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4- MARTEDÌ 3 FEBBRAIO 2 0 0 9 WK*pia t il gesto II Pontefice si è unito «di cuore» ai vescovi italiani nel messaggio pronunciato nel corso del tradizionale appuntamento del mezzogiorno domenicale a piazza San Pietro. Presenti numerosi gruppi «pro-life» Un pensiero è stato rivolto al Movimento per la Vita e alle delegazioni delle facoltà di Medicina e chinirgia delle Università di Roma nonché alla diocesi dell'Urbe GIORNATA PER LA VITA II Papa: «L'eutanasia non è la soluzione» DA ROMA GIANNI SANTAMARIA L A eutanasia è «una falsa soluzione al dramma del- * la sofferenza, una soluzione non degna dell'uo- mo». Benedetto XVI è tornato a ribadirlo dome- nica, in occasione della XXXI Giornata nazionale per la vita. E lo ha fatto riprendendo lo slogan della manifesta- zione - La forza della vita nella sofferenza - e i contenu- ti del messaggio predisposto per I occasione dalla Con- ferenza episcopale italiana. E ai vescovi italiani il Papa si unisce «di cuore» per la lo- ro vicinanza al sentire della gente e per il «coraggio di an- nunciare la verità» e di «dire con chiarezza» che l'euta- nasia non rappresenta una via praticabile. «La vera ri- sposta - ha affermato - non può essere infatti dare la mor- te, per quanto "dolce", ma testimoniare l'amore che aiu- ta ad affrontare il dolore e l'agonia in modo umano». Al tradizionale appuntamento del mezzogiorno domenica- le erano presenti in piazza San Pietro numerosi gruppi pro-life e in vario modo impegnati nel mondo della sa- lute, laddove si manifesta appieno la fragilità dell'uomo per malattie o disabilità. Il Ponteficaha rivolto un saluto in particolare al Movimento per la Vita e alle delegazioni delle Facoltà di Medicina e Chinirgia delle Università di ACCADEMIA PER LA VITA Genetica ed eugenetica In occasione della XV assemblea generale dei membri della Pontificia accademia per la vita, si svolgerà il 20 e 21 febbraio a Roma un congresso sul tema «Le nuove frontiere della genetica e il rischio dell'eugenetica».AI termine dei lavori è prevista un'udienza dal Santo Padre Benedetto XVI. Partendo dall'aspetto storico e poi scientifico, il Congresso cercherà di porre in evidenza le attuali possibilità di intervento della medicina per la lotta a patologie a carattere genetico per poi analizzare lo sviluppo dell'eugenetica sia da un punto di vista giuridico che antropologico. Verranno prese in esame le possibili forme dell'eugenetica, per una vantazione globale di questa sfida e per offrire degli orientamenti e criteri etici che, in linea con l'insegnamento del Magistero della Chiesa, siano capaci di rispondere a tale sfida. Tra i relatori il vescovo Rino Fisichella (presidente della Pontifìcia accademia per la vita), KevinT. Fitzgerald, Bruno Dallapiccola, Jacques Suaudeau, Manuel Santos, Paul Lombardo, Ignazio Sanna, Roberto Andorno, Barbara Chyrowicz,Augusto Sarmiento, John Keown, Didier Sicard, Jacques Simporé. Benedetto XVI riprende lo slogan della 3l a Giornata, e spiega che di fronte al dramma della sofferenza, «laverà risposta non può essere dare la morte, per quanto "dolce", ma testimoniare l'amore che aiuta ad affrontare il dolore e l'agonia in modo umano» Roma. Nonché alla diocesi dell'Urbe, alla quale pure ha espresso apprezzamento e incoraggiamento perTimpe- gno sui temi della vita. E anche per la «Settimana della famiglia», organizzata dal Vicariato, che ha preso il via domenica presso il santuario del Divino Amore. Per e- stendere, successivamente, il suo sostegno a «quanti so- no impegnati a difesa e promozione del fondamentale be- ne della vita». % La presa di posizione sull'eutanasia - di stringente at- tualità in Italia, ma non soltanto - è stata, poi, accom- pagnata dal vescovo di Roma con una riflessione e un in- coraggiamento spirituale. Senza dimenticare nessuna delle dimensioni toccate dal problema: genitori, opera- tori sanitari, sacerdoti, religiosi, ricercatori, volontari. «Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né di chi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio», ha assicura- to il Papa. E l'icona della sofferenza vissuta come dono di sé agli altri è quella di Cristo. «Gesù - ha sottolineato Benedetto XVI - soffre e muore in croce per amore. In questo modo, a ben vedere, ha dato senso alla nostra sof- ferenza». Lo hanno «capito e fatto proprio» tante perso- ne che, nel corso della storia, hanno sperimentato «se- renità profonda