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LA VOCE DELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA BRESCIA GENNAIO FEBBRAIO 2010 1 Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 48) art. 1, comma 2, DCB Brescia

La Voce della Compagnia di Brescia - n.1/2010

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Periodico di informazione religiosa

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LA VOCEDELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA • BRESCIA

GENNAIO • FEBBRAIO 2010

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VOCEDELLA

COMPAGNIA DI S. ANGELADI BRESCIA

GENNAIO - FEBBRAIO 2010

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Via F. Crispi, 23 - 25121 BresciaTel. 030/295675-3757965 c/c postale n. 12816252

Nihil obstat quominus imprimatur

Aut. del Trib. di Brescia n. 24/69 del 5 sett. 1969Direttore responsabile: D. Antonio Fappani

Tipografia: Alfa - Brescia

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia

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Oggi, a 475 anni circa dalla sua nascita, laCompagnia di S. Orsola, se sa rispondere davveroa una sua nativa, insita vocazione, è modernissima

e di grande attualità in quanto contribuisce a faremergere e a trafficare il genio-mistero della

donna, di ogni donna e di ogni persona e a costruirela civiltà dell’Amore.

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"Fedelmentee lietamenteperseverate"

""""Rendiamo grazie al Signorenostro Dio! E' cosa buona egiusta".

1111- Con queste parole che la li-turgia pone all'inizio del pre-fazio, invito tutte le Figlie a

condividere i sentimenti che sgorga-no spontanei dal cuore a conclusio-ne dei giorni dedicati alla proclama-zione di S. Angela Patrona, con iSanti Faustino e Giovita, di Brescia,città e diocesi, e alla celebrazionedella solennità in suo onore.In effetti abbiamo sperimentato unavera manifestazione dello SpiritoSanto che anima la Chiesa con i mi-nisteri e i carismi, richiamando l'at-tenzione sulla attualità del carismadella verginità sponsale che AngelaMerici aveva accolto e poi affidatoalla Compagnia di S. Orsola.Infatti è stato lo Spirito Santo a su-

La parola del Superiore

† Vigilio Mario Olmi

"Fedelmentee lietamenteperseverate"

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scitare nel cuore di Angela Merici e delle sue amiche il proposito di in-trodurre nella Chiesa una nuova forma di vita consacrata: "essere sepa-rate dalle tenebre di questo misero mondo ed unite insieme a servire SuaDivina Maestà" e vivere come "vere e intatte spose del Figliuol di Dio".E perciò siamo certi che lo Spirito Santo continua a suscitare nel cuoredelle Figlie il proposito di perseverare secondo l'insegnamento della Ma-dre, constatando quante "misere creature che come cieche non conosco-no il Signore, né si curano d'essere fatte partecipi della sua SacratissimaPassione", sono ancora presenti nel nostro mondo disorientato.Senza l'azione dello Spirito Santo non si potrebbe infatti spiegare come,a distanza di tanti secoli, S. Angela susciti ancora attenzione e devozioneda parte di tante persone e che dal suo incontro traggano incoraggia-mento a perseverare, vedendo in lei un modello di donna autentica, dicristiana santa, di vergine sposa di Cristo.

2222- Con questo intento offro qualche spunto per leggere insieme al-cuni segni di come lo Spirito Santo ha operato nei giorni passati incompagnia di S. Angela.

Innanzitutto mi è parso di vedere un segno della presenza viva di S. An-gela che desiderava visitare le Figlie, "per confortarle, animarle a perse-verare nella vita incominciata e a invitarle a desiderare le allegrezze ed ibeni celesti, a bramare quelle gioconde e nuove feste del Cielo", dove el-la ormai si trova insieme alle numerose figlie che nei secoli l'hanno segui-ta in terra e ora godono con lei la presenza "dell'Amator nostro Gesù".Non posso non riconoscere l'azione dello Spirito Santo anche lungo ilpercorso richiesto per giungere alla designazione, elezione, conferma eproclamazione di "S. Angela Merici vergine a gloria di Dio Patrona se-condaria della Città e Diocesi di Brescia".C'è stata una graduale e spontanea convergenza sia all'interno della co-munità ecclesiale che da parte dei rappresentanti della società civile, co-me si è potuto constatare nel giorno stesso della proclamazione.

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Per la sensibilizzazione è stata preziosa l'opera del Comitato apposita-mente costituito per la preparazione, in collaborazione col Consiglio del-la Compagnia e il Direttivo del Centro Mericiano Si è rivelato quantomai importante il contributo silenzioso ma prezioso della preghiera, chela Compagnia di S. Angela si era assunto come prioritario in questo an-no dichiarato "straordinario".

3333- Sono da segnalare alcuni momenti significativi in preparazione al-le Celebrazioni ufficiali. Per l'incontro dell'undici gennaio con i Sa-cerdoti, sono stati sensibilizzati direttamente e indirettamente qua-

si tutti i sacerdoti della diocesi: soprattutto chi ha partecipato, ma anchechi ha ricevuto la lettera d'invito con la scheda della presenza delle figlienella storia recente delle singole comunità, ha potuto rilevare sia la sin-golarità del carisma mericiano che la capillarità della diffusione dellaCompagnia nelle parrocchie della nostra diocesi.Il ritiro plenario ha ravvivato nelle Figlie il significato storico della pro-clamazione della Santa a Patrona secondaria, e risvegliato in loro la con-sapevolezza di "quanto importante cosa e qual nuova ed ammirabile di-gnità sia questa" di appartenere alla Compagnia e di conseguenza la re-sponsabilità di "perseverare sino alla fine", perché anche in futuro il ca-risma mericiano continui a dare il suo contributo alla vita e alla santitàdella chiesa diocesana.Con la veglia di preghiera per le vocazioni si è manifestata la comunionedei santi, attorno ad alcuni Santi bresciani, tra ministri ordinati, consa-crati di diversi istituti religiosi e secolari presenti in città, unitamente ailaici delle Parrocchie di S. Alessandro e di S. Angela Merici.La Celebrazione eucaristica con il rito di proclamazione si è rivelata unaautentica conferma che la venerazione e la devozione a S. Angela fannoparte della tradizione ormai secolare della comunità bresciana. La parte-cipazione di vescovi, sacerdoti, diaconi e consacrati, del Sindaco della Cit-tà e delle Autorità della Provincia, di numerosi fedeli sia in santuario che

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in cripta, hanno trovato nell'omelia del Vescovo Luciano Monari il mes-saggio appropriato, rivolto a tutta la comunità bresciana, con la confermaufficiale delle motivazioni del patrocinio di S. Angela e la proposta di unaazione educativa e pastorale attenta alla promozione della donna.Aggiungo anche un sincero plauso a Scena Sintetica, diretta dal prof. Fu-so per la rappresentazione teatrale "Et fati vita nova. Angela Merici: l'in-chiesta, i testimoni" su testi coordinati dal prof. G. Pietro Belotti, che hadato un contributo notevole per rendere la figura e l'opera di S. Angelaaccessibile a un pubblico più diversificato.La tradizionale festa di S. Angela ha visto la partecipazione numerosa eraccolta a tutte le celebrazioni in calendario, specialmente alla messa del-le ore 16, presieduta dal nostro mons. Francesco Beschi, attuale vescovodi Bergamo, quasi a conferma che la proclamazione di S. Angela Patro-na secondaria sta penetrando nel cuore dei bresciani. Un'ulteriore veri-fica si avrà il 13 febbraio con la processione dal Santuario di S. Angelaalla chiesa parrocchiale dei santi Faustino e Giovita.

4444- Chi infine può conoscere ciò che lo Spirito Santo ha suscitato nelcuore di quanti hanno accolto l'invito durante i giorni previsti insuo onore? Certamente S. Angela non ha mancato e non manche-

rà di parlare al cuore, invitando delicatamente ma efficacemente a con-fidare nel Signore Gesù, l'unico vero bene che non delude, che solo sacomprendere e confortare.Siamo certi che S. Angela parlerà al cuore di altre giovani, affinché confiducia la seguano ad incontrare Cristo e a condividere il singolare donodi appartenere a Cristo con il titolo di vergine sposa di Cristo, nella suaCompagnia per meglio servire Sua Divina Maestà.Per tutto questo "rendiamo grazie a Dio" e riprendiamo il cammino ver-so le altre scadenze che ci attendono, e sempre con un rinnovato spiritodi serena fiducia. E insieme accogliamo l'invito della Madre: "Fedelmen-te e lietamente perseverate".

