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Il Presidente Sergio Marini confermato alla guida della Coldiretti Marini: Ecco l’Italia che vogliamo dalla Politica Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro ANNO 67 numero 1 gennaio/febbraio 13 Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona CREMONESE IL Coltivatore Ettore Prandini Delegato Confederale di Coldiretti Cremona

Il Coltivatore Cremonese n.1/2013

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il periodico di Coldiretti Cremona

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  • Il Presidente Sergio Marini

    confermato alla guidadella Coldiretti

    Marini: Ecco lItaliache vogliamo dalla Politica

    Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art.1, comma 1, dcb CremonaAutorizzazione Tribunaledi Cremona 25/07/1951n. 33 del Registro

    ANNO 67numero 1gennaio/febbraio 13

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    Ettore PrandiniDelegato Confederale di Coldiretti Cremona

  • ColtivatoreCremoneseilDirezione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I pianoCremona - Tel. 0372499811Direttore responsabileSimone Solfanelli

    Redattore capoMarta Biondi

    Hanno collaborato a questo numeroMarco Benedini, Giacomo Maghenzani Dianella Mariotti, Maurizio InzoliAndrea Ragazzini, Maria Luisa Parmigiani Damiano Talamazzini, Bruno Toscani

    Progetto grafico e impaginazioneUP Uggeri Pubblicit Srl

    PubblicitUP Uggeri Pubblicit SrlC.so XX Settembre, 18 - CremonaTel. 0372 20586 - Fax 0372 26610www.uggeripubblicita.it

    StampaTipografia PizzorniTariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del RegistroPagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

    Questo mensile associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

    sommario2 Sergio Marini

    alla guida della Coldiretti

    3 Prandini Delegato Confederale

    4/5/6 L'Italia che vogliamo

    8/9 Direttiva Nitrati, incontro

    10/11 Crotta d'Adda,battaglia per l'agricoltura

    12/13 Riforma PAC

    15 Giovani Impresa

    17 Donne Impresa

    18/19 Datori di Lavoro

    20/21 22/23 Servizi Tecnici

    24/25 Patronato EPACA

    26/27 Fiscale

    28 Condifesa, assicurazioni

    29 Agricoltura in classe

    30 Mercati di Campagna Amica

    SERGIO MARINI CONFERMATO ALLA GUIDA

    DELLA COLDIRETTISergio Marini stato conferma-to per il secondo mandato alla guida della Coldiretti per altri quattro anni d a l l A s s e m b l e a elettiva celebrata gioved 24 gennaio 2013 a Roma, par-tecipata dai pre-sidenti regionali e provinciali e dai rappresentanti dei Movimenti.Nato a Terni il 27 luglio 1964, lau-reato in Scienze Agrarie presso lUni-versit di Perugia, il Presidente Marini stato eletto alluna-nimit, con scruti-nio segreto.V i c e p r e s i d e n t e nazionale stato eletto Mauro Tonello, nato a Codigoro (Ferrara) il 9 aprile 1960, Presidente della Federazione Regionale dellEmilia Romagna. Il Presidente della Federazione Regionale della Lombardia Ettore Prandini, nato a Leno (Brescia) il 27 luglio 1972, tra i componenti della nuova Giunta esecutiva nazionale che affiancher il Presidente Sergio Marini nelle prossime tappe della concretizzazione del Progetto di Coldiretti per il Paese. Fanno parte della nuova Giunta esecutiva anche Gabriele Calliari, nato a Romeno (Trento) il 2 gennaio 1959, Presidente della Federazione Regionale del Trentino Alto Adige, Tulio Marcelli, nato a Firenze il 14 settembre 1972, Presidente della Federazione Regionale della Toscana, Gennarino Masiello, nato a Benevento il 1 luglio 1972, Presidente della Federazione Regionale della Campania, Pietro Santo Molinaro, nato a Marano Marchesato (Cosenza) il 1 novembre 1958, Presidente della Federazione Regionale della Calabria, Roberto Moncalvo, nato a Chivasso (Torino) l8 agosto 1980, Presidente della Federazione Regionale del Piemonte, e Piergiorgio Quarto, nato a Carbonara di Bari il 7 gennaio 1970, Presidente della Federazione Regionale della Basilicata.

  • 3ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 IN PRIMO PIANO

    Il Presidentedi Coldiretti Lombardia

    Ettore Prandini Delegato Confederaledi Coldiretti Cremona

    Si parte dalle esigenze delle imprese agricole, dal mettere a fuoco una serie di problematiche che sono presenti anche in altre province ma che sono avvertite ancora pi forti nellagricoltura cre-monese: penso alla problematica della direttiva nitrati, alla necessit di dare reddito economico alle imprese agrico-le, alla difesa di un settore strategico eccezionale di questa provincia che quello zootecnico sia dal punto di vista del lattiero-caseario sia dal punto di vista del settore carne, della suinicoltura. La Federazione vicina a tutta la base associativa e ci faremo carico di tutte le esigenze, di ogni istanza, con limpegno di lanciare in modo ancora pi forte il progetto della filiera agroalimentare ita-liana. Lobiettivo dare una prospettiva di crescita e di sviluppo alle nostre imprese e alla nostra agricoltura. Con queste parole Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia e componente della giunta esecu-tiva della Coldiretti nazionale, ha aperto il suo incarico alla guida di Coldiretti Cremona, in qualit di Delegato Confederale. Lufficialit giunta gioved 7 febbraio, presso la sede provinciale di via Verdi, alla presenza del dott. Antonio Biso e del dott. Paolo Giannini, in rap-presentanza della Confederazione Nazionale, del Direttore regionale Giovanni Benedetti e del Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli. Quarantanni, originario di Leno (Brescia), Prandini laureato in giurisprudenza, conduce unazien-da zootecnica di bovini da latte e unimpresa vitivinicola con produ-zione di Lugana. E Presidente della

    Federazione Provinciale della Coldiretti di Brescia dal 2006, mentre dal 19 marzo 2012 al vertice di Coldiretti Lombardia, che rappresenta oltre 33mila imprese agricole sul territorio regio-nale. Al suo fianco avr il Direttore di Coldiretti Lombardia Giovanni Benedetti, designato Vice Delegato Confederale di Coldiretti Cremona.Prandini riceve il testimone da Eugenio Torchio, che ha rivestito il ruolo di Delegato Confederale dal 23 settembre 2009 e che stato chiamato ad altro incarico, al vertice del Consorzio Agrario di Milano-Lodi.Limpegno a Cremona del Presidente regionale, che dal 24 gennaio 2013 componente della Giunta esecuti-va nazionale che affianca il Presidente

    Sergio Marini, testimonia, come eviden-ziato dallo stesso Prandini, lattenzio-ne che la Confederazione nazionale ha posto e porr nel rilancio della Coldiretti di Cremona, nella volont di condurre la Federazione nei prossimi mesi alla fine del periodo di commissariamento e allelezione di una nuova dirigenza. Il mio impegno sar quello di essere presente in modo pi forte sul territorio ha sottolineato Prandini . Aggiungo,

    parlando ai Soci, che lagricoltura cremonese molto simile a quella di Brescia, e dunque, a maggior ragione, non ci perderemo in for-malismi ma cominceremo subito a lavorare insieme alle sfide che ci attendono sia a livello economi-co che sindacale. Ribadisco: piena valorizzazione della nostra agri-coltura e massimo impegno nel progetto della filiera tutta agricola e tutta italiana, nella convinzio-ne che molte risposte possano arrivare, e stanno arrivando, da un ruolo sempre pi importante dellimpresa agricola nella filie-ra economica agroalimentare. La nostra linea quella dellItalia che fa lItalia, puntando sul territorio, sul buonsenso e sulla responsa-bilit.

    Ettore Prandinicon il Presidente Sergio Mariniin occasione di Cibi dItalia

  • 4ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 LITALIA CHE FA LITALIA

    Marini: ecco l'Italia che vogliamo dalla Politica

    La Coldiretti guarda alle prossime ele-zioni con interesse e si prepara a pre-sentare le proprie proposte a tutti gli schieramenti politici con un documento articolato in dieci punti: L'Italia che vogliamo. Lo ha detto il Presidente nazionale Sergio Marini nel suo inter-vento allAssemblea elettiva, nel sotto-lineare limpegno di chiedere incontri a tutti i leader dei partiti in lizza. Per la prima volta ha sottolineato Marini troviamo un'attenzione all'agricoltura nei programmi dei diversi partiti. E un dato positivo e che valuteremo con cura nei contenuti al fine di verificarne il livello di condivisione e poi, al termine della campagna elettorale, daremo il giudizio della Coldiretti che rappresenta 1.600.000 iscritti.Siamo comunque di fronte ad unaccre-sciuta attenzione per il settore primario ha rilevato Marini che parte da una societ civile che crede e sostie-ne il nuovo modello agricolo portato avanti dalla Coldiretti che contribuisce in misura determinante alla crescita sostenibile del Paese. La gente ha ben presente l'importanza dell'agricoltura e la politica ne sta prendendo atto ricon-siderandone il ruolo e le potenzialit. Il nostro progetto ha proseguito Sergio

    Marini mette al centro l'impresa lega-ta al territorio, che fa della qualit e della creativit il suo punto di forza per competere sui mercati, ma anche una lotta spietata ai furbetti dellagroa-limentare che fanno affari con il falso Made in Italy. Il modello di sviluppo che vogliamo per la nostra agricoltura trae quindi nutrimento dai nuovi punti di forza del Paese. Nel fare un bilancio degli ultimi quattro anni ha detto il Presidente dellOrga-nizzazione possiamo affermare che ne esce una Coldiretti rafforzata sul piano organizzativo e sul piano della rappresentanza ed emerge soprattut-to il dato interessante del ritorno dei giovani in agricoltura e della speran-za che essi hanno di avere un futuro nel settore. Dieci anni fa agricoltura significava soltanto problemi sociali, problemi ambientali, costo per il Paese. Oggi ha puntualizzato quelli che erano problemi sono diventati delle opportunit. Lagricoltura si inventata un nuovo modello di sviluppo basato sulla piccola e media impresa, sul pro-dotto fortemente legato al territorio, distinguibile in quanto riunisce in s tutti i punti di forza del Paese come il paesaggio, linnovazione e la creativit

    e li aggiunge come valore aggiunto a prodotti e servizi. C un problema di reddito di cui cono-sciamo le cause che sono legate alla crisi economica e al calo dei consumi che speriamo, anche se siamo poco fiduciosi, possa iniziare a superarsi alla fine di questanno, al furto di valore nella filiera e al furto di identit dei nostri prodotti. E per tale motivo ha sostenuto Marini che abbiamo avvia-to da tempo il progetto di filiera agri-cola italiana con risultati soddisfacenti, basato sui due marchi di Campagna amica e Filiera agricola italiana, che ha come obiettivo di accorciare la filie-ra e di valorizzare e promuovere nel nostro Paese e nel mondo lItalia vera, e abbiamo avviato una grande battaglia contro le contraffazioni e le sofisti-cazioni, puntando sulle garanzie che possono essere date da una corretta etichettatura del prodotto. Per quanto riguarda i temi internazio-nali ha rilevato Marini confermiamo la nostra insoddisfazione sul tema della riforma della politica agricola comuni-taria dove le poche modifiche appor-tate dal Parlamento non sono ancora sufficienti e presuppongono un forte impegno del Governo nazionale in sede europea. Bench a livello nazionale ci sia qualche segnale positivo riteniamo che la capacit italiana di essere piena-mente in grado di difendere in Europa il nostro modello agricolo sia ancora inadeguata. Per questo ha concluso il Presidente della Coldiretti il nostro documento in dieci punti Lltalia che vogliamo parte dallesigenza di un governo globale di beni comuni come il cibo contro gli effetti di una glo-balizzazione senza regole, chiede di portare pienamente lItalia in Europa e arriva fino alletica che deve traguar-dare insieme alla politica anche le forze sociali e tutti i cittadini.