anche nell'amarezza di dure prove fisi- che e morali». Con uno sguardo, infine, alla dimensione della salvezza. Riflessione per la quale il Papa ha preso spunto dal Van- gelo di Marco in cui Gesù guarisce un indemoniato e poi «impedisce ai demoni stessi di rivelare la sua identità». Un «segreto», sottolinea, dal quale «dipende la riuscita stessa della sua missione». Cioè «liberare l'umanità dal domino del peccato». Una missione per la quale egli sa- e «non smette di insegnare ai suoi discepoli» - di dover «patire molto, essere condannato e crocifisso». Ma non si rassegna al male, anzi lo vince. E rigetta la tentazione del demonio che voleva «dirottarlo invece verso la logi- ca umana di un Messia potente e pieno di successo». L'Angelus Nella Croce di Cristo il senso della sofferenza Pubblichiamo il discorso pronunciato domenica scorsa dal Papa prima della preghiera mariana dell'Angelus. C ari fratelli e sorelle! Quest'anno, nelle celebrazioni domenicali, la liturgia propone alla nostra medita- zione il Vangelo di san Marco, del quale una singo- lare caratteristica è il cosiddetto «segreto messianico», il fatto cioè che Gesù non vuole che per il momento si sap- pia, al di fuori del gruppo ristretto dei discepoli, che Lui è il Cristo, il Figlio di Dio. Ecco allora che a più riprese am- monisce sia gli apostoli, sia i malati che guarisce di non ri- velare a nessuno la sua identità. Ad esempio, il brano e- vangelico di questa domenica {Me 1,21-28) narra di un uo- mo posseduto dal demonio, che all'improvviso si mette a gridare: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a ro- vinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli intima: «Taci! Esci dalui!». E subito, nota l'evangelista, lo spirito ma- ligno, con grida strazianti, uscì da quell'uomo. Gesù non solo scaccia i demoni dalle persone, liberandole dalla peg- giore schiavitù, ma impedisce ai demoni stessi di rivelare la sua identità. Ed insiste su questo «segreto» perché è in gioco la riuscita della sua stessa missione, da cui dipende la nostra salvezza. Sa infatti che per liberare l'umanità dal dominio del peccato, Egli dovrà essere sacrificato sulla cro- ce come vero Agnello pasquale. Il diavolo, da parte sua, cerca di distoglierlo per dirottarlo invece verso la logica u- mana di un Messia potente e pieno di successo. La croce di Cristo sarà la rovina del demonio, ed è per questo che Gesù non smette di insegnare ai suoi discepoli cne per en- trare nella sua gloria deve patire molto, essere rifiutato, condannato e crocifisso (cfr Le 24,26), essendo la soffe- renza parte integrante della sua missione. Gesù soffre e muore in croce per amore. In questo modo, a ben vedere, ha dato senso alla nostra sofferenza, un sen- so che molti uomini e donne di ogni epoca hanno capito e fatto proprio, sperimentando serenità profonda anche nell'amarezza di dure prove fisiche e morali. E proprio «la forza della vita nella sofferenza» è il tema che i vescovi ita- liani hanno scelto per il consueto Messaggio in occasione dell'odierna Giornata per la vita. Mi unisco di cuore alle lo- ro parole, nelle quali si avverte l'amore dei pastori per la gente, e il coraggio di annunciare la verità, il coraggio di di- re con chiarezza, ad esempio, che l'eutanasia è una falsa soluzione al dramma della sofferenza, una soluzione non degna dell'uomo. La vera risposta non può essere infatti da- re la morte, per quanto «dolce», ma testimoniare l'amore che aiuta ad affrontare il dolore e l'agonia in modo uma- no. Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né di chi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio. La Vergine Maria ha custodito nel suo cuore di madre il se- greto del suo Figlio, ne ha condiviso l'ora dolorosa della passione e della crocifissione, sorretta dalla speranza del- la risurrezione. A Lei affidiamo le persone che sono nella sofferenza e chi si impegna ogni giorno al loro sostegno, servendo la vita in ogni sua fase: genitori, operatori sani- tari, sacerdoti, religiosi, ricercatori, volontari, e molti altri. Per tutti preghiamo. Benedetto XVI ie iniziative Da nord a sud le diocesi hanno celebrato l'amore per la vita Mobilitati ovunque associazioni e movimenti DA MILANO Viro SALINARO M essaggi, veglie, ma- nifestazioni pub- bliche. In tutta Ita- lia la celebrazione della Giornata per la vita di do- menica scorsa, che ha avu- to per tema, "La forza della vita nella sofferenza", ha fat- to registrare una