connettere i portatili. Solo

pochi altri sono disponibili visto che ho una sola porta per sottorete. Il 6h indica che gli indirizzi IP saranno validi per 6 ore.

Ora che gli indirizzi sono configurati correttamente, ho riavviato come segue: invoke-rc.d dnsmasq restart

Dopo l'avvenuto riavvio, verificate che il firewall non stia bloccando. Io non avevo controllato, e ho impiegato un po', e un po' di ricerca con Google, per trovare la soluzione. Se il vostro firewall dovesse interferire, potrete modificare questo script in base alle vostre necessità:#!/bin/bash

# flush all chains

iptables -F

#delete the chains

iptables -X

# set the default policy for each of the pre-defined chains and pipe to /dev/null

iptables -P INPUT ACCEPT

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iptables -P FORWARD ACCEPT

iptables -P OUTPUT ACCEPT

iptables -t mangle -F 2>/dev/null

iptables -t mangle -X 2>/dev/null

iptables -t nat -F 2>/dev/null

iptables -t nat -X 2>/dev/null

Script originale e idea da http://townx.org/simple_firewall_for_ubuntu_using_iptables via Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 License.

Come potete vedere dal collegamento citato sopra, è possibile creare una funzione personalizzata start/stop. Dopo molte ricerche su Google, ho trovato che ci sono tonnellate di risorse su iptables!

Ora, impostate il BIOS del vostro portatile (o PC) per abilitare l'avvio da rete (PXE). Se tutto funziona, il gioco è fatto, e la vostra Zona Plug ‘N Play è viva! :)

Se ci sono problemi, verificate quanto segue:

1) controllate il vostro /var/log/syslog per indicazioni;

2) dnsmasq è in ascolto (ho imparato che l'avvio da rete usa bootp attraverso la porta 67)? La porta 67 funziona? Usate questo comando: netstat -nulp | grep '67.*dnsmasq

La risposta dovrebbe mostrare UDP alla porta 67.

Nota a margine: Il comando netstat si trova qui: http://www.computerhope.com/unix/unetstat.htm

3) Il firewall (iptables) è davvero disattivato? iptables -L

iptables -L -t nat

iptables -L -t mangle

Il primo comando dice "elenca le regole attive". Il secondo dice "elenca le tabelle nat (Network Address Translation)", e il terzo dice "elenca le tabelle mangle".

Nota a margine: Per imparare di più circa iptables e "mangle", leggete qui: http://www.informit.com/articles/article.aspx?p=19626

4) atftpd sta ascoltando una porta? (Si suppone che sia sulla porta 69): netstat -nulp | grep atftpd

Ancora, la risposta dovrebbe mostrare una porta UDP, che dovrebbe essere la 69.

Questo è stato un progetto divertente ed eccitante. Se tutto va bene, alcuni di voi potranno utilizzare questa informazione per aiutarsi. Come ho detto precedentemente, questo potrebbe essere perfetto per le scuole, per un laboratorio informatico o per progetti di laboratorio, per un gruppo di appassionati di computer, e anche per un'azienda o per un negozio di riparazione di portatili. In ogni caso, per favore, fatemi sapere.

É davvero bello semplicemente connettere-e-via (plug-and-go) nella zona “plug and play”!

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HHOOWW--TTOOScritto da Daniel Lamb

CCRREEAA IILL TTUUOO SSEERRVVEERR --PPaarrttee 66

Possiamo cominciare a configurare il sistema di posta sul nostro server. Vi suggerisco di

utilizzare IMAP e SMTP per l'invio e la ricezione della posta elettronica. Dovreste aver già installato Postfix e Dovecot. Bisognerà installare inoltre fetchmail, che raccoglierà tutte le email non recapitate al vostro server SMTP. Per ricevere le email tramite SMTP invece, dovete impostare un record MX con il nome del provider del vostro dominio (maggiori informazioni sono disponibili qui http://www.petri.co.il/configure_mx_records_for_incoming_smtp_email_traffic.htm); tramite questo le email vengono inoltrate all'indirizzo IP domestico. È necessario inoltre redirigere le connessioni SMTP in entrata, attraverso il firewall del vostro router, verso l'indirizzo IP del proprio server; per fare ciò, riferitevi al manuale utente del router/firewall che possedete.

Le uniche modifiche da effettuare nella configurazione di Postfix sono nella sezione "Local Delivery":

cambiate "Home-relative pathname of user mailbox file" in "Maildir"; nella sezione "SMTP Authentication And Encryption" invece, mettete una spunta sulla casella "Allow connections from same network" e su "Allow connections from this system" sotto l'intestazione "SMTP relaying restrictions". Nel menu "Dovecot IMAP/POP3 Server", selezionate "Mail Files" e sostituite la voce "Mail file location" con "Inbox in ~/Maildir, folders in ~/mail".

Se avete altre caselle email che devono essere scaricate tramite POP3, dovrete installare anche fetchmail utilizzando il comando:

sudo apt-get install fetchmail

Aprite "Scarica la posta con Fetchmail" (Fig.1 in alto) nella scheda Webmin, e fate clic su "..." e successivamente su "Aggiungi un server Fetchmail per l'utente".

Riempite la casella contrassegnata da "Nome server", specificate un nome utente e una password (che vi verrà fornita dal vostro provider internet o dal provider del vostro sito web) e scegliete a quale utente locale deve essere reindirizzata la posta.

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Aggiungete tutti gli utenti ai quali è permesso accedere al sistema (sono tutti coloro che possono accedere alle email, condivisioni samba e via dicendo).

È il momento di installare (a destra), che vi

permetterà di utilizzare la webmail e di collegarvi ai calendari e ai contatti condivisi. Per installare , aprite una console e digitate:sudo apt-get install egroupware

Parleremo della configurazione di nel prossimo numero. Un

elemento che dovrebbe essere già stato configurato in precedenza è il DNS; per configurarlo, fate clic su "Bind DNS" in Webmin. Selezionate "Crea una zona master". Specificate il dominio nella casella "Nome dominio / Rete". Inserite il nome del dominio anche nella casella "Master Server". Specificate un indirizzo email valido nella casella appropriata. Inserite l'indirizzo IP del server (l'indirizzo IP esterno fornito dall'ISP) ed infine fate clic su "Crea".

.

è proprietario e dirigente della e vive a Perth, in Scozia. È anche coinvolto in diversi progetti open source come

e .È anche un fan sfegatato del Leeds United.

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HHOOWW--TTOO UUSSAARREE GGIIMMPP -- PPaarrttee 33Scritto da Ronnie Tucker

Nel precedente articolo, vi ho mostrato come modificare i colori di una intera immagine. Adesso vi

descriverò come alterare le parti selezionate di un immagine, lasciando il resto intatto. Lo faremo utilizzando gli strumenti di selezione (sotto).

Da sinistra a destra, i primi due bottoni selezionano rispettivamente un rettangolo o un ovale (tenere premuto il tasto Shift per un cerchio perfetto). Il terzo bottone apre uno strumento di selezione libera per tracciare il contorno di porzioni di un'immagine. Provatelo. Fate clic sull'icona, poi tenete premuto il tasto sinistro del mouse e disegnate i contorni di un pezzo. Quando rilascerete il bottone del mouse, vedrete una zona selezionata per essere modificata (destra).