    Il Presidente Sergio Marini con la nuova Giunta esecutiva della Coldiretti

  • 5ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 LITALIA CHE FA LITALIA

    LITALIA CHE VOGLIAMOSintesi del documento che propone la via di Coldiretti allo sviluppo del Paese

    1. Noi vogliamo unItalia che si spen-da per un governo globale dei beni comuniNon c possibile globalizzazione senza globalizzare anche le regole. Il cibo va collocato ai vertici dell agenda della politica globale e nazionalerico-noscendo il valore strategico dellagroa-limentare contro il deserto di marchi, e la scellerata delocalizzazione dellin-dustria italiana. 2. Noi vogliamo unItalia con pi Europa e unEuropa con pi ItaliaPer avere la forza e lautorevolezza di costruire un contesto di regole, a sal-vaguardia dei beni comuni, necessario lavorare alacremente alla costruzione degli Stati Uniti dEuropa.Dobbiamo essere in grado di portare pienamente lItalia in Europa, facen-do s che la nuova Politica Agricola Comunitaria riconosca il valore strate-gico del modello italiano. 3. Noi vogliamo unItalia sussidiaria e solidaleLa sussidiariet diventa strumento cardine per gestire la semplificazione burocratica e i principi di solidariet sono indispensabili per superare le dise-guaglianze.Nelle nostre imprese lintreccio fra sus-sidiariet e solidariet ha contribuito a mantenere la coesione territoriale, il legame fra generazioni, fra donne e uomini. In tutti i momenti in cui il Paese ne ha avuto bisogno Coldiretti sempre stata presente. 4. Noi vogliamo unItalia che investa sui suoi punti di forzaPatrimonio storico ed artistico, paesag-gio, biodiversit, ricchissima articolazio-ne territoriale, originalit e creativit, gusto e passione, intuito e buonsenso sono le risorse che garantiscono quel valore aggiunto inimitabile e non delo-calizzabile al saper fare italiano. Lo dimostrano i primati dellItalia nel mondo, in termini di valore aggiunto per ettaro, di export, di qualit e sicurezza alimentare, di contributo positivo al Pil,

    che ci hanno permesso di mantenere vitale un numero di imprese senza eguali in Europa. 5. Noi vogliamo unItalia che fa lIta-liaEsiste a nostro giudizio una via italiana allo sviluppo, aggiuntiva se non sostitu-tiva di quella finora dominante. Il successo del nostro progetto la dimostrazione che questa strada per-corribile e virtuosa: - perch distintiva, legata cio a punti di forza esclusivi del nostro Paese;- perch durevole, in quanto ancorata a fattori non delocalizzabili;- perch replicabile in tutti i settori delleconomia;- perch arricchisce e non consuma i valori da cui trae nutrimento. 6. Noi vogliamo unItalia in cui ci sia buona politicaPer accompagnare la crescita, abbiamo bisogno di buona politica in primo luogo per perseguire un pi ampio inte-resse di carattere generale, ci che si

    definisce bene comune. E per la nostra agricoltura chiediamo un impegno speculare:- verit, per garantire trasparenza ai cittadini consumatori - giustizia, per contrastare la rendita e ridistribuire il valore aggiunto a vantag-gio di chi lo produce - legalit, per impedire i fenomeni che minacciano il valore del marchio Italia. 7. Noi vogliamo unItalia che sappia alimentare la fiduciaLa carenza della fiducia dentro le nostre famiglie rappresenta un fattore di compressione di consumi e inve-stimenti e impedisce la condivisione sociale nei confronti di serie politiche di contenimento del debito pubblico.La nostra agricoltura contribuisce ad attrarre e a trattenere pi giovani rispetto agli altri comparti economici. Ci accade perch essi colgono quella cifra di futuro che consente loro di scommettere sullintrapresa economi-ca

    Il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini

    entra nella Giunta Nazionale

    Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, 40 anni, originario di Leno, nel Bresciano, dal 7 febbraio 2013 Delegato Confederale di Coldiretti Cremona, entrato nella nuova giunta esecutiva della Coldiretti nazionale guidata dal Presidente Nazionale Sergio Marini, confermato il 24 gennaio allunanimit per altri quattro anni dallAssemblea composta dai presidenti regionali e provinciali e dai rappresentanti dei movimenti.

    La squadra al vertice della pi importante associa-zione di imprese agricole dItalia ha unet media di 45 anni, con cinque dei nove componenti che hanno fra 33 e 43 anni. Anche questo commen-ta Ettore Prandini segno della capacit della nostra Organizzazione di creare un legame fra ge-nerazioni per il progresso dellItalia. Ringrazio per la fiducia che mi stata accordata e non posso che confermare il massimo impegno nellambito del percorso politico economico e culturale traccia-to in questi anni dal Presidente Sergio Marini".

  • 6ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 LITALIA CHE FA LITALIA

    8. Noi vogliamo unItalia dove il benessere torni a contare pi del PILSe tutto merce e il Pil diventa lunico misuratore del benessere, la finanza prende il sopravvento sulleconomia reale. E tempo di ripensare lo svilup-po in una logica di benessere secondo principi di sostenibilit, etica del lavoro e coesione sociale. Dentro al consumo di cibo c la cultura dei territori, la tipicit e la creativit di tutta la gente che ha generato quel cibo. Dentro il cibo c la sicurezza alimentare che noi abbiamo garantito. Dentro i nostri farmers market si stanno gene-rando nuova economia e nuova occupa-zione, nuova qualit della vita. 9. Noi vogliamo unItalia che riscopra

    i valori della comunitLa crisi ci ha fatto riflettere sulla neces-sit di investire su valori che non cono-scono erosione: la socialit, lamicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualit, la solidariet.in essi c la chiave per potersi integrare nel mare della globalizzazione senza smarrirsi. I canali emotivi che abbiamo saputo creare con i consumatori e i cittadi-ni, attraverso le iniziative nelle scuole, nelle piazze, nei borghi, nelle campagne, rispondono a questa domanda di pros-simit e sono esse stesse fondanti della comunit. 10. Noi vogliamo unItalia dove letica sia al primo postoUna molteplicit di episodi in questi anni

    ha messo a nudo le debolezze del ceto politico nazionale e locale, generando indignazione e pulsioni antipolitiche. Pulsioni comprensibili, ma non prive di contraddizioni, perch scaricando le colpe sul soggetto pi visibile mettono da una parte le responsabilit di altri soggetti economici e, in taluni casi, anche delle forze di rappresentanza.Noi abbiamo tenacemente tenuto insie-me gli interessi particolari dei nostri imprenditori con quelli pi generali dei cittadini e quindi del Paese. Labbiamo fatto con lobiettivo di offrire ai nostri associati e ai cittadini, da un lato, una chiave di soluzione delle problemati-che delloggi, e dallaltro, per donare ai nostri figli e al Paese le radici di un nuovo civismo.

    Marini: Con Fai sbarcheremo sui mercati esteri

    Uno sbarco in grande stile sui mercati esteri con i prodotti della filiera agrico-la italiana e il varo allinterno di super-mercati e gdo in genere della Bottega italiana, spazio dedicato al prodotto firmato dagli agricoltori italiani che garantisce italianit, qualit ed equa distribuzione del valore. Sono queste le direttrici di un lavoro, gi impostato nel primo mandato, con cui il Presidente di Coldiretti Sergio Marini, riconfermato alla guida della maggiore Organizzazione agricola ita-liana, si appresta a iniziare il nuovo

    quadriennio.Stiamo organizzando una piattaforma pubblico-privata per i mercati inter-nazionali ha dichiarato Marini nel giorno della riconferma caratterizzata dal marchio di qualit Fai (Firmato dagli Agricoltori Italiani) rivolta appunto a promuovere linternazionalizzazione del paniere Italia di qualit. Nessuno lha saputo fare in passato, nonostante si siano sprecati tanti soldi per struttu-re finalizzate a questo obiettivo. Non a caso oggi c tanto falso Made in Italy nel mondo. Sul piano naziona-

    le aggiunge Marini rafforzeremo la rete di Campagna Amica e le sue botteghe dove si fa vendita diretta, ma partir anche lo spazio Bottega ita-liana allinterno della Gdo, che offrir un paniere a marchio Fai. Spazio, che qualcosa pi di un corner, dove ci saranno esclusivamente prodotti della filiera agricola italiana che hanno la certificazione della nostra Fondazione Campagna Amica.In vista delle elezioni, Marini non manca di lanciare un messaggio al Governo che verr, con la richiesta di mettere definitivamente al centro dellagenda agricola lagricoltura, lalimentazione, il cibo, lambiente e il territorio. Il Paese deve tornare a uno sviluppo sostenibile e deve farlo nel breve. Su piano fiscale vorremmo anche che venisse meno il pregiudizio secondo il quale lagricol-tura non paga le tasse. Lo stesso pre-giudizio che ha portato a una Imu che non va bene e che va rivista come ha riconosciuto lo stesso premier Monti. Marini si sofferma infine sul negoziato relativo alla politica agricola comu-nitaria, osservando che le modifiche apportate dal Parlamento europeo con lodierno voto sono un miglioramento ma non completamente soddisfacenti.

