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Anno III numero 21 del 19 ottobre 2013 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita Destinazione Pubblica? Sì, grazie. servizio a pag. 5

GiuliaViva anno III n.21 del 19 ottobre 2013

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GiuliaViva anno III n.21 del 19 ottobre 2013

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Anno III numero 21 del 19 ottobre 2013GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno III n.21 3

Ha riempito le pagine dei quo-tidiani locali la vicenda dell’ac-c a t a s t a m e n t o come abitazione di tipo economi-co della tenuta di Colle Massimo, di proprietà della figlia di Antonio Franchi, da sempre residenza del senatore. Molti i difensori d’ufficio dell’ex parlamentare, tutti allineati al me-desimo canovaccio: fu il catasto, più di 30 anni fa, a classificare in quel modo il fabbricato, indipen-dentemente dalla volontà del pro-prietario. In tempi nei quali le que-stioni catastali sono all’ordine del giorno, con l’attenzione nazionale appuntata proprio sullo “scanda-lo” delle molte residenze di lusso

Siamo alle solite

Nell’Atto Aziendale 2013 della ASL di Teramo figura un nuovo assetto del Dipartimento di Salute Menta-le. In particolare nella nostra città viene di nuovo penalizzato il Cen-tro di Salute Mentale (CSM). Esso da poco più di un anno aveva ottenuto il riconoscimento come “unità a valenza dipartimentale” con un’autonomia gestionale ri-spetto al reparto per garantire ef-

La forma e la sostanza

Dalla regione ancora nessuna buona notizia che riguardi la Pic-cola Opera Charitas. Riteniamo sia molto importante non abbassare la guardia per non perdere questa struttura che tanto conta in città. Se il Governatore non risponde al Sindaco usciamo da logiche per-sonalistiche: sia chiaro che questo non è un confronto a due poiché tutte le forze politiche e sociali giu-liesi hanno dato la propria disponi-bilità per “un fronte comune”. La perdita di questa struttura sarà un danno non solo per Giulianova ma per l’Abruzzo tutto, un ennesi-mo impoverimento, se ne ricordi il governatore Chiodi.Di nuovo penalizzata la sanità a Giulianova

censite come fabbri-cati economici se non addirittura popolari, ci saremmo comun-que aspettati reazio-ni e comportamenti diversi. Da parte del Comune, per coeren-za con l’avviata inda-

gine “sulle case e le ville accatastate in maniera difforme dalla realtà”. E anche da parte del diretto interes-sato, alla cui immagine non avreb-be potuto che giovare il manifestare l’intenzione di sanare una situazione formalmente corretta ma solo sino a quando la casa rurale non è stata tra-sformata in una pregiata residenza con piscina. Non fosse altro per rispet-to di tutti quei cittadini giuliesi che di tipo economico non hanno solo la categoria catastale, ma anche le reali caratteristiche della loro abitazione.

ficaci servizi sul territorio. Se-guendo i pazienti sul territorio - così da evitare il più possibile acuzie, ricoveri e disagi per le famiglie - i frutti dell’attività del CSM, nonostante la carenza logistica e di personale, comin-ciavano ormai a manifestarsi. Improvvisamente la decisione che potrebbe far tornare tutto indietro. Perché?

Fatti ... 4 GiuliaViva anno III n.21

Comitati di quartiere: fra confusione e guerra santa

Tutto e il contrario di tutto. È quanto accaduto in queste settimane, con sfu-mature kafkiane, in seno al comitato di quartiere del Paese, in un rincorrersi di colpi di scena cui probabilmente non è ancora stata messa la parola fine. Le dimissioni annunciate e mai formal-mente presentate (quelle delle delegate Branella e Concetto). Le accuse rivolte al presidente Valerio Semproni, colpevole fra l’altro, per una parte dei suoi delegati, di “gestione superficiale e personalistica” (accusa esagerata e fuori luogo, tale da alimentare il sospetto che la vera “col-pa” del presidente, fosse in realtà quella di voler preservare l’effettiva “indipen-denza” del comitato). Le dimissioni dello stesso Semproni, con la conseguente decadenza dell’intero comitato prevista dalle regole, ma non ancora sancita uf-ficialmente. La rinuncia all’incarico, per solidarietà con l’ormai ex-presidente, da parte di un altro delegato, Daniele Forti. La convocazione (legittima?) di un incontro dibattito sulla “convivenza uomo-cane” da parte di un comitato di

fatto decaduto ed il suo annul-lamento dell’ultima ora con un comunicato a firma questa volta della delegata anziana (tardiva forma di “rispetto” nei confronti del dimissionario dottor Semproni). Questi gli episodi salienti della giovane vita del comitato del Paese, trascorsa nel segno di una palese e crescente con-fusione. Episodi sintomatici

della presenza di numerosi aspetti critici la cui esistenza non può essere ignorata, se non si vuole correre il rischio di affossare sul nascere l’esperienza comunque impor-tante dei comitati di quartiere. Non parlia-mo tanto dei limiti messi in mostra da un regolamento comunque perfettibile, e del cui “aggiustamento” sarebbe opportuno investire la sede istituzionalmente compe-tente: il consiglio comunale. E non parlia-mo neppure dell’evidente e inaccettabile tentativo di far ricadere sui comitati deci-sioni scomode per il Palazzo (un esempio per tutti: l’annosa questione della spiaggia per i cani, per la cui definizione sono stati coinvolti, su richiesta del sindaco, anche i quartieri “territorialmente” incompetenti).A sorprendere (e preoccupare) è piutto-sto il clima da guerra di religione, da con-trapposizione violenta, da “muro contro muro” che ha avvolto fin da subito il di-battito inevitabilmente innescatosi attor-no ai comitati. Un clima colpevolmente alimentato dagli interventi e dalle prese di posizione vuoi dell’amministrazione vuoi della stessa associazione “Demos”.