larga pre- sa di coscienza e una vasta sensibilizzazione. A Milano i giovani del Movimento per la vita ambrosiano hanno i- niziato la loro domenica a Mesero nel santuario di Santa Gianna Beretta Molla dove hanno partecipato al- la veglia diocesana e ascol- tato testimonianze toccan- ti. È stato poi presentato il Progetto Gemma. Quindi, a Milano, c'è stata una rac- colta firme per la petizione europea per la vita e per la dignità dell'uomo. Nell'omelia di domenica, l'arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, ha soste- nuto che «la debolezza del pensiero contemporaneo si traduce anche in una inca- pacità di affrontare le debo- lezze e le fragilità che in va- ri modi si manifestano lun- go il percorso dell'esisten- za. Eppure, ricordano i ve- scovi italiani, «la sofferenza appartiene al mistero del- l'uomo e resta in parte im- perscrutabile». La Chiesa sa - ha aggiunto il presule - che nella fedeltà al Vangelo è nascosta la radice di un potere innovatore del mon- do... È questo un compito che diventa particolarmen- te arduo oggi sulle frontiere della difesa della vita, ma proprio questo lo rende par- ticolarmente urgente e ci vede impegnati con fer- mezza». A Roma una Messa è stata celebrata per iniziativa del- l'Ufficio per la pastorale u- niversitaria del vicariato nel- la chiesa di Santa Maria in Traspontina. Vi hanno pre- so parte i ginecologi cattoli- ci delle cinque cllniche uni- versitarie romane e le cap- pellanie di Medicina e chi- nirgia delle università della capitale. «La celebrazione della Giornata - ha detto nell'omelial'incaricato dio- cesano di pastorale univer- sitaria, monsignor Lorenzo Luzzi - sarebbe priva di si- gnificato storico se non fos- se animata dal nostro per- sonale incontro con il Si- gnore. Siamo noi, che cele- briamo l'Eucarestia, a spe- rimentare la potenza dell'a- zione salvifica di Gesù, ad annunciare al mondo che l'uomo può anche oggi stu- pirsi di sé, della vita degli al- tri, della storia». Nella cattedrale di Belluno, il vescovo Giuseppe Andrich ha presieduto la Messa alla presenza di molte coppie giovani con i loro bambini. Il presule ha espresso soli- darietà all'arcivescovo di U- dine Pietro Brollo, per lapo- sizione assunta nei con- fronti della vicenda Englaro. Monsignor Brollo aveva in- vitato, «attorno ai temi fon- damentali della vita», ad al- lontanarsi da un tipo di «rea- zione mediatica» per dedi- carsi a «una riflessione seria che è diversa dalla contrap- posizione ideologica». Con lui, monsignor Andrich ha espresso «comprensione per chi ricerca, passo dopo passo, con serietà la salva- guardia del valore della vi- ta». A questo proposito il presule ha ringraziato il Mo- vimento e il Centro aiuto al- la vita di Belluno. L'arcidiocesi di Pescara- Penne ha scelto di celebra- re la Giornata per la vita in- sieme con quella della fami- glia. L'arcivescovo Tommaso Valentinetti ha riunito do- menica più di 1000 persone aMontesilvano: pomeriggio con adorazione eucaristica, musica e uno spettacolo sul- la famiglia realizzato da fa- miglie. Al termine il presule ha celebrato la Messa. In diocesi di Pistoia, su ini- ziativa del locale Movimen- to per la Vita, la Giornata ha avuto il suo culmine nella parrocchia di San Sebastia- no. Il vescovo Mansueto Bianchi ha celebrato l'Eu- carestia all'inizio della qua- le il presidente del Mpv, Umberto Maria Reali, na presentato le attività del- l'associazione: nell'attigua cappella è seguito un in- contro della comunità par- rocchiale con il pastore e con l'associazione. È stato distribuito materiale infor- mativo e si è firmato per la petizione europea in difesa della vita. Abituare i giovani alla soffe- renza, a non rifiutarla, a ri- flettere oltre la morte. Sono state, tra le altra, le conse- gne affidate dal vescovo del- la diocesi lucana di Tursi- Lagonegro, Francesco Noie, a conclusione della manife- stazione diocesana svoltasi a Francavilla sul Sinni, per la Giornata. Nel corso del- l'incontro sono state esami- nate le tematiche di bioeti- ca, dall'eutanasia al testa- mento biologico, dall'acca- nimento terapeutico alla fa- se terminale della vita. Una veglia per la vita svolta- si nella chiesa di San Seba- stiano a Bellocchi di Fano, organizzata dal Movimento di aiuto alla vita e dal Movi- mento per la vita ha simbo- leggiato l'impegno della dio- cesi marchigiana. Durante l'incontro, presieduto dal vescovo Armando Trasarti, sono state proposte tre di- verse testimonianze.

