32
pagina 4 Politica Il comune stabilizzerà 45 lavoratori precari. Attendevano da 15 anni. pagina 6 Politica PIP: pubblicata la graduatoria provvisoria delle aziende. pagina 11 Attualità Molfetta vista dall’alto: grazie all’Aereoclub di Bari. pagina 24 Cultura Con d’Elia per raccontare quarant’anni d’arte. Ha destato clamore la notizia del divieto di ingresso nel parco divertimenti Mira- gica per un ragazzo down di Andria. Abbiamo ascoltato la storia della famiglia e accolto le precisazioni del parco. Ma cosa significa essere down? E perchè anche il semplice giro su di una giostra non è consentito? pag. 15 Molfetta regina della raccolta differenziata. Lo dicono i dati non certo gli slogan elettorali di qualcuno. Il trucco del successo sta nella sensibilità dei cittadini e nel lavoro dell’Azienda Servizi Municipalizzati che ha deciso di investire sul recupe- ro dei rifiuti per ricavarne denaro contante. pag. 7 Ma che differenza c’é? Ecco come cresce l’ ASM n° 68 giovedì 23 settembre 2010 Freepress gratuito di informazione www.ilfatto.net MOLFETTA Pulizie d’autunno

Il Fatto n. 068

Embed Size (px)

DESCRIPTION

www.ilfatto.net

Citation preview

Page 1: Il Fatto n. 068

pagina 4

PoliticaIl comune stabilizzerà 45 lavoratori precari. Attendevano da 15 anni.

pagina 6

PoliticaPIP: pubblicata la graduatoria provvisoria delle aziende.

pagina 11

AttualitàMolfetta vista dall’alto: grazie all’Aereoclub di Bari.

pagina 24

CulturaCon d’Elia per raccontare quarant’anni d’arte.

Ha destato clamore la notizia del divieto di ingresso nel parco divertimenti Mira-gica per un ragazzo down di Andria. Abbiamo ascoltato la storia della famiglia e accolto le precisazioni del parco. Ma cosa significa essere down? E perchè anche il semplice giro su di una giostra non è consentito?

pag. 15

Molfetta regina della raccolta differenziata. Lo dicono i dati non certo gli slogan elettorali di qualcuno. Il trucco del successo sta nella sensibilità dei cittadini e nel lavoro dell’Azienda Servizi Municipalizzati che ha deciso di investire sul recupe-ro dei rifiuti per ricavarne denaro contante.

pag. 7

Ma che differenza c’é? Ecco come cresce l’ASM

n° 68giovedì 23 settembre 2010Freepress gratuito di informazione

w w w . i l f a t t o . n e tM O L F E T T A

Pulizie d’autunno

Page 2: Il Fatto n. 068

MOLFETTA - VIA EROI DI CEFALONIASe ti piace la privacy, se cerchi la luminosità e la comodità degli spazi interni ed esterni di una villa MA non te la senti di stare isolato, con questo ampio, meraviglioso, lussuoso e panoramico ATTICO di 5 vani con box, hai risolto i tuoi problemi.

MOLFETTA - VIA TENENTE PAOLO POLITi serve una casa in centro e vuoi anche personalizzarla come vuoi tu? C’è! Vendiamo Ampio e luminoso appartamento di 125 mq circa composto da 4 vani + accessori.

MOLFETTA - VIA MOLFETTESI D’AUSTRALIALiberoRifinitoSpaziosoCon Box AutoCosa Vuoi di più? Il prezzo Buono??C’E’ ANCHE QUELLO. MA Sbrigati…

MOLFETTA - VIA PAPA MONTINISe cerchi una casa bella e finemente ristrutturata, se ti interessa evitare lo stress del parcheggio e guadagnare tempo, se vuoi abitare in una zona servita e commercialmente sviluppata, “qui trovi ciò che cerchi!”.... 3/4 vani + acc.ri con box.

Page 3: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 3Primo Piano

Piazza Pulita “Bis”: a volte ritornano!

La scena di è ripetuta il 21 settem-bre. Quasi identica a quella vista l’8 giugno scorso. A pochi mesi di di-stanza dall’operazione “Piazza Pu-lita”, i Carabinieri della Compagnia di Molfetta sono tornati per mette-re ordine nel settore del commercio “ambulante” di frutta e verdura. Ot-tanta militari agli ordini del Capitano Domenico Del Prete supportati da un veivolo dell’Elinucleo di Bari, hanno eseguito 14 ordinanze di sequestro preventivo di beni emesse lo scorso 17 settembre dal Gip del Tribunale di Trani dottor Roberto Oliveri del Castillo nei confronti di altrettanti venditori. Le ordinanze sono arri-vate in seguito alle indagini svolte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri e dagli agenti della Polizia Municipale gui-dati dal Capitano Giuseppe Gadaleta. Indagini coordinate, come nel giugno scorso, dal Sostituto Procuratore Giu-seppe Maralfa, che ha ritenuto tredici negozianti di frutta e verdura, tutti molfettesi, di cui quattro ambulanti, otto in sede fissa, ed uno titolare di entrambi i tipi di esercizio, responsa-bili, a vario titolo, di numerosi reati. Nello specifico ai commercianti sono state contestate l’invasione di terreni e la violazione dei sigilli poichè da giugno ad oggi, hanno violato i sigil-li apposti dai Carabinieri sulle aree

sequestrate ed affidate in custodia ai negozianti stessi. Ma questa volta gli inquirenti hanno usato la “mano pe-sante” rispetto a quanto fatto a giu-gno: tre commercianti, infatti, che, citando testualmente l’ordinanza di custodia cautelare hanno “posto in essere con protervia e spregiudicatez-za condotte illecite come se non fosse accaduto nulla, come se si trovassero nella piena legalità di un diritto ormai acquisito, e pure nella qualità di cu-stodi si sono riappropriati di luoghi pubblici e installazioni in sequestro”, sono stati posti agli arresti domicilia-ri. Tra di loro vi è anche una donna. Gli appostamenti e le riprese video-fotografiche realizzate dai Carabinie-ri della Compagnia di Molfetta hanno dimostrato che in un caso, il frutti-vendolo, con assoluta noncuranza dei provvedimenti dell’Autorità Giudi-ziaria, aveva occupato con continuità la sua vecchia postazione, nonostante fosse stata sequestrata, sia prima di divenirne il custode, sia dopo che la stessa area gli era stata affidata dal giudice. Negli altri due casi, invece, esattamente come avveniva prima dell’operazione Piazza Pulita dell’8 giugno, i due commercianti continua-vano ad occupare stabilmente, senza alcuna autorizzazione (nemmeno al commercio ambulante), le aree poste sotto sequestro, tutti i giorni, 24 ore

su 24. Da giugno sino al momento dell’operazione bis, è stato accertato che i fruttivendoli che hanno conti-nuato ad agire in disprezzo dei prov-vedimenti dell’Autorità Giudiziaria sono stati 13, meno della metà dei 29 destinatari dei provvedimenti di sequestro eseguiti l’8 giugno. “Sicu-ramente -hanno dichiarato gli inqui-renti- un successo nel ripristino della legalità, in un settore delicato quale la regolamentazione dei servizi di pros-simità indispensabili per la cittadi-nanza: non un contrasto all’esercizio del commercio, ma un invito a rispet-tare ed a far rispettare le regole che la società stessa si impone, nell’interes-se di tutti i suoi membri”. Nel corso dell’operazione, anche questa volta come a giugno sono stati rimossi e sequestrati gazebo, bancarelle, cas-sette, mentre i prodotti ortofrutticoli sono stati affidati ai commercianti dopo essere stati tolti dalle aree ad essi interdette. Anche il sindaco An-tonio Azzollini ha seguito alcune fasi dell’operazione. Il primo cittadino, prima di partire per Roma dove era atteso da impegni al Senato, ha volu-to personalmente accertarsi di quanto stava avvenendo in città dopo essere stato informato dell’operazione in corso dai vertici della Compagnia Carabinieri. Scarno il commento del sindaco che ha ribadito la necessità di

rispettare le decisioni della magistra-tura ma anche di impegnarsi per ga-rantire lavoro purchè la legge venga rispettata. “Da notare -ha detto- che le attività commerciali oggetto dei nuovi provvedimenti sono 13, meno della metà rispetto alla preceden-te operazione. Questo significa che stiamo lavorando bene e che presto l’intero settore potrà conoscere una regolamentazione definitiva e rispet-tosa di ogni norma”. A tal proposito Rifondazione Comunista, che ancora una volta ha proposto di utilizzare l’ex mercato ortofrutticolo all’ingros-so per realizzare un’area mercatale, non si è tirata certo indietro dal dire la sua. “Azzollini -ha dichiarato il se-gretario del partito in una nota stam-pa- continua a rimandare la soluzione del problema come gli struzzi, le ul-time parole famose furono il termine del 30 settembre entro cui Molfet-ta avrebbe avuto il nuovo Piano del commercio. Ebbene a quelle data non ci sono convocazioni di Consiglio Comunale con all’odg il tema spino-so. Azzollini continua a strumentaliz-zare le richieste legittime di chi vuole crearsi un’opportunità di lavoro, dan-neggiando inoltre quegli operatori commerciali che invece sostengono spese per mantenere locali, pulizia e decoro. Altro che libera concorrenza e rispetto delle regole di mercato”.

Nuovamente in azione i Carabinieri e la Magistratura. Arrestati tre commercianti di frutta. Eseguite tredici ordinanze di sequestro.

2245Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 4: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 20104 Politica

Dopo ben quindici anni di attesa si è aperta finalmente la finestra della stabi-lizzazione per i 45 lavoratori precari del Comune di Molfetta. L’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Azzollini ha approvato il bando pubblico per at-tuare le procedure concorsuali destinate a 30 lavoratori socialmente utili (l.s.u.) e 15 collaboratori coordinati e continuati-vi (co.co.co.). Il provvedimento rappre-senta il traguardo di una marcia comin-

ciata il 19 aprile scorso con la delibera di giunta n. 100: in quell’occasione, infatti, fu approvata la rimodulazione della dotazione organica del persona-le comunale. La seconda tappa risale a qualche giorno dopo, il 23 aprile: fu la volta del programma dei fabbisogni di personale relativo al triennio 2010-2012 e in quella sede si stabilì il ricorso alla stabilizzazione dei precari, con assun-zione a tempo indeterminato e a tempo

pieno, per la copertura dei posti vacanti. La stessa delibera n. 104 contiene l’at-to di indirizzo per la stabilizzazione di 15 lavoratori coordinati e continuativi in attività di servizio presso il Comune. L’8 settembre 2010 è invece una data storica perché segna l’effettiva approva-zione dei bandi di concorso. “È davvero una bella giornata per Molfetta e soprat-tutto per queste persone che finalmente potranno recuperare un po’ di serenità – ha commentato il sindaco Azzollini – entro la fine del 2010 assumeremo i pri-mi dieci lavoratori. Agli inizi del 2011 proseguiremo con il secondo turno di assunzione e a fine 2012 tutti i precari saranno stabilizzati”. L’assessore al Per-sonale Anna Maria Brattoli ha aggiunto: “Abbiamo mantenuto una promessa”.Lo scorso 13 settembre è già stato pub-blicato il bando destinato agli l.s.u. La selezione pubblica per i lavoratori so-cialmente utili è interamente riservata ai lavoratori già in servizio presso il Comune e servirà alla copertura di 5 posti vacanti di categoria A e 25 posti vacanti di categoria B/1. La selezione si

svolgerà sulla base di una prova teorico-pratica e dei titoli: la valutazione dei candidati sarà effettuata da parte di una commissione giudicatrice sulla base di un punteggio massimo di 60 punti (30 relativi alla prova teorico-pratica, 30 relativi ai titoli). Al termine delle prove di esame saranno formulate due distinte graduatorie dei concorrenti relative alle categoria A e B/1. Il Comune procede-rà all’assunzione in prova dei vincitori nei profili professionali e nelle categorie corrispondenti (in base alle norme vi-genti in materia di pubblico impiego e con le disponibilità finanziarie proprie) secondo l’ordine della graduatoria di merito, mediante stipulazione di con-tratto individuale di lavoro a tempo in-determinato e a tempo pieno.Sempre l’8 settembre, con delibera di giunta n. 239, riferita ai co.co.co., l’am-ministrazione comunale ha dato man-dato ai dirigenti dei settori interessati di impostare le procedure selettive pub-bliche e l’indizione dei rispettivi bandi finalizzati alla stabilizzazione di 15 la-voratori.

La Giunta Azzollini vara i provvedimenti per stabilizzare 45 lavoratori.

2246Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Comune: stop ai lavoratori precari

Sanità: dito puntatocontro la Regione

Atto d’accusa da parte dell’Amministrazione Comunale e del PdL.

2247Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

“Il piano di rientro sanitario della Regio-ne Puglia difetta innanzitutto sul piano del metodo: contestiamo la mancanza assoluta di un effettivo coinvolgimento degli enti locali più vicini ai cittadini e al territorio: ai Comuni, a tutt’oggi, non è stata trasmessa nemmeno una bozza con-tenente i dettagli del ridimensionamento cui andranno incontro gli Ospedali delle nostre città, né si conoscono la logica e i criteri adottati”. È quanto ha dichiarato l’assessore ai Servizi Sociali di Molfetta, Luigi Roselli, intervenendo sul piano di rientro sanitario della Regione Puglia. Roselli, che ha partecipato nei giorni scorsi alla conferenza dei sindaci proprio sul tema della sanità regionale, sottolinea, inoltre, l’impossibilità per i cittadini di conoscere il futuro del sistema ospedalie-ro data la totale mancanza di dati ufficiali che non siano mere indiscrezioni di stam-pa. “Dispiace che su un tema così delica-to qual è la salute dei cittadini la Regione non abbia creato le premesse per un con-fronto serio con le istituzioni che operano sul territorio. Il timore – conclude Roselli – è che adesso per far fronte all’enorme debito accumulato dal governo regionale

i cittadini si vedano calate dall’alto scel-te affrettate e non condivise”. Ancor più duro il commento del segretario locale del PdL, Pasquale Mancini cha ha parlato di un “ennesimo atto della triste comme-dia della Sanità pugliese. Nel disperato tentativo di colmare il disastroso buco (siamo a ben oltre 700.000.000 di euro) generato in 6 anni di sprechi e malcostu-me la Regione improvvisa un program-ma di tagli, chiusure e ridimensionamenti senza informare né coinvolgere sindaci e cittadini. Nella assenza di trasparenza e programmazione è la stampa a dettare l’agenda: Molfetta pare destinata a per-dere il day hospital di pediatria e il day surgery di ginecologia. Un taglio che, di fatto, elimina l’area materno infantile, de-classando l’ospedale di Molfetta”.

Page 5: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 5l’Opinione

La città in cui nulla accade, in cui nul-la cambia, vale a dire Molfetta. Nulla di diverso dalla liberazione della solita tartaruga, dal concerto per quelli che se lo possono permettere, dalla festa pa-tronale, tradizione che sopravvive a se stessa. Le stagioni si susseguono sen-za segnare cambiamenti. Estate dopo estate le spiagge sono sempre sporche, affollate e difficilmente accessibili, anche se si legge che si fanno lavori, si rinnova, che i turisti abbiano tutti

quest’anno scelto la Puglia. Dove sia-no andati a mare a Molfetta rimane un mistero. Saranno pure arrivati i turisti, qualcuno li avrà avvistati e potrà testi-moniarlo, certo è che molti concittadini se ne sono andati. E anche questo non cambia. Gli studenti migliori e quelli che hanno famiglie in condizione di in-vestire, alla ricerca di una formazione valida da spendere poi sul mercato del lavoro, provando a combattere a monte lo spettro della disoccupazione, quasi rassegnati che, tanto, prima o poi la valigia bisognerà farla, che a Molfetta – ecco questo sicuramente non cambia – le possibilità di lavoro sono rare, rare come i datteri di mare o un pomodoro che sappia davvero di pomodoro. Se ne vanno i precari della scuola, quelli che, anche se non più ragazzini, grazie alla scelta di investire in grandi opere, tipo il porto, piuttosto che nella scuola, devono cercarsi una supplenza a Nord, sperando di non finire in un istituto pie-no di simboli leghisti. Ripartono quel-li che sono lontani da anni, che fuori

hanno un impiego e case e figli che a Molfetta si sentono estranei, tornati per le vacanze, il mare, la visita a genitori, le riunioni con gli amici più vecchi e spesso più veri, un pieno di calzone e mozzarella e quel cibo che, per quanto abbia perduto sapore, manca in un’al-tra terra; ferie finite, ritorno al lavoro, voli low cost o auto in cui caricare 20 chilogrammi di meloni gialli, che al Nord costano di più e, i più fortunati, anche la cassa della salsa fatta in casa e il bidone dell’olio. Non cambia questo a Molfetta, l’obbligo ad andarsene per trovare una collocazione nel mondo, una forma di sostentamento, perché no, il successo. Quasi che qui fosse riserva-to a pochi, magari ben nati e ben protetti da relazioni famigliari, appoggi e cono-scenze. Stagione dopo stagione, rimane sempre quella la sporcizia, al punto che due genitori hanno autoconvocato gli abitanti di una strada cittadina per ri-pulire almeno le aiuole. E se qualcosa cambia, è solo uno scherzo ottico. Per esempio è sembrato, solo sembrato, che

grazie all’intervento delle forze dell’or-dine – quel giorno sembrava di stare a Beirut tante divise c’erano sui marcia-piedi – che i fruttivendoli fossero stati costretti a fare i fruttivendoli e non gli occupatori permanenti di strade e mar-ciapiedi. Uno scherzo, è stato solo uno scherzo, così, tanto per dare l’idea che qualcosa si muova nella città immobile, durato poco, come per tutti gli scherzi che si rispettino. A poco a poco ognuno ritorna al suo angolo, al suo incrocio, al suo marciapiedi, con un sussulto di pudore il camion e i tavolacci lunghi metri li tiene ancora un per po’ indie-tro, per ora si contiene, ma le cassette incombono, fra un po’ sarà tutto come prima. Quasi come se si vedesse ogni giorno un film di un maestro coreano, quelli da festival che non piacerebbero al ministro Biondi, quelli lenti, dove fi-nisce la pellicola e si esce esclamando: “ma non è successo niente!”. Solo che qui a Molfetta neppure il registra core-ano abbiamo.

