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Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro ANNO 63 numero 5 settembre/ottobre 09 IL Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona Coltivatore CREMONESE Latte Analisi, evoluzione e strategie IL NOSTRO CONTRIBUTO ALLA 64 a FIERA DI CREMONA

Il Coltivatore Cremonese n.5/09

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il periodico di Coldiretti Cremona

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Page 1: Il Coltivatore Cremonese n.5/09

Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art.1, comma 1, dcb CremonaAutorizzazione Tribunaledi Cremona 25/07/1951n. 33 del Registro

ANNO 63numero 5settembre/ottobre 09

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reCREMONESE Latte

Analisi, evoluzione e strategieIL NOSTRO CONTRIBUTO

ALLA 64a FIERA DI CREMONA

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EditorialeAssuero ZampiniDirettore Coldiretti Cremona

DIRE E FARE

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Ala Ponzone, 8 - III pianoTel. 0372499811

Direttore responsabileAssuero Zampini

Redattore capoMarta Biondi

Hanno collaborato a questo numeroAldo Bellandi, Francesco Cazzamali Paola Fraschini, Giacomo Maghenzani Mara Malinverno, Dianella Mariotti Pietro Scolari, Damiano Talamazzini Bruno Toscani, Silvia Trevisi

FotografieAmbrogio Toscani, Mauro Boni

CopertinaBruno Toscani

Progetto grafico e impaginazioneUP Uggeri Pubblicità Srl

PubblicitàUP Uggeri Pubblicità SrlC.so XX Settembre, 18 - CremonaTel. 0372 20586 - Fax 0372 26610www.uggeripubblicita.it

StampaTipografia PizzorniTariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del RegistroPagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

sommario

Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

3 Protagonisti del nostro futuro4/5/6/7 Speciale Latte

8/9 Suinicoltura, quali prospettive10/11 Moratoria dei debiti

13 PSR 2007-201315 Agriturismo Lombardi on-line16/17/18 Libro unico del lavoro

20/21 Fiscale22/23 Obiettivo Impresa

24/25 Progetto Agribenessere26/27 Patronato Epaca

28/29 Pagamenti PAC 200930/31 Forum degli Acquisti Verdi

33/34/35/36/37 Campagna Amica38/39 Associazione Pensionati

40/41/42/43/44/45 Forum dell'Alimentazione

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"Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura

Dire e fare: questa deve essere la modalità con cui opera una organizzazione di rappresentanza. Ormai nella nostra socie-tà tutti si divertono a dire, a proporre, ad elaborare progetti

creando aspettative legittime, poi però nulla accade.La protesta, se non è seguita dalla proposta e da una forte assun-zione di responsabilità, è una profonda scorrettezza nei confronti di chi si è chiamati a rappresentare.Coldiretti ha scelto, ormai da molti anni, di far seguire alle enun-ciazioni i fatti, realizzando in prima persona ciò che propone, agendo quindi per tutelare e realizzare l’interesse delle proprie imprese. Questo sovente provoca reazioni stizzose e disagio fra chi si sente titolato a gestire parti della Filiera o della rappresentanza. Sog-getti che – anziché agitarsi tanto, chiedendo a gran voce il per-ché Coldiretti attivi determinate iniziative – meglio farebbero a domandare a se stessi perché, nella loro veste di gestori di talune rappresentanze, loro non hanno agito.L’agricoltura non può sopportare strategie o tattiche, ma necessita di azioni concrete per salvaguardare il Reddito delle Imprese.Questa motivazione ha portato nel tempo Coldiretti a realizzare specifiche iniziative, dovute al senso di responsabilità nei con-fronti delle proprie Imprese. Nelle pagine di questo giornale sono infatti illustrate iniziative importanti che porteranno ad una pro-fonda riscrittura del sistema agricolo Italiano, nello specifico l’at-tività che si sta iniziando sul comparto del latte con la società di trading e quanto realizzato dai Consorzi Agrari con la costituzione di un forte raggruppamento che costituirà le fondamenta per la realizzazione della Filiera Agricola tutta Italiana.I cantieri sono aperti e si è già passati dall’enunciazione all’azio-ne. Le nostre imprese vedranno presto la concretezza del fare di Coldiretti.

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Protagonisti del nostro futuro

SINDACALE

Ai nostri allevatori il latte oggi viene pagato il 24% in meno rispetto al 1996. Forti riduzioni dei prezzi riconosciuti agli agricoltori si registra-no per cereali, prodotti della suinicoltura, car-ne…e le voci potrebbero continuare, compren-dendo tutti i prodotti della nostra agricoltura. Sono questi i dati con cui il settore primario fa i conti, alla vigilia della Fiera Internazionale del Bovino da Latte. Il progressivo incremento nei prezzi al consumo non si è certo trasferito alla produzione, dove continuamente si cerca di ridurre la remune-razione riconosciuta agli imprenditori agricoli. Per il comparto latte la situazione sta divenendo insostenibile, mettendo a rischio le 40mila stalle con quasi 2 milioni di mucche e circa 200mila occupati che hanno garantito all’Italia fino ad ora il primato mondiale in una produzione di altissima qualità e salubrità. Con l’obiettivo di creare tutte le condizioni necessarie perché venga riconosciuto il giusto valore al latte e a tutte le nostre produzioni, si lavora con forza, determinazione e idee chiare, reagendo ai due furti ai quali è giornalmente sottoposta l’agricoltura italiana, che subisce da una parte il furto di identità e di immagine (che vede sfacciatamente immesso in commercio, come italiano, cibo proveniente da chissà quale parte del mondo), e dall'altra il furto di valore aggiunto, che vede sottopagati i prodotti agri-coli a causa di uno strapotere contrattuale da parte dei nuovi forti della filiera agroalimentare. Per questo è necessario estendere a tutti i pro-dotti l’obbligo di indicazione dell’origine in eti-chetta, impedendo di spacciare come Made in Italy prodotti importati. E per questo Coldiretti sta premendo l’acceleratore sul progetto per la realizzazione di una filiera agricola tutta italia-na, gestita per una parte sempre più importante direttamente dagli agricoltori, ove possibile in ogni sua fase. Una filiera ‘firmata’, che renda vi-sibile e riconoscibile l’italianità nei confronti del consumatore: l’italianità autentica, quella che nasce dall’origine, dai nostri campi, dalle nostre stalle. Il progetto Coldiretti, tappa dopo tappa, si sta attuando. Un progetto la cui realizzazio-ne è diventata un’esigenza per la sopravvivenza stessa delle imprese agricole.Un progetto che ha portato ad ampliare l’oriz-zonte delle imprese, anche attraverso strumenti normativi innovativi come la Legge di Orienta-mento che ha introdotto il concetto di multi-funzionalità e ha allargato l’operatività delle

imprese agricole dalla produzione alla trasfor-mazione e alla vendita. Da un sistema di rappresentanza che consi-derava centrale il rapporto con la politica per risolvere i problemi del settore siamo passati a un sistema che cerca di comprendere i bisogni del cittadino consumatore, dal quale dipende il successo delle imprese. Se da un prodotto agricolo indifferenziato si passa a un soggetto che produce cibo, la rappresentanza deve con-seguentemente guardare all’intera filiera e, da qui, interloquire col consumatore. Dal binomio “impresa-politica” siamo arrivati a quello “filie-ra-consumatore”. Per tradurre economicamente tale cambiamento culturale era necessario farsi carico di quei pas-saggi del percorso che va dal prodotto agricolo al cibo sino ad oggi gestiti dagli altri. La rap-presentanza è stata quindi allargata ai soggetti della cooperazione e al sistema dei consorzi agrari, fino ai mercati per la vendita diretta dei prodotti agricoli di Campagna Amica. L'obiettivo del progetto per una Filiera agricola tutta italiana è dunque quello di tagliare le in-termediazioni ed arrivare ad offrire attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmer’s market, agriturismi e imprese agricole prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati da-gli agricoltori al giusto prezzo. Questi prodotti saranno offerti tramite la più estesa rete commerciale nazionale che coinvol-ge i mercati di campagna amica, i punti di ven-dita delle cooperative, i consorzi agrari, agritu-rismi e aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare. L'effetto della riduzione dei passaggi e delle in-termediazioni con un rapporto più diretto tra agricoltori e consumatori garantirà maggiore efficienza. In questo modo sarà possibile assicu-rare acquisti convenienti alle famiglie e soste-nere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica. Non a caso la presentazione del progetto per una Filiera agricola tutta italiana ha incontrato il consenso dei consumatori e della politica. Non da quei soggetti che sino ad oggi hanno fatto affari sulla debolezza del sistema agricolo.In questo solco si pone la sfida lanciata da Col-diretti Lombardia, di concerto con la Confede-razione Nazionale: costituire una società senza fini di lucro, denominata “Consorzio Latte Ita-lia”, che con scopo consortile sarà proiettata a

tutelare e migliorare le attività dei produttori attraverso una disciplina comune ed esclusiva di trading – compravendita con assunzione del rischio commerciale – del latte comunque trat-tato e dei prodotti lattiero-caseari e alimentari in genere. Il percorso è già avviato: sono stati definiti lo statuto e il regolamento interno della società, mentre le Federazioni provinciali stanno attivando un piano operativo di presentazione dell’iniziativa a tutti i propri Associati, che si realizzerà tramite una capillare opera di infor-mazione sul territorio. Altra azione fondamentale è la costituzione della holding “Consorzi Agrari d’Italia”, società consortile per azioni, presentata da Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Ali-mentazione chiusosi nei giorni scorsi a Cernob-bio. Si tratta di una holding degli agricoltori italiani, che ha come protagonista il sistema dei Consorzi Agrari, che sviluppa un fatturato di 3 miliardi di euro su 1300 punti vendita, ai quali fanno riferimento 300mila imprese agri-cole ed un numero crescente di cittadini. Nasce un gigante, che sarà leader incontrastato nella gestione dei cereali con il 20% della produzione nazionale, nella commercializzazione di mezzi tecnici per l’agricoltura, con il 25% dei tratto-ri venduti, e garantisce l'alimentazione ad un animale allevato su dieci ma è presente, anche con esempi di eccellenza, in attività industriali e nella distribuzione alimentare. Nei prossimi giorni avremo modo, attraverso l’incontro sul territorio, così come oggi avviene attraverso le pagine del Coltivatore, di approfondire i conte-nuti di questa nuova, strategica conquista. Con queste azioni, come con l’impegno quo-tidianamente posto nella trattativa sul prezzo con le industrie, Coldiretti Cremona intende rafforzare il potere contrattuale degli impren-ditori agricoli, per dare reddito alle imprese e valorizzare pienamente le nostre produzioni di qualità. Gli agricoltori si candidano, sempre di più, a diventare protagonisti del loro futuro.

Nino Andena Presidente Coldiretti Lombardia

Eugenio Torchio Delegato Confederale

Per il latte, come per tutte le produzioni,lavoriamo per una filiera agricola tutta italiana

Nino Andena - Presidente Coldiretti LombardiaEugenio Torchio - Delegato Confederale

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Da ormai quasi due anni i produttori di latte si stanno confrontando con un mercato in continua discesa e solo da qualche settimana intravedono segnali di ripresa che inducono a guardare ai prossimi mesi in modo più ottimistico. Infatti già a gennaio 2008, dopo alcuni mesi in cui il mercato era quasi impazzito, frutto di una grande speculazione che ha travolto tutto il settore primario, si vedevano chiari ed evidenti segnali di peggioramento, nonostante il prezzo del latte alla stalla, invece, raggiungeva proprio in quel mese un livello importante di prezzo. In tutti questi mesi durante i quali abbiamo assistito ad un peggioramento del mercato ed a prezzi del latte alla stalla in pic-chiata, non solo in Italia ma anche in Europa e nei più importanti Paesi a livello internazionale, la politica a livello europeo si è dimostrata ad oggi inefficace a prendere importanti decisioni per far uscire gli allevatori dalla profonda crisi nella quale si trovano oggi: l’unico provvedimento adottato, infatti, è stato quello del ripristino dell’ammasso per il burro e la polvere di latte, previsto fino a febbraio del prossimo anno. Eppure in cinque mesi, dall’agosto 2007 a dicembre sempre dello stesso anno, cinque mesi durante i quali abbiamo assistito ad un forte incremento dei prezzi dei prodotti agricoli (nonché ad un altrettanto significativo aumento dei costi di produzione), a livello europeo sono state prese in modo assai repentino alcune decisioni importanti in campo agricolo come l’abolizione dell’obbligo della messa a riposo dei terreni del 10% - il cosiddetto set aside -, l’aumento delle quote latte per tutti gli Stati membri del 2%, l’abolizione di regimi d’intervento nel campo dei cereali e del latte, una rapida discussione di come arrivare alla fine del regime delle quote dopo il 2015 che ha portato lo scorso novembre ad un ulteriore incremento della disponibilità produttiva nazionale di un 5%. Attualmente a livello di Commissione europea e di Ministri agricoli si sta discutendo delle seguenti proposte:• Clausola di salvaguardia. Si vorrebbe estendere al settore lattiero-caseario quanto previsto dall’art 186 del Reg. Cee n°

1234/07 – perturbazioni dei prezzi sui mercati interni – che consente alla Commissione di attivare misure di mercato di fronte alla diminuzione dei prezzi in modo rapido.

• 15.000 euro sotto forma di aiuti de minimis. Questa misura prevede sostanzialmente un’autorizzazione a tutti gli Stati

Pietro ScolariUfficio Economico

LATTE: DALLA CRISI SI PUO’ USCIRE A BREVE

In attesa di ulteriori misure, il mercato sta trasmettendo segnali positivi che in tempi ridotti porteranno ai tanto attesi incrementi del prezzo del latte alla stalla

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 ECONOMICO

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FIERA DEL BOVINO DAL 22 AL 25 OTTOBRE

Si avvicina l’appuntamento con la 64° edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, che si terrà a Cremona da giovedì 22 a domenica 25 ottobre. Coldiretti Cremona sarà presente alla manifestazione: come avviene ad ogni edizione, attendiamo gli imprenditori agricoli presso lo stand di Coldiretti e Impresa Verde Cremona, per un momento di incontro e di confronto sui temi che riguardano il nostro quotidiano lavoro. Nel segno di Campagna Amica non man-cheranno i sapori del nostro territorio.

membri a versare agli allevatori (in realtà è questa una misura che, se applicata, riguarderebbe tutti i settori agricoli, dal latte alla carne, ai cereali, …) fino ad un massimo di 15.000 euro per impresa senza la preventiva autorizzazione di Bruxelles. E’ chiaro che tali fondi dovrebbero trovare una copertura finanziaria nazionale.

• Ammasso dei formaggi. Questa misura andrebbe ad affiancarsi al ripristino dell’ammasso di burro e polveri di latte che interessa, in via prioritaria, i Paesi dell’Europa centro- settentrionali.

• Piano di abbandono della produzione. Questa misura dovrebbe prevedere il ritiro delle quote da parte degli Stati membri nei confronti dei produttori interessati all’abbandono del settore. Queste quote, però, anziché essere riversate nella riserva nazionale per poi essere successivamente riassegnate ai produttori in attività, verrebbero in pratica accantonate e non con-siderate nei calcoli di fine periodo al momento della compensazione. In caso di esubero produttivo maturato dai produttori, tale esubero verrebbe destinato per la ristrutturazione del settore.

