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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LVII - n. 6 Giugno 2015 siamo presenti a Avviso per i risicoltori NOVITÀ Una rubrica ci informerà su quel che avviene al Parlamento europeo “News da Bruxelles” EDITORIALE Intervento di Paolo Carrà, commissario straordinario dell’Ente Nazionale Risi sulla serata del 22 maggio «All’Expo “seminiamo” la conoscenza del riso» «Se lavoriamo tutti insieme, i risultati positivi non tarderanno. Abbiamo un'occasione unica. Non sprechiamola» Il silicio può aiutare a controllare l’arsenico La coltivazione del riso potrebbe trarre benefici dall’utilizzo del silicio, in particolare per quel che ri- guarda il controllo del contenuto di arsenico. E’ quanto si comincia a evidenziare da una sperimentazione condotta dall’Ente Nazionale Risi, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, per verificare l’effetto di diverse matrici contenenti silicio nel mi- nimizzare il contenuto di arsenico nella granella. Tra i prodotti individuati nella sperimentazione i risultati di questa prima fase hanno evidenziato buone prestazioni da parte della cenere di lolla e del biochar di paglia di riso. Essi hanno generato un aumento della disponibilità del silicio, in modo marcato rispetto al testimone non ammendato. Scarsi, invece, sono stati i risultati delle loppe d’altoforno. Ora è partita la seconda fase del progetto in cui verranno testati cinque prodotti a base di silicio. A pag. 4 Entro il 10 luglio si deve presentare la DENUNCIA DI SUPERFICIE Il modello da compilare e le relative istruzioni erano allegati al numero pre- cedente de “Il Risicoltore” . Il modello può essere scaricato colle- gandosi al sito www.enterisi.it – area ope- ratori – modulistica oppure può essere richiesto agli uffici dell’Ente. L’invio della denuncia potrà avvenire con le seguenti modalità: • compilazione via internet attraverso lo sportello virtuale • consegna o spedizione ad una delle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Risi • trasmissione via fax al Centro Ope- rativo di Vercelli al numero 02 30131188 • invio, tramite posta elettronica, a ri- [email protected] • invio, tramite posta elettronica cer- tificata, a [email protected] Non verranno inviate ulteriori comunicazioni postali Giuseppe Pozzi La questione delle importazioni dai Pae- si Meno Avanzati è sicuramente quella che in questo momento ci tocca più da vicino. Ma sono tanti gli argomenti e le problematiche affrontati al Parlamento eu- ropeo che interessano la filiera del riso, a tutti i livelli, da quello produttivo al com- merciale. Si pensi solo alla Politica agricola comune! E’ per questo motivo che si è deciso di proporre una nuova rubrica che ci ac- compagnerà da questo numero, “News da Bruxelles” , e sarà curata da Angelo Di Mambro. Qui verranno affrontate non solo le questioni più strettamente legate alla coltivazione del riso, ma anche quelle che hanno comunque a che fare coi campi, con la vendita e la commercializzazione dei prodotti agricoli, con le norme di stoccaggio e conservazione dei raccolti piuttosto che dei patentini per guidare il trattore... Insomma, cercheremo di darvi una serie di informazioni in più per aiutarvi a svolgere al meglio il vostro lavoro. Paolo Carrà E' passato un mese dall'apertura di Expo 2015 e senza dubbio l'interesse per la manifestazione sta crescendo. Bello vedere tantissimi giovani che percorrono il Decumano, la grande via centrale di Expo dove trovano posto le nazioni del mondo. La partecipazione dell'Ente Risi in Expo vuole essere un’occasione per divulgare a un pub- blico internazionale le mille virtù del riso e diffondere le conoscenze re- lative alla coltura e alla cultura del Riso Italiano. Ecco perché nella serata del 22 maggio, la prima di sei eventi, alla presenza del viceministro Andrea Oli- vero, abbiamo invitato numerosi gior- nalisti con lo scopo di avvicinarli al mondo del riso. Consapevole da un lato di dover in ogni modo contrastare le importazioni a dazio zero dai PMA, dall'altro ritengo sia sempre più ne- cessario connotare la nostra produ- zione e aprirci all'esterno. Nella serata del 22 maggio abbiamo parlato di temi legati alla coltura del riso con Romano Gironi genetista dell'Ente, con Mas- simo Gargano direttore generale del- l'Associazione Nazionale Bonifiche, con Mario Francese presidente Airi, con Natalia Bobba im- prenditrice agricola no- varese. Ma non pote- vamo dimenticare la cul- tura risicola e del Risot- to. Ecco allora gli inter- venti di Giorgio Simo- nelli docente presso l'U- niversità Cattolica di Mi- lano di storia del cinema e ospite fisso della tra- smissione tv “Talk” di Rai 3, di Alberto Salarelli autore del libro "Risotto. Storia di un piatto", di Mariangela Rondanelli specialista in scienza dell'alimentazione dell'Uni- versità di Pavia, di Sonia Peronaci autrice della nota rubrica Giallo Zaf- ferano e di Pino Ferraris dell'asso- ciazione onlus Liberi di Scegliere idea- tore del libro per bambini "Fiabe di Riso" patrocinato anche da Ente Risi. Il tutto condotto da Patrizio Roversi di Linea Verde. Non poteva certamente mancare uno show cooking; i ri- sotti di Angelo Silvestro in arte "Balin" hanno con- quistato tutto il pubblico in sala. Ci attendono ora altri eventi serali curati in sinergia con i territori vocati alla coltivazione del riso, i B2B mensili tra le aziende e i buyer pro- seguono, l'ufficio stam- pa continua la sua at- tività a ritmi serrati. Partecipare a Expo significa seminare oggi per raccoglie- re domani. Se lo facciamo tutti in- sieme, i risultati positivi non tarde- ranno. Abbiamo un'occasione unica. Non sprechiamola. Servizio alle pag. 8-9 t Un’occasione per divulgare le virtù del riso e diffondere le conoscenze relative alla coltura e alla cultura del Riso Italiano BILANCIO Superate le 204 mila tonnellate negli ultimi sette mesi: + 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente L’import dai PMA torna a crescere, è allarme . Campagna di semina E’ iniziata bene Inizio d’anno favorevole per la col- tivazione del riso con semine concluse ovunque. E boom della semina inter- rata. Sono questi i due elementi più importanti dell’inizio di campagna 2015. L’andamento climatico, con buone tem- perature e scarse precipitazioni, ha con- sentito una preparazione dei letti di se- mina in ottime condizioni di terreno; la presenza costante di vento ha permes- so, inoltre, una veloce asciugatura dei terreni anche dopo le precipitazioni più abbondanti della terza decade di aprile. Tale situazione ha consentito non solo il rispetto della programmazione dei lavori aziendali, ma anche la possibilità di ge- stione degli stessi senza affanni, anzi in molti casi si sono registrati anticipi nelle preparazioni che hanno permesso scel- te aziendali realizzabili raramente in al- cuni areali: in particolare la scelta del tipo di semina, che quest’anno ha visto un notevole incremento della semina in- terrata a file. A pag. 3 Le importazioni dai Paesi Meno Avanzati stanno raggiungendo livelli insostenibili: da settembre 2014 ad aprile 2015 l’Unione europea ha im- portato ben 204.512 tonnellate di riso lavorato dai PMA, tutte in esen- zione dai dazi, facendo registrare un incremento del 12% rispetto al- lo stesso perio- do dell’anno precedente. In particolare, dalla Cambogia sono state im- portate 155.501 tonnellate di ri- so lavorato, fa- cendo segnare un calo di sole 2.800 tonnellate (-2%) rispetto a un anno fa e scon- fessando quanto dichiarato dalle au- torità cambogiane che sostenevano come l’export di riso cambogiano verso l’Unione europea si fosse ri- dotto del 30%: nel solo mese di aprile l’importazione di riso lavorato dalla Cambogia si è attestato al li- vello record di 27.588 tonnellate. La situazione risulta preoccupan- te anche relativamente all’import dal Myanmar che nel periodo set- tembre 2014 – aprile 2015 ha fatto segnare un vo- lume di 45.240 tonnellate di ri- so lavorato, in aumento di ben 24.384 tonnel- late (+117%) ri- spetto al mede- simo periodo dell’anno scor- so. Poiché il Myanmar d i- spone di un potenziale di espor- tazione cinque volte superiore a quello della Cambogia, sono facil- mente intuibili gli effetti dirompenti che tale Paese potrà provocare sulla risicoltura europea. A pag. 6 SERATA DELL’ENTE NAZIONALE RISI ALL’EXPO Il commissario straordinario dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, in- sieme a Patrizio Roversi, conduttore di “Linea Verde” , che il 22 maggio ha presentato una serata dedicata al riso al padiglione “Cibus è Italia”

Il Risicoltore (Giugno 2015)

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Anno LVIII n. 6 Mensile di informazioni agricole industriali e commerciali sul RISO dell'Ente Nazionale Risi

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Page 1: Il Risicoltore (Giugno 2015)

MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @EnteRisi

Anno LVII - n. 6 Giugno 2015

siamo presenti a

Avviso per i risicoltoriNOVITÀ Una rubrica ci informerà su quel che avviene al Parlamento europeo

“News da Bruxelles”

EDITORIALE Intervento di Paolo Carrà, commissario straordinario dell’Ente Nazionale Risi sulla serata del 22 maggio

«All’Expo“seminiamo” laconoscenzadel riso»«Se lavoriamo tutti insieme, i risultati positivi non tarderanno. Abbiamo un'occasione unica. Non sprechiamola»

.

Il silicio può aiutarea controllare l’arsenico

La coltivazione del riso potrebbe trarre beneficidall’utilizzo del silicio, in particolare per quel che ri-guarda il controllo del contenuto di arsenico. E’ quantosi comincia a evidenziare da una sperimentazionecondotta dall’Ente Nazionale Risi, in collaborazionecon l’Università degli Studi di Torino, per verificarel’effetto di diverse matrici contenenti silicio nel mi-nimizzare il contenuto di arsenico nella granella.

Tra i prodotti individuati nella sperimentazione irisultati di questa prima fase hanno evidenziato buoneprestazioni da parte della cenere di lolla e del biochar dipaglia di riso. Essi hanno generato un aumento delladisponibilità del silicio, in modo marcato rispetto altestimone non ammendato. Scarsi, invece, sono statii risultati delle loppe d’altoforno. Ora è partita laseconda fase del progetto in cui verranno testaticinque prodotti a base di silicio.

A pag. 4

Entro il 10 luglio si deve presentarela DENUNCIA DI SUPERFICIE

Il modello da compilare e le relativeistruzioni erano allegati al numero pre-cedente de “Il Risicoltore”.

Il modello può essere scaricato colle-gandosi al sito www.enterisi.it – area ope-ratori – modulistica oppure può essererichiesto agli uffici dell’Ente.

L’invio della denuncia potrà avvenire conle seguenti modalità:

• compilazione via internet attraverso lo

sportello virtuale• consegna o spedizione ad una delle

Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Risi• trasmissione via fax al Centro Ope-

rativo di Vercelli al numero 02 30131188• invio, tramite posta elettronica, a ri-

[email protected]• invio, tramite posta elettronica cer-

tificata, a [email protected]

Non verranno inviateulteriori comunicazioni postali

Giuseppe Pozzi

La questione delle importazioni dai Pae-si Meno Avanzati è sicuramente quellache in questo momento ci tocca più davicino. Ma sono tanti gli argomenti e leproblematiche affrontati al Parlamento eu-ropeo che interessano la filiera del riso, atutti i livelli, da quello produttivo al com-merciale. Si pensi solo alla Politica agricolacomune!

E’ per questo motivo che si è deciso diproporre una nuova rubrica che ci ac-

compagnerà da questo numero, “Newsda Bruxelles”, e sarà curata da Angelo DiMambro.Qui verranno affrontate non solole questioni più strettamente legate allacoltivazione del riso, ma anche quelle chehanno comunque a che fare coi campi,con la vendita e la commercializzazionedei prodotti agricoli, con le norme distoccaggio e conservazione dei raccoltipiuttosto che dei patentini per guidare iltrattore... Insomma, cercheremo di darviuna serie di informazioni in più per aiutarvia svolgere al meglio il vostro lavoro.

Paolo Carrà

E' passato un mese dall'apertura diExpo 2015 e senza dubbio l'interesseper la manifestazione sta crescendo.Bello vedere tantissimi giovani chepercorrono il Decumano, la grande viacentrale di Expo dove trovano posto lenazioni del mondo. La partecipazionedell'Ente Risi in Expo vuole essereun’occasione per divulgare a un pub-blico internazionale le mille virtù delriso e diffondere le conoscenze re-lative alla coltura e alla cultura del RisoItaliano. Ecco perché nella serata del22 maggio, la prima di sei eventi, allapresenza del viceministro Andrea Oli-vero, abbiamo invitato numerosi gior-nalisti con lo scopo di avvicinarli almondo del riso. Consapevole da unlato di dover in ogni modo contrastarele importazioni a dazio zero dai PMA,dall'altro ritengo sia sempre più ne-cessario connotare la nostra produ-zione e aprirci all'esterno. Nella serata

del 22maggio abbiamo parlato di temilegati alla coltura del riso con RomanoGironi genetista dell'Ente, con Mas-simo Gargano direttore generale del-l'Associazione Nazionale Bonifiche,con Mario Francese presidente Airi,con Natalia Bobba im-prenditrice agricola no-varese. Ma non pote-vamo dimenticare la cul-tura risicola e del Risot-to. Ecco allora gli inter-venti di Giorgio Simo-nelli docente presso l'U-niversità Cattolica di Mi-lano di storia del cinemae ospite fisso della tra-smissione tv “Talk” diRai 3, di Alberto Salarelli autore dellibro "Risotto. Storia di un piatto", diMariangela Rondanelli specialista inscienza dell'alimentazione dell'Uni-versità di Pavia, di Sonia Peronaciautrice della nota rubrica Giallo Zaf-ferano e di Pino Ferraris dell'asso-

ciazione onlus Liberi di Scegliere idea-tore del libro per bambini "Fiabe diRiso" patrocinato anche da Ente Risi. Iltutto condotto da Patrizio Roversi diLinea Verde.

Non poteva certamente mancareuno show cooking; i ri-sotti di Angelo Silvestroin arte "Balin" hanno con-quistato tutto il pubblicoin sala. Ci attendono oraaltri eventi serali curatiin sinergia con i territorivocati alla coltivazionedel riso, i B2Bmensili trale aziende e i buyer pro-seguono, l'ufficio stam-pa continua la sua at-

tività a ritmi serrati. Partecipare a Exposignifica seminare oggi per raccoglie-re domani. Se lo facciamo tutti in-sieme, i risultati positivi non tarde-ranno. Abbiamo un'occasione unica.Non sprechiamola.