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UUUUno dei pensieri più forti chedominarono la vita di Mad-dalena fu la contemplazione

della Croce.Fin dalla adolescenza, come testopreferito per la meditazione usava“L’Imitazione di Cristo” del Kem-pis. La sorella Elisabetta ha testimo-niato che l’aveva imparato a memo-ria. Alla severa scuola di questo au-tore, Nene aveva appreso l’amore alCrocifisso, col quale si misuravaspesso per conformarvisi in tutto.Durante il Ritiro spirituale del 1 No-vembre 1857 scriveva : “Io sento unavoce pietosa ed amorevole che mi in-vita a prender la Croce e ad avviarmiper uno stretto sentiero tutto copertodi spine.”Questo impulso interiore le fa capi-re immediatamente la sua inadegua-tezza e la sua indolenza: “A che, dun-que, tarderò io ad incamminarmi per

“Quaresima”...insieme a

MaddalenaGirelli

“Quaresima”...insieme a

MaddalenaGirelli

Maria Teresa Pezzotti

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tale strada? Fino a quando zoppicherò da due parti?Coraggio, anima mia, non voler resistere alle grazie del tuo Signore.”Maddalena non si nasconde che questa è una via difficile, vede ancheun cumulo enorme di ostacoli disseminati lungo il suo cammino, masprona se stessa al superamento, anzi, chiede al Signore di caricare Luistesso la croce sulle sue spalle: “La carne, il mondo, il denaro, ogni cosacongiurerà per arrestarti; ma … o mio Gesù io voglio prender subito lemosse per questa via; mettetemi Voi stesso in ispalla quella croce… Que-sta sarà per me di arma, di sostegno, di rimedio, di antidoto, di cibo, dibevanda, di riposo, di ricreazione.”

Queste poche battute sono un trattato di ascesi spirituale messo nellenostre mani, specie di noi sue figlie e sorelle spirituali, del quale voglia-mo far tesoro in questa quaresima.Questo perché se è vero ( come è vero ) che la battaglia contro i nemi-ci della croce di Cristo impegna per tutta la vita, il tempo quaresimaleè il più adatto per l’ascesi, per imitare Gesù tentato dal demonio, chela liturgia della prima domenica di quaresima propone alla nostra me-ditazione.Scorriamo il testo sottolineando, parola per parola quanto Maddalenavuole comunicarci.Ella ci mostra la sua fortezza nell’affrontare lo strumento di suppliziodella croce, poi ne chiarisce la funzione, ne spiega il significato e la fi-nalità.

Maddalena vuole che la croce sia:Arma. Quando un nemico ci assale è legittimo impugnare un’arma didifesa; Nene sceglie l’arma della santa croce perché sa che è imbattibi-le. La vittoria riportata da Cristo sul Calvario ne è la riprova.Sostegno: Maddalena rifiuta ogni appoggio umano affinchè sia Gesùsia Tutto della sua vita. Così nelle tribolazioni, non cercherà altro so-

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stegno che il patire in silenzio sull’esempio del suo Maestro e Signore.Rimedio: Per guarire da ogni paura, fragilità, resistenza, avrà come ta-lismano soltanto la Croce di Gesù.Antidoto: Una presona consacrata che vive in una società inquinatadallo spirito mondano, troverà nella Croce gli anticorpi indispensabiliper disintossicarsi dai veleni: egoismo invidia e sopraffazione, che facil-mente si infiltrano nel suo cuore.Cibo: Maddalena sceglie il pane duro della Croce per alimentare lafiamma del suo amore a Cristo.Bevanda: Il fiele della passione del Signore lo berrà con Lui, per con-formarsi ad ogni suo desiderio anche inespresso.Riposo: A differenza delle comodità che il mondo offre a quanti si ab-bandonano alle sue insidie, Maddalena vuole stendersi con Cristo sullegno di quella Croce benedetta che ha salvato lei e l’umanità intera.Ricreazione: Sì, la Croce del Signore Gesù a ri-creato l’umanità pecca-trice per farne una creazione nuova, redenta dal sangue di Cristo einondata dal Suo Spirito.

Ce n’è per tutte! Basterebbe fare nostro uno dei punti da lei toccatiper vivere una quaresima fuori serie. Auguri!

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Alle sorelle ammalate

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Carissime sorelle,

portiamo ancora nel cuore lagioia del Santo Natale che ogni annola liturgia va proponendoci per farcivivere realmente e più intensamenteil mistero di Dio che si fa uomo connoi e per noi. Purtroppo lo splendo-re della Luce che ci fa scoprire la ve-nuta di Gesù tra noi è spesso offusca-ta dal rumore interiore incombente;luci, suoni, regali, pranzi,etc; tuttociò rende faticoso entrare nel verospirito del Dono che ci è dato dell’amore più vero e concreto che Ge-sù rivela ad ognuno di noi.Certamente la condizione di chi è ammalata o anziana, non ha permes-so di perdersi nel frastuono mondano di quei giorni di festa, ma comeautentica provvidenza ha fatto si di poter vivere realmente l’esortazio-ne che S.Angela ci ha donato nella sua e nostra Regola… a noi ha con-cesso grazia di essere separate dalle tenebre di questo misero mondoed unirci insieme a servire Sua Divina Maestà.A una certa età il servizio (attivo) di apostolato non è piùrealizzabile,ma il servizio più alto e più efficace per la Chiesa lo si puòvivere seguendo le indicazioni che S.Angela ci ha dato “Ciascuna siasollecita all’orazione mentale come vocale, la quale è compagna del di-giuno.”Per voi, preghiera e sofferenza, per grazia di Dio, sono consonie quasi normali, così come S.Angela ci invita a viverli…”vivendo lietee sempre piene di carità, di fede e di speranza in Dio”.Tali esortazioni sono di grande conforto alle condizioni della nostra vi-ta; come potrebbe esserlo anche per tutti gli anziani e ammalati se li co-

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Alle sorelle ammalate

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noscessero!Una grande occasione propizia ce la offre oggi la Chiesaproclamando S.Angela Patrona secondaria con S.Faustino e Giovitadella Diocesi di Brescia; è una grande occasione per far conoscere lesue virtù e i suoi consigli maturati con la sua stessa vita attraverso l’e-sempio dei martiri e della sua intensa preghiera.E’ in questo clima di unione con il Signore che S.Angela matura la suamissione di Madre. I suoi scritti rivelano una grande sicurezza derivan-te dalla sua esperienza con Dio.Noi figlie di S.Angela possiamo sentir-ci contente della sua maternità e della sua assistenza di amore. S.Ange-la ci conosce e ci ama, e noi possiamo appoggiarci su di lei con tran-quillità. Il quarto Ricordo, esprime l’attenzione che ha per ognuna dinoi…”tengano per certissimo questo, che non saranno abbandonatenelle loro necessità”. E’ la sua saggezza di Madre che la fa consiglieranon solo per noi ma a quanti ha incontrato nella sua vita terrena e ciaccompagna ancora oggi.Quanti la conoscono sentano la sua materna protezione, in particolarela Diocesi di Brescia di cui è stata proclamata Compatrona in questoanno 2010 .Con le nostre preghiere e sofferenze diamo una mano al Buon Dio per-ché abbia a concederci numerose grazie per l’intercessione della nostracara Madre, auspicando anche nuove vocazioni per la sua Compagnia.Vi auguro tanta gioia in S.Angela

Enrica L.