• Costituzione di un gruppo di lavoro per il monitoraggio del mercato. Questo gruppo di lavoro dovrebbe essere costituito sia da esperti di ogni singolo Paese dell’UE-27 sia da membri della Commissione ed avrà diversi compiti tra cui lo studio di nuove misure e nuovi meccanismi che possano contribuire alla stabilizzazione dei prezzi e a migliorare la trasparenza del mercato (sempre con l’obiettivo della fine del regime delle quote previsto per il 2015), ad esaminare e rendere più trasparenti i rapporti tra allevatori ed industria, di valutare la possibilità di implementare un mercato a termine per i prodotti lattiero caseari.

L’auspicio è che a Bruxelles si passi entro brevissimo dalle parole ai fatti perché la crisi del settore lattiero caseario è profonda e recuperare quanto si è perso negli ultimi mesi sarà faticoso anche se le affermazioni del commissario Mariann Fischer Boel non lasciano presagire interventi strutturali importanti, in quanto in una recente intervista ha affermato che “il margine di manovra nel bilancio 2010 è molto limitato. O gli Stati membri accettano di pagare di più, oppure, se si vuole rispettare il massimale, per dare più soldi al settore del latte bisognerebbe diminuire i pagamenti diretti a tutti gli agricoltori, ma siccome questa ipotesi è poco plausibile, sono i ministri delle finanze che devono eventualmente allentare i cordoni della borsa”.Che la crisi sia profonda e diffusa a livello internazionale, basta dare uno sguardo alla tabella 1 per averne conferma.

PREZZO MEDIO DEL LATTE DI VACCAPERIODO BAVIERA RHONE ALPES ROMANIA POLONIA USA NUOVA ZEL.

GENNAIO 27,95 30,55 23,19 22,23 22,10 16,10

FEBBRAIO 26,82 30,43 22,86 20,28 20,01 15,59

MARZO 25,77 27,40 22,41 20,43 19,97 16,09

APRILE 25,00 21,96 22,08 21,04 19,96 17,08

MAGGIO 24,45 25,72 21,58 20,99 18,67 17,53

GIUGNO 24,01 25,88 20,40 20,52 17,78 15,76

LUGLIO 23,57 29,44 20,15 21,36 17,70 15,80

AGOSTO 23,70 28,84 19,68 22,47 18,53 -

MEDIA 2009 25,16 27,53 21,54 21,17 19,34 16,28

MEDIA 2008 35,11 33,48 23,79 30,34 27,49 25,17

DIF. 2009/2008 -28,34% -17,77% -9,46% -30,22% -29,65% -35,32%

Tab. 1 Fonte dati: CLAL

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 ECONOMICO

Il prezzo del latte è precipitato e solo tra luglio ed agosto sembra aver interrotto la corsa al ribasso. Le diminuzioni del prezzo in media di questi primi 8 mesi dell’anno rispetto alla media registrata nell’intero anno 2008 sono pari al 35% per la Polonia, al 30% per gli Stati Uniti, al 28% per la Baviera. Da noi le cose non sono certo andate molto meglio. Per esempio, considerando quanto hanno percepito in media i conferenti Italatte nel 2008 – 40,58 euro/100 litri – e quanto hanno incassato in media nei primi nove mesi del 2009 – 32,84 euro/100 litri – si evidenzia una diminuzione di poco inferiore al 20%.

Segnali di ripresa Che i mercati, sia a livello nazionale che internazionale, stiano mostrando importanti segnali di ripresa è innegabile ma che questi segnali stentino a tradursi in aumenti del prezzo del latte riconosciuto agli allevatori è altrettanto innegabile. Anche in seguito alla diminuzione della produzione registrata negli ultimi mesi a livello internazionale (cosa che si è verificata anche nel nostro Paese, come si evince dalla tabella 2 qui riportata, dove si può notare un decremento pari al 1,66% del primo quadrime-stre della presente campagna rispetto alla precedente, decremento che è pari al 3,78% se considerata la campagna 2006-07) i prezzi della polvere di latte (sia da latte intero sia scremato) e del burro sono in ascesa - così come tutti i prodotti con materia grassa -, il siero e la polvere di siero sono in aumento e anche il latte spot sta registrando importanti quotazioni.

PRODUZIONE APRILE-LUGLIO (dati in ton.)2009-10 2008-09 2007-08 2006-07

3.553.504 3.613.339 3.680.793 3.693.185

-1,66% -3,46% -3,78%

Tab. 2: fonte dati: SIAN

E gli incrementi non sono lievi ma a due cifre, come si suole dire. Per esempio in Francia la polvere di latte ed il burro sono aumentati rispettivamente del 14% e del 21% nel corso degli ultimi due mesi; in Germania negli ultimi due mesi l’incremento della polvere di latte è stata del 15% mentre quello del burro è stato del 31%. In Italia il burro pastorizzato negli ultimi due mesi ha registrato presso la CCIAA di Milano un incremento del 50%. Il prezzo del latte spot nazionale rilevato dalla CCIAA di Lodi è incrementato del 6% nel valore massimo a settembre rispetto al mese precedente, raggiungendo una quotazione pari a 35,05 euro/100 litri; più marcati sono stati gli incrementi fatti registrare dal latte spot estero – sempre rilevati dalla CCIAA di Lodi – dove quello francese è passato da 26,81 euro/100 litri di agosto a 32,99 di settembre (con un incremento del 23%) e quello tedesco è passato da 28,87 euro/100 litri di agosto a 35,05 di settembre (con un incremento del 21,4%). Anche le due principali DOP italiane, il parmigiano reggiano ed il grana padano, stanno dando segnali di inversione di tendenza all’ingrosso, soprattutto per quanto riguarda le forme più stagionate: il parmigiano reggiano, per esempio, alla CCIAA di Mila-no, è aumentato di 15 centesimi (passando da 8,40 a 8,55 euro/kg.) nelle ultime due settimane ed il grana padano, sempre a Milano, è aumentato di 5 centesimi nel corso dell’ultima settimana rispetto alla precedente.

L’importanza del prezzo siglato a Brescia

In questa situazione di mercato che sta dando importanti segnali di ripresa è stato siglato lo scorso 5 ottobre un accordo tra Coldiretti Brescia ed Assolatte che ha fissato il prezzo per il prossimo semestre, ottobre 2009 – marzo 2010, con la possibilità che venga rivisto al rialzo a dicembre se le condizioni di mercato saranno migliorate.Questo accordo è importante per tre motivi:- rappresenta un effettivo incremento del prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori bresciani. Fino a settembre,

infatti, il prezzo del latte pagato dagli industriali a Brescia era assai eterogeneo e variava dai 26 fino ai 29 centesimi/litro, e dove, comunque, la maggior parte dei produttori veniva remunerato a 27 centesimi;

- rappresenta una base di partenza certa. L’aver fissato con Assolatte questo prezzo con le condizioni di mercato che, pur essendo in sensibile aumento, non si erano ancora tradotte in incrementi del prezzo all’ingrosso del grana padano, permet-teranno già a partire dal prossimo dicembre (tra due mesi) di rivendicare un prezzo superiore se, come siamo certi, i segnali di ripresa del mercato si tradurranno in qualcosa di più tangibile.

Se le migliori condizioni di mercato dovessero permettere un incremento di qualche centesimo, già a partire da dicembre, la base sarà rappresentata dai 31 centesimi e non dai 26, dai 27 o dai 28 centesimi. E’ pur vero che vale una semplicissima legge di mercato che suggerisce di fissare al più presto un prezzo del latte alla stalla quando le condizioni di mercato sono in discesa e, viceversa, quando sono in miglioramento, di attendere per riuscire a fissare una quotazione maggiore, ma l’aver fissato una base certa di partenza riteniamo sia più importante.

- rappresenta un punto fermo per gli industriali perché, fin quando un prezzo del latte alla stalla non è fissato, questi non sono particolarmente stimolati a spuntare la miglior quotazione di vendita del prodotto finito alla GDO, perché possono scaricare a valle, sugli allevatori, ogni inefficienza all’interno della filiera. Non penso sia proprio un caso che, dopo la firma dell’accordo di Brescia, il prezzo del grana padano, dopo un paio di anni, stia dando segnali di ripresa.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5

Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - Lubri canti - Lamiere forate.

La gravissima situazione in cui ormai da tempo versa il mercato nel settore lattiero-caseario, caratterizzato a livello nazionale ed internazionale da prezzi del latte alla stalla molto al di sotto dei costi di produzione, sta concretamente met-tendo a rischio il futuro degli allevamen-ti da latte. Per questo motivo Coldiretti Lombardia, di concerto con la Confedera-zione Nazionale, ha elaborato e definito un progetto che prevede la costituzione di una società senza fini di lucro, deno-minata brevemente “CONSORZIO LATTE ITALIA” che, con scopo consortile, sarà proiettata a tutelare e migliorare, di-rettamente e indirettamente, le attività dei produttori attraverso una disciplina comune ed esclusiva di trading – com-pravendita con assunzione del rischio commerciale – del latte comunque trat-tato e dei prodotti lattiero-caseari e ali-mentari in genere. Sono già stati definiti lo statuto ed il regolamento interno della società che verrà costituita partendo con l’individuazione di un Comitato di Soci Fondatori e che verrà poi aperta all’ade-sione di tutti i produttori interessati.Coldiretti Lombardia e tutte le Federa-zioni provinciali attiveranno nei prossi-mi giorni un articolato piano operativo di presentazione dell’iniziativa a tutti i propri Associati, che si realizzerà tramite

COLDIRETTI LOMBARDIA LANCIA LA COSTITUZIONE DI

UN CONSORZIO PER IL TRADING NEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO

una capillare opera di informazione sul territorio con incontri specifici organiz-zati zona per zona in tutte le province. Ai produttori interessati ad aderire ver-rà chiesto il versamento di una quota di partecipazione pari al massimo al valore di tre giornate di mungitura del loro lat-te. Il capitale così raccolto sarà impie-gato per operare commercialmente sul mercato lattiero-caseario organizzando azioni di trading-compravendita di lat-te e prodotti lattiero-caseari agendo in modo moderno ed efficiente nel rapporto tra domanda ed offerta coinvolgendo il sistema cooperativo e valutando le più opportune collocazioni del prodotto, in modo da determinare benefici effetti non solo sulle quantità compravendute ma più in generale sull’intero mercato lattiero-caseario.Il Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena ha dichiarato che “Coldiretti con questa iniziativa intende offrire ai propri Soci, ma più in generale a tutti gli alle-vatori che lo vorranno, la possibilità di dotarsi di una moderna organizzazione economica per operare in modo concre-to ed innovativo sul mercato cercando così di rafforzare il potere contrattuale dei produttori e quindi di valorizzare pie-namente le nostre produzioni di qualità, che oggi non vengono pagate per quello

che realmente valgono costringendo le imprese a chiudere mentre paradossal-mente continuano a crescere i prezzi al consumo”. Andena ha quindi aggiunto che “Coldiretti è perfettamente consape-vole delle difficoltà economiche e finan-ziarie in cui purtroppo versano le imprese a causa di questa ingiustificata situazio-ne di mercato e che quindi si richiede uno sforzo significativo per aderire alla società e darle modo di operare concre-tamente, ma si è altrettanto consapevoli del fatto che in questo modo si raggiun-geranno risultati importanti senza ricor-rere ad azioni negative come quelle di buttare via il latte munto che comunque rappresenterebbero un costo per le im-prese senza alcun ritorno pratico”.Coldiretti quindi invita tutti gli allevatori a valutare con grande attenzione questa opportunità e ad aderirvi con convinzio-ne perché solo così organizzate le impre-se potranno cercare di superare le attuali difficoltà e guardare con fiducia ad un futuro migliore. Per ogni ulteriore informazione, per pren-dere visione del progetto definito e per conoscere tutti i dettagli organizzativi, si invitano tutti gli allevatori a prendere contatto con i propri Uffici di Zona o con le Sedi provinciali di Coldiretti in Lom-bardia.

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I prossimi mesi per la suinicoltura italia-na saranno fondamentali: approvazione e trasformazione in legge del decreto sull’etichettatura e piena operatività della Commissione Unica Nazionale dei suini sono le priorità e gli obiettivi da raggiungere. Sul fatto che l’etichettatura sia fondamentale per la suinicoltura ita-liana penso che non ci siano dubbi: nel 2008, per esempio, sono stati macellati in Italia 9.116.385 suini certificati per il circuito delle DOP (prosciutto di Parma, prosciutto di San Daniele, Gran Suino Pa-dano, ….) ed il totale delle cosce ricavate da questi suini ammonta a 18.232.770 pezzi; se a questi numeri aggiungiamo gli altri 3.800.000 suini, corrispondenti a 7.800.000 cosce ed ipotizzando che circa un milione di queste cosce sia stato de-stinato ad usi diversi dalla preparazione di prosciutti crudi, cotti o speck, si può de-sumere che siano state prodotte in Italia circa 25.000.000 di cosce contro gli oltre 60.000.000 consumati nel nostro Paese. Ebbene: di fronte a tutte queste cosce e mezzene importate il consumatore ha avuto la percezione di mangiare carne in netta prevalenza estera? Assolutamente no. Anzi è assolutamente convinto di aver acquistato un prodotto fatto con carne italiana perché, al di là delle conosciute DOP, ha acquistato un salame “nostrano”, un “prosciutto del contadino”, …. che di italiano hanno ben poco, sicuramente non la carne. Eppure una chiara distinti-vità dei nostri suini rispetto a quelli esteri c’è, eccome: in nessun Paese al mondo si alleva un suino pesante di 160-170 kg. come in Italia, un suino allevato con ma-terie prime nobili e non con scarti di lavo-razione come avviene in molte nazioni e dove i suini sono – in seguito ad accurati studi sulla genetica – come macchine che

