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Anno I Num. 0 Direzione Editoriale: CL Press di Michele Spena - [email protected] - info pubblicità Tel. 333/2933026 - Stampa: STS S.p.A. Zona industriale Vª Strada, Catania - Testata in attesa di registrazione presso il Tribunale di Caltanissetta Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 conv. N. 46 art. 1 comma 1. Sud /CL Mensile di approfondimento www.ilfattonisseno.it scrivi alla redazione: lettere@ilfattonisseno.it I ricordi di Giovanna Candura divisi tra politica e famiglia Il 27 dicembre i Modà inammeranno il Palacarelli Ed è già tutto esaurito Gianfranco Jannuzzo racconta lo spettacolo che metterà in scena al Teatro Margherita a pagina 5 a pagina 14 a pagina 9 a pagina 12 a pagina 16 a pagina 19 a pagina 21 L’INTERVISTA L’INCHIESTA PORTAFOGLIO VACANZE La solitudine del sindaco Campisi Gioco d’azzardo L’allarme degli esperti Feste, quanto spenderanno i nisseni? Capodanno In pochi partiranno DIARIO DI UNA CRISI S esti per il livello di disoccu- pazione e tra gli ultimi per qualità di vita. Gli indicatori nazionali offrono un’immagine sconfortante di Caltanissetta. Condannata nelle retrovie, si ritrova ai piani alti delle clas- siche soltanto nelle peggiori graduatorie. Un Natale di crisi e difcoltà per un’intera co- munità. Intanto aumentano coloro che bussano alle porte delle mense dei poveri, i con- sumi si riducono, e molte fa- miglie si ritrovano in difcoltà. Nonostante tutto i nisseni si augurano un 2011 migliore. e sperano in una ripresa veloce e che ridia nalmente ato ad una economia boccheggiante. Auguri! Dicembre FREE PRESS Povero Natale da pagina 6 a pagina 8

Il Fatto Nisseno n. 0

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Mensile di approfondimento su Caltanissetta e provincia

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Page 1: Il Fatto Nisseno n. 0

Anno I Num. 0

Direzione Editoriale: CL Press di Michele Spena - [email protected] - info pubblicità Tel. 333/2933026 - Stampa: STS S.p.A. Zona industriale Vª Strada, Catania - Testata in attesa di registrazione presso il Tribunale di Caltanissetta

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 conv. N. 46 art. 1 comma 1. Sud /CLMensile di approfondimento

www.ilfattonisseno.itscrivi alla redazione: [email protected]

I ricordi diGiovanna Canduradivisi tra politicae famiglia

Il 27 dicembre i Modàin!ammeranno il PalacarelliEd è già tutto esaurito

Gianfranco Jannuzzo racconta lo spettacoloche metterà in scenaal Teatro Margherita

a pagina 5

a pagina 14

a pagina 9

a pagina 12

a pagina 16 a pagina 19 a pagina 21

L’INTERVISTA

L’INCHIESTA

PORTAFOGLIO

VACANZE

La solitudinedel sindacoCampisi

Gioco d’azzardoL’allarme degli esperti

Feste, quanto spenderannoi nisseni?

CapodannoIn pochipartiranno

DIARIO DI UNA CRISI

Sesti per il livello di disoccu-pazione e tra gli ultimi per qualità di vita. Gli indicatori

nazionali offrono un’immagine sconfortante di Caltanissetta. Condannata nelle retrovie, si ritrova ai piani alti delle clas-

si!che soltanto nelle peggiori graduatorie. Un Natale di crisi e dif!coltà per un’intera co-munità. Intanto aumentano coloro che bussano alle porte delle mense dei poveri, i con-sumi si riducono, e molte fa-

miglie si ritrovano in dif!coltà. Nonostante tutto i nisseni si augurano un 2011 migliore. e sperano in una ripresa veloce e che ridia !nalmente !ato ad una economia boccheggiante. Auguri!

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FREE PRESS

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L’australiano Ross Dawson, nel suo studio Newspaper Extinction Timeli-

ne, in cui vestendo i panni di un novello Nostradamus della comunicazione, pre-dice il futuro (anzi il man-cato futuro) della stampa nel mondo, annota al 2027 l’estinzione dei giorna-li cartacei in Italia. Bene, questo sarebbe bastevole a convincerci della “inop-portunità” di avventurarci in una nuova scommessa editoriale. Con il dovuto rispetto per l’esercito di esperti pronti a scrivere l’epita!o per la dipartita della stampa, crediamo al contrario che in terre come la nostra rimane più che valida l’opportunità di rea-lizzare un nuovo contenito-re informativo, per giunta cartaceo. Le funeree sirene delle sibille (perdonateci la sfrontatezza) non scal-"scono minimamente la passione e l’entusiasmo che ha condizionato il dibattito tra un gruppuscolo di gior-nalisti locali, che ha aderito con convinzione a questo progetto. Il Fatto Nisseno, e il nome stesso aiutata a decifrare l’unica vera linea editoriale, nasce per rac-contare i fatti. Ma anche per approfondirli, com-mentarli e sviscerarli, senza tante pretese, senza ambi-zioni da primi della classe. L’edizione che tenete fra le mani rappresenta il nostro numero zero. E’ un test

fondamentale per collau-dare un giornale che ogni mese entrerà nelle vostre case. Con esso pure i per-sonaggi, le storie, le vicen-de, e ovviamente i fatti che tenteremo di raccontarvi con assoluta imparzialità. Riportati da cronisti capa-ci, e commentati da gior-nalisti, intellettuali, esperti che compongono quell’hu-mus culturale che sorregge Caltanissetta. Nonostante gli indici economici la rele-gano agli ultimi posti delle classi"che, la città ha una vitalità inespressa, ma che è implicita e sottintesa. Il nostro obiettivo è renderla chiara ed evidente. Andre-mo alla scoperta di storie simbolo, forse "n troppo celate da una coltre di in-di#erenza, come d’altron-de abbiamo fatto in questo numero zero. Gran parte dell’edizione è dedicata al Natale e alle festività che l’accompagnano. Giornate usate a pretesto per scattare un’istantanea, la più fedele ed evocativa possibile, su Caltanissetta e sui nisseni. All’interno narriamo ad esempio il Natale vissuto da chi non ha più nulla, da chi bussa alle porte delle mense per i poveri, da chi sta in carcere. Ma anche le feste dei cosiddetti veri im-portant person. Menzio-neremo I “fatti”, qualsiasi essi siano. Purché valga la pena raccontarli. Speriamo di crescere, nonostante le profezie degli esperti.

Prima della "ne dell’anno il sinda-co di Palazzo del Carmine Michele

Campisi dovrebbe chiude-re il cerchio sul nuovo ese-cutivo, con la nomina di nuovi assessori e la rimo-dulazione delle deleghe de-gli assessori presenti, dopo le dimissioni dalla carica di assessore della giunta del sindaco Michele Campisi, dell’ ex vice sindaco Simo-na Campanella e l’autoso-spensione dell’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Failla, subito dopo l’ope-

razione “Redde rationem” (che ha portato all’arresto del fratello dell’assessore comunale Angelo Failla e prima ancora all’avviso di garanzia del padre del vice sindaco Simona Campa-nella).Il percorso del sindaco do-vrebbe quindi concludersi prima della "ne dell’anno

e anche prima della "ne dell’anno quello avviato dal presidente della provincia Pino Federico dalla cui amministrazione hanno preso le distanza nei giorni

scorsi, con le relative di-missioni, gli assessori allo sviluppo Economico Filip-po Logombardo e l’assesso-re all’Urbanistica Giovanni Scaglione, secondo gli or-dini di scuderia impartiti dal parlamentare, il leader del Pdl in provincia Ales-sandro Pagano. Per evita-re le dimissioni un altro

assessore del Pdl Fabiano Lo Monaco ha subito fatto sapere di avere cambiato casacca e di essere transi-tato nella formazione di Gianfranco Fini, Futuro e

Libertà. Sia al comune che alla provincia si registrano alcune anomalie. A Pa-lazzo del Carmine l’Mpa è fuori dal governo della città, da anni è radicato in una opposizione oltranzi-sta, mentre alla provincia governa con il presidente Pino Federico e con due assessori. Tra le due am-ministrazioni non c’è sin-cronia politica. La stessa componente ex Udc, oggi Pid, critica con il governo regionale resta alla provin-cia con il vice presidente Pietro Milano. Al comune ci sarebbero invece da de-"nire alcuni ragionamenti che riguardano l’a#olla-mento dell’esecutivo di al-cuni rappresentanze poli-

tiche, mentre restano fuori dalla leve del potere partiti che potrebbero consentire al prima cittadino di am-pliare la base della mag-gioranza nell’ambito del consiglio comunale, dove l’equilibrio tra consiglieri che sostengono Campisi e consiglieri di opposizione è sempre incerto.

Il nostro impegno?Raccontare la città

Michele Campisi e Pino Federicouniti dall’incertezza

PUNTI DI VISTA. L’inquilino del Municipio, e il presidente della Provincia, alle prese con i rimpasti. Per entrambi il futuro appare oscuro

— di Giuseppe Taibi —

— di Salvatore Mingoia

L’ editoriale

Free Press

Direttore ResponsabileGiuseppe [email protected]

Direzione EditorialeMichele [email protected]

Collaborazioni:Marco BenantiLaura BonaseraErika DilibertoSalvatore FalzoneLeda IngrassiaRosamaria Li VecchiSalvatore MingoiaJonny e Tony Tafano

Impaginazione e graficaClaudia Di Dino

Consulenza graficaAlterErgo studio

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Che Natale sarebbe senza gli auguri dei nostri politici?

Dicembre www.ilfattonisseno.it 3

Cari Tafano, proprio in questi giorni ho recuperato dalla cantina la mia vecchia tombola per poterci giocare durante le imminenti feste natalizie, ma mi sono accorto, con grande sconcerto, che mancavano gran parte delle copri caselle. Come posso rimediare a questo catastro!co evento? Concetto G.

Carissimo amico Concetto, le soluzioni sono molteplici, cioè assai.... per esempio puoi usare, come la tradizione insegna, lenticchie, ceci o fagioli. Noi, quest'anno, abbiamo usato le unghie di zia Filippa, unghie che taglia una volta all'anno proprio in occasione delle feste. E' un rimedio economico ed ecologico, sopratutto per zia Filippa, e se ben conservate, le puoi riutilizzare anche per il prossimo anno.

Cari Tafano, sono Pina, una casalinga disperata perchè ogni mattino trovo il balcone pieno di cacca di colombe. Come posso fare per far ciò che non accada più? P.S. Premetto che non ho niente contro gli uccelli.... anzi.... Pina L.

Cara Pina, hai ragione, le colombe sono degli uccelli molto fastidiosi, ma noi ti dia-mo un rimedio semplice ed economico. Devi procurarti il seguente materiale:una lavatrice, un gatto, un registratore, un altoparlante molto potente.Adesso che hai tutto il materiale procedi come segue: Prendi il gatto e mettilo nella lavatrice con ciclo c risciaquo a 90 gradi e centrifuga. Aziona il registratore e registra la performance vocale del gatto. Prendi il registrato-re e collegalo all'altoparlante precedentemente piazzato sul tuo balcone e manda la cassetta in play. Le colombe sentendo le urla del gatto non si poseranno mai più sul tuo balcone ne su quelli dei tuoi vicini. Mi raccomando.... dopo il ciclo in lavatrice non strizzare il gatto perchè potrebbe farsi male. Come ben sai noi siamo contrari alla violenza sugli animali! Un abbraccissimo dai tuoi Tafani!