Lella Salvemini

Manca anche il registaNella città in cui tutto accade e nulla cambia.

2248Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Consiglio Comunale:vicepresidenza a Patimo

Rappresentante del Pd. Sostituisce Pino Amato.

È Saverio Patimo, consigliere co-munale del Partito Democratico, il nuovo vice presidente della massima assise cittadina. A deciderlo i consi-glieri riuniti per la riunione convoca-ta venerdì scorso dal presidente Ni-cola Camporeale. Patimo subentra a Pino Amato, quest’ultimo eletto nelle fila dell’UdC e sospeso dall’incarico dopo la condanna all’interdizione dai pubblici uffici emessa dal Tribunale di Trani nel corso del processo che

lo vedeva accusato di vari reati dal Pubblico Ministero Giuseppe Maral-fa. Al posto di Pino Amato è “rientra-to” in consiglio Francesco Mangia-rano, primo dei non eletti nella lista dell’UdC. Mangiarano era già entrato in Consiglio Comunale subito dopo le Amministrative del 2008 ma, a se-guito di una decisione del Tar Puglia, aveva poi dovuto cedere il suo posto al candidato del Partito Democratico Michele di Molfetta.

2249Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 6: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 20106 Politica

Pubblicata la graduatoria PIP Negli scorsi giorni l’Ufficio Tecnico del Comune di Molfetta ha approva-to la graduatoria provvisoria per l’as-segnazione dei lotti della nuova zona artigianale che potrebbe sorgere a ri-dosso di quella già esistente. Il condi-zionale è d’obbligo in quanto la reale realizzazione della zona, nota come PIP 3, dipende esclusivamente dalla sentenza che il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma ema-nerà nel prossimo autunno, esprimen-dosi sull’eventuale rischio idrogeologi-co in zona denunciato dall’Autorità di Bacino (AdB). Si tratta di una disputa che si trascina da anni che vede schie-rati il Comune di Molfetta da una parte e appunto l’AdB dall’altra. Secondo gli studi di quest’ultimo ente la zona sa-rebbe attraversata da più lame che po-

trebbero comportare un forte di rischio di allagamenti in caso di intense e vio-lente piogge e di conseguenti piene provenienti direttamente dalle Murge. Le lame sono infatti dei profondi solchi scavati nel corso dei millenni dall’ac-qua proveniente dalle zone interne e di-retta al mare. Si tratta di vere e proprie vie preferenziali che se ostruite po-trebbero causare seri pericoli a cose e persone. Il Comune di Molfetta ha sor-preso tutti annunciando che all’interno della nuova zona PIP verranno adot-tate importanti misure di prevenzione che prevederanno il contenimento e la regolamentazione idrica delle lame tramite un moderno sistema di vasche laminate per la raccolta e lo smalti-mento delle acque. Attualmente però tale complesso progetto non è ancora

stato reso pubblico e costituisce para-dossalmente una sorta di contraddizio-ne alla linea adottata sinora dall’Uffi-cio Tecnico. Infatti per mesi il Comune di Molfetta ha continuato ad avanzare dubbi circa la presenza di lame perico-lose all’interno della zona PIP. Palazzo di Città ha inoltre sempre minimizzato sulla reale entità e portata delle stesse presenti lungo il territorio molfettese e rilevate dall’AdB, considerandole sol-tanto dei solchi naturali ormai spenti da tempo che non potrebbero comportare alcun pericolo. Ne è ulteriore testimo-nianza lo studio del professor Giusto-lisi realizzato su richiesta del Comune che ha evidenziato come la città di Molfetta non abbia un rischio idroge-ologico tale da destare preoccupazioni. I tecnici comunali hanno quindi appu-

rato l’esistenza di lame realmente fun-zionanti e potenzialmente pericolose dato che la costruzione di queste opere di mitigazione non si potrebbe spiegare altrimenti? A breve, come detto in pre-cedenza, il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma esprimerà il proprio parere in merito dopo aver ana-lizzato i dato oggettivi forniti dai due enti. Nel frattempo cento aziende locali e non diversificate per numerosi settori di produzione e servizi hanno fatto ri-chiesta di insediamento all’interno del-la nuova zona come dimostrato dalla graduatoria provvisoria affissa sul sito internet e nei palazzi comunali. Ora non rimane che attendere la decisione della Capitale.

Francesco Tempesta

Ma i dubbi da sciogliere sono ancora tanti.

2250Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

1ex aequo

2ex aequoex aequo

ex aequo

4

ex aequo

5

6ex aequo

7ex aequo

8ex aequoex aequo

9

10

ex aequoex aequo

Molfetta Energia s.r.l.SITEC s.r.l.

Consorzio ECO PARKEurosistemi s.r.l.MOLMEC Consorzio Nord Barese della Meccatronica (9 ditte)Guastamacchia s.p.a.

Consorzio Azzurro 2002 (14 ditte)Città Impresa Soc. Coop. Consortile a r.l. (10 ditte)

Metropolis Consorzio di Cooperative Sociali a r.l. (4 ditte)

ISTOP SPAMAT s.r.l.ENCO s.r.l.

Manutenzioni s.r.l.Minervini Costruzioni s.n.c.

Avantgarde s.r.l.SEFA S.r.l.Interporto Molfetta s.r.l.

O.S.A. dei F.lli Sallustio s.n.c.

Minervini Giovanni AutotrasportiEDILNET s.r.l.Secco Service di

ex aequoex aequo

ex aequo

ex aequo

11

ex aequoex aequoex aequoex aequoex aequoex aequo

ex aequoex aequoex aequo

ex aequo

12ex aequo

ex aequo

ex aequoex aequo

13ex aequo

ex aequo

Salerno DonatoIlluzzi Antonio Nuovautocarrozzeria Custode DonatoOrganizzazione Meridionale Trasporti s.r.l.Interno 45 s.r.l.

Autofficina Sud di Samarelli NicolaC & P Service s.r.l.SICITEC s.r.l.Edil Cria s.a.s.Top Service s.r.l.VI.AL.CO. s.r.l.M.V. Service di Modugno ValerioALBACEM s.r.l.de Rosa Costruzioni s.r.l.Energia Rinnovabile Pugliese s.r.l.MADOGAS in A.T.I. con EDILNET s.r.l.

Loconsole GennaroCO.MI.TEC. di Petruzzella Corrado Plasticart A.D. di D’Aquino Antonello IPA Sud s.r.l. Buona Speranza s.a.s.

Tre S.p.a.Davide Alessandrini CostruzioniAL.CO. Costruzioni di Alessandrini Roberto

ex aequoex aequoex aequoex aequo

ex aequo

ex aequo

ex aequo

ex aequo

ex aequoex aequoex aequoex aequo

ex aequoex aequoex aequoex aequo

ex aequo

ex aequoex aequoex aequoex aequo

ex aequo

ex aequoex aequoex aequo

Glob Eco s.r.l.Sancilio GiulioCasadibari AntonioPavimaro di Bavaro VittoriaDe.Ga. Intonaci di Gagliardi & de Ceglia s.n.c.D.A.I. Optical Industries s.r.l. D.A.I. Di de Gennaro Corrado s.r.l. Gadaleta Grafica & Stampa di Gadaleta GianlucaPedone s.r.l.EdiltecnicaEdildegioia ETT Elettro Tecnica Tranese di Perfetto Giovanni & C. s.n.c.M.T.S. s.r.l.Progetto Ricicla MARIM s.r.l.Interrec di Anna Maria JelnickaINTONGES di Turtur CorradoAzienda Agricola ColicelloMetal Center Grillo AnnaStudio Tecnico Associato ingg. Bufi G. & Salvemini M.Azienda Agricola Caputo VincenzaMarino s.r.l.BIOTECHO s.r.l.OSA DEMOLITION

ex aequo

ex aequoex aequo

ex aequo

14

ex aequoex aequoex aequo

ex aequoex aequoex aequoex aequoex aequoex aequo

ex aequo

ex aequoex aequoex aequoex aequoex aequo

ex aequoex aequo

ex aequo

EQUIPMENT s.r.l.GABESIDE Costruzioni di de Biase Pasquale Francesco & C. s.a.s.Edil Sancilio s.n.c. Omega Sistemi di Bellomo MicheleVitruvio s.r.l.

Infissi Scardigno di Scardigno Domenicode Ruvo s.r.l.Hammer s.r.l.L’Immagine Azienda Grafica s.r.l.L’Immagine s.r.l.Dental World s.r.l.Losito MicheleMectronik s.r.l.Italiabitare s.r.l.Italdrink di Abbattista S. & Panunzio G. s.n.c.Città della Scienza San Corrado di BavieraZeligowsky AnnaFacchini GiuliaSC IMMOBILIARE s.r.l.SAMTRANS s.n.c.Micronet Italia s.r.l. a socio unicoFacchini Marco Facchini Guglielmo OnofrioImpresa Edile Solida

ex aequo = ”parità di posizione”

2251Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

La graduatoria provvisoria

Page 7: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 7Politica

Salvemini “boccia” il bilancio comunale

Con tre diversi comunicati dell’ufficio stampa del Comune, il sindaco Antonio Azzollini e l’assessore al Bilancio, Giu-lio La Grasta, hanno tessuto le lodi del bilancio consuntivo 2009, approvato a maggioranza dal Consiglio comunale nella seduta del 6 agosto scorso. In par-ticolare si sono espressi in termini enco-miastici sull’avanzo di amministrazione pari a circa 1,6 milioni di euro, sostenen-do che Molfetta sarebbe “uno dei comu-ni più virtuosi d’Italia”, e ciò a differen-za di “altri enti locali a noi vicini che invece sono letteralmente al tracollo”. Per la verità già nel corso della seduta consiliare durante la quale fu approvato il predetto rendiconto di gestione, l’op-posizione aveva posto in rilievo una se-rie di criticità cui i mezzi di informazio-ne hanno prestato scarsissima attenzio-ne, forse anche per la complessità della materia che richiede alcune cognizioni tecniche. Al riguardo va innanzitutto ricordato che, ai sensi dell’art. 186 del Testo Unico degli Enti Locali, il risulta-to di amministrazione “è pari al fondo di cassa aumentato dei residui attivi e di-minuito dei residui passivi”, dovendosi intendere per residui attivi tutti i credi-ti dell’ente, mentre per residui passivi i debiti. Assolutamente fondamentale, quindi, viene ad essere una “valutazione attenta dell’entità e della sussistenza dei residui attivi, al fine di evitare l’utilizzo di risorse esistenti soltanto formalmente con possibile pregiudizio degli equilibri complessivi di bilancio” (Commento al Testo unico degli enti locali coordinato da Vittorio Italia, volume 2° pag. 207). In altri termini, se si espongono crediti insussistenti o semplicemente non esigi-bili per insolvenza e incapienza dei debi-tori, non solo risulta completamente fal-sato il risultato di amministrazione, ma si compromettono gli equilibri di bilan-cio, perché quando si destina il presunto avanzo di amministrazione per finan-ziare opere pubbliche o quant’altro, si spende denaro prelevandolo dalla cassa, nella previsione che essa verrà in futuro rimpinguata dalla riscossione di crediti che invece non esistono. E a tale riguar-do la minoranza ha dovuto sottolineare che la situazione è piuttosto preoccupan-te, riscontrandosi crediti non riscossi per la TARSU pari a € 1.500.000 circa per gli anni dal 2003 al 2008, con una per-centuale di irrecuperabilità prevedibile piuttosto elevata, data anche l’anzianità dei crediti stessi (appare prudente stima-re perdite di circa un terzo sulla predetta somma). Notevoli perplessità sussistono inoltre sulla recuperabilità di € 240.000 all’incirca per la gestione degli impian-

ti sportivi, mentre è praticamente certa l’inesigibilità della somma di € 500.000 circa per gli affitti dei fabbricati comu-nali non pagati da inquilini nella quasi totalità insolventi e privi di beni su cui l’agente della riscossione possa rivalersi, in quanto trattasi di persone che hanno potuto godere degli immobili di proprie-tà dell’ente proprio perché si trovavano in disagiate condizioni economiche. La fondatezza di tali rilievi è in qualche modo confermata dallo stesso Collegio dei Revisori comunali che a pag. 29 della loro relazione e con riferimento ai crediti anteriori all’anno 2005 scri-vono: “l’organo di revisione ritiene che è necessario attivare urgentemente una verifica della esigibilità dei suddetti re-sidui attivi”. Se, quindi, il bilancio fosse stato “ripulito” da tali attività puramente apparenti, l’avanzo di amministrazione sarebbe stato assai modesto (non più di

400.000 euro), ma, evidentemente, si è scelta una politica a nostro avviso poco prudenziale, al solo scopo di vantare risultati comunque scarsamente signifi-cativi, dal momento che, notoriamente, l’avanzo di amministrazione non indica affatto di per sé che il comune sia “vir-tuoso”, tant’è che degli 8500 comuni italiani solo 250 circa espongono un disavanzo mentre tutti gli altri dichia-rano un avanzo. A proposito, infatti, di enti vicini che sarebbero “letteralmente al tracollo”, il Comune di Bari, sin dallo scorso maggio, ha approvato il bilancio consuntivo 2009 con un avanzo di am-ministrazione di 12,5 milioni di euro, cioè quasi otto volte l’avanzo presunto di Molfetta a fronte di una popolazione superiore di poco più di cinque volte, quindi un risultato proporzionalmente di gran lunga migliore rispetto a quello conseguito dal “virtuosissimo” Comune

di Molfetta. Ma è importante che i citta-dini molfettesi sappiano come si è giunti a tale risultato che, come abbiamo visto, non avrebbe dovuto essere superiore ai 400.000 euro (la metà dell’avanzo dell’esercizio 2008) se l’Amministrazio-ne avesse privilegiato una politica di bi-lancio improntata alla diligenza del buon padre di famiglia. Innanzitutto si è scelto di “affamare” letteralmente l’ASM che, al contrario, ha bisogno, data l’espansio-ne della città e il pensionamento di di-pendenti non sostituiti (per via del bloc-co del turn over), di procedere ad alme-no dieci assunzioni di operatori da im-piegare per lo spazzamento delle strade e dei marciapiedi che, infatti, specie in periferia, vengono puliti con frequenza del tutto insufficiente. Ciò significa che il Comune, proprietario dell’azienda, dovrebbe sborsare almeno 300.000 euro in più all’anno (presumibile costo di 10 dipendenti di nuova assunzione) per rendere un servizio di igiene urbana dal livello almeno accettabile. E, nonostan-te tale scelta, ugualmente l’ASM chiude regolarmente i suoi bilanci in perdita. Vale a dire che, anche senza procedere alle predette necessarie assunzioni, le risorse erogate dal Comune sono co-munque insufficienti. Altro capitolo su cui l’Amministrazione ha, a nostro av-viso, improvvidamente lesinato è quello della manutenzione delle strade e della segnaletica orizzontale, il cui pessimo stato è ben noto a tutti i cittadini e che produce ogni anno esborsi ingenti a ca-rico del bilancio comunale per risarcire i danni riportati dagli utenti della strada. A tale riguardo sarebbe stato saggio pro-cedere alla manutenzione ordinaria anno per anno, mentre si è scelto di contrarre un mutuo di ben 3 milioni di euro, così interrompendo il necessario percorso di discesa del debito per capitale e inte-ressi, allo scopo di realizzare un lavoro pubblico che, concernendo la pura con-servazione del patrimonio comunale, avrebbe dovuto essere finanziato con fondi di bilancio e non già ricorrendo all’indebitamento che, invece, dovreb-be essere preferibilmente riservato agli investimenti per nuove opere pubbliche. Ma, evidentemente, alla Giunta e alla maggioranza di Centrodestra interessa più che altro sbandierare ai quattro venti gli avanzi di amministrazione che, come si è visto, sono poco più che fumo negli occhi, mentre nulla dice – e non a caso – il loquace Ufficio stampa del Comune sullo stato di realizzazione dei program-mi, sul cui negativo andamento avremo modo di tornare.

Mino Salvemini

Nello scorso numero de “il Fatto” avevamo parlato dei finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche in città. Pubblichiamo in questo numero la nota del consigliere comunale del Partito Democratico, Mino Salvemini, che replica alle affermazioni del sindaco Antonio Azzollini e dell’assessore al bilancio Giulio la Grasta.

