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interviste;" r di Dotto •'A Coni suo codino e la barba, l'al- ternativo compositore e musi- cista jazz, apprezzato in tutto il mondo, si racconta: «A marzo debutto a teatro, un'esperien- za che mi sta totalizzando». Ha scritto lo spettacolo assieme alla ; compagna Valente di cui rivela^, «Da 5 anni facciamo tante cose Q^ insieme. È fotografa e ha creato* le copertine dei miei libri (anche ^ l'ultimo)». Dall'ex moglie ha avu- * to due figli: «Da padre cerco di i fare meno danni possibili» j ECLETTICO Roma. A ds., Stefano Bollani, 43 anni, musicista, compositore e can- tante italiano di mu- sica jazz famoso in tutto il mondo. Nel riquadro, sotto a ds., con la compagna Va- lentina Cenni, 33, con la quale è insieme da cinque anni e concui collabora al lavoro. Bollani ha due figli, Leone, 16 anni, e Fri- da, 10, avuti dalla ex moglie, la cantante Petra Magoni, incon- trata a un concerto di Irene Grandi, amica del pianista, nel 2000. Sopra, Bollani al pia- no assieme a Massi- mo Ranieri, 64, e Fiorella Mannoia, 61, durante la trasmis- sione "Sogno o son desto" (Rai Uno). ROMA, gennaio L a sua testa è un po' come le sue mani Mobile. Zingara. Irrequie- ta. Non lo sa nemmeno lui dove sarà un attimo dopo. Si limita ad assecondarsi e lo fa con una certa grazia. Sempre di musica si tratta, in fondo. L'improvviso del jazz. Stefano Bollani è sem- pre altrove, qui e non più ora, complica- to piantarci un chiodo e fotografarlo. An- che mapparlo non viene facile. Nasce a Milano, cresce a Firenze, ma si sposta ovunque, lui, la sua testa, le sue mani, il suo pianoforte, la sua parola orante, can- tante e ora anche scrivente. Dopo il suo debutto da cantautore con Arrivano gli alieni, l'ultimo album, ecco il libro, II monello, il guru, l'alchimista e altre storie di musicisti (Mondadori, € 18), storie di musicisti molto suonati. Ma il suo inafferrabile presente oggi, e chissà domani, si chiama teatro. Le prove dello spettacolo che ha scritto con Valentina Cenni, la fidanzata. Debutto previsto a marzo. A seguire, un tour di due mesi. A proposito di multiforme ingegno. «Oggi sono concentratissimo su questo. Mai stato così coinvolto. Da coautore, co- produttore, cointerprete oltre che auto- re delle musiche. Un'esperienza nuova che mi sta totalizzando». Sarai anche attore? «Sì, e il mio personaggio suona il piano, guarda il caso». Anche la scrittura è tra le tue libidi- ni. «Nell'ultimo libro ho trovato il filo rosso che univa una serie di musicisti da me prediletti. È stato bello e utile. Meglio che pagare uno psicanalista». Un catalogo eccentrico. Da Ravel a Carosone. Il filo rosso? «La ricerca della libertà. Tutti loro han- no fatto il possibile con i loro mezzi nel loro tempo per non avere padroni al di fuori del proprio gusto e della propria idea». Distingui due tribù fondamentali nel mondo della musica. «Semplificando, è la dualità nei confron- ti dell'arte. C'è la tribù di quelli che cer- cano nell'arte un modo per sopravvive- re in un mondo che non riconoscono. Vale anche per gli ascoltatori. Ascoltano sempre gli stessi autori. l i rassicura». All'altro polo, c'è la tribù degli in- classificabili, il disordine anarchico di un Renato Carosone e di un Frank Zappa. E di Stefano Bollani. ••

interviste; r di Dotto - grandieassociati.it · 2016. 1. 14. · interviste;" r di Dotto Coni su o codin e la barba, l'al-•'Aternativo compositore e musi-cista jazz, apprezzato

