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2 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 2 Giugno 2016 » WANDA MARRA E videntemente non basta un sì, ci vuole pure un pacato sì. E così ai 227 firma- tari delle ragioni del sìal re- ferendum costituzionale, si sono aggiunte 258 persona- lità. Per arrivare ai 1000 so- stenitori annunciati dal pre- mier i manifesti si differen- ziano. Di questi 258, la gran parte sono professori univer- sitari. Donne e uomini di scienza e ricerca, li chiama Renzi annunciando la lista su Facebook. Professoroni, li ribattezza Nicola Fratoianni di Sel, parafrasando defini- zioni dello stesso premier. SCORRENDO lelenco, si tro- vano molti nomi espressione del potere italiano, presente e passato. Oltre a figure di pri- mo piano (dalla regista Lilia- na Cavani allo psicanalista Massimo Ammaniti allo sto- rico Lucio Villari), che ri- spondono a quei requisiti per i quali Renzi stesso ha usato espressioni come archeolo- gi. Il nome che spicca è quello di Vincenzo Carbone, ex pri- mo presidente della Corte di Cassazione di Roma, imputa- to nellambito dellindagine sulla P3. Ci sono poi una serie di fi- gure che con il governo hanno o hanno avuto rapporti istitu- zionali e non, magari ottenen- do finanziamenti e commesse. Come Salvatore Veca, filoso- fo che è stato a capo del Labo- ratorio Expo. O Roberto Bat- t is t o n, attuale presidente dellAgenzia Spaziale Italia- na, dove è stato nominato dallattuale ministro dellI- struzione Stefania Giannini. E Massimo Inguscio, neo pre- sidente del Cnr (Consiglio Na- zionale delle Ricerche), anche lui nominato dalla Giannini. Si ritrovano nomi che da sempre hanno gravitato intor- no alla politica, come Rodolfo Zich, ex rettore del Politecni- co di Torino, craxiano di ferro, poi vicino a tutti i governi. O Ernesto Auci, che è stato di- rettore del Sole 24 Ore e re- sponsabile delle relazioni e- sterne di Confindustria. Luigi Biggeri , ex presidente Istat, ed Elio Borgonovi, docente di Economia delle aziende sa- nitarie in Bocconi, che fu uno dei saggi scelti dal governato- re lombardo Roberto Maroni per scrivere la riforma della sanità lombarda. E Angelo Provasoli, ex presidente Rcs. OMario Calderini, che fu no- minato dalla governatrice Mercedes Bresso presidente di Finpiemonte. Non manca uno dei soci del- la casa di produzione Wildsi- de (che lavora anche per la Rai) ovvero Mario Gianani, anche marito del ministro Marianna Madia. E poi, cè lex Rettore di Roma Tre, Gui- do Fabiani, cognato di Napo- litano (a Roma Tre insegna an- che il figlio di Giorgio, Giulio). In virtù di una filiera potente, qualche firma da questAte- neo il manifesto lha ottenuta. Come ne ha avute molte da Link Campus, che fu ricono- sciuta università statale dalla Gelmini, senza lispezione e lapprovazione dellAgenzia nazionale di valutazione delle università. Anche il mondo Repubblica è rappresentato: dalleditorialista Angelo Bo- laffi ad Alberto Melloni. Qua e là saltano fuori figure come Arnaldo Colasanti, che è sta- to direttore del premio degli scandali, il Grinzane Cavour. Renzi si è rivolto a molte fette del potere italiano e mol- te fette del potere italiano si sono inchinate a lui. Nella ca- tegoria scrittori si trovano presentati Susanna Tamaro e Federico Moccia. Imman- cabile lo psicologo da talk show, Paolo Crepet. Qualche incongruenza: perché Filip- po Taddei, responsabile eco- nomico Pd, firma il manifesto? Lo scouting non è finito. A contattare i vip stanno lavo- rando il ministro delle Rifor- me Maria Elena Boschi e il presidente della Commissio- ne Cultura del Senato, Andrea Marcucci: in arrivo Ricky To- gnazzi e Simona Izzo. Star degli anni 90, non proprio sul- la cresta dellonda. © RIPRODUZIONE RISERVATA Concorsi truccati, ecco come si muoveva Barbera LE CARTE Così il giudice della Corte costituzionale nel 2011 l avo r ava per Federico Pizzetti, figlio del Garante della Privacy. E nessuno ne parla Le conversazioni tra i baroni Al telefono col commissario desame. Che lo rassicura: Uscirà con una valutazione molto positiva» ANTONIO MASSARI S enti, ma tenuto conto che tu hai problemi di riservatezza, in quella Europea non ci sareb- be il giovane al quale sono in- teressato?. È il 9 marzo 2011 quando il professor Augusto Barbera, oggi giudice della Corte Costituzionale, contat- ta il collega Silvio Gambino. Gambino è uno dei commis- sari sorteggiati per il concor- so all'Università Legionari di Cristo legato all'istituto di diritto pubblico che vedeva, tra i favoriti, Anna Maria Ber- nini e Federico Pizzetti. La prima è l'ex ministro del go- verno Berlusconi, il secondo è invece il figlio di Francesco, ex Garante per la privacy, ed entrambi sono nel cuore del prof. Giorgio Lombardi che, come sottolineano gli inve- stigatori della Guardia di Fi- nanza di Bari, aveva preor- dinato di assegnareproprio a loro le due