Presentare i comitati come l’unica forma di “buona” politica, in radicale contrasto con tutte le forme tradizionali di parte-cipazione. Rifiutare qualunque giudizio sfavorevole, bollando chi lo avanza con epiteti indegni di una discussione equili-brata. Demonizzare i critici, accusandoli di essere “legati a interessi particolari e lobbies” non meglio identificati. Simili atteggiamenti grondanti astio hanno troppe volte caratterizzato le repliche dell’amministrazione e dell’associa-zione Demos alle critiche, comunque legittime, sollevatesi da più parti. Toni da crociata che mal si accompagnano a quel civile confronto delle idee che la sbandierata indipendenza dei delegati, svincolati dalle beghe e dagli interessi di partito, avrebbe dovuto a maggior ragione garantire.Dalle colonne di que-sto giornale abbiamo sempre giudicato con favore l’introduzione dei comitati di quartiere, ma siamo comunque convinti che non siano gli atteggiamenti da unici “depositari della verità” a favorire il riavvici-narsi alla politica di quella maggioranza si-lenziosa sempre più delusa, disillusa e che continua quindi a mantenere le distanze dalla vita pubblica.Senza una partecipa-zione massiccia, consapevole e priva di condizionamenti i comitati rischiano con-cretamente di trasformarsi nell’ennesimo orticello privato, coltivato da pochi e utile solo alla carriera politica di qualcuno. Per quella crescita democratica almeno a paro-le tanto ricercata ci vuole ben altro, a partire dalla disponibilità a riconoscere a tutti l’ele-mentare e sacrosanto diritto di critica.

... in primo piano GiuliaViva anno III n.21 5

Ex Tribunale di Giulianova: riutilizzarlo subito per finalità pubbliche (per non ripetere l’esperienza dell’ex mercato coperto) di Raffaele Di Marcello

Dopo il corso di laurea in Scienze del Turismo il nostro Comune ha perso un’altra struttura pubblica: il palazzo di Giustizia. E così la città si è ritrovata con un contenitore vuoto, situato in prossi-mità del centro storico, vicino all’Ospe-dale civile e alle scuole superiori giuliesi, affiancato da un giardino pubblico mai entrato in funzione (il parco De Amicis), e circondato da numerosi parcheggi, a pagamento, ora desolatamente vuoti. E subito si è sparsa la voce di una proba-bile vendita della struttura per rimpin-guare le esangui casse comunali. Voce che ha fatto mobilitare cittadini, comitati di quartiere e associazioni, po-litiche e non, tutte concordi nel chiede-re un utilizzo pubblico dell’edificio, tra l’altro una delle più recenti, seppure con diversi anni sulle spalle, tra le strutture di proprietà comunale. Le idee sono diverse, tutte però orien-tate ad un uso a favore della collettivi-tà. Una proposta, ufficializzata anche dal Quartiere Frazioni, prevede di col-locare nell’edificio, dopo i necessari

lavori di adeguamento, sia la Scuola Primaria De Amicis che la Scuola dell’Infanzia di Bivio Bel-locchio, ora ubicate in strutture obsolete e poco idonee ad ospitare attivi-tà scolastiche, utilizzando anche parte dell’area ver-de, di proprietà pubblica, ora abbandonata, attigua

all’area dell’ex tribunale. A favore della proposta c’è la collocazio-ne dell’edificio, facilmente raggiungibi-le, la presenza di numerosi parcheggi, il verde pubblico, la possibilità di adegua-re la struttura con interventi minimi e la non secondaria possibilità di utilizzare gli edifici che ora ospitano le scuole sia per la sede unica comunale (scuola De Amicis) che per la sede delle associazio-ni e/o altro (Scuola Bivio Bellocchio). Al-tra proposta riguarda un utilizzo dell’e-dificio come struttura per l’emergenza, in parte per le stesse motivazioni di chi vorrebbe un polo scolasti-co, sottolineando i vantag-gi di un Centro Operativo Misto che raggruppi le diverse realtà locali quali Croce Rossa Italiana, Pro-tezione Civile, C.I.S.A.R. ecc. Da ultima l’idea del gruppo consiliare di Pro-gresso Giuliese, che chie-de di ubicare, in via tem-poranea, la compagnia e il

comando stazione dei Carabinieri nello stabile di via Cerulli, in attesa che ven-ga realizzata, nel quartiere Annunziata, la Caserma definitiva, il cui progetto giace, da anni, in qualche cassetto co-munale (come ha ricordato recente-mente anche il Cittadino Governante). In conclusione se le idee e le proposte sono tante dall’amministrazione, però, per ora, non arrivano segnali, a parte la dichiarazione del sindaco alla stampa «Non darò mai ai privati il palazzo di giu-stizia di Giulianova, dato che non è mia intenzione venderlo». Nulla si sa, però, sul futuro dell’edificio, futuro che dovrebbe essere deciso in una riunione della quale, ad oggi, non si hanno notizie. Sempre che non si vo-gliano coinvolgere, come sarebbe cor-retto, i Comitati di Quartiere, per senti-re la volontà e le proposte dei cittadini, ed assicurare, come si è già fatto per altre problematiche, la partecipazione popolare in una scelta che, sicuramen-te, riguarda tutta la città.