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Page 1: interviste; r di Dotto - grandieassociati.it · 2016. 1. 14. · interviste;" r di Dotto Coni su o codin e la barba, l'al-•'Aternativo compositore e musi-cista jazz, apprezzato

interviste;"r di Dotto

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Coni suo codino e la barba, l'al-ternativo compositore e musi-cista jazz, apprezzato in tutto ilmondo, si racconta: «A marzodebutto a teatro, un'esperien-za che mi sta totalizzando». Hascritto lo spettacolo assieme alla ;compagna Valente di cui r i v e l a ^ ,«Da 5 anni facciamo tante cose Q^insieme. È fotografa e ha creato*le copertine dei miei libri (anche ^l'ultimo)». Dall'ex moglie ha avu- *to due figli: «Da padre cerco di ifare meno danni possibili» j

ECLETTICO Roma. Ads., Stefano Bollani,43 anni, musicista,compositore e can-tante italiano di mu-sica jazz famoso intutto il mondo. Nelriquadro, sotto a ds.,con la compagna Va-lentina Cenni, 33, conla quale è insieme dacinque anni e con cuicollabora al lavoro.Bollani ha due figli,Leone, 16 anni, e Fri-da, 10, avuti dalla exmoglie, la cantantePetra Magoni, incon-trata a un concerto diIrene Grandi, amicadel pianista, nel 2000.Sopra, Bollani al pia-no assieme a Massi-mo Ranieri, 64, eFiorella Mannoia, 61,durante la trasmis-sione "Sogno o sondesto" (Rai Uno).

ROMA, gennaio

La sua testa è un po' come le suemani Mobile. Zingara. Irrequie-ta. Non lo sa nemmeno lui dovesarà un attimo dopo. Si limitaad assecondarsi e lo fa con unacerta grazia. Sempre di musicasi tratta, in fondo. L'improvvisodel jazz. Stefano Bollani è sem-

pre altrove, qui e non più ora, complica-to piantarci un chiodo e fotografarlo. An-che mapparlo non viene facile. Nasce aMilano, cresce a Firenze, ma si spostaovunque, lui, la sua testa, le sue mani, ilsuo pianoforte, la sua parola orante, can-tante e ora anche scrivente. Dopo il suodebutto da cantautore con Arrivano glialieni, l'ultimo album, ecco il libro, IImonello, il guru, l'alchimista e altrestorie di musicisti (Mondadori, € 18),storie di musicisti molto suonati. Ma ilsuo inafferrabile presente oggi, e chissàdomani, si chiama teatro. Le prove dellospettacolo che ha scritto con ValentinaCenni, la fidanzata. Debutto previsto amarzo. A seguire, un tour di due mesi.A proposito di multiforme ingegno.«Oggi sono concentratissimo su questo.Mai stato così coinvolto. Da coautore, co-produttore, cointerprete oltre che auto-

re delle musiche. Un'esperienza nuovache mi sta totalizzando».Sarai anche attore?«Sì, e il mio personaggio suona il piano,guarda il caso».Anche la scrittura è tra le tue libidi-ni.«Nell'ultimo libro ho trovato il filo rossoche univa una serie di musicisti da meprediletti. È stato bello e utile. Meglioche pagare uno psicanalista».Un catalogo eccentrico. Da Ravel aCarosone. Il filo rosso?«La ricerca della libertà. Tutti loro han-no fatto il possibile con i loro mezzi nelloro tempo per non avere padroni al difuori del proprio gusto e della propriaidea».Distingui due tribù fondamentali nelmondo della musica.«Semplificando, è la dualità nei confron-ti dell'arte. C'è la tribù di quelli che cer-cano nell'arte un modo per sopravvive-re in un mondo che non riconoscono.Vale anche per gli ascoltatori. Ascoltanosempre gli stessi autori. l i rassicura».All'altro polo, c'è la tribù degli in-classificabili, il disordine anarchicodi un Renato Carosone e di un FrankZappa. E di Stefano Bollani. • •

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« «Non cerco rassicurazioni in quel-lo che faccio. Quando mi capita di con-frontarmi con un testo sacro, come ilconcerto in Sol di Ravel, mi arrovellosempre su cosa dovrei fare. Rispettar-lo o metterci qualcosa di mio».Come ne esci?«Un problema inesistente che mi por-to dietro dal Conservatorio. La musi-ca si fa nel momento in cui si fa. Pri-ma non c'è. Finiamola con ilconsiderare la partitura come un te-sto sacro. La musica e il mondo esisto-no solo nel presente».Cosa sia la musica per te si dedu-ce dai tuoi concerti, coinvolgi ilpubblico.«Anche per un motivo egoistico. Nonvoglio annoiarmi. Non posso pensaredi salire sul palco e fare la cosa dellasera prima».È un'evoluzione della tela di Pene-lope, fare e disfare allo stessotempo.