Adesso tutte le modifiche interesseranno solo la zona selezionata. Questo metodo utile, non è però efficace per selezioni precise. Il prossimo è la selezione "fuzzy".

Quando viene fatto clic su un punto, questo strumento aumenta la selezione finché incontra un colore diverso. L'ingrandimento della selezione può essere impostato

con cura modificando il valore soglia nelle opzioni (sotto le icone). Si possono selezionare pìù colori possono per ampliare la selezione, tenendo premuto il tasto Shift. Una volta effettuata la selezione, le successive modifiche riguarderanno solo l'area selezionata (destra).

Il prossimo è lo strumento selezione colore. È simile allo strumento di selezione "fuzzy",

quindi passiamo (per adesso) subito all’ultimo: lo strumento di selezione forbici. Si tratta di uno strumento più

preciso della selezione a mano libera citata in precedenza, ma funziona bene solo con oggetti con contorni ben definiti. Il metodo è questo: fare clic per iniziare a selezionare e posizionare un punto sul contorno; fare ancora clic per posizionare un altro punto su una zona più lontana del contorno; lo strumento forbici intelligenti tenterà di determinare il perimetro

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dell'oggetto (sopra). Continuate a fare clic sul contorno: un numero maggiore di punti aggiunti vuol dire una maggiore precisione della selezione. L'ultimo clic dovrebbe coincidere con il punto di partenza. Prima di utilizzare la selezione, ogni punto può essere cliccato e spostato per perfezionare il contorno.

Per creare la selezione fare clic dentro il cerchio completo (vedere sotto).

Per rimuovere la selezione andare nel

menu Selezione > Nessuna. Ma come ottenere una selezione

perfetta? Lo strumento Penna (l'icona sotto).Questo strumento permette la creazione

di una curva ancora più precisa dello strumento forbici. Primo, fare clic sullo strumento penna

per aprirlo, poi fare clic intorno al perimetro dell'oggetto o della zona che si vuole selezionare come fatto per lo strumento forbici. A differenza di quest'ultimo però con lo strumento penna non serve chiudere la selezione facendo clic sul punto di partenza, ma basta fare clic vicino ad esso. Non preoccupatevi se un punto è leggermente fuori posto, dopo avere inserito tutti i punti, ognuno può essere selezionato e spostato (sotto).

Adesso i punti posso essere modificati per

ottenere tra loro le curve ottimali. Tenendo premuto il tasto Ctrl fate click su un punto tenendo premuto il tasto del mouse. Una linea apparirà da quel punto e si formerà una curva tra il punto selezionato ed uno dei punti da entrambi i lati (in alto a sinistra).

Ogni punto può avere due linee che arrivano

da una curva (in alto a destra). Quindi fate click sul punto tenendo premuto Ctrl e trascinate la seconda linea. Così avete ottenuto una curva.

Il punto iniziale può ancora essere mosso, ma facendo clic e trascinando uno dei quadrati alla fine di una linea si può impostare al meglio una curva o creare una curva nuova a partire da uno dei punti o da una linea dritta sull'altro lato. Quest'ultimo è stato molto utile nell'immagine dell'esempio, nella zona dove i gradini incontrano la porta di casa.

Quando tutti i punti sono al loro posto e siete soddisfatti dalle curve, dite a GIMP di selezionare l'area. Per fare ciò fate click su Tracciati (sotto la scheda Livelli). Se non

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si trova lì, visualizzatela facendo click su Finestre > Tracciati. Il tracciato appena creato è visualizzato in miniatura nella scheda Tracciati. Fate clic con il tasto destro sul nome del tracciato e scegliete "Crea selezione da tracciato".

Fate clic sull'icona a forma di occhio per nascondere il tracciato e lavorare sulla selezioni o per mostrarlo nuovamente.

Usare lo strumento di selezione assieme agli strumenti per la correzione del colore può rivelarsi davvero utile, specialmente se si ha bisogno di ritoccare foto di famiglia o scatti fatti in vacanza.

Qualche volta è necessario usare lo Zoom per ottenere una selezione ancora più precisa. Lo strumento di Zoom è molto

è il redattore di , un fiero

utente Kubuntu ed un artista part-time. Potete visitare la galleria delle sue opere su www.RonnieTucker.co.uk.

utile per questo tipo di operazioni. C'è un menu a tendina in basso nella finestra dell'immagine (sotto) che fornisce un accesso veloce ad una

serie di impostazioni per aumentare o diminuire lo zoom di un'immagine.

Lo strumento Zoom (a sinistra) è accessibile anche dalla finestra strumenti sulla sinistra.

Con lo strumento Zoom, fate clic sull’immagine per ingrandirla (tenendo premuto il tasto Ctrl e facendo clic, l’immagine si riduce). In alternativa è possibile fare clic, tenere premuto il tasto e selezionare solo una zona dell'immagine (sotto) da ingrandire (in alto a destra).

Non dimenticatevi di combinare gli strumenti. Ad esempio, per selezionare una parte dell'immagine, prima ingrandite con lo

strumento Zoom, poi scegliete lo strumento di selezione che preferite.

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HHOOWW--TTOOScritto da Jonny McCullagh IINNSSEERRIIRREE LLEE FFOOTTOO NNEELL PPRROOPPRRIIOO iiPPOODD

Per diversi anni, vari modelli di iPod hanno supportato la memorizzazione e la

visualizzazione di fotografie. Tuttavia Apple non fornisce una versione linux del proprio software iTunes. Fortunatamente Flavio Gargiulo è venuto in nostro aiuto con il suo GPixPod.

(http://www.gpixpod.org) è uno strumento elegante per gestire le fotografie su un iPod ma, la prima volta che l'ho utilizzato, mi sono scontrato contro un muro di mattoni. GPixPod è scaricabile dal repository universe ed è facilmente installabile utilizzando il gestore di pacchetti preferito. Dopo l'installazione, GPixPod è disponibile nel menu Applicazioni > Grafica.

Quando aprirete per la prima volta GPixPod sarete accolti da una finestra leggermente intimidatoria (figura 1) in cui vi verrà chiesto di scegliere un database delle fotografie dell'iPod. Quest'ultimo risiede sul vostro iPod. Da

principiante confuso, ho cancellato quella finestra e sono andato nella configurazione di GPixPod nel menu Modifica > Preferenze. Nella finestra delle preferenze (figura 2) si può notare che il programma cerca l'iPod montato nella directory /mnt/ipod (che, sul mio sistema, non esiste). Cambiare il punto di mount con quello effettivo, con il quale l'iPod è connesso al computer, risolve il problema della ricerca del database delle fotografie dell'iPod.

all'apertura, GPixPod richiede il database delle fotografie dell'iPod.

Schermata delle preferenze di GPixPod che evidenzia il punto di mount, non corretto, dell'iPod.