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Approfondimenti

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"Celebrare la Misericordia" è il tema della 60° Settimana Liturgica chesi è svolta a Barletta Bisceglie dal 24 al 28 agosto scorso.Mons. Carlo Ghidelli, arcivescovo di Lanciano-Ortona e presidentedella Conferenza episcopale abruzzese-molisana, parte dall'analisi del-le lettere dell'apostolo Paolo, nella certezza che, dalla sua persona edalle sue letture, tutti indistintamente (presbiteri, diaconi, religiosi e fe-

deli laici) possiamo ricevere quel supplemento di luce chepossa illuminare le nostre strade. Il vescovo poi delinea lecaratteristiche della personalità di Paolo apostolo in meri-to alla riconciliazione, intesa come recupero dello stato diamicizia tra Dio e l'uomo, tra Dio e il suo popolo, tra Dioe il creato, ed evidenzia la visione teologica e sacramenta-le della liturgia. Quella di Paolo è definita: una personali-tà certamente poliedrica e complessa, che tuttavia si lascia"leggere" anche da noi, dal momento che egli ha trovatoin Cristo il centro unificatore di tutte le sue passioni, ditutte le sue esperienze. Sottolinea l'importanza dell'eventoavvenuto a Damasco e definisce l'incontro come un donoe come una speciale rivelazione, illuminazione e folgora-zione: Gesù, il Signore risorto, ha fatto irruzione nella suavita e lo ha letteralmente trasformato da persecutore dellaChiesa in servitore dell'evangelo della misericordia. A Da-masco Paolo ha compreso che tra Gesù e i cristiani vi era,e vi è tuttora, una identità spirituale, sacramentale, nellaquale sta il segreto e il fondamento del nostro essere Chie-sa e del nostro amore alla Chiesa. Sulla via di DamascoPaolo ha compreso che Gesù di Nazaret è il vero Messia,quello indicato dai profeti dell'Antico Testamento e desti-

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Approfondimenti

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nato a diventare il Salvatore dell'intera umanità, perché tutti gli uomi-ni di tutti i tempi e di tutti i luoghi sono peccatori e attendono la libe-razione dalla schiavitù del peccato. Non a caso Paolo si lascia illumina-re da una verità che ispirerà tutta la sua vita e tutta la sua missione, perottenere la salvezza accoglie nella fede la dimensione salvifica dellamorte e risurrezione di Gesù, accettando il valore salvifico del sanguesparso da Gesù in croce e lasciandosi riconciliare con Dio. Mons Ghi-delli si sofferma sul ruolo della riconciliazione inteso come dono, evi-denziandone l'amore riconciliante di Dio verso noi. Andando alla ri-cerca dei significati più nascosti analizza il termine riconciliazione e af-ferma che non si tratta di una parola qualsiasi quanto invece di un lem-ma denso di significati. La riconciliazione è vangelo e reca all'umanitàuna notizia bella. Definisce la riconciliazione il messaggio più preziosoe il dono più bello che scende dalla croce di Cristo, e la paragona al se-me che gettato sul terreno buono non può non produrre che fiotti dipace e di riconciliazione. Approfondisce in chiusura le dimensioni del-la riconciliazione. La prima dimensione è quella strettamente persona-le: il suo dono infatti il Signore lo offre e lo depone nel cuore di cia-scun credente, nella vita di ogni uomo e donna di buona volontà. Que-sta vita che io vivo nella carne io la vivo nella fede del figlio di Dio, chemi ha amato e ha dato, se stesso per me (Gal. 2,20). La seconda dimen-sione è quella comunitaria o ecclesiale: il dono di Dio infatti tende a ri-creare il suo popolo, l'antico e il nuovo, in ogni fase della sua storia.Camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e hadato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odor (Efe-sini 5,2). La terza dimensione è quella universale, rivolta cioè all'interaumanità, perché il progetto di Dio non interpella un solo popolo matutti i popoli di tutti i tempi e di tutti i luoghi. L'ultima dimensione deldono della riconciliazione è quella cosmica. Nella lettera ai ColossesiPaolo scrive: “Piacque a Dio di far abitare in lui ogni pienezza e permezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue

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Approfondimenti

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della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra equelle nei cieli”. Ghidelli ha speso parole circa il problema ecologico edella salvaguardia del creato: Dio prese l'uomo e lo pose nel giardinodell'Eden perché lo coltivasse e lo custodisse, facendo riferimento auna liturgia cosmica che esige da tutti noi non solo rispetto per il crea-to ma anche promozione e incentivazione.

Rosa P.

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Approfondimenti

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La condiscendenza del Signore nei nostri confronti, attraverso l'icarna-zione di Gesù, si è mostrata senza limiti. Non solo Cristo,( ed è l'attosupremo del suo farsi vicino) è divenuto nostro fratello in tutto fino alsacrificio completo di se sul Calvario, ma ha voluto sperimentare anchela debolezza della tentazione, perchè fossimo incoraggiati a sostenere ilcombattimento spirituale richiesto per una radicale seque-la di Lui.Elisabetta scrive: "Gesù dopo 40 giorni di digiuno e diorazione permise che il demonio si accostasse a Lui pertentarlo. Lo permise per conforto e consolazione di molteanime, le quali...se ne spaventano fuor di misura".Il timore eccessivo di essere tentati è anche la conseguen-za della superficialità con cui noi affrontiamo il combatti-mento spirituale e tutte le battaglie della vita "senza darcipensiero alcun di prepararvi la nostra anima coll'orazionee colla sincera penitenza dei nostri peccati".“Ah mio Gesù- supplica Bettina -fatemi proprio capir-be-ne il niente che sono... il niente che fo… il niente che pos-so… senza Voi! Spogliatemi di quella maledetta fiduciache ho di me stessa che mi ha tante volte tradita, facendo-mi dimenticare di ricorrere e raccomandarmi a Voi, quan-do forse ne avevo maggior bisogno...Aiutatemi a diffidar sempre di me stessa, a confidar moltoin Voi, a pregarvi sempre, ma soprattutto prima d'intra-prendere qualche opera importante”."Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano icostruttori!" - dice il Salmo.Gesù, ci insegna Elisabetta, volle essere tentato anche per

“SCUOLA DI GESU’ CRISTO”:Gesù è tentato nel deserto per nostra istruzione“SCUOLA DI GESU’ CRISTO”: Gesù è tentato nel deserto per nostra istruzione

SSppiirriittuuaalliittàà

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Approfondimenti

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istruirci del modo col quale dobbiamo combattere il demonio ... Imparache non vi è luogo così sicuro, non vi è santità così eminente, che ci pon-ga al coperto dagli assalti del demonio; e quindi dobbiamo temer sem-pre, star vigilanti e pronti in ogni momento alla battaglia secondo che cisuggerisce lo Spirito Santo: “Prepara l’anima tua alla tentazione”.Esperta conoscitrice delle vie dello Spirito, Elisabetta sa che, in ragio-ne dell'impegno che un'anima si prefigge per servire sua divina Mae-stà, il maligno le sferrerà attacchi terribili. Ma osserva: "Che male po-trà farti? Nulla, fuorché quello che tu vuoi. Questo è il conforto deiconforti per le anime tentate: l'aver sempre il riparo sicuro della volon-tà libera, che rigettando la suggestione del male lo converte in bene.Senza dire dei vantaggi spirituali che la tentazione reca all'anima aman-te "Essa ci rende più umili, perchè ci fa sentire ogni momento 1'estre-mo bisogno che abbiamo di Dio, e quindi ci induce a pregarlo conmaggiore assiduità e con maggior fede, ci rende più attenti sopra noistessi, più forti nell'esercizio della virtù, più costanti nel bene.S. Agostino ci dice che il demonio non si cura di tentare le anime in-differenti sia al bene che al male, perchè è certo di vincerle quandovuole, "ma ha tentato Gesù Cristo, là nel deserto per far vedere che egliama di riportar vittoria sui Santi,'' Bettina mette poi in guardia le gio-vani dall'infingardaggine di Satana: “Non t'accorgi ... che il demonio èbugiardo, e quando ti tenta, ti promette quello che non ti può dare? ote lo da per sì brevi istanti che non arrivi a goderne? …Ella ci invita, quindi a pregare: “datemi, vi prego, o Gesù mio, una vo-lontà costante, irremovibile; nel proposito di non volervi offendere,perchè questa non mi può venire che da Voi. Pr4eparate voi stesso l’a-nima mia perché non rimanga preda miserabile del demonio, ponetenelle mie mani lo scudo della fede, e nella mia bocca la vostra santa Pa-rola, che è come spada acutissima contro il demonio.Nel tempo della tentazione non vi allontanate da me, o Gesù mia spe-ranza , mia fortezza, e mio Tutto."

Giuseppina Z.

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Sul N° 6 di "voce" nella pagina "Missioni ad extra" abbiamo datonotizia della partenza per il Brasile di Rosa, Fulvia, Lucia e donGiovanni Magoni nella missione di San Geraldo.Oggi con gioia vogliamo raccontarvi le meraviglie che il Signorecompie.