GIORNATA PER LA VITA II Papa: «L'eutanasia non è la soluzione» · 2016. 2. 8. · ne che, nel corso della storia, hanno sperimentato «se-renità profonda anche nell'amarezza di

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    MARTEDÌ3 FEBBRAIO 2009 WK*piat

    il gestoII Pontefice si è unito «dicuore» ai vescovi italiani nelmessaggio pronunciatonel corso del tradizionaleappuntamento delmezzogiorno domenicale apiazza San Pietro. Presentinumerosi gruppi «pro-life»Un pensiero è stato rivolto alMovimento per la Vita e alledelegazioni delle facoltà diMedicina e chinirgia delleUniversità di Roma nonchéalla diocesi dell'Urbe

    GIORNATAPER LA VITA

    II Papa: «L'eutanasia non è la soluzione»DA ROMA GIANNI SANTAMARIA

    LA eutanasia è «una falsa soluzione al dramma del-* la sofferenza, una soluzione non degna dell'uo-mo». Benedetto XVI è tornato a ribadirlo dome-nica, in occasione della XXXI Giornata nazionale per lavita. E lo ha fatto riprendendo lo slogan della manifesta-zione - La forza della vita nella sofferenza - e i contenu-ti del messaggio predisposto per I occasione dalla Con-ferenza episcopale italiana.E ai vescovi italiani il Papa si unisce «di cuore» per la lo-ro vicinanza al sentire della gente e per il «coraggio di an-nunciare la verità» e di «dire con chiarezza» che l'euta-nasia non rappresenta una via praticabile. «La vera ri-sposta - ha affermato - non può essere infatti dare la mor-te, per quanto "dolce", ma testimoniare l'amore che aiu-ta ad affrontare il dolore e l'agonia in modo umano». Altradizionale appuntamento del mezzogiorno domenica-le erano presenti in piazza San Pietro numerosi gruppipro-life e in vario modo impegnati nel mondo della sa-lute, laddove si manifesta appieno la fragilità dell'uomoper malattie o disabilità. Il Ponteficaha rivolto un salutoin particolare al Movimento per la Vita e alle delegazionidelle Facoltà di Medicina e Chinirgia delle Università di