Dopo aver scelto, nella finestra delle Preferenze, il punto di mount corretto dell'iPod collegato, GPixPod vi chiederà di creare un database delle fotografie per registrare i dettagli degli album e delle fotografie.

GPixPod chiede di creare il

database delle fotografie del vostro iPod.

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Una volta creato il database delle fotografie dell'iPod, utilizzare GPixPod è meravigliosamente semplice. Si può creare un nuovo album di fotografie cliccando su Aggiungi Album situato sulla toolbar principale ed è possibile aggiungere fotografie, dal computer all'iPod, facendo clic su Aggiungi Foto. Il solo potenziale inconveniente è dato dal fatto che, finché non si fa clic su

Salva, sia gli album che le fotografie non vengono salvate sull'iPod.

GPixPod, una volta superato l'ostacolo del database di fotografie, è uno strumento essenziale per gli utenti di Ubuntu.

GpixPod mostra una foto ad alta risoluzione.

Non dimenticate di salvare ogni nuovo album o fotografia.

Scelta, dal menu Preferenze, dell'iPod realmente montato.

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LLAA MMIIAA OOPPIINNIIOONNEEScritto da Juergen Kissmann e Amy Bassett

OORRGGOOGGLLIIOOSSII DDII UUBBUUNNTTUU NNEELL SSUUDDEESSTT DDEELLLL''IINNDDIIAA

Potreste immaginare l'India senza Ubuntu? In Auroville non potremmo, specialmente chi di

noi appartiene al team Blue Light. Auroville è un piccolo comune internazionale dove 2000 persone da tutto il mondo vivono e lavorano insieme. Abbiamo tutte le abituali comodità di una piccola città: scuole, uffici amministrativi, servizi, complessi residenziali, librerie, ristoranti, centri commerciali e spazi

culturali per arte e musica.Auroville ebbe inizio con una

dichiarata intenzione (tra le tante): "Auroville appartiene all'umanità nel suo insieme". Per quelli di noi che fanno di Auroville la propria casa, è naturale che alcuni riconoscano una affinità tra gli ideali di Auroville e quelli dell'Open Source. Quello di cui ci preoccupiamo è la comunità, collaborazione, ricerca e sviluppo, ed una ispirata tendenza a correre rischi e a un vero esperimento.

Perchè il Blue Light è orgoglioso di Ubuntu? La comunità Ubuntu è facilmente accessibile e altamente sensibile. Durante gli ultimi due anni, il supporto che abbiamo ricevuto per risolvere i nostri problemi è andato oltre le aspettative. Essendo un gruppo misto di professionisti IT e appassionati di computer autodidatti con disponibilità di informazione inaffidabile e inconsistente attraverso i canali

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convenzionali, accedere alla comunità online per il supporto è davvero importante per noi. Un'altra ragione per cui abbiamo scelto Ubuntu è che rappresenta una piattaforma solida e sicura che può fornire il tipo di ambiente di calcolo che vogliamo ad Auroville per le nostre scuole e servizi. Inoltre, come in molti paesi con risorse limitate, programmi a basso costo o gratuiti costituiscono la necessaria alternativa ai costosi prodotti proprietari. Con Hardy Heron come prossima versione con supporto a lungo termine (LTS), siamo pronti a proseguire la nostra avventura con Ubuntu negli ambienti di lavoro.

Nel 2006 venne realizzato un centro di distribuzione per cibo e oggetti vari. Ha aperto con varie distribuzioni Linux, arrivando definitivamente ad Ubuntu. Quindi, due scuole presero la decisione di migrare verso Linux, una delle quali mantiene una rete di terminali. Ora, alcuni aspetti a livello comunitario dei nostri servizi finanziari sono sotto migrazione e c'è un dibattito su come l'intero servizio possa migrare verso un sistema Open Source, basato su Linux.

Ad ogni modo, cos'è il gruppo Blue Light? Durante lo scorso anno, un gruppo fortemente motivato di persone si riunì per creare una struttura completa per spostare i servizi della comunità ad Ubuntu. Ci chiamammo Blue Light Open Source Service and Research Center o, in breve, Blue Light. Diamo il benvenuto a coloro che vorranno seguire l'esperienza di Auroville, ricercando ed implementando soluzioni Open Source nella comunità. Un'area di ricerca è rappresentata dalla configurazione del terminale perché, con esso possiamo usare hardware economico e ridurre i costi di manutenzione. Un'altra si occupa dell'allestimento di una soluzione small office/home office (SoHo). Siamo

principalmente interessati ad assistere allo sviluppo di un server SoHo Ubuntu, poiché questo soddisferebbe tutte le nostre necessità e fornirebbe alla nostra comunità configurazioni server veloci e semplici. Inoltre, siamo interessati alla ricerca di soluzioni di software collaborativo per migliorare i nostri ambienti orientati al lavoro di squadra. Siamo già una parte vivente, ridente e in continuo apprendimento della comunità globale Open Source. Inoltre ci auguriamo di piantare e crescere una genuina, comunità Ubuntu locale ad Auroville. Interessati a Ubuntu ed Auroville?

Visitate: http://www.auroville.org. Siete invitati a scriverci a [email protected]

il gruppo Blue Light

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LLAA MMIIAA SSTTOORRIIAA LLEE PPRRIIMMEE IIMMPPRREESSSSIIOONNII RRIIMMAANNGGOONNOOScritto da Jim DeBroux

Il nostro responsabile IT mi ha avvicinato ad Ubuntu nella tarda primavera, o all'inizio dell'estate

del 2006. Aveva richiesto un CD di Ubuntu e ne aveva ottenuti 25, così me ne offrì uno. In un primo tempo rifiutai, pensando che Linux non facesse per me. In fin dei conti ero sposato a Windows da tempo e sviluppavo programmi in Visual C++ per il nostro laboratorio. Alla fine lo presi perché avevo già avuto qualche esperienza con software open source (usavo Firefox, Thunderbird e Gimp) ed ero curioso di provare Linux.

All'inizio non feci nulla con il CD, ma, ad un certo punto in estate, decisi di provare la versione live di Ubuntu. Trovai molto interessante quello che vidi, così visitai il sito ufficiale di Ubuntu per saperne di più. Ho capito che avevo voglia di provare la versione 6.06 (Dapper). Feci richiesta di un CD tramite ShipIt. Arrivò in circa due settimane invece delle otto che erano previste.

L'installazione filò liscia e rimasi impressionato fin dal primo impatto. C'erano alcuni problemi qua e là, ma la maggior parte delle cose funzionava. Ogni volta che ho riscontrato un problema ho sempre trovato una pronta risposta sui forum di Ubuntu e, quando non riuscivo a trovarla, bastava chiedere: qualcuno sul forum aveva sempre la voglia e la capacità di aiutarmi a risolvere il problema.

Mi divertivo nuovamente con il mio computer. Ero produttivo al punto che mi trovai con del tempo libero extra per giocarci un pò. Ho provato molti software, anche versioni diverse di Ubuntu (come Kubuntu o Xubuntu). Ancora qualche volta avevo il bisogno per alcune cose di accedere da

Windows, ma nel complesso Linux riusciva a soddisfare le mie esigenze molto bene.