2252Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 8: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 20108 Attualità

Dai rifiuti arrivano le risorseHa le idee chiare e non lo nasconde Giovan-ni Mezzina, presidente dell’Azienda Servi-zi Municipalizzati di Molfetta da appena due mesi, già consigliere comunale del PdL, 58 anni, ex agente di commercio nel campo della cosmesi ora convertito ai rifiuti per nomina diretta del sindaco. “In un certo senso continuo a lavorare ancora tra i profu-mi” dice ridendo; “sono profumi diversi, è vero, ma parlano di una città attiva, che vive e produce nonostante la crisi, al servizio della quale mi sono messo, con una valigia accanto nel caso dovesse servirmi, accet-tando un mandato che non è solo politico”. Potremmo dire che è anche un mandato… etico? Azzardiamo, qui nel suo ufficio dove lo abbiamo raggiunto per commen-tare i confortanti dati, forniti dal consorzio ATO Ba/1, sulla raccolta differenziata dei rifiuti che vedono la città di Molfetta al pri-mo posto, seguita da Bisceglie dalla quale si discosta per ben 10 punti (dello stesso baci-no di utenza fanno parte anche Andria, Bar-letta, Canosa, Corato, Ruvo, Terlizzi, Trani, ndr). “Sì, forse lo è, se si pensa che quella che potremmo definire ‘cultura dei rifiuti’ affonda le sue radici in temi ben più ampi

e importanti, quali il rispetto per l’ambiente, l’attenzione per la natura, la pratica di stili di vita improntati a norme di educazione civi-ca e sociale, non solo igieniche. Riuscire a sensibilizzare i cittadini sull’importanza di gestire i rifiuti domestici e non in maniera corretta e razionale per consentire a noi di poter proseguire con il ciclo successivo di raccolta e smaltimento è un compito non facile che tocca varie corde della coscien-za dei cittadini: c’è da vincere la pigrizia, l’indifferenza, la fretta, il tempo e lo spazio che mancano, la tendenza al vandalismo di molti, ecc.”. Lei ha dichiarato più volte che intende contenere i costi, perseguire un pro-fitto: come si concilia ciò con la qualità dei servizi che un’azienda di 106 dipendenti e con un fatturato di 9 milioni di euro deve erogare attraverso interventi operativi che richiedono mezzi, unità di lavoro, tempi e modalità precisi? “Razionalizzare le varie attività attraverso serie programmazioni, operare all’interno di una squadra efficiente e preparata, avvalersi dell’esperienza di per-sone e tecnici qualificati, accogliere propo-ste e suggerimenti da parte di cittadini: tutto questo può rendere possibile ciò che non

solo io ma tutti, a partire dal consiglio di amministrazione (i componenti sono Eleo-nora Caputi, Biagio De Candia, Ignazio De Gioia, Paolo Ragno, ndr), ci siamo prefissi. Il concetto di azienda si è evoluto nel tem-po; riuscire a conseguire un risultato econo-mico o poter chiudere almeno i bilanci in attivo è fondamentale sempre e comunque, vuol dire prestare attenzione alla gestione in maniera globale e avveduta: risparmia-re, eliminare sprechi e spese superflue, implementare i tipi di interventi da offrire anche ai privati (l’azienda si occupa anche di derattizzazione, disinfestazione, traspor-to d’acqua, ndr) non va necessariamente a discapito della qualità dei servizi”. Il diret-tore dell’ASM, ingegner Silvio Binetti, che ricopre questa carica dal 1998, sottolinea, a riguardo, l’aumento degli introiti per servi-zi ai privati avvenuto nell’arco degli anni e parla dell’importanza di riuscire ad essere competitivi sul mercato per un’azienda che si è trovata più volte nell’occhio del ciclone per vicende che nessuno vuole commen-tare. La raccolta dell’umido, ripartita di recente, grazie anche alla collaborazione dell’Ato che ha fornito attrezzature e mate-

riale, ha dato buoni risultati e ha raggiunto circa 5.300 famiglie ma l’obiettivo è quel-lo di raggiungere le 7.000 unità. Voi avete più volte dichiarato che intendete spostare le risorse umane da attività improduttive a servizi più redditizi: ci può spiegare come? “Lo spazzamento stradale è improduttivo, tenga presente che la rimozione, ad esem-pio, delle cartacce abbandonate fuori dai cestini e dai cassonetti costa più di milione di euro, mentre la raccolta differenziata pro-duce importanti ricavi”. Qualche esempio? “Nel 2009 tremila tonnellate di carte e carti-ne hanno procurato 180mila euro di ricavi, 1000 tonnellate di plastica 160mila euro, 1100 tonnellate di vetro e metalli 90mila euro, tutto questo con il sistema tradizionale stradale e non con le tecniche di porta a por-ta che assicurano risorse maggiori a fronte di un ulteriore impiego di mano d’opera”. Progetti futuri? “Di sicuro riguardano gli investimenti impiantistici, la possibile at-tuazione delle norme in materia di servizi pubblici e relativi affidamenti, i rapporti e la collaborazione con i comuni vicini ed i loro operatori”.

Beatrice De Gennaro

Mezzina: “Una gestione tesa allo smaltimento ma anche alla produttività dei rifiuti”.

2253Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 9: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 9Attualità

Anche nel 2010 una “Estate Sicura”Il progetto “Estate sicura 2010”, pre-disposto dalla Polizia Municipale di Molfetta con il consenso della Prefettu-ra, è giunto al termine in concomitan-za della fine della stagione estiva. Era scattato sabato 3 luglio il dispositivo di sicurezza e prevenzione che fino al 31 agosto ha garantito ordine pubbli-co e sorveglianza nelle zone della città più frequentate dalla movida giovanile e a maggiore impatto turistico. Anche quest’anno, come il precedente, alcune pattuglie della Polizia Municipale, com-plessivamente 364 unità nei 62 giorni, si sono impegnate in servizi di controllo del territorio, per garantire l’ordine pub-blico e sorvegliare la viabilità su Lun-gomare Colonna, Corso Dante, Banchi-na Seminario, il centro storico, Viale dei Crociati e Piazzale Madonna dei Martiri. Ci sono stati controlli in tutti i giorni della settimana, seppur con orari di sorveglianza diversificati e dosati in base alla necessità. Sono stati potenziati i servizi di sorveglianza non solo nelle aree interessate dagli eventi dell’Estate Molfettese 2010 ma anche in quelle vie

dove è più concentrata la presenza di tu-risti, pedoni ed esercizi ricettivi. Duran-te questa stagione sono state parecchie le iniziative organizzate a Molfetta ma “la Polizia Municipale – come afferma il comandante, dott. Giuseppe Gadaleta – ha saputo abilmente farsi carico delle diverse necessità, senza dover privare della propria assistenza tutti i numero-si appuntamenti organizzati a Molfetta, seppure con grande sacrificio a causa del numero di unità alquanto esiguo. Inoltre – aggiunge il comandante – la Polizia Municipale di Molfetta, colla-borando con la Polizia Stradale, è stata una delle poche nella regione Puglia a rientrare, a partire dal 15 luglio fino al 18 agosto, in un progetto della prefet-tura di accertamento di guida in stato di ebbrezza”. La necessità di controlli e, dunque, un maggiore impegno da parte della Polizia Municipale ha riguardato i giorni del fine settimana in cui a fare le ore piccole sono stati in molti. “Al termine dell’operazione, Estate Sicura 2010, – continua il dott. Giuseppe Ga-daleta – parecchi risultano essere gli

accertamenti di infrazioni contestate direttamente agli utenti: 110 autoveicoli parcheggiati in doppia fila, 50 veicoli in sosta non parallela alla strada, 58 mezzi che, non rispettando la segnaletica dei semafori, sono passati col rosso, 52 con-ducenti di ciclomotori sprovvisti di ca-sco”. Come i dati dimostrano la Polizia Municipale ha lavorato incessantemen-te e in maniera assolutamente efficien-te, riproponendo sette giorni su sette lo stesso impegno che lo scorso anno era riservato soltanto al fine settimana. “A differenza dello scorso anno – conclude il comandante, dott. Giuseppe Gadaleta – in cui abbiamo potuto registrare oltre che le infrazioni anche parecchio disor-dine soprattutto per quanto riguardava la litoranea, quest’anno i cittadini mol-fettesi sono risultati più osservanti del codice della strada, tuttavia noi vigili urbani confidiamo in mezzi che vanno al di là delle multe, ovvero il senso ci-vico che in ognuno di noi non dovrebbe mai venir meno”.

Gianfranco Inglese

Soddisfazione è stata espressa dal comandante della Polizia Muncipale, Mauro Giuseppe Gadaleta.

2254Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Controlli Luglio - Agosto 2009- Auto controllate 215- Persone sottoposte a test 83- Persone positive all’etilometro 2- Persone positive al controllo antidroga 0- Richieste di sospensioni delle patenti 2- Doc. di circolazione ritirati 10- Patenti ritirate 2- Veicoli sequestrati 4- Unità impiegate complessivamente 40

Controlli Luglio - Agosto 2010- Auto controllate 217- Persone sottoposte a test 110- Persone positive all’etilometro 0- Persone positive al controllo antidroga 1- Richieste di sospensioni delle patenti 3- Doc. di circolazione ritirati 3- Patenti ritirate 5- Veicoli sequestrati 0- Unità impiegate complessivamente 364

Page 10: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 201010 Attualità

Torna a splendere Piazza Minuto Pesce

Aperta al pubblico con la possibilità di effettuare visite guidate per sette giorni, piazza Minuto Pesce, sede del merca-to ittico al dettaglio, si è mostrata agli occhi dei cittadini molfettesi e non in tutto il suo splendore. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato au-torità civili e religiose. Per l’occasione sono intervenuti il vescovo don Luigi

Martella, il sindaco Antonio Azzolli-ni e l’assessore al marketing e centro storico Giacomo Spadavecchia. Piaz-za Minuto Pesce è concepita da tutti come simbolo della città che porta con sé una tradizione marinara secolare. Il pesce merita di essere esaltato nella sua naturale bellezza, con i suoi colori e i suoi profumi, e gustato nella sua bontà unica, consumato anche dai turisti (che negli anni a seguire, grazie alla costru-zione del porto turistico, dovrebbero au-mentare); per queste ragioni deve essere esposto in luoghi assolutamente igienici e accoglienti per i clienti: non a caso, come ha spiegato il sindaco durante la cerimonia di apertura, la struttura del mercato è stata realizzata con attrezza-ture in acciaio inossidabile e zone assai arieggiate per garantire la salubrità del prodotto. Piazza Minuto Pesce, in pas-sato convento dei Francescani, si è rive-lata anche uno scrigno di tesori: durante i lavori di ristrutturazione sono state rinvenute una lapide del XVIII secolo, una cisterna interrata e una fossa comu-ne, il tutto attualmente allo studio della

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. I numerosi scritti di autori e storici locali, raccontano la grande ric-chezza culturale e storica della struttura: la chiesa, fondata forse nel XII secolo, si estendeva in lunghezza occupando l’attuale ingresso del mercato e aveva una pianta a navata unica con tre vol-te in asse a crociera suddivise da archi acuti ad eccezione del presbiterio, co-perto con volta a semibotte. Questo era separato dalla navata da una balaustra di stile barocco, come del resto l’altare. La pianta comprendeva alcune cappelle (del Carmine, di Maria dei Sette Dolori, di Maria di Costantinopoli, di San Fran-cesco, di Maria di Loreto, di S. Antonio da Padova). La sagrestia e altri locali trovavano spazio nell’area oggi occupa-ta dagli uffici comunali in via Cifariel-lo. All’esterno l’edificio si presentava rivestito di pietre sbozzate e interrotto da grosse finestre. Un’alta torre campa-naria dall’originale sommità era situata sulla sinistra della facciata principale. La demolizione di questa chiesa suscitò all’epoca grande scalpore. Si accese da

subito una disputa tra la nobile famiglia De Luca, fautrice della conservazione della chiesa su cui vantava diritti se-colari e gli ispettori ai monumenti Vito Fontana e Francesco Sarlo, convinti che l’edificio fosse privo di valore storico-artistico. Come sia finita è facile imma-ginare, ma va ricordata una citazione di Gaetano de Luca in tribunale contro il Comune, il quale fu accusato, tra le altre cose, di non aver redatto un vero e proprio progetto di restauro dello sta-bile (danneggiato nel terremoto del 27 luglio 1886), ma essersi limitato alla descrizione dello stato in cui versava. Una ricostruzione dei carteggi e della controversia è stata possibile grazie ad “Arte e Storia”, periodico nazionale di-retto da Guido Carocci edito a Firenze. Dunque, l’augurio ai commercianti nel settore è quello di usufruire il più possi-bile degli strumenti di lavoro altamente qualificati che offre la struttura e quindi di garantire un’ affluenza commerciale maggiore rispetto agli anni scorsi.

Marilena Farinola

Restituito alla città un luogo simbolo della “molfettesità”.

2255Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 11: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 11Attualità

In volo su Molfetta

Il Tobago Tb 10 dell’Aereoclub di Bari si è alzato in volo alle 10.40 di una tran-quilla mattinata di metà settembre. Ai comandi del piccolo veivolo il dottor Giulio Marino, noto medico chirurgo in servizio presso l’ospedale di Molfetta e pilota con alle spalle tante ore di volo. Accanto a lui l’avvocato Francesco Pe-sce, oltre trent’anni vissuti tra aria e terra. Nei posti posteriori la troupe de “il Fatto” per documentare una Molfetta “diver-sa”: la Molfetta vista dall’alto. L’aereo in poco meno di cinque minuti volteggia sulla nostra città: dall’alto la visuale to-glie il fiato. Dalla città vecchia alla zona artigianale, da levante a ponente, la cit-tà che siamo abituati a vedere stando a “zero metri” sul livello del mare, cambia aspetto. Si distinguono i caseggiati mo-derni, e le chiese della città vecchia. L’in-confondibile sagoma del centro storico e i colori biancorossi della gradinata dello stadio Paolo Poli. Le emozioni si acca-vallano e la voglia di rimanere in volo il più possibile cresce ogni secondo di più. Trenta minuti di volo per controllare Molfetta dall’alto: verificare eventuali abusi edilizi, segnalare scarichi fognari non regolari, accertare il rispetto delle norme ambientali e paesaggistiche. Un servizio che l’Aereoclub di Bari già da diversi anni svolge in convenzione con il Comune di Molfetta (analogo servizio viene svolto in convenzione con il Co-mune di Bari ndr) e che ha già dato nu-merosi risultati, contribuendo ad un con-trollo più efficace del territorio. Servizio e impegno, passione e professionalità. C’è tutto questo alla base dell’attività degli oltre 100 soci dell’Aereoclub di bari, associazione fondata nel 1929 e che opera fianco a fianco di istituzioni quali la Provincia di Bari (con un servizio di prevenzione incendi che ha consentito di spegnere sul nascere decine di focolai in tutto il territorio), la Regione Puglia e la Protezione Civile. Insomma l’amore per il volo messo al servizio della comunità. Per quanto ci riguarda, eravamo già in-namorati di Molfetta: dopo averla ammi-rata dall’alto, non possiamo che esserlo ancora di più. E tutto questo grazie agli amici dell’Aereoclub di Bari. c.g.

Le immagini della città dall’alto realizzate grazie all’Aereoculb di Bari.

2256Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 12: Il Fatto n. 068
Page 13: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 13Attualità

Parlano chiaro, raccontano un’estate densa e giocosa, all’insegna dell’eva-sione e della spensieratezza, le cifre relative al progetto “Anziani mai più soli” realizzato dalla Cooperativa So-ciale Gea in collaborazione con il Co-mune di Molfetta e altri enti ed asso-ciazioni, quali il Rotary International, la Croce Rossa, la ASL BA-Distretto S.S. 1-Molfetta-Giovinazzo, la Mo-bilità e Trasporti S.p.a. e l’U.O. Am-biente e Protezione Civile del Settore Sicurezza, per il secondo anno conse-cutivo e per il periodo che va dal 1° lu-glio al 30 settembre 2010. Il progetto, destinato agli ultra sessantacinquenni in condizioni di salute precaria o di estrema solitudine, si proponeva come obiettivo principale quello di ripensare il rapporto estate-anziani, svuotarlo di pregiudizi, luoghi comuni e accezioni negative, colorarlo di iniziative, incon-tri, esperimenti ed esperienze interes-santi, proporlo come valida alternati-va all’esclusione e all’immobilità di molti, offrendo anche servizi concreti di supporto psicologico e segretariato sociale, consulenze mediche speciali-stiche programmate, consegna gratuita a domicilio di spesa, farmaci e ausiliari sanitari, assistenza diurna domicilia-re. Un’utenza non più giovanissima, spesso “parcheggiata” o relegata sulle panchine delle varie zone della città, alla continua ricerca di frescura e di-strazione, invisibile ai più, dimentica-ta, a volte, dagli stessi parenti e amici, si è forse sentita meno sola e abbando-nata nei lunghi pomeriggi e nelle sere di una stagione che, per caratteristi-che metereologiche, comportamenti, abitudini e atteggiamenti sociali, è da sempre l’esaltazione di pseudo-valori come gioventù, bellezza, efficienza e forma fisica, possibilità e ruoli eco-nomici. L’estate, stagione splendida e crudele che mette a nudo non solo i nostri corpi ma anche le incongruenze delle vite non sempre felici di tutti noi, rendendo più acute solitudini, fragilità, separazioni, stati di salute e rapporti familiari o affettivi precari, può però essere vissuta con serenità e allegria anche da chi pare essere fuori, per età

e per mille altre ragioni, dal circuito forzato del divertimento-sempre-ovun-que-ad ogni costo: il progetto “Anziani mai più soli” è servito a questo ed ha contribuito a soddisfare il bisogno di animazione e socializzazione di molti anziani non autosufficienti attraver-so attività mensili culturali e socio-ricreative come le serate “bingo” (12 luglio: 130 presenze di cui 90 iscritti e 40 esterni); serate danzanti presso la piscina comunale (6 luglio: 146 pre-senze di cui 90 iscritti e 56 esterni; 20 luglio: 287 presenze di cui 90 iscritti e 197 esterni; 30 agosto: 176 presenze di cui 90 iscritti e 86 esterni); anguria party con la presenza del dj Ilario Ma-stropasqua (23 agosto, 185 presenze di cui 90 anziani e 95 esterni). Al 31 agosto 2010 risultavano essere 59 le consulenze singole specialistiche dei medici del Rotary International (348 presenze) nel centro sociale polivalen-te per Anziani mentre il numero verde 800637811, istituito dalla cooperativa sociale Gea, attivo tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 re-gistrava 138 telefonate. Coloro che, per condizioni di salute precarie o per mancanza di autonomia, non hanno potuto provvedere personalmente alle proprie necessità, si sono avvalsi del supporto offerto dalla Croce Rossa in 7 casi. Quest’ultimo dato, confrontato con quello dell’anno scorso, è dimi-nuito perché è stata potenziata l’assi-stenza domiciliare che ha richiesto un minor numero di interventi da parte dell’associazione. Soddisfatti dirigenti e operatori della GEA che, nella serata di saluto all’estate 2010, celebrata al Teatro Odeon con la messa in scena di due atti unici, “Il quadro” e “Il testa-mento” in cui hanno fatto da attori pro-prio gli utenti del centro, diretti magi-stralmente dal regista Felice Altomare, si sono dichiarati entusiasti dei risultati ottenuti. In particolare la coordinatrice Gabriella Tamboia si è augurata una maggiore disponibilità di fondi da par-te dell’Amministrazione Comunale per il progetto del prossimo anno.

Beatrice De Gennaro

Risultati positivi per il progetto realizzato da Comune di Molfetta e Cooperativa GEA.

2257Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Anziani? Mai più soli!