Servizio alle pag. 8-9

tUn’occasione

per divulgare le virtùdel riso e diffondere

le conoscenze relativealla coltura e alla cultura

del Riso Italiano

BILANCIO Superate le 204 mila tonnellate negli ultimi sette mesi: + 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

L’import dai PMA torna a crescere, è allarme

.

Campagna di seminaE’ iniziata bene

Inizio d’anno favorevole per la col-tivazione del riso con semine concluseovunque. E boom della semina inter-rata. Sono questi i due elementi piùimportanti dell’inizio di campagna 2015.L’andamento climatico, con buone tem-perature e scarse precipitazioni, ha con-sentito una preparazione dei letti di se-mina in ottime condizioni di terreno; lapresenza costante di vento ha permes-so, inoltre, una veloce asciugatura deiterreni anche dopo le precipitazioni piùabbondanti della terza decade di aprile.Tale situazione ha consentito non solo ilrispetto della programmazione dei lavoriaziendali, ma anche la possibilità di ge-stione degli stessi senza affanni, anzi inmolti casi si sono registrati anticipi nellepreparazioni che hanno permesso scel-te aziendali realizzabili raramente in al-cuni areali: in particolare la sceltadel tipodi semina, che quest’anno ha visto unnotevole incremento della semina in-terrata a file.

A pag. 3

Le importazioni dai Paesi MenoAvanzati stanno raggiungendo livelliinsostenibili: da settembre 2014 adaprile 2015 l’Unione europea ha im-portato ben 204.512 tonnellate diriso lavorato dai PMA, tutte in esen-zione dai dazi, facendo registrare unincremento del12% rispetto al-lo stesso perio-do de l l ’annoprecedente.

Inparticolare,dalla Cambogiasono state im-portate 155.501tonnellate di ri-so lavorato, fa-cendo segnareun calo di sole 2.800 tonnellate(-2%) rispetto a un anno fa e scon-fessando quanto dichiarato dalle au-torità cambogiane che sostenevanocome l’export di riso cambogianoverso l’Unione europea si fosse ri-dotto del 30%: nel solo mese di

aprile l’importazione di riso lavoratodalla Cambogia si è attestato al li-vello record di 27.588 tonnellate.

La situazione risulta preoccupan-te anche relativamente all’importdal Myanmar che nel periodo set-tembre 2014 – aprile 2015 ha fatto

segnare un vo-lume di 45.240tonnellate di ri-so lavorato, inaumento di ben24.384 tonnel-late (+117%) ri-spetto al mede-simo periododell’anno scor-so. Poiché i lMyanmar d i-

spone di un potenziale di espor-tazione cinque volte superiore aquello della Cambogia, sono facil-mente intuibili gli effetti dirompentiche tale Paese potrà provocare sullarisicoltura europea.

A pag. 6

SERATA DELL’ENTE NAZIONALE RISI ALL’EXPOIl commissario straordinario dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, in-sieme a Patrizio Roversi, conduttore di “Linea Verde”, che il 22 maggioha presentato una serata dedicata al riso al padiglione “Cibus è Italia”

Page 2: Il Risicoltore (Giugno 2015)

2 GIUGNO 2015

Concimi con azoto stabilizzatodall’inibitore della nitrificazione3,4 DMPP

Concimi composti NKcon azoto Entec®e potassio da cloruro

Flexammon®

Entec® 26

Entec® 46

Entec® 13-10-20

Flexammon® 19-0-35

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Page 3: Il Risicoltore (Giugno 2015)

TECNICA GIUGNO 2015 3

BILANCIO L’andamento climatico ha consentito una preparazione dei letti di semina in ottime condizioni di terreno

Lacampagnaè iniziataconcondizioni favorevoliForte espansione della semina interrata che, nelle risaie lombarde, potrà interessare il 70% della superficieA cura del ServizioAssistenza Tecnica

La campagna risicola2015 è iniziata con condi-zioni favorevoli alla coltiva-zione del riso. L’andamentoclimatico, con buone tem-perature e scarse precipi-tazioni, ha consentito unapreparazione dei letti di se-mina in ottime condizioni diterreno; la presenza costan-te di vento ha permesso,inoltre, una veloce asciuga-tura dei terreni anche dopole precipitazioni più abbon-danti della terza decade diaprile. Tale situazione haconsentito non solo il ri-spetto della programmazio-ne dei lavori aziendali, maanche la possibilità di ge-stione degli stessi senza af-fanni, anzi in molti casi sisono registrati anticipi nellepreparazioni che hanno per-messo scelte aziendali rea-lizzabili raramente in alcuniareali: in particolare la sceltadel tipo di semina, che que-st’annoha visto unnotevoleincremento della semina in-terrata a file.

Boom della seminainterrata

Infatti la nota più salienteper il 2015 è proprio la forteespansione della semina in-terrata. Nelle risaie lombar-de tale tecnica ha interes-sato nel 2014 oltre il 50%della superficie, mentre peril 2015 tale valore proba-bilmente si attesterà intor-no al 70%. Addirittura in al-cune zone delMilanese, Pa-vese e Lodigiano, la per-centuale di coltivazioni consemina “in asciutta” arrivaa sfiorare il 100% della su-perficie investita. Continuail progressivo e costante au-mento anchenella provinciadi Novara, sicuramenteme-no vocata a questo metodoagronomico: in questo area-le la possibilità di alternarela tradizionale pratica di se-

mina in sommersione conquella interrata consente dimigliorare notevolmente lagestione di infestanti resi-stenti tipiche della sommer-sione e molto diffuse inquesta zonacome Alismaplantago, cheprovoca seridanni alle col-tivazioni nova-resi. Nelle ri-saie del Ver-cellese la su-perfice inter-rata a file siaggirerà tra il30 e 40%, affermandosinelle aree in cui viene im-piegata da tempo, comenelBasso Vercellese e Ales-sandrino, ed estendendosianche in zone in cui non siera mai utilizzata, quali Ba-raggia Vercellese e Bielle-se. In tutte le risaie semi-nate interrate a file non sisono rilevati problemi senon qualche sporadicomancato funzionamentodei trattamenti di pre emer-genza, effettuati nei primigiorni del mese di aprile: leprecipitazioni decisamente

scarse delle prime due de-cadi, nettamente inferiori al-la media del ventennio (co-me evidenziato nel grafico),non hanno consentito lapronta attivazione dei trat-

tamenti. In al-cuni casi perfavorire l’e-mergenza delriso si è resanecessa r i auna ve loceb a g n a t u r adelle cameredi risaia, nelqual caso èmigliorata an-

che l’attività dei prodotti uti-lizzati per il diserbo di preemergenza.

Semine concluse ovunqueLe semine con la tradi-

zionale tecnica della som-mersione sono iniziate ver-so la fine di aprile e sonostate ultimate entro il 20maggio in tutte le aree ri-sicole piemontesi e lombar-de, con sporadiche eccezio-ni per le risaie seminate convarietà a ciclo molto breveche consentono il loro uti-lizzo fino alla fine del mese

di maggio. Anche nella zonadi Verona eMantova le ope-razioni di semina si sonoconcluse entro le stessa da-ta, mentre le prime seminegià si presentavano allo sta-dio di terza foglia. A Ferrarae Rovigo le semine si sonoconcluse una settimana do-po. Lo scorso anno in que-sto areale era stato rilevatoper la prima volta il pun-teruolo acquatico, ma almomento non ci sono se-gnalazioni di tale presenza.Il consiglio è comunque dinon sottova-lutare questoinsetto che,nel giro di po-chi anni dallasua comparsasul territorioita l iano, haco lon izzatol’intero arealerisicolo.

In Sarde-gna, le semi-ne sono avvenute come alsolito durante tutto il mesedi maggio: anche qui il fa-vorevole andamento clima-tico non ha creato problemidi alcun tipo.

Trattamenti efficaciI trattamenti di presemi-

na in acqua con utilizzo diprodotti anti-germinello,che hanno previsto unasommersione precoce del-le camere di risaia tra finemarzo e la prima settimanadi aprile, hanno fornito buo-ni risultati di contenimentodelle malerbe, ovviamentese util izzatiseguendo lecorrette indi-cazioni, per-ché le tempe-rature soprala media han-no favorito lanascita delleinfestanti daseme a ridos-so dei tratta-menti, ottimizzando l’impie-go di questi prodotti. Anchei trattamenti di “falsa se-mina”, dopo l’emergenzadelle infestanti, sono statifavoriti dall’andamento cli-matico che ha consentitoun regolare sviluppo delleinfestanti emerse e in ge-nerale un buon risultato er-bicida.

Già a metà maggio è sta-ta evidenziatala presenza dipun te ruo l oacquatico intutto l’arealerisicolo pie-montese elombardo, an-che sulle se-mine interra-te, ma grazieall’esperienzaacquisita ne-

gli anni, e di cui avremmofatto volentieri a meno, si èriusciti a contenerlo con op-portuni interventi insetticidiinmiscela ai primi interventierbicidi. Dovremo tutti mo-

nitorare attentamente lecoltivazioni perché l’anda-mento climatico è stato fa-vorevole non solo per la col-tivazione, ma anche per leavversità che la vessano.

Il perdurare di tempera-ture elevate, sia massimesiaminime, ha fatto sì che lecoltivazioni procedesserospedite e dal 15 maggio so-no iniziate le operazioni didifesa di post emergenza sututte le semine interrate eanche sulle prime eseguitein sommersione.

La necessità principale dicontrollo delgiavone nonha permessodi tardare piùdi tanto l’in-tervento erbi-cida, special-mente in pre-senza di po-polazioni resi-stenti, anchese nella mag-

gior parte dei casi, princi-palmente nei terreni più“forti” e “freddi” o nellesemine interrate, non eraancora iniziata la nascitadelle ciperacee/alismata-cee da seme, per cui perqueste infestanti può esse-re stato necessario un in-tervento specifico all’iniziodi giugno.

ConclusioniSi può concludere che

l’investimento delle risaie sipresenta in generale rego-lare e con buono sviluppodelle coltivazioni, ottimopunto di partenza per lacampagna 2015.

Nel corso della stagionesi dovrà proseguire a ope-rare tempestivamente econ attenzione perché, sisa, non c’è mai una cam-pagna uguale all’altra e ilbravo imprenditoreèprontoamodellarsi alle diverse esi-genze: una sfida continuache non ci fa mai annoia-re...

SEMINA INTERRATAHa avuto una forte espansione:nelle risaie lombarde ha interes-sato circa il 70% della superficie,l’anno scorso era circa il 50%

tIl perdurare

di temperature elevateha fatto sì che dal 15maggio sono iniziatele operazioni di difesa

di post emergenza

tSi sono registrati anticipi

nelle preparazioniche hanno permesso

scelte aziendalirealizzabili raramente

in alcuni areali

tI trattamenti

di presemina in acquacon utilizzo di prodottianti-germinello hannofornito buoni risultati

di contenimentodelle malerbe

Page 4: Il Risicoltore (Giugno 2015)

TECNICA4 GIUGNO 2015

LA SPERIMENTAZIONE L’Ente Nazionale Risi con l’Università degli Studi di Torino

L’utilizzo del silicio per controllareil contenuto di arsenico nel riso

Tenni D., Miniotti E., Beltarre G.,Martin M., Celi L., Romani M.

Il silicio è il secondo ele-mento più abbondante neisuoli; tuttavia, solo una pic-colissima parte si trova nellasoluzione circolante, essen-zialmente come acido sili-cico (H4SiO4), che è anche laforma assorbita dalla piantadi riso (Yoshida, 1975). Lasua disponibilità è influen-zata, infatti, da alcune ca-ratteristiche chimico-fisichedel suolo qualiil pH, la tes-situra, la com-posizione mi-neralogica, ilpotenziale diossido-r idu-zione e il con-tenuto di so-stanza organi-ca. In ogni ca-so, in presenza di un’ade-guata quantità di acido si-licico nella soluzione circo-lante, determinata da unabuona dotazione del suolo oda una concimazione silici-ca, si riscontra un cospicuoassorbimento di questo ele-mento da parte delle pian-te.

Il silicio assume partico-lare importanza per la piantadi riso. Numerosi studi han-no, infatti, evidenziato i po-sitivi effetti sulla crescita,sulla produzione e sulle prin-cipali componenti della pro-duzione: numero di pannoc-chie al m², numero di spi-ghette per pannocchia, per-centuale di spighette fecon-date, peso di mille semi. Piùin generale, è ben nota l’in-fluenza sull’attività fotosin-tetica attraverso un miglio-ramento della capacità di in-tercettare la luce (Ando etal., 2002) e un aumento del-la dimensione delle laminefogliari (Takahashi, 1995).

Il ruolo del silicioLa maggior parte degli

studi sulle relazioni tra il si-licio e il riso riportano, però,dei vantaggi alla coltura peruna maggior resistenza aglistress sia di tipo abiotico esia legati a patogeni e/o pa-rassiti. Tra i primi si ricorda lariduzione dei fenomeni fi-totossici legati all’eccessodi ferro, manganese e zolforidotti, considerati respon-sabili di disordini nutrizionaliquali il Bronzing e l'Akiochi(Okuda e Takahashi, 1962;Moletti, 1984).

Anche l asuscettibilitàall’allettamen-to e gli squi-libri nutrizio-nali causati daun eccesso diazoto sononotevolmenteridotti da un’a-deguata nutri-

zione silicica (Hossain et al.,1999; Idris et al., 1975; Iwatae Baba, 1962).

Per quanto riguarda, in-vece, gli stress di tipo bio-tico, è stata confermata, inletteratura, l’efficacia dellaconcimazione con silicio neiconfronti degli attacchi diPyricularia oryzae, Bipolarisoryzae e Rhizoctonia solani.

Più di recente, un grannumero di lavori sperimen-tali hanno evidenziato il ruo-lo del silicio nel limitare l’as-sorbimento di arsenico inor-ganico da parte delle radici,riducendo di conseguenza ilcontenuto di questo conta-minante nella granella. Tale

effetto è probabilmente do-vuto a una doppia azioneespletata dal silicio: la par-ziale soppressione del tra-sportatore di membranapresente nelle cellule del-l’apparato radicale, che si-licio e arsenico hanno in co-mune, e la competizione di-retta con l’arsenico inorga-nico per l’assorbimento a li-vello della radice.Oltre a ciò,un’adeguata nutrizione sili-cica permetterebbe allapianta di riso di meglio os-sigenare la rizosfera, favo-rendo la precipitazione delcontaminante prima dell’in-gresso nell’apparato radica-le.