Le opinioni e le menzogne

6 GiuliaViva anno III n.21 Speciale informazione

Di correttezza dell’in-formazione abbiamo avuto modo di par-lare, da queste pagi-ne, più di una volta, sempre sottolinean-do come informare correttamente tutto significhi tranne che rinunciare ai convin-cimenti personali. Al contrario: esprimere il proprio punto di vista serve a com-pletare l’informazio-ne in quanto tale, e, parallelamente, ad incoraggiare il dibattito, favorire il confronto delle idee, dare slancio allo scambio delle opinioni. Per essere credibile (che non significa anche essere automaticamente condivisibile), un’opinione non può però prescindere dalla real-tà dei fatti, e qui, molto spesso, finisce col cascare l’asino. Perché diventa impossibile rivendicare la validità dei propri punti di vista e l’autorevolezza delle proprie opi-nioni, se il racconto dei fatti cui quei punti di vista e quelle opi-nioni si riferiscono non corrispon-de, in tutto o in parte, al vero. Sintomatico, al riguardo, uno de-gli ultimi numeri di “Piccola Cit-

tà”, dove, in due distinti articoli, “inesattezze” non di poco conto hanno fatto da filo conduttore alla narrazione dei fatti ed alla conse-guente espressione delle opinioni dell’autore. Ma andiamo con ordi-ne, partendo dal pezzo in cui, sot-to il titolo “Smetti una sera a cena”, Francesco Marcozzi traeva spunto dalla cena di beneficenza organiz-zata dall’associazione “Giulianova Futura” (lo scopo, meritoriamente raggiunto, era l’acquisto di un’al-talena destinata ai bambini di-sabili), per costruire un articolo - anche con passaggi non corri-spondenti al vero - che mettesse, tra l’altro, per l’ennesima volta in

cattiva luce Il Cittadino Governante, in questo caso rispolverando la vi-cenda del Piano Integra-to di via Cupa (vedi art. su GiuliaViva nr. 11 del 1 giugno 2013) ficcata come un cavolo a me-renda nel racconto della cena. Quanto forzato fos-se il nesso fra le due cose e quanto condivisibili i pur legittimi commen-ti dell’autore, saranno i lettori a giudicare, ma su certi resoconti che fi-nivano col dare un’inter-

pretazione per lo meno fantasiosa della realtà, riteniamo necessaria qualche precisazione. Non già per controbattere alle opinioni, ma per ripristinare la ve-rità dei fatti.Scrive tra l’altro Marcozzi: “Tra i pre-senti (alla cena, ndr) c’era anche Raf-faele Di Marcello, che avrebbe fornito l’idea (…)”. Ma è falso, visto che Raf-faele Di Marcello non era presente all’iniziativa, a causa, purtroppo, di un grave lutto familiare.Ed ancora: “Intravisto (sempre alla cena, ndr) anche Flaviano Montebello (…)”. Falso anche questo: a quella cena anche il consigliere provinciale Montebello, non era presente.

Le opinioni e le menzogne

GiuliaViva anno III n.21 7 Speciale informazione

Infine: “Il senatùr, in occasione dell’elezione dei segretari di sezio-ne (del Pd, ndr), scese da Colle San Massimo fino a Villa Volpe per im-porre il suo delfino al posto del già designato Di Marcello (…)”. Ancora falso: Raffaele Di Marcel-lo era già stato eletto segretario della sezione PD di Villa Pozzoni (e non di Villa Volpe: ulteriore ine-sattezza), prevalendo proprio sul candidato sostenuto dal senatore Franchi. Di Marcello lasciò succes-sivamente incarico e partito non condividendone la linea.La verità delle cose racconta dun-que che siamo di fronte a tre libe-re interpretazioni, tre ricostruzioni fantasiose di fatti svoltisi diver-samente. Di fatto tre menzogne

(qualunque ne sia-no origine e motivi sempre di menzo-gne si tratta) capa-ci non solo di fal-sare la realtà delle cose, ma, cosa ben più grave, in grado di orientare ingan-nevolmente, o me-glio “disorientare”, il personale giudi-zio di chi legge.Dello stesso te-nore, quanto

a realtà travisata, il contenuto del successivo articolo, titolato “Come distruggere le cose che vanno bene”, nel quale, parlan-do dell’amministratore unico di “Julia Servizi Più”, Simona Conte, Marcozzi ha modo di scrivere: “ (…) si era rifiutata, peraltro per ovvi motivi, a sottoscrivere una pubblicità a chi l’attacca (il riferi-mento è a GiuliaViva, ndr) (...)”. Ed anche questo è falso. Verità vuo-le che, a suo tempo, collaboratori di questo giornale si informas-sero verbalmente, proprio pres-so Simona Conte, riguardo alla procedura per proporre anche a “Julia Servizi Più” gli spazi pubbli-citari di GiuliaViva. La risposta fu che occorreva inviare una richie-

sta alla medesima dirigente, che avrebbe provveduto ad inoltrarla al Sindaco. Privilegiando la totale indipendenza dal Palazzo al pur necessario finanziamento della testata, si preferì non dare segui-to alla cosa, tant’è che agli atti di “Julia Servizi Più” non esiste né è mai esistita alcuna richiesta di sponsorizzazione inoltrata da GiuliaViva. Si era scoperta però una cosa grave dal nostro punto di vista: a Mastromauro spetta in definitiva l’ultima parola sul gradimento o meno dei “beneficiari” della pub-blicità istituzionale delle società partecipate di proprietà del Co-mune: altro che strategia pubbli-citaria di Julia Servizi per aumen-tare gli utenti serviti!La storia, dunque, si ripete: una ricostruzione approssimativa e mistificata viene spacciata an-cora una volta per sacrosanta verità, travisando la realtà e, so-prattutto, fuorviando giudizio ed opinioni dei lettori. Diceva Vol-taire a proposito della libertà di espressione: “Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo”. Pa-role sacrosante, difficilmente ap-plicabili, però, all’esercizio della menzogna.

s.r.l.