cattedre. Lom- bardi, di lì a poco, morirà per una grave malattia e nessuno dei due otterrà l'ambito inca- rico. Ma gli inquirenti anno- tano i movimenti di tutti co- loro che spingono i due can- didati. E li intercettano. TRA QUESTE, negli atti d'in- dagine, che vede Barbera in- dagato dalla procura di Roma per induzione al falso in atto pubblico, c'è anche una tele- fonata tra il giudice della Con- sulta e il commissario Gambi- no che, proprio nel concorso in questione, dovrà valutare i candidati. Il Fatto ha rivelato ieri che a Barbera è indagato e gli è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini, notizia ignorata dalle agenzie di stampa, dai tg e dai siti web dei maggiori quotidiani italia- ni: Finalmente - ha detto - potrò esporre a un giudice le mie ragioni. E sottolineare che non ero membro di alcuna commissione giudicatrice. Oggi il Fatto è in grado di pubblicare l'intercettazione che ha spinto gli inquirenti a iscrivere Barbera nel registri degli indagati. Anche Barbe- ra scrivono gli investigatori - sponsor del candidato Piz- zetti, si interessava alla vicen- da chiedendo al commissario Gambino Silvio se vi fossero novità. Nella conversazione si parla dello scenariocon- corsuale e si spiega che la commissione è orientata a ri- pararsi nellunanimità su due nomi’” . I due nomi non sono quelli di Bernini e Piz- zetti ma, spiega il commissa- rio, se una di queste candida- ture avesse trovato spazio nellaltro concorso di prima fascia, si sarebbe resa dispo- nibile una idoneità per il can- didato Pizzetti, in caso con- trario no. ED ECCO la conversazione. Senti, chiede Barbera, ma tenuto conto che tu hai pro- blemi di riservatezza, in quel- la Europea non ci sarebbe il giovane al quale sono interes- sato?. Certo che ci sarebbe, risponde Gambino, è una delle procedure maggior- mente attenzionate perché oggettivamente è molto vali- do. Il vero problema è che questo ragazzo è validissimo sia nel Costituzionale che nel Comparato... Però in base alla legge assegnerebbe una sor- ta di neo a questa candidatura, perché essendo bravo in due cose non risponde al requisito di legge che deve essere spe- cializzato, vocato a fare sol- tanto analisi e comparazio- ne. Però, ribatte Barbera, se voi chiudeste, poi nel caso, subito, non sarebbe tra i vin- citori del…”. Nostro no, ri- sponde Gambino. Ho capi- to, dice Barbera. E Gambino aggiunge: Non rientra fra quei, lui può rientrare se noi prendiamo tempo. Barbera continua a informarsi: Senti, ma quindi cè tra luno e laltro concorso una rosa ristretta che ancora…”. Cè una rosa, conclude Gambino, che pas- sa attraverso - secondo me il ruolo del Presidente della no- stra commissione che è Fer- rari... Che naturalmente... credo che abbia diciamo oggettivi interessi a valutare tutti gli spazi possibili, in ra- gione del fatto che i requisiti della candidatura sono asso- lutamente riconosciuti e ap- prezzati. E rassicura Barbe- ra almeno su un punto: Lui comunque uscirà dal nostro concorso con una procedura, perché abbiamo già fatto, con una valutazione molto positi- va. Il problema tecnico è che potrebbe uscire, se prendia- mo tempo, anche con un esito positivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pesca a strascico Moccia, Tamaro e tanti vip che hanno a che fare con governo e Pd Tutte le firme del Sì: cè pure uno della P3 COSTITUENTI Giudice Vincenzo Carbone Ansa La scheda n LINCHIESTA in cui il giudice Augusto Barbera è indagato riguarda alcuni concorsi universitari del 2010-11 che sarebbero stati pilotati per favorire candidati amiciFatto a mano LA GUERRA PER IL CORRIERE Rcs, accordo delle banche sul maxi-debito q VIA LIBERA delle banche al rifinanzia- mento Rcs. Con lok anche di Bnp Pari- bas, al gruppo del Corriere è arrivata la confer- ma da parte di tutte le banche creditrici per il nuovo accordo sul debito: una rimodulazione del contratto di finanziamento esistente. Gli i- stituti coinvolti, oltre a Bnp, sono Intesa, Ubi, Unicredit, Bpm e Mediobanca. Il finanziamen- to è di 352 milioni di euro al 2019, suddiviso tra una linea a termine per 252 milioni massimi e una rotativa da 100 milioni massimi, al netto del rimborso per 71,6 milioni di una delle linee del vecchio finanziamento con i proventi della vendita del settore libri. Laccordo non prevede vincoli a eventuali aumenti di capitale, o nuove dismissioni. Sono previsti invece degli obblighi sull'andamento e lindebitamento della socie- tà, con modalità di riparazione del finanzia- mento (equity cure) in caso di sforamento. Rcs in particolare dovrà avere un indebitamento netto entro i 430 milioni nel 2016 (410 milioni in caso di nuove dismissioni), 410 milioni nel 2017 (385 milioni con vendite) e 340 milioni entro il 2018 (315 milioni con vendite). Entro venerdì la società dovrà diffondere il comuni- cato obbligatorio con la valutazione delloffer- ta di scambio di Urbano Cairo.