    ACCADEMIA PER LA VITA

    Genetica ed eugeneticaIn occasione della XV assembleagenerale dei membri della Pontificiaaccademia per la vita, si svolgerà il20 e 21 febbraio a Roma uncongresso sul tema «Le nuovefrontiere della genetica e il rischiodell'eugenetica».AI termine deilavori è prevista un'udienza dalSanto Padre Benedetto XVI.Partendo dall'aspetto storico e poiscientifico, il Congresso cercherà diporre in evidenza le attualipossibilità di intervento dellamedicina per la lotta a patologie acarattere genetico per poianalizzare lo sviluppodell'eugenetica sia da un punto divista giuridico che antropologico.Verranno prese in esame lepossibili forme dell'eugenetica, peruna vantazione globale di questasfida e per offrire degliorientamenti e criteri etici che, inlinea con l'insegnamento delMagistero della Chiesa, siano capacidi rispondere a tale sfida. Tra irelatori il vescovo Rino Fisichella(presidente della Pontifìciaaccademia per la vita), KevinT.Fitzgerald, Bruno Dallapiccola,Jacques Suaudeau, Manuel Santos,Paul Lombardo, Ignazio Sanna,Roberto Andorno, BarbaraChyrowicz,Augusto Sarmiento,John Keown, Didier Sicard, JacquesSimporé.

    Benedetto XVI riprende lo slogandella 3 la Giornata, e spiega che di fronteal dramma della sofferenza, «laveràrisposta non può essere dare la morte,per quanto "dolce", ma testimoniarel'amore che aiuta ad affrontareil dolore e l'agonia in modo umano»

    Roma. Nonché alla diocesi dell'Urbe, alla quale pure haespresso apprezzamento e incoraggiamento perTimpe-gno sui temi della vita. E anche per la «Settimana dellafamiglia», organizzata dal Vicariato, che ha preso il viadomenica presso il santuario del Divino Amore. Per e-stendere, successivamente, il suo sostegno a «quanti so-no impegnati a difesa e promozione del fondamentale be-ne della vita». %La presa di posizione sull'eutanasia - di stringente at-tualità in Italia, ma non soltanto - è stata, poi, accom-pagnata dal vescovo di Roma con una riflessione e un in-coraggiamento spirituale. Senza dimenticare nessuna

    delle dimensioni toccate dal problema: genitori, opera-tori sanitari, sacerdoti, religiosi, ricercatori, volontari.«Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né dichi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio», ha assicura-to il Papa. E l'icona della sofferenza vissuta come donodi sé agli altri è quella di Cristo. «Gesù - ha sottolineatoBenedetto XVI - soffre e muore in croce per amore. Inquesto modo, a ben vedere, ha dato senso alla nostra sof-ferenza». Lo hanno «capito e fatto proprio» tante perso-ne che, nel corso della storia, hanno sperimentato «se-renità profonda anche nell'amarezza di dure prove fisi-che e morali».Con uno sguardo, infine, alla dimensione della salvezza.Riflessione per la quale il Papa ha preso spunto dal Van-gelo di Marco in cui Gesù guarisce un indemoniato e poi«impedisce ai demoni stessi di rivelare la sua identità».Un «segreto», sottolinea, dal quale «dipende la riuscitastessa della sua missione». Cioè «liberare l'umanità daldomino del peccato». Una missione per la quale egli s a -e «non smette di insegnare ai suoi discepoli» - di dover«patire molto, essere condannato e crocifisso». Ma nonsi rassegna al male, anzi lo vince. E rigetta la tentazionedel demonio che voleva «dirottarlo invece verso la logi-ca umana di un Messia potente e pieno di successo».

    L'AngelusNella Croce di Cristoil senso della sofferenzaPubblichiamo il discorso pronunciato domenica scorsa dalPapa prima della preghiera mariana dell'Angelus.