E' proprio vero, una comunità diventa più viva e vera ogni volta che isuoi orizzonti si allargano sul mondo e dentro il "suo mondo ".Allora la sensibilità per le missioni fa bene ai cristiani, perché battezza-ti, e a noi persone consacrate perché ci spinge a trovare la vera forza efiducia nella Parola di Dio che cerchiamo di vivere in noi ogni giorno.Ed è entusiasmante e meraviglioso ritornare ogni tanto a prendere unaboccata di “ossigeno" là dove abbiamo condiviso, un periodo della no-stra vita, dolori e angosce, gioie e speranze e, dove abbiamo imparatotante cose. Ritornare e vedere queste nostre sorelle e fratelli che pienidi buona volontà continuano, nella loro semplicità, il cammino pasto-rale intrapreso insieme preparazione ai Sacramenti, la catechesi, Litur-gia, famiglia, giovani, anziani, gruppo di preghiera…e oggi la novitàdel presepio che stupisce ancora piccoli e grandi e ogni bairro lo hapreparato in anticipo perché lo vedessimo!!E tutto questo, per grazia di Dio, nonostante il sempre più brulicare diantenne, di telenovelas, di confusione religiosa, ad ogni chiesa cattoli-ca si aggiunge subito una protestante, si diffondono sempre più le set-te, forte ostacolo alla Evangelizzazione.Da circa un anno, due padri della congregazione di San Francesco diSales, padre Ladir brasiliano e padre Francesco indiano, sono alla gui-da della parrocchia di San Geraldo e subito ( essendo in due ) hannomesso al centro la Santa Messa dedicando grande attenzione alla pre-parazione, (insieme al gruppo liturgico), della Messa domenicale ren-

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dendola più viva e creativa. E proprio qui, nella casa di Dio e dei cri-stiani, la gratitudine e l'accoglienza da parte dei padri e di tutta la co-munità è stata commovente; non ci fu per noi un solo abbraccio sim-bolico ma, tutti uno ad uno ... ed erano tantissimi!...Le sante Messe feriali, come l'adorazione Eucaristica per le vocazio-ni tutti i primi giovedì del mese, sono preparate e seguite dalle nostreconsorelle, Dalva e Regina e, da qui parte il loro inserimento nelle va-rie attività pastorali parrocchiali. Ora lasciamo parlare loro attraver-so uno scritto inviato direttamente alla superiora in data 4 di dicem-bre.

Carissima sorella Maria Teresa, abbiamo ricevuto la sua lettera, tuttoquello che lei dice nel suo scritto, ci ha riempito il nostro cuore. Gra-zie a Dio noi ci rendiamo conto del dono che abbiamo ricevuto da Dioe dallo Spirito Santo, essendo state scelte ad essere Spose di Gesù. Ilnostro impegno è grande ed anche difficile, ma con l'aiuto di Santa An-gela nostra madre e compagna della nostra vita, non abbiamo paura,come Lei stessa ci ha detto nel primo legato:" Sforzatevi con l'aiuto diDio nel richiedere e conservare in voi queste intuizioni e sentimentibuoni, che siate soltanto mosse a servizio dei più poveri e della Chiesatutta, per amore di Dio e per la salute delle anime ". Noi sentiamo mol-to l'impegno di essere in mezzo ai fratelli come testimoni delle figlie diSanta Angela nella maniera che Lei stessa ci ha insegnato nella Regola.Per questo noi preghiamo sempre insieme, tutti i giorni partecipiamoalla Santa Messa, facciamo i ritiri spirituali insieme ai padri, recitiamole Lodi e i Vespri sempre insieme. Abbiamo il padre Ladir, nostro par-roco, come nostro direttore spirituale che ci accompagna nel nostrocammino.Ringraziamo Dio per tutto questo.Io Regina, sono molto felice, i miei genitori ringraziano Dio per avereuna figlia consacrata nella compagnia di Santa Angela Merici. Sono

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molto ansiosa per il giorno della mia consacrazione perché è una datamolto importante per me.Ascolta Maria Teresa, a proposito della nostra consacrazione, siamomolto dispiaciute non avere qui con noi, padre Giovanni, Rosa, Fulviae Lucia, perché abbiamo chiesto più tempo per preparare la nostragrande festa e poter invitare tutti, tutti.I nostri impegni in parrocchia e soprattutto in diocesi ci hanno porta-to via tanto tempo e quindi abbiamo chiesto di posticipare la cerimo-nia più in là.Così abbiamo combinato che il Vescovo stesso verrà a San Geraldo ap-posta per consacrarci.Quando sapremo il giorno glielo comunicheremo per E-mail, intantonell'attesa voi pregate per noi.Noi, Dalva e Regina desideriamo conoscere i luoghi dove la nostra San-ta è nata e vissuta, sarà che un giorno può avvenire questo miracolo?

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Noi però stiamo con la volontà di Dio!! Un felice Natale e un anno dimolta pace!!Dalva e Regina.

Il 21 dicembre Dalva e Regina ci hanno comunicato il giorno della loroconsacrazione che avverrà il 31 Gennaio 2010 nella parrocchia di SanGeraldo con la presenza. del Vescovo Dominique.Chiedono molte preghiere.

Fulvia e Lucia

Un caro saluto a tutte le Figlie di Sant'Angela,la festa di Sant'Angela si avvicina e in questi giorni il pensiero ritornaspesso a tutte voi e ai momenti passati al Santuario negli anno passati.Quest'anno purtroppo non potrò viverla da vicino perché da ormai 5mesi sono in Africa, in Uganda.Sono nel Ospedale di Aber, ospedale diocesano della Diocesi di Lira,dove è attualmente vescovo Mons. Giuseppe Franzelli, combonianobresciano, che, un anno fa, mi ha invitato a lavorare come medico inquesta realtà della sua diocesi.L'impatto con l'Africa è stato abbastanza duro. L'ospedale ha circa200 posti letto, siamo in 6 medici, 4 ugandesi e due italiani. Sto lavo-rando nel reparto di Medicina e purtroppo vedo morire tutti i giorniqualcuno, anche bambini e mamme, perché arrivano troppo tardi operché non abbiamo la possibilità di curarli. Le malattie più diffuse so-no la mataria, l'AIDS e la tubercolosi. Purtroppo il governo ugandeseci aiuta solo a parole e, anziché mandarci i farmaci forniti dagli aiuti in-ternazionali, li vende sottobanco e qui arrivano solo le briciole, chenon sono sufficienti per curare tutti.Ma ho anche dei momenti di gioia. Infatti ho imparato a fare i tagli ce-sarei e vedo spesso nascere nuove vite. Le mamme africane sono mol-to legate ai loro figli e, anche se povere e con famiglie numerose, te ve-do spesso sorridere e giocare con i loro bambini. Le malattie e la guer-

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Missioni ad extra

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ra, finita tre anni fa, hanno però lasciato a sé stesse molti bambini,adesso senza nessuno.Una di questi é Mariangela, una neonata la cui mamma è morta dopoil parto e abbandonata dal papà. Mentre vi sto scrivendo la sto tenen-do sulla schiena, alla maniera africana. E' stata tenuta due mesi in ospe-dale perché prematura, pesava 1,3 Kg. Poi ho deciso di prenderla in ca-sa perché il suo destino sarebbe stato l'orfanotrofio. Adesso ha quasi 5mesi e sta crescendo bene. L'abbiamo sempre chiamata Angela... unnome scelto dagli infermieri ma per me ricco di significato. Come nonpensare a Sant'Angeta?Un abbraccio a tutte, in particolar modo alla Lucia e alla Fulvia, chemi hanno fatto conoscere e amare Sant'Angela.Buona festa!

Cati Fausti

La piccola Angela, che la Cati ha adottato, in braccio alla sua nutrice in casa di Cati

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Mondo Orsolino

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Echi dal mondo Orsolino

Le Suore Orsoline della Federazione Tedesca ci hanno omaggiato del N°3 Ottobre 2009 della loro rivista “Ursulinennachrichten” : riportiamoalcuni stralci di un articolo di sr. Brigitte Werr che è stata una relatriceal convegno internazionale del 2007, Bicentenario della Canonizzazionedi Sant’Angela.(Traduzione dal tedesco di Clara Stella).