Il contenuto di arseniconella granella di riso, ele-mento pericoloso per la sa-lute, è una problematica or-mai nota in risicoltura. Ilmantenimento del suolosommerso e in condizionianaerobiche per gran partedel ciclo colturale favorisce,infatti, la mobilizzazione diarsenico nella soluzione cir-colante, che può quindi es-sere assorbito dalla pianta etrasferito in granella. Il forteinteresse e l’attualità di que-sta tematica sono determi-nati anche dal fatto che èstato recentemente appro-vato dalla Comunità Euro-peaun regolamentochesta-bilisce i limiti massimi di ar-senico per la commercializ-zazione del riso. Il provve-dimento entrerà in vigore apartire dal 1 gennaio 2016 eriguarderà l’arsenico inorga-

nico, la forma chimica con-siderata più tossica (Tabella1).

Nonostante il monitorag-gio condotto nel 2012 dal-l’EnteNazionale Risi non ab-bia evidenziato particolaricriticità per quanto riguarda ivalori di arsenico contenutinel riso italiano, è senz’altroutile avere a disposizionedegli strumenti in grado diminimizzare il contenuto diquesto contaminante. Ciòpuò risultare importante so-prattutto in particolari realtàrisicole più soggette a taleproblematicaoqualora il risovenga destinato alla produ-zione di alimenti per l’infan-zia.

L’apporto di silicio rappre-senterebbe, quindi, un va-lido mezzo agronomico percontrollare i livelli di arseniconella granella. Occorre, pe-rò, individuare ammendantie fertilizzanti efficaci, sicuriper l’ambiente e per la qua-lità del prodotto, capaci diaumentare la quantità di si-liciodisponibileper la colturaa costi contenuti.

La sperimentazioneCon tali premesse, l’Ente

Nazionale Risi, in collabora-zione con l’Università degliStudi di Torino, ha avviatouna sperimentazione volta averificare l’effetto di diversematrici contenenti silicio nelminimizzare il contenuto diarsenico nella granella.

Lasperimentazioneèpar-tita con il reperimentodima-teriali che, qualora ritenutiidonei, potessero essereutilizzati in risicoltura. I pro-dotti individuati sono stati:

• tre loppe d’altofornoprovenienti da diverse ac-ciaierie (Piombino, Taranto,Trieste);

• Agrosil©, un fertilizzan-te a base di silicati di sodio;

• cenere di lolla di riso;• biochar derivante da pi-

rogassificazione sperimen-

tale di paglie di riso;• Sili-Max, un fertilizzante

liquido contenente siliciocommercializzato all’este-ro;

• Silica gel, un materialeutilizzato generalmente co-me essiccante.

Tutti gli ammendanti con-siderati sono stati caratte-rizzati chimicamente, conparticolare attenzione allaconcentrazione di silicio di-sponibile, determinata attra-verso tre differentimetodi diestrazione, al pH e al con-tenuto dimetalli pesanti, os-sia tutti i pa-rametri princi-pali per sele-zionare i pro-dotti più adattiallo scopo.

Success i-v a m e n t e ,presso i labo-ratori dell’Uni-versità di To-rino sono state realizzatedelle prove di incubazione invaso, in cui i diversi ammen-danti sono stati miscelati adue differenti tipi di suolo,rappresentativi dell’arealerisicolo lombardo piemonte-se, secondo due dosi cor-rispondenti a 2,5 e 5 t/ha. Laprova di incubazione è statacondotta per un periodo di120 giorni, durante il quale ivasi sono stati mantenuti incondizioni anaerobiche persimulare ciò che si verifica inrisaia sommersa. Nel corsodella sperimentazione, inol-tre, si è provveduto a cam-pionare la soluzione del suo-lo al fine di verificare il con-

tenuto di arsenico e siliciorilasciati da suolo e ammen-danti.

Risultati e sviluppiI risultati di questa prima

fase hanno evidenziato buo-ne prestazioni della ceneredi lolla e del biochar di pagliadi riso. Essi hanno generatoun aumento della disponi-bilità del silicio, in modomarcato rispetto al testimo-ne non ammendato.

Scarsi, invece, sono stati irisultati delle tre loppe d’al-toforno, che oltre ad avere

un più altocontenuto dimetalli pesan-ti e un più bas-so contenutodi silicio di-sponibile ri-spetto agli al-t r i ammen-d a n t i , n o nhanno ottenu-

to un incremento del silicioin soluzione rispetto al te-stimone.

Grazie a questa fase dilaboratorio è stato possibileselezionare i prodotti piùpromettenti al fine di alle-stire la seconda fasedel pro-getto.Si trattadi unaprovadicoltivazione in lisimetro incui verranno testati cinqueprodotti a base di silicio, di-stribuiti come ammendantial terreno.

A stagione conclusa sa-ranno disponibili i primi ri-sultati da cui potrebbe di-scendere una tecnica inno-vativa per aumentare la qua-lità del riso italiano.

Riso bianco 0,20

Riso semigreggio e riso parboiled 0,25

Waffels, wafer e cracker di riso 0,30

Riso destinato alla produzione di alimenti per l’infanzia 0,10

Prodotto Arsenico inorganicomg/kg

TABELLA 1: LIMITI DI ARSENICO

INORGANICO NEL RISO

tStudi sulle relazioni tra

silicio e riso evidenzianodei vantaggi alla coltura

per una maggiorresistenza agli stress

tI risultati di questa primafase hanno evidenziatobuone prestazioni della

cenere di lolla e delbiochar di paglia di riso

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Page 5: Il Risicoltore (Giugno 2015)

TECNICA GIUGNO 2015 5

PROGETTO ERMES Preso in esame il periodo tra l’8 e il 20 aprile nell’area vicino al fiume Ticino

Comecambiano icampia iniziostagioneLe immagini offrono informazioni preziose sullo stato dei terreni, sulle lavorazioni e sulle coltivazioni

Alba L’Astorina, Alberto Crema,Irene Tomasoni*

Le immagini satellitari cheproponiamo in questa se-conda puntata si riferisconoa una porzione di territorioagricolo tra il fiume Ticino eAgogna, una zonadi territorioitaliano compresa tra Pie-monte e Lombardia nota perla sua tradizionale vocazionerisicola. Esse ritraggono icampi all’avviodella stagioneagricola e offrono informa-zioni preziose sullo stato deiterreni, sulle loro lavorazionie sulle coltivazioni di questoperiodo. Anche queste im-magini sono state elaboratenell’ambito del progetto eu-ropeo FP 7 ERMES (an EarthobseRvationModel based ri-cE information Service www.ermes-fp7space.eu), inquesto caso col supporto dei

r i c e r c a to r i d i s a rmap(www.sarmap.ch), che usa iltelerilevamento a supportodel monitoraggio risicolo.

La prima (A) è una classicaimmagine derivata da Goo-gle Earth, utile per avere iriferimenti geografici territo-riali, che presenta una vistagenerale sull’area di studioselezionata e che può riferirsia un qualsiasi periodo del-l’anno.

La seconda immagine (B)si riferisce alla stessa area,ma fornisce dettagli su

aspetti di carattere agrono-mico e colturale relativi allastagione in corso. Il periododi riferimento, infatti, è quelloche vadall’8 al 20 aprile 2015,esattamente a inizio dellastagione agricola e risicola diquest’anno.

L’immagine (B)è il risultatodell’elaborazione di una seriedi immagini SAR (SyntheticAperture Radar, da cui l'a-cronimo SAR), strumento ti-pico del telerilevamento co-siddetto “attivo”, e analizza icambiamenti intercorsi tra

un’immagine e l’altra. Il sen-sore che ha ripreso l’imma-gine è a bordo di Sentinel 1 ,ovvero il primo di una fa-miglia di satelliti lanciato dalProgramma europeo Coper-nicus con l’obiettivo di ga-rantire all'Europa un flussocostante e sistematico di da-ti sullo stato di salute delpianeta, a supporto delle po-litiche ambientali pubblicheeuropee.

Per leggere e interpretarele informazioni contenute inquesta immagine a falsi co-

lori bisogna conoscere lescale e le tipologie di coloreadottati. Nello specifico, learee urbanizzate (città di No-vara, Trecate, Cassolnovo,ecc.) hanno tonalità giallobrillante; ciò cheè stabilmen-te vegetato, tipicamente iboschi del Parco del Ticino earee già vegetate, è rappre-sentato in verde; le aree inblu corrispondono, invece,alle zone agricole che si pre-parano a essere seminate eche probabilmente sono sta-te livellate o allagate durante

il periodo analizzato. Le areearancioni rivelano invece zo-ne di suolo nudo sulle qualinon sono avvenuti cambia-menti tra l'8 e il 20 aprile.Infine le aree molto scure (onere) sono zone coperted'acqua, come le risaie al-lagate.

*Si ringraziano MircoBoschetti (IREA CNR),

Francesco Holecz e Mas-simo Barbieri (sarmap),

che hanno contribuito allarealizzazione di questonumero della rubrica.

IMMAGINE AImmagine Google Earth relativa ai territori lombardo-piemontesi a ridosso del fiume Ticino

IMMAGINE BImmagine SAR Sentinel1 relativa ai territori lombardo-piemontesi a ridosso del fiume Ticino. L’immagineriporta le tipologie di copertura del suolo registrate nel periodo dell’8-20 aprile 2015

Page 6: Il Risicoltore (Giugno 2015)

ECONOMIA6 GIUGNO 2015

PMA, siamo a livelli insostenibiliL’import di riso ha superato le 204 mila tonnellate negli ultimi sette mesi (+12%).A beneficiarne dovrebbero essere i produttori di Cambogia e Myanmar, invece...

Enrico Losi

In occasione del Comi-tato di Gestione del 30 apri-le 2015 la delegazione ita-liana ha presentato la situa-zione dell’import nell’Unio-ne europea di riso lavoratodai Paesi Meno Avanzati nelperiodo settembre 2014 –marzo 2015, evidenziandouna ripresa delle importa-zioni dalla Cambogia e unnotevole incremento del-l’import dal Myanmar.

Ad oggi, la situazione si èulteriormenteaggravata; in-fatti, da set-tembre 2014ad aprile 2015l’Unione eu-ropea ha im-portato ben204.512 ton-nellate di risolavorato daiPMA, tutte in esenzione daidazi, facendo registrare unincremento del 12% rispet-to allo stesso periodo del-l’anno precedente. DallaCambogia sono state im-portate 155.501 tonnellatedi riso lavorato, facendo se-gnare un calo di sole 2.800tonnellate (-2%) rispetto aun anno fa e sconfessandoquanto dichiarato dalle au-

torità cambogiane nel co-municato stampa pubblica-to a seguito dell’incontrocon i funzionari della Com-missione europea. Nel co-municato si affermava, in-fatti, che l’export di risocambogiano verso l’Unioneeuropea si era ridotto del30%.

Un dato estremamenteallarmante è quello relativoall’importazione di riso la-vorato dalla Cambogia delsolo mese di aprile che si èattestato al livello record di

27.588 tonnel-late.

La situazio-n e r i s u l t apreoccupanteanche relati-vamente al-l’ import dalMyanmar chenel periodos e t t em b r e

2014 – aprile 2015 ha fattosegnare un volume di45.240 tonnellate di riso la-vorato, in aumento di ben24.384 tonnellate (+117%)rispetto al medesimo perio-do dell’anno scorso. Poichéil Myanmar dispone di unpotenziale di esportazionecinque volte superiore aquello della Cambogia, so-no facilmente intuibili gli ef-

fetti dirompenti che talePaese potrà provocare sullarisicoltura europea.

La Commissione è con-vinta che nella campagnaattuale il mercato abbia rag-giunto un punto di equilibriosoddisfacente per gli attoridella filiera e che l’aumentodelle importazioni di riso la-vorato sia fisiologico in con-siderazione del calo produt-tivo di riso di tipo Indica nel-l’Unione europea.

Sul primoaspetto laCom-missione non considera chei costi di produzione sonoaumentati del 20%dal 2009al 2012, quindi è plausibileche siano aumentati ulte-

riormente dal 2012 fino adoggi, e non rileva che il prez-zo medio del riso indica ita-lianonella campagnaattualeè superiore di appena il 10%rispetto a quello registratonella scorsa campagna cherappresentava il valore piùbasso delle ultime quattroannate. Quindi, nonostantele attuali quotazioni, la col-tivazione del riso Indica ri-sulterà meno remunerativarispetto a quanto accadevaprima della completa libe-ralizzazione dell’import daiPMA che è avvenuta il 1°settembre 2009.

Inoltre, la campagna at-tuale è stata caratterizzata

dalla volatilità dei prezzi che,per definizione, determinaproblemi di tenuta del set-tore nel suo insieme.

Sul secondo aspetto evi-denziato dalla Commissio-ne europea, invece, non sipuò che essere d’accordo. Ilproblema èche l’aumen-to dell’importnon è dovutoa un incre-me n t o d e lconsumodi ri-so dell’Unio-ne europea,bensì alla ridu-zionenel 2014della produzione europeache è l’effetto diretto del-l’aumento delle importazio-ni dai PMA nell’ambito dellascorsa campagna. Poichénel 2015 è attesa un’ulte-riore e consistente riduzio-ne della superficie investitaa riso Indica, ne conseguiràun nuovo aumento dell’im-port per la prossima cam-pagna.

Al di là delle cifre, la Com-missione europea dovreb-be interrogarsi se sta con-seguendo l’obiettivo princi-pale del regime speciale afavore dei PMA che è quellodi sostenere lo sviluppo so-cio-economico delle popo-

lazioni di questi Paesi, per lopiù dedite all’attività agrico-la. In base alla notizia pub-b l i c a t a s u l s i t owww. p h n omp e n h p o-st.com la risposta non puòche essere negativa.

Infatti, il Primo Ministrodella Cambogia ha invitato ipropri governatori provincia-li a porre rimedio alla col-lusione tra funzionari pub-blici e gli operatori commer-ciali, soprattutto di Paesiconfinanti (anche la Thailan-dia?), finalizzata a compri-mere i prezzi delle commo-dity agricole cambogiane,

tra le quali fi-gura il risone.A farne le spe-se sono pro-prio i produt-tori agricoliche, invece,dovrebberoessere i veribeneficiari delregime spe-

ciale a favore dei Paesi Me-no Avanzati.

Queste informazioni nonfanno altro che confermarequanto sostenuto dall’Italianel proprio dossier di richie-sta di attivazione delle mi-sure di salvaguardia nei con-fronti del riso lavorato im-portato dalla Cambogia.