Page 14: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 201014 Attualità

Settore marittimo: c’è crisi di vocazioneCosì come negli anni scorsi, anche quest’anno si rischia la soppressione del corso di studi di “Operatore del Mare” qualifica equipollente a Padro-ne Marittimo e del corso di “Tecnico del Mare”, maturità corrispondente al titolo di Capitano di lungo corso o Di-rettore di macchina. “Non è stato pos-sibile formare la classe perché manca il numero minimo di alunni. Servono le iscrizioni di almeno quattro stu-denti per poter avviare il corso”, ha dichiarato il professor Antonio Vac-ca, Dirigente Scolastico dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato e le Attività Marina-re “Amerigo Vespucci” di Molfetta. “Eppure queste due qualifiche – ha proseguito il preside – offrono diver-se opportunità di lavoro: sulle navi si possono svolgere funzioni di coman-dante, direttore di macchina o ufficia-le, si può trovare impiego nei servizi portuali o diventare insegnante presso scuole nautiche. In più, avendo acqui-sito una preparazione tecnica nel cam-po marinaresco, si è avvantaggiati nei concorsi pubblici per accedere all’Ac-cademia della Marina Militare o nel comandare i mezzi navali della Guar-dia di Finanza, dei Carabinieri, della Guardia Costiera, della Polizia di Sta-to. Sul giornale Corriere Mercantile (del 21/08/2008) si legge: “L’allarme di Confitarma. Mancano gli Ufficia-li e nel 2012 i posti vacanti saranno 12.000”. Occorre far qualcosa per riconquistare l’identità marinara del-le città pugliesi”. Il preside Vacca ha sollecitato l’intervento dei politici. “Essi sono assenti, non hanno capito le vere esigenze del territorio – ha det-to il preside – e finora non hanno fatto niente per la nostra terra, a differenza delle altre Regioni che hanno investito

nel settore nautico. Da noi manca un programma di sviluppo che riguarda sia la cantieristica che il diportismo, senza contare i manutentori di moto-ri marini. In questo settore mancano addetti esperti. I politici non intera-giscono concretamente con gli enti di formazione territoriali”. I Centri di Formazione di La Spezia e di Livorno quest’anno hanno formato 650 profes-sionisti a fronte della Puglia che ne ha formati solo 18. È il numero dei primi allievi ufficiali di coperta e di mac-china che hanno terminato il Modulo di allineamento (D.M. 30/11/2007), corso di 550 ore che si è svolto pres-so l’IPSIAM di Molfetta, con l’auto-rizzazione del MIUR e del Ministero delle Infrastrutture. A tal proposito, alcuni scettici sono convinti che le 550 ore sono insufficienti per dare una formazione pari a quella dei diplomati dell’Istituto Tecnico Nautico che dura cinque anni. “Innanzitutto sono tre gli anni di preparazione tecnica, i primi due sono propedeutici. Bisogna chia-rire che i corsisti che hanno parteci-pato al Modulo di allineamento sono tutti diplomati e qualcuno è laureato; la metà sono molfettesi”. “C’è chi ha fatto esperienza sulle navi navigando da mozzo o giovanotto di macchina. Sono altamente motivati nello studio, è questo il loro punto di forza. S’im-pegnano nella frequenza, studiano molto – ha spiegato il tutor Leonardo de Pinto, professore di Macchine ma-rine – e noi insegnanti pur di seguir-li nella didattica lavoriamo più delle ore previste, senza alcun compenso. L’obiettivo è far acquisire un’ottima preparazione tecnica, ottenendo in tal modo la fiducia degli armatori”. A breve partirà il secondo corso. La tassa d’iscrizione è di 2000 euro con

possibilità di rateizzazione. Le lezioni generalmente si svolgono dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 21. Per i primi giorni di ottobre, salvo impedimenti, presso la sede dell’Istituto si svolge-rà una conferenza per spiegare l’an-damento del mercato del lavoro ma-

rittimo e l’orientamento delle nuove professioni. Parteciperanno esperti del settore e tra questi vi sarà una rap-presentanza degli Armatori di Costa Crociere.

Pantaleo de Trizio

Pochi allievi per alcuni corsi dell’istituto “Amerigo Vespucci” di Molfetta.

2258Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 15: Il Fatto n. 068

I burocrati della discriminazione

È sembrata quasi ovvia e scontata, per-sino un po’ semplicistica, la recente dichiarazione della coordinatrice na-zionale dell’AIPD (Associazione Ita-liana Persone Down), Anna Contardi, secondo cui “non bisognerebbe mai dimenticare che dietro la disabilità ci sono le persone”: in realtà essa espri-me l’unico principio valido intorno al quale dovrebbero ruotare gli interventi, le relazioni, gli sforzi, l’impegno di noi tutti nei confronti di coloro che nelle e con le disabilità sono costretti a vivere ogni momento della propria giornata. Il non nuovo episodio dell’ingresso vie-tato a Miragica ad un ragazzo Down ha riacceso il dibattito sull’integrazione sociale dei diversamente abili, in que-sto caso delle persone Down, nei vari contesti della vita pubblica (scuola, lavoro, sport, punti di divertimento e aggregazione, ecc.), ha puntato il dito su tutti coloro che in qualche maniera la rallentano, la ostacolano, la rendono faticosa, portando alla luce le omis-

sioni, le inadempienze, i pregiudizi, la non osservanza delle leggi specifi-che (in questo caso l’art. 2 della legge 67/06 che tutela chiunque è vittima di discriminazione) che da tempo geni-tori, associazioni e comitati vari van-no denunciando (è del maggio scorso un’interrogazione parlamentare a firma dell’onorevole Maria Antonietta Fari-na Coscioni presentata al ministro per le Pari Opportunità su un episodio del genere accaduto a Gardland). È inutile voltarsi dall’altra parte: in Italia si sti-ma vivano 40.000 persone affette dalla Sindrome di Down, un bambino su otto nasce in queste condizioni ed è desti-nato ancora ad essere discriminato no-nostante i progressi della medicina ne abbiano allungato l’aspettativa di vita, migliorato lo stato di salute generale con protocolli standardizzati a livello mondiale, curato, per quanto possibile, il ritardo mentale, i rischi cardiologici, i deficit motori. Le capacità neurologi-che, fisiche e psicologiche variano da

soggetto a soggetto ed in base al con-testo familiare e ambientale, ma oggi essi appaiono capaci di raggiungere buoni livelli di autonomia personale, curano la propria persona, cucinano, escono, studiano, praticano sport anche a livello agonistico, svolgono diversi lavori, sono presenti negli uffici, usa-no i computer. È inutile anche negare che, in particolar modo in questo caso, la discriminazione avviene in base ai tratti somatici: una persona in carroz-zina può stimolare il nostro immagi-nario e dare adito a varie ipotesi sulle cause che la costringono all’immobilità (incidente? Malattia?), chi, invece, ha inconfondibili tratti somatici orientali pur non essendo di origine asiatica ri-vela, semplicemente attraverso il pro-prio aspetto, una condizione genetica intorno alla quale aleggiano ancora disinformazione, ignoranza, luoghi co-muni di ogni tipo. Ci siamo chiesti cosa fanno e come vivono a Molfetta le per-sone Down, chi offre aiuto e sostegno alle loro famiglie, quasi sempre impre-parate ad accogliere e vivere l’evento di una nascita che ha bisogno di tempo e di risorse per essere elaborata, chi fa valere i loro diritti nel caso non ne siano consapevoli, se esiste una facile e diretta fruizione degli specifici ser-vizi di medicina territoriale. Alla sede dell’ANFASS (Associazione nazionale di famiglie di disabili intellettivi e rela-zionale) in via Papa Innocenzo XIII, il presidente Mario Rana ci dice che tra i loro utenti ci sono tre ragazzi Down di 25, 28 e 32 anni ai quali vengono of-ferte attività pomeridiane ludico-ricre-ative (musicoterapica, manipolazione, laboratori di stimolazione sensoriale, ecc.) e sostegno alle famiglie per pro-blemi vari (sono presenti una psicolo-ga, un’assistente sociale, volontari, un gruppo di scout; la tassa annuale è di 65 euro). Il coordinatore del Centro Disa-bili della Cooperativa GEA di via Fre-mantle, Pino Amato, sottolinea: “An-cora oggi molte famiglie preferiscono vivere in maniera riservata e quasi privata il rapporto con un figlio Down. La verità è che molte non sanno a chi rivolgersi, devono fare ogni cosa da sé ed escono allo scoperto solo quando si rendono conto che da sole non possono gestire tutti i problemi e le incomben-ze. Qui al centro noi seguiamo cinque persone Down ma poiché ci occupiamo anche di trasporto scolastico e riabili-tativo ne accompagniamo 20 esterni. Con Miragica abbiamo un buon rap-porto: portiamo lì gratis i nostri ragazzi che seguiamo personalmente, la stessa

cosa accade con la Fiera del Levante. Quest’anno faremo teatro nelle scuo-le: non ci crederà, ma i più entusiasti e bravi sono proprio i ragazzi Down”. Già, bravi ed entusiasti: ma non è an-che questo un luogo comune? “È vero, ha ragione” ci dice Maria Gabriella De Napoli, vice-presidente dell’AIPD, sezione di Bari (la sede è in Via Cal-darola n° 24, tel. 080/ 5546245). “In realtà potremmo dire che sono persone come tutte le altre nel senso che, pur nascendo con una specifica condizione genetica che può alterare lo stato cli-nico generale (problemi cardiologici, motori, di diabete,ecc.), si differenzia-no l’una dall’altra e fanno dei percorsi di crescita individuali che sono l’intera-zione di fattori fisici, familiari, ambien-tali”. Dunque, nessuna omologazione in questo senso?. “Direi proprio di no. Ogni famiglia ha una storia a sé, ogni ragazzo ha la propria vita da costruire e poter vivere, sensibilità e identità da coltivare e riconoscere. Noi li aiutiamo in questo, dal momento della presa in carico dei genitori fino all’età adulta e all’ingresso nel mondo del lavoro. Operiamo in maniera globale, con psi-cologi e altro personale qualificato, non solo su di loro ma sulle varie figure con le quali si trovano a dover interagire: medici, insegnanti, compagni di scuo-la, datori di lavoro, istituzioni varie. Stiamo per realizzare il progetto ‘Dal sospetto della sindrome alla realtà delle persone’ grazie al quale stipuleremo, tra l’altro, convenzioni con medici e pedia-tri, molti dei quali non ancora preparati ad affrontare le problematiche Down”. Al di là dei singoli episodi che rivelano ancora disinformazione e preconcetti, crede che la società si stia aprendo al mondo della disabilità in genere?. “Le dico di sì, molti passi sono stati fatti ma costano in termini di fatica e risorse economiche”. Molti passi, certo, se si escludono quelli all’indietro dei buro-crati: i burocrati della discriminazione.

Beatrice de Gennaro

A Miragica viene vietato l’ingresso ad un ragazzo con la Sindrome di Down e scoppia il caso. La direzione si giustifica per quanto accaduto. Ma qual è la condizione di vita di una persona Down. Abbiamo cercato di capirlo

e di raccontarvelo.

2259Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

giovedì 23 settembre 2010 15Inchiesta

Page 16: Il Fatto n. 068

16 Inchiesta

Un cromosoma in più, nello specifico il numero 21 del nostro corredo cro-mosomico, capace di influenzare il fenotipo di un individuo per diversi aspetti: questa la causa dell’anoma-lia genetica conosciuta con il nome di Sindrome di Down. Nel 95% dei casi il cromosoma n° 21 è presente tre volte anziché due. Nel 4% dei casi quest’eccedente cromosoma n° 21 è collegato con un’altra coppia di cro-mosomi. Semplificando si può parla-re di una “traslocazione”. Molto rara è la cosiddetta forma a “mosaico”. In questo caso una parte delle cellu-le contiene il normale numero di 46 cromosomi, mentre le altre, a causa del cromosoma aggiunto n° 21, han-no in tutto 47 cromosomi. Poiché in tutte e tre le forme è presente 3 volte il cromosoma n° 21, quest’anomalia viene anche detta “trisomia 21”. La Sindrome prende il nome dal medico inglese John Langdon Down che per primo ha descritto la patologia nel 1862, utilizzando il termine “mongo-lismo”, poiché l’aspetto dei soggetti aventi tale sindrome gli ricordava gli abitanti della Mongolia. Questa deno-minazione è ormai del tutto fuori luo-go poiché la Sindrome interessa tutte le etnie, sia maschi che femmine e si manifesta in un caso ogni 700-1.000 bambini nati vivi. Una persona con Sindrome di Down presenta fin dalla nascita delle lievi anomalie del cranio, del volto, delle orecchie e delle mani, talvolta associate ad una modesta ri-duzione del tono muscolare. A queste anomalie si associano un modesto deficit dell’accrescimento, un ritardo dello sviluppo motorio e del linguag-gio ed un ritardo mentale moderato o severo. Oggi è noto che la maggior parte delle caratteristiche fenotipiche, fatta eccezione per il ritardo mentale e l’ipotonia (riduzione dell’attività di un organo o parte di questo), sono va-riabili e possono addirittura non esse-re presenti. Tra il 30% e il 60% delle persone con sindrome di Down, è af-fetto da cardiopatie congenite, in par-ticolare da difetti dei cuscinetti endo-cardiaci. L’incidenza della Sindrome di Down nella prole di genitori sani aumenta con l’età della madre, infatti la maggior parte dei bambini con Sin-drome viene oggi generata da madri fra i 24 e i 30 anni. La connessione tra età dei genitori e frequenza della Sin-drome non è ancora stata totalmente spiegata dai ricercatori.

Isabel Romano

Un giro mai iniziatoCos’è la Sindrome

di Down

2261Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

2260

In un luogo sospeso tra fantasia e divertimento, in un giorno di fine estate, un diniego portò via un sorriso ad un ragazzo. Non è l’incipit di una favola, ma l’amara realtà di un episodio accaduto nel par-co divertimenti Miragica ad Andrea (nome di fantasia), un ragazzo quattordicenne affetto dalla Sindrome di Down. “Tu non puoi salire perché lo dicono le regole”, quelle stesse regole che impediscono a soggetti interessati da cardiopatie l’accesso a specifiche attrazioni e che sembravano inesistenti in occasione di una precedente visi-ta, a distanza di circa un mese, al parco da parte di Andrea e la sua famiglia. Quell’impedimento non esprime solo un divieto per Andrea; in esso è sintetizzato un pregiudizio tutt’oggi difficile da estirpare, quell’erronea equazione “Down = cardiopatico”. Mentre le giostre continuavano i loro giri tra luci e suoni, Andrea è rima-sto a terra, lì fermo in una breve parentesi d’incertezza subito col-mata naturalmente dal sostegno dei genitori, ma soprattutto dalla ferma solidarietà dei suoi amici, quattordicenni come lui, che di fronte al fatto increscioso hanno deciso senza esitazioni di lasciare il parco, pur avendo pagato un biglietto per quella che doveva forse essere l’ultima “boccata di libertà” prima dell’inizio della scuola. E quelle scuse, giunte dopo due giorni dai gestori del parco, lascia-no inesorabilmente l’amaro in bocca. La prima discriminazione di questo tipo subita in quattordici anni, in quella volontà continua e quotidiana di abbattere limiti che esistono solo in funzione di pre-giudizi e congetture altrui, di chi ancora guarda ad “occhi chiusi” la Sindrome di Down. Nessuno ha mai detto che sia semplice sco-prire e mettere al mondo un figlio con un’anomalia genetica, ma la maggiore consapevolezza che in fondo in lui siano stati profusi gli stessi geni dei genitori, che in lui scorra il sangue di quella stessa matrice, basta a sgretolare qualsiasi timore, qualsiasi ostacolo. Già dai suoi primi trenta giorni di vita, Andrea è stato seguito da medici specialisti nel settore, ed ogni cura e accorgimento ha dato il sue esito positivo, racconta sua madre in una tangibile un’emozione, nei cui occhi è visibile la luce di una gioia che si rinnova ad ogni più piccolo gesto di quel figlio che, ammette, non smetterà mai di scoprire. Tutto quello che gli altri ragazzi fanno talvolta inconsape-volmente e quasi in modo del tutto scontato, in lui si carica di una grande forza di volontà e tanto impegno. Oggi Andrea affronta con serenità la sua quotidianità, la Sindrome non gli crea particolari pro-blemi. Ha frequentato le scuole elementari e medie con naturalezza, con quegli stessi amici che attorno a lui hanno creato una catena di condivisione e solidarietà; ha iniziato il suo nuovo percorso alle superiori, pratica il nuoto, una delle sue più grandi passioni, compie commissioni varie; esce con gli amici e, come è solito che sia nei ra-gazzi della sua età, avanza proclami per orari di ritirata sempre più tardi, cercando di sfuggire sempre più spesso alla sfera di controllo dei genitori. Un ragazzo carismatico, con la risposta pronta, capace di conquistare tutti con la sua simpatia al primo incontro e che sta assaporando i primi sorsi di indipendenza adolescenziali, questo è Andrea. Un ragazzo che come tutti i soggetti affetti da Sindrome di Down, chiede fiducia, chiede di essere messo alla prova per di-mostrare il proprio valore. Molte volte, infatti, come sottolinea la madre di Andrea, viene fatto un grave torto nei confronti di soggetti Down: essere sì considerati diversi rispetto a soggetti “normali”, ma

uguali all’interno del gruppo dei Down. È questo un altro grande pregiudizio da sfatare. Come dimostrano innumerevo-li ricerche mediche, la Sindrome non si manifesta secondo schemi fissi, ma in varianti e tipologie diversificate in ogni singolo caso. E proprio in virtù di quel-la variabilità, il nostro Andrea non può essere ricondotto in quella percentuale che vede alcuni soggetti Down affetti anche da cardiopatie: quel giro di gio-stra negato sembra quindi non avere fondamento. È il caso di chiedersi qua-li siano i confini della normalità e se la diversità, in fondo, non sia solo una forma di unicità.

Isabel Romano

La giostra che parte e Andrea che resta a terra.

Page 17: Il Fatto n. 068

17

Un giro mai iniziato

Il perché del divieto di accesso spiegato da una nota diffusa alla stampa.