SUINI: C’È LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

...ma non lasciamo che si spenga

ECONOMICO

Nonostante a stento si riesca a coprire i costi di produzione, ma nulla di più, dobbiamo assolutamente portare a termine alcuni progetti che sono in dirittura d’arrivo

di Pietro Scolariregistrano un incremento di un kg./carne al giorno, arrivando ad essere pronti per la macellazione almeno due mesi prima rispetto ai suini italiani.Ecco perché l’etichettatura siamo cer-ti possa rappresentare, soprattutto nel settore suinicolo, una svolta, perché in un mercato assolutamente deficitario come il nostro dove ci sarà spazio, come è giusto che sia, anche per i prodotti fat-ti con carne estera – ma in questo caso ben identificati – il nostro suino dovrebbe avere il giusto riconoscimento in termini di prezzo pagato agli allevatori.Siamo assolutamente consapevoli delle difficoltà che incontreremo nei prossimi mesi per far approvare l’attuale decreto promosso da Scarpa Bonazza Buora e già discusso sia in commissione agricoltura sia nell’aula del Senato – del resto è ben noto che per Coldiretti quella dell’etichet-tatura è una battaglia portata avanti da anni, basti pensare alla legge 204/04, poi fatta decadere anche da chi, invece, do-vrebbe salvaguardare l’agricoltura italiana – però siamo certi che arriveremo al risul-tato auspicato. Come ormai noto a tutti, nelle scorse settimane è stata approvato al Senato un emendamento che introduce il concetto di prevalenza, ovvero può es-sere considerato italiano, per esempio, un salame prodotto in Italia e fatto in preva-lenza con carne di suino nato, allevato e macellato in Italia. Questo emendamento, nel corso della discussione alla Camera, sia in commissione agricoltura sia diretta-mente in aula, dovrà essere eliminato per non andare ad inficiare un decreto che vogliamo assolutamente essere chiaro, semplice e trasparente, esattamente co-me è il nostro concetto di etichettatura.L’etichettatura, però, da sola non basta per risollevare un settore come quello su-inicolo che da troppi anni è in crisi e sta

portando le imprese agricole ad un passo, in molti casi, dalla chiusura delle aziende. Per cercare di dare una maggiore forza contrattuale agli allevatori, cercando di porli almeno sullo stesso livello di quello sul quale si pongono i macellatori, per evitare le speculazioni che si scatenano sui mercati quando i commissari all’inter-no di alcune borse merci non riescono a trovare un accordo sulla rilevazione del prezzo della carne di suino, è stata costi-tuita, nell’ambito del protocollo d’intesa della filiera suinicola, la Commissione Unica Nazionale dei suini da macello. Lo abbiamo già scritto e ripetuto più volte, ma è bene ricordare che la finalità prin-cipale della Commissione Unica è quella di procedere alla definizione anticipata del prezzo dei suini grassi da macello, con declaratorie separate per i suini DOP – ovvero con un doppio prezzo per i sui-ni che rientrano nel circuito delle DOP e quelli, nazionali o esteri che siano, che ne sono al di fuori – dando quindi la possibi-lità all’allevatore di poter vendere i suini grassi e di sapere ancor prima di caricare gli animali il prezzo con il quale verrà re-munerato.Appare evidente che se il fine della CUN è quello di formulare anticipatamente le tendenze di mercato e dei prezzi, la mancanza di un accordo per tra le parti – allevatori, da una parte, e macellatori dall’altra – ne rappresenta un fallimen-to e farebbe della Commissione Unica un mercato in più esattamente come quelli di Modena, Mantova, di Milano … .In realtà, soprattutto negli ultimi incontri, si sono verificati dei “non quotati” tanto che hanno fatto dubitare alcuni operatori del settore in merito all’effettiva effica-cia ed importanza che invece riveste. Il regolamento della Commissione Unica Nazionale non dovrebbe portare ad una

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 ECONOMICO

non rilevazione del prezzo dei suini da macello: ricordiamo, infatti, che, qualora i commissari, cinque per la parte agrico-la e cinque per la parte industriale, non dovessero trovare in prima istanza un accordo sulla quotazione dei grassi va-levole per la settimana successiva, spetta ai presidenti e vicepresidenti delle due rappresentanze, in una sorta di “comi-tato ristretto” la definizione del prezzo. L’articolo 8 del regolamento della CUN, inoltre, prevede che la Commissione non può formulare “non quotati” per le due settimane consecutive e deve rispettare il limite massimo annuo di cinque “non quotati”, pena la decadenza dei due Pre-sidenti. Questo ultimo comma dell’artico-lo 8, come scritto in precedenza, è stato disatteso ed ora diviene quanto mai indi-spensabile procedere ad una modifica del regolamento che imponga la definizione del prezzo dei suini, magari andando ad aggiungere che, qualora il comitato ri-stretto non trovi un accordo sulla quo-tazione del suino grasso da macello da applicarsi per la settimana successiva, spetta al presidente dell’una o dell’altra parte, a settimane alterne, la decisione sul prezzo. Non appena introdotte queste indispensabili modifiche al regolamento – cosa che dovrebbe arrivare a breve –

la Commissione Unica sarà in grado di esplicare tutta la propria potenzialità per sostenere il settore anche se, riten-go, siano importanti almeno due ulteriori aspetti da realizzare:1. far perdere di valore, se non addirittu-

ra annullare, le commissioni preposte alla rilevazione delle quotazioni dei suini nelle varie Camere di Commercio (per intenderci quella di Milano, Man-tova…). E’ chiaro che questo dovrebbe avvenire solo dopo la modifica al re-golamento della CUN che impedisce il non quotato;

2. siglare i contratti valevoli per il pros-simo anno con il riferimento dei prezzi

contrattati nella Commissione Unica Nazionale e non più legati ai bollettini delle CCIAA oggi più importanti.

In verità quanto previsto al punto due è già stato sollecitato anche dal dott. De-serti del Ministero delle Politiche Agrico-le con propria nota del 25 settembre c.a. indirizzata ad Assica ed alle Associazioni Sindacali di categoria agricola dove af-ferma che “Posto che l’impegno da tutte le Parti prevede l’aggiornamento della to-talità dei contratti con unico riferimento CUN entro il 31 dicembre 2009, si chiede di adottare tutte le azioni necessarie per facilitare e, ove possibile, anticipare tali adeguamenti".Altre iniziative che dovrebbero essere svi-luppate per il sostegno del comparto so-no, per esempio, la definizione di un con-tratto chiaro e trasparente ed estendibile erga omnes a tutti gli allevatori, una linea di vendita che valorizzi il suino leggero italiano, il marchio del Gran Suino Pa-dano che sappia valorizzare i tagli meno nobili del suino – purché non rappresenti semplicemente un ulteriore balzello per le imprese agricole – incentivato anche grazie all’obbligo dell’origine, nonché la vendita dei suini concentrandone l’offer-ta sul mercato attraverso un’adeguata strategia delle O.P.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 AGRIFIDI LOMBARDIA

Imprese agricole sempre più in difficoltà finanziaria con aumento delle sofferen-ze e il crescente ricorso al credito per consolidare le passività.L’orizzonte non è tranquillo e l’autunno si è presentato durissimo, ma almeno sul fronte creditizio ci sono le condizioni per riscrivere gli accordi con le banche.Organizzazioni professionali, Abi e Mini-stero dell’Economia hanno infatti firma-to un accordo, lo scorso 3 agosto, primo atto di una terapia anticrisi per ridare ossigeno al sistema agricolo che chiede anche altre riforme.Nel mese di settembre sono scaduti i termini per l’accettazione da parte delle banche dell’accordo firmato dall’Abi e le Associazioni di categoria sulla moratoria dei debiti. L’adesione da parte delle ban-che era volontaria e doveva avvenire entro 45 giorni a partire dal 3 agosto.In pratica, la totalità delle banche ha aderito a questa importante iniziativa per le imprese.L’obiettivo del Governo è favorire la

Moratoria.Un po’ di ossigeno

per le impreseAldo BellandiAgrifidi LombardiaSede Cremona

continuità dell’afflusso di credito al si-stema produttivo, fornendo alle piccole e medie imprese, con adeguate prospet-tive economiche e che possano provare la continuità aziendale, la liquidità suf-ficiente per superare la fase di maggior difficoltà e arrivare al momento della ripresa economica nelle migliori condi-zioni possibili.In margine all’accordo sottoscritto il presidente dell’Abi Corrado Faissola ha sostenuto che questo permetterà di la-sciare alle imprese un potenziale di li-quidità pari a 30-40 miliardi di euro nei prossimi 12 mesi.Si tratta, per dare un’idea, di un impor-to che negli anni migliori per la crescita rappresentava il flusso annuale di nuovi finanziamenti a medio e lungo termine alle imprese.Ma, nello specifico, come si traduce questo accordo? Chi sono i soggetti interessati? Quali le modalità operative per poter accedere a questa importante innovazione finanziaria?

Destinatarie di questa moratoria sono le aziende con non più di 250 dipenden-ti e con un fatturato non superiore ai 50 milioni di euro.Le operazioni riguardano la sospensione per 12 mesi del pagamento delle quote capitale delle rate di mutuo; sospensio-ne per 12 mesi della quota capitale dei canoni di leasing immobiliare mentre per il leasing mobiliare la sospensione è di 6 mesi. Inoltre sono previste opera-zioni di allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve su opera-zioni di anticipazione su crediti certi ed esigibili.Sono ammissibili le piccole e medie im-prese:- con una situazione economica e fi-

nanziaria che possa provare la conti-nuità aziendale;

- con difficoltà finanziarie tempora-nee;

- che alla data del 30 settembre 2008 avevano posizioni classificate “in bo-nis”;

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 AGRIFIDI LOMBARDIA

Agri di Lombardia

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- che alla data della presentazione della domanda non hanno posizioni classi-ficate come “ristrutturate” o in “soffe-renza”, ovvero con procedure esecuti-ve in corso.

La sospensione del pagamento della quota capitale riguarda le rate dei fi-nanziamenti bancari a medio e lungo termine, dei canoni di leasing in essere al 3 agosto 2009. Sono esclusi i finan-ziamenti con agevolazioni pubbliche nella forma di contributo in conto inte-resse o conto capitale.Le rate devono essere in scadenza o già scadute (non pagate o pagate solo par-zialmente) da non più di 180 giorni alla data di presentazione della domanda.Il pagamento può essere sospeso per una rata (se annuale) per un periodo di 12 mesi se scadenzata su frazioni di anno. La sospensione della quota capi-tale determina la traslazione del piano di ammortamento per un periodo ana-logo.Importante: le rate sospese vengono ammortizzate utilizzando lo stesso tasso contrattuale e la stessa periodicità. Non può essere aumentato il tasso praticato al contratto originario e non possono essere applicati interessi di mora, com-missioni e spese di istruttoria.

Le banche interessate, una volta che hanno aderito all’avviso, si impegnano a renderlo operativo entro 45 giorni dall’adesione. Gli istituti effettuano le istruttorie attenendosi al principio di sa-

na e prudente gestione e sono tenuti a fornire una risposta entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda.

Per le imprese “in bonis” e che non hanno ritardati pagamenti la richiesta si intende ammessa dalla banca salvo esplicito e motivato rifiuto.Le imprese, da parte loro, si dovranno impegnare a comunicare eventuali in-formazioni di tipo economico, finanzia-rio, patrimoniale e organizzativo richie-ste dagli istituti bancari.In un momento particolarmente difficile per le nostre imprese per le molteplici difficoltà innestate dalla bolla finanzia-ria, questo intervento congiunto Gover-no-Associazione bancaria rappresenta concretamente un supporto economico al fine di attivare gli interventi neces-sari per continuare a garantire sviluppo e posti di lavoro per le nostre aziende.Allo stato attuale, nonostante la divul-gazione di questo accordo, le nostre imprese evidenziano perplessità. E’ im-portante che le operazione avvengano nei nostri uffici Zona in quanto abbia-mo constatato in diversi istituti ban-cari risposte non corrette date ai nostri Associati.Noi forniamo la consulenza e come Coldiretti presenteremo nelle diverse banche le richieste dei Soci. Anche in questo caso ciò che conta è il gioco di squadra.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 POLITICHE COMUNITARIE

Paola FraschiniPolitiche Comunitarie

PSR 2007-2013:QUALE FUTURO?

Da circa un anno e mezzo vi è la possi-bilità per le aziende agricole di presen-tare domande di finanziamento in base alle misure previste dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale che proseguirà fino al 2013. Purtroppo le aziende che decido-no di aderire ai diversi tipi di intervento non sono numerose, come invece ci si aspettava prima dell’avvio della nuova programmazione, e questo in molta par-te è dovuto agli obblighi ed ai vincoli a cui le aziende devono sottostare. Pertan-to spesso le imprese, pur con grandi dif-ficoltà, dovute in larga misura alla crisi contingente del settore, sempre più fre-quentemente, decidono di intraprendere l’effettuazione di interventi strutturali nelle proprie aziende senza richiedere finanziamenti. Nel corso della scorsa estate, anche se le discussioni relative ad una revisione del PSR così strutturato erano già state avviate nella primavera 2009, la Regione Lombardia, anche sotto la spinta delle amministrazioni provin-ciali e delle organizzazioni professionali, al fine di rendere più appetibili le misu-re ed agevolare l’accesso da parte delle imprese, ha effettuato una serie di mo-difiche al programma di cui alcune già approvate in sede comunitaria ed altre ancora oggetto di dibattito.Il 22 luglio scorso la Commissione euro-pea ha accolto le modifiche che riguar-

davano un innalzamento delle percen-tuali di finanziamento e degli importi erogati per le misure a superficie se-condo il seguente schema. I nuovi im-porti vengono applicati per le domande presentate nel 2009 non già comprese in atti di riparto dei fondi già approvati dalla Direzione Generale Agricoltura.Misura 112 – Insediamento giovani agricoltori.Il premio, prima pari a euro 17.000, vie-ne invece differenziato: nel caso in cui l’azienda presenti solo la domanda della misura 112, l’entità del contributo scen-de a euro 10.000, mentre nel caso in cui l’azienda presenti un pacchetto di misure che preveda l’adesione anche ad una mi-sura strutturale quale la 121 e/o la 311, l’importo sale a euro 26.000.Misura 121 – Ammodernamento delle aziende agricole.La percentuale di contributo per le aziende della nostra provincia passa al 35% ed al 40% nel caso di azienda con-dotta da giovani agricoltori. Misura 311 A-Agriturismo, Misura 311 B-Produzione di energia rinnovabile.La percentuale di contributo passa al 40%.Misura 214 – Misure agroambientali.Azione A Avvicendamento – Il premio sui seminativi passa da 100 euro/ha a 157 euro/ha.

Azione C Coltivazioni estensive – Il pre-mio sui prati passa da 130 euro/ha a 260 euro/ha.Azione E Agricoltura biologica – Il pre-mio sul mais ceroso per la zootecnia biologica passa da 300 euro/ha a 325 euro/ha, sia in mantenimento che in conversione; il premio sulle produzioni vegetali estensive passa da 130 euro/ha a 160 euro/ha (mantenimento) e da 143 euro/ha a 176 euro/ha (conversione). Nel 2010 verrà introdotto un premio di 260 euro/ha sulla conversione di seminativi in produzioni vegetali estensive.Nonostante l’aumento degli importi da liquidare sia senza dubbio positivo, all’interno dei bandi previsti dalle va-rie misure, però, permane una serie di adempimenti, che andrebbero snelliti al fine di semplificare l’accesso ai finan-ziamenti. A tale proposito si può citare l’allegato alla misura 121 relativo alle caratteristiche delle macchine per la ge-stione dei reflui zootecnici, che di fatto non ne consente l’accesso a meno che l’azienda non si impegni nell’acquisto assolutamente inadeguato ed antieco-nomico di macchine semoventi. Un altro punto dolente riguarda il sistema dei controlli che, spesso eccessivamente pe-nalizzante, può portare all’annullamento totale del finanziamento.Crediamo che i fondi destinati al Piano di Sviluppo Rurale debbano realmen-te rappresentare un’opportunità per le aziende agricole per rendere le proprie imprese più competitive alla luce delle variazioni dello scenario internazionale, ed una corretta gestione di questi fondi è quanto mai auspicabile viste le proble-matiche che pesano oggi sul comparto agricolo: Coldiretti come sempre è di-sponibile alla collaborazione con le isti-tuzioni per affrontare nel modo migliore le modifiche all’attuale PSR, portando avanti le esigenze dei propri associati e la difesa del loro reddito.