Se la Commissione con-tinuerà amantenere questoatteggiamento attendista, ilsettore risicolo europeo ver-rà sacrificato per avvantag-giare gli operatori commer-ciali asiatici, per lo più diPaesi che non rientrano nel-la lista dei PMA. Oltre aldanno anche la beffa!

tNella sua analisi la

Commissione europeanon tiene conto

degli aumenti dei costidi produzione

tNel periodo settembre2014 – aprile 2015 dalMyanmar sono arrivate45.240 tonnellate di riso

lavorato (+117%)

204.512182.899

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

200.000

220.000

Set.2014 - Apr.2015 Set.2013 - Apr.2014

Import Ue di riso semilavorato e lavoratodai PMA

(dati espressi in tonnellate)

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Page 7: Il Risicoltore (Giugno 2015)

VARIE GIUGNO 2015 7

LIVORNO FERRARIS La fase finale del concorso si è svolta lo scorso 20 maggio alla Tenuta Torrone della Colombara

Centinaia di studenti per “Mercoledì Riso”La vittoria è andata alla classe IV della scuola elementare “Collodi” di Treviso composta da bambini di 17 nazionalità

Le porte di Expo 2015 siapriranno per la classe IVdella scuola elementare“Collodi” di Treviso, unaclasse davvero speciale,composta da bambini di 17nazionalità diverse. Sono lo-ro i vincitori della prima edi-zione di “Mercoledì Riso”,conclusasi lo scorso 20maggio alla cascina Torronedella Colombara, a LivornoFerraris, nel Vercellese.

Oltre 200 bambini, di die-ci classi della IVelementare,provenienti da Francia, Ro-mania, Spagna e Italia, ac-compagnati dagli insegnan-ti, hanno vissuto l’epilogofestoso di un progetto cheha coinvolto 1.895 studentidi quattro continenti, 180 in-segnanti, 103 classi, di 13regioni e 32 province. “Mer-coledì Riso” è un progettopromosso da Acquerello ilRiso e Slow Food, una verae propria sfida culturale, conl’obiettivo di aiutare i bam-bini a mangiare meglio econ l’invito alle famiglie ealle scuole di tutta Europa,di preparare un piatto a basedi Riso almeno un giornoalla settimana, il mercoledì,perché il riso fa bene e un’a-limentazione corretta dalpunto di vista nutrizionalenon ne può prescindere.

Tra tutti i lavori presentati,gli autori dei dieci migliorisono stati invitati alla TenutaTorrone della Colombara diLivorno Ferraris per parte-cipare alla giornata conclu-siva. Piero e Maria NavaRondolino li hanno accolti incompagnia di Carlo Petrini,presidente di Slow Food,Padre Enzo Bianchi, prioredella Comunità monasticadi Bose, Valentina De Poli,direttore di Topolino, LucaMercalli, presidente dell’As-sociazione nazionale me-teorologi, Antonio Carluc-cio, ambasciatore della cu-cina italiana in Gran Breta-gna, e Stefano Maffeo, ani-ma entusiasta dell’Associa-

zione “Arc-en-Ciel”.Tutti sono stati protago-

nisti di una bellissima gior-nata di festa, benedetta daun esclusivo raggio di sole,sotto il quale la giuria, riunitanello splendido prato delcortile della cascina, ha as-saggiato i piatti, preparatidai ragazzi in collaborazionecon gli allievi dell’Istituto al-berghiero di Trino Vercelle-se, nel rispetto delle ricettein concorso.

La giornata è iniziata conuna conferenza nel corsodella quale Piero Rondolinoha tracciato le linee del pro-getto. «Non pensavo che irisultati potessero giungerea tale livello – ha detto Ron-

dolino – abbiamo curato ilnostro lavoro nei minimidettagli e grazie alla colla-borazione degli insegnantioggi siamo qui a vivere unevento dallo straordinariovalore culturale».

«Io sono cresciuto con ilriso – ha sostenuto padreEnzoBianchi – ricordo lamiainfanzia nel Monferrato, ri-cordo le ore passate a pulireil riso dai sassi primadiman-giarlo in minestra. Il nostrovino era merce di scambioper avere il riso dal Vercel-lese e l’olio dalla Liguria. E ilriso arrivava il martedì, non ilmercoledì. Oggi riportare ibambini al senso del cibo edella condivisione è un’azio-

ne centrale se vogliamoavere parte nella loro edu-cazione».

“Mercoledì Riso” avrà unseguito a fumetto: Topoli-no!. Lo ha dichiarato il di-rettore Valentina De Poli:»Una storia sul riso? Lo pro-metto! Anche perché nonsarebbe la prima volta chenelle nostre amatissimestorie il cibo assume un va-lore condiviso. La nostrastoria è chiara: nelle casedove entra, Topolino lo leg-ge tutta la famiglia. Per que-sto siamo consapevoli diparlare a tutte le età. E poi, ilmercoledì è anche il giornoin cui Topolino esce in edi-cola e quindi…».

«Oggi la situazione ali-mentare soffre di ignoranzadiffusa – ha concluso CarloPetrini - e i bambini sonoun’importante risorsa per ri-portare al centro della fa-miglia l’attenzione per il ci-bo. Un progetto come“Mercoledì riso” è prezio-so, perché unisce i bambinia un prodotto della terra».

.

ABC DELLA FILIERA

Occhio al magazzinoA cura dell’Area Mercati

Il registro dimagazzino -modello O e la relativa denunciamensile deimovimenti – modello D5bis devono essere compilati da tutti i detentoridi riso greggio, esclusi i produttori, che non svolgono attività ditrasformazione. Questi soggetti sono tenuti a registrare tutte le ti-pologie di movimento relative al riso greggio: acquisti, vendite, ope-razioni in conto deposito, ecc., relative sia a prodotto nazionale sia aprodotto di provenienza estera. Nel registro devono risultare tutti imovimenti di merce ascrivibili alla ragione sociale, anche se non vi èstato il passaggio fisico della merce stessa nei suoi locali. Il registrodeve essere numerato e vidimato, come previsto dalle norme delCodice Civile. La denuncia deve essere presentata una volta al meseall’Ente Nazionale Risi, con l’indicazione delle giacenze detenute. Dallasomma dei movimenti di carico e scarico effettuati dall’inizio dellacampagna e registrati nel registro O, a fine campagna l’operatore puòricavare la rimanenza di prodotto presente in magazzino che dovràessere comunicata ad Ente Risi, che provvederà a trasmetterla allaCommissione EU ai sensi del regolamento n. 1709/2003. Sul sito webdell’Ente (area operatori – procedure amministrative) sono disponibiliistruzioni dettagliate per la tenuta del registro e la presentazione delladenuncia mensile.

. .

ALLA COLOMBARAA sinistra, la classe IV della scuolaelementare “Collodi” di Treviso,composta da bambini di 17 na-zionalità diverse, che ha vinto laprima edizione di “Mercoledì Ri-so”. Sopra, i relatori intervenuti al-l’incontro conclusivo, svoltosi loscorso 20 maggio alla cascina diLivorno Ferraris

Mario Francese eletto ai vertici dell’AiriCambio ai vertici per l’Airi, l’Associazione delle

industrie risiere italiane: nel corso dell’ultima as-semblea sono state rinnovate le cariche sociali per ilbiennio 2015-2016.

Presidente è stato nominato Mario Francese (nellafoto), amministratore unico del Gruppo Euricom s.p.a.di Valle Lomellina (Pv), nonché amministratore de-legato della controllata Curti s.r.l.: succede a MarioPreve, presidente della Riso Gallo spa di Robbio (Pv),che non ha rinnovato la propria candidatura dopo 13anni di mandato. Vice presidente è stato elettoGiovanni Vignola, amministratore Unico della RiseriaVignola Giovanni s.p.a. di Balzola (Al).

Lo stand dell’ENR alla Fiera di PaulloSettant'anni fa, a Paullo (Mi), av-

veniva una selezione di Riso Carnaroli.Per far conoscere questo evento allapopolazione, il 9 e 10maggio si è svoltala Fiera di Primavera a cui ha par-tecipato anche l’Ente Nazionale Risiche per l’occasione ha esposto unamacchina del riso con relativa dimo-strazione. E’ stata allestita anche larassegna fotografica “Underwater far-ming”, volutadall’EnteRisi per spiegareil delicato equilibrio tra la realtà risicolae l’ambiente in cui si coltiva il riso.

Page 8: Il Risicoltore (Giugno 2015)

SPECIALE EXPO8 GIUGNO 2015

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L’EVENTO Al padiglione “Cibus è Italia” la prima serata organizzata dall’Ente Nazionale Risi

Il riso, che spettacolo! Di stoCucinato dallo chef “Balìn” è stato apprezzato da circa 160 invitati, la

Dal cinema alla dieta, dal consumodi acqua alla cucina, il riso èprotagonista in diversi ambiti.All’Expo, nel padiglione diFederalimentare, se ne sono potuteapprezzare le diverse caratteristiche

Giuseppe Pozzi

Sappiamo benissimo chenon basta uno squisito “ri-sotto Carnaroli con asparagie seirass” cucinato dalbuon “Balìn” per convince-re il mondo ad apprezzare ilnostro riso. Ma siamo al-trettanto convinti che, setutti ne potessero gustareuna paio di forchettate,avremmo più che qualchechances. Così come siamocerti che serate come quel-la organizzata dall’Ente Na-zionale Risi, lo scorso 22maggio all’Expo, sulla ter-razza del padiglione “Cibusè Italia”, possono esseremolto utili a questo scopo.Erano presenti circa 160 in-vitati, la maggior parte deiquali giornalisti, riuniti ad as-saggiare le prelibatezze pro-poste dallo chef Angelo Sil-vestri, in arte “Balìn”: ini-ziative come questa pos-sono davvero fare la diffe-renza perché permettono di“toccare con mano” - e colpalato - la qualità del risoitaliano. Altro che il riso inbianco consigliato dal me-dico per il malato di turno!Bensì un prodotto unico, sa-lubre e versatile, vera ec-cellenza del made in Italyche va tutelato.

E’ il messaggio che i varipersonaggi intervenuti han-no cercato di lanciare dalpalco rispondendo alle do-mande del simpatico Patri-zio Roversi, mattatore dellaserata-spettacolo, che si èmosso disinvoltamente trale pentole di Balìn e i mes-saggi del governo italiano

La priorità? Tutelarci dalle importazioni dei PMAIl viceministro Olivero e il presidente Formigoni convinti di questa necessità. E Francese rilancia per un progetto strategico comune

Prima di tutto va tutelato! Messaggiochiaro quello lanciato dai vertici dell’EnteNazionale Risi, il commissario straordinarioPaolo Carrà e il direttore generale RobertoMagnaghi: se il mercato europeo verràinvaso dal riso della Cambogia o del Myan-mar, per le nostre coltivazioni sarà la fine.«La concorrenza di questi Paesi sta di-ventando insostenibile - ha denunciato Ma-gnaghi - La superficie delle coltivazioni de-dicata ai risi indica si è già ridotta di circa40mila ettari. Andando avanti di questopasso - è la triste previsione del direttoredell’Ente Risi - i nostricoltivatori saranno co-stretti a ridurre le super-fici dedicate a questa col-tura».

Un appello sentito che irappresentanti del Gover-no e del Parlamento pre-senti alla cena, il vice-ministro delle Politicheagricole Andrea Olivero, eil presidente della Com-missione Agricoltura diPalazzo Madama, il se-natore Roberto Formigo-ni, sembrano avere cor-rettamente recepito.

«Stiamo lavorando, a li-vello internazionale e al-l’interno delle leggi vigen-ti, per difendere il nostro riso di qualità», haesordito Formigoni. Che poi si è lasciatoandare ai ricordi di un viaggio in Cina con gli

imprenditori risicoli lombardi, talmente bravie con un prodotto così eccezionale cheavevano venduto il riso persino ai cinesi:«Che è come riuscire - ha con-cluso Formigoni - a piazzare ilghiaccio agli eschimesi».

Certo è che se a pari condizioniil nostro riso è nettamente il mi-gliore e viene venduto in tutto ilmondo, quando le condizioni cam-biano e gli altri risi possono con-tare su dazi agevolati o addiritturanulli, le cose cambiano. «E’ per

questo che dobbiamospiegare all’Europaquello che sta capitan-do - ha detto Olivero -Negli scorsi anni, at-traverso la Pac, l’Unio-ne europea ha giusta-mente finanziato inmodo consistente ilsettore del riso perchécrescesse. E le imprese hannoscommesso su questo settore.Ora non si può buttar via quantofatto e abbandonare il compartoproprio quando di trova ad af-frontare le problematiche dellaglobalizzazione. Sarebbe una fol-lia: e noi faremo di tutto perimpedirlo».

Ma non basta fermare l’inva-sione di riso dai Paesi Meno Avanzati. Due leazioni che il viceministro alle Politiche agri-cole indica come necessarie. «Sotto la guida

dell’Ente Risi occorre innanzitutto promuo-vere il valore del riso italiano - ha insistito - Lesue qualità non sono abbastanza cono-

sciute, nemmeno in Ita-lia. Si deve affrontare unasfida complessa: portareavanti un’azione coordi-nata di riconoscibilità delnostro prodotto».

Ma non basta. A fiancoa questa promozione«c’è da fare un’azione diriordino dell’intera filieraperché abbiamo modelliorganizzativi che nonsempre sono all’altezza -non ha nascosto Olivero- Un lavoro anche di ra-zionalizzazione che si staportando avanti».

Su questo tema è in-tervenuto anche MarioFrancese, amministrato-

re delegato di Euricom e neopresidentedell'Airi, l’Associazione delle industrie risiereitaliane. «Nel nostro settore stiamo attra-versando un momento dove vedo più ombreche luci - ha sostenuto - Sono però convintoche ne possiamo uscire, tutti insieme, conun progetto strategico di medio-lungo pe-riodo». Le ombre più scure sono proprioquelle determinate dalle importazioni daiPMA. «I tecnici hanno fatto il loro lavoropresentando i risultati a Bruxelles - hacontinuato Francese - Ora tocca alla politicaintervenire»

all’indirizzo di Bruxelles, trale qualità organolettiche chefanno del riso un prodottoparticolarmente adatto an-

che ai malati con allergie,celiachia in testa, e lo straor-dinario excursus nel cinemaitaliano dove il riso ha avuto

ruoli diversi e caratteristici.La speranza è che queste

peculiarità diventino ancheinformazione e possano

raggiungere tutti i consu-matori, perché apprezzaremaggiormente il riso fa si-curamente bene a chi lo

coltiva e lo lavora, ma, as-saggiando i piatti di Balìn, faun gran bene anche a chi lomangia.

. ..

Gironi e ilCentroRicerchesulRiso Gargano e il ruolo dell’acqua L’imprenditrice Natalia BobbaProtagonista della serata anche il Centro Ricerche

sul Riso, fiore all’occhiello dell’Ente Nazionale Risi. Ildirigente Romano Gironi ne ha illustrato le attività, inparticolare quella della banca del germoplasma diCastello d’Agogna che conserva il patrimonio geneticodelle tante varietà di riso, fondamentale per la ricerca.«Oggi ci sono ben 207 varietà di riso iscritte alRegistro nazionale - ha ricordato Gironi - Quellecoltivate sono 117 di cui una ventina rappresentanocirca l’80% della coltivazione nazionale».