8 GiuliaViva anno III n.21

Presso la sede della ditta Armonia Srl di Giulianova siamo con Gabriele Tomas-setti e Giuseppe Palladini per parlare di una particolare azienda. Cos’è nella realtà Armonia?(GP) Armonia è una società che nasce nel 1994, ormai sono quasi 20 anni. E’ nata con Gabriele, un geometra, mentre io mi occu-pavo, e mi occupo, di arredamento. Dopo la nascita del progetto “Economia di Co-munione”, del 1991, ci siamo sentiti spinti a fare questo passo, nel voler metterci in gioco con le nostre realtà professionali. Nel ’94 è nata quindi quest’azienda con un fine spe-cifico, quello di essere con il nostro lavoro costruttori di una società economica nuo-va. Senza grossi capitali abbiamo messo su uno studio per occuparci di vendita di arredamento e progettazione edilizia. 20 anni e tante difficoltà, in cui abbiamo sempre cercato idee nuove che potessero aiutarci. Oggi, dopo aver ristrutturato an-che la sede, siamo molto contenti per ciò che siamo riusciti a costruire.Gabriele, voi fatte parte di Economia di comunione, quali sono i principi e

Giulianova che lavora

Armonia di Pietro Carrozzieri

i valori che ne sono alla base?(GT) Alla base c’è l’i-dea che un’azienda che produce utili ed è sul mercato, possa compensare il diva-rio con chi non ne ha, e possa mettere in comune tali risultati economici insieme

ad altre aziende. Tutto è nato da un’ispi-razione di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari. Nel ’91 era a San Paolo del Brasile e notava il contrasto tra i grattacieli e le favelas. Ha avuto l’idea di far sorgere aziende che producessero utili, che stessero nel normale mercato (noi sia-mo una srl come tante altre) ma che a fine anno mettessero in comune gli utili azien-dali: 1/3 rimane all’interno dell’azienda stessa per migliorare la struttura e soste-nersi, 1/3 per i poveri (c’è un’associazione che gestisce tali fondi in tutto il mondo), 1/3 viene destinato alla formazione di uo-mini nuovi, perché senza di essi non è pos-sibile creare una società nuova. Nel nostro statuto societario, pur essendo una srl, abbiamo inserito questo scopo specifico.Riferendoci a tale modello, possiamo parlare di una sorta di responsabilità sociale d’impresa?(GP) Certo. La prima responsabilità è ver-so clienti e fornitori. Siamo molto attenti all’ambiente facendo una raccolta diffe-renziata dei rifiuti. Inoltre, da due anni ci siamo aperti a nuove realtà lavorative.

A due giovani, che non avevano grandi possibilità economiche, abbiamo messo a disposizione una parte del nostro uffi-cio. Loro hanno potuto iniziare una nuo-va realtà economica. E’ un primo passo per essere socialmente utili. Esiste una rete di aziende Economia di comunione?(GT) Esiste una rete con 800 aziende in tutto il mondo. Il 20° anniversario è stato festeggiato in Brasile. In Italia da poco è nata l’Aipec, con 200 aziende che aderi-scono al progetto. Fare rete è una risorsa, perché nascono collaborazioni virtuose, anche tra aziende dello stesso settore. Vediamo il tutto come una grande pos-sibilità.Armonia è giovane e dinamica. Quali pro-getti intendete sviluppare per il futuro?(GP) Attualmente la nostra è un’azienda che offre servizi: progettazione e pratiche edilizie; progettazione personalizzata con rendering di arredamento di interni; vendita di arredamento completo per la casa (cucine, camere, soggiorni, divani e complementi); fornitura di arredo per ufficio, hotel e strutture sanitarie; servizi per la casa, traslochi, magazzinaggio, piccola manutenzione e riparazioni; no-vità ultima nata è l’E-commerce, vendita on-line di arredo. Comunque per saperne di più invitiamo a visitare il nostro sito www.armoniasrl.com

sul sito www.giuliaviva.it il video dell’ intervista

La pagina della cultura GiuliaViva anno III n.21 9

Le lucerne di Giulianova di Luisa Migliorati

Per una serie di coincidenze sono stata ricondotta ad occuparmi di Giulianova antica, la colonia romana di Castrum Novum Piceni, dopo pa-recchi anni dai miei ultimi lavori in zona. Gli scavi e le ricognizioni condotti tra il 1986 e il 1991 hanno lasciato una traccia profonda nella conoscenza sulle più antiche colonie romane; ma, poiché il mondo scientifico è in-tempestivo ad accogliere le novità nel giro ormai consolidato delle sue tematiche, è passato “un po’ di tem-po” prima che si accendesse l’interes-se per il settore adriatico nell’ambito degli studi sulla prima espansione di Roma e dunque per Castrum Novum e Sena Gallica, i due centri fondati all’indomani della battaglia vinta dai Romani a Sentinum contro la coali-zione dei popoli italici nel 295 a. C.E anche in ambito abruzzese, Giulia-nova ha attirato un certo interesse,

ben oltre il ruolo avuto appunto nella conquista dell’Italia, quasi unicamente per le numerosissime lucerne trovate nella campagna di scavi condotta nel 1989 nei pres-si del Cimitero.E’ stata decisa-mente una sco-

perta straordinaria: più di duecento lucerne, tra cui molte integre, altre facilmente ricostruibili e numerose ridotte in vari frammenti dalle ara-ture che avevano sconvolto gli stra-ti archeologici superficiali.Insieme ai miei studenti di allora, dopo lo scavo, ci spostavamo nel “magazzino” (sempre nella scuola presso il bivio Bellocchio, che era anche l’alloggio dei ragazzi) e la-voravamo a riassemblare gli oggetti. Eravamo certi che sarebbe stato pos-sibile ricostruirli tutti e che l’eccezionali-tà del ritrovamento avrebbe sollecitato automaticamente l’in-tervento di uno spon-sor.Ma non fu così: tranne alcune lucerne, pratica-mente integre, che ven-

nero restaurate per essere esposte nel settore “Territorio” del museo di Tera-mo, le altre restarono in frammenti e aspettano ancora oggi il restauro.Come ho già avuto occasione di scrive-re, oltre che nel contesto archeologico, nella ricostruzione delle vie commer-ciali, nella tecnica della lavorazione, l’interesse delle lucerne si rileva anche nello spaccato della società che esse offrono, raffigurando nella parte su-periore, cioè sui dischi, i temi più vari rispondenti alla moda del momento, ai soggetti legati alle tradizioni locali o ai ricordi di viaggi, alla religione, agli animali esotici, alle architetture degli interni etc. Alcuni di questi oggetti di uso quoti-diano continuano ad essere unici nella forma (ad es. i calzari che trovano un confronto in bronzo solo a Pompei) o nelle figurazioni (ad es. alcuni volti che ricordano i medaglioni dei primi

imperatori). Insomma, è il caso di ricordare che le lucerne di

Giulianova potrebbero davvero illuminare tan-

ti aspetti ancora poco chiari della nostra sto-ria antica; ma per ora aspettano ancora il

combustibile (è il caso di ricordare che il miglior

funzionamento era assicu-rato dall’olio di oliva, ma ci si

doveva accontentare anche del sego!).