    C ari fratelli e sorelle! Quest'anno, nelle celebrazionidomenicali, la liturgia propone alla nostra medita-zione il Vangelo di san Marco, del quale una singo-lare caratteristica è il cosiddetto «segreto messianico», ilfatto cioè che Gesù non vuole che per il momento si sap-pia, al di fuori del gruppo ristretto dei discepoli, che Lui èil Cristo, il Figlio di Dio. Ecco allora che a più riprese am-monisce sia gli apostoli, sia i malati che guarisce di non ri-velare a nessuno la sua identità. Ad esempio, il brano e-vangelico di questa domenica {Me 1,21-28) narra di un uo-mo posseduto dal demonio, che all'improvviso si mette agridare: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a ro-vinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli intima:«Taci! Esci dalui!». E subito, nota l'evangelista, lo spirito ma-ligno, con grida strazianti, uscì da quell'uomo. Gesù nonsolo scaccia i demoni dalle persone, liberandole dalla peg-giore schiavitù, ma impedisce ai demoni stessi di rivelarela sua identità. Ed insiste su questo «segreto» perché è ingioco la riuscita della sua stessa missione, da cui dipendela nostra salvezza. Sa infatti che per liberare l'umanità daldominio del peccato, Egli dovrà essere sacrificato sulla cro-ce come vero Agnello pasquale. Il diavolo, da parte sua,cerca di distoglierlo per dirottarlo invece verso la logica u-mana di un Messia potente e pieno di successo. La crocedi Cristo sarà la rovina del demonio, ed è per questo cheGesù non smette di insegnare ai suoi discepoli cne per en-trare nella sua gloria deve patire molto, essere rifiutato,condannato e crocifisso (cfr Le 24,26), essendo la soffe-renza parte integrante della sua missione.Gesù soffre e muore in croce per amore. In questo modo,a ben vedere, ha dato senso alla nostra sofferenza, un sen-so che molti uomini e donne di ogni epoca hanno capitoe fatto proprio, sperimentando serenità profonda anchenell'amarezza di dure prove fisiche e morali. E proprio «laforza della vita nella sofferenza» è il tema che i vescovi ita-liani hanno scelto per il consueto Messaggio in occasionedell'odierna Giornata per la vita. Mi unisco di cuore alle lo-ro parole, nelle quali si avverte l'amore dei pastori per lagente, e il coraggio di annunciare la verità, il coraggio di di-re con chiarezza, ad esempio, che l'eutanasia è una falsasoluzione al dramma della sofferenza, una soluzione nondegna dell'uomo. La vera risposta non può essere infatti da-re la morte, per quanto «dolce», ma testimoniare l'amoreche aiuta ad affrontare il dolore e l'agonia in modo uma-no. Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né dichi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio.La Vergine Maria ha custodito nel suo cuore di madre il se-greto del suo Figlio, ne ha condiviso l'ora dolorosa dellapassione e della crocifissione, sorretta dalla speranza del-la risurrezione. A Lei affidiamo le persone che sono nellasofferenza e chi si impegna ogni giorno al loro sostegno,servendo la vita in ogni sua fase: genitori, operatori sani-tari, sacerdoti, religiosi, ricercatori, volontari, e molti altri.Per tutti preghiamo.

    Benedetto XVI

    ie iniziative Da nord a sud le diocesi hanno celebrato l'amore per la vitaMobilitati ovunqueassociazionie movimenti

    DA MILANO Viro SALINARO

    M essaggi, veglie, ma-nifestazioni pub-bliche. In tutta Ita-lia la celebrazione dellaGiornata per la vita di do-menica scorsa, che ha avu-to per tema, "La forza dellavita nella sofferenza", ha fat-to registrare una larga pre-sa di coscienza e una vastasensibilizzazione. A Milanoi giovani del Movimento perla vita ambrosiano hanno i-niziato la loro domenica aMesero nel santuario di

    Santa Gianna Beretta Molladove hanno partecipato al-la veglia diocesana e ascol-tato testimonianze toccan-ti. È stato poi presentato ilProgetto Gemma. Quindi, aMilano, c'è stata una rac-colta firme per la petizioneeuropea per la vita e per ladignità dell'uomo.Nell'omelia di domenica,l'arcivescovo di Firenze,Giuseppe Betori, ha soste-nuto che «la debolezza delpensiero contemporaneo sitraduce anche in una inca-pacità di affrontare le debo-lezze e le fragilità che in va-ri modi si manifestano lun-go il percorso dell'esisten-za. Eppure, ricordano i ve-scovi italiani, «la sofferenza