Siate allegre e di buon animoLe Orsoline

hanno motivo per festeggiare

Il 25 Novembre 2010 sono 475 anniche la Compagnia di Sant’Orsola è sta-ta fondata. La storia ha fatto crescereda un piccolo gruppo, come un seme,un grande albero dai molteplici rami.Negli ultimi anni, prima di tutto ancheper i festeggiamenti del Bicentenariodella Canonizzazione di Angela, le Fi-glie di questa fondatrice carismatica sisono fatte più vicine. E sicuramente ciaccadrà di progredire pure nel 2010.Questo soltanto è motivo di gioia, sicu-ramente per la stessa Angela.Ciò che ci unisce, è una spiritualità, cheproprio oggi incominciamo di nuovoad apprezzare, perché nella sua amici-

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Mondo Orsolino

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zia umana è proprio incredibilmente attuale per la nostra epoca. E que-sto è il secondo motivo per gioire.Appunto noi esperimentiamo che il numero dei componenti nelle for-me di istituti religiosi e secolari dolorosamente si restringe in Europa eche le forze diminuiscono. Questo non è proprio esaltante e non abbia-mo ancora ben imparato che cosa possiamo fare spiritualmente. Fa ma-le e ci stanca.Ma d’altra parte noi esperimentiamo che uomini di molti luoghi anchesenza una struttura sicura si trovano per parlare di Angela e mostrareconseguenze per la loro vita. Questa è una nuova forma di vita angeli-na, ma propriamente è la forma primitiva, quella degli inizi. E’ un nuo-vo inizio? Cozzano una volta aveva così visto riguardo la Compagnia :“Chi sa, se questa non è forse un inizio operato da Dio per la riedifica-zione della Chiesa “. Ciò leggiamo nella sua prefazione alla Regola. Sì,chi sa.. E’ certo che noi siamo ad un punto importante nella storia del-le Compagnie mericiane.“ Poiché voi dovete sapere che io adesso sono ancora più viva di quan-do era in vita”, dice Angela nell’introduzione dei Ricordi, che affida al-le giovani Maestre della sua Compagnia. E’ una promessa anche pernoi. Siamo dunque di buon animo e festeggiamo questo giubileo insie-me rendendo grazie a coloro che ne hanno posto le basi. Perciò è un bel segno di unione se noi apriamo l’anno giubilare il 25novembre facendo girare per il mondo intero un “ Vespro “ in cinquelingue il cui testo si potrà estrarre da internet: la richiesta di ciò è pro-prio di incoraggiamento.Il festeggiamento di Angela 2010 avrà una speciale intensità e, scuote-rà gli uomini affinchè anch’essi sappiano perché le Orsoline anche intempi difficili hanno motivo di gioia e ottimismo. E il 25 novembre 2010 sono veramente 475 anni che la Compagnia diSant’Orsola è stata fondata…. Le Orsoline hanno ben motivo per fe-steggiare.

Sr. Brigitte Werr

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Mondo Orsolino

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“Mappa” delle Orsoline secolari e religiose unite in preghiera

il 25/11/2009.

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dalle Commissioni

All’inizio del nuovo anno, vogliamo ricordare ivari appuntamenti che le Commissioni hanno

nei confronti della rivista Voce.

Tutte le relazioni devono pervenire a Voce entro il dieci delmese indicato:

Formazione: Per il N° 2 entro il 10 Marzo

Liturgia: N °3 ” il 10 Maggio

Promozione: N° 5 ” il 10 Settembre

Audiovisivi: N° 6 ” il 10 Novembre

Augurando un proficuo lavoro, sotto lo sguardo della no-stra Santa e Cara Madre – ora compatrona della Città e Pro-vincia, a tutte un sentito ringraziamento.

Per la commissione - Angela R.

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Cronaca

“La bellezza di un’anima libera”

Verso le 12.30 c'è l'inaugurazione dellamostra storico-spirituale dedicata allafigura della Serva di Dio. Gli splendidisaloni accolgono, da par loro, i pannel-li curati da Don Alessandro Andreini,della Comunità di San Leolino, con lacollaborazione di altre persone. Il leitmotiv che, secondo me, sottosta allamostra, è legato a queste due frasi: «So-no venuto a portare il fuoco sulla terra,e come vorrei che fosse già acceso!»(Lc 12,49); « Con il fuoco d'amore cheGesù accese nel mio cuore per voi eper tutte le carissime figlie, con quelfuoco d'amore che lui, Amore eterno,ha aumentato giorno dopo giorno, viesorto vivissimamente a raggiungere lasantità. È l'unica cosa veramente importante!» (Bianca Piccolomini).Ecco i titoli principali dei magnifici e accurati pannelli:

1. Siena, simbolo di una città (tra passato e presente; Siena e i suoi san-ti; l'appello di Dio per Bianca Piccolomini).

2. La storia e la fede (una vita tra due secoli; Siena tra XIX e XX seco-lo; l'esempio del fratello Pietro). La relazione del prof. Giovanni Grot-tanelli de Santi (Università di Siena), quando ci parla del "clima reli-gioso a Siena tra XIX e XX secolo", sviluppa ulteriormente il contenu-to di questi due pannelli.

Bianca Piccolomini

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Cronaca

3. Cronologia della vita (dal 7 aprile 1895 al 23-24 ottobre 2009).

4. Il delinearsi di una vocazione (i limiti di un'educazione elevata ma ri-gorista; il provvidenziale incontro con sant'Antonio Maria Pucci; ver-so la profondità della conoscenza di Dio; l'opportunità di tenere undiario spirituale).

5. L'incontro con sant'Angela Merici e la fondazione della Compagnia(alla ricerca di un'identità spirituale; l'incontro con la spiritualità disant'Angela Merici; la fecondità di un carisma).

6. Bianca Piccolomini 'interprete' del carisma di sant'Angela (le Costitu-zioni della Compagnia di S. Angela; Madre Bianca alla guida dellaCompagnia).

7. La centralità dell'Eucaristia (mettersi alla totale dipendenza dell'A-more; l'adorazione eucaristica, mezzo di divinizzazione; l'Eucaristiafuoco della missione). A questi pannelli e al n. 10 fa riferimento la re-lazione di don Alessandro Andreini (Comunità di San Leolino, Gonza-ga University di Firenze), su: "Il carisma spirituale di Bianca Piccolo-mini".

8. Madre e maestra di vita spirituale (una grande passione educativa;una ricca varietà di argomenti). E il contenuto della relazione dellaprof.ssa Adriana Romaldo (Istituto Superiore di Scienze Religiose diSiena) dal titolo "Bianca Piccolomini: l'insegnamento di una donnaconquistata da Cristo", dove, «nel ricordare la Madre Bianca ... » fa«parlare direttamente lei, così che possa venir fuori dalla sua stessaopera la straordinaria attualità del suo pensiero ... ».

9. Una fede tradotta in carità: le opere (maternità spirituale verso la gio-ventù abbandonata; i dolorosi anni della prova; il crogiuolo della fede).Tematica affrontata dalla prof.ssa Maria Dal Pra Ponticelli (Universitàdi Siena) quando ci parla di "Madre Bianca e le opere della Compagnia

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Cronaca

di S. Angela Merici" e sottolinea che le opere di Madre Bianca «sonorivolte ai bisogni emergenti che la società ancora non coglieva appie-no».

10. Verso i tempi nuovi (guardando al futuro della Compagnia; sulla so-glia del concilio Vaticano II). Ogni pannello é corredato da: brani scrit-ti dalla Madre o da altre persone, e da fotografie concernenti i temi.

Rilevante questo brano che Bianca scrive nel suo Diario il 15 febbraio1954: «Oggi, in cima a un calvario doloroso e umiliante, sento il biso-gno di ripetere il Credo che nel Venerdì Santo del 1933, scrissi, quan-do ero su un altro calvario. Credo - che è un particolare disegno di Diosulla mia vita, quello di farmi assomigliare più che è possibile a Gesùpenante. Ai molti frutti caratteristici di questa somiglianza ne ho sco-perto un altro: sono un segno di contraddizione come egli lo fu. Credo- che egli fin da bambina volle dare alla mia vita questa impronta dolo-rosa. Credo - che il lavorarmi per farmi giungere a questa somiglianzasia una delle grazie più grandi che egli si degna concedermi. Credo -che senza le predilezioni che egli mi ha elargito non avrei potuto ne po-trei durare in questa vita di sofferenza. E anzi, che tutte le grazie inte-riori prodigatemi mi sono state donate, in funzione di questa vita di im-molazione. Sofferenze straordinarie sopportate con grazie straordina-rie. Crede - che lui esige da me una virtù eroica. Credo - che oltre allegrazie interiori Dio ha affidato a me la luce per una formazione religio-sa particolare. Credo - che dovrò compiere questa missione special-mente con la sofferenza. Credo - che avrò sempre una vita angustiata esebbene la Provvidenza interverrà sempre, pure il suo intervento saràcosì misterioso che io quasi non me ne accorgerò e vedrò sempre intor-no a me difficoltà, povertà, umiliazioni. Credo - che quando io ho fat-to di tutto per evitare disastri, non mi debba angosciare perché sicuradell'intervento provvidenziale. Credo - che il Signore continuerà aesercitarmi finché non avrò raggiunto questo grado di abbandono

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amoroso. Credo - che le Opere non periranno. Fin qui ciò che avevoscritto allora. E oggi non posso che ravvisare in questo scritto che pro-fezia ispirata dal Signore al confronto di ciò che allora non potevo pre-vedere».