Ciò non toglie che qualcosa sia cambiato nellacoltivazione. «Oggi le piante di riso sono molto basse- ha continuato Gironi - negli anni ‘60, invece, eranomolto alte perché non c’erano gli erbicidi, si facevanoi covoni e serviva la paglia per le stalle».

Che non cambia è la nostra qualità. «Per cucinare inostri risotti non ci sono altri prodotti che ci battano -ha concluso il dirigente del Centro Ricerche sul Riso -E vengono coltivati solo qui».

Nella coltivazione del riso un ruolo di primo piano loriveste l’acqua. Ma guai ad accusare gli agricoltori,come molti sono soliti fare, di sprecare questo beneprezioso. «Anche qui all’Expo il riso veniva messosotto accusa - ha spiegato Massimo Gargano, di-rettore generale dell’Associazione Nazionale Consorzidi Tutela gestione Territorio e Acqua Irrigue - Invece,occorre fare un passo culturale e spiegare che il risonon consuma acqua, ma la usa e la ridà».

Non solo. Gargano, che ha ricordato come da treanni si stia portando comunque avanti un progetto chesta dimostrando come si possa risparmiare grandiquantità di acqua in agricoltura, e ha sottolineato altriimportanti ruoli che riveste la risaia: dalla salvaguardiadella biodiversità alla prevenzione delle alluvioni fino alruolo di incentivo alla costruzione, soprattutto nelpassato, di canali irrigui. «Senza dimenticare che dovec’è risaia, spesso c’è un parco», ha concluso Gar-gano.

In risaia si trovano tante donne. Ma non più leclassiche mondine immerse nell’acqua e piegate araccogliere le malerbe. Ci sono, invece, tante impren-ditrici comeNatalia Bobba, presidente dell’associazione“Donne e Riso”. «Quelle lavoratrici erano fondamentali -ha esordito -mentre con l’introduzione degli erbicidi nonsono state più necessarie. Oggi, invece, la nostra as-sociazione raccoglie un’ottantina di donne legate almondo del riso e che lo vogliono far conoscere ecrescere». E da buona imprenditrice ha spiegato le variefasi che impegnano nella coltivazione, dal livellamentodelle terre, oggi operazione meno complessa dopol’introduzione dei laser, alla divisione delle camere dirisaia «molto più grandi di anni fa», fino al «determinanteuso dell’acqua».

Per finire, poi, in cucina. E Natalia Bobba ha volutoricordare il Risotto del Decennale proposto dalla suaassociazione che ha appena compiuto dieci anni di vita.

ROBERTO FORMIGONI

ANDREA OLIVERO

Page 9: Il Risicoltore (Giugno 2015)

SPECIALE EXPO GIUGNO 2015 9

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per far conoscere questo straordianrio alimento

oria e di bontàa maggior parte dei quali giornalisti

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Una storia antica e modernaUna storia antica, ma che si può raccontare con

metodi moderni. Come quella del riso e del suoprodotto in cucina, il risotto, All’incontro dell’EnteRisi ne ha parlato Alberto Salarelli (nella foto),scrittore e docente di Bibliografia e Biblioteconomiaall’Università di Parma. In breve tempo ha fatto unexcursus che ha però messo in evidenza la mo-dernità di questo piatto che ha trovato nei Savoia i piùgrandi ambasciatori della storia del risotto. «Loamavano alla follia - ha detto Salarelli - e lo pro-ponevano in ogni occasione».

Dal passato all’attualità. A proposito di storia,durante la serata è intervenuto anche GiuseppeFerraris, dell’associazione “Liberi di Scegliere onlus”,che ha presentato “Fiabe di riso”, un volume illustratoper bambini, completo di Dvd con cartone animatoannesso, che racconta la storia vera di un chicco diriso che diventa un alimento indispensabile per ilprotagonista della vicenda.

I numerosi ospiti intervenuti alla serataorganizzata all’Expo dall’Ente Nazionale Risisulla terrazza del padiglione “Cibus è Italia”Le foto sono di Andrea Cherchi - Vercelli

Tra cinema, informazioni ai consumatori e dieteCinema e riso. Un binomio non

proprio amichevole. A dirlo è statoGiorgio Simonelli (nella foto), do-cente di Giornalismo radio-televisivo all’UniversitàCattolica di Milano e opi-nionista della trasmissione“Tv Talk” di Rai 3. «Al con-trario di altre coltivazioni, ilcinema non è un grandis-simo amico del riso - haesordito - In questo ambitoil riso è legato al lavoro, allafatica dei campi». “Risoamaro” insegna...

Come cibo, invece, viene pre-sentato sostanzialmente in due mo-di. Ha un valore simbolico ne “I setteSamurai” del giapponese Akira Ku-rosawa, film cardine della cinema-tografia mondiale, segno di alleanzatra i samurai e i contadini del vil-laggio che difendono. E’ invece un

prodotto “incompreso” in “Big Ni-ght”, diretto nel 1996 da StanleyTucci e Campbell Scott. E’ la storia di

due fratelli italiani che vo-gliono sfondare in Americacon un ristorante fedele allavera cucina italiana: sonotalmente corretti e precisiche non vengono capiti. «Ilriso, insomma -ha concluso Si-monelli - è il gran-de incompreso eha difficoltà ad af-

fermarsi nel mondo cine-matografico».

Dove, invece, è partico-larmente apprezzato è su“giallozafferano”, il sitocreato da Sonia Peronaciche cerca di semplificare anche lericette più complicate. A lei è toc-cato il compito di invitare i con-

sumatori a informarsi su cosa met-tono nel carrello e i produttori aspecificare quale piatto si può cu-cinare con quel riso «per far capirealla gente cosa sta comprando».

Attenzione che deve essere an-cora più alta per chi soffre di de-terminate allergie, celiachia in pri-mis. A questo proposito, molto in-

teressante è stato l’inter-vento della nutrizionistaMariangela Rondanelli (nel-la foto a sinistra) che hadefinito il riso come «l’a-limento meno allergizzan-te, una vera terapia soprat-tutto per chi è intollerante alglutine». La dietologa hapure evidenziato le carat-teristiche nutrizionali di

questo prodotto che, infatti, «è in-serito da subito nell’alimentazionedei bambini».

Page 10: Il Risicoltore (Giugno 2015)

IL RISO IN CUCINA10 GIUGNO 2015

L’INTERVISTA Fabrizio Schenardi, di origini torinesi, è lo chef del “Four Seasons” nella cittadina della Florida

Tra le attrazioni diOrlando (Usa) c’èanche il riso«Se educati, gli americani o comunque gli stranieri in genere si dimostrano attenti estimatori del risotto»

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La ricetta

Chi

è

Fabrizio Schenardi, nato di Rivoli, studia all’alberghiero “Ravizza” diTorino , diplomandosi in “Arti Culinarie”. Fluente in Inglese, Italiano,Francese, Spagnolo ha lavorato al al St. RegisMonarchBeachResort andSpa a Dana Point in California, al BeverlyWilshire di Los Angeles, al FourSeasons Resort Maui. In Italia, appena diplomato, è all’ Hotel Europa diRapallo e al Forte Village in Sardegna. Da oltre vent’anni all’estero, tornain Italia di frequente. L’ultima volta lo scorso aprile per ricevere al castellodi Grinzane il riconoscimento che l’Accademia Italiana della Cucina(delegazione di Torino) consegna dallo scorso anno in memoria del-l’accademico Paolo Bertani allo chef italiano che all’estero promuova lepeculiarità e i piatti del Bel Paese. L’apprendistato in Sardegna, gio-vanissimo e fresco di diploma, è stato lo star up per guardare poi allecucine importanti di hotel di lusso aNewYork, inGiamaica e aDanaPoint(California). Esperienze importantissime che lo hanno portato, nel 2010dal Renaissance Tampa Hotel in Florida al Four Seasons di St. Louis.AlFour Seasons di Saint Louis e il suo raffinato ristorante denominatoCieloè diventato un sicuro punto di riferimento per chi ama mangiare cibi diqualità. Ad inizio 2014 il passaggio al Four Seasons di Orlando comeexsecutive chef con la qualifica ulteriore di supervisore di tutti i ristoranti(ben sei) che richiamano turisti da tutto ilmondo. L’Orlando Four SeasonsResort è il più Four Seasons nelle Americhe, 40.000 piedi quadrati dispazi ristorazione e 444 camere per gli ospiti.

Paoletta Picco

Proseguono, neimesi de-dicati a Expo – Milano, leinterviste de “Il Risicoltore”agli chef italiani che difen-dono all’estero l’eccellenzadella cucina tricolore. DopoAlberto Fumagalli (Eden Lu-gano) andiamonientemenoche inFlorida, aOrlando, perincontrare Fabrizio Schenar-di, torinese di origine, daoltre vent’anni fuori Italia.Orlando fonda la propriaeconomia sul turismo. Ed èmeta ogni anno di decine dimilioni di persone. Meritodelle innumerevoli attrazioniche offre a cominciare daiparchi-divertimento consi-derati tra i più grandi e bellidel mondo (i sei parchi diWalt Disney World, gli Uni-versal Studios Florida, Islan-ds of Adventure, Sea WorldOrlandoeLegolandFlorida).A circa un'ora e mezza diauto (ma ben collegato an-che da navette gratuite inpartenza daOrlando) c'è poiil parco a temaBushGardenAfrica, un vero paradiso pergli amanti dei roller coa-sters. Accanto ai parchi, ver-

so la Costa Atlantica dellaFlorida, anche il KennedySpace Center (NASA) nelquale si possono ammirarealcune navicelle spaziali ori-ginali e le rampe di lanciodegli Shuttle e, sempre apoco più di un’ora di autoanche le meravigl iosespiagge dell’Atlantico. Otti-mi hotel e resort comple-tano l’offerta. Quello direttoda poco più diun anno daFabrizio Sche-nardi, il FourSeasons diOrlando Di-sneyland, èquasi una cit-tà inminiaturacon fam i l yplay ground,campi da mi-nigolf sceno-grafici e ben curati, risto-ranti, dinner shows, lunapark di intrattenimento conattrazioni da brivido.

Lei è Executive chefprofessionale con più divent’anni di carriera ma-turati in locali di lusso. E’specializzato in aperture

di ristoranti e concept. AOrlando questa sua abi-lità si è perfezionata conl’apertura di ben sei nuoviristoranti.

«Sì», risponde di getto altelefono da Orlandomentreci spiega – sono le 17 oraitaliana – che la sera pre-parerà con le sue mani unacena speciale per alcuniospiti). «Mi sento da sem-

pre amio agioin qualsiasi re-parto della cu-cina e capacedi guidare unristorante alsuccesso cu-linario e finan-ziario. Certo,l’aver abbina-to un ruolo dimanagementa quel lo d i

chef ha davvero complicatola giornata e raddoppiatol’impegno. Trovo tuttaviaquesta nuova sfida interes-sante e stimolante ancheperché posso comunque la-vorare in cucina tutte le vol-te che lo desidero.

Più che in cucina do-vremmo dire “nelle cuci-ne”. Non si è detto che aOrlando ha realizzato bensei ristoranti?

«Sì, si tratta del Ravello,del CapaSpanish steak hou-se, del PB&G”American, delPlancha Latin American, delThe Lobby Bat, del LicketySplit, a cui si aggiungono 3bar e 2 gelaterie, e ben4.000 metri quadrati di spa-zio per banchetti. Il Ravello èla mia punta di diamante,quello dove si viene spe-cificatamente a mangiareitaliano.

Al Ravello propone risie risotti? E primadi tutto alei piace cucinare il riso?

Ho sempre amato il riso equindi amo anche cucinarloeproporlo.Ricordo i risotti aifunghi porcini che cucina-vano in famiglia la nonna e lamamma e che – se di sta-gione – mangio ancora vo-

lentieri in Italia. Amo cuci-nare in genere il risotto cheal Ravello cambia ogni gior-no. Certo non è facile farsempre apprezzare a unaclientela così varia comequella che arriva a Orlando ilmessaggio che il risotto piùè classico (al pesce o allacarne) più è buono. Capita,infatti, che non tutti i com-mensali capiscano il “fasci-no” di un risotto al fumettodi pesce o di un risotto concarni bianche o rosse in ab-binamento. Quando si parla

di riso o risotto, si sa, glistranieri pensano sempre alrisotto cake, spesso tre cen-timetri che fanno cuocere alforno. Invece, se educa-ti…»

Se educati?«Se educati gli americani

o comunque gli stranieri ingenere si dimostrano atten-ti estimatori del risotto. Cer-to, come ho anticipato, ri-sotti semplici non partico-l a r m e n t ecomp less i ,qu i nd i converdure fre-sche. Il segre-to poi è nellacottura, so-prattutto se sitratta di cuci-nare un risot-to per moltis-simi coperti.In questo caso precuocio ilriso per 7 minuti, lo facciosaltare conun tritodi cipolla,aggiungo vino bianco o ros-so a seconda della ricetta eproseguo la cottura con bro-do vegetale. Poi, se so diavere davanti ospiti che vo-gliono capire davvero la cu-cina italiana, fermo la cot-tura a 18minuti; altrimenti laprolungo. E’ inutile insistere

sul concetto del riso all’on-da quando chi lo mangia siostina a non capire».

Al Ravello che tipo dicucina italiana si aspet-tano?

«Una cucina semplice,saporita, nella quale il risopiace anche sotto forma didessert sulla reminescenzadell’Enghlish pudding, des-sert per i quali uso varietàpiccole e tonde come il San-

t’Andrea o ilsuperato Ba-lilla. Piaceme-no, invece, ilgelato di risoche ho prova-to a proporree che, a dif-ferenza deltradiz ionalegelato italiano(ne facciamo

300 litri al giorno) non pareessere così apprezzato».

Il suo staff impara a cu-cinare italiano e ha im-parato ad amare il riso?

«Lo staff ha imparato aamare e cucinare il riso. Cer-to è uno staff numerosis-simo. Dirigo ben 14 chef, 86cuochi. In tutto, siamo in102 (compresa la segreta-ria, figura insostituibile).Una troupe numerosa conla quale faccio incontri pe-riodici, ma che ha un pregioinnegabile: tanta voglia dilavorare e di imparare. Adogni mia richiesta, infatti,anche dopo dodici ore dilavoro, la risposta di ognimio collaboratore è: “Okchef, go on…”».

Un’ultima domanda?Resterà negli Stati Uniticon quali obiettivi?