10 GiuliaViva anno III n.21

L’opera di Jan Vermeer al cinema di Stefania Sacchini

Interferenze visive

È di questi giorni l’u-scita nelle sale del documentario Ver-meer e la musica, re-alizzato dalla casa di produzione Nexo Digital, che illustra sul grande schermo i dipinti esposti alla National Gallery di Londra e solleva una serie di questioni sui retroscena della me-desima rassegna e sulla creazione dei quadri (i dipinti presi in esame ritraggono persone intente a suonare uno stru-mento musicale).In tal modo il film racconta la figura dell’artista, combinando materiali girati in mostra e riprese nei luoghi nativi di Vermeer, con un eccezionale excursus nel mondo del pittore per permettere agli appassionati, e non solo, di cogliere dettagli invisibili ad occhio nudo. Ma, l’opera di Vermeer può essere ammirata anche attraver-so il film La ragazza con l’orecchino di perla, tratto dall’omonimo romanzo di Tracy Chevalier, diretto nel 2003 dal regista Peter Webber e il titolo ri-prende un celebre quadro di Jan Ver-meer, anche noto come Ragazza col turbante. Il film interpretato da Scar-lett Johansson e Colin Firth, nei ruoli rispettivamente di Griet e del pittore,

ha avuto un discreto suc-cesso ed è sta-to anche can-didato a tre premi Oscar, per migliori s ce n o gra f i a , fotografia e costumi. Il lungometrag-gio di Webber è ambienta-to nel 1660 a Delft, in Olan-da, e Griet, la protagonista

del famoso quadro, è la figlia di un pittore di ceramiche, divenuto cieco per un incidente sul lavoro. A causa delle difficoltà economiche in cui versa la sua famiglia viene man-data a servire a casa di Jan Vermeer, pittore discretamente affermato che però ha un tenore di vita piuttosto elevato per le proprie possibilità, so-prattutto perché la moglie mette al mondo un gran numero di figli e lui non riesce a produrre più di due o tre quadri all’anno. La ragazza si avvicina al lavoro del pittore e ne rimane a dir poco affascinata, tanto da esserne lei stessa coinvolta. La storia sviluppata dal regista bri-tannico è il naturale adattamento del libro della Chevalier e riporta fedel-mente i passaggi utilizzati dalla scrit-

trice, compresi i momenti della vita di Vermeer, nonché i quadri realizzati e si evince un’alta attenzione nei det-tagli e nella resa delle opere. Tutto è curato fin nei minimi partico-lari, dalla scelta del modello (donne intente a scrivere, cucire, sistemarsi un gioiello, parlare con qualcuno e suonare uno strumento musicale), passando per il contesto scenografi-co (l’atelier dell’artista dove si vanno a posizionare di volta in volta drap-peggi, carte geografiche, tavolini abbelliti con brocche o scatole intar-siate), fino allo studio della luce (che entra sempre dalla medesima fine-stra della stanza). Il mondo di Vermeer è fatto di minu-zie, come pure la sua opera, ma non è l’unico punto cardine, anche il vis-suto di Griet è importante al fine di capire la storia del pittore. Gli attori sono all’altezza delle pro-prie parti, la Johansson è brava ed interpreta magistralmente il suo ruo-lo, così come Colin Firth. Il lungome-traggio è senz’altro meritevole della visione.

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno III n.21 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilitàFarmacie di turno

14/20 ottobre Farmacia Del Leone21/27 ottobre Farmacia Comunale28/3 novembre Farmacia Del VomanoGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Dark Skies – Oscure presenzeI coniugi Daniel e Lacy Barrett sono testimoni di una serie di eventi inquietan-ti che sconvolgono rapidamente la sicurezza e la tranquillità della loro casa. La vita dei due diventa un incubo da cui sembra impossibile svegliarsi poiché una presenza spaventosa e letale comincia ad entrare ogni notte in casa per rapire i loro figli. Isolati sempre di più da amici e vicini, scettici di fronte a queste mani-festazioni, Daniel e Lacy decidono di affrontare la questione in prima persona, per proteggere la propria famiglia e risolvere il mistero che si cela dietro all’enti-tà che li sta perseguitando. Dark Skies – Oscure presenze è stato realizzato dagli stessi produttori di Paranormal Activity, Insidious e Sinister, è diretto da Scott Stewart ed interpretato da Keri Russell, Dakota Goyo, Josh Hamilton, J.K. Sim-mons, Kadan Rockett, L.J. Benet, Rich Hutchman, Myndy Crist, Ron Ostrow. In programmazione dal 24 ottobre.

Storia di Irene

L’ass. Il Veliero presenta “Viteliù”

L’iniziativa, nata dalla sinergia tra la dire-zione della biblioteca e la cooperativa Il Volo che ne gestisce i servizi, ha cadenza quindicinale e si tiene nelle sale della Bi-blioteca Bindi il venerdì pomeriggio alle ore 18.30. Il 25 ottobre ospiteremo Le-andro Di Donato, poeta ma anche pro-tagonista di iniziative culturali di rilievo

quali le rassegne letterarie civitellesi Alle cinque della sera e direttore artistico della rassegna Emergenze Mediterranee.