Fai la tua domanda ai tafano! Visita www.tafanobroders.it

Non so a voi, ma a me gli auguri di-cembrini dei politici fanno l’e!etto di una barzelletta. Sanno di burla carne-valesca più che di pensiero natalizio. Spediti in busta o appiccicati ai muri della città, sono una presa per i fon-delli così esplicita e sfacciata da risul-tare esilarante. Roba da: “il danno e la be!a”, “non solo e magari”, “cornuto e bastonato”... Però, se ci pensate, è pro-prio questo il bello. La candida faccia tosta, voglio dire, la sfrontatezza di-sarmante. Il senso dell’humor sprigio-nato senza freno. L’ipocrisia studiata, u"cializzata, stampata, distribuita, messa in mostra, rivelata in tutta la sua crudezza. Soprattutto i manifesti: sono di una comicità spietata e malin-conica nello stesso tempo. Il passante

si smascella dalle risate ma poi diven-ta serio e comincia a ri#ettere. Sono spassosi, questi cartelli, ma lasciano l’amaro in bocca. Sono “mostruosi”, per dirla con Risi, Monicelli e Scola. Ricordate l’episodio dei “Nuovi Mo-stri” in cui Alberto Sordi parcheggia l’anziana madre all’ospizio e prima di andarsene si rivolge alle monache e grida: “Trattatela come una regina!”?. A esaltare poi l’esito spiritoso di questi auguri di massa è la perla di saggezza che spesso li accompagna. Perché alla farsa non c’è limite. C’è sempre chi si spinge oltre. E dunque non si accon-tenta di un sobrio lapidario e mor-dace: “Buon Natale”, oppure “Santo Natale” (variante più divertente), o al massimo “Buon Natale e Felice anno

nuovo”. No. I politici a tendenza mi-stica - che sono i più spassosi - tirano fuori dal cilindro la frase che tocca e scioglie i cuori più duri. Quasi una meditazione, scelta apposta per noi, che aiuta a penetrare il senso au-tentico dell’Incarnazione divina. La frase riportata non è quasi mai farina del loro sacco. Ma proprio per questo è più autorevole e ridicola. Del resto non se ne appropriano in manie-ra indebita. L’autore lo citano: e se non è Madre Teresa di Calcutta è Giovanni Paolo II. Scusate se è poco. Comun-que: se a tutto ciò si aggiunge a corredo un’immagine artistica della Natività, o una candela rossa che arde nel buio, o una cometa che brilla, allora il gioco è fatto. Manca solo il nome e il cognome

di chi anche quest’anno si è ri-cordato di noi. E voilà: la $rma (spesso riprodotta dall’originale per sembrare vera). Ma ci pensate: che Natale sareb-be senza gli auguri dei nostri politici?

Chiedilo ai tafanoI problemi di tutti i giorni abilmente risolti dai Tafano broders.

— di Salvatore Falzone

“SERENO N

ATALE”

“FELICE A

NNO N

UOVO”

“PACE E AM

ORE PER IL

2011”

“AUGURI DI BUONE FESTE”

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Un invito ad essere più !-duciosi nelle istituzioni, a

credere nel futuro, scom-mettendo di più sulle pro-prie capacità, ad avere il coraggio di resistere, qui in terra di Sicilia. Questi i “doni” che il sindaco Mi-chele Campisi auspica per Caltanissetta per Natale 2010, il secondo alla gui-da dell’amministrazione comunale cittadina, che ci racconta come sen-te cambiato il suo ruolo in questo anno e mezzo. “Sotto il pro!lo ammini-strativo – dice - c’è una maggiore esperienza, una maggiore conoscenza su come intervenire ma manca ancora la sintesi ed il coordinamento tra gli interventi, una pro-grammazione concreta che vorremmo coinvol-gesse gli operatori del commercio, i cittadini, i professionisti che si vo-gliono impegnare davvero per questa città”.Il periodo particolare im-pone alcune ri"essioni su temi come la solidarietà,

la paura per il presente e un di#uso senso di s!-ducia nel futuro e nelle istituzioni. Come fare per ridare speranza a questa città? “Dovremmo fare un’analisi – dice il sindaco – non solo economica ma anche sociologica: l’attuale situazione di questa città ha visto sparire le struttu-re statali e parastatali, e la contrazioni delle assun-zioni negli enti pubblici, vero dramma per una cit-tà vocata al terziario come la nostra. Da qui la con-siderazione che o ci si ri-converte investendo in ciò

che si sa fare, riscoprendo anche mestieri artigianali che secondo me merita-no di essere mantenuti in vita, o è !nita davvero. Importante però che si ri-

spettino sempre le regole, dicendo un no deciso al lavoro nero: se ci fossero meno furbi si potrebbe crescere di più”.Lei si è dovuto misura-re in questi mesi non solo con problemi am-ministrativi quotidiani ma anche con continue emergenze: non si è mai sentito solo? Ha rim-pianti su qualche scelta non fatta? “La solitudine – dice il primo cittadino – a volte è mancanza di dia-logo con la collettività. Io sono convinto di avere fat-to tante cose nell’interesse della città, investendo sul medio e sul lungo termine ma ho la sensazione che tante cose non siano state capite. Non mi sono sen-tito veramente solo tran-ne che nella vicenda degli asili nido e del contenzio-so con la Solaris, quando ho avuto la sensazione di essere abbandonato da tutti, come se non si voles-se comprendere che avevo solo chiesto chiarezza su atti amministrativi. Forse nei primi sei mesi avrei dovuto osare di più per

il cambiamento dentro il comune stesso ma non ho nessun ripensamento sulla squadra assessoriale che ho scelto e che ha la-vorato bene”. Compare la nota dolen-te delle ultime inchieste della magistratura, che hanno lambito la giunta comunale con il coinvol-gimento di familiari di due assessori. “Credo molto nella cor-rettezza e nella moralità degli assessori che avevo in giunta e credo al loro senso morale ed etico. Biasimo inoltre il fatto che il vicesindaco è stata più volte attaccata in manie-ra scorretta da chi vuole fare giustizialismo a qua-lunque costo. Apparten-go ad un partito dove il garantismo è fondamen-tale e ritengo opportuno aspettare che la magistra-tura svolga il suo compito. Non posso che apprezzare il grande senso di respon-sabilità con cui i due as-sessori hanno rimesso le deleghe, sospendendosi anche dagli stipendi”.Inquietanti i legami

emersi con l’operazio-ne Redde Rationem tra ma!a ed imprenditoria. Cosa ne pensa? ”Dico agli imprenditori di denunciare gli atteggia-menti malavitosi, denun-ciare chi pratica l’usura perché non è quella la via d’uscita ma solo il primo passo per la morte del tessuto economico di un territorio”.C’è un ricordo speciale di un Natale della sua infanzia o della sua gio-vinezza? “Era sempre una grande festa (il sindaco e !nal-mente sorride) e il ricor-

do più bello è legato al panettone comprato in pasticceria, che si mangia-va solo per le feste e con la propria famiglia, come conviene ad un dolce spe-ciale, insieme a zii e cugi-ni. Ecco, per me il Natale di ieri era questo mentre oggi si è perso anche il piacere di trascorrere le feste a casa tutti insieme e ci incontriamo magari in un ristorante, quasi per dovere”. Quale augurio rivolge ai suoi concittadini per il Natale 2010 e per il nuo-vo anno, il 2011, ormai alle porte? “Sono per natura ottimi-sta e l’augurio che rivolgo ai nisseni è quello di poter vivere nella città che tutti insieme dobbiamo costru-ire, cercando di realizzare i nostri sogni, senza fug-gire via. Perché questa è la nostra terra”.

R.L.

Lo sfogo di Campisi“A volte mi sentosolo e incompreso”

Il SINDACO SI RACCONTA. Dalle tante emergenze all’inchiesta “Redde Rationem”

Ho fatto molto per la città,alcune cosenon sono state capite

Campanellaattaccatain manierascorrettadai giustizialisti

Michele Campisi,, 47 anni, è sindaco dal giugno 2009

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Caltanissetta e le sue contraddizio-ni, un tessuto urbano e sociale che sempre più ormai accomu-nano il piccolo capoluogo di

provincia alle grandi metropoli, almeno da un punto di vista di strati!cazione sociale. Dietro infatti l’apparente benessere ed opu-lenza che la città mostra di avere quando ad essa ci si avvicina dalle strade di accesso, o quando la si sorvola, scorgendo migliaia di ville, piscine e giardini nel suo circondario, il quadro cambia non appena la si vive, e solo allora Caltanissetta mostra un’altra faccia, quella della povertà, sempre silente e dignitosa, ma comunque insospettabile e preoccupante. Così proprio in queste gior-nate tradizionalmente di festa, di giubilo, di cene e banchetti, di convivi, di riunioni e ri-torni familiari, più o meno graditi, c’è un’al-tra parte del Natale di Caltanissetta forse più scomodo da immaginare, ma senz’altro più vero, che è quello di chi non ha il dono dei possedimenti materiali o della gioia della condivisione familiare. Una fotogra!a agghiacciante ma reale di tale situazione la si documenta facendo un giro per le varie parrocchie dove vengono raccolte deci-ne di tonnellate di derrate alimentari che vengono smistate a chi ne ha di bisogno. A Caltanissetta le famiglie che si rivolgevano ad uno dei principali sportelli della cari-tà, ovvero quello della Parrocchia di San

PioX in via Napoleone Colajanni sono pas-sate da circa 400 nel 2008, ad oltre 500 nel 2010. Ma dove ed in che modo i “poveri”di Caltanissetta possono avere un pasto cal-do per Natale? Non tutti sanno che in via Maddalena Calafato, dietro un anonimo portoncino di colore marrone vi è una realtà tal-mente grande e preziosa da far scoprire una città nella città, si trat-ta della mensa dei poveri del “Centro di Fraternità Mon-signor Iacono”, un servizio di assi-stenza alimentare, aperto nell’aprile 2003 presso l’Istituto Maddalena Calafato e gestito dall’Associazione “Casa Famiglia Rosetta” Onlus. La mensa è aperta ogni giorno dell’anno durante le ore di pranzo. Al momento vi è un numero costante di persone che si aggira mediamente sulle 23 unità giornaliere. Si tratta perlopiù di nisse-ni con alle spalle storie tra le più disparate, che si celano sempre dietro una dignità ed un silenzio strazianti. C’è ad esempio l’ex commerciante che alla morte dei propri genitori si è trovato in di"coltà, ci sono ex benestanti ed uomini colti e distinti che per

crisi economiche o familiari hanno perso tutto, per un’età che va dai 30 agli 80 anni. Così ogni giorno intorno alle 12, una processione silente e quasi

invisibile, nonostante il tra"co cittadino, si reca in direzione di quella porta, varcan-done la soglia per avere di che sfamarsi, ep-pure, forse nessuno degli automobilisti in transito si è accorto mai di loro, prima di leggere questo documento. Tra i volontari ci sono i ragazzi del reinserimento di Villa Ascione, tra questi c’è Daniele, 34enne ra-gusano che si trova a Caltanissetta da oltre 18 mesi e che in tale struttura si dice rinato: “Sono !nito a Villa Ascione- dice Danie-le- perché ho commesso molti errori, ero un alcolista ed assuntore di droghe, oggi prestando la mia opera in questa mensa,

mi sento fortunato, più responsabile, !nal-mente utile per gli altri e per me stesso. Pas-serò il Natale con queste persone- continua ancora Daniele- sarà un bel Natale, stiamo organizzando tutto, dal menù agli addobbi, e faremo pure qualche regalo”. Ogni Caritas parrocchiale ha infatti il proprio magazzi-no di viveri che vengono distribuiti a chi ha reale necessità, derrate che vengono soprat-tutto dall’AGEA, l’ente pubblico erogatore delle eccedenze alimentari, che a causa dei continui tagli governativi, non invia più

quantitativi su"cienti per tutte le famiglie richiedenti della città, inoltre il paniere di prodotti inviato dall’Agea è ormai ridot-to a pasta, zucchero, marmellata, biscotti, prodotti principalmente per adulti. Per tali motivi il Comitato Provinciale della Cro-ce Rossa di Caltanissetta organizza banchi alimentari presso i supermercati cittadini. Tanto le parrocchie, quanto l’Istituto Testa-secca, la Caritas e la Cri chiedono ai nisseni indumenti puliti, anche se dismessi ma in buono stato d’uso, ed ancora scarpe, ma-glioni ed indumenti invernali. Oltre che pa-sta latte e condimenti. Da registrare come i cittadini di Caltanissetta talvolta siano so-liti portare i vestiti dismessi in sacchetti di blasonati negozi del centro storico, volendo forse “!rmare” anche la bene!cenza.