  • Tutti gli appuntamentiCREMONAAl Foro Boario, il venerd mattinaSORESINADavanti al Palazzo Comunale, il lunedCASALMAGGIOREIn Piazza Turati, il sabatoVESCOVATOIn piazza Roma, il sabato CASTELLEONEIn via Garibaldi, il sabatoPIZZIGHETTONEAl Torrione del guado, il giovedCREMAVia Terni, la 1 e la 3 domenica del mese(+ alcuni eventi)BAGNOLO CREMASCOIn piazza Aldo Moro, la 2 domenica del mesePANDINOIn via Umberto I, il 2 e il 4 luned del mese(+ alcuni eventi)LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA a Cremona, in via Buoso da Dovara, 29

    Ogni variazione o aggiornamento viene segnalato sul sito di Coldiretti Cremona, allindirizzo www.cremona.coldiretti.it

    IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICAIN PROVINCIA DI CREMONAI prodotti a km zero direttamentedagli Agricoltori ai Consumatori

    IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICAIN PROVINCIA DI CREMONAI prodotti a km zero direttamentedagli Agricoltori ai Consumatori

    Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone ruraliPSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

    http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

  • 8ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 SINDACALE

    Direttiva nitrati, affollato incontro promosso da Coldiretti

    A Rivolta dAdda, nellambito della Fiera di SantApolloniaDirettiva Nitrati, una vittoria dellagricoltura: questo il titolo dellincontro proposto da Coldiretti Cremona luned 4 febbraio a Rivolta dAdda nellambito della Fiera di SantApollonia. Alle ore 21, quando lappuntamento ha preso le mosse, la sala convegni di via Cesare Battisti era gremita, con circa cento imprenditori agricoli e operatori economici presenti, interes-sati da un tema dal quale dipende il futuro di tante imprese agricole e della stessa zootecnia lombarda.Al tavolo dei relatori cerano il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli e Marco Benedini, Responsabile provin-ciale dei Servizi tecnici. A loro il compito di ripercorrere un cammino che ha visto la Coldiretti sempre determinata (anche quando gli altri davano per scontato che non ci fosse pi niente da fare per correggere decisioni sbagliate, prese ventanni fa) a chiedere di rivedere la direttiva nitrati, con una nuova definizione delle zone vulnerabili che partisse dallaccertamento delle vere responsabilit in fatto di inqui-namento delle acque. Non si poteva permettere il massacro della zootecnia lom-barda in nome di una direttiva inaccettabile e di una delimi-tazione sbagliata delle aree vulnerabili hanno evidenziato i relatori, definendo una grande vittoria dellagricoltura il fatto che il Parlamento italiano abbia votato la modifica dei criteri di applicazione della Direttiva nitrati.Il provvedimento, inserito nel Decreto Sviluppo, ha disposto la revisione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agri-cola, prevedendo al contempo, nelle more dell'audizione della nuova mappa, e comunque per non pi di un anno, che nelle attuali zone vulnerabili da nitrati si applichino le disposizioni previste per le zone non vulnerabili. Sono state riconosciute le buone ragioni portate avanti dalla Coldiretti per la gestione di un problema la cui origine molto pi diversificata rispetto a quella agricola ha ribadito in proposito Solfanelli , ma che, se non si fosse intervenuti, rischiava di mettere in ginocchio la zootecnia del nord Italia e in particolare della Lombardia, con migliaia di aziende destinate a chiudere, con conseguente perdita di posti di lavoro e di produzioni Made in Italy a favore

    di quelle di altri paesi europei. Grazie alla tenacia di Coldiretti si riaperto la partita, ed oggi c la possibilit di scrivere nuove regole, che tengano conto di una realt molto pi com-plessa e variegata di quella disegnata fino a oggi, valutando il peso degli scarichi urbani e delle industrie.Particolarmente approfondita ed apprezzata stata la rela-zione di Marco Benedini, Responsabile dei Servizi tecnici di Coldiretti Cremona: nel suo intervento, arricchito dalla proiezione di slide, ha fatto il punto sulla normativa di riferi-mento, ha mostrato la carta provinciale della vulnerabilit da nitrati, ha ricordato gli adempimenti amministrativi previsti per gli allevamenti e per le aziende non zootecniche, per poi riassumere regole e divieti, controlli, sanzioni, deroghe. E cos approdato ai pi recenti studi, che, sfruttando la tecnica degli isotopi, si sono prefissi di dimostrare la vera origine dellinqui-namento delle acque da nitrati e i fenomeni ad essi correlati, compresa la capacit denitrificante di parecchi areali oggi classificati in zona vulnerabile. I risultati di questi studi ha detto Benedini evidenziano chiaramente quanto lattivit zootecnica sia solamente una concausa delle problematiche legate ai nitrati. Tali studi sono sicuramente preparatori e di indirizzo al compito affidato ad ISPRA, finalizzato allaggior-namento delle zone vulnerabili e dei Programmi di Azione Regionali.Agli interventi dei relatori seguito un dibattito attento, puntuale, che ha ulteriormente confermato lattualit, e la qualit, dellincontro promosso da Coldiretti Cremona. Si parlato anche del forte intervento della prima Organizzazione agricola del paese, che per bocca del Presidente regiona-le Ettore Prandini ha denunciato la presenza, in Regione Lombardia, di lobby economiche che stanno mettendo in dub-bio la legittimit della sospensione della mappa nitrati votata dal Parlamento italiano. In proposito il Direttore Solfanelli ha ribadito la determinazione di Coldiretti nellagire a tutela delle imprese agricole, difendendo la necessit di ridefinire le zone vulnerabili a partire dalla verifica della vera origine degli inquinamenti da nitrati. (m.b)

  • 9ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 SINDACALE

    Nitrati, c chi lavora controgli agricoltori: lobby economiche

    in azione contro le aziendeIn Regione Lombardia c chi lavora contro le aziende agri-cole e contro lItalia. Cos Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia, ha replicato alla presa di posizione dellassessore regionale allAgricoltura Giuseppe Elias, che ha messo in dubbio la legittimit della sospensione della mappa nitrati votata dal Parlamento italiano.

    Il giorno dopo lapprovazione della legge che salva migliaia di aziende zootecniche, altrimenti destinate alla chiusura spiega Prandini , da ambienti dellassessorato regionale allAgricoltura sono partite telefonate a esponenti di lobby economiche che agiscono contro gli interessi delle imprese agricole. Un atteggiamento vergognoso che antepone le con-venienze di pochi al bene comune.

    Il Presidente Prandini afferma anche: E disonesto sostenere che con la sospensione della mappa delle zone vulnerabili verranno bloccati i contributi europei agli agricoltori. Non vero, anche perch lavvio di una procedura di infrazione non vuole assolutamente dire che ci saranno poi dei provvedimen-ti. Affermare il contrario solo un modo di fare terrorismo psicologico. LItalia ha decine di procedimenti aperti per procedure di infrazione in diversi settori, cos come la Francia e altri Paesi. Si tratta di iter normali in caso di situazioni controverse.

    Secondo la Coldiretti semplicemente necessario verificare lorigine degli inquinamenti da nitrati, che dipendono anche da industrie e scarichi civili. Non vogliamo che lagricoltura venga usata come capro espiatorio per fare gli interessi di pochi a danno di migliaia di aziende. Noi non ci stiamo e dimostreremo qual la realt con studi e ricerche di enti terzi afferma ancora Prandini, che poi conclude: Non lasceremo vincere le lobby e le loro contiguit con alcuni settori dellas-sessorato regionale, dimostreremo chi sono i veri inquinatori.

    Troppo facile prendersela con i pi deboli, quindi con gli agricoltori. Noi difendiamo loro, altri invece seguono logiche diverse.

    Coldiretti: Pronti a fare i nomidi chi rappresenta le lobby anti agricoltura

    Siamo pronti davanti a chiunque a fare i nomi di chi vorrebbe boicot-tare la sospensione della mappa delle zone vulnerabili della direttiva nitrati. Questa la risposta di Ettore Prandini, Presidente della Coldiret-ti Lombardia, alle dichiarazioni dellassessore regionale allAgricoltura Giuseppe Elias circa la genericit delle accuse lanciate da Coldiretti Lombardia sulle manovre per bloccare la sospensione della mappa nitrati.

    Sappiamo che alcuni funzionari dellassessorato regionale allagri-coltura hanno contattato esponenti di aziende produttrici di impianti a biogas e denitrificazione per rassicurarli sullimpegno dellassesso-rato di non far applicare la norma di revisione delle zone vulnerabili informandoli, al contempo, che alcuni esponenti dellassessorato si sarebbero mossi a livello europeo affinch lUnione Europea si impe-gnasse a bloccare lapplicazione della legge approvata dal Parlamento italiano. La scusa per tale azione sarebbe stato un presunto contra-sto, che non esiste, con la normativa comunitaria. Lassessore Elias deve poi smettere di raccontare la favola che i premi Pac alle aziende verranno sospesi, perch si tratta di una notizia infondata e utilizzata strumentalmente per spaventare gli agricoltori. LItalia ha gi diverse procedure di pre-infrazione, su settori differenti dallagricoltura, che per non hanno comportato finora lirrogazione di sanzioni, visto che si tratta ancora di iter in corso.

    E emblematico che la Regione Lombardia su questa partita della sospensiva della mappa nitrati conclude Prandini abbia cercato direttamente contatti con lUnione Europea senza parlare prima con il Ministero e con il Governo, di fatto scavalcandoli. Siamo sicuri che lattuale ministro dellAgricoltura, Mario Catania, sia schierato dalla parte degli agricoltori sulle posizioni di Coldiretti.

    mArini: DAl minisTro Clini ArroGAnZA PoliTiCA sUi niTrATi Siamo di fronte ad un grave atto di arroganza politica del Ministero dellAmbiente verso le leggi approvate dal Parlamento. E quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini nel commentare la lettera con cui il Ministero dellAmbiente guidato da Corrado Clini, in violazione della disciplina recentemente approvata in materia di tutela delle acque dallinquinamento provocato dai nitrati, ha chiesto alle Regioni di impegnarsi a confermare, nel pi breve tempo possibile le attuali designazioni secondo la linea di condotta gi adottata dalla regione Emilia Romagna. In sostanza, in vista della Conferenza Stato Regioni, si chiesto alla Regioni di compiere un atto illegittimo con la conferma dellattuale perimetro delle zone cos dette vulnerabili a prescindere dai nuovi e diversi criteri fissati dalla legge. A questo proposito listituto Superiore per la Protezio-ne e Ricerca Ambientale (ISPRA) ha elaborato i parametri per lanalisi dellimpatto di tutte le pressioni sullo stato delle acque, dagli scarichi dei depuratori urbani ai fanghi di depurazione fino alla valutazione degli insediamenti industriali. Le Regioni devono assumere precise responsabilit rigettando le indebite e illegittime pressioni del Ministero dellAmbiente. E evidente che la Coldiretti pronta ad agire a tutela dei propri soci in tutte le sedi e forme, si tratta infatti di ristabilire la verit e se necessario - ha concluso Marini - attiveremo una task force per monitorare le vere fonti di inquinamento che evidentemente si ha interesse a non fare emergere.