2263Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Miragica: “per noi solo una questione di sicurezza”

“Il problema – ha precisato la di-rezione del parco divertimenti in una nota stampa – riguarda tutti i parchi italiani e stranieri ed altri luoghi di intrattenimento similari come ampiamente documentato sulla stampa in questi mesi. La nostra azienda – prosegue la nota – comprende pienamente le ragio-ni e le posizioni delle famiglie e associazioni interessate, ma è li-mitata oggi nella sua possibilità di intervento dalle norme poste in tema di sicurezza degli impianti e dalle prescrizioni di sicurezza delle aziende costruttrici”. L’Alfa Park, società proprietaria del par-co divertimenti Miragica, si sta adoperando sia attraverso le pro-prie associazioni di categoria sia direttamente con le associazioni presso le aziende costruttrici per una regolamentazione più preci-sa e più articolata su questi temi, confidando anche con la colla-borazione delle famiglie e delle

associazioni, sulla possibilità di definire protocolli operativi che contemperino le ragioni di sicu-rezza con le esigenze dei porta-tori di Sindrome di Down. “Detto questo – si legge ancora nella nota – il resto riguarda l’attenzione e la sensibilità che l’intero appa-rato organizzativo ha rivolto ai bambini che non possono usufru-ire di tutte le attrazioni del Parco. Rientra in questa strategia di ser-vizio la realizzazione, all’interno dell’offerta dei percorsi didattici, di due proposte, educazione am-bientale e vivi il musical, consi-gliate anche per bambini e ragazzi con difficoltà fisiche o problemi psichici e tre laboratori: uno sulle autonomie, uno artistico e un al-tro espressivo. Tutte hanno come obiettivo quello di far entrare, chi partecipa, in contatto con la realtà del Parco, attraverso percorsi gui-dati che agevolano socializzazio-ne e stimolano la creatività”

giovedì 23 settembre 2010

Lo scorso 27 agosto un episodio simile era accaduto nel parco divertimenti Gardaland ad una bambina down di 8 anni dove un magistrato ha visto negare l’ac-cesso alla Monorotaia (il trenino sopraelevato che lentamente at-traversa il parco divertimenti) per sua figlia, affetta dalla patologia. Il magistrato ha raccontato la sua disavventura al quotidiano Il Cen-tro: “A mia figlia è stato impedito di salire perché down. È stata di-scriminata perché la sua patologia invalidante è visibile rispetto ad altre e questo è vergognoso”. Fra l’altro, la bambina era già salita su quella stessa giostra, solo qual-che ora prima.

Caso analogo a Gardaland

2262

Page 18: Il Fatto n. 068

Un’amica speciale“Come poterla dimenticare: quel viso angelico, un carattere dolce e tempe-stoso allo stesso tempo, una voce leg-gera, il suo passatempo preferito, gli occhi che regalano amore solo se ne ricevono in cambio. Un’amica specia-le”. Un’esperienza che tutti dovrebbe-ro provare, a mio parere. All’inizio, nei primi anni, prima che la nostra amicizia si consolidasse, non era sem-plice starle dietro, avevamo bisogno della presenza dei suoi genitori che, nel momento del bisogno, accorreva-no a prendersi le opportune responsa-bilità. Necessitava di mille attenzioni poiché non aveva ancora ben chiari i divieti ai quali doversi attenere sia in ambito scolastico che con le amicizie; ci voleva una grande pazienza, inol-tre, per badare ai suoi sbalzi d’umore che spesso dipendevano da un sorriso mancato del compagno di banco di cui si era innamorata. All’epoca aveva un cuore instabile, ogni settimana cam-biava partner, ce ne accorgevamo dal compagno che sceglieva per formare la fila quando facevamo ginnastica, poi-

ché con quella scusante poteva tener-gli la mano lungo quel breve tragitto che portava dalla nostra aula fino alla palestra. A scuola aveva la maestra di sostegno e ricordo, divertita, che tutti almeno una volta abbiamo invidiato le sue verifiche di matematica più sem-plici e i suoi compiti di italiano più piacevoli. A volte ritenevamo che al-cuni esercizi fossero troppo elementa-ri per lei: è sempre stata intelligentis-sima, anche più di noi. Ama la mate-matica tutt’ora e riusciva a svolgere le

divisioni meglio di chiunque altro in classe. Il destino volle che il gruppo di amiche con cui legò di più durante gli anni delle elementari, lo ritrovasse an-che alle medie. Questi furono anni più intensi. L’amicizia si rafforzò. Ricor-do che tutte insieme formammo una prima specie di “comitiva”: dopo la messa della domenica mattina, com-pravamo le patatine, come la moda di quel tempo proponeva, e passeggiava-mo su e giù per il corso Umberto fino all’ora di pranzo. Era lei molto spesso

a prendere l’iniziativa per incontrarci anche in orari differenti e per trascor-rere pomeriggi interi insieme. Tutte quante ci sorprendevamo di come, arrivato l’orario di congedo, non ne volesse sapere di entrare nel portone e di lasciarci; ci siamo tutte sentite, al-meno una volta, molto soddisfatte di ciò che stavamo facendo per lei e della sua gratitudine. Poi i nostri destini di sono divisi, la scelta della scuola su-periore ha portato alla separazione del magico gruppetto di amiche, ognuna è andata avanti per la propria strada. Non ci siamo più riunite, da quel gior-no, come i vecchi tempi. Ma il ricor-do di quelle giornate passate insieme e di quella spontanea e ingenua ami-cizia rimarranno a farci compagnia.” Lei ha segnato l’infanzia di questa sua compagna e delle altre sue amiche. Un’esperienza che aiuta a crescere e a saper apprezzare anche il più piccolo e naturale gesto di amicizia, che è forse l’unica a non avere regole.

Maria Sancilio

Tra i ricordi di un’infanzia passata insieme: amicizie che non si dimenticano.

2264Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

giovedì 23 settembre 201018 Inchiesta

Page 19: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 19in Città

Autunno di tradizioniArchiviata la bella stagione Mol-fetta si prepara ad accogliere l’au-tunno con le sue giornate uggiose e con le sue caratteristiche e consuete tradizioni. La nostra città da sem-pre è legata ai suoi culti e alle sue caratteristiche consuetudini tipiche dei vari periodi annuali. Quando il mese di settembre dedicato alla fiera e alla sagra a mare di Maria SS dei Martiri lascerà spazio al più freddo ottobre l’estate sarà ormai ricordo. I giorni settembrini finali saranno in-teramente dedicati alle celebrazioni in onore di San Pio da Pietrelcina presso la chiesa Cappuccini e alla novena in onore dei SS. Cosma e Damiano all’interno della chiesa di San Gennaro in cui ne è custodito il simulacro. Con l’arrivo di ottobre le attenzioni saranno dirottate su even-ti che pur non essendo tipicamente molfettesi riscuotono sempre un’as-sidua presenza da parte dei molfet-tesi stessi. La grande festa in onore dei Santi Medici a Bitonto sarà pre-ceduta dalla processione in onore de-

gli stessi che si svolgerà a Molfetta il 17 ottobre a cura della parrocchia di San Gennaro. Nella terzultima do-menica di ottobre, il giorno 24, nella città limitrofa di Bitonto sarà grande festa. Per l’occasione tantissimi mol-fettesi raggiungeranno la cittadina interna per rendere omaggio ai San-ti all’interno della grande basilica pontificia. I cittadini molfettesi sono legatissimi a questo antico e miste-rioso culto. Molti raggiungevano la città di Bitonto a piedi per devozione percorrendo gli oltre dieci chilometri durante le ore notturne. Un autentico voto che i fedeli continuano a rinno-vare anno per anno, seppur con minor intensità, sottoponendosi ad un con-siderevole sforzo fisico. La pericolo-sità delle strade a causa dell’assenza di luci, la sempre maggiore presenza di autoveicoli che sfrecciano lungo la “via vecchia” e i soliti “insensi-bili” di turno che durante la notte si divertono a giocare fastidiosi scherzi ai fedeli (lancio di acqua, uova ecc. ndr) hanno contribuito a scoraggiare

i pellegrini. Il percorso offre momen-ti mistici di meditazione, preghiera e raccoglimento davvero impressio-nanti. Il tremolio delle torce e dei lumini e i fiochi raggi di luna sono le uniche luci presenti che debolmen-te illuminano il volto dei fedeli e le fronde dei secolari ulivi. La succes-siva domenica, quella del 24 ottobre, sarà dedicata alla Sagra della Varo-la di Melfi. Tantissimi molfettesi raggiungeranno la cittadina lucana “saccheggiando” anche senza auto-rizzazione gli enormi castagneti a ridosso del maestoso Monte Vulture. La sagra davvero caratteristica offri-rà ai visitatori il suo enorme carico di profumi e sapori tipici della castagna della Basilicata. L’arrivo di novem-bre sarà immediatamente segnato dalla festa di Ognissanti e dal giorno dedicato alla Commemorazione dei Morti. A queste due giornate è legata un’antica tradizione, diffusa anche nelle città limitrofe. Durante la notte fra l’1 e il 2 novembre in passato si credeva che i morti avrebbero lascia-

to l’Aldilà per partecipare una pro-cessione i Terra e per tornare nelle proprie case. Per questo all’interno delle abitazioni venivano lasciati i lumi accesi mentre sul tavolo era-no riposte alcune fette di pane e un bicchiere d’acqua che dovevano ser-vire da ristoro all’anima del proprio caro. L’11 novembre con la festa di San Martino per le vie di Molfetta si diffonderà il profumo delle frittelle e del “calzone” la tipica focaccia ripie-na. A questo punto i bambini saranno già in fermento perché il 6 dicembre, giorno di San Nicola, sarà ormai vi-cino. Coloro che saranno stati buoni riceveranno durante la notte fra il 5 e 6 dicembre leccornie e regali per mano diretta del Santo di Mira. La festa dell’Immacolata sarà la prima delle diverse “date rosse” dell’ulti-mo mese dell’anno. Quando i mol-fettesi festeggeranno Santa Lucia il giorno 13 il Natale e le sue festività saranno ormai alle porte.

Francesco Tempesta

A Molfetta e non solo.

2265Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 20: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 201020 in Città

Amici “pelosi” in festa

La Lega Nazionale per la Difesa Del Cane sezione di Molfetta rinnova l’appuntamento annuale con la Festa del Bastardino giunta alla quattordi-cesima edizione. L’iniziativa si svol-gerà il 24 ottobre in Piazza Alcide De Gasperi (nei pressi della scuola ele-mentare Rosaria Scardigno). Una pas-serella cinofila per gli amici a quattro zampe che saranno giudicati da una giuria qualificata in base alle loro ca-

ratteristiche non solo estetiche. Sono previsti premi per il più bello, il più elegante, il più allegro, il più grosso, il più piccolo, il più somigliante al padrone, il più pigro e tanti altri an-cora. Inoltre una giuria specializzata curerà la sezione dedicata ai cani di razza che si cimenteranno in una gara di bellezza e caratteristiche di specie. Le iscrizioni con relativa quota di partecipazione si raccolgono diretta-

mente il giorno della manifestazione dalle ore 9. A tutti i partecipanti sarà consegnato un simpatico ricordino. I cani dovranno essere portati a guin-zaglio e se mordaci con museruola, e nel rispetto dell’igiene ciascun pro-prietario si impegnerà a raccoglierne le deiezioni. Il ricavato della mani-festazione sarà interamente devoluto ai progetti di recupero e di assistenza degli amici a quattro zampe meno for-

tunati. Ovviamente sono invitati tutti gli amici pelosi di Molfetta e dei paesi limitrofi. “Sarebbe un gesto carino – hanno detto i volontari della Lega – se i partecipanti portassero un collarino e un guinzaglio da donare in segno di augurio ai pelosi non ancora adottati e presenti nel canile comunale. Collari-no e guinzaglio sono il primo segnale della nuova vita per un peloso che va finalmente a casa in adozione”.

Il 24 ottobre appuntamento con al Festa del Bastardino.

2266Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Sono cominciati domenica 19 settem-bre i solenni festeggiamenti in onore dei Santi Medici Cosma e Damiano e di San Gennaro, presso la Parroc-chia San Pio X di Molfetta. Fino al 25 settembre alle 8.30 e alle 18.30 si terrà la recita del Rosario. Venerdì 24 settembre alle 19 cerimonia di vesti-zione dei nuovi soci dell’associazio-ne “Santi Medici”, sabato alle 20 poi la sagra del pane di Altamura e della mortadella. Domenica 26 si terrà la Festa Liturgica dei Santi Medici con messe nel corso di tutta la giornata e dalle 8 una donazione volontaria di

sangue presso la Parrocchia. Lunedì 27 alla messa delle 19 parteciperan-no le coppie che si sono sposate nella stessa parrocchia tra il 1960 e il 1985. Tra i numerosi appuntamenti da se-gnalare anche l’incontro di preghiera di domenica 3 ottobre alle 16.30 con le associazioni Unitalsi, CVS, Admo, Aido, Ant e Anfas, quindi il concerto di sabato 9 ottobre alle 20.30 ad ope-ra della Corale Polifonica “S. Binet-ti” diretta dal Maestro Lucia de Bari. Domenica 10 alle 8 grande conclusio-ne con la processione dei Santi Medi-ci che terminerà alle 13.

Rappresentante del Pd. Sostituisce Pino Amato.

2267Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

È festa nella Parrocchia San Gennaro

Page 21: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 21Cultura & Spettacoli

Damiano Mezzina e i “suoi” tre ragazziIn un mondo pieno di tecnologia e social network c’è chi scrive anco-ra per se stesso. Damiano Mezzina nasce a Molfetta il 31 Maggio del 1985; anni in coda alle più note ri-voluzioni sociali del 1968, un anno prima del disastro di Chernobyl e a pochi anni del crollo del grande muro in Germania, simbolo di op-pressione e di libertà negata. Dif-ficile raccontare ad un neonato cosa sta vivendo realmente il resto del mondo mentre sta imparando a muovere i suoi primi passi. Damia-no Mezzina come tanti altri suoi coetanei non sembra preoccupato di ciò che lo circonda, mostrando sin da bambino la sua grande pa-dronanza linguistica, tra i banchi di scuola, e le sue doti oratorie che sempre l’hanno distinto tra i suoi compagni di classe, e spesso invi-diato da chi invece non sapeva sa-rebbe diventato il suo amico da li ai vent’anni seguenti. Oggi dopo un ventennio, già colmo di esperienze di vita, come ogni uomo, lancia una sfida a se stesso, scrivendo Con il vento contro un libro che racchiu-de tre racconti distinti tra loro per trama e vicende, “Alex, Francesco e Marco i protagonisti, tre ragazzi diversi ma con una cosa in comune: una vita stravolta all’improvviso, in un momento. Tutti e tre stanno per rinascere, e la cosa più bella è che non lo sanno” questo il sunto di un libro che può essere apprezzato non solo da i più giovani, ma anche da un pubblico adulto alla ricerca del ricordo; un concentrato di emo-zioni e vicende che lasciano spesso sorpreso il lettore, un libro che si lascia leggere tutto d’un fiato ed uno scrittore che ha un futuro pro-mettente. La professoressa Rosaria

Mezzina descrive così Con il vento contro nella prefazione “Amor om-nia vincit, cita un passo di qualche autore latino. L’amore vince tutte le cose... È proprio l’amore l’ele-mento comune a questi tre racconti. L’amore che fa soffrire, che strazia il cuore fino a farti desiderare di morire; l’amore per la vita, per il prossimo, quell’amore che ti induce ad abbandonare tutto pur di vivere la gioia vera che nasce dal servi-zio verso chi può rivelarsi davvero pericoloso. Tutto, in queste storie, muove dal bisogno di vivere d’amo-re, e non si tratta solo dell’amore più comune, quello che spesso solo per convenzione ci unisce passiva-

mente ad un’altra persona, ma di un amore che, pur avendo la freschez-za e la spensieratezza dell’adole-scenza, ha la maturità di un senti-mento che non si basa sul possesso, bensì sull’oblazione, sulla capacità di donarsi agli altri gratuitamen-te. Un amor che al cor gentil ratto s’apprende direbbe Dante, ma che non conduce al peccato né all’in-ferno; un amore con la A maiuscola che vuole essere di esempio in una società ormai svenduta agli inte-ressi, ai soldi, al lusso. È per que-sto che i racconti di questo giovane autore, nuovo all’esperienza lette-raria, con un linguaggio semplice e diretto custodiscono un messaggio

universale... Chi ama, ami prima di tutto la vita, se stesso, gli altri; non abbia paura di rischiare, di soffri-re... Solo così rende merito alle sue stesse potenzialità di essere umano e solo così può sperimentare la for-za vera dell’amore, sì, dell’amor che muove il cielo e le altre stel-le”. Con il vento contro non nasce come un progetto commerciale, la sua distribuzione è totalmente indi-pendente e il libro è reperibile nei punti segnalati nel sito www.conil-ventocontro.com, lo scrittore to-talmente finanziato dalle sue stesse risorse ha voluto pubblicare quello che è per lui il più grande sogno, finalmente realizzatosi. Bello ve-dere come giovani scrittori abbiano ancora la voglia e la passione tale da non permettere che un sogno di-venti vano, di fronte a una delle più grandi crisi economiche che la no-stra nazione abbia mai vissuto nella storia moderna, trovando così con sacrificio, tempo e risorse per la sua prima pubblicazione, che di si-curo non sarà l’ultima. Sarebbe un furto se un talento come il suo ven-ga ancora una volta, nella storia, schiacciato da falsi scrittori super finanziati e pubblicizzati, che of-fendono l’arte del saper trasformare emozioni in parole e dar potere loro di riprender forma nel lettore come emozioni già vissute o sempre so-gnate. Sosteniamo chi al primo po-sto mette la passione e l’impegno affinché un giorno si torni a trovare nelle librerie mondiali grandi opere e meno libri spazzatura dell’ultimo idolo uscito dai, purtroppo, sempre più noti reality e perché no campi di calcio.

Vincenzo Bisceglie

Con il vento contro: un libro e tre racconti.