    appartiene al mistero del-l'uomo e resta in parte im-perscrutabile». La Chiesa sa- ha aggiunto il presule -che nella fedeltà al Vangeloè nascosta la radice di unpotere innovatore del mon-do... È questo un compitoche diventa particolarmen-te arduo oggi sulle frontieredella difesa della vita, maproprio questo lo rende par-ticolarmente urgente e civede impegnati con fer-mezza».A Roma una Messa è statacelebrata per iniziativa del-l'Ufficio per la pastorale u-niversitaria del vicariato nel-la chiesa di Santa Maria inTraspontina. Vi hanno pre-so parte i ginecologi cattoli-

    ci delle cinque cllniche uni-versitarie romane e le cap-pellanie di Medicina e chi-nirgia delle università dellacapitale. «La celebrazionedella Giornata - ha dettonell'omelial'incaricato dio-cesano di pastorale univer-sitaria, monsignor LorenzoLuzzi - sarebbe priva di si-gnificato storico se non fos-se animata dal nostro per-sonale incontro con il Si-gnore. Siamo noi, che cele-briamo l'Eucarestia, a spe-rimentare la potenza dell'a-zione salvifica di Gesù, adannunciare al mondo chel'uomo può anche oggi stu-pirsi di sé, della vita degli al-tri, della storia».Nella cattedrale di Belluno,

    il vescovo Giuseppe Andrichha presieduto la Messa allapresenza di molte coppiegiovani con i loro bambini.Il presule ha espresso soli-darietà all'arcivescovo di U-dine Pietro Brollo, per lapo-sizione assunta nei con-fronti della vicenda Englaro.Monsignor Brollo aveva in-vitato, «attorno ai temi fon-damentali della vita», ad al-lontanarsi da un tipo di «rea-zione mediatica» per dedi-carsi a «una riflessione seriache è diversa dalla contrap-posizione ideologica». Conlui, monsignor Andrich haespresso «comprensioneper chi ricerca, passo dopopasso, con serietà la salva-guardia del valore della vi-

    ta». A questo proposito ilpresule ha ringraziato il Mo-vimento e il Centro aiuto al-la vita di Belluno.L'arcidiocesi di Pescara-Penne ha scelto di celebra-re la Giornata per la vita in-sieme con quella della fami-glia. L'arcivescovo TommasoValentinetti ha riunito do-menica più di 1000 personeaMontesilvano: pomeriggiocon adorazione eucaristica,musica e uno spettacolo sul-la famiglia realizzato da fa-miglie. Al termine il presuleha celebrato la Messa.In diocesi di Pistoia, su ini-ziativa del locale Movimen-to per la Vita, la Giornata haavuto il suo culmine nellaparrocchia di San Sebastia-

    no. Il vescovo MansuetoBianchi ha celebrato l'Eu-carestia all'inizio della qua-le il presidente del Mpv,Umberto Maria Reali, napresentato le attività del-l'associazione: nell'attiguacappella è seguito un in-contro della comunità par-rocchiale con il pastore econ l'associazione. È statodistribuito materiale infor-mativo e si è firmato per lapetizione europea in difesadella vita.Abituare i giovani alla soffe-renza, a non rifiutarla, a ri-flettere oltre la morte. Sonostate, tra le altra, le conse-gne affidate dal vescovo del-la diocesi lucana di Tursi-Lagonegro, Francesco Noie,

    a conclusione della manife-stazione diocesana svoltasia Francavilla sul Sinni, perla Giornata. Nel corso del-l'incontro sono state esami-nate le tematiche di bioeti-ca, dall'eutanasia al testa-mento biologico, dall'acca-nimento terapeutico alla fa-se terminale della vita.Una veglia per la vita svolta-si nella chiesa di San Seba-stiano a Bellocchi di Fano,organizzata dal Movimentodi aiuto alla vita e dal Movi-mento per la vita ha simbo-leggiato l'impegno della dio-cesi marchigiana. Durantel'incontro, presieduto dalvescovo Armando Trasarti,sono state proposte tre di-verse testimonianze.