Poi venne rilasciata la 6.10 (Edgy). Tentai di fare un upgrade, ma fu un errore. Persi ogni cosa sull'HD di Ubuntu. Ritornai a Windows e

scaricai la .iso di Edgy e installai da zero. Fortunatamente avevo un backup dei miei dati. Avevo imparato che è saggio avere la /home su una partizione separata dal resto del sistema, e rende più facile gli aggiornamenti. Io la ho, visto che sono dipendente dagli aggiornamenti.

Questo potrebbe essere la fine della mia storia ma non lo è per

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due motivi.Il primo è che il computer di mia

moglie aveva bisogno di essere aggiornato. Ho installato una scheda madre a basso costo e un processore dual core a 64bit. Windows 2000 non voleva installarsi visto che i driver necessari non erano disponibili per i sistemi a 64bit. Panico: lei aveva bisogno di un editor di testi per finire il suo master. Windows XP a 64bit sarebbe stata un opzione possibile ma non volevamo spendere altri soldi per un sistema operativo nuovo. Mia moglie era in grado, se necessario di usare un terminale, perchè come diceva lei "Sono una ragazza UNIX di vecchia data" (aveva creato animazioni 3D su pc Unix). Il solo problema era il driver della stampante. C'era qualcosa di

sbagliato e sembrava di non poter funzionare a dovere con Gimp.

Il secondo è VirtualBox. Il numero #5 di "Full Circle Magazine" aveva un articolo meraviglioso su VirtualBox. Non avevo mai avuto grandi risultati con VMware così non avevo molta speranze nemmeno per questo tentativo. Ma, con mia grande sorpresa, Virtualbox funzionava e funzionava anche bene. Installai

Windows 2000 sulla macchina virtuale ed il problema fu risolto subito. L'avevo anche usata per provare differenti versioni di Ubuntu e Linux. Quando mia moglie la vide, volle anche lei

installato Windows in quel modo sul suo computer. Allora lo feci e installai anche i driver per la sua stampante, cosicchè ora può fare parte del lavoro

che doveva fare con la stampante. Aspetto di vedere come VirtualBox se la cava con il

prossimo aggiornamento di Ubuntu. Se tutto va bene la partizione di Windows verrà

riformattata per essere dedicata interamente ad Ubuntu.

Un paio di commenti finali. Ubuntu è veramente semplice da installare, è il sistema più facile che abbia mai incontrato sul mio cammino. Chiunque dica che è più difficile che installare Windows probabilmente non ha mai installato Windows da zero su una macchina pulita. Per qualcuno che sia completamente estraneo al mondo dei computer (come mio padre), raccomando di installare Ubuntu. La manutenzione è minima così come il pericolo di virus e malware, e ha anche un aspetto migliore di Windows.

Sono solo una ragazza UNIX di vecchia data...

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RREECCEENNSSIIOONNEE JJVVCC MMIINNII -- RRIINNNNOOVVAATTOOScritto da Robin Catling

Più o meno nel Dicembre 2005, decisi che dovevo fare qualcosa prima che il pesante notebook

Dell 5150 che mi portavo dietro procurasse danni irrimediabili alla mia colonna vertebrale. La scelta finale per un mini computer ultraleggero e totalmente funzionale ricadde sullo JVC MP-XV841. Estremamente compatto (9.2 x 7.0 x 1.5 pollici), ha un peso di 1,59 Kg. e non è molto più grande di un libro rilegato. Le specifiche alla consegna (sotto) erano superiori rispetto a quelle del computer che usavo giornalmente.

Il processore Centrino da 1Ghz non è ovviamente la fine del mondo, ma di quanta potenza avete realmente bisogno per un ufficio portatile? Va bene, il computer è particolare ed i compromessi fatti sono bizzarri. Ha una batteria esterna munita di clip; ma la buona notizia è che questo vuol dire quattro ore di autonomia prima della ricarica. Il connettore VGA si trova su un replicatore di porte esterno, assieme ad un hub per porte USB. Non c'è il

Bluetooth. La tastiera stretta e striminzita (nonostante abbia tutti i tasti al loro posto) è un po' troppo piccola per una facile battitura; un lavoro lungo sovente verrà interrotto da alcuni viaggetti sul tasto Cancella. Tuttavia per essere una macchina così piccola ha uno schermo fantastico,

estremamente luminoso, chiaro e nel formato widescreen 1024 x 600, legge i DVD perfettamente utilizzando il lettore DVD/CD-RW integrato. Ha dei controlli manuali per la riproduzione sul pannello frontale, oltre che una rotella per il controllo del volume, i

Il JVC 'mini'. Riportato ai fasti del passato prima dell'ASUS EEE PC.

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controlli della luminosità e il blocco tasti sotto lo schermo. C'è anche un pulsante per il suono in modalità surround.

Quando ho comprato il mio JVC, era già sul mercato da circa 18 mesi, per cui il prezzo originale piuttosto esorbitante si era dimezzato. L'ho pagato £639 (~$1100) e me lo sono portato dietro presso i clienti grossomodo per un anno. E ha sempre catturato l'attenzione di chiunque.

Il tempo è passato. Alla fine ho comprato un altro portatile Dell con processore dual-core con Vista Ultimate, col quale ho convissuto per circa 6 orrende settimane, poi ho rimpiazzato l'intero disco rigido e il sistema operativo con Ubuntu 7.04 (Feisty). È stato il momento della mia conversione. Come osservatore di Linux di lunga data, conoscevo il suo potenziale ma, questa volta, ne ero entusiasta. Subito stava per prendere piede un'altra idea, ma non l'ho realizzata finché non è stato rilasciato Ubuntu 7.10 (Gutsy). Da lì ho cominciato a resuscitare il mio JVC.

Avevo bisogno di qualche schema

progettuale. Da sempre avrei voluto sostituire il disco rigido da 40GB, ma le dimensioni ultra compatte del JVC costituivano la parte più difficile di tutta l'operazione. Questo portatile, molto più che altri, non è stato concepito pensando agli eventuali upgrade dell'utente. Dopo una ricerca ho trovato una sola pagina Web di istruzioni scritta da un paio di animi coraggiosi che erano riusciti ad aggiornare il loro portatile. Ho capito che avrei dovuto smontare tutto il computer, visto che il disco rigido è il componente interno più grande e tutto il resto è stato avvitato attorno ad esso.

Cacciavite da gioielliere: ce l'ho. Lente di ingrandimento: ce l'ho. Mano ferma: ce l'ho. Il disassemblaggio mi ha ricordato quando ho realizzato i componenti

meccanici per la mia auto perché ero al verde. Avevo imparato a punzonare un foglio di cartone per conservare ed etichettare la minuteria del motore, per cui ho fatto lo stesso con un foglio di carta per conservare e identificare le trentasette varie viti. In una mezz'ora avevo tutte le componenti disposte sul tavolo. Se non avessi assemblato PC da tavolo per me e per la mia famiglia per anni, probabilmente non ci avrei mai provato. Non ho scattato delle foto, era così preoccupante! Visto che il mio JVC era a pezzi, ne ho approfittato per aggiornare la memoria RAM sui due slot, entrambi con un modulo da 512MB, in modo da ottenere una macchina con 1GB di RAM totale. Ho montato poi il disco rigido da 120GB e ho rimontato il tutto, anche se mi è avanzata una vite. Non riesco ancora a capire come sia potuto succedere.