«Non mi piace pensare per obiettivi.Entreremmo nell'idea di avere una for-ma perfetta in testa. Io non ce l'ho nel-la vita e non m'interessa averla nellamusica».Eccessivo, debordante, non si samai dove vai a parare. Qualche pu-rista della musica dice che gli met-ti ansia.«Le fonti di ansia possono essereovunque, se l'ansia ce l'hai dentro».La tua ansia.«Ansia è eccessivo. Posso dirti quello

Viaggio nel mondo della mu

IL 5llO ULTI MU "9LIBRO •

In "II monello, il guru,l'alchimista" Bollarliracconta da vicino

i grandi della musica,da Ravel

a Frank Zappa.

f • ' • • ' - •

II musicista(1901-1971) è "il

monello" del titolodel libro. Orfano,era il simbolo piùfamoso del jazz.

II brasiliano, 84,noto per il suo

canto sussurrato,è "il guru", cadutosulla Terra con lachitarra in mano.

BILLEVANSII pianista

(1929-1980)è "l'alchimista",ideatore di un

nuovo linguaggionella musica.

DAI FESTIVAL ALLA TVPiù a sin., l'ex moglie diBollarli, Petra Magoni, 43anni, cantante che ha lavo-rato spesso con FerruccioSpinetti, ex degli Avion Tra-vel. A sin., Stefano Bollarli

con Renzo Arbore, 78, du-rante un concerto a UmbriaJazz. Al centro, Bollani conCaterina Guzzanti, 39, du-rante la trasmissione "So-stiene Bollani" (Rai Tre)condotta dal musicista.

che mi sta a cuore più di ogni altra co-sa. Non vorrei mai che qualcosa oqualcuno intralciasse il mio tentativodi stare in contatto con la parte più sa-na di me, che è la mia parte giocosa».I tuoi miti. Renato Carosone è sta-to uno di questi.«Rispose al bambino che cantava lesue canzoni in napoletano e gli avevascritto una lettera. Carosone è quel ti-po di musicista raro con una prepara-zione seria e una sana attitudine all'in-trattenimento. Ha portato bellezza egioia ovunque».Una formazione classica e poi tan-to jazz. Il rischio è di essere fuor-viato e schiacciato dal mito domi-nante degli americani.«Da bambino sognavo di vivere neglianni Cinquanta a New York. Poi cre-sci e capisci che il paesaggio è la mu-sica stessa, oltre le mode culturali deldover sperare di nascere nero o di suo-nare in America con John Coltrane».Che poi tu con le leggende ci haisuonato davvero. Chick Corea eRichard Galliano, tra i tanti.«Viventi come me. I miti stanno nei li-bri e hanno smesso di suonare».Paul McCartney è vivo e tu nonsembri esultare per questo.«Non volevo essere cattivo con lui, maporre l'accento su cosa succede a unmusicista quando diventa il monu-mento di se stesso. John Lennon fu ilprimo di loro a intuire il pericolo: sia-mo più famosi di Gesù Cristo».Forse non è un caso che sia statoil primo a morire.«Una storia meravigliosa quella deiBeatles. Ma non per via dei quattro ra-gazzi umili di Liverpool che diventa-no famosi, ma per quello che è succes-so dopo. Costretti a inventarsi unavita da superstar di cui non sapevanonulla».Quattro storie e quattro persona-lità molto diverse.«Che è il bello del gruppo. Il fatto

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! f atfESORDIOPOP A sin.,Bollarli conIrene Grandi,46 anni; all'ini-zio della suacarriera face-va parte dellaband dellac a n t a n t e .Successiva-mente ha suo-nato in tourcon Raf, 56 (asin.), e conJovanotti, 49(afe).