FOTO DI AMBROGIO TOSCANIFOTO DI AMBROGIO TOSCANI

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 TERRANOSTRA

In occasione della presentazione del nuo-vo piano di comunicazione di Coldiretti Lombardia “La mappa del buon vivere in Lombardia” – Dai mercati degli agri-coltori agli agriturismi, la Coldiretti al servizio del consumatore – che si terrà martedì 27 ottobre a Milano, presso la Sala Colonne del Palazzo Giureconsulti, verrà presentato il portale di promozione degli agriturismo lombardi, associati a Terranostra.Sul sito www.lombardia.terranostra.it, ci sono oltre 350 aziende agricole, di cui una trentina cremonesi, che hanno scelto la via dell’agriturismo, una scelta premia-ta da un numero sempre crescente di af-fezionati e di soddisfazioni. L’agriturismo permette alle aziende agricole di essere valorizzate attraverso la molteplicità di scelta del tipo di agriturismo, che va dalla ristorazione all’alloggio, dalla didattica al-le degustazioni, dall’ippoturismo all’agri-campeggio, ecc…oltre alla vendita diretta dei propri prodotti.Una formula, quella dell’agriturismo, ca-pace di rispondere a chi vuol trascorrere il tempo libero in strutture agricole ri-

Francesco CazzamaliSegretario Terranostra Cremona

On-line il nuovo sito degli agriturismo

lombardistrutturate, immerse nel verde e capaci di coniugare l’amore per la natura con la buona tavola.Il progetto del portale è quello di pro-muovere gli agriturismo mettendoli in relazione con le risorse territoriali, in par-ticolare quelle turistiche, culturali e gli eventi sul territorio. Infatti, sul sito, oltre a trovare una scheda dettagliata dell’agri-turismo con le immagini aziendali, si può facilmente accedere alle risorse naturali e culturali da poter visitare nei pressi. An-che gli eventi quali sagre, mostre ed in particolare i mercati di Campagna Amica sono collegati e segnalati.

Grazie ad un processo di geolocalizzazio-ne tutte queste risorse saranno collega-te all’agriturismo in ordine di prossimità con il percorso stradale, in modo che ogni utente possa organizzare i propri itine-rari.Sul nostro sito abbiamo messo anche un programma scaricabile gratuitamente da inserire sui navigatori satellitari per raggiungere in modo agevole gli agri-turismo.Un nuovo modo di vivere l’attività agritu-ristica che diventa turismo sostenibile con una forte sensibilità rivolta alle produzio-ni tipiche e locali e agli spostamenti.

Oltre 350 agriturismo e itinerari per organizzare gite ed escursioniUn altro buon motivo per tesserarsi a Terranostra

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 DATORI DI LAVORO

LIBRO UNICO DEL LAVORO

OBBLIGHI E SANZIONI PER I DATORI DI LAVORO

Come già certamente noto, un solo libro sostituisce i libri paga e matricola e gli altri libri obbligatori dell’impresa: il libro unico del lavoro, istituito con gli articoli 39 e 40 del decreto-legge n. 112/2008 (convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133) ed entrato in vigore il 16 febbraio 2009.La presente per richiamare l’attenzione dei Datori di Lavoro nel merito delle sanzioni cui possono incorrere qualora non siano rispettati i dettami relativi alla corretta istituzione e tenuta del libro unico del lavoro. Si precisa che il datore di lavoro non è punito per errori di carattere meramente materiale e formale ma per le omesse ed infedeli registrazioni che direttamente comportano un disvalore ai fini retributivi, previdenziali o fiscali relativamente al singolo rapporto di lavoro: si tratta di due distinte ipotesi di violazione, una di tipo OMISSIVO (i dati non sono stati registrati) l’altra di tipo COMMISSIVO (i dati sono stati registrati in modo non corrispondente al vero). A tal fine, di seguito si riportano, per opportuna e doverosa conoscenza, illeciti e sanzioni del caso. Si consiglia un’attenta lettura e si resta a disposizione per ogni ulteriore ed eventuale chiarimento.

Mancata istituzione del libro unico del lavoro

Illecito Sanzione

Art. 39 c. I D.L. n. 112/2008Per aver violato l’obbligo di istituzione e tenuta del libro unico del lavoro il datore di lavoro privato che occupa lavoratori subordinati, collaboratori coordinati e continuativi e associati in partecipazione con apporto lavorativo.

Art. 39 c. 6 D.L. n. 112/2008Sanzione amministrativa da euro 500 ad euro 2500.Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): è applicabile, sanzione pari ad euro 500.Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 833,33 euro.Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Omesse registrazioni sul libro unico del lavoro

Illecito Sanzione

Art. 39 c.1 e 2, D.L. n. 112/2008Per aver omesso di registrare, fatti salvi i casi di errore meramente materiale, i dati relativi al lavoratore e alla prestazione lavorativa di cui all’art. 39, commi 1 e 2, determinando differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali.

Art. 39 c. 7 D.L. n. 112/2008Sanzione amministrativa da euro 150 ad euro 1500. Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori la sanzione va da euro 500 ad euro 3000.Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): è applicabile, sanzione pari ad euro 150 nell’ipotesi base, a 500 in quella più grave.Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 300 euro nell’ipotesi base, a 1000 in quella più grave.Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Dianella MariottiPolitiche del Lavoroe Contrattualistica

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 DATORI DI LAVORO

Infedeli registrazioni sul libro unico del lavoro

Illecito Sanzione

Art. 39 c. 1 e 2, D.L. n. 112/2008Per aver infedelmente registrato, fatti salvi i casi di errore meramente materiale, i dati relativi al lavoratore ed alla prestazione lavorativa di cui all’art. 39, commi 1 e 2, determinando differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali.

Art. 39 c. 7 D.L. n. 112/2008Sanzione amministrativa da euro 150 ad euro 1500. Se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori la sanzione va da euro 500 ad euro 3000.Diffida (art. 13, D.Lgs. n. 124/2004): non è applicabile.Sanzione ridotta (art 16, legge n. 689/1981): è pari ad euro 300 nell’ipotesi base, a 1000 in quella più grave.Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Tardiva registrazione sul libro unico del lavoro

Illecito Sanzione

Art. 39 c. 3 D.L. n. 112/2008Per aver omesso di registrare i dati relativi al lavoratore ed alla prestazione lavorativa di cui all’art. 39, commi 1 e 2, per ciascun mese di riferimento, entro il giorno 16 del mese successivo.

Art. 39 c. 7 D.L. n. 112/2008Sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 600. Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori la sanzione va da euro 150 ad euro 1500.Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): è applicabile, sanzione pari ad euro 100 nell’ipotesi base, a 150 in quella più grave.Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 200 euro nell’ipotesi base, a 300 in quella più grave.Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Omessa esibizione del libro unico del lavoro (datore di lavoro)

Illecito Sanzione

Art. 39 c. 6 D.L. n. 112/2008Per aver omesso il datore di lavoro di esibire agli organi di vigilanza il libro unico del lavoro.

Art. 39 c. 6 D.L. n. 112/2008Sanzione amministrativa da euro 200 ad euro 2000.Diffida (art. 13, D.Lgs. n. 124/2004): non è applicabile.Sanzione ridotta (art 16, legge n. 689/1981): è pari ad euro 400.Codice tributo (per versamento du Mod. F23): 741 T.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 DATORI DI LAVORO

Omessa esibizione del libro unico del lavoro (consulenti del lavoro)

Illecito Sanzione

Art. 5 c. 2, L. n. 12/1979, come modif. dall’art. 40, comma 1, D.L. n. 112/2008Per aver omesso, senza giustificato motivo, il consulente del lavoro o altro professionista di cui all’art. 1, comma 1, della legge 11 gennaio 1979 n. 12, di ottemperare entro 15 giorni alla richiesta degli organi di vigilanza di esibire la documentazione in loro possesso.

Art. 5, c.2, L. n. 12/1979, come modif. dall’art. 40, comma I, D.L. n. 112/2008Sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 1000.In caso di recidiva della violazione è data informazione tempestiva al Consiglio provinciale dell’Ordine professionale di appartenenza del trasgressore per eventuali provvedimenti disciplinari.Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): non è applicabile.Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 200 euro.Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Omessa esibizione del libro unico del lavoro (associazioni)

Illecito Sanzione

Art. 39, c. 6. D.L. n. 112/2008Per aver omesso, senza giustificato motivo, le associazioni ed i centri servizi di cui all’art. 1, comma 4, della legge 11 gennaio 1979 n. 12, di ottemperare entro 15 giorni alla richiesta degli organi di vigilanza di esibire la documentazione in loro possesso.

Art. 39, c. 6, D.L. n. 112/2008Sanzione amministrativa da euro 250 ad euro 2000.In caso di recidiva la sanzione va da euro 500 ad euro 3000.Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): non è applicabile.Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 500 euro nell’ipotesi base, a 1000 in quella più grave.Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Omessa conservazione del libro unico del lavoro

Illecito Sanzione

Art. 39, c. 7, D.L. n. 112/2008Per non aver conservato il libro unico del lavoro per il termine previsto: cinque anni.

Art. 39, c. 7, D.L. n. 112/2008Sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 600.Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): non è applicabile.Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 200 euro.Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

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Silvia TrevisiUfficio Fiscale Impresa Verde

CREDITO IVA:NUOVE REGOLE PER LA COMPENSAZIONE

Al fine di contrastare gli abusi nell’uti-lizzo della compensazione del credito IVA e combattere l’evasione fiscale, con l’approvazione del DL 78/2009 sono state introdotte nuove regole. E’ da precisare che fino al 31/12/2009 sono mantenute le medesime modalità di compensazione e che le novità saran-no applicate a partire dal 01/01/2010 per non creare discriminazione di trat-tamenti.Il credito IVA, scaturito dalla dichiarazio-ne annuale, può essere chiesto a rimborso oppure utilizzato in compensazione per regolarizzare differenti debiti d’imposta.La compensazione ammessa è di due ti-pi: verticale o interna se il credito viene usato per pagare un debito IVA, orizzon-tale o esterna se, al contrario, si usa per pagare altri tributi o contributi.Nel primo caso non è obbligatoria la pre-sentazione del modello F24, nel secondo caso sì.Le nuove regole sulle compensazioni sono limitate ai Crediti IVA annuali o infran-nuali, nessuna variazione sui crediti di al-tra natura quali Irpef, Irap, Ires, contributi previdenziali o altro, che potranno essere

FISCALE

usati liberamente, indipendentemente dal loro importo. Inoltre nessuna restrizione è stata apportata alla compensazione interna (IVA da IVA). E nessuna “stretta” alle attuali regole se il contribuente ha un credito IVA inferiore a euro 10.000.La novità riguarda i crediti Iva superiori a 10.000 euro che il contribuente vuole utilizzare per compensare altri debiti. Il legislatore è intervenuto per porre un limite temporale ed imporre modalità omogenee al fine di monitorarne costan-temente e direttamente l’utilizzo.Anzitutto è necessario presentare la Di-chiarazione IVA entro il 28 febbraio 2010 in luogo della Comunicazione dati IVA, disgiungendola dal modello Unico e suc-cessivamente è possibile procedere alla compensazione ma solo dal 16/03/2010.Inoltre per questo tipo di compensazioni bisogna usare esclusivamente i servizi te-lematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate secondo le modalità tecni-che che saranno definite con un Provve-dimento in fase di definizione.Per queste deleghe è perciò escluso l’im-piego di servizi offerti dal sistema banca-rio e postale (home banking).

Altra casistica, maggiormente appesan-tita in termini di adempimenti si verifica, se il credito Iva annuale è superiore a eu-ro 15.000, per l’utilizzo, oltre alle regole sopra descritte, è richiesta l’apposizione del Visto di Conformità da parte di un CAF o un professionista abilitato sulla dichiarazione dal quale scaturisce.Il visto serve a garantire che il credito è conforme alla relativa documentazione e alle risultanze delle scritture contabili.Nel caso in cui il contribuente opti per la domanda a rimborso del credito IVA non è necessaria l’applicazione del Visto sulla Dichiarazione.Con queste nuove disposizioni l’Agen-zia delle Entrate è sicura di un tempe-stivo controllo sulle compensazioni ed è per questo che l’attuale limite di euro 516.456,90, riferito all’anno solare, è sta-to innalzato a euro 700.000.Nello stesso tempo sono state inasprite le sanzioni in caso di utilizzo crediti Iva inesistenti. Tale errore è punibile con una sanzione dal 100 al 200% della misu-ra del credito stesso ed è in ogni caso esclusa dalla definizione agevolata della riduzione ad un quarto.

CREDITO IVA 2009

COMPENSAZIONE INTERNA

- IVA DA IVA -

COMPENSAZIONE ESTERNA CON MODELLO F24

CREDITO IRPEF, IRES, IRAP, CONTRIBUTI PREVIDENZIALI

E ALTRI ANNO 2009FINO A € 10.000

UTIL

IZZO

LIB

ERO

UTLIZZO LIBERO

UTIL

IZZO

LIB

ERO

DA €10.001 A 15.000

Compensabile con altri debiti d’imposta a partire dal 16/03/2010 previa presentazione della Dichiarazione Iva, in luogo della comunicazione dati IVA, entro il 28/02/2010. Obbligo di usare esclusivamente i servi-zi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

DA € 15.001

Compensabile con altri debiti d’imposta a partire dal 16/03/2010 previa presentazione della Dichiarazione Iva, in luogo della comunicazione IVA, entro il 28/02/2010. Obbligo di usare esclusivamente i servi-zi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Ulteriore obbligo di apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione IVA

TABELLA RIASSUNTIVA NUOVE DISPOSIZIONI

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FISCALE

MODELLO F 24PASSAGGIO DA ENTRATEL A CBI

Si comunica che dal mese di ottobre 2009 il sistema di addebito e invio dei modelli F24, reso obbligatorio a tutti i titolari di partita IVA dal 1 ottobre 2006 con il D.L. 223/06, cambia radi-calmente.Fino ad ora è stato adottato il CBI, un servizio bancario che consentiva di pagare l’F24 dei Soci con il conto cor-rente di Impresa Verde e poi rivalersi sul conto corrente degli stessi tramite Rid.Al fine di snellire le operazioni buro-cratiche si passa al servizio Entratel, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.In questo modo il pagamento dell’F24 viene preso in carico dall’Agenzia delle Entrate e addebitato direttamente sul conto corrente del socio. Impresa Verde assume la qualifica di Intermediario abilitato facendosi carico degli invii telematici delle deleghe. Il sistema garantisce maggiore sicurez-za nella trasmissione dei dati bancari; è basato su un meccanismo di autoriz-zazione a doppio fattore, consistente in un codice identificativo dell’utente abbinato ad una specifica password. La riservatezza nella trasmissione dei dati è altresì realizzata attraverso un meccanismo basato su chiavi “asim-metriche” che garantiscono la cifratura dell’archivio da trasmettere.La consultazione degli archivi informa-tici dell’Anagrafe Tributaria è garantita altresì da misure che prevedono un

sistema di identificazione, autentica-zione ed autorizzazione dei soggetti abilitati alla consultazione, di traccia-tura degli accessi effettuati, con indi-cazione dei tempi e della tipologia delle operazioni svolte nonché della conser-vazione delle copie di sicurezza. Resta in carico al socio accertarsi che, a fronte di versamento d’imposte, risulti la debita copertura sui conti oggetto dell’addebito.In caso di insolvenza bisogna procedere con il ravvedimento operoso, strumento che permette di sanare i tributi oltre la

scadenza con notevoli riduzioni della sanzioni applicabili, la cui entità è distinta a seconda della tempestività del ravvedimento. La sanzione varia da 2,50% in caso di ravvedimento entro i 30 giorni dalla scadenza ordinaria a 3,00% in caso di ravvedimento successivo i 30 giorni ma entro un anno dalla scadenza ordina-ria.Oltre alla sanzione bisogna procedere al versamento degli interessi moratori matu-rati giorno per giorno al tasso di interesse legale attualmente fissato al 3%.