Avevo già usato il Live CD di Gutsy per varie installazioni, quindi sapevo che esso funzionava, ma come ben sapete i portatili, soprattutto quelli di una certa età, hanno delle imprevedibili combinazioni di hardware e firmware. Non avevo

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bisogno di essere preoccupato. Ubuntu si è installato in maniera pressoché impeccabile: ha riconosciuto il wireless 802.11g integrato sulla scheda madre senza colpo ferire, si è connesso al mio router e... benvenuto su internet, "JVC-Gutsy"! Ho aggiornato i pacchetti, applicato sfondi, segnalibri e ho configurato la grafica: ottimo lavoro.

Per ragioni ben note a me e al mio contabile, manteniamo i conti della mia compagnia su una vecchia versione di Quicken. Per poterlo utilizzare avevo bisogno quindi di Windows, e così è stato. Ho installato VMware Server con Windows XP come client. Lo spazio di manovra sullo schermo è un po' limitato ma la performance è più che buona. Tuttavia io lavoro con un desktop minimalista, per cui creare un singolo pannello di Gnome per me è un'abitudine consolidata. Adesso utilizzo il motivo grafico Nimbus di Open Solaris, che è pulito e altamente leggibile. Per la maggior parte dei compiti il mio JVC supera le aspettative, sebbene non proverei mai a ridisegnare i miei siti Web senza collegarci il mio monitor esterno. L'unica cosa che ancora non funziona è

il lettore di schede SD Ricoh, nonostante Ubuntu lo riconosca sull'altro mio computer portatile!

Da circa quattro mesi, tutti stanno inaspettatamente parlando dell'Asus Eee PC (sotto) come un computer tascabile Linux completo di tutto. Stando al prezzo, non c'è dubbio che abbiano fatto un lavoro veramente notevole. Ma per il mio portafoglio, il mio piccolo JVC è semplicemente una corazzata tascabile. Lo porto ancora appresso dai clienti e nei caffè, e cattura ancora l'attenzione di tutti.

Intel Centrino 1Ghzmemoria da 512MBDisco rigido da 40GBLettore DVD/CD-RWSchermo TFT da 8.9 polliciScheda video Intel Extreme Graphics 2 (64MB RAM)Intel PRO/Wireless 802.11b/g2 porte USB2lettore di schede SDPorta IEEE-1394/FirewireScheda Ethernet 10/100Modem V.90Slot per PC CardWindows XP Professional

Memoria 1GBDisco rigido da 120GBUbuntu 7.10 (Gutsy).

guadagna occasionalmente denaro lavorando come manager di progetto, analista d'affari e consulente tecnico. Da anche lezioni di salto ad ostacoli a cavallo nella New Forest, Hampshire, Inghilterra.

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Prima di tutto come utente Debian, ho letto un po' per comprendere le differenze tra Debian e Ubuntu, e mentre mi informavo su quali fossero le varie componenti (main, restricted, universe, e multiverse), sono venuto a conoscenza del team MOTU. Avevo già lavorato ad alcuni pacchetti per la compagnia presso la quale lavoravo, e avevo anche contribuito a un paio di pacchetti per Debian (per il quale però non ho mai trovato uno sponsor), e quindi le tecniche di pacchettizzazione non mi erano così estranee.

Mi piace entrare nel canali IRC di

IINNTTEERRVVIISSTTAA AAII MMOOTTUU SSOORREENN HHAANNSSEENNPrelevata da

Behind MOTU è un sito che presenta interviste con quelli che sono noti come 'Masters of the Universe' (MOTU). Essi sono l'esercito di volontari che si occupano di gestire i pacchetti dei repository Universe e Multiverse.

26 Nørresundby, Danimarca

soren

Ho iniziato a lavorare con Linux nel lontano 1996. Credo di aver acquistato un set di CD che si chiamava "Infomagic LINUX Developer’s Resource CD-ROM” che

conteneva diverse distribuzioni. Non sapevo nulla delle differenti distribuzioni, così ho cominciato con ciò che c'era sul primo disco, che era Slackware. Dopo qualche anno, sono passato a RedHat e poi, intorno al 2001 a Debian, e quindi, a Ubuntu.

Ho cominciato a utilizzare Ubuntu pochi mesi dopo l'uscita di Hoary.

È ormai qualche anno che sono coinvolto nel mondo del free software, quindi mi sembrano naturale prendere parte allo sviluppo della distribuzione che uso e da allora sono sempre più coinvolto. Il primo pacchetto che ho fatto è stato incluso in Breezy, qualche mese dopo, e benché sia certo di aver contribuito a qualche patch per gli altri pacchetti anche durante Breezy, Lauchpad non ne reca traccia.

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Ubuntu :) Le persone sono gentili, ti aiutano, ed è molto divertente. La presenza di tutte le persone più esperte è inoltre una fonte di inspirazione per me.

Capire che in fondo non è così difficile. Siamo un gruppo aperto, e anche il più piccolo contributo è molto apprezzato. Non è necessario iniziare a pacchettizzare da un pacchetto complesso.

Personalmente ritengo che questo implichi una visione più olistica di Ubuntu. Parecchie delle cose per le quali ho lavorato nell'Universe permettevano di lavorarci con una certa tranquillità e in sicurezza. Non sarebbe accaduto nulla se non avessero funzionato come previsto. Recentemente invece ho fatto una patch nel Kernel, e ho avuto bisogno di fare qualche modifica anche nel module-init-tools. Sono stato lì fermo

a osservare le mie due righe di patch 5 minuti convincendomi che non sarebbe accaduto nulla di irreparabile. A proposito, non è accaduto.

Oh sì, molti! Stiamo discutendo di moltissime cose qui all'UDS. L'integrazione nelle reti esistenti sarà una grande cosa, e semplificherà diverse situazioni nel sistema di gestione, di virtualizzazione. È un po' troppo presto per dire cosa si farà concretamente, ma sicuramente ci sono un sacco di idee, e sono davvero entusiasta di Ubuntu Server Edition.

Ce n'è una che mi fa sempre ridere:

Se sei stato coinvolto in un progetto utilizzando l'Xml, saprai di cosa sto parlando.

?Dormo

Ti rendi conto vero, che mi costringi a riordinare il mio ufficio?

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DDOONNNNEE UUBBUUNNTTUUScritto da Emma Jane Hogbin

In questa parte finale su "Come rendere il cambiamento una realtà" (Making Change Happen), ci

concentreremo su come trattenere i volontari.