Associazione Cul-turale “Il Veliero-Riccardo Cerulli” organizza la presen-tazione del libro “Vi-teliu’” di Nicola Ma-stronardi, Venerdi’ 25 ottobre 2013, dalle ore 21.00 Sala Buozzi a Giulianova Alta. Viteliù roman-zo appena uscito per le Edizioni Itaca, è la storia del viaggio di

ritorno nel Sannio di un vecchio guerriero sanni-ta perseguitato e imprigionato da Silla.

A Giulianova “Venerdì in Biblioteca”

Titolo: Storia di IreneAutore: Erri De LucaCasa editrice: Feltrinelli EditorePagine: 109 prezzo € 9,00

Una favola marittima e mediterranea quella della “Storia di Irene”, del pesca-tore Erri De Luca. Figlia del mare e sorella dei delfini, Irene non usa parole, ma parla attraverso la forza dei gesti, l’intensità dei suoi sguardi acquatici, che attraversano chiun-que le stia di fronte.

Dopo “I pesci non chiudono gli occhi”, un’altra avventura marittima, che segue le correnti dell’atavica eredità che appartiene in manie-ra costitutiva all’uomo De Luca, allo scrittore e anche a gran parte dei suoi lettori, anch’essi figli di un mare nostrum che racchiude nelle sue onde quella ricchezza che le signore napo-letane d’altri tempi auguravano ai fanciullini audaci, ma anche altri echi, quelli della lon-tana America che ha lasciato nelle sue vene materne alcuni tratti, e soprattutto le voci del ‘900, ricordi di guerra, di stalle, di freddo e di profonde amicizie.

L’Officina l’Arte e i Mestieri

Domenica 27 ottobre CON! CERTI LIVE ENARMONIC ore 21.30+Aperipizza dalle 19.00

Il circolo “Il Nome della Rosa”Sabato 19 ottobre ORE 21,30

TEATRO “L’INFERNO MAI VISTO” di Vincenzo DI BONAVENTURAMercoledì 23 ottobre ORE 19,00

CORSO DI LINGUA E CULTURA CINESE” INIZIO CORSOGiovedì 24 ottobre ORE 19,00

“MODELLAZIONE GRAFICA” Introduzione a cinema 4D IVenerdì 25 ottobre ORE 21,30

STORIA “GUERRA FREDDA, IL TERRORE RIMOSSO” Domenica 27 ottobre ORE 17,00

“ENGLISH READING FOR KIDS”Lettura animata per bambini in lingua inglese

A pagamento (€ 5,00)

Venerdì 25 Ottobre 2013 – ore 21,00Sala Buozzi

Piazza Buozzi, Giulianova Paese (TE)

PRESENTAZIONE DEL ROMANZO STORICO:

VITELIỨIl nome della libertà

di Nicola Mastronardi

“Scomparvero inghiottiti dal diluvio romano.Ma il nome che avevano dato al loro sogno di

indipendenza è rimasto per sempre”

CONVERSAZIONE CON L'AUTORE

Introduzione e coordinamento

Valeria Cantarini e Andrea Palandrani, Associazione “Veliero”

Musiche a cura di Argeo Polloni

Voci recitanti

Daniele Di Massimantonio e Alessandro Di Feliciantonio

INGRESSO LIBERO

I L V E L I E R O – Vi a M a t t eo t t i , 7 – Giu l ian ov a L ido (TE ) – T el . 08 5 . 80 03 14 9

“Lino e il microfono” in Sala Buozzi

Organizzata dall’Associazione Tera-mo Nostra la presentazione del libro “LINO E IL MICROFONO Intervi-ste e ricordi” di Lino Manocchia in programma a Giulianova il 24 Otto-bre 2013, alle ore 17.30, presso la Sala Buozzi;Venerdì 25 ottobre

CON! CERTI LIVE GIULIANO CLERICO + ELENA DA ORA h.22.30

31-1-2 HALLOWINE week-end di vino e paura nei locali del centro storico di Giulianova musica dal vivo - degu-stazioni di vino - gastronomia locale

12 GiuliaViva anno III n.21

Meraviglioso e ricco autunno

Primo e Secondo

Periodo di grande trasformazio-ne, dall’energia veloce, dinamica e piena di luce dell’estate a quella più lenta, raccolta e freddo-umida dell’autunno.Il corpo è pronto per il cambiamen-to e tu lo sei?È ora di abbandonare le insalato-ne, le macedonie, le scorpacciate di frutta cruda, di gelati, di succhi di frutta, di pomodori e di bevan-de fredde, se non vogliamo esporci più facilmente ai malanni autunnali: raffreddore, tosse, sinusite.Allora reinseriamo le cotture più lunghe (come gli stufati) e utilizzia-mo più spesso i cereali dell’autun-no/inverno: riso semintegrale o in-tegrale, miglio, grano saraceno.L’orto inizia a produrre tutta l’ab-bondanza di questa stagione: la zucca è la regina del periodo e si lascia gustare sia con i primi (risot-

Budino di noccioleIngredienti per 2 o 3 budini

Crema di Nocciole, 3 cucchiai grandiMalto di grano, 3 cucchiai grandiLatte di riso, 3 bicchieri da acquaGelatina agar agar in fiocchi, 3 cuc-chiai grandiGranella di nocciole o mandorle sfi-lettate per guarnireGocce di vaniglia 2

Mettere tutti gli ingredienti in un pentolino, portare piano a bollore e lasciar bollire per 10 minuti.Versare nelle coppette, guarnire a piacere con la granella o le mandorle e lasciar raffreddare.