È INIZIATA LA CAMPAGNA OMBREGGIANTE PER IV° GAMMA

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• Rete di protezione da corpiestranei per frontali serre

• Panno TNT per la germogliazione anticipata

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• Reti ombreggianti e frangivento per stalle e allevamenti

• Sacchi per cordoli e trincee

FOTO DI BRUNO TOSCANIFOTO DI BRUNO TOSCANI

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TERRITORIO

DALMATA REX, ‘ROSSI’E CALIFORNIA:

CONIGLI PROTAGONISTI IN FIERAI purosangue “Dalmata Rex” e “California”, insieme ai “Rossi di Nuova Zelanda”, di Simone Coti Zelati, giovane allevatore di conigli di Gallignano (Soncino) si prepa-rano a conquistare la Fiera Internazionale del Bovino da Latte, che si terrà a Cremona dal 22 al 25 ottobre. “Anche quest’anno partecipiamo alla fiera portando vari esemplari, fra Dalmata Rex e California. In più proponiamo quella che, per il nostro allevamento, è una novità: i conigli Rossi di Nuova Zelanda” spiega Simone Coti Zelati, che con il padre Diego e il fratello Andrea condivide la passione per l’allevamento di conigli.Nell’azienda agricola di via Villa Vetere, a Gallignano, ci sono bovini e capre, ma per la fiera la famiglia Coti Zelati punta, da sempre, sugli splendidi conigli: i Dalmata Rex

(un’autentica rarità, nel nostro territorio, con il loro mantello bianco punteggiato di nero), i California (dal pelo candido, ad eccezione di muso e orecchie) ed ora anche i ‘Rossi’ di Nuova Zelanda. Una galleria di ‘bellezze’, che colpiscono per manto (lindo e morbidissimo) e dimensio-ni.

Diego e Simone Coti Zelati, fotografati l’anno scorso in fiera con i loro conigli ‘Dalmata Rex’

Gli esemplari saranno giudicati dagli esperti dell’Anci, l’Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani, che esaminerà il pedigree di ciascuno.“Per noi quello con la Fiera è un appun-tamento ormai fisso: siamo presenti prin-cipalmente per la soddisfazione di far conoscere i nostri animali e il nostro lavoro – sottolinea Simone Coti Zelati –. Mi dedico a questo allevamento più per passione che per guadagno. In effetti, l’allevamento di conigli non assicura grandi ricavi. Il mio augurio è che, anche grazie alla vetrina offerta dalla fiera, si possa coltivare nei tanti visitatori che saranno a Cremona un maggiore interesse per queste razze così belle e pregiate”. (m.b.).

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

DIVIETO INVERNALE DELL’UTILIZZO AGRONOMICO

DEI REFLUI ZOOTECNICIE DELLE CONCIMAZIONI AZOTATE

Si ritiene opportuno ricordare a tutte le aziende agricole che i tempi di divieto dell’utilizzo agronomico dei reflui zootecnici e delle concimazioni azotate ATTUALMENTE VIGENTI sono quelli stabiliti dal decreto nazionale e dalla delibera regionale sulla DIRETTIVA NITRATI:

DIVIETO in Zone Vulnerabili: A) dal 1 novembre a fine febbraio relativo a liquami su

terreni NUDI (cioè in assenza di inerbimento perma-nente o da cereali autunno vernini); in presenza di colture permanenti, cereali invernali e prati il divieto slitta dal 1 dicembre a fine febbraio;

B) Dal 1 dicembre a fine febbraio relativo a letami e assimilati, fertilizzanti azotati diversi dall’effluente di allevamento, fanghi, acque reflue.

DIVIETO in Zone Non Vulnerabili: A) 1 dicembre a fine febbraio TUTTO (liquami, letami,

chimici, ecc)

Giocoforza, nel corrente mese di ottobre va affrontato e com-

pletato l’impegno di svuotamento degli stoccaggi al fine di poterne disporre nel periodo invernale soggetto a divieto. Si informano tutte le aziende agricole che sono in corso trat-tative e riunioni con la Regione Lombardia per ripristinare una gestione del periodo di divieto con modalità discontinua, come l’anno precedente, anche attraverso i bollettini agro-meteoreologici che consentano l’apertura di periodi utili per lo smaltimento e le concimazioni in presenza di condizioni climatiche idonee (assenza di pioggia e neve). Su eventuali novità o modifiche al periodo di divieto i Soci saranno infor-mati tempestivamente.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA

Giacomo MaghenzaniSegretarioGiovani Impresa

Con Agribenesserealunni “a Scuola di Salute”

Anche l’anno scolastico 2009-2010 sarà nel segno dell’Agribenessere: parola di Coldiretti Cremona, che sta proponendo a tutte le scuole del territorio un pro-getto didattico istruttivo, interessante e divertente. “Agribenessere…a Scuola di Salute” è il titolo di un progetto che invita gli alun-ni – e con loro anche i genitori e gli in-segnanti – a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi una cor-retta alimentazione, una regolare atti-vità fisica e naturalmente l’incontro con il mondo rurale, capace di offrire il ver-de della campagna, i sapori della dieta mediterranea, le attività e le storie che uniscono tradizione e modernità. Il pro-getto prevede, in primo luogo, l’incontro con gli imprenditori agricoli. Per bam-bini e ragazzi sarà questa una preziosa occasione per conoscere una professione in cui la passione, l’esperienza e la tra-dizione familiare si accompagnano con l’innovazione, lo spirito imprenditoriale, la capacità di rigenerarsi, rispondendo alle esigenze dei cittadini e prendendosi cura dell’ambiente. Un agile depliant, rivolto a tutte le scuole del territorio, riassume tutti i percorsi pensati nel segno di Campagna Amica. Di seguito, sintetizziamo alcune attività proposte alle classi (che già, in gran numero, si stanno iscrivendo ai no-stri percorsi).

W L’AGRICOLTURAL’incontro in classe con imprenditori agricoli del nostro territorio (in primis Giovani Impresa e Donne Impresa Col-diretti Cremona) permetterà di scoprire

Attraverso incontri con gli agricoltori, laboratori e giornate nelle aziende i ragazzi saranno invitati a riscoprire il valore di uno stile di vita sano,

che coniughi corretta alimentazione, regolare attività fisica e amore per la campagna

il vero volto della moderna agricoltura: le tecnologie, la professionalità, i pro-cessi produttivi, il rapporto impresa-mercato, la multifunzionalità, il valore dei prodotti agricoli del territorio. Gli alunni avranno modo di raccogliere le esperienze di donne e uomini che hanno scelto la vita in campagna.

W LA TRADIZIONE L’incontro in classe con gli aderenti all’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti consentirà di riscoprire le ra-dici delle attività e della cultura rurale. Si parlerà delle antiche pratiche e tecni-che, di colture e allevamenti del passato (es. la coltivazione del lino, l’allevamen-to del baco da seta), con possibilità di approfondire le testimonianze raccolte con una giornata in fattoria didattica o con una visita ad un museo della civiltà contadina.

KM ZERO!Il rispetto per l’ambiente inizia con le scelte a tavola: il percorso intende mo-strare come ciascun cittadino-consuma-tore possa contribuire ad aiutare l’am-biente attraverso gesti quotidiani, ad es. la scelta di produzioni e varietà locali (che, non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto, limitano le emissioni di gas serra) o l’acquisto di cibi con mi-nori imballaggi (così da diminuire il peso dei rifiuti). Saranno proposti vari esempi di produzioni a km zero sviluppatesi nel nostro territorio.

EDUCARE ALLA SOSTENIBILITA’

“Agricoltura” oggi fa rima con “Ambien-te”. Il percorso, tutto nel segno dello sviluppo sostenibile, affronta il tema delle fonti rinnovabili di energia e del contributo che l’agricoltura può dare al-

COLDIRETTICOLDIRETTICREMONACREMONA

Agribenessere...a Scuola di Salute

Progetto di Educazione alla Campagna Amica proposto da Coldiretti alle Scuole

di ogni ordine e grado

ANNO SCOLASTICO 2009/10

COLDIRETTICREMONA

La locandina del progetto didattico proposto da Coldiretti Cremona alle scuole del territorio. Le classi partecipanti ai percorsi riceveranno due interessanti dispense dal titolo “Agribenessere” e “L’energia al servizio dell’uomo”.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA

la produzione di energia. Sono previsti interventi tesi ad educare a comporta-menti che, nella vita quotidiana, contri-buiscono al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente. Sarà possibile la visita ad aziende agricole con impianti che sfruttano energia rinnovabile (bio-gas, biomasse, fotovoltaico ecc.)

SORELLA ACQUAPer conoscere l’acqua e i suoi numerosi utilizzi (in casa, nell’industria e soprat-tutto in campagna), vengono proposti incontri con addetti all’irrigazione e con responsabili delle rogge, che illustreran-no il mondo dell’irrigazione con le sue regole e tradizioni. Sono incluse visite ad impianti idrici, per la conoscenza dell’irrigazione in funzione della difesa del territorio e per l’analisi delle moder-ne tecnologie.

L’ETICHETTA, NOSTRA ALLEATA

L’incontro con agricoltori ed esperti di educazione alimentare consentirà di

riflettere sull’utilità dell’etichetta, evi-denziando l’importanza di conoscere l’origine dei prodotti alimentare che si acquistano. La proposta potrà includere una visita al ‘mercato degli agricolto-ri’, a un’azienda che punta sulla vendita diretta, o una giornata in agriturismo, con possibilità di ‘toccare con mano’ il legame tra il prodotto agricolo e il cibo che portiamo in tavola.

OBESITA’?NO GRAZIE!

L’incontro con agricoltori ed esperti di alimentazione consentirà di analizzare i corretti comportamenti a tavola, ri-cevendo utili indicazioni in merito alla dieta alimentare e qualche "consiglio del benessere". Si approfondiranno gli aspetti psico-logici del cibo e si rifletterà sul valore dell’attività fisica. Le corrette scelte alimentari non posso-no prescindere dalla conoscenza di ciò che si porta in tavola: da qui l’attenzio-ne alle produzioni della nostra terra e alla stagionalità dei prodotti.

Gran finale dedicato

ai piccoli campioniUna spumeggiante festa finale chiuderà l’edizione 2009/10 del progetto di Edu-cazione alla Campagna Amica proposto da Coldiretti alle Scuole del territorio. In ossequio ad una tradizione ormai con-solidata, al termine dell’anno scolastico Coldiretti Cremona – accanto a tutti i partner dell’iniziativa – darà vita ad una

giornata di gala, con gio-chi all’aperto, musica, di-vertenti labo-ratori e tante interessanti attività ispi-rate alla vita nei campi. Al le Classi che aderiran-no ai percorsi

di Campagna Amica verranno, al termine del cammino, comunicate tutte le “coor-dinate” della grande festa finale.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 PATRONATO EPACA

Epaca protagonistasul territorio

Attraverso la partecipazione all’European Pepo Cup e alla manifestazione ‘Sospiro in festa’, il Patronato nato in casa Coldiretti rafforza il legame

con i cittadini, ai quali sta presentando i tanti servizi offerti gratuitamente

Damiano TalamazziniResp. Provinciale Patronato Epaca

Volentieri, lo scorso 19 settembre, abbiamo accolto l’invito rivol-toci da Fondazione Sospiro ad essere presenti anche all’edizione 2009 di ‘Sospiro in festa’. Con lo stesso spirito, qualche mese prima, avevamo preso parte all’European Pepo Cup, un torneo internazionale di calcio a cinque dedicato a Società sportive per atleti con disabilità cognitiva, svoltosi in piazza Duomo a Cremona. Queste iniziative, entrambe con la regia di Fondazio-ne Sospiro, hanno rappresentato per noi una ulteriore, preziosa occasione per aprirci alla società, presentando i servizi che, con un’esperienza ormai cinquantennale, il Patronato Epaca rivol-ge ai cittadini. Per testimoniare tale volontà, anche quest’an-no abbiamo posto la nostra partecipazione a ‘Sospiro in festa’ nell’ambito dell’iniziativa che abbiamo denominato Coldiretti per il Sociale. Quelli condivisi prima a Cremona poi a Sospiro sono stati due appuntamenti all’insegna dell’incontro, del benessere, dello sport, e naturalmente della gastronomia made in Cremona, dei servizi e della solidarietà. A Sospiro, accanto allo stand del Pa-tronato Epaca e al gazebo di Campagna Amica, c’era un’apprez-zata oasi dei sapori messa in campo da Coldiretti e dalle aziende agricole impegnate nella vendita di prodotti a km zero, a partire dall’azienda Trombetta (con i suoi formaggi di latte di capra), l’agriturismo Apiflor (con tutti i suoi frutti, in primis dal mie-le), l’agriturismo Il Campagnino (che ha portato farine, dolci e marmellate e che si è dedicato alla ristorazione, con il supporto dei prodotti dell’azienda di Fabrizio Rizzotti, che da Vespolate, Novara, ha portato il suo riso). Il Patronato Epaca è stato un grande co-protagonista di que-ste giornate: presenti con un gazebo e con tutti gli Operatori,

abbiamo offerto ogni chiarimento in

merito al nostro lavoro, che ci vede in prima linea nel garan-tire una qualifi-cata assistenza a tutti i cittadini in materia previ-denziale, sociale, sanitaria. Incon-trando numero-sissime famiglie cremonesi siamo tornati a spie-gare che Epaca è un ente di Pa-tronato, cioè un Istituto ispirato alla solidarie-tà, al servizio del cittadino e senza finalità di lucro. Attua un’azione a dife-sa dei diritti che accomunano tutti i cittadini ed è quindi estesa ad ogni realtà del Paese. Come Ente privato con finalità pubbliche, Epaca si pone tra Cittadino e Istituzioni (Stato, Regione, Comune, Asl, ecc.) a tutela del singolo nel settore della previdenza, della sanità,

dell’assistenza. Tra la persona che deve ricevere una giu-sta risposta ai bisogni sociali e le indispensabili opera-zioni burocratiche per le istruttorie amministrative, la competenza dell’Epaca è orientata al riconoscimento del giusto diritto: dall’aspetto immediato dell’aiuto nella compilazione di una pratica al contenzioso amministrativo, fino all’azione legale in difesa del cittadino. Per farci conoscere sempre meglio abbiamo distri-buito materiale informativo, testimoniando, an-che attraverso la presentazione del nuovo logo di Epaca e dei nuovi manifesti, l’avvio di una stagio-ne di intenso impegno per il nostro Patronato.

Dalle manifestazioni sul territorio l’incontro con i cittadini prosegue ora quotidianamente, presso i nostri uffici, presenti in

Il Patronato Epaca, accanto a Coldiretti Cremona, è stato tra i protagonisti di Sospiro in Festa e dell’European Pepo Cup

CREMONAVia D. Ruffi ni, 28 - Tel. 0372/435620

CREMA Via del Macello, 34 - Tel. 0373/256501

CASALMAGGIOREVia Cairoli, 3 - Tel. 0375/42132

SORESINAVia Matteotti, 12 - Tel. 0374/342329

Recapito presso l’Uffi cio Provinciale Coldiretti a CREMONAVia Ala Ponzone, 8 - Tel. 0372/499811

Il Patronato Epaca è presente anche pres-so i Recapiti Coldiretti di: Calvatone, Ca-stelleone, Cingia de’ Botti, Grontardo, Gru-mello Cremonese, Isola Dovarese, Motta Baluffi , Ostiano, Pandino, Pescarolo, Piade-na, Pizzighettone, Rivolta d’Adda, Robec-co d’Oglio, San Daniele Po, San Giovanni in Croce, Scandolara Ravara, Soncino, Vai-late, Vescovato, Volongo.