Il fatto pp2:3

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2 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 2 Giugno 2016

» WANDA MARRA

Evidentemente non “ba s t aun sì”, ci vuole pure “un

pacato sì”. E così ai 227 firma-tari delle “ragioni del sì” al re-ferendum costituzionale, sisono aggiunte 258 “persona -lità”. Per arrivare ai 1000 so-stenitori annunciati dal pre-mier i manifesti si differen-ziano. Di questi 258, la granparte sono professori univer-sitari. “Donne e uomini discienza e ricerca”, li chiamaRenzi annunciando la lista suFacebook. “Pro fessoron i”, liribattezza Nicola Fratoiannidi Sel, parafrasando defini-zioni dello stesso premier.

SCORR END O l’elenco, si tro-vano molti nomi espressionedel potere italiano, presente epassato. Oltre a figure di pri-mo piano (dalla regista L i l i a-na Cavani allo psicanalistaMassimo Ammanitiallo sto-rico Lucio Villari), che ri-

spondono a quei requisiti peri quali Renzi stesso ha usatoespressioni come “archeolo -gi”. Il nome che spicca è quellodi Vincenzo Carbone, ex pri-mo presidente della Corte diCassazione di Roma, imputa-to nell’ambito dell’i nd ag in esulla P3.

Ci sono poi una serie di fi-gure che con il governo hannoo hanno avuto rapporti istitu-

zionali e non, magari ottenen-do finanziamenti e commesse.ComeSalvatore Veca, filoso-fo che è stato a capo del Labo-ratorio Expo. O Roberto Bat-t is t o n, attuale presidentedell’Agenzia Spaziale Italia-na, dove è stato nominatodal l’attuale ministro dell’I-struzione Stefania Giannini. EMassimo Inguscio, neo pre-sidente del Cnr (Consiglio Na-zionale delle Ricerche), anchelui nominato dalla Giannini.

Si ritrovano nomi che dasempre hanno gravitato intor-no alla politica, come RodolfoZich, ex rettore del Politecni-co di Torino, craxiano di ferro,poi vicino a tutti i governi. OErnesto Auci, che è stato di-rettore del Sole 24 Ore e re-sponsabile delle relazioni e-sterne di Confindustria. LuigiB ig ge ri , ex presidente Istat,ed Elio Borgonovi, docentedi Economia delle aziende sa-nitarie in Bocconi, che fu unodei saggi scelti dal governato-

re lombardo Roberto Maroniper scrivere la riforma dellasanità lombarda. E A ng el oProvasoli, ex presidente Rcs.OMario Calderini, che fu no-minato dalla governatriceMercedes Bresso presidentedi Finpiemonte.