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    DAL TERRITORIO

    Terreni a Crotta dAdda, nella zona interessata dalla centrale idroelettrica.La realizzazione della centrale,che comporter un innalzamento di tre metri del livello dellAdda, andr a colpire una zona agricola gi particolarmente soggetta a problematiche di allagamento

    Progetto di una centrale idroelettrica a Crotta dAdda

    Coldiretti tutela le imprese agricoleAnche i Comuni in prima linea

    Enti locali e agricoltori uniti, nellespri-mere preoccupazione e nel chiedere che sia ascoltata la voce di chi vive e opera sul territorio, di fronte al progetto di una centrale idroelettri-ca nellultimo tratto del fiume Adda. Limpianto sorgerebbe a Castelnuovo Bocca dAdda, nel Lodigiano, coinvol-gendo unampia fascia di territorio cremonese posta allinterno del Parco Adda Sud, lungo lasta del fiume, tra i comuni di Crotta dAdda e Spinadesco, fino a Pizzighettone.Gli Amministratori pubblici, la Coldiretti, i Consorzi di Bonifica e il Parco stanno facendo fronte comune, nella richie-sta che si valuti appieno limpatto di unopera che stando al progetto per alimentare la centrale creerebbe un invaso di 3 milioni di metri cubi dac-qua, comportando un innalzamento di tre metri del livello dellAdda, con un rigurgito del bacino destinato a risalire per 14 chilometri. Della vicenda si iniziato a parlare

    allinizio di gennaio, quando il Comune di Crotta dAdda, venuto a conoscenza del progetto (sul quale in precedenza regnava il silenzio, nonostante due conferenze di servizio gi tenute in Provincia di Lodi, la prima in data 11 maggio 2011, la seconda in data 11 aprile 2012), ha dato avvio a una forte azione di informazione e sensibilizza-zione. In un primo incontro promosso l11 gennaio 2013 dallAmministrazione comunale di Crotta dAdda, il Sindaco Renato Gerevini e lAssessore allam-biente Gianguido Abbiati hanno sot-tolineando il mancato coinvolgimento delle Amministrazioni locali e dato voce alle riserve della piccola comuni-t, sottolineando i pesanti effetti che il massiccio innalzamento della falda potrebbe avere sul patrimonio vegeta-le, animale, sulla tenuta delle sponde, sullintero assetto idrogeologico di quel tratto di fiume. Da qui la decisione del Comune di con-

    ferire alling. Stefano Allegri lincarico di realizzare studi e rilievi idraulici per valutare limpatto ambientale dellope-ra, e la richiesta di supporto rivolta in primis alle Organizzazioni agricole, per una stima dei danni dal punto di vista agronomico. Immediata stata la risposta di Coldiretti Cremona, presente allincon-tro a Crotta con il Direttore Simone Solfanelli e con il Responsabile dei Servizi Tecnici Marco Benedini, oltre che con tutti gli imprenditori agri-coli coinvolti dallintervento, e con Francesca Toscani, Segretario della Zona Coldiretti di Codogno.Coldiretti Cremona ha ribadito limpe-gno di dare tutto lappoggio, pratico e tecnico, alla realizzazione dello studio, condividendo il timore che il progetto possa creare gravi danni allagricoltu-ra locale, alle aziende operanti lungo lAdda, allambiente. Sono seguiti ulteriori passi: prima un incontro in Provincia a Cremona, con lAssessore allAgricoltura e allAmbien-te Gianluca Pinotti, luned 14 gennaio, poi il vertice in Provincia a Lodi, il 30 gennaio, convocato dallassessore allAmbiente Elena Maiocchi in accordo con il collega cremonese. Al tavolo sedevano i rappresentanti dei comuni rivieraschi, le Organizzazioni agricole, i Consorzi di Bonifica e il Parco Adda Sud, nonch i progettisti dellimpianto. Su forte pressing di Coldiretti, si deci-so che sar costituita una commissione tecnica chiamata a studiare le conse-guenze dellinnalzamento della falda e

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    DAL TERRITORIO

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    gli effetti sui terreni agricoli.Con soddisfazione rileviamo che passata la linea fin dallinizio proposta dalla nostra Organizzazione, in piena sintonia con i Comuni interessati: quella cio, di promuovere un quadro approfondito della questio-ne, attraverso uno studio dellimpatto dellopera sul territorio. Si compiuto un passo importante per improntare un percorso allinsegna della trasparen-za e del vero coinvolgimento di enti locali, aziende agri-cole e realt ambientali ha evidenziato il Direttore Simone Solfanelli, presen-te al summit con i tecnici Marco Benedini e Andrea Ragazzini. Coldiretti Cremona si pre-sentata allappuntamento con una prima Relazione agronomica e stima del danno fondiario potenzia-le. Premesso che unindagine volta a far emergere i potenziali danni causati dallinnalzamento della falda freatica richiederebbe lacquisizione di infor-

    mazioni e di dati scientifici relativi allandamento della falda monitorando la stessa per almeno un anno, posizio-nando in loco una rete piezometrica adeguata hanno precisato i tecnici di Coldiretti e poich in questa fase

    la mancanza di tempo non consente di operare in tal senso, si scelto di procedere allanalisi di unarea rappre-sentativa, che gi stata oggetto di

    studi e approfondimenti legati a pro-blematiche simili. I tecnici Coldiretti hanno dunque portato una serie di dati acquisiti in due annate agrarie a segui-to di altri fenomeni di allagamento gi verificatisi a Crotta, nelle zone ora

    interessate dalla Centrale (allagamenti, con gravi danni per lagricoltura, allora ascrivibili allinnal-zamento della falda dovuto alle perdite delladiacente Canale Navigabile Milano-Cremona-Po). La commissione costituita dalle Province di Cremona e Lodi con il compito di studiare a fondo impatto e criticit, seguendo poi lintero iter, raduner i tec-nici incaricati dai Comuni e dalle Organizzazioni agrico-le, insieme ai geologi desi-gnati dal progettista e dalla societ che intende realiz-zare la centrale. Intanto,

    ci si prepara alla terza Conferenza dei Servizi, che questa volta vedr la pre-senza dei Comuni e dei rappresentanti dellagricoltura. (m.b.)

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    POLITICHE COMUNITARIE

    Riforma Pac, il voto nel Parlamento UE non valorizza l'agricoltura

    Non valorizza chi vive e lavora in agri-coltura e favorisce il permanere delle rendite fondiarie in contrasto al docu-mento firmato da tutte le organizzazio-ni agricole, cooperative e sindacati del lavoro italiani il 17 novembre 2011 per una riforma della Politica Agricola che chiedeva di indirizzare i benefici della Pac prioritariamente verso le imprese agricole che sono orientate al mercato e operano sul territorio, anche attraverso forme di aggregazione e di integrazio-ne, che in modo professionale creano reddito e producono alimenti ed effetti positivi per la societ. E quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel com-mentare gli emendamenti approva-ti dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo sulla proposta della Commissione Europea in materia di riforma della Politica Agricola Comune. Il compromesso adottato dalla commis-sione agricoltura del Parlamento Europeo d la possibilit agli Stati membri di stabilire che i pagamenti diretti siano erogati agli agricoltori che mantengono

    le superfici agricole in uno stato idoneo al pascolo o alla coltivazione, e di defi-nire una lista negativa di soggetti che non possono essere considerati a priori come agricoltori in attivit (aeroporti, ferrovie, ecc.). Nega invece la possibilit agli Stati membri di stabilire i criteri affinch non siano concessi pagamenti diretti a una persona fisica o giuridica le cui attivit agricole non rappresentano una parte predominante dellinsieme delle sue attivit economiche. Per quanto riguarda il tetto per gli aiuti confermata la proposta del rela-tore che appoggia la proposta della Commissione inerente allapplicazione di tassi di degressivit, con un massi-male di 300.000 euro. In merito alla convergenza interna i deputati chiedo-no che limporto del massimale nazio-nale da distribuire il primo anno sia limitato a un importo non inferiore al 10% (al posto del 40% proposto dalla Commissione) e che entro il 2019 tutti i diritti allaiuto possano avere un valore unitario uniforme o possano scostarsi dal valore medio unitario fino al 20%.