LE NOSTRE SEDI IN CREMONA E PROVINCIA

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 PATRONATO EPACA

n u -m e -r o s i cen-t r i d e l terri-torio pro-v in-ciale.

SERVIZICONL’ACCENTO

800.66.77.11Numero Verde

• PENSIONI LAVORATORI AUTONOMI

• PENSIONI LAVORATORI DIPENDENTI PRIVATI E PUBBLICI

• PENSIONI VARIE IN CONVENZIONE INTERN.LE

• PENSIONI INABILITA’ – ASSEGNI INVALIDITA’

• PENSIONI REVERSIBILITA’

• ASSEGNI SOCIALI

• SUPPLEMENTI – RICOSTITUZIONI

• VALUTAZIONE ESTRATTI CONTRIBUTIVI

• GESTIONE POSIZIONI ASSICURATIVE LAVORATORI AUTONOMI E DIPENDENTI, PRIVATI E PUBBLICI

• GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA (COLLABORATORI A PROGETTO)

• GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLE CASSE PROFESSIONALI

• RISCATTI

• RICONGIUNZIONI

• PENSIONI INVALIDI CIVILI

• INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO

• RICONOSCIMENTO HANDICAP

• INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI

• CONSULENZA MEDICO-LEGALE

• ASSISTENZA IN SEDE GIUDIZIARIA

• ASSISTENZA SOCIO - SANITARIA

• ASSEGNI FAMILIARI

• INDENNITA’ DI MATERNITA’

• CONGEDI PARENTALI E PER MOTIVI FAMILIARI

• DISOCCUPAZIONI ORDINARIE, AGRICOLE, REQUISITI RIDOTTI

• CONSULENZA MODELLI RED

• CONSULENZA MODELLI I.S.E.

• IMMIGRAZIONE

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

PAGAMENTI PAC 2009: VIA AGLI ANTICIPI PER 300 MILIONI DI EURO

A OLTRE 35.000 IMPRESE AGRICOLE LOMBARDEColdiretti ha chiesto al Ministero delle Politiche Agricole e alla Regione Lombardia

di scongiurare il rischio di pagamenti ai produttori di latte non in regola con il regime quote

E’ scattato venerdì 16 ottobre il via al pagamento dell’anticipo pari al 70% della PAC 2009 per circa 35.400 imprese agricole lombarde. Si tratta di un flus-so finanziario complessivo di circa 297 milioni di euro, di cui 70 anticipati dalla Regione Lombardia.Il Presidente di Coldiretti Lombardia Ni-no Andena ha dichiarato che “si tratta di una vera e propria boccata di ossige-no per le imprese agricole lombarde che stanno vivendo momenti di estrema dif-ficoltà in tutti i comparti produttivi alle prese con costi di produzione sempre in aumento e prezzi di mercato ormai non più in grado di coprirli, costringendole, di fatto, a lavorare in perdita”.

Torricella del Pizzo (CR) - Tel. 0375/570019 - Cell. 339/2869516

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

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Andena ha aggiunto che “si tratta di un grosso risultato convenuto al Tavolo Verde di luglio con il Presidente Formi-goni che si era impegnato in proposito a dare risposte concrete ai bisogni reali delle imprese agricole lombarde acco-gliendo le proposte di Coldiretti Lom-bardia”.Con grande forza, Coldiretti ha nel frat-tempo dato avvio a un’iniziativa a tutto campo tesa a scongiurare il rischio di pagamenti della PAC 2009 ai produttori di latte non in regola con il regime quo-te. A livello nazionale il Presidente di Coldiretti Sergio Marini ha inviato una puntuale nota in proposito al Ministro Luca Zaia invitandolo a valutare l’op-portunità di azionare le sue prerogative quale organo di vigilanza dell’operato di AGEA. Coldiretti, infatti, ha ribadito le proprie riserve e perplessità sulle mo-dalità di applicazione della legge che sembrano suggerite da recenti circolari AGEA, in quanto si rischia di procede-re, nei prossimi giorni, al pagamento di debiti per aiuti non più esistenti sotto il profilo civilistico, o, comunque, di debiti per i quali la legge non consente la li-quidazione sino al completamento delle procedure di presentazione ed esame delle domande di rateizzazione.

Nello stesso tem-po Coldiretti Lom-bardia ha inviato una dettagliata nota al Presidente della Giunta re-gionale Roberto Formigoni se-gnalando, in re-lazione all’immi-nente pagamento della PAC 2009, che si prospetta un grave rischio di pagamenti per importi sicura-mente nell’ordine di svariati milioni di euro ai produttori di latte che regolarmente da anni non corrispondono il prelievo supplementare pure dovuto sulla base di provvedimenti non sospesi in sede giurisdizionale per importi rilevantissimi. Il Presidente re-gionale Nino Andena ha sottolineato che “gli importi dei debiti già maturati da questi soggetti sono spesso così ele-vati da rendere irrealistica ogni possibi-lità di effettivo recupero futuro: tali pa-gamenti quindi finirebbero per pregiu-dicare ulteriormente sia le finanze pub-bliche, sia la regolarità di un mercato

già gravemente compromesso dalle note situazioni di crisi e diffusa illegalità che da tempo affliggono il settore lattiero”. Andena ha infine espresso l’auspicio che il Presidente Formigoni valuti e dispon-ga le iniziative più opportune affinché si proceda ai pagamenti, con la dovu-ta cautela, solo nei termini e nei casi strettamente previsti dalla legge, al fine di non beneficiare soggetti non aventi diritto con evidenti danni concorrenzia-li anche per i produttori in regola, che Coldiretti ha sempre tutelato ed intende tutelare anche in futuro.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 AMBIENTE E INNOVAZIONE

Forum Internazionale degli Acquisti Verdi

a CremonaSi è svolta in Fiera a Cremona dall’8 al 10 ottobre la terza edizione di Compra-Verde-BuyGreen, il Forum internazionale degli acquisti verdi, che si è confermato un luogo di incontro e di dialogo tra pub-blica amministrazione, università, rappre-sentanti del terzo settore, associazioni di categoria e aziende, che hanno deciso di attuare scelte di sostenibilità ambienta-le e sociale attraverso il Green Procure-ment. Attori che, solitamente abituati a “comunicare” attraver-so appalti e pratiche amministrative, qui hanno potuto relazio-narsi de visu, attraverso seminari, workshop e il GreenContact, la prima borsa in Italia degli ac-quisti verdi. Sono stati oltre 3800 gli operatori presenti al forum.Promosso da Provincia di Cremona, Coordina-mento Agende 21 Lo-cali Italiane, Regione Lombardia, Ecosistemi e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale s.c. in collaborazione e con il patrocinio di importanti istituzioni e realtà economiche – in primis Coldiretti Cremona – il Forum è stato un tentativo, decisamente riuscito, di creare relazioni e reti di scambio tra le tante realtà che in Italia e in Europa alimentano il mercato degli acquisti verdi. “Comprare verde”, ha confermato la ‘tre giorni’ svoltasi a Cremona, significa ope-rare scelte di acquisto di servizi e beni so-stenibili ed ecocompatibili, tenendo conto del loro impatto ambientale nella produ-zione, nell’utilizzo e nello smaltimento. Si va dagli arredi all’edilizia, dai prodotti tessili e calzature alla cancelleria, la ri-storazione, le attrezzature elettriche ed elettroniche. E, ancora, servizi di gestio-

ne e manutenzione degli edifici, servizi urbani e al territorio, gestione dei rifiuti, servizi energetici, trasporti pubblici, mezzi di trasporto. Acquistare verde aiuta l’am-biente, fa risparmiare, sostiene l’economia green. E in tale direzione si sta muovendo l’attività del Consip, società per azioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che gestisce anche un programma per la razionalizzazione degli acquisti nella PA, con lo scopo tra gli altri di razionalizzare

la spesa di beni e servizi, migliorando la qualità e riducendo i costi. L’intera spesa pubblica in Italia nell’ambi-to degli acquisti di beni e servizi è pari a 130 miliardi di euro. Viene facile immagi-nare quale mobilitazione di domanda an-drebbe a sollecitare il mercato dell’econo-mia green, se almeno una parte di questo importo fosse convertito in acquisti verdi, anche in riferimento alle linee guida eu-ropee che invitano a raggiungere entro il 2010 l’obiettivo che il 50% di tutte le gare di appalto siano verdi.A passi più o meno veloci – anche se la strada da compiere, in tal senso, in Italia

resta evidentemente ancora lunga rispet-to all’esperienza e alle scelte di altri Paesi – le Pubbliche Amministrazioni si stanno comunque muovendo. Tra le numerose pratiche di bandi e politiche verdi, si è portata anche l’interessante esperienza della Provincia di Cremona, che nel pe-riodo 2003-2009 ha calcolato di aver abbattuto i costi del 50% (2,5 milioni di euro) per rifacimento completo delle pavimentazioni stradali utilizzando la

tecnica del riciclaggio a freddo anziché quelle tradizionali.Molte le iniziative pro-poste nell’ambito del Forum, a partire dal “Premio CompraVerde-Miglior bando verde e migliore politica di GPP” realizzata per le pub-bliche amministrazioni che si sono distinte per aver attivamente con-tribuito alla diffusione degli Acquisti Verdi. È stata bandita anche la prima edizione del “Pre-mio mensa verde”. Dalla Provincia di Cre-mona, alla chiusura dell’evento, è giunto l’impegno a porta-re tutto il patrimonio

culturale e la ricchezza del percorso del GPP, di cui il Forum costituisce un’im-portante tappa, all’Expo 2015 di Milano: «Potrà essere il nostro contributo al tanto atteso evento – ha detto Gianluca Pinot-ti, Assessore provinciale all’ambiente e all’agricoltura – per stimolare ancor di più la diffusione della filosofia dell’efficien-za ambientale e delle buone prassi degli acquisti verdi. Per questo saremo all’Expo come Provincia di Cremona con la nostra tradizione agroalimentare, con l'obiettivo di promuovere i prodotti di eccellenza del territorio puntando innanzitutto sul KM ZERO». (m.b.)

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 AMBIENTE E ALIMENTAZIONE

“Vendite direttedi prodotti agricoli”, convegno

“Vendite dirette di prodotti agri-coli locali, freschi e trasformati: un’opportunità per imprese e cittadini”. E’ questo il tema del convegno che Coldiretti Cremo-na ha proposto giovedì 8 ottobre, nell’ambito del Forum Internazio-nale degli Acquisti Verdi tenutosi in Fiera a Cremona. Nel segno del progetto di una filiera tutta agricola e tutta ita-liana, firmata dagli agricoltori, l’Organizzazione ha voluto aprire una tavola rotonda sul tema delle vendite a km zero, che assicurano qualità degli alimenti, eccellenza dei sapori, origine certa, piena si-curezza, freschezza e stagionalità, giusto rapporto fra qualità e prezzo. L’incontro, moderato dal Direttore Assuero Zampi-ni, ha voluto in primo luogo proporre un bilancio dell’esperienza dei Mercati di Campagna Amica. E’ stato l’imprendito-re agricolo Alberto Soragni, Presidente dell’Associazione Agrimercati Cremona, ad illustrare le tappe di un cammino che da Cremona a Casalmaggiore, da Crema ad Ostiano, per approdare a Soresina (e presto anche Pandino), sta conducendo il mercato dei produttori di Coldiretti in tutte le principali piazze della provincia, rendendo sempre più forte e positivo il ‘filo diretto’ tra agricoltura e famiglie. Cuore della mattinata è stato l’interven-to di Lorenzo Bazzana, Area Economica Coldiretti Nazionale, che ha ribadito “Il valore di una filiera tutta italiana e tutta agricola”, mostrando – attraverso una se-rie di dati – la grande qualità e il grande appeal dell’agroalimentare italiano, non a caso sottoposto ad un continuo “furto d’identità”, da parte di chi spaccia come italiani prodotti in arrivo da chissà do-ve. “L’agroalimentare made in Italy vale oltre 240 miliardi di euro e rappresenta circa il 16% del Prodotto Interno Lordo, secondo solo al comparto manifatturiero” ha esordito Bazzana, mostrando quindi i tanti casi di “contraffazione che sfrutta

Proposto da Coldiretti Cremona nell’ambito del Forum Internazionale degli Acquisti Verdi

l’immagine positiva del nostro Paese per vendere falso made in Italy”. Da qui, evi-denziati i difficili rapporti lungo la filiera, Bazzana ha sottolineato lo straordinario valore del progetto Coldiretti, che pun-ta alla realizzazione di una filiera tutta agricola e tutta italiana, a vantaggio sia dei produttori che dei consumatori. L’im-portanza dell’indicazione obbligatoria d’origine in etichetta estesa a tutti gli alimenti, l’evoluzione della vendita di-retta nel nostro Paese, la posizione e le richieste che giungono dai consumatori… anche questi sono stati aspetti sui quali il relatore ha focalizzato l’interesse di una platea particolarmente attenta.

“La Genetica, l’Uomo e gli OGM”La partecipazione di Coldiretti al Forum è stata occasione per presentare al pubblico cremonese il libro “La genetica, l’uomo e gli ogm”, opera del prof. Carlo Bertolini.Il libro offre l’occasione di capire a fondo cosa siano – come nascano, storicamente e scientificamen-te – gli “organismi geneticamente modificati”, dando al lettore ogni informazione utile a costruire un proprio giudizio in materia, basato su una conoscenza dell’argomento più attenta e corretta. Il libro è edito da Coldiretti Cremona, che nella prefazione scrive: “Mentre chiede il rispetto del principio di precauzione e contesta l’introduzione degli Ogm in agricoltura puntando in primis su motivazioni di carattere economico (con argomentazioni che si riassumono in una semplice domanda: se i citta-dini non intendono portare in tavola alimenti Ogm, come si può sostenere che produrli sarebbe un buon affare per le imprese agricole?), Coldiretti ribadisce il valore della ricerca sul tema. Con questo orientamento, volentieri, teniamo a battesimo il testo del dr. Bertolini, uno fra i più noti esperti in materiale nel panorama cremonese, certi che questo studio possa offrire ulteriori, approfonditi ele-menti per un dibattito aperto e franco”.

La tavola rotonda si è chiusa con il contributo di Gianluca Pinotti, Assessore all’Ambiente e all’Agri-coltura della Provincia di Cremo-na, che ha ribadito il convinto impegno dell’Amministrazione Provinciale per lo “sviluppo del-la filiera corta agro-alimentare a Cremona”. L’appuntamento con il convegno in sala Paganini, terminato con un apprezzatissimo rinfresco a Km Zero (a cura degli agricol-tori protagonisti del Mercato di Campagna Amica), è stato an-che occasione per distribuire ai partecipanti la guida “Territorio

e Tradizione in tavola…a km 0”, la pubbli-cazione – a cura di Coldiretti, Terrano-stra Cremona e Campagna Amica – in-teramente dedicata agli agriturismi, alle aziende impegnate nelle vendite dirette, ai ‘mercati di Campagna Amica’, ai distri-butori automatici di latte e alle fattorie didattiche del territorio cremonese. La pubblicazione, giunta alla terza edizione (e già si sta lavorando alla quarta edizio-ne, la cui uscita è prevista per fine anno), viene distribuita gratuitamente agli in-teressati, presso gli uffici Coldiretti e in tutte le manifestazioni promosse sul ter-ritorio dall’Organizzazione agricola.