Non manca uno dei soci del-la casa di produzione Wildsi-de (che lavora anche per laRai) ovvero Mario Gianani,anche marito del ministroMarianna Madia. E poi, c’èl’ex Rettore di Roma Tre, Gui -do Fabiani, cognato di Napo-litano (a Roma Tre insegna an-che il figlio di Giorgio, Giulio).In virtù di una filiera potente,qualche firma da quest’A te-neo il manifesto l’ha ottenuta.Come ne ha avute molte daLink Campus, che fu ricono-sciuta università statale dallaGelmini, senza l’ispezione el’approvazione dell’Agenzianazionale di valutazione delleuniversità. Anche il mondoRepubblica è rappresentato:

da ll’editorialista Angelo Bo-laffiad Alberto Melloni. Quae là saltano fuori figure comeArnaldo Colasanti, che è sta-to direttore del premio degliscandali, il Grinzane Cavour.

Renzi si è rivolto a moltefette del potere italiano e mol-te fette del potere italiano sisono inchinate a lui. Nella ca-tegoria scrittori si trovanopresentati Susanna Tamaroe Federico Moccia. Imman-cabile lo psicologo da talkshow, Paolo Crepet. Qualcheincongruenza: perché F i l i p-po Taddei, responsabile eco-nomico Pd, firma il manifesto?Lo scouting non è finito. Acontattare i vip stanno lavo-rando il ministro delle Rifor-me Maria Elena Boschi e ilpresidente della Commissio-ne Cultura del Senato, AndreaMarcucci: in arrivo Ricky To-g n a zz i e Simona Izzo. Stardegli anni 90, non proprio sul-la cresta dell’onda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Concorsi truccati, eccocome si muoveva Barbera

LE CARTE Così il giudice della Corte costituzionale nel 2011 “l avo r ava ”per Federico Pizzetti, figlio del Garante della Privacy. E nessuno ne parla

Le conversazioni tra i baroniAl telefono col commissariod’esame. Che lo rassicura:“Uscirà con una valutazionemolto positiva”

» ANTONIO MASSARI

Senti, ma tenuto contoche tu hai problemi diriservatezza, in quellaEuropea non ci sareb-

be il giovane al quale sono in-teressato?”. È il 9 marzo 2011quando il professor AugustoBarbera, oggi giudice dellaCorte Costituzionale, contat-ta il collega Silvio Gambino.Gambino è uno dei commis-sari sorteggiati per il concor-so all'Università Legionari diCristo – legato all'istituto didiritto pubblico –che vedeva,tra i favoriti, Anna Maria Ber-nini e Federico Pizzetti. Laprima è l'ex ministro del go-verno Berlusconi, il secondoè invece il figlio di Francesco,ex Garante per la privacy, edentrambi sono nel cuore delprof. Giorgio Lombardi che,come sottolineano gli inve-stigatori della Guardia di Fi-nanza di Bari, aveva “preor -dinato di assegnare” proprioa loro le due cattedre. Lom-bardi, di lì a poco, morirà peruna grave malattia e nessunodei due otterrà l'ambito inca-rico. Ma gli inquirenti anno-tano i movimenti di tutti co-loro che spingono i due can-didati. E li intercettano.

TRA QUESTE, negli atti d'in-dagine, che vede Barbera in-dagato dalla procura di Romaper induzione al falso in attopubblico, c'è anche una tele-fonata tra il giudice della Con-sulta e il commissario Gambi-no che, proprio nel concorsoin questione, dovrà valutare icandidati. Il Fatto ha rivelatoieri che a Barbera è indagato egli è stato notificato l'avviso diconclusione delle indagini,notizia ignorata dalle agenziedi stampa, dai tg e dai siti webdei maggiori quotidiani italia-ni: “Finalmente - ha detto -potrò esporre a un giudice lemie ragioni. E sottolineareche non ero membro di alcunacommissione giudicatrice”.