Un esercito di disperatibussa alla mensa dei poveri

LA CITTA’ INVISIBILE. All’Istituto “Calafato” l’associazione “Casa Famiglia Rosetta” o!re pranzi gratuiti. Un servizio che dal 2003 ha visto aumentare gli “ospiti”

— di Marco Benanti

Le famiglie che si rivolgono allo sportello della carità della parrocchia di San Pio Xsono passate da 400 nel 2008ad oltre 500 nel 2010

Al Centro “Monsignor Iacono”23 pasti giornalieri assicurati

DIARIO

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Non sarà certamente un Nata-le all’insegna della serenità per coloro i quali non han-no una identità lavorativa,

dettata ovviamente da un impiego più o meno stabile che a Caltanissetta e nel suo hinterland pare davvero una chime-ra, specie per i più giovani. E così ogni anno vengono stesi !umi di inchiostro per la compilazione di statistiche i cui dati sono raccolti da enti importanti, tra i quali la Camera di Commercio di Caltanisetta che investe ogni anno cifre cospicue per l’analisi del territorio e le sue potenzialità economiche. Ne esce così ogni anno un quadro disastroso, che fotografando la situazione pare non dica nulla di nuovo. Che il lavoro manca lo si sa, e sono i numeri a parlare, ma quelli veri, reali, delle migliaia di fami-glie che anche quest’anno, o proprio in questo natale per la prima volta, avran-no ben poco da festeggiare. La provincia di Caltanissetta è tra le ultime in Italia per turismo e mercato del lavoro, ma dimostra secondo gli studi scienti!ci

“di aver saputo fare fronte alla crisi che ha colpito nel 2009, e dimostra di poter superare la congiuntura negativa e guar-dare al 2011 come all'anno del ritorno alla normalità”(fonte Istituto Tagliacar-

ne). La congiuntura economica globale, tra l'altro, ha colpito una provincia che strutturalmente so"re di alcuni squilibri economici e sociali piuttosto seri, come un tasso di disoccupazione altissimo, più del doppio della media nazionale: il 13,2% per gli uomini, contro l'11,9% della media siciliana e il 5,5% della me-dia nazionale. Anche il tasso di disoc-cupazione femminile raggiunge livelli drammatici: il 17% di Caltanissetta con-tro il 17,3% della regione e contro l'8,5% della media italiana. Questi numeri pongono Caltanissetta al sesto posto nella graduatoria nazionale per tasso di disoccupazione. Caltanissetta è manco a dirlo tra le ultime province in Italia (102esima su 108) per la domanda tu-ristica: l'indice di internazionalizzazione turistica per Caltanissetta é del 10,9%, per l'Italia è del 44,6%. L'indice di quali-tà alberghiera (cioé della presenza di ho-tel a 4/5 stelle sul totale degli alberghi) è del 7,1% contro il 12,4% nazionale. Cal-tanissetta risulta però l’unica provincia siciliana insieme a quella di Trapani ad

aver avuto un incremento turistico del 9%, in controtendenza rispetto al trand negativo del resto della Sicilia. A propo-sito di turismo una stoccata in positivo a tali dati, con ovvi risvolti occupazio-

nali, potrebbe arrivare entro il 2011 con l’approvazione dei distretti turistici in cui Caltanissetta reciterà un ruolo di prim’ordine. Intanto in questi giorni il numero di nuovi disoccupati o inoc-cupati del territorio si aggira intorno al migliaio, con circa 500 del pubblico im-piego e poco più per i privati, a causa di aziende che rimodulando gli organici, utilizzano il più delle volte l’ormai ca-nonico ricatto della lettera di dimissio-ni !rmata in bianco dal dipendente al momento dell’assunzione. Lettera che l’azienda utilizza poi in caso di “necessi-tà”. Da considerare ovviamente i precari della scuola, messi alle porte dalla rifor-ma “Gelmini”, ed anche in questo caso si parla per la provincia nissena di cifre a tre zeri. Per quanto riguarda il pubblico impiego, proprio in questi giorni i sin-dacati, tra la CISL funzione pubblica in testa, sta occupandosi dei lavoratori pre-cari LSU, ASU, dei precari dell’Asp, della Regione Sicilia e della protezione Civile

lavoratori che rischiano concretamente di non veder rinnovati i propri contrat-ti, ma per i quali erano stati presentati emendamenti al DDL 645 all’Assemblea Regionale Siciliana che includerebbe, nella stabilizzazione, tutte le categorie dei Precari. “La situazione non è a"atto rosea, e la grande responsabilità di tale dissesto è della politica- sostiene il Se-gretario Generale della Cisl Gianfranco Di Maria- e proprio alla politica spetterà in questi giorni nelle opportune sedi fare in modo che la situazione non degeneri, perché il disagio sociale che vive la Cal-tanissetta che non lavora sta toccando livelli disarmanti”.

2010 anno horribilisLa città in fondoa tutte le classi!che

OCCUPAZIONE. Si chiudono 12 mesi di"cili per il capoluogo nisseno. Gli indici economici o#rono una fotogra!a sconfortantee in Italia siamo al sesto posto per il numero di disoccupati

— di Marco Benanti

La grande responsabilità è della politica.Si stanno toccando livelli disarmanti

6° POSTOnella graduatoria nazionale per tasso di disoccupazione

13,211,9

5,5

1717,3

8,5

Uominidisoccupati %

Media nazionale

Media siciliana

Media nissena

Donnedisoccupate %

DISOCCUPAZIONE

Gianfranco Di Maria

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Sono 67.452 i detenuti re-clusi nelle carceri italiane, circa 8.043 in Sicilia di cui 166 di media sicurezza

alla casa circondariale Malaspina di Caltanissetta e circa 110 nella casa di reclusione di San Cataldo. Sono questi i numeri, e pure per difetto di coloro che il Natale ed il resto dell’anno lo trascorrono dentro una cella. Ed è per queste persone che proprio in questo periodo la mancanza del dono più grande oltre la vita ovvero la libertà, costituisce un dramma. Ai detenuti non si pensa, quando dall’esterno si costeggia un carce-

re, una struttura che quasi nem-meno la si vuol guardare, ma dentro ci sono drammi, e storie talvolta impensabili, di uomini e donne che avendo commesso de-gli errori, si sono trovati di fronte la legge per dove espiare delle

colpe sempre però con l’obiettivo (almeno sulla carta) della riedu-cazione. Ma il dramma non si ferma tra quelle mura, ma va ol-tre, colpendo i familiari dei re-clusi, vere vittime degli errori di chi sta “dentro. A raccontarci come trascorreranno il Natale i detenuti una delle voci più auto-revoli, ma incredibilmente ama-bili e cordiali quale l’Ispettore Regionale dei Cappellani delle Carceri Padre Enrico Schirru. Classe 1961, sardo, da dieci anni

Cappellano della casa di reclu-sione di San Cataldo, padre mer-cedario Enrico Schirru, con la sua umanità ed esperienza nelle carceri siciliane, è la persona che forse meglio conosce le storie e gli aspetti più reconditi dei dete-nuti e delle loro famiglie. A San

Cataldo il 24 Dicembre verrà ce-lebrata la Santa Messa, alla pre-senza del Vescovo della Diocesi nissena Monsignor Mario Rus-sotto, messa in cui vi saranno una decina di comunioni e cresi-me ed alla quale probabilmente potranno partecipare anche i fa-miliari, per condividere insieme tale raro e sacrale momento di comunione. Sempre il giorno della Vigilia si esibiranno i “Puer Cantores”, il coro delle voci bian-che che daranno la possibilità

agli ospiti della struttura “di po-ter ri!ettere – dice padre Schir-ru- su quanta purezza hanno i bambini, purezza che rivedendo-la nei più giovani, potrà dare ai detenuti voglia di riscatto e vo-lontà di far crescere sereni i pro-pri "gli”. Il giorno di Natale lo

stesso Padre Schirru farà gli au-guri ai detenuti, donando cella per cella dei panettoni, o#erti da un istituto di credito locale. I giorni di avvicinamento a tale fe-stività sono scanditi dalla nove-na, con preghiere e momenti di confronto tra i detenuti con i vo-lontari dell’associazione “la Porta del Sole”. “In questo periodo la mia preghiera ed auspicio è quel-lo - dice Padre Schirru- che ven-gano rese applicabili le normati-ve sul reinserimento, come previsto dall’art. 21 dell’ordina-mento penitenziario, ma ciò in-vece ancora non avviene, e chi ha commesso un errore scontando la sua pena, rischia- conclude Pa-dre Schirru- di sbagliare nuova-mente perché spesso vengono a mancare le tre fondamentali basi del vivere sano ovvero il lavoro, la casa e la famiglia”.

Ma il carcere è soprat-tutto un luogo di storie. “Ciò che è particolare- osserva padre Schirru- è quando i detenuti sanno di avere il colloquio con i parenti, si preparano già il giorno precedente, fanno la barba, si impo-matano i capelli, scelgo-no l’abito migliore, il più elegante da indossare l’indomani”. Il colloquio è alle 8, e chi viene da fuori è costretto a lun-ghi viaggi, molti non sanno dove dormire: per questo un immobile con"scato alla crimina-lità locale è appena stato concesso dall’ammi-nistrazione comunale di San Cataldo al cap-pellano del carcere, e verrà adibito come casa alloggio per i familiari. Massimiliano, siracusa-no, dopo il carcere ha acceso un prestito per comperare un camion per vendere la frutta, o di chi, un ex ma"oso di San Giuseppe Jato, ha manifestato il desiderio di vendere i propri beni e donare 100 milioni di lire ai familiari delle sue vittime. C’è poi un dete-nuto che ha adottato un bambino eritreo a di-stanza. “Storie che mo-strano - conclude Padre Schirru- come spesso i detenuti vengano ad-ditati come mostri, ma in realtà i veri mostri, coloro che non paga-no alla legge terrena le proprie malefatte, sono tutti all’esterno”. In"ne un’ultima storia, quella di un detenuto extraco-munitario che come re-galo di Natale sogna di poter essere “cittadino italiano”. M. B.