CAMALEONTICO A sin.,Elio, all'anagrafe StefanoBelisari, 54, leader di Elioe le Storie Tese con cuiBollani ha fatto vari spet-tacoli a teatro. A ds., i!trombettista Enrico Rava,76, con cui Stefano Bolla-ni ha suonato più volte e,più a ds., il direttored'orchestra RiccardoChailly, 62, con cui il pia-nista ha inciso dei ed.

di valere insieme più della sommadei componenti».C'è poi il mito che si autodisper-de. Bob Dylan che canta nelleoscure cantine di anonime città.Si punisce per essere sopravvissu-to a se stesso?«Potrebbe essere questo che dici tu,ma potrebbe essere anche il lato vita-le che prevale. Certo, è un'eredità dif-ficile anche la sua da portare in giro».Le tue parodie. Quella di Battia-to, quasi schiatto dalle risa. Nonsi è mai incazzato nessuno?«Neanche uno al momento. Con mol-ti di loro non ho parlato. Solo a Bran-duardi una volta gliel'abbiamo fatta infaccia, Riondino e io. Lui ha risposto,proponendoci un brano nuovo chesembrava la parodia del nostro».Si è invece molto immalinconitoGiovanni Allevi. Si lamenta chel'hai denigrato. "Tra artisti nondovrebbe succedere", mi ha detto.

IL PRIMO MAESTRO A ds., Bol-lani bambino al pianoforte. Rima-se così folgorato da Renato Ca-rosone (1920-2001, più a ds.) daspedirgli le sue canzoni preferiteincise su un'audiocassetta. Caro-sone gli rispose con una letteraconsigliandogli di ascoltare ilblues perché è alla base di tutto.

«Ah sì? E perché no? Che idea stranache uno non possa esprimere la pro-pria opinione».Non ama essere denigrato.«Lo capisco. Ma io, di solito, cerco dievitare l'argomento. Non mi piace par-lare delle cose che non mi piacciono.Quindi Allevi può stare tranquillo».Non ti viene naturale parlare ma-le del prossimo tuo non uguale ate stesso?«In realtà mi viene naturale, ma cercodi non farlo. Gli amici della New Agedirebbero che sarebbe diffondere vi-brazioni negative».Cosa ti imbrana?«Un sacco di cose pratiche. Ho caren-ze evidenti in disegno. Avrei un quat-tro in pagella, ma non dispero anchese la vita è breve»."Sempre meglio che andare dallopsicanalista", ripeti spesso. La so-luzione Bollani?«Disperdersi gioiosamente nella vita.

Mentre uno cerca di ca-pirci qualcosa, nel dubbiosi diverte».Il tema dell'amore at-traversa tutto e tutti.Un'allucinazione peri-colosa o uno stato digrazia?«Uno stato di grazia. Chetento di vivere tutti i gior-ni. Amore per me è lastessa cosa che gratitudi-ne. In realtà, tutto quelloche ci accade è regalato.Invece, non capisco per-ché, siamo ossessionatidall'idea che avremmodiritto a molto altro».Desiderare quello chenon si è e non si ha.«Un modo bizzarro di ve-dere la vita. Siamo tuttimanipolati perché la no-stra mente vada in quel-

la direzione. Un mondo di persone chestanno male fa comodo a chi vuolemanovrarlo».Lo stato di grazia è quello che vi-vi con la tua Valentina?«Sì. Da cinque anni facciamo tante co-se insieme. Lei è anche una bravissi-ma fotografa, ha creato le copertinedei miei libri e dischi recenti».Hai due figli da una storia prece-dente.«Io cerco, da padre, di non fare il pa-dre. Di fare meno danni possibili.Ognuno è padre e figlio di se stesso.Bisogna imparare a occuparsi di sé ilprima possibile. Il destino è quello chetu decidi che accada».Immaginavi di essere così bravodavanti alle telecamere?«Da bambino volevo fare un program-ma televisivo tutto mio. Quando la Raime l'ha proposto ho riconosciuto lamia fantasia infantile. È stato diver-tente ma preferisco i concerti».Ti rivedremo in televisione?«No. La Rai non ha voluto. Il motivo?Quello vero non me lo diranno mai».Non sei curioso di saperlo?«Tanto non posso farci nulla. Non fac-cio televisione? Farò altro».

Giancarlo Dotto