    Inoltre al termine del periodo (2019) gli Stati membri possono stabilire che i premi non vengano ridotti di pi del 30% rispetto al primo anno di applica-zione (2014). In deroga a tale sistema gli SM possono adottare un sistema di convergenza interna per uniformare una parte dei titoli di pagamento (al 2021). Inoltre, viene proposto un pagamento annuo integrativo sui primi 50 ettari di un importo da definire sino al 30% del massimale nazionale.Per quanto riguarda il greening viene proposta lesenzione dellapplicazione delle corrispondenti pratiche agricole per le aziende con superficie inferio-re a dieci ettari. Le aree di interes-se ecologico vengono limitate al 3% degli ettari ammissibili a seminativo (dal 1 gennaio 2016, la percentuale di cui sopra aumentata al 5%), con lesenzione dellapplicazione alle colture permanenti. Avranno diritto ipso facto al pagamento della componente ecolo-gica i beneficiari delle misure agroam-bientali-climatiche (sviluppo rurale), gli agricoltori con metodo biologico e gli agricoltori le cui aziende sono ubicate in aree natura 2000. Gli agricoltori con pi del 75% della loro superficie ammissibile coltivato con colture sommerse dallacqua per una parte significativa dellanno sono esenti dagli obblighi relativi alla diversificazio-ne delle colture e alle aree ecologiche. Per quanto riguarda i giovani agricoltori viene confermato lobbligatoriet del regime per un importo minimo pari al 2% della dotazione nazionale, con possibilit di incremento. Il pagamento potr essere concesso sino un massimo di 100 ettari (al posto dei 25 ettari pro-posti dalla Commissione). Il sostegno accoppiato potr essere con-cesso a tutti i prodotti agricoli (Allegato I del Trattato UE) per un ammontare di risorse pari al 15% del massimale nazionale per gli aiuti diretti (la propo-sta UE prevedeva solo alcuni prodotti beneficiari del sostegno per un ammon-tare di risorse pari al 5% con possibi-lit del 10%). In via prioritaria saranno

    Bilancio Ue, risorse ridottesi premi chi vive e lavora di agricoltura

    La riduzione in termini reali per lagricoltura comunque importante. Naturalmente ci aspet-tiamo che il Parlamento posso contribuire a migliorare la proposta finanziaria. Certo che, a questo punto, diventa fondamentale che le risorse cos diminuite vadano riorientate pre-miando chi vive e lavora di agricoltura e alle attivit rivolte alla produzione di cibo e alla sostenibilit ambientale. E quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare laccordo raggiunto dai Capi di Stato e di Governo sul bilancio dellUnione Europea che dovr essere ora confermato dal Parlamento Europeo. E evidente che in questo momento storico in cui lEuropa dovrebbe rafforzare una rinnovata centralit, lindisponibilit di alcuni paesi a dotare il bilancio di adeguate risorse - conclude Marini - non genera certo quel clima di fiducia verso una prospettiva di maggiore integrazione.

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    POLITICHE COMUNITARIE

    privilegiate le produzioni che gi hanno beneficiato del sostegno accoppiato nel periodo 2010-2013 e gli agricoltori che detenevano diritti speciali.Gli Stati membri possono istituire un regime semplificato per i piccoli agri-coltori, in tal caso gli agricoltori che hanno diritto ad un pagamento inferiore a 1.500 euro sono automaticamente inclusi nel regime dei piccoli agricoltori (con possibilit di recedere).Per quanto riguarda lintervento pub-blico e lammasso privato i prezzi di riferimento potranno essere aggiornati ad intervalli regolari anche in funzione della produzione, dei costi dei fattori produttivi e delle tendenze dei mercati, con lestensione al frumento duro.Nel settore dellolio doliva si va verso il modello ortofrutticolo. I program-mi triennali saranno gestiti dalle Op e dallinterprofessione. Tra le condizio-ni obbligatorie di commercializzazione dellortofrutta prevista lindicazione del paese di origine in etichetta; per i prodotti freschi rientra (era stato esclu-so dalla proposta UE).Per lo zucchero si propone la ripresa e laggiornamento del regime delle quote produttive fino alla campagna 2019-2020. Anche per i vigneti i deputati

    chiedono la ripresa e laggiornamento dell'attuale regime dei diritti d'impianto fino alla campagna 2029-2030.Per il latte e i prodotti lattiero caseari i deputati confermano le regole contrat-tuali approvate nel pacchetto latte (inclusa programmazione produttiva). Inoltre, per il periodo post quote (post 2015) proposta lintroduzione di un nuovo meccanismo per risolvere situa-zioni di squilibrio nel mercato lattiero in seguito a variazioni nellandamento dei costi e dei prezzi di produzione. I deputati propongono il rafforzamento del ruolo e dellefficacia delle Op che possono essere riconosciute per tutti i settori.Per gli Stati membri come lItalia, che hanno optato per Piani di sviluppo rurale regionali, la commissione agri-coltura del Parlamento europeo propone di introdurre la possibilit di avere, al contempo, un programma nazionale per talune misure e programmi regionali per le misure restanti. Inoltre, sempre per gli Stati membri a programmazione regionale, sintroduce la possibilit di compensare le somme non utilizzate di uno o pi programmi di sviluppo rurale con somme spese oltre tale limite da altri programmi di sviluppo rurale.

    Nellambito dei sottoprogrammi temati-ci, viene inoltre espressamente prevista la possibilit di inserire nei programmi di sviluppo rurale un sottoprogramma per le donne nelle zone rurali. Infine, con la misura sulla cooperazio-ne, stata introdotta la possibilit di promuovere, oltre alle filiere corte e i mercati locali, anche i circuiti regionali brevi e i prodotti di qualit.A questo si aggiunge la proposta di un sostegno riconosciuto gli agricoltori o alle associazioni/organizzazioni di pro-duttori, a copertura dei costi di parte-cipazione a regimi nazionali quali quelli per le produzioni da filiere alimentari corte o su scala locale. Nellambito della stessa misura, viene inoltre prevista la possibilit di concedere, per queste produzioni, un aiuto alle attivit di pro-mozione ed informazione.Dopo la definizione del Quadro finan-ziario pluriennale, lassemblea plenaria del Parlamento europeo dovr appro-vare i testi sulla Pac nel mese di marzo. Successivamente, inizier il vero e pro-prio negoziato con il Consiglio per rag-giungere un accordo politico definitivo entro il mese di giugno 2013. Sul fatto che la nuova Pac slitter di almeno un anno ci sono ormai pochi dubbi.

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    GIOVANI IMPRESA

    Giacomo MaghenzaniSegretario

    Giovani Impresa

    Risultati migliori, se in azienda presente un giovane

    Oscar Green 2013, iscrizioni aperte

    Sono 675.053 le imprese giovani in Italia. Uno degli ostacoli maggiori allavvio di unattivit imprenditoriale

    da parte dei giovani la difficolt daccesso al credito

    Oggi sono 675.053 le imprese giovani presenti in Italia, la cui maggioranza opera nel commercio e nei servizi di alloggio e ristorazione (circa il 35%), nel manifatturiero e nelle costruzioni (circa il 25%) e nellagricoltura (circa l8%), secondo le stime di Coldiretti su dati Unioncamere. Queste imprese rap-presentano un patrimonio straordinario su cui puntare, in questa stagione con-trassegnata da una grave crisi economi-ca. Non a caso, uno studio condotto da Coldiretti/Swg dimostra che, quando in azienda presente un giovane, la crisi si fa sentire molto meno e si realizzano risultati migliori in termini di reddito e di occupati.Il 2013 purtroppo iniziato con un dato preoccupante: in Italia, al 1 gennaio 2013, risultano esserci 22.373 imprese condotte da giovani sotto i 35 anni in meno rispetto a quelle registrate il 1 gennaio 2012. E la quota di imprese giovanili sul totale scesa ad appena

    l11,4%, nellinsieme dei diversi settori economici. Questi quadro emergono da unanalisi della Coldiretti sulla base dei dati offerti da Unioncamere, dai quali si evidenzia un progressivo invec-chiamento del tessuto imprenditoriale. Un debole segnale positivo viene dal fatto che nello scorso anno sono state costituite 131.349 imprese guidate da under 35, un numero pari a pi del doppio rispetto ai 60.876 giovani che hanno invece dovuto chiudere la pro-pria attivit, ma il bilancio complessivo resta comunque negativo per lelevato numero di imprese che hanno superato la soglia dei 35 anni durante lanno.La riduzione del numero di imprese condotte da giovani evidenzia da una parte le difficolt di un ricambio gene-razionale allinterno delle aziende, ma preoccupa soprattutto perch vengo-no a mancare dal sistema produttivo e manageriale risorse importanti per affrontare la crisi in termini di innova-

    zione, creativit, prospettiva di lungo termine.Le difficolt nel rapporto con il sistema bancario figurano tra gli ostacoli mag-giori allavvio di unattivit imprendi-toriale da parte dei giovani. Ora va tagliato anche lo spread nellaccesso al credito che penalizza le imprese agricole gestite da under 30, che oggi hanno la met delle possibilit di otte-nere finanziamenti rispetto alle aziende adulte ha affermato in proposito il Delegato nazionale Coldiretti Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio.La presenza di giovani ha contribuito a cambiare profondamente il setto-re agricolo e il sistema economico e sociale del Paese, con idee imprendi-toriali innovative che hanno incon-trato il favore dei cittadini e si sono rapidamente diffuse, dallapertura degli agriasilo alle fattorie didattiche, dalla pet therapy nelle aziende agricole alle proposte legate al benessere.

    Sono aperte fino al 15 marzo 2013 le iscrizioni allOscar Green, il Premio voluto da Coldiretti Giovani Impresa, con lobiettivo di valorizzare linnova-zione in agricoltura, portando allatten-zione dei cittadini e delle aziende agri-cole le esperienze vincenti di giovani imprenditori che hanno saputo costrui-re progetti di impresa competitivi e allo stesso tempo sostenibili. Il premio, ormai alla settima edizione, comprende sei categorie che evidenzia-no lidea di sviluppo economico a cui dovrebbe tendere il nostro Paese secon-do Coldiretti Giovani Impresa:Stile e cultura dimpresa per pre-

    miare la capacit dellimprenditore di interagire con altri settori dellecono-

    mia;Esportare il territorio per premiare

    la capacit dellimpresa di esportare insieme al suo prodotto lo straordina-rio bagaglio paesaggistico e culturale dei territori italiani;

    In filiera per premiare unimpresa agricola che passa da mera produt-trice di commodity a produttrice di cibo;

    Campagna amica per premiare la capacit delle imprese agricole di accorciare la filiera e portare il cibo direttamente sulle tavole degli italia-ni senza intermediazioni;

    Non solo agricoltura per premiare lagricoltura che si prende cura della societ con la produzione di servizi

    per il benessere dellambiente e delle persone;

    Ideando per premiare lidea che ha fatto nascere unimpresa (che ha al massimo un anno di vita) eviden-ziando limportanza strategica che i giovani hanno per il nostro Paese.

    Tutti gli interessati possono presen-tare la propria candidatura allOscar Green tramite il sito www.oscargreen.it. Va rispettato il requisito dellet: gli imprenditori che partecipano al con-corso devono avere al massimo 40 anni (fatta eccezione per la Categoria In-Filiera). Per ogni ulteriore informa-zione, la Segreteria di Giovani Impresa a disposizione: tel. 0372 499814.