Natale in carcereLa festa vissuta dietro le sbarre

Le tante storiedi quantihanno cercatoun riscatto

REALTÀ NASCOSTA. La vita in un penitenziario: la messa del vescovo, il concerto e i panettoni donati da una banca

— di Marco Benanti

Il monito del cappellano dell’istituto di San Cataldo, padre Schirru:“Bisogna impegnarsia reniserire i detenuti”

Padre Enrico Schirru, cappellano del carcere di San Cataldo

8.043

300i detenuti reclusi nelle carceri siciliane

(168 di media sicurezza)Alla casa circondariale Malaspina di Caltanissetta

nella casa di reclusione di San Cataldo

110

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DIARIO

L’esibizione di una corale di voci bianche li aiutrerà a ri!ettere sulla purezza

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Le vacanze sono alle porte e per molti è già tem-po di farsi i con-

ti in tasca. Tra dolciumi, pranzi e cene di famiglia, regali per amici e parenti, qualche vestito nuovo e magari anche un viagget-to, i numeri non sempre quadrano. Ma andiamo con ordine. Per quanto riguarda il cibo, su una tavola bella imbandita per le feste non posso-no sicuramente mancare antipastini vari, un pri-mo a base di lasagne ad esempio e per secondo un buon zampone o cotechi-no con annesse lenticchie o contorno di altro gene-re. Per concludere, frutta, panettone, torrone e spu-mante. Il tutto, orientati-vamente, a circa 8 euro a persona. Cifre più che tri-plicate se invece il pranzo o la cena delle feste si fa

al ristorante. Per Natale si spende infatti dai 30 euro in su, per il cenone di San Silvestro, dai 70. Se poi si vuole invece seguire la moda del momento, via col take away. Si calcola infatti che per acquistare un pasto completo per le feste preparato presso al-cune gastromie e portato cotto, bello e pronto diret-tamente sul tavolo di casa propria, si spendono circa 15 euro a persona. Passia-mo ora ai regali. Anche se i soldi sono sempre di meno, quasi nessuno ri-nuncia a fare almeno un piccolo pensierino ai pro-pri cari. Preferiti oggetti utili, come abbigliamen-to, profumi, ma anche la tecnologia, con telefoni-ni, navigatori, pc. Video games e giocattoli in pole position per i più piccoli. C’è poi chi non rinuncia ai gioielli. I prezzi ovvia-

mente oscillano in base al tipo di regalo e al marchio. In media, si spende intor-no alle 30-40 euro per un dono. Solo in media ap-punto. Per chi decide di pranzare o cenare fuori nei giorni di festa, o per concedersi un autoregalo, sicuramente poi non può mancare un capo d’abbi-gliamento nuovo. Il costo medio per una maglia e un pantalone è di circa 100 euro. Prezzi variabili ovviamente in base alla gri!e scelta e alla quali-tà. In molti inoltre ormai non rinunciano alla bian-cheria tradizionalmente di colore rosso in occa-sione delle feste natalizie, in particolare per la notte di capodanno: i completi da donna partono dai 30 euro, mentre per gli uo-mini le cifre si abbassa-no un po’. E se vogliamo completare il quadro ro-

vinando ancora un po’ i nostri conti in banca non possiamo non concederci una bella vacanza. Le ta-ri!e variano in base alla tipologia e ai servizi scel-ti: si parte comunque da un minimo di 100 euro a

persona per trascorrere fuori nelle vicinanze solo la notte di San Silvestro, "no ai 3000 euro o più per lunghe e indimenticabili vacanze natalizie. Con-sumati dunque stipendi e tredicesime per molti è tempo di tristezza: l’im-portante però è essersi al-meno divertiti e rilassati perché di questi tempi ce n’è davvero bisogno.

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Feste, quanto mi costate?

CONTI IN TASCA. I Nisseni spenderanno tanto tra Natale e Capodanno? Abbiamo tentato una stima

— di Leda Ingrassia

Dalle cene ai regali,dalle notti in discoall’abbigliamento.I prezzi alticozzano però con la crisi.E c’è chi trova soluzioni meno costose.

PORTAFOGLIO

8personaper un pranzo casalingo

!

30personapranzo al ristorante

!

30/40spesa media per un dono

!70personacenone di San Silvestro

!

15personatake away

!

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Il tanto atteso e agognato mese di dicembre ha avuto inizio e con esso il tour de force natalizio con le sue mode, i regali sotto l’albero,

le vacanze, ed i veglioni. Le ultime tendenze per questo Natale 2010 sembrano, apparentemente, non in-teressare più di tanto i consumatori nisseni, che oramai da qualche anno sono accomunati da un’unica parola d’ordine, ovverosia: “risparmiare”. Se pur in anticipo, la corsa ai doni, per alcuni, è già iniziata. I più previden- ti già sin

da ora

si aggirano come anime in pena da un negozio all’altro in cerca di sconti e o!erte, per cercare di omaggiare tut-ti i parenti con un budget, purtroppo,

non proprio elevato. Confcommercio ha e!ettuato la consue-ta indagine sui con-sumi e sugli acquisti natalizi, rilevando in particolare come no-nostante la crisi, gli italiani non rinunce-ranno al regalo sotto l’albero. Dall’indagine della Confcommer-

cio le preferenze sem-bra vadano ai generi alimentari ed ai prodotti hi-tech. Il calo di spesa

media per i vari regali, ha fat-to aumentare due fenomeni: il primo è l’incremento dell’ac-

quisto di prodotti che arriva-no dall’estremo oriente, l’altro è l’incremento, seppure rimanga una percentuale relativamente bassa rispetto agli altri europei, degli acquisti tramite il web. I

prodotti cinesi si comprano prin-cipalmente per il costo molto basso, qualcuno li acquista perché invece cre-de che “tanto è prodotto tutto in Cina” e quindi non c’è di!erenza; l’acquisto rimane però quasi sempre vincolato a gadget per la casa o personali oppure a piccoli capi di abbigliamento come pan-tofole, guanti e sciarpe. Mentre sul web,

in particolare sul sito per eccellenza noto per la compravendita, “Ebay”, una piccola fetta di consumatori a"derà le proprie compere. La percentuale degli acquirenti del web rimane comunque ridotta e vincolata alla paura di esse-re derubati, dalla mancanza di #ducia nella sicurezza del pagamento e anche perché si continua a preferire vedere e toccare l’oggetto prima dell’acquisto. Ma quali sono i regali che ottengono le mag-giori preferenze?Uno dei responsabili di “Club 70”, negozio di abbigliamento del centro, racconta come vede questo Na-tale 2010: “Le vendite- dice Dario Ruvo-lo- rispecchiano, quest’anno, l’andazzo

dello scorso anno. Non abbiamo regi-strato grossi decrementi nelle vendite nè altrettanti incrementi. Soprattutto nei primi giorni consacrati allo shopping. Essenzialmente questo è stato dovuto al fatto che la città di Caltanissetta, per molti giorni non ha respirato quell’at-mosfera natalizia tipica del periodo. La gente non chiede altro che essere invo-gliata all’acquisto. Anche un semplice

addobbo natalizio può creare nella psi-cologia dell’acquirente la giusta motiva-zione a comperare. Per quanto riguarda il regalo più gettonato, al momento non registriamo un capo di abbigliamento in particolare, se non la volontà dei nostri clienti ad acquistare un prodotto di buo-na qualità al giusto prezzo”. Dal canto dei grandi e piccoli elettrodomestici, Fabio Dell’Aira del negozio “Expert” a!erma che: “Al momento non registriamo un aumento delle vendite per questo Nata-le 2010. Ciò è dovuto essenzialmente al fatto che gli acquisti da parte dei consu-matori, vengono e!ettuati quasi sempre l’ultima settimana a ridosso delle feste. L’oggetto che stiamo vendendo in par-ticolar modo è il nuovo televisore Lcd- Led, ma non escludiamo un incremento delle vendite dei piccoli elettrodomesti-ci per piccoli presenti”. Dunque, ancora una volta, l’acquisto sembra ricadere principalmente su abbigliamento, generi alimentari (produzioni artigianali, vino incluso), tecnologia (televisori al plasma o a LED, grazie anche al cambio del di-gitale terrestre, telefoni), articoli sporti-vi, libri e poi prodotti cosmetici e cura per la persona. Qualunque possa essere la scelta per l’acquisto dei regali, il con-siglio migliore da dare alle famiglie nis-sene, o qual si voglia a tutti i consuma-tori, è quello comunque di non ridursi a comprare il 24 dicembre, se non si vuole incappare in errori banali e regali poco originali, consigliati più dalla fretta che dall’a!etto.

— di Erika Diliberto

Acquistiall’insegna del risparmioE c’è chi compra su internet

Televisori Lcd e telefoniniAi nisseni piace l’Hi-Tech

IL REGALO. Il popolo dello shopping preferisce la tecnologia, con gli ultimi modelli di tv e cellulari. Successo pure per sciarpe, guanti e pantofole

SHOPPING

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La voglia di evasione e divertimen-to dei nisseni è tanta, ma la crisi c’è e ci si deve confrontare con la di-sponibilità del portafoglio. Come

confermato infatti all’unisono dagli agenti di viaggio di Caltanissetta, quest’anno le prenotazioni per vacanze, in occasione delle festività natalizie, sono in calo. No-nostante dunque rispetto agli anni scorsi il numero di nisseni con le valigie pronte per partire è diminuito, i loro gusti sono abbastanza stabili nel tempo. Una cosa è certa: Natale per tutti a casa e Capodan-no, per chi può, in va-canza. “Mol-to richieste nel periodo natalizio - ci dicono dall’agen-zia Alinis-sa – sono sempre le grandi ca-pitali euro-pee, come P a r i g i ,

Londra, Berlino, Mosca, Madrid, insieme ad Istanbul e Zagabria, molto gettonate negli ultimi mesi”. “Alle mete estere – se-condo la Kaltour Viaggi – si accompagna anche la grande richiesta per le montagne italiane, ad esempio del Trentino e della Valle D’Aosta, dove ci sono bei villag-gi sulla neve”. Tra le destinazioni, poche ma importanti novità. “Abbiamo notato – come ci rifersicono da Fabiola Viag-gi – che i nisseni

preferiscono sempre più, in occasione dei viaggi del perio-do natalizio, i posti caldi, a lungo raggio. Maldive, Caraibi, Sharm e

Dubai”. “Un buon numero di clienti – ci dicono alla Kaltour Viaggi – certo in mi-nore quantità rispetto alla bella stagione, scelgono la crociera sul Nilo o negli Emi-rati Arabi”. Negli ultimi anni poi l’acqui-sita padronanza di internet fa preferire a tanti i viaggi fai da te: basta un volo low cost e un b&b e la vacanza è fatta. Per chi non vuole pensieri, però, non resta che af-

!darsi ad un’agenzia. ”I nostri clienti – ci dicono alla Riggi Tour – scelgono i pac-chetti comprensivi di volo, hotel e trasfe-rimenti, con diverse durate e costi, che noi stessi organizziamo”. Le idee scaccia crisi poi sono tante. Tantissima gente prenota all’ultimo, come ci confermano tutti gli operatori di viaggio. “Quella di aspetta-re i last minute o i last second – secondo l’agenzia Ora Solare – eccetto magari per i viaggi a lungo raggio e per le crociere, è un’ottima abitudine se non si hanno pre-tese particolari, che permette di usufruire di tari"e davvero vantaggiose”. E se ci tro-viamo a dover conciliare bisogno di eva-sione e crisi economica, possiamo sempre concederci di trascorrere fuori solo la notte di Capodanno. “E’ cresciuta – dico-no dall’agenzia Ora Solare – la richiesta per la sola notte di capodanno, in formula hotel più cenone, magari nella stessa pro-vincia o in quelle limitrofe”. “Negli ultimi tempi – secondo gli agenti della Alinissa – grande successo hanno anche i centri benessere in Sicilia che in occasione delle feste organizzano pacchetti appetittosi, gli agriturismi e la vicina neve come quella dell’Etna”. Per quanto riguarda in!ne l’età dei vacanzieri, largo ai giovani come ci confermano gli agenti di viaggio. “Sono soprattutto – come ribadito da Ora Solare - coppie, gruppi di amici e in alcuni casi anche coppie più grandi”. A chi parte e a chi resta in città comunque tanti auguri di buone feste.