2268Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 22: Il Fatto n. 068
Page 23: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 23Recensioni

Ben riassume contenuto e significa-to del romanzo l’epigrafe in apertura che recita “Nel Texas orientale, mito, balle e leggenda sono la stessa cosa”. Sono gli anni Trenta della Grande Depressione, del razzismo, della cor-sa al petrolio e dei girovaghi migran-ti, gli hobos, che scoprono l’America saltando da un treno all’altro; la terra è il Texas orientale dei villaggi remo-ti e polverosi. A Camp Rapture, una disgraziata ma appagata comunità di anime tira a campare intorno ad una segheria, unica fonte di guadagno. In un’estate torrida e umida, una donna Sunset (il traduttore, per coerenza, avrebbe dovuto chiamarla Tramonto,

visto che in originale il titolo del ro-manzo è proprio Sunset and Sawdust) uccide il marito durante l’ultima di una serie infinita di violenze ses-suali. Si snoda, dopo questo tragico evento, una fitta maglia di storie di sopraffazione, tradimenti, corruzione e avidità, che coinvolge Sunset e le donne del villaggio e fa da eco, tra pioggia e zanzare, a storie leggen-darie di Bene e Male che si traman-dano di generazione in generazione. Linguaggio crudo e ironico, scenari pulp, denuncia sociale e intreccio d’azione e drammatico, a volte per-sino romantico. Tanto quanto basta per tenere incollati lettori e lettrici

avidi di omicidi, humour e sparatorie roboanti nella polvere. Nato (1951) e cresciuto in Texas e texano fino al midollo, Joe R. Lansdale è autore di numerosi racconti e romanzi di ge-nere: dal noir al pulp, dalla fanta-scienza all’horror. In Italia per i tipi di Einaudi ha pubblicato, tra gli al-tri, Il mambo degli orsi, La notte del drive-in, Bad Chili, La sottile linea scura, Capitani oltraggiosi, Una sta-gione selvaggia, In un tempo freddo e scuro, È anche autore di fumetti, graphic novel, e soggetti di film di fantascienza.

A cura di Angela Teatino

“Il pomeriggio che piovevano rane, pesci grossi e pesci piccoli, Sunset scoprì che non ci voleva nulla a buscarne tante come Jack Tre Dita. Ma a differenza di Jack, che la sua ripassata l’aveva presa in pieno sole, a lei era capitato in casa propria, nella coda di un ciclone, con le finestre che minacciavano di scoppiare e su un pavimento di legno freddo come il marmo. Se ne stava sulla schiena, con la sola parte superiore del vestito. Quella inferiore era volata via quando Pete, mentre la menava ben bene, le era montato sopra, e l’abito, ormai logoro come la politica, si era lacerato lasciandola coperta solamente dalla vita alle spalle”. Joe R. Lansdale, Tramonto e Polvere, trad. ita. di Luca Conti, Einaudi Stile Libero, 2008, pp. 373, € 12.

2269Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Il SegnaLibro. Tramonto e polvere.

Los Angeles. Oggi. Johnny Marco (Stephen Dorff), famosissimo atto-re hollywoodiano, trascorre una vita dissoluta, fra donne disponibili e di-sinibite e festini consumati nel suo appartamento all’hotel Chateau Mar-mont, celebre per la sua clientela di star, da Marilyn Monroe a Humph-rey Bogart, luogo dove l’attore John Belushi perse la vita per overdose. La scena iniziale del film mostra per circa due minuti, attraverso camera fissa, una Ferrari nera di ultimo tipo che percorre senza sosta un breve circuito elicoidale, la sensazione che si coglie è di noia, ripetizione, chiu-sura. E noiosa e ripetitiva sembra la sua vita a Johnny Marco. Ha tutto ciò che forse si potrebbe desiderare: de-

naro, notorietà, un bel aspetto, grande considerazione da parte dei suoi fan, donne bellissime, eppure non è feli-ce. Quando due meravigliose gemel-le, dalle gambe infinite, si esibiscono per lui in una sensuale e provocante coreografia di pole dance, Johnny finisce per addormentarsi. Niente lo accende, niente illumina il suo sguar-do. Vive come un eterno adolescente. Ma quando una vera adolescente, la figlia undicenne Cleo (Elle Fanning, dotata di grande capacità espressiva, già apprezzata ne Il Curioso Caso di Benjamin Button), nata da un rappor-to ormai finito, irrompe nella sua vita, qualcosa finalmente inizia a scuoterlo. Non sa nulla o quasi di questa bambi-na, tra partite alla Wii, pattinate sul ghiaccio, giri al casinò, e un viaggio in Italia padre e figlia si conoscono meglio. La delicatezza, l’innocenza, la curiosità e l’entusiasmo di Cleo risvegliano in Johnny una nuova at-trazione per l’esistenza. Somewhere (da qualche parte) ripropone i ritmi lenti ed intensi tipici della cinemato-grafia di Sofia Coppola, la macchina da presa cerca i momenti più intimi, lunghi piani sequenza riproducono il ritmo della vita stessa. Come nei film precedenti della Coppola, sia ha come l’impressione di vivere in pri-ma persona le emozioni dei protago-nisti. Con battute ridotte all’osso, le azioni e i piccoli gesti dei personaggi

riescono a costruire un mondo di sen-sazioni. Nel film non accade nulla o quasi, ma non è detto che debba acca-dere qualcosa di travolgente perché le vite iniziali dei personaggi subiscano un cambiamento, ed un cambiamento Johnny e Cleo lo subiscono. Johnny si avvicina alla figlia capace di im-mergerlo in una dimensione più au-tentica, fatta di emozioni reali e non di sentimenti di plastica. Cleo si sente per un istante parte della vita di suo padre, cucina per lui e per il suo ami-co dando vita ad una nuova piccola famiglia. In quest’ultimo film, di cui ha scritto anche la sceneggiatura, la regista ci mette più di qualcosa della sua vita, ritorna il tema degli alberghi già presente in Lost in Translation, racconta della sua esperienza di figlia d’arte del regista cult del Padrino, Francio Ford Coppola, della parteci-pazione alla serata dei Telegatti ita-liani nel 1984 quando suo padre fu invitato come ospite. La tv italiana è ritratta nel film come eccessiva e vol-gare, una suite provvista addirittura di piscina, paparazzi ovunque, inter-vistatrici sciocche, scorta per la ce-lebrità americana che a Los Angeles si aggira tranquilla per la città senza aver la necessità di essere scortata. Il mondo televisivo italiano è un posto dal quale scappare. Simona Ventura, Nino Frassica e Valeria Marini gioca-no il ruolo di figuranti trash. La no-

strana Laura Chiatti, sempre bella ma non eccelsa, almeno un piccolo ruolo lo ha ottenuto. Somewhere è valso a Sofia Coppola, già vincitrice di un premio Oscar per la sceneggiatura di Lost in Translation, il Leone d’Oro alla 67ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

SCHEDA DEL FILMSomewhere (2010)Un film di Sofia CoppolaGenere DrammaticoProduzione StatesDistribuzione MedusaDurata 98 minuti circa

Sofia Coppola (New York, 14 maggio 1971) è una regista, sceneggiatrice e attrice statunitense. È la figlia del regista italoamericano Francis Ford Coppola e cugina dell’attore hol-lywoodiano Nicolas Cage. È la prima donna statunitense ad avere ottenuto una nomination come Miglior Regista all’Oscar e ad aver vinto il premio per la Miglior Sceneggiatura Origi-nale con Lost in Translation. Oltre a Somewhere (2010) ha scritto e diretto altri tre lungometraggi: Il Giardino delle Vergini Suicide (1999), Lost in Translation (2003) e Marie Antoinet-te (2006). Questi tre film, per le affi-nità tematiche di fondo, sono definiti da alcuni come Trilogia della giovi-nezza inquieta.

2270Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

MovieNote. Somewhere.

Page 24: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 201024 Cultura & Spettacoli

Gran successo di Viva l’Itaglia!Spumeggiante, allegra, intrigante la pièce “Viva l’Itaglia!” presentata lu-nedì 13 settembre dal Collettivo Tea-trale Gli Alchemici presso il chiostro San Domenico di Molfetta. Una pièce leggera, ma ugualmente capace di la-sciare traccia nello spettatore perenne-mente con il sorriso sulle labbra. Uno spettacolo intelligentemente costruito e ben orchestrato secondo la formula, tanto cara a Gigi Proietti, del vinta-ge teatrale: mescolanza e citazione di generi e stili teatrali diversi; si va dalla parodia alla satira, dal dramma a frammenti di testo, dal grammelot alla gag, dalla poesia alla musica, dall’al-to al basso come si usa dire in gergo. Uno spettacolo costituito da una serie di testi di vari autori (Proietti, Leri-ci, La Smorfia, Mimmo Amato) uniti da un denominatore comune: il dia-letto che, come dice lo stesso Ama-to, coautore e interprete della pièce, “non è una lingua di inferiorità lin-guistica, confinata e ghettizzata, ma lingua viva, fortemente icastica che offre opportunità di comunicazione, per taluni versi, anche maggiori ri-spetto a quelle della lingua italiana: una forma pura di comunicazione da salvaguardare e tutelare; una testi-monianza preziosa della nostra storia civile e culturale”. Ma veniamo allo spettacolo. Si inizia con un gioco di parole nonsense spunto per un diver-tente resumé dialettale dove l’attore affronta ogni sfumatura delle diverse espressioni e cadenze vernacolari di ogni regione. Segue il racconto di un siciliano tradito in amore, le impreca-zioni scaramantiche napoletane come Sciò scio ciucciuè. Non manca la ma-schera di Pulcinella che sa uscire da

ogni situazione in cui si è cacciato; le colorite espressioni romanesche, mai volgari o sconce, usate liberamente dal popolo della capitale e non solo; i riferimenti alla politica con il comi-zio in abruzzese della nuova nascente formazione politica P.I.Z.Z.A. (Parti-to Italiano Zappatori Zoticoni Anal-fabeti) accompagnato dal tormentone scandito dal pubblico: “Le pozzene accide!”; le freddure in toscano; i ri-ferimenti alla tirchieria mal nascosta del genovese; la maschera bolognese Balanzone, dottore saccente e ciar-liero, burbero e brontolone; le storie che sfiorano la barzelletta, semplici e genuine, dei veneti. E per finire le gag in pugliese pennellate di milanese dei nostri immigrati in terra lombar-da. Naturalmente non sono mancati i riferimenti a Dante Alighieri, Cec-co Angiolieri, Gian Gioacchino Bel-li a Fosco Maraini e alla sua poesia meta semantica cioè a quella forma di composizione contenente parole inventate che assumono il significato in base a fattori diversi (onomatopee, contesto, forma della parola, ecc.). Il tutto infarcito da indimenticabili can-zoni, scrigno della cultura popolare della nostra bella Italia, come “Vit-ti ‘na crozza”, “J te vurria vasà” e “Oh mia bela Madunina”, canzone simbolo del capoluogo lombardo e da coreografie realizzate su musiche neo classiche e moderne come “A città ‘e Pulecella” e “Dolcenera”, uno dei più grandi successi in geno-vese di Fabrizio de André. Insomma, uno spassoso viaggio lungo l’Italia e i suoi idiomi dove si ride e si scherza sui piccoli e grandi difetti, con leg-gerezza e senza falso buonismo. Un

divertentissimo decentramento del-la parola espresso da dialetti, pregi, modi, uso e costumi del mondo ita-lico. Un spettacolo intelligente fatto per ridere di se stessi che è riuscito ad ammiccare al pubblico senza mai ave-re cadute di stile. Bravi tutti. Un plau-so doveroso va a Mimmo Amato per aver pensato e allestito uno spettaco-lo divertente, brillante, gradevole, ma anche per la forte presenza scenica, la perfetta aderenza ai personaggi e per l’intesa instaurata con il pubblico. E poi a Giulio Bufo per aver fatto rivi-vere sulla scena una maschera, quella di Pulcinella, metafora, dell’affresco caratteriale di ognuno di noi, offrendo alla platea una superba prova d’attore; a Tania Adesso che ha saputo tratteg-giare un’ottima caratterizzazione do-sando sapientemente le inflessioni di voce e la gestualità stilizzata; al grup-

po musicale composto Vito Mongelli, Vito Vilardi, Giusy Andriani per una scelta appropriata e suggestiva del commento musicale classico-moder-no; alle coreografe e ballerine Anna Capodieci e Giusy Andriani per l’ade-renza al tema, per il lavoro d’insieme, la complessità coreografica e l’impat-to scenico; al fonico, Lucio De Pal-ma per i suoi interventi; ad Antonella Amato, suggeritrice, addetta al trucco e alle scene. La rappresentazione per la sua spigliatezza, movimento, ritmo e toni, sempre misurati, controllati e ben condotti ha dato ottimi risultati riscuotendo una generale ovazione di apprezzamento da parte di un pubbli-co divertito e soddisfatto e ancor di più commosso quando alla fine dello spettacolo Amato ha recitato brani dell’indimenticabile Massino Trosi. do.ri – ro.pe.

La pièce presentata lo scorso 13 settembre nel Chiostro di San Domenico.

2271Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Dalla scultura alla pittura, dai volti di donna ai personaggi celebri della cit-tà. Decine di opere d’arte per raccon-tare un arco di tempo che va dagli anni Settanta sino ad oggi. Nicolò d’Elia, noto artista molfettese, ha così deciso di raccontare la sua vita, la sua carrie-ra, in una antologica allestita presso la sala dei Templari che ha attirato nel periodo di apertura da centinaia di visitatori. Colori ed emozioni si sono confusi in un meraviglioso turbinio di ricordi e di salti indietro nel passato. Le opere di Nicolò d’Elia continuano a rivelare il lungo e valido iter artisti-

co del loro autore. Un cammino denso di esperienze e di ricerche linguistiche che si rifanno ad una profonda cultura che trova radici nello studio dei capo-lavori dei maestri dell’arte italiana, dal rinascimento al neoclassicismo. Nelle tante opere esposte, oltre cento, ci sono tratti che raccontano dell’amo-re per la propria terra, per quella cit-tà vecchia in cui d’Elia è nato ed ha mosso i primi passi della sua carriera artistica. Ci sono i colori dei meravi-gliosi ed unici tramonti molfettesi e quelli della forza esplosiva del mare, quasi in contrasto con lo sguardo dol-

ce e così umano del busto in argento dell’indimenticato don Tonino Bel-lo. Ci sono i sentimenti di un uomo che, senza vergogna, ha ammesso di aver “trascurato la famiglia per pen-sare all’arte”. Un’antologica che ha consegnato alla città l’amore di uno degli ultimi protagonisti della storia artistico culturale cittadina degli ul-timi cinquant’anni del secolo scorso. Un artista capace di raccontare tutto e il contrario di tutto. Una firma di pri-mo piano di pagine del passato che si confondono con i sogni, le speranze e il futuro della comunità. c.g.

L’artista molfettese ha allestito la sua antologica nella Sala dei Templari.

2272Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

d’Elia: tra passato e presente

Page 25: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 25Cultura & Spettacoli

Successo per il Pulo di notteIl fascino dei luoghi magici del Pulo di Molfetta al chiaror di luna si è rivelato uno dei grandi successi dell’Estate 2010. Non vi erano dub-bi che l’iniziativa, fortemente voluta dal consorzio Polje, avrebbe riscosso un larghissimo successo. L’atmosfera mistica della dolina, i suoi giochi di ombre e luci, il canto silenzioso delle sue creature, lo sguardo austero del cinquecentesco convento dei Cappuc-cini sono stati gli ingredienti vincenti ai quali i visitatori non hanno potu-to davvero resistere. A tutto questo si sono aggiunte inoltre le splendi-de rappresentazioni portate in scena durante le diverse serate evento dai componenti dei gruppi teatrali e mu-sicali Fabulanova, Carro dei Comici e Musicarte. Analizzando i dati ogget-tivi di questa stagione estiva 2010 al Pulo, essa può essere definita un vero e proprio successo, secondo il presi-dente del consorzio Polje Elisabetta Mongelli. In tutte le serate in cui la dolina ha aperto i propri battenti, tutti i biglietti destinati alle rappresenta-zioni teatrali, circa 160, sono andati esauriti. Inoltre ci sono state centinaia

di visitatori durante le visite guidate notturne del 27 giugno, del 16 e 17 lu-glio, del 7 agosto del 21 agosto e del 17 settembre. Da sottolineare l’atten-zione e il senso di rispetto del sito che

i visitatori hanno dimostrato. Il Presi-dente di Polje ha voluto sottolineare l’importanza della presenza fra i visi-tatori di tutte le fasce di età, la presa che la trovata dei Poljetti ha avuto sui

bambini, l’enorme sforzo organizzati-vo del consorzio che ha consentito un afflusso ordinato in dolina e il fascino dei luoghi che hanno fatto da sfondo ad azioni sceniche molto apprezzate da tutti. Importante e fondamentale si sta rivelando l’interesse costante che gli enti pubblici stanno riservando alla dolina carsica. La Provincia di Bari, proprietaria del sito, rappresentata dal consigliere molfettese Saverio Tam-macco, guarda infatti con rinnovata attenzione al Pulo e al consorzio. An-che il Comune di Molfetta che ha pa-trocinato e sostenuto finanziariamente “Notturno al Pulo”, ha mostrato fidu-cia nelle proposte di Polje che è già al lavoro per la programmazione degli eventi invernali. Anche “il Fatto” ha seguito costantemente le iniziative le-gate alla stagione estiva del Pulo con la presenza delle proprie telecamere e dei propri giornalisti che hanno do-cumentato la bellezza e la maestosità di un luogo che finalmente è tornato a splendere e in cui il tempo sembra essersi fermato da sempre.

Francesco Tempesta

Gli appuntamenti dell’estate hanno attirato migliaia di visitatori.