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    DONNE IMPRESA

    Nel 2012 nate oltre 103mila imprese condotte da donne

    Lorella Ansaloni la nuova Responsabile nazionale di Donne impresa

    A sfidare la crisi nel 2012 sono nate ben 103.391 imprese rosa che hanno fatto salire il loro numero comples-sivo in Italia a 1.424.743 nei diversi settori produttivi. E quanto emerge da unanalisi della Coldiretti sui dati Unioncamere relativi al 31 dicembre 2012, dalla quale si evidenzia che nel tessuto economico nazionale oggi quasi una impresa su quattro condotta da donne (23,5%). La maggioranza delle imprese femminili - stima la Coldiretti - opera nel commercio (circa il 30%), ma una forte presenza si registra con oltre il 16% in agricoltura, nei servizi di

    alloggio e ristorazione (quasi il 10%) e nel manifatturiero (8%). Lincremento rappresenta un dato positivo, anche se evidenzia ancora le difficolt del siste-ma Italia a garantire pari opportunit alluniverso femminile nel mondo del lavoro.Quello che appare evidente il rilevan-te contributo qualitativo che le donne imprenditrici hanno apportato al rilan-cio del sistema economico nazionale in termini di innovazione, creativit. In agricoltura, dove la presenza femminile superiore alla media con quasi una impresa agricola su tre (29%) condotta

    dalle donne, la capacit di coniuga-re la sfida con il mercato, il rispetto dell'ambiente e la qualit della vita a contatto con la natura sembra essere una delle principali ragioni della pre-senza femminile nelle campagne. Un impegno che - precisa la Coldiretti - infatti particolarmente rilevante nelle attivit pi innovative e multifunziona-li, come dimostra il protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino e olio.

    Lorella Ansaloni di Medolla (Modena) stata eletta Responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti. Sposata e madre di tre figli, la Ansaloni ha lasciato lattivit in banca per dedicarsi con il marito allazienda ad indirizzo frutticolo e florovivaistico e al Punto Campagna Amica aziendale con prodotti alimentari naturali e biologici e per il giardinaggio. Il terremoto del 29 maggio che ha colpi-to lEmilia Romagna ha provocato danni anche allazienda di Lorella Ansaloni che si subito rimboccata le maniche per ripristinare la funzionalit del gar-den e dellacetaia dove viene realizzato dellottimo aceto balsamico. Ringrazio

    per la grande opportunit che mi stata offerta. Il mio impegno sar forte e determinato (gli emiliani sono tosti), contando anche sullaiuto delle donne imprenditrici che saranno al mio fianco in questi anni. Dobbiamo assolutamente proseguire sul cammino gi intrapreso della modernizzazione dellagricoltura e favorire la multifunzionalit che emerge anche dai dati nazionali sullimprendi-toria femminile ha affermato Lorella Ansaloni al momento dellelezione. In Italia quasi unimpresa agricola su tre (29%) condotta da donne. Sono 294.618 le titolari, amministratrici o socie di aziende agricole.

    Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - Lubri canti - Lamiere forate.

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    ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 DATORI DI LAVORO

    Dianella MariottiPolitiche del Lavoroe Contrattualistica

    LE NOVIT DEL 2013 PER LA DETASSAZIONE SUL

    SALARIO DI PRODUTTIVITModificati i parametri per definire la produttivit.

    La soglia di reddito per detassare al 10% il salario di produttivit si innalza ma cambiano i requisiti: non pi bonus fiscali a pioggia ma indicatori precisi

    e misure da attivare su orari, ferie, nuove tecnologie e mansioni.

    Il Consiglio dei Ministri del 22 genna-io 2013 ha approvato il Decreto sulla detassazione del salario legato alla pro-duttivit, infatti, definisce le modalit applicative delle misure per incentivare l'incremento della produttivit del lavo-ro, praticamente stabilisce i criteri per le intese alle quali si applicher lali-quota agevolata e rende operative le previsioni fissate dalla legge di stabilit varata a fine dicembre 2012.Il Dpcm sblocca i 950 milioni di euro stanziati dalla Legge di Stabilit 2013 e recepisce laccordo sulla produttivit fra sindacati e imprese.Nuovi i parametri di applicazione della consueta imposta separata del 10%, infatti stata ampliata la platea dei destinatari con aumento del tetto di reddito da 30mila a 40mila euro lordi annui, restando per fisso l'importo massimo agevolabile: il bonus annuale non potr superare i 2.500 euro lordi.

    Per far scattare il regime fiscale age-volato per retribuzione di produttivit si intendono le voci retributive erogate, in esecuzione di contratti, con espresso riferimento ad indicatori quantitativi di produttivit, redditivit, qualit, effi-cienza, innovazione. Oppure, il premio dovr essere collegato a contratti che attivano almeno una misura in almeno tre delle aree di intervento fra quelle indicate:

    1) Orari di lavoro - la ridefinizione dei sistemi di orari e della loro distribu-zione con modelli flessibili, anche in rapporto agli investimenti, allinno-

    vazione tecnologica e alla fluttua-zione dei mercati finalizzati ad un pi efficiente utilizzo delle strutture produttive idoneo a raggiungere gli obiettivi di produttivit convenu-ti mediante una programmazione mensile della quantit e della collo-cazione oraria della prestazione;

    2) Ferie - introduzione di una distribu-zione flessibile delle ferie median-te una programmazione aziendale anche non continuativa delle gior-nate di ferie eccedenti le 2 settima-ne;

    3) Nuove tecnologie - adozione di misure volte a rendere compatibile limpiego di nuove tecnologie man-tenendo la tutela dei diritti fonda-mentali dei lavoratori, per facilitare l'attivazione di strumenti informati-ci, indispensabili per lo svolgimento delle attivit lavorative;

    4) Mansioni - attivazione di interventi in materia di fungibilit delle man-sioni e di integrazione delle com-petenze, anche legate a processi di innovazione tecnologica.

    I parametri sopra menzionati sono in parte diversi da quelli utilizzati fino al 2012, infatti la retribuzione per essere detassata bastava fosse collegata ad elementi diversi come il lavoro straordi-nario, il lavoro a turni, il lavoro nottur-no e si faceva riferimento ai contratti preesistenti ed alle intese ripetitive dei contratti nazionali.

    Ora sulla base della nuova disciplina i contratti devono presiedere alle retri-buzioni variabili e far riferimento ad indicatori quantitativi di produttivit, redditivit, qualit, efficienza, inno-vazione, oppure, il premio dovr esse-re collegato a contratti che attivano almeno una misura in almeno tre delle aree di intervento fra quelle preceden-temente indicate.

    Vengono inoltre introdotte delle pro-cedure di monitoraggio per verifica-re la conformit degli accordi alle disposizioni del Dpcm.Infatti, i datori di lavoro dovran-no depositare i contratti presso la Direzione territoriale del lavoro ter-ritorialmente competente entro 30 giorni dalla loro sottoscrizione, alle-gando un'autodichiarazione di con-formit dellaccordo depositato alle disposizioni del presente decreto.Entro il 30 novembre 2013 le parti sociali di concerto con il Governo si dovranno incontrare al fine di verificare se il nuovo impianto normativo avr raggiunto gli obiettivi di aumento della produttivit.

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    ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 DATORI DI LAVORO

    DAL 2013 AUMENTANOLE DETRAZIONI PER I FIGLI

    La legge di stabilit ha portato finalmente vantaggi per alcuni cittadini: dal primo gennaio 2013 partono gli aumenti derivanti dalle detrazioni per figli a carico

    gli effetti si vedranno gi nella prima busta paga dellannoCon una modifica allart. 12 del TUIR, a decorrere dall01.01.2013, aumentano le detrazioni teoriche per i figli a carico e per i figli portatori di handicap:

    detrazione base - euro 950 per cia-scun figlio compresi i figli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affi-liati (prima 800 euro);

    per i figli di et inferiore ai tre anni - la detrazione base portata ad euro 1.220 (prima 900 euro);

    per i figli portatori di handicap - le predette detrazioni sono aumentate di euro 400 (prima 220 euro).

    In particolare si ricorda che:

    le detrazioni sono riconosciute se il

    familiare a carico non ha conseguito un reddito annuo superiore al limite di euro 2.840,51;

    le detrazioni per carichi di fami-glia non competono ai soggetti non residenti (salvo deroga anche per il 2013 - vedi Legge di Stabilit 2013 n. 228/12 art. 1 com. 526);

    ledetrazioniperfigliacaricodevonoessere rapportate alla percentuale di spettanza che pu essere esclu-sivamente pari a 100, 50 o zero e deve essere ripartita nella misura del 50% tra i coniugi. Tuttavia, i coniugi possono decidere di comune accordo di attribuire lintera detrazione al genitore con il reddito complessivo pi elevato;

    le detrazioni ordinarie per carichi difamiglia sono rapportate a mese e competono dal mese in cui si verifica il diritto a quello in cui sono cessate le condizioni richieste;

    laulterioredetrazionedi euro1.200per famiglie numerose (almeno 4 figli a carico) riconosciuta per intero anche se i figli a carico sono quat-tro solo per una parte dellanno di imposta e non dipende dal livello di reddito del beneficiario;

    il soggetto che fruisce delle detra-zioni si impegna a comunicare tem-pestivamente le eventuali variazioni (finanziaria 2008 L. 244/07 art. 1 com. 221).

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    SERVIZI TECNICI

    Marco BenediniResp. ProvincialeServizi Tecnici

    Finanziamenti alle impreseBANDO ISI - INAIL 2012

    INCENTIVI ALLE IMPRESE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

    Anche questanno lInail ha aperto il bando per finanziare le imprese che investono sul miglioramento della sicu-rezza sui luoghi di lavoro. Di seguito riportiamo le caratteristiche fondamen-tali del bando.

    1. OBIETTIVOIncentivare le imprese a realizzare inter-venti finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Possono essere presentati pro-getti di investimento e per ladozione di modelli organizzativi e di responsabilit sociale.

    2. DESTINATARIDestinatari sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura, quindi la platea degli aven-ti diritto spazia dalla grande industria al piccolo artigiano per arrivare al sin-golo coltivatore diretto.

    3. AMMONTARE DEL CONTRIBUTOLincentivo costituito da un contri-buto in conto capitale nella misura del 50% dei costi del progetto.Per le aziende agricole il contributo massimo di 7500 euro perch ricon-ducibile ai dettami del reg. CEE 1535/07 che disciplina gli aiuti de minimis; tale norma prevede che le aziende agri-cole possono percepire aiuti in regime de minimis a patto che gli stessi non superino lammontare di 7500 euro per triennio. Pertanto limporto massimo che lazienda agricola potr percepire dalladesione al presente bando sar pari a 7500 euro decurtati di even-tuali altri contributi percepiti nellulti-mo triennio allinterno del regime de minimis. Per tutti gli altri comparti produttivi (industri, artigianato, ecc.) il contributo massimo pari a 100.000 euro.