Oggi il Fatto è in grado dipubblicare l'intercettazioneche ha spinto gli inquirenti aiscrivere Barbera nel registridegli indagati. “Anche Barbe-ra – scrivono gli investigatori- sponsor del candidato Piz-zetti, si interessava alla vicen-da chiedendo al commissarioGambino Silvio se vi fosseronovità”. Nella conversazionesi parla dello “scenario” con -corsuale e si spiega che “lacommissione è orientata a ‘ri -pararsi nell’unanimità …sudue nomi’” . I due nomi nonsono quelli di Bernini e Piz-zetti ma, spiega il commissa-

rio, se una di queste candida-ture “avesse trovato spazionell’altro concorso di primafascia, si sarebbe resa dispo-nibile una idoneità per il can-didato Pizzetti, in caso con-trario no”.

ED ECCO la conversazione.“Senti”, chiede Barbera, “matenuto conto che tu hai pro-blemi di riservatezza, in quel-la Europea non ci sarebbe ilgiovane al quale sono interes-sato?”.“Certo che ci sarebbe”,risponde Gambino, “è unadelle procedure maggior-mente attenzionate perchéoggettivamente è molto vali-do. Il vero problema è chequesto ragazzo è validissimosia nel Costituzionale che nelComparato... Però in base allalegge …assegnerebbe una sor-ta di neo a questa candidatura,perché essendo bravo in duecose non risponde al requisitodi legge che deve essere spe-cializzato, vocato a fare sol-tanto analisi e comparazio-ne”. “Per ò”, ribatte Barbera,“se voi chiudeste, poi nel caso,subito, non sarebbe tra i vin-citori del…”. “Nostro no”, ri-sponde Gambino. “Ho capi-to”, dice Barbera. E Gambinoaggiunge: “Non rientra fraquei…, lui può rientrare se noiprendiamo tempo”. Barbera

continua a informarsi: “Senti,ma quindi c’è tra l’uno e l’altroconcorso una rosa ristrettache ancora…”. “C’è una rosa”,conclude Gambino, “che pas-sa attraverso - secondo me – ilruolo del Presidente della no-stra commissione che è Fer-

rari... Che naturalmente...…credo che abbia – diciamo –oggettivi interessi a valutaretutti gli spazi possibili, in ra-gione del fatto che i requisitidella candidatura sono asso-lutamente riconosciuti e ap-prezzati”. E rassicura Barbe-ra almeno su un punto: “Luicomunque uscirà dal nostroconcorso con una procedura,perché abbiamo già fatto, conuna valutazione molto positi-va. Il problema tecnico è chepotrebbe uscire, se prendia-mo tempo, anche con un esitopositivo”.

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Pesca a strascico Moccia, Tamaro e tanti vip che hanno a che fare con governo e Pd

Tutte le firme del Sì: c’è pure uno della P3COST I T U E N T I

G iud ice Vincenzo Carbone Ansa

La scheda

n L’I N C H I E STAin cui ilg i u d i ceAu g u s toB a r b e raè indagator i g u a rd aalcunico n co rs iu n i ve rs i t a r idel 2010-11ches a re b b e rostati pilotatiper favorirecandidati“amici”

Fatto a mano

LA GUERRA PER IL “COR R I E R E ”

Rcs, accordodelle banchesul maxi-debito

q VIA LIBERA delle banche al rifinanzia-mento Rcs. Con l’ok anche di Bnp Pari-

bas, al gruppo del Co r r i e re è arrivata la confer-ma da parte di tutte le banche creditrici per ilnuovo accordo sul debito: una rimodulazionedel contratto di finanziamento esistente. Gli i-stituti coinvolti, oltre a Bnp, sono Intesa, Ubi,Unicredit, Bpm e Mediobanca. Il finanziamen-to è di 352 milioni di euro al 2019, suddiviso tra

una linea a termine per 252 milioni massimi euna rotativa da 100 milioni massimi, al nettodel rimborso per 71,6 milioni di una delle lineedel vecchio finanziamento con i proventi dellavendita del settore libri. L’accordo non prevedevincoli a eventuali aumenti di capitale, o nuovedismissioni. Sono previsti invece degli obblighisull'andamento e l’indebitamento della socie-tà, con modalità di riparazione del finanzia-

mento (equity cure) in caso di sforamento. Rcsin particolare dovrà avere un indebitamentonetto entro i 430 milioni nel 2016 (410 milioniin caso di nuove dismissioni), 410 milioni nel2017 (385 milioni con vendite) e 340 milionientro il 2018 (315 milioni con vendite). Entrovenerdì la società dovrà diffondere il comuni-cato obbligatorio con la valutazione dell’offer -ta di scambio di Urbano Cairo.