Il mondo dell'open source si basa quasi completamente sul contributo dei volontari. Tutti i comportamenti hanno delle motivazioni e volontari differenti avranno ragioni soggettive per lavorare a un progetto. Per alcune persone è sufficiente la soddisfazione derivante da un lavoro ben fatto; tuttavia, molti volontari avranno anche

bisogno di un qualche riconoscimento esterno. Questo può includere ogni cosa, dai punti karma nel Launchpad al mero apprezzamento per aver contribuito a una patch utile.

All'interno del team di progetto avrete bisogno di creare un ambiente dove i volontari si sentano supportati, apprezzati e benvenuti. Loro concedono il proprio tempo per contribuire a un progetto e saranno motivati a rimanere finché questo soddisferà le loro necessità. Fate in modo che il lavoro sia divertente (sì, il debug del codice lo è per alcune persone). Cogliete ogni opportunità per elogiare la competenza e ogni altra caratteristica di valore. Fornite delle opinioni sul lavoro svolto dai volontari ma state attenti al tipo di commenti che rivolgete: potrete esprimere delle critiche costruttive in forma privata.

Mantenete i contatti con le persone, non tenete solo traccia del codice per il quale hanno contribuito. Per ciascuno dei volontari più importanti identificatene le motivazioni e assicuratevi che ognuno

riceva la propria paga in incentivi. Inoltre, essere informato sulle abitudini delle persone vi aiuterà a prevenire potenziali crolli. Anche se il reclutamento di nuovi volontari può essere una soluzione alla perdita di partecipanti al vostro progetto, trattenere volontari felici è la chiave del successo.

L'impegno di rendere il cambiamento una realtà è in continuo sviluppo. Riesaminate i vostri progressi regolarmente. Siate certi d'individuare gli obiettivi, di creare strategie d'azione, di assegnare aree di responsabilità, di valutare i progressi e fate in modo di trattenere i volontari. Sono impaziente di vedere i vostri successi futuri.

crea e sostiene le comunità online utilizzando il software open source. Vive in una zona rurale del Canada e racconta le sue avventure su www.emmajane.net.

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GGIIOOVVAANNII UUBBUUNNTTUUScritto da Andrew Harris

Il futuro dell'open source sta nei giovani di oggi; perciò dedichiamo quest'angolo della rivista ai giovani o, semplicemente, a chi si sente giovane dentro.

Avvicinandovi a Ubuntu, potreste trovare difficile irrompere in un gruppo. Potreste sentire di voler

fare qualcosa per la comunità senza sapere come. Ho avuto un problema simile quando mi sono accostato al mondo FOSS.

Sono a conoscenza di tutte le cose meravigliose riguardanti la filosofia dell'open source. Ho amato l'idea di aiutare gli altri, i vicini, e di condividere i lavori liberamente. Però mi sentivo impotente ogniqualvolta pensassi di promuoverlo o di aiutare a migliorarlo. In realtà, la sola cosa che mi fermava era solo me stesso. Di seguito parlerò di come anche voi possiate venire coinvolti nell'open source.

Per prima cosa, individuate, intorno a voi, altre persone interessate a Linux, come un LUG (Linux User Group) locale o un team LoCo (Local Community). Intervenite ai loro meeting e imparate quanto più possibile. Quando hanno bisogno di volontari, allora scoprite come essere d'aiuto. Quando stavo entrando in

Linux, ho allestito un posto per un meeting del Phoenix Linux User Group in una parte molto remota di Phoenix e sono stato immediatamente accettato nel gruppo.

Cercate di convincere i vostri amici a provare Linux. È così che abbiamo raggiunto la situazione attuale. Dopotutto non vedete molta pubblicità di Ubuntu sulla televisione, non è vero? Non si sa mai quanto anche una sola persona, che decida di essere coinvolta, possa cambiare le cose in meglio.

Se veramente volete essere coinvolti, iniziate a scrivere codice. Mike Saunders ha pubblicato recentemente un'eccellente serie di articoli, riguardante la programmazione, sulla rivista “Linux Format” ed esistono migliaia di libri e risorse su come imparare a programmare. Quando diventerete esperti in

questo, provate a correggere gli errori del vostro progetto open source preferito. Tutti i progetti hanno degli errori che devono essere corretti.

Spero che vi sentiate ispirati ad aiutare. Forse sarete i prossimi Mark Shuttleworth o Linus Torvalds!

è, in poche parole, un appassionato di computer (geek). Gli piace Linux, l'Open Source, le belle arti e programmare. Se seguirete i suoi consigli, allora anche voi diventerete fanatici di knetwalk. Andrew ha intenzione di presenziare come oratore all'Ubuntu Live di quest'anno e spera di vedervi lì.

Sopra: Launchpad.net - ci sono molti modi per aiutare la comunità.

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LLEETTTTEERREE Ogni mese ci piace pubblicare alcune delle mail che riceviamo. Se volete proporre una lettera per questo spazio, di critiche o complimenti, potete inviarla a: [email protected].

LETTERA DEL MESE L'autore della lettera del mese riceve due adesivi metallici Ubuntu!Sono un lettore abituale di Full

Circle Magazine e vorrei davvero dirvi "ottimo lavoro".

Tuttavia, una cosa di cui si sente disperatamente il bisogno è una guida su come far funzionare la connessione senza fili. Ormai sono 18 mesi che lotto per riuscirci. A volte funziona, a volte no. È diventata una enorme "scatola nera" che nessuno sembra comprendere davvero, perfino le pagine degli how-to sono per la maggior parte del tipo: "Ho provato in questo modo e ha funzionato", piuttosto che delle guide vere e proprie.

A cominciare dalle differenze tra le varie schede wireless, fino ai problemi di NDISwrapper con i driver proprietari, tra WEP, WPA, TKIP e quant'altro, si va in confusione molto in fretta.

Full Circle dovrebbe parlare di questo argomento, dato che è un problema comune a molti utenti.

Ed: C'è qualche esperto disponibile a scrivere a Scott (e agli altri) una buona

guida per usare il wifi?

Ho appena letto il mio primo numero di Full Circle Magazine (#12) e ne sono rimasto colpito. Che rivista!

Sono un 67enne convertito da Windows e ho bisogno delle informazioni contenute in questa pubblicazione. Sia io che mia moglie

abbiamo installato Ubuntu. Io ho Hardy e lei ha Feisty. Ero da un po' alla ricerca di una rivista specifica su Ubuntu. Probabilmente scaricherò tutti gli arretrati per mettermi al passo. Continuate col vostro ottimo lavoro.

Vorrei fare un commento alla vostra ottima rivista. Volevo fare un piccolo booklet, ed ecco

apparire in un articolo su come usare . Perfetto! Stavo anche cercando un programma per creare un'immagine dei miei sistemi operativi. Ho provato ma dovevo ricordarmi il percorso corretto, me lo sono pure scritto affinché potesse essermi d'aiuto. Qualche mese fa ho acquistato (che lavora sia con Windows che con Linux), sono un utente Linux al 99,9% ma a volte mi capita di avere bisogno di un programma in "quell'altro"

sistema. Poi ho visto che nel vostro numero più recente c'era

. Ero già in possesso di quella ISO masterizzata su un CD, ma non ho mai capito bene come usarlo. Credevo di dover usare la linea di comando, creare una directory di backup e così via. In quell’eccellente articolo ho capito che non era il caso. Vi ringrazio per gli articoli sulle applicazioni di uso quotidiano. Aiutano a estrapolarne il meglio. Continuate col vostro ottimo lavoro!