«Continuare la mia car-riera nel mondo della risto-razione come executive,aiutando nuovi talenti a cre-scere e diventare chef,mantenendomi aggiornatosu nuove mode e tecniche;impegnandomi a mantene-re alto nel mondo il nomedella cultura e cucina Ita-liana».

t«Ho sempre amato il

riso e quindi amo anchecucinarlo e proporlo.

Ricordo i risotti ai funghiporcini che cucinavano

in famiglia la nonnae la mamma»

Risotto con gamberoni americani, spi-naci e nero di seppia.

Ingredienti per 4 persone400 g di riso Carnaroli, 2 cl di buon vino

bianco secco, 1,5 litri di buon brodo vegetalemolto caldo, 80 g di cipolla tritata finemente,20 g di sedano tritato finemente, 80 g diburro, 60 g di olio extra vergine d’oliva, 60 gdi Parmigiano grattugiato, 200 g di spinaciben lavati, 50 g di foglie di prezzemolo.

EsecuzioneSbianchire per unminuto in acqua bollente

e non salata gli spinaci con il prezzemolo;scolare e raffreddare immediatamente nel-l’acqua ghiacciata, massare nel mixer fino aottenere una purè liscia e verde brillante. Farsaltare la cipolla con il sedano in una pentolaa fondo spesso con l’olio; dopo un paio di

minuti aggiungere il riso e tostare bene,continuando amescolare con un cucchiaio dilegno, bagnare con il vinoe fare evaporare. Poi ag-giungere un po’ di brodoe un cucchiaio di purè dispinaci. Continuare a cuo-cere per circa 12 minutiaggiungendo il brodo po-co alla volta e tutta la purèdi spinaci; cuocere an-cora per 3-4 minuti emantecare con il burro e ilParmigiano, assaggiare eaggiungere sale solo senecessario.

Per i gamberoni (12gamberoni puliti, 15 fo-glie di basilico, 2 scalogni affettati): farmarinare i gamberi con il basilico un po d’olio

extra vergine d’oliva per 2 ore, far saltare inpadella con il suo olio fino a quando sarannocotti e aggiungere sale e pepe.

Per guarnire il piatto, salsa al nero diseppia: 50 g di salsa di pomodoro fresco

molto calda aggiungervicirca 5 g di nero di seppiae passare al mixer fino aottenere una salsa liscia enera. Passare altri 50grammi di salsa di po-modoro calda al mixer finoad avere una salsa liscia.Far marinare per circa 1ora 100 g di pomodoroconcassè con 20 g di oliod’oliva e 10 g di basilicotagliato in julienne, salaree pepare.

Servire il risotto con so-pra 3 gamberoni, decorare

il piatto con le 2 salse e il pomodoromarinatosopra i gamberi.

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Risi preferiti«Amo in particolare

il Carnaroli e comun-que le varietà classi-che bianche - affermaFabrizio Schenardi -Non uso molto i risicolorati. Utilizzo moltovolentieri anche il Via-lone Nano (quando de-vo fare risotti per gran-di banchetti, ad esem-pio per 300-400 per-sone). Ho sperimenta-to anche il Gange, ilBaldo e amo molto ilLeoncino.

t«Propongo una cucina

semplice, saporita, nellaquale il riso piace anchesotto forma di dessertsulla reminescenza

dell’Enghlish pudding»

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GIUGNO 2015 11

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A cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

Bloc notes

COMMISSIONE EUROPEA Le conclusioni di uno studio sull’etichettatura dei cibi

No all'origine obbligatoria in etichettail riso èmeglio “made in Europe”?

L'indicazione obbligatoriain etichetta del Paese di ori-gine o del luogo di prove-nienza di prodotti come il ri-so, la passata di pomodoro,la farina, lo zucchero o il suc-co d'arancia non è la solu-zione ideale per l'Europa. Piùopportuna sarebbe un'eti-chettatura del tipo "prodottoin UE" oppure "in paesiExtra-UE". E' la conclusionedi uno studio della Commis-sione europea, previsto dalregolamento sull'etichetta-tura dei cibi 1169/2011, sul-l'opportunità di imporre perlegge l'indicazione di originesui prodotti alimentari nontrasformati,mono-ingredien-te e con ingredienti che rap-

presentanopiùdel 50%diunalimento. Secondo la relazio-ne, l'obbligo di un'etichetta-tura di origine riferita alla pro-venienza dall'UE o dai Paesiterzi sarebbe la "più appro-priata" per motivi di mercatointerno, costi per le impresee i consumatori e per evitarepratiche distorsive del com-merc io internaz iona le.Un'opzione che, comunque,non escluderebbe "l'etichet-tatura di origine volontariafatta a livello nazionale" neidiversi Stati membri. Il rap-porto, insieme ad altri sullostesso tema, saràoradiscus-so con il Parlamento e i Paesieuropei riuniti in Consiglio e"fornirà la base per future ini-

ziative in materia", spieganoin modo asettico fonti dellaCommissione. In realtà - l'e-

sito del rapporto fotografa lostatus quo - non c'è da aspet-tarsi cambi a breve. Ad oggi,a parte il sistema di qualità(DOP, IGP), le norme euro-pee sull'etichettatura di ori-gine si fermano a prodottiquali: olio d'oliva, manzo ealtri carni fresche, miele, or-tofrutta, vino, uova, pescenon trasformato, distillati e

pollame im-portato. In ge-nerale, un’ul-teriore estensione dell'indi-cazione del luogo di prove-nienza viene vista da Bru-xelles come qualcosa di inu-tile e costoso. Conclusioniche valgono, sebbene consfumature di-verse, per tuttigli studi sull'o-rigine in eti-chetta previstid a l r e g o l a-m e n t o1169/2011 sudifferenti tipo-logie di pro-dotto pubbli-cati. Alla fine del 2013, nelpieno dello scandalo sullacarne di cavallo spacciata permanzo e rinvenuta in prodottisurgelati e pronti all'uso, l'e-tichetta d'origine è stata boc-ciata per le carni trasformateperché troppo costosa perimprese e consumatori.

L'impostazione è stata so-stanzialmente confermatanel rapporto sul latte, lattecome ingrediente e su al-cune carni fresche "di nic-chia" (cacciagione, cavallo e

coniglio), e nelrapporto suiprodotti mo-no-ingredien-te. Questi dueultimi docu-menti doveva-n o e s s e r epubblicati en-tro la fine del2014, ma i l

cambio della guardia a Bru-xelles, con la CommissioneJuncker che ha sostituito ilcollegio presieduto da Bar-roso loscorsonovembre, e ladelicatezza di una materiache divide gli Stati membri ela filiera alimentare, sonosta-ti la causa del ritardo.

tLa Commissione

considera più opportunaun'etichettatura del tipo"prodotto in UE" oppure

"in paesi Extra-UE"

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Ogm, ipotesi chescontenta tuttiGli Stati dell’Unione europea liberi di vietare anche le importazioni

E' iniziato il dibattito europeo sullaproposta della Commissione di lasciareagli Stati la facoltà di vietare o limitarel'utilizzo sul proprio territorio degli Ogmimportati, anche se autorizzati a livelloUE. L'Esecutivo dell'Unione ha ipotiz-zato per l'import lo stesso impiantolegislativo della direttiva sulle coltiva-zioni entrata in vigore a marzo. Due ledifferenze sostanziali: i Paesi europeistavolta non hanno a disposizione unelenco di motivi "giuridicamente validi"per chiamarsi fuori (opt-out) e non po-tranno dichiarare la loro esclusioneex-ante,ma solo dopo il pronunciamentodell'UE. L'idea finora ha raccolto solocritiche. Da parte dell'industria biotech edi quella dei mangimi per i timori chel'iter autorizzativo proposto metta a re-pentaglio la fluidità del mercato interno.

Dalle organizzazioni ambientaliste e al-termondialiste perché non cambia inmodo sostanziale il processo di au-torizzazione a livello UE. Dai principalipartner commerciali europei in fatto diforniture di mangimi (Usa, Brasile eArgentina), che paventano complicazioniper esportare Ogm in Europa. Dallagrande maggioranza dei Paesi UE, an-che se ancora non ufficialmente, per ladifficoltà che comporterebbero a gestirela questione dal punto di vista tecnico epolitico a livello nazionale. Secondoquanto riferito dal presidente della Com-missione Ambiente del Parlamento eu-ropeo Giovanni La Via, gli eurodeputatistarebbero pensando a respingere laproposta. La decisione dei gruppi politiciè attesa nell'arco di un paio di set-timane.

ALLARME? Presentato il rapporto "The State of the Nature in the EU"

Agricoltura e ambiente, i nodi al pettineL'attività agricola con-

tinua a essere una delle"principali minacce" allaconservazione degli habi-tat naturali in Europa. Ilresponso è del rapporto"The State of theNature inthe EU" della Commissio-ne europea che, ogni seianni, fa il punto sullo statodi conservazione dellespecie e delle aree pro-tette dalla legislazioned e l l ' U E ( D i r e t t i v a147/2009 sugli uccelli eDirettiva 43/92 su habitatnaturali e specie selva-tiche). Il rapporto puntal'indice sulla modifica del-le pratiche colturali, l'at-

tività di pascolo intensivo,l'abbandono dei sistemipastorali e l'uso di fer-tilizzanti e pesticidi. Sulbanco degli imputati an-che le "modifiche dellecondizioni naturali" da par-te dell'uomo, con espli-cito e reiterato riferimen-to all'assetto idrologicodel territorio. Il quadro,tuttavia, non è a tinta uni-ca. Si riconoscono i suc-cessi in termini di tuteladella biodiversità ottenutiin diversi Paesi europeigraz ie a i programmiagro-ambientali e ai pro-getti LIFE. Ma si tratta diesempi e "casi" che non

sono abbastanza per fareuna tendenza. Per quelche concerne il networkdi siti di interesse comu-nitario Natura 2000, il rap-porto rileva che i governidi solito non sfruttano almassimo le opportunitàofferte dalle politiche asostegno dello svilupporegionale, della politicaagricola comune e daquella della pesca. Il rap-porto, corredato di appen-dici per paese, serve co-me punto di partenza perla prossima revisione dimedio termine della stra-tegia dell'UE per la bio-diversità.

Difesa integrata e disciplinari diproduzione

Arriva il SistemaNazionale diQualità perla produzione integrata (SQNPi). Secondoil Ministero delle politiche agricole, pressoil quale è stato presentato, dovrebbe cer-tificare i disciplinari agroambientali regio-nali già esistenti (seppure maggiormentearmonizzati). In pratica ci saranno 20 di-sciplinari regionali differenti, anche se do-vranno seguire le direttrici delle Linee gui-da nazionali. Una impostazione che preoc-cupa le impresee in particolare laGDOcheha bisogno invece di un sistema di pro-duzione integrata unico, semplice, omo-geneo e lineare. Il Sistema (SQNPi) pre-vede l’istituzione di un “marchio nazionaledi produzione integrata” e sarà controllatoda organismi di certificazione accreditati eda enti pubblici. La partecipazione al SQ-NPi sarà considerata obbligatoria per leaziende che aderiscono alle misure am-bientali dei prossimi PSR.

Agevolazioni PPC anche sultrasferimento dei fabbricati strumentaliquando costituiscono pertinenzedegli stessi terreni agricoli

L’Agenzia delle Entrate, con risoluzionen. 26 del 6 marzo 2015, a seguito di unarichiesta di consulenza giuridica in tema diagevolazioni fiscali per la piccola proprietàcontadina (PPC), ha fornito chiarimenti inmerito all’applicazione dell’agevolazioneanche al trasferimento dei fabbricati stru-mentali quando costituiscono pertinenzedegli stessi terreni agricoli. Più in par-ticolare, il dubbio interpretativo era sortoper quanto affermato nella circolare n. 2/E

del 21.02.2014 della stessa Agenzia, dove,in un caso prospettato di vendita di unfabbricato strumentale e di un terrenoagricolo a favore di un soggetto IAP, per ilquale ricorrevano le condizioni di cui alpredetto art. 2, c. 4 bis, era stato precisatoche l’agevolazione doveva intendersi ri-ferita solo al trasferimento del terrenoagricolo e non al fabbricato strumentaleche avrebbe scontato invece l’aliquota del9%. L’Agenzia, opportunamente, richia-mando il profilo oggettivo del regime age-volativo applicabile ai trasferimenti a titolooneroso di terreni e relative pertinenze,qualificati agricoli in base agli strumentiurbanistici vigenti, ha, invece, precisatoche al fine dell’individuazione del concettodi “terreni agricoli e relative pertinenze” vafatto riferimento al fondo rustico, intesocome appezzamento di terreno agricolocorredato da elementi strumentali (per-tinenziali) che caratterizzano il cosiddetto“fundus instructus” (terreno agricolo, fab-bricato rurale, macchinari, sementi, ani-mali, scorte, ecc.), cioè quel complesso dibeni strettamente legati al terreno. Quindiva applicato il medesimo trattamento pre-visto per il trasferimento dei terreni agricoliai fabbricati destinati all’abitazione dellepersone addette alla coltivazione della ter-ra, nonché dei loro familiari, ovvero alricovero degli animali, dei prodotti, dellescorte, degli attrezzi, etc., quandogli stessicostituisconopertinenzadei terreni esianoubicati sui terrenimedesimi. Il trattamentoagevolativo non si estende, tuttavia, aifabbricati strumentali di cui all’art. 9, c. 3bis, delD.L. n. 557/93, quandoper essi nonricorra il requisito pertinenziale.

Page 12: Il Risicoltore (Giugno 2015)

LO STATO DEL RISO12 GIUGNO 2015

RICE OUTLOOK/1 Le stime di maggio indicano che si arriverà a 482,1 milioni di tonnellate (+6,4 milioni)

Si prevede un incremento del raccoltoLa ragione è una rilevante espansione dell’area coltivata che si attesta a 161,9 milioni di ettari (+1,7 milioni)

Balzo significativo dellaproduzione globale di risoper il 2015/16: secondo leproiezioni del rapporto RiceOutlook di maggio viene sti-mata a 482,1 tonnellate, inaumentodi ben6,4milioni ditonnellate rispetto all’annopassato. Erano mesi in cui idati evidenziavano un su egiù poco indicativo, mentrequesto rialzo, dovuto soprat-tutto ad un’espansione del-l’area coltivata, è rilevante.

Effettivamente si amplial’areaglobale coltivata a riso,attestandosi nel 2015/16 a161,9 milioni di ettari, in cre-scita di 1,7 milioni di ettaririspetto all’anno scorso,mentre la resa media si sti-ma tocchi 4,44 tonnellateper ettaro.