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Giovedì 2 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 3

IL 4 OTTOBRE L’udienza sulla legge elettorale

Italicum, la partitaalla Consulta cambia:un rischio per RenziIl prof siciliano finora sul tema aveva fatto asse con Amato:peseranno di più il presidente Grossi e il relatore Zanon

» MARCO PALOMBI

Augusto Barbera se n’ègiustamente ralle-grato col Fatto Quoti-diano: la fine dell’in -

dagine sui concorsi universi-tari truccati del 2010-11 nellaquale è coinvolto gli permet-terà se non altro di andare a di-fendere la sua posizione da-vanti a un giudice. Sempreche, ovviamente, la Procura diRoma decida per il rinvio agiudizio. La cosa imbarazzan-te è che Barbera –già deputatoPci-Pds per 5 legislature, mi-nistro per una settimana nelgoverno Ciampi, membro delcomitato dei saggi di GiorgioNapolitano – da dicembre ègiudice pure lui: “delle leggi”,come si dice, visto che il Par-lamento lo ha eletto alla CorteCostituzionale su propostadel Pd, ma coi voti anche deiCinque Stelle (che hanno cosìincassato quelli per il loro can-didato, Franco Modugno).

E QUI SI CREANO almeno unpaio di problemi: la situazioned’altra parte è inedita e, anchese nessuno ne vuole parlare,spiacevole. Con nessuno nevuole parlare s’intende in pri-mo luogo che non c’è personaalla Consulta che abbia accet-tato di dire alcunché - né inchiaro, né anonimamente - ri-guardo alla notizia che un’in -dagine penale (l’ipotesi è falsoin atto pubblico per induzio-ne) coinvolge un membro del-la Corte Costituzionale. Que-sta reticenza è stata, per cosìdire, aiutata dal fatto che alme-

no fino a ieri sera non c’era sta-to un solo media mainstreamariprenderla: né un giornale, néun telegiornale, né un’agenziadi stampa. Nemmeno la di-chiarazione di un parlamenta-re - gente solitamente genero-sa in fatto di dichiarazioni - s’e-ra premurata di sottolineareun fatto che accade per la pri-

ma volta nella storia della Cor-te. Sarà per imbarazzo ed è for-se sempre per imbarazzo, cosìrisulta al F a tt o , che ultima-mente Augusto Barbera abbiadiradato le sue visite a Palazzodella Consulta.

La cosa, se dovesse protrar-si nei mesi seguendo i tempidella giustizia penale, non sa-rebbe una buona notizia perMatteo Renzi. Barbera, infatti,è un po’il padre spirituale delleriforme costituzionali firmateda Maria Elena Boschi e dellalegge elettorale nota come Ita-licum, nella pratica messa as-sieme dal politologo RobertoD’Alimonte e da Denis Verdi-ni, all’epoca per conto di SilvioBerlusconi, contraente del“Patto del Nazareno”.

Di Barbera è stato allievoStefano Ceccanti, già senatorePd, oggi in tour col ministroBoschi per il Sì; di Barbera èstato coautore Carlo Fusaro,professore a Firenze e voltodelle “ragioni scientifiche”della riforma. Ma non si parla

di sole filiazioni: Barbera eGiuliano Amato – raccontanofonti qualificate al Fatto - sonostati in queste ultime settima-ne la punta di diamante della“s q u ad r a ” pro-Italicum nellaCorte: Barbera, in particolare,è un costituzionalista di peso ela sua autorevolezza può avereun’influenza non secondariane ll’orientare il dibattito allaConsulta. Averlo “a mezzoservizio”, insomma, potrebbecomplicare la vita della leggeelettorale: il 4 ottobre, in pienacampagna per il referendumcostituzionale, verrà infatti e-saminato il ricorso sull’Itali -cum arrivato dal Tribunale diMessina.