to con funghi e zucca o ravioli col suo ripieno) che come otti-mo contorno dei secondi (stufata in padella o a fette con aglio e rosmarino e cot-ta al forno).E poi tante fo-glie, da usare spesso, ricche di clorofilla e ferro

per nutrire e pulire il nostro fega-to: cicoria, bietola, spinaci, cime di rapa. Cuociamole “al dente” per uti-lizzare tutto il loro nutrimento.L’autunno è il tempo dei dolci na-turali più facili da preparare e più buoni, leggeri, per essere gustati sia dai bimbi che da chi vuole dimagri-re senza rinunciare al dolcetto a fine pasto; a loro è dedicata la ricetta pronta in pochissimo tempo.La vendemmia appena conclusa ci ha regalato uno straordinario frutto autunnale: l’uva!Racchiude nei suoi chicchi tutto il sole della stagione calda, è un po-tente antiossidante contro l’invec-chiamento cutaneo, fa benissimo ai nostri capillari e regolarizza l’in-testino.Solo in questa stagione possiamo inoltre fare delle rigeneranti pas-seggiate nei boschi e ammirare tut-

te le sfumature di colore con cui l’autunno ci innamora.

Annalisa FredianiEquilybra Arti del Benessere

GiuliaViva anno III n.21 13 A tutto sport

Giulianova contro tutti di Daniele AdrianiFin dalla prima partita avevamo avuto la sensazione che il Giulianova fosse sotto la lente di ingrandimento. La conferma è ar-rivata nel corso delle prime giornate, fino all’eclatante partita di Matelica, finita 3-3 condita da 4 rigori e 2 espulsioni. Troppi gli errori arbitrali per pensare a semplici di-sattenzioni. Espulsioni ricevute con troppa facilità (Carrozzieri ha saltato ben 3 giorna-te), comprese quelle rimediate da Farné ed Esposito, come sempre il più pericoloso in fase di attacco. Insomma il Giulianova sembra bersagliato ed i punti persi sem-brano favorire le squadre più accreditate, che chiaramente fanno la loro corsa. Si paga sicuramente lo scotto di una nuova dirigenza che non può di certo fare la voce grossa, però non ci sembra giusto subire senza almeno far presente a chi di dovere gli “errori” palesi. In ogni caso il Giulianova esce sempre tra gli applausi, segno che il

lavoro di mister Ronci, anche lui appiedato per 2 turni, si fa vedere sul campo. In effetti è un Giulianova che sa giocare al calcio, purtroppo non con continuità e questo ha portato alla perdita di alcuni punti che avrebbero collocato i giallorossi più a ridosso delle prime. Ma il campiona-to ancora deve definirsi nelle reali forze, si spera che tutte vengano trattate in egual misura. Note liete anche dal campionato di 1° Categoria, in cui il Colleranesco che supera per 1-0 il Colleatterrato, ponendosi nelle zone alte della classifica. Per la stagio-ne 2013/2014 il Giulianova 1924 partecipa a quattro campionati giovanili: Juniores Nazionale, Allievi Provinciali, Giovanissimi Regionali e Provinciali. La squadra Juniores dopo la vittoria iniziale ha registrato alcune battute di arresto. Nel Campionato Allievi sono state disputate due giornate di Cam-pionato ed i giallorossi guidano la classifi-

ca a punteggio pieno. Per quanto riguarda i Giovanissimi Regionali hanno disputato sabato scorso la 5° giornata di campio-nato vincendo in trasferta a Magliano dei Marsi per 3 a 1 mantenendo così la vetta della classifica con 13 punti frutto di un pa-reggio e quattro vittorie. Di Marcantonio, Guarnieri, Di Paolo, Castrone, Antonelli, Cuomo appartenenti alla categoria Giova-nissimi sono stati convocati per il raduno della Rappresentativa Regionale. Il Cam-pionato Giovanissimi Provinciali avrà ini-zio, invece, il 3 Novembre. Nota a margine: notare l’impianto di Matelica dalla foto ed il bunker che è diventato il Fadini… per-ché ci sono queste differenze?

Basket: la Globo vince a Valdiceppo

Prosegue vittoriosa la marcia in campionato della truppa di coach Ernesto Francani che nella prima trasferta stagionale ha sbancato il campo della Reale Mutua Valdiceppo con il punteggio finale di 67-75. Gallerini e soci hanno giocato una partita grintosa di fronte a degli avversari, gli um-bri del Valdiceppo, che fanno del ritmo, del gioco a campo aperto e della difesa aggres-siva i loro punti di forza.

La Globo ha iniziato la partita un po’ con-tratta adeguandosi al ritmo di gioco dei padroni di casa ma poi quando ha potu-to giocare sul terreno e lei più congeniale, nel corso dei due quarti finali ha messo in cascina un vantaggio di 5-6 punti che ha portato quasi intatto fino al 40’. I ragazzi di coach Francani sono stati mol-to bravi nell’interpretare una gara che ha visto il Valdiceppo recuperare più palloni, costruendo molti secondi tiri, ma soprat-tutto tirare dal campo ben 27 volte in più: 42 tiri da 2 punti e 27 da tre contro i rispet-tivi 20 e 22 dei giallorossi. La Globo però ha avuto dalla sua le migliori percentuali: 50% da dentro l’arco ed un incredibile 59%

da tre che ha compensato in modo egregio il minor numero di tiri effettuati.Molto buone le prestazioni di Marmugi, ormai una garanzia con i suoi 19 punti ed un ottimo 3/4 da oltre l’arco dei 6,75 me-tri, Andreani, Caruso e Sacripante che ha chiuso la gara con un immacolato 2 su 2 da tre e 3 assist. Gallerini meno brillante del solito ma decisivo con 11 punti frutto di un 60% al tiro dal campo e 100% ai liberi ma soprattutto autore di un paio di giocate de-cisive nell’ultimo periodo di gioco.Adesso il calendario ha in programma un’altra trasferta per i giallorossi della Glo-bo, sabato prossimo contro il forte Euroba-sket Roma.