In particolare, calcola il di-partimento dell’Agricolturastatunitense, la produzionedi riso nell’Asia del Sud sivaluta aumenti di 2milioni ditonnellate per un totale di152,4 milioni di tonnellate.L’India farà la parte del leonevisto che la sua produzionedovrebbecresceredi 1,5mi-lioni di tonnellate toccandoquota 104 milioni. Però, no-nostante il rialzo, la produ-zione dell’India è ancora incalo rispetto al record del2013/14 quando toccò i

106,5 milioni di tonnellate.La produzione del Bangla-desh si stima tocchi nel2015/16 il volume record di35 milioni di tonnellate diriso, l’1,4% in più rispetto al2014/15. Attestandosi a 12milioni di ettari, l’area col-tivata a riso nel Bangladeshè la più alta in assoluto. Laproduzione di riso del Pa-kistan nel 2015/16 si valutatocchi i 6,9 milioni di ton-nellate.

Incrementi significativianche nel Sud Est asiatico,dove la produzione di riso

dovrebbe raggiungere i118,2 milioni di tonnellate, il2% in più rispetto al recordtoccato lo scorso anno. At-testandosi a 19,8 milioni ditonnellate, la produzione diriso della Thailandia nel2015/16 si stima sia in rialzodel 6% rispetto alla produ-zionedel 2014/15. In aumen-to anche la produzione delVietnamchesi calcola tocchiil dato record di 28,2 milionidi tonnellate, 0,15 milioni inpiù rispetto all’anno prece-dente. L’Indonesia, il terzopiù grande produttore di riso

a livello mondiale, si valutapossa produrre nel 2015/1636,7 milioni di tonnellate, l’1per cento in più rispetto allascorsa campagna. Le Filip-pine, infine, si calcola rag-giungano nel 2015/16 il re-cord di 12,4 milioni di ton-nellate di riso.

Per quanto riguarda il con-sumo a livello globale, nel2015/16 si stima tocchi il da-to record di 489 milioni ditonnellate, quasi l’1% in piùrispetto all’anno passato.

Il rapporto Rice Outlookcalcola, inoltre, che la Thai-

landia si riconfermerà il prin-cipale Paese esportatoreper il 2016,con un volu-mevendutodi11 milioni ditonnellate diriso;mentre laCina s i do-vrebbe ricon-f e rm a r e i lmaggiore im-portatore, conun volume record di 4,7 mi-lioni di tonnellate (+4%). Incalo invece le importazionidell’Indonesia: nel 2016 si

stimascendanodel 12%perun totale di 1,1 milioni di

t onne l l a te .Quelle dellaMalesia nel2016 si calcolatocchino 1 mi-lione di ton-nellate. Perquanto riguar-da le esporta-zioni, quelledell’India nel

2015 si valuta siano in rialzodi 0,8 milioni di tonnellateper un totale di 9,8 milioni ditonnellate.

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Il riso indiano sbarca di nuovo in IranL'Iran quest’anno potrebbe riprendere

le importazioni di riso dall’India. Secondoquanto riporta il sito business-stan-dard.com, questa apertura al mercatopotrebbe permettere all'India di espor-tare riso basmati in Iran, una delle prin-cipali destinazioni per l'India per il risoaromatico. «A causa di scorte di riso ineccesso disponibili in Iran - ha spiegato ilministro indiano del Commercio e del-l'Industria Nirmala Sitharaman -, le au-torità iraniane hanno dovuto sospenderetemporaneamente ulteriori importazionidi riso dal resto del mondo da ottobre del2014. Questo divieto non è indicato peruno specifico Paese. L'Iran potrebbe

riprendere le importazioni di riso que-st'anno a seconda della produzione edella domanda interna». Nel 2013-14,l'India ha esportato riso basmati in Iranper un valore di 1,83 bilioni di dollari. Trafebbraio-aprile del 2015 è stato raggiunto1 bilione di dollari. L’Iran, riferisce ancorail sito business-standard.com, importasoprattutto da Pakistan, Portogallo, Cina,Emirati Arabi, America Latina, Tajikistan,Thailandia, Turchia, Oman e India. Il mi-nistero ha inoltre fatto sapere che ilgoverno indiano ha previsto nel bilancioper il 2015-16 circa 1.625 crore di rupieper sostenere il commercio estero epromuovere le esportazioni.

Usa, la produzione di riso rallentaMa risultano in significativa crescita il suo utilizzo, le scorte e le esportazioni

Cuba, risorse idriche insufficientiIl principale raccoltodi risodiCuba, che rappresentacirca il 60-70%

della produzione di riso del Paese ed è coltivato prevalentemente tramarzo e luglio, quest'anno potrebbe subire un calo a causa del-l’insufficienza delle risorse idriche. Secondo la Fao (Food & Agri-culture Organization), come riporta il sito oryza.com, le fasi dellasemina sarebbero state ostacolate dalla scarsa fornitura di acqua inparticolare nelle aree orientali del Paese. La Fao stima che nel 2015 laproduzione di risone raggiungerà quota 632mila tonnellate di risone,volume pressoché invariato rispetto al 2014. Una quantità stimata aldi sotto della produzione di risone calcolata dall’Usda, secondo cuiinvece la produzione di Cuba potrebbe toccare 700mila tonnellate.

Se a livello mondiale si registrauna crescita della produzione diriso, non altrettanto negli StatiUniti. Il rapporto Rice Outlook dimaggio stima tocchi 219milioni dicwt, l’1 per cento inmeno rispettoall’anno scorso. Un dato che è inlinea con la diminuzione dell’areacoltivata a riso, passata a 2,915milioni di acri, l’1 per cento inmeno rispetto all’anno preceden-te.

In particolare, la produzione diriso a grana lunga per il 2015-16 sistima tocchi i 162 milioni di cwt,dato quasi invariato rispetto a un

anno prima,mentre quella a granamedio piccola si calcola scendadel 3 per cento e tocchi quota 57milioni di cwt. Stabile la resa me-dia del riso statunitense, stimato a7.562 pounds per acro, dunquequasi invariato rispetto all’annopassato.

Incremento significativo per leforniture totali di riso: secondo ildipartimento dell’Agricoltura sta-tunitense, nel 2015/16 toccheran-no i 286,4 milioni di cwt (+3 percento rispetto all’anno passato).Altrettanto significativa la crescitadel le importazioni che, nel

2015-16, si stima raggiungano ildato record di 24,5 milioni di cwt,il 2 per cento in più rispetto al-l’anno precedente. In particolare,le importazioni di riso a grana lun-ga si stima tocchino il volume daprimato di 21 milioni di cwt, conun rialzo di 0,5 milioni rispetto alloscorso anno; le importazioni diriso a grana medio-piccola, inve-ce, si valuta tocchino i 3,5 milionidi cwt, dato quasi invariato rispet-to al 2014/15.

Segno positivo anche per l’u-tilizzo totale di riso statunitense:nel 2015/15 si stima tocchi i 239milioni di cwt, il 2 per cento in piùrispetto al l ’annoprecedente. L’utiliz-zo di riso a granalunga toccherà i 177milioni di cwt, conun rialzo del 3,5 percento rispetto al2014/15, mentrequello a grana me-dio-piccola si stimaraggiunga quota 62milioni di cwt. L’u-tilizzo totale domestico e residuonel 2015/16 si calcola tocchi i 131milioni di cwt, quasi il 2 per centoin più rispetto all’anno passato. In

crescita pure l’utilizzo di riso do-mesticoe residuoagrana lunga: sivaluta tocchi i 101 milioni di cwt, il3 per cento in più rispetto all’anno

passato. Viceversa,quello domestico eresiduo a grana me-dio piccola si stimascenda del 3 percento per un totaledi 30 milioni di cwt.

Per quanto riguar-da le esportazioni diriso statunitense nel2015/16 si calcolatocchino 108 milioni

di cwt, con un incremento del 3per cento rispetto all’anno pas-sato e il dato più alto dal 2010/11.Le esportazioni di riso a grana

lunga si valuta arrivino a 46milionidi cwt, con un rialzo del 4 percento rispetto all’anno passato e ilvolume più alto dal 2010/11, men-tre quelle a grana medio piccola siconfermeranno intorno ai 32 mi-lioni di cwt. Anche le esportazionidi riso grezzo si calcola restinoinvariate a 36 milioni di cwt.

Grande balzo, infine, per lescorte finali statunitensi: si calcolaaumentino del 10,5 per cento perun totale di 47,4 milioni di cwt, ilpiù alto dal 2010/11. Le scorte finalia grana lunga si stima tocchino i34,1 milioni di cwt (+21%), alcontrario quelle a grana mediopiccola si calcola tocchino gli 11milioni di cwt (-12%), il dato piùbasso dal 2010/11.

tLa produzione di riso

nell’Asia del Sudsi valuta aumenti di 2

milioni di tonnellate perun totale di 152,4 milioni

tGrande balzo

per le scorte in aumentodel 10,5 per cento

per un totale di 47,4milioni di cwt,

il più alto dal 2010/11

Page 13: Il Risicoltore (Giugno 2015)

LO STATO DEL RISO GIUGNO 2015 13

Vietnam, in aumento l’export verso l’AfricaE’ previsto il supporto degli esportatori locali e l’apertura di depositi in grandi mercati dell'Africa come Angola, Costa d'Avorio e Camerun

. .

Filippine, importazioni in crescita Malesia, si punta all’autosufficienzaLe Filippine hanno deciso di aumentare

il volume di riso da importare a causa delcalo della produzione stimata nel primosemestre e delle condizioni climatiche po-co favorevoli. Le Filippine sono uno deimaggiori importatori di riso del mondo eulteriori acquisti di lotto di riso, comeriporta il sito brecorder.com, potrebberocontribuire a sostenere i prezzi delleesportazioni di riso in Asia, finora in calo.Secondo il Psa (Philippine Statistics Au-thority), la produzione nazionale di risogrezzo nel primo semestre si stima tocchi8,27 milioni di tonnellate, in calo rispettoalle proiezioni iniziali di 8,55 milioni ditonnellate, a causa del clima secco che hadanneggiato il raccolto nel primo trime-

stre. Le Filippine recentemente hannoacquistato 500mila tonnellate di riso gra-zie a un accordo stipulato con Vietnam eThailandia. Il volume di riso raccolto nelprimo trimestre è stato pari a 4,37 milionidi tonnellate, in lieveaumento rispettoaunanno fa, ma al di sotto delle proiezioni di4,47 milioni. Si calcola, inoltre, che il rac-colto del secondo trimestre possa scen-dere del 4,2% e toccare così quota 3,9milioni di tonnellate. Secondo quanto di-chiarato dal dipartimento dell'Agricoltura,riferisce ancora il sito brecorder.com, ametàmaggio più dellametà delle provincedelle Filippine hanno ridotto la produzioneacausadi unperiododi siccità. Leprovincenel Sud sono state finora le più colpite.

Il ministero dell’Agricoltura della Ma-lesia ha stabilito che il Paese dovràraggiungere la completa autosufficienzaper la produzione di riso entro il 2020.C om e r i p o r t a i l s i t o d a i l y e-xpress.com.my, per raggiungere questoobiettivo sarebbero stati già utilizzati 2,2bilioni di ringgit malesi su un totale di 6bilioni di ringgit malesi stanziati que-st’anno per sostenere gli agricoltori eaumentare così la resa delle loro col-ture.

Il ministro Datuk Seri Ismail SabriYaakob ha dichiarato che, tra le variestrategie e progetti programmati, si pun-terà al potenziamento del sistema diirrigazione nelle aree di Mada. Il ministro

ha anche spiegato che il Paese haimportato circa 900mila tonnellate me-triche di riso ogni anno e il volume noninclude unmilione circa di tonnellate cheè stato venduto illegalmente nel Paese.Nel tentativo di raggiungere il 100 percento dell’autosufficienza, riferisce an-cora il sito dailyexpress.com.my, gli agri-coltori dovranno aumentare la resa dellecolture a sette tonnellate per ettarorispetto alle attuali sei tonnellate perettaro.

Il governo si è anche impegnato in unmemorandum d'intesa traMada e BayerCo (Malaysia) per incrementare la resadel raccolto nelle aree di Mada grazieanche all’uso della tecnologia.

.

Thailandia, ci sono tante scorte da smaltireIl governo della Thailandia cal-

cola di vendere entro il prossimoluglio due milioni di tonnellate diriso dalle scorte accumulate nel-l'ambito del programma di soste-gno fallito nella precedente am-ministrazione. Lo riporta il sitotherakyatpost.com.

La Thailandia è stato il più gran-de esportatore di riso del mondoper decenni, fino a quando il riso èdiventato poco competitivo nelcorso del programma di sostegno

portato avanti a partire dal 2011 dalprimo ministro Yingluck Shinawa-tra, che ha pagato agli agricoltoriper i loro raccolti un compensosuperiore ai prezzi di mercato.Chutima Bunyapraphasara, del mi-nistero del Commercio, ha fattosapere che il governo ha imma-gazzinato 16milioni di tonnellate diriso, ma ben 11 milioni di ton-nellate sono di bassa qualità. Ilministero del Commercio, riferisceancora il sito therakyatpost.com,

stabilirà quali lotti di riso fra lescorte potranno essere utilizzati ascopo alimentare e quali destinatiinvece agli animali. Il riso che non èidoneo al consumo sarà vendutoper uso industriale.

Chutima ha spiegato che 3,3milioni di tonnellate di riso sonostati venduti nei primi quattro mesidi quest'anno. Di questi, 1,2 mi-lioni di tonnellate, del valore 16,22bilioni di baht, sono stati venduti indue aste nel primo trimestre.

Area coltivata 10,920 10,400Scorte iniziali 12,808 11,724Produzione lavorato 20,460 19,150Produzione grezzo 31,000 29,015Importazioni 300 300Forniture totali 33,568 31,174Esportazioni 10,969 11,000Consumo e residuo 10,875 11,200Scorte finali 11,724 8,974Distribuzione totale 33,568 31,174

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: UFAS

2013/14 2014/15

PRODUZIONE IN CALO

L’esportazione di riso viet-namita in Africa quest’annopotrebbe aumentare in mo-do significativo, consideratala rapida crescita della do-manda nel primo trimestre. Idati resi noti dal ministerodell’Industria edelCommer-cio, come riporta il sito viet-namnews.vn, dimostranoche il riso esportato verso imercati in Africa, Asia oc-cidentale e Asiameridionalehanno sperimentato una no-tevole crescita nei primi tremesi, per un valore totale di71,3milioni di dollari. L’Africaha rappresentato il 94,1%,con esportazioni in mercatichiave del continente - Gha-na, Costa d'Avorio e SudAfrica - attestando una cre-scita significativa dopo untrend negativo nel 2014. Pri-ma del calo dello scorso an-no, il riso vietnamita aveva

avuto un forte rialzo in Africaa partire dal 2011. Nel 2013, ilPaese ha esportato due mi-lioni di tonnellate di riso nelcontinente, pari a quasi il30% del volume totale diriso venduto all'estero.Quell’anno, l’Africa è diven-tata il secondo più grandeimportatore di riso del Viet-nam, dopo la Cina. Tuttavia,le esportazioni in Africa nel2014 sono diminuite in va-lore toccando quota 425,7milioni di dollari a causa delcalo della domanda sul mer-cato e della concorrenza diThailandia, India e Pakistan.Il governovietnamita intantoha elaborato un programma

per facilitare le esportazionidi riso vietnamita verso imercati africani. Tra l’altro, èprevisto il supporto degliesportatori di riso locali e

l’apertura di depositi in gran-di mercati dell'Africa comeAngola, Costa d'Avorio eCa-merun. L'Africa è oggi il piùgrande consumatore di riso

almondo, con una domandaannua di oltre 9 milioni ditonnellate di riso; quasi 6,5milioni di tonnellate vieneimportato. Gli esportatori

vietnamiti dovranno soddi-sfare la crescente domandadel mercato per i prodotti diriso di alta qualità, oltre chedel riso tradizionale.