Partecipiamo al pranzo comunitario in uno dei saloni di palazzo Picco-lomini. Il clima è sempre più cordiale, familiare e fraterno. Il dopopranzo ci vede passeggiare nuovamente per la città accompagnati dauna leggera pioggerellina. Alle ore 16 ritorniamo a palazzo Piccolomi-ni dove inizia il Convegno di studi, aperto e coordinato da Don Riccar-do Petroni, Postulatore della causa di beatificazione della Serva di Dio(la causa diocesana iniziò nel 1986). E, nel frattempo, zitto, zitto, arri-va anche l'Arcivescovo di Siena che, con fare umile, si siede tra la gen-te, che ascolta attenta le varie relazioni prima accennate. Mi colpisce ilclima fraterno e cordiale che esiste tra i vari relatori: si appellano con inomi, senza titoli accademici ... che bellezza ... e semplicità ... Don Pe-troni, con gioia dice, tra l'altro: «Siamo qui per celebrare una cristianavera, ormai dovremo attendere poco perché tutti i fascicoli riguardan-ti la Madre Bianca siano consegnati ai giudici, dopo di che il Santo Pa-dre, se vorrà, la proclamerà venerabile». Esco dal salone del convegnoun po' frastornata dalla ricchezza di quanto udito però felice di esserequi e di far parte della Compagnia di S. Orsola, fondata a Brescia da S.Angela Meriti e diffusa in tutto il mondo: miracolo della santità e diquel fuoco d'amore che Gesù è venuto a portare sulla terra!Il rientro a Villa S. Regina é un po' laborioso perché hanno imbottiglia-to l'auto di Simonetta e i bresciani salgono a bordo dell'auto di Ange-lica, un'illustre figlia di S. Angela senese, appena ritornata dal Brasile,dove ha fondato delle case di accoglienza per i cosiddetti 'bambini distrada'. A cena incontriamo anche l'archimandrita Paolo ed è qui chemi si conferma l'universalità e l'ecumenismo del carisma mericiano,che veramente non ha confini.

Cronaca

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Il mattino del sabato 24 salutiamo, ringraziamo tutte le sorelle senesi eriprendiamo la strada del ritorno verso Brescia, portando appresso, inuna capiente borsina di plastica, alcune pianticene del giardino di Vil-la Regina, che Carla mi dona con gìoia e che ora si mostrano in tutta laloro bellezza su un balcone bresciano. Visitiamo e ammiriamo tutte lericchezze che incontriamo lungo il cammino: anche qui la lode al Si-gnore é grande per le meraviglie in persone e opere che ci mette sulpercorso.Purtroppo, per impegni vari, non ci è stato possibile partecipare allaconcelebrazione solenne presieduta da S. E. Mons. Antonio Buoncri-stiani, Arcivescovo di Siena svoltasi alle ore 19 presso la chiesa di S.Martino, a conclusione del convegno.«Un senso vivissimo di Dio che si fa testimonianza quotidiana di amo-re e di dedizione per il prossimo: ecco la proposta, antica e semprenuova di Bianca Piccolomini. E quello che la rende tutt'altro che supe-rata, e anzi di un'attualità che fa appello con forza alla sensibilità e al-l'intelligenza di tutti noi, è la straordinaria competenza educativa concui ha saputo definire e trasmettere il suo progetto. Se l'urgenza chepiù di altre ci sta davanti in questi anni è proprio quella educativa, puòdavvero la comunità cristiana permettersi di non far tesoro del magi-stero spirituale e umano della Serva di Dio Bianca Piccolomini Cle-mentini?»: è un passaggio della relazione di don Andreini che mi inter-roga e mi rincorre anche a distanza di tempo ...

Lucia Baruffi

Gocce di miele assaporate qua e là

Nei due giorni di grande festa per la proclamazione di sant’ Angela apatrona della nostra Città e Provincia, ho avuto l’impressione che nel-la Compagnia, sia maturata una maggior corresponsabilità e collabora-

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zione da parte di tutte noi consorelle. Mi spiego: Casa sant’ Angela miè sembrata un alveare in cui tante figlie giovani e meno giovani si sonoprestate, chi ha fare Marta, chi a far Maria. Che bella testimonianza, nonostante la vostra stanchezza e fatica sorel-le: Grazie! Tante gocce d’acqua fanno l’immensità del mare, tante goc-ce di bontà possono rendere più amabile e credibile il nostro cammi-no. Sant’Angela ci aiuti a poter fare, muoversi, sforzarsi con quel dinami-smo spirituale, frutto di preghiera, che rende ciascuna di noi capace didare il meglio di se stessa, anche per il bene delle compagne.

Anita P.

Sant’ Angela: compatrona

Con la solenne Eucaristia celebratain Santuario domenica 24 Gennaio2010. S. Angela è stata proclamatapatrona secondaria della città diBrescia e della Provincia.Noi, Figlie di SantìAngela del grup-po di Chiari, abbiamo vissuto la Fe-sta con grande gioia; ad ogni Messaè stata menzionata la figura dellagrande Santa. Nel pomeriggio ab-biamo vissuto l’ora di spiritualità,trasmessa da radio Maria, nella cap-pella della nostra Casa. Erano pre-senti il parroco mons. Rosario Ver-zelletti, don Fabio con un bel grup-po di persone e di amici di S. Ange-

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la: a loro il nostro grazie.Angela Merici nel 1535 in un periodo che lei definisce tempi pestiferied immorali per la donna, sotto la spinta dello Spirito Santo ebbe unaforte e coraggiosa intuizione : quella di promuovere una consacrazionetotale a Dio nel mondo, con i frrmi propositi di obbedienza – povertà– castità; così ebbe inizio la Compagnia di S. Orsola. Oggi, dopo 475anni il carisma della Santa è ancora attuale. Nella cultura odierna lapromozione della donna ha avuto il suo riconoscimento si vede rileva-re, purtoppo, che in gran parte se ne è perso il vero valore. Senza lapromozione della donna in senso cristiano viene meno l’amore che staalla base del matrimonio, della famiglia, del rispetto reciproco per unagiusta convivenza sociale, dove in tutto la donna ha una grande respon-sabilità.Angela, patrona accanto ai santi Faustino e Giovita ci invita a risco-prire e a valorizzare la donna.Ringraziamo in modo particolare il superiore S. E. Mons. V. MarioOlmi e quanti con lui si sono prodigati per la proclamazione e prega-re perché la nostra Madre ci aiuti ad essere “ vere ed intatte sposedell’Altissimo” e per tutti i giovani che sono alla ricerca della propriavocazione.

Natalina V.

La vita è bella

“La vita è bella e santo l’avvenir”, scriveva il poeta…Pietro di anni diciotto, affetto da distrofia muscolare dalla nascita, co-sì ha scritto:

“Qui……. ho respirato un clima diverso da altri ospedali: il mio “esseremalato “ ha trovato qui il suo spazio sia per il corpo che per lo spirito. Inanni di malattia ho chiesto al Signore di starmi sempre vicino, di donar-

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Cronaca

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mi serenità e gioia, soprattutto,spirituale e di insegnarmi ad offri-re a Lui le mie sofferenze. Qui inospedale ho trovato situazioni epersone che vivono o che si avvici-nano come me, alla malattia; que-sto mi è stato un grande conforto.Non si tratta solo di una pancia do-lente o di tosse o di analisi…, madi persone con dignità profondache vanno incontrate. Ho trovatomedici che oltre visitare, si ferma-no a parlare con il paziente e spie-gare bene il discorso medico e a fa-re compagnia. Ho trovato persona-le attento e preparato che si occupadelle varie situazioni. Ma la forzadell’ospedale è Gesù che, serven-dosi del personale religioso, dei volontari, delle iniziative di solidarietà,delle preghiere fatte insieme, dell’Eucaristia… è libero di girare piena-mente in tutti i reparti. La Cappella lì è collocata come un polmone cheespande gioia, luce, serenità.Ringrazio Dio per tutti e per ognuno e spero che questo clima ci sia sem-pre. Altre volte dovrò essere ricoverato ma ciò non mi preoccupa comeuna volta perché non sono solo.Grazie a tutti!

