Giacomo da Lentini · 2018-10-16 · Giacomo da Lentini originario di una ... Amor è uno desio che vien da core fronte definizione di Amore definizione generale Amor è un[o] desio

Giacomo da Lentini

originario di una nobile famiglia normanna

1233-1240 testimonianze della sua attività professionale presso la Magna Curia

redige privilegi e donazioni per conto di Federico II

possibile una sua presenza a corte già dal decennio precedente

in Meravigliosamente si firma come «Notaro»…

…nei canzonieri è nominato come tale…

..in Dante è il «Notaro» per eccellenza (Pg. XXIV 5-7):«O frate, issa vegg’io, diss’elli, il nodoche ‘l Notaro e Guittone e me [Bonagiunta Orbicciani] ritennedi qual dal dolce stil novo ch’i’ odo!»

Giacomo da Lentini

il suo corpus poetico comprende:16 canzoni

1 discordo [tipologia di canzone]

22 sonetti (sui 35 complessivi dei Siciliani)

«Giacomo è il titolare del più vasto e articolato complesso dirime non solo fra i Siciliani (circa quaranta componimenti)ma anche fra quasi tutti i rimatori profani duecenteschi(prima di Cavalcanti e Dante lo supereranno soltantoGuittone, Rustico Filippi, Chiaro Davanzati e MonteAndrea)» (R. Antonelli)

Giacomo da Lentini: la poetica

«Pur con varie e articolate posizioni, Giacomo èinteressato a quanto contribuisca a unarappresentazione interiore e una modellizzazioneaulica, «assoluta», del fatto amoroso, svincolata cioèdalle situazioni contingenti. Il soggetto lirico sfuggel’occasionalità e ricerca invece nei punti più alti dellafenomenologia amorosa le ragioni generali e naturalidella propria condizione» (R. Antonelli)

Giacomo da Lentini: la poetica

tema del guiderdone

concezione negativa e drammatica dell’amoreMadonna dir vo voglio (canzone)traduzione/rifacimento di A vos midontçapre il Canzoniere Vaticano Latino 3793 (fine XIII inizio XIV sec.)

prima parte: 317 canzoniseconda parte: 673 sonetti la canzone apre un primo blocco di 9 canzoni del «Notaro Giacomo»

Città del Vaticano, BibliotecaApostolica Vaticana, Vat. Lat. 3793, c.1r

Riproduzione digitale:

https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.3793

Madonna, dir vo voglio

https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.3793

Madonna dir vo voglio

MetroCanzone di 5 stanze di 16 versi

schema metrico complesso: abaC dbdC; eef(f)G, hhi(i)G

stanze capfinidas: III e IV

Rime tecniche (grammaticali, derivative, equivoche)

Giacomo adotta un trobar ric

Traduzione/adattamento della canzone di Folchetto di Marsiglia A vos midontç, voill rettrair’ en cantan

Madonna dir vo voglio

Catena di similitudini e paradossi per esprimere unamore che «non può parire in detto» (v. 18)

gusto per immagini concettose: la salamandra (st. II),l’uomo colto da prurito (st. III), un pittore (st. III), unabarca nella tempesta (st. IV), la tempesta e le onde delmare (st. IV), la vipera (st. V)

Ricorso a proverbi e sentenze: vv. 32 e 48

Nel finale (st. V) il poeta esibisce il suo cuore(personificato) alla donna come muto rimprovero erichiesta di guiderdone

A vos midontç (I cobla)

A voi, signora, voglio mostrar cantandocome Amore mi stringe e guida col freno,e non m’aiuta affatto, di fronte al grande orgoglioche mi mostrate quanto più vi chiedo mercé;ma i pensieri e gli affanni sono così tantiche, per amare finemente, vivo mentre muoio.Dunque muoio o vivo io? No, ma il mio cuore bramosomuore e rivive di pensieri amorosi,per voi, signora, che amo tanto di cuore;consentite con la gioia vita al morto ardente,perché vivi purtroppo la vostra gran bellezza

Madonna dir vo voglio (I stanza)