2273Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Un titolo: La solitudine dei numeri primi. Un autore: Paolo Giordano. Un regista: Saverio Costanzo. Tri-nomio perfetto e commerciale. Una storia, un libro ed un film. Genera-zioni di giovani immerse nel mondo della letteratura e del cinema. Se un libro dovesse avere un solo compito a cui adempiere, sarebbe sicuramente quello di creare immagini e atmosfe-re ben chiare e pulite che attraverso caterve di lettere riescono a farsi spa-zio nella mente di ogni lettore. Nel mondo cinematografico continuano ad essere girati film che si ispirano a romanzi contemporanei e non. Non è una moda. È un dato di fatto. I film partecipanti al festival di Venezia 2010 ne sono un esplicito esempio. La versione di Barney di Richler, o ancora Norvegian Wood di Haruki Murakami, o La pecora nera di Asca-nio Celestini sono soltanto tre dei li-bri trasformati in film. Nelle menti di tutti, perché tema nazionale da molto tempo, è certamente il libro Gomorra di Roberto Saviano o ancora L’ele-ganza del riccio di Muriel Barbery. È interessante pensare a dei romanzi

con anima e coraggio che vengono armati di pellicola e cineprese e dan-no vita a trame, immagini, emozioni forse diverse ma fondamentalmente con gli stessi protagonisti. È un espe-rimento riuscito e commercialmente efficacissimo. È un gioco che diver-te, funziona e arriva alla gente. Ecco, questa è una cosa importante che può

bastare. Il gioco arriva. Le carta tra-sformata in immagini e trame televi-sive aiuta la gente ad integrarsi con una forma d’arte. L’arte entra nelle case della gente. Non importa se una storia sia macchiata di inchiostro o di gelatina impressa sulle pellicole, non importa se sia attraverso scrittori o registi, attori o personaggi, se sia at-

traverso trame o trailer, copertine di libri o manifestini. Una storia, tante espressioni. Ecco cosa conta. Forse un film è qualcosa di più diretto per chi libri non ne ha mai adottati. Una giusta intuizione dunque. Basta pen-sare che il romanzo di Giordano, in questa settimana ha conquistato an-cora una volta, dopo aver già scalato le classifiche letterarie, uno dei primi posti. La gente, seduta in sala con i pop corn in mano, resta soddisfatta, la gente seduta su comode poltrone di casa armata con occhiali e pazien-za resta anche soddisfatta. Tutti ver-so una direzione. Il finale. Che sia di un libro o di un film. Il finale deve sorprendere. Allora lasciamo che un libro ci appassioni, lasciamo che un film ci entusiasmi, che uno scrittore ci colpisca con le sue parole e che un regista trasformi le stesse parole che ci hanno colpito in emozioni da guar-dare, lasciamo che i ciak ci lascino senza fiato e che la punteggiatura ci lasci ogni volta sorpresi. Lasciamo che questo accada comunque.

Gaetano de Virgilio

Da un libro ad un film. E viceversa.

2274Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Ciak: si legge!

Page 26: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 201026 Sport

HOCKEY BASKETSerie A1 - (1a giornata 16/10) Serie A Dilettanti (1a giornata 26/09)MOLFETTASarzanaR. BassanoBreganzeValdagnoSeregnoViareggioPratoPordenoneGiovinazzoFollonicaForte dei MarmiLodiBassano 54

MOLFETTAAgrigentoAnagniBisceglieFerentinoLatinaMassafraMateraOstuniPalestrinaPattiPotenzaRietiRuvoSant’AntimoTrapani

PALLAVOLOSerie B1 Maschile (1a giornata 16/10) Serie B2 Femminile - (1a giornata 16/10)

MOLFETTAMoieJesiCastelfidardoAscoliT. San PatrizioPagliareRecanatiPortorecanatiManoppelloPescaraL. AltamuraV. AltamuraIsernia

MOLFETTAClub ItaliaAtripaldaSorrentoCasoriaChietiOrtonaGioia del ColleMateraPotenzaCoriglianoReggio CalabriaCataniaBrolo

CALCIO A5 CALCIOSerie B - (1a giornata 25/09) Promozione

CanosaR. AltamuraCasamassimaMolaNoicattaroSan SeveroAndriaPolimniaBarlettaBitontoTorremaggioreAscoli SatrianoCoratoMinervinoMELPHICTARutiglianoSanteramoSOCCER ATLETICO

333333311000000000

MOLFETTAFata MorganaMessinaGiovinazzoScanzanoPotenzaMateraPolignanoMolaRoglianoConversanoModugnoMonopoliMartina Franca

È partita la giostraTutte le squadre molfettesi pronte alla sfida.

È oramai entrata nel vivo la stagione spor-tiva per le squadre molfettesi chiamate a confrontarsi con i rispettivi campiona-ti. Alcune formazioni sono già scese in campo per le prime gare ufficiali, altre lo faranno nel prossimo week end. Altre ancora dovranno attendere ottobre per misurarsi con gli avversari. Le prime for-mazioni a disputare gare ufficiali sono state la Virtus Basket, l’Azzurra Volley, la Melphicta e la Soccer Atletico Molfetta. Tutte hanno disputato partite valide per la Coppa, e le ultime due anche la prima gara di campionato. Ma andiamo con or-dine. La Virtus Basket Molfetta di coach Paternoster, dopo un lungo periodo di pre-parazione pre campionato, è oramai pron-ta per affrontare il suo terzo campionato di A Dilettanti. La prima uscita ufficiale non ha dato segnali eccellenti (sconfitta in Coppa Italia contro l’Ambrosia Bisceglie per 63 a 56) ma, si sa, il pre campionato è fatto non tanto per i risultati quanto per testare il grado di preparazione e Andrea Maggi e compagni sapranno certamente fare meglio a cominciare dalla prima gior-nata di campionato in programma il 26 settembre a Patti. Poi, il 3 ottobre, ci sarà l’esordio casalingo contro il Sant’Antimo. Le ragazze di Annagrazia Matera hanno cominciato con il piede giusto: due gare di Coppa, contro Isernia e Lavello, e al-

trettante vittorie per 3 a 0. Il campionato partirà il 16 ottobre quando al “Pala Poli” arriverà il Volley Altamura. Le due mol-fettesi del calcio impegnate nel campiona-to di Promozione vanno di pari passo. Il 12 settembre hanno impattato sul risultato di 1 a 1 nel derby di Coppa Italia, la do-menica successiva hanno entrambe perso nella prima giornata di campionato. La Soccer di patron Lanza per 4 a 0 nella gara interna contro la corazzata Canosa, la neo-nata Melphicta di Petruzzella per 2 a 1 sul campo del Noicattaro. Soccer e Melphicta saranno nuovamente in campo il 26 set-tembre per sfidare rispettivamente il San Severo fuori casa e il Minervino al “Poli”. Sette giorni dopo, il 3 ottobre, la Melphic-ta giocherà ad Altamura e il Soccer ospi-terà il Torremaggiore. L’Hockey Club del presidente Massimo de Palma attende di confrontarsi con la Coppa Italia e poi con il campionato che scatterà il 16 ottobre con la trasferta a Viareggio. Nel frattempo, quando ormai il mercato sembrava essere chiuso, è arrivato l’ultimo colpo: si tratta di Ezequiel Tamborindegui, talentuoso argentino proveniente dall’Andes Talleres e già nel giro della nazionale albiceleste. Per finire, il 16 ottobre farà il suo esordio in campionato anche la Pallavolo Molfetta allenata da Pino Lorizio: i biancorossi sa-ranno di scena in quel di Catania.

2275Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

CSI: comincia la stagione sportivaTante iniziative per chi ama fare sport divertendosi.

L’arrivo della stagione autunnale coin-cide con la ripartenza di tutte le attività della sezione molfettese del Centro Spor-tivo Italiano. Il CSI, da sempre attento all’educazione sportiva rivolta ad ogni fascia d’età, saluta la nuova stagione con grande ottimismo sicuro di ripetere o di migliorare gli ottimi risultati ottenuti nel-la precedente. Si partirà immediatamente così come si era terminato con il calcio. Presso la struttura Santa Margherita a Giovinazzo a fine mese si aprirà il sipa-rio sul più classico dei tornei targati CSI, quello dedicato al calcio a 5. Alla mani-festazione prenderanno parte numerose squadre provenienti da Molfetta e dalle città limitrofe che presenteranno calcet-tisti appartenenti alla categoria Open (anno 1995 e precedenti). Al termine di settembre prenderà il via un corso di for-mazione totalmente gratuito per arbitri di calcio, calcio a 5, pallavolo e basket. L’iniziativa è rivolta a tutti coloro che al momento dell’iscrizione avranno com-piuto il sedicesimo anno d’età. Tutte le “lezioni” saranno tenute presso la sede del Centro Sportivo da arbitri qualificati e abiliteranno i partecipanti alla preziosa

e delicata attività di arbitro. Gli attuali arbitri CSI saranno impegnati nelle gior-nate del 25 e 26 settembre a Paestum per lo stage interregionale che permetterà loro di accedere alle prossime finali in-terregionali e nazionali dei Campionati CSI di calcio a 5. Con l’avvio del mese di ottobre scatteranno inoltre i tornei giovanili di calcio a 5 presso il campetto del Seminario Regionale. Tre saranno le categorie interessate dalla competizione: 1997-1998, 1999-2000 e 2001-2002. Ma il CSI non è solo calcio perché la sua at-tenzione sarà rivolta anche ad altri sport. Sono infatti aperte le iscrizioni che sca-dranno il 15 ottobre per la pallavolo mista categoria Open. Per iscrizioni e per qual-siasi informazione è possibile contattare direttamente la sede del CSI Molfetta in via Cairoli, 35 dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 21:00. È inoltre possibile contattare l’ufficio CSI al 349/6544681 o scrivendo all’indirizzo e-mail [email protected]. A breve sarà possibile consultare il nuovo sito internet del Centro Sportivo Italiano.

Francesco Tempesta

2276Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Page 27: Il Fatto n. 068

giovedì 23 settembre 2010 27Oltre la Realtà

L’esistenza delle streghe e degli stre-goni è una delle leggende più am-bigue e più discutibili mai esistite e che non conosce memoria. Il mito è stato da sempre associato a gente che a causa del proprio modo di essere si discostava di parecchio dal modo di vivere comune. Si trattava di persona-lità che per la cultura popolare erano dedite al culto dell’occulto, schiave o adoratrici del Demonio, artefici di incantesimi terribili, malocchi e stre-gonerie. Il termine strega e stregone probabilmente derivano dalle paro-le greche “stryx” e “strygòs” la cui traduzione corrisponde alla parola barbagianni, un singolare rapace not-turno. Le streghe erano quindi “crea-ture” della notte. Gli albori di questo mito sono ancora avvolti dal mistero. La certezza è che la stregoneria ha cominciato a comparire sin dall’età preistorica in cui comparivano perso-nalità a cui venivano associato poteri magici. L’avvento del Cristianesimo con la sua sanguinosa santa inquisi-zione amplificò il mito delle streghe. Migliaia di persone anche innocenti vennero accusate di stregoneria e por-tate al rogo. Uno degli stermini più atroci ebbe luogo a Benevento, deno-minata appunto la città delle streghe. Anche Molfetta può vantare nella sua interessante storia l’esistenza di due streghe nel proprio abitato. Il grande e compianto scrittore molfettese Ora-zio Panunzio ne fa una descrizione accurata nel suo capolavoro Molfetta attraverso le costellazioni. Panunzio ci racconta che in passato in città la

popolazione “gratificava” due donne con il titolo onorario di strega. Si trat-tava di due anziane che non avevano origini molfettesi. La prima, la strega buona, si chiamava Viola ed era nata in un’isola della Grecia. Viola la greca abitava sul mare, nell’ultimo edificio alle spalle del largo delle Porticella, proprio dove finiva il Lungomare e ini-ziava il sentiero che portava all’ovile. Essa viveva in una cameretta imbian-cata a calce ordinatissima che pareva la cella di una suora se non fosse per l’assenza del crocifisso. Nascosti alla vista vi erano i suoi ferri del mestiere: polverine, pietre rare, chiodi magici, denti di lupo e di iena tutti i riposti in barattoli e scatolette. L’anziana in tutte le stagioni portava lo scialle, i capelli raccolti sulla nuca, era piccola e grassa e vestiva con colori vivaci. Margherita, detta la calabrese per via delle sue origini, era invece la strega cattiva. La donna viveva in campagna in contrada delle Sedelle (zona attual-mente urbanizzata) in una specie di rifugio che aveva una finestra a forma di mezzaluna. Al suo interno regnava il disordine con ampolle, bottiglie e bestie impagliate tutte sparse sul pa-vimento vicino al suo letto. La cala-brese era alta e ossuta, girava sempre vestita completamente di nero e con il capo sempre scoperto.Le due donne non erano viste di buon occhio dall’intera popolazione mol-fettese che comunque ricorreva a loro per qualche incantesimo di magia nera, per il malocchio per qualche po-zione di carattere amoroso o addirit-

tura erotico. La strega bianca vendeva di sovente dei fazzoletti con tre nodi ai marinai. I nodi venivano sciolti durante i momenti in cui il mare era in burrasca per far cessare la tempe-sta. Viola la greca era profondamente attratta e intimorita dal monumento del Calvario con le sue croci che si trovava al di là del largo della Porti-cella, l’attuale villa comunale in cui all’epoca si cominciavano a piantare i primi giovani pini. Margherita la calabrese invece aveva allacciato dei rapporti con un contadino che stava a sentirla soltanto per timore nei suoi confronti. Il momento più terribile per entrambe era la notte fra il 30 e 31 marzo, quella dell’Avemmarie alla Medonne. Durante la nottata per le vie di Molfetta giravano i devoti con un campanello per richiamare i fede-li che si sarebbero ritrovati alle 4 del mattino sugli scalini del Purgatorio per recitare le devozionali preghiere alla Madonna. Per questo le due stre-ghe si segregavano nei propri tuguri vivendo momenti di terrore in preda a crisi e spasmi che le portavano a rotolarsi in terra con la bava alla boc-ca. Ma l’arrivo della notte più breve dell’anno, quella del solstizio d’Esta-te, segnava per le due fattucchiere l’ora della rivincita. Era la notte del-le streghe, la notte del sabba. Le due donne si riunivano nell’abitazione di Viola e per tutta la notte operavano incantesimi e sortilegi maledicendo tutti i santi del Paradiso. Erano mol-te le persone che pur terrorizzate si spingevano fin dietro l’uscio dell’abi-tazione per curiosare. Le due streghe ne erano consapevoli e si divertivano a spaventarle vivendo a pieni il loro momenti di trionfo.Con il passare degli anni la supersti-zione cominciò a scemare in città e si perse l’interesse verso le due biz-zarre donne. Margherita la calabrese emigrò in Australia da una sua nipote. Qui dopo aver bruciato vivo in una capanna un indigeno per liberarlo dal Demonio fu scagliata con rabbia dai presenti nell’abitazione in fiamme. Questa fu la sua fine. Viola la greca invece si ammalò di cancro e ormai moribonda chiese di riconciliarsi con Dio. Del resto da bambina la donna era stata battezzata e aveva ricevuto la Comunione. La gente, impietosita-si, con una barella durante un corteo, la portò sugli scalini del Calvario, il luogo che la strega non aveva mai avuto il coraggio di salire in tutta la sua vita da sempre intimorita dalle sue grandi croci.

Francesco Tempesta

VIAGGI&VACANZE

VIAGGI&VACANZE

Touristid’Italia

La leggenda delle streghe di Molfetta2277Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Viaggiare ci rende liberi e al tem-po stesso ci regala sempre nuove emozioni. Il mio consiglio, so-prattutto se l’atmosfera del Nata-le ci riempie di felicità, è quello di mettersi in viaggio per visitare uno dei bellissimi Mercatini di Natale in Alto Adige: una lun-ga tradizione che si ripete ogni anno. Passeggiando tra i mer-catini potrete perdervi a cercare ogni tipo di oggetto, statuette per il presepe, luci e decorazione di ogni forma e colore, prodotti artigianali, specialità gastrono-miche. Una visita ai Mercatini di Natale è l’occasione per tro-vare originali regali, assaporare prodotti deliziosi e sicuramente per uscire dalla quotidianità ed immergersi in una suggestiva atmosfera natalizia. In Italia il Mercatino più famoso è senza dubbio quello di Bolzano che si svolge nel cuore del centro stori-co: tutto il centro cittadino si il-lumina a festa, orchestrine locali accompagnano la nostra passeg-giata per farci godere appieno di questa magica atmosfera mentre il nostro palato resterà deliziato dalle specialità sudtirolesi. Non certo secondo come fascino è il sempre più popolare mercatino di Merano che si svolge lungo le suggestive rive del fiume Pas-sirio. Anche qui potremo sbiz-zarrirci attraverso le bancarelle avendo solo l’imbarazzo nella scelta: una menzione particola-re la meritano alcune specialità davvero deliziose come lo stru-del e i krapfen tirtlen. La nascita dei mercatini di Natale pare ab-bia avuto origine attorno al 1400 nei territori tra la Germania e l’Alsazia. In questi mercatini si davano appuntamento i migliori artigiani della zona per esporre le loro opere che richiamavano la natività e l’avvento. Nonostante negli anni si stiano moltiplicando le attrazioni che rendono speciali i Mercatini di Natale, quello del-lo shopping resta il motivo prin-cipale offrendo molti spunti per trovare idee originali. Ora non manca che partire verso un Tour che ci regalerà piacevoli ricordi, sullo sfondo della magica atmo-sfera natalizia, sorseggiando un ottimo bicchiere di vin brulè e respirando un delizioso profumo di cannella.