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— di Leda Ingrassia

! Quanto costa una vacanzaDestinazione Durata Pacchetto Prezzo per

persona

Capitali europee 4 giorni e 3 notti volo, hotel 3-4* e trasf. 600 #Capitali europee 5 gioni e 4 notti volo, hotel 3-4* e trasf. 750 #Caraibi 9 giorni e 7 notti crociera, volo 2000 #Maldive 9 giorni e 7 notti volo, hotel, trasf. 3000 #"ailandia 9 giorni e 7 notti volo, hotel, trasf. 1500 #Crociere(es. Emirati Arabi)

9 giorni e 8 notti crociera, volo 1800 #

Siciliacenro benessere

3 giorni e 2 notti hotel + trattamenti 300 #

Sicilianotte capodanno

2 gioni e 1 notte hotel, cenone 130 #

Vacanzeneve Italia

8 giorni e 7 notti volo, hotel, trasf. 800 #

C’è crisi,altro cheNatale alleBahamas

In pochi partirano. Meglio un weekend in un centro benessere

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Che si tratti della pro-pria amata terra, del-la propria casa o di nuove mete sempre

più in voga negli ultimi anni, le “onorevoli” ferie natalizie sa-ranno trascorse, nella maggior parte dei casi, al tepore dei pro-pri tinelli attorniati dall’amore e dall’a!etto dei propri cari. Una vacanza tutta “ made in Sicily”, dunque per i rappresentati della nostra politica, che prediligono di gran lunga il Natale tradizio-nale a quello alternativo. Ci sarà comunque chi varcherà i con"ni nazionali per godersi il meritato riposo sotto l’ albero, né man-

cheranno, come accade ogni anno, gli innamorati della mon-tagna o della campagna. L’ono-revole Raimondo Torregrossa, eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana nelle "le del

Pdl e componente della I Com-missione A!ari Istituzionali e della VI Commissione Servizi sociali e sanitari, ha già le idee chiare su come trascorrerà le vacanze sotto l’albero. “Credo proprio che quest’anno trascor-rerò queste feste natalizie in casa. Il Natale rappresenta, per noi credenti, la festa per anto-nomasia e di conseguenza si ama trascorrerla in famiglia, at-torniati dall’a!etto e dall’amore dei propri cari ed amici. Tra l’al-tro alcuni componenti essenzia-li del mio nucleo familiare, per svariati motivi,

purtroppo non abitano più in seno alla famiglia e queste feste, rappresentano per noi un mo-mento di grande intimità dove potersi ancora una volta ritro-vare e riabbracciare all’insegna

di quell’amore che ci lega indis-solubilmente” . Resteranno nel-le proprie case anche il deputato regionale Rudy Maira e l’asses-sore provinciale alle politiche sociali Gianluca Miccichè che ci ha parlato così delle sue vacanze sotto l’albero : “Lavorando sino al 24 dicembre, come del resto faccio ogni anno, trascorrerò queste feste assolutamente in famiglia, nella mia abitazione. Il Natale, oltre all’importante signi"cato religioso che di per sé riveste la festa, per me equi-

vale ad un momento quasi vita-le, della mia vita, dove tutti noi possiamo ritrovarci, riunendo così, almeno anche solo per una volta l’anno, tutta la famiglia. Non saprei avere altra visione del Natale se non appunto quel-la di una bella tavola imbandita, attorniata da tutta la mia fami-glia e dai miei amici più cari. Queste sono feste, almeno a mio avviso, che vanno rigorosamen-te trascorse in seno alla famiglia e non c’è cosa più bella, nella vita di ognuno di noi, che la vicinan-za e l’amore dei propri cari”. Un Natale tutto all’insegna del calo-re della propria casa anche per l’ex sindaco di Caltanissetta Sal-vatore Messana: “Trascorrerò

la vigilia di Natale purtroppo lavorando, essendo di turno in farmacia. Il pranzo invece lo consumerò "nalmente in fami-glia vicino all’a!etto dei miei cari, dopo anni passati ad es-sere assorbito quasi completa-mente da impegni protocollari dovuti essenzialmente alla mia missione come primo cittadino del capoluogo nisseno. Oggi di questi impegni a carattere po-litico non ne ho più e questo mi dà "nalmente la grande op-portunità di trascorrere il mio tempo libero con la mia fami-glia”. Michele Mancuso, Presi-dente del Consiglio Provinciale, ha anch’esso preferito un Natale tradizionale, a dispetto delle va-canze alternative: “Amo trascor-rere questo periodo, unico nella vita di noi tutti, in famiglia, con mia moglie ed i miei "gli non-ché insieme ai miei genitori e a tutti i nostri parenti ed amici. Una grande tavola imbandita a festa, a cui sedersi tutti insieme

circondati dall’ amore, non può che rappresentare la soddisfa-zione più grande per un uomo. Mi piacerebbe che tutti proprio

tutti anche i più sfortunati, al-meno una volta potessero gioire del vero signi"cato del Natale, ovvero l’amore per la propria fa-miglia”. Dunque un Natale tutto all’insegna della tradizione per i politici del nisseno che hanno

manifestato di gradire di gran lunga la vicinanza dei propri cari alle settimane bianche o alle vacanze dell’ultimo minuto!

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— di Erika Diliberto

I vip della politica?Tutti casa e famiglia

“Ferie Nissene”anche per Rudy Mairae Gianluca Micciché

E’ una festa intima. L’ occasione per radunare i parentiche vivonolontano

Dopo annidi impegnipoliticipotrò trascorrerepiù tempocon i mieifamiliari

ONOREVOLI VACANZE. Nessuna capatina in montagna o all’estero., ma soltanto un po’ di riposo con i propri cari

Raimondo Torregrossa

Salvatore Messana

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“La patologia legata al gioco, meglio nota come ludoma-nia, - dice Valentina Botta psicologa e psicoterapeuta - si manifesta come un di-sturbo d’ansia preesistente, il cui quadro sintomatologi-co può attivarsi con la pra-tica del gioco d’azzardo con conseguente manifestazio-ne di ossessioni e compul-sioni legate al gioco stesso. Il giocatore sente l’esigenza di mettere in atto strategie illusorie di controllo neces-sarie alla compensazione della frustazione derivante dalle perdite. Le cause della dipendenza dal gioco sono spesso legate ad un appren-dimento, consolidato nel tempo, di comportamenti a rischio, in forza della fami-larità alle situazioni stimolo che hanno come oggetto il gioco d’azzardo. C’è l’iperva-lorizzazione delle possibilità di felicità legate al possesso di denaro o di risolvere di!-coltà economiche/psicologi-che. Ci sono poi molti studi che riconducono la ludoma-nia alle alterazioni di alcuni

neurotrasmettitori che permettono

il controllo de-gli impulsi e la percezione piacere”. L. I.

Frutto di genitori spesso dediti all’apparenza ed al perbenismo, sono ormai i giovani, le nuove gene-

razioni, (ex) speranza per il futuro dell’Italia a dar di loro una imma-gine tutt’altro che incoraggiante. Non occorre un occhio eccessi-vamente attento per notare come tra i luoghi di ritrovo più frequen-tati dai giovani adolescenti nisse-ni sia l’immagine e lo stereotipo a farla da padrona, tanto nelle ar-gomentazioni, quanto nell’aspet-to. Che il capoluogo nisseno non abbia per tradizione avuto molti spazi condivisi e comuni tranne il Viale della Regione, è cosa nota, con gruppi e comitive sparsi in maniera capillare su panchine e marciapiedi cittadini, ma anche a quei tempi lo stare insieme dei giovani era cosa ben diversa ri-spetto ad oggi. Se una decina di anni fa i giovani nisseni uscivano in motorino, noncuranti del gelo invernale, per ritrovarsi in spazi aperti, oggi ci sono le microcar, piccole auto, con i comfort delle berline dei genitori. Un fenome-no che se da un lato fa dormire sonni tranquilli papà e mamma perché meno pericolosi del mo-

torino, dall’altro rappresenta-no un maggiore pericolo per la viabilità ordinaria perché spesso condotte a gran velocità e guida-te senza rispetto per le norme del codice della strada. Così quando un automobilista nota un gio-vane venirgli addosso con una microcar ed accenna un rim-provero, vede rispondersi con gestacci e parolacce dal giovane nisseno "glio di famiglia perbene che pur essendo in torto odia il rimprovero. Tutto cambiato dal mito dei giovani coraggiosi belli e dannati di James Dean a quello dei “bamboccioni” gri#ati dalla testa ai piedi e divisi tra Facebook ed I Phone. Si qui nulla di grave se non fosse che specie durante il periodo natalizio, cambia an-che il modo che i ragazzi hanno di divertirsi. Così, alla stregua di quanto accade con le tossicodi-pendenze un’altra dipendenza, quale è quella del gioco d’azzar-do, si fa sempre più strada nel no-stro territorio coinvolgendo sem-pre nuove fasce di popolazione, comprese quelle dei giovani. A dimostrarlo è uno studio condot-to dal CNR (Centro Nazionale di Ricerca) secondo il quale il gioco d’azzardo cresce in Italia con una percentuale del 13% all’anno e sempre secondo il quale sono stati spesi in un solo anno una ci-fra iperbolica, 53 miliardi di euro in buona parte da adolescenti. A Caltanissetta i numeri, almeno quelli dichiarati sono certamente inferiori rispetto alla percentuale cddi dedizione del gioco d’azzar-do che vede la Sicilia attestarsi

al 50%. Sono una dozzina i casi dipendenza dal gioco d’azzardo registrati in questi giorni al Sert di Caltanissetta. “Si tratta per lo più di casi da sindrome convulsi-va- sostiene la direttrice del SERT nisseno, la dottoressa Giovanna Bona- identi"cabili da un punto di vista psichiatrico, dato che la dipendenza da gioco d’azzardo non è una patologia riconosciuta. I casi ci vengono proposti perlo-più dalle parrocchie che hanno la reale conoscenza del territorio, per fortuna pochi sono i giovani, che quando sperperano del de-naro al videopoker lo fanno non in maniera sistematica, almeno secondo quanto sappiamo noi, più gravi e conclamati sono in-vece i casi di adulti che giocano al videopoker anche le ultime 50 euro che avevano in tasca anzi-ché fare la spesa da portare a casa, come accaduto ad un quaranten-

ne inoccupato nisseno proprio in questi giorni. Il problema è reale - conclude la dottoressa Giovan-na Bona - ma poca è a mio avvi-so l’informazione che se ne fa in merito, specie tra i giovani”. Vide-opoker a parte, anche se meno fa-cile da documentare, esistono poi dei fenomeni di gioco d’azzardo privato tra i giovani, con feste nelle abitazioni estive, specie per i "gli dei facoltosi, dove i ragazzi-ni nisseni si ritrovano seduti a ta-voli da poker con tanto di "ches di grosso taglio da cambiare con i soldi veri a "ne partita, anche se spesso si gioca per un giubbotto "rmato o un telefono dell’ultima generazione. Questo il natale della nuova Caltanissetta.