Madonna, dir vo vogliocomo l’amor m’à prisoinver’ lo grande orgoglio inver’ ] «di contro a, in contrasto con »che voi, bella mostrare, e non m’aita.Oi lasso, lo meo core,che ‘n tante pene è misoche vive quando muoreper bene amare, e teneselo a vita! teneselo a vita ] «considera tale stato vitaDunque mor’e viv’eo?No, ma lo cor meo No ] «non si tratta né di morte né di vita»more più spesso e forteche non faria di morte naturale,per voi donna, cui ama,più di se stesso brama.e pur voi lo sdegnate:Amor, vostra ‘mistastade vidi male. ‘mistate amicizia

Madonna dir vo voglio (I stanza) A vos midontç (I cobla)

Madonna, dir vo vogliocomo l’amor m’à prisoinver’ lo grande orgoglioche voi, bella mostrare, e non m’aita.

A voi, signora, voglio mostrar cantandocome Amore mi stringe e guida col freno,e non m’aiuta affatto, di fronte al grande orgoglioche mi mostrate quanto più vi chiedo mercé;

Oi lasso, lo meo core,che ‘n tante pene è misoche vive quando muoreper bene amare, e teneselo a vita!

ma i pensieri e gli affanni sono così tantiche, per amare finemente, vivo mentre muoio.

Dunque mor’e viv’eo?No, ma lo cor meomore più spesso e forteche non faria di morte naturale,per voi donna, cui ama,più di se stesso brama.e pur voi lo sdegnate:

Amor, vostra ‘mistate vidi male

Dunque muio o vivo io? No, ma il mio cuore bramosomuore e rivive di pensieri amorosi,per voi, signora, che amo tanto di cuore;consentite con la gioia vita al morto ardente,perché vivi purtroppo la vostra gran bellezza

Meravigliosamente

Canzone di tutti settenari (canzonetta), 7 stanze di 9 versi, schema abc, abc; ddc

Capfinidas le stanze I-II e IV-Vtrobar leu

Tema del fenedor (timidezza e timore al cospetto della donna)

Struttura tematical’immagine dipinta nel cuore (st. I-III)l’incendio amoroso che non può essere nascosto (st. IV)l’incontro con la donna e i segni dell’amore (st. V-VI)congedo e “firma” del componimento (st. VII)

Guiderdone aspetto avereMetro

Canzone di 4 stanze di 14 versiMescianza prosodica: ottonari, quadrisillabi, settenari, endecasillabi con rima interna

la sirma alterna endecasillabi e settenariformula progressivamente ridotta dai siciliani e progressivamente abbondonata

schema: aab, ccb; ded(e)F, ghg(h)Fnumerosi provenzalismi (apreso, orruto, fina)esibizione di ricche serie sinonimiche

Virtuosismo metrico e lessicale di contro ad un andamento cantabile ed un trobar leu

Guiderdone aspetto avere

Struttura tematicaesibizione della propria fiducia nel guiderdone (st. I-III)

campo semantico dell’amore cortese: guiderdone, servire, leanza, prego, preghiera, similitudine con l’ascesa sociale del servitore (vv. 10-14)campo semantico della fiducia: aspetto, spero, speranza, ispero

lamento implicito per la durezza della donna (st. I-III)evocazione, per via negativa, del campo semantico della disperazione: non m’è noia, non vivo in disperanza, in disperanza non mi getto, non mi scoraggio,

sofferenza dell’amante in attesa del guiderdone (st. IV)ch’eo non perisca, mi distringe, mi diranca, mi sfaccio

I sonetti

Molti amadori la lor malatiaperdita del controllo e sbigottimento a contatto con la donnaanticipa il tema dello spirito d’amore che caccia gli spiriti vitali

Io m’aggio posto in core a Dio servieQuartine: esprime il desiderio di giungere in Paradiso insieme alla donnaTerzine: gioia nel vedere la propria donna beataAnticipa il tema della beatitudine dell’amata (in chiaveipotetica e scherzosa vs la declinazione luttuosa e sublimedel tema nella Vita novaCfr il congedo di Guinizelli, Al cor gentile