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l’imprenditrice di Coldiretti ha così raccontato le tappe e gli obiettivi del suo lavoro. “Il tutto è nato dall’incontro con i signori Mosconi, che ci hanno espresso il loro desiderio di tro-vare un adeguato spazio per una collezione di fossili, minerali e conchiglie alla quale la famiglia Mosconi si sta dedicando da circa settant’anni, da tre generazioni. Sono reperti rari, frutto di escursioni e ricerche avvenute in tutto il mondo, che con orgoglio abbiamo deciso di accogliere – ha spiegato Manuela Buoli –. Il nostro è un agriturismo rivolto al ‘bed and brea-

kfast’. Un’impresa cui abbiamo dato vita da un paio di anni, con entu-siasmo e grande voglia di crescere, di trovare nuo-ve strade. Negli ampi spazi che una volta erano adibiti alle stalle, abbiamo ricava-to un locale che abbiamo volu-to dedicare alla

cultura, alla didattica. E proprio qui hanno trovato posto le ventisei teche che raccolgono la meravigliosa collezione dei signori Mosconi”.La presenza del Museo consentirà all’agriturismo Torretta di

coltivare sempre meglio il terreno della ‘didattica’. “Abbiamo dato vita a quello che chia-miamo ‘l’angolo didattico’: qui gli alun-ni potranno trovare microscopi e altri strumenti utili a studiare più a fondo i reperti presenti nel museo – sottolinea l’imprenditrice agricola di Coldiretti Cre-mona –. La nostra azienda offre anche l’incontro con gli animali: abbiamo animali da corte, caprette, pavoni, struzzi. Dando

avvio all’agriturismo, abbiamo puntato fin dall’inizio sull’incontro tra agricoltura e am-biente: abbiamo installato dei pannelli foto-

voltaici e una caldaia a biomasse”. Anche questi aspetti sono di grande interesse per le scolaresche.

KM ZERO

Nell’agriturismo Torretta è nato il Museo

di Storia Naturaledi Marta Biondi

Un museo di storia naturale, con conchiglie, minerali e fos-sili in arrivo da tutto il mondo, è stato inaugurato sabato 26 settembre a Torricella del Pizzo, accolto presso le architetture rurali dell’Agriturismo Torretta dell’imprenditrice agricola Ma-nuela Buoli. Numerosissimi amici hanno preso parte all’inau-gurazione di quello che appare essere un ulteriore, importante passaggio nella costruzione di un vero e proprio ‘polo cul-turale’. L’agriturismo Torretta, che offre “bed & breakfast” e già comprende una sala espositiva riser-vata agli artisti, dopo aver accolto il museo naturale – intitolato a “Maria Gardoni Mosconi e Amilca-re Mosconi” – già si prepara ad allestire un’altra ala, questa volta dedicata ad un “museo di musica meccanica”. Il tutto sostenuto da una fortissima vocazione (e valenza) didattica: sono infatti le scolaresche le prime destinatarie dell’impegno che Manuela Buoli, con il prezioso supporto del marito Gianfranco Fadani, sta portando avanti. Ai compaesani che, in gran numero, hanno preso parte alla cerimonia del ‘taglio del nastro’ (cui erano presenti, tra gli altri, il sindaco Emanuel Sacchini e il presidente del Gal Oglio Po Giuseppe Torchio),

L’Agriturismo Torretta di Torricella del Pizzo

Inaugurazione del Museo di Storia Naturale. Accanto alle famiglie Fadani e Mosconi c’erano i Rappresentanti delle Istituzioni e di Coldiretti

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E’ stato un successo il gran finale del terzo “campionato italiano di aratura antica”, svoltosi domenica 11 ottobre a Gabbioneta Binanuova, in località Menabue, presso i campi della Cascina Tagiura dell’agricoltore Giuseppe Cor-tellini. L’iniziativa, promossa dal Gruppo Aratori del Mella ‘Civiltà Contadina’ e dalla Pro loco di Milzano, con la colla-borazione del Comune di Gabbioneta e di Coldiretti Cremona, ha preso avvio

ad inizio mattinata, con la ‘discesa in campo’ di undici trattoristi, impegnati nell’aratura alla guida dei loro mezzi antichi. La competizione – terza tappa del campionato – è stata vinta da Remo Sarzi Amadè. Momento clou della giornata è stata la proclamazione del vincitore del cam-pionato (che, con la sfida a Gabbioneta, giungeva alla sua tappa finale). Grandi applausi e l’ambito premio – un tratto-

DAL TERRITORIO

Aratura antica a Gabbioneta

re d’epoca – sono dunque stati tributati a Roberto Zonta di Carpenedolo, che si è distinto nell’aratura a bordo del suo Landini Velite. Nel pomeriggio, dopo il pranzo a km zero offerto a tutti i con-correnti, ci si è dedicati alla ‘gara stra-ordinaria’ – detta, per gli appassionati, il ‘supercampione’ – che ha visto la netta affermazione dell’agricoltore Carlo Baz-zotti, vincitore indiscusso a bordo del suo Fordson del 1920. Per lui, in premio, c’era la ‘super coppa di aratura’, un tro-feo singolare e decisamente ‘imponen-te’ che, secondo tradizione, rimane nelle mani del vincitore solo se questi riesce ad aggiudicarsi il primato per tre anni consecutivi. Folto e partecipe è stato il pubblico della manifestazione. Era-no presenti il Sindaco di Gabbioneta e, ospite inatteso ma certamente gradito, anche un Governatore svizzero, che ha preso parte alla cerimonia di premiazio-ne. Per tutti l’appuntamento è già fissa-to, per il prossimo anno. (m.b.)to, pe p oss o

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Una domenica in fattoria

Una domenica in fattoria didattica, immersi nel verde, alla scoperta dei tanti animali, delle molteplici attività e dei sapori unici che contraddistinguono la vita in campa-gna. E’ stata que-sta la proposta che gli agriturismi e le

fattorie didattiche del territorio hanno rivolto a bambini,

genitori, scolaresche, nell’ambito dell’iniziativa “Fattorie di-dattiche a porte aperte”, svoltasi domenica 27 settembre. “Con grande entusiasmo e un ricchissimo corredo di idee e percor-si, le imprese agricole di Coldiretti Cremona hanno aderito a questo ‘open-day’ promosso dall’Assessorato all’Agricoltura

di Regione Lombardia in collaborazione con le Associazioni agri-turistiche – spiega Francesco Cazzama-li, segretario di Ter-ranostra Cremona –. Le nostre aziende hanno colto e va-lorizzato appieno questa ulteriore occasione per avvici-nare bambini, genitori e nonni alla nostra agricoltura”. Ci sono state proposte per tut-te le età e per tutti i gusti: dalle passeggiate sui pony, o in calesse, ai laboratori di cucina, dai giochi sull’aia agli acquisti al Mercato di Campagna Amica, dalla scoperta del mondo delle api, o del baco da seta, alla possibilità di capire a fondo come nascono i prodotti che por-tiamo in tavola. E ancora la ‘sveglia degli animali’, le degustazioni degli ali-menti che nascono dalla nostra agricoltura, la cura dell’orto, i concerti in cascina, il falò… davvero ricca, varia ed interessan-te è stata l’offerta delle fattorie ‘made in Cremona’. Per Coldiretti Cremona l’appuntamento è stato occasione per dare ufficialmente avvio all’edizione 2009/10 di “Agribenesse-re…a Scuola di Salute”, il progetto didattico che l’Organizza-zione sta proponendo alle Scuole del territorio (di ogni ordine e grado), invitando gli alunni a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi corretta alimentazione, regolare attività fisica e amore per la campagna. A tale progetto col-laborano tutte le fattorie didattiche di Coldiretti attive nel Un tuffo nel mais a Cà de’ Alemanni (Malagnino)

I sapori del territorio hanno conquistato quanti hanno trascorso la giornata a Isola Gerre (Pizzighettone)

L’incontro con gli animali, i laboratori, lo spuntino con prodotti a km zero: numerosi sono stati gli "ingredienti" della giornata "a porte aperte"

che ha conquistato piccoli e grandi

Incontro con gli animali della fattoria didattica Fulzen

(Grumello Cremonese)

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formaggi – con un laboratorio affidato al casaro – quest’anno si è puntato su un altro alimento, amatissimo dai più piccoli: il

gelato. Ecco, allora, un affiatato team di super-cuoche al la-voro, con l’obiettivo di preparare un gelato buono e genuino.

Lo ‘spuntino’, tutto a base di latte fresco, torte e assaggi di gelato, è stato fra i momenti memorabili della festa. Anche i modellini di macchine e attrezzi agricoli messi in mostra su lunghe tavolate hanno conqui-stato bambini e ragazzi.Per gli agricoltori, le loro famiglie e per l’intera comunità la giornata di festa è proseguita: la sera, alle ore 20, ci si è ritrovati in via Pra-ti, per la celebrazione della santa Messa.

Sono seguiti altri momenti, nel se-gno dell’incontro, dei sapori genui-ni e della convivialità. (m.b.)

CAMPAGNA AMICA

A Cividalel’anno scolastico inizia

alla Festa dell’AgricolturaUn avvio d’anno scolastico istruttivo, divertente e certamente ‘gustoso’ è stato offerto agli alunni della Scuola primaria dell’Istituto Giovanni XXIII di Rivarolo Manto-vano. Grazie all’impegno – e all’entusia-smo – di un affiatato gruppo di agricol-tori, sabato 26 settembre a Cividale era infatti di scena la quarta edizione della “Festa dell’agricoltura”. L’iniziativa si è aperta al mattino, nel cuore della frazione, dove i bambini erano attesi per scoprire, con la guida degli agricoltori, quanta pas-sione e quanta professionalità vi siano nel lavoro in campagna. L’Istituto Giovanni XXIII ha partecipato al gran completo: merito, in primis, della disponibilità delle insegnanti, che hanno accompagnato in piazza gli alunni di tutte le classi.Primo appuntamento della mattinata è stata la dimostrazione dello sfalcio dell’erba attraverso i decenni: si è par-titi dalle attrezzature anni ’50 per ap-prodare alle macchine più moderne e potenti.Spostandosi dai campi al parcheggio di via Prati, hanno preso le mosse le operazioni di mungitura di una docile mucca, seguite dagli alunni con gran-de curiosità ed attenzione. Poi, si è mostrato quanti e quali eccellenti prodotti nascano dal latte delle nostre stalle. Se nell’edizione scorsa ci si era soffermati sulla produzione dei

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Tre momenti della mattinata nel segno dell’agricoltura proposta ai ragazzi: lo sfalcio dell’erba attraverso i decenni, la mungitura e la preparazione di un genuino gelato

Le foto di gruppo ritraggono gli agricoltori, protagonisti della specialissima lezione rivolta agli alunni, e il team di cuoche, messesi a disposizione per la preparazione del gelato. Erano presenti il Sindaco di Rivarolo Mantovano, Davide Cerasale, e il Segretario della Zona di Casalmaggiore Claudio Magni, che hanno affiancato gli agricoltori nel compito di spiegare ai ragazzi il valore dell’agricoltura e dell’alimentazione made in Italy

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Tre momenti della mattinata nel segno dell’agricoltura proposta ai ragazzi: lo sfalcio dell’erbaattraverso i decenni, la mungitura

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CAMPAGNA AMICA

‘Agrilaboratori’a Formigara

Come nasce il formaggio? Come avviene la smielatura? Quali segreti custodivano le donne rurali nel preparare la polenta? A queste e ad altre domande hanno risposto gli agricoltori di Coldiretti Cremona, prendendo parte domenica 27 settembre alla Quarta de Sétèmber, la tradizionale sagra di Formigara. In prima linea – dando vita agli “Agrilaboratori di Campagna Amica” – c’erano tre belle real-tà del nostro territorio: l’alleva-mento Gerardo da Izano, con il laboratorio che mostrava come si produce la mozzarella di bufala, l’agriturismo Il Campagnino, che con Emanuela Dilda si è dedicato alla preparazione della polenta, e l’apicoltore Gabriele Nichetti, che ha illustrato i vari passaggi della produzione del miele. An-che la realizzazione dei ‘giardini d’autunno’ ha visto l’attiva parte-cipazione delle imprese agricole, a partire da Giardini Dordoni (Cascina Gilli, Spino d’Adda), che ha regalato ai passanti i co-lori e il profumo dei fiori di settembre.

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“Con entusiasmo abbiamo risposto all’invito del Comune, pren-dendo parte a un’iniziativa posta tutta nel segno dell’incon-tro tra l’agricoltura, con i suoi protagonisti e i suoi frutti, e le famiglie del territorio – ha evidenziato Coldiretti Cremona nella lettera aperta rivolta ai cittadini di Formigara –. Da an-ni Coldiretti è impegnata in un percorso che vuole rafforzare sempre più il “filo diretto” tra imprenditori agricoli e cittadini. Fondamentali elementi ci uniscono: la ricerca della qualità, la sicurezza alimentare, l’impegno per giungere ad un soddisfa-cente rapporto qualità/prezzo, la tutela dell’ambiente. Partendo da qui è nato il Progetto di Coldiretti per il Paese, teso a dar vita ad una filiera tutta agricola e tutta italiana”.Tanti cittadini, di tutte le età, si sono fermati agli Agrilaborato-ri, inaugurati dalla Coldiretti con la presenza del Sindaco Vaila-ti e dell’Assessore provinciale all’agricoltura Pinotti. (m.b.)