    4. RISORSEPer lanno 2012 lINAIL ha stanziato per la Lombardia 27,16 milioni di euro contro i 35,8 dello scorso anno.

    5. MODALIT E TEMPINel periodo dal 15 gennaio 2013 al 14 marzo 2013 sul sito www.inail.it - Punto Cliente, le imprese, previa registrazione sul sito, avranno a dispo-sizione una procedura informatica che consentir linserimento della domanda, con la possibilit di effettuare tutte le simulazioni e modifiche necessarie, allo scopo di verificare che i parametri asso-ciati alle caratteristiche dellimpresa e del progetto siano tali da determinare il raggiungimento del punteggio minimo di ammissibilit, pari a 120 (punteggio soglia). I parametri da considerare per il raggiungimento del punteggio soglia attengono principalmente a:dimensione aziendale, rischiosit dellat-tivit di impresa, numero di destinatari, finalit, tipologia ed efficacia dellin-tervento, con lulteriore previsione di un bonus nel caso di collaborazione con le Parti sociali nella realizzazione dellintervento.Al termine dellinserimento della domanda nella procedura informatica, le imprese, la cui domanda salvata abbia raggiunto il punteggio soglia, riceveranno un codice che identificher in maniera univoca la domanda.Le domande inserite, alle quali stato attribuito il codice identificativo, ormai salvate e non pi modificabili, potranno essere inoltrate on-line; la data e lora di apertura e di chiusura dello sportello informatico per linoltro delle doman-de saranno pubblicate sul sito www.inail.it a partire dall8 aprile 2013. Lelenco in ordine cronologico di tutte le domande inoltrate sar pubblicato sul sito INAIL, con evidenza di quelle collocatesi in posizione utile per lam-missibilit del contributo, ovvero fino

    alla capienza della dotazione finanzia-ria complessiva.Entro i 30 giorni successivi allinvio telematico, limpresa deve trasmettere alla Sede INAIL competente tutta la documentazione prevista, utilizzando la Posta Elettronica Certificata.In caso di ammissione allincentivo, limpresa ha un termine massimo di 12 mesi per realizzare e rendicontare il progetto. Entro 90 giorni dal ricevi-mento della rendicontazione, in caso di esito positivo delle verifiche, viene predisposto quanto necessario allero-gazione del contributo.

    ALCUNE CONSIDERAZIONI Questo metodo di erogazione a spor-tello (chi primo arriva meglio si acco-moda!) ha creato non pochi problemi durante le domande degli scorsi anni. Con il bando 2010 nellarco di 10 minuti sono stati assegnati 60 milioni di euro in Italia con un intasamento delle linee di collegamento al sito Inail che impe-divano di fatto laccesso allapplicativo. Lo scorso anno, nonostante la situazio-ne sia stata leggermente migliorata con la procedura di attribuzione del codice alla domanda e con delle date di invio differenziate tra regioni, rimasto, e tuttora rimane, il grosso limite della graduatoria temporale. Inoltre, a peg-giorare le cose, il 2012 rispetto al 2011 vede anche una dotazione finanziaria a livello nazionale che passa da 205 milioni di euro a 155. Non dimenti-chiamo inoltre che i progetti presentati dalle imprese non agricole erodono rapidamente il budget a disposizioni a colpi di 100mila euro per domanda, mentre il settore agricolo pu benefi-ciare al massimo di 7500 euro (vedi reg. de minimis). Ci nonostante i nostri uffici saranno a disposizione per ogni eventuale chia-rimento e per aiutare limpresa nella presentazione della domanda.

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    SERVIZI TECNICI

    RITIRO DEDICATO: ecco i prezzi minimi garantiti 2013

    LAeeg - Autorit per lenergia ha pub-blicato i prezzi minimi garantiti per il 2013 per i piccoli impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza inferiore ad 1 MW. I prezzi di ritiro dellenergia elettrica prodotta presentano un ade-guamento rispetto allanno precedente pari alla variazione dellindice Istat dei prezzi al consumo (+3% nel 2012 vs 2011). Il prezzi minimi garantiti, disciplinati

    dalla delibera 280/07, vengono rico-nosciuti ai produttori di energia elet-trica da fonte rinnovabile con impianti di piccola taglia, che per la vendita dellenergia scelgono la modalit del ritiro dedicato. Tale aumento recupera in parte la dimi-nuzione di prezzo avuta nel 2012 a seguito della delibera art/elt 103/11 che aveva modificato i livelli di prezzi mettendoli in relazione al tipo di fonte

    rinnovabile e alle fasce di potenza degli impianti.

    Gli impianti fotovoltaici in regime di ritiro dedicato sono passati da 103,4 euro/MWh del 2011 a 78,3 euro/MWh nel 2012 per percepire 80,6 euro/MWh nel 2013.

    Nel dettaglio si vedano i valori della seguente tabella:

    Quantit di corrente ritiratasu base annua espressa in Kwh

    2011prezzo minimoe/MWh

    2012prezzo minimoe/MWh

    2013prezzo minimoe/MWh

    Fino a 3.750 103.4 102.7 105.8

    Oltre i 3.750 e fino a 25.000 103.4 92.4 95.2

    Oltre i 25.000 e fino a 2.000.000 103.4 78.3 80.6

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    SERVIZI TECNICI

    Arriva il Conto energia Termico per piccoli impianti

    e interventi di efficienzaCon pi di un anno e mezzo di ritar-do rispetto ai tempi previsti dal Dlgs 28/2011, dal 3 gennaio 2013 entrato finalmente in vigore il decreto inter-ministeriale sul Conto energia termico, che istituisce un sistema di incenti-vazione per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed inter-venti di efficienza energetica di piccole dimensioni. Per Giorgio Piazza, Presidente dellAs-sociazione le Fattorie del Sole, si trat-ta di una opportunit per le imprese agricole e gli agriturismi interessati a diversificare gli investimenti azienda-li nellottica della multifunzionalit. Tuttavia necessario intervenire al pi presto sulla catena commerciale dei combustibili legnosi con alcuni auspi-cati miglioramenti, rivolti soprattutto alla certificazione della provenienza e qualit del pellets, del cippato e della legna da ardere, affinch sia incentiva-ta soprattutto la produzione di biomas-sa e sottoprodotti di origine nazionale e conseguentemente promossa lattivit e la professionalit delle aziende agri-cole forestali. Questo volano porterebbe infatti notevoli benefici alla migliore gestione dei boschi e allo sviluppo di una filiera di produzione del biocombu-stibile nazionale, scongiurando il rischio

    di importazioni. La versione finale del "Decreto ter-miche", anche detto Conto energia termico, contiene numerose modifi-che rispetto alla bozza presentata dai Ministeri che lo scorso novembre era stata trasmessa alla Conferenza uni-ficata per lintesa. Tra le novit pi importanti per il settore agricolo, la possibilit di effettuare gli interventi non solo negli edifici ma anche nei fab-bricati rurali esistenti. Per le sole azien-de agricole, incentivabile non solo la sostituzione ma anche linstallazione ex novo di impianti di climatizzazione invernale a biomassa; infine stata estesa la potenza massima incentiva-bile per pompe di calore e generatori a biomassa, da 500 kW a 1 MW. Per queste tipologie di impianti, limitata-mente a quelli di potenza compresa tra 500 kW e 1 MW, la richiesta di acces-so allincentivo deve essere effettuata tramite liscrizione ad appositi registri informatici, gestiti dal GSE-Gestore dei Servizi Energetici.I beneficiari dellincentivo per la pro-duzione di energia termica da rinno-vabili sono i soggetti privati persone fisiche, titolari di reddito di impresa o reddito agrario e le pubbliche ammi-nistrazioni.

    Sono incentivabili gli interventi di pic-cola dimensione per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza, quali pompe di calore elettriche a gas o geoter-miche, scaldacqua a pompa di calore, collettori solari termici anche abbinati a sistemi di solar cooling. Per il settore delle biomasse sono pre-visti incentivi per impianti di climatiz-zazione invernale o di riscaldamento dotati di caldaie a biomasse, sino ad 1 MW di potenza, e installati in sosti-tuzione di impianti di climatizzazione invernale gi esistenti, alimentati a gasolio, olio combustibile, carbone e a biomassa. Tra le tecnologie ammesse: caldaie a pellet, caldaie a biomasse combustibili (esclusa la parte biodegra-dabile dei rifiuti industriali ed urbani), stufe e termocamini alimentati a pellet o a legna, purch garantiscano uno specifico rendimento termico utile. Il riscaldamento deve essere al servizio di edifici che siano iscritti al catasto o per i quali sia stata presentata la richiesta di iscrizione, compresi quelli rurali e le relative pertinenze. Anche le serre esi-stenti possono rientrare tra gli edifici da riscaldare con generatori a biomasse e quindi ammissibili al Conto Termico.Per le sole aree non metanizzate i bene-

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    SERVIZI TECNICI

    fici sono estesi anche alla sostituzione, con apparecchi o impianti a biomasse, di generatori alimentati a GPL ma in questo caso il richiedente deve essere unazienda agricola che svolge attivit agroforestale e la tecnologia installata deve garantire le migliori prestazioni per la limitazione delle emissioni. Per le sole aziende agricole, inoltre, lincentivo sar riconosciuto anche alla nuova installazione di impianti termici. Lincentivo copre il 40% dellinvesti-mento ed spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni, a seconda dellintervento tecnologico. Il contri-buto sar erogato in due annualit per impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento dotati di caldaie a bio-masse fino a 35 kW di potenza termica, e in cinque anni per le caldaie da 36 a 1.000 kW di potenza termica.Il decreto ha previsto un riconoscimen-to economico per ogni kWh termico destinato al riscaldamento e prodotto da fonti rinnovabili. Il sistema di calcolo dellincentivo si basa sulle sei fasce cli-matiche nelle quali ripartito il territo-rio nazionale (da A a F) corrispondenti al diverso numero di giornate media-mente utilizzate per il riscaldamento e

    che tengono conto delle diverse tempe-rature medie invernali. stato inoltre previsto un premio per gli impianti che dimostrano di raggiun-gere i migliori risultati in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera. A seconda della tecnologia, lincentivo

    potr aumentare del 20 o del 50% a seconda della riduzione dei livelli emis-sivi. Laccesso al sistema incentivante riservato a tecnologie che hanno acqui-sito la certificazione di conformit agli standard europei e che garantiscono precisi limiti emissivi. Nel caso di tecnologie alimentate a pel-let sar necessario che il combustibile utilizzato sia certificato A1 o A2 ai sensi della norma UNI EN 14961-2. Mentre per tecnologie alimentate a biomasse combustibili - ovvero tra quelle indicate dal D.Lgs 152/2006 e s.m.i. Parte quinta, Allegato X parte II, Sezione 4 solo nel caso in cui siano rispettati i parametri di emissione previsti dalla Tabella 11 del medesimo decreto e certificati da un organismo accreditato.La manutenzione biennale dei genera-tori e della canna fumaria obbliga-toria per tutta la durata degli incentivi e dovr essere dimostrata conservando le certificazioni rilasciate da personale qualificato.Per leggere il Decreto e avere maggio-ri informazioni, possibile consultare il sito http://www.fattoriedelsole.org. I nostri uffici sono a disposizione per ogni chiarimento.