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Ho letto Full Circle oggi per la prima volta, trovandolo su Google mentre cercavo delle

comparazioni tra Ubuntu e Mint. Un giornale piacevole e ottimista! Mi

sono piaciuti in particolare l'articolo scritto da un 12enne e gli How-To.

La mia esperienza in Linux è stata quella di una rivelazione. Lavoro nel campo della ricerca ingegneristica e pare che, implicitamente, usiamo tutti Windows, sopratutto perché la maggior parte delle applicazioni sono sviluppate per Windows.

Sono passato ad Ubuntu l’anno scorso a causa dell'asfissiante insistenza di alcuni amici informatici e non ho mai rimpianto la decisione. Tra software open source e Wine, non c'è praticamente più bisogno di andare a mettere mano nella mia partizione Windows, tranne che per qualche videogioco.

E quando lo faccio è un disastro spaventoso. Scaricare software, estrarlo, installarlo e poi ritrovarsi con un mucchio di resti di tutte queste operazioni alle spalle.

In ogni caso, il fulcro della mia lettera è questo: spesso la gente ha timore di adottare sistemi Linux a causa

del troppo riflettere e del lavoro da fare tramite linea di comando. La mia idea è che questo sia un BENE.

Quando ero bambino usavamo DOS e non era un grande problema usare la linea di comando. Certo, era poco bella da vedere ma ti dava un senso di "potere".

Adesso quando qualcuno usa un nuovo sistema Windows, guardate che faccia fa quando qualcosa va storto (specialmente sotto Vista!): è un'espressione di sconfitta, di assoluta perplessità. Non puoi vedere questo DVD. Non puoi ascoltare questi file musicali. Non puoi salvare qui. Usare Windows ti fa passare dall'essere il proprietario di una macchina all'esserne semplicemente l'utilizzatore; che è esattamente quello che Microsoft vorrebbe che tu fossi. Riponi fiducia in loro, e lascia che ti guidino in questo urticante labirinto di Dedalo.

Con Ubuntu e la linea di comando sono stato promosso ad esserne il "proprietario"

e la cosa mi piace. Accolgo i problemi con ottimismo perché la comunità ha sempre una soluzione o una risposta "a portata di Google".

Come potrei tornare ad essere semplicemente un utente?

A proposito del vostro articolo Top 5 sui giochi, sono rimasto veramente strabiliato dai giochi

di Kenta Cho - http://www.asahi-net.or.jp/~cs8k-cyu/index_e.html - come ad esempio Torus Trooper, Parsec47, Rootage e Tumiki-Fighters. Sono tutti disponibili nei repository di Hardy. Questi sono i giochi più coinvolgenti che io abbia mai trovato nei repository di Ubuntu.

Altri giochi interessanti sono quelli di Oohara Yuuma - http://www.interq.or.jp/libra/oohara - un altro programmatore giapponese. Ha creato Dangen e Tenmado. Giochi tanto minimalisti quanto coinvolgenti.

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DDoommaannddee&&RRiissppoosstteeScritto da Tommy Alsemgeest

Se avete delle domande su Ubuntu che richiedono una risposta, scrivete a: [email protected], e noi le passeremo a Tommy che vi risponderà nelle prossime edizioni. Si prega di inserire il maggior numero di informazioni che possano servire a risolvere il vostro problema.

D

R Come hai suggerito è un problema di Xubuntu quando rileva un BIOS antecedente

l'anno 2000. Ci sono due modi per risolvere il problema. Il modo più facile è aggiornare il BIOS. Di solito lo puoi fare andando sul sito del produttore, scaricando un file, riavviando, quindi andando nel BIOS e indicando al BIOS stesso di aggiornarsi dal file scaricato.

Il secondo modo è forzare Xubuntu a utilizzare il tuo computer. Per

installarlo, devi dare l'opzione acpi=force al Live CD. Questo ti permetterà di effettuare il boot dal CD e installare Xubuntu. Ma poi devi modificare il file menu.lst per far funzionare quell'opzione ogni volta:

Scorri quasi fino in fondo dove è riportata la tua installazione di Xubuntu. Quindi aggiungi acpi=force alla fine.

D

R Questo sarà di aiuto per chiunque tenti di risolvere problemi relativi all'audio:

https://help.ubuntu.com/community/SoundTroubleshooting, e questo dovrebbe essere d'aiuto per il tuo caso: http://ubuntuforums.org/showthread.php?t=551615

D

R Hai probabilmente scaricato i sorgenti di KDE 4. È più facile installarlo utilizzando gli

archivi di Ubuntu. Per installare KDE 4:

Utilizzando il gestore dei pacchetti, aggiungi la seguente riga alla lista delle sorgenti software e salva:

Per installare KDE 4 seleziona il pacchetto kde4-core. Al prossimo login dovrai scegliere KDE4 dal gestore dei login.

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IILL MMIIOO DDEESSKKTTOOPP

Sto usando Gutsy con Xubuntu, un desktop veramente molto leggero. Così leggero che il il mio Pc sembra essere diventato una Ferrari! Il nome del wallpaper è 'Black Nature' e proviene da DeviantArt.com. Il calendario è il nuovo Rainlendar. Ero un vecchio fan di Rainlendar da quando usavo Windows e ora abbiamo un pacchetto .deb per installarlo su Ubuntu. Amo il mio Xubuntu 7.10. Per il momento non ho bisogno delle cose fantasiose di Compiz e ogni utente Windows che conosco dirà che il mio incredibile, efficiente, bellissimo e sicuro Xubuntu è sbalorditivo.

Questa è la tua occasione per mostrare al mondo il tuo desktop estroso o il tuo PC. Manda le tue schermate e foto a: [email protected] . Includi una breve descrizione del tuo desktop, le caratteristiche del tuo PC e altre curiosità sulla tua configurazione.

Qui una foto del mio desktop pulito, utilizzando Ubuntu 7.10. GTK: Tuxido Metacity: Tuxido Icone: Powered & ecqlipse 2 Sfondo: Hardwood Lights Il mio computer, il Generale Lee, gira con un AMD Athlon 64 X2 3800+ e Corsair XMS2 PC6400 DDR2 da 1GB.

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II MMIIGGLLIIOORRII 55 GGIIOOCCHHII SSPPAAZZIIAALLIIScritto da Andrew Min

Homepage:http://www.viewizard.com/astromenace/index_linux.php

Sebbene non sia il più conosciuto di questa lista, AstroMenace è di gran lunga uno dei migliori giochi che io abbia mai provato. Come avrete potuto immaginare, si tratta di uno sparatutto spaziale. In questo spazio 3D a scorrimento, voi condurrete la vostra navicella tra gli asteroidi mentre distruggerete le navicelle nemiche. Sicuramente, vi suonerà come l'ennesimo gioco con ambiente a scorrimento; e lo sarebbe, se non fosse per la sua grafica 3D da lasciare senza fiato. Adesso è il momento giusto per dirvi che avrete bisogno di una scheda grafica super potente e una bella quantità di RAM.