GIOVENTU’ BRUCIATA. Fiches e tavoli da poker nel tinello di casa

— di Marco Benanti

Scatta l’allarme del Sert.In questo periodoaumenta il numero di coloro che si dedicanoal gioco d’azzardo

“ Molti ragazzi seduti ai tavoli si giocano un giubbotto o un telefonino di ultima generazione

Gioco d’azzardoBische clandestineall’ombra dell’albero

Il gioco,da distrazionea malattia

L’ ESPERTO

Giovanna Bona direttrice del Sert

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Sorride con fare materno Giovanna Candura, che ha un curriculum politico “importante” (è stata con-sigliere e poi assessore co-munale dal 1993 al 1997, capogruppo consiliare alla Provincia Regionale per dieci anni ed in!ne as-sessore regionale) ma che non ha mai perso di vista la sua vocazione di educa-trice (insegnante di lette-re nei licei !no a qualche anno fa) e non dimentica, nel raccontarci che il suo sarà un Natale semplice e all’insegna della tradizio-ne, il ruolo di madre.“Trascorreremo il Natale tutti insieme anche se per noi stare uniti è un modo di essere e non è legato solo alla festa. Certo que-sto momento ci fa sentire ancora più vicini, in parti-colare con i più anziani. Ci sono gli zii, c’è mia madre, che è piuttosto anziana e vive con noi, e poi c’è mio suocero e per questo pre-

feriamo trascorrere le feste tutti insieme a casa piutto-sto che andare fuori: questi nostri anziani li vogliamo con noi, non vogliamo che restino soli proprio in que-

sti giorni”.Sarà anche un momento per dedicare un pò di tempo in più alla preparazione dei piatti della tradizione delle nostre feste. “Si, ho eredita-to da mia madre, che oggi ha 85 anni e non può più fare le cose che faceva una volta, questa incombenza e

non mi dispiace preparare qualche piatto particolare”. Come il falsomagro che, ri-corda Giovanna Candura, era immancabile sulla ta-vola della sua famiglia nei giorni di festa. ”Mio padre gradiva molto questa pie-tanza, che oggi è forse “su-perata” perché ai giovani non piace, ha un gusto un pò forte, ma lo preparerò ugualmente, in omaggio ai ricordi di tanti Natali pas-sati con i miei, e preparerò anche del torrone”. L’atmosfera della festa è comunque una parentesi nell’impegno quotidiano al servizio di un ideale po-litico che l’ha portata a ri-coprire oggi un ruolo che è un riconoscimento alla sua esperienza. ”Ho scelto di rimanere con l’onore-vole Casini – dice la pro-fessoressa Candura - dopo la fuoriuscita di una parte di vecchi componenti del partito perché ne ho condi-viso il progetto politico ma

provengo da un’esperien-za politica diversa perché sono stata per tantissimi anni nel Movimento socia-le e poi in An. Fini però nel corso degli anni ha rinun-ciato a quelli che erano i va-lori della Destra, ha voluto smarcarsi dall’accusa di es-sere un fascista nostalgico e ha voluto darsi un’imma-gine nuova e diversa lan-ciandosi, secondo me, oltre i limiti. Ho preso così le distanze da An quando lui ha scelto di cambiare dopo avere dichiarato, ero pre-sente a quella riunione, che non poteva nascere un par-tito dal predellino di San Babila e invece poi ha ade-rito al PdL, dal quale è oggi andato via. Ho trovato poi nell’Udc i valori in cui cre-do, il senso della famiglia, della patria, e in Casini una persona che non rinnega il suo passato. Ora il partito mi ha voluto a"dare que-sto incarico considerata l’esperienza politica che mi ha portato a ricoprire ruoli non per grazia ricevuta”.Una parentesi a parte è sta-ta la corsa “a quattro” per la poltrona di Palazzo del Carmine durante le am-ministrative del 2009, una battaglia politica dove a ri-metterci sono state comun-que, non a caso, le donne. Ma c’è parità in politica tra uomini e donne? “Le donne hanno di"coltà ad inserirsi in politica intanto perché è un mondo dove c’è una certa ipocrisia e alle donne questo non piace e quando vedono situazio-ni poco chiare ci restano male e fanno un passo in-dietro”. Come responsabile

regionale delle Pari oppor-tunità Giovanna Candura ha proposto alcuni emen-damenti alla Finanziaria regionale che riguardano direttamente le donne, dal sostegno alle famiglia mo-noparentali al sostegno alle donne vittime di vio-lenza (gratuito patrocinio)

al sostegno alle famiglie numerose con !gli che frequentano gli asili nido. “La vicenda della candi-datura a sindaco di Calta-nissetta – dice Candura - è stata un momento di"cile ma da quella esperienza ho ricavato un lato positivo: grazie al comportamen-to poco chiaro dei vertici provinciali dell’Udc è nato paradossalmente un buon rapporto con il segretario nazionale del mio partito, onorevole Cesa, e con il presidente Pierferdinando Casini”. L’impegno in po-litica di Giovanna Candu-ra si concretizza nel 1993. “Scelsi di essere presente in prima persona – dice - quando si candidò come sindaco Peppino Mancu-so, di cui avevo sempre

apprezzato lo spirito bat-tagliero a difesa della sua città e l’amore per Caltanis-setta”.Questa passione come si è conciliata con la sua vita di moglie e di madre? “Non è facile ma è un’esperien-za che arricchisce e che da molte soddisfazioni:

quando si sa di avere fatto del bene agli al-tri ognuno di noi va anche a casa con una gioia dentro da condi-videre con i suoi cari”. Giovanna Candura ha dato il via, da as-sessore comunale, ad iniziative per i bam-bini che si svolgeva-

no nelle scuole in orario pomeridiano, con corsi di musica, canto corale, pittu-ra, proseguiti poi con gran-de sensibilità anche dalle amministrazioni successi-ve. Indomita come sempre e molto franca, Candura mette però da parte per un attimo la passione politica quando le chiediamo cosa sogna per la notte di Na-tale. “Ci saranno nella mia casa quattro generazioni – dice – sedute intorno alla stessa tavola, che volere di più? Magari continuare a condividere questa gioia ancora a lungo”.

R. L.

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Giovanna Candura“Amo la politicanonostante l’ipocrisia che allontana le donne”

Giovanna Candura

Il piatto che cucinoa Natale è il falsomagro ,lo preparoin omaggio ai ricordi

Fini?Ha rinunciatoai suoi valoriper una nuovaimmagine.Casini non rinnegail propriopassato.

a casa di...

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Di Fresco,chef votatoalla tradizione— di Erika Diliberto

INCONTRO TRA I FORNELLI. Il cuoco dello sta! “Graziano” racconta il suo mestiere e a sorpresa regala l’ingrediente segreto per il successo: “Amore e passione per la cucina”

Il Natale ed il capodanno sono oramai alle porte. Si attende con ansia la nascita di Gesù bambi-no e l’arrivo del nuovo anno per potere banchettare. Ma cosa cu-cinare, sotto l’albero, per allietare il palato dei nostri cari e dei no-stri amici? A tentare una risposta lo chef Giuseppe Di Fresco della “Graziano Catering” di Musso-meli.Quando ha deciso di volere in-traprendere questa professio-ne? Questo è un mestiere che si in-traprende sin da piccoli. Viene inculcato dalla famiglia. La mia famiglia in passato ha posseduto diversi ristoranti. E’ stato per me un percorso lento sino ad arriva-re, quasi senza che me ne accor-gessi, alla preparazione di piatti elaborati caratterizzati dalla fan-tasia e dal mio estro personale.Qual è la caratteristica più im-portante che deve possedere uno chef quali!cato?Non esiste a mio avviso, una caratteristica particolare per di-venire uno chef. La passione e l’amore che mettiamo nel por-tare avanti un progetto, di certo fa la di"erenza. Se c’è l’amore si riesce a fare qualsiasi cosa. Qual è il piatto che più le piace cucinare in assoluto?Col tempo si impara a conoscere nuovi metodi di cottura e nuovi prodotti che seppur poveri ri-escono a regalare sapori unici! Volendo fare un esempio, po-tremmo prendere il tonno che è stato riscoperto in Sicilia solo da

qualche anno. Grazie alle sue ca-ratteristiche uniche, alle sue va-rianti, si possono preparare dei piatti squisiti. Cucinare il tonno in tutte le sue varianti, a comin-ciare dall’antipasto sino ad arri-vare ad un secondo o ad una ta-gliata soddisfa la mia creatività. E’ molto più importante il modo in cui si presenta una pie-tanza oppure il gusto?Sono entrambi due fattori ba-silari. Uno lega l’altro. Bisogna però dire che prima che si arrivi a decorare un piatto e di conse-guenza a far si che lo stesso sia bello esteticamente, dietro deve esserci un gran lavoro. Purtrop-

po molti ristoranti non curano, se così possiamo dire, la sostanza del piatto. Ma chi va al ristorante è giusto che vada per mangiare e che soddis! il proprio palato.Dove sta la di!erenza tra un cuoco e una casalinga?La casalinga, rispetto a noi, pos-siede una dote o una marcia in più. La saggezza e l’esperienza che una casalinga ha alle spalle, tramandatale a sua volta dalle nostre nonne, fa si che la pre-parazione di un piatto risulti

migliore rispetto alla nostra. Il dettaglio, l’aggiunta del sale in quel preciso momento, la cottu-ra lenta e la !amma bassa, sono particolari che molto spesso noi in cucina non riusciamo ad as-secondare dato il fattore “tempo” basilare nel nostro lavoro. Lei che tipo di pietanze presen-tarà, sotto l’albero, ai suoi clien-ti?In base alle nostre tradizioni, è consuetudine mettere a tavola piatti tipici della nostra cucina come ad esempio il baccalà o del-le paste cucinate al forno, arric-chite dalla presenza di molte ver-dure. In questo periodo non può mancare poi la zuppa di lentic-chie, presentate con alla base una crema di patate e gnocchetti di castagne. Il tutto condito con un !lo di olio extra vergine di oliva. Ritornando ai “piatti poveri” le castagne e le patate come le len-ticchie rappresentano l’emblema del prodotto cosìdetto “povero”.Vorrebbe consigliare alle casa-linghe un piatto da potere pre-parare facilmente in casa sotto queste feste?Sento di dire a tutte le casalinghe che non ne hanno necessità. Le nostre mamme e le nostre non-

ne sono così brave che non han-no bisogno di alcun consiglio da parte mia. La loro sapienza e l’amore che mettono nella preparazione dei piatti fa sempre la di"erenza! Qual è la miglio-re soddisfazione per chi fa il suo mestiere?Quando un cliente mangia bene, la soddisfa-zione nei suoi occhi, è la nostra! Un cliente che apprezza il nostro operato è di gran lunga la nostra migliore soddisfazione.Lei è mai stato a dieta?Mai stato a dieta. Certo, mi ren-do conto che “suona” un po’ stra-no data la mia esile costituzione e il mestiere che faccio. Durante l’arco della giornata assaggio sva-riate pietanze per monitorare la cottura e l’armonia degli ingre-dienti, ma al momento non ho mai avuto problemi di linea. Non escludo, però, che fra 10 anni po-trei averne anche io, di problemi di questa natura. Certo un cuoco non in linea sembra dare più si-curezza al cliente!

DOLCE VITA

Mai statoa dieta.Un cuocofuori formadà sicurezza

L! Ri"#$!

Preparazione:Far bollire le patate,

precedentemente lavate e pelate. A cottura ultimata

aggiungere il pesce ta-gliato grossolanamente.

Ultimare la cottura e scolare il tutto. Prende-

re una “bastardella” o ciotola d’acciaio, versare

il pesce e con un cuc-chiaio di legno montare con l’aggiunta di olio di oliva. Aggiungere i cap-

peri dissalati e qualche foglia di basilico tritati. Disporre il composto in

un piatto, aggiungendo il pesto alla genovese.