.

Nuovi fondi a sostegno del riso vietnamitaIl governo del Vietnam ha stan-

ziato un ulteriore budget di 481 bi-lioni di dong vietnamiti (circa 22 bi-lioni di dollari) nel bilancio dello Statoper il sostegno, lo sviluppo e la pro-tezione del territorio destinato allacoltivazione del riso. I fondi, riporta ilsito oryza.com, sono stati assegnatiper proteggere le risaie dall’urba-

nizzazione, dall’industrializzazione esaranno utilizzati soprattutto in novearee del Paese dove si concentrano imaggiori coltivatori di riso – ossia laprovincia diBacNinhnelNord, la cittàdi Da Nang, le province Thanh Hoa eQuang Ngai nella regione centrale,TayNinh, Vinh Long,DongThap,HauGiang e Kien Giang nel Sud.

Secondo i dati del ministero del-l'Agricoltura, la produzione di risolavorato del Vietnam è aumentata dicirca il 3% nel 2014 arrivando a toc-care 28 milioni di tonnellate. Standoai dati del Vfa (Vietnam Food As-sociation), il Vietnam ha esportatocirca 1.555 di tonnellate di riso neiprimi quattro mesi dell’anno solare2015, in diminuzione di circa l’11%rispetto allo stesso periodo dell'annoscorso.

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Page 14: Il Risicoltore (Giugno 2015)

LO STATO DEL RISO14 GIUGNO 2015

IMPORT & EXPORT UE

Paesi Import

Regno Unito 135.447

Francia 133.120

Paesi Bassi 101.864

Polonia 59.553

Germania 58.069

Spagna 53.157

Italia 47.183

Belgio 41.822

Portogallo 35.052

Svezia 20.771

Rep. Ceca 19.710

Altri Ue 46.929

TOTALE 753.307

Rotture di riso 281.972

Paesi Export

Italia 96.327

Spagna 31.268

Grecia 21.751

Bulgaria 11.504

Portogallo 7.617

Romania 4.654

Francia 4.304

Regno Unito 3.846

Rep. Ceca 1.154

Polonia 920

Paesi Bassi 841

Altri Ue 2.852

TOTALE 187.038

- -

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

CERTIFICATI RILASCIATI AL 19/5/2015(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

TOTALE TONDO 358.901 329.973 91,94% 28.928Lido-Alpe 4.210 3.212 76,29% 998Padano-Argo 2.608 1.834 70,32% 774Vialone nano 21.830 17.919 82,08% 3.911Varie Medio 4.118 3.093 75,11% 1.025TOTALE MEDIO 32.766 26.058 79,53% 6.708Loto-Ariete 265.858 200.024 75,24% 65.834S. Andrea 42.090 35.597 84,57% 6.493Roma 29.284 26.673 91,08% 2.611Baldo 69.602 64.085 92,07% 5.517Arborio-Volano 84.097 77.391 92,03% 6.706Carnaroli 65.214 60.853 93,31% 4.361Varie Lungo A 65.912 50.123 76,05% 15.789TOTALE LUNGO A 622.057 514.746 82,75% 107.311TOTALE LUNGO B 398.605 347.989 87,30% 50.616TOTALE GENERALE 1.412.329 1.218.766 86,29% 193.563

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 19/5/2015

Gruppi varietali Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Rimanenze

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

Tondo 395.220 300.532 76,04%

Medio 26.787 22.242 83,03%

Lungo A 555.678 461.568 83,06%

Lungo B 488.727 336.817 68,92%

TOTALE 1.466.412 1.121.159 76,46%

CAMPAGNE PRECEDENTI2013/2014 Disponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibile

Tondo 394.346 296.342 75,15%

Medio 42.644 31.949 74,92%

Lungo A 778.241 552.573 71,00%

Lungo B 437.874 341.875 78,08%

TOTALE 1.653.105 1.222.739 73,97%

Tondo 383.363 283.071 73,84%

Medio 53.359 35.345 66,24%

Lungo A 711.960 486.763 68,37%

Lungo B 447.006 357.034 79,87%

TOTALE 1.595.688 1.162.213 72,83%

2012/2013 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

2011/2012 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

VENDITE ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Fattaeccezioneper il grup-podei Tondi, le quotazioni deirisoni hanno ripreso a muo-versi a causa della poca di-sponibilità di prodotto e delrafforzamento dell’euro suldollaro che ha reso più com-petitivo il riso di importazio-ne.

Si registrano aumenti im-portanti per le varietà Arbo-rio, Carnaroli e Vialone Nano,soprattutto sulle piazze di Pa-via e Mortara, mentre risul-tano in calo le varietà da par-boiled e le varietà Baldo, S.Andrea e Roma. Si registraun calo generalizzato ancheper la varietà Thaibonnet,tranne che sulla piazza di No-vara.

Come era logico, nell’ul-timomese le vendite dei pro-duttori si sono calmate, at-testandosi suunvolumeme-dio settimanale di circa23.000 tonnellate. Dall’iniziodella campagna è stato col-locato più dell’86% della di-sponibilità vendibile a frontedel 76% registrato un annofa.

Per quanto concerne gliscambi commerciali si regi-stra che, nonostante la fre-nata dell’export verso la Tur-chia, l’attività dell’ultimo me-se è risultata in linea conquella rilevata nello stessoperiodo di un anno fa. Infatti,l’incremento (+4.400 t) ri-spetto alla campagna prece-dente si è mantenuto sullostesso livello di un mese fa(+4.500 t), grazie soprattuttoalle esportazioni realizzateverso Svizzera, Siria, Libano,Giordania e Usa.

L’import, invece, continuaa recuperare terreno e orarisulta in calo di sole 1.158 t(-2%) rispetto a un anno fa. Sisegnala, in particolare, chel’import dalla Cambogia haripreso vigore portandosi a7.825 t, un volume superiorea quello dell’anno scorso(7.097 t). Oggi, la Cambogiaricopre il ruolo di primoesportatore di riso lavoratoverso l’Italia, davanti all’India,alla Thailandia e al Myan-mar.

Unione europeaPurtroppo il Regno Unito

non ha ancora notificato allaCommissione europea le ef-fettive importazioni di riso se-migreggio basmati che, almomento, ammontano a so-le 38.000 t a fronte delle100.000 t dell’anno prece-dente, a pari data. Se il vo-lume complessivo fosseconfermato al livello di unanno fa, ipotesi abbastanzaprobabile, dovrebbero esse-re conteggiate almeno60.000 t in più di riso se-

migreggio che rappresenta-no circa 40.000 t di riso la-vorato.Quindi, il computo to-tale dell’import potrebbe es-sere pari a 793.000 t, baselavora to , invece de l le753.000 t che risultano oggi.

Se così fosse, l’incrementorispetto all’anno scorso sa-rebbe di quasi 63.000 t(+9%). Il dato del solo risolavorato, che non risente del-la mancata notifica da partedel Regno Unito, si colloca a

circa 476.000 t, in aumentodel 9% rispetto a un anno fa.Se il trend si manterrà finoalla fine della campagna,l’import di riso lavorato ar-riverà a un livello record di660.000 t, in aumento di45.000 t rispetto al prece-dente record registrato allafine della scorsa campagna.

Per quanto riguarda l’e-xport si rileva un volume to-tale di poco superiore a187.000 t, con un aumentodel 26% rispetto all’annoscorso. Senz’altro si tratta diun buon risultato, tuttavia,alla fine della campagna l’au-mento dell’export compen-serà solo in parte l’incremen-to delle importazioni.

BILANCIO La Commissione europea deve ancora aggiornare le statistiche

Import ed export in crescitaDurante la campagna non si arrestano le consegne di riso lavorato extra UE

600

500

400

300

200

100

0

Tondo Medio Lungo A Lungo B

Vendite totali ('000 t)

Vendite totali annoprecedente

Rimanenza

Import UE

2014/15 2013/14 2012/13 2011/12

800.000

700.000

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0

753.307

730.446

636.989

621.670

200.000

180.000

160.000

140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

02014/15 2013/14 2012/13 2011/12

187.038

148.231

118.301

127.514

Page 15: Il Risicoltore (Giugno 2015)

LO STATO DEL RISO GIUGNO 2015 15

BORSA DI MORTARA

27/4/2015Min Max

4/5/2015Min Max

11/5/2015Min Max

18/5/2015Min Max

BORSA DI NOVARA

BORSA DI PAVIARisoni 29/4/2015

Min Max

Balilla 410 430 410 430 410 430

Selenio 410 430 410 430 410 430

Flipper-Alpe-Lido 350 370 340 360 330 350

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano 725 770 735 780 755 800

S. Andrea 570 600 560 590 555 585

Loto 380 410 370 400 350 380

Dardo-Luna CL e sim. 350 370 345 365 330 350

Augusto 385 410 375 400 355 380

Roma 585 620 585 620 575 610

Baldo 560 595 550 585 540 575

Arborio-Volano 690 730 730 770 760 800

Carnaroli 690 730 730 770 760 800

Thaibonnet 330 350 325 345 320 340

Altre indica 330 350 325 345 320 340

Balilla, Centauro e similari 420 430 420 430 420 430 420 430

Selenio e similari 430 440 430 440 430 440 430 440

Tipo Ribe 370 380 370 380 355 365 340 350

Loto e similari 416 433 416 433 416 433 N.Q. N.Q.

Augusto 414 424 414 424 390 400 385 395

S. Andrea e similari 605 625 605 625 580 600 580 600

Roma e similari 595 625 595 625 585 615 585 615

Baldo e similari 605 615 605 615 590 600 580 590

Arborio-Volano 696 721 696 721 710 735 740 765

Carnaroli e similari 691 721 691 721 705 735 735 765

Thaibonnet e similari 336 346 336 346 330 340 330 340

BORSA DI VERCELLI

Balilla (originario) 420 435 420 435 420 435

Selenio 415 435 415 435 415 435

Lido-Flipper e sim. 350 365 345 360 330 345

Padano-Argo 490 560 495 565 530 600

Vialone Nano 700 750 705 755 750 800

S. Andrea 560 600 560 600 550 590

Loto e Nembo 390 410 385 405 360 380

Dardo-Luna CL e sim. 355 370 350 365 335 350

Augusto 390 410 385 405 360 380

Roma 580 600 575 595 575 595

Baldo 560 595 555 590 545 580

Arborio-Volano 690 725 700 735 740 775

Carnaroli 695 725 705 735 745 775

Thai.-Gladio e sim. 335 345 330 340 330 340

BORSA DI MILANO6/5/2015Min Max

13/5/2015Min Max

20/5/2015Min Max Risoni 1/5/2015

Min Max8/5/2015Min Max

15/5/2015Min Max

22/5/2015Min Max Lavorati 5/5/2015

Min Max12/5/2015Min Max

19/5/2015Min Max

28/4/2015Min Max

5/5/2015Min Max

12/5/2015Min Max

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

28/4/2015Min Max

Risoni Risoni

Balilla-Centauro 410 430 410 430 410 430 410 430Selenio 410 430 410 430 410 430 410 430Lido-Flipper 350 370 350 370 340 360 340 360Loto 390 420 390 420 370 400 370 400Augusto 390 420 390 420 370 400 370 400Dardo, Luna, CL e similari 350 380 350 380 340 370 340 370S. Andrea 595 625 595 625 575 605 575 605Baldo 585 625 585 625 565 605 565 605Roma 585 625 585 625 570 610 570 610Arborio-Volano 685 725 685 725 690 730 710 750Carnaroli 685 725 685 725 690 730 710 750Thaibonnet-Gladio e sim. 325 345 325 345 325 345 325 345

Arborio 1595 1645 1595 1645 1635 1685 1635 1685

Roma 1385 1435 1375 1425 1375 1425 1375 1425

Baldo 1375 1424 1365 1414 1350 1399 1350 1399

Ribe 810 850 795 835 790 830 790 830

S. Andrea 1390 1430 1380 1420 1365 1405 1365 1405

Thaibonnet e sim. 650 700 650 700 645 695 645 695

Vialone Nano 1795 1845 1795 1845 1795 1845 1795 1845

Padano-Argo 1350 1500 1350 1500 1350 1500 1350 1500

Lido e similari 760 800 750 790 745 785 745 785

Originario e sim. 855 905 855 905 855 905 855 905

Carnaroli 1595 1645 1595 1645 1635 1685 1635 1685

Parboiled Ribe 910 950 895 935 890 930 890 930

Parboiled Thaib. 780 800 780 800 775 795 775 795

Parboiled Baldo 1505 1535 1495 1525 1480 1510 1480 1510

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

19/5/2015Min Max

Festività

3.800

753

Restodel

Mondo

18.000

16.500

15.000

13.500

12.000

9.000

7.500

6.000

4.500

3.000

1.500

0

15.229

7.825

7.178

1.031

346

1.598

Importazioni ItaliaCambogia

India

Pakistan

Thailandia

Myanmar

Bangladesh

Argentina

11.299

Uruguay

352

Esportazioni Italia

Svizzera

Libano

Usa

Serbia

4.532

Turchia

Giordania

Siria

Brasile

BosniaE.

Canada

Restodel

Mondo

3.336

36.00033.00030.00027.00024.00021.00018.00015.00012.0009.0006.0003.000

0

2.521

35.742

11.601

9.689

7.548

3.279

Albania

9.354

Kosovo

2.232

3.246

1.799

1.448

Esportazioni ItaliaImportazioni Italia

Laco

mmission

eno

nsièriu

nita

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I L TROVAUFF IC IO

Servizio di Assistenza Tecnica

Telefono Tecnico Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

320 43 25 359 Paola Castagna Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

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16 GIUGNO 2015