Questa testimonianza è stata tolta dal mensile Capellania del servizioreligioso della Poliambulanza. Ad ognuna la propria riflessione!

Angela R.

Pietro

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Cronaca

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Diario di Casa S. Angela

Credere significa “Dare il cuore”, rimetterlo nellemani di un altro: crede chi si lascia far prigionierodell’invisibile Dio, che accetta di essere possedutoda LUI nell’ascolto obbediente e nella docilità delpiù profondo del cuore (B. Forte)

– Nel susseguirsi delle accoglienze, c’è stata la no-vità dell’associazione Turres (Associazione cultura-le senza fine di lucro) comunemente chiamataViaggi e Miraggi. Il corso formativo dei partecipanti, provenienti daparecchie città d’Italia, si propone di promuovere la filosofia del turi-smo, sia in ambito scolastico, che presso un pubblico di diversa prove-nienza. Tutti unanimi hanno ringraziato per l’accoglienza ma soprat-tutto per l’ambiente con le sue caratteristiche di serenità e pace che inesso si respira.

– Come sempre nei tempi forti, sono convenuti per una giornata di Ri-tiro:• Le parrocchie di S. Alessandro e dei SS. Faustino e Giovita• I gruppi delle Vedove, dei Sacristi, di Milizia mariana e dei neocate-cuminali.

– In occasione delle feste di S. Caterina c’è stata la giornata di studioper le Responsabili ricordando il 475° di fondazione della Compagnia.

– Domenica 24 gennaio, dopo la gioia spirituale della Messa in Santua-rio in cui S.E. Mons. Luciano Monari ha proclamato S. Angela compa-trona, i quattro Vescovi concelebranti e tante Consorelle, unite a quelleprovenienti dalle Compagnie di Bologna, Mantova, Modena, Parma,Piacenza, Siena e a Suore Orsoline di diversi Istituti, hanno gustato unbuon pranzo che le Sorelle di Casa avevano preparato con tanto amore.

Valentina e Sorelle

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Tra noi

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Anniversari di Consacrazione 2010

60°1. Buizza Natalina "Casa Girelli" 25054 Marone

2. Gosetti Cecilia "Casa di Riposo" 25081 Bedizzole

3. Tanzini Argentina Viale Piave, 57 25123 Brescia

50°1. Bonetti Francesca "Casa Girelli" 25054 Marone

2. Ghidini Lucia Via Sassina, 24 25030 Coccaglio

3. Mensi Maria Via Matteotti, 84 25063 Inzino V.T.

4. Veneziani Maria "Casa Girelli" 25054 Marone

25°1. Pelucchi Giuseppina Via Legnazzi, 6 25024 Leno

2. Valotti Laura Via Pedenaga, 9 25050 Padergnone

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Tra noi

Francesca celebra le sue nozze d’orodi Consacrazione

In questo 2010 è anche per me il 50° di Consacrazione nella Compa-gnia di Sant’Angela: ma io chi sono per Te Gesù, buono e Maestro Senon che una povera creatura che nella sua vita ha valso poco? E tu,mio Dio, nel silenzio di una giornata calma dal lavoro agricolo, comeero sempre occupata, mi chiamasti a seguirti più da vicino e per se-virti meglio. La via che io stavo scegliendo per me non era nel tuopensiero? Ecco mi apristi la vera strada quella della Consacrazione secondo iConsigli Evangelici. Ora sono qui davanti a te per dirti il mio grazie!Tolta dalle tenebre del mondo pur restando nel mondo, da quanti pe-ricoli mi hai tolto! nei quali non mi sarei trovata conforme al tuo vo-lere Divino! Tu sapeci che io mi stavo preparando con un corso di in-fermiera per le missioni ma che per i troppi disagi successi in fami-glia avevo dovuto tralasciare. Ora mi unisco a Sant’Angela per dirti il mio grazie con altre mie Con-sorelle del cinquantesimo e sessantesimo della loro consacrazione. LaMadonna, Madre di Gesù e mia in modo particolare dopo la morte deimiei famigliari non mi ha lasciata sola. Ecco anche a Lei insieme a San-t’Angela il mio grazie! Come pure anche i miei famigliari che pur avendomi lasciata sola per-ché passati a miglior vita non mancano mai di essermi vicini con la lo-ro preghiera. Un giorno con l’aiuto di Dio Padre non ci separeremopiù, sperando che Dio ci doni il suo canto di eterna giovinezza.

Da Casa Girelli di Marone Francesca B.

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Tra noi

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Quaresima

In Quaresima, siamo invitati a contemplare Cristo crocifisso e la forza delsuo amore capace di donarsi totalmente, perfino morire in croce per ogniuomo! Anno dopo anno il cammino quaresimale ci chiede di rivolgere ilnostro sguardo e la nostra attenzione a ciò che davvero è essenziale. Eccoquindi l’invito alla preghiera e alla carità, l’appello alla conversione e al di-giuno delle cose che appesantiscono il nostro procedere. Ma tutto ciò è lavia, non la meta! L’orizzonte che rende lieto il cammino di unificazionequal’è la Quaresima, lo possiamo scoprire nelle parole di San Paolo: “Cri-sto nostra Pasqua” (1Cor.5,7). Ecco l’essenziale che l’apostolo invita a fe-steggiare: “ con azzimi di sincerità e di verità”. “La Quaresima ci rinnovanella speranza in Colui che ci ha fatti passare dalla morte alla vita” ci ricor-da Benedetto XVI. Luogo di apprendimento e di esercizio di questa vir-tù è l’ascolto della Parola di Dio e la preghiera che da essa è generata. Nel-la comunità cristiana e in famiglia, nei numerosi incontri e negli spazi cheritagliamo per noi stessi, sono tanti e diversi i momenti in cui ci si testimo-nia “CRISTO NOSTRA PASQUA”: Colui che ci salva dall’oscurità del-l’insignificanza delle cose vane, dalle trappole dell’egoismo e della super-bia, dal fascino sottile delle autogiustificazioni che rendono un monologotanti nostri dialoghi, inquinando, talvolta, anche quello della preghiera.La propria croce, per quanto possa essere pesante, è opportunità perporsi alla sequella di Gesù e così acquistare forza contro il peccato. Lavia della croce, come ci testimonia Cristo Gesù, e l’unica che conducealla vittoria dell’amore sull’odio, della condivisione sull’egoismo e del-la pace sulla violenza. Vissuta così, la Quaresima è davvero un’occasio-ne opportuna, dono che la Chiesa offre a ciascun credente, accompa-gnando, passo dopo passo, una crescita cristiana, fino a condurreognuno di noi a dire con la propria vita ciò che S. Paolo testimonia disé ai fratelli: “io vivo con la fede nel Figlio di Dio che mi ha amato, miama e dona se stesso...” (Gal 2, 20). Buona Quaresima!

Mariuccia G.

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Tra noi

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Gottardi Agostina

Nata a Capriolo il 9 marzo 1914Consacrata nel 1942 - deceduta il 25 Gennaio 2010

Come Responsabile le sono stata vicina per diver-si anni; a quanto detto dal Parroco, aggiungo soloalcune caratteristiche che mi hanno colpito: la suagioiosa partecipazione alle Celebrazioni liturgi-che; la sua gioia nel vedere le celebrazioni affollate. Aveva una comu-nicativa intelligente, saggia. Partecipava alla vita della Compagnia atti-vamente: Esercizi, ritiri assembleari e zonali, congregazioni superandodifficoltà di salute, che non mancavano. Non posso non citare la suaaccettazione fraterna a mio riguardo, a volte la lasciavo sola e rimanda-vo la congregazione per poter andare dalle Sorelle a Casa Girelli di Ma-rone; lei, pur soffrendone, non si lamentava mai. Mi voleva bene.