-600 g. di patate novelle-300 g. di stoccafisso sotto sale-200 g. di filetti di dentice-1 litro di olio di oliva-sale, pepe quanto basta-una manciata di capperi-pesto genovese-brodo di pesce-foglie di basilico

Lo chef Giuseppe Di Fresco. (FOTO Salvatore Catalano)Spuma di baccalà e

dentice con pesto leggero

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“Simu vinuti a ‘sta nuvena ppi Maria Matri sacrata/ Quannu persi la nuttata mezzu lu frid-du e la jlata./ Si partì Giuseppi allura ‘ccu la sua gran Signura/ Mezzu lu friddu e la jlata ci scu-rà menzu la strata”. Era la voce della devozione popolare che

nella sua semplicità ha risuonato per secoli, nelle serate che precedevano la notte di Natale, durante le “novene” ai piedi delle edi-colette votive, patrimonio pe-culiare della pietà e della devo-zione popolare sul territorio del capoluogo nisseno ma anche in

tutta la Sicilia.Tradizione oggi scomparsa, come quasi cancellate da edi!ci ed angoli di strade nissene sono le “!guredde”, le nicchie più o meno grandi che ospitavano quadri di agomento religioso, più di 50 solo a Caltanissetta, dedicate in gran parte alla Ma-donna ma anche alla Sacra fa-miglia, a San Giuseppe con il Bambin Gesù, al patrono della città San Michele Arcangelo. Poche quelle ancora leggibili, quasi tutte in stato di abban-dono, che non vengono più neanche addobbate durante il periodo natalizio, come invece accadeva in passato, quando erano interi quartieri a pren-dersi cura della “!guredda”, adornandola per la novena con frutta fresca, rami intrecciati di “mortella” (il mirto) ed alloro, ghirlande di nespole d’inverno. Per nove giornate, poi, si ripe-teva il rito religioso e popolare al tempo stesso, con gli abitanti delle strade intorno all’edicolet-

ta che si radunavano portando con sè le sedie, sulle quali si assiepavano per recitare il Ro-sario, alternandolo con canti popolari in dialetto. Ma c’erano anche i musici, i “ciaramiddari” (suonatori di “ciaramedde”, una sorta di cornamusa, strumven-to tipicamente siciliano) e – ri-porta il Pitré ma è anche nella memoria degli ultimi anziani – suonatori di violino e di “frisca-littu”. Immancabile, al termine della recita del Rosario e dei canti natalizi, “’u !rriatu”, cioé l’o"erta di “ciciri, vinu e vuc-ciddati” (ceci, vino e buccellati, il dolce tipico natalizio di Cal-tanissetta, fatto di una pasta friabile impastata con lo strutto e farcita con !chi secchi, man-dorle e scorze d’arancia). La tradizione però non è anda-ta completamente perduta gra-zie ad alcuni nisseni volenterosi (dai quali dovremmo imparare l’amore per questa città e l’at-tenzione per il nostro passato, che è identità e ponte per il fu-turo): vive ancora dei suoni e

dei colori dell’antica devozione, infatti, l’edicola della Madon-na della Lettera, nella piazzet-ta Girgenti, risalente ai primi anni del Novecento e posta dal 2003 sotto la tutela della So-vrintendenza ai Beni culturali ed ambientali, che ogni anno continua ad essere addobba-ta alla maniera tradizionale. E quest’anno tornano a vivere anche le “!gureddi” del quar-tiere Provvidenza, una ventina in tutto, che sono state ripuli-te, illuminate ed adornate con frutta tipica di questo periodo e i tradizionali rami di “mortella” e sotto le quali si svolgeranno !no alla vigilia di Natale le “nu-veni”. L’iniziativa è del parroco di San Giuseppe, don Salvatore Lovetere, che insieme agli abi-tanti del quartiere Provvidenza vuole recuperare un’antica tra-dizione della devozione popo-lare ma anche dare un segno di speranza a chi in quel quartiere vive e non si rassegna a vederlo scomparire pezzo dopo pezzo.

R.L.

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Quando si cantavaaspettando l’arrivodel santo Natale

C’era una volta...NOVENE. Per nove giorni e dinanzi le “!guredde” adornate in strada, i musici intonavano le nenie della tradizione

Ogni-"esta, havi la so murtidda»«Cci-nni voli assai murtidda, ppi-pparari i Santi!»Entrambi questi detti popolari sottolineano l’uso che, in passato, si faceva delle fronde del Mirto (Myrtus communis L.) noto come murtidda, per ador-nare il presepe, gli altarini e le edicole votive.Secondo una antica credenza, a murtidda sarebbe sacra alla Madonna; per tal motivo, era usanza utilizzarla, l’8 dicembre, nella ricorrenza dell’Immacolata. In quell’occasione, i venditori ambulanti vanniàvanu:«A murtidda, a murtidda,.. ppi-ddivuzzioni si mancia a murtidda…».

Il canto de la “Murtidda”

“MURTIDDA”Fronde di mirto

Alcune delle Novene presenti in città

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E la città diventa un grande palcoscenico. Due grandi appuntamenti, tutti promos-si da imprenditori dello spet-

tacolo nisseni “doc”, faranno riversa-re pubblico da ogni punta dell’isola al Palacarelli. Una due giorni di sorrisi e musica italiana, tutti d’autore, quel-la che si prospetta per domenica 26 e lunedì 27 dicembre. Una mini-maratona di grandi nomi proposti ad prezzo più che popolare che si aprirà alle 21 del giorno di Santo Stefano quando, direttamente dalla fortu-nata trasmissione televisiva “Zelig” condotta da Claudio Bisio su canale 5 arriveranno Paolo Migoni, Franco

Neri, Massimo Bagnato, Rocco Ciar-moli (Le tutine) e il mago Elias per uno show esilarante e brioso da vive-re in “live”. A presentare la seconda data nissena di “Zelig Circus” saran-no i Tafano Brothers, gruppo comico “made in Caltanissetta” che farà da spalla ai personaggi che hanno ac-compagnato l’inverno televisivo degli italiani. “Vogliamo fare rivivere que-sta città – spiega Antonio Bonifacio, presidente dell’associazione cultura-le, promotrice della serata “Con la musica e lo sport nel cuore” – fornire un momento di condivisione e spen-sieratezza alle famiglie ma soprat-tutto dare spinta all’economia della città, agli esercizi commerciali”. Sono attese, infatti, circa 3000 persone. E il parterre di 700 posti è già tutto esau-rito. Chi volesse acquistare i biglietti (13 euro) potrà chiamare al 335-8415742/320.0676202/340.4902547. La sera successiva, il boom di pre-senze è già stato assicurato da Mas-simo Pastorello, titolare dell’omoni-ma ditta management che propone i Modà, la band rivelazione del 2010 in tour a partire da dicembre nei pa-lazzetti di tutta Italia con “La Notte Tour”. Sette anni d'attività, cinque gli album pubblicati ed il singolo "Sono già solo" uscito a marzo che è stato tra i più venduti dell’anno. E adesso cercano il bis col nuovo "La Notte".

“Un sold out – annuncia il promoter che per la prima volta organizza un concerto nella sua città nel periodo natalizio – Sono 4000 i biglietti venduti in tutta la Sicilia a 18 euro”. Pulmann per Caltanissetta in par-tenza persino da Tra-pani. “Ci dispiace solo l’assenza di supporto delle amministrazioni comunali e provincia-li” – conclude Bonifa-cio. Per il resto, buon divertimento.

E’ una città da vivere anche durante le festi-vità natalizie Caltanissetta, con una serie di iniziative destinate ad accontentare grandi e piccini.Concerti e spettacoli teatrali e musicali al teatro Margherita per la rassegna teatrale e concertistica 2010-2011 organizzata dal Comune con il recital del pianista Giuseppe Andaloro, vincitore del concorso “F. Busoni” (21/12/2010), i SeiOttavi, !nalisti di XFac-tor, in “White Christmas” (23/12/2010), i Gospel Myrab in “Live Natale” (26/12/2010), lo spettacolo “ImmensaMadre” con Lucia Sardo e la partecipazione di Carlo Murato-ri (28/12/2010), il Concerto di Capodanno proposto dall’Orchestra Filarmonica Nisse-na, direttore M.° Luigi Sferrazza, musiche di Strauss (30/12/2010). Inizio spettacoli ore 20,30. Informazioni al botteghino del teatro Margherita 0934.547034, 0934.547599.Appuntamento in piazza Garibaldi per “Caltanissetta for Christmas”, rassegna or-ganizzata dal Comune di Caltanissetta in collaborazione con i centri commerciali naturali “Centro storico Caltanissetta” e “Palmintelli” !no al 23 dicembre 2010 con Artisti di strada, Skate Christmas, I buratti-ni “Incontramondo”, I cantastorie, Graphia Art Show e i concerti dei Lux Fiat e Cor-rado Sillitti (20/12), Cohiba e Unplugged Trio Alessandra Alessi (21/12), "e Cox e Corrado Sillitti (22/12), Super Sex (23/12). Appuntamento !nale il 6 gennaio 2011 con il Walt Disney Show.Ed ancora da non perdere il Natale a Ni-scima 2010 “Al chiaror delle stelle”, quinta sagra della ricotta: 22/12/2010 ore 18, No-vena di Natale con i tipici canti tradizionali; ore 19 corteo dalla vecchia chiesa verso la nuova al suono della cornamusa; ore 19,30 "Ricotta, ciciri, pani cunzatu e cosi duci", degustazione di specialità gastronomiche

e dolciarie tradizionali; 24/12 ore 22,30 Veglia di Natale; 6/1/2011, ore 12,30 “Arrivano Babbo Natale e la Befana”, pre-miazione e distribuzio-ne di doni ai bimbi. Da visitare l’artistico prese-pe realizzato dai ragazzi della parrocchia con le !gure create in esclusiva dallo scultore spagnolo J. Mayo. R. L.

Due giorni da numeri unoZelig e Modà al Palacarelli

Recital e musicalTeatro da vivere

SOLD OUT. Domenica 26 sul palco i comici di Canale 5, il giorno dopo toccherà alla band

— di Laura Bonasera

Pastorello:Per il concertoarriveranno da tutta l’IsolaDa Trapani un bus

Massimo Pastorello

Franco NeriI Seiottavi in scena il 23 Dicembre

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Sicilia. Non è una parola ma un mondo. Un’idea. Anzi tante. Tutte da sviscerare e analizzare, una per una. Poi? Poi bisogna farle diventare un modello. Perché tutto il buono della sicilianità può diventare uno specchio. E via con il gioco di rimbalzi, di ri!essi per e su tutti gli italiani. Questo è l’assunto. Non così dichiaratamente crudo, magari. Ma sol perché se ne guarda bene dallo scivolare nel campanilismo, l’attore agrigentino Gianfranco Jannuzzo. Ritor-nerà a Caltanissetta con “Recital”, uno spettacolo, in scena il 22 dicembre al Tea-tro Margherita. Accanto a quelli che con-sidera i suoi “cavalli di battaglia”, annun-cia, presenterà alcuni brani inediti. Parola d’ordine? Il riso. Si ride e sorride, infatti. Di noi stessi. Di un popolo. Gli Italiani. E parlandogli al telefono basta dirgli “Sici-lia” perché la voce dell’attore, che ha fre-quentato il laboratorio di Esercitazioni Sceniche, diretto da Gigi Proietti, s’illumi-ni di colorazioni emotive. Attaccamento e allontanamento all’Isola. Lui, rivendica l’orgoglio di essere siciliano. I valori forti della famiglia, dell’amicizia, dell’ospitalità della lealtà. “Valori – dice - sui quali poco ci so"ermiamo a pensare mai quanto sia-no importanti per noi”. E parlando dei sici-liani parla degli italiani. Ma chi sono gli italiani? “Tanti popoli, tutti diversi che ne formano uno, unico e meraviglioso proprio perché hanno carattere, storia, cultura di"erenti. Li accomuna il senso della fantasia dell’ap-partenenza dell’intelligenza speculativa. Il fatto di essere tutti così diversi ha #nito per stimolarci intellettualmente ad essere più rapidi, più veloci. Può sembrare anche pa-radossale questo perchè a volte gli stessi italiani son bravi a buttarsi la zappa sui pie-di per super#cialità”. E la Sicilia? “Inizio proprio dalla mia terra. Racconto la mia Sicilia, così come l’ho vissuta e co-nosciuta; la Sicilia che ho imparato ad amare grazie all’amore che ne avevano e ne hanno i miei genitori. Una Sicilia allegra e amara, spensierata e triste, meravigliosa e spietata, solare e introversa, indolente e at-tiva. Isola, forse, ma sicuramente ponte per mille culture. Ne racconto le contraddizio-ni. La Sicilia ricca, fertile e ubertosa di Fe-

derico II “Stupor Mundi “e la Sicilia umi-liata, ferita e vilipesa delle stragi e dei caduti “Orror Mundi”. E raccontando la Sicilia racconto gli italiani che con il nostro straordinario senso dell’ umorismo sap-piamo ridere di tutto e di tutti e soprattut-to, cosa ancora più importante, di noi stes-si”.Come si riversa l’idea dell’eterogeneità forza di un popolo nello spettacolo?