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    ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 PATRONATO EPACA

    Damiano TalamazziniResp. Provinciale Patronato Epaca

    INAIL:lAssicurazione non copre solo

    gli infortuni ma previstoun indennizzo anche

    per le malattie professionaliLa malattia professionale viene definita come un evento dannoso per il lavoratore, che si manifesta in modo lento, graduale e progressivo, involontario, in occasione del lavoro. Cio, in un lavoratore, che svolge quotidianamente le man-sioni alle quali adibito, pu manifestarsi linsorgere di una malattia che risulta direttamente connessa al tipo di lavoro svolto.Nella malattia professionale, diversamente che nellinfortu-nio, linfluenza del lavoro nella genesi del danno lavorativo specifica, poich la malattia deve essere contratta proprio nellesercizio e a causa di quellattivit lavorativa o per lesposizione a quel determinato agente dannoso.Con il termine "malattia professionale" si prende in consi-derazione la malattia contratta nell'esercizio e a causa della lavorazione alla quale adibito il lavoratore. La malattia professionale pu essere scaturita, quindi, sia da propriet nocive delle sostanze utilizzate sia da movimenti violenti e ripetuti, non naturali, ai quali la struttura corporea risulta adattarsi. In conclusione, la malattia professionale l'effetto nocivo di materiale o lavoro, sullorganismo, protratto nel tempo.La malattia professionale si distingue dall' infortunio, in quanto, a differenza di quest'ultimo, non avviene per causa violenta ma secondo un'azione graduale nel tempo.In Italia le malattie professionali sono soggette ad assicura-zione obbligatoria da parte di INAIL, che in caso di malattia professionale riconosciuta, eroga al lavoratore malato diverse

    tipologie di prestazioni previdenziali.L'elenco delle malattie professionali indennizzabili conte-nuto in un apposito elenco, le cosiddette malattie "tabellate", ma ci non esclude che altre malattie siano riconosciute come tali in seguito a specifici accertamenti.

    Elenco delle malattie per le quali obbligatoria la denunciaMalattie da agenti chimici; malattie da agenti fisici; malat-tie da agenti biologici; malattie dellapparato respiratorio; malattie della pelle; tumori professionali; malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni dellorganizzazione del lavo-ro.Tra le malattie professionali pi comuni si ricordano le seguenti:Silicosi:un'infezioneaipolmoniprovocatadall'inalazione

    di polvere contenente biossido di silicio. Sindromedeltunnelcarpale.Ipoacusia da rumore: si intende una diminuzione pi o

    meno grave della capacit uditiva.Malattie muscolo-scheletriche: tale termine viene usato

    per indicare tutte le disfunzioni che vanno a colpire ossa, articolazioni, muscoli, tendini, legamenti, borse, nervi, vasi sanguigni. Le malattie muscolo-scheletriche sono causate dalla ripetizione di movimenti estranei al lavoratore che esercitano una forza esterna tale da comportare l'adatta-mento del corpo all'errata postura.

    Dermatiti da contatto o eczemi: sono reazioniimmunitarie della pelle in seguito all'esposizione o contatto con sostanze chimiche, fisiche, micro-biche o parassitarie.

    Asbestosi: una malattia polmonare cronicaconseguente all'inalazione di fibre di asbesto. L'asbesto, o amianto, stato molto utilizzata in passato come materiale in campo prevalentemen-te edilizio per le sue caratteristiche soprattutto antincendio.

    Antracosi:unamalattiapolmonareditipocroni-co, tipica di chi lavora nelle miniere di carbone.

    Avvelenamento da radiazione (chiamato anchemale da raggi): malattia acuta da radiazione o pi propriamente in clinica sindrome da radiazione acuta.

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    ColtivatoreCremoneseil

    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1 PATRONATO EPACA / ASS. PROV. PENSIONATI

    MODELLO REDSospensione

    delle prestazionilegate al reddito

    Nel mese di dicembre a chi risultato inadempiente rispetto alla dichiarazione dei redditi relativa al 2010 stato inviato il solle-cito a trasmettere le informazioni reddituali tramite il Mod. RED-SOLIT.Il diritto e/o l'importo di molte delle prestazioni previdenziali e as-sistenziali erogate dall'INPS infatti correlato ai redditi posseduti dal titolare della prestazione, dal coniuge e, per i trattamenti di famiglia, anche dai soggetti a carico del pensionato. A ciascun soggetto sono stati a suo tempo richiesti, oltre al proprio, i redditi relativi alle persone interessate. Il pensionato stato avvisato che "lIstituto ha disposto la sospen-sione delle prestazioni legate al reddito da Lei percepito, preci-sando anche che tale sospensione "verr resa operativa nel corso dellanno 2013 e che le informazioni reddituali per lanno 2010 devono essere trasmesse entro il 28/2/13. Il titolare della prestazione collegata al reddito stato considerato inadempiente anche nel caso in cui la dichiarazione reddituale sia risultata assente per uno dei soggetti del nucleo tenuti alla dichiarazione. Non basta che il pensionato abbia dichiarato che il familiare, senza dichiarazione, sia fiscalmente a suo carico, n che il titolare della prestazione abbia dichiarato i propri redditi senza indicare quelli del coniuge, nel caso in cui questi siano rilevanti ai fini della prestazione percepita.

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    Associazione Prov.le Pensionati Coldiretti Cremona

    Prossime mete:Franciacorta e Pavia

    LAssociazione Provinciale Pensionati Coldiretti Cremona organizza due gite, in Franciacorta e a Pavia, che si svolgeranno la prossima primavera e in autunno. Si anticipa il programma di massima della prima iniziativa.

    GITA DI PRIMAVERA - Venerd 19 aprile 2013Montisola e Franciacorta

    Montisola ha una secolare tradizione nella fabbricazione delle reti da pesca e nella costruzione delle barche in legno. Ancora oggi, possibile vedere quanto resta di quella nobile tradizione artigianale, soprattutto nella frazione di Peschiera Maraglio. Il Maglio Averoldi di Ome conosciuto anche con il nome di Antro di vulcano sorge in unantica terra di mulini dove lattivit di forgiatura risale agli inizi del primo millennio: quella zona oggi si chiama Franciacorta.

    Verr messo a disposizione un servizio bus con arrivo a Iseo e da l con il battello si raggiunger Montisola (Comune di Peschiera). Rientro ad Iseo in tarda mattinata per raggiungere lAzienda Agrituristica La Fiorita ad Ome in Franciacorta, dove oltre al pranzo vi sar la possibilit di visitare lazienda vitivinicola con la cantina. Nel pomeriggio visita al Maglio museo del ferro.Le prenotazioni dovranno pervenire entro e non oltre mercoled 17 aprile p.v. presso la Segreteria Provinciale dellAssociazione Pensionati, a Maria Luisa Parmigiani, Tel. 0372/499811, oppure presso gli Uffici di Zona. La quota di partecipazione e gli orari di partenza verranno comunicati suc-cessivamente.

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    GENNAIO/FEBBRAIO - 2013NUMERO 1

    ColtivatoreCremoneseil

    FISCALE

    Maurizio InzoliImpresa Verde Cremona

    Leggedi stabilit 2013

    Nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2012, sup-plemento ordinario n. 212, stata pubblicata la legge 24 dicembre 2012, n. 228, recante "Disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilit 2013)".Lintroduzione della norma apporta diverse novit in campo fiscale, evidenziamo di seguito le principali.

    IrpefNon sono state abbassate le aliquote dei primi due scaglioni di reddito, come invece previsto in un primo tempo. Sono aumentate per le detrazioni per figli a carico con conse-guenti vantaggi fiscali a vantaggio delle famiglie: da 900 a 1.220 euro per i bambini fino a 3 anni; da 800 a 950 euro per figli con pi di 3 anni di et; da 220 a 400 euro la detrazione supplementare per i figli portatori di handicap.In tema di Irpef in campo agricolo il comma 318 della legge in oggetto conferma le ipotesi del disegno di legge introducen-do, a partire per dallanno dimposta 2013, una rivalutazione dei redditi dominicali e agrari del 15% da calcolarsi dopo le canoniche rivalutazioni dell80% sui redditi dominicali e del 70% sui redditi agrari. Tale rivalutazione si riduce al 5% per i terreni posseduti e coltivati da coltivatori diretti e imprendi-tori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

    Fino al 2012 Dal 2013

    Reddito Dominicale Rivalutazione 80% Rivalutazione 80% + 15%

    - per cd e iap Rivalutazione 80% Rivalutazione 80% + 5%

    Reddito Agrario Rivalutazione 70% Rivalutazione 70% + 15%

    - per cd e iap Rivalutazione 70% Rivalutazione 70% + 5%

    IresDa notare come per le societ agricole diverse dalle societ semplici si preveda, a partire dal periodo di imposta successi-vo a quello in corso al 31 dicembre 2014, il divieto di optare per la determinazione del reddito in base al regime catastale. In sostanza le Societ a responsabilit limitata, le Societ in nome collettivo, le Societ in accomandita semplice e le Cooperative agricole a partire dallesercizio 2015 dovranno tassare i propri redditi in base al bilancio e non pi in base al reddito agrario.

    IrapLa legge prevede di aumentare a partire dal 2014 le deduzioni Irap per ogni lavoratore dipendente assunto a tempo indeter-minato da 4.600 a 7.500 euro. Se si riferisce a dipendenti di sesso femminile o lavoratori giovani con meno di 35 anni la deduzione aumenta a 13.500 euro.

    Lulteriore deduzione indicata nella tabella sopra esposta a vantaggio dei seguenti soggetti:leS.p.a.,leS.a.p.a.,