[email protected] GiuliaViva anno III n.21

Inviateci le vostre lettere, segnalazio-ni o foto a: [email protected]

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Regole dimenticate

Un incrocio troppo pericoloso

Gentile redazione, permettetemi di segnalare l’ennesima maleducazio-ne di chi non rispetta le regole di convivenza civile. Vi invio una foto scattata sul lato est di via Galilei, dalle parti dell’Enel, dove sistemati-camente le auto parcheggiate impe-discono il facile accesso delle disce-sine per disabili.Possibile che nessuno mai interven-ga? Grazie

Email firmata

Riparate almeno il Corso

Quello tra via Nievo e le vie Cerulli-Alleva è diventato un incrocio davvero troppo pericoloso. Tanti incidenti. Chi viene da est o ovest tende a non fermarsi agli stop, e col bagnato il pericolo è an-cora maggiore. Non pensate sia giunto il momento di dissuadere gli automobi-listi che non rispettano le precedenze? Magari costringendoli a fermarsi e ri-mettere la prima marcia?Vi ringrazio D. G.

Dal marciapiede nord di via Sauro, quasi all’incrocio con via Gorizia, sono saltate via diverse mattonelle. Oltre a essere brutte a vedersi, possono anche essere pericolose per i passanti. Possi-bile che non si possa fare un po’ di manutenzione almeno al corso principale di Giulianova? A. M.

Stante la patetica situazione in cui versa l’annoso problema della spiag-gia per umani e cani, ho sentito il bisogno di convocare un’assemblea urgente con i diretti interessati, i miei due cani. Dopo animata ed accesa discussione abbiamo conve-nuto, all’unanimità, che a noi della spiaggia per umani e cani non ce ne frega più un beneamato cavolo (ho cani educati).Artù e Speedy diffidano da oggi chiunque porti avanti delle iniziati-ve anche in loro nome senza averli prima consultati. G. R.

A noi la parola

Quelli della sponda” sinistra” di piazza Fosse Ardeatine

Sono stato invitato da vecchi amici a prendere parte a serate luculliane e, visto gli effetti benefici avuti sia dal punto di vista gastronomico che psichico-sociale, voglio ringraziarli pubblicamente descrivendo ciò che di bello caratterizza questo eccezionale gruppo.Punto di ritrovo quotidiano è la panchina pubblica posta davanti alla pizzeria “Caraibi“ o bar “Las Vegas“. Di solito si parla di fatti quotidiani, di calcio e di politica sia locale sia nazionale. In quest’occasione però la discussione è in-centrata sulla crisi avvenuta all’interno del gruppo: i due cuochi ufficiali, Umberto (Tabbò) e Antonio (Barlcch), per presunti contrasti, hanno rimesso il mandato. Bisogna trovare i sostituti subito, perché è necessario affermare che in un gruppo coeso tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile e nel frattempo attivare gli ambasciatori per ricomporre la frattura. All’appuntamento della serata dedicata alla gastronomia, rigorosamente ”MARINARA”, fissata per ogni venerdì presso la sede ufficiale messa a completa disposizione da Marcello (lu fratell d Slim), ci sarà la prova di due nuovi cuochi e la relazione degli ambasciatori. I partecipanti: Marcello (slim) e Massimi-liano (Nik) neo cuochi. Comitato di valutazione: Bruno (lu Spippr), Vito (lu Pacch) Umberto (Tabbò), Sergio (lu Cuccdrll), Enzo (lu Trucil), Nino (lu Rusc), Antonio (Bulltt), Davide, Francesco (lu Captan) che, da saggio marinaio, porta con sé il giovane nipote Matteo con l’intento di fargli conoscere come ci si comporta tra brave persone; assenti ingiustificati Antonio (Barlcch) e Bruno (Pggnoll); per la prima volta ospite d’onore io Giancarlo (Tor). La serata è andata avanti intercalando momenti di discus-sione sui contrasti registrati e valutazioni sulle pietanze proposte dai cuochi che, bisogna dirlo, hanno superato brillantemente la prova. Da esterno, dopo aver elogiato i neo cuochi per la bontà della loro cucina, mi sono bec-cato un cartellino giallo solamente perché ho detto che forse hanno avuto dei buoni maestri cui ispirarsi. Duran-te la discussione sui presunti contrasti tra i cuochi uffi-ciali, si sovrappongono troppe voci e, quando ho fatto notare la cosa, Vito (lu Pacch) ha sentenziato: “esercito il mandato di presidente col massimo rispetto della demo-

crazia, non siamo né in parlamento e tantomeno in un consiglio comunale, lì spesso assistiamo a confronti deprecabili, qui c’è la vera polis”. Che teatro ragazzi. La serata finisce con l’annuncio del ritiro delle dimissioni date da Umberto (Tabbò) e con l’invito al sottoscritto di ritornare perché, nonostante le mie ingerenze, ho superato la prova d’iniziazione anche, o forse soprattutto, grazie al Montepulciano (Frmntat e cerasol) da me prodotto. Non me ne vogliano i neo cuochi ma, la cucina del venerdì successivo fatta da Tabbò è stata superiore. Ora aspetto di valutare quella di Barlcch ed anche il ritorno di Bruno (Pggnoll). Sono sicuro che la ricompo-sizione avverrà a breve. La nota che impreziosisce il tutto è che ogni qualvolta c’è una riunione, il vicinato approva, sostiene e de-gusta; per non parlare del collegamento video-web che unisce il gruppo a Crema con Michelino (la Panù).PS. Cari amici, in queste serate meravigliose, non ho ascoltato al-cun riferimento a un argomento che fino a pochi anni fa stava in cima a tutto; è già stato volutamente rimosso o è sopraggiunta la vecchiaia? Un abbraccio fraterno a tutti.N.B.: nella foto si nota la “misteriosa” assenza di due importanti rappresentanti del gruppo: il Presidente Vito (lu pacch) e Enzo (lu Trucil). Siamo in attesa della giustificazione…..

di Giancarlo De Falco