Amor è un[o] desio

parte di una tenzone (scambio di sonetti su un tema) con Iacopo Mostacci e Pier della Vigna…

…segue un’analoga tenzone di 5 sonetti con l’Abate di Tivoli databile al 1341 (soggiorno di Federico II a Tivoli)

1) l’Abate scrive ad Amore lamentandosi del fatto dinon essere corrisposto 2) Giacomo contesta laraffigurazione di Amore come una divinità 3) l’Abaterisponde negando che Giacomo abbia mai amato 4)Giacomo nega l’accusa 5) l’Abate termina lodandoGiacomo e proponendo nuove tenzoni in futuro

Amor è un[o] desio

La tenzone è aperta da una proposta di Iacopo Mostacci: Solecitando un poco meo savere

cfr. Dante, «Ad ogni alma presa» (VN)

espone un “dubbio”: si parla di amore come se fosseuna sostanza ma Iacopo è stato testimone soltanto deglieffetti di una disposizione amorosa (“amorositate”) cheè qualità del soggetto che ama; amore dunque non esiste

La prima risposta è di Pier delle Vigne, col sonetto Però ch’Amor non si può vedere

l’esistenza di Amore è dimostrata dagli effetti del suopotere sulla “gente”: similitudine tra l’attrazione dellacalamita sul ferro e quella dell’Amore sugli uomini

Amor è un[o] desio Ferroni

Nel sonetto, Amore è un[o] desio che ven da core“Giacomo assume [...] una posizione di sentenziatore,articolando e spostando i termini della questione: nonnega la forza d’amore [...] ma non accetta la trovatadialettica di Pietro [...] e riporta il discorso sull’eziologiae fenomenologia del fatto amoroso” (Roberto Antonelli)

definizione empirica di amore basata sul De amore diAndrea Cappellano

I sonetti di Iacopo Mostacci e Pier della Vigne

Iacopo Mostacci (proposta) Pier delle Vigne (risposta)

Solicitando un poco meo saveree con lui mi vogliendo dilettare,un dubio che mi misi ad averea voi lo mando per determinare.

Ogn’om dice ch’amor à poteree li coraggi distringe ad amare,ma eo no li voglio consentire*però ch’amore no parse ni pare

Ben trova l’omo una amorositatela quale par che nasca di piacere,e zo vol dir omo che sia amore;

e no li saccio altra qualitatema zo che è, da voi voglio audire*:però vi faccio sentenzïatore.

Però ch’Amre non si può vederee no si tratta corporalmente,manti ne son di sì folle sapereche credono ch’Amor non sia nïente;

Ma poi ch’Amore si face sentiredentro dal cor signoreggiare la gente,molto maggiore pregio deve avereche se ‘l vedessen visibilmente.

Per la vertute de la calamitacomo lo ferro tra’ no si vede,ma sì lo tira signorevolmente;

E questa cosa a credere m’invitach’Amore sia, e dàmi grande fedeche tutor sia creduto fra la gente.

Amor è uno desio che vien da core

Fronte Definizione di amore

definizione generale di Amore (vv. 1-4)

l’amore che stringe per furore (vv. 5-8)

Sirma Il ruolo degli occhi e del cuore

gli occhi (vv. 9-11)

il cuore (vv. 12-14)


fronte definizione di Amore

definizione generale Amor è un[o] desio che ven da coreper abanndanza di gran piacimento;

il ruolo degli occhi e del core

e li occhi in prima genera[n] l’amoree lo core li dà nutricamento.

l’amore di lontano Ben è alcuna fiata om amatoresenza vedere so ‘namoramento,

l’amore che stringe per furore

ma quell’amor che stringe con furoreda la vita de gli occhi ha nasc[ci]mento.


Sirma Il ruolo degli occhi e del cuore

gli occhi ché li occhi rapresenta[n] a lo coredonni cosa che veden bono e rio,com’è formata natual[e]mente;

il cuore E lo cor, che di zo è concepitore,imagina, e [li] piace quel desio:e questo amore regna fra la gente.