Sofia T.

Alcuni spunti dell’omelia al funeraleCon Agostina se ne è andata una istituzione della Parrocchia e del paese; era capriole-se di razza pura, ricca di giorni e di buone opere. Era ed è una Figlia di S. Angela, cioèuna religiosa nel mondo e, come tale, si è presa questi tre impegni:TENDERE ALLA carità: ha scelto di dare tutta se stessa a Dio, attraverso Gesù Cristo.Agostina, carattere forte e, forse anche un po’ difficile, era innamorata di Cristo e dellasua vocazione.SERVIRE LA CHIESA, INTESA SPECIALMENTE COME PARROCCHIA: Ella hasvolto questo compito con massima dedizione; componente del C.P.P., catechista, con-sigliera, ecc.AIUTARE I SACERDOTI: è stata collaboratrice e domestica per 24 anni del prevostodon Domenico Bettari. Di lui ha sempre avuto una grande stima, devozione e profondariconoscenza. Al Vangelo è stata letta la parabola delle dieci vergini. Lei ha tenuto la sualampada accesa di fede, speranza e carità. Presentatasi a Gesù Cristo avrà avuto dal Signo-re l’invito: “Entra alle nozze del tuo Signore”, “Entra nei cieli nuovi e nella terra nuova”.Come S. Teresa di Gesù Bambino, anche lei potrà dire: “Io non muoio, entro nella vita”.

Il Parroco

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Ercoli Giacomina

Nata a Bienno il 15 Giugno 1915Consacrata nel 1968 - deceduta il 26 Dicembre 2009

Il suo ricordo è molto vivo anche in me, l’ho in-contrata tantissime volte, a Bienno, a Prevalle e ul-timamente a Marone. Le sue caratteristiche erano il sorriso, la serenità el’umiltà frutto della sua profonda fede e della sua intima comunionecon Cristo Sposo. Al suo funerale, la presenza di molte persone ha dimostrato il suo ri-cordo come fosse ancora molto vivo nonostante lei fosse assente da pa-recchi anni dal suo paese. Partecipavano in rappresentanza le “LeFiamme Verdi “ Le quali sul Giornale di Brescia del 29 Dicembre u.s.tra l’altro così avevano scritto: “Una figura storica del paese se n’è an-data lasciando un vuoto affettivo oltre che storico… il suo nome è le-gato soprattutto alla Resistenza, periodo durante il quale Giacominaappoggiò con discrezione ma con ferrea determinazione l’attività delfratello Luigi che fu tra gli iniziatori delle Fiamme Verdi in Valcamoni-ca morto a 25 anni in campo di concentramento a Mauthausen il 15Gennaio del 1945… Giacomina ebbe un ruolo determinante nella vitasociale del paese, a cominciare della nascita della casa di riposo, per laquale profuse molto impegno... Con la morte di Giacomina, Bienno haperso una figura significativa della propria storia recente.

- Il parroco don Aldo pure lui ha molto sottolineato le caratteristicheche sopra sono state accennate.- A nome della casa di riposo, una del personale ha detto: “O Dio, ilnostro aiuto e le nostre preghiere sono solo una goccia nell’oceano del-le necessità, ma un oceano è fatto di piccole gocce. Giacomina, nellanostra comunità e in particolare nella nostra casa di riposo, ha saputo

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donare e donarsi con impegno e dedizione totale, in modo silenzioso,discreto eppure così vitale. La sua fede solida e operosa le permettevadi vedere Dio nelle persone che incontrava, alle quali dedicava il suotempo senza riserve e donava il suo amore.La preghiera e la fiducia nella provvidenza erano il suo sostegno nelledifficoltà che hanno accompagnato il suo cammino.Grazie all’impegno di poche persone, che con lei hanno ascoltato l’in-vito di Gesù ad amarlo nei più bisognosi, ha preso vita quella “Casa”che nel corso degli anni ha offerto ospitalità, serenità e conforto a tan-te persone.Chi l’ha conosciuta e lavorato con lei la ricorda come una donna riccadi carità, sensibilità, dolcezza nei rapporti con gli altri. La nostra comu-nità vuole esprimere gratitudine a Giacomina e chiedere a Dio di acco-glierla nella pace.- Una collega di lavoro: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uo-

mini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostroPadre che è nei cieli” ( Mt. 5,16)Grazie Giacomina per quella “luce” che attraverso le opere buone (esono state davvero tante) hai manifestato nella nostra comunità e par-ticolarmente a Villa Zani che tanto amavi…Hai compiuto la volontà di Dio aderendo pienamente al suo progettoche ti ha vista alla sua sequela nella Compagnia delle Figlie di S. Ange-la, e concretamente attiva nell’operare la carità presso la casa di riposoVilla Zani, dove hai lasciato fra le persone che ti hanno conosciuta, unricordo affettuoso e colmo di tanta gratitudineIl Paradiso che ti attende, è quella casa che hai costruito qui sulla ter-ra attraverso il bene compiuto, per abitarla pienamente in cielo pressoil tuo Sposo.Ora dal seno del Padre, continua a guardarci con l’amore di cui seisempre stata capace.Grazie per il dono che sei stata!

Giulia S.

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Pasotti Giuseppina

Nata a Brescia il 23 Novembre 1914Consacrata nel 1936 - deceduta il 30 Gennaio 2010

Giuseppina ha lavorato tanto in Compagnia, primaal Baldini per parecchi anni un po’ come responsa-bile, poi a Sulzano come cuoca, un po’ di tempoanche a Marone come responsabile. I suoi ultimianni li ha passati a Prevalle, ma anche li non è stata con le mani in ma-no, fino a che ha potuto ha collaborato a far si che la spiritualità di S.Angela non venisse dimenticata. Si prodigava per preparare e tenere inordine la chiesetta, preparava per le varie celebrazioni, era attenta alleconsorelle ospiti in quella casa, (c’è stato un periodo che ce ne era unbel gruppetto) poi restò sola perché le altre erano andate tutte incon-tro allo sposo. Lei nella sua stanzetta che possiamo dire era una picco-la chiesina perché li pregava, meditava, leggeva e si può dire che pas-sava parecchie ore in comunione con il Signore, e cosi si preparava al-l’incontro con lo sposo. Ogni volta che la andavo a trovare, o quandoci riunivamo nella sua cameretta per la congregazione la trovavamosempre serena, contenta, non l’abbiamo mai sentita a lamentarsi ne peri suoi dolori, e ne aveva parecchi, ma neanche perché era sola, dicevasempre che era accomodata molto bene, che tutti gli volevano bene.Certamente gli volevano bene perché lei era capace di farsi voler bene.Si può dire che anche quando ormai non poteva fare più niente di ma-teriale ma con la sua presenza discreta, umile e serena dava a tutti l’e-sempio di una vera figlia di S. Angela. Ora anche lei si è unita alla gran-de schiera delle nostre consorelle, noi preghiamo per loro ma sicura-mente loro non ci abbandonano ma intercedono per tutte noi.

Giulia S.

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Indice

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La parola del Superiore (S. Ecc. Mons. Vigilio Mario Olmi)“Fedelmente e lietamente perseverate” pag. 3

La parola della Superiora (Maria Teresa Pezzotti)“Quaresima”... insieme a Maddalena Girelli pag. 7

Alle sorelle ammalate (Enrica Lamberti) pag. 10

ApprofondimentiLiturgia (Rosa Pollini) pag. 12Spiritualità (Giuseppina Zogno) pag. 15

Missioni ad extra pag. 17

Echi dal mondo Orsolino pag. 22

Dalle Commissioni pag. 25

CronacaLa bellezza di un’anima libera (2) (Lucia Baruffi) pag. 26Gocce di miele assaporate qua e là (Anita P.) pag. 30Sant’Angela: compatrona (Natalina V.) pag. 31La vita è bella (Angela R.) pag. 32Diario di Casa Sant’Angela (Valentina Borboni) pag. 34

Tra noiAnniversari di Consacrazione 2010 pag. 35Francesca celebra le sue nozze d’orodi Consacrazone (Francesca B.) pag. 36Quaresima (Mariuccia G.) pag. 37

Le ricordiamo pag. 38

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LA VOCEDELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA • BRESCIA

GENNAIO • FEBBRAIO 2010

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