“Ho sempre cercato di raccontare gli italia-ni attraverso l’uso dei nostri dialetti con-vinto, come sono, che essi abbiano, per la loro naturale immediatezza, spontaneità, ricchezza di sfumature, una forza di co-municazione straordinaria e che rivelino, quasi sempre, il carattere, l’intima indole di chi li adopera: Veneti, Calabresi, Liguri o Campani che siano. Siamo tutti orgo-gliosi di essere Lombardi o Lucani , c’è sempre in tutti noi tanto sano campanile, ma alla #ne siamo semplicemente orgo-gliosi di essere Italiani. In teatro è tutto così dichiaratamente #nto che sembra vero. Io? Sono me stesso, sono un a"abulatore”. Uno spettacolo che pone luce anche sulla professione dell’attore. Come è cambiata oggi, se è cambiata?“Oggi più che mai, c’è una responsabilità in più. Un popolo che non investe sulla cultu-ra è un popolo miope. Perché l’identità de-gli italiani è legata soprattutto all’immenso patrimonio culturale. Oggi abbiamo un po’ più di responsabilità sociale, cioè dob-biamo invitare tutti noi a ri!ettere, dobbia-mo fare un teatro più ancorato alla realtà volto ad un’analisi sociale, sui costumi”.Cosa ha ereditato dal modus lavorandi di Gigi Proietti? Tantissimo. Perché la scuola che ho fre-quentato ha come modello l’attore ameri-cano: saper oscillare tra il comico e il

drammatico, poi recitare, ballare, suonare uno strumento. Insomma essere il più eclettico possibile. Era questo il modello che Gigi suggeriva a noi ragazzini che sta-vamo cercando d’imparare questo mestie-re.Cosa consiglia ai giovani che volessero intraprendere la carriera dell’attore? “Non lasciatevi ingannare da alcune tra-smissioni televisive quotidiane che creano illusioni terribili. Creano meteore che ap-paiono e scompaiono e illudono. Danno l’impressione di far parte di uno star sy-stem. Ma il lavoro è altro. E’ fatica, abnega-zione, passione. E la passione comporta sacri#ci, delusioni, porte in faccia, tanti “no”. Gigi ci ha insegnato tanto da que-sto punto di vista. Quindi, la pra-tica. Tanto palcoscenico”. Qualche suggerimento… “Scuole buone ce ne sono poche: l’Accade-mia d’arte drammatica Silvio D’amico di Roma, il Piccolo Tea-tro di Milano, il Teatro Stabile di Catania. Ma in realtà bisogna entrare in un meccanismo “men-tale” più che strutturale. Quello dell’esperienza, del-la disciplina. Recitare signi-#ca anche coltivarsi. Ci sono giovani attori che non conoscono nemmeno i nomi degli attori di una volta. Non hanno modelli, non li cercano o, se li hanno, ce li han-no sbagliati. Stu-diate, quindi, e appassiona-tevi”.

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“Porto in scena la Siciliaper raccontare gli italiani”

l’intervista INCONTRO CON GIANFRANCO JANNUZZO. “Recital”, il 22 dicembre sul palco del Teatro Margherita

— di Laura Bonasera

Ai giovani attori:Non lasciateviingannaredalle trasmissioni tvche creano illusioni terribili

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Il festival di Caltanissetta il prossimo gennaio spegnerà venti candeline. Due decenni trascorsi tra grandi successi

ed emozioni che ripercorriamo con il racconto del suo fondatore, Tony

Maganuco. “Questo festival è nato quasi per gioco, su una richiesta dell’allora

vice sindaco Antonio Riolo che mi disse di voler organizzare una sorta di rassegna mu-sicale in città. Da lì è nata quella che io considero la mia creatura, che vivo come organizzatore e conduttore sem-pre con tanta emo-zione. Grazie al

Festival sono en-trato nel mondo dello spettaco-lo e della radio che conta”. Un evento di grande suc-cesso !n dall’inizio. “La prima edizione fu di grande

successo: per mille posti dipo-nibili in teatro ci fu un pubblico di 1300 persone. Da lì il passag-gio dalla por-tata comunale

a quella nazionale si ebbe in poco tempo, !no a raggiungere il gemellaggio col Fe-stival di Castrocaro e a diventare uno dei primi cinque festival italiani più prestigiosi. Per la città è conside-rato un appuntamento storico. Il percorso verso il successo, culminato tra il 1990 e il ’97, è stato comun-que di"cile perché in una cit-tà come questa occorre avere il supporto dell’ente dato che i costi sono tanti. Questo supporto però è variato con le amministrazioni che si sono suc-cedute”. Le di"-coltà sono state però soppiantate dalle tante sod-disfazioni. “Il mondo musicale che si è creato a Caltanissetta è nato col Festival. Forse non tutti ne colgono la porta-ta che è enorme. E’ un colosso che mette in moto una cinquantina di persone. Da noi sono passati tanti ospiti famosi. Mogol, ad esempio, che ha detto di non aver mai visto un festival così bello e serio. Ai vincitori regaliamo uno stage gratuito di ventuno gior-ni presso il centro di Mogol da cui escono con un diploma, a sottoli-neare il nostro scopo didattico. Ne-gli anni scorsi, chi vinceva andava al Festival di Castrocaro o anche a Sanremo Giovani”. Dopo il ricordo dei vent’anni trascorsi è tempo però di preparativi per il nuovo festival. “Quest’anno il festival si svolgerà dal 27 al 29 gennaio come vent’an-ni fa. A presiedere la giuria che da venti componenti ora è stata ridotta a cinque, sarà Mara Maionchi”.

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IL COMPLEANNO. Tony Maganuco racconta i primi 20 anni della rassegna

— di Leda Ingrassia

30.0003.258

39087

1.037232192

spettatori circa

selezionati

finalisti

hanno intrapresola carriera artistica

nissenicoinvolti

tecnici

ospiti vipSopra iTony Maganuco. A destra una carrellata di volti ospiti.

20°“Mogol mi disse:questo è un festival serio”

Mara Maionchi presiederà la giuriadella prossimaedizione

20 anni del Festivalin numeri

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Fatti & Dintorni

Il Natale in provincia non può più considerarsi lo stes-so senza uno degli appuntamenti natalizi per eccel-lenza, più attesi in questo periodo, ovvero l’evento del “Presepe vivente” a Sutera. La manifestazione, orga-

nizzata dall’Associazione Kamicos, giunta, quest’anno, alla sua 13° edizione, , oltre a rivestire particolare rilevanza per l'intrattenimento e l'ospitalità turistica di per se che o!re il paese, costituisce anche un importante richiamo turistico per l'intera regione, così come testimonia la presenza di cir-ca 25.000 visitatori l’anno. L’antico e suggestivo quartiere “Rabato” del piccolo Comune nisseno, in que-sto particolare periodo dell’anno, si trasforma in un vero e proprio presepe vivente, o!rendo al visi-tatore una rappresentazione della natività, unica ed ineguagliabile per le atmosfere ricreate sul posto dai numerosi volontari, all’ope-ra. Una trasposizione metaforica dove il turista può cogliere, senza alcuna di"coltà, l’importanza di un passato, riproposto dai #gu-ranti attraverso la messa in scena dei mestieri d’un tempo. Le case e le strette vie del quartiere “Rabato” tornano alla vita e si ani-mano delle voci di “viddana, panarari, picurara, falignami e tessitrici”…. che con la loro fervente attività fanno rivi-vere, agli occhi del visitatore, la civiltà contadina dei primi del ‘900. Oltre centocinquanta #guranti accoglieranno il visitatore interpretando i ruoli sopradetti. Inoltre durante il percorso sarà possibile, attraverso la degustazione di piatti tipici come “li ciciri, lu pani cunzatu, la minestra di maccu, la guastedda e lu s#ngiuni”, assaporare letteralmente la vita agreste d’un tempo. Nino Pardi, Vice Sindaco del Comune di Sutera, nonché Assessore allo sport, spettacolo e turismo e alle politiche sociali, racconta del perché del successo del-la manifestazione: “Il Presepe Vivente di Sutera, entrato a far parte del R.E.I. (Registro delle Eredità Immateriali) del-la Regione Sicilia nella sezione del Libro dei Saperi, è oggi divenuto, grazie alla collaborazione di un intero paese, un evento non più solo a carattere regionale, ma nazionale ed anche internazionale. Lo scorso anno abbiamo avuto il piacere di avere fra noi un gruppo di Israeliti, provenienti

dalla Città di Betlemme, che in visita in Sicilia, non hanno voluto perdersi l’occasione di assistere ad un presepe unico nel suo genere. La ricetta di questo successo che dura ora-mai da ben tredici anni, credo sia sempre la stessa, ovvero quella di riproporre con dovizia di dettagli e accorgimenti, una rappresentazione della natività che riesce, attraverso una rivisitazione del passato, a coinvolgere ed a scuotere emotivamente il visitatore”. Il programma varato dall’Am-ministrazione Comunale in concomitanza con l’Associa-

zione Kamicos, prevede ben otto appuntamenti. Oltre al 24 dicembre con la Messa di Na-tale e la rappresentazione del viaggio di Maria e Giuseppe lungo le vie del Rabato, le date aperte al pubblico sono il 25, 26, 27 e 28 dicembre e il 2, 3, 5 e 6 gennaio; nell'ultimo giorno ci sarà il consueto arrivo dei Re Magi.

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Sutera, anche quest’annoil paese diventa un presepe

FEDE. Da tredici anni nel quartiere arabo del “Rabato” viene alle-stita la rappresentazione vivente della nascita di Cristo. Magia e folklore tra i vicoli di un centro storico unico

— di Marco Benanti

Il Natale, nella provincia di Caltanis-setta, assume ogni anno un’atmosfera quasi intima. Ciò che davvero rende unico questo periodo dell’anno nel nostro territorio è essenzialmente dovuto all’opera di un gran numero di volontari sparsi nei vari comu-ni del nisseno, che puntualmente si adoperano a"nchè, attraverso l’al-lestimento di presepi monumentali o viventi, possa arrivare proprio a tutti il messaggio cristiano della na-tività. Le numerose piccole cittadine della provincia, di per sé delle vere e proprie opere d’arte, quasi fossero dei veri e propri presepi viventi su scala, adagiati sulle alture del nisseno, of-

frono al visitatore, in questo così spe-ciale periodo dell’anno, un’atmosfera unica caratterizzata appunto dalla presenza di numerose rappresenta-zioni della natività, tutte quante rigo-rosamente personalizzate dall’estro e dalla creatività dei tanti volontari all’opera. Sutera non è l’unica cittadi-na a poter vantare creatività ed estro da parte dei suoi abitanti. Non c’è comune nel nisseno che, grazie alle sue luminarie natalizie, ed ai suoi presepi, non o!ra ospitalità e calore a chiunque volesse riscoprire i luo-ghi da cui proviene. L’Assessore allo sport, turismo e spettacolo alla pro-vincia, Fabiano Lo Monaco ci parla

di alcune iniziative che serviranno ad intrattenere e divertire i nisseni durante l’arco delle feste: “Purtrop-po seri problemi di bilancio ci han-no portato a ridimensionare i costi relativi alle manifestazioni natalizie del periodo. Ciò nondimeno, questo, non ci ha demoralizzato più di tanto e per queste feste abbiamo organizza-to con il Liceo Musicale una serie di spettacoli musicali nei vari comuni della provincia. Inoltre il 20 dicem-bre prossimo, al Teatro Margherita di Caltanissetta, abbiamo program-mato uno spettacolo col Maestro Spampinato”.

E. D.

Concerti, teatro e tanto volontariato Feste sottotono nel resto della provincia

Nelle foto. In alto una veduta del piccolo borgo. Sopra uno dei tanti !guranti del presepe impegnato ad

intrecciare un “panaro”, mentre a destra altri attori intenti a rappresentare la nascita di Gesù all’interno di una delle

tante postazioni.

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