LA PARTITA si gioca lì: ottenereun successo per Renzi sarebbeimportante come viatico per ilsuccesso del Sì e la presenza diBarbera gli dà una piccola po-sizione di vantaggio. Il costitu-zionalista siciliano, infatti, ènotoriamente a favore dell’I-talicum, che ha difeso a spadatratta un anno fa anche sulla ri-vista del Mulino con un pezzointitolato: “Più pregi che difet-ti”. Se Barbera fosse più defi-lato, aumenterebbe il peso nel-la partita - già alto - del presi-dente Paolo Grossi e del rela-tore del ricorso sull’I t al i cu mNicolò Zanon.

Il loro orientamento, ovvia-mente, non è noto. Grossi - allaConsulta dal 2009 - era nellaCorte che bocciò il Porcellumdopo aver richiamato almenotre volte il Parlamento a dotar-si di norme elettorali decenti:difficile abbia cambiato radi-calmente idea sui requisiti diuna legge in linea con la Carta.Zanon - nominato nell’ottobre2014, già membro laico del C-sm in quota centrodestra - haavuto modo di fare un inter-vento sul nascente Italicum aun seminario dell’Associazio -ne italiana dei costituzionali-sti nell’aprile 2014: tutto som-mato non antipatizzante, purnella sottolineatura dei (mol-ti) difetti; nel frattempo, però,l’Italicum ha perso l’appoggiodi Forza Italia e il premio dimaggioranza è passato dallacoalizione alla lista e questopotrebbe aver accentuato leombre anche agli occhi di un“pragmatico” come Zanon.

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Le togheI giudici dellaCorte costitu-z ion a leAugusto Bar-bera, GiulianoAmato eNicolò ZanonAnsa

P ORT FOL IO I renziani che hanno “r i fo r m a t o ” la Carta al party della Repubblica al Quirinale

Si festeggia la fine della Costituzione» A CURA DI FD’E

FOTO DI UMBERTO PIZZI

B l ackand whiteC a mp oDa l l’Orto condonna bianco-nera al segui-to. Il motivobi a ncone roritorna nellechiome: whiteper lui, con to-nalità argento;black per lei

Ve rd i n it rave st itoPer non farcapire a SergioMattarella cheAla è in mag-gioranza, l’exberlus conianoDenis Verdiniarriva travesti-to da amba-sciatore di unPaese arabo

Per chi suona la campanaA fronte del nero delle donnerenziane, la ministra Gianniniosa un abbagliante biancocon una forma a campana

Auto c r it icain pizzoLa ministraMaria ElenaBoschi sfog-gia un abitinonero che suo-na come me-sta autocriticaper la riformacost it u z ion a le

St atofa m i l i a reLa famigliaRenzi al grancomple topronta a inva-dere i Giardinidel Quirinale.La moglieè in nero co-me la Boschi

CINEGIORNALE LUCE

IL TG1 NON LASCIA,RADDOPPIA» TO. RO.

, LE BATTAGLIE del premier si mol-tiplicano, il Tg1 adegua il format: ecco

il servizio-doppietta. Ieri Renzi aveva due im-pellenze: alimentare la propaganda del Sì sulreferendum costituzionale e spegnere la po-lemica sugli 80 euro. Nessun problema: cipensa la Rai. Il servizio si apre così: “Duecen -to uomini e donne di scienza e ricerca hanno firmato unappello per il Sì al referendum. Renzi annuncia come

una parte importante del Paese, ieri la Col-diretti, si stia schierando (...) per non tornarealla stagione dei veti incrociati, alla palude”.La prima è fatta, si passa agli 80 euro: l’attac -co di Grillo – dice Renzi e ripete il Tg – è “unadelle tante falsità, una polemica strumentalea tre giorni dal voto per diffondere la paura nel

ceto medio”. Di più: “Nessuna marcia indietro sugli 80euro, semplicemente lo sgravio fiscale riguarda i cit-

tadini che guadagnano tra 8 mila e 25 mila euro. Chisupera una delle soglie non ne ha più diritto”. E quindideve restituire (ma il tg non lo dice). Da notare il raf-finato utilizzo del termine “s u p e ra re ”. Chi scende sot-to gli 8 mila euro di reddito cosa supera? La propriastessa povertà? Il servizio-doppietta si chiude con lavoce di Renzi: “Gli 80 euro, che due anni fa non c’e ra n o,oggi sono nelle tasche degli italiani che guadagnanopoco: è un fatto di giu-sti-zia so-cia-le”. Sipario.