Guido delle Colonne

• giudice di Messina, nato intorno al 1210

• attivo dal 1242 al 1280

• forse identificabile con il Guido della colonna autore della Historia destructionis Troiae portata a termine nel 1287

Guido delle Colonne

corpus di 5 canzoni

trobar clusrime al mezzo

giochi di parole

immagini concettose

sintassi complessa

costruzione complessa delle canzoni metricamente, sintatticamente e tematicamente

Il giudizio di Dante

«molti maestri siciliani hanno cantato con solennità, ad esempio nelle canzoni Ancor che l’aigua per lo foco lassi e Amor che lungiamente m’hai menato» (De vulgari eloquentiaI 12, 2)

esempio di canzoni illustri, con «costruzione eccellente» della frase:

cita Ancor che l’aigua di Guido delle Colonne (De vulgarieloquentia II 6, 6)

Le canzoni di Guido delle Colonne

1. La mia gran pena e lo gravoso affanno (5 stanze capfinidasdi 9 endecasillabi, sirma con rime interne: ABC, ABC; (c)D(d)EE)• canto di gioia per aver ricevuto una parziale «merzede»

dopo una lunga sofferenza

• il poeta si impone di non peccare in una sorta ditracotanza ed esalta il servizio amoroso

• numerose sentenze:• «chi vole amar, dev’esser ubidente» (st. II, v. 18)

• «Niente vale amor senza penare» (st. V, v. 37)

• «per troppo ben diventa om fellone» (st. V, v. 45)

La mia gran pena

[FRONTE}La mia gran pena e lo gravoso affannoch’ò lungiamente per amor patuto,madonna lo m’à ‘n gioia ritornato.Pensando la’venente di mio danno,in sua merzede m’àve riceputo,e lo sofrir mal m’à meritato:[SIRMA]ch’ella m’ha dato tanto bene avere,che lo sofire molto malenanzaagg’ubrïato, e vivo in alegranza.

SCHEMA: ABC, ABC; (c)D(d)EE


1. La mia gran pena e lo gravoso affanno• Coblas capfinidas (ripresa dell’ultima parola della stanza

precedente ad inizio di ogni nuova stanza)• allegranza (I, v. 10) Allegro so (II, v. 11)

• sofrire (III, v. 23) soffrire (IV, v. 28)

• niente (IV, v. 36) niente (V, v. 37)

• Costruzioni difficili:

• vv. 4-9 “Preoccupandosi la bella donna del mio danno,mi ha ricevuto nelle sue grazia (mercede), e mi ha risarcito(meritato) l’aver sofferto il male perché (ch’) mi haconcesso (dato) di avere un bene così grande”


1. La mia gran pena e lo gravoso affanno• Costruzioni difficili:

• vv. 13-18 “Certo di gran lunga a torto biasimerei il male[che ho sofferto], perché ho visto [in senso impersonale]accadere che attraverso (per) un male giungesse unpiccolo bene, e che [invece, al contrario,] una graneimpresa, ritardata (atardando) da un eccessivo incalzare(per molto adastiare), si risolvesse in un nulla”

• vv. 25-27 ordinare:

• per lo gran male che m’ha fatto sof[e]rire lo ben ch’Amore mi facesentire m’ave più sapore (“A causa del grande male che mi hafatto soffrire il bene che amore mi concede di provare haper me maggiore sapore”)

2. Giosamente canto (5 stanze di 12 versi, endecasillabi e settenari)• esprime la gioia del canto amoroso

• lodi della bellezza della donna

• metafora centrale del cuore come fontana

• la bellezza della donna trasforma Guido in un poeta

• Trobar leu ma complessità metrica


2. Giosamente canto (5 stanze di 12 versi, endecasillabi e settenari: abbc, abbc; (c)DDEE)

I stanza: il poeta esprime la sua gioia per essere ricambiato dalla donna; la gioia conduce al cantoII stanza: elogio della bellezza della donna (confronto con gli elementi della natura)III stanza: la gioia del cuore trabocca come l’acqua di una fontana (similitudine al centro del componimento)IV stanza: lode della donna, il cui possesso ispira una «gioia fina» V stanza: la donna ha trasformato Guido in un «cantadore»; ribadisce alla donna la sua servitù amorosa