Inaugurazione degli Agrilaboratori di Campagna Amica, con l’Assessore provinciale all’agricoltura

Pinotti, il Sindaco di Formigara Vailati e il Direttore di Coldiretti Cremona

Assuero Zampini

Il “giardino d’autunno” allestito da Giardini Dordoni

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NUMERO 5

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09PENSIONATI COLDIRETTI

Associazione Pensionati Grande partecipazione

agli incontri zonaliCon quattro riuscitissimi incontri zonali – serate di dialogo e di festa – l’Asso-ciazione Provinciale Pensionati Coldiretti ha aperto una nuova stagione di inten-so lavoro. Prima nella Zona di Cremona (venerdì 11 settembre, presso l’azienda agrituristica “Il Campagnino” di Pessina Cremonese) poi in quella di Crema (ve-nerdì 18 settembre, accolti dall’azienda agricola “Galli Giovanni” di Zappello, Ripalta Cremasca), quindi nella Zona di Casalmaggiore (venerdì 25 settembre, presso l’azienda agricola “Gardinazzi Renato”, nella frazione di Camminata, Casalmaggiore) per chiudere in bellezza nel Soresinese (venerdì 2 ottobre, presso l’azienda agricola di Pier Giuseppe Parmi-giani, in Cascina S. Eusebio a Pizzighet-tone), le tappe condivise dai pensionati della Coldiretti hanno voluto rappresen-

tare un’occasione per trarre un bilancio delle attività avviate nel corso dell’anno, fissando insieme il calendario dei futuri impegni. “L’appuntamento iniziale è stato prece-duto dalla riunione del Consiglio Diret-tivo, nel quale abbiamo esaminato le prossime attività dell’Associazione, dal Concorso “Nonno day” alla “Festa Provinciale del Pensionato” spiega il Presidente dell’Asso-ciazione, Giovanni Rota. Le quattro serate nelle Zone – messe in campo grazie alla disponibilità di un team di volontari, guidati da Marialuisa Parmigiani, Segre-tario dell’Associazione Pensionati e del Cupla Cremona – hanno registrato la

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km zero), hanno decre-tato il pieno successo dell’iniziativa.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 PENSIONATI COLDIRETTI

Appuntamento al Nonno daye alla Festa Provinciale del Pensionato

Il “Nonno Day” edizione 2009 vive, in questi giorni, la sua fase finale. Il con-corso dedicato ai piccoli artisti del ter-ritorio – chiamati a raccontare il loro affetto per i nonni con un disegno o una poesia – è ormai giunto alla gran-de giornata conclusiva, con la ce-rimonia di ‘incorona-zione’ dei vincitori. Il

Le foto mostrano alcuni momenti di festa nel corso degli incontri zonali

tutto con la regia dell’As-sociazione provinciale pensionati Coldiretti. La premiazione è fissata per venerdì 23 ottobre, alle ore 15, presso la Sala del Seminario Vescovile “Santa

Maria della Pace” (in via Milano, 5) a Cremona. L’Associazione Pensionati e la Coldiretti promettono una giornata di grande festa, d’in-contro fra anziani e bambini, fra generazioni che condivido-

no tanti, importanti momenti della vita, come tutti i nonni e tutti i nipoti sanno bene. Dopo la pre-miazione, per

tutti i partecipan-

ti ci sarà un gustoso rinfresco.Intanto l’Associa-zione Pensionati lavora ad un altro appuntamento: la Festa Provinciale

del Pensiona-to, che si ter-rà venerdì 30 ottobre. E’ in program-ma un viaggio a Ferrara e Comacchio . La giornata includerà la

premiazione dei vincitori del concorso nazionale di poesia lanciato dall’Asso-ciazione Pensionati. Per informazioni, è possibile contatta-re la Segreteria dell’Associazione (tel. 0372.499811) e gli Uffici Zona Coldiret-ti. (m.b.)

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Made in Italy: “Vale almeno il 30% in più”

Quasi la metà degli italiani (47%) ri-tiene che un alimento realizzato con prodotti coltivati o allevati interamen-te in Italia valga almeno il 30% in più. E’ quanto emerge dalla presentazione dei risultati della prima indagine che studia il contributo del Made in Italy alla ripresa economica, realizzata da Coldiretti-Swg a ottobre 2009 e pre-sentata nel corso del Forum Internazio-nale dell’Agricoltura e dell’Alimentazio-ne organizzato dalla Coldiretti a Villa d’Este di Cernobbio. Il valore superiore attribuito dagli italiani al Made in Italy alimentare è eccezionale, con il 27% che ritiene valga almeno il doppio e il 20% un terzo in più. La superiorità del Made in Italy alimentare è attribuita nell’ordine al rispetto di leggi più seve-re, alla bontà e freschezza e alla garan-zia di maggiori controlli. L’attenzione all’origine del prodotto è evidenziata dal fatto che ben il 98% degli italia-ni ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o col-tivazione dei prodotti contenuti negli alimenti. Secondo il Presidente della

Coldiretti Sergio Marini si tratta di un riconoscimento dell’impegno de-gli imprenditori italiani nel garantire la leadership qualitativa nella pro-duzione agricola. Il modello agricolo italiano è vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produ-zioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero la ric-chezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana, che è oltre il triplo di quella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70 per cento di quelle di Fran-cia e Spagna. Le produzioni italiane hanno poi il primato della sanità e della sicurezza alimentare, con un record del 99% di campioni regola-ri di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al di sotto dei limiti di legge. Nel nostro Paese si trova un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell'Unione superando il milione di ettari. L’agricoltura italiana vanta inol-tre la leadership nei prodotti tipici con 182 prodotti a denominazione o indi-cazione di origine protetta riconosciuti dall'Unione Europea senza contare le 4.471 specialità tradizionali censite dal-

le regioni. Ma il made in Italy a tavola è anche l’emblema nel mondo della dieta mediterranea, modello nutrizionale or-mai universalmente riconosciuto fon-damentale ai fini del mantenimento di una buona salute e che si fonda su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi di cui l’Italia è parti-colarmente ricca.

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 INDAGINE COLDIRETTI - SWG

Made in Italy: grande fiducia per tavola e moda

Sempre secondo l’indagine Coldiretti-Swg, l’alimentazione e la moda sono i due settori dove più elevata è la fiducia nel Made in Italy da parte degli Italiani, che invece sono più diffidenti quando si tratta di prodotti della bellezza, mobili, utensili per la casa, auto e apparecchi elettronici o elettrodomestici. I prodotti alimentari italiani, sottolinea la Coldi-retti, vincono il confronto con tutti i principali Paesi sia nella qualità che nel rapporto prezzo-qualità, a differenza di quanto accade per le altre categorie del Made in Italy, con i prodotti tecnologici che perdono con i giapponesi mentre la moda pareggia con i francesi.

Per il 54% degli Italiani “il cibo locale batte le grandi marche”

Una maggioranza assoluta del 54% de-gli Italiani preferisce acquistare prodotti alimentari locali e artigianali, che batto-no nettamente le grandi marche, le qua-

li si fermano al 12%. Anche questo dato emerge dalla prima indagine che studia il contributo del Made in Italy alla ri-presa economica, presentata nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltu-ra e dell’Alimentazione. Per il 29% degli Italiani la scelta tra le due tipologie di prodotto dipende dalla qualità, mentre per il 5% dal prezzo. La vittoria del pro-dotto legato al territorio è confermata dal fatto che quasi due terzi degli Ita-liani (65%) si sentirebbero più garantiti da un marchio degli agricoltori italiani rispetto al marchio industriale (13%) e a quello della distribuzione commerciale (8%). Si tratta - sottolinea la Coldiret-ti - di un’opinione confermata dal fatto che nel 2009 si è registrato un vero bo-om degli acquisti diretti dai produttori, dove compra regolarmente l’11% degli Italiani e ben il 47% ha dichiarato di farlo almeno qualche volta. “Favorire la presenza di prodotti locali nei punti vendita è anche l'obiettivo del progetto per una Filiera agricola tutta italiana, per arrivare ad offrire prodotti alimentari al cento per cento italiani fir-mati dagli agricoltori e al giusto prezzo” ha affermato il Presidente della Coldi-retti Marini nel sottolineare che “questi prodotti saranno offerti tramite la più

estesa rete commerciale nazionale che coinvolge i mercati di campagna ami-ca, i punti di vendita delle cooperative, i consorzi agrari, agriturismi e aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipa-re”.

Made in Italy: la maggioranza

degli Italiani vuole i daziLa maggioranza assoluta degli Italiani (53%) è d’accordo con quanti sostengo-no che alcune produzioni sono così im-portanti da meritare di essere protette dai dazi. Secondo l’indagine presentata a Cernobbio, quasi tre italiani su quat-tro inseriscono al primo posto i prodotti alimentari tra quelli più importanti da tutelare attraverso i dazi e a seguire, nell’ordine, il vestiario, i mobili, i pro-dotti di bellezza, le auto, l’elettronica e gli utensili per la casa. “Se quella dei dazi è una proposta provocatoria è an-che vero che occorre saper cogliere un ‘sentiment’ diffuso nei confronti della difesa dell’identità territoriale delle pro-duzioni” ha affermato il Presidente della

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 INDAGINE COLDIRETTI - SWG

Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “nell’agroalimentare occorre inter-venire subito per garantire la traspa-renza delle informazioni con l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta per dare la possibilità ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli”. La crescente attenzione alla difesa del tessuto produttivo legato al territorio nazionale è confermata anche dal fatto che - conclude la Coldiretti - ben l’84 per cento degli Italiani è d’accordo sul fatto che per rilanciare l’economia oggi è necessario comprare prodotti fatti in-teramente in Italia.

“La moltiplicazione dei prez-zi è colpa di intermediari

e distribuzione”Le cause della moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola sono da imputare, nell’ordine, a tutti i passaggi interme-di, ai ricarichi eccessivi applicati dal-la distribuzione e alle speculazioni. Di questo sono convinti gli Italiani, come confermano le risposte date all’indagine Coldiretti-Swg. Per il 47% degli Italiani la soluzione migliore da adottare per contenere la moltiplicazione dei prezzi

è incentivare gli acquisti diretti dal produttore agri-colo o nei farmers market, mentre il 38% ritiene che occorra promuovere la presenza di prodotti locali e di stagione sugli scaffali di negozi e supermercati. Solo una minoranza (12%) si esprime a favore di una maggiore concentrazione della distribuzione com-merciale. Pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi diventano euro al consumo con un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola du-rante il quale - denuncia la Coldiretti - i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte. I consumatori italiani non hanno potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli che rischia invece di provocare l’abban-dono delle campagne, con il crollo delle quotazioni alla produzione che nell’ulti-mo anno sono calate del 26% per i ce-reali, del 22% per la frutta, del 18% per il vino, del 13% per gli ortaggi (-13%) e del 12% per la carne suina, a settembre secondo i dati Ismea. “Gli italiani spendono 205 miliardi

all'anno in alimenti e bevande (141 mi-liardi in famiglia e 64 fuori) che rappre-sentano ben il 19% della spesa familia-re ed è quindi necessario interrompere un trend che impoverisce cittadini e imprese agricole in un difficile momen-to di crisi economica” ha concluso il Presidente della Coldiretti Sergio Ma-rini nel ricordare che “il progetto della Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana punta a tagliare le intermedia-zioni e le distorsioni nel passaggio dal campo alla tavola”.

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prodotti made in Italy) per il Presidente della Coldiretti Sergio Marini e il Ministro Sacconi

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ALIMENTARE: É NATA LA HOLDING DEGLI AGRICOLTORI ITALIANI

E’ nata la holding degli agricoltori ita-liani, avente come protagonista il siste-ma dei Consorzi Agrari, che sviluppa un fatturato di 3 miliardi di euro su 1300 punti di vendita ai quali fanno riferi-mento 300mila imprese agricole ed un numero crescente di cittadini interessati dall’acquisto di prodotti alimentari ge-nuini della filiera agricola italiana e di giardinaggio.Nasce un gigante che interessa quasi un’impresa agricola su tre ed è leader incontrastato nella gestione dei cereali con il 20% della produzione naziona-le, nella commercializzazione di mezzi tecnici per l’agricoltura con il 25% dei trattori venduti, e garantisce l'alimen-tazione ad un animale allevato su die-ci ma è presente, anche con esempi di eccellenza, in attività industriali e nella distribuzione alimentare. Un gruppo at-tivo dal campo alla tavola attraverso il quale passa un chicco di grano italiano su cinque, destinati a finire come pane o pasta sulle tavole dei consumatori, ma che vende anche un trattore sui quattro al lavoro nelle campagne italiane.L'avvenuta costituzione della holding denominata “Consorzi Agrari d’Italia”, società consortile per azioni, è sta-ta resa nota al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio della Coldiretti. La holding partecipata già da 23 Consorzi Agrari, di proprietà degli agricoltori, ha un ca-

pitale sociale di 4 milioni di euro ripar-tito tra i soci con quote e scaglioni in funzione del fatturato e una governance secondo il modello duale che prevede un Consiglio di Sorveglianza ed un Consi-glio di gestione. Alla holding fanno capo quattro diverse società attive, rispetti-vamente, nel trading, nella gestione dei punti vendita, nella trasformazione in-dustriale e nella gestione del patrimonio immobiliare.Presidente del Consiglio di Sorveglianza è stato nominato Luigi Gruppi, Presi-dente del Consorzio Agrario di Milano e Lodi, mentre Presidente del Consiglio di gestione è Pierluigi Guarise, Direttore del Consorzio Agrario Lombardo Vene-to.“Consorzi Agrari d’Italia” persegue quat-tro principali obiettivi:- la creazione di una rete efficiente di servizi su tutto il territorio nazionale, a partire dal sud, di tipo tecnico-com-merciale, finanziario, logistico ma anche nelle nuove energie agricole;- la modifica delle relazioni industriali accrescendo il peso degli agricoltori;

- la concentrazione dell’offerta e la commercializzazione delle produzioni, per aumentare il valore aggiunto degli agricoltori; - una presenza diretta sul mercato di prodotti agroalimentari “firmati dagli agricoltori” e il rafforzamento di una rete distributiva integrata partendo dai punti vendita esistenti.Le aree di business della società sono state individuate nella razionalizzazione delle attività della rete Consorzi Agrari, nella realizzazione di una rete distribu-tiva per le produzioni firmate dagli agri-coltori, nelle nuove energie, nel credito e nelle assicurazioni e nella filiera dei seminativi con particolare riferimento al trading di grano duro, tenero, mais, altri cereali, alle attività industriali di mangimifici, sementi e a quelle di tra-sformazione delle produzioni (pasta, vi-no, olio, ecc).“E’ una grande opportunità per l’agroa-limentare italiano. Gli agricoltori si can-didano a diventare protagonisti del pro-prio futuro” ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini.

IL SISTEMA DEI CONSORZI AGRARI IN CIFREFatturato: 3 miliardiAgricoltori: 300milaPunti vendita: 1300Quota mercato trattori: 25%

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A CREMONAIl Mercato è al Foro Boario (nel parcheggio di via Mantova, nei pressi della sede della Croce Rossa), ogni venerdì mattina, dalle ore 8 alle 13.

A CASALMAGGIOREIl Mercato degli Agricoltori è in Piazza Turati, ogni sabato mattina (in concomitanza con il mercato cittadino).

A CREMASiamo in via Terni, a pochi passi dal distributore automatico di latte, dalle ore 8 alle 12.30, ogni prima e terza domenica del mese.

A OSTIANOL’appuntamento è in Piazza Garibaldi, ogni quarta domenica del mese, dalle ore 8 alle 12.30.

A SORESINAIl Mercato si tiene tutti i lunedì, dalle 8 alle 13, nella piazza davanti al Palazzo Comunale.

Tutti gli appuntamenti:

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Page 46: Il Coltivatore Cremonese n.5/09

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SETTEMBRE/OTTOBRE - 09NUMERO 5 DAL TERRITORIO

L’Ufficio Zona di Soresina ha organiz-zato, dal 18 al 21 settembre, un Tour a Londra, rivolto ai propri Associati. Orga-nizzatore e capo gruppo di questa “av-ventura britannica” è stato Mauro Boni, funzionario dell’Ufficio di Soresina, che ha predisposto un intenso ed interes-sante programma, inserendo un’inedita visita all’interno del Parlamento Londi-nese (Houses of Parliament). Tra le tappe: Parliament Square, la Torre del Big Ben, Buckingham Palace, l’Ab-

Soci Coldiretti Soresina a Londra

bazia di Westmister, la Cattedrale di St. Paul, ma anche il celebre magazzino Harrod’s, la Piazza di Trafalgar Square, la Torre di Londra, Tower Bridge, la Piazza di Covent Garden, il Castello di Windsor, The British Museum e il divertentissimo museo delle cere ovvero Madame Tous-sauds. Numerose le adesioni e davvero entu-siastici i commenti raccolti tra i parte-cipanti, al termine del viaggio. Ogni momento è stato memorabile.

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