Per installare in Ubuntu, avrete bisogno di aggiungere un altro repository. Una spiegazione dettagliata è presente su http://url.fullcirclemagazine.org/1de13a (scorrete la pagina fino alla sezione del repository per atp). Fatto questo, installate il pacchetto astromenace.

Dalle profondità di Internet la vostra lista mensile di giochi e applicazioni per Linux. Se avete un’idea per una lista scrivete a: [email protected]

Homepage: http://games.kde.org/game.php?game=kspaceduel

Se non avete abbastanza RAM per usare AstroMenace, ma vi piacciono ancora i buoni vecchi sparatutto spaziali, concedete una possibilità a KSpaceDuel. Questo gioco per KDE è molto meno complicato di AstroMenace, ma è comunque molto divertente. In sostanza, ci sono due satelliti (uno dei quali è controllato da voi) che orbitano attorno ad un sole. Lo scopo del gioco è sparare l'altro giocatore senza distruggervici contro o senza essere colpiti. Tuttavia, bisogna fare i conti con la gravità e la fisica, il che assicura che il gioco sia molto impegnativo e divertente.

Per installare KSpaceDuel, installate il pacchetto presente nel main repository.

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Homepage: http://vegastrike.sourceforge.netSe vi piacciono sia i giochi di strategia che gli sparatutto, Vega Strike è uno dei più grandiosi giochi mai realizzati. Voi siete il pilota in una galassia estremamente grande con un gran numero di creature (ognuna con la propria storia) che fanno quello che voi scegliete, essendo mercanti, pirati o combattenti. Fortunatamente non è tutta strategia. C'è anche la vera e propria azione, che trova spazio nella vostra cabina di pilotaggio in una visuale simile ad uno sparatutto in prima persona.È presente un pacchetto vegastrike nei repository universe. Tuttavia questa versione è piuttosto obsoleta. Potete provare utilizzando un pacchetto per Debian su http://packages.debian.org/sid/vegastrike e http://packages.debian.org/sid/vegastrike-data, ma fate attenzione:

Homepage: http://www.freeorion.orgSe vi piacciono di più i giochi di strategia a turni, e ancora amate il lato alieno della vita, FreeOrion è una buona scelta. È un gioco di strategia a turni gratuito, basato su Master of Orion. Fondamentalmente è una sorta di Civilization (o se siete amanti dei giochi gratuiti, di FreeCiv) basato sullo spazio. Un buon punto a suo favore, è che la grafica è abbastanza buona (soprattutto considerando che si tratta di un gioco open-source).FreeOrion non ha ancora pacchetti per Ubuntu. C'è un installer all'indirizzo http://url.fullcirclemagazine.org/cff89d (latest.tar.gz). Per informazioni sull'installazione date un'occhiata a: http://url.fullcirclemagazine.org/2b4cb3Ho creato in pacchetto per Ubuntu su: http://url.fullcirclemagazine.org/038a75.

Homepage: http://criticalmass.sourceforge.netCritical Mass è un altro semplicissimo sparatutto, ispirato a quei vecchi sparatutto spaziali arcade che si trovano nei centri commerciali e negli uffici dei dottori. La storia è francamente sempre la stessa: siete stati invasi da un esercito di “creature”, e avete bisogno di ucciderle tutte. Assolutamente facile, vero? Ebbene, queste creature vengono verso di voi più velocemente di qualunque altra che io abbia mai visto in un centro commerciale.Per installare Critical Mass, selezionate il pacchetto presente nel repository universe.

è diventato un fanatico di Linux da quando ha installato per la prima volta openSuSE con VMWare. Maggiori informazioni su di lui le potrete ottenere su http://www.andrewmin.com/

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CCOOMMEE CCOONNTTRRIIBBUUIIRREE

Siamo sempre in attesa di vostri nuovi articoli da pubblicare nella rivista Full Circle. Per articoli, guide, idee e per le traduzioni della rivista, date un'occhiata al nostro wiki: http://wiki.ubuntu.com/UbuntuMagazineInviateci i vostri articoli a: [email protected]

Gruppo Full Circle - Ronnie Tucker

[email protected] - Rob Kerfia

[email protected]

Robert [email protected]

Samuel Barratt Robert ClipshamDaniel Cohen Philipp HöhnAndrew Min Vid Ayer

Andrew MinMike KennedyGord CampbellRobert OrsinoMatt JaneskiMatthew HolderDavid Haas

Il nostro ringraziamento va a , al

e ai molti gruppi di traduzione nel mondo.

Se desiderate inviarci delle notizie, scrivete a:[email protected]

Inviate i vostri commenti o esperienze Linux a:[email protected]

Le revisioni Hardware/software devono essere inviate a:[email protected]

Le domande sulle interviste future vanno inviate a:[email protected]

Le liste e le foto dei desktop/PC photos vanno inviate a:: [email protected]

Se avete domande, visitate il nostro forum:www.fullcirclemagazine.org

Domenica 6 Luglio.

Venerdì 25 Luglio.

DITE LA VOSTRASe volete dire la vostra sugli sviluppi di Full Circle, fatelo durante la riunione mensile in IRC.

Potete trovare la nostra Agenda a: http://url.fullcirclemagazine.org/f2ba08Desideriamo avere delle informazioni da voi, i lettori, per aiutarci prendere delle decisioni che riguardano la rivista.La prossima riunione generale, tutti sono benvenuti, sarà: alle

.La riunione avverrà nel canale IRC

, sul server irc.freenode.net. Se usate la nostra pagina web IRC, che trovate su: http://irc.fullcirclemagazine.org vi permetterà di interagire con il nostro canale IRC attraverso il vostro browser web.

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IILL GGRRUUPPPPOO DDII TTRRAADDUUZZIIOONNEE IITTAALLIIAANNOOQuesta rivista è stata tradotta dal gruppo di traduzione italiano della comunità Ubuntu-it. Per ogni ulteriore informazione visitate il nostro sito web: http://wiki.ubuntu-it.org/Fcm

Aldo Latino [email protected] Arcudi [email protected] Pellizzaro [email protected] Franzolini [email protected] Letizia [email protected] Cavedon [email protected] Weisghizzi [email protected]

Paolo Garbin [email protected] Franzolini [email protected] Latino [email protected]

Maurizio Moriconi [email protected]

Paolo Garbin [email protected]

Hanno collaborato alla stesura di questo numero:

Paolo Garbin [email protected]

Aldo Latino [email protected]

Marco Letizia [email protected]

Dario Cavedon [email protected]

Marco Scandolaro [email protected]

Flavia Weisghizzi [email protected]

Cristina Franzolini [email protected]

Antonino Arcudi [email protected]

Lidia Pellizzaro [email protected]

Teo Cocetta [email protected]

Traduzione Italianaubuntu-it

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