2. Giosamente canto (5 stanze di 12 versi, endecasillabi e settenari)

Canzone intessuta di topoi trobadorici

Trobar leu

Forma metrica complessa:fronte settenaria

sirma endecasillabica (con rima interna nel primo verso)

ritmo particolare: fronte “cantabile”, sirma più “lenta”


3. La mia vit’è sì fort’è dura e fera (5 stanze di 10 versi, endecasillabi e settenari)• esprime lo struggersi «come al foco cera» per il desiderio

insoddisfatto• smarrimento del poeta al quale la donna amata non

concede soccorso• la canzone è inviata alla donna, alla quale deve

descrivere i martiri del poeta ed offrire la sua servitù,cfr. Maravigiosamente di Giacomo da Lentini

• Trobar clus: rime aspre, ritmo franto (esprime l’ideadell’angoscia del poeta)


La mia vit’è sì fort’e dura e fera I stanza

La mia vit’è sì fort’e dura e ferach’io non posso né viver né morire,anzi distruggo come al foco cerae sto com’on che non si può sentire;escito son del senno là uv’erae sono incuminciato ad infollire;ma ben mi poria camparequella per cui m’avenetutto questo penare:per ben amar – leo meo cor si ritene si ritene ] si mantiene (in vita)

4. Amor che lungiamente m’ai mentato (5 stanze di 13 endecasillabi, con rime interne)• invoca pietà dalla donna, descrivendo al contempo la

sua condizione di uomo reso «folle» da amore

• canzone ricca di metafore e espressioni concettose

• considerazioni generali su amore («Amore fa disviare li più saggi») intrecciate con il dialogo rivolto alla donna


Amor, che lungiamete

Amor, che lungiamente m’ài menatoa freno stretto senza riposanza,alarga le tue redine in pietanza,che soverchianza m’à vinto e stancato(st. I, v. 1-4)

5. Ancor che ll’aigua per lo foco lasse (5 stanze di 19 versi[misura notevole, cfr i 10 versi di Al cor gentile e i 14 diDonne che avete], endecasillabi e settenari: AbbA, BaaB;bccDedeffgG)• esprime, rivolto alla sua donna, la forza e la virtù di

amore, cfr. Giacomo da Lentini, Amor è uno desio

• sviluppo concettoso di due similitudini centrali, di carattere «scientifico»: l’acqua che bolle e la calamita

• Trobar clus: similitudini concettose e sintassi complessa


5. Ancor che ll’aigua per lo foco lasse (5 stanze di 19 versi, endecasillabi e settenari)• «Più ancora forse che la preziosità retorica e la tecnica

illustre, si può congetturare che abbia attirato Dantel’euristica delle immagini, in particolare quellescientifiche di tipo guinizzelliano avanti la lettera […]»(Gianfranco Contini)


5. Ancor che ll’aigua per lo foco lasse• I stanza (I similitudine)

• amante = poeta• donna = vaso• amore = fuoco

• II stanza: il desiderio del poeta è forte anche se nascosto• III stanza: il pensiero della donna impedisce al poeta di

morire (per le sofferenze amorose)


5. Ancor che ll’aigua per lo foco lasse• Costruzioni difficili:

• vv. 1-8 “Benché (ancora) l’acqua perda, a causa del fuoco, lasua naturale grande freddezza, non cambierebbe la suanatura se [tra l’acqua e il fuoco] non si interponesse unvaso, un contenitore, anzi ben presto il fuoco sispegnerebbe o l’acqua si seccherebbe; ma grazie alcontenitore tra loro interposto (per lo mezzo) entrambisopravvivono (dura)”


5. Ancor che ll’aigua per lo foco lasse• IV stanza: lo spirito che anima il poeta è quello amoroso

(cfr Giacomo, Molti amadori)

• V stanza (II similitudine)• amante = ferro

• amore = calamita

• donna = aria


Documents

Giacomo da Lentini · 2018-10-16 · Giacomo da Lentini originario di una ... Amor è uno desio che vien da core fronte definizione di Amore definizione generale Amor è un[o] desio