Sergio Grieco

Page 28: Il Fatto n. 068

Servizio Civile Nazionale: in Puglia 630 posti2278Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Nel numero 66 de “il Fatto”, pubbli-cato il 5 agosto 2010, avevamo for-nito delle anticipazioni in riguardo all’imminente uscita del nuovo bando per lo svolgimento del Servizio Civile Nazionale. Il tanto atteso bando nazio-nale e i relativi bandi regionali sono finalmente disponibili e prevedono la selezione di 19.627 volontari da im-piegare in progetti di Servizio Civile in Italia e all’estero. Anche per questo nuovo bando, pubblicato su Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 03 settembre 2010 – 4° serie Speciale – concorsi ed esami, è previsto un sin-golo bando per ogni regione italiana. Il bando relativo alla Regione Puglia prevede la selezione di 630 volontari da avviare al servizio nell’anno 2010. Ai volontari in servizio civile spette-rà un assegno mensile di 433,80 euro, per una durata del servizio pari a do-dici mesi. Possono partecipare alla se-lezione i cittadini italiani che abbiano realizzato il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo anno di età, non aver riportato condanne, essere in possesso di idoneità fisica. Tali requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione della do-manda. Di seguito vi indichiamo gli enti, associazioni, le onlus presenti nella provincia di Bari, richiedenti il numero maggiore di volontari. Co-mune di Bitonto (per 3 progetti n. 19

volontari); Fondazione Opera Santi Medici Cosma e Damiano-Bitonto Onlus (per 4 progetti n. 18 volontari); Università degli Studi di Bari (per 3 progetti n. 26 volontari). A Molfetta abbiamo complessivamente la richie-sta per 6 volontari per i seguenti enti: Associazione Nazionale Lega del Filo d’Oro (2 volontari); Confcoperative Confederazione Coopoerative Italia-ne (2 volontari); Avis – Associazione Volontari Italiani Sangue (2 volonta-ri). Vi ricordiamo che queste indica-zioni, relative al numero di volontari richiesti, sono del tutto approssimati-ve, indicazioni, lo ricordiamo, scelte seguendo un criterio basato su fattori

di quantità e di vicinanza. Per con-sultare nel dettaglio tutti i posti a di-sposizione, ulteriori enti, numero dei volontari, i progetti le informazioni necessarie alla propria candidatura potete visitare il sito www.servizioci-vile.it, cliccando nel link interno “vai ai bandi”, qui troverete: il bando SVC Nazionale, i singoli bandi regionali e rispettivamente le banche dati “scegli il tuo progetto in Italia” e “Scegli il tuo progetto all’estero”, nonché gli al-legati 2 e 3 corrispondenti alla doman-da di partecipazione. Quest’ultima, in formato cartaceo, deve essere indiriz-zata direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto e pervenire allo

stesso entro e non oltre le ore 14 del 4 ottobre 2010. I due allegati, corrispon-denti alle domande, devono essere scrupolosamente compilati secondo le istruzioni riportate in calce al model-lo. È previsto il rilascio di un attesta-to, di espletamento del servizio civile volontario, solo per coloro che svolge-ranno dodici mesi o almeno nove mesi in caso di subentro. Consigliamo agli interessati di prendere visone non solo del bando e della relativa domanda ma anche dei progetti di proprio interesse presentati dai rispettivi enti, verifi-cando la corrispondenza tra il vostro percorso lavorativo e scolastico con i contenuti e gli obiettivi del proget-to stesso. Le informazioni relative al bando, ai progetti, alle relative sedi di attuazione, i posti disponibili nonché gli aspetti organizzativi e gestionali del servizio, possono essere richie-ste presso gli enti titolari dei proget-ti medesimi. Disponibile un servizio call center raggiungibile al numero 848.800715 (attivo dal lunedì al ve-nerdì dalle ore 8,30 alle ore 19, 30, al costo di una telefonata urbana).

“Solo gli ignoranti pensano che fare le pulizie e cucinare siano roba da casalinghe d’altri tem-pi. Nei monasteri zen, cuocere i

cibi e pulire sono onori che spet-tano ai monaci più esperti”.

(R. Montanari, Strane cose, domani)

giovedì 23 settembre 201028 Lavoro in Chiaro

Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazio-

ne non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.

Per inserire un’offerta di lavoro basta inviare il testo con l’inserzione alla nostra e-mail: [email protected]

ORMANT SRLORMANT SRL azienda settore industria ricerca un profilo esperto nell’uso del software SAP BUSINESS ONE. Se dotati di tale esperienza inviare cv a [email protected] (Non inviate cv con altri profili o con conoscenze su altri prodotti SAP).

EDITORE ACTIVA IL FATTO CERCA GRAFICO PUBBLICITARIOLa Casa Editrice ACTIVA S.R.L, produttrice de “il Fatto” cerca grafico freelance da affiancare alla struttura interna e ai progetti in corso. Si richiede fantasia creativa, capacità d’uso degli strumenti di editing grafici moderni, e voglia di entrare in un gruppo dinamico come quello giornalistico indi-pendente. Si richiede curriculum vitae con foto con-tenete esperienze creative e possibilmente demo. PER INFO: [email protected]

EDITORE ACTIVAIL FATTO CERCA CONSULENTE COMMERCIALELa Casa Editrice ACTIVA S.R.L, produttrice de “il Fat-to” cerca consluentei commerciali da introdurre nel proprio organico. Cerchiamo gente dinamica e libera di mente con la voglia di affermarsi nel mondo del lavoro. Offriamo formazione e stabilià contrattuale da raggiungere dopo un percorso serio di crescita. PER INFO INVIARE C.V. CON PROPRIA PRESENTA-ZIONE COMPLETO DI FOTO A [email protected].

STUDIO MULINELLIStudio di consulenza cerca laureati da avviare alla consulenza del lavoro. Se sei interessato contattaci per un appuntamento tel. 080 3975429 int. 4.

PUB LA PINTAIn occasione della riapertura della sede invernale prevista per il 24 settembre, il Pub la Pinta cerca camerieri, addetti alla cucina, addetti al bar ambo-sessi. Anche prima esperienza tra i 18 e i 25 anni di età. Per informazioni contattare i numeri telefonici 080.334.42.47 oppure 329.30.96.558.

BEATLES PUBBeatles Pub cerca personale con o senza esperienza per la stagione estiva. Per info: Beatles Pub, lungo-mare Colonna 122, Molfetta.

PLAYA DEL SOLRicerca personale qualificato con esperienza per la nuova stagione: pizzaiolo, cuoco, aiuto cuoco, came-riere e factotum.Per info: telefonare al 348/9354757

Area Disco Tonight

http://www.myspace.com/primaradiomolfetta

http://www.primaradio.orgmsn/[email protected]

smsJukebox 347 59 55 505

Soulful & Deep HouseSelected flavours by MpjayOgni Venerdi e Sabato Notte dalle ore 23

t. fax 080/33 53 800

Ogni Mercoledi dalle ore 22 e la Domenica alle ore 23 23

mysticaBy Gianni De Gennaro

Page 29: Il Fatto n. 068

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni, puntuale come sempre il giovedì.

w w w . i l f a t t o . n e t

Antica Salumeria del Centro - Via De Luca, 7Bar Arcobaleno - Banchina San DomenicoBar Astoria - Corso Umberto I, 16Bar Belvedere - lungomare Marcantonio ColonnaBar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43Bar Cavour - Corso Fornari, 47Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33Bar Fausta - Corso Umberto I, 150Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11Bar Giotto - Corso Margherita di Savoia, 91Bar Haiti - Via San Domenico, 42Bar Ideal - Via TerlizziBar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46Bar La Favola Mia - Via Baccarini, 35Bar La Fenice - Corso Umberto IBar London - Via Terlizzi, 6Bar Mary - Corso Umberto I, 122Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6Bar Miramare - Via San Domenico, 9Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama MartinaBar Mongelli - Via Baccarini, 35Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48Bar Rio - Via Bari, 92Bar S. Marco - Corso Umberto IBar Settebello - Via A. Salvucci, 28Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33Bar Seventy - Via Tenente Michele SilvestriBar Sottocoperta - Piazza Giuseppe GaribaldiBar Stazione - Piazza Aldo MoroBar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32

Bar Toto - Corso Fornari, 73Bar Universo - Corso Umberto IBetty Paige - Largo Municipio, 6Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo MoroBlues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12Caffè Colorado - Via Guglielmo MarconiCaffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16Caffè Silver - Via Framantle 19/iCaffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30Caffetteria Manhattan - Viale dei CrociatiCaffetteria Roma 2 - Banchina San DomenicoCaffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7Casa di riposo “Don Grittani” - Via Don MinzoniCoffee Room - Viale Pio XI, 9Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9De Pinto - Via Edoardo Germano, 39Edicola - Viale Pio XIEdicola - Via Tenente Michele SilvestriEdicola - Via Palmiro TogliattiEdicola - Piazza Giuseppe GaribaldiEdicola - Corso Dante AlighieriEdicolandia - Via Principe Amedeo, 45Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaEdicola Gigotti - Via Bari, 74Edicola Grosso - Via Don Pietro PappagalloEdicola L’Altra Edicola - Via TerlizziEdicola Sciancalepore - Via Madonna dei MartiriEdicola Sciancalepore - Piazza CappucciniEuro Caffè - Via San Francesco d’AssisiFarmacia Grillo - Via S. Angelo, 37Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91Green Bar - Via Baccarini, 111Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri

Greedy Ristorazione - Via F. Cifariello, 23Le Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69Le Mimose - Viale Pio XIMarilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40Mattia’s Cafè - Corso Dante AlighieriMondocasa - Piazza Effrem, 12Music Cafè - Via Ten. Silvestri, 11Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15Panificio Annese - Via Cappellini, 28Panificio Biancaneve - Via Molfettesidel Venezuela, 41Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49Panificio Centrale - Via Respa, 40Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36Panificio Europa - Via Rattazzi, 41Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18Panificio Posta - Via Ricasoli, 29Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante AlighieriParrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa VecchiaParrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile

Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla ChiesaParrocchia S. Achille - Via A. SalvucciParrocchia S. Bernardino - Via TattoliParrocchia S. Gennaro - Via Sergio PansiniParrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/dParrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella QuintinoParrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoPiscina Comunale - Via Longone della SpinaRistorante Pizzeria Mareluna - S.S. 16 Molfetta-GiovinazzoPlace Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24Stazione di rifornimento AGIP - Via TerlizziStazione di rifornimento AGIP - Via GiovinazzoStazione di rifornimento API - Zona IndustrialeStazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASISwing Pub - Viale Pio XI, 21Tabaccheria - Viale Pio XI, 55Tabaccheria - Corso Dante AlighieriTabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2Tabaccheria - Via Baccarini, 67Tabaccheria - Via Rossini, 12Tabaccheria - Piazza G. GaribaldiTabaccheria Edicola - Via Raffaele CormioTabaccheria Pansini - Via Roma 32Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65Tabaccheria Veneziano - Via Madonnadei Martiri, 67Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77

giovedì 23 settembre 2010 29Rubriche

Page 30: Il Fatto n. 068

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI

FACILE DIFFICILE

Consigli per una sana alimentazione Mangiamo in maniera corretta

2279Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Di corretta alimen-tazione ormai si sente parlare spes-so, tutti i giorni e in varie forme. Spesso però chi presta attenzione è solo chi ha chili in

eccesso o chi soffre di qualche disturbo e deve necessariamente stare attento a tavo-la. Ma mangiare sano deve essere buona norma per tutti perché eccessi di grassi o zuccheri e carenze nutrizionali possono generare cattiva salute anche a chi salendo sulla bilancia vede l’ago sul numero giu-sto. Non esiste nulla di vietato e nulla di obbligatorio, nessun cibo deve essere ne-cessariamente bandito come fosse un vele-no ne ci si deve costringere ad ingurgitare nulla se non lo si gusta affatto: mangiare serve per vivere bene e deve anche essere un piacere! Il problema nasce quando ci sono delle abitudini sbagliate che ripetute quotidianamente danneggiano il nostro or-ganismo nel tempo. Difendersi e imparare a scegliere bene non è tanto difficile: ver-dura ogni giorno a pranzo e a cena cruda e cotta; frutta ogni giorno; pasta, pane e pa-

tate mai insieme e nelle quantità adeguate al proprio fabbisogno; legumi almeno due volte a settimana; carne 2-3 volte; pesce quanto ne volete; 2 uova a settima; for-maggi, meglio i più magri e non più di 2 volte a settimana; soprattutto attenzione ai condimenti preferendo olio extravergine di oliva in quantità moderata. Tutto il resto, che comprende insaccati, fritture, dolci vari, maionese o simili, bevande gassate e dolcificate nelle occasioni. Diventa impor-tante però sapere anche come scegliere gli alimenti e cosa contengono. Per esempio tutti sanno che i cibi ricchi di colesterolo sono i formaggi o le uova, ma provate a leggere gli ingredienti di tutti i prodotti da forno: ai primi posti trovate sempre la di-citura grassi. Anche grissini e taralli allora sono nemici del colesterolo e della linea e non ha senso fare altre rinunce se poi per tamponare la fame si assumono alimenti solo apparentemente leggeri. Ricordate che l’alimentazione è corretta quanto più è varia e bilanciata in tutti i nutrienti.

dott.ssa Annalisa MiraBiologa Nutrizionista

Studio di Nutrizione e AlimentazioneTel. 080.335.45.29- 338.27.87.929

PA

RT

NE

R

GLI APPUNTAMENTI DEw w w . i l f a t t o . n e t

giovedì 23 settembre 201030 Rubriche

dal 18 settembreal 31 ottobre,

ore 10.30 - 12.30e 18.00 - 21.00

Sala dei TemplariPostDimensione - Viaggio nell’arte contemporanea

24 settembre, ore 18.30Teatro odeon

Antonio Laudati presenta “Mafia Pulita”

24 settembre, ore 20Palazzetto “don Sturzo”

Molfetta Sport Show

25 settembre, ore 23Eremo Club

Neu Klub “Sky and Sand” Party.

Indie, Nu Rave, Berlin sound.

The People Speak (live) e DJ Set con il Neu Klub

26 settembre, ore 8Parrocchia San Gennaro

Donazione di sangue AVIS26 settembre, ore 10.30

Sala TurturRiunione Comitato di Quartiere Molfetta

Vecchia

26 settembre, ore 17.30Fabbrica di San Domenico

Corso Fotografico - Secondo incontro

1-2 ottobre,ore 19.30-21.30

Corso di danze popolari dal sud Italia al nord Europa

Campagna - Terlizzizona Mercatone Uno

Sabato 2 ottobre, ore 23Eremo Club

Reggae Dancehallo Party con Ghetto Eden e Shanty

Crew ft Zio Pino

24 ottobre, ore 9Piazza A. De GasperiFesta del Bastardino

Vuoi inserire il tuo evento nella nostra

agenda?Scrivici a

[email protected]

Page 31: Il Fatto n. 068

w w w . i l f a t t o . n e t

Ingredienti per 4 persone

Procedimento

6 uova500 gr di zucchine400 gr di pomodoriOlio extravergine di olivaBasilicoParmigiano grattugiato1 cipollasaleburro

•••••••••

ARIETE LEONE SAGITTARIO

Non dovreste prendervi delle responsabilità se non credete di esserne all’altezza, in quanto potete aspettare e vedere se fra qualche gior-no le cose possano andare meglio e magari tornerà a galla la vostra ambizione e il vostro coraggio.

È possibile che non abbiate voglia di condivide-re con gli altri i vostri pensieri, tuttavia avete la possibilità di spiegarvi e di rimediare a piccoli errori di distrazione commessi in passato, sen-za volere.

Questo periodo dovrà essere all’insegna della pianificazione e dell’organizzazione. Dovrete fare quanto in vostro potere per accertarvi che nel futuro ci sia qualche piccolo cambiamento.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Ci potrebbero essere delle problematiche per quanto riguarda le relazioni sociali, in quanto la comunicazione non darà gli effetti sperati sulle persone con le quali vorreste appunto entrare in contatto e instaurare un rapporto, anche duraturo.

Avrete modo di riservare alle persone che vi sono intorno un trattamento speciale, forse per-ché siete molto più aperti e disponibili del solito, quindi avete molte più occasioni per dimostrare quanto in realtà possiate essere simpatici ed ac-comodanti.

Le questioni che vi premono di più si risolveran-no entro breve e quindi poi vi resterà soltanto quella sensazione di non fatto, ma che svanirà anch’essa entro breve. Non abbiate fretta e non siate troppo ansiosi.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Fareste bene a dimenticare tutti i problemi che fono ad oggi vi siete portati dietro da una vecchia relazione o da un vecchio rapporto di lavoro, in quanto i paragoni non piacciono mai a nessuno e tanto meno vi fanno bene. Cercate di ricominciare da zero.

Dovreste evitare di trascorrere troppo tempo ad annuire ai pensieri altrui e alle decisioni altrui, anche perché è un atteggiamento che non vi appartiene e che suonerebbe come ipocrita alle persone che vi conoscono meglio.

Preparatevi per qualcosa di speciale. Qualco-sa di significativo per voi o per le persone che vi sono intorno potrebbe accadere e le vostre aspettative cresceranno a dismisura, giusta-mente.

CANCRO SCORPIONE PESCI

Forse sarebbe meglio prendersi un attimo di pausa e cercare di rilassarsi al meglio, facen-do qualcosa che sapete darvi sollievo, anche quando siete molto giù. Non che questo sia il caso, ma se avete un attimino tutto per voi, fate ciò che vi riesce meglio e sarete più pronti per affrontare tutto.

Le diverse problematiche che sarete costretti ad affrontare non hanno nulla a che vedere con la vostra vita privata e quindi questo dovrebbe, quanto meno, farvi rilassare. Non c’è nulla che non possiate affrontare con l’aiuto e il sostegno di coloro che vi amano.

Questa è sicuramente una strada tortuosa, ma quelle più semplici, da voi scelte in passato, non vi hanno portato grandi risultati, quindi se vi sacrificherete, avrete di che poter gioire in futuro, quando invece gli altri,si troveranno ancora al punto di partenza.

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

IL FATTOQuindicinale gratuito di informazione

EDITOREActiva S.r.l. con unico socio

PRESIDENTEGiulio Cosentinoe-mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILECorrado Germinario

COLLABORATORIAngela Teatino, Pantaleo de Trizio,Isabel Romano, Lella Salvemini,Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro, Gianfranco Inglese, Maria Sancilio, Gaetano de Virgilio.

Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

REDAZIONEVia degli Antichi Pastifici,Zona Artigianale A/8 · [email protected]

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONEMarcello Brattoli

STAMPAMASTER PRINTING S.R.L.VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096

Fate soffriggete nell’olio la cipolla tagliata a fettine, aggiungete le zucchine tagliate a rondelle sottili. Dopo 15 minuti circa, unite i pomodori pelati, senza semi, e tagliati a pezzi. Passati 20 minuti aggiungete le uova sbattute con il parmigiano e il basilico tritato. A fuoco moderato, lasciate rapprendere le uova. Appoggiate un piatto sopra la padella, tenetelo fermo con il palmo della mano e capovolgete la frittata. Aggiungete ancora un po’ di burro nella padella, fate cuocere la frittata dall’altra parte e servitela calda, non troppo cotta.

Frittata di zucchine

giovedì 23 settembre 2010 31Rubriche

Page 32: Il Fatto n. 068